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2013


2013<br />

A cura di<br />

Giulia Ballerini<br />

Maria Grazia Barbarito<br />

Giuse Benignetti<br />

Adele Brandaglia<br />

Cristina Bruni<br />

Lucia Bruni<br />

Elena Capone<br />

Roberta Fiorini<br />

Patrizia Landi<br />

Samanta Monco<br />

Veronica Mura<br />

Alice Pistolesi<br />

Daniela Pronestì<br />

Silvia Ranzi<br />

Sonia Salsi


COLLANA<br />

Artisti in Toscana<br />

2<br />

Diretta da<br />

FABRIZIO BORGHINI<br />

Con il contributo di<br />

Villa<br />

Gisella<br />

FIRENZE<br />

Il volume è stato realizzato da<br />

Iª edizione marzo 2013<br />

ISBN 978-88-6039-280-0<br />

Tutti i diritti riservati<br />

© Copyright Associazione Toscana Cultura<br />

e Masso delle Fate Edizioni<br />

Masso delle Fate Edizioni<br />

Via Cavalcanti, 9 - 50058 Signa (FI)<br />

www.massodellefate.it


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Scrivo questa nota introduttiva in qualità di direttore della collana Artisti<br />

in Toscana pur ritenendomi un intruso in una pubblicazione nata da un<br />

progetto editoriale esclusivamente al femminile.<br />

Infatti, le pagine che il lettore sta per sfogliare sono il frutto di un lavoro<br />

svolto da ben quindici critiche e storiche dell’arte ciascuna delle quali ha selezionato<br />

un certo numero di artiste attualmente attive in Toscana curando, per ognuna<br />

di esse, le singole schede biografiche e critiche e l’inserimento nel volume.<br />

Da questa imponente ricerca è emerso un quadro significativo delle presenze<br />

artistiche al femminile nella nostra regione all’inizio del secondo decennio<br />

del terzo millennio, un lavoro decisamente importante perché consente a un<br />

consistente numero di persone, dagli appassionati d’arte agli operatori del settore<br />

(critici, galleristi, mercanti d’arte, collezionisti, assessori alla cultura e<br />

quant’altri) di avere a disposizione uno strumento la cui consultazione permetterà<br />

di conoscere anche nuove realtà artistiche con le quali stabilire contatti ed<br />

intessere proficui rapporti professionali.<br />

Concludo ringraziando sia le curatrici del volume, per l’attento e scrupoloso<br />

lavoro svolto, sia le oltre trecento artiste, che hanno onorato la pubblicazione<br />

con la loro presenza, per aver creduto in questa proposta editoriale mettendo<br />

a disposizione delle curatrici i materiali necessari affinché il volume risultasse<br />

così ricco di contenuti come si presenta al lettore che sta per consultarlo.<br />

Fabrizio Borghini


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tiziana Acomanni<br />

Via G. Banti, 8 - 50139 Firenze - Cell. 339 8315374<br />

aco.titti@inwind.it<br />

Scenografia, tecnica mista e grafica multimediale Acomanni<br />

Scenografia, tecnica mista e grafica multimediale Acomanni1<br />

Nasce a Firenze nel 1954, diplomata al Liceo<br />

Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Firenze.<br />

Docente di disegno, tecniche pittoriche<br />

antiche e nuove e musica in pittura ha insegnato Arte-<br />

Terapia a ragazzi autistici e caratteriali e svolto lezioni<br />

al Meyer, ha partecipato alla formazione per esami<br />

all’Accademia di Belle Arti ed all’Accademia Arte di<br />

Fiesole; ha collaborato per i Q1, Q2, Q3 e Q5 del Comune<br />

di Firenze, per l’Airone, per gli operatori e i pazienti<br />

del Villino100 Stelle e per la Tinaia in San Salvi<br />

in Firenze, per le Coop di Firenze. Ha collaborato con il<br />

Comune e la Provincia di Firenze, con il Comune di<br />

Campi Bisenzio, con l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario<br />

di Montelupo, con l’Ass.ne Arte e Cultura Studio<br />

Giambo, con l’Ass.ne Artistica Emilarte, con l’Ass.ne<br />

Artistica e Culturale Eventi, con l’Ass.ne Artistica<br />

Idee.ad Arte, con l’Accademia Kipling per la formazione<br />

artistica degli animatori. Ha collaborato come scenografa<br />

per l’Accademia Teatrale di Firenze, per i Teatri<br />

Mayakovskj con la regia di Salvianti, con la regia di<br />

Pietro Bartolini ai teatri La Pergola, Le Laudi, Verdi,<br />

Teatro13; con la compagnia Opus Ballet all’Obihall.<br />

Progetto Cavallo e Drago con G.Scabia, Vice Presidente<br />

dell’Ass.ne AIA per l’Italia; Art Director per l’Hotel<br />

Raffaello Firenze. Ha scritto Dipingere In Musica nuove<br />

idee per l’apprendimento pittorico ed ha illustrato<br />

Il Nuovo Emulo Di Bosco di Raul Cremona entrambi<br />

per la Florence Art Edizioni Fi. Ha inventato il metodo<br />

Pittura in Musica: esercizi per arrivare a percepire la<br />

pittura in modo creativo e ad esprimersi liberamente<br />

conoscendosi meglio. Ha vinto premi e svolto mostre<br />

personali e collettive in Italia e all’estero: Francia,<br />

Spagna, Portogallo, Norvegia, Cile, Germania; le sue<br />

opere sono presenti in collezioni private e pubbliche.<br />

Vive e lavora a Firenze.<br />

5


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tiziana Acomanni<br />

T. Acomanni, tecnica mista su tela<br />

T. Acomanni 2, tecnica mista su carta e multimediale<br />

6


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tiziana Acomanni<br />

T. Acomanni1, tecnica mista e aerografo su tela<br />

7


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sandra Ajello<br />

Via Antonio Stoppani, 12 - 50131 Firenze<br />

Tel. 055 579156 - Cell. 3406819231 - sandraajello@yahoo.it<br />

Federica, 1996, terracotta, cm. h 29 Maternità, 2003, terracotta, altezza cm. 30<br />

Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle<br />

Arti di Firenze, è stata titolare di una cattedra<br />

di Discipline Plastiche, suddividendo la sua<br />

carriera lavorativa fra il Liceo Artistico e l’Istituto<br />

d’Arte della stessa città. Ha costantemente arricchito<br />

la sua esperienza di insegnante attraverso la continua<br />

ricerca di forme espressive diverse, realizzando opere<br />

che hanno richiesto un’integrazione di discipline<br />

come la scultura, la pittura e il mosaico. Ha sperimentato<br />

inoltre la progettazione e la realizzazione di elementi<br />

decorativi per l’arredamento che ha presentato<br />

in diverse mostre.<br />

8


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Helena Amaral<br />

Rua do Campo Alegre 134-5°, 4150-168 Porto (Portugal)<br />

El corte inglés<br />

“ La sua arte è tenera, dolce come il suo modo di<br />

esprimere emozioni attraverso i fiori,fiori che<br />

sono espressione della gioia di vivere che impregna<br />

questa artista unica e inimitabile, un’artista<br />

che è divenuta ambasciatrice dell’arte e della cultura<br />

nel mondo intero”.<br />

Salon art-shopping<br />

“Helena Amaral cattura visioni di delizie terrene nei<br />

suoi stupefacenti dipinti floreali che irradiano luce,<br />

colore e composizione superlativi. La sua risplendente<br />

interpretazione di scene ispirate alla natura con<br />

vibranti luci baciate dal sole trasporta l’osservatore in<br />

un luogo idilliaco attraverso la sua vivida tavolozza, la<br />

sua conturbante composizione e la sua irradiante<br />

energia. La sua virtuosa opera floreale è senza tempo,<br />

nel suo stile impressionista, donante bellezza e concetti<br />

che stimolano il pensiero del fortunato osservatore,<br />

celebrando le gioie della natura e rendendo immortale<br />

la permanenza del nostro mondo naturale”.<br />

Rivista Art Acquisitor<br />

“La portoghese Helena Amaral, che fa fiorire i sogni...”<br />

Alfonso Confalone<br />

9


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Carla Arfaioli<br />

Cell. 339 1000965 - Tel. 055 222054<br />

carlarf@alice.it<br />

Gerani, 2008, olio su tavola, cm. 59x73<br />

Nasce a S. Vivaldo nel comune di Montaione<br />

(FI) l’8 maggio del 1951 e risiede a Firenze,<br />

dove lavora. Inizia a dipingere a partire dagli<br />

anni Novanta seguendo un percorso di apprendimento<br />

delle tecniche pittoriche con l’insegnamento di<br />

Shuko Matsuzawa e Maria Teresa Biffi Gentili, con le<br />

quali continua ad approfondire vecchie e nuove tematiche.<br />

Fin dall’inizio si è dedicata all’acquerello e alla<br />

pittura ad olio, tecniche che permettono di rappresentare<br />

meglio i temi della natura, scoprendone la bellezza,<br />

le forme ed i colori. Questa passione è proseguita<br />

fino ad oggi, preferendo ad altri stili pittorici, il disegno<br />

e la pittura dal vero o la rappresentazione da foto,<br />

sempre realizzate in prima persona. In questi anni l’attenzione<br />

e lo studio, partendo dai fiori si sono estesi al<br />

paesaggio, dipingendo luoghi familiari dove il contatto<br />

con la natura era più vivo, e utilizzando l’acquerello<br />

come strumento di osservazione e annotazione durante<br />

i viaggi e le vacanze. Ha partecipato a stage in<br />

Francia e a Venezia. Negli ultimi tempi, avendo maturato<br />

un interesse per la figura umana, ha iniziato a<br />

frequentare la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze.<br />

10


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Arquint<br />

www.arquint.it<br />

arquint.terrecotte@yahoo.it<br />

Storie di Giona (part.), 2009, formelle in terracotta, cm. 22x15x3 (opera intera cm. 22x99x33)<br />

È<br />

nata a Firenze nel 1955. Da alcuni anni si dedica<br />

alla modellazione di terrecotte,inizialmente in<br />

forma di bassorilievi e, più recentemente, di pezzi<br />

a tutto tondo. Ha frequentato la bottega dello scultore<br />

Claudio Nicoli, dal quale ha appreso le tecniche e<br />

la passione per la scultura. Ha iniziato ad esporre nel<br />

2007, partecipando ad una collettiva del Circolo “Il<br />

Tondo” di Sesto Fiorentino. Nel 2010 ha esposto in<br />

personale nell’ambito della rassegna “Le stanze comunicanti”<br />

alla ex Fornace Pasquinucci di Capraia<br />

Fiorentina.<br />

11


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lidia Atzori<br />

www.lidiaatzori.wix.com/virtual-gallery<br />

1904, 2013, grafica digitale, cm. 50x70<br />

Danzatrice, 2000, acquerello e matita su carta, cm. 30x21<br />

Nata a Milano, vive attualmente a Sesto Fiorentino<br />

(FI). La sua predisposizione all’arte e<br />

alla manualità si manifesta fin dai primi anni<br />

di vita. Trasferitasi con la sua famiglia, all’età di otto<br />

anni, a Firenze, completa gli studi superiori perfezionando<br />

la capacità grafica ed apprendendo le varie<br />

tecniche pittoriche, spaziando così dalla pittura ad<br />

olio alla tecnica degli acquarelli, da quella acrilica<br />

alla progettazione e decorazione tessuti. Ha offerto<br />

la propria collaborazione anche nel campo dell’alta<br />

moda. Esperta anche in grafica computerizzata, realizza<br />

opere digitali di grande effetto cromatico e stilistico.<br />

Negli anni Novanta inizia ad esporre i suoi<br />

quadri sia partecipando a mostre collettive che personali.<br />

Da un’iniziale pittura che si è realizzata attraverso<br />

la ricerca e lo studio del colore e dell’immagine,<br />

oggi le sue opere riflettono un ideale interiore e<br />

stilistico dell’arte, che volge lo sguardo ad una propria<br />

perfezione di bellezza e ne riscopre i multiformi<br />

significati, rappresentando il mondo con gli occhi della<br />

propria anima. Artista poliedrica, ha ricevuto vari<br />

riconoscimenti anche in campo letterario. Da ricordare<br />

il “Premio Letterario Leonardo - 1990” -Presidente<br />

di giuria, lo scrittore Mario Luzi-, nel quale Lidia Atzori<br />

si classificò nella rosa dei primi finalisti. I suoi scritti<br />

sono inseriti in antologie letterarie, tra le quali ricordiamo:<br />

“Poeti contemporanei e non - Antologia di<br />

poesia civile - Edizioni Agemina”, distribuito da Libri-<br />

Co in tutte le librerie d’Italia.<br />

12


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lidia Atzori<br />

Il porto, 2012, tecnica acrilico su tavola, cm. 60x 60<br />

“Il simbolismo che vediamo in Lidia Atzori, è un sogno<br />

che supera la realtà nella sua definizione e nella<br />

sua concretezza: è un sogno più concreto della realtà<br />

stessa, in una dimensione che ci fa scoprire sogni più<br />

vivi e più nitidi attraverso una potenza cromatica<br />

esplosiva”.<br />

Alfonso Confalone<br />

“Nell’arte di Lidia Atzori, si vive una ventata di innovazione,<br />

che porta finalmente Firenze a vivere una<br />

nuova modernità artistica, in un cambio genrazionale<br />

che offre nuova linfa e vitalità. Artista materica che<br />

attraverso le sue cromie riflette la modernità in cocetti<br />

di astrattismo legati al figurativo, creando immagini<br />

in movimento”.<br />

Jacqueline Monica Magi​<br />

“Lidia Atzori ha una pittura lussureggiante, molto materica.<br />

Ha la grande capacità di accostare il colore<br />

puro alla tela: capacità che era dei grandi maestri rinascimentali,<br />

quindi da buona fiorentina ha ereditato<br />

questa bravura. Artista molto materica, intereviene<br />

sulle tele anche apportando materiali; è una pittrice<br />

favolosa. I suoi quadri hanno un sapore straordinario<br />

di favole, esotiche per le cromie che sprigiona. È una<br />

pittrice di anima.”<br />

Daniele Menicucci<br />

13


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Audibert Beltramo<br />

andre.audibert0553@orange.fr<br />

www.galleriamentana.it<br />

Cavale Noire, scultura in pietra, cm. h 50<br />

Figlia e nipote di immigrati piemontesi e ponzesi,<br />

Angela Audibert Beltramo è nata in Francia a<br />

Carces, un affascinante villaggio della Costa Azzurra.<br />

Il suo amore per l’arte e per la musica nasce fin<br />

dalla prima infanzia aiutata dai genitori che gestiscono<br />

una sala di danza, teatro e concerti. Nonostante il<br />

desiderio di approfondire gli studi d’arte la famiglia la<br />

indirizza verso studi commerciali ma questo non basta<br />

a fermare la sua ricerca artistica e il suo interesse per<br />

lo studio delle linee, del chiaroscuro, dei colori ma<br />

anche delle forme e dei rilievi. Realizza disegni a pastelli,<br />

dipinti ad olio, acquerelli, ma è sempre più attratta<br />

dalla materia e già ad undici anni crea il suo<br />

primo bozzetto in argilla cruda sradicata dalla terra<br />

stessa. È la terra di Provenza, rocciosa e arida, che<br />

diventa fertile nella sua immaginazione. A vent’anni<br />

l’interesse per la scultura diventa sempre più marcato<br />

e la scoperta dell’opera della scultrice Camille Claudel<br />

la spinge ad una scelta. Guidata da questo entusiasmo,<br />

nel 1996, si iscrive ai corsi di scultura tenuti<br />

da Richard Blancquart che le insegna le tecniche realizzative<br />

e la spinge ad allestire la sua prima mostra<br />

nell’anno 2000. Dopo questa esperienza decide di<br />

fare da sola e nel 2002 apre uno studio sulle colline di<br />

Barajolle a Carces. La sete di scoperta non la lascia<br />

mai e la sua ricerca la conduce a riscoprire i codici<br />

espressivi dei popoli primitivi d’Africa e delle culture<br />

tribali. In Italia, a Firenze, ha esposto più volte in mostre<br />

personali e collettive alla Galleria Mentana entrando<br />

a far parte del gruppo di artiste storiche della<br />

Galleria.<br />

“Nelle sculture di Angela Audibert Beltramo si ritrovano<br />

i tratti marcati di ancestrali significati totemici,<br />

scolpiti e levigati nella dura pietra, che parlano del<br />

tempo, dell’uomo e della natura. Si rintraccia un frammischiamento<br />

narrativo di grande efficacia comunicativa,<br />

che ci fa cogliere la tensione fra materialità e<br />

sentimento di religiosità. L’artista, indagando nei misteri<br />

dell’animo umano, trova le emozioni, che la guidano<br />

nelle sue realizzazioni e che presentano sempre<br />

forti caratterizzazioni simboliche, dove emerge il suo<br />

amore per le culture di paesi lontani”.<br />

Federica Murgia<br />

14


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Bacarelli<br />

www.patriziabacarelli.it<br />

info@patriziabacarelli.it<br />

Diosperi, olio, cm. 35x25<br />

Nata a Firenze nel 1953. I suoi primi approcci<br />

con la pittura risalgono agli anni degli studi<br />

giovanili su sollecitazione del fratello gemello<br />

Massimo, pittore destinato ad imporsi in Germania e,<br />

nonostante gli impegni familiari e lavorativi, continua<br />

sempre a dipingere e ad approfondire la studio della<br />

storia dell’arte. Inizia ad esporre nel 1995 dando continuità<br />

alla frequentazione dell’ambiente artistico<br />

partecipando a rassegne e premi a Lastra a Signa, Firenze,<br />

Rignano sull’Arno, Prato, Roma, Pontassieve,<br />

Pontedera. In particolare, ottengono un ottimo riscontro<br />

le personali tenute nella sala consiliare del Comune<br />

di Rignano nel 1998, quella al Palazzo Datini di<br />

Prato nel 2000, quella all’associazione “Fate” di Firenze<br />

nel 2002 e quella del 2010 nella Biblioteca Comunale<br />

di Pontassieve. Fra i riconoscimenti ricevuti,<br />

da menzionare il primo premio- rappresentanza al<br />

Albero diospero, olio su comp., cm. 24x32<br />

“Città di Lastra a Signa” (1995), il settimo premio al<br />

concorso “Una fontana per la piazza” (1998), il terzo<br />

premio alla XXV edizione del “Premio Italia per le arti<br />

visive” (2010) a Capraia Fiorentina e il primo premio a<br />

Certaldo. Attualmente vive sulle colline di Rignano<br />

sull’Arno dove realizza, nel verde e nel silenzio, le sue<br />

opere che presentano temi ricorrenti come quello del<br />

paesaggio toscano, ricco di colori anche se venato da<br />

una crepuscolare malinconia, le nature morte, le marine<br />

e il suo contesto familiare al quale ha dedicato<br />

una serie di ritratti dei figli. Parallelamente si dedica<br />

anche alla lavorazione artistica del legno in stile fiorentino.<br />

15


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Bacarelli<br />

Rami di diospero, olio su tela, cm. 40x50<br />

“Del suo impegnativo viaggio interiore ed artistico<br />

sono testimonianza i suoi colori, i suoi orizzonti aperti<br />

come finestre sulla nostra campagna o sull’energia<br />

del mare, i fiori, gli alberi, nei quali spesso inserisce i<br />

ritratti delle persone a lei più care, meticolosamente<br />

strutturati assecondando una tecnica pittorica esigente<br />

ed una straordinaria sensibilità ai riverberi di<br />

luci ed ombre: con voce suadente riesce a stabilire<br />

una speciale armonia tra fisicità dell’immagine e spiritualità<br />

della ricerca.”<br />

Roberta Fiorini<br />

16


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Rossella Baldecchi<br />

Via Francesco Camici, 29 - 51100 Pistoia - Studio: Via Guerrazzi, 10/12 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 904113 - Cell. 320 1791905 - rossella.baldecchi@virgilio.it - www.rossellabaldecchi.com<br />

Sono sola, 2012, olio su tela, cm. 60x60<br />

Rossella Baldecchi, artista pistoiese diplomata<br />

all’Accademia di Belle Arti di Firenze, opera nel<br />

campo della pittura e della stampa d’arte da<br />

oltre 30 anni, esponendo in Italia e all’estero dove ha<br />

ricevuto numerosi premi e segnalazioni. Nel 2007, a<br />

cura di Siliano Simoncini e Maurizio Tuci e presentata<br />

da Eugenio Giani, espone nel Palagio di Parte Guelfa<br />

di Firenze la mostra “Parole dipinte”. L’evento, diventato<br />

itinerante, arriva nel 2008 a Lucca a Villa Bottini<br />

ed a Pescia nel Museo del Palazzo del Podestà. Nel<br />

2009, con nuove opere la mostra è ospitata nel museo<br />

Marino Marini a cura del Comune di Pistoia. Sempre<br />

nel 2009 vince il Premio Nazionale “Sergio Agosti” a<br />

Santhià e Carlo Franza le cura una personale di incisione<br />

a Firenze. Nel 2010 è presente con una personale<br />

di pittura e incisione in Germania a Reutlinger, a<br />

cura di Thomas Becker.<br />

Nel 2011 presenta “Haiku di primavera”, due personali<br />

a Pistoia e Lucca che hanno ricevuto l’illustre Patrocinio<br />

dell’Ambasciata del Giappone a Roma. Nel<br />

2011-2012 partecipa ad esposizioni in Giappone,<br />

Cina, Spagna, Polonia, Corea, Venezuela e Stati Uniti.<br />

Nel 2012 vince il 1° premio di pittura nella città di<br />

Ferrara. Dal 23 febbraio al 15 marzo 2013 a cura del<br />

Comune di Montemurlo presenta”Sogni al femminile”,<br />

nella galleria comunale Sala Banti. Altro importante<br />

evento del 2013 riguarda la realizzazione di un<br />

opera per la Biblioteca San Giorgio di Pistoia che sarà<br />

collocata in maniera definitiva nella sala della letteratura,<br />

intitolata a Gianna Manzini. L’opera, dal titolo “Il<br />

cielo addosso”, ispirata da un romanzo della Manzini,<br />

sarà presentata al pubblico con una mostra in tema<br />

nelle vetrine e nella sala espositiva della biblioteca<br />

sabato 9 marzo 2013.<br />

17


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Grazia Bambi<br />

Cell. 339 3969803<br />

bambi.mariagrazia@gmail.com<br />

Spirale, tecnica mista, cm. 72x51<br />

Maria Grazia Bambi nasce a Firenze, dove vive<br />

e realizza con grande passione le sue opere<br />

di tecnica mista su cartoncino. Di lei scrive<br />

Daniele Menicucci: “Artista onirica, paga al lettore<br />

una sua visione personalissima di fatti di vita, pensieri<br />

e visioni. Parla con il cuore e con la mente. La sua<br />

comunicazione è spontanea e profonda allo stesso<br />

tempo, il segno privilegiato alla forma ricorda certi<br />

stilemi tipici del gotico cortese, l’accuratezza pittorica<br />

è esemplare. Pittrice di miracoli, ingenuità, bellezza,<br />

candore e poesia. Simbolista concettuale, l’artista è<br />

fuori da ogni canone preesistente. Una ricerca armonica<br />

e spirituale perfettamente contenuta in un equilibrio<br />

geometrico assoluto”.<br />

La critica di Silvia Ranzi: “Evidenzia registri espressivi<br />

che hanno nella liberazione del fantastico il loro denominatore<br />

comune. Significativa è l’alternanza tra il<br />

codice geometrico arricchto da fluttuazioni organobiologiche<br />

ed i suggerimenti alla figurazione dai toni<br />

esistenziali. Il tutto coronato da una tecnica mista<br />

preziosa e di sensibile applicazione, dai cromatismi<br />

suadenti”.<br />

18


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Banchelli<br />

Cell. 339 1597049<br />

silviabanchelli@virgilio.it<br />

Tempesta, 2010, gesso, sabbia, corda su legno, cm. 79x20<br />

Incontenibile solitudine, 2010, gesso, corda, colla, su legno, cm. 75x17<br />

Silvia Banchelli nasce a Firenze dove frequenta<br />

l’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana.<br />

Dopo il diploma in Arti Grafiche, frequenta<br />

corsi di restauro e falegnameria, sempre in cerca di<br />

modi per curare, rielaborare, abbellire i vari oggetti<br />

che incontra.<br />

Pittrice, restauratrice, interior designer, artigiana,<br />

ama “giocare” con carta, gesso, cemento, legno, colori,<br />

stoffe, strumenti che le permettono di esprimere<br />

la sua artisticità, che spazia in modi diversi.<br />

I suoi quadri, nati da mille emozioni, si possono “vedere”<br />

anche col tatto, accarezzando, ricercando delicatamente<br />

le varie forme che li compongono.<br />

I vari materiali, gettati, modellati, accarezzati, impastati,<br />

si fondono per dare sfogo a una espressività incontenibile.<br />

I suoi soggetti preferiti sono gli alberi,<br />

che lei definisce: avvolgenti, protettivi, immensi.<br />

Rami sinuosi ondeggiano in mezzo ad un impastato<br />

immaginario di emozioni. I colori dello sfondo alludono<br />

a un affascinante, ineluttabile, inalterabile deserto.<br />

Il grande, vigoroso fusto dell’albero sembra richiamare<br />

l’antica sicurezza, ormai perduta, col quale<br />

padroneggiava lo spazio. I rami spogli si allungano,<br />

cercano, sospirano, desiderando qualcosa che forse è<br />

perduto per sempre. L’intreccio dei rami sembra abbracciare<br />

le nuvole che lo circondano, in cerca di un<br />

illusorio appagamento. Ai piedi dell’albero piccoli arboscelli<br />

come a confortare lo sperduto amico: “Tu sei<br />

molto di più di quello che assilla la tua mente in questi<br />

ultimi giorni, mesi, anni, ore, minuti. Sei molto di più<br />

dell’immagine che hai costruito, di come ti vedi e di<br />

come gli altri ti possono vedere. Ciò che hai realizzato<br />

fino ad oggi non rappresenta tutto ciò che sei capace<br />

di realizzare, ma solo una minima parte”. Non angustiarti,<br />

“non si è mai visto, né udito, sin dai tempi antichi,<br />

di un inverno che si sia trasformato in autunno,<br />

l’inverno si trasforma sempre in primavera”.<br />

19


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sara Bandini<br />

sarinabandini@gmail.com<br />

Lussuria, parte III, 2012, tecnica mista su zinco, cm. 20x20<br />

Sara Bandini nasce il 1 luglio del 1987 a San Miniato.<br />

Cresce a Fucecchio e frequenta il Liceo<br />

Artistico “Virgilio” ad Empoli. Prosegue gli studi<br />

a Firenze all’Accademia delle Belle Arti dove, in<br />

particolare, segue il corso pittura del professor Adriano<br />

Bimbi. Nel 2009, dopo un’esperienza di condivisione<br />

con altri artisti provenienti dall’Accademia, espone<br />

i suoi lavori all’interno della mostra “La roba del<br />

Mugello” - Cose, oggetti, strumenti e altre realtà dipinte<br />

- presso la villa di Cafaggiolo. A quest’esperienza<br />

ne segue, l’anno successivo, un’altra che darà vita<br />

alla mostra “Made in Mugello”. Si laurea nel 2011.<br />

Da due anni vive, lavora e dipinge a Marti. Ha l’occasione<br />

di collaborare a progetti artistici di vario genere<br />

che le permettono di continuare a sviluppare e approfondire<br />

i suoi studi.<br />

20


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisa Barbetti<br />

elisabarbettich@yahoo.it<br />

L’ascolto, 2004, tecnica mista su cartone<br />

Elisa Barbetti nasce a Certaldo il 13 marzo del<br />

1949. Per l’artista il proprio paese natale ha da<br />

sempre rappresentato una fonte di ispirazione e<br />

di serenità, che ha trasmesso nei propri dipinti. La sua<br />

è una formazione da autodidatta, ma che le ha comunque<br />

permesso di dare voce ad un’instintiva cromaticità<br />

ed attitudine a trasferire nelle proprie opere emozioni<br />

e sensazioni spontanee. Il ricorso alla fantasia è<br />

infatti per Elisa una vera e propria necessità, aiutata<br />

poi dalla sua professione di insegnante. Vari sono i<br />

periodi creativi attraversati dall’artista certaldina: da<br />

quello dei burattini in gommapiuma, a personaggi<br />

creati “ad occhio” direttamente con forbici e colla,<br />

alla manipolazione della creta in paesaggi e mascheroni,<br />

alla pittura di madonne e allegorie, fino al periodo<br />

dedicato alle miniature.<br />

21


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia M. Barbieri Felicetti<br />

Abitazione e studio: Via Anna Frank, 31 - 50020 Mercatale in Val di Pesa (FI)<br />

Tel. 055 8218155 - grazia-barbieri@libero.it<br />

Presentazione di Gesù al Tempio, 2012, cm. 50x40<br />

Fiorentina, laureata in Pedagogia all’Università di<br />

Firenze, ha svolto per molti anni attività d’insegnamento.<br />

Pittrice, iconografa, mosaicista, poetessa,<br />

appassionata nella ricerca e nella documentazione<br />

dell’Arte greco-bizantina. Si dedica all’Arte<br />

Sacra. È socia artista nella “Società delle Belle Arti-<br />

Circolo degli Artisti” Casa di Dante- Firenze. Ha pubblicato<br />

due raccolte di poesie: “Acqua d’Arno” presentato<br />

al “Caffè Letterario le Giubbe Rosse” dal prof.<br />

Franco Manescalchi. Firenze 1994. Ed. Nuove Proposte.<br />

“Il giardino delle chimere” Ed. Ibiskos- Empoli.<br />

“Artista stilisticamente personalissima, nelle sue<br />

preziose icone esprime una originale visualizzazione<br />

dei personaggi e delle epoche. Un tocco soggettivo<br />

sia nella scelta dei temi che nella realizzazione di figure<br />

esclusive e diversificate. Grazia M. Barbieri Felicetti,<br />

imprime la propria forza interpretativa nel segno<br />

deciso; ogni possibile armonia di carattere, nell’atteggiamento<br />

delle membra e nei volti. Nella pregnante<br />

coerenza narrativa, tutte le possibili sfumature<br />

dell’arte figurativa. Linguaggio pittorico antico e nuovo<br />

di un’Arte senza tempo”.<br />

Duccia Camiciotti<br />

“Grazia Barbieri, tra le discipline del suo versatile iter<br />

artistico, ha abbracciato ed approfondito la prassi<br />

operativa e l’estetica teologica a fondamento della<br />

22


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia M. Barbieri Felicetti<br />

La Vergine, 2005, cm. 32x45<br />

San Boris e San Gleb, 2006, cm. 40x60<br />

preziosa tecnica delle icone. Da anni l’artista fiorentina<br />

realizza con dedizione e studio dipinti su tavola,<br />

secondo i dettami della Scuola Greco-Bizantina, nella<br />

sequela a prototipi religiosi che interpretano soggetti<br />

mariani e cristologici, figure di santi, scene e personaggi<br />

tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento. Grazie<br />

all’impasto di pigmenti naturali, vegetali o minerali<br />

con tuorlo d’uovo a legante ed il ricorso a sapienti dorature<br />

si assiste alla delineazione di raffigurazioni religiose<br />

intrise di quel simbolismo cromatico senza<br />

tempo che riflette i contenuti dottrinari delle Sacre<br />

Scritture. L’intento creativo ed ascetico è instillare<br />

quell’intelligenza contemplativa che fa dell’icona una<br />

finestra aperta sull’invisibile ed un “tempio” delle verità<br />

di fede. Grazia Barbieri questo compito lo assolve<br />

con diligenza e ricercatezza sulla base di un disegno<br />

fluido dal pittoricismo morbido e ci offre attraverso le<br />

sue opere un viaggio spirituale nei modelli iconografici<br />

scelti per rivisitarli secondo un’eleganza calligrafica<br />

ellenizzante di estrema liricità. Allo scopo di evidenziare<br />

le teofanie dipinte nell’incavo denominato<br />

“arca”, l’artista si avvale di rifiniture ornamentali di<br />

stucchi a bassorilievo nella modalità “Pastiglia” che<br />

incorniciano o impreziosiscono le fisionomie dei volti<br />

nella dinamica lumeggiata e trascendente dello<br />

sguardo. Consapevole della funzione dell’icona quale<br />

segno teologico, liturgico e sacramentale, Grazia Barbieri<br />

non rinuncia a conferire un‘impronta personale e<br />

industriosa a quest’attività artistica che nell’unicità<br />

del suo genere rappresenta un colto medium evangelizzatore”.<br />

Silvia Ranzi<br />

23


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Valentina Barbieri<br />

Via Lamporecchiana, 229 - 50059 Vinci (FI)<br />

Cell. 334 1741186 - vale.barb89@gmail.com<br />

Allegoria dell’Italia: Pietà, 2012, tecnica mista su tela (acrilico e collage), cm. 90x100<br />

Nasce il 18 novembre del 1989 ad Empoli, in<br />

provincia di Firenze. Fin da bambina dimostra<br />

una predilezione per il disegno ed è di<br />

conseguenza che si iscrive al “Liceo Artistico Virgilio”<br />

di Empoli, diplomandosi nel 2008. Continua con<br />

gli studi artistici frequentando per tre anni l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze, con indirizzo pittura. Nel<br />

2010, con il gruppo Potlak, formato con alcune compagne<br />

di corso per l’occasione, partecipa ad una<br />

mostra presso il Tribunale di Pistoia, con la supervisione<br />

dell’artista Nevio Di Marco. Nel 2011 espone<br />

un’opera in una mostra collettiva con la sua classe<br />

di pittura, al Bobolino di Firenze. Nel gennaio del<br />

2012 partecipa ad una collettiva a Milano, in occasione<br />

di un evento organizzato da le Voice shoes,<br />

presso lo Showroom 055, assieme agli artisti Ludmilla<br />

Radchenko e Aleandro Roncarà. Nel giugno<br />

2012 partecipa alla “Festa dell’Infiorata” di Cerreto<br />

Guidi, con il tema “l’Apocalisse”, realizzando assieme<br />

ad altre tre giovani artiste, un’opera a terra, con<br />

segatura colorata e fiori, della grandezza di 2x4m.<br />

Nell’ottobre del 2012 esegue un’opera murale e decora<br />

delle vetrate presso le Pubbliche Assistenze<br />

Riunite di Empoli. Ad oggi continua a coltivare la<br />

passione per la pittura nella sua casa tra le campagne<br />

di Vinci (FI).<br />

“La sua pittura è un gioco di forme e colori in cui l’artista<br />

raffigura soggetti immersi in un alone di ambiguità,<br />

che divertono, affascinano e offrono mistero”<br />

(Cristina Bruni).<br />

L’opera (“Allegoria dell’Italia: Pietà”) è nata “ispirandomi<br />

alla Pietà del Carracci, infatti si può notare che<br />

la posizione della mia Italia è molto simile alla posa<br />

del Cristo; un’Italia in agonia, sorretta dalla falsità<br />

della classe politica che ci governa (il giullare mascherato<br />

che la sorregge con mano artigliata), dalla<br />

dipendenza totale dai soldi (lo sfondo) che oramai<br />

sono il fine di ogni azione ed interesse”.<br />

24


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristina Bazolli<br />

cri.baz@fastwebnet.it - www.equilibriarte.net/cristinabazolli<br />

www.premioceleste.it/CristinaBazolli - www.facebook.com/cristina.bazolli<br />

Guardiani notturni, 2009, tecnica mista, cm. 40x30<br />

Sono nata a Poggio Rusco, in provincia di Mantova,<br />

nel 1957. Ho cominciato a dipingere giovanissima,<br />

sotto la guida del pittore ostigliese<br />

Dante Spelta. In seguito ho avuto la fortuna di frequentare<br />

lo studio di un maestro del surrealismo italiano,<br />

Lanfranco Frigeri, che considero il mio mentore.<br />

Ho intrapreso gli studi classici e mi sono laureata in<br />

Filosofia a Bologna. Dopo la laurea, mi sono trasferita<br />

a Brescia, dove, pur avendo poco tempo per dipingere,<br />

ho continuato a studiare, esercitandomi nella figura<br />

sotto la guida del maestro Schinetti. Nel 2000, mi<br />

sono trasferita a Firenze, nel quartiere di Santo Spirito,<br />

dove, appassionatami al lavoro degli artigiani che<br />

vi tengono bottega, ho continuato la mia ricerca, imparando<br />

l’arte della doratura, della miniatura e le tecniche<br />

pittoriche del Quattrocento toscano. Dipingo<br />

con la tempera all’uovo, su tavola, tela, cartapecora o<br />

carta, “illuminando” alcuni dipinti con foglia d’oro<br />

zecchino e mi occupo anche della decorazione e doratura<br />

delle cornici. Ritenendomi più artigiana che artista,<br />

ho esposto le mie opere per tre anni (dal 2003 al<br />

2005) nelle manifestazioni dell’associazione “La Fierucola”,<br />

in piazza S. Spirito e in piazza SS. Annunziata.<br />

Mi sono dedicata anche all’illustrazione per l’infanzia,<br />

dipingendo, nel 2007, le tavole di un libro di fiabe<br />

per la casa editrice Fatatrac. Divido il mio tempo tra la<br />

filosofia - che insegno al liceo “Dante”- e la pittura.<br />

Mi piace la commistione tra la pittura, la filosofia, la<br />

poesia e la musica: amo illustrare testi di canzoni o<br />

poesie e tradurre la filosofia in immagini. Ho esposto<br />

in personali e collettive a Firenze, Roma, Ferrara, Reggio<br />

Emilia, Brescia, Livorno, Montecatini.<br />

25


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Maria Bedini<br />

Tel. 338 1277878<br />

annamaria.bedini@unifi.it<br />

Anna Maria Bedini nasce a Buenos Aires (Argentina),<br />

dove trascorre l’infanzia. Si diploma<br />

all’Istituto d’Arte di Ancona nel 1974 e frequenta<br />

la Scuola Libera di Nudo presso l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze. Attualmente opera a Firenze e<br />

fa parte del gruppo artistico fiorentino “Casa di Dante”.<br />

Dall’ottobre 2012 al febbraio 2013 espone un<br />

elaborato a china presso la mostra “Wassily Kandinsky<br />

- dalla Russia all’Europa” al Palazzo Blu di Pisa.<br />

“Il percorso artistico di Anna Maria Bedini conosce<br />

trent’anni di assidua ed appassionata attività che privilegia<br />

la pittura quale medium tecnico congeniale ad<br />

esprimere un ricercato credo estetico: elaborare, sulla<br />

base di valori materici e tonali, un’originale ottica percettiva<br />

del reale che cattura effetti cinetici e cromatici<br />

nel caleidoscopio delle forme. Le tele di grande formato<br />

mettono in opera una figurazione astraente dalla<br />

sintassi compositiva studiata che si ispira ai dati fenomenici<br />

per restituirli trasfigurati o ingranditi nella rilevazione<br />

oggettivata di linee e volumi sotto l’azione<br />

epifanica del colore-luce, nella dinamica allusivo-semantica<br />

delle trame chiaroscurali nel gioco flessibile<br />

delle ombre. Il titolo “suggestioni” rende ragione di<br />

quello “straniamento” visivo-emozionale di ascendenza<br />

gestaltica che è alla base del processo creativo in<br />

cui l’artista si riconosce per selezionare inedite angolazioni<br />

dell’esistente nell’indagine strutturale di equilibri<br />

interni ed esterni, favorendo l’empatica rilettura<br />

del fruitore secondo la libera polisemia ludico-analogica<br />

delle immagini. Si assiste ora all’interpretazione di<br />

texture contemplative di ispirazione naturalistico-ambientale,<br />

ora ad una sorta di rivelazione metafisica del<br />

dettaglio di natura oggettuale o corporea in cui si<br />

esplicita la capacità singolare di A.M.Bedini di analizzare<br />

liricamente il visibile per ricostruirlo secondo una<br />

tessitura cromatica dai toni caldi ed assorti, grazie ad<br />

una tecnica mista-olio con apporti granulari – sostenuta<br />

dall’utilizzo preponderante, accurato, pastoso e vibrante<br />

della spatola che sa dar corpo ad inquadrature<br />

scelte, come si evince dalla varietà inconsueta dei titoli<br />

delle opere. Il fascino plastico, metamorfico, illusionistico<br />

della luce nei suoi riflessi cangianti esalta l’intento<br />

riflessivo di manifestare “porzioni” del reale<br />

Casello 182, trittico, 2012, olio su tela, tecnica mista, cm. 75x60<br />

Boogie Woogie, 2010, olio su tela, tecnica mista, cm. 100x100<br />

esplorato, evocato, rivisitato nel dinamismo di vivide e<br />

segrete geometrie per disegnare polifonie timbriche<br />

nello spazio. La vocazione alla pittura condotta con<br />

abilità, rigore e moderna concezione rende merito ad<br />

un’artista coerente che con immedesimazione lirica<br />

intensifica visioni biomorfe o antropizzate di un diario<br />

visivo, ricercato, perseguito con tattile sensorialità,<br />

per sublimare l’integralità del vivere nella verità esclusiva<br />

delle sue parti”.<br />

Silvia Ranzi<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Romola Bellandi<br />

Via Clemente Biondetti, 5 E - 50139 Firenze<br />

Tel. 055 400582<br />

Il comò, 1982, cm. 40x40<br />

Romola Bellandi vive a Firenze dove lavora ed ha<br />

insegnato per più di 20 anni. È diplomata<br />

all’Accademia di Belle Arti. Ha frequentato i<br />

Corsi Internazionali di grafica ad Urbino e i corsi di<br />

incisione di “Venezia Viva”.<br />

Una lunga attività di ceramista ed una buona esperienza<br />

di pittura su stoffa, ora la tentazione della grafica<br />

non vanno considerate come frutto ambiguo di un’incertezza<br />

di scelte, ma alternative all’impegno che Romola,<br />

ancora alla ricerca di se stessa, ha voluto sperimentare.<br />

Se quest’ultima è l’espressione profonda, lo<br />

vedremo fra qualche tempo (Romola già accenna a olii,<br />

a tele…punti d’approdo necessari per un’artista): intanto<br />

queste sue ricognizioni nel mondo familiare,<br />

questi eventi della cronaca naturale, questo essere<br />

profondamente legata alla realtà quotidiana, alludono<br />

ad una sicura solidità emotiva. Le soluzioni formali da<br />

mettere a fuoco andranno ancora studiate, ma questi<br />

lavori, ideati nella luce calma del quieto, meraviglioso<br />

scenario di via Bolognese Nuova, ed eseguiti in diretto<br />

rapporto con i migliori stampatori, hanno una loro<br />

identità di viva e fervida poesia.<br />

Giuse Benignetti, 1982<br />

27


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Daniela Bencivenni<br />

Via di Monteloro, 30b - 50065 Pontassieve (FI)<br />

Cell. 349 0756279 - dbencivenni@yahoo.it<br />

Nebbie al Poggione-Monteloro, 2010, olio su tela, cm. 40x40<br />

Fiorentina, da sempre interessata alla pittura, segue<br />

da alcuni anni i corsi del pittore Nazareno<br />

Malinconi. Ricercatrice etnobotanica (erboristaantropologa)<br />

predilige soggetti relativi all’ambiente<br />

in cui vive e lavora: i paesaggi e le piante che li caratterizzano.<br />

Il paesaggio è inteso come una finestra che<br />

si affaccia su un punto di vista interiore. Ognuno di noi<br />

ha un “paesaggio interiore” che vive e si trasforma e<br />

che è a sua volta influenzato dal paesaggio esterno,<br />

inteso come ambiente di vita.<br />

“Trovare l’armonia nel rispecchiarsi dei molteplici paesaggi<br />

interni ed esterni è in un certo senso lo scopo<br />

della mia ricerca”.<br />

Intensa l’attività espositiva degli ultimi tre anni: attraverso<br />

le iniziative dell’associazione “Gadarte”,<br />

partecipando a numerose manifestazioni ed esponendo<br />

in mostre personali e collettive a Firenze, Pontassieve,<br />

Montespertoli. Alcune opere sono presso<br />

collezioni private a San Francisco (USA). Tiene una<br />

mostra permanente presso il ristorante “Nuovo Orlando”<br />

a Monteloro.<br />

28


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Luciana Biagini Del Bianco<br />

Via delle Ginestre, 2 - 50014 Fiesole (FI)<br />

www.lucianabiagini.info<br />

Fertilità dell’autunno, 2010, pastello su carta, cm. 23x33<br />

Luciana Biagini Del Bianco ha da sempre applicato<br />

la sua innata perizia al disegno e a un severo<br />

impegno pittorico eleggendo il pastello a tramite<br />

e strumento di rappresentazione. Ha frequentando<br />

corsi di disegno e pittura con il professor Giorgio Barreca.<br />

Di lei scrive Pier Francesco Listri: “I fiori dipinti di<br />

quest’artista vivono nell’aria, respirano della propria<br />

viva fragranza, ma per la magia del pastello e per l’alta<br />

qualità della pittura dei fondi, perdono la convenzionalità<br />

di questo tipo di pittura e acquistano invece<br />

la fresca grazia della loro precaria e suprema vitalità<br />

vegetale. Sono, questi fiori, splendidamente dipinti,<br />

anche stemmi di nostalgia, araldi di un malinconico<br />

sguardo sul mondo che la pittrice sommessamente<br />

trasmette senza vistose sottolineature. Nella bellezza<br />

dei fiori si consuma il tempo breve fra lo sbocciare e<br />

l’appassire, e l’artista non lo dimentica. Ne nasce un<br />

fare morbido e caldo che consente tanto la finezza<br />

dell’arabesco quanto lo sfumato delle cromie con<br />

l’ausilio di luminosi ritocchi. Magia e merito di Luciana<br />

Biagini stanno nel bilanciare con grande equilibrio<br />

un’esattezza ottica straordinaria nel rappresentare il<br />

vero, conferendogli insieme un’araldica suggestione<br />

di simboli”.<br />

29


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adua Biagioli<br />

Cell. 339 7173955<br />

audabi2008@yahoo.it<br />

Tulipani, 2008, olio su tela, cm. 30x35<br />

Vive e opera a Pistoia. Dopo aver conseguito gli<br />

studi artistico-letterari, ha partecipato a numerosi<br />

concorsi nazionali e internazionali, sia<br />

sulla pittura che sulla scrittura, in particolare sulla<br />

poesia. La sua prima raccolta poetica “Come pensieri”<br />

è stata pubblicata nel 2011. “L’arte della pittrice<br />

possiede una profonda capacità di raggiungere la<br />

sostanza delle cose e nei suoi dipinti è possibile evincere<br />

una forte propensione anti-accademica, frutto<br />

di una radicata abolizione del disegno preparatorio e<br />

della linea di contorno. L’effetto reso è di qualcosa di<br />

non - finito, tocchi di colore corposi e vivaci, stesi attraverso<br />

pennellate fresche, rapide, intense, fino a<br />

raggiungere l’obiettivo finale del dinamismo e di vitalità<br />

in un elegante stile decorativo ed ornamentale<br />

che tocca i contenuti del figurativo nei suoi soggetti.<br />

Un’artista che ha molto da esprimere poiché il suo<br />

animo è pieno di delicatezza e di sensibilità” (Ambra<br />

Grieco).<br />

30


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Cristina Biagiotti<br />

Borgo Pinti, 45 - 50121 Firenze<br />

Cell. 333 4746474 - premcri@alice.it<br />

Pittrice, performer, creatrice di oggetti d’arte, nasce<br />

a San Casciano Val di Pesa (FI) e vive a Firenze.<br />

Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, il<br />

Magistero d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Firenze.<br />

Ha insegnato Arte e Immagine nella scuola secondaria<br />

di primo grado e conduce laboratori di arte applicata.<br />

Molte le mostre personali e collettive e i concorsi a cui<br />

ha partecipato. Tra queste si ricordano le personali:<br />

Concorso Internazionale Fanzine 2000 (Villa Vogel, Firenze);<br />

Trasfigurazioni Itineranti (2001, Galleria<br />

D.E.A.,Firenze); Torre del Faro (2001, Vada, Livorno);<br />

Passaggi… e paesaggi (2001,Palazzo Pretorio, Sesto<br />

Fiorentino); Le multiforme (2004, Biblioteca Comunale<br />

S.Casciano V.P.); Cantina Barbagianni (2008, Firenze);<br />

Barone di Porta Romana (2011, Firenze). Tra le collettive<br />

si ricordano: Omaggio all’Iris (2001, Villa Bellosguardo<br />

Caruso, Lastra a Signa); Carnevale e Capodanno<br />

Fiorentino (2002, Palagio di Parte Guelfa, Firenze),<br />

La Donna nell’Arte (2002, Palazzo Pretorio, Sesto F.no);<br />

Arte Donna (2002, La Pergola LaborArt, Firenze); Arcana-mente<br />

(2002 Art Point Black, Firenze); Premio di<br />

Pittura al concorso Vita (2002, Centro Internazionale<br />

d’Arte Sever, Milano); Cicli d’Arte (2003, Rassegna della<br />

Bici d’Artista a cura di Art Nest, Firenze); Galleria<br />

Malatestiana (2004, Rimini); Habitart (2004, Giardino<br />

del Teatro della Limonaia, Sesto F.no); Arte Ambientale<br />

e Arte Ambientata “Il Giardino di Ada” (2004, Firenze);<br />

Concorso “Urbs Mundi” (2008, Accademia Italiana “Gli<br />

Etruschi”); Concorso “Spiga d’Argento” (2012, Montespertoli).<br />

Come performer ha collaborato tra l’altro a:<br />

Tamburini in azione di I.Vitali (2001, Villa Vogel); Rosina<br />

e Celestino di I.Vitali (2001, Castello Broich, Germania);<br />

Shangai di I.Vitali (2001, Minimum Spazio d’Arte,<br />

ed. Morgana). Ha lavorato, come figurante, in diversi<br />

film tra i quali “Fuochi d’artificio”, “Un viaggio chiamato<br />

amore”, “Pontormo”. Hanno scritto di lei testate<br />

nazionali e riviste specializzate.<br />

“Fermare attraverso il colore il ricordo di un viaggio,<br />

l’emozione che non ti aspetti perché affiora improvvisa<br />

dal cuore silenzioso della natura, il profilo di un<br />

La signora della notte, smalto su cartoncino telato, cm. 35x25<br />

volto che parla di terre lontane e intrise di mistero; in<br />

altre parole, fare della pittura un intenso racconto di<br />

vita. È così che potremmo descrivere l’universo artistico<br />

di Maria Cristina Biagiotti, la sua capacità di vivere<br />

la pittura come un’esperienza totalizzante (…).<br />

Non c’è un prima e un poi nel suo iter artistico, un’interruzione,<br />

un passaggio, un’evoluzione di generi, ma<br />

tutto, colori, paesaggi e sogni risuonano in un concerto<br />

unico. Dipingere è per lei compiere un viaggio attraverso<br />

il mondo, e di questo viaggio fissare sulla<br />

tela le infinite variazioni cromatiche, gli accenti luministici,<br />

il mosaico di forme”<br />

Daniela Pronestì<br />

31


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Bianconi<br />

kikafree@virgilio.it<br />

Bambina con bolle, acquerello<br />

Francesca Bianconi, in arte KikaF nasce a Bergamo<br />

il 12 dicembre del 1968, ma vive ormai da<br />

quarant’anni a Cerreto Guidi. Ha avuto il suo primo<br />

approccio verso il disegno come autodidatta, affascinata<br />

dalla figura umana, dipingendo volti e corpi da<br />

foto raccolte su giornali. Il suo vero e proprio viaggio<br />

nell’arte è iniziato però nel 1988 con i primi ritratti e<br />

quadri su commissione. La pittura è così diventata in<br />

quel periodo un elemento imprescindibile della sua<br />

persona: benché indirizzata dalla famiglia a diplomarsi<br />

come insegnante di scuola elementare, non ha mai<br />

intrapreso la carriera scolastica ma ha invece “divagato”<br />

cercando “un posto tra gli artisti”. Nel 1989 si è<br />

trasferita per qualche anno a Brescia, dove ha frequentato<br />

un corso di “Figura ed Acquarello” presso lo<br />

“Studio di Arti Visive” di Ruben Sosa, imparando le<br />

tecniche fondamentali del vedere e del disegnare con<br />

specializzazione nella tecnica dell’acquarello. Nel<br />

1990 ha continuato il suo percorso prendendo lezioni<br />

private dal prof. William Fantini, pittore ed espositore<br />

a mostre private; sotto la sua guida ha appreso le<br />

principali tecniche pittoriche e partecipato alla mostra<br />

collettiva da lui organizzata nel giugno del 1992 a<br />

Bovegno. A Brescia ha trovato il modo di esprimersi<br />

approfondendo varie forme d’arte anche attraverso<br />

diverse esperienze professionali, come la realizzazione<br />

di sfondi e scenografie, lavorando come vetrinista<br />

e realizzando anche due marchi commerciali. La sua<br />

formazione è continuata fino al giugno 1993, incanalandosi<br />

in particolare nel settore dell’illustrazione<br />

dell’infanzia, con il corso di “Fumetto e Illustrazione”<br />

presso lo “Studio di Arti Visive”di Ruben Sosa. Alla<br />

32


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Bianconi<br />

Giardino dei desideri, acquerello<br />

fine del 1993, tornata a Cerreto Guidi, ha continuato<br />

ad esprimersi in questo settore partecipando alla III,<br />

IV, VI e VII edizione del “Concorso internazionale di<br />

illustrazione per l’infanzia” organizzato dall’”Associazione<br />

Culturale Teatrio” di Chioggia, partecipando<br />

anche a laboratori estivi che le hanno fatto conoscere<br />

l’illustratore Mario Gomboli. Dal 2000 ha gestito un<br />

laboratorio artistico con esposizione e vendita delle<br />

sue opere. La sua passione artistica è proseguita illustrando<br />

disegni adatti all’infanzia, con acquerelli e oli<br />

dai colori scintillanti; nell’intento di raccontare l’arte<br />

anche ai più piccoli. La sua pittura si è infatti trasformata<br />

in qualcosa di più giocoso, realizzandosi in particolare<br />

in due mostre allestite a Cerreto Guidi: nella<br />

prima, nel settembre 2002, dal titolo “Filastroccando”,<br />

ha illustrato una filastrocca in 9 quadri dipinti ad<br />

acquerello. Nella seconda, nel settembre 2008, intitolata<br />

“Ti racconto una storia”, ha narrato la storia<br />

delle sante Liberata e Faustina attraverso illustrazioni<br />

realizzate ad acquerello e olio. Dal 2005 ha iniziato<br />

ad approfondire la tecnica della pittura ad olio sotto<br />

la guida di Andrea Meini. Con questa tecnica ha diversificato<br />

la sua produzione artistica, tornando a<br />

raffigurare volti, ispirata dalle foto dei viaggi del movimento<br />

Shalom nel mondo. Nel 2011 ha contribuito<br />

con un suo dipinto ad olio al progetto artistico che illustra<br />

la vita di Santa Liberata in un ciclo di 13 dipinti,<br />

promosso dal parroco don Donato per il Santuario di<br />

S. Liberata a Cerreto Guidi. Il settembre scorso ha<br />

partecipato alla collettiva “Colori in Bianco e Nero<br />

2012” esponendo una raccolta di opere intitolata<br />

“Volti al divino”.<br />

33


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Daniela Bigagli<br />

Cell. 349 1178278<br />

artedaniela@ymail.com - www.coloriastratti.it<br />

Pensiero, 2011, acrilico su tela, cm. 70x100<br />

Daniela Bigagli nasce a Pistoia nel 1974. Da<br />

sempre coltiva un forte interesse per le arti<br />

visive e per la pittura, ispirandosi principalmente<br />

alla corrente artistica dell’action painting. Per<br />

la realizzazione dei suoi dipinti predilige colori acrilici,<br />

che si intrecciano con la poesia. Daniela Bigagli ha<br />

partecipato a diverse esposizioni, in particolare nella<br />

città di Genova, tra cui la prestigiosa Mostra Mercato<br />

d’Arte Moderna e Contemporanea “ArteGenova<br />

2012”, le varie edizioni della Mostra Mercato di arte<br />

visiva “Galleria Mazzini come una galleria d’arte” e<br />

l’esposizione “Venti di Mare”, organizzata in occasione<br />

del 51° Salone Nautico Internazionale. Recentemente<br />

l’artista ha partecipato all’esposizione “Ventiquattrosette”<br />

presso il Centro Culturale Zerouno di<br />

Barletta. “Daniela Bigagli, la cui arte è una esplosione<br />

di toni svincolati liberamente dalle emozioni del quotidiano<br />

[…], si lascia dominare dalle suggestioni di routine<br />

e dalla gente per crear grandi intrecci di colore e<br />

spessore. Colori fervidi e vivaci sono espressione costante<br />

di momenti non necessariamente lieti poiché la<br />

pittura è, per la Bigagli, un maestoso mondo in cui ritrovarsi<br />

e lasciarsi andare. L’artista è a suo agio solo<br />

tra i toni, gli unici a saperla intendere e a consentirle<br />

di parlare come detta la mente e il cuore, unico mondo<br />

in cui realmente l’artista riesce ad esprimersi. La verve<br />

pittorica della Bigagli sta nell’uso esplosivo dei<br />

colori, reali protagonisti di una scena dove cumuli e<br />

dripping fanno da contorno all’armonia cromatica in<br />

cui mai l’oscurità tonale si esprime e prevale. Esiste<br />

una forte discrepanza tra le emozioni che spingono<br />

l’artista alla creazione e l’uso dei colori: l’inverno, tendenzialmente<br />

cupo e freddo diviene per la Bigagli<br />

arancione e rosso, il lutto è rosa fucsia: nulla corrisponde<br />

alla canonica espressione e viene stravolto<br />

dalla carica emotiva che la musica, sottofondo sempre<br />

costante per la creazione di un dipinto, le consente di<br />

plasmare. I colori prendono il sopravvento in un mondo<br />

artistico che è incanto ed esplosione per l’artista,<br />

liberazione e sfogo, consentendole di attuare la magia<br />

irripetibile che la denota”<br />

Anna Soricaro<br />

34


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Piera Biondi<br />

Abit.-studio: via Umbro-Casentinese,147 - 52011 Bibbiena (AR)<br />

posta@pierabiondi.it<br />

In controluce, 2011, acrilici su tela, cm. 100X70<br />

Nata ad Altopascio (LU), risiede ed opera da<br />

anni a Bibbiena. Ha coltivato fin dall’infanzia<br />

la passione per il disegno e per la pittura sperimentando,<br />

dapprima autonomamente, le diverse<br />

tecniche dalla tempera all’olio ed all’acquerello. Dal<br />

Duemila fa parte del gruppo AR.CA., degli artisti casentinesi,<br />

gruppo seguito ed impostato nell’insegnamento<br />

pittorico e nell’uso del colore dal mestro Amedeo<br />

Lanci.<br />

35


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Graziella Bindocci<br />

Via Giuseppe La Farina, 47 - 50132 Firenze<br />

Tel. 055 571974 - Cell. 333 9859016 - graziella.bindocci@libero.it<br />

Curiosità. A 5000 metri sul tetto del mondo l’incontro fra due<br />

civiltà (Tibet, 2005)<br />

La caramella. Negli occhi di un bambino la gioia per una caramella<br />

(Nepal, 2005)<br />

Graziella Bindocci è originaria di Montalcino e<br />

da tempo vive e lavora a Firenze. Il suo spirito<br />

creativo la porta ad esplorare discipline artistiche<br />

figurative quali la pittura e la scultura in creta;<br />

in altro campo fa esperienze psicoanalitiche e compone<br />

poesie edite in varie antologie. Il suo amore è la<br />

fotografia intesa come narrazione fedele di quanto<br />

visto e vissuto attraverso viaggi nel mondo; un’esperienza<br />

totalizzante ed appassionante che riesce a trasmettere<br />

a chiunque sappia “ascoltare vedendo” attraverso<br />

ritratti di bambini, vecchi, uomini e donne al<br />

lavoro cogliendo aspetti significativi del loro habitat e<br />

la loro cultura. È fotografia analogica: usa una macchina<br />

Canon OS 300 e per i ritratti si serve di un teleobiettivo<br />

per cui non ci si accorge di essere fotografati<br />

così da cogliere l’espressione più spontanea del<br />

soggetto. Socia dell’associazione culturale Gadarte<br />

collabora con il Consiglio occupandosi del settore fotografia.<br />

Ha presentato le sue opere in mostre personali<br />

molto apprezzate: Museo Civico di Chioggia - Hotel<br />

Esplanade Viareggio - Fortezza Medicea<br />

Montalcino - e Firenze: Aula Magna dell’Istituto Pari-<br />

36


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Graziella Bindocci<br />

Volto di pietra. Beduino nella magia di Petra (Giordania, 2008)<br />

Un sorriso nascosto. Ragazzo palestinese nel mercato di Racca<br />

(Siria, 2008)<br />

ficato Pacinotti Cavour, Gadarte, Quartiere 2, U.C.A.I.<br />

e Biblioteca Marucelliana dove con sue fotografie<br />

(Mongolia e Firenze) ha illustrato la presentazione di<br />

due libri delle poetesse fiorentine Duccia Camiciotti e<br />

Clara Nistri ottenendo grandi riconoscimenti di critica<br />

e pubblico. Una speciale segnalazione ha ricevuto la<br />

fotografia “Volto di pietra” nel premio Bargellini 2009.<br />

Partecipa attivamente alle mostre collettive organizzate<br />

dalle numerose associazioni culturali fiorentine.<br />

Danzatore. Festa della Primavera a Punakha (Buthan, 2009)<br />

37


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Graziella Bindocci<br />

Pastori. A nord di Aleppo un’immagine senza tempo (Siria, 2008)<br />

La battaglia. Guerrieri di Gengis - Khan in una rievocazione storica nel deserto dei Gobi (Mongolia, 2006)<br />

