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2013


2013<br />

A cura di<br />

Giulia Ballerini<br />

Maria Grazia Barbarito<br />

Giuse Benignetti<br />

Adele Brandaglia<br />

Cristina Bruni<br />

Lucia Bruni<br />

Elena Capone<br />

Roberta Fiorini<br />

Patrizia Landi<br />

Samanta Monco<br />

Veronica Mura<br />

Alice Pistolesi<br />

Daniela Pronestì<br />

Silvia Ranzi<br />

Sonia Salsi


COLLANA<br />

Artisti in Toscana<br />

2<br />

Diretta da<br />

FABRIZIO BORGHINI<br />

Con il contributo di<br />

Villa<br />

Gisella<br />

FIRENZE<br />

Il volume è stato realizzato da<br />

Iª edizione marzo 2013<br />

ISBN 978-88-6039-280-0<br />

Tutti i diritti riservati<br />

© Copyright Associazione Toscana Cultura<br />

e Masso delle Fate Edizioni<br />

Masso delle Fate Edizioni<br />

Via Cavalcanti, 9 - 50058 Signa (FI)<br />

www.massodellefate.it


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Scrivo questa nota introduttiva in qualità di direttore della collana Artisti<br />

in Toscana pur ritenendomi un intruso in una pubblicazione nata da un<br />

progetto editoriale esclusivamente al femminile.<br />

Infatti, le pagine che il lettore sta per sfogliare sono il frutto di un lavoro<br />

svolto da ben quindici critiche e storiche dell’arte ciascuna delle quali ha selezionato<br />

un certo numero di artiste attualmente attive in Toscana curando, per ognuna<br />

di esse, le singole schede biografiche e critiche e l’inserimento nel volume.<br />

Da questa imponente ricerca è emerso un quadro significativo delle presenze<br />

artistiche al femminile nella nostra regione all’inizio del secondo decennio<br />

del terzo millennio, un lavoro decisamente importante perché consente a un<br />

consistente numero di persone, dagli appassionati d’arte agli operatori del settore<br />

(critici, galleristi, mercanti d’arte, collezionisti, assessori alla cultura e<br />

quant’altri) di avere a disposizione uno strumento la cui consultazione permetterà<br />

di conoscere anche nuove realtà artistiche con le quali stabilire contatti ed<br />

intessere proficui rapporti professionali.<br />

Concludo ringraziando sia le curatrici del volume, per l’attento e scrupoloso<br />

lavoro svolto, sia le oltre trecento artiste, che hanno onorato la pubblicazione<br />

con la loro presenza, per aver creduto in questa proposta editoriale mettendo<br />

a disposizione delle curatrici i materiali necessari affinché il volume risultasse<br />

così ricco di contenuti come si presenta al lettore che sta per consultarlo.<br />

Fabrizio Borghini


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tiziana Acomanni<br />

Via G. Banti, 8 - 50139 Firenze - Cell. 339 8315374<br />

aco.titti@inwind.it<br />

Scenografia, tecnica mista e grafica multimediale Acomanni<br />

Scenografia, tecnica mista e grafica multimediale Acomanni1<br />

Nasce a Firenze nel 1954, diplomata al Liceo<br />

Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Firenze.<br />

Docente di disegno, tecniche pittoriche<br />

antiche e nuove e musica in pittura ha insegnato Arte-<br />

Terapia a ragazzi autistici e caratteriali e svolto lezioni<br />

al Meyer, ha partecipato alla formazione per esami<br />

all’Accademia di Belle Arti ed all’Accademia Arte di<br />

Fiesole; ha collaborato per i Q1, Q2, Q3 e Q5 del Comune<br />

di Firenze, per l’Airone, per gli operatori e i pazienti<br />

del Villino100 Stelle e per la Tinaia in San Salvi<br />

in Firenze, per le Coop di Firenze. Ha collaborato con il<br />

Comune e la Provincia di Firenze, con il Comune di<br />

Campi Bisenzio, con l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario<br />

di Montelupo, con l’Ass.ne Arte e Cultura Studio<br />

Giambo, con l’Ass.ne Artistica Emilarte, con l’Ass.ne<br />

Artistica e Culturale Eventi, con l’Ass.ne Artistica<br />

Idee.ad Arte, con l’Accademia Kipling per la formazione<br />

artistica degli animatori. Ha collaborato come scenografa<br />

per l’Accademia Teatrale di Firenze, per i Teatri<br />

Mayakovskj con la regia di Salvianti, con la regia di<br />

Pietro Bartolini ai teatri La Pergola, Le Laudi, Verdi,<br />

Teatro13; con la compagnia Opus Ballet all’Obihall.<br />

Progetto Cavallo e Drago con G.Scabia, Vice Presidente<br />

dell’Ass.ne AIA per l’Italia; Art Director per l’Hotel<br />

Raffaello Firenze. Ha scritto Dipingere In Musica nuove<br />

idee per l’apprendimento pittorico ed ha illustrato<br />

Il Nuovo Emulo Di Bosco di Raul Cremona entrambi<br />

per la Florence Art Edizioni Fi. Ha inventato il metodo<br />

Pittura in Musica: esercizi per arrivare a percepire la<br />

pittura in modo creativo e ad esprimersi liberamente<br />

conoscendosi meglio. Ha vinto premi e svolto mostre<br />

personali e collettive in Italia e all’estero: Francia,<br />

Spagna, Portogallo, Norvegia, Cile, Germania; le sue<br />

opere sono presenti in collezioni private e pubbliche.<br />

Vive e lavora a Firenze.<br />

5


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tiziana Acomanni<br />

T. Acomanni, tecnica mista su tela<br />

T. Acomanni 2, tecnica mista su carta e multimediale<br />

6


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tiziana Acomanni<br />

T. Acomanni1, tecnica mista e aerografo su tela<br />

7


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sandra Ajello<br />

Via Antonio Stoppani, 12 - 50131 Firenze<br />

Tel. 055 579156 - Cell. 3406819231 - sandraajello@yahoo.it<br />

Federica, 1996, terracotta, cm. h 29 Maternità, 2003, terracotta, altezza cm. 30<br />

Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle<br />

Arti di Firenze, è stata titolare di una cattedra<br />

di Discipline Plastiche, suddividendo la sua<br />

carriera lavorativa fra il Liceo Artistico e l’Istituto<br />

d’Arte della stessa città. Ha costantemente arricchito<br />

la sua esperienza di insegnante attraverso la continua<br />

ricerca di forme espressive diverse, realizzando opere<br />

che hanno richiesto un’integrazione di discipline<br />

come la scultura, la pittura e il mosaico. Ha sperimentato<br />

inoltre la progettazione e la realizzazione di elementi<br />

decorativi per l’arredamento che ha presentato<br />

in diverse mostre.<br />

8


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Helena Amaral<br />

Rua do Campo Alegre 134-5°, 4150-168 Porto (Portugal)<br />

El corte inglés<br />

“ La sua arte è tenera, dolce come il suo modo di<br />

esprimere emozioni attraverso i fiori,fiori che<br />

sono espressione della gioia di vivere che impregna<br />

questa artista unica e inimitabile, un’artista<br />

che è divenuta ambasciatrice dell’arte e della cultura<br />

nel mondo intero”.<br />

Salon art-shopping<br />

“Helena Amaral cattura visioni di delizie terrene nei<br />

suoi stupefacenti dipinti floreali che irradiano luce,<br />

colore e composizione superlativi. La sua risplendente<br />

interpretazione di scene ispirate alla natura con<br />

vibranti luci baciate dal sole trasporta l’osservatore in<br />

un luogo idilliaco attraverso la sua vivida tavolozza, la<br />

sua conturbante composizione e la sua irradiante<br />

energia. La sua virtuosa opera floreale è senza tempo,<br />

nel suo stile impressionista, donante bellezza e concetti<br />

che stimolano il pensiero del fortunato osservatore,<br />

celebrando le gioie della natura e rendendo immortale<br />

la permanenza del nostro mondo naturale”.<br />

Rivista Art Acquisitor<br />

“La portoghese Helena Amaral, che fa fiorire i sogni...”<br />

Alfonso Confalone<br />

9


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Carla Arfaioli<br />

Cell. 339 1000965 - Tel. 055 222054<br />

carlarf@alice.it<br />

Gerani, 2008, olio su tavola, cm. 59x73<br />

Nasce a S. Vivaldo nel comune di Montaione<br />

(FI) l’8 maggio del 1951 e risiede a Firenze,<br />

dove lavora. Inizia a dipingere a partire dagli<br />

anni Novanta seguendo un percorso di apprendimento<br />

delle tecniche pittoriche con l’insegnamento di<br />

Shuko Matsuzawa e Maria Teresa Biffi Gentili, con le<br />

quali continua ad approfondire vecchie e nuove tematiche.<br />

Fin dall’inizio si è dedicata all’acquerello e alla<br />

pittura ad olio, tecniche che permettono di rappresentare<br />

meglio i temi della natura, scoprendone la bellezza,<br />

le forme ed i colori. Questa passione è proseguita<br />

fino ad oggi, preferendo ad altri stili pittorici, il disegno<br />

e la pittura dal vero o la rappresentazione da foto,<br />

sempre realizzate in prima persona. In questi anni l’attenzione<br />

e lo studio, partendo dai fiori si sono estesi al<br />

paesaggio, dipingendo luoghi familiari dove il contatto<br />

con la natura era più vivo, e utilizzando l’acquerello<br />

come strumento di osservazione e annotazione durante<br />

i viaggi e le vacanze. Ha partecipato a stage in<br />

Francia e a Venezia. Negli ultimi tempi, avendo maturato<br />

un interesse per la figura umana, ha iniziato a<br />

frequentare la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze.<br />

10


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Arquint<br />

www.arquint.it<br />

arquint.terrecotte@yahoo.it<br />

Storie di Giona (part.), 2009, formelle in terracotta, cm. 22x15x3 (opera intera cm. 22x99x33)<br />

È<br />

nata a Firenze nel 1955. Da alcuni anni si dedica<br />

alla modellazione di terrecotte,inizialmente in<br />

forma di bassorilievi e, più recentemente, di pezzi<br />

a tutto tondo. Ha frequentato la bottega dello scultore<br />

Claudio Nicoli, dal quale ha appreso le tecniche e<br />

la passione per la scultura. Ha iniziato ad esporre nel<br />

2007, partecipando ad una collettiva del Circolo “Il<br />

Tondo” di Sesto Fiorentino. Nel 2010 ha esposto in<br />

personale nell’ambito della rassegna “Le stanze comunicanti”<br />

alla ex Fornace Pasquinucci di Capraia<br />

Fiorentina.<br />

11


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lidia Atzori<br />

www.lidiaatzori.wix.com/virtual-gallery<br />

1904, 2013, grafica digitale, cm. 50x70<br />

Danzatrice, 2000, acquerello e matita su carta, cm. 30x21<br />

Nata a Milano, vive attualmente a Sesto Fiorentino<br />

(FI). La sua predisposizione all’arte e<br />

alla manualità si manifesta fin dai primi anni<br />

di vita. Trasferitasi con la sua famiglia, all’età di otto<br />

anni, a Firenze, completa gli studi superiori perfezionando<br />

la capacità grafica ed apprendendo le varie<br />

tecniche pittoriche, spaziando così dalla pittura ad<br />

olio alla tecnica degli acquarelli, da quella acrilica<br />

alla progettazione e decorazione tessuti. Ha offerto<br />

la propria collaborazione anche nel campo dell’alta<br />

moda. Esperta anche in grafica computerizzata, realizza<br />

opere digitali di grande effetto cromatico e stilistico.<br />

Negli anni Novanta inizia ad esporre i suoi<br />

quadri sia partecipando a mostre collettive che personali.<br />

Da un’iniziale pittura che si è realizzata attraverso<br />

la ricerca e lo studio del colore e dell’immagine,<br />

oggi le sue opere riflettono un ideale interiore e<br />

stilistico dell’arte, che volge lo sguardo ad una propria<br />

perfezione di bellezza e ne riscopre i multiformi<br />

significati, rappresentando il mondo con gli occhi della<br />

propria anima. Artista poliedrica, ha ricevuto vari<br />

riconoscimenti anche in campo letterario. Da ricordare<br />

il “Premio Letterario Leonardo - 1990” -Presidente<br />

di giuria, lo scrittore Mario Luzi-, nel quale Lidia Atzori<br />

si classificò nella rosa dei primi finalisti. I suoi scritti<br />

sono inseriti in antologie letterarie, tra le quali ricordiamo:<br />

“Poeti contemporanei e non - Antologia di<br />

poesia civile - Edizioni Agemina”, distribuito da Libri-<br />

Co in tutte le librerie d’Italia.<br />

12


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lidia Atzori<br />

Il porto, 2012, tecnica acrilico su tavola, cm. 60x 60<br />

“Il simbolismo che vediamo in Lidia Atzori, è un sogno<br />

che supera la realtà nella sua definizione e nella<br />

sua concretezza: è un sogno più concreto della realtà<br />

stessa, in una dimensione che ci fa scoprire sogni più<br />

vivi e più nitidi attraverso una potenza cromatica<br />

esplosiva”.<br />

Alfonso Confalone<br />

“Nell’arte di Lidia Atzori, si vive una ventata di innovazione,<br />

che porta finalmente Firenze a vivere una<br />

nuova modernità artistica, in un cambio genrazionale<br />

che offre nuova linfa e vitalità. Artista materica che<br />

attraverso le sue cromie riflette la modernità in cocetti<br />

di astrattismo legati al figurativo, creando immagini<br />

in movimento”.<br />

Jacqueline Monica Magi​<br />

“Lidia Atzori ha una pittura lussureggiante, molto materica.<br />

Ha la grande capacità di accostare il colore<br />

puro alla tela: capacità che era dei grandi maestri rinascimentali,<br />

quindi da buona fiorentina ha ereditato<br />

questa bravura. Artista molto materica, intereviene<br />

sulle tele anche apportando materiali; è una pittrice<br />

favolosa. I suoi quadri hanno un sapore straordinario<br />

di favole, esotiche per le cromie che sprigiona. È una<br />

pittrice di anima.”<br />

Daniele Menicucci<br />

13


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Audibert Beltramo<br />

andre.audibert0553@orange.fr<br />

www.galleriamentana.it<br />

Cavale Noire, scultura in pietra, cm. h 50<br />

Figlia e nipote di immigrati piemontesi e ponzesi,<br />

Angela Audibert Beltramo è nata in Francia a<br />

Carces, un affascinante villaggio della Costa Azzurra.<br />

Il suo amore per l’arte e per la musica nasce fin<br />

dalla prima infanzia aiutata dai genitori che gestiscono<br />

una sala di danza, teatro e concerti. Nonostante il<br />

desiderio di approfondire gli studi d’arte la famiglia la<br />

indirizza verso studi commerciali ma questo non basta<br />

a fermare la sua ricerca artistica e il suo interesse per<br />

lo studio delle linee, del chiaroscuro, dei colori ma<br />

anche delle forme e dei rilievi. Realizza disegni a pastelli,<br />

dipinti ad olio, acquerelli, ma è sempre più attratta<br />

dalla materia e già ad undici anni crea il suo<br />

primo bozzetto in argilla cruda sradicata dalla terra<br />

stessa. È la terra di Provenza, rocciosa e arida, che<br />

diventa fertile nella sua immaginazione. A vent’anni<br />

l’interesse per la scultura diventa sempre più marcato<br />

e la scoperta dell’opera della scultrice Camille Claudel<br />

la spinge ad una scelta. Guidata da questo entusiasmo,<br />

nel 1996, si iscrive ai corsi di scultura tenuti<br />

da Richard Blancquart che le insegna le tecniche realizzative<br />

e la spinge ad allestire la sua prima mostra<br />

nell’anno 2000. Dopo questa esperienza decide di<br />

fare da sola e nel 2002 apre uno studio sulle colline di<br />

Barajolle a Carces. La sete di scoperta non la lascia<br />

mai e la sua ricerca la conduce a riscoprire i codici<br />

espressivi dei popoli primitivi d’Africa e delle culture<br />

tribali. In Italia, a Firenze, ha esposto più volte in mostre<br />

personali e collettive alla Galleria Mentana entrando<br />

a far parte del gruppo di artiste storiche della<br />

Galleria.<br />

“Nelle sculture di Angela Audibert Beltramo si ritrovano<br />

i tratti marcati di ancestrali significati totemici,<br />

scolpiti e levigati nella dura pietra, che parlano del<br />

tempo, dell’uomo e della natura. Si rintraccia un frammischiamento<br />

narrativo di grande efficacia comunicativa,<br />

che ci fa cogliere la tensione fra materialità e<br />

sentimento di religiosità. L’artista, indagando nei misteri<br />

dell’animo umano, trova le emozioni, che la guidano<br />

nelle sue realizzazioni e che presentano sempre<br />

forti caratterizzazioni simboliche, dove emerge il suo<br />

amore per le culture di paesi lontani”.<br />

Federica Murgia<br />

14


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Bacarelli<br />

www.patriziabacarelli.it<br />

info@patriziabacarelli.it<br />

Diosperi, olio, cm. 35x25<br />

Nata a Firenze nel 1953. I suoi primi approcci<br />

con la pittura risalgono agli anni degli studi<br />

giovanili su sollecitazione del fratello gemello<br />

Massimo, pittore destinato ad imporsi in Germania e,<br />

nonostante gli impegni familiari e lavorativi, continua<br />

sempre a dipingere e ad approfondire la studio della<br />

storia dell’arte. Inizia ad esporre nel 1995 dando continuità<br />

alla frequentazione dell’ambiente artistico<br />

partecipando a rassegne e premi a Lastra a Signa, Firenze,<br />

Rignano sull’Arno, Prato, Roma, Pontassieve,<br />

Pontedera. In particolare, ottengono un ottimo riscontro<br />

le personali tenute nella sala consiliare del Comune<br />

di Rignano nel 1998, quella al Palazzo Datini di<br />

Prato nel 2000, quella all’associazione “Fate” di Firenze<br />

nel 2002 e quella del 2010 nella Biblioteca Comunale<br />

di Pontassieve. Fra i riconoscimenti ricevuti,<br />

da menzionare il primo premio- rappresentanza al<br />

Albero diospero, olio su comp., cm. 24x32<br />

“Città di Lastra a Signa” (1995), il settimo premio al<br />

concorso “Una fontana per la piazza” (1998), il terzo<br />

premio alla XXV edizione del “Premio Italia per le arti<br />

visive” (2010) a Capraia Fiorentina e il primo premio a<br />

Certaldo. Attualmente vive sulle colline di Rignano<br />

sull’Arno dove realizza, nel verde e nel silenzio, le sue<br />

opere che presentano temi ricorrenti come quello del<br />

paesaggio toscano, ricco di colori anche se venato da<br />

una crepuscolare malinconia, le nature morte, le marine<br />

e il suo contesto familiare al quale ha dedicato<br />

una serie di ritratti dei figli. Parallelamente si dedica<br />

anche alla lavorazione artistica del legno in stile fiorentino.<br />

15


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Bacarelli<br />

Rami di diospero, olio su tela, cm. 40x50<br />

“Del suo impegnativo viaggio interiore ed artistico<br />

sono testimonianza i suoi colori, i suoi orizzonti aperti<br />

come finestre sulla nostra campagna o sull’energia<br />

del mare, i fiori, gli alberi, nei quali spesso inserisce i<br />

ritratti delle persone a lei più care, meticolosamente<br />

strutturati assecondando una tecnica pittorica esigente<br />

ed una straordinaria sensibilità ai riverberi di<br />

luci ed ombre: con voce suadente riesce a stabilire<br />

una speciale armonia tra fisicità dell’immagine e spiritualità<br />

della ricerca.”<br />

Roberta Fiorini<br />

16


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Rossella Baldecchi<br />

Via Francesco Camici, 29 - 51100 Pistoia - Studio: Via Guerrazzi, 10/12 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 904113 - Cell. 320 1791905 - rossella.baldecchi@virgilio.it - www.rossellabaldecchi.com<br />

Sono sola, 2012, olio su tela, cm. 60x60<br />

Rossella Baldecchi, artista pistoiese diplomata<br />

all’Accademia di Belle Arti di Firenze, opera nel<br />

campo della pittura e della stampa d’arte da<br />

oltre 30 anni, esponendo in Italia e all’estero dove ha<br />

ricevuto numerosi premi e segnalazioni. Nel 2007, a<br />

cura di Siliano Simoncini e Maurizio Tuci e presentata<br />

da Eugenio Giani, espone nel Palagio di Parte Guelfa<br />

di Firenze la mostra “Parole dipinte”. L’evento, diventato<br />

itinerante, arriva nel 2008 a Lucca a Villa Bottini<br />

ed a Pescia nel Museo del Palazzo del Podestà. Nel<br />

2009, con nuove opere la mostra è ospitata nel museo<br />

Marino Marini a cura del Comune di Pistoia. Sempre<br />

nel 2009 vince il Premio Nazionale “Sergio Agosti” a<br />

Santhià e Carlo Franza le cura una personale di incisione<br />

a Firenze. Nel 2010 è presente con una personale<br />

di pittura e incisione in Germania a Reutlinger, a<br />

cura di Thomas Becker.<br />

Nel 2011 presenta “Haiku di primavera”, due personali<br />

a Pistoia e Lucca che hanno ricevuto l’illustre Patrocinio<br />

dell’Ambasciata del Giappone a Roma. Nel<br />

2011-2012 partecipa ad esposizioni in Giappone,<br />

Cina, Spagna, Polonia, Corea, Venezuela e Stati Uniti.<br />

Nel 2012 vince il 1° premio di pittura nella città di<br />

Ferrara. Dal 23 febbraio al 15 marzo 2013 a cura del<br />

Comune di Montemurlo presenta”Sogni al femminile”,<br />

nella galleria comunale Sala Banti. Altro importante<br />

evento del 2013 riguarda la realizzazione di un<br />

opera per la Biblioteca San Giorgio di Pistoia che sarà<br />

collocata in maniera definitiva nella sala della letteratura,<br />

intitolata a Gianna Manzini. L’opera, dal titolo “Il<br />

cielo addosso”, ispirata da un romanzo della Manzini,<br />

sarà presentata al pubblico con una mostra in tema<br />

nelle vetrine e nella sala espositiva della biblioteca<br />

sabato 9 marzo 2013.<br />

17


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Grazia Bambi<br />

Cell. 339 3969803<br />

bambi.mariagrazia@gmail.com<br />

Spirale, tecnica mista, cm. 72x51<br />

Maria Grazia Bambi nasce a Firenze, dove vive<br />

e realizza con grande passione le sue opere<br />

di tecnica mista su cartoncino. Di lei scrive<br />

Daniele Menicucci: “Artista onirica, paga al lettore<br />

una sua visione personalissima di fatti di vita, pensieri<br />

e visioni. Parla con il cuore e con la mente. La sua<br />

comunicazione è spontanea e profonda allo stesso<br />

tempo, il segno privilegiato alla forma ricorda certi<br />

stilemi tipici del gotico cortese, l’accuratezza pittorica<br />

è esemplare. Pittrice di miracoli, ingenuità, bellezza,<br />

candore e poesia. Simbolista concettuale, l’artista è<br />

fuori da ogni canone preesistente. Una ricerca armonica<br />

e spirituale perfettamente contenuta in un equilibrio<br />

geometrico assoluto”.<br />

La critica di Silvia Ranzi: “Evidenzia registri espressivi<br />

che hanno nella liberazione del fantastico il loro denominatore<br />

comune. Significativa è l’alternanza tra il<br />

codice geometrico arricchto da fluttuazioni organobiologiche<br />

ed i suggerimenti alla figurazione dai toni<br />

esistenziali. Il tutto coronato da una tecnica mista<br />

preziosa e di sensibile applicazione, dai cromatismi<br />

suadenti”.<br />

18


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Banchelli<br />

Cell. 339 1597049<br />

silviabanchelli@virgilio.it<br />

Tempesta, 2010, gesso, sabbia, corda su legno, cm. 79x20<br />

Incontenibile solitudine, 2010, gesso, corda, colla, su legno, cm. 75x17<br />

Silvia Banchelli nasce a Firenze dove frequenta<br />

l’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana.<br />

Dopo il diploma in Arti Grafiche, frequenta<br />

corsi di restauro e falegnameria, sempre in cerca di<br />

modi per curare, rielaborare, abbellire i vari oggetti<br />

che incontra.<br />

Pittrice, restauratrice, interior designer, artigiana,<br />

ama “giocare” con carta, gesso, cemento, legno, colori,<br />

stoffe, strumenti che le permettono di esprimere<br />

la sua artisticità, che spazia in modi diversi.<br />

I suoi quadri, nati da mille emozioni, si possono “vedere”<br />

anche col tatto, accarezzando, ricercando delicatamente<br />

le varie forme che li compongono.<br />

I vari materiali, gettati, modellati, accarezzati, impastati,<br />

si fondono per dare sfogo a una espressività incontenibile.<br />

I suoi soggetti preferiti sono gli alberi,<br />

che lei definisce: avvolgenti, protettivi, immensi.<br />

Rami sinuosi ondeggiano in mezzo ad un impastato<br />

immaginario di emozioni. I colori dello sfondo alludono<br />

a un affascinante, ineluttabile, inalterabile deserto.<br />

Il grande, vigoroso fusto dell’albero sembra richiamare<br />

l’antica sicurezza, ormai perduta, col quale<br />

padroneggiava lo spazio. I rami spogli si allungano,<br />

cercano, sospirano, desiderando qualcosa che forse è<br />

perduto per sempre. L’intreccio dei rami sembra abbracciare<br />

le nuvole che lo circondano, in cerca di un<br />

illusorio appagamento. Ai piedi dell’albero piccoli arboscelli<br />

come a confortare lo sperduto amico: “Tu sei<br />

molto di più di quello che assilla la tua mente in questi<br />

ultimi giorni, mesi, anni, ore, minuti. Sei molto di più<br />

dell’immagine che hai costruito, di come ti vedi e di<br />

come gli altri ti possono vedere. Ciò che hai realizzato<br />

fino ad oggi non rappresenta tutto ciò che sei capace<br />

di realizzare, ma solo una minima parte”. Non angustiarti,<br />

“non si è mai visto, né udito, sin dai tempi antichi,<br />

di un inverno che si sia trasformato in autunno,<br />

l’inverno si trasforma sempre in primavera”.<br />

19


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sara Bandini<br />

sarinabandini@gmail.com<br />

Lussuria, parte III, 2012, tecnica mista su zinco, cm. 20x20<br />

Sara Bandini nasce il 1 luglio del 1987 a San Miniato.<br />

Cresce a Fucecchio e frequenta il Liceo<br />

Artistico “Virgilio” ad Empoli. Prosegue gli studi<br />

a Firenze all’Accademia delle Belle Arti dove, in<br />

particolare, segue il corso pittura del professor Adriano<br />

Bimbi. Nel 2009, dopo un’esperienza di condivisione<br />

con altri artisti provenienti dall’Accademia, espone<br />

i suoi lavori all’interno della mostra “La roba del<br />

Mugello” - Cose, oggetti, strumenti e altre realtà dipinte<br />

- presso la villa di Cafaggiolo. A quest’esperienza<br />

ne segue, l’anno successivo, un’altra che darà vita<br />

alla mostra “Made in Mugello”. Si laurea nel 2011.<br />

Da due anni vive, lavora e dipinge a Marti. Ha l’occasione<br />

di collaborare a progetti artistici di vario genere<br />

che le permettono di continuare a sviluppare e approfondire<br />

i suoi studi.<br />

20


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisa Barbetti<br />

elisabarbettich@yahoo.it<br />

L’ascolto, 2004, tecnica mista su cartone<br />

Elisa Barbetti nasce a Certaldo il 13 marzo del<br />

1949. Per l’artista il proprio paese natale ha da<br />

sempre rappresentato una fonte di ispirazione e<br />

di serenità, che ha trasmesso nei propri dipinti. La sua<br />

è una formazione da autodidatta, ma che le ha comunque<br />

permesso di dare voce ad un’instintiva cromaticità<br />

ed attitudine a trasferire nelle proprie opere emozioni<br />

e sensazioni spontanee. Il ricorso alla fantasia è<br />

infatti per Elisa una vera e propria necessità, aiutata<br />

poi dalla sua professione di insegnante. Vari sono i<br />

periodi creativi attraversati dall’artista certaldina: da<br />

quello dei burattini in gommapiuma, a personaggi<br />

creati “ad occhio” direttamente con forbici e colla,<br />

alla manipolazione della creta in paesaggi e mascheroni,<br />

alla pittura di madonne e allegorie, fino al periodo<br />

dedicato alle miniature.<br />

21


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia M. Barbieri Felicetti<br />

Abitazione e studio: Via Anna Frank, 31 - 50020 Mercatale in Val di Pesa (FI)<br />

Tel. 055 8218155 - grazia-barbieri@libero.it<br />

Presentazione di Gesù al Tempio, 2012, cm. 50x40<br />

Fiorentina, laureata in Pedagogia all’Università di<br />

Firenze, ha svolto per molti anni attività d’insegnamento.<br />

Pittrice, iconografa, mosaicista, poetessa,<br />

appassionata nella ricerca e nella documentazione<br />

dell’Arte greco-bizantina. Si dedica all’Arte<br />

Sacra. È socia artista nella “Società delle Belle Arti-<br />

Circolo degli Artisti” Casa di Dante- Firenze. Ha pubblicato<br />

due raccolte di poesie: “Acqua d’Arno” presentato<br />

al “Caffè Letterario le Giubbe Rosse” dal prof.<br />

Franco Manescalchi. Firenze 1994. Ed. Nuove Proposte.<br />

“Il giardino delle chimere” Ed. Ibiskos- Empoli.<br />

“Artista stilisticamente personalissima, nelle sue<br />

preziose icone esprime una originale visualizzazione<br />

dei personaggi e delle epoche. Un tocco soggettivo<br />

sia nella scelta dei temi che nella realizzazione di figure<br />

esclusive e diversificate. Grazia M. Barbieri Felicetti,<br />

imprime la propria forza interpretativa nel segno<br />

deciso; ogni possibile armonia di carattere, nell’atteggiamento<br />

delle membra e nei volti. Nella pregnante<br />

coerenza narrativa, tutte le possibili sfumature<br />

dell’arte figurativa. Linguaggio pittorico antico e nuovo<br />

di un’Arte senza tempo”.<br />

Duccia Camiciotti<br />

“Grazia Barbieri, tra le discipline del suo versatile iter<br />

artistico, ha abbracciato ed approfondito la prassi<br />

operativa e l’estetica teologica a fondamento della<br />

22


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia M. Barbieri Felicetti<br />

La Vergine, 2005, cm. 32x45<br />

San Boris e San Gleb, 2006, cm. 40x60<br />

preziosa tecnica delle icone. Da anni l’artista fiorentina<br />

realizza con dedizione e studio dipinti su tavola,<br />

secondo i dettami della Scuola Greco-Bizantina, nella<br />

sequela a prototipi religiosi che interpretano soggetti<br />

mariani e cristologici, figure di santi, scene e personaggi<br />

tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento. Grazie<br />

all’impasto di pigmenti naturali, vegetali o minerali<br />

con tuorlo d’uovo a legante ed il ricorso a sapienti dorature<br />

si assiste alla delineazione di raffigurazioni religiose<br />

intrise di quel simbolismo cromatico senza<br />

tempo che riflette i contenuti dottrinari delle Sacre<br />

Scritture. L’intento creativo ed ascetico è instillare<br />

quell’intelligenza contemplativa che fa dell’icona una<br />

finestra aperta sull’invisibile ed un “tempio” delle verità<br />

di fede. Grazia Barbieri questo compito lo assolve<br />

con diligenza e ricercatezza sulla base di un disegno<br />

fluido dal pittoricismo morbido e ci offre attraverso le<br />

sue opere un viaggio spirituale nei modelli iconografici<br />

scelti per rivisitarli secondo un’eleganza calligrafica<br />

ellenizzante di estrema liricità. Allo scopo di evidenziare<br />

le teofanie dipinte nell’incavo denominato<br />

“arca”, l’artista si avvale di rifiniture ornamentali di<br />

stucchi a bassorilievo nella modalità “Pastiglia” che<br />

incorniciano o impreziosiscono le fisionomie dei volti<br />

nella dinamica lumeggiata e trascendente dello<br />

sguardo. Consapevole della funzione dell’icona quale<br />

segno teologico, liturgico e sacramentale, Grazia Barbieri<br />

non rinuncia a conferire un‘impronta personale e<br />

industriosa a quest’attività artistica che nell’unicità<br />

del suo genere rappresenta un colto medium evangelizzatore”.<br />

Silvia Ranzi<br />

23


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Valentina Barbieri<br />

Via Lamporecchiana, 229 - 50059 Vinci (FI)<br />

Cell. 334 1741186 - vale.barb89@gmail.com<br />

Allegoria dell’Italia: Pietà, 2012, tecnica mista su tela (acrilico e collage), cm. 90x100<br />

Nasce il 18 novembre del 1989 ad Empoli, in<br />

provincia di Firenze. Fin da bambina dimostra<br />

una predilezione per il disegno ed è di<br />

conseguenza che si iscrive al “Liceo Artistico Virgilio”<br />

di Empoli, diplomandosi nel 2008. Continua con<br />

gli studi artistici frequentando per tre anni l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze, con indirizzo pittura. Nel<br />

2010, con il gruppo Potlak, formato con alcune compagne<br />

di corso per l’occasione, partecipa ad una<br />

mostra presso il Tribunale di Pistoia, con la supervisione<br />

dell’artista Nevio Di Marco. Nel 2011 espone<br />

un’opera in una mostra collettiva con la sua classe<br />

di pittura, al Bobolino di Firenze. Nel gennaio del<br />

2012 partecipa ad una collettiva a Milano, in occasione<br />

di un evento organizzato da le Voice shoes,<br />

presso lo Showroom 055, assieme agli artisti Ludmilla<br />

Radchenko e Aleandro Roncarà. Nel giugno<br />

2012 partecipa alla “Festa dell’Infiorata” di Cerreto<br />

Guidi, con il tema “l’Apocalisse”, realizzando assieme<br />

ad altre tre giovani artiste, un’opera a terra, con<br />

segatura colorata e fiori, della grandezza di 2x4m.<br />

Nell’ottobre del 2012 esegue un’opera murale e decora<br />

delle vetrate presso le Pubbliche Assistenze<br />

Riunite di Empoli. Ad oggi continua a coltivare la<br />

passione per la pittura nella sua casa tra le campagne<br />

di Vinci (FI).<br />

“La sua pittura è un gioco di forme e colori in cui l’artista<br />

raffigura soggetti immersi in un alone di ambiguità,<br />

che divertono, affascinano e offrono mistero”<br />

(Cristina Bruni).<br />

L’opera (“Allegoria dell’Italia: Pietà”) è nata “ispirandomi<br />

alla Pietà del Carracci, infatti si può notare che<br />

la posizione della mia Italia è molto simile alla posa<br />

del Cristo; un’Italia in agonia, sorretta dalla falsità<br />

della classe politica che ci governa (il giullare mascherato<br />

che la sorregge con mano artigliata), dalla<br />

dipendenza totale dai soldi (lo sfondo) che oramai<br />

sono il fine di ogni azione ed interesse”.<br />

24


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristina Bazolli<br />

cri.baz@fastwebnet.it - www.equilibriarte.net/cristinabazolli<br />

www.premioceleste.it/CristinaBazolli - www.facebook.com/cristina.bazolli<br />

Guardiani notturni, 2009, tecnica mista, cm. 40x30<br />

Sono nata a Poggio Rusco, in provincia di Mantova,<br />

nel 1957. Ho cominciato a dipingere giovanissima,<br />

sotto la guida del pittore ostigliese<br />

Dante Spelta. In seguito ho avuto la fortuna di frequentare<br />

lo studio di un maestro del surrealismo italiano,<br />

Lanfranco Frigeri, che considero il mio mentore.<br />

Ho intrapreso gli studi classici e mi sono laureata in<br />

Filosofia a Bologna. Dopo la laurea, mi sono trasferita<br />

a Brescia, dove, pur avendo poco tempo per dipingere,<br />

ho continuato a studiare, esercitandomi nella figura<br />

sotto la guida del maestro Schinetti. Nel 2000, mi<br />

sono trasferita a Firenze, nel quartiere di Santo Spirito,<br />

dove, appassionatami al lavoro degli artigiani che<br />

vi tengono bottega, ho continuato la mia ricerca, imparando<br />

l’arte della doratura, della miniatura e le tecniche<br />

pittoriche del Quattrocento toscano. Dipingo<br />

con la tempera all’uovo, su tavola, tela, cartapecora o<br />

carta, “illuminando” alcuni dipinti con foglia d’oro<br />

zecchino e mi occupo anche della decorazione e doratura<br />

delle cornici. Ritenendomi più artigiana che artista,<br />

ho esposto le mie opere per tre anni (dal 2003 al<br />

2005) nelle manifestazioni dell’associazione “La Fierucola”,<br />

in piazza S. Spirito e in piazza SS. Annunziata.<br />

Mi sono dedicata anche all’illustrazione per l’infanzia,<br />

dipingendo, nel 2007, le tavole di un libro di fiabe<br />

per la casa editrice Fatatrac. Divido il mio tempo tra la<br />

filosofia - che insegno al liceo “Dante”- e la pittura.<br />

Mi piace la commistione tra la pittura, la filosofia, la<br />

poesia e la musica: amo illustrare testi di canzoni o<br />

poesie e tradurre la filosofia in immagini. Ho esposto<br />

in personali e collettive a Firenze, Roma, Ferrara, Reggio<br />

Emilia, Brescia, Livorno, Montecatini.<br />

25


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Maria Bedini<br />

Tel. 338 1277878<br />

annamaria.bedini@unifi.it<br />

Anna Maria Bedini nasce a Buenos Aires (Argentina),<br />

dove trascorre l’infanzia. Si diploma<br />

all’Istituto d’Arte di Ancona nel 1974 e frequenta<br />

la Scuola Libera di Nudo presso l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze. Attualmente opera a Firenze e<br />

fa parte del gruppo artistico fiorentino “Casa di Dante”.<br />

Dall’ottobre 2012 al febbraio 2013 espone un<br />

elaborato a china presso la mostra “Wassily Kandinsky<br />

- dalla Russia all’Europa” al Palazzo Blu di Pisa.<br />

“Il percorso artistico di Anna Maria Bedini conosce<br />

trent’anni di assidua ed appassionata attività che privilegia<br />

la pittura quale medium tecnico congeniale ad<br />

esprimere un ricercato credo estetico: elaborare, sulla<br />

base di valori materici e tonali, un’originale ottica percettiva<br />

del reale che cattura effetti cinetici e cromatici<br />

nel caleidoscopio delle forme. Le tele di grande formato<br />

mettono in opera una figurazione astraente dalla<br />

sintassi compositiva studiata che si ispira ai dati fenomenici<br />

per restituirli trasfigurati o ingranditi nella rilevazione<br />

oggettivata di linee e volumi sotto l’azione<br />

epifanica del colore-luce, nella dinamica allusivo-semantica<br />

delle trame chiaroscurali nel gioco flessibile<br />

delle ombre. Il titolo “suggestioni” rende ragione di<br />

quello “straniamento” visivo-emozionale di ascendenza<br />

gestaltica che è alla base del processo creativo in<br />

cui l’artista si riconosce per selezionare inedite angolazioni<br />

dell’esistente nell’indagine strutturale di equilibri<br />

interni ed esterni, favorendo l’empatica rilettura<br />

del fruitore secondo la libera polisemia ludico-analogica<br />

delle immagini. Si assiste ora all’interpretazione di<br />

texture contemplative di ispirazione naturalistico-ambientale,<br />

ora ad una sorta di rivelazione metafisica del<br />

dettaglio di natura oggettuale o corporea in cui si<br />

esplicita la capacità singolare di A.M.Bedini di analizzare<br />

liricamente il visibile per ricostruirlo secondo una<br />

tessitura cromatica dai toni caldi ed assorti, grazie ad<br />

una tecnica mista-olio con apporti granulari – sostenuta<br />

dall’utilizzo preponderante, accurato, pastoso e vibrante<br />

della spatola che sa dar corpo ad inquadrature<br />

scelte, come si evince dalla varietà inconsueta dei titoli<br />

delle opere. Il fascino plastico, metamorfico, illusionistico<br />

della luce nei suoi riflessi cangianti esalta l’intento<br />

riflessivo di manifestare “porzioni” del reale<br />

Casello 182, trittico, 2012, olio su tela, tecnica mista, cm. 75x60<br />

Boogie Woogie, 2010, olio su tela, tecnica mista, cm. 100x100<br />

esplorato, evocato, rivisitato nel dinamismo di vivide e<br />

segrete geometrie per disegnare polifonie timbriche<br />

nello spazio. La vocazione alla pittura condotta con<br />

abilità, rigore e moderna concezione rende merito ad<br />

un’artista coerente che con immedesimazione lirica<br />

intensifica visioni biomorfe o antropizzate di un diario<br />

visivo, ricercato, perseguito con tattile sensorialità,<br />

per sublimare l’integralità del vivere nella verità esclusiva<br />

delle sue parti”.<br />

Silvia Ranzi<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Romola Bellandi<br />

Via Clemente Biondetti, 5 E - 50139 Firenze<br />

Tel. 055 400582<br />

Il comò, 1982, cm. 40x40<br />

Romola Bellandi vive a Firenze dove lavora ed ha<br />

insegnato per più di 20 anni. È diplomata<br />

all’Accademia di Belle Arti. Ha frequentato i<br />

Corsi Internazionali di grafica ad Urbino e i corsi di<br />

incisione di “Venezia Viva”.<br />

Una lunga attività di ceramista ed una buona esperienza<br />

di pittura su stoffa, ora la tentazione della grafica<br />

non vanno considerate come frutto ambiguo di un’incertezza<br />

di scelte, ma alternative all’impegno che Romola,<br />

ancora alla ricerca di se stessa, ha voluto sperimentare.<br />

Se quest’ultima è l’espressione profonda, lo<br />

vedremo fra qualche tempo (Romola già accenna a olii,<br />

a tele…punti d’approdo necessari per un’artista): intanto<br />

queste sue ricognizioni nel mondo familiare,<br />

questi eventi della cronaca naturale, questo essere<br />

profondamente legata alla realtà quotidiana, alludono<br />

ad una sicura solidità emotiva. Le soluzioni formali da<br />

mettere a fuoco andranno ancora studiate, ma questi<br />

lavori, ideati nella luce calma del quieto, meraviglioso<br />

scenario di via Bolognese Nuova, ed eseguiti in diretto<br />

rapporto con i migliori stampatori, hanno una loro<br />

identità di viva e fervida poesia.<br />

Giuse Benignetti, 1982<br />

27


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Daniela Bencivenni<br />

Via di Monteloro, 30b - 50065 Pontassieve (FI)<br />

Cell. 349 0756279 - dbencivenni@yahoo.it<br />

Nebbie al Poggione-Monteloro, 2010, olio su tela, cm. 40x40<br />

Fiorentina, da sempre interessata alla pittura, segue<br />

da alcuni anni i corsi del pittore Nazareno<br />

Malinconi. Ricercatrice etnobotanica (erboristaantropologa)<br />

predilige soggetti relativi all’ambiente<br />

in cui vive e lavora: i paesaggi e le piante che li caratterizzano.<br />

Il paesaggio è inteso come una finestra che<br />

si affaccia su un punto di vista interiore. Ognuno di noi<br />

ha un “paesaggio interiore” che vive e si trasforma e<br />

che è a sua volta influenzato dal paesaggio esterno,<br />

inteso come ambiente di vita.<br />

“Trovare l’armonia nel rispecchiarsi dei molteplici paesaggi<br />

interni ed esterni è in un certo senso lo scopo<br />

della mia ricerca”.<br />

Intensa l’attività espositiva degli ultimi tre anni: attraverso<br />

le iniziative dell’associazione “Gadarte”,<br />

partecipando a numerose manifestazioni ed esponendo<br />

in mostre personali e collettive a Firenze, Pontassieve,<br />

Montespertoli. Alcune opere sono presso<br />

collezioni private a San Francisco (USA). Tiene una<br />

mostra permanente presso il ristorante “Nuovo Orlando”<br />

a Monteloro.<br />

28


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Luciana Biagini Del Bianco<br />

Via delle Ginestre, 2 - 50014 Fiesole (FI)<br />

www.lucianabiagini.info<br />

Fertilità dell’autunno, 2010, pastello su carta, cm. 23x33<br />

Luciana Biagini Del Bianco ha da sempre applicato<br />

la sua innata perizia al disegno e a un severo<br />

impegno pittorico eleggendo il pastello a tramite<br />

e strumento di rappresentazione. Ha frequentando<br />

corsi di disegno e pittura con il professor Giorgio Barreca.<br />

Di lei scrive Pier Francesco Listri: “I fiori dipinti di<br />

quest’artista vivono nell’aria, respirano della propria<br />

viva fragranza, ma per la magia del pastello e per l’alta<br />

qualità della pittura dei fondi, perdono la convenzionalità<br />

di questo tipo di pittura e acquistano invece<br />

la fresca grazia della loro precaria e suprema vitalità<br />

vegetale. Sono, questi fiori, splendidamente dipinti,<br />

anche stemmi di nostalgia, araldi di un malinconico<br />

sguardo sul mondo che la pittrice sommessamente<br />

trasmette senza vistose sottolineature. Nella bellezza<br />

dei fiori si consuma il tempo breve fra lo sbocciare e<br />

l’appassire, e l’artista non lo dimentica. Ne nasce un<br />

fare morbido e caldo che consente tanto la finezza<br />

dell’arabesco quanto lo sfumato delle cromie con<br />

l’ausilio di luminosi ritocchi. Magia e merito di Luciana<br />

Biagini stanno nel bilanciare con grande equilibrio<br />

un’esattezza ottica straordinaria nel rappresentare il<br />

vero, conferendogli insieme un’araldica suggestione<br />

di simboli”.<br />

29


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adua Biagioli<br />

Cell. 339 7173955<br />

audabi2008@yahoo.it<br />

Tulipani, 2008, olio su tela, cm. 30x35<br />

Vive e opera a Pistoia. Dopo aver conseguito gli<br />

studi artistico-letterari, ha partecipato a numerosi<br />

concorsi nazionali e internazionali, sia<br />

sulla pittura che sulla scrittura, in particolare sulla<br />

poesia. La sua prima raccolta poetica “Come pensieri”<br />

è stata pubblicata nel 2011. “L’arte della pittrice<br />

possiede una profonda capacità di raggiungere la<br />

sostanza delle cose e nei suoi dipinti è possibile evincere<br />

una forte propensione anti-accademica, frutto<br />

di una radicata abolizione del disegno preparatorio e<br />

della linea di contorno. L’effetto reso è di qualcosa di<br />

non - finito, tocchi di colore corposi e vivaci, stesi attraverso<br />

pennellate fresche, rapide, intense, fino a<br />

raggiungere l’obiettivo finale del dinamismo e di vitalità<br />

in un elegante stile decorativo ed ornamentale<br />

che tocca i contenuti del figurativo nei suoi soggetti.<br />

Un’artista che ha molto da esprimere poiché il suo<br />

animo è pieno di delicatezza e di sensibilità” (Ambra<br />

Grieco).<br />

30


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Cristina Biagiotti<br />

Borgo Pinti, 45 - 50121 Firenze<br />

Cell. 333 4746474 - premcri@alice.it<br />

Pittrice, performer, creatrice di oggetti d’arte, nasce<br />

a San Casciano Val di Pesa (FI) e vive a Firenze.<br />

Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, il<br />

Magistero d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Firenze.<br />

Ha insegnato Arte e Immagine nella scuola secondaria<br />

di primo grado e conduce laboratori di arte applicata.<br />

Molte le mostre personali e collettive e i concorsi a cui<br />

ha partecipato. Tra queste si ricordano le personali:<br />

Concorso Internazionale Fanzine 2000 (Villa Vogel, Firenze);<br />

Trasfigurazioni Itineranti (2001, Galleria<br />

D.E.A.,Firenze); Torre del Faro (2001, Vada, Livorno);<br />

Passaggi… e paesaggi (2001,Palazzo Pretorio, Sesto<br />

Fiorentino); Le multiforme (2004, Biblioteca Comunale<br />

S.Casciano V.P.); Cantina Barbagianni (2008, Firenze);<br />

Barone di Porta Romana (2011, Firenze). Tra le collettive<br />

si ricordano: Omaggio all’Iris (2001, Villa Bellosguardo<br />

Caruso, Lastra a Signa); Carnevale e Capodanno<br />

Fiorentino (2002, Palagio di Parte Guelfa, Firenze),<br />

La Donna nell’Arte (2002, Palazzo Pretorio, Sesto F.no);<br />

Arte Donna (2002, La Pergola LaborArt, Firenze); Arcana-mente<br />

(2002 Art Point Black, Firenze); Premio di<br />

Pittura al concorso Vita (2002, Centro Internazionale<br />

d’Arte Sever, Milano); Cicli d’Arte (2003, Rassegna della<br />

Bici d’Artista a cura di Art Nest, Firenze); Galleria<br />

Malatestiana (2004, Rimini); Habitart (2004, Giardino<br />

del Teatro della Limonaia, Sesto F.no); Arte Ambientale<br />

e Arte Ambientata “Il Giardino di Ada” (2004, Firenze);<br />

Concorso “Urbs Mundi” (2008, Accademia Italiana “Gli<br />

Etruschi”); Concorso “Spiga d’Argento” (2012, Montespertoli).<br />

Come performer ha collaborato tra l’altro a:<br />

Tamburini in azione di I.Vitali (2001, Villa Vogel); Rosina<br />

e Celestino di I.Vitali (2001, Castello Broich, Germania);<br />

Shangai di I.Vitali (2001, Minimum Spazio d’Arte,<br />

ed. Morgana). Ha lavorato, come figurante, in diversi<br />

film tra i quali “Fuochi d’artificio”, “Un viaggio chiamato<br />

amore”, “Pontormo”. Hanno scritto di lei testate<br />

nazionali e riviste specializzate.<br />

“Fermare attraverso il colore il ricordo di un viaggio,<br />

l’emozione che non ti aspetti perché affiora improvvisa<br />

dal cuore silenzioso della natura, il profilo di un<br />

La signora della notte, smalto su cartoncino telato, cm. 35x25<br />

volto che parla di terre lontane e intrise di mistero; in<br />

altre parole, fare della pittura un intenso racconto di<br />

vita. È così che potremmo descrivere l’universo artistico<br />

di Maria Cristina Biagiotti, la sua capacità di vivere<br />

la pittura come un’esperienza totalizzante (…).<br />

Non c’è un prima e un poi nel suo iter artistico, un’interruzione,<br />

un passaggio, un’evoluzione di generi, ma<br />

tutto, colori, paesaggi e sogni risuonano in un concerto<br />

unico. Dipingere è per lei compiere un viaggio attraverso<br />

il mondo, e di questo viaggio fissare sulla<br />

tela le infinite variazioni cromatiche, gli accenti luministici,<br />

il mosaico di forme”<br />

Daniela Pronestì<br />

31


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Bianconi<br />

kikafree@virgilio.it<br />

Bambina con bolle, acquerello<br />

Francesca Bianconi, in arte KikaF nasce a Bergamo<br />

il 12 dicembre del 1968, ma vive ormai da<br />

quarant’anni a Cerreto Guidi. Ha avuto il suo primo<br />

approccio verso il disegno come autodidatta, affascinata<br />

dalla figura umana, dipingendo volti e corpi da<br />

foto raccolte su giornali. Il suo vero e proprio viaggio<br />

nell’arte è iniziato però nel 1988 con i primi ritratti e<br />

quadri su commissione. La pittura è così diventata in<br />

quel periodo un elemento imprescindibile della sua<br />

persona: benché indirizzata dalla famiglia a diplomarsi<br />

come insegnante di scuola elementare, non ha mai<br />

intrapreso la carriera scolastica ma ha invece “divagato”<br />

cercando “un posto tra gli artisti”. Nel 1989 si è<br />

trasferita per qualche anno a Brescia, dove ha frequentato<br />

un corso di “Figura ed Acquarello” presso lo<br />

“Studio di Arti Visive” di Ruben Sosa, imparando le<br />

tecniche fondamentali del vedere e del disegnare con<br />

specializzazione nella tecnica dell’acquarello. Nel<br />

1990 ha continuato il suo percorso prendendo lezioni<br />

private dal prof. William Fantini, pittore ed espositore<br />

a mostre private; sotto la sua guida ha appreso le<br />

principali tecniche pittoriche e partecipato alla mostra<br />

collettiva da lui organizzata nel giugno del 1992 a<br />

Bovegno. A Brescia ha trovato il modo di esprimersi<br />

approfondendo varie forme d’arte anche attraverso<br />

diverse esperienze professionali, come la realizzazione<br />

di sfondi e scenografie, lavorando come vetrinista<br />

e realizzando anche due marchi commerciali. La sua<br />

formazione è continuata fino al giugno 1993, incanalandosi<br />

in particolare nel settore dell’illustrazione<br />

dell’infanzia, con il corso di “Fumetto e Illustrazione”<br />

presso lo “Studio di Arti Visive”di Ruben Sosa. Alla<br />

32


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Bianconi<br />

Giardino dei desideri, acquerello<br />

fine del 1993, tornata a Cerreto Guidi, ha continuato<br />

ad esprimersi in questo settore partecipando alla III,<br />

IV, VI e VII edizione del “Concorso internazionale di<br />

illustrazione per l’infanzia” organizzato dall’”Associazione<br />

Culturale Teatrio” di Chioggia, partecipando<br />

anche a laboratori estivi che le hanno fatto conoscere<br />

l’illustratore Mario Gomboli. Dal 2000 ha gestito un<br />

laboratorio artistico con esposizione e vendita delle<br />

sue opere. La sua passione artistica è proseguita illustrando<br />

disegni adatti all’infanzia, con acquerelli e oli<br />

dai colori scintillanti; nell’intento di raccontare l’arte<br />

anche ai più piccoli. La sua pittura si è infatti trasformata<br />

in qualcosa di più giocoso, realizzandosi in particolare<br />

in due mostre allestite a Cerreto Guidi: nella<br />

prima, nel settembre 2002, dal titolo “Filastroccando”,<br />

ha illustrato una filastrocca in 9 quadri dipinti ad<br />

acquerello. Nella seconda, nel settembre 2008, intitolata<br />

“Ti racconto una storia”, ha narrato la storia<br />

delle sante Liberata e Faustina attraverso illustrazioni<br />

realizzate ad acquerello e olio. Dal 2005 ha iniziato<br />

ad approfondire la tecnica della pittura ad olio sotto<br />

la guida di Andrea Meini. Con questa tecnica ha diversificato<br />

la sua produzione artistica, tornando a<br />

raffigurare volti, ispirata dalle foto dei viaggi del movimento<br />

Shalom nel mondo. Nel 2011 ha contribuito<br />

con un suo dipinto ad olio al progetto artistico che illustra<br />

la vita di Santa Liberata in un ciclo di 13 dipinti,<br />

promosso dal parroco don Donato per il Santuario di<br />

S. Liberata a Cerreto Guidi. Il settembre scorso ha<br />

partecipato alla collettiva “Colori in Bianco e Nero<br />

2012” esponendo una raccolta di opere intitolata<br />

“Volti al divino”.<br />

33


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Daniela Bigagli<br />

Cell. 349 1178278<br />

artedaniela@ymail.com - www.coloriastratti.it<br />

Pensiero, 2011, acrilico su tela, cm. 70x100<br />

Daniela Bigagli nasce a Pistoia nel 1974. Da<br />

sempre coltiva un forte interesse per le arti<br />

visive e per la pittura, ispirandosi principalmente<br />

alla corrente artistica dell’action painting. Per<br />

la realizzazione dei suoi dipinti predilige colori acrilici,<br />

che si intrecciano con la poesia. Daniela Bigagli ha<br />

partecipato a diverse esposizioni, in particolare nella<br />

città di Genova, tra cui la prestigiosa Mostra Mercato<br />

d’Arte Moderna e Contemporanea “ArteGenova<br />

2012”, le varie edizioni della Mostra Mercato di arte<br />

visiva “Galleria Mazzini come una galleria d’arte” e<br />

l’esposizione “Venti di Mare”, organizzata in occasione<br />

del 51° Salone Nautico Internazionale. Recentemente<br />

l’artista ha partecipato all’esposizione “Ventiquattrosette”<br />

presso il Centro Culturale Zerouno di<br />

Barletta. “Daniela Bigagli, la cui arte è una esplosione<br />

di toni svincolati liberamente dalle emozioni del quotidiano<br />

[…], si lascia dominare dalle suggestioni di routine<br />

e dalla gente per crear grandi intrecci di colore e<br />

spessore. Colori fervidi e vivaci sono espressione costante<br />

di momenti non necessariamente lieti poiché la<br />

pittura è, per la Bigagli, un maestoso mondo in cui ritrovarsi<br />

e lasciarsi andare. L’artista è a suo agio solo<br />

tra i toni, gli unici a saperla intendere e a consentirle<br />

di parlare come detta la mente e il cuore, unico mondo<br />

in cui realmente l’artista riesce ad esprimersi. La verve<br />

pittorica della Bigagli sta nell’uso esplosivo dei<br />

colori, reali protagonisti di una scena dove cumuli e<br />

dripping fanno da contorno all’armonia cromatica in<br />

cui mai l’oscurità tonale si esprime e prevale. Esiste<br />

una forte discrepanza tra le emozioni che spingono<br />

l’artista alla creazione e l’uso dei colori: l’inverno, tendenzialmente<br />

cupo e freddo diviene per la Bigagli<br />

arancione e rosso, il lutto è rosa fucsia: nulla corrisponde<br />

alla canonica espressione e viene stravolto<br />

dalla carica emotiva che la musica, sottofondo sempre<br />

costante per la creazione di un dipinto, le consente di<br />

plasmare. I colori prendono il sopravvento in un mondo<br />

artistico che è incanto ed esplosione per l’artista,<br />

liberazione e sfogo, consentendole di attuare la magia<br />

irripetibile che la denota”<br />

Anna Soricaro<br />

34


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Piera Biondi<br />

Abit.-studio: via Umbro-Casentinese,147 - 52011 Bibbiena (AR)<br />

posta@pierabiondi.it<br />

In controluce, 2011, acrilici su tela, cm. 100X70<br />

Nata ad Altopascio (LU), risiede ed opera da<br />

anni a Bibbiena. Ha coltivato fin dall’infanzia<br />

la passione per il disegno e per la pittura sperimentando,<br />

dapprima autonomamente, le diverse<br />

tecniche dalla tempera all’olio ed all’acquerello. Dal<br />

Duemila fa parte del gruppo AR.CA., degli artisti casentinesi,<br />

gruppo seguito ed impostato nell’insegnamento<br />

pittorico e nell’uso del colore dal mestro Amedeo<br />

Lanci.<br />

35


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Graziella Bindocci<br />

Via Giuseppe La Farina, 47 - 50132 Firenze<br />

Tel. 055 571974 - Cell. 333 9859016 - graziella.bindocci@libero.it<br />

Curiosità. A 5000 metri sul tetto del mondo l’incontro fra due<br />

civiltà (Tibet, 2005)<br />

La caramella. Negli occhi di un bambino la gioia per una caramella<br />

(Nepal, 2005)<br />

Graziella Bindocci è originaria di Montalcino e<br />

da tempo vive e lavora a Firenze. Il suo spirito<br />

creativo la porta ad esplorare discipline artistiche<br />

figurative quali la pittura e la scultura in creta;<br />

in altro campo fa esperienze psicoanalitiche e compone<br />

poesie edite in varie antologie. Il suo amore è la<br />

fotografia intesa come narrazione fedele di quanto<br />

visto e vissuto attraverso viaggi nel mondo; un’esperienza<br />

totalizzante ed appassionante che riesce a trasmettere<br />

a chiunque sappia “ascoltare vedendo” attraverso<br />

ritratti di bambini, vecchi, uomini e donne al<br />

lavoro cogliendo aspetti significativi del loro habitat e<br />

la loro cultura. È fotografia analogica: usa una macchina<br />

Canon OS 300 e per i ritratti si serve di un teleobiettivo<br />

per cui non ci si accorge di essere fotografati<br />

così da cogliere l’espressione più spontanea del<br />

soggetto. Socia dell’associazione culturale Gadarte<br />

collabora con il Consiglio occupandosi del settore fotografia.<br />

Ha presentato le sue opere in mostre personali<br />

molto apprezzate: Museo Civico di Chioggia - Hotel<br />

Esplanade Viareggio - Fortezza Medicea<br />

Montalcino - e Firenze: Aula Magna dell’Istituto Pari-<br />

36


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Graziella Bindocci<br />

Volto di pietra. Beduino nella magia di Petra (Giordania, 2008)<br />

Un sorriso nascosto. Ragazzo palestinese nel mercato di Racca<br />

(Siria, 2008)<br />

ficato Pacinotti Cavour, Gadarte, Quartiere 2, U.C.A.I.<br />

e Biblioteca Marucelliana dove con sue fotografie<br />

(Mongolia e Firenze) ha illustrato la presentazione di<br />

due libri delle poetesse fiorentine Duccia Camiciotti e<br />

Clara Nistri ottenendo grandi riconoscimenti di critica<br />

e pubblico. Una speciale segnalazione ha ricevuto la<br />

fotografia “Volto di pietra” nel premio Bargellini 2009.<br />

Partecipa attivamente alle mostre collettive organizzate<br />

dalle numerose associazioni culturali fiorentine.<br />

Danzatore. Festa della Primavera a Punakha (Buthan, 2009)<br />

37


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Graziella Bindocci<br />

Pastori. A nord di Aleppo un’immagine senza tempo (Siria, 2008)<br />

La battaglia. Guerrieri di Gengis - Khan in una rievocazione storica nel deserto dei Gobi (Mongolia, 2006)<br />

38


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Graziella Bindocci<br />

Paternità. Deserto del Gobi. Tenerezza di padre (Mongolia, 2006)<br />

39


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Christine Böeke<br />

christine.boeke@tiscali.it<br />

www.christine-boeke.com<br />

Serie Palmen, tecnica mista su tela, cm. 100x135<br />

40


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angelica Borali<br />

www.gallerimentana.it<br />

Primavera, 2013, olio su tela, cm. 50x100<br />

Nata in provincia di Bergamo nell’agosto 1984,<br />

comincia sin da piccola a manifestare interesse<br />

ed attitudine verso l’arte e il disegno. Inizia<br />

quindi il suo percorso come autodidatta e per affinare<br />

le tecniche pittoriche frequenta dal ‘98 corsi di pittura<br />

serali cercando di rubare i trucchi e i segreti ai suoi<br />

maestri. Fa parte del circolo artistico “Natale Morzenti”<br />

di Martinengo, paese d’origine, ed è proprio in<br />

questo contesto che muove i primi passi con esposizioni<br />

che le permettono di riscuotere successi di pubblico<br />

e di critica. Infatti è a Martinengo la prima mostra<br />

personale nel 2006 e da lì inizia una serie di<br />

esposizioni e mostre personali sia presso il paese natale<br />

e non solo che riscuotono grande successo. Dal<br />

2008 Angelica vive e lavora in Toscana in provincia di<br />

Pisa, dove dal suo piccolo studio continua la sua opera<br />

artistica, sempre alla ricerca di nuove idee e stimoli,<br />

ed anche in questo contesto partecipa a mostre<br />

collettive e personali.<br />

41


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonietta Borgioli<br />

Viale Spartaco Lavagnini, 8 - 50129 Firenze<br />

Tel. 055 489870 - Cell. 338 2727995 - pierpaolobenucci@virgilio.it<br />

Corridoio della Palazzina Reale, acrilico, cm. 100x70<br />

Antonietta Borgioli disegna e dipinge da quando<br />

frequentava l’Istituto d’Arte di Porta Romana<br />

tra il 1963 e il 1968. I suoi maestri sono stati<br />

Fiorenzo Faorzi, Mario Calderai, Dante Nannoni e Sergio<br />

Baroncioni. Nel 1989 comincia a dipingere in<br />

modo continuativo e la sua prima personale si tiene<br />

presso il “Gruppo Donatello” nel 2007. In questa mostra<br />

espone opere di vari soggetti: le nature vive<br />

dell’orto e del giardino, gli interni di una casa sulle<br />

soglie del bosco sull’Appennino toscano, le bambole<br />

antiche di famiglia. Nel 2010, sempre al “Gruppo Donatello”,<br />

espone una trentina di opere frutto di un<br />

suggestivo confronto tra gli ambienti della Stazione di<br />

Santa Maria Novella frequentati prima come studentessa,<br />

poi come insegnante pendolare. Come erano<br />

cambiate le geometrie, quali oggetti d’arredo erano<br />

scomparsi in questo luogo della vita che è la Stazione?<br />

Le linee di fuga delle scale esterne erano cambiate,<br />

mutate le luci delle vetrate, nati nuovi ambienti nel<br />

sottosuolo. In questi dipinti della Stazione, connotati<br />

da razionali e pulite architetture, dove rara è la presenza<br />

umana, si nota una sua attenzione all’opera di<br />

Hopper. Proprio con un dipinto che ritrae il nascosto<br />

corridoio che dalla Palazzina Reale porta al binario<br />

sedici, Antonietta Borgioli ha vinto il primo premio al<br />

quarto concorso nazionale “Città di Montecatini Terme”<br />

nel maggio del 2010. Negli ultimi anni Antonietta<br />

Borgioli ha partecipato a numerose collettive e nel<br />

2011 è entrata nel “Gruppo Donatello”. Da alcuni<br />

mesi lavora su bozzetti e studi vari, effettuati negli<br />

anni scorsi a Pistoia, sui resti della fabbrica Breda,<br />

nota con il soprannome “La Cattedrale”, ora restaurata<br />

come spazio per iniziative culturali.<br />

42


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Bosio<br />

silvia-bosio@libero.it<br />

Pescatori, 2004, olio su tela, cm. 150x64<br />

Silvia Bosio è nata a Roma nel 1972, ma si è formata<br />

a Firenze dove ha frequentato il Liceo Artistico<br />

e dove successivamente si è diplomata<br />

all’Accademia di Belle Arti. Attualmente vive a San<br />

Vincenzo a Torri e lavora come insegnante.<br />

Proveniente da una famiglia di pittori e musicisti ha<br />

coltivato fin dall’infanzia il gusto della creatività come<br />

espressione di una vitalità prorompente e gioiosa. Indubbiamente<br />

questo aspetto ha caratterizzato il suo<br />

approccio alle molteplici esperienze artistiche che fin<br />

dalla prima gioventù l’hanno vista in contatto con il<br />

mondo della moda, delle decorazioni di interni e degli<br />

allestimenti scenografici. Profonda conoscitrice delle<br />

tecniche pittoriche, imprime ai suoi dipinti ad olio una<br />

freschezza ottenuta alle pennellate allungate e fluide<br />

e ai colori attentamente bilanciati in base a studi<br />

compositivi. L’immagine rappresentata spesso trattiene<br />

la forza della prima impressione, quella più vera,<br />

quella più vicina ai sensi.<br />

Nei soggetti si nota la forte predilezione per la figura,<br />

da decenni al centro dei suoi studi. Anche nei gruppi,<br />

come pure nelle raffigurazioni delle folle, non viene<br />

mai perso quel senso di amorosa dignità che l’artista<br />

desidera infondere al singolo in qualità d’individuo,<br />

reso unico da un dettaglio o da un semplice colore che<br />

lo contraddistingue, dettando così la cifra della sua<br />

originalità: ne emerge un’umanità trasognata, incantevole<br />

e vivace.<br />

Samanta Monco<br />

43


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cecilia Brogi<br />

Cell. 338 4769417<br />

ceciliabrogi@libero.it<br />

Moltitudini 1, 2009, installazione (rame, acrilico, alluminio, ottone, materie plastiche), cm. h 1.70<br />

Artista fiorentina, dal 2008 si dedica alla creazione<br />

di sculture e installazioni. Tra le mostre recenti<br />

in cui ha presentato le sue installazioni, si<br />

ricordano: nel 2009, a Firenze, Eretikart (Sala dei Barnabiti)<br />

con Solido in luce 1, Ars Mediana (Sala delle<br />

Leopoldine) con Solido in luce 2, Sentieri delle stelle<br />

(località Gavignano, Antella) con Solido in luce 3 e<br />

Moltitudini 1; nel 2010 Festival della Creatività (Libreria<br />

Libri liberi) con Il sonno della prigioniera; nel 2011<br />

Convegno “Nosotras” (Salone dei Duecento, Palazzo<br />

Vecchio) con Moltitudini 2.<br />

NELLA TERRA<br />

ESSERI UMANI, ANIMALI,<br />

PIANTE, OGGETTI<br />

IMPOSSIBILE CONTARLI<br />

FATICOSO CATALOGARLI<br />

LASCIALI MUOVERE NEL LORO CAOS<br />

NEI LORO COLORI<br />

SIEDITI<br />

OSSERVA LA LORO ORDINATA<br />

MERAVIGLIA.<br />

Cecilia Brogi<br />

44


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Rita Brucalassi<br />

Abit.- studio: Via Bicocchi, 1 - 58022 Follonica (GR)<br />

Tel. 0566 54543 - 0588 26219 - Cell. 333 1612980<br />

Stalking, olio su tela, cm. 60x80<br />

Nasce a Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) nel<br />

1955. Vive e lavora a Follonica. Dopo il conseguimento<br />

del diploma inizia a dipingere con<br />

costanza dal 1974 dedicandosi allo studio delle arti<br />

figurative con attenzione particolare verso la figura<br />

femminile e lo splendido paesaggio toscano.<br />

Ha partecipato a rassegne e tenuto personali sia in<br />

Italia che all’estero, sue opere sono presenti in collezioni<br />

private e pubbliche. Nel 1997, con altri pittori<br />

della sua città, costituisce l’associazione artistica<br />

“Golfo del Sole”. Tra le più recenti presenze ricordiamo<br />

le numerose personali dal 2002 ad oggi, alla Galleria<br />

del Candelaio di Firenze, al Casello Idraulico a<br />

Follonica, a Massa Marittima nel Palazzo Pretorio e<br />

nella Sala Misericordia, a Castiglione della Pescaia,<br />

alla Galleria Art-Time di Udine; la Fiera “Immagina” di<br />

Reggio Emilia e la Fiera di Agrigento; in diverse rassegne<br />

a Firenze nel Caffè Storico Letterario “Giubbe<br />

Rosse”, alla Galleria “Via Larga” della Provincia di<br />

Firenze, alla Biblioteca Comunale, al Museo Archeologico<br />

e a Villa Viviani, a Milano presso la Galleria<br />

Modigliani, a Noale (Venezia) nel Palazzo Comunale<br />

della Loggia, a Roma nella Galleria “Il Trittico”, con la<br />

quale ha esposto anche a Portocervo, e nella Galleria<br />

“La Pigna”, a Panzano in Chianti nella sede comunale<br />

della Limonaia di Pescille. Il suo lavoro è documentato<br />

dalle riviste Eco d’arte moderna, L’Elite, Il Quadrato, e<br />

nei cataloghi “Comanducci”, “L’Agenda toscana<br />

dell’Arte” (a cura di Fabrizio Borghini), “Artisti Toscani<br />

del XXI secolo” (a cura della galleria Rotini di Livorno)<br />

e nel Catalogo Arte Mondadori del 2011.<br />

45


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gianna Bucelli<br />

Tel. 349 7507122<br />

www.giannabucelli.it - gianna.bucelli@gmail.com<br />

saggistici. Da pochi anni ha iniziato un percorso di<br />

ricerca del tutto personale, partecipando alla vita artistica<br />

con personali e collettive in Italia e all’estero.<br />

Insegna discipline pittoriche nei corsi organizzati dal<br />

Comune di Firenze. Vive e lavora tra la Val d’Elsa, Firenze<br />

e Roma.<br />

Pino + Pino, tecnica mista con lastra di ferro ossidata,<br />

cm. 100x120x4<br />

Gianna Bucelli nasce a Firenze. Si diploma<br />

all’Istituto d’Arte di Porta Romana nel 1978.<br />

Lavora inizialmente come creativa, grafica e<br />

decoratrice pubblicitaria. In seguito si orienta sempre<br />

più verso la decorazione murale ed il trompe<br />

l’oeil, realizzando interventi presso ville di privati in<br />

Italia e Svizzera. Contemporaneamente attraversa<br />

varie tecniche artistiche passando dall’intervento<br />

murale a mosaico alle illustrazioni per fiabe, da pitture<br />

commissionate (ritrattistica) agli acquerelli pae-<br />

“Ritrovarsi tra le braccia di un tempo sospeso. Visitato,<br />

conosciuto e abitato. Ritrovarsi in un paesaggio,<br />

dunque, che ci compensa da una natura estraniante.<br />

Algidamente toccante, vive nello sguardo e si presenta<br />

ai nostri sensi come se fosse – parafrasando Simmel<br />

– una promessa di conciliazione e fine di un frammento.<br />

«Come un’artista fuori tempo - racconta la<br />

Bucelli - cerco ancora la bellezza delle cose nel mondo,<br />

nella natura, negli oggetti, la loro sacra realtà.<br />

Esaltare la bellezza non per puro estetismo ma per<br />

innalzarla dalla materia sospendendola nel tempo».<br />

Comprendere la natura di uno spazio non è nulla di<br />

scontato, bensì una vitale rifigurazione di un presente<br />

denso di vincoli affettivi, di una consuetudine che ci<br />

spingere “al di fuori”. È una transizione che emerge<br />

da una semplice vivibilità. Come se fosse uno spettacolo<br />

teatrale queste tele dipinte bloccano gli occhi in<br />

una continuità scenografica e la Bucelli organizza il<br />

suo spazio di scena incorniciandolo di ampie quinte<br />

visuali. Ecco che, con la sua pittura, Gianna Bucelli<br />

tocca il paesaggio. Lo tesse in silenzio tra quei piani<br />

argentei o dorati di un cielo intimamente pensato e,<br />

con un ordine segreto, lascia emergere un punto sensibile<br />

che, in una sottile ambiguità onirica, ci libera in<br />

una profonda estasi”<br />

Una silenziosa estasi. I paesaggi di Gianna Bucelli<br />

Antonio Locafaro, 2012<br />

46


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marisa Buffoni Niccolai<br />

Via Ippolito Nievo, 2 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 903438 - Cell. 333 8744060<br />

La Tonnara, 2010, olio su tavola, cm. 50x60<br />

Nasce a Roma, ma vive e opera a Pistoia, dove<br />

inizia a dipingere intorno al 1980, alternando<br />

questa passione a quella della poesia. Inizialmente<br />

ha prediletto la pittura naturalistica per poi affrontare<br />

le atmosfere metafisiche, con composizioni e<br />

stesura dei colori particolari ed individuali. L’artista<br />

esprime la sua passione pittorica per l’acqua e i peculiari<br />

scorci paesaggistici, con sentimento e profondo<br />

trasporto. “Le emozioni e le sensazioni legate all’elemento<br />

acqua… lasciano tutto in sospeso. Non risolvono.<br />

Neanche l’immaginazione, nonostante voglia<br />

raccontare qualcosa, può farlo. Si resta così ad un<br />

passo dalla realtà, che non può essere definita, e a un<br />

altro passo dalla fantasia, che non si può toccare”.<br />

P. Aiuti<br />

47


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Burger<br />

Val di Lopia, 3 - I - 56046 Riparbella (PI)<br />

Tel. 0586 698126 - lopia3@gmx.net<br />

Têtê a`têtê, 2010, grès<br />

Nata a Postal / Merano (BZ) nel 1954, ha studiato<br />

pittura alla Kunstgewerbschule Graz<br />

Austria e scultura, ceramica e design<br />

all’Università di Arti Applicate di Vienna. Tra il 1985<br />

e il 1993 ha insegnato all’Università di Arti Applicate<br />

di Vienna. Dal 1997 vive e lavora a Riparbella (PI).<br />

Diverse esposizioni collettive e personali in tutta<br />

Europa e a New York.<br />

Maria Burger nel suo atelier (Foto R. Dollmann)<br />

48


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Burger<br />

Teste, 2011, olio su vetro<br />

“Il cortocircuito fra un potente messaggio concettuale<br />

neo-gotico, che “esibisce” l’enigma esistenziale, e le<br />

raffinate terrecotte e gres di memoria antica, che ne<br />

strutturano il supporto, definisce il profilo insolito e<br />

suggestionante della personale “Tête-à-tête” dell’artista<br />

Maria Burger. Una sorta di stop-motion scultoreo<br />

crea movimento dalla ripetizione nello spostamento<br />

di uno stesso soggetto, ripreso da punti di vista diversi,<br />

alla luce di un ambiente impersonale e minimalista,<br />

compassionevole e universale, dove la memoria<br />

collettiva si manifesta nella forza plastica di un artificio<br />

nordico precipitato da un altro tempo, ma rivolto,<br />

insieme con grazia e potenza, al carattere del contemporaneo.<br />

La pura bellezza di teste, busti e volti ricorrenti,<br />

rilievi pronunciati o le singole sculture, attraversano<br />

la terza dimensione in un sodalizio sperimentale<br />

fra magnetismo e introspezione, calma e carica<br />

espressionista, che lascia aperti spazi di riflessione e<br />

impatti emozionali, fino a lambire dichiarate denuncie<br />

sulla condizione insieme bella e complessa dell’infanzia.<br />

Più in astrazione i lavori dipinti sul vetro, dove<br />

ancora l’aspetto di ripetizione ricorsiva, al ritmo pop,<br />

crea, da un cambiamento minimo di posizione, di trasparenze<br />

e di tonalità di colore, l’unicità di un frammento<br />

timido di personale espressione, rivelato dalla<br />

complicità tacita e silente della luce”.<br />

Elena Capone<br />

49


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Donatella Calamai<br />

Via Renato Fucini, 35 - 50041 Calenzano (FI)<br />

Cell. 347 9495644<br />

Momenti, acrilico su tela, cm. 100x120<br />

Donatella Calamai è pittrice e orafa. Nata a Sesto<br />

Fiorentino, vive e lavora a Calenzano. Ha<br />

realizzato diverse mostre personali e collettive<br />

in varie regioni italiane. Hanno scritto e parlato di lei<br />

critici, quotidiani, riviste d’arte ed emittenti private.<br />

“Ho dinanzi agli occhi, come punto di riferimento, le<br />

riproduzioni dei quadri esposti dalla pittrice a Venezia<br />

nel 1999, e noto con piacere in quelli di oggi, messi a<br />

confronto il graduiale abbandono del fondamento decorativo<br />

con cui la pittrice, sia pure in modi garbati,<br />

esprimeva la propria poesia sì che l’ansia seminascosta<br />

dietro ai segni e ai colori di allora e collegata misteriosamente<br />

‘ai valori fondamentali che sono alla<br />

base dell’essere umano’ (come recita il manifesto di<br />

Extrarte) è venuta fuori oggi dall’ingabbiamento, ha<br />

rivisitato l’espressione e l’ha liberata di un legame<br />

indubbiamente piacevole ma non consono ai fini del<br />

messaggio che l’artista avrebbe voluto lanciare in sintonia<br />

con l’evoluzione dei costumi e dell’arte dei tempi<br />

nuovi. Quel messaggio, dunque, è oggi una realtà.<br />

E l’artista lo esprime con accentuata personalizzazione<br />

nella conquista degli spazi nei quali una più chiara<br />

definizione dei ‘corpi’ ammessi a popolarli riflette una<br />

maggiore armonia nella composizione. Che può dirsi<br />

totalmente sua perchè plasmata con un linguaggio<br />

fuori da ogni ‘ismo’ e convenzione”.<br />

Tommaso Paloscia, Firenze, ottobre 2002<br />

50


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Antonietta Canalini<br />

Via XII Martiri, 40 - 50017 San Piero a Ponti (FI) - Tel. 055 8998136<br />

canaliniantonietta@tiscali.it<br />

Paesaggio toscano, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

“ Potrebbe sembrare retrò l’assunto di Giovanni<br />

Fattori che sosteneva si dovesse trarre ispirazione,<br />

per dipingere, dalla realtà naturale. Per<br />

Maria Antonietta Canalini, a giusta ragione, non è<br />

così. Ella, con Fattori, trova la natura uno spettacolo<br />

emozionante che offre infiniti suggerimenti affinché<br />

ognuno esprima al meglio la propria creatività. È infatti<br />

a codesto principio che Maria Antonietta informa<br />

tutta la sua opera pittorica, ricca d’immagini naturalistiche<br />

dai colori luminosi e semplici e dalle solide<br />

composizioni che esprimono gli elementi essenziali,<br />

sempre apprezzati, del romantico verismo”.<br />

Ugo Fortini<br />

51


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Canciullo<br />

www.graziacanciullo.it<br />

attivi-pensieri@tiscali.it<br />

Sitlaus, 08<br />

Nata nel 1954 ad Adrano (Catania), risiede a<br />

Firenze. Ha frequentato l’istituto d’Arte di<br />

Giarre, conseguendo la maturità in Arte Applicata,<br />

e si è laureata alla Facoltà d’Architettura di Firenze.<br />

Dal 1970 svolge attività di ricerca grafico-pittorica<br />

arricchita negli ultimi anni da esperienze nei<br />

campi della progettazione architettonica e del design<br />

di oggetti d’uso. Nel 1995 e nel 1996 il suo lavoro viene<br />

promosso in numerose Fiere italiane ed estere<br />

tramite la pubblicazione “FierExpo Book” Edizioni Il<br />

Candelaio di Firenze. Dal 1996 alcune sue opere sono<br />

in permanenza alla Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei<br />

di Villa Clerici a Milano. Intensa l’attività<br />

espositiva degli ultimi anni, con presenze in rassegne,<br />

fiere d’arte e manifestazioni periodiche, nazionali ed<br />

internazionali, tra le quali diverse edizioni del “Premio<br />

Italia per le Arti Visive” ottenendo numerosi riconoscimenti<br />

editoriali ed espositivi, e del “Premio Firenze”<br />

(si ricorda in particolare, nel 2006, il terzo premio,<br />

medaglia di bronzo per la grafica); nel 2001 “Small Art<br />

Work Festival”, Skydoor Art Place, Aoyama, Tokyo<br />

(Giappone); nel 2002 “Rassegna d’arte nel 10° anniversario<br />

della Fondazione”, Centro Culturale Islamico,<br />

Madrid ; “Art per Nadal 2012”, BCM Art Gallery, Barcellona.<br />

Ha tenuto personali in spazi pubblici e gallerie<br />

in diverse città italiane.<br />

52


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Canciullo<br />

“Davanti a un’opera d’arte non sempre è facile farsi<br />

prendere, entrare in sintonia con i modi espressivi<br />

dell’autore: nel caso dei lavori di Grazia Canciullo ciò<br />

avviene invece in modo immediato, particolarmente<br />

semplice: la loro forza vitale è contagiosa. Forse perché<br />

l’autrice prende spesso ispirazione da brani musicali:<br />

sono molti i titoli che ce li ricordano (Exsultate,<br />

Fantasia mahleriana, per citarne qualcuno) e l’energia<br />

che trasmettono è diretta come quella musicale. I colori<br />

innanzitutto (sempre vivacissimi, e recentemente<br />

più brillanti grazie all’uso degli smalti, scelti in base<br />

agli accordi e al tema principale del frammento musicale<br />

di riferimento) ricreano l’effetto di armonia sonora<br />

da cui sono scaturiti.<br />

Le forme poi, che si compenetrano e si rincorrono<br />

come fanno gli strumenti e le voci nei brani di riferimento,<br />

sembrano compresse nello spazio del quadro,<br />

cercano di evaderne con uno slancio vigoroso. I grandi<br />

formati, infine, permettono quasi di immergersi, cogliendo<br />

appieno la carica e l’esuberanza creatrice.”<br />

Barbara Conti<br />

Fantasiestucke<br />

53


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Cambò<br />

Studio: Via della Chiesa, 1 - 55016 Porcari (LU) - Cell. 347 1847390 - laura22@inwind.it<br />

http://artenetwork.altervista.org/wam//cambo/camboA.htm - Pagina Facebook: I quadri di Laura Cambò<br />

