30.01.2015 Views

GREGORIANA 15 - Pontifical Gregorian University

GREGORIANA 15 - Pontifical Gregorian University

GREGORIANA 15 - Pontifical Gregorian University

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Alla scoperta delle nostre Case:<br />

L’Ordinariato militare<br />

e il sito seminario teologico<br />

22<br />

dono di poter svolgere il ministero sacerdotale al suo<br />

interno e di una loro formazione adeguata, specifica e prolungata<br />

nel tempo, sia far fronte, almeno in parte, alla crescente<br />

difficoltà di ottenere dalle Diocesi e dagli Istituti religiosi<br />

presbiteri idonei e in numero adeguato alle effettive<br />

esigenze del servizio pastorale dell’Ordinariato, che conta<br />

attualmente un presbiterio composto da 210 sacerdoti,<br />

provenienti dal clero di oltre 100 Diocesi italiane e in esse<br />

incardinati e da membri di una ventina di Istituti religiosi.<br />

Impegnato a trasmettere agli allievi una formazione il più<br />

possibile completa secondo le indicazioni della Chiesa, sul<br />

piano umano, spirituale, intellettuale e pastorale, il Seminario<br />

offte agli allievi l’opportunità di quotidiani, anche se<br />

brevi, incontri con i tanti giovani militari presenti nel comprensorio.<br />

Questo aspetto, oltre a favorire la conoscenza<br />

della realtà in cui essi, da preti, saranno chiamati a svolgere<br />

il loro ministero, si rivela anche un positivo elemento<br />

Foto di gruppo durante il ritiro del 1º Maggio.<br />

di equilibrio sul piano umano e psicologico. La frequenza<br />

all’Università <strong>Gregorian</strong>a, poi, oltre ad offrire agli allievi<br />