38


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Graziella Bindocci<br />

Paternità. Deserto del Gobi. Tenerezza di padre (Mongolia, 2006)<br />

39


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Christine Böeke<br />

christine.boeke@tiscali.it<br />

www.christine-boeke.com<br />

Serie Palmen, tecnica mista su tela, cm. 100x135<br />

40


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angelica Borali<br />

www.gallerimentana.it<br />

Primavera, 2013, olio su tela, cm. 50x100<br />

Nata in provincia di Bergamo nell’agosto 1984,<br />

comincia sin da piccola a manifestare interesse<br />

ed attitudine verso l’arte e il disegno. Inizia<br />

quindi il suo percorso come autodidatta e per affinare<br />

le tecniche pittoriche frequenta dal ‘98 corsi di pittura<br />

serali cercando di rubare i trucchi e i segreti ai suoi<br />

maestri. Fa parte del circolo artistico “Natale Morzenti”<br />

di Martinengo, paese d’origine, ed è proprio in<br />

questo contesto che muove i primi passi con esposizioni<br />

che le permettono di riscuotere successi di pubblico<br />

e di critica. Infatti è a Martinengo la prima mostra<br />

personale nel 2006 e da lì inizia una serie di<br />

esposizioni e mostre personali sia presso il paese natale<br />

e non solo che riscuotono grande successo. Dal<br />

2008 Angelica vive e lavora in Toscana in provincia di<br />

Pisa, dove dal suo piccolo studio continua la sua opera<br />

artistica, sempre alla ricerca di nuove idee e stimoli,<br />

ed anche in questo contesto partecipa a mostre<br />

collettive e personali.<br />

41


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonietta Borgioli<br />

Viale Spartaco Lavagnini, 8 - 50129 Firenze<br />

Tel. 055 489870 - Cell. 338 2727995 - pierpaolobenucci@virgilio.it<br />

Corridoio della Palazzina Reale, acrilico, cm. 100x70<br />

Antonietta Borgioli disegna e dipinge da quando<br />

frequentava l’Istituto d’Arte di Porta Romana<br />

tra il 1963 e il 1968. I suoi maestri sono stati<br />

Fiorenzo Faorzi, Mario Calderai, Dante Nannoni e Sergio<br />

Baroncioni. Nel 1989 comincia a dipingere in<br />

modo continuativo e la sua prima personale si tiene<br />

presso il “Gruppo Donatello” nel 2007. In questa mostra<br />

espone opere di vari soggetti: le nature vive<br />

dell’orto e del giardino, gli interni di una casa sulle<br />

soglie del bosco sull’Appennino toscano, le bambole<br />

antiche di famiglia. Nel 2010, sempre al “Gruppo Donatello”,<br />

espone una trentina di opere frutto di un<br />

suggestivo confronto tra gli ambienti della Stazione di<br />

Santa Maria Novella frequentati prima come studentessa,<br />

poi come insegnante pendolare. Come erano<br />

cambiate le geometrie, quali oggetti d’arredo erano<br />

scomparsi in questo luogo della vita che è la Stazione?<br />

Le linee di fuga delle scale esterne erano cambiate,<br />

mutate le luci delle vetrate, nati nuovi ambienti nel<br />

sottosuolo. In questi dipinti della Stazione, connotati<br />

da razionali e pulite architetture, dove rara è la presenza<br />

umana, si nota una sua attenzione all’opera di<br />

Hopper. Proprio con un dipinto che ritrae il nascosto<br />

corridoio che dalla Palazzina Reale porta al binario<br />

sedici, Antonietta Borgioli ha vinto il primo premio al<br />

quarto concorso nazionale “Città di Montecatini Terme”<br />

nel maggio del 2010. Negli ultimi anni Antonietta<br />

Borgioli ha partecipato a numerose collettive e nel<br />

2011 è entrata nel “Gruppo Donatello”. Da alcuni<br />

mesi lavora su bozzetti e studi vari, effettuati negli<br />

anni scorsi a Pistoia, sui resti della fabbrica Breda,<br />

nota con il soprannome “La Cattedrale”, ora restaurata<br />

come spazio per iniziative culturali.<br />

42


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Bosio<br />

silvia-bosio@libero.it<br />

Pescatori, 2004, olio su tela, cm. 150x64<br />

Silvia Bosio è nata a Roma nel 1972, ma si è formata<br />

a Firenze dove ha frequentato il Liceo Artistico<br />

e dove successivamente si è diplomata<br />

all’Accademia di Belle Arti. Attualmente vive a San<br />

Vincenzo a Torri e lavora come insegnante.<br />

Proveniente da una famiglia di pittori e musicisti ha<br />

coltivato fin dall’infanzia il gusto della creatività come<br />

espressione di una vitalità prorompente e gioiosa. Indubbiamente<br />

questo aspetto ha caratterizzato il suo<br />

approccio alle molteplici esperienze artistiche che fin<br />

dalla prima gioventù l’hanno vista in contatto con il<br />

mondo della moda, delle decorazioni di interni e degli<br />

allestimenti scenografici. Profonda conoscitrice delle<br />

tecniche pittoriche, imprime ai suoi dipinti ad olio una<br />

freschezza ottenuta alle pennellate allungate e fluide<br />

e ai colori attentamente bilanciati in base a studi<br />

compositivi. L’immagine rappresentata spesso trattiene<br />

la forza della prima impressione, quella più vera,<br />

quella più vicina ai sensi.<br />

Nei soggetti si nota la forte predilezione per la figura,<br />

da decenni al centro dei suoi studi. Anche nei gruppi,<br />

come pure nelle raffigurazioni delle folle, non viene<br />

mai perso quel senso di amorosa dignità che l’artista<br />

desidera infondere al singolo in qualità d’individuo,<br />

reso unico da un dettaglio o da un semplice colore che<br />

lo contraddistingue, dettando così la cifra della sua<br />

originalità: ne emerge un’umanità trasognata, incantevole<br />

e vivace.<br />

Samanta Monco<br />

43


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cecilia Brogi<br />

Cell. 338 4769417<br />

ceciliabrogi@libero.it<br />

Moltitudini 1, 2009, installazione (rame, acrilico, alluminio, ottone, materie plastiche), cm. h 1.70<br />

Artista fiorentina, dal 2008 si dedica alla creazione<br />

di sculture e installazioni. Tra le mostre recenti<br />

in cui ha presentato le sue installazioni, si<br />

ricordano: nel 2009, a Firenze, Eretikart (Sala dei Barnabiti)<br />

con Solido in luce 1, Ars Mediana (Sala delle<br />

Leopoldine) con Solido in luce 2, Sentieri delle stelle<br />

(località Gavignano, Antella) con Solido in luce 3 e<br />

Moltitudini 1; nel 2010 Festival della Creatività (Libreria<br />

Libri liberi) con Il sonno della prigioniera; nel 2011<br />

Convegno “Nosotras” (Salone dei Duecento, Palazzo<br />

Vecchio) con Moltitudini 2.<br />

NELLA TERRA<br />

ESSERI UMANI, ANIMALI,<br />

PIANTE, OGGETTI<br />

IMPOSSIBILE CONTARLI<br />

FATICOSO CATALOGARLI<br />

LASCIALI MUOVERE NEL LORO CAOS<br />

NEI LORO COLORI<br />

SIEDITI<br />

OSSERVA LA LORO ORDINATA<br />

MERAVIGLIA.<br />

Cecilia Brogi<br />

44


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Rita Brucalassi<br />

Abit.- studio: Via Bicocchi, 1 - 58022 Follonica (GR)<br />

Tel. 0566 54543 - 0588 26219 - Cell. 333 1612980<br />

Stalking, olio su tela, cm. 60x80<br />

Nasce a Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) nel<br />

1955. Vive e lavora a Follonica. Dopo il conseguimento<br />

del diploma inizia a dipingere con<br />

costanza dal 1974 dedicandosi allo studio delle arti<br />

figurative con attenzione particolare verso la figura<br />

femminile e lo splendido paesaggio toscano.<br />

Ha partecipato a rassegne e tenuto personali sia in<br />

Italia che all’estero, sue opere sono presenti in collezioni<br />

private e pubbliche. Nel 1997, con altri pittori<br />

della sua città, costituisce l’associazione artistica<br />

“Golfo del Sole”. Tra le più recenti presenze ricordiamo<br />

le numerose personali dal 2002 ad oggi, alla Galleria<br />

del Candelaio di Firenze, al Casello Idraulico a<br />

Follonica, a Massa Marittima nel Palazzo Pretorio e<br />

nella Sala Misericordia, a Castiglione della Pescaia,<br />

alla Galleria Art-Time di Udine; la Fiera “Immagina” di<br />

Reggio Emilia e la Fiera di Agrigento; in diverse rassegne<br />

a Firenze nel Caffè Storico Letterario “Giubbe<br />

Rosse”, alla Galleria “Via Larga” della Provincia di<br />

Firenze, alla Biblioteca Comunale, al Museo Archeologico<br />

e a Villa Viviani, a Milano presso la Galleria<br />

Modigliani, a Noale (Venezia) nel Palazzo Comunale<br />

della Loggia, a Roma nella Galleria “Il Trittico”, con la<br />

quale ha esposto anche a Portocervo, e nella Galleria<br />

“La Pigna”, a Panzano in Chianti nella sede comunale<br />

della Limonaia di Pescille. Il suo lavoro è documentato<br />

dalle riviste Eco d’arte moderna, L’Elite, Il Quadrato, e<br />

nei cataloghi “Comanducci”, “L’Agenda toscana<br />

dell’Arte” (a cura di Fabrizio Borghini), “Artisti Toscani<br />

del XXI secolo” (a cura della galleria Rotini di Livorno)<br />

e nel Catalogo Arte Mondadori del 2011.<br />

45


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gianna Bucelli<br />

Tel. 349 7507122<br />

www.giannabucelli.it - gianna.bucelli@gmail.com<br />

saggistici. Da pochi anni ha iniziato un percorso di<br />

ricerca del tutto personale, partecipando alla vita artistica<br />

con personali e collettive in Italia e all’estero.<br />

Insegna discipline pittoriche nei corsi organizzati dal<br />

Comune di Firenze. Vive e lavora tra la Val d’Elsa, Firenze<br />

e Roma.<br />

Pino + Pino, tecnica mista con lastra di ferro ossidata,<br />

cm. 100x120x4<br />

Gianna Bucelli nasce a Firenze. Si diploma<br />

all’Istituto d’Arte di Porta Romana nel 1978.<br />

Lavora inizialmente come creativa, grafica e<br />

decoratrice pubblicitaria. In seguito si orienta sempre<br />

più verso la decorazione murale ed il trompe<br />

l’oeil, realizzando interventi presso ville di privati in<br />

Italia e Svizzera. Contemporaneamente attraversa<br />

varie tecniche artistiche passando dall’intervento<br />

murale a mosaico alle illustrazioni per fiabe, da pitture<br />

commissionate (ritrattistica) agli acquerelli pae-<br />

“Ritrovarsi tra le braccia di un tempo sospeso. Visitato,<br />

conosciuto e abitato. Ritrovarsi in un paesaggio,<br />

dunque, che ci compensa da una natura estraniante.<br />

Algidamente toccante, vive nello sguardo e si presenta<br />

ai nostri sensi come se fosse – parafrasando Simmel<br />

– una promessa di conciliazione e fine di un frammento.<br />

«Come un’artista fuori tempo - racconta la<br />

Bucelli - cerco ancora la bellezza delle cose nel mondo,<br />

nella natura, negli oggetti, la loro sacra realtà.<br />

Esaltare la bellezza non per puro estetismo ma per<br />

innalzarla dalla materia sospendendola nel tempo».<br />

Comprendere la natura di uno spazio non è nulla di<br />

scontato, bensì una vitale rifigurazione di un presente<br />

denso di vincoli affettivi, di una consuetudine che ci<br />

spingere “al di fuori”. È una transizione che emerge<br />

da una semplice vivibilità. Come se fosse uno spettacolo<br />

teatrale queste tele dipinte bloccano gli occhi in<br />

una continuità scenografica e la Bucelli organizza il<br />

suo spazio di scena incorniciandolo di ampie quinte<br />

visuali. Ecco che, con la sua pittura, Gianna Bucelli<br />

tocca il paesaggio. Lo tesse in silenzio tra quei piani<br />

argentei o dorati di un cielo intimamente pensato e,<br />

con un ordine segreto, lascia emergere un punto sensibile<br />

che, in una sottile ambiguità onirica, ci libera in<br />

una profonda estasi”<br />

Una silenziosa estasi. I paesaggi di Gianna Bucelli<br />

Antonio Locafaro, 2012<br />

46


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marisa Buffoni Niccolai<br />

Via Ippolito Nievo, 2 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 903438 - Cell. 333 8744060<br />

La Tonnara, 2010, olio su tavola, cm. 50x60<br />

Nasce a Roma, ma vive e opera a Pistoia, dove<br />

inizia a dipingere intorno al 1980, alternando<br />

questa passione a quella della poesia. Inizialmente<br />

ha prediletto la pittura naturalistica per poi affrontare<br />

le atmosfere metafisiche, con composizioni e<br />

stesura dei colori particolari ed individuali. L’artista<br />

esprime la sua passione pittorica per l’acqua e i peculiari<br />

scorci paesaggistici, con sentimento e profondo<br />

trasporto. “Le emozioni e le sensazioni legate all’elemento<br />

acqua… lasciano tutto in sospeso. Non risolvono.<br />

Neanche l’immaginazione, nonostante voglia<br />

raccontare qualcosa, può farlo. Si resta così ad un<br />

passo dalla realtà, che non può essere definita, e a un<br />

altro passo dalla fantasia, che non si può toccare”.<br />

P. Aiuti<br />

47


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Burger<br />

Val di Lopia, 3 - I - 56046 Riparbella (PI)<br />

Tel. 0586 698126 - lopia3@gmx.net<br />

Têtê a`têtê, 2010, grès<br />

Nata a Postal / Merano (BZ) nel 1954, ha studiato<br />

pittura alla Kunstgewerbschule Graz<br />

Austria e scultura, ceramica e design<br />

all’Università di Arti Applicate di Vienna. Tra il 1985<br />

e il 1993 ha insegnato all’Università di Arti Applicate<br />

di Vienna. Dal 1997 vive e lavora a Riparbella (PI).<br />

Diverse esposizioni collettive e personali in tutta<br />

Europa e a New York.<br />

Maria Burger nel suo atelier (Foto R. Dollmann)<br />

48


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Burger<br />

Teste, 2011, olio su vetro<br />

“Il cortocircuito fra un potente messaggio concettuale<br />

neo-gotico, che “esibisce” l’enigma esistenziale, e le<br />

raffinate terrecotte e gres di memoria antica, che ne<br />

strutturano il supporto, definisce il profilo insolito e<br />

suggestionante della personale “Tête-à-tête” dell’artista<br />

Maria Burger. Una sorta di stop-motion scultoreo<br />

crea movimento dalla ripetizione nello spostamento<br />

di uno stesso soggetto, ripreso da punti di vista diversi,<br />

alla luce di un ambiente impersonale e minimalista,<br />

compassionevole e universale, dove la memoria<br />

collettiva si manifesta nella forza plastica di un artificio<br />

nordico precipitato da un altro tempo, ma rivolto,<br />

insieme con grazia e potenza, al carattere del contemporaneo.<br />

La pura bellezza di teste, busti e volti ricorrenti,<br />

rilievi pronunciati o le singole sculture, attraversano<br />

la terza dimensione in un sodalizio sperimentale<br />

fra magnetismo e introspezione, calma e carica<br />

espressionista, che lascia aperti spazi di riflessione e<br />

impatti emozionali, fino a lambire dichiarate denuncie<br />

sulla condizione insieme bella e complessa dell’infanzia.<br />

Più in astrazione i lavori dipinti sul vetro, dove<br />

ancora l’aspetto di ripetizione ricorsiva, al ritmo pop,<br />

crea, da un cambiamento minimo di posizione, di trasparenze<br />

e di tonalità di colore, l’unicità di un frammento<br />

timido di personale espressione, rivelato dalla<br />

complicità tacita e silente della luce”.<br />

Elena Capone<br />

49


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Donatella Calamai<br />

Via Renato Fucini, 35 - 50041 Calenzano (FI)<br />

Cell. 347 9495644<br />

Momenti, acrilico su tela, cm. 100x120<br />

Donatella Calamai è pittrice e orafa. Nata a Sesto<br />

Fiorentino, vive e lavora a Calenzano. Ha<br />

realizzato diverse mostre personali e collettive<br />

in varie regioni italiane. Hanno scritto e parlato di lei<br />

critici, quotidiani, riviste d’arte ed emittenti private.<br />

“Ho dinanzi agli occhi, come punto di riferimento, le<br />

riproduzioni dei quadri esposti dalla pittrice a Venezia<br />

nel 1999, e noto con piacere in quelli di oggi, messi a<br />

confronto il graduiale abbandono del fondamento decorativo<br />

con cui la pittrice, sia pure in modi garbati,<br />

esprimeva la propria poesia sì che l’ansia seminascosta<br />

dietro ai segni e ai colori di allora e collegata misteriosamente<br />

‘ai valori fondamentali che sono alla<br />

base dell’essere umano’ (come recita il manifesto di<br />

Extrarte) è venuta fuori oggi dall’ingabbiamento, ha<br />

rivisitato l’espressione e l’ha liberata di un legame<br />

indubbiamente piacevole ma non consono ai fini del<br />

messaggio che l’artista avrebbe voluto lanciare in sintonia<br />

con l’evoluzione dei costumi e dell’arte dei tempi<br />

nuovi. Quel messaggio, dunque, è oggi una realtà.<br />

E l’artista lo esprime con accentuata personalizzazione<br />

nella conquista degli spazi nei quali una più chiara<br />

definizione dei ‘corpi’ ammessi a popolarli riflette una<br />

maggiore armonia nella composizione. Che può dirsi<br />

totalmente sua perchè plasmata con un linguaggio<br />

fuori da ogni ‘ismo’ e convenzione”.<br />

Tommaso Paloscia, Firenze, ottobre 2002<br />

50


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Antonietta Canalini<br />

Via XII Martiri, 40 - 50017 San Piero a Ponti (FI) - Tel. 055 8998136<br />

canaliniantonietta@tiscali.it<br />

Paesaggio toscano, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

“ Potrebbe sembrare retrò l’assunto di Giovanni<br />

Fattori che sosteneva si dovesse trarre ispirazione,<br />

per dipingere, dalla realtà naturale. Per<br />

Maria Antonietta Canalini, a giusta ragione, non è<br />

così. Ella, con Fattori, trova la natura uno spettacolo<br />

emozionante che offre infiniti suggerimenti affinché<br />

ognuno esprima al meglio la propria creatività. È infatti<br />

a codesto principio che Maria Antonietta informa<br />

tutta la sua opera pittorica, ricca d’immagini naturalistiche<br />

dai colori luminosi e semplici e dalle solide<br />

composizioni che esprimono gli elementi essenziali,<br />

sempre apprezzati, del romantico verismo”.<br />

Ugo Fortini<br />

51


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Canciullo<br />

www.graziacanciullo.it<br />

attivi-pensieri@tiscali.it<br />

Sitlaus, 08<br />

Nata nel 1954 ad Adrano (Catania), risiede a<br />

Firenze. Ha frequentato l’istituto d’Arte di<br />

Giarre, conseguendo la maturità in Arte Applicata,<br />

e si è laureata alla Facoltà d’Architettura di Firenze.<br />

Dal 1970 svolge attività di ricerca grafico-pittorica<br />

arricchita negli ultimi anni da esperienze nei<br />

campi della progettazione architettonica e del design<br />

di oggetti d’uso. Nel 1995 e nel 1996 il suo lavoro viene<br />

promosso in numerose Fiere italiane ed estere<br />

tramite la pubblicazione “FierExpo Book” Edizioni Il<br />

Candelaio di Firenze. Dal 1996 alcune sue opere sono<br />

in permanenza alla Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei<br />

di Villa Clerici a Milano. Intensa l’attività<br />

espositiva degli ultimi anni, con presenze in rassegne,<br />

fiere d’arte e manifestazioni periodiche, nazionali ed<br />

internazionali, tra le quali diverse edizioni del “Premio<br />

Italia per le Arti Visive” ottenendo numerosi riconoscimenti<br />

editoriali ed espositivi, e del “Premio Firenze”<br />

(si ricorda in particolare, nel 2006, il terzo premio,<br />

medaglia di bronzo per la grafica); nel 2001 “Small Art<br />

Work Festival”, Skydoor Art Place, Aoyama, Tokyo<br />

(Giappone); nel 2002 “Rassegna d’arte nel 10° anniversario<br />

della Fondazione”, Centro Culturale Islamico,<br />

Madrid ; “Art per Nadal 2012”, BCM Art Gallery, Barcellona.<br />

Ha tenuto personali in spazi pubblici e gallerie<br />

in diverse città italiane.<br />

52


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Canciullo<br />

“Davanti a un’opera d’arte non sempre è facile farsi<br />

prendere, entrare in sintonia con i modi espressivi<br />

dell’autore: nel caso dei lavori di Grazia Canciullo ciò<br />

avviene invece in modo immediato, particolarmente<br />

semplice: la loro forza vitale è contagiosa. Forse perché<br />

l’autrice prende spesso ispirazione da brani musicali:<br />

sono molti i titoli che ce li ricordano (Exsultate,<br />

Fantasia mahleriana, per citarne qualcuno) e l’energia<br />

che trasmettono è diretta come quella musicale. I colori<br />

innanzitutto (sempre vivacissimi, e recentemente<br />

più brillanti grazie all’uso degli smalti, scelti in base<br />

agli accordi e al tema principale del frammento musicale<br />

di riferimento) ricreano l’effetto di armonia sonora<br />

da cui sono scaturiti.<br />

Le forme poi, che si compenetrano e si rincorrono<br />

come fanno gli strumenti e le voci nei brani di riferimento,<br />

sembrano compresse nello spazio del quadro,<br />

cercano di evaderne con uno slancio vigoroso. I grandi<br />

formati, infine, permettono quasi di immergersi, cogliendo<br />

appieno la carica e l’esuberanza creatrice.”<br />

Barbara Conti<br />

Fantasiestucke<br />

53


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Cambò<br />

Studio: Via della Chiesa, 1 - 55016 Porcari (LU) - Cell. 347 1847390 - laura22@inwind.it<br />

http://artenetwork.altervista.org/wam//cambo/camboA.htm - Pagina Facebook: I quadri di Laura Cambò<br />

Charlotte, 2010, acrilico su tela, cm. 50x70<br />

Giovane psicologa lucchese, dipinge per passione<br />

da autodidatta. Il soggetto prevalente dei<br />

suoi quadri sono gli animali dipinti con molta<br />

ironia, con colori acrilici, brillanti e giocosi. “Ecco che i<br />

cani e i gatti immortalati da Laura Cambò sembrano<br />

divertirsi dal come sono rappresentati dall’artista stessa<br />

e i loro atteggiamenti riflettono il pensiero e il sogno<br />

di ognuno di loro in quel momento. Del resto, come diceva<br />

Buddha, il vostro cane e il gatto potrebbero essere<br />

vostro padre o la vostra nonna, nella loro ultima<br />

reincarnazione, che stanno per raggiungere il “nirvana”,<br />

lo stato di eterna beatitudine” (Eraldo Di Vita).<br />

“L’artista con istintiva cromaticità trasferisce nelle<br />

proprie opere le sue emozioni e con una pittura semplice<br />

e genuina le conferisce un aspetto del tutto originale<br />

e personale, arricchendola con fantasia puerile,<br />

sempre feconda di contenuto” (Cristina Bruni).<br />

54


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonietta Capecchi<br />

Località Seracino, 13 - 56032 Buti (Pisa) - Tel. 0039 0587 723573<br />

Cell. 333 3015928 - a_capecchi@yahoo.it - www.antoniettacapecchi.com<br />

La nave, 2012, olio su legno trattato applicato su tavola,<br />

cm. 80x100<br />

L’artista è nata in Inghilterra, ma è vissuta dal<br />

1957 nella città di Lucca dove ha iniziato i suoi<br />

studi che ha poi concluso a Firenze. Attratta da<br />

sempre dal mondo delle arti figurative, ha praticato<br />

costantemente, nel corso della giovinezza e durante<br />

gli anni di insegnamento, il disegno e la pittura.<br />

La sua prima mostra si è svolta in Germania. A questa<br />

sono seguite poi le esposizioni nel Sud della Francia e<br />

a Parigi. La partecipazione di Antonietta Capecchi ai<br />

progetti espositivi di arte contemporanea si è fatta<br />

sempre più frequente nel corso degli anni: ricordiamo<br />

le mostre presso il College of the Atlantic a Bar Harbor<br />

nel Maine. Sempre in USA ha collaborato con la<br />

galleria Wingspread a Northeast Harbour dove ha incontrato<br />

un buon apprezzamento di pubblico e di critica.<br />

In Italia ha esposto a Lucca, a Pietrasanta, a Sermoneta,<br />

ad Anzio e a Milano; attualmente fa parte<br />

dell’Associazione “Arte in Lucca”.<br />

Dopo un periodo dedicato allo studio della figura,<br />

adesso la pittrice sta scrutando i nuovi orizzonti<br />

dell’astrazione.<br />

La possibile arte delle forme e del tempo<br />

Lavoro lieve di cuore, con forme che paiono tagliate<br />

dal diamante e con colori che esprimono cielo e terra<br />

insieme. Le opere d’arte che Antonietta Capecchi è<br />

Equilibrio, 2012, olio su tela, cm. 50x50<br />

capace di creare portano avanti una ricerca che non<br />

pare arrestarsi. L’autrice ha in mente viaggi e peregrinazioni<br />

nella storia dell’arte nostra e di oltralpe.<br />

Una volta conosciuta la monumentalità della Toscana<br />

non si può far finta di niente: ti rimane per sempre<br />

nel cuore e se sei un’artista, permane nelle tue creazioni.<br />

Neppure è possibile negare le proprie radici,<br />

Turner c’è e si vede. Tardava a far capolino nel catalogo<br />

di Capecchi, ma ora è presente in certe sfumature<br />

di celeste.<br />

Ma nel sublime del pittore inglese Antonietta entra<br />

imperiosa con le sue forme certe, invade la scena e<br />

propone i depositi della memoria: quella granulosità<br />

che puoi toccare con gli occhi è terra! I supporti rigidi<br />

sono graffiati, vissuti e si mettono in moto: novello<br />

futurismo. La tela, ove impiegata, è trattata col rispetto<br />

per la tradizione. Si usa l’olio e si è sapienti.<br />

Anche la ricerca formale risente di elementi e simboli<br />

che denotano un’ampia conoscenza della storia<br />

dell’arte da cui si parte per esplorare nuovi orizzonti di<br />

segno e di senso.<br />

Giovanna M. Carli<br />

storico dell’arte e critico<br />

55


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Enrica Cappelli<br />

Cell. 347 5158861<br />

enri01cap@alice.it<br />

Macchia viola, 2009, olio su tela, cm. 40x40<br />

Ortensie variazioni, 2010, olio su carta, cm. 40x40<br />

Nasce a Tizzana (PT), vive e opera a Firenze<br />

dove si è laureata in Economia e dove ha intensamente<br />

lavorato in settori importanti del<br />

Comune di Firenze: istruzione, cultura, urbanistica e<br />

successivamente in grandi aziende private. Affascinata<br />

da sempre dai colori e dal disegno ha studiato,<br />

ha tanto guardato e sotto la guida di Clara Carboni<br />

insegnante di pittura e disegno (Fortman studios attivo<br />

a Firenze fino al 2004) ha svolto un proficuo percorso<br />

didattico. Ora si dedica a tempo pieno a trasferire<br />

su tele e carte, con tecniche diverse dall’olio all’acquerello,<br />

dall’acrilico alla fusaggine, immaginazione<br />

e realtà. Tra le mostre personali, si ricordano: Il Viaggio<br />

(Hotel Athenaeum, Firenze 2007), Tela e Porcellana.<br />

La gioia del colore (Zone, Firenze 2007), Mostra<br />

alla Locanda del Castello (Sambuca Pistoiese 2007),<br />

L’Arte in altri luoghi (P.za Stazione - Studio Mineo, Firenze<br />

2009), Colore e spazio (Regione Toscana, Palazzo<br />

Bastogi, Firenze 2012). Ha partecipato a mostre<br />

collettive presso la Galleria Mentana (2010, 2011,<br />

2012 con l’ANLA) e al Concorso Città di Montecatini<br />

nel 2009.<br />

“Enrica Cappelli, dopo aver svolto brillantemente il<br />

ruolo di dirigente nella Pubblica Amministrazione del<br />

Comune di Firenze e nel privato, da oltre un decennio<br />

si dedica con totalità di intenti all’arte, affiorata negli<br />

anni della giovinezza, e perseguita in età adulta con<br />

esiti originali sia nella pittura che nella grafica. La<br />

personale a Palazzo Bastogi dal titolo “Colore e spazio”<br />

presenta un corpus scelto di opere che costituiscono<br />

la fisionomia matura di un iter produttivo felicemente<br />

intrapreso, nella messa a punto di un ricercato<br />

“racconto pittorico” che inscena atmosferici soggetti<br />

di vibrante e rarefatta fattura, in cui l’introiezione del<br />

mondo sensibile è veicolata liricamente grazie a trame<br />

e campiture compositive dal tocco vellutato. Campeggiano<br />

vedute dell’amato territorio toscano e di più<br />

ampio respiro mediterraneo, in cui emergono: delicate<br />

configurazioni di natura collinare, boschiva, valliva,<br />

punteggiata da silenti profili arborei; morfologie marine<br />

e lacustri del noto litorale tirrenico fino all’interpretazione<br />

di solarità insulari. L’occasionalità di viaggi<br />

compiuti in Libia, New York, Irlanda ampliano il raggio<br />

d’ispirazione verso nuove prospettive di rappresenta-<br />

56


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Enrica Cappelli<br />

Siepe in campo magenta, 2009, olio su tela, cm. 70x60<br />

zione dello spazio e degli insediamenti umani al confine<br />

tra realtà e trasfigurazione immaginifica. L’uso<br />

sapiente e soffuso del colore - ad olio o acrilico su tela<br />

e su carta; diluito a macchia nell’acquarello - si flette<br />

a rispettare gli spunti realistici nell’evanescenza evocativa<br />

ed emozionale del brano ritratto o si accende in<br />

addensati ocra e magenta a reinventare il reale in iridescenze<br />

simbolico-introspettive. Il contatto rigenerante<br />

con la biodiversità e le sue forme induce l’artista<br />

ad avvicinarsi all’universo floreale mediante<br />

pastosi e trasognati effetti cromatici. Ritrae con predilezione<br />

vaporose corolle d’ortensie nella varietà<br />

delle nuances botaniche, in assorte e momentanee<br />

pause di un quotidiano arricchito da presenze ornamentali.<br />

Dalla soavità espressiva del colore si passa<br />

all’eleganza della grafica nell’ordito segnico a fusaggine<br />

che gioca con le intermittenze luministiche dei<br />

bianchi, decodificando con abilità e morbidezza visioni<br />

naturalistiche, intrecci vegetali, inusuali scorci metropolitani,<br />

per captare moderne dissolvenze paesaggistiche<br />

nella ripresa di forme in movimento, nuova<br />

tendenza d’avanguardia della sua variegata produzione.<br />

Particolarmente votata a dar voce ad una visionarietà<br />

attinta dal reale nel grande e piccolo formato,<br />

Enrica Cappelli è animata da un’industriosa creatività<br />

attenta ai valori tattili, appaganti, pacificanti del fare<br />

artistico che spalanca dimensioni percettive e contemplative<br />

dell’esistente in proiezioni dilatate dagli<br />

accenti mnemonici ed onirici”.<br />

Silvia Ranzi<br />

57


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Cardini<br />

Cell. 335 8365631<br />

Cell. +39 335 8365631 - silviacardini@libero.it<br />

Silvia Cardini è nata a Firenze dove ha iniziato la<br />

sua formazione artistica in parallelo con gli studi<br />

classici. I suoi primi interessi sono stati la<br />

scenografia teatrale e l’installazione. Nel 1995 si laurea<br />

in Filosofia con una tesi su A. Artaud e comincia a<br />

partecipare a concorsi e manifestazioni artistiche in<br />

Italia e all’estero (Portofranco, Firenze 1994; Nel cuore<br />

della ghiacciaia, Carpi 1997; To kiss a different heart,<br />

Fulda 1998). Si iscrive all’Accademia di Belle Arti<br />

di Firenze dove si diploma in Pittura nel 2004. Partecipa<br />

alle mostre: Il Mugello disegnato (a cura di A. Bimbi<br />

e G. Cordoni) e Diario Inciso (a cura di R. Ceccotti e<br />

A. Bimbi). È invitata alla rassegna di Cure d’arte curata<br />

da G. Caverni e L. Pezzatini: la mostra viene scelta<br />

per la pubblicazione del libro “Dialoghi Muti. Disegni<br />

di Silvia Cardini-Poesie di Marco Di Bari”. A cura del<br />

Q2 Comune di Firenze, 2004. Nel 2005 vince la borsa<br />

di studio in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle<br />

Arti. Inizia ad insegnare alla Laba di Firenze e consegue<br />

l’abilitazione per la scuola media. Nel 2006 espone<br />

all’interno dei negozi e laboratori artigiani Riccardo<br />

Barthel a Firenze (Appesi d’Arte. Dipinti di Silvia<br />

Cardini-Installazioni di Elena Barhel). Disegna per manifesti<br />

e testi teatrali e partecipa alle mostre: I Cantieri<br />

del silenzio (a cura di M. Innocenti); L’altro sguardo<br />

(a cura di L. Bernardi e P. Ricci); La mano e il fiore, Seven<br />

Italian Artists (NCTU Gallery, Taiwan); Pittura:<br />

femminile, singolare, x4, (Galleria La Corte, Palazzo<br />

Antinori, Firenze). Nel 2007 espone nelle mostre collettive<br />

a cura di M. Pasquali: Oltre l’oggetto. Morandi<br />

e la natura morta oggi in Italia (Museo Michetti, Pescara)<br />

e L’alibi dell’oggetto. Morandi e gli sviluppi<br />

della natura morta in Italia (Fondazione Ragghianti,<br />

Lucca). Partecipa inoltre a: Tre (Palazzo Corsini, 2008)<br />

e Bildung (Galleria Tannaz, 2010). Espone nelle mostre<br />

personali: La grana delle cose a cura di A. Tempi<br />

(Montevarchi, 2008) e Attimi d’Interni a cura di D. Cresti<br />

(Firenze, 2010). Dal 2012 collabora con la Galleria<br />

Zweigstelle di Berlino. Vive e lavora a Firenze nella<br />

sua casa-laboratorio alla Nave a Rovezzano.<br />

Tulipani, 2012, pigmenti su tela, cm. 202x170<br />

“Nella pittura di Silvia Cardini vi è uno sguardo attento<br />

e profondo rivolto ai piccoli oggetti e luoghi vissuti<br />

della quotidianità che sembrano abbandonati ma che<br />

diventano parte di un mondo capace di suscitare emozione.<br />

Alla ricerca di tracce di una presenza umana<br />

che non compare, ma che si avverte, prende forma un<br />

narrazione per immagini che ricostruisce la realtà e<br />

l’immaginario della propria esistenza.<br />

Usa toni di colore delicati, una materia fatta di pigmenti<br />

naturali, che spesso contamina col bianco<br />

come se pennellate di memoria impastassero la visione<br />

reale. Dipingere è per lei instaurare un dialogo con<br />

le cose circostanti per mezzo di una rappresentazione<br />

a volte frammentaria, alleggerita da un’ironia e un<br />

distacco che ne rivela la loro intima essenza di cose e<br />

non di forme “.<br />

Tratto dai testi critici di A. Tempi e di D. Cresti<br />

58


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marta Carlesi<br />

Abit.: via Pagliucola, 27 - Studio: via della Quiete, 7/B - 5100 Pistoia<br />

Tel.-fax 0573 367714 - Cell. 339 1852532 - martacarlesi@yahoo.com<br />

Albero autunnale, 1970, olio su tela, cm. 50x70<br />

Nasce a Cagliari, ma vive e opera a Pistoia. Pur<br />

avendo seguito un corso di pittura alla Scuola<br />

d’Arte di Pistoia, con il pittore Umberto Mariotti<br />

e un corso di disegno e pittura all’Accademia di<br />

Firenze è in definitiva un autodidatta. Segue un periodo<br />

di intensa attività artistica durante il quale alterna<br />

la pittura all’attività di restauratrice. Le sue pitture<br />

sono dipinte dal vero realizzate con un linguaggio libero<br />

e spontaneo, in cui si stabilisce un rapporto fisico<br />

con la materia il cui effetto è sorprendente. È come se<br />

l’artista “ti afferrasse per mano e ti portasse dove li<br />

ha dipinti per condividere con te stessa le sensazioni<br />

che ha provato lei dipingendoli” (Carla Pacetti).<br />

Ha allestito mostre sia in Italia che all’estero: Norimberga,<br />

Monaco di Baviera, Meersburg presso il lago di<br />

Costanza ed Amsterdam.<br />

59


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Casini<br />

Viale Morgagni, 12 - 50134 Firenze<br />

Cell. 348 9541373 - laura@lauracasini.net<br />

Il risveglio di Venere, 2010, olio su tela, cm. 100x70<br />

Vive e lavora a Firenze. Di formazione fiorentina<br />

il suo iter artistico è complesso e articolato.<br />

Ha sperimentato varie tecniche pittoriche, il<br />

modellato, la ceramica e l’incisione su linoleum.<br />

La sua pittura è tonale secondo i dettami della scuola<br />

fiorentina. Le sue opere si trovano in collezioni private<br />

italiane e straniere. È membro dell’Associazione Culturale<br />

“La Rosa d’Oro dell’Arte”.<br />

“Donne potenti, insomma, quelle raffigurate in queste<br />

opere, donne tanto libere, fluide, leggere, cedevoli,<br />

quanto forti proprio in virtù di queste magnifiche<br />

qualità, necessarie per risultare vincenti, per non<br />

soccombere alla quotidianità esasperante. Il fascino<br />

dei quadri di Laura, però, sta anche nelle cose misteriose<br />

che circondano le protagoniste, paesaggi reali<br />

o fantastici in certi casi simbolicamente capovolti<br />

segno che Laura ha, probabilmente, compreso il senso<br />

nascosto della vita: la nostra esistenza non è determinata<br />

solo da cose immanenti, visibili, tangibili,<br />

ma soprattutto da trascendenze che sfuggono alla<br />

nostra comprensione e ne determinano l’andamento,<br />

trascendente, comunque imprescindibili dal nostro<br />

vivere che contiene in sé un insondabile mistero. E<br />

possibile che Laura, con i suoi quadri, stia dando una<br />

risposta personalissima, ma anche molto vera ad uno<br />

dei più grandi quesiti che l’umanità si sia mai posta:<br />

“chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?”. Chi<br />

siamo? Materia e spirito: acqua, terra, fuoco, aria e<br />

luce…”<br />

Lucetta Risaliti<br />

60


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Casini<br />

La Primavera, 2012, olio su tela, cm. 60x80<br />

“La pittura toscana d’oggi è viva. Giovani artisti sfidano<br />

i vecchi autorevoli di un tempo e si slanciano<br />

nell’arena. Ecco, per esempio, il caso di Laura Casini.<br />

Essa s’impone per un piglio tutto suo, fortemente toscano,<br />

ossia senza oleografie e preziosismi. Andrà a<br />

sbattere la testa nel realismo più retorico o addirittura<br />

nel miserabilismo? Ecco un errore che l’analisi precisa<br />

delle opere di Laura Casini ci impedisce di commettere”.<br />

Vittorio Abrami<br />

“Nei dipinti di Laura Casini, la figura femminile, spesso<br />

tutt’uno con il paesaggio e con la vegetazione, può<br />

leggersi come un rimando all’antico mito della Grande<br />

Madre, dea della fertilità e della vita, reggitrice del<br />

ciclo di morte e di rinascita, un mito il cui culto accompagna<br />

l’umanità sin dall’età della pietra e che nel<br />

corso dei millenni ha assunto molteplici aspetti, sempre<br />

però incarnando la vita nella sua polarità maschile<br />

e femminile. Un simbolo che Laura Casini interpreta<br />

richiamando i concetti della ciclicità delle stagioni,<br />

del principio femminile come origines mundi o della<br />

Pangea, grande massa originaria dalla cui separazione<br />

avrebbero tratto origine i continenti. Una pittura<br />

che si nutre di valori simbolici e che per questo cerca<br />

di allontanarsi da una rappresentazione fotografica e<br />

realistica dei soggetti per privilegiare l’irrealtà del<br />

colore, i rapporti non sempre armonici tra figura e<br />

sfondo, e far sì che l’elemento femminile emerga con<br />

i suoi significati altri. Su tutto domina un ponderato<br />

equilibrio di luci e colori che proiettano l’osservatore<br />

in una dimensione edenica, dove uomo e natura ritrovano<br />

l’armonia originaria”.<br />

Daniela Pronestì<br />

61


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Eleonora Castagnozzi<br />

eleonoracastagnozzi@rocketmail.com<br />

Nasce il 14 giugno del 1974 a Carmignano in provincia<br />

di Prato dove tuttora vive. Nel 1992 si diploma<br />

in tecnica della grafica e della pubblicità<br />

all’istituto professionale L.Tornabuoni di Firenze dove<br />

inizia ad acquisire le prime conoscenze sulla fotografia.<br />

Dal 2004 al 2006 sostiene alcuni esami universitari alla<br />

facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze per il corso di laurea<br />

Storia e Tutela dei Beni Artistici. Tra il 1994 ed il 2000<br />

lavora come grafica presso due agenzie pubblicitarie nel<br />

territorio pratese. Dal 2000 inizia il rapporto di lavoro con<br />

un’azienda di moda che ha base a Firenze. Nel 1995, con<br />

l’intenzione di approfondire i temi della fotografia, partecipa<br />

ad un corso presso il gruppo fotografico Il Pinguino<br />

di Carmignano di cui farà parte fino all’anno 2000. In questi<br />

anni apprende principalmente le basi del bianco/<br />

nero, comprensivo di sviluppo e stampa. Con il gruppo<br />

partecipa ad alcune mostre collettive a Prato, Signa e<br />

Carmignano. Nel 1997 è presente con alcuni suoi scatti<br />

alla mostra “Il colore rosa” che si tiene a Prato. Dopo un<br />

periodo di pausa, con l’abbandono dell’analogico, nel<br />

2006 passa al digitale ed in particolar modo al colore.<br />

Dal 2009 inizia la passione per la ricerca di luoghi ed<br />

edifici abbandonati in Italia ed all’estero; i suoi scatti si<br />

dividono tra la solitudine e la decadenza degli ambienti<br />

“scoperti” e l’inserimento di figure umane a personalizzare<br />

la scena. Nel 2010, la sua foto “Tutti in carrozza!”<br />

viene selezionata per il concorso “100 persone per 100<br />

viaggi” dell’associazione Tokaghe ed esposta nella mostra<br />

collettiva di Firenze, e nel 2011 a Tokyo e Osaka. Nel<br />

2012 un’altro scatto, “You are to young to understand<br />

the world!”, viene pubblicato sulla prima edizione della<br />

rivista fotografica Stark-Magazine. È presente su diversi<br />

portali di fotografia online come Maxartis, Fotoblur e<br />

Flickr dove condivide i suoi scatti, scambia pareri e giudizi<br />

su tecnica e composizione con gli altri utenti/fotografi.<br />

The shadow, 2012, foto digitale, cm. 31x24<br />

Le sue immagini fotografiche ci raccontano l’abbandono<br />

di spazi, di luoghi ormai non luogo che certamente un<br />

tempo hanno avuto una storia, una loro vita, ma che oggi<br />

sono solo fatiscenti fantasmi di architetture lasciate alla<br />

corrosione del tempo. Eleonora tuttavia gli restituisce<br />

una loro dignità, una ragion d’essere, fisica e psicologica,<br />

usandole come location per nuove storie. L’artista rilegge<br />

questi spazi come una rivisitazione, siano esse<br />

fabbriche dismesse o chiese semidistrutte o quant’altro,<br />

compiendo al tempo stesso una operazione teatrale e<br />

poetica: quei luoghi diventano un’ambientazione per comunicare<br />

di ulteriori abbandoni, di ulteriori solitudini,<br />

come ci dimostra inserendo in essi figure assolutamente<br />

non casuali, non di passaggio, anzi decisamente contestualizzate<br />

sia nei costumi quanto nelle pose. Per Eleonora<br />

Castagnozzi fare fotografia è fare arte, non limitandosi<br />

a cogliere l’attimo bensì ponendosi a costruire un<br />

set: le sue protagoniste, spesso femminili, spesso dai<br />

toni anche un po’ dark, si impongono come presenze di<br />

memorie passate attraverso quei luoghi ed in essi trattenute,<br />

vite che li hanno attraversati consumandovi<br />

un’esperienza non priva di inquietudine. Così in “Bride &<br />

Decay”, la sposa è sola, il trucco forte, distrutto, quanto<br />

forte e distrutto è lo spazio della chiesa che ancora “abita”;<br />

così in “Presenze”, due bambine con un consunto<br />

pupazzo di pezza, quasi apparizioni e monito, testimoni<br />

di un doloroso vissuto che, al pari di “Face to face”, due<br />

sedie, una di fronte all’altra, tristemente ed inesorabilmente<br />

sfilacciate, rappresentano un dialogo ormai fattosi<br />

silenzioso. I suoi scatti, così calibrati, egregiamente<br />

costruiti, raffinati, ci porgono racconti di solitudine<br />

come recita la scritta che campeggia in una delle sue<br />

immagini, senza personaggi, che diviene particolarmente<br />

emblematica di questo suo percorso narrativo<br />

fortemente emozionale.<br />

Roberta Fiorini<br />

62


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Leonarda G. Castelli<br />

Via Fratelli Bandiera, 4/F - 51100 Pistoia<br />

Studio: via Ciro Menotti, 8 - 51100 Pistoia - Cell. 339 1028920<br />

Di origine pugliese, è pistoiese d’adozione. Insegnante<br />

elementare, è stata Operatrice del Pistoia<br />

Ragazzi per la Sezione del “Fumetto e del<br />

Teatro”. Ha frequentato i corsi di Psicologia per Consigliere<br />

d’Orientamento presso l’Università del Sacro<br />

Cuore a Milano e l’Accademia Libera di Belle Arti di<br />

Firenze. Ha frequentato la Scuola di Incisione e Grafica<br />

Internazionale “Il Bisonte” a Firenze. Attualmente frequenta<br />

i corsi di Oreficeria e di Tecniche Antiche di<br />

pittura presso l’Accademia di Porta Romana a Firenze.<br />

L’artista è nel catalogo dell’Expo-Arte della Fiera Internazionale<br />

di Arte Contemporanea del 1978 a Bari. Pittrice<br />

(tecniche varie, in particolare acquerello cristallizzato,<br />

grafica, pirografia, encausto, ecc. …), affianca<br />

le proprie opere con la parola che si fa poesia, perché<br />

l’opera prenda maggiore forza e luce. Ha partecipato a<br />

numerosi concorsi e mostre di poesia e pittura, in varie<br />

città italiane e all’estero, ottenendo premi e segnalazioni<br />

in ambito nazionale e internazionale. È presente<br />

nel catalogo del Premio Cairo del 2011.<br />

Esplosione di gioia, 2012, tecnica mista materico, cm. 28x40<br />

63


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Stefania Catastini<br />

Via Francesco Cilea, 10/12 - 56028 San Donato/San Miniato (Pisa) - Cell. 380 5191173<br />

stefaniacatastini@hotmail.com - www.stefaniacatastini.it<br />

Stefania Catastini nasce nel 1971 a Fucecchio<br />

(FI). Laureatasi in Architettura, unisce alla libera<br />

professione, la sua passione di pittrice e fotografa,<br />

che coltiva fin dall’adolescenza; sperimenterà<br />

anche l’arte della performance usando il corpo. Il territorio<br />

di provenienza contamina l’artista nella realizzazione<br />

delle sue opere per le quali, affianca alla sua<br />

pittura di tipo FLAT, tecniche proprie del settore conciario:<br />

colori acrilici industriali, verniciatura a spruzzo,<br />

velatura a macchina e stampa a matrice. Dissolvendo<br />

il disegno, fa evadere la forma dalla materia, dipinge<br />

le emozioni dell’anima. Nei suoi volti s’intuisce grande<br />

energia e forza nel movimento. L’artista ritiene che il<br />

volto racchiuda in sé tutta la personalità: è il luogo<br />

d’incontro di grandi energie che sfociano nell’espressione.<br />

Il volto è un’analogia dell’intero apparato psicofisico,<br />

è l’unica parte del corpo che esprime la solidarietà<br />

tra forma visibile e spirito, tra corpo e anima.<br />

L’obiettivo è prendere a riferimento il volto per dare<br />

inizio ad una profonda indagine del sé volta a capire ed<br />

individuare le infinite sfaccettature dell’Io. Partecipa<br />

dal 1998 a tantissime collettive in tutta Italia, da Firenze<br />

a Pisa, da Livorno a Volterra, da Milano a Roma,<br />

Cagliari, Caserta, Verona, Olbia, Savona, Forlì. Nel<br />

2008-2009 ha tenuto diverse performance pittoriche, a<br />

Firenze (MIMESI, ispirata a “La Natività” di Romano<br />

Stefanelli), Livorno (“Camaleonte”, Effetto Venezia) e<br />

Lucca (“Contaminazioni”, Galleria Petrartedizioni, Pietrasanta;<br />

“L’incubo nello sfondo”, Spazio Open-Modern<br />

and Contemporary Art, Pietrasanta). Nel 2009 è<br />

selezionata come premio critica al Premio Internazionale<br />

La Pergola Arte piccolo formato, Firenze; nel 2011<br />

vince il 1° Premio al Museo del Giocattolo, Roma.<br />

D’IO n. 2 , acrilico su tela con velatura industriale, cm. 79x40<br />

64


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ornella Cattani<br />

Via Repubblica, 1738 - 51023 Campo Tizzoro (PT) Tel. 0573 65763 - Fax 0573 658977<br />

Cell. 349 1335579 - sarstropapageno@interfree.it - r.prioreschi@virgilio.it<br />

19.09.2009, tecnica mista e acrilici, cm. 75x53<br />

19.9.2009 La pecora nel bosco è rimasta sola! Siamo<br />

noi, abitanti della Montagna che beliamo.<br />

Pochi, sparsi, vecchi, uggiosi, senza più alcuna rilevanza<br />

per il lavoro, impotenti dinanzi al degrado che<br />

ci circonda e illusi dai tanti imbonitori di turno che<br />

vorrebbero ammaestrarci con le tradizioni annacquate,<br />

condite con il solito ritornello dell’acqua e<br />

dell’aria buona.<br />

Questa la Montagna di oggi… una calma piatta<br />

squarciata solo da un lamento fine a se stesso, privo<br />

di progettualità, forza, capacità di attrazione anche<br />

perché in fondo questi luoghi, salvo che per il fresco<br />

d’estate e i funghi d’autunno, non sono più oggetto di<br />

interesse per l’intera classe politica.<br />

Nata a Campo Tizzoro sulla Montagna Pistoiese,<br />

studia a Firenze, consegue il diploma di<br />

Assistente Sanitaria e di Ostetrica. Pur avendo<br />

vinto svariati concorsi nei Comuni dell’ hinterland<br />

fiorentino preferisce svolgere la professione sulla<br />

Montagna Pistoiese e in qualità di Coordinatrice<br />

dell’attività infermieristica territoriale termina la<br />

carriera lavorativa. A quel punto inizia un’esperienza<br />

nel campo delle arti figurative dove, utilizzando materiali<br />

di riciclo, ha la possibilità di sperimentare la<br />

sua creatività, usando la fantasia come compagna<br />

del vivere quotidiano.<br />

65


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ornella Cattani<br />

Donchi, 2008, Tecnica mista e acrilici, cm. 37x53<br />

Dedicato a mio marito, sognatore irriducibile, illuso<br />

imperterrito, curioso fantasioso, ma sempre ben<br />

piantato con i piedi per terra!<br />

Eureka, 2008, Tecnica mista e acrilici, cm. 37x53<br />

Senza fantasia siamo solo scheletri. Dentro di noi<br />

sono presenti tanti interruttori che aspettano solamente<br />

di essere attivati per innescare quella miccia<br />

con la quale la monotonia della quotidianità diventerà<br />

dirompente come una bomba.<br />

66


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Cecchetti<br />

Studio: via Kyoto, 39/41 - 50126 Firenze<br />

anna.cecchetti@alice.it - anna.cecchetti.xoom.it<br />

Abbraccio (dalla serie Sensual), 2011, acrilico su carta, cm. 100x150<br />

Anna Cecchetti è nata a Pisa e risiede in Firenze.<br />

Dipinge da sempre ed espone dal 1960. Numerose<br />

sono le rassegne su invito e le mostre<br />

personali. Ha esposto a Parigi, Mosca, Monaco di Baviera.<br />

Sue opere si trovano nel museo di Varsavia, nel<br />

Telesiamuseum-Arte moderna e contemporanea di<br />

Reggio Calabria e in altre collezioni private e pubbliche.<br />

In questi ultimi anni si è dedicata a ritratti di artisti<br />

fiorentini e altri personaggi di rilievo. Tra questi<br />

citiamo il ritratto a Mario Luzi, a Gino Bartali (di proprietà<br />

del Museo del Ciclismo di Ponte a Ema), alla<br />

campionessa di sci Celina Seghi (che si trova presso<br />

l’Assessorato allo Sport della Provincia di Firenze), a<br />

Giorgio La Pira (collocato nel Convento di San Marco<br />

in Firenze). Nel 2008 ha realizzato undici grandi quadri<br />

sul tema Inno alla vita per l’Istituto Ospedaliero Piero<br />

Palagi di Firenze nell’ambito del Progetto Umanizzazione<br />

e Accoglienza dell’Azienda Sanitaria di Firenze.<br />

In tale Istituto dal febbraio 2010 sono in esposizione<br />

permanente 36 grandi ritratti di artisti, critici e poeti<br />

fiorentini. Altri spazi pubblici con opere in espozione<br />

permanente: Ospedale S.Giovanni di Dio (Torregalli),<br />

Ospedale SS.Annunziata (Ponte a Niccheri), Ospedale<br />

Meyer (Careggi), Regione Toscana, Comune di Fiesole,<br />

Comune di Orosei. Ha dedicato ampi spazi anche<br />

all’incisione, all’oreficeria, alla ceramica. Da oltre<br />

dieci anni esegue scultura a Pietrasanta nei laboratori<br />

artistici del marmo e crea gioielli in marmo con oro<br />

e pietre preziose. Tra le mostre personali degli ultimi<br />

tre anni : Museo Archeologico di Fiesole (2010); Galleria<br />

Mentana di Firenze (2010); Giubbe Rosse (2012);<br />

Gruppo Artistico Donatello (2012); Palazzo Vecchio-<br />

67


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Cecchetti<br />

Abbraccio sotto albero al vento, 2012, marmo bianco di Carrara e marmo verde di Turchia, cm. 25x30<br />

