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2013
2013<br />
A cura di<br />
Giulia Ballerini<br />
Maria Grazia Barbarito<br />
Giuse Benignetti<br />
Adele Brandaglia<br />
Cristina Bruni<br />
Lucia Bruni<br />
Elena Capone<br />
Roberta Fiorini<br />
Patrizia Landi<br />
Samanta Monco<br />
Veronica Mura<br />
Alice Pistolesi<br />
Daniela Pronestì<br />
Silvia Ranzi<br />
Sonia Salsi
COLLANA<br />
Artisti in Toscana<br />
2<br />
Diretta da<br />
FABRIZIO BORGHINI<br />
Con il contributo di<br />
Villa<br />
Gisella<br />
FIRENZE<br />
Il volume è stato realizzato da<br />
Iª edizione marzo 2013<br />
ISBN 978-88-6039-280-0<br />
Tutti i diritti riservati<br />
© Copyright Associazione Toscana Cultura<br />
e Masso delle Fate Edizioni<br />
Masso delle Fate Edizioni<br />
Via Cavalcanti, 9 - 50058 Signa (FI)<br />
www.massodellefate.it
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Scrivo questa nota introduttiva in qualità di direttore della collana Artisti<br />
in Toscana pur ritenendomi un intruso in una pubblicazione nata da un<br />
progetto editoriale esclusivamente al femminile.<br />
Infatti, le pagine che il lettore sta per sfogliare sono il frutto di un lavoro<br />
svolto da ben quindici critiche e storiche dell’arte ciascuna delle quali ha selezionato<br />
un certo numero di artiste attualmente attive in Toscana curando, per ognuna<br />
di esse, le singole schede biografiche e critiche e l’inserimento nel volume.<br />
Da questa imponente ricerca è emerso un quadro significativo delle presenze<br />
artistiche al femminile nella nostra regione all’inizio del secondo decennio<br />
del terzo millennio, un lavoro decisamente importante perché consente a un<br />
consistente numero di persone, dagli appassionati d’arte agli operatori del settore<br />
(critici, galleristi, mercanti d’arte, collezionisti, assessori alla cultura e<br />
quant’altri) di avere a disposizione uno strumento la cui consultazione permetterà<br />
di conoscere anche nuove realtà artistiche con le quali stabilire contatti ed<br />
intessere proficui rapporti professionali.<br />
Concludo ringraziando sia le curatrici del volume, per l’attento e scrupoloso<br />
lavoro svolto, sia le oltre trecento artiste, che hanno onorato la pubblicazione<br />
con la loro presenza, per aver creduto in questa proposta editoriale mettendo<br />
a disposizione delle curatrici i materiali necessari affinché il volume risultasse<br />
così ricco di contenuti come si presenta al lettore che sta per consultarlo.<br />
Fabrizio Borghini
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Tiziana Acomanni<br />
Via G. Banti, 8 - 50139 Firenze - Cell. 339 8315374<br />
aco.titti@inwind.it<br />
Scenografia, tecnica mista e grafica multimediale Acomanni<br />
Scenografia, tecnica mista e grafica multimediale Acomanni1<br />
Nasce a Firenze nel 1954, diplomata al Liceo<br />
Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Firenze.<br />
Docente di disegno, tecniche pittoriche<br />
antiche e nuove e musica in pittura ha insegnato Arte-<br />
Terapia a ragazzi autistici e caratteriali e svolto lezioni<br />
al Meyer, ha partecipato alla formazione per esami<br />
all’Accademia di Belle Arti ed all’Accademia Arte di<br />
Fiesole; ha collaborato per i Q1, Q2, Q3 e Q5 del Comune<br />
di Firenze, per l’Airone, per gli operatori e i pazienti<br />
del Villino100 Stelle e per la Tinaia in San Salvi<br />
in Firenze, per le Coop di Firenze. Ha collaborato con il<br />
Comune e la Provincia di Firenze, con il Comune di<br />
Campi Bisenzio, con l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario<br />
di Montelupo, con l’Ass.ne Arte e Cultura Studio<br />
Giambo, con l’Ass.ne Artistica Emilarte, con l’Ass.ne<br />
Artistica e Culturale Eventi, con l’Ass.ne Artistica<br />
Idee.ad Arte, con l’Accademia Kipling per la formazione<br />
artistica degli animatori. Ha collaborato come scenografa<br />
per l’Accademia Teatrale di Firenze, per i Teatri<br />
Mayakovskj con la regia di Salvianti, con la regia di<br />
Pietro Bartolini ai teatri La Pergola, Le Laudi, Verdi,<br />
Teatro13; con la compagnia Opus Ballet all’Obihall.<br />
Progetto Cavallo e Drago con G.Scabia, Vice Presidente<br />
dell’Ass.ne AIA per l’Italia; Art Director per l’Hotel<br />
Raffaello Firenze. Ha scritto Dipingere In Musica nuove<br />
idee per l’apprendimento pittorico ed ha illustrato<br />
Il Nuovo Emulo Di Bosco di Raul Cremona entrambi<br />
per la Florence Art Edizioni Fi. Ha inventato il metodo<br />
Pittura in Musica: esercizi per arrivare a percepire la<br />
pittura in modo creativo e ad esprimersi liberamente<br />
conoscendosi meglio. Ha vinto premi e svolto mostre<br />
personali e collettive in Italia e all’estero: Francia,<br />
Spagna, Portogallo, Norvegia, Cile, Germania; le sue<br />
opere sono presenti in collezioni private e pubbliche.<br />
Vive e lavora a Firenze.<br />
5
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Tiziana Acomanni<br />
T. Acomanni, tecnica mista su tela<br />
T. Acomanni 2, tecnica mista su carta e multimediale<br />
6
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Tiziana Acomanni<br />
T. Acomanni1, tecnica mista e aerografo su tela<br />
7
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sandra Ajello<br />
Via Antonio Stoppani, 12 - 50131 Firenze<br />
Tel. 055 579156 - Cell. 3406819231 - sandraajello@yahoo.it<br />
Federica, 1996, terracotta, cm. h 29 Maternità, 2003, terracotta, altezza cm. 30<br />
Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle<br />
Arti di Firenze, è stata titolare di una cattedra<br />
di Discipline Plastiche, suddividendo la sua<br />
carriera lavorativa fra il Liceo Artistico e l’Istituto<br />
d’Arte della stessa città. Ha costantemente arricchito<br />
la sua esperienza di insegnante attraverso la continua<br />
ricerca di forme espressive diverse, realizzando opere<br />
che hanno richiesto un’integrazione di discipline<br />
come la scultura, la pittura e il mosaico. Ha sperimentato<br />
inoltre la progettazione e la realizzazione di elementi<br />
decorativi per l’arredamento che ha presentato<br />
in diverse mostre.<br />
8
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Helena Amaral<br />
Rua do Campo Alegre 134-5°, 4150-168 Porto (Portugal)<br />
El corte inglés<br />
“ La sua arte è tenera, dolce come il suo modo di<br />
esprimere emozioni attraverso i fiori,fiori che<br />
sono espressione della gioia di vivere che impregna<br />
questa artista unica e inimitabile, un’artista<br />
che è divenuta ambasciatrice dell’arte e della cultura<br />
nel mondo intero”.<br />
Salon art-shopping<br />
“Helena Amaral cattura visioni di delizie terrene nei<br />
suoi stupefacenti dipinti floreali che irradiano luce,<br />
colore e composizione superlativi. La sua risplendente<br />
interpretazione di scene ispirate alla natura con<br />
vibranti luci baciate dal sole trasporta l’osservatore in<br />
un luogo idilliaco attraverso la sua vivida tavolozza, la<br />
sua conturbante composizione e la sua irradiante<br />
energia. La sua virtuosa opera floreale è senza tempo,<br />
nel suo stile impressionista, donante bellezza e concetti<br />
che stimolano il pensiero del fortunato osservatore,<br />
celebrando le gioie della natura e rendendo immortale<br />
la permanenza del nostro mondo naturale”.<br />
Rivista Art Acquisitor<br />
“La portoghese Helena Amaral, che fa fiorire i sogni...”<br />
Alfonso Confalone<br />
9
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Carla Arfaioli<br />
Cell. 339 1000965 - Tel. 055 222054<br />
carlarf@alice.it<br />
Gerani, 2008, olio su tavola, cm. 59x73<br />
Nasce a S. Vivaldo nel comune di Montaione<br />
(FI) l’8 maggio del 1951 e risiede a Firenze,<br />
dove lavora. Inizia a dipingere a partire dagli<br />
anni Novanta seguendo un percorso di apprendimento<br />
delle tecniche pittoriche con l’insegnamento di<br />
Shuko Matsuzawa e Maria Teresa Biffi Gentili, con le<br />
quali continua ad approfondire vecchie e nuove tematiche.<br />
Fin dall’inizio si è dedicata all’acquerello e alla<br />
pittura ad olio, tecniche che permettono di rappresentare<br />
meglio i temi della natura, scoprendone la bellezza,<br />
le forme ed i colori. Questa passione è proseguita<br />
fino ad oggi, preferendo ad altri stili pittorici, il disegno<br />
e la pittura dal vero o la rappresentazione da foto,<br />
sempre realizzate in prima persona. In questi anni l’attenzione<br />
e lo studio, partendo dai fiori si sono estesi al<br />
paesaggio, dipingendo luoghi familiari dove il contatto<br />
con la natura era più vivo, e utilizzando l’acquerello<br />
come strumento di osservazione e annotazione durante<br />
i viaggi e le vacanze. Ha partecipato a stage in<br />
Francia e a Venezia. Negli ultimi tempi, avendo maturato<br />
un interesse per la figura umana, ha iniziato a<br />
frequentare la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze.<br />
10
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patrizia Arquint<br />
www.arquint.it<br />
arquint.terrecotte@yahoo.it<br />
Storie di Giona (part.), 2009, formelle in terracotta, cm. 22x15x3 (opera intera cm. 22x99x33)<br />
È<br />
nata a Firenze nel 1955. Da alcuni anni si dedica<br />
alla modellazione di terrecotte,inizialmente in<br />
forma di bassorilievi e, più recentemente, di pezzi<br />
a tutto tondo. Ha frequentato la bottega dello scultore<br />
Claudio Nicoli, dal quale ha appreso le tecniche e<br />
la passione per la scultura. Ha iniziato ad esporre nel<br />
2007, partecipando ad una collettiva del Circolo “Il<br />
Tondo” di Sesto Fiorentino. Nel 2010 ha esposto in<br />
personale nell’ambito della rassegna “Le stanze comunicanti”<br />
alla ex Fornace Pasquinucci di Capraia<br />
Fiorentina.<br />
11
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lidia Atzori<br />
www.lidiaatzori.wix.com/virtual-gallery<br />
1904, 2013, grafica digitale, cm. 50x70<br />
Danzatrice, 2000, acquerello e matita su carta, cm. 30x21<br />
Nata a Milano, vive attualmente a Sesto Fiorentino<br />
(FI). La sua predisposizione all’arte e<br />
alla manualità si manifesta fin dai primi anni<br />
di vita. Trasferitasi con la sua famiglia, all’età di otto<br />
anni, a Firenze, completa gli studi superiori perfezionando<br />
la capacità grafica ed apprendendo le varie<br />
tecniche pittoriche, spaziando così dalla pittura ad<br />
olio alla tecnica degli acquarelli, da quella acrilica<br />
alla progettazione e decorazione tessuti. Ha offerto<br />
la propria collaborazione anche nel campo dell’alta<br />
moda. Esperta anche in grafica computerizzata, realizza<br />
opere digitali di grande effetto cromatico e stilistico.<br />
Negli anni Novanta inizia ad esporre i suoi<br />
quadri sia partecipando a mostre collettive che personali.<br />
Da un’iniziale pittura che si è realizzata attraverso<br />
la ricerca e lo studio del colore e dell’immagine,<br />
oggi le sue opere riflettono un ideale interiore e<br />
stilistico dell’arte, che volge lo sguardo ad una propria<br />
perfezione di bellezza e ne riscopre i multiformi<br />
significati, rappresentando il mondo con gli occhi della<br />
propria anima. Artista poliedrica, ha ricevuto vari<br />
riconoscimenti anche in campo letterario. Da ricordare<br />
il “Premio Letterario Leonardo - 1990” -Presidente<br />
di giuria, lo scrittore Mario Luzi-, nel quale Lidia Atzori<br />
si classificò nella rosa dei primi finalisti. I suoi scritti<br />
sono inseriti in antologie letterarie, tra le quali ricordiamo:<br />
“Poeti contemporanei e non - Antologia di<br />
poesia civile - Edizioni Agemina”, distribuito da Libri-<br />
Co in tutte le librerie d’Italia.<br />
12
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lidia Atzori<br />
Il porto, 2012, tecnica acrilico su tavola, cm. 60x 60<br />
“Il simbolismo che vediamo in Lidia Atzori, è un sogno<br />
che supera la realtà nella sua definizione e nella<br />
sua concretezza: è un sogno più concreto della realtà<br />
stessa, in una dimensione che ci fa scoprire sogni più<br />
vivi e più nitidi attraverso una potenza cromatica<br />
esplosiva”.<br />
Alfonso Confalone<br />
“Nell’arte di Lidia Atzori, si vive una ventata di innovazione,<br />
che porta finalmente Firenze a vivere una<br />
nuova modernità artistica, in un cambio genrazionale<br />
che offre nuova linfa e vitalità. Artista materica che<br />
attraverso le sue cromie riflette la modernità in cocetti<br />
di astrattismo legati al figurativo, creando immagini<br />
in movimento”.<br />
Jacqueline Monica Magi<br />
“Lidia Atzori ha una pittura lussureggiante, molto materica.<br />
Ha la grande capacità di accostare il colore<br />
puro alla tela: capacità che era dei grandi maestri rinascimentali,<br />
quindi da buona fiorentina ha ereditato<br />
questa bravura. Artista molto materica, intereviene<br />
sulle tele anche apportando materiali; è una pittrice<br />
favolosa. I suoi quadri hanno un sapore straordinario<br />
di favole, esotiche per le cromie che sprigiona. È una<br />
pittrice di anima.”<br />
Daniele Menicucci<br />
13
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Audibert Beltramo<br />
andre.audibert0553@orange.fr<br />
www.galleriamentana.it<br />
Cavale Noire, scultura in pietra, cm. h 50<br />
Figlia e nipote di immigrati piemontesi e ponzesi,<br />
Angela Audibert Beltramo è nata in Francia a<br />
Carces, un affascinante villaggio della Costa Azzurra.<br />
Il suo amore per l’arte e per la musica nasce fin<br />
dalla prima infanzia aiutata dai genitori che gestiscono<br />
una sala di danza, teatro e concerti. Nonostante il<br />
desiderio di approfondire gli studi d’arte la famiglia la<br />
indirizza verso studi commerciali ma questo non basta<br />
a fermare la sua ricerca artistica e il suo interesse per<br />
lo studio delle linee, del chiaroscuro, dei colori ma<br />
anche delle forme e dei rilievi. Realizza disegni a pastelli,<br />
dipinti ad olio, acquerelli, ma è sempre più attratta<br />
dalla materia e già ad undici anni crea il suo<br />
primo bozzetto in argilla cruda sradicata dalla terra<br />
stessa. È la terra di Provenza, rocciosa e arida, che<br />
diventa fertile nella sua immaginazione. A vent’anni<br />
l’interesse per la scultura diventa sempre più marcato<br />
e la scoperta dell’opera della scultrice Camille Claudel<br />
la spinge ad una scelta. Guidata da questo entusiasmo,<br />
nel 1996, si iscrive ai corsi di scultura tenuti<br />
da Richard Blancquart che le insegna le tecniche realizzative<br />
e la spinge ad allestire la sua prima mostra<br />
nell’anno 2000. Dopo questa esperienza decide di<br />
fare da sola e nel 2002 apre uno studio sulle colline di<br />
Barajolle a Carces. La sete di scoperta non la lascia<br />
mai e la sua ricerca la conduce a riscoprire i codici<br />
espressivi dei popoli primitivi d’Africa e delle culture<br />
tribali. In Italia, a Firenze, ha esposto più volte in mostre<br />
personali e collettive alla Galleria Mentana entrando<br />
a far parte del gruppo di artiste storiche della<br />
Galleria.<br />
“Nelle sculture di Angela Audibert Beltramo si ritrovano<br />
i tratti marcati di ancestrali significati totemici,<br />
scolpiti e levigati nella dura pietra, che parlano del<br />
tempo, dell’uomo e della natura. Si rintraccia un frammischiamento<br />
narrativo di grande efficacia comunicativa,<br />
che ci fa cogliere la tensione fra materialità e<br />
sentimento di religiosità. L’artista, indagando nei misteri<br />
dell’animo umano, trova le emozioni, che la guidano<br />
nelle sue realizzazioni e che presentano sempre<br />
forti caratterizzazioni simboliche, dove emerge il suo<br />
amore per le culture di paesi lontani”.<br />
Federica Murgia<br />
14
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patrizia Bacarelli<br />
www.patriziabacarelli.it<br />
info@patriziabacarelli.it<br />
Diosperi, olio, cm. 35x25<br />
Nata a Firenze nel 1953. I suoi primi approcci<br />
con la pittura risalgono agli anni degli studi<br />
giovanili su sollecitazione del fratello gemello<br />
Massimo, pittore destinato ad imporsi in Germania e,<br />
nonostante gli impegni familiari e lavorativi, continua<br />
sempre a dipingere e ad approfondire la studio della<br />
storia dell’arte. Inizia ad esporre nel 1995 dando continuità<br />
alla frequentazione dell’ambiente artistico<br />
partecipando a rassegne e premi a Lastra a Signa, Firenze,<br />
Rignano sull’Arno, Prato, Roma, Pontassieve,<br />
Pontedera. In particolare, ottengono un ottimo riscontro<br />
le personali tenute nella sala consiliare del Comune<br />
di Rignano nel 1998, quella al Palazzo Datini di<br />
Prato nel 2000, quella all’associazione “Fate” di Firenze<br />
nel 2002 e quella del 2010 nella Biblioteca Comunale<br />
di Pontassieve. Fra i riconoscimenti ricevuti,<br />
da menzionare il primo premio- rappresentanza al<br />
Albero diospero, olio su comp., cm. 24x32<br />
“Città di Lastra a Signa” (1995), il settimo premio al<br />
concorso “Una fontana per la piazza” (1998), il terzo<br />
premio alla XXV edizione del “Premio Italia per le arti<br />
visive” (2010) a Capraia Fiorentina e il primo premio a<br />
Certaldo. Attualmente vive sulle colline di Rignano<br />
sull’Arno dove realizza, nel verde e nel silenzio, le sue<br />
opere che presentano temi ricorrenti come quello del<br />
paesaggio toscano, ricco di colori anche se venato da<br />
una crepuscolare malinconia, le nature morte, le marine<br />
e il suo contesto familiare al quale ha dedicato<br />
una serie di ritratti dei figli. Parallelamente si dedica<br />
anche alla lavorazione artistica del legno in stile fiorentino.<br />
15
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patrizia Bacarelli<br />
Rami di diospero, olio su tela, cm. 40x50<br />
“Del suo impegnativo viaggio interiore ed artistico<br />
sono testimonianza i suoi colori, i suoi orizzonti aperti<br />
come finestre sulla nostra campagna o sull’energia<br />
del mare, i fiori, gli alberi, nei quali spesso inserisce i<br />
ritratti delle persone a lei più care, meticolosamente<br />
strutturati assecondando una tecnica pittorica esigente<br />
ed una straordinaria sensibilità ai riverberi di<br />
luci ed ombre: con voce suadente riesce a stabilire<br />
una speciale armonia tra fisicità dell’immagine e spiritualità<br />
della ricerca.”<br />
Roberta Fiorini<br />
16
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Rossella Baldecchi<br />
Via Francesco Camici, 29 - 51100 Pistoia - Studio: Via Guerrazzi, 10/12 - 51100 Pistoia<br />
Tel. 0573 904113 - Cell. 320 1791905 - rossella.baldecchi@virgilio.it - www.rossellabaldecchi.com<br />
Sono sola, 2012, olio su tela, cm. 60x60<br />
Rossella Baldecchi, artista pistoiese diplomata<br />
all’Accademia di Belle Arti di Firenze, opera nel<br />
campo della pittura e della stampa d’arte da<br />
oltre 30 anni, esponendo in Italia e all’estero dove ha<br />
ricevuto numerosi premi e segnalazioni. Nel 2007, a<br />
cura di Siliano Simoncini e Maurizio Tuci e presentata<br />
da Eugenio Giani, espone nel Palagio di Parte Guelfa<br />
di Firenze la mostra “Parole dipinte”. L’evento, diventato<br />
itinerante, arriva nel 2008 a Lucca a Villa Bottini<br />
ed a Pescia nel Museo del Palazzo del Podestà. Nel<br />
2009, con nuove opere la mostra è ospitata nel museo<br />
Marino Marini a cura del Comune di Pistoia. Sempre<br />
nel 2009 vince il Premio Nazionale “Sergio Agosti” a<br />
Santhià e Carlo Franza le cura una personale di incisione<br />
a Firenze. Nel 2010 è presente con una personale<br />
di pittura e incisione in Germania a Reutlinger, a<br />
cura di Thomas Becker.<br />
Nel 2011 presenta “Haiku di primavera”, due personali<br />
a Pistoia e Lucca che hanno ricevuto l’illustre Patrocinio<br />
dell’Ambasciata del Giappone a Roma. Nel<br />
2011-2012 partecipa ad esposizioni in Giappone,<br />
Cina, Spagna, Polonia, Corea, Venezuela e Stati Uniti.<br />
Nel 2012 vince il 1° premio di pittura nella città di<br />
Ferrara. Dal 23 febbraio al 15 marzo 2013 a cura del<br />
Comune di Montemurlo presenta”Sogni al femminile”,<br />
nella galleria comunale Sala Banti. Altro importante<br />
evento del 2013 riguarda la realizzazione di un<br />
opera per la Biblioteca San Giorgio di Pistoia che sarà<br />
collocata in maniera definitiva nella sala della letteratura,<br />
intitolata a Gianna Manzini. L’opera, dal titolo “Il<br />
cielo addosso”, ispirata da un romanzo della Manzini,<br />
sarà presentata al pubblico con una mostra in tema<br />
nelle vetrine e nella sala espositiva della biblioteca<br />
sabato 9 marzo 2013.<br />
17
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Grazia Bambi<br />
Cell. 339 3969803<br />
bambi.mariagrazia@gmail.com<br />
Spirale, tecnica mista, cm. 72x51<br />
Maria Grazia Bambi nasce a Firenze, dove vive<br />
e realizza con grande passione le sue opere<br />
di tecnica mista su cartoncino. Di lei scrive<br />
Daniele Menicucci: “Artista onirica, paga al lettore<br />
una sua visione personalissima di fatti di vita, pensieri<br />
e visioni. Parla con il cuore e con la mente. La sua<br />
comunicazione è spontanea e profonda allo stesso<br />
tempo, il segno privilegiato alla forma ricorda certi<br />
stilemi tipici del gotico cortese, l’accuratezza pittorica<br />
è esemplare. Pittrice di miracoli, ingenuità, bellezza,<br />
candore e poesia. Simbolista concettuale, l’artista è<br />
fuori da ogni canone preesistente. Una ricerca armonica<br />
e spirituale perfettamente contenuta in un equilibrio<br />
geometrico assoluto”.<br />
La critica di Silvia Ranzi: “Evidenzia registri espressivi<br />
che hanno nella liberazione del fantastico il loro denominatore<br />
comune. Significativa è l’alternanza tra il<br />
codice geometrico arricchto da fluttuazioni organobiologiche<br />
ed i suggerimenti alla figurazione dai toni<br />
esistenziali. Il tutto coronato da una tecnica mista<br />
preziosa e di sensibile applicazione, dai cromatismi<br />
suadenti”.<br />
18
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Banchelli<br />
Cell. 339 1597049<br />
silviabanchelli@virgilio.it<br />
Tempesta, 2010, gesso, sabbia, corda su legno, cm. 79x20<br />
Incontenibile solitudine, 2010, gesso, corda, colla, su legno, cm. 75x17<br />
Silvia Banchelli nasce a Firenze dove frequenta<br />
l’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana.<br />
Dopo il diploma in Arti Grafiche, frequenta<br />
corsi di restauro e falegnameria, sempre in cerca di<br />
modi per curare, rielaborare, abbellire i vari oggetti<br />
che incontra.<br />
Pittrice, restauratrice, interior designer, artigiana,<br />
ama “giocare” con carta, gesso, cemento, legno, colori,<br />
stoffe, strumenti che le permettono di esprimere<br />
la sua artisticità, che spazia in modi diversi.<br />
I suoi quadri, nati da mille emozioni, si possono “vedere”<br />
anche col tatto, accarezzando, ricercando delicatamente<br />
le varie forme che li compongono.<br />
I vari materiali, gettati, modellati, accarezzati, impastati,<br />
si fondono per dare sfogo a una espressività incontenibile.<br />
I suoi soggetti preferiti sono gli alberi,<br />
che lei definisce: avvolgenti, protettivi, immensi.<br />
Rami sinuosi ondeggiano in mezzo ad un impastato<br />
immaginario di emozioni. I colori dello sfondo alludono<br />
a un affascinante, ineluttabile, inalterabile deserto.<br />
Il grande, vigoroso fusto dell’albero sembra richiamare<br />
l’antica sicurezza, ormai perduta, col quale<br />
padroneggiava lo spazio. I rami spogli si allungano,<br />
cercano, sospirano, desiderando qualcosa che forse è<br />
perduto per sempre. L’intreccio dei rami sembra abbracciare<br />
le nuvole che lo circondano, in cerca di un<br />
illusorio appagamento. Ai piedi dell’albero piccoli arboscelli<br />
come a confortare lo sperduto amico: “Tu sei<br />
molto di più di quello che assilla la tua mente in questi<br />
ultimi giorni, mesi, anni, ore, minuti. Sei molto di più<br />
dell’immagine che hai costruito, di come ti vedi e di<br />
come gli altri ti possono vedere. Ciò che hai realizzato<br />
fino ad oggi non rappresenta tutto ciò che sei capace<br />
di realizzare, ma solo una minima parte”. Non angustiarti,<br />
“non si è mai visto, né udito, sin dai tempi antichi,<br />
di un inverno che si sia trasformato in autunno,<br />
l’inverno si trasforma sempre in primavera”.<br />
19
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sara Bandini<br />
sarinabandini@gmail.com<br />
Lussuria, parte III, 2012, tecnica mista su zinco, cm. 20x20<br />
Sara Bandini nasce il 1 luglio del 1987 a San Miniato.<br />
Cresce a Fucecchio e frequenta il Liceo<br />
Artistico “Virgilio” ad Empoli. Prosegue gli studi<br />
a Firenze all’Accademia delle Belle Arti dove, in<br />
particolare, segue il corso pittura del professor Adriano<br />
Bimbi. Nel 2009, dopo un’esperienza di condivisione<br />
con altri artisti provenienti dall’Accademia, espone<br />
i suoi lavori all’interno della mostra “La roba del<br />
Mugello” - Cose, oggetti, strumenti e altre realtà dipinte<br />
- presso la villa di Cafaggiolo. A quest’esperienza<br />
ne segue, l’anno successivo, un’altra che darà vita<br />
alla mostra “Made in Mugello”. Si laurea nel 2011.<br />
Da due anni vive, lavora e dipinge a Marti. Ha l’occasione<br />
di collaborare a progetti artistici di vario genere<br />
che le permettono di continuare a sviluppare e approfondire<br />
i suoi studi.<br />
20
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisa Barbetti<br />
elisabarbettich@yahoo.it<br />
L’ascolto, 2004, tecnica mista su cartone<br />
Elisa Barbetti nasce a Certaldo il 13 marzo del<br />
1949. Per l’artista il proprio paese natale ha da<br />
sempre rappresentato una fonte di ispirazione e<br />
di serenità, che ha trasmesso nei propri dipinti. La sua<br />
è una formazione da autodidatta, ma che le ha comunque<br />
permesso di dare voce ad un’instintiva cromaticità<br />
ed attitudine a trasferire nelle proprie opere emozioni<br />
e sensazioni spontanee. Il ricorso alla fantasia è<br />
infatti per Elisa una vera e propria necessità, aiutata<br />
poi dalla sua professione di insegnante. Vari sono i<br />
periodi creativi attraversati dall’artista certaldina: da<br />
quello dei burattini in gommapiuma, a personaggi<br />
creati “ad occhio” direttamente con forbici e colla,<br />
alla manipolazione della creta in paesaggi e mascheroni,<br />
alla pittura di madonne e allegorie, fino al periodo<br />
dedicato alle miniature.<br />
21
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia M. Barbieri Felicetti<br />
Abitazione e studio: Via Anna Frank, 31 - 50020 Mercatale in Val di Pesa (FI)<br />
Tel. 055 8218155 - grazia-barbieri@libero.it<br />
Presentazione di Gesù al Tempio, 2012, cm. 50x40<br />
Fiorentina, laureata in Pedagogia all’Università di<br />
Firenze, ha svolto per molti anni attività d’insegnamento.<br />
Pittrice, iconografa, mosaicista, poetessa,<br />
appassionata nella ricerca e nella documentazione<br />
dell’Arte greco-bizantina. Si dedica all’Arte<br />
Sacra. È socia artista nella “Società delle Belle Arti-<br />
Circolo degli Artisti” Casa di Dante- Firenze. Ha pubblicato<br />
due raccolte di poesie: “Acqua d’Arno” presentato<br />
al “Caffè Letterario le Giubbe Rosse” dal prof.<br />
Franco Manescalchi. Firenze 1994. Ed. Nuove Proposte.<br />
“Il giardino delle chimere” Ed. Ibiskos- Empoli.<br />
“Artista stilisticamente personalissima, nelle sue<br />
preziose icone esprime una originale visualizzazione<br />
dei personaggi e delle epoche. Un tocco soggettivo<br />
sia nella scelta dei temi che nella realizzazione di figure<br />
esclusive e diversificate. Grazia M. Barbieri Felicetti,<br />
imprime la propria forza interpretativa nel segno<br />
deciso; ogni possibile armonia di carattere, nell’atteggiamento<br />
delle membra e nei volti. Nella pregnante<br />
coerenza narrativa, tutte le possibili sfumature<br />
dell’arte figurativa. Linguaggio pittorico antico e nuovo<br />
di un’Arte senza tempo”.<br />
Duccia Camiciotti<br />
“Grazia Barbieri, tra le discipline del suo versatile iter<br />
artistico, ha abbracciato ed approfondito la prassi<br />
operativa e l’estetica teologica a fondamento della<br />
22
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia M. Barbieri Felicetti<br />
La Vergine, 2005, cm. 32x45<br />
San Boris e San Gleb, 2006, cm. 40x60<br />
preziosa tecnica delle icone. Da anni l’artista fiorentina<br />
realizza con dedizione e studio dipinti su tavola,<br />
secondo i dettami della Scuola Greco-Bizantina, nella<br />
sequela a prototipi religiosi che interpretano soggetti<br />
mariani e cristologici, figure di santi, scene e personaggi<br />
tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento. Grazie<br />
all’impasto di pigmenti naturali, vegetali o minerali<br />
con tuorlo d’uovo a legante ed il ricorso a sapienti dorature<br />
si assiste alla delineazione di raffigurazioni religiose<br />
intrise di quel simbolismo cromatico senza<br />
tempo che riflette i contenuti dottrinari delle Sacre<br />
Scritture. L’intento creativo ed ascetico è instillare<br />
quell’intelligenza contemplativa che fa dell’icona una<br />
finestra aperta sull’invisibile ed un “tempio” delle verità<br />
di fede. Grazia Barbieri questo compito lo assolve<br />
con diligenza e ricercatezza sulla base di un disegno<br />
fluido dal pittoricismo morbido e ci offre attraverso le<br />
sue opere un viaggio spirituale nei modelli iconografici<br />
scelti per rivisitarli secondo un’eleganza calligrafica<br />
ellenizzante di estrema liricità. Allo scopo di evidenziare<br />
le teofanie dipinte nell’incavo denominato<br />
“arca”, l’artista si avvale di rifiniture ornamentali di<br />
stucchi a bassorilievo nella modalità “Pastiglia” che<br />
incorniciano o impreziosiscono le fisionomie dei volti<br />
nella dinamica lumeggiata e trascendente dello<br />
sguardo. Consapevole della funzione dell’icona quale<br />
segno teologico, liturgico e sacramentale, Grazia Barbieri<br />
non rinuncia a conferire un‘impronta personale e<br />
industriosa a quest’attività artistica che nell’unicità<br />
del suo genere rappresenta un colto medium evangelizzatore”.<br />
Silvia Ranzi<br />
23
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Valentina Barbieri<br />
Via Lamporecchiana, 229 - 50059 Vinci (FI)<br />
Cell. 334 1741186 - vale.barb89@gmail.com<br />
Allegoria dell’Italia: Pietà, 2012, tecnica mista su tela (acrilico e collage), cm. 90x100<br />
Nasce il 18 novembre del 1989 ad Empoli, in<br />
provincia di Firenze. Fin da bambina dimostra<br />
una predilezione per il disegno ed è di<br />
conseguenza che si iscrive al “Liceo Artistico Virgilio”<br />
di Empoli, diplomandosi nel 2008. Continua con<br />
gli studi artistici frequentando per tre anni l’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze, con indirizzo pittura. Nel<br />
2010, con il gruppo Potlak, formato con alcune compagne<br />
di corso per l’occasione, partecipa ad una<br />
mostra presso il Tribunale di Pistoia, con la supervisione<br />
dell’artista Nevio Di Marco. Nel 2011 espone<br />
un’opera in una mostra collettiva con la sua classe<br />
di pittura, al Bobolino di Firenze. Nel gennaio del<br />
2012 partecipa ad una collettiva a Milano, in occasione<br />
di un evento organizzato da le Voice shoes,<br />
presso lo Showroom 055, assieme agli artisti Ludmilla<br />
Radchenko e Aleandro Roncarà. Nel giugno<br />
2012 partecipa alla “Festa dell’Infiorata” di Cerreto<br />
Guidi, con il tema “l’Apocalisse”, realizzando assieme<br />
ad altre tre giovani artiste, un’opera a terra, con<br />
segatura colorata e fiori, della grandezza di 2x4m.<br />
Nell’ottobre del 2012 esegue un’opera murale e decora<br />
delle vetrate presso le Pubbliche Assistenze<br />
Riunite di Empoli. Ad oggi continua a coltivare la<br />
passione per la pittura nella sua casa tra le campagne<br />
di Vinci (FI).<br />
“La sua pittura è un gioco di forme e colori in cui l’artista<br />
raffigura soggetti immersi in un alone di ambiguità,<br />
che divertono, affascinano e offrono mistero”<br />
(Cristina Bruni).<br />
L’opera (“Allegoria dell’Italia: Pietà”) è nata “ispirandomi<br />
alla Pietà del Carracci, infatti si può notare che<br />
la posizione della mia Italia è molto simile alla posa<br />
del Cristo; un’Italia in agonia, sorretta dalla falsità<br />
della classe politica che ci governa (il giullare mascherato<br />
che la sorregge con mano artigliata), dalla<br />
dipendenza totale dai soldi (lo sfondo) che oramai<br />
sono il fine di ogni azione ed interesse”.<br />
24
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cristina Bazolli<br />
cri.baz@fastwebnet.it - www.equilibriarte.net/cristinabazolli<br />
www.premioceleste.it/CristinaBazolli - www.facebook.com/cristina.bazolli<br />
Guardiani notturni, 2009, tecnica mista, cm. 40x30<br />
Sono nata a Poggio Rusco, in provincia di Mantova,<br />
nel 1957. Ho cominciato a dipingere giovanissima,<br />
sotto la guida del pittore ostigliese<br />
Dante Spelta. In seguito ho avuto la fortuna di frequentare<br />
lo studio di un maestro del surrealismo italiano,<br />
Lanfranco Frigeri, che considero il mio mentore.<br />
Ho intrapreso gli studi classici e mi sono laureata in<br />
Filosofia a Bologna. Dopo la laurea, mi sono trasferita<br />
a Brescia, dove, pur avendo poco tempo per dipingere,<br />
ho continuato a studiare, esercitandomi nella figura<br />
sotto la guida del maestro Schinetti. Nel 2000, mi<br />
sono trasferita a Firenze, nel quartiere di Santo Spirito,<br />
dove, appassionatami al lavoro degli artigiani che<br />
vi tengono bottega, ho continuato la mia ricerca, imparando<br />
l’arte della doratura, della miniatura e le tecniche<br />
pittoriche del Quattrocento toscano. Dipingo<br />
con la tempera all’uovo, su tavola, tela, cartapecora o<br />
carta, “illuminando” alcuni dipinti con foglia d’oro<br />
zecchino e mi occupo anche della decorazione e doratura<br />
delle cornici. Ritenendomi più artigiana che artista,<br />
ho esposto le mie opere per tre anni (dal 2003 al<br />
2005) nelle manifestazioni dell’associazione “La Fierucola”,<br />
in piazza S. Spirito e in piazza SS. Annunziata.<br />
Mi sono dedicata anche all’illustrazione per l’infanzia,<br />
dipingendo, nel 2007, le tavole di un libro di fiabe<br />
per la casa editrice Fatatrac. Divido il mio tempo tra la<br />
filosofia - che insegno al liceo “Dante”- e la pittura.<br />
Mi piace la commistione tra la pittura, la filosofia, la<br />
poesia e la musica: amo illustrare testi di canzoni o<br />
poesie e tradurre la filosofia in immagini. Ho esposto<br />
in personali e collettive a Firenze, Roma, Ferrara, Reggio<br />
Emilia, Brescia, Livorno, Montecatini.<br />
25
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Maria Bedini<br />
Tel. 338 1277878<br />
annamaria.bedini@unifi.it<br />
Anna Maria Bedini nasce a Buenos Aires (Argentina),<br />
dove trascorre l’infanzia. Si diploma<br />
all’Istituto d’Arte di Ancona nel 1974 e frequenta<br />
la Scuola Libera di Nudo presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze. Attualmente opera a Firenze e<br />
fa parte del gruppo artistico fiorentino “Casa di Dante”.<br />
Dall’ottobre 2012 al febbraio 2013 espone un<br />
elaborato a china presso la mostra “Wassily Kandinsky<br />
- dalla Russia all’Europa” al Palazzo Blu di Pisa.<br />
“Il percorso artistico di Anna Maria Bedini conosce<br />
trent’anni di assidua ed appassionata attività che privilegia<br />
la pittura quale medium tecnico congeniale ad<br />
esprimere un ricercato credo estetico: elaborare, sulla<br />
base di valori materici e tonali, un’originale ottica percettiva<br />
del reale che cattura effetti cinetici e cromatici<br />
nel caleidoscopio delle forme. Le tele di grande formato<br />
mettono in opera una figurazione astraente dalla<br />
sintassi compositiva studiata che si ispira ai dati fenomenici<br />
per restituirli trasfigurati o ingranditi nella rilevazione<br />
oggettivata di linee e volumi sotto l’azione<br />
epifanica del colore-luce, nella dinamica allusivo-semantica<br />
delle trame chiaroscurali nel gioco flessibile<br />
delle ombre. Il titolo “suggestioni” rende ragione di<br />
quello “straniamento” visivo-emozionale di ascendenza<br />
gestaltica che è alla base del processo creativo in<br />
cui l’artista si riconosce per selezionare inedite angolazioni<br />
dell’esistente nell’indagine strutturale di equilibri<br />
interni ed esterni, favorendo l’empatica rilettura<br />
del fruitore secondo la libera polisemia ludico-analogica<br />
delle immagini. Si assiste ora all’interpretazione di<br />
texture contemplative di ispirazione naturalistico-ambientale,<br />
ora ad una sorta di rivelazione metafisica del<br />
dettaglio di natura oggettuale o corporea in cui si<br />
esplicita la capacità singolare di A.M.Bedini di analizzare<br />
liricamente il visibile per ricostruirlo secondo una<br />
tessitura cromatica dai toni caldi ed assorti, grazie ad<br />
una tecnica mista-olio con apporti granulari – sostenuta<br />
dall’utilizzo preponderante, accurato, pastoso e vibrante<br />
della spatola che sa dar corpo ad inquadrature<br />
scelte, come si evince dalla varietà inconsueta dei titoli<br />
delle opere. Il fascino plastico, metamorfico, illusionistico<br />
della luce nei suoi riflessi cangianti esalta l’intento<br />
riflessivo di manifestare “porzioni” del reale<br />
Casello 182, trittico, 2012, olio su tela, tecnica mista, cm. 75x60<br />
Boogie Woogie, 2010, olio su tela, tecnica mista, cm. 100x100<br />
esplorato, evocato, rivisitato nel dinamismo di vivide e<br />
segrete geometrie per disegnare polifonie timbriche<br />
nello spazio. La vocazione alla pittura condotta con<br />
abilità, rigore e moderna concezione rende merito ad<br />
un’artista coerente che con immedesimazione lirica<br />
intensifica visioni biomorfe o antropizzate di un diario<br />
visivo, ricercato, perseguito con tattile sensorialità,<br />
per sublimare l’integralità del vivere nella verità esclusiva<br />
delle sue parti”.<br />
Silvia Ranzi<br />
26
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Romola Bellandi<br />
Via Clemente Biondetti, 5 E - 50139 Firenze<br />
Tel. 055 400582<br />
Il comò, 1982, cm. 40x40<br />
Romola Bellandi vive a Firenze dove lavora ed ha<br />
insegnato per più di 20 anni. È diplomata<br />
all’Accademia di Belle Arti. Ha frequentato i<br />
Corsi Internazionali di grafica ad Urbino e i corsi di<br />
incisione di “Venezia Viva”.<br />
Una lunga attività di ceramista ed una buona esperienza<br />
di pittura su stoffa, ora la tentazione della grafica<br />
non vanno considerate come frutto ambiguo di un’incertezza<br />
di scelte, ma alternative all’impegno che Romola,<br />
ancora alla ricerca di se stessa, ha voluto sperimentare.<br />
Se quest’ultima è l’espressione profonda, lo<br />
vedremo fra qualche tempo (Romola già accenna a olii,<br />
a tele…punti d’approdo necessari per un’artista): intanto<br />
queste sue ricognizioni nel mondo familiare,<br />
questi eventi della cronaca naturale, questo essere<br />
profondamente legata alla realtà quotidiana, alludono<br />
ad una sicura solidità emotiva. Le soluzioni formali da<br />
mettere a fuoco andranno ancora studiate, ma questi<br />
lavori, ideati nella luce calma del quieto, meraviglioso<br />
scenario di via Bolognese Nuova, ed eseguiti in diretto<br />
rapporto con i migliori stampatori, hanno una loro<br />
identità di viva e fervida poesia.<br />
Giuse Benignetti, 1982<br />
27
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Daniela Bencivenni<br />
Via di Monteloro, 30b - 50065 Pontassieve (FI)<br />
Cell. 349 0756279 - dbencivenni@yahoo.it<br />
Nebbie al Poggione-Monteloro, 2010, olio su tela, cm. 40x40<br />
Fiorentina, da sempre interessata alla pittura, segue<br />
da alcuni anni i corsi del pittore Nazareno<br />
Malinconi. Ricercatrice etnobotanica (erboristaantropologa)<br />
predilige soggetti relativi all’ambiente<br />
in cui vive e lavora: i paesaggi e le piante che li caratterizzano.<br />
Il paesaggio è inteso come una finestra che<br />
si affaccia su un punto di vista interiore. Ognuno di noi<br />
ha un “paesaggio interiore” che vive e si trasforma e<br />
che è a sua volta influenzato dal paesaggio esterno,<br />
inteso come ambiente di vita.<br />
“Trovare l’armonia nel rispecchiarsi dei molteplici paesaggi<br />
interni ed esterni è in un certo senso lo scopo<br />
della mia ricerca”.<br />
Intensa l’attività espositiva degli ultimi tre anni: attraverso<br />
le iniziative dell’associazione “Gadarte”,<br />
partecipando a numerose manifestazioni ed esponendo<br />
in mostre personali e collettive a Firenze, Pontassieve,<br />
Montespertoli. Alcune opere sono presso<br />
collezioni private a San Francisco (USA). Tiene una<br />
mostra permanente presso il ristorante “Nuovo Orlando”<br />
a Monteloro.<br />
28
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Luciana Biagini Del Bianco<br />
Via delle Ginestre, 2 - 50014 Fiesole (FI)<br />
www.lucianabiagini.info<br />
Fertilità dell’autunno, 2010, pastello su carta, cm. 23x33<br />
Luciana Biagini Del Bianco ha da sempre applicato<br />
la sua innata perizia al disegno e a un severo<br />
impegno pittorico eleggendo il pastello a tramite<br />
e strumento di rappresentazione. Ha frequentando<br />
corsi di disegno e pittura con il professor Giorgio Barreca.<br />
Di lei scrive Pier Francesco Listri: “I fiori dipinti di<br />
quest’artista vivono nell’aria, respirano della propria<br />
viva fragranza, ma per la magia del pastello e per l’alta<br />
qualità della pittura dei fondi, perdono la convenzionalità<br />
di questo tipo di pittura e acquistano invece<br />
la fresca grazia della loro precaria e suprema vitalità<br />
vegetale. Sono, questi fiori, splendidamente dipinti,<br />
anche stemmi di nostalgia, araldi di un malinconico<br />
sguardo sul mondo che la pittrice sommessamente<br />
trasmette senza vistose sottolineature. Nella bellezza<br />
dei fiori si consuma il tempo breve fra lo sbocciare e<br />
l’appassire, e l’artista non lo dimentica. Ne nasce un<br />
fare morbido e caldo che consente tanto la finezza<br />
dell’arabesco quanto lo sfumato delle cromie con<br />
l’ausilio di luminosi ritocchi. Magia e merito di Luciana<br />
Biagini stanno nel bilanciare con grande equilibrio<br />
un’esattezza ottica straordinaria nel rappresentare il<br />
vero, conferendogli insieme un’araldica suggestione<br />
di simboli”.<br />
29
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Adua Biagioli<br />
Cell. 339 7173955<br />
audabi2008@yahoo.it<br />
Tulipani, 2008, olio su tela, cm. 30x35<br />
Vive e opera a Pistoia. Dopo aver conseguito gli<br />
studi artistico-letterari, ha partecipato a numerosi<br />
concorsi nazionali e internazionali, sia<br />
sulla pittura che sulla scrittura, in particolare sulla<br />
poesia. La sua prima raccolta poetica “Come pensieri”<br />
è stata pubblicata nel 2011. “L’arte della pittrice<br />
possiede una profonda capacità di raggiungere la<br />
sostanza delle cose e nei suoi dipinti è possibile evincere<br />
una forte propensione anti-accademica, frutto<br />
di una radicata abolizione del disegno preparatorio e<br />
della linea di contorno. L’effetto reso è di qualcosa di<br />
non - finito, tocchi di colore corposi e vivaci, stesi attraverso<br />
pennellate fresche, rapide, intense, fino a<br />
raggiungere l’obiettivo finale del dinamismo e di vitalità<br />
in un elegante stile decorativo ed ornamentale<br />
che tocca i contenuti del figurativo nei suoi soggetti.<br />
Un’artista che ha molto da esprimere poiché il suo<br />
animo è pieno di delicatezza e di sensibilità” (Ambra<br />
Grieco).<br />
30
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Cristina Biagiotti<br />
Borgo Pinti, 45 - 50121 Firenze<br />
Cell. 333 4746474 - premcri@alice.it<br />
Pittrice, performer, creatrice di oggetti d’arte, nasce<br />
a San Casciano Val di Pesa (FI) e vive a Firenze.<br />
Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, il<br />
Magistero d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Firenze.<br />
Ha insegnato Arte e Immagine nella scuola secondaria<br />
di primo grado e conduce laboratori di arte applicata.<br />
Molte le mostre personali e collettive e i concorsi a cui<br />
ha partecipato. Tra queste si ricordano le personali:<br />
Concorso Internazionale Fanzine 2000 (Villa Vogel, Firenze);<br />
Trasfigurazioni Itineranti (2001, Galleria<br />
D.E.A.,Firenze); Torre del Faro (2001, Vada, Livorno);<br />
Passaggi… e paesaggi (2001,Palazzo Pretorio, Sesto<br />
Fiorentino); Le multiforme (2004, Biblioteca Comunale<br />
S.Casciano V.P.); Cantina Barbagianni (2008, Firenze);<br />
Barone di Porta Romana (2011, Firenze). Tra le collettive<br />
si ricordano: Omaggio all’Iris (2001, Villa Bellosguardo<br />
Caruso, Lastra a Signa); Carnevale e Capodanno<br />
Fiorentino (2002, Palagio di Parte Guelfa, Firenze),<br />
La Donna nell’Arte (2002, Palazzo Pretorio, Sesto F.no);<br />
Arte Donna (2002, La Pergola LaborArt, Firenze); Arcana-mente<br />
(2002 Art Point Black, Firenze); Premio di<br />
Pittura al concorso Vita (2002, Centro Internazionale<br />
d’Arte Sever, Milano); Cicli d’Arte (2003, Rassegna della<br />
Bici d’Artista a cura di Art Nest, Firenze); Galleria<br />
Malatestiana (2004, Rimini); Habitart (2004, Giardino<br />
del Teatro della Limonaia, Sesto F.no); Arte Ambientale<br />
e Arte Ambientata “Il Giardino di Ada” (2004, Firenze);<br />
Concorso “Urbs Mundi” (2008, Accademia Italiana “Gli<br />
Etruschi”); Concorso “Spiga d’Argento” (2012, Montespertoli).<br />
Come performer ha collaborato tra l’altro a:<br />
Tamburini in azione di I.Vitali (2001, Villa Vogel); Rosina<br />
e Celestino di I.Vitali (2001, Castello Broich, Germania);<br />
Shangai di I.Vitali (2001, Minimum Spazio d’Arte,<br />
ed. Morgana). Ha lavorato, come figurante, in diversi<br />
film tra i quali “Fuochi d’artificio”, “Un viaggio chiamato<br />
amore”, “Pontormo”. Hanno scritto di lei testate<br />
nazionali e riviste specializzate.<br />
“Fermare attraverso il colore il ricordo di un viaggio,<br />
l’emozione che non ti aspetti perché affiora improvvisa<br />
dal cuore silenzioso della natura, il profilo di un<br />
La signora della notte, smalto su cartoncino telato, cm. 35x25<br />
volto che parla di terre lontane e intrise di mistero; in<br />
altre parole, fare della pittura un intenso racconto di<br />
vita. È così che potremmo descrivere l’universo artistico<br />
di Maria Cristina Biagiotti, la sua capacità di vivere<br />
la pittura come un’esperienza totalizzante (…).<br />
Non c’è un prima e un poi nel suo iter artistico, un’interruzione,<br />
un passaggio, un’evoluzione di generi, ma<br />
tutto, colori, paesaggi e sogni risuonano in un concerto<br />
unico. Dipingere è per lei compiere un viaggio attraverso<br />
il mondo, e di questo viaggio fissare sulla<br />
tela le infinite variazioni cromatiche, gli accenti luministici,<br />
il mosaico di forme”<br />
Daniela Pronestì<br />
31
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Francesca Bianconi<br />
kikafree@virgilio.it<br />
Bambina con bolle, acquerello<br />
Francesca Bianconi, in arte KikaF nasce a Bergamo<br />
il 12 dicembre del 1968, ma vive ormai da<br />
quarant’anni a Cerreto Guidi. Ha avuto il suo primo<br />
approccio verso il disegno come autodidatta, affascinata<br />
dalla figura umana, dipingendo volti e corpi da<br />
foto raccolte su giornali. Il suo vero e proprio viaggio<br />
nell’arte è iniziato però nel 1988 con i primi ritratti e<br />
quadri su commissione. La pittura è così diventata in<br />
quel periodo un elemento imprescindibile della sua<br />
persona: benché indirizzata dalla famiglia a diplomarsi<br />
come insegnante di scuola elementare, non ha mai<br />
intrapreso la carriera scolastica ma ha invece “divagato”<br />
cercando “un posto tra gli artisti”. Nel 1989 si è<br />
trasferita per qualche anno a Brescia, dove ha frequentato<br />
un corso di “Figura ed Acquarello” presso lo<br />
“Studio di Arti Visive” di Ruben Sosa, imparando le<br />
tecniche fondamentali del vedere e del disegnare con<br />
specializzazione nella tecnica dell’acquarello. Nel<br />
1990 ha continuato il suo percorso prendendo lezioni<br />
private dal prof. William Fantini, pittore ed espositore<br />
a mostre private; sotto la sua guida ha appreso le<br />
principali tecniche pittoriche e partecipato alla mostra<br />
collettiva da lui organizzata nel giugno del 1992 a<br />
Bovegno. A Brescia ha trovato il modo di esprimersi<br />
approfondendo varie forme d’arte anche attraverso<br />
diverse esperienze professionali, come la realizzazione<br />
di sfondi e scenografie, lavorando come vetrinista<br />
e realizzando anche due marchi commerciali. La sua<br />
formazione è continuata fino al giugno 1993, incanalandosi<br />
in particolare nel settore dell’illustrazione<br />
dell’infanzia, con il corso di “Fumetto e Illustrazione”<br />
presso lo “Studio di Arti Visive”di Ruben Sosa. Alla<br />
32
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Francesca Bianconi<br />
Giardino dei desideri, acquerello<br />
fine del 1993, tornata a Cerreto Guidi, ha continuato<br />
ad esprimersi in questo settore partecipando alla III,<br />
IV, VI e VII edizione del “Concorso internazionale di<br />
illustrazione per l’infanzia” organizzato dall’”Associazione<br />
Culturale Teatrio” di Chioggia, partecipando<br />
anche a laboratori estivi che le hanno fatto conoscere<br />
l’illustratore Mario Gomboli. Dal 2000 ha gestito un<br />
laboratorio artistico con esposizione e vendita delle<br />
sue opere. La sua passione artistica è proseguita illustrando<br />
disegni adatti all’infanzia, con acquerelli e oli<br />
dai colori scintillanti; nell’intento di raccontare l’arte<br />
anche ai più piccoli. La sua pittura si è infatti trasformata<br />
in qualcosa di più giocoso, realizzandosi in particolare<br />
in due mostre allestite a Cerreto Guidi: nella<br />
prima, nel settembre 2002, dal titolo “Filastroccando”,<br />
ha illustrato una filastrocca in 9 quadri dipinti ad<br />
acquerello. Nella seconda, nel settembre 2008, intitolata<br />
“Ti racconto una storia”, ha narrato la storia<br />
delle sante Liberata e Faustina attraverso illustrazioni<br />
realizzate ad acquerello e olio. Dal 2005 ha iniziato<br />
ad approfondire la tecnica della pittura ad olio sotto<br />
la guida di Andrea Meini. Con questa tecnica ha diversificato<br />
la sua produzione artistica, tornando a<br />
raffigurare volti, ispirata dalle foto dei viaggi del movimento<br />
Shalom nel mondo. Nel 2011 ha contribuito<br />
con un suo dipinto ad olio al progetto artistico che illustra<br />
la vita di Santa Liberata in un ciclo di 13 dipinti,<br />
promosso dal parroco don Donato per il Santuario di<br />
S. Liberata a Cerreto Guidi. Il settembre scorso ha<br />
partecipato alla collettiva “Colori in Bianco e Nero<br />
2012” esponendo una raccolta di opere intitolata<br />
“Volti al divino”.<br />
33
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Daniela Bigagli<br />
Cell. 349 1178278<br />
artedaniela@ymail.com - www.coloriastratti.it<br />
Pensiero, 2011, acrilico su tela, cm. 70x100<br />
Daniela Bigagli nasce a Pistoia nel 1974. Da<br />
sempre coltiva un forte interesse per le arti<br />
visive e per la pittura, ispirandosi principalmente<br />
alla corrente artistica dell’action painting. Per<br />
la realizzazione dei suoi dipinti predilige colori acrilici,<br />
che si intrecciano con la poesia. Daniela Bigagli ha<br />
partecipato a diverse esposizioni, in particolare nella<br />
città di Genova, tra cui la prestigiosa Mostra Mercato<br />
d’Arte Moderna e Contemporanea “ArteGenova<br />
2012”, le varie edizioni della Mostra Mercato di arte<br />
visiva “Galleria Mazzini come una galleria d’arte” e<br />
l’esposizione “Venti di Mare”, organizzata in occasione<br />
del 51° Salone Nautico Internazionale. Recentemente<br />
l’artista ha partecipato all’esposizione “Ventiquattrosette”<br />
presso il Centro Culturale Zerouno di<br />
Barletta. “Daniela Bigagli, la cui arte è una esplosione<br />
di toni svincolati liberamente dalle emozioni del quotidiano<br />
[…], si lascia dominare dalle suggestioni di routine<br />
e dalla gente per crear grandi intrecci di colore e<br />
spessore. Colori fervidi e vivaci sono espressione costante<br />
di momenti non necessariamente lieti poiché la<br />
pittura è, per la Bigagli, un maestoso mondo in cui ritrovarsi<br />
e lasciarsi andare. L’artista è a suo agio solo<br />
tra i toni, gli unici a saperla intendere e a consentirle<br />
di parlare come detta la mente e il cuore, unico mondo<br />
in cui realmente l’artista riesce ad esprimersi. La verve<br />
pittorica della Bigagli sta nell’uso esplosivo dei<br />
colori, reali protagonisti di una scena dove cumuli e<br />
dripping fanno da contorno all’armonia cromatica in<br />
cui mai l’oscurità tonale si esprime e prevale. Esiste<br />
una forte discrepanza tra le emozioni che spingono<br />
l’artista alla creazione e l’uso dei colori: l’inverno, tendenzialmente<br />
cupo e freddo diviene per la Bigagli<br />
arancione e rosso, il lutto è rosa fucsia: nulla corrisponde<br />
alla canonica espressione e viene stravolto<br />
dalla carica emotiva che la musica, sottofondo sempre<br />
costante per la creazione di un dipinto, le consente di<br />
plasmare. I colori prendono il sopravvento in un mondo<br />
artistico che è incanto ed esplosione per l’artista,<br />
liberazione e sfogo, consentendole di attuare la magia<br />
irripetibile che la denota”<br />
Anna Soricaro<br />
34
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Piera Biondi<br />
Abit.-studio: via Umbro-Casentinese,147 - 52011 Bibbiena (AR)<br />
posta@pierabiondi.it<br />
In controluce, 2011, acrilici su tela, cm. 100X70<br />
Nata ad Altopascio (LU), risiede ed opera da<br />
anni a Bibbiena. Ha coltivato fin dall’infanzia<br />
la passione per il disegno e per la pittura sperimentando,<br />
dapprima autonomamente, le diverse<br />
tecniche dalla tempera all’olio ed all’acquerello. Dal<br />
Duemila fa parte del gruppo AR.CA., degli artisti casentinesi,<br />
gruppo seguito ed impostato nell’insegnamento<br />
pittorico e nell’uso del colore dal mestro Amedeo<br />
Lanci.<br />
35
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Graziella Bindocci<br />
Via Giuseppe La Farina, 47 - 50132 Firenze<br />
Tel. 055 571974 - Cell. 333 9859016 - graziella.bindocci@libero.it<br />
Curiosità. A 5000 metri sul tetto del mondo l’incontro fra due<br />
civiltà (Tibet, 2005)<br />
La caramella. Negli occhi di un bambino la gioia per una caramella<br />
(Nepal, 2005)<br />
Graziella Bindocci è originaria di Montalcino e<br />
da tempo vive e lavora a Firenze. Il suo spirito<br />
creativo la porta ad esplorare discipline artistiche<br />
figurative quali la pittura e la scultura in creta;<br />
in altro campo fa esperienze psicoanalitiche e compone<br />
poesie edite in varie antologie. Il suo amore è la<br />
fotografia intesa come narrazione fedele di quanto<br />
visto e vissuto attraverso viaggi nel mondo; un’esperienza<br />
totalizzante ed appassionante che riesce a trasmettere<br />
a chiunque sappia “ascoltare vedendo” attraverso<br />
ritratti di bambini, vecchi, uomini e donne al<br />
lavoro cogliendo aspetti significativi del loro habitat e<br />
la loro cultura. È fotografia analogica: usa una macchina<br />
Canon OS 300 e per i ritratti si serve di un teleobiettivo<br />
per cui non ci si accorge di essere fotografati<br />
così da cogliere l’espressione più spontanea del<br />
soggetto. Socia dell’associazione culturale Gadarte<br />
collabora con il Consiglio occupandosi del settore fotografia.<br />
Ha presentato le sue opere in mostre personali<br />
molto apprezzate: Museo Civico di Chioggia - Hotel<br />
Esplanade Viareggio - Fortezza Medicea<br />
Montalcino - e Firenze: Aula Magna dell’Istituto Pari-<br />
36
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Graziella Bindocci<br />
Volto di pietra. Beduino nella magia di Petra (Giordania, 2008)<br />
Un sorriso nascosto. Ragazzo palestinese nel mercato di Racca<br />
(Siria, 2008)<br />
ficato Pacinotti Cavour, Gadarte, Quartiere 2, U.C.A.I.<br />
e Biblioteca Marucelliana dove con sue fotografie<br />
(Mongolia e Firenze) ha illustrato la presentazione di<br />
due libri delle poetesse fiorentine Duccia Camiciotti e<br />
Clara Nistri ottenendo grandi riconoscimenti di critica<br />
e pubblico. Una speciale segnalazione ha ricevuto la<br />
fotografia “Volto di pietra” nel premio Bargellini 2009.<br />
Partecipa attivamente alle mostre collettive organizzate<br />
dalle numerose associazioni culturali fiorentine.<br />
Danzatore. Festa della Primavera a Punakha (Buthan, 2009)<br />
37
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Graziella Bindocci<br />
Pastori. A nord di Aleppo un’immagine senza tempo (Siria, 2008)<br />
La battaglia. Guerrieri di Gengis - Khan in una rievocazione storica nel deserto dei Gobi (Mongolia, 2006)<br />
38
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Graziella Bindocci<br />
Paternità. Deserto del Gobi. Tenerezza di padre (Mongolia, 2006)<br />
39
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Christine Böeke<br />
christine.boeke@tiscali.it<br />
www.christine-boeke.com<br />
Serie Palmen, tecnica mista su tela, cm. 100x135<br />
40
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angelica Borali<br />
www.gallerimentana.it<br />
Primavera, 2013, olio su tela, cm. 50x100<br />
Nata in provincia di Bergamo nell’agosto 1984,<br />
comincia sin da piccola a manifestare interesse<br />
ed attitudine verso l’arte e il disegno. Inizia<br />
quindi il suo percorso come autodidatta e per affinare<br />
le tecniche pittoriche frequenta dal ‘98 corsi di pittura<br />
serali cercando di rubare i trucchi e i segreti ai suoi<br />
maestri. Fa parte del circolo artistico “Natale Morzenti”<br />
di Martinengo, paese d’origine, ed è proprio in<br />
questo contesto che muove i primi passi con esposizioni<br />
che le permettono di riscuotere successi di pubblico<br />
e di critica. Infatti è a Martinengo la prima mostra<br />
personale nel 2006 e da lì inizia una serie di<br />
esposizioni e mostre personali sia presso il paese natale<br />
e non solo che riscuotono grande successo. Dal<br />
2008 Angelica vive e lavora in Toscana in provincia di<br />
Pisa, dove dal suo piccolo studio continua la sua opera<br />
artistica, sempre alla ricerca di nuove idee e stimoli,<br />
ed anche in questo contesto partecipa a mostre<br />
collettive e personali.<br />
41
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonietta Borgioli<br />
Viale Spartaco Lavagnini, 8 - 50129 Firenze<br />
Tel. 055 489870 - Cell. 338 2727995 - pierpaolobenucci@virgilio.it<br />
Corridoio della Palazzina Reale, acrilico, cm. 100x70<br />
Antonietta Borgioli disegna e dipinge da quando<br />
frequentava l’Istituto d’Arte di Porta Romana<br />
tra il 1963 e il 1968. I suoi maestri sono stati<br />
Fiorenzo Faorzi, Mario Calderai, Dante Nannoni e Sergio<br />
Baroncioni. Nel 1989 comincia a dipingere in<br />
modo continuativo e la sua prima personale si tiene<br />
presso il “Gruppo Donatello” nel 2007. In questa mostra<br />
espone opere di vari soggetti: le nature vive<br />
dell’orto e del giardino, gli interni di una casa sulle<br />
soglie del bosco sull’Appennino toscano, le bambole<br />
antiche di famiglia. Nel 2010, sempre al “Gruppo Donatello”,<br />
espone una trentina di opere frutto di un<br />
suggestivo confronto tra gli ambienti della Stazione di<br />
Santa Maria Novella frequentati prima come studentessa,<br />
poi come insegnante pendolare. Come erano<br />
cambiate le geometrie, quali oggetti d’arredo erano<br />
scomparsi in questo luogo della vita che è la Stazione?<br />
Le linee di fuga delle scale esterne erano cambiate,<br />
mutate le luci delle vetrate, nati nuovi ambienti nel<br />
sottosuolo. In questi dipinti della Stazione, connotati<br />
da razionali e pulite architetture, dove rara è la presenza<br />
umana, si nota una sua attenzione all’opera di<br />
Hopper. Proprio con un dipinto che ritrae il nascosto<br />
corridoio che dalla Palazzina Reale porta al binario<br />
sedici, Antonietta Borgioli ha vinto il primo premio al<br />
quarto concorso nazionale “Città di Montecatini Terme”<br />
nel maggio del 2010. Negli ultimi anni Antonietta<br />
Borgioli ha partecipato a numerose collettive e nel<br />
2011 è entrata nel “Gruppo Donatello”. Da alcuni<br />
mesi lavora su bozzetti e studi vari, effettuati negli<br />
anni scorsi a Pistoia, sui resti della fabbrica Breda,<br />
nota con il soprannome “La Cattedrale”, ora restaurata<br />
come spazio per iniziative culturali.<br />
42
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Bosio<br />
silvia-bosio@libero.it<br />
Pescatori, 2004, olio su tela, cm. 150x64<br />
Silvia Bosio è nata a Roma nel 1972, ma si è formata<br />
a Firenze dove ha frequentato il Liceo Artistico<br />
e dove successivamente si è diplomata<br />
all’Accademia di Belle Arti. Attualmente vive a San<br />
Vincenzo a Torri e lavora come insegnante.<br />
Proveniente da una famiglia di pittori e musicisti ha<br />
coltivato fin dall’infanzia il gusto della creatività come<br />
espressione di una vitalità prorompente e gioiosa. Indubbiamente<br />
questo aspetto ha caratterizzato il suo<br />
approccio alle molteplici esperienze artistiche che fin<br />
dalla prima gioventù l’hanno vista in contatto con il<br />
mondo della moda, delle decorazioni di interni e degli<br />
allestimenti scenografici. Profonda conoscitrice delle<br />
tecniche pittoriche, imprime ai suoi dipinti ad olio una<br />
freschezza ottenuta alle pennellate allungate e fluide<br />
e ai colori attentamente bilanciati in base a studi<br />
compositivi. L’immagine rappresentata spesso trattiene<br />
la forza della prima impressione, quella più vera,<br />
quella più vicina ai sensi.<br />
Nei soggetti si nota la forte predilezione per la figura,<br />
da decenni al centro dei suoi studi. Anche nei gruppi,<br />
come pure nelle raffigurazioni delle folle, non viene<br />
mai perso quel senso di amorosa dignità che l’artista<br />
desidera infondere al singolo in qualità d’individuo,<br />
reso unico da un dettaglio o da un semplice colore che<br />
lo contraddistingue, dettando così la cifra della sua<br />
originalità: ne emerge un’umanità trasognata, incantevole<br />
e vivace.<br />
Samanta Monco<br />
43
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cecilia Brogi<br />
Cell. 338 4769417<br />
ceciliabrogi@libero.it<br />
Moltitudini 1, 2009, installazione (rame, acrilico, alluminio, ottone, materie plastiche), cm. h 1.70<br />
Artista fiorentina, dal 2008 si dedica alla creazione<br />
di sculture e installazioni. Tra le mostre recenti<br />
in cui ha presentato le sue installazioni, si<br />
ricordano: nel 2009, a Firenze, Eretikart (Sala dei Barnabiti)<br />
con Solido in luce 1, Ars Mediana (Sala delle<br />
Leopoldine) con Solido in luce 2, Sentieri delle stelle<br />
(località Gavignano, Antella) con Solido in luce 3 e<br />
Moltitudini 1; nel 2010 Festival della Creatività (Libreria<br />
Libri liberi) con Il sonno della prigioniera; nel 2011<br />
Convegno “Nosotras” (Salone dei Duecento, Palazzo<br />
Vecchio) con Moltitudini 2.<br />
NELLA TERRA<br />
ESSERI UMANI, ANIMALI,<br />
PIANTE, OGGETTI<br />
IMPOSSIBILE CONTARLI<br />
FATICOSO CATALOGARLI<br />
LASCIALI MUOVERE NEL LORO CAOS<br />
NEI LORO COLORI<br />
SIEDITI<br />
OSSERVA LA LORO ORDINATA<br />
MERAVIGLIA.<br />
Cecilia Brogi<br />
44
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Rita Brucalassi<br />
Abit.- studio: Via Bicocchi, 1 - 58022 Follonica (GR)<br />
Tel. 0566 54543 - 0588 26219 - Cell. 333 1612980<br />
Stalking, olio su tela, cm. 60x80<br />
Nasce a Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) nel<br />
1955. Vive e lavora a Follonica. Dopo il conseguimento<br />
del diploma inizia a dipingere con<br />
costanza dal 1974 dedicandosi allo studio delle arti<br />
figurative con attenzione particolare verso la figura<br />
femminile e lo splendido paesaggio toscano.<br />
Ha partecipato a rassegne e tenuto personali sia in<br />
Italia che all’estero, sue opere sono presenti in collezioni<br />
private e pubbliche. Nel 1997, con altri pittori<br />
della sua città, costituisce l’associazione artistica<br />
“Golfo del Sole”. Tra le più recenti presenze ricordiamo<br />
le numerose personali dal 2002 ad oggi, alla Galleria<br />
del Candelaio di Firenze, al Casello Idraulico a<br />
Follonica, a Massa Marittima nel Palazzo Pretorio e<br />
nella Sala Misericordia, a Castiglione della Pescaia,<br />
alla Galleria Art-Time di Udine; la Fiera “Immagina” di<br />
Reggio Emilia e la Fiera di Agrigento; in diverse rassegne<br />
a Firenze nel Caffè Storico Letterario “Giubbe<br />
Rosse”, alla Galleria “Via Larga” della Provincia di<br />
Firenze, alla Biblioteca Comunale, al Museo Archeologico<br />
e a Villa Viviani, a Milano presso la Galleria<br />
Modigliani, a Noale (Venezia) nel Palazzo Comunale<br />
della Loggia, a Roma nella Galleria “Il Trittico”, con la<br />
quale ha esposto anche a Portocervo, e nella Galleria<br />
“La Pigna”, a Panzano in Chianti nella sede comunale<br />
della Limonaia di Pescille. Il suo lavoro è documentato<br />
dalle riviste Eco d’arte moderna, L’Elite, Il Quadrato, e<br />
nei cataloghi “Comanducci”, “L’Agenda toscana<br />
dell’Arte” (a cura di Fabrizio Borghini), “Artisti Toscani<br />
del XXI secolo” (a cura della galleria Rotini di Livorno)<br />
e nel Catalogo Arte Mondadori del 2011.<br />
45
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gianna Bucelli<br />
Tel. 349 7507122<br />
www.giannabucelli.it - gianna.bucelli@gmail.com<br />
saggistici. Da pochi anni ha iniziato un percorso di<br />
ricerca del tutto personale, partecipando alla vita artistica<br />
con personali e collettive in Italia e all’estero.<br />
Insegna discipline pittoriche nei corsi organizzati dal<br />
Comune di Firenze. Vive e lavora tra la Val d’Elsa, Firenze<br />
e Roma.<br />
Pino + Pino, tecnica mista con lastra di ferro ossidata,<br />
cm. 100x120x4<br />
Gianna Bucelli nasce a Firenze. Si diploma<br />
all’Istituto d’Arte di Porta Romana nel 1978.<br />
Lavora inizialmente come creativa, grafica e<br />
decoratrice pubblicitaria. In seguito si orienta sempre<br />
più verso la decorazione murale ed il trompe<br />
l’oeil, realizzando interventi presso ville di privati in<br />
Italia e Svizzera. Contemporaneamente attraversa<br />
varie tecniche artistiche passando dall’intervento<br />
murale a mosaico alle illustrazioni per fiabe, da pitture<br />
commissionate (ritrattistica) agli acquerelli pae-<br />
“Ritrovarsi tra le braccia di un tempo sospeso. Visitato,<br />
conosciuto e abitato. Ritrovarsi in un paesaggio,<br />
dunque, che ci compensa da una natura estraniante.<br />
Algidamente toccante, vive nello sguardo e si presenta<br />
ai nostri sensi come se fosse – parafrasando Simmel<br />
– una promessa di conciliazione e fine di un frammento.<br />
«Come un’artista fuori tempo - racconta la<br />
Bucelli - cerco ancora la bellezza delle cose nel mondo,<br />
nella natura, negli oggetti, la loro sacra realtà.<br />
Esaltare la bellezza non per puro estetismo ma per<br />
innalzarla dalla materia sospendendola nel tempo».<br />
Comprendere la natura di uno spazio non è nulla di<br />
scontato, bensì una vitale rifigurazione di un presente<br />
denso di vincoli affettivi, di una consuetudine che ci<br />
spingere “al di fuori”. È una transizione che emerge<br />
da una semplice vivibilità. Come se fosse uno spettacolo<br />
teatrale queste tele dipinte bloccano gli occhi in<br />
una continuità scenografica e la Bucelli organizza il<br />
suo spazio di scena incorniciandolo di ampie quinte<br />
visuali. Ecco che, con la sua pittura, Gianna Bucelli<br />
tocca il paesaggio. Lo tesse in silenzio tra quei piani<br />
argentei o dorati di un cielo intimamente pensato e,<br />
con un ordine segreto, lascia emergere un punto sensibile<br />
che, in una sottile ambiguità onirica, ci libera in<br />
una profonda estasi”<br />
Una silenziosa estasi. I paesaggi di Gianna Bucelli<br />
Antonio Locafaro, 2012<br />
46
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Marisa Buffoni Niccolai<br />
Via Ippolito Nievo, 2 - 51100 Pistoia<br />
Tel. 0573 903438 - Cell. 333 8744060<br />
La Tonnara, 2010, olio su tavola, cm. 50x60<br />
Nasce a Roma, ma vive e opera a Pistoia, dove<br />
inizia a dipingere intorno al 1980, alternando<br />
questa passione a quella della poesia. Inizialmente<br />
ha prediletto la pittura naturalistica per poi affrontare<br />
le atmosfere metafisiche, con composizioni e<br />
stesura dei colori particolari ed individuali. L’artista<br />
esprime la sua passione pittorica per l’acqua e i peculiari<br />
scorci paesaggistici, con sentimento e profondo<br />
trasporto. “Le emozioni e le sensazioni legate all’elemento<br />
acqua… lasciano tutto in sospeso. Non risolvono.<br />
Neanche l’immaginazione, nonostante voglia<br />
raccontare qualcosa, può farlo. Si resta così ad un<br />
passo dalla realtà, che non può essere definita, e a un<br />
altro passo dalla fantasia, che non si può toccare”.<br />
P. Aiuti<br />
47
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Burger<br />
Val di Lopia, 3 - I - 56046 Riparbella (PI)<br />
Tel. 0586 698126 - lopia3@gmx.net<br />
Têtê a`têtê, 2010, grès<br />
Nata a Postal / Merano (BZ) nel 1954, ha studiato<br />
pittura alla Kunstgewerbschule Graz<br />
Austria e scultura, ceramica e design<br />
all’Università di Arti Applicate di Vienna. Tra il 1985<br />
e il 1993 ha insegnato all’Università di Arti Applicate<br />
di Vienna. Dal 1997 vive e lavora a Riparbella (PI).<br />
Diverse esposizioni collettive e personali in tutta<br />
Europa e a New York.<br />
Maria Burger nel suo atelier (Foto R. Dollmann)<br />
48
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Burger<br />
Teste, 2011, olio su vetro<br />
“Il cortocircuito fra un potente messaggio concettuale<br />
neo-gotico, che “esibisce” l’enigma esistenziale, e le<br />
raffinate terrecotte e gres di memoria antica, che ne<br />
strutturano il supporto, definisce il profilo insolito e<br />
suggestionante della personale “Tête-à-tête” dell’artista<br />
Maria Burger. Una sorta di stop-motion scultoreo<br />
crea movimento dalla ripetizione nello spostamento<br />
di uno stesso soggetto, ripreso da punti di vista diversi,<br />
alla luce di un ambiente impersonale e minimalista,<br />
compassionevole e universale, dove la memoria<br />
collettiva si manifesta nella forza plastica di un artificio<br />
nordico precipitato da un altro tempo, ma rivolto,<br />
insieme con grazia e potenza, al carattere del contemporaneo.<br />
La pura bellezza di teste, busti e volti ricorrenti,<br />
rilievi pronunciati o le singole sculture, attraversano<br />
la terza dimensione in un sodalizio sperimentale<br />
fra magnetismo e introspezione, calma e carica<br />
espressionista, che lascia aperti spazi di riflessione e<br />
impatti emozionali, fino a lambire dichiarate denuncie<br />
sulla condizione insieme bella e complessa dell’infanzia.<br />
Più in astrazione i lavori dipinti sul vetro, dove<br />
ancora l’aspetto di ripetizione ricorsiva, al ritmo pop,<br />
crea, da un cambiamento minimo di posizione, di trasparenze<br />
e di tonalità di colore, l’unicità di un frammento<br />
timido di personale espressione, rivelato dalla<br />
complicità tacita e silente della luce”.<br />
Elena Capone<br />
49
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Donatella Calamai<br />
Via Renato Fucini, 35 - 50041 Calenzano (FI)<br />
Cell. 347 9495644<br />
Momenti, acrilico su tela, cm. 100x120<br />
Donatella Calamai è pittrice e orafa. Nata a Sesto<br />
Fiorentino, vive e lavora a Calenzano. Ha<br />
realizzato diverse mostre personali e collettive<br />
in varie regioni italiane. Hanno scritto e parlato di lei<br />
critici, quotidiani, riviste d’arte ed emittenti private.<br />
“Ho dinanzi agli occhi, come punto di riferimento, le<br />
riproduzioni dei quadri esposti dalla pittrice a Venezia<br />
nel 1999, e noto con piacere in quelli di oggi, messi a<br />
confronto il graduiale abbandono del fondamento decorativo<br />
con cui la pittrice, sia pure in modi garbati,<br />
esprimeva la propria poesia sì che l’ansia seminascosta<br />
dietro ai segni e ai colori di allora e collegata misteriosamente<br />
‘ai valori fondamentali che sono alla<br />
base dell’essere umano’ (come recita il manifesto di<br />
Extrarte) è venuta fuori oggi dall’ingabbiamento, ha<br />
rivisitato l’espressione e l’ha liberata di un legame<br />
indubbiamente piacevole ma non consono ai fini del<br />
messaggio che l’artista avrebbe voluto lanciare in sintonia<br />
con l’evoluzione dei costumi e dell’arte dei tempi<br />
nuovi. Quel messaggio, dunque, è oggi una realtà.<br />
E l’artista lo esprime con accentuata personalizzazione<br />
nella conquista degli spazi nei quali una più chiara<br />
definizione dei ‘corpi’ ammessi a popolarli riflette una<br />
maggiore armonia nella composizione. Che può dirsi<br />
totalmente sua perchè plasmata con un linguaggio<br />
fuori da ogni ‘ismo’ e convenzione”.<br />
Tommaso Paloscia, Firenze, ottobre 2002<br />
50
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Antonietta Canalini<br />
Via XII Martiri, 40 - 50017 San Piero a Ponti (FI) - Tel. 055 8998136<br />
canaliniantonietta@tiscali.it<br />
Paesaggio toscano, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />
“ Potrebbe sembrare retrò l’assunto di Giovanni<br />
Fattori che sosteneva si dovesse trarre ispirazione,<br />
per dipingere, dalla realtà naturale. Per<br />
Maria Antonietta Canalini, a giusta ragione, non è<br />
così. Ella, con Fattori, trova la natura uno spettacolo<br />
emozionante che offre infiniti suggerimenti affinché<br />
ognuno esprima al meglio la propria creatività. È infatti<br />
a codesto principio che Maria Antonietta informa<br />
tutta la sua opera pittorica, ricca d’immagini naturalistiche<br />
dai colori luminosi e semplici e dalle solide<br />
composizioni che esprimono gli elementi essenziali,<br />
sempre apprezzati, del romantico verismo”.<br />
Ugo Fortini<br />
51
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia Canciullo<br />
www.graziacanciullo.it<br />
attivi-pensieri@tiscali.it<br />
Sitlaus, 08<br />
Nata nel 1954 ad Adrano (Catania), risiede a<br />
Firenze. Ha frequentato l’istituto d’Arte di<br />
Giarre, conseguendo la maturità in Arte Applicata,<br />
e si è laureata alla Facoltà d’Architettura di Firenze.<br />
Dal 1970 svolge attività di ricerca grafico-pittorica<br />
arricchita negli ultimi anni da esperienze nei<br />
campi della progettazione architettonica e del design<br />
di oggetti d’uso. Nel 1995 e nel 1996 il suo lavoro viene<br />
promosso in numerose Fiere italiane ed estere<br />
tramite la pubblicazione “FierExpo Book” Edizioni Il<br />
Candelaio di Firenze. Dal 1996 alcune sue opere sono<br />
in permanenza alla Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei<br />
di Villa Clerici a Milano. Intensa l’attività<br />
espositiva degli ultimi anni, con presenze in rassegne,<br />
fiere d’arte e manifestazioni periodiche, nazionali ed<br />
internazionali, tra le quali diverse edizioni del “Premio<br />
Italia per le Arti Visive” ottenendo numerosi riconoscimenti<br />
editoriali ed espositivi, e del “Premio Firenze”<br />
(si ricorda in particolare, nel 2006, il terzo premio,<br />
medaglia di bronzo per la grafica); nel 2001 “Small Art<br />
Work Festival”, Skydoor Art Place, Aoyama, Tokyo<br />
(Giappone); nel 2002 “Rassegna d’arte nel 10° anniversario<br />
della Fondazione”, Centro Culturale Islamico,<br />
Madrid ; “Art per Nadal 2012”, BCM Art Gallery, Barcellona.<br />
Ha tenuto personali in spazi pubblici e gallerie<br />
in diverse città italiane.<br />
52
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia Canciullo<br />
“Davanti a un’opera d’arte non sempre è facile farsi<br />
prendere, entrare in sintonia con i modi espressivi<br />
dell’autore: nel caso dei lavori di Grazia Canciullo ciò<br />
avviene invece in modo immediato, particolarmente<br />
semplice: la loro forza vitale è contagiosa. Forse perché<br />
l’autrice prende spesso ispirazione da brani musicali:<br />
sono molti i titoli che ce li ricordano (Exsultate,<br />
Fantasia mahleriana, per citarne qualcuno) e l’energia<br />
che trasmettono è diretta come quella musicale. I colori<br />
innanzitutto (sempre vivacissimi, e recentemente<br />
più brillanti grazie all’uso degli smalti, scelti in base<br />
agli accordi e al tema principale del frammento musicale<br />
di riferimento) ricreano l’effetto di armonia sonora<br />
da cui sono scaturiti.<br />
Le forme poi, che si compenetrano e si rincorrono<br />
come fanno gli strumenti e le voci nei brani di riferimento,<br />
sembrano compresse nello spazio del quadro,<br />
cercano di evaderne con uno slancio vigoroso. I grandi<br />
formati, infine, permettono quasi di immergersi, cogliendo<br />
appieno la carica e l’esuberanza creatrice.”<br />
Barbara Conti<br />
Fantasiestucke<br />
53
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Cambò<br />
Studio: Via della Chiesa, 1 - 55016 Porcari (LU) - Cell. 347 1847390 - laura22@inwind.it<br />
http://artenetwork.altervista.org/wam//cambo/camboA.htm - Pagina Facebook: I quadri di Laura Cambò<br />
Charlotte, 2010, acrilico su tela, cm. 50x70<br />
Giovane psicologa lucchese, dipinge per passione<br />
da autodidatta. Il soggetto prevalente dei<br />
suoi quadri sono gli animali dipinti con molta<br />
ironia, con colori acrilici, brillanti e giocosi. “Ecco che i<br />
cani e i gatti immortalati da Laura Cambò sembrano<br />
divertirsi dal come sono rappresentati dall’artista stessa<br />
e i loro atteggiamenti riflettono il pensiero e il sogno<br />
di ognuno di loro in quel momento. Del resto, come diceva<br />
Buddha, il vostro cane e il gatto potrebbero essere<br />
vostro padre o la vostra nonna, nella loro ultima<br />
reincarnazione, che stanno per raggiungere il “nirvana”,<br />
lo stato di eterna beatitudine” (Eraldo Di Vita).<br />
“L’artista con istintiva cromaticità trasferisce nelle<br />
proprie opere le sue emozioni e con una pittura semplice<br />
e genuina le conferisce un aspetto del tutto originale<br />
e personale, arricchendola con fantasia puerile,<br />
sempre feconda di contenuto” (Cristina Bruni).<br />
54
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonietta Capecchi<br />
Località Seracino, 13 - 56032 Buti (Pisa) - Tel. 0039 0587 723573<br />
Cell. 333 3015928 - a_capecchi@yahoo.it - www.antoniettacapecchi.com<br />
La nave, 2012, olio su legno trattato applicato su tavola,<br />
cm. 80x100<br />
L’artista è nata in Inghilterra, ma è vissuta dal<br />
1957 nella città di Lucca dove ha iniziato i suoi<br />
studi che ha poi concluso a Firenze. Attratta da<br />
sempre dal mondo delle arti figurative, ha praticato<br />
costantemente, nel corso della giovinezza e durante<br />
gli anni di insegnamento, il disegno e la pittura.<br />
La sua prima mostra si è svolta in Germania. A questa<br />
sono seguite poi le esposizioni nel Sud della Francia e<br />
a Parigi. La partecipazione di Antonietta Capecchi ai<br />
progetti espositivi di arte contemporanea si è fatta<br />
sempre più frequente nel corso degli anni: ricordiamo<br />
le mostre presso il College of the Atlantic a Bar Harbor<br />
nel Maine. Sempre in USA ha collaborato con la<br />
galleria Wingspread a Northeast Harbour dove ha incontrato<br />
un buon apprezzamento di pubblico e di critica.<br />
In Italia ha esposto a Lucca, a Pietrasanta, a Sermoneta,<br />
ad Anzio e a Milano; attualmente fa parte<br />
dell’Associazione “Arte in Lucca”.<br />
Dopo un periodo dedicato allo studio della figura,<br />
adesso la pittrice sta scrutando i nuovi orizzonti<br />
dell’astrazione.<br />
La possibile arte delle forme e del tempo<br />
Lavoro lieve di cuore, con forme che paiono tagliate<br />
dal diamante e con colori che esprimono cielo e terra<br />
insieme. Le opere d’arte che Antonietta Capecchi è<br />
Equilibrio, 2012, olio su tela, cm. 50x50<br />
capace di creare portano avanti una ricerca che non<br />
pare arrestarsi. L’autrice ha in mente viaggi e peregrinazioni<br />
nella storia dell’arte nostra e di oltralpe.<br />
Una volta conosciuta la monumentalità della Toscana<br />
non si può far finta di niente: ti rimane per sempre<br />
nel cuore e se sei un’artista, permane nelle tue creazioni.<br />
Neppure è possibile negare le proprie radici,<br />
Turner c’è e si vede. Tardava a far capolino nel catalogo<br />
di Capecchi, ma ora è presente in certe sfumature<br />
di celeste.<br />
Ma nel sublime del pittore inglese Antonietta entra<br />
imperiosa con le sue forme certe, invade la scena e<br />
propone i depositi della memoria: quella granulosità<br />
che puoi toccare con gli occhi è terra! I supporti rigidi<br />
sono graffiati, vissuti e si mettono in moto: novello<br />
futurismo. La tela, ove impiegata, è trattata col rispetto<br />
per la tradizione. Si usa l’olio e si è sapienti.<br />
Anche la ricerca formale risente di elementi e simboli<br />
che denotano un’ampia conoscenza della storia<br />
dell’arte da cui si parte per esplorare nuovi orizzonti di<br />
segno e di senso.<br />
Giovanna M. Carli<br />
storico dell’arte e critico<br />
55
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Enrica Cappelli<br />
Cell. 347 5158861<br />
enri01cap@alice.it<br />
Macchia viola, 2009, olio su tela, cm. 40x40<br />
Ortensie variazioni, 2010, olio su carta, cm. 40x40<br />
Nasce a Tizzana (PT), vive e opera a Firenze<br />
dove si è laureata in Economia e dove ha intensamente<br />
lavorato in settori importanti del<br />
Comune di Firenze: istruzione, cultura, urbanistica e<br />
successivamente in grandi aziende private. Affascinata<br />
da sempre dai colori e dal disegno ha studiato,<br />
ha tanto guardato e sotto la guida di Clara Carboni<br />
insegnante di pittura e disegno (Fortman studios attivo<br />
a Firenze fino al 2004) ha svolto un proficuo percorso<br />
didattico. Ora si dedica a tempo pieno a trasferire<br />
su tele e carte, con tecniche diverse dall’olio all’acquerello,<br />
dall’acrilico alla fusaggine, immaginazione<br />
e realtà. Tra le mostre personali, si ricordano: Il Viaggio<br />
(Hotel Athenaeum, Firenze 2007), Tela e Porcellana.<br />
La gioia del colore (Zone, Firenze 2007), Mostra<br />
alla Locanda del Castello (Sambuca Pistoiese 2007),<br />
L’Arte in altri luoghi (P.za Stazione - Studio Mineo, Firenze<br />
2009), Colore e spazio (Regione Toscana, Palazzo<br />
Bastogi, Firenze 2012). Ha partecipato a mostre<br />
collettive presso la Galleria Mentana (2010, 2011,<br />
2012 con l’ANLA) e al Concorso Città di Montecatini<br />
nel 2009.<br />
“Enrica Cappelli, dopo aver svolto brillantemente il<br />
ruolo di dirigente nella Pubblica Amministrazione del<br />
Comune di Firenze e nel privato, da oltre un decennio<br />
si dedica con totalità di intenti all’arte, affiorata negli<br />
anni della giovinezza, e perseguita in età adulta con<br />
esiti originali sia nella pittura che nella grafica. La<br />
personale a Palazzo Bastogi dal titolo “Colore e spazio”<br />
presenta un corpus scelto di opere che costituiscono<br />
la fisionomia matura di un iter produttivo felicemente<br />
intrapreso, nella messa a punto di un ricercato<br />
“racconto pittorico” che inscena atmosferici soggetti<br />
di vibrante e rarefatta fattura, in cui l’introiezione del<br />
mondo sensibile è veicolata liricamente grazie a trame<br />
e campiture compositive dal tocco vellutato. Campeggiano<br />
vedute dell’amato territorio toscano e di più<br />
ampio respiro mediterraneo, in cui emergono: delicate<br />
configurazioni di natura collinare, boschiva, valliva,<br />
punteggiata da silenti profili arborei; morfologie marine<br />
e lacustri del noto litorale tirrenico fino all’interpretazione<br />
di solarità insulari. L’occasionalità di viaggi<br />
compiuti in Libia, New York, Irlanda ampliano il raggio<br />
d’ispirazione verso nuove prospettive di rappresenta-<br />
56
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Enrica Cappelli<br />
Siepe in campo magenta, 2009, olio su tela, cm. 70x60<br />
zione dello spazio e degli insediamenti umani al confine<br />
tra realtà e trasfigurazione immaginifica. L’uso<br />
sapiente e soffuso del colore - ad olio o acrilico su tela<br />
