il santuario del ss crocifisso di siculiana - alphonse doria
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matrimonio tra due giovani ebrei che potevano sposarsi solo dopo aver compiuto 18<br />
anni. In ricordo <strong>del</strong>l‟Esodo dall‟Egitto <strong>il</strong> matrimonio si celebrava sotto una speciale<br />
tenta (baldacchino ornato per l‟occasione). L‟atto <strong>di</strong> matrimonio, <strong>il</strong> ketubàh, veniva<br />
scritto da un rabbino in presenza <strong>di</strong> uno scriba in ebraico ed in aramaico, per produrre<br />
gli effetti giuri<strong>di</strong>ci era in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e che un notaio doveva trascriverlo in lingua<br />
sic<strong>il</strong>iana, tutto avveniva in una forma molto solenne. Tale atto eseguiva per quanto<br />
riguardava la legge ebraica affinché i due giovani <strong>di</strong>venivano marito e moglie ed era<br />
un autentico contratto dove venivano elencati gli oggetti dati in dote alla sposa in<br />
maniera puntigliosa uno per uno con descrizione <strong>di</strong> ognuno. Le donne ebraiche<br />
potevano praticare <strong>il</strong> commercio, curare gli ammalati, praticare varie attività quasi a<br />
parità degli uomini. E potevano chiedere anche <strong>il</strong> <strong>di</strong>vorzio, riavere i beni portati in<br />
dote trascritti nel Ketubàh. La cerimonia prima <strong>del</strong>la produzione <strong>del</strong> Ketubàh è molto<br />
sim<strong>il</strong>e a quando succedeva in Sic<strong>il</strong>ia fino a gli anni ‟60. Obadyah da Bertinoro<br />
descrive appunto l‟uscita <strong>del</strong>la sposa dalla casa. Poi ella percorreva tutte le vie <strong>del</strong>la<br />
giudecca a cavallo proceduta dai bambini festosi e urlanti e gli invitati tutti a seguito<br />
a pie<strong>di</strong> <strong>di</strong>retti verso dove era allestita la tenda, oppure nella sinagoga.” 215<br />
Un‟altra presenza ebraica a Siculiana la troviamo nei<br />
cognomi. Considerando che l‟e<strong>di</strong>tto poneva una questione<br />
religiosa e non razziale, gli Ebrei che decisero <strong>di</strong> rimanere, per<br />
forza maggiore si sono dovuti convertire al cattolicesimo (i<br />
marranos), molti hanno voluto cambiare <strong>il</strong> loro cognome per non<br />
incorrere a <strong>di</strong>scriminazioni. Come scri<strong>ss</strong>e Cec<strong>il</strong> Roth: folle <strong>di</strong> ebrei<br />
si erano trasformati da infe<strong>del</strong>i esterni alla Chiesa in eretici<br />
interni alla Chiesa 216 . Quin<strong>di</strong> in molti casi la trage<strong>di</strong>a continuò poi<br />
con l‟Inquisizione.<br />
Facendo un confronto con gli elenchi ufficiali<br />
<strong>del</strong>l‟epoca 217 si desume quanto segue. La maggior parte <strong>di</strong> loro nel<br />
nostro paese scelse nomi <strong>di</strong> luoghi: Catalano, Castronovo,<br />
Catanzaro, Catania, Trapani, Palermo, Siracusa, Taormina, Licata,<br />
Marsala, Me<strong>ss</strong>ina, Patti, Pisa, Salemi, Termini, Fiorentino,<br />
215 Fonte: http://artevizzari.italianoforum.com/t3040-ne-chitibbi-ne-chitabbi <strong>il</strong> 23 Gennaio 2012 ore 19,16.<br />
216 Storia dei marrani <strong>di</strong> Cec<strong>il</strong> Roth Ed. Marietti –Londra - 2003<br />
217 Elenchi <strong>di</strong> cognomi ebraici in Sic<strong>il</strong>ia e nel Sud Italia Blogger: ISMAELE555 – Fonte<br />
http://www.youtube.com/watch?v=KxCPsn8aoLQ – Visione <strong>del</strong> 25 Gennaio 2012 ore 17,57<br />
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