una qualificata formazione dottrinale, consente loro di<br />

vivere un costante positivo contatto con l’universalità della<br />

Chiesa.<br />

La giornata del seminario è scandita da tre momenti forti<br />

di preghiera, al mattino, a metà giornata e alla sera, che<br />

culminano nell’Eucaristia. Lo svolgimento abituale della<br />

vita quotidiana è caratterizzato da una certa essenzialità e<br />

condivisione: elementi peraltro ritenuti importanti anche<br />

nella formazione dei militari, perché aiutano la persona a<br />

prepararsi ad affrontare anche situazioni difficili e impreviste<br />

e a superare l’individualismo. Studiano, ad esempio, in<br />

un’aula-biblioteca comune e non in camera privata, per<br />

abituarsi a stare insieme, lavorando in silenzio e nel<br />

rispetto reciproco. Il contatto frequente dei seminaristi con<br />

l’Arcivescovo, che visita il seminario ogni domenica sera e<br />

guida personalmente i momenti di ritiro, oltre a far sperimentare<br />

la costante sollecitudine del pastore, favorisce la<br />

crescita, in loro, del senso di appartenenza a questa Chiesa<br />

particolare. Nei fine-settimana, i seminaristi si recano in<br />

varie parrocchie della periferia di Roma e in due Istituti di<br />

assistenza ai disabili, per poter crescere nella conoscenza e<br />

nell’amore alla Chiesa e maturare nella dimensione del servizio,<br />

a livello liturgico, catechistico e caritativo.<br />

La comunità del seminario ha vissuto, in questi anni, alcune<br />

esperienze di particolare intensità spirituale: il primo<br />

Sinodo diocesano (1999); il grande Giubileo del 2000; tre<br />

indimenticabili pellegrinaggi via mare (1998, 2000, 2001),<br />

imbarcati con alcune centinaia di giovani su navi militari<br />

(due viaggi formativi interforze in Terra Santa e uno in Grecia<br />

e Turchia); l’annuale pellegrinaggio mariano a Lourdes,<br />

in cui convergono dai vari continenti varie migliaia di militari,<br />

di ogni età ordine e grado, per incontrarsi davanti a<br />

Maria in un clima di preghiera e di fraternità.<br />

Momenti come questi, di alto valore spirituale e formativo<br />

sia a livello individuale che comunitario, sono anche<br />

straordinarie opportunità per lo sviluppo della pastorale<br />

vocazionale diocesana. Forse contranamente a quanto<br />

molti pensano, all’interno del mondo militare, costituito in<br />

larga parte da giovani, si manifestano e maturano costantemente<br />

vocazioni di particolare consacrazione. Lo possono<br />

testimoniare non pochi Cappellani militari e lo dimostrano<br />

anche i risultati delle settimane vocazionali promosse dall’Ordinariato.<br />

Aiutati a discernere la loro strada, sono molti<br />

i giovani che scelgono, proprio mentre sono militari, di<br />

donare totalmente la loro vita a Cristo, e decidono di diventare<br />

preti, entrando nel seminario della loro Diocesi di origine<br />

o dell’Ordinariato, oppure di consacrarsi a Dio in Istituti<br />

religiosi e monasteri. La prolungata condivisione di vita<br />

propria dell’ambiente militare offre non solo singolari<br />

opportunità di promozione vocazionale, ma anche di evangelizzazione.<br />

Così è avvenuto spesso nella storia della<br />

Chiesa, e la testimonianza di tanti militari santi nel corso<br />

dei due millenni di vita cristiana lo dimostra ampiamente.<br />

Non si può non sottolineare, in proposito, l’importanza dei<br />

nuovi spazi di evangelizzazione che da tempo vengono<br />

offerti alla Chiesa Ordinariato militare dalla partecipazione<br />

di cappellani e militari cattolici a missioni di pace in<br />

diverse aree del mondo. Lì, prima e più che con le parole,<br />

i sacerdoti Cappellani sono chiamati ad evangelizzare con<br />

la testimonianza di vita e la dimostrazione di sincera amicizia<br />

e di aiuto disinteressato. La nostra Chiesa sarà sempre<br />

più frequentemente chiamata a confrontarsi con persone,<br />

popoli, culture, religioni e lingue diverse. Pur consapevole<br />

delle innegabili difficoltà derivanti da una tale situazione,<br />

essa ne percepisce e ne annuncia, profeticamente, il valore,<br />

considerando gli eventi alla luce del mistero della Pentecoste<br />

e nella prospettiva della grande comunione a cui tutti i<br />

popoli sono chiamati nel Regno di Dio.<br />

Nuovi orizzonti di profezia e nuove assunzioni di responsabilità<br />

attendono la Chiesa particolare dell’Ordinariato<br />

militare. Infatti, quello che già ora alcuni Cappellani stanno<br />

sperimentando nel corso delle missioni all’estero, in un<br />

futuro ormai non lontano sarà forse la condizione abituale<br />

in cui il sacerdote impegnato nel ministero fra i militari si<br />

troverà a dover svolgere il suo servizio: all’interno di realtà<br />

militari sovranazionali e multietniche (quali l’Esercito<br />

europeo, di cui si parla da tempo), ove egli, senza affatto<br />

rinunciare alla specificità della sua identità e missione, sarà<br />

chiamato ad operare in stretta collaborazione con ministri<br />

di altre confessioni cristiane e di altre religioni, in uno spirito<br />

di donazione disinteressata e di amicizia sincera,<br />

facendosi “tutto a tutti”, come l’apostolo Paolo.<br />

Attraverso l’esperienza di vita e la struttura educativa del<br />

suo Seminario teologico, la Chiesa Ordinariato militare<br />

intende preparare, oggi, i suoi preti di domani perché<br />

siano – come lo sono stati tanti santi cappellani militari nel<br />

corso della sua storia – autentici missionari, testimoni credibili<br />

di Cristo anche a costo della vita, appassionati della<br />

Chiesa: persone di fede radicata, genuina e trasparente e “i<br />

più umani degli uomini”.<br />

P. Pietro Campominosi<br />

Padre Spirituale del Seminario Maggiore<br />

Ordinariato Militare<br />

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!