omaggio ai piccoli gruppi ormeggiatori e barcaioli - Benvenuto nel ...
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INSERTO n° 2<br />
Aida,<br />
madrina del Canale<br />
E’ noto che il Canale di Suez ebbe sin dall’antichità molti ‘padrini’.<br />
A cominciare dal faraone Ramsete II, 1300 a.C., via via nei secoli<br />
alla via d’acqua tra Mediterraneo e Mar Rosso s’interessarono in<br />
sequenza cronologica l’altro faraone Nekao II, Dario I di Persia, Tolomeo<br />
II, Tr<strong>ai</strong>ano, gli arabi, Carlo Magno, i turchi, l’accoppiata Leibniz<br />
- Luigi XIV e infine Napoleone. Il cui interesse, però, scemò di fronte<br />
all’ostracismo dei suoi ingegneri, certamente non all’altezza di un’opera<br />
così gigantesca e forse anche influenzati dalla falsa convinzione di un<br />
differente livello dei due mari, fonte di catastrofiche conseguenze per<br />
l’Egitto e per le coste mediterranee. Poi è altrettanto noto che Il canale<br />
fu infine realizzato dal francese Ferdinand Marie de Lesseps su progetto<br />
dell’ingegnere trentino Luigi Negrelli: 162 km di via d’acqua scavata<br />
<strong>nel</strong> deserto che tanta prosperità economica diffuse soprattutto in Europa<br />
e in particolare a Trieste, principale porto mitteleuropeo.<br />
Figlia di questa possente opera d’ingegneria idraulica ebbe ad essere<br />
un’altrettanto vigorosa opera, questa volta lirica. Fu la celeberrima<br />
‘Aida’ che Giuseppe Verdi compose su commissione del viceré<br />
d’Egitto per celebrare, <strong>nel</strong> 1869, l’inaugurazione del Canale. Fatti<br />
bellico - politici <strong>nel</strong> frattempo intervenuti rimandarono però la conclusione<br />
dell’allestimento del progetto lirico. Così ci si dovette accontentare (sic)<br />
del Rigoletto, rappresentato al teatro d’opera del C<strong>ai</strong>ro progettato e costruito in soli sei mesi<br />
dal livornese Pietro Avoscani, proprio per l’inaugurazione della via d’acqua. L’inedita<br />
Aida, su libretto di Antonio Ghislanzoni, fu comunque rappresentata al C<strong>ai</strong>ro il 24<br />
dicembre 1871. E fu un enorme successo, tanto che il viceré premiò il compositore di<br />
Busseto con il titolo di Commendatore dell’Ordine Ottomano (Due mesi dopo l’opera<br />
andò in scena alla Scala di Milano con un cast di prim’ordine; grazie al debutto milanese,<br />
Aida fu richiesta d<strong>ai</strong> maggiori teatri italiani ed europei per esservi rappresentata: fu<br />
l’inizio di una serie di allestimenti che consacrarono l’opera tra gli assoluti capolavori<br />
della lirica verdiana). E fu così che, <strong>nel</strong>la terra dei faraoni, Aida divenne <strong>nel</strong>l’immaginario<br />
collettivo l’ideale madrina del Canale.<br />
Nelle foto:<br />
locandine e una scena<br />
dell’Aida al Teatro<br />
dell’Opera del C<strong>ai</strong>ro;<br />
la locandina in basso<br />
è la ricostruzione<br />
dell’originale della prima<br />
rappresentazione.