Sala della Miniatura Firenze (2012); Hotel Esplanade<br />

di Viareggio (2012). Hanno scritto di lei tra gli altri:<br />

Pier Francesco Listri, Tommaso Paloscia, Elvio Natali,<br />

Anita Valentini, Ludovico Gierut.<br />

La pittura, la grafica, i ritratti e la scultura di Anna<br />

Cecchetti si sono sviluppate e continuano a prodursi<br />

in una straordinaria sete di conoscenza che stimola<br />

l’artista ad una ricerca infinita, a inseguire sempre<br />

nuovi aspetti delle sue invenzioni formali.Si tratta di<br />

una irrefrenabile vitalità intesa a esaltare i traguardi<br />

via via conseguiti e a sottoporne gli sviluppi a continue<br />

metamorfosi; a inserirli nel medesimo tempo in<br />

una logica sempre attenta perché non si distacchino<br />

dalla sottile coerenza che ne informa l’espressione.<br />

Una coerenza che tiene a specchio l‘uomo, la natura,<br />

le sue forme, i suoi colori.<br />

Tommaso Paloscia<br />

Con riguardo alla figura, notevole è il periodo dei Ritratti<br />

ad artisti, critici e poeti fiorentini passati dallo<br />

Studio dell’artista. I ritratti di Anna Cecchetti raccontano<br />

l’anima, cioè svelano le renitenze, le vocazioni,<br />

dichiarano le amarezze, sono l’annuncio di uno spirito<br />

e delle non dichiarate aspirazioni. Su tutti, per eminenza<br />

di modello, spicca il ritratto del grande poeta Mario<br />

Luzi, intimamente verosimigliante, una mano sul volto<br />

pensoso, l’altra sul foglio che accoglie i suoi versi, ritratto<br />

fascinosamente monumentale ma anche come<br />

dolcemente squassato da un fremito intimo.<br />

Pier Francesco Listri<br />

E infine le sculture, attraverso le quali Anna Cecchetti<br />

ci offre un ulteriore significativo saggio della propria<br />

intensa ricerca di emozioni. Le sculture in marmo, aldilà<br />

delle dimensioni - che sono di piccolo formato -<br />

hanno una monumentalità ove la sintesi della figura<br />

riesce ad esprimere i ritmi di una valenza sostanzialmente<br />

musicale, ulteriore testimonianza della radice<br />

classica e quindi profondamente fiorentina e colta del<br />

proprio vitalismo.<br />

Ugo Barlozzetti<br />

68


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nunzia Celentano<br />

nunzy78@gmail.com<br />

La voce del silenzio, 2007, matita su cartoncino, cm. 50x70<br />

Empatia, 2007, matita su cartoncino, cm. 50x70<br />

Nunzia Celentano nasce a Firenze il 12/05/1978.<br />

Nel 1996 consegue il diploma in Belle Arti ma<br />

continua la formazione artistica in diversi studi<br />

d’arte fiorentini partecipando a varie mostre.<br />

Nel 2008 partecipa e vince il Fiorino di bronzo al concorso<br />

“XXVI premio Firenze”.<br />

Nell’ottobre 2012 partecipa al premio Il Segno con attigua<br />

esposizione al palazzo Zenobio di Venezia. A gennaio<br />

partecipa alla prima Biennale Internazionale d’Arte<br />

di Palermo con annessa pubblicazione sul catalogo<br />

nazionale e al premio Van Gogh città di Amsterdam.<br />

Settembre-ottobre 2012 pubblicazione sulle riviste<br />

bimestrali artistiche Effetto Arte e OverArt.<br />

Un pensiero sull’arte di Nunzia<br />

Il volto è ricerca, è dynamis, è rivelazione, è espressione<br />

dialogica, è comunicazione. Ma è anche un<br />

modo per guardarsi dentro, aprirsi agli altri. Mi sembra<br />

il caso di Nunzia.<br />

Tracciati con sapiente uso della matita - strumento<br />

difficile, a volte ingrato -, e dall’ottimo risultato, i volti<br />

di Nunzia invitano a riflettere, sia per la scelta dei<br />

soggetti sia per l’impaginazione talora originale<br />

dell’elaborato.<br />

Se Joyce nel suo Dedalus, se Dylan Thomas nel suo<br />

Ritratto di artista da cucciolo, se Proust nella sua Recherche<br />

(solo per nominarne alcuni), ci offrono in letteratura<br />

quadri straordinari della propria personalità<br />

mediando dalla memoria, i pittori più spesso si “mettono<br />

in posa”, si rivolgono allo spettatore con la traccia<br />

audace della propria mano.<br />

Nunzia invece ci racconta di sé narrando dell’altro.<br />

Lucia Bruni<br />

69


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maya Cetkovic<br />

Cell. 338 4723616<br />

cetkovic.maya@libero.it - www.mayacetkovic.com<br />

Il fascino della magia, 2011, olio su tela, cm. 140x120<br />

Nata a Belgrado, laureata presso la Facoltà d’Arte<br />

di Belgrado nella sezione pittura (1984-<br />

1989), fa parte dell’associazione fiorentina Circolo<br />

Artisti Casa di Dante (Kpk - Cantiere Post<br />

Kontemporaneo). Molte le mostre realizzate negli anni,<br />

tra quelle del 2012 si ricordano: le collettive alla Casa<br />

di Dante, Arte in Vetrina con Vogue Fashion Night (Firenze),<br />

Art in the city (Iesolo, Svite Hotel); le personali<br />

presso l’Antica Corte delle Ninfe con il patrocinio<br />

dell’Unesco (Trapani) e la Galleria Casa Abitata (Firenze).<br />

Finalista al concorso di grafica Caran d’Ache (Giubbe<br />

Rosse, 2011), ha partecipato a numerosi concorsi di<br />

pittura posizionandosi tra le prime classificate. Tra le<br />

mostre realizzate in collaborazione con il KPK si ricordano<br />

quelle di Massa Marittima, l’installazione presso la<br />

Loggia del Grano (Firenze) in occasione della Giornata<br />

del Contemporaneo (2012), la mostra collettiva “Arte<br />

per la ricerca Fiorgen” prima alla Galleria degli Uffizi e<br />

poi al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.<br />

“Nei dipinti di Maya Cetkovic il colore non può dirsi del<br />

tutto sottratto ai criteri della verosimiglianza e della<br />

figuratività, anche se l’uso che l’artista ne fa sembra<br />

volto a svelarne più la forza simbolica che l’attinenza<br />

naturalistica, soprattutto nella definizione degli sfondi,<br />

sempre carichi di una vitalità cromatica che, mentre<br />

nega la profondità, agisce sul sentimento e sull’interiorità.<br />

La tendenza ad inserire la figura entro un campo<br />

di forze creato quasi unicamente dalle combinazioni<br />

e dai contrasti di toni, sembra confermare una<br />

concezione del colore lontana dal voler restituire la<br />

“fisicità” del dato oggettivo, quanto le tensioni spirituali<br />

che intimamente lo muovono. Un passaggio, potremmo<br />

dire, dall’esteriorità all’interiorità, dal corpo<br />

alle energie spirituali che lo abitano e che prendono<br />

forma nelle accentuazioni cromatiche della superficie<br />

come nelle pieghe sottili della pelle, organo di senso e<br />

filtro tra l’uomo e la realtà”.<br />

Daniela Pronestì<br />

70


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonella Ciapetti<br />

antonellaciapetti@yahoo.it<br />

Nata a Firenze, vive e lavora a Mercatale Val di<br />

Pesa (Firenze). Diplomata nel 1977 all’Istituto<br />

d’Arte per la Ceramica di Sesto Fiorentino (Firenze).<br />

Allieva di Marcello Fantoni presso la Scuola<br />

Internazionale per la Ceramica di Firenze, dal 1977 al<br />

1986. Ha partecipato a rassegne presso l’Università<br />

Europea di Fiesole (Firenze), 1987, al Centro Espositivo<br />

“La Torre” a Greve in Chianti (Firenze),1989, alla<br />

Galleria “La Soffitta”, Sesto Fiorentino (Firenze),<br />

2000, all’ “Ex Fornace Pasquinucci”, Capraia Fiorentina,<br />

2003. Ha ottenuto la Menzione Speciale al 2° Concorso<br />

Biennale Internazionale di Ceramica Artistica di<br />

Ascoli Piceno. Le sue opere sono presenti in collezioni<br />

private nazionali ed internazionali e sono in esposizione<br />

permanente presso la Galleria Materiacrea di Greve<br />

in Chianti, Firenze.<br />

Bottiglia tornita, terraglia smalto e ossidi, h cm. 65<br />

71


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nila Ciardi<br />

Via Ugo Foscolo,14 - 50053 Empoli (FI) - Cell. 334 602697 - 347 1914943<br />

tel. 0571 711722 - info@nilaciardi.it - www.nilaciardi.it - nila è su facebook<br />

Profili, 2011, acrilico su tela, cm. 70x70<br />

Nila Ciardi è nata a Cerreto Guidi (FI). Pittrice<br />

autodidatta, da circa 15 anni ha scelto di comunicare<br />

i suoi sentimenti attraverso emozioni<br />

interiori e attraverso emozioni che il paesaggio circostante<br />

le trasmette. Ha partecipato a diverse<br />

mostre collettive ed effettuato mostre personali riscontrando<br />

unanimi consensi di critica.<br />

Al centro della ricerca pittorica di Nila Ciardi è il senso<br />

del colore declinato in tutta la sua forza espressiva<br />

e accentuato in molti casi per rimarcare la trama narrativa<br />

del dipinto. È il paesaggio,esotico o campestre,<br />

il tema che piu’ degli altri le appartiene e che le consente<br />

un uso libero e personale del colore. Intriso di<br />

luce, acceso da forti contrasti cromatici, il paesaggio<br />

è per lei scenario dell’anima, dimensione percettiva<br />

che restituisce, attraverso ogni singolo dettaglio, la<br />

partecipazione emotiva dell’artista inducendo anche<br />

quella dell’osservatore. Sempre nell’ambito della<br />

sperimentazione condotta sul colore, si spiegano i<br />

suoi lavori più recenti, in cui la verosomiglianza del<br />

soggetto sembra ridursi e talvolta svanire per confluire<br />

in limpide “visioni cromatiche”. Della realtà resta il<br />

senso della forma e della linea, la coerenza dell’impianto<br />

visivo, la solidità dell’immagine; ma è sopratutto<br />

la tavolozza ad arricchirsi, non tanto nella varietà<br />

quanto nello spessore della sostanza cromatica<br />

che si fa piu’ corposa e densa a voler accentuare la<br />

maggiore componente materica che appartiene all’ultima<br />

fase della sua pittura. Fase che molto probabilmente<br />

evolverà verso il lessico pittorico sempre piu’<br />

scevro dai vincoli dell’oggetività e del disegno e sempre<br />

piu’ incentrato sulla pura espressività del colore e<br />

della sua gestualità libera.<br />

Daniela Pronestì<br />

72


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Vanessa Cinelli<br />

vanessa.cinelli@libero.it<br />

Attesa, terracotta<br />

Vanessa Cinelli nasce a Empoli il 28 giugno del<br />

1984. Diplomata al Liceo Artistico Leon Battista<br />

Alberti di Firenze, si laurea poi in Scultura<br />

presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano.<br />

Nel 2011 ottiene la qualifica in Stampa e Incisione<br />

Calcografica presso la Scuola Internazionale<br />

D’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Vive e lavora<br />

tra Empoli e Firenze. Scultura, incisione e pittura<br />

sono i suoi mezzi espressivi. La sua ricerca parte da<br />

uno studio della natura in tutte le sue forme fino ad<br />

arrivare ad un’astrazione di essa per mezzo di diverse<br />

tecniche che è in grado di sperimentare in libertà.<br />

Sia per quanto riguarda la scultura che la pittura o<br />

l’incisione i soggetti che predilige sono le figure<br />

umane, i loro corpi i loro volti, studiati dal vero oppure<br />

lasciandosi trasportare dall’immaginario. Non<br />

solo nel disegno, ma anche nell’incisione calcografica<br />

non utilizza quasi mai una sola tecnica, sperimentando<br />

varie tecniche, come l’unione di acquaforte<br />

puntasecca e bulino.<br />

73


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Coli<br />

Via Benedetto Fortini, 21\3r - 50125 Firenze<br />

Tel. 055 6811927 - Cell. 334 7630631- www.galleriamentana.it<br />

La collana, 2001, acrilico su tavola, cm. 60x80<br />

È<br />

nata a Firenze dove vive e lavora. Ha studiato<br />

disegno e pittura presso l’atelier della pittrice<br />

Nerina Simi e ha conseguito il diploma all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze nella sezione pittura.<br />

Numerose le mostre a cui ha partecipato; tra queste si<br />

ricordano Arte Fiera Palermo (1995), Miart (Milano<br />

1995); mostra collettiva di artisti fiorentini “Il Tassello”<br />

(Fiesole 1996); mostra personale alla Galleria<br />

Mentana (1998) con catalogo a cura di Paolo Levi; Expoart<br />

(New York 2000); Europe’Art (Ginevra 2001);<br />

Prospettive Collezioni 2000 (Galleria Mentana 2002);<br />

mostra personale al Cafè du Monde (Firenze 2002);<br />

mostra collettiva alla Stella Gallery International (Parigi<br />

2004). Le sue opere sono presenti in collezioni<br />

pubbliche e private.<br />

“Silenziose atmosfere metafisiche senza spazio e tempo,<br />

depurate dai tumulti effimeri della vita accolgono<br />

le riflessioni e le emozioni della pittrice, poetessa e<br />

stilista di moda Francesca Coli. Dotata di grande sensibilità,<br />

l’artista fiorentina da tempo ha intrapreso un<br />

caparbio percorso estetico dalle originali caratteristiche<br />

e dagli inaspettati risultati simbolici più che formalistici.<br />

Nascono così le sue opere che nell’assecondare<br />

il bisogno di narrazione si sviluppano nel racconto di<br />

una cortese e quieta dimensione intimistico-familiare,<br />

in cui presenze femminili dai perfetti ovali dei corpi,<br />

complici purezze dei giochi dei bambini o integerrimi<br />

ritratti di famiglia vengono colti senza retorica e senza<br />

subire giudizio, nei loro gesti quotidiani e privati. Come<br />

icone di un eterno presente dalle atmosfere magiche e<br />

dagli accenti retro queste figure sobriamente eleganti<br />

e leggere nei loro linearismi spesso private di caratterizzazione<br />

fisionomica, sembrano essere memorie di<br />

sogni e di ricordi lontani”.<br />

Barbara Angiolini<br />

74


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisabetta Collini<br />

elisa.collini@virgilio.it<br />

Il sogno, bronzo, cm. h 20x47x27<br />

“<br />

I<br />

soggetti di questa artista non sono realistici, ma<br />

comportano una accampata e forte asseverazione<br />

simbolica, quasi silenziose parabole. Torna la figura<br />

muliebre, tanto insistita da apparire polemicamente<br />

esclusiva. Attorno un amicale bestiario - teste<br />

di uccello, cavalli - carichi di inspiegati presagi. Essi<br />

partecipano ad una scena, ben riconoscibile dell’artista,<br />

ma sempre nuova che trasferisce il domestico ed<br />

il consueto in una dimensione fuori del tempo. Perfettamente<br />

concluse secondo un’economia spaziale e<br />

costruttiva di notevole sapienza, le sue opere restano<br />

come aperte a un discorso appena pronunciato, che<br />

chiede a chi osserva di proseguire, per attingere dalla<br />

finzione il vero che la sottende. Dire dunque che l’atmosfera,<br />

il sogno, l’evocato, l’immaginario sono il<br />

mondo in cui si muove l’arte di Elisabetta è dire il vero<br />

ma non è dire tutto. Vince qui la forte presenza di<br />

un’espressività figurativa e di una manualità del modellare,<br />

che sono i segni di un’artista che si distingue<br />

nel panorama contemporaneo, di cui non condivide i<br />

vezzi e le voghe (...)”.<br />

Pier Francesco Listri<br />

75


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giorgia Contemori<br />

Studio 2GC - via Ciro Menotti, 18 - 50136 Firenze<br />

Cell. 339 3629970 - giorgia_a.contemori@iol.it<br />

Fotografia bn, cm. 110x150<br />

76


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giorgia Contemori<br />

La voce verde<br />

“Il vento che giocava spettinando il bosco, mi consegnava<br />

i nomi delle creature sfiorandole, e dondolava<br />

le altalene vuote dei “ragazzi dei Prati”, scompigliava<br />

le criniere e le code del branco e si divertiva con la<br />

polvere della strada in perfetti piccoli mulinelli.<br />

Lungo il torrente il sentiero. Gli alberi attaccati alla<br />

terra spingevano per gonfiare il loro verde.<br />

Salivo pesando i passi: e poteva essere un omaggio a<br />

te la pazienza che mi portava per arrivare alla sorgente<br />

- io l’avrei fatta tutta un volo -.<br />

I dormienti offrivano cappelle semicoperte dalle foglie,<br />

che le folate, svelavano.<br />

Tra cascate di edera sugli alberi marciti ci siamo incontrati.<br />

Il vento passa e soffia, rivelando alle creature che incontra<br />

la stessa legge mentre penetra il bosco, porta<br />

i semi alla terra, e gioca con la polvere della strada.<br />

Atmosfere tese, spazzate dal vento; tra quarzi e graniti<br />

consumati; strade per andare e tornare, e lo scrocchiare<br />

delle ghiaie sotto la cadenza del passo. L’acqua<br />

ha morso e frantumato l’antico sentiero, intrecciato<br />

alberi con alberi; enorme trama e ordito filato dalla<br />

furia del fiume.<br />

Il lentisco ed il corbezzolo ributtano ora foglie e fiori, e<br />

gli ontani spezzati hanno un giro di vita intorno. Il verde<br />

striscia e colonizza la terra persa e ricopre con menta<br />

profumata e fiori colorati d’indaco le sue fratture.<br />

Le tre sorgenti risparmiate dal rovinoso tracollare dei<br />

massi chiacchierano la loro acqua vestendo rane e<br />

girini.<br />

Respiro la folata dei mirti e dei rosmarini, e leggera<br />

volo col falco, che gira e gira fischiando la sua vita.<br />

Vengo da te che sei lontano, ho camminato per i miei<br />

non facili sentieri entrando in buche profonde erose<br />

dall’acqua; gli alberi abbattuti sono stati la mia scala.<br />

Ho sciacquato il colore delle more dalle dita ed immersa<br />

nelle pozze profonde ho sentito il gorgoglio<br />

pacato del tuo pensiero.<br />

Chi può rubare il vento, … dai graniti scarica qui<br />

l’odore del sole; l’ ho respirato ed era buono.<br />

Questa è l’anima di Giorgia Contemori, premiata fotografa<br />

fiorentina. I suoi ritratti d’albero trasformano la<br />

natura in un luogo di sogno, immagini ricercate che<br />

coinvolgono i nostri sensi e quel mondo ora da lei ci<br />

appare svelato. Inizia a scattare i primi paesaggi lunari<br />

nel silenzio dei boschi fiorentini, immagini senza<br />

tempo, soggetti quasi umanizzati. Un lavoro di completa<br />

immersione sensoriale; servono ore di attesa<br />

per catturare l’atmosfera giusta, cogliere i movimenti<br />

ed i suoni che servono al giusto risalto della fotografia.<br />

Le immagini sono frutto di viaggi e ricerche in Italia,<br />

ma seguiranno più tardi altri incontri e ricerche in<br />

paesi lontani.”<br />

Fiorella Macchioni<br />

77


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marina Corbinelli<br />

Strada in Chianti (FI)<br />

Tel. 055 8588792<br />

Infinita violenza, tec. mista, cm. 50x70<br />

Ha avviato negli anni Settanta, come autodidatta,<br />

il suo percorso artistico come pittrice, caratterizzato<br />

dallo sperimentarsi in tecniche ricche e variegate<br />

(dall’olio all’ acrilico, dagli acquerelli al collage)<br />

e da numerosi premi e riconoscimenti. Dopo una interruzione<br />

di qualche anno, ha ripreso l’attività alla fine<br />

degli anni Novanta, come socia di Art-Art di Impruneta.<br />

Cromaticamente accattivanti, le sue opere ci invitano a<br />

soffermarci su ciò che la cronaca molto spesso ci presenta.<br />

Ma essa è, di per sé, fuggitiva, incalzata dalle<br />

tante notizie della società della comunicazione, e, del<br />

pari, è fuggitiva l’attenzione del lettore, dello spettatore.<br />

Le opere di Marina Corbinelli ci aiutano a soffermarci,<br />

a riflettere, a meditare sul tema che è il fulcro della<br />

sua ispirazione: la Donna nella Contemporaneità. Con<br />

un figurativo di immediata comprensione e, al contempo,<br />

ricco di significati simbolici, con l’accostamento di<br />

variegate modalità espressive, scopriamo il mondo di<br />

Marina Corbinelli, il messaggio che ci viene trasmesso.<br />

“Infinita violenza”: un’opera, suddivisa a “scomparti”,<br />

dal titolo emblematico e realizzata con tecnica mista.<br />

Particolarmente significativo il collage nella scelta di<br />

articoli di giornali che riferiscono di violenze fisiche e<br />

morali a donne indifese e che vengono accostati ad<br />

elaborazioni figurative. Decontestualizzati dalla pagina<br />

del quotidiano, essi assumono un significato simbolico<br />

profondo: sono ritagli di cronaca, ci raccontano di “ritagli”<br />

di vite femminili offese dalla violenza di mariti-padroni.<br />

Donne-burattino, come mostra il nucleo centrale<br />

della tavola, una figura “meccanica”, di cui Maria Corbinelli<br />

mette in evidenza le giunture, l’intreccio dei fili<br />

che il prepotente di turno ha l’arroganza di voler manovrare.<br />

Il volto del manichino è indefinito, indefinibile,<br />

La regina dei fiori, olio su tela, cm. 50x70<br />

ma i radi capelli che scendono sulle spalle simboleggiano<br />

angoscia, solitudine della Donna, dimidiata fra<br />

due Culture, pronta ad aprirsi ad ambedue (perché la<br />

Donna è, per definizione, accogliente in quanto Madre),<br />

ma mortificata in una tradizione, per lei opprimente,<br />

proprio da chi dovrebbe esserle compagno di vita e di<br />

scelte. Sapiente l’accostamento di queste crudeli cronache<br />

ad immagini ad olio che rappresentano fiori,<br />

farfalle, simboli di leggerezza e di serenità, di pace, di<br />

aerea femminilità. Ritroviamo queste atmosfere rasserenanti<br />

nell’olio su tela “La regina di fiori”, anch’esso<br />

costituito da “scomparti” con soggetti diversi ed ampliato<br />

nel suo significato e nel suo valore estetico proprio<br />

per il moltiplicarsi di immagini, tutte in sé compiute<br />

e tutte collegate fra loro, a coronamento<br />

dell’immagine centrale che rappresenta una figura<br />

femminile, “fiore” al centro di un altro fiore, di un rosa<br />

ridente e rigoglioso. Molte sono le contraddizioni<br />

dell’esistenza, i contrasti, le incerte felicità raggiunte,<br />

periclitanti “su fil di lana”, ma vanno affrontate, con<br />

consapevolezza, senza fughe consolatorie: questo ci<br />

dice Maria Corbinelli con “Le maschere della vita”: ancora<br />

una composizione a scomparti, quasi a sottolineare<br />

tutti gli aspetti del messaggio che ci viene trasmesso:<br />

figure simboliche accostate con tante variegate<br />

espressioni, di gioia, di perplessità, di enigmatica inquietudine;<br />

figure femminili che “convivono”, in abiti<br />

occidentali, insieme a donne velate dal burqa; figure<br />

eleganti e fiorite, a coronamento di una coppia, al centro,<br />

che sembra essere l’emblema della fiducia, nel<br />

raffigurare un “lui” e una “lei” che, consapevolmente,<br />

uniti e compartecipi, affrontano la vita insieme.<br />

Sonia Salsi<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Jessica Corsi<br />

Vicolo delle Ginestre, 66 - 53018 Sovicille (SI)<br />

Cell. 339 8857211 - Tel. 0577 314604 - jessicacorsi@virgilio.it<br />

Lavori in corso, 2013, olio su tela, cm. 50x60. Opera ispirata all’opera fotografica di Federico Ghelli<br />

Jessica Corsi nasce a Napoli il 24 giugno del 1968<br />

e si trasferisce subito a Taranto, dove già appassionata<br />

d’arte, vince diversi concorsi di pittura.<br />

In Toscana, terra d’origine, si laurea in Scienze Economiche<br />

e Bancarie con il massimo dei voti all’Università<br />

degli Studi di Siena.<br />

Studia recitazione e frequenta un corso di pittura dal<br />

maestro Renzo Regoli.<br />

- Vince l’edizione 2010 dell’estemporanea di pittura di<br />

Castelnuovo Berardenga;<br />

- presenti dal 2010 le sue opere nell’Atelier fotografico<br />

di Antonio Noto a Favignana, Trapani;<br />

- la sua opera intitolata “Orizzonti” è nella mostra<br />

“Panorami da Bellegra”, dell’omonimo comune in provincia<br />

di Roma;<br />

- del 2010 la personale nel Comune di Casole dedicata<br />

ai “Luoghi dell’anima”.<br />

“La Toscana è fonte continua d’ispirazione, come l’incanto<br />

delle nuvole, la luce dell’alba e il mare, la sfida<br />

è trovare uno stile riconoscibile e intrappolare l’emozione<br />

sulla tela, come in una fotografia, un lampo di<br />

luce nell’ombra, un riflesso”<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Daniela Corsini<br />

info@danielacorsini.it<br />

www.danielacorsini.it - www.archeovisioni.it<br />

Larthia, 2010, stampa su tela di una rielaborazione digitale da<br />

foto dell’artista, cm. 85x55<br />

Daniela Corsini è l’iniziatrice del Filtrismo®, movimento<br />

di fotografia pittorica sviluppato a Firenze<br />

nei primi anni di questo secolo. Il suo<br />

percorso artistico l’ha vista partecipe in numerose mostre<br />

collettive e protagonista di personali di grande<br />

interesse. Tra i momenti più significativi si ricordano<br />

anche le numerose partecipazioni al Premio Italia, organizzato<br />

dalla rivista “Eco d’Arte Moderna”, che hanno<br />

visto il suo lavoro premiato in ciascuna edizione. È<br />

del 2009 il catalogo “Daniela Corsini o del Filtrismo ”,<br />

a firma di Paolo Boschi. Da segnalare la personale “Archeovisioni”,<br />

ospitata nel 2010 nelle sale del Museo<br />

Archeologico Nazionale di Firenze, incentrata su una<br />

originalissima interpretazione di dodici pezzi che rappresentano<br />

l’eccellenza del Museo. Catalogo edito da<br />

Sillabe, ancora a firma di Paolo Boschi. Nel 2011 la<br />

personale “RI-frazioni - visioni filtriste di Firenze e della<br />

sua provincia” si è tenuta a Palazzo Medici Riccardi<br />

di Firenze: nella mostra, sviluppata in stretta collaborazione<br />

con l’Assessorato al Turismo della Provincia di<br />

Firenze, l’artista ha presentato visioni inconsuete di<br />

Firenze e di altri pregevoli centri della provincia. Il<br />

2013 vedrà “Archeovisioni” spostarsi a Bruxelles,<br />

presso l’Istituto Italiano di Cultura, con nuove interpretazioni<br />

di tesori etruschi ad accompagnare quelle dei<br />

reperti celebrati al Museo Archeologico di Firenze.<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Crucitti<br />

Cell. 349 8698792 - angelacrucitti@gmail.com<br />

www.angelacrucitti.com - http://www.youtube.com/watch?v=teJKlpjXyFw<br />

Città turrita o Cavalli in corsa (il Palio), 2001, tecnica mista su tela, cm. 80x60<br />

Laureata in Lettere e specializzata, poi, in Storia<br />

dell’Arte presso l’Università di Siena. Ha frequentato<br />

per tre anni a Torino i corsi tenuti dalla<br />

pittrice Lella Burzio (allieva di Menzio). Oltre a varie<br />

collettive, ha al suo attivo numerose mostre personali<br />

(Siena, Venezia, Roma, Firenze), e diverse fiere in Italia<br />

(Padova, Viterbo, Reggio Emilia) e all’estero (Austria,<br />

Belgio, Usa, Cina, Corea). Le sue opere sono in<br />

raccolte pubbliche in Italia e in collezioni private in<br />

diverse parti del mondo. Il fondo oro della pittura antica<br />

ha sempre affascinato Angela Crucitti , sia per la<br />

preziosità della sua materia, sia per la ricchezza della<br />

sua luce, ma, soprattutto, per il suo significato simbolico.<br />

Nella tradizione bizantina e, poi, gotica, il fondo<br />

oro ha un preciso significato emblematico di rappresentazione<br />

del paradiso, dell’illuminazione e della<br />

Luce divina. Nelle opere di Angela questo concetto<br />

astratto viene reinterpretato in maniera moderna, con<br />

un linguaggio personale che è un misto di modernità<br />

e di antico. Il fondo oro diventa sfondo ed essenza di<br />

architetture da sogno, di antiche mura cariche di storia,<br />

di possenti torri, che si colorano dell’azzurro del<br />

cielo, del verde dei prati e dei colori delle stagioni.<br />

Con il colore oro dato con la spatola, l’artista costruisce<br />

splendide città turrite, preziose abbazie, vetrate<br />

scintillanti, cattedrali cesellate come antichi reliqua-<br />

81


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Crucitti<br />

Abbazia di San Galgano, 2000, tecnica mista su tela, cm. 50x40<br />

ri, profili di città evanescenti. Angela, nella sua pittura,<br />

riecheggia Mondrian, nelle superbe costruzioni,<br />

saldamente costruite pietra su pietra e ben ancorate.<br />

Reinterpreta, invece, Monet nelle architetture di luce<br />

e di colore, la cui materia si sgretola, si scioglie e si<br />

dissolve, mostrando in questa dissoluzione la fragilità.<br />

Le città turrite divengono, così, costruzioni sospese<br />

in una dimensione fuori dal tempo. Tra matericità e<br />

leggerezza, dalla pittrice vengono affrontati i grandi<br />

temi connessi a queste opere architettoniche: le cat-<br />

82


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Crucitti<br />

Torri, 2001, tecnica mista su tela, cm. 100x80<br />

tedrali, frutto dello sforzo umano di diverse generazioni,<br />

rappresentano l’anelito dell’uomo di andare<br />

sempre più su, di innalzarsi verso il divino; le torri,<br />

sempre più alte, oltre che simbolo di potere, rappresentano<br />

la sfida umana contro il tempo e la caducità<br />

terrena e rimandano alla realtà attuale delle metropoli.<br />

La matericità di queste opere non è dissimile da<br />

quella della serie “meteoriti” in cui l’artista, libera da<br />

schemi ed in maniera informale, rappresenta l’intangibile<br />

e l’energia cosmica.<br />

83


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Crucitti<br />

Meteorite rossa, 2003, tecnica mista, cm. 80x100<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Teresa D’Adamo<br />

Cell. 331 6428794<br />

dada.mt@libero.it<br />

Panni al vento, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

Artisticamente nasce alla “Scuola d’Arte Leonardo”<br />

di Prato. Dopo aver espresso la sua<br />

creatività attraverso la scultura, l’incisione, la<br />

serigrafia artistica e la letteratura, da diversi anni si<br />

dedica al teatro e alla pittura ad olio. Nei colori intensi<br />

e nelle forme armoniose cerca di trasferire la sua<br />

forza interiore ed il suo amore verso la natura e verso<br />

una umanità vera e tangibile. Nel suo percorso artistico<br />

ha partecipato a mostre collettive, personali e a<br />

diversi concorsi, ottenendo premi e riconoscimenti.<br />

85


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Teresa D’Adamo<br />

La retaia, 2011, olio su tavola, cm. 50x60<br />

Quando si parla di Maria Teresa si può parlare apertamente<br />

di “poetica” perché in Maria Teresa convivono<br />

due anime: la pittrice e la poetessa. I colori e le<br />

immagini delle sue opere ci riconducono ad un passato<br />

della civiltà rurale i cui connotati grafici si legano<br />

alle reminescenze di artisti quali Van Gogh e Gottuso<br />

che hanno vissuto questa realtà in un periodo<br />

diverso dal nostro.<br />

Maria Teresa, ha quindi il coraggio e la capacità di<br />

proporsi come innovatrice di un linguaggio che era<br />

stato affrontato da due artisti, che seppur lontani nel<br />

tempo, hanno riempito le loro tele con altrettanta poesia,<br />

ed è a questo punto che l’artista ci propone un<br />

linguaggio personale, con segni a volte nervosi oppure<br />

morbidi e voluttuosi, con colori contrastanti che si<br />

diluiscono in una tavolozza che sente il caldo del sud<br />

e i profumi delle terre mediterranee.<br />

I soggetti si riempiono di uomini e donne semplici, i<br />

cui gesti lenti e arcaici si legano all’attività del momento,<br />

mentre la natura ora dolce o contorta e sofferta,<br />

si lega alla mano dell’uomo che ha contribuito a<br />

coltivarla seguendo il suo sviluppo come una madre fa<br />

con i propri figli.<br />

Gerardo Gelardi<br />

86


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adriana D’Argenio<br />

Via Orcagna, 54 - 50121 Firenze - Tel. 055 669236<br />

adrianadargenio@gmail.com - www.adrianadargenio.jimdo.com<br />

Angelo sulla tomba di M. Perugi, 2010, cimitero di Trespiano (FI) refrattario bianco, patinato a cera, cm. 50x45<br />

Adriana D’Argenio nata a Benevento il 3 aprile<br />

1951 vive e lavora a Firenze, laureata in Lingue<br />

e Letteratura Straniera. Ha sempre avuto la<br />

passione per l’arte, passando dall’astratto al figurativo<br />

sperimentando varie tecniche: iconografia sacra<br />

con tempera a uovo su tavola gessata, manipolazione<br />

della creta con opere in terracotta e robbiana (allieva<br />

di Amalia Ciardi Duprè), decorazione su ceramica<br />

(presso il Laboratorio Offic-Lab). In occasione del Giubileo<br />

del 2000 è stata ricevuta dal Santo Padre Giovanni<br />

Paolo II, al quale ha donato una sua opera. Ha<br />

partecipato a numerose mostre collettive e personali.<br />

Sue opere, sono in alcune chiese fiorentine, in Italia e<br />

all’estero, tra cui, tre tavole della Via Crucis con l’associazione<br />

Tabula Picta in Sant’Ambrogio Firenze. Ha<br />

ricevuto giudizi critici da: Arcangela Tosco, Attilio Cicchella,<br />

Silvia Ranzi, Franca Molinaro.<br />

87


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adriana D’Argenio<br />

Tra questa immensità s’annega il<br />

pensier mio e il naufragar me dolce<br />

in questo mare (G.Leopardi), 2009<br />

tempera grassa su compensato<br />

gessato, cm. 50x80<br />

Ninfee, 2012, piatto in ceramica decorato a ingobbio, diametro cm. 30<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sabrina Danielli<br />

Cell. 339 8615512 - daniellisabrina@libero.it<br />

http://sabrinadanielli.blogspot.it/?view=flipcard<br />

Senza titolo, 2012, tecnica mista polvere di ferro, cm. 60x40<br />

Nata a Siena nel 1963, frequenta le scuole<br />

d’arte e nel 1984 inizia una ricerca frequentando<br />

i seminari di Analisi Collettiva di Massimo<br />

Fagioli a Roma. Questa ricerca che continua<br />

ancora oggi ha guidato e coinvolto non solo il suo lavoro<br />

ma anche i rapporti e le scelte di vita. Dal 1986<br />

ad oggi ha esposto opere di pittura, scultura ed istallazione<br />

in numerose rassegne culturali; alcune opere<br />

sono presenti in collezioni pubbliche e private. Ha<br />

inoltre ideato e condotto laboratori per bambini collaborando<br />

con associazioni, cooperative e scuole pubbliche.<br />

Ha realizzato in varie occasioni scenografie,<br />

illustrazioni, allestimenti di mostre. Attualmente lavora<br />

come insegnante di scuola dell’infanzia. Le sue<br />

opere sono prodotte con costante libertà e movimento,<br />

assemblando materiali più disparati: legni, tele,<br />

colori, ceramiche, tubi, reti, sportelli dismessi, maniglie,<br />

come elementi biomorfici in un continuo processo<br />

di metamorfosi, dalla potente carica espressiva,<br />

che travalica anche lo spazio della tela. Come afferma<br />

Paolo Sirianni, “La pittura è la sua danza, il suo<br />

teatro, la sua scrittura. Il suo grido. Un racconto autobiografico<br />

dove la pittura è anche il suo corpo, il volto<br />

e i capelli, le mani, le gambe che dicono della sua<br />

identità, del suo essere donna, del fare creativo, del<br />

procedere a passo sicuro attraverso le incertezze e i<br />

mutamenti di una vita […] non è nè figurativa nè<br />

astratta, usa materiali dell’arte povera ma non ha<br />

niente a che fare con la medesima […] i quadri di<br />

Sabrina creano nella mente di chi li osserva e li ama<br />

una sensazione musicale e i suoi lavori visti in successione<br />

sembrano a volte una sfida alla ineluttabile<br />

fissità dell’immagine visiva diventando elementi che<br />

si muovono nel tempo […] la linea gioca un ruolo essenziale,<br />

trascorre da un’opera all’altra, costruendo<br />

segni e muovendo le correnti della grafia”.<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gloria De Marco<br />

Cell. 349 2252904<br />

stargategloria@gmail.com - www.stargategloria.org<br />

Tigre bianca del Bengala, acrilico e carboncino colorato su tela, cm. 80x80<br />

Gloria De Marco nasce a Chivasso (To) ma vive e<br />

lavora a Firenze. Apprezzata artista autodidatta<br />

esegue scenografie dipinte, ritratti personalizzati<br />

e si distingue per opere di animali, paesaggi e<br />

soggetti religiosi, interpretati con forza espressiva di<br />

segno e colore. Ha fondato l’organizzazione Stargategloria:<br />

una porta verso la Luce www.stargategloria.<br />

org con la quale devolve una parte del suo ricavato ad<br />

importanti progetti di solidarietà. È inserita nel Catalogo<br />

del 5° Premio Internazionale Arte Laguna (2011).<br />

“Immagine vivida di una tigre bianca del Bengala in<br />

via di estinzione, potentemente descritta secondo valori<br />

cromatici e lineari nella ricerca stilistica di Gloria<br />

De Marco proiettata verso nuove frontiere sperimentative<br />

di figurazioni innovative e identitarie per nuovi<br />

stili del pensare e dell’abitare”.<br />

Silvia Ranzi<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Stefania De Ninno<br />

Cell. 328 7374676<br />

creart@inwind.it - inpuntadicolore.blogspot.com<br />

Particolarmente intensa la sua attività espositiva<br />

dal 1999 ad oggi con rassegne e personali<br />

quali: Convegno Nazionale di Musicoterapia,<br />

opera su commissione Maternage, Comune di Prato,<br />

Premio Morbidelli, 4° posto ex equo, personale Linee<br />

di suono all’american Bar Bella Blu di Firenze, Festival<br />

“Terra Futura”, Fortezza da Basso, Firenze, opera<br />

su commissione “Suono in nascita”, Esposizione annuale<br />

presso “La Fioraia” nel cortile di viale Mazzini<br />

a Firenze sui temi della natura, personale Colori in<br />

concerto presso i locali della Fioraia, Festival della<br />

Creatività, Fortezza da Basso, Firenze, in rappresentanza<br />

delle attività didattiche del Comune di Firenze,<br />

rassegna “Quartetto d’Astrazione” a Cerbaia (Firenze),<br />

XXIV “Premio Italia per le Arti Visive”, Certaldo<br />

(premio cartolina con l’opera Attesa), Festival “5<br />

Giornate - Milano”, personale “Note di colore” presso<br />

“46 S. Spirito” a Firenze; in occasione della festa<br />

dell’associazione “Rive Gauche” di via S. Spirito esegue<br />

in estemporanea l’opera Gioia con la musica di<br />

Allevi “Prendimi”, espone inoltre alla Caffetteria<br />

Chiaroscuro di Firenze, in collettiva all’associazione<br />

“Gadarte” di Firenze e alla mostra per il 50° anniversario<br />

della stessa associazione; vince il terzo premio<br />

“Medaglia di Bronzo” al “Premio Firenze” ed è nel<br />

2013 alla collettiva “Linfa Nuova” di Gadarte.<br />

“Stefania De Ninno e le sue linee, i suoi volumi, le sue<br />

immersioni di colore. Di un pittore siamo soliti credere<br />

che egli riporti in tratti leggibili un universo di immagini,<br />

quelle del mondo e quelle del sogno; che i suoi segni<br />

contornino forme preesistenti nella realtà e nella<br />

mente. Uno speciale leopardiano fingersi nel pensiero.<br />

Stefania, invece, ci sorprende, perché la sua pittura<br />

nasce dalla linea, in virtù della linea, che scaturisce dal<br />

punto, si anima, si muove, vive e respira sul foglio e<br />

sulla tela, genera forme, prima di ogni intenzione e progetto.<br />

Un incontro proustiano della memoria, forse. O<br />

un montaliano dischiudersi della solarità. Oppure la riemersione<br />

di un inconscio rasserenato e risolto. La<br />

musica in questo segreto processo è complice grande.<br />

Ogni ondulazione, curva o spirale, ogni balzo e ogni<br />

Gioia, cm. 90x90<br />

sgretolamento del segno obbediscono alla spinta<br />

dell’emozione di qualche canto e melodia, di qualche<br />

turbinosa sequenza sonora che si trasformano nelle<br />

pastosità cromatiche che caratterizzano le opere di<br />

questa originale artista. Ma oltre ad essere l’abile maestra<br />

di volumi che vediamo nelle sue tele, chi è Stefania<br />

De Ninno? Laureata in Lingue e Letterature straniere<br />

a Pisa nel 1985, frequenta il Centro d’Arte Martenot<br />

facendo suo, in formula nuova, il metodo di insegnamento<br />

pedagogico delle arti grafico-plastiche, che le<br />

permetterà di offrire a bambini e adulti laboratori creativi:<br />

non solo l’arte può essere insegnata, ma la creatività<br />

di ciascuno può essere accesa o liberata dai torpori<br />

del gesto quotidiano. Il linguaggio delle parole è solo<br />

uno degli strumenti di suono e di segno che l’uomo può<br />

usare per dire la meraviglia di essere al mondo. Innumerevoli<br />

alfabeti si compongono intorno a noi e parlano<br />

ai sensi: alfabeti tattili, olfattivi, dimensionali, volumetrici,<br />

di gusto, di luce, che Stefania De Ninno sa<br />

tradurre in volumetrie dinamiche e tocchi di pigmento.<br />

Particolarissime sinestesie che trovano nel tema della<br />

maternità la più incandescente delle soluzioni”.<br />

Fatima Mariucci<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela De Nozza<br />

Via di Colle Ramole, 4/B - 50023 Impruneta (FI)<br />

Tel. 055 2326030 - Cell. 338 4312270<br />

Un’altra luce<br />

“...interminati<br />

spazi di la da quella, e sovrumani<br />

silenzi, e profondissima quiete<br />

io nel pensier mi fingo...“<br />

(L’infinito)<br />

Giacomo Leopardi<br />

Angela vive nella splendida campagna fiorentina<br />

della Certosa, in un luogo solitario, silenzioso e<br />

perfettamente ordinato. Lavora nella “casina”<br />

tra gli alberi, sorvegliata dal mastino napoletano Elia.<br />

È proprio l’albero, elemento caratteristico e inesorabile<br />

del paesaggio, a svolgere un ruolo speciale nei<br />

suoi dipinti divenendo prezioso punto di riferimento<br />

per rinsaldare il legame tra il suo animo e l’anima della<br />

natura.<br />

l paesaggi e la figura umana immersa in una atmosfera<br />

naturale divengono protagonisti misteriosi del suo<br />

simbolico contenitore di spazi muti e incontaminati e<br />

gli alberi si offrono come un riposo dei sensi attraverso<br />

la presentazione di una vista gradevole. Talvolta si<br />

sostituiscono all’uomo e assumono l’aspetto di rifugio;<br />

anche se privi di fronde continuano a essere un<br />

sostegno in quanto elementi del ciclo naturale di vita.<br />

Altre volte è la stessa natura che si impossessa delle<br />

sembianze umane prendendone l’aspetto: non più<br />

una rappresentazione dell’oggetto reale dunque in<br />

“Fra qualche giorno partirò da qui” dove le pieghe delle<br />

rocce e il trattamento del modellato, combinato con<br />

un senso di mistero, pur in una visione improntata al<br />

realismo, descrivono un sensuale corpo di donna che<br />

gli anni hanno maturato. La sua sensualità è compressa<br />

tra le mura e vuole liberarsi dalla stretta?<br />

Sebbene pronta per un viaggio di ritorno nella memoria,<br />

per raggiungere luoghi lontani dalla realta, indefiniti<br />

e come sospesi in un’attesa silenziosa, Angela<br />

non parte, crea piuttosto un mondo che non esiste, ma<br />

che è presente nella sua mente quando medita su memorie<br />

di gusto surreale e metafisico. Non teme il trascorrere<br />

del tempo. Anche il presente è astrazione<br />

dallo spazio fisico e incanto di luoghi incommensurabilmente<br />

ampi che desiderano e promettono il mare.<br />

A conoscenza della storia dell’arte, della letteratura,<br />

delle scelte iconografiche degli altri artisti (ama in<br />

Riposano le colline, 2007, olio su tela, cm. 120x100<br />

particolar modo la personalità di Georgia O’Keeffe e i<br />

suoi oli degli anni trenta e quaranta) mantiene la sua<br />

individualità con assoluta determinazione, provando<br />

continuamente a piegare la natura ai suoi voleri, a<br />

dominarla e a modificare la realtà non facendosi influenzare<br />

neppure dai luoghi in cui ha vissuto. Impone<br />

la sua visione spirituale e si avventura con passione in<br />

atmosfere solitarie e intime e quel paesaggio presentato<br />

con quell’ordine immutabile, in qualche modo<br />

davvero le assomiglia.<br />

Si esprime con un forte senso di autocontrollo e con<br />

fiducia in se stessa, proponendosi come l’antitesi di<br />

creatura vulnerabile. è capace di scegliere la memoria<br />

e il presente per creare nuove e penetranti immagini.<br />

Per cogliere l’essenza della realtà ha creato un nuovo<br />

universo e un’altra luce affiora sulla scena, il tempo si<br />

fa più lento e la solitudine meno grande.<br />

Ornella Casazza<br />

Storica dell’Arte, già direttrice del Museo<br />

degli Argenti di Palazzo Pitti in Firenze<br />

92


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Deanna A.C.<br />

Via N. Machiavelli, 62 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 976985<br />

Raucedine, 2006, tecnica mista, cm. 60x80<br />

Pittrice autodidatta, vive e opera a Pistoia. Dipinge<br />

dal 1969 rappresentando “un mondo che si<br />

rivolge verso tutto quello che la circonda, verso<br />

dipinti costruiti cerebralmente con atmosfere magiche<br />

nei quali si perde la nostra immaginazione… Deanna<br />

ha anche affrontato la realtà delle malattie: non con<br />

una lettura fatta di malinconia e dolore, ma con un<br />

tono fatto di ciò che dopo il male speriamo torni e cioè<br />

la vitalità e la gioia ritrovata di vivere”.<br />

Bruno Cosignani<br />

“Una pittura di forte impatto visivo quella di Deanna,<br />

il cui approccio energico della materia interpreta realisticamente<br />

i momenti di vita vissuti dall’artista, manipolati<br />

con estrema disinvoltura e immediatezza interpretativa”.<br />

Cristina Bruni<br />

93


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marzia Di Marco<br />

Via Filippo Pacini, 15 - 51100 Pistoia<br />

Cell. 348 5847300<br />

Marzia mentre dipinge una riproduzione su una borsa<br />

Vive e opera a Pistoia. Dopo aver conseguito il<br />

diploma di Arte Applicata (Arte dei Metalli e<br />

Oreficeria) presso l’Istituto d’Arte di Pistoia, si<br />

laurea nel 2006 alla Facoltà di Architettura (Corso di<br />

Laurea in Progettazione della Moda, sezione Oreficeria).<br />

Il suo percorso di formazione continua e si perfeziona<br />

presso la bottega del maestro Silvio Mazzantini<br />

a Montelupo Fiorentino. Affianca la passione per la<br />

pittura a quella per la danza e frequenta per 25 anni il<br />

corso di Danza Classica diretto dal coreografo Loris<br />

Gai, presso la scuola “Centro Arti Danza” di Pistoia.<br />

Insieme a suo padre, Nevio Di Marco, realizza: il Palio<br />

dei Casati per Le Piastre (2005); il Palio per la Giostra<br />

dell’Orso di Pistoia (2007) e 35 formelle in terracotta<br />

policroma raffiguranti la storia di Pinocchio. Attualmente<br />

collabora con suo padre alla realizzazione di<br />

ceramiche robbiane ed esegue su richiesta riproduzioni<br />

pittoriche di qualunque genere su borse e tessuti.<br />

94


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Di Napoli<br />

grazia.dinapoli@alice.it<br />

graziadinapoli.jimdo.com<br />

Grazia Di Napoli ha lavorato come insegnante<br />

nelle Scuole materne di Empoli (FI) città dove<br />

tuttora vive. L’approccio alla pittura è avvenuta<br />

da pochissimi anni, ed ha trovato in essa un modo divertente<br />

di esternare le proprie emozioni con colori e<br />

forme, che ritraggono il mondo circostante. Ha partecipato<br />

a moltissime collettive, concorsi ed eventi; ottenendo<br />

premi e lusinghieri riscontri di critiche e di<br />

pubblico. Mostre personali: Cerreto Guidi (FI) presso<br />

le “Cantine Verdi” nel 2009; Montespertoli (FI) presso<br />

“Enoteca Paolini” nel 2010; Empoli (FI) Circolo Arti Figurative<br />

“Il Ghibellino” 2012; Montespertoli (FI) presso<br />

il locale “Le Botti di Aspasia” 2012; Sovigliana<br />

Vinci (FI) “Hotel da Vinci” 2012; Montelupo Fiorentino<br />

presso il centro commerciale “Val di Pesa” 2012. Hanno<br />

scritto per lei: Sergio Nardoni, Manrico Testi e Daniela<br />

Pronestì.<br />

Sogno, fantasia e colori: il titolo che Grazia Di Napoli<br />

ha scelto per la sezione della mostra a lei dedicata<br />

interpreta perfettamente i contenuti visivi della sua<br />

pittura, il suo universo variopinto e ricco di suggestioni<br />

che nascono dalla realtà ma che il sogno trascolora.<br />

Non c’è uniformità nei temi rappresentati, perché<br />

ogni cosa - dalla figura agli animali, dal paesaggio<br />

agli oggetti inanimati - suscita la sua curiosità e il desiderio<br />

di trasporla pittoricamente sulla tela. Della figura<br />

- soprattutto le donne - le interessa restituire lo<br />

strato visibile delle emozioni, quelle “luminose” che<br />

affiorano sul volto quando “si accende” un sorriso o ci<br />

si abbandona alla gioia di un abbraccio, ma anche<br />

quelle più malinconiche che attraversano il nostro<br />

Semplicemente bella, olio su tela, cm. 40x60<br />

sguardo ogni volta che ci soffermiamo a meditare sul<br />

senso dell’esistenza. Della natura la colpisce, invece,<br />

la vita semplice delle cose: i fiori recisi e raccolti in un<br />

vaso, le conchiglie sulla riva del mare, gli animali che<br />

condividono lo spazio dell’uomo.<br />

Daniela Pronestì<br />

95


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cosetta Di Pietrantonio<br />