Charlotte, 2010, acrilico su tela, cm. 50x70<br />

Giovane psicologa lucchese, dipinge per passione<br />

da autodidatta. Il soggetto prevalente dei<br />

suoi quadri sono gli animali dipinti con molta<br />

ironia, con colori acrilici, brillanti e giocosi. “Ecco che i<br />

cani e i gatti immortalati da Laura Cambò sembrano<br />

divertirsi dal come sono rappresentati dall’artista stessa<br />

e i loro atteggiamenti riflettono il pensiero e il sogno<br />

di ognuno di loro in quel momento. Del resto, come diceva<br />

Buddha, il vostro cane e il gatto potrebbero essere<br />

vostro padre o la vostra nonna, nella loro ultima<br />

reincarnazione, che stanno per raggiungere il “nirvana”,<br />

lo stato di eterna beatitudine” (Eraldo Di Vita).<br />

“L’artista con istintiva cromaticità trasferisce nelle<br />

proprie opere le sue emozioni e con una pittura semplice<br />

e genuina le conferisce un aspetto del tutto originale<br />

e personale, arricchendola con fantasia puerile,<br />

sempre feconda di contenuto” (Cristina Bruni).<br />

54


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonietta Capecchi<br />

Località Seracino, 13 - 56032 Buti (Pisa) - Tel. 0039 0587 723573<br />

Cell. 333 3015928 - a_capecchi@yahoo.it - www.antoniettacapecchi.com<br />

La nave, 2012, olio su legno trattato applicato su tavola,<br />

cm. 80x100<br />

L’artista è nata in Inghilterra, ma è vissuta dal<br />

1957 nella città di Lucca dove ha iniziato i suoi<br />

studi che ha poi concluso a Firenze. Attratta da<br />

sempre dal mondo delle arti figurative, ha praticato<br />

costantemente, nel corso della giovinezza e durante<br />

gli anni di insegnamento, il disegno e la pittura.<br />

La sua prima mostra si è svolta in Germania. A questa<br />

sono seguite poi le esposizioni nel Sud della Francia e<br />

a Parigi. La partecipazione di Antonietta Capecchi ai<br />

progetti espositivi di arte contemporanea si è fatta<br />

sempre più frequente nel corso degli anni: ricordiamo<br />

le mostre presso il College of the Atlantic a Bar Harbor<br />

nel Maine. Sempre in USA ha collaborato con la<br />

galleria Wingspread a Northeast Harbour dove ha incontrato<br />

un buon apprezzamento di pubblico e di critica.<br />

In Italia ha esposto a Lucca, a Pietrasanta, a Sermoneta,<br />

ad Anzio e a Milano; attualmente fa parte<br />

dell’Associazione “Arte in Lucca”.<br />

Dopo un periodo dedicato allo studio della figura,<br />

adesso la pittrice sta scrutando i nuovi orizzonti<br />

dell’astrazione.<br />

La possibile arte delle forme e del tempo<br />

Lavoro lieve di cuore, con forme che paiono tagliate<br />

dal diamante e con colori che esprimono cielo e terra<br />

insieme. Le opere d’arte che Antonietta Capecchi è<br />

Equilibrio, 2012, olio su tela, cm. 50x50<br />

capace di creare portano avanti una ricerca che non<br />

pare arrestarsi. L’autrice ha in mente viaggi e peregrinazioni<br />

nella storia dell’arte nostra e di oltralpe.<br />

Una volta conosciuta la monumentalità della Toscana<br />

non si può far finta di niente: ti rimane per sempre<br />

nel cuore e se sei un’artista, permane nelle tue creazioni.<br />

Neppure è possibile negare le proprie radici,<br />

Turner c’è e si vede. Tardava a far capolino nel catalogo<br />

di Capecchi, ma ora è presente in certe sfumature<br />

di celeste.<br />

Ma nel sublime del pittore inglese Antonietta entra<br />

imperiosa con le sue forme certe, invade la scena e<br />

propone i depositi della memoria: quella granulosità<br />

che puoi toccare con gli occhi è terra! I supporti rigidi<br />

sono graffiati, vissuti e si mettono in moto: novello<br />

futurismo. La tela, ove impiegata, è trattata col rispetto<br />

per la tradizione. Si usa l’olio e si è sapienti.<br />

Anche la ricerca formale risente di elementi e simboli<br />

che denotano un’ampia conoscenza della storia<br />

dell’arte da cui si parte per esplorare nuovi orizzonti di<br />

segno e di senso.<br />

Giovanna M. Carli<br />

storico dell’arte e critico<br />

55


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Enrica Cappelli<br />

Cell. 347 5158861<br />

enri01cap@alice.it<br />

Macchia viola, 2009, olio su tela, cm. 40x40<br />

Ortensie variazioni, 2010, olio su carta, cm. 40x40<br />

Nasce a Tizzana (PT), vive e opera a Firenze<br />

dove si è laureata in Economia e dove ha intensamente<br />

lavorato in settori importanti del<br />

Comune di Firenze: istruzione, cultura, urbanistica e<br />

successivamente in grandi aziende private. Affascinata<br />

da sempre dai colori e dal disegno ha studiato,<br />

ha tanto guardato e sotto la guida di Clara Carboni<br />

insegnante di pittura e disegno (Fortman studios attivo<br />

a Firenze fino al 2004) ha svolto un proficuo percorso<br />

didattico. Ora si dedica a tempo pieno a trasferire<br />

su tele e carte, con tecniche diverse dall’olio all’acquerello,<br />

dall’acrilico alla fusaggine, immaginazione<br />

e realtà. Tra le mostre personali, si ricordano: Il Viaggio<br />

(Hotel Athenaeum, Firenze 2007), Tela e Porcellana.<br />

La gioia del colore (Zone, Firenze 2007), Mostra<br />

alla Locanda del Castello (Sambuca Pistoiese 2007),<br />

L’Arte in altri luoghi (P.za Stazione - Studio Mineo, Firenze<br />

2009), Colore e spazio (Regione Toscana, Palazzo<br />

Bastogi, Firenze 2012). Ha partecipato a mostre<br />

collettive presso la Galleria Mentana (2010, 2011,<br />

2012 con l’ANLA) e al Concorso Città di Montecatini<br />

nel 2009.<br />

“Enrica Cappelli, dopo aver svolto brillantemente il<br />

ruolo di dirigente nella Pubblica Amministrazione del<br />

Comune di Firenze e nel privato, da oltre un decennio<br />

si dedica con totalità di intenti all’arte, affiorata negli<br />

anni della giovinezza, e perseguita in età adulta con<br />

esiti originali sia nella pittura che nella grafica. La<br />

personale a Palazzo Bastogi dal titolo “Colore e spazio”<br />

presenta un corpus scelto di opere che costituiscono<br />

la fisionomia matura di un iter produttivo felicemente<br />

intrapreso, nella messa a punto di un ricercato<br />

“racconto pittorico” che inscena atmosferici soggetti<br />

di vibrante e rarefatta fattura, in cui l’introiezione del<br />

mondo sensibile è veicolata liricamente grazie a trame<br />

e campiture compositive dal tocco vellutato. Campeggiano<br />

vedute dell’amato territorio toscano e di più<br />

ampio respiro mediterraneo, in cui emergono: delicate<br />

configurazioni di natura collinare, boschiva, valliva,<br />

punteggiata da silenti profili arborei; morfologie marine<br />

e lacustri del noto litorale tirrenico fino all’interpretazione<br />

di solarità insulari. L’occasionalità di viaggi<br />

compiuti in Libia, New York, Irlanda ampliano il raggio<br />

d’ispirazione verso nuove prospettive di rappresenta-<br />

56


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Enrica Cappelli<br />

Siepe in campo magenta, 2009, olio su tela, cm. 70x60<br />

zione dello spazio e degli insediamenti umani al confine<br />

tra realtà e trasfigurazione immaginifica. L’uso<br />

sapiente e soffuso del colore - ad olio o acrilico su tela<br />

e su carta; diluito a macchia nell’acquarello - si flette<br />

a rispettare gli spunti realistici nell’evanescenza evocativa<br />

ed emozionale del brano ritratto o si accende in<br />

addensati ocra e magenta a reinventare il reale in iridescenze<br />

simbolico-introspettive. Il contatto rigenerante<br />

con la biodiversità e le sue forme induce l’artista<br />

ad avvicinarsi all’universo floreale mediante<br />

pastosi e trasognati effetti cromatici. Ritrae con predilezione<br />

vaporose corolle d’ortensie nella varietà<br />

delle nuances botaniche, in assorte e momentanee<br />

pause di un quotidiano arricchito da presenze ornamentali.<br />

Dalla soavità espressiva del colore si passa<br />

all’eleganza della grafica nell’ordito segnico a fusaggine<br />

che gioca con le intermittenze luministiche dei<br />

bianchi, decodificando con abilità e morbidezza visioni<br />

naturalistiche, intrecci vegetali, inusuali scorci metropolitani,<br />

per captare moderne dissolvenze paesaggistiche<br />

nella ripresa di forme in movimento, nuova<br />

tendenza d’avanguardia della sua variegata produzione.<br />

Particolarmente votata a dar voce ad una visionarietà<br />

attinta dal reale nel grande e piccolo formato,<br />

Enrica Cappelli è animata da un’industriosa creatività<br />

attenta ai valori tattili, appaganti, pacificanti del fare<br />

artistico che spalanca dimensioni percettive e contemplative<br />

dell’esistente in proiezioni dilatate dagli<br />

accenti mnemonici ed onirici”.<br />

Silvia Ranzi<br />

57


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Cardini<br />

Cell. 335 8365631<br />

Cell. +39 335 8365631 - silviacardini@libero.it<br />

Silvia Cardini è nata a Firenze dove ha iniziato la<br />

sua formazione artistica in parallelo con gli studi<br />

classici. I suoi primi interessi sono stati la<br />

scenografia teatrale e l’installazione. Nel 1995 si laurea<br />

in Filosofia con una tesi su A. Artaud e comincia a<br />

partecipare a concorsi e manifestazioni artistiche in<br />

Italia e all’estero (Portofranco, Firenze 1994; Nel cuore<br />

della ghiacciaia, Carpi 1997; To kiss a different heart,<br />

Fulda 1998). Si iscrive all’Accademia di Belle Arti<br />

di Firenze dove si diploma in Pittura nel 2004. Partecipa<br />

alle mostre: Il Mugello disegnato (a cura di A. Bimbi<br />

e G. Cordoni) e Diario Inciso (a cura di R. Ceccotti e<br />

A. Bimbi). È invitata alla rassegna di Cure d’arte curata<br />

da G. Caverni e L. Pezzatini: la mostra viene scelta<br />

per la pubblicazione del libro “Dialoghi Muti. Disegni<br />

di Silvia Cardini-Poesie di Marco Di Bari”. A cura del<br />

Q2 Comune di Firenze, 2004. Nel 2005 vince la borsa<br />

di studio in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle<br />

Arti. Inizia ad insegnare alla Laba di Firenze e consegue<br />

l’abilitazione per la scuola media. Nel 2006 espone<br />

all’interno dei negozi e laboratori artigiani Riccardo<br />

Barthel a Firenze (Appesi d’Arte. Dipinti di Silvia<br />

Cardini-Installazioni di Elena Barhel). Disegna per manifesti<br />

e testi teatrali e partecipa alle mostre: I Cantieri<br />

del silenzio (a cura di M. Innocenti); L’altro sguardo<br />

(a cura di L. Bernardi e P. Ricci); La mano e il fiore, Seven<br />

Italian Artists (NCTU Gallery, Taiwan); Pittura:<br />

femminile, singolare, x4, (Galleria La Corte, Palazzo<br />

Antinori, Firenze). Nel 2007 espone nelle mostre collettive<br />

a cura di M. Pasquali: Oltre l’oggetto. Morandi<br />

e la natura morta oggi in Italia (Museo Michetti, Pescara)<br />

e L’alibi dell’oggetto. Morandi e gli sviluppi<br />

della natura morta in Italia (Fondazione Ragghianti,<br />

Lucca). Partecipa inoltre a: Tre (Palazzo Corsini, 2008)<br />

e Bildung (Galleria Tannaz, 2010). Espone nelle mostre<br />

personali: La grana delle cose a cura di A. Tempi<br />

(Montevarchi, 2008) e Attimi d’Interni a cura di D. Cresti<br />

(Firenze, 2010). Dal 2012 collabora con la Galleria<br />

Zweigstelle di Berlino. Vive e lavora a Firenze nella<br />

sua casa-laboratorio alla Nave a Rovezzano.<br />

Tulipani, 2012, pigmenti su tela, cm. 202x170<br />

“Nella pittura di Silvia Cardini vi è uno sguardo attento<br />

e profondo rivolto ai piccoli oggetti e luoghi vissuti<br />

della quotidianità che sembrano abbandonati ma che<br />

diventano parte di un mondo capace di suscitare emozione.<br />

Alla ricerca di tracce di una presenza umana<br />

che non compare, ma che si avverte, prende forma un<br />

narrazione per immagini che ricostruisce la realtà e<br />

l’immaginario della propria esistenza.<br />

Usa toni di colore delicati, una materia fatta di pigmenti<br />

naturali, che spesso contamina col bianco<br />

come se pennellate di memoria impastassero la visione<br />

reale. Dipingere è per lei instaurare un dialogo con<br />

le cose circostanti per mezzo di una rappresentazione<br />

a volte frammentaria, alleggerita da un’ironia e un<br />

distacco che ne rivela la loro intima essenza di cose e<br />

non di forme “.<br />

Tratto dai testi critici di A. Tempi e di D. Cresti<br />

58


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marta Carlesi<br />

Abit.: via Pagliucola, 27 - Studio: via della Quiete, 7/B - 5100 Pistoia<br />

Tel.-fax 0573 367714 - Cell. 339 1852532 - martacarlesi@yahoo.com<br />

Albero autunnale, 1970, olio su tela, cm. 50x70<br />

Nasce a Cagliari, ma vive e opera a Pistoia. Pur<br />

avendo seguito un corso di pittura alla Scuola<br />

d’Arte di Pistoia, con il pittore Umberto Mariotti<br />

e un corso di disegno e pittura all’Accademia di<br />

Firenze è in definitiva un autodidatta. Segue un periodo<br />

di intensa attività artistica durante il quale alterna<br />

la pittura all’attività di restauratrice. Le sue pitture<br />

sono dipinte dal vero realizzate con un linguaggio libero<br />

e spontaneo, in cui si stabilisce un rapporto fisico<br />

con la materia il cui effetto è sorprendente. È come se<br />

l’artista “ti afferrasse per mano e ti portasse dove li<br />

ha dipinti per condividere con te stessa le sensazioni<br />

che ha provato lei dipingendoli” (Carla Pacetti).<br />

Ha allestito mostre sia in Italia che all’estero: Norimberga,<br />

Monaco di Baviera, Meersburg presso il lago di<br />

Costanza ed Amsterdam.<br />

59


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Casini<br />

Viale Morgagni, 12 - 50134 Firenze<br />

Cell. 348 9541373 - laura@lauracasini.net<br />

Il risveglio di Venere, 2010, olio su tela, cm. 100x70<br />

Vive e lavora a Firenze. Di formazione fiorentina<br />

il suo iter artistico è complesso e articolato.<br />

Ha sperimentato varie tecniche pittoriche, il<br />

modellato, la ceramica e l’incisione su linoleum.<br />

La sua pittura è tonale secondo i dettami della scuola<br />

fiorentina. Le sue opere si trovano in collezioni private<br />

italiane e straniere. È membro dell’Associazione Culturale<br />

“La Rosa d’Oro dell’Arte”.<br />

“Donne potenti, insomma, quelle raffigurate in queste<br />

opere, donne tanto libere, fluide, leggere, cedevoli,<br />

quanto forti proprio in virtù di queste magnifiche<br />

qualità, necessarie per risultare vincenti, per non<br />

soccombere alla quotidianità esasperante. Il fascino<br />

dei quadri di Laura, però, sta anche nelle cose misteriose<br />

che circondano le protagoniste, paesaggi reali<br />

o fantastici in certi casi simbolicamente capovolti<br />

segno che Laura ha, probabilmente, compreso il senso<br />

nascosto della vita: la nostra esistenza non è determinata<br />

solo da cose immanenti, visibili, tangibili,<br />

ma soprattutto da trascendenze che sfuggono alla<br />

nostra comprensione e ne determinano l’andamento,<br />

trascendente, comunque imprescindibili dal nostro<br />

vivere che contiene in sé un insondabile mistero. E<br />

possibile che Laura, con i suoi quadri, stia dando una<br />

risposta personalissima, ma anche molto vera ad uno<br />

dei più grandi quesiti che l’umanità si sia mai posta:<br />

“chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?”. Chi<br />

siamo? Materia e spirito: acqua, terra, fuoco, aria e<br />

luce…”<br />

Lucetta Risaliti<br />

60


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Casini<br />

La Primavera, 2012, olio su tela, cm. 60x80<br />

“La pittura toscana d’oggi è viva. Giovani artisti sfidano<br />

i vecchi autorevoli di un tempo e si slanciano<br />

nell’arena. Ecco, per esempio, il caso di Laura Casini.<br />

Essa s’impone per un piglio tutto suo, fortemente toscano,<br />

ossia senza oleografie e preziosismi. Andrà a<br />

sbattere la testa nel realismo più retorico o addirittura<br />

nel miserabilismo? Ecco un errore che l’analisi precisa<br />

delle opere di Laura Casini ci impedisce di commettere”.<br />

Vittorio Abrami<br />

“Nei dipinti di Laura Casini, la figura femminile, spesso<br />

tutt’uno con il paesaggio e con la vegetazione, può<br />

leggersi come un rimando all’antico mito della Grande<br />

Madre, dea della fertilità e della vita, reggitrice del<br />

ciclo di morte e di rinascita, un mito il cui culto accompagna<br />

l’umanità sin dall’età della pietra e che nel<br />

corso dei millenni ha assunto molteplici aspetti, sempre<br />

però incarnando la vita nella sua polarità maschile<br />

e femminile. Un simbolo che Laura Casini interpreta<br />

richiamando i concetti della ciclicità delle stagioni,<br />

del principio femminile come origines mundi o della<br />

Pangea, grande massa originaria dalla cui separazione<br />

avrebbero tratto origine i continenti. Una pittura<br />

che si nutre di valori simbolici e che per questo cerca<br />

di allontanarsi da una rappresentazione fotografica e<br />

realistica dei soggetti per privilegiare l’irrealtà del<br />

colore, i rapporti non sempre armonici tra figura e<br />

sfondo, e far sì che l’elemento femminile emerga con<br />

i suoi significati altri. Su tutto domina un ponderato<br />

equilibrio di luci e colori che proiettano l’osservatore<br />

in una dimensione edenica, dove uomo e natura ritrovano<br />

l’armonia originaria”.<br />

Daniela Pronestì<br />

61


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Eleonora Castagnozzi<br />

eleonoracastagnozzi@rocketmail.com<br />

Nasce il 14 giugno del 1974 a Carmignano in provincia<br />

di Prato dove tuttora vive. Nel 1992 si diploma<br />

in tecnica della grafica e della pubblicità<br />

all’istituto professionale L.Tornabuoni di Firenze dove<br />

inizia ad acquisire le prime conoscenze sulla fotografia.<br />

Dal 2004 al 2006 sostiene alcuni esami universitari alla<br />

facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze per il corso di laurea<br />

Storia e Tutela dei Beni Artistici. Tra il 1994 ed il 2000<br />

lavora come grafica presso due agenzie pubblicitarie nel<br />

territorio pratese. Dal 2000 inizia il rapporto di lavoro con<br />

un’azienda di moda che ha base a Firenze. Nel 1995, con<br />

l’intenzione di approfondire i temi della fotografia, partecipa<br />

ad un corso presso il gruppo fotografico Il Pinguino<br />

di Carmignano di cui farà parte fino all’anno 2000. In questi<br />

anni apprende principalmente le basi del bianco/<br />

nero, comprensivo di sviluppo e stampa. Con il gruppo<br />

partecipa ad alcune mostre collettive a Prato, Signa e<br />

Carmignano. Nel 1997 è presente con alcuni suoi scatti<br />

alla mostra “Il colore rosa” che si tiene a Prato. Dopo un<br />

periodo di pausa, con l’abbandono dell’analogico, nel<br />

2006 passa al digitale ed in particolar modo al colore.<br />

Dal 2009 inizia la passione per la ricerca di luoghi ed<br />

edifici abbandonati in Italia ed all’estero; i suoi scatti si<br />

dividono tra la solitudine e la decadenza degli ambienti<br />

“scoperti” e l’inserimento di figure umane a personalizzare<br />

la scena. Nel 2010, la sua foto “Tutti in carrozza!”<br />

viene selezionata per il concorso “100 persone per 100<br />

viaggi” dell’associazione Tokaghe ed esposta nella mostra<br />

collettiva di Firenze, e nel 2011 a Tokyo e Osaka. Nel<br />

2012 un’altro scatto, “You are to young to understand<br />

the world!”, viene pubblicato sulla prima edizione della<br />

rivista fotografica Stark-Magazine. È presente su diversi<br />

portali di fotografia online come Maxartis, Fotoblur e<br />

Flickr dove condivide i suoi scatti, scambia pareri e giudizi<br />

su tecnica e composizione con gli altri utenti/fotografi.<br />

The shadow, 2012, foto digitale, cm. 31x24<br />

Le sue immagini fotografiche ci raccontano l’abbandono<br />

di spazi, di luoghi ormai non luogo che certamente un<br />

tempo hanno avuto una storia, una loro vita, ma che oggi<br />

sono solo fatiscenti fantasmi di architetture lasciate alla<br />

corrosione del tempo. Eleonora tuttavia gli restituisce<br />

una loro dignità, una ragion d’essere, fisica e psicologica,<br />

usandole come location per nuove storie. L’artista rilegge<br />

questi spazi come una rivisitazione, siano esse<br />

fabbriche dismesse o chiese semidistrutte o quant’altro,<br />

compiendo al tempo stesso una operazione teatrale e<br />

poetica: quei luoghi diventano un’ambientazione per comunicare<br />

di ulteriori abbandoni, di ulteriori solitudini,<br />

come ci dimostra inserendo in essi figure assolutamente<br />

non casuali, non di passaggio, anzi decisamente contestualizzate<br />

sia nei costumi quanto nelle pose. Per Eleonora<br />

Castagnozzi fare fotografia è fare arte, non limitandosi<br />

a cogliere l’attimo bensì ponendosi a costruire un<br />

set: le sue protagoniste, spesso femminili, spesso dai<br />

toni anche un po’ dark, si impongono come presenze di<br />

memorie passate attraverso quei luoghi ed in essi trattenute,<br />

vite che li hanno attraversati consumandovi<br />

un’esperienza non priva di inquietudine. Così in “Bride &<br />

Decay”, la sposa è sola, il trucco forte, distrutto, quanto<br />

forte e distrutto è lo spazio della chiesa che ancora “abita”;<br />

così in “Presenze”, due bambine con un consunto<br />

pupazzo di pezza, quasi apparizioni e monito, testimoni<br />

di un doloroso vissuto che, al pari di “Face to face”, due<br />

sedie, una di fronte all’altra, tristemente ed inesorabilmente<br />

sfilacciate, rappresentano un dialogo ormai fattosi<br />

silenzioso. I suoi scatti, così calibrati, egregiamente<br />

costruiti, raffinati, ci porgono racconti di solitudine<br />

come recita la scritta che campeggia in una delle sue<br />

immagini, senza personaggi, che diviene particolarmente<br />

emblematica di questo suo percorso narrativo<br />

fortemente emozionale.<br />

Roberta Fiorini<br />

62


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Leonarda G. Castelli<br />

Via Fratelli Bandiera, 4/F - 51100 Pistoia<br />

Studio: via Ciro Menotti, 8 - 51100 Pistoia - Cell. 339 1028920<br />

Di origine pugliese, è pistoiese d’adozione. Insegnante<br />

elementare, è stata Operatrice del Pistoia<br />

Ragazzi per la Sezione del “Fumetto e del<br />

Teatro”. Ha frequentato i corsi di Psicologia per Consigliere<br />

d’Orientamento presso l’Università del Sacro<br />

Cuore a Milano e l’Accademia Libera di Belle Arti di<br />

Firenze. Ha frequentato la Scuola di Incisione e Grafica<br />

Internazionale “Il Bisonte” a Firenze. Attualmente frequenta<br />

i corsi di Oreficeria e di Tecniche Antiche di<br />

pittura presso l’Accademia di Porta Romana a Firenze.<br />

L’artista è nel catalogo dell’Expo-Arte della Fiera Internazionale<br />

di Arte Contemporanea del 1978 a Bari. Pittrice<br />

(tecniche varie, in particolare acquerello cristallizzato,<br />

grafica, pirografia, encausto, ecc. …), affianca<br />

le proprie opere con la parola che si fa poesia, perché<br />

l’opera prenda maggiore forza e luce. Ha partecipato a<br />

numerosi concorsi e mostre di poesia e pittura, in varie<br />

città italiane e all’estero, ottenendo premi e segnalazioni<br />

in ambito nazionale e internazionale. È presente<br />

nel catalogo del Premio Cairo del 2011.<br />

Esplosione di gioia, 2012, tecnica mista materico, cm. 28x40<br />

63


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Stefania Catastini<br />

Via Francesco Cilea, 10/12 - 56028 San Donato/San Miniato (Pisa) - Cell. 380 5191173<br />

stefaniacatastini@hotmail.com - www.stefaniacatastini.it<br />

Stefania Catastini nasce nel 1971 a Fucecchio<br />

(FI). Laureatasi in Architettura, unisce alla libera<br />

professione, la sua passione di pittrice e fotografa,<br />

che coltiva fin dall’adolescenza; sperimenterà<br />

anche l’arte della performance usando il corpo. Il territorio<br />

di provenienza contamina l’artista nella realizzazione<br />

delle sue opere per le quali, affianca alla sua<br />

pittura di tipo FLAT, tecniche proprie del settore conciario:<br />

colori acrilici industriali, verniciatura a spruzzo,<br />

velatura a macchina e stampa a matrice. Dissolvendo<br />

il disegno, fa evadere la forma dalla materia, dipinge<br />

le emozioni dell’anima. Nei suoi volti s’intuisce grande<br />

energia e forza nel movimento. L’artista ritiene che il<br />

volto racchiuda in sé tutta la personalità: è il luogo<br />

d’incontro di grandi energie che sfociano nell’espressione.<br />

Il volto è un’analogia dell’intero apparato psicofisico,<br />

è l’unica parte del corpo che esprime la solidarietà<br />

tra forma visibile e spirito, tra corpo e anima.<br />

L’obiettivo è prendere a riferimento il volto per dare<br />

inizio ad una profonda indagine del sé volta a capire ed<br />

individuare le infinite sfaccettature dell’Io. Partecipa<br />

dal 1998 a tantissime collettive in tutta Italia, da Firenze<br />

a Pisa, da Livorno a Volterra, da Milano a Roma,<br />

Cagliari, Caserta, Verona, Olbia, Savona, Forlì. Nel<br />

2008-2009 ha tenuto diverse performance pittoriche, a<br />

Firenze (MIMESI, ispirata a “La Natività” di Romano<br />

Stefanelli), Livorno (“Camaleonte”, Effetto Venezia) e<br />

Lucca (“Contaminazioni”, Galleria Petrartedizioni, Pietrasanta;<br />

“L’incubo nello sfondo”, Spazio Open-Modern<br />

and Contemporary Art, Pietrasanta). Nel 2009 è<br />

selezionata come premio critica al Premio Internazionale<br />

La Pergola Arte piccolo formato, Firenze; nel 2011<br />

vince il 1° Premio al Museo del Giocattolo, Roma.<br />

D’IO n. 2 , acrilico su tela con velatura industriale, cm. 79x40<br />

64


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ornella Cattani<br />

Via Repubblica, 1738 - 51023 Campo Tizzoro (PT) Tel. 0573 65763 - Fax 0573 658977<br />

Cell. 349 1335579 - sarstropapageno@interfree.it - r.prioreschi@virgilio.it<br />

19.09.2009, tecnica mista e acrilici, cm. 75x53<br />

19.9.2009 La pecora nel bosco è rimasta sola! Siamo<br />

noi, abitanti della Montagna che beliamo.<br />

Pochi, sparsi, vecchi, uggiosi, senza più alcuna rilevanza<br />

per il lavoro, impotenti dinanzi al degrado che<br />

ci circonda e illusi dai tanti imbonitori di turno che<br />

vorrebbero ammaestrarci con le tradizioni annacquate,<br />

condite con il solito ritornello dell’acqua e<br />

dell’aria buona.<br />

Questa la Montagna di oggi… una calma piatta<br />

squarciata solo da un lamento fine a se stesso, privo<br />

di progettualità, forza, capacità di attrazione anche<br />

perché in fondo questi luoghi, salvo che per il fresco<br />

d’estate e i funghi d’autunno, non sono più oggetto di<br />

interesse per l’intera classe politica.<br />

Nata a Campo Tizzoro sulla Montagna Pistoiese,<br />

studia a Firenze, consegue il diploma di<br />

Assistente Sanitaria e di Ostetrica. Pur avendo<br />

vinto svariati concorsi nei Comuni dell’ hinterland<br />

fiorentino preferisce svolgere la professione sulla<br />

Montagna Pistoiese e in qualità di Coordinatrice<br />

dell’attività infermieristica territoriale termina la<br />

carriera lavorativa. A quel punto inizia un’esperienza<br />

nel campo delle arti figurative dove, utilizzando materiali<br />

di riciclo, ha la possibilità di sperimentare la<br />

sua creatività, usando la fantasia come compagna<br />

del vivere quotidiano.<br />

65


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ornella Cattani<br />

Donchi, 2008, Tecnica mista e acrilici, cm. 37x53<br />

Dedicato a mio marito, sognatore irriducibile, illuso<br />

imperterrito, curioso fantasioso, ma sempre ben<br />

piantato con i piedi per terra!<br />

Eureka, 2008, Tecnica mista e acrilici, cm. 37x53<br />

Senza fantasia siamo solo scheletri. Dentro di noi<br />

sono presenti tanti interruttori che aspettano solamente<br />

di essere attivati per innescare quella miccia<br />

con la quale la monotonia della quotidianità diventerà<br />

dirompente come una bomba.<br />

66


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Cecchetti<br />

Studio: via Kyoto, 39/41 - 50126 Firenze<br />

anna.cecchetti@alice.it - anna.cecchetti.xoom.it<br />

Abbraccio (dalla serie Sensual), 2011, acrilico su carta, cm. 100x150<br />

Anna Cecchetti è nata a Pisa e risiede in Firenze.<br />

Dipinge da sempre ed espone dal 1960. Numerose<br />

sono le rassegne su invito e le mostre<br />

personali. Ha esposto a Parigi, Mosca, Monaco di Baviera.<br />

Sue opere si trovano nel museo di Varsavia, nel<br />

Telesiamuseum-Arte moderna e contemporanea di<br />

Reggio Calabria e in altre collezioni private e pubbliche.<br />

In questi ultimi anni si è dedicata a ritratti di artisti<br />

fiorentini e altri personaggi di rilievo. Tra questi<br />

citiamo il ritratto a Mario Luzi, a Gino Bartali (di proprietà<br />

del Museo del Ciclismo di Ponte a Ema), alla<br />

campionessa di sci Celina Seghi (che si trova presso<br />

l’Assessorato allo Sport della Provincia di Firenze), a<br />

Giorgio La Pira (collocato nel Convento di San Marco<br />

in Firenze). Nel 2008 ha realizzato undici grandi quadri<br />

sul tema Inno alla vita per l’Istituto Ospedaliero Piero<br />

Palagi di Firenze nell’ambito del Progetto Umanizzazione<br />

e Accoglienza dell’Azienda Sanitaria di Firenze.<br />

In tale Istituto dal febbraio 2010 sono in esposizione<br />

permanente 36 grandi ritratti di artisti, critici e poeti<br />

fiorentini. Altri spazi pubblici con opere in espozione<br />

permanente: Ospedale S.Giovanni di Dio (Torregalli),<br />

Ospedale SS.Annunziata (Ponte a Niccheri), Ospedale<br />

Meyer (Careggi), Regione Toscana, Comune di Fiesole,<br />

Comune di Orosei. Ha dedicato ampi spazi anche<br />

all’incisione, all’oreficeria, alla ceramica. Da oltre<br />

dieci anni esegue scultura a Pietrasanta nei laboratori<br />

artistici del marmo e crea gioielli in marmo con oro<br />

e pietre preziose. Tra le mostre personali degli ultimi<br />

tre anni : Museo Archeologico di Fiesole (2010); Galleria<br />

Mentana di Firenze (2010); Giubbe Rosse (2012);<br />

Gruppo Artistico Donatello (2012); Palazzo Vecchio-<br />

67


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Cecchetti<br />

Abbraccio sotto albero al vento, 2012, marmo bianco di Carrara e marmo verde di Turchia, cm. 25x30<br />

Sala della Miniatura Firenze (2012); Hotel Esplanade<br />

di Viareggio (2012). Hanno scritto di lei tra gli altri:<br />

Pier Francesco Listri, Tommaso Paloscia, Elvio Natali,<br />

Anita Valentini, Ludovico Gierut.<br />

La pittura, la grafica, i ritratti e la scultura di Anna<br />

Cecchetti si sono sviluppate e continuano a prodursi<br />

in una straordinaria sete di conoscenza che stimola<br />

l’artista ad una ricerca infinita, a inseguire sempre<br />

nuovi aspetti delle sue invenzioni formali.Si tratta di<br />

una irrefrenabile vitalità intesa a esaltare i traguardi<br />

via via conseguiti e a sottoporne gli sviluppi a continue<br />

metamorfosi; a inserirli nel medesimo tempo in<br />

una logica sempre attenta perché non si distacchino<br />

dalla sottile coerenza che ne informa l’espressione.<br />

Una coerenza che tiene a specchio l‘uomo, la natura,<br />

le sue forme, i suoi colori.<br />

Tommaso Paloscia<br />

Con riguardo alla figura, notevole è il periodo dei Ritratti<br />

ad artisti, critici e poeti fiorentini passati dallo<br />

Studio dell’artista. I ritratti di Anna Cecchetti raccontano<br />

l’anima, cioè svelano le renitenze, le vocazioni,<br />

dichiarano le amarezze, sono l’annuncio di uno spirito<br />

e delle non dichiarate aspirazioni. Su tutti, per eminenza<br />

di modello, spicca il ritratto del grande poeta Mario<br />

Luzi, intimamente verosimigliante, una mano sul volto<br />

pensoso, l’altra sul foglio che accoglie i suoi versi, ritratto<br />

fascinosamente monumentale ma anche come<br />

dolcemente squassato da un fremito intimo.<br />

Pier Francesco Listri<br />

E infine le sculture, attraverso le quali Anna Cecchetti<br />

ci offre un ulteriore significativo saggio della propria<br />

intensa ricerca di emozioni. Le sculture in marmo, aldilà<br />

delle dimensioni - che sono di piccolo formato -<br />

hanno una monumentalità ove la sintesi della figura<br />

riesce ad esprimere i ritmi di una valenza sostanzialmente<br />

musicale, ulteriore testimonianza della radice<br />

classica e quindi profondamente fiorentina e colta del<br />

proprio vitalismo.<br />

Ugo Barlozzetti<br />

68


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nunzia Celentano<br />

nunzy78@gmail.com<br />

La voce del silenzio, 2007, matita su cartoncino, cm. 50x70<br />

Empatia, 2007, matita su cartoncino, cm. 50x70<br />

Nunzia Celentano nasce a Firenze il 12/05/1978.<br />

Nel 1996 consegue il diploma in Belle Arti ma<br />

continua la formazione artistica in diversi studi<br />

d’arte fiorentini partecipando a varie mostre.<br />

Nel 2008 partecipa e vince il Fiorino di bronzo al concorso<br />

“XXVI premio Firenze”.<br />

Nell’ottobre 2012 partecipa al premio Il Segno con attigua<br />

esposizione al palazzo Zenobio di Venezia. A gennaio<br />

partecipa alla prima Biennale Internazionale d’Arte<br />

di Palermo con annessa pubblicazione sul catalogo<br />

nazionale e al premio Van Gogh città di Amsterdam.<br />

Settembre-ottobre 2012 pubblicazione sulle riviste<br />

bimestrali artistiche Effetto Arte e OverArt.<br />

Un pensiero sull’arte di Nunzia<br />

Il volto è ricerca, è dynamis, è rivelazione, è espressione<br />

dialogica, è comunicazione. Ma è anche un<br />

modo per guardarsi dentro, aprirsi agli altri. Mi sembra<br />

il caso di Nunzia.<br />

Tracciati con sapiente uso della matita - strumento<br />

difficile, a volte ingrato -, e dall’ottimo risultato, i volti<br />

di Nunzia invitano a riflettere, sia per la scelta dei<br />

soggetti sia per l’impaginazione talora originale<br />

dell’elaborato.<br />

Se Joyce nel suo Dedalus, se Dylan Thomas nel suo<br />

Ritratto di artista da cucciolo, se Proust nella sua Recherche<br />

(solo per nominarne alcuni), ci offrono in letteratura<br />

quadri straordinari della propria personalità<br />

mediando dalla memoria, i pittori più spesso si “mettono<br />

in posa”, si rivolgono allo spettatore con la traccia<br />

audace della propria mano.<br />

Nunzia invece ci racconta di sé narrando dell’altro.<br />

Lucia Bruni<br />

69


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maya Cetkovic<br />

Cell. 338 4723616<br />

cetkovic.maya@libero.it - www.mayacetkovic.com<br />

Il fascino della magia, 2011, olio su tela, cm. 140x120<br />

Nata a Belgrado, laureata presso la Facoltà d’Arte<br />

di Belgrado nella sezione pittura (1984-<br />

1989), fa parte dell’associazione fiorentina Circolo<br />

Artisti Casa di Dante (Kpk - Cantiere Post<br />

Kontemporaneo). Molte le mostre realizzate negli anni,<br />

tra quelle del 2012 si ricordano: le collettive alla Casa<br />

di Dante, Arte in Vetrina con Vogue Fashion Night (Firenze),<br />

Art in the city (Iesolo, Svite Hotel); le personali<br />

presso l’Antica Corte delle Ninfe con il patrocinio<br />

dell’Unesco (Trapani) e la Galleria Casa Abitata (Firenze).<br />

Finalista al concorso di grafica Caran d’Ache (Giubbe<br />

Rosse, 2011), ha partecipato a numerosi concorsi di<br />

pittura posizionandosi tra le prime classificate. Tra le<br />

mostre realizzate in collaborazione con il KPK si ricordano<br />

quelle di Massa Marittima, l’installazione presso la<br />

Loggia del Grano (Firenze) in occasione della Giornata<br />

del Contemporaneo (2012), la mostra collettiva “Arte<br />

per la ricerca Fiorgen” prima alla Galleria degli Uffizi e<br />

poi al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.<br />

“Nei dipinti di Maya Cetkovic il colore non può dirsi del<br />

tutto sottratto ai criteri della verosimiglianza e della<br />

figuratività, anche se l’uso che l’artista ne fa sembra<br />

volto a svelarne più la forza simbolica che l’attinenza<br />

naturalistica, soprattutto nella definizione degli sfondi,<br />

sempre carichi di una vitalità cromatica che, mentre<br />

nega la profondità, agisce sul sentimento e sull’interiorità.<br />

La tendenza ad inserire la figura entro un campo<br />

di forze creato quasi unicamente dalle combinazioni<br />

e dai contrasti di toni, sembra confermare una<br />

concezione del colore lontana dal voler restituire la<br />

“fisicità” del dato oggettivo, quanto le tensioni spirituali<br />

che intimamente lo muovono. Un passaggio, potremmo<br />

dire, dall’esteriorità all’interiorità, dal corpo<br />

alle energie spirituali che lo abitano e che prendono<br />

forma nelle accentuazioni cromatiche della superficie<br />

come nelle pieghe sottili della pelle, organo di senso e<br />

filtro tra l’uomo e la realtà”.<br />

Daniela Pronestì<br />

70


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonella Ciapetti<br />

antonellaciapetti@yahoo.it<br />

Nata a Firenze, vive e lavora a Mercatale Val di<br />

Pesa (Firenze). Diplomata nel 1977 all’Istituto<br />

d’Arte per la Ceramica di Sesto Fiorentino (Firenze).<br />

Allieva di Marcello Fantoni presso la Scuola<br />

Internazionale per la Ceramica di Firenze, dal 1977 al<br />

1986. Ha partecipato a rassegne presso l’Università<br />

Europea di Fiesole (Firenze), 1987, al Centro Espositivo<br />

“La Torre” a Greve in Chianti (Firenze),1989, alla<br />

Galleria “La Soffitta”, Sesto Fiorentino (Firenze),<br />

2000, all’ “Ex Fornace Pasquinucci”, Capraia Fiorentina,<br />

2003. Ha ottenuto la Menzione Speciale al 2° Concorso<br />

Biennale Internazionale di Ceramica Artistica di<br />

Ascoli Piceno. Le sue opere sono presenti in collezioni<br />

private nazionali ed internazionali e sono in esposizione<br />

permanente presso la Galleria Materiacrea di Greve<br />

in Chianti, Firenze.<br />

Bottiglia tornita, terraglia smalto e ossidi, h cm. 65<br />

71


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nila Ciardi<br />

Via Ugo Foscolo,14 - 50053 Empoli (FI) - Cell. 334 602697 - 347 1914943<br />

tel. 0571 711722 - info@nilaciardi.it - www.nilaciardi.it - nila è su facebook<br />

Profili, 2011, acrilico su tela, cm. 70x70<br />

Nila Ciardi è nata a Cerreto Guidi (FI). Pittrice<br />

autodidatta, da circa 15 anni ha scelto di comunicare<br />

i suoi sentimenti attraverso emozioni<br />

interiori e attraverso emozioni che il paesaggio circostante<br />

le trasmette. Ha partecipato a diverse<br />

mostre collettive ed effettuato mostre personali riscontrando<br />

unanimi consensi di critica.<br />

Al centro della ricerca pittorica di Nila Ciardi è il senso<br />

del colore declinato in tutta la sua forza espressiva<br />

e accentuato in molti casi per rimarcare la trama narrativa<br />

del dipinto. È il paesaggio,esotico o campestre,<br />

il tema che piu’ degli altri le appartiene e che le consente<br />

un uso libero e personale del colore. Intriso di<br />

luce, acceso da forti contrasti cromatici, il paesaggio<br />

è per lei scenario dell’anima, dimensione percettiva<br />

che restituisce, attraverso ogni singolo dettaglio, la<br />

partecipazione emotiva dell’artista inducendo anche<br />

quella dell’osservatore. Sempre nell’ambito della<br />

sperimentazione condotta sul colore, si spiegano i<br />

suoi lavori più recenti, in cui la verosomiglianza del<br />

soggetto sembra ridursi e talvolta svanire per confluire<br />

in limpide “visioni cromatiche”. Della realtà resta il<br />

senso della forma e della linea, la coerenza dell’impianto<br />

visivo, la solidità dell’immagine; ma è sopratutto<br />

la tavolozza ad arricchirsi, non tanto nella varietà<br />

quanto nello spessore della sostanza cromatica<br />

che si fa piu’ corposa e densa a voler accentuare la<br />

maggiore componente materica che appartiene all’ultima<br />

fase della sua pittura. Fase che molto probabilmente<br />

evolverà verso il lessico pittorico sempre piu’<br />

scevro dai vincoli dell’oggetività e del disegno e sempre<br />

piu’ incentrato sulla pura espressività del colore e<br />

della sua gestualità libera.<br />

Daniela Pronestì<br />

72


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Vanessa Cinelli<br />

vanessa.cinelli@libero.it<br />

Attesa, terracotta<br />

Vanessa Cinelli nasce a Empoli il 28 giugno del<br />

1984. Diplomata al Liceo Artistico Leon Battista<br />

Alberti di Firenze, si laurea poi in Scultura<br />

presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano.<br />

Nel 2011 ottiene la qualifica in Stampa e Incisione<br />

Calcografica presso la Scuola Internazionale<br />

D’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Vive e lavora<br />

tra Empoli e Firenze. Scultura, incisione e pittura<br />

sono i suoi mezzi espressivi. La sua ricerca parte da<br />

uno studio della natura in tutte le sue forme fino ad<br />

arrivare ad un’astrazione di essa per mezzo di diverse<br />

tecniche che è in grado di sperimentare in libertà.<br />

Sia per quanto riguarda la scultura che la pittura o<br />

l’incisione i soggetti che predilige sono le figure<br />

umane, i loro corpi i loro volti, studiati dal vero oppure<br />

lasciandosi trasportare dall’immaginario. Non<br />

solo nel disegno, ma anche nell’incisione calcografica<br />

non utilizza quasi mai una sola tecnica, sperimentando<br />

varie tecniche, come l’unione di acquaforte<br />

puntasecca e bulino.<br />

73


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Coli<br />

Via Benedetto Fortini, 21\3r - 50125 Firenze<br />

Tel. 055 6811927 - Cell. 334 7630631- www.galleriamentana.it<br />

La collana, 2001, acrilico su tavola, cm. 60x80<br />

È<br />

nata a Firenze dove vive e lavora. Ha studiato<br />

disegno e pittura presso l’atelier della pittrice<br />

Nerina Simi e ha conseguito il diploma all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze nella sezione pittura.<br />

Numerose le mostre a cui ha partecipato; tra queste si<br />

ricordano Arte Fiera Palermo (1995), Miart (Milano<br />

1995); mostra collettiva di artisti fiorentini “Il Tassello”<br />

(Fiesole 1996); mostra personale alla Galleria<br />

Mentana (1998) con catalogo a cura di Paolo Levi; Expoart<br />

(New York 2000); Europe’Art (Ginevra 2001);<br />

Prospettive Collezioni 2000 (Galleria Mentana 2002);<br />

mostra personale al Cafè du Monde (Firenze 2002);<br />

mostra collettiva alla Stella Gallery International (Parigi<br />

2004). Le sue opere sono presenti in collezioni<br />

pubbliche e private.<br />

“Silenziose atmosfere metafisiche senza spazio e tempo,<br />

depurate dai tumulti effimeri della vita accolgono<br />

le riflessioni e le emozioni della pittrice, poetessa e<br />

stilista di moda Francesca Coli. Dotata di grande sensibilità,<br />

l’artista fiorentina da tempo ha intrapreso un<br />

caparbio percorso estetico dalle originali caratteristiche<br />

e dagli inaspettati risultati simbolici più che formalistici.<br />

Nascono così le sue opere che nell’assecondare<br />

il bisogno di narrazione si sviluppano nel racconto di<br />

una cortese e quieta dimensione intimistico-familiare,<br />

in cui presenze femminili dai perfetti ovali dei corpi,<br />

complici purezze dei giochi dei bambini o integerrimi<br />

ritratti di famiglia vengono colti senza retorica e senza<br />

subire giudizio, nei loro gesti quotidiani e privati. Come<br />

icone di un eterno presente dalle atmosfere magiche e<br />

dagli accenti retro queste figure sobriamente eleganti<br />

e leggere nei loro linearismi spesso private di caratterizzazione<br />

fisionomica, sembrano essere memorie di<br />

sogni e di ricordi lontani”.<br />

Barbara Angiolini<br />

74


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisabetta Collini<br />

elisa.collini@virgilio.it<br />

Il sogno, bronzo, cm. h 20x47x27<br />

“<br />

I<br />

soggetti di questa artista non sono realistici, ma<br />

comportano una accampata e forte asseverazione<br />

simbolica, quasi silenziose parabole. Torna la figura<br />

muliebre, tanto insistita da apparire polemicamente<br />

esclusiva. Attorno un amicale bestiario - teste<br />

di uccello, cavalli - carichi di inspiegati presagi. Essi<br />

partecipano ad una scena, ben riconoscibile dell’artista,<br />

ma sempre nuova che trasferisce il domestico ed<br />

il consueto in una dimensione fuori del tempo. Perfettamente<br />

concluse secondo un’economia spaziale e<br />

costruttiva di notevole sapienza, le sue opere restano<br />

come aperte a un discorso appena pronunciato, che<br />

chiede a chi osserva di proseguire, per attingere dalla<br />

finzione il vero che la sottende. Dire dunque che l’atmosfera,<br />

il sogno, l’evocato, l’immaginario sono il<br />

mondo in cui si muove l’arte di Elisabetta è dire il vero<br />

ma non è dire tutto. Vince qui la forte presenza di<br />

un’espressività figurativa e di una manualità del modellare,<br />

che sono i segni di un’artista che si distingue<br />

nel panorama contemporaneo, di cui non condivide i<br />

vezzi e le voghe (...)”.<br />

Pier Francesco Listri<br />

75


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giorgia Contemori<br />

Studio 2GC - via Ciro Menotti, 18 - 50136 Firenze<br />

Cell. 339 3629970 - giorgia_a.contemori@iol.it<br />

Fotografia bn, cm. 110x150<br />

76


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giorgia Contemori<br />

La voce verde<br />

“Il vento che giocava spettinando il bosco, mi consegnava<br />

i nomi delle creature sfiorandole, e dondolava<br />

le altalene vuote dei “ragazzi dei Prati”, scompigliava<br />

le criniere e le code del branco e si divertiva con la<br />

polvere della strada in perfetti piccoli mulinelli.<br />

Lungo il torrente il sentiero. Gli alberi attaccati alla<br />

terra spingevano per gonfiare il loro verde.<br />

Salivo pesando i passi: e poteva essere un omaggio a<br />

te la pazienza che mi portava per arrivare alla sorgente<br />

- io l’avrei fatta tutta un volo -.<br />

I dormienti offrivano cappelle semicoperte dalle foglie,<br />

che le folate, svelavano.<br />

Tra cascate di edera sugli alberi marciti ci siamo incontrati.<br />

Il vento passa e soffia, rivelando alle creature che incontra<br />

la stessa legge mentre penetra il bosco, porta<br />

i semi alla terra, e gioca con la polvere della strada.<br />

Atmosfere tese, spazzate dal vento; tra quarzi e graniti<br />

consumati; strade per andare e tornare, e lo scrocchiare<br />

delle ghiaie sotto la cadenza del passo. L’acqua<br />

ha morso e frantumato l’antico sentiero, intrecciato<br />

alberi con alberi; enorme trama e ordito filato dalla<br />

furia del fiume.<br />

Il lentisco ed il corbezzolo ributtano ora foglie e fiori, e<br />

gli ontani spezzati hanno un giro di vita intorno. Il verde<br />

striscia e colonizza la terra persa e ricopre con menta<br />

profumata e fiori colorati d’indaco le sue fratture.<br />

Le tre sorgenti risparmiate dal rovinoso tracollare dei<br />

massi chiacchierano la loro acqua vestendo rane e<br />

girini.<br />

Respiro la folata dei mirti e dei rosmarini, e leggera<br />

volo col falco, che gira e gira fischiando la sua vita.<br />

Vengo da te che sei lontano, ho camminato per i miei<br />

non facili sentieri entrando in buche profonde erose<br />

dall’acqua; gli alberi abbattuti sono stati la mia scala.<br />

Ho sciacquato il colore delle more dalle dita ed immersa<br />

nelle pozze profonde ho sentito il gorgoglio<br />

pacato del tuo pensiero.<br />

Chi può rubare il vento, … dai graniti scarica qui<br />

l’odore del sole; l’ ho respirato ed era buono.<br />

Questa è l’anima di Giorgia Contemori, premiata fotografa<br />

fiorentina. I suoi ritratti d’albero trasformano la<br />

natura in un luogo di sogno, immagini ricercate che<br />

coinvolgono i nostri sensi e quel mondo ora da lei ci<br />

appare svelato. Inizia a scattare i primi paesaggi lunari<br />

nel silenzio dei boschi fiorentini, immagini senza<br />

tempo, soggetti quasi umanizzati. Un lavoro di completa<br />

immersione sensoriale; servono ore di attesa<br />

per catturare l’atmosfera giusta, cogliere i movimenti<br />

ed i suoni che servono al giusto risalto della fotografia.<br />

Le immagini sono frutto di viaggi e ricerche in Italia,<br />

ma seguiranno più tardi altri incontri e ricerche in<br />

paesi lontani.”<br />

Fiorella Macchioni<br />

77


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marina Corbinelli<br />

Strada in Chianti (FI)<br />

Tel. 055 8588792<br />

Infinita violenza, tec. mista, cm. 50x70<br />

Ha avviato negli anni Settanta, come autodidatta,<br />

il suo percorso artistico come pittrice, caratterizzato<br />

dallo sperimentarsi in tecniche ricche e variegate<br />

(dall’olio all’ acrilico, dagli acquerelli al collage)<br />

e da numerosi premi e riconoscimenti. Dopo una interruzione<br />

di qualche anno, ha ripreso l’attività alla fine<br />

degli anni Novanta, come socia di Art-Art di Impruneta.<br />

Cromaticamente accattivanti, le sue opere ci invitano a<br />

soffermarci su ciò che la cronaca molto spesso ci presenta.<br />

Ma essa è, di per sé, fuggitiva, incalzata dalle<br />

tante notizie della società della comunicazione, e, del<br />

pari, è fuggitiva l’attenzione del lettore, dello spettatore.<br />

Le opere di Marina Corbinelli ci aiutano a soffermarci,<br />

a riflettere, a meditare sul tema che è il fulcro della<br />

sua ispirazione: la Donna nella Contemporaneità. Con<br />

un figurativo di immediata comprensione e, al contempo,<br />

ricco di significati simbolici, con l’accostamento di<br />

variegate modalità espressive, scopriamo il mondo di<br />

Marina Corbinelli, il messaggio che ci viene trasmesso.<br />

“Infinita violenza”: un’opera, suddivisa a “scomparti”,<br />

dal titolo emblematico e realizzata con tecnica mista.<br />

Particolarmente significativo il collage nella scelta di<br />

articoli di giornali che riferiscono di violenze fisiche e<br />

morali a donne indifese e che vengono accostati ad<br />

elaborazioni figurative. Decontestualizzati dalla pagina<br />

del quotidiano, essi assumono un significato simbolico<br />

profondo: sono ritagli di cronaca, ci raccontano di “ritagli”<br />

di vite femminili offese dalla violenza di mariti-padroni.<br />

Donne-burattino, come mostra il nucleo centrale<br />

della tavola, una figura “meccanica”, di cui Maria Corbinelli<br />

mette in evidenza le giunture, l’intreccio dei fili<br />

che il prepotente di turno ha l’arroganza di voler manovrare.<br />

Il volto del manichino è indefinito, indefinibile,<br />

La regina dei fiori, olio su tela, cm. 50x70<br />

ma i radi capelli che scendono sulle spalle simboleggiano<br />

angoscia, solitudine della Donna, dimidiata fra<br />

due Culture, pronta ad aprirsi ad ambedue (perché la<br />

Donna è, per definizione, accogliente in quanto Madre),<br />

ma mortificata in una tradizione, per lei opprimente,<br />

proprio da chi dovrebbe esserle compagno di vita e di<br />

scelte. Sapiente l’accostamento di queste crudeli cronache<br />

ad immagini ad olio che rappresentano fiori,<br />

farfalle, simboli di leggerezza e di serenità, di pace, di<br />

aerea femminilità. Ritroviamo queste atmosfere rasserenanti<br />

nell’olio su tela “La regina di fiori”, anch’esso<br />

costituito da “scomparti” con soggetti diversi ed ampliato<br />

nel suo significato e nel suo valore estetico proprio<br />

per il moltiplicarsi di immagini, tutte in sé compiute<br />

e tutte collegate fra loro, a coronamento<br />

dell’immagine centrale che rappresenta una figura<br />

femminile, “fiore” al centro di un altro fiore, di un rosa<br />

ridente e rigoglioso. Molte sono le contraddizioni<br />

dell’esistenza, i contrasti, le incerte felicità raggiunte,<br />

periclitanti “su fil di lana”, ma vanno affrontate, con<br />

consapevolezza, senza fughe consolatorie: questo ci<br />

dice Maria Corbinelli con “Le maschere della vita”: ancora<br />

una composizione a scomparti, quasi a sottolineare<br />

tutti gli aspetti del messaggio che ci viene trasmesso:<br />

figure simboliche accostate con tante variegate<br />

espressioni, di gioia, di perplessità, di enigmatica inquietudine;<br />

figure femminili che “convivono”, in abiti<br />

occidentali, insieme a donne velate dal burqa; figure<br />

eleganti e fiorite, a coronamento di una coppia, al centro,<br />

che sembra essere l’emblema della fiducia, nel<br />

raffigurare un “lui” e una “lei” che, consapevolmente,<br />

uniti e compartecipi, affrontano la vita insieme.<br />

Sonia Salsi<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Jessica Corsi<br />

Vicolo delle Ginestre, 66 - 53018 Sovicille (SI)<br />

Cell. 339 8857211 - Tel. 0577 314604 - jessicacorsi@virgilio.it<br />

Lavori in corso, 2013, olio su tela, cm. 50x60. Opera ispirata all’opera fotografica di Federico Ghelli<br />

Jessica Corsi nasce a Napoli il 24 giugno del 1968<br />

e si trasferisce subito a Taranto, dove già appassionata<br />

d’arte, vince diversi concorsi di pittura.<br />

In Toscana, terra d’origine, si laurea in Scienze Economiche<br />

e Bancarie con il massimo dei voti all’Università<br />

degli Studi di Siena.<br />

Studia recitazione e frequenta un corso di pittura dal<br />

maestro Renzo Regoli.<br />

- Vince l’edizione 2010 dell’estemporanea di pittura di<br />

Castelnuovo Berardenga;<br />

- presenti dal 2010 le sue opere nell’Atelier fotografico<br />

di Antonio Noto a Favignana, Trapani;<br />

- la sua opera intitolata “Orizzonti” è nella mostra<br />

“Panorami da Bellegra”, dell’omonimo comune in provincia<br />

di Roma;<br />

- del 2010 la personale nel Comune di Casole dedicata<br />

ai “Luoghi dell’anima”.<br />

“La Toscana è fonte continua d’ispirazione, come l’incanto<br />

delle nuvole, la luce dell’alba e il mare, la sfida<br />

è trovare uno stile riconoscibile e intrappolare l’emozione<br />

sulla tela, come in una fotografia, un lampo di<br />

luce nell’ombra, un riflesso”<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Daniela Corsini<br />

info@danielacorsini.it<br />

www.danielacorsini.it - www.archeovisioni.it<br />

Larthia, 2010, stampa su tela di una rielaborazione digitale da<br />

foto dell’artista, cm. 85x55<br />

Daniela Corsini è l’iniziatrice del Filtrismo®, movimento<br />

di fotografia pittorica sviluppato a Firenze<br />

nei primi anni di questo secolo. Il suo<br />

percorso artistico l’ha vista partecipe in numerose mostre<br />

collettive e protagonista di personali di grande<br />

interesse. Tra i momenti più significativi si ricordano<br />

anche le numerose partecipazioni al Premio Italia, organizzato<br />

dalla rivista “Eco d’Arte Moderna”, che hanno<br />

visto il suo lavoro premiato in ciascuna edizione. È<br />

del 2009 il catalogo “Daniela Corsini o del Filtrismo ”,<br />

a firma di Paolo Boschi. Da segnalare la personale “Archeovisioni”,<br />

ospitata nel 2010 nelle sale del Museo<br />

Archeologico Nazionale di Firenze, incentrata su una<br />

originalissima interpretazione di dodici pezzi che rappresentano<br />

l’eccellenza del Museo. Catalogo edito da<br />

Sillabe, ancora a firma di Paolo Boschi. Nel 2011 la<br />

personale “RI-frazioni - visioni filtriste di Firenze e della<br />

sua provincia” si è tenuta a Palazzo Medici Riccardi<br />

di Firenze: nella mostra, sviluppata in stretta collaborazione<br />

con l’Assessorato al Turismo della Provincia di<br />

Firenze, l’artista ha presentato visioni inconsuete di<br />

Firenze e di altri pregevoli centri della provincia. Il<br />

2013 vedrà “Archeovisioni” spostarsi a Bruxelles,<br />

presso l’Istituto Italiano di Cultura, con nuove interpretazioni<br />

di tesori etruschi ad accompagnare quelle dei<br />

reperti celebrati al Museo Archeologico di Firenze.<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Crucitti<br />

Cell. 349 8698792 - angelacrucitti@gmail.com<br />

www.angelacrucitti.com - http://www.youtube.com/watch?v=teJKlpjXyFw<br />

Città turrita o Cavalli in corsa (il Palio), 2001, tecnica mista su tela, cm. 80x60<br />

Laureata in Lettere e specializzata, poi, in Storia<br />

dell’Arte presso l’Università di Siena. Ha frequentato<br />

per tre anni a Torino i corsi tenuti dalla<br />

pittrice Lella Burzio (allieva di Menzio). Oltre a varie<br />

collettive, ha al suo attivo numerose mostre personali<br />

(Siena, Venezia, Roma, Firenze), e diverse fiere in Italia<br />

(Padova, Viterbo, Reggio Emilia) e all’estero (Austria,<br />

Belgio, Usa, Cina, Corea). Le sue opere sono in<br />

raccolte pubbliche in Italia e in collezioni private in<br />

diverse parti del mondo. Il fondo oro della pittura antica<br />

ha sempre affascinato Angela Crucitti , sia per la<br />

preziosità della sua materia, sia per la ricchezza della<br />

sua luce, ma, soprattutto, per il suo significato simbolico.<br />

Nella tradizione bizantina e, poi, gotica, il fondo<br />

oro ha un preciso significato emblematico di rappresentazione<br />

del paradiso, dell’illuminazione e della<br />

Luce divina. Nelle opere di Angela questo concetto<br />

astratto viene reinterpretato in maniera moderna, con<br />

un linguaggio personale che è un misto di modernità<br />

e di antico. Il fondo oro diventa sfondo ed essenza di<br />

architetture da sogno, di antiche mura cariche di storia,<br />

di possenti torri, che si colorano dell’azzurro del<br />

cielo, del verde dei prati e dei colori delle stagioni.<br />

Con il colore oro dato con la spatola, l’artista costruisce<br />

splendide città turrite, preziose abbazie, vetrate<br />

scintillanti, cattedrali cesellate come antichi reliqua-<br />

81


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Crucitti<br />

Abbazia di San Galgano, 2000, tecnica mista su tela, cm. 50x40<br />

ri, profili di città evanescenti. Angela, nella sua pittura,<br />

riecheggia Mondrian, nelle superbe costruzioni,<br />

saldamente costruite pietra su pietra e ben ancorate.<br />

Reinterpreta, invece, Monet nelle architetture di luce<br />

e di colore, la cui materia si sgretola, si scioglie e si<br />

dissolve, mostrando in questa dissoluzione la fragilità.<br />

Le città turrite divengono, così, costruzioni sospese<br />

in una dimensione fuori dal tempo. Tra matericità e<br />

leggerezza, dalla pittrice vengono affrontati i grandi<br />

temi connessi a queste opere architettoniche: le cat-<br />

82


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Crucitti<br />

Torri, 2001, tecnica mista su tela, cm. 100x80<br />

tedrali, frutto dello sforzo umano di diverse generazioni,<br />

rappresentano l’anelito dell’uomo di andare<br />

sempre più su, di innalzarsi verso il divino; le torri,<br />

sempre più alte, oltre che simbolo di potere, rappresentano<br />

la sfida umana contro il tempo e la caducità<br />

terrena e rimandano alla realtà attuale delle metropoli.<br />

La matericità di queste opere non è dissimile da<br />

quella della serie “meteoriti” in cui l’artista, libera da<br />

schemi ed in maniera informale, rappresenta l’intangibile<br />

e l’energia cosmica.<br />

83


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Crucitti<br />

Meteorite rossa, 2003, tecnica mista, cm. 80x100<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Teresa D’Adamo<br />

Cell. 331 6428794<br />

dada.mt@libero.it<br />

Panni al vento, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

Artisticamente nasce alla “Scuola d’Arte Leonardo”<br />

di Prato. Dopo aver espresso la sua<br />

creatività attraverso la scultura, l’incisione, la<br />

serigrafia artistica e la letteratura, da diversi anni si<br />

dedica al teatro e alla pittura ad olio. Nei colori intensi<br />

e nelle forme armoniose cerca di trasferire la sua<br />

forza interiore ed il suo amore verso la natura e verso<br />

una umanità vera e tangibile. Nel suo percorso artistico<br />

ha partecipato a mostre collettive, personali e a<br />

diversi concorsi, ottenendo premi e riconoscimenti.<br />

85


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Teresa D’Adamo<br />

La retaia, 2011, olio su tavola, cm. 50x60<br />

Quando si parla di Maria Teresa si può parlare apertamente<br />

di “poetica” perché in Maria Teresa convivono<br />

due anime: la pittrice e la poetessa. I colori e le<br />

immagini delle sue opere ci riconducono ad un passato<br />

della civiltà rurale i cui connotati grafici si legano<br />

alle reminescenze di artisti quali Van Gogh e Gottuso<br />

che hanno vissuto questa realtà in un periodo<br />

diverso dal nostro.<br />

Maria Teresa, ha quindi il coraggio e la capacità di<br />

proporsi come innovatrice di un linguaggio che era<br />

stato affrontato da due artisti, che seppur lontani nel<br />

tempo, hanno riempito le loro tele con altrettanta poesia,<br />

ed è a questo punto che l’artista ci propone un<br />

linguaggio personale, con segni a volte nervosi oppure<br />

morbidi e voluttuosi, con colori contrastanti che si<br />

diluiscono in una tavolozza che sente il caldo del sud<br />

e i profumi delle terre mediterranee.<br />

I soggetti si riempiono di uomini e donne semplici, i<br />

cui gesti lenti e arcaici si legano all’attività del momento,<br />

mentre la natura ora dolce o contorta e sofferta,<br />

si lega alla mano dell’uomo che ha contribuito a<br />

coltivarla seguendo il suo sviluppo come una madre fa<br />

con i propri figli.<br />

Gerardo Gelardi<br />

86


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adriana D’Argenio<br />

Via Orcagna, 54 - 50121 Firenze - Tel. 055 669236<br />

adrianadargenio@gmail.com - www.adrianadargenio.jimdo.com<br />

Angelo sulla tomba di M. Perugi, 2010, cimitero di Trespiano (FI) refrattario bianco, patinato a cera, cm. 50x45<br />

Adriana D’Argenio nata a Benevento il 3 aprile<br />

1951 vive e lavora a Firenze, laureata in Lingue<br />

e Letteratura Straniera. Ha sempre avuto la<br />

passione per l’arte, passando dall’astratto al figurativo<br />

sperimentando varie tecniche: iconografia sacra<br />

con tempera a uovo su tavola gessata, manipolazione<br />

della creta con opere in terracotta e robbiana (allieva<br />

di Amalia Ciardi Duprè), decorazione su ceramica<br />

(presso il Laboratorio Offic-Lab). In occasione del Giubileo<br />

del 2000 è stata ricevuta dal Santo Padre Giovanni<br />

Paolo II, al quale ha donato una sua opera. Ha<br />

partecipato a numerose mostre collettive e personali.<br />

Sue opere, sono in alcune chiese fiorentine, in Italia e<br />

all’estero, tra cui, tre tavole della Via Crucis con l’associazione<br />

Tabula Picta in Sant’Ambrogio Firenze. Ha<br />

ricevuto giudizi critici da: Arcangela Tosco, Attilio Cicchella,<br />

Silvia Ranzi, Franca Molinaro.<br />

87


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adriana D’Argenio<br />

Tra questa immensità s’annega il<br />

pensier mio e il naufragar me dolce<br />

in questo mare (G.Leopardi), 2009<br />

tempera grassa su compensato<br />

gessato, cm. 50x80<br />

Ninfee, 2012, piatto in ceramica decorato a ingobbio, diametro cm. 30<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sabrina Danielli<br />

Cell. 339 8615512 - daniellisabrina@libero.it<br />

http://sabrinadanielli.blogspot.it/?view=flipcard<br />

Senza titolo, 2012, tecnica mista polvere di ferro, cm. 60x40<br />

Nata a Siena nel 1963, frequenta le scuole<br />

d’arte e nel 1984 inizia una ricerca frequentando<br />

i seminari di Analisi Collettiva di Massimo<br />

Fagioli a Roma. Questa ricerca che continua<br />

ancora oggi ha guidato e coinvolto non solo il suo lavoro<br />

ma anche i rapporti e le scelte di vita. Dal 1986<br />

ad oggi ha esposto opere di pittura, scultura ed istallazione<br />

in numerose rassegne culturali; alcune opere<br />

sono presenti in collezioni pubbliche e private. Ha<br />

inoltre ideato e condotto laboratori per bambini collaborando<br />

con associazioni, cooperative e scuole pubbliche.<br />

Ha realizzato in varie occasioni scenografie,<br />

illustrazioni, allestimenti di mostre. Attualmente lavora<br />

come insegnante di scuola dell’infanzia. Le sue<br />

opere sono prodotte con costante libertà e movimento,<br />

assemblando materiali più disparati: legni, tele,<br />

colori, ceramiche, tubi, reti, sportelli dismessi, maniglie,<br />

come elementi biomorfici in un continuo processo<br />

di metamorfosi, dalla potente carica espressiva,<br />

che travalica anche lo spazio della tela. Come afferma<br />

Paolo Sirianni, “La pittura è la sua danza, il suo<br />

teatro, la sua scrittura. Il suo grido. Un racconto autobiografico<br />

dove la pittura è anche il suo corpo, il volto<br />

e i capelli, le mani, le gambe che dicono della sua<br />

identità, del suo essere donna, del fare creativo, del<br />

procedere a passo sicuro attraverso le incertezze e i<br />

mutamenti di una vita […] non è nè figurativa nè<br />

astratta, usa materiali dell’arte povera ma non ha<br />

niente a che fare con la medesima […] i quadri di<br />

Sabrina creano nella mente di chi li osserva e li ama<br />

una sensazione musicale e i suoi lavori visti in successione<br />

sembrano a volte una sfida alla ineluttabile<br />

fissità dell’immagine visiva diventando elementi che<br />

si muovono nel tempo […] la linea gioca un ruolo essenziale,<br />

trascorre da un’opera all’altra, costruendo<br />

segni e muovendo le correnti della grafia”.<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gloria De Marco<br />

Cell. 349 2252904<br />

stargategloria@gmail.com - www.stargategloria.org<br />

Tigre bianca del Bengala, acrilico e carboncino colorato su tela, cm. 80x80<br />

Gloria De Marco nasce a Chivasso (To) ma vive e<br />

lavora a Firenze. Apprezzata artista autodidatta<br />

esegue scenografie dipinte, ritratti personalizzati<br />

e si distingue per opere di animali, paesaggi e<br />

soggetti religiosi, interpretati con forza espressiva di<br />

segno e colore. Ha fondato l’organizzazione Stargategloria:<br />

una porta verso la Luce www.stargategloria.<br />

org con la quale devolve una parte del suo ricavato ad<br />

importanti progetti di solidarietà. È inserita nel Catalogo<br />

del 5° Premio Internazionale Arte Laguna (2011).<br />

“Immagine vivida di una tigre bianca del Bengala in<br />

via di estinzione, potentemente descritta secondo valori<br />

cromatici e lineari nella ricerca stilistica di Gloria<br />

De Marco proiettata verso nuove frontiere sperimentative<br />

di figurazioni innovative e identitarie per nuovi<br />

stili del pensare e dell’abitare”.<br />

Silvia Ranzi<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Stefania De Ninno<br />

Cell. 328 7374676<br />

creart@inwind.it - inpuntadicolore.blogspot.com<br />

Particolarmente intensa la sua attività espositiva<br />

dal 1999 ad oggi con rassegne e personali<br />

quali: Convegno Nazionale di Musicoterapia,<br />

opera su commissione Maternage, Comune di Prato,<br />

Premio Morbidelli, 4° posto ex equo, personale Linee<br />

di suono all’american Bar Bella Blu di Firenze, Festival<br />

“Terra Futura”, Fortezza da Basso, Firenze, opera<br />

su commissione “Suono in nascita”, Esposizione annuale<br />

presso “La Fioraia” nel cortile di viale Mazzini<br />

a Firenze sui temi della natura, personale Colori in<br />

concerto presso i locali della Fioraia, Festival della<br />

Creatività, Fortezza da Basso, Firenze, in rappresentanza<br />

delle attività didattiche del Comune di Firenze,<br />

rassegna “Quartetto d’Astrazione” a Cerbaia (Firenze),<br />

XXIV “Premio Italia per le Arti Visive”, Certaldo<br />

(premio cartolina con l’opera Attesa), Festival “5<br />

Giornate - Milano”, personale “Note di colore” presso<br />

“46 S. Spirito” a Firenze; in occasione della festa<br />

dell’associazione “Rive Gauche” di via S. Spirito esegue<br />

in estemporanea l’opera Gioia con la musica di<br />

Allevi “Prendimi”, espone inoltre alla Caffetteria<br />

Chiaroscuro di Firenze, in collettiva all’associazione<br />

“Gadarte” di Firenze e alla mostra per il 50° anniversario<br />

della stessa associazione; vince il terzo premio<br />

“Medaglia di Bronzo” al “Premio Firenze” ed è nel<br />

2013 alla collettiva “Linfa Nuova” di Gadarte.<br />

“Stefania De Ninno e le sue linee, i suoi volumi, le sue<br />

immersioni di colore. Di un pittore siamo soliti credere<br />

che egli riporti in tratti leggibili un universo di immagini,<br />

quelle del mondo e quelle del sogno; che i suoi segni<br />

contornino forme preesistenti nella realtà e nella<br />

mente. Uno speciale leopardiano fingersi nel pensiero.<br />

Stefania, invece, ci sorprende, perché la sua pittura<br />

nasce dalla linea, in virtù della linea, che scaturisce dal<br />

punto, si anima, si muove, vive e respira sul foglio e<br />

sulla tela, genera forme, prima di ogni intenzione e progetto.<br />

Un incontro proustiano della memoria, forse. O<br />

un montaliano dischiudersi della solarità. Oppure la riemersione<br />

di un inconscio rasserenato e risolto. La<br />

musica in questo segreto processo è complice grande.<br />

Ogni ondulazione, curva o spirale, ogni balzo e ogni<br />

Gioia, cm. 90x90<br />

sgretolamento del segno obbediscono alla spinta<br />

dell’emozione di qualche canto e melodia, di qualche<br />

turbinosa sequenza sonora che si trasformano nelle<br />

pastosità cromatiche che caratterizzano le opere di<br />

questa originale artista. Ma oltre ad essere l’abile maestra<br />

di volumi che vediamo nelle sue tele, chi è Stefania<br />

De Ninno? Laureata in Lingue e Letterature straniere<br />

a Pisa nel 1985, frequenta il Centro d’Arte Martenot<br />

facendo suo, in formula nuova, il metodo di insegnamento<br />

pedagogico delle arti grafico-plastiche, che le<br />

permetterà di offrire a bambini e adulti laboratori creativi:<br />

non solo l’arte può essere insegnata, ma la creatività<br />

di ciascuno può essere accesa o liberata dai torpori<br />

del gesto quotidiano. Il linguaggio delle parole è solo<br />

uno degli strumenti di suono e di segno che l’uomo può<br />

usare per dire la meraviglia di essere al mondo. Innumerevoli<br />

alfabeti si compongono intorno a noi e parlano<br />

ai sensi: alfabeti tattili, olfattivi, dimensionali, volumetrici,<br />

di gusto, di luce, che Stefania De Ninno sa<br />

tradurre in volumetrie dinamiche e tocchi di pigmento.<br />

Particolarissime sinestesie che trovano nel tema della<br />

maternità la più incandescente delle soluzioni”.<br />

Fatima Mariucci<br />

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Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela De Nozza<br />

Via di Colle Ramole, 4/B - 50023 Impruneta (FI)<br />

Tel. 055 2326030 - Cell. 338 4312270<br />

Un’altra luce<br />

“...interminati<br />

spazi di la da quella, e sovrumani<br />

silenzi, e profondissima quiete<br />

io nel pensier mi fingo...“<br />

(L’infinito)<br />

Giacomo Leopardi<br />

Angela vive nella splendida campagna fiorentina<br />

della Certosa, in un luogo solitario, silenzioso e<br />

perfettamente ordinato. Lavora nella “casina”<br />

tra gli alberi, sorvegliata dal mastino napoletano Elia.<br />

È proprio l’albero, elemento caratteristico e inesorabile<br />

del paesaggio, a svolgere un ruolo speciale nei<br />

suoi dipinti divenendo prezioso punto di riferimento<br />

per rinsaldare il legame tra il suo animo e l’anima della<br />

natura.<br />

l paesaggi e la figura umana immersa in una atmosfera<br />

naturale divengono protagonisti misteriosi del suo<br />

simbolico contenitore di spazi muti e incontaminati e<br />

gli alberi si offrono come un riposo dei sensi attraverso<br />

la presentazione di una vista gradevole. Talvolta si<br />

sostituiscono all’uomo e assumono l’aspetto di rifugio;<br />

anche se privi di fronde continuano a essere un<br />

sostegno in quanto elementi del ciclo naturale di vita.<br />

Altre volte è la stessa natura che si impossessa delle<br />

sembianze umane prendendone l’aspetto: non più<br />

una rappresentazione dell’oggetto reale dunque in<br />

“Fra qualche giorno partirò da qui” dove le pieghe delle<br />

rocce e il trattamento del modellato, combinato con<br />

un senso di mistero, pur in una visione improntata al<br />

realismo, descrivono un sensuale corpo di donna che<br />

gli anni hanno maturato. La sua sensualità è compressa<br />

tra le mura e vuole liberarsi dalla stretta?<br />

Sebbene pronta per un viaggio di ritorno nella memoria,<br />

per raggiungere luoghi lontani dalla realta, indefiniti<br />

e come sospesi in un’attesa silenziosa, Angela<br />

non parte, crea piuttosto un mondo che non esiste, ma<br />

che è presente nella sua mente quando medita su memorie<br />

di gusto surreale e metafisico. Non teme il trascorrere<br />

del tempo. Anche il presente è astrazione<br />

dallo spazio fisico e incanto di luoghi incommensurabilmente<br />

ampi che desiderano e promettono il mare.<br />

A conoscenza della storia dell’arte, della letteratura,<br />

delle scelte iconografiche degli altri artisti (ama in<br />

Riposano le colline, 2007, olio su tela, cm. 120x100<br />

particolar modo la personalità di Georgia O’Keeffe e i<br />

suoi oli degli anni trenta e quaranta) mantiene la sua<br />

individualità con assoluta determinazione, provando<br />

continuamente a piegare la natura ai suoi voleri, a<br />

dominarla e a modificare la realtà non facendosi influenzare<br />

neppure dai luoghi in cui ha vissuto. Impone<br />

la sua visione spirituale e si avventura con passione in<br />

atmosfere solitarie e intime e quel paesaggio presentato<br />

con quell’ordine immutabile, in qualche modo<br />

davvero le assomiglia.<br />

Si esprime con un forte senso di autocontrollo e con<br />

fiducia in se stessa, proponendosi come l’antitesi di<br />

creatura vulnerabile. è capace di scegliere la memoria<br />

e il presente per creare nuove e penetranti immagini.<br />

Per cogliere l’essenza della realtà ha creato un nuovo<br />

universo e un’altra luce affiora sulla scena, il tempo si<br />

fa più lento e la solitudine meno grande.<br />

Ornella Casazza<br />

Storica dell’Arte, già direttrice del Museo<br />

degli Argenti di Palazzo Pitti in Firenze<br />

92


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Deanna A.C.<br />

Via N. Machiavelli, 62 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 976985<br />

Raucedine, 2006, tecnica mista, cm. 60x80<br />

Pittrice autodidatta, vive e opera a Pistoia. Dipinge<br />

dal 1969 rappresentando “un mondo che si<br />

rivolge verso tutto quello che la circonda, verso<br />

dipinti costruiti cerebralmente con atmosfere magiche<br />

nei quali si perde la nostra immaginazione… Deanna<br />

ha anche affrontato la realtà delle malattie: non con<br />

una lettura fatta di malinconia e dolore, ma con un<br />

tono fatto di ciò che dopo il male speriamo torni e cioè<br />

la vitalità e la gioia ritrovata di vivere”.<br />

Bruno Cosignani<br />

“Una pittura di forte impatto visivo quella di Deanna,<br />

il cui approccio energico della materia interpreta realisticamente<br />

i momenti di vita vissuti dall’artista, manipolati<br />

con estrema disinvoltura e immediatezza interpretativa”.<br />

Cristina Bruni<br />

93


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marzia Di Marco<br />

Via Filippo Pacini, 15 - 51100 Pistoia<br />

Cell. 348 5847300<br />

Marzia mentre dipinge una riproduzione su una borsa<br />

Vive e opera a Pistoia. Dopo aver conseguito il<br />

diploma di Arte Applicata (Arte dei Metalli e<br />

Oreficeria) presso l’Istituto d’Arte di Pistoia, si<br />

laurea nel 2006 alla Facoltà di Architettura (Corso di<br />

Laurea in Progettazione della Moda, sezione Oreficeria).<br />

Il suo percorso di formazione continua e si perfeziona<br />

presso la bottega del maestro Silvio Mazzantini<br />

a Montelupo Fiorentino. Affianca la passione per la<br />

pittura a quella per la danza e frequenta per 25 anni il<br />

corso di Danza Classica diretto dal coreografo Loris<br />

Gai, presso la scuola “Centro Arti Danza” di Pistoia.<br />

Insieme a suo padre, Nevio Di Marco, realizza: il Palio<br />

dei Casati per Le Piastre (2005); il Palio per la Giostra<br />

dell’Orso di Pistoia (2007) e 35 formelle in terracotta<br />

policroma raffiguranti la storia di Pinocchio. Attualmente<br />

collabora con suo padre alla realizzazione di<br />

ceramiche robbiane ed esegue su richiesta riproduzioni<br />

pittoriche di qualunque genere su borse e tessuti.<br />

94


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Di Napoli<br />

grazia.dinapoli@alice.it<br />

graziadinapoli.jimdo.com<br />

Grazia Di Napoli ha lavorato come insegnante<br />

nelle Scuole materne di Empoli (FI) città dove<br />

tuttora vive. L’approccio alla pittura è avvenuta<br />

da pochissimi anni, ed ha trovato in essa un modo divertente<br />

di esternare le proprie emozioni con colori e<br />

forme, che ritraggono il mondo circostante. Ha partecipato<br />

a moltissime collettive, concorsi ed eventi; ottenendo<br />

premi e lusinghieri riscontri di critiche e di<br />

pubblico. Mostre personali: Cerreto Guidi (FI) presso<br />

le “Cantine Verdi” nel 2009; Montespertoli (FI) presso<br />

“Enoteca Paolini” nel 2010; Empoli (FI) Circolo Arti Figurative<br />

“Il Ghibellino” 2012; Montespertoli (FI) presso<br />

il locale “Le Botti di Aspasia” 2012; Sovigliana<br />

Vinci (FI) “Hotel da Vinci” 2012; Montelupo Fiorentino<br />

presso il centro commerciale “Val di Pesa” 2012. Hanno<br />

scritto per lei: Sergio Nardoni, Manrico Testi e Daniela<br />

Pronestì.<br />

Sogno, fantasia e colori: il titolo che Grazia Di Napoli<br />

ha scelto per la sezione della mostra a lei dedicata<br />

interpreta perfettamente i contenuti visivi della sua<br />

pittura, il suo universo variopinto e ricco di suggestioni<br />

che nascono dalla realtà ma che il sogno trascolora.<br />

Non c’è uniformità nei temi rappresentati, perché<br />

ogni cosa - dalla figura agli animali, dal paesaggio<br />

agli oggetti inanimati - suscita la sua curiosità e il desiderio<br />

di trasporla pittoricamente sulla tela. Della figura<br />

- soprattutto le donne - le interessa restituire lo<br />

strato visibile delle emozioni, quelle “luminose” che<br />

affiorano sul volto quando “si accende” un sorriso o ci<br />

si abbandona alla gioia di un abbraccio, ma anche<br />

quelle più malinconiche che attraversano il nostro<br />

Semplicemente bella, olio su tela, cm. 40x60<br />

sguardo ogni volta che ci soffermiamo a meditare sul<br />

senso dell’esistenza. Della natura la colpisce, invece,<br />

la vita semplice delle cose: i fiori recisi e raccolti in un<br />

vaso, le conchiglie sulla riva del mare, gli animali che<br />

condividono lo spazio dell’uomo.<br />

Daniela Pronestì<br />

95


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cosetta Di Pietrantonio<br />

cosettadipietrantonio@yahoo.it<br />

Inverno innevato, 2012, olio su tela, cm. 45x45<br />

Cosetta Di Pietrantonio vive e lavora a Empoli.<br />

L’interesse e l’amore per il disegno e la natura<br />

hanno sviluppato in lei caratteristiche riconducibili<br />

ad una pittura figurativa, meticolosa, molto curata<br />

nei minimi particolari. Ha allestito nel corso degli<br />

anni molte personali e collettive, ottenendo<br />

numerosi riconoscimenti. Segnalata al “Premio Italia”<br />

nel 2005, 2007 e 2009 e alla “Pro Lastra” Signa<br />

2010, con relative premiazioni. Recentemente ha ricevuto<br />

il quinto premio per “la Spiga d’argento” a<br />

Montespertoli. Ultimamente ha allestito una personale<br />

a Montecatini Terme presso “La casa del Pittore<br />

e dello Scultore”.<br />

“Un paesaggio puro, scevro da presenze umane; solo<br />

il cuore silenzioso della natura e il mistero impenetrabile<br />

delle sue periodiche trasformazioni: è questo il<br />

tema dei dipinti proposti da Cosetta Di Pietrantonio<br />

che focalizza il suo interesse sui soggetti naturalistici<br />

non per sfuggire all’uomo e ai suoi disagi, ma per ritrovare<br />

nella madre terra l’origine prima di ogni cosa.<br />

Le metamorfosi delle stagioni, raccontate con accuratezza<br />

di dettagli e con la poesia che sempre si accompagna<br />

ai ritmi della vita che si rinnova, può leggersi<br />

quale simbolo delle tante imperscrutabili trasformazioni<br />

dell’animo umano a cui non manca alcuna<br />

sfumatura:dalle tinte fosche di un paesaggio invernale<br />

ai forti contrasti che accendono un viale alberato in<br />

pieno autunno, fino alle luci terse e cristalline di un<br />

cielo estivo. Vibrazioni interiori che mutano di pari<br />

passo con le stagioni della vita, e ogni passaggio accresce<br />

e consolida lo spessore dei ricordi. Tutto ciò è<br />

espresso nei suoi dipinti soprattutto attraverso i colori,<br />

accostati in forza del contrasto piuttosto che sfumati,<br />

ma sempre luminosi e percorsi da una sottile<br />

armonia, la stessa che regola le fasi cicliche dell’esistenza<br />

dell’uomo e della natura”.<br />

Daniela Pronestì<br />

96


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mimma Di Stefano<br />

Cell. 330 548800<br />

domenica.distef@virgilio.it<br />

Donna con gatta, busto scultoreo in creta, cm. 40x35x28<br />

Nata a Pizzoli, in provincia dell’Aquila, vive e<br />

lavora a Firenze. Biologa, si dedica da molti<br />

anni alla scultura ed è stata allieva dell’artista<br />

Amalia Ciardi Dupré. Ha partecipato a numerose<br />

mostre collettive.<br />

“Da oltre un decennio Mimma Di Stefano si dedica con<br />

passione all’arte scultorea, conducendo un discepolato<br />

presso lo Studio-laboratorio della nota artista fiorentina<br />

Amalia Ciardi Duprè da cui ha mutuato la tecnica<br />

di manipolazione dell’argilla e del gesso alla<br />

ricerca di personali ideazioni. Affascinata dalla duttilità<br />

della creta dà corpo a trasognate raffigurazioni che<br />

veicolano il suo mondo interiore con semplicità ed immediatezza<br />

di contenuti, ruotando attorno alla sfera<br />

dei sentimenti più vivi e genuini. Il culto degli affetti<br />

familiari rappresenta una delle fonti ispirative che<br />

sensibilmente trapela dalle figure, dal morbido modellato,<br />

di persone care ritratte in alcove vegetali dagli<br />

accenti simbolici nella dinamica del fluire del tempo,<br />

assaporato e ritmato dalle incalzanti stagioni della<br />

vita. Il ritratto, nella modalità del busto o in assoli scultorei,<br />

è uno dei generi che l’artista interpreta con interesse<br />

per restituire insieme alla fisicità dei lineamenti<br />

97


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mimma Di Stefano<br />

Tramonto su borgo abruzzese, bassorilievo in creta policroma, cm. 40x58<br />

la resa psicologica del carattere nella ritualità del ricordo<br />

- busto dedicato “alla madre” - o nella riproposizione<br />

di un presente che porta con sé volti di amici e<br />

conoscenti nelle trame relazionali. La sublimazione<br />

dell’amore di coppia è suggellato da torniti intrecci<br />

corporei di piccole o medie dimensioni dai lirici abbracci<br />

nella celebrazione sponsale della vita che si<br />

perpetua nell’attrazione della polarità maschio -femmina,<br />

talora declinato nella complicità del quotidiano.<br />

Significativi sono i bassorilievi che costituiscono un<br />

rievocativo omaggio alle sue origini abruzzesi: se la<br />

veduta di un borgo paesano offre, nella policromia su<br />

creta, l’atmosfera vivida del crepuscolo; dall’altra la<br />

felice prospettiva angolata dell’antico casale di famiglia,<br />

emblema della casa-nido di pascoliana memoria,<br />

si raccoglie attorno alla corte dagli ombreggianti pergolati.<br />

La disposizione ad un’assorta malinconia sino<br />

al vagheggiamento di nuove libertà da esplorare - l’altorilievo<br />

“In Volo”- rappresentano i moduli espressivi<br />

cadenzati su cui si sviluppa il racconto lirico in terracotta<br />

di Mimma Di Stefano che nelle sue opere dà<br />

voce ad un’intimità di vissuti, oggettivati dalla plastica<br />

addittiva e sottrattiva nella manipolazione delle forme,<br />

ora lasciate a crudo ora impreziosite da patinature<br />

lumeggianti o bronzee”.<br />

Silvia Ranzi<br />

98


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tania Donati<br />

Via Gramsci, 49 - 56023 Navacchio (Pisa)<br />

Cell. 331 1300767 - estaartemusic1@virgilio.it<br />

Nasce a Cascina (PI) il 21 giugno del 1973. Ha<br />

studiato a Pisa dove si è laureata 1999 con<br />

lode in Economia Aziendale. Dipinge soprattutto<br />

olio su tela, tecnica da lei preferita. Da un percorso<br />

di studi artistici ‘liberi’ iniziato nel 2003-2004<br />

alla IAA di Roma- Rome University of Fine Arts, ha<br />

presentato le sue tele ad una estemporanea a Livorno<br />

al Premio Rotonda 2008, alla Fortezza Vecchia di Livorno<br />

a Natale 2008, a Effetto Venezia di Livorno<br />

nell’estate 2009, ed ha partecipato alla mostra alla<br />

Leopolda di Pisa a primavera 2009. Inoltre ha partecipato<br />

con le sue tele al XXVII Premio Firenze 2009 per<br />

sezione arti visive in Palazzo Vecchio di Firenze (2009),<br />

a PisArt a Pisa Expo 2010 alla Stazione Leopolda di<br />

Pisa a marzo 2010, ed è stata pubblicata sull’agenda<br />

2010 Artisti della Toscana edizioni Pegaso. Ha partecipato<br />

al Malastranafestival di Cascina (Pisa, 2010)<br />

ed è stata premiata con il Trofeo delle Fiandre in Belgio<br />

a Bruges (2010). Inoltre ha partecipato nel periodo<br />

pasquale 2011 alla mostra a Palazzo Gambacorti del<br />

Comune di Pisa con l’associazione culturale Fortezza<br />

Meraviglia di Livorno e nel periodo dal 18 gennaio al<br />

1 febbraio 2011 al Salone internazionale de Inverno<br />

2011 a Barcellona con galleria d’arte di Firenze Centro<br />

Storico, come da rivista Accademia n.6 del dicembre<br />

2010. Nel 2012 ha partecipato alla mostra del<br />

Premio della Lupa 2012 al Palazzo Pontificio Maffei<br />

Marascotti di Roma con l’associazione culturale Rosa<br />

dei Venti. Tania traspone sulle sue tele l’immagine più<br />

entusiasta e solare di ciò che ci circonda tutti i giorni,<br />

la natura.<br />

“Attraverso un linguaggio espressivo e delicato, la<br />

pittrice sviluppa la sua ricerca artistica in sintonia con<br />

il paesaggio che sensibilmente racconta. Nella rap-<br />

Fiori in Blu, 2012, olio su tela, cm. 40x50<br />

presentazione di un uliveto toscano, l’artista focalizza<br />

la sua attenzione su un lembo di terra e si ricongiunge<br />

intimamente con una natura rasserenatrice. L’ulivo è<br />

simbolo di pace, ma la sensazione di serenità è prodotta<br />

dalla capacità della pittrice di equilibrare la luce<br />

con le ombre. Il suo linguaggio è caratterizzato da gesti<br />

semplici ma densi di amore per quel che ritrae”.<br />

Liliana Nobile<br />

99


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Facchini<br />

Studio: Via Santa Reparata, 12 - 50129 Firenze<br />

Cell. +39 334 8686251 - elenafacchini11@gmail.com<br />

Giuliano, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />

Infinito, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />

Elena Facchini ha compiuto i suoi studi al Liceo<br />

Artistico Leon Battista Alberti di Firenze, città<br />

nella quale è nata e vive da sempre. Successivamente,<br />

ha frequentato alcuni corsi di Storia Moderna<br />

all’Università di Firenze. Inizia la propria carriera<br />

artistica nel 1990 presso lo studio di Foresto<br />

Marianini. Dimostrando grandi doti fin dagli inizi, ha<br />

riprodotto opere dei più grandi artisti italiani, usando<br />

tecniche molteplici, dall’olio alla tempera, dall’acquerello<br />

alla china. Nel 2004 apre il suo studio in via<br />

della Stufa, dedicandosi inizialmente al trompe-l’œil<br />

e alla decorazione murale per committenze private.<br />

Nel 2007 inizia ad insegnare Tecnica del disegno e a<br />

dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Nel 2008 collabora<br />

con l’editore Vittorio Giudici come illustratrice di<br />

libri. Partecipa al Premio Terna per l’Arte Contemporanea<br />

nel 2010 e nello stesso anno vince il primo Premio<br />

Giubbe Rosse in occasione del centenario del<br />

Futurismo. Nel 2010 espone con una personale a Firenze,<br />

a cura di Laura Gensini, presso la casa/galleria<br />

di Elisabetta Martelloni. Fonda l’Associazione Culturale<br />

“Lascio il Segno” con l’intento di promuovere<br />

attività artistiche per adulti e bambini. Nel 2011 partecipa<br />

al Concorso Caran d’Ache, organizzato per i<br />

150 anni dell’Unità d’Italia, ed uno dei suoi disegni<br />

viene inserito gli archivi dell’azienda. Elena Facchini<br />

nel 2012 viene invitata negli Stati Uniti per la sua prima<br />

personale all’estero. La mostra, dal titolo Renaissance<br />

Memories, a cura di Laura Gensini, si è<br />

tenuta presso la Historical Library del Mechanic Institute<br />

di New York. Tele ed acquerelli mostrano l’eredità<br />

del Rinascimento fiorentino nella poetica della<br />

Facchini. Nel 2012 espone alle Giubbe Rosse una serie<br />

di opere su carta che documentano la passione<br />

dell’artista per il mondo classico, dal titolo Invenzioni<br />

dall’Antico, a cura di Laura Gensini.<br />

100


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Facchini<br />

Guerrieri, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50<br />

La pittura di Elena Facchini scaturisce spesso da una<br />

profonda indagine del passato, rivisitato in chiave contemporanea.<br />

È una pittura gestuale unita ad una capacità<br />

analitica straordinaria. L’artista sparge prima di<br />

tutto il colore e ne osserva le forme, alcune delle quali<br />

rimangono en reserve, cioè a risparmio e in questi vuoti<br />

e pieni scorge l’elemento che fa partire il suo lungo<br />

percorso verso la realtà e la sua definizione. Usando il<br />

pigmento con irregolarità, creando sgocciolature che<br />

corrono sulle superfici, ci riporta all’imperfezione del<br />

mondo attuale. Talvolta è quasi un approccio steineriano<br />

nell’uso del colore, che una volta diffuso sulla carta,<br />

dà all’artista un’anticipazione della forma sulla quale<br />

lavorerà strenuamente, dimostrando capacità pittoriche<br />

rare, che si allacciano alla sua precedente attività<br />

di realizzazione di riproduzioni dei grandi nomi dell’arte.<br />

Nelle sue inondazioni di colore la forma si determina<br />

così come nel caos si sublima il cosmos. I suoi gesti<br />

primitivi abbracciano la modernità e le sue incertezze.<br />

Quando la Facchini stende i pigmenti sul foglio, inevitabilmente<br />

ci riconduce a Goethe, alla sua “Teoria dei<br />

Colori”, all’azione morale e alle sensazioni oggettive<br />

suscitate nell’anima dai colori stessi. Nella sua pittura<br />

dunque c’è una forte spinta interiore prima di ogni altra<br />

cosa, alla quale si aggiunge un’indagine attenta della<br />

storia. La memoria come destinazione di una ricerca<br />

che si intride di presente e diventa l’unica formula per<br />

ridare vita alla lingua dell’arte. Esplora dunque il passato<br />

come un bacino inesauribile che la fa riflettere sul<br />

mondo contemporaneo. Quello stesso mondo, che<br />

spesso è descritto nei suoi toni più crudi dagli artisti di<br />

oggi, nei quadri di Elena Facchini si trasforma in equilibrio.<br />

Tecnicamente l’artista rispetta i canoni della pittura<br />

e dei suoi metodi tradizionali, dimostra capacità<br />

nel disegno quando si concentra sul dettaglio, come se<br />

volesse ribadire costantemente la sua “fiorentinità”.<br />

Riafferma dunque la regola dell’arte in un’epoca in cui<br />

è sempre più raro il ricorso alla lezione cenniniana.<br />

Laura Gensini<br />

101


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mara Faggioli<br />

Abitazione e studio: Largo dei Mille, 6 - 50018 Scandicci (FI) - Tel. 339 3594145<br />

marafaggioli@hotmail.it<br />

Solidarietà, 2004, terracotta, cm. 160x40<br />

Nata a Firenze, vive a Scandicci da trent’anni.<br />

Fin da giovanissima ha iniziato a scrivere poesie<br />

ed in seguito si è appassionata alla scultura<br />

e alla pittura, tre espressioni artistiche che sente<br />

vivere abbracciate dentro di sè. Ha frequentato lo studio<br />

di Amalia Ciardi Duprè e di Lucetta Risaliti. Nella<br />

pittura predilige la figura femminile, mentre nelle<br />

sculture affronta il tema del mito, della solidarietà e<br />

fratellanza fra i popoli. Tra i premi ricevuti: “Fiorino<br />

d’oro” per la poesia 2004, “Fiorino d’argento” per la<br />

scultura 2007, Premio “Donna Città di Scandicci”<br />

2011. Tra le pubblicazioni che la riguardano: “Dedicato<br />

a Lorenzo” Ed. Helicon 2001, “Piuma Leggera” Ed.<br />

Fiorenza - I sogni delle donne, 2010, olio su tela, cm. 100x80<br />

Masso delle Fate 2004, “Dulcamara” Ed. Ibiskos 2010.<br />

Sue opere si trovano in collezioni private in Italia, Germania<br />

e Canada ed in permanenza presso i Comuni di<br />

Firenze, Montelupo F.no, Castel S.Niccolò, Greve in<br />

Chianti, Colonna (Roma) e presso la Basilica Superiore<br />

di S. Francesco di Assisi.<br />

102


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mara Faggioli<br />

Forse neppure i sogni,<br />

più lievi e più leggiadri,<br />

nati nelle notti<br />

palpitanti di stelle,<br />

hanno ali<br />

così leggere<br />

come il pensiero di te<br />

che m’accompagna<br />

e mi toglie<br />

il respiro.<br />

Mara Faggioli<br />

Dalla raccolta poetica “Piuma Leggera” - Ed. Masso delle Fate<br />

“Fiorino d’oro” per la poesia edita al Premio Firenze-Europa 2004<br />

Erato Musa della Poesia, 2008, bronzo, cm. 12x10x h 25<br />

“L’universo femminile è il fil rouge tematico su cui<br />

ruotano le competenze creative di un’artista sensibile<br />

e versatile, impegnata su una pluralità di registri<br />

espressivi poesia, scultura, pittura. Raffinata poetessa<br />

e fine scrittrice in prosa fin dall’inizio della sua brillante<br />

attività artistica il verseggiare fluido e sognante,<br />

pregnante di sentimenti umani evocati con<br />

delicatezza e forza propositiva ha trovato nel linguaggio<br />

della scultura il suo più congeniale parallelismo<br />

figurativo, contraddistinto da un morbido modellato di<br />

natura idealizzante che spazia dalla figura femminile<br />

a soggetti simbolici evocanti temi sociali, multiculturali<br />

e ambientali”.<br />

Silvia Ranzi<br />

“L’innegabile fascino di questa autrice consiste nella<br />

scioltezza di un’umanissima voce che crea un buon<br />

sistema di corrispondenze con riguardo alla magia ed<br />

al colore, cosa che è in simbiosi con il fatto dell’essere<br />

scultrice e pittrice di Mara Faggioli, protesa in prodigiose<br />

forze nell’ansia di esprimersi in spinte di grande<br />

vitalità”.<br />

Lia Bronzi<br />

“Le terrecotte di Mara Faggioli, siano volti o gruppi, o<br />

figure, non hanno mai la staticità asimbolica del ritratto<br />

o della silhouettes fine a se stessi, che, pur offrendosi<br />

incondizionatamente ad una musicalità raffinata,<br />

a un’ideologia formale di gusto raro, non<br />

pretendono altro che questo. No, perché Mara Faggioli,<br />

pur dedicandosi al figurativo, e non solo, si riallaccia<br />

al pensiero geostorico, spesso mitologico,<br />

scegliendo naturalmente le storie più simbiotiche<br />

alla visione psichica attuale”.<br />

Duccia Camiciotti<br />

103


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristina Falcini<br />

Studio e abitazione: via F. Margheri, 3 - 50038 Scarperia (FI)<br />

Cell. 380 5323791 - cristinafalcini@alice.it<br />

Girasoli, 2009, olio su tela<br />

Cristina Falcini è nata a Prato il 6 gennaio del<br />

1964. Autodidatta, nel 1985 conosce il pittore<br />

livornese Pier Luigi Boldrini che pittura dal<br />

vero, questi la fa partecipe della sua arte, da quel momento<br />

anche lei intraprende la pittura dal vero. Nel<br />

1987 espone a Prato la sua prima personale, da allora<br />

seguono molte altre mostre, tra Scarperia, Rufina,<br />

Agliana, Faenza, Bologna, Fiesole, Cerreto Guidi partecipando<br />

anche a molte collettive ed estemporanee<br />

ottenendo discreti successi di critica e di pubblico in<br />

particolar modo per il cromatismo, la rappresentazione<br />

dello spazio e la profondità prospettica. Nel 1991<br />

conosce il pittore Giulio da Vicchio con il quale instaura<br />

un’amicizia e la rende partecipe di alcuni insegnamenti<br />

e critiche: “Da alcuni suoi dipinti specialmente<br />

di grande respiro noto doti non comuni che lasciano<br />

intravedere possibilità di ottimi risultati. Desidererei<br />

che il pubblico che avrà il piacere di visitare la sua<br />

mostra notasse quelle doti di sincerità, di purezza, di<br />

voglia di fare che contraddistinguono la sua pittura”.<br />

Giulio da Vicchio, dicembre 1992 Agliana<br />

104


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Fazzi<br />

info@annafazzi.it<br />

www.annafazzi.it<br />

Neve, 2010, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />

Nasce l’11 febbraio 1947 a Firenze, dove vive e<br />

lavora.<br />

“Nella sua ventennale attività espositiva ha<br />

raccolto notevoli consensi per la professionalità con<br />

cui si dedica alacremente alla pittura, attingendo a<br />

piene mani i soggetti preferiti dal contatto diretto, rasserenante,<br />

con la natura. Nella registrazione lirica del<br />

reale, accanto agli assemblaggi di fiori e frutta che<br />

hanno caratterizzato il suo esordio, la tecnica principe<br />

che domina da anni il suo interesse visivo-percettivo è<br />

il paesaggio, vissuto con immedesimazione ed interpretato<br />

secondo un’ampia casistica di progettualità<br />

visive. La sua ricerca estetica è pervenuta a risultati di<br />

singolare maturità e salda impaginazione compositiva<br />

grazie allo studio dal ‘vero’, nell’attenzione ai valori<br />

spaziali e luministici del territorio toscano nella sua<br />

varietà orografica e paesistica. Attraverso un’evoluzione<br />

graduale il suo ‘ductus’ pittorico ha conosciuto<br />

una fase iniziale più descrittiva, per approdare ad una<br />

rinnovata essenzialità della struttura fenomenica con<br />

progressiva ‘erosione’ del disegno mediante l’apporto<br />

di dense trame coloristiche a macchia o a grande ambientazione.<br />

La sua cospicua produzione artistica si<br />

situa nell’alveo della Tradizione paesaggistica toscana<br />

che da Soffici arriva fino a Scatizzi, emancipandosi<br />

totalmente dai connotati accademici, per accogliere le<br />

ascendenze di una tecnica post impressionistica, contraddistinta<br />

da una sintassi figurativa di un’intensa<br />

vigoria plastica e cromatica aperta alle moderne suggestioni<br />

’informali’”<br />

Silvia Ranzi<br />

Ha sviluppato le sue esperienze artistiche presso i<br />

‘Laboratori pittorici’ seguiti dal prof. Franco Bugatti.<br />

Ha frequentato corsi di incisione presso la Scuola ‘Il<br />

Bisonte’ di Firenze. Recensioni sulle sue opere sono<br />

state pubblicate su riviste a tiratura nazionale come<br />

Pegaso e Segni d’Arte da Pier Giovanni Permoli, Silvia<br />

Ranzi, Franco Bugatti. Le sue opere si trovano collocate<br />

in Italia, Francia, Irlanda del Nord, in collezioni pubbliche<br />

e private. È iscritta come Socio Artista al ‘Circolo<br />

degli Artisti Casa di Dante’ di Firenze e all‘Antica<br />

Compagnia del Paiolo’ di Firenze.<br />

105


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Fazzi<br />

Paesaggio, 2011, tecnica mista su tela, cm. 80x80<br />

EMOZIONI “EVERGREEN”<br />

Un coerente stile pittorico qualifica l’attività produttiva<br />

di un’artista come Anna Fazzi impegnata da anni<br />

nella realizzazione di opere contraddistinte da uno<br />

slancio vitale nei confronti della natura, amata e ritratta<br />

sotto i riflessi di una calda luce mediterranea nel<br />

culto della biodiversità, con particolare riguardo per la<br />

genuinità delle terre di Toscana rivisitate con intensa<br />

partecipazione evocativa. Declivi collinari silenti offrono<br />

orizzonti panoramici nell’ariosità di solari atmosfere,<br />

elargendo sensazioni rigeneranti nella cornice di<br />

spazialità distensive. Flora e fauna, parte integrante<br />

delle aperture paesaggistiche o riprese in ravvicinati<br />

campi visivi, si iscrivono nella risonante fisicità del territorio<br />

o negli habitat adeguati al pulsare della vita.<br />

Stato solido e liquido della materia restituiscono sulle<br />

tele una densa e pastosa tavolozza nell’universalità<br />

delle forme biologiche che inducono a ricercare la sintonia<br />

con il tutto secondo una dimensione olistica.<br />

Nella delineazione del profilo di un albero, nel gruppo<br />

di mucche sorprese al pascolo, nelle flessuose silouettes<br />

di semplici pesci rossi, lo sguardo esercita la sua<br />

intimità, ludico si sofferma nel recupero di bioritmi<br />

salutari, riconoscendo la varietà e l’incessante dinamismo<br />

dell’esistente. Il polimorfismo naturalistico<br />

magnetizza l’interesse di un’artista attenta ad interpretare<br />

i valori percettivo-emozionali di suggestivi<br />

scorci paesaggistici nell’avvicendarsi delle stagioni,<br />

nell’ampia gamma dei trapassi luministici propri del<br />

mutare meteorologico. Nell’intenzionalità lirica di<br />

Anna Fazzi la natura, come risorsa, diviene dunque<br />

emblema pittorico, nel ridisegnare ecosistemi da tutelare<br />

per restituire all’uomo quegli spazi corroboranti<br />

per lo spirito che possano arginare la foga ipertecnologica<br />

dell’era postmoderna. Le accensioni cromatiche,<br />

la corposità delle trame a spatola e a pennello danno<br />

forza propositiva ad un’arte che si specchia nelle aperte<br />

campagne e nelle rigogliose masse boschive per<br />

carpire il respiro antico o eco primigenio con la madre<br />

terra, giardino planetario da custodire.<br />

Silvia Ranzi<br />

106


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sabina Feroci<br />

www.sabinaferoci.com<br />

info@sabinaferoci.com<br />

La maleducata, 2011, carta e pasta di carta su metallo e carte colorate, h. cm. 100 circa<br />

