gennaio-febbraio - Carte Bollate
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IN OCCASIONE DELLE FESTE NATALIZIE<br />
IL MAGISTRATO GUIDO BRAMBILLA<br />
INCONTRA 100 DETENUTI DI BOLLATE<br />
I compiti del magistrato di sorveglianza<br />
Il magistrato di sorveglianza vigila sull’organizzazione degli istituti di<br />
sorveglianza e di pena e prospetta al ministro le esigenze dei vari servizi, con<br />
particolare riguardo all’attuazione del trattamento rieducativo. Vigila che il<br />
detenuto sia trattato in conformità delle leggi e dei regolamenti, interviene<br />
quando si ravvedono elementi che non rispettano i diritti della persona detenuta.<br />
Provvede su permessi, licenze e alternative carcerarie. Provvede sulla riduzione<br />
della pena per la liberazione anticipata e sulla remissione del debito.<br />
Il magistrato di sorveglianza deve offrire a tutti i detenuti la possibilità di<br />
entrare in contatto con lui con periodici colloqui individuali, dando la possibilità<br />
al detenuto di presentare personalmente eventuali istanze o reclami orali. Visita i<br />
locali dove vivono i detenuti.<br />
Per una persona ristretta, incontrare il<br />
magistrato di sorveglianza dovrebbe<br />
essere usuale. Invece è una rarità. perciò<br />
quando questo accade, come avvenuto a<br />
<strong>Bollate</strong>, crea fra la popolazione carceraria<br />
vivo interesse.<br />
L’occasione dell’incontro è stato reso<br />
possibile dalla vicedirettrice, Mimma<br />
Buccoliero e dall’educatore del terzo<br />
reparto, Orlando Carbone. E così,<br />
cento detenuti si sono trovati nell’area<br />
trattamentale a discutere con<br />
il magistrato di sorveglianza Guido<br />
Brambilla.<br />
Il magistrato, dopo aver fatto gli<br />
auguri a tutta la popolazione carceraria,<br />
ha iniziato la sua prolusione con<br />
una frase che ci fa capire la necessità<br />
di credere in noi stessi: “Ricordatevi<br />
che voi siete molto di più di quello che<br />
avete fatto”.<br />
Un approccio certamente non<br />
scontato e che dimostra grande apertura<br />
nei nostri confronti. Ma il magistrato<br />
è andato oltre, ha riconosciuto<br />
i ritardi della magistratura riguardante<br />
istanze e liberazione anticipata<br />
sottolineando, però, che la magistratura<br />
di soverveglianza di Milano sta, seppur<br />
lentamente, cambiando.<br />
In futuro - secondo il dottor Brambilla<br />
- il magistrato di sorveglianza opererà<br />
per istituto e non più per lettera<br />
alfabetica, come avviene attualmente. In<br />
questo modo avremo il magistrato di<br />
sorveglianza che opererà a <strong>Bollate</strong>, quello<br />
di San Vittore, Opera, ecc. Questa nuova<br />
organizzazione - sempre secondo il magistrato<br />
- consentirà a magistrati e detenuti<br />
di conoscersi meglio. Naturalmente tutto<br />
questo sarà possibile se la magistratura<br />
potrà disporre di un adeguato organico<br />
così da poter assolvere al meglio ai suoi<br />
compiti.<br />
Questo dell’organico è certamente<br />
problema importante perché per noi<br />
detenuti è vitale la figura del magistrato<br />
di sorveglianza. Attualmente, proprio per<br />
la carenza degli organici, il magistrato è<br />
costretto a centellinare la sua presenza<br />
nelle carceri con la conseguenza di non<br />
conoscere la persona detenuta e l’impossibilità<br />
di vigilare sul rispetto dei loro<br />
diritti.<br />
Con la nuova organizzazione, i tempi<br />
carte<strong>Bollate</strong> 12<br />
di reinserimento della persona detenuta<br />
dovrebbero accorciarsi.<br />
Il dibattito che è seguito all’intervento<br />
del dottor Guido Brambilla, ha coinvolto<br />
numerosi detenuti. In tanti si sono lamentati<br />
per l’attesa dei giorni della liberazione<br />
anticipata (le persone detenute che hanno<br />
avuto un buon comportamento e non<br />
hanno ricevuto sanzioni disciplinari, gli<br />
sono riconosciuti tre mesi l’anno di liberazione<br />
anticipata).<br />
Facile immaginare l’importanza del<br />
provvedimento che comporta non solo<br />
una diminuzione della pena, ma anche<br />
l’accesso ai benefici previsti per ottenere<br />
l’alternativa al carcere.<br />
Su questo grosso problema, il magistrato<br />
ha fatto presente l’enormità dei<br />
fascicoli esistenti in tribunale che riguardano<br />
le istanze di liberazione anticipata.<br />
Per velocizzare l’iter burocratico si usano i<br />
computer con la centralizzazione dei dati<br />
Ebbene, molto candidamente, il dottor<br />
Guido Brambilla risponde che si fa tutto a<br />
mano, con la penna perché le risorse<br />
finanziarie destinate agli uffici sono<br />
insufficienti.<br />
Questa è l’ennesima prova della<br />
scarsa considerazione che ha lo Stato<br />
per i suoi dipendenti e per le persone<br />
ristrette.<br />
E l’amnistia-indulto<br />
La risposta del dottor Brambilla<br />
non si presta ad equivoci: “Lo Stato<br />
dovrebbe fare dei passi verso l’amnistia-indulto,<br />
come atto di clemenza.<br />
Voi vivete in un’area felice rispetto<br />
a tanti altri istituti dove il sovraffollamento<br />
è un problema serio per<br />
la vivibilità delle persone. Spero che<br />
questo atto di clemenza sia concesso al<br />
più presto”.<br />
Come sappiamo, poi le cose non<br />
sono andate così. Nelle carceri ci sono<br />
state proteste e anche a <strong>Bollate</strong> i detenuti<br />
hanno rifiutato per due giorni consecutivi<br />
il vitto del carrello. Il dibattito prosegue<br />
con domande da una parte molto pertinenti<br />
e dall’altra con domande di carattere<br />
personale. Nel primo caso, ad esempio, la<br />
domanda sulla cosiddetta legge Cirielli.<br />
Nel secondo caso si arriva al punto di<br />
assediare il magistrato con domande che