e su carta; diluito a macchia nell’acquarello - si flette<br />
a rispettare gli spunti realistici nell’evanescenza evocativa<br />
ed emozionale del brano ritratto o si accende in<br />
addensati ocra e magenta a reinventare il reale in iridescenze<br />
simbolico-introspettive. Il contatto rigenerante<br />
con la biodiversità e le sue forme induce l’artista<br />
ad avvicinarsi all’universo floreale mediante<br />
pastosi e trasognati effetti cromatici. Ritrae con predilezione<br />
vaporose corolle d’ortensie nella varietà<br />
delle nuances botaniche, in assorte e momentanee<br />
pause di un quotidiano arricchito da presenze ornamentali.<br />
Dalla soavità espressiva del colore si passa<br />
all’eleganza della grafica nell’ordito segnico a fusaggine<br />
che gioca con le intermittenze luministiche dei<br />
bianchi, decodificando con abilità e morbidezza visioni<br />
naturalistiche, intrecci vegetali, inusuali scorci metropolitani,<br />
per captare moderne dissolvenze paesaggistiche<br />
nella ripresa di forme in movimento, nuova<br />
tendenza d’avanguardia della sua variegata produzione.<br />
Particolarmente votata a dar voce ad una visionarietà<br />
attinta dal reale nel grande e piccolo formato,<br />
Enrica Cappelli è animata da un’industriosa creatività<br />
attenta ai valori tattili, appaganti, pacificanti del fare<br />
artistico che spalanca dimensioni percettive e contemplative<br />
dell’esistente in proiezioni dilatate dagli<br />
accenti mnemonici ed onirici”.<br />
Silvia Ranzi<br />
57
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Cardini<br />
Cell. 335 8365631<br />
Cell. +39 335 8365631 - silviacardini@libero.it<br />
Silvia Cardini è nata a Firenze dove ha iniziato la<br />
sua formazione artistica in parallelo con gli studi<br />
classici. I suoi primi interessi sono stati la<br />
scenografia teatrale e l’installazione. Nel 1995 si laurea<br />
in Filosofia con una tesi su A. Artaud e comincia a<br />
partecipare a concorsi e manifestazioni artistiche in<br />
Italia e all’estero (Portofranco, Firenze 1994; Nel cuore<br />
della ghiacciaia, Carpi 1997; To kiss a different heart,<br />
Fulda 1998). Si iscrive all’Accademia di Belle Arti<br />
di Firenze dove si diploma in Pittura nel 2004. Partecipa<br />
alle mostre: Il Mugello disegnato (a cura di A. Bimbi<br />
e G. Cordoni) e Diario Inciso (a cura di R. Ceccotti e<br />
A. Bimbi). È invitata alla rassegna di Cure d’arte curata<br />
da G. Caverni e L. Pezzatini: la mostra viene scelta<br />
per la pubblicazione del libro “Dialoghi Muti. Disegni<br />
di Silvia Cardini-Poesie di Marco Di Bari”. A cura del<br />
Q2 Comune di Firenze, 2004. Nel 2005 vince la borsa<br />
di studio in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle<br />
Arti. Inizia ad insegnare alla Laba di Firenze e consegue<br />
l’abilitazione per la scuola media. Nel 2006 espone<br />
all’interno dei negozi e laboratori artigiani Riccardo<br />
Barthel a Firenze (Appesi d’Arte. Dipinti di Silvia<br />
Cardini-Installazioni di Elena Barhel). Disegna per manifesti<br />
e testi teatrali e partecipa alle mostre: I Cantieri<br />
del silenzio (a cura di M. Innocenti); L’altro sguardo<br />
(a cura di L. Bernardi e P. Ricci); La mano e il fiore, Seven<br />
Italian Artists (NCTU Gallery, Taiwan); Pittura:<br />
femminile, singolare, x4, (Galleria La Corte, Palazzo<br />
Antinori, Firenze). Nel 2007 espone nelle mostre collettive<br />
a cura di M. Pasquali: Oltre l’oggetto. Morandi<br />
e la natura morta oggi in Italia (Museo Michetti, Pescara)<br />
e L’alibi dell’oggetto. Morandi e gli sviluppi<br />
della natura morta in Italia (Fondazione Ragghianti,<br />
Lucca). Partecipa inoltre a: Tre (Palazzo Corsini, 2008)<br />
e Bildung (Galleria Tannaz, 2010). Espone nelle mostre<br />
personali: La grana delle cose a cura di A. Tempi<br />
(Montevarchi, 2008) e Attimi d’Interni a cura di D. Cresti<br />
(Firenze, 2010). Dal 2012 collabora con la Galleria<br />
Zweigstelle di Berlino. Vive e lavora a Firenze nella<br />
sua casa-laboratorio alla Nave a Rovezzano.<br />
Tulipani, 2012, pigmenti su tela, cm. 202x170<br />
“Nella pittura di Silvia Cardini vi è uno sguardo attento<br />
e profondo rivolto ai piccoli oggetti e luoghi vissuti<br />
della quotidianità che sembrano abbandonati ma che<br />
diventano parte di un mondo capace di suscitare emozione.<br />
Alla ricerca di tracce di una presenza umana<br />
che non compare, ma che si avverte, prende forma un<br />
narrazione per immagini che ricostruisce la realtà e<br />
l’immaginario della propria esistenza.<br />
Usa toni di colore delicati, una materia fatta di pigmenti<br />
naturali, che spesso contamina col bianco<br />
come se pennellate di memoria impastassero la visione<br />
reale. Dipingere è per lei instaurare un dialogo con<br />
le cose circostanti per mezzo di una rappresentazione<br />
a volte frammentaria, alleggerita da un’ironia e un<br />
distacco che ne rivela la loro intima essenza di cose e<br />
non di forme “.<br />
Tratto dai testi critici di A. Tempi e di D. Cresti<br />
58
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Marta Carlesi<br />
Abit.: via Pagliucola, 27 - Studio: via della Quiete, 7/B - 5100 Pistoia<br />
Tel.-fax 0573 367714 - Cell. 339 1852532 - martacarlesi@yahoo.com<br />
Albero autunnale, 1970, olio su tela, cm. 50x70<br />
Nasce a Cagliari, ma vive e opera a Pistoia. Pur<br />
avendo seguito un corso di pittura alla Scuola<br />
d’Arte di Pistoia, con il pittore Umberto Mariotti<br />
e un corso di disegno e pittura all’Accademia di<br />
Firenze è in definitiva un autodidatta. Segue un periodo<br />
di intensa attività artistica durante il quale alterna<br />
la pittura all’attività di restauratrice. Le sue pitture<br />
sono dipinte dal vero realizzate con un linguaggio libero<br />
e spontaneo, in cui si stabilisce un rapporto fisico<br />
con la materia il cui effetto è sorprendente. È come se<br />
l’artista “ti afferrasse per mano e ti portasse dove li<br />
ha dipinti per condividere con te stessa le sensazioni<br />
che ha provato lei dipingendoli” (Carla Pacetti).<br />
Ha allestito mostre sia in Italia che all’estero: Norimberga,<br />
Monaco di Baviera, Meersburg presso il lago di<br />
Costanza ed Amsterdam.<br />
59
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Casini<br />
Viale Morgagni, 12 - 50134 Firenze<br />
Cell. 348 9541373 - laura@lauracasini.net<br />
Il risveglio di Venere, 2010, olio su tela, cm. 100x70<br />
Vive e lavora a Firenze. Di formazione fiorentina<br />
il suo iter artistico è complesso e articolato.<br />
Ha sperimentato varie tecniche pittoriche, il<br />
modellato, la ceramica e l’incisione su linoleum.<br />
La sua pittura è tonale secondo i dettami della scuola<br />
fiorentina. Le sue opere si trovano in collezioni private<br />
italiane e straniere. È membro dell’Associazione Culturale<br />
“La Rosa d’Oro dell’Arte”.<br />
“Donne potenti, insomma, quelle raffigurate in queste<br />
opere, donne tanto libere, fluide, leggere, cedevoli,<br />
quanto forti proprio in virtù di queste magnifiche<br />
qualità, necessarie per risultare vincenti, per non<br />
soccombere alla quotidianità esasperante. Il fascino<br />
dei quadri di Laura, però, sta anche nelle cose misteriose<br />
che circondano le protagoniste, paesaggi reali<br />
o fantastici in certi casi simbolicamente capovolti<br />
segno che Laura ha, probabilmente, compreso il senso<br />
nascosto della vita: la nostra esistenza non è determinata<br />
solo da cose immanenti, visibili, tangibili,<br />
ma soprattutto da trascendenze che sfuggono alla<br />
nostra comprensione e ne determinano l’andamento,<br />
trascendente, comunque imprescindibili dal nostro<br />
vivere che contiene in sé un insondabile mistero. E<br />
possibile che Laura, con i suoi quadri, stia dando una<br />
risposta personalissima, ma anche molto vera ad uno<br />
dei più grandi quesiti che l’umanità si sia mai posta:<br />
“chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?”. Chi<br />
siamo? Materia e spirito: acqua, terra, fuoco, aria e<br />
luce…”<br />
Lucetta Risaliti<br />
60
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Casini<br />
La Primavera, 2012, olio su tela, cm. 60x80<br />
“La pittura toscana d’oggi è viva. Giovani artisti sfidano<br />
i vecchi autorevoli di un tempo e si slanciano<br />
nell’arena. Ecco, per esempio, il caso di Laura Casini.<br />
Essa s’impone per un piglio tutto suo, fortemente toscano,<br />
ossia senza oleografie e preziosismi. Andrà a<br />
sbattere la testa nel realismo più retorico o addirittura<br />
nel miserabilismo? Ecco un errore che l’analisi precisa<br />
delle opere di Laura Casini ci impedisce di commettere”.<br />
Vittorio Abrami<br />
“Nei dipinti di Laura Casini, la figura femminile, spesso<br />
tutt’uno con il paesaggio e con la vegetazione, può<br />
leggersi come un rimando all’antico mito della Grande<br />
Madre, dea della fertilità e della vita, reggitrice del<br />
ciclo di morte e di rinascita, un mito il cui culto accompagna<br />
l’umanità sin dall’età della pietra e che nel<br />
corso dei millenni ha assunto molteplici aspetti, sempre<br />
però incarnando la vita nella sua polarità maschile<br />
e femminile. Un simbolo che Laura Casini interpreta<br />
richiamando i concetti della ciclicità delle stagioni,<br />
del principio femminile come origines mundi o della<br />
Pangea, grande massa originaria dalla cui separazione<br />
avrebbero tratto origine i continenti. Una pittura<br />
che si nutre di valori simbolici e che per questo cerca<br />
di allontanarsi da una rappresentazione fotografica e<br />
realistica dei soggetti per privilegiare l’irrealtà del<br />
colore, i rapporti non sempre armonici tra figura e<br />
sfondo, e far sì che l’elemento femminile emerga con<br />
i suoi significati altri. Su tutto domina un ponderato<br />
equilibrio di luci e colori che proiettano l’osservatore<br />
in una dimensione edenica, dove uomo e natura ritrovano<br />
l’armonia originaria”.<br />
Daniela Pronestì<br />
61
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Eleonora Castagnozzi<br />
eleonoracastagnozzi@rocketmail.com<br />
Nasce il 14 giugno del 1974 a Carmignano in provincia<br />
di Prato dove tuttora vive. Nel 1992 si diploma<br />
in tecnica della grafica e della pubblicità<br />
all’istituto professionale L.Tornabuoni di Firenze dove<br />
inizia ad acquisire le prime conoscenze sulla fotografia.<br />
Dal 2004 al 2006 sostiene alcuni esami universitari alla<br />
facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze per il corso di laurea<br />
Storia e Tutela dei Beni Artistici. Tra il 1994 ed il 2000<br />
lavora come grafica presso due agenzie pubblicitarie nel<br />
territorio pratese. Dal 2000 inizia il rapporto di lavoro con<br />
un’azienda di moda che ha base a Firenze. Nel 1995, con<br />
l’intenzione di approfondire i temi della fotografia, partecipa<br />
ad un corso presso il gruppo fotografico Il Pinguino<br />
di Carmignano di cui farà parte fino all’anno 2000. In questi<br />
anni apprende principalmente le basi del bianco/<br />
nero, comprensivo di sviluppo e stampa. Con il gruppo<br />
partecipa ad alcune mostre collettive a Prato, Signa e<br />
Carmignano. Nel 1997 è presente con alcuni suoi scatti<br />
alla mostra “Il colore rosa” che si tiene a Prato. Dopo un<br />
periodo di pausa, con l’abbandono dell’analogico, nel<br />
2006 passa al digitale ed in particolar modo al colore.<br />
Dal 2009 inizia la passione per la ricerca di luoghi ed<br />
edifici abbandonati in Italia ed all’estero; i suoi scatti si<br />
dividono tra la solitudine e la decadenza degli ambienti<br />
“scoperti” e l’inserimento di figure umane a personalizzare<br />
la scena. Nel 2010, la sua foto “Tutti in carrozza!”<br />
viene selezionata per il concorso “100 persone per 100<br />
viaggi” dell’associazione Tokaghe ed esposta nella mostra<br />
collettiva di Firenze, e nel 2011 a Tokyo e Osaka. Nel<br />
2012 un’altro scatto, “You are to young to understand<br />
the world!”, viene pubblicato sulla prima edizione della<br />
rivista fotografica Stark-Magazine. È presente su diversi<br />
portali di fotografia online come Maxartis, Fotoblur e<br />
Flickr dove condivide i suoi scatti, scambia pareri e giudizi<br />
su tecnica e composizione con gli altri utenti/fotografi.<br />
The shadow, 2012, foto digitale, cm. 31x24<br />
Le sue immagini fotografiche ci raccontano l’abbandono<br />
di spazi, di luoghi ormai non luogo che certamente un<br />
tempo hanno avuto una storia, una loro vita, ma che oggi<br />
sono solo fatiscenti fantasmi di architetture lasciate alla<br />
corrosione del tempo. Eleonora tuttavia gli restituisce<br />
una loro dignità, una ragion d’essere, fisica e psicologica,<br />
usandole come location per nuove storie. L’artista rilegge<br />
questi spazi come una rivisitazione, siano esse<br />
fabbriche dismesse o chiese semidistrutte o quant’altro,<br />
compiendo al tempo stesso una operazione teatrale e<br />
poetica: quei luoghi diventano un’ambientazione per comunicare<br />
di ulteriori abbandoni, di ulteriori solitudini,<br />
come ci dimostra inserendo in essi figure assolutamente<br />
non casuali, non di passaggio, anzi decisamente contestualizzate<br />
sia nei costumi quanto nelle pose. Per Eleonora<br />
Castagnozzi fare fotografia è fare arte, non limitandosi<br />
a cogliere l’attimo bensì ponendosi a costruire un<br />
set: le sue protagoniste, spesso femminili, spesso dai<br />
toni anche un po’ dark, si impongono come presenze di<br />
memorie passate attraverso quei luoghi ed in essi trattenute,<br />
vite che li hanno attraversati consumandovi<br />
un’esperienza non priva di inquietudine. Così in “Bride &<br />
Decay”, la sposa è sola, il trucco forte, distrutto, quanto<br />
forte e distrutto è lo spazio della chiesa che ancora “abita”;<br />
così in “Presenze”, due bambine con un consunto<br />
pupazzo di pezza, quasi apparizioni e monito, testimoni<br />
di un doloroso vissuto che, al pari di “Face to face”, due<br />
sedie, una di fronte all’altra, tristemente ed inesorabilmente<br />
sfilacciate, rappresentano un dialogo ormai fattosi<br />
silenzioso. I suoi scatti, così calibrati, egregiamente<br />
costruiti, raffinati, ci porgono racconti di solitudine<br />
come recita la scritta che campeggia in una delle sue<br />
immagini, senza personaggi, che diviene particolarmente<br />
emblematica di questo suo percorso narrativo<br />
fortemente emozionale.<br />
Roberta Fiorini<br />
62
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Leonarda G. Castelli<br />
Via Fratelli Bandiera, 4/F - 51100 Pistoia<br />
Studio: via Ciro Menotti, 8 - 51100 Pistoia - Cell. 339 1028920<br />
Di origine pugliese, è pistoiese d’adozione. Insegnante<br />
elementare, è stata Operatrice del Pistoia<br />
Ragazzi per la Sezione del “Fumetto e del<br />
Teatro”. Ha frequentato i corsi di Psicologia per Consigliere<br />
d’Orientamento presso l’Università del Sacro<br />
Cuore a Milano e l’Accademia Libera di Belle Arti di<br />
Firenze. Ha frequentato la Scuola di Incisione e Grafica<br />
Internazionale “Il Bisonte” a Firenze. Attualmente frequenta<br />
i corsi di Oreficeria e di Tecniche Antiche di<br />
pittura presso l’Accademia di Porta Romana a Firenze.<br />
L’artista è nel catalogo dell’Expo-Arte della Fiera Internazionale<br />
di Arte Contemporanea del 1978 a Bari. Pittrice<br />
(tecniche varie, in particolare acquerello cristallizzato,<br />
grafica, pirografia, encausto, ecc. …), affianca<br />
le proprie opere con la parola che si fa poesia, perché<br />
l’opera prenda maggiore forza e luce. Ha partecipato a<br />
numerosi concorsi e mostre di poesia e pittura, in varie<br />
città italiane e all’estero, ottenendo premi e segnalazioni<br />
in ambito nazionale e internazionale. È presente<br />
nel catalogo del Premio Cairo del 2011.<br />
Esplosione di gioia, 2012, tecnica mista materico, cm. 28x40<br />
63
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Stefania Catastini<br />
Via Francesco Cilea, 10/12 - 56028 San Donato/San Miniato (Pisa) - Cell. 380 5191173<br />
stefaniacatastini@hotmail.com - www.stefaniacatastini.it<br />
Stefania Catastini nasce nel 1971 a Fucecchio<br />
(FI). Laureatasi in Architettura, unisce alla libera<br />
professione, la sua passione di pittrice e fotografa,<br />
che coltiva fin dall’adolescenza; sperimenterà<br />
anche l’arte della performance usando il corpo. Il territorio<br />
di provenienza contamina l’artista nella realizzazione<br />
delle sue opere per le quali, affianca alla sua<br />
pittura di tipo FLAT, tecniche proprie del settore conciario:<br />
colori acrilici industriali, verniciatura a spruzzo,<br />
velatura a macchina e stampa a matrice. Dissolvendo<br />
il disegno, fa evadere la forma dalla materia, dipinge<br />
le emozioni dell’anima. Nei suoi volti s’intuisce grande<br />
energia e forza nel movimento. L’artista ritiene che il<br />
volto racchiuda in sé tutta la personalità: è il luogo<br />
d’incontro di grandi energie che sfociano nell’espressione.<br />
Il volto è un’analogia dell’intero apparato psicofisico,<br />
è l’unica parte del corpo che esprime la solidarietà<br />
tra forma visibile e spirito, tra corpo e anima.<br />
L’obiettivo è prendere a riferimento il volto per dare<br />
inizio ad una profonda indagine del sé volta a capire ed<br />
individuare le infinite sfaccettature dell’Io. Partecipa<br />
dal 1998 a tantissime collettive in tutta Italia, da Firenze<br />
a Pisa, da Livorno a Volterra, da Milano a Roma,<br />
Cagliari, Caserta, Verona, Olbia, Savona, Forlì. Nel<br />
2008-2009 ha tenuto diverse performance pittoriche, a<br />
Firenze (MIMESI, ispirata a “La Natività” di Romano<br />
Stefanelli), Livorno (“Camaleonte”, Effetto Venezia) e<br />
Lucca (“Contaminazioni”, Galleria Petrartedizioni, Pietrasanta;<br />
“L’incubo nello sfondo”, Spazio Open-Modern<br />
and Contemporary Art, Pietrasanta). Nel 2009 è<br />
selezionata come premio critica al Premio Internazionale<br />
La Pergola Arte piccolo formato, Firenze; nel 2011<br />
vince il 1° Premio al Museo del Giocattolo, Roma.<br />
D’IO n. 2 , acrilico su tela con velatura industriale, cm. 79x40<br />
64
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ornella Cattani<br />
Via Repubblica, 1738 - 51023 Campo Tizzoro (PT) Tel. 0573 65763 - Fax 0573 658977<br />
Cell. 349 1335579 - sarstropapageno@interfree.it - r.prioreschi@virgilio.it<br />
19.09.2009, tecnica mista e acrilici, cm. 75x53<br />
19.9.2009 La pecora nel bosco è rimasta sola! Siamo<br />
noi, abitanti della Montagna che beliamo.<br />
Pochi, sparsi, vecchi, uggiosi, senza più alcuna rilevanza<br />
per il lavoro, impotenti dinanzi al degrado che<br />
ci circonda e illusi dai tanti imbonitori di turno che<br />
vorrebbero ammaestrarci con le tradizioni annacquate,<br />
condite con il solito ritornello dell’acqua e<br />
dell’aria buona.<br />
Questa la Montagna di oggi… una calma piatta<br />
squarciata solo da un lamento fine a se stesso, privo<br />
di progettualità, forza, capacità di attrazione anche<br />
perché in fondo questi luoghi, salvo che per il fresco<br />
d’estate e i funghi d’autunno, non sono più oggetto di<br />
interesse per l’intera classe politica.<br />
Nata a Campo Tizzoro sulla Montagna Pistoiese,<br />
studia a Firenze, consegue il diploma di<br />
Assistente Sanitaria e di Ostetrica. Pur avendo<br />
vinto svariati concorsi nei Comuni dell’ hinterland<br />
fiorentino preferisce svolgere la professione sulla<br />
Montagna Pistoiese e in qualità di Coordinatrice<br />
dell’attività infermieristica territoriale termina la<br />
carriera lavorativa. A quel punto inizia un’esperienza<br />
nel campo delle arti figurative dove, utilizzando materiali<br />
di riciclo, ha la possibilità di sperimentare la<br />
sua creatività, usando la fantasia come compagna<br />
del vivere quotidiano.<br />
65
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ornella Cattani<br />
Donchi, 2008, Tecnica mista e acrilici, cm. 37x53<br />
Dedicato a mio marito, sognatore irriducibile, illuso<br />
imperterrito, curioso fantasioso, ma sempre ben<br />
piantato con i piedi per terra!<br />
Eureka, 2008, Tecnica mista e acrilici, cm. 37x53<br />
Senza fantasia siamo solo scheletri. Dentro di noi<br />
sono presenti tanti interruttori che aspettano solamente<br />
di essere attivati per innescare quella miccia<br />
con la quale la monotonia della quotidianità diventerà<br />
dirompente come una bomba.<br />
66
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Cecchetti<br />
Studio: via Kyoto, 39/41 - 50126 Firenze<br />
anna.cecchetti@alice.it - anna.cecchetti.xoom.it<br />
Abbraccio (dalla serie Sensual), 2011, acrilico su carta, cm. 100x150<br />
Anna Cecchetti è nata a Pisa e risiede in Firenze.<br />
Dipinge da sempre ed espone dal 1960. Numerose<br />
sono le rassegne su invito e le mostre<br />
personali. Ha esposto a Parigi, Mosca, Monaco di Baviera.<br />
Sue opere si trovano nel museo di Varsavia, nel<br />
Telesiamuseum-Arte moderna e contemporanea di<br />
Reggio Calabria e in altre collezioni private e pubbliche.<br />
In questi ultimi anni si è dedicata a ritratti di artisti<br />
fiorentini e altri personaggi di rilievo. Tra questi<br />
citiamo il ritratto a Mario Luzi, a Gino Bartali (di proprietà<br />
del Museo del Ciclismo di Ponte a Ema), alla<br />
campionessa di sci Celina Seghi (che si trova presso<br />
l’Assessorato allo Sport della Provincia di Firenze), a<br />
Giorgio La Pira (collocato nel Convento di San Marco<br />
in Firenze). Nel 2008 ha realizzato undici grandi quadri<br />
sul tema Inno alla vita per l’Istituto Ospedaliero Piero<br />
Palagi di Firenze nell’ambito del Progetto Umanizzazione<br />
e Accoglienza dell’Azienda Sanitaria di Firenze.<br />
In tale Istituto dal febbraio 2010 sono in esposizione<br />
permanente 36 grandi ritratti di artisti, critici e poeti<br />
fiorentini. Altri spazi pubblici con opere in espozione<br />
permanente: Ospedale S.Giovanni di Dio (Torregalli),<br />
Ospedale SS.Annunziata (Ponte a Niccheri), Ospedale<br />
Meyer (Careggi), Regione Toscana, Comune di Fiesole,<br />
Comune di Orosei. Ha dedicato ampi spazi anche<br />
all’incisione, all’oreficeria, alla ceramica. Da oltre<br />
dieci anni esegue scultura a Pietrasanta nei laboratori<br />
artistici del marmo e crea gioielli in marmo con oro<br />
e pietre preziose. Tra le mostre personali degli ultimi<br />
tre anni : Museo Archeologico di Fiesole (2010); Galleria<br />
Mentana di Firenze (2010); Giubbe Rosse (2012);<br />
Gruppo Artistico Donatello (2012); Palazzo Vecchio-<br />
67
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Cecchetti<br />
Abbraccio sotto albero al vento, 2012, marmo bianco di Carrara e marmo verde di Turchia, cm. 25x30<br />
Sala della Miniatura Firenze (2012); Hotel Esplanade<br />
di Viareggio (2012). Hanno scritto di lei tra gli altri:<br />
Pier Francesco Listri, Tommaso Paloscia, Elvio Natali,<br />
Anita Valentini, Ludovico Gierut.<br />
La pittura, la grafica, i ritratti e la scultura di Anna<br />
Cecchetti si sono sviluppate e continuano a prodursi<br />
in una straordinaria sete di conoscenza che stimola<br />
l’artista ad una ricerca infinita, a inseguire sempre<br />
nuovi aspetti delle sue invenzioni formali.Si tratta di<br />
una irrefrenabile vitalità intesa a esaltare i traguardi<br />
via via conseguiti e a sottoporne gli sviluppi a continue<br />
metamorfosi; a inserirli nel medesimo tempo in<br />
una logica sempre attenta perché non si distacchino<br />
dalla sottile coerenza che ne informa l’espressione.<br />
Una coerenza che tiene a specchio l‘uomo, la natura,<br />
le sue forme, i suoi colori.<br />
Tommaso Paloscia<br />
Con riguardo alla figura, notevole è il periodo dei Ritratti<br />
ad artisti, critici e poeti fiorentini passati dallo<br />
Studio dell’artista. I ritratti di Anna Cecchetti raccontano<br />
l’anima, cioè svelano le renitenze, le vocazioni,<br />
dichiarano le amarezze, sono l’annuncio di uno spirito<br />
e delle non dichiarate aspirazioni. Su tutti, per eminenza<br />
di modello, spicca il ritratto del grande poeta Mario<br />
Luzi, intimamente verosimigliante, una mano sul volto<br />
pensoso, l’altra sul foglio che accoglie i suoi versi, ritratto<br />
fascinosamente monumentale ma anche come<br />
dolcemente squassato da un fremito intimo.<br />
Pier Francesco Listri<br />
E infine le sculture, attraverso le quali Anna Cecchetti<br />
ci offre un ulteriore significativo saggio della propria<br />
intensa ricerca di emozioni. Le sculture in marmo, aldilà<br />
delle dimensioni - che sono di piccolo formato -<br />
hanno una monumentalità ove la sintesi della figura<br />
riesce ad esprimere i ritmi di una valenza sostanzialmente<br />
musicale, ulteriore testimonianza della radice<br />
classica e quindi profondamente fiorentina e colta del<br />
proprio vitalismo.<br />
Ugo Barlozzetti<br />
68
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nunzia Celentano<br />
nunzy78@gmail.com<br />
La voce del silenzio, 2007, matita su cartoncino, cm. 50x70<br />
Empatia, 2007, matita su cartoncino, cm. 50x70<br />
Nunzia Celentano nasce a Firenze il 12/05/1978.<br />
Nel 1996 consegue il diploma in Belle Arti ma<br />
continua la formazione artistica in diversi studi<br />
d’arte fiorentini partecipando a varie mostre.<br />
Nel 2008 partecipa e vince il Fiorino di bronzo al concorso<br />
“XXVI premio Firenze”.<br />
Nell’ottobre 2012 partecipa al premio Il Segno con attigua<br />
esposizione al palazzo Zenobio di Venezia. A gennaio<br />
partecipa alla prima Biennale Internazionale d’Arte<br />
di Palermo con annessa pubblicazione sul catalogo<br />
nazionale e al premio Van Gogh città di Amsterdam.<br />
Settembre-ottobre 2012 pubblicazione sulle riviste<br />
bimestrali artistiche Effetto Arte e OverArt.<br />
Un pensiero sull’arte di Nunzia<br />
Il volto è ricerca, è dynamis, è rivelazione, è espressione<br />
dialogica, è comunicazione. Ma è anche un<br />
modo per guardarsi dentro, aprirsi agli altri. Mi sembra<br />
il caso di Nunzia.<br />
Tracciati con sapiente uso della matita - strumento<br />
difficile, a volte ingrato -, e dall’ottimo risultato, i volti<br />
di Nunzia invitano a riflettere, sia per la scelta dei<br />
soggetti sia per l’impaginazione talora originale<br />
dell’elaborato.<br />
Se Joyce nel suo Dedalus, se Dylan Thomas nel suo<br />
Ritratto di artista da cucciolo, se Proust nella sua Recherche<br />
(solo per nominarne alcuni), ci offrono in letteratura<br />
quadri straordinari della propria personalità<br />
mediando dalla memoria, i pittori più spesso si “mettono<br />
in posa”, si rivolgono allo spettatore con la traccia<br />
audace della propria mano.<br />
Nunzia invece ci racconta di sé narrando dell’altro.<br />
Lucia Bruni<br />
69
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maya Cetkovic<br />
Cell. 338 4723616<br />
cetkovic.maya@libero.it - www.mayacetkovic.com<br />
Il fascino della magia, 2011, olio su tela, cm. 140x120<br />
Nata a Belgrado, laureata presso la Facoltà d’Arte<br />
di Belgrado nella sezione pittura (1984-<br />
1989), fa parte dell’associazione fiorentina Circolo<br />
Artisti Casa di Dante (Kpk - Cantiere Post<br />
Kontemporaneo). Molte le mostre realizzate negli anni,<br />
tra quelle del 2012 si ricordano: le collettive alla Casa<br />
di Dante, Arte in Vetrina con Vogue Fashion Night (Firenze),<br />
Art in the city (Iesolo, Svite Hotel); le personali<br />
presso l’Antica Corte delle Ninfe con il patrocinio<br />
dell’Unesco (Trapani) e la Galleria Casa Abitata (Firenze).<br />
Finalista al concorso di grafica Caran d’Ache (Giubbe<br />
Rosse, 2011), ha partecipato a numerosi concorsi di<br />
pittura posizionandosi tra le prime classificate. Tra le<br />
mostre realizzate in collaborazione con il KPK si ricordano<br />
quelle di Massa Marittima, l’installazione presso la<br />
Loggia del Grano (Firenze) in occasione della Giornata<br />
del Contemporaneo (2012), la mostra collettiva “Arte<br />
per la ricerca Fiorgen” prima alla Galleria degli Uffizi e<br />
poi al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.<br />
“Nei dipinti di Maya Cetkovic il colore non può dirsi del<br />
tutto sottratto ai criteri della verosimiglianza e della<br />
figuratività, anche se l’uso che l’artista ne fa sembra<br />
volto a svelarne più la forza simbolica che l’attinenza<br />
naturalistica, soprattutto nella definizione degli sfondi,<br />
sempre carichi di una vitalità cromatica che, mentre<br />
nega la profondità, agisce sul sentimento e sull’interiorità.<br />
La tendenza ad inserire la figura entro un campo<br />
di forze creato quasi unicamente dalle combinazioni<br />
e dai contrasti di toni, sembra confermare una<br />
concezione del colore lontana dal voler restituire la<br />
“fisicità” del dato oggettivo, quanto le tensioni spirituali<br />
che intimamente lo muovono. Un passaggio, potremmo<br />
dire, dall’esteriorità all’interiorità, dal corpo<br />
alle energie spirituali che lo abitano e che prendono<br />
forma nelle accentuazioni cromatiche della superficie<br />
come nelle pieghe sottili della pelle, organo di senso e<br />
filtro tra l’uomo e la realtà”.<br />
Daniela Pronestì<br />
70
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonella Ciapetti<br />
antonellaciapetti@yahoo.it<br />
Nata a Firenze, vive e lavora a Mercatale Val di<br />
Pesa (Firenze). Diplomata nel 1977 all’Istituto<br />
d’Arte per la Ceramica di Sesto Fiorentino (Firenze).<br />
Allieva di Marcello Fantoni presso la Scuola<br />
Internazionale per la Ceramica di Firenze, dal 1977 al<br />
1986. Ha partecipato a rassegne presso l’Università<br />
Europea di Fiesole (Firenze), 1987, al Centro Espositivo<br />
“La Torre” a Greve in Chianti (Firenze),1989, alla<br />
Galleria “La Soffitta”, Sesto Fiorentino (Firenze),<br />
2000, all’ “Ex Fornace Pasquinucci”, Capraia Fiorentina,<br />
2003. Ha ottenuto la Menzione Speciale al 2° Concorso<br />
Biennale Internazionale di Ceramica Artistica di<br />
Ascoli Piceno. Le sue opere sono presenti in collezioni<br />
private nazionali ed internazionali e sono in esposizione<br />
permanente presso la Galleria Materiacrea di Greve<br />
in Chianti, Firenze.<br />
Bottiglia tornita, terraglia smalto e ossidi, h cm. 65<br />
71
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nila Ciardi<br />
Via Ugo Foscolo,14 - 50053 Empoli (FI) - Cell. 334 602697 - 347 1914943<br />
tel. 0571 711722 - info@nilaciardi.it - www.nilaciardi.it - nila è su facebook<br />
Profili, 2011, acrilico su tela, cm. 70x70<br />
Nila Ciardi è nata a Cerreto Guidi (FI). Pittrice<br />
autodidatta, da circa 15 anni ha scelto di comunicare<br />
i suoi sentimenti attraverso emozioni<br />
interiori e attraverso emozioni che il paesaggio circostante<br />
le trasmette. Ha partecipato a diverse<br />
mostre collettive ed effettuato mostre personali riscontrando<br />
unanimi consensi di critica.<br />
Al centro della ricerca pittorica di Nila Ciardi è il senso<br />
del colore declinato in tutta la sua forza espressiva<br />
e accentuato in molti casi per rimarcare la trama narrativa<br />
del dipinto. È il paesaggio,esotico o campestre,<br />
il tema che piu’ degli altri le appartiene e che le consente<br />
un uso libero e personale del colore. Intriso di<br />
luce, acceso da forti contrasti cromatici, il paesaggio<br />
è per lei scenario dell’anima, dimensione percettiva<br />
che restituisce, attraverso ogni singolo dettaglio, la<br />
partecipazione emotiva dell’artista inducendo anche<br />
quella dell’osservatore. Sempre nell’ambito della<br />
sperimentazione condotta sul colore, si spiegano i<br />
suoi lavori più recenti, in cui la verosomiglianza del<br />
soggetto sembra ridursi e talvolta svanire per confluire<br />
in limpide “visioni cromatiche”. Della realtà resta il<br />
senso della forma e della linea, la coerenza dell’impianto<br />
visivo, la solidità dell’immagine; ma è sopratutto<br />
la tavolozza ad arricchirsi, non tanto nella varietà<br />
quanto nello spessore della sostanza cromatica<br />
che si fa piu’ corposa e densa a voler accentuare la<br />
maggiore componente materica che appartiene all’ultima<br />
fase della sua pittura. Fase che molto probabilmente<br />
evolverà verso il lessico pittorico sempre piu’<br />
scevro dai vincoli dell’oggetività e del disegno e sempre<br />
piu’ incentrato sulla pura espressività del colore e<br />
della sua gestualità libera.<br />
Daniela Pronestì<br />
72
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Vanessa Cinelli<br />
vanessa.cinelli@libero.it<br />
Attesa, terracotta<br />
Vanessa Cinelli nasce a Empoli il 28 giugno del<br />
1984. Diplomata al Liceo Artistico Leon Battista<br />
Alberti di Firenze, si laurea poi in Scultura<br />
presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano.<br />
Nel 2011 ottiene la qualifica in Stampa e Incisione<br />
Calcografica presso la Scuola Internazionale<br />
D’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Vive e lavora<br />
tra Empoli e Firenze. Scultura, incisione e pittura<br />
sono i suoi mezzi espressivi. La sua ricerca parte da<br />
uno studio della natura in tutte le sue forme fino ad<br />
arrivare ad un’astrazione di essa per mezzo di diverse<br />
tecniche che è in grado di sperimentare in libertà.<br />
Sia per quanto riguarda la scultura che la pittura o<br />
l’incisione i soggetti che predilige sono le figure<br />
umane, i loro corpi i loro volti, studiati dal vero oppure<br />
lasciandosi trasportare dall’immaginario. Non<br />
solo nel disegno, ma anche nell’incisione calcografica<br />
non utilizza quasi mai una sola tecnica, sperimentando<br />
varie tecniche, come l’unione di acquaforte<br />
puntasecca e bulino.<br />
73
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Francesca Coli<br />
Via Benedetto Fortini, 21\3r - 50125 Firenze<br />
Tel. 055 6811927 - Cell. 334 7630631- www.galleriamentana.it<br />
La collana, 2001, acrilico su tavola, cm. 60x80<br />
È<br />
nata a Firenze dove vive e lavora. Ha studiato<br />
disegno e pittura presso l’atelier della pittrice<br />
Nerina Simi e ha conseguito il diploma all’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze nella sezione pittura.<br />
Numerose le mostre a cui ha partecipato; tra queste si<br />
ricordano Arte Fiera Palermo (1995), Miart (Milano<br />
1995); mostra collettiva di artisti fiorentini “Il Tassello”<br />
(Fiesole 1996); mostra personale alla Galleria<br />
Mentana (1998) con catalogo a cura di Paolo Levi; Expoart<br />
(New York 2000); Europe’Art (Ginevra 2001);<br />
Prospettive Collezioni 2000 (Galleria Mentana 2002);<br />
mostra personale al Cafè du Monde (Firenze 2002);<br />
mostra collettiva alla Stella Gallery International (Parigi<br />
2004). Le sue opere sono presenti in collezioni<br />
pubbliche e private.<br />
“Silenziose atmosfere metafisiche senza spazio e tempo,<br />
depurate dai tumulti effimeri della vita accolgono<br />
le riflessioni e le emozioni della pittrice, poetessa e<br />
stilista di moda Francesca Coli. Dotata di grande sensibilità,<br />
l’artista fiorentina da tempo ha intrapreso un<br />
caparbio percorso estetico dalle originali caratteristiche<br />
e dagli inaspettati risultati simbolici più che formalistici.<br />
Nascono così le sue opere che nell’assecondare<br />
il bisogno di narrazione si sviluppano nel racconto di<br />
una cortese e quieta dimensione intimistico-familiare,<br />
in cui presenze femminili dai perfetti ovali dei corpi,<br />
complici purezze dei giochi dei bambini o integerrimi<br />
ritratti di famiglia vengono colti senza retorica e senza<br />
subire giudizio, nei loro gesti quotidiani e privati. Come<br />
icone di un eterno presente dalle atmosfere magiche e<br />
dagli accenti retro queste figure sobriamente eleganti<br />
e leggere nei loro linearismi spesso private di caratterizzazione<br />
fisionomica, sembrano essere memorie di<br />
sogni e di ricordi lontani”.<br />
Barbara Angiolini<br />
74
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisabetta Collini<br />
elisa.collini@virgilio.it<br />
Il sogno, bronzo, cm. h 20x47x27<br />
“<br />
I<br />
soggetti di questa artista non sono realistici, ma<br />
comportano una accampata e forte asseverazione<br />
simbolica, quasi silenziose parabole. Torna la figura<br />
muliebre, tanto insistita da apparire polemicamente<br />
esclusiva. Attorno un amicale bestiario - teste<br />
di uccello, cavalli - carichi di inspiegati presagi. Essi<br />
partecipano ad una scena, ben riconoscibile dell’artista,<br />
ma sempre nuova che trasferisce il domestico ed<br />
il consueto in una dimensione fuori del tempo. Perfettamente<br />
concluse secondo un’economia spaziale e<br />
costruttiva di notevole sapienza, le sue opere restano<br />
come aperte a un discorso appena pronunciato, che<br />
chiede a chi osserva di proseguire, per attingere dalla<br />
finzione il vero che la sottende. Dire dunque che l’atmosfera,<br />
il sogno, l’evocato, l’immaginario sono il<br />
mondo in cui si muove l’arte di Elisabetta è dire il vero<br />
ma non è dire tutto. Vince qui la forte presenza di<br />
un’espressività figurativa e di una manualità del modellare,<br />
che sono i segni di un’artista che si distingue<br />
nel panorama contemporaneo, di cui non condivide i<br />
vezzi e le voghe (...)”.<br />
Pier Francesco Listri<br />
75
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giorgia Contemori<br />
Studio 2GC - via Ciro Menotti, 18 - 50136 Firenze<br />
Cell. 339 3629970 - giorgia_a.contemori@iol.it<br />
Fotografia bn, cm. 110x150<br />
76
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giorgia Contemori<br />
La voce verde<br />
“Il vento che giocava spettinando il bosco, mi consegnava<br />
i nomi delle creature sfiorandole, e dondolava<br />
le altalene vuote dei “ragazzi dei Prati”, scompigliava<br />
le criniere e le code del branco e si divertiva con la<br />
polvere della strada in perfetti piccoli mulinelli.<br />
Lungo il torrente il sentiero. Gli alberi attaccati alla<br />
terra spingevano per gonfiare il loro verde.<br />
Salivo pesando i passi: e poteva essere un omaggio a<br />
te la pazienza che mi portava per arrivare alla sorgente<br />
- io l’avrei fatta tutta un volo -.<br />
I dormienti offrivano cappelle semicoperte dalle foglie,<br />
che le folate, svelavano.<br />
Tra cascate di edera sugli alberi marciti ci siamo incontrati.<br />
Il vento passa e soffia, rivelando alle creature che incontra<br />
la stessa legge mentre penetra il bosco, porta<br />
i semi alla terra, e gioca con la polvere della strada.<br />
Atmosfere tese, spazzate dal vento; tra quarzi e graniti<br />
consumati; strade per andare e tornare, e lo scrocchiare<br />
delle ghiaie sotto la cadenza del passo. L’acqua<br />
ha morso e frantumato l’antico sentiero, intrecciato<br />
alberi con alberi; enorme trama e ordito filato dalla<br />
furia del fiume.<br />
Il lentisco ed il corbezzolo ributtano ora foglie e fiori, e<br />
gli ontani spezzati hanno un giro di vita intorno. Il verde<br />
striscia e colonizza la terra persa e ricopre con menta<br />
profumata e fiori colorati d’indaco le sue fratture.<br />
Le tre sorgenti risparmiate dal rovinoso tracollare dei<br />
massi chiacchierano la loro acqua vestendo rane e<br />
girini.<br />
Respiro la folata dei mirti e dei rosmarini, e leggera<br />
volo col falco, che gira e gira fischiando la sua vita.<br />
Vengo da te che sei lontano, ho camminato per i miei<br />
non facili sentieri entrando in buche profonde erose<br />
dall’acqua; gli alberi abbattuti sono stati la mia scala.<br />
Ho sciacquato il colore delle more dalle dita ed immersa<br />
nelle pozze profonde ho sentito il gorgoglio<br />
pacato del tuo pensiero.<br />
Chi può rubare il vento, … dai graniti scarica qui<br />
l’odore del sole; l’ ho respirato ed era buono.<br />
Questa è l’anima di Giorgia Contemori, premiata fotografa<br />
fiorentina. I suoi ritratti d’albero trasformano la<br />
natura in un luogo di sogno, immagini ricercate che<br />
coinvolgono i nostri sensi e quel mondo ora da lei ci<br />
appare svelato. Inizia a scattare i primi paesaggi lunari<br />
nel silenzio dei boschi fiorentini, immagini senza<br />
tempo, soggetti quasi umanizzati. Un lavoro di completa<br />
immersione sensoriale; servono ore di attesa<br />
per catturare l’atmosfera giusta, cogliere i movimenti<br />
ed i suoni che servono al giusto risalto della fotografia.<br />
Le immagini sono frutto di viaggi e ricerche in Italia,<br />
ma seguiranno più tardi altri incontri e ricerche in<br />
paesi lontani.”<br />
Fiorella Macchioni<br />
77
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Marina Corbinelli<br />
Strada in Chianti (FI)<br />
Tel. 055 8588792<br />
Infinita violenza, tec. mista, cm. 50x70<br />
Ha avviato negli anni Settanta, come autodidatta,<br />
il suo percorso artistico come pittrice, caratterizzato<br />
dallo sperimentarsi in tecniche ricche e variegate<br />
(dall’olio all’ acrilico, dagli acquerelli al collage)<br />
e da numerosi premi e riconoscimenti. Dopo una interruzione<br />
di qualche anno, ha ripreso l’attività alla fine<br />
degli anni Novanta, come socia di Art-Art di Impruneta.<br />
Cromaticamente accattivanti, le sue opere ci invitano a<br />
soffermarci su ciò che la cronaca molto spesso ci presenta.<br />
Ma essa è, di per sé, fuggitiva, incalzata dalle<br />
tante notizie della società della comunicazione, e, del<br />
pari, è fuggitiva l’attenzione del lettore, dello spettatore.<br />
Le opere di Marina Corbinelli ci aiutano a soffermarci,<br />
a riflettere, a meditare sul tema che è il fulcro della<br />
sua ispirazione: la Donna nella Contemporaneità. Con<br />
un figurativo di immediata comprensione e, al contempo,<br />
ricco di significati simbolici, con l’accostamento di<br />
variegate modalità espressive, scopriamo il mondo di<br />
Marina Corbinelli, il messaggio che ci viene trasmesso.<br />
“Infinita violenza”: un’opera, suddivisa a “scomparti”,<br />
dal titolo emblematico e realizzata con tecnica mista.<br />
Particolarmente significativo il collage nella scelta di<br />
articoli di giornali che riferiscono di violenze fisiche e<br />
morali a donne indifese e che vengono accostati ad<br />
elaborazioni figurative. Decontestualizzati dalla pagina<br />
del quotidiano, essi assumono un significato simbolico<br />
profondo: sono ritagli di cronaca, ci raccontano di “ritagli”<br />
di vite femminili offese dalla violenza di mariti-padroni.<br />
Donne-burattino, come mostra il nucleo centrale<br />
della tavola, una figura “meccanica”, di cui Maria Corbinelli<br />
mette in evidenza le giunture, l’intreccio dei fili<br />
che il prepotente di turno ha l’arroganza di voler manovrare.<br />
Il volto del manichino è indefinito, indefinibile,<br />
La regina dei fiori, olio su tela, cm. 50x70<br />
ma i radi capelli che scendono sulle spalle simboleggiano<br />
angoscia, solitudine della Donna, dimidiata fra<br />
due Culture, pronta ad aprirsi ad ambedue (perché la<br />
Donna è, per definizione, accogliente in quanto Madre),<br />
ma mortificata in una tradizione, per lei opprimente,<br />
proprio da chi dovrebbe esserle compagno di vita e di<br />
scelte. Sapiente l’accostamento di queste crudeli cronache<br />
ad immagini ad olio che rappresentano fiori,<br />
farfalle, simboli di leggerezza e di serenità, di pace, di<br />
aerea femminilità. Ritroviamo queste atmosfere rasserenanti<br />
nell’olio su tela “La regina di fiori”, anch’esso<br />
costituito da “scomparti” con soggetti diversi ed ampliato<br />
nel suo significato e nel suo valore estetico proprio<br />
per il moltiplicarsi di immagini, tutte in sé compiute<br />
e tutte collegate fra loro, a coronamento<br />
dell’immagine centrale che rappresenta una figura<br />
femminile, “fiore” al centro di un altro fiore, di un rosa<br />
ridente e rigoglioso. Molte sono le contraddizioni<br />
dell’esistenza, i contrasti, le incerte felicità raggiunte,<br />
periclitanti “su fil di lana”, ma vanno affrontate, con<br />
consapevolezza, senza fughe consolatorie: questo ci<br />
dice Maria Corbinelli con “Le maschere della vita”: ancora<br />
una composizione a scomparti, quasi a sottolineare<br />
tutti gli aspetti del messaggio che ci viene trasmesso:<br />
figure simboliche accostate con tante variegate<br />
espressioni, di gioia, di perplessità, di enigmatica inquietudine;<br />
figure femminili che “convivono”, in abiti<br />
occidentali, insieme a donne velate dal burqa; figure<br />
eleganti e fiorite, a coronamento di una coppia, al centro,<br />
che sembra essere l’emblema della fiducia, nel<br />
raffigurare un “lui” e una “lei” che, consapevolmente,<br />
uniti e compartecipi, affrontano la vita insieme.<br />
Sonia Salsi<br />
78
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Jessica Corsi<br />
Vicolo delle Ginestre, 66 - 53018 Sovicille (SI)<br />
Cell. 339 8857211 - Tel. 0577 314604 - jessicacorsi@virgilio.it<br />
Lavori in corso, 2013, olio su tela, cm. 50x60. Opera ispirata all’opera fotografica di Federico Ghelli<br />
Jessica Corsi nasce a Napoli il 24 giugno del 1968<br />
e si trasferisce subito a Taranto, dove già appassionata<br />
d’arte, vince diversi concorsi di pittura.<br />
In Toscana, terra d’origine, si laurea in Scienze Economiche<br />
e Bancarie con il massimo dei voti all’Università<br />
degli Studi di Siena.<br />
Studia recitazione e frequenta un corso di pittura dal<br />
maestro Renzo Regoli.<br />
- Vince l’edizione 2010 dell’estemporanea di pittura di<br />
Castelnuovo Berardenga;<br />
- presenti dal 2010 le sue opere nell’Atelier fotografico<br />
di Antonio Noto a Favignana, Trapani;<br />
- la sua opera intitolata “Orizzonti” è nella mostra<br />
“Panorami da Bellegra”, dell’omonimo comune in provincia<br />
di Roma;<br />
- del 2010 la personale nel Comune di Casole dedicata<br />
ai “Luoghi dell’anima”.<br />
“La Toscana è fonte continua d’ispirazione, come l’incanto<br />
delle nuvole, la luce dell’alba e il mare, la sfida<br />
è trovare uno stile riconoscibile e intrappolare l’emozione<br />
sulla tela, come in una fotografia, un lampo di<br />
luce nell’ombra, un riflesso”<br />
79
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Daniela Corsini<br />
info@danielacorsini.it<br />
www.danielacorsini.it - www.archeovisioni.it<br />
Larthia, 2010, stampa su tela di una rielaborazione digitale da<br />
foto dell’artista, cm. 85x55<br />
Daniela Corsini è l’iniziatrice del Filtrismo®, movimento<br />
di fotografia pittorica sviluppato a Firenze<br />
nei primi anni di questo secolo. Il suo<br />
percorso artistico l’ha vista partecipe in numerose mostre<br />
collettive e protagonista di personali di grande<br />
interesse. Tra i momenti più significativi si ricordano<br />
anche le numerose partecipazioni al Premio Italia, organizzato<br />
dalla rivista “Eco d’Arte Moderna”, che hanno<br />
visto il suo lavoro premiato in ciascuna edizione. È<br />
del 2009 il catalogo “Daniela Corsini o del Filtrismo ”,<br />
a firma di Paolo Boschi. Da segnalare la personale “Archeovisioni”,<br />
ospitata nel 2010 nelle sale del Museo<br />
Archeologico Nazionale di Firenze, incentrata su una<br />
originalissima interpretazione di dodici pezzi che rappresentano<br />
l’eccellenza del Museo. Catalogo edito da<br />
Sillabe, ancora a firma di Paolo Boschi. Nel 2011 la<br />
personale “RI-frazioni - visioni filtriste di Firenze e della<br />
sua provincia” si è tenuta a Palazzo Medici Riccardi<br />
di Firenze: nella mostra, sviluppata in stretta collaborazione<br />
con l’Assessorato al Turismo della Provincia di<br />
Firenze, l’artista ha presentato visioni inconsuete di<br />
Firenze e di altri pregevoli centri della provincia. Il<br />
2013 vedrà “Archeovisioni” spostarsi a Bruxelles,<br />
presso l’Istituto Italiano di Cultura, con nuove interpretazioni<br />
di tesori etruschi ad accompagnare quelle dei<br />
reperti celebrati al Museo Archeologico di Firenze.<br />
80
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Crucitti<br />
Cell. 349 8698792 - angelacrucitti@gmail.com<br />
www.angelacrucitti.com - http://www.youtube.com/watch?v=teJKlpjXyFw<br />
Città turrita o Cavalli in corsa (il Palio), 2001, tecnica mista su tela, cm. 80x60<br />
Laureata in Lettere e specializzata, poi, in Storia<br />
dell’Arte presso l’Università di Siena. Ha frequentato<br />
per tre anni a Torino i corsi tenuti dalla<br />
pittrice Lella Burzio (allieva di Menzio). Oltre a varie<br />
collettive, ha al suo attivo numerose mostre personali<br />
(Siena, Venezia, Roma, Firenze), e diverse fiere in Italia<br />
(Padova, Viterbo, Reggio Emilia) e all’estero (Austria,<br />
Belgio, Usa, Cina, Corea). Le sue opere sono in<br />
raccolte pubbliche in Italia e in collezioni private in<br />
diverse parti del mondo. Il fondo oro della pittura antica<br />
ha sempre affascinato Angela Crucitti , sia per la<br />
preziosità della sua materia, sia per la ricchezza della<br />
sua luce, ma, soprattutto, per il suo significato simbolico.<br />
Nella tradizione bizantina e, poi, gotica, il fondo<br />
oro ha un preciso significato emblematico di rappresentazione<br />
del paradiso, dell’illuminazione e della<br />
Luce divina. Nelle opere di Angela questo concetto<br />
astratto viene reinterpretato in maniera moderna, con<br />
un linguaggio personale che è un misto di modernità<br />
e di antico. Il fondo oro diventa sfondo ed essenza di<br />
architetture da sogno, di antiche mura cariche di storia,<br />
di possenti torri, che si colorano dell’azzurro del<br />
cielo, del verde dei prati e dei colori delle stagioni.<br />
Con il colore oro dato con la spatola, l’artista costruisce<br />
splendide città turrite, preziose abbazie, vetrate<br />
scintillanti, cattedrali cesellate come antichi reliqua-<br />
81
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Crucitti<br />
Abbazia di San Galgano, 2000, tecnica mista su tela, cm. 50x40<br />
ri, profili di città evanescenti. Angela, nella sua pittura,<br />
riecheggia Mondrian, nelle superbe costruzioni,<br />
saldamente costruite pietra su pietra e ben ancorate.<br />
Reinterpreta, invece, Monet nelle architetture di luce<br />
e di colore, la cui materia si sgretola, si scioglie e si<br />
dissolve, mostrando in questa dissoluzione la fragilità.<br />
Le città turrite divengono, così, costruzioni sospese<br />
in una dimensione fuori dal tempo. Tra matericità e<br />
leggerezza, dalla pittrice vengono affrontati i grandi<br />
temi connessi a queste opere architettoniche: le cat-<br />
82
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Crucitti<br />
Torri, 2001, tecnica mista su tela, cm. 100x80<br />
tedrali, frutto dello sforzo umano di diverse generazioni,<br />
rappresentano l’anelito dell’uomo di andare<br />
sempre più su, di innalzarsi verso il divino; le torri,<br />
sempre più alte, oltre che simbolo di potere, rappresentano<br />
la sfida umana contro il tempo e la caducità<br />
terrena e rimandano alla realtà attuale delle metropoli.<br />
La matericità di queste opere non è dissimile da<br />
quella della serie “meteoriti” in cui l’artista, libera da<br />
schemi ed in maniera informale, rappresenta l’intangibile<br />
e l’energia cosmica.<br />
83
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Crucitti<br />
Meteorite rossa, 2003, tecnica mista, cm. 80x100<br />
84
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Teresa D’Adamo<br />
Cell. 331 6428794<br />
dada.mt@libero.it<br />
Panni al vento, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />
Artisticamente nasce alla “Scuola d’Arte Leonardo”<br />
di Prato. Dopo aver espresso la sua<br />
creatività attraverso la scultura, l’incisione, la<br />
serigrafia artistica e la letteratura, da diversi anni si<br />
dedica al teatro e alla pittura ad olio. Nei colori intensi<br />
e nelle forme armoniose cerca di trasferire la sua<br />
forza interiore ed il suo amore verso la natura e verso<br />
una umanità vera e tangibile. Nel suo percorso artistico<br />
ha partecipato a mostre collettive, personali e a<br />
diversi concorsi, ottenendo premi e riconoscimenti.<br />
85
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Teresa D’Adamo<br />
La retaia, 2011, olio su tavola, cm. 50x60<br />
Quando si parla di Maria Teresa si può parlare apertamente<br />
di “poetica” perché in Maria Teresa convivono<br />
due anime: la pittrice e la poetessa. I colori e le<br />
immagini delle sue opere ci riconducono ad un passato<br />
della civiltà rurale i cui connotati grafici si legano<br />
alle reminescenze di artisti quali Van Gogh e Gottuso<br />
che hanno vissuto questa realtà in un periodo<br />
diverso dal nostro.<br />
Maria Teresa, ha quindi il coraggio e la capacità di<br />
proporsi come innovatrice di un linguaggio che era<br />
stato affrontato da due artisti, che seppur lontani nel<br />
tempo, hanno riempito le loro tele con altrettanta poesia,<br />
ed è a questo punto che l’artista ci propone un<br />
linguaggio personale, con segni a volte nervosi oppure<br />
morbidi e voluttuosi, con colori contrastanti che si<br />
diluiscono in una tavolozza che sente il caldo del sud<br />
e i profumi delle terre mediterranee.<br />
I soggetti si riempiono di uomini e donne semplici, i<br />
cui gesti lenti e arcaici si legano all’attività del momento,<br />
mentre la natura ora dolce o contorta e sofferta,<br />
si lega alla mano dell’uomo che ha contribuito a<br />
coltivarla seguendo il suo sviluppo come una madre fa<br />
con i propri figli.<br />
Gerardo Gelardi<br />
86
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Adriana D’Argenio<br />
Via Orcagna, 54 - 50121 Firenze - Tel. 055 669236<br />
adrianadargenio@gmail.com - www.adrianadargenio.jimdo.com<br />
Angelo sulla tomba di M. Perugi, 2010, cimitero di Trespiano (FI) refrattario bianco, patinato a cera, cm. 50x45<br />
Adriana D’Argenio nata a Benevento il 3 aprile<br />
1951 vive e lavora a Firenze, laureata in Lingue<br />
e Letteratura Straniera. Ha sempre avuto la<br />
passione per l’arte, passando dall’astratto al figurativo<br />
sperimentando varie tecniche: iconografia sacra<br />
con tempera a uovo su tavola gessata, manipolazione<br />
della creta con opere in terracotta e robbiana (allieva<br />
di Amalia Ciardi Duprè), decorazione su ceramica<br />
(presso il Laboratorio Offic-Lab). In occasione del Giubileo<br />
del 2000 è stata ricevuta dal Santo Padre Giovanni<br />
Paolo II, al quale ha donato una sua opera. Ha<br />
partecipato a numerose mostre collettive e personali.<br />
Sue opere, sono in alcune chiese fiorentine, in Italia e<br />
all’estero, tra cui, tre tavole della Via Crucis con l’associazione<br />
Tabula Picta in Sant’Ambrogio Firenze. Ha<br />
ricevuto giudizi critici da: Arcangela Tosco, Attilio Cicchella,<br />
Silvia Ranzi, Franca Molinaro.<br />
87
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Adriana D’Argenio<br />
Tra questa immensità s’annega il<br />
pensier mio e il naufragar me dolce<br />
in questo mare (G.Leopardi), 2009<br />
tempera grassa su compensato<br />
gessato, cm. 50x80<br />
Ninfee, 2012, piatto in ceramica decorato a ingobbio, diametro cm. 30<br />
88
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sabrina Danielli<br />
Cell. 339 8615512 - daniellisabrina@libero.it<br />
http://sabrinadanielli.blogspot.it/?view=flipcard<br />
Senza titolo, 2012, tecnica mista polvere di ferro, cm. 60x40<br />
Nata a Siena nel 1963, frequenta le scuole<br />
d’arte e nel 1984 inizia una ricerca frequentando<br />
i seminari di Analisi Collettiva di Massimo<br />
Fagioli a Roma. Questa ricerca che continua<br />
ancora oggi ha guidato e coinvolto non solo il suo lavoro<br />
ma anche i rapporti e le scelte di vita. Dal 1986<br />
ad oggi ha esposto opere di pittura, scultura ed istallazione<br />
in numerose rassegne culturali; alcune opere<br />
sono presenti in collezioni pubbliche e private. Ha<br />
inoltre ideato e condotto laboratori per bambini collaborando<br />
con associazioni, cooperative e scuole pubbliche.<br />
Ha realizzato in varie occasioni scenografie,<br />
illustrazioni, allestimenti di mostre. Attualmente lavora<br />
come insegnante di scuola dell’infanzia. Le sue<br />
opere sono prodotte con costante libertà e movimento,<br />
assemblando materiali più disparati: legni, tele,<br />
colori, ceramiche, tubi, reti, sportelli dismessi, maniglie,<br />
come elementi biomorfici in un continuo processo<br />
di metamorfosi, dalla potente carica espressiva,<br />
che travalica anche lo spazio della tela. Come afferma<br />
Paolo Sirianni, “La pittura è la sua danza, il suo<br />
teatro, la sua scrittura. Il suo grido. Un racconto autobiografico<br />
dove la pittura è anche il suo corpo, il volto<br />
e i capelli, le mani, le gambe che dicono della sua<br />
identità, del suo essere donna, del fare creativo, del<br />
procedere a passo sicuro attraverso le incertezze e i<br />
mutamenti di una vita […] non è nè figurativa nè<br />
astratta, usa materiali dell’arte povera ma non ha<br />
niente a che fare con la medesima […] i quadri di<br />
Sabrina creano nella mente di chi li osserva e li ama<br />
una sensazione musicale e i suoi lavori visti in successione<br />
sembrano a volte una sfida alla ineluttabile<br />
fissità dell’immagine visiva diventando elementi che<br />
si muovono nel tempo […] la linea gioca un ruolo essenziale,<br />
trascorre da un’opera all’altra, costruendo<br />
segni e muovendo le correnti della grafia”.<br />
89
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gloria De Marco<br />
Cell. 349 2252904<br />
stargategloria@gmail.com - www.stargategloria.org<br />
Tigre bianca del Bengala, acrilico e carboncino colorato su tela, cm. 80x80<br />
Gloria De Marco nasce a Chivasso (To) ma vive e<br />
lavora a Firenze. Apprezzata artista autodidatta<br />
esegue scenografie dipinte, ritratti personalizzati<br />
e si distingue per opere di animali, paesaggi e<br />
soggetti religiosi, interpretati con forza espressiva di<br />
segno e colore. Ha fondato l’organizzazione Stargategloria:<br />
una porta verso la Luce www.stargategloria.<br />
org con la quale devolve una parte del suo ricavato ad<br />
importanti progetti di solidarietà. È inserita nel Catalogo<br />
del 5° Premio Internazionale Arte Laguna (2011).<br />
“Immagine vivida di una tigre bianca del Bengala in<br />
via di estinzione, potentemente descritta secondo valori<br />
cromatici e lineari nella ricerca stilistica di Gloria<br />
De Marco proiettata verso nuove frontiere sperimentative<br />
di figurazioni innovative e identitarie per nuovi<br />
stili del pensare e dell’abitare”.<br />
Silvia Ranzi<br />
90
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Stefania De Ninno<br />
Cell. 328 7374676<br />
creart@inwind.it - inpuntadicolore.blogspot.com<br />
Particolarmente intensa la sua attività espositiva<br />
dal 1999 ad oggi con rassegne e personali<br />
quali: Convegno Nazionale di Musicoterapia,<br />
opera su commissione Maternage, Comune di Prato,<br />
Premio Morbidelli, 4° posto ex equo, personale Linee<br />
di suono all’american Bar Bella Blu di Firenze, Festival<br />
“Terra Futura”, Fortezza da Basso, Firenze, opera<br />
su commissione “Suono in nascita”, Esposizione annuale<br />
presso “La Fioraia” nel cortile di viale Mazzini<br />
a Firenze sui temi della natura, personale Colori in<br />
concerto presso i locali della Fioraia, Festival della<br />
Creatività, Fortezza da Basso, Firenze, in rappresentanza<br />
delle attività didattiche del Comune di Firenze,<br />
rassegna “Quartetto d’Astrazione” a Cerbaia (Firenze),<br />
XXIV “Premio Italia per le Arti Visive”, Certaldo<br />
(premio cartolina con l’opera Attesa), Festival “5<br />
Giornate - Milano”, personale “Note di colore” presso<br />
“46 S. Spirito” a Firenze; in occasione della festa<br />
dell’associazione “Rive Gauche” di via S. Spirito esegue<br />
in estemporanea l’opera Gioia con la musica di<br />
Allevi “Prendimi”, espone inoltre alla Caffetteria<br />
Chiaroscuro di Firenze, in collettiva all’associazione<br />
“Gadarte” di Firenze e alla mostra per il 50° anniversario<br />
della stessa associazione; vince il terzo premio<br />
“Medaglia di Bronzo” al “Premio Firenze” ed è nel<br />
2013 alla collettiva “Linfa Nuova” di Gadarte.<br />
“Stefania De Ninno e le sue linee, i suoi volumi, le sue<br />
immersioni di colore. Di un pittore siamo soliti credere<br />
che egli riporti in tratti leggibili un universo di immagini,<br />
quelle del mondo e quelle del sogno; che i suoi segni<br />
contornino forme preesistenti nella realtà e nella<br />
mente. Uno speciale leopardiano fingersi nel pensiero.<br />
Stefania, invece, ci sorprende, perché la sua pittura<br />
nasce dalla linea, in virtù della linea, che scaturisce dal<br />
punto, si anima, si muove, vive e respira sul foglio e<br />
sulla tela, genera forme, prima di ogni intenzione e progetto.<br />
Un incontro proustiano della memoria, forse. O<br />
un montaliano dischiudersi della solarità. Oppure la riemersione<br />
di un inconscio rasserenato e risolto. La<br />
musica in questo segreto processo è complice grande.<br />
Ogni ondulazione, curva o spirale, ogni balzo e ogni<br />
Gioia, cm. 90x90<br />
sgretolamento del segno obbediscono alla spinta<br />
dell’emozione di qualche canto e melodia, di qualche<br />
turbinosa sequenza sonora che si trasformano nelle<br />
pastosità cromatiche che caratterizzano le opere di<br />
questa originale artista. Ma oltre ad essere l’abile maestra<br />
di volumi che vediamo nelle sue tele, chi è Stefania<br />
De Ninno? Laureata in Lingue e Letterature straniere<br />
a Pisa nel 1985, frequenta il Centro d’Arte Martenot<br />
facendo suo, in formula nuova, il metodo di insegnamento<br />
pedagogico delle arti grafico-plastiche, che le<br />
permetterà di offrire a bambini e adulti laboratori creativi:<br />
non solo l’arte può essere insegnata, ma la creatività<br />
di ciascuno può essere accesa o liberata dai torpori<br />
del gesto quotidiano. Il linguaggio delle parole è solo<br />
uno degli strumenti di suono e di segno che l’uomo può<br />
usare per dire la meraviglia di essere al mondo. Innumerevoli<br />
alfabeti si compongono intorno a noi e parlano<br />
ai sensi: alfabeti tattili, olfattivi, dimensionali, volumetrici,<br />
di gusto, di luce, che Stefania De Ninno sa<br />
tradurre in volumetrie dinamiche e tocchi di pigmento.<br />
Particolarissime sinestesie che trovano nel tema della<br />
maternità la più incandescente delle soluzioni”.<br />
Fatima Mariucci<br />
91
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela De Nozza<br />
Via di Colle Ramole, 4/B - 50023 Impruneta (FI)<br />
Tel. 055 2326030 - Cell. 338 4312270<br />
Un’altra luce<br />
“...interminati<br />
spazi di la da quella, e sovrumani<br />
silenzi, e profondissima quiete<br />
io nel pensier mi fingo...“<br />
(L’infinito)<br />
Giacomo Leopardi<br />
Angela vive nella splendida campagna fiorentina<br />
della Certosa, in un luogo solitario, silenzioso e<br />
perfettamente ordinato. Lavora nella “casina”<br />
tra gli alberi, sorvegliata dal mastino napoletano Elia.<br />
È proprio l’albero, elemento caratteristico e inesorabile<br />
del paesaggio, a svolgere un ruolo speciale nei<br />
suoi dipinti divenendo prezioso punto di riferimento<br />
per rinsaldare il legame tra il suo animo e l’anima della<br />
natura.<br />
l paesaggi e la figura umana immersa in una atmosfera<br />
naturale divengono protagonisti misteriosi del suo<br />
simbolico contenitore di spazi muti e incontaminati e<br />
gli alberi si offrono come un riposo dei sensi attraverso<br />
la presentazione di una vista gradevole. Talvolta si<br />
sostituiscono all’uomo e assumono l’aspetto di rifugio;<br />
anche se privi di fronde continuano a essere un<br />
sostegno in quanto elementi del ciclo naturale di vita.<br />
Altre volte è la stessa natura che si impossessa delle<br />
sembianze umane prendendone l’aspetto: non più<br />
una rappresentazione dell’oggetto reale dunque in<br />
“Fra qualche giorno partirò da qui” dove le pieghe delle<br />
rocce e il trattamento del modellato, combinato con<br />
un senso di mistero, pur in una visione improntata al<br />
realismo, descrivono un sensuale corpo di donna che<br />
gli anni hanno maturato. La sua sensualità è compressa<br />
tra le mura e vuole liberarsi dalla stretta?<br />
Sebbene pronta per un viaggio di ritorno nella memoria,<br />
per raggiungere luoghi lontani dalla realta, indefiniti<br />
e come sospesi in un’attesa silenziosa, Angela<br />
non parte, crea piuttosto un mondo che non esiste, ma<br />
che è presente nella sua mente quando medita su memorie<br />
di gusto surreale e metafisico. Non teme il trascorrere<br />
del tempo. Anche il presente è astrazione<br />
dallo spazio fisico e incanto di luoghi incommensurabilmente<br />
ampi che desiderano e promettono il mare.<br />
A conoscenza della storia dell’arte, della letteratura,<br />
delle scelte iconografiche degli altri artisti (ama in<br />
Riposano le colline, 2007, olio su tela, cm. 120x100<br />
particolar modo la personalità di Georgia O’Keeffe e i<br />
suoi oli degli anni trenta e quaranta) mantiene la sua<br />
individualità con assoluta determinazione, provando<br />
continuamente a piegare la natura ai suoi voleri, a<br />
dominarla e a modificare la realtà non facendosi influenzare<br />
neppure dai luoghi in cui ha vissuto. Impone<br />
la sua visione spirituale e si avventura con passione in<br />
atmosfere solitarie e intime e quel paesaggio presentato<br />
con quell’ordine immutabile, in qualche modo<br />
davvero le assomiglia.<br />
Si esprime con un forte senso di autocontrollo e con<br />
fiducia in se stessa, proponendosi come l’antitesi di<br />
creatura vulnerabile. è capace di scegliere la memoria<br />
e il presente per creare nuove e penetranti immagini.<br />
Per cogliere l’essenza della realtà ha creato un nuovo<br />
universo e un’altra luce affiora sulla scena, il tempo si<br />
fa più lento e la solitudine meno grande.<br />
Ornella Casazza<br />
Storica dell’Arte, già direttrice del Museo<br />
degli Argenti di Palazzo Pitti in Firenze<br />
92
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Deanna A.C.<br />
Via N. Machiavelli, 62 - 51100 Pistoia<br />
Tel. 0573 976985<br />
Raucedine, 2006, tecnica mista, cm. 60x80<br />
Pittrice autodidatta, vive e opera a Pistoia. Dipinge<br />
dal 1969 rappresentando “un mondo che si<br />
rivolge verso tutto quello che la circonda, verso<br />
dipinti costruiti cerebralmente con atmosfere magiche<br />
nei quali si perde la nostra immaginazione… Deanna<br />
ha anche affrontato la realtà delle malattie: non con<br />
una lettura fatta di malinconia e dolore, ma con un<br />
tono fatto di ciò che dopo il male speriamo torni e cioè<br />
la vitalità e la gioia ritrovata di vivere”.<br />
Bruno Cosignani<br />
“Una pittura di forte impatto visivo quella di Deanna,<br />
il cui approccio energico della materia interpreta realisticamente<br />
i momenti di vita vissuti dall’artista, manipolati<br />
con estrema disinvoltura e immediatezza interpretativa”.<br />
Cristina Bruni<br />
93
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Marzia Di Marco<br />
Via Filippo Pacini, 15 - 51100 Pistoia<br />
Cell. 348 5847300<br />
Marzia mentre dipinge una riproduzione su una borsa<br />
Vive e opera a Pistoia. Dopo aver conseguito il<br />
diploma di Arte Applicata (Arte dei Metalli e<br />
Oreficeria) presso l’Istituto d’Arte di Pistoia, si<br />
laurea nel 2006 alla Facoltà di Architettura (Corso di<br />
Laurea in Progettazione della Moda, sezione Oreficeria).<br />
Il suo percorso di formazione continua e si perfeziona<br />
presso la bottega del maestro Silvio Mazzantini<br />
a Montelupo Fiorentino. Affianca la passione per la<br />
pittura a quella per la danza e frequenta per 25 anni il<br />
corso di Danza Classica diretto dal coreografo Loris<br />
Gai, presso la scuola “Centro Arti Danza” di Pistoia.<br />
Insieme a suo padre, Nevio Di Marco, realizza: il Palio<br />
dei Casati per Le Piastre (2005); il Palio per la Giostra<br />
dell’Orso di Pistoia (2007) e 35 formelle in terracotta<br />
policroma raffiguranti la storia di Pinocchio. Attualmente<br />
collabora con suo padre alla realizzazione di<br />
ceramiche robbiane ed esegue su richiesta riproduzioni<br />
pittoriche di qualunque genere su borse e tessuti.<br />
94
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia Di Napoli<br />
grazia.dinapoli@alice.it<br />
graziadinapoli.jimdo.com<br />
Grazia Di Napoli ha lavorato come insegnante<br />
nelle Scuole materne di Empoli (FI) città dove<br />
tuttora vive. L’approccio alla pittura è avvenuta<br />
da pochissimi anni, ed ha trovato in essa un modo divertente<br />
di esternare le proprie emozioni con colori e<br />
forme, che ritraggono il mondo circostante. Ha partecipato<br />
a moltissime collettive, concorsi ed eventi; ottenendo<br />
premi e lusinghieri riscontri di critiche e di<br />
pubblico. Mostre personali: Cerreto Guidi (FI) presso<br />
le “Cantine Verdi” nel 2009; Montespertoli (FI) presso<br />
“Enoteca Paolini” nel 2010; Empoli (FI) Circolo Arti Figurative<br />
“Il Ghibellino” 2012; Montespertoli (FI) presso<br />
il locale “Le Botti di Aspasia” 2012; Sovigliana<br />
Vinci (FI) “Hotel da Vinci” 2012; Montelupo Fiorentino<br />
presso il centro commerciale “Val di Pesa” 2012. Hanno<br />
scritto per lei: Sergio Nardoni, Manrico Testi e Daniela<br />
Pronestì.<br />
Sogno, fantasia e colori: il titolo che Grazia Di Napoli<br />
ha scelto per la sezione della mostra a lei dedicata<br />
interpreta perfettamente i contenuti visivi della sua<br />
pittura, il suo universo variopinto e ricco di suggestioni<br />
che nascono dalla realtà ma che il sogno trascolora.<br />
Non c’è uniformità nei temi rappresentati, perché<br />
ogni cosa - dalla figura agli animali, dal paesaggio<br />
agli oggetti inanimati - suscita la sua curiosità e il desiderio<br />
di trasporla pittoricamente sulla tela. Della figura<br />
- soprattutto le donne - le interessa restituire lo<br />
strato visibile delle emozioni, quelle “luminose” che<br />
affiorano sul volto quando “si accende” un sorriso o ci<br />
si abbandona alla gioia di un abbraccio, ma anche<br />
quelle più malinconiche che attraversano il nostro<br />
Semplicemente bella, olio su tela, cm. 40x60<br />
sguardo ogni volta che ci soffermiamo a meditare sul<br />
senso dell’esistenza. Della natura la colpisce, invece,<br />
la vita semplice delle cose: i fiori recisi e raccolti in un<br />
vaso, le conchiglie sulla riva del mare, gli animali che<br />
condividono lo spazio dell’uomo.<br />
Daniela Pronestì<br />
95
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cosetta Di Pietrantonio<br />
cosettadipietrantonio@yahoo.it<br />
Inverno innevato, 2012, olio su tela, cm. 45x45<br />
Cosetta Di Pietrantonio vive e lavora a Empoli.<br />
L’interesse e l’amore per il disegno e la natura<br />
hanno sviluppato in lei caratteristiche riconducibili<br />
ad una pittura figurativa, meticolosa, molto curata<br />
nei minimi particolari. Ha allestito nel corso degli<br />
anni molte personali e collettive, ottenendo<br />
numerosi riconoscimenti. Segnalata al “Premio Italia”<br />
nel 2005, 2007 e 2009 e alla “Pro Lastra” Signa<br />
2010, con relative premiazioni. Recentemente ha ricevuto<br />
il quinto premio per “la Spiga d’argento” a<br />
Montespertoli. Ultimamente ha allestito una personale<br />
a Montecatini Terme presso “La casa del Pittore<br />
e dello Scultore”.<br />
“Un paesaggio puro, scevro da presenze umane; solo<br />
il cuore silenzioso della natura e il mistero impenetrabile<br />
delle sue periodiche trasformazioni: è questo il<br />
tema dei dipinti proposti da Cosetta Di Pietrantonio<br />
che focalizza il suo interesse sui soggetti naturalistici<br />
non per sfuggire all’uomo e ai suoi disagi, ma per ritrovare<br />
nella madre terra l’origine prima di ogni cosa.<br />
Le metamorfosi delle stagioni, raccontate con accuratezza<br />
di dettagli e con la poesia che sempre si accompagna<br />
ai ritmi della vita che si rinnova, può leggersi<br />
quale simbolo delle tante imperscrutabili trasformazioni<br />
dell’animo umano a cui non manca alcuna<br />
sfumatura:dalle tinte fosche di un paesaggio invernale<br />
ai forti contrasti che accendono un viale alberato in<br />
pieno autunno, fino alle luci terse e cristalline di un<br />
cielo estivo. Vibrazioni interiori che mutano di pari<br />
passo con le stagioni della vita, e ogni passaggio accresce<br />
e consolida lo spessore dei ricordi. Tutto ciò è<br />
espresso nei suoi dipinti soprattutto attraverso i colori,<br />
accostati in forza del contrasto piuttosto che sfumati,<br />
ma sempre luminosi e percorsi da una sottile<br />
armonia, la stessa che regola le fasi cicliche dell’esistenza<br />
dell’uomo e della natura”.<br />
Daniela Pronestì<br />
96
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mimma Di Stefano<br />
Cell. 330 548800<br />
domenica.distef@virgilio.it<br />
Donna con gatta, busto scultoreo in creta, cm. 40x35x28<br />
Nata a Pizzoli, in provincia dell’Aquila, vive e<br />
lavora a Firenze. Biologa, si dedica da molti<br />
anni alla scultura ed è stata allieva dell’artista<br />
Amalia Ciardi Dupré. Ha partecipato a numerose<br />
mostre collettive.<br />
“Da oltre un decennio Mimma Di Stefano si dedica con<br />
passione all’arte scultorea, conducendo un discepolato<br />
presso lo Studio-laboratorio della nota artista fiorentina<br />
Amalia Ciardi Duprè da cui ha mutuato la tecnica<br />
di manipolazione dell’argilla e del gesso alla<br />
ricerca di personali ideazioni. Affascinata dalla duttilità<br />
della creta dà corpo a trasognate raffigurazioni che<br />
veicolano il suo mondo interiore con semplicità ed immediatezza<br />
di contenuti, ruotando attorno alla sfera<br />
dei sentimenti più vivi e genuini. Il culto degli affetti<br />
familiari rappresenta una delle fonti ispirative che<br />
sensibilmente trapela dalle figure, dal morbido modellato,<br />
di persone care ritratte in alcove vegetali dagli<br />
accenti simbolici nella dinamica del fluire del tempo,<br />
assaporato e ritmato dalle incalzanti stagioni della<br />
vita. Il ritratto, nella modalità del busto o in assoli scultorei,<br />
è uno dei generi che l’artista interpreta con interesse<br />
per restituire insieme alla fisicità dei lineamenti<br />
97
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mimma Di Stefano<br />
Tramonto su borgo abruzzese, bassorilievo in creta policroma, cm. 40x58<br />
la resa psicologica del carattere nella ritualità del ricordo<br />
- busto dedicato “alla madre” - o nella riproposizione<br />
di un presente che porta con sé volti di amici e<br />
conoscenti nelle trame relazionali. La sublimazione<br />
dell’amore di coppia è suggellato da torniti intrecci<br />
corporei di piccole o medie dimensioni dai lirici abbracci<br />
nella celebrazione sponsale della vita che si<br />
perpetua nell’attrazione della polarità maschio -femmina,<br />
talora declinato nella complicità del quotidiano.<br />
Significativi sono i bassorilievi che costituiscono un<br />
rievocativo omaggio alle sue origini abruzzesi: se la<br />
veduta di un borgo paesano offre, nella policromia su<br />
creta, l’atmosfera vivida del crepuscolo; dall’altra la<br />
felice prospettiva angolata dell’antico casale di famiglia,<br />
emblema della casa-nido di pascoliana memoria,<br />
si raccoglie attorno alla corte dagli ombreggianti pergolati.<br />
La disposizione ad un’assorta malinconia sino<br />
al vagheggiamento di nuove libertà da esplorare - l’altorilievo<br />
“In Volo”- rappresentano i moduli espressivi<br />
cadenzati su cui si sviluppa il racconto lirico in terracotta<br />
di Mimma Di Stefano che nelle sue opere dà<br />
voce ad un’intimità di vissuti, oggettivati dalla plastica<br />
addittiva e sottrattiva nella manipolazione delle forme,<br />
ora lasciate a crudo ora impreziosite da patinature<br />
lumeggianti o bronzee”.<br />
Silvia Ranzi<br />
98
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Tania Donati<br />
Via Gramsci, 49 - 56023 Navacchio (Pisa)<br />
Cell. 331 1300767 - estaartemusic1@virgilio.it<br />
Nasce a Cascina (PI) il 21 giugno del 1973. Ha<br />
studiato a Pisa dove si è laureata 1999 con<br />
lode in Economia Aziendale. Dipinge soprattutto<br />
olio su tela, tecnica da lei preferita. Da un percorso<br />
di studi artistici ‘liberi’ iniziato nel 2003-2004<br />
alla IAA di Roma- Rome University of Fine Arts, ha<br />
presentato le sue tele ad una estemporanea a Livorno<br />
al Premio Rotonda 2008, alla Fortezza Vecchia di Livorno<br />
a Natale 2008, a Effetto Venezia di Livorno<br />
nell’estate 2009, ed ha partecipato alla mostra alla<br />
Leopolda di Pisa a primavera 2009. Inoltre ha partecipato<br />
con le sue tele al XXVII Premio Firenze 2009 per<br />
sezione arti visive in Palazzo Vecchio di Firenze (2009),<br />
a PisArt a Pisa Expo 2010 alla Stazione Leopolda di<br />
Pisa a marzo 2010, ed è stata pubblicata sull’agenda<br />
2010 Artisti della Toscana edizioni Pegaso. Ha partecipato<br />
al Malastranafestival di Cascina (Pisa, 2010)<br />
ed è stata premiata con il Trofeo delle Fiandre in Belgio<br />
a Bruges (2010). Inoltre ha partecipato nel periodo<br />
pasquale 2011 alla mostra a Palazzo Gambacorti del<br />
Comune di Pisa con l’associazione culturale Fortezza<br />
Meraviglia di Livorno e nel periodo dal 18 gennaio al<br />
1 febbraio 2011 al Salone internazionale de Inverno<br />
2011 a Barcellona con galleria d’arte di Firenze Centro<br />
Storico, come da rivista Accademia n.6 del dicembre<br />
2010. Nel 2012 ha partecipato alla mostra del<br />
Premio della Lupa 2012 al Palazzo Pontificio Maffei<br />
Marascotti di Roma con l’associazione culturale Rosa<br />
dei Venti. Tania traspone sulle sue tele l’immagine più<br />
entusiasta e solare di ciò che ci circonda tutti i giorni,<br />
la natura.<br />
“Attraverso un linguaggio espressivo e delicato, la<br />
pittrice sviluppa la sua ricerca artistica in sintonia con<br />
il paesaggio che sensibilmente racconta. Nella rap-<br />
Fiori in Blu, 2012, olio su tela, cm. 40x50<br />
presentazione di un uliveto toscano, l’artista focalizza<br />
la sua attenzione su un lembo di terra e si ricongiunge<br />
intimamente con una natura rasserenatrice. L’ulivo è<br />
simbolo di pace, ma la sensazione di serenità è prodotta<br />
dalla capacità della pittrice di equilibrare la luce<br />
con le ombre. Il suo linguaggio è caratterizzato da gesti<br />
semplici ma densi di amore per quel che ritrae”.<br />
Liliana Nobile<br />
99
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elena Facchini<br />
Studio: Via Santa Reparata, 12 - 50129 Firenze<br />
Cell. +39 334 8686251 - elenafacchini11@gmail.com<br />
Giuliano, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />
Infinito, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />
Elena Facchini ha compiuto i suoi studi al Liceo<br />
Artistico Leon Battista Alberti di Firenze, città<br />
nella quale è nata e vive da sempre. Successivamente,<br />
ha frequentato alcuni corsi di Storia Moderna<br />
all’Università di Firenze. Inizia la propria carriera<br />
artistica nel 1990 presso lo studio di Foresto<br />
Marianini. Dimostrando grandi doti fin dagli inizi, ha<br />
riprodotto opere dei più grandi artisti italiani, usando<br />
tecniche molteplici, dall’olio alla tempera, dall’acquerello<br />
alla china. Nel 2004 apre il suo studio in via<br />
della Stufa, dedicandosi inizialmente al trompe-l’œil<br />
e alla decorazione murale per committenze private.<br />
Nel 2007 inizia ad insegnare Tecnica del disegno e a<br />
dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Nel 2008 collabora<br />
con l’editore Vittorio Giudici come illustratrice di<br />
libri. Partecipa al Premio Terna per l’Arte Contemporanea<br />
nel 2010 e nello stesso anno vince il primo Premio<br />
Giubbe Rosse in occasione del centenario del<br />
Futurismo. Nel 2010 espone con una personale a Firenze,<br />
a cura di Laura Gensini, presso la casa/galleria<br />
di Elisabetta Martelloni. Fonda l’Associazione Culturale<br />
“Lascio il Segno” con l’intento di promuovere<br />
attività artistiche per adulti e bambini. Nel 2011 partecipa<br />
al Concorso Caran d’Ache, organizzato per i<br />
150 anni dell’Unità d’Italia, ed uno dei suoi disegni<br />
viene inserito gli archivi dell’azienda. Elena Facchini<br />
nel 2012 viene invitata negli Stati Uniti per la sua prima<br />
personale all’estero. La mostra, dal titolo Renaissance<br />
Memories, a cura di Laura Gensini, si è<br />
tenuta presso la Historical Library del Mechanic Institute<br />
di New York. Tele ed acquerelli mostrano l’eredità<br />
del Rinascimento fiorentino nella poetica della<br />
Facchini. Nel 2012 espone alle Giubbe Rosse una serie<br />
di opere su carta che documentano la passione<br />
dell’artista per il mondo classico, dal titolo Invenzioni<br />
dall’Antico, a cura di Laura Gensini.<br />
100
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elena Facchini<br />
Guerrieri, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />
La pittura di Elena Facchini scaturisce spesso da una<br />
profonda indagine del passato, rivisitato in chiave contemporanea.<br />
È una pittura gestuale unita ad una capacità<br />
analitica straordinaria. L’artista sparge prima di<br />
tutto il colore e ne osserva le forme, alcune delle quali<br />
rimangono en reserve, cioè a risparmio e in questi vuoti<br />
e pieni scorge l’elemento che fa partire il suo lungo<br />
percorso verso la realtà e la sua definizione. Usando il<br />
pigmento con irregolarità, creando sgocciolature che<br />
corrono sulle superfici, ci riporta all’imperfezione del<br />
mondo attuale. Talvolta è quasi un approccio steineriano<br />
nell’uso del colore, che una volta diffuso sulla carta,<br />
dà all’artista un’anticipazione della forma sulla quale<br />
lavorerà strenuamente, dimostrando capacità pittoriche<br />
rare, che si allacciano alla sua precedente attività<br />
di realizzazione di riproduzioni dei grandi nomi dell’arte.<br />
Nelle sue inondazioni di colore la forma si determina<br />
così come nel caos si sublima il cosmos. I suoi gesti<br />
primitivi abbracciano la modernità e le sue incertezze.<br />
Quando la Facchini stende i pigmenti sul foglio, inevitabilmente<br />
ci riconduce a Goethe, alla sua “Teoria dei<br />
Colori”, all’azione morale e alle sensazioni oggettive<br />
suscitate nell’anima dai colori stessi. Nella sua pittura<br />
dunque c’è una forte spinta interiore prima di ogni altra<br />
cosa, alla quale si aggiunge un’indagine attenta della<br />
storia. La memoria come destinazione di una ricerca<br />
che si intride di presente e diventa l’unica formula per<br />
ridare vita alla lingua dell’arte. Esplora dunque il passato<br />
come un bacino inesauribile che la fa riflettere sul<br />
mondo contemporaneo. Quello stesso mondo, che<br />
spesso è descritto nei suoi toni più crudi dagli artisti di<br />
oggi, nei quadri di Elena Facchini si trasforma in equilibrio.<br />
Tecnicamente l’artista rispetta i canoni della pittura<br />
e dei suoi metodi tradizionali, dimostra capacità<br />
nel disegno quando si concentra sul dettaglio, come se<br />
volesse ribadire costantemente la sua “fiorentinità”.<br />
Riafferma dunque la regola dell’arte in un’epoca in cui<br />
è sempre più raro il ricorso alla lezione cenniniana.<br />
Laura Gensini<br />
101
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mara Faggioli<br />
Abitazione e studio: Largo dei Mille, 6 - 50018 Scandicci (FI) - Tel. 339 3594145<br />
marafaggioli@hotmail.it<br />
Solidarietà, 2004, terracotta, cm. 160x40<br />
Nata a Firenze, vive a Scandicci da trent’anni.<br />
Fin da giovanissima ha iniziato a scrivere poesie<br />
ed in seguito si è appassionata alla scultura<br />
e alla pittura, tre espressioni artistiche che sente<br />
vivere abbracciate dentro di sè. Ha frequentato lo studio<br />
di Amalia Ciardi Duprè e di Lucetta Risaliti. Nella<br />
pittura predilige la figura femminile, mentre nelle<br />
sculture affronta il tema del mito, della solidarietà e<br />
fratellanza fra i popoli. Tra i premi ricevuti: “Fiorino<br />
d’oro” per la poesia 2004, “Fiorino d’argento” per la<br />
scultura 2007, Premio “Donna Città di Scandicci”<br />
2011. Tra le pubblicazioni che la riguardano: “Dedicato<br />
a Lorenzo” Ed. Helicon 2001, “Piuma Leggera” Ed.<br />
Fiorenza - I sogni delle donne, 2010, olio su tela, cm. 100x80<br />