Il suo percorso artistico Sabina Feroci lo ha avviato<br />

come illustratrice. Si è diplomata all’Istituto d’Arte<br />

di Firenze, poi ha frequentato l’ISIA di Urbino e successivamente<br />

si è laureata all’Art College dell’University<br />

of Ulster a Belfast specializzandosi in illustrazione.<br />

Da tempo la pittura e la scultura sono diventati i<br />

suoi canali espressivi prediletti. Sono state numerose<br />

le mostre all’estero: in Francia, in Spagna, in Messico<br />

e ripetute volte in Germania. Ha realizzato personali<br />

anche in molte città italiane e nel 2011 ha esposto nella<br />

sede regionale torinese della Biennale di Venezia.<br />

La Feroci svela la sua precedente attività di illustratrice<br />

per quell’incantevole abitudine alla sintesi e alla<br />

fantasia, fidati strumenti esplorativi per affrontare l’indagine<br />

delicatissima che porta alla riscoperta di<br />

quell’insieme di percezioni e di emozioni che chiamiamo<br />

sentimenti. Le sue figure, che nella forma tendono<br />

a ricercare un’idea di purezza, diventano la rappresentazione<br />

di un modo d’essere così radicato nella personalità<br />

che si manifesta grazie alla fresca spregiudicatezza<br />

della spontaneità.<br />

Samanta Monco<br />

107


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sonia Fiacchini<br />

Abit.: Via G. Oberdan, 58 - Studio: Via Fra le Torri, 4 - 52100 Arezzo<br />

Tel. 0575 299961 - Cell. 349 5518315 - www.soniafiacchini.com - soniaulisse@alice.it<br />

Un secchio di ruggine, 2011, olio su tela, cm. 40x50<br />

Sonia nasce il 4 agosto del 1964 ad Arezzo, dove<br />

vive e lavora. Fin dall’infanzia è circondata<br />

dall’arte, di uno zio pittore e dei disegni del padre<br />

e si avvicina dunque alla pittura e al disegno in<br />

giovane età, ma solo da adulta trova la sua “rotta“,<br />

dopo essere passata attraverso diversificate esperienze<br />

per la conoscenza delle tecniche antiche e di decorazione,<br />

frequentando botteghe di restauro, studi di<br />

maestri pittori ed anche corsi presso l’Istituto Artistico<br />

di Anghiari. Il suo percorso inizia con volti di anziani<br />

dallo sguardo ironico, ragazzi di colore che sono nel<br />

nostro Paese, con i loro sguardi fuggenti ed incerti,<br />

ragazze adolescenti che volgono i loro pensieri oltre il<br />

muro, esprimendo uno stato d’animo interiore. Oggi<br />

come ieri gli occhi di Sonia osservano la realtà quotidiana:<br />

cantieri edili, fusti vuoti ed abbandonati, guerre<br />

di potere... Durante la sua ricerca espone in collettive,<br />

estemporanee, fiere, premi ed alcune personali. Nel<br />

2012 una sua opera ha avuto il Premio del presidente<br />

della Giuria al XXX “Premio Firenze”.<br />

108


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sonia Fiacchini<br />

Bidone blu, 2011, olio su tela, cm. 60x90<br />

“...Sonia ritrova dunque in queste nuove “nature silenziose”<br />

simboli e risultati più immediati della nostra<br />

società, inerti fisicamente inanimati che, considerato<br />

il notevole potenziale narrativo, lei ritrae ancor più<br />

fissi e alteri in una realtà di stasi quasi atemporale. Di<br />

conseguenza, nessuna funzione didascalica della prima<br />

ora: a che servirebbe? Il messaggio, intellettualmente<br />

pregnante, sottende al giudizio estetico<br />

dell’occhio; e a questo si attiene: a un impatto visivo<br />

che fa della mimesi assoluta - e della sorpresa, ovviamente<br />

- i suoi cavalli di battaglia. Sonia Fiacchini dipinge<br />

dunque i suoi soggetti anti-classici ripescandoli<br />

da cantieri in disuso e abbandonati, da vecchi<br />

distributori di benzina, da cataste metalliche in dimenticati<br />

sfasciacarrozze, termine ormai desueto segno<br />

evidente del tempo che passa: attori che lei non<br />

rinfresca con una mano di vernice, vestendoli a festa,<br />

ma che si limita a comporre nel modo più “naturale”<br />

possibile. Seguendo due scelte ben definite: la prima<br />

di ordine assolutamente tecnico - e Sonia è pittrice<br />

finissima del “più vero del vero”; la seconda, come già<br />

scritto, di matrice intellettuale: tali sono gli scarti della<br />

nostra società; quindi quelli devono essere i soggetti<br />

della nostra pittura aulica.”<br />

Francesco Mutti<br />

109


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Veronica Filippi<br />

www.artisticamenteitalia.com<br />

veronica.filippi@libero.it<br />

Nudo femminile, 2003, acquerello su carta, cm. 18x12<br />

Veronica Filippi nasce a Pisa il 25 aprile 1973.<br />

Laureata nel 2001 in Storia della Critica d’Arte,<br />

fa uno stage presso il Museo Leonardiano di<br />

Vinci dove ha la possibilità di conoscere studiosi e<br />

critici di fama internazionale. Fin da piccola risulta<br />

essere molto sensibile al fascino dell’arte e realizza i<br />

suoi primi disegni ancora prima di andare a scuola tra<br />

lo stupore e la gioia di tutta la famiglia.<br />

Durante l’adolescenza si appassiona sempre di più<br />

alla musica, al teatro, alla fotografia e soprattutto alla<br />

storia dell’arte.<br />

Dal 2003 espone ufficialmente le sue opere, partecipa<br />

a personali e collettive in giro per l’Italia. Durante<br />

la sua prima mostra un estraneo e appassionato rimane<br />

folgorato da un suo acquerello raffigurante un<br />

nudo femminile. Da quel momento Veronica dipingerà<br />

solo nudi di donna ispirandosi soprattutto all’arte di<br />

Amedeo Modigliani. Nel 2004 lavora con Chiara Riondino<br />

all’allestimento dello spettacolo e della mostra<br />

personale presso Villa Corsini di Firenze. Le sue opere<br />

sono state pubblicate nel volume Dizionario Internazionale<br />

di Arte Moderna e Contemporanea.<br />

110


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Floriana Flore<br />

Via Fratelli Bandiera, 37 - 51100 Pistoia<br />

Cell. 338 4487871<br />

Libera nel vento, 2008, scultura in gesso, cm. 50 di altezza<br />

Si forma artisticamente a Firenze dove frequenta<br />

il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte di Porta<br />

Romana, imparando varie discipline da sbalzo,<br />

modellato, disegno dal nudo, incisione, litografia, xilografia.<br />

Si dedica inoltre da sempre a tecniche antiche<br />

di pittura e scultura. È un’artista poliedrica, ma è<br />

nell’incisione su rame e zinco che raggiunge risultati<br />

pregevoli, realizzando litografie, acqueforti, maniera<br />

nera, acquatinta, metodo della viscosità e acqueforti<br />

a più colori. La sua bravura deriva, oltre che da naturale<br />

inclinazione, dalla frequentazione di scuole famose,<br />

tra le quali la prestigiosa Scuola Internazionale<br />

d’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze, dove,<br />

seguendo l’insegnamento del prof. Domenico Viaggiano<br />

e del prof. Swietlan Nicholas Kraczjna, consegue<br />

il diploma di incisore e l’idoneità all’insegnamento.<br />

Ha partecipato su inviti a numerosi premi ed<br />

esposizioni di grafica riscuotendo unanimi consensi<br />

di critica e di stampa, ottenendo pertanto primi premi<br />

sia in Italia che all’estero. Nel 1996 ha vinto il prestigioso<br />

premio L.A.F.M. La Grande Motte ad Arles<br />

(Francia) e nel 1998 ha vinto la medaglia d’oro al<br />

“Concorso di grafica Internazionale”.<br />

Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.<br />

111


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Brunella Fontani<br />

Via Cetino, 57/3 - 50013 Campi Bisenzio (FI) - Tel. 055 8963146<br />

fontani@hotmail.com<br />

Marenostro, 2011, olio su tela, cm. 80x70<br />

112


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Simonetta Fontani<br />

Cell. 389 1546666<br />

www.simonettafontani.it<br />

Senza luce, 2012, tec.mista, cm. 85x70<br />

Nata a Firenze, vive e lavora a Prato. Dagli anni<br />

Duemila svolge un’intensa attività espositiva<br />

effettuando numerose personali in sedi pubbliche<br />

ed esponendo in rassegne e concorsi nazionali<br />

e internazionali, riscuotendo significativi riconoscimenti.<br />

Ha esposto a “Casa Italia” nel 2008 in occasione<br />

dei Giochi Olimpici di Pechino e nel 2010 per i giochi<br />

Olimpici invernali di Vancouver, ed è stata<br />

selezionata per una rassegna a Luxor (Egitto) nel<br />

2013. Ha partecipato alle fiere di Parma, Reggio Emilia,<br />

Longarone, Forli, Arezzo, Scandiano (Modena),<br />

Mischi in Bielorussia e Bratislava e più recentemente<br />

a quelle di Agrigento e di Palermo. I suoi lavori si trovano<br />

in collezioni private e pubbliche in Italia e in diversi<br />

Paesi stranieri (Brasile, Cina, Croazia, Francia,<br />

Marocco, Scozia, Stati Uniti) e in particolare a Roma<br />

nella sede del C.O.N.I. e delle Poste Italiane, nella Pinacoteca<br />

del Comune di Soliera, nella Chiesa S. Maria<br />

dell’ Assunta a Scopoli (Perugia), nella Chiesa di S.<br />

Martino a Prato, alla Pro Loco di Sofignano (Prato),<br />

nelle sedi dei Comuni di Capraia e Limite, Capodimonte<br />

(Viterbo), Vaiano, Pontassieve e Campi Bisenzio; in<br />

Brasile nell’ Ambasciata di Salvador e nella Chiesa di<br />

Rembepe.<br />

“...Alla bellezza e luminosità dei nudi si contrappongono<br />

fondi spesso bui, agitati da elementi di una<br />

narrazione che tocca anche i toni delle connessioni<br />

inconsce. Una pittura che predilige i contrasti forti<br />

anche nella tavolozza per accentuare quella che appare<br />

quasi una sorta di smarrimento della figura in<br />

rapporto al suo spazio scenico e a trasmettere dunque<br />

una sottile inquietudine. I suoi temi ci inducono<br />

a riflessioni sul disagio esistenziale anche se i loro<br />

protagonisti “indossano” la disinvolta nudità di un<br />

corpo giovane esaltando l’armonia e la plasticità delle<br />

forme ma, di fatto, piegandone la versatilità ad<br />

interpretare nella tensione fisica di prospettive spesso<br />

coraggiose quella psicologica di equilibri “spesso”<br />

difficili...”<br />

Roberta Fiorini<br />

113


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Maria Fornaciari Guiducci<br />

Via Di Quarto, 2/B - 50012 Bagno a Ripoli (FI)<br />

Tel. 055 632732<br />

Pittrice ad acquerello, olio, pittura su stoffa,<br />

conosce ed esegue la tecnica delle icone in<br />

foglia d’oro. Autodidatta, ha studiato ed approfondito<br />

la conoscenza delle tecniche artistiche<br />

con la professoressa Antonia Fontana. È stata anche<br />

allieva, per l’acquerello, del professor Luciano<br />

Piseri. Ha partecipato a varie mostre, riportando<br />

favorevoli giudizi da parte della critica.<br />

“Anna Maria Fornaciari da anni coltiva con dedizione<br />

la passione per l’arte, dando prova di una<br />

ricercata sensibilità nella messa in opera dei valori<br />

timbrici e luministici nella prassi pittorica. Il costante<br />

esercizio, a partire dallo studio del vero sia<br />

della visione naturalistica che della figura, le ha<br />

permesso di realizzare opere calibrate sul piano<br />

compositivo, armonico e di rifinitura del soggetto<br />

prescelto. Nella sua produzione predomina la tecnica<br />

dell’acquarello che l’artista privilegia per la<br />

resa delicata delle trasparenze cromatiche nel<br />

sentimento incantato delle forme, con diligente<br />

azione del pennello nelle sue meticolose diluizioni.<br />

La delineazione ricreativa del reale spazia dalla<br />

veduta paesaggistica ad accurate presenze floreali,<br />

nella veridicità fenomenica delle specie botaniche,<br />

per approdare a visionarietà simboliche in cui<br />

l’estro fantasioso si fonde con il naturalismo<br />

dell’immagine. Partecipa da anni a rassegne sul<br />

“Sacro” nell‘arte, dedicandosi con prodigalità di<br />

intenti a questo ambito tematico, particolarmente<br />

a lei congeniale. Realizza opere di pregevole fattura<br />

in cui le competenze esecutive si sposano con<br />

l’intenzionalità di riflettere, con immedesimazione<br />

emozionale e spirituale, sulle verità rivelate. Sapiente<br />

inventiva simbolica e raffinatezza di varietà<br />

coloristiche dai toni suadenti si alleano nella resa<br />

di studiate composizioni ad acquarello, costruite<br />

nello slancio vitale di ideazioni dall’intonazione<br />

contemplativa e dottrinaria di respiro biblico.<br />

Fantasia di anemoni, acquerello<br />

Nell’edizione 2011, sul tema “Il Cantico dei Cantici“ presenta<br />

l’opera, ad acquarello e fusaggine, dal titolo “ Baci<br />

ed incanto in un lago d’Amore” in cui la composizione<br />

dallo sfumato evanescente fa trapelare nelle tenuità dei<br />

lineamenti la purezza di un bacio, manifestazione autentica<br />

del sentimento d’amore. Nell’edizione 2012,“Fughe,<br />

esodi e pellegrinaggi: verso la Terra Promessa”, presenta<br />

l’opera ad acquarello “Esodo: Mosè attraversa il Mar<br />

Rosso” in cui la visionarietà si declina nell’orchestrazione<br />

di uno scenario figurativo-astraente sulla base di cromatismi<br />

dilatati di afflato cosmico. Nell’edizione 2013, “Le<br />

Donne nel Vangelo”, l’opera ad acquarello sulla figura di<br />

“Maria di Magdala” presenta attributi simbolico-oggettuali<br />

di sapore controriformistico, nel contrasto redentivo<br />

di ombra e luce, che restituiscono il profilo meditativo di<br />

penitente, presente nella devozionalità del tempo, di una<br />

fedele apostola del Cristo”.<br />

Silvia Ranzi<br />

114


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Fortini<br />

San Polo in Chianti (FI)<br />

Tel. 055 855022 - Cell. 346 3678163<br />

Senza titolo, tecnica mista<br />

Astrazione 1, tecnica mista<br />

Il disegno e la grafica fanno parte da sempre della<br />

vita di Giovanna Fortini, fino dai tempi degli studi<br />

superiori. Successivamente la creazione artistica<br />

è diventata la sua principale attività. Giovanna Fortini<br />

ama sperimentarsi nelle più varie tecniche, apprese<br />

attraverso la frequentazione di botteghe e di laboratori<br />

d’arte e attraverso i corsi dell’Accademia delle<br />

Belle Arti di Firenze. Se l’espressione a lei più congeniale<br />

è la pittura ad olio a pennello e spatola, molti<br />

esempi della sua arte vengono dall’acquerello,<br />

dall’incisione, dalle tecniche miste. Giovanna Fortini<br />

fa parte dell’Associazione Art-Art di Impruneta fin<br />

dalla sua costituzione; precedentemente è stata una<br />

delle personalità del Gruppo Pittori e Scultori Imprunetini.<br />

La sua esigenza di sperimentazione le ha, recentemente,<br />

aperto la strada della pittura astratta.<br />

Le opere di Giovanna Fortini presentano una originale<br />

energia materica e cromatica: grandi campiture di<br />

colori, accesi, vivissimi, accostati l’uno all’altro per<br />

contrasto, senza nessuna nuance, a mettere in risalto<br />

la superficie, concretamente “ruvida” del fondo<br />

trattato con un impasto materico di pigmenti che<br />

l’autrice stessa predispone con i più vari ed “umili”<br />

materiali (carta, sabbia, colle) ri-composti in una dimensione<br />

artistica. Questo fondo ruvido e scabro, a<br />

sua volta, accentua il colore nella sua matericità cromatica.<br />

E un’opera “Senza titolo”, non ha - appunto<br />

- bisogno di etichette perché esprime in sintesi estetica<br />

la forza dell’ispirazione. Così Astrazione 1 mette<br />

in evidenza il segno, che dirime le superfici in campiture<br />

raggrumate o solcate trasversalmente, accanto<br />

a momenti luminescenti, lirici. Ne scaturisce, più che<br />

un’opera astratta, una sorta di “movimento”, di “gesto<br />

astratto”, il cui ruotare nell’aria, la cui volontà di<br />

direzione e di contatto con il supporto resta impressa<br />

sulla tela. Questo è il fine cui Giovanna Fortini tende<br />

e sempre consegue: essere soddisfatta del suo gesto<br />

creativo.<br />

Sonia Salsi<br />

115


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Oriella Francini<br />

Studio: via Paolo Borsellino, 13 - 53016 Casciano di Murlo (SI) - Cell. 328 0013970<br />

oriellafrancini@gmail.com - www.ioarte.org/artisti/arteoriella/<br />

Mimosa Coktail, 2012, tecnica mista su porta di recupero, cm. 67x77<br />

Vive e opera a Casciano di Murlo (SI). Pittrice e<br />

scultrice, dal 1990 ad oggi ha esposto in numerose<br />

collettive e rassegne in Italia e all’estero<br />

- soprattutto Francia, Spagna, Stati Uniti - ottenendo<br />

premi e riconoscimenti; tra questi, il premio della critica<br />

al “Premio Internazionale Tokyo 2011”. Ha tenuto<br />

personali in sedi di prestigio quali, delle più recenti, il<br />

Palazzo della Cultura di San Vincenzo, Palazzo Appiani<br />

di Piombino, Palazzo Bastogi di Firenze, l’Abbazia di<br />

San Galgano a Chiusdino. Le sue opere sono presenti<br />

in importanti collezioni private e pubbliche, tra le quali<br />

il Museo Civico d’Arte Moderna di Monreale, la Pinacoteca<br />

del Consiglio Regionale della Toscana e<br />

sono pubblicate su numerosi cataloghi e dizionari<br />

d’arte come “Artisti italiani contemporanei”, a cura<br />

dell’Accademia Michelangelo di Firenze e “Art Museum<br />

Selection”, a cura di S.Russo e S.F.Russo, distribuito<br />

in musei quali Louvre, Uffizi, Prado, MoMa.<br />

“I lavori di Oriella Francini sono rielaborazioni surreali<br />

giocate in una scomposizione delle forme che richiamano<br />

la lezione della frantumazione e ricomposizione<br />

propria del Cubismo. Bizzarre figure<br />

femminili, ritratte in ambienti familiari, abitano la<br />

sua opera in cui troviamo anche esempi di meta-pittura,<br />

ovvero di situazioni di quadro nel quadro. Oriella<br />

racconta con ironia i disagi e le contraddizioni<br />

della società contemporanea, in una coinvolgente<br />

trasformazione dell’oggetto in simbolo, il cui significato<br />

resta da decifrare da parte dell’osservatore che<br />

si fa così complice dell’elaborazione del messaggio.<br />

Francini rifugge i canoni estetici tradizionali per esaltare<br />

il potere allusivo della creazione artistica disseminando<br />

indizi di un altro mondo, tutto da scoprire e<br />

reinterpretare.”<br />

Paolo Levi<br />

116


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonietta Freni<br />

Via Celso, 12 - 50139 Firenze<br />

Tel. 055 3841832 - Cell. 338 6927160 - www.antoniettafreni.it<br />

Ritratto di mia madre, tecnica mista su cartonlegno, cm. 30x40<br />

Uno stile per ogni emozione, un soggetto per<br />

ogni sogno, un volo d’ala per ogni ricordo, un<br />

fiore per ogni sentimento, una miriade di visioni<br />

di un oceano che si chiama vita.<br />

Alfonso Confalone<br />

117


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuliana Fresco<br />

Via Ausonio, 6 - 20100 Milano - Cell. 328 4619318<br />

giuliana.fresco@fastwebnet.it - www.giulianafresco.com<br />

Nascita, 2010, tecnica mista su tela libera, cm. 167x181, coll. G.F.<br />

Variazioni II, 2011, olio, pastello, cera su tela, cm. 50x50<br />

Giuliana Fresco nasce a Milano e dopo aver vissuto<br />

a Genova, Parigi e Roma si trasferisce a<br />

Londra dove vive dal 1977 al 2005. Ritorna a<br />

Milano definitivamente nel 2006. La sua formazione<br />

artistica è condotta da autodidatta, anche se l’artista<br />

ha frequentato diverse scuole d’arte, fra cui, a Roma<br />

l’Accademia di via Ripetta e a Londra la Royal Academy.<br />

L’avere vissuto in tanti paesi e città diverse ha<br />

spogliato il suo lavoro di qualsiasi connotazione localistica,<br />

conferendogli invece un’impronta internazionale.<br />

Tuttavia Londra ha rivestito per lei un’importanza<br />

speciale, perché è lì che ha individuato definitivamente<br />

la sua strada e l’impegno per l’arte è diventato il<br />

fulcro della sua vita. Nella capitale inglese ha assorbito<br />

la cultura pittorica britannica, dai classici a Bacon e<br />

Freud, pur conservando radici fortemente “classiche”<br />

e italiane che spiegano per esempio il suo rapporto<br />

con l’antico e il riferimento, di tipo concettuale e non<br />

citazionistico, a grandi maestri che hanno caratterizzato<br />

il suo lavoro fino ad oggi. Fra le principali mostre<br />

pubbliche degli ultimi anni, si segnalano le personali a<br />

Spoleto, Palazzo Racani-Arroni (2000), Londra, Estorick<br />

Collection (2003), Torino, Palazzo Bricherasio<br />

(2003), Orvieto, Palazzo dei Sette (2004), Milano, Palazzo<br />

delle Stelline (2007), Rivoli, Palazzo del Piozzo<br />

(2009), Fiesole (FI), Museo Civico Archeologico (2011).<br />

118


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuliana Fresco<br />

Mnemosine III, 2012, olio su tela libera, cm. 160x220, coll. G. F.<br />

“Giuliana Fresco lavora proprio sulla persistenza, sugli<br />

aspetti immutabili di un’indagine fatta di pochi<br />

elementi essenziali e non si lascia condizionare dalle<br />

sirene di un’estetica giovane, alla moda o semplicemente<br />

edonistica. Di fronte ai suoi dipinti è del tutto<br />

inutile interrogarsi sulla genesi dei segni, se a prevalere<br />

è la componente astratta o quella figurativa,<br />

quella espressionista o quella informale. Ciò che conta<br />

è l’aspetto corale di una ricerca che tende a superare<br />

la frammentazione delle cose. “Se questo può<br />

appassionarti, troverai, su questo lungo tragitto, tanti<br />

aspetti vari e differenti quanto la terra ce ne offre sul<br />

suo. È straordinario l’oceano nei suoi tempi e movimenti,<br />

sempre inquieto, mutevole ogni istante e quali<br />

squarci al tramonto con quelle piccole nubi pallide<br />

che sembrano ridere del peso delle onde azzure”, scriveva<br />

Nicolas de Staël in una lettera del 1953 all’amico<br />

Renè Char. La pittura di Giuliana Fresco è, metaforicamente,<br />

proprio quell’oceano inquieto e mutevole,<br />

sempre diverso ad ogni istante dove si tenta di comprendere<br />

l’aspetto più intimo delle cose. Squarci di<br />

luce improvvisi affiorano dalle sue pennellate espressioniste;<br />

la materia si addensa come lava che trabocca<br />

dal vulcano e le macchie di colore talora si espandono<br />

sulla superficie mentre in altre circostanze si<br />

trasformano in immagini”.<br />

Alberto Fiz<br />

119


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuliana Fresco<br />

Autoritratto, 2002-2003, olio su tela, cm. 61x61, coll. G.F.<br />

“Lo sguardo di un artista non è cosa da poco… È forse<br />

per tali motivi, oltrechè per la speciale tensione dei<br />

suoi quadri, che quello di Giuliana Fresco mi si è immediatamente<br />

mostrato come uno sguardo d’artista o<br />

sarebbe meglio dire da ritrattista, giacchè è nel ritratto<br />

che trova alcuni tra i suoi esiti maggiori (…) Una<br />

tavolozza spesso calda e sontuosa rivela in Giuliana<br />

altre matrici; ma nei ritratti anche i colori, al modo<br />

dello sguardo, tendono a concentrarsi: economizzano<br />

i mezzi e focalizzano lo spazio ristretto di un vuoto. A<br />

guardarli bene i ritratti di Giuliana Fresco indicano<br />

assai più perentoriamente di altre opere di differente<br />

soggetto l’urgenza di una maggiore tensione del colore<br />

e del segno, sino a trovare nel proprio e impietoso<br />

Autoritratto, che è tra i suoi migliori esiti, un quasi<br />

monocromo carico d’infinite modulazioni di luce”.<br />

Enrico Mascelloni<br />

120


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Franca Frittelli<br />

www.francafrittellisculture.eu - http://web.tiscali.it/ass.latorre<br />

frafritt@yahoo.it - fra.frittelli@tiscali.it<br />

La farfalla, marmo e vetro, cm. 40x30x20, coll. privata<br />

Franca Frittelli vive e lavora in Toscana presso il<br />

suo atelier a Vada vicino al mare. Scultrice e<br />

scenografa, è docente di disegno e storia<br />

dell’arte, Presidente dell’Ass.ne per le Arti Visive LA<br />

TORRE, fa parte della Commissione Cultura del CPO<br />

della Provincia di Livorno. Lavora nel campo delle arti<br />

figurative dal 1977. È allieva presso l’Accademia di<br />

Belle Arti di Firenze dello scenografo Franco Nonnis.<br />

Dal 1977 lavora nel cinema e nel teatro sperimentale<br />

fondando il gruppo teatrale Teatro Vita, un gruppo di<br />

avanguardia dove lavora come attrice e scrittrice.<br />

Nel 1977 riceve il Premio Fedic a Montecatini con il<br />

film sperimentale ‘’ Devo avere capito male qualcosa<br />

in questa storia ‘’. Dal 1980 prende parte a seminari<br />

di teatro e cinema realizzando cortometraggi didattico<br />

- industriali sia per la scuola che per l’industria.<br />

Dal 1990 lavora nella scultura. È attratta dal movimento<br />

della figura nello spazio e nel tempo. Per questo<br />

studia e sintetizza e interpreta la figura nella<br />

danza classica e contemporanea. Realizza la storia<br />

della danza stessa attraverso Romeo e Giulietta di<br />

Bejart - Martha Graham - A. Aley - Duncan - Cunningam<br />

- Carlson - Forsyte. Dalla figurazione all’astrazione<br />

nella concezione sintetica dell’estetica formale<br />

il passo e’ breve: ed ecco la creazione di sculture monumentali<br />

in granito, marmo, legno, bronzo,ceramica<br />

per la Nuova Zelanda - Bulgaria - Rep. Ceka - Germania<br />

- Francia - Macedonia - Italia - Argentina - Giappone.<br />

Da molti anni ricerca e studia le donne artiste<br />

che hanno vissuto nelle varie epoche tenendo conferenze<br />

per la rivalutazione della donna nell’arte ‘’L’altra<br />

faccia della storia dell’arte”, nonché pubblicazioni<br />

sulle professioniste nell’arte. Hanno scritto di lei:<br />

Giovanna M. Carli (critico e storico dell’arte), Mara<br />

Baronti (President Equal Opportunity Regional Commission<br />

- Tuscany 2005), Riccardo Nencini (Presidente<br />

del Consiglio Regionale della Toscana), Elena Mazza<br />

Niro (architetto), Dino Carlesi (poeta e critico<br />

d’arte), Tommaso Paloscia (critico d’arte e giornalista),<br />

Nicola Badaloni (docente di Filosofia all’Università<br />

di Pisa), Ariberto Badaloni (artista e storico<br />

dell’arte), Carlo Melloni (critico d’arte), Antonella<br />

Serafini (critico d’arte), Mons. Vincenzo Savio, Dino<br />

Pasquali (critico d’arte e giornalista).<br />

121


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annalisa Fusilli<br />

Cell. 338 9558943<br />

annalisa.fusilli@email.it<br />

Il viaggio nell’anima, 2005, batik su cotone a due colori, cm. 30x45<br />

Nasce a Pistoia, dove vive e opera. Consegue il<br />

Diploma di Arte Applicata, sezione Tessuto,<br />

nel 1985, presso l’Istituto d’Arte di Pistoia e<br />

prosegue la sua esperienza professionale eseguendo<br />

progetti e dipinti su tessuti d’arredamento e abbigliamento.<br />

Ha partecipato a mostre artigianali nella sua<br />

città e seguito corsi grafici per la riproduzione di serigrafie<br />

e tipografie. Ha lavorato nello studio del maestro<br />

Max Loi, imparando la tecnica ad olio e acrilico su<br />

tela. Con passione si dedica all’antica tecnica giavanese<br />

del Batik su tela e cotone raffigurando prevalentemente<br />

paesaggi messicani.<br />

“Nella sua pittura emerge chiaramente l’amore per lo<br />

spettacolo offerto dalla natura, dipinto con naturalezza<br />

e spontaneità, arricchito da inserimenti naturali raccolti<br />

realmente dall’artista nel paesaggio riprodotto”.<br />

Cristina Bruni<br />

122


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Debora Galanti<br />

Abit.-studio: via Fossone,43 - 54037 Marina di Massa (MS)<br />

www.iquadrididebora.it<br />

Il risveglio, acquerello e penna su carta, 2012, cm. 50x70<br />

Nata nel 1974 a Viareggio (Lucca). Diplomata in<br />

pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara,<br />

ha partecipato a varie collettive e concorsi. Si<br />

ricordano nel 2006 la collettiva al Caffè Petrarca a Firenze,<br />

il XIII Premio internazionale “Versilia 2006”<br />

(premio speciale nudo) e il XXIV “Premio Firenze”. Ha<br />

partecipato a varie edizioni del “Premio Italia per le<br />

Arti Visive”ricevendo premi editoriali ed espositivi.<br />

Dell’attività del 2007 si segnalano la presenza alla<br />

rassegna “Sinfonia di figure” alla Galleria Gadarte di<br />

Firenze, la prima edizione del Concorso di Pittura “I<br />

colori dei Nomadi” organizzato dal gruppo musicale i<br />

Nomadi e dai comuni di Folgaria, Castagnole delle<br />

Lanze e Casalromano (primo premio), la collettiva<br />

“Saluti ad arte” alla Galleria del Candelaio a Firenze e<br />

il XXV “Premio Firenze”. Nel 2008 è ancora presente<br />

alla Galleria del Candelaio nella rassegna “La copertina<br />

del 40°” promossa dalla rivista Eco d’arte moderna<br />

e ottiene il terzo posto nel Premio nazionale di pittura,<br />

scultura e grafica “Puccini e le sue terre”<br />

promosso dall’ACSI.Del 2009 sono la pubblicazione<br />

sul volume “Le donne dell’arte in Toscana” e le partecipazioni<br />

al “Premio Italia per le Arti Visive” (premio<br />

espositivo) e al XXVII “Premio Firenze”. Del 2010 è la<br />

partecipazione alla rassegna di pittura “Variabili Alchimie”.<br />

Del 2011 e del 2012 la partecipazione alla<br />

mostra “Viaggio nel Contemporaneo” a Saragiolo -<br />

Piancastagnaio.<br />

123


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lara Galassini (Larix)<br />

Cell. 339 5776259<br />

www.larixart.com - larix@larixart.com<br />

Luce che cade dagli occhi<br />

Nasce a Firenze nel 1967 e si diploma in Grafica<br />

Pubblicitaria e Fotografia all’Istituto Statale<br />

d’Arte di Firenze. Tutt’oggi continua ad occuparsi<br />

con passione di comunicazione. Da anni riscuote<br />

notevoli consensi sia da parte del pubblico che della<br />

critica. Le sue opere figurano in raccolte pubbliche e<br />

private oltre ad essere state più volte pubblicate in<br />

cataloghi e riviste d’arte contemporanea. In merito al<br />

suo operato si sono espressi valenti critici. Ha partecipato<br />

a mostre e rassegne nazionali ed estere e ottenuto<br />

riconoscimenti e premi. Tra le recenti esposizioni:<br />

Biennale Internazionale Arte di Palermo, premiata<br />

al III° “Concorso Civitella Paganico”, “Anticipazione<br />

del futuro” mostra itinerante, Rep. Slovacca, “Arte<br />

alle stelle”, Rovereto, “Made in Woman - La creatività<br />

al femminile” GAMeC - Centro Arte Moderna, Pisa,<br />

”Viaggio nel contemporaneo” Saragiolo (Siena), la<br />

personale “I colori e le forme dei desideri”, Sesto Fiorentino<br />

e Firenze.<br />

124


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lara Galassini<br />

Lara Galassini, in arte Larix, racconta in modo semplice,<br />

con linee bianche e chiare, le proprie emozioni ed<br />

i cambiamenti della vita. Tratti, colori, luci e forme<br />

esprimono una personalità forte, creativa, raccontata<br />

attraverso il sapiente uso dei colori acrilici. La sintesi<br />

e la modernità del linguaggio valorizzano le geometrie<br />

femminili ritratte dall’artista, tutte dalle forme<br />

rotonde e caratterizzate da un mood ricercato e contemporaneo.<br />

La sensualità femminile è l’elemento<br />

costante e naturale delle sue figure ma un altro tema<br />

è quello degli animali, quasi talismani - ricorrenti il<br />

gufo, il geco, l’elefante - ai quali attribuisce un valore<br />

al tempo stesso ludico ed esoterico reinterpretandone<br />

anche qui la forma che nella sapiente essenzialità<br />

esalta sempre la morbidezza delle linee concentriche.<br />

“L’intensità di colori presenti nella sua tavolozza conferiscono<br />

un equilibrio estetico al quadro e trasmettono<br />

un senso di protezione. Attratta dalla luce, dal colore<br />

e dalle dimensioni del pensiero e dei sentimenti,<br />

l’artista intraprende un viaggio nell’inconscio che si<br />

dipana attraverso una silenziosa calma interiore.<br />

Ognuno di noi può ritrovarsi nella sua pittura.”<br />

Guardando oltre<br />

Antonia Pésare<br />

Il gufo e la luna<br />

Geco<br />

125


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Caroline Gallois<br />

Via della Chiesa, 62 - 50125 Firenze<br />

Cell. 349 5376870 - Tel. 055 2382882 - www.carolinegallois.com<br />

Mani, olio, cera, disegno, foto, lino, cm. 100x100<br />

Nata nel 1954 a Saigon, Sud Vietnam, da genitori<br />

francesi, si laurea in Scienze Economiche nel<br />

1974 e due anni dopo si diploma in Scienze<br />

Politiche presso l’Institut d’Etudes Politiques de Paris.<br />

Tra le sue esperienze più importanti, il viaggio in Asia<br />

1976-77; la sua passione per l’arte la porta a studiare,<br />

dipingere e tenere mostre in Messico dal 1979 al 1986,<br />

dove frequenta dal 1980 al 1984 “La Esmeralda” prima<br />

e la Escuela di San Carlos poi, laboratori di Javier Anzures,<br />

a Città Del Messico. Nel 1982-83 frequenta anche<br />

Beaux Arts, atelier Caron E. Kalka, a Parigi. Dal<br />

1986 al 1996 vive e lavora a New York, dove nel 1989<br />

conosce l’architetto Vittorio Giorgini, che diventerà<br />

suo marito. Infine, parteciperà al corso di Arts Plastiques<br />

nel 1993-1996 fino a laurearsi in Arti Visive alla<br />

Sorbonne di Parigi. Dal 1991 al 1996 frequenta anche<br />

l’Art Student League, laboratorio di litografia e incisione<br />

a New York. Dal 1997 risiede a Firenze. L’artista ha<br />

esposto in svariate mostre collettive di importanza internazionale,<br />

come Manif, Biennale d’arte Contemporanea,<br />

Nimes, Francia, 1998; International Print Biennale,<br />

Global Graphics, Maastricht (Olanda), 1993; Print<br />

Club Of New York, 1994; “Tropical Rain Forest Exhibition”,<br />

Red Square Gallery, New York, 1989; Galeria<br />

Metropolitana, Università Metropolitana, Citta Del<br />

Messico, 1985. In Italia ha partecipato al Premio Nazionale<br />

Santa Croce per la Grafica, 2007; ha esposto a<br />

Palazzo Pretorio, Certaldo, nel Consiglio Regionale del-<br />

126


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Caroline Gallois<br />

Vanità 2, olio, cera, disegno, lino, cm. 99x76<br />

la Toscana, Firenze, Artour sempre a Firenze, 2013. Ha<br />

tenuto importanti personali in Italia, Parigi, Nimes,<br />

New York, Città del Messico, collezionando meritorie<br />

pubblicazioni, recensioni e articoli; tra le più recenti, si<br />

ricordano quella presso la Galleria Immaginaria, Firenze,<br />

a cura di Giuliano Serafini, 2013; “L’air dans le ciel”,<br />

la Petite Galerie, rue de Seine, Parigi; Galleria La Corte<br />

Arte Contemporanea “L’impronta”, Firenze, 2009; “Parole<br />

Illustre”, Galleria Babele (ex galleria FMR), Firenze,<br />

2001; Institut Francais de Florence, “Les Phares,<br />

Hommage A Baudelaire”, Firenze, 2000. Tra i più importanti<br />

premi e borse di studio, si citano: Primo Premio<br />

Firenze Confronto e Immagine, dato da Maurizio Vanni,<br />

Galleria Art Point Black, 2000; Terzo Premio Biennale<br />

d’art Contemporain, Nimes, Francia, 1998; Nessa Cohen<br />

Grant Of The Art Student League, New York, 1994.<br />

Sue opere grafiche appartengono a note collezioni<br />

pubbliche, come Corcoran Gallery of Art e National<br />

Museum of Woman in the Arts a Washington Dc.<br />

“La Gallois con la sua arte informale, raffinata ed evocatrice,<br />

colpisce per un segno elegante e un tratto sofisticato<br />

della linea, dietro la quale si cela la sua spettacolare<br />

formazione attorno al mondo, dissimulata da<br />

uno stile particolare e del tutto personale. Con grande<br />

maestria e disinvoltura è padrona delle tecniche, che<br />

nel suo cammino di ricerca sono come una continua,<br />

suggestiva metamorfosi da ricreare sulla tela”.<br />

Giulia Ballerini<br />

127


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Beatrice Gallori<br />

Via della Fortezza, 23 - 59100 Prato - Tel. 349 5497718<br />

beatricegallori@hotmail.it - www.wix.com/beatricegallori/art<br />

Life1_life2_life3, 2012, tecnica mista su tela, cm. 170x150<br />

Nata nel 1978 a Montevarchi (AR), si trasferisce<br />

a Prato, dove nel 1996 consegue la Maturità<br />

Classica. Concretizza la sua passione per la<br />

moda ed il design frequentando il Polimoda di Firenze<br />

nel 2001. Le sue prime creazioni si contraddistinguono<br />

per la sua innata capacità di usare la materia, dando<br />

alle tele spessore e vita, anche grazie all’utilizzo della<br />

propria tavola cromatica variopinta. Nel 2007 inizia la<br />

collaborazione con una galleria italiana; le sue tele<br />

diventeranno monocromatiche e volumetriche attraverso<br />

l’utilizzo di materiali vari come la resina. Dal<br />

2008 Beatrice espone in collettive in spazi pubblici e<br />

privati. Inizia a studiare il “Movimento” ricreandolo<br />

sia su tela che in scultura (ceramica/installazioni). Nel<br />

2011, una sua scultura To Red - Ing Future entra a far<br />

parte del catalogo del prestigioso Premio Combat.<br />

Sempre in questo anno viene selezionata dal famoso<br />

critico d’arte, Arturo Schwarz, una delle sue “colate”,<br />

Milk per l’asta di Arte Contemporanea Sotheby’s (Milano).<br />

Partecipa ad ArtVerona 2011 dove una sua installazione<br />

viene pubblicata in catalogo; nello stesso<br />

anno entra a far parte del progetto “Artisti a km 0”<br />

presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci,<br />

a Prato, installando all’interno del museo un’opera e<br />

un video: I Miei Respiri. Nel 2012 la tela Maternità 3<br />

viene selezionata nuovamente per il catalogo del Premio<br />

Combat. Una sua opera Uprato, creata appositamente<br />

per la Giornata Internazionale della Maglieria,<br />

viene installata in Palazzo Pretorio e successivamente<br />

sulle mura della Biblioteca Lazzerini. La sua ultima<br />

personale “Life” ha trovato spazio in varie riviste e siti,<br />

riscuotendo un grande successo di pubblico. Dal 2012<br />

collabora con diverse gallerie italiane; recentemente<br />

ha presentato i suoi lavori al pubblico svizzero. Sue<br />

opere sono presenti in varie collezioni pubbliche e private<br />

italiane ed internazionali.<br />

128


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Gambacorta<br />

Abit.- studio: Viale Filippo Turati, 64 - 52011 Bibbiena (AR)<br />

Tel. 0575 593440 - Cell. 347 2516959 - mariagambacorta@gmail.com<br />

Idea - 2, 2013, acrilico su tela, cm. 50x70<br />

Presente sulla scena artistica da diversi anni ha<br />

esposto in personali, fiere d’arte, rassegne e<br />

premi nazionali e internazionali, sia in Italia che<br />

all’estero, ottenendo numerosi riconoscimenti, in<br />

particolare a diverse edizioni del “Premio Italia per le<br />

Arti Visive”, del “Premio Firenze” - in mostra al Caffè<br />

Storico “Giubbe Rosse” e nelle sedi del Consiglio Regionale<br />

della Toscana di Palazzo Panciatichi e Palazzo<br />

Bastogi -, del Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea<br />

SaturArte, Palazzo Stella, Genova, del Premio<br />

Internazionale di Pittura e di Design “Rifiuti in cerca<br />

d’Autore” di Salerno, della rassegna ‘’Libera Fantasia’’<br />

organizzata da ANLA-Consiglio Regionale della<br />

Toscana, Galleria d’Arte Mentana, Firenze. Nel 2009<br />

la partecipazione alla rassegna “THE WALL-1989-<br />

2009”, Palazzo Stella, Genova, invitata dall’ Associazione<br />

Culturale “Satura”, la porta ad esporre in varie<br />

Dreamland, 2013, tecnica mista su tela, cm. 70x70<br />

città dell’Est Europeo, in Lituania, in Estonia e Lettonia,<br />

con il patrocinio di M.K.C. National Art Museum<br />

e Istituto Italiano di Cultura, ed infine a Berlino.<br />

“...Temi come sogno, luce, affrontati con forza coloristica,<br />

con impatto materico veramente sorprendente.<br />

È questo lo strumento che indica le sue composizioni<br />

atte al potenziamento della capacità evocatrice del<br />

colore e della materia. L’artista lo sperimenta con timbri<br />

puri che raggiungono sonorità e raffinatezza, colore-immagine,<br />

colore-suoni colore-comunicazione...”<br />

Michael Musone<br />

129


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Garberi<br />

Via Molino a Vento,3 - 57016 Rosignano Marittimo (LI)<br />

Tel. +39 0586 761249 - Cell. +39 338 3407092 - www.artimagery.it<br />

La scatola della memoria, 2000, mixed media, cm. 60x60x60<br />

Patrizia Garberi ha sempre esplorato tutte le<br />

possibilità tecniche dell’espressione visiva. In<br />

particolare, dopo il periodo del figurativo<br />

“stretto” ed iperrrealista, che dall’illustrazione<br />

scientifica l’ha condotta ad esplorare le tecniche di<br />

illusione visiva come il trompe l’oeil che ha rivisitato<br />

su tela, ha coltivato il tema del ritratto che ha affrontato<br />

come strumento di indagine personale.In seguito<br />

si è dedicata per una decina d’anni all’esplorazione<br />

di tecniche materiche e all’introduzione di Object<br />

Trouvé nei suoi lavori, quali interventi evocativi e rimandi<br />

a memoria emozionale.Nei lavori più recenti<br />

ha introdotto oltre alle altre tecniche materiche, anche<br />

stampe digitali di fotografie scattate personalmente,<br />

su cui intervenire in modo grafico, pittorico e<br />

materico. Ha una formazione artistica e psicologica,<br />

il liceo artistico e l’Accademia a Brera, e la professione<br />

di illustratrice per 20 anni. In parallelo, coltiva<br />

l’interesse per le persone e la mente umana, iniziato<br />

giovanissima con lo studio personale dell’Astrologia<br />

Classica, e proseguito con un master in Psicologia e<br />

Filosofia Buddhista, e una laurea magistrale in Psicologia<br />

Neuroscienze. Da più di un decennio oltre<br />

all’insegnamento artistico offre percorsi con Meditazione<br />

e Mindfulness, Tecniche Immaginative, Sostegno<br />

e Orientamento a mediazione artistica, anche in<br />

ambito psico-sociale e riabilitativo. Molte le mostre<br />

personali e collettive realizzate, tra queste si segnalano<br />

le più recenti: Dipinti ed oggetti, Momoyama<br />

Artspace, Firenze 2003; Inner Landscapes, Associazione<br />

Castagneto Arte, Castagneto Carducci 2007;<br />

Arte e Benessere Interiore, Mitica India, Marina di<br />

Carrara 2010; Incontri 2012, esposizione personale al<br />

Forte di Bibbona.<br />

130


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gandolfa Gennaro<br />

gandolfa_gennaro@tiscali.it<br />

www.gandolfa.it<br />

Donna in giallo, 2006, colla a caldo su vetro con sfondo di pastelli ad olio<br />

su carta, cm. 40x30<br />

Gandolfa Gennaro è nata in Sicilia, si è laureata<br />

in Sociologia a Trento ed è attiva a Firenze,<br />

dove vive e lavora. La figura, oggetto privilegiato<br />

delle sue riflessioni artistiche, diventa il luogo della<br />

rappresentazione dei sentimenti profondi o degli stati<br />

d’animo espressi con la forza di una pittura sintetica e<br />

vigorosa. Le sue immagini evocano una vitalità interiore,<br />

intellettiva e sensibile. Non a caso le donne costituiscono<br />

il tema preponderante dei suoi dipinti.<br />

Anche lo stile, la tecnica e la materia usata risentono<br />

di questa ricerca: talvolta prevale la delicata leggerezza<br />

dell’ombra o del velo, altre l’impeto deciso del segno<br />

o l’energia sprigionata dal colore che diventa il<br />

mezzo per dar materia ai sentimenti. L’artista ha partecipato<br />

a molte mostre collettive. Nelle mostre personali,<br />

realizzate in varie regioni italiane e all’estero, ha<br />

messo spesso in evidenza il legame che unisce il suo<br />

linguaggio artistico a quello poetico offrendo al pubblico<br />

percorsi pittorici ispirati alla lirica di Baudelaire,<br />

Lorca, Neruda e Plath.<br />

Samanta Monco<br />

131


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Alberta Gerard<br />

Via Niccolò Paganini, 68 - 50127 Firenze<br />

Cell. 339 3156563 - anyut1362@virgilio.it<br />

Informale, 2013, tempera ad uovo, cm. 100x80<br />

Alberta Gerard nasce a Firenze il 27 novembre<br />

1976. Nel 2002 si laurea in Pittura presso l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze e subito dopo<br />

si specializza in Grafica conseguendo una laurea di II<br />

livello. Per un anno ha frequentato la Libera Scuola<br />

del Nudo. Nel 2001 e nel 2002 espone alle Giubbe<br />

Rosse nelle collettive “Profezie di Bellezza” seconda<br />

e terza edizione. Sempre nel 2002 espone alla Casa<br />

del popolo di San Giusto e l’anno seguente nelle salette<br />

comunali del Comune di Barberino del Mugello<br />

e a Villa Pozzolini. Nel 2004 è presente nello spazio<br />

espositivo “La Volta” di Certaldo e nel refettorio<br />

dell’Abbate presso l’Abbazia dei Santi Salvatore e<br />

Lorenzo a Badia a Settimo. Dal 2004 al 2008 ha partecipato<br />

al concorso per i giovani artisti del Gruppo Donatello<br />

vincendo diverse volte e potendo esporre nella<br />

sede stessa. Nel 2004 si classifica seconda al 38°<br />

Premio Città di Lastra, concedendo il bis nel 2006 per<br />

la grafica e poi anche nel 2008 per la pittura. Partecipa<br />

al XXIV Premio Firenze vincendo un altro premio ed<br />

esponendo in via Larga nel 2006 e, sempre nello stesso<br />

anno, espone in personale a Villa Caruso Bellosguardo<br />

e al Palagio di Parte Guelfa. Tra il 2008 e il<br />

2010 la personale al Palazzo Bramante di Pesaro e<br />

presso il Circuito culturale ricreativo Rigacci, e il premio<br />

per la grafica al XXV Premio Italia. Tra le mostre<br />

più recenti si ricordano quelle fiorentine nella sede<br />

dell’Associazione culturale Casa di Dante(2012) e nella<br />

Rotonda Barbetti di Porta al Prato (2013).<br />

132


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisa Gestri<br />

Cell. 339 8053217<br />

elisagestri@hotmail.com<br />

Traccia di corpo in box - frame (Self portrait A4), 2013, tecnica mista, cm. 30x30<br />

Nata a Prato, Elisa Gestri si laurea in Lettere Moderne<br />

all’Università degli Studi di Firenze con<br />

tesi sullo scultore Libero Andreotti e il Premio<br />

Antico Fattore. Parallelamente si forma in teatro e<br />

danza con grandi maestri tra cui Eugenio Barba. Dopo<br />

gli studi si sposta a Roma, dove lavora per alcuni anni<br />

come attrice nel teatro off, diretta, tra i tanti, da Franco<br />

Di Matteo, Pippo Di Marca, Chiara Guidi di Societas<br />

Raffaello Sanzio, Lucia Calamaro. In autonomia pratica<br />

il genere della Performance Art, esibendosi in spazi<br />

prestigiosi della Capitale. Nel 2008 le viene attribuito<br />

il IV Premio Fersen all’Attore Creativo. Frattanto svolge<br />

un’intensa attività di modella per artisti, entrando così<br />

in contatto profondo con pittura, scultura, fotografia.<br />

Coniugando arti performative e pittura, nel 2012 presenta<br />

al pubblico la performance in estemporanea<br />

Traccia di corpo in movimento, di cui si occupa, tra gli<br />

altri, il giornalista Fabrizio Borghini nella sua rubrica<br />

Incontri con l’arte su Toscana TV. La sua opera suscita<br />

l’interesse di autorevoli addetti del settore, che ne riconoscono<br />

le potenzialità e la incoraggiano a proseguire.<br />

Inizia dunque a produrre quadri che dalla primavera<br />

del 2013 sono visibili in due importanti spazi<br />

espositivi in Toscana e a Roma, i luoghi tra cui si divide.<br />

“Soggetto, autore ed esecutore della mia opera è il<br />

corpo. Vive, si contamina con la materia pittorica e lascia<br />

tracce: sindone profana e insieme sacra, perché<br />

da quando il Corpo si è fatto sindone ogni corpo è sacro.<br />

Materia d’elezione è la stoffa, da sempre sostanza<br />

dell’operosità femminile e risorsa tradizionale della<br />

città da cui provengo e in cui sono cresciuta, Prato. La<br />

ricchezza sensoriale del tessuto impedisce di rifugiarsi<br />

nel concetto: il lavoro è artigianale, come quello di infinite<br />

e pazienti mani di donna che prima di me hanno<br />

composto le loro trame esemplari ed anonime. Per<br />

loro, e a nome loro, lascio la mia traccia”.<br />

Elisa Gestri<br />

133


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annie Gheri<br />

www.gallerimentana.it<br />

Nevicata improvvisa, 2012, tecnica mista su tela, cm. 60x70<br />

Nata a Parigi, è cresciuta nel quartiere artistico<br />

per eccellenza, Mont martre. I suoi genitori,<br />

originari invece dello Champagne, avevano riservato<br />

per lei idee frizzanti come l’omonimo vino… A<br />

sei anni partecipa con successo ad una sfilata per una<br />

casa di alta moda parigina; in seguito sarà lei stessa a<br />

disegnare abiti dichiarando che per una bambina è più<br />

facile intuire cosa piace indossare ai bambini! Comincia<br />

così a posare per le prime foto pubblicitarie e i<br />

primi filmati ed entra a far parte della scuola di danza<br />

dell’Opera di Parigi. A vent’anni comincia a disegnare<br />

modelli di moda per Yves Saint Laurent, Chanel e Givenchy;<br />

nel frattempo frequenta la compagnia teatrale<br />

diretta da Maurice Escande, dove le affidano ruoli di<br />

attrice comica e conosce il suo futuro marito Alvaro<br />

con il quale intreccerà un fitto scambio di moda fra<br />

Parigi, Bruxelles, Londra e Firenze. Inizia a dipingere<br />

proprio grazie a suo marito che la invita a realizzare un<br />

dipinto da una sua fotografia. In seguito, per affinare<br />

la tecnica pittorica impara il metodo Martenot frequentando<br />

la medesima scuola all’Impruneta di Firenze.<br />

Dal 2002 è entrata a far parte del gruppo di artisti<br />

in permanenza alla Galleria Mentana con cui ha partecipato<br />

a diverse rassegne tra cui Individuazioni, Il Calore<br />

del Colore, Valori di Continuità e ad alcune fiere<br />

d’arte come quelle di Gent e Innsbruck.<br />

“Annie Gheri, nell’essenzialità di una descrizione che<br />

riporta ai sentimenti, si orienta verso un realismo poetico<br />

che ci fa balzare indietro, catapultandoci in un<br />

tempo passato dove la natura era ancora avvertita<br />

come madre generosa, rispettata e amata (…). Nelle<br />

sue opere c’è l’humus dei luoghi cari, che si intuiscono<br />

nel racconto che si ritrova fra le macchie dei colori che<br />

digradano in chiaroscuri e contrasti armonici (…). Tutte<br />

le opere sono avvolte da un’aura di spiritualità che<br />

rende indefiniti i confini tra il reale e lo spirito”.<br />

Federica Murgia<br />

134


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonina Giammarinaro Monti<br />

Via Ciuto Brandini 27 - 50126 Firenze<br />

Tel. 055 680895<br />

Riproduzione su encausto del Satiro Danzante, bronzo del IV secolo trovato nei fondali del Mediterraneo nel 1998 e<br />

conservato nel Museo di Mazara (Trapani)<br />

135


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonina Giammarinaro Monti<br />

Antonina Giammarinaro Monti vive e lavora a<br />

Firenze dove, dopo la laurea in Lettere Classiche<br />

con lode, ha continuato gli studi sotto la<br />

guida di illustri professori (Giorgio Pasquali, Giacomo<br />

Devoto, Bruno Migliorini, Carlo Battisti) conseguendo<br />

col massimo dei voti il diploma di Perfezionamento in<br />

Filologia Classica e in seguito il diploma di Perfezionamento<br />

in Filologia Moderna. Ha dedicato la sua attività<br />

di ricerca alla saggistica e alla glottologia.<br />

Nell’ambito di tali studi ha collaborato nella realizzazione<br />

dell’Atlante toponomastico della Venezia Tridentina<br />

con la pubblicazione del commento al foglio<br />

XIII “I nomi locali del Roveretano”. Ha collaborato alla<br />

stesura del Vocabolario Storico della lingua italiana<br />

dell’Accademia della Crusca ed ha svolto attività didattica<br />

presso la Facoltà di Lettere dell’Università di<br />

Firenze. Ha lavorato con il grado di bibliotecario direttore<br />

presso la Biblioteca Nazionale di Firenze ed è<br />

stata più volte incaricata dal Ministero dei Beni Culturali<br />

di rappresentare le biblioteche italiane in consessi<br />

internazionali come Mosca e Philadelphia. Fa parte<br />

di alcune associazioni culturali fiorentine tra cui la<br />

“Compagnia del Paiolo”, l’“Unione Fiorentina”, il “Circolo<br />

degli artisti-Casa di Dante” dove ha organizzato<br />

alcune sue mostre personali di pittura. Poetessa e<br />

pittrice ha pubblicato in antologie e riviste numerosi<br />

articoli e poesie nonché un volume di poesie “Frammenti<br />

di luce” illustrato con riproduzioni di suoi dipinti.<br />

Ha partecipato a manifestazioni e mostre in Italia e<br />

all’estero riscuotendo premi e lusinghieri consensi di<br />

pubblico e di critica. Si ricordano il Primo Premio per<br />

la poesia (Firenze, 1999) e il Premio di sala (Firenze,<br />

2012) dell’Accademia “Il Fauno”; i diplomi di finalista<br />

al Premio Firenze per la poesia tutti gli anni dal 1995<br />

al 2001; il Primo Premio di pittura alla XVII Rassegna<br />

d’arte “Città di Viareggio” 2003; i premi e i riconoscimenti<br />

del “Premio Italia per le arti visive”, Firenze-<br />

Certaldo-Capraia per diversi anni consecutivi dal<br />

1997 al 2008; la medaglia del Premio Italia, XXIII edizione<br />

2008, organizzato dalla rivista Eco d’Arte Moderna,<br />

per i numerosi successi riportati dall’artista nel<br />

corso di oltre dieci anni; i vari premi del Associazione<br />

Marzocco. Nel 2004 il Comune di Mazara, città natale<br />

della studiosa, le ha conferito il I° Premio di eccellenza<br />

alla carriera. Il critico Pierfrancesco Listri ha dedicato<br />

alla pittrice un lungo articolo di cui si riporta il<br />

seguente brano: “Due profondi e intimi motivi nutrono<br />

l’ispirazione di questa artista: le memorie dell’antica<br />

classicità mediterranea e l’interiore lirismo di sfumate<br />

passioni di vissuto sentimento. In ogni sua espressione<br />

pittorica, l’artista si distingue per una limpidezza<br />

che tende ad un felice chiarismo, per l’eleganza<br />

delle campiture, sempre figlie di una sintesi sobria,<br />

leggera, ricca di sentimento”.<br />

136


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Leda Giannoni<br />

Via Giusti, 12 - 50121 Firenze<br />

Tel. 055 245297 - Cell. 333 734.3038 - ledagiannoni@communicart.it<br />

Leda Giannoni è nata a Montecatini Terme ma<br />

vive a Firenze fin da piccola. Da sempre il suo<br />

amore per l’arte l’ha spinta a dipingere e la sua<br />

dedizione, nel tempo, si è tradotta in un vero e proprio<br />

impegno. Frequenta scuole di rilievo quale la<br />

Scuola Artistica di Tiziano Bonanni. Si è appassionata<br />

alla scultura, ha frequentato la bottega d’arte di<br />

Amalia Ciardi Dupré con lavori di terracotta e ceramica.<br />

Studia la tecnica pittorica con attenzione alla<br />

forma. Essa filtra la visione delle cose attraverso<br />

suggestioni emotive e cromatiche vivaci e attuali, ma<br />

di vaga ispirazione novecentesca. Recenti studi di<br />

ritratto dal vero hanno reso il tessuto pittorico più<br />

realistico e sensibile al valore plastico. Si è soffermata<br />

sullo studio dell’arte plastica con dipinti su legno<br />

dorato e ha proseguito con una ricca produzione<br />

di tecniche miste e oli su tela. Inoltre si è specializzata<br />

nel ritratto di personaggi famosi. Ha partecipato a<br />

mostre di pittura nazionali, estemporanee ed a diversi<br />

premi importanti. Il suo nome è legato a mostre<br />

come la personale al “Convitto della Calza” nel 2006,<br />

la personale alla S. Giovanni Battista “Volti e immagini<br />

toscane” nel 2008, al Grand Hotel personale con<br />

ritratti al femminile nel 2009, alla Galleria Mentana<br />

personale nel 2009, all’Officina Profumo Farmaceutica<br />

di S. Maria Novella nel 2010. Oltre alle esposizioni<br />

che nel corso degli anni si sono svolte, è a Venezia<br />

nel 2011 all’Hotel Amadeus per il premio Biennale<br />

“Gondola d’oro”; a Roma alla Galleria Il Collezionista<br />

per “premio artista internazionale” nel 2012. A Verona<br />

è presente con “L’arte è amore” all’ Itaca Gallery<br />

nel 2012. A Parigi per il premio internazionale “Le<br />

Louvre” nel 2012. A Bruges per la mostra collettiva<br />

“Città di Bruges”, nel 2012. Inoltre, sempre nel 2012<br />

Meditazione, olio su tela, cm. 80x100<br />

alla Galleria Frosecchi ha presentato le sue opere<br />

dedicate alla danza con la personale “Arte ispira<br />

arte” immagini dedicate alla grande etoile Carla<br />

Fracci. Nell’opera Carla Fracci mentre stringe le scarpe<br />

da danza c’è tutta la poeticità di una donna in una<br />

dicotomia cromatica, in un trionfo di emozioni estetiche<br />

composte e raffinate. Le sue opere sono presenti<br />

in fondazioni pubbliche e private in Italia e all’estero.<br />

Ha donato il dipinto “Giovanni Paolo II” al Museo Civico<br />

Giuseppe Sciortino a Monreale - Palermo.<br />

137


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Leda Giannoni<br />

La pittura di Leda Giannoni ha l’intonazione di un diaro<br />

intimo in cui le immagini della memoria si mescolano<br />

ai colori vivaci del presente, sempre ricco di<br />

nuove suggestioni e spunti ispirativi. Artista dotata<br />

di rara sensibilità, vera e propria esploratrice delle<br />

pieghe più intime dell’animo umano, Leda ha maturato<br />

negli anni un lessico pittorico che unisce alla forza<br />

costruttiva del disegno, e quindi alla definizione plastica<br />

dei corpi, il senso della luce che percorre le superfici<br />

facendole vibrare e imprimendo loro una certa<br />

vitalità organica. Il suo sguardo indagatore e selettivo<br />

raramente si lascia distrarre dalla multiforme varietà<br />

del reale, ma preferisce soffermarsi sul racconto<br />

di ciò che più ama e conosce: i volti delle persone<br />

care, le scene di vita familiare, la poesia degli oggetti<br />

che abitano il quotidiano, l’incanto di un paesaggio<br />

osservato dalla finestra e riprodotto sulla tela non in<br />

forma di frammento ma quale immagine di pura bellezza<br />

universale. La realtà trova spazio e acquista<br />

sostanza nei suoi dipinti che si aprono ad un’intepretazione<br />

lirica e sottilmente malinconica dell’esistente,<br />

come se a motivare il suo tracciato espressivo vi<br />

fosse il desiderio di sottrarre le persone e le cose<br />

amate all’intervento ingiurioso del tempo che tutto<br />

trascina nel vuoto disarmante dell’oblio. È solo fermandoli<br />

sulla tela che i momenti vissuti sfuggono<br />

all’inclemenza dei giorni per mutarsi in certezze innegabili<br />

e imperiture, testimoni di un’esistenza che diventa<br />

eredità per coloro che verranno. Dipingere vuol<br />

dire anche coltivare l’ambizione di vincere il tempo, di<br />

spingersi oltre i suoi limiti per lasciare traccia di sé al<br />

mondo, ambizione non estranea alla pittura di Leda<br />

che può dirsi un compendio dei suoi amori e delle sue<br />

passioni, la musica e la danza anzitutto, arti gemelle<br />

da lei celebrate quali espressione di grazia e raffinatezza,<br />

di equilibrio e armonia. La linea ondulata e<br />

Ritratto di Giulia, olio su tela, cm. 70x100<br />

sintetica che definisce i contorni di certe sue figure<br />

danzanti, impone una profonda conoscenza del corpo<br />

umano e del movimento affinchè l’immagine riprodotta<br />

sulla superficie pittorica mantenga integri il dinamismo<br />

e l’energia; compito non facile in cui Leda riesce<br />

dotando la figura di un senso musicale e ritmico<br />

che la rende viva, sensuale e sofisticata, non solo immagine<br />

della realtà, ma simbolo dell’impeto dinamico<br />

attraverso cui si concretizza la vita.<br />

Daniela Pronestì<br />

138


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Giarrè<br />

monicagiarre@alice.it<br />

Aracne, 2012, acrilico su tela, cm. 100x100<br />

139


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Giarrè<br />

Nata a Tosi nel 1961, si è trasferita a Firenze<br />

nella metà degli anni Ottanta e qui, dopo incontri<br />

importanti e fondamentali insegnamenti<br />

(allieva prima di Giuseppe Leo e poi di Paolo Frosecchi),<br />

inizia il suo percorso espositivo a lungo meditato:<br />

nel 2001 due personali al Palagio di Parte Guelfa e a<br />

Villa Montalvo (Campi Bisenzio) seguite da tre collettive.<br />

Nel 2002 le personali alla Galleria Mentana e<br />

alla Galleria La Tartaruga (Roma) la partecipazione a<br />

diverse collettive fino al 2006 quando, collaborando<br />

con la Galleria Frosecchi, viene invitata alle Fiere di<br />

Firenze, Parma e Genova. Il 2008 è l’anno di tre personali:<br />

una alla Galleria Frosecchi, le altre ai ristoranti<br />

Garbo e Buchetta. Si susseguono anche le collettive e<br />

ottiene riconoscimenti ai Premi Firenze, Calindri, Italia.<br />

Nel 2012 la grande personale al Museo Archeologico<br />

di Fiesole e le mostre all’Artexpo di Arezzo, al<br />

Museo del Calcio di Coverciano e al Museo Alinari.<br />

“La circostanza stagionale ha dato vita ad un periodo<br />

di lavoro per le donne e fra quelle che hanno avuto la<br />

compiacenza, ma anche il coraggio di accogliere l’ennesimo<br />

invito, Monica Giarrè può ben delineare un<br />

bilancio della propria recente attività dedicata alla figura<br />

femminile. Ecco un mondo familiare, un racconto<br />

umano, un’altra tappa della sua vocazione d’artista<br />

evidentemente cresciuta in un clima di fervidi contatti<br />

familiari e amicali, eppure singolarmente libera. In<br />

queste sue figure si avverte un inconsueto candore<br />

seppure nella prorompente bianca nudità che emerge<br />

da geometrie dai colori crudi. Infatti, ad un primo esame<br />

si può pensare che la Giarrè cerchi di giustificare<br />

la collocazione spaziale ma penso anche suggerire<br />

una sapiente soluzione di rottura. L’osservatore è preso<br />

dalla leggerezza limpida della figura ma subito<br />

dopo non può ignorare le forme geometriche compositivamente<br />

aggregate in un esatto andamento che fa<br />

vedere lo stretto rapporto tra il dato figurativo e il rigore<br />

geometrico che anche nei colori emana un serio<br />

processo di depurazione. Ritengo che il momento creativo<br />

di Monica sia pronto ad uno scatto per una strada<br />

nuova che terrà conto della vecchia, sfatando certamente<br />

l’opinabile detto”.<br />

Giuse Benignetti<br />

“L’introduzione della figura umana risale a tempi piuttosto<br />

recenti e testimonia un nuovo amore per il corpo<br />

delle donne che è diventato emblema di una di femminilità<br />

viva e libera. Dal punto di vista stilistico, ripercorrendone<br />

in breve l’evoluzione, si nota un forte legame<br />

con uno dei momenti più significativi della<br />

storia dell’arte, cioè quello che va dalle riflessioni di<br />

Paul Cézanne sulle forme fino toccare le scomposizione<br />

dei piani dei cubisti, soprattutto quelle di Georges<br />

Braque. Di grande interesse è sua la produzione sulle<br />

figure mitologiche che l’ha portata all’elaborazione di<br />

un complesso studio dedicato alla donna. L’artista,<br />

attraverso un’interpretazione in chiave psicologica di<br />

Dafne, Aracne, Diana, fino a giungere alla dantesca<br />

Beatrice, ha offerto una lettura del mondo emotivo<br />

femminile mostrando in questi soggetti di volta in volta<br />

la forza, il carattere, la sensualità ma anche la complessità<br />

di queste donne. Proprio in queste opere si<br />

definisce una tavolozza brillante, ricercatissima nei<br />

colori, che si sposa con uno stile asciutto dai contorni<br />

marcati e dalle campiture che ricordano la Pop Art<br />

americana”.<br />

Samanta Monco<br />

140


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Giarrè<br />

Dafne, 2012, olio e acrilico su tela, cm. 100x100<br />

141


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Chiara Giordano<br />

chrgiordano58@gmail.com<br />

Ma sono mille papaveri rossi, olio su tela e cornice in legno, cm. 76x135<br />

Nata in provincia di Bari, vive e lavora a Firenze<br />

dal 1987. Ha iniziato a dipingere frequentando<br />

a Firenze il Laboratorio d’Arte Nibe della<br />

pittrice Nicla Cesari, affinando poi le tecniche dell’acquerello<br />

e dell’acrilico in corsi di pittura en plein air<br />

presso il Burren Painting Centre di Lisdoonvarna, nella<br />

Contea di Clare, in Irlanda. Ha esposto in varie collettive,<br />

tra le quali alcune edizioni del “Premio Italia<br />

per le Arti Visive”, ottenendo vari riconoscimenti. Nei<br />

suoi lavori privilegia il figurativo, rappresentando in<br />

particolar modo fiori e paesaggi. In essi l’autrice: “...<br />

sembra proprio orientata ad abbandonarsi in una dimensione<br />

di flautata naturalità appena sbocciata alla<br />

vita ove fragranze e morbidezze si rincorrono lungo il<br />

sentiero di lunghe osservazioni ravvicinate di petali e<br />

di foglie raccolte con piglio meticoloso in un “carnet”<br />

botanico venato di naiveté o si dispiegano nelle striature<br />

calde d’un tramonto appuntato sul calendario<br />

degli eventi personali”.<br />

Alvaro Spagnesi, Eco d’Arte moderna, n. 170 - 2009<br />

I suoi oli aprono: “...una sorta di giardino incantato e i<br />

suoi fiori così limpidi, così giganteggianti, appaiono<br />

andare oltre la realtà per comporre e intessere valori<br />

cromatici e di luce”.<br />

Roberta Fiorini, Eco d’arte moderna, n. 162 - 2007<br />

142


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lina Giorgi<br />

Cell. 349 3983780<br />

www.linagiorgi.com - giorgi@lina.it<br />

Estremo Oriente, tecnica mista su tela, cm. 100x100<br />

Nata a Castel San Niccolò, vive e lavora a Ponte<br />

a Poppi (Arezzo). Da tempo è presente in numerose<br />

rassegne, fiere e premi dove ha ottenuto<br />

significativi riconoscimenti; tra i più recenti: le<br />

collettive a Foiano della Chiana (Arezzo), ”FIDAPA<br />

espone le Artemisie”, a Meleto Cavriglia (Arezzo), nel<br />

palazzo della Provincia di Arezzo, “Arte per non dimenticare”<br />

ad Arezzo, le personali al Monastero di<br />

Camaldoli nel 2007 e 2008 e alla Galleria Modigliani<br />

a Milano, la partecipazione alle manifestazioni periodiche<br />

del “Premio Italia per le Arti Visive”, del “Premio<br />

Firenze”, della Rassegna nazionale di pittura Livorno.<br />

È presente alle fiere “Immagina” di Reggio<br />

Emilia nel 2008 e 2009, “Vernice Art Fair” di Forli nel<br />

2009, “Art Expo” di Arezzo nel 2011 e 2012; nel 2009<br />

partecipa a “Primavera Maremmana” a Grosseto, a<br />

“Percorsi d’arte in Biblioteca” a Pontassieve, alla Mostra<br />

di Pittura al Castello Weissenstein Pommersfelden<br />

(Norimberga), ad “Arte Sotto i Portici” a Bologna<br />

- anche nelle tre edizioni successive - e tiene una nuova<br />

personale al Monastero di Camaldoli ed una ad<br />

Abano Terme, mentre nel 2012 è in personale a Poppi<br />

nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea.<br />

143


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lina Giorgi<br />

Visioni di mezzogiorno, tecnica mista su tela, cm. 120X80<br />

“Nei suoi ritratti della natura il vero appare sempre<br />

plasmato al filtro di un’annotazione magica: una luce,<br />

un movimento, un’inquadratura, diventano ingredienti<br />

attraverso i quali l’artista attribuisce ai luoghi e ai soggetti,<br />

pur riconducibili alla realta’ che la circonda, un<br />

ulteriore accento, come una sorta di avvolgente abbraccio,<br />

emozionale, idealizzante. Poesia ed energia si<br />

fondono negli scorci del paesaggio casentinese, negli<br />

orizzonti di prati e di spiagge dove corrono liberi i cavalli,<br />

ma anche nelle figure degli alberi che spesso<br />

Lina isola dal contesto naturalistico e tratteggia con<br />

chiome lussureggianti, per lasciare emergere tutto il<br />

carico simbolico di questa forma che unisce la terra al<br />

cielo. Nel suo percorso espressivo il colore non puo’<br />

che corrispondere a questa inclinazione a rendere<br />

straordinaria ogni visione e dalla percezione di luci<br />

smaglianti talvolta trasmigra in atmosfere fantastiche<br />

osando alberi azzurri o campi inondati di arancione.<br />

L’artista continuamente trasforma cio’ che vive, cio’<br />

che osserva, cio’ che sente e in questo viaggio la sua<br />

ricerca si apre a nuove sperimentazioni come ci attestano<br />

alcune recenti opere dove Lina demarca piu’<br />

esplicitamente il confine tra realta’ e immaginazione,<br />

tra veduta e memoria, così che una visione si interpone<br />

o sovrappone all’altra instaurando un’affascinante<br />

e diversa ipotesi di dialogo.”<br />

Roberta Fiorini<br />

144


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Giuliani Perugi<br />

Vive ed opera a Firenze - Cell. 333 5272453<br />

info.angelagiuliani@alice.it - www.angelagiuliani.info<br />

Inverno al Palmerino, acquarello su avorio, diametro cm. 9<br />

Nasce a Bologna dove si diploma all’Istituto<br />

Statale d’Arte nella sezione di Pittura sotto la<br />

guida del maestro Vasco Bendini. Lavora per<br />

un anno nella Pinacoteca comunale come apprendista<br />

restauratrice. Il matrimonio la porta a trasferirsi a Firenze<br />

dal 1967, dove si dedica alla miniatura di riproduzione,<br />

lavorando su commissione. Continua in parallelo<br />

la ricerca di un’espressione propria e nel 1982<br />

allestisce la prima mostra personale di acquarelli su<br />

avorio, a tema prevalentemente paesaggistico, che<br />

riscuotono successo. Si applica allo studio di nuove<br />

tecniche su più ampie dimensioni, utilizzando l’acquarello<br />

a secco su cartoncino “martello”, dedicandosi<br />

anche al genere del ritratto. Affascinata dalla Tradizione<br />

iconografica su temi sacri, esegue copie dei<br />

grandi maestri del Cinquecento (Beato Angelico, Botticelli,<br />

Leonardo), Seicento (Caravaggio, Guercino,<br />

Carlo Dolci) sino a spaziare verso autori del Settecento<br />

francese. Mediante la tecnica della tempera a<br />

uovo, con l’aggiunta della tempera grassa dagli effetti<br />

luministici, realizza creazioni originali su tela e su<br />

tavola d’argomento sacro. Dal 2000 è presidente del<br />

Gruppo “Tabula picta”, sotto l’egida del quale ha promosso<br />

ed allestito numerose collettive e la realizzazione<br />

di una mirabile “Via Crucis” nella Chiesa di S.<br />

Ambrogio a Firenze. Ha partecipato a numerose edizioni<br />

del “Sacro nell’arte” su temi biblici presso la<br />

Basilica della S.S.Annunziata. Sue opere sono presenti<br />

in collezioni private in Italia, Europa e Stati Uniti.<br />

145


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Giuliani Perugi<br />

Silenzio e vita, 2006, tempera grassa su tela, cm. 50x40<br />

“Angela Giuliani Perugi è una raffinata artista di origini<br />

emiliane che da quarant’anni vive ed opera a Firenze<br />

profondamente legata allo spirito umanistico-rinascimentale<br />

che connota la città nei suoi splendori monumentali.<br />

Le competenze restaurative e riproduttive di<br />

un’opera la accompagnano fin dalla giovinezza per<br />

maturare percorsi alternativi in una progressione significativa<br />

di esiti pittorici, alternando sorprendenti<br />

copie ad originali soggetti d’invenzione. Lo stile miniaturistico<br />

inaugura il suo avvicinamento all’arte nell’applicazione<br />

preziosa dell’acquarello su avorio che regala<br />

squisiti scorci paesaggistici di lenticolare fattura<br />

coloristica. Nelle opere ad acquarello “temperato” su<br />

cartone o su tela ottiene vivide gradazioni chiaroscurali<br />

su più ampi formati di singolare lirismo nella poetica<br />

suggestiva del ricordo. Ritrae con cura distensive<br />

vedute dell’amato paesaggio toscano nella rievocazione<br />

di luoghi paesistici, pacificanti avvallamenti campestri<br />

con casolari tra cipressi ed ulivi verdeggianti e<br />

solari segmenti del litorale tirrenico a lei cari. La luce<br />

diviene l’elemento unificatore di queste visioni che,<br />

nei toni di un caldo cromatismo, affermano una purezza<br />

atmosferica dal respiro idilliaco nell’armonicità dei<br />

dettagli. Il ritratto e la figura sono felicemente resi sia<br />

per la resa fisionomica che per dovizia di positure, ora<br />

in assoli o inseriti in contesti naturalistici che ne accarezzano<br />

le sembianze. Se la natura è una fonte ispirativa<br />

privilegiata, nella sua copiosa produzione svolge<br />

un ruolo primario la riproposizione del sentimento del<br />

Divino. Realizza con ricercata perizia temi d’arte sacra,<br />

ideati o riprodotti nel rigore delle icone con l’apporto<br />

di brillanti pigmenti e della foglia d’oro zecchino o traduce<br />

con immedesimazione i dettami delle tavole dipinte<br />

da insigni maestri del passato. L’azione diligente<br />

del pennello ricrea figure devozionali, episodi o personaggi<br />

di ispirazione biblica o di impronta liturgica nella<br />

riesumazione di iconografie classiche legate al culto<br />

mariano, così diffuso a Firenze, come la scena eterea<br />

dell’Annunciazione. Fedele alla componente trascendente<br />

nella cultura delle arti visive contemporanee,<br />

Angela Giuliani Perugi si pone in continuità con la tradizione<br />

sacra, fornendoci interiorizzate testimonianze<br />

di spiritualità, avvalorate da prassi esecutive ispirate<br />

nel dialogo tra reale e ideale, tra la natura umana e<br />

l’ineffabile”.<br />

Silvia Ranzi<br />

146


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maura Giussani<br />

Via Romagna, 7 - 52100 Arezzo - Tel. 0575 20590 - Cell. +39 320 2923833<br />

giuma.22@hotmail.it<br />

Un pomeriggio a Fontana di Trevi, 2012, olio su tela, cm. 70x80<br />

Maura Giussani nata nel 1952 a Milano dove<br />

si è diplomata presso il liceo artistico Beato<br />

Angelico. Attualmente vive e lavora ad Arezzo.<br />

I suoi soggetti preferiti sono lo studio delle luci e<br />

dei riflessi in tutte le loro manifestazioni, ma ama anche<br />

spaziare tra figurativo ed astratto, per sperimentare<br />

tecniche diverse. Dal 2003 ha partecipato a varie<br />

collettive in Italia e all’estero. Ha partecipato anche a<br />

vari concorsi: 2006, terza classificata ”Estemporanea<br />

Sasso di Simone; 2007, opera segnalata al ”Premio<br />

Nazionale Mecenate”; opera segnalata al “Premio<br />

Agazzi“ (BG); 2008, terza classificata all’estemporanea<br />

“Città di Monterchi”; 2009, collettiva presso<br />

l’Atrio d’onore della Provincia (AR); 2010, terza classificata<br />

concorso pittura contemporanea al “Monterchifestival”;<br />

2011, opera segnalata al ”Premio di pittura<br />

contemporanea” Lucignano; 2012, terza classificata al<br />

”Premio Astrolabio”; terza classificata all’estemporanea<br />

Rigutino; terza classificatga al concorso nazionale<br />

”Ancos”; partecipazione ad “Artexpo” (AR).<br />

“La pittura della Giussani è sinonimo di ricerca accurata<br />

della visione cromatica in vari aspetti. Lo studio<br />

dei riflessi ottenuti da varie visioni, quasi maniacalmente<br />

realistiche, nei suoi soggetti a vocazione motoristica<br />

(auto, moto, ecc.), ne danno una lettura piacevole<br />

e fortemente convincente, con strati di<br />

contrasto che rafforzano lo spazio irreale dell’esterno<br />

del soggetto. Notturna, in opere, dove lo spazio e la<br />

luce giocano da padroni sul fondo pittorico, influenze<br />

quasi Hopperiane nei suoi soggetti da sala da ballo,<br />

bar e situazioni sospese nello spazio-tempo, fanno di<br />

quest’artista un composito equilibrato di ricerca pittorica<br />

al di sopra di mode e atteggiamenti molto comuni<br />

all’arte contemporanea. La Giussani è un’artista<br />

che riesce ad avere il coraggio di sperimentare<br />

nuove strade, anche se alla base vi è una maturità<br />

mentale e di concetto che la rende riconoscibile e<br />

unica nel suo stile”.<br />

M° Alessandro Marrone<br />

147


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patricia Glauser<br />

patriciaglauser@gmail.com - http://www.patriciaglauser.com<br />

Cell. +39 339 8144018 - Tel. +39 055 8587039<br />

Nata in Colombia nel 1967. Nel 1998 lascia il<br />

suo lavoro come dentista per venire in Italia a<br />

studiare arte. Dopo aver fatto diversi corsi di<br />

disegno e pittura, nel 2001 s’iscrive all’Accademia di<br />

Belle Arti di Firenze, dove si diploma in Pittura nel<br />

2006. Nel 2009 segue il master in Arti Visive alla Libera<br />

Accademia di Belle Arti di Firenze (LABA). Oltre al<br />

lavoro come artista, è insegnante di Anatomia dell’Immagine<br />

alla LABA. Numerose le mostre personali e<br />

collettive; tra queste si ricordano: le personali In Bianco<br />

(201, atelier Art studio and Gallery, Patricia Glauser,<br />

Firenze); Insight Outside (2010, Galleria Lato, Prato);<br />

Un parcours a deux temps (2007, Elsa Fajardo, Wavre,<br />

Belgio); le collettive Visone bianco e nero, pensieri a<br />

colori (2012, Barbara Vincenzi, Venezia); Gender fluid<br />

(2012, Barbara Vincenzi, Centro d’Arte Moderna, Pisa);<br />

Visioni in Bianco e Nero (2012, Barbara Vincenzi, Studio<br />

Iroko, Milano); Oniricum (2011, Angelo Pieroni,<br />

Museo della Specola, Firenze); Artdesignweek show<br />

(2011, Galleria Bardi Contemporanea, Firenze); Verde<br />

que te quiero verde (2009, Vittorio Corsini, piazza Ghiberti,<br />

Firenze); Lavori finali (2009, D’A Spazio d’arte,<br />

Fabio Cresci, Empoli); Communication box (2009, Pedro<br />

Riz a Porta, Fabio Cresci, via dei Bardi, Firenze);<br />

Profezie di bellezza 4 (2004, A. Tirelli, Caffé Storico<br />

Letterario Giubbe Rosse, Firenze); Mostra di Pittura<br />

(2004, Radu Dragumirescu, ex Chiesa di San Carlo di<br />

Barnabisti, Firenze). È stata finalista al Premio Afrodite<br />

(2012) e al Premio Yicca (2009). Hanno scritto di lei, tra<br />

gli altri: Serena Bedini ed Emanuela Catalano.<br />

“Patricia Glauser, partendo dall’osservazione<br />

dell’espressività materiale della tela, della sua fisicità<br />

e presenza nello spazio, inizia la sua personale ricerca<br />

del “tra” ovvero: “dello spazio che divide e/o connette<br />

interno ed esterno, materia ed energia, presenza e assenza”.<br />

Nei suoi lavori, la tela gioca un ruolo principale<br />

nel farsi figura, il colore è un bianco assoluto ed essenziale<br />

che non ha più il bisogno di costruire la forma, né<br />

di trasmettere emozioni e sensazioni. Nella storia<br />

dell’arte si incontrano importanti precedenti nella possibilità<br />

della tela di esprimere la terza dimensione sia<br />

Io Abito, 2011, gesso e acrilico su tela, cm. 80x170<br />

dal punto di vista visivo, nelle ricerche rinascimentali<br />

sulla prospettiva, che da quello fisico, ad esempio nel<br />

caso dei tagli di Fontana. Patricia Glauser, memore di<br />

tutte queste possibilità, sviluppa un rapporto personale<br />

con la tela. Le forme ottenute diventano scultoree.<br />

La tela si presenta come un “abito” (vestito) che copre<br />

ed allo stesso tempo scopre. Una “tela-abito”, che<br />

prende la forma, “tra” materia ed energia”.<br />

Spela Zidar e Fabrizia Bettazzi<br />

148


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Donatella Gori<br />

“Nel panorama delle Arti Figurative a Firenze Donatella<br />

Gori si distingue per un iter produttivo avviato<br />

che rivela un talento versatile nell’applicazione di varie<br />

tecniche esecutive, affermandosi quale sensibile<br />

pittrice, ceramista e decoratrice. La sua formazione si<br />

avvale di studi classico-umanistici ed accademici<br />

nell’esercizio dell’arte pittorica in forza della quale<br />

persegue un linguaggio figurativo che esalta la tradizione<br />

del vero naturalistico, prediligendo pastosi imdonatella.gori@libero.it<br />

www.ceramichegori.com<br />

2 vasi , h cm. 23 , h cm. 25<br />

Donatella Gori ha frequentato l’Accademia di<br />

Belle Arti di Firenze, indirizzo Pittura, con il<br />

professor Giovannelli, conseguendo la laurea<br />

nell’anno accademico 2002/2003 con votazione<br />

110/110. Dopo la formazione accademica, nel 2004 si<br />

è specializzata nella decorazione su ceramica frequentando<br />

la Scuola di Ceramica di Montelupo Fiorentino<br />

e perfezionando la tecnica con stage presso<br />

aziende produttrici di materiale ceramico. È iscritta<br />

all’associazione culturale “Firenze Arte” con la quale<br />

ha partecipato a varie collettive e dove, lo scorso dicembre,<br />

ha esposto in una mostra personale i suoi<br />

pastelli e le ceramiche. Al 2008 risale la personale di<br />

quadri ad olio presso la Galleria Centro Storico di Firenze,<br />

e molte altre sono le mostre corali e individuali<br />

realizzate in tanti anni di carriera.<br />

149


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Donatella Gori<br />

Natura morta con figura femminile, 2002, olio su tela, cm. 80x80<br />

Piatto, con decoro geometrico, cm. 30<br />

pasti cromatici. L’intimismo lirico dello sguardo nella<br />

riservatezza del vivere, illuminato dal rasserenante<br />

contatto con la natura, è il filtro e la cifra stilistica che<br />

caratterizza il suo approccio al reale. L’interesse visivo<br />

si indirizza verso assorti e domestici assemblaggi<br />

oggettuali in interni, si declina nella delineazione di<br />

vedute paesaggistiche di rivisitata memoria, si sofferma<br />

talora a ritrarre la figura umana, profilata nelle<br />

giovanili fattezze di dolci ritratti femminili. Ragguardevole<br />

è il ciclo pittorico “Il quadro nel quadro” che,<br />

nato per omaggiare il maestro d’arte Onofrio Martinelli<br />

vissuto fra le due guerre, presenta opere-citazione<br />

dello stesso artista interagenti con nature morte di<br />

studiata composizione ideate dalla Gori secondo<br />

un’intonazione meditativa, scandita da un segno compendiario,<br />

sostenuto da un denso e caldo tonalismo<br />

dagli accenti evocativi. Se negli accorpamenti studiati<br />

di oggetti prevalgono valenze emozionali-simboliche<br />

di natura riflessiva, nei soggetti paesaggistici<br />

emerge la resa luministico-cromatica di impronta mediterranea<br />

che ritrae distensivi segmenti marini, montani<br />

o campestri: versiliesi, liguri, meridionali, dolomitici,<br />

sorpresi nell’occasionalità di viaggi compiuti,<br />

sotto l’azione vivificante del ricordo. Una tale contiguità<br />

di temi è trasposta felicemente sulla tela o su<br />

carta mediante la prassi di due tecniche privilegiate<br />

con esiti di elegiaca poeticità: da una parte la messa<br />

in opera di una solidità costruttiva grazie all’impiego<br />

del colore ad olio impegnato su contrasti timbrici dalle<br />

ricercate iridescenze; dall’altra la freschezza esecutiva<br />

del pastello nella resa di preziosi sfumati in<br />

soggetti tratti dalla ferialità di un quotidiano amato<br />

nei suoi riposti assemblaggi di frutta o contemplato<br />

secondo carpite angolazioni paesaggistiche. Spaziando<br />

dall’arte all’artigianato di pezzi unici, l’estro e la<br />

professionalità artistica di Donatella Gori dimostra<br />

percorsi diversificati nell’ambito decorativo: dall’applicazione<br />

alla ceramica di eccelsa tradizione toscana<br />

a cornici d’autore per la nota area di Certaldo. Con<br />

elegante e fluente vena ornamentale decora vasellame<br />

di varia foggia e destinazione rispettando e ricreando<br />

gli stilemi propri della rinomata scuola di Montelupo<br />

Fiorentino - spaziando con fattura disinvolta da<br />

complessi intrecci figurativi a sinuose forme vegetali<br />

- al fine di impreziosire con pregevoli manufatti la cultura<br />

dell’abitare e dare continuità, nell’innovazione,<br />

alla secolare tradizione delle maioliche fiorentine<br />

note fin dai tempi medicei”.<br />

Silvia Ranzi<br />

150


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annapaola Gorozpe Perez Pria<br />