cosettadipietrantonio@yahoo.it<br />

Inverno innevato, 2012, olio su tela, cm. 45x45<br />

Cosetta Di Pietrantonio vive e lavora a Empoli.<br />

L’interesse e l’amore per il disegno e la natura<br />

hanno sviluppato in lei caratteristiche riconducibili<br />

ad una pittura figurativa, meticolosa, molto curata<br />

nei minimi particolari. Ha allestito nel corso degli<br />

anni molte personali e collettive, ottenendo<br />

numerosi riconoscimenti. Segnalata al “Premio Italia”<br />

nel 2005, 2007 e 2009 e alla “Pro Lastra” Signa<br />

2010, con relative premiazioni. Recentemente ha ricevuto<br />

il quinto premio per “la Spiga d’argento” a<br />

Montespertoli. Ultimamente ha allestito una personale<br />

a Montecatini Terme presso “La casa del Pittore<br />

e dello Scultore”.<br />

“Un paesaggio puro, scevro da presenze umane; solo<br />

il cuore silenzioso della natura e il mistero impenetrabile<br />

delle sue periodiche trasformazioni: è questo il<br />

tema dei dipinti proposti da Cosetta Di Pietrantonio<br />

che focalizza il suo interesse sui soggetti naturalistici<br />

non per sfuggire all’uomo e ai suoi disagi, ma per ritrovare<br />

nella madre terra l’origine prima di ogni cosa.<br />

Le metamorfosi delle stagioni, raccontate con accuratezza<br />

di dettagli e con la poesia che sempre si accompagna<br />

ai ritmi della vita che si rinnova, può leggersi<br />

quale simbolo delle tante imperscrutabili trasformazioni<br />

dell’animo umano a cui non manca alcuna<br />

sfumatura:dalle tinte fosche di un paesaggio invernale<br />

ai forti contrasti che accendono un viale alberato in<br />

pieno autunno, fino alle luci terse e cristalline di un<br />

cielo estivo. Vibrazioni interiori che mutano di pari<br />

passo con le stagioni della vita, e ogni passaggio accresce<br />

e consolida lo spessore dei ricordi. Tutto ciò è<br />

espresso nei suoi dipinti soprattutto attraverso i colori,<br />

accostati in forza del contrasto piuttosto che sfumati,<br />

ma sempre luminosi e percorsi da una sottile<br />

armonia, la stessa che regola le fasi cicliche dell’esistenza<br />

dell’uomo e della natura”.<br />

Daniela Pronestì<br />

96


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mimma Di Stefano<br />

Cell. 330 548800<br />

domenica.distef@virgilio.it<br />

Donna con gatta, busto scultoreo in creta, cm. 40x35x28<br />

Nata a Pizzoli, in provincia dell’Aquila, vive e<br />

lavora a Firenze. Biologa, si dedica da molti<br />

anni alla scultura ed è stata allieva dell’artista<br />

Amalia Ciardi Dupré. Ha partecipato a numerose<br />

mostre collettive.<br />

“Da oltre un decennio Mimma Di Stefano si dedica con<br />

passione all’arte scultorea, conducendo un discepolato<br />

presso lo Studio-laboratorio della nota artista fiorentina<br />

Amalia Ciardi Duprè da cui ha mutuato la tecnica<br />

di manipolazione dell’argilla e del gesso alla<br />

ricerca di personali ideazioni. Affascinata dalla duttilità<br />

della creta dà corpo a trasognate raffigurazioni che<br />

veicolano il suo mondo interiore con semplicità ed immediatezza<br />

di contenuti, ruotando attorno alla sfera<br />

dei sentimenti più vivi e genuini. Il culto degli affetti<br />

familiari rappresenta una delle fonti ispirative che<br />

sensibilmente trapela dalle figure, dal morbido modellato,<br />

di persone care ritratte in alcove vegetali dagli<br />

accenti simbolici nella dinamica del fluire del tempo,<br />

assaporato e ritmato dalle incalzanti stagioni della<br />

vita. Il ritratto, nella modalità del busto o in assoli scultorei,<br />

è uno dei generi che l’artista interpreta con interesse<br />

per restituire insieme alla fisicità dei lineamenti<br />

97


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mimma Di Stefano<br />

Tramonto su borgo abruzzese, bassorilievo in creta policroma, cm. 40x58<br />

la resa psicologica del carattere nella ritualità del ricordo<br />

- busto dedicato “alla madre” - o nella riproposizione<br />

di un presente che porta con sé volti di amici e<br />

conoscenti nelle trame relazionali. La sublimazione<br />

dell’amore di coppia è suggellato da torniti intrecci<br />

corporei di piccole o medie dimensioni dai lirici abbracci<br />

nella celebrazione sponsale della vita che si<br />

perpetua nell’attrazione della polarità maschio -femmina,<br />

talora declinato nella complicità del quotidiano.<br />

Significativi sono i bassorilievi che costituiscono un<br />

rievocativo omaggio alle sue origini abruzzesi: se la<br />

veduta di un borgo paesano offre, nella policromia su<br />

creta, l’atmosfera vivida del crepuscolo; dall’altra la<br />

felice prospettiva angolata dell’antico casale di famiglia,<br />

emblema della casa-nido di pascoliana memoria,<br />

si raccoglie attorno alla corte dagli ombreggianti pergolati.<br />

La disposizione ad un’assorta malinconia sino<br />

al vagheggiamento di nuove libertà da esplorare - l’altorilievo<br />

“In Volo”- rappresentano i moduli espressivi<br />

cadenzati su cui si sviluppa il racconto lirico in terracotta<br />

di Mimma Di Stefano che nelle sue opere dà<br />

voce ad un’intimità di vissuti, oggettivati dalla plastica<br />

addittiva e sottrattiva nella manipolazione delle forme,<br />

ora lasciate a crudo ora impreziosite da patinature<br />

lumeggianti o bronzee”.<br />

Silvia Ranzi<br />

98


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tania Donati<br />

Via Gramsci, 49 - 56023 Navacchio (Pisa)<br />

Cell. 331 1300767 - estaartemusic1@virgilio.it<br />

Nasce a Cascina (PI) il 21 giugno del 1973. Ha<br />

studiato a Pisa dove si è laureata 1999 con<br />

lode in Economia Aziendale. Dipinge soprattutto<br />

olio su tela, tecnica da lei preferita. Da un percorso<br />

di studi artistici ‘liberi’ iniziato nel 2003-2004<br />

alla IAA di Roma- Rome University of Fine Arts, ha<br />

presentato le sue tele ad una estemporanea a Livorno<br />

al Premio Rotonda 2008, alla Fortezza Vecchia di Livorno<br />

a Natale 2008, a Effetto Venezia di Livorno<br />

nell’estate 2009, ed ha partecipato alla mostra alla<br />

Leopolda di Pisa a primavera 2009. Inoltre ha partecipato<br />

con le sue tele al XXVII Premio Firenze 2009 per<br />

sezione arti visive in Palazzo Vecchio di Firenze (2009),<br />

a PisArt a Pisa Expo 2010 alla Stazione Leopolda di<br />

Pisa a marzo 2010, ed è stata pubblicata sull’agenda<br />

2010 Artisti della Toscana edizioni Pegaso. Ha partecipato<br />

al Malastranafestival di Cascina (Pisa, 2010)<br />

ed è stata premiata con il Trofeo delle Fiandre in Belgio<br />

a Bruges (2010). Inoltre ha partecipato nel periodo<br />

pasquale 2011 alla mostra a Palazzo Gambacorti del<br />

Comune di Pisa con l’associazione culturale Fortezza<br />

Meraviglia di Livorno e nel periodo dal 18 gennaio al<br />

1 febbraio 2011 al Salone internazionale de Inverno<br />

2011 a Barcellona con galleria d’arte di Firenze Centro<br />

Storico, come da rivista Accademia n.6 del dicembre<br />

2010. Nel 2012 ha partecipato alla mostra del<br />

Premio della Lupa 2012 al Palazzo Pontificio Maffei<br />

Marascotti di Roma con l’associazione culturale Rosa<br />

dei Venti. Tania traspone sulle sue tele l’immagine più<br />

entusiasta e solare di ciò che ci circonda tutti i giorni,<br />

la natura.<br />

“Attraverso un linguaggio espressivo e delicato, la<br />

pittrice sviluppa la sua ricerca artistica in sintonia con<br />

il paesaggio che sensibilmente racconta. Nella rap-<br />

Fiori in Blu, 2012, olio su tela, cm. 40x50<br />

presentazione di un uliveto toscano, l’artista focalizza<br />

la sua attenzione su un lembo di terra e si ricongiunge<br />

intimamente con una natura rasserenatrice. L’ulivo è<br />

simbolo di pace, ma la sensazione di serenità è prodotta<br />

dalla capacità della pittrice di equilibrare la luce<br />

con le ombre. Il suo linguaggio è caratterizzato da gesti<br />

semplici ma densi di amore per quel che ritrae”.<br />

Liliana Nobile<br />

99


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Facchini<br />

Studio: Via Santa Reparata, 12 - 50129 Firenze<br />

Cell. +39 334 8686251 - elenafacchini11@gmail.com<br />

Giuliano, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />

Infinito, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />

Elena Facchini ha compiuto i suoi studi al Liceo<br />

Artistico Leon Battista Alberti di Firenze, città<br />

nella quale è nata e vive da sempre. Successivamente,<br />

ha frequentato alcuni corsi di Storia Moderna<br />

all’Università di Firenze. Inizia la propria carriera<br />

artistica nel 1990 presso lo studio di Foresto<br />

Marianini. Dimostrando grandi doti fin dagli inizi, ha<br />

riprodotto opere dei più grandi artisti italiani, usando<br />

tecniche molteplici, dall’olio alla tempera, dall’acquerello<br />

alla china. Nel 2004 apre il suo studio in via<br />

della Stufa, dedicandosi inizialmente al trompe-l’œil<br />

e alla decorazione murale per committenze private.<br />

Nel 2007 inizia ad insegnare Tecnica del disegno e a<br />

dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Nel 2008 collabora<br />

con l’editore Vittorio Giudici come illustratrice di<br />

libri. Partecipa al Premio Terna per l’Arte Contemporanea<br />

nel 2010 e nello stesso anno vince il primo Premio<br />

Giubbe Rosse in occasione del centenario del<br />

Futurismo. Nel 2010 espone con una personale a Firenze,<br />

a cura di Laura Gensini, presso la casa/galleria<br />

di Elisabetta Martelloni. Fonda l’Associazione Culturale<br />

“Lascio il Segno” con l’intento di promuovere<br />

attività artistiche per adulti e bambini. Nel 2011 partecipa<br />

al Concorso Caran d’Ache, organizzato per i<br />

150 anni dell’Unità d’Italia, ed uno dei suoi disegni<br />

viene inserito gli archivi dell’azienda. Elena Facchini<br />

nel 2012 viene invitata negli Stati Uniti per la sua prima<br />

personale all’estero. La mostra, dal titolo Renaissance<br />

Memories, a cura di Laura Gensini, si è<br />

tenuta presso la Historical Library del Mechanic Institute<br />

di New York. Tele ed acquerelli mostrano l’eredità<br />

del Rinascimento fiorentino nella poetica della<br />

Facchini. Nel 2012 espone alle Giubbe Rosse una serie<br />

di opere su carta che documentano la passione<br />

dell’artista per il mondo classico, dal titolo Invenzioni<br />

dall’Antico, a cura di Laura Gensini.<br />

100


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Facchini<br />

Guerrieri, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />

La pittura di Elena Facchini scaturisce spesso da una<br />

profonda indagine del passato, rivisitato in chiave contemporanea.<br />

È una pittura gestuale unita ad una capacità<br />

analitica straordinaria. L’artista sparge prima di<br />

tutto il colore e ne osserva le forme, alcune delle quali<br />

rimangono en reserve, cioè a risparmio e in questi vuoti<br />

e pieni scorge l’elemento che fa partire il suo lungo<br />

percorso verso la realtà e la sua definizione. Usando il<br />

pigmento con irregolarità, creando sgocciolature che<br />

corrono sulle superfici, ci riporta all’imperfezione del<br />

mondo attuale. Talvolta è quasi un approccio steineriano<br />

nell’uso del colore, che una volta diffuso sulla carta,<br />

dà all’artista un’anticipazione della forma sulla quale<br />

lavorerà strenuamente, dimostrando capacità pittoriche<br />

rare, che si allacciano alla sua precedente attività<br />

di realizzazione di riproduzioni dei grandi nomi dell’arte.<br />

Nelle sue inondazioni di colore la forma si determina<br />

così come nel caos si sublima il cosmos. I suoi gesti<br />

primitivi abbracciano la modernità e le sue incertezze.<br />

Quando la Facchini stende i pigmenti sul foglio, inevitabilmente<br />

ci riconduce a Goethe, alla sua “Teoria dei<br />

Colori”, all’azione morale e alle sensazioni oggettive<br />

suscitate nell’anima dai colori stessi. Nella sua pittura<br />

dunque c’è una forte spinta interiore prima di ogni altra<br />

cosa, alla quale si aggiunge un’indagine attenta della<br />

storia. La memoria come destinazione di una ricerca<br />

che si intride di presente e diventa l’unica formula per<br />

ridare vita alla lingua dell’arte. Esplora dunque il passato<br />

come un bacino inesauribile che la fa riflettere sul<br />

mondo contemporaneo. Quello stesso mondo, che<br />

spesso è descritto nei suoi toni più crudi dagli artisti di<br />

oggi, nei quadri di Elena Facchini si trasforma in equilibrio.<br />

Tecnicamente l’artista rispetta i canoni della pittura<br />

e dei suoi metodi tradizionali, dimostra capacità<br />

nel disegno quando si concentra sul dettaglio, come se<br />

volesse ribadire costantemente la sua “fiorentinità”.<br />

Riafferma dunque la regola dell’arte in un’epoca in cui<br />

è sempre più raro il ricorso alla lezione cenniniana.<br />

Laura Gensini<br />

101


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mara Faggioli<br />

Abitazione e studio: Largo dei Mille, 6 - 50018 Scandicci (FI) - Tel. 339 3594145<br />

marafaggioli@hotmail.it<br />

Solidarietà, 2004, terracotta, cm. 160x40<br />

Nata a Firenze, vive a Scandicci da trent’anni.<br />

Fin da giovanissima ha iniziato a scrivere poesie<br />

ed in seguito si è appassionata alla scultura<br />

e alla pittura, tre espressioni artistiche che sente<br />

vivere abbracciate dentro di sè. Ha frequentato lo studio<br />

di Amalia Ciardi Duprè e di Lucetta Risaliti. Nella<br />

pittura predilige la figura femminile, mentre nelle<br />

sculture affronta il tema del mito, della solidarietà e<br />

fratellanza fra i popoli. Tra i premi ricevuti: “Fiorino<br />

d’oro” per la poesia 2004, “Fiorino d’argento” per la<br />

scultura 2007, Premio “Donna Città di Scandicci”<br />

2011. Tra le pubblicazioni che la riguardano: “Dedicato<br />

a Lorenzo” Ed. Helicon 2001, “Piuma Leggera” Ed.<br />

Fiorenza - I sogni delle donne, 2010, olio su tela, cm. 100x80<br />

Masso delle Fate 2004, “Dulcamara” Ed. Ibiskos 2010.<br />

Sue opere si trovano in collezioni private in Italia, Germania<br />

e Canada ed in permanenza presso i Comuni di<br />

Firenze, Montelupo F.no, Castel S.Niccolò, Greve in<br />

Chianti, Colonna (Roma) e presso la Basilica Superiore<br />

di S. Francesco di Assisi.<br />

102


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mara Faggioli<br />

Forse neppure i sogni,<br />

più lievi e più leggiadri,<br />

nati nelle notti<br />

palpitanti di stelle,<br />

hanno ali<br />

così leggere<br />

come il pensiero di te<br />

che m’accompagna<br />

e mi toglie<br />

il respiro.<br />

Mara Faggioli<br />

Dalla raccolta poetica “Piuma Leggera” - Ed. Masso delle Fate<br />

“Fiorino d’oro” per la poesia edita al Premio Firenze-Europa 2004<br />

Erato Musa della Poesia, 2008, bronzo, cm. 12x10x h 25<br />

“L’universo femminile è il fil rouge tematico su cui<br />

ruotano le competenze creative di un’artista sensibile<br />

e versatile, impegnata su una pluralità di registri<br />

espressivi poesia, scultura, pittura. Raffinata poetessa<br />

e fine scrittrice in prosa fin dall’inizio della sua brillante<br />

attività artistica il verseggiare fluido e sognante,<br />

pregnante di sentimenti umani evocati con<br />

delicatezza e forza propositiva ha trovato nel linguaggio<br />

della scultura il suo più congeniale parallelismo<br />

figurativo, contraddistinto da un morbido modellato di<br />

natura idealizzante che spazia dalla figura femminile<br />

a soggetti simbolici evocanti temi sociali, multiculturali<br />

e ambientali”.<br />

Silvia Ranzi<br />

“L’innegabile fascino di questa autrice consiste nella<br />

scioltezza di un’umanissima voce che crea un buon<br />

sistema di corrispondenze con riguardo alla magia ed<br />

al colore, cosa che è in simbiosi con il fatto dell’essere<br />

scultrice e pittrice di Mara Faggioli, protesa in prodigiose<br />

forze nell’ansia di esprimersi in spinte di grande<br />

vitalità”.<br />

Lia Bronzi<br />

“Le terrecotte di Mara Faggioli, siano volti o gruppi, o<br />

figure, non hanno mai la staticità asimbolica del ritratto<br />

o della silhouettes fine a se stessi, che, pur offrendosi<br />

incondizionatamente ad una musicalità raffinata,<br />

a un’ideologia formale di gusto raro, non<br />

pretendono altro che questo. No, perché Mara Faggioli,<br />

pur dedicandosi al figurativo, e non solo, si riallaccia<br />

al pensiero geostorico, spesso mitologico,<br />

scegliendo naturalmente le storie più simbiotiche<br />

alla visione psichica attuale”.<br />

Duccia Camiciotti<br />

103


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristina Falcini<br />

Studio e abitazione: via F. Margheri, 3 - 50038 Scarperia (FI)<br />

Cell. 380 5323791 - cristinafalcini@alice.it<br />

Girasoli, 2009, olio su tela<br />

Cristina Falcini è nata a Prato il 6 gennaio del<br />

1964. Autodidatta, nel 1985 conosce il pittore<br />

livornese Pier Luigi Boldrini che pittura dal<br />

vero, questi la fa partecipe della sua arte, da quel momento<br />

anche lei intraprende la pittura dal vero. Nel<br />

1987 espone a Prato la sua prima personale, da allora<br />

seguono molte altre mostre, tra Scarperia, Rufina,<br />

Agliana, Faenza, Bologna, Fiesole, Cerreto Guidi partecipando<br />

anche a molte collettive ed estemporanee<br />

ottenendo discreti successi di critica e di pubblico in<br />

particolar modo per il cromatismo, la rappresentazione<br />

dello spazio e la profondità prospettica. Nel 1991<br />

conosce il pittore Giulio da Vicchio con il quale instaura<br />

un’amicizia e la rende partecipe di alcuni insegnamenti<br />

e critiche: “Da alcuni suoi dipinti specialmente<br />

di grande respiro noto doti non comuni che lasciano<br />

intravedere possibilità di ottimi risultati. Desidererei<br />

che il pubblico che avrà il piacere di visitare la sua<br />

mostra notasse quelle doti di sincerità, di purezza, di<br />

voglia di fare che contraddistinguono la sua pittura”.<br />

Giulio da Vicchio, dicembre 1992 Agliana<br />

104


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Fazzi<br />

info@annafazzi.it<br />

www.annafazzi.it<br />

Neve, 2010, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />

Nasce l’11 febbraio 1947 a Firenze, dove vive e<br />

lavora.<br />

“Nella sua ventennale attività espositiva ha<br />

raccolto notevoli consensi per la professionalità con<br />

cui si dedica alacremente alla pittura, attingendo a<br />

piene mani i soggetti preferiti dal contatto diretto, rasserenante,<br />

con la natura. Nella registrazione lirica del<br />

reale, accanto agli assemblaggi di fiori e frutta che<br />

hanno caratterizzato il suo esordio, la tecnica principe<br />

che domina da anni il suo interesse visivo-percettivo è<br />

il paesaggio, vissuto con immedesimazione ed interpretato<br />

secondo un’ampia casistica di progettualità<br />

visive. La sua ricerca estetica è pervenuta a risultati di<br />

singolare maturità e salda impaginazione compositiva<br />

grazie allo studio dal ‘vero’, nell’attenzione ai valori<br />

spaziali e luministici del territorio toscano nella sua<br />

varietà orografica e paesistica. Attraverso un’evoluzione<br />

graduale il suo ‘ductus’ pittorico ha conosciuto<br />

una fase iniziale più descrittiva, per approdare ad una<br />

rinnovata essenzialità della struttura fenomenica con<br />

progressiva ‘erosione’ del disegno mediante l’apporto<br />

di dense trame coloristiche a macchia o a grande ambientazione.<br />

La sua cospicua produzione artistica si<br />

situa nell’alveo della Tradizione paesaggistica toscana<br />

che da Soffici arriva fino a Scatizzi, emancipandosi<br />

totalmente dai connotati accademici, per accogliere le<br />

ascendenze di una tecnica post impressionistica, contraddistinta<br />

da una sintassi figurativa di un’intensa<br />

vigoria plastica e cromatica aperta alle moderne suggestioni<br />

’informali’”<br />

Silvia Ranzi<br />

Ha sviluppato le sue esperienze artistiche presso i<br />

‘Laboratori pittorici’ seguiti dal prof. Franco Bugatti.<br />

Ha frequentato corsi di incisione presso la Scuola ‘Il<br />

Bisonte’ di Firenze. Recensioni sulle sue opere sono<br />

state pubblicate su riviste a tiratura nazionale come<br />

Pegaso e Segni d’Arte da Pier Giovanni Permoli, Silvia<br />

Ranzi, Franco Bugatti. Le sue opere si trovano collocate<br />

in Italia, Francia, Irlanda del Nord, in collezioni pubbliche<br />

e private. È iscritta come Socio Artista al ‘Circolo<br />

degli Artisti Casa di Dante’ di Firenze e all‘Antica<br />

Compagnia del Paiolo’ di Firenze.<br />

105


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Fazzi<br />

Paesaggio, 2011, tecnica mista su tela, cm. 80x80<br />

EMOZIONI “EVERGREEN”<br />

Un coerente stile pittorico qualifica l’attività produttiva<br />

di un’artista come Anna Fazzi impegnata da anni<br />

nella realizzazione di opere contraddistinte da uno<br />

slancio vitale nei confronti della natura, amata e ritratta<br />

sotto i riflessi di una calda luce mediterranea nel<br />

culto della biodiversità, con particolare riguardo per la<br />

genuinità delle terre di Toscana rivisitate con intensa<br />

partecipazione evocativa. Declivi collinari silenti offrono<br />

orizzonti panoramici nell’ariosità di solari atmosfere,<br />

elargendo sensazioni rigeneranti nella cornice di<br />

spazialità distensive. Flora e fauna, parte integrante<br />

delle aperture paesaggistiche o riprese in ravvicinati<br />

campi visivi, si iscrivono nella risonante fisicità del territorio<br />

o negli habitat adeguati al pulsare della vita.<br />

Stato solido e liquido della materia restituiscono sulle<br />

tele una densa e pastosa tavolozza nell’universalità<br />

delle forme biologiche che inducono a ricercare la sintonia<br />

con il tutto secondo una dimensione olistica.<br />

Nella delineazione del profilo di un albero, nel gruppo<br />

di mucche sorprese al pascolo, nelle flessuose silouettes<br />

di semplici pesci rossi, lo sguardo esercita la sua<br />

intimità, ludico si sofferma nel recupero di bioritmi<br />

salutari, riconoscendo la varietà e l’incessante dinamismo<br />

dell’esistente. Il polimorfismo naturalistico<br />

magnetizza l’interesse di un’artista attenta ad interpretare<br />

i valori percettivo-emozionali di suggestivi<br />

scorci paesaggistici nell’avvicendarsi delle stagioni,<br />

nell’ampia gamma dei trapassi luministici propri del<br />

mutare meteorologico. Nell’intenzionalità lirica di<br />

Anna Fazzi la natura, come risorsa, diviene dunque<br />

emblema pittorico, nel ridisegnare ecosistemi da tutelare<br />

per restituire all’uomo quegli spazi corroboranti<br />

per lo spirito che possano arginare la foga ipertecnologica<br />

dell’era postmoderna. Le accensioni cromatiche,<br />

la corposità delle trame a spatola e a pennello danno<br />

forza propositiva ad un’arte che si specchia nelle aperte<br />

campagne e nelle rigogliose masse boschive per<br />

carpire il respiro antico o eco primigenio con la madre<br />

terra, giardino planetario da custodire.<br />

Silvia Ranzi<br />

106


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sabina Feroci<br />

www.sabinaferoci.com<br />

info@sabinaferoci.com<br />

La maleducata, 2011, carta e pasta di carta su metallo e carte colorate, h. cm. 100 circa<br />

Il suo percorso artistico Sabina Feroci lo ha avviato<br />

come illustratrice. Si è diplomata all’Istituto d’Arte<br />

di Firenze, poi ha frequentato l’ISIA di Urbino e successivamente<br />

si è laureata all’Art College dell’University<br />

of Ulster a Belfast specializzandosi in illustrazione.<br />

Da tempo la pittura e la scultura sono diventati i<br />

suoi canali espressivi prediletti. Sono state numerose<br />

le mostre all’estero: in Francia, in Spagna, in Messico<br />

e ripetute volte in Germania. Ha realizzato personali<br />

anche in molte città italiane e nel 2011 ha esposto nella<br />

sede regionale torinese della Biennale di Venezia.<br />

La Feroci svela la sua precedente attività di illustratrice<br />

per quell’incantevole abitudine alla sintesi e alla<br />

fantasia, fidati strumenti esplorativi per affrontare l’indagine<br />

delicatissima che porta alla riscoperta di<br />

quell’insieme di percezioni e di emozioni che chiamiamo<br />

sentimenti. Le sue figure, che nella forma tendono<br />

a ricercare un’idea di purezza, diventano la rappresentazione<br />

di un modo d’essere così radicato nella personalità<br />

che si manifesta grazie alla fresca spregiudicatezza<br />

della spontaneità.<br />

Samanta Monco<br />

107


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sonia Fiacchini<br />

Abit.: Via G. Oberdan, 58 - Studio: Via Fra le Torri, 4 - 52100 Arezzo<br />

Tel. 0575 299961 - Cell. 349 5518315 - www.soniafiacchini.com - soniaulisse@alice.it<br />

Un secchio di ruggine, 2011, olio su tela, cm. 40x50<br />

Sonia nasce il 4 agosto del 1964 ad Arezzo, dove<br />

vive e lavora. Fin dall’infanzia è circondata<br />

dall’arte, di uno zio pittore e dei disegni del padre<br />

e si avvicina dunque alla pittura e al disegno in<br />

giovane età, ma solo da adulta trova la sua “rotta“,<br />

dopo essere passata attraverso diversificate esperienze<br />

per la conoscenza delle tecniche antiche e di decorazione,<br />

frequentando botteghe di restauro, studi di<br />

maestri pittori ed anche corsi presso l’Istituto Artistico<br />

di Anghiari. Il suo percorso inizia con volti di anziani<br />

dallo sguardo ironico, ragazzi di colore che sono nel<br />

nostro Paese, con i loro sguardi fuggenti ed incerti,<br />

ragazze adolescenti che volgono i loro pensieri oltre il<br />

muro, esprimendo uno stato d’animo interiore. Oggi<br />

come ieri gli occhi di Sonia osservano la realtà quotidiana:<br />

cantieri edili, fusti vuoti ed abbandonati, guerre<br />

di potere... Durante la sua ricerca espone in collettive,<br />

estemporanee, fiere, premi ed alcune personali. Nel<br />

2012 una sua opera ha avuto il Premio del presidente<br />

della Giuria al XXX “Premio Firenze”.<br />

108


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sonia Fiacchini<br />

Bidone blu, 2011, olio su tela, cm. 60x90<br />

“...Sonia ritrova dunque in queste nuove “nature silenziose”<br />

simboli e risultati più immediati della nostra<br />

società, inerti fisicamente inanimati che, considerato<br />

il notevole potenziale narrativo, lei ritrae ancor più<br />

fissi e alteri in una realtà di stasi quasi atemporale. Di<br />

conseguenza, nessuna funzione didascalica della prima<br />

ora: a che servirebbe? Il messaggio, intellettualmente<br />

pregnante, sottende al giudizio estetico<br />

dell’occhio; e a questo si attiene: a un impatto visivo<br />

che fa della mimesi assoluta - e della sorpresa, ovviamente<br />

- i suoi cavalli di battaglia. Sonia Fiacchini dipinge<br />

dunque i suoi soggetti anti-classici ripescandoli<br />

da cantieri in disuso e abbandonati, da vecchi<br />

distributori di benzina, da cataste metalliche in dimenticati<br />

sfasciacarrozze, termine ormai desueto segno<br />

evidente del tempo che passa: attori che lei non<br />

rinfresca con una mano di vernice, vestendoli a festa,<br />

ma che si limita a comporre nel modo più “naturale”<br />

possibile. Seguendo due scelte ben definite: la prima<br />

di ordine assolutamente tecnico - e Sonia è pittrice<br />

finissima del “più vero del vero”; la seconda, come già<br />

scritto, di matrice intellettuale: tali sono gli scarti della<br />

nostra società; quindi quelli devono essere i soggetti<br />

della nostra pittura aulica.”<br />

Francesco Mutti<br />

109


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Veronica Filippi<br />

www.artisticamenteitalia.com<br />

veronica.filippi@libero.it<br />

Nudo femminile, 2003, acquerello su carta, cm. 18x12<br />

Veronica Filippi nasce a Pisa il 25 aprile 1973.<br />

Laureata nel 2001 in Storia della Critica d’Arte,<br />

fa uno stage presso il Museo Leonardiano di<br />

Vinci dove ha la possibilità di conoscere studiosi e<br />

critici di fama internazionale. Fin da piccola risulta<br />

essere molto sensibile al fascino dell’arte e realizza i<br />

suoi primi disegni ancora prima di andare a scuola tra<br />

lo stupore e la gioia di tutta la famiglia.<br />

Durante l’adolescenza si appassiona sempre di più<br />

alla musica, al teatro, alla fotografia e soprattutto alla<br />

storia dell’arte.<br />

Dal 2003 espone ufficialmente le sue opere, partecipa<br />

a personali e collettive in giro per l’Italia. Durante<br />

la sua prima mostra un estraneo e appassionato rimane<br />

folgorato da un suo acquerello raffigurante un<br />

nudo femminile. Da quel momento Veronica dipingerà<br />

solo nudi di donna ispirandosi soprattutto all’arte di<br />

Amedeo Modigliani. Nel 2004 lavora con Chiara Riondino<br />

all’allestimento dello spettacolo e della mostra<br />

personale presso Villa Corsini di Firenze. Le sue opere<br />

sono state pubblicate nel volume Dizionario Internazionale<br />

di Arte Moderna e Contemporanea.<br />

110


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Floriana Flore<br />

Via Fratelli Bandiera, 37 - 51100 Pistoia<br />

Cell. 338 4487871<br />

Libera nel vento, 2008, scultura in gesso, cm. 50 di altezza<br />

Si forma artisticamente a Firenze dove frequenta<br />

il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte di Porta<br />

Romana, imparando varie discipline da sbalzo,<br />

modellato, disegno dal nudo, incisione, litografia, xilografia.<br />

Si dedica inoltre da sempre a tecniche antiche<br />

di pittura e scultura. È un’artista poliedrica, ma è<br />

nell’incisione su rame e zinco che raggiunge risultati<br />

pregevoli, realizzando litografie, acqueforti, maniera<br />

nera, acquatinta, metodo della viscosità e acqueforti<br />

a più colori. La sua bravura deriva, oltre che da naturale<br />

inclinazione, dalla frequentazione di scuole famose,<br />

tra le quali la prestigiosa Scuola Internazionale<br />

d’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze, dove,<br />

seguendo l’insegnamento del prof. Domenico Viaggiano<br />

e del prof. Swietlan Nicholas Kraczjna, consegue<br />

il diploma di incisore e l’idoneità all’insegnamento.<br />

Ha partecipato su inviti a numerosi premi ed<br />

esposizioni di grafica riscuotendo unanimi consensi<br />

di critica e di stampa, ottenendo pertanto primi premi<br />

sia in Italia che all’estero. Nel 1996 ha vinto il prestigioso<br />

premio L.A.F.M. La Grande Motte ad Arles<br />

(Francia) e nel 1998 ha vinto la medaglia d’oro al<br />

“Concorso di grafica Internazionale”.<br />

Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.<br />

111


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Brunella Fontani<br />

Via Cetino, 57/3 - 50013 Campi Bisenzio (FI) - Tel. 055 8963146<br />

fontani@hotmail.com<br />

Marenostro, 2011, olio su tela, cm. 80x70<br />

112


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Simonetta Fontani<br />

Cell. 389 1546666<br />

www.simonettafontani.it<br />

Senza luce, 2012, tec.mista, cm. 85x70<br />

Nata a Firenze, vive e lavora a Prato. Dagli anni<br />

Duemila svolge un’intensa attività espositiva<br />

effettuando numerose personali in sedi pubbliche<br />

ed esponendo in rassegne e concorsi nazionali<br />

e internazionali, riscuotendo significativi riconoscimenti.<br />

Ha esposto a “Casa Italia” nel 2008 in occasione<br />

dei Giochi Olimpici di Pechino e nel 2010 per i giochi<br />

Olimpici invernali di Vancouver, ed è stata<br />

selezionata per una rassegna a Luxor (Egitto) nel<br />

2013. Ha partecipato alle fiere di Parma, Reggio Emilia,<br />

Longarone, Forli, Arezzo, Scandiano (Modena),<br />

Mischi in Bielorussia e Bratislava e più recentemente<br />

a quelle di Agrigento e di Palermo. I suoi lavori si trovano<br />

in collezioni private e pubbliche in Italia e in diversi<br />

Paesi stranieri (Brasile, Cina, Croazia, Francia,<br />

Marocco, Scozia, Stati Uniti) e in particolare a Roma<br />

nella sede del C.O.N.I. e delle Poste Italiane, nella Pinacoteca<br />

del Comune di Soliera, nella Chiesa S. Maria<br />

dell’ Assunta a Scopoli (Perugia), nella Chiesa di S.<br />

Martino a Prato, alla Pro Loco di Sofignano (Prato),<br />

nelle sedi dei Comuni di Capraia e Limite, Capodimonte<br />

(Viterbo), Vaiano, Pontassieve e Campi Bisenzio; in<br />

Brasile nell’ Ambasciata di Salvador e nella Chiesa di<br />

Rembepe.<br />

“...Alla bellezza e luminosità dei nudi si contrappongono<br />

fondi spesso bui, agitati da elementi di una<br />

narrazione che tocca anche i toni delle connessioni<br />

inconsce. Una pittura che predilige i contrasti forti<br />

anche nella tavolozza per accentuare quella che appare<br />

quasi una sorta di smarrimento della figura in<br />

rapporto al suo spazio scenico e a trasmettere dunque<br />

una sottile inquietudine. I suoi temi ci inducono<br />

a riflessioni sul disagio esistenziale anche se i loro<br />

protagonisti “indossano” la disinvolta nudità di un<br />

corpo giovane esaltando l’armonia e la plasticità delle<br />

forme ma, di fatto, piegandone la versatilità ad<br />

interpretare nella tensione fisica di prospettive spesso<br />

coraggiose quella psicologica di equilibri “spesso”<br />

difficili...”<br />

Roberta Fiorini<br />

113


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Maria Fornaciari Guiducci<br />

Via Di Quarto, 2/B - 50012 Bagno a Ripoli (FI)<br />

Tel. 055 632732<br />

Pittrice ad acquerello, olio, pittura su stoffa,<br />

conosce ed esegue la tecnica delle icone in<br />

foglia d’oro. Autodidatta, ha studiato ed approfondito<br />

la conoscenza delle tecniche artistiche<br />

con la professoressa Antonia Fontana. È stata anche<br />

allieva, per l’acquerello, del professor Luciano<br />

Piseri. Ha partecipato a varie mostre, riportando<br />

favorevoli giudizi da parte della critica.<br />

“Anna Maria Fornaciari da anni coltiva con dedizione<br />

la passione per l’arte, dando prova di una<br />

ricercata sensibilità nella messa in opera dei valori<br />

timbrici e luministici nella prassi pittorica. Il costante<br />

esercizio, a partire dallo studio del vero sia<br />

della visione naturalistica che della figura, le ha<br />

permesso di realizzare opere calibrate sul piano<br />

compositivo, armonico e di rifinitura del soggetto<br />

prescelto. Nella sua produzione predomina la tecnica<br />

dell’acquarello che l’artista privilegia per la<br />

resa delicata delle trasparenze cromatiche nel<br />

sentimento incantato delle forme, con diligente<br />

azione del pennello nelle sue meticolose diluizioni.<br />

La delineazione ricreativa del reale spazia dalla<br />

veduta paesaggistica ad accurate presenze floreali,<br />

nella veridicità fenomenica delle specie botaniche,<br />

per approdare a visionarietà simboliche in cui<br />

l’estro fantasioso si fonde con il naturalismo<br />

dell’immagine. Partecipa da anni a rassegne sul<br />

“Sacro” nell‘arte, dedicandosi con prodigalità di<br />

intenti a questo ambito tematico, particolarmente<br />

a lei congeniale. Realizza opere di pregevole fattura<br />

in cui le competenze esecutive si sposano con<br />

l’intenzionalità di riflettere, con immedesimazione<br />

emozionale e spirituale, sulle verità rivelate. Sapiente<br />

inventiva simbolica e raffinatezza di varietà<br />

coloristiche dai toni suadenti si alleano nella resa<br />

di studiate composizioni ad acquarello, costruite<br />

nello slancio vitale di ideazioni dall’intonazione<br />

contemplativa e dottrinaria di respiro biblico.<br />

Fantasia di anemoni, acquerello<br />

Nell’edizione 2011, sul tema “Il Cantico dei Cantici“ presenta<br />

l’opera, ad acquarello e fusaggine, dal titolo “ Baci<br />

ed incanto in un lago d’Amore” in cui la composizione<br />

dallo sfumato evanescente fa trapelare nelle tenuità dei<br />

lineamenti la purezza di un bacio, manifestazione autentica<br />

del sentimento d’amore. Nell’edizione 2012,“Fughe,<br />

esodi e pellegrinaggi: verso la Terra Promessa”, presenta<br />

l’opera ad acquarello “Esodo: Mosè attraversa il Mar<br />

Rosso” in cui la visionarietà si declina nell’orchestrazione<br />

di uno scenario figurativo-astraente sulla base di cromatismi<br />

dilatati di afflato cosmico. Nell’edizione 2013, “Le<br />

Donne nel Vangelo”, l’opera ad acquarello sulla figura di<br />

“Maria di Magdala” presenta attributi simbolico-oggettuali<br />

di sapore controriformistico, nel contrasto redentivo<br />

di ombra e luce, che restituiscono il profilo meditativo di<br />

penitente, presente nella devozionalità del tempo, di una<br />

fedele apostola del Cristo”.<br />

Silvia Ranzi<br />

114


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Fortini<br />

San Polo in Chianti (FI)<br />

Tel. 055 855022 - Cell. 346 3678163<br />

Senza titolo, tecnica mista<br />

Astrazione 1, tecnica mista<br />

Il disegno e la grafica fanno parte da sempre della<br />

vita di Giovanna Fortini, fino dai tempi degli studi<br />

superiori. Successivamente la creazione artistica<br />

è diventata la sua principale attività. Giovanna Fortini<br />

ama sperimentarsi nelle più varie tecniche, apprese<br />

attraverso la frequentazione di botteghe e di laboratori<br />

d’arte e attraverso i corsi dell’Accademia delle<br />

Belle Arti di Firenze. Se l’espressione a lei più congeniale<br />

è la pittura ad olio a pennello e spatola, molti<br />

esempi della sua arte vengono dall’acquerello,<br />

dall’incisione, dalle tecniche miste. Giovanna Fortini<br />

fa parte dell’Associazione Art-Art di Impruneta fin<br />

dalla sua costituzione; precedentemente è stata una<br />

delle personalità del Gruppo Pittori e Scultori Imprunetini.<br />

La sua esigenza di sperimentazione le ha, recentemente,<br />

aperto la strada della pittura astratta.<br />

Le opere di Giovanna Fortini presentano una originale<br />

energia materica e cromatica: grandi campiture di<br />

colori, accesi, vivissimi, accostati l’uno all’altro per<br />

contrasto, senza nessuna nuance, a mettere in risalto<br />

la superficie, concretamente “ruvida” del fondo<br />

trattato con un impasto materico di pigmenti che<br />

l’autrice stessa predispone con i più vari ed “umili”<br />

materiali (carta, sabbia, colle) ri-composti in una dimensione<br />

artistica. Questo fondo ruvido e scabro, a<br />

sua volta, accentua il colore nella sua matericità cromatica.<br />

E un’opera “Senza titolo”, non ha - appunto<br />

- bisogno di etichette perché esprime in sintesi estetica<br />

la forza dell’ispirazione. Così Astrazione 1 mette<br />

in evidenza il segno, che dirime le superfici in campiture<br />

raggrumate o solcate trasversalmente, accanto<br />

a momenti luminescenti, lirici. Ne scaturisce, più che<br />

un’opera astratta, una sorta di “movimento”, di “gesto<br />

astratto”, il cui ruotare nell’aria, la cui volontà di<br />

direzione e di contatto con il supporto resta impressa<br />

sulla tela. Questo è il fine cui Giovanna Fortini tende<br />

e sempre consegue: essere soddisfatta del suo gesto<br />

creativo.<br />

Sonia Salsi<br />

115


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Oriella Francini<br />

Studio: via Paolo Borsellino, 13 - 53016 Casciano di Murlo (SI) - Cell. 328 0013970<br />

oriellafrancini@gmail.com - www.ioarte.org/artisti/arteoriella/<br />

Mimosa Coktail, 2012, tecnica mista su porta di recupero, cm. 67x77<br />

Vive e opera a Casciano di Murlo (SI). Pittrice e<br />

scultrice, dal 1990 ad oggi ha esposto in numerose<br />

collettive e rassegne in Italia e all’estero<br />

- soprattutto Francia, Spagna, Stati Uniti - ottenendo<br />

premi e riconoscimenti; tra questi, il premio della critica<br />

al “Premio Internazionale Tokyo 2011”. Ha tenuto<br />

personali in sedi di prestigio quali, delle più recenti, il<br />

Palazzo della Cultura di San Vincenzo, Palazzo Appiani<br />

di Piombino, Palazzo Bastogi di Firenze, l’Abbazia di<br />

San Galgano a Chiusdino. Le sue opere sono presenti<br />

in importanti collezioni private e pubbliche, tra le quali<br />

il Museo Civico d’Arte Moderna di Monreale, la Pinacoteca<br />

del Consiglio Regionale della Toscana e<br />

sono pubblicate su numerosi cataloghi e dizionari<br />

d’arte come “Artisti italiani contemporanei”, a cura<br />

dell’Accademia Michelangelo di Firenze e “Art Museum<br />

Selection”, a cura di S.Russo e S.F.Russo, distribuito<br />

in musei quali Louvre, Uffizi, Prado, MoMa.<br />

“I lavori di Oriella Francini sono rielaborazioni surreali<br />

giocate in una scomposizione delle forme che richiamano<br />

la lezione della frantumazione e ricomposizione<br />

propria del Cubismo. Bizzarre figure<br />

femminili, ritratte in ambienti familiari, abitano la<br />

sua opera in cui troviamo anche esempi di meta-pittura,<br />

ovvero di situazioni di quadro nel quadro. Oriella<br />

racconta con ironia i disagi e le contraddizioni<br />

della società contemporanea, in una coinvolgente<br />

trasformazione dell’oggetto in simbolo, il cui significato<br />

resta da decifrare da parte dell’osservatore che<br />

si fa così complice dell’elaborazione del messaggio.<br />

Francini rifugge i canoni estetici tradizionali per esaltare<br />

il potere allusivo della creazione artistica disseminando<br />

indizi di un altro mondo, tutto da scoprire e<br />

reinterpretare.”<br />

Paolo Levi<br />

116


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonietta Freni<br />

Via Celso, 12 - 50139 Firenze<br />

Tel. 055 3841832 - Cell. 338 6927160 - www.antoniettafreni.it<br />

Ritratto di mia madre, tecnica mista su cartonlegno, cm. 30x40<br />

Uno stile per ogni emozione, un soggetto per<br />

ogni sogno, un volo d’ala per ogni ricordo, un<br />

fiore per ogni sentimento, una miriade di visioni<br />

di un oceano che si chiama vita.<br />

Alfonso Confalone<br />

117


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuliana Fresco<br />

Via Ausonio, 6 - 20100 Milano - Cell. 328 4619318<br />

giuliana.fresco@fastwebnet.it - www.giulianafresco.com<br />

Nascita, 2010, tecnica mista su tela libera, cm. 167x181, coll. G.F.<br />

Variazioni II, 2011, olio, pastello, cera su tela, cm. 50x50<br />

Giuliana Fresco nasce a Milano e dopo aver vissuto<br />

a Genova, Parigi e Roma si trasferisce a<br />

Londra dove vive dal 1977 al 2005. Ritorna a<br />

Milano definitivamente nel 2006. La sua formazione<br />

artistica è condotta da autodidatta, anche se l’artista<br />

ha frequentato diverse scuole d’arte, fra cui, a Roma<br />

l’Accademia di via Ripetta e a Londra la Royal Academy.<br />

L’avere vissuto in tanti paesi e città diverse ha<br />

spogliato il suo lavoro di qualsiasi connotazione localistica,<br />

conferendogli invece un’impronta internazionale.<br />

Tuttavia Londra ha rivestito per lei un’importanza<br />

speciale, perché è lì che ha individuato definitivamente<br />

la sua strada e l’impegno per l’arte è diventato il<br />

fulcro della sua vita. Nella capitale inglese ha assorbito<br />

la cultura pittorica britannica, dai classici a Bacon e<br />

Freud, pur conservando radici fortemente “classiche”<br />

e italiane che spiegano per esempio il suo rapporto<br />

con l’antico e il riferimento, di tipo concettuale e non<br />

citazionistico, a grandi maestri che hanno caratterizzato<br />

il suo lavoro fino ad oggi. Fra le principali mostre<br />

pubbliche degli ultimi anni, si segnalano le personali a<br />

Spoleto, Palazzo Racani-Arroni (2000), Londra, Estorick<br />

Collection (2003), Torino, Palazzo Bricherasio<br />

(2003), Orvieto, Palazzo dei Sette (2004), Milano, Palazzo<br />

delle Stelline (2007), Rivoli, Palazzo del Piozzo<br />

(2009), Fiesole (FI), Museo Civico Archeologico (2011).<br />

118


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuliana Fresco<br />

Mnemosine III, 2012, olio su tela libera, cm. 160x220, coll. G. F.<br />

“Giuliana Fresco lavora proprio sulla persistenza, sugli<br />

aspetti immutabili di un’indagine fatta di pochi<br />

elementi essenziali e non si lascia condizionare dalle<br />

sirene di un’estetica giovane, alla moda o semplicemente<br />

edonistica. Di fronte ai suoi dipinti è del tutto<br />

inutile interrogarsi sulla genesi dei segni, se a prevalere<br />

è la componente astratta o quella figurativa,<br />

quella espressionista o quella informale. Ciò che conta<br />

è l’aspetto corale di una ricerca che tende a superare<br />

la frammentazione delle cose. “Se questo può<br />

appassionarti, troverai, su questo lungo tragitto, tanti<br />

aspetti vari e differenti quanto la terra ce ne offre sul<br />

suo. È straordinario l’oceano nei suoi tempi e movimenti,<br />

sempre inquieto, mutevole ogni istante e quali<br />

squarci al tramonto con quelle piccole nubi pallide<br />

che sembrano ridere del peso delle onde azzure”, scriveva<br />

Nicolas de Staël in una lettera del 1953 all’amico<br />

Renè Char. La pittura di Giuliana Fresco è, metaforicamente,<br />

proprio quell’oceano inquieto e mutevole,<br />

sempre diverso ad ogni istante dove si tenta di comprendere<br />

l’aspetto più intimo delle cose. Squarci di<br />

luce improvvisi affiorano dalle sue pennellate espressioniste;<br />

la materia si addensa come lava che trabocca<br />

dal vulcano e le macchie di colore talora si espandono<br />

sulla superficie mentre in altre circostanze si<br />

trasformano in immagini”.<br />

Alberto Fiz<br />

119


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuliana Fresco<br />

Autoritratto, 2002-2003, olio su tela, cm. 61x61, coll. G.F.<br />

“Lo sguardo di un artista non è cosa da poco… È forse<br />

per tali motivi, oltrechè per la speciale tensione dei<br />

suoi quadri, che quello di Giuliana Fresco mi si è immediatamente<br />

mostrato come uno sguardo d’artista o<br />

sarebbe meglio dire da ritrattista, giacchè è nel ritratto<br />

che trova alcuni tra i suoi esiti maggiori (…) Una<br />

tavolozza spesso calda e sontuosa rivela in Giuliana<br />

altre matrici; ma nei ritratti anche i colori, al modo<br />

dello sguardo, tendono a concentrarsi: economizzano<br />

i mezzi e focalizzano lo spazio ristretto di un vuoto. A<br />

guardarli bene i ritratti di Giuliana Fresco indicano<br />

assai più perentoriamente di altre opere di differente<br />

soggetto l’urgenza di una maggiore tensione del colore<br />

e del segno, sino a trovare nel proprio e impietoso<br />

Autoritratto, che è tra i suoi migliori esiti, un quasi<br />

monocromo carico d’infinite modulazioni di luce”.<br />

Enrico Mascelloni<br />

120


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Franca Frittelli<br />

www.francafrittellisculture.eu - http://web.tiscali.it/ass.latorre<br />

frafritt@yahoo.it - fra.frittelli@tiscali.it<br />

La farfalla, marmo e vetro, cm. 40x30x20, coll. privata<br />

Franca Frittelli vive e lavora in Toscana presso il<br />

suo atelier a Vada vicino al mare. Scultrice e<br />

scenografa, è docente di disegno e storia<br />

dell’arte, Presidente dell’Ass.ne per le Arti Visive LA<br />

TORRE, fa parte della Commissione Cultura del CPO<br />

della Provincia di Livorno. Lavora nel campo delle arti<br />

figurative dal 1977. È allieva presso l’Accademia di<br />

Belle Arti di Firenze dello scenografo Franco Nonnis.<br />

Dal 1977 lavora nel cinema e nel teatro sperimentale<br />

fondando il gruppo teatrale Teatro Vita, un gruppo di<br />

avanguardia dove lavora come attrice e scrittrice.<br />

Nel 1977 riceve il Premio Fedic a Montecatini con il<br />

film sperimentale ‘’ Devo avere capito male qualcosa<br />

in questa storia ‘’. Dal 1980 prende parte a seminari<br />

di teatro e cinema realizzando cortometraggi didattico<br />

- industriali sia per la scuola che per l’industria.<br />

Dal 1990 lavora nella scultura. È attratta dal movimento<br />

della figura nello spazio e nel tempo. Per questo<br />

studia e sintetizza e interpreta la figura nella<br />

danza classica e contemporanea. Realizza la storia<br />

della danza stessa attraverso Romeo e Giulietta di<br />

Bejart - Martha Graham - A. Aley - Duncan - Cunningam<br />

- Carlson - Forsyte. Dalla figurazione all’astrazione<br />

nella concezione sintetica dell’estetica formale<br />

il passo e’ breve: ed ecco la creazione di sculture monumentali<br />

in granito, marmo, legno, bronzo,ceramica<br />

per la Nuova Zelanda - Bulgaria - Rep. Ceka - Germania<br />

- Francia - Macedonia - Italia - Argentina - Giappone.<br />

Da molti anni ricerca e studia le donne artiste<br />

che hanno vissuto nelle varie epoche tenendo conferenze<br />

per la rivalutazione della donna nell’arte ‘’L’altra<br />

faccia della storia dell’arte”, nonché pubblicazioni<br />

sulle professioniste nell’arte. Hanno scritto di lei:<br />

Giovanna M. Carli (critico e storico dell’arte), Mara<br />

Baronti (President Equal Opportunity Regional Commission<br />

- Tuscany 2005), Riccardo Nencini (Presidente<br />

del Consiglio Regionale della Toscana), Elena Mazza<br />

Niro (architetto), Dino Carlesi (poeta e critico<br />

d’arte), Tommaso Paloscia (critico d’arte e giornalista),<br />

Nicola Badaloni (docente di Filosofia all’Università<br />

di Pisa), Ariberto Badaloni (artista e storico<br />

dell’arte), Carlo Melloni (critico d’arte), Antonella<br />

Serafini (critico d’arte), Mons. Vincenzo Savio, Dino<br />

Pasquali (critico d’arte e giornalista).<br />

121


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annalisa Fusilli<br />

Cell. 338 9558943<br />

annalisa.fusilli@email.it<br />

Il viaggio nell’anima, 2005, batik su cotone a due colori, cm. 30x45<br />

Nasce a Pistoia, dove vive e opera. Consegue il<br />

Diploma di Arte Applicata, sezione Tessuto,<br />

nel 1985, presso l’Istituto d’Arte di Pistoia e<br />

prosegue la sua esperienza professionale eseguendo<br />

progetti e dipinti su tessuti d’arredamento e abbigliamento.<br />

Ha partecipato a mostre artigianali nella sua<br />

città e seguito corsi grafici per la riproduzione di serigrafie<br />

e tipografie. Ha lavorato nello studio del maestro<br />

Max Loi, imparando la tecnica ad olio e acrilico su<br />

tela. Con passione si dedica all’antica tecnica giavanese<br />

del Batik su tela e cotone raffigurando prevalentemente<br />

paesaggi messicani.<br />

“Nella sua pittura emerge chiaramente l’amore per lo<br />

spettacolo offerto dalla natura, dipinto con naturalezza<br />

e spontaneità, arricchito da inserimenti naturali raccolti<br />

realmente dall’artista nel paesaggio riprodotto”.<br />

Cristina Bruni<br />

122


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Debora Galanti<br />

Abit.-studio: via Fossone,43 - 54037 Marina di Massa (MS)<br />

www.iquadrididebora.it<br />

Il risveglio, acquerello e penna su carta, 2012, cm. 50x70<br />

Nata nel 1974 a Viareggio (Lucca). Diplomata in<br />

pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara,<br />

ha partecipato a varie collettive e concorsi. Si<br />

ricordano nel 2006 la collettiva al Caffè Petrarca a Firenze,<br />

il XIII Premio internazionale “Versilia 2006”<br />

(premio speciale nudo) e il XXIV “Premio Firenze”. Ha<br />

partecipato a varie edizioni del “Premio Italia per le<br />

Arti Visive”ricevendo premi editoriali ed espositivi.<br />

Dell’attività del 2007 si segnalano la presenza alla<br />

rassegna “Sinfonia di figure” alla Galleria Gadarte di<br />

Firenze, la prima edizione del Concorso di Pittura “I<br />

colori dei Nomadi” organizzato dal gruppo musicale i<br />

Nomadi e dai comuni di Folgaria, Castagnole delle<br />

Lanze e Casalromano (primo premio), la collettiva<br />

“Saluti ad arte” alla Galleria del Candelaio a Firenze e<br />

il XXV “Premio Firenze”. Nel 2008 è ancora presente<br />

alla Galleria del Candelaio nella rassegna “La copertina<br />

del 40°” promossa dalla rivista Eco d’arte moderna<br />

e ottiene il terzo posto nel Premio nazionale di pittura,<br />

scultura e grafica “Puccini e le sue terre”<br />

promosso dall’ACSI.Del 2009 sono la pubblicazione<br />

sul volume “Le donne dell’arte in Toscana” e le partecipazioni<br />

al “Premio Italia per le Arti Visive” (premio<br />

espositivo) e al XXVII “Premio Firenze”. Del 2010 è la<br />

partecipazione alla rassegna di pittura “Variabili Alchimie”.<br />

Del 2011 e del 2012 la partecipazione alla<br />

mostra “Viaggio nel Contemporaneo” a Saragiolo -<br />

Piancastagnaio.<br />

123


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lara Galassini (Larix)<br />

