ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Epidemiologia e ... - Ijph.it
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IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 2, 2010<br />
I T A L I A N J O U R N A L O F P U B L I C H E A L T H<br />
Nel 1998 lo studio di Cimmino et al. ha riportato<br />
una prevalenza pari allo 0,33%. Il campione era<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da 3.294 soggetti che avevano risposto<br />
a un questionario precedentemente sviluppato<br />
dall’Epidemiology Un<strong>it</strong> dell’Arthr<strong>it</strong>is Research<br />
Council di Manchester, che presenta domande<br />
considerate ad alta sensibil<strong>it</strong>à e specific<strong>it</strong>à, relative<br />
alla presenza di dolore e tumefazione articolare<br />
per più di quattro settimane consecutive,<br />
all’eventuale pregressa diagnosi di artr<strong>it</strong>e, e alla<br />
presenza di rigid<strong>it</strong>à mattutina.<br />
Nel 2005 sono stati pubblicati due studi,<br />
condotti nelle Marche e in Sardegna, che hanno<br />
riportato entrambi un dato di prevalenza di AR<br />
dello 0,46% [95, 96]. Relativamente al genere più<br />
colp<strong>it</strong>o, lo studio di Marotto et al. fa emergere una<br />
prevalenza di AR 4 volte maggiore tra le donne del<br />
campione esaminato.<br />
Lo studio <strong>it</strong>aliano più recente è quello realizzato<br />
da Della Rossa et al. che riporta i dati raccolti<br />
in Toscana nel biennio 2006-2007 e ha fatto<br />
emergere una prevalenza di diagnosi confermate<br />
dallo specialista reumatologo in accordo con i<br />
cr<strong>it</strong>eri dello ACR dello 0,4% su un campione di<br />
pazienti che avevano inizialmente risposto a un<br />
appos<strong>it</strong>o questionario [97].<br />
Contrariamente a quanto evidenziato da studi<br />
internazionali, che indicano generalmente un<br />
declino della prevalenza di AR negli ultimi<br />
decenni, dagli studi <strong>it</strong>aliani emerge invece una<br />
prevalenza che si è mantenuta pressoché costante<br />
nel tempo.<br />
Tutti gli studi sopra c<strong>it</strong>ati riportano, inoltre,<br />
stime di prevalenza dell’AR significativamente<br />
più alte nel genere femminile; va inoltre<br />
sottolineato che dai campioni di popolazione<br />
presi in considerazione in tutti gli studi e reclutati<br />
tram<strong>it</strong>e i registri pazienti dei MMG, era esclusa la<br />
popolazione di età pediatrica (vedi Tabella 6).<br />
Ciocci et al. [98], elaborando i dati ISTAT<br />
su popolazioni-campione, valutano la prevalenza<br />
dell’artr<strong>it</strong>e reumatoide nella popolazione <strong>it</strong>aliana<br />
pari a 0,73%. Proiettando la prevalenza su base<br />
nazionale, il numero di pazienti con AR in Italia<br />
risulterebbe pertanto pari a circa 400.000.<br />
Per quanto riguarda gli studi di incidenza, nel<br />
periodo tra settembre 2005 e agosto 2006, è<br />
stato realizzato uno studio in un campione di<br />
popolazione residente in provincia di Firenze,<br />
sempre tram<strong>it</strong>e il supporto dei MMG. Un totale<br />
di 920 pazienti si sono rivolti allo specialista<br />
per sospetta artr<strong>it</strong>e reumatoide, con una stima<br />
dell’incidenza della malattia in fase precoce pari<br />
allo 0,98‰ (IC95%: 0,64‰-1,32‰), con una<br />
maggiore frequenza della patologia nel genere<br />
femminile (1,42‰, IC95%: 0,85‰-1,99‰) [99].<br />
Consultando le Schede di Dimissione<br />
Ospedaliera (SDO) [100] sono stati raccolti i dati<br />
del numero di dimissioni, in regime di ricovero<br />
ordinario e di day-hosp<strong>it</strong>al, relativi alla diagnosi<br />
principale di artr<strong>it</strong>e reumatoide (indicata con<br />
il codice ICD9-CM 714.0). Dalla stratificazione<br />
del dato per fascia di età, risulta più colp<strong>it</strong>a la<br />
popolazione di età compresa tra i 45 e i 75 anni,<br />
in accordo anche con i dati internazionali, così<br />
come la popolazione femminile.I dati riportati<br />
nelle Tabelle 8 e 9 sono relativi alle dimissioni<br />
registrate nel periodo 1999-2005.<br />
Si osserva che il numero di dimessi da regime<br />
di ricovero ordinario si è progressivamente<br />
ridotto nel corso degli anni, contestualmente<br />
a un aumento del numero di dimissioni da<br />
day hosp<strong>it</strong>al. Infatti, se nel 1999 il numero di<br />
dimissioni da regime di ricovero ordinario era pari<br />
a 9.968, con un numero di dimissioni da regime<br />
di day hosp<strong>it</strong>al di 6.679, nel 2005 registriamo<br />
rispettivamente 7.634 e 9.045 dimissioni.<br />
Per quanto riguarda i dati di degenza media<br />
per i ricoveri in regime ordinario (non mostrati<br />
in tabella), si osserva un trend complessivo<br />
di decremento: dagli 11,34 e 12,29 giorni di<br />
degenza media del 1999, si è passati ai 10,03<br />
e 10,49 giorni del 2005, rispettivamente per il<br />
genere maschile e femminile.<br />
Riguardo ai dati relativi alla stadiazione della<br />
malattia, nel 2003 sono stati pubblicati i risultati<br />
del progetto GIARA (Gruppo Italiano Artr<strong>it</strong>e<br />
Reumatoide Aggressiva), promosso dalla Società<br />
Italiana di Reumatologia, finalizzato a definire<br />
prevalenza e caratteristiche cliniche dell’Artr<strong>it</strong>e<br />
Reumatoide Aggressiva (ARA) nel nostro Paese.<br />
Secondo i cr<strong>it</strong>eri GIARA, circa il 15% dei pazienti<br />
con AR da meno di due anni presentava una<br />
malattia aggressiva e il 35% di questi presentava<br />
anche erosioni articolari; inoltre erano presenti<br />
comorbos<strong>it</strong>à in circa il 50% dei pazienti. Le<br />
malattie cardiovascolari sono risultate le patologie<br />
più frequentemente presenti sia nel gruppo dei<br />
pazienti ARA che in quelli non ARA [101].<br />
Secondo i dati del più recente Rapporto Sociale<br />
ANMAR [102], il 69,8% dei pazienti intervistati<br />
ha rifer<strong>it</strong>o di fare uso di farmaci anche per altre<br />
patologie e tale percentuale di pazienti aumenta<br />
al crescere dell’età. Infine la percentuale di<br />
soggetti affetti che ha necess<strong>it</strong>à di presidi e ausili<br />
ortopedici oscilla tra il 16% e il 21% e aumenta al<br />
crescere dell’età del paziente.<br />
Il 22,7% degli interpellati lavoratori inoltre ha<br />
dichiarato che è stato costretto a modificare la<br />
propria attiv<strong>it</strong>à lavorativa a causa della patologia:<br />
il dato è direttamente proporzionale alla durata<br />
della malattia e al relativo grado di evoluzione,<br />
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