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TOSCANA

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Silvana Livi e<br />

Stefano Donati alla<br />

Fornace Pasquinucci<br />

La pittrice cerretese<br />

e l'artista fiorentino<br />

dal 17 al 31 gennaio<br />

hanno esposto le loro<br />

opere alla Fornace<br />

Pasquinucci<br />

di Claudio Caioli<br />

La Fornace Pasquinucci è una struttura storica e simbolica<br />

del territorio comunale di Capraia e Limite, alle porte<br />

di Montelupo Fiorentino, un pezzo di archeologia industriale<br />

e luogo di memoria. Grazie alla riconversione in<br />

senso culturale dell'ultimo decennio, promossa dall'omonima assocazione,<br />

la Fornace Pasquinucci rappresenta oggi un luogo dedicato<br />

all'arte contemporanea, alla sua valorizzazione e promozione. In<br />

questa splendida e suggestiva location, dal 17 al 31 gennaio, hanno<br />

esposto le loro opere la pittrice cerretese Silvana Livi e il fiorentino<br />

Stefano Donati. Al vernissage era presente il critico d'arte Michele<br />

Miano, che ha presentato al folto pubblico i due artisti.<br />

La pittrice Silvana Livi di fianco a una sua opera alla Fornace Pasquinucci<br />

Stefano Donati e Silvana Livi accanto alla locandina della mostra<br />

Silvana Livi: realtà e intuizione<br />

Al primo approccio, non è facile identificare le linee portanti della pittura<br />

di Silvana Livi, che appare "tormentata" da un particolare percorso<br />

formativo. La sua prima produzione è caretterizzata dalla figura<br />

femminile, dove la raffigurazione pittorica è sottratta ad un superficiale<br />

edonismo estetico per trasferirsi in una dimensione ricca di significati<br />

e di simboli: donne ritratte nella loro nudità, nella semplicità del<br />

quotidiano, negli attimi più genuini dei loro gesti, e che si pongono<br />

comunque quali esempi di un'umanità ancora intatta e incontaminata.<br />

Si veda ad esempio in particolare l'intensità espressiva dei "Fiori di<br />

Kabul" dove la donna è appositamente coperta dal burqa, simbolo<br />

universale della negazione dei diritti delle donne, a denuncia di violenze<br />

e di tanti sacrifici assurdi patiti nei secoli e nella civiltà odierna.<br />

Ed ecco che la prima produzione<br />

della Livi si ispira ad elementi<br />

realistici, dove la figura<br />

femminile assurge a simbolo<br />

della lotta contro i soprusi e le<br />

violenze sulle donne, perpretate<br />

da millenni. L'artista<br />

esprime con vitale genuinità il<br />

segno dignitoso della sofferenza<br />

accumulata per generazioni.<br />

una tensione emotiva<br />

polivalente che si avvale di<br />

una padronanza del disegno<br />

Ancora l'artista davanti ad altri quadri<br />

6<br />

Silvana Livi e Stefano Donati

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