Cell. 339 5776259<br />

www.larixart.com - larix@larixart.com<br />

Luce che cade dagli occhi<br />

Nasce a Firenze nel 1967 e si diploma in Grafica<br />

Pubblicitaria e Fotografia all’Istituto Statale<br />

d’Arte di Firenze. Tutt’oggi continua ad occuparsi<br />

con passione di comunicazione. Da anni riscuote<br />

notevoli consensi sia da parte del pubblico che della<br />

critica. Le sue opere figurano in raccolte pubbliche e<br />

private oltre ad essere state più volte pubblicate in<br />

cataloghi e riviste d’arte contemporanea. In merito al<br />

suo operato si sono espressi valenti critici. Ha partecipato<br />

a mostre e rassegne nazionali ed estere e ottenuto<br />

riconoscimenti e premi. Tra le recenti esposizioni:<br />

Biennale Internazionale Arte di Palermo, premiata<br />

al III° “Concorso Civitella Paganico”, “Anticipazione<br />

del futuro” mostra itinerante, Rep. Slovacca, “Arte<br />

alle stelle”, Rovereto, “Made in Woman - La creatività<br />

al femminile” GAMeC - Centro Arte Moderna, Pisa,<br />

”Viaggio nel contemporaneo” Saragiolo (Siena), la<br />

personale “I colori e le forme dei desideri”, Sesto Fiorentino<br />

e Firenze.<br />

124


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lara Galassini<br />

Lara Galassini, in arte Larix, racconta in modo semplice,<br />

con linee bianche e chiare, le proprie emozioni ed<br />

i cambiamenti della vita. Tratti, colori, luci e forme<br />

esprimono una personalità forte, creativa, raccontata<br />

attraverso il sapiente uso dei colori acrilici. La sintesi<br />

e la modernità del linguaggio valorizzano le geometrie<br />

femminili ritratte dall’artista, tutte dalle forme<br />

rotonde e caratterizzate da un mood ricercato e contemporaneo.<br />

La sensualità femminile è l’elemento<br />

costante e naturale delle sue figure ma un altro tema<br />

è quello degli animali, quasi talismani - ricorrenti il<br />

gufo, il geco, l’elefante - ai quali attribuisce un valore<br />

al tempo stesso ludico ed esoterico reinterpretandone<br />

anche qui la forma che nella sapiente essenzialità<br />

esalta sempre la morbidezza delle linee concentriche.<br />

“L’intensità di colori presenti nella sua tavolozza conferiscono<br />

un equilibrio estetico al quadro e trasmettono<br />

un senso di protezione. Attratta dalla luce, dal colore<br />

e dalle dimensioni del pensiero e dei sentimenti,<br />

l’artista intraprende un viaggio nell’inconscio che si<br />

dipana attraverso una silenziosa calma interiore.<br />

Ognuno di noi può ritrovarsi nella sua pittura.”<br />

Guardando oltre<br />

Antonia Pésare<br />

Il gufo e la luna<br />

Geco<br />

125


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Caroline Gallois<br />

Via della Chiesa, 62 - 50125 Firenze<br />

Cell. 349 5376870 - Tel. 055 2382882 - www.carolinegallois.com<br />

Mani, olio, cera, disegno, foto, lino, cm. 100x100<br />

Nata nel 1954 a Saigon, Sud Vietnam, da genitori<br />

francesi, si laurea in Scienze Economiche nel<br />

1974 e due anni dopo si diploma in Scienze<br />

Politiche presso l’Institut d’Etudes Politiques de Paris.<br />

Tra le sue esperienze più importanti, il viaggio in Asia<br />

1976-77; la sua passione per l’arte la porta a studiare,<br />

dipingere e tenere mostre in Messico dal 1979 al 1986,<br />

dove frequenta dal 1980 al 1984 “La Esmeralda” prima<br />

e la Escuela di San Carlos poi, laboratori di Javier Anzures,<br />

a Città Del Messico. Nel 1982-83 frequenta anche<br />

Beaux Arts, atelier Caron E. Kalka, a Parigi. Dal<br />

1986 al 1996 vive e lavora a New York, dove nel 1989<br />

conosce l’architetto Vittorio Giorgini, che diventerà<br />

suo marito. Infine, parteciperà al corso di Arts Plastiques<br />

nel 1993-1996 fino a laurearsi in Arti Visive alla<br />

Sorbonne di Parigi. Dal 1991 al 1996 frequenta anche<br />

l’Art Student League, laboratorio di litografia e incisione<br />

a New York. Dal 1997 risiede a Firenze. L’artista ha<br />

esposto in svariate mostre collettive di importanza internazionale,<br />

come Manif, Biennale d’arte Contemporanea,<br />

Nimes, Francia, 1998; International Print Biennale,<br />

Global Graphics, Maastricht (Olanda), 1993; Print<br />

Club Of New York, 1994; “Tropical Rain Forest Exhibition”,<br />

Red Square Gallery, New York, 1989; Galeria<br />

Metropolitana, Università Metropolitana, Citta Del<br />

Messico, 1985. In Italia ha partecipato al Premio Nazionale<br />

Santa Croce per la Grafica, 2007; ha esposto a<br />

Palazzo Pretorio, Certaldo, nel Consiglio Regionale del-<br />

126


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Caroline Gallois<br />

Vanità 2, olio, cera, disegno, lino, cm. 99x76<br />

la Toscana, Firenze, Artour sempre a Firenze, 2013. Ha<br />

tenuto importanti personali in Italia, Parigi, Nimes,<br />

New York, Città del Messico, collezionando meritorie<br />

pubblicazioni, recensioni e articoli; tra le più recenti, si<br />

ricordano quella presso la Galleria Immaginaria, Firenze,<br />

a cura di Giuliano Serafini, 2013; “L’air dans le ciel”,<br />

la Petite Galerie, rue de Seine, Parigi; Galleria La Corte<br />

Arte Contemporanea “L’impronta”, Firenze, 2009; “Parole<br />

Illustre”, Galleria Babele (ex galleria FMR), Firenze,<br />

2001; Institut Francais de Florence, “Les Phares,<br />

Hommage A Baudelaire”, Firenze, 2000. Tra i più importanti<br />

premi e borse di studio, si citano: Primo Premio<br />

Firenze Confronto e Immagine, dato da Maurizio Vanni,<br />

Galleria Art Point Black, 2000; Terzo Premio Biennale<br />

d’art Contemporain, Nimes, Francia, 1998; Nessa Cohen<br />

Grant Of The Art Student League, New York, 1994.<br />

Sue opere grafiche appartengono a note collezioni<br />

pubbliche, come Corcoran Gallery of Art e National<br />

Museum of Woman in the Arts a Washington Dc.<br />

“La Gallois con la sua arte informale, raffinata ed evocatrice,<br />

colpisce per un segno elegante e un tratto sofisticato<br />

della linea, dietro la quale si cela la sua spettacolare<br />

formazione attorno al mondo, dissimulata da<br />

uno stile particolare e del tutto personale. Con grande<br />

maestria e disinvoltura è padrona delle tecniche, che<br />

nel suo cammino di ricerca sono come una continua,<br />

suggestiva metamorfosi da ricreare sulla tela”.<br />

Giulia Ballerini<br />

127


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Beatrice Gallori<br />

Via della Fortezza, 23 - 59100 Prato - Tel. 349 5497718<br />

beatricegallori@hotmail.it - www.wix.com/beatricegallori/art<br />

Life1_life2_life3, 2012, tecnica mista su tela, cm. 170x150<br />

Nata nel 1978 a Montevarchi (AR), si trasferisce<br />

a Prato, dove nel 1996 consegue la Maturità<br />

Classica. Concretizza la sua passione per la<br />

moda ed il design frequentando il Polimoda di Firenze<br />

nel 2001. Le sue prime creazioni si contraddistinguono<br />

per la sua innata capacità di usare la materia, dando<br />

alle tele spessore e vita, anche grazie all’utilizzo della<br />

propria tavola cromatica variopinta. Nel 2007 inizia la<br />

collaborazione con una galleria italiana; le sue tele<br />

diventeranno monocromatiche e volumetriche attraverso<br />

l’utilizzo di materiali vari come la resina. Dal<br />

2008 Beatrice espone in collettive in spazi pubblici e<br />

privati. Inizia a studiare il “Movimento” ricreandolo<br />

sia su tela che in scultura (ceramica/installazioni). Nel<br />

2011, una sua scultura To Red - Ing Future entra a far<br />

parte del catalogo del prestigioso Premio Combat.<br />

Sempre in questo anno viene selezionata dal famoso<br />

critico d’arte, Arturo Schwarz, una delle sue “colate”,<br />

Milk per l’asta di Arte Contemporanea Sotheby’s (Milano).<br />

Partecipa ad ArtVerona 2011 dove una sua installazione<br />

viene pubblicata in catalogo; nello stesso<br />

anno entra a far parte del progetto “Artisti a km 0”<br />

presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci,<br />

a Prato, installando all’interno del museo un’opera e<br />

un video: I Miei Respiri. Nel 2012 la tela Maternità 3<br />

viene selezionata nuovamente per il catalogo del Premio<br />

Combat. Una sua opera Uprato, creata appositamente<br />

per la Giornata Internazionale della Maglieria,<br />

viene installata in Palazzo Pretorio e successivamente<br />

sulle mura della Biblioteca Lazzerini. La sua ultima<br />

personale “Life” ha trovato spazio in varie riviste e siti,<br />

riscuotendo un grande successo di pubblico. Dal 2012<br />

collabora con diverse gallerie italiane; recentemente<br />

ha presentato i suoi lavori al pubblico svizzero. Sue<br />

opere sono presenti in varie collezioni pubbliche e private<br />

italiane ed internazionali.<br />

128


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Gambacorta<br />

Abit.- studio: Viale Filippo Turati, 64 - 52011 Bibbiena (AR)<br />

Tel. 0575 593440 - Cell. 347 2516959 - mariagambacorta@gmail.com<br />

Idea - 2, 2013, acrilico su tela, cm. 50x70<br />

Presente sulla scena artistica da diversi anni ha<br />

esposto in personali, fiere d’arte, rassegne e<br />

premi nazionali e internazionali, sia in Italia che<br />

all’estero, ottenendo numerosi riconoscimenti, in<br />

particolare a diverse edizioni del “Premio Italia per le<br />

Arti Visive”, del “Premio Firenze” - in mostra al Caffè<br />

Storico “Giubbe Rosse” e nelle sedi del Consiglio Regionale<br />

della Toscana di Palazzo Panciatichi e Palazzo<br />

Bastogi -, del Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea<br />

SaturArte, Palazzo Stella, Genova, del Premio<br />

Internazionale di Pittura e di Design “Rifiuti in cerca<br />

d’Autore” di Salerno, della rassegna ‘’Libera Fantasia’’<br />

organizzata da ANLA-Consiglio Regionale della<br />

Toscana, Galleria d’Arte Mentana, Firenze. Nel 2009<br />

la partecipazione alla rassegna “THE WALL-1989-<br />

2009”, Palazzo Stella, Genova, invitata dall’ Associazione<br />

Culturale “Satura”, la porta ad esporre in varie<br />

Dreamland, 2013, tecnica mista su tela, cm. 70x70<br />

città dell’Est Europeo, in Lituania, in Estonia e Lettonia,<br />

con il patrocinio di M.K.C. National Art Museum<br />

e Istituto Italiano di Cultura, ed infine a Berlino.<br />

“...Temi come sogno, luce, affrontati con forza coloristica,<br />

con impatto materico veramente sorprendente.<br />

È questo lo strumento che indica le sue composizioni<br />

atte al potenziamento della capacità evocatrice del<br />

colore e della materia. L’artista lo sperimenta con timbri<br />

puri che raggiungono sonorità e raffinatezza, colore-immagine,<br />

colore-suoni colore-comunicazione...”<br />

Michael Musone<br />

129


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Garberi<br />

Via Molino a Vento,3 - 57016 Rosignano Marittimo (LI)<br />

Tel. +39 0586 761249 - Cell. +39 338 3407092 - www.artimagery.it<br />

La scatola della memoria, 2000, mixed media, cm. 60x60x60<br />

Patrizia Garberi ha sempre esplorato tutte le<br />

possibilità tecniche dell’espressione visiva. In<br />

particolare, dopo il periodo del figurativo<br />

“stretto” ed iperrrealista, che dall’illustrazione<br />

scientifica l’ha condotta ad esplorare le tecniche di<br />

illusione visiva come il trompe l’oeil che ha rivisitato<br />

su tela, ha coltivato il tema del ritratto che ha affrontato<br />

come strumento di indagine personale.In seguito<br />

si è dedicata per una decina d’anni all’esplorazione<br />

di tecniche materiche e all’introduzione di Object<br />

Trouvé nei suoi lavori, quali interventi evocativi e rimandi<br />

a memoria emozionale.Nei lavori più recenti<br />

ha introdotto oltre alle altre tecniche materiche, anche<br />

stampe digitali di fotografie scattate personalmente,<br />

su cui intervenire in modo grafico, pittorico e<br />

materico. Ha una formazione artistica e psicologica,<br />

il liceo artistico e l’Accademia a Brera, e la professione<br />

di illustratrice per 20 anni. In parallelo, coltiva<br />

l’interesse per le persone e la mente umana, iniziato<br />

giovanissima con lo studio personale dell’Astrologia<br />

Classica, e proseguito con un master in Psicologia e<br />

Filosofia Buddhista, e una laurea magistrale in Psicologia<br />

Neuroscienze. Da più di un decennio oltre<br />

all’insegnamento artistico offre percorsi con Meditazione<br />

e Mindfulness, Tecniche Immaginative, Sostegno<br />

e Orientamento a mediazione artistica, anche in<br />

ambito psico-sociale e riabilitativo. Molte le mostre<br />

personali e collettive realizzate, tra queste si segnalano<br />

le più recenti: Dipinti ed oggetti, Momoyama<br />

Artspace, Firenze 2003; Inner Landscapes, Associazione<br />

Castagneto Arte, Castagneto Carducci 2007;<br />

Arte e Benessere Interiore, Mitica India, Marina di<br />

Carrara 2010; Incontri 2012, esposizione personale al<br />

Forte di Bibbona.<br />

130


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gandolfa Gennaro<br />

gandolfa_gennaro@tiscali.it<br />

www.gandolfa.it<br />

Donna in giallo, 2006, colla a caldo su vetro con sfondo di pastelli ad olio<br />

su carta, cm. 40x30<br />

Gandolfa Gennaro è nata in Sicilia, si è laureata<br />

in Sociologia a Trento ed è attiva a Firenze,<br />

dove vive e lavora. La figura, oggetto privilegiato<br />

delle sue riflessioni artistiche, diventa il luogo della<br />

rappresentazione dei sentimenti profondi o degli stati<br />

d’animo espressi con la forza di una pittura sintetica e<br />

vigorosa. Le sue immagini evocano una vitalità interiore,<br />

intellettiva e sensibile. Non a caso le donne costituiscono<br />

il tema preponderante dei suoi dipinti.<br />

Anche lo stile, la tecnica e la materia usata risentono<br />

di questa ricerca: talvolta prevale la delicata leggerezza<br />

dell’ombra o del velo, altre l’impeto deciso del segno<br />

o l’energia sprigionata dal colore che diventa il<br />

mezzo per dar materia ai sentimenti. L’artista ha partecipato<br />

a molte mostre collettive. Nelle mostre personali,<br />

realizzate in varie regioni italiane e all’estero, ha<br />

messo spesso in evidenza il legame che unisce il suo<br />

linguaggio artistico a quello poetico offrendo al pubblico<br />

percorsi pittorici ispirati alla lirica di Baudelaire,<br />

Lorca, Neruda e Plath.<br />

Samanta Monco<br />

131


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Alberta Gerard<br />

Via Niccolò Paganini, 68 - 50127 Firenze<br />

Cell. 339 3156563 - anyut1362@virgilio.it<br />

Informale, 2013, tempera ad uovo, cm. 100x80<br />

Alberta Gerard nasce a Firenze il 27 novembre<br />

1976. Nel 2002 si laurea in Pittura presso l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze e subito dopo<br />

si specializza in Grafica conseguendo una laurea di II<br />

livello. Per un anno ha frequentato la Libera Scuola<br />

del Nudo. Nel 2001 e nel 2002 espone alle Giubbe<br />

Rosse nelle collettive “Profezie di Bellezza” seconda<br />

e terza edizione. Sempre nel 2002 espone alla Casa<br />

del popolo di San Giusto e l’anno seguente nelle salette<br />

comunali del Comune di Barberino del Mugello<br />

e a Villa Pozzolini. Nel 2004 è presente nello spazio<br />

espositivo “La Volta” di Certaldo e nel refettorio<br />

dell’Abbate presso l’Abbazia dei Santi Salvatore e<br />

Lorenzo a Badia a Settimo. Dal 2004 al 2008 ha partecipato<br />

al concorso per i giovani artisti del Gruppo Donatello<br />

vincendo diverse volte e potendo esporre nella<br />

sede stessa. Nel 2004 si classifica seconda al 38°<br />

Premio Città di Lastra, concedendo il bis nel 2006 per<br />

la grafica e poi anche nel 2008 per la pittura. Partecipa<br />

al XXIV Premio Firenze vincendo un altro premio ed<br />

esponendo in via Larga nel 2006 e, sempre nello stesso<br />

anno, espone in personale a Villa Caruso Bellosguardo<br />

e al Palagio di Parte Guelfa. Tra il 2008 e il<br />

2010 la personale al Palazzo Bramante di Pesaro e<br />

presso il Circuito culturale ricreativo Rigacci, e il premio<br />

per la grafica al XXV Premio Italia. Tra le mostre<br />

più recenti si ricordano quelle fiorentine nella sede<br />

dell’Associazione culturale Casa di Dante(2012) e nella<br />

Rotonda Barbetti di Porta al Prato (2013).<br />

132


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisa Gestri<br />

Cell. 339 8053217<br />

elisagestri@hotmail.com<br />

Traccia di corpo in box - frame (Self portrait A4), 2013, tecnica mista, cm. 30x30<br />

Nata a Prato, Elisa Gestri si laurea in Lettere Moderne<br />

all’Università degli Studi di Firenze con<br />

tesi sullo scultore Libero Andreotti e il Premio<br />

Antico Fattore. Parallelamente si forma in teatro e<br />

danza con grandi maestri tra cui Eugenio Barba. Dopo<br />

gli studi si sposta a Roma, dove lavora per alcuni anni<br />

come attrice nel teatro off, diretta, tra i tanti, da Franco<br />

Di Matteo, Pippo Di Marca, Chiara Guidi di Societas<br />

Raffaello Sanzio, Lucia Calamaro. In autonomia pratica<br />

il genere della Performance Art, esibendosi in spazi<br />

prestigiosi della Capitale. Nel 2008 le viene attribuito<br />

il IV Premio Fersen all’Attore Creativo. Frattanto svolge<br />

un’intensa attività di modella per artisti, entrando così<br />

in contatto profondo con pittura, scultura, fotografia.<br />

Coniugando arti performative e pittura, nel 2012 presenta<br />

al pubblico la performance in estemporanea<br />

Traccia di corpo in movimento, di cui si occupa, tra gli<br />

altri, il giornalista Fabrizio Borghini nella sua rubrica<br />

Incontri con l’arte su Toscana TV. La sua opera suscita<br />

l’interesse di autorevoli addetti del settore, che ne riconoscono<br />

le potenzialità e la incoraggiano a proseguire.<br />

Inizia dunque a produrre quadri che dalla primavera<br />

del 2013 sono visibili in due importanti spazi<br />

espositivi in Toscana e a Roma, i luoghi tra cui si divide.<br />

“Soggetto, autore ed esecutore della mia opera è il<br />

corpo. Vive, si contamina con la materia pittorica e lascia<br />

tracce: sindone profana e insieme sacra, perché<br />

da quando il Corpo si è fatto sindone ogni corpo è sacro.<br />

Materia d’elezione è la stoffa, da sempre sostanza<br />

dell’operosità femminile e risorsa tradizionale della<br />

città da cui provengo e in cui sono cresciuta, Prato. La<br />

ricchezza sensoriale del tessuto impedisce di rifugiarsi<br />

nel concetto: il lavoro è artigianale, come quello di infinite<br />

e pazienti mani di donna che prima di me hanno<br />

composto le loro trame esemplari ed anonime. Per<br />

loro, e a nome loro, lascio la mia traccia”.<br />

Elisa Gestri<br />

133


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annie Gheri<br />

www.gallerimentana.it<br />

Nevicata improvvisa, 2012, tecnica mista su tela, cm. 60x70<br />

Nata a Parigi, è cresciuta nel quartiere artistico<br />

per eccellenza, Mont martre. I suoi genitori,<br />

originari invece dello Champagne, avevano riservato<br />

per lei idee frizzanti come l’omonimo vino… A<br />

sei anni partecipa con successo ad una sfilata per una<br />

casa di alta moda parigina; in seguito sarà lei stessa a<br />

disegnare abiti dichiarando che per una bambina è più<br />

facile intuire cosa piace indossare ai bambini! Comincia<br />

così a posare per le prime foto pubblicitarie e i<br />

primi filmati ed entra a far parte della scuola di danza<br />

dell’Opera di Parigi. A vent’anni comincia a disegnare<br />

modelli di moda per Yves Saint Laurent, Chanel e Givenchy;<br />

nel frattempo frequenta la compagnia teatrale<br />

diretta da Maurice Escande, dove le affidano ruoli di<br />

attrice comica e conosce il suo futuro marito Alvaro<br />

con il quale intreccerà un fitto scambio di moda fra<br />

Parigi, Bruxelles, Londra e Firenze. Inizia a dipingere<br />

proprio grazie a suo marito che la invita a realizzare un<br />

dipinto da una sua fotografia. In seguito, per affinare<br />

la tecnica pittorica impara il metodo Martenot frequentando<br />

la medesima scuola all’Impruneta di Firenze.<br />

Dal 2002 è entrata a far parte del gruppo di artisti<br />

in permanenza alla Galleria Mentana con cui ha partecipato<br />

a diverse rassegne tra cui Individuazioni, Il Calore<br />

del Colore, Valori di Continuità e ad alcune fiere<br />

d’arte come quelle di Gent e Innsbruck.<br />

“Annie Gheri, nell’essenzialità di una descrizione che<br />

riporta ai sentimenti, si orienta verso un realismo poetico<br />

che ci fa balzare indietro, catapultandoci in un<br />

tempo passato dove la natura era ancora avvertita<br />

come madre generosa, rispettata e amata (…). Nelle<br />

sue opere c’è l’humus dei luoghi cari, che si intuiscono<br />

nel racconto che si ritrova fra le macchie dei colori che<br />

digradano in chiaroscuri e contrasti armonici (…). Tutte<br />

le opere sono avvolte da un’aura di spiritualità che<br />

rende indefiniti i confini tra il reale e lo spirito”.<br />

Federica Murgia<br />

134


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonina Giammarinaro Monti<br />

Via Ciuto Brandini 27 - 50126 Firenze<br />

Tel. 055 680895<br />

Riproduzione su encausto del Satiro Danzante, bronzo del IV secolo trovato nei fondali del Mediterraneo nel 1998 e<br />

conservato nel Museo di Mazara (Trapani)<br />

135


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonina Giammarinaro Monti<br />

Antonina Giammarinaro Monti vive e lavora a<br />

Firenze dove, dopo la laurea in Lettere Classiche<br />

con lode, ha continuato gli studi sotto la<br />

guida di illustri professori (Giorgio Pasquali, Giacomo<br />

Devoto, Bruno Migliorini, Carlo Battisti) conseguendo<br />

col massimo dei voti il diploma di Perfezionamento in<br />

Filologia Classica e in seguito il diploma di Perfezionamento<br />

in Filologia Moderna. Ha dedicato la sua attività<br />

di ricerca alla saggistica e alla glottologia.<br />

Nell’ambito di tali studi ha collaborato nella realizzazione<br />

dell’Atlante toponomastico della Venezia Tridentina<br />

con la pubblicazione del commento al foglio<br />

XIII “I nomi locali del Roveretano”. Ha collaborato alla<br />

stesura del Vocabolario Storico della lingua italiana<br />

dell’Accademia della Crusca ed ha svolto attività didattica<br />

presso la Facoltà di Lettere dell’Università di<br />

Firenze. Ha lavorato con il grado di bibliotecario direttore<br />

presso la Biblioteca Nazionale di Firenze ed è<br />

stata più volte incaricata dal Ministero dei Beni Culturali<br />

di rappresentare le biblioteche italiane in consessi<br />

internazionali come Mosca e Philadelphia. Fa parte<br />

di alcune associazioni culturali fiorentine tra cui la<br />

“Compagnia del Paiolo”, l’“Unione Fiorentina”, il “Circolo<br />

degli artisti-Casa di Dante” dove ha organizzato<br />

alcune sue mostre personali di pittura. Poetessa e<br />

pittrice ha pubblicato in antologie e riviste numerosi<br />

articoli e poesie nonché un volume di poesie “Frammenti<br />

di luce” illustrato con riproduzioni di suoi dipinti.<br />

Ha partecipato a manifestazioni e mostre in Italia e<br />

all’estero riscuotendo premi e lusinghieri consensi di<br />

pubblico e di critica. Si ricordano il Primo Premio per<br />

la poesia (Firenze, 1999) e il Premio di sala (Firenze,<br />

2012) dell’Accademia “Il Fauno”; i diplomi di finalista<br />

al Premio Firenze per la poesia tutti gli anni dal 1995<br />

al 2001; il Primo Premio di pittura alla XVII Rassegna<br />

d’arte “Città di Viareggio” 2003; i premi e i riconoscimenti<br />

del “Premio Italia per le arti visive”, Firenze-<br />

Certaldo-Capraia per diversi anni consecutivi dal<br />

1997 al 2008; la medaglia del Premio Italia, XXIII edizione<br />

2008, organizzato dalla rivista Eco d’Arte Moderna,<br />

per i numerosi successi riportati dall’artista nel<br />

corso di oltre dieci anni; i vari premi del Associazione<br />

Marzocco. Nel 2004 il Comune di Mazara, città natale<br />

della studiosa, le ha conferito il I° Premio di eccellenza<br />

alla carriera. Il critico Pierfrancesco Listri ha dedicato<br />

alla pittrice un lungo articolo di cui si riporta il<br />

seguente brano: “Due profondi e intimi motivi nutrono<br />

l’ispirazione di questa artista: le memorie dell’antica<br />

classicità mediterranea e l’interiore lirismo di sfumate<br />

passioni di vissuto sentimento. In ogni sua espressione<br />

pittorica, l’artista si distingue per una limpidezza<br />

che tende ad un felice chiarismo, per l’eleganza<br />

delle campiture, sempre figlie di una sintesi sobria,<br />

leggera, ricca di sentimento”.<br />

136


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Leda Giannoni<br />

Via Giusti, 12 - 50121 Firenze<br />

Tel. 055 245297 - Cell. 333 734.3038 - ledagiannoni@communicart.it<br />

Leda Giannoni è nata a Montecatini Terme ma<br />

vive a Firenze fin da piccola. Da sempre il suo<br />

amore per l’arte l’ha spinta a dipingere e la sua<br />

dedizione, nel tempo, si è tradotta in un vero e proprio<br />

impegno. Frequenta scuole di rilievo quale la<br />

Scuola Artistica di Tiziano Bonanni. Si è appassionata<br />

alla scultura, ha frequentato la bottega d’arte di<br />

Amalia Ciardi Dupré con lavori di terracotta e ceramica.<br />

Studia la tecnica pittorica con attenzione alla<br />

forma. Essa filtra la visione delle cose attraverso<br />

suggestioni emotive e cromatiche vivaci e attuali, ma<br />

di vaga ispirazione novecentesca. Recenti studi di<br />

ritratto dal vero hanno reso il tessuto pittorico più<br />

realistico e sensibile al valore plastico. Si è soffermata<br />

sullo studio dell’arte plastica con dipinti su legno<br />

dorato e ha proseguito con una ricca produzione<br />

di tecniche miste e oli su tela. Inoltre si è specializzata<br />

nel ritratto di personaggi famosi. Ha partecipato a<br />

mostre di pittura nazionali, estemporanee ed a diversi<br />

premi importanti. Il suo nome è legato a mostre<br />

come la personale al “Convitto della Calza” nel 2006,<br />

la personale alla S. Giovanni Battista “Volti e immagini<br />

toscane” nel 2008, al Grand Hotel personale con<br />

ritratti al femminile nel 2009, alla Galleria Mentana<br />

personale nel 2009, all’Officina Profumo Farmaceutica<br />

di S. Maria Novella nel 2010. Oltre alle esposizioni<br />

che nel corso degli anni si sono svolte, è a Venezia<br />

nel 2011 all’Hotel Amadeus per il premio Biennale<br />

“Gondola d’oro”; a Roma alla Galleria Il Collezionista<br />

per “premio artista internazionale” nel 2012. A Verona<br />

è presente con “L’arte è amore” all’ Itaca Gallery<br />

nel 2012. A Parigi per il premio internazionale “Le<br />

Louvre” nel 2012. A Bruges per la mostra collettiva<br />

“Città di Bruges”, nel 2012. Inoltre, sempre nel 2012<br />

Meditazione, olio su tela, cm. 80x100<br />

alla Galleria Frosecchi ha presentato le sue opere<br />

dedicate alla danza con la personale “Arte ispira<br />

arte” immagini dedicate alla grande etoile Carla<br />

Fracci. Nell’opera Carla Fracci mentre stringe le scarpe<br />

da danza c’è tutta la poeticità di una donna in una<br />

dicotomia cromatica, in un trionfo di emozioni estetiche<br />

composte e raffinate. Le sue opere sono presenti<br />

in fondazioni pubbliche e private in Italia e all’estero.<br />

Ha donato il dipinto “Giovanni Paolo II” al Museo Civico<br />

Giuseppe Sciortino a Monreale - Palermo.<br />

137


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Leda Giannoni<br />

La pittura di Leda Giannoni ha l’intonazione di un diaro<br />

intimo in cui le immagini della memoria si mescolano<br />

ai colori vivaci del presente, sempre ricco di<br />

nuove suggestioni e spunti ispirativi. Artista dotata<br />

di rara sensibilità, vera e propria esploratrice delle<br />

pieghe più intime dell’animo umano, Leda ha maturato<br />

negli anni un lessico pittorico che unisce alla forza<br />

costruttiva del disegno, e quindi alla definizione plastica<br />

dei corpi, il senso della luce che percorre le superfici<br />

facendole vibrare e imprimendo loro una certa<br />

vitalità organica. Il suo sguardo indagatore e selettivo<br />

raramente si lascia distrarre dalla multiforme varietà<br />

del reale, ma preferisce soffermarsi sul racconto<br />

di ciò che più ama e conosce: i volti delle persone<br />

care, le scene di vita familiare, la poesia degli oggetti<br />

che abitano il quotidiano, l’incanto di un paesaggio<br />

osservato dalla finestra e riprodotto sulla tela non in<br />

forma di frammento ma quale immagine di pura bellezza<br />

universale. La realtà trova spazio e acquista<br />

sostanza nei suoi dipinti che si aprono ad un’intepretazione<br />

lirica e sottilmente malinconica dell’esistente,<br />

come se a motivare il suo tracciato espressivo vi<br />

fosse il desiderio di sottrarre le persone e le cose<br />

amate all’intervento ingiurioso del tempo che tutto<br />

trascina nel vuoto disarmante dell’oblio. È solo fermandoli<br />

sulla tela che i momenti vissuti sfuggono<br />

all’inclemenza dei giorni per mutarsi in certezze innegabili<br />

e imperiture, testimoni di un’esistenza che diventa<br />

eredità per coloro che verranno. Dipingere vuol<br />

dire anche coltivare l’ambizione di vincere il tempo, di<br />

spingersi oltre i suoi limiti per lasciare traccia di sé al<br />

mondo, ambizione non estranea alla pittura di Leda<br />

che può dirsi un compendio dei suoi amori e delle sue<br />

passioni, la musica e la danza anzitutto, arti gemelle<br />

da lei celebrate quali espressione di grazia e raffinatezza,<br />

di equilibrio e armonia. La linea ondulata e<br />

Ritratto di Giulia, olio su tela, cm. 70x100<br />

sintetica che definisce i contorni di certe sue figure<br />

danzanti, impone una profonda conoscenza del corpo<br />

umano e del movimento affinchè l’immagine riprodotta<br />

sulla superficie pittorica mantenga integri il dinamismo<br />

e l’energia; compito non facile in cui Leda riesce<br />

dotando la figura di un senso musicale e ritmico<br />

che la rende viva, sensuale e sofisticata, non solo immagine<br />

della realtà, ma simbolo dell’impeto dinamico<br />

attraverso cui si concretizza la vita.<br />

Daniela Pronestì<br />

138


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Giarrè<br />

monicagiarre@alice.it<br />

Aracne, 2012, acrilico su tela, cm. 100x100<br />

139


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Giarrè<br />

Nata a Tosi nel 1961, si è trasferita a Firenze<br />

nella metà degli anni Ottanta e qui, dopo incontri<br />

importanti e fondamentali insegnamenti<br />

(allieva prima di Giuseppe Leo e poi di Paolo Frosecchi),<br />

inizia il suo percorso espositivo a lungo meditato:<br />

nel 2001 due personali al Palagio di Parte Guelfa e a<br />

Villa Montalvo (Campi Bisenzio) seguite da tre collettive.<br />

Nel 2002 le personali alla Galleria Mentana e<br />

alla Galleria La Tartaruga (Roma) la partecipazione a<br />

diverse collettive fino al 2006 quando, collaborando<br />

con la Galleria Frosecchi, viene invitata alle Fiere di<br />

Firenze, Parma e Genova. Il 2008 è l’anno di tre personali:<br />

una alla Galleria Frosecchi, le altre ai ristoranti<br />

Garbo e Buchetta. Si susseguono anche le collettive e<br />

ottiene riconoscimenti ai Premi Firenze, Calindri, Italia.<br />

Nel 2012 la grande personale al Museo Archeologico<br />

di Fiesole e le mostre all’Artexpo di Arezzo, al<br />

Museo del Calcio di Coverciano e al Museo Alinari.<br />

“La circostanza stagionale ha dato vita ad un periodo<br />

di lavoro per le donne e fra quelle che hanno avuto la<br />

compiacenza, ma anche il coraggio di accogliere l’ennesimo<br />

invito, Monica Giarrè può ben delineare un<br />

bilancio della propria recente attività dedicata alla figura<br />

femminile. Ecco un mondo familiare, un racconto<br />

umano, un’altra tappa della sua vocazione d’artista<br />

evidentemente cresciuta in un clima di fervidi contatti<br />

familiari e amicali, eppure singolarmente libera. In<br />

queste sue figure si avverte un inconsueto candore<br />

seppure nella prorompente bianca nudità che emerge<br />

da geometrie dai colori crudi. Infatti, ad un primo esame<br />

si può pensare che la Giarrè cerchi di giustificare<br />

la collocazione spaziale ma penso anche suggerire<br />

una sapiente soluzione di rottura. L’osservatore è preso<br />

dalla leggerezza limpida della figura ma subito<br />

dopo non può ignorare le forme geometriche compositivamente<br />

aggregate in un esatto andamento che fa<br />

vedere lo stretto rapporto tra il dato figurativo e il rigore<br />

geometrico che anche nei colori emana un serio<br />

processo di depurazione. Ritengo che il momento creativo<br />

di Monica sia pronto ad uno scatto per una strada<br />

nuova che terrà conto della vecchia, sfatando certamente<br />

l’opinabile detto”.<br />

Giuse Benignetti<br />

“L’introduzione della figura umana risale a tempi piuttosto<br />

recenti e testimonia un nuovo amore per il corpo<br />

delle donne che è diventato emblema di una di femminilità<br />

viva e libera. Dal punto di vista stilistico, ripercorrendone<br />

in breve l’evoluzione, si nota un forte legame<br />

con uno dei momenti più significativi della<br />

storia dell’arte, cioè quello che va dalle riflessioni di<br />

Paul Cézanne sulle forme fino toccare le scomposizione<br />

dei piani dei cubisti, soprattutto quelle di Georges<br />

Braque. Di grande interesse è sua la produzione sulle<br />

figure mitologiche che l’ha portata all’elaborazione di<br />

un complesso studio dedicato alla donna. L’artista,<br />

attraverso un’interpretazione in chiave psicologica di<br />

Dafne, Aracne, Diana, fino a giungere alla dantesca<br />

Beatrice, ha offerto una lettura del mondo emotivo<br />

femminile mostrando in questi soggetti di volta in volta<br />

la forza, il carattere, la sensualità ma anche la complessità<br />

di queste donne. Proprio in queste opere si<br />

definisce una tavolozza brillante, ricercatissima nei<br />

colori, che si sposa con uno stile asciutto dai contorni<br />

marcati e dalle campiture che ricordano la Pop Art<br />

americana”.<br />

Samanta Monco<br />

140


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Giarrè<br />

Dafne, 2012, olio e acrilico su tela, cm. 100x100<br />

141


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Chiara Giordano<br />

chrgiordano58@gmail.com<br />

Ma sono mille papaveri rossi, olio su tela e cornice in legno, cm. 76x135<br />

Nata in provincia di Bari, vive e lavora a Firenze<br />

dal 1987. Ha iniziato a dipingere frequentando<br />

a Firenze il Laboratorio d’Arte Nibe della<br />

pittrice Nicla Cesari, affinando poi le tecniche dell’acquerello<br />

e dell’acrilico in corsi di pittura en plein air<br />

presso il Burren Painting Centre di Lisdoonvarna, nella<br />

Contea di Clare, in Irlanda. Ha esposto in varie collettive,<br />

tra le quali alcune edizioni del “Premio Italia<br />

per le Arti Visive”, ottenendo vari riconoscimenti. Nei<br />

suoi lavori privilegia il figurativo, rappresentando in<br />

particolar modo fiori e paesaggi. In essi l’autrice: “...<br />

sembra proprio orientata ad abbandonarsi in una dimensione<br />

di flautata naturalità appena sbocciata alla<br />

vita ove fragranze e morbidezze si rincorrono lungo il<br />

sentiero di lunghe osservazioni ravvicinate di petali e<br />

di foglie raccolte con piglio meticoloso in un “carnet”<br />

botanico venato di naiveté o si dispiegano nelle striature<br />

calde d’un tramonto appuntato sul calendario<br />

degli eventi personali”.<br />

Alvaro Spagnesi, Eco d’Arte moderna, n. 170 - 2009<br />

I suoi oli aprono: “...una sorta di giardino incantato e i<br />

suoi fiori così limpidi, così giganteggianti, appaiono<br />

andare oltre la realtà per comporre e intessere valori<br />

cromatici e di luce”.<br />

Roberta Fiorini, Eco d’arte moderna, n. 162 - 2007<br />

142


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lina Giorgi<br />

Cell. 349 3983780<br />

www.linagiorgi.com - giorgi@lina.it<br />

Estremo Oriente, tecnica mista su tela, cm. 100x100<br />

Nata a Castel San Niccolò, vive e lavora a Ponte<br />

a Poppi (Arezzo). Da tempo è presente in numerose<br />

rassegne, fiere e premi dove ha ottenuto<br />

significativi riconoscimenti; tra i più recenti: le<br />

collettive a Foiano della Chiana (Arezzo), ”FIDAPA<br />

espone le Artemisie”, a Meleto Cavriglia (Arezzo), nel<br />

palazzo della Provincia di Arezzo, “Arte per non dimenticare”<br />

ad Arezzo, le personali al Monastero di<br />

Camaldoli nel 2007 e 2008 e alla Galleria Modigliani<br />

a Milano, la partecipazione alle manifestazioni periodiche<br />

del “Premio Italia per le Arti Visive”, del “Premio<br />

Firenze”, della Rassegna nazionale di pittura Livorno.<br />

È presente alle fiere “Immagina” di Reggio<br />

Emilia nel 2008 e 2009, “Vernice Art Fair” di Forli nel<br />

2009, “Art Expo” di Arezzo nel 2011 e 2012; nel 2009<br />

partecipa a “Primavera Maremmana” a Grosseto, a<br />

“Percorsi d’arte in Biblioteca” a Pontassieve, alla Mostra<br />

di Pittura al Castello Weissenstein Pommersfelden<br />

(Norimberga), ad “Arte Sotto i Portici” a Bologna<br />

- anche nelle tre edizioni successive - e tiene una nuova<br />

personale al Monastero di Camaldoli ed una ad<br />

Abano Terme, mentre nel 2012 è in personale a Poppi<br />

nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea.<br />

143


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lina Giorgi<br />

Visioni di mezzogiorno, tecnica mista su tela, cm. 120X80<br />

“Nei suoi ritratti della natura il vero appare sempre<br />

plasmato al filtro di un’annotazione magica: una luce,<br />

un movimento, un’inquadratura, diventano ingredienti<br />

attraverso i quali l’artista attribuisce ai luoghi e ai soggetti,<br />

pur riconducibili alla realta’ che la circonda, un<br />

ulteriore accento, come una sorta di avvolgente abbraccio,<br />

emozionale, idealizzante. Poesia ed energia si<br />

fondono negli scorci del paesaggio casentinese, negli<br />

orizzonti di prati e di spiagge dove corrono liberi i cavalli,<br />

ma anche nelle figure degli alberi che spesso<br />

Lina isola dal contesto naturalistico e tratteggia con<br />

chiome lussureggianti, per lasciare emergere tutto il<br />

carico simbolico di questa forma che unisce la terra al<br />

cielo. Nel suo percorso espressivo il colore non puo’<br />

che corrispondere a questa inclinazione a rendere<br />

straordinaria ogni visione e dalla percezione di luci<br />

smaglianti talvolta trasmigra in atmosfere fantastiche<br />

osando alberi azzurri o campi inondati di arancione.<br />

L’artista continuamente trasforma cio’ che vive, cio’<br />

che osserva, cio’ che sente e in questo viaggio la sua<br />

ricerca si apre a nuove sperimentazioni come ci attestano<br />

alcune recenti opere dove Lina demarca piu’<br />

esplicitamente il confine tra realta’ e immaginazione,<br />

tra veduta e memoria, così che una visione si interpone<br />

o sovrappone all’altra instaurando un’affascinante<br />

e diversa ipotesi di dialogo.”<br />

Roberta Fiorini<br />

144


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Giuliani Perugi<br />

Vive ed opera a Firenze - Cell. 333 5272453<br />

info.angelagiuliani@alice.it - www.angelagiuliani.info<br />

Inverno al Palmerino, acquarello su avorio, diametro cm. 9<br />

Nasce a Bologna dove si diploma all’Istituto<br />

Statale d’Arte nella sezione di Pittura sotto la<br />

guida del maestro Vasco Bendini. Lavora per<br />

un anno nella Pinacoteca comunale come apprendista<br />

restauratrice. Il matrimonio la porta a trasferirsi a Firenze<br />

dal 1967, dove si dedica alla miniatura di riproduzione,<br />

lavorando su commissione. Continua in parallelo<br />

la ricerca di un’espressione propria e nel 1982<br />

allestisce la prima mostra personale di acquarelli su<br />

avorio, a tema prevalentemente paesaggistico, che<br />

riscuotono successo. Si applica allo studio di nuove<br />

tecniche su più ampie dimensioni, utilizzando l’acquarello<br />

a secco su cartoncino “martello”, dedicandosi<br />

anche al genere del ritratto. Affascinata dalla Tradizione<br />

iconografica su temi sacri, esegue copie dei<br />

grandi maestri del Cinquecento (Beato Angelico, Botticelli,<br />

Leonardo), Seicento (Caravaggio, Guercino,<br />

Carlo Dolci) sino a spaziare verso autori del Settecento<br />

francese. Mediante la tecnica della tempera a<br />

uovo, con l’aggiunta della tempera grassa dagli effetti<br />

luministici, realizza creazioni originali su tela e su<br />

tavola d’argomento sacro. Dal 2000 è presidente del<br />

Gruppo “Tabula picta”, sotto l’egida del quale ha promosso<br />

ed allestito numerose collettive e la realizzazione<br />

di una mirabile “Via Crucis” nella Chiesa di S.<br />

Ambrogio a Firenze. Ha partecipato a numerose edizioni<br />

del “Sacro nell’arte” su temi biblici presso la<br />

Basilica della S.S.Annunziata. Sue opere sono presenti<br />

in collezioni private in Italia, Europa e Stati Uniti.<br />

145


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Giuliani Perugi<br />

Silenzio e vita, 2006, tempera grassa su tela, cm. 50x40<br />

“Angela Giuliani Perugi è una raffinata artista di origini<br />

emiliane che da quarant’anni vive ed opera a Firenze<br />

profondamente legata allo spirito umanistico-rinascimentale<br />

che connota la città nei suoi splendori monumentali.<br />

Le competenze restaurative e riproduttive di<br />

un’opera la accompagnano fin dalla giovinezza per<br />

maturare percorsi alternativi in una progressione significativa<br />

di esiti pittorici, alternando sorprendenti<br />

copie ad originali soggetti d’invenzione. Lo stile miniaturistico<br />

inaugura il suo avvicinamento all’arte nell’applicazione<br />

preziosa dell’acquarello su avorio che regala<br />

squisiti scorci paesaggistici di lenticolare fattura<br />

coloristica. Nelle opere ad acquarello “temperato” su<br />

cartone o su tela ottiene vivide gradazioni chiaroscurali<br />

su più ampi formati di singolare lirismo nella poetica<br />

suggestiva del ricordo. Ritrae con cura distensive<br />

vedute dell’amato paesaggio toscano nella rievocazione<br />

di luoghi paesistici, pacificanti avvallamenti campestri<br />

con casolari tra cipressi ed ulivi verdeggianti e<br />

solari segmenti del litorale tirrenico a lei cari. La luce<br />

diviene l’elemento unificatore di queste visioni che,<br />

nei toni di un caldo cromatismo, affermano una purezza<br />

atmosferica dal respiro idilliaco nell’armonicità dei<br />

dettagli. Il ritratto e la figura sono felicemente resi sia<br />

per la resa fisionomica che per dovizia di positure, ora<br />

in assoli o inseriti in contesti naturalistici che ne accarezzano<br />

le sembianze. Se la natura è una fonte ispirativa<br />

privilegiata, nella sua copiosa produzione svolge<br />

un ruolo primario la riproposizione del sentimento del<br />

Divino. Realizza con ricercata perizia temi d’arte sacra,<br />

ideati o riprodotti nel rigore delle icone con l’apporto<br />

di brillanti pigmenti e della foglia d’oro zecchino o traduce<br />

con immedesimazione i dettami delle tavole dipinte<br />

da insigni maestri del passato. L’azione diligente<br />

del pennello ricrea figure devozionali, episodi o personaggi<br />

di ispirazione biblica o di impronta liturgica nella<br />

riesumazione di iconografie classiche legate al culto<br />

mariano, così diffuso a Firenze, come la scena eterea<br />

dell’Annunciazione. Fedele alla componente trascendente<br />

nella cultura delle arti visive contemporanee,<br />

Angela Giuliani Perugi si pone in continuità con la tradizione<br />

sacra, fornendoci interiorizzate testimonianze<br />

di spiritualità, avvalorate da prassi esecutive ispirate<br />

nel dialogo tra reale e ideale, tra la natura umana e<br />

l’ineffabile”.<br />

Silvia Ranzi<br />

146


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maura Giussani<br />

Via Romagna, 7 - 52100 Arezzo - Tel. 0575 20590 - Cell. +39 320 2923833<br />

giuma.22@hotmail.it<br />

Un pomeriggio a Fontana di Trevi, 2012, olio su tela, cm. 70x80<br />

Maura Giussani nata nel 1952 a Milano dove<br />

si è diplomata presso il liceo artistico Beato<br />

Angelico. Attualmente vive e lavora ad Arezzo.<br />

I suoi soggetti preferiti sono lo studio delle luci e<br />

dei riflessi in tutte le loro manifestazioni, ma ama anche<br />

spaziare tra figurativo ed astratto, per sperimentare<br />

tecniche diverse. Dal 2003 ha partecipato a varie<br />

collettive in Italia e all’estero. Ha partecipato anche a<br />

vari concorsi: 2006, terza classificata ”Estemporanea<br />

Sasso di Simone; 2007, opera segnalata al ”Premio<br />

Nazionale Mecenate”; opera segnalata al “Premio<br />

Agazzi“ (BG); 2008, terza classificata all’estemporanea<br />

“Città di Monterchi”; 2009, collettiva presso<br />

l’Atrio d’onore della Provincia (AR); 2010, terza classificata<br />

concorso pittura contemporanea al “Monterchifestival”;<br />

2011, opera segnalata al ”Premio di pittura<br />

contemporanea” Lucignano; 2012, terza classificata al<br />

”Premio Astrolabio”; terza classificata all’estemporanea<br />

Rigutino; terza classificatga al concorso nazionale<br />

”Ancos”; partecipazione ad “Artexpo” (AR).<br />

“La pittura della Giussani è sinonimo di ricerca accurata<br />

della visione cromatica in vari aspetti. Lo studio<br />

dei riflessi ottenuti da varie visioni, quasi maniacalmente<br />

realistiche, nei suoi soggetti a vocazione motoristica<br />

(auto, moto, ecc.), ne danno una lettura piacevole<br />

e fortemente convincente, con strati di<br />

contrasto che rafforzano lo spazio irreale dell’esterno<br />

del soggetto. Notturna, in opere, dove lo spazio e la<br />

luce giocano da padroni sul fondo pittorico, influenze<br />

quasi Hopperiane nei suoi soggetti da sala da ballo,<br />

bar e situazioni sospese nello spazio-tempo, fanno di<br />

quest’artista un composito equilibrato di ricerca pittorica<br />

al di sopra di mode e atteggiamenti molto comuni<br />

all’arte contemporanea. La Giussani è un’artista<br />

che riesce ad avere il coraggio di sperimentare<br />

nuove strade, anche se alla base vi è una maturità<br />

mentale e di concetto che la rende riconoscibile e<br />

unica nel suo stile”.<br />

M° Alessandro Marrone<br />

147


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patricia Glauser<br />

patriciaglauser@gmail.com - http://www.patriciaglauser.com<br />

Cell. +39 339 8144018 - Tel. +39 055 8587039<br />

Nata in Colombia nel 1967. Nel 1998 lascia il<br />

suo lavoro come dentista per venire in Italia a<br />

studiare arte. Dopo aver fatto diversi corsi di<br />

disegno e pittura, nel 2001 s’iscrive all’Accademia di<br />

Belle Arti di Firenze, dove si diploma in Pittura nel<br />

2006. Nel 2009 segue il master in Arti Visive alla Libera<br />

Accademia di Belle Arti di Firenze (LABA). Oltre al<br />

lavoro come artista, è insegnante di Anatomia dell’Immagine<br />

alla LABA. Numerose le mostre personali e<br />

collettive; tra queste si ricordano: le personali In Bianco<br />

(201, atelier Art studio and Gallery, Patricia Glauser,<br />

Firenze); Insight Outside (2010, Galleria Lato, Prato);<br />

Un parcours a deux temps (2007, Elsa Fajardo, Wavre,<br />

Belgio); le collettive Visone bianco e nero, pensieri a<br />

colori (2012, Barbara Vincenzi, Venezia); Gender fluid<br />

(2012, Barbara Vincenzi, Centro d’Arte Moderna, Pisa);<br />

Visioni in Bianco e Nero (2012, Barbara Vincenzi, Studio<br />

Iroko, Milano); Oniricum (2011, Angelo Pieroni,<br />

Museo della Specola, Firenze); Artdesignweek show<br />

(2011, Galleria Bardi Contemporanea, Firenze); Verde<br />

que te quiero verde (2009, Vittorio Corsini, piazza Ghiberti,<br />

Firenze); Lavori finali (2009, D’A Spazio d’arte,<br />

Fabio Cresci, Empoli); Communication box (2009, Pedro<br />

Riz a Porta, Fabio Cresci, via dei Bardi, Firenze);<br />

Profezie di bellezza 4 (2004, A. Tirelli, Caffé Storico<br />

Letterario Giubbe Rosse, Firenze); Mostra di Pittura<br />

(2004, Radu Dragumirescu, ex Chiesa di San Carlo di<br />

Barnabisti, Firenze). È stata finalista al Premio Afrodite<br />

(2012) e al Premio Yicca (2009). Hanno scritto di lei, tra<br />

gli altri: Serena Bedini ed Emanuela Catalano.<br />

“Patricia Glauser, partendo dall’osservazione<br />

dell’espressività materiale della tela, della sua fisicità<br />

e presenza nello spazio, inizia la sua personale ricerca<br />

del “tra” ovvero: “dello spazio che divide e/o connette<br />

interno ed esterno, materia ed energia, presenza e assenza”.<br />

Nei suoi lavori, la tela gioca un ruolo principale<br />

nel farsi figura, il colore è un bianco assoluto ed essenziale<br />

che non ha più il bisogno di costruire la forma, né<br />

di trasmettere emozioni e sensazioni. Nella storia<br />

dell’arte si incontrano importanti precedenti nella possibilità<br />

della tela di esprimere la terza dimensione sia<br />

Io Abito, 2011, gesso e acrilico su tela, cm. 80x170<br />

dal punto di vista visivo, nelle ricerche rinascimentali<br />

sulla prospettiva, che da quello fisico, ad esempio nel<br />

caso dei tagli di Fontana. Patricia Glauser, memore di<br />

tutte queste possibilità, sviluppa un rapporto personale<br />

con la tela. Le forme ottenute diventano scultoree.<br />

La tela si presenta come un “abito” (vestito) che copre<br />

ed allo stesso tempo scopre. Una “tela-abito”, che<br />

prende la forma, “tra” materia ed energia”.<br />

Spela Zidar e Fabrizia Bettazzi<br />

148


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Donatella Gori<br />

“Nel panorama delle Arti Figurative a Firenze Donatella<br />

Gori si distingue per un iter produttivo avviato<br />

che rivela un talento versatile nell’applicazione di varie<br />

tecniche esecutive, affermandosi quale sensibile<br />

pittrice, ceramista e decoratrice. La sua formazione si<br />

avvale di studi classico-umanistici ed accademici<br />

nell’esercizio dell’arte pittorica in forza della quale<br />

persegue un linguaggio figurativo che esalta la tradizione<br />

del vero naturalistico, prediligendo pastosi imdonatella.gori@libero.it<br />

www.ceramichegori.com<br />

2 vasi , h cm. 23 , h cm. 25<br />

Donatella Gori ha frequentato l’Accademia di<br />

Belle Arti di Firenze, indirizzo Pittura, con il<br />

professor Giovannelli, conseguendo la laurea<br />

nell’anno accademico 2002/2003 con votazione<br />

110/110. Dopo la formazione accademica, nel 2004 si<br />

è specializzata nella decorazione su ceramica frequentando<br />

la Scuola di Ceramica di Montelupo Fiorentino<br />

e perfezionando la tecnica con stage presso<br />

aziende produttrici di materiale ceramico. È iscritta<br />

all’associazione culturale “Firenze Arte” con la quale<br />

ha partecipato a varie collettive e dove, lo scorso dicembre,<br />

ha esposto in una mostra personale i suoi<br />

pastelli e le ceramiche. Al 2008 risale la personale di<br />

quadri ad olio presso la Galleria Centro Storico di Firenze,<br />

e molte altre sono le mostre corali e individuali<br />

realizzate in tanti anni di carriera.<br />

149


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Donatella Gori<br />

Natura morta con figura femminile, 2002, olio su tela, cm. 80x80<br />

Piatto, con decoro geometrico, cm. 30<br />

pasti cromatici. L’intimismo lirico dello sguardo nella<br />

riservatezza del vivere, illuminato dal rasserenante<br />

contatto con la natura, è il filtro e la cifra stilistica che<br />

caratterizza il suo approccio al reale. L’interesse visivo<br />

si indirizza verso assorti e domestici assemblaggi<br />

oggettuali in interni, si declina nella delineazione di<br />

vedute paesaggistiche di rivisitata memoria, si sofferma<br />

talora a ritrarre la figura umana, profilata nelle<br />

giovanili fattezze di dolci ritratti femminili. Ragguardevole<br />

è il ciclo pittorico “Il quadro nel quadro” che,<br />

nato per omaggiare il maestro d’arte Onofrio Martinelli<br />

vissuto fra le due guerre, presenta opere-citazione<br />

dello stesso artista interagenti con nature morte di<br />

studiata composizione ideate dalla Gori secondo<br />

un’intonazione meditativa, scandita da un segno compendiario,<br />

sostenuto da un denso e caldo tonalismo<br />

dagli accenti evocativi. Se negli accorpamenti studiati<br />

di oggetti prevalgono valenze emozionali-simboliche<br />

di natura riflessiva, nei soggetti paesaggistici<br />

emerge la resa luministico-cromatica di impronta mediterranea<br />

che ritrae distensivi segmenti marini, montani<br />

o campestri: versiliesi, liguri, meridionali, dolomitici,<br />

sorpresi nell’occasionalità di viaggi compiuti,<br />

sotto l’azione vivificante del ricordo. Una tale contiguità<br />

di temi è trasposta felicemente sulla tela o su<br />

carta mediante la prassi di due tecniche privilegiate<br />

con esiti di elegiaca poeticità: da una parte la messa<br />

in opera di una solidità costruttiva grazie all’impiego<br />

del colore ad olio impegnato su contrasti timbrici dalle<br />

ricercate iridescenze; dall’altra la freschezza esecutiva<br />

del pastello nella resa di preziosi sfumati in<br />

soggetti tratti dalla ferialità di un quotidiano amato<br />

nei suoi riposti assemblaggi di frutta o contemplato<br />

secondo carpite angolazioni paesaggistiche. Spaziando<br />

dall’arte all’artigianato di pezzi unici, l’estro e la<br />

professionalità artistica di Donatella Gori dimostra<br />

percorsi diversificati nell’ambito decorativo: dall’applicazione<br />

alla ceramica di eccelsa tradizione toscana<br />

a cornici d’autore per la nota area di Certaldo. Con<br />

elegante e fluente vena ornamentale decora vasellame<br />

di varia foggia e destinazione rispettando e ricreando<br />

gli stilemi propri della rinomata scuola di Montelupo<br />

Fiorentino - spaziando con fattura disinvolta da<br />

complessi intrecci figurativi a sinuose forme vegetali<br />

- al fine di impreziosire con pregevoli manufatti la cultura<br />

dell’abitare e dare continuità, nell’innovazione,<br />

alla secolare tradizione delle maioliche fiorentine<br />

note fin dai tempi medicei”.<br />

Silvia Ranzi<br />

150


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annapaola Gorozpe Perez Pria<br />

Piazza Indipendenza, 1 - 50129 Firenze<br />

Cell. 338 4612025 - annapaolagorozpe@gmail.com<br />

L’Abbraccio, 2005, olio su tela, cm. 70x100<br />

Nata nel 1978 a Città del Messico, si diploma in<br />

Disegno Museografico, all’Accademia di Belle<br />

Arti (Escuela Nacional de Bellas Artes “La<br />

Esmeralda”) e nella stessa si laurea in Belle Arti (Pittura,<br />

Scultura, Incisione). In Italia, si specializza alla<br />

scuola d’incisione “Il Bisonte” a Firenze. Ha partecipato<br />

a varie mostre e concorsi all’estero e in Italia, tra<br />

i quali si ricordano il Concorso Internazionale Leonardo<br />

da Vinci nel Museo di Leonardo da Vinci nel 2000;<br />

la mostra itinerante Santa Anastasia di Sirmio, dal<br />

2005 al 2007, terminata agli Archivi del Museo Vaticano;<br />

la mostra collettiva al “Caffè Giubbe Rosse” nel<br />

2006 e la mostra Gattart nello stesso anno; la mostra<br />

“Terra”, Città Sant’ Angelo, nel 2007 e la mostra “Verso<br />

la Terra Promessa” nella chiesa S. Maria Annunziata<br />

nel 2012.<br />

151


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annapaola Gorozpe Perez Pria<br />

La mia Letizia, 2005, olio su tela, cm. 70x100<br />

152


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Greco<br />

silviagreco34@gmail.com<br />

Alpha centauri, 2008, acrilico e foglia oro su tela, cm. 120x60<br />

Silvia Greco è nata a Fucecchio nel 1977 ed ha<br />

compiuto studi artistici, prima il Liceo Artistico<br />

e poi l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.<br />

Parallelamente alla sua attività di Interior designer<br />

ha proseguito l’attività pittorica prestandosi a commissioni<br />

private per la realizzazione di decorazioni di<br />

interni in abitazioni e in locali pubblici, sviluppando<br />

così un suo personale linguaggio pittorico. Le esperienze<br />

lavorative nell’ambito dell’arredamento l’hanno<br />

comunque indotta a una riflessione estetica profonda<br />

confluita in una ricerca pittorica che, forse per<br />

contrasto, è andata a sviluppare un concetto di spazialità<br />

sconfinata e disabitata, collocata nelle ambientazioni<br />

atemporali dell’infinito universo stellare.<br />

L’uomo, mai presente, non ne è comunque escluso,<br />

anzi: è per lui e per la sua desolazione che l’artista<br />

ricrea questo nuovo mondo. I dipinti, raffinatissimi<br />

nella rigorosa selezione dei materiali e dei colori,<br />

presentano costellazioni, pianeti e stelle che rimandano<br />

all’idea ancestrale di ricerca dell’infinito a cui<br />

da sempre l’uomo anela. Interpretando lo spazio cosmico<br />

come un’apertura sull’universo interiore, l’artista<br />

mostra stelle luminose che esplodono di luce sul<br />

volto di chi osserva, ed immagini di paesaggi ultraterrestri<br />

rubate alla scienza. Questi luoghi spaziali<br />

diventano ideali grazie a un lungo procedimento intellettuale<br />

che porta l’artista a stampare sulla tela<br />

l’immagine dell’opera precedentemente dipinta.<br />

Samanta Monco<br />

153


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Greco<br />

Alba su Marte, 2009, stampa su tela, cm. 95x70<br />

“Nelle opere di Silvia Greco ciò che ci appare davanti<br />

è un’esplosione di energia, luce e materia.<br />

Nei dipinti che fanno parte della collezione “Tracce di<br />

luce” i colori preziosi come l’oro e l’argento si irradiano<br />

attraverso raggi luminosi e sfavillanti sulla superficie<br />

della tela, creando armoniosi contrasti con le cromie<br />

opache dell’acrilico che si impongono con forza e<br />

dinamismo. I filamenti di colore che disegnano forme<br />

particolari, richiamano alla memoria pianeti dai bagliori<br />

folgoranti e stelle solari irradianti. Ci troviamo in<br />

un universo dove l’esplosione vitale di luce investe<br />

ogni cosa, e da qui colori vibranti e penetranti emergono<br />

carichi di materia.<br />

…Vincente è il connubio tra colori scintillanti e tinte<br />

opache, forti e materiche, che conferiscono alle opere<br />

una illimitata dinamica energia.”<br />

Elisa Cristiano<br />

154


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Greco<br />

Vega, 2009, acrilico e foglia argento su tela, cm. 100x80<br />

155


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Greco<br />

Pianeta Vulcano, 2009, stampa su tela, cm. 65x65<br />

156


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Franca Grilli<br />

Via Orcagna, 21 - 50121 Firenze<br />

“Con gli anni ho nascosto nella memoria frammenti, sensazioni, stralci che in queste sculture, 35 complessivamente,<br />

ho intrecciato al racconto, alla favola, allo scherzo, a volte con fierezza, a volte con abbandono”.<br />

