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4 - Società Chimica Italiana

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PRESENTAZIONE<br />

di Tiziano Pera, Fabio Olmi<br />

VI<br />

Questo numero speciale di CnS fa riferimento al testo licenziato ufficialmente dalla Commissione<br />

Curricoli (CC) della DDSCI nell’Ottobre 2008 e disponibile sul sito della Divisione<br />

http://www.didichim.org/. Esso prende posizione sul tema della verticalità e soprattutto su quello della<br />

formazione nell’ambito delle scienze sperimentali nella scuola di base e della <strong>Chimica</strong> nella scuola<br />

secondaria di primo e secondo grado e raccoglie una serie di contributi a commento delle nostre “Indicazioni<br />

per il curricolo…”.<br />

Perché raccogliere contributi sui nostri materiali in un momento così delicato per la scuola Perché la<br />

DDSCI ha come finalità essenziale fare cultura e ciò costituisce un imperativo che vale a maggior ragione<br />

proprio nei momenti che appaiono bui, dove errori strategici, pressappochismo e incertezza sembrano<br />

frustrare chi si occupa di didattica attiva, quella che si misura giorno dopo giorno con i volti degli studenti,<br />

bambini, adolescenti o giovani adulti. E’ ai ragazzi ed ai loro insegnanti che abbiamo pensato consegnando<br />

alle stampe questo speciale, sicuri che una scuola nuova, vera e viva è possibile perché per ogni insegnante<br />

“Le parole possiedono la capacità di creare mondi” (Alves): questa affermazione ci pare colga l’essenza<br />

delle considerazioni che proponiamo in questo numero di CnS.<br />

Questa pubblicazione, inoltre, testimonia il superamento di un confine che proietta la DDSCI in una<br />

prospettiva diversa dalla precedente: qui la DDSCI, senza rinnegare nulla del suo passato, sceglie di uscire<br />

dallo stretto disciplinarismo che per molti anni è stato comunque riferimento implicito anche per i curricoli<br />

della scuola dell’infanzia e della scuola primaria. Le “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e<br />

per il primo ciclo di istruzione”(Settembre 2007) definiscono infatti, a livello di scuola primaria, il filone<br />

curricolare Scienze Naturali e Sperimentali (accanto a quello matematico e tecnologico) individuando in esso<br />

temi (campi di esperienza) ed obiettivi di apprendimento multi o interdisciplinari. “Sarà necessario ricercarecome<br />

recita la Premessa alle nostre “Indicazioni …”-con diverse modalità per ciascun livello scolare, la<br />

collaborazione degli altri ambiti disciplinari dell’area scientifica (Fisica e Scienze Naturali) per giungere ad<br />

una proposta complessiva e organica di insegnamento delle Scienze Sperimentali per l’attuale scuola<br />

italiana”.<br />

La diversità di impostazione che la DDSCI propone nei suoi documenti anche rispetto a quelli<br />

elaborati da altre associazioni si riferisce a tutti i livelli di scolarità e riguarda il deciso e irreversibile<br />

spostamento dell’asse sul quale far ruotare la didattica: da una didattica pensata come “interna alla<br />

disciplina” e sostanzialmente piegata sulla sua epistemologia, quella sancita e condivisa dal mondo<br />

accademico, si passa ad una didattica “proiettata all’esterno”, dove la disciplina diventa “materia di<br />

insegnamento” e, soprattutto, dove la centralità vera del processo insegnamento-apprendimento viene<br />

effettivamente riconosciuta allo studente e non all’insegnante.<br />

Naturalmente ciò non significa affatto sminuire l’importanza dell’insegnante rispetto alla didattica, né<br />

rinunciare alle cornici epistemiche della <strong>Chimica</strong> che soprattutto dalla scuola secondaria di primo grado in<br />

poi vengono a delinearsi: significa però considerare lo studente come soggetto pienamente riconosciuto nel<br />

suo stesso processo di apprendimento e l’insegnante come guida insostituibile, “allenatore” motivato, i cui<br />

sforzi si sviluppano nella relazione di compatibilità tra saperi, allievo e mondo reale.<br />

La sostenibilità del modello scuola, che si riduce troppo spesso a valutare apprendimenti senza<br />

interrogarsi su cosa, sul come si apprende e sul perché dei processi, non è più ambito di compromesso: la<br />

scuola è per gli allievi o semplicemente “non è”. Non è infatti un caso che le proposte curricolari che la<br />

DDSCI ha licenziato sono pensate in riferimento a competenze, di cui gli apprendimenti (nozioni e reti<br />

concettuali) sono condizione necessaria ma non sufficiente: disporre di apprendimenti non garantisce<br />

automaticamente la disponibilità di competenze visto che queste, per manifestarsi in contesti di realtà,<br />

debbono certo giovarsi degli apprendimenti a cui però si connettono comportamenti coscienti dell’allievo<br />

quali capacità di scelta, assunzione di responsabilità, capacità di approfondimento, coscienza del proprio<br />

ruolo, ricorso ad una memoria non cumulativa, capacità di richiamare e generare risorse utili, capacità di<br />

trasferire risorse in contesti diversi e così via.<br />

Nella proposta della Commissione Curricoli della DDSCI appare anche chiara la scelta di far leva su<br />

una didattica legata alla vita e alla centralità degli studenti tanto che in essa sono assolutamente riconoscibili<br />

gli elementi innovativi del Piano nazionale “Insegnare Scienze Sperimentali” (ISS) in atto ormai in tutto il<br />

Paese da tre anni :<br />

i contesti di senso si articolano a partire dai casi della vita quotidiana che vengono assunti come realtà di<br />

CnS – La <strong>Chimica</strong> nella Scuola Ottobre – Dicembre 2009

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