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4 - Società Chimica Italiana

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Le indicazioni della DDSCI per l’insegnamento delle<br />

Scienze: uno sguardo all’Europa<br />

R. Carpignano 1 , G. Cerrato 1,2 , D. Lanfranco 1<br />

1 Gruppo di Didattica <strong>Chimica</strong> dell’Università degli Studi di Torino<br />

2 Dipartimento di <strong>Chimica</strong> IFM – Università degli Studi di Torino<br />

via Pietro Giuria, 7 – 10125 Torino<br />

Abstract<br />

Uno sguardo un po’ approfondito a quanto è accaduto e sta accadendo in Europa, una puntuale disamina della<br />

documentazione licenziata dalla UE e un esame delle riflessioni che vengono lì esplicitate, permette di mettere in<br />

evidenza la modernità delle proposte della DDSCI e la piena attualità delle linee tracciate sull’asse verticale dalla sua<br />

Commissione Curricoli il cui lavoro 1 ci pare si collochi nel solco del contesto internazionale e non solo in quello<br />

nazionale, per la verità forse ancora troppo provinciale e irrigidito su opzioni eccessivamente disciplinariste, spesso<br />

ancora finalizzate ai soli obiettivi di apprendimento.<br />

Sotto questo profilo gli elaborati della DDSCI rappresentano un decisivo passo verso una visione moderna della<br />

didattica chimica, che arriva finalmente a coniugare gli aspetti culturali, i linguaggi, le relazioni disciplinari e trasversali<br />

con il mondo reale e con il principio fondativo della centralità dello studente nel suo processo di apprendimento. I<br />

documenti licenziati dalla CCDDSCI affrontano per la prima volta nei fatti e con decisione la questione della differenza<br />

tra disciplina e materia di insegnamento: differenza non certo nuova, ma mai proposta nella pratica d’insegnamento in<br />

modo così chiaro. I principi e le relative applicazioni che si trovano nel curricolo verticale della DDSCI, fondati sulla<br />

complementarietà delle scienze sperimentali nella scuola di base e sulle graduali formalizzazioni nei successivi livelli di<br />

scolarità, accolgono pienamente quanto sostenuto e sperimentato oggi nel mondo ma, per certi versi e in certi casi, si<br />

spingono perfino più avanti, verso un approccio effettivamente nuovo se è vero, come è vero, che la scuola delle<br />

competenze è qualcosa di ben diverso dalla scuola dei programmi. Per andare a fondo circa la relazione tra questi aspetti<br />

innovativi che la DDSCI propone e la situazione che sta fuori dal nostro Paese, è bene analizzare un po’ più da vicino<br />

quanto è avvenuto e sta avvenendo in Europa. Riferire come faremo, punto per punto, le tappe evolutive<br />

dell’elaborazione avvenuta in Europa e riportare parti essenziali dei documenti che ne sono derivati, non risponde ad<br />

esigenze di semplice documentazione (i documenti noti ai lettori sono direttamente consultabili in rete), ma alla<br />

necessità di offrire un quadro di merito entro precise cornici di senso a quanto elaborato dalla CCDDSCI così da<br />

coglierne la portata e l’importanza.<br />

8<br />

L’insegnamento delle Scienze nei programmi scolastici europei<br />

In tutti i Paesi membri, ad eccezione dei Paesi Bassi, a livello primario (CITE 1 2 ) le scienze sono insegnate con un<br />

approccio totalmente integrato, mentre per il livello secondario inferiore (CITE 2 3 ) la tendenza è quasi completamente<br />

opposta (fanno eccezione Italia, Gran Bretagna, Norvegia e Belgio): infatti, nella maggior parte dei casi le scienze sono<br />

affrontate attraverso materie di insegnamento che riproducono le separazioni disciplinari (quali Fisica, <strong>Chimica</strong>,<br />

Biologia, etc.). Tuttavia, in alcuni Paesi vi è la raccomandazione a procedere con entrambi gli approcci, come in<br />

Spagna, Svezia, Scozia, etc.<br />

Le indicazioni che gli insegnanti traggono dai programmi scolastici sono però rivolte alle dimensioni contestuali delle<br />

scienze: nella maggior parte degli Stati dell’Unione, sia a livello CITE 1 sia a livello CITE 2, si pone un forte accento<br />

sulle attività di discussione relative ai problemi della vita quotidiana e della società; pochi Paesi UE fanno eccezione<br />

non fornendo alcuna indicazione programmatica. Inoltre, circa la metà dei Paesi UE affianca i problemi della<br />

quotidianità alla dimensione storica delle scienze nel corso del loro sviluppo e ciò risulta particolarmente presente nella<br />

scuola secondaria inferiore.<br />

La presentazione dei programmi scolastici di scienze segue diverse modalità: talvolta sono inclusi gli ambiti di<br />

conoscenze da collegare tra loro per apprendere , i cosiddetti concetti, insieme ad attività pratiche specifiche; altre volte<br />

gli obiettivi di apprendimento sono esplicitati in termini di veri e propri traguardi di competenza.<br />

______________________________<br />

1. Vedi il sito: http://www.didichim.org/<br />

2. L’insegnamento delle scienze nelle scuole in Europa. Politiche e ricerca, Eurydice (2006) ISBN 92-79-02415-9<br />

http://eacea.ec.europa.eu/portal/page/portal/Eurydice/showPresentationpubid=081EN<br />

3. ibidem<br />

CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola Ottobre – Dicembre 2009

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