Franca Grilli<br />

Franca Grilli vive e lavora a Firenze. Diplomata<br />

all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha al suo<br />

attivo numerose personali, tra cui: Il Fiore (Firenze,<br />

1966), Il Traghetto (Venezia, 1970), Arti Visive<br />

(Roma, 1972), Il Vicolo (Genova, 1979), L’Indiano (Firenze,<br />

1982), Bottega del quadro (Bergamo, 1989),<br />

Vanna Casati (Bergamo, 1998), Ennavu (Bologna,<br />

2001), 8+1 (Venezia- Mestre, 2007). Tra le mostre di<br />

gioielli d’artista, si segnalano: Forma e Qualità<br />

(1971), Monaco di Baviera, premiata con medaglia<br />

d’oro; Progettare con l’oro (1980), Palazzo Strozzi (Firenze)<br />

e Castello Sforzesco (Milano); L’arte del gioiello<br />

d’artista (2001), Museo degli Argenti, Palazzo<br />

Pitti, Firenze. Tra i libri d’artista si ricordano: Biennale<br />

con “Zeta boox”, Barcellona, 1985; 30 disegni ispirati<br />

alla poesia giapponese Haiku (1988), Editrice<br />

Eidos Mirano (Ve); “Migalhas” de Pessoa, libri ispirati<br />

alla poesia di Fernando Pessoa, Lisbona, Casa<br />

Pessoa, 1998. Hanno scritto di lei: Carlo Betocchi,<br />

Corrado Marsan, Toni Toniato, Lara Vinca Masini,<br />

Guido Montana, Germano Beringheli, Giorgio Segato,<br />

Giuliano Serafini.<br />

157


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Martina Grkinic<br />

Atelier d’Arte di Art - Expertise - Via Pisana, 305-237 rosso - 50143 Firenze<br />

Tel. 333 7392841<br />

La festa di nozze - installazione, fotografia digitale, immagine ad<br />

alta risoluzione stampabili su diversi supporti e in diversi formati<br />

Nuvola - installazione da La festa di nozze, fotografia digitale,<br />

immagine ad alta risoluzione stampabili su diversi supporti e in<br />

diversi formati<br />

Dopo il diploma al Liceo Artistico di Pola (1999),<br />

inizia le prime esperienze espositive in Croazia.<br />

Tra il 2000 e il 2001 si trasferisce a Firenze per<br />

studiare pittura all’Accademia di Belle Arti - dove si<br />

diploma nel 2008 - e in questi anni partecipa ad alcuni<br />

concorsi, ottenendo il quarto posto al IV° Concorso Nazionale<br />

di Pittura “Gaetano Morgese” (2003) a Terlizzi<br />

(BA). Nel 2005 vince il Premio Internazionale d’Arte<br />

SS395 nella categoria Artisti Emergenti (Vernio, Galleria<br />

d’Arte, BoArt). Nel 2005 è finalista al Premio Celeste<br />

di Siena nella categoria Pittura Mediale Studente.<br />

Si avvicina intanto all’Art Therapy, partecipando al seminario<br />

Esplorando i paesaggi interni (Firenze, 2007).<br />

Nel 2008 partecipa al Concorso Premio Celeste a Siena<br />

e, tra il 2009 e il 2010, partecipa al Premio Nazionale<br />

Chimera (AR), al concorso MOHO-YICCA 2009 Young<br />

International Contest of Contemporary Art, al concorso<br />

fotografico “Quotidiana” e al Concorso Premio Celeste<br />

2010. Ha da poco esposto in personale presso “Terre di<br />

Masaccio” a Firenze e alla collettiva al Wardance Comics<br />

Party. In occasione della Giornata Mondiale contro<br />

la violenza sulle donne (25 novembre 2011) presenta<br />

una serie fotografica ispirata al tema della violenza<br />

sulla donna e sul suo corpo nell’Atelier d’Arte di Art-<br />

Expertise, a Firenze. Nello stesso Atelier organizza, nel<br />

2012, un’installazione dal titolo “La Festa di nozze”,<br />

dalla quale sono tratte le foto pubblicate in questo volume.<br />

Pensata sulla sua personale esperienza matrimoniale,<br />

l’installazione consiste nel suo abito nuziale,<br />

sorretto da palloncini bianchi e fluttuante tra “nuvole”,<br />

da sogno, realizzate con materiali di riciclo. A terra,<br />

nastri fotografici, lembi di tulle, e altri elementi che rimandano<br />

al tema nuziale, compreso un cenno alla vita<br />

quotidiana che fa da epilogo al “grande giorno”: un<br />

ferro da stiro, molti detersivi, giornali, simbolo dei giorni<br />

che passano tra nevrosi e routine quotidiana, accumulandosi<br />

ed accatastandosi negli angoli. Sul vestito<br />

da sposa, infine, da un video proiettore posizionato in<br />

un angolo,erano proiettate immagini del “giorno felice”:<br />

le foto della sposa, dello sposo, dei parenti e della<br />

festa di nozze. Una riflessione amara e provocatoria<br />

sulla tradizione nuziale che è presagio di aspettative<br />

alte, da sogno, ma anche preludio, talvolta, ad inaspettate<br />

realtà.<br />

Marina Volpi<br />

158


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Guetta<br />

Via Canova, 78 - 50142 Firenze - f.guetta@alice.it - Cell. 3397705116<br />

www.artecommunicatios.it/artistisuiqualiinvestire - www.artexpo-gallery.it/premioespressionecreativa<br />

Omaggio a Michelangelo III°, 2011, polimaterico su tela, cm. 50x70<br />

Francesca Guetta è nata a Firenze, dove vive e<br />

lavora. Da sempre attratta dal mondo dell’arte,<br />

ha iniziato a studiare tecniche pittoriche presso<br />

il C.U.E.A. di Firenze, successivamente presso la scuola<br />

“Sole Costa“ ed ha approfondito la sua formazione<br />

artistica anche sotto la guida dei pittori Aida Teran e<br />

Giuseppe Ciccia. Ha partecipato a numerose rassegne<br />

artistiche e concorsi sia in Italia che all’estero ricevendo<br />

diversi premi e riconoscimenti. I suoi dipinti si<br />

trovano in collezioni pubbliche e private. Spazia<br />

dall’informale al figurativo affidando al colore la forza<br />

creativa. È inserita in diversi cataloghi e libri d’arte.<br />

“Arte Povera, New Dada e molta creatività spingono<br />

la fiorentina Guetta a indagare cultura e storia<br />

dell’arte. In questi mesi si è concentrata su potenza<br />

michelangiolesca e su ardore futurista. Le due tematiche<br />

sono rese privilegiando forza di materiali e colori<br />

e l’incisività del collage. E proprio qui Guetta trova<br />

composizioni serrate, uno scatto in più”.<br />

Fabio Bianchi<br />

“Non poteva essere altrimenti l’efficacia e la validità<br />

di questa composizione dedicata al genio dell’arte, al<br />

grande Michelangelo, perché concepita e realizzata<br />

da un’artista fiorentina che possiede nei geni e nei<br />

pori l’energia di Buonarroti. I colori si muovono tra il<br />

classico e il contemporaneo, tra la limpidezza e la<br />

precisione della realtà presente e le sfumature del<br />

passato, su un’opera fondamentalmente informale.<br />

159


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Guetta<br />

Omaggio al Futurismo, 2009, tecnica mista su cartone telato, cm. 40x50<br />

La mano che scolpisce, è un gesto umano guidato dal<br />

divino, dove tempo e spazio divengono l’attimo,<br />

l’eterno… traducendosi in uno sguardo di meraviglia,<br />

muovendosi dall’essenziale al particolare. Lo stesso<br />

Michelangelo prima di realizzare il Giudizio Universale,<br />

la sua opera summa, scriveva : ma che poss’io, Signor,<br />

se a me non vieni?”<br />

Pompea Vergaro<br />

“(…) Legati difatti all’innato bisogno espressivo di<br />

Francesca Guetta vanno lette la serie Omaggio al Futurismo<br />

e le sue ultime sperimentazioni materiche.<br />

La prima, una singolare rivisitazione estetica in cui<br />

ritmi ben dosati, lontani da un’esplosione di linee o<br />

da anacronistici dinamismi, si fondono con elementi<br />

grafici e oggetti di recupero spesso originali che richiamano<br />

uno dei periodi storici più interessanti del<br />

nostro Paese, nonché l’unica avanguardia storica tutta<br />

italiana. La seconda e ultima in ordine di tempo,<br />

una, altrettanto interessante, sperimentazione in cui<br />

l’attrazione sensoriale si unisce alla consapevolezza<br />

del proprio spessore plastico e alla ricchezza cromatica,<br />

che, facendosi densa, crea una complessità di<br />

trapassi che diventano esuberante deposito plastico<br />

e fulcro nascente di luce, così catturata dalla fervida<br />

vitalità materica”.<br />

Barbara Angiolini<br />

160


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Guicciardini Ricceri<br />

Piazza D’Azeglio, 24 - 50121 Firenze<br />

Verso casa, acquerello su carta, 2011, cm. 31x41<br />

Negli anni Cinquanta ha studiato presso l’Istituto<br />

d’Arte di Porta Romana a Firenze dove si è<br />

diplomata maestra d’arte in ceramica. È stata<br />

allieva di Alberto Caligiani e di Onofrio Martinelli; in<br />

seguito ha approfondito lo studio dell’acquerello sotto<br />

la guida della pittrice inglese Josh Partridge. Negli<br />

anni Ottanta ha animato un laboratorio di ceramica<br />

per i ragazzi della Madonnina del Grappa di don Giulio<br />

Facibeni. Ha esposto acquerelli in tre mostre personali<br />

(nel 2005, nel 2008 e nel 2011), l’ultima delle quali<br />

al Gruppo Donatello. Ha partecipato a numerose mostre<br />

collettive a Firenze, Cortona, San Gimignano,<br />

Viareggio. Ha partecipato con quattro acquerelli al<br />

Salon 2009 de la Nationale des Beaux - Arts a Parigi.<br />

161


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nicole Guillon<br />

Cell. 338 2811430<br />

www.nicoleguillon.com - poggiougolino@gmail.com<br />

Riflessi 03, fotografia<br />

Nata in Francia, passa la sua infanzia in Africa,<br />

dove è profondamente segnata dai colori e<br />

dalle forme essenziali dei paesaggi che la circondano.<br />

Si laurea in Letteratura Comparata a Parigi.<br />

Vive in diversi paesi d’Europa finché non approda in<br />

Italia con la sua famiglia. Inizia la sua attività artistica<br />

in Toscana frequentando l’Atelier Artistico di Impruneta<br />

e seguendo corsi presso la Scuola Internazionale<br />

d’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Dal 1989 espone<br />

in numerose collettive e personali in Toscana, in Francia,<br />

in diversi paesi d’Europa e in Giappone, con opere<br />

di pittura e di incisione, ottenendo vari riconoscimenti<br />

tra i quali il “Fiorino d’argento” al “Premio Firenze”.<br />

Da qualche anno, la sua passione per i viaggi a piedi,<br />

particolarmente in Asia e Africa, le hanno permesso<br />

di scoprire nella fotografia una forma d’espressione<br />

che completa il suo linguaggio pittorico astratto. Dalle<br />

terre visitate riporta elementi minerali ma soprattutto<br />

emozioni da trasferire sulla tela o sul legno:<br />

“dipingo e fotografo per non parlare”; spesso lascia le<br />

sue opere senza titoli, con l’intenzione di offrire all’osservatore<br />

la libertà delle proprie sensazioni, convinta<br />

che l’artista altro non è che l’interprete di una coscienza<br />

universale.<br />

162


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nicole Guillon<br />

So black and white, tec. mista<br />

“Scriveva alcuni anni fa Anna Maria Masieri: “...i<br />

suoi quadri raccontano di cielo e di terra, aria e acqua,<br />

sole e ombre. ...distese colorate che sfociano<br />

nel sogno....dove la natura si spiritualizza e si trasforma<br />

in pura memoria: dalla realtà all’inconscio.” Quella<br />

di Nicole Guillon è in effetti un’astrazione fortemente<br />

evocativa che ci invita a percepire, in quelle<br />

intrusioni di materie altre, naturali e di recupero, che<br />

solcano l’espansione cromatica, linee d’orizzonte,<br />

isole, terre, comunque tracce di forme concrete. Ed<br />

oggi è affascinante vedere come l’artista nel suo recente<br />

percorso parallelo, che vede l’utilizzo di un medium<br />

così diverso come la fotografia, rivolga il suo<br />

sguardo a restituirci la medesima dimensione, catturando<br />

il valore espressivo straniante di una realtà riflessa<br />

anzichè diretta e perciò suggestivo, allo stesso<br />

modo della sua pittura, di contaminare continuamente<br />

fra loro astratto e concreto.”<br />

Roberta Fiorini<br />

163


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mehri Hajiaghazadeh<br />

ARTEDOVE Associazione Culturale - Via de’ Macci, 81R - 50121 Firenze<br />

Tel. 055 2477744<br />

Donna Qatar, 1990, gouache e acquarello<br />

Pittrice, vive e lavora a Firenze. La sua esperienza<br />

artistica costituisce un interessante esempio di<br />

confronto fra culture diverse che, pur connotate<br />

da tratti specifici, rivelano affinità significative e contribuiscono<br />

ad un “ecumenismo” artistico, di cui la<br />

contemporaneità sempre più avverte l’esigenza, volto<br />

a contenere le lacerazioni che muovono da diffidenze,<br />

da presunte superiorità, da reciproca non conoscenza.<br />

Mehri è nata a Teheran e si è laureata in Pittura<br />

all’Università di Belle Arti della sua città. Nella sua<br />

formazione universitaria ampio spazio hanno avuto la<br />

storia e la cultura dell’Occidente, che l’artista, residente<br />

in Italia da venticinque anni, ha approfondito e<br />

maturato con l’assidua frequentazione di musei e con<br />

ricerche specifiche. Un impegno culturale coronato<br />

dall’incarico di Direttrice della Galleria fiorentina<br />

ARTEDOVE, Associazione Culturale Internazionale,<br />

che ospita artisti delle più varie correnti e culture.<br />

Mehri coglie gli aspetti fondanti della cultura orientale<br />

ed occidentale, in una sintesi creativa originale.<br />

Conoscitrice delle più varie tecniche, dipinge anche<br />

secondo modalità occidentali, compone veloci acquerelli<br />

con brevi e incisivi segni, coglie- nel loro divenire-<br />

immagini reali, paesaggi, ritratti. E dal suo Oriente sa<br />

cogliere una dimensione temporale non scandita dai<br />

meccanismi degli orologi, ma affidata ad un “lasciarsi<br />

andare”, senza bisogno di misurare, di interrompere in<br />

frammenti il fluire della vita. Ne è un bellissimo esempio,<br />

trascelto dalla serie “Sigilli della memoria”, una<br />

sua “Donna Qatar”, a gouache e acquerello su carta:<br />

nobile ascendenza persiana che coglie una dimensione<br />

antica e fastosa, rivissuta con levità da miniatura;<br />

un ritmo di bassorilievo in uno “schiacciato” che muove<br />

passi di danza. Un volto femminile enigmaticamente<br />

sereno, distaccato in una dimensione atemporale, è<br />

attento ad una musica ignota. Ma anche noi - spettatori<br />

- la avvertiamo, la ascoltiamo: si esprime nella<br />

postura, nei gesti cadenzati delle mani, nel tocco - lieve<br />

e, ad un tempo, deciso - dei piedi che sembrano<br />

ornamenti della veste avvolgente e ruotante a disegnare<br />

una figurazione coreutica fatta di grazia e di armonia.<br />

E la tecnica di tipo occidentale conferisce dimensione<br />

e prospettiva, accentua ed esalta la<br />

complessiva eleganza, la compiuta sintesi d’arte cui<br />

Mehri Hajiaghazadeh sa giungere.<br />

Sonia Salsi<br />

164


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sylvia Heinemann<br />

Via XX Settembre, 40 - 56046 Riparbella (PI) - Tel. IT +39 333 5016423<br />

DE: +49 172 4000 905 - sh@sylvia-heinemann.de - www.sylvia-heinemann.de<br />

Verso il nuovo, 2012, cm. 100x150, acrilico su tela<br />

Basta, 2011, collage, pittura su tela e pagine di libri, m 1x1.50<br />

Forza, 2013, gesso e colore su tela, m 1.30x1.80<br />

Sylvia Heinemann, nata e cresciuta a Düsseldorf<br />

(Germania), studia architettura a Losanna<br />

(Svizzera). Negli anni successivi è ad Amburgo,<br />

dove studia alla Scuola d’Arte Amburgo. Qui vive con<br />

i suoi figli e lavora fino agli anni Novanta, per poi trasferirsi<br />

in Toscana. La vita ritirata in Toscana, in particolare<br />

gli inverni trascorsi in solitudine, influenzano e<br />

danno forma al suo lavoro. Pensieri, sogni, gioia, dolore<br />

caratterizzano in maniera decisiva la sua opera.<br />

Esperimenti con la tecnica del collage, l’uso di vecchi<br />

libri e oggetti ritrovati sulla spiaggia, colori forti, si<br />

accompagnano sempre a testi scritti che vanno considerati<br />

come il fulcro tematico della sua arte. Arte che<br />

è per Sylvia una danza ininterrotta sul vulcano dell’immaginazione.<br />

Tra le mostre principali, si ricordano:<br />

Musenstall, Amburgo (1998); Intergrata, Amburgo<br />

(1999); Atrium Galleri, Amburgo (2000); Laboratorio<br />

d’Arte, Montescudaio (2001); Ragnesen e Begnesen,<br />

Amburgo (2001); Laboratorio d’Arte , Montescudaio<br />

(2002); Phoenixhof, Amburgo (2004).<br />

165


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sylvia Heinemann<br />

Troppo, 2011, pagine dei libri, acrilico su tela, cm. 100x150<br />

166


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Paola Imposimato<br />

www.paolaimposimato.com<br />

paolaimpo@gmail.com<br />

Paola Imposimato, pittrice professionista di Firenze,<br />

laureata all’Accademia delle Belle Arti<br />

nella medesima città, coltiva sin dall’infanzia la<br />

vocazione per il disegno e la pittura iniziando a divenire<br />

peraltro in età molto precoce un’incisiva ritrattista.<br />

All’età di tredici anni eseguì il ritratto di Sandro Pertini<br />

quando dallo stesso venne ricevuta presso il Quirinale<br />

nel maggio1984: il celebre Presidente della Repubblica<br />

fu lieto di ricordare con una fotografia la più<br />

giovane ritrattista mai conosciuta. Frequenta il primo<br />

biennio del Liceo Artistico Statale a Pescara, condividendo<br />

gli stessi insegnanti di Andrea Pazienza, per<br />

proseguire e concludere gli studi a Firenze negli anni<br />

successivi. Membro dell’Antica Compagnia del Paiolo,<br />

ha al suo attivo svariate mostre personali e collettive,<br />

esposizioni permanenti, realizzazioni di numerosi<br />

drappelloni dei tradizionali Palii di rievocazioni storiche<br />

italiane, nonchè pluriennali collaborazioni con<br />

note case di moda (Roberto Cavalli spa a Firenze e<br />

Prada spa a Terranuova Bracciolini, Arezzo) e case<br />

editrici. La sua opera spazia infatti dal ritratto all’arte<br />

sacra, dai dipinti murali alla pittura su tessuto, tavola,<br />

pelle, ceramica e cera. Tra i vari premi e riconoscimenti<br />

ricevuti si ricordano in particolare i molti Premi<br />

Grafica, tra cui il conferimento della medaglia di bronzo<br />

per la sua opera presentata nella XXVIII edizione<br />

del Premio Firenze 2010, sez. Arti Visive, nel Salone<br />

dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, per arrivare nel<br />

2011, dopo il Premio del Consiglio regionale della Toscana,<br />

ad essere menzionata nel libro Nuovo Rinascimento<br />

(Editore Polistampa) e nel 2012 in quello di EVA<br />

Florence-Electronic Imaging & Visual Arts (Editore Firenze<br />

University Press) e Pentèlite 2012, Scritture<br />

letterarie di Sicilia (Editore Morrone).<br />

“L’arte di Paola Imposimato si distingue per la vivida e<br />

originale miscela - quasi ossimori figurativi - di classico,<br />

storico e di contemporaneo, basandosi (ogni suo<br />

dipinto è gremito e vittorioso insieme) su una forte<br />

ispirazione onirica che si stempera in uno scenografico<br />

spirito epico. Da questa molteplicità di influssi na-<br />

Il ritorno del Perseo, 2000, olio su tavola, cm. 90x130<br />

sce, tutta sua, la poetica di Paola che fonde spesso,<br />

con risultati di forte originalità, il classicismo con<br />

un’attenzione forte alla contemporaneità, coniugata<br />

ad una naturale frequentazione dell’artista di certa<br />

pittura nordica, da Otto Dix a Klimt ed Egon Schiele,<br />

alla secessione viennese. Non priva di forti accenti<br />

simbolici Paola getta sulla scena dei suoi dipinti segni<br />

e momenti allusivi come carte da gioco, maschere,<br />

antichi busti, monumenti di città. Una pittura sommossa<br />

e febbrile, ma non priva di solennità: i suoi<br />

quadri tendono alla grandiosità, si giovano di un gusto<br />

della vasta scenografia, si fondono sulla figura umana,<br />

maschile e femminile, sempre colta con scalpitante<br />

ricchezza quasi iper-realista”.<br />

Pier Francesco Listri<br />

167


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Roberta Incerpi<br />

Viale Belvedere, 1 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 20590 - Cell. 3381509134 - robertaincerpi@virgilio.it<br />

Autunno, 2013, acrilico su tela, cm. 50x70<br />

Nasce a Viareggio nel 1963, successivamente<br />

si trasferisce con la famiglia a Pistoia dove<br />

intraprende gli studi e consegue la Maturità<br />

Scientifica. Si laurea poi in Biologia nel 1989 all’Università<br />

di Firenze. Fin da piccola ha amato disegnare,<br />

soprattutto con i colori che hanno sempre avuto un<br />

ruolo essenziale nella sua vita. Il padre chimico tintore,<br />

la madre e la zia disegnatrici e ricamatrici di biancheria<br />

le hanno trasmesso l’amore per gli accostamenti<br />

di colore, per le luci ed ombre, per le sfumature<br />

e le tinte pastello. Al Liceo ha appreso preziosi insegnamenti<br />

dal prof. Valerio Gelli. Predilige da sempre i<br />

paesaggi, da cui coglie le diverse luci delle stagioni,<br />

cattura i colori della natura e cerca di trasmettere attraverso<br />

le pennellate il movimento del mare, il soffio<br />

del vento ei profumi dell’universo. Utilizza le tinte ad<br />

olio, la tempera, l’acrilico, l’acquarello su tela, cartoncino<br />

o cartone telato a seconda del momento da afferrare<br />

e dell’emozione da trasmettere. I suoi paesaggi<br />

sono sempre legati ad un luogo reale, vissuto, ad un<br />

attimo di vita, a sensazioni ed emozioni.<br />

168


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Fiorella Iori<br />

Via Kennedy, 14 b - 20064 Gorgonzola (MI)<br />

fiorellaiori@hotmail.it - www.myspace.com/fiorellaiori<br />

Rosa rossa, 2011, acrilico quattro tele di cm. ??x50<br />

Bocciolo bianco, 2012, acrilico su tela senza telaio cm.120x300<br />

Fiorella Iori è nata a Cecina nel 1949. Dopo il diploma<br />

al Liceo Artistico di Carrara e all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze si trasferisce a Milano,<br />

dove oggi vive e lavora. Inizia la sua attività ancora<br />

sotto la guida del maestro Fernando Farulli, con il quale<br />

pubblica una raccolta di grafiche dal titolo “La donna<br />

oggi” con poesie di Fabrizio Parrini. La sua naturale<br />

inclinazione alla figurazione la vedono partecipe, inizialmente,<br />

nell’editoria, con case editrici come Mondadori,<br />

Fabbri, De Agostini, per le quali ha prodotto<br />

importanti illustrazioni. Presente in numerose raccolte<br />

d’arte contemporanea nazionali e internazionali: tra le<br />

ultime acquisizioni quelle del Museo Civico di Ruffano,<br />

del Museo Internazionale Mariano MIMAC, della<br />

raccolta d’Arte Contemporanea Comune di Tricase.<br />

Nell’aprile 1999 la rivista Leaderschip Medica le dedica<br />

un importante articolo. Nel 2000 partecipa con un<br />

insieme di opere incisorie a una mostra su Stendhal<br />

organizzata dal Centro Studi Stendhaliano alla Biblioteca<br />

Sormani di Milano che l’acquisisce. Numerose le<br />

mostre personali e le partecipazioni come la mostra<br />

“Aurea” allestita nella Rotonda di San Carlo al Corso,<br />

Milano, nel febbraio 2002. Nel 2003 una personale al<br />

Centro Espositivo di Cecina. Il 2005 la vede impegnata<br />

in una mostra a Firenze con l’adesione del Ministero<br />

dei Beni Culturali e in un omaggio a Vincenzo Ciardo<br />

sul tema dell’albero. Nello stesso anno è presentata<br />

dal critico Carlo Franza nella monografia dedicata al<br />

Disegno Italiano, e nell’Annuario Comed. In questo<br />

periodo è soprattutto alla figura femminile che l’arti-<br />

169


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Fiorella Iori<br />

Peonia bianca, 2011, acrilico su tela, cm. 200x140<br />

sta indirizza la sua ricerca instancabile mediante una<br />

pittura allusiva e simbolica con volti seminascosti e<br />

nudi femminili, coperti in parte da drappeggi che celano<br />

il “dentro” e richiamano le pieghe nascoste<br />

dell’animo. Significative di questo percorso sono le<br />

personali “Costellazioni” al Club Conti di Milano e<br />

“Bizzarro almanacco” all’Otel Ristotheatre di Firenze<br />

nel 2006; un’installazione dal titolo “La scuola dello<br />

sguardo” al Creative Council di Milano nel 2007; “Di<br />

scena in scena” con il Comune di Melzo, “Intime tracce”<br />

alla Brambati Arte di Vaprio d’Adda, e “Disputa<br />

sulla bellezza” al Plus Florence, nel 2008. Una ricerca<br />

più rivolta al macro e al fiore apre questo ultimo periodo;<br />

e sempre nel 2008 è presente alle installazioni<br />

“Solstizio d’estate” e “Un dialogo col cielo” dello Studio<br />

di Arti visive Comerio” di Milano. Nel 2009 è presente,<br />

ancora con un’installazione all’Università Statale<br />

di Milano; a “Solstizio d’inverno” e “L’arte della<br />

pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive<br />

Comerio. È del maggio di quest’anno il nuovo articolo<br />

sulla rivista Leaderchip Medica e la partecipazione<br />

alla Rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio).<br />

Nel 2010 presenta al Salone delle Regole al Plus<br />

Florence una mostra intitolata “Conversazione di<br />

sguardi”, segue l’installazione “Frammenti del visibile”<br />

sempre al Plus Florence. Nel 2011 la partecipazione<br />

alla collettiva “Bella Italia 1861-2011” all’Artestudio26<br />

di Milano per le celebrazioni dei 150 anni<br />

dell’Unità d’Italia; la collettiva “Mitografie familiari”<br />

alla galleria Anna Sartori di Mantova e la personale<br />

“Si cela un racconto” alla rassegna “Nuovo atlante<br />

delle arti” di Specchia (Le). Nel gennaio 2013 presenta<br />

una serie di opere su carta dal titolo “La fibra dei sogni”<br />

all’Otel Ristotheatre di Firenze.<br />

170


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonella Laganà<br />

antonellalagan@ymail.com<br />

Nata a Reggio Calabria, si è laureata in Lettere<br />

all’Universita’ di Pisa - tesi sul “Faust” di Fernando<br />

Pessoa - dove era collega di Antonio<br />

Tabucchi. Ha frequentato a lungo il fervido ambiente<br />

artistico internazionale di Firenze, dove ha seguito<br />

all’Accademia di Belle Arti i corsi di nudo, e ha frequentato<br />

la Bottega di Gassman e i corsi di Scrittura<br />

Teatrale di Edoardo. A Livorno è stata allieva dello<br />

scultore professor Guiggi all’Accademia Trossi Uberti.<br />

A Milano ha perfezionato la tecnica dell’affresco e del<br />

glass-fusing, e a Roma dell’acquaforte. Dipinge in<br />

maniera continuativa dal 1975 e ha iniziato ad esporre<br />

dal 1993, realizzando moltissime mostre personali e<br />

collettive tra Roma, Parigi, Londra, Firenze,Venezia,<br />

Pisa, Forte dei Marmi, San Marino, Spoleto, Livorno,<br />

Napoli, Taormina, Palermo, Lugano, Ginevra, Bruxelles,<br />

Madrid, Vienna, Salisburgo, Innsbruk, Shangai,<br />

New York, Cannes e Montecarlo e nel 2012 al Porto di<br />

Jaffa col Salon d’Automne. Nel 2005, a Parigi, ha<br />

esposto al Salon d’Automne e poi, dal 2005 al 2012, al<br />

Salon des Artistes Independants al Grand Palais. Noti<br />

critici hanno scritto di lei, tra cui G. Falossi, Manrico<br />

Testi, R. Bertoli, Paolo Levi, Bruno Rosada, Dominique<br />

Chapelle, Salvatore Russo, Luca Filipponi, Daniela<br />

Pronestì, Patrizio Borella, Mauro Barbieri. È inserita in<br />

diverse pubblicazioni di arte moderna, come Europa in<br />

Arte, La bible de l’art abstrait, I Segnalati, Manent,il<br />

libro d’oro dell’arte contemporanea. Figura nei cataloghi<br />

d’arte Il Quadrato, Acca, Mondadori e Akoun. È<br />

stata più volte premiata in Italia e all’estero; tra i premi<br />

ricevuti, si ricorda quello di Artista della Comunità<br />

Europea assegnatole dalla FNCF (Federazione Nazionale<br />

della Cultura francese). Molte le riviste italiane<br />

che hanno recensito la sua attività, tra queste Arte<br />

Mondadori, Effetto Arte, La Ballata, Arte a Livorno. È<br />

anche scrittrice e poetessa ed ha collaborato con<br />

Eduardo De Filippo alla commedia Simpatia. La sua<br />

ultima raccolta poetica s’intitola Laser (ed. Ibiskos di<br />

Ulivieri). Abita tra Roma, Livorno e Parigi.<br />

I ragazzi che vengono da lontano, 2012, cm. 120x100<br />

“Pittura come poesia. Poi scopri che Antonella Laganà<br />

è anche poetessa. E non ti sai capacitare in quale<br />

delle due arti rivegli meglio il suo talento. Alla fine<br />

si scopre che la sua poesia è una poesia intensamente<br />

visiva, anche se mai puramente descrittiva, perché<br />

ha sempre un risvolto profondamente emotivo. E la<br />

sua pittura ha in sé un delicato lirismo che agevola la<br />

comunicazione senza tradire una struttura sostanzialmente<br />

emotiva, anzi potenziandone quest’aspetto.<br />

Naturalmente la qualità di questa pittura non nasce<br />

solo da una naturale sensibilità poetica: è il frutto di<br />

una profonda competenza risultato della frequenza<br />

alla Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle<br />

Arti di Firenze (..) Questa è la premessa di una produzione<br />

che, coinvolgente per la forma emotivamente<br />

gradevole perché profondamente umana, ancor più<br />

affascina per il contenuto concettuale che la poeticità<br />

dei titoli aiuta a svelare: Affinità stellare, Eternità infinita,<br />

Illuminazione. È una pittura che manifesta<br />

un’aspirazione all’infinito e trova la sua realizzazione<br />

nella cosmicità, che stabiliesce quella relazione delle<br />

cose con lo spazio indicata da Kant”.<br />

Bruno Rosada<br />

171


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Landi<br />

landidri2@yahoo.it<br />

Foto di Roberto Pupi<br />

Patrizia Landi nata a Firenze nel 1962, è laureata<br />

in Storia dell’arte contemporanea; dall’inizio<br />

degli anni Novanta svolge attività di critico d’arte<br />

e organizzatrice di mostre di arte contemporanea e<br />

performances. In Toscana lavora sia con gallerie private<br />

che con enti pubblici. È stata una delle curatrici<br />

delle sei edizioni della rassegna d’arte contemporanea<br />

“Tracce Fuori Centro” (tenutasi dal 2001 al 2003 a<br />

Firenze e dal 2004 al 2006 a Livorno) e promossa, tra i<br />

vari Enti, da TRA ART - Rete Regionale per l’arte contemporanea.<br />

Dal 2002 è membro del Comitato Scientifico dell’Associazione<br />

“La Nuova Tinaia “ Onlus e collabora con l’Associazione<br />

promuovendo laboratori e progetti espositivi<br />

che mirano all’integrazione e alla collaborazione tra<br />

gli utenti de La Tinaia ed artisti e performers che operano<br />

nel settore dell’arte contemporanea.<br />

Donna nell’/dell’arte<br />

In questa sezione sono presenti “donne artista” che<br />

hanno come caratteristica comune una ricerca che<br />

nel panorama delle arti visive si muove a trecentosessanta<br />

gradi e che va dalla pittura all’installazione,<br />

dalla fotografia alla video arte, dall’happening teatrale<br />

alla performance, dal libro d’artista alla mail art.<br />

Artiste nate e vissute in Toscana, ma anche artiste di<br />

origine estera o provenienti da altre regioni italiane<br />

che hanno scelto la Toscana come Terra di elezione,<br />

come luogo di produzione artistica. Artiste viceversa<br />

nate in Toscana e che hanno portato la loro esperienza<br />

all’estero come testimoniano le diverse biografie.<br />

Artiste che sempre più si fanno promotrici di “azioni<br />

culturali” con numerosi eventi e rassegne organizzate<br />

nella nostra Regione.<br />

Generazioni diverse a confronto ma unite da un unico<br />

filo rosso, un lungo cordone ombelicale che attraversa<br />

la Storia dell’arte, che va da Artemisia Gentileschi a<br />

Cindy Sherman e che vede la donna artista sempre più<br />

protagonista della scena artistica contemporanea.<br />

Donna non solo profumo di mimosa e quota rosa,<br />

donna du du du… punto di passaggio obbligato: da<br />

oggetto a soggetto, da donna nell’arte a donna<br />

dell’arte.<br />

Patrizia Landi<br />

172


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Costanza Berti<br />

Cell. 338 7904321<br />

costanza54@libero.it - www.aartfirenze.it<br />

È<br />

nata a Firenze dove vive e lavora.<br />

Ha frequentato i corsi di Pittura e Incisione presso<br />

l’Accademia di Belle Arti di Firenze diplomandosi<br />

nel 1978.<br />

Dopo varie esperienze artistiche nel 1996 organizza<br />

una personale, “Ingresso libero” un evento artistico<br />

multimediale presso il Teatro Studio di Scandicci,<br />

mettendo in ‘scena’ otto sculture e otto attori che interpretano<br />

i testi della scrittrice Maria Pia Moschini.<br />

L’artista si è voluta cimentare in un insolito gioco di<br />

scarti rispetto ai luoghi comuni.<br />

Con questo progetto è iniziata un’interessante collaborazione<br />

con la scrittrice.<br />

Nel 2004 le due artiste hanno ideato ’Passaggi’, una<br />

mostra di sculture, installazioni e un happening teatrale<br />

che si è svolta presso la sede della storica Associazione<br />

‘Il Giardino dei ciliegi‘ nell’ex Convento delle<br />

Oblate a Firenze. L’evento è stato documentato attraverso<br />

un video e la pubblicazione di un catalogo.<br />

Nel 2001 progetta e organizza ‘Naturarte’ un evento di<br />

Arte ambientale presso l’Azienda Agro-alimentare ‘La<br />

Selva di Tirli’ nell’Alto Mugello con l’adesione dell’Associazione<br />

‘Artisti contemporanei Firenze e Metropoli’<br />

ed il contributo del Comune di Firenzuola, vi partecipano<br />

13 artisti con installazioni, sculture e performances.<br />

Qui lascerà come testimonianza permanente due<br />

opere in ferro e legno: Altalena e Scala con luna.<br />

La incontriamo di nuovo in questo luogo nel 2007 con<br />

l’iniziativa ‘Selva di Tirli’, un Workshop di Arte ambientale,<br />

organizzato dal Gruppo Artistico Koine di<br />

Milano e dall’Associazione ‘Artisti contemporanei Firenze<br />

e Metropoli’, insieme ad altri 40 artisti. Per questa<br />

occasione realizzerà l’opera Equilibri instabili:<br />

uova giganti sospese in gabbie metalliche appese<br />

agli alberi.<br />

A seguito di questa iniziativa nel 2008 grazie ai contributo<br />

dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, del Comune<br />

di Firenzuola e dell’Azienda ‘La Selva di Tirli’ è<br />

stato pubblicato il catalogo con allegato il video artistico<br />

di Luciano Costa che documenta l’intero evento.<br />

L’uomo e la casa gialla, 2003, cartapesta, pastalegno, tempere,<br />

cm. 25x23x32<br />

Ultime mostre ed eventi<br />

1996 - ‘Ingresso libero’, Teatro Studio - Scandicci (Firenze)<br />

1998 - ‘Microarte’, La Corte , Galleria di Arte Contemporanea<br />

- Firenze<br />

2001 - ‘Naturarte’, Workshop di Arte contemporanea<br />

- Firenzuola (Firenze)<br />

2004 - ‘Passaggi’,Giardino dei Ciliegi - Ex Convento<br />

delle Oblate - Firenze<br />

2006 - ‘Notturni e alterne presenze,Libreria LibriLiberi<br />

- Firenze<br />

2007 - ‘Selva di Tirli, Workshop di Arte Ambientale -<br />

Firenzuola (FI)<br />

- ‘Acqua alle radici’, Giardino del Parnaso - Firenze<br />

- ‘Divagazioni lunari’, Biblioteca comunale - Villa Adami<br />

- S.Piero a Sieve (FI)<br />

2008 - ‘Ore d’Artista’, Libreria LibriLiberi - Firenze<br />

2011 - ‘COME/beCOME, Saci - Jules Maidoff Center<br />

for the Arts (FI)<br />

173


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nadjia Chekoufi<br />

luzartgallery@yahoo.com<br />

nadjiachekoufi@gmail.com<br />

Crime scene, photo Selfportrait, 2012, stampa lambda<br />

Visual Artist e Art director per Luz Art Gallery a<br />

Firenze. Eclettica, nasce ad Algeri, cresce tra<br />

Algeri e Parigi, vive tra Firenze e New York.<br />

Mezzi espressivi: pittura, ceramica, foto, installazione,<br />

performance, poesia.<br />

Le sue ricerche sono introspettive e intimistiche ma la<br />

sua visione è mobile, in costante movimento, in cerca<br />

dell’essenza degli esseri e delle cose.<br />

174


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nadjia Chekoufi<br />

Origine du monde, photo Selfportrait, 2011, stampa lambda<br />

‘’Dipingo gli oggetti come li penso, non come li vedo’’<br />

ha detto Picasso, Nadjia a sua volta, sembra dire<br />

‘’sento quello che dipingo e dipingo quello che sento,<br />

perchè ciò che conta di più è la profondità del sentimento,<br />

la passione che ho messo in esso, non sono né<br />

la novità dei contenuti e nemmeno quella della forma;<br />

non sto cercando di darmi un’immagine, ma è per trovare<br />

la mia’’.<br />

Estratto da un testo di:<br />

Tahar Lamri<br />

175


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonia Fontana<br />

www.antoniafontana.com<br />

http://www.youtube.com/user/antoniafonte<br />

Sono in cantiere, 2012, acrilico su tela, cm. 120x100<br />

Antonia Fontana è nata a San Fiorano, Lodi.<br />

Ha conseguito il Diploma di Laurea in Pittura<br />

presso l’Accademia di Belle Arti “Brera” di Milano.<br />

Al centro del suo lavoro pone un’attività di ricerca<br />

nella scelta del linguaggio e dei media, dalla pittura<br />

in primis al video, dalla performance all’installazione<br />

ambientale, dalla scultura alla fotografia con uno<br />

sguardo multiplo e trasversale. Svolge con esperienza<br />

pluriennale l’insegnamento della Pittura e delle Tecniche<br />

Pittoriche. Ha esposto in Italia e all’estero con una<br />

produzione oggetto di recensioni e cataloghi, le sue<br />

opere sono presenti in Collezioni private e pubbliche.<br />

Patrizia Landi, Villa Vogel ‘We Are Presents’ Assessorato<br />

alla Cultura, Tracce Fuori Centro Eventi,<br />

Firenze<br />

‘.. Nell’Installazione Ambientale e Performance di Antonia<br />

Fontana il tema affrontato è quello del rapporto<br />

Uomo-Natura “È una riflessione nei confronti del fragile<br />

Ecosistema, una difesa della Risorsa come preciso<br />

indirizzo Etico”. L’artista, coadiuvata da diciassette<br />

studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, mette<br />

in atto un ideale abbraccio tra lei e le presenze arboree<br />

circostanti. A sottolineare l’azione il loop incessante di<br />

voci di uccelli provenienti dalla foresta amazzonica..’<br />

Nicola Micieli, Villa Pacchiani ‘Crocevia’ Santa<br />

Croce sull’Arno, Pisa<br />

‘.. Nella sua lunga ricerca sulla forma intesa, in modo<br />

intrinsecamente bergsoniano, come provvisoria visualizzazione<br />

di un’energia che attraversa e vitalizza<br />

la materia, Antonia Fontana ha toccato alcuni dei momenti<br />

più coinvolgenti del repertorio espressivo contemporaneo,<br />

dalla performance all’installazione, dalla<br />

restituzione figurale del movimento alla<br />

commistione dei media comunicativi: pittura suono<br />

materia corporeità..’<br />

Giandomenico Semeraro, La Corte Arte Contemporanea<br />

‘Progetto Mater’ Firenze<br />

‘.. senso di permeabilità, di percorso, di respiro fra<br />

interno ed esterno .. quale ‘trasduttore’ di energie.<br />

Esso infatti viene interpretato su tela secondo una<br />

dimensione aerea e di trasparenza, per le quali l’oggetto<br />

si fonde davvero nella luce, anzi diviene figura<br />

luminosa .. nei volumi che sfumano all’intero in bianchi<br />

velati, quasi accecanti e del tutto persuasivi..’<br />

176


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Gazzo<br />

Via Tilli, 70 - 50051 Castelfiorentino (FI) - Italia - Tel. 39 0571 61259<br />

monicabarbaragazzo@yahoo.com - www.artawakening.com/monicagazzo<br />

Sirena Carlofortina, 2012<br />

Monica Gazzo è un’artista, fotografa, autrice e<br />

regista che ha esposto il suo lavoro a livello<br />

internazionale. Ha completato una dozzina di<br />

documentari cortometraggi nei quali ha controllato<br />

tutti gli aspetti della loro realizzazione, compresa la<br />

scrittura, regia, cinematografia, montaggio e suono.<br />

Ha lavorato in molti formati, dal Super-8, 16 mm, 35<br />

mm, ½” video, ¾” video e recentemente video digitale.<br />

Dalla metà degli anni Settanta ha anche creato numerosi<br />

lavori di performance art e multimediali, presentati<br />

in Europa e USA. Si è diplomata presso il San Francisco<br />

Art Institute, Stati Uniti, con un master in cinema<br />

d’arte (MFA). Nata in Argentina da genitori fiorentini,<br />

ha conseguito la maturità a Firenze. Ha partecipato a<br />

mostre personali e collettive di fotografia e mixed media.<br />

I suoi films sono stati presentati al Directors Guild<br />

of America, Hollywood, Los Angeles Filmforum, Pacific<br />

Film Archives, Berkeley, Los Angeles Latino International<br />

Film Festival (Egyptian Theatre, Hollywood), Melnitz<br />

Theatre UCLA, NYU, New York City, Cleveland International<br />

Film Festival, Cleveland, Ohio, MadCat<br />

Women’s International Film Festival, San Francisco,<br />

Anais Nin Video & Film Diary Festival, Big Sur, Society<br />

for Cinema Studies Conference, New Orleans, Film<br />

Arts Festival, San Francisco, UC Theatre, Berkeley, Beaubourg<br />

Pompidou Center, Paris, London Filmmaker’s<br />

Coop e altri. Recentemente, al Saloncino del Teatro<br />

della Pergola, Firenze, Lu.C.C.A. Center of Contemporary<br />

Art, Lucca, Teatro Manzoni, Calenzano (Inartedonna),<br />

XX Rassegna Incontri d’Arte (La Barbagianna),<br />

177


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Gazzo<br />

Primavera, 2012<br />

Pontassieve (FI), Centro Pecci per l’Arte Contemporanea,<br />

Prato, Echo Park Film Center, Los Angeles, Biblioteca<br />

Comunale di Lastra a Signa (FI) e XXXIV Rassegna<br />

Cinema e Donne (Cinema Odeon, Firenze). Nel 2004 ha<br />

ricevuto il Primo Premio per Fotografia / Mixed Media<br />

presso Angels Gate Cultural Center, Los Angeles.<br />

Ha ricevuto finanziamenti dall’Assessorato alla Cultura,<br />

Comune di Los Angeles per tre anni consecutivi,<br />

nel programma Artist-in-the-Community, e dagli Assessorati<br />

alla Cultura dei Comuni di Firenze, Certaldo<br />

e Castelfiorentino, dove vive e lavora. Ha ricevuto altri<br />

riconoscimenti: Teaching Artist Professional Development<br />

Award, Music Center Education Division / Ahmanson<br />

Foundation, Los Angeles; Arts Leadership<br />

Fellows Program, California Arts Council / Coro Southern<br />

California, Los Angeles, Long Beach Museum of<br />

Art Video Annex, Video Acces Production Grant, Louis<br />

B. Mayer Foundation, San Francisco, Istituto Italiano<br />

di Cultura, San Francisco / Djerassi Foundation, Woodside,<br />

California. Ha ricevuto una borsa di studio per<br />

fare ricerca presso il Dipartimento di Cinema, Teatro e<br />

Televisione della University of California, Los Angeles,<br />

dove è stata Assistente Universitaria. Ha insegnato<br />

presso il San Francisco Art Institute e numerose<br />

altre istituzioni in California. Insegna Fotografia e Produzione<br />

Video al Florence Institute of Design International<br />

(FIDI), Firenze. Ha tre cittadinanze: Italia, Stati<br />

Uniti, Argentina.<br />

178


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Gazzo<br />

Maternità, 2012<br />

FILMOGRAFIA<br />

TREVI (2009)<br />

Regia / Produzione / Fotografia<br />

DVD, suono, colore, 20 minuti<br />

NATURA IMMAGINATA:<br />

UNA GIORNATA CON ANDREA MARINI, SCULTORE<br />

(2009)<br />

Regia / Produzione / Fotografia<br />

DVD, suono, colore, 22 minuti<br />

Musiche originali: Lucas Apesteguy<br />

DENTRO L’ARTE DELLA RECITAZIONE CON SANDRO<br />

LOMBARDI (2009)<br />

Regia / Produzione / Fotografia<br />

DVD, suono, colore, 15 minuti<br />

HOLIDAY (2006)<br />

Regia / Produzione / Fotografia<br />

DVD, suono, colore, 15 minuti<br />

TENDING ECHO PARK (1999)<br />

Regia / Produzione / Fotografia / Montaggio<br />

16 mm trasferito su DVD, suono, colore e bianco &<br />

nero, 16 minuti<br />

Musica scritta e interpretata da: Joan La Barbara<br />

IMAGE(NE)S (1996)<br />

Regia / Produzione<br />

3/4” video, suono, colore, 58 minuti<br />

MEMORIA DI UN MONUMENTO (1990)<br />

Regia / Testo / Narrazione<br />

1/2” video, colore, suono, 20 minuti<br />

UN DIARIO FIORENTINO (1988)<br />

179


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Gazzo<br />

Moopy nel giardino, 2012<br />

Regia / Produzione / Fotografia / Montaggio<br />

16 mm, suono, colore e bianco & nero, 12 minuti<br />

Musica scritta e interpretata da: Joan La Barbara<br />

LA TAVOLA FERITA (1986)<br />

Regia / Produzione / Testo<br />

3/4” video, suono, 30 minuti, documentazione<br />

1/2” video, suono, performance<br />

ARTEMISIA A METROPOLIS (1985)<br />

Regia / Produzione / Testo<br />

3/4” video, suono, 6 minuti<br />

OF WALKING ON ICE: FLORENCE / LOS ANGELES<br />

(1983)<br />

Regia / Produzione / Testo<br />

3/4” video, suono, 10 minuti<br />

DINNER WITH ARLENE (1982)<br />

Regia / Produzione<br />

Riprese: Judy Reidell<br />

3/4” video from 1/2” video, suono, 60 minuti<br />

THE A TRE (1980)<br />

16 mm, color, sound, 30 minutes.<br />

Testo, interpretazione<br />

Regia: Marco Mattolini<br />

Prodotto da RAI / TV Secondo Canale<br />

180


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ines Lenz<br />

Via Brunetto Latini, 28 - 50135 Firenze<br />

Cell. 0039 338 4917561- ines.liberty@gmail.com<br />

Enjoy yourself, 2012<br />

acrilico su tela, cm. 80x110<br />

Viaggio di un barattolino pop, 2011<br />

video<br />

Ines Lenz è nata a Thusis (GR) in Svizzera nel 1960.<br />

Nel 1990 si trasferisce a Firenze per dedicarsi agli<br />

studi artistici.<br />

Dal 1991 al 1993 ha frequentato la Scuola di Specializzazione<br />

in Grafica d’Arte Il Bisonte.<br />

Nell’anno 2000 si è iscritta all’Accademia di Belle Arti<br />

di Firenze presso la quale si è diplomata nel 2005 in<br />

Pittura.<br />

Nel 2003 è co-fondatrice del Gruppo di ricerca artistica<br />

11SPINE con il quale ha partecipato a diverse mostre<br />

e workshops con installazioni, performance, video,<br />

foto ecc. tra le quali: Galleria Base, Firenze 2003<br />

(installazione), Galleria La Corte, Firenze 2005, La Selva<br />

di Tirli, Firenzuola 2007 (installazione), Viandando<br />

Homines Ambulatores, Altopascio 2007 (installazione),<br />

Integration and Conflict, Networking, Firenze<br />

2008 (video-proiezione), Rotte Metropolitane, Firenze<br />

è sommersa, Villa Romana, Firenze 2009, Private Flat,<br />

arte contemporanea in spazi privati, Firenze 2009 (video-installazione).<br />

Mostre personali:<br />

Giubbe Rosse, Firenze 1998 (incisione), Enoteca Coquinarius,<br />

Firenze 2002, Galleria LIBA, Pontedera<br />

2010, Villa Pozzolini, Firenze 2011, Galleria La Corte,<br />

Firenze 2011 (video-proiezione), SACI Gallery, Firenze<br />

2012, Schulhaus Dorf, Thusis (Svizzera) 2012 (videoproiezione).<br />

Ha partecipato a diverse mostre collettive. Ha realizzato<br />

le illustrazioni per due libri pubblicati recentemente<br />

in Germania e in Svizzera. Vive e lavora a Firenze.<br />

181


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Melania Lanzini<br />

melanialanzini@yahoo.it<br />

Stretched Skin - performance, l’Officina Arte Contemporanea, Vicenza 1998.<br />

Presentata anche come video installazione, Parco di Villa Toppo Florio, Buttrio, Udine 2006.<br />