Piazza Indipendenza, 1 - 50129 Firenze<br />

Cell. 338 4612025 - annapaolagorozpe@gmail.com<br />

L’Abbraccio, 2005, olio su tela, cm. 70x100<br />

Nata nel 1978 a Città del Messico, si diploma in<br />

Disegno Museografico, all’Accademia di Belle<br />

Arti (Escuela Nacional de Bellas Artes “La<br />

Esmeralda”) e nella stessa si laurea in Belle Arti (Pittura,<br />

Scultura, Incisione). In Italia, si specializza alla<br />

scuola d’incisione “Il Bisonte” a Firenze. Ha partecipato<br />

a varie mostre e concorsi all’estero e in Italia, tra<br />

i quali si ricordano il Concorso Internazionale Leonardo<br />

da Vinci nel Museo di Leonardo da Vinci nel 2000;<br />

la mostra itinerante Santa Anastasia di Sirmio, dal<br />

2005 al 2007, terminata agli Archivi del Museo Vaticano;<br />

la mostra collettiva al “Caffè Giubbe Rosse” nel<br />

2006 e la mostra Gattart nello stesso anno; la mostra<br />

“Terra”, Città Sant’ Angelo, nel 2007 e la mostra “Verso<br />

la Terra Promessa” nella chiesa S. Maria Annunziata<br />

nel 2012.<br />

151


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annapaola Gorozpe Perez Pria<br />

La mia Letizia, 2005, olio su tela, cm. 70x100<br />

152


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Greco<br />

silviagreco34@gmail.com<br />

Alpha centauri, 2008, acrilico e foglia oro su tela, cm. 120x60<br />

Silvia Greco è nata a Fucecchio nel 1977 ed ha<br />

compiuto studi artistici, prima il Liceo Artistico<br />

e poi l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.<br />

Parallelamente alla sua attività di Interior designer<br />

ha proseguito l’attività pittorica prestandosi a commissioni<br />

private per la realizzazione di decorazioni di<br />

interni in abitazioni e in locali pubblici, sviluppando<br />

così un suo personale linguaggio pittorico. Le esperienze<br />

lavorative nell’ambito dell’arredamento l’hanno<br />

comunque indotta a una riflessione estetica profonda<br />

confluita in una ricerca pittorica che, forse per<br />

contrasto, è andata a sviluppare un concetto di spazialità<br />

sconfinata e disabitata, collocata nelle ambientazioni<br />

atemporali dell’infinito universo stellare.<br />

L’uomo, mai presente, non ne è comunque escluso,<br />

anzi: è per lui e per la sua desolazione che l’artista<br />

ricrea questo nuovo mondo. I dipinti, raffinatissimi<br />

nella rigorosa selezione dei materiali e dei colori,<br />

presentano costellazioni, pianeti e stelle che rimandano<br />

all’idea ancestrale di ricerca dell’infinito a cui<br />

da sempre l’uomo anela. Interpretando lo spazio cosmico<br />

come un’apertura sull’universo interiore, l’artista<br />

mostra stelle luminose che esplodono di luce sul<br />

volto di chi osserva, ed immagini di paesaggi ultraterrestri<br />

rubate alla scienza. Questi luoghi spaziali<br />

diventano ideali grazie a un lungo procedimento intellettuale<br />

che porta l’artista a stampare sulla tela<br />

l’immagine dell’opera precedentemente dipinta.<br />

Samanta Monco<br />

153


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Greco<br />

Alba su Marte, 2009, stampa su tela, cm. 95x70<br />

“Nelle opere di Silvia Greco ciò che ci appare davanti<br />

è un’esplosione di energia, luce e materia.<br />

Nei dipinti che fanno parte della collezione “Tracce di<br />

luce” i colori preziosi come l’oro e l’argento si irradiano<br />

attraverso raggi luminosi e sfavillanti sulla superficie<br />

della tela, creando armoniosi contrasti con le cromie<br />

opache dell’acrilico che si impongono con forza e<br />

dinamismo. I filamenti di colore che disegnano forme<br />

particolari, richiamano alla memoria pianeti dai bagliori<br />

folgoranti e stelle solari irradianti. Ci troviamo in<br />

un universo dove l’esplosione vitale di luce investe<br />

ogni cosa, e da qui colori vibranti e penetranti emergono<br />

carichi di materia.<br />

…Vincente è il connubio tra colori scintillanti e tinte<br />

opache, forti e materiche, che conferiscono alle opere<br />

una illimitata dinamica energia.”<br />

Elisa Cristiano<br />

154


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Greco<br />

Vega, 2009, acrilico e foglia argento su tela, cm. 100x80<br />

155


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Greco<br />

Pianeta Vulcano, 2009, stampa su tela, cm. 65x65<br />

156


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Franca Grilli<br />

Via Orcagna, 21 - 50121 Firenze<br />

“Con gli anni ho nascosto nella memoria frammenti, sensazioni, stralci che in queste sculture, 35 complessivamente,<br />

ho intrecciato al racconto, alla favola, allo scherzo, a volte con fierezza, a volte con abbandono”.<br />

Franca Grilli<br />

Franca Grilli vive e lavora a Firenze. Diplomata<br />

all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha al suo<br />

attivo numerose personali, tra cui: Il Fiore (Firenze,<br />

1966), Il Traghetto (Venezia, 1970), Arti Visive<br />

(Roma, 1972), Il Vicolo (Genova, 1979), L’Indiano (Firenze,<br />

1982), Bottega del quadro (Bergamo, 1989),<br />

Vanna Casati (Bergamo, 1998), Ennavu (Bologna,<br />

2001), 8+1 (Venezia- Mestre, 2007). Tra le mostre di<br />

gioielli d’artista, si segnalano: Forma e Qualità<br />

(1971), Monaco di Baviera, premiata con medaglia<br />

d’oro; Progettare con l’oro (1980), Palazzo Strozzi (Firenze)<br />

e Castello Sforzesco (Milano); L’arte del gioiello<br />

d’artista (2001), Museo degli Argenti, Palazzo<br />

Pitti, Firenze. Tra i libri d’artista si ricordano: Biennale<br />

con “Zeta boox”, Barcellona, 1985; 30 disegni ispirati<br />

alla poesia giapponese Haiku (1988), Editrice<br />

Eidos Mirano (Ve); “Migalhas” de Pessoa, libri ispirati<br />

alla poesia di Fernando Pessoa, Lisbona, Casa<br />

Pessoa, 1998. Hanno scritto di lei: Carlo Betocchi,<br />

Corrado Marsan, Toni Toniato, Lara Vinca Masini,<br />

Guido Montana, Germano Beringheli, Giorgio Segato,<br />

Giuliano Serafini.<br />

157


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Martina Grkinic<br />

Atelier d’Arte di Art - Expertise - Via Pisana, 305-237 rosso - 50143 Firenze<br />

Tel. 333 7392841<br />

La festa di nozze - installazione, fotografia digitale, immagine ad<br />

alta risoluzione stampabili su diversi supporti e in diversi formati<br />

Nuvola - installazione da La festa di nozze, fotografia digitale,<br />

immagine ad alta risoluzione stampabili su diversi supporti e in<br />

diversi formati<br />

Dopo il diploma al Liceo Artistico di Pola (1999),<br />

inizia le prime esperienze espositive in Croazia.<br />

Tra il 2000 e il 2001 si trasferisce a Firenze per<br />

studiare pittura all’Accademia di Belle Arti - dove si<br />

diploma nel 2008 - e in questi anni partecipa ad alcuni<br />

concorsi, ottenendo il quarto posto al IV° Concorso Nazionale<br />

di Pittura “Gaetano Morgese” (2003) a Terlizzi<br />

(BA). Nel 2005 vince il Premio Internazionale d’Arte<br />

SS395 nella categoria Artisti Emergenti (Vernio, Galleria<br />

d’Arte, BoArt). Nel 2005 è finalista al Premio Celeste<br />

di Siena nella categoria Pittura Mediale Studente.<br />

Si avvicina intanto all’Art Therapy, partecipando al seminario<br />

Esplorando i paesaggi interni (Firenze, 2007).<br />

Nel 2008 partecipa al Concorso Premio Celeste a Siena<br />

e, tra il 2009 e il 2010, partecipa al Premio Nazionale<br />

Chimera (AR), al concorso MOHO-YICCA 2009 Young<br />

International Contest of Contemporary Art, al concorso<br />

fotografico “Quotidiana” e al Concorso Premio Celeste<br />

2010. Ha da poco esposto in personale presso “Terre di<br />

Masaccio” a Firenze e alla collettiva al Wardance Comics<br />

Party. In occasione della Giornata Mondiale contro<br />

la violenza sulle donne (25 novembre 2011) presenta<br />

una serie fotografica ispirata al tema della violenza<br />

sulla donna e sul suo corpo nell’Atelier d’Arte di Art-<br />

Expertise, a Firenze. Nello stesso Atelier organizza, nel<br />

2012, un’installazione dal titolo “La Festa di nozze”,<br />

dalla quale sono tratte le foto pubblicate in questo volume.<br />

Pensata sulla sua personale esperienza matrimoniale,<br />

l’installazione consiste nel suo abito nuziale,<br />

sorretto da palloncini bianchi e fluttuante tra “nuvole”,<br />

da sogno, realizzate con materiali di riciclo. A terra,<br />

nastri fotografici, lembi di tulle, e altri elementi che rimandano<br />

al tema nuziale, compreso un cenno alla vita<br />

quotidiana che fa da epilogo al “grande giorno”: un<br />

ferro da stiro, molti detersivi, giornali, simbolo dei giorni<br />

che passano tra nevrosi e routine quotidiana, accumulandosi<br />

ed accatastandosi negli angoli. Sul vestito<br />

da sposa, infine, da un video proiettore posizionato in<br />

un angolo,erano proiettate immagini del “giorno felice”:<br />

le foto della sposa, dello sposo, dei parenti e della<br />

festa di nozze. Una riflessione amara e provocatoria<br />

sulla tradizione nuziale che è presagio di aspettative<br />

alte, da sogno, ma anche preludio, talvolta, ad inaspettate<br />

realtà.<br />

Marina Volpi<br />

158


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Guetta<br />

Via Canova, 78 - 50142 Firenze - f.guetta@alice.it - Cell. 3397705116<br />

www.artecommunicatios.it/artistisuiqualiinvestire - www.artexpo-gallery.it/premioespressionecreativa<br />

Omaggio a Michelangelo III°, 2011, polimaterico su tela, cm. 50x70<br />

Francesca Guetta è nata a Firenze, dove vive e<br />

lavora. Da sempre attratta dal mondo dell’arte,<br />

ha iniziato a studiare tecniche pittoriche presso<br />

il C.U.E.A. di Firenze, successivamente presso la scuola<br />

“Sole Costa“ ed ha approfondito la sua formazione<br />

artistica anche sotto la guida dei pittori Aida Teran e<br />

Giuseppe Ciccia. Ha partecipato a numerose rassegne<br />

artistiche e concorsi sia in Italia che all’estero ricevendo<br />

diversi premi e riconoscimenti. I suoi dipinti si<br />

trovano in collezioni pubbliche e private. Spazia<br />

dall’informale al figurativo affidando al colore la forza<br />

creativa. È inserita in diversi cataloghi e libri d’arte.<br />

“Arte Povera, New Dada e molta creatività spingono<br />

la fiorentina Guetta a indagare cultura e storia<br />

dell’arte. In questi mesi si è concentrata su potenza<br />

michelangiolesca e su ardore futurista. Le due tematiche<br />

sono rese privilegiando forza di materiali e colori<br />

e l’incisività del collage. E proprio qui Guetta trova<br />

composizioni serrate, uno scatto in più”.<br />

Fabio Bianchi<br />

“Non poteva essere altrimenti l’efficacia e la validità<br />

di questa composizione dedicata al genio dell’arte, al<br />

grande Michelangelo, perché concepita e realizzata<br />

da un’artista fiorentina che possiede nei geni e nei<br />

pori l’energia di Buonarroti. I colori si muovono tra il<br />

classico e il contemporaneo, tra la limpidezza e la<br />

precisione della realtà presente e le sfumature del<br />

passato, su un’opera fondamentalmente informale.<br />

159


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Guetta<br />

Omaggio al Futurismo, 2009, tecnica mista su cartone telato, cm. 40x50<br />

La mano che scolpisce, è un gesto umano guidato dal<br />

divino, dove tempo e spazio divengono l’attimo,<br />

l’eterno… traducendosi in uno sguardo di meraviglia,<br />

muovendosi dall’essenziale al particolare. Lo stesso<br />

Michelangelo prima di realizzare il Giudizio Universale,<br />

la sua opera summa, scriveva : ma che poss’io, Signor,<br />

se a me non vieni?”<br />

Pompea Vergaro<br />

“(…) Legati difatti all’innato bisogno espressivo di<br />

Francesca Guetta vanno lette la serie Omaggio al Futurismo<br />

e le sue ultime sperimentazioni materiche.<br />

La prima, una singolare rivisitazione estetica in cui<br />

ritmi ben dosati, lontani da un’esplosione di linee o<br />

da anacronistici dinamismi, si fondono con elementi<br />

grafici e oggetti di recupero spesso originali che richiamano<br />

uno dei periodi storici più interessanti del<br />

nostro Paese, nonché l’unica avanguardia storica tutta<br />

italiana. La seconda e ultima in ordine di tempo,<br />

una, altrettanto interessante, sperimentazione in cui<br />

l’attrazione sensoriale si unisce alla consapevolezza<br />

del proprio spessore plastico e alla ricchezza cromatica,<br />

che, facendosi densa, crea una complessità di<br />

trapassi che diventano esuberante deposito plastico<br />

e fulcro nascente di luce, così catturata dalla fervida<br />

vitalità materica”.<br />

Barbara Angiolini<br />

160


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Guicciardini Ricceri<br />

Piazza D’Azeglio, 24 - 50121 Firenze<br />

Verso casa, acquerello su carta, 2011, cm. 31x41<br />

Negli anni Cinquanta ha studiato presso l’Istituto<br />

d’Arte di Porta Romana a Firenze dove si è<br />

diplomata maestra d’arte in ceramica. È stata<br />

allieva di Alberto Caligiani e di Onofrio Martinelli; in<br />

seguito ha approfondito lo studio dell’acquerello sotto<br />

la guida della pittrice inglese Josh Partridge. Negli<br />

anni Ottanta ha animato un laboratorio di ceramica<br />

per i ragazzi della Madonnina del Grappa di don Giulio<br />

Facibeni. Ha esposto acquerelli in tre mostre personali<br />

(nel 2005, nel 2008 e nel 2011), l’ultima delle quali<br />

al Gruppo Donatello. Ha partecipato a numerose mostre<br />

collettive a Firenze, Cortona, San Gimignano,<br />

Viareggio. Ha partecipato con quattro acquerelli al<br />

Salon 2009 de la Nationale des Beaux - Arts a Parigi.<br />

161


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nicole Guillon<br />

Cell. 338 2811430<br />

www.nicoleguillon.com - poggiougolino@gmail.com<br />

Riflessi 03, fotografia<br />

Nata in Francia, passa la sua infanzia in Africa,<br />

dove è profondamente segnata dai colori e<br />

dalle forme essenziali dei paesaggi che la circondano.<br />

Si laurea in Letteratura Comparata a Parigi.<br />

Vive in diversi paesi d’Europa finché non approda in<br />

Italia con la sua famiglia. Inizia la sua attività artistica<br />

in Toscana frequentando l’Atelier Artistico di Impruneta<br />

e seguendo corsi presso la Scuola Internazionale<br />

d’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Dal 1989 espone<br />

in numerose collettive e personali in Toscana, in Francia,<br />

in diversi paesi d’Europa e in Giappone, con opere<br />

di pittura e di incisione, ottenendo vari riconoscimenti<br />

tra i quali il “Fiorino d’argento” al “Premio Firenze”.<br />

Da qualche anno, la sua passione per i viaggi a piedi,<br />

particolarmente in Asia e Africa, le hanno permesso<br />

di scoprire nella fotografia una forma d’espressione<br />

che completa il suo linguaggio pittorico astratto. Dalle<br />

terre visitate riporta elementi minerali ma soprattutto<br />

emozioni da trasferire sulla tela o sul legno:<br />

“dipingo e fotografo per non parlare”; spesso lascia le<br />

sue opere senza titoli, con l’intenzione di offrire all’osservatore<br />

la libertà delle proprie sensazioni, convinta<br />

che l’artista altro non è che l’interprete di una coscienza<br />

universale.<br />

162


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nicole Guillon<br />

So black and white, tec. mista<br />

“Scriveva alcuni anni fa Anna Maria Masieri: “...i<br />

suoi quadri raccontano di cielo e di terra, aria e acqua,<br />

sole e ombre. ...distese colorate che sfociano<br />

nel sogno....dove la natura si spiritualizza e si trasforma<br />

in pura memoria: dalla realtà all’inconscio.” Quella<br />

di Nicole Guillon è in effetti un’astrazione fortemente<br />

evocativa che ci invita a percepire, in quelle<br />

intrusioni di materie altre, naturali e di recupero, che<br />

solcano l’espansione cromatica, linee d’orizzonte,<br />

isole, terre, comunque tracce di forme concrete. Ed<br />

oggi è affascinante vedere come l’artista nel suo recente<br />

percorso parallelo, che vede l’utilizzo di un medium<br />

così diverso come la fotografia, rivolga il suo<br />

sguardo a restituirci la medesima dimensione, catturando<br />

il valore espressivo straniante di una realtà riflessa<br />

anzichè diretta e perciò suggestivo, allo stesso<br />

modo della sua pittura, di contaminare continuamente<br />

fra loro astratto e concreto.”<br />

Roberta Fiorini<br />

163


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mehri Hajiaghazadeh<br />

ARTEDOVE Associazione Culturale - Via de’ Macci, 81R - 50121 Firenze<br />

Tel. 055 2477744<br />

Donna Qatar, 1990, gouache e acquarello<br />

Pittrice, vive e lavora a Firenze. La sua esperienza<br />

artistica costituisce un interessante esempio di<br />

confronto fra culture diverse che, pur connotate<br />

da tratti specifici, rivelano affinità significative e contribuiscono<br />

ad un “ecumenismo” artistico, di cui la<br />

contemporaneità sempre più avverte l’esigenza, volto<br />

a contenere le lacerazioni che muovono da diffidenze,<br />

da presunte superiorità, da reciproca non conoscenza.<br />

Mehri è nata a Teheran e si è laureata in Pittura<br />

all’Università di Belle Arti della sua città. Nella sua<br />

formazione universitaria ampio spazio hanno avuto la<br />

storia e la cultura dell’Occidente, che l’artista, residente<br />

in Italia da venticinque anni, ha approfondito e<br />

maturato con l’assidua frequentazione di musei e con<br />

ricerche specifiche. Un impegno culturale coronato<br />

dall’incarico di Direttrice della Galleria fiorentina<br />

ARTEDOVE, Associazione Culturale Internazionale,<br />

che ospita artisti delle più varie correnti e culture.<br />

Mehri coglie gli aspetti fondanti della cultura orientale<br />

ed occidentale, in una sintesi creativa originale.<br />

Conoscitrice delle più varie tecniche, dipinge anche<br />

secondo modalità occidentali, compone veloci acquerelli<br />

con brevi e incisivi segni, coglie- nel loro divenire-<br />

immagini reali, paesaggi, ritratti. E dal suo Oriente sa<br />

cogliere una dimensione temporale non scandita dai<br />

meccanismi degli orologi, ma affidata ad un “lasciarsi<br />

andare”, senza bisogno di misurare, di interrompere in<br />

frammenti il fluire della vita. Ne è un bellissimo esempio,<br />

trascelto dalla serie “Sigilli della memoria”, una<br />

sua “Donna Qatar”, a gouache e acquerello su carta:<br />

nobile ascendenza persiana che coglie una dimensione<br />

antica e fastosa, rivissuta con levità da miniatura;<br />

un ritmo di bassorilievo in uno “schiacciato” che muove<br />

passi di danza. Un volto femminile enigmaticamente<br />

sereno, distaccato in una dimensione atemporale, è<br />

attento ad una musica ignota. Ma anche noi - spettatori<br />

- la avvertiamo, la ascoltiamo: si esprime nella<br />

postura, nei gesti cadenzati delle mani, nel tocco - lieve<br />

e, ad un tempo, deciso - dei piedi che sembrano<br />

ornamenti della veste avvolgente e ruotante a disegnare<br />

una figurazione coreutica fatta di grazia e di armonia.<br />

E la tecnica di tipo occidentale conferisce dimensione<br />

e prospettiva, accentua ed esalta la<br />

complessiva eleganza, la compiuta sintesi d’arte cui<br />

Mehri Hajiaghazadeh sa giungere.<br />

Sonia Salsi<br />

164


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sylvia Heinemann<br />

Via XX Settembre, 40 - 56046 Riparbella (PI) - Tel. IT +39 333 5016423<br />

DE: +49 172 4000 905 - sh@sylvia-heinemann.de - www.sylvia-heinemann.de<br />

Verso il nuovo, 2012, cm. 100x150, acrilico su tela<br />

Basta, 2011, collage, pittura su tela e pagine di libri, m 1x1.50<br />

Forza, 2013, gesso e colore su tela, m 1.30x1.80<br />

Sylvia Heinemann, nata e cresciuta a Düsseldorf<br />

(Germania), studia architettura a Losanna<br />

(Svizzera). Negli anni successivi è ad Amburgo,<br />

dove studia alla Scuola d’Arte Amburgo. Qui vive con<br />

i suoi figli e lavora fino agli anni Novanta, per poi trasferirsi<br />

in Toscana. La vita ritirata in Toscana, in particolare<br />

gli inverni trascorsi in solitudine, influenzano e<br />

danno forma al suo lavoro. Pensieri, sogni, gioia, dolore<br />

caratterizzano in maniera decisiva la sua opera.<br />

Esperimenti con la tecnica del collage, l’uso di vecchi<br />

libri e oggetti ritrovati sulla spiaggia, colori forti, si<br />

accompagnano sempre a testi scritti che vanno considerati<br />

come il fulcro tematico della sua arte. Arte che<br />

è per Sylvia una danza ininterrotta sul vulcano dell’immaginazione.<br />

Tra le mostre principali, si ricordano:<br />

Musenstall, Amburgo (1998); Intergrata, Amburgo<br />

(1999); Atrium Galleri, Amburgo (2000); Laboratorio<br />

d’Arte, Montescudaio (2001); Ragnesen e Begnesen,<br />

Amburgo (2001); Laboratorio d’Arte , Montescudaio<br />

(2002); Phoenixhof, Amburgo (2004).<br />

165


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sylvia Heinemann<br />

Troppo, 2011, pagine dei libri, acrilico su tela, cm. 100x150<br />

166


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Paola Imposimato<br />

www.paolaimposimato.com<br />

paolaimpo@gmail.com<br />

Paola Imposimato, pittrice professionista di Firenze,<br />

laureata all’Accademia delle Belle Arti<br />

nella medesima città, coltiva sin dall’infanzia la<br />

vocazione per il disegno e la pittura iniziando a divenire<br />

peraltro in età molto precoce un’incisiva ritrattista.<br />

All’età di tredici anni eseguì il ritratto di Sandro Pertini<br />

quando dallo stesso venne ricevuta presso il Quirinale<br />

nel maggio1984: il celebre Presidente della Repubblica<br />

fu lieto di ricordare con una fotografia la più<br />

giovane ritrattista mai conosciuta. Frequenta il primo<br />

biennio del Liceo Artistico Statale a Pescara, condividendo<br />

gli stessi insegnanti di Andrea Pazienza, per<br />

proseguire e concludere gli studi a Firenze negli anni<br />

successivi. Membro dell’Antica Compagnia del Paiolo,<br />

ha al suo attivo svariate mostre personali e collettive,<br />

esposizioni permanenti, realizzazioni di numerosi<br />

drappelloni dei tradizionali Palii di rievocazioni storiche<br />

italiane, nonchè pluriennali collaborazioni con<br />

note case di moda (Roberto Cavalli spa a Firenze e<br />

Prada spa a Terranuova Bracciolini, Arezzo) e case<br />

editrici. La sua opera spazia infatti dal ritratto all’arte<br />

sacra, dai dipinti murali alla pittura su tessuto, tavola,<br />

pelle, ceramica e cera. Tra i vari premi e riconoscimenti<br />

ricevuti si ricordano in particolare i molti Premi<br />

Grafica, tra cui il conferimento della medaglia di bronzo<br />

per la sua opera presentata nella XXVIII edizione<br />

del Premio Firenze 2010, sez. Arti Visive, nel Salone<br />

dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, per arrivare nel<br />

2011, dopo il Premio del Consiglio regionale della Toscana,<br />

ad essere menzionata nel libro Nuovo Rinascimento<br />

(Editore Polistampa) e nel 2012 in quello di EVA<br />

Florence-Electronic Imaging & Visual Arts (Editore Firenze<br />

University Press) e Pentèlite 2012, Scritture<br />

letterarie di Sicilia (Editore Morrone).<br />

“L’arte di Paola Imposimato si distingue per la vivida e<br />

originale miscela - quasi ossimori figurativi - di classico,<br />

storico e di contemporaneo, basandosi (ogni suo<br />

dipinto è gremito e vittorioso insieme) su una forte<br />

ispirazione onirica che si stempera in uno scenografico<br />

spirito epico. Da questa molteplicità di influssi na-<br />

Il ritorno del Perseo, 2000, olio su tavola, cm. 90x130<br />

sce, tutta sua, la poetica di Paola che fonde spesso,<br />

con risultati di forte originalità, il classicismo con<br />

un’attenzione forte alla contemporaneità, coniugata<br />

ad una naturale frequentazione dell’artista di certa<br />

pittura nordica, da Otto Dix a Klimt ed Egon Schiele,<br />

alla secessione viennese. Non priva di forti accenti<br />

simbolici Paola getta sulla scena dei suoi dipinti segni<br />

e momenti allusivi come carte da gioco, maschere,<br />

antichi busti, monumenti di città. Una pittura sommossa<br />

e febbrile, ma non priva di solennità: i suoi<br />

quadri tendono alla grandiosità, si giovano di un gusto<br />

della vasta scenografia, si fondono sulla figura umana,<br />

maschile e femminile, sempre colta con scalpitante<br />

ricchezza quasi iper-realista”.<br />

Pier Francesco Listri<br />

167


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Roberta Incerpi<br />

Viale Belvedere, 1 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 20590 - Cell. 3381509134 - robertaincerpi@virgilio.it<br />

Autunno, 2013, acrilico su tela, cm. 50x70<br />

Nasce a Viareggio nel 1963, successivamente<br />

si trasferisce con la famiglia a Pistoia dove<br />

intraprende gli studi e consegue la Maturità<br />

Scientifica. Si laurea poi in Biologia nel 1989 all’Università<br />

di Firenze. Fin da piccola ha amato disegnare,<br />

soprattutto con i colori che hanno sempre avuto un<br />

ruolo essenziale nella sua vita. Il padre chimico tintore,<br />

la madre e la zia disegnatrici e ricamatrici di biancheria<br />

le hanno trasmesso l’amore per gli accostamenti<br />

di colore, per le luci ed ombre, per le sfumature<br />

e le tinte pastello. Al Liceo ha appreso preziosi insegnamenti<br />

dal prof. Valerio Gelli. Predilige da sempre i<br />

paesaggi, da cui coglie le diverse luci delle stagioni,<br />

cattura i colori della natura e cerca di trasmettere attraverso<br />

le pennellate il movimento del mare, il soffio<br />

del vento ei profumi dell’universo. Utilizza le tinte ad<br />

olio, la tempera, l’acrilico, l’acquarello su tela, cartoncino<br />

o cartone telato a seconda del momento da afferrare<br />

e dell’emozione da trasmettere. I suoi paesaggi<br />

sono sempre legati ad un luogo reale, vissuto, ad un<br />

attimo di vita, a sensazioni ed emozioni.<br />

168


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Fiorella Iori<br />

Via Kennedy, 14 b - 20064 Gorgonzola (MI)<br />

fiorellaiori@hotmail.it - www.myspace.com/fiorellaiori<br />

Rosa rossa, 2011, acrilico quattro tele di cm. ??x50<br />

Bocciolo bianco, 2012, acrilico su tela senza telaio cm.120x300<br />

Fiorella Iori è nata a Cecina nel 1949. Dopo il diploma<br />

al Liceo Artistico di Carrara e all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze si trasferisce a Milano,<br />

dove oggi vive e lavora. Inizia la sua attività ancora<br />

sotto la guida del maestro Fernando Farulli, con il quale<br />

pubblica una raccolta di grafiche dal titolo “La donna<br />

oggi” con poesie di Fabrizio Parrini. La sua naturale<br />

inclinazione alla figurazione la vedono partecipe, inizialmente,<br />

nell’editoria, con case editrici come Mondadori,<br />

Fabbri, De Agostini, per le quali ha prodotto<br />

importanti illustrazioni. Presente in numerose raccolte<br />

d’arte contemporanea nazionali e internazionali: tra le<br />

ultime acquisizioni quelle del Museo Civico di Ruffano,<br />

del Museo Internazionale Mariano MIMAC, della<br />

raccolta d’Arte Contemporanea Comune di Tricase.<br />

Nell’aprile 1999 la rivista Leaderschip Medica le dedica<br />

un importante articolo. Nel 2000 partecipa con un<br />

insieme di opere incisorie a una mostra su Stendhal<br />

organizzata dal Centro Studi Stendhaliano alla Biblioteca<br />

Sormani di Milano che l’acquisisce. Numerose le<br />

mostre personali e le partecipazioni come la mostra<br />

“Aurea” allestita nella Rotonda di San Carlo al Corso,<br />

Milano, nel febbraio 2002. Nel 2003 una personale al<br />

Centro Espositivo di Cecina. Il 2005 la vede impegnata<br />

in una mostra a Firenze con l’adesione del Ministero<br />

dei Beni Culturali e in un omaggio a Vincenzo Ciardo<br />

sul tema dell’albero. Nello stesso anno è presentata<br />

dal critico Carlo Franza nella monografia dedicata al<br />

Disegno Italiano, e nell’Annuario Comed. In questo<br />

periodo è soprattutto alla figura femminile che l’arti-<br />

169


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Fiorella Iori<br />

Peonia bianca, 2011, acrilico su tela, cm. 200x140<br />

sta indirizza la sua ricerca instancabile mediante una<br />

pittura allusiva e simbolica con volti seminascosti e<br />

nudi femminili, coperti in parte da drappeggi che celano<br />

il “dentro” e richiamano le pieghe nascoste<br />

dell’animo. Significative di questo percorso sono le<br />

personali “Costellazioni” al Club Conti di Milano e<br />

“Bizzarro almanacco” all’Otel Ristotheatre di Firenze<br />

nel 2006; un’installazione dal titolo “La scuola dello<br />

sguardo” al Creative Council di Milano nel 2007; “Di<br />

scena in scena” con il Comune di Melzo, “Intime tracce”<br />

alla Brambati Arte di Vaprio d’Adda, e “Disputa<br />

sulla bellezza” al Plus Florence, nel 2008. Una ricerca<br />

più rivolta al macro e al fiore apre questo ultimo periodo;<br />

e sempre nel 2008 è presente alle installazioni<br />

“Solstizio d’estate” e “Un dialogo col cielo” dello Studio<br />

di Arti visive Comerio” di Milano. Nel 2009 è presente,<br />

ancora con un’installazione all’Università Statale<br />

di Milano; a “Solstizio d’inverno” e “L’arte della<br />

pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive<br />

Comerio. È del maggio di quest’anno il nuovo articolo<br />

sulla rivista Leaderchip Medica e la partecipazione<br />

alla Rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio).<br />

Nel 2010 presenta al Salone delle Regole al Plus<br />

Florence una mostra intitolata “Conversazione di<br />

sguardi”, segue l’installazione “Frammenti del visibile”<br />

sempre al Plus Florence. Nel 2011 la partecipazione<br />

alla collettiva “Bella Italia 1861-2011” all’Artestudio26<br />

di Milano per le celebrazioni dei 150 anni<br />

dell’Unità d’Italia; la collettiva “Mitografie familiari”<br />

alla galleria Anna Sartori di Mantova e la personale<br />

“Si cela un racconto” alla rassegna “Nuovo atlante<br />

delle arti” di Specchia (Le). Nel gennaio 2013 presenta<br />

una serie di opere su carta dal titolo “La fibra dei sogni”<br />

all’Otel Ristotheatre di Firenze.<br />

170


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonella Laganà<br />

antonellalagan@ymail.com<br />

Nata a Reggio Calabria, si è laureata in Lettere<br />

all’Universita’ di Pisa - tesi sul “Faust” di Fernando<br />

Pessoa - dove era collega di Antonio<br />

Tabucchi. Ha frequentato a lungo il fervido ambiente<br />

artistico internazionale di Firenze, dove ha seguito<br />

all’Accademia di Belle Arti i corsi di nudo, e ha frequentato<br />

la Bottega di Gassman e i corsi di Scrittura<br />

Teatrale di Edoardo. A Livorno è stata allieva dello<br />

scultore professor Guiggi all’Accademia Trossi Uberti.<br />

A Milano ha perfezionato la tecnica dell’affresco e del<br />

glass-fusing, e a Roma dell’acquaforte. Dipinge in<br />

maniera continuativa dal 1975 e ha iniziato ad esporre<br />

dal 1993, realizzando moltissime mostre personali e<br />

collettive tra Roma, Parigi, Londra, Firenze,Venezia,<br />

Pisa, Forte dei Marmi, San Marino, Spoleto, Livorno,<br />

Napoli, Taormina, Palermo, Lugano, Ginevra, Bruxelles,<br />

Madrid, Vienna, Salisburgo, Innsbruk, Shangai,<br />

New York, Cannes e Montecarlo e nel 2012 al Porto di<br />

Jaffa col Salon d’Automne. Nel 2005, a Parigi, ha<br />

esposto al Salon d’Automne e poi, dal 2005 al 2012, al<br />

Salon des Artistes Independants al Grand Palais. Noti<br />

critici hanno scritto di lei, tra cui G. Falossi, Manrico<br />

Testi, R. Bertoli, Paolo Levi, Bruno Rosada, Dominique<br />

Chapelle, Salvatore Russo, Luca Filipponi, Daniela<br />

Pronestì, Patrizio Borella, Mauro Barbieri. È inserita in<br />

diverse pubblicazioni di arte moderna, come Europa in<br />

Arte, La bible de l’art abstrait, I Segnalati, Manent,il<br />

libro d’oro dell’arte contemporanea. Figura nei cataloghi<br />

d’arte Il Quadrato, Acca, Mondadori e Akoun. È<br />

stata più volte premiata in Italia e all’estero; tra i premi<br />

ricevuti, si ricorda quello di Artista della Comunità<br />

Europea assegnatole dalla FNCF (Federazione Nazionale<br />

della Cultura francese). Molte le riviste italiane<br />

che hanno recensito la sua attività, tra queste Arte<br />

Mondadori, Effetto Arte, La Ballata, Arte a Livorno. È<br />

anche scrittrice e poetessa ed ha collaborato con<br />

Eduardo De Filippo alla commedia Simpatia. La sua<br />

ultima raccolta poetica s’intitola Laser (ed. Ibiskos di<br />

Ulivieri). Abita tra Roma, Livorno e Parigi.<br />

I ragazzi che vengono da lontano, 2012, cm. 120x100<br />

“Pittura come poesia. Poi scopri che Antonella Laganà<br />

è anche poetessa. E non ti sai capacitare in quale<br />

delle due arti rivegli meglio il suo talento. Alla fine<br />

si scopre che la sua poesia è una poesia intensamente<br />

visiva, anche se mai puramente descrittiva, perché<br />

ha sempre un risvolto profondamente emotivo. E la<br />

sua pittura ha in sé un delicato lirismo che agevola la<br />

comunicazione senza tradire una struttura sostanzialmente<br />

emotiva, anzi potenziandone quest’aspetto.<br />

Naturalmente la qualità di questa pittura non nasce<br />

solo da una naturale sensibilità poetica: è il frutto di<br />

una profonda competenza risultato della frequenza<br />

alla Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle<br />

Arti di Firenze (..) Questa è la premessa di una produzione<br />

che, coinvolgente per la forma emotivamente<br />

gradevole perché profondamente umana, ancor più<br />

affascina per il contenuto concettuale che la poeticità<br />

dei titoli aiuta a svelare: Affinità stellare, Eternità infinita,<br />

Illuminazione. È una pittura che manifesta<br />

un’aspirazione all’infinito e trova la sua realizzazione<br />

nella cosmicità, che stabiliesce quella relazione delle<br />

cose con lo spazio indicata da Kant”.<br />

Bruno Rosada<br />

171


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Landi<br />

landidri2@yahoo.it<br />

Foto di Roberto Pupi<br />

Patrizia Landi nata a Firenze nel 1962, è laureata<br />

in Storia dell’arte contemporanea; dall’inizio<br />

degli anni Novanta svolge attività di critico d’arte<br />

e organizzatrice di mostre di arte contemporanea e<br />

performances. In Toscana lavora sia con gallerie private<br />

che con enti pubblici. È stata una delle curatrici<br />

delle sei edizioni della rassegna d’arte contemporanea<br />

“Tracce Fuori Centro” (tenutasi dal 2001 al 2003 a<br />

Firenze e dal 2004 al 2006 a Livorno) e promossa, tra i<br />

vari Enti, da TRA ART - Rete Regionale per l’arte contemporanea.<br />

Dal 2002 è membro del Comitato Scientifico dell’Associazione<br />

“La Nuova Tinaia “ Onlus e collabora con l’Associazione<br />

promuovendo laboratori e progetti espositivi<br />

che mirano all’integrazione e alla collaborazione tra<br />

gli utenti de La Tinaia ed artisti e performers che operano<br />

nel settore dell’arte contemporanea.<br />

Donna nell’/dell’arte<br />

In questa sezione sono presenti “donne artista” che<br />

hanno come caratteristica comune una ricerca che<br />

nel panorama delle arti visive si muove a trecentosessanta<br />

gradi e che va dalla pittura all’installazione,<br />

dalla fotografia alla video arte, dall’happening teatrale<br />

alla performance, dal libro d’artista alla mail art.<br />

Artiste nate e vissute in Toscana, ma anche artiste di<br />

origine estera o provenienti da altre regioni italiane<br />

che hanno scelto la Toscana come Terra di elezione,<br />

come luogo di produzione artistica. Artiste viceversa<br />

nate in Toscana e che hanno portato la loro esperienza<br />

all’estero come testimoniano le diverse biografie.<br />

Artiste che sempre più si fanno promotrici di “azioni<br />

culturali” con numerosi eventi e rassegne organizzate<br />

nella nostra Regione.<br />

Generazioni diverse a confronto ma unite da un unico<br />

filo rosso, un lungo cordone ombelicale che attraversa<br />

la Storia dell’arte, che va da Artemisia Gentileschi a<br />

Cindy Sherman e che vede la donna artista sempre più<br />

protagonista della scena artistica contemporanea.<br />

Donna non solo profumo di mimosa e quota rosa,<br />

donna du du du… punto di passaggio obbligato: da<br />

oggetto a soggetto, da donna nell’arte a donna<br />

dell’arte.<br />

Patrizia Landi<br />

172


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Costanza Berti<br />

Cell. 338 7904321<br />

costanza54@libero.it - www.aartfirenze.it<br />

È<br />

nata a Firenze dove vive e lavora.<br />

Ha frequentato i corsi di Pittura e Incisione presso<br />

l’Accademia di Belle Arti di Firenze diplomandosi<br />

nel 1978.<br />

Dopo varie esperienze artistiche nel 1996 organizza<br />

una personale, “Ingresso libero” un evento artistico<br />

multimediale presso il Teatro Studio di Scandicci,<br />

mettendo in ‘scena’ otto sculture e otto attori che interpretano<br />

i testi della scrittrice Maria Pia Moschini.<br />

L’artista si è voluta cimentare in un insolito gioco di<br />

scarti rispetto ai luoghi comuni.<br />

Con questo progetto è iniziata un’interessante collaborazione<br />

con la scrittrice.<br />

Nel 2004 le due artiste hanno ideato ’Passaggi’, una<br />

mostra di sculture, installazioni e un happening teatrale<br />

che si è svolta presso la sede della storica Associazione<br />

‘Il Giardino dei ciliegi‘ nell’ex Convento delle<br />

Oblate a Firenze. L’evento è stato documentato attraverso<br />

un video e la pubblicazione di un catalogo.<br />

Nel 2001 progetta e organizza ‘Naturarte’ un evento di<br />

Arte ambientale presso l’Azienda Agro-alimentare ‘La<br />

Selva di Tirli’ nell’Alto Mugello con l’adesione dell’Associazione<br />

‘Artisti contemporanei Firenze e Metropoli’<br />

ed il contributo del Comune di Firenzuola, vi partecipano<br />

13 artisti con installazioni, sculture e performances.<br />

Qui lascerà come testimonianza permanente due<br />

opere in ferro e legno: Altalena e Scala con luna.<br />

La incontriamo di nuovo in questo luogo nel 2007 con<br />

l’iniziativa ‘Selva di Tirli’, un Workshop di Arte ambientale,<br />

organizzato dal Gruppo Artistico Koine di<br />

Milano e dall’Associazione ‘Artisti contemporanei Firenze<br />

e Metropoli’, insieme ad altri 40 artisti. Per questa<br />

occasione realizzerà l’opera Equilibri instabili:<br />

uova giganti sospese in gabbie metalliche appese<br />

agli alberi.<br />

A seguito di questa iniziativa nel 2008 grazie ai contributo<br />

dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, del Comune<br />

di Firenzuola e dell’Azienda ‘La Selva di Tirli’ è<br />

stato pubblicato il catalogo con allegato il video artistico<br />

di Luciano Costa che documenta l’intero evento.<br />

L’uomo e la casa gialla, 2003, cartapesta, pastalegno, tempere,<br />

cm. 25x23x32<br />

Ultime mostre ed eventi<br />

1996 - ‘Ingresso libero’, Teatro Studio - Scandicci (Firenze)<br />

1998 - ‘Microarte’, La Corte , Galleria di Arte Contemporanea<br />

- Firenze<br />

2001 - ‘Naturarte’, Workshop di Arte contemporanea<br />

- Firenzuola (Firenze)<br />

2004 - ‘Passaggi’,Giardino dei Ciliegi - Ex Convento<br />

delle Oblate - Firenze<br />

2006 - ‘Notturni e alterne presenze,Libreria LibriLiberi<br />

- Firenze<br />

2007 - ‘Selva di Tirli, Workshop di Arte Ambientale -<br />

Firenzuola (FI)<br />

- ‘Acqua alle radici’, Giardino del Parnaso - Firenze<br />

- ‘Divagazioni lunari’, Biblioteca comunale - Villa Adami<br />

- S.Piero a Sieve (FI)<br />

2008 - ‘Ore d’Artista’, Libreria LibriLiberi - Firenze<br />

2011 - ‘COME/beCOME, Saci - Jules Maidoff Center<br />

for the Arts (FI)<br />

173


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nadjia Chekoufi<br />

luzartgallery@yahoo.com<br />

nadjiachekoufi@gmail.com<br />

Crime scene, photo Selfportrait, 2012, stampa lambda<br />

Visual Artist e Art director per Luz Art Gallery a<br />

Firenze. Eclettica, nasce ad Algeri, cresce tra<br />

Algeri e Parigi, vive tra Firenze e New York.<br />

Mezzi espressivi: pittura, ceramica, foto, installazione,<br />

performance, poesia.<br />

Le sue ricerche sono introspettive e intimistiche ma la<br />

sua visione è mobile, in costante movimento, in cerca<br />

dell’essenza degli esseri e delle cose.<br />

174


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nadjia Chekoufi<br />

Origine du monde, photo Selfportrait, 2011, stampa lambda<br />

‘’Dipingo gli oggetti come li penso, non come li vedo’’<br />

ha detto Picasso, Nadjia a sua volta, sembra dire<br />

‘’sento quello che dipingo e dipingo quello che sento,<br />

perchè ciò che conta di più è la profondità del sentimento,<br />

la passione che ho messo in esso, non sono né<br />

la novità dei contenuti e nemmeno quella della forma;<br />

non sto cercando di darmi un’immagine, ma è per trovare<br />

la mia’’.<br />

Estratto da un testo di:<br />

Tahar Lamri<br />

175


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonia Fontana<br />

www.antoniafontana.com<br />

http://www.youtube.com/user/antoniafonte<br />

Sono in cantiere, 2012, acrilico su tela, cm. 120x100<br />

Antonia Fontana è nata a San Fiorano, Lodi.<br />

Ha conseguito il Diploma di Laurea in Pittura<br />

presso l’Accademia di Belle Arti “Brera” di Milano.<br />

Al centro del suo lavoro pone un’attività di ricerca<br />

nella scelta del linguaggio e dei media, dalla pittura<br />

in primis al video, dalla performance all’installazione<br />

ambientale, dalla scultura alla fotografia con uno<br />

sguardo multiplo e trasversale. Svolge con esperienza<br />

pluriennale l’insegnamento della Pittura e delle Tecniche<br />

Pittoriche. Ha esposto in Italia e all’estero con una<br />

produzione oggetto di recensioni e cataloghi, le sue<br />

opere sono presenti in Collezioni private e pubbliche.<br />

Patrizia Landi, Villa Vogel ‘We Are Presents’ Assessorato<br />

alla Cultura, Tracce Fuori Centro Eventi,<br />

Firenze<br />

‘.. Nell’Installazione Ambientale e Performance di Antonia<br />

Fontana il tema affrontato è quello del rapporto<br />

Uomo-Natura “È una riflessione nei confronti del fragile<br />

Ecosistema, una difesa della Risorsa come preciso<br />

indirizzo Etico”. L’artista, coadiuvata da diciassette<br />

studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, mette<br />

in atto un ideale abbraccio tra lei e le presenze arboree<br />

circostanti. A sottolineare l’azione il loop incessante di<br />

voci di uccelli provenienti dalla foresta amazzonica..’<br />

Nicola Micieli, Villa Pacchiani ‘Crocevia’ Santa<br />

Croce sull’Arno, Pisa<br />

‘.. Nella sua lunga ricerca sulla forma intesa, in modo<br />

intrinsecamente bergsoniano, come provvisoria visualizzazione<br />

di un’energia che attraversa e vitalizza<br />

la materia, Antonia Fontana ha toccato alcuni dei momenti<br />

più coinvolgenti del repertorio espressivo contemporaneo,<br />

dalla performance all’installazione, dalla<br />

restituzione figurale del movimento alla<br />

commistione dei media comunicativi: pittura suono<br />

materia corporeità..’<br />

Giandomenico Semeraro, La Corte Arte Contemporanea<br />

‘Progetto Mater’ Firenze<br />

‘.. senso di permeabilità, di percorso, di respiro fra<br />

interno ed esterno .. quale ‘trasduttore’ di energie.<br />

Esso infatti viene interpretato su tela secondo una<br />

dimensione aerea e di trasparenza, per le quali l’oggetto<br />

si fonde davvero nella luce, anzi diviene figura<br />

luminosa .. nei volumi che sfumano all’intero in bianchi<br />

velati, quasi accecanti e del tutto persuasivi..’<br />

176


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Gazzo<br />

Via Tilli, 70 - 50051 Castelfiorentino (FI) - Italia - Tel. 39 0571 61259<br />

monicabarbaragazzo@yahoo.com - www.artawakening.com/monicagazzo<br />

Sirena Carlofortina, 2012<br />

Monica Gazzo è un’artista, fotografa, autrice e<br />

regista che ha esposto il suo lavoro a livello<br />

internazionale. Ha completato una dozzina di<br />

documentari cortometraggi nei quali ha controllato<br />

tutti gli aspetti della loro realizzazione, compresa la<br />

scrittura, regia, cinematografia, montaggio e suono.<br />

Ha lavorato in molti formati, dal Super-8, 16 mm, 35<br />

mm, ½” video, ¾” video e recentemente video digitale.<br />

Dalla metà degli anni Settanta ha anche creato numerosi<br />

lavori di performance art e multimediali, presentati<br />

in Europa e USA. Si è diplomata presso il San Francisco<br />

Art Institute, Stati Uniti, con un master in cinema<br />

d’arte (MFA). Nata in Argentina da genitori fiorentini,<br />

ha conseguito la maturità a Firenze. Ha partecipato a<br />

mostre personali e collettive di fotografia e mixed media.<br />

I suoi films sono stati presentati al Directors Guild<br />

of America, Hollywood, Los Angeles Filmforum, Pacific<br />

Film Archives, Berkeley, Los Angeles Latino International<br />

Film Festival (Egyptian Theatre, Hollywood), Melnitz<br />

Theatre UCLA, NYU, New York City, Cleveland International<br />

Film Festival, Cleveland, Ohio, MadCat<br />

Women’s International Film Festival, San Francisco,<br />

Anais Nin Video & Film Diary Festival, Big Sur, Society<br />

for Cinema Studies Conference, New Orleans, Film<br />

Arts Festival, San Francisco, UC Theatre, Berkeley, Beaubourg<br />

Pompidou Center, Paris, London Filmmaker’s<br />

Coop e altri. Recentemente, al Saloncino del Teatro<br />

della Pergola, Firenze, Lu.C.C.A. Center of Contemporary<br />

Art, Lucca, Teatro Manzoni, Calenzano (Inartedonna),<br />

XX Rassegna Incontri d’Arte (La Barbagianna),<br />

177


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Gazzo<br />

Primavera, 2012<br />

Pontassieve (FI), Centro Pecci per l’Arte Contemporanea,<br />

Prato, Echo Park Film Center, Los Angeles, Biblioteca<br />

Comunale di Lastra a Signa (FI) e XXXIV Rassegna<br />

Cinema e Donne (Cinema Odeon, Firenze). Nel 2004 ha<br />

ricevuto il Primo Premio per Fotografia / Mixed Media<br />

presso Angels Gate Cultural Center, Los Angeles.<br />

Ha ricevuto finanziamenti dall’Assessorato alla Cultura,<br />

Comune di Los Angeles per tre anni consecutivi,<br />

nel programma Artist-in-the-Community, e dagli Assessorati<br />

alla Cultura dei Comuni di Firenze, Certaldo<br />

e Castelfiorentino, dove vive e lavora. Ha ricevuto altri<br />

riconoscimenti: Teaching Artist Professional Development<br />

Award, Music Center Education Division / Ahmanson<br />

Foundation, Los Angeles; Arts Leadership<br />

Fellows Program, California Arts Council / Coro Southern<br />

California, Los Angeles, Long Beach Museum of<br />

Art Video Annex, Video Acces Production Grant, Louis<br />

B. Mayer Foundation, San Francisco, Istituto Italiano<br />

di Cultura, San Francisco / Djerassi Foundation, Woodside,<br />

California. Ha ricevuto una borsa di studio per<br />

fare ricerca presso il Dipartimento di Cinema, Teatro e<br />

Televisione della University of California, Los Angeles,<br />

dove è stata Assistente Universitaria. Ha insegnato<br />

presso il San Francisco Art Institute e numerose<br />

altre istituzioni in California. Insegna Fotografia e Produzione<br />

Video al Florence Institute of Design International<br />

(FIDI), Firenze. Ha tre cittadinanze: Italia, Stati<br />

Uniti, Argentina.<br />

178


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Gazzo<br />

Maternità, 2012<br />

FILMOGRAFIA<br />

TREVI (2009)<br />

Regia / Produzione / Fotografia<br />

DVD, suono, colore, 20 minuti<br />

NATURA IMMAGINATA:<br />

UNA GIORNATA CON ANDREA MARINI, SCULTORE<br />

(2009)<br />

Regia / Produzione / Fotografia<br />

DVD, suono, colore, 22 minuti<br />

Musiche originali: Lucas Apesteguy<br />

DENTRO L’ARTE DELLA RECITAZIONE CON SANDRO<br />

LOMBARDI (2009)<br />

Regia / Produzione / Fotografia<br />

DVD, suono, colore, 15 minuti<br />

HOLIDAY (2006)<br />

Regia / Produzione / Fotografia<br />

DVD, suono, colore, 15 minuti<br />

TENDING ECHO PARK (1999)<br />

Regia / Produzione / Fotografia / Montaggio<br />

16 mm trasferito su DVD, suono, colore e bianco &<br />

nero, 16 minuti<br />

Musica scritta e interpretata da: Joan La Barbara<br />

IMAGE(NE)S (1996)<br />

Regia / Produzione<br />

3/4” video, suono, colore, 58 minuti<br />

MEMORIA DI UN MONUMENTO (1990)<br />

Regia / Testo / Narrazione<br />

1/2” video, colore, suono, 20 minuti<br />

UN DIARIO FIORENTINO (1988)<br />

179


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Gazzo<br />

Moopy nel giardino, 2012<br />

Regia / Produzione / Fotografia / Montaggio<br />

16 mm, suono, colore e bianco & nero, 12 minuti<br />

Musica scritta e interpretata da: Joan La Barbara<br />

LA TAVOLA FERITA (1986)<br />

Regia / Produzione / Testo<br />

3/4” video, suono, 30 minuti, documentazione<br />

1/2” video, suono, performance<br />

ARTEMISIA A METROPOLIS (1985)<br />

Regia / Produzione / Testo<br />

3/4” video, suono, 6 minuti<br />

OF WALKING ON ICE: FLORENCE / LOS ANGELES<br />

(1983)<br />

Regia / Produzione / Testo<br />

3/4” video, suono, 10 minuti<br />

DINNER WITH ARLENE (1982)<br />

Regia / Produzione<br />

Riprese: Judy Reidell<br />

3/4” video from 1/2” video, suono, 60 minuti<br />

THE A TRE (1980)<br />

16 mm, color, sound, 30 minutes.<br />

Testo, interpretazione<br />

Regia: Marco Mattolini<br />

Prodotto da RAI / TV Secondo Canale<br />

180


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ines Lenz<br />

Via Brunetto Latini, 28 - 50135 Firenze<br />

Cell. 0039 338 4917561- ines.liberty@gmail.com<br />

Enjoy yourself, 2012<br />

acrilico su tela, cm. 80x110<br />

Viaggio di un barattolino pop, 2011<br />

video<br />

Ines Lenz è nata a Thusis (GR) in Svizzera nel 1960.<br />

Nel 1990 si trasferisce a Firenze per dedicarsi agli<br />

studi artistici.<br />

Dal 1991 al 1993 ha frequentato la Scuola di Specializzazione<br />

in Grafica d’Arte Il Bisonte.<br />

Nell’anno 2000 si è iscritta all’Accademia di Belle Arti<br />

di Firenze presso la quale si è diplomata nel 2005 in<br />

Pittura.<br />

Nel 2003 è co-fondatrice del Gruppo di ricerca artistica<br />

11SPINE con il quale ha partecipato a diverse mostre<br />

e workshops con installazioni, performance, video,<br />

foto ecc. tra le quali: Galleria Base, Firenze 2003<br />

(installazione), Galleria La Corte, Firenze 2005, La Selva<br />

di Tirli, Firenzuola 2007 (installazione), Viandando<br />

Homines Ambulatores, Altopascio 2007 (installazione),<br />

Integration and Conflict, Networking, Firenze<br />

2008 (video-proiezione), Rotte Metropolitane, Firenze<br />

è sommersa, Villa Romana, Firenze 2009, Private Flat,<br />

arte contemporanea in spazi privati, Firenze 2009 (video-installazione).<br />

Mostre personali:<br />

Giubbe Rosse, Firenze 1998 (incisione), Enoteca Coquinarius,<br />

Firenze 2002, Galleria LIBA, Pontedera<br />

2010, Villa Pozzolini, Firenze 2011, Galleria La Corte,<br />

Firenze 2011 (video-proiezione), SACI Gallery, Firenze<br />

2012, Schulhaus Dorf, Thusis (Svizzera) 2012 (videoproiezione).<br />

Ha partecipato a diverse mostre collettive. Ha realizzato<br />

le illustrazioni per due libri pubblicati recentemente<br />

in Germania e in Svizzera. Vive e lavora a Firenze.<br />

181


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Melania Lanzini<br />

melanialanzini@yahoo.it<br />

Stretched Skin - performance, l’Officina Arte Contemporanea, Vicenza 1998.<br />

Presentata anche come video installazione, Parco di Villa Toppo Florio, Buttrio, Udine 2006.<br />

Melania Lanzini è nata a Firenze.<br />

Artista e curatrice, dalla metà degli anni Novanta<br />

basa la sua ricerca artistica nell’ambito<br />

della performance, della video art e della cine-installazione<br />

di forte impatto visivo e sonoro gettando le<br />

basi in Italia per una tra le più radicali, controverse e<br />

provocatorie correnti artistiche del nostro tempo, il<br />

Post Human, in cui l’opera d’arte si identifica in un processo<br />

di biodiversificazione tentando un dialogo tra<br />

arte e scienza avendo come fine una mutazione, un<br />

nuovo corpo, una nuova personalità, una nuova psicologia,<br />

una nuova libertà dell’anima.<br />

Tra le sue opere più importanti ricordiamo Bona Mors<br />

(1996), Immunda Erit (1997), Biogenetic Toy e<br />

Stretched Skin (1998), Flesh Made (1999), The Mind<br />

Etches in Yellow (2002), The Last Future (2003), The<br />

Blue Bus (2004), Mill D Power House (2006), 36 Numeri<br />

Primi (2007), Skylight (2010), Disgregazione (2011).<br />

È attiva in ambito internazionale, in particolare ha<br />

tenuto seminari e lecture in importanti università<br />

americane ed ha trascorso un lungo periodo negli<br />

Stati Uniti approfondendo la propria ricerca tra arte,<br />

182


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Melania Lanzini<br />

Disgregazioni - video installazione. Materiali vari: legno, oggetti e 3 video monitor. Casa di Giorgio Vasari, Firenze 2011 nell’ambito<br />

della mostra 500 Oggi Le Vite dell’Arte in Contemporanea.<br />

scienza e tecnologia.<br />

Le sue opere sono state esposte in gallerie, video festival<br />

e musei d’arte contemporanea nazionali ed internazionali.<br />

Di lei si sono occupate riviste specializzate<br />

come Flash Art, Tema Celeste, Kult Magazine.<br />

Dal 2010 è art director di Firenze Arti Visive affiancando<br />

all’attività artistica quella di curatore con<br />

l’obiettivo di promuovere la multidisciplinarietà tra le<br />

arti e il sapere contemporaneo sul territorio in collaborazione<br />

con realtà internazionali di rilievo. Citiamo<br />

a questo proposito il progetto 500 Oggi Le Vite<br />

dell’Arte in Contemporanea, un’importante mostra,<br />

curata da Melania Lanzini inserita nell’ambito delle<br />

celebrazioni vasariane del 2011 che ha visto tra gli<br />

altri la partecipazione dell’artista statunitense ed internazionalmente<br />

riconosciuto Bill Viola.<br />

183


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Manuela Mancioppi<br />

Cell. +39 338 8715520<br />

www.manuelamancioppi.com - manuelamancioppi@libero.it<br />

IMPERMEABITO-ABILE, performance nomade, 2004-in progress,<br />

pvc, polaroid, tuta in PLP, mascherina, guanti lattice,<br />

Villa Luciana, Mercatale, San Casciano Val di Pesa, Firenze, 23<br />

maggio 2009, foto GP. Marcantoni.<br />

C’è lo vedi?, action in progress/installazione, 2008-in progress,<br />

pvc + fotografie, 150x110x210 cm ciascuna, giardino di casa<br />

masaccio, San Giovanni Valdarno (AR), 25 giugno 2011, foto<br />

M. Mancioppi.<br />

Il bisogno di un’arte esperienziale, relazionale e<br />

performativa viene espressa attraverso un’indagine<br />

multisensoriale dello spazio, con l’intervento<br />

attivo dello “spettatore”, per un coinvolgimento totale<br />

sul territorio. L’investigazione sul corpo, corpo-luogo,<br />

abito-corpo, abito-ambiente, la sperimentazione<br />

nel video e nella fotografia, la creazione di oggetti/<br />

installazioni. La ricerca maniacale del particolare,<br />

dalla ri-manipolazione degli oggetti ai giochi di parole,<br />

dagli interventi pubblici alle performance nomadi.<br />

184


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Manuela Mancioppi<br />

Temporary_Seating, action in progress/performance, 2011-in<br />

progress, scarti di maglie in lana assemblati, Stazione Ceramica,<br />

San Giovanni Valdarno (AR), 17 dicembre 2011, foto A.<br />

Mancioppi.<br />

Art’è, action in progress/performance, 2010-in progress, pvc,<br />

bustine di tè vari gusti, MACRO FUTURE, Roma, 08 maggio<br />

2010, foto G. Giorgini.<br />

Utilizza performance, arte esperienziale, relazionale e<br />

public art. Il lavoro di Manuela Mancioppi è un costante<br />

invito al “sentire”: un percorso sensoriale che<br />

permette di utilizzare i sensi per fruire l’opera, manipolando<br />

i materiali per scoprire il sé, al fine di metterlo<br />

in relazione con l’altro. Partecipazione, socializzazione<br />

e ricerca di complicità si ritrovano nei suoi<br />

works/actions in progress che continuano ad arricchire<br />

un archivio di materiale e di documenti, per una ricerca<br />

sempre in movimento. La proprietà preponderante<br />

del lavoro di Manuela Mancioppi è la<br />

testimonianza, incontro alla qualità di attitudini e costumi<br />

del vivere contemporaneo. Il suo è un progetto<br />

collaborativo in cui si chiede qualcosa a qualcuno,<br />

raccontando qualcosa di tutti.<br />

185


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Michelotti<br />

Studio: via Cucchiari, 14 - 54033 Carrara (MS)<br />

Cell. 347 3459089 - monica.michelotti@alice.it<br />

Busto Creativa, 2008, tecnica mista su carta bianca, filo, plexiglass,<br />

cm. 71x48x2<br />

Volto umano femminile - libro oggetto, 2008, tecnica mista su<br />

carta bianca, filo, plexiglass, cm. 71x48x2<br />

Monica Michelotti nata a Pontremoli (MS), ha<br />

studiato a Carrara con il maestro Umberto<br />

Buscioni.<br />

Si diploma nel 1983 in Pittura all’Accademia di Belle<br />

Arti di Carrara con il massimo dei voti. Ha insegnato<br />

all’Accademia di Brera a Milano e all’Accademia Albertina<br />

di Torino, oggi è docente di Anatomia Artistica<br />

presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha partecipato<br />

a numerosissime mostre d’arte in Italia e<br />

all’estero.<br />

Pittrice, scultrice, operatrice di installazioni, libri<br />

d’artista-libri oggetto, performer e mail artist.<br />

Monica concepisce la pratica artistica come una sorta<br />

di “terapia personale” attraverso la quale conoscersi<br />

e farsi conoscere, cioè un processo di ricerca sulla<br />

propria personalità, indispensabile per raggiungere<br />

una maggiore coscienza artistica e consapevolezza<br />

espressiva. Scrive la critica d’arte Maria Pina Cirillo:<br />

“queste produzioni artistiche, possono essere utilizzate<br />

come sculture singole ma anche essere combinate<br />

tra loro secondo le nostre necessità fino a diventare<br />

vere e proprie installazioni. E certamente la predilezione<br />

di Monica per il corpo umano in tutte le sue<br />

parti, perché esso è il vaso delle nostre conoscenze,<br />

emozioni e sensazioni”.<br />

186


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Michelotti<br />

Human Book uomo, 2009, plexiglass a specchio, cm. 68x46x1<br />

Stele maschile, 2010, plexiglass rosso trasparente, cm. 70,5x40x1<br />

187


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mongobì<br />

www.mongobi.it<br />

Sado Potato Series #10, 2012, Stampa lambda su forex, cm. 33x30<br />

Mongobì alias Bibbiana Tanina Mele.<br />

“La mia creatività è orientata prevalentemente<br />

verso il collage, la scultura oggettuale,<br />

la fotografia, il disegno e la pittura. Ho esposto alcuni<br />

lavori a New York. San Paolo e San Carlo in<br />

Brasile, Madrid, Firenze, Torino, Roma, Napoli Salerno,<br />

Rimini, Merano, Siena, Sesto San Giovanni.<br />

Prediligo i materiali poveri spesso oggetti di risulta<br />

del mio quotidiano domestico.<br />

Lavoro sull’idea di scarto, sul tema dell’abbandono,<br />

della perdita e del recupero di qualcosa sia esso un<br />

oggetto, un pensiero, un’emozione. Utilizzo materiali<br />

di scarto, la mia arte è fatta di niente, privilegio il<br />

caso e lo inseguo con lo sguardo, quotidianamente.<br />

Rincorro un’ idea di arte fragile, transitoria, ciò che<br />

mi interessa è il suo farsi veicolo di un messaggio, di<br />

un’emozione.<br />

I miei lavori esaltano alcuni aspetti della corporeità<br />

femminile. Cerco di fermare, di conservare quella porzione<br />

istintuale del mio essere in costante lotta dialettica<br />

con la sfera intellettuale cognitiva. Il corpo diviene<br />

per me, sia strumento d’indagine della relazione<br />

di scambio fra interiorità ed esteriorità, sia materia<br />

performativa vera e propria in quanto spesso lavoro<br />

con i suoi elementi costitutivi (impronte corporee da<br />

contatto, fotografie di parti del mio corpo) e con i suoi<br />

scarti (capelli, sangue mestruale).<br />

Sono interessata alla corporeità nell’accezione di<br />

“materialismo incarnato” tracciato dal pensiero filosofico<br />

di Rosi Braidotti, ciò significa per usare le sue<br />

stesse parole che “voglio pensare attraverso il corpo,<br />

non sottraendomi ad esso”.”<br />

188


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ines Lorena Sireno<br />

Studio 149 - via della Vittoria, 149 - 56021 Cascina (PI)<br />

ineslorena.sireno@fastwebnet.it<br />

Labirinto, 2010, 107 frammenti di tempo, Legno, gommapiuma<br />

e gesso, cm.150x130<br />

Nata a Livorno nel 1955 ha esposto sin dalla<br />

seconda metà degli anni ’80 in spazi pubblici<br />

e privati in Italia ed in Europa, collaborando<br />

spesso con artisti interessati alla fusione di diversi<br />

linguaggi espressivi in particolare la musica.<br />

La prima personale è del 1992 dentro l’Abbazia di S.<br />

Zeno a Pisa .<br />

Dalla seconda metà degli anni Novanta ha lavorato<br />

soprattutto in spazi pubblici con istallazioni site-specific<br />

nei centri storici di diverse città italiane.<br />

Tra il 1999 e il 2002 ha realizzato La Pista dei sensibili<br />

(http://www.tempiespazi.it/spazi/pistens/htm/07.<br />

htm) in collaborazione con la scuola elementare Don<br />

Milani di S. Ermete (PI), un’opera gioco permanente in<br />

un parco vicino alla scuola.<br />

Nel 2004 inaugura lo Studio 149 a Cascina, suo studio<br />

personale e laboratorio di ricerca dove si propongono<br />

mostre e iniziative culturali.<br />

Nel 2009 inizia il progetto/work in progress PAESAG-<br />

GI UTOPICI per la costruzione di piccoli ecosistemi<br />

sociali. (vedi rif. Youtube http://www.youtube.com/<br />

watch?v=J8rx0_CBNYc).<br />

... ‘ una ricerca intorno al sé, ad una identità umana: al<br />

fatto che abbiamo un corpo ma che siamo anche immaginazione,<br />

energia mentale e psichica con tutti i dualismi<br />

che ne conseguono. ‘ Ma anche ricerca intorno a<br />

ciò che è riconducibile all’utopia possibile, ‘alla ricerca<br />

di un equilibrio, sempre nuovo e imprevedibile, tra per-<br />

Muro di parole, 2006, stoffa, gommapiuma e gesso<br />

cm. 180x165x20<br />

sonale e universale, tra intimità e condivisione. Le candide<br />

spirali di segni e di lettere, labirinti colti nella loro<br />

concretezza di spazi abitati, di simulacri della ragione<br />

guidata dall’istinto, introducono a paesaggi utopici,<br />

luoghi possibili, in cui intervenire collegialmente per<br />

creare le condizioni di una loro valorizzazione, per sottrarli<br />

ai presumibili disastri di una civiltà imbarbarita…<br />

Spazi verdi, ipotetici ma possibili, da immaginare e costruire<br />

in comune: works in progress condivisi.<br />

L’artista è passata attraverso esperienze molteplici,<br />

dalle performance alle istallazioni, alla creazione di<br />

oggetti fantastici e provocatori, ma un sostanziale fil<br />

rouge l’ha sorretta in tutto questo tempo: la volontà di<br />

ricercare i rapporti e le interazioni che si stabiliscono<br />

tra le persone e che ognuno ha con se stesso, regolate<br />

da culture, tradizioni, storie, pregiudizi, stereotipi, ma<br />

anche dal gioco di forze che si instaura tra le parti.<br />

Ilario Luperini<br />

189


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Salvini Pierallini<br />

Tel. 055 2476524<br />

elena.s.p@tiscali.it<br />

Nata e vissuta a Firenze.<br />

Ha frequentato il Liceo Classico e l’Accademia<br />

di Belle Arti a Firenze. Un lungo periodo di<br />

studio a Londra, molti viaggi di studio e di lavoro in<br />

Europa e in USA.<br />

Dagli anni Ottanta ad oggi ha esposto in varie sedi in<br />

Italia e all’estero.<br />

“Nel mio lavoro, fin dall’inizio, elementi vegetali e<br />

animali si intersecano con fili.<br />

Sono partita negli anni Sessanta con un lavoro controcorrente<br />

in cui i fili erano protagonisti nel proporre<br />

soggetti legati alla natura. Era importante per me proporre<br />

l’armonia tra l’uomo e i cieli, l’avvicendarsi delle<br />

stagioni e il lavoro dei campi, i rapporti tra gli umani e<br />

gli animali.<br />

In seguito la natura stessa mi ha suggerito che avrei<br />

potuto assecondare le mie emozioni approfittando<br />

direttamente dei suoi incanti.<br />

Ora le mie opere nascono dal mio vagabondare nella<br />

materia.<br />

Un “dentro-fuori”, un “diritto-rovescio” da elaborare<br />

con le mani.<br />

I nostri sguardi creano una infinita rete di attraversamenti.<br />

Il tentativo continuo di guardare tutto, disponendomi<br />

alla scoperta, allo stupore.<br />

Questo lavoro mi è necessario in quanto espressione<br />

della mia libertà interiore.<br />

Vorrei suscitare in chi guarda una nuova relazione tra<br />

interno ed esterno, sopra e sotto… attraverso.<br />

Luci, trasparenze aprono nuovi orizzonti.<br />

Dal 2005 ho sentito la necessità di creare incontri e<br />

scambi in cui anche altri artisti potessero esporre i<br />

loro lavori, utilizzando le BORSE NERE per arrivare ai<br />

luoghi di grande prestigio che ci hanno accolto: “Borse<br />

nere vento forte”, Isola di Capraia, agosto 2007;<br />

“Borse nere come rondini”, Biblioteca di Scandicci,<br />

maggio 2009; “Borse nere come nidi”, Istituto degli<br />

Corazza, 2001, sassi cuciti a mano su acetato, cm. 98x45<br />

Innocenti, Salone Brunelleschi, Firenze, dicembre<br />

2009; “Borse nere tane rifugi”, Sala del Ballatoio, Dipartimento<br />

di Biologia, Firenze, giugno 2010; “Borse<br />

nere alla ricerca di spazi senza roghi”, Chiostro Grande,<br />

Biblioteca delle Oblate, Firenze, maggio 2011.<br />

Di recente ho partecipato ad alcune collettive e ad<br />

alcune personali. In corso: “Complice la luce”, con la<br />

presentazione di Lara-Vinca Masini”.<br />

190


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Salvini Pierallini<br />

Fili… dentro, 2012, tre foto su acetato con fili, cm. 50x70<br />

191


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Margherita Verdi<br />

m.verdi@dada.it<br />

margheritaverdi.wix.com/margherita-verdi<br />

Vive e lavora a Firenze dove ha iniziato la sua<br />

attività fotografica all’inizio degli anni Ottanta.<br />

La sua ricerca artistica spazia in varie tematiche,<br />

dal paesaggio (urbano e archeologico) al mondo<br />

animale e vegetale, e utilizza mezzi sia analogici che<br />

digitali.<br />

Ha realizzato diversi progetti fotografici esposti in<br />

spazi pubblici (Museo di storia naturale La Specola,<br />

Firenze, Museo Marino Marini, Firenze; Muséum National<br />

d’Histoire Naturelle, Parigi, Museum Centre Va<br />

priikki, Tampere, Finlandia, City art Gallery, Plovdiv,<br />

Bulgaria) e privati.<br />

Oltre alla ricerca fotografica, collabora con enti pubblici<br />

e privati nell’insegnamento, nell’organizzazione<br />

di esposizioni ed attività culturali, e letture portfolio in<br />

vari festival di fotografia.<br />

Soul’s habitats<br />

La serie di fotografie Soul’s habitats riprendono interni<br />

di edifici sacri di varie religioni di diverse città europee.<br />

Margherita Verdi con i suoi scatti cerca di catturare<br />

l’anima, l’aura che abita negli spazi andando oltre<br />

al motivo religioso per cui sono stati costruiti e rendendo<br />

questi luoghi universali.<br />

Soul’s habitats: interiorità del luogo che viene percepito<br />

dai nostri sensi, dal nostro corpo attraverso i sensi.<br />

La scelta dei luoghi di diverse religioni non riconoscibili<br />

nelle immagini: mescolare i luoghi per significare<br />

che l’ ”anima” si avverte ovunque.<br />

Progetto soul’s habitats, 2010-2012<br />

192


Donne dell’Arte in Toscana<br />

La Tinaia<br />

Centro di Attività Espressive La Tinaia /Associazione La Nuova Tinaia Onlus - via San Salvi, 12 - 50135 Firenze<br />

Tel. 055 6933578 - fax 055 6933901 - latinaia@asf.toscana.it - www.latinaia.org<br />

va dell’opera. È infatti a partire da questo intento<br />

ideale - dare visibilità all’opera d’arte, restituendone<br />

una valenza sociale - che La Tinaia è diventata, oltre<br />

che un punto di riferimento a livello internazionale per<br />

tutti i fruitori dell’Out-sider, una solida realtà culturale<br />

nel tessuto cittadino.<br />

La diffusione del patrimonio de La Tinaia è oggi reso<br />

possibile anche attraverso la consultazione del sito<br />

web dove sono visibili in una sorta di percorso museale,<br />

migliaia delle opere custodite nell’archivio del<br />

laboratorio (www.latinaia.org).<br />

La Tinaia, inserita all’interno della rete dei Servizi di<br />

Salute Mentale del Quartiere 2 di Firenze, accoglie<br />

attualmente un’utenza proveniente da tutta l’area cittadina.<br />

Nel 2002 in accordo con l’ASL 10 di Firenze è<br />

nata l’Associazione La Nuova Tinaia- Onlus.<br />

Angela Fidilio, Senza titolo, 2001, pennarello su carta<br />

cm. 42x29<br />

LA TINAIA - CENTRO DI ATTIVITÀ ESPRESSIVE<br />

Il Centro di Attività Espressive La Tinaia nasce all’interno<br />

dell’ospedale psichiatrico V. Chiarugi di Firenze<br />

a metà degli anni Settanta su iniziativa di un gruppo di<br />

operatori come spazio di libera espressione creativa<br />

per i ricoverati dei reparti.<br />

Dalla sua fondazione La Tinaia ha costituito un’esperienza<br />

unica e tuttora feconda in cui il piano della trasformazione<br />

socio-culturale si è intrecciato indissolubilmente<br />

ai percorsi biografici di tutti i suoi<br />

protagonisti. Sin dalle prime esperienze risalenti agli<br />

anni Sessanta, passando alle forme più strutturate<br />

che si sono succedute dal 1975, la raccolta del segno<br />

grafico, la sperimentazione, così come la ricerca del<br />

mezzo espressivo sono state la pratica quotidiana capace<br />

di legare il valore estetico alla forza comunicati-<br />

ASSOCIAZIONE<br />

L’Associazione La Nuova Tinaia- Onlus si costituisce<br />

nel 2002 con il compito di gestire il patrimonio artistico<br />

e di valorizzare la storia dell’atelier La Tinaia attraverso<br />

la conservazione, esposizione e documentazione<br />

delle migliaia di opere fino a oggi realizzate. Tra i<br />

progetti, l’allestimento di mostre, la pubblicazione di<br />

cataloghi, l’organizzazione di seminari formativi, l’avvio<br />

dell’archivio informatico con l’acquisizione digitale<br />

delle opere, la costruzione di un museo virtuale nel<br />

sito web. Come nello spirito dell’atelier, l’attività associativa<br />

si avvale della collaborazione delle più diverse<br />

professionalità e sensibilità che anche a titolo<br />

volontario sostengono il progetto Tinaia.<br />

Angela Fidilio<br />

Nasce l’8 maggio del 1947 a Catania. Nel 1987 inizia<br />

a frequentare La Tinaia dove scopre un profondo interesse<br />

per il disegno e la pittura. Con l’acrilico, il pennarello,<br />

la tempera, Angela racconta un mondo fiabesco,<br />

in cui cieli stellati, animali, soggetti umani reali o<br />

immaginari, rappresentati con eleganza di tratto e finezza<br />

cromatica, hanno la forza dell’incanto.<br />

193


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Piazza della Repubblica, 13-14R<br />

Tel. 055 212280<br />

Il Caffè “Giubbe Rosse” è tra i più<br />

famosi ritrovi letterari italiani e<br />

stranieri. All’inizio del ‘900 come<br />

Birreria dei fratelli Reininghaus ed in<br />

seguito l’attuale nome derivato dal colore<br />

delle giubbe dei camerieri, ha<br />

ospitato le stagioni del Futurimo e delle<br />

successive tendenze. Le famose riviste<br />

“La Voce”, “Lacerba”, “Solaria” ed<br />

altre anche recenti, devono qualcosa a<br />

questo Caffè dove poeti, artisti ed intellettuali<br />

si sono confrontati e scontrati.<br />

Personaggi come Marinetti, Papini,<br />

Prezzolini, Campana, Gadda, Boccioni,<br />

Montale e moltissimi altri, in differenti<br />

epoche e situazioni culturali,<br />

hanno fatto delle “Giubbe Rosse” un<br />

crocevia della storia letteraria del ‘900.<br />

Ma anche attualmente continuano gli<br />

Incontri Letterari alle “Giubbe Rosse”<br />

frequentati da artisti e intellettuali di<br />

ogni tendenza, che fanno di questo<br />

Caffè Letterario un portofranco della<br />

cultura e dell’arte.<br />

194


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Luana Lapi<br />

Via delle Mulina di Sant’Andrea, 2 - 50136 Firenze<br />

luapi@hotmail.it<br />

Pescaia di Sant’Andrea a Rovezzano, 2008, olio su tela, cm. 70x70<br />

Nel 1967 si è diplomata in Grafica Pubblicitaria<br />

all’Accademia Cappiello e nel 1994 ha frequentato<br />

l’Istituto per l’arte e il restauro in<br />

Palazzo Spinelli a Firenze, conseguendovi il diploma<br />

in disegno, pittura e grafica artistica. Espone dal<br />

1994, ha tenuto dodici mostre personali - tra le quali,<br />

in Firenze, si ricordano quelle presso il Gruppo Donatello<br />

e al Caffè Letterario Giubbe Rosse - ed ha preso<br />

parte, su invito, a varie rassegne in Italia e all’estero.<br />

È attualmente, insieme ad Enrico Bandelli, vice presidente<br />

del Gruppo Donatello. Per il Gruppo ha scritto e<br />

prodotto alcuni spettacoli mimici e la commedia Partenze<br />

per Viareggio, 14 agosto 1957, rappresentata<br />

nel 2011 al Teatro Le Laudi.<br />

195


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adriana Leati<br />

Cell. 327 1875785 - adrianaleati@gmail.com<br />

www.adrianaleati.it<br />

Al cancello, 2002, tecnica mista su tela, cm. 40x28,4<br />

Nata a Verona nel 1966, si diploma al Liceo<br />

Classico Cicognini di Prato e si laurea in Architettura<br />

a Firenze; frequenta la scuola d’ Affresco<br />

di Vainella a Figline di Prato, fondata da Leonetto<br />

Tintori, oltre a vari corsi e laboratori (tecniche di incisione,<br />

modellazione della creta, fumetto, disegno di<br />

moda). Dal 1997 al 2009 dipinge nel suo laboratorio<br />

“La Bottega d’Affreschi” a Prato, proponendo opere<br />

proprie e, su richiesta, riproduzioni e restauri di quadri<br />

e pitture murali. Dal 2005 svolge attività di docente di<br />

Disegno e Pittura all’interno dei Corsi di Cultura Generale<br />

promossi dalla Circoscrizione Prato Centro e nel<br />

2011 all’interno dei Corsi organizzati dall’Associazione<br />

Culturale “L’Asterisco”. Ha partecipato a vari eventi<br />

artistici, tra cui Riproduzioni di opere di Eduard<br />

Munch nell’ambito della manifestazione “Ibsenear<br />

Festival” a Prato e presso il castello Maniace di Siracusa,<br />

organizzata dall’Associazione “Arteriosa”,<br />

2007. Ha esposto in locali, associazioni culturali e altri<br />

spazi espositivi in collettive come “Dissonanze”,<br />

Officina Giovani, Cantiere Culturale Ex- Macelli, Prato,<br />

2004; “Presenze”, Antiche Stanze di Santa Caterina,<br />

Prato, a cura di “Spazio Arte Magazine”, 2005.<br />

Delle personali si ricordano: “Frescosex, white lady”<br />

presso ARTCUBE, Tenax, Firenze, 2000; “Composizioni/0”<br />

con l’arch. Filippo Boretti, Associazione Poid<br />

Pois, Prato, 2002; “Prato Underground”, Cassero Medievale<br />

a Prato, a cura dell’Assessorato alla Cultura<br />

del Comune di Prato, 2008; “Classica”, presso Associazione<br />

Culturale “L’Asterisco”, 2011. Per la stessa<br />

associazione, dopo l’edizione 2011/12 in piazza del<br />

Mercato Nuovo a Prato, anche per il 2012/13 partecipa<br />

con “Ritratti dal vero o da foto” alla “Mostra Mercato<br />

e libero scambio del libro” in piazza Lippi, ogni<br />

seconda domenica del mese. Sempre nel 2013 e’ stata<br />

invitata a partecipare alla mostra “..e ancora Pinocchio”<br />

organizzata dal Comune di Prato in collaborazione<br />

con “ART in PO” , presso lo spazio espositivo in via<br />

Firenzuola 8 a Prato. In tale occasione ha esposto<br />

schizzi su carta e un’opera di piccole sculture in creta<br />

colorata dal titolo Le avventure di Pinocchio. Sue opere<br />

sono esposte presso La Soffitta di “JoLiFè”, via<br />

Roma, n° 24, Prato. Attualmente vive e lavora a Prato.<br />

196


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Antonietta Lemmi<br />

Largo Risorgimento, 1 - 55049 Viareggio (LU)<br />

Tel. 0584 430426 - Cell. 339 6667022 - memy.lemmi@libero.it<br />

Maria Antonietta Lemmi nasce in Garfagnana,<br />

a Pontecosi di Pieve Fosciana (LU). Si trasferisce<br />

a Bergamo nel 1970, dove dedica la<br />

propria attività professionale alla conduzione dei Servizi<br />

Educativi e Sanitari dell’infanzia del Comune di<br />

Bergamo. Si accosta alla pittura naturalistica nel<br />

2000 e diventa allieva di Margherita Leoni e Renata<br />

Bonzo frequentando i corsi di pittura botanica organizzati<br />

dall’Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo.<br />

Maria Antonietta sa cogliere con innocente emozione<br />

le innumerevoli manifestazioni con cui la natura è capace<br />

di mostrare, in modo sorprendente, irripetibile<br />

quasi irrangiungibile, ogni sfumatura dell’esistere, in<br />

molteplici colori, profumi e suoni. Con attenta costanza<br />

e dedizione coglie in ogni elemento grande o minuscolo,<br />

appariscente o timido, comune o rarissimo, il<br />

lato emotivo dell’essere forma naturale rappresentando<br />

attraverso quell’insegnamento botanico, strumento<br />

utile, nel desiderio di provocare vibranti attenzioni<br />

nell’osservatore. Questo percorso d’acquisizione<br />

della tecnica e di ricerca di un’espressione artistica<br />

originale, è fortemente affiancato dall’incoraggiamento<br />

del figlio Giuseppe e dal proprio amore per la<br />

natura in tutte le sue manifestazioni. Attualmente<br />

abita a Viareggio, accarezzata da una brezza marina<br />

che le suscita nuove sensazioni, ed entusiasta della<br />

città dove vive e lavora, è ispirata da una dolcezza<br />

paesaggistica ricca di una miriade di novità. Questo è<br />

ascolto della natura.<br />

“Il mio giardino si presenta qui arricchito di fiori semplici<br />

e delicati. È naturale seguire il desiderio di un<br />

lento delinearsi, nonché rinnovarsi di un’antica ca-<br />

Orologio Floreale, cm. 55x75<br />

denza figurativa. Un orologio, che scandisce le ore del<br />

giorno attraverso il vario risveglio di ogni fiore, accompagna<br />

l’uomo nel suo percorso del tempo. Un<br />

meraviglioso viaggio, suggerito dall’anima di un poeta<br />

e dalla competenza di un scienziato, Carlo Linneo”.<br />

Maria Antonietta Lemmi<br />

197


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Antonietta Lemmi<br />

“Una costante, scrupolosa ricerca, un amore smisurato<br />

per questo microcosmo che la natura ha cosparso<br />

in ogni dove, per abbellire, ingentilire, profumare gli<br />

angoli più remoti dove l’uomo della strada non sa vedere,<br />

distratto dall’affanno del vivere moderno. Immagino<br />

la pittrice Memy come un’ape che passa di<br />

fiore in fiore, non per assaporarne il nettare ma per<br />

scrutare a fondo e scoprire il più piccolo, impensabile<br />

particolare e trarne fuori, con mano delicata ed esperta,<br />

segni e colori, non con l’occhio del fotografo, ma<br />

con il cuore di un poeta. Ne viene fuori una raccolta<br />

ricca, finemente presentata, un segno rapido, pulito,<br />

sicuro nel gusto e nell’interpretazione. Tutto questo<br />

perché la mano è sorretta e guidata, e il pennello anche,<br />

da un desiderio di conoscere e far conoscere agli<br />

altri le meraviglie di questo angolo della natura così<br />

variopinto così esplosivo nei colori e nelle forme, così<br />

incantato. Bisogna possedere, per fare tutto questo,<br />

un’anima sensibile, un occhio attento e scrutatore,<br />

una voglia pazza di realizzare ed interpretare. Roba da<br />

manuale!”<br />

Giorgio Michetti<br />

Helichrysum Italicum<br />

“L’emozione che la natura ci dona in ogni momento e<br />

luogo, sorprende l’anima in modo irripetibile, quasi<br />

irraggiungibile, raccontando le sue forme più pure, i<br />

suoi colori più profondi, i suoi profumi e suoni più inebrianti.<br />

La natura è capace di regalarci ogni più piccola<br />

sfumatura dell’esistere come un fiore delicatissimo<br />

che pian piano svela se stesso nel suo timido e potente<br />

essere. Maria Antonietta ci si avvicina come se<br />

fosse la prima volta e osserva con estrema delicatezza<br />

ogni singolo elemento, sia grande che piccolo, sia<br />

appariscente che nascosto, sia comune che rarissimo…<br />

Lei è capace di ascoltare ciò che quella voce ha<br />

da dirle rendendola tesoro! Cos’è dunque se non la<br />

sensibilità per la natura a dare fiamma alla costanza e<br />

alla dedizione di Maria Antonietta alla pittura botanica?<br />

È una pittura che coglie l’occasione di farci apprezzare<br />

le forme della natura e che ci regala nel mondo<br />

più completo l’espressione più alta dell’emozione.<br />

Ti ringrazio Maria Antonietta di saperti dedicare alla<br />

sensibilità che si manifesta in questa Terra, e ti auguro<br />

di emozionare sempre più il nostro essere con i tuoi<br />

dipinti”.<br />

Margherita Leoni<br />

La pittrice dell’Elicriso<br />

Maria Antonietta Lemmi si è avvicinata all’arte proprio<br />

grazie all’Elicriso e a Leonardo Santini. Cresciuta<br />

in Garfagnana, da piccola era di casa dal dottore delle<br />

erbe. La sua umanità e sensibilità le sono rimaste<br />

imoresse e sono riaffiorate da quando di dedica alla<br />

pittura: il suo oggetto preferito è il mondo delle erbe,<br />

e tra tutte il fiore dell’elicriso.<br />

Erboristeria Domani<br />

Febbraio 2006<br />

198


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ersilia Leonini<br />

Cell. 345 1320790<br />

www.ersilialeonini.it - profili facebook<br />

Domani, 2011, olio e tec.mista su tela, cm. 70x100<br />

Nasce a Firenze nel 1955. Diplomata all’Istituto<br />

d’Arte di Siena ha frequentato la Facoltà di<br />

Lettere seguendo i corsi di Storia dell’Arte, del<br />

Cinema e del Teatro mentre al Centro Studi Tecnico-<br />

Cinematografici di Firenze quelli per Cineoperatori e<br />

per Fotografi. Nel 1978 espone nella sua prima personale<br />

di pittura. Insieme ad alcuni artisti senesi dà vita<br />

all’ “iperfantastico”, colori e forme in rigorose composizioni<br />

geometriche. Negli anni Ottanta apre a Siena<br />

un laboratorio per la creazione di maschere artistiche<br />

- che diverranno nel tempo vere e proprie sculture -<br />

con le quali collabora a coreografie teatrali ed è selezionata<br />

per una rassegna e stage sull’artigianato artistico<br />

italiano in tourneé in varie città americane. La<br />

sua fervida attività espositiva la porta in numerose<br />

mostre nazionali ed internazionali sia in Italia che<br />

all’estero. Tra gli appuntamenti più recenti la partecipazione,<br />

nel 2010, a diverse rassegne, presso la Galleria<br />

del Teatro Romano, Fiesole (Firenze), la Galleria<br />

“Studio Logos” di Roma, “Gadarte” a Firenze, la Galleria<br />

“Art Time” di Lignano Sabbiadoro (Udine), la Fiera<br />

“Immagina” di Reggio Emilia e la personale alla Galleria<br />

Il Borgo a Milano. Tra 2011 e 2012, la rassegna<br />

“Pelle” presso “Simultanea - Spazi d’Arte” a Firenze,<br />

le Fiere “Art Innsbruck”, “Proponendo” a Forte dei<br />

Marmi, e “Art Expo” ad Arezzo; le personali a Firenze<br />

presso Hotel Cellai e Galleria “Incontrarte”, la mostra<br />

alla Galleria “Arte in movimento” di Forte dei Marmi,<br />

con la quale partecipa anche al “Nuovo Festival delle<br />

Arti Contemporanee”. Di rilievo inoltre una imponente<br />

commissione pittorica - ritratti - per una collezione<br />

privata che la porta spesso a lavorare a Parigi.<br />

199


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ersilia Leonini<br />

Baby and the city, 2013, olio su tela, cm. 120x80<br />

200


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ersilia Leonini<br />

A sangue freddo, 2012, olio e tec. mista su tela, cm. 80x80<br />

“Artista decisamente non convenzionale, Ersilia Leonini<br />

viene da un percorso formativo che già sovverte<br />

le regole giungendo alla dimensione figurativa di oggi<br />

dopo l’esperienza dell’astrazione geometrica quanto<br />

della sperimentazione materica e non viceversa. Così<br />

appare anche dalle sue scelte tematiche nelle quali,<br />

fino a poco tempo fa, prevalevano i nudi di soggetto<br />

maschile piuttosto che femminile. Il suo realismo diviene<br />

infatti una sorta di metalinguaggio, più incline<br />

alla dimensione psicologica che a quella dell’oggettività<br />

e della concretezza. I suoi personaggi, ritratti prima<br />

fotografici e poi ri- e de-strutturati pittoricamente,<br />

così veri da forare il quadro eppure vanno oltre la narrazione<br />

della propria vicenda umana come dimostrano<br />

le ambientazioni ed i “fondali” scenici nei quali<br />

l’artista espande la narrazione a stratificare memoria<br />

personale e comunicazione di massa, con la libertà di<br />

recuperare in certe valenze gestuali e materiche il<br />

proprio background culturale ed esperienziale ma con<br />

la consapevolezza anche di suscitare un impatto visivo<br />

spesso disorientante. E del resto, come lei stessa<br />

dichiara, ciò che intende provocare è piuttosto<br />

un’emozione estetica prima che una riflessione filosofica<br />

o concettuale.”<br />

Roberta Fiorini<br />

201


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ersilia Leonini<br />

Jerry, 2013, acrilico su tela, cm. 80x80<br />

La stanza, 2013, acrilico su tela, cm. 90x90<br />

202


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Paola Leporatti<br />

Via Benedetto Croce, 54 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573 27623<br />

