omaggio ai piccoli gruppi ormeggiatori e barcaioli - Benvenuto nel ...
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Nella foto: piazza San Pietro<br />
<strong>nel</strong> 1900 (allora comunemente<br />
chiamata Piazza Grande),<br />
ora ribattezzata<br />
Piazza dell’Unità d’Italia<br />
(foto Archivio Alinari).<br />
Revoltella, barone mecenate delle arti e grande propugnatore della realizzazione del Canale<br />
di Suez (a lui è dedicata la soprastante stampa ottocentesca), e dalla monumentale Stazione<br />
marittima (dove l’indomani 17 giugno si sarebbe svolta la tavola rotonda Angopi su:<br />
‘L’efficienza dei servizi relativi al sistema logistico. Il ruolo e il contributo dei servizi nei<br />
porti’). Savoia Excelsior che, guarda caso, festeggiava il centenario della sua edificazione,<br />
su progetto dell’architetto austriaco Ladislau Fiedler; grand hotel a suo tempo definito ‘Il<br />
più imponente e lussuoso hotel d’Austria - Ungheria’ innalzato <strong>nel</strong> 1911 su Riva del Mandracchio<br />
e affacciato sul Golfo, <strong>nel</strong> cuore della città.<br />
In questa cornice architettonica, a suo modo carica di testimonianze storiche del XX secolo<br />
appena trascorso, si è dunque svolta l’assemblea generale dell’Associazione Nazionale<br />
Gruppi Ormeggiatori e Barc<strong>ai</strong>oli dei Porti Italiani. Un appuntamento che, al pari di quelli<br />
che lo hanno preceduto, è stato anch’esso ragguardevole <strong>nel</strong>la storia della categoria, con<br />
l’Angopi chiamata a insistere sulla strada sinora percorsa, puntellata da tappe di pregevole<br />
entità sul piano delle migliorie produttive dei servizi. Quali, ad esempio, gli ampliamenti<br />
in attività professionali di preminenti requisiti specialistici e tecnologici; il costante perfezionamento<br />
della griffe di categoria appetto al ‘cluster’ marittimo - portuale e delle relative<br />
amministrazioni; la risolutezza <strong>nel</strong>l’aderire a iniziative inerenti la formazione <strong>nel</strong>la certezza<br />
dell’influente proiezione degli impegni assunti; l’attenzione crescente per ogni dettaglio atto<br />
a salvaguardare sicurezze e incolumità proprie e altrui; e così via, sino allo scrupolo di dotare<br />
le proprie organizzazioni di strumenti e mezzi nautici tecnologicamente avanzati, acquartierati<br />
in adeguati spazi e collocazioni. Come avvenuto nei due più recenti esempi, entrambi<br />
riportati <strong>nel</strong>le news del sito Angopi di internet e su questo numero di ‘Porti’: al Gruppo di<br />
Trapani con l’acquisizione di una nuova motobarca da battellaggio; e proprio a Trieste il cui<br />
Gruppo ha inaugurato la sua nuova sede poche ore prima che l’Associazione, a poche decine<br />
di metri di distanza, iniziasse la sua assemblea generale ordinaria, in cui i due avvenimenti<br />
sono stati rifiniti in modo evidente d<strong>ai</strong> ‘numeri uno’ delle rispettive Autorità marittime.<br />
La ‘scaletta’ dei lavori assembleari ha ricalcato le consuetudini delle edizioni precedenti:<br />
un mix di informative aperte dalla relazione del presidente di Angopi Cesare Guidi (vedi<br />
oltre la cronistoria) che, in chiusura, ha tratto le proprie impressioni ispirate dal dibattito<br />
conclusivo. Intercalate, però, d<strong>ai</strong> passaggi di prammatica statutaria nonché dagli interventi<br />
di esponenti Angopi nei vari incarichi associativi. Tra questi ultimi, il segretario generale<br />
di Angopi Lorenzo Paolizzi (ha tra l’altro trattato dell’aggiornamento normativo dei lavori<br />
usuranti, salute e sicurezza); il delegato all’EBA – European Boatmen’s Association Marco<br />
Mandirola (vedi oltre il suo intervento); i coordinatori dei Gruppi di lavoro: Qualità (Gio-