Melania Lanzini è nata a Firenze.<br />

Artista e curatrice, dalla metà degli anni Novanta<br />

basa la sua ricerca artistica nell’ambito<br />

della performance, della video art e della cine-installazione<br />

di forte impatto visivo e sonoro gettando le<br />

basi in Italia per una tra le più radicali, controverse e<br />

provocatorie correnti artistiche del nostro tempo, il<br />

Post Human, in cui l’opera d’arte si identifica in un processo<br />

di biodiversificazione tentando un dialogo tra<br />

arte e scienza avendo come fine una mutazione, un<br />

nuovo corpo, una nuova personalità, una nuova psicologia,<br />

una nuova libertà dell’anima.<br />

Tra le sue opere più importanti ricordiamo Bona Mors<br />

(1996), Immunda Erit (1997), Biogenetic Toy e<br />

Stretched Skin (1998), Flesh Made (1999), The Mind<br />

Etches in Yellow (2002), The Last Future (2003), The<br />

Blue Bus (2004), Mill D Power House (2006), 36 Numeri<br />

Primi (2007), Skylight (2010), Disgregazione (2011).<br />

È attiva in ambito internazionale, in particolare ha<br />

tenuto seminari e lecture in importanti università<br />

americane ed ha trascorso un lungo periodo negli<br />

Stati Uniti approfondendo la propria ricerca tra arte,<br />

182


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Melania Lanzini<br />

Disgregazioni - video installazione. Materiali vari: legno, oggetti e 3 video monitor. Casa di Giorgio Vasari, Firenze 2011 nell’ambito<br />

della mostra 500 Oggi Le Vite dell’Arte in Contemporanea.<br />

scienza e tecnologia.<br />

Le sue opere sono state esposte in gallerie, video festival<br />

e musei d’arte contemporanea nazionali ed internazionali.<br />

Di lei si sono occupate riviste specializzate<br />

come Flash Art, Tema Celeste, Kult Magazine.<br />

Dal 2010 è art director di Firenze Arti Visive affiancando<br />

all’attività artistica quella di curatore con<br />

l’obiettivo di promuovere la multidisciplinarietà tra le<br />

arti e il sapere contemporaneo sul territorio in collaborazione<br />

con realtà internazionali di rilievo. Citiamo<br />

a questo proposito il progetto 500 Oggi Le Vite<br />

dell’Arte in Contemporanea, un’importante mostra,<br />

curata da Melania Lanzini inserita nell’ambito delle<br />

celebrazioni vasariane del 2011 che ha visto tra gli<br />

altri la partecipazione dell’artista statunitense ed internazionalmente<br />

riconosciuto Bill Viola.<br />

183


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Manuela Mancioppi<br />

Cell. +39 338 8715520<br />

www.manuelamancioppi.com - manuelamancioppi@libero.it<br />

IMPERMEABITO-ABILE, performance nomade, 2004-in progress,<br />

pvc, polaroid, tuta in PLP, mascherina, guanti lattice,<br />

Villa Luciana, Mercatale, San Casciano Val di Pesa, Firenze, 23<br />

maggio 2009, foto GP. Marcantoni.<br />

C’è lo vedi?, action in progress/installazione, 2008-in progress,<br />

pvc + fotografie, 150x110x210 cm ciascuna, giardino di casa<br />

masaccio, San Giovanni Valdarno (AR), 25 giugno 2011, foto<br />

M. Mancioppi.<br />

Il bisogno di un’arte esperienziale, relazionale e<br />

performativa viene espressa attraverso un’indagine<br />

multisensoriale dello spazio, con l’intervento<br />

attivo dello “spettatore”, per un coinvolgimento totale<br />

sul territorio. L’investigazione sul corpo, corpo-luogo,<br />

abito-corpo, abito-ambiente, la sperimentazione<br />

nel video e nella fotografia, la creazione di oggetti/<br />

installazioni. La ricerca maniacale del particolare,<br />

dalla ri-manipolazione degli oggetti ai giochi di parole,<br />

dagli interventi pubblici alle performance nomadi.<br />

184


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Manuela Mancioppi<br />

Temporary_Seating, action in progress/performance, 2011-in<br />

progress, scarti di maglie in lana assemblati, Stazione Ceramica,<br />

San Giovanni Valdarno (AR), 17 dicembre 2011, foto A.<br />

Mancioppi.<br />

Art’è, action in progress/performance, 2010-in progress, pvc,<br />

bustine di tè vari gusti, MACRO FUTURE, Roma, 08 maggio<br />

2010, foto G. Giorgini.<br />

Utilizza performance, arte esperienziale, relazionale e<br />

public art. Il lavoro di Manuela Mancioppi è un costante<br />

invito al “sentire”: un percorso sensoriale che<br />

permette di utilizzare i sensi per fruire l’opera, manipolando<br />

i materiali per scoprire il sé, al fine di metterlo<br />

in relazione con l’altro. Partecipazione, socializzazione<br />

e ricerca di complicità si ritrovano nei suoi<br />

works/actions in progress che continuano ad arricchire<br />

un archivio di materiale e di documenti, per una ricerca<br />

sempre in movimento. La proprietà preponderante<br />

del lavoro di Manuela Mancioppi è la<br />

testimonianza, incontro alla qualità di attitudini e costumi<br />

del vivere contemporaneo. Il suo è un progetto<br />

collaborativo in cui si chiede qualcosa a qualcuno,<br />

raccontando qualcosa di tutti.<br />

185


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Michelotti<br />

Studio: via Cucchiari, 14 - 54033 Carrara (MS)<br />

Cell. 347 3459089 - monica.michelotti@alice.it<br />

Busto Creativa, 2008, tecnica mista su carta bianca, filo, plexiglass,<br />

cm. 71x48x2<br />

Volto umano femminile - libro oggetto, 2008, tecnica mista su<br />

carta bianca, filo, plexiglass, cm. 71x48x2<br />

Monica Michelotti nata a Pontremoli (MS), ha<br />

studiato a Carrara con il maestro Umberto<br />

Buscioni.<br />

Si diploma nel 1983 in Pittura all’Accademia di Belle<br />

Arti di Carrara con il massimo dei voti. Ha insegnato<br />

all’Accademia di Brera a Milano e all’Accademia Albertina<br />

di Torino, oggi è docente di Anatomia Artistica<br />

presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha partecipato<br />

a numerosissime mostre d’arte in Italia e<br />

all’estero.<br />

Pittrice, scultrice, operatrice di installazioni, libri<br />

d’artista-libri oggetto, performer e mail artist.<br />

Monica concepisce la pratica artistica come una sorta<br />

di “terapia personale” attraverso la quale conoscersi<br />

e farsi conoscere, cioè un processo di ricerca sulla<br />

propria personalità, indispensabile per raggiungere<br />

una maggiore coscienza artistica e consapevolezza<br />

espressiva. Scrive la critica d’arte Maria Pina Cirillo:<br />

“queste produzioni artistiche, possono essere utilizzate<br />

come sculture singole ma anche essere combinate<br />

tra loro secondo le nostre necessità fino a diventare<br />

vere e proprie installazioni. E certamente la predilezione<br />

di Monica per il corpo umano in tutte le sue<br />

parti, perché esso è il vaso delle nostre conoscenze,<br />

emozioni e sensazioni”.<br />

186


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Michelotti<br />

Human Book uomo, 2009, plexiglass a specchio, cm. 68x46x1<br />

Stele maschile, 2010, plexiglass rosso trasparente, cm. 70,5x40x1<br />

187


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mongobì<br />

www.mongobi.it<br />

Sado Potato Series #10, 2012, Stampa lambda su forex, cm. 33x30<br />

Mongobì alias Bibbiana Tanina Mele.<br />

“La mia creatività è orientata prevalentemente<br />

verso il collage, la scultura oggettuale,<br />

la fotografia, il disegno e la pittura. Ho esposto alcuni<br />

lavori a New York. San Paolo e San Carlo in<br />

Brasile, Madrid, Firenze, Torino, Roma, Napoli Salerno,<br />

Rimini, Merano, Siena, Sesto San Giovanni.<br />

Prediligo i materiali poveri spesso oggetti di risulta<br />

del mio quotidiano domestico.<br />

Lavoro sull’idea di scarto, sul tema dell’abbandono,<br />

della perdita e del recupero di qualcosa sia esso un<br />

oggetto, un pensiero, un’emozione. Utilizzo materiali<br />

di scarto, la mia arte è fatta di niente, privilegio il<br />

caso e lo inseguo con lo sguardo, quotidianamente.<br />

Rincorro un’ idea di arte fragile, transitoria, ciò che<br />

mi interessa è il suo farsi veicolo di un messaggio, di<br />

un’emozione.<br />

I miei lavori esaltano alcuni aspetti della corporeità<br />

femminile. Cerco di fermare, di conservare quella porzione<br />

istintuale del mio essere in costante lotta dialettica<br />

con la sfera intellettuale cognitiva. Il corpo diviene<br />

per me, sia strumento d’indagine della relazione<br />

di scambio fra interiorità ed esteriorità, sia materia<br />

performativa vera e propria in quanto spesso lavoro<br />

con i suoi elementi costitutivi (impronte corporee da<br />

contatto, fotografie di parti del mio corpo) e con i suoi<br />

scarti (capelli, sangue mestruale).<br />

Sono interessata alla corporeità nell’accezione di<br />

“materialismo incarnato” tracciato dal pensiero filosofico<br />

di Rosi Braidotti, ciò significa per usare le sue<br />

stesse parole che “voglio pensare attraverso il corpo,<br />

non sottraendomi ad esso”.”<br />

188


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ines Lorena Sireno<br />

Studio 149 - via della Vittoria, 149 - 56021 Cascina (PI)<br />

ineslorena.sireno@fastwebnet.it<br />

Labirinto, 2010, 107 frammenti di tempo, Legno, gommapiuma<br />

e gesso, cm.150x130<br />

Nata a Livorno nel 1955 ha esposto sin dalla<br />

seconda metà degli anni ’80 in spazi pubblici<br />

e privati in Italia ed in Europa, collaborando<br />

spesso con artisti interessati alla fusione di diversi<br />

linguaggi espressivi in particolare la musica.<br />

La prima personale è del 1992 dentro l’Abbazia di S.<br />

Zeno a Pisa .<br />

Dalla seconda metà degli anni Novanta ha lavorato<br />

soprattutto in spazi pubblici con istallazioni site-specific<br />

nei centri storici di diverse città italiane.<br />

Tra il 1999 e il 2002 ha realizzato La Pista dei sensibili<br />

(http://www.tempiespazi.it/spazi/pistens/htm/07.<br />

htm) in collaborazione con la scuola elementare Don<br />

Milani di S. Ermete (PI), un’opera gioco permanente in<br />

un parco vicino alla scuola.<br />

Nel 2004 inaugura lo Studio 149 a Cascina, suo studio<br />

personale e laboratorio di ricerca dove si propongono<br />

mostre e iniziative culturali.<br />

Nel 2009 inizia il progetto/work in progress PAESAG-<br />

GI UTOPICI per la costruzione di piccoli ecosistemi<br />

sociali. (vedi rif. Youtube http://www.youtube.com/<br />

watch?v=J8rx0_CBNYc).<br />

... ‘ una ricerca intorno al sé, ad una identità umana: al<br />

fatto che abbiamo un corpo ma che siamo anche immaginazione,<br />

energia mentale e psichica con tutti i dualismi<br />

che ne conseguono. ‘ Ma anche ricerca intorno a<br />

ciò che è riconducibile all’utopia possibile, ‘alla ricerca<br />

di un equilibrio, sempre nuovo e imprevedibile, tra per-<br />

Muro di parole, 2006, stoffa, gommapiuma e gesso<br />

cm. 180x165x20<br />

sonale e universale, tra intimità e condivisione. Le candide<br />

spirali di segni e di lettere, labirinti colti nella loro<br />

concretezza di spazi abitati, di simulacri della ragione<br />

guidata dall’istinto, introducono a paesaggi utopici,<br />

luoghi possibili, in cui intervenire collegialmente per<br />

creare le condizioni di una loro valorizzazione, per sottrarli<br />

ai presumibili disastri di una civiltà imbarbarita…<br />

Spazi verdi, ipotetici ma possibili, da immaginare e costruire<br />

in comune: works in progress condivisi.<br />

L’artista è passata attraverso esperienze molteplici,<br />

dalle performance alle istallazioni, alla creazione di<br />

oggetti fantastici e provocatori, ma un sostanziale fil<br />

rouge l’ha sorretta in tutto questo tempo: la volontà di<br />

ricercare i rapporti e le interazioni che si stabiliscono<br />

tra le persone e che ognuno ha con se stesso, regolate<br />

da culture, tradizioni, storie, pregiudizi, stereotipi, ma<br />

anche dal gioco di forze che si instaura tra le parti.<br />

Ilario Luperini<br />

189


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Salvini Pierallini<br />

Tel. 055 2476524<br />

elena.s.p@tiscali.it<br />

Nata e vissuta a Firenze.<br />

Ha frequentato il Liceo Classico e l’Accademia<br />

di Belle Arti a Firenze. Un lungo periodo di<br />

studio a Londra, molti viaggi di studio e di lavoro in<br />

Europa e in USA.<br />

Dagli anni Ottanta ad oggi ha esposto in varie sedi in<br />

Italia e all’estero.<br />

“Nel mio lavoro, fin dall’inizio, elementi vegetali e<br />

animali si intersecano con fili.<br />

Sono partita negli anni Sessanta con un lavoro controcorrente<br />

in cui i fili erano protagonisti nel proporre<br />

soggetti legati alla natura. Era importante per me proporre<br />

l’armonia tra l’uomo e i cieli, l’avvicendarsi delle<br />

stagioni e il lavoro dei campi, i rapporti tra gli umani e<br />

gli animali.<br />

In seguito la natura stessa mi ha suggerito che avrei<br />

potuto assecondare le mie emozioni approfittando<br />

direttamente dei suoi incanti.<br />

Ora le mie opere nascono dal mio vagabondare nella<br />

materia.<br />

Un “dentro-fuori”, un “diritto-rovescio” da elaborare<br />

con le mani.<br />

I nostri sguardi creano una infinita rete di attraversamenti.<br />

Il tentativo continuo di guardare tutto, disponendomi<br />

alla scoperta, allo stupore.<br />

Questo lavoro mi è necessario in quanto espressione<br />

della mia libertà interiore.<br />

Vorrei suscitare in chi guarda una nuova relazione tra<br />

interno ed esterno, sopra e sotto… attraverso.<br />

Luci, trasparenze aprono nuovi orizzonti.<br />

Dal 2005 ho sentito la necessità di creare incontri e<br />

scambi in cui anche altri artisti potessero esporre i<br />

loro lavori, utilizzando le BORSE NERE per arrivare ai<br />

luoghi di grande prestigio che ci hanno accolto: “Borse<br />

nere vento forte”, Isola di Capraia, agosto 2007;<br />

“Borse nere come rondini”, Biblioteca di Scandicci,<br />

maggio 2009; “Borse nere come nidi”, Istituto degli<br />

Corazza, 2001, sassi cuciti a mano su acetato, cm. 98x45<br />

Innocenti, Salone Brunelleschi, Firenze, dicembre<br />

2009; “Borse nere tane rifugi”, Sala del Ballatoio, Dipartimento<br />

di Biologia, Firenze, giugno 2010; “Borse<br />

nere alla ricerca di spazi senza roghi”, Chiostro Grande,<br />

Biblioteca delle Oblate, Firenze, maggio 2011.<br />

Di recente ho partecipato ad alcune collettive e ad<br />

alcune personali. In corso: “Complice la luce”, con la<br />

presentazione di Lara-Vinca Masini”.<br />

190


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Salvini Pierallini<br />

Fili… dentro, 2012, tre foto su acetato con fili, cm. 50x70<br />

191


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Margherita Verdi<br />

m.verdi@dada.it<br />

margheritaverdi.wix.com/margherita-verdi<br />

Vive e lavora a Firenze dove ha iniziato la sua<br />

attività fotografica all’inizio degli anni Ottanta.<br />

La sua ricerca artistica spazia in varie tematiche,<br />

dal paesaggio (urbano e archeologico) al mondo<br />

animale e vegetale, e utilizza mezzi sia analogici che<br />

digitali.<br />

Ha realizzato diversi progetti fotografici esposti in<br />

spazi pubblici (Museo di storia naturale La Specola,<br />

Firenze, Museo Marino Marini, Firenze; Muséum National<br />

d’Histoire Naturelle, Parigi, Museum Centre Va<br />

priikki, Tampere, Finlandia, City art Gallery, Plovdiv,<br />

Bulgaria) e privati.<br />

Oltre alla ricerca fotografica, collabora con enti pubblici<br />

e privati nell’insegnamento, nell’organizzazione<br />

di esposizioni ed attività culturali, e letture portfolio in<br />

vari festival di fotografia.<br />

Soul’s habitats<br />

La serie di fotografie Soul’s habitats riprendono interni<br />

di edifici sacri di varie religioni di diverse città europee.<br />

Margherita Verdi con i suoi scatti cerca di catturare<br />

l’anima, l’aura che abita negli spazi andando oltre<br />

al motivo religioso per cui sono stati costruiti e rendendo<br />

questi luoghi universali.<br />

Soul’s habitats: interiorità del luogo che viene percepito<br />

dai nostri sensi, dal nostro corpo attraverso i sensi.<br />

La scelta dei luoghi di diverse religioni non riconoscibili<br />

nelle immagini: mescolare i luoghi per significare<br />

che l’ ”anima” si avverte ovunque.<br />

Progetto soul’s habitats, 2010-2012<br />

192


Donne dell’Arte in Toscana<br />

La Tinaia<br />

Centro di Attività Espressive La Tinaia /Associazione La Nuova Tinaia Onlus - via San Salvi, 12 - 50135 Firenze<br />

Tel. 055 6933578 - fax 055 6933901 - latinaia@asf.toscana.it - www.latinaia.org<br />

va dell’opera. È infatti a partire da questo intento<br />

ideale - dare visibilità all’opera d’arte, restituendone<br />

una valenza sociale - che La Tinaia è diventata, oltre<br />

che un punto di riferimento a livello internazionale per<br />

tutti i fruitori dell’Out-sider, una solida realtà culturale<br />

nel tessuto cittadino.<br />

La diffusione del patrimonio de La Tinaia è oggi reso<br />

possibile anche attraverso la consultazione del sito<br />

web dove sono visibili in una sorta di percorso museale,<br />

migliaia delle opere custodite nell’archivio del<br />

laboratorio (www.latinaia.org).<br />

La Tinaia, inserita all’interno della rete dei Servizi di<br />

Salute Mentale del Quartiere 2 di Firenze, accoglie<br />

attualmente un’utenza proveniente da tutta l’area cittadina.<br />

Nel 2002 in accordo con l’ASL 10 di Firenze è<br />

nata l’Associazione La Nuova Tinaia- Onlus.<br />

Angela Fidilio, Senza titolo, 2001, pennarello su carta<br />

cm. 42x29<br />

LA TINAIA - CENTRO DI ATTIVITÀ ESPRESSIVE<br />

Il Centro di Attività Espressive La Tinaia nasce all’interno<br />

dell’ospedale psichiatrico V. Chiarugi di Firenze<br />

a metà degli anni Settanta su iniziativa di un gruppo di<br />

operatori come spazio di libera espressione creativa<br />

per i ricoverati dei reparti.<br />

Dalla sua fondazione La Tinaia ha costituito un’esperienza<br />

unica e tuttora feconda in cui il piano della trasformazione<br />

socio-culturale si è intrecciato indissolubilmente<br />

ai percorsi biografici di tutti i suoi<br />

protagonisti. Sin dalle prime esperienze risalenti agli<br />

anni Sessanta, passando alle forme più strutturate<br />

che si sono succedute dal 1975, la raccolta del segno<br />

grafico, la sperimentazione, così come la ricerca del<br />

mezzo espressivo sono state la pratica quotidiana capace<br />

di legare il valore estetico alla forza comunicati-<br />

ASSOCIAZIONE<br />

L’Associazione La Nuova Tinaia- Onlus si costituisce<br />

nel 2002 con il compito di gestire il patrimonio artistico<br />

e di valorizzare la storia dell’atelier La Tinaia attraverso<br />

la conservazione, esposizione e documentazione<br />

delle migliaia di opere fino a oggi realizzate. Tra i<br />

progetti, l’allestimento di mostre, la pubblicazione di<br />

cataloghi, l’organizzazione di seminari formativi, l’avvio<br />

dell’archivio informatico con l’acquisizione digitale<br />

delle opere, la costruzione di un museo virtuale nel<br />

sito web. Come nello spirito dell’atelier, l’attività associativa<br />

si avvale della collaborazione delle più diverse<br />

professionalità e sensibilità che anche a titolo<br />

volontario sostengono il progetto Tinaia.<br />

Angela Fidilio<br />

Nasce l’8 maggio del 1947 a Catania. Nel 1987 inizia<br />

a frequentare La Tinaia dove scopre un profondo interesse<br />

per il disegno e la pittura. Con l’acrilico, il pennarello,<br />

la tempera, Angela racconta un mondo fiabesco,<br />

in cui cieli stellati, animali, soggetti umani reali o<br />

immaginari, rappresentati con eleganza di tratto e finezza<br />

cromatica, hanno la forza dell’incanto.<br />

193


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Piazza della Repubblica, 13-14R<br />

Tel. 055 212280<br />

Il Caffè “Giubbe Rosse” è tra i più<br />

famosi ritrovi letterari italiani e<br />

stranieri. All’inizio del ‘900 come<br />

Birreria dei fratelli Reininghaus ed in<br />

seguito l’attuale nome derivato dal colore<br />

delle giubbe dei camerieri, ha<br />

ospitato le stagioni del Futurimo e delle<br />

successive tendenze. Le famose riviste<br />

“La Voce”, “Lacerba”, “Solaria” ed<br />

altre anche recenti, devono qualcosa a<br />

questo Caffè dove poeti, artisti ed intellettuali<br />

si sono confrontati e scontrati.<br />

Personaggi come Marinetti, Papini,<br />

Prezzolini, Campana, Gadda, Boccioni,<br />

Montale e moltissimi altri, in differenti<br />

epoche e situazioni culturali,<br />

hanno fatto delle “Giubbe Rosse” un<br />

crocevia della storia letteraria del ‘900.<br />

Ma anche attualmente continuano gli<br />

Incontri Letterari alle “Giubbe Rosse”<br />

frequentati da artisti e intellettuali di<br />

ogni tendenza, che fanno di questo<br />

Caffè Letterario un portofranco della<br />

cultura e dell’arte.<br />

194


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Luana Lapi<br />

Via delle Mulina di Sant’Andrea, 2 - 50136 Firenze<br />

luapi@hotmail.it<br />

Pescaia di Sant’Andrea a Rovezzano, 2008, olio su tela, cm. 70x70<br />

Nel 1967 si è diplomata in Grafica Pubblicitaria<br />

all’Accademia Cappiello e nel 1994 ha frequentato<br />

l’Istituto per l’arte e il restauro in<br />

Palazzo Spinelli a Firenze, conseguendovi il diploma<br />

in disegno, pittura e grafica artistica. Espone dal<br />

1994, ha tenuto dodici mostre personali - tra le quali,<br />

in Firenze, si ricordano quelle presso il Gruppo Donatello<br />

e al Caffè Letterario Giubbe Rosse - ed ha preso<br />

parte, su invito, a varie rassegne in Italia e all’estero.<br />

È attualmente, insieme ad Enrico Bandelli, vice presidente<br />

del Gruppo Donatello. Per il Gruppo ha scritto e<br />

prodotto alcuni spettacoli mimici e la commedia Partenze<br />

per Viareggio, 14 agosto 1957, rappresentata<br />

nel 2011 al Teatro Le Laudi.<br />

195


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adriana Leati<br />

Cell. 327 1875785 - adrianaleati@gmail.com<br />

www.adrianaleati.it<br />

Al cancello, 2002, tecnica mista su tela, cm. 40x28,4<br />

Nata a Verona nel 1966, si diploma al Liceo<br />

Classico Cicognini di Prato e si laurea in Architettura<br />

a Firenze; frequenta la scuola d’ Affresco<br />

di Vainella a Figline di Prato, fondata da Leonetto<br />

Tintori, oltre a vari corsi e laboratori (tecniche di incisione,<br />

modellazione della creta, fumetto, disegno di<br />

moda). Dal 1997 al 2009 dipinge nel suo laboratorio<br />

“La Bottega d’Affreschi” a Prato, proponendo opere<br />

proprie e, su richiesta, riproduzioni e restauri di quadri<br />

e pitture murali. Dal 2005 svolge attività di docente di<br />

Disegno e Pittura all’interno dei Corsi di Cultura Generale<br />

promossi dalla Circoscrizione Prato Centro e nel<br />

2011 all’interno dei Corsi organizzati dall’Associazione<br />

Culturale “L’Asterisco”. Ha partecipato a vari eventi<br />

artistici, tra cui Riproduzioni di opere di Eduard<br />

Munch nell’ambito della manifestazione “Ibsenear<br />

Festival” a Prato e presso il castello Maniace di Siracusa,<br />

organizzata dall’Associazione “Arteriosa”,<br />

2007. Ha esposto in locali, associazioni culturali e altri<br />

spazi espositivi in collettive come “Dissonanze”,<br />

Officina Giovani, Cantiere Culturale Ex- Macelli, Prato,<br />

2004; “Presenze”, Antiche Stanze di Santa Caterina,<br />

Prato, a cura di “Spazio Arte Magazine”, 2005.<br />

Delle personali si ricordano: “Frescosex, white lady”<br />

presso ARTCUBE, Tenax, Firenze, 2000; “Composizioni/0”<br />

con l’arch. Filippo Boretti, Associazione Poid<br />

Pois, Prato, 2002; “Prato Underground”, Cassero Medievale<br />

a Prato, a cura dell’Assessorato alla Cultura<br />

del Comune di Prato, 2008; “Classica”, presso Associazione<br />

Culturale “L’Asterisco”, 2011. Per la stessa<br />

associazione, dopo l’edizione 2011/12 in piazza del<br />

Mercato Nuovo a Prato, anche per il 2012/13 partecipa<br />

con “Ritratti dal vero o da foto” alla “Mostra Mercato<br />

e libero scambio del libro” in piazza Lippi, ogni<br />

seconda domenica del mese. Sempre nel 2013 e’ stata<br />

invitata a partecipare alla mostra “..e ancora Pinocchio”<br />

organizzata dal Comune di Prato in collaborazione<br />

con “ART in PO” , presso lo spazio espositivo in via<br />

Firenzuola 8 a Prato. In tale occasione ha esposto<br />

schizzi su carta e un’opera di piccole sculture in creta<br />

colorata dal titolo Le avventure di Pinocchio. Sue opere<br />

sono esposte presso La Soffitta di “JoLiFè”, via<br />

Roma, n° 24, Prato. Attualmente vive e lavora a Prato.<br />

196


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Antonietta Lemmi<br />

Largo Risorgimento, 1 - 55049 Viareggio (LU)<br />

Tel. 0584 430426 - Cell. 339 6667022 - memy.lemmi@libero.it<br />

Maria Antonietta Lemmi nasce in Garfagnana,<br />

a Pontecosi di Pieve Fosciana (LU). Si trasferisce<br />

a Bergamo nel 1970, dove dedica la<br />

propria attività professionale alla conduzione dei Servizi<br />

Educativi e Sanitari dell’infanzia del Comune di<br />

Bergamo. Si accosta alla pittura naturalistica nel<br />

2000 e diventa allieva di Margherita Leoni e Renata<br />

Bonzo frequentando i corsi di pittura botanica organizzati<br />

dall’Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo.<br />

Maria Antonietta sa cogliere con innocente emozione<br />

le innumerevoli manifestazioni con cui la natura è capace<br />

di mostrare, in modo sorprendente, irripetibile<br />

quasi irrangiungibile, ogni sfumatura dell’esistere, in<br />

molteplici colori, profumi e suoni. Con attenta costanza<br />

e dedizione coglie in ogni elemento grande o minuscolo,<br />

appariscente o timido, comune o rarissimo, il<br />

lato emotivo dell’essere forma naturale rappresentando<br />

attraverso quell’insegnamento botanico, strumento<br />

utile, nel desiderio di provocare vibranti attenzioni<br />

nell’osservatore. Questo percorso d’acquisizione<br />

della tecnica e di ricerca di un’espressione artistica<br />

originale, è fortemente affiancato dall’incoraggiamento<br />

del figlio Giuseppe e dal proprio amore per la<br />

natura in tutte le sue manifestazioni. Attualmente<br />

abita a Viareggio, accarezzata da una brezza marina<br />

che le suscita nuove sensazioni, ed entusiasta della<br />

città dove vive e lavora, è ispirata da una dolcezza<br />

paesaggistica ricca di una miriade di novità. Questo è<br />

ascolto della natura.<br />

“Il mio giardino si presenta qui arricchito di fiori semplici<br />

e delicati. È naturale seguire il desiderio di un<br />

lento delinearsi, nonché rinnovarsi di un’antica ca-<br />

Orologio Floreale, cm. 55x75<br />

denza figurativa. Un orologio, che scandisce le ore del<br />

giorno attraverso il vario risveglio di ogni fiore, accompagna<br />

l’uomo nel suo percorso del tempo. Un<br />

meraviglioso viaggio, suggerito dall’anima di un poeta<br />

e dalla competenza di un scienziato, Carlo Linneo”.<br />

Maria Antonietta Lemmi<br />

197


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Antonietta Lemmi<br />

“Una costante, scrupolosa ricerca, un amore smisurato<br />

per questo microcosmo che la natura ha cosparso<br />

in ogni dove, per abbellire, ingentilire, profumare gli<br />

angoli più remoti dove l’uomo della strada non sa vedere,<br />

distratto dall’affanno del vivere moderno. Immagino<br />

la pittrice Memy come un’ape che passa di<br />

fiore in fiore, non per assaporarne il nettare ma per<br />

scrutare a fondo e scoprire il più piccolo, impensabile<br />

particolare e trarne fuori, con mano delicata ed esperta,<br />

segni e colori, non con l’occhio del fotografo, ma<br />

con il cuore di un poeta. Ne viene fuori una raccolta<br />

ricca, finemente presentata, un segno rapido, pulito,<br />

sicuro nel gusto e nell’interpretazione. Tutto questo<br />

perché la mano è sorretta e guidata, e il pennello anche,<br />

da un desiderio di conoscere e far conoscere agli<br />

altri le meraviglie di questo angolo della natura così<br />

variopinto così esplosivo nei colori e nelle forme, così<br />

incantato. Bisogna possedere, per fare tutto questo,<br />

un’anima sensibile, un occhio attento e scrutatore,<br />

una voglia pazza di realizzare ed interpretare. Roba da<br />

manuale!”<br />

Giorgio Michetti<br />

Helichrysum Italicum<br />

“L’emozione che la natura ci dona in ogni momento e<br />

luogo, sorprende l’anima in modo irripetibile, quasi<br />

irraggiungibile, raccontando le sue forme più pure, i<br />

suoi colori più profondi, i suoi profumi e suoni più inebrianti.<br />

La natura è capace di regalarci ogni più piccola<br />

sfumatura dell’esistere come un fiore delicatissimo<br />

che pian piano svela se stesso nel suo timido e potente<br />

essere. Maria Antonietta ci si avvicina come se<br />

fosse la prima volta e osserva con estrema delicatezza<br />

ogni singolo elemento, sia grande che piccolo, sia<br />

appariscente che nascosto, sia comune che rarissimo…<br />

Lei è capace di ascoltare ciò che quella voce ha<br />

da dirle rendendola tesoro! Cos’è dunque se non la<br />

sensibilità per la natura a dare fiamma alla costanza e<br />

alla dedizione di Maria Antonietta alla pittura botanica?<br />

È una pittura che coglie l’occasione di farci apprezzare<br />

le forme della natura e che ci regala nel mondo<br />

più completo l’espressione più alta dell’emozione.<br />

Ti ringrazio Maria Antonietta di saperti dedicare alla<br />

sensibilità che si manifesta in questa Terra, e ti auguro<br />

di emozionare sempre più il nostro essere con i tuoi<br />

dipinti”.<br />

Margherita Leoni<br />

La pittrice dell’Elicriso<br />

Maria Antonietta Lemmi si è avvicinata all’arte proprio<br />

grazie all’Elicriso e a Leonardo Santini. Cresciuta<br />

in Garfagnana, da piccola era di casa dal dottore delle<br />

erbe. La sua umanità e sensibilità le sono rimaste<br />

imoresse e sono riaffiorate da quando di dedica alla<br />

pittura: il suo oggetto preferito è il mondo delle erbe,<br />

e tra tutte il fiore dell’elicriso.<br />

Erboristeria Domani<br />

Febbraio 2006<br />

198


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ersilia Leonini<br />

Cell. 345 1320790<br />

www.ersilialeonini.it - profili facebook<br />

Domani, 2011, olio e tec.mista su tela, cm. 70x100<br />

Nasce a Firenze nel 1955. Diplomata all’Istituto<br />

d’Arte di Siena ha frequentato la Facoltà di<br />

Lettere seguendo i corsi di Storia dell’Arte, del<br />

Cinema e del Teatro mentre al Centro Studi Tecnico-<br />

Cinematografici di Firenze quelli per Cineoperatori e<br />

per Fotografi. Nel 1978 espone nella sua prima personale<br />

di pittura. Insieme ad alcuni artisti senesi dà vita<br />

all’ “iperfantastico”, colori e forme in rigorose composizioni<br />

geometriche. Negli anni Ottanta apre a Siena<br />

un laboratorio per la creazione di maschere artistiche<br />

- che diverranno nel tempo vere e proprie sculture -<br />

con le quali collabora a coreografie teatrali ed è selezionata<br />

per una rassegna e stage sull’artigianato artistico<br />

italiano in tourneé in varie città americane. La<br />

sua fervida attività espositiva la porta in numerose<br />

mostre nazionali ed internazionali sia in Italia che<br />

all’estero. Tra gli appuntamenti più recenti la partecipazione,<br />

nel 2010, a diverse rassegne, presso la Galleria<br />

del Teatro Romano, Fiesole (Firenze), la Galleria<br />

“Studio Logos” di Roma, “Gadarte” a Firenze, la Galleria<br />

“Art Time” di Lignano Sabbiadoro (Udine), la Fiera<br />

“Immagina” di Reggio Emilia e la personale alla Galleria<br />

Il Borgo a Milano. Tra 2011 e 2012, la rassegna<br />

“Pelle” presso “Simultanea - Spazi d’Arte” a Firenze,<br />

le Fiere “Art Innsbruck”, “Proponendo” a Forte dei<br />

Marmi, e “Art Expo” ad Arezzo; le personali a Firenze<br />

presso Hotel Cellai e Galleria “Incontrarte”, la mostra<br />

alla Galleria “Arte in movimento” di Forte dei Marmi,<br />

con la quale partecipa anche al “Nuovo Festival delle<br />

Arti Contemporanee”. Di rilievo inoltre una imponente<br />

commissione pittorica - ritratti - per una collezione<br />

privata che la porta spesso a lavorare a Parigi.<br />

199


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ersilia Leonini<br />

Baby and the city, 2013, olio su tela, cm. 120x80<br />

200


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ersilia Leonini<br />

A sangue freddo, 2012, olio e tec. mista su tela, cm. 80x80<br />

“Artista decisamente non convenzionale, Ersilia Leonini<br />

viene da un percorso formativo che già sovverte<br />

le regole giungendo alla dimensione figurativa di oggi<br />

dopo l’esperienza dell’astrazione geometrica quanto<br />

della sperimentazione materica e non viceversa. Così<br />

appare anche dalle sue scelte tematiche nelle quali,<br />

fino a poco tempo fa, prevalevano i nudi di soggetto<br />

maschile piuttosto che femminile. Il suo realismo diviene<br />

infatti una sorta di metalinguaggio, più incline<br />

alla dimensione psicologica che a quella dell’oggettività<br />

e della concretezza. I suoi personaggi, ritratti prima<br />

fotografici e poi ri- e de-strutturati pittoricamente,<br />

così veri da forare il quadro eppure vanno oltre la narrazione<br />

della propria vicenda umana come dimostrano<br />

le ambientazioni ed i “fondali” scenici nei quali<br />

l’artista espande la narrazione a stratificare memoria<br />

personale e comunicazione di massa, con la libertà di<br />

recuperare in certe valenze gestuali e materiche il<br />

proprio background culturale ed esperienziale ma con<br />

la consapevolezza anche di suscitare un impatto visivo<br />

spesso disorientante. E del resto, come lei stessa<br />

dichiara, ciò che intende provocare è piuttosto<br />

un’emozione estetica prima che una riflessione filosofica<br />

o concettuale.”<br />

Roberta Fiorini<br />

201


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ersilia Leonini<br />

Jerry, 2013, acrilico su tela, cm. 80x80<br />

La stanza, 2013, acrilico su tela, cm. 90x90<br />

202


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Paola Leporatti<br />

Via Benedetto Croce, 54 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 27623<br />

Sotto i passi del sole, 1998, batik, cm. 50x70<br />

Vive e opera a Pistoia. Diplomata maestra d’Arte<br />

a Pistoia, ha ottenuto la Maturità d’Arte Applicata<br />

a Firenze. Attraversa le varie tecniche pittoriche,<br />

affinando ed adottando l’antichissima tecnica<br />

giavanese del Batik, con la quale si è fatta conoscere<br />

ed apprezzare in numerosi concorsi e mostre. L’artista<br />

“propone riesumazioni di vita e di architetture di altre<br />

civiltà, sempre eleganti nella scelta degli elementi,<br />

nella trama del disegno e nella stesura del colore”.<br />

Salvatore Sorbello<br />

Un soggiorno in Tunisia “le ha permesso di rendere<br />

essenziali i suoi soggetti … che hanno una bellezza<br />

trasparente e ordinata, trattati a grandi zone di colore<br />

di rara qualità”<br />

Remo Gordigiani<br />

Dal 1975 partecipa a mostre, ottenendo premi e riconoscimenti<br />

e dal 1997 destina l’intero ricavato della<br />

sua produzione artistica agli aiuti al Madagascar.<br />

203


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Maria Lettini<br />

Studio e abitazione: via Ippolito Nievo, 8 - 50019 Sesto Fiorentino (FI)<br />

Tel. 055 4201762 - Cell. 3338227559 - angelalettini@virgilio.it<br />

Frammenti di vita, olio su tela, cm. 50x70<br />

Quando una sensibilità profonda si unisce ad un<br />

talento artistico innato, il risultato non può che<br />

essere una pittura che sorprende per intensità<br />

espressiva e forza del colore. È questo il caso di Angela<br />

Maria Lettini. Pugliese di nascita ma fiorentina<br />

d’adozione, riscopre il suo amore per la pittura, amore<br />

che sempre l’accompagna. Dopo la prima formazione<br />

artistica in Puglia, dove frequenta l’Istituto d’Arte e<br />

assimila la lezione del padre, noto e stimato pittore<br />

locale, ancora giovanissima si trasferisce a Firenze,<br />

città in cui trova l’ambiente ideale per coltivare la sua<br />

passione. È l’inizio di un percorso che la vedrà crescere<br />

come artista e maturare un linguaggio pittorico via<br />

via sempre più originale e riconoscibile. Le tappe fondamentali<br />

della sua attività passata e recente, lasciano<br />

intuire la dimensione della memoria presentata<br />

dall’artista sotto forma di frammento. Un viaggio a ritroso<br />

nel passato che non ha il valore di un vagheggiamento<br />

nostalgico e melanconico, perchè la memoria<br />

non è un rifugio, ma la certezza da cui ripartire. È soprattutto<br />

il colore a possedere una grande forza evocativa<br />

e a stendere sulle immagini un velo di emozione.<br />

Maggiore la nitidezza e la precisione delle<br />

immagini, più complessa la pasta cromatica, che si fa<br />

in taluni punti più corposa, in altri più vellutata e capace<br />

di belle trasparenze. La centralità della figura - corpi<br />

e volti di donne che guardano lo spettatore come a<br />

volerlo interrogare - indica la necessità di ripartire<br />

dall’uomo dal suo valore ineludibile per ritrovare il<br />

senso della vita e dell’arte.<br />

Daniela Pronestì<br />

204


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Maria Lettini<br />

Pausa, olio su tela, cm. 100x80<br />

Principali esposizioni:<br />

1979 - Segnalazione per la grafica al Centro La Manaide<br />

- Trani;<br />

1980 - Estemporanea pittura (1° Premio) - Trani;<br />

1984 - Concorso Arte Sacra - C.S.I. - Trani;<br />

1985 - Mostre a Corato, Terlizzi e allo Sporting Club di<br />

Trani;<br />

1986 - XVIII Edizione Premio Primavera - Foggia;<br />

Personale di Pittura presso l’M.C.L. - Trani;<br />

1988 - Personale al Centro Spazio A - Firenze;<br />

1989 - Segnalazione al 27° Premio D’Argento - Gadarte<br />

Firenze;<br />

1990 - Riconoscimento Premio Fiesole 8 Marzo;<br />

Segnalazione V edizione Premio Italia - Certaldo (FI)<br />

Collettiva Arte Contemporanea - Fiesole (FI); Personale<br />

al Gruppo Donatello - Firenze;<br />

1991 - Personale al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”<br />

Firenze; Personale all’Ass.ne Culturale Arte Città<br />

- Prato;<br />

1992 - Premio Acquisito Concorso Arte Pro Lastra “E.<br />

Caruso” - Lastra a Signa (FI); Personale di pittura e<br />

grafica alle Antiche Terme - Ischia (NA); Premio Pittura<br />

Estemporanea Proloco “G. Monaco” Talla (AR)<br />

1993 - Concorso Premio Fanzine “Libera Lidea” Firenze;<br />

Concorso Arte Sacra “Lorenzo Ghiberti” Pelago (FI);<br />

XXVII Edizione Premio Città di Lastra a Signa (FI)<br />

1994 - Collettiva “Mostra di Natale” Soc. Belle Arti -<br />

Firenze; Personale al Negozio Richard Ginori 1735 -<br />

Firenze; Concorso “Immaginaria ‘94” Gruppo Rinascente<br />

- Milano;<br />

1998 - Collettiva “Florilegio Fiorentino al Femminile”<br />

Società Belle Arti - Firenze;<br />

1999 - Personale alla Biblioteca Circolante di Sesto<br />

Fiorentino (FI)<br />

2001 - Collettiva Società Belle Arti - Casa di Dante -<br />

Firenze;<br />

2005 - Mostra personale presso il Chiosco di San<br />

Francesco - Florio (NA)<br />

2006 - Personale di pittura a Villa Gerini - Sesto Fiorentino<br />

(FI)<br />

2007 - Premio Pittura “Antonio Berti organizzato<br />

dall’A.I.C.S. Palazzo Pretorio - Sesto Fiorentino (FI)<br />

Collettiva “Mostra di Natale” Soc. Belle Arti - Firenze;<br />

2008 - Mostra personale presso Palazzo Pretorio - Sesto<br />

Fiorentino (FI)<br />

2011 - “Oltre lo sport” Collettiva - Sesto Fiorentino<br />

(FI)<br />

2011/12 - Collettiva di Natale Casa di Dante;<br />

2012 - Personale Gruppo Donatello; Collettiva “Il sacro<br />

nell’arte” 16 - 27 marzo SS. Annunziata; Collettiva<br />

Galleria Mentana (FI); Collettiva “Maggio Salesiano”<br />

(FI); Rassegna arti visive “Miramonti” Saragiolo<br />

(Piancastagnaio) luglio - settembre; Collettiva di Natale<br />

“Casa di Dante”; Società delle Belle Arti (FI)<br />

205


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Susan Leyland<br />

leyland@equinesculptures.com<br />

www.equinesculptures.com<br />

Horse Block Sculpture<br />

“... L’affascinante lavoro artistico di Susan Leyland<br />

riesce ad unire l’originalità e l’eccellente<br />

esecuzione tecnica in estetica pura. Le<br />

sculture, denominate Horse Block Sculpture, sono<br />

senza tempo e fondono un sentimento di antico con<br />

uno sguardo verso il futuro. Leyland assembla purezza,<br />

semplicità e genialità in forma geometrica e con<br />

questi elementi configura sobrie forme che evocano<br />

cavalli di originale e sorprendente bellezza.”<br />

Tamsin Pickeral<br />

206


Donne dell’Arte in Toscana<br />

207


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Borgo Allegri 15R - 50122 Firenze<br />

Tel. 055 2469346 - Cell. 339 2521039<br />

Presidente Miranda Mei (tel. 0554368598 mirandamei@alice.it)<br />

info@firenzearte.org - firenzearteasscult@gmail.com<br />

www.firenzearte.org<br />

www.equilibriarte.org/firenzearte - www.exibart.com/firenzearte<br />

Realizzare attività dirette ad assicurare<br />

lo svago, promuovere la ricreazione<br />

del fisico e dello spirito<br />

oltre allo sviluppo sociale ed intellettuale<br />

degli iscritti attraverso<br />

iniziative culturali (corsi, conferenze,<br />

proiezioni, dibattiti), artistiche<br />

(pittura, scultura, poesia ed arti figurative),<br />

turistiche e ricreative in<br />

genere. Questi alcuni degli obiettivi<br />

dell’Associazione Firenze Arte<br />

(Borgo Allegri 15 R, Firenze), per<br />

il raggiungimento dei quali l’associazione<br />

si attiverà predisponendo<br />

gli spazi necessari per lo svolgimento<br />

delle diverse attività in un<br />

ambiente sereno, conviviale, aperto<br />

allo scambio di opinioni e di idee.<br />

Sono aperte le iscrizioni per l’anno sociale 2013<br />

208


Donne dell’Arte in Toscana<br />

209


Donne dell’Arte in Toscana<br />

È l’insegna d’epoca dipinta su vetro, che ancora possediamo, il marchio di garanzia<br />

di una bottega la cui storia risale a oltre due secoli fa. Nell’Ottocento in via dello<br />

Studio aveva sede il “Colorificio Toscano”, antica ditta di colori. A Sandro e Massimo,<br />

figli di Adolfo, il capostipite Zecchi, il lustro di aver indirizzato la storica attività<br />

esclusivamente verso i prodotti per Belle Arti e Restauro attraverso la meticolosa<br />

attività di recupero delle antiche tecniche artigianali e pittoriche della tradizione<br />

fiorentina effettuata sullo studio del trattato del pittore rinascimentale Cennino<br />

Cennini. Il Premio Firenze del 1997, le riprese effettuate per la realizzazione di<br />

documentari trasmessi in tutto il mondo, la citazione nel romanzo “La prossima<br />

volta” dello scrittore francese Marc Levy oltre alla produzione di materiale richiesto<br />

per lavorazioni artistiche di livello come l’Opera House di Sidney o il Paul Getty<br />

Museum di Los Angeles sono la certificazione del perchè Zecchi sia una ditta<br />

consacrata a livello internazionale.<br />

Colori - Belle Arti - Restauro<br />

Via dello Studio 19r - 50122 Firenze Italia - Tel. 055.211470<br />

www.zecchi.it zecchifi@tin.it<br />

210


Donne dell’Arte in Toscana<br />

ARTE CONTEMPORANEA<br />

Via Maggio,71r - 50125 Firenze - Via Marconi, 1/a - 57012 Castiglioncello (LI)<br />

Direttore Artistico: Rossana Corsi<br />

Tel. 334 3445766 - info@artgalleryilcesello.com<br />

211


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea<br />

La storica Galleria d’Arte Mentana, diretta da Giovanna Laura Adreani, opera<br />

nel cuore del centro storico di Firenze, nell’omonima piazza tra il Ponte Vecchio<br />

e la Galleria degli Uffizi. Oltre ad interessarsi di artisti storicizzati, la galleria si<br />

occupa di promuovere e divulgare nuovi talenti dell’arte contemporanea, attraverso<br />

mostre personali, cataloghi monografici, saggi critici e mostre in spazi pubblici.<br />

L’intero spazio è composto da quattro sale comunicanti tra loro che possono<br />

ospitare sia mostre personali, per la capienza di circa 60 opere, che collettive. La<br />

direttrice artistica e il suo staff si occupano di selezionare e di seguire gli artisti nel<br />

loro percorso di crescita professionale e curriculare promuovendo la loro immagine<br />

attraverso la pubblicazione di monografie, articoli su riviste specializzate, mostre<br />

scambio con altri spazi espositivi italiani e stranieri, l’inserimento sul sito internet<br />

della galleria e la vendita on-line delle opere.<br />

Piazza Mentana 2, 3, 5 - 50122 Firenze - Tel. 055 211985 - Cell. 335 1207156<br />

info@galleriamentana.it - galleriamentana@galleriamentana.it<br />

www.galleriamentana.it<br />

212


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Un punto vendita a tutto tondo, dove l’eccelsa qualità fa da<br />

pendat alla vasta gamma di materiale a disposizione. Non a<br />

caso Landi Cornici è diventato in pochissimo tempo un punto<br />

di riferimento per molti altri corniciai, singoli artisti e per giunta grandi<br />

aziende. Ampio il ventaglio dei prodotti in vendita al dettaglio e all’ingrosso.<br />

Nel locale di oltre trecento metri quadrati nel cuore del Campo<br />

di Marte si possono acquistare, o semplicemente farsele colorare, aste<br />

per cornici grezze, dorate, argentate, laccate; è possibile ordinare modelli<br />

di cornici poi lavorati e realizzati dalla maestria di chi è in grado di<br />

rispondere ad ogni tipo di esigenza del cliente e delle persone del settore<br />

che in Landi Cornici hanno inoltre trovato il negozio ideale dove potersi<br />

rifornire di tutti gli accessori indispensabili al proprio lavoro.<br />

LANDI CORNICI<br />

V. Mannelli 33/R - 50132 Firenze (FI)<br />

Tel. 055 2347036 - Fax. 055 2347036<br />

cornici.landi@virgilio.it<br />

213


Donne dell’Arte in Toscana<br />

dafne<br />

Imballaggi, Trasporti,<br />

Movimentazioni di opere d’arte<br />

e servizi affini<br />

Dafne s.r.l.<br />

Via Piani della Rugginosa, 250/251<br />

50066 Reggello - Loc. Montanino (FI)<br />

Tel. 055 863069 - Fax 055 8662077<br />

Numero Verde: 800 331477<br />

www.dafnefirenze.net<br />

dafne@dafnefirenze.net<br />

214


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Quarant’anni di esperienza messi al servizio dei tantissimi artisti<br />

contemporanei che qui hanno trovato il modo migliore per<br />

valorizzare le proprie opere. Professionalità e qualità elevate, accoglienza<br />

e gentilezza il bigliettino da visita di Maestrini Cornici, dal 1994 in via<br />

del Romito dopo due decenni in via Palmieri. Laboratorio dove si lavora<br />

il materiale grezzo fino alla consegna del prodotto finito. Il titolare,<br />

Sandro Ghibellini, ha concepito lo spazio alle porte del centro storico di<br />

Firenze anche come punto vendita-espositivo, scelto come degna vetrina<br />

dei propri capolavori da alcuni nomi illustri del panorama artistico come<br />

Alinari, Ciabani, Talani, De Poli, Annigoni, Berti, Sacchi e tanti altri.<br />

Via del Romito, 1/R - 50134 Firenze - Tel. 055 461094 - Fax 055 4631573<br />

manuela@cornicimaestrini.it<br />

215


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ristorante<br />

Il BattibeccO<br />

Via Vittorio Veneto, 38 - 50023 Impruneta (FI) - Tel. 055 2313820<br />

www.ilbattibecco.it - info@ilbattibecco.it<br />

Dal giorno della sua inaugurazione, Il Battibecco ha proposto in maniera<br />

continuativa mostre d’arte ospitando importanti maestri contemporanei<br />

come Luca Alinari, Giovanni Maranghi, Giuliano Ghelli, Anna Di Volo, Silvestro<br />

Pistolesi, Romano Stefanelli, Danilo Fusi, Paolo Staccioli, Eugenio Riotto,<br />

Mariella Valori, Carlo Testi, Marco Boni.<br />

216


Donne dell’Arte in Toscana<br />

217


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Valentina Lingria<br />

Via Nicolò da Uzzano 42 - 50126 Firenze<br />

www.valentinalingria.it - info@valentinalingria.it<br />

Un affetto mi preme, tecnica mista, cm. 60x80<br />

“ Sono nata a Reggio Calabria tra la luce accesa<br />

del sole e l’azzurro del mare. A 10 anni mi sono<br />

trasferita a Firenze dove attualmente risiedo.<br />

Sono cresciuta in una famiglia con una grande sensibilità<br />

artistica e poetica. Mi sono formata attraverso un<br />

percorso di studi classici ed insieme ho coltivato la<br />

passione per la musica, formandomi come pianista.<br />

Successivamente ho intrapreso studi filosofici. Alla<br />

pittura sono arrivata quasi per caso, anzi per la precisione<br />

è la pittura che arrivata a me, forse per destino.<br />

Mai avrei immaginato quello che mi è accaduto, che<br />

rimane un fatto assolutamente imprevisto, di cui ancora<br />

oggi io stessa continuo ad essere stupita: il fatto di<br />

iniziare a dipingere. C’è un’ora in cui tutto è iniziato e<br />

quasi sembra non esserci un “prima”. C’è stata un’ora<br />

della mia vita in cui è iniziata la pittura in me. Questo<br />

inizio della pittura in me ha segnato anche il metodo<br />

del mio processo creativo. L’inizio del mio processo<br />

creativo è sempre una avvenimento che accade, che si<br />

impone, che mi scuote. Il punto di partenza di ogni mia<br />

opera, è un avvenimento di vita che mi penetra fin nel<br />

profondo, diventando colore, segno, materia. Un punto<br />

imponente, che ha sempre una caratteristica inconfondibile:<br />

mi scuote, mi sposta, mi commuove, mi addolora.<br />

Dipingere non è tanto l’espressione di qualcosa che<br />

voglio dire o fare, ma è piuttosto l’espressione di quello<br />

che improvvisamente mi accade e si svela, che mi<br />

chiama, che mi provoca, che mi parla. Qualcosa che<br />

apre uno squarcio di significato sulla vita. Dipingere è<br />

un modo per fare tesoro di tutto questo. È un modo per<br />

starci davanti, per continuare a guardare, per conoscere<br />

e custodire la memoria di un’esperienza che mi ha<br />

provocato, commuovendomi, entusiasmandomi o dandomi<br />

un dolore lancinante. Ogni quadro dipinto, ogni<br />

pezzetto di carta, ogni segno che ho lasciato e lascio,<br />

dall’inizio ad oggi, è un pezzo della mia esperienza di<br />

vita che è divenuta più chiara e trasparente, divenendo<br />

segno, colore, materia, forma. Dipingere è mettere a<br />

fuoco la vita”.<br />

Valentina Lingria<br />

218


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Valentina Lingria<br />

Questa vita che è una cosa bella, tecnica mista, cm. 90x100<br />

“La pittura di Valentina Lingria trova significato nei<br />

suoi desideri più profondi che si incontrano con la realtà<br />

della vita, generando una domanda di senso continua<br />

e drammatica. Nelle sue opere emergono i segni<br />

di una malcelata preoccupazione che vengono esaltati<br />

da spesse tracce di colore che si aggruma in suggestioni<br />

materiche che paiono esitare nel continuo delle<br />

pennellate. Un racconto di gioie, dolori, paure, sussulti,<br />

ansie, stupori, che si esplicano nelle linee scure<br />

interrotte che si liberano in percorsi quasi scolpiti nel<br />

magma di tinte e in tracce che via via perdono spessore,<br />

per diventare tratti d’inquietudine e d’irruenza<br />

controllata. Masse rosse di passionalità e di vita resistono<br />

ai graffi paralleli che incrociano le linee per diventare<br />

rappresentazioni nelle mappe di un firmamento<br />

che finisce nei buchi neri del tempo e<br />

dell’inconscio. Simboli di alfabeti della psiche che si<br />

precisano in segni misteriosi che s’incrociano sino a<br />

dar luogo a racconti che ritmicamente portano a climi<br />

visivi che sanno di misticismo. Sono graffiti primordiali<br />

che narrano, nella semplicità dei tratti, la complessità<br />

dell’esistere”.<br />

Federica Murgia<br />

219


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Emiliana Lippi<br />

Abit.- studio: via S. Maria a Cintoia,16B - 50142 Firenze<br />

www.emilianalippi.it<br />

Riflesso, smalto, cm. 45x41<br />

Lucchese di nascita e fiorentina di adozione, vive<br />

ed opera a Firenze. Diplomata all’Istituto d’Arte<br />

di Lucca e laureata all’Accademia di Belle Arti di<br />

Firenze, allieva di Ugo Capocchini e Gustavo Giulietti.<br />

Ha allestito la prima personale nel 1972 a Lucca e in<br />

seguito in numerosi spazi pubblici e privati in diverse<br />

città d’Italia. Ha partecipato a numerose rassegne e<br />

concorsi in Italia ed all’estero, ottenendo premi e segnalazioni<br />

(tra gli altri, si ricordano i successi al “Premio<br />

Italia per le Arti Visive” dal 2000 ad oggi e in diverse<br />

edizioni del “Premio Firenze”). Sue opere<br />

figurano alla sede del Quartiere4 di Firenze, in gallerie<br />

e collezioni private (a Lucca, Firenze, Arezzo, Sansepolcro,<br />

Verona, Roma, Lecce, Saint Paul Devens e<br />

Bogotà); è in mostra permanente al Cubar del Polo<br />

Biomedico e al “Fitvillage” di Careggi a Firenze. Ha<br />

fatto parte per molti anni dello storico gruppo fiorentino<br />

“Gadarte”, affermandosi nelle numerose iniziative<br />

da questo organizzate. Fa parte del “Circolo Arti Figurative<br />

Il Ghibellino di Empoli” e dell’associazione artistico-culturale<br />

“Simultanea-Spazi d’Arte” di Firenze.<br />

Numerosi quotidiani, riviste e pubblicazioni d’arte si<br />

sono occupati dei suoi lavori e della sua attività; tra<br />

gli altri, D’Ars, La Stagione, Le Arti, Eco d’arte moderna,<br />

La Nazione, Il Telegrafo, Il Giornale d’Italia, Agenda<br />

e annuario dell’Arte in Toscana. Ha realizzato la<br />

copertina e le illustrazioni del libro “Sei tu” di Claudia<br />

Baldini, Domina Editrice.<br />

“Nella vicenda espressiva di Emiliana Lippi la scelta di<br />

una figuratività che amalgama concretezza e spiritualità<br />

trova riscontro nel coltivare insieme la tradizione<br />

di una solida base disegnativa e la sperimentazione di<br />

una cromatica trasgressiva che si arricchisce oggi anche<br />

di stratificazioni materiche. Le sue peculiari e distintive<br />

figure senza volto appartengono a quella categoria<br />

universale che è il simbolo. Forma e colore nella<br />

sua pittura si identificano quale veicolo di una narrazione<br />

intimista, riflesso di spinte emotive diverse e<br />

contrastanti, che non sono fuori della realtà bensì ne<br />

configurano l’essenza immateriale, la vita psichica<br />

piuttosto che fisica, sono racconti dell’anima.”<br />

Roberta Fiorini<br />

220


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lalla Lippi<br />

Abit.: La Torre di Marena,19 - 52011 Bibbiena (Arezzo)<br />

Tel. 0575 593656 - Cell. 333 3755813 - lalla.lippi@virgilio.it<br />

Lilith, 2009, olio su tela, cm. 150x100<br />

Lalla Lippi ha sempre avuto un particolare interesse<br />

per l’arte, anche se molto tardi si è dedicata<br />

a studi artistici. Ha frequentato la Scuola<br />

Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di<br />

Firenze dedicandosi al disegno. Dal Duemila fa parte<br />

del Gruppo AR.CA. (Artisti Casentinesi) fondato e<br />

seguito dal maestro Amedeo Lanci presso l’Accademia<br />

Casentinese di Borgo alla Collina nella casa del<br />

Landino, ed in questo periodo si è particolarmente<br />

impegnata nello studio del colore secondo gli insegnamenti<br />

del maestro. Ha esposto in personali e<br />

collettive a Bibbiena, Porciano, Poppi, Sesto Fiorentino,<br />

Firenze, Arezzo, Marina di Pietrasanta, Montecatini,<br />

Roma. Le sue opere sono state segnalate da<br />

critici importanti come Giuseppe Casiraghi, Lodovico<br />

Gierut, Giovanni Faccenda, Andrea Diprè ed apprezzate,<br />

oltre che dal suo maestro Lanci da Venturino<br />

Venturi ed altri. L’astronomo ed amico Massimo<br />

Mazzoni, in occasione di una personale, ha scritto di<br />

lei: “Hai dato forma al tempo e fluidità allo spazio”.<br />

Vive e lavora a Bibbiena, in Casentino, in una antica<br />

torre medievale ed è grata a tutti coloro che l’hanno<br />

incoraggiata ad andare avanti nei suoi tentativi di<br />

espressione.<br />

221


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lalla Lippi<br />

Fermare il tempo, 2011, olio su tela, cm. 120x80<br />

“Dal Faust di Goethe ho scelto due eventi e due opposti<br />

personaggi femminili: nella notte di Valpurga, alla<br />

tregenda delle streghe che giungono cavalcando manici<br />

di scopa mentre il palazzo di Mammona è in fiamme,<br />

la bruna Lilith dalle belle chiome. Ripudiata da<br />

Adamo, divenuta demone lussurioso e vendicativo<br />

vende la sua merce. Nella sua bottega non c’è nulla<br />

che non abbia provocato danni all’Umanità. Nella notte<br />

classica Elena, la bellissima, viene richiamata dalla<br />

pitagorica tetractis ove è l’armonia ed abitano le matrici<br />

delle forme pure dell’Essere. La regina, figlia di<br />

Giove, è pronta a seguire il destino mentre le ancelle<br />

temono gli eventi: Io esco vacillando dal vuoto vortice<br />

in cui ero piombata. Stanche son le mie ossa e di riposo<br />

ho bisogno.”<br />

Lalla Lippi<br />

222


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mirna Lombardi<br />

Via Giordano Bruno, 12 - 50013 Campi Bisenzio (FI)<br />

Tel. 055 8961738 - Cell. 340 2350233<br />

Passo di danza, olio su tela, cm. 80x60<br />

Passo di danza<br />

Passo di danza<br />

Il cuore ti scalda<br />

Inebria la mente<br />

E nulla più sente.<br />

Al ritmo<br />

Leggera libellula sei,<br />

svolazzi,<br />

leggiadra,<br />

girando,<br />

sfiorando la terra<br />

un bel cielo blu.<br />

Mirna Lombardi<br />

223


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mirna Lombardi<br />

Il mare, la vela, olio su tela, cm. 70x100<br />

Artista “ di spiccata maestria nel trasferire alle<br />

sue opere sensazioni fantastiche di sensualità<br />

raffinata che circonda spesso le sue anonime<br />

donne! Una ricerca pittorica, quella di Mirna Lombardi,<br />

che muove verso nuove forme espressive non avulse<br />

da principi etico-razionali. Sicuramente affina un<br />

suo linguaggio figurativo che armonizza la forma e il<br />

colore scaturendo in una sbrigliata fantasia pittorica<br />

che nasce da una profonda capacità a conseguire risultati<br />

d’indubbio effetto scenoplastico”.<br />

Nadia Guelfi<br />

224


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonella Lomonaco<br />

a-lomonaco@libero.it<br />

Bella, silenziosa, altera, 2012, olio su tela, cm. 40x40<br />

Nasce in Calabria nel 1951 ma vive da molti<br />

anni a Barberino Val d’Elsa. Ha sempre coltivato<br />

l’amore per l’arte e per la pittura in particolare,<br />

dedicando a questa passione tutto il proprio<br />

tempo libero. Il suo percorso artistico e’ iniziato negli<br />

anni novanta, con il maestro Claudio Giomi e il Laboratorio<br />

di Arti Visive da lui diretto, sperimentando varie<br />

tecniche, con particolare attenzione al paesaggio<br />

toscano e alle marine che evocano in lei ricordi d’infanzia,<br />

oltre al fascino intrinseco del mare. Solo negli<br />

ultimi anni si è soffermata sull’immagine femminile<br />

che ha cercato di studiare e di interpretare secondo il<br />

suo personale modo di sentire. I viaggi le hanno fornito<br />

ulteriori spunti preziosi suggerendole affascinanti<br />

figure femminili prese in prestito dal loro mondo e trasferite<br />

poi sulla tela con una partecipazione interiore<br />

di solidarietà per la loro condizione molto spesso difficile<br />

e precaria. Nel corso di questi anni ha partecipato<br />

a varie mostre collettive e personali, tra le più significative<br />

ricordiamo: la Limonaia di Palazzo Strozzi a<br />

Firenze, a Palazzo Panciatichi, sede della Regione Toscana,<br />

al Museo Archeologico di Firenze per “Arte per<br />

la ricerca” e poi San Gimignano, Siena, Colle val d’Elsa,<br />

Casole d’Elsa, Poggibonsi e Barberino Val d’Elsa.<br />

Alcune delle sue opere si trovano a Sofia, a Dakar e a<br />

Firenze presso la Pinacoteca della Regione Toscana, e<br />

in collezioni private .<br />

225


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adriana Lopreiato<br />

adrianalelo@yahoo.it<br />

Giardino a Badia a Passignano, olio su tela, cm. 70x50<br />

Vive e lavora a Firenze. Dal 2000 fa parte del<br />

gruppo che fa capo allo studio di pittura, disegno<br />

e modellato La Rosa d’Oro dell’Arte ex Art<br />

Center Florence di Lucetta Risaliti in via Ghibellina a<br />

Firenze. Ha partecipato a numerose mostre collettive<br />

organizzate dalle gallerie Art Center Florence e La<br />

Rosa d’Oro dell’Arte per il gruppo ACF ed il gruppo La<br />

Rosa d’Oro, oltre che nello loro sedi fiorentine, anche<br />

in altre sedi molto prestigiose quali: la Banca Popolare<br />

di Milano, nelle sedi di Firenze, Bologna e Milano,<br />

la Limonaia e il Chiostro di Villa Vogel Firenze, la Stazione<br />

di Confine di Firenze, la Galleria Via Larga a Firenze,<br />

la Villa Bellosguardo di Lastra a Signa, il Palazzo<br />

del Consiglio Regionale della Toscana, la Sala<br />

Banti a Montemurlo, la Villa Sant’Andrea di Montefiridolfi.<br />

Alcune di queste mostre sono state organizzate<br />

in favore dell’AVIS di Montemurlo, altre in favore<br />

dell’Ospedale Meyer di Firenze.<br />

“Adriana Lopreiato sperimenta tre momenti pittorici.<br />

Il periodo intimista, in cui i soggetti sono nature morte<br />

e paesaggi d’impronta quasi macchiaiola. Il colore,<br />

non troppo denso, è steso sulla tela a macchie. I toni<br />

pacati tradiscono la forte influenza della scuola fiorentina.<br />

La luce non è mai radente, né crea effetti di<br />

forte contrasto. L’atmosfera sommessa delle sue opere<br />

ci fa tornare indietro nel tempo,quando una sedia<br />

impagliata davanti ad un tavolo con sopra un vaso di<br />

fiori e una candela provocavano suggestioni di intimo<br />

raccoglimento. Il periodo astrattista dove Adriana<br />

scopre il valore fortemente espressivo della spatola e<br />

stende sul supporto grandi campiture di colore dai<br />

toni ancora calmi.Gli azzurri accostati alle terre ed ai<br />

bianchi ci portano nei dolci declivi delle crete senesi,<br />

ma il paesaggio si fa materia e si astrae dal reale,<br />

regalandoci imponenti opere senza spazio ne’ tempo.<br />

Infine il ritorno al vero. Adriana continua a lavorare<br />

con l’ausilio della spatola, ma cambia la tavolozza, i<br />

suoi colori si fanno piu’ vivaci e potenti, introduce il<br />

rosso nelle sue composizioni e osa arditi accostamenti<br />

di colore contrastante. La luce diventa tagliente<br />

conferendo ai suoi paesaggi un forte timbro espressionista.<br />

Adriana lavora solo nei momenti di forte<br />

ispirazione e spesso reinterviene sui suoi soggetti.<br />

Nel suo modo di lavorare ritrovo ciò che il mio grande<br />

maestro Pirzio diceva spesso: “Un’opera d’arte non è<br />

mai finita”.”<br />

Lucetta Risaliti<br />

226


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sara Lovari (S.Lov.)<br />

Avena, 16 - 52014 Poppi (AR) - Studio: vicolo Fierli di via Nazionale - 52044 Cortona (AR) - info@s-lov.it - www.s-lov.it<br />

www.equilibriarte.net/member/8386 - www.ioarte.org/artisti/Sara-Lovari/ - www.linkedin.com - www.facebook.com<br />