Masso delle Fate 2004, “Dulcamara” Ed. Ibiskos 2010.<br />
Sue opere si trovano in collezioni private in Italia, Germania<br />
e Canada ed in permanenza presso i Comuni di<br />
Firenze, Montelupo F.no, Castel S.Niccolò, Greve in<br />
Chianti, Colonna (Roma) e presso la Basilica Superiore<br />
di S. Francesco di Assisi.<br />
102
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mara Faggioli<br />
Forse neppure i sogni,<br />
più lievi e più leggiadri,<br />
nati nelle notti<br />
palpitanti di stelle,<br />
hanno ali<br />
così leggere<br />
come il pensiero di te<br />
che m’accompagna<br />
e mi toglie<br />
il respiro.<br />
Mara Faggioli<br />
Dalla raccolta poetica “Piuma Leggera” - Ed. Masso delle Fate<br />
“Fiorino d’oro” per la poesia edita al Premio Firenze-Europa 2004<br />
Erato Musa della Poesia, 2008, bronzo, cm. 12x10x h 25<br />
“L’universo femminile è il fil rouge tematico su cui<br />
ruotano le competenze creative di un’artista sensibile<br />
e versatile, impegnata su una pluralità di registri<br />
espressivi poesia, scultura, pittura. Raffinata poetessa<br />
e fine scrittrice in prosa fin dall’inizio della sua brillante<br />
attività artistica il verseggiare fluido e sognante,<br />
pregnante di sentimenti umani evocati con<br />
delicatezza e forza propositiva ha trovato nel linguaggio<br />
della scultura il suo più congeniale parallelismo<br />
figurativo, contraddistinto da un morbido modellato di<br />
natura idealizzante che spazia dalla figura femminile<br />
a soggetti simbolici evocanti temi sociali, multiculturali<br />
e ambientali”.<br />
Silvia Ranzi<br />
“L’innegabile fascino di questa autrice consiste nella<br />
scioltezza di un’umanissima voce che crea un buon<br />
sistema di corrispondenze con riguardo alla magia ed<br />
al colore, cosa che è in simbiosi con il fatto dell’essere<br />
scultrice e pittrice di Mara Faggioli, protesa in prodigiose<br />
forze nell’ansia di esprimersi in spinte di grande<br />
vitalità”.<br />
Lia Bronzi<br />
“Le terrecotte di Mara Faggioli, siano volti o gruppi, o<br />
figure, non hanno mai la staticità asimbolica del ritratto<br />
o della silhouettes fine a se stessi, che, pur offrendosi<br />
incondizionatamente ad una musicalità raffinata,<br />
a un’ideologia formale di gusto raro, non<br />
pretendono altro che questo. No, perché Mara Faggioli,<br />
pur dedicandosi al figurativo, e non solo, si riallaccia<br />
al pensiero geostorico, spesso mitologico,<br />
scegliendo naturalmente le storie più simbiotiche<br />
alla visione psichica attuale”.<br />
Duccia Camiciotti<br />
103
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cristina Falcini<br />
Studio e abitazione: via F. Margheri, 3 - 50038 Scarperia (FI)<br />
Cell. 380 5323791 - cristinafalcini@alice.it<br />
Girasoli, 2009, olio su tela<br />
Cristina Falcini è nata a Prato il 6 gennaio del<br />
1964. Autodidatta, nel 1985 conosce il pittore<br />
livornese Pier Luigi Boldrini che pittura dal<br />
vero, questi la fa partecipe della sua arte, da quel momento<br />
anche lei intraprende la pittura dal vero. Nel<br />
1987 espone a Prato la sua prima personale, da allora<br />
seguono molte altre mostre, tra Scarperia, Rufina,<br />
Agliana, Faenza, Bologna, Fiesole, Cerreto Guidi partecipando<br />
anche a molte collettive ed estemporanee<br />
ottenendo discreti successi di critica e di pubblico in<br />
particolar modo per il cromatismo, la rappresentazione<br />
dello spazio e la profondità prospettica. Nel 1991<br />
conosce il pittore Giulio da Vicchio con il quale instaura<br />
un’amicizia e la rende partecipe di alcuni insegnamenti<br />
e critiche: “Da alcuni suoi dipinti specialmente<br />
di grande respiro noto doti non comuni che lasciano<br />
intravedere possibilità di ottimi risultati. Desidererei<br />
che il pubblico che avrà il piacere di visitare la sua<br />
mostra notasse quelle doti di sincerità, di purezza, di<br />
voglia di fare che contraddistinguono la sua pittura”.<br />
Giulio da Vicchio, dicembre 1992 Agliana<br />
104
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Fazzi<br />
info@annafazzi.it<br />
www.annafazzi.it<br />
Neve, 2010, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />
Nasce l’11 febbraio 1947 a Firenze, dove vive e<br />
lavora.<br />
“Nella sua ventennale attività espositiva ha<br />
raccolto notevoli consensi per la professionalità con<br />
cui si dedica alacremente alla pittura, attingendo a<br />
piene mani i soggetti preferiti dal contatto diretto, rasserenante,<br />
con la natura. Nella registrazione lirica del<br />
reale, accanto agli assemblaggi di fiori e frutta che<br />
hanno caratterizzato il suo esordio, la tecnica principe<br />
che domina da anni il suo interesse visivo-percettivo è<br />
il paesaggio, vissuto con immedesimazione ed interpretato<br />
secondo un’ampia casistica di progettualità<br />
visive. La sua ricerca estetica è pervenuta a risultati di<br />
singolare maturità e salda impaginazione compositiva<br />
grazie allo studio dal ‘vero’, nell’attenzione ai valori<br />
spaziali e luministici del territorio toscano nella sua<br />
varietà orografica e paesistica. Attraverso un’evoluzione<br />
graduale il suo ‘ductus’ pittorico ha conosciuto<br />
una fase iniziale più descrittiva, per approdare ad una<br />
rinnovata essenzialità della struttura fenomenica con<br />
progressiva ‘erosione’ del disegno mediante l’apporto<br />
di dense trame coloristiche a macchia o a grande ambientazione.<br />
La sua cospicua produzione artistica si<br />
situa nell’alveo della Tradizione paesaggistica toscana<br />
che da Soffici arriva fino a Scatizzi, emancipandosi<br />
totalmente dai connotati accademici, per accogliere le<br />
ascendenze di una tecnica post impressionistica, contraddistinta<br />
da una sintassi figurativa di un’intensa<br />
vigoria plastica e cromatica aperta alle moderne suggestioni<br />
’informali’”<br />
Silvia Ranzi<br />
Ha sviluppato le sue esperienze artistiche presso i<br />
‘Laboratori pittorici’ seguiti dal prof. Franco Bugatti.<br />
Ha frequentato corsi di incisione presso la Scuola ‘Il<br />
Bisonte’ di Firenze. Recensioni sulle sue opere sono<br />
state pubblicate su riviste a tiratura nazionale come<br />
Pegaso e Segni d’Arte da Pier Giovanni Permoli, Silvia<br />
Ranzi, Franco Bugatti. Le sue opere si trovano collocate<br />
in Italia, Francia, Irlanda del Nord, in collezioni pubbliche<br />
e private. È iscritta come Socio Artista al ‘Circolo<br />
degli Artisti Casa di Dante’ di Firenze e all‘Antica<br />
Compagnia del Paiolo’ di Firenze.<br />
105
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Fazzi<br />
Paesaggio, 2011, tecnica mista su tela, cm. 80x80<br />
EMOZIONI “EVERGREEN”<br />
Un coerente stile pittorico qualifica l’attività produttiva<br />
di un’artista come Anna Fazzi impegnata da anni<br />
nella realizzazione di opere contraddistinte da uno<br />
slancio vitale nei confronti della natura, amata e ritratta<br />
sotto i riflessi di una calda luce mediterranea nel<br />
culto della biodiversità, con particolare riguardo per la<br />
genuinità delle terre di Toscana rivisitate con intensa<br />
partecipazione evocativa. Declivi collinari silenti offrono<br />
orizzonti panoramici nell’ariosità di solari atmosfere,<br />
elargendo sensazioni rigeneranti nella cornice di<br />
spazialità distensive. Flora e fauna, parte integrante<br />
delle aperture paesaggistiche o riprese in ravvicinati<br />
campi visivi, si iscrivono nella risonante fisicità del territorio<br />
o negli habitat adeguati al pulsare della vita.<br />
Stato solido e liquido della materia restituiscono sulle<br />
tele una densa e pastosa tavolozza nell’universalità<br />
delle forme biologiche che inducono a ricercare la sintonia<br />
con il tutto secondo una dimensione olistica.<br />
Nella delineazione del profilo di un albero, nel gruppo<br />
di mucche sorprese al pascolo, nelle flessuose silouettes<br />
di semplici pesci rossi, lo sguardo esercita la sua<br />
intimità, ludico si sofferma nel recupero di bioritmi<br />
salutari, riconoscendo la varietà e l’incessante dinamismo<br />
dell’esistente. Il polimorfismo naturalistico<br />
magnetizza l’interesse di un’artista attenta ad interpretare<br />
i valori percettivo-emozionali di suggestivi<br />
scorci paesaggistici nell’avvicendarsi delle stagioni,<br />
nell’ampia gamma dei trapassi luministici propri del<br />
mutare meteorologico. Nell’intenzionalità lirica di<br />
Anna Fazzi la natura, come risorsa, diviene dunque<br />
emblema pittorico, nel ridisegnare ecosistemi da tutelare<br />
per restituire all’uomo quegli spazi corroboranti<br />
per lo spirito che possano arginare la foga ipertecnologica<br />
dell’era postmoderna. Le accensioni cromatiche,<br />
la corposità delle trame a spatola e a pennello danno<br />
forza propositiva ad un’arte che si specchia nelle aperte<br />
campagne e nelle rigogliose masse boschive per<br />
carpire il respiro antico o eco primigenio con la madre<br />
terra, giardino planetario da custodire.<br />
Silvia Ranzi<br />
106
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sabina Feroci<br />
www.sabinaferoci.com<br />
info@sabinaferoci.com<br />
La maleducata, 2011, carta e pasta di carta su metallo e carte colorate, h. cm. 100 circa<br />
Il suo percorso artistico Sabina Feroci lo ha avviato<br />
come illustratrice. Si è diplomata all’Istituto d’Arte<br />
di Firenze, poi ha frequentato l’ISIA di Urbino e successivamente<br />
si è laureata all’Art College dell’University<br />
of Ulster a Belfast specializzandosi in illustrazione.<br />
Da tempo la pittura e la scultura sono diventati i<br />
suoi canali espressivi prediletti. Sono state numerose<br />
le mostre all’estero: in Francia, in Spagna, in Messico<br />
e ripetute volte in Germania. Ha realizzato personali<br />
anche in molte città italiane e nel 2011 ha esposto nella<br />
sede regionale torinese della Biennale di Venezia.<br />
La Feroci svela la sua precedente attività di illustratrice<br />
per quell’incantevole abitudine alla sintesi e alla<br />
fantasia, fidati strumenti esplorativi per affrontare l’indagine<br />
delicatissima che porta alla riscoperta di<br />
quell’insieme di percezioni e di emozioni che chiamiamo<br />
sentimenti. Le sue figure, che nella forma tendono<br />
a ricercare un’idea di purezza, diventano la rappresentazione<br />
di un modo d’essere così radicato nella personalità<br />
che si manifesta grazie alla fresca spregiudicatezza<br />
della spontaneità.<br />
Samanta Monco<br />
107
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sonia Fiacchini<br />
Abit.: Via G. Oberdan, 58 - Studio: Via Fra le Torri, 4 - 52100 Arezzo<br />
Tel. 0575 299961 - Cell. 349 5518315 - www.soniafiacchini.com - soniaulisse@alice.it<br />
Un secchio di ruggine, 2011, olio su tela, cm. 40x50<br />
Sonia nasce il 4 agosto del 1964 ad Arezzo, dove<br />
vive e lavora. Fin dall’infanzia è circondata<br />
dall’arte, di uno zio pittore e dei disegni del padre<br />
e si avvicina dunque alla pittura e al disegno in<br />
giovane età, ma solo da adulta trova la sua “rotta“,<br />
dopo essere passata attraverso diversificate esperienze<br />
per la conoscenza delle tecniche antiche e di decorazione,<br />
frequentando botteghe di restauro, studi di<br />
maestri pittori ed anche corsi presso l’Istituto Artistico<br />
di Anghiari. Il suo percorso inizia con volti di anziani<br />
dallo sguardo ironico, ragazzi di colore che sono nel<br />
nostro Paese, con i loro sguardi fuggenti ed incerti,<br />
ragazze adolescenti che volgono i loro pensieri oltre il<br />
muro, esprimendo uno stato d’animo interiore. Oggi<br />
come ieri gli occhi di Sonia osservano la realtà quotidiana:<br />
cantieri edili, fusti vuoti ed abbandonati, guerre<br />
di potere... Durante la sua ricerca espone in collettive,<br />
estemporanee, fiere, premi ed alcune personali. Nel<br />
2012 una sua opera ha avuto il Premio del presidente<br />
della Giuria al XXX “Premio Firenze”.<br />
108
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sonia Fiacchini<br />
Bidone blu, 2011, olio su tela, cm. 60x90<br />
“...Sonia ritrova dunque in queste nuove “nature silenziose”<br />
simboli e risultati più immediati della nostra<br />
società, inerti fisicamente inanimati che, considerato<br />
il notevole potenziale narrativo, lei ritrae ancor più<br />
fissi e alteri in una realtà di stasi quasi atemporale. Di<br />
conseguenza, nessuna funzione didascalica della prima<br />
ora: a che servirebbe? Il messaggio, intellettualmente<br />
pregnante, sottende al giudizio estetico<br />
dell’occhio; e a questo si attiene: a un impatto visivo<br />
che fa della mimesi assoluta - e della sorpresa, ovviamente<br />
- i suoi cavalli di battaglia. Sonia Fiacchini dipinge<br />
dunque i suoi soggetti anti-classici ripescandoli<br />
da cantieri in disuso e abbandonati, da vecchi<br />
distributori di benzina, da cataste metalliche in dimenticati<br />
sfasciacarrozze, termine ormai desueto segno<br />
evidente del tempo che passa: attori che lei non<br />
rinfresca con una mano di vernice, vestendoli a festa,<br />
ma che si limita a comporre nel modo più “naturale”<br />
possibile. Seguendo due scelte ben definite: la prima<br />
di ordine assolutamente tecnico - e Sonia è pittrice<br />
finissima del “più vero del vero”; la seconda, come già<br />
scritto, di matrice intellettuale: tali sono gli scarti della<br />
nostra società; quindi quelli devono essere i soggetti<br />
della nostra pittura aulica.”<br />
Francesco Mutti<br />
109
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Veronica Filippi<br />
www.artisticamenteitalia.com<br />
veronica.filippi@libero.it<br />
Nudo femminile, 2003, acquerello su carta, cm. 18x12<br />
Veronica Filippi nasce a Pisa il 25 aprile 1973.<br />
Laureata nel 2001 in Storia della Critica d’Arte,<br />
fa uno stage presso il Museo Leonardiano di<br />
Vinci dove ha la possibilità di conoscere studiosi e<br />
critici di fama internazionale. Fin da piccola risulta<br />
essere molto sensibile al fascino dell’arte e realizza i<br />
suoi primi disegni ancora prima di andare a scuola tra<br />
lo stupore e la gioia di tutta la famiglia.<br />
Durante l’adolescenza si appassiona sempre di più<br />
alla musica, al teatro, alla fotografia e soprattutto alla<br />
storia dell’arte.<br />
Dal 2003 espone ufficialmente le sue opere, partecipa<br />
a personali e collettive in giro per l’Italia. Durante<br />
la sua prima mostra un estraneo e appassionato rimane<br />
folgorato da un suo acquerello raffigurante un<br />
nudo femminile. Da quel momento Veronica dipingerà<br />
solo nudi di donna ispirandosi soprattutto all’arte di<br />
Amedeo Modigliani. Nel 2004 lavora con Chiara Riondino<br />
all’allestimento dello spettacolo e della mostra<br />
personale presso Villa Corsini di Firenze. Le sue opere<br />
sono state pubblicate nel volume Dizionario Internazionale<br />
di Arte Moderna e Contemporanea.<br />
110
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Floriana Flore<br />
Via Fratelli Bandiera, 37 - 51100 Pistoia<br />
Cell. 338 4487871<br />
Libera nel vento, 2008, scultura in gesso, cm. 50 di altezza<br />
Si forma artisticamente a Firenze dove frequenta<br />
il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte di Porta<br />
Romana, imparando varie discipline da sbalzo,<br />
modellato, disegno dal nudo, incisione, litografia, xilografia.<br />
Si dedica inoltre da sempre a tecniche antiche<br />
di pittura e scultura. È un’artista poliedrica, ma è<br />
nell’incisione su rame e zinco che raggiunge risultati<br />
pregevoli, realizzando litografie, acqueforti, maniera<br />
nera, acquatinta, metodo della viscosità e acqueforti<br />
a più colori. La sua bravura deriva, oltre che da naturale<br />
inclinazione, dalla frequentazione di scuole famose,<br />
tra le quali la prestigiosa Scuola Internazionale<br />
d’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze, dove,<br />
seguendo l’insegnamento del prof. Domenico Viaggiano<br />
e del prof. Swietlan Nicholas Kraczjna, consegue<br />
il diploma di incisore e l’idoneità all’insegnamento.<br />
Ha partecipato su inviti a numerosi premi ed<br />
esposizioni di grafica riscuotendo unanimi consensi<br />
di critica e di stampa, ottenendo pertanto primi premi<br />
sia in Italia che all’estero. Nel 1996 ha vinto il prestigioso<br />
premio L.A.F.M. La Grande Motte ad Arles<br />
(Francia) e nel 1998 ha vinto la medaglia d’oro al<br />
“Concorso di grafica Internazionale”.<br />
Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.<br />
111
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Brunella Fontani<br />
Via Cetino, 57/3 - 50013 Campi Bisenzio (FI) - Tel. 055 8963146<br />
fontani@hotmail.com<br />
Marenostro, 2011, olio su tela, cm. 80x70<br />
112
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Simonetta Fontani<br />
Cell. 389 1546666<br />
www.simonettafontani.it<br />
Senza luce, 2012, tec.mista, cm. 85x70<br />
Nata a Firenze, vive e lavora a Prato. Dagli anni<br />
Duemila svolge un’intensa attività espositiva<br />
effettuando numerose personali in sedi pubbliche<br />
ed esponendo in rassegne e concorsi nazionali<br />
e internazionali, riscuotendo significativi riconoscimenti.<br />
Ha esposto a “Casa Italia” nel 2008 in occasione<br />
dei Giochi Olimpici di Pechino e nel 2010 per i giochi<br />
Olimpici invernali di Vancouver, ed è stata<br />
selezionata per una rassegna a Luxor (Egitto) nel<br />
2013. Ha partecipato alle fiere di Parma, Reggio Emilia,<br />
Longarone, Forli, Arezzo, Scandiano (Modena),<br />
Mischi in Bielorussia e Bratislava e più recentemente<br />
a quelle di Agrigento e di Palermo. I suoi lavori si trovano<br />
in collezioni private e pubbliche in Italia e in diversi<br />
Paesi stranieri (Brasile, Cina, Croazia, Francia,<br />
Marocco, Scozia, Stati Uniti) e in particolare a Roma<br />
nella sede del C.O.N.I. e delle Poste Italiane, nella Pinacoteca<br />
del Comune di Soliera, nella Chiesa S. Maria<br />
dell’ Assunta a Scopoli (Perugia), nella Chiesa di S.<br />
Martino a Prato, alla Pro Loco di Sofignano (Prato),<br />
nelle sedi dei Comuni di Capraia e Limite, Capodimonte<br />
(Viterbo), Vaiano, Pontassieve e Campi Bisenzio; in<br />
Brasile nell’ Ambasciata di Salvador e nella Chiesa di<br />
Rembepe.<br />
“...Alla bellezza e luminosità dei nudi si contrappongono<br />
fondi spesso bui, agitati da elementi di una<br />
narrazione che tocca anche i toni delle connessioni<br />
inconsce. Una pittura che predilige i contrasti forti<br />
anche nella tavolozza per accentuare quella che appare<br />
quasi una sorta di smarrimento della figura in<br />
rapporto al suo spazio scenico e a trasmettere dunque<br />
una sottile inquietudine. I suoi temi ci inducono<br />
a riflessioni sul disagio esistenziale anche se i loro<br />
protagonisti “indossano” la disinvolta nudità di un<br />
corpo giovane esaltando l’armonia e la plasticità delle<br />
forme ma, di fatto, piegandone la versatilità ad<br />
interpretare nella tensione fisica di prospettive spesso<br />
coraggiose quella psicologica di equilibri “spesso”<br />
difficili...”<br />
Roberta Fiorini<br />
113
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Maria Fornaciari Guiducci<br />
Via Di Quarto, 2/B - 50012 Bagno a Ripoli (FI)<br />
Tel. 055 632732<br />
Pittrice ad acquerello, olio, pittura su stoffa,<br />
conosce ed esegue la tecnica delle icone in<br />
foglia d’oro. Autodidatta, ha studiato ed approfondito<br />
la conoscenza delle tecniche artistiche<br />
con la professoressa Antonia Fontana. È stata anche<br />
allieva, per l’acquerello, del professor Luciano<br />
Piseri. Ha partecipato a varie mostre, riportando<br />
favorevoli giudizi da parte della critica.<br />
“Anna Maria Fornaciari da anni coltiva con dedizione<br />
la passione per l’arte, dando prova di una<br />
ricercata sensibilità nella messa in opera dei valori<br />
timbrici e luministici nella prassi pittorica. Il costante<br />
esercizio, a partire dallo studio del vero sia<br />
della visione naturalistica che della figura, le ha<br />
permesso di realizzare opere calibrate sul piano<br />
compositivo, armonico e di rifinitura del soggetto<br />
prescelto. Nella sua produzione predomina la tecnica<br />
dell’acquarello che l’artista privilegia per la<br />
resa delicata delle trasparenze cromatiche nel<br />
sentimento incantato delle forme, con diligente<br />
azione del pennello nelle sue meticolose diluizioni.<br />
La delineazione ricreativa del reale spazia dalla<br />
veduta paesaggistica ad accurate presenze floreali,<br />
nella veridicità fenomenica delle specie botaniche,<br />
per approdare a visionarietà simboliche in cui<br />
l’estro fantasioso si fonde con il naturalismo<br />
dell’immagine. Partecipa da anni a rassegne sul<br />
“Sacro” nell‘arte, dedicandosi con prodigalità di<br />
intenti a questo ambito tematico, particolarmente<br />
a lei congeniale. Realizza opere di pregevole fattura<br />
in cui le competenze esecutive si sposano con<br />
l’intenzionalità di riflettere, con immedesimazione<br />
emozionale e spirituale, sulle verità rivelate. Sapiente<br />
inventiva simbolica e raffinatezza di varietà<br />
coloristiche dai toni suadenti si alleano nella resa<br />
di studiate composizioni ad acquarello, costruite<br />
nello slancio vitale di ideazioni dall’intonazione<br />
contemplativa e dottrinaria di respiro biblico.<br />
Fantasia di anemoni, acquerello<br />
Nell’edizione 2011, sul tema “Il Cantico dei Cantici“ presenta<br />
l’opera, ad acquarello e fusaggine, dal titolo “ Baci<br />
ed incanto in un lago d’Amore” in cui la composizione<br />
dallo sfumato evanescente fa trapelare nelle tenuità dei<br />
lineamenti la purezza di un bacio, manifestazione autentica<br />
del sentimento d’amore. Nell’edizione 2012,“Fughe,<br />
esodi e pellegrinaggi: verso la Terra Promessa”, presenta<br />
l’opera ad acquarello “Esodo: Mosè attraversa il Mar<br />
Rosso” in cui la visionarietà si declina nell’orchestrazione<br />
di uno scenario figurativo-astraente sulla base di cromatismi<br />
dilatati di afflato cosmico. Nell’edizione 2013, “Le<br />
Donne nel Vangelo”, l’opera ad acquarello sulla figura di<br />
“Maria di Magdala” presenta attributi simbolico-oggettuali<br />
di sapore controriformistico, nel contrasto redentivo<br />
di ombra e luce, che restituiscono il profilo meditativo di<br />
penitente, presente nella devozionalità del tempo, di una<br />
fedele apostola del Cristo”.<br />
Silvia Ranzi<br />
114
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giovanna Fortini<br />
San Polo in Chianti (FI)<br />
Tel. 055 855022 - Cell. 346 3678163<br />
Senza titolo, tecnica mista<br />
Astrazione 1, tecnica mista<br />
Il disegno e la grafica fanno parte da sempre della<br />
vita di Giovanna Fortini, fino dai tempi degli studi<br />
superiori. Successivamente la creazione artistica<br />
è diventata la sua principale attività. Giovanna Fortini<br />
ama sperimentarsi nelle più varie tecniche, apprese<br />
attraverso la frequentazione di botteghe e di laboratori<br />
d’arte e attraverso i corsi dell’Accademia delle<br />
Belle Arti di Firenze. Se l’espressione a lei più congeniale<br />
è la pittura ad olio a pennello e spatola, molti<br />
esempi della sua arte vengono dall’acquerello,<br />
dall’incisione, dalle tecniche miste. Giovanna Fortini<br />
fa parte dell’Associazione Art-Art di Impruneta fin<br />
dalla sua costituzione; precedentemente è stata una<br />
delle personalità del Gruppo Pittori e Scultori Imprunetini.<br />
La sua esigenza di sperimentazione le ha, recentemente,<br />
aperto la strada della pittura astratta.<br />
Le opere di Giovanna Fortini presentano una originale<br />
energia materica e cromatica: grandi campiture di<br />
colori, accesi, vivissimi, accostati l’uno all’altro per<br />
contrasto, senza nessuna nuance, a mettere in risalto<br />
la superficie, concretamente “ruvida” del fondo<br />
trattato con un impasto materico di pigmenti che<br />
l’autrice stessa predispone con i più vari ed “umili”<br />
materiali (carta, sabbia, colle) ri-composti in una dimensione<br />
artistica. Questo fondo ruvido e scabro, a<br />
sua volta, accentua il colore nella sua matericità cromatica.<br />
E un’opera “Senza titolo”, non ha - appunto<br />
- bisogno di etichette perché esprime in sintesi estetica<br />
la forza dell’ispirazione. Così Astrazione 1 mette<br />
in evidenza il segno, che dirime le superfici in campiture<br />
raggrumate o solcate trasversalmente, accanto<br />
a momenti luminescenti, lirici. Ne scaturisce, più che<br />
un’opera astratta, una sorta di “movimento”, di “gesto<br />
astratto”, il cui ruotare nell’aria, la cui volontà di<br />
direzione e di contatto con il supporto resta impressa<br />
sulla tela. Questo è il fine cui Giovanna Fortini tende<br />
e sempre consegue: essere soddisfatta del suo gesto<br />
creativo.<br />
Sonia Salsi<br />
115
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Oriella Francini<br />
Studio: via Paolo Borsellino, 13 - 53016 Casciano di Murlo (SI) - Cell. 328 0013970<br />
oriellafrancini@gmail.com - www.ioarte.org/artisti/arteoriella/<br />
Mimosa Coktail, 2012, tecnica mista su porta di recupero, cm. 67x77<br />
Vive e opera a Casciano di Murlo (SI). Pittrice e<br />
scultrice, dal 1990 ad oggi ha esposto in numerose<br />
collettive e rassegne in Italia e all’estero<br />
- soprattutto Francia, Spagna, Stati Uniti - ottenendo<br />
premi e riconoscimenti; tra questi, il premio della critica<br />
al “Premio Internazionale Tokyo 2011”. Ha tenuto<br />
personali in sedi di prestigio quali, delle più recenti, il<br />
Palazzo della Cultura di San Vincenzo, Palazzo Appiani<br />
di Piombino, Palazzo Bastogi di Firenze, l’Abbazia di<br />
San Galgano a Chiusdino. Le sue opere sono presenti<br />
in importanti collezioni private e pubbliche, tra le quali<br />
il Museo Civico d’Arte Moderna di Monreale, la Pinacoteca<br />
del Consiglio Regionale della Toscana e<br />
sono pubblicate su numerosi cataloghi e dizionari<br />
d’arte come “Artisti italiani contemporanei”, a cura<br />
dell’Accademia Michelangelo di Firenze e “Art Museum<br />
Selection”, a cura di S.Russo e S.F.Russo, distribuito<br />
in musei quali Louvre, Uffizi, Prado, MoMa.<br />
“I lavori di Oriella Francini sono rielaborazioni surreali<br />
giocate in una scomposizione delle forme che richiamano<br />
la lezione della frantumazione e ricomposizione<br />
propria del Cubismo. Bizzarre figure<br />
femminili, ritratte in ambienti familiari, abitano la<br />
sua opera in cui troviamo anche esempi di meta-pittura,<br />
ovvero di situazioni di quadro nel quadro. Oriella<br />
racconta con ironia i disagi e le contraddizioni<br />
della società contemporanea, in una coinvolgente<br />
trasformazione dell’oggetto in simbolo, il cui significato<br />
resta da decifrare da parte dell’osservatore che<br />
si fa così complice dell’elaborazione del messaggio.<br />
Francini rifugge i canoni estetici tradizionali per esaltare<br />
il potere allusivo della creazione artistica disseminando<br />
indizi di un altro mondo, tutto da scoprire e<br />
reinterpretare.”<br />
Paolo Levi<br />
116
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonietta Freni<br />
Via Celso, 12 - 50139 Firenze<br />
Tel. 055 3841832 - Cell. 338 6927160 - www.antoniettafreni.it<br />
Ritratto di mia madre, tecnica mista su cartonlegno, cm. 30x40<br />
Uno stile per ogni emozione, un soggetto per<br />
ogni sogno, un volo d’ala per ogni ricordo, un<br />
fiore per ogni sentimento, una miriade di visioni<br />
di un oceano che si chiama vita.<br />
Alfonso Confalone<br />
117
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giuliana Fresco<br />
Via Ausonio, 6 - 20100 Milano - Cell. 328 4619318<br />
giuliana.fresco@fastwebnet.it - www.giulianafresco.com<br />
Nascita, 2010, tecnica mista su tela libera, cm. 167x181, coll. G.F.<br />
Variazioni II, 2011, olio, pastello, cera su tela, cm. 50x50<br />
Giuliana Fresco nasce a Milano e dopo aver vissuto<br />
a Genova, Parigi e Roma si trasferisce a<br />
Londra dove vive dal 1977 al 2005. Ritorna a<br />
Milano definitivamente nel 2006. La sua formazione<br />
artistica è condotta da autodidatta, anche se l’artista<br />
ha frequentato diverse scuole d’arte, fra cui, a Roma<br />
l’Accademia di via Ripetta e a Londra la Royal Academy.<br />
L’avere vissuto in tanti paesi e città diverse ha<br />
spogliato il suo lavoro di qualsiasi connotazione localistica,<br />
conferendogli invece un’impronta internazionale.<br />
Tuttavia Londra ha rivestito per lei un’importanza<br />
speciale, perché è lì che ha individuato definitivamente<br />
la sua strada e l’impegno per l’arte è diventato il<br />
fulcro della sua vita. Nella capitale inglese ha assorbito<br />
la cultura pittorica britannica, dai classici a Bacon e<br />
Freud, pur conservando radici fortemente “classiche”<br />
e italiane che spiegano per esempio il suo rapporto<br />
con l’antico e il riferimento, di tipo concettuale e non<br />
citazionistico, a grandi maestri che hanno caratterizzato<br />
il suo lavoro fino ad oggi. Fra le principali mostre<br />
pubbliche degli ultimi anni, si segnalano le personali a<br />
Spoleto, Palazzo Racani-Arroni (2000), Londra, Estorick<br />
Collection (2003), Torino, Palazzo Bricherasio<br />
(2003), Orvieto, Palazzo dei Sette (2004), Milano, Palazzo<br />
delle Stelline (2007), Rivoli, Palazzo del Piozzo<br />
(2009), Fiesole (FI), Museo Civico Archeologico (2011).<br />
118
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giuliana Fresco<br />
Mnemosine III, 2012, olio su tela libera, cm. 160x220, coll. G. F.<br />
“Giuliana Fresco lavora proprio sulla persistenza, sugli<br />
aspetti immutabili di un’indagine fatta di pochi<br />
elementi essenziali e non si lascia condizionare dalle<br />
sirene di un’estetica giovane, alla moda o semplicemente<br />
edonistica. Di fronte ai suoi dipinti è del tutto<br />
inutile interrogarsi sulla genesi dei segni, se a prevalere<br />
è la componente astratta o quella figurativa,<br />
quella espressionista o quella informale. Ciò che conta<br />
è l’aspetto corale di una ricerca che tende a superare<br />
la frammentazione delle cose. “Se questo può<br />
appassionarti, troverai, su questo lungo tragitto, tanti<br />
aspetti vari e differenti quanto la terra ce ne offre sul<br />
suo. È straordinario l’oceano nei suoi tempi e movimenti,<br />
sempre inquieto, mutevole ogni istante e quali<br />
squarci al tramonto con quelle piccole nubi pallide<br />
che sembrano ridere del peso delle onde azzure”, scriveva<br />
Nicolas de Staël in una lettera del 1953 all’amico<br />
Renè Char. La pittura di Giuliana Fresco è, metaforicamente,<br />
proprio quell’oceano inquieto e mutevole,<br />
sempre diverso ad ogni istante dove si tenta di comprendere<br />
l’aspetto più intimo delle cose. Squarci di<br />
luce improvvisi affiorano dalle sue pennellate espressioniste;<br />
la materia si addensa come lava che trabocca<br />
dal vulcano e le macchie di colore talora si espandono<br />
sulla superficie mentre in altre circostanze si<br />
trasformano in immagini”.<br />
Alberto Fiz<br />
119
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giuliana Fresco<br />
Autoritratto, 2002-2003, olio su tela, cm. 61x61, coll. G.F.<br />
“Lo sguardo di un artista non è cosa da poco… È forse<br />
per tali motivi, oltrechè per la speciale tensione dei<br />
suoi quadri, che quello di Giuliana Fresco mi si è immediatamente<br />
mostrato come uno sguardo d’artista o<br />
sarebbe meglio dire da ritrattista, giacchè è nel ritratto<br />
che trova alcuni tra i suoi esiti maggiori (…) Una<br />
tavolozza spesso calda e sontuosa rivela in Giuliana<br />
altre matrici; ma nei ritratti anche i colori, al modo<br />
dello sguardo, tendono a concentrarsi: economizzano<br />
i mezzi e focalizzano lo spazio ristretto di un vuoto. A<br />
guardarli bene i ritratti di Giuliana Fresco indicano<br />
assai più perentoriamente di altre opere di differente<br />
soggetto l’urgenza di una maggiore tensione del colore<br />
e del segno, sino a trovare nel proprio e impietoso<br />
Autoritratto, che è tra i suoi migliori esiti, un quasi<br />
monocromo carico d’infinite modulazioni di luce”.<br />
Enrico Mascelloni<br />
120
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Franca Frittelli<br />
www.francafrittellisculture.eu - http://web.tiscali.it/ass.latorre<br />
frafritt@yahoo.it - fra.frittelli@tiscali.it<br />
La farfalla, marmo e vetro, cm. 40x30x20, coll. privata<br />
Franca Frittelli vive e lavora in Toscana presso il<br />
suo atelier a Vada vicino al mare. Scultrice e<br />
scenografa, è docente di disegno e storia<br />
dell’arte, Presidente dell’Ass.ne per le Arti Visive LA<br />
TORRE, fa parte della Commissione Cultura del CPO<br />
della Provincia di Livorno. Lavora nel campo delle arti<br />
figurative dal 1977. È allieva presso l’Accademia di<br />
Belle Arti di Firenze dello scenografo Franco Nonnis.<br />
Dal 1977 lavora nel cinema e nel teatro sperimentale<br />
fondando il gruppo teatrale Teatro Vita, un gruppo di<br />
avanguardia dove lavora come attrice e scrittrice.<br />
Nel 1977 riceve il Premio Fedic a Montecatini con il<br />
film sperimentale ‘’ Devo avere capito male qualcosa<br />
in questa storia ‘’. Dal 1980 prende parte a seminari<br />
di teatro e cinema realizzando cortometraggi didattico<br />
- industriali sia per la scuola che per l’industria.<br />
Dal 1990 lavora nella scultura. È attratta dal movimento<br />
della figura nello spazio e nel tempo. Per questo<br />
studia e sintetizza e interpreta la figura nella<br />
danza classica e contemporanea. Realizza la storia<br />
della danza stessa attraverso Romeo e Giulietta di<br />
Bejart - Martha Graham - A. Aley - Duncan - Cunningam<br />
- Carlson - Forsyte. Dalla figurazione all’astrazione<br />
nella concezione sintetica dell’estetica formale<br />
il passo e’ breve: ed ecco la creazione di sculture monumentali<br />
in granito, marmo, legno, bronzo,ceramica<br />
per la Nuova Zelanda - Bulgaria - Rep. Ceka - Germania<br />
- Francia - Macedonia - Italia - Argentina - Giappone.<br />
Da molti anni ricerca e studia le donne artiste<br />
che hanno vissuto nelle varie epoche tenendo conferenze<br />
per la rivalutazione della donna nell’arte ‘’L’altra<br />
faccia della storia dell’arte”, nonché pubblicazioni<br />
sulle professioniste nell’arte. Hanno scritto di lei:<br />
Giovanna M. Carli (critico e storico dell’arte), Mara<br />
Baronti (President Equal Opportunity Regional Commission<br />
- Tuscany 2005), Riccardo Nencini (Presidente<br />
del Consiglio Regionale della Toscana), Elena Mazza<br />
Niro (architetto), Dino Carlesi (poeta e critico<br />
d’arte), Tommaso Paloscia (critico d’arte e giornalista),<br />
Nicola Badaloni (docente di Filosofia all’Università<br />
di Pisa), Ariberto Badaloni (artista e storico<br />
dell’arte), Carlo Melloni (critico d’arte), Antonella<br />
Serafini (critico d’arte), Mons. Vincenzo Savio, Dino<br />
Pasquali (critico d’arte e giornalista).<br />
121
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Annalisa Fusilli<br />
Cell. 338 9558943<br />
annalisa.fusilli@email.it<br />
Il viaggio nell’anima, 2005, batik su cotone a due colori, cm. 30x45<br />
Nasce a Pistoia, dove vive e opera. Consegue il<br />
Diploma di Arte Applicata, sezione Tessuto,<br />
nel 1985, presso l’Istituto d’Arte di Pistoia e<br />
prosegue la sua esperienza professionale eseguendo<br />
progetti e dipinti su tessuti d’arredamento e abbigliamento.<br />
Ha partecipato a mostre artigianali nella sua<br />
città e seguito corsi grafici per la riproduzione di serigrafie<br />
e tipografie. Ha lavorato nello studio del maestro<br />
Max Loi, imparando la tecnica ad olio e acrilico su<br />
tela. Con passione si dedica all’antica tecnica giavanese<br />
del Batik su tela e cotone raffigurando prevalentemente<br />
paesaggi messicani.<br />
“Nella sua pittura emerge chiaramente l’amore per lo<br />
spettacolo offerto dalla natura, dipinto con naturalezza<br />
e spontaneità, arricchito da inserimenti naturali raccolti<br />
realmente dall’artista nel paesaggio riprodotto”.<br />
Cristina Bruni<br />
122
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Debora Galanti<br />
Abit.-studio: via Fossone,43 - 54037 Marina di Massa (MS)<br />
www.iquadrididebora.it<br />
Il risveglio, acquerello e penna su carta, 2012, cm. 50x70<br />
Nata nel 1974 a Viareggio (Lucca). Diplomata in<br />
pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara,<br />
ha partecipato a varie collettive e concorsi. Si<br />
ricordano nel 2006 la collettiva al Caffè Petrarca a Firenze,<br />
il XIII Premio internazionale “Versilia 2006”<br />
(premio speciale nudo) e il XXIV “Premio Firenze”. Ha<br />
partecipato a varie edizioni del “Premio Italia per le<br />
Arti Visive”ricevendo premi editoriali ed espositivi.<br />
Dell’attività del 2007 si segnalano la presenza alla<br />
rassegna “Sinfonia di figure” alla Galleria Gadarte di<br />
Firenze, la prima edizione del Concorso di Pittura “I<br />
colori dei Nomadi” organizzato dal gruppo musicale i<br />
Nomadi e dai comuni di Folgaria, Castagnole delle<br />
Lanze e Casalromano (primo premio), la collettiva<br />
“Saluti ad arte” alla Galleria del Candelaio a Firenze e<br />
il XXV “Premio Firenze”. Nel 2008 è ancora presente<br />
alla Galleria del Candelaio nella rassegna “La copertina<br />
del 40°” promossa dalla rivista Eco d’arte moderna<br />
e ottiene il terzo posto nel Premio nazionale di pittura,<br />
scultura e grafica “Puccini e le sue terre”<br />
promosso dall’ACSI.Del 2009 sono la pubblicazione<br />
sul volume “Le donne dell’arte in Toscana” e le partecipazioni<br />
al “Premio Italia per le Arti Visive” (premio<br />
espositivo) e al XXVII “Premio Firenze”. Del 2010 è la<br />
partecipazione alla rassegna di pittura “Variabili Alchimie”.<br />
Del 2011 e del 2012 la partecipazione alla<br />
mostra “Viaggio nel Contemporaneo” a Saragiolo -<br />
Piancastagnaio.<br />
123
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lara Galassini (Larix)<br />
Cell. 339 5776259<br />
www.larixart.com - larix@larixart.com<br />
Luce che cade dagli occhi<br />
Nasce a Firenze nel 1967 e si diploma in Grafica<br />
Pubblicitaria e Fotografia all’Istituto Statale<br />
d’Arte di Firenze. Tutt’oggi continua ad occuparsi<br />
con passione di comunicazione. Da anni riscuote<br />
notevoli consensi sia da parte del pubblico che della<br />
critica. Le sue opere figurano in raccolte pubbliche e<br />
private oltre ad essere state più volte pubblicate in<br />
cataloghi e riviste d’arte contemporanea. In merito al<br />
suo operato si sono espressi valenti critici. Ha partecipato<br />
a mostre e rassegne nazionali ed estere e ottenuto<br />
riconoscimenti e premi. Tra le recenti esposizioni:<br />
Biennale Internazionale Arte di Palermo, premiata<br />
al III° “Concorso Civitella Paganico”, “Anticipazione<br />
del futuro” mostra itinerante, Rep. Slovacca, “Arte<br />
alle stelle”, Rovereto, “Made in Woman - La creatività<br />
al femminile” GAMeC - Centro Arte Moderna, Pisa,<br />
”Viaggio nel contemporaneo” Saragiolo (Siena), la<br />
personale “I colori e le forme dei desideri”, Sesto Fiorentino<br />
e Firenze.<br />
124
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lara Galassini<br />
Lara Galassini, in arte Larix, racconta in modo semplice,<br />
con linee bianche e chiare, le proprie emozioni ed<br />
i cambiamenti della vita. Tratti, colori, luci e forme<br />
esprimono una personalità forte, creativa, raccontata<br />
attraverso il sapiente uso dei colori acrilici. La sintesi<br />
e la modernità del linguaggio valorizzano le geometrie<br />
femminili ritratte dall’artista, tutte dalle forme<br />
rotonde e caratterizzate da un mood ricercato e contemporaneo.<br />
La sensualità femminile è l’elemento<br />
costante e naturale delle sue figure ma un altro tema<br />
è quello degli animali, quasi talismani - ricorrenti il<br />
gufo, il geco, l’elefante - ai quali attribuisce un valore<br />
al tempo stesso ludico ed esoterico reinterpretandone<br />
anche qui la forma che nella sapiente essenzialità<br />
esalta sempre la morbidezza delle linee concentriche.<br />
“L’intensità di colori presenti nella sua tavolozza conferiscono<br />
un equilibrio estetico al quadro e trasmettono<br />
un senso di protezione. Attratta dalla luce, dal colore<br />
e dalle dimensioni del pensiero e dei sentimenti,<br />
l’artista intraprende un viaggio nell’inconscio che si<br />
dipana attraverso una silenziosa calma interiore.<br />
Ognuno di noi può ritrovarsi nella sua pittura.”<br />
Guardando oltre<br />
Antonia Pésare<br />
Il gufo e la luna<br />
Geco<br />
125
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Caroline Gallois<br />
Via della Chiesa, 62 - 50125 Firenze<br />
Cell. 349 5376870 - Tel. 055 2382882 - www.carolinegallois.com<br />
Mani, olio, cera, disegno, foto, lino, cm. 100x100<br />
Nata nel 1954 a Saigon, Sud Vietnam, da genitori<br />
francesi, si laurea in Scienze Economiche nel<br />
1974 e due anni dopo si diploma in Scienze<br />
Politiche presso l’Institut d’Etudes Politiques de Paris.<br />
Tra le sue esperienze più importanti, il viaggio in Asia<br />
1976-77; la sua passione per l’arte la porta a studiare,<br />
dipingere e tenere mostre in Messico dal 1979 al 1986,<br />
dove frequenta dal 1980 al 1984 “La Esmeralda” prima<br />
e la Escuela di San Carlos poi, laboratori di Javier Anzures,<br />
a Città Del Messico. Nel 1982-83 frequenta anche<br />
Beaux Arts, atelier Caron E. Kalka, a Parigi. Dal<br />
1986 al 1996 vive e lavora a New York, dove nel 1989<br />
conosce l’architetto Vittorio Giorgini, che diventerà<br />
suo marito. Infine, parteciperà al corso di Arts Plastiques<br />
nel 1993-1996 fino a laurearsi in Arti Visive alla<br />
Sorbonne di Parigi. Dal 1991 al 1996 frequenta anche<br />
l’Art Student League, laboratorio di litografia e incisione<br />
a New York. Dal 1997 risiede a Firenze. L’artista ha<br />
esposto in svariate mostre collettive di importanza internazionale,<br />
come Manif, Biennale d’arte Contemporanea,<br />
Nimes, Francia, 1998; International Print Biennale,<br />
Global Graphics, Maastricht (Olanda), 1993; Print<br />
Club Of New York, 1994; “Tropical Rain Forest Exhibition”,<br />
Red Square Gallery, New York, 1989; Galeria<br />
Metropolitana, Università Metropolitana, Citta Del<br />
Messico, 1985. In Italia ha partecipato al Premio Nazionale<br />
Santa Croce per la Grafica, 2007; ha esposto a<br />
Palazzo Pretorio, Certaldo, nel Consiglio Regionale del-<br />
126
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Caroline Gallois<br />
Vanità 2, olio, cera, disegno, lino, cm. 99x76<br />
la Toscana, Firenze, Artour sempre a Firenze, 2013. Ha<br />
tenuto importanti personali in Italia, Parigi, Nimes,<br />
New York, Città del Messico, collezionando meritorie<br />
pubblicazioni, recensioni e articoli; tra le più recenti, si<br />
ricordano quella presso la Galleria Immaginaria, Firenze,<br />
a cura di Giuliano Serafini, 2013; “L’air dans le ciel”,<br />
la Petite Galerie, rue de Seine, Parigi; Galleria La Corte<br />
Arte Contemporanea “L’impronta”, Firenze, 2009; “Parole<br />
Illustre”, Galleria Babele (ex galleria FMR), Firenze,<br />
2001; Institut Francais de Florence, “Les Phares,<br />
Hommage A Baudelaire”, Firenze, 2000. Tra i più importanti<br />
premi e borse di studio, si citano: Primo Premio<br />
Firenze Confronto e Immagine, dato da Maurizio Vanni,<br />
Galleria Art Point Black, 2000; Terzo Premio Biennale<br />
d’art Contemporain, Nimes, Francia, 1998; Nessa Cohen<br />
Grant Of The Art Student League, New York, 1994.<br />
Sue opere grafiche appartengono a note collezioni<br />
pubbliche, come Corcoran Gallery of Art e National<br />
Museum of Woman in the Arts a Washington Dc.<br />
“La Gallois con la sua arte informale, raffinata ed evocatrice,<br />
colpisce per un segno elegante e un tratto sofisticato<br />
della linea, dietro la quale si cela la sua spettacolare<br />
formazione attorno al mondo, dissimulata da<br />
uno stile particolare e del tutto personale. Con grande<br />
maestria e disinvoltura è padrona delle tecniche, che<br />
nel suo cammino di ricerca sono come una continua,<br />
suggestiva metamorfosi da ricreare sulla tela”.<br />
Giulia Ballerini<br />
127
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Beatrice Gallori<br />
Via della Fortezza, 23 - 59100 Prato - Tel. 349 5497718<br />
beatricegallori@hotmail.it - www.wix.com/beatricegallori/art<br />
Life1_life2_life3, 2012, tecnica mista su tela, cm. 170x150<br />
Nata nel 1978 a Montevarchi (AR), si trasferisce<br />
a Prato, dove nel 1996 consegue la Maturità<br />
Classica. Concretizza la sua passione per la<br />
moda ed il design frequentando il Polimoda di Firenze<br />
nel 2001. Le sue prime creazioni si contraddistinguono<br />
per la sua innata capacità di usare la materia, dando<br />
alle tele spessore e vita, anche grazie all’utilizzo della<br />
propria tavola cromatica variopinta. Nel 2007 inizia la<br />
collaborazione con una galleria italiana; le sue tele<br />
diventeranno monocromatiche e volumetriche attraverso<br />
l’utilizzo di materiali vari come la resina. Dal<br />
2008 Beatrice espone in collettive in spazi pubblici e<br />
privati. Inizia a studiare il “Movimento” ricreandolo<br />
sia su tela che in scultura (ceramica/installazioni). Nel<br />
2011, una sua scultura To Red - Ing Future entra a far<br />
parte del catalogo del prestigioso Premio Combat.<br />
Sempre in questo anno viene selezionata dal famoso<br />
critico d’arte, Arturo Schwarz, una delle sue “colate”,<br />
Milk per l’asta di Arte Contemporanea Sotheby’s (Milano).<br />
Partecipa ad ArtVerona 2011 dove una sua installazione<br />
viene pubblicata in catalogo; nello stesso<br />
anno entra a far parte del progetto “Artisti a km 0”<br />
presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci,<br />
a Prato, installando all’interno del museo un’opera e<br />
un video: I Miei Respiri. Nel 2012 la tela Maternità 3<br />
viene selezionata nuovamente per il catalogo del Premio<br />
Combat. Una sua opera Uprato, creata appositamente<br />
per la Giornata Internazionale della Maglieria,<br />
viene installata in Palazzo Pretorio e successivamente<br />
sulle mura della Biblioteca Lazzerini. La sua ultima<br />
personale “Life” ha trovato spazio in varie riviste e siti,<br />
riscuotendo un grande successo di pubblico. Dal 2012<br />
collabora con diverse gallerie italiane; recentemente<br />
ha presentato i suoi lavori al pubblico svizzero. Sue<br />
opere sono presenti in varie collezioni pubbliche e private<br />
italiane ed internazionali.<br />
128
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Gambacorta<br />
Abit.- studio: Viale Filippo Turati, 64 - 52011 Bibbiena (AR)<br />
Tel. 0575 593440 - Cell. 347 2516959 - mariagambacorta@gmail.com<br />
Idea - 2, 2013, acrilico su tela, cm. 50x70<br />
Presente sulla scena artistica da diversi anni ha<br />
esposto in personali, fiere d’arte, rassegne e<br />
premi nazionali e internazionali, sia in Italia che<br />
all’estero, ottenendo numerosi riconoscimenti, in<br />
particolare a diverse edizioni del “Premio Italia per le<br />
Arti Visive”, del “Premio Firenze” - in mostra al Caffè<br />
Storico “Giubbe Rosse” e nelle sedi del Consiglio Regionale<br />
della Toscana di Palazzo Panciatichi e Palazzo<br />
Bastogi -, del Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea<br />
SaturArte, Palazzo Stella, Genova, del Premio<br />
Internazionale di Pittura e di Design “Rifiuti in cerca<br />
d’Autore” di Salerno, della rassegna ‘’Libera Fantasia’’<br />
organizzata da ANLA-Consiglio Regionale della<br />
Toscana, Galleria d’Arte Mentana, Firenze. Nel 2009<br />
la partecipazione alla rassegna “THE WALL-1989-<br />
2009”, Palazzo Stella, Genova, invitata dall’ Associazione<br />
Culturale “Satura”, la porta ad esporre in varie<br />
Dreamland, 2013, tecnica mista su tela, cm. 70x70<br />
città dell’Est Europeo, in Lituania, in Estonia e Lettonia,<br />
con il patrocinio di M.K.C. National Art Museum<br />
e Istituto Italiano di Cultura, ed infine a Berlino.<br />
“...Temi come sogno, luce, affrontati con forza coloristica,<br />
con impatto materico veramente sorprendente.<br />
È questo lo strumento che indica le sue composizioni<br />
atte al potenziamento della capacità evocatrice del<br />
colore e della materia. L’artista lo sperimenta con timbri<br />
puri che raggiungono sonorità e raffinatezza, colore-immagine,<br />
colore-suoni colore-comunicazione...”<br />
Michael Musone<br />
129
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patrizia Garberi<br />
Via Molino a Vento,3 - 57016 Rosignano Marittimo (LI)<br />
Tel. +39 0586 761249 - Cell. +39 338 3407092 - www.artimagery.it<br />
La scatola della memoria, 2000, mixed media, cm. 60x60x60<br />
Patrizia Garberi ha sempre esplorato tutte le<br />
possibilità tecniche dell’espressione visiva. In<br />
particolare, dopo il periodo del figurativo<br />
“stretto” ed iperrrealista, che dall’illustrazione<br />
scientifica l’ha condotta ad esplorare le tecniche di<br />
illusione visiva come il trompe l’oeil che ha rivisitato<br />
su tela, ha coltivato il tema del ritratto che ha affrontato<br />
come strumento di indagine personale.In seguito<br />
si è dedicata per una decina d’anni all’esplorazione<br />
di tecniche materiche e all’introduzione di Object<br />
Trouvé nei suoi lavori, quali interventi evocativi e rimandi<br />
a memoria emozionale.Nei lavori più recenti<br />
ha introdotto oltre alle altre tecniche materiche, anche<br />
stampe digitali di fotografie scattate personalmente,<br />
su cui intervenire in modo grafico, pittorico e<br />
materico. Ha una formazione artistica e psicologica,<br />
il liceo artistico e l’Accademia a Brera, e la professione<br />
di illustratrice per 20 anni. In parallelo, coltiva<br />
l’interesse per le persone e la mente umana, iniziato<br />
giovanissima con lo studio personale dell’Astrologia<br />
Classica, e proseguito con un master in Psicologia e<br />
Filosofia Buddhista, e una laurea magistrale in Psicologia<br />
Neuroscienze. Da più di un decennio oltre<br />
all’insegnamento artistico offre percorsi con Meditazione<br />
e Mindfulness, Tecniche Immaginative, Sostegno<br />
e Orientamento a mediazione artistica, anche in<br />
ambito psico-sociale e riabilitativo. Molte le mostre<br />
personali e collettive realizzate, tra queste si segnalano<br />
le più recenti: Dipinti ed oggetti, Momoyama<br />
Artspace, Firenze 2003; Inner Landscapes, Associazione<br />
Castagneto Arte, Castagneto Carducci 2007;<br />
Arte e Benessere Interiore, Mitica India, Marina di<br />
Carrara 2010; Incontri 2012, esposizione personale al<br />
Forte di Bibbona.<br />
130
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gandolfa Gennaro<br />
gandolfa_gennaro@tiscali.it<br />
www.gandolfa.it<br />
Donna in giallo, 2006, colla a caldo su vetro con sfondo di pastelli ad olio<br />
su carta, cm. 40x30<br />
Gandolfa Gennaro è nata in Sicilia, si è laureata<br />
in Sociologia a Trento ed è attiva a Firenze,<br />
dove vive e lavora. La figura, oggetto privilegiato<br />
delle sue riflessioni artistiche, diventa il luogo della<br />
rappresentazione dei sentimenti profondi o degli stati<br />
d’animo espressi con la forza di una pittura sintetica e<br />
vigorosa. Le sue immagini evocano una vitalità interiore,<br />
intellettiva e sensibile. Non a caso le donne costituiscono<br />
il tema preponderante dei suoi dipinti.<br />
Anche lo stile, la tecnica e la materia usata risentono<br />
di questa ricerca: talvolta prevale la delicata leggerezza<br />
dell’ombra o del velo, altre l’impeto deciso del segno<br />
o l’energia sprigionata dal colore che diventa il<br />
mezzo per dar materia ai sentimenti. L’artista ha partecipato<br />
a molte mostre collettive. Nelle mostre personali,<br />
realizzate in varie regioni italiane e all’estero, ha<br />
messo spesso in evidenza il legame che unisce il suo<br />
linguaggio artistico a quello poetico offrendo al pubblico<br />
percorsi pittorici ispirati alla lirica di Baudelaire,<br />
Lorca, Neruda e Plath.<br />
Samanta Monco<br />
131
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Alberta Gerard<br />
Via Niccolò Paganini, 68 - 50127 Firenze<br />
Cell. 339 3156563 - anyut1362@virgilio.it<br />
Informale, 2013, tempera ad uovo, cm. 100x80<br />
Alberta Gerard nasce a Firenze il 27 novembre<br />
1976. Nel 2002 si laurea in Pittura presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze e subito dopo<br />
si specializza in Grafica conseguendo una laurea di II<br />
livello. Per un anno ha frequentato la Libera Scuola<br />
del Nudo. Nel 2001 e nel 2002 espone alle Giubbe<br />
Rosse nelle collettive “Profezie di Bellezza” seconda<br />
e terza edizione. Sempre nel 2002 espone alla Casa<br />
del popolo di San Giusto e l’anno seguente nelle salette<br />
comunali del Comune di Barberino del Mugello<br />
e a Villa Pozzolini. Nel 2004 è presente nello spazio<br />
espositivo “La Volta” di Certaldo e nel refettorio<br />
dell’Abbate presso l’Abbazia dei Santi Salvatore e<br />
Lorenzo a Badia a Settimo. Dal 2004 al 2008 ha partecipato<br />
al concorso per i giovani artisti del Gruppo Donatello<br />
vincendo diverse volte e potendo esporre nella<br />
sede stessa. Nel 2004 si classifica seconda al 38°<br />
Premio Città di Lastra, concedendo il bis nel 2006 per<br />
la grafica e poi anche nel 2008 per la pittura. Partecipa<br />
al XXIV Premio Firenze vincendo un altro premio ed<br />
esponendo in via Larga nel 2006 e, sempre nello stesso<br />
anno, espone in personale a Villa Caruso Bellosguardo<br />
e al Palagio di Parte Guelfa. Tra il 2008 e il<br />
2010 la personale al Palazzo Bramante di Pesaro e<br />
presso il Circuito culturale ricreativo Rigacci, e il premio<br />
per la grafica al XXV Premio Italia. Tra le mostre<br />
più recenti si ricordano quelle fiorentine nella sede<br />
dell’Associazione culturale Casa di Dante(2012) e nella<br />
Rotonda Barbetti di Porta al Prato (2013).<br />
132
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisa Gestri<br />
Cell. 339 8053217<br />
elisagestri@hotmail.com<br />
Traccia di corpo in box - frame (Self portrait A4), 2013, tecnica mista, cm. 30x30<br />
Nata a Prato, Elisa Gestri si laurea in Lettere Moderne<br />
all’Università degli Studi di Firenze con<br />
tesi sullo scultore Libero Andreotti e il Premio<br />
Antico Fattore. Parallelamente si forma in teatro e<br />
danza con grandi maestri tra cui Eugenio Barba. Dopo<br />
gli studi si sposta a Roma, dove lavora per alcuni anni<br />
come attrice nel teatro off, diretta, tra i tanti, da Franco<br />
Di Matteo, Pippo Di Marca, Chiara Guidi di Societas<br />
Raffaello Sanzio, Lucia Calamaro. In autonomia pratica<br />
il genere della Performance Art, esibendosi in spazi<br />
prestigiosi della Capitale. Nel 2008 le viene attribuito<br />
il IV Premio Fersen all’Attore Creativo. Frattanto svolge<br />
un’intensa attività di modella per artisti, entrando così<br />
in contatto profondo con pittura, scultura, fotografia.<br />
Coniugando arti performative e pittura, nel 2012 presenta<br />
al pubblico la performance in estemporanea<br />
Traccia di corpo in movimento, di cui si occupa, tra gli<br />
altri, il giornalista Fabrizio Borghini nella sua rubrica<br />
Incontri con l’arte su Toscana TV. La sua opera suscita<br />
l’interesse di autorevoli addetti del settore, che ne riconoscono<br />
le potenzialità e la incoraggiano a proseguire.<br />
Inizia dunque a produrre quadri che dalla primavera<br />
del 2013 sono visibili in due importanti spazi<br />
espositivi in Toscana e a Roma, i luoghi tra cui si divide.<br />
“Soggetto, autore ed esecutore della mia opera è il<br />
corpo. Vive, si contamina con la materia pittorica e lascia<br />
tracce: sindone profana e insieme sacra, perché<br />
da quando il Corpo si è fatto sindone ogni corpo è sacro.<br />
Materia d’elezione è la stoffa, da sempre sostanza<br />
dell’operosità femminile e risorsa tradizionale della<br />
città da cui provengo e in cui sono cresciuta, Prato. La<br />
ricchezza sensoriale del tessuto impedisce di rifugiarsi<br />
nel concetto: il lavoro è artigianale, come quello di infinite<br />
e pazienti mani di donna che prima di me hanno<br />
composto le loro trame esemplari ed anonime. Per<br />
loro, e a nome loro, lascio la mia traccia”.<br />
Elisa Gestri<br />
133
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Annie Gheri<br />
www.gallerimentana.it<br />
Nevicata improvvisa, 2012, tecnica mista su tela, cm. 60x70<br />
Nata a Parigi, è cresciuta nel quartiere artistico<br />
per eccellenza, Mont martre. I suoi genitori,<br />
originari invece dello Champagne, avevano riservato<br />
per lei idee frizzanti come l’omonimo vino… A<br />
sei anni partecipa con successo ad una sfilata per una<br />
casa di alta moda parigina; in seguito sarà lei stessa a<br />
disegnare abiti dichiarando che per una bambina è più<br />
facile intuire cosa piace indossare ai bambini! Comincia<br />
così a posare per le prime foto pubblicitarie e i<br />
primi filmati ed entra a far parte della scuola di danza<br />
dell’Opera di Parigi. A vent’anni comincia a disegnare<br />
modelli di moda per Yves Saint Laurent, Chanel e Givenchy;<br />
nel frattempo frequenta la compagnia teatrale<br />
diretta da Maurice Escande, dove le affidano ruoli di<br />
attrice comica e conosce il suo futuro marito Alvaro<br />
con il quale intreccerà un fitto scambio di moda fra<br />
Parigi, Bruxelles, Londra e Firenze. Inizia a dipingere<br />
proprio grazie a suo marito che la invita a realizzare un<br />
dipinto da una sua fotografia. In seguito, per affinare<br />
la tecnica pittorica impara il metodo Martenot frequentando<br />
la medesima scuola all’Impruneta di Firenze.<br />
Dal 2002 è entrata a far parte del gruppo di artisti<br />
in permanenza alla Galleria Mentana con cui ha partecipato<br />
a diverse rassegne tra cui Individuazioni, Il Calore<br />
del Colore, Valori di Continuità e ad alcune fiere<br />
d’arte come quelle di Gent e Innsbruck.<br />
“Annie Gheri, nell’essenzialità di una descrizione che<br />
riporta ai sentimenti, si orienta verso un realismo poetico<br />
che ci fa balzare indietro, catapultandoci in un<br />
tempo passato dove la natura era ancora avvertita<br />
come madre generosa, rispettata e amata (…). Nelle<br />
sue opere c’è l’humus dei luoghi cari, che si intuiscono<br />
nel racconto che si ritrova fra le macchie dei colori che<br />
digradano in chiaroscuri e contrasti armonici (…). Tutte<br />
le opere sono avvolte da un’aura di spiritualità che<br />
rende indefiniti i confini tra il reale e lo spirito”.<br />
Federica Murgia<br />
134
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonina Giammarinaro Monti<br />
Via Ciuto Brandini 27 - 50126 Firenze<br />
Tel. 055 680895<br />
Riproduzione su encausto del Satiro Danzante, bronzo del IV secolo trovato nei fondali del Mediterraneo nel 1998 e<br />
conservato nel Museo di Mazara (Trapani)<br />
135
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonina Giammarinaro Monti<br />
Antonina Giammarinaro Monti vive e lavora a<br />
Firenze dove, dopo la laurea in Lettere Classiche<br />
con lode, ha continuato gli studi sotto la<br />
guida di illustri professori (Giorgio Pasquali, Giacomo<br />
Devoto, Bruno Migliorini, Carlo Battisti) conseguendo<br />
col massimo dei voti il diploma di Perfezionamento in<br />
Filologia Classica e in seguito il diploma di Perfezionamento<br />
in Filologia Moderna. Ha dedicato la sua attività<br />
di ricerca alla saggistica e alla glottologia.<br />
Nell’ambito di tali studi ha collaborato nella realizzazione<br />
dell’Atlante toponomastico della Venezia Tridentina<br />
con la pubblicazione del commento al foglio<br />
XIII “I nomi locali del Roveretano”. Ha collaborato alla<br />
stesura del Vocabolario Storico della lingua italiana<br />
dell’Accademia della Crusca ed ha svolto attività didattica<br />
presso la Facoltà di Lettere dell’Università di<br />
Firenze. Ha lavorato con il grado di bibliotecario direttore<br />
presso la Biblioteca Nazionale di Firenze ed è<br />
stata più volte incaricata dal Ministero dei Beni Culturali<br />
di rappresentare le biblioteche italiane in consessi<br />
internazionali come Mosca e Philadelphia. Fa parte<br />
di alcune associazioni culturali fiorentine tra cui la<br />
“Compagnia del Paiolo”, l’“Unione Fiorentina”, il “Circolo<br />
degli artisti-Casa di Dante” dove ha organizzato<br />
alcune sue mostre personali di pittura. Poetessa e<br />
pittrice ha pubblicato in antologie e riviste numerosi<br />
articoli e poesie nonché un volume di poesie “Frammenti<br />
di luce” illustrato con riproduzioni di suoi dipinti.<br />
Ha partecipato a manifestazioni e mostre in Italia e<br />
all’estero riscuotendo premi e lusinghieri consensi di<br />
pubblico e di critica. Si ricordano il Primo Premio per<br />
la poesia (Firenze, 1999) e il Premio di sala (Firenze,<br />
2012) dell’Accademia “Il Fauno”; i diplomi di finalista<br />
al Premio Firenze per la poesia tutti gli anni dal 1995<br />
al 2001; il Primo Premio di pittura alla XVII Rassegna<br />
d’arte “Città di Viareggio” 2003; i premi e i riconoscimenti<br />
del “Premio Italia per le arti visive”, Firenze-<br />
Certaldo-Capraia per diversi anni consecutivi dal<br />
1997 al 2008; la medaglia del Premio Italia, XXIII edizione<br />
2008, organizzato dalla rivista Eco d’Arte Moderna,<br />
per i numerosi successi riportati dall’artista nel<br />
corso di oltre dieci anni; i vari premi del Associazione<br />
Marzocco. Nel 2004 il Comune di Mazara, città natale<br />
della studiosa, le ha conferito il I° Premio di eccellenza<br />
alla carriera. Il critico Pierfrancesco Listri ha dedicato<br />
alla pittrice un lungo articolo di cui si riporta il<br />
seguente brano: “Due profondi e intimi motivi nutrono<br />
l’ispirazione di questa artista: le memorie dell’antica<br />
classicità mediterranea e l’interiore lirismo di sfumate<br />
passioni di vissuto sentimento. In ogni sua espressione<br />
pittorica, l’artista si distingue per una limpidezza<br />
che tende ad un felice chiarismo, per l’eleganza<br />
delle campiture, sempre figlie di una sintesi sobria,<br />
leggera, ricca di sentimento”.<br />
136
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Leda Giannoni<br />
Via Giusti, 12 - 50121 Firenze<br />
Tel. 055 245297 - Cell. 333 734.3038 - ledagiannoni@communicart.it<br />
Leda Giannoni è nata a Montecatini Terme ma<br />
vive a Firenze fin da piccola. Da sempre il suo<br />
amore per l’arte l’ha spinta a dipingere e la sua<br />
dedizione, nel tempo, si è tradotta in un vero e proprio<br />
impegno. Frequenta scuole di rilievo quale la<br />
Scuola Artistica di Tiziano Bonanni. Si è appassionata<br />
alla scultura, ha frequentato la bottega d’arte di<br />
Amalia Ciardi Dupré con lavori di terracotta e ceramica.<br />
Studia la tecnica pittorica con attenzione alla<br />
forma. Essa filtra la visione delle cose attraverso<br />
suggestioni emotive e cromatiche vivaci e attuali, ma<br />
di vaga ispirazione novecentesca. Recenti studi di<br />
ritratto dal vero hanno reso il tessuto pittorico più<br />
realistico e sensibile al valore plastico. Si è soffermata<br />
sullo studio dell’arte plastica con dipinti su legno<br />
dorato e ha proseguito con una ricca produzione<br />
di tecniche miste e oli su tela. Inoltre si è specializzata<br />
nel ritratto di personaggi famosi. Ha partecipato a<br />
mostre di pittura nazionali, estemporanee ed a diversi<br />
premi importanti. Il suo nome è legato a mostre<br />
come la personale al “Convitto della Calza” nel 2006,<br />
la personale alla S. Giovanni Battista “Volti e immagini<br />
toscane” nel 2008, al Grand Hotel personale con<br />
ritratti al femminile nel 2009, alla Galleria Mentana<br />
personale nel 2009, all’Officina Profumo Farmaceutica<br />
di S. Maria Novella nel 2010. Oltre alle esposizioni<br />
che nel corso degli anni si sono svolte, è a Venezia<br />
nel 2011 all’Hotel Amadeus per il premio Biennale<br />
“Gondola d’oro”; a Roma alla Galleria Il Collezionista<br />
per “premio artista internazionale” nel 2012. A Verona<br />
è presente con “L’arte è amore” all’ Itaca Gallery<br />
nel 2012. A Parigi per il premio internazionale “Le<br />
Louvre” nel 2012. A Bruges per la mostra collettiva<br />
“Città di Bruges”, nel 2012. Inoltre, sempre nel 2012<br />
Meditazione, olio su tela, cm. 80x100<br />
alla Galleria Frosecchi ha presentato le sue opere<br />
dedicate alla danza con la personale “Arte ispira<br />
arte” immagini dedicate alla grande etoile Carla<br />
Fracci. Nell’opera Carla Fracci mentre stringe le scarpe<br />
da danza c’è tutta la poeticità di una donna in una<br />
dicotomia cromatica, in un trionfo di emozioni estetiche<br />
composte e raffinate. Le sue opere sono presenti<br />
in fondazioni pubbliche e private in Italia e all’estero.<br />
Ha donato il dipinto “Giovanni Paolo II” al Museo Civico<br />
Giuseppe Sciortino a Monreale - Palermo.<br />
137
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Leda Giannoni<br />
La pittura di Leda Giannoni ha l’intonazione di un diaro<br />
intimo in cui le immagini della memoria si mescolano<br />
ai colori vivaci del presente, sempre ricco di<br />
nuove suggestioni e spunti ispirativi. Artista dotata<br />
di rara sensibilità, vera e propria esploratrice delle<br />
pieghe più intime dell’animo umano, Leda ha maturato<br />
negli anni un lessico pittorico che unisce alla forza<br />
costruttiva del disegno, e quindi alla definizione plastica<br />
dei corpi, il senso della luce che percorre le superfici<br />
facendole vibrare e imprimendo loro una certa<br />
vitalità organica. Il suo sguardo indagatore e selettivo<br />
raramente si lascia distrarre dalla multiforme varietà<br />
del reale, ma preferisce soffermarsi sul racconto<br />
di ciò che più ama e conosce: i volti delle persone<br />
care, le scene di vita familiare, la poesia degli oggetti<br />
che abitano il quotidiano, l’incanto di un paesaggio<br />
osservato dalla finestra e riprodotto sulla tela non in<br />
forma di frammento ma quale immagine di pura bellezza<br />
universale. La realtà trova spazio e acquista<br />
sostanza nei suoi dipinti che si aprono ad un’intepretazione<br />
lirica e sottilmente malinconica dell’esistente,<br />
come se a motivare il suo tracciato espressivo vi<br />
fosse il desiderio di sottrarre le persone e le cose<br />
amate all’intervento ingiurioso del tempo che tutto<br />
trascina nel vuoto disarmante dell’oblio. È solo fermandoli<br />
sulla tela che i momenti vissuti sfuggono<br />
all’inclemenza dei giorni per mutarsi in certezze innegabili<br />
e imperiture, testimoni di un’esistenza che diventa<br />
eredità per coloro che verranno. Dipingere vuol<br />
dire anche coltivare l’ambizione di vincere il tempo, di<br />
spingersi oltre i suoi limiti per lasciare traccia di sé al<br />
mondo, ambizione non estranea alla pittura di Leda<br />
che può dirsi un compendio dei suoi amori e delle sue<br />
passioni, la musica e la danza anzitutto, arti gemelle<br />
da lei celebrate quali espressione di grazia e raffinatezza,<br />
di equilibrio e armonia. La linea ondulata e<br />
Ritratto di Giulia, olio su tela, cm. 70x100<br />
sintetica che definisce i contorni di certe sue figure<br />
danzanti, impone una profonda conoscenza del corpo<br />
umano e del movimento affinchè l’immagine riprodotta<br />
sulla superficie pittorica mantenga integri il dinamismo<br />
e l’energia; compito non facile in cui Leda riesce<br />
dotando la figura di un senso musicale e ritmico<br />
che la rende viva, sensuale e sofisticata, non solo immagine<br />
della realtà, ma simbolo dell’impeto dinamico<br />
attraverso cui si concretizza la vita.<br />
Daniela Pronestì<br />
138
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Giarrè<br />
monicagiarre@alice.it<br />
Aracne, 2012, acrilico su tela, cm. 100x100<br />
139
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Giarrè<br />
Nata a Tosi nel 1961, si è trasferita a Firenze<br />
nella metà degli anni Ottanta e qui, dopo incontri<br />
importanti e fondamentali insegnamenti<br />
(allieva prima di Giuseppe Leo e poi di Paolo Frosecchi),<br />
inizia il suo percorso espositivo a lungo meditato:<br />
nel 2001 due personali al Palagio di Parte Guelfa e a<br />
Villa Montalvo (Campi Bisenzio) seguite da tre collettive.<br />
Nel 2002 le personali alla Galleria Mentana e<br />
alla Galleria La Tartaruga (Roma) la partecipazione a<br />
diverse collettive fino al 2006 quando, collaborando<br />
con la Galleria Frosecchi, viene invitata alle Fiere di<br />
Firenze, Parma e Genova. Il 2008 è l’anno di tre personali:<br />
una alla Galleria Frosecchi, le altre ai ristoranti<br />
Garbo e Buchetta. Si susseguono anche le collettive e<br />
ottiene riconoscimenti ai Premi Firenze, Calindri, Italia.<br />
Nel 2012 la grande personale al Museo Archeologico<br />
di Fiesole e le mostre all’Artexpo di Arezzo, al<br />
Museo del Calcio di Coverciano e al Museo Alinari.<br />
“La circostanza stagionale ha dato vita ad un periodo<br />
di lavoro per le donne e fra quelle che hanno avuto la<br />
compiacenza, ma anche il coraggio di accogliere l’ennesimo<br />
invito, Monica Giarrè può ben delineare un<br />
bilancio della propria recente attività dedicata alla figura<br />
femminile. Ecco un mondo familiare, un racconto<br />
umano, un’altra tappa della sua vocazione d’artista<br />
evidentemente cresciuta in un clima di fervidi contatti<br />
familiari e amicali, eppure singolarmente libera. In<br />
queste sue figure si avverte un inconsueto candore<br />
seppure nella prorompente bianca nudità che emerge<br />
da geometrie dai colori crudi. Infatti, ad un primo esame<br />
si può pensare che la Giarrè cerchi di giustificare<br />
la collocazione spaziale ma penso anche suggerire<br />
una sapiente soluzione di rottura. L’osservatore è preso<br />
dalla leggerezza limpida della figura ma subito<br />
dopo non può ignorare le forme geometriche compositivamente<br />
aggregate in un esatto andamento che fa<br />
vedere lo stretto rapporto tra il dato figurativo e il rigore<br />
geometrico che anche nei colori emana un serio<br />
processo di depurazione. Ritengo che il momento creativo<br />
di Monica sia pronto ad uno scatto per una strada<br />
nuova che terrà conto della vecchia, sfatando certamente<br />
l’opinabile detto”.<br />
Giuse Benignetti<br />
“L’introduzione della figura umana risale a tempi piuttosto<br />
recenti e testimonia un nuovo amore per il corpo<br />
delle donne che è diventato emblema di una di femminilità<br />
viva e libera. Dal punto di vista stilistico, ripercorrendone<br />
in breve l’evoluzione, si nota un forte legame<br />
con uno dei momenti più significativi della<br />
storia dell’arte, cioè quello che va dalle riflessioni di<br />
Paul Cézanne sulle forme fino toccare le scomposizione<br />
dei piani dei cubisti, soprattutto quelle di Georges<br />
Braque. Di grande interesse è sua la produzione sulle<br />
figure mitologiche che l’ha portata all’elaborazione di<br />
un complesso studio dedicato alla donna. L’artista,<br />
attraverso un’interpretazione in chiave psicologica di<br />
Dafne, Aracne, Diana, fino a giungere alla dantesca<br />
Beatrice, ha offerto una lettura del mondo emotivo<br />
femminile mostrando in questi soggetti di volta in volta<br />
la forza, il carattere, la sensualità ma anche la complessità<br />
di queste donne. Proprio in queste opere si<br />
definisce una tavolozza brillante, ricercatissima nei<br />
colori, che si sposa con uno stile asciutto dai contorni<br />
marcati e dalle campiture che ricordano la Pop Art<br />
americana”.<br />
Samanta Monco<br />
140
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Giarrè<br />
Dafne, 2012, olio e acrilico su tela, cm. 100x100<br />
141
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Chiara Giordano<br />
chrgiordano58@gmail.com<br />
Ma sono mille papaveri rossi, olio su tela e cornice in legno, cm. 76x135<br />
Nata in provincia di Bari, vive e lavora a Firenze<br />
dal 1987. Ha iniziato a dipingere frequentando<br />
a Firenze il Laboratorio d’Arte Nibe della<br />
pittrice Nicla Cesari, affinando poi le tecniche dell’acquerello<br />
e dell’acrilico in corsi di pittura en plein air<br />
presso il Burren Painting Centre di Lisdoonvarna, nella<br />
Contea di Clare, in Irlanda. Ha esposto in varie collettive,<br />
tra le quali alcune edizioni del “Premio Italia<br />
per le Arti Visive”, ottenendo vari riconoscimenti. Nei<br />
suoi lavori privilegia il figurativo, rappresentando in<br />
particolar modo fiori e paesaggi. In essi l’autrice: “...<br />
sembra proprio orientata ad abbandonarsi in una dimensione<br />
di flautata naturalità appena sbocciata alla<br />
vita ove fragranze e morbidezze si rincorrono lungo il<br />
sentiero di lunghe osservazioni ravvicinate di petali e<br />
di foglie raccolte con piglio meticoloso in un “carnet”<br />
botanico venato di naiveté o si dispiegano nelle striature<br />
calde d’un tramonto appuntato sul calendario<br />
degli eventi personali”.<br />
Alvaro Spagnesi, Eco d’Arte moderna, n. 170 - 2009<br />
I suoi oli aprono: “...una sorta di giardino incantato e i<br />
suoi fiori così limpidi, così giganteggianti, appaiono<br />
andare oltre la realtà per comporre e intessere valori<br />
cromatici e di luce”.<br />
Roberta Fiorini, Eco d’arte moderna, n. 162 - 2007<br />
142
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lina Giorgi<br />
Cell. 349 3983780<br />
www.linagiorgi.com - giorgi@lina.it<br />
Estremo Oriente, tecnica mista su tela, cm. 100x100<br />
Nata a Castel San Niccolò, vive e lavora a Ponte<br />
a Poppi (Arezzo). Da tempo è presente in numerose<br />
rassegne, fiere e premi dove ha ottenuto<br />
significativi riconoscimenti; tra i più recenti: le<br />
collettive a Foiano della Chiana (Arezzo), ”FIDAPA<br />
espone le Artemisie”, a Meleto Cavriglia (Arezzo), nel<br />
palazzo della Provincia di Arezzo, “Arte per non dimenticare”<br />
ad Arezzo, le personali al Monastero di<br />
Camaldoli nel 2007 e 2008 e alla Galleria Modigliani<br />
a Milano, la partecipazione alle manifestazioni periodiche<br />
del “Premio Italia per le Arti Visive”, del “Premio<br />
Firenze”, della Rassegna nazionale di pittura Livorno.<br />
È presente alle fiere “Immagina” di Reggio<br />
Emilia nel 2008 e 2009, “Vernice Art Fair” di Forli nel<br />
2009, “Art Expo” di Arezzo nel 2011 e 2012; nel 2009<br />
partecipa a “Primavera Maremmana” a Grosseto, a<br />
“Percorsi d’arte in Biblioteca” a Pontassieve, alla Mostra<br />
di Pittura al Castello Weissenstein Pommersfelden<br />
(Norimberga), ad “Arte Sotto i Portici” a Bologna<br />
- anche nelle tre edizioni successive - e tiene una nuova<br />
personale al Monastero di Camaldoli ed una ad<br />
Abano Terme, mentre nel 2012 è in personale a Poppi<br />
nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea.<br />
143
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lina Giorgi<br />
Visioni di mezzogiorno, tecnica mista su tela, cm. 120X80<br />
“Nei suoi ritratti della natura il vero appare sempre<br />
plasmato al filtro di un’annotazione magica: una luce,<br />
un movimento, un’inquadratura, diventano ingredienti<br />
attraverso i quali l’artista attribuisce ai luoghi e ai soggetti,<br />
pur riconducibili alla realta’ che la circonda, un<br />
ulteriore accento, come una sorta di avvolgente abbraccio,<br />
emozionale, idealizzante. Poesia ed energia si<br />
fondono negli scorci del paesaggio casentinese, negli<br />
orizzonti di prati e di spiagge dove corrono liberi i cavalli,<br />
ma anche nelle figure degli alberi che spesso<br />
Lina isola dal contesto naturalistico e tratteggia con<br />
chiome lussureggianti, per lasciare emergere tutto il<br />
carico simbolico di questa forma che unisce la terra al<br />
cielo. Nel suo percorso espressivo il colore non puo’<br />
che corrispondere a questa inclinazione a rendere<br />
straordinaria ogni visione e dalla percezione di luci<br />
smaglianti talvolta trasmigra in atmosfere fantastiche<br />
osando alberi azzurri o campi inondati di arancione.<br />
L’artista continuamente trasforma cio’ che vive, cio’<br />
che osserva, cio’ che sente e in questo viaggio la sua<br />
ricerca si apre a nuove sperimentazioni come ci attestano<br />
alcune recenti opere dove Lina demarca piu’<br />
esplicitamente il confine tra realta’ e immaginazione,<br />
tra veduta e memoria, così che una visione si interpone<br />
o sovrappone all’altra instaurando un’affascinante<br />
e diversa ipotesi di dialogo.”<br />
Roberta Fiorini<br />
144
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Giuliani Perugi<br />
Vive ed opera a Firenze - Cell. 333 5272453<br />
info.angelagiuliani@alice.it - www.angelagiuliani.info<br />
Inverno al Palmerino, acquarello su avorio, diametro cm. 9<br />
Nasce a Bologna dove si diploma all’Istituto<br />
Statale d’Arte nella sezione di Pittura sotto la<br />
guida del maestro Vasco Bendini. Lavora per<br />
un anno nella Pinacoteca comunale come apprendista<br />
restauratrice. Il matrimonio la porta a trasferirsi a Firenze<br />
dal 1967, dove si dedica alla miniatura di riproduzione,<br />
lavorando su commissione. Continua in parallelo<br />
la ricerca di un’espressione propria e nel 1982<br />
allestisce la prima mostra personale di acquarelli su<br />
avorio, a tema prevalentemente paesaggistico, che<br />
riscuotono successo. Si applica allo studio di nuove<br />
tecniche su più ampie dimensioni, utilizzando l’acquarello<br />
a secco su cartoncino “martello”, dedicandosi<br />
anche al genere del ritratto. Affascinata dalla Tradizione<br />
iconografica su temi sacri, esegue copie dei<br />
grandi maestri del Cinquecento (Beato Angelico, Botticelli,<br />
Leonardo), Seicento (Caravaggio, Guercino,<br />
Carlo Dolci) sino a spaziare verso autori del Settecento<br />
francese. Mediante la tecnica della tempera a<br />
uovo, con l’aggiunta della tempera grassa dagli effetti<br />
luministici, realizza creazioni originali su tela e su<br />
tavola d’argomento sacro. Dal 2000 è presidente del<br />
Gruppo “Tabula picta”, sotto l’egida del quale ha promosso<br />
ed allestito numerose collettive e la realizzazione<br />
di una mirabile “Via Crucis” nella Chiesa di S.<br />
Ambrogio a Firenze. Ha partecipato a numerose edizioni<br />
del “Sacro nell’arte” su temi biblici presso la<br />
Basilica della S.S.Annunziata. Sue opere sono presenti<br />
in collezioni private in Italia, Europa e Stati Uniti.<br />
145
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Giuliani Perugi<br />
Silenzio e vita, 2006, tempera grassa su tela, cm. 50x40<br />
“Angela Giuliani Perugi è una raffinata artista di origini<br />
emiliane che da quarant’anni vive ed opera a Firenze<br />
profondamente legata allo spirito umanistico-rinascimentale<br />
che connota la città nei suoi splendori monumentali.<br />
Le competenze restaurative e riproduttive di<br />
un’opera la accompagnano fin dalla giovinezza per<br />
maturare percorsi alternativi in una progressione significativa<br />
di esiti pittorici, alternando sorprendenti<br />
copie ad originali soggetti d’invenzione. Lo stile miniaturistico<br />
inaugura il suo avvicinamento all’arte nell’applicazione<br />
preziosa dell’acquarello su avorio che regala<br />
squisiti scorci paesaggistici di lenticolare fattura<br />
coloristica. Nelle opere ad acquarello “temperato” su<br />
cartone o su tela ottiene vivide gradazioni chiaroscurali<br />
su più ampi formati di singolare lirismo nella poetica<br />
suggestiva del ricordo. Ritrae con cura distensive<br />
vedute dell’amato paesaggio toscano nella rievocazione<br />
di luoghi paesistici, pacificanti avvallamenti campestri<br />
con casolari tra cipressi ed ulivi verdeggianti e<br />
solari segmenti del litorale tirrenico a lei cari. La luce<br />
diviene l’elemento unificatore di queste visioni che,<br />
nei toni di un caldo cromatismo, affermano una purezza<br />
atmosferica dal respiro idilliaco nell’armonicità dei<br />
dettagli. Il ritratto e la figura sono felicemente resi sia<br />
per la resa fisionomica che per dovizia di positure, ora<br />
in assoli o inseriti in contesti naturalistici che ne accarezzano<br />
le sembianze. Se la natura è una fonte ispirativa<br />
privilegiata, nella sua copiosa produzione svolge<br />
un ruolo primario la riproposizione del sentimento del<br />
Divino. Realizza con ricercata perizia temi d’arte sacra,<br />
ideati o riprodotti nel rigore delle icone con l’apporto<br />
di brillanti pigmenti e della foglia d’oro zecchino o traduce<br />
con immedesimazione i dettami delle tavole dipinte<br />
da insigni maestri del passato. L’azione diligente<br />
del pennello ricrea figure devozionali, episodi o personaggi<br />
di ispirazione biblica o di impronta liturgica nella<br />
riesumazione di iconografie classiche legate al culto<br />
mariano, così diffuso a Firenze, come la scena eterea<br />
dell’Annunciazione. Fedele alla componente trascendente<br />
nella cultura delle arti visive contemporanee,<br />
Angela Giuliani Perugi si pone in continuità con la tradizione<br />
sacra, fornendoci interiorizzate testimonianze<br />
di spiritualità, avvalorate da prassi esecutive ispirate<br />
nel dialogo tra reale e ideale, tra la natura umana e<br />
l’ineffabile”.<br />
Silvia Ranzi<br />
146
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maura Giussani<br />
Via Romagna, 7 - 52100 Arezzo - Tel. 0575 20590 - Cell. +39 320 2923833<br />
giuma.22@hotmail.it<br />
Un pomeriggio a Fontana di Trevi, 2012, olio su tela, cm. 70x80<br />
Maura Giussani nata nel 1952 a Milano dove<br />
si è diplomata presso il liceo artistico Beato<br />
Angelico. Attualmente vive e lavora ad Arezzo.<br />
I suoi soggetti preferiti sono lo studio delle luci e<br />
dei riflessi in tutte le loro manifestazioni, ma ama anche<br />
spaziare tra figurativo ed astratto, per sperimentare<br />
tecniche diverse. Dal 2003 ha partecipato a varie<br />
collettive in Italia e all’estero. Ha partecipato anche a<br />
vari concorsi: 2006, terza classificata ”Estemporanea<br />
Sasso di Simone; 2007, opera segnalata al ”Premio<br />
Nazionale Mecenate”; opera segnalata al “Premio<br />
Agazzi“ (BG); 2008, terza classificata all’estemporanea<br />
“Città di Monterchi”; 2009, collettiva presso<br />
l’Atrio d’onore della Provincia (AR); 2010, terza classificata<br />
concorso pittura contemporanea al “Monterchifestival”;<br />
2011, opera segnalata al ”Premio di pittura<br />
contemporanea” Lucignano; 2012, terza classificata al<br />
”Premio Astrolabio”; terza classificata all’estemporanea<br />
Rigutino; terza classificatga al concorso nazionale<br />
”Ancos”; partecipazione ad “Artexpo” (AR).<br />
“La pittura della Giussani è sinonimo di ricerca accurata<br />
della visione cromatica in vari aspetti. Lo studio<br />
dei riflessi ottenuti da varie visioni, quasi maniacalmente<br />
realistiche, nei suoi soggetti a vocazione motoristica<br />
(auto, moto, ecc.), ne danno una lettura piacevole<br />
e fortemente convincente, con strati di<br />
contrasto che rafforzano lo spazio irreale dell’esterno<br />
del soggetto. Notturna, in opere, dove lo spazio e la<br />
luce giocano da padroni sul fondo pittorico, influenze<br />
quasi Hopperiane nei suoi soggetti da sala da ballo,<br />
bar e situazioni sospese nello spazio-tempo, fanno di<br />
quest’artista un composito equilibrato di ricerca pittorica<br />
al di sopra di mode e atteggiamenti molto comuni<br />
all’arte contemporanea. La Giussani è un’artista<br />
che riesce ad avere il coraggio di sperimentare<br />
nuove strade, anche se alla base vi è una maturità<br />
mentale e di concetto che la rende riconoscibile e<br />
unica nel suo stile”.<br />
M° Alessandro Marrone<br />
147
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patricia Glauser<br />
patriciaglauser@gmail.com - http://www.patriciaglauser.com<br />
Cell. +39 339 8144018 - Tel. +39 055 8587039<br />
Nata in Colombia nel 1967. Nel 1998 lascia il<br />
suo lavoro come dentista per venire in Italia a<br />
studiare arte. Dopo aver fatto diversi corsi di<br />
disegno e pittura, nel 2001 s’iscrive all’Accademia di<br />
Belle Arti di Firenze, dove si diploma in Pittura nel<br />
2006. Nel 2009 segue il master in Arti Visive alla Libera<br />