Sotto i passi del sole, 1998, batik, cm. 50x70<br />

Vive e opera a Pistoia. Diplomata maestra d’Arte<br />

a Pistoia, ha ottenuto la Maturità d’Arte Applicata<br />

a Firenze. Attraversa le varie tecniche pittoriche,<br />

affinando ed adottando l’antichissima tecnica<br />

giavanese del Batik, con la quale si è fatta conoscere<br />

ed apprezzare in numerosi concorsi e mostre. L’artista<br />

“propone riesumazioni di vita e di architetture di altre<br />

civiltà, sempre eleganti nella scelta degli elementi,<br />

nella trama del disegno e nella stesura del colore”.<br />

Salvatore Sorbello<br />

Un soggiorno in Tunisia “le ha permesso di rendere<br />

essenziali i suoi soggetti … che hanno una bellezza<br />

trasparente e ordinata, trattati a grandi zone di colore<br />

di rara qualità”<br />

Remo Gordigiani<br />

Dal 1975 partecipa a mostre, ottenendo premi e riconoscimenti<br />

e dal 1997 destina l’intero ricavato della<br />

sua produzione artistica agli aiuti al Madagascar.<br />

203


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Maria Lettini<br />

Studio e abitazione: via Ippolito Nievo, 8 - 50019 Sesto Fiorentino (FI)<br />

Tel. 055 4201762 - Cell. 3338227559 - angelalettini@virgilio.it<br />

Frammenti di vita, olio su tela, cm. 50x70<br />

Quando una sensibilità profonda si unisce ad un<br />

talento artistico innato, il risultato non può che<br />

essere una pittura che sorprende per intensità<br />

espressiva e forza del colore. È questo il caso di Angela<br />

Maria Lettini. Pugliese di nascita ma fiorentina<br />

d’adozione, riscopre il suo amore per la pittura, amore<br />

che sempre l’accompagna. Dopo la prima formazione<br />

artistica in Puglia, dove frequenta l’Istituto d’Arte e<br />

assimila la lezione del padre, noto e stimato pittore<br />

locale, ancora giovanissima si trasferisce a Firenze,<br />

città in cui trova l’ambiente ideale per coltivare la sua<br />

passione. È l’inizio di un percorso che la vedrà crescere<br />

come artista e maturare un linguaggio pittorico via<br />

via sempre più originale e riconoscibile. Le tappe fondamentali<br />

della sua attività passata e recente, lasciano<br />

intuire la dimensione della memoria presentata<br />

dall’artista sotto forma di frammento. Un viaggio a ritroso<br />

nel passato che non ha il valore di un vagheggiamento<br />

nostalgico e melanconico, perchè la memoria<br />

non è un rifugio, ma la certezza da cui ripartire. È soprattutto<br />

il colore a possedere una grande forza evocativa<br />

e a stendere sulle immagini un velo di emozione.<br />

Maggiore la nitidezza e la precisione delle<br />

immagini, più complessa la pasta cromatica, che si fa<br />

in taluni punti più corposa, in altri più vellutata e capace<br />

di belle trasparenze. La centralità della figura - corpi<br />

e volti di donne che guardano lo spettatore come a<br />

volerlo interrogare - indica la necessità di ripartire<br />

dall’uomo dal suo valore ineludibile per ritrovare il<br />

senso della vita e dell’arte.<br />

Daniela Pronestì<br />

204


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Maria Lettini<br />

Pausa, olio su tela, cm. 100x80<br />

Principali esposizioni:<br />

1979 - Segnalazione per la grafica al Centro La Manaide<br />

- Trani;<br />

1980 - Estemporanea pittura (1° Premio) - Trani;<br />

1984 - Concorso Arte Sacra - C.S.I. - Trani;<br />

1985 - Mostre a Corato, Terlizzi e allo Sporting Club di<br />

Trani;<br />

1986 - XVIII Edizione Premio Primavera - Foggia;<br />

Personale di Pittura presso l’M.C.L. - Trani;<br />

1988 - Personale al Centro Spazio A - Firenze;<br />

1989 - Segnalazione al 27° Premio D’Argento - Gadarte<br />

Firenze;<br />

1990 - Riconoscimento Premio Fiesole 8 Marzo;<br />

Segnalazione V edizione Premio Italia - Certaldo (FI)<br />

Collettiva Arte Contemporanea - Fiesole (FI); Personale<br />

al Gruppo Donatello - Firenze;<br />

1991 - Personale al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”<br />

Firenze; Personale all’Ass.ne Culturale Arte Città<br />

- Prato;<br />

1992 - Premio Acquisito Concorso Arte Pro Lastra “E.<br />

Caruso” - Lastra a Signa (FI); Personale di pittura e<br />

grafica alle Antiche Terme - Ischia (NA); Premio Pittura<br />

Estemporanea Proloco “G. Monaco” Talla (AR)<br />

1993 - Concorso Premio Fanzine “Libera Lidea” Firenze;<br />

Concorso Arte Sacra “Lorenzo Ghiberti” Pelago (FI);<br />

XXVII Edizione Premio Città di Lastra a Signa (FI)<br />

1994 - Collettiva “Mostra di Natale” Soc. Belle Arti -<br />

Firenze; Personale al Negozio Richard Ginori 1735 -<br />

Firenze; Concorso “Immaginaria ‘94” Gruppo Rinascente<br />

- Milano;<br />

1998 - Collettiva “Florilegio Fiorentino al Femminile”<br />

Società Belle Arti - Firenze;<br />

1999 - Personale alla Biblioteca Circolante di Sesto<br />

Fiorentino (FI)<br />

2001 - Collettiva Società Belle Arti - Casa di Dante -<br />

Firenze;<br />

2005 - Mostra personale presso il Chiosco di San<br />

Francesco - Florio (NA)<br />

2006 - Personale di pittura a Villa Gerini - Sesto Fiorentino<br />

(FI)<br />

2007 - Premio Pittura “Antonio Berti organizzato<br />

dall’A.I.C.S. Palazzo Pretorio - Sesto Fiorentino (FI)<br />

Collettiva “Mostra di Natale” Soc. Belle Arti - Firenze;<br />

2008 - Mostra personale presso Palazzo Pretorio - Sesto<br />

Fiorentino (FI)<br />

2011 - “Oltre lo sport” Collettiva - Sesto Fiorentino<br />

(FI)<br />

2011/12 - Collettiva di Natale Casa di Dante;<br />

2012 - Personale Gruppo Donatello; Collettiva “Il sacro<br />

nell’arte” 16 - 27 marzo SS. Annunziata; Collettiva<br />

Galleria Mentana (FI); Collettiva “Maggio Salesiano”<br />

(FI); Rassegna arti visive “Miramonti” Saragiolo<br />

(Piancastagnaio) luglio - settembre; Collettiva di Natale<br />

“Casa di Dante”; Società delle Belle Arti (FI)<br />

205


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Susan Leyland<br />

leyland@equinesculptures.com<br />

www.equinesculptures.com<br />

Horse Block Sculpture<br />

“... L’affascinante lavoro artistico di Susan Leyland<br />

riesce ad unire l’originalità e l’eccellente<br />

esecuzione tecnica in estetica pura. Le<br />

sculture, denominate Horse Block Sculpture, sono<br />

senza tempo e fondono un sentimento di antico con<br />

uno sguardo verso il futuro. Leyland assembla purezza,<br />

semplicità e genialità in forma geometrica e con<br />

questi elementi configura sobrie forme che evocano<br />

cavalli di originale e sorprendente bellezza.”<br />

Tamsin Pickeral<br />

206


Donne dell’Arte in Toscana<br />

207


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Borgo Allegri 15R - 50122 Firenze<br />

Tel. 055 2469346 - Cell. 339 2521039<br />

Presidente Miranda Mei (tel. 0554368598 mirandamei@alice.it)<br />

info@firenzearte.org - firenzearteasscult@gmail.com<br />

www.firenzearte.org<br />

www.equilibriarte.org/firenzearte - www.exibart.com/firenzearte<br />

Realizzare attività dirette ad assicurare<br />

lo svago, promuovere la ricreazione<br />

del fisico e dello spirito<br />

oltre allo sviluppo sociale ed intellettuale<br />

degli iscritti attraverso<br />

iniziative culturali (corsi, conferenze,<br />

proiezioni, dibattiti), artistiche<br />

(pittura, scultura, poesia ed arti figurative),<br />

turistiche e ricreative in<br />

genere. Questi alcuni degli obiettivi<br />

dell’Associazione Firenze Arte<br />

(Borgo Allegri 15 R, Firenze), per<br />

il raggiungimento dei quali l’associazione<br />

si attiverà predisponendo<br />

gli spazi necessari per lo svolgimento<br />

delle diverse attività in un<br />

ambiente sereno, conviviale, aperto<br />

allo scambio di opinioni e di idee.<br />

Sono aperte le iscrizioni per l’anno sociale 2013<br />

208


Donne dell’Arte in Toscana<br />

209


Donne dell’Arte in Toscana<br />

È l’insegna d’epoca dipinta su vetro, che ancora possediamo, il marchio di garanzia<br />

di una bottega la cui storia risale a oltre due secoli fa. Nell’Ottocento in via dello<br />

Studio aveva sede il “Colorificio Toscano”, antica ditta di colori. A Sandro e Massimo,<br />

figli di Adolfo, il capostipite Zecchi, il lustro di aver indirizzato la storica attività<br />

esclusivamente verso i prodotti per Belle Arti e Restauro attraverso la meticolosa<br />

attività di recupero delle antiche tecniche artigianali e pittoriche della tradizione<br />

fiorentina effettuata sullo studio del trattato del pittore rinascimentale Cennino<br />

Cennini. Il Premio Firenze del 1997, le riprese effettuate per la realizzazione di<br />

documentari trasmessi in tutto il mondo, la citazione nel romanzo “La prossima<br />

volta” dello scrittore francese Marc Levy oltre alla produzione di materiale richiesto<br />

per lavorazioni artistiche di livello come l’Opera House di Sidney o il Paul Getty<br />

Museum di Los Angeles sono la certificazione del perchè Zecchi sia una ditta<br />

consacrata a livello internazionale.<br />

Colori - Belle Arti - Restauro<br />

Via dello Studio 19r - 50122 Firenze Italia - Tel. 055.211470<br />

www.zecchi.it zecchifi@tin.it<br />

210


Donne dell’Arte in Toscana<br />

ARTE CONTEMPORANEA<br />

Via Maggio,71r - 50125 Firenze - Via Marconi, 1/a - 57012 Castiglioncello (LI)<br />

Direttore Artistico: Rossana Corsi<br />

Tel. 334 3445766 - info@artgalleryilcesello.com<br />

211


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea<br />

La storica Galleria d’Arte Mentana, diretta da Giovanna Laura Adreani, opera<br />

nel cuore del centro storico di Firenze, nell’omonima piazza tra il Ponte Vecchio<br />

e la Galleria degli Uffizi. Oltre ad interessarsi di artisti storicizzati, la galleria si<br />

occupa di promuovere e divulgare nuovi talenti dell’arte contemporanea, attraverso<br />

mostre personali, cataloghi monografici, saggi critici e mostre in spazi pubblici.<br />

L’intero spazio è composto da quattro sale comunicanti tra loro che possono<br />

ospitare sia mostre personali, per la capienza di circa 60 opere, che collettive. La<br />

direttrice artistica e il suo staff si occupano di selezionare e di seguire gli artisti nel<br />

loro percorso di crescita professionale e curriculare promuovendo la loro immagine<br />

attraverso la pubblicazione di monografie, articoli su riviste specializzate, mostre<br />

scambio con altri spazi espositivi italiani e stranieri, l’inserimento sul sito internet<br />

della galleria e la vendita on-line delle opere.<br />

Piazza Mentana 2, 3, 5 - 50122 Firenze - Tel. 055 211985 - Cell. 335 1207156<br />

info@galleriamentana.it - galleriamentana@galleriamentana.it<br />

www.galleriamentana.it<br />

212


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Un punto vendita a tutto tondo, dove l’eccelsa qualità fa da<br />

pendat alla vasta gamma di materiale a disposizione. Non a<br />

caso Landi Cornici è diventato in pochissimo tempo un punto<br />

di riferimento per molti altri corniciai, singoli artisti e per giunta grandi<br />

aziende. Ampio il ventaglio dei prodotti in vendita al dettaglio e all’ingrosso.<br />

Nel locale di oltre trecento metri quadrati nel cuore del Campo<br />

di Marte si possono acquistare, o semplicemente farsele colorare, aste<br />

per cornici grezze, dorate, argentate, laccate; è possibile ordinare modelli<br />

di cornici poi lavorati e realizzati dalla maestria di chi è in grado di<br />

rispondere ad ogni tipo di esigenza del cliente e delle persone del settore<br />

che in Landi Cornici hanno inoltre trovato il negozio ideale dove potersi<br />

rifornire di tutti gli accessori indispensabili al proprio lavoro.<br />

LANDI CORNICI<br />

V. Mannelli 33/R - 50132 Firenze (FI)<br />

Tel. 055 2347036 - Fax. 055 2347036<br />

cornici.landi@virgilio.it<br />

213


Donne dell’Arte in Toscana<br />

dafne<br />

Imballaggi, Trasporti,<br />

Movimentazioni di opere d’arte<br />

e servizi affini<br />

Dafne s.r.l.<br />

Via Piani della Rugginosa, 250/251<br />

50066 Reggello - Loc. Montanino (FI)<br />

Tel. 055 863069 - Fax 055 8662077<br />

Numero Verde: 800 331477<br />

www.dafnefirenze.net<br />

dafne@dafnefirenze.net<br />

214


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Quarant’anni di esperienza messi al servizio dei tantissimi artisti<br />

contemporanei che qui hanno trovato il modo migliore per<br />

valorizzare le proprie opere. Professionalità e qualità elevate, accoglienza<br />

e gentilezza il bigliettino da visita di Maestrini Cornici, dal 1994 in via<br />

del Romito dopo due decenni in via Palmieri. Laboratorio dove si lavora<br />

il materiale grezzo fino alla consegna del prodotto finito. Il titolare,<br />

Sandro Ghibellini, ha concepito lo spazio alle porte del centro storico di<br />

Firenze anche come punto vendita-espositivo, scelto come degna vetrina<br />

dei propri capolavori da alcuni nomi illustri del panorama artistico come<br />

Alinari, Ciabani, Talani, De Poli, Annigoni, Berti, Sacchi e tanti altri.<br />

Via del Romito, 1/R - 50134 Firenze - Tel. 055 461094 - Fax 055 4631573<br />

manuela@cornicimaestrini.it<br />

215


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ristorante<br />

Il BattibeccO<br />

Via Vittorio Veneto, 38 - 50023 Impruneta (FI) - Tel. 055 2313820<br />

www.ilbattibecco.it - info@ilbattibecco.it<br />

Dal giorno della sua inaugurazione, Il Battibecco ha proposto in maniera<br />

continuativa mostre d’arte ospitando importanti maestri contemporanei<br />

come Luca Alinari, Giovanni Maranghi, Giuliano Ghelli, Anna Di Volo, Silvestro<br />

Pistolesi, Romano Stefanelli, Danilo Fusi, Paolo Staccioli, Eugenio Riotto,<br />

Mariella Valori, Carlo Testi, Marco Boni.<br />

216


Donne dell’Arte in Toscana<br />

217


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Valentina Lingria<br />

Via Nicolò da Uzzano 42 - 50126 Firenze<br />

www.valentinalingria.it - info@valentinalingria.it<br />

Un affetto mi preme, tecnica mista, cm. 60x80<br />

“ Sono nata a Reggio Calabria tra la luce accesa<br />

del sole e l’azzurro del mare. A 10 anni mi sono<br />

trasferita a Firenze dove attualmente risiedo.<br />

Sono cresciuta in una famiglia con una grande sensibilità<br />

artistica e poetica. Mi sono formata attraverso un<br />

percorso di studi classici ed insieme ho coltivato la<br />

passione per la musica, formandomi come pianista.<br />

Successivamente ho intrapreso studi filosofici. Alla<br />

pittura sono arrivata quasi per caso, anzi per la precisione<br />

è la pittura che arrivata a me, forse per destino.<br />

Mai avrei immaginato quello che mi è accaduto, che<br />

rimane un fatto assolutamente imprevisto, di cui ancora<br />

oggi io stessa continuo ad essere stupita: il fatto di<br />

iniziare a dipingere. C’è un’ora in cui tutto è iniziato e<br />

quasi sembra non esserci un “prima”. C’è stata un’ora<br />

della mia vita in cui è iniziata la pittura in me. Questo<br />

inizio della pittura in me ha segnato anche il metodo<br />

del mio processo creativo. L’inizio del mio processo<br />

creativo è sempre una avvenimento che accade, che si<br />

impone, che mi scuote. Il punto di partenza di ogni mia<br />

opera, è un avvenimento di vita che mi penetra fin nel<br />

profondo, diventando colore, segno, materia. Un punto<br />

imponente, che ha sempre una caratteristica inconfondibile:<br />

mi scuote, mi sposta, mi commuove, mi addolora.<br />

Dipingere non è tanto l’espressione di qualcosa che<br />

voglio dire o fare, ma è piuttosto l’espressione di quello<br />

che improvvisamente mi accade e si svela, che mi<br />

chiama, che mi provoca, che mi parla. Qualcosa che<br />

apre uno squarcio di significato sulla vita. Dipingere è<br />

un modo per fare tesoro di tutto questo. È un modo per<br />

starci davanti, per continuare a guardare, per conoscere<br />

e custodire la memoria di un’esperienza che mi ha<br />

provocato, commuovendomi, entusiasmandomi o dandomi<br />

un dolore lancinante. Ogni quadro dipinto, ogni<br />

pezzetto di carta, ogni segno che ho lasciato e lascio,<br />

dall’inizio ad oggi, è un pezzo della mia esperienza di<br />

vita che è divenuta più chiara e trasparente, divenendo<br />

segno, colore, materia, forma. Dipingere è mettere a<br />

fuoco la vita”.<br />

Valentina Lingria<br />

218


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Valentina Lingria<br />

Questa vita che è una cosa bella, tecnica mista, cm. 90x100<br />

“La pittura di Valentina Lingria trova significato nei<br />

suoi desideri più profondi che si incontrano con la realtà<br />

della vita, generando una domanda di senso continua<br />

e drammatica. Nelle sue opere emergono i segni<br />

di una malcelata preoccupazione che vengono esaltati<br />

da spesse tracce di colore che si aggruma in suggestioni<br />

materiche che paiono esitare nel continuo delle<br />

pennellate. Un racconto di gioie, dolori, paure, sussulti,<br />

ansie, stupori, che si esplicano nelle linee scure<br />

interrotte che si liberano in percorsi quasi scolpiti nel<br />

magma di tinte e in tracce che via via perdono spessore,<br />

per diventare tratti d’inquietudine e d’irruenza<br />

controllata. Masse rosse di passionalità e di vita resistono<br />

ai graffi paralleli che incrociano le linee per diventare<br />

rappresentazioni nelle mappe di un firmamento<br />

che finisce nei buchi neri del tempo e<br />

dell’inconscio. Simboli di alfabeti della psiche che si<br />

precisano in segni misteriosi che s’incrociano sino a<br />

dar luogo a racconti che ritmicamente portano a climi<br />

visivi che sanno di misticismo. Sono graffiti primordiali<br />

che narrano, nella semplicità dei tratti, la complessità<br />

dell’esistere”.<br />

Federica Murgia<br />

219


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Emiliana Lippi<br />

Abit.- studio: via S. Maria a Cintoia,16B - 50142 Firenze<br />

www.emilianalippi.it<br />

Riflesso, smalto, cm. 45x41<br />

Lucchese di nascita e fiorentina di adozione, vive<br />

ed opera a Firenze. Diplomata all’Istituto d’Arte<br />

di Lucca e laureata all’Accademia di Belle Arti di<br />

Firenze, allieva di Ugo Capocchini e Gustavo Giulietti.<br />

Ha allestito la prima personale nel 1972 a Lucca e in<br />

seguito in numerosi spazi pubblici e privati in diverse<br />

città d’Italia. Ha partecipato a numerose rassegne e<br />

concorsi in Italia ed all’estero, ottenendo premi e segnalazioni<br />

(tra gli altri, si ricordano i successi al “Premio<br />

Italia per le Arti Visive” dal 2000 ad oggi e in diverse<br />

edizioni del “Premio Firenze”). Sue opere<br />

figurano alla sede del Quartiere4 di Firenze, in gallerie<br />

e collezioni private (a Lucca, Firenze, Arezzo, Sansepolcro,<br />

Verona, Roma, Lecce, Saint Paul Devens e<br />

Bogotà); è in mostra permanente al Cubar del Polo<br />

Biomedico e al “Fitvillage” di Careggi a Firenze. Ha<br />

fatto parte per molti anni dello storico gruppo fiorentino<br />

“Gadarte”, affermandosi nelle numerose iniziative<br />

da questo organizzate. Fa parte del “Circolo Arti Figurative<br />

Il Ghibellino di Empoli” e dell’associazione artistico-culturale<br />

“Simultanea-Spazi d’Arte” di Firenze.<br />

Numerosi quotidiani, riviste e pubblicazioni d’arte si<br />

sono occupati dei suoi lavori e della sua attività; tra<br />

gli altri, D’Ars, La Stagione, Le Arti, Eco d’arte moderna,<br />

La Nazione, Il Telegrafo, Il Giornale d’Italia, Agenda<br />

e annuario dell’Arte in Toscana. Ha realizzato la<br />

copertina e le illustrazioni del libro “Sei tu” di Claudia<br />

Baldini, Domina Editrice.<br />

“Nella vicenda espressiva di Emiliana Lippi la scelta di<br />

una figuratività che amalgama concretezza e spiritualità<br />

trova riscontro nel coltivare insieme la tradizione<br />

di una solida base disegnativa e la sperimentazione di<br />

una cromatica trasgressiva che si arricchisce oggi anche<br />

di stratificazioni materiche. Le sue peculiari e distintive<br />

figure senza volto appartengono a quella categoria<br />

universale che è il simbolo. Forma e colore nella<br />

sua pittura si identificano quale veicolo di una narrazione<br />

intimista, riflesso di spinte emotive diverse e<br />

contrastanti, che non sono fuori della realtà bensì ne<br />

configurano l’essenza immateriale, la vita psichica<br />

piuttosto che fisica, sono racconti dell’anima.”<br />

Roberta Fiorini<br />

220


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lalla Lippi<br />

Abit.: La Torre di Marena,19 - 52011 Bibbiena (Arezzo)<br />

Tel. 0575 593656 - Cell. 333 3755813 - lalla.lippi@virgilio.it<br />

Lilith, 2009, olio su tela, cm. 150x100<br />

Lalla Lippi ha sempre avuto un particolare interesse<br />

per l’arte, anche se molto tardi si è dedicata<br />

a studi artistici. Ha frequentato la Scuola<br />

Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di<br />

Firenze dedicandosi al disegno. Dal Duemila fa parte<br />

del Gruppo AR.CA. (Artisti Casentinesi) fondato e<br />

seguito dal maestro Amedeo Lanci presso l’Accademia<br />

Casentinese di Borgo alla Collina nella casa del<br />

Landino, ed in questo periodo si è particolarmente<br />

impegnata nello studio del colore secondo gli insegnamenti<br />

del maestro. Ha esposto in personali e<br />

collettive a Bibbiena, Porciano, Poppi, Sesto Fiorentino,<br />

Firenze, Arezzo, Marina di Pietrasanta, Montecatini,<br />

Roma. Le sue opere sono state segnalate da<br />

critici importanti come Giuseppe Casiraghi, Lodovico<br />

Gierut, Giovanni Faccenda, Andrea Diprè ed apprezzate,<br />

oltre che dal suo maestro Lanci da Venturino<br />

Venturi ed altri. L’astronomo ed amico Massimo<br />

Mazzoni, in occasione di una personale, ha scritto di<br />

lei: “Hai dato forma al tempo e fluidità allo spazio”.<br />

Vive e lavora a Bibbiena, in Casentino, in una antica<br />

torre medievale ed è grata a tutti coloro che l’hanno<br />

incoraggiata ad andare avanti nei suoi tentativi di<br />

espressione.<br />

221


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lalla Lippi<br />

Fermare il tempo, 2011, olio su tela, cm. 120x80<br />

“Dal Faust di Goethe ho scelto due eventi e due opposti<br />

personaggi femminili: nella notte di Valpurga, alla<br />

tregenda delle streghe che giungono cavalcando manici<br />

di scopa mentre il palazzo di Mammona è in fiamme,<br />

la bruna Lilith dalle belle chiome. Ripudiata da<br />

Adamo, divenuta demone lussurioso e vendicativo<br />

vende la sua merce. Nella sua bottega non c’è nulla<br />

che non abbia provocato danni all’Umanità. Nella notte<br />

classica Elena, la bellissima, viene richiamata dalla<br />

pitagorica tetractis ove è l’armonia ed abitano le matrici<br />

delle forme pure dell’Essere. La regina, figlia di<br />

Giove, è pronta a seguire il destino mentre le ancelle<br />

temono gli eventi: Io esco vacillando dal vuoto vortice<br />

in cui ero piombata. Stanche son le mie ossa e di riposo<br />

ho bisogno.”<br />

Lalla Lippi<br />

222


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mirna Lombardi<br />

Via Giordano Bruno, 12 - 50013 Campi Bisenzio (FI)<br />

Tel. 055 8961738 - Cell. 340 2350233<br />

Passo di danza, olio su tela, cm. 80x60<br />

Passo di danza<br />

Passo di danza<br />

Il cuore ti scalda<br />

Inebria la mente<br />

E nulla più sente.<br />

Al ritmo<br />

Leggera libellula sei,<br />

svolazzi,<br />

leggiadra,<br />

girando,<br />

sfiorando la terra<br />

un bel cielo blu.<br />

Mirna Lombardi<br />

223


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mirna Lombardi<br />

Il mare, la vela, olio su tela, cm. 70x100<br />

Artista “ di spiccata maestria nel trasferire alle<br />

sue opere sensazioni fantastiche di sensualità<br />

raffinata che circonda spesso le sue anonime<br />

donne! Una ricerca pittorica, quella di Mirna Lombardi,<br />

che muove verso nuove forme espressive non avulse<br />

da principi etico-razionali. Sicuramente affina un<br />

suo linguaggio figurativo che armonizza la forma e il<br />

colore scaturendo in una sbrigliata fantasia pittorica<br />

che nasce da una profonda capacità a conseguire risultati<br />

d’indubbio effetto scenoplastico”.<br />

Nadia Guelfi<br />

224


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonella Lomonaco<br />

a-lomonaco@libero.it<br />

Bella, silenziosa, altera, 2012, olio su tela, cm. 40x40<br />

Nasce in Calabria nel 1951 ma vive da molti<br />

anni a Barberino Val d’Elsa. Ha sempre coltivato<br />

l’amore per l’arte e per la pittura in particolare,<br />

dedicando a questa passione tutto il proprio<br />

tempo libero. Il suo percorso artistico e’ iniziato negli<br />

anni novanta, con il maestro Claudio Giomi e il Laboratorio<br />

di Arti Visive da lui diretto, sperimentando varie<br />

tecniche, con particolare attenzione al paesaggio<br />

toscano e alle marine che evocano in lei ricordi d’infanzia,<br />

oltre al fascino intrinseco del mare. Solo negli<br />

ultimi anni si è soffermata sull’immagine femminile<br />

che ha cercato di studiare e di interpretare secondo il<br />

suo personale modo di sentire. I viaggi le hanno fornito<br />

ulteriori spunti preziosi suggerendole affascinanti<br />

figure femminili prese in prestito dal loro mondo e trasferite<br />

poi sulla tela con una partecipazione interiore<br />

di solidarietà per la loro condizione molto spesso difficile<br />

e precaria. Nel corso di questi anni ha partecipato<br />

a varie mostre collettive e personali, tra le più significative<br />

ricordiamo: la Limonaia di Palazzo Strozzi a<br />

Firenze, a Palazzo Panciatichi, sede della Regione Toscana,<br />

al Museo Archeologico di Firenze per “Arte per<br />

la ricerca” e poi San Gimignano, Siena, Colle val d’Elsa,<br />

Casole d’Elsa, Poggibonsi e Barberino Val d’Elsa.<br />

Alcune delle sue opere si trovano a Sofia, a Dakar e a<br />

Firenze presso la Pinacoteca della Regione Toscana, e<br />

in collezioni private .<br />

225


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Adriana Lopreiato<br />

adrianalelo@yahoo.it<br />

Giardino a Badia a Passignano, olio su tela, cm. 70x50<br />

Vive e lavora a Firenze. Dal 2000 fa parte del<br />

gruppo che fa capo allo studio di pittura, disegno<br />

e modellato La Rosa d’Oro dell’Arte ex Art<br />

Center Florence di Lucetta Risaliti in via Ghibellina a<br />

Firenze. Ha partecipato a numerose mostre collettive<br />

organizzate dalle gallerie Art Center Florence e La<br />

Rosa d’Oro dell’Arte per il gruppo ACF ed il gruppo La<br />

Rosa d’Oro, oltre che nello loro sedi fiorentine, anche<br />

in altre sedi molto prestigiose quali: la Banca Popolare<br />

di Milano, nelle sedi di Firenze, Bologna e Milano,<br />

la Limonaia e il Chiostro di Villa Vogel Firenze, la Stazione<br />

di Confine di Firenze, la Galleria Via Larga a Firenze,<br />

la Villa Bellosguardo di Lastra a Signa, il Palazzo<br />

del Consiglio Regionale della Toscana, la Sala<br />

Banti a Montemurlo, la Villa Sant’Andrea di Montefiridolfi.<br />

Alcune di queste mostre sono state organizzate<br />

in favore dell’AVIS di Montemurlo, altre in favore<br />

dell’Ospedale Meyer di Firenze.<br />

“Adriana Lopreiato sperimenta tre momenti pittorici.<br />

Il periodo intimista, in cui i soggetti sono nature morte<br />

e paesaggi d’impronta quasi macchiaiola. Il colore,<br />

non troppo denso, è steso sulla tela a macchie. I toni<br />

pacati tradiscono la forte influenza della scuola fiorentina.<br />

La luce non è mai radente, né crea effetti di<br />

forte contrasto. L’atmosfera sommessa delle sue opere<br />

ci fa tornare indietro nel tempo,quando una sedia<br />

impagliata davanti ad un tavolo con sopra un vaso di<br />

fiori e una candela provocavano suggestioni di intimo<br />

raccoglimento. Il periodo astrattista dove Adriana<br />

scopre il valore fortemente espressivo della spatola e<br />

stende sul supporto grandi campiture di colore dai<br />

toni ancora calmi.Gli azzurri accostati alle terre ed ai<br />

bianchi ci portano nei dolci declivi delle crete senesi,<br />

ma il paesaggio si fa materia e si astrae dal reale,<br />

regalandoci imponenti opere senza spazio ne’ tempo.<br />

Infine il ritorno al vero. Adriana continua a lavorare<br />

con l’ausilio della spatola, ma cambia la tavolozza, i<br />

suoi colori si fanno piu’ vivaci e potenti, introduce il<br />

rosso nelle sue composizioni e osa arditi accostamenti<br />

di colore contrastante. La luce diventa tagliente<br />

conferendo ai suoi paesaggi un forte timbro espressionista.<br />

Adriana lavora solo nei momenti di forte<br />

ispirazione e spesso reinterviene sui suoi soggetti.<br />

Nel suo modo di lavorare ritrovo ciò che il mio grande<br />

maestro Pirzio diceva spesso: “Un’opera d’arte non è<br />

mai finita”.”<br />

Lucetta Risaliti<br />

226


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sara Lovari (S.Lov.)<br />

Avena, 16 - 52014 Poppi (AR) - Studio: vicolo Fierli di via Nazionale - 52044 Cortona (AR) - info@s-lov.it - www.s-lov.it<br />

www.equilibriarte.net/member/8386 - www.ioarte.org/artisti/Sara-Lovari/ - www.linkedin.com - www.facebook.com<br />

Sara Lovari (S.Lov.) nata nel 1979 nel Casentino,<br />

dove vive ed opera (Avena, Poppi), con<br />

oltre 70 mostre all’attivo in America Latina,<br />

Giappone ed Europa è presente in collezioni private<br />

tra Italia, Canada, Australia, Danimarca, Germania,<br />

Olanda, Gran Bretagna ecc…L’artista è<br />

conosciuta per aver illustrato libri e guide turistiche,<br />

per i suoi spettacoli live, oltre a studi di locandine<br />

e materiali per sponsorizzare e allestire<br />

spettacoli teatrali. Le sue tele materiche composte<br />

da juta, giornali d’epoca o tavole di legno povero,<br />

colate di caffè sono i fondi dove l’artista con<br />

colori acrilici riporta in vita oggetti e situazioni del<br />

passato, presenze vivide nella sua memoria e nella<br />

memoria dei suoi cari; ognuno con la sua storia,<br />

ognuno con la sua anima, ognuno appartenuto<br />

alla sua famiglia per questo così importante.<br />

“…Questa pittura non sollecita tanto la memoria,<br />

quanto, suggestionandola di poesia, la illude: la<br />

illude che i ricordi non siano tali, ma siano palpito<br />

d’attualità, e che, quindi, la contemplazione della<br />

bellezza sia ancora possibile. La sua perfezione<br />

pittorica si coniuga a un fattore ideale e può compiutamente<br />

formularsi soltanto nella purezza<br />

dell’idea sostanziata di sensibilità e di passione<br />

tutta contemporanea…<br />

…La pittura dell’artista non rappresenta il racconto<br />

del quotidiano bensì il recupero del “senso della<br />

storia”. Per tale nobile fine, quale fonte d’ispirazione<br />

e teatro dove esprimersi, la Toscana non può<br />

che essere luogo ideale per un’artista giovane, che<br />

per lunghi periodi vive e lavora all’Estero”.<br />

Gli Ombrelli (La mia Famiglia), 2012, tecnica mista acrilico su tela<br />

con cartone e rivista anni 20-30, cm. 70x100<br />

“…Questi lavori trasmettono la serena pacatezza di una<br />

realtà semplice, lontana dalla frenesia della contemporaneità,<br />

e avvolta in un’atmosfera di nostalgia, ma anche di<br />

inquieto abbandono”.<br />

Paolo Levi<br />

Anita Valentini<br />

227


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sara Lovari (S.Lov.)<br />

Il Portaombrelli (io e i miei amici), 2013, tecnica mista acrilico su tela con cartone e rivista anni 30, cm. 70x100<br />

228


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Lucarini<br />

Via Siena, 25 - 50142 Firenze - Tel. 055 7320113<br />

Cell. 329 4127827 - angelalucarini@libero.it - www.a-lucarini.blogspot.com<br />

Sogno di libertà, 2009, tecnica olio su tela, cm. 70x50<br />

Angela Lucarini nasce a Firenze il 29 aprile<br />

1953. Allieva di pittori fiorentini, la pittrice si<br />

è indirizzata al genere figurativo e realistico,<br />

dedicandosi principalmente a paesaggi e nature morte.<br />

Questa pittura, dai colori forti e vivaci, esprime la<br />

sua carica interiore attraverso i soggetti che le sono<br />

più cari, restituendoli sulla tela con trasporto ed un<br />

certo lirismo. Tra le mostre più recenti alle quali l’artista<br />

ha partecipato si ricordano quelle presso: Accademia<br />

degli Etruschi, Livorno; Galleria Gadarte, Firenze;<br />

Caserma Vannucci, Livorno; Basilica S.<br />

Alessandro, Fiesole; Saletta Machiavelli, Montespertoli;<br />

Villa Vogel, Firenze, 2009; Galleria Mentana,<br />

Firenze; Premio Arte Donna, Livorno. Hanno scritto<br />

di lei: «I suoi dipinti sono densi di colore, con il<br />

quale vuole rappresentare a se stessa e agli altri i<br />

propri impulsi. I soggetti rappresentati sono immagini<br />

che hanno colpito la sua vista e il suo cuore: paesaggi<br />

dai colori caldi dell’autunno, tramonti sui campi,<br />

marine al risveglio del giorno, oltre alle figure<br />

classiche degli affreschi e alle immagini evanescenti<br />

di ballerine classiche».<br />

229


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Luti<br />

Cell. 340 0864065<br />

giovanna.luti@yahoo.com - www.wix.com/gioluti/Giovanna-Luti<br />

Alice in the Wonderland, tecnica mista, cm. 50x70<br />

Esmeralda, olio e foglia oro su tela, cm. 60x80<br />

Giovanna Luti vive e lavora a Firenze. Docente di Arte, ha<br />

frequentato i corsi dell’ Accademia di Belle Arti della<br />

sua città diplomandosi con il massimo dei voti. Ha esposto<br />

le proprie opere in mostre personali e collettive, spaziando<br />

fra la provincia di Firenze e in varie città d’Italia e d’ Europa. Il<br />

linguaggio espressivo dell’artista fiorentina, attraverso una<br />

personale e alquanto soggettiva analisi, in particolare dell’ universo<br />

femminile, esprime una continua ricerca fra il colore e la<br />

materia, fra la linea e il volume. Metafore di un cammino, le<br />

sue figure, quasi silenziose presenze, eleganti e allo stesso<br />

tempo accattivanti, rappresentano le icone di un nuovo presente,<br />

di una realtà in movimento che si concreta e abita in luoghi<br />

senza tempo in cui fugaci ombre, come apparizioni momentanee,<br />

sembrano poter sfilare e sparire senza preavviso dalla<br />

tela, nonostante la loro apparente immobilità volumetrica.<br />

Contornate da un’animata trama pittorica e da un’aura di segni<br />

ritmici, a volte calligrafici, che sembrano fuggire dalle vesti per<br />

intersecarsi con gli sfondi, queste figure vivono sospese in<br />

Primavera, olio su tela, cm. 40x40<br />

spazi astratti dove pochi e ricercati spunti diventano<br />

lo strumento visivo e la chiave di accesso a un mondo<br />

di rivelazione. Figure-simbolo, che si mostrano nella<br />

loro realtà per farsi emblema di intimi rifugi e di inviolabili<br />

contenitori di un vissuto tutto al femminile<br />

che, nelle ricercate scarnificazioni volumetriche, descrittive<br />

e spazio-temporali, acquista valori universali<br />

e una forza di comunicazione sorprendente.<br />

230


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mariella Magherini “Maghe”<br />

Firenze - Cell. 338 8497252<br />

Naufraghi, 2011, carta di giornale su telaio e acquerello<br />

cm. 92x71.5<br />

Offerta, 2009, carta di giornale su telaio e acquerello, cm. 55x45<br />

“ Carta di giornale, un po’ di legno come supporto,<br />

colpi di acquerello per amalgamare l’idea<br />

conservando parziale visione della stampa.<br />

Materiali banali scelti non per motivi ecologici, o non<br />

solo, ma per la leggerezza che mi permette di lavorare<br />

in bassorilievo. Non ho certo abbandonato i profumati<br />

colori ad olio, i paesaggi vasti ed i cieli tumultuosi:<br />

solo un momento, non so quanto lungo, di esplorazione<br />

di altra materia che contiene già segnali di comunanza<br />

con le realtà quotidiane. Le dita si spingono<br />

nelle superfici, dentro gli anfratti e l’occhio cerca le<br />

ombre inaspettate, in continuo movimento al variare<br />

di luci: un “gioco” stimolante, mai del tutto legato a<br />

regole”.<br />

231


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Jacqueline Magi<br />

Cell: 392 2201220<br />

jacqueline.magi@alice.it<br />

Pesci, tecnica mista su tela, cm. 70x80<br />

Jacqueline Monica Magi dopo la Laurea in Giurisprudenza<br />

presso l’Università di Firenze, è divenuta<br />

Magistrato ordinario con funzioni di Sostituto<br />

Procuratore della Repubblica (Tribunale di<br />

Pistoia) e Giudice del Lavoro (Tribunale di Livorno).<br />

Attualmente divide la sua vita tra la professione di<br />

Giudice Penale al Tribunale di Prato, dal 2011, e la sua<br />

passione per l’arte. Ha svolto relazioni in moltissimi<br />

convegni e pubblicazioni nella sua materia, ma nel<br />

2006-07 è stata anche docente magistrale di Storia<br />

dell’Arte contemporanea ad un Master presso l’Università<br />

di Firenze. Artisticamente, come scrittrice, dal<br />

2007 pubblica moltissimo per l’editore Del Bucchia<br />

(Viareggio) e ha ricevuto importanti premi per la narrativa.<br />

Collabora stabilmente al mensile “Il Giullare”<br />

con rubriche di commento e recensioni di libri. Come<br />

pittrice e come fotografa fa parte del movimento<br />

GLAM ART e ha esposto in molte mostre sia personali<br />

che collettive. Ha illustrato vari libri di fiabe della<br />

scrittrice Franca Dada e di Caterina Giannelli, nonché<br />

libri di poesie di Luca Lotti. Presso una scuola di Montecatini<br />

Terme si trovano due aule da lei dipinte, mentre<br />

suoi quadri, disegni e foto arredano alcuni bar e<br />

ristoranti di Pieve a Nievole (PT), Montecatini, Livorno<br />

e i corridoi del Tribunale di Prato.<br />

“Jacqueline Magi si può definire in termini tecnici una<br />

cross over; vale a dire il saltare indifferentemente tra<br />

tecniche e stili al fine di trovare la giusta rappresentazione<br />

per un’idea”.<br />

Angela Galli<br />

“..quei pochi spezzoni colorati erano inconfondibili<br />

“tracce” d’artista vero..una freschezza d’immagine,<br />

una sapienza nell’accostamento dei colori, un tratto<br />

secco e sicuro, che solo un artista di razza può esprimere”.<br />

Daniele Menicucci, 2006<br />

232


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Carmen Manca<br />

Via Matteotti, 3 - 51100 Pistoia<br />

Cell. 339 6642006 - carmen.manca@virgilio.it<br />

Carmen Manca è nata ad Orroli, in provincia di<br />

Nuoro nel 1952. Ha compiuto gli studi artistici<br />

a Cagliari e ha maturato le proprie esperienze<br />

tra Bologna e Firenze. Ha frequentato la Scuola di<br />

Nudo dell’Accademia di Firenze, La Bottega dell’Arcimboldo<br />

di Firenze e Pistoia, dove attualmente è titolare<br />

della cattedra di Disegno e Storia dell’Arte presso<br />

il Liceo “Forteguerri”. Da sempre attiva nel<br />

panorama artistico pistoiese e toscano, negli ultimi<br />

anni ha visto crescere le sue collaborazioni con artisti<br />

e galleristi della zona allestendo mostre importanti e<br />

presenziando a collettive di prestigio, anche fuori dal<br />

territorio regionale. Tra queste si segnalano: la personale<br />

Teatri Colonne Arazzi (2007, Polo tecnologico,<br />

Quarrata); Artisti per i Diritti Umani (2007, Chiesa di<br />

S.Carlo dei Barnabiti, Firenze); Otto marzo solo donne<br />

(2008, Galleria Marte, Pistoia); Sante Madri e Rivoluzionarie<br />

(2009, Oratorio San Giovanni Battista, Pistoia);<br />

installazioni presso l’Istituto di Ricerche Storiche<br />

e Archeologiche di Pistoia (2009); murale in Sardegna<br />

(2010) e in Spagna (2010); mostra per i ”150 anni<br />

dell’unità d‘Italia” (2011, Tribunale di Pistoia); mostra<br />

personale Atelier Ardesia, Pistoia (2011); collettiva<br />

Balaton Szinhàz,Simàndy terem-keszhely (2012); Budapest,<br />

A Killitàst Megnyitja (2012); collettiva Chiosco<br />

Antico della Basilica di S.Croce Firenze (2012).<br />

L’opera pubblicata in questo volume rende conto della<br />

raffinata tecnica esecutiva ma soprattutto della<br />

grande forza espressiva scatenata attraverso colori e<br />

forme di notevole impatto visivo. Questo lavoro può<br />

dirsi una tappa di un lungo percorso iniziato da Carmen<br />

Manca negli anni Settanta e segnato da momenti<br />

significativi espressi negli acquerelli del periodo<br />

compreso tra gli anni Settanta-Ottanta, nell’astrattismo<br />

degli anni Novanta e nel polimaterico dell’ultimo<br />

Senza titolo, 2012, tempera all’uovo, cm. 120x80<br />

periodo. Oggi l’artista si confronta con la rappresentazione<br />

e l’incontro con volti e figure umane che nascono<br />

dal colore e dai segni. Particolarmente importante<br />

è il gesto pittorico lieve ma potente e incisivo.<br />

Carmen è un’artista a tutto tondo che in tanti anni di<br />

attività ha lavorato sulle forme, sui materiali, e che<br />

ancora oggi ha molto da dire e da comunicare attraverso<br />

le sue opere; un’artista che segue il suo istinto<br />

isolato al di là delle più riconosciute forme visive.<br />

233


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Malinconi<br />

Via Aligi Barducci, 19 - 50141 Firenze - Cell. 320 1170099<br />

giovanna.malinconi@gmail.com - http://riciclareconarte.altervista.org.<br />

In foto i cappellini di Giovanna realizzati con plexiglass, plastica, acciaio armonico e pietre.<br />

Giovanna Malinconi è nata a Pistoia il 23 ottobre<br />

1951. All’età di sei anni si è trasferita con i<br />

genitori a Firenze, dove ha concluso gli studi<br />

con la laurea in Giurisprudenza e tutt’ora vive con il<br />

marito. Ha due figlie già grandi. Il padre Ilio è stato un<br />

pittore per diletto fin da giovane e Giovanna è cresciuta<br />

in mezzo ai pennelli. Da sempre curiosa e desiderosa<br />

di vedere nuove forme generate dalle sue mani ha<br />

iniziato presto a dipingere su stoffa, utilizzando avanzi<br />

trovati in casa; toccandoli le facevano scaturire,<br />

attraverso la leggerezza o il colore, pensieri che ha<br />

chiamato poetici, ha cercato di fermarli in immagini e<br />

versi e sono nati sciarpe e coprispalle. Non si è fermata;<br />

si è guardata intorno ed ha visto… tanta plastica.<br />

Si è chiesta: perché non darle nuova vita dopo il suo<br />

primo utilizzo? Molti usano l’acqua minerale e così<br />

montagne di bottiglie si accumulano: ognuna ha<br />

“un’anima”, tiriamola fuori! E sono nati oggetti di artigianato<br />

“povero” che esprimono la personalità<br />

dell’artista. Ha spaziato dai fiori, ai centrotavola, alla<br />

bigiotteria, fino alle acconciature nate attraverso il<br />

riciclo del plexiglas. Ogni pezzo è originale, plasmato<br />

attraverso il calore. Sono il fuoco, la manualità e la<br />

pittura che partendo dall’oggetto originario arrivano<br />

ad esprimere una natura profonda e misteriosa che<br />

forse la materia, seppur considerata vile, ha già in sé<br />

e viene risvegliata ad una seconda vita narrando storie<br />

che l’estro di Giovanna legge.<br />

Ha partecipato con due sue creazioni in plastica alla<br />

sfilata “Dal cardato alla couture” della Maison Giuliacarla<br />

Cecchi al Museo del Tessuto di Prato, il 24 settembre<br />

2010; con i “plexy-hat” - quali acconciature<br />

234


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Malinconi<br />

In foto alcuni esempi delle creazioni di Giovanna Malinconi realizzate con materiali di recupero<br />

(plastica, pelxiglass, acciaio armonico, pietre, etc).<br />

per l’intera sfilata della Maison Giuliacarla Cecchi -<br />

alla “Festa d’Estate” di AIDDA Toscana a Villa Fani a<br />

Firenze, il 7 luglio 2011; con tre piccole “sculture in<br />

plexiglas” all’asta di beneficenza “Arte e Solidarietà”<br />

per la realizzazione di una ludoteca per i figli dei reclusi<br />

nel Giardino degli Incontri del carcere di Sollicciano<br />

di Firenze, il 9 ottobre 2011; il 12 luglio 2012 i “plexyhat”<br />

sfilano ancora per la Maison Giuliacarla Cecchi<br />

nel Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti durante la<br />

manifestazione “Firenze sotto le stelle”, unitamente<br />

alla macchine d’epoca del CAMET a favore di ANT<br />

onlus. I fiori del “riciclo d’arte” sono sempre presenti<br />

agli eventi dell’Associazione Culturale Arcoiris.<br />

“Definire “artigianato” le creazioni di Giovanna Malinconi<br />

è riduttivo se si considerano il lavoro che sta<br />

dietro ogni sua realizzazione, l’originalità del processo<br />

creativo e la sapiente valorizzazione di ciascun<br />

materiale in base alle sue qualità strutturali e cromatiche.<br />

Alla base di tutto vi è la grande passione che<br />

alimenta la scelta di creare oggetti unici e preziosi<br />

partendo da materiali poveri - in special modo plastica<br />

e plexiglass - che la fantasia, supportata da una<br />

tecnica lungamente esercitata, nobilita e trasforma in<br />

dettagli di un’eleganza senza tempo. Recuperare per<br />

far rivivere, per mutare la funzione d’uso in valore<br />

estetico. Un’operazione artistica che può dirsi un ready<br />

made dei nostri tempi; senz’altro una risposta intelligente<br />

alla civiltà dello spreco e dei falsi bisogni”.<br />

Daniela Pronestì<br />

235


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Cristina Mannucci<br />

Via Palazzuolo, 46 - 50123 Firenze<br />

Cell. 320 3422935<br />

Nostalgia, olio su tela<br />

Maria Cristina Mannucci è nata a Merano (BZ)<br />

il 20 maggio 1949. Si è diplomata all’Istituto<br />

Statale d’Arte di Firenze (sezione Arti Grafiche)<br />

con la professoressa Zena Fettucciari Checchi e<br />

successivamente all’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />

nella sezione Pittura.<br />

“La sua pittura non è facile, è ricca di elaborazioni<br />

psicologiche e madida di sudore concettuale, sicuramente<br />

pittura vera; è la manifestazione di una concezione<br />

della vita che riduce al minimo il divario consumistico<br />

tra quello che ha e le cose sciocche che non<br />

ha. È il dolce succulento equilibrio di una creatura che<br />

distingue il loglio dal grano, essendo ben capace di<br />

credere nelle cose che valgono, senza farsi abbandonare<br />

dai lustrini e dal fascino dell’effimero”.<br />

Candido Po, 1987<br />

236


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Luisa Manzini<br />

Via Orcagna, 16 - 50121 Firenze - Tel. 055 660485<br />

mluisa.manzini@hotmail.it<br />

Al vento, 2012, olio su tela, cm. 50x50<br />

Medaglie, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

Maria Luisa Manzini è nata a Tizzano (Bagno a<br />

Ripoli). Oggi vive, scrive e dipinge nella sua<br />

casa di Firenze. Le sue opere sono state<br />

esposte nel tempo in mostre sia personali che collettive<br />

ed appaiono pubblicate in numerosi cataloghi e<br />

libri d’arte.<br />

Stecchi, fili d’erba, foglie, fiori, paesaggi senza vento<br />

ne’ ombre, case senza porte ne’ finestre ne’ passi<br />

umani: così cerco di dar voce all’amore che ho per la<br />

natura, al suo mistero.<br />

Mi capita di aver dentro sentimenti ed emozioni che<br />

non riesco ad esprimere con le parole.<br />

Allora le affido al linguaggio muto degli occhi, della<br />

mano e del cuore.<br />

Maria Luisa Manzini<br />

Nebbie in autunno, 2010, olio su tela, cm. 40x50<br />

237


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Luisa Manzini<br />

Villamagna, 1990, olio su tela, cm. 30x40<br />

Maria Luisa Manzini, già al primo impatto, trasmette<br />

quella sensazione di pacata rappresentazione figurativa<br />

che definisce la realtà visivamente sospesa tra il<br />

reale ed il sognante.<br />

Trovo nelle sue tele quella definizione impressionistica<br />

che sa cogliere, attingendo ai suoi stati d’animo<br />

immediati e genuini, i significati meno espliciti della<br />

scena rappresentata, a favore di una visione d’insieme<br />

che sottrae il reale allo stereotipo, proiettandolo<br />

invece in un’aura inusuale pur rimanendo domestica.<br />

Persino nella resa degli stecchi, la loro esile fisiologia<br />

ispira immagini senza turbamento e li definisce quasi<br />

auree sculture, come avulsi da una realtà fin troppo<br />

prosaica.<br />

Nella serie dei fiori insiste in una gamma di colori che<br />

mai deflagrano per una tavolozza improbabile, ma<br />

conservano la tenue florealità che ad essi compete<br />

nella natura e nell’arte.<br />

Donato Massaro<br />

Ho conosciuto Maria Luisa Manzini qualche anno fa,<br />

per caso, e, da subito, ho amato le sue opere.<br />

Maria Luisa mostra quei suoi “magici” quadri, di paesaggi<br />

e nature morte, dove i colori, accostati perfettamente,<br />

rivelano la maestria e la sicurezza di una mano<br />

felice, che sa guardare la natura, amarla e trasmettere<br />

questo amore. Lontana dalle mode di oggi, in lei si<br />

scoprono esempi antichi, impasti materici che ci rimandano<br />

alla cultura toscana dei macchiaioli.<br />

Ma la sua maggiore abilità sta nel dipingere in piccole<br />

dimensioni. Poche pennellate minuscole sovrapposte<br />

nelle tonalità di base, fanno vivere rose, peonie, tulipani,<br />

lillà, semplici bacche e fiori di pesco. È un tripudio<br />

di colore sempre controllato, mai eccessivo, dato<br />

con piccolissimi pennelli, in campiture sempre in crescendo<br />

fino all’esplosione finale.<br />

Barbara Santoro<br />

238


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Franca Maria Marasco Busoni<br />

Via della Capponcina, 81 - 50135 Firenze<br />

Tel. 055 697408<br />

Paura di volare, 2003, materica su tela, cm. 40x30<br />

È<br />

stata figurinista di moda e poi, dopo aver frequentato<br />

la Scuola Libera del Nudo all’Accademia<br />

di Belle Arti, si è dedicata, con diverse tecniche,<br />

alla pittura materica e alla grafica. È stata<br />

presente a collettive della mostra in piazza del Gruppo<br />

Donatello e, nel 1988, ha partecipato su invito della<br />

curatrice Giuse Benignetti alla originale mostra J&J<br />

“Jeans d’Autore” nella prestigiosa sede della Palazzina<br />

Presidenziale nell’ambito di Pitti-Uomo. In quell’occasione<br />

fu edito uno dei primi video-catalogo.<br />

239


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annamaria Maremmi<br />

Cell. 330 909444 - www.annamariamaremmi.it<br />

annamaria_maremmi@hotmail.it - annamaria.maremmi@gmail.com<br />

del Comune di Signa; West Florence Hotel, Campi Bisenzio<br />

(Firenze); con il patrocinio dell’Assessorato<br />

alle Politiche Sociali, nuova mostra a Villa Rucellai<br />

“Cittadine, donne in Arte”; Caffè Storico-Letterario<br />

“Giubbe Rosse”, con il patrocinio del Dipartimento<br />

Cultura del Comune di Pontassieve. Finalista alle<br />

quattro ultime edizioni del “Premio Firenze” in Palazzo<br />

Vecchio e vincitrice del terzo premio al concorso Caran<br />

d’Ache indetto dalle “Giubbe Rosse”. Presentazioni<br />

critiche di Alberto Gavazzeni, Lucia Mongardi,<br />

Daniele Menicucci, Roberta Fiorini, Ugo Fortini, Marco<br />

Moretti, Pierfrancesco Listri e del maestro Piero<br />

Panza.<br />

Soffio di vento, 2012, olio su tela, cm. 80x60<br />

Nata a Roma, ha imparato in famiglia l’amore e<br />

la passione per l’arte. Completati gli studi superiori,<br />

si trasferisce a Firenze dove inizia l’attività<br />

artistica negli anni Settanta, con collettive e<br />

personali, ottenendo numerosi riconoscimenti. Inserita<br />

in numerose pubblicazioni d’arte, fa parte di associazioni<br />

culturali, fra le quali, l’Antica Compagnia del<br />

Paiolo. Le più recenti personali: Hotel Mediterraneo<br />

di Firenze; con il patrocinio del Comune di Campi Bisenzio,<br />

sede comunale di Villa Rucellai; Sala Archivio<br />

Storico con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura<br />

“Nel formulare una sorta di naturale equilibrio tra cifre<br />

che possono apparire di segno opposto, come realtà e<br />

sogno, figurale e indefinito, la pittura di Annamaria<br />

Maremmi riesce ad attraversare un territorio quanto<br />

mai esteso e frequentato nella storia e nella tradizione<br />

salvando una sua spiccata sigla che le consente di<br />

solcare temi come la figura femminile, il paesaggio, la<br />

natura morta, e dotarli di nuove suscitazioni al filtro<br />

della sua indole dinamica e poetica. La sua è infatti<br />

una ricerca costante e mobile ma, allo stesso tempo,<br />

coerente. Annamaria ama percorrere non solo tematiche<br />

diverse - e qui potremmo aggiungere al citato repertorio<br />

anche i “suoi” cavalli - ma anche spingere la<br />

propria espressività a misurarsi e sperimentare stimoli<br />

sempre nuovi rifuggendo l’immobilismo del già consolidato<br />

risultato. Questo atteggiamento rende particolarmente<br />

vivo il suo linguaggio ed il suo percorso<br />

che appaiono comunque tenere, come valore inalterato<br />

e irrinunciabile, l’attributo della luce, quasi fosse il<br />

suo numero guida capace di assimilare la sua visione<br />

più naturalistica e quella più onirica alla medesima<br />

qualità atmosferica.”<br />

Roberta Fiorini<br />

240


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ambretta Mari<br />

Abit.- studio: via Il Prato, 36/b - Loc.Donnini - 50060 Reggello (Firenze)<br />

Tel. 055 860078 - Cell. 338 1092977 - ambrettamari@libero.it<br />

Gli abissi, olio su tela, cm. 100x80<br />

Nata a Firenze, vive e lavora a Donnini (Firenze).<br />

Pittrice autodidatta, oltre a dipingere con<br />

il classico metodo ad olio esegue opere in ardesia<br />

con scagliola, tecnica antica simile al mosaico,<br />

che le è stata trasmessa dal padre. Attiva sin dai primi<br />

anni Sessanta ha partecipato a varie rassegne,<br />

fiere e premi dove ha ottenuto significativi riconoscimenti.<br />

Fra le esposizioni più recenti si ricordano: nel<br />

2006 la mostra presso la “Casa di Giotto” a Vicchio,<br />

nel 2007 la realizzazione di un’opera muraria sempre<br />

a Vicchio, il concorso “Cardo d’argento” a San Domenico,<br />

le collettive alla Villa Reale a Rufina e alla Galleria<br />

“Gadarte” di Firenze, e la segnalazione al V<br />

Concorso di Pittura a Pontassieve. Nel 2008 è premiata<br />

al XXIII “Premio Italia per le Arti Visive”, espone in<br />

personale presso la Galleria del Candelaio di Firenze,<br />

alla Fiera “Immagina” di Reggio Emilia e ottiene la<br />

Segnalazione Speciale per la Tecnica al XXVI “Premio<br />

Firenze”. Nel 2009 tiene una nuova personale alla<br />

Galleria del Candelaio e alla Biblioteca Comunale di<br />

Pontassieve. Del 2010 è la personale alla Casa di<br />

Giotto a Vicchio e la rassegna “Variabili Alchimie” al<br />

Palazzo del Fiorino di Greve in Chianti. Sue opere<br />

sono presenti in collezioni pubbliche e private e in<br />

permanenza presso la Galleria del Teatro Romano di<br />

Fiesole con la quale espone dal 2010 in diverse rassegne<br />

ed alla Fiera ArtExpo di Arezzo ed a International<br />

Art Fair di Innsbruck.<br />

241


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ambretta Mari<br />

Per un attimo nel cielo, ardesia con scagliola, cm. 76x42 (2)<br />

Pietrapertosa, olio su tela, cm. 80x60<br />

“Per comprendere meglio l’essenza comunicativa di<br />

Ambretta Mari bisogna addentrarsi più in profondità<br />

nel suo lavoro... riconoscendo nell’incontro tra ardesia<br />

e gesso scagliola il punto fermo del suo iter espressivo.<br />

Nasce da questa peculiare associazione, indipendente<br />

da ogni costrizione tecnica, l’originalità di questi<br />

lavori che nella perfetta convivenza tra scultura e<br />

pittura, sigillano le sue capacità scultoree nel difficile<br />

intaglio dell’ardesia ed evidenziano un’altrettanto importante<br />

sensibilità cromatica nell’unione tra scagliola<br />

e terre coloranti... È la pittura a godere delle maggiori<br />

libertà stilistiche permettendo di raggiungere<br />

interessanti picchi di sperimentazione formale. I paesaggi...<br />

caratterizzati dalla freschezza di una pittura<br />

rapida e di tocco in cui si palesano influenze espressioniste...<br />

e nuove armonie cromatiche che diventano<br />

il soggetto di tutte quelle prove in cui i confini della<br />

figurazione vengono superati per risolversi in griglie<br />

geometriche e astratte...sono le diverse fasi di un<br />

cammino ricco di sollecitazioni visive ed emotive...”<br />

Barbara Angiolini<br />

242


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Mariotti<br />

Studio in Pontassieve (Firenze)<br />

Cell. 333 4765888 - wendy.kandy@tin.it<br />

Ninfee, olio su tela, cm. 80x60<br />

Nasce a Roccalbegna (Grosseto), in un piccolo<br />

borgo tra l’Amiata e la Maremma. Dopo la<br />

Maturità Magistrale conseguita a Grosseto,<br />

si stabilisce a Firenze, dove lavora e frequenta il Corso<br />

di Nudo dell’Accademia di Belle Arti e la Scuola di<br />

Fotografia Industriale dell’Istituto Tecnico “Leonardo<br />

da Vinci”. Dipinge ed espone con le associazioni<br />

“Aalt” e “Nomya” in Firenze e Pontassieve (Firenze) e<br />

con l’Associazione “Dalle terre di Giotto e del Beato<br />

Angelico” nel Mugello e in Valdisieve. È tra i fondatori<br />

dell’Associazione Culturale “Cassiopea” di Rufina<br />

(Firenze); è membro del Gruppo Letterario “Incontr’Arte”<br />

di Pontassieve. Dipinge e scrive, soprattutto racconti<br />

e poesie, ottenendo riconoscimenti e segnalazioni<br />

anche a livello nazionale (1° Premio Viareggio<br />

Carnevale, Premio “Millepagine” 1995, Premio Concorso<br />

Letterario 2009 a Londa (Firenze) - Pubblicazione<br />

di due racconti per il Premio Molinello. Nell’ambito<br />

del “Toscanello d’oro 2000” partecipa alla rassegna<br />

di pittura, scultura e poesia presso il Castello del<br />

Trebbio in Pontassieve.<br />

“Dipingo la natura, per gratitudine verso una madre<br />

che non ne conosce affatto; affascinata e innamorata<br />

dei suoi colori, della sua vita prorompente, della sua<br />

grazia e perfezione. Dipingo l’uomo, perso nel mondo<br />

artificioso e complicato che egli stesso si è costruito,<br />

la sua innocenza e la sua miseria, la tenerezza e la<br />

durezza, la sua sconfinata solitudine alla ricerca di<br />

una felicità che crede di trovare nelle grandi imprese<br />

e che invece tocca ogni giorno, nelle semplici manifestazioni<br />

dell’amore”<br />

Elena Mariotti<br />

243


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Martelli<br />

Cell. 339 6296832<br />

mlaura71@virgilio.it<br />

Il tramonto e l’estasi, 2012, olio su fondo materico (gesso e sabbia)<br />

su cartoncino telato, cm. 60x80<br />

Laura Martelli nasce a Poggibonsi, dove tuttora<br />

risiede, il 3 ottobre 1971. Consegue la maturità<br />

all’Istituto Statale d’Arte a Porta Romana a Firenze<br />

con ottimi risultati. In seguito abbandona l’arte<br />

fino al 2007 anno in cui si iscrive al Laboratorio di Arti<br />

Visive del maestro Claudio Giomi. Partecipa a collettive<br />

a Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e San Gimignano ed<br />

a vari concorsi riportando anche alcune vittorie, “L’arte<br />

è donna” a Ulignano 2011; “Concorso Il Pigio” a<br />

Poggibonsi 2012; “Arte in vetrina”a San Gimignano<br />

2012. La sua pittura è prevalentemente su tela con<br />

colori ad olio, ma realizzata su fondi materici prodotti<br />

con resina, gesso o altri materiali e utilizzando foglie<br />

d’oro, rame ed argento per creare riflessi inaspettati e<br />

densi d’effetto. I soggetti che più ama rappresentare<br />

sono fiori, nature morte, ma soprattutto donne principalmente<br />

orientali nella loro vita quotidiana ma anche<br />

in momenti di riflessione. La pittura per Laura<br />

Martelli è diventata voglia di esistere al di là del quotidiano,<br />

amore per mondi diversi e lontani eppur così<br />

simili al nostro, ricerca di qualcosa di nuovo pur con<br />

sapore antico, la realizzazione del suo essere senza<br />

interferenze. I suoi quadri sono esposti stabilmente<br />

nei locali dell’Associazione Artisti del Presente a Poggibonsi<br />

(Via Gallurì 1) e in alcune collezioni private.<br />

244


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Martino<br />

Viale della Toscana, 17 - 50127 Firenze<br />

Tel. 055 4222807 - gabimar@alice.it<br />

Colata di lava, olio su tela, cm. 80x60<br />

Gabriella Martino, vive e lavora a Firenze. La sua<br />

tesi di laurea in Critica Letteraria, conseguita<br />

all’Università di Firenze con la votazione di 110<br />

e lode, ha riscosso notevoli consensi. Professore,<br />

scrittrice, pittrice, poeta, saggista, giornalista, è pluriaccademica<br />

ed è stata nominata Cavaliere dell’Arte<br />

“per i risultati ottenuti nell’evoluzione culturale, artistica<br />

e sociale”. Inoltre, collabora ad iniziative editoriali<br />

e culturali; è tra i soci fondatori e membro attivo<br />

del Gruppo di servizio per la Letteratura Giovanile; è<br />

socia di diversi sodalizi, circoli artistici e culturali. Pittrice<br />

affermata, le sue opere sono presenti in raccolte<br />

pubbliche e private in Italia e all’estero. Pubblicazioni,<br />

cataloghi, raccolte di poesie quali: Cieli di cristallo<br />

(1985); Solo un granello di sabbia (1987); Un sogno in<br />

tram (1988); Uccello di ghiaccio (1994); Thanatos -<br />

Bios (1996); Chaos - Bios (1996); Eros - Bios (1996);<br />

Martino (1997); Gioco di specchi (1997); Psiche e luce<br />

(1997); In punta di penna (1998); L’invisibile dei luoghi<br />

(1999); Diamanti (2000); Ora la luce dei tuoi occhi<br />

(2002); Brusio di ore (2002); Magenta e viola (2004).<br />

Ha conseguito numerosi primi premi sia per la pittura<br />

che per la prosa e la poesia, ultimo in ordine di tempo<br />

il Premio Lorenzo il Magnifico con un dipinto olio su<br />

tela esposto su invito e selezionato alla Biennale Internazionale<br />

dell’Arte Contemporanea presso la Fortezza<br />

da Basso di Firenze. L’artista è presente in numerosi<br />

cataloghi nazionali e internazionali, tra cui:<br />

245


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Martino<br />

Fantasia e luce, olio su tela, cm. 80x60<br />

Mondadori, Catalogo dell’Arte Moderna Italiana;<br />

Arte Mondadori; Arte+Sur ’98; New Art 2000, guida<br />

al collezionismo (la presenta come “artista di copertina”);<br />

è citata da Tommaso Paloscia in Accadde in Toscana<br />

3; Arte Padova 2002; Antologia ANPAI; Annuario<br />

Toscano dell’Arte 2002; Dizionario Enciclopedico<br />

Internazionale d’Arte Contemporanea 2000-2001;<br />

Annuario d’Arte Moderna “Artisti Contemporanei”;<br />

International Artexpo New York 2002; la storica Accolta<br />

di Eletti dell’Accademia Tiberina, le ha dedicato<br />

un’intera pagina; è tra i protagonisti dell’opera<br />

Personaggi in Primo Piano; L’Arte raccontata; Museum<br />

Parma in Arte 2001; Venezia: Biennale a confronto<br />

2011. Su You Tube è presente con un omaggio<br />

a lei dedicato da titolo Viaggio tra le opere di Gabriella<br />

Martino. Hanno scritto di lei numerose riviste<br />

d’arte e quotidiani, tra cui: Il Giornale, La Nazione, La<br />

Repubblica, Italia Sera, Amici dei Musei, Il Giornale<br />

di Vicenza, Il Corriere di Roma, Secolo d’Italia, Eco<br />

d’arte moderna, La Voce, Corriere dell’Arte, Il Messaggero,<br />

L’Osservatore Romano, Corriere della Sera,<br />

Il Corriere di Roma, Arte e Cultura, Gente Veneta,<br />

Rivista Abruzzese, La Nuova Venezia, That’s Art, Il<br />

Tempo, Il Corriere del Giorno, Giornalisti in Toscana,<br />

Bacherontius, Il Gazzettino Venezia, Arte, Il Gazzettino,<br />

Brescia Oggi, Il Giorno, Il Giornale Milano, Punto<br />

d’incontro, Caleidoscopio, Pagine Giovani, Città di<br />

vita, Toscana oggi, Scena Illustrata, Oggi e Domani,<br />

CLUB3, Avvenire, Archivio, La Nuova Venezia e Mestre,<br />

L’Arena.<br />

246


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Martino<br />

Profilo, tecnica mista su carta, cm. 47x32<br />

Di lei scrive Giorgio Segato: “La Martino sembra porsi,<br />

proprio sul discrimine tra formale e informale, dentro<br />

processi di trasfigurazione, di metamorfosi, di “transmorfosi”<br />

anche senza recedere all’oggetto esplicito,<br />

all’icona (..) o all’esigenza di “comporre” pannelli polimaterici.<br />

Si tratta di contagi e di contaminazioni che<br />

intendono esaltare la vita come costante laboratorio,<br />

crogiolo in cui le diversità si fondono, si amalgamano,<br />

piano piano si confondono in diversità e in novità d’essere,<br />

di pensiero, di voce, di colore, di materia, d’emozione<br />

(…) l’artista non ha slittamenti nel surreale o<br />

abbandoni onirici, guarda direttamente dentro di sé,<br />

con rotonda coscienza, piena consapevolezza, con la<br />

mentalità del viaggio di scoperta, con la prensilità<br />

dell’osservatore clinico, esercitato e paziente, che insegue<br />

la ‘fioritura del sé’, scandaglia il sapere, conducendo<br />

“incerti passi in ogni dove” per dare senso<br />

all’esistenza come “frutto maturo / raggiunto / al termine<br />

/ di estenuanti / lunghi viaggi per città/ continenti…/<br />

Nella mia domus / dialogo con geometrie / essenziali<br />

di spazio / scansioni cromatiche / di quadri”.<br />

Non c’è, dunque, l’estenuarsi di un abbandono lirico e,<br />

piuttosto, s’impone un controllo quantitativo e qualificativo<br />

della parola, del colre, della forma, quella sorvegliata<br />

‘misura’ che si è fatta stile del fare, dello<br />

scrivere e dell’essere di Gabriella Martino”.<br />

247


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Martino<br />

Scherzi d’arte, tecnica mista su carta, cm. 47x32<br />

248


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Catia Massai<br />

Ceramiche Il Tafano di Catia Massai, via Spoiano, 8/a - 50028 Tavarnelle val di Pesa (FI) - Tel. 055 8050381<br />

Cell. 347 0159407 - catiamassai@dada.it - Facebook: il mio profilo Catia Massai, la pagina Ceramiche Il Tafano<br />

“ Mi sono diplomata Maestro Ceramista<br />

all’Istituto d’Arte di Firenze e successivamente,<br />

nello stesso istituto, ho preso la<br />

specializzazione in Arti Grafiche. Appena uscita dalla<br />

scuola, ho fatto esperienza, per due anni, presso un<br />

laboratorio artigianale di pelletteria per l’alta moda.<br />

Nel 1985 ho aperto il laboratorio di ceramica “Il Tafano”<br />

è da quel momento che sperimento la tecnica del<br />

“Colombino”. Tecnica solo manuale, che da la possibilità<br />

di costruire qualsiasi forma e oggetto si voglia.<br />

Tutta la mia produzione di maioliche è caratterizzata<br />

dai fregi di decoro che rimarranno in terracotta grezza<br />

e da altre parti smaltate e decorate a pennello, con<br />

ossidi metallici.<br />

Questo modo di costruire il vasellame è antichissimo<br />

e diffuso in molte parti del mondo e soprattutto qui in<br />

Toscana veniva usato per la costruzione dei grandi<br />

vasi da giardino.<br />

In tanti anni di lavoro, devo dire che ho ascoltato molte<br />

critiche e giudizi sulle mie opere. A molti, i miei<br />

manufatti ricordano quelli della ceramica sarda, perché<br />

anche in essa ci sono delle parti graffite che scoprono<br />

la terracotta, ad altri le ceramiche siciliane per<br />

i colori vivaci. Invece non mi sono mai ispirata a stili,<br />

forme o decorazioni tipiche, pur avendone assimilate<br />

le tecniche, ma ho cercato di creare manufatti con una<br />

connotazione artistica propria. Per molti anni ho prodotto<br />

oggetti d’uso, per la casa e il giardino, ultimamente<br />

mi sto dedicando alla creazione di “Pesci”, da<br />

parete, con l’unico scopo di arredare.<br />

249


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Rosanna Matteoni<br />

Cell. 347 6233790<br />

arterosanna2@libero.it<br />

Sogno di buon risveglio, 2006, acrilico su tela, cm. 120x100<br />

Vive e opera a Pistoia. Ha frequentato l’Istituto<br />

Statale d’Arte di Pistoia, sezione Arredamento<br />

e Architettura. Il suo percorso artistico “si sviluppa,<br />

si evolve, muta e sperimenta continuamente,<br />

teso a comunicare ed esprimere emozioni, stati d’animo,<br />

visioni e sogni (prof. Alessandro Allegri)”.<br />

Ha iniziato con il figurativo per poi elaborare soggetti<br />

astratti di forte impatto visivo, sperimentando la tecnica<br />

del riciclo. L’artista scopre così un nuovo modo di<br />

esprimere i suoi “sfoghi emotivi” mediante materiali<br />

di vario genere quali: gesso, colla per pavimenti, stoffe,<br />

trine, cinture, chiavi ecc …<br />

Dal 1973 ha esposto in numerose mostre in provincia<br />

di Pistoia, Prato, Firenze e in Emilia Romagna. Partecipa<br />

ad iniziative di carattere artistico-sociale: nel 2011<br />

ha collaborato con i ragazzi disabili presso il Centro di<br />

Monteoliveto di Pistoia.<br />

250


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Flavia Mattrel<br />

Studio: piazza del Carmine, 29 - 50124 Firenze - Tel. 055 697210<br />

Cell. 340 7665424 - flavia@ flaviamattrel.com - www.flaviamattrel.com<br />

Petra, tecnica mista, cm. 200x170<br />

Veneta di nascita e svizzera di adozione, normalmente<br />

si divide tra Losanna e Firenze. Pur risentendo<br />

delle origini mitteleuropee, il suo percorso<br />

artistico si snoda tra l’Accademia d’Arte di Firenze,<br />

l’esperienza di viaggi e lavoro nel Nuovo Messico,<br />

Messico, Medioriente, Irlanda, Francia e Stati Uniti.<br />

L’incisione e altre tecniche di grafica le apprende alla<br />

Scuola Internazionale Il Bisonte, diretta da Maria Luigia<br />

Guaita. Suoi lavori si trovano in Francia, a Saint<br />

Remy, negli Stati Uniti, a New York e Los Angeles, in<br />

Giappone, a Tokio, in Italia, a Firenze, presso la chiesa<br />

di San Martino a Mensola, e a Nuoro nella chiesa di<br />

Santa Giuliana a Straulas. Ha partecipato a varie mostre<br />

personali collettive in Italia e all’estero. Tra gli<br />

eventi più recenti si ricordano: realizzazione del “Calendario<br />

Società Italiana dell’Iris 2005” le cui litografie<br />

sono state seguite presso la stamperia d’arte Edigrafica<br />

a Firenze; esposizione annuale di Maussanne<br />

Les Alpilles in Provenza; l’esposizione-concorso della<br />

Società Italiana dell’Iris presso l’Antica Officina Profumo<br />

Farmaceutica di Santa Maria Novella a Firenze;<br />

mostra personale presso la stamperia d’arte Edigrafica;<br />

realizzazione su commissione della litografia artistica<br />

“Cristo” per Villa Gisella (Firenze); personale<br />

presso la chiesa di San Martino a Mensola (Firenze);<br />

personale alle Giubbe Rosse (dicembre 2012).<br />

251


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Flavia Mattrel<br />

La montagna incantata (particolare), tecnica mista, cm. 185x120<br />

“Oggi la pittura come la scultura e la musica, secondo<br />

me, devono cercare di rappresentare con intensità il<br />

momento storico che stiamo vivendo e tentare di spiegarlo.<br />

Questo significa sentire il desiderio di provare<br />

stupore, rivendicare onestà, sfrondare gli orpelli, ritornare<br />

alla natura, usare l’intelligenza e quanto ci offre<br />

l’esperienza del proprio cammino. Il materiale che uso,<br />

vale a dire la tavola di legno con sovrapposizione di<br />

brandelli di fogli aderiti e compressi con vari strati di<br />

ammanitura, è quindi volutamente ruvido, in attesa di<br />

essere plasmato per evocare emozioni”.<br />

Flavia Mattrel<br />

252


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giulia Meattini<br />

Via Belvedere, 5/2 - Loc. La Corsina - 53031 Casole d’Elsa (SI) - Tel. 347 0804455<br />

giuliameattini@yahoo.it - www.facebook.com/giulia.meattini<br />

Gli amanti, 2011, olio su tela, cm. 60x100<br />

Giulia Meattini nata a Montalcino (Siena) si trasferisce<br />

stabilmente nella Val d’Elsa; interessata<br />

da sempre a qualsiasi forma d’arte frequenta<br />

la Scuola di Teatro Theatrikos di Colle Val<br />

d’Elsa dal 2005 al 2007; si iscrive successivamente a<br />

vari corsi di Patchwork , l’arte di disegnare con le stoffe,<br />

e di disegno.<br />

L’artista senese da autodidatta disegna e dipinge da<br />

sempre esplorando varie tecniche e materiali e dal<br />

2008 fa parte degli allievi del maestro di pittura Renzo<br />

Regoli (Siena).<br />

Tiene molte mostre personali (“Orizzonti” Biblioteca<br />

Comunale di Monteriggioni, “Mostre a Palazzo” Comune<br />

di Casole d’Elsa, “Cristal Casa per Ferie” Colle<br />

Val d’Elsa, ecc.) e collettive (“I Ritratti delle Pietre di<br />

Maurizio Elviretti” curata da B. Ciani, ecc.) ed a numerosi<br />

concorsi di pittura. (S. Ansano a Dofana, ecc.).<br />

Agli esordi l’artista studia il paesaggio, toscano e<br />

non, producendo opere iper-realiste in cui la presenza<br />

della figura umana è pressoché assente mentre imperversa<br />

una natura bella e sconfinata dove l’occhio si<br />

perde verso l’orizzonte e nelle quali si nota una visione<br />

estatica della vita e dei suoi significati.<br />

Seguendo la sua crescita personale, le opere si modificano<br />

si trasformano.<br />

L’artista indaga nuove tecniche miste, materiali che si<br />

fondono con la tela, come i giornali, parole strappate<br />

da fogli di carta, parole dipinte che si fondono con<br />

l’opera stessa, stralci delle sue poesie personali che<br />

rafforzano il concetto e il significato che con i suoi<br />

quadri vuole trasmettere allo spettatore. In un susseguirsi<br />

di messaggi sull’esistenza e i suoi aspetti più<br />

reconditi, in una continua ricerca di se stessi negli altri,<br />

come se fossimo tutti degli attori che fanno parte<br />

di “questa grande commedia che è la nostra vita”.<br />

253


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Miranda Mei<br />

Via Don Lorenzo Perosi, 26 - 50127 Firenze<br />

Tel. 055 4368598 - Cell. 339 2521039 - mirandamei@alice.it<br />

Curiosità, 2012, acrilico su tela, diametro cm. 80<br />

Miranda Menicucci Ascani Mei nasce a Pisa ,<br />

città nella quale da ragazza condivide il clima<br />

dell’avanguardia pittorica concettuale,<br />

sperimentando le varie tecniche pittoriche con il maestro<br />

G. Viviani. Nel 1970 e successivamente nel 1974<br />

si stabilisce a Parigi e nel 1980 a Brussels, dove vive<br />

esperienze lavorative come Art Director, ma si occupa<br />

soprattutto di studiare la pittura nei più importanti<br />

musei e circoli cittadini. Rientrata nel 1985 a Firenze,<br />

rinuncia all’ attività professionale per dedicarsi solo<br />

alla ricerca artistica in oreficeria artigiana. Artista<br />

dell’Antica Compagnia del Paiolo, ha esposto nel Museo<br />

del Principato di Monaco e nel Museo Reale di<br />

Abu Dhabi. Ha partecipato e partecipa a varie mostre<br />

in Italia (Firenze, Roma, Milano) e all’estero (Parigi,<br />

Brusseles, Monaco, Madrid). Attualmente Mei è Presidente<br />

dell’Associazione Culturale Firenze Arte. La<br />

passione, la sperimentazione ed il desiderio di vivere<br />

in sintonia con ciò “che sta intorno” sono il principio<br />

sul quale fonda l’arte integrata espressionista astratta,<br />

che fa di emozioni e spazio un tutt’uno. Il lavoro<br />

sulla percezione dei colori e dei volumi legati al linguaggio<br />

espressivo astratto, il suo vissuto, la ricerca<br />

attraverso il colore e la materia sfociano nell’armonica<br />

realizzazione delle sue opere.<br />

254


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Miranda Mei<br />

Riflessioni su di un’artista: Miranda Mei<br />

Ho sempre avuto una particolare predilezione per gli<br />

artisti che si evolvono, artisti che rifiutano una staticità<br />

stilistica nel tempo, artisti che “cercano” sempre. Miranda<br />

Mei è, a mio giudizio, quasi un prototipo di questo<br />

genere di artisti, innovatori e precursori, che poi<br />

sono quelli che hanno fatto la storia dell’arte. Miranda<br />

Mei inizia come allieva di maestri fiorentini del Novecento,<br />

figurativi moderni, grandi al loro tempo. Loro<br />

creano le basi, i fondamenti essenziali perché l’artista<br />

Mei possa creare poi in perfetta autonomia: è fondamentale<br />

partire da una conoscenza approfondita, sia<br />

tecnica che stilistica. Prima mettere le ali per poi poter<br />

volare. Questa solida preparazione è stata e sarà sempre<br />

importante per Miranda Mei, che quando, ad ali<br />

sviluppate, ha iniziato il suo volo, ha potuto farlo con<br />

certezze e concretezze. Le tematiche della Mei hanno<br />

un graduale sviluppo crescente nel tempo, il figurativo,<br />

anche se di accesa modernità, comincia a starle stretto:<br />

un uccello di grandi ali ha bisogno di grandi spazi.<br />

La costrizione delle linee ostacola e reprime il suo pensiero<br />

artistico, lei deve poter volare in libertà, ne ha<br />

bisogno. Ed ecco come, in questi ultimi anni, Miranda<br />

Mei, rotte le catene, comincia ad esprimersi in maniera<br />

assolutamente libera, con un astrattismo nuovo e<br />

personalissimo, fuori da schemi preordinati, e sprattutto<br />

scevro da stilemi altrui. È sorprendente il rapporto<br />

che Miranda Mei ha con il colore. I suoi dipinti, i suoi<br />

tondi, sono una sinfonia coloristica palpabile, i cromatismi<br />

hanno un suono, lei fa musica con il colore, osa<br />

accozzi coloristici che sembrerebbero improponibili ma<br />

ai quali riesce a dare un’amalgama e una sintonia straordinarie:<br />

ed ecco affiorare e farsi nitide le grandi lezioni<br />

dei passati maestri, la scuola, la preparazione,<br />

perché l’arbitrarietà coloristica non è mai debordante,<br />

non è mai caotica, ma sempre perfettamente contenuta,<br />

omogenea, sempre “nelle regole”. Bella strada, bel<br />

percorso quello di Miranda Mei, decenni d’arte in evoluzione,<br />

una sintonia artistica sempre in chiave con il<br />

tempo, una perenne giovinezza artistica, una perenne<br />

attualità. Un’artista vera.<br />

Daniele Menicucci, Firenze, 2012<br />

255


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Paola Meini<br />

Piazza Etrusca, 1 - Compiobbi - 50061 Fiesole (FI)<br />

Cell. 347 2304609 - arte.paola@alice.it<br />

Peonie con panorama, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

Da sempre appassionata di pittura, Paola Meini<br />

inizia a dipingere giovanissima, innamorata<br />

della natura e soprattutto dei paesaggi toscani.<br />

Ha partecipato a numerose mostre ed estemporanee<br />

ricevendo importanti riconoscimenti.<br />

256


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lucia Menchini<br />

Via Triozzi, 56 - 50018 Scandicci (FI)<br />

www.luciamosaici.it<br />

Trittico gocce, cm. 125x61<br />

Lucia Menchini, nata a Montalcino (SI) l’ 8 giugno<br />

1963, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />

diplomandosi in Scenografia nel 1985. Per<br />

anni pittrice ad olio su tela . Nel 2007 scopre la sua<br />

nuova espressione artistica “Mosaici” con ceramiche<br />

di recupero, ispirata al maestro catalano Gaudì. Prima<br />

mostra personale a Greve in Chianti (FI) - Palazzo del<br />

Fiorino - 2009. Partecipa a varie mostre presso alcune<br />

gallerie toscane. Riceve una menzione di merito alla<br />

30° e 32° Edizione del Premio di Pittura Spiga d’ Argento<br />

di Montespertoli (FI).<br />

Sono unici i “cocci” di Lucia, sono “cocci d’ arte”, riuniti,<br />

incastrati, incastonati, non a caso, con quella sapienza<br />

e quella poesia, che solo un animo sensibile<br />

come il suo può far migrare da quello alla mano maestra.<br />

Ogni pezzetto ha la sua storia personale, un passato<br />

prossimo o remoto, una famiglia originaria, in cui<br />

per anni ha assolto fedele il compito assegnatogli (..)<br />

frammenti tondeggianti o appuntiti che guidati<br />

dall’idea già bene impressa nella mente, sotto i polpastrelli<br />

di Lucia si trasformano, mutano, ritrovandosi<br />

all’ interno di uno spazio designato, vicini e complici,<br />

simili e contrari, specchi e alter ego di se stessi (…)<br />

un’arte studiata, elaborata, vissuta dall’ artista prima<br />

dentro e poi fuori nei minimi dettagli. Provate a fermarvi<br />

ad ammirare da vicino un lavoro di Lucia Menchini<br />

e poi dopo un poco allontanatevi; ne capirete le<br />

sue due anime racchiuse. La prima è quella del particolare,<br />

del dettaglio, della scelta attenta e ponderata<br />

del pezzo, che come il tassello di un puzzle in divenire,<br />

da vita alle ceramiche dipinte. La seconda è quella<br />

dell’insieme, quella che porta, che conduce, oltre ciò<br />

che l’ occhio vede, dentro ciò che l’istinto sente, e che<br />

l’ artista a modo suo ci rimanda, per via di quel legame<br />

sottile e misterioso, che lo lega speciale e diverso ad<br />

ogni opera. È per me nelle tre “tele”astratte, che meglio<br />

vedo svelarsi le due anime di Lucia; cocci d’arte<br />

elicoidali bianchi, neri, specchio, “fermati” al loro interno<br />

dal centro/frammento di coperchio teiera; invito<br />

silenzioso alla scoperta, alla voglia di far avvicinare la<br />

mano al pomello e …alzare, rimanendo in attesa di<br />

scoprirne sotto nuove magie. Mistero d’ artista? Mistero<br />

di Lucia?...Suo, segreto, giardino…<br />

Giovanna Vannini, Firenze 2012<br />

257


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Mercati<br />

Via Giovanni Sercambi, 53 - 50133 Firenze<br />

Tel. 055 5001103 - annamercati@gmail.com<br />

Autunno, 1999, acquaforte su zinco, mm. 120x90<br />

Nata a Città di Castello (PG), dopo gli studi classicie<br />

si è laureata in Matematica presso l’Università<br />

di Firenze. Per diversi anni ha frequentato<br />

la Scuola Libera del Nudo e l’atelier dello scultore<br />

Bruno Bartoccini. Il forte spirito di ricerca l’ha portata,<br />

tra le altre esperienze, verso lo studio dell’incisione,<br />

l’acquaforte in particolare. Ha al suo attivo numerose<br />

mostre personali e rassegne d’arte in Italia e all’estero,<br />

tra cui: MSC Gallery, Texas University e Visual Art<br />

B. C. State University, U.S.A; Salon d’Automne, Grand<br />

Palais, Parigi; Artiste Fiorentine a Filadelfia; Sette<br />

anni di acquisti e doni, Gabinetto Disegni e Stampe,<br />

Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze; 3°Internazionale<br />

Mini Print Lahiti, Finlandia.<br />

Anna Mercati è artista del silenzio. Il mezzo scelto, per<br />

esprimere il mondo metafisico, che fa parte integrante<br />

della sua personalità, è l’incisione. Le sue nature morte<br />

sono semplici bottiglie, melograni, foglie di tiglio, vasi<br />

con fiori bianchi. Apparentemente è un semplice repertorio,<br />

ma ci si trova dinnanzi a una sapienza dello strumento<br />

dell’acquaforte, il quale ben si sposa con la poeticità<br />

dei soggetti arcani, melanconici.<br />

Paolo Levi<br />

258


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giulia Minutillo<br />

Viale Petrocchi, 14 - 51100 Pistoia - Tel. 0573 994310 - Cell. 338 7969672<br />

www.flamia.com - flamia88@alice.it<br />

Il sorriso di Sadie, 2012, olio su legno, cm. 40x50<br />

Nasce a Pavia nel 1988, ha seguito, per passione,<br />

un’interessante percorso formativo nel<br />

campo dell’arte, articolato anche nel filone<br />

delle arti grafiche, seguendo un corso biennale al Liceo<br />

Artistico di Porta Romana a Firenze, conseguendo<br />

il titolo di Tecnico qualificato in Incisione e Stampa,<br />

nel 2010-2011.<br />

“Nel suo stile spicca la qualità magistrale di ritrattista,<br />

i cui soggetti resi con un linguaggio pittorico oggettivo,<br />

di forte impatto visivo, sembrano colloquiare<br />

con l’osservatore. La stesura del colore e la resa minuziosa<br />

dei particolari avvicina l’opera ad una rappresentazione<br />

fotografica, resa con poesia e intensa<br />

emozione” (Cristina Bruni).<br />

L’artista ha partecipato alla mostra collettiva dell’Associazione<br />

Culturale Della Robbia, allestita nell’atrio<br />

del Tribunale di Pistoia (febbraio 2012) e alla prima<br />

edizione del Festival di Estrobilia di Larciano (settembre<br />

2012).<br />

259


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Bruna Monellini in Fanfani<br />