Sara Lovari (S.Lov.) nata nel 1979 nel Casentino,<br />

dove vive ed opera (Avena, Poppi), con<br />

oltre 70 mostre all’attivo in America Latina,<br />

Giappone ed Europa è presente in collezioni private<br />

tra Italia, Canada, Australia, Danimarca, Germania,<br />

Olanda, Gran Bretagna ecc…L’artista è<br />

conosciuta per aver illustrato libri e guide turistiche,<br />

per i suoi spettacoli live, oltre a studi di locandine<br />

e materiali per sponsorizzare e allestire<br />

spettacoli teatrali. Le sue tele materiche composte<br />

da juta, giornali d’epoca o tavole di legno povero,<br />

colate di caffè sono i fondi dove l’artista con<br />

colori acrilici riporta in vita oggetti e situazioni del<br />

passato, presenze vivide nella sua memoria e nella<br />

memoria dei suoi cari; ognuno con la sua storia,<br />

ognuno con la sua anima, ognuno appartenuto<br />

alla sua famiglia per questo così importante.<br />

“…Questa pittura non sollecita tanto la memoria,<br />

quanto, suggestionandola di poesia, la illude: la<br />

illude che i ricordi non siano tali, ma siano palpito<br />

d’attualità, e che, quindi, la contemplazione della<br />

bellezza sia ancora possibile. La sua perfezione<br />

pittorica si coniuga a un fattore ideale e può compiutamente<br />

formularsi soltanto nella purezza<br />

dell’idea sostanziata di sensibilità e di passione<br />

tutta contemporanea…<br />

…La pittura dell’artista non rappresenta il racconto<br />

del quotidiano bensì il recupero del “senso della<br />

storia”. Per tale nobile fine, quale fonte d’ispirazione<br />

e teatro dove esprimersi, la Toscana non può<br />

che essere luogo ideale per un’artista giovane, che<br />

per lunghi periodi vive e lavora all’Estero”.<br />

Gli Ombrelli (La mia Famiglia), 2012, tecnica mista acrilico su tela<br />

con cartone e rivista anni 20-30, cm. 70x100<br />

“…Questi lavori trasmettono la serena pacatezza di una<br />

realtà semplice, lontana dalla frenesia della contemporaneità,<br />

e avvolta in un’atmosfera di nostalgia, ma anche di<br />

inquieto abbandono”.<br />

Paolo Levi<br />

Anita Valentini<br />

227


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sara Lovari (S.Lov.)<br />

Il Portaombrelli (io e i miei amici), 2013, tecnica mista acrilico su tela con cartone e rivista anni 30, cm. 70x100<br />

228


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Lucarini<br />

Via Siena, 25 - 50142 Firenze - Tel. 055 7320113<br />

Cell. 329 4127827 - angelalucarini@libero.it - www.a-lucarini.blogspot.com<br />

Sogno di libertà, 2009, tecnica olio su tela, cm. 70x50<br />

Angela Lucarini nasce a Firenze il 29 aprile<br />

1953. Allieva di pittori fiorentini, la pittrice si<br />

è indirizzata al genere figurativo e realistico,<br />

dedicandosi principalmente a paesaggi e nature morte.<br />

Questa pittura, dai colori forti e vivaci, esprime la<br />

sua carica interiore attraverso i soggetti che le sono<br />

più cari, restituendoli sulla tela con trasporto ed un<br />

certo lirismo. Tra le mostre più recenti alle quali l’artista<br />

ha partecipato si ricordano quelle presso: Accademia<br />

degli Etruschi, Livorno; Galleria Gadarte, Firenze;<br />

Caserma Vannucci, Livorno; Basilica S.<br />

Alessandro, Fiesole; Saletta Machiavelli, Montespertoli;<br />

Villa Vogel, Firenze, 2009; Galleria Mentana,<br />

Firenze; Premio Arte Donna, Livorno. Hanno scritto<br />

di lei: «I suoi dipinti sono densi di colore, con il<br />

quale vuole rappresentare a se stessa e agli altri i<br />

propri impulsi. I soggetti rappresentati sono immagini<br />

che hanno colpito la sua vista e il suo cuore: paesaggi<br />

dai colori caldi dell’autunno, tramonti sui campi,<br />

marine al risveglio del giorno, oltre alle figure<br />

classiche degli affreschi e alle immagini evanescenti<br />

di ballerine classiche».<br />

229


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Luti<br />

Cell. 340 0864065<br />

giovanna.luti@yahoo.com - www.wix.com/gioluti/Giovanna-Luti<br />

Alice in the Wonderland, tecnica mista, cm. 50x70<br />

Esmeralda, olio e foglia oro su tela, cm. 60x80<br />

Giovanna Luti vive e lavora a Firenze. Docente di Arte, ha<br />

frequentato i corsi dell’ Accademia di Belle Arti della<br />

sua città diplomandosi con il massimo dei voti. Ha esposto<br />

le proprie opere in mostre personali e collettive, spaziando<br />

fra la provincia di Firenze e in varie città d’Italia e d’ Europa. Il<br />

linguaggio espressivo dell’artista fiorentina, attraverso una<br />

personale e alquanto soggettiva analisi, in particolare dell’ universo<br />

femminile, esprime una continua ricerca fra il colore e la<br />

materia, fra la linea e il volume. Metafore di un cammino, le<br />

sue figure, quasi silenziose presenze, eleganti e allo stesso<br />

tempo accattivanti, rappresentano le icone di un nuovo presente,<br />

di una realtà in movimento che si concreta e abita in luoghi<br />

senza tempo in cui fugaci ombre, come apparizioni momentanee,<br />

sembrano poter sfilare e sparire senza preavviso dalla<br />

tela, nonostante la loro apparente immobilità volumetrica.<br />

Contornate da un’animata trama pittorica e da un’aura di segni<br />

ritmici, a volte calligrafici, che sembrano fuggire dalle vesti per<br />

intersecarsi con gli sfondi, queste figure vivono sospese in<br />

Primavera, olio su tela, cm. 40x40<br />

spazi astratti dove pochi e ricercati spunti diventano<br />

lo strumento visivo e la chiave di accesso a un mondo<br />

di rivelazione. Figure-simbolo, che si mostrano nella<br />

loro realtà per farsi emblema di intimi rifugi e di inviolabili<br />

contenitori di un vissuto tutto al femminile<br />

che, nelle ricercate scarnificazioni volumetriche, descrittive<br />

e spazio-temporali, acquista valori universali<br />

e una forza di comunicazione sorprendente.<br />

230


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mariella Magherini “Maghe”<br />

Firenze - Cell. 338 8497252<br />

Naufraghi, 2011, carta di giornale su telaio e acquerello<br />

cm. 92x71.5<br />

Offerta, 2009, carta di giornale su telaio e acquerello, cm. 55x45<br />

“ Carta di giornale, un po’ di legno come supporto,<br />

colpi di acquerello per amalgamare l’idea<br />

conservando parziale visione della stampa.<br />

Materiali banali scelti non per motivi ecologici, o non<br />

solo, ma per la leggerezza che mi permette di lavorare<br />

in bassorilievo. Non ho certo abbandonato i profumati<br />

colori ad olio, i paesaggi vasti ed i cieli tumultuosi:<br />

solo un momento, non so quanto lungo, di esplorazione<br />

di altra materia che contiene già segnali di comunanza<br />

con le realtà quotidiane. Le dita si spingono<br />

nelle superfici, dentro gli anfratti e l’occhio cerca le<br />

ombre inaspettate, in continuo movimento al variare<br />

di luci: un “gioco” stimolante, mai del tutto legato a<br />

regole”.<br />

231


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Jacqueline Magi<br />

Cell: 392 2201220<br />

jacqueline.magi@alice.it<br />

Pesci, tecnica mista su tela, cm. 70x80<br />

Jacqueline Monica Magi dopo la Laurea in Giurisprudenza<br />

presso l’Università di Firenze, è divenuta<br />

Magistrato ordinario con funzioni di Sostituto<br />

Procuratore della Repubblica (Tribunale di<br />

Pistoia) e Giudice del Lavoro (Tribunale di Livorno).<br />

Attualmente divide la sua vita tra la professione di<br />

Giudice Penale al Tribunale di Prato, dal 2011, e la sua<br />

passione per l’arte. Ha svolto relazioni in moltissimi<br />

convegni e pubblicazioni nella sua materia, ma nel<br />

2006-07 è stata anche docente magistrale di Storia<br />

dell’Arte contemporanea ad un Master presso l’Università<br />

di Firenze. Artisticamente, come scrittrice, dal<br />

2007 pubblica moltissimo per l’editore Del Bucchia<br />

(Viareggio) e ha ricevuto importanti premi per la narrativa.<br />

Collabora stabilmente al mensile “Il Giullare”<br />

con rubriche di commento e recensioni di libri. Come<br />

pittrice e come fotografa fa parte del movimento<br />

GLAM ART e ha esposto in molte mostre sia personali<br />

che collettive. Ha illustrato vari libri di fiabe della<br />

scrittrice Franca Dada e di Caterina Giannelli, nonché<br />

libri di poesie di Luca Lotti. Presso una scuola di Montecatini<br />

Terme si trovano due aule da lei dipinte, mentre<br />

suoi quadri, disegni e foto arredano alcuni bar e<br />

ristoranti di Pieve a Nievole (PT), Montecatini, Livorno<br />

e i corridoi del Tribunale di Prato.<br />

“Jacqueline Magi si può definire in termini tecnici una<br />

cross over; vale a dire il saltare indifferentemente tra<br />

tecniche e stili al fine di trovare la giusta rappresentazione<br />

per un’idea”.<br />

Angela Galli<br />

“..quei pochi spezzoni colorati erano inconfondibili<br />

“tracce” d’artista vero..una freschezza d’immagine,<br />

una sapienza nell’accostamento dei colori, un tratto<br />

secco e sicuro, che solo un artista di razza può esprimere”.<br />

Daniele Menicucci, 2006<br />

232


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Carmen Manca<br />

Via Matteotti, 3 - 51100 Pistoia<br />

Cell. 339 6642006 - carmen.manca@virgilio.it<br />

Carmen Manca è nata ad Orroli, in provincia di<br />

Nuoro nel 1952. Ha compiuto gli studi artistici<br />

a Cagliari e ha maturato le proprie esperienze<br />

tra Bologna e Firenze. Ha frequentato la Scuola di<br />

Nudo dell’Accademia di Firenze, La Bottega dell’Arcimboldo<br />

di Firenze e Pistoia, dove attualmente è titolare<br />

della cattedra di Disegno e Storia dell’Arte presso<br />

il Liceo “Forteguerri”. Da sempre attiva nel<br />

panorama artistico pistoiese e toscano, negli ultimi<br />

anni ha visto crescere le sue collaborazioni con artisti<br />

e galleristi della zona allestendo mostre importanti e<br />

presenziando a collettive di prestigio, anche fuori dal<br />

territorio regionale. Tra queste si segnalano: la personale<br />

Teatri Colonne Arazzi (2007, Polo tecnologico,<br />

Quarrata); Artisti per i Diritti Umani (2007, Chiesa di<br />

S.Carlo dei Barnabiti, Firenze); Otto marzo solo donne<br />

(2008, Galleria Marte, Pistoia); Sante Madri e Rivoluzionarie<br />

(2009, Oratorio San Giovanni Battista, Pistoia);<br />

installazioni presso l’Istituto di Ricerche Storiche<br />

e Archeologiche di Pistoia (2009); murale in Sardegna<br />

(2010) e in Spagna (2010); mostra per i ”150 anni<br />

dell’unità d‘Italia” (2011, Tribunale di Pistoia); mostra<br />

personale Atelier Ardesia, Pistoia (2011); collettiva<br />

Balaton Szinhàz,Simàndy terem-keszhely (2012); Budapest,<br />

A Killitàst Megnyitja (2012); collettiva Chiosco<br />

Antico della Basilica di S.Croce Firenze (2012).<br />

L’opera pubblicata in questo volume rende conto della<br />

raffinata tecnica esecutiva ma soprattutto della<br />

grande forza espressiva scatenata attraverso colori e<br />

forme di notevole impatto visivo. Questo lavoro può<br />

dirsi una tappa di un lungo percorso iniziato da Carmen<br />

Manca negli anni Settanta e segnato da momenti<br />

significativi espressi negli acquerelli del periodo<br />

compreso tra gli anni Settanta-Ottanta, nell’astrattismo<br />

degli anni Novanta e nel polimaterico dell’ultimo<br />

Senza titolo, 2012, tempera all’uovo, cm. 120x80<br />

periodo. Oggi l’artista si confronta con la rappresentazione<br />

e l’incontro con volti e figure umane che nascono<br />

dal colore e dai segni. Particolarmente importante<br />

è il gesto pittorico lieve ma potente e incisivo.<br />

Carmen è un’artista a tutto tondo che in tanti anni di<br />

attività ha lavorato sulle forme, sui materiali, e che<br />

ancora oggi ha molto da dire e da comunicare attraverso<br />

le sue opere; un’artista che segue il suo istinto<br />

isolato al di là delle più riconosciute forme visive.<br />

233


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Malinconi<br />

Via Aligi Barducci, 19 - 50141 Firenze - Cell. 320 1170099<br />

giovanna.malinconi@gmail.com - http://riciclareconarte.altervista.org.<br />

In foto i cappellini di Giovanna realizzati con plexiglass, plastica, acciaio armonico e pietre.<br />

Giovanna Malinconi è nata a Pistoia il 23 ottobre<br />

1951. All’età di sei anni si è trasferita con i<br />

genitori a Firenze, dove ha concluso gli studi<br />

con la laurea in Giurisprudenza e tutt’ora vive con il<br />

marito. Ha due figlie già grandi. Il padre Ilio è stato un<br />

pittore per diletto fin da giovane e Giovanna è cresciuta<br />

in mezzo ai pennelli. Da sempre curiosa e desiderosa<br />

di vedere nuove forme generate dalle sue mani ha<br />

iniziato presto a dipingere su stoffa, utilizzando avanzi<br />

trovati in casa; toccandoli le facevano scaturire,<br />

attraverso la leggerezza o il colore, pensieri che ha<br />

chiamato poetici, ha cercato di fermarli in immagini e<br />

versi e sono nati sciarpe e coprispalle. Non si è fermata;<br />

si è guardata intorno ed ha visto… tanta plastica.<br />

Si è chiesta: perché non darle nuova vita dopo il suo<br />

primo utilizzo? Molti usano l’acqua minerale e così<br />

montagne di bottiglie si accumulano: ognuna ha<br />

“un’anima”, tiriamola fuori! E sono nati oggetti di artigianato<br />

“povero” che esprimono la personalità<br />

dell’artista. Ha spaziato dai fiori, ai centrotavola, alla<br />

bigiotteria, fino alle acconciature nate attraverso il<br />

riciclo del plexiglas. Ogni pezzo è originale, plasmato<br />

attraverso il calore. Sono il fuoco, la manualità e la<br />

pittura che partendo dall’oggetto originario arrivano<br />

ad esprimere una natura profonda e misteriosa che<br />

forse la materia, seppur considerata vile, ha già in sé<br />

e viene risvegliata ad una seconda vita narrando storie<br />

che l’estro di Giovanna legge.<br />

Ha partecipato con due sue creazioni in plastica alla<br />

sfilata “Dal cardato alla couture” della Maison Giuliacarla<br />

Cecchi al Museo del Tessuto di Prato, il 24 settembre<br />

2010; con i “plexy-hat” - quali acconciature<br />

234


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Malinconi<br />

In foto alcuni esempi delle creazioni di Giovanna Malinconi realizzate con materiali di recupero<br />

(plastica, pelxiglass, acciaio armonico, pietre, etc).<br />

per l’intera sfilata della Maison Giuliacarla Cecchi -<br />

alla “Festa d’Estate” di AIDDA Toscana a Villa Fani a<br />

Firenze, il 7 luglio 2011; con tre piccole “sculture in<br />

plexiglas” all’asta di beneficenza “Arte e Solidarietà”<br />

per la realizzazione di una ludoteca per i figli dei reclusi<br />

nel Giardino degli Incontri del carcere di Sollicciano<br />

di Firenze, il 9 ottobre 2011; il 12 luglio 2012 i “plexyhat”<br />

sfilano ancora per la Maison Giuliacarla Cecchi<br />

nel Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti durante la<br />

manifestazione “Firenze sotto le stelle”, unitamente<br />

alla macchine d’epoca del CAMET a favore di ANT<br />

onlus. I fiori del “riciclo d’arte” sono sempre presenti<br />

agli eventi dell’Associazione Culturale Arcoiris.<br />

“Definire “artigianato” le creazioni di Giovanna Malinconi<br />

è riduttivo se si considerano il lavoro che sta<br />

dietro ogni sua realizzazione, l’originalità del processo<br />

creativo e la sapiente valorizzazione di ciascun<br />

materiale in base alle sue qualità strutturali e cromatiche.<br />

Alla base di tutto vi è la grande passione che<br />

alimenta la scelta di creare oggetti unici e preziosi<br />

partendo da materiali poveri - in special modo plastica<br />

e plexiglass - che la fantasia, supportata da una<br />

tecnica lungamente esercitata, nobilita e trasforma in<br />

dettagli di un’eleganza senza tempo. Recuperare per<br />

far rivivere, per mutare la funzione d’uso in valore<br />

estetico. Un’operazione artistica che può dirsi un ready<br />

made dei nostri tempi; senz’altro una risposta intelligente<br />

alla civiltà dello spreco e dei falsi bisogni”.<br />

Daniela Pronestì<br />

235


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Cristina Mannucci<br />

Via Palazzuolo, 46 - 50123 Firenze<br />

Cell. 320 3422935<br />

Nostalgia, olio su tela<br />

Maria Cristina Mannucci è nata a Merano (BZ)<br />

il 20 maggio 1949. Si è diplomata all’Istituto<br />

Statale d’Arte di Firenze (sezione Arti Grafiche)<br />

con la professoressa Zena Fettucciari Checchi e<br />

successivamente all’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />

nella sezione Pittura.<br />

“La sua pittura non è facile, è ricca di elaborazioni<br />

psicologiche e madida di sudore concettuale, sicuramente<br />

pittura vera; è la manifestazione di una concezione<br />

della vita che riduce al minimo il divario consumistico<br />

tra quello che ha e le cose sciocche che non<br />

ha. È il dolce succulento equilibrio di una creatura che<br />

distingue il loglio dal grano, essendo ben capace di<br />

credere nelle cose che valgono, senza farsi abbandonare<br />

dai lustrini e dal fascino dell’effimero”.<br />

Candido Po, 1987<br />

236


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Luisa Manzini<br />

Via Orcagna, 16 - 50121 Firenze - Tel. 055 660485<br />

mluisa.manzini@hotmail.it<br />

Al vento, 2012, olio su tela, cm. 50x50<br />

Medaglie, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

Maria Luisa Manzini è nata a Tizzano (Bagno a<br />

Ripoli). Oggi vive, scrive e dipinge nella sua<br />

casa di Firenze. Le sue opere sono state<br />

esposte nel tempo in mostre sia personali che collettive<br />

ed appaiono pubblicate in numerosi cataloghi e<br />

libri d’arte.<br />

Stecchi, fili d’erba, foglie, fiori, paesaggi senza vento<br />

ne’ ombre, case senza porte ne’ finestre ne’ passi<br />

umani: così cerco di dar voce all’amore che ho per la<br />

natura, al suo mistero.<br />

Mi capita di aver dentro sentimenti ed emozioni che<br />

non riesco ad esprimere con le parole.<br />

Allora le affido al linguaggio muto degli occhi, della<br />

mano e del cuore.<br />

Maria Luisa Manzini<br />

Nebbie in autunno, 2010, olio su tela, cm. 40x50<br />

237


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Luisa Manzini<br />

Villamagna, 1990, olio su tela, cm. 30x40<br />

Maria Luisa Manzini, già al primo impatto, trasmette<br />

quella sensazione di pacata rappresentazione figurativa<br />

che definisce la realtà visivamente sospesa tra il<br />

reale ed il sognante.<br />

Trovo nelle sue tele quella definizione impressionistica<br />

che sa cogliere, attingendo ai suoi stati d’animo<br />

immediati e genuini, i significati meno espliciti della<br />

scena rappresentata, a favore di una visione d’insieme<br />

che sottrae il reale allo stereotipo, proiettandolo<br />

invece in un’aura inusuale pur rimanendo domestica.<br />

Persino nella resa degli stecchi, la loro esile fisiologia<br />

ispira immagini senza turbamento e li definisce quasi<br />

auree sculture, come avulsi da una realtà fin troppo<br />

prosaica.<br />

Nella serie dei fiori insiste in una gamma di colori che<br />

mai deflagrano per una tavolozza improbabile, ma<br />

conservano la tenue florealità che ad essi compete<br />

nella natura e nell’arte.<br />

Donato Massaro<br />

Ho conosciuto Maria Luisa Manzini qualche anno fa,<br />

per caso, e, da subito, ho amato le sue opere.<br />

Maria Luisa mostra quei suoi “magici” quadri, di paesaggi<br />

e nature morte, dove i colori, accostati perfettamente,<br />

rivelano la maestria e la sicurezza di una mano<br />

felice, che sa guardare la natura, amarla e trasmettere<br />

questo amore. Lontana dalle mode di oggi, in lei si<br />

scoprono esempi antichi, impasti materici che ci rimandano<br />

alla cultura toscana dei macchiaioli.<br />

Ma la sua maggiore abilità sta nel dipingere in piccole<br />

dimensioni. Poche pennellate minuscole sovrapposte<br />

nelle tonalità di base, fanno vivere rose, peonie, tulipani,<br />

lillà, semplici bacche e fiori di pesco. È un tripudio<br />

di colore sempre controllato, mai eccessivo, dato<br />

con piccolissimi pennelli, in campiture sempre in crescendo<br />

fino all’esplosione finale.<br />

Barbara Santoro<br />

238


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Franca Maria Marasco Busoni<br />

Via della Capponcina, 81 - 50135 Firenze<br />

Tel. 055 697408<br />

Paura di volare, 2003, materica su tela, cm. 40x30<br />

È<br />

stata figurinista di moda e poi, dopo aver frequentato<br />

la Scuola Libera del Nudo all’Accademia<br />

di Belle Arti, si è dedicata, con diverse tecniche,<br />

alla pittura materica e alla grafica. È stata<br />

presente a collettive della mostra in piazza del Gruppo<br />

Donatello e, nel 1988, ha partecipato su invito della<br />

curatrice Giuse Benignetti alla originale mostra J&J<br />

“Jeans d’Autore” nella prestigiosa sede della Palazzina<br />

Presidenziale nell’ambito di Pitti-Uomo. In quell’occasione<br />

fu edito uno dei primi video-catalogo.<br />

239


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annamaria Maremmi<br />

Cell. 330 909444 - www.annamariamaremmi.it<br />

annamaria_maremmi@hotmail.it - annamaria.maremmi@gmail.com<br />

del Comune di Signa; West Florence Hotel, Campi Bisenzio<br />

(Firenze); con il patrocinio dell’Assessorato<br />

alle Politiche Sociali, nuova mostra a Villa Rucellai<br />

“Cittadine, donne in Arte”; Caffè Storico-Letterario<br />

“Giubbe Rosse”, con il patrocinio del Dipartimento<br />

Cultura del Comune di Pontassieve. Finalista alle<br />

quattro ultime edizioni del “Premio Firenze” in Palazzo<br />

Vecchio e vincitrice del terzo premio al concorso Caran<br />

d’Ache indetto dalle “Giubbe Rosse”. Presentazioni<br />

critiche di Alberto Gavazzeni, Lucia Mongardi,<br />

Daniele Menicucci, Roberta Fiorini, Ugo Fortini, Marco<br />

Moretti, Pierfrancesco Listri e del maestro Piero<br />

Panza.<br />

Soffio di vento, 2012, olio su tela, cm. 80x60<br />

Nata a Roma, ha imparato in famiglia l’amore e<br />

la passione per l’arte. Completati gli studi superiori,<br />

si trasferisce a Firenze dove inizia l’attività<br />

artistica negli anni Settanta, con collettive e<br />

personali, ottenendo numerosi riconoscimenti. Inserita<br />

in numerose pubblicazioni d’arte, fa parte di associazioni<br />

culturali, fra le quali, l’Antica Compagnia del<br />

Paiolo. Le più recenti personali: Hotel Mediterraneo<br />

di Firenze; con il patrocinio del Comune di Campi Bisenzio,<br />

sede comunale di Villa Rucellai; Sala Archivio<br />

Storico con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura<br />

“Nel formulare una sorta di naturale equilibrio tra cifre<br />

che possono apparire di segno opposto, come realtà e<br />

sogno, figurale e indefinito, la pittura di Annamaria<br />

Maremmi riesce ad attraversare un territorio quanto<br />

mai esteso e frequentato nella storia e nella tradizione<br />

salvando una sua spiccata sigla che le consente di<br />

solcare temi come la figura femminile, il paesaggio, la<br />

natura morta, e dotarli di nuove suscitazioni al filtro<br />

della sua indole dinamica e poetica. La sua è infatti<br />

una ricerca costante e mobile ma, allo stesso tempo,<br />

coerente. Annamaria ama percorrere non solo tematiche<br />

diverse - e qui potremmo aggiungere al citato repertorio<br />

anche i “suoi” cavalli - ma anche spingere la<br />

propria espressività a misurarsi e sperimentare stimoli<br />

sempre nuovi rifuggendo l’immobilismo del già consolidato<br />

risultato. Questo atteggiamento rende particolarmente<br />

vivo il suo linguaggio ed il suo percorso<br />

che appaiono comunque tenere, come valore inalterato<br />

e irrinunciabile, l’attributo della luce, quasi fosse il<br />

suo numero guida capace di assimilare la sua visione<br />

più naturalistica e quella più onirica alla medesima<br />

qualità atmosferica.”<br />

Roberta Fiorini<br />

240


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ambretta Mari<br />

Abit.- studio: via Il Prato, 36/b - Loc.Donnini - 50060 Reggello (Firenze)<br />

Tel. 055 860078 - Cell. 338 1092977 - ambrettamari@libero.it<br />

Gli abissi, olio su tela, cm. 100x80<br />

Nata a Firenze, vive e lavora a Donnini (Firenze).<br />

Pittrice autodidatta, oltre a dipingere con<br />

il classico metodo ad olio esegue opere in ardesia<br />

con scagliola, tecnica antica simile al mosaico,<br />

che le è stata trasmessa dal padre. Attiva sin dai primi<br />

anni Sessanta ha partecipato a varie rassegne,<br />

fiere e premi dove ha ottenuto significativi riconoscimenti.<br />

Fra le esposizioni più recenti si ricordano: nel<br />

2006 la mostra presso la “Casa di Giotto” a Vicchio,<br />

nel 2007 la realizzazione di un’opera muraria sempre<br />

a Vicchio, il concorso “Cardo d’argento” a San Domenico,<br />

le collettive alla Villa Reale a Rufina e alla Galleria<br />

“Gadarte” di Firenze, e la segnalazione al V<br />

Concorso di Pittura a Pontassieve. Nel 2008 è premiata<br />

al XXIII “Premio Italia per le Arti Visive”, espone in<br />

personale presso la Galleria del Candelaio di Firenze,<br />

alla Fiera “Immagina” di Reggio Emilia e ottiene la<br />

Segnalazione Speciale per la Tecnica al XXVI “Premio<br />

Firenze”. Nel 2009 tiene una nuova personale alla<br />

Galleria del Candelaio e alla Biblioteca Comunale di<br />

Pontassieve. Del 2010 è la personale alla Casa di<br />

Giotto a Vicchio e la rassegna “Variabili Alchimie” al<br />

Palazzo del Fiorino di Greve in Chianti. Sue opere<br />

sono presenti in collezioni pubbliche e private e in<br />

permanenza presso la Galleria del Teatro Romano di<br />

Fiesole con la quale espone dal 2010 in diverse rassegne<br />

ed alla Fiera ArtExpo di Arezzo ed a International<br />

Art Fair di Innsbruck.<br />

241


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ambretta Mari<br />

Per un attimo nel cielo, ardesia con scagliola, cm. 76x42 (2)<br />

Pietrapertosa, olio su tela, cm. 80x60<br />

“Per comprendere meglio l’essenza comunicativa di<br />

Ambretta Mari bisogna addentrarsi più in profondità<br />

nel suo lavoro... riconoscendo nell’incontro tra ardesia<br />

e gesso scagliola il punto fermo del suo iter espressivo.<br />

Nasce da questa peculiare associazione, indipendente<br />

da ogni costrizione tecnica, l’originalità di questi<br />

lavori che nella perfetta convivenza tra scultura e<br />

pittura, sigillano le sue capacità scultoree nel difficile<br />

intaglio dell’ardesia ed evidenziano un’altrettanto importante<br />

sensibilità cromatica nell’unione tra scagliola<br />

e terre coloranti... È la pittura a godere delle maggiori<br />

libertà stilistiche permettendo di raggiungere<br />

interessanti picchi di sperimentazione formale. I paesaggi...<br />

caratterizzati dalla freschezza di una pittura<br />

rapida e di tocco in cui si palesano influenze espressioniste...<br />

e nuove armonie cromatiche che diventano<br />

il soggetto di tutte quelle prove in cui i confini della<br />

figurazione vengono superati per risolversi in griglie<br />

geometriche e astratte...sono le diverse fasi di un<br />

cammino ricco di sollecitazioni visive ed emotive...”<br />

Barbara Angiolini<br />

242


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Mariotti<br />

Studio in Pontassieve (Firenze)<br />

Cell. 333 4765888 - wendy.kandy@tin.it<br />

Ninfee, olio su tela, cm. 80x60<br />

Nasce a Roccalbegna (Grosseto), in un piccolo<br />

borgo tra l’Amiata e la Maremma. Dopo la<br />

Maturità Magistrale conseguita a Grosseto,<br />

si stabilisce a Firenze, dove lavora e frequenta il Corso<br />

di Nudo dell’Accademia di Belle Arti e la Scuola di<br />

Fotografia Industriale dell’Istituto Tecnico “Leonardo<br />

da Vinci”. Dipinge ed espone con le associazioni<br />

“Aalt” e “Nomya” in Firenze e Pontassieve (Firenze) e<br />

con l’Associazione “Dalle terre di Giotto e del Beato<br />

Angelico” nel Mugello e in Valdisieve. È tra i fondatori<br />

dell’Associazione Culturale “Cassiopea” di Rufina<br />

(Firenze); è membro del Gruppo Letterario “Incontr’Arte”<br />

di Pontassieve. Dipinge e scrive, soprattutto racconti<br />

e poesie, ottenendo riconoscimenti e segnalazioni<br />

anche a livello nazionale (1° Premio Viareggio<br />

Carnevale, Premio “Millepagine” 1995, Premio Concorso<br />

Letterario 2009 a Londa (Firenze) - Pubblicazione<br />

di due racconti per il Premio Molinello. Nell’ambito<br />

del “Toscanello d’oro 2000” partecipa alla rassegna<br />

di pittura, scultura e poesia presso il Castello del<br />

Trebbio in Pontassieve.<br />

“Dipingo la natura, per gratitudine verso una madre<br />

che non ne conosce affatto; affascinata e innamorata<br />

dei suoi colori, della sua vita prorompente, della sua<br />

grazia e perfezione. Dipingo l’uomo, perso nel mondo<br />

artificioso e complicato che egli stesso si è costruito,<br />

la sua innocenza e la sua miseria, la tenerezza e la<br />

durezza, la sua sconfinata solitudine alla ricerca di<br />

una felicità che crede di trovare nelle grandi imprese<br />

e che invece tocca ogni giorno, nelle semplici manifestazioni<br />

dell’amore”<br />

Elena Mariotti<br />

243


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Martelli<br />

Cell. 339 6296832<br />

mlaura71@virgilio.it<br />

Il tramonto e l’estasi, 2012, olio su fondo materico (gesso e sabbia)<br />

su cartoncino telato, cm. 60x80<br />

Laura Martelli nasce a Poggibonsi, dove tuttora<br />

risiede, il 3 ottobre 1971. Consegue la maturità<br />

all’Istituto Statale d’Arte a Porta Romana a Firenze<br />

con ottimi risultati. In seguito abbandona l’arte<br />

fino al 2007 anno in cui si iscrive al Laboratorio di Arti<br />

Visive del maestro Claudio Giomi. Partecipa a collettive<br />

a Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e San Gimignano ed<br />

a vari concorsi riportando anche alcune vittorie, “L’arte<br />

è donna” a Ulignano 2011; “Concorso Il Pigio” a<br />

Poggibonsi 2012; “Arte in vetrina”a San Gimignano<br />

2012. La sua pittura è prevalentemente su tela con<br />

colori ad olio, ma realizzata su fondi materici prodotti<br />

con resina, gesso o altri materiali e utilizzando foglie<br />

d’oro, rame ed argento per creare riflessi inaspettati e<br />

densi d’effetto. I soggetti che più ama rappresentare<br />

sono fiori, nature morte, ma soprattutto donne principalmente<br />

orientali nella loro vita quotidiana ma anche<br />

in momenti di riflessione. La pittura per Laura<br />

Martelli è diventata voglia di esistere al di là del quotidiano,<br />

amore per mondi diversi e lontani eppur così<br />

simili al nostro, ricerca di qualcosa di nuovo pur con<br />

sapore antico, la realizzazione del suo essere senza<br />

interferenze. I suoi quadri sono esposti stabilmente<br />

nei locali dell’Associazione Artisti del Presente a Poggibonsi<br />

(Via Gallurì 1) e in alcune collezioni private.<br />

244


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Martino<br />

Viale della Toscana, 17 - 50127 Firenze<br />

Tel. 055 4222807 - gabimar@alice.it<br />

Colata di lava, olio su tela, cm. 80x60<br />

Gabriella Martino, vive e lavora a Firenze. La sua<br />

tesi di laurea in Critica Letteraria, conseguita<br />

all’Università di Firenze con la votazione di 110<br />

e lode, ha riscosso notevoli consensi. Professore,<br />

scrittrice, pittrice, poeta, saggista, giornalista, è pluriaccademica<br />

ed è stata nominata Cavaliere dell’Arte<br />

“per i risultati ottenuti nell’evoluzione culturale, artistica<br />

e sociale”. Inoltre, collabora ad iniziative editoriali<br />

e culturali; è tra i soci fondatori e membro attivo<br />

del Gruppo di servizio per la Letteratura Giovanile; è<br />

socia di diversi sodalizi, circoli artistici e culturali. Pittrice<br />

affermata, le sue opere sono presenti in raccolte<br />

pubbliche e private in Italia e all’estero. Pubblicazioni,<br />

cataloghi, raccolte di poesie quali: Cieli di cristallo<br />

(1985); Solo un granello di sabbia (1987); Un sogno in<br />

tram (1988); Uccello di ghiaccio (1994); Thanatos -<br />

Bios (1996); Chaos - Bios (1996); Eros - Bios (1996);<br />

Martino (1997); Gioco di specchi (1997); Psiche e luce<br />

(1997); In punta di penna (1998); L’invisibile dei luoghi<br />

(1999); Diamanti (2000); Ora la luce dei tuoi occhi<br />

(2002); Brusio di ore (2002); Magenta e viola (2004).<br />

Ha conseguito numerosi primi premi sia per la pittura<br />

che per la prosa e la poesia, ultimo in ordine di tempo<br />

il Premio Lorenzo il Magnifico con un dipinto olio su<br />

tela esposto su invito e selezionato alla Biennale Internazionale<br />

dell’Arte Contemporanea presso la Fortezza<br />

da Basso di Firenze. L’artista è presente in numerosi<br />

cataloghi nazionali e internazionali, tra cui:<br />

245


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Martino<br />

Fantasia e luce, olio su tela, cm. 80x60<br />

Mondadori, Catalogo dell’Arte Moderna Italiana;<br />

Arte Mondadori; Arte+Sur ’98; New Art 2000, guida<br />

al collezionismo (la presenta come “artista di copertina”);<br />

è citata da Tommaso Paloscia in Accadde in Toscana<br />

3; Arte Padova 2002; Antologia ANPAI; Annuario<br />

Toscano dell’Arte 2002; Dizionario Enciclopedico<br />

Internazionale d’Arte Contemporanea 2000-2001;<br />

Annuario d’Arte Moderna “Artisti Contemporanei”;<br />

International Artexpo New York 2002; la storica Accolta<br />

di Eletti dell’Accademia Tiberina, le ha dedicato<br />

un’intera pagina; è tra i protagonisti dell’opera<br />

Personaggi in Primo Piano; L’Arte raccontata; Museum<br />

Parma in Arte 2001; Venezia: Biennale a confronto<br />

2011. Su You Tube è presente con un omaggio<br />

a lei dedicato da titolo Viaggio tra le opere di Gabriella<br />

Martino. Hanno scritto di lei numerose riviste<br />

d’arte e quotidiani, tra cui: Il Giornale, La Nazione, La<br />

Repubblica, Italia Sera, Amici dei Musei, Il Giornale<br />

di Vicenza, Il Corriere di Roma, Secolo d’Italia, Eco<br />

d’arte moderna, La Voce, Corriere dell’Arte, Il Messaggero,<br />

L’Osservatore Romano, Corriere della Sera,<br />

Il Corriere di Roma, Arte e Cultura, Gente Veneta,<br />

Rivista Abruzzese, La Nuova Venezia, That’s Art, Il<br />

Tempo, Il Corriere del Giorno, Giornalisti in Toscana,<br />

Bacherontius, Il Gazzettino Venezia, Arte, Il Gazzettino,<br />

Brescia Oggi, Il Giorno, Il Giornale Milano, Punto<br />

d’incontro, Caleidoscopio, Pagine Giovani, Città di<br />

vita, Toscana oggi, Scena Illustrata, Oggi e Domani,<br />

CLUB3, Avvenire, Archivio, La Nuova Venezia e Mestre,<br />

L’Arena.<br />

246


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Martino<br />

Profilo, tecnica mista su carta, cm. 47x32<br />

Di lei scrive Giorgio Segato: “La Martino sembra porsi,<br />

proprio sul discrimine tra formale e informale, dentro<br />

processi di trasfigurazione, di metamorfosi, di “transmorfosi”<br />

anche senza recedere all’oggetto esplicito,<br />

all’icona (..) o all’esigenza di “comporre” pannelli polimaterici.<br />

Si tratta di contagi e di contaminazioni che<br />

intendono esaltare la vita come costante laboratorio,<br />

crogiolo in cui le diversità si fondono, si amalgamano,<br />

piano piano si confondono in diversità e in novità d’essere,<br />

di pensiero, di voce, di colore, di materia, d’emozione<br />

(…) l’artista non ha slittamenti nel surreale o<br />

abbandoni onirici, guarda direttamente dentro di sé,<br />

con rotonda coscienza, piena consapevolezza, con la<br />

mentalità del viaggio di scoperta, con la prensilità<br />

dell’osservatore clinico, esercitato e paziente, che insegue<br />

la ‘fioritura del sé’, scandaglia il sapere, conducendo<br />

“incerti passi in ogni dove” per dare senso<br />

all’esistenza come “frutto maturo / raggiunto / al termine<br />

/ di estenuanti / lunghi viaggi per città/ continenti…/<br />

Nella mia domus / dialogo con geometrie / essenziali<br />

di spazio / scansioni cromatiche / di quadri”.<br />

Non c’è, dunque, l’estenuarsi di un abbandono lirico e,<br />

piuttosto, s’impone un controllo quantitativo e qualificativo<br />

della parola, del colre, della forma, quella sorvegliata<br />

‘misura’ che si è fatta stile del fare, dello<br />

scrivere e dell’essere di Gabriella Martino”.<br />

247


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Martino<br />

Scherzi d’arte, tecnica mista su carta, cm. 47x32<br />

248


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Catia Massai<br />

Ceramiche Il Tafano di Catia Massai, via Spoiano, 8/a - 50028 Tavarnelle val di Pesa (FI) - Tel. 055 8050381<br />

Cell. 347 0159407 - catiamassai@dada.it - Facebook: il mio profilo Catia Massai, la pagina Ceramiche Il Tafano<br />

“ Mi sono diplomata Maestro Ceramista<br />

all’Istituto d’Arte di Firenze e successivamente,<br />

nello stesso istituto, ho preso la<br />

specializzazione in Arti Grafiche. Appena uscita dalla<br />

scuola, ho fatto esperienza, per due anni, presso un<br />

laboratorio artigianale di pelletteria per l’alta moda.<br />

Nel 1985 ho aperto il laboratorio di ceramica “Il Tafano”<br />

è da quel momento che sperimento la tecnica del<br />

“Colombino”. Tecnica solo manuale, che da la possibilità<br />

di costruire qualsiasi forma e oggetto si voglia.<br />

Tutta la mia produzione di maioliche è caratterizzata<br />

dai fregi di decoro che rimarranno in terracotta grezza<br />

e da altre parti smaltate e decorate a pennello, con<br />

ossidi metallici.<br />

Questo modo di costruire il vasellame è antichissimo<br />

e diffuso in molte parti del mondo e soprattutto qui in<br />

Toscana veniva usato per la costruzione dei grandi<br />

vasi da giardino.<br />

In tanti anni di lavoro, devo dire che ho ascoltato molte<br />

critiche e giudizi sulle mie opere. A molti, i miei<br />

manufatti ricordano quelli della ceramica sarda, perché<br />

anche in essa ci sono delle parti graffite che scoprono<br />

la terracotta, ad altri le ceramiche siciliane per<br />

i colori vivaci. Invece non mi sono mai ispirata a stili,<br />

forme o decorazioni tipiche, pur avendone assimilate<br />

le tecniche, ma ho cercato di creare manufatti con una<br />

connotazione artistica propria. Per molti anni ho prodotto<br />

oggetti d’uso, per la casa e il giardino, ultimamente<br />

mi sto dedicando alla creazione di “Pesci”, da<br />

parete, con l’unico scopo di arredare.<br />

249


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Rosanna Matteoni<br />

Cell. 347 6233790<br />

arterosanna2@libero.it<br />

Sogno di buon risveglio, 2006, acrilico su tela, cm. 120x100<br />

Vive e opera a Pistoia. Ha frequentato l’Istituto<br />

Statale d’Arte di Pistoia, sezione Arredamento<br />

e Architettura. Il suo percorso artistico “si sviluppa,<br />

si evolve, muta e sperimenta continuamente,<br />

teso a comunicare ed esprimere emozioni, stati d’animo,<br />

visioni e sogni (prof. Alessandro Allegri)”.<br />

Ha iniziato con il figurativo per poi elaborare soggetti<br />

astratti di forte impatto visivo, sperimentando la tecnica<br />

del riciclo. L’artista scopre così un nuovo modo di<br />

esprimere i suoi “sfoghi emotivi” mediante materiali<br />

di vario genere quali: gesso, colla per pavimenti, stoffe,<br />

trine, cinture, chiavi ecc …<br />

Dal 1973 ha esposto in numerose mostre in provincia<br />

di Pistoia, Prato, Firenze e in Emilia Romagna. Partecipa<br />

ad iniziative di carattere artistico-sociale: nel 2011<br />

ha collaborato con i ragazzi disabili presso il Centro di<br />

Monteoliveto di Pistoia.<br />

250


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Flavia Mattrel<br />

Studio: piazza del Carmine, 29 - 50124 Firenze - Tel. 055 697210<br />

Cell. 340 7665424 - flavia@ flaviamattrel.com - www.flaviamattrel.com<br />

Petra, tecnica mista, cm. 200x170<br />

Veneta di nascita e svizzera di adozione, normalmente<br />

si divide tra Losanna e Firenze. Pur risentendo<br />

delle origini mitteleuropee, il suo percorso<br />

artistico si snoda tra l’Accademia d’Arte di Firenze,<br />

l’esperienza di viaggi e lavoro nel Nuovo Messico,<br />

Messico, Medioriente, Irlanda, Francia e Stati Uniti.<br />

L’incisione e altre tecniche di grafica le apprende alla<br />

Scuola Internazionale Il Bisonte, diretta da Maria Luigia<br />

Guaita. Suoi lavori si trovano in Francia, a Saint<br />

Remy, negli Stati Uniti, a New York e Los Angeles, in<br />

Giappone, a Tokio, in Italia, a Firenze, presso la chiesa<br />

di San Martino a Mensola, e a Nuoro nella chiesa di<br />

Santa Giuliana a Straulas. Ha partecipato a varie mostre<br />

personali collettive in Italia e all’estero. Tra gli<br />

eventi più recenti si ricordano: realizzazione del “Calendario<br />

Società Italiana dell’Iris 2005” le cui litografie<br />

sono state seguite presso la stamperia d’arte Edigrafica<br />

a Firenze; esposizione annuale di Maussanne<br />

Les Alpilles in Provenza; l’esposizione-concorso della<br />

Società Italiana dell’Iris presso l’Antica Officina Profumo<br />

Farmaceutica di Santa Maria Novella a Firenze;<br />

mostra personale presso la stamperia d’arte Edigrafica;<br />

realizzazione su commissione della litografia artistica<br />

“Cristo” per Villa Gisella (Firenze); personale<br />

presso la chiesa di San Martino a Mensola (Firenze);<br />

personale alle Giubbe Rosse (dicembre 2012).<br />

251


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Flavia Mattrel<br />

La montagna incantata (particolare), tecnica mista, cm. 185x120<br />

“Oggi la pittura come la scultura e la musica, secondo<br />

me, devono cercare di rappresentare con intensità il<br />

momento storico che stiamo vivendo e tentare di spiegarlo.<br />

Questo significa sentire il desiderio di provare<br />

stupore, rivendicare onestà, sfrondare gli orpelli, ritornare<br />

alla natura, usare l’intelligenza e quanto ci offre<br />

l’esperienza del proprio cammino. Il materiale che uso,<br />

vale a dire la tavola di legno con sovrapposizione di<br />

brandelli di fogli aderiti e compressi con vari strati di<br />

ammanitura, è quindi volutamente ruvido, in attesa di<br />

essere plasmato per evocare emozioni”.<br />

Flavia Mattrel<br />

252


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giulia Meattini<br />

Via Belvedere, 5/2 - Loc. La Corsina - 53031 Casole d’Elsa (SI) - Tel. 347 0804455<br />

giuliameattini@yahoo.it - www.facebook.com/giulia.meattini<br />

Gli amanti, 2011, olio su tela, cm. 60x100<br />

Giulia Meattini nata a Montalcino (Siena) si trasferisce<br />

stabilmente nella Val d’Elsa; interessata<br />

da sempre a qualsiasi forma d’arte frequenta<br />

la Scuola di Teatro Theatrikos di Colle Val<br />

d’Elsa dal 2005 al 2007; si iscrive successivamente a<br />

vari corsi di Patchwork , l’arte di disegnare con le stoffe,<br />

e di disegno.<br />

L’artista senese da autodidatta disegna e dipinge da<br />

sempre esplorando varie tecniche e materiali e dal<br />

2008 fa parte degli allievi del maestro di pittura Renzo<br />

Regoli (Siena).<br />

Tiene molte mostre personali (“Orizzonti” Biblioteca<br />

Comunale di Monteriggioni, “Mostre a Palazzo” Comune<br />

di Casole d’Elsa, “Cristal Casa per Ferie” Colle<br />

Val d’Elsa, ecc.) e collettive (“I Ritratti delle Pietre di<br />

Maurizio Elviretti” curata da B. Ciani, ecc.) ed a numerosi<br />

concorsi di pittura. (S. Ansano a Dofana, ecc.).<br />

Agli esordi l’artista studia il paesaggio, toscano e<br />

non, producendo opere iper-realiste in cui la presenza<br />

della figura umana è pressoché assente mentre imperversa<br />

una natura bella e sconfinata dove l’occhio si<br />

perde verso l’orizzonte e nelle quali si nota una visione<br />

estatica della vita e dei suoi significati.<br />

Seguendo la sua crescita personale, le opere si modificano<br />

si trasformano.<br />

L’artista indaga nuove tecniche miste, materiali che si<br />

fondono con la tela, come i giornali, parole strappate<br />

da fogli di carta, parole dipinte che si fondono con<br />

l’opera stessa, stralci delle sue poesie personali che<br />

rafforzano il concetto e il significato che con i suoi<br />

quadri vuole trasmettere allo spettatore. In un susseguirsi<br />

di messaggi sull’esistenza e i suoi aspetti più<br />

reconditi, in una continua ricerca di se stessi negli altri,<br />

come se fossimo tutti degli attori che fanno parte<br />

di “questa grande commedia che è la nostra vita”.<br />

253


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Miranda Mei<br />

Via Don Lorenzo Perosi, 26 - 50127 Firenze<br />

Tel. 055 4368598 - Cell. 339 2521039 - mirandamei@alice.it<br />

Curiosità, 2012, acrilico su tela, diametro cm. 80<br />

Miranda Menicucci Ascani Mei nasce a Pisa ,<br />

città nella quale da ragazza condivide il clima<br />

dell’avanguardia pittorica concettuale,<br />

sperimentando le varie tecniche pittoriche con il maestro<br />

G. Viviani. Nel 1970 e successivamente nel 1974<br />

si stabilisce a Parigi e nel 1980 a Brussels, dove vive<br />

esperienze lavorative come Art Director, ma si occupa<br />

soprattutto di studiare la pittura nei più importanti<br />

musei e circoli cittadini. Rientrata nel 1985 a Firenze,<br />

rinuncia all’ attività professionale per dedicarsi solo<br />

alla ricerca artistica in oreficeria artigiana. Artista<br />

dell’Antica Compagnia del Paiolo, ha esposto nel Museo<br />

del Principato di Monaco e nel Museo Reale di<br />

Abu Dhabi. Ha partecipato e partecipa a varie mostre<br />

in Italia (Firenze, Roma, Milano) e all’estero (Parigi,<br />

Brusseles, Monaco, Madrid). Attualmente Mei è Presidente<br />

dell’Associazione Culturale Firenze Arte. La<br />

passione, la sperimentazione ed il desiderio di vivere<br />

in sintonia con ciò “che sta intorno” sono il principio<br />

sul quale fonda l’arte integrata espressionista astratta,<br />

che fa di emozioni e spazio un tutt’uno. Il lavoro<br />

sulla percezione dei colori e dei volumi legati al linguaggio<br />

espressivo astratto, il suo vissuto, la ricerca<br />

attraverso il colore e la materia sfociano nell’armonica<br />

realizzazione delle sue opere.<br />

254


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Miranda Mei<br />

Riflessioni su di un’artista: Miranda Mei<br />

Ho sempre avuto una particolare predilezione per gli<br />

artisti che si evolvono, artisti che rifiutano una staticità<br />

stilistica nel tempo, artisti che “cercano” sempre. Miranda<br />

Mei è, a mio giudizio, quasi un prototipo di questo<br />

genere di artisti, innovatori e precursori, che poi<br />

sono quelli che hanno fatto la storia dell’arte. Miranda<br />

Mei inizia come allieva di maestri fiorentini del Novecento,<br />

figurativi moderni, grandi al loro tempo. Loro<br />

creano le basi, i fondamenti essenziali perché l’artista<br />

Mei possa creare poi in perfetta autonomia: è fondamentale<br />

partire da una conoscenza approfondita, sia<br />

tecnica che stilistica. Prima mettere le ali per poi poter<br />

volare. Questa solida preparazione è stata e sarà sempre<br />

importante per Miranda Mei, che quando, ad ali<br />

sviluppate, ha iniziato il suo volo, ha potuto farlo con<br />

certezze e concretezze. Le tematiche della Mei hanno<br />

un graduale sviluppo crescente nel tempo, il figurativo,<br />

anche se di accesa modernità, comincia a starle stretto