Accademia di Belle Arti di Firenze (LABA). Oltre al<br />
lavoro come artista, è insegnante di Anatomia dell’Immagine<br />
alla LABA. Numerose le mostre personali e<br />
collettive; tra queste si ricordano: le personali In Bianco<br />
(201, atelier Art studio and Gallery, Patricia Glauser,<br />
Firenze); Insight Outside (2010, Galleria Lato, Prato);<br />
Un parcours a deux temps (2007, Elsa Fajardo, Wavre,<br />
Belgio); le collettive Visone bianco e nero, pensieri a<br />
colori (2012, Barbara Vincenzi, Venezia); Gender fluid<br />
(2012, Barbara Vincenzi, Centro d’Arte Moderna, Pisa);<br />
Visioni in Bianco e Nero (2012, Barbara Vincenzi, Studio<br />
Iroko, Milano); Oniricum (2011, Angelo Pieroni,<br />
Museo della Specola, Firenze); Artdesignweek show<br />
(2011, Galleria Bardi Contemporanea, Firenze); Verde<br />
que te quiero verde (2009, Vittorio Corsini, piazza Ghiberti,<br />
Firenze); Lavori finali (2009, D’A Spazio d’arte,<br />
Fabio Cresci, Empoli); Communication box (2009, Pedro<br />
Riz a Porta, Fabio Cresci, via dei Bardi, Firenze);<br />
Profezie di bellezza 4 (2004, A. Tirelli, Caffé Storico<br />
Letterario Giubbe Rosse, Firenze); Mostra di Pittura<br />
(2004, Radu Dragumirescu, ex Chiesa di San Carlo di<br />
Barnabisti, Firenze). È stata finalista al Premio Afrodite<br />
(2012) e al Premio Yicca (2009). Hanno scritto di lei, tra<br />
gli altri: Serena Bedini ed Emanuela Catalano.<br />
“Patricia Glauser, partendo dall’osservazione<br />
dell’espressività materiale della tela, della sua fisicità<br />
e presenza nello spazio, inizia la sua personale ricerca<br />
del “tra” ovvero: “dello spazio che divide e/o connette<br />
interno ed esterno, materia ed energia, presenza e assenza”.<br />
Nei suoi lavori, la tela gioca un ruolo principale<br />
nel farsi figura, il colore è un bianco assoluto ed essenziale<br />
che non ha più il bisogno di costruire la forma, né<br />
di trasmettere emozioni e sensazioni. Nella storia<br />
dell’arte si incontrano importanti precedenti nella possibilità<br />
della tela di esprimere la terza dimensione sia<br />
Io Abito, 2011, gesso e acrilico su tela, cm. 80x170<br />
dal punto di vista visivo, nelle ricerche rinascimentali<br />
sulla prospettiva, che da quello fisico, ad esempio nel<br />
caso dei tagli di Fontana. Patricia Glauser, memore di<br />
tutte queste possibilità, sviluppa un rapporto personale<br />
con la tela. Le forme ottenute diventano scultoree.<br />
La tela si presenta come un “abito” (vestito) che copre<br />
ed allo stesso tempo scopre. Una “tela-abito”, che<br />
prende la forma, “tra” materia ed energia”.<br />
Spela Zidar e Fabrizia Bettazzi<br />
148
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Donatella Gori<br />
“Nel panorama delle Arti Figurative a Firenze Donatella<br />
Gori si distingue per un iter produttivo avviato<br />
che rivela un talento versatile nell’applicazione di varie<br />
tecniche esecutive, affermandosi quale sensibile<br />
pittrice, ceramista e decoratrice. La sua formazione si<br />
avvale di studi classico-umanistici ed accademici<br />
nell’esercizio dell’arte pittorica in forza della quale<br />
persegue un linguaggio figurativo che esalta la tradizione<br />
del vero naturalistico, prediligendo pastosi imdonatella.gori@libero.it<br />
www.ceramichegori.com<br />
2 vasi , h cm. 23 , h cm. 25<br />
Donatella Gori ha frequentato l’Accademia di<br />
Belle Arti di Firenze, indirizzo Pittura, con il<br />
professor Giovannelli, conseguendo la laurea<br />
nell’anno accademico 2002/2003 con votazione<br />
110/110. Dopo la formazione accademica, nel 2004 si<br />
è specializzata nella decorazione su ceramica frequentando<br />
la Scuola di Ceramica di Montelupo Fiorentino<br />
e perfezionando la tecnica con stage presso<br />
aziende produttrici di materiale ceramico. È iscritta<br />
all’associazione culturale “Firenze Arte” con la quale<br />
ha partecipato a varie collettive e dove, lo scorso dicembre,<br />
ha esposto in una mostra personale i suoi<br />
pastelli e le ceramiche. Al 2008 risale la personale di<br />
quadri ad olio presso la Galleria Centro Storico di Firenze,<br />
e molte altre sono le mostre corali e individuali<br />
realizzate in tanti anni di carriera.<br />
149
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Donatella Gori<br />
Natura morta con figura femminile, 2002, olio su tela, cm. 80x80<br />
Piatto, con decoro geometrico, cm. 30<br />
pasti cromatici. L’intimismo lirico dello sguardo nella<br />
riservatezza del vivere, illuminato dal rasserenante<br />
contatto con la natura, è il filtro e la cifra stilistica che<br />
caratterizza il suo approccio al reale. L’interesse visivo<br />
si indirizza verso assorti e domestici assemblaggi<br />
oggettuali in interni, si declina nella delineazione di<br />
vedute paesaggistiche di rivisitata memoria, si sofferma<br />
talora a ritrarre la figura umana, profilata nelle<br />
giovanili fattezze di dolci ritratti femminili. Ragguardevole<br />
è il ciclo pittorico “Il quadro nel quadro” che,<br />
nato per omaggiare il maestro d’arte Onofrio Martinelli<br />
vissuto fra le due guerre, presenta opere-citazione<br />
dello stesso artista interagenti con nature morte di<br />
studiata composizione ideate dalla Gori secondo<br />
un’intonazione meditativa, scandita da un segno compendiario,<br />
sostenuto da un denso e caldo tonalismo<br />
dagli accenti evocativi. Se negli accorpamenti studiati<br />
di oggetti prevalgono valenze emozionali-simboliche<br />
di natura riflessiva, nei soggetti paesaggistici<br />
emerge la resa luministico-cromatica di impronta mediterranea<br />
che ritrae distensivi segmenti marini, montani<br />
o campestri: versiliesi, liguri, meridionali, dolomitici,<br />
sorpresi nell’occasionalità di viaggi compiuti,<br />
sotto l’azione vivificante del ricordo. Una tale contiguità<br />
di temi è trasposta felicemente sulla tela o su<br />
carta mediante la prassi di due tecniche privilegiate<br />
con esiti di elegiaca poeticità: da una parte la messa<br />
in opera di una solidità costruttiva grazie all’impiego<br />
del colore ad olio impegnato su contrasti timbrici dalle<br />
ricercate iridescenze; dall’altra la freschezza esecutiva<br />
del pastello nella resa di preziosi sfumati in<br />
soggetti tratti dalla ferialità di un quotidiano amato<br />
nei suoi riposti assemblaggi di frutta o contemplato<br />
secondo carpite angolazioni paesaggistiche. Spaziando<br />
dall’arte all’artigianato di pezzi unici, l’estro e la<br />
professionalità artistica di Donatella Gori dimostra<br />
percorsi diversificati nell’ambito decorativo: dall’applicazione<br />
alla ceramica di eccelsa tradizione toscana<br />
a cornici d’autore per la nota area di Certaldo. Con<br />
elegante e fluente vena ornamentale decora vasellame<br />
di varia foggia e destinazione rispettando e ricreando<br />
gli stilemi propri della rinomata scuola di Montelupo<br />
Fiorentino - spaziando con fattura disinvolta da<br />
complessi intrecci figurativi a sinuose forme vegetali<br />
- al fine di impreziosire con pregevoli manufatti la cultura<br />
dell’abitare e dare continuità, nell’innovazione,<br />
alla secolare tradizione delle maioliche fiorentine<br />
note fin dai tempi medicei”.<br />
Silvia Ranzi<br />
150
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Annapaola Gorozpe Perez Pria<br />
Piazza Indipendenza, 1 - 50129 Firenze<br />
Cell. 338 4612025 - annapaolagorozpe@gmail.com<br />
L’Abbraccio, 2005, olio su tela, cm. 70x100<br />
Nata nel 1978 a Città del Messico, si diploma in<br />
Disegno Museografico, all’Accademia di Belle<br />
Arti (Escuela Nacional de Bellas Artes “La<br />
Esmeralda”) e nella stessa si laurea in Belle Arti (Pittura,<br />
Scultura, Incisione). In Italia, si specializza alla<br />
scuola d’incisione “Il Bisonte” a Firenze. Ha partecipato<br />
a varie mostre e concorsi all’estero e in Italia, tra<br />
i quali si ricordano il Concorso Internazionale Leonardo<br />
da Vinci nel Museo di Leonardo da Vinci nel 2000;<br />
la mostra itinerante Santa Anastasia di Sirmio, dal<br />
2005 al 2007, terminata agli Archivi del Museo Vaticano;<br />
la mostra collettiva al “Caffè Giubbe Rosse” nel<br />
2006 e la mostra Gattart nello stesso anno; la mostra<br />
“Terra”, Città Sant’ Angelo, nel 2007 e la mostra “Verso<br />
la Terra Promessa” nella chiesa S. Maria Annunziata<br />
nel 2012.<br />
151
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Annapaola Gorozpe Perez Pria<br />
La mia Letizia, 2005, olio su tela, cm. 70x100<br />
152
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Greco<br />
silviagreco34@gmail.com<br />
Alpha centauri, 2008, acrilico e foglia oro su tela, cm. 120x60<br />
Silvia Greco è nata a Fucecchio nel 1977 ed ha<br />
compiuto studi artistici, prima il Liceo Artistico<br />
e poi l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.<br />
Parallelamente alla sua attività di Interior designer<br />
ha proseguito l’attività pittorica prestandosi a commissioni<br />
private per la realizzazione di decorazioni di<br />
interni in abitazioni e in locali pubblici, sviluppando<br />
così un suo personale linguaggio pittorico. Le esperienze<br />
lavorative nell’ambito dell’arredamento l’hanno<br />
comunque indotta a una riflessione estetica profonda<br />
confluita in una ricerca pittorica che, forse per<br />
contrasto, è andata a sviluppare un concetto di spazialità<br />
sconfinata e disabitata, collocata nelle ambientazioni<br />
atemporali dell’infinito universo stellare.<br />
L’uomo, mai presente, non ne è comunque escluso,<br />
anzi: è per lui e per la sua desolazione che l’artista<br />
ricrea questo nuovo mondo. I dipinti, raffinatissimi<br />
nella rigorosa selezione dei materiali e dei colori,<br />
presentano costellazioni, pianeti e stelle che rimandano<br />
all’idea ancestrale di ricerca dell’infinito a cui<br />
da sempre l’uomo anela. Interpretando lo spazio cosmico<br />
come un’apertura sull’universo interiore, l’artista<br />
mostra stelle luminose che esplodono di luce sul<br />
volto di chi osserva, ed immagini di paesaggi ultraterrestri<br />
rubate alla scienza. Questi luoghi spaziali<br />
diventano ideali grazie a un lungo procedimento intellettuale<br />
che porta l’artista a stampare sulla tela<br />
l’immagine dell’opera precedentemente dipinta.<br />
Samanta Monco<br />
153
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Greco<br />
Alba su Marte, 2009, stampa su tela, cm. 95x70<br />
“Nelle opere di Silvia Greco ciò che ci appare davanti<br />
è un’esplosione di energia, luce e materia.<br />
Nei dipinti che fanno parte della collezione “Tracce di<br />
luce” i colori preziosi come l’oro e l’argento si irradiano<br />
attraverso raggi luminosi e sfavillanti sulla superficie<br />
della tela, creando armoniosi contrasti con le cromie<br />
opache dell’acrilico che si impongono con forza e<br />
dinamismo. I filamenti di colore che disegnano forme<br />
particolari, richiamano alla memoria pianeti dai bagliori<br />
folgoranti e stelle solari irradianti. Ci troviamo in<br />
un universo dove l’esplosione vitale di luce investe<br />
ogni cosa, e da qui colori vibranti e penetranti emergono<br />
carichi di materia.<br />
…Vincente è il connubio tra colori scintillanti e tinte<br />
opache, forti e materiche, che conferiscono alle opere<br />
una illimitata dinamica energia.”<br />
Elisa Cristiano<br />
154
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Greco<br />
Vega, 2009, acrilico e foglia argento su tela, cm. 100x80<br />
155
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Greco<br />
Pianeta Vulcano, 2009, stampa su tela, cm. 65x65<br />
156
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Franca Grilli<br />
Via Orcagna, 21 - 50121 Firenze<br />
“Con gli anni ho nascosto nella memoria frammenti, sensazioni, stralci che in queste sculture, 35 complessivamente,<br />
ho intrecciato al racconto, alla favola, allo scherzo, a volte con fierezza, a volte con abbandono”.<br />
Franca Grilli<br />
Franca Grilli vive e lavora a Firenze. Diplomata<br />
all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha al suo<br />
attivo numerose personali, tra cui: Il Fiore (Firenze,<br />
1966), Il Traghetto (Venezia, 1970), Arti Visive<br />
(Roma, 1972), Il Vicolo (Genova, 1979), L’Indiano (Firenze,<br />
1982), Bottega del quadro (Bergamo, 1989),<br />
Vanna Casati (Bergamo, 1998), Ennavu (Bologna,<br />
2001), 8+1 (Venezia- Mestre, 2007). Tra le mostre di<br />
gioielli d’artista, si segnalano: Forma e Qualità<br />
(1971), Monaco di Baviera, premiata con medaglia<br />
d’oro; Progettare con l’oro (1980), Palazzo Strozzi (Firenze)<br />
e Castello Sforzesco (Milano); L’arte del gioiello<br />
d’artista (2001), Museo degli Argenti, Palazzo<br />
Pitti, Firenze. Tra i libri d’artista si ricordano: Biennale<br />
con “Zeta boox”, Barcellona, 1985; 30 disegni ispirati<br />
alla poesia giapponese Haiku (1988), Editrice<br />
Eidos Mirano (Ve); “Migalhas” de Pessoa, libri ispirati<br />
alla poesia di Fernando Pessoa, Lisbona, Casa<br />
Pessoa, 1998. Hanno scritto di lei: Carlo Betocchi,<br />
Corrado Marsan, Toni Toniato, Lara Vinca Masini,<br />
Guido Montana, Germano Beringheli, Giorgio Segato,<br />
Giuliano Serafini.<br />
157
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Martina Grkinic<br />
Atelier d’Arte di Art - Expertise - Via Pisana, 305-237 rosso - 50143 Firenze<br />
Tel. 333 7392841<br />
La festa di nozze - installazione, fotografia digitale, immagine ad<br />
alta risoluzione stampabili su diversi supporti e in diversi formati<br />
Nuvola - installazione da La festa di nozze, fotografia digitale,<br />
immagine ad alta risoluzione stampabili su diversi supporti e in<br />
diversi formati<br />
Dopo il diploma al Liceo Artistico di Pola (1999),<br />
inizia le prime esperienze espositive in Croazia.<br />
Tra il 2000 e il 2001 si trasferisce a Firenze per<br />
studiare pittura all’Accademia di Belle Arti - dove si<br />
diploma nel 2008 - e in questi anni partecipa ad alcuni<br />
concorsi, ottenendo il quarto posto al IV° Concorso Nazionale<br />
di Pittura “Gaetano Morgese” (2003) a Terlizzi<br />
(BA). Nel 2005 vince il Premio Internazionale d’Arte<br />
SS395 nella categoria Artisti Emergenti (Vernio, Galleria<br />
d’Arte, BoArt). Nel 2005 è finalista al Premio Celeste<br />
di Siena nella categoria Pittura Mediale Studente.<br />
Si avvicina intanto all’Art Therapy, partecipando al seminario<br />
Esplorando i paesaggi interni (Firenze, 2007).<br />
Nel 2008 partecipa al Concorso Premio Celeste a Siena<br />
e, tra il 2009 e il 2010, partecipa al Premio Nazionale<br />
Chimera (AR), al concorso MOHO-YICCA 2009 Young<br />
International Contest of Contemporary Art, al concorso<br />
fotografico “Quotidiana” e al Concorso Premio Celeste<br />
2010. Ha da poco esposto in personale presso “Terre di<br />
Masaccio” a Firenze e alla collettiva al Wardance Comics<br />
Party. In occasione della Giornata Mondiale contro<br />
la violenza sulle donne (25 novembre 2011) presenta<br />
una serie fotografica ispirata al tema della violenza<br />
sulla donna e sul suo corpo nell’Atelier d’Arte di Art-<br />
Expertise, a Firenze. Nello stesso Atelier organizza, nel<br />
2012, un’installazione dal titolo “La Festa di nozze”,<br />
dalla quale sono tratte le foto pubblicate in questo volume.<br />
Pensata sulla sua personale esperienza matrimoniale,<br />
l’installazione consiste nel suo abito nuziale,<br />
sorretto da palloncini bianchi e fluttuante tra “nuvole”,<br />
da sogno, realizzate con materiali di riciclo. A terra,<br />
nastri fotografici, lembi di tulle, e altri elementi che rimandano<br />
al tema nuziale, compreso un cenno alla vita<br />
quotidiana che fa da epilogo al “grande giorno”: un<br />
ferro da stiro, molti detersivi, giornali, simbolo dei giorni<br />
che passano tra nevrosi e routine quotidiana, accumulandosi<br />
ed accatastandosi negli angoli. Sul vestito<br />
da sposa, infine, da un video proiettore posizionato in<br />
un angolo,erano proiettate immagini del “giorno felice”:<br />
le foto della sposa, dello sposo, dei parenti e della<br />
festa di nozze. Una riflessione amara e provocatoria<br />
sulla tradizione nuziale che è presagio di aspettative<br />
alte, da sogno, ma anche preludio, talvolta, ad inaspettate<br />
realtà.<br />
Marina Volpi<br />
158
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Francesca Guetta<br />
Via Canova, 78 - 50142 Firenze - f.guetta@alice.it - Cell. 3397705116<br />
www.artecommunicatios.it/artistisuiqualiinvestire - www.artexpo-gallery.it/premioespressionecreativa<br />
Omaggio a Michelangelo III°, 2011, polimaterico su tela, cm. 50x70<br />
Francesca Guetta è nata a Firenze, dove vive e<br />
lavora. Da sempre attratta dal mondo dell’arte,<br />
ha iniziato a studiare tecniche pittoriche presso<br />
il C.U.E.A. di Firenze, successivamente presso la scuola<br />
“Sole Costa“ ed ha approfondito la sua formazione<br />
artistica anche sotto la guida dei pittori Aida Teran e<br />
Giuseppe Ciccia. Ha partecipato a numerose rassegne<br />
artistiche e concorsi sia in Italia che all’estero ricevendo<br />
diversi premi e riconoscimenti. I suoi dipinti si<br />
trovano in collezioni pubbliche e private. Spazia<br />
dall’informale al figurativo affidando al colore la forza<br />
creativa. È inserita in diversi cataloghi e libri d’arte.<br />
“Arte Povera, New Dada e molta creatività spingono<br />
la fiorentina Guetta a indagare cultura e storia<br />
dell’arte. In questi mesi si è concentrata su potenza<br />
michelangiolesca e su ardore futurista. Le due tematiche<br />
sono rese privilegiando forza di materiali e colori<br />
e l’incisività del collage. E proprio qui Guetta trova<br />
composizioni serrate, uno scatto in più”.<br />
Fabio Bianchi<br />
“Non poteva essere altrimenti l’efficacia e la validità<br />
di questa composizione dedicata al genio dell’arte, al<br />
grande Michelangelo, perché concepita e realizzata<br />
da un’artista fiorentina che possiede nei geni e nei<br />
pori l’energia di Buonarroti. I colori si muovono tra il<br />
classico e il contemporaneo, tra la limpidezza e la<br />
precisione della realtà presente e le sfumature del<br />
passato, su un’opera fondamentalmente informale.<br />
159
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Francesca Guetta<br />
Omaggio al Futurismo, 2009, tecnica mista su cartone telato, cm. 40x50<br />
La mano che scolpisce, è un gesto umano guidato dal<br />
divino, dove tempo e spazio divengono l’attimo,<br />
l’eterno… traducendosi in uno sguardo di meraviglia,<br />
muovendosi dall’essenziale al particolare. Lo stesso<br />
Michelangelo prima di realizzare il Giudizio Universale,<br />
la sua opera summa, scriveva : ma che poss’io, Signor,<br />
se a me non vieni?”<br />
Pompea Vergaro<br />
“(…) Legati difatti all’innato bisogno espressivo di<br />
Francesca Guetta vanno lette la serie Omaggio al Futurismo<br />
e le sue ultime sperimentazioni materiche.<br />
La prima, una singolare rivisitazione estetica in cui<br />
ritmi ben dosati, lontani da un’esplosione di linee o<br />
da anacronistici dinamismi, si fondono con elementi<br />
grafici e oggetti di recupero spesso originali che richiamano<br />
uno dei periodi storici più interessanti del<br />
nostro Paese, nonché l’unica avanguardia storica tutta<br />
italiana. La seconda e ultima in ordine di tempo,<br />
una, altrettanto interessante, sperimentazione in cui<br />
l’attrazione sensoriale si unisce alla consapevolezza<br />
del proprio spessore plastico e alla ricchezza cromatica,<br />
che, facendosi densa, crea una complessità di<br />
trapassi che diventano esuberante deposito plastico<br />
e fulcro nascente di luce, così catturata dalla fervida<br />
vitalità materica”.<br />
Barbara Angiolini<br />
160
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Guicciardini Ricceri<br />
Piazza D’Azeglio, 24 - 50121 Firenze<br />
Verso casa, acquerello su carta, 2011, cm. 31x41<br />
Negli anni Cinquanta ha studiato presso l’Istituto<br />
d’Arte di Porta Romana a Firenze dove si è<br />
diplomata maestra d’arte in ceramica. È stata<br />
allieva di Alberto Caligiani e di Onofrio Martinelli; in<br />
seguito ha approfondito lo studio dell’acquerello sotto<br />
la guida della pittrice inglese Josh Partridge. Negli<br />
anni Ottanta ha animato un laboratorio di ceramica<br />
per i ragazzi della Madonnina del Grappa di don Giulio<br />
Facibeni. Ha esposto acquerelli in tre mostre personali<br />
(nel 2005, nel 2008 e nel 2011), l’ultima delle quali<br />
al Gruppo Donatello. Ha partecipato a numerose mostre<br />
collettive a Firenze, Cortona, San Gimignano,<br />
Viareggio. Ha partecipato con quattro acquerelli al<br />
Salon 2009 de la Nationale des Beaux - Arts a Parigi.<br />
161
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nicole Guillon<br />
Cell. 338 2811430<br />
www.nicoleguillon.com - poggiougolino@gmail.com<br />
Riflessi 03, fotografia<br />
Nata in Francia, passa la sua infanzia in Africa,<br />
dove è profondamente segnata dai colori e<br />
dalle forme essenziali dei paesaggi che la circondano.<br />
Si laurea in Letteratura Comparata a Parigi.<br />
Vive in diversi paesi d’Europa finché non approda in<br />
Italia con la sua famiglia. Inizia la sua attività artistica<br />
in Toscana frequentando l’Atelier Artistico di Impruneta<br />
e seguendo corsi presso la Scuola Internazionale<br />
d’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Dal 1989 espone<br />
in numerose collettive e personali in Toscana, in Francia,<br />
in diversi paesi d’Europa e in Giappone, con opere<br />
di pittura e di incisione, ottenendo vari riconoscimenti<br />
tra i quali il “Fiorino d’argento” al “Premio Firenze”.<br />
Da qualche anno, la sua passione per i viaggi a piedi,<br />
particolarmente in Asia e Africa, le hanno permesso<br />
di scoprire nella fotografia una forma d’espressione<br />
che completa il suo linguaggio pittorico astratto. Dalle<br />
terre visitate riporta elementi minerali ma soprattutto<br />
emozioni da trasferire sulla tela o sul legno:<br />
“dipingo e fotografo per non parlare”; spesso lascia le<br />
sue opere senza titoli, con l’intenzione di offrire all’osservatore<br />
la libertà delle proprie sensazioni, convinta<br />
che l’artista altro non è che l’interprete di una coscienza<br />
universale.<br />
162
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nicole Guillon<br />
So black and white, tec. mista<br />
“Scriveva alcuni anni fa Anna Maria Masieri: “...i<br />
suoi quadri raccontano di cielo e di terra, aria e acqua,<br />
sole e ombre. ...distese colorate che sfociano<br />
nel sogno....dove la natura si spiritualizza e si trasforma<br />
in pura memoria: dalla realtà all’inconscio.” Quella<br />
di Nicole Guillon è in effetti un’astrazione fortemente<br />
evocativa che ci invita a percepire, in quelle<br />
intrusioni di materie altre, naturali e di recupero, che<br />
solcano l’espansione cromatica, linee d’orizzonte,<br />
isole, terre, comunque tracce di forme concrete. Ed<br />
oggi è affascinante vedere come l’artista nel suo recente<br />
percorso parallelo, che vede l’utilizzo di un medium<br />
così diverso come la fotografia, rivolga il suo<br />
sguardo a restituirci la medesima dimensione, catturando<br />
il valore espressivo straniante di una realtà riflessa<br />
anzichè diretta e perciò suggestivo, allo stesso<br />
modo della sua pittura, di contaminare continuamente<br />
fra loro astratto e concreto.”<br />
Roberta Fiorini<br />
163
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mehri Hajiaghazadeh<br />
ARTEDOVE Associazione Culturale - Via de’ Macci, 81R - 50121 Firenze<br />
Tel. 055 2477744<br />
Donna Qatar, 1990, gouache e acquarello<br />
Pittrice, vive e lavora a Firenze. La sua esperienza<br />
artistica costituisce un interessante esempio di<br />
confronto fra culture diverse che, pur connotate<br />
da tratti specifici, rivelano affinità significative e contribuiscono<br />
ad un “ecumenismo” artistico, di cui la<br />
contemporaneità sempre più avverte l’esigenza, volto<br />
a contenere le lacerazioni che muovono da diffidenze,<br />
da presunte superiorità, da reciproca non conoscenza.<br />
Mehri è nata a Teheran e si è laureata in Pittura<br />
all’Università di Belle Arti della sua città. Nella sua<br />
formazione universitaria ampio spazio hanno avuto la<br />
storia e la cultura dell’Occidente, che l’artista, residente<br />
in Italia da venticinque anni, ha approfondito e<br />
maturato con l’assidua frequentazione di musei e con<br />
ricerche specifiche. Un impegno culturale coronato<br />
dall’incarico di Direttrice della Galleria fiorentina<br />
ARTEDOVE, Associazione Culturale Internazionale,<br />
che ospita artisti delle più varie correnti e culture.<br />
Mehri coglie gli aspetti fondanti della cultura orientale<br />
ed occidentale, in una sintesi creativa originale.<br />
Conoscitrice delle più varie tecniche, dipinge anche<br />
secondo modalità occidentali, compone veloci acquerelli<br />
con brevi e incisivi segni, coglie- nel loro divenire-<br />
immagini reali, paesaggi, ritratti. E dal suo Oriente sa<br />
cogliere una dimensione temporale non scandita dai<br />
meccanismi degli orologi, ma affidata ad un “lasciarsi<br />
andare”, senza bisogno di misurare, di interrompere in<br />
frammenti il fluire della vita. Ne è un bellissimo esempio,<br />
trascelto dalla serie “Sigilli della memoria”, una<br />
sua “Donna Qatar”, a gouache e acquerello su carta:<br />
nobile ascendenza persiana che coglie una dimensione<br />
antica e fastosa, rivissuta con levità da miniatura;<br />
un ritmo di bassorilievo in uno “schiacciato” che muove<br />
passi di danza. Un volto femminile enigmaticamente<br />
sereno, distaccato in una dimensione atemporale, è<br />
attento ad una musica ignota. Ma anche noi - spettatori<br />
- la avvertiamo, la ascoltiamo: si esprime nella<br />
postura, nei gesti cadenzati delle mani, nel tocco - lieve<br />
e, ad un tempo, deciso - dei piedi che sembrano<br />
ornamenti della veste avvolgente e ruotante a disegnare<br />
una figurazione coreutica fatta di grazia e di armonia.<br />
E la tecnica di tipo occidentale conferisce dimensione<br />
e prospettiva, accentua ed esalta la<br />
complessiva eleganza, la compiuta sintesi d’arte cui<br />
Mehri Hajiaghazadeh sa giungere.<br />
Sonia Salsi<br />
164
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sylvia Heinemann<br />
Via XX Settembre, 40 - 56046 Riparbella (PI) - Tel. IT +39 333 5016423<br />
DE: +49 172 4000 905 - sh@sylvia-heinemann.de - www.sylvia-heinemann.de<br />
Verso il nuovo, 2012, cm. 100x150, acrilico su tela<br />
Basta, 2011, collage, pittura su tela e pagine di libri, m 1x1.50<br />
Forza, 2013, gesso e colore su tela, m 1.30x1.80<br />
Sylvia Heinemann, nata e cresciuta a Düsseldorf<br />
(Germania), studia architettura a Losanna<br />
(Svizzera). Negli anni successivi è ad Amburgo,<br />
dove studia alla Scuola d’Arte Amburgo. Qui vive con<br />
i suoi figli e lavora fino agli anni Novanta, per poi trasferirsi<br />
in Toscana. La vita ritirata in Toscana, in particolare<br />
gli inverni trascorsi in solitudine, influenzano e<br />
danno forma al suo lavoro. Pensieri, sogni, gioia, dolore<br />
caratterizzano in maniera decisiva la sua opera.<br />
Esperimenti con la tecnica del collage, l’uso di vecchi<br />
libri e oggetti ritrovati sulla spiaggia, colori forti, si<br />
accompagnano sempre a testi scritti che vanno considerati<br />
come il fulcro tematico della sua arte. Arte che<br />
è per Sylvia una danza ininterrotta sul vulcano dell’immaginazione.<br />
Tra le mostre principali, si ricordano:<br />
Musenstall, Amburgo (1998); Intergrata, Amburgo<br />
(1999); Atrium Galleri, Amburgo (2000); Laboratorio<br />
d’Arte, Montescudaio (2001); Ragnesen e Begnesen,<br />
Amburgo (2001); Laboratorio d’Arte , Montescudaio<br />
(2002); Phoenixhof, Amburgo (2004).<br />
165
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sylvia Heinemann<br />
Troppo, 2011, pagine dei libri, acrilico su tela, cm. 100x150<br />
166
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Paola Imposimato<br />
www.paolaimposimato.com<br />
paolaimpo@gmail.com<br />
Paola Imposimato, pittrice professionista di Firenze,<br />
laureata all’Accademia delle Belle Arti<br />
nella medesima città, coltiva sin dall’infanzia la<br />
vocazione per il disegno e la pittura iniziando a divenire<br />
peraltro in età molto precoce un’incisiva ritrattista.<br />
All’età di tredici anni eseguì il ritratto di Sandro Pertini<br />
quando dallo stesso venne ricevuta presso il Quirinale<br />
nel maggio1984: il celebre Presidente della Repubblica<br />
fu lieto di ricordare con una fotografia la più<br />
giovane ritrattista mai conosciuta. Frequenta il primo<br />
biennio del Liceo Artistico Statale a Pescara, condividendo<br />
gli stessi insegnanti di Andrea Pazienza, per<br />
proseguire e concludere gli studi a Firenze negli anni<br />
successivi. Membro dell’Antica Compagnia del Paiolo,<br />
ha al suo attivo svariate mostre personali e collettive,<br />
esposizioni permanenti, realizzazioni di numerosi<br />
drappelloni dei tradizionali Palii di rievocazioni storiche<br />
italiane, nonchè pluriennali collaborazioni con<br />
note case di moda (Roberto Cavalli spa a Firenze e<br />
Prada spa a Terranuova Bracciolini, Arezzo) e case<br />
editrici. La sua opera spazia infatti dal ritratto all’arte<br />
sacra, dai dipinti murali alla pittura su tessuto, tavola,<br />
pelle, ceramica e cera. Tra i vari premi e riconoscimenti<br />
ricevuti si ricordano in particolare i molti Premi<br />
Grafica, tra cui il conferimento della medaglia di bronzo<br />
per la sua opera presentata nella XXVIII edizione<br />
del Premio Firenze 2010, sez. Arti Visive, nel Salone<br />
dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, per arrivare nel<br />
2011, dopo il Premio del Consiglio regionale della Toscana,<br />
ad essere menzionata nel libro Nuovo Rinascimento<br />
(Editore Polistampa) e nel 2012 in quello di EVA<br />
Florence-Electronic Imaging & Visual Arts (Editore Firenze<br />
University Press) e Pentèlite 2012, Scritture<br />
letterarie di Sicilia (Editore Morrone).<br />
“L’arte di Paola Imposimato si distingue per la vivida e<br />
originale miscela - quasi ossimori figurativi - di classico,<br />
storico e di contemporaneo, basandosi (ogni suo<br />
dipinto è gremito e vittorioso insieme) su una forte<br />
ispirazione onirica che si stempera in uno scenografico<br />
spirito epico. Da questa molteplicità di influssi na-<br />
Il ritorno del Perseo, 2000, olio su tavola, cm. 90x130<br />
sce, tutta sua, la poetica di Paola che fonde spesso,<br />
con risultati di forte originalità, il classicismo con<br />
un’attenzione forte alla contemporaneità, coniugata<br />
ad una naturale frequentazione dell’artista di certa<br />
pittura nordica, da Otto Dix a Klimt ed Egon Schiele,<br />
alla secessione viennese. Non priva di forti accenti<br />
simbolici Paola getta sulla scena dei suoi dipinti segni<br />
e momenti allusivi come carte da gioco, maschere,<br />
antichi busti, monumenti di città. Una pittura sommossa<br />
e febbrile, ma non priva di solennità: i suoi<br />
quadri tendono alla grandiosità, si giovano di un gusto<br />
della vasta scenografia, si fondono sulla figura umana,<br />
maschile e femminile, sempre colta con scalpitante<br />
ricchezza quasi iper-realista”.<br />
Pier Francesco Listri<br />
167
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Roberta Incerpi<br />
Viale Belvedere, 1 - 51100 Pistoia<br />
Tel. 0573 20590 - Cell. 3381509134 - robertaincerpi@virgilio.it<br />
Autunno, 2013, acrilico su tela, cm. 50x70<br />
Nasce a Viareggio nel 1963, successivamente<br />
si trasferisce con la famiglia a Pistoia dove<br />
intraprende gli studi e consegue la Maturità<br />
Scientifica. Si laurea poi in Biologia nel 1989 all’Università<br />
di Firenze. Fin da piccola ha amato disegnare,<br />
soprattutto con i colori che hanno sempre avuto un<br />
ruolo essenziale nella sua vita. Il padre chimico tintore,<br />
la madre e la zia disegnatrici e ricamatrici di biancheria<br />
le hanno trasmesso l’amore per gli accostamenti<br />
di colore, per le luci ed ombre, per le sfumature<br />
e le tinte pastello. Al Liceo ha appreso preziosi insegnamenti<br />
dal prof. Valerio Gelli. Predilige da sempre i<br />
paesaggi, da cui coglie le diverse luci delle stagioni,<br />
cattura i colori della natura e cerca di trasmettere attraverso<br />
le pennellate il movimento del mare, il soffio<br />
del vento ei profumi dell’universo. Utilizza le tinte ad<br />
olio, la tempera, l’acrilico, l’acquarello su tela, cartoncino<br />
o cartone telato a seconda del momento da afferrare<br />
e dell’emozione da trasmettere. I suoi paesaggi<br />
sono sempre legati ad un luogo reale, vissuto, ad un<br />
attimo di vita, a sensazioni ed emozioni.<br />
168
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Fiorella Iori<br />
Via Kennedy, 14 b - 20064 Gorgonzola (MI)<br />
fiorellaiori@hotmail.it - www.myspace.com/fiorellaiori<br />
Rosa rossa, 2011, acrilico quattro tele di cm. ??x50<br />
Bocciolo bianco, 2012, acrilico su tela senza telaio cm.120x300<br />
Fiorella Iori è nata a Cecina nel 1949. Dopo il diploma<br />
al Liceo Artistico di Carrara e all’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze si trasferisce a Milano,<br />
dove oggi vive e lavora. Inizia la sua attività ancora<br />
sotto la guida del maestro Fernando Farulli, con il quale<br />
pubblica una raccolta di grafiche dal titolo “La donna<br />
oggi” con poesie di Fabrizio Parrini. La sua naturale<br />
inclinazione alla figurazione la vedono partecipe, inizialmente,<br />
nell’editoria, con case editrici come Mondadori,<br />
Fabbri, De Agostini, per le quali ha prodotto<br />
importanti illustrazioni. Presente in numerose raccolte<br />
d’arte contemporanea nazionali e internazionali: tra le<br />
ultime acquisizioni quelle del Museo Civico di Ruffano,<br />
del Museo Internazionale Mariano MIMAC, della<br />
raccolta d’Arte Contemporanea Comune di Tricase.<br />
Nell’aprile 1999 la rivista Leaderschip Medica le dedica<br />
un importante articolo. Nel 2000 partecipa con un<br />
insieme di opere incisorie a una mostra su Stendhal<br />
organizzata dal Centro Studi Stendhaliano alla Biblioteca<br />
Sormani di Milano che l’acquisisce. Numerose le<br />
mostre personali e le partecipazioni come la mostra<br />
“Aurea” allestita nella Rotonda di San Carlo al Corso,<br />
Milano, nel febbraio 2002. Nel 2003 una personale al<br />
Centro Espositivo di Cecina. Il 2005 la vede impegnata<br />
in una mostra a Firenze con l’adesione del Ministero<br />
dei Beni Culturali e in un omaggio a Vincenzo Ciardo<br />
sul tema dell’albero. Nello stesso anno è presentata<br />
dal critico Carlo Franza nella monografia dedicata al<br />
Disegno Italiano, e nell’Annuario Comed. In questo<br />
periodo è soprattutto alla figura femminile che l’arti-<br />
169
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Fiorella Iori<br />
Peonia bianca, 2011, acrilico su tela, cm. 200x140<br />
sta indirizza la sua ricerca instancabile mediante una<br />
pittura allusiva e simbolica con volti seminascosti e<br />
nudi femminili, coperti in parte da drappeggi che celano<br />
il “dentro” e richiamano le pieghe nascoste<br />
dell’animo. Significative di questo percorso sono le<br />
personali “Costellazioni” al Club Conti di Milano e<br />
“Bizzarro almanacco” all’Otel Ristotheatre di Firenze<br />
nel 2006; un’installazione dal titolo “La scuola dello<br />
sguardo” al Creative Council di Milano nel 2007; “Di<br />
scena in scena” con il Comune di Melzo, “Intime tracce”<br />
alla Brambati Arte di Vaprio d’Adda, e “Disputa<br />
sulla bellezza” al Plus Florence, nel 2008. Una ricerca<br />
più rivolta al macro e al fiore apre questo ultimo periodo;<br />
e sempre nel 2008 è presente alle installazioni<br />
“Solstizio d’estate” e “Un dialogo col cielo” dello Studio<br />
di Arti visive Comerio” di Milano. Nel 2009 è presente,<br />
ancora con un’installazione all’Università Statale<br />
di Milano; a “Solstizio d’inverno” e “L’arte della<br />
pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive<br />
Comerio. È del maggio di quest’anno il nuovo articolo<br />
sulla rivista Leaderchip Medica e la partecipazione<br />
alla Rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio).<br />
Nel 2010 presenta al Salone delle Regole al Plus<br />
Florence una mostra intitolata “Conversazione di<br />
sguardi”, segue l’installazione “Frammenti del visibile”<br />
sempre al Plus Florence. Nel 2011 la partecipazione<br />
alla collettiva “Bella Italia 1861-2011” all’Artestudio26<br />
di Milano per le celebrazioni dei 150 anni<br />
dell’Unità d’Italia; la collettiva “Mitografie familiari”<br />
alla galleria Anna Sartori di Mantova e la personale<br />
“Si cela un racconto” alla rassegna “Nuovo atlante<br />
delle arti” di Specchia (Le). Nel gennaio 2013 presenta<br />
una serie di opere su carta dal titolo “La fibra dei sogni”<br />
all’Otel Ristotheatre di Firenze.<br />
170
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonella Laganà<br />
antonellalagan@ymail.com<br />
Nata a Reggio Calabria, si è laureata in Lettere<br />
all’Universita’ di Pisa - tesi sul “Faust” di Fernando<br />
Pessoa - dove era collega di Antonio<br />
Tabucchi. Ha frequentato a lungo il fervido ambiente<br />
artistico internazionale di Firenze, dove ha seguito<br />
all’Accademia di Belle Arti i corsi di nudo, e ha frequentato<br />
la Bottega di Gassman e i corsi di Scrittura<br />
Teatrale di Edoardo. A Livorno è stata allieva dello<br />
scultore professor Guiggi all’Accademia Trossi Uberti.<br />
A Milano ha perfezionato la tecnica dell’affresco e del<br />
glass-fusing, e a Roma dell’acquaforte. Dipinge in<br />
maniera continuativa dal 1975 e ha iniziato ad esporre<br />
dal 1993, realizzando moltissime mostre personali e<br />
collettive tra Roma, Parigi, Londra, Firenze,Venezia,<br />
Pisa, Forte dei Marmi, San Marino, Spoleto, Livorno,<br />
Napoli, Taormina, Palermo, Lugano, Ginevra, Bruxelles,<br />
Madrid, Vienna, Salisburgo, Innsbruk, Shangai,<br />
New York, Cannes e Montecarlo e nel 2012 al Porto di<br />
Jaffa col Salon d’Automne. Nel 2005, a Parigi, ha<br />
esposto al Salon d’Automne e poi, dal 2005 al 2012, al<br />
Salon des Artistes Independants al Grand Palais. Noti<br />
critici hanno scritto di lei, tra cui G. Falossi, Manrico<br />
Testi, R. Bertoli, Paolo Levi, Bruno Rosada, Dominique<br />
Chapelle, Salvatore Russo, Luca Filipponi, Daniela<br />
Pronestì, Patrizio Borella, Mauro Barbieri. È inserita in<br />
diverse pubblicazioni di arte moderna, come Europa in<br />
Arte, La bible de l’art abstrait, I Segnalati, Manent,il<br />
libro d’oro dell’arte contemporanea. Figura nei cataloghi<br />
d’arte Il Quadrato, Acca, Mondadori e Akoun. È<br />
stata più volte premiata in Italia e all’estero; tra i premi<br />
ricevuti, si ricorda quello di Artista della Comunità<br />
Europea assegnatole dalla FNCF (Federazione Nazionale<br />
della Cultura francese). Molte le riviste italiane<br />
che hanno recensito la sua attività, tra queste Arte<br />
Mondadori, Effetto Arte, La Ballata, Arte a Livorno. È<br />
anche scrittrice e poetessa ed ha collaborato con<br />
Eduardo De Filippo alla commedia Simpatia. La sua<br />
ultima raccolta poetica s’intitola Laser (ed. Ibiskos di<br />
Ulivieri). Abita tra Roma, Livorno e Parigi.<br />
I ragazzi che vengono da lontano, 2012, cm. 120x100<br />
“Pittura come poesia. Poi scopri che Antonella Laganà<br />
è anche poetessa. E non ti sai capacitare in quale<br />
delle due arti rivegli meglio il suo talento. Alla fine<br />
si scopre che la sua poesia è una poesia intensamente<br />
visiva, anche se mai puramente descrittiva, perché<br />
ha sempre un risvolto profondamente emotivo. E la<br />
sua pittura ha in sé un delicato lirismo che agevola la<br />
comunicazione senza tradire una struttura sostanzialmente<br />
emotiva, anzi potenziandone quest’aspetto.<br />
Naturalmente la qualità di questa pittura non nasce<br />
solo da una naturale sensibilità poetica: è il frutto di<br />
una profonda competenza risultato della frequenza<br />
alla Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle<br />
Arti di Firenze (..) Questa è la premessa di una produzione<br />
che, coinvolgente per la forma emotivamente<br />
gradevole perché profondamente umana, ancor più<br />
affascina per il contenuto concettuale che la poeticità<br />
dei titoli aiuta a svelare: Affinità stellare, Eternità infinita,<br />
Illuminazione. È una pittura che manifesta<br />
un’aspirazione all’infinito e trova la sua realizzazione<br />
nella cosmicità, che stabiliesce quella relazione delle<br />
cose con lo spazio indicata da Kant”.<br />
Bruno Rosada<br />
171
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patrizia Landi<br />
landidri2@yahoo.it<br />
Foto di Roberto Pupi<br />
Patrizia Landi nata a Firenze nel 1962, è laureata<br />
in Storia dell’arte contemporanea; dall’inizio<br />
degli anni Novanta svolge attività di critico d’arte<br />
e organizzatrice di mostre di arte contemporanea e<br />
performances. In Toscana lavora sia con gallerie private<br />
che con enti pubblici. È stata una delle curatrici<br />
delle sei edizioni della rassegna d’arte contemporanea<br />
“Tracce Fuori Centro” (tenutasi dal 2001 al 2003 a<br />
Firenze e dal 2004 al 2006 a Livorno) e promossa, tra i<br />
vari Enti, da TRA ART - Rete Regionale per l’arte contemporanea.<br />
Dal 2002 è membro del Comitato Scientifico dell’Associazione<br />
“La Nuova Tinaia “ Onlus e collabora con l’Associazione<br />
promuovendo laboratori e progetti espositivi<br />
che mirano all’integrazione e alla collaborazione tra<br />
gli utenti de La Tinaia ed artisti e performers che operano<br />
nel settore dell’arte contemporanea.<br />
Donna nell’/dell’arte<br />
In questa sezione sono presenti “donne artista” che<br />
hanno come caratteristica comune una ricerca che<br />
nel panorama delle arti visive si muove a trecentosessanta<br />
gradi e che va dalla pittura all’installazione,<br />
dalla fotografia alla video arte, dall’happening teatrale<br />
alla performance, dal libro d’artista alla mail art.<br />
Artiste nate e vissute in Toscana, ma anche artiste di<br />
origine estera o provenienti da altre regioni italiane<br />
che hanno scelto la Toscana come Terra di elezione,<br />
come luogo di produzione artistica. Artiste viceversa<br />
nate in Toscana e che hanno portato la loro esperienza<br />
all’estero come testimoniano le diverse biografie.<br />
Artiste che sempre più si fanno promotrici di “azioni<br />
culturali” con numerosi eventi e rassegne organizzate<br />
nella nostra Regione.<br />
Generazioni diverse a confronto ma unite da un unico<br />
filo rosso, un lungo cordone ombelicale che attraversa<br />
la Storia dell’arte, che va da Artemisia Gentileschi a<br />
Cindy Sherman e che vede la donna artista sempre più<br />
protagonista della scena artistica contemporanea.<br />
Donna non solo profumo di mimosa e quota rosa,<br />
donna du du du… punto di passaggio obbligato: da<br />
oggetto a soggetto, da donna nell’arte a donna<br />
dell’arte.<br />
Patrizia Landi<br />
172
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Costanza Berti<br />
Cell. 338 7904321<br />
costanza54@libero.it - www.aartfirenze.it<br />
È<br />
nata a Firenze dove vive e lavora.<br />
Ha frequentato i corsi di Pittura e Incisione presso<br />
l’Accademia di Belle Arti di Firenze diplomandosi<br />
nel 1978.<br />
Dopo varie esperienze artistiche nel 1996 organizza<br />
una personale, “Ingresso libero” un evento artistico<br />
multimediale presso il Teatro Studio di Scandicci,<br />
mettendo in ‘scena’ otto sculture e otto attori che interpretano<br />
i testi della scrittrice Maria Pia Moschini.<br />
L’artista si è voluta cimentare in un insolito gioco di<br />
scarti rispetto ai luoghi comuni.<br />
Con questo progetto è iniziata un’interessante collaborazione<br />
con la scrittrice.<br />
Nel 2004 le due artiste hanno ideato ’Passaggi’, una<br />
mostra di sculture, installazioni e un happening teatrale<br />
che si è svolta presso la sede della storica Associazione<br />
‘Il Giardino dei ciliegi‘ nell’ex Convento delle<br />
Oblate a Firenze. L’evento è stato documentato attraverso<br />
un video e la pubblicazione di un catalogo.<br />
Nel 2001 progetta e organizza ‘Naturarte’ un evento di<br />
Arte ambientale presso l’Azienda Agro-alimentare ‘La<br />
Selva di Tirli’ nell’Alto Mugello con l’adesione dell’Associazione<br />
‘Artisti contemporanei Firenze e Metropoli’<br />
ed il contributo del Comune di Firenzuola, vi partecipano<br />
13 artisti con installazioni, sculture e performances.<br />
Qui lascerà come testimonianza permanente due<br />
opere in ferro e legno: Altalena e Scala con luna.<br />
La incontriamo di nuovo in questo luogo nel 2007 con<br />
l’iniziativa ‘Selva di Tirli’, un Workshop di Arte ambientale,<br />
organizzato dal Gruppo Artistico Koine di<br />
Milano e dall’Associazione ‘Artisti contemporanei Firenze<br />
e Metropoli’, insieme ad altri 40 artisti. Per questa<br />
occasione realizzerà l’opera Equilibri instabili:<br />
uova giganti sospese in gabbie metalliche appese<br />
agli alberi.<br />
A seguito di questa iniziativa nel 2008 grazie ai contributo<br />
dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, del Comune<br />
di Firenzuola e dell’Azienda ‘La Selva di Tirli’ è<br />
stato pubblicato il catalogo con allegato il video artistico<br />
di Luciano Costa che documenta l’intero evento.<br />
L’uomo e la casa gialla, 2003, cartapesta, pastalegno, tempere,<br />
cm. 25x23x32<br />
Ultime mostre ed eventi<br />
1996 - ‘Ingresso libero’, Teatro Studio - Scandicci (Firenze)<br />
1998 - ‘Microarte’, La Corte , Galleria di Arte Contemporanea<br />
- Firenze<br />
2001 - ‘Naturarte’, Workshop di Arte contemporanea<br />
- Firenzuola (Firenze)<br />
2004 - ‘Passaggi’,Giardino dei Ciliegi - Ex Convento<br />
delle Oblate - Firenze<br />
2006 - ‘Notturni e alterne presenze,Libreria LibriLiberi<br />
- Firenze<br />
2007 - ‘Selva di Tirli, Workshop di Arte Ambientale -<br />
Firenzuola (FI)<br />
- ‘Acqua alle radici’, Giardino del Parnaso - Firenze<br />
- ‘Divagazioni lunari’, Biblioteca comunale - Villa Adami<br />
- S.Piero a Sieve (FI)<br />
2008 - ‘Ore d’Artista’, Libreria LibriLiberi - Firenze<br />
2011 - ‘COME/beCOME, Saci - Jules Maidoff Center<br />
for the Arts (FI)<br />
173
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nadjia Chekoufi<br />
luzartgallery@yahoo.com<br />
nadjiachekoufi@gmail.com<br />
Crime scene, photo Selfportrait, 2012, stampa lambda<br />
Visual Artist e Art director per Luz Art Gallery a<br />
Firenze. Eclettica, nasce ad Algeri, cresce tra<br />
Algeri e Parigi, vive tra Firenze e New York.<br />
Mezzi espressivi: pittura, ceramica, foto, installazione,<br />
performance, poesia.<br />
Le sue ricerche sono introspettive e intimistiche ma la<br />
sua visione è mobile, in costante movimento, in cerca<br />
dell’essenza degli esseri e delle cose.<br />
174
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nadjia Chekoufi<br />
Origine du monde, photo Selfportrait, 2011, stampa lambda<br />
‘’Dipingo gli oggetti come li penso, non come li vedo’’<br />
ha detto Picasso, Nadjia a sua volta, sembra dire<br />
‘’sento quello che dipingo e dipingo quello che sento,<br />
perchè ciò che conta di più è la profondità del sentimento,<br />
la passione che ho messo in esso, non sono né<br />
la novità dei contenuti e nemmeno quella della forma;<br />
non sto cercando di darmi un’immagine, ma è per trovare<br />
la mia’’.<br />
Estratto da un testo di:<br />
Tahar Lamri<br />
175
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonia Fontana<br />
www.antoniafontana.com<br />
http://www.youtube.com/user/antoniafonte<br />
Sono in cantiere, 2012, acrilico su tela, cm. 120x100<br />
Antonia Fontana è nata a San Fiorano, Lodi.<br />
Ha conseguito il Diploma di Laurea in Pittura<br />
presso l’Accademia di Belle Arti “Brera” di Milano.<br />
Al centro del suo lavoro pone un’attività di ricerca<br />
nella scelta del linguaggio e dei media, dalla pittura<br />
in primis al video, dalla performance all’installazione<br />
ambientale, dalla scultura alla fotografia con uno<br />
sguardo multiplo e trasversale. Svolge con esperienza<br />
pluriennale l’insegnamento della Pittura e delle Tecniche<br />
Pittoriche. Ha esposto in Italia e all’estero con una<br />
produzione oggetto di recensioni e cataloghi, le sue<br />
opere sono presenti in Collezioni private e pubbliche.<br />
Patrizia Landi, Villa Vogel ‘We Are Presents’ Assessorato<br />
alla Cultura, Tracce Fuori Centro Eventi,<br />
Firenze<br />
‘.. Nell’Installazione Ambientale e Performance di Antonia<br />
Fontana il tema affrontato è quello del rapporto<br />
Uomo-Natura “È una riflessione nei confronti del fragile<br />
Ecosistema, una difesa della Risorsa come preciso<br />
indirizzo Etico”. L’artista, coadiuvata da diciassette<br />
studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, mette<br />
in atto un ideale abbraccio tra lei e le presenze arboree<br />
circostanti. A sottolineare l’azione il loop incessante di<br />
voci di uccelli provenienti dalla foresta amazzonica..’<br />
Nicola Micieli, Villa Pacchiani ‘Crocevia’ Santa<br />
Croce sull’Arno, Pisa<br />
‘.. Nella sua lunga ricerca sulla forma intesa, in modo<br />
intrinsecamente bergsoniano, come provvisoria visualizzazione<br />
di un’energia che attraversa e vitalizza<br />
la materia, Antonia Fontana ha toccato alcuni dei momenti<br />
più coinvolgenti del repertorio espressivo contemporaneo,<br />
dalla performance all’installazione, dalla<br />
restituzione figurale del movimento alla<br />
commistione dei media comunicativi: pittura suono<br />
materia corporeità..’<br />
Giandomenico Semeraro, La Corte Arte Contemporanea<br />
‘Progetto Mater’ Firenze<br />
‘.. senso di permeabilità, di percorso, di respiro fra<br />
interno ed esterno .. quale ‘trasduttore’ di energie.<br />
Esso infatti viene interpretato su tela secondo una<br />
dimensione aerea e di trasparenza, per le quali l’oggetto<br />
si fonde davvero nella luce, anzi diviene figura<br />
luminosa .. nei volumi che sfumano all’intero in bianchi<br />
velati, quasi accecanti e del tutto persuasivi..’<br />
176
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Gazzo<br />
Via Tilli, 70 - 50051 Castelfiorentino (FI) - Italia - Tel. 39 0571 61259<br />
monicabarbaragazzo@yahoo.com - www.artawakening.com/monicagazzo<br />
Sirena Carlofortina, 2012<br />
Monica Gazzo è un’artista, fotografa, autrice e<br />
regista che ha esposto il suo lavoro a livello<br />
internazionale. Ha completato una dozzina di<br />
documentari cortometraggi nei quali ha controllato<br />
tutti gli aspetti della loro realizzazione, compresa la<br />
scrittura, regia, cinematografia, montaggio e suono.<br />
Ha lavorato in molti formati, dal Super-8, 16 mm, 35<br />
mm, ½” video, ¾” video e recentemente video digitale.<br />
Dalla metà degli anni Settanta ha anche creato numerosi<br />
lavori di performance art e multimediali, presentati<br />
in Europa e USA. Si è diplomata presso il San Francisco<br />
Art Institute, Stati Uniti, con un master in cinema<br />
d’arte (MFA). Nata in Argentina da genitori fiorentini,<br />
ha conseguito la maturità a Firenze. Ha partecipato a<br />
mostre personali e collettive di fotografia e mixed media.<br />
I suoi films sono stati presentati al Directors Guild<br />
of America, Hollywood, Los Angeles Filmforum, Pacific<br />
Film Archives, Berkeley, Los Angeles Latino International<br />
Film Festival (Egyptian Theatre, Hollywood), Melnitz<br />
Theatre UCLA, NYU, New York City, Cleveland International<br />
Film Festival, Cleveland, Ohio, MadCat<br />
Women’s International Film Festival, San Francisco,<br />
Anais Nin Video & Film Diary Festival, Big Sur, Society<br />
for Cinema Studies Conference, New Orleans, Film<br />
Arts Festival, San Francisco, UC Theatre, Berkeley, Beaubourg<br />
Pompidou Center, Paris, London Filmmaker’s<br />
Coop e altri. Recentemente, al Saloncino del Teatro<br />
della Pergola, Firenze, Lu.C.C.A. Center of Contemporary<br />
Art, Lucca, Teatro Manzoni, Calenzano (Inartedonna),<br />
XX Rassegna Incontri d’Arte (La Barbagianna),<br />
177
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Gazzo<br />
Primavera, 2012<br />
Pontassieve (FI), Centro Pecci per l’Arte Contemporanea,<br />
Prato, Echo Park Film Center, Los Angeles, Biblioteca<br />
Comunale di Lastra a Signa (FI) e XXXIV Rassegna<br />
Cinema e Donne (Cinema Odeon, Firenze). Nel 2004 ha<br />
ricevuto il Primo Premio per Fotografia / Mixed Media<br />
presso Angels Gate Cultural Center, Los Angeles.<br />
Ha ricevuto finanziamenti dall’Assessorato alla Cultura,<br />
Comune di Los Angeles per tre anni consecutivi,<br />
nel programma Artist-in-the-Community, e dagli Assessorati<br />
alla Cultura dei Comuni di Firenze, Certaldo<br />
e Castelfiorentino, dove vive e lavora. Ha ricevuto altri<br />
riconoscimenti: Teaching Artist Professional Development<br />
Award, Music Center Education Division / Ahmanson<br />
Foundation, Los Angeles; Arts Leadership<br />
Fellows Program, California Arts Council / Coro Southern<br />
California, Los Angeles, Long Beach Museum of<br />
Art Video Annex, Video Acces Production Grant, Louis<br />
B. Mayer Foundation, San Francisco, Istituto Italiano<br />
di Cultura, San Francisco / Djerassi Foundation, Woodside,<br />
California. Ha ricevuto una borsa di studio per<br />
fare ricerca presso il Dipartimento di Cinema, Teatro e<br />
Televisione della University of California, Los Angeles,<br />
dove è stata Assistente Universitaria. Ha insegnato<br />
presso il San Francisco Art Institute e numerose<br />
altre istituzioni in California. Insegna Fotografia e Produzione<br />
Video al Florence Institute of Design International<br />
(FIDI), Firenze. Ha tre cittadinanze: Italia, Stati<br />
Uniti, Argentina.<br />
178
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Gazzo<br />
Maternità, 2012<br />
FILMOGRAFIA<br />
TREVI (2009)<br />
Regia / Produzione / Fotografia<br />
DVD, suono, colore, 20 minuti<br />
NATURA IMMAGINATA:<br />
UNA GIORNATA CON ANDREA MARINI, SCULTORE<br />
(2009)<br />
Regia / Produzione / Fotografia<br />
DVD, suono, colore, 22 minuti<br />
Musiche originali: Lucas Apesteguy<br />
DENTRO L’ARTE DELLA RECITAZIONE CON SANDRO<br />
LOMBARDI (2009)<br />
Regia / Produzione / Fotografia<br />
DVD, suono, colore, 15 minuti<br />
HOLIDAY (2006)<br />
Regia / Produzione / Fotografia<br />
DVD, suono, colore, 15 minuti<br />
TENDING ECHO PARK (1999)<br />
Regia / Produzione / Fotografia / Montaggio<br />
16 mm trasferito su DVD, suono, colore e bianco &<br />
nero, 16 minuti<br />
Musica scritta e interpretata da: Joan La Barbara<br />
IMAGE(NE)S (1996)<br />
Regia / Produzione<br />
3/4” video, suono, colore, 58 minuti<br />
MEMORIA DI UN MONUMENTO (1990)<br />
Regia / Testo / Narrazione<br />
1/2” video, colore, suono, 20 minuti<br />
UN DIARIO FIORENTINO (1988)<br />
179
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Gazzo<br />
Moopy nel giardino, 2012<br />
Regia / Produzione / Fotografia / Montaggio<br />
16 mm, suono, colore e bianco & nero, 12 minuti<br />
Musica scritta e interpretata da: Joan La Barbara<br />
LA TAVOLA FERITA (1986)<br />
Regia / Produzione / Testo<br />
3/4” video, suono, 30 minuti, documentazione<br />
1/2” video, suono, performance<br />
ARTEMISIA A METROPOLIS (1985)<br />
Regia / Produzione / Testo<br />
3/4” video, suono, 6 minuti<br />
OF WALKING ON ICE: FLORENCE / LOS ANGELES<br />
(1983)<br />
Regia / Produzione / Testo<br />
3/4” video, suono, 10 minuti<br />
DINNER WITH ARLENE (1982)<br />
Regia / Produzione<br />
Riprese: Judy Reidell<br />
3/4” video from 1/2” video, suono, 60 minuti<br />
THE A TRE (1980)<br />
16 mm, color, sound, 30 minutes.<br />
Testo, interpretazione<br />
Regia: Marco Mattolini<br />
Prodotto da RAI / TV Secondo Canale<br />
180
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ines Lenz<br />
Via Brunetto Latini, 28 - 50135 Firenze<br />
Cell. 0039 338 4917561- ines.liberty@gmail.com<br />
Enjoy yourself, 2012<br />
acrilico su tela, cm. 80x110<br />
Viaggio di un barattolino pop, 2011<br />
video<br />
Ines Lenz è nata a Thusis (GR) in Svizzera nel 1960.<br />
Nel 1990 si trasferisce a Firenze per dedicarsi agli<br />
studi artistici.<br />
Dal 1991 al 1993 ha frequentato la Scuola di Specializzazione<br />
in Grafica d’Arte Il Bisonte.<br />
Nell’anno 2000 si è iscritta all’Accademia di Belle Arti<br />
di Firenze presso la quale si è diplomata nel 2005 in<br />
Pittura.<br />
Nel 2003 è co-fondatrice del Gruppo di ricerca artistica<br />
11SPINE con il quale ha partecipato a diverse mostre<br />
e workshops con installazioni, performance, video,<br />
foto ecc. tra le quali: Galleria Base, Firenze 2003<br />
(installazione), Galleria La Corte, Firenze 2005, La Selva<br />
di Tirli, Firenzuola 2007 (installazione), Viandando<br />
Homines Ambulatores, Altopascio 2007 (installazione),<br />
Integration and Conflict, Networking, Firenze<br />
2008 (video-proiezione), Rotte Metropolitane, Firenze<br />
è sommersa, Villa Romana, Firenze 2009, Private Flat,<br />
arte contemporanea in spazi privati, Firenze 2009 (video-installazione).<br />
Mostre personali:<br />
Giubbe Rosse, Firenze 1998 (incisione), Enoteca Coquinarius,<br />
Firenze 2002, Galleria LIBA, Pontedera<br />
2010, Villa Pozzolini, Firenze 2011, Galleria La Corte,<br />
Firenze 2011 (video-proiezione), SACI Gallery, Firenze<br />
2012, Schulhaus Dorf, Thusis (Svizzera) 2012 (videoproiezione).<br />
Ha partecipato a diverse mostre collettive. Ha realizzato<br />
le illustrazioni per due libri pubblicati recentemente<br />
in Germania e in Svizzera. Vive e lavora a Firenze.<br />
181
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Melania Lanzini<br />
melanialanzini@yahoo.it<br />
Stretched Skin - performance, l’Officina Arte Contemporanea, Vicenza 1998.<br />
Presentata anche come video installazione, Parco di Villa Toppo Florio, Buttrio, Udine 2006.<br />
Melania Lanzini è nata a Firenze.<br />
Artista e curatrice, dalla metà degli anni Novanta<br />
basa la sua ricerca artistica nell’ambito<br />
della performance, della video art e della cine-installazione<br />
di forte impatto visivo e sonoro gettando le<br />
basi in Italia per una tra le più radicali, controverse e<br />
provocatorie correnti artistiche del nostro tempo, il<br />
Post Human, in cui l’opera d’arte si identifica in un processo<br />
di biodiversificazione tentando un dialogo tra<br />
arte e scienza avendo come fine una mutazione, un<br />
nuovo corpo, una nuova personalità, una nuova psicologia,<br />
una nuova libertà dell’anima.<br />
Tra le sue opere più importanti ricordiamo Bona Mors<br />
(1996), Immunda Erit (1997), Biogenetic Toy e<br />
Stretched Skin (1998), Flesh Made (1999), The Mind<br />
Etches in Yellow (2002), The Last Future (2003), The<br />
Blue Bus (2004), Mill D Power House (2006), 36 Numeri<br />
Primi (2007), Skylight (2010), Disgregazione (2011).<br />
È attiva in ambito internazionale, in particolare ha<br />
tenuto seminari e lecture in importanti università<br />
americane ed ha trascorso un lungo periodo negli<br />
Stati Uniti approfondendo la propria ricerca tra arte,<br />
182
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Melania Lanzini<br />
Disgregazioni - video installazione. Materiali vari: legno, oggetti e 3 video monitor. Casa di Giorgio Vasari, Firenze 2011 nell’ambito<br />
della mostra 500 Oggi Le Vite dell’Arte in Contemporanea.<br />
scienza e tecnologia.<br />
Le sue opere sono state esposte in gallerie, video festival<br />
e musei d’arte contemporanea nazionali ed internazionali.<br />
Di lei si sono occupate riviste specializzate<br />
come Flash Art, Tema Celeste, Kult Magazine.<br />
Dal 2010 è art director di Firenze Arti Visive affiancando<br />
all’attività artistica quella di curatore con<br />
l’obiettivo di promuovere la multidisciplinarietà tra le<br />
arti e il sapere contemporaneo sul territorio in collaborazione<br />
con realtà internazionali di rilievo. Citiamo<br />
a questo proposito il progetto 500 Oggi Le Vite<br />
dell’Arte in Contemporanea, un’importante mostra,<br />
curata da Melania Lanzini inserita nell’ambito delle<br />
celebrazioni vasariane del 2011 che ha visto tra gli<br />
altri la partecipazione dell’artista statunitense ed internazionalmente<br />
riconosciuto Bill Viola.<br />
183
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Manuela Mancioppi<br />
Cell. +39 338 8715520<br />
www.manuelamancioppi.com - manuelamancioppi@libero.it<br />
IMPERMEABITO-ABILE, performance nomade, 2004-in progress,<br />
pvc, polaroid, tuta in PLP, mascherina, guanti lattice,<br />
Villa Luciana, Mercatale, San Casciano Val di Pesa, Firenze, 23<br />
maggio 2009, foto GP. Marcantoni.<br />
C’è lo vedi?, action in progress/installazione, 2008-in progress,<br />
pvc + fotografie, 150x110x210 cm ciascuna, giardino di casa<br />
masaccio, San Giovanni Valdarno (AR), 25 giugno 2011, foto<br />
M. Mancioppi.<br />
Il bisogno di un’arte esperienziale, relazionale e<br />
performativa viene espressa attraverso un’indagine<br />
multisensoriale dello spazio, con l’intervento<br />
attivo dello “spettatore”, per un coinvolgimento totale<br />
sul territorio. L’investigazione sul corpo, corpo-luogo,<br />
abito-corpo, abito-ambiente, la sperimentazione<br />
nel video e nella fotografia, la creazione di oggetti/<br />
installazioni. La ricerca maniacale del particolare,<br />
dalla ri-manipolazione degli oggetti ai giochi di parole,<br />
dagli interventi pubblici alle performance nomadi.<br />
184
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Manuela Mancioppi<br />
Temporary_Seating, action in progress/performance, 2011-in<br />
progress, scarti di maglie in lana assemblati, Stazione Ceramica,<br />
San Giovanni Valdarno (AR), 17 dicembre 2011, foto A.<br />
Mancioppi.<br />
Art’è, action in progress/performance, 2010-in progress, pvc,<br />
bustine di tè vari gusti, MACRO FUTURE, Roma, 08 maggio<br />
2010, foto G. Giorgini.<br />
Utilizza performance, arte esperienziale, relazionale e<br />
public art. Il lavoro di Manuela Mancioppi è un costante<br />
invito al “sentire”: un percorso sensoriale che<br />
permette di utilizzare i sensi per fruire l’opera, manipolando<br />
i materiali per scoprire il sé, al fine di metterlo<br />
in relazione con l’altro. Partecipazione, socializzazione<br />
e ricerca di complicità si ritrovano nei suoi<br />
works/actions in progress che continuano ad arricchire<br />
un archivio di materiale e di documenti, per una ricerca<br />
sempre in movimento. La proprietà preponderante<br />
del lavoro di Manuela Mancioppi è la<br />
testimonianza, incontro alla qualità di attitudini e costumi<br />
del vivere contemporaneo. Il suo è un progetto<br />
collaborativo in cui si chiede qualcosa a qualcuno,<br />
raccontando qualcosa di tutti.<br />
185
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Michelotti<br />
Studio: via Cucchiari, 14 - 54033 Carrara (MS)<br />
Cell. 347 3459089 - monica.michelotti@alice.it<br />
Busto Creativa, 2008, tecnica mista su carta bianca, filo, plexiglass,<br />
cm. 71x48x2<br />
Volto umano femminile - libro oggetto, 2008, tecnica mista su<br />
carta bianca, filo, plexiglass, cm. 71x48x2<br />
Monica Michelotti nata a Pontremoli (MS), ha<br />
studiato a Carrara con il maestro Umberto<br />
Buscioni.<br />
Si diploma nel 1983 in Pittura all’Accademia di Belle<br />
Arti di Carrara con il massimo dei voti. Ha insegnato<br />
all’Accademia di Brera a Milano e all’Accademia Albertina<br />
di Torino, oggi è docente di Anatomia Artistica<br />
presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha partecipato<br />
a numerosissime mostre d’arte in Italia e<br />
all’estero.<br />
Pittrice, scultrice, operatrice di installazioni, libri<br />
d’artista-libri oggetto, performer e mail artist.<br />
Monica concepisce la pratica artistica come una sorta<br />
di “terapia personale” attraverso la quale conoscersi<br />
e farsi conoscere, cioè un processo di ricerca sulla<br />
propria personalità, indispensabile per raggiungere<br />
una maggiore coscienza artistica e consapevolezza<br />
espressiva. Scrive la critica d’arte Maria Pina Cirillo:<br />
“queste produzioni artistiche, possono essere utilizzate<br />
come sculture singole ma anche essere combinate<br />
tra loro secondo le nostre necessità fino a diventare<br />
vere e proprie installazioni. E certamente la predilezione<br />
di Monica per il corpo umano in tutte le sue<br />
parti, perché esso è il vaso delle nostre conoscenze,<br />
emozioni e sensazioni”.<br />
186
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Michelotti<br />
Human Book uomo, 2009, plexiglass a specchio, cm. 68x46x1<br />
Stele maschile, 2010, plexiglass rosso trasparente, cm. 70,5x40x1<br />
187
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mongobì<br />
www.mongobi.it<br />
Sado Potato Series #10, 2012, Stampa lambda su forex, cm. 33x30<br />
Mongobì alias Bibbiana Tanina Mele.<br />
“La mia creatività è orientata prevalentemente<br />
verso il collage, la scultura oggettuale,<br />
la fotografia, il disegno e la pittura. Ho esposto alcuni<br />
lavori a New York. San Paolo e San Carlo in<br />
Brasile, Madrid, Firenze, Torino, Roma, Napoli Salerno,<br />
Rimini, Merano, Siena, Sesto San Giovanni.<br />
Prediligo i materiali poveri spesso oggetti di risulta<br />
del mio quotidiano domestico.<br />
Lavoro sull’idea di scarto, sul tema dell’abbandono,<br />
della perdita e del recupero di qualcosa sia esso un<br />
oggetto, un pensiero, un’emozione. Utilizzo materiali<br />
di scarto, la mia arte è fatta di niente, privilegio il<br />
caso e lo inseguo con lo sguardo, quotidianamente.<br />
Rincorro un’ idea di arte fragile, transitoria, ciò che<br />
mi interessa è il suo farsi veicolo di un messaggio, di<br />
un’emozione.<br />
I miei lavori esaltano alcuni aspetti della corporeità<br />
femminile. Cerco di fermare, di conservare quella porzione<br />
istintuale del mio essere in costante lotta dialettica<br />
con la sfera intellettuale cognitiva. Il corpo diviene<br />
per me, sia strumento d’indagine della relazione<br />
di scambio fra interiorità ed esteriorità, sia materia<br />
performativa vera e propria in quanto spesso lavoro<br />
con i suoi elementi costitutivi (impronte corporee da<br />
contatto, fotografie di parti del mio corpo) e con i suoi<br />
scarti (capelli, sangue mestruale).<br />
Sono interessata alla corporeità nell’accezione di<br />
“materialismo incarnato” tracciato dal pensiero filosofico<br />
di Rosi Braidotti, ciò significa per usare le sue<br />
stesse parole che “voglio pensare attraverso il corpo,<br />
non sottraendomi ad esso”.”<br />
188
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ines Lorena Sireno<br />
Studio 149 - via della Vittoria, 149 - 56021 Cascina (PI)<br />
ineslorena.sireno@fastwebnet.it<br />
Labirinto, 2010, 107 frammenti di tempo, Legno, gommapiuma<br />
e gesso, cm.150x130<br />
Nata a Livorno nel 1955 ha esposto sin dalla<br />
seconda metà degli anni ’80 in spazi pubblici<br />
e privati in Italia ed in Europa, collaborando<br />
spesso con artisti interessati alla fusione di diversi<br />
linguaggi espressivi in particolare la musica.<br />
La prima personale è del 1992 dentro l’Abbazia di S.<br />
Zeno a Pisa .<br />
Dalla seconda metà degli anni Novanta ha lavorato<br />
soprattutto in spazi pubblici con istallazioni site-specific<br />
nei centri storici di diverse città italiane.<br />
Tra il 1999 e il 2002 ha realizzato La Pista dei sensibili<br />
(http://www.tempiespazi.it/spazi/pistens/htm/07.<br />
htm) in collaborazione con la scuola elementare Don<br />
Milani di S. Ermete (PI), un’opera gioco permanente in<br />
un parco vicino alla scuola.<br />
Nel 2004 inaugura lo Studio 149 a Cascina, suo studio<br />
personale e laboratorio di ricerca dove si propongono<br />
mostre e iniziative culturali.<br />
Nel 2009 inizia il progetto/work in progress PAESAG-<br />
GI UTOPICI per la costruzione di piccoli ecosistemi<br />
sociali. (vedi rif. Youtube http://www.youtube.com/<br />
watch?v=J8rx0_CBNYc).<br />
... ‘ una ricerca intorno al sé, ad una identità umana: al<br />
fatto che abbiamo un corpo ma che siamo anche immaginazione,<br />
energia mentale e psichica con tutti i dualismi<br />
che ne conseguono. ‘ Ma anche ricerca intorno a<br />
ciò che è riconducibile all’utopia possibile, ‘alla ricerca<br />
di un equilibrio, sempre nuovo e imprevedibile, tra per-<br />
Muro di parole, 2006, stoffa, gommapiuma e gesso<br />
cm. 180x165x20<br />
sonale e universale, tra intimità e condivisione. Le candide<br />
spirali di segni e di lettere, labirinti colti nella loro<br />
concretezza di spazi abitati, di simulacri della ragione<br />
guidata dall’istinto, introducono a paesaggi utopici,<br />
luoghi possibili, in cui intervenire collegialmente per<br />
creare le condizioni di una loro valorizzazione, per sottrarli<br />
ai presumibili disastri di una civiltà imbarbarita…<br />
Spazi verdi, ipotetici ma possibili, da immaginare e costruire<br />
in comune: works in progress condivisi.<br />
L’artista è passata attraverso esperienze molteplici,<br />
dalle performance alle istallazioni, alla creazione di<br />
oggetti fantastici e provocatori, ma un sostanziale fil<br />
rouge l’ha sorretta in tutto questo tempo: la volontà di<br />
ricercare i rapporti e le interazioni che si stabiliscono<br />
tra le persone e che ognuno ha con se stesso, regolate<br />
da culture, tradizioni, storie, pregiudizi, stereotipi, ma<br />
anche dal gioco di forze che si instaura tra le parti.<br />
Ilario Luperini<br />
189
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elena Salvini Pierallini<br />
Tel. 055 2476524<br />
elena.s.p@tiscali.it<br />
Nata e vissuta a Firenze.<br />
Ha frequentato il Liceo Classico e l’Accademia<br />
di Belle Arti a Firenze. Un lungo periodo di<br />
studio a Londra, molti viaggi di studio e di lavoro in<br />
Europa e in USA.<br />
Dagli anni Ottanta ad oggi ha esposto in varie sedi in<br />
Italia e all’estero.<br />
“Nel mio lavoro, fin dall’inizio, elementi vegetali e<br />
animali si intersecano con fili.<br />
Sono partita negli anni Sessanta con un lavoro controcorrente<br />
in cui i fili erano protagonisti nel proporre<br />
soggetti legati alla natura. Era importante per me proporre<br />
l’armonia tra l’uomo e i cieli, l’avvicendarsi delle<br />
stagioni e il lavoro dei campi, i rapporti tra gli umani e<br />
gli animali.<br />
In seguito la natura stessa mi ha suggerito che avrei<br />
potuto assecondare le mie emozioni approfittando<br />
direttamente dei suoi incanti.<br />
Ora le mie opere nascono dal mio vagabondare nella<br />
materia.<br />
Un “dentro-fuori”, un “diritto-rovescio” da elaborare<br />
con le mani.<br />
I nostri sguardi creano una infinita rete di attraversamenti.<br />
Il tentativo continuo di guardare tutto, disponendomi<br />
alla scoperta, allo stupore.<br />
Questo lavoro mi è necessario in quanto espressione<br />
della mia libertà interiore.<br />
Vorrei suscitare in chi guarda una nuova relazione tra<br />
interno ed esterno, sopra e sotto… attraverso.<br />
Luci, trasparenze aprono nuovi orizzonti.<br />
Dal 2005 ho sentito la necessità di creare incontri e<br />
scambi in cui anche altri artisti potessero esporre i<br />
loro lavori, utilizzando le BORSE NERE per arrivare ai<br />
luoghi di grande prestigio che ci hanno accolto: “Borse<br />
nere vento forte”, Isola di Capraia, agosto 2007;<br />
“Borse nere come rondini”, Biblioteca di Scandicci,<br />
maggio 2009; “Borse nere come nidi”, Istituto degli<br />
Corazza, 2001, sassi cuciti a mano su acetato, cm. 98x45<br />
Innocenti, Salone Brunelleschi, Firenze, dicembre<br />
2009; “Borse nere tane rifugi”, Sala del Ballatoio, Dipartimento<br />
di Biologia, Firenze, giugno 2010; “Borse<br />
nere alla ricerca di spazi senza roghi”, Chiostro Grande,<br />
Biblioteca delle Oblate, Firenze, maggio 2011.<br />
Di recente ho partecipato ad alcune collettive e ad<br />
alcune personali. In corso: “Complice la luce”, con la<br />
presentazione di Lara-Vinca Masini”.<br />
190
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elena Salvini Pierallini<br />
Fili… dentro, 2012, tre foto su acetato con fili, cm. 50x70<br />
191
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Margherita Verdi<br />
m.verdi@dada.it<br />
margheritaverdi.wix.com/margherita-verdi<br />
Vive e lavora a Firenze dove ha iniziato la sua<br />
attività fotografica all’inizio degli anni Ottanta.<br />
La sua ricerca artistica spazia in varie tematiche,<br />
dal paesaggio (urbano e archeologico) al mondo<br />
animale e vegetale, e utilizza mezzi sia analogici che<br />
digitali.<br />
Ha realizzato diversi progetti fotografici esposti in<br />
spazi pubblici (Museo di storia naturale La Specola,<br />
Firenze, Museo Marino Marini, Firenze; Muséum National<br />
d’Histoire Naturelle, Parigi, Museum Centre Va<br />
priikki, Tampere, Finlandia, City art Gallery, Plovdiv,<br />
Bulgaria) e privati.<br />
Oltre alla ricerca fotografica, collabora con enti pubblici<br />
e privati nell’insegnamento, nell’organizzazione<br />
di esposizioni ed attività culturali, e letture portfolio in<br />
vari festival di fotografia.<br />
Soul’s habitats<br />
La serie di fotografie Soul’s habitats riprendono interni<br />
di edifici sacri di varie religioni di diverse città europee.<br />
Margherita Verdi con i suoi scatti cerca di catturare<br />
l’anima, l’aura che abita negli spazi andando oltre<br />
al motivo religioso per cui sono stati costruiti e rendendo<br />
questi luoghi universali.<br />
Soul’s habitats: interiorità del luogo che viene percepito<br />
dai nostri sensi, dal nostro corpo attraverso i sensi.<br />
La scelta dei luoghi di diverse religioni non riconoscibili<br />
nelle immagini: mescolare i luoghi per significare<br />
che l’ ”anima” si avverte ovunque.<br />
Progetto soul’s habitats, 2010-2012<br />
192
Donne dell’Arte in Toscana<br />
La Tinaia<br />
Centro di Attività Espressive La Tinaia /Associazione La Nuova Tinaia Onlus - via San Salvi, 12 - 50135 Firenze<br />
Tel. 055 6933578 - fax 055 6933901 - latinaia@asf.toscana.it - www.latinaia.org<br />
va dell’opera. È infatti a partire da questo intento<br />
ideale - dare visibilità all’opera d’arte, restituendone<br />
una valenza sociale - che La Tinaia è diventata, oltre<br />
che un punto di riferimento a livello internazionale per<br />
tutti i fruitori dell’Out-sider, una solida realtà culturale<br />
nel tessuto cittadino.<br />
La diffusione del patrimonio de La Tinaia è oggi reso<br />
possibile anche attraverso la consultazione del sito<br />
web dove sono visibili in una sorta di percorso museale,<br />
migliaia delle opere custodite nell’archivio del<br />
laboratorio (www.latinaia.org).<br />
La Tinaia, inserita all’interno della rete dei Servizi di<br />
Salute Mentale del Quartiere 2 di Firenze, accoglie<br />
attualmente un’utenza proveniente da tutta l’area cittadina.<br />
Nel 2002 in accordo con l’ASL 10 di Firenze è<br />
nata l’Associazione La Nuova Tinaia- Onlus.<br />
Angela Fidilio, Senza titolo, 2001, pennarello su carta<br />
cm. 42x29<br />
LA TINAIA - CENTRO DI ATTIVITÀ ESPRESSIVE<br />
Il Centro di Attività Espressive La Tinaia nasce all’interno<br />
dell’ospedale psichiatrico V. Chiarugi di Firenze<br />
a metà degli anni Settanta su iniziativa di un gruppo di<br />
operatori come spazio di libera espressione creativa<br />
per i ricoverati dei reparti.<br />
Dalla sua fondazione La Tinaia ha costituito un’esperienza<br />
unica e tuttora feconda in cui il piano della trasformazione<br />
socio-culturale si è intrecciato indissolubilmente<br />
ai percorsi biografici di tutti i suoi<br />
protagonisti. Sin dalle prime esperienze risalenti agli<br />
anni Sessanta, passando alle forme più strutturate<br />
che si sono succedute dal 1975, la raccolta del segno<br />
grafico, la sperimentazione, così come la ricerca del<br />
mezzo espressivo sono state la pratica quotidiana capace<br />
di legare il valore estetico alla forza comunicati-<br />
ASSOCIAZIONE<br />
L’Associazione La Nuova Tinaia- Onlus si costituisce<br />
nel 2002 con il compito di gestire il patrimonio artistico<br />
e di valorizzare la storia dell’atelier La Tinaia attraverso<br />
la conservazione, esposizione e documentazione<br />
delle migliaia di opere fino a oggi realizzate. Tra i<br />
progetti, l’allestimento di mostre, la pubblicazione di<br />
cataloghi, l’organizzazione di seminari formativi, l’avvio<br />
dell’archivio informatico con l’acquisizione digitale<br />
delle opere, la costruzione di un museo virtuale nel<br />
sito web. Come nello spirito dell’atelier, l’attività associativa<br />
si avvale della collaborazione delle più diverse<br />
professionalità e sensibilità che anche a titolo<br />
volontario sostengono il progetto Tinaia.<br />
Angela Fidilio<br />
Nasce l’8 maggio del 1947 a Catania. Nel 1987 inizia<br />
a frequentare La Tinaia dove scopre un profondo interesse<br />
per il disegno e la pittura. Con l’acrilico, il pennarello,<br />
la tempera, Angela racconta un mondo fiabesco,<br />
in cui cieli stellati, animali, soggetti umani reali o<br />
immaginari, rappresentati con eleganza di tratto e finezza<br />
cromatica, hanno la forza dell’incanto.<br />
193
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Piazza della Repubblica, 13-14R<br />
Tel. 055 212280<br />
Il Caffè “Giubbe Rosse” è tra i più<br />
famosi ritrovi letterari italiani e<br />
stranieri. All’inizio del ‘900 come<br />
Birreria dei fratelli Reininghaus ed in<br />
seguito l’attuale nome derivato dal colore<br />
delle giubbe dei camerieri, ha<br />
ospitato le stagioni del Futurimo e delle<br />
successive tendenze. Le famose riviste<br />
“La Voce”, “Lacerba”, “Solaria” ed<br />
altre anche recenti, devono qualcosa a<br />
questo Caffè dove poeti, artisti ed intellettuali<br />
si sono confrontati e scontrati.<br />
Personaggi come Marinetti, Papini,<br />
Prezzolini, Campana, Gadda, Boccioni,<br />
Montale e moltissimi altri, in differenti<br />
epoche e situazioni culturali,<br />
hanno fatto delle “Giubbe Rosse” un<br />
crocevia della storia letteraria del ‘900.<br />
Ma anche attualmente continuano gli<br />
Incontri Letterari alle “Giubbe Rosse”<br />
frequentati da artisti e intellettuali di<br />
ogni tendenza, che fanno di questo<br />
Caffè Letterario un portofranco della<br />
cultura e dell’arte.<br />
194
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Luana Lapi<br />
Via delle Mulina di Sant’Andrea, 2 - 50136 Firenze<br />
luapi@hotmail.it<br />
Pescaia di Sant’Andrea a Rovezzano, 2008, olio su tela, cm. 70x70<br />
Nel 1967 si è diplomata in Grafica Pubblicitaria<br />
all’Accademia Cappiello e nel 1994 ha frequentato<br />
l’Istituto per l’arte e il restauro in<br />
Palazzo Spinelli a Firenze, conseguendovi il diploma<br />
in disegno, pittura e grafica artistica. Espone dal<br />
1994, ha tenuto dodici mostre personali - tra le quali,<br />
in Firenze, si ricordano quelle presso il Gruppo Donatello<br />
e al Caffè Letterario Giubbe Rosse - ed ha preso<br />
parte, su invito, a varie rassegne in Italia e all’estero.<br />
È attualmente, insieme ad Enrico Bandelli, vice presidente<br />
del Gruppo Donatello. Per il Gruppo ha scritto e<br />
prodotto alcuni spettacoli mimici e la commedia Partenze<br />
per Viareggio, 14 agosto 1957, rappresentata<br />
nel 2011 al Teatro Le Laudi.<br />
195
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Adriana Leati<br />
Cell. 327 1875785 - adrianaleati@gmail.com<br />
www.adrianaleati.it<br />
Al cancello, 2002, tecnica mista su tela, cm. 40x28,4<br />
Nata a Verona nel 1966, si diploma al Liceo<br />
Classico Cicognini di Prato e si laurea in Architettura<br />
a Firenze; frequenta la scuola d’ Affresco<br />
di Vainella a Figline di Prato, fondata da Leonetto<br />
Tintori, oltre a vari corsi e laboratori (tecniche di incisione,<br />
modellazione della creta, fumetto, disegno di<br />
moda). Dal 1997 al 2009 dipinge nel suo laboratorio<br />
“La Bottega d’Affreschi” a Prato, proponendo opere<br />
proprie e, su richiesta, riproduzioni e restauri di quadri<br />
e pitture murali. Dal 2005 svolge attività di docente di<br />
Disegno e Pittura all’interno dei Corsi di Cultura Generale<br />
promossi dalla Circoscrizione Prato Centro e nel<br />
2011 all’interno dei Corsi organizzati dall’Associazione<br />
Culturale “L’Asterisco”. Ha partecipato a vari eventi<br />
artistici, tra cui Riproduzioni di opere di Eduard<br />
Munch nell’ambito della manifestazione “Ibsenear<br />
Festival” a Prato e presso il castello Maniace di Siracusa,<br />
organizzata dall’Associazione “Arteriosa”,<br />
2007. Ha esposto in locali, associazioni culturali e altri<br />
spazi espositivi in collettive come “Dissonanze”,<br />
Officina Giovani, Cantiere Culturale Ex- Macelli, Prato,<br />
2004; “Presenze”, Antiche Stanze di Santa Caterina,<br />
Prato, a cura di “Spazio Arte Magazine”, 2005.<br />
Delle personali si ricordano: “Frescosex, white lady”<br />
presso ARTCUBE, Tenax, Firenze, 2000; “Composizioni/0”<br />
con l’arch. Filippo Boretti, Associazione Poid<br />
Pois, Prato, 2002; “Prato Underground”, Cassero Medievale<br />
a Prato, a cura dell’Assessorato alla Cultura<br />
del Comune di Prato, 2008; “Classica”, presso Associazione<br />
Culturale “L’Asterisco”, 2011. Per la stessa<br />
associazione, dopo l’edizione 2011/12 in piazza del<br />
Mercato Nuovo a Prato, anche per il 2012/13 partecipa<br />
con “Ritratti dal vero o da foto” alla “Mostra Mercato<br />
e libero scambio del libro” in piazza Lippi, ogni<br />
seconda domenica del mese. Sempre nel 2013 e’ stata<br />
invitata a partecipare alla mostra “..e ancora Pinocchio”<br />
organizzata dal Comune di Prato in collaborazione<br />
con “ART in PO” , presso lo spazio espositivo in via<br />
Firenzuola 8 a Prato. In tale occasione ha esposto<br />
schizzi su carta e un’opera di piccole sculture in creta<br />
colorata dal titolo Le avventure di Pinocchio. Sue opere<br />
sono esposte presso La Soffitta di “JoLiFè”, via<br />
Roma, n° 24, Prato. Attualmente vive e lavora a Prato.<br />
196
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Antonietta Lemmi<br />
Largo Risorgimento, 1 - 55049 Viareggio (LU)<br />
Tel. 0584 430426 - Cell. 339 6667022 - memy.lemmi@libero.it<br />
Maria Antonietta Lemmi nasce in Garfagnana,<br />
a Pontecosi di Pieve Fosciana (LU). Si trasferisce<br />
a Bergamo nel 1970, dove dedica la<br />
propria attività professionale alla conduzione dei Servizi<br />
Educativi e Sanitari dell’infanzia del Comune di<br />
Bergamo. Si accosta alla pittura naturalistica nel<br />
2000 e diventa allieva di Margherita Leoni e Renata<br />
Bonzo frequentando i corsi di pittura botanica organizzati<br />
dall’Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo.<br />
Maria Antonietta sa cogliere con innocente emozione<br />
le innumerevoli manifestazioni con cui la natura è capace<br />
di mostrare, in modo sorprendente, irripetibile<br />
quasi irrangiungibile, ogni sfumatura dell’esistere, in<br />
molteplici colori, profumi e suoni. Con attenta costanza<br />
e dedizione coglie in ogni elemento grande o minuscolo,<br />
appariscente o timido, comune o rarissimo, il<br />
lato emotivo dell’essere forma naturale rappresentando<br />
attraverso quell’insegnamento botanico, strumento<br />
utile, nel desiderio di provocare vibranti attenzioni<br />
nell’osservatore. Questo percorso d’acquisizione<br />
della tecnica e di ricerca di un’espressione artistica<br />
originale, è fortemente affiancato dall’incoraggiamento<br />
del figlio Giuseppe e dal proprio amore per la<br />
natura in tutte le sue manifestazioni. Attualmente<br />
abita a Viareggio, accarezzata da una brezza marina<br />
che le suscita nuove sensazioni, ed entusiasta della<br />
città dove vive e lavora, è ispirata da una dolcezza<br />
paesaggistica ricca di una miriade di novità. Questo è<br />
ascolto della natura.<br />
“Il mio giardino si presenta qui arricchito di fiori semplici<br />
e delicati. È naturale seguire il desiderio di un<br />
lento delinearsi, nonché rinnovarsi di un’antica ca-<br />
Orologio Floreale, cm. 55x75<br />