Via Donatello, 10 - 50037 San Piero a Sieve (FI)<br />

Sant’Anna vecchia “calvana”, 2012, acquarello, cm. 30x40<br />

Nasce a Castiglion del Lago (PG), ma vive e<br />

opera a San Piero a Sieve. Ha studiato molti<br />

anni a Roma, dove ha conseguito il diploma di<br />

stilista. Da sette anni tiene Corsi di Pittura su vetro,<br />

découpage, creazione di fiori di cartapesta, decorazioni<br />

su ceramica e stoffa usando tecniche miste. Per<br />

lei la pittura è una componente naturale della vita,<br />

come mangiare e respirare, dipinge da sempre, ma<br />

solo per piacere personale. Infatti non ha mai fatto<br />

mostre di pittura o partecipato a concorsi, perché -<br />

come lei afferma - “si sente a disagio”. La modestia<br />

e la semplicità sono il suo valore vero. Ama dipingere<br />

i ricordi di una natura ancora incontaminata dei suoi<br />

luoghi di origine, in particolare la sua Umbria e il lago<br />

Trasimeno.<br />

260


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Montomoli<br />

Via dei Pini, 24 - 58022 Follonica (Grosseto)<br />

Cell. 339 4465790 - silviamontomoli@virgilio.it - Facebook SI.MON ART<br />

Emozione in vibrazione, 2010, olio su tela, cm. 80x100<br />

Silvia Montomoli, in arte SI.MON nasce a Massa<br />

Marittima e vive e lavora a Follonica. Autodidatta,<br />

cresce tra colori e tele e sente la pittura<br />

non solo come passione ma una necessità<br />

dell’anima e unico mezzo di espressione. Frequenta<br />

corsi di disegno e pittura, di figura, perfezionando la<br />

sua tecnica. Sperimenta costantemente tecniche<br />

nuove alla ricerca di emozioni visive diverse. Ama la<br />

figura, le sue donne raccontano le proprie fragilità e<br />

sono intrise di spiritualità. Una sua opera è stata<br />

ispirazione di un libro, l’opera ne è diventata, poi,<br />

l’immagine di copertina (La signora delle farfalle di<br />

Paolo Pampana - Ed Ibiskos-Ulivieri). Tiene corsi di<br />

disegno e pittura sia per ragazzi che per adulti. Fa<br />

parte di varie associazioni artistiche (di cui una ne è<br />

fondatrice ”SFOLLaRTE” L’Arte riconosciutamente<br />

sconosciuta - Follonica). La sua attività espositiva è<br />

varia e molto intensa, partecipa a mostre collettive,<br />

personali e a concorsi nazionali, ottenendo numerosi<br />

riconoscimenti.<br />

261


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuseppina Morelli<br />

Via Aia, 41 - 55034 Casciana Terme (PI)<br />

Cell. 340 7741162 - morelligiuseppina@libero.it<br />

Tondo Azzurro, 2013, tecnica mista, compresa quella digitale, cm. 30x40<br />

Nata a Casciana Terme nel 1955, si è diplomata<br />

all’Istituto d’Arte di Cascina e nel 1980 si è<br />

laureata alla Facoltà di Architettura di Firenze.<br />

Professionista architetto occasionalmente e dal<br />

1981 insegnante: attualmente insegna all’Istituto Geometri<br />

Niccolini di Volterra, sezione carceraria.<br />

La pittura è sempre stata una sua grande passione,<br />

partecipando fin dagli anni Settanta a varie manifestazioni<br />

artistiche locali, con pubblicazioni, mostre e<br />

contatti, “importanti per mantenere discreti livelli di<br />

scambio culturale”, afferma l’artista. Le mostre più<br />

significative sono state realizzate a Bergamo, Venezia,<br />

Pontedera e Volterra. La sua potente creatività si<br />

esprime in maniera violenta sulla tela, di getto, creando<br />

una sorta di informale del tutto personale: i<br />

suoi quadri sono eseguiti sempre con tecniche miste,<br />

anche digitali. Per le improvvisazioni, Giuseppina<br />

inizia con il monotipo ripreso con colori acrilici o<br />

tempere, ma può accadere che decida di inserire immagini<br />

stampate, anche di quadri fotografati con ingrandimenti;<br />

altre volte può inserire colori a olio,<br />

chine, spesso pennarelli, pastelli di tutti i tipi, in una<br />

ricerca continua, e per lei stimolante, nell’utilizzo di<br />

immagini e fotografie, anche pubblicitarie sui giornali,<br />

per cercare di comunicare equilibrio, serenità e<br />

vicinanza con la natura. L’artista sostiene di non avere<br />

ancora raggiunto l’ultimo obiettivo: “ci sarà ancora<br />

una svolta artistica importante da realizzare. Il<br />

computer ha cambiato tante cose nel creare nuove<br />

opere, ma la natura del paesaggio toscano può solo<br />

essere rispettata come è, non sono necessarie variazioni<br />

digitali”.<br />

262


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuseppina Morelli<br />

Trasformazioni Improvvise (improvvisazioni estemporanee), eseguito nel 2012 da monotipo e nel 2013 in digitale, tecnica mista su<br />

carta, cm. 50x70<br />

263


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lina Moretti Nesticò<br />

linanest@alice.it<br />

Fiore rosso, 2010, acquerello, cm. 30x40<br />

Vive e lavora a Lastra a Signa sulle colline presso<br />

Firenze. Inizia il suo percorso artistico da autodidatta<br />

per poi acquisire una completa maturazione<br />

frequentando la Scuola del Nudo presso l’Accademia<br />

di Belle Arti e corsi di Incisione presso la<br />

Fondazione “Il Bisonte” nonché corsi di specializzazione<br />

presso studi di artisti fiorentini. Ama esprimere le<br />

sue emozioni e dare vita alle sue idee usando tecniche<br />

diverse senza tralasciare la ricerca di nuove sperimentazioni.<br />

Dagli anni Novanta ha inizio la sua attività<br />

espositiva, ricevendo inviti di partecipazione a numerose<br />

mostre sia collettive che personali, in Italia e<br />

all’estero, conseguendo consensi di pubblico e critica.<br />

Sue opere sono in collezioni private e pubbliche. È presente<br />

in prestigiosi cataloghi fra cui il “Catalogo d’Arte<br />

Moderna” Giorgio Mondadori, 2012 e 2013. Hanno<br />

scritto di lei, fra gli altri: D. Camiciotti, T.Cordani, R.<br />

Fiorini, P.Levi, F.Monterosso, G.P.Trotta, L.Strozzieri.<br />

Fra le sue recenti mostre si ricordano: 2012, personale<br />

presso “La Casa di Dante”, Firenze; Galleria “La Telaccia”,<br />

Torino; Galleria “Monna Lisa”, Parigi; “Omaggio<br />

a Morandi”, G.Wiky Arte, Bologna; mostra itinerante<br />

“Tour del Mediterraneo”; “Artisti Italiani in mostra”<br />

presso le ambasciate italiane di Stoccolma, Helsinky,<br />

Tallin; 2013: mostra presso il Comune di Stoccarda,<br />

Germania; mostra itinerante in Australia, fra Sydney,<br />

Camberra e Mossale nonché la partecipazione con la<br />

G. Wicky Arte ad “Arte Genova”.<br />

264


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lina Moretti Nesticò<br />

La via Lattea, 2009, incisione a due lastre - acq. tinta cm. 100x50<br />

“… la sua è un’urgenza creativa che si misura a tutto<br />

campo con la materia dell’arte… la sua coerente libertà<br />

è il filo conduttore che ricuce tutti i suoi momenti,<br />

la fluidità e la mobilità delle accensioni cromatiche<br />

sono le stesse che animano i profili di un nudo, le impressioni<br />

di un viaggio…”<br />

Roberta Fiorini<br />

Eco d’Arte Moderna, n.156, 2006<br />

“… tutta la sua opera è serietà professionale, ardore<br />

conoscitivo, espressione di vigoria spirituale che non<br />

disdegna affatto, pur nel suo empito esistenziale, la<br />

nota idillica e la disposizione affettuosa nell’osservazione<br />

della realtà…”<br />

Ferruccio Monterosso<br />

Università di Pavia, lettera all’artista<br />

“… un segno che esprime la fermezza dell’autrice…<br />

ecco a proposito del segno-colore va rilevata l’interazione<br />

fra la percezione del reale e intuito lirico del medesimo,<br />

su registri differenziati si assestano le due linee<br />

di ricerca…quella iconica e quella astrattista. Se<br />

nel primo caso la visione è verbalizzata con uno straordinario<br />

sintetismo di segni ed una fluidità esecutiva<br />

eccellente, nelle composizioni astratte …ciò che salta<br />

alla vista è il gusto per la materia…”<br />

Paolo Levi<br />

“Sensazioni Visive”, Ed. Giorgio Mondadori<br />

collana “Cataloghi dell’Arte Moderna”, 2011<br />

“… il percorso artistico di Lina… è caratterizzato da<br />

quello che definirei poetica del segno… questo strumento<br />

grafico grazie al quale l’artista può operare una<br />

sorta di immersione panica nei soggetti, in primis il<br />

corpo femminile che incarna la creatività, la vita, la<br />

convinzione di poter lasciare il segno del progresso<br />

nel mondo, nella storia… La sua ansia espressiva riguardante<br />

il tema femminile è in perfetta sintonia con<br />

la contemporaneità molto sensibile al problema della<br />

dignità troppo spesso disattesa…”<br />

Leo Strozzieri<br />

“Suggestioni d’Autore”, Ed. Giorgio Mondadori,<br />

collana “Cataloghi d’Arte Moderna”, 2012<br />

265


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ambra Morosi<br />

info@estensionismo.com<br />

ambramorosi@estensionismo.com<br />

numerose personali e collettive di livello. Nel 1994<br />

presenta la prima mostra sull’Estensionismo,<br />

un’avanguardia da lei creata ed alla quale aderiscono<br />

altri artisti e nel 1995 riceve in Campidoglio il prestigioso<br />

premio dell’Accademia dei Dioscuri per la sua<br />

ricerca. Il gruppo si scioglie nel 2004, ma la pittrice<br />

porta avanti la sua produzione estensionista a tutt’oggi,<br />

con numerose personali in prestigiose sedi italiane<br />

ed estere. Sue opere sono in collezioni private in<br />

U.S.A., Osaka (Giappone), nel Museo di Arte Moderna<br />

di Cracovia e nella Galleria Vaticana.<br />

Lovers, olio su tela, cm. 100x150<br />

L’arte di Ambra Morosi ha origine nei primi anni<br />

Ottanta da esperienze classicheggianti e successivamente<br />

iperrealiste. Dal 1984 al 1994 ha<br />

lavorato ad una continua ricerca di “trasformazione<br />

sfumata della materia” cioè ad una particolare tecnica<br />

di sfumato che non toglie ma costruisce la forma.<br />

Le prime esperienze espositive risalgono al 1984; da<br />

allora è sempre presente nel panorama artistico con<br />

“Lo sguardo dell’ artista si fa dunque lungo e “prensile”.<br />

Non può sostare sul visibile in natura, né contare<br />

sulla sola percezione retinica per aprirsi al mondo. Se<br />

si intraprende una terza via, occorre insomma anche<br />

un “terzo occhio” uno strumento capace di penetrare<br />

dentro zone che non sono, si badi bene, quelle dell’inconscio<br />

e dell’onirico sondate dal surrealismo storico.<br />

Perché la Morosi non ipotizza una realtà “su” ma “dentro”:<br />

quella che, pur nella sua qualità fisica e fenomenica,<br />

non è avvertibile dall’occhio e dalla coscienza.<br />

Pittura del limite, si potrebbe dire, che è poi il confine<br />

tra esperienza visiva e psichica, là dove l’immagine<br />

viene colta al suo primo apparire e/o un attimo prima<br />

della sua scomparsa. Quello che vediamo si svolge<br />

entro una temporalità soggettiva, nell’arco di una durata<br />

che può cogliere solo momenti di trasformazione,<br />

ritratti mutanti, quantità di materia che si condensa e<br />

si dissolve, impalpabile eppure sempre avvertibile<br />

come un fenomeno conosciuto o riconoscibile, anche<br />

se “altrove”, nel territorio che appartiene all’universo<br />

interiore dell’artista.”<br />

Giuliano Serafini<br />

266


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Alexandra Morris<br />

www.alexandramorrisphotography.com<br />

amorris9@gmail.com<br />

Senza titolo, 2010, foto a colori, px 4288x2848<br />

Nata a Denver, Colorado, nel 1985, Alexandra<br />

Paige Morris si laurea a pieni voti presso il<br />

Sarah Lawrence College di New York. Il suo<br />

interesse per la fotografia si sviluppa fin dall’adolescenza<br />

e porta Alexandra ad immergersi sempre di<br />

più nella sua unica e personale visione del mondo.<br />

Dopo uno Stage presso la CNN fra il 2006 e il 2007,<br />

Alexandra si trasferisce a Firenze, per frequentare la<br />

Libera Accademia delle Belle Arti contemporaneamente<br />

collaborando come fotografa per il World Food<br />

Programme fino al 2010.<br />

Acquista ufficialmente lo status di “toscanaccia”, sposando<br />

un fiorentino doc nel dicembre 2011. Da allora,<br />

Alexandra Morris continua ad affermarsi come fotografa<br />

di livello e spessore, invitandoci a vedere il mondo<br />

attorno a noi attraverso le lenti della sua Nikon.<br />

267


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Alexandra Morris<br />

Senza titolo, 2011, foto a colori, px 4288x2848<br />

Senza titolo, 2004, foto in bianco e nero, px 1600x1062<br />

268


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Pia Moschini<br />

Abitazione e studio: viale Cialdini, 4/c - 50137 Firenze<br />

Tel. 055 609669 - Cell. 333 3181485 - intravisioni@virgilio.it<br />

Maria Pia Moschini è nata e vive a Firenze.<br />

Scrittrice, fonda nel 1983 Intravisioni, spazio<br />

di ricerca multimediale a cui collaborano<br />

poeti e artisti visivi. Si dedica in particolare ai Piccoli<br />

Teatri di Ambientazione, ispirati all’antico Teatro del<br />

Sorbetto e alle Operine d’Invenzione, monologhi in<br />

versi in parte raccolti nel volume Bataclan (ed. Gazebo)<br />

o realizzati in forma di Libro d’Artista, Ha partecipato<br />

a numerose iniziative gestite da Pianeta Poesia<br />

di Franco Manescalchi a cura di Liliana Ugolini con la<br />

quale ha redatto, insieme a Rosaria Lo Russo, il saggio<br />

ironico La Pissera, per le edizioni Ripostes con<br />

prostrazione di Carlo Lapucci.<br />

Collabora attivamente con la Casa Editrice Morgana<br />

di Alessandra Borsetti Venier, partecipando a numerose<br />

iniziative tenute dalla medesima presso la Casa<br />

d’Arte La Barbagianna. Sempre per Gazebo Edizioni<br />

pubblica Abitare il fantasma e Il salottino degli Ospiti<br />

Invisibili, racconti brevi a soggetto noir.<br />

Per le Edizioni dell’Erba esce il libro di Poesie In Versilie<br />

Perenni, con grafiche di Adriano Lotti, e per Ibiskos<br />

edizioni Il mare rende l’anima ai prigionieri.<br />

Si dedica inoltre a recensioni letterarie, alla presentazione<br />

di libri e alla creazione di eventi poetici in particolare<br />

al Caffè Letterario Le Giubbe Rosse di Firenze a<br />

cura di Massimo Mori.<br />

È redattrice della rivista di letteratura e conoscenza<br />

L’area di Broca di Mariella Bettarini e Gabriella Maleti.<br />

Viaggio in un giardino sotto la pioggia<br />

Invisibile, la pioggia cade in fili sulle siepi di bosso,<br />

si appende al grigio di una volta acquatica:<br />

in silenzio le statue fissano il vuoto, trascorrono<br />

pensieri interni nel miraggio di un’ombra.<br />

M’insegue un destino di foglie, morte visioni<br />

di ardor lucido, arabescate nella mente rituale<br />

che afferra il lembo del chiaro ottobre e lo scuote<br />

dal pernio degli alberi in riposo.<br />

Le panchine invisibili, in raggi vegetali,<br />

si adornano di merli che osservano<br />

con occhio attento il volar delle bacche, il planare<br />

dei chicchi dal cupo alloro.<br />

Nella fonte segreta, trascorre il vibrar delle rocce<br />

sotto il muro dipinto di carminio: il viaggio si perde<br />

nelle gocce dell’agave a rispecchio di un occhio<br />

sibillino.<br />

Mi fermo alla vista di un pettirosso incauto … tintinna<br />

il campanello che lo rende giocattolo, erge il petto<br />

nel porpora, uccellino del freddo come lo scricciolo.<br />

Viandante in pensieri logorati dal tempo, mi tengo<br />

al corpo come a una reliquia: ciò che resta di me<br />

è un deserto di voci nella fisicità fatta pensiero.<br />

Vola il mio Io di un Tempo in vialetti ombreggianti,<br />

leggero ultra/fantasma di noi che fummo stati<br />

Sul vetro le parole disegnate col dito … un giorno …<br />

ancora qui, ad aspettare la millenaria cometa,<br />

il gran nucleo di ghiaccio nel cuore della notte.<br />

Firenze, Giardino di Palazzo Guicciardini,<br />

storica residenza del grande Francesco<br />

269


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Viola Mura<br />

www.opificiodelsegno.it<br />

Lastra a Signa, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

Bancarelle, 2011, olio su tela, cm. 50x70<br />

Viola Mura, nata il 28/11/1978 a Firenze, si occupa<br />

di progettazione e comunicazione visiva<br />

da molti anni e la stessa passione per le immagini<br />

si trasferisce anche in quello che per lei è un hobby,<br />

una forma di svago e riflessione, che ama fare da<br />

sempre…dipingere. Amante del periodo impressionista,<br />

il suo interesse è rivolto principalmente ai macchiaioli,<br />

alla ricerca degli equilibri tra luci e ombre resi<br />

dalla semplice pennellata. Viola, nella sua pittura,<br />

predilige il figurativo, in particolare le figure giovani<br />

che ritrae nei suoi quadri in scala reale con la volontà<br />

di renderle ancora più realistiche. Nella sua tavolozza,<br />

oltre ai colori, non manca mai la foglia d’oro che,<br />

come per i soggetti tematici, funge da filo rosso in<br />

tutte le sue opere. Allieva di Tiziano Bonanni, proveniente<br />

dal Liceo Artisitco e dalla grande scuola dei<br />

paesaggisti incontrati nelle estemporanee, Viola porta<br />

avanti, parallelamente al suo lavoro, la passione<br />

per la pittura esponendo in location di privilegio in<br />

tutta la Toscana.<br />

270


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Susanna Musztrai Miscali<br />

Cell. 335 8450700 - handmadebymusa@gmail.com<br />

Fb: Knit Point Prato - http://handmadebymusa.blogspot.it/<br />

Fragolina, borsa realizzata con lana e cashmere riciclati, lavorazione a maglia con ferri circolari<br />

(senza cucitura), metodo continentale a punto treccia e uncinetto con lavorazione iperbolica.<br />

Rivestita con tela di cotone, cucita a mano, cm. 40x45<br />

Nasce nel 1965 in Ungheria. Da sempre appassionata<br />

all’artigianato artistico manifatturiero,<br />

impara fin da bambina a lavorare a maglia,<br />

uncinetto, telaio, apprendendo anche le tecniche per<br />

preparare il filato naturale per i suoi lavori. Partecipa<br />

prima, e organizza poi, stage internazionali per insegnare<br />

la lavorazione della lana e la realizzazione dei<br />

tappeti a telaio. Dopo essersi diplomata come medico<br />

psico-pedagogista fa parte del team psicologico<br />

dell’Ospedale Pediatrico Bethesda, lavorando come<br />

ludoterapeuta al reparto oncologico. Dal 1995 vive in<br />

Italia, trasferendosi nella “Città della lana”: Prato.<br />

Collabora con le aziende pratesi come interprete, poi<br />

per due anni lavora come responsabile dello showroom<br />

di ARTEX, il centro dell’artigianato artistico della<br />

Toscana. Suoi manufatti verranno selezionati per<br />

“Artstore Mandragora” in piazza Duomo a Firenze.<br />

Collabora con “Stile Biologico”di Giuditta Blandini, il<br />

primo atelier d’Italia biologico e vegetariano, progettando<br />

e realizzando degli indumenti realizzati a maglia.<br />

Ha fondato il gruppo “Knit Point Prato” dove<br />

settimanalmente si ritrovano gli amanti della lana,<br />

lavorando e insegnandosi a vicenda i trucchi della maglia,<br />

uncinetto, telaio, forcella, macramè ed altro. Si è<br />

specializzata nel recupero e riciclo della lana usata,<br />

realizzando nuovi oggetti personalizzati. Ha partecipato<br />

ai progetti “Mettiamo una pezza a L’Aquila”, in<br />

collaborazione con l’Associazione Culturale Animammersa,<br />

al “Sacco nanna” con Cuore di maglia, “Le<br />

coperte degli Angeli di CiaoLapo, al “Freeform in<br />

rosa” in collaborazione con Laura Soria; al concorso<br />

“L’Artista del mese - luglio 2012”, organizzato da “Il<br />

Frutto dell’Ingegno” e a “Yarnbombing UPrato 2012”,<br />

organizzato dal Museo del Tessuto e da BettaKnit con<br />

il patrocinio di Comune e Provincia di Prato. Susanna<br />

fa parte dell’Associazione Culturale “Appartarmento<br />

1#” in via Settesoldi, 31 a Prato, dove ha sede anche<br />

il gruppo “Knit Point Prato”.<br />

271


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Antonella Nannicini<br />

www.antonellanannicini.it<br />

Elibelinde, terracotta con engobbio, cm. h 42<br />

Agrenon, 2011, gres con smalto cenere, cm . 32x17x h 62<br />

Antonella Nannicini è nata a Prato dove vive e<br />

lavora. Dal 2009 è direttrice del Laboratorio<br />

per affresco Tintori di Vainella. Tre maestri importanti<br />

segnano in maniera evidente il percorso artistico<br />

di Antonella Nannicini, architetto con la vocazione<br />

della scultura: Leonetto Tintori, Rinaldo Frank<br />

Burattin e Salvatore Cipolla. Come Elibelinde, la<br />

Grande Dea, mi mostro senza alcun pudore, dice la<br />

Nannicini e con questo abbrivio crea sculture che raffigurano,<br />

ora la donna come elemento della natura<br />

(terra, acqua, fuoco e aria), ora la donna leone, la<br />

mamma orsa, la donna della montagna... si tratta di<br />

una sola persona che assume ogni volta ruoli e volti<br />

diversi: femmina, madre, amante, figlia, ma soprattutto<br />

donna come a noi giunge dalla memoria più profonda<br />

dell’umanità, simbolo di forza e di continuità della<br />

vita. Un riemergere, più che della passione e dell’eros,<br />

della bellezza femminile antica e nello stesso tempo<br />

modernissima nell’interpretazione.<br />

272


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisa Nesi<br />

elisa@elisanesi.com<br />

facebook: elisa nesi - www.elisanesi.com<br />

La rosa dimenticata, 2013, acrilico su tavola, cm. 100x100<br />

Elisa Nesi è nata nel 1978 a Firenze, dove vive e<br />

lavora. Diplomata al Liceo Artistico di Firenze,<br />

si è laureata in Storia dell’Arte all’Università<br />

fiorentina. Oltre alla pittura, si dedica all’attività letteraria<br />

che comprende testi di critica d’arte e articoli<br />

di giornalismo del settore, e ultimamente anche alla<br />

fotografia. Dal 2000 è presente in fiere d’arte e mostre,<br />

sia in Italia (Firenze, Padova, Piacenza, Crema)<br />

che all’estero: Ginevra (Europ’Art, 2000; 2006); Den<br />

Haag (Art Holland, Olanda, 2001; 2006; ), Kortrijk<br />

(Belgio), Gent (Fiandre), Anversa, Vienna, Rotterdam<br />

(Primavera Art and Antique Fair, 2006; 2007), Karlsruhe<br />

(Germania), Luxembourg (Salon d’Automne,<br />

2007), Strasburgo (Foire d’Art contemporain de Strasbourg,<br />

Francia, 2008), Vigo (Spagna). Tra le più recenti<br />

esposizioni, è presente all’ “Exposition d’Art<br />

Contemporain au Carrousel du Louvre”, Musee du<br />

Louvre, Parigi, 2012; in Toscana, a Palazzo Pretorio,<br />

Barberino di Mugello (FI) “Elisa Nesi e Luca Canavicchio,<br />

pittura e scultura ceramica”, 2012; Lari, (Castello<br />

dei Vicari), “La Ciliegia, Frutto d’Arte”, 2010.<br />

“Artista favolosa”, dalla “ricchezza spirituale” senza<br />

limiti, come l’ha definita Fabio Ciceroni, “riesce a<br />

sprigionare un’energia creativa che vive in sognante<br />

dimestichezza con una luminosa geometria spaziale,<br />

che è sentimentale prima ancora che figurata”. Con le<br />

sue forme arcaiche e primordiali, Elisa riesce a fondere<br />

la solidità delle forme ad una grazia trasognante e<br />

una delicatezza poetica, dal profondo valore decorativo.<br />

Alcune delle sue opere son già presenti in collezioni<br />

private in Italia, Inghilterra, America, Germania,<br />

Francia, Australia.<br />

Giulia Ballerini<br />

273


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Stefania Nesi<br />

Cell. 339 5034922<br />

info@stefanianesi.com - www.stefanianesi.com<br />

Cupole ortodosse, 2012, acrilico e olio su tela, cm. 70x100<br />

Nata a Vinci nel 1976, si laurea in Giurisprudenza<br />

all’Università di Firenze, ma come in un<br />

percorso parallelo coltiva l’arte, per cui fin<br />

dall’adolescenza manifesta forte sensibilità. L’iniziazione<br />

alla pratica artistica avviene tramite la conoscenza<br />

dell’artista Remo Salvadori e della pittrice<br />

Fiorenza De Angelis, fondatrice fin dagli anni Settanta<br />

di una scuola di “terapia pittorica”, della quale<br />

Stefania ha frequentato gli ateliers fiorentini dal<br />

1997 fino al 2005. La sua pittura informale, dai colori<br />

violenti e forti, usati di getto, risente di questo metodo,<br />

che rifuggendo dai compromessi commerciali e<br />

dai canali di promozione convenzionale, privilegia<br />

una visione spirituale dell’arte, basata sulle teorie<br />

del colore dell’antroposofia, filosofia in cui è strettissimo<br />

il legame tra uomo e colore. Dal 2005 al 2009<br />

Stefania frequenta il Centro Arti Visive “Rosso Tiziano”<br />

di Tiziano Bonanni a Scandicci, dove affronta le<br />

tecniche classiche del disegno (fusaggine, sanguigna,<br />

gessi colorati), anche con modelli dal vero. Attualmente<br />

vive ad Empoli e avendo deciso di non<br />

percorrere l’avvocatura, lavora presso il Comune di<br />

Sesto Fiorentino in qualità di Istruttore Direttivo Specialista<br />

giuridico, dopo la vincita del relativo concorso.<br />

Ma nel settembre 2012 la passione per l’arte la<br />

porta a realizzare su questo territorio la sua prima<br />

personale, “Identità e colore”, presso Villa San Lorenzo,<br />

dove ha mostrato le sue opere, che possono<br />

definirsi impulsi spirituali ed esplosioni di colore, che<br />

per lei è esperienza soggettiva e interiore all’individuo,<br />

attraverso le fluttuazioni degli stati d’animo. Nel<br />

novembre 2012 espone presso Chimera Arte Arezzo,<br />

poi a Milano, presso Casello Daziario Napoleonico,<br />

mostra conclusasi nel gennaio 2013.<br />

“I colori sulle proprie tele sono espressione delle sue<br />

emozioni interiori: come tante note musicali, azionate<br />

dalle corde del suo animo, formano un concerto di<br />

suoni”.<br />

Giulia Ballerini<br />

274


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Dania Niccolai<br />

Cell. 340 2803748<br />

giuseppe.dania@yahoo.it<br />

Kundalini, olio su tela, cm. 120x50<br />

Nata ad Agliana, vive e lavora a Montemurlo,<br />

Prato. La sua prima formazione avviene alla<br />

Scuola d’Arte di Pistoia. Perfeziona le tecniche<br />

pittoriche con la maestra pistoiese Silvia Bini.<br />

Frequenta il corso professionale per la composizione<br />

floreale diretto dal maestro Gino Torrini, il corso di<br />

decoupage in via degli Orafi a Pistoia e il corso di arte<br />

culinaria ad Agliana. Dal 2001 fa parte del gruppo che<br />

fa capo allo studio di pittura, disegno e modellato La<br />

Rosa d’Oro dell’Arte ex Art Center Florence di Lucetta<br />

Risaliti (via Ghibellina, Firenze). Dania Niccolai ha<br />

partecipato a numerose mostre collettive organizzate<br />

dalle gallerie “Art Center Florence” per il gruppo ACF<br />

e La Rosa d’oro dell’Arte per il gruppo “La Rosa<br />

d’oro”, oltre che nelle loro sedi di via Ghibellina a Firenze,<br />

anche in altre sedi molto prestigiose quali:<br />

Banca Popolare di Milano, Limonaia e Chiostro di Villa<br />

Vogel, Stazione di Confine, Galleria “Via Larga”<br />

tutte a Firenze, Villa Bellosguardo a Lastra a Signa,<br />

Palazzo del Consiglio Regionale della Toscana, Sala<br />

Banti a Montemurlo, Villa Sant’Andrea a Montefiridolfi.<br />

Molte anche le mostre personali di Dania. Le più<br />

importanti: Galleria La Rosa d’oro dell’Arte Firenze,<br />

Sala Banti Montemurlo, Teatro Moderno Agliana,<br />

Parco Verde Quarrata, organizzata a scopo umanitario<br />

dall’Associazione NOVA, Bar Pasticceria Gabardina<br />

Montemurlo, Ristorante La Bistecca (Pistoia), Festa<br />

dell’Unità Montemurlo. La Niccolai ha conseguito il<br />

Premio della Critica al concorso La Festa dell’Olio<br />

(Montemurlo).<br />

Dania Niccolai si è imposta all’attenzione del pubblico<br />

attraverso varie fasi pittoriche. Il periodo giapponese<br />

d’impronta decorativo-ornamentale, tipica dell’arte<br />

nipponica, dove sono rappresentate donne delle case<br />

da thè, dai languidi atteggiamenti, eleganti ed eteree<br />

nei loro abiti sontuosi.Nel periodo toscano, invece, Dania<br />

cattura lo sguardo dello spettatore con intense vedute<br />

della campagna in cui papaveri, girasoli e cipressi<br />

sono i protagonisti delle assolate e solitarie scene<br />

campestri. Il periodo klimtiano mostra che la Niccolai<br />

sa fare sua la grande lezione del maestro, regalandoci<br />

opere di forte impatto visivo. L’affascinante periodo<br />

Orientale ci introduce in rarefatte atmosfere lunari, i<br />

cui simboli mistico-esoterici ammaliano lo spettatore,<br />

come le fiabe delle Mille e una notte. Infine l’ultimo e<br />

il piu’ sentito, è il periodo africano dove il colore esplode<br />

in una luce sfolgorante e l’Africa spalanca le sue<br />

porte di sole e di calore, invitando chi osserva ad entrare<br />

nella vita di quei luoghi magnifici e selvaggi,dove la<br />

gente si accalca nei mercati o si riunisce attorno al ritmo<br />

incalzante dei suonatori di bongo, risvegliando in<br />

noi ancestrali ricordi. Una sorprendente e prolifica produzione<br />

quella di Dania dovuta al suo genio e al suo<br />

spirito creativo.<br />

Lucetta Risaliti<br />

275


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Nigro<br />

Cell. 320 1756542<br />

nigro.ann@hotmail.it<br />

L’Angelo custode di Luciana, 2012, olio su tela, cm. 50x70<br />

Nasce in Calabria, ma vive e opera a Pistoia. Da<br />

autodidatta coltiva la passione per l’arte, ma<br />

anche per la grafica, la teologia, la filosofia e<br />

la comunicazione, in tutte le sue forme espressive.<br />

Come afferma l’artista “i miei quadri parlano di me e<br />

di chi mi sta vicino, parlano la lingua del cuore, del<br />

pensiero e dell’amore”. È infatti in un’esultanza di<br />

ombre e luci, colori intensi e vivi, linee morbide e calde,<br />

che i suoi soggetti emergono dalla tela e fanno<br />

nascere “sensazioni, emozioni e stati d’animo che<br />

non possono essere descritti a parole. Essi scaturiscono<br />

dal nostro vissuto, dalle nostre esperienze, dal<br />

nostro intimo percepire quotidiano. Esiste un mistero<br />

che rimane custodito nei nostri cuori finché l’arte, la<br />

vera arte, con il suo consueto linguaggio fatto di forme<br />

e colori, rende visibile ciò che sfugge ai nostri occhi,<br />

al nostro sguardo” (Ambra Grieco). L’artista con<br />

raffinata abilità nel disegno e nella stesura dei colori<br />

si esprime con una personale espressività, cogliendo,<br />

con istintività, la poesia nei soggetti rappresentati.<br />

276


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisabetta Nisticò<br />

nistico.elisabetta@gmail.com<br />

Riccia, 2012, tecnica mista su cartone, cm 25x35<br />

Elisabetta Nisticò scultrice e pittrice, diplomata<br />

al Liceo Artistico e laureata in Scultura all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze nel 1985, ha frequentato,<br />

sempre all’Accademia, il corso di decorazione.<br />

Insegna disegno e pittura all’Università<br />

Europea di Fiesole. Collabora ad altri corsi d’arte e<br />

partecipa ad esposizioni collettive e personali. Tra<br />

queste si ricordano le più recenti: nel 2009 esposizione<br />

collettiva Galleria del Teatro Romano, Fiesole (FI);<br />

nel 2010 mostra collettiva Galleria del Teatro Romano,<br />

Fiesole (FI); nel 2012 collettiva permanente, Gruppo<br />

“Artisti Fiesolani” al ristorante “Le Lance” e collettiva<br />

permanente “Incontri con l’Arte” alla “Taverna<br />

degli Artisti” (Firenze); ancora nel 2012 collettiva di<br />

Natale, Gruppo “Artisti Fiesolani”, Sala del “Basolato”,<br />

Fiesole.<br />

277


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisabetta Nisticò<br />

Rossa, 1989, carboncino su carta, cm. 50x70<br />

“Ogni quadro è ben studiato, l’artista vi ha trovato la<br />

giusta dose fra colore e vuoto, tra materia e assenza;<br />

il pallore delle figure è contrastato dai colori accesi<br />

che le circondano e le rendono vitali. Donne che osservano<br />

la nostra realtà, filtrata da un vetro, donne<br />

che rivelano la propria sensibilità, la propria fragilità,<br />

e a volte anche la propria rabbia e disperazione. Ma<br />

cosa vogliono rivelarci queste figure maestose, con<br />

un po’ di serenità nel profondo degli occhi? Può darsi<br />

che esse vogliano solamente narrare il percorso travagliato<br />

di un artista, che dipingendo queste donne,<br />

non ha fatto altro che ritrarre sé stessa da un altro<br />

punto di vista”.<br />

278


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Fiorella Nuti<br />

www.fiorellanuti.it<br />

Fertilità, 2011, tecnica mista, cm. 60x60<br />

Fiorella Nuti, fiorentina, coltiva da sempre una<br />

passione per la pittura. Ha frequentato il Liceo<br />

Artistico Leon Battista Alberti e successivamente<br />

un corso quinquennale di nudo presso l’Accademia di<br />

Belle Arti di Firenze. Ha frequentato corsi di pittura<br />

presso la scuola di A. Sole Costa e di incisione presso<br />

Il Bisonte di Firenze. Sempre alla ricerca di proprie tecniche<br />

compositive - olio, acrilico, acquerello, pastello e<br />

carboncino - frequenta attualmente corsi di pittura<br />

presso il Centro Arti Visive Rossotiziano. Ha partecipato<br />

a numerosissime mostre, mediante le quali ha potuto<br />

raffrontare con il pubblico forme, idee e contenuti.<br />

Le principali esposizioni: 2000 :“Impressione ed<br />

espressione - I colori dell’anima”, Sala Vecchia Compagnia,<br />

Scarperia (personale); 2001: “Memoria e presente<br />

con la forza del cuore”, Firenzeart Gallery, Firenze<br />

(personale, a cura di Gabriella Gentilini, con scritto<br />

di Mario Luzi, recensioni di Alfredo Scanzani e Giampaolo<br />

Trotta); 2002: “Emozioni”, Seminario Vescovile,<br />

Fiesole (personale, con introduzione di Tommaso Paloscia,<br />

servizio RAI TGR Toscana di Marcello Paris); -<br />

Sala degli Specchi, Plaza Hotel Lucchesi, Firenze (personale,<br />

presentazione del catalogo monografico<br />

“Quadri color luce” a cura di Federico Napoli, Pietro<br />

Chegai Editore, Firenze; servizio Toscana TV di Fabrizio<br />

Borghini); 2005 : “Fascino di Tunisia- Sapori da un viaggio”<br />

Limonaia di Villa Vogel, Q.4 Comune di Firenze<br />

(personale, inaugurata dall’Ambasciatore della Tunisia<br />

Habib Mansour); 2007: “Fascino di Tunisia” (con frammenti<br />

poetici di Donatella De Vincentiis Fazzino e Juri<br />

Camisasca) Palazzo Delle Aquile, Palermo; 2009: “Fascino<br />

di Tunisia” Palagio di Parte Guelfa, Firenze. L’attività<br />

artistica di Fiorella Nuti è documentata su: “Arte<br />

moderna” n. 37, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano,<br />

2001; “Annuario Toscano dell’Arte”, Edizioni Polistampa,<br />

Firenze, 2002; Archivio Kunsthistorisches Institut,<br />

Firenze. L’opera “11 settembre 2001” è collocata nella<br />

Pinacoteca della Regione Toscana in Palazzo Panciatichi,<br />

Firenze. Una ricca collezione è pubblicata sul blog:<br />

www.fiorellanuti.it<br />

279


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Fiorella Nuti<br />

Giada e i girasoli, 2012, tecnica mista, cm. 60x60<br />

La ninfa, 2013, tecnica mista, cm. 60x60<br />

280


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Simonetta Occhipinti<br />

occhipintisimonetta@libero.it<br />

Purezza, olio su tela , cm. 40x50<br />

Bolle di sapone, grafite, cm. 35x45<br />

Vive e lavora nella campagna fra i comuni di Bagno<br />

a Ripoli e Rignano (Firenze). Musicista<br />

(diplomata in pianoforte), pittrice e appassionata<br />

di piante, si è dedicata fin dagli anni giovanili<br />

alla pittura botanica dal vero; si è, in seguito, rivolta<br />

anche alla riproduzione di dipinti antichi imparando,<br />

a “bottega”, i segreti degli impasti, delle tele e della<br />

riproduzione delle antiche pitture fiamminghe e rinascimentali<br />

arricchendo tale attività con la partecipazione,<br />

nei sotterranei della Chiesa del Carmine di Firenze,<br />

alla scuola di restauro pittorico ed antiche<br />

tecniche di decorazione A.R.A.S.M.U.S. La sua pittura<br />

si esprime sia con la tecnica dell’acquerello botanico<br />

che con quella dell’olio su tela, privilegiando<br />

soggetti legati al ritratto e al mondo della natura e il<br />

cui filo conduttore è la riscoperta e la proposta di un<br />

linguaggio simbolico legato all’antico ma in realtà<br />

senza tempo e per questo universale. Ha esposto in<br />

personali e collettive promosse dal “Gruppo Donatello”,<br />

“Circolo degli Artisti Casa di Dante”, A.n.l.a.,<br />

Ucai, “Eco d’arte moderna”, Gadarte, ed ha esposto<br />

nelle fiere “Immagina” di Reggio Emilia e “Arte in<br />

Fiera” di Longarone. È stata premiata più volte ai<br />

concorsi del “Premio Firenze” e del “Premio Italia per<br />

le Arti Visive”. Nel 2011 è stata relatrice sulla conferenza<br />

“I fiori dell’equinozio di Primavera nella mitologia<br />

e nell’Arte” al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”,<br />

Firenze, del quale è socia. Tra le più recenti<br />

personali: 2003, “Filologia dell’Immagine”, Galleria<br />

“D.Emme”, Firenze; 2007, “Naturalistiche simbologie”<br />

alla Galleria del “Gruppo Donatello” e alla “Galleria<br />

del Candelaio” organizzata da “Eco d’Arte Moderna”,<br />

a Firenze. 2010, “Vedere il mondo in un<br />

chicco di grano” al “Circolo degli artisti Casa di Dante”<br />

di Firenze; 2011 “Le stanze comunicanti”, Artisti<br />

finalisti in personale dal “Premio Italia per le arti visive”,<br />

Ex Fornace Pasquinucci, Comune di Capraia (Firenze);<br />

2012 mostra di acquerelli botanici “Le forme<br />

del Piccante” a favore dell’Associazione “Fili d’erba”,<br />

Orto dei Semplici, Firenze.<br />

281


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Simonetta Occhipinti<br />

Diosperi, acquerello su cartoncino, cm. 4x605<br />

“Di fronte ai suoi lavori non possiamo che riconoscere<br />

per prima cosa il valore di questa qualità alta della<br />

materia pittorica... Da queste solide basi emerge<br />

però, e per fortuna, l’anima dell’artista capace di superare<br />

i valori esclusivamente estetici per coniugarli<br />

invece all’esigenza più genuina ed interiore che fa<br />

esprimere tutta la sua sensibilità: e lo vediamo<br />

nell’attenzione ai soggetti dell’infanzia i cui temi appaiono<br />

non fermarsi alla riproduzione fedele e realistica<br />

ma cercare di porgerne un ritratto poetico e anche<br />

sensibile alle problematiche connesse al sociale.<br />

Questa sua indole si conferma ancora nei temi meno<br />

ancorati al naturalismo o al reale, dove l’artista crea<br />

quell’atmosfera vellutata e nebbiosa che rimanda ad<br />

un clima onirico.”<br />

Roberta Fiorini<br />

“... Autrice indiscussa di “Metafore moderne”, alleate<br />

all’antico, il suo propositivo linguaggio figurativo<br />

incarna un’iconologia dalle intime segretezze interiori,<br />

dai ricercati preziosismi tecnici e contenutistici,<br />

alimentato dall’attrattiva per la natura, reso attuale<br />

dall’apporto della “luce” che definisce la “meraviglia”<br />

delle forme secondo una puntuale resa veristica...”<br />

Silvia Ranzi<br />

282


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Margherita Oggiana<br />

Via Filippo Pacini, 37 - 51100 Pistoia - Cell. +39 347 2963091<br />

margherita.oggiana@alice.it - www.gadarte.it<br />

Persefone, 2004, olio su tela, cm. 50x70<br />

283


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Margherita Oggiana<br />

Afrodite, 2012, olio su tela, cm. 50x70<br />

“Chi è bello, lo è finché è sotto gli occhi, chi è anche buono lo è ora e lo sarà poi.”<br />

Saffo, VII-VI sec a C.<br />

284


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Pacini<br />

Via delle Sacca, 59 - 59100 Prato (PO) - Tel. e Fax: 0574 460501<br />

info@laurapacini.it - www.laurapacini.it<br />

Atelier, 2008, olio su tela, cm. 50x50<br />

È<br />

nata nel 1952 a Cantagallo, Prato, città in cui vive<br />

e lavora. Si è diplomata “Maestro d’Arte” all’Istituto<br />

per l’Arte ed il Restauro di Palazzo Spinelli a<br />

Firenze. Ha seguito i corsi liberi di nudo, grafica ed incisione<br />

all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1988<br />

ha frequentato il Laboratorio di pittura murale a Vainella<br />

(Prato) sotto la guida del maestro Leonetto Tintori.<br />

Ha iniziato nel 1983 con la collettiva “Galleria degli<br />

Artisti” a Prato, partecipando alle Rassegna Arti Visive<br />

in città; nel 1984 vince il 1° Premio per la pittura, XI°<br />

Premio Internazionale “Il Cenacolo”, Firenze; è presente<br />

nella collettiva alla Galleria Malatestiana, Rimini,<br />

1985; a Expo/Arte-Fiera, 1986; tra le personali più importanti<br />

si ricordano: Galleria “Il Cenacolo”, 1986 e<br />

presso la “Casa di Dante”, 1989 a Firenze; Palazzo Pretorio,<br />

Prato, 1991; Galleria “La Spirale”, Prato, 1996.<br />

Negli anni Novanta espone a Cecina, Porto Ercole, Viareggio,<br />

Salsomaggiore Terme, Marina di Pietrasanta<br />

(La Versiliana). Tra le più recenti esposizioni si citano:<br />

Personale, Grand Hotel, Firenze, 2008; “Italians Do It<br />

Better”, Basilea (Svizzera), 2010; Galleria, Bologna,<br />

2010. La pittura di Laura è intima e intimista, pacata e<br />

soave, proprio come il carattere dolce e riservato<br />

dell’autrice. I suoi dipinti evocano un tempo passato,<br />

un’atmosfera trasognata, resa immobile ed eterna sulla<br />

tela. I soggetti che Laura canta da sempre nella sua<br />

poetica sono quelli che hanno toccato il suo cuore, fiori,<br />

conchiglie, utensili, oggetti che la accompagnano<br />

da tempo, e come se avessero un’anima, raccontano<br />

alla sua sensibilità d’artista sensazioni che lei cerca di<br />

trasmettere sulla tela attraverso il colore, assieme ai<br />

“desideri, le delusioni, l’amore della mia vita di donna”,<br />

come lei stessa afferma.<br />

Giulia Ballerini<br />

285


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Serena Pagnini<br />

Cell. 349 7171793<br />

sericiao@tiscali.it<br />

La Montagna, 2011, maniera a zucchero su ferro, mm. 602x638<br />

Serena Pagnini nasce nel 1975 a Prato, dove vive<br />

e lavora. Diplomatasi in Pittura all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze, nel 1998 partecipa al<br />

Laboratorio di Arti Visive nell’ambito del progetto Officina<br />

Giovani, Cantieri Culturali di Prato. In seguito a<br />

questo progetto, insieme ad altri dieci giovani pittori<br />

pratesi, ottiene l’utilizzo come studio della sede Le<br />

Antiche Stanze di S. Caterina per un anno. Nel 2002<br />

conduce uno stage di ceramolle e puntasecca alla<br />

Scuola d’Arte Leonardo di Prato, dove insegnerà<br />

come docente di Grafica dal 2005 al 2008. Dal 2008 è<br />

stampatore per Edizioni Canopo a Prato, con cui ha già<br />

realizzato il libro d’ artista di Mauro Staccioli. Nel<br />

2010 si diploma in Grafica al Biennio Specialistico di<br />

Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze. Ha riscosso numerosi<br />

riconoscimenti, tra cui il I° “Premio S. Giorgio”, concorso<br />

nazionale di pittura nel Chiostro di S. Domenico,<br />

Pistoia, 2009; finalista “Premio Acqui”, IX Biennale<br />

Internazionale per l’ Incisione, Acquiterme (AL), 2008;<br />

finalista “Premio Arte 2004”, sezione grafica, a cura di<br />

Arnaldo Mondadori Editore e al “Premio Artemisia<br />

2006”, Ancona. Tra le ultime partecipazioni: “Mostra<br />

di pittura e scultura di artisti pratesi” presso il Cassero<br />

Medievale, 2008; “Artisti pratesi del Novecento e<br />

contemporanei”, presso Le Antiche Stanze di S. Caterina,<br />

2009; Triennale Europeénne de l’Estampe contemporaine<br />

2010, in Francia ; “Start Point 2010”, Museo<br />

Archeologico di Firenze; “Personale”, Spazio<br />

Espositivo L’Asterisco, Prato, 2010.<br />

“Giovane promessa del panorama artistico pratese,<br />

per la sua precisione tecnica e straordinaria manualità,<br />

specie nel campo dell’incisione, Serena si distingue<br />

per le sue tematiche tormentate ed inquietanti, attraverso<br />

un’intricante analisi introspettiva e intimista”.<br />

Giulia Ballerini<br />

286


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristina Palandri<br />

Via Santa Cristina, 17 - 51100 Pistoia - Cell. 349 3740695<br />

mcristina.palandri@tiscali.it - www.cristinapalandri.it<br />

In bilico, 2011, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />

Nasce a Pistoia, dove vive e opera. Diplomatasi<br />

all’Istituto d’Arte di Pistoia, frequenta l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze dedicandosi al<br />

disegno e alla pittura. Inizia la propria attività nel<br />

1982 con personali e collettive in tutta Italia e all’estero<br />

(Spagna, Austria, Olanda, Francia, New York, Giappone,<br />

Germania e Portogallo). Oltre alla pittura si dedica<br />

anche alla scultura in ceramica, illustrazioni e<br />

design. Numerose sono le critiche che negli anni l’artista<br />

ha ricevuto da distinte personalità artistiche:<br />

Tommaso Paloscia; Pier Carlo Santini; Siliano Simoncini;<br />

Lucia Gai; Giovan Battista Bassi; Nicola Micieli.<br />

“Il linguaggio pittorico dell’artista è “godibile sul piano<br />

formale, per l’evidenza segnaletica delle sagome<br />

dipinte, la suadenza delle atmosfere e degli spunti<br />

narrativi, il garbo delle invenzioni figurali, il gusto<br />

dell’opera-oggetto che si comporta, nel suo insieme,<br />

come un segno decorativo confinato entro una superficie<br />

ristretta, ma idealmente proiettato a invadere lo<br />

spazio d’intorno, per moltiplicare le occasioni di colloquio<br />

con le creature che entrano nella sua sfera di influenza<br />

poetica ed estetica”.<br />

Nicola Micieli<br />

287


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sipontina Paloscia<br />

Cell. 349 1249214<br />

sipontina.paloscia@gmail.com<br />

Ragazza Miao, 2010, olio su tela, cm. 50x70<br />

Nasce a Manfredonia nel 1953. Si trasferisce a<br />

Prato all’età di tre anni e in questa città frequenta<br />

le scuole; sposatasi giovanissima con<br />

un corniciaio, da quel momento l’arte entrerà nella<br />

sua vita. Dopo aver lavorato prima come estetista, poi<br />

come impiegata in un supermercato, al raggiungimento<br />

della pensione inizierà il suo percorso di pittrice,<br />

desiderio mai coltivato per mancanza di tempo, facendo<br />

i primi corsi con il Comune di Prato, con Gerardo<br />

Ghelardi, Italo Bolano ed Adriana Leati. Infine il corso<br />

di pittura con Miriam Cappelletti; partecipa all’esposizione<br />

di pittura Espressiva 2004 (allievi di Italo Bolano).<br />

Nel 2010 diviene una delle prima socie dell’Associazione<br />

Culturale L’Asterisco di Prato, ne segue le<br />

iniziative e frequenta il corso di incisione e calcografia<br />

di Valentina Baroncelli, dimostrando buona propensione<br />

e manualità in questa tecnica, fino a esporre alla<br />

mostra collettiva d’incisioni e acqueforti nel settembre<br />

2011 presso lo spazio espositivo dell’associazione<br />

stessa. Nel 2012, sempre L’Asterisco ospita la prima<br />

mostra personale di Sipontina, “Ri-partire”, ispirata<br />

ad una serie di dipinti con il tema del viaggio: un immaginario<br />

giro del mondo, tra i volti delle popolazioni<br />

e delle culture del pianeta. Da qui Sipontina ha sperimentato<br />

dal vivo alcuni mestieri della donne e degli<br />

uomini cercando materiali per amalgamarli nella composizione<br />

pittorica; la sua manualità la porta a confezionare<br />

immagini fantasiose e reali al contempo, aiutandosi<br />

con vecchi tubetti di latta zingata che la<br />

pittrice ricicla. Ha tenuto una mostra personale nel<br />

giugno 2012 presso la Parrocchia Sant’Antonio Maria<br />

Pucci a Prato e ha partecipato alla Collettiva Nazionale<br />

- 22° Concorso di pittura a tema libero, Il Dopolavoro<br />

ferroviario di Firenze, Circolo e Comune di Prato<br />

2012. Vive e lavora in questa città, nella sua casa che<br />

è divenuta anche il suo studio.<br />

288


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Pandolfini<br />

Via Bezzuoli, 20 - 50018 Scandicci (FI)<br />

Tel. 055 253657 - pandolfini.patrizia@alice.it<br />

Patrizia Pandolfini ha conseguito il diploma di<br />

Scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.<br />

Ha insegnato Educazione Artistica e Discipline<br />

Pittoriche. La sua attività espositiva ha avuto inizio<br />

nel 1957. Tra le ultime mostre personali realizzate, si<br />

ricordano: Segno e Colore (Rathaus Charlottenburg,<br />

Berlino, 1998), Galerie im Zimmer (Berlino, 1998), Cielo<br />

e Terra (Villa Vogel, Firenze, 2004), Arte (in)utile<br />

(Villa Vogel, Firenze, 2006), Pieve Sant’Alessandro a<br />

Giogioli (Firenze, 2007), Aula Consiliare del Comune<br />

di Scandicci (2007), La Veste e il suo sogno (Centro<br />

Danza e Movimento, Firenze, 2008), Inaugurazione<br />

“Via Crucis” (Pieve di Sant’Alessandro a Giogioli, Firenze,<br />

2008), Installazione di terrecotte con interventi<br />

di danza (Scuola Militare Aeronautica, Firenze, 2008),<br />

presentazione incisione per il Centro dell’Arte “Vito<br />

Frazzi” (Comune di Scandicci, 2008), Terra e Fuoco<br />

(Palagio di Parte Guelfa, Firenze, 2009), inaugurazione<br />

Fonte Battesimale in terracotta (Pieve di Sant’Alessandro<br />

a Giogioli, Firenze, 2009), personale al Gruppo<br />

Donatello (2011).<br />

La ragione dell’immaginare<br />

Patrizia Pandolfini Renzi propone con la propria opera<br />

un intervento nel quale la partecipazione è non solo<br />

prevista ma diviene un aspetto sostanziale. Gli oggetti<br />

che la costituiscono, realizzati utilizzando esperienze<br />

tanto figurative quanto astratte, esemplano ipotesi di<br />

percorsi, quasi sentenze, organizzando e qualificando<br />

uno spazio. Così un’introduzione è data da figure risolte<br />

con estrema sintesi volumetrica dello scabro modellato<br />

delle superfici, che suggeriscono profonde radici<br />

culturali e tendono a definire e/o rivendicare la continuità<br />

storica di una civiltà. Altri oggetti si assestano e<br />

si risolvono in solidi geometrizzanti: proprio per le caratteristiche<br />

delle capacità di comunicazione data dalla<br />

forma razionale possono essere ricollocati, postulando<br />

appunto interventi. La elementarità strutturale e<br />

la potenzialità delle ricollocazione si definiscono come<br />

Nudo femminile, terracotta, h cm. 45<br />

l’avvio, attraverso l’astrazione, della ricerca di un nuovo<br />

linguaggio, più intimamente funzionale alle istanze<br />

poetiche determinate dalla personalità dell’artista, i<br />

cui segni vengono proposti in un ulteriore gruppo di<br />

oggetti dalla potente monumentalità e notevole carica<br />

di suggestione emotiva. Patrizia Pandolfini Renzi affronta<br />

quindi alcuni aspetti centrali del dibattito sul<br />

fare artistico e sulla comunicazione, offrendo anche<br />

percorsi di approccio che ne rendono molto correttamente<br />

non esclusiva la partecipazione.<br />

Ugo Barlozzetti<br />

289


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lucia Pecchia<br />

Via Piemone, 1 - 56021 Cascina (PI)<br />

Luna in cielo sereno con filo di luce, tecnica mista su tavola, cm. 50x40<br />

Lucia Pecchia è nata a Pisa il 27 ottobre 1955. Diplomata<br />

nel 1976 all’Istituto d’Arte “F. Russoli”<br />

di Pisa in Arti Applicate, ha frequentato, in maniera<br />

discontinua, un corso di pittura all’Accademia<br />

d’Arte di Pisa con il maestro Bruno Pollacci. Dipinge,<br />

su ordinazione, vasi in terracotta con disegni egiziani.<br />

Si diverte a cimentarsi in varie cose come disegnare<br />

abiti, allestire vetrine, apparecchiare tavole creative<br />

in occasioni di feste e altro. Ha illustrato un libro storico<br />

e disegnato una copertina. Attualmente vive a<br />

Cascina dove crea i suoi quadri e lavora a Pisa in un<br />

ufficio amministrativo. Nel 2010 ha frequentato un<br />

corso di pittura presso l’Istituto d’Arte Russoli di Pisa.<br />

290


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lia Pecchioli<br />

Via Cantagallo, 29/1 - 59100 Prato<br />

Tel. 0574 463530 - Cell. 335 492947<br />

Vanità, 2009, cemento, cm. 75x48x35<br />

Vive e opera a Prato, nel campo della scultura. Ha<br />

frequentato la Scuola d’Arte e Mestieri Leonardo;<br />

la Scuola Vainella - Leonetto Tintori e il Laboratorio<br />

di Scultura Calenzano. Numerose sono le<br />

mostre personali e collettive cui ha partecipato dal<br />

1999. Da segnalare la mostra tattile “Oltre il buio,<br />

l’anima e la materia”, nel 2009 e nello stesso anno la<br />

partecipazione alla realizzazione della stele di Leonetto<br />

Tintori, successivamente collocata nel parcheggio,<br />

a lui intitolato, di Figline di Prato.<br />

“Ciò che colpisce in Lia Pecchioli è senz’altro quella<br />

versatilità, ben espressa tramite le poesie e le sculture…<br />

è l’universo della sua scultura che mi ha colpito,<br />

perché manifesta completamente quell’insieme di<br />

emozioni e di sensazioni sempre pronto a mettere in<br />

risalto il cosiddetto ‘racconto dei giorni’… entro i cui<br />

confini la figura singola sa trasportare l’osservatore in<br />

un nucleo pulsante che in taluni casi narra la consuetudine<br />

del passare del tempo, mentre in altri interpreta<br />

fatti e situazioni alcuni dei quali vissuti in prima<br />

persona”.<br />

L. Gierut<br />

291


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Luisa Pedone<br />

Tel. 055 589030<br />

Maria Luisa Pedone nasce ad Ancona, ma<br />

vive ed opera a Firenze dal 1970. Si laurea<br />

in Lingue e Letterature straniere,<br />

esercitando la professione di insegnante. Da<br />

1997 in qualità di pittrice si dedica con passione<br />

all’arte sacra. Da sempre è interessata a studi<br />

teologici ed iconografici, attenta al recupero del<br />

mestiere nell’approfondimento delle tecniche antiche.<br />

Fa parte del Gruppo “Tabula picta” fin dalla<br />

sua fondazione. Ha partecipato a mostre organizzate<br />

su tematiche sacre allestite a Firenze presso<br />

il Palagio di Parte Guelfa, la Sala Chiostrini della<br />

Basilica di S.Marco da parte dell’U.C.A.I.; a numerose<br />

edizioni “Il Sacro nell’arte” su temi biblici,<br />

promosse dall’A.N.L.A., presso la Basilica<br />

della S.S.Annunziata ed alle Collettive “Forme e<br />

colore del sacro” presso il Salone Don Bosco nella<br />

Chiesa della Sacra Famiglia a Firenze. Ha realizzato<br />

tre tavole per la Via Crucis in permanenza<br />

presso la Chiesa S. Ambrogio a Firenze. Sue opere<br />

sono presenti in chiese importanti, conventi e<br />

privati, in Italia e all’estero.<br />

“La ricercata attività pittorica di Maria Luisa Pedone<br />

dà prova di una radicata ed amorevole fedeltà<br />

nel ritrarre con cura ed immedesimazione<br />

stilistica immagini sacre attinte dalla tradizione<br />

orientale ed occidentale. Con eleganza riproduce,<br />

rivisita, rielabora repertori figurativi che spaziano<br />

dall’ icona russa o di ascendenza greco-bizantina<br />

alla traduzione di celebri scene evangeliche di<br />

intima o plastica spiritualità di insigni maestri<br />

italiani a partire dal XIII°sec., focalizzando dettagli,<br />

mutuando composizioni. Alternando riproduzione<br />

ad invenzione, la tecnica privilegiata è<br />

quella del dipinto su tavola gessata con tempera<br />

all’uovo, impreziosita dall’apporto di oro zecchino<br />

a guazzo, con raffinate grafie a bulino, intessute<br />

talora di rilievi “a pastiglia”. Scienza della visio-<br />

Il sogno di Eva, 2011, tempera a uovo su tavola gessata, oro a guazzo<br />

e bulino, cm. 70x50<br />

ne, meticolosità di cromatismi dosati, sapienza nel ripristinare<br />

l’ordito disegnativo sono le prerogative di una<br />

fattura esecutiva di gran pregio che contraddistingue<br />

l’impegno e la sensibile disposizione interiore di un’artista<br />

nel dar voce all’irriducibile anelito verso l’Assoluto.<br />

Le icone liturgico-devozionali a soggetto mariano, le presenze<br />

angelicate, santi, visioni cristologiche e trinitarie<br />

sono orchestrate secondo quell’ascesi dello sguardo che<br />

si tramuta in catechesi dipinta nella contemplazione dei<br />

valori teologico-dottrinari”.<br />

Silvia Ranzi<br />

292


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Annabella Pellegrini<br />

Via Largo San Biagio, 65 - 51100 Pistoia<br />

Cell. 349 5839396<br />

Aleph, 2004, acrilico e smalto su tela, cm. 100x100<br />

Nasce a Pistoia, dove vive e opera. Pittrice autodidatta,<br />

coltiva la passione per l’arte partecipando<br />

a corsi disegno. All’inizio predilige i<br />

soggetti figurativi, poi si dedica all’astratto. Dal 1996<br />

ha partecipato, con successo, a numerose mostre e<br />

concorsi, ottenendo premi e riconoscimenti di pubblico<br />

e critica.<br />

“Nelle opere di questa pittrice si materializzano forme<br />

astratte che nascono da linee sinuose, dense macchie<br />

di colore, sbavature naturali del pennello e sfumature<br />

informali. Una pittura ricca di emozioni, nata<br />

dall’estemporaneità dell’istinto emozionale, resa vitale<br />

dalla ricchezza materica del colore e dalla musicalità<br />

delle linee, che sembrano danzare davanti agli<br />

occhi dell’osservatore”.<br />

Cristina Bruni<br />

293


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Perez<br />

Tel. 055 892137 - Cell. 339 1012192 - monicaperez@hotmail.it - arasluz71@gmail.com - Pag. facebook: Aras Luz<br />

www.monicaperezp.wordpress.com - Blog: Educ-Arte Infnito: http://arasluz71.blogspot.it/<br />

Memoria<br />

Nuda Verità, olio su base acrilica, tela, cm. 100x 80<br />

Nuda verità<br />

Ancoratemi al vuoto dentro una finestra, che muta<br />

svela la nuda verità.<br />

Custode di un tesoro ancestrale, servii senza più parole.<br />

La vita che si annida dentro un pensiero, solca i mari<br />

turbolenti e trova la libertà nel rumore sordo della<br />

mareggiata.<br />

VITA!<br />

Vince l’ingiuria dei ciechi di spirito e vola sopra le<br />

onde,<br />

con in mano la chiave...<br />

Quella giusta è dentro di me, di tutte noi.<br />

Sotto il ruvido manto rosso, custodii un tesoro<br />

ancestrale.<br />

Senza più parole, umile serva del Mistero, trovai la<br />

libertà nel silenzio del mio mare...<br />

con in mano la Chiave giusta, quella che apre le anime<br />

e chiude l’insidia.<br />

azzardai un sospiro da sotto le onde<br />

Sordo rumore della Vittoria<br />

VITA!<br />

Laureata in Belle Arti all’Università di Granada<br />

nel 1995 con l’indirizzo di Restauro di Opere d’Arte,<br />

ha continuato gli studi a Firenze frequentando<br />

il secondo e terzo corso di Restauro di dipinti su tela e<br />

tavola presso l’Istituto per l’arte e il restauro di Palazzo<br />

Spinelli. Formatasi inizialmente nella bottega del<br />

pittore Ocaña, attualmente è impegnata nella creazione<br />

di un modello educativo per i più piccoli basato<br />

sulla pittura, ma tenendo conto dell’era digitale. Ha<br />

sempre accompagnato i suoi lavori con testi e poesie,<br />

spesso trasformandoli in racconti illustrati che percorrono<br />

la storia dell’umanità attraverso l’arte. Uno dei<br />

suoi quadri, L’Acqua di Nessuno è stato selezionato<br />

nel Premio Arte 2000 organizzato dalla rivista Arte<br />

dell’editore Giorgio Mondadori arrivando fra i finalisti.<br />

La sua esperienza nel campo del restauro le ha permesso<br />

di approfondire le conoscenze sulle più antiche<br />

tecniche pittoriche e quindi di dedicarsi alla realizzazione<br />

di copie d’autore, per le quali ha ottenuto il riconoscimento<br />

dell’Associazione Tosco Sarda di Arte e<br />

Artigianato nel suo Primo Premio della Mostra Mercato<br />

delle Copie d’Autore con la collaborazione della<br />

Galleria Centroartemoderna a Pisa, edizione 2004.<br />

Ha inoltre eseguito diversi trompe l’oeil per committenti<br />

privati, false finestre, soffitti. Tra le sue mostre, si<br />

ricordano: 2010, personale sulla serie “Fiori dietro il<br />

vetro” presso l’Associazione Culturale Terragai; 2011,<br />

personale presso lo Studio “Con i piedi per aria” a Sesto<br />

Fiorentino e collettiva presso il Centroartemoderna<br />

nell’iniziativa “Arte sulle rive dell’Arno”. Dopo diverse<br />

mostre personali, collettive e concorsi vari il suo<br />

obiettivo è mutato in una “missione” per aiutare le<br />

persone che partecipano ai suoi corsi a ritrovare<br />

nell’arte l’essenza della vita.<br />

294


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Pezzatini<br />

Cell. 333 4989956<br />

patriziapezzatini@gmail.com<br />

Fantasia nel bosco, 2009, tempera acrilica e tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />

Nata a Firenze dove risiede e lavora, da oltre<br />

dieci anni si dedica alla pittura. Fa parte del<br />

Circolo degli Artisti Società delle Belle Arti<br />

“Casa di Dante” e dell’Antica Compagnia del Paiolo.<br />

“Patrizia Pezzatini scopre la dedizione all’arte in età<br />

matura per conseguire notevoli risultati che attestano<br />

una naturale propensione alla pittura, affinata nel<br />

tempo grazie all’adozione di tecniche assimilate intimamente.<br />

Ama approfondire la figurazione, prediligendo<br />

il genere del paesaggio di ampio respiro di<br />

ispirazione classica, attingendo ad una tavolozza dai<br />

caldi valori tonali secondo un ricercato e studiato cromatismo.<br />

La varietà dei brani rappresentati si avvale<br />

di una tessitura a pennellate pastose che conferiscono<br />

una pacata resa atmosferica dai toni distensivi in<br />

cui lo sguardo si appaga del piacere o diletto della<br />

visione. Una luce diffusa, mediterranea, pervade i<br />

soggetti sia nel dar corpo alla costruzione dei primi<br />

piani, sia nell’evanescanza delle profondità di campo.<br />

Patrizia Pezzatini nell’iter intrapreso presenta dunque<br />

connotati di stile pienamente stabilizzati che caratterizzano<br />

la sua fisionomia di artista impegnata e industriosa.<br />

Una nuova tendenza espressionistica domina<br />

la tavolozza cromatica dai timbri accesi nella rivisitazione<br />

dei soggetti naturalistici”.<br />

Silvia Ranzi<br />

295


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Piccolotto<br />

Via G.Tesi, 180 - 50013 Campi Bisenzio (FI)<br />

silviapiccolotto84@gmail.com<br />

Racconti di brina, 2011, olio su tela con interventi materici, cm. 70x100<br />

“ Le memorie ritornano, presentandosi alla mente<br />

con nuovi scorci e inusitate prospettive. Il calore<br />

dei ricordi si fonde con l’aria fredda che soffia<br />

tra le strette vie, il suono lontano di un campanile<br />

scandisce ore lunghe come le ombre che avvolgono gli<br />

attimi di infanzia che si credevano perduti. Malinconiche<br />

istantanee affiorano come lo sgorgare di una fonte<br />

che appaga i sensi e la vista. Ogni memoria si tinge di<br />

nuove concretezze, generate da colori incredibilmente<br />

pastosi, voluttuosi, che avvolgono lo spettatore incantandolo<br />

nella danza dei ricordi”.<br />

Alessia Cecconi<br />

296


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Monica Pignat<br />

monica.pignat@gmail.com<br />

Afrodite, 2010, olio su tela, cm. 90x60<br />

Vive e lavora a Firenze. Si dedica alla pittura da<br />

diversi anni e dal 2010 è entrata a far parte del<br />

gruppo di artiste della Galleria Mentana con<br />

cui ha preso parte ad alcune rassegne collettive come<br />

Il Calore del Colore e Valori di Continuità.<br />

“Nella pittura di Monica Pignat è il silenzio che parla.<br />

Nelle sue opere si respira una sensazione di nostalgia<br />

e di assenza che si manifesta nei colori sempre tonali<br />

e in un clima di attesa. Questa atmosfera é nei paesaggi,<br />

dove alberi e arbusti hanno perso la spontaneità<br />

di una crescita naturale trasformandosi in perfette<br />

figure scolpite da cesoie implacabili. La staticità apparente<br />

racconta la spontaneità mortificata, la libertà<br />

fatta cadere in piccoli rami, ancora vitali, potati secondo<br />

l’estro di un giardiniere. Un ritratto di signora<br />

dal collo lungo e dai tratti alteri che indossa un ampio<br />

cappello lascia intravedere la noia delle costrizione<br />

delle convenzioni. Gli occhi chiusi e le labbra serrate<br />

accompagnate dal gesto della mano guantata sembrano<br />

voler fare riferimento ad un elevato ego smorzato<br />

da un richiamo alla razionalità che emerge da<br />

geometrie lontane”.<br />

Federica Murgia<br />

“Le opere dell’artista sono piene di luce soffusa, di<br />

grandi silenzi, gentili atmosfere, che lasciano intravedere<br />

un animo nobile e genuino.”<br />

Laura Adreani<br />

297


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisa Polidori<br />

Cell. + 39 320 6513289<br />

elisapolidori10@gmail.com - www.elisapolidori.com<br />

Nasce a Città di Castello nel 1985. Incontra il<br />

mondo dell’artigianato fin da giovane frequentando<br />

la scuola artistica con indirizzo in Oreficeria.<br />

Terminata la scuola superiore si trasferisce a<br />

Firenze dove nel 2011 si laurea in Production Design<br />

presso la Facoltà di Architettura. Sviluppa la tesi di<br />

laurea partendo da uno studio sul territorio che la porta<br />

ad analizzare il sistema industriale locale concentrandosi<br />

in particolare nella produzione di materiale di<br />

scarto da esso prodotto. Con questo progetto nasce<br />

l’avventura dell’autoproduzione, dove unisce le capacita<br />

apprese dai precedenti percorsi d’istruzione, creando<br />

una collezione di gioielli realizzati con materiali<br />

di scarto industriali. Partecipa a svariate fiere del settore<br />

ottenendo buoni risultati che le permettono di<br />

ampliare ed approfondire il lavoro. Nel 2012 partecipa<br />

ad un Master in “Design per la cooperazione e lo sviluppo<br />

sostenibile” esperienza che la porta a lavorare<br />

con realtà artigianali di paesi “terzi” in particolare<br />

Rwanda e Marocco. Conclude questa esperienza con<br />

una tesi di ricerca sul ruolo del design come strumento<br />

di connessione tra artigianato e territorio. Attualmente<br />

vive e lavora a Firenze portando avanti il suo progetto<br />

di autoproduzione e collabora con artigiani sia locali<br />

che dislocati nel territorio nazionale.<br />

Design, artigianato, e territorio sono le parole chiave<br />

che fanno muovere le sinergie dei suoi lavori. Un’idea<br />

progettuale che guarda con attenzione al passato,<br />

fuori da schemi contemporanei dettati dalla globalizzazione.<br />

Idea che la porta a conoscere, raccontare e<br />

valorizzare la cultura materiale e immateriale che<br />

ogni luogo racconta. Un incontro tra memoria, tradizione<br />

e contemporaneità, oggetti che raccontano sto-<br />

298


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisa Polidori<br />

rie, materiali che parlano e dettano le regole. Trova<br />

una forte ispirazione in tutto ciò che le ruota intorno,<br />

prendendo spunti dalla vita di tutti i giorni, scoprendo<br />

le caratteristiche di culture diverse. Porta avanti il lavoro<br />

con il concetto di Design Thinking, filosofia che<br />

spinge il design ad essere valutato come processo<br />

sociale creativo. Unito ad una volontà di instaurare un<br />

rapporto con il saper fare artigianale, con l’ intenzione<br />

di conoscere e lavorare con materiali e tecniche tradizionali,<br />

unione che porta allo sviluppo del primo ed<br />

alla salvaguardia del secondo. Curiosità è la parola<br />

d’ordine che la spinge a conoscere e scoprire, che la<br />

porta a bussare alle porte delle industrie per ricercare<br />

materiali, come negli atelier degli artigiani dove apprende<br />

sempre nuove tecniche e nuovi saperi che<br />

consigliano e muovono i futuri progetti. Quello di autoproduzione<br />

che porta avanti da qualche anno comprende<br />

oggetti realizzati quasi interamente con scarti<br />

industriali, una serie di ornamenti per il corpo e complementi<br />

d’arredo, con la caratteristica dell’ irripetibilità,<br />

la forma è dettata dalle varianti possibili durante<br />

la produzione dello scarto. Per questo ogni prodotto<br />

ha un valore intrinseco, si può dire che si disegna da<br />

solo, per una pura casualità di combinazioni. Un processo<br />

di produzione che inizia da una lavorazione industriale,<br />

recuperato dalla volontà progettuale di farsi<br />

ispirare e consigliare da questi semi lavorati, e<br />

finisce il suo cammino in mano alla lavorazione artigianale<br />

che conclude l’opera. Un lavoro che comprende<br />

la cura del prodotto a 360°, non si parla solo della<br />

produzione ma di tutti quegli aspetti che girano intorno<br />

al prodotto, quindi comunicazione, promozione,<br />

manager, insomma tutto il lavoro che sta dietro al<br />

concetto di autoproduttori.<br />

299


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Diana Polo<br />

Cell. 340 1501288<br />

polo.diana@yahoo.it<br />

Tarantola, matite grasse su carta, cm. 76x56<br />

Nasce in Sardegna, ma vive e lavora in Toscana.<br />

Molte delle sue opere fanno parte di collezioni<br />

pubbliche e private e altre sono illustrate<br />

nelle edizioni della rivista Pegaso, Periodico di<br />

Cultura-Arte-Costume. Ha frequentato corsi di Incisione<br />

presso la Scuola d’Arte Grafica “Il Bisonte” di<br />

Firenze, corsi di Modellato presso il Liceo Artistico di<br />

Firenze e sta tutt’ora frequentando corsi presso la<br />

Scuola Martineau di Firenze. Del 1971 la prima personale<br />

di pittura presso il Circolo Culturale di Antella<br />

(Bagno a Ripoli). Da allora ininterrotta la sua attività<br />

espositiva con inviti a rassegne locali e nazionali,<br />

partecipazioni a fiere d’arte e premi internazionali.<br />

Ha ottenuto diversi riconoscimenti editoriali ed<br />

espositivi nelle edizioni del “Premio Italia per le Arti<br />

Visive” e del “Premio Firenze”, sia con la pittura che<br />

con la scultura e la grafica, così anche al Premio<br />

“Giuseppe Pescetti” e al Concorso “Cardo d’argento”<br />

della associazione “Gadarte” di Firenze. È stata premiata<br />

per la pittura al XXV° Palio delle Contrade di<br />

Bagno a Ripoli (Firenze) e per la scultura all’edizione<br />

successiva. È stata inoltre selezionata due volte per<br />

la raccolta del Museo di Arte Contemporanea del<br />

“Divenire” di Scopoli (Foligno). Tra le personali più<br />

recenti si ricordano quelle del 2001, dedicata alla<br />

scultura, presso la “Limonaia” di Villa Vogel a Firenze;<br />

nel 2002 alla Galleria “Gadarte” di Firenze, e nel<br />

2003 “Tracce dell’Anima” in occasione dell’Antica<br />

Fiera di Antella presso la Confraternita della Misericordia<br />

dell’Antella (Firenze). Nel 2005 Minipersonale<br />

presso il Chiostro di Villa Vogel a Firenze. Nel 2008<br />

“New Entry” presso la Galleria Spazio Art-Art di Impruneta<br />

(Firenze). Nel 2009 “Oltre le forme e i colori…<br />

Le emozioni” al Palazzo Ghibellino di Empoli e<br />

“Emozioni di donna” alla Sala Mostre della Circoscrizione<br />

6 a Marina di Grosseto.<br />

300


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Diana Polo<br />

Galleria d’arte, tecnica mista su tavola, cm. 70x50<br />

“La matita è stata per me e lo è tuttora, una compagna<br />

di vita e i colori sono la mia musica. In questa dichiarazione<br />

dell’artista stessa, nel tono così schietto<br />

e poetico insieme, c’è la chiave per comprendere il<br />

suo ininterrotto legame con l’arte che ci svela un rapporto<br />

di naturale empatia, quasi seguisse l’imprescindibile<br />

bisogno di disegnare tutto quanto colpisce la<br />

sua attenzione, nelle forme della natura quanto in<br />

quelle umane, e da lì procedere ad un continuo scavare<br />

nella ricerca espressiva e nella sperimentazione<br />

tecnica per dar vita e corpo ad una nuova trasposizione<br />

che trasforma il modello e lo stimolo originario al<br />

filtro del proprio immaginario, della propria cultura e<br />

della propria emotività. Ed è con sorprendente coerenza<br />

che Diana si muove con perizia ed eleganza<br />

nelle diverse e parallele vie del disegno quanto<br />

dell’incisione, della pittura ad olio quanto dell’acquerello,<br />

della scultura e del basso ed alto rilievo con la<br />

terracotta come con la pietra, e con innovative superfici<br />

a calco e strutture in plexiglass che divengono installazioni.<br />

Eppure tutto si riconduce ad un unico percorso<br />

poiché unico è il suo linguaggio figurativo, di un<br />

sapore quasi letterario, venando il realismo di toni<br />

fantastici e al contempo d’introspezione psicologica.”<br />

Roberta Fiorini<br />

301


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Clara Polvani<br />

www.galleriamentana.it<br />

Nata a Figline Valdarno, risiede a Firenze dove<br />

vive e lavora e dove si è diplomata all’Accademia<br />

“Lo Sprone”. Dal 2000 partecipa a diverse<br />

fiere dell’arte nazionali e internazionali con la<br />

Galleria d’arte Mentana tra cui l’Artexpo di New<br />

York, l’Europe-art di Ginevra, la Lineart di Gent in<br />

Belgio, l’Arte Immagina di Reggio Emilia e la Fiera di<br />

Innsbruck. Costante è la sua presenza a premi e concorsi<br />

come “Etruriart” a Venturina, il Premio Italia<br />

per le Arti Visive di Certaldo, il XVII Premio Firenze<br />

dove viene premiata con l’inserimento in un’antologia<br />

e il Premio “Il gatto nell’arte” al Gadarte. Presente<br />

dal 2001 al 2011 nella rassegna annuale Valori di<br />

Continuità presso la Galleria Mentana, nel 2002 ha<br />

esposto nella collettiva “Dialogo con la natura, la<br />

memoria, l’immaginario” al Palazzo della Loggia di<br />

Noale. Al 2008 risale la personale al residence Porta<br />

al Prato di Firenze e nel 2010 la monografica alla Galleria<br />

del Candelaio.<br />

“Osservando l’opera di quest’artista si avverte una poetica<br />

intimista, dove il suo animo si manifesta in una<br />

pittura elegante, che rifugge dai gridi di mode per soffermarsi<br />

sull’essenza del suo essere di fronte alle<br />

cose, per raccontare, nei colori e nelle forme, se stessa.<br />

I suoi lavori descrivono la sensibilità contemplativa<br />

di chi si pone davanti alla realtà per capirne il significato<br />

più profondo. Sono paesaggi naturali e antropici<br />

dove le architetture, di antiche espressioni, raccontano,<br />

tingendosi dei colori del tempo, in un antico castello,<br />

in una chiesa, nelle case senza rumori. I suoi soggetti<br />

sono i borghi toscani, arroccati su dolci colline,<br />

che si stringono in un abbraccio dai toni di cielo e si<br />

Matera, 2005, olio su tela, cm. 70x50<br />

colorano di istintività emozionale, diventando liriche<br />

narrazioni interiori. L’artista sa cogliere i suggerimenti<br />

del genius loci, che le svela i segreti connaturati nella<br />

poesia dei luoghi, dove il passato è ancora presente<br />

nella speranza di un futuro sognato”.<br />

Federica Murgia<br />

302


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Pratesi<br />

Via del Cittadino, 7 - 59100 Prato - Cell. 393 8985555<br />

angelapratesi.ap@gmail.com - www.lagalleriadiangela.altervista.org<br />

Il pettirosso, 2008, olio su tavola, cm. 60x65<br />

Nasce a Quarrata, ma vive e opera a Prato. Artista<br />

autodidatta ha iniziato a dipingere negli<br />

anni Novanta, ricercando nel ‘vecchio’ ambiente<br />

paesano i suoi particolari, che l’artista esalta<br />

con una pittura genuina, sempre alla ricerca di case<br />

rurali abbandonate e angoli di natura incontaminati.<br />

Oltre alla campagna toscana dipinge anche tramonti<br />

marini e uccelli nei loro ambienti naturali. Negli anni<br />

ha partecipato a numerose mostre di pittura personali<br />

e collettive riscontrando notevole interesse per le<br />

sue opere.<br />

“L’artista comunica la genuinità dell’ambiente paesano,<br />

cogliendo con semplicità ed emotività i particolari<br />

che attirano la sua attenzione e con estemporaneità<br />

li dipinge, imprimendo nel colore e nella luce i<br />

propri sentimenti e le proprie vibrazioni emotive. In<br />

ogni opera si coglie l’amore per l’essenzialità e la<br />

purezza della natura esaltata dalla personale resa<br />

atmosferica e dal lieve dissolvimento del colore, che<br />

imprime al soggetto un’intonazione romantica”.<br />

Cristina Bruni<br />

303


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Angela Pratesi<br />

Gufo Reale, 2010, olio su tavola, cm. 22x55<br />

304


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Simonetta Princivalle<br />

www.princivallesimonetta.it<br />

L’arena, cartapesta, corda e acrilico, cm. 80x60<br />

305


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Simonetta Princivalle<br />

Ponte Vecchio, cartapesta, corda e acrilico, cm. 80x60<br />

306


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lorella Pubblici<br />

lorellarte@gmail.com<br />

www.lorellapubblici.it<br />

Da giovane, 2009, olio su tela, cm. 70x90<br />

Naturalmente predisposta al disegno, che ha<br />

praticato fin da bambina, Lorella Pubblici ha<br />

approfondito gli studi pittorici in età matura<br />

grazie alla frequentazione di scuole d’arte private.<br />

Espone ininterrottamente dal 2003: da allora i suoi dipinti<br />

hanno partecipato a eventi collettivi, mostre personali<br />

e concorsi d’arte. Dedicandosi ad una trasposizione<br />

della realtà meticolosa ma selettiva, riesce a<br />

infondere nei suoi dipinti un’ idea di bellezza pacata e<br />

emozionante. Nella predilezione per la figura umana<br />

l’artista rivolge un’attenzione particolare ai volti, dove<br />

la resa espressiva raggiunge grande intensità. Per<br />

questo si è confermata particolarmente incline al genere<br />

del ritratto. Di grande pregio le rese realistiche<br />

ottenute con l’amatissimo pastello dal quale si è pian<br />

piano affrancata per dedicarsi sempre di più alla pittura<br />

a olio, con la quale ha raggiunto un’ulteriore maturazione<br />

del linguaggio pittorico e una maggiore personalizzazione<br />

stilistica.<br />

Samanta Monco<br />

307


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristiana Pucci<br />

Via Cattolica, 18 - 55041 Camaiore (Lucca)<br />

Cell. 347 1060481 - cristianapucci@alice.it<br />

Mediterranea, 2002, tecnica mista su tela, cm. 80x120<br />

L’artista nasce a Pietrasanta (LU) dove vive e lavora.<br />

Dopo una formazione umanistica, psicopedagogia<br />

e musicale, si laurea presso l’Accademia<br />

di Belle Arti di Carrara con una tesi sulla<br />

“Morfologia del Linguaggio Artistico” con la quale<br />

approfondisce il personale interesse sulla funzione<br />

ermeneutica ed archetipica dell’arte. Dal 1994 espone<br />

sia in Italia che all’estero. Hanno commentato il<br />

lavoro di Cristiana Pucci: Pier E. Antonioli, Franco<br />

Bellato, Carlo Bordoni, Giovanni Bovecchi, Umberto<br />

Buscioni, Giovanna M. Carli, Giuseppe Cordoni, Nicola<br />

Corradini, Giuliano Della Pergola, Guido del Monte,<br />

Giovanni Fanelli, Novello Finotti, Alessandro<br />

Giannotti, Ulrico Guerrieri, Anna Laghi, George Levine,<br />

Carlo Mattioli, Valerio Meattini, Nicola Miceli,<br />

Raffaele Monti, Riccardo Nencini, Paola Pizzamano,<br />

Giò Pomodoro, Catherine Pumo, Alessandro Romanini,<br />

Gaby Saccuto, Antonella Serafini, Riccardo Sica,<br />

Riccardo Tommasi Ferroni, Faustina Tori, Giorgio Trevisan,<br />

Chiara Vivolo.<br />

PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI:<br />

dal 1994 al 2009<br />

1994 “I luoghi della Memoria”, ex Palazzo Arcivescovile,<br />

Caprigliola, Massa, Patrocinio A.B.A. di Carrara,<br />

presentazione a cura di C. Bordoni, A. Laghi; 1996 Galleria<br />

PetrArte, Pietrasanta, Lucca, inediti pittura e<br />

grafica; 1996-1997 Galleria PetrArte, Pietrasanta,<br />

Lucca, pittura e grafica per “Le Mimose di Sekina”,<br />

presentazione in volume a cura di G. Bovecchi, V. Mattini<br />

e con il contributo di A. Laghi, N. Corradini, M.<br />

Mattioli; 1997 “Dimore - Omaggio al Romanico”, Teatro<br />

dell’Olivo, Camaiore, Patrocinio del Comune di<br />

Camaiore su invito e cura del Comune medesimo e<br />

dell’Assessorato alla Cultura; 1998 “Solilunio - dal<br />

diario dell’artista”, Galleria Capricorno, Vigevano,<br />

presentazione in catalogo di G. Cordoni e di A. Laghi;<br />

1999 “Grande Bosco - palingenesi”, Spazio Arte Pisanello,<br />

Fondazione Toniolo, Verona per la cura del maestro<br />

Novello Finotti e presentata da P. Pizzamano;<br />

1999 “StudioAperto”, via Marzocco 39, Pietrasanta,<br />

308


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristiana Pucci<br />

Verso Oriente, 2005, olio e t m su tela, cm. 150x150<br />

Lucca, Patrocinio del Comune di Pietrasanta; 1999-<br />

2000 “I Re - Incontri”, Sala Grasce, chiostro S. Agostino,<br />

Pietrasanta, Patrocinio del Comune di Pietrasanta,<br />

su invito del Comune medesimo e dell’Assessorato<br />

alla Cultura; 2000 “Intramarino - Nuotare come Volare”,<br />

Galleria Mercurio, Viareggio, Lucca, Patrocinio<br />

A.P.T. Versilia, presentazione in catalogo di A. Serafini.<br />

2001 “StudioAperto”, via Marzocco 39, Pietrasanta,<br />

Lucca, Patrocinio del Comune di Pietrasanta; 2002<br />

“Cristiana Pucci 1997-2002”, Cremona, “Nuotare<br />

come Volare - da Cieloceano a Mediterranea”, antologica<br />

in tre sedi a cura di C. Vivolo, Palazzo Cattaneo,<br />

Sale di Corte, olii; Società Canottieri Baldesio Cremona,<br />

dipinti e acqueforti “A Mnemosyne”; Sporting<br />

Club Cremona, “Appunti di Viaggio - Le Carte”; Patrocinio<br />

Palazzo Cattaneo; 2002 Hilton Palace Hotel,<br />

Cannes, Costa Azzurra, a cura di Gaby Saccuto e per la<br />

casa editrice “Riviere Côte d’Azur Mèditerranèe International”;<br />

2003 “Paesaggi”, Paisley Pictures Gallery,<br />

Paisley, England; 2003 “StudioAperto”, Via Marzocco<br />

39, Pietrasanta, Lucca; 2003 “Verso Oriente”, Complesso<br />

medioevale di Santa Croce in Fossabanda,<br />

Pisa, Patrocinio del Comune di Pisa; 2005 “I segni di<br />

ieri”, antologica, Palazzo Panciatichi, Sede del Governo<br />

Regionale Toscano, Firenze, Patrocinio della Regione<br />

Toscana; 2006-2007 “StudioAperto”, Via Marzocco<br />

39, Pietrasanta, Lucca; 2009 “StudioAperto”, Via<br />

Marzocco 39, Pietrasanta, Lucca.<br />

309


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristiana Pucci<br />

A Mnemosyne, 1997, olio e t m su tela, cm. 150x100<br />

CRISTIANA PUCCI, ARTISTA<br />

DELLA MEMORIA SIMBOLICA<br />

La verità non può venire al mondo nuda anzi è venuta<br />

nei simboli e nelle figure. C’è una rinascita, e<br />

c’è una rinascita in figure. In verità essi dovranno<br />

rinascere in grazia della figura.<br />

Vangelo di Filippo<br />

Interferenza e transizione, qualità della memoria insieme<br />

con la sovrimpressione di impronte e tracce di<br />

immagini, di sensazioni, di fraintendimenti, di crasi<br />

debite e indebite, sembrano essere alcune delle categorie<br />

che sottendono alla pittura di Cristiana Pucci.<br />

Una memoria sintetica, che rielabora le funzioni simboliche<br />

di differenti codici, da quello cromatico, all’inconscio,<br />

al materico, che si concretizza in opere evocative<br />

ed allusive, fittamente stratificate, criptiche.<br />

Esse invitano lo spettatore ad affinare il suo armamentario<br />

analitico, il suo repertorio di memorie archetipali<br />

per confrontarle con le allusive composizioni<br />

dell’artista.<br />

La risonanza è ricercata ad un livello subliminale, non<br />

tanto a quello razionale, caratterizzando la fruizione<br />

delle opere come un transfer emozionale di paesaggi,<br />

luci ed ombre.<br />

I riferimenti ad una poetica archetipale risultano più<br />

chiari ricordando come la formazione teorica dell’artista<br />

conti studi di natura iconografica e simbolica. In<br />

questo spazio ancestrale l’autrice rifonde, com’è giusto<br />

attendersi, la sua esperienza e la sua biografia.<br />

Nata in Versilia, forme e colori della sua terra si affacciano<br />

nel denso cromatismo come memorie evocate,<br />

310


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristiana Pucci<br />

Le montagne del mare, 2004, olio e t m su tela, cm. 70x50<br />

come in “A Mnemosyne” (1997) e “Le montagne del<br />

mare” (2004), dipinti che attivano risonanze differenti,<br />

evocando monumentali figure femminili luminose,<br />

immerse nel buio-utero-notte, scandagliando sotto di<br />

sé le profondità del suolo… Se è vero che la sensibilità<br />

umana è il nostro unico canale di comunicazione<br />

con l’universo e che se si riesce ad aumentare la capacità<br />

di questo canale, la conoscenza dell’universo<br />

si allargherà in misura equivalente, è anche vero che,<br />

come spiega George Kubler in La forma del tempo. La<br />

storia dell’arte e la storia delle cose (Torino, Einaudi,<br />

1972), le emozioni assolvono le funzioni di una valvola<br />

principale nel circuito tra noi e l’universo.<br />

Allora la pittura di Cristiana Pucci può essere interpretata<br />

come una guida, conscia e inconscia, che<br />

procede dagli occhi verso l’emotività, dove incuba<br />

e trae nuova spinta per riprendere l’incessante<br />

viaggio attraverso la memoria collettiva e individuale,<br />

la cui continua narrazione è una delle poche<br />

strade per la comprensione dell’umana condizione,<br />

e del suo inesplicabile fondo di Bellezza.<br />

Giovanna M. Carli<br />

Storico dell’arte, critico,<br />

Consiglio Regionale della Toscana, Firenze 2005 e 2013<br />

311


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Osvalda Pucci<br />

Via xxv Aprile, 37 - 52100 Arezzo<br />

osvalda.pucci@fastwebnet.it - www.op-arte.it<br />

Odlarim, 2003, olio su tela, tec. colore spanto, cm. 50x50<br />

Nata a Siena, vive ad Arezzo. Si è dedicata fin<br />

da giovanissima allo studio della pittura e vi<br />

dedica un’intera esistenza; inizialmente con<br />

suggerimenti del caposcuola della scultopittura Teobaldo<br />

da Vinci, e, dopo aver sperimentato diverse tecniche<br />

pittoriche, ha preferito quella “dell’olio a colore<br />

spanto” una tecnica antica, da lei rielaborata e corretta.<br />

La ricerca s’incentra in espressioni simboliche e su<br />

soggetti astratti di matrice naturalistica: un mondo<br />

riveduto in un contesto metafisico. Con lo sponsor TY<br />

NANT ha esposto a Milano, Londra, Barcellona, Cardiff.<br />

Molti gli eventi espositivi che l’hanno vista protagonista,<br />

tra questi di ricordano nel 2011: Milano,<br />

A.B.C. Fuori Salone, Cortona (AR), Gallera Nazionale<br />

in Palazzo Alticozzi, Milano, Palazzo RECALCATI, Palermo<br />

Villa Malfitano, Udine Galleria Aura e Artestruttura,<br />

Parigi Galleria Thuillier, Parma, Fiera di Parma;<br />

nel 2012: Roccamonfina (CE), Museo MAGMA, Firenze,<br />

Auditorium Santo Stefano - Lungarno, Verona,<br />

Palazzo della Gran Guardia - il Metaformismo. Tra le<br />

mostre di prossima realizzazione: Castello e Borgo di<br />

Malcesine del Garda, Museo di Storia Naturale del<br />

Garda; International Art Fair, Spoleto, Museo Teatro<br />

delle Sei. La sua attività artistica è stata recensita<br />

sulle principali testate nazionali (La Nazione, Il Corriere<br />

della Sera, Il Tirreno, Il Corriere dell’Arte) riviste<br />

specializzate e cataloghi d’arte. Di lei hanno scritto,<br />

tra gli altri: Umberto Eco, Paolo Levi, C. Bertani, Con-<br />

312


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Osvalda Pucci<br />

Keen, 2010, olio su tela, tec. colore spanto, cm. 90x90<br />

Lowland, 2010, olio su tela, tec.colore spanto, cm. 90 x90<br />

Ambizione, 2009, olio su tela, tec colore spanto, cm. 120x30<br />

carotti, P. La Roche, P. Sidoli, U. Petrone, G. Marchetti,<br />

G. Sillato, L. Boarini, G. Falossi.<br />

Difficile sintetizzare un processo creativo in poche<br />

parole, sempre di per se riduttive per una dimensione<br />

creativa ed estetica fluida e profonda, vasta e in divenire.<br />

Vortici floreali,strade campestri assolute, paesaggi<br />

urbani che vibrano di onde energetiche, golfi<br />

anatomici in corpi cosmici,marine ultrareali, cromatiche<br />

intensissime che convergono verso un centro invisibile<br />

e filosofico, ecco fugaci cenni ad alcuni fenomeni<br />

esistenziali che l’artista ricrea ed evoca per noi, per<br />

rinnovare le nostre facoltà percettive e psichiche talvolta<br />

esauste o distratte e bisognose di rivitalizzazione<br />

e spiritualizzazione. Certi aspetti dei paesaggi di<br />

Osvalda Pucci ricordano la forza plastica e simbolica<br />

dei paesaggi umanistici e rinascimentali come nel<br />

celebre affresco attribuito a Simone Martini ritraente<br />

Guidoriccio da Fogliano. Una “geologia poetica” in cui<br />

la visione è pragmatica indagine, logos sulle terre degli<br />

stati dell’essere, dei cambiamenti emotivi, delle<br />

mutazioni mentali. In questi paesaggi incisivo appare<br />

l’uso/effetto psichico della composizione e delle essenziali<br />

scelte cromatiche. Il colore si fa segno e nervatura,<br />

siano fiori impazziti, scenari onirici, vortici<br />

cromatici assoluti, corpi in visione e visione di nuove<br />

corporeità, in tutti esplode una vasta e acuta forza<br />

ideativi e configurativa,emerge un suggestionante<br />

313


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Osvalda Pucci<br />

Symbir, 2008, olio su tela, tec. colore spanto, cm. 60x30<br />

Schegge, 2010, olio, lacca su tela, tec. colore spanto, cm. 40x80<br />

impatto visivo, una manifestazione di mondi che palpitano<br />

appena sotto il velo dell’abitudine percettiva.<br />

Una dinamica totale si fa anche atmosfera che unisce<br />

la rarefazione del pensiero all’impulsività del corpo.<br />

Pennellate decise e calibrate, sensibili e meditate,<br />

carnosi gorghi portano ad un approfondimento arossistico<br />

che si declina nel colore, da sotili veli a pastose<br />

e distese e coaguli matrici, nel segno ritmico, ora “atmosferico”<br />

ora sigillante, nell’idea focalizzante. La<br />

“sprezzatura” vi domina, cioè la disinvolta padronanza<br />

dello spazio trasmette il senso dell’istinto, e lo fa<br />

all’interno di un sistema di cui si può apprezzarne la<br />

logica espressiva. Non ci avvertono compromessi o<br />

incertezze ma il linguaggio viene articolato fino a farsi<br />

stilema, ideogramma, calligrafia metafisica, rebus ricorrente<br />

e riconoscibile nella propria attraente insolubilità.<br />

Gli scorci cittadini si trasformano in ardenti<br />

curve emozionali, i fiori in nuove anatomie e organici<br />

314


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Osvalda Pucci<br />

Tari, 2010, olio su tela, tec. colore spanto, cm. 40x40<br />

tessuti, i paesaggi in dialoghi misterici fra entità pulsanti<br />

e vive, universi sublimi ma concreti, come i numeri.<br />

Moltiplicazioni di identità totali. Il senso fenomenico<br />

dell’indipendenza degli elementi e del loro<br />

“esserci pittorico ” potenzia la dialettica comunicativa.<br />

Il senso dell’assoluto viene reso senza chiusure<br />

ideologiche o riduttivi schematismi intellettualistici<br />

ma includendo liricamente la percezione, quasi fisica,<br />

della relazione. Lo stupore di chi guarda si trasforma,<br />

grazie all’opera, in tesa ma serena contemplazione,<br />

sempre ricca di pensieri come di emozioni trasversali.<br />

Nel primo l’azione scenica appare efficacemente psicogena:<br />

si entra in un mondo agendolo e l’immagine<br />

del cane, drammaticamente e solennemente umana,<br />

si fa tensione poetica e catartica. La triplice tecnica di<br />

olio smalto, e colore spanto declina la triplice accezione<br />

della visione: idea, riflesso e riverbero. In “Thunder<br />

” assistiamo ad una ana-catabasi all’interno del colore<br />

rosso; un’implosione ctonia ed uranica nel contempo.<br />

Una “faglia/farfalla” che compendia futurismo,<br />

tradizione e surrealismo. Il colore , deciso ed emozionale,<br />

intenso e dinamico , sostanzia l’opera e si trasfigura<br />

in processo configurativo in divenire. In “Virgola”<br />

la densità narrativa appare così ricca da consumare<br />

l’ordinaria percezione e gli automatismi estetici in<br />

nuove curve energetiche ed emozionali. Un’opera epifania,<br />

in quanto struttura dimensioni già vissute nel<br />

profondo, luci già accese in chiarezza e passione.<br />

Giacomo Maria Prati<br />

315


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Brunetta Ricci<br />

Via C. Monteverdi, 72 - 50144 Firenze<br />

Tel. 055 368915<br />

Dalla mia finestra, olio su tela, cm. 50x70<br />

Brunetta Ricci è nata a Firenze, dove vive e lavora.<br />

Diplomata all’Istituto d’Arte di Porta Romana,<br />

ha frequentato la Scuola Libera del Nudo,<br />

presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Partendo<br />

da un’impostazione impressionistica e macchiaiola,<br />

con particolare predilezione per il paesaggio e per gli<br />

angoli più caratteristici della sua città, volge poi l’attenzione<br />

allo studio della figura umana, eseguendo<br />

numerosi ritratti. Tenta anche nuovi tipi di espressione,<br />

nei quali i temi oscillano nella sfera dell’onirico e<br />

dell’immaginario, approdando all’esperienza informale.<br />

Il suo eclettismo la porta infine a sperimentare le<br />

tecniche più disparate: dall’acquaforte, alla xilografria,<br />

dall’acquerello al collage. Si cimenta pure con<br />

buon successo nel modellato, realizzando alcune piccole<br />

sculture. Ha allestito mostre personali ed ha preso<br />

parte a numerose collettive. Ha partecipato altresì<br />

a concorsi e rassegne, ottenendo molti riconoscimenti.<br />

Le è stato conferito da Gadarte il premio “Cardo<br />

d’argento” (49°edizione), per un’opera di pittura. Alcuni<br />

suoi lavori, dipinti, disegni e incisioni, si trovano<br />

presso collezioni private.<br />

316


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lucetta Risaliti<br />

art.center.florence@inwind.it<br />

Arcane presenze, olio su tela, cm. 150 x160<br />

Vive e lavora a Firenze. La sua prima formazione<br />

è avvenuta con lo scultore Valerio Gelli. Ha frequentato<br />

l’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />

sotto la guida dei maestri Silvio Loffredo, Rinaldo Burattin,<br />

Emanuele Cavalli, Piero Vignozzi, Sandra Batoni,<br />

Giovanni Spinicchia e l’incisore Manfredi. Ha approfondito<br />

le tecniche figurative con il maestro<br />

fiorentino Pirzio. Ha sperimentato l’astrattismo con<br />

importanti artisti contemporanei Nel 1997 ha fondato<br />

e gestito, fino al 2000, l’atelier Via della Pergola. Dal<br />

2001 al 2003 ha insegnato pittura e modellato all’Istituto<br />

di Cultura Italiana per Stranieri Michelangelo di<br />

Firenze. Nel 2001 ha fondato gestito, fino al 2009,<br />

l’atelier-galleria Art Center Florence e il gruppo di artisti<br />

ACF Dal 2007 collabora con l’Istituto di Lingua e<br />

Cultura Italiana Machiavelli, per la parte artistica. Nel<br />

2010 ha fondato il centro culturale La Rosa d’Oro<br />

dell’Arte cui fa capo il Gruppo La Rosa d’Oro. Dal 1997<br />

si occupa di critica d’arte e letteraria. Di lei hanno<br />

scritto il Sottosegretario ai Beni Culturali On. Willer<br />

Bordon, la Vicepresidente del Consiglio Regionale<br />

Marialina Marcucci, i critici e storici dell’arte: Vittorio<br />

Abrami, Rinaldo Burattin, Rosalia Bonito Fanelli, Veronica<br />

Ferretti, Ilaria Minghetti, Filippo Rossi, Andrea<br />

Pivotto, Ella Spiazzi, Chiara Carfù, Franco Ruinetti,<br />

Pier Francesco Listri, Rita Pini. Recensioni e articoli<br />

sulla sua opera sono apparsi su quotidiani quali: La<br />

Nazione, La Repubblica, Il Tirreno, Montecatini Oggi e<br />

riviste d’arte: Il Corriere dell’Arte, Arte e Cultura, Segni<br />

d’Arte, Praxis, Metropoli, Il Nuovo Corriere di Firenze.<br />

È inserita nell’agenda 2006 “Artisti della Toscana”.<br />

Tra i premi ricevuti: 1999, premiata<br />

nell’ambito della rassegna “Premio Italia Per l’Arte” il<br />

Premio Speciale della Giuria; 2007, “Premio Incontri<br />

317


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lucetta Risaliti<br />

con l’Arte“ organizzato da Metropoli e Toscana TV;<br />

2012 Premio “Arte e Cultura in Toscana” organizzato<br />

dall’Associazione Toscana Cultura. Dal 1995 Lucetta<br />

Risaliti espone in numerose mostre collettive spesso<br />

organizzate da lei stessa per il suo gruppo di artisti,<br />

alcune delle quali a scopo umanitario in favore<br />

dell’AVIS o dell’Ospedale Meyer. Le più importanti:<br />

Milano, Bologna e Firenze nelle sedi della BPM, Limonaia,<br />

Chiostro di Villa Vogel e Stazione di Confine Firenze,<br />

nella Galleria ACF con il patrocinio di Pitti<br />

Uomo e Pitti Filati, Villa Bellosguardo (Lastra a Signa),<br />

Consiglio Regionale della Toscana Firenze, Galleria<br />

Via Larga con il patrocinio della Provincia di Firenze,<br />

Sala Banti Montemurlo con il patrocinio dell’AVIS e<br />

del Comune di Montemurlo, Villa Sant’Andrea Montefiridolfi<br />

con il patrocinio della Regione Toscana, della<br />

Provincia di Firenze e del Comune di San Casciano<br />

Val di Pesa. Molte le mostre personali realizzate a Firenze,<br />

tra queste: Galleria Lucia Bugassi, Il Foyer,<br />

sede BPM, Villa Bandini, Palazzo Cerretani con il patrocinio<br />

della Regione Toscana, Arena Teatro Cinecittà,<br />

Villa Bandini, Palazzo dei Congressi. Altre personali:<br />

Galleria Valiani (Pistoia), Galleria Il Fiore<br />

(Montecatini), Salone Internazionale dell’Arte (Reggio<br />

Emilia), Hotel Forte Crest (Milano), Galleria III Millennio<br />

(circuito Biennale di Venezia), Castello Duchi di<br />

Camerata (Sale San Giovanni, Piemonte), Galleria<br />

Malatestiana (Rimini), sede Circolo di Corrispondenza<br />

Quatuor Coronati N 1166 OR (Perugia), BPM sedi di<br />

Firenze, Bologna e Milano.<br />

“Esiste tra arte ed astrologia un antico e profondo legame<br />

che la storia ufficale ha spesso sottaciuto facendo<br />

sì che parte dei suoi significati andassero dimenticati<br />

o perduti. Spingersi alla ricerca delle<br />

“arcane presenze” disseminate nel cammino tortuoso<br />

dell’umanità è una delle ragioni che ispira l’attività<br />

pittorica di Lucetta Risaliti, per la quale dipingere è<br />

far riaffiorare gli archetipi che si celano nell’inconscio<br />

collettivo e che descrivono una memoria antica almeno<br />

quanto le origini dell’uomo. La grande tradizione<br />

dell’astrologia rivive nei suoi dipinti quale strumento<br />

Arcane presenze, olio su tela, cm. 100x163<br />

utile a rileggere tanto la vita dei singoli quanto i grandi<br />

eventi della storia, favorendo una concatenazione<br />

di miti, simboli e repertori iconografici in cui l’arte del<br />

passato - dagli Etruschi alla Firenze del Rinascimento<br />

- diventa depositaria di misteri che attendono di essere<br />

rivelati. Un vasto e spesso poco conociuto repertorio<br />

culturale che Lucetta ha il merito di recuperare in<br />

nome di quella capacità dell’arte di “rendere visibile”<br />

l’imperscrutabile verità che sta dietro l’apparente”.<br />

Daniela Pronestì<br />

318


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Carmela Rizzi<br />

carmelarizzi1@hotmail.it<br />

carmelarizzi.altavista.org<br />

Omaggio a Egon Schiele, 2013, acrilico su tela, cm. 50x50<br />

Carmela Rizzi è nata a Casamassima (Ba) il 20<br />

luglio del 1957 e risiede a Montespertoli (Montagnana).<br />

Nel 1975 ha conseguito la maturità<br />

artistica presso il Liceo Artistico di Bari e nel 1979 si<br />

è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze. È<br />

abilitata dal 1984 all’insegnamento di Discipline Pittoriche.<br />

Nel corso della sua carriera ha esposto in<br />

numerose mostre personali e collettive e ha partecipato<br />

a importanti concorsi nazionali.<br />

“L’ispirazione nasce dal bisogno di esprimere, il grido,<br />

l’urlo di dolore e il tormento dell’anima, la ribellione, le<br />

emozioni, attraverso forme esagerate, contorte e deformate<br />

in contrapposizione alla struttura della società.<br />

Da questo nasce un legame quasi come da un cordone<br />

ombelicale all’espressionismo tedesco e al<br />

fauvismo per la genuina spontaneità di spiriti semplici,<br />

dall’uso del colore acceso, luminoso e puro; dalla sintesi<br />

delle forme e da uno spazio emotivo in cui natura<br />

uomo convivono in perfetta armonia”.<br />

Carmela Rizzi<br />

319


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Melissa Roedan<br />

Abit.- studio: Via Dino Compagni, 11 - 50133 Firenze - Tel. 055 3840045<br />

Cell. 347 344 7982 - www.melissaroedan.com - mroedan@yahoo.com<br />

Dettaglio<br />

Nata a Santo Domingo nel 1976. Fin dall’infanzia<br />

segue lezioni di disegno e pittura di diversi maestri<br />

d’arte. Nel 1997 si laurea in Disegno d’Interni,<br />

presso l’Università Nazionale (UNPHU). Nell’anno<br />

2001 vince una borsa di studio per perfezionare il<br />

disegno e la pittura a Firenze e frequenta l’Accademia<br />

di Belle Arti di questa città dove risiede e lavora attualmente.<br />

Da allora espone regolarmente sia in Italia che<br />

nel suo paese d’origine in rassegne e fiere ottenendo<br />

riconoscimenti a premi internazionali (nel 2011 il Premio<br />

presidente della Giuria al “Premio Firenze”), ed ha<br />

tenuto diverse personali a Firenze, Figline Valdarno, ed<br />

a Santo Domingo presso la Galleria San Ramon. Il suo<br />

lavoro è documentato in riviste dominicane quali Estilos<br />

e Report ed in Italia su Eco d’arte moderna.<br />

“La sua pittura, e così la sua scultura, si aprono al dialogo<br />

fra materiali diversi, tra figurazione ed astrazione,<br />

ed anche con la scrittura, la parola. Quasi in una<br />

congiunzione di opposti il suo lavoro è percorso da una<br />

venatura di intimismo che si combina ad un timbro<br />

espressionista marcando ogni opera di tale duplice<br />

natura. Altrettanto nelle tematiche, in cui l’umanità è<br />

costante riferimento, la riflessione si incentra sull’au-<br />

Atto secondo. Il confronto con la realtà, 2012<br />

toanalisi quanto sull’espressione di problematiche più<br />

corali, sociali - le oppressioni, i problemi interraziali, i<br />

mutamenti della natura -. È particolarmente intrigante<br />

il rapporto che l’artista instaura tra il disegno il colore<br />

e la materia plastica, come la cera o la resina, creando<br />

un ponte fra tradizione e innovazione.La figura, o altrove<br />

il dettaglio figurale - un volto, le mani, i piedi - è<br />

sempre assolutamente in bianco e nero, nell’abilità<br />

disegnativa dotata di un caldo realismo, tale che nel<br />

contrasto con il contesto pittorico-plastico - di valenza<br />

anche narrativa - in cui si colloca assume uno sbalzo<br />

ulteriore ed una valenza quasi fotografica. A sottolineare<br />

poi un legame non solo emblematico e simbolico<br />

ma fisico tra contenuto e forma, l’artista intreccia con<br />

corda o fili metallici “cuciture” che percorrono la superficie<br />

spesso rimarcando lacerazioni, strappi, ferite,<br />

come finestre aperte sull’anima a svelare una verità<br />

più profonda.”<br />

Roberta Fiorini<br />

320


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Manuela Romanelli<br />

Via Ciro Menotti, 24 - Agliana (Pistoia)<br />

Tel. 0574 679801<br />

Dopo il raccolto, acrilico su tavola<br />

Manuela Romanelli è nata a Firenze, ma ha<br />

vissuto molti anni a Prato; oggi risiede ad<br />

Agliana, Pistoia. La pittrice ha fatto parte<br />

dell’Associazione “Il Chiassino” di Prato, ha esposto<br />

in manifestazioni alla “Galleria La Pergola” e il “Foligno”<br />

a Firenze, e in alcuni centri espositivi di Pistoia,<br />

Rimini, Bologna, ecc. Ha tenuto diverse mostre personali,<br />

tra cui si ricordano quella presso l’Hotel Castanea<br />

delle Terme di Porretta; alla Pieve di S. Pietro, con<br />

la concessione del parroco; al Museo della Vite e del<br />

Vino di Carmignano; al Panda Club97 a Prato, a Montecatini<br />

alla Casa del Pittore. Attualmente fa parte<br />

dell’Associazione “Della Robbia” di Pistoia. Periodicamente<br />

espone alcuni lavori pittorici in Sud America,<br />

nella cittadina d’Assuncion Repubblica del Paraguay,<br />

nella residenza privata del collezionista Jorge Rivera.<br />

Nel 2008 ha vinto il III° Premio in un concorso di Pittura<br />

a Prato. Alberto Gavazzeni ha scritto di lei: «Non è<br />

il paesaggio placido quello che trova accoglienza nelle<br />

sue pennellate, ma un’estensione in cui le emozioni<br />

si rincorrono in maniera appassionata. Manuela riesce<br />

a ridurre le sue tele all’essenziale e risulta evidente<br />

la capacità di accostare i colori di una tavolozza<br />

sempre vivida e forte nei toni».<br />

321


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Vittoria Angela Romei<br />

Cell. 360 353389<br />

vittoriaromei@libero.it - www.gridellino.blogspot.it<br />

La vacanza di Ippolita con pinguino, 2009, olio su tela, cm. 100x70<br />

Equinozio d’autunno al Forte, 2012, olio su tela, cm. 100x70<br />

Vittoria Angela Romei ha studiato all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze, tesi sulla pittura di Piero<br />

della Francesca. Nel 1999 insieme a due artisti<br />

fonda il Distruttivismo; l’appartenenza a questo movimento,<br />

durato complessivamente tre minuti, è l’unica<br />

esperienza di gruppo. Delle esposizioni si segnalano:<br />

Fiesole, Palazzina Mangani; Scandicci, Palazzina Direzionale;<br />

Sansepolcro, Palazzo Pretorio; Milano, Rinascente;<br />

Padova, Arte Fiera; Firenze, Giubbe Rosse;<br />

Marina di Massa, Hotel Exelsior; Carrara, Galleria<br />

Alanda; Marina di Carrara, Club Nautico Ponte Vecchio;<br />

Seravezza, Cappella Medicea; Cinquale, Gazebo;<br />

Forte dei Marmi, Museo Gilardi; Montignoso, Villa<br />

Undulna; Cinquale, Hotel Eden; Tokyo, Il Bisonte; Benevento,<br />

Palazzo Paolo V; Carrara, Albericus; Montignoso<br />

Villa Schiff; Forte dei Marmi, Museo Ugo Guidi;<br />

Solstizio d’estate, 2006, olio su tela, cm. 100x70<br />

322


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Vittoria Angela Romei<br />

La guardia del mare, 2005, olio su tela, cm. 100x60<br />

Marina di Castagneto Carducci, Hotel I Ginepri; Forte<br />

dei Marmi, Villa Bertelli; Parigi, Dealer; Livorno, Museo<br />

del Mediterraneo e di Storia Naturale; Firenze, Il<br />

Bisonte; Firenze, Galleria Benvenuti; Firenze, Galleria<br />

Il Cancello.<br />

La pittura di Vittoria Angela Romei<br />

In arte, come in molte altre cose, c’è chi predilige il<br />

“come andare”, e chi il “dove andare”. Vittoria tiene<br />

conto di entrambi i momenti con un’attenzione costante<br />

alla meta, senza tralasciare alcun particolare<br />

del mezzo tecnico, compresi i procedimenti che non<br />

hanno apparentemente relazione con il soggetto in<br />

cantiere, ma che trovano una spiegazione nel suo progetto<br />

per l’arte. Questi virtuosismi, compreso l’occhio<br />

assoluto che mostra naturalmente di avere e che dimostra<br />

senza alcuno sforzo, non sono pleonasmi o<br />

vezzi finalizzati al puro compiacimento della troppo<br />

evidente capacità esecutiva, sono gli elementi costitutivi<br />

dell’ossatura, che evidenzia una struttura rigorosa,<br />

severa, cesellata dal tempo; non solo quello<br />

personale, ma il tempo storico che costituisce il tessuto<br />

connettivo che lega il presente al passato, che<br />

ha formato nei secoli l’arte italiana. Sono questi valori<br />

elementari, facilmente percepibili anche dall’osservatore<br />

poco attento. Ma solo le persone semplici si<br />

fermano a queste peculiarità, che da sole già motivano<br />

l’opera d’arte, se si considera che per dire “arte”,<br />

gli antichi greci usavano il termine teknè. Vittoria, nel<br />

motivo che si prefigge di mostrare, tiene conto<br />

dell’accavallamento di immagini proprio del nostro<br />

tempo, e lo inserisce a pieno titolo nella contemporaneità.<br />

E proprio nel tempo in cui vive, a stretto contatto<br />

con artisti che sempre più tendono ad amalgamarsi,<br />

si distingue per un’inversione di tendenza che la<br />

pone in posizione eccentrica, rigorosamente ed orgogliosamente<br />

isolata e privilegiata. La pittura enigmatica<br />

di Vittoria pone domande riguardanti le risposte<br />

323


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Vittoria Angela Romei<br />

Primavera, prima del tramonto, 2011, olio su tela, cm. 60x90<br />

che si è in grado di dare. È questo il momento in cui<br />

chi guarda diventa protagonista con le proprie risposte.<br />

Dalle risposte si ipotizza un eventuale stimolo per<br />

la costruzione di un’opera, spesso generata in ambienti<br />

incredibilmente lontani a livello ideologico e<br />

psicologico, anche se vicini fisicamente e culturalmente.<br />

L’amalgama che Vittoria usa per contestualizzare<br />

le sue creazioni è il legante naturale, onnipresente,<br />

spesso non percepito anche se per millenni ha<br />

condizionato e regolato la vita di tutte le civiltà. Dove<br />

c’è luce c’è ombra; e se per luce si intende giorno,<br />

sono rigorosamente da escludere le situazioni dello<br />

spazio temporale dal tramonto all’aurora. L’importanza<br />

e l’uso delle ombre nella pittura, hanno una funzione<br />

che difficilmente sfugge. Le ombre sono indicatrici<br />

della sorgente di luce, e quando questa è il sole si<br />

parla di ombre naturali, proprie di un luogo e di un<br />

particolare momento calendariale. Queste ombre stimolano<br />

gli archetipi che riconducono al periodo in cui<br />

la vita era regolata dall’accorciarsi e l’allungarsi delle<br />

ombre. Nella pittura di Vittoria hanno anche, le ombre,<br />

la stessa funzione che ha la colonna sonora nei<br />

film. Se nel montaggio di una pellicola si considerano<br />

diverse inquadrature per diversi punti di vista, ciò che<br />

lega in una sequenza logica è la colonna sonora. Le<br />

ombre sincronizzano momenti diversi nel tempo e<br />

nello spazio; a livello subliminale ci fanno ritornare<br />

all’intimità, alla realtà percepibile dalla nostra individualità;<br />

a questo punto è lecita una domanda: e l’Arte?<br />

Tradurre una poesia non ne fa perdere il senso; la<br />

stessa cosa accade per il mondo della visione, dei<br />

suoni e tutto ciò che è traducibile. Un concetto di difficile<br />

comprensione cerchiamo di farcelo spiegare<br />

con altre parole, con termini più comprensibili; in un<br />

certo senso si esegue una traduzione. Anche con<br />

l’imitazione si trasferisce il significato, in alcuni casi<br />

lo si traduce: l’imitazione della natura nell’Arte. Che<br />

cosa distingue l’Arte da una traduzione, o una spesse<br />

volte volgare imitazione? Ciò che si perde nella traduzione<br />

di una poesia, è Arte. Se da una pittura rimuo-<br />

324


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Vittoria Angela Romei<br />

La vacanza di Ippolita con il cervo, 2008, olio su tela, cm. 80x120<br />

viamo il soggetto, ciò che resta è Arte. Per comprendere<br />

questo concetto, poiché togliendo il soggetto<br />

non abbiamo più l’argomento del contendere, proviamo<br />

a spostare e cambiare l’ordine degli elementi di<br />

una composizione; tutto ciò che perdiamo è Arte. Per<br />

gli amanti e i puristi, consiglio di approfondire il termine<br />

ordinare e relazionarlo al termine Arte dal punto<br />

di vista etimologico. In natura esistono progressioni<br />

di suoni gradevoli e paragonabili a componimenti musicali,<br />

ma solo l’opera del musicista che consiste nel<br />

comporre crea un’opera d’Arte. Suggerisco anche in<br />

questo caso di approfondire il termine comporre in<br />

relazione ad ordinare e quindi Arte. Va da se che tentare<br />

di capire un’opera d’Arte non ha senso, poiché<br />

ciò che è comprensibile appartiene al pretesto che<br />

l’artista usa per realizzare l’opera d’Arte. L’Arte non si<br />

capisce, si sente. Per questa sua peculiarità, di<br />

un’opera non si deve tener conto di ciò che stimola la<br />

razionalità, ma l’emotività. Accade spesso che le<br />

opere che ottengono più successo, rappresentino<br />

soggetti popolari; ciò crea una situazione rassicurante<br />

nell’animo delle persone semplici, che si sentono<br />

coinvolte poiché agiscono sulla sacca delle loro conoscenze.<br />

C’è da dire che gli artisti che usano questi<br />

espedienti per far leva sulle persone semplici, anche<br />

loro sono semplici, se agiscono con semplicità; o imbroglioni<br />

quando agiscono con consapevolezza. Le<br />

visioni di Vittoria guardano il mondo da dentro in fuori,<br />

componendo le vedute con un rapporto cromatico,<br />

morfologico e oggettivo, in maniera da stimolare non<br />

solo le diverse storie dei diversi spettatori, ma le sensazioni<br />

spesso inopinate. Nelle composizioni di Vittoria<br />

si accavallano le immagini come i pensieri si sovrappongono<br />

nelle confuse meditazioni, scalcianti e<br />

prive di un senso logico, ma misteriosamente lineari<br />

nelle esposizioni verbali. Come per incanto convivono<br />

in situazioni improbabili concetti lontani nell’universo,<br />

in uno spazio onirico; ma ci rendiamo conto del<br />

sogno solo da svegli, nel sonno il sogno è realtà.<br />

L’atemporalità delle composizioni evidenzia un sincronismo<br />

con la verità che fa apparire reali situazioni<br />

infattibili.<br />

Vladimir Swarovski, Firenze, gennaio 2013<br />

325


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lucia Ronchieri<br />

Pisa - Cell. 347 5158790<br />

lucia.ronchieri@fastwebnet.it - www.luciaronchieri.com<br />

Oge, olio su tela e juta, cm. 100x100<br />

Lucia nasce nel 1970 a Pisa, dove vive e lavora; è<br />

stata impiegata dal 1996 al 2008 presso il Dipartimento<br />

Ingegneria Strutturale (DIS) dell’Università<br />

di Pisa; attualmente è in servizio nella stessa<br />

Università presso il Dipartimento di Ingegneria Civile.<br />

Nel 1996 inizia anche il suo percorso artistico nel mondo<br />

della pittura, formandosi come pittrice presso l’Accademia<br />

d’Arte di Pisa, diretta da Bruno Pollacci. Tema<br />

principale della sua pittura è la corporalità umana,<br />

dalle forme spigolose e dure, sottolineate da una forte<br />

linea di contorno; i colori sono violenti e accesi, antidescrittivi<br />

e volutamente antinaturalistici, usati in<br />

maniera espressiva, per esternare appunto la carica<br />

interiore e la tensione di certi sentimenti, quali la malinconia,<br />

l’inquietudine, il tormento. Le sue pennellate<br />

rapide e istintive rivelano la sua passionalità e il suo<br />

trasporto verso ciò che realizza. Lucia ha all’attivo svariate<br />

partecipazioni ad esposizioni personali e collettive.<br />

Nel 2004 ha realizzato l’immagine del Workshop<br />

“Costruire con strutture in vetro” per il Dipartimento di<br />

Ingegneria Strutturale dell’Università di Pisa.<br />

Giulia Ballerini<br />

“Tema dominante della pittura di Lucia Ronchieri sembra<br />

essere la pervicace intenzione di voler rappresentare<br />

la poliedricità dell’essere che si materializza in<br />

fratture cromatiche piuttosto nette e in corpi in cui il<br />

“visibile” avvolge in una sorta di malinconico pudore<br />

la complessità delle oscillazioni dell’animo. I colori<br />

forti e distinti e i corpi “ciechi” sembrano sottolineare<br />

le difficoltà che travolgono l’essere nello sforzo di ricomporre<br />

i pezzi del suo mosaico esistenziale. Un mosaico<br />

le cui tessere sembrano ritagliate dall’urgenza<br />

dell’inquietudine”.<br />

Michele Palermo,<br />

per la mostra “Open House”, Pisa, 2011<br />

326


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lucia Ronchieri<br />

Il corpo della melanconia, olio su tela e juta, cm. 100x130<br />

327


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ilenia Rosati<br />

Cell. 349 5430395<br />

info@lalile.net - www.lalile.net<br />

Ilenia Rosati nasce nel 1983 a Pisa, dove vive e<br />

lavora. Si diploma nel 2007 all’Accademia di<br />

Belle Arti di Firenze con una tesi su “Le simbologie<br />

dello specchio in arte e cultura”. Dopo alcuni<br />

anni di sperimentazioni allegre, passando dal cucito<br />

alla videoarte, dalla fotografia alla creazioni<br />

di monili in rame, oggi i suoi interessi si muovono<br />

tra pittura, scultura e decorazione. Affascinata<br />

dallo strumento specchio per le sue proprietà magiche,<br />

lo utilizza inizialmente per scattare fotografie<br />

dal sapore surreale; tralasciata poi questa passione,<br />

lo specchio diventa elemento principale<br />

degli attuali mosaici che Ilenia realizza per interni<br />

ed esterni, associati talvolta a pitture, in case private,<br />

luoghi di intrattenimento e scorci urbani. I<br />

suoi quadri sono realizzati partendo da getti di china,<br />

trascinata sulla tela con strumenti dotati di<br />

punta, fino a formare spazi, giochi di forme e figure<br />

per lo più astratte, cariche di simbologie personali.<br />

Partecipa a varie esposizioni collettive e personali;<br />

dal 2004 gestisce e organizza con altri soci<br />

varie iniziative culturali a Pisa, promuovendo gli<br />

spazi espositivi e le estemporanee di arte su pezzi<br />

di recupero. Afferma: “Ogni quadro che realizzo è<br />

frutto di un’istintività interiore inconscia, influenzata<br />

e animata da ricordi, da sogni e da ciò che mi<br />

circonda; creare è un antidoto contro la noia… la<br />

spensieratezza in un mondo dove c’è sempre<br />

meno spazio per essa; ciò che realizzo ha lo scopo<br />

di trascinare l’osservatore in mondi, almeno temporaneamente,<br />

rassicuranti… non mi piace rappresentare<br />

tristezza, al contrario i miei lavori hanno<br />

caratteristiche ludiche, sono immagini festose,<br />

vogliono essere colore, gioco e allegria”.<br />

Simbiosi, 2010-2011, mosaico di specchi, ceramiche e materiale di<br />

recupero su legno, cm. 150x90<br />

328


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Marianna Rosi<br />

Via Giulio Cesare, 66 - 52021 Capannole - Bucine (AR)<br />

Tel. 055 995733 - Cell. 333 1465439 - pensieroacceso@libero.it<br />

Inverno, 2011, tec. mista su tela, cm. 200x200<br />

Marianna Rosi nasce a Montevarchi nel 1980.<br />

Nel 2005 consegue il diploma con lode<br />

all’Accademia di Belle Arti di Firenze presso<br />

la Scuola di Pittura del professore Adriano Bimbi. Tra<br />

le mostre, la personale Anatomie Domestiche (Spazio<br />

Bonci, Montevarchi, Arezzo) e le collettive 600 Anni a<br />

San Domenico di Fiesole (2006, Convento di San Domenico<br />

e Convento di San Marco Firenze); La terra di<br />

Chiusino dipinta e appesa alla finestra (2008, centro<br />

storico di Chiusino, Abbazia di San Galgano, Siena).<br />

Nel 2007 espone all’estero con Disegni (Galleria Si,<br />

Toyama, Giappone) e nel 2011 a Mosca presso l’Accademia<br />

di Belle Arti. Nel 2008 consegue l’abilitazione<br />

all’insegnamento di disegno e storia dell’arte e arte e<br />

immagine. Nel 2010 ottiene la specializzazione in grafica<br />

d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze<br />

e il Master di II livello in Architettura, Arti Sacre e Liturgia<br />

presso l’Università Europea di Roma. Espone,<br />

sempre nel 2011, all’evento Domus Manifesta I edizione<br />

per la promozione e la fruizione dell’arte contemporanea<br />

presso il Museo Venturino Venturi, lo<br />

spazio espositivo La Filanda e Villa Lavacchini a Loro<br />

Ciuffenna (AR). Vincitrice della borsa di studio Ciampi<br />

per la scuola Internazionale di Grafica Il Bisonte a Firenze.<br />

Vive e lavora in provincia di Arezzo.<br />

Le case abbandonate o gli edifici fatiscenti sono spesso<br />

nascosti. Guardare quei luoghi attraverso gli occhi<br />

di Marianna Rosi significa immergersi insieme a lei in<br />

una doppia visione, dove ad affermazione e seduzione<br />

corrisponde una sottile malinconia. L’esistenza di<br />

questi luoghi negletti è accompagnata da leggende,<br />

racconti, storie da raccogliere anche attraverso immagini,<br />

tracce abbozzate o storie che scelgono di farsi<br />

scoprire. Attraverso di esse l’artista ci presenta una<br />

tipologia di paesaggio urbano fragile e temporaneo<br />

come sono del resto, tutte le rovine industriali di qualsiasi<br />

grande città.<br />

Matilde Puleo<br />

329


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Eleonora Rossi<br />

Cell. +39 339 3112226 - eleonorarossiphotographer@gmail.com<br />

http://eleonora-rossi.blogspot.com/<br />

Eleonora Rossi (Arezzo - 1979) vive e lavora tra<br />

Milano, Arezzo e Roma. L’artista si laurea nel<br />

2009 in Lingue e Comunicazione Interculturale.<br />

Nel 2010 si diploma al primo Corso Annuale della<br />

“Scuola Romana di Fotografia” a Roma. Nel giugno<br />

2010 viene selezionato un suo ritratto in pellicola<br />

35mm b/n: l’opera partecipa alla mostra annuale<br />

“Works in Progress 2010” della Scuola Romana di Fotografia<br />

a Roma e rimane esposta da giugno a tutto<br />

ottobre 2010. Nel settembre 2010 inizia la collaborazione<br />

con lo spettacolo teatrale “War is Over”. Dal 31<br />

ottobre al 6 novembre 2011 il suo progetto “Head over<br />

heels” ha partecipato alla mostra collettiva internazionale<br />

d’arte contemporanea “Egos II” alla Royal<br />

Opera Arcade Gallery, galleria d’arte contemporanea<br />

nel cuore di Londra. Dal 4 all’11 dicembre 2011 con<br />

l’esposizione personale “Open Studio” ad Arezzo ha<br />

raccolto le opere fotografiche provenienti dai più recenti<br />

progetti sviluppati attorno alla sua profonda e<br />

costante ricerca di assoluta verità attraverso la fotografia.<br />

Dal 14 aprile al 7 maggio 2012 espone alla<br />

Crisolart Galleries di New York, nella collettiva “Abstract<br />

Dimensions and Real Figures IV edition”. Dal 17<br />

al 23 dicembre 2012 partecipa con la sua opera fotografica<br />

“Umbilical cord” alla mostra collettiva internazionale<br />

d’arte contemporanea “Egos III” alla Royal<br />

Opera Arcade Gallery (Londra)<br />

Bambola degli anni 50 in bianco e nero, 2012, film 35mm fuji<br />

1600 b/w (nikon f100, lens 35 mm), stampa su carta politenata<br />

Un clic che consegna al futuro<br />

La fotografia è un’azione immediata;<br />

ll disegno una meditazione.<br />

Henri Cartier-Bresson<br />

Sempre attenta al bilanciamento visivo degli elementi<br />

che compongono l’immagine l’autrice usa con consapevolezza<br />

il bianco e il nero come traccia poetica<br />

non disdegnando il colore di cui predilige le note laccate<br />

e squillanti.<br />

L’angolazione giusta che assicura la luce migliore per<br />

quello che l’artista vuole comunicarci è da lei impie-<br />

gata per raggiungere un’emozione. I suoi soggetti<br />

sottendono un senso del doppio nel significato, offrendo<br />

una dimensione sia fisica che mentale. Il suo<br />

attimo chiave narra, invece, una storia a volte di amore,<br />

altre di solitudine, altre volte ancora di innocenza,<br />

ma spesso suggerisce un’atmosfera tanto fisica che<br />

metafisica. Intriganti e ricchi di senso i titoli delle sue<br />

fotografie dove in primo piano emerge quasi sempre<br />

un forte elemento grafico e simbolico, un’astrazione<br />

diresti, che conduce poi a uno sfondo-narrazione dal<br />

forte impatto visivo.<br />

Eleonora Rossi usa sia la pellicola che il digitale ma è<br />

330


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Eleonora Rossi<br />

Cordone ombelicale, 2011, film 35mm fuji 1600 b/w (nikon f100, lens 35 mm), stampa su carta politenata<br />

Euro 2012, mercato del pesce di Catania, 2012, film 35mm fuji Pro 800 colour (nikon f100, lens 35 mm)<br />

alla prima consegna istanti di assoluta poesia, a futura<br />

memoria! Nel colore la ricerca è più glamour sebbene<br />

non dimentica della funzione dialogica che sorprende<br />

lo spettatore. Un mondo da esplorare, dunque,<br />

quello raccontato dagli scatti di Eleonora, dove poter<br />

sorprendersi di quotidiane apparizioni, un ‘sotto gli<br />

occhi’ che lei scorge e assurge a protagonista partendo<br />

sempre da piccoli particolari, solo apparentemente<br />

irrilevanti.<br />

Giovanna M. Carli<br />

storico dell’arte, critico<br />

febbraio 2013<br />

331


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Daniela Russo Krauss<br />

Via Fratelli Bandiera, 29 - 51100 Pistoia<br />

Tel. 0573-365006 - Cell. 349 5564484 - himawady@hotmail.it<br />

Il peso di un velo, 2010, acrilico su tela, cm. 50x70<br />

Nasce a Napoli nel 1988, ha frequentato il Liceo<br />

d’Arte Suor Orsola Benincasa conseguendo,<br />

nel 2007, il diploma di maturità all’indirizzo<br />

“Tecniche artistiche e Conservazione dei Beni Culturali”,<br />

con il massimo dei voti. Trasferitasi in Toscana nel<br />

2007, ha proseguito i suoi studi artistici presso l’ Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze, laureandosi nel 2010,<br />

frequentando, inoltre, con esito positivo, il corso triennale<br />

di Restauro di tele pittoriche. Dal 2005 partecipa<br />

a concorsi e mostre ottenendo premi e riconoscimenti;<br />

nel 2009 e 2012 ha allestito una mostra personale<br />

presso il locale “Bistecca Toscana” di Pistoia.<br />

“Immagini quasi sempre ispirate all’Africa e all’ India:<br />

scene di vita quotidiana e gente comune; è la semplicità<br />

e, allo stesso tempo, la crudezza della vita. I colori<br />

dai toni caldi e l’uso frequente del supporto ligneo<br />

non sono casuali: la gamma cromatica rievoca<br />

perfettamente in chi osserva le calde atmosfere di<br />

quei luoghi mentre il legno, materiale povero e sacro<br />

allo stesso tempo, vivo, in continuo movimento e<br />

cambiamento, nasconde in sé l’essenza stessa di quei<br />

popoli. Tutto quanto detto conferisce alla pittura di<br />

Daniela Russo Krauss freschezza e originalità lasciando<br />

trasparire le doti morali ed artistiche di questa<br />

giovane pittrice”.<br />

E. Vitale<br />

332


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ilaria Saetti<br />

Cell. 346 9437098<br />

info@ilariasaetti.it - www.ilariasaetti.it<br />

La città, 2011, acrilico su tela, cm. 40x50<br />

Nasce a Pistoia l’1 aprile 1980. Si laurea in Decorazione<br />

presso l’Accademia di Belle Arti.<br />

Predilige l’arte astratta e quella sognatrice<br />

del surrealismo, meno intuitiva ma più materica ed<br />

espressiva. Della scultura e dell’arte a tutto tondo riporta<br />

forme e sensazioni tattiche sulle sue tele. Usa<br />

principalmente colori acrilici che stende con l’uso di<br />

spatole, spazzole, spugne. Spesso unisce al colore<br />

altri materiali (china, matite, gessi, sabbie), questo le<br />

permette di dare vibrazioni e sensazioni più vive e<br />

graffianti. Inizia ad esporre nel 2001 in Italia fino al<br />

2010, quando ha l’occasione di partecipare alla mostra<br />

“Berlin Gone Wild” presso la Galleria Friedricksöhe<br />

a Berlino.<br />

333


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ilaria Saetti<br />

Luna, 2010, tecnica mista su tela, cm. 60x120<br />

334


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lizzy Sainsbury<br />

ejsainsbury@hotmail.it<br />

www.lizzysainsbury.it<br />

All My Life is In My Hands (Tutta La Mia Vita Nelle Mie Mani), 2010, assemblage di legno, metallo<br />

e materiale di scarto, cm. 39x40x26<br />

Nasce nel 1958 e abita dal 1992 nei boschi del<br />

Montalbano. La sua arte, molto particolare, si<br />

basa sulla lavorazione principalmente della<br />

creta, del legno e di materiali organici e oggetti di riciclo.<br />

Svariate le mostre personali organizzate dall’artista:<br />

La Soffitta, Colonnata; La Casa di Dante, Firenze;<br />

The Chantries, Cambridge, The Black Barn, Ely;<br />

Palazzo Pretoriale, Montelupo. Queste le esposizioni<br />

realizzate nel 2012: Firenze - Palazzo Medici-Riccardi,<br />

Diladdarte, il Giardino dei Ciliegi, Palazzo Non Finito;<br />

Casole d’Elsa - La Collegiata; Pontassieve - Biblioteca<br />

Comunale; Capraia - Fornace Pasquinucci; Vinci - Palazzo<br />

Uzielli<br />

Piccoli pezzi di legno secchi e sbiancati sul sentiero<br />

nei boschi dietro casa dove passeggio mi sembrano<br />

frammenti di ossa puliti e levigati dal tempo o dalle<br />

acque. Mi ricordano non solo alberi ormai morti e boschi<br />

antichi ma anche le moltitudini di persone del<br />

passato, sia quelli che dormono tranquilli, sia quelli<br />

che accusano. Mi sembra di camminare sulle loro<br />

ossa o di seguire i segni o i segnali che hanno lasciato.<br />

Le cartucce spente dei cacciatori sono ricordi anche<br />

di violenza e sopruso. Il sentiero bianco è come un<br />

fiume che trasporta tutti, vivi e morti e anche un oceano<br />

che seppellisce e nasconde: penso all’Atlantico<br />

che copre i resti degli africani morti durante il trasporto<br />

alle Americhe; penso al Mediterraneo che spesso<br />

accoglie quelli che oggi cercano di raggiungere in barca<br />

l’Europa. E in questo mare le ossa di persone e di<br />

popoli diversi vengono mischiati; non sono più corpi e<br />

identità distinte ma un unico corpo.<br />

Sea of Bones (Mare di Ossa), 2010, assemblage di legno e materiale<br />

di scarto, cm. 132x58<br />

335


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Tomoko Sakaoka<br />

www.tomokosakaoka.it<br />

tomokosakaoka@gmail.com<br />

Kuro 11, 2012, tempera ad uovo, cm. 80x60<br />

Nata a Tokyo nel 1971, è cresciuta a Kyoto. Nel<br />

1994 si è laureata alla Seika University di Belle<br />

Arti di Kyoto ed ha esposto nello stesso<br />

anno in rassegna presso la Galleria dell’Università.<br />

Nel 1996 si è trasferita in Italia e iscritta all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze nella sezione pittura. Attualmente<br />

vive e lavora a Firenze. Dal 1998 partecipa<br />

a diverse rassegne, alla Galleria d’Arte Mentana, a<br />

Firenze, a “Il Segnalibro” a Fiesole, all’Ex Fornace Pasquinucci<br />

a Capraia Fiorentina, al Lyceum Club Internationale<br />

e nella sede del Consiglio Regionale di Palazzo<br />

Bastogi a Firenze.Ha tenuto personali al Palazzo<br />

Veronese di Cesenatico e alla Libreria Brac di Firenze.<br />

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, al 39° Concorso<br />

di Pittura Premio Nazionale “Città di Lastra” e in diverse<br />

edizioni del “Premio Firenze” ottenendo il “Premio<br />

Presidente della Giuria” nel 2007, la “Medaglia di<br />

bronzo”nel 2009, il secondo premio “Fiorino d’argento”<br />

nel 2010, premio espositivo al Caffè Storico Letterario<br />

“Giubbe Rosse” di Firenze nel 2012; nel 2008 ha<br />

vinto il “Premio della critica” al “Premio Italia per le<br />

Arti Visive”. Realizza le sue opere secondo con l’antica<br />

tecnica pittorica della tempera ad uovo di sua preparazione.<br />

336


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Luisa Salvini<br />

Cell. 338 1005459<br />

Senza titolo, 2008, tempera su tela, cm. 50x70<br />

Nata a Torino, insegnante di scuola media, vive<br />

e lavora a Firenze, sposata con una figlia. Dimostrando<br />

una notevole disposizione al disegno<br />

si è impegnata, all’inizio, in questa arte rendendosi<br />

perfetta nel disegno di medaglioni, stemmi e<br />

festoni ornamentali. Ben presto però il suo fare artistico<br />

ha intrapreso un diverso orientamento, per<br />

esprimere la sua interiore inquietudine. Nella sua<br />

opera sono ben visibili gli echi di un’amorosa consuetudine<br />

con Klimt. Nessuna ora del giorno o della notte<br />

può programmare l’istante di grazia per far vibrare<br />

nella sfaccettatura della gioia o dell’angoscia, del sogno<br />

o della realtà, una particolare sensazione. Ha<br />

partecipato a numerose mostre, anche personali, in<br />

Italia e all’estero. Interessanti le critiche della professoressa<br />

Iolanda Milani Lelli, dei professori Carmine<br />

Martinelli e Pierfrancesco Listri.<br />

337


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Maria Santi Calamandrei<br />

Via Masaccio, 208 - 50132 Firenze<br />

Cell. 335 5257576 - annamaria@calamandrei.it<br />

Il salotto, 2010, incisione, maniera a zucchero, cm. 48x48<br />

Arrivi “ e ti accoglie il grande portone antico, attraversi<br />

la corte dalla pergola gentile e cominci<br />

a scorgere la grande vetrata dietro la quale già<br />

fervono i lavori… gli altri sono già arrivati. Il tuo posto,<br />

il foglio bianco in immersione, la lastra da preparare,<br />

un modo come un altro di esercitare la tua pazienza<br />

da certosina. Devi prima limare i bordi, con più<br />

lime. Poi arrotondi gli angoli, poi guardi la lastra grande<br />

e pensi con sconforto che devi portarla ad essere<br />

uno specchio e i passaggi sono tanti, con materiale<br />

diverso. Alla fine ci sei, l’operazione ti ha dato modo<br />

di pensare meglio il tuo lavoro. Andrai dritta al cuore<br />

delle cose, non hai bisogno di predefinire il disegno,<br />

devi rendere l’immediata bellezza che ti è possibile<br />

cogliere in ciò che ti coinvolge, nel soggetto che hai<br />

scelto, che hai in mente. E così vai avanti, incisione<br />

dopo incisione, con la tecnica che più è adatta, fra le<br />

innumerevoli che esistono e sempre più spesso scegli<br />

quella che ti consente il segno espressivo più vicino al<br />

tuo sentire, la maniera pittorica. Con qualche difficoltà<br />

aderisci poi all’inizio a delle mostre collettive, ma<br />

non hai fretta di apparire agli altri. Poi decidi che ci sei<br />

anche tu, tra tante che vogliono far vedere cosa fanno<br />

e cosa sono”.<br />

Anna Maria Santi Calamandrei<br />

338


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Maria Santi Calamandrei<br />

L’attesa, 2011, incisione, maniera a zucchero, cm. 48x48<br />

Mostre collettive: “Il paese dei balocchi” Museo di<br />

San Francesco, Greve in Chianti, 2007; “Il paese dei<br />

balocchi” Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli,<br />

2008; “Il paese dei balocchi”, Circolo Arti Figurative,<br />

Palazzo Ghibellino, Empoli, 2008; “Artiste Oggi”, Gadarte,<br />

Firenze, 2011; Rassegna di Grafica Calcografica,<br />

Gadarte, Firenze, 2011; “Confront Art”, Archivio<br />

Storico del Comune di Firenze, 2012.<br />

“Charles Baudelaire riteneva che l’incisione fosse una<br />

forma d’arte attraverso cui è possibile esprimere in<br />

maniera compiuta la propria personalità. Un’affermazione<br />

che in parte si motiva per via della particolare<br />

natura dell’arte incisoria, che unisce ad una sapiente<br />

manualità, raggiunta dopo lungo esercizio, la chiarezza<br />

del pensiero che si traduce in segno. Un’arte raffinatissima<br />

e complessa che richiede, da parte di chi la<br />

esercita, un temperamento aperto alle sfide e agli imprevisti,<br />

temprato dallo studio, capace di molta pazienza.<br />

Prerogative che si ritrovano nella personalità<br />

artistica di Anna Maria Calamandrei, per la quale l’incisione<br />

coincide con la ricerca della piena libertà<br />

espressiva, una libertà da lei raggiunta servendosi<br />

delle antiche tecniche dell’incidere per raccontare una<br />

dimensione intima e accogliente, illuminata dall’esperienza<br />

e dalla quotidianità del vivere. Da qui la presen-<br />

339


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Maria Santi Calamandrei<br />

Il vaso effervescente, 2010, incisione, maniera a zucchero, cm. 24 x 24<br />

za ricorrente nei suoi lavori di scene d’interni ed oggetti<br />

che rimandano ad un vissuto popolato di memorie, di<br />

attese e di affetti, materia mutevole che il segno incisorio,<br />

tagliente e preciso, traduce in forme certe senza<br />

privarle, però, dell’impeto di leggerezza che si accompagna<br />

ad una visione ironica dell’esistente. Ed è questo<br />

certamente il maggior pregio delle sue incisioni:<br />

non recare alcuna traccia della pesante concretezza<br />

che appartiene alla tecnica incisoria - mirabile alchimia<br />

di acidi, mordenti, lastre metalliche e torchi - ma<br />

far sì che dal peso e dalla matericità degli elementi<br />

traggano origine immagini capaci di comunicare una<br />

sensazione di levità, di quiete, di sospensione del tempo.<br />

Un modo per fare dell’incisione un equivalente<br />

poetico della vita, quasi una metafora del percorso<br />

arduo e non privo di ostacoli attraverso cui si perviene<br />

alla vera essenza delle cose”.<br />

Daniela Pronestì<br />

340


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Anna Maria Santi Calamandrei<br />

Il vaso azzurro, 2009, incisione, maniera a zucchero, cm. 48x48<br />

341


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gisella Sassoli<br />

gisellasassoli@gmail.com<br />

http://gisellasassoli.blogspot.com<br />

Montepulciano, 2012, acquerello su carta, cm. 9,5x12<br />

La barca a vela, 2010, acquerello su carta, cm. 6x9<br />

L’artista è nata ad Arezzo nel 1961 e ha vissuto la<br />

propria infanzia a San Quirico d’Orcia, in provincia<br />

di Siena. Fin da piccola Gisella ha avuto una<br />

particolare predilezione per le discipline artistiche,<br />

soprattutto il disegno e il canto. Si è poi iscritta<br />

all’Istituto Magistrale dove la materia di educazione<br />

artistica le ha consentito di apprendere la storia<br />

dell’Arte e di dipingere i suoi primi acquerelli e chine<br />

acquerellate, con una particolare predilezione per i<br />

paesaggi.<br />

Si considera un’autodidatta che dipinge per passione<br />

e che ama approfondire lo studio delle correnti artistiche<br />

sia italiane che straniere. Dal 2008, a causa di un<br />

brutto infortunio, è costretta in sedia a rotelle. Poco<br />

dopo l’incidente è scaturita in lei la voglia, diresti<br />

l’esigenza, di dipingere ritratti ad acquerello.<br />

Nel 2012 ha deciso di creare un blog per inserire i<br />

propri acquerelli. Il blog, in grande parte è costituito<br />

da ritratti di persone care all’artista, ma anche di personaggi<br />

famosi. Nel catalogo dell’artista si trovano<br />

anche paesaggi, piante ed animali, che testimoniano<br />

la sua passione per la natura.<br />

VIAGGIO IN BARCA A VELA<br />

Piace di Gisella Sassoli quel suo modo accennato e<br />

delicato di bilanciare acqua, colore, carta. Trovo deliziose<br />

certe sue partiture coloristiche accompagnate<br />

da carta risparmiata con particolare sensibilità alla<br />

composizione. Di tutto il suo catalogo proprio nelle<br />

miniature l’autrice trova la sua massima espressività.<br />

Sono quasi un inno alla gioia, sicuramente sono un<br />

tributo alle cose che a Gisella piacciono: la sua terra,<br />

la natura, la contemplazione dello scorrere del tempo<br />

e dell’acqua. Lei, che guarda alla natura con occhi pieni<br />

di grazia e di bellezza.<br />

Una sorta di ingenuità pervade la composizione.<br />

La barca a vela, 2010, acquerello su carta, 6 x 9 cm.<br />

Gisella non dipinge quel che vede ma ciò che sente,<br />

siano omaggi alle persone e ai personaggi a lei cari o<br />

siano rarefatte visioni di Montepulciano, sono sempre<br />

contenuti di un altrove poetico che giunge al culmine<br />

con un potente acquerello: una barca a vela fatta<br />

di terra, acqua, aria con quella vela gonfia di vento,<br />

in un mare di carta.<br />

Giovanna M. Carli<br />

storico dell’arte, critico<br />

febbraio 2013<br />

342


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Vivien Schmidt<br />

www.vivienschmidt.com<br />

www.galleriamentana.it<br />

Amalfi beach and church at Amalfi, 2011, foto digitale<br />

Nata a New York, vive e lavora tra Boston e Parigi.<br />

Si è formata alla Bryn Mawr College Studio<br />

Art con Fritz Janschka - uno dei membri<br />

della “Vienna School of Fantastic Realism” tra gli anni<br />

Quaranta e Cinquanta del Novecento - e all’Università<br />

di Chicago in Scienze Politiche. Tra le sue mostre personali<br />

si ricordano: Paesaggi Figurativi (Galleria Mentana,<br />

2009); Tracing Landscapes (New Art Center,<br />

New York, 2007); Paesaggi Romantici (Museo del<br />

Vino “I Lecci”, Montespertoli, 1996); Facets of France<br />

(French Library, Boston, 1996); Untitled (York Chamber<br />

of Commerce, York Maine 1995); From Here and Away<br />

(York Chamber of Commerce, York Maine). Tra le<br />

mostre collettive: New York Fashion District Festival<br />

(New Art Center, New York, 2009), En Plein View 2<br />

(New Art Center, New York, 2008); Canterbury Gallery<br />

of Photographic Arts (Canterbury New Hampshire,<br />

1997-98); Ogunquit Arts Center (Ogunquit Maine,<br />

1996). Sua è la foto di copertina del libro Democracy<br />

in Europe, Oxford University Press, 2006. Nel 1991 si<br />

è classificata seconda al Premio York Art Association<br />

40th Annual Show Awards (York Maine).<br />

343


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lelia Secci<br />

Studio: viale Poggio Imperiale, 41 - 50125 Firenze<br />

www.leliasecci.it - info@leliasecci.it<br />

Pensieri, pastello Rembrandt, cm. 100x70<br />

Espone da diversi anni evidenziandosi per la sua<br />

particolare capacità nell’uso del pastello Rembrandt,<br />

uniformando la tecnica dell’olio a quella<br />

del pastello, e nell’esecuzione di ritratti, per i suoi<br />

scorci o fondali di Firenze, in una dimensione quasi<br />

sognata che il poeta e critico d’arte Elvio Natali definì<br />

“un realismo contemplativo, lirico”. Alcune sue importanti<br />

mostre a Firenze, sua città natale e di residenza:<br />

invitata all’Educandato di SS. Annunziata di<br />

Poggio Imperiale, all’Officina Profumo Farmaceutica<br />

di S.M.Novella, al Palagio di Parte Guelfa, al Consiglio<br />

Regionale della Toscana, alla mostra itinerante<br />

“50 pittori per 50 cantanti toscani”. Ha realizzato il<br />

Palio della Stella di Bagno a Ripoli (Firenze), e quello<br />

del Calcio Storico Fiorentino e della Balestra Fiorentina;<br />

sono inoltre da ricordare le sue numerose partecipazioni,<br />

spesso su invito, a rassegne, concorsi e fiere,<br />

in molte città d’Italia e all’estero.<br />

344


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Serafini<br />

lauraserafini.art@gmail.com<br />

www.lauras.it<br />

Superficie, 2013, olio, pastelli, carta su seta applicata su tela cm. 60x60<br />

Laura Serafini, nata in Casentino nel 1965, vive ed<br />

opera ad Arezzo.<br />

Dopo aver approfondito la conoscenza delle varie<br />

tecniche artistiche frequentando corsi di pittura,<br />

scultura e disegno di nudo dal vivo, dal 2005 ha iniziato<br />

a partecipare a rassegne d’arte, concorsi, premi<br />

nazionali ed internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti.<br />

Ha esposto in numerose mostre, personali<br />

e collettive, in Italia, Francia, Germania e Bulgaria.<br />

Con uno stile figurativo in costante evoluzione, intraprende<br />

un percorso artistico che negli anni la porta ad<br />

una personale riflessione sulla costruzione dell’identità:<br />

doloroso, contraddittorio, sorprendente cammino<br />

alla scoperta di se, intricata trama di sottili fili che<br />

legano corpo e anima.<br />

“Lo scenario pittorico di Laura Serafini si dispiega ai<br />

confini tra l’ambito realistico e quello onirico, nutrendosi<br />

di sottili alchimie cromatiche e compositive. Nei<br />

suoi dipinti campeggiano figure femminili che affiorano<br />

dallo sfondo come riverberi di pensieri reconditi<br />

risultando, per questa ragione, portatrici di significati<br />

sottesi e misteriosi. Con felice intuizione creativa l’artista<br />

dissolve, scompone e ricompone l’immagine,<br />

eludendo i limiti di una trascrizione convenzionale<br />

della realtà e pervenendo ad un linguaggio espressivo<br />

personale, capace di suscitare suggestioni emotive<br />

nello spettatore.”<br />

Daniela Meli<br />

345


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Serafini<br />

serafinisilvia@alice.it<br />

Cupola<br />

Finestre<br />

Nasce nel 1966 e vive a Firenze, dove si è diplomata<br />

in Grafica e Disegno e Pittura presso<br />

l’Istituto per l’Arte ed il Restauro di Palazzo<br />

Spinelli ed ha frequentato la Scuola Libera del Nudo<br />

all’ Accademia di Belle Arti. Studia tecniche antiche<br />

tra cui l’affresco e le tecniche dei grandi maestri; proprio<br />

in virtù di questa sua passione, frequenta le migliori<br />

botteghe artistiche di Firenze. Ha tenuto lezioni<br />

di pittura e tecnica antica presso il suo studio. Intensa<br />

la sua attività espositiva, dal 1988 ad oggi, con<br />

numerose mostre personali e collettive in gallerie e<br />

luoghi pubblici in Italia e all’ estero tra cui si ricordano<br />

le personali del 2006 in Palagio di Parte Guelfa con<br />

il patrocinio del Comune di Firenze, nel 2009 alla Galleria<br />

del Teatro Romano a Fiesole (Firenze) con il patrocinio<br />

del Comune di Fiesole, nel 2012 presso la<br />

casa vinicola “Le Coste”, Palazzo Strozzi, Firenze, Galleria<br />

Agora, “Pinocchio”. Nel 2001 il Comune di Firenze<br />

la invita ad eseguire una litografia per la cartella<br />

“Segni 2001” con altri nove artisti tra i più conosciuti<br />

in ambito italiano ed europeo. Viene inoltre invitata<br />

dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Firenze a<br />

partecipare alla Mostra Omaggio a Mario Monicelli.<br />

Negli ultimi anni il suo lavoro si impronta anche sullo<br />

studio del “libro d’artista” ed espone alcuni suoi pezzi<br />

a Parigi. Illustra “Pinocchio” per “La Mandragora” (Firenze).<br />

Di rilievo inoltre la partecipazione alle rassegne<br />

“18x24” presso la Galleria d’Arte “Wicher” a<br />

346


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Silvia Serafini<br />

Windows<br />

Wuppertal (Germania) nel 1990 e “Italian/American<br />

Women Artists Florence/ Philadelphia” presso la Galleria<br />

“Jasuta” di Philadelphia (USA) nel 1995, mentre<br />

nel 1994 è vincitrice del concorso “Una immagine per<br />

il manifesto del 1° Maggio” a Mantova e realizza l’anno<br />

successivo un murale a Certaldo (Firenze), “Sette<br />

donne per sette scudi”, in occasione dell’edizione 99<br />

di “Mercantia”. Le sue opere sono in una vasta schiera<br />

di collezioni in tutto il mondo. Ama tantissimo lavorare<br />

su carta ed è per questo che usa l’acquerello abbinato<br />

a gessetti ed inchiostri colorati. Negli ultimi<br />

anni il suo soggetto preferito sono i frammenti di<br />

strutture architettoniche secolari, attualizzandoli con<br />

la freschezza e la vitalità dei suoi colori,e finestre,<br />

come fossero uno sguardo interiore su se stessa e sul<br />

mondo. Scrive di lei Tommaso Paloscia “… scampoli<br />

di appunti colorati, velocemente ritratti su un ideale<br />

taccuino per note… vi si ritrova l’energia dinamica<br />

della configurazione di soggetti diversi, soprattutto in<br />

“briciole” di architetture fiorentine (la cupola del Brunelleschi<br />

vista in tralice, la facciata di Santa Maria<br />

Novella vista a sghimbescio…) che le tecniche miste,<br />

su carta o su tela, alimentano in avvincente progressione,<br />

quasi che il tempo di operare si faccia per la<br />

pittrice di giorno in giorno più avaro stimolandone la<br />

velocità di esecuzione…”.<br />

347


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Sestini<br />

Via del Castello, 5 - 56040 Casale Marittimo (PI)<br />

Cell. 335 7981210 - sestinilaura@hotamil.com - www.ishtarimmagini.com<br />

La tempesta, 2012, foto digitale<br />

“... perchè una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo<br />

farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai<br />

per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile”.<br />

Luigi Pirandello<br />

348


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Sestini<br />

Abbazia di San Galgano, 2007, foto analogica con scansione in digitale<br />

349


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nicole Siecat<br />

www.nicolesiecat.com<br />

nicolesiecat@gmail.com<br />

Histoire d’amour, 2012, acquerello e ecoline, cm. 20x19<br />

Nata a Parigi, risiede a Firenze dal 1985. Ha<br />

compiuto gli studi a Parigi; dopo aver frequentato<br />

il Liceo Victor Duruy e l’Académie Charpentier,<br />

si è diplomata alla Scuola d’Arte (Ecole Nationale<br />

Supérieure des Arts Appliqués et des Métiers<br />

d’Art) ottenendo anche la specializzazione in creazione<br />

e stampa di tessuti. Nel 1981 ha conseguito il Diploma<br />

Superiore d’Arte all’Université d’Arts Plastiques<br />

St.Charles (Paris I Sorbonne). Espone sia in<br />

Francia che in Italia. Le sue principali mostre nel nostro<br />

paese: nel 1995 a Firenze la personale presso<br />

“Caffè Petrarca”; la rassegna a Trento ad “Arte Europa”,<br />

“Arte al Femminile”; a Borgoforte (Mantova),<br />

Forte Magnaguti, “Miglior Figura”; a Firenze, Stazione<br />

Leopolda, “Al Muro” e il “Premio Italia per le Arti<br />

Visive” a Certaldo e Capraia Fiorentina. Nel 1998 a<br />

Firenze, personale al Caffè Gioberti. Nel 2002 a Murlo<br />

(Siena), Palazzina del Castello di Murlo, rassegna premio<br />

“Oltre i limiti della realtà”, dal “Premio Italia per<br />

le Arti Visive”. Nel 2003 a Firenze, Galleria Gadarte, la<br />

personale “Codice Segno Mistero”. Nel 2005 a Firenze,<br />

la personale alla Galleria Mentana e la rassegna<br />

“Marine d’autore” nella stessa Galleria; collettiva a<br />

Firenze nel Palagio di Parte Guelfa e il premio “La<br />

Rana d’Oro” a San Sano (Siena). Nel 2006 a Capraia<br />

Fiorentina, “Fornace Pasquinucci”, per il “Premio Italia<br />

per le Arti Visive”. Nel 2012 il XXX “Premio Firenze”<br />

e nel 2013 la mostra premio derivante, a Firenze,<br />

nel Caffè Storico Letterario “Giubbe Rosse”.<br />

350


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nicole Siecat<br />

Nez à nez, 2012, acquerello e ecoline, cm. 18x14<br />

“Non solo nell’acquerello, di cui tale peculiarità è presupposto,<br />

ma da sempre anche nella sua pittura a<br />

tecnica mista Nicole Siecat ci invita a percepire l’immagine<br />

attraverso un gioco sapiente di trasparenze<br />

suscitando un gioco ancor più sottile di allusioni visive<br />

che intessono un dialogo tra astrazione e figuratività.<br />

Volti, o frammenti di figura, talvolta si esplicitano<br />

altrove affiorando appena nelle “pieghe” del colore,<br />

nelle connessioni tonali, nello slittamento di piani,<br />

come fossero impressioni, impronte, che la materia<br />

cromatica ha catturato e trattiene, nelle quali si può<br />

sottendere, in uno scambio di senso, il medesimo<br />

stratificarsi, ed il riaffiorare alla memoria, dei ricordi e<br />

dei sogni. Si potrebbe definire una dimensione di confine<br />

tra il visibile e il non visibile che mentre asseconda<br />

stilisticamente il carattere di una ricerca espressiva<br />

libera dal retaggio di tradizioni quanto di ismi ci<br />

invita anche a coglierne l’inclinazione per una poetica<br />

ermetica paragonabile all’Haiku giapponese: perché<br />

la pittura di Nicole contiene intime profondità sotto lo<br />

strato pur così raffinato della superficie, dell’estetica,<br />

che non si svelano ad una lettura disattenta.”<br />

Roberta Fiorini<br />

351


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giuliana Signorini<br />

giulianasignorini@virgilio.it<br />

L’universo, olio su tela, cm. 100x100<br />

“ Partita dalla figura, disegnata e scolpita, e negandosi<br />

invece al paesaggio e alla natura morta<br />

come teatrino consueto del visibile, Giuliana<br />

ha affiso poi terra e cielo, ripensati e rivisti nei<br />

quattro elementi di acqua terra fuoco e aria, per risolvere<br />

poi figurativamente il suo mondo nella esemplare<br />

invenzione dei suoi “vortici”, che questa complessità<br />

(il senso della vita) riassumono nel segno della<br />

circolarità e del movimento. Nel contempo il suo stile<br />

è trascorso in pittura dalla linea disegnativa al colore<br />

puro, mentre nella scultura ha via via messo alla prova<br />

il duro macigno, il fragile alabastro, il tenero legno<br />

profumato. …Eccola esporre nel 1983 negli Stati Uniti<br />

al College di Architettura della Texas University; poi<br />

presso l’Università del Colorado. Nel 1992 espone<br />

cinque opere di grafica alla Mostra del Salone d’Autunno<br />

a Parigi. Nel 1994 a Londra con la Cinderella’s<br />

Revenge, poi inventando una originale, ludica forma<br />

di reggiseno (il “reggisecolo”), che esporrà anche a<br />

Madrid, a Parigi e che apparirà su Harper’s Bazar. Ancora<br />

nel 1994 a Philadelphia e nel 1998 a Monaco di<br />

Baviera …<br />

Pier Francesco Listri<br />

Dal volume “Tracce della mia vita nell’arte”,<br />

edizioni Pegaso, 2008<br />

Una sua scultura “Meteora” dal 1995 fa parte dell’arredo<br />

urbano di Firenze.<br />

352


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sidonia Simoni<br />

Cell. 342 0970583<br />

Glicine, 1983, olio spatolato su tela, cm. 40x50<br />

Vive e opera a Pistoia. Ha conseguito il Diploma<br />

Magistrale, si dedica con passione alla pittura,<br />

alla poesia e alla musica. Ha avuto riconoscimenti<br />

e premi: nel 1999 ha ricevuto il primo premio<br />

per la poesia “Il ventaglio della nonna”, nel 3° Concorso<br />

“Andrea da Pontedera”. “Un’arte poliedrica<br />

dove il colore, così pieno di vita, crea le immagini che<br />

appaiono nel nostro immaginario. Un’espressione artistica<br />

che supera la bidimensionalità della pittura<br />

tradizionale per creare effetti materici e luministici<br />

del tutto originali” (Ambra Grieco). L’artista si evidenzia<br />

in pittura raffigurando prevalentemente motivi<br />

naturali, che impreziosisce anche con applicazioni di<br />

pietre e lustrini, ottenendo un risultato intrinseco ed<br />

individuale.<br />

353


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Lucia Simonini<br />

Cell. 339 2964888<br />

simoluci55@gmail.com - www.luciasimonini.it<br />

Amarsi per amore, 2012, acquerello e matite colorate, cm. 128x154<br />

Nasce a Cinigiano, un piccolo paese della Maremma<br />

Toscana. Dopo aver conseguito il diploma<br />

presso l’Istituto d’Arte “Duccio di Boninsegna”<br />

di Siena, si laurea all’Accademia di Belle<br />

Arti di Firenze. L’artista sviluppa una tecnica unica<br />

nella rappresentazione anatomica e nell’avvolgente<br />

stesura cromatica, con un segno deciso e melodioso<br />

ritrae il vivere umano, l’uomo e la donna, “le mille<br />

sfaccettature dell’universo femminile: analizzate, sviscerate,<br />

messe a nudo, sempre però tenendo alta, altissima,<br />

la poesia”.<br />

Daniele Menicucci<br />

354


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mariadonata Sirleo<br />

Viale Malta, 25 - 50137 Firenze<br />

Tel. 055 660063<br />

L’abbandono, marmo bianco di Carrara<br />

Mariadonata Sirleo vive e lavora a Firenze. Ha<br />

scritto il suo primo racconto a 8 anni ed a 16<br />

ha presentato uno spettacolo di sue poesie.<br />

Ha vinto numerosi premi di poesia e prosa e, con un<br />

racconto, anche un’edizione di una “Guarda Firenze”.<br />

Ha pubblicato i libri “Contra televisionem” e “Poesie”.<br />

Suoi scritti sono presenti in varie antologie. Ha<br />

presentato fin da bambina le famiglie dei pittori Annigoni<br />

e Rosai. Ha partecipato a varie mostre di pittura,<br />

ricevendo attestati e riconoscimenti. Ha anche realizzato<br />

alcune sculture presso i laboratori d’arte di Pietrasanta<br />

ed una di esse, in marmo bianco di Carrara,<br />

intitolata “Al Cuore Immacolato di Maria” è all’esame<br />

del Cardinale Betori come eventuale Ambone della<br />

Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze.<br />

355


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mariadonata Sirleo<br />

L’incertezza, 2004, carboncino ed acrilico<br />

Firenze, cornice dell’amore<br />

Intenso e pregnante il livello linguistico nelle situazioni<br />

reali che trascendono in moduli fantastici e lirici. I<br />

valori della vita emergono dalle descrizioni di luoghi<br />

conosciuti e amati in un intreccio di ricordi e sentimenti<br />

che ci proiettano verso un “topos” propositivo,<br />

alto, unico e profondo. Nel confronto fra presente e<br />

passato non ci sono cadute di tono: permane invece<br />

un modulo stilistico originale, moderno, quasi rampante,<br />

ma nello stesso tempo strettamente rigoroso<br />

dal punto di vista letterario.<br />

Firenze, cornice dell’amore.<br />

Momenti salienti .<br />

Sempre sognante,<br />

mai invadente.<br />

Cornice suprema.<br />

È sogno anche accorgersi<br />

che sa quasi svanire,<br />

quando sei<br />

davanti all’amore.<br />

Venere vince Marte,<br />

trionfando, trionfando.<br />

Dimentichi l’aria dei tempi<br />

e ciò che respiri<br />

è l’amore.<br />

356


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mariadonata Sirleo<br />

Lungarno Cellini<br />

Lungarno Cellini<br />

e la statua<br />

più amata:<br />

Pan, Putto, Mercurio.<br />

Mi porge qualcosa<br />

in una cornice<br />

che sembra<br />

romana.<br />

Sorride.<br />

È un sorriso<br />

completo,<br />

di scherno, di scherzo, beato.<br />

Nel suo movimento<br />

sta fermo.<br />

So che con me<br />

vorrebbe giocare.<br />

Torsione del corpo.<br />

Mi affronta.<br />

Mi parla.<br />

“Mi vedi?”<br />

Ti amo, Bacchino,<br />

rimani perfetto.<br />

Ti amo.<br />

E lo chiamo.<br />

Brezza in Versilia<br />

Vento di brezza<br />

che<br />

accarezzi<br />

le foglie di un albero,<br />

qui, adesso,<br />

in Versilia,<br />

le sfiori tutte,<br />

anche quelle già morte,<br />

che ormai non vedono<br />

più<br />

neanche la vita,<br />

che, prima, subivano<br />

con monotonia.<br />

E le foglie più interne,<br />

in una dimensione infinita,<br />

vibrano,<br />

sospinte una dall’altra,<br />

come mille birilli che cadono.<br />

Una freccia di luce<br />

le trapassa,<br />

fredda, chiara, spazialoe<br />

profonda, sì,<br />

ma non per amore.<br />

357


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Mariadonata Sirleo<br />

Bottega d’arte nell’antica Firenze<br />

Miei cari amici, vi voglio raccontare di come la bottega<br />

d’arte sia, per me, una famiglia e di quanto io l’ami<br />

tal quale come essa è. Da un mese, Messer Vanni mi<br />

ha preso a lavorare nella sua bottega. Egli è uno dei<br />

pittori più in voga del momento: ha imparato da Giotto.<br />

Adesso, sì come dice il suo compagno Dante nella<br />

“Commedia”, gli è nel mezzo del cammin di sua vita.<br />

Alto, robusto, muscoloso, mi tratta come un fante e mi<br />

chiama Cepperello, ma io mi chiamo Giannetto e non<br />

vengo neppure dalla campagna. Son nato qui, a Florentia,<br />

un giorno di giugno, quando i giaggioli eran già<br />

tutti viola!<br />

Messere sta lavorando, da qualche giorno, ad una<br />

pala d’altare per la Pieve di San Donnino in Villamagna.<br />

Deve rappresentare la Madonna in trono, con Agnoli e<br />

Santi. Andò, la settimana scorsa, a Vallombrosa, per<br />

scegliere il tronco da cui ricavarla. Se lo fece preparare<br />

e lo portarono, poi, con un ciuco, qui in città.<br />

All’arrivo io, insieme a Giorgine, che gli è il mio compagno,<br />

lo scaricai dal ciuco e cominciai a lisciarmelo<br />

tutto. Era un bel legno, finito, asciutto e scuro, che<br />

sapeva ancora di bosco.<br />

Lo appoggiammo sulle capre di legno e Giorgione sorrideva,<br />

un po’ beota. Messere, allora, battè le mani, si<br />

aggiustò il berretto e venne verso noi due, un po’ minaccioso.<br />

Lesto, lesto, allora, ho agguantato la pialla e gli oli<br />

essenziali ed ho cominciato a lavorare, mentre Giorgione<br />

prendeva cenci e spugne. Messere s’è rabbonito<br />

ed è uscito, gridando alla sua vecchia che andava al<br />

Corso a cambiare i denari.<br />

Nel frattempo, è entrata Rosinetta, la figlia seconda,<br />

bianca e rossa come una mela, a metà fra bambina e<br />

ragazza. Ride a Giorgione e lo piglia per grullo, ma,<br />

con me, si avvicina e mi fa gli occhi smorti. Devo stare<br />

attento, se no Messere, se sente puzzo di bruciaticcio,<br />

fa lesto a mandarmi via dalla bottega e a pigliarne un<br />

altro, chè tanti vorrebbero lavorar con lui, perché gli è<br />

molto bravo.<br />

In un par d’ore, devo aver allisciato, piallato e unto<br />

tutta la pala, in modo che non si intarli mai più. Giorgione,<br />

però, si è attaccato a una fiaschetta e non ha<br />

voglia. Giace seduto in un canto e rovescia gli occhi<br />

dal sonno.<br />

Ho capito, mi rimbocco io le maniche e via. Ungo per<br />

benino, la liscio, piallo; è quasi estate e sudo tanto,<br />

ma l’è il mio mestiere. Speriamo che non ritorni Rosinetta<br />

a distrarmi e che presto si mariti e non venga più<br />

d’intorno. Quasi finito, ecco arriva Messere. Devono<br />

essergli andati bene gli affari, perché si liscia un baffo.<br />

Entra e da’ una pedata a Biagio, il gatto di casa,<br />

che dormiva su un cuscino strappato. Scopre i denti,<br />

ma è tranquillo. Si avvicina a me e alla pala. Giorgione<br />

è quasi lungo disteso e ha un’espressione beata.<br />

Messere guarda e tocca tutta la pala, rovesciandola,<br />

anche. Guarda per bene anche gli spigoli. Poi, si volta<br />

verso di me e mi da’ una manata sulle spalle. Esce un<br />

attimo. Torna subito, ha in mano la botticella del vinsanto<br />

che gli ha dato il Canonico della Pieve domenica<br />

scorsa. Me la tende.<br />

Adesso so che va tutto bene e che posso cominciare a<br />

sognare di quando, da grande, avrò una bottega tutta<br />

mia, con lavoranti, apprendisti e qualcuno che dorma<br />

meno di Giorgione, ma che non sia meno bono d’animo<br />

di lui.<br />

Mariadonata Sirleo<br />

358


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Andrea Veronica Sole Costa<br />