denza figurativa. Un orologio, che scandisce le ore del<br />
giorno attraverso il vario risveglio di ogni fiore, accompagna<br />
l’uomo nel suo percorso del tempo. Un<br />
meraviglioso viaggio, suggerito dall’anima di un poeta<br />
e dalla competenza di un scienziato, Carlo Linneo”.<br />
Maria Antonietta Lemmi<br />
197
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Antonietta Lemmi<br />
“Una costante, scrupolosa ricerca, un amore smisurato<br />
per questo microcosmo che la natura ha cosparso<br />
in ogni dove, per abbellire, ingentilire, profumare gli<br />
angoli più remoti dove l’uomo della strada non sa vedere,<br />
distratto dall’affanno del vivere moderno. Immagino<br />
la pittrice Memy come un’ape che passa di<br />
fiore in fiore, non per assaporarne il nettare ma per<br />
scrutare a fondo e scoprire il più piccolo, impensabile<br />
particolare e trarne fuori, con mano delicata ed esperta,<br />
segni e colori, non con l’occhio del fotografo, ma<br />
con il cuore di un poeta. Ne viene fuori una raccolta<br />
ricca, finemente presentata, un segno rapido, pulito,<br />
sicuro nel gusto e nell’interpretazione. Tutto questo<br />
perché la mano è sorretta e guidata, e il pennello anche,<br />
da un desiderio di conoscere e far conoscere agli<br />
altri le meraviglie di questo angolo della natura così<br />
variopinto così esplosivo nei colori e nelle forme, così<br />
incantato. Bisogna possedere, per fare tutto questo,<br />
un’anima sensibile, un occhio attento e scrutatore,<br />
una voglia pazza di realizzare ed interpretare. Roba da<br />
manuale!”<br />
Giorgio Michetti<br />
Helichrysum Italicum<br />
“L’emozione che la natura ci dona in ogni momento e<br />
luogo, sorprende l’anima in modo irripetibile, quasi<br />
irraggiungibile, raccontando le sue forme più pure, i<br />
suoi colori più profondi, i suoi profumi e suoni più inebrianti.<br />
La natura è capace di regalarci ogni più piccola<br />
sfumatura dell’esistere come un fiore delicatissimo<br />
che pian piano svela se stesso nel suo timido e potente<br />
essere. Maria Antonietta ci si avvicina come se<br />
fosse la prima volta e osserva con estrema delicatezza<br />
ogni singolo elemento, sia grande che piccolo, sia<br />
appariscente che nascosto, sia comune che rarissimo…<br />
Lei è capace di ascoltare ciò che quella voce ha<br />
da dirle rendendola tesoro! Cos’è dunque se non la<br />
sensibilità per la natura a dare fiamma alla costanza e<br />
alla dedizione di Maria Antonietta alla pittura botanica?<br />
È una pittura che coglie l’occasione di farci apprezzare<br />
le forme della natura e che ci regala nel mondo<br />
più completo l’espressione più alta dell’emozione.<br />
Ti ringrazio Maria Antonietta di saperti dedicare alla<br />
sensibilità che si manifesta in questa Terra, e ti auguro<br />
di emozionare sempre più il nostro essere con i tuoi<br />
dipinti”.<br />
Margherita Leoni<br />
La pittrice dell’Elicriso<br />
Maria Antonietta Lemmi si è avvicinata all’arte proprio<br />
grazie all’Elicriso e a Leonardo Santini. Cresciuta<br />
in Garfagnana, da piccola era di casa dal dottore delle<br />
erbe. La sua umanità e sensibilità le sono rimaste<br />
imoresse e sono riaffiorate da quando di dedica alla<br />
pittura: il suo oggetto preferito è il mondo delle erbe,<br />
e tra tutte il fiore dell’elicriso.<br />
Erboristeria Domani<br />
Febbraio 2006<br />
198
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ersilia Leonini<br />
Cell. 345 1320790<br />
www.ersilialeonini.it - profili facebook<br />
Domani, 2011, olio e tec.mista su tela, cm. 70x100<br />
Nasce a Firenze nel 1955. Diplomata all’Istituto<br />
d’Arte di Siena ha frequentato la Facoltà di<br />
Lettere seguendo i corsi di Storia dell’Arte, del<br />
Cinema e del Teatro mentre al Centro Studi Tecnico-<br />
Cinematografici di Firenze quelli per Cineoperatori e<br />
per Fotografi. Nel 1978 espone nella sua prima personale<br />
di pittura. Insieme ad alcuni artisti senesi dà vita<br />
all’ “iperfantastico”, colori e forme in rigorose composizioni<br />
geometriche. Negli anni Ottanta apre a Siena<br />
un laboratorio per la creazione di maschere artistiche<br />
- che diverranno nel tempo vere e proprie sculture -<br />
con le quali collabora a coreografie teatrali ed è selezionata<br />
per una rassegna e stage sull’artigianato artistico<br />
italiano in tourneé in varie città americane. La<br />
sua fervida attività espositiva la porta in numerose<br />
mostre nazionali ed internazionali sia in Italia che<br />
all’estero. Tra gli appuntamenti più recenti la partecipazione,<br />
nel 2010, a diverse rassegne, presso la Galleria<br />
del Teatro Romano, Fiesole (Firenze), la Galleria<br />
“Studio Logos” di Roma, “Gadarte” a Firenze, la Galleria<br />
“Art Time” di Lignano Sabbiadoro (Udine), la Fiera<br />
“Immagina” di Reggio Emilia e la personale alla Galleria<br />
Il Borgo a Milano. Tra 2011 e 2012, la rassegna<br />
“Pelle” presso “Simultanea - Spazi d’Arte” a Firenze,<br />
le Fiere “Art Innsbruck”, “Proponendo” a Forte dei<br />
Marmi, e “Art Expo” ad Arezzo; le personali a Firenze<br />
presso Hotel Cellai e Galleria “Incontrarte”, la mostra<br />
alla Galleria “Arte in movimento” di Forte dei Marmi,<br />
con la quale partecipa anche al “Nuovo Festival delle<br />
Arti Contemporanee”. Di rilievo inoltre una imponente<br />
commissione pittorica - ritratti - per una collezione<br />
privata che la porta spesso a lavorare a Parigi.<br />
199
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ersilia Leonini<br />
Baby and the city, 2013, olio su tela, cm. 120x80<br />
200
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ersilia Leonini<br />
A sangue freddo, 2012, olio e tec. mista su tela, cm. 80x80<br />
“Artista decisamente non convenzionale, Ersilia Leonini<br />
viene da un percorso formativo che già sovverte<br />
le regole giungendo alla dimensione figurativa di oggi<br />
dopo l’esperienza dell’astrazione geometrica quanto<br />
della sperimentazione materica e non viceversa. Così<br />
appare anche dalle sue scelte tematiche nelle quali,<br />
fino a poco tempo fa, prevalevano i nudi di soggetto<br />
maschile piuttosto che femminile. Il suo realismo diviene<br />
infatti una sorta di metalinguaggio, più incline<br />
alla dimensione psicologica che a quella dell’oggettività<br />
e della concretezza. I suoi personaggi, ritratti prima<br />
fotografici e poi ri- e de-strutturati pittoricamente,<br />
così veri da forare il quadro eppure vanno oltre la narrazione<br />
della propria vicenda umana come dimostrano<br />
le ambientazioni ed i “fondali” scenici nei quali<br />
l’artista espande la narrazione a stratificare memoria<br />
personale e comunicazione di massa, con la libertà di<br />
recuperare in certe valenze gestuali e materiche il<br />
proprio background culturale ed esperienziale ma con<br />
la consapevolezza anche di suscitare un impatto visivo<br />
spesso disorientante. E del resto, come lei stessa<br />
dichiara, ciò che intende provocare è piuttosto<br />
un’emozione estetica prima che una riflessione filosofica<br />
o concettuale.”<br />
Roberta Fiorini<br />
201
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ersilia Leonini<br />
Jerry, 2013, acrilico su tela, cm. 80x80<br />
La stanza, 2013, acrilico su tela, cm. 90x90<br />
202
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Paola Leporatti<br />
Via Benedetto Croce, 54 - 51100 Pistoia<br />
Tel. 0573 27623<br />
Sotto i passi del sole, 1998, batik, cm. 50x70<br />
Vive e opera a Pistoia. Diplomata maestra d’Arte<br />
a Pistoia, ha ottenuto la Maturità d’Arte Applicata<br />
a Firenze. Attraversa le varie tecniche pittoriche,<br />
affinando ed adottando l’antichissima tecnica<br />
giavanese del Batik, con la quale si è fatta conoscere<br />
ed apprezzare in numerosi concorsi e mostre. L’artista<br />
“propone riesumazioni di vita e di architetture di altre<br />
civiltà, sempre eleganti nella scelta degli elementi,<br />
nella trama del disegno e nella stesura del colore”.<br />
Salvatore Sorbello<br />
Un soggiorno in Tunisia “le ha permesso di rendere<br />
essenziali i suoi soggetti … che hanno una bellezza<br />
trasparente e ordinata, trattati a grandi zone di colore<br />
di rara qualità”<br />
Remo Gordigiani<br />
Dal 1975 partecipa a mostre, ottenendo premi e riconoscimenti<br />
e dal 1997 destina l’intero ricavato della<br />
sua produzione artistica agli aiuti al Madagascar.<br />
203
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Maria Lettini<br />
Studio e abitazione: via Ippolito Nievo, 8 - 50019 Sesto Fiorentino (FI)<br />
Tel. 055 4201762 - Cell. 3338227559 - angelalettini@virgilio.it<br />
Frammenti di vita, olio su tela, cm. 50x70<br />
Quando una sensibilità profonda si unisce ad un<br />
talento artistico innato, il risultato non può che<br />
essere una pittura che sorprende per intensità<br />
espressiva e forza del colore. È questo il caso di Angela<br />
Maria Lettini. Pugliese di nascita ma fiorentina<br />
d’adozione, riscopre il suo amore per la pittura, amore<br />
che sempre l’accompagna. Dopo la prima formazione<br />
artistica in Puglia, dove frequenta l’Istituto d’Arte e<br />
assimila la lezione del padre, noto e stimato pittore<br />
locale, ancora giovanissima si trasferisce a Firenze,<br />
città in cui trova l’ambiente ideale per coltivare la sua<br />
passione. È l’inizio di un percorso che la vedrà crescere<br />
come artista e maturare un linguaggio pittorico via<br />
via sempre più originale e riconoscibile. Le tappe fondamentali<br />
della sua attività passata e recente, lasciano<br />
intuire la dimensione della memoria presentata<br />
dall’artista sotto forma di frammento. Un viaggio a ritroso<br />
nel passato che non ha il valore di un vagheggiamento<br />
nostalgico e melanconico, perchè la memoria<br />
non è un rifugio, ma la certezza da cui ripartire. È soprattutto<br />
il colore a possedere una grande forza evocativa<br />
e a stendere sulle immagini un velo di emozione.<br />
Maggiore la nitidezza e la precisione delle<br />
immagini, più complessa la pasta cromatica, che si fa<br />
in taluni punti più corposa, in altri più vellutata e capace<br />
di belle trasparenze. La centralità della figura - corpi<br />
e volti di donne che guardano lo spettatore come a<br />
volerlo interrogare - indica la necessità di ripartire<br />
dall’uomo dal suo valore ineludibile per ritrovare il<br />
senso della vita e dell’arte.<br />
Daniela Pronestì<br />
204
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Maria Lettini<br />
Pausa, olio su tela, cm. 100x80<br />
Principali esposizioni:<br />
1979 - Segnalazione per la grafica al Centro La Manaide<br />
- Trani;<br />
1980 - Estemporanea pittura (1° Premio) - Trani;<br />
1984 - Concorso Arte Sacra - C.S.I. - Trani;<br />
1985 - Mostre a Corato, Terlizzi e allo Sporting Club di<br />
Trani;<br />
1986 - XVIII Edizione Premio Primavera - Foggia;<br />
Personale di Pittura presso l’M.C.L. - Trani;<br />
1988 - Personale al Centro Spazio A - Firenze;<br />
1989 - Segnalazione al 27° Premio D’Argento - Gadarte<br />
Firenze;<br />
1990 - Riconoscimento Premio Fiesole 8 Marzo;<br />
Segnalazione V edizione Premio Italia - Certaldo (FI)<br />
Collettiva Arte Contemporanea - Fiesole (FI); Personale<br />
al Gruppo Donatello - Firenze;<br />
1991 - Personale al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”<br />
Firenze; Personale all’Ass.ne Culturale Arte Città<br />
- Prato;<br />
1992 - Premio Acquisito Concorso Arte Pro Lastra “E.<br />
Caruso” - Lastra a Signa (FI); Personale di pittura e<br />
grafica alle Antiche Terme - Ischia (NA); Premio Pittura<br />
Estemporanea Proloco “G. Monaco” Talla (AR)<br />
1993 - Concorso Premio Fanzine “Libera Lidea” Firenze;<br />
Concorso Arte Sacra “Lorenzo Ghiberti” Pelago (FI);<br />
XXVII Edizione Premio Città di Lastra a Signa (FI)<br />
1994 - Collettiva “Mostra di Natale” Soc. Belle Arti -<br />
Firenze; Personale al Negozio Richard Ginori 1735 -<br />
Firenze; Concorso “Immaginaria ‘94” Gruppo Rinascente<br />
- Milano;<br />
1998 - Collettiva “Florilegio Fiorentino al Femminile”<br />
Società Belle Arti - Firenze;<br />
1999 - Personale alla Biblioteca Circolante di Sesto<br />
Fiorentino (FI)<br />
2001 - Collettiva Società Belle Arti - Casa di Dante -<br />
Firenze;<br />
2005 - Mostra personale presso il Chiosco di San<br />
Francesco - Florio (NA)<br />
2006 - Personale di pittura a Villa Gerini - Sesto Fiorentino<br />
(FI)<br />
2007 - Premio Pittura “Antonio Berti organizzato<br />
dall’A.I.C.S. Palazzo Pretorio - Sesto Fiorentino (FI)<br />
Collettiva “Mostra di Natale” Soc. Belle Arti - Firenze;<br />
2008 - Mostra personale presso Palazzo Pretorio - Sesto<br />
Fiorentino (FI)<br />
2011 - “Oltre lo sport” Collettiva - Sesto Fiorentino<br />
(FI)<br />
2011/12 - Collettiva di Natale Casa di Dante;<br />
2012 - Personale Gruppo Donatello; Collettiva “Il sacro<br />
nell’arte” 16 - 27 marzo SS. Annunziata; Collettiva<br />
Galleria Mentana (FI); Collettiva “Maggio Salesiano”<br />
(FI); Rassegna arti visive “Miramonti” Saragiolo<br />
(Piancastagnaio) luglio - settembre; Collettiva di Natale<br />
“Casa di Dante”; Società delle Belle Arti (FI)<br />
205
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Susan Leyland<br />
leyland@equinesculptures.com<br />
www.equinesculptures.com<br />
Horse Block Sculpture<br />
“... L’affascinante lavoro artistico di Susan Leyland<br />
riesce ad unire l’originalità e l’eccellente<br />
esecuzione tecnica in estetica pura. Le<br />
sculture, denominate Horse Block Sculpture, sono<br />
senza tempo e fondono un sentimento di antico con<br />
uno sguardo verso il futuro. Leyland assembla purezza,<br />
semplicità e genialità in forma geometrica e con<br />
questi elementi configura sobrie forme che evocano<br />
cavalli di originale e sorprendente bellezza.”<br />
Tamsin Pickeral<br />
206
Donne dell’Arte in Toscana<br />
207
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Borgo Allegri 15R - 50122 Firenze<br />
Tel. 055 2469346 - Cell. 339 2521039<br />
Presidente Miranda Mei (tel. 0554368598 mirandamei@alice.it)<br />
info@firenzearte.org - firenzearteasscult@gmail.com<br />
www.firenzearte.org<br />
www.equilibriarte.org/firenzearte - www.exibart.com/firenzearte<br />
Realizzare attività dirette ad assicurare<br />
lo svago, promuovere la ricreazione<br />
del fisico e dello spirito<br />
oltre allo sviluppo sociale ed intellettuale<br />
degli iscritti attraverso<br />
iniziative culturali (corsi, conferenze,<br />
proiezioni, dibattiti), artistiche<br />
(pittura, scultura, poesia ed arti figurative),<br />
turistiche e ricreative in<br />
genere. Questi alcuni degli obiettivi<br />
dell’Associazione Firenze Arte<br />
(Borgo Allegri 15 R, Firenze), per<br />
il raggiungimento dei quali l’associazione<br />
si attiverà predisponendo<br />
gli spazi necessari per lo svolgimento<br />
delle diverse attività in un<br />
ambiente sereno, conviviale, aperto<br />
allo scambio di opinioni e di idee.<br />
Sono aperte le iscrizioni per l’anno sociale 2013<br />
208
Donne dell’Arte in Toscana<br />
209
Donne dell’Arte in Toscana<br />
È l’insegna d’epoca dipinta su vetro, che ancora possediamo, il marchio di garanzia<br />
di una bottega la cui storia risale a oltre due secoli fa. Nell’Ottocento in via dello<br />
Studio aveva sede il “Colorificio Toscano”, antica ditta di colori. A Sandro e Massimo,<br />
figli di Adolfo, il capostipite Zecchi, il lustro di aver indirizzato la storica attività<br />
esclusivamente verso i prodotti per Belle Arti e Restauro attraverso la meticolosa<br />
attività di recupero delle antiche tecniche artigianali e pittoriche della tradizione<br />
fiorentina effettuata sullo studio del trattato del pittore rinascimentale Cennino<br />
Cennini. Il Premio Firenze del 1997, le riprese effettuate per la realizzazione di<br />
documentari trasmessi in tutto il mondo, la citazione nel romanzo “La prossima<br />
volta” dello scrittore francese Marc Levy oltre alla produzione di materiale richiesto<br />
per lavorazioni artistiche di livello come l’Opera House di Sidney o il Paul Getty<br />
Museum di Los Angeles sono la certificazione del perchè Zecchi sia una ditta<br />
consacrata a livello internazionale.<br />
Colori - Belle Arti - Restauro<br />
Via dello Studio 19r - 50122 Firenze Italia - Tel. 055.211470<br />
www.zecchi.it zecchifi@tin.it<br />
210
Donne dell’Arte in Toscana<br />
ARTE CONTEMPORANEA<br />
Via Maggio,71r - 50125 Firenze - Via Marconi, 1/a - 57012 Castiglioncello (LI)<br />
Direttore Artistico: Rossana Corsi<br />
Tel. 334 3445766 - info@artgalleryilcesello.com<br />
211
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea<br />
La storica Galleria d’Arte Mentana, diretta da Giovanna Laura Adreani, opera<br />
nel cuore del centro storico di Firenze, nell’omonima piazza tra il Ponte Vecchio<br />
e la Galleria degli Uffizi. Oltre ad interessarsi di artisti storicizzati, la galleria si<br />
occupa di promuovere e divulgare nuovi talenti dell’arte contemporanea, attraverso<br />
mostre personali, cataloghi monografici, saggi critici e mostre in spazi pubblici.<br />
L’intero spazio è composto da quattro sale comunicanti tra loro che possono<br />
ospitare sia mostre personali, per la capienza di circa 60 opere, che collettive. La<br />
direttrice artistica e il suo staff si occupano di selezionare e di seguire gli artisti nel<br />
loro percorso di crescita professionale e curriculare promuovendo la loro immagine<br />
attraverso la pubblicazione di monografie, articoli su riviste specializzate, mostre<br />
scambio con altri spazi espositivi italiani e stranieri, l’inserimento sul sito internet<br />
della galleria e la vendita on-line delle opere.<br />
Piazza Mentana 2, 3, 5 - 50122 Firenze - Tel. 055 211985 - Cell. 335 1207156<br />
info@galleriamentana.it - galleriamentana@galleriamentana.it<br />
www.galleriamentana.it<br />
212
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Un punto vendita a tutto tondo, dove l’eccelsa qualità fa da<br />
pendat alla vasta gamma di materiale a disposizione. Non a<br />
caso Landi Cornici è diventato in pochissimo tempo un punto<br />
di riferimento per molti altri corniciai, singoli artisti e per giunta grandi<br />
aziende. Ampio il ventaglio dei prodotti in vendita al dettaglio e all’ingrosso.<br />
Nel locale di oltre trecento metri quadrati nel cuore del Campo<br />
di Marte si possono acquistare, o semplicemente farsele colorare, aste<br />
per cornici grezze, dorate, argentate, laccate; è possibile ordinare modelli<br />
di cornici poi lavorati e realizzati dalla maestria di chi è in grado di<br />
rispondere ad ogni tipo di esigenza del cliente e delle persone del settore<br />
che in Landi Cornici hanno inoltre trovato il negozio ideale dove potersi<br />
rifornire di tutti gli accessori indispensabili al proprio lavoro.<br />
LANDI CORNICI<br />
V. Mannelli 33/R - 50132 Firenze (FI)<br />
Tel. 055 2347036 - Fax. 055 2347036<br />
cornici.landi@virgilio.it<br />
213
Donne dell’Arte in Toscana<br />
dafne<br />
Imballaggi, Trasporti,<br />
Movimentazioni di opere d’arte<br />
e servizi affini<br />
Dafne s.r.l.<br />
Via Piani della Rugginosa, 250/251<br />
50066 Reggello - Loc. Montanino (FI)<br />
Tel. 055 863069 - Fax 055 8662077<br />
Numero Verde: 800 331477<br />
www.dafnefirenze.net<br />
dafne@dafnefirenze.net<br />
214
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Quarant’anni di esperienza messi al servizio dei tantissimi artisti<br />
contemporanei che qui hanno trovato il modo migliore per<br />
valorizzare le proprie opere. Professionalità e qualità elevate, accoglienza<br />
e gentilezza il bigliettino da visita di Maestrini Cornici, dal 1994 in via<br />
del Romito dopo due decenni in via Palmieri. Laboratorio dove si lavora<br />
il materiale grezzo fino alla consegna del prodotto finito. Il titolare,<br />
Sandro Ghibellini, ha concepito lo spazio alle porte del centro storico di<br />
Firenze anche come punto vendita-espositivo, scelto come degna vetrina<br />
dei propri capolavori da alcuni nomi illustri del panorama artistico come<br />
Alinari, Ciabani, Talani, De Poli, Annigoni, Berti, Sacchi e tanti altri.<br />
Via del Romito, 1/R - 50134 Firenze - Tel. 055 461094 - Fax 055 4631573<br />
manuela@cornicimaestrini.it<br />
215
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ristorante<br />
Il BattibeccO<br />
Via Vittorio Veneto, 38 - 50023 Impruneta (FI) - Tel. 055 2313820<br />
www.ilbattibecco.it - info@ilbattibecco.it<br />
Dal giorno della sua inaugurazione, Il Battibecco ha proposto in maniera<br />
continuativa mostre d’arte ospitando importanti maestri contemporanei<br />
come Luca Alinari, Giovanni Maranghi, Giuliano Ghelli, Anna Di Volo, Silvestro<br />
Pistolesi, Romano Stefanelli, Danilo Fusi, Paolo Staccioli, Eugenio Riotto,<br />
Mariella Valori, Carlo Testi, Marco Boni.<br />
216
Donne dell’Arte in Toscana<br />
217
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Valentina Lingria<br />
Via Nicolò da Uzzano 42 - 50126 Firenze<br />
www.valentinalingria.it - info@valentinalingria.it<br />
Un affetto mi preme, tecnica mista, cm. 60x80<br />
“ Sono nata a Reggio Calabria tra la luce accesa<br />
del sole e l’azzurro del mare. A 10 anni mi sono<br />
trasferita a Firenze dove attualmente risiedo.<br />
Sono cresciuta in una famiglia con una grande sensibilità<br />
artistica e poetica. Mi sono formata attraverso un<br />
percorso di studi classici ed insieme ho coltivato la<br />
passione per la musica, formandomi come pianista.<br />
Successivamente ho intrapreso studi filosofici. Alla<br />
pittura sono arrivata quasi per caso, anzi per la precisione<br />
è la pittura che arrivata a me, forse per destino.<br />
Mai avrei immaginato quello che mi è accaduto, che<br />
rimane un fatto assolutamente imprevisto, di cui ancora<br />
oggi io stessa continuo ad essere stupita: il fatto di<br />
iniziare a dipingere. C’è un’ora in cui tutto è iniziato e<br />
quasi sembra non esserci un “prima”. C’è stata un’ora<br />
della mia vita in cui è iniziata la pittura in me. Questo<br />
inizio della pittura in me ha segnato anche il metodo<br />
del mio processo creativo. L’inizio del mio processo<br />
creativo è sempre una avvenimento che accade, che si<br />
impone, che mi scuote. Il punto di partenza di ogni mia<br />
opera, è un avvenimento di vita che mi penetra fin nel<br />
profondo, diventando colore, segno, materia. Un punto<br />
imponente, che ha sempre una caratteristica inconfondibile:<br />
mi scuote, mi sposta, mi commuove, mi addolora.<br />
Dipingere non è tanto l’espressione di qualcosa che<br />
voglio dire o fare, ma è piuttosto l’espressione di quello<br />
che improvvisamente mi accade e si svela, che mi<br />
chiama, che mi provoca, che mi parla. Qualcosa che<br />
apre uno squarcio di significato sulla vita. Dipingere è<br />
un modo per fare tesoro di tutto questo. È un modo per<br />
starci davanti, per continuare a guardare, per conoscere<br />
e custodire la memoria di un’esperienza che mi ha<br />
provocato, commuovendomi, entusiasmandomi o dandomi<br />
un dolore lancinante. Ogni quadro dipinto, ogni<br />
pezzetto di carta, ogni segno che ho lasciato e lascio,<br />
dall’inizio ad oggi, è un pezzo della mia esperienza di<br />
vita che è divenuta più chiara e trasparente, divenendo<br />
segno, colore, materia, forma. Dipingere è mettere a<br />
fuoco la vita”.<br />
Valentina Lingria<br />
218
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Valentina Lingria<br />
Questa vita che è una cosa bella, tecnica mista, cm. 90x100<br />
“La pittura di Valentina Lingria trova significato nei<br />
suoi desideri più profondi che si incontrano con la realtà<br />
della vita, generando una domanda di senso continua<br />
e drammatica. Nelle sue opere emergono i segni<br />
di una malcelata preoccupazione che vengono esaltati<br />
da spesse tracce di colore che si aggruma in suggestioni<br />
materiche che paiono esitare nel continuo delle<br />
pennellate. Un racconto di gioie, dolori, paure, sussulti,<br />
ansie, stupori, che si esplicano nelle linee scure<br />
interrotte che si liberano in percorsi quasi scolpiti nel<br />
magma di tinte e in tracce che via via perdono spessore,<br />
per diventare tratti d’inquietudine e d’irruenza<br />
controllata. Masse rosse di passionalità e di vita resistono<br />
ai graffi paralleli che incrociano le linee per diventare<br />
rappresentazioni nelle mappe di un firmamento<br />
che finisce nei buchi neri del tempo e<br />
dell’inconscio. Simboli di alfabeti della psiche che si<br />
precisano in segni misteriosi che s’incrociano sino a<br />
dar luogo a racconti che ritmicamente portano a climi<br />
visivi che sanno di misticismo. Sono graffiti primordiali<br />
che narrano, nella semplicità dei tratti, la complessità<br />
dell’esistere”.<br />
Federica Murgia<br />
219
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Emiliana Lippi<br />
Abit.- studio: via S. Maria a Cintoia,16B - 50142 Firenze<br />
www.emilianalippi.it<br />
Riflesso, smalto, cm. 45x41<br />
Lucchese di nascita e fiorentina di adozione, vive<br />
ed opera a Firenze. Diplomata all’Istituto d’Arte<br />
di Lucca e laureata all’Accademia di Belle Arti di<br />
Firenze, allieva di Ugo Capocchini e Gustavo Giulietti.<br />
Ha allestito la prima personale nel 1972 a Lucca e in<br />
seguito in numerosi spazi pubblici e privati in diverse<br />
città d’Italia. Ha partecipato a numerose rassegne e<br />
concorsi in Italia ed all’estero, ottenendo premi e segnalazioni<br />
(tra gli altri, si ricordano i successi al “Premio<br />
Italia per le Arti Visive” dal 2000 ad oggi e in diverse<br />
edizioni del “Premio Firenze”). Sue opere<br />
figurano alla sede del Quartiere4 di Firenze, in gallerie<br />
e collezioni private (a Lucca, Firenze, Arezzo, Sansepolcro,<br />
Verona, Roma, Lecce, Saint Paul Devens e<br />
Bogotà); è in mostra permanente al Cubar del Polo<br />
Biomedico e al “Fitvillage” di Careggi a Firenze. Ha<br />
fatto parte per molti anni dello storico gruppo fiorentino<br />
“Gadarte”, affermandosi nelle numerose iniziative<br />
da questo organizzate. Fa parte del “Circolo Arti Figurative<br />
Il Ghibellino di Empoli” e dell’associazione artistico-culturale<br />
“Simultanea-Spazi d’Arte” di Firenze.<br />
Numerosi quotidiani, riviste e pubblicazioni d’arte si<br />
sono occupati dei suoi lavori e della sua attività; tra<br />
gli altri, D’Ars, La Stagione, Le Arti, Eco d’arte moderna,<br />
La Nazione, Il Telegrafo, Il Giornale d’Italia, Agenda<br />
e annuario dell’Arte in Toscana. Ha realizzato la<br />
copertina e le illustrazioni del libro “Sei tu” di Claudia<br />
Baldini, Domina Editrice.<br />
“Nella vicenda espressiva di Emiliana Lippi la scelta di<br />
una figuratività che amalgama concretezza e spiritualità<br />
trova riscontro nel coltivare insieme la tradizione<br />
di una solida base disegnativa e la sperimentazione di<br />
una cromatica trasgressiva che si arricchisce oggi anche<br />
di stratificazioni materiche. Le sue peculiari e distintive<br />
figure senza volto appartengono a quella categoria<br />
universale che è il simbolo. Forma e colore nella<br />
sua pittura si identificano quale veicolo di una narrazione<br />
intimista, riflesso di spinte emotive diverse e<br />
contrastanti, che non sono fuori della realtà bensì ne<br />
configurano l’essenza immateriale, la vita psichica<br />
piuttosto che fisica, sono racconti dell’anima.”<br />
Roberta Fiorini<br />
220
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lalla Lippi<br />
Abit.: La Torre di Marena,19 - 52011 Bibbiena (Arezzo)<br />
Tel. 0575 593656 - Cell. 333 3755813 - lalla.lippi@virgilio.it<br />
Lilith, 2009, olio su tela, cm. 150x100<br />
Lalla Lippi ha sempre avuto un particolare interesse<br />
per l’arte, anche se molto tardi si è dedicata<br />
a studi artistici. Ha frequentato la Scuola<br />
Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di<br />
Firenze dedicandosi al disegno. Dal Duemila fa parte<br />
del Gruppo AR.CA. (Artisti Casentinesi) fondato e<br />
seguito dal maestro Amedeo Lanci presso l’Accademia<br />
Casentinese di Borgo alla Collina nella casa del<br />
Landino, ed in questo periodo si è particolarmente<br />
impegnata nello studio del colore secondo gli insegnamenti<br />
del maestro. Ha esposto in personali e<br />
collettive a Bibbiena, Porciano, Poppi, Sesto Fiorentino,<br />
Firenze, Arezzo, Marina di Pietrasanta, Montecatini,<br />
Roma. Le sue opere sono state segnalate da<br />
critici importanti come Giuseppe Casiraghi, Lodovico<br />
Gierut, Giovanni Faccenda, Andrea Diprè ed apprezzate,<br />
oltre che dal suo maestro Lanci da Venturino<br />
Venturi ed altri. L’astronomo ed amico Massimo<br />
Mazzoni, in occasione di una personale, ha scritto di<br />
lei: “Hai dato forma al tempo e fluidità allo spazio”.<br />
Vive e lavora a Bibbiena, in Casentino, in una antica<br />
torre medievale ed è grata a tutti coloro che l’hanno<br />
incoraggiata ad andare avanti nei suoi tentativi di<br />
espressione.<br />
221
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lalla Lippi<br />
Fermare il tempo, 2011, olio su tela, cm. 120x80<br />
“Dal Faust di Goethe ho scelto due eventi e due opposti<br />
personaggi femminili: nella notte di Valpurga, alla<br />
tregenda delle streghe che giungono cavalcando manici<br />
di scopa mentre il palazzo di Mammona è in fiamme,<br />
la bruna Lilith dalle belle chiome. Ripudiata da<br />
Adamo, divenuta demone lussurioso e vendicativo<br />
vende la sua merce. Nella sua bottega non c’è nulla<br />
che non abbia provocato danni all’Umanità. Nella notte<br />
classica Elena, la bellissima, viene richiamata dalla<br />
pitagorica tetractis ove è l’armonia ed abitano le matrici<br />
delle forme pure dell’Essere. La regina, figlia di<br />
Giove, è pronta a seguire il destino mentre le ancelle<br />
temono gli eventi: Io esco vacillando dal vuoto vortice<br />
in cui ero piombata. Stanche son le mie ossa e di riposo<br />
ho bisogno.”<br />
Lalla Lippi<br />
222
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mirna Lombardi<br />
Via Giordano Bruno, 12 - 50013 Campi Bisenzio (FI)<br />
Tel. 055 8961738 - Cell. 340 2350233<br />
Passo di danza, olio su tela, cm. 80x60<br />
Passo di danza<br />
Passo di danza<br />
Il cuore ti scalda<br />
Inebria la mente<br />
E nulla più sente.<br />
Al ritmo<br />
Leggera libellula sei,<br />
svolazzi,<br />
leggiadra,<br />
girando,<br />
sfiorando la terra<br />
un bel cielo blu.<br />
Mirna Lombardi<br />
223
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mirna Lombardi<br />
Il mare, la vela, olio su tela, cm. 70x100<br />
Artista “ di spiccata maestria nel trasferire alle<br />
sue opere sensazioni fantastiche di sensualità<br />
raffinata che circonda spesso le sue anonime<br />
donne! Una ricerca pittorica, quella di Mirna Lombardi,<br />
che muove verso nuove forme espressive non avulse<br />
da principi etico-razionali. Sicuramente affina un<br />
suo linguaggio figurativo che armonizza la forma e il<br />
colore scaturendo in una sbrigliata fantasia pittorica<br />
che nasce da una profonda capacità a conseguire risultati<br />
d’indubbio effetto scenoplastico”.<br />
Nadia Guelfi<br />
224
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonella Lomonaco<br />
a-lomonaco@libero.it<br />
Bella, silenziosa, altera, 2012, olio su tela, cm. 40x40<br />
Nasce in Calabria nel 1951 ma vive da molti<br />
anni a Barberino Val d’Elsa. Ha sempre coltivato<br />
l’amore per l’arte e per la pittura in particolare,<br />
dedicando a questa passione tutto il proprio<br />
tempo libero. Il suo percorso artistico e’ iniziato negli<br />
anni novanta, con il maestro Claudio Giomi e il Laboratorio<br />
di Arti Visive da lui diretto, sperimentando varie<br />
tecniche, con particolare attenzione al paesaggio<br />
toscano e alle marine che evocano in lei ricordi d’infanzia,<br />
oltre al fascino intrinseco del mare. Solo negli<br />
ultimi anni si è soffermata sull’immagine femminile<br />
che ha cercato di studiare e di interpretare secondo il<br />
suo personale modo di sentire. I viaggi le hanno fornito<br />
ulteriori spunti preziosi suggerendole affascinanti<br />
figure femminili prese in prestito dal loro mondo e trasferite<br />
poi sulla tela con una partecipazione interiore<br />
di solidarietà per la loro condizione molto spesso difficile<br />
e precaria. Nel corso di questi anni ha partecipato<br />
a varie mostre collettive e personali, tra le più significative<br />
ricordiamo: la Limonaia di Palazzo Strozzi a<br />
Firenze, a Palazzo Panciatichi, sede della Regione Toscana,<br />
al Museo Archeologico di Firenze per “Arte per<br />
la ricerca” e poi San Gimignano, Siena, Colle val d’Elsa,<br />
Casole d’Elsa, Poggibonsi e Barberino Val d’Elsa.<br />
Alcune delle sue opere si trovano a Sofia, a Dakar e a<br />
Firenze presso la Pinacoteca della Regione Toscana, e<br />
in collezioni private .<br />
225
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Adriana Lopreiato<br />
adrianalelo@yahoo.it<br />
Giardino a Badia a Passignano, olio su tela, cm. 70x50<br />
Vive e lavora a Firenze. Dal 2000 fa parte del<br />
gruppo che fa capo allo studio di pittura, disegno<br />
e modellato La Rosa d’Oro dell’Arte ex Art<br />
Center Florence di Lucetta Risaliti in via Ghibellina a<br />
Firenze. Ha partecipato a numerose mostre collettive<br />
organizzate dalle gallerie Art Center Florence e La<br />
Rosa d’Oro dell’Arte per il gruppo ACF ed il gruppo La<br />
Rosa d’Oro, oltre che nello loro sedi fiorentine, anche<br />
in altre sedi molto prestigiose quali: la Banca Popolare<br />
di Milano, nelle sedi di Firenze, Bologna e Milano,<br />
la Limonaia e il Chiostro di Villa Vogel Firenze, la Stazione<br />
di Confine di Firenze, la Galleria Via Larga a Firenze,<br />
la Villa Bellosguardo di Lastra a Signa, il Palazzo<br />
del Consiglio Regionale della Toscana, la Sala<br />
Banti a Montemurlo, la Villa Sant’Andrea di Montefiridolfi.<br />
Alcune di queste mostre sono state organizzate<br />
in favore dell’AVIS di Montemurlo, altre in favore<br />
dell’Ospedale Meyer di Firenze.<br />
“Adriana Lopreiato sperimenta tre momenti pittorici.<br />
Il periodo intimista, in cui i soggetti sono nature morte<br />
e paesaggi d’impronta quasi macchiaiola. Il colore,<br />
non troppo denso, è steso sulla tela a macchie. I toni<br />
pacati tradiscono la forte influenza della scuola fiorentina.<br />
La luce non è mai radente, né crea effetti di<br />
forte contrasto. L’atmosfera sommessa delle sue opere<br />
ci fa tornare indietro nel tempo,quando una sedia<br />
impagliata davanti ad un tavolo con sopra un vaso di<br />
fiori e una candela provocavano suggestioni di intimo<br />
raccoglimento. Il periodo astrattista dove Adriana<br />
scopre il valore fortemente espressivo della spatola e<br />
stende sul supporto grandi campiture di colore dai<br />
toni ancora calmi.Gli azzurri accostati alle terre ed ai<br />
bianchi ci portano nei dolci declivi delle crete senesi,<br />
ma il paesaggio si fa materia e si astrae dal reale,<br />
regalandoci imponenti opere senza spazio ne’ tempo.<br />
Infine il ritorno al vero. Adriana continua a lavorare<br />
con l’ausilio della spatola, ma cambia la tavolozza, i<br />
suoi colori si fanno piu’ vivaci e potenti, introduce il<br />
rosso nelle sue composizioni e osa arditi accostamenti<br />
di colore contrastante. La luce diventa tagliente<br />
conferendo ai suoi paesaggi un forte timbro espressionista.<br />
Adriana lavora solo nei momenti di forte<br />
ispirazione e spesso reinterviene sui suoi soggetti.<br />
Nel suo modo di lavorare ritrovo ciò che il mio grande<br />
maestro Pirzio diceva spesso: “Un’opera d’arte non è<br />
mai finita”.”<br />
Lucetta Risaliti<br />
226
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sara Lovari (S.Lov.)<br />
Avena, 16 - 52014 Poppi (AR) - Studio: vicolo Fierli di via Nazionale - 52044 Cortona (AR) - info@s-lov.it - www.s-lov.it<br />
www.equilibriarte.net/member/8386 - www.ioarte.org/artisti/Sara-Lovari/ - www.linkedin.com - www.facebook.com<br />
Sara Lovari (S.Lov.) nata nel 1979 nel Casentino,<br />
dove vive ed opera (Avena, Poppi), con<br />
oltre 70 mostre all’attivo in America Latina,<br />
Giappone ed Europa è presente in collezioni private<br />
tra Italia, Canada, Australia, Danimarca, Germania,<br />
Olanda, Gran Bretagna ecc…L’artista è<br />
conosciuta per aver illustrato libri e guide turistiche,<br />
per i suoi spettacoli live, oltre a studi di locandine<br />
e materiali per sponsorizzare e allestire<br />
spettacoli teatrali. Le sue tele materiche composte<br />
da juta, giornali d’epoca o tavole di legno povero,<br />
colate di caffè sono i fondi dove l’artista con<br />
colori acrilici riporta in vita oggetti e situazioni del<br />
passato, presenze vivide nella sua memoria e nella<br />
memoria dei suoi cari; ognuno con la sua storia,<br />
ognuno con la sua anima, ognuno appartenuto<br />
alla sua famiglia per questo così importante.<br />
“…Questa pittura non sollecita tanto la memoria,<br />
quanto, suggestionandola di poesia, la illude: la<br />
illude che i ricordi non siano tali, ma siano palpito<br />
d’attualità, e che, quindi, la contemplazione della<br />
bellezza sia ancora possibile. La sua perfezione<br />
pittorica si coniuga a un fattore ideale e può compiutamente<br />
formularsi soltanto nella purezza<br />
dell’idea sostanziata di sensibilità e di passione<br />
tutta contemporanea…<br />
…La pittura dell’artista non rappresenta il racconto<br />
del quotidiano bensì il recupero del “senso della<br />
storia”. Per tale nobile fine, quale fonte d’ispirazione<br />
e teatro dove esprimersi, la Toscana non può<br />
che essere luogo ideale per un’artista giovane, che<br />
per lunghi periodi vive e lavora all’Estero”.<br />
Gli Ombrelli (La mia Famiglia), 2012, tecnica mista acrilico su tela<br />
con cartone e rivista anni 20-30, cm. 70x100<br />
“…Questi lavori trasmettono la serena pacatezza di una<br />
realtà semplice, lontana dalla frenesia della contemporaneità,<br />
e avvolta in un’atmosfera di nostalgia, ma anche di<br />
inquieto abbandono”.<br />
Paolo Levi<br />
Anita Valentini<br />
227
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sara Lovari (S.Lov.)<br />
Il Portaombrelli (io e i miei amici), 2013, tecnica mista acrilico su tela con cartone e rivista anni 30, cm. 70x100<br />
228
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Lucarini<br />
Via Siena, 25 - 50142 Firenze - Tel. 055 7320113<br />
Cell. 329 4127827 - angelalucarini@libero.it - www.a-lucarini.blogspot.com<br />
Sogno di libertà, 2009, tecnica olio su tela, cm. 70x50<br />
Angela Lucarini nasce a Firenze il 29 aprile<br />
1953. Allieva di pittori fiorentini, la pittrice si<br />
è indirizzata al genere figurativo e realistico,<br />
dedicandosi principalmente a paesaggi e nature morte.<br />
Questa pittura, dai colori forti e vivaci, esprime la<br />
sua carica interiore attraverso i soggetti che le sono<br />
più cari, restituendoli sulla tela con trasporto ed un<br />
certo lirismo. Tra le mostre più recenti alle quali l’artista<br />
ha partecipato si ricordano quelle presso: Accademia<br />
degli Etruschi, Livorno; Galleria Gadarte, Firenze;<br />
Caserma Vannucci, Livorno; Basilica S.<br />
Alessandro, Fiesole; Saletta Machiavelli, Montespertoli;<br />
Villa Vogel, Firenze, 2009; Galleria Mentana,<br />
Firenze; Premio Arte Donna, Livorno. Hanno scritto<br />
di lei: «I suoi dipinti sono densi di colore, con il<br />
quale vuole rappresentare a se stessa e agli altri i<br />
propri impulsi. I soggetti rappresentati sono immagini<br />
che hanno colpito la sua vista e il suo cuore: paesaggi<br />
dai colori caldi dell’autunno, tramonti sui campi,<br />
marine al risveglio del giorno, oltre alle figure<br />
classiche degli affreschi e alle immagini evanescenti<br />
di ballerine classiche».<br />
229
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giovanna Luti<br />
Cell. 340 0864065<br />
giovanna.luti@yahoo.com - www.wix.com/gioluti/Giovanna-Luti<br />
Alice in the Wonderland, tecnica mista, cm. 50x70<br />
Esmeralda, olio e foglia oro su tela, cm. 60x80<br />
Giovanna Luti vive e lavora a Firenze. Docente di Arte, ha<br />
frequentato i corsi dell’ Accademia di Belle Arti della<br />
sua città diplomandosi con il massimo dei voti. Ha esposto<br />
le proprie opere in mostre personali e collettive, spaziando<br />
fra la provincia di Firenze e in varie città d’Italia e d’ Europa. Il<br />
linguaggio espressivo dell’artista fiorentina, attraverso una<br />
personale e alquanto soggettiva analisi, in particolare dell’ universo<br />
femminile, esprime una continua ricerca fra il colore e la<br />
materia, fra la linea e il volume. Metafore di un cammino, le<br />
sue figure, quasi silenziose presenze, eleganti e allo stesso<br />
tempo accattivanti, rappresentano le icone di un nuovo presente,<br />
di una realtà in movimento che si concreta e abita in luoghi<br />
senza tempo in cui fugaci ombre, come apparizioni momentanee,<br />
sembrano poter sfilare e sparire senza preavviso dalla<br />
tela, nonostante la loro apparente immobilità volumetrica.<br />
Contornate da un’animata trama pittorica e da un’aura di segni<br />
ritmici, a volte calligrafici, che sembrano fuggire dalle vesti per<br />
intersecarsi con gli sfondi, queste figure vivono sospese in<br />
Primavera, olio su tela, cm. 40x40<br />
spazi astratti dove pochi e ricercati spunti diventano<br />
lo strumento visivo e la chiave di accesso a un mondo<br />
di rivelazione. Figure-simbolo, che si mostrano nella<br />
loro realtà per farsi emblema di intimi rifugi e di inviolabili<br />
contenitori di un vissuto tutto al femminile<br />
che, nelle ricercate scarnificazioni volumetriche, descrittive<br />
e spazio-temporali, acquista valori universali<br />
e una forza di comunicazione sorprendente.<br />
230
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mariella Magherini “Maghe”<br />
Firenze - Cell. 338 8497252<br />
Naufraghi, 2011, carta di giornale su telaio e acquerello<br />
cm. 92x71.5<br />
Offerta, 2009, carta di giornale su telaio e acquerello, cm. 55x45<br />
“ Carta di giornale, un po’ di legno come supporto,<br />
colpi di acquerello per amalgamare l’idea<br />
conservando parziale visione della stampa.<br />
Materiali banali scelti non per motivi ecologici, o non<br />
solo, ma per la leggerezza che mi permette di lavorare<br />
in bassorilievo. Non ho certo abbandonato i profumati<br />
colori ad olio, i paesaggi vasti ed i cieli tumultuosi:<br />
solo un momento, non so quanto lungo, di esplorazione<br />
di altra materia che contiene già segnali di comunanza<br />
con le realtà quotidiane. Le dita si spingono<br />
nelle superfici, dentro gli anfratti e l’occhio cerca le<br />
ombre inaspettate, in continuo movimento al variare<br />
di luci: un “gioco” stimolante, mai del tutto legato a<br />
regole”.<br />
231
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Jacqueline Magi<br />
Cell: 392 2201220<br />
jacqueline.magi@alice.it<br />
Pesci, tecnica mista su tela, cm. 70x80<br />
Jacqueline Monica Magi dopo la Laurea in Giurisprudenza<br />
presso l’Università di Firenze, è divenuta<br />
Magistrato ordinario con funzioni di Sostituto<br />
Procuratore della Repubblica (Tribunale di<br />
Pistoia) e Giudice del Lavoro (Tribunale di Livorno).<br />
Attualmente divide la sua vita tra la professione di<br />
Giudice Penale al Tribunale di Prato, dal 2011, e la sua<br />
passione per l’arte. Ha svolto relazioni in moltissimi<br />
convegni e pubblicazioni nella sua materia, ma nel<br />
2006-07 è stata anche docente magistrale di Storia<br />
dell’Arte contemporanea ad un Master presso l’Università<br />
di Firenze. Artisticamente, come scrittrice, dal<br />
2007 pubblica moltissimo per l’editore Del Bucchia<br />
(Viareggio) e ha ricevuto importanti premi per la narrativa.<br />
Collabora stabilmente al mensile “Il Giullare”<br />
con rubriche di commento e recensioni di libri. Come<br />
pittrice e come fotografa fa parte del movimento<br />
GLAM ART e ha esposto in molte mostre sia personali<br />
che collettive. Ha illustrato vari libri di fiabe della<br />
scrittrice Franca Dada e di Caterina Giannelli, nonché<br />
libri di poesie di Luca Lotti. Presso una scuola di Montecatini<br />
Terme si trovano due aule da lei dipinte, mentre<br />
suoi quadri, disegni e foto arredano alcuni bar e<br />
ristoranti di Pieve a Nievole (PT), Montecatini, Livorno<br />
e i corridoi del Tribunale di Prato.<br />
“Jacqueline Magi si può definire in termini tecnici una<br />
cross over; vale a dire il saltare indifferentemente tra<br />
tecniche e stili al fine di trovare la giusta rappresentazione<br />
per un’idea”.<br />
Angela Galli<br />
“..quei pochi spezzoni colorati erano inconfondibili<br />
“tracce” d’artista vero..una freschezza d’immagine,<br />
una sapienza nell’accostamento dei colori, un tratto<br />
secco e sicuro, che solo un artista di razza può esprimere”.<br />
Daniele Menicucci, 2006<br />
232
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Carmen Manca<br />
Via Matteotti, 3 - 51100 Pistoia<br />
Cell. 339 6642006 - carmen.manca@virgilio.it<br />
Carmen Manca è nata ad Orroli, in provincia di<br />
Nuoro nel 1952. Ha compiuto gli studi artistici<br />
a Cagliari e ha maturato le proprie esperienze<br />
tra Bologna e Firenze. Ha frequentato la Scuola di<br />
Nudo dell’Accademia di Firenze, La Bottega dell’Arcimboldo<br />
di Firenze e Pistoia, dove attualmente è titolare<br />
della cattedra di Disegno e Storia dell’Arte presso<br />
il Liceo “Forteguerri”. Da sempre attiva nel<br />
panorama artistico pistoiese e toscano, negli ultimi<br />
anni ha visto crescere le sue collaborazioni con artisti<br />
e galleristi della zona allestendo mostre importanti e<br />
presenziando a collettive di prestigio, anche fuori dal<br />
territorio regionale. Tra queste si segnalano: la personale<br />
Teatri Colonne Arazzi (2007, Polo tecnologico,<br />
Quarrata); Artisti per i Diritti Umani (2007, Chiesa di<br />
S.Carlo dei Barnabiti, Firenze); Otto marzo solo donne<br />
(2008, Galleria Marte, Pistoia); Sante Madri e Rivoluzionarie<br />
(2009, Oratorio San Giovanni Battista, Pistoia);<br />
installazioni presso l’Istituto di Ricerche Storiche<br />
e Archeologiche di Pistoia (2009); murale in Sardegna<br />
(2010) e in Spagna (2010); mostra per i ”150 anni<br />
dell’unità d‘Italia” (2011, Tribunale di Pistoia); mostra<br />
personale Atelier Ardesia, Pistoia (2011); collettiva<br />
Balaton Szinhàz,Simàndy terem-keszhely (2012); Budapest,<br />
A Killitàst Megnyitja (2012); collettiva Chiosco<br />
Antico della Basilica di S.Croce Firenze (2012).<br />
L’opera pubblicata in questo volume rende conto della<br />
raffinata tecnica esecutiva ma soprattutto della<br />
grande forza espressiva scatenata attraverso colori e<br />
forme di notevole impatto visivo. Questo lavoro può<br />
dirsi una tappa di un lungo percorso iniziato da Carmen<br />
Manca negli anni Settanta e segnato da momenti<br />
significativi espressi negli acquerelli del periodo<br />
compreso tra gli anni Settanta-Ottanta, nell’astrattismo<br />
degli anni Novanta e nel polimaterico dell’ultimo<br />
Senza titolo, 2012, tempera all’uovo, cm. 120x80<br />
periodo. Oggi l’artista si confronta con la rappresentazione<br />
e l’incontro con volti e figure umane che nascono<br />
dal colore e dai segni. Particolarmente importante<br />
è il gesto pittorico lieve ma potente e incisivo.<br />
Carmen è un’artista a tutto tondo che in tanti anni di<br />
attività ha lavorato sulle forme, sui materiali, e che<br />
ancora oggi ha molto da dire e da comunicare attraverso<br />
le sue opere; un’artista che segue il suo istinto<br />
isolato al di là delle più riconosciute forme visive.<br />
233
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giovanna Malinconi<br />
Via Aligi Barducci, 19 - 50141 Firenze - Cell. 320 1170099<br />
giovanna.malinconi@gmail.com - http://riciclareconarte.altervista.org.<br />
In foto i cappellini di Giovanna realizzati con plexiglass, plastica, acciaio armonico e pietre.<br />
Giovanna Malinconi è nata a Pistoia il 23 ottobre<br />
1951. All’età di sei anni si è trasferita con i<br />
genitori a Firenze, dove ha concluso gli studi<br />
con la laurea in Giurisprudenza e tutt’ora vive con il<br />
marito. Ha due figlie già grandi. Il padre Ilio è stato un<br />
pittore per diletto fin da giovane e Giovanna è cresciuta<br />
in mezzo ai pennelli. Da sempre curiosa e desiderosa<br />
di vedere nuove forme generate dalle sue mani ha<br />
iniziato presto a dipingere su stoffa, utilizzando avanzi<br />
trovati in casa; toccandoli le facevano scaturire,<br />
attraverso la leggerezza o il colore, pensieri che ha<br />
chiamato poetici, ha cercato di fermarli in immagini e<br />
versi e sono nati sciarpe e coprispalle. Non si è fermata;<br />
si è guardata intorno ed ha visto… tanta plastica.<br />
Si è chiesta: perché non darle nuova vita dopo il suo<br />
primo utilizzo? Molti usano l’acqua minerale e così<br />
montagne di bottiglie si accumulano: ognuna ha<br />
“un’anima”, tiriamola fuori! E sono nati oggetti di artigianato<br />
“povero” che esprimono la personalità<br />
dell’artista. Ha spaziato dai fiori, ai centrotavola, alla<br />
bigiotteria, fino alle acconciature nate attraverso il<br />
riciclo del plexiglas. Ogni pezzo è originale, plasmato<br />
attraverso il calore. Sono il fuoco, la manualità e la<br />
pittura che partendo dall’oggetto originario arrivano<br />
ad esprimere una natura profonda e misteriosa che<br />
forse la materia, seppur considerata vile, ha già in sé<br />
e viene risvegliata ad una seconda vita narrando storie<br />
che l’estro di Giovanna legge.<br />
Ha partecipato con due sue creazioni in plastica alla<br />
sfilata “Dal cardato alla couture” della Maison Giuliacarla<br />
Cecchi al Museo del Tessuto di Prato, il 24 settembre<br />
2010; con i “plexy-hat” - quali acconciature<br />
234
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giovanna Malinconi<br />
In foto alcuni esempi delle creazioni di Giovanna Malinconi realizzate con materiali di recupero<br />
(plastica, pelxiglass, acciaio armonico, pietre, etc).<br />
per l’intera sfilata della Maison Giuliacarla Cecchi -<br />
alla “Festa d’Estate” di AIDDA Toscana a Villa Fani a<br />
Firenze, il 7 luglio 2011; con tre piccole “sculture in<br />
plexiglas” all’asta di beneficenza “Arte e Solidarietà”<br />
per la realizzazione di una ludoteca per i figli dei reclusi<br />
nel Giardino degli Incontri del carcere di Sollicciano<br />
di Firenze, il 9 ottobre 2011; il 12 luglio 2012 i “plexyhat”<br />
sfilano ancora per la Maison Giuliacarla Cecchi<br />
nel Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti durante la<br />
manifestazione “Firenze sotto le stelle”, unitamente<br />
alla macchine d’epoca del CAMET a favore di ANT<br />
onlus. I fiori del “riciclo d’arte” sono sempre presenti<br />
agli eventi dell’Associazione Culturale Arcoiris.<br />
“Definire “artigianato” le creazioni di Giovanna Malinconi<br />
è riduttivo se si considerano il lavoro che sta<br />
dietro ogni sua realizzazione, l’originalità del processo<br />
creativo e la sapiente valorizzazione di ciascun<br />
materiale in base alle sue qualità strutturali e cromatiche.<br />
Alla base di tutto vi è la grande passione che<br />
alimenta la scelta di creare oggetti unici e preziosi<br />
partendo da materiali poveri - in special modo plastica<br />
e plexiglass - che la fantasia, supportata da una<br />
tecnica lungamente esercitata, nobilita e trasforma in<br />
dettagli di un’eleganza senza tempo. Recuperare per<br />
far rivivere, per mutare la funzione d’uso in valore<br />
estetico. Un’operazione artistica che può dirsi un ready<br />
made dei nostri tempi; senz’altro una risposta intelligente<br />
alla civiltà dello spreco e dei falsi bisogni”.<br />
Daniela Pronestì<br />
235
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Cristina Mannucci<br />
Via Palazzuolo, 46 - 50123 Firenze<br />
Cell. 320 3422935<br />
Nostalgia, olio su tela<br />
Maria Cristina Mannucci è nata a Merano (BZ)<br />
il 20 maggio 1949. Si è diplomata all’Istituto<br />
Statale d’Arte di Firenze (sezione Arti Grafiche)<br />
con la professoressa Zena Fettucciari Checchi e<br />
successivamente all’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />
nella sezione Pittura.<br />
“La sua pittura non è facile, è ricca di elaborazioni<br />
psicologiche e madida di sudore concettuale, sicuramente<br />
pittura vera; è la manifestazione di una concezione<br />
della vita che riduce al minimo il divario consumistico<br />
tra quello che ha e le cose sciocche che non<br />
ha. È il dolce succulento equilibrio di una creatura che<br />
distingue il loglio dal grano, essendo ben capace di<br />
credere nelle cose che valgono, senza farsi abbandonare<br />
dai lustrini e dal fascino dell’effimero”.<br />
Candido Po, 1987<br />
236
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Luisa Manzini<br />
Via Orcagna, 16 - 50121 Firenze - Tel. 055 660485<br />
mluisa.manzini@hotmail.it<br />
Al vento, 2012, olio su tela, cm. 50x50<br />
Medaglie, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />
Maria Luisa Manzini è nata a Tizzano (Bagno a<br />
Ripoli). Oggi vive, scrive e dipinge nella sua<br />
casa di Firenze. Le sue opere sono state<br />
esposte nel tempo in mostre sia personali che collettive<br />
ed appaiono pubblicate in numerosi cataloghi e<br />
libri d’arte.<br />
Stecchi, fili d’erba, foglie, fiori, paesaggi senza vento<br />
ne’ ombre, case senza porte ne’ finestre ne’ passi<br />
umani: così cerco di dar voce all’amore che ho per la<br />
natura, al suo mistero.<br />
Mi capita di aver dentro sentimenti ed emozioni che<br />
non riesco ad esprimere con le parole.<br />
Allora le affido al linguaggio muto degli occhi, della<br />
mano e del cuore.<br />
Maria Luisa Manzini<br />
Nebbie in autunno, 2010, olio su tela, cm. 40x50<br />
237
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Luisa Manzini<br />
Villamagna, 1990, olio su tela, cm. 30x40<br />
Maria Luisa Manzini, già al primo impatto, trasmette<br />
quella sensazione di pacata rappresentazione figurativa<br />
che definisce la realtà visivamente sospesa tra il<br />
reale ed il sognante.<br />
Trovo nelle sue tele quella definizione impressionistica<br />
che sa cogliere, attingendo ai suoi stati d’animo<br />
immediati e genuini, i significati meno espliciti della<br />
scena rappresentata, a favore di una visione d’insieme<br />
che sottrae il reale allo stereotipo, proiettandolo<br />
invece in un’aura inusuale pur rimanendo domestica.<br />
Persino nella resa degli stecchi, la loro esile fisiologia<br />
ispira immagini senza turbamento e li definisce quasi<br />
auree sculture, come avulsi da una realtà fin troppo<br />
prosaica.<br />
Nella serie dei fiori insiste in una gamma di colori che<br />
mai deflagrano per una tavolozza improbabile, ma<br />
conservano la tenue florealità che ad essi compete<br />
nella natura e nell’arte.<br />
Donato Massaro<br />
Ho conosciuto Maria Luisa Manzini qualche anno fa,<br />
per caso, e, da subito, ho amato le sue opere.<br />
Maria Luisa mostra quei suoi “magici” quadri, di paesaggi<br />
e nature morte, dove i colori, accostati perfettamente,<br />
rivelano la maestria e la sicurezza di una mano<br />
felice, che sa guardare la natura, amarla e trasmettere<br />
questo amore. Lontana dalle mode di oggi, in lei si<br />
scoprono esempi antichi, impasti materici che ci rimandano<br />
alla cultura toscana dei macchiaioli.<br />
Ma la sua maggiore abilità sta nel dipingere in piccole<br />
dimensioni. Poche pennellate minuscole sovrapposte<br />
nelle tonalità di base, fanno vivere rose, peonie, tulipani,<br />
lillà, semplici bacche e fiori di pesco. È un tripudio<br />
di colore sempre controllato, mai eccessivo, dato<br />
con piccolissimi pennelli, in campiture sempre in crescendo<br />
fino all’esplosione finale.<br />
Barbara Santoro<br />
238
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Franca Maria Marasco Busoni<br />
Via della Capponcina, 81 - 50135 Firenze<br />
Tel. 055 697408<br />
Paura di volare, 2003, materica su tela, cm. 40x30<br />
È<br />
stata figurinista di moda e poi, dopo aver frequentato<br />
la Scuola Libera del Nudo all’Accademia<br />
di Belle Arti, si è dedicata, con diverse tecniche,<br />
alla pittura materica e alla grafica. È stata<br />
presente a collettive della mostra in piazza del Gruppo<br />
Donatello e, nel 1988, ha partecipato su invito della<br />
curatrice Giuse Benignetti alla originale mostra J&J<br />
“Jeans d’Autore” nella prestigiosa sede della Palazzina<br />
Presidenziale nell’ambito di Pitti-Uomo. In quell’occasione<br />
fu edito uno dei primi video-catalogo.<br />
239
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Annamaria Maremmi<br />
Cell. 330 909444 - www.annamariamaremmi.it<br />
annamaria_maremmi@hotmail.it - annamaria.maremmi@gmail.com<br />
del Comune di Signa; West Florence Hotel, Campi Bisenzio<br />
(Firenze); con il patrocinio dell’Assessorato<br />
alle Politiche Sociali, nuova mostra a Villa Rucellai<br />
“Cittadine, donne in Arte”; Caffè Storico-Letterario<br />
“Giubbe Rosse”, con il patrocinio del Dipartimento<br />
Cultura del Comune di Pontassieve. Finalista alle<br />
quattro ultime edizioni del “Premio Firenze” in Palazzo<br />
Vecchio e vincitrice del terzo premio al concorso Caran<br />
d’Ache indetto dalle “Giubbe Rosse”. Presentazioni<br />
critiche di Alberto Gavazzeni, Lucia Mongardi,<br />
Daniele Menicucci, Roberta Fiorini, Ugo Fortini, Marco<br />
Moretti, Pierfrancesco Listri e del maestro Piero<br />
Panza.<br />
Soffio di vento, 2012, olio su tela, cm. 80x60<br />
Nata a Roma, ha imparato in famiglia l’amore e<br />
la passione per l’arte. Completati gli studi superiori,<br />
si trasferisce a Firenze dove inizia l’attività<br />
artistica negli anni Settanta, con collettive e<br />
personali, ottenendo numerosi riconoscimenti. Inserita<br />
in numerose pubblicazioni d’arte, fa parte di associazioni<br />
culturali, fra le quali, l’Antica Compagnia del<br />
Paiolo. Le più recenti personali: Hotel Mediterraneo<br />
di Firenze; con il patrocinio del Comune di Campi Bisenzio,<br />
sede comunale di Villa Rucellai; Sala Archivio<br />
Storico con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura<br />
“Nel formulare una sorta di naturale equilibrio tra cifre<br />
che possono apparire di segno opposto, come realtà e<br />
sogno, figurale e indefinito, la pittura di Annamaria<br />
Maremmi riesce ad attraversare un territorio quanto<br />
mai esteso e frequentato nella storia e nella tradizione<br />
salvando una sua spiccata sigla che le consente di<br />
solcare temi come la figura femminile, il paesaggio, la<br />
natura morta, e dotarli di nuove suscitazioni al filtro<br />
della sua indole dinamica e poetica. La sua è infatti<br />
una ricerca costante e mobile ma, allo stesso tempo,<br />
coerente. Annamaria ama percorrere non solo tematiche<br />
diverse - e qui potremmo aggiungere al citato repertorio<br />
anche i “suoi” cavalli - ma anche spingere la<br />
propria espressività a misurarsi e sperimentare stimoli<br />
sempre nuovi rifuggendo l’immobilismo del già consolidato<br />
risultato. Questo atteggiamento rende particolarmente<br />
vivo il suo linguaggio ed il suo percorso<br />
che appaiono comunque tenere, come valore inalterato<br />
e irrinunciabile, l’attributo della luce, quasi fosse il<br />
suo numero guida capace di assimilare la sua visione<br />
più naturalistica e quella più onirica alla medesima<br />
qualità atmosferica.”<br />
Roberta Fiorini<br />
240
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ambretta Mari<br />
Abit.- studio: via Il Prato, 36/b - Loc.Donnini - 50060 Reggello (Firenze)<br />
Tel. 055 860078 - Cell. 338 1092977 - ambrettamari@libero.it<br />
Gli abissi, olio su tela, cm. 100x80<br />
Nata a Firenze, vive e lavora a Donnini (Firenze).<br />
Pittrice autodidatta, oltre a dipingere con<br />
il classico metodo ad olio esegue opere in ardesia<br />
con scagliola, tecnica antica simile al mosaico,<br />
che le è stata trasmessa dal padre. Attiva sin dai primi<br />
anni Sessanta ha partecipato a varie rassegne,<br />
fiere e premi dove ha ottenuto significativi riconoscimenti.<br />
Fra le esposizioni più recenti si ricordano: nel<br />
2006 la mostra presso la “Casa di Giotto” a Vicchio,<br />
nel 2007 la realizzazione di un’opera muraria sempre<br />
a Vicchio, il concorso “Cardo d’argento” a San Domenico,<br />
le collettive alla Villa Reale a Rufina e alla Galleria<br />
“Gadarte” di Firenze, e la segnalazione al V<br />
Concorso di Pittura a Pontassieve. Nel 2008 è premiata<br />
al XXIII “Premio Italia per le Arti Visive”, espone in<br />
personale presso la Galleria del Candelaio di Firenze,<br />
alla Fiera “Immagina” di Reggio Emilia e ottiene la<br />
Segnalazione Speciale per la Tecnica al XXVI “Premio<br />
Firenze”. Nel 2009 tiene una nuova personale alla<br />
Galleria del Candelaio e alla Biblioteca Comunale di<br />
Pontassieve. Del 2010 è la personale alla Casa di<br />
Giotto a Vicchio e la rassegna “Variabili Alchimie” al<br />
Palazzo del Fiorino di Greve in Chianti. Sue opere<br />
sono presenti in collezioni pubbliche e private e in<br />
permanenza presso la Galleria del Teatro Romano di<br />
Fiesole con la quale espone dal 2010 in diverse rassegne<br />
ed alla Fiera ArtExpo di Arezzo ed a International<br />
Art Fair di Innsbruck.<br />
241
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ambretta Mari<br />
Per un attimo nel cielo, ardesia con scagliola, cm. 76x42 (2)<br />
Pietrapertosa, olio su tela, cm. 80x60<br />
“Per comprendere meglio l’essenza comunicativa di<br />
Ambretta Mari bisogna addentrarsi più in profondità<br />
nel suo lavoro... riconoscendo nell’incontro tra ardesia<br />
e gesso scagliola il punto fermo del suo iter espressivo.<br />
Nasce da questa peculiare associazione, indipendente<br />
da ogni costrizione tecnica, l’originalità di questi<br />
lavori che nella perfetta convivenza tra scultura e<br />
pittura, sigillano le sue capacità scultoree nel difficile<br />
intaglio dell’ardesia ed evidenziano un’altrettanto importante<br />
sensibilità cromatica nell’unione tra scagliola<br />
e terre coloranti... È la pittura a godere delle maggiori<br />
libertà stilistiche permettendo di raggiungere<br />
interessanti picchi di sperimentazione formale. I paesaggi...<br />
caratterizzati dalla freschezza di una pittura<br />
rapida e di tocco in cui si palesano influenze espressioniste...<br />
e nuove armonie cromatiche che diventano<br />
il soggetto di tutte quelle prove in cui i confini della<br />
figurazione vengono superati per risolversi in griglie<br />
geometriche e astratte...sono le diverse fasi di un<br />
cammino ricco di sollecitazioni visive ed emotive...”<br />
Barbara Angiolini<br />
242
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elena Mariotti<br />
Studio in Pontassieve (Firenze)<br />
Cell. 333 4765888 - wendy.kandy@tin.it<br />
Ninfee, olio su tela, cm. 80x60<br />
Nasce a Roccalbegna (Grosseto), in un piccolo<br />
borgo tra l’Amiata e la Maremma. Dopo la<br />
Maturità Magistrale conseguita a Grosseto,<br />
si stabilisce a Firenze, dove lavora e frequenta il Corso<br />
di Nudo dell’Accademia di Belle Arti e la Scuola di<br />
Fotografia Industriale dell’Istituto Tecnico “Leonardo<br />
da Vinci”. Dipinge ed espone con le associazioni<br />
“Aalt” e “Nomya” in Firenze e Pontassieve (Firenze) e<br />
con l’Associazione “Dalle terre di Giotto e del Beato<br />
Angelico” nel Mugello e in Valdisieve. È tra i fondatori<br />
dell’Associazione Culturale “Cassiopea” di Rufina<br />
(Firenze); è membro del Gruppo Letterario “Incontr’Arte”<br />
di Pontassieve. Dipinge e scrive, soprattutto racconti<br />
e poesie, ottenendo riconoscimenti e segnalazioni<br />
anche a livello nazionale (1° Premio Viareggio<br />
Carnevale, Premio “Millepagine” 1995, Premio Concorso<br />
Letterario 2009 a Londa (Firenze) - Pubblicazione<br />
di due racconti per il Premio Molinello. Nell’ambito<br />
del “Toscanello d’oro 2000” partecipa alla rassegna<br />
di pittura, scultura e poesia presso il Castello del<br />
Trebbio in Pontassieve.<br />
“Dipingo la natura, per gratitudine verso una madre<br />
che non ne conosce affatto; affascinata e innamorata<br />
dei suoi colori, della sua vita prorompente, della sua<br />
grazia e perfezione. Dipingo l’uomo, perso nel mondo<br />
artificioso e complicato che egli stesso si è costruito,<br />
la sua innocenza e la sua miseria, la tenerezza e la<br />
durezza, la sua sconfinata solitudine alla ricerca di<br />
una felicità che crede di trovare nelle grandi imprese<br />
e che invece tocca ogni giorno, nelle semplici manifestazioni<br />
dell’amore”<br />
Elena Mariotti<br />
243
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Martelli<br />
Cell. 339 6296832<br />
mlaura71@virgilio.it<br />
Il tramonto e l’estasi, 2012, olio su fondo materico (gesso e sabbia)<br />
su cartoncino telato, cm. 60x80<br />
Laura Martelli nasce a Poggibonsi, dove tuttora<br />
risiede, il 3 ottobre 1971. Consegue la maturità<br />
all’Istituto Statale d’Arte a Porta Romana a Firenze<br />
con ottimi risultati. In seguito abbandona l’arte<br />
fino al 2007 anno in cui si iscrive al Laboratorio di Arti<br />
Visive del maestro Claudio Giomi. Partecipa a collettive<br />
a Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e San Gimignano ed<br />
a vari concorsi riportando anche alcune vittorie, “L’arte<br />
è donna” a Ulignano 2011; “Concorso Il Pigio” a<br />
Poggibonsi 2012; “Arte in vetrina”a San Gimignano<br />
2012. La sua pittura è prevalentemente su tela con<br />
colori ad olio, ma realizzata su fondi materici prodotti<br />
con resina, gesso o altri materiali e utilizzando foglie<br />
d’oro, rame ed argento per creare riflessi inaspettati e<br />
densi d’effetto. I soggetti che più ama rappresentare<br />
sono fiori, nature morte, ma soprattutto donne principalmente<br />
orientali nella loro vita quotidiana ma anche<br />
in momenti di riflessione. La pittura per Laura<br />
Martelli è diventata voglia di esistere al di là del quotidiano,<br />
amore per mondi diversi e lontani eppur così<br />
simili al nostro, ricerca di qualcosa di nuovo pur con<br />
sapore antico, la realizzazione del suo essere senza<br />
interferenze. I suoi quadri sono esposti stabilmente<br />
nei locali dell’Associazione Artisti del Presente a Poggibonsi<br />
(Via Gallurì 1) e in alcune collezioni private.<br />
244
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gabriella Martino<br />
Viale della Toscana, 17 - 50127 Firenze<br />
Tel. 055 4222807 - gabimar@alice.it<br />
Colata di lava, olio su tela, cm. 80x60<br />
Gabriella Martino, vive e lavora a Firenze. La sua<br />
tesi di laurea in Critica Letteraria, conseguita<br />
all’Università di Firenze con la votazione di 110<br />
e lode, ha riscosso notevoli consensi. Professore,<br />
scrittrice, pittrice, poeta, saggista, giornalista, è pluriaccademica<br />
ed è stata nominata Cavaliere dell’Arte<br />
“per i risultati ottenuti nell’evoluzione culturale, artistica<br />
e sociale”. Inoltre, collabora ad iniziative editoriali<br />
e culturali; è tra i soci fondatori e membro attivo<br />
del Gruppo di servizio per la Letteratura Giovanile; è<br />
socia di diversi sodalizi, circoli artistici e culturali. Pittrice<br />
affermata, le sue opere sono presenti in raccolte<br />
pubbliche e private in Italia e all’estero. Pubblicazioni,<br />
cataloghi, raccolte di poesie quali: Cieli di cristallo<br />
(1985); Solo un granello di sabbia (1987); Un sogno in<br />
tram (1988); Uccello di ghiaccio (1994); Thanatos -<br />
Bios (1996); Chaos - Bios (1996); Eros - Bios (1996);<br />
Martino (1997); Gioco di specchi (1997); Psiche e luce<br />
(1997); In punta di penna (1998); L’invisibile dei luoghi<br />
(1999); Diamanti (2000); Ora la luce dei tuoi occhi<br />
(2002); Brusio di ore (2002); Magenta e viola (2004).<br />
Ha conseguito numerosi primi premi sia per la pittura<br />
che per la prosa e la poesia, ultimo in ordine di tempo<br />
il Premio Lorenzo il Magnifico con un dipinto olio su<br />
tela esposto su invito e selezionato alla Biennale Internazionale<br />
dell’Arte Contemporanea presso la Fortezza<br />
da Basso di Firenze. L’artista è presente in numerosi<br />
cataloghi nazionali e internazionali, tra cui:<br />
245
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gabriella Martino<br />
Fantasia e luce, olio su tela, cm. 80x60<br />
Mondadori, Catalogo dell’Arte Moderna Italiana;<br />
Arte Mondadori; Arte+Sur ’98; New Art 2000, guida<br />
al collezionismo (la presenta come “artista di copertina”);<br />
è citata da Tommaso Paloscia in Accadde in Toscana<br />
3; Arte Padova 2002; Antologia ANPAI; Annuario<br />
Toscano dell’Arte 2002; Dizionario Enciclopedico<br />
Internazionale d’Arte Contemporanea 2000-2001;<br />
Annuario d’Arte Moderna “Artisti Contemporanei”;<br />
International Artexpo New York 2002; la storica Accolta<br />
di Eletti dell’Accademia Tiberina, le ha dedicato<br />
un’intera pagina; è tra i protagonisti dell’opera<br />
Personaggi in Primo Piano; L’Arte raccontata; Museum<br />
Parma in Arte 2001; Venezia: Biennale a confronto<br />
2011. Su You Tube è presente con un omaggio<br />
a lei dedicato da titolo Viaggio tra le opere di Gabriella<br />
Martino. Hanno scritto di lei numerose riviste<br />
d’arte e quotidiani, tra cui: Il Giornale, La Nazione, La<br />
Repubblica, Italia Sera, Amici dei Musei, Il Giornale<br />
di Vicenza, Il Corriere di Roma, Secolo d’Italia, Eco<br />
d’arte moderna, La Voce, Corriere dell’Arte, Il Messaggero,<br />
L’Osservatore Romano, Corriere della Sera,<br />
Il Corriere di Roma, Arte e Cultura, Gente Veneta,<br />
Rivista Abruzzese, La Nuova Venezia, That’s Art, Il<br />
Tempo, Il Corriere del Giorno, Giornalisti in Toscana,<br />
Bacherontius, Il Gazzettino Venezia, Arte, Il Gazzettino,<br />
Brescia Oggi, Il Giorno, Il Giornale Milano, Punto<br />
d’incontro, Caleidoscopio, Pagine Giovani, Città di<br />
vita, Toscana oggi, Scena Illustrata, Oggi e Domani,<br />
CLUB3, Avvenire, Archivio, La Nuova Venezia e Mestre,<br />
L’Arena.<br />
246
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gabriella Martino<br />
Profilo, tecnica mista su carta, cm. 47x32<br />
Di lei scrive Giorgio Segato: “La Martino sembra porsi,<br />
proprio sul discrimine tra formale e informale, dentro<br />
processi di trasfigurazione, di metamorfosi, di “transmorfosi”<br />
anche senza recedere all’oggetto esplicito,<br />
all’icona (..) o all’esigenza di “comporre” pannelli polimaterici.<br />
Si tratta di contagi e di contaminazioni che<br />
intendono esaltare la vita come costante laboratorio,<br />
crogiolo in cui le diversità si fondono, si amalgamano,<br />
piano piano si confondono in diversità e in novità d’essere,<br />
di pensiero, di voce, di colore, di materia, d’emozione<br />
(…) l’artista non ha slittamenti nel surreale o<br />
abbandoni onirici, guarda direttamente dentro di sé,<br />
con rotonda coscienza, piena consapevolezza, con la<br />
mentalità del viaggio di scoperta, con la prensilità<br />
dell’osservatore clinico, esercitato e paziente, che insegue<br />
la ‘fioritura del sé’, scandaglia il sapere, conducendo<br />
“incerti passi in ogni dove” per dare senso<br />
all’esistenza come “frutto maturo / raggiunto / al termine<br />
/ di estenuanti / lunghi viaggi per città/ continenti…/<br />
Nella mia domus / dialogo con geometrie / essenziali<br />
di spazio / scansioni cromatiche / di quadri”.<br />
Non c’è, dunque, l’estenuarsi di un abbandono lirico e,<br />
piuttosto, s’impone un controllo quantitativo e qualificativo<br />
della parola, del colre, della forma, quella sorvegliata<br />
‘misura’ che si è fatta stile del fare, dello<br />
scrivere e dell’essere di Gabriella Martino”.<br />
247
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gabriella Martino<br />
Scherzi d’arte, tecnica mista su carta, cm. 47x32<br />
248
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Catia Massai<br />
Ceramiche Il Tafano di Catia Massai, via Spoiano, 8/a - 50028 Tavarnelle val di Pesa (FI) - Tel. 055 8050381<br />
Cell. 347 0159407 - catiamassai@dada.it - Facebook: il mio profilo Catia Massai, la pagina Ceramiche Il Tafano<br />
“ Mi sono diplomata Maestro Ceramista<br />
all’Istituto d’Arte di Firenze e successivamente,<br />
nello stesso istituto, ho preso la<br />
specializzazione in Arti Grafiche. Appena uscita dalla<br />
scuola, ho fatto esperienza, per due anni, presso un<br />
laboratorio artigianale di pelletteria per l’alta moda.<br />
Nel 1985 ho aperto il laboratorio di ceramica “Il Tafano”<br />
è da quel momento che sperimento la tecnica del<br />
“Colombino”. Tecnica solo manuale, che da la possibilità<br />
di costruire qualsiasi forma e oggetto si voglia.<br />
Tutta la mia produzione di maioliche è caratterizzata<br />
dai fregi di decoro che rimarranno in terracotta grezza<br />
e da altre parti smaltate e decorate a pennello, con<br />
ossidi metallici.<br />
Questo modo di costruire il vasellame è antichissimo<br />
e diffuso in molte parti del mondo e soprattutto qui in<br />
Toscana veniva usato per la costruzione dei grandi<br />
vasi da giardino.<br />
In tanti anni di lavoro, devo dire che ho ascoltato molte<br />
critiche e giudizi sulle mie opere. A molti, i miei<br />
manufatti ricordano quelli della ceramica sarda, perché<br />
anche in essa ci sono delle parti graffite che scoprono<br />
la terracotta, ad altri le ceramiche siciliane per<br />
i colori vivaci. Invece non mi sono mai ispirata a stili,<br />
forme o decorazioni tipiche, pur avendone assimilate<br />
le tecniche, ma ho cercato di creare manufatti con una<br />
connotazione artistica propria. Per molti anni ho prodotto<br />
oggetti d’uso, per la casa e il giardino, ultimamente<br />
mi sto dedicando alla creazione di “Pesci”, da<br />
parete, con l’unico scopo di arredare.<br />
249
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Rosanna Matteoni<br />
Cell. 347 6233790<br />
arterosanna2@libero.it<br />
Sogno di buon risveglio, 2006, acrilico su tela, cm. 120x100<br />
Vive e opera a Pistoia. Ha frequentato l’Istituto<br />
Statale d’Arte di Pistoia, sezione Arredamento<br />
e Architettura. Il suo percorso artistico “si sviluppa,<br />
si evolve, muta e sperimenta continuamente,<br />
teso a comunicare ed esprimere emozioni, stati d’animo,<br />
visioni e sogni (prof. Alessandro Allegri)”.<br />
Ha iniziato con il figurativo per poi elaborare soggetti<br />
astratti di forte impatto visivo, sperimentando la tecnica<br />
del riciclo. L’artista scopre così un nuovo modo di<br />
esprimere i suoi “sfoghi emotivi” mediante materiali<br />
di vario genere quali: gesso, colla per pavimenti, stoffe,<br />
trine, cinture, chiavi ecc …<br />
Dal 1973 ha esposto in numerose mostre in provincia<br />
di Pistoia, Prato, Firenze e in Emilia Romagna. Partecipa<br />
ad iniziative di carattere artistico-sociale: nel 2011<br />
ha collaborato con i ragazzi disabili presso il Centro di<br />
Monteoliveto di Pistoia.<br />
250
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Flavia Mattrel<br />
Studio: piazza del Carmine, 29 - 50124 Firenze - Tel. 055 697210<br />
Cell. 340 7665424 - flavia@ flaviamattrel.com - www.flaviamattrel.com<br />
Petra, tecnica mista, cm. 200x170<br />
Veneta di nascita e svizzera di adozione, normalmente<br />
si divide tra Losanna e Firenze. Pur risentendo<br />
delle origini mitteleuropee, il suo percorso<br />
artistico si snoda tra l’Accademia d’Arte di Firenze,<br />
l’esperienza di viaggi e lavoro nel Nuovo Messico,<br />
Messico, Medioriente, Irlanda, Francia e Stati Uniti.<br />
L’incisione e altre tecniche di grafica le apprende alla<br />
Scuola Internazionale Il Bisonte, diretta da Maria Luigia<br />
Guaita. Suoi lavori si trovano in Francia, a Saint<br />
Remy, negli Stati Uniti, a New York e Los Angeles, in<br />
Giappone, a Tokio, in Italia, a Firenze, presso la chiesa<br />
di San Martino a Mensola, e a Nuoro nella chiesa di<br />
Santa Giuliana a Straulas. Ha partecipato a varie mostre<br />
personali collettive in Italia e all’estero. Tra gli<br />
eventi più recenti si ricordano: realizzazione del “Calendario<br />
Società Italiana dell’Iris 2005” le cui litografie<br />
sono state seguite presso la stamperia d’arte Edigrafica<br />
a Firenze; esposizione annuale di Maussanne<br />
Les Alpilles in Provenza; l’esposizione-concorso della<br />
Società Italiana dell’Iris presso l’Antica Officina Profumo<br />
Farmaceutica di Santa Maria Novella a Firenze;<br />
mostra personale presso la stamperia d’arte Edigrafica;<br />
realizzazione su commissione della litografia artistica<br />
“Cristo” per Villa Gisella (Firenze); personale<br />
presso la chiesa di San Martino a Mensola (Firenze);<br />
personale alle Giubbe Rosse (dicembre 2012).<br />
251
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Flavia Mattrel<br />
La montagna incantata (particolare), tecnica mista, cm. 185x120<br />
“Oggi la pittura come la scultura e la musica, secondo<br />
me, devono cercare di rappresentare con intensità il<br />
momento storico che stiamo vivendo e tentare di spiegarlo.<br />
Questo significa sentire il desiderio di provare<br />
stupore, rivendicare onestà, sfrondare gli orpelli, ritornare<br />
alla natura, usare l’intelligenza e quanto ci offre<br />
l’esperienza del proprio cammino. Il materiale che uso,<br />
vale a dire la tavola di legno con sovrapposizione di<br />
brandelli di fogli aderiti e compressi con vari strati di<br />
ammanitura, è quindi volutamente ruvido, in attesa di<br />
essere plasmato per evocare emozioni”.<br />
Flavia Mattrel<br />
252
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giulia Meattini<br />
Via Belvedere, 5/2 - Loc. La Corsina - 53031 Casole d’Elsa (SI) - Tel. 347 0804455<br />
giuliameattini@yahoo.it - www.facebook.com/giulia.meattini<br />
Gli amanti, 2011, olio su tela, cm. 60x100<br />
Giulia Meattini nata a Montalcino (Siena) si trasferisce<br />
stabilmente nella Val d’Elsa; interessata<br />
da sempre a qualsiasi forma d’arte frequenta<br />
la Scuola di Teatro Theatrikos di Colle Val<br />
d’Elsa dal 2005 al 2007; si iscrive successivamente a<br />
vari corsi di Patchwork , l’arte di disegnare con le stoffe,<br />
e di disegno.<br />
L’artista senese da autodidatta disegna e dipinge da<br />
sempre esplorando varie tecniche e materiali e dal<br />
2008 fa parte degli allievi del maestro di pittura Renzo<br />
Regoli (Siena).<br />
Tiene molte mostre personali (“Orizzonti” Biblioteca<br />
Comunale di Monteriggioni, “Mostre a Palazzo” Comune<br />
di Casole d’Elsa, “Cristal Casa per Ferie” Colle<br />
Val d’Elsa, ecc.) e collettive (“I Ritratti delle Pietre di<br />
Maurizio Elviretti” curata da B. Ciani, ecc.) ed a numerosi<br />
concorsi di pittura. (S. Ansano a Dofana, ecc.).<br />
Agli esordi l’artista studia il paesaggio, toscano e<br />
non, producendo opere iper-realiste in cui la presenza<br />
della figura umana è pressoché assente mentre imperversa<br />
una natura bella e sconfinata dove l’occhio si<br />
perde verso l’orizzonte e nelle quali si nota una visione<br />
estatica della vita e dei suoi significati.<br />
Seguendo la sua crescita personale, le opere si modificano<br />
si trasformano.<br />
L’artista indaga nuove tecniche miste, materiali che si<br />
fondono con la tela, come i giornali, parole strappate<br />
da fogli di carta, parole dipinte che si fondono con<br />
l’opera stessa, stralci delle sue poesie personali che<br />
rafforzano il concetto e il significato che con i suoi<br />
quadri vuole trasmettere allo spettatore. In un susseguirsi<br />
di messaggi sull’esistenza e i suoi aspetti più<br />
reconditi, in una continua ricerca di se stessi negli altri,<br />
come se fossimo tutti degli attori che fanno parte<br />
di “questa grande commedia che è la nostra vita”.<br />
253
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Miranda Mei<br />
Via Don Lorenzo Perosi, 26 - 50127 Firenze<br />
Tel. 055 4368598 - Cell. 339 2521039 - mirandamei@alice.it<br />
Curiosità, 2012, acrilico su tela, diametro cm. 80<br />
Miranda Menicucci Ascani Mei nasce a Pisa ,<br />
città nella quale da ragazza condivide il clima<br />
dell’avanguardia pittorica concettuale,<br />
sperimentando le varie tecniche pittoriche con il maestro<br />
G. Viviani. Nel 1970 e successivamente nel 1974<br />
si stabilisce a Parigi e nel 1980 a Brussels, dove vive<br />
esperienze lavorative come Art Director, ma si occupa<br />
soprattutto di studiare la pittura nei più importanti<br />
musei e circoli cittadini. Rientrata nel 1985 a Firenze,<br />
rinuncia all’ attività professionale per dedicarsi solo<br />
alla ricerca artistica in oreficeria artigiana. Artista<br />
dell’Antica Compagnia del Paiolo, ha esposto nel Museo<br />
del Principato di Monaco e nel Museo Reale di<br />
Abu Dhabi. Ha partecipato e partecipa a varie mostre<br />
in Italia (Firenze, Roma, Milano) e all’estero (Parigi,<br />
Brusseles, Monaco, Madrid). Attualmente Mei è Presidente<br />
dell’Associazione Culturale Firenze Arte. La<br />
passione, la sperimentazione ed il desiderio di vivere<br />
in sintonia con ciò “che sta intorno” sono il principio<br />
sul quale fonda l’arte integrata espressionista astratta,<br />
che fa di emozioni e spazio un tutt’uno. Il lavoro<br />
sulla percezione dei colori e dei volumi legati al linguaggio<br />
espressivo astratto, il suo vissuto, la ricerca<br />
attraverso il colore e la materia sfociano nell’armonica<br />
realizzazione delle sue opere.<br />
254
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Miranda Mei<br />
Riflessioni su di un’artista: Miranda Mei<br />
Ho sempre avuto una particolare predilezione per gli<br />
artisti che si evolvono, artisti che rifiutano una staticità<br />
stilistica nel tempo, artisti che “cercano” sempre. Miranda<br />
Mei è, a mio giudizio, quasi un prototipo di questo<br />
genere di artisti, innovatori e precursori, che poi<br />
sono quelli che hanno fatto la storia dell’arte. Miranda<br />
Mei inizia come allieva di maestri fiorentini del Novecento,<br />
figurativi moderni, grandi al loro tempo. Loro<br />
creano le basi, i fondamenti essenziali perché l’artista<br />
Mei possa creare poi in perfetta autonomia: è fondamentale<br />
partire da una conoscenza approfondita, sia<br />
tecnica che stilistica. Prima mettere le ali per poi poter<br />
volare. Questa solida preparazione è stata e sarà sempre<br />
importante per Miranda Mei, che quando, ad ali<br />
sviluppate, ha iniziato il suo volo, ha potuto farlo con<br />
certezze e concretezze. Le tematiche della Mei hanno<br />
un graduale sviluppo crescente nel tempo, il figurativo,<br />
anche se di accesa modernità, comincia a starle stretto:<br />
un uccello di grandi ali ha bisogno di grandi spazi.<br />
La costrizione delle linee ostacola e reprime il suo pensiero<br />
artistico, lei deve poter volare in libertà, ne ha<br />
bisogno. Ed ecco come, in questi ultimi anni, Miranda<br />
Mei, rotte le catene, comincia ad esprimersi in maniera<br />
assolutamente libera, con un astrattismo nuovo e<br />
personalissimo, fuori da schemi preordinati, e sprattutto<br />
scevro da stilemi altrui. È sorprendente il rapporto<br />
che Miranda Mei ha con il colore. I suoi dipinti, i suoi<br />
tondi, sono una sinfonia coloristica palpabile, i cromatismi<br />
hanno un suono, lei fa musica con il colore, osa<br />
accozzi coloristici che sembrerebbero improponibili ma<br />
ai quali riesce a dare un’amalgama e una sintonia straordinarie:<br />
ed ecco affiorare e farsi nitide le grandi lezioni<br />
dei passati maestri, la scuola, la preparazione,<br />
perché l’arbitrarietà coloristica non è mai debordante,<br />
non è mai caotica, ma sempre perfettamente contenuta,<br />
omogenea, sempre “nelle regole”. Bella strada, bel<br />
percorso quello di Miranda Mei, decenni d’arte in evoluzione,<br />
una sintonia artistica sempre in chiave con il<br />
tempo, una perenne giovinezza artistica, una perenne<br />
attualità. Un’artista vera.<br />
Daniele Menicucci, Firenze, 2012<br />
255
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Paola Meini<br />
Piazza Etrusca, 1 - Compiobbi - 50061 Fiesole (FI)<br />
Cell. 347 2304609 - arte.paola@alice.it<br />
Peonie con panorama, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />
Da sempre appassionata di pittura, Paola Meini<br />
inizia a dipingere giovanissima, innamorata<br />
della natura e soprattutto dei paesaggi toscani.<br />
Ha partecipato a numerose mostre ed estemporanee<br />
ricevendo importanti riconoscimenti.<br />
256
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lucia Menchini<br />
Via Triozzi, 56 - 50018 Scandicci (FI)<br />
www.luciamosaici.it<br />
Trittico gocce, cm. 125x61<br />
Lucia Menchini, nata a Montalcino (SI) l’ 8 giugno<br />
1963, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />
diplomandosi in Scenografia nel 1985. Per<br />
anni pittrice ad olio su tela . Nel 2007 scopre la sua<br />
nuova espressione artistica “Mosaici” con ceramiche<br />
di recupero, ispirata al maestro catalano Gaudì. Prima<br />
mostra personale a Greve in Chianti (FI) - Palazzo del<br />
Fiorino - 2009. Partecipa a varie mostre presso alcune<br />
gallerie toscane. Riceve una menzione di merito alla<br />
30° e 32° Edizione del Premio di Pittura Spiga d’ Argento<br />
di Montespertoli (FI).<br />
Sono unici i “cocci” di Lucia, sono “cocci d’ arte”, riuniti,<br />
incastrati, incastonati, non a caso, con quella sapienza<br />
e quella poesia, che solo un animo sensibile<br />
come il suo può far migrare da quello alla mano maestra.<br />
Ogni pezzetto ha la sua storia personale, un passato<br />
prossimo o remoto, una famiglia originaria, in cui<br />
per anni ha assolto fedele il compito assegnatogli (..)<br />
frammenti tondeggianti o appuntiti che guidati<br />
dall’idea già bene impressa nella mente, sotto i polpastrelli<br />
di Lucia si trasformano, mutano, ritrovandosi<br />
all’ interno di uno spazio designato, vicini e complici,<br />
simili e contrari, specchi e alter ego di se stessi (…)<br />
un’arte studiata, elaborata, vissuta dall’ artista prima<br />
dentro e poi fuori nei minimi dettagli. Provate a fermarvi<br />
ad ammirare da vicino un lavoro di Lucia Menchini<br />
e poi dopo un poco allontanatevi; ne capirete le<br />
sue due anime racchiuse. La prima è quella del particolare,<br />
del dettaglio, della scelta attenta e ponderata<br />
del pezzo, che come il tassello di un puzzle in divenire,<br />
da vita alle ceramiche dipinte. La seconda è quella<br />
dell’insieme, quella che porta, che conduce, oltre ciò<br />
che l’ occhio vede, dentro ciò che l’istinto sente, e che<br />
l’ artista a modo suo ci rimanda, per via di quel legame<br />
sottile e misterioso, che lo lega speciale e diverso ad<br />
ogni opera. È per me nelle tre “tele”astratte, che meglio<br />
vedo svelarsi le due anime di Lucia; cocci d’arte<br />
elicoidali bianchi, neri, specchio, “fermati” al loro interno<br />
dal centro/frammento di coperchio teiera; invito<br />
silenzioso alla scoperta, alla voglia di far avvicinare la<br />
mano al pomello e …alzare, rimanendo in attesa di<br />
scoprirne sotto nuove magie. Mistero d’ artista? Mistero<br />
di Lucia?...Suo, segreto, giardino…<br />
Giovanna Vannini, Firenze 2012<br />
257
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Mercati<br />
Via Giovanni Sercambi, 53 - 50133 Firenze<br />
Tel. 055 5001103 - annamercati@gmail.com<br />
Autunno, 1999, acquaforte su zinco, mm. 120x90<br />
Nata a Città di Castello (PG), dopo gli studi classicie<br />
si è laureata in Matematica presso l’Università<br />
di Firenze. Per diversi anni ha frequentato<br />
la Scuola Libera del Nudo e l’atelier dello scultore<br />
Bruno Bartoccini. Il forte spirito di ricerca l’ha portata,<br />
tra le altre esperienze, verso lo studio dell’incisione,<br />
l’acquaforte in particolare. Ha al suo attivo numerose<br />
mostre personali e rassegne d’arte in Italia e all’estero,<br />
tra cui: MSC Gallery, Texas University e Visual Art<br />
B. C. State University, U.S.A; Salon d’Automne, Grand<br />
Palais, Parigi; Artiste Fiorentine a Filadelfia; Sette<br />
anni di acquisti e doni, Gabinetto Disegni e Stampe,<br />
Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze; 3°Internazionale<br />
Mini Print Lahiti, Finlandia.<br />
Anna Mercati è artista del silenzio. Il mezzo scelto, per<br />
esprimere il mondo metafisico, che fa parte integrante<br />
della sua personalità, è l’incisione. Le sue nature morte<br />
sono semplici bottiglie, melograni, foglie di tiglio, vasi<br />
con fiori bianchi. Apparentemente è un semplice repertorio,<br />
ma ci si trova dinnanzi a una sapienza dello strumento<br />
dell’acquaforte, il quale ben si sposa con la poeticità<br />
dei soggetti arcani, melanconici.<br />
Paolo Levi<br />
258
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giulia Minutillo<br />
Viale Petrocchi, 14 - 51100 Pistoia - Tel. 0573 994310 - Cell. 338 7969672<br />
www.flamia.com - flamia88@alice.it<br />
Il sorriso di Sadie, 2012, olio su legno, cm. 40x50<br />
Nasce a Pavia nel 1988, ha seguito, per passione,<br />
un’interessante percorso formativo nel<br />
campo dell’arte, articolato anche nel filone<br />
delle arti grafiche, seguendo un corso biennale al Liceo<br />
Artistico di Porta Romana a Firenze, conseguendo<br />
il titolo di Tecnico qualificato in Incisione e Stampa,<br />
nel 2010-2011.<br />
“Nel suo stile spicca la qualità magistrale di ritrattista,<br />
i cui soggetti resi con un linguaggio pittorico oggettivo,<br />
di forte impatto visivo, sembrano colloquiare<br />
con l’osservatore. La stesura del colore e la resa minuziosa<br />
dei particolari avvicina l’opera ad una rappresentazione<br />
fotografica, resa con poesia e intensa<br />
emozione” (Cristina Bruni).<br />
L’artista ha partecipato alla mostra collettiva dell’Associazione<br />
Culturale Della Robbia, allestita nell’atrio<br />
del Tribunale di Pistoia (febbraio 2012) e alla prima<br />
edizione del Festival di Estrobilia di Larciano (settembre<br />
2012).<br />
259
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Bruna Monellini in Fanfani<br />
Via Donatello, 10 - 50037 San Piero a Sieve (FI)<br />
Sant’Anna vecchia “calvana”, 2012, acquarello, cm. 30x40<br />
Nasce a Castiglion del Lago (PG), ma vive e<br />
opera a San Piero a Sieve. Ha studiato molti<br />
anni a Roma, dove ha conseguito il diploma di<br />
stilista. Da sette anni tiene Corsi di Pittura su vetro,<br />
découpage, creazione di fiori di cartapesta, decorazioni<br />
su ceramica e stoffa usando tecniche miste. Per<br />
lei la pittura è una componente naturale della vita,<br />
come mangiare e respirare, dipinge da sempre, ma<br />
solo per piacere personale. Infatti non ha mai fatto<br />
mostre di pittura o partecipato a concorsi, perché -<br />
come lei afferma - “si sente a disagio”. La modestia<br />
e la semplicità sono il suo valore vero. Ama dipingere<br />
i ricordi di una natura ancora incontaminata dei suoi<br />
luoghi di origine, in particolare la sua Umbria e il lago<br />
Trasimeno.<br />
260
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Montomoli<br />
Via dei Pini, 24 - 58022 Follonica (Grosseto)<br />
Cell. 339 4465790 - silviamontomoli@virgilio.it - Facebook SI.MON ART<br />
Emozione in vibrazione, 2010, olio su tela, cm. 80x100<br />
Silvia Montomoli, in arte SI.MON nasce a Massa<br />
Marittima e vive e lavora a Follonica. Autodidatta,<br />
cresce tra colori e tele e sente la pittura<br />
non solo come passione ma una necessità<br />
dell’anima e unico mezzo di espressione. Frequenta<br />
corsi di disegno e pittura, di figura, perfezionando la<br />
sua tecnica. Sperimenta costantemente tecniche<br />
nuove alla ricerca di emozioni visive diverse. Ama la<br />
figura, le sue donne raccontano le proprie fragilità e<br />
sono intrise di spiritualità. Una sua opera è stata<br />
ispirazione di un libro, l’opera ne è diventata, poi,<br />
l’immagine di copertina (La signora delle farfalle di<br />
Paolo Pampana - Ed Ibiskos-Ulivieri). Tiene corsi di<br />
disegno e pittura sia per ragazzi che per adulti. Fa<br />
parte di varie associazioni artistiche (di cui una ne è<br />
fondatrice ”SFOLLaRTE” L’Arte riconosciutamente<br />
sconosciuta - Follonica). La sua attività espositiva è<br />
varia e molto intensa, partecipa a mostre collettive,<br />
personali e a concorsi nazionali, ottenendo numerosi<br />
riconoscimenti.<br />
261
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giuseppina Morelli<br />
Via Aia, 41 - 55034 Casciana Terme (PI)<br />
Cell. 340 7741162 - morelligiuseppina@libero.it<br />
Tondo Azzurro, 2013, tecnica mista, compresa quella digitale, cm. 30x40<br />
Nata a Casciana Terme nel 1955, si è diplomata<br />
all’Istituto d’Arte di Cascina e nel 1980 si è<br />
laureata alla Facoltà di Architettura di Firenze.<br />
Professionista architetto occasionalmente e dal<br />
1981 insegnante: attualmente insegna all’Istituto Geometri<br />
Niccolini di Volterra, sezione carceraria.<br />
La pittura è sempre stata una sua grande passione,<br />
partecipando fin dagli anni Settanta a varie manifestazioni<br />
artistiche locali, con pubblicazioni, mostre e<br />
contatti, “importanti per mantenere discreti livelli di<br />
scambio culturale”, afferma l’artista. Le mostre più<br />
significative sono state realizzate a Bergamo, Venezia,<br />
Pontedera e Volterra. La sua potente creatività si<br />
esprime in maniera violenta sulla tela, di getto, creando<br />
una sorta di informale del tutto personale: i<br />
suoi quadri sono eseguiti sempre con tecniche miste,<br />
anche digitali. Per le improvvisazioni, Giuseppina<br />
inizia con il monotipo ripreso con colori acrilici o<br />
tempere, ma può accadere che decida di inserire immagini<br />
stampate, anche di quadri fotografati con ingrandimenti;<br />
altre volte può inserire colori a olio,<br />
chine, spesso pennarelli, pastelli di tutti i tipi, in una<br />
ricerca continua, e per lei stimolante, nell’utilizzo di<br />
immagini e fotografie, anche pubblicitarie sui giornali,<br />
per cercare di comunicare equilibrio, serenità e<br />
vicinanza con la natura. L’artista sostiene di non avere<br />
ancora raggiunto l’ultimo obiettivo: “ci sarà ancora<br />
una svolta artistica importante da realizzare. Il<br />
computer ha cambiato tante cose nel creare nuove<br />
opere, ma la natura del paesaggio toscano può solo<br />
essere rispettata come è, non sono necessarie variazioni<br />
digitali”.<br />
262
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giuseppina Morelli<br />
Trasformazioni Improvvise (improvvisazioni estemporanee), eseguito nel 2012 da monotipo e nel 2013 in digitale, tecnica mista su<br />
carta, cm. 50x70<br />
263
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lina Moretti Nesticò<br />
linanest@alice.it<br />
Fiore rosso, 2010, acquerello, cm. 30x40<br />
Vive e lavora a Lastra a Signa sulle colline presso<br />
Firenze. Inizia il suo percorso artistico da autodidatta<br />
per poi acquisire una completa maturazione<br />
frequentando la Scuola del Nudo presso l’Accademia<br />
di Belle Arti e corsi di Incisione presso la<br />
Fondazione “Il Bisonte” nonché corsi di specializzazione<br />
presso studi di artisti fiorentini. Ama esprimere le<br />
sue emozioni e dare vita alle sue idee usando tecniche<br />
diverse senza tralasciare la ricerca di nuove sperimentazioni.<br />
Dagli anni Novanta ha inizio la sua attività<br />
espositiva, ricevendo inviti di partecipazione a numerose<br />
mostre sia collettive che personali, in Italia e<br />
all’estero, conseguendo consensi di pubblico e critica.<br />
Sue opere sono in collezioni private e pubbliche. È presente<br />
in prestigiosi cataloghi fra cui il “Catalogo d’Arte<br />
Moderna” Giorgio Mondadori, 2012 e 2013. Hanno<br />
scritto di lei, fra gli altri: D. Camiciotti, T.Cordani, R.<br />
Fiorini, P.Levi, F.Monterosso, G.P.Trotta, L.Strozzieri.<br />
Fra le sue recenti mostre si ricordano: 2012, personale<br />
presso “La Casa di Dante”, Firenze; Galleria “La Telaccia”,<br />
Torino; Galleria “Monna Lisa”, Parigi; “Omaggio<br />
a Morandi”, G.Wiky Arte, Bologna; mostra itinerante<br />
“Tour del Mediterraneo”; “Artisti Italiani in mostra”<br />
presso le ambasciate italiane di Stoccolma, Helsinky,<br />
Tallin; 2013: mostra presso il Comune di Stoccarda,<br />
Germania; mostra itinerante in Australia, fra Sydney,<br />
Camberra e Mossale nonché la partecipazione con la<br />
G. Wicky Arte ad “Arte Genova”.<br />
264
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lina Moretti Nesticò<br />
La via Lattea, 2009, incisione a due lastre - acq. tinta cm. 100x50<br />
“… la sua è un’urgenza creativa che si misura a tutto<br />
campo con la materia dell’arte… la sua coerente libertà<br />
è il filo conduttore che ricuce tutti i suoi momenti,<br />
la fluidità e la mobilità delle accensioni cromatiche<br />
sono le stesse che animano i profili di un nudo, le impressioni<br />
di un viaggio…”<br />
Roberta Fiorini<br />
Eco d’Arte Moderna, n.156, 2006<br />
“… tutta la sua opera è serietà professionale, ardore<br />
conoscitivo, espressione di vigoria spirituale che non<br />
disdegna affatto, pur nel suo empito esistenziale, la<br />
nota idillica e la disposizione affettuosa nell’osservazione<br />
della realtà…”<br />
Ferruccio Monterosso<br />
Università di Pavia, lettera all’artista<br />
“… un segno che esprime la fermezza dell’autrice…<br />
ecco a proposito del segno-colore va rilevata l’interazione<br />
fra la percezione del reale e intuito lirico del medesimo,<br />
su registri differenziati si assestano le due linee<br />
di ricerca…quella iconica e quella astrattista. Se<br />
nel primo caso la visione è verbalizzata con uno straordinario<br />
sintetismo di segni ed una fluidità esecutiva<br />
eccellente, nelle composizioni astratte …ciò che salta<br />
alla vista è il gusto per la materia…”<br />
Paolo Levi<br />
“Sensazioni Visive”, Ed. Giorgio Mondadori<br />
collana “Cataloghi dell’Arte Moderna”, 2011<br />
“… il percorso artistico di Lina… è caratterizzato da<br />
quello che definirei poetica del segno… questo strumento<br />
grafico grazie al quale l’artista può operare una<br />
sorta di immersione panica nei soggetti, in primis il<br />
corpo femminile che incarna la creatività, la vita, la<br />
convinzione di poter lasciare il segno del progresso<br />
nel mondo, nella storia… La sua ansia espressiva riguardante<br />
il tema femminile è in perfetta sintonia con<br />
la contemporaneità molto sensibile al problema della<br />
dignità troppo spesso disattesa…”<br />
Leo Strozzieri<br />
“Suggestioni d’Autore”, Ed. Giorgio Mondadori,<br />
collana “Cataloghi d’Arte Moderna”, 2012<br />
265
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ambra Morosi<br />
info@estensionismo.com<br />
ambramorosi@estensionismo.com<br />
numerose personali e collettive di livello. Nel 1994<br />
presenta la prima mostra sull’Estensionismo,<br />
un’avanguardia da lei creata ed alla quale aderiscono<br />
altri artisti e nel 1995 riceve in Campidoglio il prestigioso<br />
premio dell’Accademia dei Dioscuri per la sua<br />
ricerca. Il gruppo si scioglie nel 2004, ma la pittrice<br />
porta avanti la sua produzione estensionista a tutt’oggi,<br />
con numerose personali in prestigiose sedi italiane<br />
ed estere. Sue opere sono in collezioni private in<br />
U.S.A., Osaka (Giappone), nel Museo di Arte Moderna<br />
di Cracovia e nella Galleria Vaticana.<br />
Lovers, olio su tela, cm. 100x150<br />
L’arte di Ambra Morosi ha origine nei primi anni<br />
Ottanta da esperienze classicheggianti e successivamente<br />
iperrealiste. Dal 1984 al 1994 ha<br />
lavorato ad una continua ricerca di “trasformazione<br />
sfumata della materia” cioè ad una particolare tecnica<br />
di sfumato che non toglie ma costruisce la forma.<br />
Le prime esperienze espositive risalgono al 1984; da<br />
allora è sempre presente nel panorama artistico con<br />
“Lo sguardo dell’ artista si fa dunque lungo e “prensile”.<br />
Non può sostare sul visibile in natura, né contare<br />
sulla sola percezione retinica per aprirsi al mondo. Se<br />
si intraprende una terza via, occorre insomma anche<br />
un “terzo occhio” uno strumento capace di penetrare<br />
dentro zone che non sono, si badi bene, quelle dell’inconscio<br />
e dell’onirico sondate dal surrealismo storico.<br />
Perché la Morosi non ipotizza una realtà “su” ma “dentro”:<br />
quella che, pur nella sua qualità fisica e fenomenica,<br />
non è avvertibile dall’occhio e dalla coscienza.<br />
Pittura del limite, si potrebbe dire, che è poi il confine<br />
tra esperienza visiva e psichica, là dove l’immagine<br />
viene colta al suo primo apparire e/o un attimo prima<br />
della sua scomparsa. Quello che vediamo si svolge<br />
entro una temporalità soggettiva, nell’arco di una durata<br />
che può cogliere solo momenti di trasformazione,<br />
ritratti mutanti, quantità di materia che si condensa e<br />
si dissolve, impalpabile eppure sempre avvertibile<br />
come un fenomeno conosciuto o riconoscibile, anche<br />
se “altrove”, nel territorio che appartiene all’universo<br />
interiore dell’artista.”<br />
Giuliano Serafini<br />
266
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Alexandra Morris<br />
www.alexandramorrisphotography.com<br />
amorris9@gmail.com<br />
Senza titolo, 2010, foto a colori, px 4288x2848<br />
Nata a Denver, Colorado, nel 1985, Alexandra<br />
Paige Morris si laurea a pieni voti presso il<br />
Sarah Lawrence College di New York. Il suo<br />
interesse per la fotografia si sviluppa fin dall’adolescenza<br />
e porta Alexandra ad immergersi sempre di<br />
più nella sua unica e personale visione del mondo.<br />
Dopo uno Stage presso la CNN fra il 2006 e il 2007,<br />
Alexandra si trasferisce a Firenze, per frequentare la<br />
Libera Accademia delle Belle Arti contemporaneamente<br />
collaborando come fotografa per il World Food<br />
Programme fino al 2010.<br />
Acquista ufficialmente lo status di “toscanaccia”, sposando<br />
un fiorentino doc nel dicembre 2011. Da allora,<br />
Alexandra Morris continua ad affermarsi come fotografa<br />
di livello e spessore, invitandoci a vedere il mondo<br />
attorno a noi attraverso le lenti della sua Nikon.<br />
267
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Alexandra Morris<br />
Senza titolo, 2011, foto a colori, px 4288x2848<br />
Senza titolo, 2004, foto in bianco e nero, px 1600x1062<br />
268
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Pia Moschini<br />
Abitazione e studio: viale Cialdini, 4/c - 50137 Firenze<br />
Tel. 055 609669 - Cell. 333 3181485 - intravisioni@virgilio.it<br />
Maria Pia Moschini è nata e vive a Firenze.<br />
Scrittrice, fonda nel 1983 Intravisioni, spazio<br />
di ricerca multimediale a cui collaborano<br />
poeti e artisti visivi. Si dedica in particolare ai Piccoli<br />
Teatri di Ambientazione, ispirati all’antico Teatro del<br />
Sorbetto e alle Operine d’Invenzione, monologhi in<br />
versi in parte raccolti nel volume Bataclan (ed. Gazebo)<br />
o realizzati in forma di Libro d’Artista, Ha partecipato<br />
a numerose iniziative gestite da Pianeta Poesia<br />
di Franco Manescalchi a cura di Liliana Ugolini con la<br />
quale ha redatto, insieme a Rosaria Lo Russo, il saggio<br />
ironico La Pissera, per le edizioni Ripostes con<br />
prostrazione di Carlo Lapucci.<br />
Collabora attivamente con la Casa Editrice Morgana<br />
di Alessandra Borsetti Venier, partecipando a numerose<br />
iniziative tenute dalla medesima presso la Casa<br />
d’Arte La Barbagianna. Sempre per Gazebo Edizioni<br />
pubblica Abitare il fantasma e Il salottino degli Ospiti<br />
Invisibili, racconti brevi a soggetto noir.<br />
Per le Edizioni dell’Erba esce il libro di Poesie In Versilie<br />
Perenni, con grafiche di Adriano Lotti, e per Ibiskos<br />
edizioni Il mare rende l’anima ai prigionieri.<br />
Si dedica inoltre a recensioni letterarie, alla presentazione<br />
di libri e alla creazione di eventi poetici in particolare<br />
al Caffè Letterario Le Giubbe Rosse di Firenze a<br />
cura di Massimo Mori.<br />
È redattrice della rivista di letteratura e conoscenza<br />
L’area di Broca di Mariella Bettarini e Gabriella Maleti.<br />
Viaggio in un giardino sotto la pioggia<br />
Invisibile, la pioggia cade in fili sulle siepi di bosso,<br />
si appende al grigio di una volta acquatica:<br />
in silenzio le statue fissano il vuoto, trascorrono<br />
pensieri interni nel miraggio di un’ombra.<br />
M’insegue un destino di foglie, morte visioni<br />
di ardor lucido, arabescate nella mente rituale<br />
che afferra il lembo del chiaro ottobre e lo scuote<br />
dal pernio degli alberi in riposo.<br />
Le panchine invisibili, in raggi vegetali,<br />
si adornano di merli che osservano<br />
con occhio attento il volar delle bacche, il planare<br />
dei chicchi dal cupo alloro.<br />
Nella fonte segreta, trascorre il vibrar delle rocce<br />
sotto il muro dipinto di carminio: il viaggio si perde<br />
nelle gocce dell’agave a rispecchio di un occhio<br />
sibillino.<br />
Mi fermo alla vista di un pettirosso incauto … tintinna<br />
il campanello che lo rende giocattolo, erge il petto<br />
nel porpora, uccellino del freddo come lo scricciolo.<br />
Viandante in pensieri logorati dal tempo, mi tengo<br />
al corpo come a una reliquia: ciò che resta di me<br />
è un deserto di voci nella fisicità fatta pensiero.<br />
Vola il mio Io di un Tempo in vialetti ombreggianti,<br />
leggero ultra/fantasma di noi che fummo stati<br />
Sul vetro le parole disegnate col dito … un giorno …<br />
ancora qui, ad aspettare la millenaria cometa,<br />
il gran nucleo di ghiaccio nel cuore della notte.<br />
Firenze, Giardino di Palazzo Guicciardini,<br />
storica residenza del grande Francesco<br />
269
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Viola Mura<br />
www.opificiodelsegno.it<br />
Lastra a Signa, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />
Bancarelle, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />
Viola Mura, nata il 28/11/1978 a Firenze, si occupa<br />
di progettazione e comunicazione visiva<br />
da molti anni e la stessa passione per le immagini<br />
si trasferisce anche in quello che per lei è un hobby,<br />
una forma di svago e riflessione, che ama fare da<br />
sempre…dipingere. Amante del periodo impressionista,<br />
il suo interesse è rivolto principalmente ai macchiaioli,<br />
alla ricerca degli equilibri tra luci e ombre resi<br />
dalla semplice pennellata. Viola, nella sua pittura,<br />
predilige il figurativo, in particolare le figure giovani<br />
che ritrae nei suoi quadri in scala reale con la volontà<br />
di renderle ancora più realistiche. Nella sua tavolozza,<br />
oltre ai colori, non manca mai la foglia d’oro che,<br />
come per i soggetti tematici, funge da filo rosso in<br />
tutte le sue opere. Allieva di Tiziano Bonanni, proveniente<br />
dal Liceo Artisitco e dalla grande scuola dei<br />
paesaggisti incontrati nelle estemporanee, Viola porta<br />
avanti, parallelamente al suo lavoro, la passione<br />
per la pittura esponendo in location di privilegio in<br />
tutta la Toscana.<br />
270
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Susanna Musztrai Miscali<br />
Cell. 335 8450700 - handmadebymusa@gmail.com<br />
Fb: Knit Point Prato - http://handmadebymusa.blogspot.it/<br />
Fragolina, borsa realizzata con lana e cashmere riciclati, lavorazione a maglia con ferri circolari<br />
(senza cucitura), metodo continentale a punto treccia e uncinetto con lavorazione iperbolica.<br />
Rivestita con tela di cotone, cucita a mano, cm. 40x45<br />
Nasce nel 1965 in Ungheria. Da sempre appassionata<br />
all’artigianato artistico manifatturiero,<br />
impara fin da bambina a lavorare a maglia,<br />
uncinetto, telaio, apprendendo anche le tecniche per<br />
preparare il filato naturale per i suoi lavori. Partecipa<br />
prima, e organizza poi, stage internazionali per insegnare<br />
la lavorazione della lana e la realizzazione dei<br />
tappeti a telaio. Dopo essersi diplomata come medico<br />
psico-pedagogista fa parte del team psicologico<br />
dell’Ospedale Pediatrico Bethesda, lavorando come<br />
ludoterapeuta al reparto oncologico. Dal 1995 vive in<br />
Italia, trasferendosi nella “Città della lana”: Prato.<br />
Collabora con le aziende pratesi come interprete, poi<br />
per due anni lavora come responsabile dello showroom<br />
di ARTEX, il centro dell’artigianato artistico della<br />
Toscana. Suoi manufatti verranno selezionati per<br />
“Artstore Mandragora” in piazza Duomo a Firenze.<br />
Collabora con “Stile Biologico”di Giuditta Blandini, il<br />
primo atelier d’Italia biologico e vegetariano, progettando<br />
e realizzando degli indumenti realizzati a maglia.<br />
Ha fondato il gruppo “Knit Point Prato” dove<br />
settimanalmente si ritrovano gli amanti della lana,<br />
lavorando e insegnandosi a vicenda i trucchi della maglia,<br />
uncinetto, telaio, forcella, macramè ed altro. Si è<br />
specializzata nel recupero e riciclo della lana usata,<br />
realizzando nuovi oggetti personalizzati. Ha partecipato<br />
ai progetti “Mettiamo una pezza a L’Aquila”, in<br />
collaborazione con l’Associazione Culturale Animammersa,<br />
al “Sacco nanna” con Cuore di maglia, “Le<br />
coperte degli Angeli di CiaoLapo, al “Freeform in<br />
rosa” in collaborazione con Laura Soria; al concorso<br />
“L’Artista del mese - luglio 2012”, organizzato da “Il<br />
Frutto dell’Ingegno” e a “Yarnbombing UPrato 2012”,<br />
organizzato dal Museo del Tessuto e da BettaKnit con<br />
il patrocinio di Comune e Provincia di Prato. Susanna<br />
fa parte dell’Associazione Culturale “Appartarmento<br />
1#” in via Settesoldi, 31 a Prato, dove ha sede anche<br />
il gruppo “Knit Point Prato”.<br />
271
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Antonella Nannicini<br />
www.antonellanannicini.it<br />
Elibelinde, terracotta con engobbio, cm. h 42<br />
Agrenon, 2011, gres con smalto cenere, cm . 32x17x h 62<br />
Antonella Nannicini è nata a Prato dove vive e<br />
lavora. Dal 2009 è direttrice del Laboratorio<br />
per affresco Tintori di Vainella. Tre maestri importanti<br />
segnano in maniera evidente il percorso artistico<br />
di Antonella Nannicini, architetto con la vocazione<br />
della scultura: Leonetto Tintori, Rinaldo Frank<br />
Burattin e Salvatore Cipolla. Come Elibelinde, la<br />
Grande Dea, mi mostro senza alcun pudore, dice la<br />
Nannicini e con questo abbrivio crea sculture che raffigurano,<br />
ora la donna come elemento della natura<br />
(terra, acqua, fuoco e aria), ora la donna leone, la<br />
mamma orsa, la donna della montagna... si tratta di<br />
una sola persona che assume ogni volta ruoli e volti<br />
diversi: femmina, madre, amante, figlia, ma soprattutto<br />
donna come a noi giunge dalla memoria più profonda<br />
dell’umanità, simbolo di forza e di continuità della<br />
vita. Un riemergere, più che della passione e dell’eros,<br />
della bellezza femminile antica e nello stesso tempo<br />
modernissima nell’interpretazione.<br />
272
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisa Nesi<br />
elisa@elisanesi.com<br />
facebook: elisa nesi - www.elisanesi.com<br />
La rosa dimenticata, 2013, acrilico su tavola, cm. 100x100<br />
Elisa Nesi è nata nel 1978 a Firenze, dove vive e<br />
lavora. Diplomata al Liceo Artistico di Firenze,<br />
si è laureata in Storia dell’Arte all’Università<br />
fiorentina. Oltre alla pittura, si dedica all’attività letteraria<br />
che comprende testi di critica d’arte e articoli<br />
di giornalismo del settore, e ultimamente anche alla<br />
fotografia. Dal 2000 è presente in fiere d’arte e mostre,<br />
sia in Italia (Firenze, Padova, Piacenza, Crema)<br />
che all’estero: Ginevra (Europ’Art, 2000; 2006); Den<br />
Haag (Art Holland, Olanda, 2001; 2006; ), Kortrijk<br />
(Belgio), Gent (Fiandre), Anversa, Vienna, Rotterdam<br />
(Primavera Art and Antique Fair, 2006; 2007), Karlsruhe<br />
(Germania), Luxembourg (Salon d’Automne,<br />
2007), Strasburgo (Foire d’Art contemporain de Strasbourg,<br />
Francia, 2008), Vigo (Spagna). Tra le più recenti<br />
esposizioni, è presente all’ “Exposition d’Art<br />
Contemporain au Carrousel du Louvre”, Musee du<br />
Louvre, Parigi, 2012; in Toscana, a Palazzo Pretorio,<br />
Barberino di Mugello (FI) “Elisa Nesi e Luca Canavicchio,<br />
pittura e scultura ceramica”, 2012; Lari, (Castello<br />
dei Vicari), “La Ciliegia, Frutto d’Arte”, 2010.<br />
“Artista favolosa”, dalla “ricchezza spirituale” senza<br />
limiti, come l’ha definita Fabio Ciceroni, “riesce a<br />
sprigionare un’energia creativa che vive in sognante<br />
dimestichezza con una luminosa geometria spaziale,<br />
che è sentimentale prima ancora che figurata”. Con le<br />
sue forme arcaiche e primordiali, Elisa riesce a fondere<br />
la solidità delle forme ad una grazia trasognante e<br />
una delicatezza poetica, dal profondo valore decorativo.<br />
Alcune delle sue opere son già presenti in collezioni<br />
private in Italia, Inghilterra, America, Germania,<br />
Francia, Australia.<br />
Giulia Ballerini<br />
273
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Stefania Nesi<br />
Cell. 339 5034922<br />
info@stefanianesi.com - www.stefanianesi.com<br />
Cupole ortodosse, 2012, acrilico e olio su tela, cm. 70x100<br />
Nata a Vinci nel 1976, si laurea in Giurisprudenza<br />
all’Università di Firenze, ma come in un<br />
percorso parallelo coltiva l’arte, per cui fin<br />
dall’adolescenza manifesta forte sensibilità. L’iniziazione<br />
alla pratica artistica avviene tramite la conoscenza<br />
dell’artista Remo Salvadori e della pittrice<br />
Fiorenza De Angelis, fondatrice fin dagli anni Settanta<br />
di una scuola di “terapia pittorica”, della quale<br />
Stefania ha frequentato gli ateliers fiorentini dal<br />
1997 fino al 2005. La sua pittura informale, dai colori<br />
violenti e forti, usati di getto, risente di questo metodo,<br />
che rifuggendo dai compromessi commerciali e<br />
dai canali di promozione convenzionale, privilegia<br />
una visione spirituale dell’arte, basata sulle teorie<br />
del colore dell’antroposofia, filosofia in cui è strettissimo<br />
il legame tra uomo e colore. Dal 2005 al 2009<br />
Stefania frequenta il Centro Arti Visive “Rosso Tiziano”<br />
di Tiziano Bonanni a Scandicci, dove affronta le<br />
tecniche classiche del disegno (fusaggine, sanguigna,<br />
gessi colorati), anche con modelli dal vero. Attualmente<br />
vive ad Empoli e avendo deciso di non<br />
percorrere l’avvocatura, lavora presso il Comune di<br />
Sesto Fiorentino in qualità di Istruttore Direttivo Specialista<br />
giuridico, dopo la vincita del relativo concorso.<br />
Ma nel settembre 2012 la passione per l’arte la<br />
porta a realizzare su questo territorio la sua prima<br />
personale, “Identità e colore”, presso Villa San Lorenzo,<br />
dove ha mostrato le sue opere, che possono<br />
definirsi impulsi spirituali ed esplosioni di colore, che<br />
per lei è esperienza soggettiva e interiore all’individuo,<br />
attraverso le fluttuazioni degli stati d’animo. Nel<br />
novembre 2012 espone presso Chimera Arte Arezzo,<br />
poi a Milano, presso Casello Daziario Napoleonico,<br />
mostra conclusasi nel gennaio 2013.<br />
“I colori sulle proprie tele sono espressione delle sue<br />
emozioni interiori: come tante note musicali, azionate<br />
dalle corde del suo animo, formano un concerto di<br />
suoni”.<br />
Giulia Ballerini<br />
274
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Dania Niccolai<br />
Cell. 340 2803748<br />
giuseppe.dania@yahoo.it<br />
Kundalini, olio su tela, cm. 120x50<br />
Nata ad Agliana, vive e lavora a Montemurlo,<br />
Prato. La sua prima formazione avviene alla<br />
Scuola d’Arte di Pistoia. Perfeziona le tecniche<br />
pittoriche con la maestra pistoiese Silvia Bini.<br />
Frequenta il corso professionale per la composizione<br />
floreale diretto dal maestro Gino Torrini, il corso di<br />
decoupage in via degli Orafi a Pistoia e il corso di arte<br />
culinaria ad Agliana. Dal 2001 fa parte del gruppo che<br />
fa capo allo studio di pittura, disegno e modellato La<br />
Rosa d’Oro dell’Arte ex Art Center Florence di Lucetta<br />
Risaliti (via Ghibellina, Firenze). Dania Niccolai ha<br />
partecipato a numerose mostre collettive organizzate<br />
dalle gallerie “Art Center Florence” per il gruppo ACF<br />
e La Rosa d’oro dell’Arte per il gruppo “La Rosa<br />
d’oro”, oltre che nelle loro sedi di via Ghibellina a Firenze,<br />
anche in altre sedi molto prestigiose quali:<br />
Banca Popolare di Milano, Limonaia e Chiostro di Villa<br />
Vogel, Stazione di Confine, Galleria “Via Larga”<br />
tutte a Firenze, Villa Bellosguardo a Lastra a Signa,<br />
Palazzo del Consiglio Regionale della Toscana, Sala<br />
Banti a Montemurlo, Villa Sant’Andrea a Montefiridolfi.<br />
Molte anche le mostre personali di Dania. Le più<br />
importanti: Galleria La Rosa d’oro dell’Arte Firenze,<br />
Sala Banti Montemurlo, Teatro Moderno Agliana,<br />
Parco Verde Quarrata, organizzata a scopo umanitario<br />
dall’Associazione NOVA, Bar Pasticceria Gabardina<br />
Montemurlo, Ristorante La Bistecca (Pistoia), Festa<br />
dell’Unità Montemurlo. La Niccolai ha conseguito il<br />
Premio della Critica al concorso La Festa dell’Olio<br />
(Montemurlo).<br />
Dania Niccolai si è imposta all’attenzione del pubblico<br />
attraverso varie fasi pittoriche. Il periodo giapponese<br />
d’impronta decorativo-ornamentale, tipica dell’arte<br />
nipponica, dove sono rappresentate donne delle case<br />
da thè, dai languidi atteggiamenti, eleganti ed eteree<br />
nei loro abiti sontuosi.Nel periodo toscano, invece, Dania<br />
cattura lo sguardo dello spettatore con intense vedute<br />
della campagna in cui papaveri, girasoli e cipressi<br />
sono i protagonisti delle assolate e solitarie scene<br />
campestri. Il periodo klimtiano mostra che la Niccolai<br />
sa fare sua la grande lezione del maestro, regalandoci<br />
opere di forte impatto visivo. L’affascinante periodo<br />
Orientale ci introduce in rarefatte atmosfere lunari, i<br />
cui simboli mistico-esoterici ammaliano lo spettatore,<br />
come le fiabe delle Mille e una notte. Infine l’ultimo e<br />
il piu’ sentito, è il periodo africano dove il colore esplode<br />
in una luce sfolgorante e l’Africa spalanca le sue<br />
porte di sole e di calore, invitando chi osserva ad entrare<br />
nella vita di quei luoghi magnifici e selvaggi,dove la<br />
gente si accalca nei mercati o si riunisce attorno al ritmo<br />
incalzante dei suonatori di bongo, risvegliando in<br />
noi ancestrali ricordi. Una sorprendente e prolifica produzione<br />
quella di Dania dovuta al suo genio e al suo<br />
spirito creativo.<br />
Lucetta Risaliti<br />
275
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Nigro<br />
Cell. 320 1756542<br />
nigro.ann@hotmail.it<br />
L’Angelo custode di Luciana, 2012, olio su tela, cm. 50x70<br />
Nasce in Calabria, ma vive e opera a Pistoia. Da<br />
autodidatta coltiva la passione per l’arte, ma<br />
anche per la grafica, la teologia, la filosofia e<br />
la comunicazione, in tutte le sue forme espressive.<br />
Come afferma l’artista “i miei quadri parlano di me e<br />
di chi mi sta vicino, parlano la lingua del cuore, del<br />
pensiero e dell’amore”. È infatti in un’esultanza di<br />
ombre e luci, colori intensi e vivi, linee morbide e calde,<br />
che i suoi soggetti emergono dalla tela e fanno<br />
nascere “sensazioni, emozioni e stati d’animo che<br />
non possono essere descritti a parole. Essi scaturiscono<br />
dal nostro vissuto, dalle nostre esperienze, dal<br />
nostro intimo percepire quotidiano. Esiste un mistero<br />
che rimane custodito nei nostri cuori finché l’arte, la<br />
vera arte, con il suo consueto linguaggio fatto di forme<br />
e colori, rende visibile ciò che sfugge ai nostri occhi,<br />
al nostro sguardo” (Ambra Grieco). L’artista con<br />
raffinata abilità nel disegno e nella stesura dei colori<br />
si esprime con una personale espressività, cogliendo,<br />
con istintività, la poesia nei soggetti rappresentati.<br />
276
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisabetta Nisticò<br />
nistico.elisabetta@gmail.com<br />
Riccia, 2012, tecnica mista su cartone, cm 25x35<br />
Elisabetta Nisticò scultrice e pittrice, diplomata<br />
al Liceo Artistico e laureata in Scultura all’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze nel 1985, ha frequentato,<br />
sempre all’Accademia, il corso di decorazione.<br />
Insegna disegno e pittura all’Università<br />
Europea di Fiesole. Collabora ad altri corsi d’arte e<br />
partecipa ad esposizioni collettive e personali. Tra<br />
queste si ricordano le più recenti: nel 2009 esposizione<br />
collettiva Galleria del Teatro Romano, Fiesole (FI);<br />
nel 2010 mostra collettiva Galleria del Teatro Romano,<br />
Fiesole (FI); nel 2012 collettiva permanente, Gruppo<br />
“Artisti Fiesolani” al ristorante “Le Lance” e collettiva<br />
permanente “Incontri con l’Arte” alla “Taverna<br />
degli Artisti” (Firenze); ancora nel 2012 collettiva di<br />
Natale, Gruppo “Artisti Fiesolani”, Sala del “Basolato”,<br />
Fiesole.<br />
277
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisabetta Nisticò<br />
Rossa, 1989, carboncino su carta, cm. 50x70<br />
“Ogni quadro è ben studiato, l’artista vi ha trovato la<br />
giusta dose fra colore e vuoto, tra materia e assenza;<br />
il pallore delle figure è contrastato dai colori accesi<br />
che le circondano e le rendono vitali. Donne che osservano<br />
la nostra realtà, filtrata da un vetro, donne<br />
che rivelano la propria sensibilità, la propria fragilità,<br />
e a volte anche la propria rabbia e disperazione. Ma<br />
cosa vogliono rivelarci queste figure maestose, con<br />
un po’ di serenità nel profondo degli occhi? Può darsi<br />
che esse vogliano solamente narrare il percorso travagliato<br />
di un artista, che dipingendo queste donne,<br />
non ha fatto altro che ritrarre sé stessa da un altro<br />
punto di vista”.<br />
278
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Fiorella Nuti<br />
www.fiorellanuti.it<br />
Fertilità, 2011, tecnica mista, cm. 60x60<br />
Fiorella Nuti, fiorentina, coltiva da sempre una<br />
passione per la pittura. Ha frequentato il Liceo<br />
Artistico Leon Battista Alberti e successivamente<br />
un corso quinquennale di nudo presso l’Accademia di<br />
Belle Arti di Firenze. Ha frequentato corsi di pittura<br />
presso la scuola di A. Sole Costa e di incisione presso<br />
Il Bisonte di Firenze. Sempre alla ricerca di proprie tecniche<br />
compositive - olio, acrilico, acquerello, pastello e<br />
carboncino - frequenta attualmente corsi di pittura<br />
presso il Centro Arti Visive Rossotiziano. Ha partecipato<br />
a numerosissime mostre, mediante le quali ha potuto<br />
raffrontare con il pubblico forme, idee e contenuti.<br />
Le principali esposizioni: 2000 :“Impressione ed<br />
espressione - I colori dell’anima”, Sala Vecchia Compagnia,<br />
Scarperia (personale); 2001: “Memoria e presente<br />
con la forza del cuore”, Firenzeart Gallery, Firenze<br />
(personale, a cura di Gabriella Gentilini, con scritto<br />
di Mario Luzi, recensioni di Alfredo Scanzani e Giampaolo<br />
Trotta); 2002: “Emozioni”, Seminario Vescovile,<br />
Fiesole (personale, con introduzione di Tommaso Paloscia,<br />
servizio RAI TGR Toscana di Marcello Paris); -<br />
Sala degli Specchi, Plaza Hotel Lucchesi, Firenze (personale,<br />
presentazione del catalogo monografico<br />
“Quadri color luce” a cura di Federico Napoli, Pietro<br />
Chegai Editore, Firenze; servizio Toscana TV di Fabrizio<br />
Borghini); 2005 : “Fascino di Tunisia- Sapori da un viaggio”<br />
Limonaia di Villa Vogel, Q.4 Comune di Firenze<br />
(personale, inaugurata dall’Ambasciatore della Tunisia<br />
Habib Mansour); 2007: “Fascino di Tunisia” (con frammenti<br />
poetici di Donatella De Vincentiis Fazzino e Juri<br />
Camisasca) Palazzo Delle Aquile, Palermo; 2009: “Fascino<br />
di Tunisia” Palagio di Parte Guelfa, Firenze. L’attività<br />
artistica di Fiorella Nuti è documentata su: “Arte<br />
moderna” n. 37, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano,<br />
2001; “Annuario Toscano dell’Arte”, Edizioni Polistampa,<br />
Firenze, 2002; Archivio Kunsthistorisches Institut,<br />
Firenze. L’opera “11 settembre 2001” è collocata nella<br />
Pinacoteca della Regione Toscana in Palazzo Panciatichi,<br />
Firenze. Una ricca collezione è pubblicata sul blog:<br />
www.fiorellanuti.it<br />
279
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Fiorella Nuti<br />
Giada e i girasoli, 2012, tecnica mista, cm. 60x60<br />
La ninfa, 2013, tecnica mista, cm. 60x60<br />
280
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Simonetta Occhipinti<br />
occhipintisimonetta@libero.it<br />
Purezza, olio su tela , cm. 40x50<br />
Bolle di sapone, grafite, cm. 35x45<br />
Vive e lavora nella campagna fra i comuni di Bagno<br />
a Ripoli e Rignano (Firenze). Musicista<br />
(diplomata in pianoforte), pittrice e appassionata<br />
di piante, si è dedicata fin dagli anni giovanili<br />
alla pittura botanica dal vero; si è, in seguito, rivolta<br />
anche alla riproduzione di dipinti antichi imparando,<br />
a “bottega”, i segreti degli impasti, delle tele e della<br />
riproduzione delle antiche pitture fiamminghe e rinascimentali<br />
arricchendo tale attività con la partecipazione,<br />
nei sotterranei della Chiesa del Carmine di Firenze,<br />
alla scuola di restauro pittorico ed antiche<br />
tecniche di decorazione A.R.A.S.M.U.S. La sua pittura<br />
si esprime sia con la tecnica dell’acquerello botanico<br />
che con quella dell’olio su tela, privilegiando<br />
soggetti legati al ritratto e al mondo della natura e il<br />
cui filo conduttore è la riscoperta e la proposta di un<br />
linguaggio simbolico legato all’antico ma in realtà<br />
senza tempo e per questo universale. Ha esposto in<br />
personali e collettive promosse dal “Gruppo Donatello”,<br />
“Circolo degli Artisti Casa di Dante”, A.n.l.a.,<br />
Ucai, “Eco d’arte moderna”, Gadarte, ed ha esposto<br />
nelle fiere “Immagina” di Reggio Emilia e “Arte in<br />
Fiera” di Longarone. È stata premiata più volte ai<br />
concorsi del “Premio Firenze” e del “Premio Italia per<br />
le Arti Visive”. Nel 2011 è stata relatrice sulla conferenza<br />
“I fiori dell’equinozio di Primavera nella mitologia<br />
e nell’Arte” al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”,<br />
Firenze, del quale è socia. Tra le più recenti<br />
personali: 2003, “Filologia dell’Immagine”, Galleria<br />
“D.Emme”, Firenze; 2007, “Naturalistiche simbologie”<br />
alla Galleria del “Gruppo Donatello” e alla “Galleria<br />
del Candelaio” organizzata da “Eco d’Arte Moderna”,<br />
a Firenze. 2010, “Vedere il mondo in un<br />
chicco di grano” al “Circolo degli artisti Casa di Dante”<br />
di Firenze; 2011 “Le stanze comunicanti”, Artisti<br />
finalisti in personale dal “Premio Italia per le arti visive”,<br />
Ex Fornace Pasquinucci, Comune di Capraia (Firenze);<br />
2012 mostra di acquerelli botanici “Le forme<br />
del Piccante” a favore dell’Associazione “Fili d’erba”,<br />
Orto dei Semplici, Firenze.<br />
281
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Simonetta Occhipinti<br />
Diosperi, acquerello su cartoncino, cm. 4x605<br />
“Di fronte ai suoi lavori non possiamo che riconoscere<br />
per prima cosa il valore di questa qualità alta della<br />
materia pittorica... Da queste solide basi emerge<br />
però, e per fortuna, l’anima dell’artista capace di superare<br />
i valori esclusivamente estetici per coniugarli<br />
invece all’esigenza più genuina ed interiore che fa<br />
esprimere tutta la sua sensibilità: e lo vediamo<br />
nell’attenzione ai soggetti dell’infanzia i cui temi appaiono<br />
non fermarsi alla riproduzione fedele e realistica<br />
ma cercare di porgerne un ritratto poetico e anche<br />
sensibile alle problematiche connesse al sociale.<br />
Questa sua indole si conferma ancora nei temi meno<br />
ancorati al naturalismo o al reale, dove l’artista crea<br />
quell’atmosfera vellutata e nebbiosa che rimanda ad<br />
un clima onirico.”<br />
Roberta Fiorini<br />
“... Autrice indiscussa di “Metafore moderne”, alleate<br />
all’antico, il suo propositivo linguaggio figurativo<br />
incarna un’iconologia dalle intime segretezze interiori,<br />
dai ricercati preziosismi tecnici e contenutistici,<br />
alimentato dall’attrattiva per la natura, reso attuale<br />
dall’apporto della “luce” che definisce la “meraviglia”<br />
delle forme secondo una puntuale resa veristica...”<br />
Silvia Ranzi<br />
282
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Margherita Oggiana<br />
Via Filippo Pacini, 37 - 51100 Pistoia - Cell. +39 347 2963091<br />
margherita.oggiana@alice.it - www.gadarte.it<br />
Persefone, 2004, olio su tela, cm. 50x70<br />
283
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Margherita Oggiana<br />
Afrodite, 2012, olio su tela, cm. 50x70<br />
“Chi è bello, lo è finché è sotto gli occhi, chi è anche buono lo è ora e lo sarà poi.”<br />
Saffo, VII-VI sec a C.<br />
284
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Pacini<br />
Via delle Sacca, 59 - 59100 Prato (PO) - Tel. e Fax: 0574 460501<br />
info@laurapacini.it - www.laurapacini.it<br />
Atelier, 2008, olio su tela, cm. 50x50<br />
È<br />
nata nel 1952 a Cantagallo, Prato, città in cui vive<br />
e lavora. Si è diplomata “Maestro d’Arte” all’Istituto<br />
per l’Arte ed il Restauro di Palazzo Spinelli a<br />
Firenze. Ha seguito i corsi liberi di nudo, grafica ed incisione<br />
all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1988<br />
ha frequentato il Laboratorio di pittura murale a Vainella<br />
(Prato) sotto la guida del maestro Leonetto Tintori.<br />
Ha iniziato nel 1983 con la collettiva “Galleria degli<br />
Artisti” a Prato, partecipando alle Rassegna Arti Visive<br />
in città; nel 1984 vince il 1° Premio per la pittura, XI°<br />
Premio Internazionale “Il Cenacolo”, Firenze; è presente<br />
nella collettiva alla Galleria Malatestiana, Rimini,<br />
1985; a Expo/Arte-Fiera, 1986; tra le personali più importanti<br />
si ricordano: Galleria “Il Cenacolo”, 1986 e<br />
presso la “Casa di Dante”, 1989 a Firenze; Palazzo Pretorio,<br />
Prato, 1991; Galleria “La Spirale”, Prato, 1996.<br />
Negli anni Novanta espone a Cecina, Porto Ercole, Viareggio,<br />
Salsomaggiore Terme, Marina di Pietrasanta<br />
(La Versiliana). Tra le più recenti esposizioni si citano:<br />
Personale, Grand Hotel, Firenze, 2008; “Italians Do It<br />
Better”, Basilea (Svizzera), 2010; Galleria, Bologna,<br />
2010. La pittura di Laura è intima e intimista, pacata e<br />
soave, proprio come il carattere dolce e riservato<br />
dell’autrice. I suoi dipinti evocano un tempo passato,<br />
un’atmosfera trasognata, resa immobile ed eterna sulla<br />
tela. I soggetti che Laura canta da sempre nella sua<br />
poetica sono quelli che hanno toccato il suo cuore, fiori,<br />
conchiglie, utensili, oggetti che la accompagnano<br />
da tempo, e come se avessero un’anima, raccontano<br />
alla sua sensibilità d’artista sensazioni che lei cerca di<br />
trasmettere sulla tela attraverso il colore, assieme ai<br />
“desideri, le delusioni, l’amore della mia vita di donna”,<br />
come lei stessa afferma.<br />
Giulia Ballerini<br />
285
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Serena Pagnini<br />
Cell. 349 7171793<br />
sericiao@tiscali.it<br />
La Montagna, 2011, maniera a zucchero su ferro, mm. 602x638<br />
Serena Pagnini nasce nel 1975 a Prato, dove vive<br />
e lavora. Diplomatasi in Pittura all’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze, nel 1998 partecipa al<br />
Laboratorio di Arti Visive nell’ambito del progetto Officina<br />
Giovani, Cantieri Culturali di Prato. In seguito a<br />
questo progetto, insieme ad altri dieci giovani pittori<br />
pratesi, ottiene l’utilizzo come studio della sede Le<br />
Antiche Stanze di S. Caterina per un anno. Nel 2002<br />
conduce uno stage di ceramolle e puntasecca alla<br />
Scuola d’Arte Leonardo di Prato, dove insegnerà<br />
come docente di Grafica dal 2005 al 2008. Dal 2008 è<br />
stampatore per Edizioni Canopo a Prato, con cui ha già<br />
realizzato il libro d’ artista di Mauro Staccioli. Nel<br />
2010 si diploma in Grafica al Biennio Specialistico di<br />
Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze. Ha riscosso numerosi<br />
riconoscimenti, tra cui il I° “Premio S. Giorgio”, concorso<br />
nazionale di pittura nel Chiostro di S. Domenico,<br />
Pistoia, 2009; finalista “Premio Acqui”, IX Biennale<br />
Internazionale per l’ Incisione, Acquiterme (AL), 2008;<br />
finalista “Premio Arte 2004”, sezione grafica, a cura di<br />
Arnaldo Mondadori Editore e al “Premio Artemisia<br />
2006”, Ancona. Tra le ultime partecipazioni: “Mostra<br />
di pittura e scultura di artisti pratesi” presso il Cassero<br />
Medievale, 2008; “Artisti pratesi del Novecento e<br />
contemporanei”, presso Le Antiche Stanze di S. Caterina,<br />
2009; Triennale Europeénne de l’Estampe contemporaine<br />
2010, in Francia ; “Start Point 2010”, Museo<br />
Archeologico di Firenze; “Personale”, Spazio<br />
Espositivo L’Asterisco, Prato, 2010.<br />
“Giovane promessa del panorama artistico pratese,<br />
per la sua precisione tecnica e straordinaria manualità,<br />
specie nel campo dell’incisione, Serena si distingue<br />
per le sue tematiche tormentate ed inquietanti, attraverso<br />
un’intricante analisi introspettiva e intimista”.<br />
Giulia Ballerini<br />
286
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cristina Palandri<br />
Via Santa Cristina, 17 - 51100 Pistoia - Cell. 349 3740695<br />
mcristina.palandri@tiscali.it - www.cristinapalandri.it<br />
In bilico, 2011, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />
Nasce a Pistoia, dove vive e opera. Diplomatasi<br />
all’Istituto d’Arte di Pistoia, frequenta l’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze dedicandosi al<br />
disegno e alla pittura. Inizia la propria attività nel<br />
1982 con personali e collettive in tutta Italia e all’estero<br />
(Spagna, Austria, Olanda, Francia, New York, Giappone,<br />
Germania e Portogallo). Oltre alla pittura si dedica<br />
anche alla scultura in ceramica, illustrazioni e<br />
design. Numerose sono le critiche che negli anni l’artista<br />
ha ricevuto da distinte personalità artistiche:<br />
Tommaso Paloscia; Pier Carlo Santini; Siliano Simoncini;<br />
Lucia Gai; Giovan Battista Bassi; Nicola Micieli.<br />
“Il linguaggio pittorico dell’artista è “godibile sul piano<br />
formale, per l’evidenza segnaletica delle sagome<br />
dipinte, la suadenza delle atmosfere e degli spunti<br />
narrativi, il garbo delle invenzioni figurali, il gusto<br />
dell’opera-oggetto che si comporta, nel suo insieme,<br />
come un segno decorativo confinato entro una superficie<br />
ristretta, ma idealmente proiettato a invadere lo<br />
spazio d’intorno, per moltiplicare le occasioni di colloquio<br />
con le creature che entrano nella sua sfera di influenza<br />
poetica ed estetica”.<br />
Nicola Micieli<br />
287
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sipontina Paloscia<br />
Cell. 349 1249214<br />
sipontina.paloscia@gmail.com<br />
Ragazza Miao, 2010, olio su tela, cm. 50x70<br />
Nasce a Manfredonia nel 1953. Si trasferisce a<br />
Prato all’età di tre anni e in questa città frequenta<br />
le scuole; sposatasi giovanissima con<br />
un corniciaio, da quel momento l’arte entrerà nella<br />
sua vita. Dopo aver lavorato prima come estetista, poi<br />
come impiegata in un supermercato, al raggiungimento<br />
della pensione inizierà il suo percorso di pittrice,<br />
desiderio mai coltivato per mancanza di tempo, facendo<br />
i primi corsi con il Comune di Prato, con Gerardo<br />
Ghelardi, Italo Bolano ed Adriana Leati. Infine il corso<br />
di pittura con Miriam Cappelletti; partecipa all’esposizione<br />
di pittura Espressiva 2004 (allievi di Italo Bolano).<br />
Nel 2010 diviene una delle prima socie dell’Associazione<br />
Culturale L’Asterisco di Prato, ne segue le<br />
iniziative e frequenta il corso di incisione e calcografia<br />
di Valentina Baroncelli, dimostrando buona propensione<br />
e manualità in questa tecnica, fino a esporre alla<br />
mostra collettiva d’incisioni e acqueforti nel settembre<br />
2011 presso lo spazio espositivo dell’associazione<br />
stessa. Nel 2012, sempre L’Asterisco ospita la prima<br />
mostra personale di Sipontina, “Ri-partire”, ispirata<br />
ad una serie di dipinti con il tema del viaggio: un immaginario<br />
giro del mondo, tra i volti delle popolazioni<br />
e delle culture del pianeta. Da qui Sipontina ha sperimentato<br />
dal vivo alcuni mestieri della donne e degli<br />
uomini cercando materiali per amalgamarli nella composizione<br />
pittorica; la sua manualità la porta a confezionare<br />
immagini fantasiose e reali al contempo, aiutandosi<br />
con vecchi tubetti di latta zingata che la<br />
pittrice ricicla. Ha tenuto una mostra personale nel<br />
giugno 2012 presso la Parrocchia Sant’Antonio Maria<br />
Pucci a Prato e ha partecipato alla Collettiva Nazionale<br />
- 22° Concorso di pittura a tema libero, Il Dopolavoro<br />
ferroviario di Firenze, Circolo e Comune di Prato<br />
2012. Vive e lavora in questa città, nella sua casa che<br />
è divenuta anche il suo studio.<br />
288
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patrizia Pandolfini<br />
Via Bezzuoli, 20 - 50018 Scandicci (FI)<br />
Tel. 055 253657 - pandolfini.patrizia@alice.it<br />
Patrizia Pandolfini ha conseguito il diploma di<br />
Scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.<br />
Ha insegnato Educazione Artistica e Discipline<br />
Pittoriche. La sua attività espositiva ha avuto inizio<br />
nel 1957. Tra le ultime mostre personali realizzate, si<br />
ricordano: Segno e Colore (Rathaus Charlottenburg,<br />
Berlino, 1998), Galerie im Zimmer (Berlino, 1998), Cielo<br />
e Terra (Villa Vogel, Firenze, 2004), Arte (in)utile<br />
(Villa Vogel, Firenze, 2006), Pieve Sant’Alessandro a<br />
Giogioli (Firenze, 2007), Aula Consiliare del Comune<br />
di Scandicci (2007), La Veste e il suo sogno (Centro<br />
Danza e Movimento, Firenze, 2008), Inaugurazione<br />
“Via Crucis” (Pieve di Sant’Alessandro a Giogioli, Firenze,<br />
2008), Installazione di terrecotte con interventi<br />
di danza (Scuola Militare Aeronautica, Firenze, 2008),<br />
presentazione incisione per il Centro dell’Arte “Vito<br />
Frazzi” (Comune di Scandicci, 2008), Terra e Fuoco<br />
(Palagio di Parte Guelfa, Firenze, 2009), inaugurazione<br />
Fonte Battesimale in terracotta (Pieve di Sant’Alessandro<br />
a Giogioli, Firenze, 2009), personale al Gruppo<br />
Donatello (2011).<br />
La ragione dell’immaginare<br />
Patrizia Pandolfini Renzi propone con la propria opera<br />
un intervento nel quale la partecipazione è non solo<br />
prevista ma diviene un aspetto sostanziale. Gli oggetti<br />
che la costituiscono, realizzati utilizzando esperienze<br />
tanto figurative quanto astratte, esemplano ipotesi di<br />
percorsi, quasi sentenze, organizzando e qualificando<br />
uno spazio. Così un’introduzione è data da figure risolte<br />
con estrema sintesi volumetrica dello scabro modellato<br />
delle superfici, che suggeriscono profonde radici<br />
culturali e tendono a definire e/o rivendicare la continuità<br />
storica di una civiltà. Altri oggetti si assestano e<br />
si risolvono in solidi geometrizzanti: proprio per le caratteristiche<br />
delle capacità di comunicazione data dalla<br />
forma razionale possono essere ricollocati, postulando<br />
appunto interventi. La elementarità strutturale e<br />
la potenzialità delle ricollocazione si definiscono come<br />
Nudo femminile, terracotta, h cm. 45<br />
l’avvio, attraverso l’astrazione, della ricerca di un nuovo<br />
linguaggio, più intimamente funzionale alle istanze<br />
poetiche determinate dalla personalità dell’artista, i<br />
cui segni vengono proposti in un ulteriore gruppo di<br />
oggetti dalla potente monumentalità e notevole carica<br />
di suggestione emotiva. Patrizia Pandolfini Renzi affronta<br />
quindi alcuni aspetti centrali del dibattito sul<br />
fare artistico e sulla comunicazione, offrendo anche<br />
percorsi di approccio che ne rendono molto correttamente<br />
non esclusiva la partecipazione.<br />
Ugo Barlozzetti<br />
289
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lucia Pecchia<br />
Via Piemone, 1 - 56021 Cascina (PI)<br />
Luna in cielo sereno con filo di luce, tecnica mista su tavola, cm. 50x40<br />
Lucia Pecchia è nata a Pisa il 27 ottobre 1955. Diplomata<br />
nel 1976 all’Istituto d’Arte “F. Russoli”<br />
di Pisa in Arti Applicate, ha frequentato, in maniera<br />
discontinua, un corso di pittura all’Accademia<br />
d’Arte di Pisa con il maestro Bruno Pollacci. Dipinge,<br />
su ordinazione, vasi in terracotta con disegni egiziani.<br />
Si diverte a cimentarsi in varie cose come disegnare<br />
abiti, allestire vetrine, apparecchiare tavole creative<br />
in occasioni di feste e altro. Ha illustrato un libro storico<br />
e disegnato una copertina. Attualmente vive a<br />
Cascina dove crea i suoi quadri e lavora a Pisa in un<br />
ufficio amministrativo. Nel 2010 ha frequentato un<br />
corso di pittura presso l’Istituto d’Arte Russoli di Pisa.<br />
290
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lia Pecchioli<br />
Via Cantagallo, 29/1 - 59100 Prato<br />
Tel. 0574 463530 - Cell. 335 492947<br />
Vanità, 2009, cemento, cm. 75x48x35<br />
Vive e opera a Prato, nel campo della scultura. Ha<br />
frequentato la Scuola d’Arte e Mestieri Leonardo;<br />
la Scuola Vainella - Leonetto Tintori e il Laboratorio<br />
di Scultura Calenzano. Numerose sono le<br />
mostre personali e collettive cui ha partecipato dal<br />
1999. Da segnalare la mostra tattile “Oltre il buio,<br />
l’anima e la materia”, nel 2009 e nello stesso anno la<br />
partecipazione alla realizzazione della stele di Leonetto<br />
Tintori, successivamente collocata nel parcheggio,<br />
a lui intitolato, di Figline di Prato.<br />
“Ciò che colpisce in Lia Pecchioli è senz’altro quella<br />
versatilità, ben espressa tramite le poesie e le sculture…<br />
è l’universo della sua scultura che mi ha colpito,<br />
perché manifesta completamente quell’insieme di<br />
emozioni e di sensazioni sempre pronto a mettere in<br />
risalto il cosiddetto ‘racconto dei giorni’… entro i cui<br />
confini la figura singola sa trasportare l’osservatore in<br />
un nucleo pulsante che in taluni casi narra la consuetudine<br />
del passare del tempo, mentre in altri interpreta<br />
fatti e situazioni alcuni dei quali vissuti in prima<br />
persona”.<br />
L. Gierut<br />
291
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Luisa Pedone<br />
Tel. 055 589030<br />
Maria Luisa Pedone nasce ad Ancona, ma<br />
vive ed opera a Firenze dal 1970. Si laurea<br />
in Lingue e Letterature straniere,<br />
esercitando la professione di insegnante. Da<br />
1997 in qualità di pittrice si dedica con passione<br />
all’arte sacra. Da sempre è interessata a studi<br />
teologici ed iconografici, attenta al recupero del<br />
mestiere nell’approfondimento delle tecniche antiche.<br />
Fa parte del Gruppo “Tabula picta” fin dalla<br />
sua fondazione. Ha partecipato a mostre organizzate<br />
su tematiche sacre allestite a Firenze presso<br />
il Palagio di Parte Guelfa, la Sala Chiostrini della<br />
Basilica di S.Marco da parte dell’U.C.A.I.; a numerose<br />
edizioni “Il Sacro nell’arte” su temi biblici,<br />
promosse dall’A.N.L.A., presso la Basilica<br />
della S.S.Annunziata ed alle Collettive “Forme e<br />
colore del sacro” presso il Salone Don Bosco nella<br />
Chiesa della Sacra Famiglia a Firenze. Ha realizzato<br />
tre tavole per la Via Crucis in permanenza<br />
presso la Chiesa S. Ambrogio a Firenze. Sue opere<br />
sono presenti in chiese importanti, conventi e<br />
privati, in Italia e all’estero.<br />
“La ricercata attività pittorica di Maria Luisa Pedone<br />
dà prova di una radicata ed amorevole fedeltà<br />
nel ritrarre con cura ed immedesimazione<br />
stilistica immagini sacre attinte dalla tradizione<br />
orientale ed occidentale. Con eleganza riproduce,<br />
rivisita, rielabora repertori figurativi che spaziano<br />
dall’ icona russa o di ascendenza greco-bizantina<br />
alla traduzione di celebri scene evangeliche di<br />
intima o plastica spiritualità di insigni maestri<br />
italiani a partire dal XIII°sec., focalizzando dettagli,<br />
mutuando composizioni. Alternando riproduzione<br />
ad invenzione, la tecnica privilegiata è<br />
quella del dipinto su tavola gessata con tempera<br />
all’uovo, impreziosita dall’apporto di oro zecchino<br />
a guazzo, con raffinate grafie a bulino, intessute<br />
talora di rilievi “a pastiglia”. Scienza della visio-<br />
Il sogno di Eva, 2011, tempera a uovo su tavola gessata, oro a guazzo<br />
e bulino, cm. 70x50<br />
ne, meticolosità di cromatismi dosati, sapienza nel ripristinare<br />
l’ordito disegnativo sono le prerogative di una<br />
fattura esecutiva di gran pregio che contraddistingue<br />
l’impegno e la sensibile disposizione interiore di un’artista<br />
nel dar voce all’irriducibile anelito verso l’Assoluto.<br />
Le icone liturgico-devozionali a soggetto mariano, le presenze<br />
angelicate, santi, visioni cristologiche e trinitarie<br />
sono orchestrate secondo quell’ascesi dello sguardo che<br />
si tramuta in catechesi dipinta nella contemplazione dei<br />
valori teologico-dottrinari”.<br />
Silvia Ranzi<br />
292
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Annabella Pellegrini<br />
Via Largo San Biagio, 65 - 51100 Pistoia<br />
Cell. 349 5839396<br />
Aleph, 2004, acrilico e smalto su tela, cm. 100x100<br />
Nasce a Pistoia, dove vive e opera. Pittrice autodidatta,<br />
coltiva la passione per l’arte partecipando<br />
a corsi disegno. All’inizio predilige i<br />
soggetti figurativi, poi si dedica all’astratto. Dal 1996<br />
ha partecipato, con successo, a numerose mostre e<br />
concorsi, ottenendo premi e riconoscimenti di pubblico<br />
e critica.<br />
“Nelle opere di questa pittrice si materializzano forme<br />
astratte che nascono da linee sinuose, dense macchie<br />
di colore, sbavature naturali del pennello e sfumature<br />
informali. Una pittura ricca di emozioni, nata<br />
dall’estemporaneità dell’istinto emozionale, resa vitale<br />
dalla ricchezza materica del colore e dalla musicalità<br />
delle linee, che sembrano danzare davanti agli<br />
occhi dell’osservatore”.<br />
Cristina Bruni<br />
293
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Perez<br />
Tel. 055 892137 - Cell. 339 1012192 - monicaperez@hotmail.it - arasluz71@gmail.com - Pag. facebook: Aras Luz<br />
www.monicaperezp.wordpress.com - Blog: Educ-Arte Infnito: http://arasluz71.blogspot.it/<br />
Memoria<br />
Nuda Verità, olio su base acrilica, tela, cm. 100x 80<br />
Nuda verità<br />
Ancoratemi al vuoto dentro una finestra, che muta<br />
svela la nuda verità.<br />
Custode di un tesoro ancestrale, servii senza più parole.<br />
La vita che si annida dentro un pensiero, solca i mari<br />
turbolenti e trova la libertà nel rumore sordo della<br />
mareggiata.<br />
VITA!<br />
Vince l’ingiuria dei ciechi di spirito e vola sopra le<br />
onde,<br />
con in mano la chiave...<br />
Quella giusta è dentro di me, di tutte noi.<br />
Sotto il ruvido manto rosso, custodii un tesoro<br />
ancestrale.<br />
Senza più parole, umile serva del Mistero, trovai la<br />
libertà nel silenzio del mio mare...<br />
con in mano la Chiave giusta, quella che apre le anime<br />
e chiude l’insidia.<br />
azzardai un sospiro da sotto le onde<br />
Sordo rumore della Vittoria<br />
VITA!<br />
Laureata in Belle Arti all’Università di Granada<br />
nel 1995 con l’indirizzo di Restauro di Opere d’Arte,<br />
ha continuato gli studi a Firenze frequentando<br />
il secondo e terzo corso di Restauro di dipinti su tela e<br />
tavola presso l’Istituto per l’arte e il restauro di Palazzo<br />
Spinelli. Formatasi inizialmente nella bottega del<br />
pittore Ocaña, attualmente è impegnata nella creazione<br />
di un modello educativo per i più piccoli basato<br />
sulla pittura, ma tenendo conto dell’era digitale. Ha<br />
sempre accompagnato i suoi lavori con testi e poesie,<br />
spesso trasformandoli in racconti illustrati che percorrono<br />
la storia dell’umanità attraverso l’arte. Uno dei<br />
suoi quadri, L’Acqua di Nessuno è stato selezionato<br />
nel Premio Arte 2000 organizzato dalla rivista Arte<br />
dell’editore Giorgio Mondadori arrivando fra i finalisti.<br />
La sua esperienza nel campo del restauro le ha permesso<br />
di approfondire le conoscenze sulle più antiche<br />
tecniche pittoriche e quindi di dedicarsi alla realizzazione<br />
di copie d’autore, per le quali ha ottenuto il riconoscimento<br />
dell’Associazione Tosco Sarda di Arte e<br />
Artigianato nel suo Primo Premio della Mostra Mercato<br />
delle Copie d’Autore con la collaborazione della<br />
Galleria Centroartemoderna a Pisa, edizione 2004.<br />
Ha inoltre eseguito diversi trompe l’oeil per committenti<br />
privati, false finestre, soffitti. Tra le sue mostre, si<br />
ricordano: 2010, personale sulla serie “Fiori dietro il<br />
vetro” presso l’Associazione Culturale Terragai; 2011,<br />
personale presso lo Studio “Con i piedi per aria” a Sesto<br />
Fiorentino e collettiva presso il Centroartemoderna<br />
nell’iniziativa “Arte sulle rive dell’Arno”. Dopo diverse<br />
mostre personali, collettive e concorsi vari il suo<br />
obiettivo è mutato in una “missione” per aiutare le<br />
persone che partecipano ai suoi corsi a ritrovare<br />
nell’arte l’essenza della vita.<br />
294
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patrizia Pezzatini<br />
Cell. 333 4989956<br />
patriziapezzatini@gmail.com<br />
Fantasia nel bosco, 2009, tempera acrilica e tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />
Nata a Firenze dove risiede e lavora, da oltre<br />
dieci anni si dedica alla pittura. Fa parte del<br />
Circolo degli Artisti Società delle Belle Arti<br />
“Casa di Dante” e dell’Antica Compagnia del Paiolo.<br />
“Patrizia Pezzatini scopre la dedizione all’arte in età<br />
matura per conseguire notevoli risultati che attestano<br />
una naturale propensione alla pittura, affinata nel<br />
tempo grazie all’adozione di tecniche assimilate intimamente.<br />
Ama approfondire la figurazione, prediligendo<br />
il genere del paesaggio di ampio respiro di<br />
ispirazione classica, attingendo ad una tavolozza dai<br />
caldi valori tonali secondo un ricercato e studiato cromatismo.<br />
La varietà dei brani rappresentati si avvale<br />
di una tessitura a pennellate pastose che conferiscono<br />
una pacata resa atmosferica dai toni distensivi in<br />
cui lo sguardo si appaga del piacere o diletto della<br />
visione. Una luce diffusa, mediterranea, pervade i<br />
soggetti sia nel dar corpo alla costruzione dei primi<br />
piani, sia nell’evanescanza delle profondità di campo.<br />
Patrizia Pezzatini nell’iter intrapreso presenta dunque<br />
connotati di stile pienamente stabilizzati che caratterizzano<br />
la sua fisionomia di artista impegnata e industriosa.<br />
Una nuova tendenza espressionistica domina<br />
la tavolozza cromatica dai timbri accesi nella rivisitazione<br />
dei soggetti naturalistici”.<br />
Silvia Ranzi<br />
295
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Piccolotto<br />
Via G.Tesi, 180 - 50013 Campi Bisenzio (FI)<br />
silviapiccolotto84@gmail.com<br />
Racconti di brina, 2011, olio su tela con interventi materici, cm. 70x100<br />
“ Le memorie ritornano, presentandosi alla mente<br />
con nuovi scorci e inusitate prospettive. Il calore<br />
dei ricordi si fonde con l’aria fredda che soffia<br />
tra le strette vie, il suono lontano di un campanile<br />
scandisce ore lunghe come le ombre che avvolgono gli<br />
attimi di infanzia che si credevano perduti. Malinconiche<br />
istantanee affiorano come lo sgorgare di una fonte<br />
che appaga i sensi e la vista. Ogni memoria si tinge di<br />
nuove concretezze, generate da colori incredibilmente<br />
pastosi, voluttuosi, che avvolgono lo spettatore incantandolo<br />
nella danza dei ricordi”.<br />
Alessia Cecconi<br />
296
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Monica Pignat<br />
monica.pignat@gmail.com<br />
Afrodite, 2010, olio su tela, cm. 90x60<br />
Vive e lavora a Firenze. Si dedica alla pittura da<br />
diversi anni e dal 2010 è entrata a far parte del<br />
gruppo di artiste della Galleria Mentana con<br />
cui ha preso parte ad alcune rassegne collettive come<br />
Il Calore del Colore e Valori di Continuità.<br />
“Nella pittura di Monica Pignat è il silenzio che parla.<br />
Nelle sue opere si respira una sensazione di nostalgia<br />
e di assenza che si manifesta nei colori sempre tonali<br />
e in un clima di attesa. Questa atmosfera é nei paesaggi,<br />
dove alberi e arbusti hanno perso la spontaneità<br />
di una crescita naturale trasformandosi in perfette<br />
figure scolpite da cesoie implacabili. La staticità apparente<br />
racconta la spontaneità mortificata, la libertà<br />
fatta cadere in piccoli rami, ancora vitali, potati secondo<br />
l’estro di un giardiniere. Un ritratto di signora<br />
dal collo lungo e dai tratti alteri che indossa un ampio<br />
cappello lascia intravedere la noia delle costrizione<br />
delle convenzioni. Gli occhi chiusi e le labbra serrate<br />
accompagnate dal gesto della mano guantata sembrano<br />
voler fare riferimento ad un elevato ego smorzato<br />
da un richiamo alla razionalità che emerge da<br />
geometrie lontane”.<br />
Federica Murgia<br />
“Le opere dell’artista sono piene di luce soffusa, di<br />
grandi silenzi, gentili atmosfere, che lasciano intravedere<br />
un animo nobile e genuino.”<br />
Laura Adreani<br />
297
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisa Polidori<br />
Cell. + 39 320 6513289<br />
elisapolidori10@gmail.com - www.elisapolidori.com<br />
Nasce a Città di Castello nel 1985. Incontra il<br />
mondo dell’artigianato fin da giovane frequentando<br />
la scuola artistica con indirizzo in Oreficeria.<br />
Terminata la scuola superiore si trasferisce a<br />
Firenze dove nel 2011 si laurea in Production Design<br />
presso la Facoltà di Architettura. Sviluppa la tesi di<br />
laurea partendo da uno studio sul territorio che la porta<br />
ad analizzare il sistema industriale locale concentrandosi<br />
in particolare nella produzione di materiale di<br />
scarto da esso prodotto. Con questo progetto nasce<br />
l’avventura dell’autoproduzione, dove unisce le capacita<br />
apprese dai precedenti percorsi d’istruzione, creando<br />
una collezione di gioielli realizzati con materiali<br />
di scarto industriali. Partecipa a svariate fiere del settore<br />
ottenendo buoni risultati che le permettono di<br />
ampliare ed approfondire il lavoro. Nel 2012 partecipa<br />
ad un Master in “Design per la cooperazione e lo sviluppo<br />
sostenibile” esperienza che la porta a lavorare<br />
con realtà artigianali di paesi “terzi” in particolare<br />
Rwanda e Marocco. Conclude questa esperienza con<br />
una tesi di ricerca sul ruolo del design come strumento<br />
di connessione tra artigianato e territorio. Attualmente<br />
vive e lavora a Firenze portando avanti il suo progetto<br />
di autoproduzione e collabora con artigiani sia locali<br />
che dislocati nel territorio nazionale.<br />
Design, artigianato, e territorio sono le parole chiave<br />
che fanno muovere le sinergie dei suoi lavori. Un’idea<br />
progettuale che guarda con attenzione al passato,<br />
fuori da schemi contemporanei dettati dalla globalizzazione.<br />
Idea che la porta a conoscere, raccontare e<br />
valorizzare la cultura materiale e immateriale che<br />
ogni luogo racconta. Un incontro tra memoria, tradizione<br />
e contemporaneità, oggetti che raccontano sto-<br />
298
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisa Polidori<br />
rie, materiali che parlano e dettano le regole. Trova<br />
una forte ispirazione in tutto ciò che le ruota intorno,<br />
prendendo spunti dalla vita di tutti i giorni, scoprendo<br />
le caratteristiche di culture diverse. Porta avanti il lavoro<br />
con il concetto di Design Thinking, filosofia che<br />
spinge il design ad essere valutato come processo<br />
sociale creativo. Unito ad una volontà di instaurare un<br />
rapporto con il saper fare artigianale, con l’ intenzione<br />
di conoscere e lavorare con materiali e tecniche tradizionali,<br />
unione che porta allo sviluppo del primo ed<br />
alla salvaguardia del secondo. Curiosità è la parola<br />
d’ordine che la spinge a conoscere e scoprire, che la<br />
porta a bussare alle porte delle industrie per ricercare<br />
materiali, come negli atelier degli artigiani dove apprende<br />
sempre nuove tecniche e nuovi saperi che<br />
consigliano e muovono i futuri progetti. Quello di autoproduzione<br />
che porta avanti da qualche anno comprende<br />
oggetti realizzati quasi interamente con scarti<br />
industriali, una serie di ornamenti per il corpo e complementi<br />
d’arredo, con la caratteristica dell’ irripetibilità,<br />
la forma è dettata dalle varianti possibili durante<br />
la produzione dello scarto. Per questo ogni prodotto<br />
ha un valore intrinseco, si può dire che si disegna da<br />
solo, per una pura casualità di combinazioni. Un processo<br />
di produzione che inizia da una lavorazione industriale,<br />
recuperato dalla volontà progettuale di farsi<br />
ispirare e consigliare da questi semi lavorati, e<br />
finisce il suo cammino in mano alla lavorazione artigianale<br />
che conclude l’opera. Un lavoro che comprende<br />
la cura del prodotto a 360°, non si parla solo della<br />
produzione ma di tutti quegli aspetti che girano intorno<br />
al prodotto, quindi comunicazione, promozione,<br />
manager, insomma tutto il lavoro che sta dietro al<br />
concetto di autoproduttori.<br />
299
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Diana Polo<br />
Cell. 340 1501288<br />
polo.diana@yahoo.it<br />
Tarantola, matite grasse su carta, cm. 76x56<br />
Nasce in Sardegna, ma vive e lavora in Toscana.<br />
Molte delle sue opere fanno parte di collezioni<br />
pubbliche e private e altre sono illustrate<br />
nelle edizioni della rivista Pegaso, Periodico di<br />
Cultura-Arte-Costume. Ha frequentato corsi di Incisione<br />
presso la Scuola d’Arte Grafica “Il Bisonte” di<br />
Firenze, corsi di Modellato presso il Liceo Artistico di<br />
Firenze e sta tutt’ora frequentando corsi presso la<br />
Scuola Martineau di Firenze. Del 1971 la prima personale<br />
di pittura presso il Circolo Culturale di Antella<br />
(Bagno a Ripoli). Da allora ininterrotta la sua attività<br />
espositiva con inviti a rassegne locali e nazionali,<br />
partecipazioni a fiere d’arte e premi internazionali.<br />
Ha ottenuto diversi riconoscimenti editoriali ed<br />
espositivi nelle edizioni del “Premio Italia per le Arti<br />
Visive” e del “Premio Firenze”, sia con la pittura che<br />
con la scultura e la grafica, così anche al Premio<br />
“Giuseppe Pescetti” e al Concorso “Cardo d’argento”<br />
della associazione “Gadarte” di Firenze. È stata premiata<br />
per la pittura al XXV° Palio delle Contrade di<br />
Bagno a Ripoli (Firenze) e per la scultura all’edizione<br />
successiva. È stata inoltre selezionata due volte per<br />
la raccolta del Museo di Arte Contemporanea del<br />
“Divenire” di Scopoli (Foligno). Tra le personali più<br />
recenti si ricordano quelle del 2001, dedicata alla<br />
scultura, presso la “Limonaia” di Villa Vogel a Firenze;<br />
nel 2002 alla Galleria “Gadarte” di Firenze, e nel<br />
2003 “Tracce dell’Anima” in occasione dell’Antica<br />
Fiera di Antella presso la Confraternita della Misericordia<br />
dell’Antella (Firenze). Nel 2005 Minipersonale<br />
presso il Chiostro di Villa Vogel a Firenze. Nel 2008<br />
“New Entry” presso la Galleria Spazio Art-Art di Impruneta<br />
(Firenze). Nel 2009 “Oltre le forme e i colori…<br />
Le emozioni” al Palazzo Ghibellino di Empoli e<br />
“Emozioni di donna” alla Sala Mostre della Circoscrizione<br />
6 a Marina di Grosseto.<br />
300
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Diana Polo<br />
Galleria d’arte, tecnica mista su tavola, cm. 70x50<br />
“La matita è stata per me e lo è tuttora, una compagna<br />
di vita e i colori sono la mia musica. In questa dichiarazione<br />
dell’artista stessa, nel tono così schietto<br />
e poetico insieme, c’è la chiave per comprendere il<br />
suo ininterrotto legame con l’arte che ci svela un rapporto<br />
di naturale empatia, quasi seguisse l’imprescindibile<br />
bisogno di disegnare tutto quanto colpisce la<br />
sua attenzione, nelle forme della natura quanto in<br />
quelle umane, e da lì procedere ad un continuo scavare<br />
nella ricerca espressiva e nella sperimentazione<br />
tecnica per dar vita e corpo ad una nuova trasposizione<br />
che trasforma il modello e lo stimolo originario al<br />
filtro del proprio immaginario, della propria cultura e<br />
della propria emotività. Ed è con sorprendente coerenza<br />
che Diana si muove con perizia ed eleganza<br />
nelle diverse e parallele vie del disegno quanto<br />
dell’incisione, della pittura ad olio quanto dell’acquerello,<br />
della scultura e del basso ed alto rilievo con la<br />
terracotta come con la pietra, e con innovative superfici<br />
a calco e strutture in plexiglass che divengono installazioni.<br />
Eppure tutto si riconduce ad un unico percorso<br />
poiché unico è il suo linguaggio figurativo, di un<br />
sapore quasi letterario, venando il realismo di toni<br />
fantastici e al contempo d’introspezione psicologica.”<br />
Roberta Fiorini<br />
301
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Clara Polvani<br />
www.galleriamentana.it<br />
Nata a Figline Valdarno, risiede a Firenze dove<br />
vive e lavora e dove si è diplomata all’Accademia<br />
“Lo Sprone”. Dal 2000 partecipa a diverse<br />
fiere dell’arte nazionali e internazionali con la<br />
Galleria d’arte Mentana tra cui l’Artexpo di New<br />
York, l’Europe-art di Ginevra, la Lineart di Gent in<br />
Belgio, l’Arte Immagina di Reggio Emilia e la Fiera di<br />
Innsbruck. Costante è la sua presenza a premi e concorsi<br />
come “Etruriart” a Venturina, il Premio Italia<br />
per le Arti Visive di Certaldo, il XVII Premio Firenze<br />
dove viene premiata con l’inserimento in un’antologia<br />
e il Premio “Il gatto nell’arte” al Gadarte. Presente<br />
dal 2001 al 2011 nella rassegna annuale Valori di<br />
Continuità presso la Galleria Mentana, nel 2002 ha<br />
esposto nella collettiva “Dialogo con la natura, la<br />
memoria, l’immaginario” al Palazzo della Loggia di<br />
Noale. Al 2008 risale la personale al residence Porta<br />
al Prato di Firenze e nel 2010 la monografica alla Galleria<br />
del Candelaio.<br />
“Osservando l’opera di quest’artista si avverte una poetica<br />
intimista, dove il suo animo si manifesta in una<br />
pittura elegante, che rifugge dai gridi di mode per soffermarsi<br />
sull’essenza del suo essere di fronte alle<br />
cose, per raccontare, nei colori e nelle forme, se stessa.<br />
I suoi lavori descrivono la sensibilità contemplativa<br />
di chi si pone davanti alla realtà per capirne il significato<br />
più profondo. Sono paesaggi naturali e antropici<br />
dove le architetture, di antiche espressioni, raccontano,<br />
tingendosi dei colori del tempo, in un antico castello,<br />
in una chiesa, nelle case senza rumori. I suoi soggetti<br />
sono i borghi toscani, arroccati su dolci colline,<br />
che si stringono in un abbraccio dai toni di cielo e si<br />
Matera, 2005, olio su tela, cm. 70x50<br />
colorano di istintività emozionale, diventando liriche<br />
narrazioni interiori. L’artista sa cogliere i suggerimenti<br />
del genius loci, che le svela i segreti connaturati nella<br />
poesia dei luoghi, dove il passato è ancora presente<br />
nella speranza di un futuro sognato”.<br />
Federica Murgia<br />
302
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Pratesi<br />
Via del Cittadino, 7 - 59100 Prato - Cell. 393 8985555<br />
angelapratesi.ap@gmail.com - www.lagalleriadiangela.altervista.org<br />
Il pettirosso, 2008, olio su tavola, cm. 60x65<br />
Nasce a Quarrata, ma vive e opera a Prato. Artista<br />
autodidatta ha iniziato a dipingere negli<br />
anni Novanta, ricercando nel ‘vecchio’ ambiente<br />
paesano i suoi particolari, che l’artista esalta<br />
con una pittura genuina, sempre alla ricerca di case<br />
rurali abbandonate e angoli di natura incontaminati.<br />
Oltre alla campagna toscana dipinge anche tramonti<br />
marini e uccelli nei loro ambienti naturali. Negli anni<br />
ha partecipato a numerose mostre di pittura personali<br />
e collettive riscontrando notevole interesse per le<br />
sue opere.<br />
“L’artista comunica la genuinità dell’ambiente paesano,<br />
cogliendo con semplicità ed emotività i particolari<br />
che attirano la sua attenzione e con estemporaneità<br />
li dipinge, imprimendo nel colore e nella luce i<br />
propri sentimenti e le proprie vibrazioni emotive. In<br />
ogni opera si coglie l’amore per l’essenzialità e la<br />
purezza della natura esaltata dalla personale resa<br />
atmosferica e dal lieve dissolvimento del colore, che<br />
imprime al soggetto un’intonazione romantica”.<br />
Cristina Bruni<br />
303
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Angela Pratesi<br />
Gufo Reale, 2010, olio su tavola, cm. 22x55<br />
304
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Simonetta Princivalle<br />
www.princivallesimonetta.it<br />
L’arena, cartapesta, corda e acrilico, cm. 80x60<br />
305
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Simonetta Princivalle<br />
Ponte Vecchio, cartapesta, corda e acrilico, cm. 80x60<br />
306
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lorella Pubblici<br />
lorellarte@gmail.com<br />
www.lorellapubblici.it<br />
Da giovane, 2009, olio su tela, cm. 70x90<br />
Naturalmente predisposta al disegno, che ha<br />
praticato fin da bambina, Lorella Pubblici ha<br />
approfondito gli studi pittorici in età matura<br />
grazie alla frequentazione di scuole d’arte private.<br />
Espone ininterrottamente dal 2003: da allora i suoi dipinti<br />
hanno partecipato a eventi collettivi, mostre personali<br />
e concorsi d’arte. Dedicandosi ad una trasposizione<br />
della realtà meticolosa ma selettiva, riesce a<br />
infondere nei suoi dipinti un’ idea di bellezza pacata e<br />
emozionante. Nella predilezione per la figura umana<br />
l’artista rivolge un’attenzione particolare ai volti, dove<br />
la resa espressiva raggiunge grande intensità. Per<br />
questo si è confermata particolarmente incline al genere<br />
del ritratto. Di grande pregio le rese realistiche<br />
ottenute con l’amatissimo pastello dal quale si è pian<br />
piano affrancata per dedicarsi sempre di più alla pittura<br />
a olio, con la quale ha raggiunto un’ulteriore maturazione<br />
del linguaggio pittorico e una maggiore personalizzazione<br />
stilistica.<br />
Samanta Monco<br />
307
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cristiana Pucci<br />
Via Cattolica, 18 - 55041 Camaiore (Lucca)<br />
Cell. 347 1060481 - cristianapucci@alice.it<br />
Mediterranea, 2002, tecnica mista su tela, cm. 80x120<br />
L’artista nasce a Pietrasanta (LU) dove vive e lavora.<br />
Dopo una formazione umanistica, psicopedagogia<br />
e musicale, si laurea presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Carrara con una tesi sulla<br />
“Morfologia del Linguaggio Artistico” con la quale<br />
approfondisce il personale interesse sulla funzione<br />
ermeneutica ed archetipica dell’arte. Dal 1994 espone<br />
sia in Italia che all’estero. Hanno commentato il<br />
lavoro di Cristiana Pucci: Pier E. Antonioli, Franco<br />
Bellato, Carlo Bordoni, Giovanni Bovecchi, Umberto<br />
Buscioni, Giovanna M. Carli, Giuseppe Cordoni, Nicola<br />
Corradini, Giuliano Della Pergola, Guido del Monte,<br />
Giovanni Fanelli, Novello Finotti, Alessandro<br />
Giannotti, Ulrico Guerrieri, Anna Laghi, George Levine,<br />
Carlo Mattioli, Valerio Meattini, Nicola Miceli,<br />
Raffaele Monti, Riccardo Nencini, Paola Pizzamano,<br />
Giò Pomodoro, Catherine Pumo, Alessandro Romanini,<br />
Gaby Saccuto, Antonella Serafini, Riccardo Sica,<br />
Riccardo Tommasi Ferroni, Faustina Tori, Giorgio Trevisan,<br />
Chiara Vivolo.<br />
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI:<br />
dal 1994 al 2009<br />
1994 “I luoghi della Memoria”, ex Palazzo Arcivescovile,<br />
Caprigliola, Massa, Patrocinio A.B.A. di Carrara,<br />
presentazione a cura di C. Bordoni, A. Laghi; 1996 Galleria<br />
PetrArte, Pietrasanta, Lucca, inediti pittura e<br />
grafica; 1996-1997 Galleria PetrArte, Pietrasanta,<br />
Lucca, pittura e grafica per “Le Mimose di Sekina”,<br />
presentazione in volume a cura di G. Bovecchi, V. Mattini<br />
e con il contributo di A. Laghi, N. Corradini, M.<br />
Mattioli; 1997 “Dimore - Omaggio al Romanico”, Teatro<br />
dell’Olivo, Camaiore, Patrocinio del Comune di<br />
Camaiore su invito e cura del Comune medesimo e<br />
dell’Assessorato alla Cultura; 1998 “Solilunio - dal<br />
diario dell’artista”, Galleria Capricorno, Vigevano,<br />
presentazione in catalogo di G. Cordoni e di A. Laghi;<br />
1999 “Grande Bosco - palingenesi”, Spazio Arte Pisanello,<br />
Fondazione Toniolo, Verona per la cura del maestro<br />
Novello Finotti e presentata da P. Pizzamano;<br />
1999 “StudioAperto”, via Marzocco 39, Pietrasanta,<br />
308
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cristiana Pucci<br />
Verso Oriente, 2005, olio e t m su tela, cm. 150x150<br />
Lucca, Patrocinio del Comune di Pietrasanta; 1999-<br />
2000 “I Re - Incontri”, Sala Grasce, chiostro S. Agostino,<br />
Pietrasanta, Patrocinio del Comune di Pietrasanta,<br />
su invito del Comune medesimo e dell’Assessorato<br />
alla Cultura; 2000 “Intramarino - Nuotare come Volare”,<br />
Galleria Mercurio, Viareggio, Lucca, Patrocinio<br />
A.P.T. Versilia, presentazione in catalogo di A. Serafini.<br />
2001 “StudioAperto”, via Marzocco 39, Pietrasanta,<br />
Lucca, Patrocinio del Comune di Pietrasanta; 2002<br />
“Cristiana Pucci 1997-2002”, Cremona, “Nuotare<br />
come Volare - da Cieloceano a Mediterranea”, antologica<br />
in tre sedi a cura di C. Vivolo, Palazzo Cattaneo,<br />
Sale di Corte, olii; Società Canottieri Baldesio Cremona,<br />
dipinti e acqueforti “A Mnemosyne”; Sporting<br />
Club Cremona, “Appunti di Viaggio - Le Carte”; Patrocinio<br />
Palazzo Cattaneo; 2002 Hilton Palace Hotel,<br />
Cannes, Costa Azzurra, a cura di Gaby Saccuto e per la<br />
casa editrice “Riviere Côte d’Azur Mèditerranèe International”;<br />
2003 “Paesaggi”, Paisley Pictures Gallery,<br />
Paisley, England; 2003 “StudioAperto”, Via Marzocco<br />
39, Pietrasanta, Lucca; 2003 “Verso Oriente”, Complesso<br />
medioevale di Santa Croce in Fossabanda,<br />
Pisa, Patrocinio del Comune di Pisa; 2005 “I segni di<br />
ieri”, antologica, Palazzo Panciatichi, Sede del Governo<br />
Regionale Toscano, Firenze, Patrocinio della Regione<br />
Toscana; 2006-2007 “StudioAperto”, Via Marzocco<br />
39, Pietrasanta, Lucca; 2009 “StudioAperto”, Via<br />
Marzocco 39, Pietrasanta, Lucca.<br />
309
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cristiana Pucci<br />
A Mnemosyne, 1997, olio e t m su tela, cm. 150x100<br />
CRISTIANA PUCCI, ARTISTA<br />
DELLA MEMORIA SIMBOLICA<br />
La verità non può venire al mondo nuda anzi è venuta<br />
nei simboli e nelle figure. C’è una rinascita, e<br />
c’è una rinascita in figure. In verità essi dovranno<br />
rinascere in grazia della figura.<br />
Vangelo di Filippo<br />
Interferenza e transizione, qualità della memoria insieme<br />
con la sovrimpressione di impronte e tracce di<br />
immagini, di sensazioni, di fraintendimenti, di crasi<br />
debite e indebite, sembrano essere alcune delle categorie<br />
che sottendono alla pittura di Cristiana Pucci.<br />
Una memoria sintetica, che rielabora le funzioni simboliche<br />
di differenti codici, da quello cromatico, all’inconscio,<br />
al materico, che si concretizza in opere evocative<br />
ed allusive, fittamente stratificate, criptiche.<br />
Esse invitano lo spettatore ad affinare il suo armamentario<br />
analitico, il suo repertorio di memorie archetipali<br />
per confrontarle con le allusive composizioni<br />
dell’artista.<br />
La risonanza è ricercata ad un livello subliminale, non<br />
tanto a quello razionale, caratterizzando la fruizione<br />
delle opere come un transfer emozionale di paesaggi,<br />
luci ed ombre.<br />
I riferimenti ad una poetica archetipale risultano più<br />
chiari ricordando come la formazione teorica dell’artista<br />
conti studi di natura iconografica e simbolica. In<br />
questo spazio ancestrale l’autrice rifonde, com’è giusto<br />
attendersi, la sua esperienza e la sua biografia.<br />
Nata in Versilia, forme e colori della sua terra si affacciano<br />
nel denso cromatismo come memorie evocate,<br />
310
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cristiana Pucci<br />
Le montagne del mare, 2004, olio e t m su tela, cm. 70x50<br />
come in “A Mnemosyne” (1997) e “Le montagne del<br />
mare” (2004), dipinti che attivano risonanze differenti,<br />
evocando monumentali figure femminili luminose,<br />
immerse nel buio-utero-notte, scandagliando sotto di<br />
sé le profondità del suolo… Se è vero che la sensibilità<br />
umana è il nostro unico canale di comunicazione<br />
con l’universo e che se si riesce ad aumentare la capacità<br />
di questo canale, la conoscenza dell’universo<br />
si allargherà in misura equivalente, è anche vero che,<br />
come spiega George Kubler in La forma del tempo. La<br />
storia dell’arte e la storia delle cose (Torino, Einaudi,<br />
1972), le emozioni assolvono le funzioni di una valvola<br />
principale nel circuito tra noi e l’universo.<br />
Allora la pittura di Cristiana Pucci può essere interpretata<br />
come una guida, conscia e inconscia, che<br />
procede dagli occhi verso l’emotività, dove incuba<br />
e trae nuova spinta per riprendere l’incessante<br />
viaggio attraverso la memoria collettiva e individuale,<br />
la cui continua narrazione è una delle poche<br />
strade per la comprensione dell’umana condizione,<br />
e del suo inesplicabile fondo di Bellezza.<br />
Giovanna M. Carli<br />
Storico dell’arte, critico,<br />
Consiglio Regionale della Toscana, Firenze 2005 e 2013<br />
311
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Osvalda Pucci<br />
Via xxv Aprile, 37 - 52100 Arezzo<br />
osvalda.pucci@fastwebnet.it - www.op-arte.it<br />
Odlarim, 2003, olio su tela, tec. colore spanto, cm. 50x50<br />
Nata a Siena, vive ad Arezzo. Si è dedicata fin<br />
da giovanissima allo studio della pittura e vi<br />
dedica un’intera esistenza; inizialmente con<br />
suggerimenti del caposcuola della scultopittura Teobaldo<br />
da Vinci, e, dopo aver sperimentato diverse tecniche<br />
pittoriche, ha preferito quella “dell’olio a colore<br />
spanto” una tecnica antica, da lei rielaborata e corretta.<br />
La ricerca s’incentra in espressioni simboliche e su<br />
soggetti astratti di matrice naturalistica: un mondo<br />
riveduto in un contesto metafisico. Con lo sponsor TY<br />
NANT ha esposto a Milano, Londra, Barcellona, Cardiff.<br />
Molti gli eventi espositivi che l’hanno vista protagonista,<br />
tra questi di ricordano nel 2011: Milano,<br />
A.B.C. Fuori Salone, Cortona (AR), Gallera Nazionale<br />
in Palazzo Alticozzi, Milano, Palazzo RECALCATI, Palermo<br />
Villa Malfitano, Udine Galleria Aura e Artestruttura,<br />
Parigi Galleria Thuillier, Parma, Fiera di Parma;<br />
nel 2012: Roccamonfina (CE), Museo MAGMA, Firenze,<br />
Auditorium Santo Stefano - Lungarno, Verona,<br />
Palazzo della Gran Guardia - il Metaformismo. Tra le<br />
mostre di prossima realizzazione: Castello e Borgo di<br />
Malcesine del Garda, Museo di Storia Naturale del<br />
Garda; International Art Fair, Spoleto, Museo Teatro<br />
delle Sei. La sua attività artistica è stata recensita<br />
sulle principali testate nazionali (La Nazione, Il Corriere<br />
della Sera, Il Tirreno, Il Corriere dell’Arte) riviste<br />
specializzate e cataloghi d’arte. Di lei hanno scritto,<br />
tra gli altri: Umberto Eco, Paolo Levi, C. Bertani, Con-<br />
312
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Osvalda Pucci<br />
Keen, 2010, olio su tela, tec. colore spanto, cm. 90x90<br />
Lowland, 2010, olio su tela, tec.colore spanto, cm. 90 x90<br />
Ambizione, 2009, olio su tela, tec colore spanto, cm. 120x30<br />
carotti, P. La Roche, P. Sidoli, U. Petrone, G. Marchetti,<br />
G. Sillato, L. Boarini, G. Falossi.<br />
Difficile sintetizzare un processo creativo in poche<br />
parole, sempre di per se riduttive per una dimensione<br />
creativa ed estetica fluida e profonda, vasta e in divenire.<br />
Vortici floreali,strade campestri assolute, paesaggi<br />
urbani che vibrano di onde energetiche, golfi<br />
anatomici in corpi cosmici,marine ultrareali, cromatiche<br />
intensissime che convergono verso un centro invisibile<br />
e filosofico, ecco fugaci cenni ad alcuni fenomeni<br />
esistenziali che l’artista ricrea ed evoca per noi, per<br />
rinnovare le nostre facoltà percettive e psichiche talvolta<br />
esauste o distratte e bisognose di rivitalizzazione<br />
e spiritualizzazione. Certi aspetti dei paesaggi di<br />
Osvalda Pucci ricordano la forza plastica e simbolica<br />
dei paesaggi umanistici e rinascimentali come nel<br />
celebre affresco attribuito a Simone Martini ritraente<br />
Guidoriccio da Fogliano. Una “geologia poetica” in cui<br />
la visione è pragmatica indagine, logos sulle terre degli<br />
stati dell’essere, dei cambiamenti emotivi, delle<br />
mutazioni mentali. In questi paesaggi incisivo appare<br />
l’uso/effetto psichico della composizione e delle essenziali<br />
scelte cromatiche. Il colore si fa segno e nervatura,<br />
siano fiori impazziti, scenari onirici, vortici<br />
cromatici assoluti, corpi in visione e visione di nuove<br />
corporeità, in tutti esplode una vasta e acuta forza<br />
ideativi e configurativa,emerge un suggestionante<br />
313
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Osvalda Pucci<br />
Symbir, 2008, olio su tela, tec. colore spanto, cm. 60x30<br />
Schegge, 2010, olio, lacca su tela, tec. colore spanto, cm. 40x80<br />
impatto visivo, una manifestazione di mondi che palpitano<br />
appena sotto il velo dell’abitudine percettiva.<br />
Una dinamica totale si fa anche atmosfera che unisce<br />
la rarefazione del pensiero all’impulsività del corpo.<br />
Pennellate decise e calibrate, sensibili e meditate,<br />
carnosi gorghi portano ad un approfondimento arossistico<br />
che si declina nel colore, da sotili veli a pastose<br />
e distese e coaguli matrici, nel segno ritmico, ora “atmosferico”<br />
ora sigillante, nell’idea focalizzante. La<br />
“sprezzatura” vi domina, cioè la disinvolta padronanza<br />
dello spazio trasmette il senso dell’istinto, e lo fa<br />
all’interno di un sistema di cui si può apprezzarne la<br />
logica espressiva. Non ci avvertono compromessi o<br />
incertezze ma il linguaggio viene articolato fino a farsi<br />
stilema, ideogramma, calligrafia metafisica, rebus ricorrente<br />
e riconoscibile nella propria attraente insolubilità.<br />
Gli scorci cittadini si trasformano in ardenti<br />
curve emozionali, i fiori in nuove anatomie e organici<br />
314
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Osvalda Pucci<br />
Tari, 2010, olio su tela, tec. colore spanto, cm. 40x40<br />
tessuti, i paesaggi in dialoghi misterici fra entità pulsanti<br />
e vive, universi sublimi ma concreti, come i numeri.<br />
Moltiplicazioni di identità totali. Il senso fenomenico<br />
dell’indipendenza degli elementi e del loro<br />
“esserci pittorico ” potenzia la dialettica comunicativa.<br />
Il senso dell’assoluto viene reso senza chiusure<br />
ideologiche o riduttivi schematismi intellettualistici<br />
ma includendo liricamente la percezione, quasi fisica,<br />
della relazione. Lo stupore di chi guarda si trasforma,<br />
grazie all’opera, in tesa ma serena contemplazione,<br />
sempre ricca di pensieri come di emozioni trasversali.<br />
Nel primo l’azione scenica appare efficacemente psicogena:<br />
si entra in un mondo agendolo e l’immagine<br />
del cane, drammaticamente e solennemente umana,<br />
si fa tensione poetica e catartica. La triplice tecnica di<br />
olio smalto, e colore spanto declina la triplice accezione<br />
della visione: idea, riflesso e riverbero. In “Thunder<br />
” assistiamo ad una ana-catabasi all’interno del colore<br />
rosso; un’implosione ctonia ed uranica nel contempo.<br />
Una “faglia/farfalla” che compendia futurismo,<br />
tradizione e surrealismo. Il colore , deciso ed emozionale,<br />
intenso e dinamico , sostanzia l’opera e si trasfigura<br />
in processo configurativo in divenire. In “Virgola”<br />
la densità narrativa appare così ricca da consumare<br />
l’ordinaria percezione e gli automatismi estetici in<br />
nuove curve energetiche ed emozionali. Un’opera epifania,<br />
in quanto struttura dimensioni già vissute nel<br />
profondo, luci già accese in chiarezza e passione.<br />
Giacomo Maria Prati<br />
315
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Brunetta Ricci<br />
Via C. Monteverdi, 72 - 50144 Firenze<br />
Tel. 055 368915<br />
Dalla mia finestra, olio su tela, cm. 50x70<br />
Brunetta Ricci è nata a Firenze, dove vive e lavora.<br />
Diplomata all’Istituto d’Arte di Porta Romana,<br />
ha frequentato la Scuola Libera del Nudo,<br />
presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Partendo<br />
da un’impostazione impressionistica e macchiaiola,<br />
con particolare predilezione per il paesaggio e per gli<br />
angoli più caratteristici della sua città, volge poi l’attenzione<br />
allo studio della figura umana, eseguendo<br />
numerosi ritratti. Tenta anche nuovi tipi di espressione,<br />
nei quali i temi oscillano nella sfera dell’onirico e<br />
dell’immaginario, approdando all’esperienza informale.<br />
Il suo eclettismo la porta infine a sperimentare le<br />
tecniche più disparate: dall’acquaforte, alla xilografria,<br />
dall’acquerello al collage. Si cimenta pure con<br />
buon successo nel modellato, realizzando alcune piccole<br />
sculture. Ha allestito mostre personali ed ha preso<br />
parte a numerose collettive. Ha partecipato altresì<br />
a concorsi e rassegne, ottenendo molti riconoscimenti.<br />
Le è stato conferito da Gadarte il premio “Cardo<br />
d’argento” (49°edizione), per un’opera di pittura. Alcuni<br />
suoi lavori, dipinti, disegni e incisioni, si trovano<br />
presso collezioni private.<br />
316
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lucetta Risaliti<br />
art.center.florence@inwind.it<br />
Arcane presenze, olio su tela, cm. 150 x160<br />
Vive e lavora a Firenze. La sua prima formazione<br />
è avvenuta con lo scultore Valerio Gelli. Ha frequentato<br />
l’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />
sotto la guida dei maestri Silvio Loffredo, Rinaldo Burattin,<br />
Emanuele Cavalli, Piero Vignozzi, Sandra Batoni,<br />
Giovanni Spinicchia e l’incisore Manfredi. Ha approfondito<br />
le tecniche figurative con il maestro<br />
fiorentino Pirzio. Ha sperimentato l’astrattismo con<br />
importanti artisti contemporanei Nel 1997 ha fondato<br />
e gestito, fino al 2000, l’atelier Via della Pergola. Dal<br />
2001 al 2003 ha insegnato pittura e modellato all’Istituto<br />
di Cultura Italiana per Stranieri Michelangelo di<br />
Firenze. Nel 2001 ha fondato gestito, fino al 2009,<br />
l’atelier-galleria Art Center Florence e il gruppo di artisti<br />
ACF Dal 2007 collabora con l’Istituto di Lingua e<br />
Cultura Italiana Machiavelli, per la parte artistica. Nel<br />
2010 ha fondato il centro culturale La Rosa d’Oro<br />
dell’Arte cui fa capo il Gruppo La Rosa d’Oro. Dal 1997<br />
si occupa di critica d’arte e letteraria. Di lei hanno<br />
scritto il Sottosegretario ai Beni Culturali On. Willer<br />
Bordon, la Vicepresidente del Consiglio Regionale<br />
Marialina Marcucci, i critici e storici dell’arte: Vittorio<br />
Abrami, Rinaldo Burattin, Rosalia Bonito Fanelli, Veronica<br />
Ferretti, Ilaria Minghetti, Filippo Rossi, Andrea<br />
Pivotto, Ella Spiazzi, Chiara Carfù, Franco Ruinetti,<br />
Pier Francesco Listri, Rita Pini. Recensioni e articoli<br />
sulla sua opera sono apparsi su quotidiani quali: La<br />
Nazione, La Repubblica, Il Tirreno, Montecatini Oggi e<br />
riviste d’arte: Il Corriere dell’Arte, Arte e Cultura, Segni<br />
d’Arte, Praxis, Metropoli, Il Nuovo Corriere di Firenze.<br />
È inserita nell’agenda 2006 “Artisti della Toscana”.<br />
Tra i premi ricevuti: 1999, premiata<br />
nell’ambito della rassegna “Premio Italia Per l’Arte” il<br />
Premio Speciale della Giuria; 2007, “Premio Incontri<br />
317
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lucetta Risaliti<br />
con l’Arte“ organizzato da Metropoli e Toscana TV;<br />
2012 Premio “Arte e Cultura in Toscana” organizzato<br />
dall’Associazione Toscana Cultura. Dal 1995 Lucetta<br />
Risaliti espone in numerose mostre collettive spesso<br />
organizzate da lei stessa per il suo gruppo di artisti,<br />
alcune delle quali a scopo umanitario in favore<br />
dell’AVIS o dell’Ospedale Meyer. Le più importanti:<br />
Milano, Bologna e Firenze nelle sedi della BPM, Limonaia,<br />
Chiostro di Villa Vogel e Stazione di Confine Firenze,<br />
nella Galleria ACF con il patrocinio di Pitti<br />
Uomo e Pitti Filati, Villa Bellosguardo (Lastra a Signa),<br />
Consiglio Regionale della Toscana Firenze, Galleria<br />
Via Larga con il patrocinio della Provincia di Firenze,<br />
Sala Banti Montemurlo con il patrocinio dell’AVIS e<br />
del Comune di Montemurlo, Villa Sant’Andrea Montefiridolfi<br />
con il patrocinio della Regione Toscana, della<br />
Provincia di Firenze e del Comune di San Casciano<br />
Val di Pesa. Molte le mostre personali realizzate a Firenze,<br />
tra queste: Galleria Lucia Bugassi, Il Foyer,<br />
sede BPM, Villa Bandini, Palazzo Cerretani con il patrocinio<br />
della Regione Toscana, Arena Teatro Cinecittà,<br />
Villa Bandini, Palazzo dei Congressi. Altre personali:<br />
Galleria Valiani (Pistoia), Galleria Il Fiore<br />
(Montecatini), Salone Internazionale dell’Arte (Reggio<br />
Emilia), Hotel Forte Crest (Milano), Galleria III Millennio<br />
(circuito Biennale di Venezia), Castello Duchi di<br />
Camerata (Sale San Giovanni, Piemonte), Galleria<br />
Malatestiana (Rimini), sede Circolo di Corrispondenza<br />
Quatuor Coronati N 1166 OR (Perugia), BPM sedi di<br />
Firenze, Bologna e Milano.<br />
“Esiste tra arte ed astrologia un antico e profondo legame<br />
che la storia ufficale ha spesso sottaciuto facendo<br />
sì che parte dei suoi significati andassero dimenticati<br />
o perduti. Spingersi alla ricerca delle<br />
“arcane presenze” disseminate nel cammino tortuoso<br />
dell’umanità è una delle ragioni che ispira l’attività<br />
pittorica di Lucetta Risaliti, per la quale dipingere è<br />
far riaffiorare gli archetipi che si celano nell’inconscio<br />
collettivo e che descrivono una memoria antica almeno<br />
quanto le origini dell’uomo. La grande tradizione<br />
dell’astrologia rivive nei suoi dipinti quale strumento<br />
Arcane presenze, olio su tela, cm. 100x163<br />
utile a rileggere tanto la vita dei singoli quanto i grandi<br />
eventi della storia, favorendo una concatenazione<br />
di miti, simboli e repertori iconografici in cui l’arte del<br />
passato - dagli Etruschi alla Firenze del Rinascimento<br />
- diventa depositaria di misteri che attendono di essere<br />
rivelati. Un vasto e spesso poco conociuto repertorio<br />
culturale che Lucetta ha il merito di recuperare in<br />
nome di quella capacità dell’arte di “rendere visibile”<br />
l’imperscrutabile verità che sta dietro l’apparente”.<br />
Daniela Pronestì<br />
318
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Carmela Rizzi<br />
carmelarizzi1@hotmail.it<br />
carmelarizzi.altavista.org<br />
Omaggio a Egon Schiele, 2013, acrilico su tela, cm. 50x50<br />
Carmela Rizzi è nata a Casamassima (Ba) il 20<br />
luglio del 1957 e risiede a Montespertoli (Montagnana).<br />
Nel 1975 ha conseguito la maturità<br />
artistica presso il Liceo Artistico di Bari e nel 1979 si<br />
è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze. È<br />
abilitata dal 1984 all’insegnamento di Discipline Pittoriche.<br />
Nel corso della sua carriera ha esposto in<br />
numerose mostre personali e collettive e ha partecipato<br />
a importanti concorsi nazionali.<br />
“L’ispirazione nasce dal bisogno di esprimere, il grido,<br />
l’urlo di dolore e il tormento dell’anima, la ribellione, le<br />
emozioni, attraverso forme esagerate, contorte e deformate<br />
in contrapposizione alla struttura della società.<br />
Da questo nasce un legame quasi come da un cordone<br />
ombelicale all’espressionismo tedesco e al<br />
fauvismo per la genuina spontaneità di spiriti semplici,<br />
dall’uso del colore acceso, luminoso e puro; dalla sintesi<br />
delle forme e da uno spazio emotivo in cui natura<br />
uomo convivono in perfetta armonia”.<br />
Carmela Rizzi<br />
319
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Melissa Roedan<br />
Abit.- studio: Via Dino Compagni, 11 - 50133 Firenze - Tel. 055 3840045<br />
Cell. 347 344 7982 - www.melissaroedan.com - mroedan@yahoo.com<br />
Dettaglio<br />
Nata a Santo Domingo nel 1976. Fin dall’infanzia<br />
segue lezioni di disegno e pittura di diversi maestri<br />
d’arte. Nel 1997 si laurea in Disegno d’Interni,<br />
presso l’Università Nazionale (UNPHU). Nell’anno<br />
2001 vince una borsa di studio per perfezionare il<br />
disegno e la pittura a Firenze e frequenta l’Accademia<br />
di Belle Arti di questa città dove risiede e lavora attualmente.<br />
Da allora espone regolarmente sia in Italia che<br />
nel suo paese d’origine in rassegne e fiere ottenendo<br />
riconoscimenti a premi internazionali (nel 2011 il Premio<br />
presidente della Giuria al “Premio Firenze”), ed ha<br />
tenuto diverse personali a Firenze, Figline Valdarno, ed<br />
a Santo Domingo presso la Galleria San Ramon. Il suo<br />
lavoro è documentato in riviste dominicane quali Estilos<br />
e Report ed in Italia su Eco d’arte moderna.<br />
“La sua pittura, e così la sua scultura, si aprono al dialogo<br />
fra materiali diversi, tra figurazione ed astrazione,<br />
ed anche con la scrittura, la parola. Quasi in una<br />
congiunzione di opposti il suo lavoro è percorso da una<br />
venatura di intimismo che si combina ad un timbro<br />
espressionista marcando ogni opera di tale duplice<br />
natura. Altrettanto nelle tematiche, in cui l’umanità è<br />
costante riferimento, la riflessione si incentra sull’au-<br />
Atto secondo. Il confronto con la realtà, 2012<br />
toanalisi quanto sull’espressione di problematiche più<br />
corali, sociali - le oppressioni, i problemi interraziali, i<br />
mutamenti della natura -. È particolarmente intrigante<br />
il rapporto che l’artista instaura tra il disegno il colore<br />
e la materia plastica, come la cera o la resina, creando<br />
un ponte fra tradizione e innovazione.La figura, o altrove<br />
il dettaglio figurale - un volto, le mani, i piedi - è<br />
sempre assolutamente in bianco e nero, nell’abilità<br />
disegnativa dotata di un caldo realismo, tale che nel<br />
contrasto con il contesto pittorico-plastico - di valenza<br />
anche narrativa - in cui si colloca assume uno sbalzo<br />
ulteriore ed una valenza quasi fotografica. A sottolineare<br />
poi un legame non solo emblematico e simbolico<br />
ma fisico tra contenuto e forma, l’artista intreccia con<br />
corda o fili metallici “cuciture” che percorrono la superficie<br />
spesso rimarcando lacerazioni, strappi, ferite,<br />
come finestre aperte sull’anima a svelare una verità<br />
più profonda.”<br />
Roberta Fiorini<br />
320
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Manuela Romanelli<br />
Via Ciro Menotti, 24 - Agliana (Pistoia)<br />
Tel. 0574 679801<br />
Dopo il raccolto, acrilico su tavola<br />
Manuela Romanelli è nata a Firenze, ma ha<br />
vissuto molti anni a Prato; oggi risiede ad<br />
Agliana, Pistoia. La pittrice ha fatto parte<br />
dell’Associazione “Il Chiassino” di Prato, ha esposto<br />
in manifestazioni alla “Galleria La Pergola” e il “Foligno”<br />
a Firenze, e in alcuni centri espositivi di Pistoia,<br />
Rimini, Bologna, ecc. Ha tenuto diverse mostre personali,<br />
tra cui si ricordano quella presso l’Hotel Castanea<br />
delle Terme di Porretta; alla Pieve di S. Pietro, con<br />
la concessione del parroco; al Museo della Vite e del<br />
Vino di Carmignano; al Panda Club97 a Prato, a Montecatini<br />
alla Casa del Pittore. Attualmente fa parte<br />
dell’Associazione “Della Robbia” di Pistoia. Periodicamente<br />
espone alcuni lavori pittorici in Sud America,<br />
nella cittadina d’Assuncion Repubblica del Paraguay,<br />
nella residenza privata del collezionista Jorge Rivera.<br />
Nel 2008 ha vinto il III° Premio in un concorso di Pittura<br />
a Prato. Alberto Gavazzeni ha scritto di lei: «Non è<br />
il paesaggio placido quello che trova accoglienza nelle<br />
sue pennellate, ma un’estensione in cui le emozioni<br />
si rincorrono in maniera appassionata. Manuela riesce<br />
a ridurre le sue tele all’essenziale e risulta evidente<br />
la capacità di accostare i colori di una tavolozza<br />
sempre vivida e forte nei toni».<br />
321
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Vittoria Angela Romei<br />
Cell. 360 353389<br />
vittoriaromei@libero.it - www.gridellino.blogspot.it<br />
La vacanza di Ippolita con pinguino, 2009, olio su tela, cm. 100x70<br />
Equinozio d’autunno al Forte, 2012, olio su tela, cm. 100x70<br />
Vittoria Angela Romei ha studiato all’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze, tesi sulla pittura di Piero<br />
della Francesca. Nel 1999 insieme a due artisti<br />
fonda il Distruttivismo; l’appartenenza a questo movimento,<br />
durato complessivamente tre minuti, è l’unica<br />
esperienza di gruppo. Delle esposizioni si segnalano:<br />
Fiesole, Palazzina Mangani; Scandicci, Palazzina Direzionale;<br />
Sansepolcro, Palazzo Pretorio; Milano, Rinascente;<br />
Padova, Arte Fiera; Firenze, Giubbe Rosse;<br />
Marina di Massa, Hotel Exelsior; Carrara, Galleria<br />
Alanda; Marina di Carrara, Club Nautico Ponte Vecchio;<br />
Seravezza, Cappella Medicea; Cinquale, Gazebo;<br />
Forte dei Marmi, Museo Gilardi; Montignoso, Villa<br />
Undulna; Cinquale, Hotel Eden; Tokyo, Il Bisonte; Benevento,<br />
Palazzo Paolo V; Carrara, Albericus; Montignoso<br />
Villa Schiff; Forte dei Marmi, Museo Ugo Guidi;<br />
Solstizio d’estate, 2006, olio su tela, cm. 100x70<br />
322
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Vittoria Angela Romei<br />
La guardia del mare, 2005, olio su tela, cm. 100x60<br />
Marina di Castagneto Carducci, Hotel I Ginepri; Forte<br />
dei Marmi, Villa Bertelli; Parigi, Dealer; Livorno, Museo<br />
del Mediterraneo e di Storia Naturale; Firenze, Il<br />
Bisonte; Firenze, Galleria Benvenuti; Firenze, Galleria<br />
Il Cancello.<br />
La pittura di Vittoria Angela Romei<br />
In arte, come in molte altre cose, c’è chi predilige il<br />
“come andare”, e chi il “dove andare”. Vittoria tiene<br />
conto di entrambi i momenti con un’attenzione costante<br />
alla meta, senza tralasciare alcun particolare<br />
del mezzo tecnico, compresi i procedimenti che non<br />
hanno apparentemente relazione con il soggetto in<br />
cantiere, ma che trovano una spiegazione nel suo progetto<br />
per l’arte. Questi virtuosismi, compreso l’occhio<br />
assoluto che mostra naturalmente di avere e che dimostra<br />
senza alcuno sforzo, non sono pleonasmi o<br />
vezzi finalizzati al puro compiacimento della troppo<br />
evidente capacità esecutiva, sono gli elementi costitutivi<br />
dell’ossatura, che evidenzia una struttura rigorosa,<br />
severa, cesellata dal tempo; non solo quello<br />
personale, ma il tempo storico che costituisce il tessuto<br />
connettivo che lega il presente al passato, che<br />
ha formato nei secoli l’arte italiana. Sono questi valori<br />
elementari, facilmente percepibili anche dall’osservatore<br />
poco attento. Ma solo le persone semplici si<br />
fermano a queste peculiarità, che da sole già motivano<br />
l’opera d’arte, se si considera che per dire “arte”,<br />
gli antichi greci usavano il termine teknè. Vittoria, nel<br />
motivo che si prefigge di mostrare, tiene conto<br />
dell’accavallamento di immagini proprio del nostro<br />
tempo, e lo inserisce a pieno titolo nella contemporaneità.<br />
E proprio nel tempo in cui vive, a stretto contatto<br />
con artisti che sempre più tendono ad amalgamarsi,<br />
si distingue per un’inversione di tendenza che la<br />
pone in posizione eccentrica, rigorosamente ed orgogliosamente<br />
isolata e privilegiata. La pittura enigmatica<br />
di Vittoria pone domande riguardanti le risposte<br />
323
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Vittoria Angela Romei<br />
Primavera, prima del tramonto, 2011, olio su tela, cm. 60x90<br />
che si è in grado di dare. È questo il momento in cui<br />
chi guarda diventa protagonista con le proprie risposte.<br />
Dalle risposte si ipotizza un eventuale stimolo per<br />
la costruzione di un’opera, spesso generata in ambienti<br />
incredibilmente lontani a livello ideologico e<br />
psicologico, anche se vicini fisicamente e culturalmente.<br />
L’amalgama che Vittoria usa per contestualizzare<br />
le sue creazioni è il legante naturale, onnipresente,<br />
spesso non percepito anche se per millenni ha<br />
condizionato e regolato la vita di tutte le civiltà. Dove<br />
c’è luce c’è ombra; e se per luce si intende giorno,<br />
sono rigorosamente da escludere le situazioni dello<br />
spazio temporale dal tramonto all’aurora. L’importanza<br />
e l’uso delle ombre nella pittura, hanno una funzione<br />
che difficilmente sfugge. Le ombre sono indicatrici<br />
della sorgente di luce, e quando questa è il sole si<br />
parla di ombre naturali, proprie di un luogo e di un<br />
particolare momento calendariale. Queste ombre stimolano<br />
gli archetipi che riconducono al periodo in cui<br />
la vita era regolata dall’accorciarsi e l’allungarsi delle<br />
ombre. Nella pittura di Vittoria hanno anche, le ombre,<br />
la stessa funzione che ha la colonna sonora nei<br />
film. Se nel montaggio di una pellicola si considerano<br />
diverse inquadrature per diversi punti di vista, ciò che<br />
lega in una sequenza logica è la colonna sonora. Le<br />
ombre sincronizzano momenti diversi nel tempo e<br />
nello spazio; a livello subliminale ci fanno ritornare<br />
all’intimità, alla realtà percepibile dalla nostra individualità;<br />
a questo punto è lecita una domanda: e l’Arte?<br />
Tradurre una poesia non ne fa perdere il senso; la<br />
stessa cosa accade per il mondo della visione, dei<br />
suoni e tutto ciò che è traducibile. Un concetto di difficile<br />
comprensione cerchiamo di farcelo spiegare<br />
con altre parole, con termini più comprensibili; in un<br />
certo senso si esegue una traduzione. Anche con<br />
l’imitazione si trasferisce il significato, in alcuni casi<br />
lo si traduce: l’imitazione della natura nell’Arte. Che<br />
cosa distingue l’Arte da una traduzione, o una spesse<br />
volte volgare imitazione? Ciò che si perde nella traduzione<br />
di una poesia, è Arte. Se da una pittura rimuo-<br />
324
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Vittoria Angela Romei<br />
La vacanza di Ippolita con il cervo, 2008, olio su tela, cm. 80x120<br />
viamo il soggetto, ciò che resta è Arte. Per comprendere<br />
questo concetto, poiché togliendo il soggetto<br />
non abbiamo più l’argomento del contendere, proviamo<br />
a spostare e cambiare l’ordine degli elementi di<br />
una composizione; tutto ciò che perdiamo è Arte. Per<br />
gli amanti e i puristi, consiglio di approfondire il termine<br />
ordinare e relazionarlo al termine Arte dal punto<br />
di vista etimologico. In natura esistono progressioni<br />
di suoni gradevoli e paragonabili a componimenti musicali,<br />
ma solo l’opera del musicista che consiste nel<br />
comporre crea un’opera d’Arte. Suggerisco anche in<br />
questo caso di approfondire il termine comporre in<br />
relazione ad ordinare e quindi Arte. Va da se che tentare<br />
di capire un’opera d’Arte non ha senso, poiché<br />
ciò che è comprensibile appartiene al pretesto che<br />
l’artista usa per realizzare l’opera d’Arte. L’Arte non si<br />
capisce, si sente. Per questa sua peculiarità, di<br />
un’opera non si deve tener conto di ciò che stimola la<br />
razionalità, ma l’emotività. Accade spesso che le<br />
opere che ottengono più successo, rappresentino<br />
soggetti popolari; ciò crea una situazione rassicurante<br />
nell’animo delle persone semplici, che si sentono<br />
coinvolte poiché agiscono sulla sacca delle loro conoscenze.<br />
C’è da dire che gli artisti che usano questi<br />
espedienti per far leva sulle persone semplici, anche<br />
loro sono semplici, se agiscono con semplicità; o imbroglioni<br />
quando agiscono con consapevolezza. Le<br />
visioni di Vittoria guardano il mondo da dentro in fuori,<br />
componendo le vedute con un rapporto cromatico,<br />
morfologico e oggettivo, in maniera da stimolare non<br />
solo le diverse storie dei diversi spettatori, ma le sensazioni<br />
spesso inopinate. Nelle composizioni di Vittoria<br />
si accavallano le immagini come i pensieri si sovrappongono<br />
nelle confuse meditazioni, scalcianti e<br />
prive di un senso logico, ma misteriosamente lineari<br />
nelle esposizioni verbali. Come per incanto convivono<br />
in situazioni improbabili concetti lontani nell’universo,<br />
in uno spazio onirico; ma ci rendiamo conto del<br />
sogno solo da svegli, nel sonno il sogno è realtà.<br />
L’atemporalità delle composizioni evidenzia un sincronismo<br />
con la verità che fa apparire reali situazioni<br />
infattibili.<br />
Vladimir Swarovski, Firenze, gennaio 2013<br />
325
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lucia Ronchieri<br />
Pisa - Cell. 347 5158790<br />
lucia.ronchieri@fastwebnet.it - www.luciaronchieri.com<br />
Oge, olio su tela e juta, cm. 100x100<br />
Lucia nasce nel 1970 a Pisa, dove vive e lavora; è<br />
stata impiegata dal 1996 al 2008 presso il Dipartimento<br />
Ingegneria Strutturale (DIS) dell’Università<br />
di Pisa; attualmente è in servizio nella stessa<br />
Università presso il Dipartimento di Ingegneria Civile.<br />
Nel 1996 inizia anche il suo percorso artistico nel mondo<br />
della pittura, formandosi come pittrice presso l’Accademia<br />
d’Arte di Pisa, diretta da Bruno Pollacci. Tema<br />
principale della sua pittura è la corporalità umana,<br />
dalle forme spigolose e dure, sottolineate da una forte<br />
linea di contorno; i colori sono violenti e accesi, antidescrittivi<br />
e volutamente antinaturalistici, usati in<br />
maniera espressiva, per esternare appunto la carica<br />
interiore e la tensione di certi sentimenti, quali la malinconia,<br />
l’inquietudine, il tormento. Le sue pennellate<br />
rapide e istintive rivelano la sua passionalità e il suo<br />
trasporto verso ciò che realizza. Lucia ha all’attivo svariate<br />
partecipazioni ad esposizioni personali e collettive.<br />
Nel 2004 ha realizzato l’immagine del Workshop<br />
“Costruire con strutture in vetro” per il Dipartimento di<br />
Ingegneria Strutturale dell’Università di Pisa.<br />
Giulia Ballerini<br />
“Tema dominante della pittura di Lucia Ronchieri sembra<br />
essere la pervicace intenzione di voler rappresentare<br />
la poliedricità dell’essere che si materializza in<br />
fratture cromatiche piuttosto nette e in corpi in cui il<br />
“visibile” avvolge in una sorta di malinconico pudore<br />
la complessità delle oscillazioni dell’animo. I colori<br />
forti e distinti e i corpi “ciechi” sembrano sottolineare<br />
le difficoltà che travolgono l’essere nello sforzo di ricomporre<br />
i pezzi del suo mosaico esistenziale. Un mosaico<br />
le cui tessere sembrano ritagliate dall’urgenza<br />
dell’inquietudine”.<br />
Michele Palermo,<br />
per la mostra “Open House”, Pisa, 2011<br />
326
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lucia Ronchieri<br />
Il corpo della melanconia, olio su tela e juta, cm. 100x130<br />
327
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ilenia Rosati<br />
Cell. 349 5430395<br />
info@lalile.net - www.lalile.net<br />
Ilenia Rosati nasce nel 1983 a Pisa, dove vive e<br />
lavora. Si diploma nel 2007 all’Accademia di<br />
Belle Arti di Firenze con una tesi su “Le simbologie<br />
dello specchio in arte e cultura”. Dopo alcuni<br />
anni di sperimentazioni allegre, passando dal cucito<br />
alla videoarte, dalla fotografia alla creazioni<br />
di monili in rame, oggi i suoi interessi si muovono<br />
tra pittura, scultura e decorazione. Affascinata<br />
dallo strumento specchio per le sue proprietà magiche,<br />
lo utilizza inizialmente per scattare fotografie<br />
dal sapore surreale; tralasciata poi questa passione,<br />
lo specchio diventa elemento principale<br />
degli attuali mosaici che Ilenia realizza per interni<br />
ed esterni, associati talvolta a pitture, in case private,<br />
luoghi di intrattenimento e scorci urbani. I<br />
suoi quadri sono realizzati partendo da getti di china,<br />
trascinata sulla tela con strumenti dotati di<br />
punta, fino a formare spazi, giochi di forme e figure<br />
per lo più astratte, cariche di simbologie personali.<br />
Partecipa a varie esposizioni collettive e personali;<br />
dal 2004 gestisce e organizza con altri soci<br />
varie iniziative culturali a Pisa, promuovendo gli<br />
spazi espositivi e le estemporanee di arte su pezzi<br />
di recupero. Afferma: “Ogni quadro che realizzo è<br />
frutto di un’istintività interiore inconscia, influenzata<br />
e animata da ricordi, da sogni e da ciò che mi<br />
circonda; creare è un antidoto contro la noia… la<br />
spensieratezza in un mondo dove c’è sempre<br />
meno spazio per essa; ciò che realizzo ha lo scopo<br />
di trascinare l’osservatore in mondi, almeno temporaneamente,<br />
rassicuranti… non mi piace rappresentare<br />
tristezza, al contrario i miei lavori hanno<br />
caratteristiche ludiche, sono immagini festose,<br />
vogliono essere colore, gioco e allegria”.<br />
Simbiosi, 2010-2011, mosaico di specchi, ceramiche e materiale di<br />
recupero su legno, cm. 150x90<br />
328
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Marianna Rosi<br />
Via Giulio Cesare, 66 - 52021 Capannole - Bucine (AR)<br />
Tel. 055 995733 - Cell. 333 1465439 - pensieroacceso@libero.it<br />
Inverno, 2011, tec. mista su tela, cm. 200x200<br />
Marianna Rosi nasce a Montevarchi nel 1980.<br />
Nel 2005 consegue il diploma con lode<br />
all’Accademia di Belle Arti di Firenze presso<br />
la Scuola di Pittura del professore Adriano Bimbi. Tra<br />
le mostre, la personale Anatomie Domestiche (Spazio<br />
Bonci, Montevarchi, Arezzo) e le collettive 600 Anni a<br />
San Domenico di Fiesole (2006, Convento di San Domenico<br />
e Convento di San Marco Firenze); La terra di<br />
Chiusino dipinta e appesa alla finestra (2008, centro<br />
storico di Chiusino, Abbazia di San Galgano, Siena).<br />
Nel 2007 espone all’estero con Disegni (Galleria Si,<br />
Toyama, Giappone) e nel 2011 a Mosca presso l’Accademia<br />
di Belle Arti. Nel 2008 consegue l’abilitazione<br />
all’insegnamento di disegno e storia dell’arte e arte e<br />
immagine. Nel 2010 ottiene la specializzazione in grafica<br />
d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />
e il Master di II livello in Architettura, Arti Sacre e Liturgia<br />
presso l’Università Europea di Roma. Espone,<br />
sempre nel 2011, all’evento Domus Manifesta I edizione<br />
per la promozione e la fruizione dell’arte contemporanea<br />
presso il Museo Venturino Venturi, lo<br />
spazio espositivo La Filanda e Villa Lavacchini a Loro<br />
Ciuffenna (AR). Vincitrice della borsa di studio Ciampi<br />
per la scuola Internazionale di Grafica Il Bisonte a Firenze.<br />
Vive e lavora in provincia di Arezzo.<br />
Le case abbandonate o gli edifici fatiscenti sono spesso<br />
nascosti. Guardare quei luoghi attraverso gli occhi<br />
di Marianna Rosi significa immergersi insieme a lei in<br />
una doppia visione, dove ad affermazione e seduzione<br />
corrisponde una sottile malinconia. L’esistenza di<br />
questi luoghi negletti è accompagnata da leggende,<br />
racconti, storie da raccogliere anche attraverso immagini,<br />
tracce abbozzate o storie che scelgono di farsi<br />
scoprire. Attraverso di esse l’artista ci presenta una<br />
tipologia di paesaggio urbano fragile e temporaneo<br />
come sono del resto, tutte le rovine industriali di qualsiasi<br />
grande città.<br />
Matilde Puleo<br />
329
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Eleonora Rossi<br />
Cell. +39 339 3112226 - eleonorarossiphotographer@gmail.com<br />
http://eleonora-rossi.blogspot.com/<br />
Eleonora Rossi (Arezzo - 1979) vive e lavora tra<br />
Milano, Arezzo e Roma. L’artista si laurea nel<br />
2009 in Lingue e Comunicazione Interculturale.<br />
Nel 2010 si diploma al primo Corso Annuale della<br />
“Scuola Romana di Fotografia” a Roma. Nel giugno<br />
2010 viene selezionato un suo ritratto in pellicola<br />
35mm b/n: l’opera partecipa alla mostra annuale<br />
“Works in Progress 2010” della Scuola Romana di Fotografia<br />
a Roma e rimane esposta da giugno a tutto<br />
ottobre 2010. Nel settembre 2010 inizia la collaborazione<br />
con lo spettacolo teatrale “War is Over”. Dal 31<br />
ottobre al 6 novembre 2011 il suo progetto “Head over<br />
heels” ha partecipato alla mostra collettiva internazionale<br />
d’arte contemporanea “Egos II” alla Royal<br />
Opera Arcade Gallery, galleria d’arte contemporanea<br />
nel cuore di Londra. Dal 4 all’11 dicembre 2011 con<br />
l’esposizione personale “Open Studio” ad Arezzo ha<br />
raccolto le opere fotografiche provenienti dai più recenti<br />
progetti sviluppati attorno alla sua profonda e<br />
costante ricerca di assoluta verità attraverso la fotografia.<br />
Dal 14 aprile al 7 maggio 2012 espone alla<br />
Crisolart Galleries di New York, nella collettiva “Abstract<br />
Dimensions and Real Figures IV edition”. Dal 17<br />
al 23 dicembre 2012 partecipa con la sua opera fotografica<br />
“Umbilical cord” alla mostra collettiva internazionale<br />
d’arte contemporanea “Egos III” alla Royal<br />
Opera Arcade Gallery (Londra)<br />
Bambola degli anni 50 in bianco e nero, 2012, film 35mm fuji<br />
1600 b/w (nikon f100, lens 35 mm), stampa su carta politenata<br />
Un clic che consegna al futuro<br />
La fotografia è un’azione immediata;<br />
ll disegno una meditazione.<br />
Henri Cartier-Bresson<br />
Sempre attenta al bilanciamento visivo degli elementi<br />
che compongono l’immagine l’autrice usa con consapevolezza<br />
il bianco e il nero come traccia poetica<br />
non disdegnando il colore di cui predilige le note laccate<br />
e squillanti.<br />
L’angolazione giusta che assicura la luce migliore per<br />
quello che l’artista vuole comunicarci è da lei impie-<br />
gata per raggiungere un’emozione. I suoi soggetti<br />
sottendono un senso del doppio nel significato, offrendo<br />
una dimensione sia fisica che mentale. Il suo<br />
attimo chiave narra, invece, una storia a volte di amore,<br />
altre di solitudine, altre volte ancora di innocenza,<br />
ma spesso suggerisce un’atmosfera tanto fisica che<br />
metafisica. Intriganti e ricchi di senso i titoli delle sue<br />
fotografie dove in primo piano emerge quasi sempre<br />
un forte elemento grafico e simbolico, un’astrazione<br />
diresti, che conduce poi a uno sfondo-narrazione dal<br />
forte impatto visivo.<br />
Eleonora Rossi usa sia la pellicola che il digitale ma è<br />
330
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Eleonora Rossi<br />
Cordone ombelicale, 2011, film 35mm fuji 1600 b/w (nikon f100, lens 35 mm), stampa su carta politenata<br />
Euro 2012, mercato del pesce di Catania, 2012, film 35mm fuji Pro 800 colour (nikon f100, lens 35 mm)<br />
alla prima consegna istanti di assoluta poesia, a futura<br />
memoria! Nel colore la ricerca è più glamour sebbene<br />
non dimentica della funzione dialogica che sorprende<br />
lo spettatore. Un mondo da esplorare, dunque,<br />
quello raccontato dagli scatti di Eleonora, dove poter<br />
sorprendersi di quotidiane apparizioni, un ‘sotto gli<br />
occhi’ che lei scorge e assurge a protagonista partendo<br />
sempre da piccoli particolari, solo apparentemente<br />
irrilevanti.<br />
Giovanna M. Carli<br />
storico dell’arte, critico<br />
febbraio 2013<br />
331
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Daniela Russo Krauss<br />
Via Fratelli Bandiera, 29 - 51100 Pistoia<br />
Tel. 0573-365006 - Cell. 349 5564484 - himawady@hotmail.it<br />
Il peso di un velo, 2010, acrilico su tela, cm. 50x70<br />
Nasce a Napoli nel 1988, ha frequentato il Liceo<br />
d’Arte Suor Orsola Benincasa conseguendo,<br />
nel 2007, il diploma di maturità all’indirizzo<br />
“Tecniche artistiche e Conservazione dei Beni Culturali”,<br />
con il massimo dei voti. Trasferitasi in Toscana nel<br />
2007, ha proseguito i suoi studi artistici presso l’ Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze, laureandosi nel 2010,<br />
frequentando, inoltre, con esito positivo, il corso triennale<br />
di Restauro di tele pittoriche. Dal 2005 partecipa<br />
a concorsi e mostre ottenendo premi e riconoscimenti;<br />
nel 2009 e 2012 ha allestito una mostra personale<br />
presso il locale “Bistecca Toscana” di Pistoia.<br />
“Immagini quasi sempre ispirate all’Africa e all’ India:<br />
scene di vita quotidiana e gente comune; è la semplicità<br />
e, allo stesso tempo, la crudezza della vita. I colori<br />
dai toni caldi e l’uso frequente del supporto ligneo<br />
non sono casuali: la gamma cromatica rievoca<br />
perfettamente in chi osserva le calde atmosfere di<br />
quei luoghi mentre il legno, materiale povero e sacro<br />
allo stesso tempo, vivo, in continuo movimento e<br />
cambiamento, nasconde in sé l’essenza stessa di quei<br />
popoli. Tutto quanto detto conferisce alla pittura di<br />
Daniela Russo Krauss freschezza e originalità lasciando<br />
trasparire le doti morali ed artistiche di questa<br />
giovane pittrice”.<br />
E. Vitale<br />
332
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ilaria Saetti<br />
Cell. 346 9437098<br />
info@ilariasaetti.it - www.ilariasaetti.it<br />
La città, 2011, acrilico su tela, cm. 40x50<br />
Nasce a Pistoia l’1 aprile 1980. Si laurea in Decorazione<br />
presso l’Accademia di Belle Arti.<br />
Predilige l’arte astratta e quella sognatrice<br />
del surrealismo, meno intuitiva ma più materica ed<br />
espressiva. Della scultura e dell’arte a tutto tondo riporta<br />
forme e sensazioni tattiche sulle sue tele. Usa<br />
principalmente colori acrilici che stende con l’uso di<br />
spatole, spazzole, spugne. Spesso unisce al colore<br />
altri materiali (china, matite, gessi, sabbie), questo le<br />
permette di dare vibrazioni e sensazioni più vive e<br />
graffianti. Inizia ad esporre nel 2001 in Italia fino al<br />
2010, quando ha l’occasione di partecipare alla mostra<br />
“Berlin Gone Wild” presso la Galleria Friedricksöhe<br />
a Berlino.<br />
333
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ilaria Saetti<br />
Luna, 2010, tecnica mista su tela, cm. 60x120<br />
334
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lizzy Sainsbury<br />
ejsainsbury@hotmail.it<br />
www.lizzysainsbury.it<br />
All My Life is In My Hands (Tutta La Mia Vita Nelle Mie Mani), 2010, assemblage di legno, metallo<br />
e materiale di scarto, cm. 39x40x26<br />
Nasce nel 1958 e abita dal 1992 nei boschi del<br />
Montalbano. La sua arte, molto particolare, si<br />
basa sulla lavorazione principalmente della<br />
creta, del legno e di materiali organici e oggetti di riciclo.<br />
Svariate le mostre personali organizzate dall’artista:<br />
La Soffitta, Colonnata; La Casa di Dante, Firenze;<br />
The Chantries, Cambridge, The Black Barn, Ely;<br />
Palazzo Pretoriale, Montelupo. Queste le esposizioni<br />
realizzate nel 2012: Firenze - Palazzo Medici-Riccardi,<br />
Diladdarte, il Giardino dei Ciliegi, Palazzo Non Finito;<br />
Casole d’Elsa - La Collegiata; Pontassieve - Biblioteca<br />
Comunale; Capraia - Fornace Pasquinucci; Vinci - Palazzo<br />
Uzielli<br />
Piccoli pezzi di legno secchi e sbiancati sul sentiero<br />
nei boschi dietro casa dove passeggio mi sembrano<br />
frammenti di ossa puliti e levigati dal tempo o dalle<br />
acque. Mi ricordano non solo alberi ormai morti e boschi<br />
antichi ma anche le moltitudini di persone del<br />
passato, sia quelli che dormono tranquilli, sia quelli<br />
che accusano. Mi sembra di camminare sulle loro<br />
ossa o di seguire i segni o i segnali che hanno lasciato.<br />
Le cartucce spente dei cacciatori sono ricordi anche<br />
di violenza e sopruso. Il sentiero bianco è come un<br />
fiume che trasporta tutti, vivi e morti e anche un oceano<br />
che seppellisce e nasconde: penso all’Atlantico<br />
che copre i resti degli africani morti durante il trasporto<br />
alle Americhe; penso al Mediterraneo che spesso<br />
accoglie quelli che oggi cercano di raggiungere in barca<br />
l’Europa. E in questo mare le ossa di persone e di<br />
popoli diversi vengono mischiati; non sono più corpi e<br />
identità distinte ma un unico corpo.<br />
Sea of Bones (Mare di Ossa), 2010, assemblage di legno e materiale<br />
di scarto, cm. 132x58<br />
335
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Tomoko Sakaoka<br />
www.tomokosakaoka.it<br />
tomokosakaoka@gmail.com<br />
Kuro 11, 2012, tempera ad uovo, cm. 80x60<br />
Nata a Tokyo nel 1971, è cresciuta a Kyoto. Nel<br />
1994 si è laureata alla Seika University di Belle<br />
Arti di Kyoto ed ha esposto nello stesso<br />
anno in rassegna presso la Galleria dell’Università.<br />
Nel 1996 si è trasferita in Italia e iscritta all’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze nella sezione pittura. Attualmente<br />
vive e lavora a Firenze. Dal 1998 partecipa<br />
a diverse rassegne, alla Galleria d’Arte Mentana, a<br />
Firenze, a “Il Segnalibro” a Fiesole, all’Ex Fornace Pasquinucci<br />
a Capraia Fiorentina, al Lyceum Club Internationale<br />
e nella sede del Consiglio Regionale di Palazzo<br />
Bastogi a Firenze.Ha tenuto personali al Palazzo<br />
Veronese di Cesenatico e alla Libreria Brac di Firenze.<br />
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, al 39° Concorso<br />
di Pittura Premio Nazionale “Città di Lastra” e in diverse<br />
edizioni del “Premio Firenze” ottenendo il “Premio<br />
Presidente della Giuria” nel 2007, la “Medaglia di<br />
bronzo”nel 2009, il secondo premio “Fiorino d’argento”<br />
nel 2010, premio espositivo al Caffè Storico Letterario<br />
“Giubbe Rosse” di Firenze nel 2012; nel 2008 ha<br />
vinto il “Premio della critica” al “Premio Italia per le<br />
Arti Visive”. Realizza le sue opere secondo con l’antica<br />
tecnica pittorica della tempera ad uovo di sua preparazione.<br />
336
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Luisa Salvini<br />
Cell. 338 1005459<br />
Senza titolo, 2008, tempera su tela, cm. 50x70<br />
Nata a Torino, insegnante di scuola media, vive<br />
e lavora a Firenze, sposata con una figlia. Dimostrando<br />
una notevole disposizione al disegno<br />
si è impegnata, all’inizio, in questa arte rendendosi<br />
perfetta nel disegno di medaglioni, stemmi e<br />
festoni ornamentali. Ben presto però il suo fare artistico<br />
ha intrapreso un diverso orientamento, per<br />
esprimere la sua interiore inquietudine. Nella sua<br />
opera sono ben visibili gli echi di un’amorosa consuetudine<br />
con Klimt. Nessuna ora del giorno o della notte<br />
può programmare l’istante di grazia per far vibrare<br />
nella sfaccettatura della gioia o dell’angoscia, del sogno<br />
o della realtà, una particolare sensazione. Ha<br />
partecipato a numerose mostre, anche personali, in<br />
Italia e all’estero. Interessanti le critiche della professoressa<br />
Iolanda Milani Lelli, dei professori Carmine<br />
Martinelli e Pierfrancesco Listri.<br />
337
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Maria Santi Calamandrei<br />
Via Masaccio, 208 - 50132 Firenze<br />
Cell. 335 5257576 - annamaria@calamandrei.it<br />
Il salotto, 2010, incisione, maniera a zucchero, cm. 48x48<br />
Arrivi “ e ti accoglie il grande portone antico, attraversi<br />
la corte dalla pergola gentile e cominci<br />
a scorgere la grande vetrata dietro la quale già<br />
fervono i lavori… gli altri sono già arrivati. Il tuo posto,<br />
il foglio bianco in immersione, la lastra da preparare,<br />
un modo come un altro di esercitare la tua pazienza<br />
da certosina. Devi prima limare i bordi, con più<br />
lime. Poi arrotondi gli angoli, poi guardi la lastra grande<br />
e pensi con sconforto che devi portarla ad essere<br />
uno specchio e i passaggi sono tanti, con materiale<br />
diverso. Alla fine ci sei, l’operazione ti ha dato modo<br />
di pensare meglio il tuo lavoro. Andrai dritta al cuore<br />
delle cose, non hai bisogno di predefinire il disegno,<br />
devi rendere l’immediata bellezza che ti è possibile<br />
cogliere in ciò che ti coinvolge, nel soggetto che hai<br />
scelto, che hai in mente. E così vai avanti, incisione<br />
dopo incisione, con la tecnica che più è adatta, fra le<br />
innumerevoli che esistono e sempre più spesso scegli<br />
quella che ti consente il segno espressivo più vicino al<br />
tuo sentire, la maniera pittorica. Con qualche difficoltà<br />
aderisci poi all’inizio a delle mostre collettive, ma<br />
non hai fretta di apparire agli altri. Poi decidi che ci sei<br />
anche tu, tra tante che vogliono far vedere cosa fanno<br />
e cosa sono”.<br />
Anna Maria Santi Calamandrei<br />
338
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Maria Santi Calamandrei<br />
L’attesa, 2011, incisione, maniera a zucchero, cm. 48x48<br />
Mostre collettive: “Il paese dei balocchi” Museo di<br />
San Francesco, Greve in Chianti, 2007; “Il paese dei<br />
balocchi” Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli,<br />
2008; “Il paese dei balocchi”, Circolo Arti Figurative,<br />
Palazzo Ghibellino, Empoli, 2008; “Artiste Oggi”, Gadarte,<br />
Firenze, 2011; Rassegna di Grafica Calcografica,<br />
Gadarte, Firenze, 2011; “Confront Art”, Archivio<br />
Storico del Comune di Firenze, 2012.<br />
“Charles Baudelaire riteneva che l’incisione fosse una<br />
forma d’arte attraverso cui è possibile esprimere in<br />
maniera compiuta la propria personalità. Un’affermazione<br />
che in parte si motiva per via della particolare<br />
natura dell’arte incisoria, che unisce ad una sapiente<br />
manualità, raggiunta dopo lungo esercizio, la chiarezza<br />
del pensiero che si traduce in segno. Un’arte raffinatissima<br />
e complessa che richiede, da parte di chi la<br />
esercita, un temperamento aperto alle sfide e agli imprevisti,<br />
temprato dallo studio, capace di molta pazienza.<br />
Prerogative che si ritrovano nella personalità<br />
artistica di Anna Maria Calamandrei, per la quale l’incisione<br />
coincide con la ricerca della piena libertà<br />
espressiva, una libertà da lei raggiunta servendosi<br />
delle antiche tecniche dell’incidere per raccontare una<br />
dimensione intima e accogliente, illuminata dall’esperienza<br />
e dalla quotidianità del vivere. Da qui la presen-<br />
339
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Maria Santi Calamandrei<br />
Il vaso effervescente, 2010, incisione, maniera a zucchero, cm. 24 x 24<br />
za ricorrente nei suoi lavori di scene d’interni ed oggetti<br />
che rimandano ad un vissuto popolato di memorie, di<br />
attese e di affetti, materia mutevole che il segno incisorio,<br />
tagliente e preciso, traduce in forme certe senza<br />
privarle, però, dell’impeto di leggerezza che si accompagna<br />
ad una visione ironica dell’esistente. Ed è questo<br />
certamente il maggior pregio delle sue incisioni:<br />
non recare alcuna traccia della pesante concretezza<br />
che appartiene alla tecnica incisoria - mirabile alchimia<br />
di acidi, mordenti, lastre metalliche e torchi - ma<br />
far sì che dal peso e dalla matericità degli elementi<br />
traggano origine immagini capaci di comunicare una<br />
sensazione di levità, di quiete, di sospensione del tempo.<br />
Un modo per fare dell’incisione un equivalente<br />
poetico della vita, quasi una metafora del percorso<br />
arduo e non privo di ostacoli attraverso cui si perviene<br />
alla vera essenza delle cose”.<br />
Daniela Pronestì<br />
340
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Anna Maria Santi Calamandrei<br />
Il vaso azzurro, 2009, incisione, maniera a zucchero, cm. 48x48<br />
341
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gisella Sassoli<br />
gisellasassoli@gmail.com<br />
http://gisellasassoli.blogspot.com<br />
Montepulciano, 2012, acquerello su carta, cm. 9,5x12<br />
La barca a vela, 2010, acquerello su carta, cm. 6x9<br />
L’artista è nata ad Arezzo nel 1961 e ha vissuto la<br />
propria infanzia a San Quirico d’Orcia, in provincia<br />
di Siena. Fin da piccola Gisella ha avuto una<br />
particolare predilezione per le discipline artistiche,<br />
soprattutto il disegno e il canto. Si è poi iscritta<br />
all’Istituto Magistrale dove la materia di educazione<br />
artistica le ha consentito di apprendere la storia<br />
dell’Arte e di dipingere i suoi primi acquerelli e chine<br />
acquerellate, con una particolare predilezione per i<br />
paesaggi.<br />
Si considera un’autodidatta che dipinge per passione<br />
e che ama approfondire lo studio delle correnti artistiche<br />
sia italiane che straniere. Dal 2008, a causa di un<br />
brutto infortunio, è costretta in sedia a rotelle. Poco<br />
dopo l’incidente è scaturita in lei la voglia, diresti<br />
l’esigenza, di dipingere ritratti ad acquerello.<br />
Nel 2012 ha deciso di creare un blog per inserire i<br />
propri acquerelli. Il blog, in grande parte è costituito<br />
da ritratti di persone care all’artista, ma anche di personaggi<br />
famosi. Nel catalogo dell’artista si trovano<br />
anche paesaggi, piante ed animali, che testimoniano<br />
la sua passione per la natura.<br />
VIAGGIO IN BARCA A VELA<br />
Piace di Gisella Sassoli quel suo modo accennato e<br />
delicato di bilanciare acqua, colore, carta. Trovo deliziose<br />
certe sue partiture coloristiche accompagnate<br />
da carta risparmiata con particolare sensibilità alla<br />
composizione. Di tutto il suo catalogo proprio nelle<br />
miniature l’autrice trova la sua massima espressività.<br />
Sono quasi un inno alla gioia, sicuramente sono un<br />
tributo alle cose che a Gisella piacciono: la sua terra,<br />
la natura, la contemplazione dello scorrere del tempo<br />
e dell’acqua. Lei, che guarda alla natura con occhi pieni<br />
di grazia e di bellezza.<br />
Una sorta di ingenuità pervade la composizione.<br />
La barca a vela, 2010, acquerello su carta, 6 x 9 cm.<br />
Gisella non dipinge quel che vede ma ciò che sente,<br />
siano omaggi alle persone e ai personaggi a lei cari o<br />
siano rarefatte visioni di Montepulciano, sono sempre<br />
contenuti di un altrove poetico che giunge al culmine<br />
con un potente acquerello: una barca a vela fatta<br />
di terra, acqua, aria con quella vela gonfia di vento,<br />
in un mare di carta.<br />
Giovanna M. Carli<br />
storico dell’arte, critico<br />
febbraio 2013<br />
342
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Vivien Schmidt<br />
www.vivienschmidt.com<br />
www.galleriamentana.it<br />
Amalfi beach and church at Amalfi, 2011, foto digitale<br />
Nata a New York, vive e lavora tra Boston e Parigi.<br />
Si è formata alla Bryn Mawr College Studio<br />
Art con Fritz Janschka - uno dei membri<br />
della “Vienna School of Fantastic Realism” tra gli anni<br />
Quaranta e Cinquanta del Novecento - e all’Università<br />
di Chicago in Scienze Politiche. Tra le sue mostre personali<br />
si ricordano: Paesaggi Figurativi (Galleria Mentana,<br />
2009); Tracing Landscapes (New Art Center,<br />
New York, 2007); Paesaggi Romantici (Museo del<br />
Vino “I Lecci”, Montespertoli, 1996); Facets of France<br />
(French Library, Boston, 1996); Untitled (York Chamber<br />
of Commerce, York Maine 1995); From Here and Away<br />
(York Chamber of Commerce, York Maine). Tra le<br />
mostre collettive: New York Fashion District Festival<br />
(New Art Center, New York, 2009), En Plein View 2<br />
(New Art Center, New York, 2008); Canterbury Gallery<br />
of Photographic Arts (Canterbury New Hampshire,<br />
1997-98); Ogunquit Arts Center (Ogunquit Maine,<br />
1996). Sua è la foto di copertina del libro Democracy<br />
in Europe, Oxford University Press, 2006. Nel 1991 si<br />
è classificata seconda al Premio York Art Association<br />
40th Annual Show Awards (York Maine).<br />
343
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lelia Secci<br />
Studio: viale Poggio Imperiale, 41 - 50125 Firenze<br />
www.leliasecci.it - info@leliasecci.it<br />
Pensieri, pastello Rembrandt, cm. 100x70<br />
Espone da diversi anni evidenziandosi per la sua<br />
particolare capacità nell’uso del pastello Rembrandt,<br />
uniformando la tecnica dell’olio a quella<br />
del pastello, e nell’esecuzione di ritratti, per i suoi<br />
scorci o fondali di Firenze, in una dimensione quasi<br />
sognata che il poeta e critico d’arte Elvio Natali definì<br />
“un realismo contemplativo, lirico”. Alcune sue importanti<br />
mostre a Firenze, sua città natale e di residenza:<br />
invitata all’Educandato di SS. Annunziata di<br />
Poggio Imperiale, all’Officina Profumo Farmaceutica<br />
di S.M.Novella, al Palagio di Parte Guelfa, al Consiglio<br />
Regionale della Toscana, alla mostra itinerante<br />
“50 pittori per 50 cantanti toscani”. Ha realizzato il<br />
Palio della Stella di Bagno a Ripoli (Firenze), e quello<br />
del Calcio Storico Fiorentino e della Balestra Fiorentina;<br />
sono inoltre da ricordare le sue numerose partecipazioni,<br />
spesso su invito, a rassegne, concorsi e fiere,<br />
in molte città d’Italia e all’estero.<br />
344
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Serafini<br />
lauraserafini.art@gmail.com<br />
www.lauras.it<br />
Superficie, 2013, olio, pastelli, carta su seta applicata su tela cm. 60x60<br />
Laura Serafini, nata in Casentino nel 1965, vive ed<br />
opera ad Arezzo.<br />
Dopo aver approfondito la conoscenza delle varie<br />
tecniche artistiche frequentando corsi di pittura,<br />
scultura e disegno di nudo dal vivo, dal 2005 ha iniziato<br />
a partecipare a rassegne d’arte, concorsi, premi<br />
nazionali ed internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti.<br />
Ha esposto in numerose mostre, personali<br />
e collettive, in Italia, Francia, Germania e Bulgaria.<br />
Con uno stile figurativo in costante evoluzione, intraprende<br />
un percorso artistico che negli anni la porta ad<br />
una personale riflessione sulla costruzione dell’identità:<br />
doloroso, contraddittorio, sorprendente cammino<br />
alla scoperta di se, intricata trama di sottili fili che<br />
legano corpo e anima.<br />
“Lo scenario pittorico di Laura Serafini si dispiega ai<br />
confini tra l’ambito realistico e quello onirico, nutrendosi<br />
di sottili alchimie cromatiche e compositive. Nei<br />
suoi dipinti campeggiano figure femminili che affiorano<br />
dallo sfondo come riverberi di pensieri reconditi<br />
risultando, per questa ragione, portatrici di significati<br />
sottesi e misteriosi. Con felice intuizione creativa l’artista<br />
dissolve, scompone e ricompone l’immagine,<br />
eludendo i limiti di una trascrizione convenzionale<br />
della realtà e pervenendo ad un linguaggio espressivo<br />
personale, capace di suscitare suggestioni emotive<br />
nello spettatore.”<br />
Daniela Meli<br />
345
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Serafini<br />
serafinisilvia@alice.it<br />
Cupola<br />
Finestre<br />
Nasce nel 1966 e vive a Firenze, dove si è diplomata<br />
in Grafica e Disegno e Pittura presso<br />
l’Istituto per l’Arte ed il Restauro di Palazzo<br />
Spinelli ed ha frequentato la Scuola Libera del Nudo<br />
all’ Accademia di Belle Arti. Studia tecniche antiche<br />
tra cui l’affresco e le tecniche dei grandi maestri; proprio<br />
in virtù di questa sua passione, frequenta le migliori<br />
botteghe artistiche di Firenze. Ha tenuto lezioni<br />
di pittura e tecnica antica presso il suo studio. Intensa<br />
la sua attività espositiva, dal 1988 ad oggi, con<br />
numerose mostre personali e collettive in gallerie e<br />
luoghi pubblici in Italia e all’ estero tra cui si ricordano<br />
le personali del 2006 in Palagio di Parte Guelfa con<br />
il patrocinio del Comune di Firenze, nel 2009 alla Galleria<br />
del Teatro Romano a Fiesole (Firenze) con il patrocinio<br />
del Comune di Fiesole, nel 2012 presso la<br />
casa vinicola “Le Coste”, Palazzo Strozzi, Firenze, Galleria<br />
Agora, “Pinocchio”. Nel 2001 il Comune di Firenze<br />
la invita ad eseguire una litografia per la cartella<br />
“Segni 2001” con altri nove artisti tra i più conosciuti<br />
in ambito italiano ed europeo. Viene inoltre invitata<br />
dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Firenze a<br />
partecipare alla Mostra Omaggio a Mario Monicelli.<br />
Negli ultimi anni il suo lavoro si impronta anche sullo<br />
studio del “libro d’artista” ed espone alcuni suoi pezzi<br />
a Parigi. Illustra “Pinocchio” per “La Mandragora” (Firenze).<br />
Di rilievo inoltre la partecipazione alle rassegne<br />
“18x24” presso la Galleria d’Arte “Wicher” a<br />
346
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Silvia Serafini<br />
Windows<br />
Wuppertal (Germania) nel 1990 e “Italian/American<br />
Women Artists Florence/ Philadelphia” presso la Galleria<br />
“Jasuta” di Philadelphia (USA) nel 1995, mentre<br />
nel 1994 è vincitrice del concorso “Una immagine per<br />
il manifesto del 1° Maggio” a Mantova e realizza l’anno<br />
successivo un murale a Certaldo (Firenze), “Sette<br />
donne per sette scudi”, in occasione dell’edizione 99<br />
di “Mercantia”. Le sue opere sono in una vasta schiera<br />
di collezioni in tutto il mondo. Ama tantissimo lavorare<br />
su carta ed è per questo che usa l’acquerello abbinato<br />
a gessetti ed inchiostri colorati. Negli ultimi<br />
anni il suo soggetto preferito sono i frammenti di<br />
strutture architettoniche secolari, attualizzandoli con<br />
la freschezza e la vitalità dei suoi colori,e finestre,<br />
come fossero uno sguardo interiore su se stessa e sul<br />
mondo. Scrive di lei Tommaso Paloscia “… scampoli<br />
di appunti colorati, velocemente ritratti su un ideale<br />
taccuino per note… vi si ritrova l’energia dinamica<br />
della configurazione di soggetti diversi, soprattutto in<br />
“briciole” di architetture fiorentine (la cupola del Brunelleschi<br />
vista in tralice, la facciata di Santa Maria<br />
Novella vista a sghimbescio…) che le tecniche miste,<br />
su carta o su tela, alimentano in avvincente progressione,<br />
quasi che il tempo di operare si faccia per la<br />
pittrice di giorno in giorno più avaro stimolandone la<br />
velocità di esecuzione…”.<br />
347
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Sestini<br />
Via del Castello, 5 - 56040 Casale Marittimo (PI)<br />
Cell. 335 7981210 - sestinilaura@hotamil.com - www.ishtarimmagini.com<br />
La tempesta, 2012, foto digitale<br />
“... perchè una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo<br />
farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai<br />
per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile”.<br />
Luigi Pirandello<br />
348
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Sestini<br />
Abbazia di San Galgano, 2007, foto analogica con scansione in digitale<br />
349
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nicole Siecat<br />
www.nicolesiecat.com<br />
nicolesiecat@gmail.com<br />
Histoire d’amour, 2012, acquerello e ecoline, cm. 20x19<br />
Nata a Parigi, risiede a Firenze dal 1985. Ha<br />
compiuto gli studi a Parigi; dopo aver frequentato<br />
il Liceo Victor Duruy e l’Académie Charpentier,<br />
si è diplomata alla Scuola d’Arte (Ecole Nationale<br />
Supérieure des Arts Appliqués et des Métiers<br />
d’Art) ottenendo anche la specializzazione in creazione<br />
e stampa di tessuti. Nel 1981 ha conseguito il Diploma<br />
Superiore d’Arte all’Université d’Arts Plastiques<br />
St.Charles (Paris I Sorbonne). Espone sia in<br />
Francia che in Italia. Le sue principali mostre nel nostro<br />
paese: nel 1995 a Firenze la personale presso<br />
“Caffè Petrarca”; la rassegna a Trento ad “Arte Europa”,<br />
“Arte al Femminile”; a Borgoforte (Mantova),<br />
Forte Magnaguti, “Miglior Figura”; a Firenze, Stazione<br />
Leopolda, “Al Muro” e il “Premio Italia per le Arti<br />
Visive” a Certaldo e Capraia Fiorentina. Nel 1998 a<br />
Firenze, personale al Caffè Gioberti. Nel 2002 a Murlo<br />
(Siena), Palazzina del Castello di Murlo, rassegna premio<br />
“Oltre i limiti della realtà”, dal “Premio Italia per<br />
le Arti Visive”. Nel 2003 a Firenze, Galleria Gadarte, la<br />
personale “Codice Segno Mistero”. Nel 2005 a Firenze,<br />
la personale alla Galleria Mentana e la rassegna<br />
“Marine d’autore” nella stessa Galleria; collettiva a<br />
Firenze nel Palagio di Parte Guelfa e il premio “La<br />
Rana d’Oro” a San Sano (Siena). Nel 2006 a Capraia<br />
Fiorentina, “Fornace Pasquinucci”, per il “Premio Italia<br />
per le Arti Visive”. Nel 2012 il XXX “Premio Firenze”<br />
e nel 2013 la mostra premio derivante, a Firenze,<br />
nel Caffè Storico Letterario “Giubbe Rosse”.<br />
350
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nicole Siecat<br />
Nez à nez, 2012, acquerello e ecoline, cm. 18x14<br />
“Non solo nell’acquerello, di cui tale peculiarità è presupposto,<br />
ma da sempre anche nella sua pittura a<br />
tecnica mista Nicole Siecat ci invita a percepire l’immagine<br />
attraverso un gioco sapiente di trasparenze<br />
suscitando un gioco ancor più sottile di allusioni visive<br />
che intessono un dialogo tra astrazione e figuratività.<br />
Volti, o frammenti di figura, talvolta si esplicitano<br />
altrove affiorando appena nelle “pieghe” del colore,<br />
nelle connessioni tonali, nello slittamento di piani,<br />
come fossero impressioni, impronte, che la materia<br />
cromatica ha catturato e trattiene, nelle quali si può<br />
sottendere, in uno scambio di senso, il medesimo<br />
stratificarsi, ed il riaffiorare alla memoria, dei ricordi e<br />
dei sogni. Si potrebbe definire una dimensione di confine<br />
tra il visibile e il non visibile che mentre asseconda<br />
stilisticamente il carattere di una ricerca espressiva<br />
libera dal retaggio di tradizioni quanto di ismi ci<br />
invita anche a coglierne l’inclinazione per una poetica<br />
ermetica paragonabile all’Haiku giapponese: perché<br />
la pittura di Nicole contiene intime profondità sotto lo<br />
strato pur così raffinato della superficie, dell’estetica,<br />
che non si svelano ad una lettura disattenta.”<br />
Roberta Fiorini<br />
351
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giuliana Signorini<br />
giulianasignorini@virgilio.it<br />
L’universo, olio su tela, cm. 100x100<br />
“ Partita dalla figura, disegnata e scolpita, e negandosi<br />
invece al paesaggio e alla natura morta<br />
come teatrino consueto del visibile, Giuliana<br />
ha affiso poi terra e cielo, ripensati e rivisti nei<br />
quattro elementi di acqua terra fuoco e aria, per risolvere<br />
poi figurativamente il suo mondo nella esemplare<br />
invenzione dei suoi “vortici”, che questa complessità<br />
(il senso della vita) riassumono nel segno della<br />
circolarità e del movimento. Nel contempo il suo stile<br />
è trascorso in pittura dalla linea disegnativa al colore<br />
puro, mentre nella scultura ha via via messo alla prova<br />
il duro macigno, il fragile alabastro, il tenero legno<br />
profumato. …Eccola esporre nel 1983 negli Stati Uniti<br />
al College di Architettura della Texas University; poi<br />
presso l’Università del Colorado. Nel 1992 espone<br />
cinque opere di grafica alla Mostra del Salone d’Autunno<br />
a Parigi. Nel 1994 a Londra con la Cinderella’s<br />
Revenge, poi inventando una originale, ludica forma<br />
di reggiseno (il “reggisecolo”), che esporrà anche a<br />
Madrid, a Parigi e che apparirà su Harper’s Bazar. Ancora<br />
nel 1994 a Philadelphia e nel 1998 a Monaco di<br />
Baviera …<br />
Pier Francesco Listri<br />
Dal volume “Tracce della mia vita nell’arte”,<br />
edizioni Pegaso, 2008<br />
Una sua scultura “Meteora” dal 1995 fa parte dell’arredo<br />
urbano di Firenze.<br />
352
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sidonia Simoni<br />
Cell. 342 0970583<br />
Glicine, 1983, olio spatolato su tela, cm. 40x50<br />
Vive e opera a Pistoia. Ha conseguito il Diploma<br />
Magistrale, si dedica con passione alla pittura,<br />
alla poesia e alla musica. Ha avuto riconoscimenti<br />
e premi: nel 1999 ha ricevuto il primo premio<br />
per la poesia “Il ventaglio della nonna”, nel 3° Concorso<br />
“Andrea da Pontedera”. “Un’arte poliedrica<br />
dove il colore, così pieno di vita, crea le immagini che<br />
appaiono nel nostro immaginario. Un’espressione artistica<br />
che supera la bidimensionalità della pittura<br />
tradizionale per creare effetti materici e luministici<br />
del tutto originali” (Ambra Grieco). L’artista si evidenzia<br />
in pittura raffigurando prevalentemente motivi<br />
naturali, che impreziosisce anche con applicazioni di<br />
pietre e lustrini, ottenendo un risultato intrinseco ed<br />
individuale.<br />
353
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Lucia Simonini<br />
Cell. 339 2964888<br />
simoluci55@gmail.com - www.luciasimonini.it<br />
Amarsi per amore, 2012, acquerello e matite colorate, cm. 128x154<br />
Nasce a Cinigiano, un piccolo paese della Maremma<br />
Toscana. Dopo aver conseguito il diploma<br />
presso l’Istituto d’Arte “Duccio di Boninsegna”<br />
di Siena, si laurea all’Accademia di Belle<br />
Arti di Firenze. L’artista sviluppa una tecnica unica<br />
nella rappresentazione anatomica e nell’avvolgente<br />
stesura cromatica, con un segno deciso e melodioso<br />
ritrae il vivere umano, l’uomo e la donna, “le mille<br />
sfaccettature dell’universo femminile: analizzate, sviscerate,<br />
messe a nudo, sempre però tenendo alta, altissima,<br />
la poesia”.<br />
Daniele Menicucci<br />
354
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mariadonata Sirleo<br />
Viale Malta, 25 - 50137 Firenze<br />
Tel. 055 660063<br />
L’abbandono, marmo bianco di Carrara<br />
Mariadonata Sirleo vive e lavora a Firenze. Ha<br />
scritto il suo primo racconto a 8 anni ed a 16<br />
ha presentato uno spettacolo di sue poesie.<br />
Ha vinto numerosi premi di poesia e prosa e, con un<br />
racconto, anche un’edizione di una “Guarda Firenze”.<br />
Ha pubblicato i libri “Contra televisionem” e “Poesie”.<br />
Suoi scritti sono presenti in varie antologie. Ha<br />
presentato fin da bambina le famiglie dei pittori Annigoni<br />
e Rosai. Ha partecipato a varie mostre di pittura,<br />
ricevendo attestati e riconoscimenti. Ha anche realizzato<br />
alcune sculture presso i laboratori d’arte di Pietrasanta<br />
ed una di esse, in marmo bianco di Carrara,<br />
intitolata “Al Cuore Immacolato di Maria” è all’esame<br />
del Cardinale Betori come eventuale Ambone della<br />
Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze.<br />
355
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mariadonata Sirleo<br />
L’incertezza, 2004, carboncino ed acrilico<br />
Firenze, cornice dell’amore<br />
Intenso e pregnante il livello linguistico nelle situazioni<br />
reali che trascendono in moduli fantastici e lirici. I<br />
valori della vita emergono dalle descrizioni di luoghi<br />
conosciuti e amati in un intreccio di ricordi e sentimenti<br />
che ci proiettano verso un “topos” propositivo,<br />
alto, unico e profondo. Nel confronto fra presente e<br />
passato non ci sono cadute di tono: permane invece<br />
un modulo stilistico originale, moderno, quasi rampante,<br />
ma nello stesso tempo strettamente rigoroso<br />
dal punto di vista letterario.<br />
Firenze, cornice dell’amore.<br />
Momenti salienti .<br />
Sempre sognante,<br />
mai invadente.<br />
Cornice suprema.<br />
È sogno anche accorgersi<br />
che sa quasi svanire,<br />
quando sei<br />
davanti all’amore.<br />
Venere vince Marte,<br />
trionfando, trionfando.<br />
Dimentichi l’aria dei tempi<br />
e ciò che respiri<br />
è l’amore.<br />
356
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mariadonata Sirleo<br />
Lungarno Cellini<br />
Lungarno Cellini<br />
e la statua<br />
più amata:<br />
Pan, Putto, Mercurio.<br />
Mi porge qualcosa<br />
in una cornice<br />
che sembra<br />
romana.<br />
Sorride.<br />
È un sorriso<br />
completo,<br />
di scherno, di scherzo, beato.<br />
Nel suo movimento<br />
sta fermo.<br />
So che con me<br />
vorrebbe giocare.<br />
Torsione del corpo.<br />
Mi affronta.<br />
Mi parla.<br />
“Mi vedi?”<br />
Ti amo, Bacchino,<br />
rimani perfetto.<br />
Ti amo.<br />
E lo chiamo.<br />
Brezza in Versilia<br />
Vento di brezza<br />
che<br />
accarezzi<br />
le foglie di un albero,<br />
qui, adesso,<br />
in Versilia,<br />
le sfiori tutte,<br />
anche quelle già morte,<br />
che ormai non vedono<br />
più<br />
neanche la vita,<br />
che, prima, subivano<br />
con monotonia.<br />
E le foglie più interne,<br />
in una dimensione infinita,<br />
vibrano,<br />
sospinte una dall’altra,<br />
come mille birilli che cadono.<br />
Una freccia di luce<br />
le trapassa,<br />
fredda, chiara, spazialoe<br />
profonda, sì,<br />
ma non per amore.<br />
357
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Mariadonata Sirleo<br />
Bottega d’arte nell’antica Firenze<br />
Miei cari amici, vi voglio raccontare di come la bottega<br />
d’arte sia, per me, una famiglia e di quanto io l’ami<br />
tal quale come essa è. Da un mese, Messer Vanni mi<br />
ha preso a lavorare nella sua bottega. Egli è uno dei<br />
pittori più in voga del momento: ha imparato da Giotto.<br />
Adesso, sì come dice il suo compagno Dante nella<br />
“Commedia”, gli è nel mezzo del cammin di sua vita.<br />
Alto, robusto, muscoloso, mi tratta come un fante e mi<br />
chiama Cepperello, ma io mi chiamo Giannetto e non<br />
vengo neppure dalla campagna. Son nato qui, a Florentia,<br />
un giorno di giugno, quando i giaggioli eran già<br />
tutti viola!<br />
Messere sta lavorando, da qualche giorno, ad una<br />
pala d’altare per la Pieve di San Donnino in Villamagna.<br />
Deve rappresentare la Madonna in trono, con Agnoli e<br />
Santi. Andò, la settimana scorsa, a Vallombrosa, per<br />
scegliere il tronco da cui ricavarla. Se lo fece preparare<br />
e lo portarono, poi, con un ciuco, qui in città.<br />
All’arrivo io, insieme a Giorgine, che gli è il mio compagno,<br />
lo scaricai dal ciuco e cominciai a lisciarmelo<br />
tutto. Era un bel legno, finito, asciutto e scuro, che<br />
sapeva ancora di bosco.<br />
Lo appoggiammo sulle capre di legno e Giorgione sorrideva,<br />
un po’ beota. Messere, allora, battè le mani, si<br />
aggiustò il berretto e venne verso noi due, un po’ minaccioso.<br />
Lesto, lesto, allora, ho agguantato la pialla e gli oli<br />
essenziali ed ho cominciato a lavorare, mentre Giorgione<br />
prendeva cenci e spugne. Messere s’è rabbonito<br />
ed è uscito, gridando alla sua vecchia che andava al<br />
Corso a cambiare i denari.<br />
Nel frattempo, è entrata Rosinetta, la figlia seconda,<br />
bianca e rossa come una mela, a metà fra bambina e<br />
ragazza. Ride a Giorgione e lo piglia per grullo, ma,<br />
con me, si avvicina e mi fa gli occhi smorti. Devo stare<br />
attento, se no Messere, se sente puzzo di bruciaticcio,<br />
fa lesto a mandarmi via dalla bottega e a pigliarne un<br />
altro, chè tanti vorrebbero lavorar con lui, perché gli è<br />
molto bravo.<br />
In un par d’ore, devo aver allisciato, piallato e unto<br />
tutta la pala, in modo che non si intarli mai più. Giorgione,<br />
però, si è attaccato a una fiaschetta e non ha<br />
voglia. Giace seduto in un canto e rovescia gli occhi<br />
dal sonno.<br />
Ho capito, mi rimbocco io le maniche e via. Ungo per<br />
benino, la liscio, piallo; è quasi estate e sudo tanto,<br />
ma l’è il mio mestiere. Speriamo che non ritorni Rosinetta<br />
a distrarmi e che presto si mariti e non venga più<br />
d’intorno. Quasi finito, ecco arriva Messere. Devono<br />
essergli andati bene gli affari, perché si liscia un baffo.<br />
Entra e da’ una pedata a Biagio, il gatto di casa,<br />
che dormiva su un cuscino strappato. Scopre i denti,<br />
ma è tranquillo. Si avvicina a me e alla pala. Giorgione<br />
è quasi lungo disteso e ha un’espressione beata.<br />
Messere guarda e tocca tutta la pala, rovesciandola,<br />
anche. Guarda per bene anche gli spigoli. Poi, si volta<br />
verso di me e mi da’ una manata sulle spalle. Esce un<br />
attimo. Torna subito, ha in mano la botticella del vinsanto<br />
che gli ha dato il Canonico della Pieve domenica<br />
scorsa. Me la tende.<br />
Adesso so che va tutto bene e che posso cominciare a<br />
sognare di quando, da grande, avrò una bottega tutta<br />
mia, con lavoranti, apprendisti e qualcuno che dorma<br />
meno di Giorgione, ma che non sia meno bono d’animo<br />
di lui.<br />
Mariadonata Sirleo<br />
358
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Andrea Veronica Sole Costa<br />
Cell: 039 339 1922397<br />
solecosta@gmail.com - www.andreasolecosta.com<br />
The next step is..., 2012, olio su tela, cm. 120x80<br />
Nata a Buenos Aires, Argentina nel 1958; conseguita<br />
la laurea in Belle Arti, si trasferisce a<br />
Firenze dove si specializza in tecniche pittoriche<br />
presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro “Palazzo<br />
Spinelli”. Dal 1989 è Direttrice Didattica e Artistica e<br />
insegnante di pittura, disegno, creta, acquerello nella<br />
“Scuola Sole Costa” presso il Centro Culturale del<br />
D.L.F. di Firenze. Realizza murales nei centri del DLF e<br />
scenografie per la Lyricdancecompany presentati al<br />
teatro Cantiere Florida di Firenze e al Teatro Romano<br />
di Fiesole. Segue corsi di specializzazione presso la<br />
Heatherley’s school of Fine Art, Londra, il Museo Pecci,<br />
Prato, il Museo Internazionale delle Ceramiche,<br />
Faenza e la Scuola Libera del Nudo dell’ Accademia di<br />
Belle Arti, Firenze. Dal 1987 tiene personali in Italia<br />
(Roma, Consolato Argentino; Milano, Firenze, Sesto<br />
Fiorentino, Campi Bisenzio) e all’estero (Kissing,<br />
Ausburg, Germania; Fondation Argentine presso la<br />
Cité Universitaire, Parigi, Francia) e partecipa a svariate<br />
collettive, tra le quali il Premio Nazionale di Pittura<br />
“Giuseppe Pescetti”, Sesto F.no dove ottiene il 1°<br />
premio e nei principali centri espositivi e gallerie<br />
dell’area metropolitana fiorentina quali Galleria Via<br />
Larga, Villa Gisella, la Palazzina Presidenziale della<br />
stazione ferroviaria S. Maria Novella, la Limonaia di<br />
Villa Strozzi, lo Spedale del Bigallo, Bagno a Ripoli,<br />
Villa Demidoff Parco Mediceo, il Tepidario del Roster<br />
nel Giardino dell’Orticoltura, Palagio di Parte Guelfa,<br />
Centro espositivo A. Berti, Sesto Fiorentino, Present<br />
Contemporany Art Firenze e Linea Spazio Arte Contemporanea,<br />
Firenze. È stata invitata ad esporre ad<br />
Agora Gallery di New York, presso la Galleria d’arte<br />
moderna “La Soffitta”. Nel 2003 è finalista del premio<br />
Florence-Shanghai Prize della Present Contemporary<br />
Art. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e<br />
private in Italia, Germania e U.S.A.<br />
359
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giovanna Sparapani<br />
Cell. 335 5351638 - giovannasparapani@gmail.com<br />
www.giovannasparapani.it - profilo fecebook<br />
Sintesi in rosso, fotografia<br />
Sintesi in giallo, fotografia<br />
Laureata in Storia della Critica d’Arte presso la<br />
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli<br />
Studi di Firenze. Oltre all’insegnamento della<br />
Storia dell’Arte in scuole statali di istruzione secondaria<br />
di II° grado, da anni si dedica alla ricerca fotografica<br />
con la partecipazione a mostre collettive e personali.<br />
Membro dell’Associazione Culturale “Art Art” di<br />
Impruneta, affianca l’attività di fotografa a quella di<br />
critico d’arte. Fa parte anche del “Gruppo Donatello” e<br />
del Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze.<br />