Cell: 039 339 1922397<br />

solecosta@gmail.com - www.andreasolecosta.com<br />

The next step is..., 2012, olio su tela, cm. 120x80<br />

Nata a Buenos Aires, Argentina nel 1958; conseguita<br />

la laurea in Belle Arti, si trasferisce a<br />

Firenze dove si specializza in tecniche pittoriche<br />

presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro “Palazzo<br />

Spinelli”. Dal 1989 è Direttrice Didattica e Artistica e<br />

insegnante di pittura, disegno, creta, acquerello nella<br />

“Scuola Sole Costa” presso il Centro Culturale del<br />

D.L.F. di Firenze. Realizza murales nei centri del DLF e<br />

scenografie per la Lyricdancecompany presentati al<br />

teatro Cantiere Florida di Firenze e al Teatro Romano<br />

di Fiesole. Segue corsi di specializzazione presso la<br />

Heatherley’s school of Fine Art, Londra, il Museo Pecci,<br />

Prato, il Museo Internazionale delle Ceramiche,<br />

Faenza e la Scuola Libera del Nudo dell’ Accademia di<br />

Belle Arti, Firenze. Dal 1987 tiene personali in Italia<br />

(Roma, Consolato Argentino; Milano, Firenze, Sesto<br />

Fiorentino, Campi Bisenzio) e all’estero (Kissing,<br />

Ausburg, Germania; Fondation Argentine presso la<br />

Cité Universitaire, Parigi, Francia) e partecipa a svariate<br />

collettive, tra le quali il Premio Nazionale di Pittura<br />

“Giuseppe Pescetti”, Sesto F.no dove ottiene il 1°<br />

premio e nei principali centri espositivi e gallerie<br />

dell’area metropolitana fiorentina quali Galleria Via<br />

Larga, Villa Gisella, la Palazzina Presidenziale della<br />

stazione ferroviaria S. Maria Novella, la Limonaia di<br />

Villa Strozzi, lo Spedale del Bigallo, Bagno a Ripoli,<br />

Villa Demidoff Parco Mediceo, il Tepidario del Roster<br />

nel Giardino dell’Orticoltura, Palagio di Parte Guelfa,<br />

Centro espositivo A. Berti, Sesto Fiorentino, Present<br />

Contemporany Art Firenze e Linea Spazio Arte Contemporanea,<br />

Firenze. È stata invitata ad esporre ad<br />

Agora Gallery di New York, presso la Galleria d’arte<br />

moderna “La Soffitta”. Nel 2003 è finalista del premio<br />

Florence-Shanghai Prize della Present Contemporary<br />

Art. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e<br />

private in Italia, Germania e U.S.A.<br />

359


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Sparapani<br />

Cell. 335 5351638 - giovannasparapani@gmail.com<br />

www.giovannasparapani.it - profilo fecebook<br />

Sintesi in rosso, fotografia<br />

Sintesi in giallo, fotografia<br />

Laureata in Storia della Critica d’Arte presso la<br />

Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli<br />

Studi di Firenze. Oltre all’insegnamento della<br />

Storia dell’Arte in scuole statali di istruzione secondaria<br />

di II° grado, da anni si dedica alla ricerca fotografica<br />

con la partecipazione a mostre collettive e personali.<br />

Membro dell’Associazione Culturale “Art Art” di<br />

Impruneta, affianca l’attività di fotografa a quella di<br />

critico d’arte. Fa parte anche del “Gruppo Donatello” e<br />

del Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze.<br />

Hanno scritto di lei: Paolo Bacherini, Franco Busignani,<br />

Laura Ciuccetti, Francesco Dei, Roberto Della Lena,<br />

Anna Floridia, Pina Giacobbe, Marcello Paoli, Riccardo<br />

Spinelli, Gianpaolo Trotta, Giovanna Uzzani.<br />

Le esposizioni più recenti: 2013, a Firenze, Mostra<br />

collettiva N° 2, “Gruppo Donatello”; rassegna “C’era<br />

una volta”, a “Simultanea - Spazi d’Arte. 2012: “Presepe<br />

d’autore”, piazza Donatello, e “Arte per la Ricerca”,<br />

Fiorgen, Galleria degli Uffizi, Firenze; “Bianconero<br />

e....oltre”, Teatro delle Arti, Lastra a Signa (Firenze);<br />

“Effimeri passaggi“ - Immagini di Danza, collettiva<br />

fotografica, Galleria “IAC”, Impruneta; “Presenze di<br />

marmo in Florence”, installazione fotografica presso Il<br />

Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, Fortezza da<br />

Basso; “Bianconero e... oltre”, mostra di Marcello Paoli<br />

e Giovanna Sparapani, “Simultanea - Spazi d’Arte”,<br />

Firenze; “Searching for”, installazione del gruppo<br />

“KPK”, Loggia del Grano a Firenze; Collettiva sul tema<br />

della Danza, Riomagno, Comune di Seravezza, Lucca;<br />

Collettiva in omaggio ad Amerigo Vespucci, Palazzo<br />

Panciatichi, sede del Consiglio Regionale a Firenze;<br />

“Scatti nel cuore”, mostra fotografica di solidarietà,<br />

Unicoop Firenze; “Tratti Ri-Tratti ed Auto-Ritratti”,<br />

collettiva del Gruppo Donatello, Firenze; “12 e 48”,<br />

collettiva presso la Galleria “Civico69” a Firenze; foto<br />

per l’articolo di G.Uzzani “Pro patria mori”, nella rivista<br />

Artista, Le lettere, Firenze.<br />

“Colore segno materia non appartengono solo alla<br />

definizione di un’inclinazione pittorica astratta, possono<br />

intervenire, com’è nella cifra di Giovanna Sparapani,<br />

a delineare una vocazione stilistica anche se il<br />

mezzo è - ed è questo il caso - la fotografia, quello che<br />

convenzionalmente identifichiamo più vicino a resti-<br />

360


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Giovanna Sparapani<br />

Strati in azzurro, fotografia<br />

tuirci la verità del reale e dunque del concreto. Del<br />

resto proprio i fotografi moderni ci hanno rivelato che<br />

l’astrazione è contenuta nella natura stessa se solo<br />

sappiamo guardare più analiticamente ciò che ci circonda.<br />

Ma in Giovanna lo scarto è ulteriore perchè il<br />

suo sguardo selettivo si rivolge ad un repertorio della<br />

realtà non naturalistico bensì di sapore urbano posandosi<br />

su soggetti che appaiono aver già subito contaminazioni,<br />

segnati dal tempo giacchè il loro spazio è<br />

la strada. Muri, porte, cortecce d’alberi o intonaci<br />

consumati e corrosi, ma anche statue, cassette postali<br />

o graffiti. La sua percezione ne cattura l’impatto<br />

cromatico, l’effetto metamorfico della materia, quello<br />

grafico delle crepe, dei buchi, delle grinze del tempo<br />

che, al pari delle scritte o di frammenti figurali, diventano<br />

“segni”. L’artista interviene dunque a sovrapporre<br />

ai suoi reperti originari la propria ulteriore contaminazione,<br />

interpretativa, attribuendogli nuove valenze<br />

espressive: senza distorsioni o trucchi, semmai stratificando,<br />

ingigantendo, isolando, e sempre con grande<br />

politezza dell’immagine, secondo un processo prima<br />

di decontestualizzazione e poi di risignificazione, non<br />

solo estetica ma anche metaforica”.<br />

Roberta Fiorini<br />

361


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Splendore<br />

fsplendore@gmail.com<br />

La ballerina, 2012, olio su tela, cm. 120x80<br />

Francesca Splendore nasce a Massa Marittima il<br />

13 giugno 1975 e vive e lavora da molti anni a<br />

Follonica. Autodidatta, frequenta, dopo essersi<br />

appassionata all’arte, alcuni corsi di disegno e pittura<br />

dove ha modo di specializzarsi nello studio della figura<br />

umana. Nelle sue opere ritroviamo sentimenti forti<br />

come il coraggio, la passione, le paure, le emozioni<br />

più profonde, sia quelle invisibili che quelle indicibili<br />

attraverso il racconto di un universo femminile spesso<br />

tanto sconosciuto quanto vero. La sua attività artistica<br />

è intensa e varia: svariate le mostre personali e<br />

collettive organizzate e i concorsi ai quali ha avuto<br />

modo di partecipare. Le sue opere sono presenti in<br />

collezioni pubbliche e private .<br />

362


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Licia Stanghellini Calamai<br />

www.galleriamentana.it<br />

Dopo il liceo artistico, ha seguito con successo<br />

i corsi di pittura e scenografia presso<br />

l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Giovanissima,<br />

ha collaborato alla realizzazione dei disegni<br />

per le scene e i costumi del dramma “Una<br />

donna uccisa con dolcezza” indetto dall’Accademia<br />

d’Arte Drammatica di Roma. Si afferma al IV<br />

Concorso Nazionale di Pittura “Amaro Ramazzotti”.<br />

Vince ex equo il primo premio di un concorso<br />

indetto dalla società Cinefilms per il film “Frou<br />

Frou”. Tra le prime segnalate al Premio Tivuglio,<br />

dopo una lunga pausa, durante la quale ha lavorato<br />

nel settore dell’alta moda, ha ripreso con la<br />

pittura riscuotendo ottimi consensi e riconoscimenti<br />

come il secondo premio di pittura “Filippo<br />

De Pisis” organizzato dalla Galleria Alba di Ferrara.<br />

È stata inoltre finalista al Premio Europa Unita<br />

patrocinato dall’Editore Gavino Usai di Sassari.<br />

Non più giovane, continua con immutata passione<br />

a dedicarsi alla pittura.<br />

Un’accesa anticonformista, avversa alle stupide<br />

“mode” che, anche nel vasto panorama dell’arte,<br />

regnano sovrane per saccheggiare, ahimé, immeritati<br />

allori. Questa artista solitaria invece, con le<br />

sue figure, di indubbio spessore psicologico, ha<br />

voluto dimostrare una verità sconvolgente che, travolgendo<br />

le spesse maglie dell’ipocrisia, serpeggia<br />

pingue tra le strade del mondo. Questa verità,<br />

frutto amaro del costante scandagliare sulla vita,<br />

sul mondo, ha costretto spesso l’autrice a muovere<br />

Il bacio, olio su tela, cm. 45x60<br />

i pennelli in una certa maniera, a scegliere quei colori, a<br />

marcare le tele con quella inconfondibile maschera, carica<br />

di inquietanti attese: d’amore, di dolore, di speranza…<br />

spesso la delusione di vivere.<br />

A.Kinwyl<br />

363


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Miriam Stefanelli<br />

Studio: 0587 731456 - Uff. 0587 616760<br />

stefanellimiriam@gmail.com - miriam@stefanelli.it<br />

Oasis, olio su tela, cm. 120x80<br />

Nata a Pontedera il 2 marzo del 1959, ha studiato<br />

a Pisa dove si è laureata nel 1986 in Lingue<br />

e Letterature straniere. Dal 1989 progettista e<br />

decoratrice per arredamenti di interni. Dipinge soprattutto<br />

su tela, tecnica ad olio la sua preferita. Dal<br />

2005 al 2009 ha frequentato l’Accademia delle Belle<br />

Arti a Livorno in Villa Trossi Uberti dove è stata selezionata<br />

e premiata nel 2007 alla fine del secondo<br />

anno accademico dal prof. David Giroldini, corso di<br />

pittura ad olio. I suoi quadri sono presenti in mostre di<br />

pittura, spazi culturali, collezioni private, in Italia ed<br />

all’estero. Ha presentato le sue opere ad olio in mostre<br />

collettive: Villa Trossi Uberti (dal 2006 al 2009,<br />

Livorno), West Florence Hotel (2009, Campi Bisenzio),<br />

Concorso nazionale “Città di Montecatini Terme”<br />

(2009, 2° classificata al concorso), mostra “Incanto<br />

Metafisico (Casa del pittore, dello scultore e del poeta,<br />

Montecatini Terme, 2009), Signa-Galleria d’arte<br />

Centro storico, premiata alla rassegna d’arte”Pianeta<br />

Donna 2009“, premiata al Concorso internazionale<br />

XXVII edizione del “Premio Firenze”2009, premio alla<br />

carriera con “Suoni e colore” (Firenze-Hotel “ Domus”<br />

Firenze). La sua prima personale di pittura si è tenuta<br />

nel giugno 2008 al Castello “I Vicari” (Lari, Pisa). Le<br />

sue opere sono state pubblicate sui seguenti volumi<br />

in occasione di mostre collettive: Artisti pisani del XXI<br />

secolo, Donne dell’arte in Toscana nel XXI secolo, Pianeta<br />

Donna 2010.<br />

364


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Miriam Stefanelli<br />

Riflessi sull’acqua, olio su tela, cm. 140x100<br />

“Miriam Stefanelli, artista capace in ogni esecuzione<br />

di confermare decisi accenti ritmici e cromatici dovuti<br />

sicuramente al ravvisamento del valore vero<br />

dell’arte. Entusiasmo nella scoperta del mondo circostante,<br />

emozione nel rappresentarlo, espressione<br />

pittorica frutto di sincerità espressiva. È dunque una<br />

pittura sorridente ed estroversa che coniuga in una<br />

felice sintesi poetica l’osservazione del vero con affabulazione<br />

del sognare che dà al fruitore una visione<br />

con vibrante resa atmosferico-ambientale”.<br />

Lucia Mongardi<br />

365


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Georgeta Stefanescu<br />

7, Rue du Vidollet - CH - 1202 Genève - Suisse<br />

Evolution, 2006, tecnica mista su plastica, cm. 100x125, Premio Turner 2012<br />

366


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sabrina Strampelli<br />

Abitazione e studio a Rufina (FI)<br />

cell. 347.731059<br />

Il passerotto, olio su tela<br />

Sabrina Strampelli si è dedicata alla pittura sin<br />

dalla tenera età. Le tematiche più amate sono<br />

quelle della natura. Il suo grande spirito d’osservazione<br />

rende la sua pittura ricca di particolari e<br />

minuziosi dettagli con effetto “trompe l’oeil”. La sincerità<br />

del linguaggio rileva una profonda conoscenza<br />

dell’uso del colore ad olio. I colori brillanti da lei usati<br />

esprimono non solo le sue emozioni, ma una visione<br />

della realtà e della natura, ricca di elementi narrativi<br />

ed espressivi. Nell’opera qui rappresentata la<br />

luce esalta i colori accesi dell’autunno. Si passa allegramente<br />

da un giallo delle mele mature al piumaggio<br />

del pettirosso, alle foglie sfumate di verdi e<br />

rossi. Uno scatto fotografico di una fresca giornata<br />

autunnale.<br />

Francesca Vannini<br />

367


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Studio/Mostra di Liala<br />

Via Tomba di Catilina, 1/A - 51100 Pistoia<br />

Cell. +39 3491331104 - liala.sigala@fastwebnet.it<br />

Studio/Mostra di Liala<br />

368


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Studio/Mostra di Liala<br />

Impeto, 2010, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />

Il viaggio, 2009, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />

Adamo, 2008, scultura in cemento<br />

369


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Valeria Taddei<br />

www.valeria-taddei.com<br />

lataddei@yahoo.com<br />

India, 2012, acrilico su legno, cm. 60x90<br />

Valeria Taddei nasce a Pisa il 13 gennaio del<br />

1975. È pittrice, illustratrice, grafica, curatrice<br />

artistica e decoratrice. Nel 2000 decide di andare<br />

a vivere in Spagna, Barcellona di preciso. In questo<br />

anno darà vita alla sua arte maturata, precedentemente,<br />

nei suoi viaggi, in modo particolare negli Stati<br />

Uniti. Dal 1997 al 1999, infatti, frequenta la UCLA University<br />

a Los Angeles, in California, approfondendo il<br />

Design/Media Arts. Sempre negli stessi anni prende<br />

lezioni di pittura ad olio con il pittore, professore d’arte<br />

e direttore di galleria Vibul Womprasat. Nel 2003<br />

partecipa ad un Workshop di fotografia, pittura e disegno<br />

presso la Facultad de Belles Artes, BUAP Universidad<br />

de Puebla de Los Angeles, Messico. Nelle<br />

sue tele ed illustrazioni Valeria Taddei esprime ed<br />

esteriorizza quella sensazione di impotenza che la<br />

pervade. Una sensazione, questa, dovuta da ingiustizia<br />

e miserie del nostro mondo che l’ha invasa giorno<br />

dopo giorno, viaggio dopo viaggio. Ed è il viaggio il<br />

leitmotiv della sua arte. Un viaggio anche maestro,<br />

che le ha permesso di osservare, senza alcun filtro, la<br />

visione che già si era fatta «guardando il mondo da<br />

quaggiù, dal cosiddetto primo mondo»,come dice la<br />

stessa artista;quella visione di vivere in un pianeta<br />

usa e getta, sporco, disumanizzato, violento e violentato<br />

da noi. «Abbiamo creato una terra» continua a<br />

spiegare «che alberga l’arroganza, la prepotenza e la<br />

violenza spietate, la corruzione, l’anarchia dei potenti,<br />

la contaminazione e i rifiuti tossici delle masse<br />

obese, avide e cieche del nostro piccolo ed elitario<br />

370


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Valeria Taddei<br />

Autoritrattosuscuro, 2012, acrilico su legno, cm. 50x60<br />

primo mondo che vive, senza alcun rimorso, accanto<br />

e soprattutto drammaticamente grazie alla denutrizione<br />

e alla devastazione del grande mondo lá fuori.»<br />

La sua è un’arte che prende per mano chi osserva e lo<br />

porta nei meandri della riflessione chiedendo, non<br />

con arroganza, ma con dolcezza, come fa una madre<br />

con un figlio, se esiste la possibilità di un miglioramento<br />

o, semplicemente, la fine al vergognoso scempio<br />

di un mondo malato.<br />

Maria Francesca Stancapiano<br />

Pisana di orgine ma con un’anima internazionale, Valeria<br />

Taddei ha vissuto a Los Angeles, a Oxford e a<br />

Barcellona, ha viaggiato in Africa, India e Asia, esperienze<br />

queste che hanno contribuito all’evoluzione del<br />

suo percorso artistico e creativo. I suoi dipinti e le sue<br />

illustrazioni sono infatti il frutto di una visione del<br />

mondo e dell’umanità maturata nei suoi viaggi; nella<br />

sua arte Valeria Taddei esprime sia il disagio e la rabbia<br />

per un mondo ingiusto e maltrattato e al contempo<br />

il desiderio di purezza e di innocenza, i suoi quadri<br />

sanno infatti essere pungenti e dolci allo stesso tempo.<br />

La profondità dei soggetti e dei colori rendono i<br />

lavori dell’artista molto intensi e visivamente estremamente<br />

interessanti da ammirare tela dopo tela.<br />

Elisa Graci<br />

371


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Ylenia Tagliafraschi (Ohioja)<br />

ohioja@hotmail.it<br />

www.ohioja.blogspot.com<br />

Sir Moose, 2010, tecnica Amigurumi-uncinetto, cm 24x15<br />

Ohioja, al secolo Ylenia Tagliafraschi, classe<br />

1982. Frequentatrice precoce della scena punk<br />

nostrana, capisce alla svelta che il “Do it your<br />

self” è il modo migliore per fare le cose. E dal d.i.y.<br />

all’hand made il passo è breve. Complice il suo debole<br />

per il Giappone, si innamora della noble art dell’amigurumi<br />

nel 2009 e sviluppa subito uno stile personale<br />

focalizzandosi su soggetti principalmente presi dalla<br />

natura: frutta, ortaggi, animali. Come le sue “verdurine”<br />

(tutte rigorosamente con occhietti e sorriso), gli<br />

ironici trofei di caccia (finta tassidermia) e le spille a<br />

forma di cibo (pizzette, porri...). Ha partecipato a: il<br />

Band Loch, Festivalet, e altri mercatini di autoproduzioni<br />

e piccole mostre; inoltre, negli ultimi mesi ha<br />

cominciato a diffondere la tecnica amigurumi con dei<br />

workshop.<br />

372


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Edda Tanara<br />

Via Torcicoda, 20 - 50142 Firenze<br />

Composizione, olio su tela, cm. 50x70<br />

Nata a Castiglione del Lago (Pg), vive e lavora a<br />

Firenze. Fa parte del Gruppo Donatello. Ha<br />

frequentato la Scuola Libera del Nudo presso<br />

l’Accademia di Belle Arti di Firenze e i corsi di Incisione<br />

presso la Scuola Internazionale di Grafica “Il Bisonte”.<br />

Ha svolto l’attività di insegnante nelle scuole<br />

medie fiorentine. Ha realizzato un pannello per la<br />

S.M.S. di San Quirico ed un murales per il Centro Anziani<br />

di via Luna a Firenze. Si dedica alle arti pittoriche<br />

e grafiche fin dal 1968, tenendo personali e collettive<br />

a carattere nazionale e internazionale, conseguendo<br />

riconoscimenti e premi. Sue opere si trovano in collezioni<br />

pubbliche e private.<br />

Bibliografia:<br />

Archivio per l’Arte Italiana del Novecento “Kunsthi<br />

Storische Institut in Florenz”; “L’arte Italiana nel XX<br />

Secolo”, Edizioni Due Torri, Bologna; “Bolaffi Grafica“<br />

Numero 7; Museo dell’Incisione, Castello dei Paleologi,<br />

Aquiterme (Al); Artiste Fiorentine a Philadelphia,<br />

Assessorato del Turismo del Comune di Firenze; “Capitali<br />

dell’Europa Unita” Società delle Belle Arti, Circolo<br />

degli Artisti, Firenze; “Mani Mario, di qua e di là<br />

d’Arno per Mario Mariotti”, Ed. Polistampa Firenze.<br />

373


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Donatella Tanzini<br />

Tel. 0573 66327 - Cell. 333 2877368<br />

donatellatanzini@gmail.com<br />

Il gioco della vita, 2010, acrilico su tela, cm. 115x70<br />

Nata a Siena, si è diplomata all’Istituto Statale<br />

d’Arte ed ha completato gli studi a Firenze<br />

presso l’Accademia di Belle Arti (sezione Pittura)<br />

allieva dei professori Colacicchi e Masciotta.<br />

Hanno contribuito alla sua formazione artistica tre<br />

viaggi all’estero: il primo a Parigi, il secondo a Vienna,<br />

il terzo in Francia e Spagna. Per le sue opere trae ispirazione<br />

da artisti quali Chagall, Klimt, Dalì, Marc, Magritte,<br />

Picasso, tra gli italiani Fattori, Modigliani, Annigoni<br />

e Sassu. Ha al suo attivo trentaquattro mostre<br />

di pittura tra personali e collettive e molti premi. Di lei<br />

hanno scritto i critici d’arte, Tommaso Paloscia, Elvio<br />

Natali, Piefrancesco Listri e il giornalista Fabrizio Borgini<br />

che le ha dedicato un articolo nel 2001 intitolato<br />

“Viaggio esoterico nell’arte”. Parallelamente al campo<br />

artistico ha insegnato Discipline Pittoriche, Laboratorio<br />

e Progettazione in diversi licei artistici tra Savona,<br />

Firenze, Siena, Scandicci, Empoli. Attualmente<br />

vive e lavora nell’Appennino toscano, a Gavinana (PT)<br />

dove ha il suo atelier.<br />

374


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Donatella Tanzini<br />

Sogno, 2009, tecnica mista su tela, cm. 60x60<br />

375


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Martina Tapinassi<br />

Via M. Gioia, 2 - 50134 Firenze - Cell. 328 2413353 - 328 1289649 - Tel. 055 480667<br />

martinatapinassi@libero.it - www.tapinassimartinaaltervista.org/<br />

Autodidatta, nasce nel 1986 e intraprende<br />

un percorso di studi improntato sulla ragioneria<br />

e l’economia, nonostante una forte<br />

predisposizione per il disegno. Nel 2006 inizia a<br />

lavorare per un istituto bancario senza accantonare<br />

però la passione per la pittura. Impiegata di<br />

banca nell’orario d’ufficio, artista nel tempo libero.<br />

Nel 2010 inizia a dedicarsi in modo professionale<br />

alle arti figurative. Ama le spatole e l’acrilico,<br />

il colore in rilievo, l’arte plastica. Unisce tecniche<br />

e stili diversi per sperimentare il nuovo. I suoi dipinti<br />

sono un’esplosione di colori, incontrollata e<br />

irriverente, un carnevale cromatico. Ad ogni tonalità<br />

assegna un significato, un sentimento, un’intensità.<br />

Dipinge col cuore, senza filtro. Dà spazio<br />

all’astratto informale, dedicandosi solo occasionalmente<br />

al figurativo. Le foto delle sue opere<br />

sono incluse in alcune riviste del settore e nel<br />

2012 pubblica un catalogo personale, L’emozione<br />

è colore a cura di Thao Go & Communication. Partecipa<br />

a numerose collettive tematiche e fiere internazionali.<br />

In Italia ha esposto a Brescia (Palazzo<br />

Comunale), Firenze (Premio Il Magnifico - Premio<br />

Cardo d’Argento - Galleria Gadarte - Galleria Simultanea),<br />

Ferrara (Castello Estense Biennale<br />

2010), Milano (Galleria Il Borgo) e Roma (Galleria<br />

Rosso Cinabro), all’estero a Beziers (Salone Internazionale),<br />

Lisbona (Galeria Colorida), Londra<br />

(Roa Gallery) e Parigi (Carrousel du Louvre).<br />

Martina Tapinassi si serve del colore per tradurre<br />

in forma pittorica il suo punto di vista sul mondo<br />

e sulle cose. Un modo spontaneo e istintivo di<br />

approcciarsi alla pittura e di farne uno strumento<br />

atto ad esprimere in maniera diretta e libera il<br />

Le tue false apparenze, acrilico su tela di cotone, cm. 40x40<br />

caleidoscopio di emozioni e sensazioni che nascono<br />

nell’impatto con la realtà. Dati per brevi tocchi, mescolati<br />

direttamente sul supporto o lasciati emergere in volumi<br />

e spessori, i colori convivono nelle sue tele e acquistano<br />

forza l’uno dall’altro, come se il fine non fosse<br />

quello di sommare i singoli toni, ma, al contrario, di esaltare<br />

le specificità espressive e luministiche di ciascun<br />

colore. Una gestualità volutamente priva di quel rigore<br />

che poco si addice ad una giovane pittrice creativa e bizzarra<br />

quanto basta per trasformare ogni suo incontro con<br />

la tela bianca in un’occasione unica per spalancare le<br />

porte del suo mondo interiore.<br />

Daniela Pronestì<br />

376


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Gabriella Tatini<br />

Cell. 3385241557<br />

g.autunno@tiscali.it<br />

Il rosso e il nero, olio su tela, cm. 40x40<br />

Gabriela Tatini, artista fiorentina, ha sempre<br />

avuto interesse per l’arte.<br />

Dal 2005 segue un corso di pittura ad olio, a<br />

Firenze, guidato dalla pittrice Tiziana Acomanni. L’interesse<br />

è diventato passione e dal 2008 frequenta lo<br />

studio della pittrice Lucetta Risaliti, proveniente dalla<br />

bottega del maestro Pirzio. Dal 2008 ha partecipato a<br />

mostre collettive e personali.<br />

“Artista alla ricerca di meditazione narrative, filosofiche<br />

o concettuali. La massima potenza espressiva<br />

delle immagini. Fusione dei colori i valori di contrasto.<br />

L’interazione fra l’oggetto ed i piani pittorici, denunciano<br />

una chiarezza di analisi e la conseguenza di una<br />

ricerca rigorosa dell’identificazione espressiva. Opere,<br />

quelle di Gabriella Tatini, che si distinguono per<br />

una propria pittura ravvivata dalle cromie, ma fedele<br />

ai valori tradizionali. Pittrice che sa dichiarare la “passione”<br />

non per suggestioni fantastiche ma per sollecitare,<br />

capire, dichiarare. Sulla tela il mondo al quale<br />

partecipa con fede forse in un cammino non facile<br />

dove dedica la sua poesia. Si riflette nei suoi concetti<br />

un sentimento di delicata malinconia…”.<br />

Nella Guelfi<br />

“Lo specchio dell’albero o l’albero allo specchio. Lo<br />

specchio e’ una pozza d’acqua, l’albero sei tu e l’acqua<br />

e’ la vita…Ora, questo albero e’ un albero risoluto<br />

perche’ ha il coraggio di riflettersi anche nella sua<br />

imperfezione. Non gli fa piu’ paura la natura “maligna”<br />

e si accetta tutto nella sua complessa nudita’.<br />

Sì, perché di nudità si parla, dove né fiori, né frutti<br />

abbelliscono l’insieme, perché l’insieme deve essere<br />

se stesso e lasciato a se stesso: nudo…”.<br />

Rita Pini<br />

377


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sandra Tesi<br />

Via dei Sabatelli, 62/4 - 50142 Firenze<br />

Tel. 055 7875548 - Cell. 339 3055547<br />

Ritratto, 2009, olio su tela, cm. 70x70<br />

Diplomata al Liceo Artistico, ha frequentato l’Accademia<br />

di Belle Arti e la Facoltà di Architettura.<br />

Ha insegnato disegno nelle scuole medie.<br />

Il suo curriculum si presenta denso di avvenimenti:<br />

ha fatto parte del direttivo del Centro d’arte Modigliani<br />

e partecipato a numerose mostre personali e<br />

collettive anche all’estero vincendo importanti premi<br />

fra i quali il S.Valentino d’oro a Terni e il Premio nazionale<br />

del Ministero dei Lavori Pubblici a Roma. Sue<br />

opere sono alla Pinacoteca di Terni, al Museo Dino<br />

Campana a Marradi, nel Palazzo della FAO a Roma. Si<br />

sono interessati del suo lavoro Ugo Barlozzetti, Sergio<br />

Bartolini, Silvia Bertini, Duccia Camiciotti, Dino<br />

Carlesi, Roberto Cellini, Pascal Copart, Romolo De<br />

Martino, Sebastiano Grasso, Mauro Innocenti, Mauro<br />

Marrocchi, Senzio Mazza, Nicola Micieli. Tommaso<br />

Paloscia l’ha inserita nel III° volume della Storia<br />

dell’Arte in Toscana fra i protagonisti degli ultimi<br />

trenta anni di pittura. Il poeta Mario Luzi ha scritto<br />

“Riflessioni poetiche” per il catalogo della personale<br />

“Nuovi Percorsi” al Palazzo Pretorio di Poggibonsi:<br />

“La sua pittura si serve del figurativo per plasmarlo e<br />

conferirgli quell’anima enigmatica, esplodente in<br />

particolari non a caso evidenziati, in accostamenti<br />

emblematici, in primi piani che additano o espongono<br />

in luminescenze sorgenti dall’ombra ambigua e<br />

protettrice che sembra schermarli. Riesce a creare un<br />

modello coerente e fascinoso, spesso immerso in nostalgie<br />

ancestrali, talvolta nel dramma o nel fulgore<br />

acceso della speranza”.<br />

378


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Nicoletta Testi<br />

nicolettatesti@yahoo.it<br />

Infanzia, 2011, tecnica mista su carta e legno, cm. 100x140<br />

Nicoletta Testi è nata a Pisa nel 1964. Dopo<br />

aver conseguito il Diploma di Maturità Artistica<br />

ha completato gli studi presso l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze. Attualmente è titolare della<br />

cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico<br />

“Virgilio” di Empoli (FI) e vive e lavora a Pontedera<br />

(PI). La sua carriera è costellata da molteplici occasioni<br />

espositive, personali e collettive, e da riconoscimenti<br />

di grande prestigio. Tra questi ricordiamo che<br />

nel 2000 una commissione presieduta da Michelangelo<br />

Pistoletto scelse un suo progetto per la realizzazione<br />

di un’installazione in occasione della rassegna<br />

Passaggi a nord/ovest a Biella.<br />

L’artista trova nella sperimentazione una costante<br />

fonte di arricchimento grazie alla quale riesce a combinare<br />

sempre in modo originale e con grande raffinatezza<br />

tecniche e generi, superandone i confini. Nelle<br />

sue opere l’immagine è la somma di richiami e echi<br />

che rimandano a una intimità fatta di sovrapposizioni,<br />

ricordi, eventi di una vita vissuta o perduta, recuperabile<br />

solo come evocazione. Immagini fotografiche, ingrandimenti<br />

cartacei e altri materiali si uniscono alla<br />

pittura per restituire alla figura una memoria e un’interiorità<br />

complessa.<br />

Samanta Monco<br />

379


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Tomberli<br />

Studio: via Cristina di Belgioioso, 12 - 50137 Firenze<br />

Tel. +39 055 663450 - Cell. 3927608771 - ph.benedettagori@gmail.it<br />

Glicine, 2008, olio su tela, cm. 120x120<br />

Grazia Tomberli nasce a Firenze nel 1943. Figlia<br />

d’arte, pittrice e grafica espone dal 1960. Docente<br />

di Disegno e Storia dell’arte dal 1964 al<br />

1983. Si laurea in Architettura a Firenze nel 1975. Si<br />

diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel<br />

1984. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero,<br />

fra cui ricordiamo le più recenti: mostra personale alla<br />

sede della Regione Toscana, Palazzo Panciatichi, Anticamera<br />

Affreschi (2007); mostra personale, Museo<br />

Archeologico di Fiesole, Sala Antiquarium Costantini,<br />

Fiesole (FI) (2008); mostra personale, Antica Compagnia<br />

del Paiolo, Firenze (2009). Fra i riconoscimenti<br />

ottenuti: Premio Acquisto Cassa di Risparmio di Firenze<br />

(anni Ottanta). Nel 2001 ha vinto il Concorso per un<br />

Tabernacolo in via Castello d’Altafronte a Firenze. Donazioni:<br />

un acquerello a S. M. Elisabetta II Regina<br />

d’Inghilterra; grafica “La Madonna Universale” a<br />

papa Giovanni Paolo II; “San Francesco”, grafica per il<br />

Museo Diocesano di Cortona; il dipinto “Omaggio a<br />

Rodolfo Valentino”per il Museo di Castellaneta (TA); il<br />

quadro “S. Miniato di Firenze” al Museo Contemporaneo<br />

di Cracovia (PL); il ritratto di Padre Pio al convento<br />

di Padre Pio a San Giovanni Rotondo (FG); una grafica<br />

alla Fondazione Vittorio e Piero Alinari a Firenze; due<br />

380


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Tomberli<br />

L’urbanista, 2007, carboncino, cm. 70x50<br />

grafiche acquerellate al Giardino di Boboli in Firenze;<br />

il ritratto del maestro Zubin Metha al Teatro Comunale<br />

di Firenze; ritratto di Anna Maria Luisa de’ Medici al<br />

Comune di Firenze; il ritratto al Presidente della Repubblica<br />

Carlo Azeglio Ciampi; il ritratto di Mario Luzi<br />

alla Regione Toscana; il quadro ad olio “Cristo blu” al<br />

Museo Diocesano d’Arte Sacra Moderna, nella chiesa<br />

San Salvatore a Corte (Capua). La pittrice è inserita<br />

nell’Archivio Storico del kunsthistorisches Institute di<br />

Firenze. Fa parte delle associazioni fiorentine: “Antica<br />

Compagnia del Paiolo” e “Gruppo Donatello”. Ha realizzato<br />

numerosi lavori di illustrazione per libri. Su<br />

commissione, oltre ai ritratti, esegue lavori di pittura<br />

su stoffa, murales e trompe l’oeil. Sue opere si trovano<br />

in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero:<br />

Australia, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Grecia,<br />

Messico, Russia e Stati Uniti. Hanno scritto di lei:<br />

Cristina Acidini, Paolo Becattini, Stefano Benedetti,<br />

Maria Bernardini, Giovanna Carli, Giovanni Cipriani,<br />

Vittoria Corti, Antonio De Lorenzo, Stefano De Rosa,<br />

Giovanna Giusti, Silvia Huober, Fabio Incatasciato,<br />

Pier Francesco Listri, Silvio Loffredo, Mario Luzi,<br />

Giampiero Masieri, Corrado Marcetti, Litta Medri,<br />

Maurizio Naldini, Elvio Natali, Riccardo Nencini, Franca<br />

Nesi, Nicola Nuti, Tommaso Paloscia, Antonio Paolucci,<br />

Iolanda Pietrobelli, Francesco Riccomini, Sonia<br />

Salsi, Bruno Santi, Barbara Santoro, Alvaro Spagnesi,<br />

Anita Valentini.<br />

381


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Tomberli<br />

Architetto Spadolini, 2010, grafica a china, cm. 50x70<br />

“Quando vedo un dipinto di Grazia Tomberli e ancor più<br />

quando ne vedo riuniti e accostati una serie mi si comunica<br />

una intima felicità. Davvero Grazia non è venuta<br />

meno al suo “o men”, è stata ed è pari al suo nome.<br />

C’è levità nel suo accostarsi all’oggetto pittorico - paesistico<br />

perlopiù - energia di penetrazione e respiro nel<br />

definirlo senza costringerlo, lasciandolo, appunto, respirare.<br />

Levità nel segno e nel chiamarsi nulla altro<br />

franco e gentile dei colori, leggiadria e sicurezza nel<br />

loro compenetrarsi; festa dunque o meraviglia nell’immagine<br />

come ci fu nell’incontro con le cose. E infatti<br />

esse ci si offrono dalle tele di Grazia Tomberli con una<br />

freschezza tonificante. La disciplina, lo sforzo, la pertinacia<br />

che certo sono costate - perché non si arriva a<br />

tanta bravura senza molto studio - sono dimenticate<br />

nella letizia del vedere e del dipingere e dunque anche<br />

nel far vedere, di cui le sono grato”.<br />

Mario Luzi<br />

382


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Grazia Tomberli<br />

Dalie, 2010, olio su tela, cm. 80x80, di proprietà<br />

383


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Rakele Tondini<br />

tondini@rakele.it - www.rakele.it<br />

www.artebianciardi.com - www.kalinkatondini.it<br />

Equilibri Sentimentali, 2011, acquerello, china e matita, carta cotonata,<br />

cm. 21x29,7<br />

GustaDiva, 2010, acquerello, china; tulle su carta cotonata,<br />

cm. 21x29,7<br />

Rakele Tondini è un’artista Fiorentina, crea illustrazioni,<br />

pitture, stampe tessili, abiti e costumi<br />

teatrali.<br />

Rakele vede la decorazione come tema autonomo di<br />

progettazione, linguaggio globale, colore del contemporaneo,<br />

informazione visiva del sociale, linguistica e<br />

rappresentazione del gusto attuale.<br />

Il colore e la decorazione come elementi di vita, su<br />

abiti, costumi teatrali, carta e scenografie.<br />

Lavora per privati e istituzioni, collaborando con altri<br />

artisti e designer, pubblicando su libri, riviste di moda<br />

e cucina. Riceve titolo di Maestro d’Arte, presso il Liceo<br />

Artistico Statale di Porta Romana a Firenze. Laureata<br />

in Storia delle Arti Decorative e Industriali - Storia<br />

del Costume e del Tessuto, presso la Facoltà di Lettere<br />

e Filosofia, Firenze. Si specializza presso l’Accademia<br />

delle Belle Arti di Firenze, in Costume e Haute Couture.<br />

Sue le illustrazioni del divertente “L’Alfabeto del Gusto<br />

Toscano” di Kalinka Tondini, Acar Edizioni.<br />

Stralcio di testo critico:<br />

“GustaDiva” e “Equilibri Sentimentali”, fanno parte<br />

della numerosa serie: “GustArte”, raccolta di pitture e<br />

illustrazioni, dove personaggi insoliti e donne dalle<br />

guance rosse, popolano banchetti tra equilibri squilibrati,<br />

calici, tessuti decorati e citazioni. Allegria, cinismo,<br />

critica, arte, moda e gusto, si fondono insieme,<br />

creando racconti di vita illustrati.<br />

“Donna Rakele non beve caffè, ha la corona e regina<br />

non è, ama i suoi figli e marito non ha, indovinate<br />

cosa sarà”.<br />

384


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elisa Tonini<br />

elisa.tonini@email.it<br />

Ti porgo un ricordo, tecnica mista, cm. 35x35<br />

Elisa Tonini nasce a Campiglia Marittima (LI) il 26<br />

marzo del 1970. Svolge i propri studi presso l’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze diplomandosi<br />

sotto la guida di Rodolfo Ceccotti per l’incisione e<br />

Adriano Bimbi per la pittura. Frequenta come borsista<br />

la Scuola Internazionale di Specializzazione per la Grafica<br />

d’ Arte “Il Bisonte” di Firenze, conseguendo la qualifica<br />

professionale di incisore e stampatore.Tra le principali<br />

manifestazioni: mostra collettiva presso la<br />

Galleria “Il Bisonte”, 2007; premio “Arte Donna”, Provincia<br />

di Livorno, 2008; Almanacco 2009 di “Italia Nostra”,<br />

Reggio Emilia; presente con opere nell’Archivio<br />

Incisori Italiani di Bagnacavallo (Ra) dal 2008; “Premio<br />

Acqui” Biennale Internazionale per l’incisione (Al); mostra<br />

collettiva “Il Bisonte sono io!” presso la Biblioteca<br />

Nazionale di Firenze 2009; VI Biennale dell’Incisione<br />

Italiana Contemporanea Città di Campobasso 2010;<br />

Biennale dell’Incisione Contemporanea Città di Bassano<br />

del Grappa 2011. Assistente di laboratorio presso<br />

Scuola Internazionale di Specializzazione per la Grafica<br />

d’Arte “Il Bisonte” di Firenze. Vive e lavora a Firenze.<br />

“Ad un attento osservatore delle opere di Elisa, non<br />

può sfuggire la sottile vena poetica che accompagna<br />

tutte le sue incisioni e non può sfuggire la loro conduzione<br />

tecnica sempre complessa ed elaborata e costantemente<br />

indirizzata alla ricerca di trasmettere più<br />

emozioni che a descrivere soggetti. Questa elaborazione<br />

è spesso ottenuta sovrapponendo, in diversi<br />

stati, all’acquaforte l’acquatinta, oppure aggiungendo<br />

colpi di puntasecca; infine stampando le matrici<br />

con inchiostri elaborati e fondini. Insomma in tutte le<br />

fasi è evidente una ricerca formale volta ad esaltare<br />

quei contenuti citati prima ma, al di la di questo, Elisa<br />

mette a frutto un’esperienza acquisita nella scuola, di<br />

consigli e di rapporti costanti con i docenti e con l’alternarsi<br />

di presenze di allievi provenienti da varie nazioni<br />

che, lavorando gomito a gomito, creano uno<br />

scambio culturale che arricchisce anche noi”.<br />

Rodolfo Ceccotti<br />

385


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Trinci<br />

Cell. 346 5185344<br />

laura.t.c@virgilio.it<br />

Balla di stracci, 2012, acrilico su tela, cm. 70x50<br />

Nasce a Carmignano, ma vive e opera a Prato.<br />

Ha frequentato la “Scuola Libera del Nudo”<br />

sotto la guida del professore Rinaldo Frank<br />

Burattin ed esposto in collettive e personali in varie<br />

località della Toscana. “Nelle opere di Laura Trinci si<br />

coglie uno studio e una ricerca costante di peculiarità<br />

paesaggistiche e quotidiane, realizzate con un pennello<br />

fine e leggero, con la scelta di tonalità cromatiche<br />

luminose piacevoli. La delicatezza di tocco nello<br />

stendere le tinte addolcisce il leggero tratto dei contorni<br />

e le opere esprimono una sensibile visione onirica<br />

e il candore degli assunti poetici dell’artista.<br />

Quello che più emerge dai paesaggi è il senso di romantica<br />

nostalgia, espressione dell’intima sensibilità<br />

dell’artista. Altre emozioni si rivelano nelle nature<br />

morte e nella raffigurazione dei fiori, il cui cromatismo<br />

vivace e colorato, denota un’esplosione interiore<br />

di sentimenti, che “riscaldano” la superficie pittorica,<br />

facendo brillare di luce la tela. Tutti i quadri di<br />

Laura Trinci possono quindi definirsi uno spazio di<br />

vita e limpidezza”.<br />

Cristina Bruni<br />

386


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Laura Trinci<br />

Finestra con gerani, 2007, olio su tela, cm. 60x80<br />

387


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Cristina Tronci<br />

Via Frascati, 13 - Prato<br />

Tel. 0574 27480 - Cell. 339 3761502<br />

Senza titolo, 2012, olio su tavola, cm. 50x120<br />

Nata a Prato nel 1958, ha conseguito la maturità<br />

artistica presso l’Istituto d’Arte di Sesto<br />

Fiorentino. Nel 1980 ha iniziato l’attività artistica<br />

e nel febbraio 1984 ha tenuto la sua prima personale<br />

presso il Centro Arti Visive di Prato. Cinque<br />

anni dopo, tiene la sua seconda personale alla Galleria<br />

“La Spirale” di Prato. Frequenta la Scuola d’Arte<br />

Leonardo e per due anni lo studio del maestro d’arte<br />

Bonora. Nel 1991 partecipa alla collettiva di pittura<br />

nel chiostro di San Domenico a Prato e nel novembre<br />

dello stesso anno espone la sua personale presso<br />

Cassa di Risparmio di Lucca ad Agliana, Pistoia. Nel<br />

1992 frequenta il Laboratorio d’Arte “Arteria” di Prato.<br />

Al 1994 ricorrono altre due personali: una con l’Assessorato<br />

alla Cultura di Prato, presso l’Oratorio di S.<br />

Ambrogio in piazza Mercatale a Prato; l’altra in Francia,<br />

presso la “Gallerie Le Passeur du marais”, Le Marais,<br />

Parigi. Nel 1996 tiene una personale a Ferrara.<br />

Nel 2006 Cristina tornerà ad esporre con una mostra<br />

presso “Magazine Spazio Arte” di Prato. Nel 2011 ha<br />

frequentato un corso di incisione presso l’Associazione<br />

Culturale “L’Asterisco” di Prato e nel gennaio 2012<br />

ha tenuto una mostra personale presso il Circolo Arci<br />

Nuovo Pamarillo, sempre a Prato. La pittrice attualmente<br />

lavora presso il Circolo Culturale “L’Appartamento<br />

1”, in via Settesoldi, 31 a Prato.<br />

388


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Griscia Tufano<br />

Via delle Terme, 5 - 50123 Firenze - Cell. 333 2814583<br />

grisciatufano@libero.it - grisciartufano@virgilio.it - www.grisciart.it<br />

I guardiani della soglia, 2010, acrilico su tela, cm. 100x50<br />

L’artista Griscia Tufano attualmente vive ed ha<br />

uno studio nel centro storico di Firenze. Il mito,<br />

la leggenda, la favola, il sogno sono sempre state<br />

tematiche presenti nelle sue opere fin da una delle<br />

sue prime personali negli anni Settanta. Ha sperimentato<br />

vari percorsi dalla scenografia, alla pittura<br />

murale, alla poesia visiva, alla satira, alla promozione<br />

di laboratori di creatività con i ragazzi ed è stata<br />

coinvolta in attività culturali nazionali ed internazionali.<br />

L’artista dipinge figure e scenari di un’altra dimensione<br />

dove il corpo è tutt’uno con l’anima. Figure<br />

che fluttuano nella dimensione del sogno, nella dimensione<br />

di albe radiose dove l’unico suono è quello<br />

vibrante della luce che dà voce al silenzio: fate, folletti,<br />

spiriti di natura che ci riportano nella casa degli<br />

Dei, nel regno da cui siamo venuti per sperimentare<br />

la dimensione umana senza il buio del dolore. Silfidi<br />

dell’Aria, Gnomi della Terra, Salamandre del Fuoco,<br />

Ondine dell’Acqua, giocano con noi per non farci<br />

dimenticare che viviamo per essere felici. Nell’installazione<br />

Mandala Luna - La magia del sogno sulla Terra<br />

- la Luna è vista dall’artista un grande mandala<br />

magico della Terra della quale ne percepisce e manifesta<br />

i sogni e con la sua misteriosa luminosità e magnetismo<br />

influenza i Quattro Elementi attraverso i<br />

sentimenti e gli umori umani e forse secondo i miti<br />

popolari le vicende umane. L’installazione mostra due<br />

facce della Luna quella del sogno e quella manifesta<br />

dei crateri, a significare che l’una non può coesistere<br />

senza l’altra. Inserita come pittrice e scrittrice in enciclopedie,<br />

cataloghi, libri d’arte, riviste internazionali,<br />

volumi di poesia etc. Ha ricevuto numerosi premi,<br />

onorificenze e attestati artistici a Livello Internazionale<br />

e vinto concorsi di poesia.<br />

389


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Griscia Tufano<br />

Il Cielo e la Terra, 2009, acrilico su tela, cm. 100x50<br />

“Per Griscia Tufano non esistono ombre e sfumature<br />

cromatiche, i colori echeggiano la potenza innovativa<br />

del “Fauvismo, così come sono netti, lucidi e di stampo<br />

“picassiano” i contorni delle figure antropomorfe e<br />

naturalistiche che compongono le sue creazioni. Ella<br />

è fortunata per avere innata questa intuizione cromatica<br />

vitale, questa visione del reale totalmente virtuale,<br />

in cui gli schemi antropomorfi sono alterati nella<br />

loro naturalità, dove le braccia, le gambe si allungano<br />

e si avviluppano elasticamente nella espressione di<br />

moto, di sentimento, di emotività. Concentrarsi su di<br />

un tema analiticamente complesso e produrlo con<br />

semplicità quasi infantile, che ispira giocondità e gaiezza,<br />

come nel suo “Spiriti di Natura” nel quale figure<br />

pseudo antropomorfe si agitano in un contesto rigoglioso<br />

di palme, fiori e colori esotici, non è facile né<br />

concettualmente né graficamente.(…) L’espressione<br />

degli occhi di queste sagome e folletti nudi e rosa è<br />

un elemento intrigante della scena. Essa è quasi un<br />

punto di riferimento, un ancoraggio fisso di queste<br />

entità (fra le quali intuisco un autoritratto della Griscia<br />

Tufano), dalle forme e dai moti bizzarri e i netti<br />

contorni delle palme e dei fiori, molto accurati nel<br />

loro groviglio grafico e cromatico, fanno da cassa di<br />

risonanza di tutta la composizione. (…) Usa colori e<br />

sagome sapientemente mischiate ma nettamente<br />

separate, senza misture cromatiche, coinvolgenti<br />

come suoni squillanti di una banda di ottoni. (…) Una<br />

gioia per lo spirito, nella consapevolezza del grande<br />

talento di Griscia Tufano, una artista che segna una<br />

pietra miliare nel novero internazionale dell’arte contemporanea”.<br />

Giancarlo Alù<br />

Unione Europea Esperti d’Arte<br />

390


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Griscia Tufano<br />

Spiriti di natura, 2007, acrilico, cm. 100x70<br />

“L’assemblaggio cromatico costruito con surreale<br />

espressività è il cardine distinguibile nelle opere di<br />

Griscia Tufano, artista stimabile sia per la sua sensibilità<br />

che per l’espressione del suo modo di far arte.<br />

La brillantezza della superficie, armoniosamente<br />

strutturata con elegante accostamento di luminoso<br />

cromatismo rivela una personale visione del codice<br />

minimalista. L’artista si slancia con autorevolezza in<br />

avventure creative che affascinano il fruitore catturandolo<br />

con seducenti visioni pittoriche. La valenza<br />

del segno e la luminosità dei toni ben equilibrati si<br />

accostano perfettamente alle sue creatività artistiche<br />

già molto valide di emozionalità. Il tema della sua pittura<br />

è la figura umana legata alla vita spirituale, quindi<br />

all’amore e ai sentimenti passionali. Il misterioso<br />

fascino delle sue narrazioni è dato dall’incisività del<br />

tratto delle figure valorizzate dalla forza della luce<br />

cromatica che si rivela come luce interiore”.<br />

Anna F. Biondolillo<br />

391


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Griscia Tufano<br />

Vortice della vita, 2009, acrilico su tela, cm. 50x50<br />

392


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Francesca Vannini<br />

Studio artistico: via dell’Agnolo, 29r - 50122 Firenze<br />

Cell. 338 8586705 - www.decorazioniepitture.it<br />

Frutta, dipinto a tempera su soffitto<br />

C’è tutto il profumo ed il peso della più bella tradizione<br />

decorativa fiorentina nella pittura a<br />

tempera che Francesca Vannini (nata a Firenze<br />

nel 1977) ha lasciato sul soffitto di una casa di Borgo<br />

Pinti. Un risultato che scaturisce da un percorso - portato<br />

avanti con dolce ostinazione - nel quale la Vannini<br />

tende a coniugare la pratica pittorica con l’attività<br />

di insegnamento e disseminazione: il tutto svolto<br />

nell’ambito dello Studio di Arti Decorative che dal<br />

2001 cura e conduce nel cuore di Firenze e che tanto<br />

assomiglia ad una di quelle botteghe che hanno contribuito,<br />

con il loro portato di sapere e di buon gusto,<br />

a disegnare il profilo artigiano ed artistico della nostra<br />

città. Maestro d’arte, alla solida formazione accademica<br />

della pittrice si fonde, infatti, un’attività del<br />

dipingere e decorare aperta a soluzioni diversificate,<br />

disponibile alle richieste di una committenza che ancora<br />

riconosce il primato al “bel disegno fiorentino” e<br />

Ambientazione del dipinto Frutta su soffitto<br />

non disdegna quello stile realista che ha attraversato,<br />

come un filo rosso, anche la storia pittorica toscana.<br />

Ecco quindi che questo lavoro guarda senza indugi<br />

ai festoni di frutta e fiori così ricorrenti nel Rinascimento<br />

locale, dai luoghi del potere alle dimore aristocratiche<br />

e borghesi. La decorazione esprime il suo significato<br />

compiuto nella freschezza del disegno, nella<br />

vivacità cromatica, con i gioiosi inserti coloristici<br />

dell’uva che si insinua tra i cespi più tradizionali degli<br />

agrumi, e si candida ad abbellire uno spazio di vita<br />

contemporaneo, come a rimarcare l’eterno anelare<br />

dei sensi alla bellezza.<br />

Lorella Baggiani<br />

393


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Franca Vannoni<br />

Studio: via delle Ginestre, 1 - 50142 Firenze<br />

franca.vannoni@tin.it - www.francavannoni.it<br />

Paesaggio, 2012, olio su tavola, cm. 85x48<br />

Fiorentina di nascita, Franca Vannoni ha frequentato<br />

l’Istituto d’Arte a Firenze e l’Accademia di<br />

Belle Arti dove, nel 1971, si è diplomata in Scultura<br />

con Antonio Berti. La sua attività espositiva ha<br />

inizio nel 1966 con le prime personali e collettive. Personalità<br />

poliedrica, laureata in Architettura, pittrice e<br />

scrittrice, Franca è dotata di un temperamento comunicativo<br />

che l’ha portata a fare parte dei gruppi artistici<br />

Spazio A (1974-76), Arteria (1988 90) e Manod’opera<br />

(1993) a tutt’oggi attivo. Dopo l’esperienza<br />

in ambito figurativo con il gruppo Spazio A, nel 1986<br />

la Vannoni presenta alla Galleria DADA di Tavarnelle<br />

Val di Pesa la sua nuova produzione. Si tratta di un’intera<br />

installazione - lastre fotoincise, incise e dipinte<br />

- nella quale sono integrati anche le pareti e i percorsi<br />

della galleria. Per questo tipo d’installazione l’artista<br />

conia il termine “non figurativo strutturale”, definizione<br />

in piena sintonia con il titolo della mostra<br />

Strutture mnemoniche. Varie e interessanti sono state<br />

le occasioni espositive e il dibattito interno al gruppo<br />

Arteria, che la porta a consolidare e sviluppare le<br />

precedenti poetiche e soluzioni formali, fino a giungere,<br />

attraverso le installazioni, ad azioni teatrali che<br />

chiamano lo spettatore ad un ruolo attivo. Proprio<br />

perché interessata alla “magia” creatrice dell’inconscio,<br />

e curiosa di scoprirla nel proprio percorso d’artista,<br />

dal 1989 al 1991, la Vannoni scrive e pubblica il<br />

libro Immagini scritte, in cui, attraverso l’analisi del<br />

proprio agire artistico, indaga i simboli dell’inconscio<br />

collettivo. Negli anni successivi fonda, insieme ad<br />

altri artisti, il gruppo Mano d’opera, il cui fine è mantenere<br />

inalterata la propria poetica e utilizzare un<br />

contenitore A4 come spazio divulgativo e aggregante.<br />

Intanto Franca ritorna al figurativo, portando con<br />

sé l’interesse per l’installazione. Nell’appuntamento<br />

espositivo Pompei a Borgo Marelli, realizza la Casa<br />

delle Amazzoni con quattro grandi opere pittoriche e<br />

materiali di vario tipo per creare il messaggio scenico,<br />

non privo di una vena ironica, così descritta nel<br />

titolo dell’intervento: “Parto per Kamakura per Kurare<br />

il mio Karma con il Kamasutra. Franka”. Oltre ad una<br />

proficua attività espositiva, Franca Vannoni ha operato<br />

negli anni scorsi come curatrice di eventi espositivi<br />

e culturali in Toscana. Hanno scritto di lei tra gli altri:<br />

Paolo Castellucci, Tommaso Paloscia, Giuseppe Nasillo,<br />

Dino Pasquali e Donato Conenna.<br />

394


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Piera Vicchi<br />

Via G. di Pace, 14 - 59100 Prato<br />

Tel. 0574 633751- Cell. 348 1206211<br />

Barche in attesa, 2006, tecnica mista, cm. 50x60<br />

Il Ponticello, 2006, tecnica mista, cm. 50x60<br />

Nasce a Prato nel 1947. Imprenditrice, con la<br />

passione per la pittura e la scultura (in creta),<br />

che ha sviluppato da autodidatta, si è perfezionata<br />

seguendo corsi per apprendere nuove tecniche<br />

oltre alla pittura ad olio. Si è specializzata nella tecnica<br />

ad affresco e dal 2001 è entrata a far parte dell’Ass.<br />

Artistica Culturale “Il Chiassino”. L’artista coglie l’essenzialità<br />

dei soggetti e li avvolge in un alone di mistero,<br />

ottenuto da questa sua singolare tecnica stilistica,<br />

che rende palpitante la superficie e poetica la materia;<br />

mentre “la costruzione dei soggetti trattati nelle ariose<br />

impaginature è solida e convincente… e si armonizza<br />

come per magia in una sonorità cromatica sobria,<br />

perfetta, vibrante e quieta”.<br />

Nello Sguanci<br />

395


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Miriam Vidali<br />

Cell. 348 8747642 - Tel. 0577 740621<br />

myriam.vidali@gmail.com - www.arsartispress.blogspot.it<br />

Cielo, 2011, olio su tela, cm. 60x45<br />

Mamma, 2011, olio su tela, cm. 60x40<br />

L’artista è nata a Gallarate (Va) il 28 ottobre 1961.<br />

Vive in Toscana dal 1973 e risiede a Castellina in<br />

Chianti (SI) in località Casafrassi 40.<br />

Miriam è un architetto, laureata all’Università di Firenze<br />

nel 1988. Appassionata di tutte le forme artistiche,<br />

disegna da sempre ma dipinge ad olio da circa 8<br />

anni iniziando e proseguendo tutt’ora sotto l’insegnamento<br />

del maestro d’arte Renzo Regoli di Siena.<br />

Le sue opere pittoriche abbracciano diverse tipologie<br />

di soggetti, come paesaggi, marine, fiori, architetture,<br />

ma la sua preferenza va alla figura umana, specie<br />

donne e bambini. L’artista cerca di rappresentarne le<br />

espressioni tramite la gestualità e la postura. “Mi<br />

piace molto utilizzare i panneggi delle stoffe - dichiara<br />

la pittrice - sia come abiti che come sfondi, per creare<br />

un elemento di movimento”. La luce è senz’altro un<br />

elemento emozionale fondamentale che l’autrice rappresenta<br />

in tutte le opere.<br />

396


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Chiara Viviani<br />

info@mariachiaraviviani.com<br />

Sole e acciaio, tecniche grafiche su carta, 2011<br />

Maria Chiara Viviani nasce a Colle Val d’Elsa<br />

nel 1976. Laureata in Decorazione all’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze ha svolto la<br />

tesi specialistica sulle Tecniche pittoriche della bottega<br />

toscana del Trecento. Dal 1995 ad oggi ha partecipato<br />

a numerose mostre a Firenze (Biennale d’Arte<br />

Contemporanea, Vetrina degli artisti contemporanei,<br />

Otto artiste per l’8 marzo, ecc.) e in altre città (Casole<br />

d’Elsa, Livorno, Bergamo). Un suo modello in scala,<br />

progetto per la scenografia dell’opera di “Orfeo ed<br />

Euridice”, è esposto nel museo didattico dell’Istituto<br />

di Porta Romana a Firenze. Dal 1996 collabora con<br />

enti e organizzazioni di arte e design (Archirivolto, Domus,<br />

Arno Agency, Sala Gialla, Sentiero di Fuoco). Dal<br />

2000 svolge attività di insegnamento (disegno, tecniche<br />

pittoriche, discipline pittoriche contemporanee,<br />

tecniche dell’affresco, decorazione pittorica murale,<br />

scenografia) presso varie agenzie formative. Socia dal<br />

2003 dell’Antica Compagnia del Paiolo di Firenze, collabora<br />

con la Scuola Media Arnolfo di Cambio di Colle<br />

Val d’Elsa per il progetto P.I.A. per la valorizzazione del<br />

territorio e della figura di Cennino Cennini.<br />

397


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Vollmann<br />

Cell. 333 8123650<br />

elenaarte@hotmail.it - www.elenavollmann.com<br />

Senza titolo (dettaglio), 2013, tecnica mista su tela, cm. 100x70<br />

Elena Vollmann è nata in Kazakistan dove ha frequentato<br />

la Scuola d’Arte Statale della città di<br />

Karaganda con ottimi risultati. Dopo la prima<br />

formazione in patria, si è trasferita in Russia per portare<br />

avanti gli studi universitari come designer di moda.<br />

A questa fase della sua vita appartiene l’esperienza<br />

come stilista d’alta moda. È il primo episodio importante<br />

che mette alla prova la sua variegata creatività<br />

e che le fornisce una conoscenza concreta dei materiali<br />

e delle tecniche che si rifletterà più avanti anche<br />

nella sua concezione pittorica. Gli studi nel settore<br />

della moda proseguono a Zurigo, periodo in cui le sue<br />

aspirazioni artistiche si arricchiscono per orientarsi<br />

verso la pittura su molteplici materiali e con tecniche<br />

differenti. Nel 2006, Elena si trasferisce in Italia, a Firenze,<br />

dove apprende la tecnica dell’affresco e dello<br />

strappo d’affresco seguendo i corsi della Bottega del<br />

Bonfresco. Le competenze acquisite le consentono di<br />

dedicarsi con costanza alla realizzazione di affreschi<br />

per commissioni private, riscuotendo ampi consensi<br />

ed ottenendo importanti riconoscimenti in ambito pittorico.<br />

Il contesto artistico fiorentino diventa il terreno<br />

fertile in cui dare inizio ad un’intensa e pregevole attività<br />

espositiva, che le ha permesso di essere accolta,<br />

tra l’altro, nel gruppo degli artisti KPK che fanno capo<br />

all’associazione culturale della Casa di Dante. Recensita<br />

sui principali quotidiani fiorentini e su riviste di<br />

settore, di lei hanno scritto, tra gli altri, Roberta Fiorini,<br />

Pier Luigi Ciolli, Luigi Bellini, Daniela Pronestì, Joselia<br />

Pisano e Silvia Ranzi. Premiata al Premio Italia<br />

per le Arti Visive (2009 e 2010) e nell’ambito della manifestazione<br />

Atelier d’Artista (Gambassi Terme, 2009,<br />

primo premio), ha ricevuto il Fiorino d’argento al XVII<br />

Premio Firenze (2009) Molte le mostre personali e collettive<br />

realizzate in Italia e in Germania dal 1999 ad<br />

oggi; tra queste si segnalano alcune delle più recenti:<br />

Galleria Renessans (personale, 2010, Firenze), Villa<br />

Magnaguti (personale, 2010, Cerlongo di Gioto, Mantova),<br />

Synestesie in costruzione (2011, Casa di Dante,<br />

Firenze); On wings of joy (personale, 2011, Tepidarium<br />

del Roster al Giardino dell’Orticoltura, Firenze); inContri<br />

d’Arte (2011, Seminario Vescovile, Fiesole, FI); I<br />

linguaggi dell’Arte (2011, Comune di Castelnuovo di<br />

Garfagnana, Lucca); Dialoghi materici (2012, Galleria<br />

398


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Elena Vollmann<br />

Senza titolo, 2013, tecnica mista su tela, cm. 100x70<br />

Civico69, Firenze); Passi tra i colori (2012, Palazzo Municipale<br />

di Rieti); La forma della leggerezza (2012, Simultanea<br />

Spazi d’Arte, Firenze); Gli occhi sono le finestre<br />

dell’Anima (personale, 2012, Casa di Dante,<br />

Firenze); Epifania del Virtuale (collettiva con Kpk,<br />

2012, Sala del Basolato, Fiesole e Massa Marittima),<br />

Donne, artiste e… (2012, Ex Fornace Pasquinucci, Capraia<br />

Fiorentina); APXAIOЛОГIA (gruppo KPK, 2012,<br />

Museo Archeologico Nazionale, Firenze).<br />

“In ogni sua opera ci sentiamo invitati a percorrere un<br />

viaggio e a decifrarne la mappa che ci guiderà nell’attraversamento<br />

di differenti itinerari e a soffermarci in<br />

tappe diverse. La sua pittura costituisce, col disegno,<br />

le fondamenta del quadro sul quale, con interventi<br />

successivi - di collage, scrittura, altorilievo, objet<br />

trouvé, décor con metalli o cuciture con fili tessili -<br />

l’artista opera una continua trasmigrazione tra reale e<br />

immaginario, tra percezione di uno spazio esterno ed<br />

interno, intessendo un originale e personale dialogo<br />

con l’effetto trompe-l’oeil. Così le forme si muovono,<br />

avanzano verso l’osservatore e sempre più, nel progresso<br />

della sua ricerca, si avverte l’urgenza di rompere<br />

ulteriormente gli schemi e dunque di liberare la<br />

forma stessa per “continuare” il suo moto uscendo<br />

dai limiti del contorno del quadro”.<br />

Roberta Fiorini<br />

“La sua attività produttiva è fervida e pluridirezionale<br />

nelle applicazioni pittoriche, nelle scelte tematiche e<br />

nell’adozione di ready-made d’assemblaggio. Prendono<br />

corpo ideazioni dagli accenti performativi ed introspettivi<br />

nella contaminazione fluente tra forme dinamiche<br />

astraenti, lacerti figurativi, inserzioni letterarie.<br />

Il sofisticato melange di pigmenti a smalto, preziose<br />

campiture d’oro e argento, elementi perlacei, tessuti,<br />

filigrane metalliche, materiali e frammenti tratti dal<br />

reale inscenano, sulla tela o in accorpamenti scultorei,<br />

una sorta di teatralità lirica del quotidiano, intrisa<br />

di valenze esperienziali, sublimate ad arte e sostenute<br />

da aforismi filosofici o letterari, accuratamente<br />

scelti, di note personalità”.<br />

Silvia Ranzi<br />

399


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Patrizia Voltolini<br />

www.galleriamentana.it<br />

Espressione del Creato, olio su tela, cm. 120x80<br />

Patrizia Voltolini, fiorentina, dipinge da molti anni<br />

spaziando dalla tecnica ad olio all’acrilico, dalla<br />

tecnica mista all’acquerello, spesso privilegiando<br />

un tessuto pittorico materico. Molte le mostre realizzate<br />

in oltre vent’anni di attività, tra queste si ricordano<br />

le numerose esposizioni alla Galleria Mentana,<br />

con cui collabora da diverso tempo, quelle a carattere<br />

internazionale (Ginevra, Europ’Art 2001; New York,<br />

Artexpo 2000) e in altre importanti città italiane come<br />

Roma (Galleria della Tartaruga, 2001) e Cagliari (Galleria<br />

La Bacheca 2002). Alcuni suoi lavori si trovano in<br />

collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.<br />

“La sua opera pittorica realizzata ad olio, acrilico, tecnica<br />

mista o acquerello, è orientata verso l’astratto<br />

che nell’essenziale dei colori e dei segni rinchiude<br />

sempre il mistero della forma, da qui il fascino<br />

dell’opera che trova la sua lettura in un linguaggio<br />

diverso per ognuno: dalla massa l’origine, la creazione,<br />

dall’amalgama il particolare, dalla materia l’effimero.<br />

Un’ideale di ricerca verso qualcosa di intrinseco<br />

nella nostra vita, nascosto, ma rivelato (ri<br />

-velazione, cioè rivela nuovamente e rimane il mistero)<br />

al cuore di artista con l’occhio sempre pronto a<br />

cogliere la luce dell’idea, intesa come energia universale,<br />

un segno di verità per trasmettere agli altri e a<br />

se stessa messaggi di vita. La vitalità che entra nelle<br />

sue composizioni le fa apparire come cosmici Big<br />

Bang, meteore dai bagliori dorati, tracciati spaziali,<br />

ghirighori vaganti e nella scia di questa ricerca anche<br />

psicologica, troviamo affinità nella concezione di<br />

Nietzsche, che adoprava la parola caos nella sua accezione<br />

di origine, esplosione, immensità cosmica:<br />

“Bisogna avere il Caos dentro di noi per far generare<br />

una nuova stella”. L’esecuzione diviene silenziosa<br />

meditazione, colloquio, comunicazione transpersonale,<br />

una logoterapia (“logos”, la Parola, il Verbo) che<br />

presuppone una forte componente spirituale”.<br />

Anna Maria Masieri<br />

400


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Helgard Wertel<br />

Riparbella (PI) - Tel. 0039 347 12 44 392<br />

hkwertel@gmail.com<br />

Bambino della guerra, 2012, tecnica mista<br />

Helgard Wertel è nata in Germania. Ha seguito<br />

studi di storia dell’arte e filosofia all’Università<br />

di Heidelberg. Ceramista, ballerina, fotografa,<br />

dal 1991 risiede a Riparbella (PI). Tra le mostre collettive<br />

e personali realizzate, si ricordano: Documenta 6<br />

“Kunst und Medien” - Kassel/Germania (con Harry<br />

Kramer); le personali alla Galleria “Bianconero” (Heidelberg/Germania),<br />

alla Escuela d’arte “Leonardo da<br />

Vinci” (Barcellona/Spagna), alla “Casa dell’Arte” (Palazzo<br />

Marini, Rosignano Marittimo, Livorno), e numerose<br />

altre monografiche e collettive.<br />

401


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Helgard Wertel<br />

Il guerriero, 2007, tecnica mista<br />

Cane dell’inferno, 2009, tecnica mista<br />

402


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Helgard Wertel<br />

Dominatrice e dominatore, 2012, tecnica mista<br />

Nostalgia , 2013, tecnica mista<br />

“I lavori di Helgard Wertel, nella loro complessità,<br />

nascono da una riflessione sulla fotografia in bianco e<br />

nero, passando attraverso una sua riduzione all’essenzialità,<br />

fino quasi ad una sua dissoluzione, capace<br />

di produrre immagini da interpretare. Le cose e gli oggetti,<br />

che erano prima stampati con grana grossolana<br />

su carta, ora si appropriano della terza dimensione,<br />

quella dello spessore. Sono cose usate, smesse e dimenticate<br />

dall’uomo, lavorate dalle onde e dalla sabbia,<br />

e infine gettate sulla spiaggia: oggetti che, abbandonati<br />

e smarriti, sono esposti all’azione<br />

incessante della disgregazione. Tutto questo materiale,<br />

considerando ogni singolo oggetto per se stesso,<br />

ha vissuto la propria storia ed è stato ad un certo punto<br />

privato della sua natura originaria; adesso, nell’arte<br />

di Helgard Wertel, viene risvegliato a nuova vita, e<br />

viene investito di nuovi valori.Il senso di casualità che<br />

pervade gli oggetti, non nel senso di una loro presenza<br />

immotivata, bensì in rapporto alla loro diversa storia<br />

esistenziale e la rete di relazioni che s’instaura tra<br />

loro, creano lo scenario affascinante, pluristratificato,<br />

di un nuovo piccolo mondo.Sono piccoli universi, ma<br />

anche presentazione di singoli oggetti, che aprono un<br />

ampio ventaglio di esperienze, personali o collettive,<br />

in cui si manifestano emozione e ragione coagulandosi<br />

in effetti di malinconica riflessività o di sottile ironia.<br />

Piccoli spazi e gabbie che non si schiudono al<br />

primo approccio, e che dunque spingono lo spettatore<br />

ad avvicinarsi, a confrontarsi con loro, spesso agendo<br />

in questa loro proposta interattiva con specchi inseriti<br />

nel loro contesto. Solo ad una più attenta osservazione<br />

questi piccoli mondi, spesso illuminati dalla luce (a<br />

volte calda e serena, a volte fredda e aggressiva) rivelano<br />

lo stato della propria anima. Un’anima che talvolta<br />

traduce il mondo interiore dell’essere umano, come<br />

appare evidente nella serie Teatromondo delle Chimere,<br />

ma spesso delinea ed interpreta la condizione<br />

del mondo in cui viviamo”.<br />

Sabine Korth, Firenze 2004<br />

403


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Helgard Wertel<br />

Beslan, particolare, 2004, tecnica mista<br />

404


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Sara Wilson<br />

Cell. 348 3918156<br />

sarawilsonbarosi@yahoo.it - www.sarawilson.com<br />

Il cancellino, 2010, olio su tela, cm. 30x40<br />

Sara Wilson nasce a Londra e trascorre l’infanzia<br />

nella campagna di Norfolk. Negli anni Settanta<br />

si trasferisce in Versilia, dove trova l’ispirazione<br />

per i suoi dipinti. Ha partecipato a numerose mostre<br />

personali e collettive in Italia e all’estero, ricevendo<br />

premi e riconoscimenti. Nel 1996 apre il suo<br />

Studio d’Arte a Forte dei Marmi dove tuttora dipinge<br />

ed espone le sue opere.<br />

“La sua spontaneità non deve essere confusa con<br />

l’ingenuità. È un’istintualità, la sua, che è soprattutto<br />

un dono prezioso e raro: Sara Wilson può infatti permettersi<br />

la libertà di procedere in modo rapido e rivelatore<br />

sulla tela, guidata sempre da una forza invisibile,<br />

da un’energia misteriosa e felice che pulsa nel<br />

suo animo. Quell’energia la conduce sin dagli anni<br />

giovanili a riconoscere e a esaltare anche il più minuto<br />

particolare del creato, dove la poesia si concretizza<br />

in immagini”.<br />

Paolo Levi<br />

405


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Loretta Zagli Confalonieri<br />

Via di Caselline, 813/G - 50036 Caselline di Vaglia (FI)<br />

Tel. 055 405122<br />

Gli amanti, terracotta patinata<br />

L’orientale, terracotta patinata<br />

Loretta Zagli nasce a Firenze nel 1942. Pur dimostrando,<br />

fin dalle prime scuole dell’obbligo, un’innata<br />

inclinazione per il disegno e per il colore, si<br />

dedica agli studi di tipo tecnico-amministrativo per<br />

motivi familiari, anche se non tralascia la sua vocazione<br />

per la pittura dipingendo soprattutto ritratti per<br />

amici e familiari. Nei primi anni Settanta, dopo il matrimonio,<br />

può finalmente dare seguito alla sua passione<br />

per l’arte frequentando per cinque anni i corsi di<br />

cultura artistica e pittura tenuti dalla professoressa<br />

Edvige Poggi presso l’Istituto Francese Martenot di<br />

Firenze. È in quest’ambiente culturale che ha modo di<br />

studiare gli esempi dei grandi artisti del Novecento,<br />

cubisti e futuristi in particolare, approfondendo la conoscenza<br />

delle tematiche relative alla scomposizione<br />

del movimento e al dinamismo della figura. Agli inizi<br />

degli anni Ottanta, frequenta l’Accademia del Nudo e<br />

altri corsi di pittura tenuti presso Università dell’Età<br />

Libera dai professori Colacicchi e Bugatti che la stimolano<br />

alla ricerca di diverse forme e maniere espressive.<br />

In questi anni l’esigenza della “matericità” la spinge<br />

a compiere il passaggio dalla pittura al modellato.<br />

Sempre presso l’UEL frequenta i corsi tenuti dal professore<br />

Antonio di Tommaso, che si riveleranno basilari<br />

sotto il profilo artistico, facendola entrare, sempre<br />

più convintamente, nella sfera della “creta” e nell’apprezzamento<br />

della scultura. In questa nuova realtà riesce<br />

ad esprimere al meglio le sue pulsioni, filtrando<br />

e trasponendo le conoscenze dei classici e dei moderni.<br />

Dagli anni Novanta ad oggi partecipa, invitata, a<br />

diverse mostre collettive a Firenze (SAP A.I.C.S, Galleria<br />

Via Larga, Palazzo Cocchi-Serristori) e Livorno<br />

(Fortezza Nuova e Bottini dell’olio). Nel 2007 entra a<br />

far parte della Società di Belle Arti - Circolo degli Artisti<br />

- Casa di Dante, dove ha esposto con una personale<br />

e tre colletive.<br />

406


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Loretta Zagli Confalonieri<br />

Le quattro stagioni, terracotta patinata<br />

407


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Rita Zampini<br />

Via del Ghirlandaio, 46 - Prato - Tel. 0574 583882 - Cell. 339 7804761<br />

rita@ritazampini.it - www.ritazampini.it<br />

Momenti luminosi d’inverno, tecnica mista, cm. 70x50<br />

Formatasi presso l’Istituto d’Arte “Leonardo da<br />

Vinci” di Prato e al Corso di Nudo dell’Accademia<br />

di Belle Arti di Firenze, Rita Zampini porta<br />

avanti la sua espressione artistica nel figurativo,<br />

usando tecniche miste; i soggetti prediletti sono fiori,<br />

alberi, paesaggi, sempre affrontati con trasporto e<br />

afflato poetico, si potrebbe dire lirico. Tra gli eventi<br />

espositivi a cui ha partecipato si ricordano: Artisti in<br />

Cittadella, presso la Fortezza Firmafede a Sarzana;<br />

presso il Museo Civico G. Sciortino, Monreale, Palermo;<br />

Tutto Sposi, Fortezza da Basso, Firenze; Arte Padova.<br />

La sua più recente partecipazione è stata alla<br />

collettiva del gennaio 2013 “Artisti Paiolanti” presso<br />

la Galleria Via Larga di Firenze, presentata da Pier<br />

Francesco Listri e organizzata dall’Antica Compagnia<br />

del Paiolo, di cui Rita fa parte. Sue opere sono in permanenza<br />

nelle gallerie: “Immagini Spazio Arte” di<br />

Cremona, “Il Tempio” di Palermo, “Malatestiana” di<br />

Rimini. Di lei hanno scritto lusinghieri giudizi molti<br />

critici, tra cui Gavazzeni, Gigli, Biondolillo, Fappanni,<br />

Bianchi, Belgiovine, Perdicaro, Galluccio, Mongardi.<br />

Paolo Levi in “Avanguardie Artistiche”, 2012, ha definito<br />

l’opera di Rita «un’indagine in grado di far emergere<br />

la poesia più recondita del soggetto rappresentato<br />

[…]. I raffinati dipinti hanno l’aspetto smagliante<br />

delle cose preziose, esprimendo intenti estetici di<br />

grande valenza, e coinvolgendo così l’osservatore in<br />

un’atmosfera di magica elegia».<br />

408


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Luciana Zanchini<br />

luciana.zanchini@libero.it<br />

Mattinata d’autunno alla Fortezza da Basso, 2012, foto digitale<br />

“ Classe 1952, l’adolescenza sulle note dei Beatles,<br />

Equipe 84, the Rocks, i Nomadi, Mal dei<br />

Primitives, mi faceva sentire stretta la vita di<br />

famiglia dell’epoca perciò nel1970 ancora 17enne mi<br />

sono iscritta al corso per infermiera, giugno1972 diploma<br />

e il giorno successivo ero assunta dall’Arcispedale<br />

di S.M. Nuova, dove ho svolto l’attività di infermiera<br />

fino al 31 marzo 2008. Ho seguito il movimento<br />

femminista dell’epoca e anche lo stile di vita, i collettivi<br />

dove le donne parlavano dei loro problemi, primo<br />

la violenza psicologica e fisica e durante i quali le donne<br />

teorizzavano uno stile di vita più appagante. Novembre<br />

1978 incontro con l’arte nella bottega di restauro<br />

di quello che poi divenne mio marito, Roberto<br />

Benedetti, lì ho visto le colle, lo sverniciatore, i pennelli,<br />

i libri dell’oro per le dorature e tanto altro, ho<br />

visto dei pezzi di legno trasformarsi in splendide cornici<br />

attraverso questi strumenti e materiali che diventavano<br />

pastiglia, gesso, infine cornici lustrate con<br />

l’agata e patinate. Avrei voluto andare nella bottega a<br />

imparare, ma mio marito la pensava diversamente,<br />

ma nonostante tutto, ho seguito lo sviluppo di una sua<br />

tecnica di decorazione e gli ho proposto la domanda<br />

per un brevetto, io ho messo i soldi e l’impegno, lui la<br />

descrizione, il brevetto per la tecnica; il brevetto è arrivato<br />

nel 2001, e su consiglio dello studio legale, anche<br />

il deposito del marchio, Benedetti Firenze, purtroppo<br />

non ho avuto il tempo di imparare niente per la<br />

prematura scomparsa di Roberto nel 2004. Dopo il<br />

deposito della domanda di brevetto, ho cominciato a<br />

fare mostre con le realizzazioni di campionario, con la<br />

dicitura relativa alla domanda di brevetto in corso,<br />

1998 Artigianato e Palazzo 2000 Marta alla Fortezza<br />

da Basso, 2001 Chianti-life, nel 2002 sono andata in<br />

409


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Luciana Zanchini<br />

Verso il tramonto al Varlungo, 2008, foto digitale<br />

Brianza, nel 2003 a Carrara, 2004 di nuovo alla Fortezza<br />

al Salone del Mobile. Nel frattempo partecipavo<br />

anche a mostre collaterali con la mia collezione di factice<br />

giganti, 1999 a Marta, nel 2000 a Castelfiorentino,<br />

2001 a Carmagnola. È proprio per la mia collezione<br />

che sono arrivata alla fotografia digitale perché volevo<br />

fotografarla per fare un sito internet, volevo fotografare<br />

i flaconi con Firenze sullo sfondo e infatti avevo<br />

avviato una collana Firenze e Flaconi e il mio vicino<br />

di casa, grafico specializzato nell’impaginazione di libri,<br />

mi prestò la sua strana macchinetta, era il 1999,<br />

mi diceva, vai, scatta poi ti aiuto a capire il meccanismo.<br />

Dopo la pensione ho pensato di riprendere il<br />

progetto di fotografare, ma solo Firenze perché i flaconi<br />

devo ammetterlo, fanno parte di un passato che mi<br />

fa male ricordare e non li prendo più in considerazione.<br />

Ho fatto un corso di fotografia alla scuola APAB e<br />

anche alcuni altri corsi per la post-produzione, senza<br />

contare l’aiuto che mi ha dato e continua a dare Antonio<br />

Tucci, anche sull’impaginazione. Dal 2008 seguo<br />

le conferenze della prof. Elena Giannarelli, le meditazioni<br />

di catechesi attraverso l’arte di mons. Verdon e<br />

di altri relatori, le passeggiate fiorentine organizzate<br />

dalla biblioteca di Palagio di Parte Guelfa, faccio parte<br />

del gruppo degli Angeli del Bello, per conoscere la<br />

storia di Firenze, la sua realtà e cercare di mettere la<br />

sua storia nelle mie fotografie”.<br />

410


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Maria Zaslavskaja<br />

www.galleriamentana.it<br />

È<br />

nata a Mosca nel 1989, studia arte fin<br />

dall’età di nove anni per poi specializzarsi<br />

all’università negli anni dal 2006 al 2011.<br />

Nel 2009 ha partecipato a due mostre nella sua<br />

città natale e nel 2010 è entrata a far parte della<br />

rosa di artisti in promozione alla Galleria Mentana<br />

di Firenze con la partecipazione a tre rassegne:<br />

Geometrie della luce (aprile 2011), Valori di Continuità<br />

(dicembre 2011 e 2012).<br />

“La pittura di Maria Zaslavskaja è la narrazione<br />

di impressioni che si stagliano sulle tele, in rappresentazioni<br />

manifeste che riportano al reale.<br />

Le figure silenti, che si affacciano nei davanzali<br />

dell’esistere in una miriade di pennellate, riconducono<br />

ai sogni intimi che si precisano nei colori,<br />

che sfocano nei piani prospettici, sino a giungere<br />

all’Io dell’artista che si confronta col significato<br />

della vita e dello spazio. Le pennellate e le spatolate,<br />

nelle breccie delle sovrapposizioni delle<br />

tinte, portano al racconto che si manifesta<br />

nell’approssimativa cancellazione dei segni vecchi<br />

per fare emergere quelli nuovi, diventati portatori<br />

di messaggi positivi e di speranza (…). La<br />

rivelazione dei turbamenti è nella pastosità cromatica<br />

degli strati che affiorano e che, se pur affievoliti<br />

dai chiarori del bianco dato in modo discontinuo,<br />

non riescono a trasmettere sensazioni<br />

di tranquillità (…). Le frettolose tracce di tratti<br />

malinconici lasciano trasparire le stratificazioni<br />

del pensiero nella bruma densa delle velature<br />

morbide e corpose: l’immaginazione che porta<br />

The Poppy, 2012, olio su tela cm. 50x70<br />

lontano si mischia ai turbamenti di un presente che non<br />

dimentica il passato. I voli del pensiero si addensano<br />

nello spazio della tela rivelando l’animo dell’artista e la<br />

sua ricerca di spiritualità in armonie cromatiche mai<br />

troppo vivaci.<br />

Federica Murgia<br />

411


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Paraskevi Zerva<br />

zervaparaskevi@tin.it<br />

Esserci, 2011, terracotta policroma, cm. 25x13<br />

Il fuoco sacro, 2009, terracotta policroma, cm. 35x15<br />

Paraskevi Zerva è greca e risiede a Firenze. È laureata<br />

in Lingua e Letteratura Inglese e Americana.<br />

Diplomata in Danza classica (R.A.D). Lavora<br />

come insegnante di Danza Movimento Creativo (Diplomata;<br />

metodo Garcia-Plevin), e istruttrice Pilates<br />

(Diploma Pilates International Network). Scrive e pubblica<br />

poesie da tanti anni in Grecia in riviste letterarie<br />

e antologie. In Italia esordisce con La Sacra Danza<br />

dell’Essere, (ed. Masso delle Fate, prefazione di Silvia<br />

Ranzi) una raccolta che riceve riconoscimenti (Menzione<br />

d’Onore al Premio Firenze Capitale d’Europa<br />

2006, Primo Premio per la poesia proemio, al concorso<br />

Semaforo Rosso) e critiche su riviste letterarie, quotidiani,<br />

e on-line (www.literary.it). Il libro ha avuto ulteriori<br />

prestigiosi riconoscimenti in altri due occasioni,<br />

dalla Camerata dei poeti nel febbraio, 2008 a Firenze<br />

e nel 2009 quando è stato presentato al Circolo degli<br />

Artisti di Casa di Dante, a Firenze. Collabora dal 2007<br />

con l’Agenda Le Pagine del poeta, pubblicata da Pagine,<br />

partecipando con una poesia ogni anno ed è presente<br />

sulle antologie pubblicate dalla stessa casa<br />

editrice, Viaggi di Versi (2011) e In linea con la Poesia<br />

(2010). Nel 2009 riceve il primo premio a Palazzo Medici<br />

Riccardi, Firenze per il racconto (prosa-poesia) dal<br />

titolo “Tempi di petali di Rosa Antica” al concorso Le<br />

donne si raccontano organizzato dalla LILT toscana. La<br />

412


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Paraskevi Zerva<br />

Rinascere, 2009, terracotta policroma, cm. 58x36<br />

poetessa è presente nel Dizionario Biobibliografico<br />

dei Poeti e Narratori Italiani dal secondo Novecento<br />

ad oggi, Volume IV, ed.Bastogi. Nell’anno 2012 partecipa<br />

al secondo volume de I poeti contemporanei e la<br />

critica, a cura di Lia Bronzi e Angelo Manuali, ed. Bastogi.<br />

Ha frequentato un corso di pittura ad olio presso<br />

lo studio di pittori olandesi a Corfù, in Grecia dal<br />

1995-97. In Italia ha frequentato un corso di disegno<br />

presso l’Associazione Istituto Internazionale di Pittura<br />

e Disegno di Tiziano Bonanni a Firenze e ha frequentato<br />

il laboratorio di Scultura “Ellittica”, a Calenzano per<br />

cinque anni. Dal 2002 partecipa a varie mostre nel<br />

territorio toscano. Attualmente frequenta il laboratorio<br />

di disegno del nudo presso la scuola di Charles<br />

Cecil, la Scuola il Bisonte per un corso di incisione e la<br />

bottega della celebre scultrice contemporanea Amalia<br />

C. Duprè, (2006-2013). Nello studio- galleria della<br />

medesima scultrice, il 20 settembre, presenta la sua<br />

prima mostra personale di scultura e poesia. Nel<br />

mese di ottobre dello stesso anno, la mostra permane<br />

all’interno del Castello dell’Acciaiolo di Scandicci,<br />

Comune di Firenze.<br />

413


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Paraskevi Zerva<br />

Mai senza, 2005, terracotta policroma, cm. 60x45<br />

La mappa dell’anima, 2006, terracotta policroma, cm. 90x38<br />

“Paraskevi Zerva è una raffinata poetessa greca, rinomata<br />

per il nitore evocativo dei suoi frammenti lirici,<br />

che da anni pratica e trasfonde nel plasticismo scultoreo<br />

le valenze poetico - figurative della sua mitica e<br />

spirituale visionarietà allusiva tra reale e ideale. Allieva<br />

della nota scultrice fiorentina Amalia Ciardi Duprè<br />

ne segue le ascendenze formali per plasmare un originale<br />

universo immaginifico dalle trascendenze simboliche<br />

nel culto della bellezza, fuoco sacro della creazione,<br />

nella congiunzione compensatrice di armonia<br />

apollinea ed ebbrezza dionisiaca. Una serie antologica<br />

di opere in terracotta policroma e calchi in gesso - assoli,<br />

busti, volti, bassorilievi, dettagli - tracciano un<br />

itinerario di vissuti in cui trapela l’anelito ad una corporeità<br />

da riscoprire, assaporare nell’intesa multisensoriale<br />

verso un naturalismo cosmogonico che sappia<br />

risvegliare il contatto ancestrale con la carica primige-<br />

nia dei quattro elementi. Fluenti e vibranti sculture<br />

elevano a protagonista l’universalità della figura femminile,<br />

antica e moderna Afrodite, che si fa cullare ed<br />

emerge tra i flutti, si inarca tra i delfini guizzanti, liberando<br />

potenti emozioni tra le profondità abissali del<br />

mare, nella celebrazione della vita come rigenerazione<br />

e fecondità procreativa. Il modellato ora duttile al<br />

tocco, ora tornito e levigato sposa un’ intonazione<br />

classica intrisa di echi onirico-mitici di alta tensione<br />

morale nella resa interpretativa della irriducibilità<br />

dell’eros materno e sponsale: l’uno declinato nell’empatia<br />

confidente tra madre e figlio, l’altro nella sensualità<br />

di caldi abbracci dell’unità di coppia. Eros e<br />

psiche le coordinate centrali di un’escatologia segreta<br />

dai valori contemplativi che segna la variegata produzione<br />

scultorea di Zerva Paraskevì, spaziando dalle<br />

silhouette di ieratiche Κόρες, (korai) sino al vitalismo<br />

espressionistico di impulsi energizzanti sulla scia della<br />

mistica degli affetti più veri per una ridefinizione<br />

salvifica della propria identità: donna, madre, amante<br />

nella metamorfosi incessante del tempo”.<br />

Silvia Ranzi, catalogo ΑΓΑΠΩ;<br />

Dall’Alfa all’Omega, 2012<br />

414


Donne dell’Arte in Toscana<br />

Raffaella Zurlo<br />

raffaella.zurlo.ricreare@facebook.com<br />

Nasce a Milano nel 1980. Seguendo la sua naturale<br />

sensibilità artistica frequenta il Liceo<br />

Artistico Sperimentale delle Orsoline di San<br />

Carlo della sua città. Subito dopo la maturità, vince il<br />

concorso all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze,<br />

dove, nel 2003, consegue il Diploma di Laurea con<br />

specializzazione nel restauro di oreficerie archeologiche,<br />

moderne e contemporanee.<br />

Come restauratrice è chiamata dall’Opera del Duomo<br />

di Santa Maria del Fiore di Firenze, per il restauro della<br />

parte metallica dell’altare di San Giovanni, ed il<br />

restauro della croce di argento di Antonio Pollaiolo.<br />

Sempre a Firenze lavora alle Cappelle Medicee dove<br />

completa il restauro del Reliquiario di San Casimiro<br />

opera di Soldani Benzi, ed effettua la manutenzione<br />

straordinaria di quaranta reliquiari. Per il suo lavoro di<br />

restauratrice collabora con C. Innocenti, e G. Pieri alla<br />

pubblicazione del “Reliquiario di S. Pancrazio” Firenze<br />

2002. Contemporaneamente porta avanti gli studi e<br />

ricerche sulla fotografia con mostre e pubblicazioni<br />

varie. Intensa la sua attività espositiva.<br />

Il fascino di pienza e l’opera artistica<br />

di Raffaella Zurlo<br />

È tutta da raccontare, la vita artistica di Raffaella Zurlo.<br />

Dopo la laurea conseguita al prestigioso Opificio<br />

delle Pietre Dure di Firenze, lavora come restauratrice<br />

a diversi importanti progetti a Lucca, Milano, Monza,<br />

Firenze, ecc… Nel settembre del 2004, in occasione<br />

delle celebrazioni del VI centenario della nascita di Pio<br />

II, viene chiamata a Pienza per il restauro della facciata<br />

del Palazzo Piccolomini. Ed a Pienza, nella piccola<br />

splendida piazza della Cattedrale, Raffaella, folgorata<br />

da tanta bellezza e dalla magia di una città nata, come<br />

scrisse il Pascoli, “da un pensier d’amore e da un sogno<br />

di Bellezza”, decide di legarsi per sempre alla città<br />

di Pio. Vi cerca una casa, ed al termine del restauro del<br />

Palazzo, vi apre una bottega ed un laboratorio dal<br />

Poltronissima, 2011, padelle, gamba di tavolino rovesciata, tubi<br />

di rame del riscaldamento.<br />

nome significativo, che esprime tutto il suo credo artistico:<br />

Ricreare (Riciclo - CREativo - REstauro). Il suo<br />

estro, la sua innata sensibilità artistica, la sua ispirazione,<br />

trovano valido aiuto nella “bottega” dello scultore<br />

Emo Formichi, artista affermato, grande amico<br />

del poeta Mario Luzi. Con Emo, nasce un forte sodalizio<br />

basato sugli stessi canoni artistici del ready-made,<br />

del dadaista Marcel Duchamp.<br />

Nino Petreni<br />

415


416<br />

Finito di stampare nel mese di marzo 2013<br />

presso la Nova Arti Grafiche<br />

Via Cavalcanti, 9/D - 50058 Signa (FI)<br />

Tel. 055 8734952 - Fax 055 875713<br />

www.novaartigrafiche.it


ISBN 978-88-6039-280-0<br />

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