Hanno scritto di lei: Paolo Bacherini, Franco Busignani,<br />
Laura Ciuccetti, Francesco Dei, Roberto Della Lena,<br />
Anna Floridia, Pina Giacobbe, Marcello Paoli, Riccardo<br />
Spinelli, Gianpaolo Trotta, Giovanna Uzzani.<br />
Le esposizioni più recenti: 2013, a Firenze, Mostra<br />
collettiva N° 2, “Gruppo Donatello”; rassegna “C’era<br />
una volta”, a “Simultanea - Spazi d’Arte. 2012: “Presepe<br />
d’autore”, piazza Donatello, e “Arte per la Ricerca”,<br />
Fiorgen, Galleria degli Uffizi, Firenze; “Bianconero<br />
e....oltre”, Teatro delle Arti, Lastra a Signa (Firenze);<br />
“Effimeri passaggi“ - Immagini di Danza, collettiva<br />
fotografica, Galleria “IAC”, Impruneta; “Presenze di<br />
marmo in Florence”, installazione fotografica presso Il<br />
Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, Fortezza da<br />
Basso; “Bianconero e... oltre”, mostra di Marcello Paoli<br />
e Giovanna Sparapani, “Simultanea - Spazi d’Arte”,<br />
Firenze; “Searching for”, installazione del gruppo<br />
“KPK”, Loggia del Grano a Firenze; Collettiva sul tema<br />
della Danza, Riomagno, Comune di Seravezza, Lucca;<br />
Collettiva in omaggio ad Amerigo Vespucci, Palazzo<br />
Panciatichi, sede del Consiglio Regionale a Firenze;<br />
“Scatti nel cuore”, mostra fotografica di solidarietà,<br />
Unicoop Firenze; “Tratti Ri-Tratti ed Auto-Ritratti”,<br />
collettiva del Gruppo Donatello, Firenze; “12 e 48”,<br />
collettiva presso la Galleria “Civico69” a Firenze; foto<br />
per l’articolo di G.Uzzani “Pro patria mori”, nella rivista<br />
Artista, Le lettere, Firenze.<br />
“Colore segno materia non appartengono solo alla<br />
definizione di un’inclinazione pittorica astratta, possono<br />
intervenire, com’è nella cifra di Giovanna Sparapani,<br />
a delineare una vocazione stilistica anche se il<br />
mezzo è - ed è questo il caso - la fotografia, quello che<br />
convenzionalmente identifichiamo più vicino a resti-<br />
360
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Giovanna Sparapani<br />
Strati in azzurro, fotografia<br />
tuirci la verità del reale e dunque del concreto. Del<br />
resto proprio i fotografi moderni ci hanno rivelato che<br />
l’astrazione è contenuta nella natura stessa se solo<br />
sappiamo guardare più analiticamente ciò che ci circonda.<br />
Ma in Giovanna lo scarto è ulteriore perchè il<br />
suo sguardo selettivo si rivolge ad un repertorio della<br />
realtà non naturalistico bensì di sapore urbano posandosi<br />
su soggetti che appaiono aver già subito contaminazioni,<br />
segnati dal tempo giacchè il loro spazio è<br />
la strada. Muri, porte, cortecce d’alberi o intonaci<br />
consumati e corrosi, ma anche statue, cassette postali<br />
o graffiti. La sua percezione ne cattura l’impatto<br />
cromatico, l’effetto metamorfico della materia, quello<br />
grafico delle crepe, dei buchi, delle grinze del tempo<br />
che, al pari delle scritte o di frammenti figurali, diventano<br />
“segni”. L’artista interviene dunque a sovrapporre<br />
ai suoi reperti originari la propria ulteriore contaminazione,<br />
interpretativa, attribuendogli nuove valenze<br />
espressive: senza distorsioni o trucchi, semmai stratificando,<br />
ingigantendo, isolando, e sempre con grande<br />
politezza dell’immagine, secondo un processo prima<br />
di decontestualizzazione e poi di risignificazione, non<br />
solo estetica ma anche metaforica”.<br />
Roberta Fiorini<br />
361
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Francesca Splendore<br />
fsplendore@gmail.com<br />
La ballerina, 2012, olio su tela, cm. 120x80<br />
Francesca Splendore nasce a Massa Marittima il<br />
13 giugno 1975 e vive e lavora da molti anni a<br />
Follonica. Autodidatta, frequenta, dopo essersi<br />
appassionata all’arte, alcuni corsi di disegno e pittura<br />
dove ha modo di specializzarsi nello studio della figura<br />
umana. Nelle sue opere ritroviamo sentimenti forti<br />
come il coraggio, la passione, le paure, le emozioni<br />
più profonde, sia quelle invisibili che quelle indicibili<br />
attraverso il racconto di un universo femminile spesso<br />
tanto sconosciuto quanto vero. La sua attività artistica<br />
è intensa e varia: svariate le mostre personali e<br />
collettive organizzate e i concorsi ai quali ha avuto<br />
modo di partecipare. Le sue opere sono presenti in<br />
collezioni pubbliche e private .<br />
362
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Licia Stanghellini Calamai<br />
www.galleriamentana.it<br />
Dopo il liceo artistico, ha seguito con successo<br />
i corsi di pittura e scenografia presso<br />
l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Giovanissima,<br />
ha collaborato alla realizzazione dei disegni<br />
per le scene e i costumi del dramma “Una<br />
donna uccisa con dolcezza” indetto dall’Accademia<br />
d’Arte Drammatica di Roma. Si afferma al IV<br />
Concorso Nazionale di Pittura “Amaro Ramazzotti”.<br />
Vince ex equo il primo premio di un concorso<br />
indetto dalla società Cinefilms per il film “Frou<br />
Frou”. Tra le prime segnalate al Premio Tivuglio,<br />
dopo una lunga pausa, durante la quale ha lavorato<br />
nel settore dell’alta moda, ha ripreso con la<br />
pittura riscuotendo ottimi consensi e riconoscimenti<br />
come il secondo premio di pittura “Filippo<br />
De Pisis” organizzato dalla Galleria Alba di Ferrara.<br />
È stata inoltre finalista al Premio Europa Unita<br />
patrocinato dall’Editore Gavino Usai di Sassari.<br />
Non più giovane, continua con immutata passione<br />
a dedicarsi alla pittura.<br />
Un’accesa anticonformista, avversa alle stupide<br />
“mode” che, anche nel vasto panorama dell’arte,<br />
regnano sovrane per saccheggiare, ahimé, immeritati<br />
allori. Questa artista solitaria invece, con le<br />
sue figure, di indubbio spessore psicologico, ha<br />
voluto dimostrare una verità sconvolgente che, travolgendo<br />
le spesse maglie dell’ipocrisia, serpeggia<br />
pingue tra le strade del mondo. Questa verità,<br />
frutto amaro del costante scandagliare sulla vita,<br />
sul mondo, ha costretto spesso l’autrice a muovere<br />
Il bacio, olio su tela, cm. 45x60<br />
i pennelli in una certa maniera, a scegliere quei colori, a<br />
marcare le tele con quella inconfondibile maschera, carica<br />
di inquietanti attese: d’amore, di dolore, di speranza…<br />
spesso la delusione di vivere.<br />
A.Kinwyl<br />
363
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Miriam Stefanelli<br />
Studio: 0587 731456 - Uff. 0587 616760<br />
stefanellimiriam@gmail.com - miriam@stefanelli.it<br />
Oasis, olio su tela, cm. 120x80<br />
Nata a Pontedera il 2 marzo del 1959, ha studiato<br />
a Pisa dove si è laureata nel 1986 in Lingue<br />
e Letterature straniere. Dal 1989 progettista e<br />
decoratrice per arredamenti di interni. Dipinge soprattutto<br />
su tela, tecnica ad olio la sua preferita. Dal<br />
2005 al 2009 ha frequentato l’Accademia delle Belle<br />
Arti a Livorno in Villa Trossi Uberti dove è stata selezionata<br />
e premiata nel 2007 alla fine del secondo<br />
anno accademico dal prof. David Giroldini, corso di<br />
pittura ad olio. I suoi quadri sono presenti in mostre di<br />
pittura, spazi culturali, collezioni private, in Italia ed<br />
all’estero. Ha presentato le sue opere ad olio in mostre<br />
collettive: Villa Trossi Uberti (dal 2006 al 2009,<br />
Livorno), West Florence Hotel (2009, Campi Bisenzio),<br />
Concorso nazionale “Città di Montecatini Terme”<br />
(2009, 2° classificata al concorso), mostra “Incanto<br />
Metafisico (Casa del pittore, dello scultore e del poeta,<br />
Montecatini Terme, 2009), Signa-Galleria d’arte<br />
Centro storico, premiata alla rassegna d’arte”Pianeta<br />
Donna 2009“, premiata al Concorso internazionale<br />
XXVII edizione del “Premio Firenze”2009, premio alla<br />
carriera con “Suoni e colore” (Firenze-Hotel “ Domus”<br />
Firenze). La sua prima personale di pittura si è tenuta<br />
nel giugno 2008 al Castello “I Vicari” (Lari, Pisa). Le<br />
sue opere sono state pubblicate sui seguenti volumi<br />
in occasione di mostre collettive: Artisti pisani del XXI<br />
secolo, Donne dell’arte in Toscana nel XXI secolo, Pianeta<br />
Donna 2010.<br />
364
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Miriam Stefanelli<br />
Riflessi sull’acqua, olio su tela, cm. 140x100<br />
“Miriam Stefanelli, artista capace in ogni esecuzione<br />
di confermare decisi accenti ritmici e cromatici dovuti<br />
sicuramente al ravvisamento del valore vero<br />
dell’arte. Entusiasmo nella scoperta del mondo circostante,<br />
emozione nel rappresentarlo, espressione<br />
pittorica frutto di sincerità espressiva. È dunque una<br />
pittura sorridente ed estroversa che coniuga in una<br />
felice sintesi poetica l’osservazione del vero con affabulazione<br />
del sognare che dà al fruitore una visione<br />
con vibrante resa atmosferico-ambientale”.<br />
Lucia Mongardi<br />
365
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Georgeta Stefanescu<br />
7, Rue du Vidollet - CH - 1202 Genève - Suisse<br />
Evolution, 2006, tecnica mista su plastica, cm. 100x125, Premio Turner 2012<br />
366
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sabrina Strampelli<br />
Abitazione e studio a Rufina (FI)<br />
cell. 347.731059<br />
Il passerotto, olio su tela<br />
Sabrina Strampelli si è dedicata alla pittura sin<br />
dalla tenera età. Le tematiche più amate sono<br />
quelle della natura. Il suo grande spirito d’osservazione<br />
rende la sua pittura ricca di particolari e<br />
minuziosi dettagli con effetto “trompe l’oeil”. La sincerità<br />
del linguaggio rileva una profonda conoscenza<br />
dell’uso del colore ad olio. I colori brillanti da lei usati<br />
esprimono non solo le sue emozioni, ma una visione<br />
della realtà e della natura, ricca di elementi narrativi<br />
ed espressivi. Nell’opera qui rappresentata la<br />
luce esalta i colori accesi dell’autunno. Si passa allegramente<br />
da un giallo delle mele mature al piumaggio<br />
del pettirosso, alle foglie sfumate di verdi e<br />
rossi. Uno scatto fotografico di una fresca giornata<br />
autunnale.<br />
Francesca Vannini<br />
367
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Studio/Mostra di Liala<br />
Via Tomba di Catilina, 1/A - 51100 Pistoia<br />
Cell. +39 3491331104 - liala.sigala@fastwebnet.it<br />
Studio/Mostra di Liala<br />
368
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Studio/Mostra di Liala<br />
Impeto, 2010, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />
Il viaggio, 2009, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />
Adamo, 2008, scultura in cemento<br />
369
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Valeria Taddei<br />
www.valeria-taddei.com<br />
lataddei@yahoo.com<br />
India, 2012, acrilico su legno, cm. 60x90<br />
Valeria Taddei nasce a Pisa il 13 gennaio del<br />
1975. È pittrice, illustratrice, grafica, curatrice<br />
artistica e decoratrice. Nel 2000 decide di andare<br />
a vivere in Spagna, Barcellona di preciso. In questo<br />
anno darà vita alla sua arte maturata, precedentemente,<br />
nei suoi viaggi, in modo particolare negli Stati<br />
Uniti. Dal 1997 al 1999, infatti, frequenta la UCLA University<br />
a Los Angeles, in California, approfondendo il<br />
Design/Media Arts. Sempre negli stessi anni prende<br />
lezioni di pittura ad olio con il pittore, professore d’arte<br />
e direttore di galleria Vibul Womprasat. Nel 2003<br />
partecipa ad un Workshop di fotografia, pittura e disegno<br />
presso la Facultad de Belles Artes, BUAP Universidad<br />
de Puebla de Los Angeles, Messico. Nelle<br />
sue tele ed illustrazioni Valeria Taddei esprime ed<br />
esteriorizza quella sensazione di impotenza che la<br />
pervade. Una sensazione, questa, dovuta da ingiustizia<br />
e miserie del nostro mondo che l’ha invasa giorno<br />
dopo giorno, viaggio dopo viaggio. Ed è il viaggio il<br />
leitmotiv della sua arte. Un viaggio anche maestro,<br />
che le ha permesso di osservare, senza alcun filtro, la<br />
visione che già si era fatta «guardando il mondo da<br />
quaggiù, dal cosiddetto primo mondo»,come dice la<br />
stessa artista;quella visione di vivere in un pianeta<br />
usa e getta, sporco, disumanizzato, violento e violentato<br />
da noi. «Abbiamo creato una terra» continua a<br />
spiegare «che alberga l’arroganza, la prepotenza e la<br />
violenza spietate, la corruzione, l’anarchia dei potenti,<br />
la contaminazione e i rifiuti tossici delle masse<br />
obese, avide e cieche del nostro piccolo ed elitario<br />
370
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Valeria Taddei<br />
Autoritrattosuscuro, 2012, acrilico su legno, cm. 50x60<br />
primo mondo che vive, senza alcun rimorso, accanto<br />
e soprattutto drammaticamente grazie alla denutrizione<br />
e alla devastazione del grande mondo lá fuori.»<br />
La sua è un’arte che prende per mano chi osserva e lo<br />
porta nei meandri della riflessione chiedendo, non<br />
con arroganza, ma con dolcezza, come fa una madre<br />
con un figlio, se esiste la possibilità di un miglioramento<br />
o, semplicemente, la fine al vergognoso scempio<br />
di un mondo malato.<br />
Maria Francesca Stancapiano<br />
Pisana di orgine ma con un’anima internazionale, Valeria<br />
Taddei ha vissuto a Los Angeles, a Oxford e a<br />
Barcellona, ha viaggiato in Africa, India e Asia, esperienze<br />
queste che hanno contribuito all’evoluzione del<br />
suo percorso artistico e creativo. I suoi dipinti e le sue<br />
illustrazioni sono infatti il frutto di una visione del<br />
mondo e dell’umanità maturata nei suoi viaggi; nella<br />
sua arte Valeria Taddei esprime sia il disagio e la rabbia<br />
per un mondo ingiusto e maltrattato e al contempo<br />
il desiderio di purezza e di innocenza, i suoi quadri<br />
sanno infatti essere pungenti e dolci allo stesso tempo.<br />
La profondità dei soggetti e dei colori rendono i<br />
lavori dell’artista molto intensi e visivamente estremamente<br />
interessanti da ammirare tela dopo tela.<br />
Elisa Graci<br />
371
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Ylenia Tagliafraschi (Ohioja)<br />
ohioja@hotmail.it<br />
www.ohioja.blogspot.com<br />
Sir Moose, 2010, tecnica Amigurumi-uncinetto, cm 24x15<br />
Ohioja, al secolo Ylenia Tagliafraschi, classe<br />
1982. Frequentatrice precoce della scena punk<br />
nostrana, capisce alla svelta che il “Do it your<br />
self” è il modo migliore per fare le cose. E dal d.i.y.<br />
all’hand made il passo è breve. Complice il suo debole<br />
per il Giappone, si innamora della noble art dell’amigurumi<br />
nel 2009 e sviluppa subito uno stile personale<br />
focalizzandosi su soggetti principalmente presi dalla<br />
natura: frutta, ortaggi, animali. Come le sue “verdurine”<br />
(tutte rigorosamente con occhietti e sorriso), gli<br />
ironici trofei di caccia (finta tassidermia) e le spille a<br />
forma di cibo (pizzette, porri...). Ha partecipato a: il<br />
Band Loch, Festivalet, e altri mercatini di autoproduzioni<br />
e piccole mostre; inoltre, negli ultimi mesi ha<br />
cominciato a diffondere la tecnica amigurumi con dei<br />
workshop.<br />
372
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Edda Tanara<br />
Via Torcicoda, 20 - 50142 Firenze<br />
Composizione, olio su tela, cm. 50x70<br />
Nata a Castiglione del Lago (Pg), vive e lavora a<br />
Firenze. Fa parte del Gruppo Donatello. Ha<br />
frequentato la Scuola Libera del Nudo presso<br />
l’Accademia di Belle Arti di Firenze e i corsi di Incisione<br />
presso la Scuola Internazionale di Grafica “Il Bisonte”.<br />
Ha svolto l’attività di insegnante nelle scuole<br />
medie fiorentine. Ha realizzato un pannello per la<br />
S.M.S. di San Quirico ed un murales per il Centro Anziani<br />
di via Luna a Firenze. Si dedica alle arti pittoriche<br />
e grafiche fin dal 1968, tenendo personali e collettive<br />
a carattere nazionale e internazionale, conseguendo<br />
riconoscimenti e premi. Sue opere si trovano in collezioni<br />
pubbliche e private.<br />
Bibliografia:<br />
Archivio per l’Arte Italiana del Novecento “Kunsthi<br />
Storische Institut in Florenz”; “L’arte Italiana nel XX<br />
Secolo”, Edizioni Due Torri, Bologna; “Bolaffi Grafica“<br />
Numero 7; Museo dell’Incisione, Castello dei Paleologi,<br />
Aquiterme (Al); Artiste Fiorentine a Philadelphia,<br />
Assessorato del Turismo del Comune di Firenze; “Capitali<br />
dell’Europa Unita” Società delle Belle Arti, Circolo<br />
degli Artisti, Firenze; “Mani Mario, di qua e di là<br />
d’Arno per Mario Mariotti”, Ed. Polistampa Firenze.<br />
373
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Donatella Tanzini<br />
Tel. 0573 66327 - Cell. 333 2877368<br />
donatellatanzini@gmail.com<br />
Il gioco della vita, 2010, acrilico su tela, cm. 115x70<br />
Nata a Siena, si è diplomata all’Istituto Statale<br />
d’Arte ed ha completato gli studi a Firenze<br />
presso l’Accademia di Belle Arti (sezione Pittura)<br />
allieva dei professori Colacicchi e Masciotta.<br />
Hanno contribuito alla sua formazione artistica tre<br />
viaggi all’estero: il primo a Parigi, il secondo a Vienna,<br />
il terzo in Francia e Spagna. Per le sue opere trae ispirazione<br />
da artisti quali Chagall, Klimt, Dalì, Marc, Magritte,<br />
Picasso, tra gli italiani Fattori, Modigliani, Annigoni<br />
e Sassu. Ha al suo attivo trentaquattro mostre<br />
di pittura tra personali e collettive e molti premi. Di lei<br />
hanno scritto i critici d’arte, Tommaso Paloscia, Elvio<br />
Natali, Piefrancesco Listri e il giornalista Fabrizio Borgini<br />
che le ha dedicato un articolo nel 2001 intitolato<br />
“Viaggio esoterico nell’arte”. Parallelamente al campo<br />
artistico ha insegnato Discipline Pittoriche, Laboratorio<br />
e Progettazione in diversi licei artistici tra Savona,<br />
Firenze, Siena, Scandicci, Empoli. Attualmente<br />
vive e lavora nell’Appennino toscano, a Gavinana (PT)<br />
dove ha il suo atelier.<br />
374
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Donatella Tanzini<br />
Sogno, 2009, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />
375
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Martina Tapinassi<br />
Via M. Gioia, 2 - 50134 Firenze - Cell. 328 2413353 - 328 1289649 - Tel. 055 480667<br />
martinatapinassi@libero.it - www.tapinassimartinaaltervista.org/<br />
Autodidatta, nasce nel 1986 e intraprende<br />
un percorso di studi improntato sulla ragioneria<br />
e l’economia, nonostante una forte<br />
predisposizione per il disegno. Nel 2006 inizia a<br />
lavorare per un istituto bancario senza accantonare<br />
però la passione per la pittura. Impiegata di<br />
banca nell’orario d’ufficio, artista nel tempo libero.<br />
Nel 2010 inizia a dedicarsi in modo professionale<br />
alle arti figurative. Ama le spatole e l’acrilico,<br />
il colore in rilievo, l’arte plastica. Unisce tecniche<br />
e stili diversi per sperimentare il nuovo. I suoi dipinti<br />
sono un’esplosione di colori, incontrollata e<br />
irriverente, un carnevale cromatico. Ad ogni tonalità<br />
assegna un significato, un sentimento, un’intensità.<br />
Dipinge col cuore, senza filtro. Dà spazio<br />
all’astratto informale, dedicandosi solo occasionalmente<br />
al figurativo. Le foto delle sue opere<br />
sono incluse in alcune riviste del settore e nel<br />
2012 pubblica un catalogo personale, L’emozione<br />
è colore a cura di Thao Go & Communication. Partecipa<br />
a numerose collettive tematiche e fiere internazionali.<br />
In Italia ha esposto a Brescia (Palazzo<br />
Comunale), Firenze (Premio Il Magnifico - Premio<br />
Cardo d’Argento - Galleria Gadarte - Galleria Simultanea),<br />
Ferrara (Castello Estense Biennale<br />
2010), Milano (Galleria Il Borgo) e Roma (Galleria<br />
Rosso Cinabro), all’estero a Beziers (Salone Internazionale),<br />
Lisbona (Galeria Colorida), Londra<br />
(Roa Gallery) e Parigi (Carrousel du Louvre).<br />
Martina Tapinassi si serve del colore per tradurre<br />
in forma pittorica il suo punto di vista sul mondo<br />
e sulle cose. Un modo spontaneo e istintivo di<br />
approcciarsi alla pittura e di farne uno strumento<br />
atto ad esprimere in maniera diretta e libera il<br />
Le tue false apparenze, acrilico su tela di cotone, cm. 40x40<br />
caleidoscopio di emozioni e sensazioni che nascono<br />
nell’impatto con la realtà. Dati per brevi tocchi, mescolati<br />
direttamente sul supporto o lasciati emergere in volumi<br />
e spessori, i colori convivono nelle sue tele e acquistano<br />
forza l’uno dall’altro, come se il fine non fosse<br />
quello di sommare i singoli toni, ma, al contrario, di esaltare<br />
le specificità espressive e luministiche di ciascun<br />
colore. Una gestualità volutamente priva di quel rigore<br />
che poco si addice ad una giovane pittrice creativa e bizzarra<br />
quanto basta per trasformare ogni suo incontro con<br />
la tela bianca in un’occasione unica per spalancare le<br />
porte del suo mondo interiore.<br />
Daniela Pronestì<br />
376
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Gabriella Tatini<br />
Cell. 3385241557<br />
g.autunno@tiscali.it<br />
Il rosso e il nero, olio su tela, cm. 40x40<br />
Gabriela Tatini, artista fiorentina, ha sempre<br />
avuto interesse per l’arte.<br />
Dal 2005 segue un corso di pittura ad olio, a<br />
Firenze, guidato dalla pittrice Tiziana Acomanni. L’interesse<br />
è diventato passione e dal 2008 frequenta lo<br />
studio della pittrice Lucetta Risaliti, proveniente dalla<br />
bottega del maestro Pirzio. Dal 2008 ha partecipato a<br />
mostre collettive e personali.<br />
“Artista alla ricerca di meditazione narrative, filosofiche<br />
o concettuali. La massima potenza espressiva<br />
delle immagini. Fusione dei colori i valori di contrasto.<br />
L’interazione fra l’oggetto ed i piani pittorici, denunciano<br />
una chiarezza di analisi e la conseguenza di una<br />
ricerca rigorosa dell’identificazione espressiva. Opere,<br />
quelle di Gabriella Tatini, che si distinguono per<br />
una propria pittura ravvivata dalle cromie, ma fedele<br />
ai valori tradizionali. Pittrice che sa dichiarare la “passione”<br />
non per suggestioni fantastiche ma per sollecitare,<br />
capire, dichiarare. Sulla tela il mondo al quale<br />
partecipa con fede forse in un cammino non facile<br />
dove dedica la sua poesia. Si riflette nei suoi concetti<br />
un sentimento di delicata malinconia…”.<br />
Nella Guelfi<br />
“Lo specchio dell’albero o l’albero allo specchio. Lo<br />
specchio e’ una pozza d’acqua, l’albero sei tu e l’acqua<br />
e’ la vita…Ora, questo albero e’ un albero risoluto<br />
perche’ ha il coraggio di riflettersi anche nella sua<br />
imperfezione. Non gli fa piu’ paura la natura “maligna”<br />
e si accetta tutto nella sua complessa nudita’.<br />
Sì, perché di nudità si parla, dove né fiori, né frutti<br />
abbelliscono l’insieme, perché l’insieme deve essere<br />
se stesso e lasciato a se stesso: nudo…”.<br />
Rita Pini<br />
377
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sandra Tesi<br />
Via dei Sabatelli, 62/4 - 50142 Firenze<br />
Tel. 055 7875548 - Cell. 339 3055547<br />
Ritratto, 2009, olio su tela, cm. 70x70<br />
Diplomata al Liceo Artistico, ha frequentato l’Accademia<br />
di Belle Arti e la Facoltà di Architettura.<br />
Ha insegnato disegno nelle scuole medie.<br />
Il suo curriculum si presenta denso di avvenimenti:<br />
ha fatto parte del direttivo del Centro d’arte Modigliani<br />
e partecipato a numerose mostre personali e<br />
collettive anche all’estero vincendo importanti premi<br />
fra i quali il S.Valentino d’oro a Terni e il Premio nazionale<br />
del Ministero dei Lavori Pubblici a Roma. Sue<br />
opere sono alla Pinacoteca di Terni, al Museo Dino<br />
Campana a Marradi, nel Palazzo della FAO a Roma. Si<br />
sono interessati del suo lavoro Ugo Barlozzetti, Sergio<br />
Bartolini, Silvia Bertini, Duccia Camiciotti, Dino<br />
Carlesi, Roberto Cellini, Pascal Copart, Romolo De<br />
Martino, Sebastiano Grasso, Mauro Innocenti, Mauro<br />
Marrocchi, Senzio Mazza, Nicola Micieli. Tommaso<br />
Paloscia l’ha inserita nel III° volume della Storia<br />
dell’Arte in Toscana fra i protagonisti degli ultimi<br />
trenta anni di pittura. Il poeta Mario Luzi ha scritto<br />
“Riflessioni poetiche” per il catalogo della personale<br />
“Nuovi Percorsi” al Palazzo Pretorio di Poggibonsi:<br />
“La sua pittura si serve del figurativo per plasmarlo e<br />
conferirgli quell’anima enigmatica, esplodente in<br />
particolari non a caso evidenziati, in accostamenti<br />
emblematici, in primi piani che additano o espongono<br />
in luminescenze sorgenti dall’ombra ambigua e<br />
protettrice che sembra schermarli. Riesce a creare un<br />
modello coerente e fascinoso, spesso immerso in nostalgie<br />
ancestrali, talvolta nel dramma o nel fulgore<br />
acceso della speranza”.<br />
378
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Nicoletta Testi<br />
nicolettatesti@yahoo.it<br />
Infanzia, 2011, tecnica mista su carta e legno, cm. 100x140<br />
Nicoletta Testi è nata a Pisa nel 1964. Dopo<br />
aver conseguito il Diploma di Maturità Artistica<br />
ha completato gli studi presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze. Attualmente è titolare della<br />
cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico<br />
“Virgilio” di Empoli (FI) e vive e lavora a Pontedera<br />
(PI). La sua carriera è costellata da molteplici occasioni<br />
espositive, personali e collettive, e da riconoscimenti<br />
di grande prestigio. Tra questi ricordiamo che<br />
nel 2000 una commissione presieduta da Michelangelo<br />
Pistoletto scelse un suo progetto per la realizzazione<br />
di un’installazione in occasione della rassegna<br />
Passaggi a nord/ovest a Biella.<br />
L’artista trova nella sperimentazione una costante<br />
fonte di arricchimento grazie alla quale riesce a combinare<br />
sempre in modo originale e con grande raffinatezza<br />
tecniche e generi, superandone i confini. Nelle<br />
sue opere l’immagine è la somma di richiami e echi<br />
che rimandano a una intimità fatta di sovrapposizioni,<br />
ricordi, eventi di una vita vissuta o perduta, recuperabile<br />
solo come evocazione. Immagini fotografiche, ingrandimenti<br />
cartacei e altri materiali si uniscono alla<br />
pittura per restituire alla figura una memoria e un’interiorità<br />
complessa.<br />
Samanta Monco<br />
379
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia Tomberli<br />
Studio: via Cristina di Belgioioso, 12 - 50137 Firenze<br />
Tel. +39 055 663450 - Cell. 3927608771 - ph.benedettagori@gmail.it<br />
Glicine, 2008, olio su tela, cm. 120x120<br />
Grazia Tomberli nasce a Firenze nel 1943. Figlia<br />
d’arte, pittrice e grafica espone dal 1960. Docente<br />
di Disegno e Storia dell’arte dal 1964 al<br />
1983. Si laurea in Architettura a Firenze nel 1975. Si<br />
diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel<br />
1984. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero,<br />
fra cui ricordiamo le più recenti: mostra personale alla<br />
sede della Regione Toscana, Palazzo Panciatichi, Anticamera<br />
Affreschi (2007); mostra personale, Museo<br />
Archeologico di Fiesole, Sala Antiquarium Costantini,<br />
Fiesole (FI) (2008); mostra personale, Antica Compagnia<br />
del Paiolo, Firenze (2009). Fra i riconoscimenti<br />
ottenuti: Premio Acquisto Cassa di Risparmio di Firenze<br />
(anni Ottanta). Nel 2001 ha vinto il Concorso per un<br />
Tabernacolo in via Castello d’Altafronte a Firenze. Donazioni:<br />
un acquerello a S. M. Elisabetta II Regina<br />
d’Inghilterra; grafica “La Madonna Universale” a<br />
papa Giovanni Paolo II; “San Francesco”, grafica per il<br />
Museo Diocesano di Cortona; il dipinto “Omaggio a<br />
Rodolfo Valentino”per il Museo di Castellaneta (TA); il<br />
quadro “S. Miniato di Firenze” al Museo Contemporaneo<br />
di Cracovia (PL); il ritratto di Padre Pio al convento<br />
di Padre Pio a San Giovanni Rotondo (FG); una grafica<br />
alla Fondazione Vittorio e Piero Alinari a Firenze; due<br />
380
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia Tomberli<br />
L’urbanista, 2007, carboncino, cm. 70x50<br />
grafiche acquerellate al Giardino di Boboli in Firenze;<br />
il ritratto del maestro Zubin Metha al Teatro Comunale<br />
di Firenze; ritratto di Anna Maria Luisa de’ Medici al<br />
Comune di Firenze; il ritratto al Presidente della Repubblica<br />
Carlo Azeglio Ciampi; il ritratto di Mario Luzi<br />
alla Regione Toscana; il quadro ad olio “Cristo blu” al<br />
Museo Diocesano d’Arte Sacra Moderna, nella chiesa<br />
San Salvatore a Corte (Capua). La pittrice è inserita<br />
nell’Archivio Storico del kunsthistorisches Institute di<br />
Firenze. Fa parte delle associazioni fiorentine: “Antica<br />
Compagnia del Paiolo” e “Gruppo Donatello”. Ha realizzato<br />
numerosi lavori di illustrazione per libri. Su<br />
commissione, oltre ai ritratti, esegue lavori di pittura<br />
su stoffa, murales e trompe l’oeil. Sue opere si trovano<br />
in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero:<br />
Australia, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Grecia,<br />
Messico, Russia e Stati Uniti. Hanno scritto di lei:<br />
Cristina Acidini, Paolo Becattini, Stefano Benedetti,<br />
Maria Bernardini, Giovanna Carli, Giovanni Cipriani,<br />
Vittoria Corti, Antonio De Lorenzo, Stefano De Rosa,<br />
Giovanna Giusti, Silvia Huober, Fabio Incatasciato,<br />
Pier Francesco Listri, Silvio Loffredo, Mario Luzi,<br />
Giampiero Masieri, Corrado Marcetti, Litta Medri,<br />
Maurizio Naldini, Elvio Natali, Riccardo Nencini, Franca<br />
Nesi, Nicola Nuti, Tommaso Paloscia, Antonio Paolucci,<br />
Iolanda Pietrobelli, Francesco Riccomini, Sonia<br />
Salsi, Bruno Santi, Barbara Santoro, Alvaro Spagnesi,<br />
Anita Valentini.<br />
381
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia Tomberli<br />
Architetto Spadolini, 2010, grafica a china, cm. 50x70<br />
“Quando vedo un dipinto di Grazia Tomberli e ancor più<br />
quando ne vedo riuniti e accostati una serie mi si comunica<br />
una intima felicità. Davvero Grazia non è venuta<br />
meno al suo “o men”, è stata ed è pari al suo nome.<br />
C’è levità nel suo accostarsi all’oggetto pittorico - paesistico<br />
perlopiù - energia di penetrazione e respiro nel<br />
definirlo senza costringerlo, lasciandolo, appunto, respirare.<br />
Levità nel segno e nel chiamarsi nulla altro<br />
franco e gentile dei colori, leggiadria e sicurezza nel<br />
loro compenetrarsi; festa dunque o meraviglia nell’immagine<br />
come ci fu nell’incontro con le cose. E infatti<br />
esse ci si offrono dalle tele di Grazia Tomberli con una<br />
freschezza tonificante. La disciplina, lo sforzo, la pertinacia<br />
che certo sono costate - perché non si arriva a<br />
tanta bravura senza molto studio - sono dimenticate<br />
nella letizia del vedere e del dipingere e dunque anche<br />
nel far vedere, di cui le sono grato”.<br />
Mario Luzi<br />
382
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Grazia Tomberli<br />
Dalie, 2010, olio su tela, cm. 80x80, di proprietà<br />
383
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Rakele Tondini<br />
tondini@rakele.it - www.rakele.it<br />
www.artebianciardi.com - www.kalinkatondini.it<br />
Equilibri Sentimentali, 2011, acquerello, china e matita, carta cotonata,<br />
cm. 21x29,7<br />
GustaDiva, 2010, acquerello, china; tulle su carta cotonata,<br />
cm. 21x29,7<br />
Rakele Tondini è un’artista Fiorentina, crea illustrazioni,<br />
pitture, stampe tessili, abiti e costumi<br />
teatrali.<br />
Rakele vede la decorazione come tema autonomo di<br />
progettazione, linguaggio globale, colore del contemporaneo,<br />
informazione visiva del sociale, linguistica e<br />
rappresentazione del gusto attuale.<br />
Il colore e la decorazione come elementi di vita, su<br />
abiti, costumi teatrali, carta e scenografie.<br />
Lavora per privati e istituzioni, collaborando con altri<br />
artisti e designer, pubblicando su libri, riviste di moda<br />
e cucina. Riceve titolo di Maestro d’Arte, presso il Liceo<br />
Artistico Statale di Porta Romana a Firenze. Laureata<br />
in Storia delle Arti Decorative e Industriali - Storia<br />
del Costume e del Tessuto, presso la Facoltà di Lettere<br />
e Filosofia, Firenze. Si specializza presso l’Accademia<br />
delle Belle Arti di Firenze, in Costume e Haute Couture.<br />
Sue le illustrazioni del divertente “L’Alfabeto del Gusto<br />
Toscano” di Kalinka Tondini, Acar Edizioni.<br />
Stralcio di testo critico:<br />
“GustaDiva” e “Equilibri Sentimentali”, fanno parte<br />
della numerosa serie: “GustArte”, raccolta di pitture e<br />
illustrazioni, dove personaggi insoliti e donne dalle<br />
guance rosse, popolano banchetti tra equilibri squilibrati,<br />
calici, tessuti decorati e citazioni. Allegria, cinismo,<br />
critica, arte, moda e gusto, si fondono insieme,<br />
creando racconti di vita illustrati.<br />
“Donna Rakele non beve caffè, ha la corona e regina<br />
non è, ama i suoi figli e marito non ha, indovinate<br />
cosa sarà”.<br />
384
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elisa Tonini<br />
elisa.tonini@email.it<br />
Ti porgo un ricordo, tecnica mista, cm. 35x35<br />
Elisa Tonini nasce a Campiglia Marittima (LI) il 26<br />
marzo del 1970. Svolge i propri studi presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze diplomandosi<br />
sotto la guida di Rodolfo Ceccotti per l’incisione e<br />
Adriano Bimbi per la pittura. Frequenta come borsista<br />
la Scuola Internazionale di Specializzazione per la Grafica<br />
d’ Arte “Il Bisonte” di Firenze, conseguendo la qualifica<br />
professionale di incisore e stampatore.Tra le principali<br />
manifestazioni: mostra collettiva presso la<br />
Galleria “Il Bisonte”, 2007; premio “Arte Donna”, Provincia<br />
di Livorno, 2008; Almanacco 2009 di “Italia Nostra”,<br />
Reggio Emilia; presente con opere nell’Archivio<br />
Incisori Italiani di Bagnacavallo (Ra) dal 2008; “Premio<br />
Acqui” Biennale Internazionale per l’incisione (Al); mostra<br />
collettiva “Il Bisonte sono io!” presso la Biblioteca<br />
Nazionale di Firenze 2009; VI Biennale dell’Incisione<br />
Italiana Contemporanea Città di Campobasso 2010;<br />
Biennale dell’Incisione Contemporanea Città di Bassano<br />
del Grappa 2011. Assistente di laboratorio presso<br />
Scuola Internazionale di Specializzazione per la Grafica<br />
d’Arte “Il Bisonte” di Firenze. Vive e lavora a Firenze.<br />
“Ad un attento osservatore delle opere di Elisa, non<br />
può sfuggire la sottile vena poetica che accompagna<br />
tutte le sue incisioni e non può sfuggire la loro conduzione<br />
tecnica sempre complessa ed elaborata e costantemente<br />
indirizzata alla ricerca di trasmettere più<br />
emozioni che a descrivere soggetti. Questa elaborazione<br />
è spesso ottenuta sovrapponendo, in diversi<br />
stati, all’acquaforte l’acquatinta, oppure aggiungendo<br />
colpi di puntasecca; infine stampando le matrici<br />
con inchiostri elaborati e fondini. Insomma in tutte le<br />
fasi è evidente una ricerca formale volta ad esaltare<br />
quei contenuti citati prima ma, al di la di questo, Elisa<br />
mette a frutto un’esperienza acquisita nella scuola, di<br />
consigli e di rapporti costanti con i docenti e con l’alternarsi<br />
di presenze di allievi provenienti da varie nazioni<br />
che, lavorando gomito a gomito, creano uno<br />
scambio culturale che arricchisce anche noi”.<br />
Rodolfo Ceccotti<br />
385
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Trinci<br />
Cell. 346 5185344<br />
laura.t.c@virgilio.it<br />
Balla di stracci, 2012, acrilico su tela, cm. 70x50<br />
Nasce a Carmignano, ma vive e opera a Prato.<br />
Ha frequentato la “Scuola Libera del Nudo”<br />
sotto la guida del professore Rinaldo Frank<br />
Burattin ed esposto in collettive e personali in varie<br />
località della Toscana. “Nelle opere di Laura Trinci si<br />
coglie uno studio e una ricerca costante di peculiarità<br />
paesaggistiche e quotidiane, realizzate con un pennello<br />
fine e leggero, con la scelta di tonalità cromatiche<br />
luminose piacevoli. La delicatezza di tocco nello<br />
stendere le tinte addolcisce il leggero tratto dei contorni<br />
e le opere esprimono una sensibile visione onirica<br />
e il candore degli assunti poetici dell’artista.<br />
Quello che più emerge dai paesaggi è il senso di romantica<br />
nostalgia, espressione dell’intima sensibilità<br />
dell’artista. Altre emozioni si rivelano nelle nature<br />
morte e nella raffigurazione dei fiori, il cui cromatismo<br />
vivace e colorato, denota un’esplosione interiore<br />
di sentimenti, che “riscaldano” la superficie pittorica,<br />
facendo brillare di luce la tela. Tutti i quadri di<br />
Laura Trinci possono quindi definirsi uno spazio di<br />
vita e limpidezza”.<br />
Cristina Bruni<br />
386
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Laura Trinci<br />
Finestra con gerani, 2007, olio su tela, cm. 60x80<br />
387
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Cristina Tronci<br />
Via Frascati, 13 - Prato<br />
Tel. 0574 27480 - Cell. 339 3761502<br />
Senza titolo, 2012, olio su tavola, cm. 50x120<br />
Nata a Prato nel 1958, ha conseguito la maturità<br />
artistica presso l’Istituto d’Arte di Sesto<br />
Fiorentino. Nel 1980 ha iniziato l’attività artistica<br />
e nel febbraio 1984 ha tenuto la sua prima personale<br />
presso il Centro Arti Visive di Prato. Cinque<br />
anni dopo, tiene la sua seconda personale alla Galleria<br />
“La Spirale” di Prato. Frequenta la Scuola d’Arte<br />
Leonardo e per due anni lo studio del maestro d’arte<br />
Bonora. Nel 1991 partecipa alla collettiva di pittura<br />
nel chiostro di San Domenico a Prato e nel novembre<br />
dello stesso anno espone la sua personale presso<br />
Cassa di Risparmio di Lucca ad Agliana, Pistoia. Nel<br />
1992 frequenta il Laboratorio d’Arte “Arteria” di Prato.<br />
Al 1994 ricorrono altre due personali: una con l’Assessorato<br />
alla Cultura di Prato, presso l’Oratorio di S.<br />
Ambrogio in piazza Mercatale a Prato; l’altra in Francia,<br />
presso la “Gallerie Le Passeur du marais”, Le Marais,<br />
Parigi. Nel 1996 tiene una personale a Ferrara.<br />
Nel 2006 Cristina tornerà ad esporre con una mostra<br />
presso “Magazine Spazio Arte” di Prato. Nel 2011 ha<br />
frequentato un corso di incisione presso l’Associazione<br />
Culturale “L’Asterisco” di Prato e nel gennaio 2012<br />
ha tenuto una mostra personale presso il Circolo Arci<br />
Nuovo Pamarillo, sempre a Prato. La pittrice attualmente<br />
lavora presso il Circolo Culturale “L’Appartamento<br />
1”, in via Settesoldi, 31 a Prato.<br />
388
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Griscia Tufano<br />
Via delle Terme, 5 - 50123 Firenze - Cell. 333 2814583<br />
grisciatufano@libero.it - grisciartufano@virgilio.it - www.grisciart.it<br />
I guardiani della soglia, 2010, acrilico su tela, cm. 100x50<br />
L’artista Griscia Tufano attualmente vive ed ha<br />
uno studio nel centro storico di Firenze. Il mito,<br />
la leggenda, la favola, il sogno sono sempre state<br />
tematiche presenti nelle sue opere fin da una delle<br />
sue prime personali negli anni Settanta. Ha sperimentato<br />
vari percorsi dalla scenografia, alla pittura<br />
murale, alla poesia visiva, alla satira, alla promozione<br />
di laboratori di creatività con i ragazzi ed è stata<br />
coinvolta in attività culturali nazionali ed internazionali.<br />
L’artista dipinge figure e scenari di un’altra dimensione<br />
dove il corpo è tutt’uno con l’anima. Figure<br />
che fluttuano nella dimensione del sogno, nella dimensione<br />
di albe radiose dove l’unico suono è quello<br />
vibrante della luce che dà voce al silenzio: fate, folletti,<br />
spiriti di natura che ci riportano nella casa degli<br />
Dei, nel regno da cui siamo venuti per sperimentare<br />
la dimensione umana senza il buio del dolore. Silfidi<br />
dell’Aria, Gnomi della Terra, Salamandre del Fuoco,<br />
Ondine dell’Acqua, giocano con noi per non farci<br />
dimenticare che viviamo per essere felici. Nell’installazione<br />
Mandala Luna - La magia del sogno sulla Terra<br />
- la Luna è vista dall’artista un grande mandala<br />
magico della Terra della quale ne percepisce e manifesta<br />
i sogni e con la sua misteriosa luminosità e magnetismo<br />
influenza i Quattro Elementi attraverso i<br />
sentimenti e gli umori umani e forse secondo i miti<br />
popolari le vicende umane. L’installazione mostra due<br />
facce della Luna quella del sogno e quella manifesta<br />
dei crateri, a significare che l’una non può coesistere<br />
senza l’altra. Inserita come pittrice e scrittrice in enciclopedie,<br />
cataloghi, libri d’arte, riviste internazionali,<br />
volumi di poesia etc. Ha ricevuto numerosi premi,<br />
onorificenze e attestati artistici a Livello Internazionale<br />
e vinto concorsi di poesia.<br />
389
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Griscia Tufano<br />
Il Cielo e la Terra, 2009, acrilico su tela, cm. 100x50<br />
“Per Griscia Tufano non esistono ombre e sfumature<br />
cromatiche, i colori echeggiano la potenza innovativa<br />
del “Fauvismo, così come sono netti, lucidi e di stampo<br />
“picassiano” i contorni delle figure antropomorfe e<br />
naturalistiche che compongono le sue creazioni. Ella<br />
è fortunata per avere innata questa intuizione cromatica<br />
vitale, questa visione del reale totalmente virtuale,<br />
in cui gli schemi antropomorfi sono alterati nella<br />
loro naturalità, dove le braccia, le gambe si allungano<br />
e si avviluppano elasticamente nella espressione di<br />
moto, di sentimento, di emotività. Concentrarsi su di<br />
un tema analiticamente complesso e produrlo con<br />
semplicità quasi infantile, che ispira giocondità e gaiezza,<br />
come nel suo “Spiriti di Natura” nel quale figure<br />
pseudo antropomorfe si agitano in un contesto rigoglioso<br />
di palme, fiori e colori esotici, non è facile né<br />
concettualmente né graficamente.(…) L’espressione<br />
degli occhi di queste sagome e folletti nudi e rosa è<br />
un elemento intrigante della scena. Essa è quasi un<br />
punto di riferimento, un ancoraggio fisso di queste<br />
entità (fra le quali intuisco un autoritratto della Griscia<br />
Tufano), dalle forme e dai moti bizzarri e i netti<br />
contorni delle palme e dei fiori, molto accurati nel<br />
loro groviglio grafico e cromatico, fanno da cassa di<br />
risonanza di tutta la composizione. (…) Usa colori e<br />
sagome sapientemente mischiate ma nettamente<br />
separate, senza misture cromatiche, coinvolgenti<br />
come suoni squillanti di una banda di ottoni. (…) Una<br />
gioia per lo spirito, nella consapevolezza del grande<br />
talento di Griscia Tufano, una artista che segna una<br />
pietra miliare nel novero internazionale dell’arte contemporanea”.<br />
Giancarlo Alù<br />
Unione Europea Esperti d’Arte<br />
390
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Griscia Tufano<br />
Spiriti di natura, 2007, acrilico, cm. 100x70<br />
“L’assemblaggio cromatico costruito con surreale<br />
espressività è il cardine distinguibile nelle opere di<br />
Griscia Tufano, artista stimabile sia per la sua sensibilità<br />
che per l’espressione del suo modo di far arte.<br />
La brillantezza della superficie, armoniosamente<br />
strutturata con elegante accostamento di luminoso<br />
cromatismo rivela una personale visione del codice<br />
minimalista. L’artista si slancia con autorevolezza in<br />
avventure creative che affascinano il fruitore catturandolo<br />
con seducenti visioni pittoriche. La valenza<br />
del segno e la luminosità dei toni ben equilibrati si<br />
accostano perfettamente alle sue creatività artistiche<br />
già molto valide di emozionalità. Il tema della sua pittura<br />
è la figura umana legata alla vita spirituale, quindi<br />
all’amore e ai sentimenti passionali. Il misterioso<br />
fascino delle sue narrazioni è dato dall’incisività del<br />
tratto delle figure valorizzate dalla forza della luce<br />
cromatica che si rivela come luce interiore”.<br />
Anna F. Biondolillo<br />
391
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Griscia Tufano<br />
Vortice della vita, 2009, acrilico su tela, cm. 50x50<br />
392
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Francesca Vannini<br />
Studio artistico: via dell’Agnolo, 29r - 50122 Firenze<br />
Cell. 338 8586705 - www.decorazioniepitture.it<br />
Frutta, dipinto a tempera su soffitto<br />
C’è tutto il profumo ed il peso della più bella tradizione<br />
decorativa fiorentina nella pittura a<br />
tempera che Francesca Vannini (nata a Firenze<br />
nel 1977) ha lasciato sul soffitto di una casa di Borgo<br />
Pinti. Un risultato che scaturisce da un percorso - portato<br />
avanti con dolce ostinazione - nel quale la Vannini<br />
tende a coniugare la pratica pittorica con l’attività<br />
di insegnamento e disseminazione: il tutto svolto<br />
nell’ambito dello Studio di Arti Decorative che dal<br />
2001 cura e conduce nel cuore di Firenze e che tanto<br />
assomiglia ad una di quelle botteghe che hanno contribuito,<br />
con il loro portato di sapere e di buon gusto,<br />
a disegnare il profilo artigiano ed artistico della nostra<br />
città. Maestro d’arte, alla solida formazione accademica<br />
della pittrice si fonde, infatti, un’attività del<br />
dipingere e decorare aperta a soluzioni diversificate,<br />
disponibile alle richieste di una committenza che ancora<br />
riconosce il primato al “bel disegno fiorentino” e<br />
Ambientazione del dipinto Frutta su soffitto<br />
non disdegna quello stile realista che ha attraversato,<br />
come un filo rosso, anche la storia pittorica toscana.<br />
Ecco quindi che questo lavoro guarda senza indugi<br />
ai festoni di frutta e fiori così ricorrenti nel Rinascimento<br />
locale, dai luoghi del potere alle dimore aristocratiche<br />
e borghesi. La decorazione esprime il suo significato<br />
compiuto nella freschezza del disegno, nella<br />
vivacità cromatica, con i gioiosi inserti coloristici<br />
dell’uva che si insinua tra i cespi più tradizionali degli<br />
agrumi, e si candida ad abbellire uno spazio di vita<br />
contemporaneo, come a rimarcare l’eterno anelare<br />
dei sensi alla bellezza.<br />
Lorella Baggiani<br />
393
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Franca Vannoni<br />
Studio: via delle Ginestre, 1 - 50142 Firenze<br />
franca.vannoni@tin.it - www.francavannoni.it<br />
Paesaggio, 2012, olio su tavola, cm. 85x48<br />
Fiorentina di nascita, Franca Vannoni ha frequentato<br />
l’Istituto d’Arte a Firenze e l’Accademia di<br />
Belle Arti dove, nel 1971, si è diplomata in Scultura<br />
con Antonio Berti. La sua attività espositiva ha<br />
inizio nel 1966 con le prime personali e collettive. Personalità<br />
poliedrica, laureata in Architettura, pittrice e<br />
scrittrice, Franca è dotata di un temperamento comunicativo<br />
che l’ha portata a fare parte dei gruppi artistici<br />
Spazio A (1974-76), Arteria (1988 90) e Manod’opera<br />
(1993) a tutt’oggi attivo. Dopo l’esperienza<br />
in ambito figurativo con il gruppo Spazio A, nel 1986<br />
la Vannoni presenta alla Galleria DADA di Tavarnelle<br />
Val di Pesa la sua nuova produzione. Si tratta di un’intera<br />
installazione - lastre fotoincise, incise e dipinte<br />
- nella quale sono integrati anche le pareti e i percorsi<br />
della galleria. Per questo tipo d’installazione l’artista<br />
conia il termine “non figurativo strutturale”, definizione<br />
in piena sintonia con il titolo della mostra<br />
Strutture mnemoniche. Varie e interessanti sono state<br />
le occasioni espositive e il dibattito interno al gruppo<br />
Arteria, che la porta a consolidare e sviluppare le<br />
precedenti poetiche e soluzioni formali, fino a giungere,<br />
attraverso le installazioni, ad azioni teatrali che<br />
chiamano lo spettatore ad un ruolo attivo. Proprio<br />
perché interessata alla “magia” creatrice dell’inconscio,<br />
e curiosa di scoprirla nel proprio percorso d’artista,<br />
dal 1989 al 1991, la Vannoni scrive e pubblica il<br />
libro Immagini scritte, in cui, attraverso l’analisi del<br />
proprio agire artistico, indaga i simboli dell’inconscio<br />
collettivo. Negli anni successivi fonda, insieme ad<br />
altri artisti, il gruppo Mano d’opera, il cui fine è mantenere<br />
inalterata la propria poetica e utilizzare un<br />
contenitore A4 come spazio divulgativo e aggregante.<br />
Intanto Franca ritorna al figurativo, portando con<br />
sé l’interesse per l’installazione. Nell’appuntamento<br />
espositivo Pompei a Borgo Marelli, realizza la Casa<br />
delle Amazzoni con quattro grandi opere pittoriche e<br />
materiali di vario tipo per creare il messaggio scenico,<br />
non privo di una vena ironica, così descritta nel<br />
titolo dell’intervento: “Parto per Kamakura per Kurare<br />
il mio Karma con il Kamasutra. Franka”. Oltre ad una<br />
proficua attività espositiva, Franca Vannoni ha operato<br />
negli anni scorsi come curatrice di eventi espositivi<br />
e culturali in Toscana. Hanno scritto di lei tra gli altri:<br />
Paolo Castellucci, Tommaso Paloscia, Giuseppe Nasillo,<br />
Dino Pasquali e Donato Conenna.<br />
394
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Piera Vicchi<br />
Via G. di Pace, 14 - 59100 Prato<br />
Tel. 0574 633751- Cell. 348 1206211<br />
Barche in attesa, 2006, tecnica mista, cm. 50x60<br />
Il Ponticello, 2006, tecnica mista, cm. 50x60<br />
Nasce a Prato nel 1947. Imprenditrice, con la<br />
passione per la pittura e la scultura (in creta),<br />
che ha sviluppato da autodidatta, si è perfezionata<br />
seguendo corsi per apprendere nuove tecniche<br />
oltre alla pittura ad olio. Si è specializzata nella tecnica<br />
ad affresco e dal 2001 è entrata a far parte dell’Ass.<br />
Artistica Culturale “Il Chiassino”. L’artista coglie l’essenzialità<br />
dei soggetti e li avvolge in un alone di mistero,<br />
ottenuto da questa sua singolare tecnica stilistica,<br />
che rende palpitante la superficie e poetica la materia;<br />
mentre “la costruzione dei soggetti trattati nelle ariose<br />
impaginature è solida e convincente… e si armonizza<br />
come per magia in una sonorità cromatica sobria,<br />
perfetta, vibrante e quieta”.<br />
Nello Sguanci<br />
395
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Miriam Vidali<br />
Cell. 348 8747642 - Tel. 0577 740621<br />
myriam.vidali@gmail.com - www.arsartispress.blogspot.it<br />
Cielo, 2011, olio su tela, cm. 60x45<br />
Mamma, 2011, olio su tela, cm. 60x40<br />
L’artista è nata a Gallarate (Va) il 28 ottobre 1961.<br />
Vive in Toscana dal 1973 e risiede a Castellina in<br />
Chianti (SI) in località Casafrassi 40.<br />
Miriam è un architetto, laureata all’Università di Firenze<br />
nel 1988. Appassionata di tutte le forme artistiche,<br />
disegna da sempre ma dipinge ad olio da circa 8<br />
anni iniziando e proseguendo tutt’ora sotto l’insegnamento<br />
del maestro d’arte Renzo Regoli di Siena.<br />
Le sue opere pittoriche abbracciano diverse tipologie<br />
di soggetti, come paesaggi, marine, fiori, architetture,<br />
ma la sua preferenza va alla figura umana, specie<br />
donne e bambini. L’artista cerca di rappresentarne le<br />
espressioni tramite la gestualità e la postura. “Mi<br />
piace molto utilizzare i panneggi delle stoffe - dichiara<br />
la pittrice - sia come abiti che come sfondi, per creare<br />
un elemento di movimento”. La luce è senz’altro un<br />
elemento emozionale fondamentale che l’autrice rappresenta<br />
in tutte le opere.<br />
396
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Chiara Viviani<br />
info@mariachiaraviviani.com<br />
Sole e acciaio, tecniche grafiche su carta, 2011<br />
Maria Chiara Viviani nasce a Colle Val d’Elsa<br />
nel 1976. Laureata in Decorazione all’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze ha svolto la<br />
tesi specialistica sulle Tecniche pittoriche della bottega<br />
toscana del Trecento. Dal 1995 ad oggi ha partecipato<br />
a numerose mostre a Firenze (Biennale d’Arte<br />
Contemporanea, Vetrina degli artisti contemporanei,<br />
Otto artiste per l’8 marzo, ecc.) e in altre città (Casole<br />
d’Elsa, Livorno, Bergamo). Un suo modello in scala,<br />
progetto per la scenografia dell’opera di “Orfeo ed<br />
Euridice”, è esposto nel museo didattico dell’Istituto<br />
di Porta Romana a Firenze. Dal 1996 collabora con<br />
enti e organizzazioni di arte e design (Archirivolto, Domus,<br />
Arno Agency, Sala Gialla, Sentiero di Fuoco). Dal<br />
2000 svolge attività di insegnamento (disegno, tecniche<br />
pittoriche, discipline pittoriche contemporanee,<br />
tecniche dell’affresco, decorazione pittorica murale,<br />
scenografia) presso varie agenzie formative. Socia dal<br />
2003 dell’Antica Compagnia del Paiolo di Firenze, collabora<br />
con la Scuola Media Arnolfo di Cambio di Colle<br />
Val d’Elsa per il progetto P.I.A. per la valorizzazione del<br />
territorio e della figura di Cennino Cennini.<br />
397
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elena Vollmann<br />
Cell. 333 8123650<br />
elenaarte@hotmail.it - www.elenavollmann.com<br />
Senza titolo (dettaglio), 2013, tecnica mista su tela, cm. 100x70<br />
Elena Vollmann è nata in Kazakistan dove ha frequentato<br />
la Scuola d’Arte Statale della città di<br />
Karaganda con ottimi risultati. Dopo la prima<br />
formazione in patria, si è trasferita in Russia per portare<br />
avanti gli studi universitari come designer di moda.<br />
A questa fase della sua vita appartiene l’esperienza<br />
come stilista d’alta moda. È il primo episodio importante<br />
che mette alla prova la sua variegata creatività<br />
e che le fornisce una conoscenza concreta dei materiali<br />
e delle tecniche che si rifletterà più avanti anche<br />
nella sua concezione pittorica. Gli studi nel settore<br />
della moda proseguono a Zurigo, periodo in cui le sue<br />
aspirazioni artistiche si arricchiscono per orientarsi<br />
verso la pittura su molteplici materiali e con tecniche<br />
differenti. Nel 2006, Elena si trasferisce in Italia, a Firenze,<br />
dove apprende la tecnica dell’affresco e dello<br />
strappo d’affresco seguendo i corsi della Bottega del<br />
Bonfresco. Le competenze acquisite le consentono di<br />
dedicarsi con costanza alla realizzazione di affreschi<br />
per commissioni private, riscuotendo ampi consensi<br />
ed ottenendo importanti riconoscimenti in ambito pittorico.<br />
Il contesto artistico fiorentino diventa il terreno<br />
fertile in cui dare inizio ad un’intensa e pregevole attività<br />
espositiva, che le ha permesso di essere accolta,<br />
tra l’altro, nel gruppo degli artisti KPK che fanno capo<br />
all’associazione culturale della Casa di Dante. Recensita<br />
sui principali quotidiani fiorentini e su riviste di<br />
settore, di lei hanno scritto, tra gli altri, Roberta Fiorini,<br />
Pier Luigi Ciolli, Luigi Bellini, Daniela Pronestì, Joselia<br />
Pisano e Silvia Ranzi. Premiata al Premio Italia<br />
per le Arti Visive (2009 e 2010) e nell’ambito della manifestazione<br />
Atelier d’Artista (Gambassi Terme, 2009,<br />
primo premio), ha ricevuto il Fiorino d’argento al XVII<br />
Premio Firenze (2009) Molte le mostre personali e collettive<br />
realizzate in Italia e in Germania dal 1999 ad<br />
oggi; tra queste si segnalano alcune delle più recenti:<br />
Galleria Renessans (personale, 2010, Firenze), Villa<br />
Magnaguti (personale, 2010, Cerlongo di Gioto, Mantova),<br />
Synestesie in costruzione (2011, Casa di Dante,<br />
Firenze); On wings of joy (personale, 2011, Tepidarium<br />
del Roster al Giardino dell’Orticoltura, Firenze); inContri<br />
d’Arte (2011, Seminario Vescovile, Fiesole, FI); I<br />
linguaggi dell’Arte (2011, Comune di Castelnuovo di<br />
Garfagnana, Lucca); Dialoghi materici (2012, Galleria<br />
398
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Elena Vollmann<br />
Senza titolo, 2013, tecnica mista su tela, cm. 100x70<br />
Civico69, Firenze); Passi tra i colori (2012, Palazzo Municipale<br />
di Rieti); La forma della leggerezza (2012, Simultanea<br />
Spazi d’Arte, Firenze); Gli occhi sono le finestre<br />
dell’Anima (personale, 2012, Casa di Dante,<br />
Firenze); Epifania del Virtuale (collettiva con Kpk,<br />
2012, Sala del Basolato, Fiesole e Massa Marittima),<br />
Donne, artiste e… (2012, Ex Fornace Pasquinucci, Capraia<br />
Fiorentina); APXAIOЛОГIA (gruppo KPK, 2012,<br />
Museo Archeologico Nazionale, Firenze).<br />
“In ogni sua opera ci sentiamo invitati a percorrere un<br />
viaggio e a decifrarne la mappa che ci guiderà nell’attraversamento<br />
di differenti itinerari e a soffermarci in<br />
tappe diverse. La sua pittura costituisce, col disegno,<br />
le fondamenta del quadro sul quale, con interventi<br />
successivi - di collage, scrittura, altorilievo, objet<br />
trouvé, décor con metalli o cuciture con fili tessili -<br />
l’artista opera una continua trasmigrazione tra reale e<br />
immaginario, tra percezione di uno spazio esterno ed<br />
interno, intessendo un originale e personale dialogo<br />
con l’effetto trompe-l’oeil. Così le forme si muovono,<br />
avanzano verso l’osservatore e sempre più, nel progresso<br />
della sua ricerca, si avverte l’urgenza di rompere<br />
ulteriormente gli schemi e dunque di liberare la<br />
forma stessa per “continuare” il suo moto uscendo<br />
dai limiti del contorno del quadro”.<br />
Roberta Fiorini<br />
“La sua attività produttiva è fervida e pluridirezionale<br />
nelle applicazioni pittoriche, nelle scelte tematiche e<br />
nell’adozione di ready-made d’assemblaggio. Prendono<br />
corpo ideazioni dagli accenti performativi ed introspettivi<br />
nella contaminazione fluente tra forme dinamiche<br />
astraenti, lacerti figurativi, inserzioni letterarie.<br />
Il sofisticato melange di pigmenti a smalto, preziose<br />
campiture d’oro e argento, elementi perlacei, tessuti,<br />
filigrane metalliche, materiali e frammenti tratti dal<br />
reale inscenano, sulla tela o in accorpamenti scultorei,<br />
una sorta di teatralità lirica del quotidiano, intrisa<br />
di valenze esperienziali, sublimate ad arte e sostenute<br />
da aforismi filosofici o letterari, accuratamente<br />
scelti, di note personalità”.<br />
Silvia Ranzi<br />
399
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Patrizia Voltolini<br />
www.galleriamentana.it<br />
Espressione del Creato, olio su tela, cm. 120x80<br />
Patrizia Voltolini, fiorentina, dipinge da molti anni<br />
spaziando dalla tecnica ad olio all’acrilico, dalla<br />
tecnica mista all’acquerello, spesso privilegiando<br />
un tessuto pittorico materico. Molte le mostre realizzate<br />
in oltre vent’anni di attività, tra queste si ricordano<br />
le numerose esposizioni alla Galleria Mentana,<br />
con cui collabora da diverso tempo, quelle a carattere<br />
internazionale (Ginevra, Europ’Art 2001; New York,<br />
Artexpo 2000) e in altre importanti città italiane come<br />
Roma (Galleria della Tartaruga, 2001) e Cagliari (Galleria<br />
La Bacheca 2002). Alcuni suoi lavori si trovano in<br />
collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.<br />
“La sua opera pittorica realizzata ad olio, acrilico, tecnica<br />
mista o acquerello, è orientata verso l’astratto<br />
che nell’essenziale dei colori e dei segni rinchiude<br />
sempre il mistero della forma, da qui il fascino<br />
dell’opera che trova la sua lettura in un linguaggio<br />
diverso per ognuno: dalla massa l’origine, la creazione,<br />
dall’amalgama il particolare, dalla materia l’effimero.<br />
Un’ideale di ricerca verso qualcosa di intrinseco<br />
nella nostra vita, nascosto, ma rivelato (ri<br />
-velazione, cioè rivela nuovamente e rimane il mistero)<br />
al cuore di artista con l’occhio sempre pronto a<br />
cogliere la luce dell’idea, intesa come energia universale,<br />
un segno di verità per trasmettere agli altri e a<br />
se stessa messaggi di vita. La vitalità che entra nelle<br />
sue composizioni le fa apparire come cosmici Big<br />
Bang, meteore dai bagliori dorati, tracciati spaziali,<br />
ghirighori vaganti e nella scia di questa ricerca anche<br />
psicologica, troviamo affinità nella concezione di<br />
Nietzsche, che adoprava la parola caos nella sua accezione<br />
di origine, esplosione, immensità cosmica:<br />
“Bisogna avere il Caos dentro di noi per far generare<br />
una nuova stella”. L’esecuzione diviene silenziosa<br />
meditazione, colloquio, comunicazione transpersonale,<br />
una logoterapia (“logos”, la Parola, il Verbo) che<br />
presuppone una forte componente spirituale”.<br />
Anna Maria Masieri<br />
400
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Helgard Wertel<br />
Riparbella (PI) - Tel. 0039 347 12 44 392<br />
hkwertel@gmail.com<br />
Bambino della guerra, 2012, tecnica mista<br />
Helgard Wertel è nata in Germania. Ha seguito<br />
studi di storia dell’arte e filosofia all’Università<br />
di Heidelberg. Ceramista, ballerina, fotografa,<br />
dal 1991 risiede a Riparbella (PI). Tra le mostre collettive<br />
e personali realizzate, si ricordano: Documenta 6<br />
“Kunst und Medien” - Kassel/Germania (con Harry<br />
Kramer); le personali alla Galleria “Bianconero” (Heidelberg/Germania),<br />
alla Escuela d’arte “Leonardo da<br />
Vinci” (Barcellona/Spagna), alla “Casa dell’Arte” (Palazzo<br />
Marini, Rosignano Marittimo, Livorno), e numerose<br />
altre monografiche e collettive.<br />
401
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Helgard Wertel<br />
Il guerriero, 2007, tecnica mista<br />
Cane dell’inferno, 2009, tecnica mista<br />
402
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Helgard Wertel<br />
Dominatrice e dominatore, 2012, tecnica mista<br />
Nostalgia , 2013, tecnica mista<br />
“I lavori di Helgard Wertel, nella loro complessità,<br />
nascono da una riflessione sulla fotografia in bianco e<br />
nero, passando attraverso una sua riduzione all’essenzialità,<br />
fino quasi ad una sua dissoluzione, capace<br />
di produrre immagini da interpretare. Le cose e gli oggetti,<br />
che erano prima stampati con grana grossolana<br />
su carta, ora si appropriano della terza dimensione,<br />
quella dello spessore. Sono cose usate, smesse e dimenticate<br />
dall’uomo, lavorate dalle onde e dalla sabbia,<br />
e infine gettate sulla spiaggia: oggetti che, abbandonati<br />
e smarriti, sono esposti all’azione<br />
incessante della disgregazione. Tutto questo materiale,<br />
considerando ogni singolo oggetto per se stesso,<br />
ha vissuto la propria storia ed è stato ad un certo punto<br />
privato della sua natura originaria; adesso, nell’arte<br />
di Helgard Wertel, viene risvegliato a nuova vita, e<br />
viene investito di nuovi valori.Il senso di casualità che<br />
pervade gli oggetti, non nel senso di una loro presenza<br />
immotivata, bensì in rapporto alla loro diversa storia<br />
esistenziale e la rete di relazioni che s’instaura tra<br />
loro, creano lo scenario affascinante, pluristratificato,<br />
di un nuovo piccolo mondo.Sono piccoli universi, ma<br />
anche presentazione di singoli oggetti, che aprono un<br />
ampio ventaglio di esperienze, personali o collettive,<br />
in cui si manifestano emozione e ragione coagulandosi<br />
in effetti di malinconica riflessività o di sottile ironia.<br />
Piccoli spazi e gabbie che non si schiudono al<br />
primo approccio, e che dunque spingono lo spettatore<br />
ad avvicinarsi, a confrontarsi con loro, spesso agendo<br />
in questa loro proposta interattiva con specchi inseriti<br />
nel loro contesto. Solo ad una più attenta osservazione<br />
questi piccoli mondi, spesso illuminati dalla luce (a<br />
volte calda e serena, a volte fredda e aggressiva) rivelano<br />
lo stato della propria anima. Un’anima che talvolta<br />
traduce il mondo interiore dell’essere umano, come<br />
appare evidente nella serie Teatromondo delle Chimere,<br />
ma spesso delinea ed interpreta la condizione<br />
del mondo in cui viviamo”.<br />
Sabine Korth, Firenze 2004<br />
403
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Helgard Wertel<br />
Beslan, particolare, 2004, tecnica mista<br />
404
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Sara Wilson<br />
Cell. 348 3918156<br />
sarawilsonbarosi@yahoo.it - www.sarawilson.com<br />
Il cancellino, 2010, olio su tela, cm. 30x40<br />
Sara Wilson nasce a Londra e trascorre l’infanzia<br />
nella campagna di Norfolk. Negli anni Settanta<br />
si trasferisce in Versilia, dove trova l’ispirazione<br />
per i suoi dipinti. Ha partecipato a numerose mostre<br />
personali e collettive in Italia e all’estero, ricevendo<br />
premi e riconoscimenti. Nel 1996 apre il suo<br />
Studio d’Arte a Forte dei Marmi dove tuttora dipinge<br />
ed espone le sue opere.<br />
“La sua spontaneità non deve essere confusa con<br />
l’ingenuità. È un’istintualità, la sua, che è soprattutto<br />
un dono prezioso e raro: Sara Wilson può infatti permettersi<br />
la libertà di procedere in modo rapido e rivelatore<br />
sulla tela, guidata sempre da una forza invisibile,<br />
da un’energia misteriosa e felice che pulsa nel<br />
suo animo. Quell’energia la conduce sin dagli anni<br />
giovanili a riconoscere e a esaltare anche il più minuto<br />
particolare del creato, dove la poesia si concretizza<br />
in immagini”.<br />
Paolo Levi<br />
405
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Loretta Zagli Confalonieri<br />
Via di Caselline, 813/G - 50036 Caselline di Vaglia (FI)<br />
Tel. 055 405122<br />
Gli amanti, terracotta patinata<br />
L’orientale, terracotta patinata<br />
Loretta Zagli nasce a Firenze nel 1942. Pur dimostrando,<br />
fin dalle prime scuole dell’obbligo, un’innata<br />
inclinazione per il disegno e per il colore, si<br />
dedica agli studi di tipo tecnico-amministrativo per<br />
motivi familiari, anche se non tralascia la sua vocazione<br />
per la pittura dipingendo soprattutto ritratti per<br />
amici e familiari. Nei primi anni Settanta, dopo il matrimonio,<br />
può finalmente dare seguito alla sua passione<br />
per l’arte frequentando per cinque anni i corsi di<br />
cultura artistica e pittura tenuti dalla professoressa<br />
Edvige Poggi presso l’Istituto Francese Martenot di<br />
Firenze. È in quest’ambiente culturale che ha modo di<br />
studiare gli esempi dei grandi artisti del Novecento,<br />
cubisti e futuristi in particolare, approfondendo la conoscenza<br />
delle tematiche relative alla scomposizione<br />
del movimento e al dinamismo della figura. Agli inizi<br />
degli anni Ottanta, frequenta l’Accademia del Nudo e<br />
altri corsi di pittura tenuti presso Università dell’Età<br />
Libera dai professori Colacicchi e Bugatti che la stimolano<br />
alla ricerca di diverse forme e maniere espressive.<br />
In questi anni l’esigenza della “matericità” la spinge<br />
a compiere il passaggio dalla pittura al modellato.<br />
Sempre presso l’UEL frequenta i corsi tenuti dal professore<br />
Antonio di Tommaso, che si riveleranno basilari<br />
sotto il profilo artistico, facendola entrare, sempre<br />
più convintamente, nella sfera della “creta” e nell’apprezzamento<br />
della scultura. In questa nuova realtà riesce<br />
ad esprimere al meglio le sue pulsioni, filtrando<br />
e trasponendo le conoscenze dei classici e dei moderni.<br />
Dagli anni Novanta ad oggi partecipa, invitata, a<br />
diverse mostre collettive a Firenze (SAP A.I.C.S, Galleria<br />
Via Larga, Palazzo Cocchi-Serristori) e Livorno<br />
(Fortezza Nuova e Bottini dell’olio). Nel 2007 entra a<br />
far parte della Società di Belle Arti - Circolo degli Artisti<br />
- Casa di Dante, dove ha esposto con una personale<br />
e tre colletive.<br />
406
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Loretta Zagli Confalonieri<br />
Le quattro stagioni, terracotta patinata<br />
407
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Rita Zampini<br />
Via del Ghirlandaio, 46 - Prato - Tel. 0574 583882 - Cell. 339 7804761<br />
rita@ritazampini.it - www.ritazampini.it<br />
Momenti luminosi d’inverno, tecnica mista, cm. 70x50<br />
Formatasi presso l’Istituto d’Arte “Leonardo da<br />
Vinci” di Prato e al Corso di Nudo dell’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze, Rita Zampini porta<br />
avanti la sua espressione artistica nel figurativo,<br />
usando tecniche miste; i soggetti prediletti sono fiori,<br />
alberi, paesaggi, sempre affrontati con trasporto e<br />
afflato poetico, si potrebbe dire lirico. Tra gli eventi<br />
espositivi a cui ha partecipato si ricordano: Artisti in<br />
Cittadella, presso la Fortezza Firmafede a Sarzana;<br />
presso il Museo Civico G. Sciortino, Monreale, Palermo;<br />
Tutto Sposi, Fortezza da Basso, Firenze; Arte Padova.<br />
La sua più recente partecipazione è stata alla<br />
collettiva del gennaio 2013 “Artisti Paiolanti” presso<br />
la Galleria Via Larga di Firenze, presentata da Pier<br />
Francesco Listri e organizzata dall’Antica Compagnia<br />
del Paiolo, di cui Rita fa parte. Sue opere sono in permanenza<br />
nelle gallerie: “Immagini Spazio Arte” di<br />
Cremona, “Il Tempio” di Palermo, “Malatestiana” di<br />
Rimini. Di lei hanno scritto lusinghieri giudizi molti<br />
critici, tra cui Gavazzeni, Gigli, Biondolillo, Fappanni,<br />
Bianchi, Belgiovine, Perdicaro, Galluccio, Mongardi.<br />
Paolo Levi in “Avanguardie Artistiche”, 2012, ha definito<br />
l’opera di Rita «un’indagine in grado di far emergere<br />
la poesia più recondita del soggetto rappresentato<br />
[…]. I raffinati dipinti hanno l’aspetto smagliante<br />
delle cose preziose, esprimendo intenti estetici di<br />
grande valenza, e coinvolgendo così l’osservatore in<br />
un’atmosfera di magica elegia».<br />
408
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Luciana Zanchini<br />
luciana.zanchini@libero.it<br />
Mattinata d’autunno alla Fortezza da Basso, 2012, foto digitale<br />
“ Classe 1952, l’adolescenza sulle note dei Beatles,<br />
Equipe 84, the Rocks, i Nomadi, Mal dei<br />
Primitives, mi faceva sentire stretta la vita di<br />
famiglia dell’epoca perciò nel1970 ancora 17enne mi<br />
sono iscritta al corso per infermiera, giugno1972 diploma<br />
e il giorno successivo ero assunta dall’Arcispedale<br />
di S.M. Nuova, dove ho svolto l’attività di infermiera<br />
fino al 31 marzo 2008. Ho seguito il movimento<br />
femminista dell’epoca e anche lo stile di vita, i collettivi<br />
dove le donne parlavano dei loro problemi, primo<br />
la violenza psicologica e fisica e durante i quali le donne<br />
teorizzavano uno stile di vita più appagante. Novembre<br />
1978 incontro con l’arte nella bottega di restauro<br />
di quello che poi divenne mio marito, Roberto<br />
Benedetti, lì ho visto le colle, lo sverniciatore, i pennelli,<br />
i libri dell’oro per le dorature e tanto altro, ho<br />
visto dei pezzi di legno trasformarsi in splendide cornici<br />
attraverso questi strumenti e materiali che diventavano<br />
pastiglia, gesso, infine cornici lustrate con<br />
l’agata e patinate. Avrei voluto andare nella bottega a<br />
imparare, ma mio marito la pensava diversamente,<br />
ma nonostante tutto, ho seguito lo sviluppo di una sua<br />
tecnica di decorazione e gli ho proposto la domanda<br />
per un brevetto, io ho messo i soldi e l’impegno, lui la<br />
descrizione, il brevetto per la tecnica; il brevetto è arrivato<br />
nel 2001, e su consiglio dello studio legale, anche<br />
il deposito del marchio, Benedetti Firenze, purtroppo<br />
non ho avuto il tempo di imparare niente per la<br />
prematura scomparsa di Roberto nel 2004. Dopo il<br />
deposito della domanda di brevetto, ho cominciato a<br />
fare mostre con le realizzazioni di campionario, con la<br />
dicitura relativa alla domanda di brevetto in corso,<br />
1998 Artigianato e Palazzo 2000 Marta alla Fortezza<br />
da Basso, 2001 Chianti-life, nel 2002 sono andata in<br />
409
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Luciana Zanchini<br />
Verso il tramonto al Varlungo, 2008, foto digitale<br />
Brianza, nel 2003 a Carrara, 2004 di nuovo alla Fortezza<br />
al Salone del Mobile. Nel frattempo partecipavo<br />
anche a mostre collaterali con la mia collezione di factice<br />
giganti, 1999 a Marta, nel 2000 a Castelfiorentino,<br />
2001 a Carmagnola. È proprio per la mia collezione<br />
che sono arrivata alla fotografia digitale perché volevo<br />
fotografarla per fare un sito internet, volevo fotografare<br />
i flaconi con Firenze sullo sfondo e infatti avevo<br />
avviato una collana Firenze e Flaconi e il mio vicino<br />
di casa, grafico specializzato nell’impaginazione di libri,<br />
mi prestò la sua strana macchinetta, era il 1999,<br />
mi diceva, vai, scatta poi ti aiuto a capire il meccanismo.<br />
Dopo la pensione ho pensato di riprendere il<br />
progetto di fotografare, ma solo Firenze perché i flaconi<br />
devo ammetterlo, fanno parte di un passato che mi<br />
fa male ricordare e non li prendo più in considerazione.<br />
Ho fatto un corso di fotografia alla scuola APAB e<br />
anche alcuni altri corsi per la post-produzione, senza<br />
contare l’aiuto che mi ha dato e continua a dare Antonio<br />
Tucci, anche sull’impaginazione. Dal 2008 seguo<br />
le conferenze della prof. Elena Giannarelli, le meditazioni<br />
di catechesi attraverso l’arte di mons. Verdon e<br />
di altri relatori, le passeggiate fiorentine organizzate<br />
dalla biblioteca di Palagio di Parte Guelfa, faccio parte<br />
del gruppo degli Angeli del Bello, per conoscere la<br />
storia di Firenze, la sua realtà e cercare di mettere la<br />
sua storia nelle mie fotografie”.<br />
410
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Maria Zaslavskaja<br />
www.galleriamentana.it<br />
È<br />
nata a Mosca nel 1989, studia arte fin<br />
dall’età di nove anni per poi specializzarsi<br />
all’università negli anni dal 2006 al 2011.<br />
Nel 2009 ha partecipato a due mostre nella sua<br />
città natale e nel 2010 è entrata a far parte della<br />
rosa di artisti in promozione alla Galleria Mentana<br />
di Firenze con la partecipazione a tre rassegne:<br />
Geometrie della luce (aprile 2011), Valori di Continuità<br />
(dicembre 2011 e 2012).<br />
“La pittura di Maria Zaslavskaja è la narrazione<br />
di impressioni che si stagliano sulle tele, in rappresentazioni<br />
manifeste che riportano al reale.<br />
Le figure silenti, che si affacciano nei davanzali<br />
dell’esistere in una miriade di pennellate, riconducono<br />
ai sogni intimi che si precisano nei colori,<br />
che sfocano nei piani prospettici, sino a giungere<br />
all’Io dell’artista che si confronta col significato<br />
della vita e dello spazio. Le pennellate e le spatolate,<br />
nelle breccie delle sovrapposizioni delle<br />
tinte, portano al racconto che si manifesta<br />
nell’approssimativa cancellazione dei segni vecchi<br />
per fare emergere quelli nuovi, diventati portatori<br />
di messaggi positivi e di speranza (…). La<br />
rivelazione dei turbamenti è nella pastosità cromatica<br />
degli strati che affiorano e che, se pur affievoliti<br />
dai chiarori del bianco dato in modo discontinuo,<br />
non riescono a trasmettere sensazioni<br />
di tranquillità (…). Le frettolose tracce di tratti<br />
malinconici lasciano trasparire le stratificazioni<br />
del pensiero nella bruma densa delle velature<br />
morbide e corpose: l’immaginazione che porta<br />
The Poppy, 2012, olio su tela cm. 50x70<br />
lontano si mischia ai turbamenti di un presente che non<br />
dimentica il passato. I voli del pensiero si addensano<br />
nello spazio della tela rivelando l’animo dell’artista e la<br />
sua ricerca di spiritualità in armonie cromatiche mai<br />
troppo vivaci.<br />
Federica Murgia<br />
411
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Paraskevi Zerva<br />
zervaparaskevi@tin.it<br />
Esserci, 2011, terracotta policroma, cm. 25x13<br />
Il fuoco sacro, 2009, terracotta policroma, cm. 35x15<br />
Paraskevi Zerva è greca e risiede a Firenze. È laureata<br />
in Lingua e Letteratura Inglese e Americana.<br />
Diplomata in Danza classica (R.A.D). Lavora<br />
come insegnante di Danza Movimento Creativo (Diplomata;<br />
metodo Garcia-Plevin), e istruttrice Pilates<br />
(Diploma Pilates International Network). Scrive e pubblica<br />
poesie da tanti anni in Grecia in riviste letterarie<br />
e antologie. In Italia esordisce con La Sacra Danza<br />
dell’Essere, (ed. Masso delle Fate, prefazione di Silvia<br />
Ranzi) una raccolta che riceve riconoscimenti (Menzione<br />
d’Onore al Premio Firenze Capitale d’Europa<br />
2006, Primo Premio per la poesia proemio, al concorso<br />
Semaforo Rosso) e critiche su riviste letterarie, quotidiani,<br />
e on-line (www.literary.it). Il libro ha avuto ulteriori<br />
prestigiosi riconoscimenti in altri due occasioni,<br />
dalla Camerata dei poeti nel febbraio, 2008 a Firenze<br />
e nel 2009 quando è stato presentato al Circolo degli<br />
Artisti di Casa di Dante, a Firenze. Collabora dal 2007<br />
con l’Agenda Le Pagine del poeta, pubblicata da Pagine,<br />
partecipando con una poesia ogni anno ed è presente<br />
sulle antologie pubblicate dalla stessa casa<br />
editrice, Viaggi di Versi (2011) e In linea con la Poesia<br />
(2010). Nel 2009 riceve il primo premio a Palazzo Medici<br />
Riccardi, Firenze per il racconto (prosa-poesia) dal<br />
titolo “Tempi di petali di Rosa Antica” al concorso Le<br />
donne si raccontano organizzato dalla LILT toscana. La<br />
412
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Paraskevi Zerva<br />
Rinascere, 2009, terracotta policroma, cm. 58x36<br />
poetessa è presente nel Dizionario Biobibliografico<br />
dei Poeti e Narratori Italiani dal secondo Novecento<br />
ad oggi, Volume IV, ed.Bastogi. Nell’anno 2012 partecipa<br />
al secondo volume de I poeti contemporanei e la<br />
critica, a cura di Lia Bronzi e Angelo Manuali, ed. Bastogi.<br />
Ha frequentato un corso di pittura ad olio presso<br />
lo studio di pittori olandesi a Corfù, in Grecia dal<br />
1995-97. In Italia ha frequentato un corso di disegno<br />
presso l’Associazione Istituto Internazionale di Pittura<br />
e Disegno di Tiziano Bonanni a Firenze e ha frequentato<br />
il laboratorio di Scultura “Ellittica”, a Calenzano per<br />
cinque anni. Dal 2002 partecipa a varie mostre nel<br />
territorio toscano. Attualmente frequenta il laboratorio<br />
di disegno del nudo presso la scuola di Charles<br />
Cecil, la Scuola il Bisonte per un corso di incisione e la<br />
bottega della celebre scultrice contemporanea Amalia<br />
C. Duprè, (2006-2013). Nello studio- galleria della<br />
medesima scultrice, il 20 settembre, presenta la sua<br />
prima mostra personale di scultura e poesia. Nel<br />
mese di ottobre dello stesso anno, la mostra permane<br />
all’interno del Castello dell’Acciaiolo di Scandicci,<br />
Comune di Firenze.<br />
413
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Paraskevi Zerva<br />
Mai senza, 2005, terracotta policroma, cm. 60x45<br />
La mappa dell’anima, 2006, terracotta policroma, cm. 90x38<br />
“Paraskevi Zerva è una raffinata poetessa greca, rinomata<br />
per il nitore evocativo dei suoi frammenti lirici,<br />
che da anni pratica e trasfonde nel plasticismo scultoreo<br />
le valenze poetico - figurative della sua mitica e<br />
spirituale visionarietà allusiva tra reale e ideale. Allieva<br />
della nota scultrice fiorentina Amalia Ciardi Duprè<br />
ne segue le ascendenze formali per plasmare un originale<br />
universo immaginifico dalle trascendenze simboliche<br />
nel culto della bellezza, fuoco sacro della creazione,<br />
nella congiunzione compensatrice di armonia<br />
apollinea ed ebbrezza dionisiaca. Una serie antologica<br />
di opere in terracotta policroma e calchi in gesso - assoli,<br />
busti, volti, bassorilievi, dettagli - tracciano un<br />
itinerario di vissuti in cui trapela l’anelito ad una corporeità<br />
da riscoprire, assaporare nell’intesa multisensoriale<br />
verso un naturalismo cosmogonico che sappia<br />
risvegliare il contatto ancestrale con la carica primige-<br />
nia dei quattro elementi. Fluenti e vibranti sculture<br />
elevano a protagonista l’universalità della figura femminile,<br />
antica e moderna Afrodite, che si fa cullare ed<br />
emerge tra i flutti, si inarca tra i delfini guizzanti, liberando<br />
potenti emozioni tra le profondità abissali del<br />
mare, nella celebrazione della vita come rigenerazione<br />
e fecondità procreativa. Il modellato ora duttile al<br />
tocco, ora tornito e levigato sposa un’ intonazione<br />
classica intrisa di echi onirico-mitici di alta tensione<br />
morale nella resa interpretativa della irriducibilità<br />
dell’eros materno e sponsale: l’uno declinato nell’empatia<br />
confidente tra madre e figlio, l’altro nella sensualità<br />
di caldi abbracci dell’unità di coppia. Eros e<br />
psiche le coordinate centrali di un’escatologia segreta<br />
dai valori contemplativi che segna la variegata produzione<br />
scultorea di Zerva Paraskevì, spaziando dalle<br />
silhouette di ieratiche Κόρες, (korai) sino al vitalismo<br />
espressionistico di impulsi energizzanti sulla scia della<br />
mistica degli affetti più veri per una ridefinizione<br />
salvifica della propria identità: donna, madre, amante<br />
nella metamorfosi incessante del tempo”.<br />
Silvia Ranzi, catalogo ΑΓΑΠΩ;<br />
Dall’Alfa all’Omega, 2012<br />
414
Donne dell’Arte in Toscana<br />
Raffaella Zurlo<br />
raffaella.zurlo.ricreare@facebook.com<br />
Nasce a Milano nel 1980. Seguendo la sua naturale<br />
sensibilità artistica frequenta il Liceo<br />
Artistico Sperimentale delle Orsoline di San<br />
Carlo della sua città. Subito dopo la maturità, vince il<br />
concorso all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze,<br />
dove, nel 2003, consegue il Diploma di Laurea con<br />
specializzazione nel restauro di oreficerie archeologiche,<br />
moderne e contemporanee.<br />
Come restauratrice è chiamata dall’Opera del Duomo<br />
di Santa Maria del Fiore di Firenze, per il restauro della<br />
parte metallica dell’altare di San Giovanni, ed il<br />
restauro della croce di argento di Antonio Pollaiolo.<br />
Sempre a Firenze lavora alle Cappelle Medicee dove<br />
completa il restauro del Reliquiario di San Casimiro<br />
opera di Soldani Benzi, ed effettua la manutenzione<br />
straordinaria di quaranta reliquiari. Per il suo lavoro di<br />
restauratrice collabora con C. Innocenti, e G. Pieri alla<br />
pubblicazione del “Reliquiario di S. Pancrazio” Firenze<br />
2002. Contemporaneamente porta avanti gli studi e<br />
ricerche sulla fotografia con mostre e pubblicazioni<br />
varie. Intensa la sua attività espositiva.<br />
Il fascino di pienza e l’opera artistica<br />
di Raffaella Zurlo<br />
È tutta da raccontare, la vita artistica di Raffaella Zurlo.<br />
Dopo la laurea conseguita al prestigioso Opificio<br />
delle Pietre Dure di Firenze, lavora come restauratrice<br />
a diversi importanti progetti a Lucca, Milano, Monza,<br />
Firenze, ecc… Nel settembre del 2004, in occasione<br />
delle celebrazioni del VI centenario della nascita di Pio<br />
II, viene chiamata a Pienza per il restauro della facciata<br />
del Palazzo Piccolomini. Ed a Pienza, nella piccola<br />
splendida piazza della Cattedrale, Raffaella, folgorata<br />
da tanta bellezza e dalla magia di una città nata, come<br />
scrisse il Pascoli, “da un pensier d’amore e da un sogno<br />
di Bellezza”, decide di legarsi per sempre alla città<br />
di Pio. Vi cerca una casa, ed al termine del restauro del<br />
Palazzo, vi apre una bottega ed un laboratorio dal<br />
Poltronissima, 2011, padelle, gamba di tavolino rovesciata, tubi<br />
di rame del riscaldamento.<br />
nome significativo, che esprime tutto il suo credo artistico:<br />
Ricreare (Riciclo - CREativo - REstauro). Il suo<br />
estro, la sua innata sensibilità artistica, la sua ispirazione,<br />
trovano valido aiuto nella “bottega” dello scultore<br />
Emo Formichi, artista affermato, grande amico<br />
del poeta Mario Luzi. Con Emo, nasce un forte sodalizio<br />
basato sugli stessi canoni artistici del ready-made,<br />
del dadaista Marcel Duchamp.<br />
Nino Petreni<br />
415
416<br />
Finito di stampare nel mese di marzo 2013<br />
presso la Nova Arti Grafiche<br />
Via Cavalcanti, 9/D - 50058 Signa (FI)<br />
Tel. 055 8734952 - Fax 055 875713<br />
www.novaartigrafiche.it
ISBN 978-88-6039-280-0<br />
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