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IL MESSAGGERO SARDO 6<br />

OTTOBRE 2002<br />

La legge regionale, che ha<br />

istituito quattro nuove<br />

Province, è divenuta<br />

concretamente esecutiva con<br />

l’operatività dei quattro Commissari,<br />

nominati dalla Giunta<br />

nei primi giorni di agosto e insediati<br />

dall’assessore degli Enti<br />

Locali Andrea Biancareddu il 5<br />

settembre. A conclusione dell’iter<br />

burocratico, in <strong>Sardegna</strong>,<br />

oltre a quelle “storiche” di Cagliari,<br />

Sassari, Nuoro ed Oristano,<br />

ci saranno altre quattro amministrazioni<br />

provinciali che<br />

gestiranno i territori di Medio<br />

Campidano, Ogliastra, Olbia-<br />

Tempio e Sulcis. Insomma<br />

l’isola assumera’ in tempi brevi<br />

una nuova fisionomia amministrativa<br />

con otto Enti Intermedi<br />

che, al pari delle Province di<br />

più antica istituzione, acquisiranno<br />

le relative competenze.<br />

Un delicato compito sarà<br />

svolto nelle prossime settimane<br />

dai quattro Commissari -<br />

Adamo Pili (Ogliastra), Gabriele<br />

Asunis (Sulcis), Peppino Burrai<br />

(Olbia-Tempio) e Giovanni<br />

Carta (Medio Campidano), tutti<br />

funzionari e direttori dei servizi<br />

dell’assessorato degli Enti Locali<br />

– ai quali spetta ora il compito<br />

di acquisire e gestire i beni<br />

patrimoniali, mobili e immobili,<br />

e il personale per dare gambe<br />

alle nuove Province.<br />

La strada per attuare la legge<br />

non è semplice. Basti pensare<br />

che per abolire la normativa regionale<br />

è stata promossa una<br />

raccolta di firme per indire un<br />

referendum abrogativo. Ci sono,<br />

inoltre, altri ostacoli come per<br />

esempio il personale che potrebbe<br />

non acconsentire al trasferimento<br />

dalla sede dove attualmente<br />

opera. Anche la cessione<br />

dei beni potrebbe determinare<br />

qualche “frizione” tra vecchi e<br />

nuovi “proprietari”. Sulla normativa<br />

pende, inoltre, un ricorso<br />

del Governo alla Corte Costituzionale<br />

per quanto riguarda il<br />

punto in cui si stabilisce la competenza<br />

della Regione nello<br />

scioglimento dei Consigli provinciali<br />

attuali.<br />

RIFORME<br />

Procede l'iter per<br />

l'attuazione dei<br />

nuovi enti<br />

intermedi.<br />

Polemiche sulla<br />

decisione della<br />

Giunta. Reazioni<br />

all'annuncio di<br />

voler sciogliere<br />

le Comunità<br />

montane<br />

CON LA NOMINA DEI COMMISSARI<br />

DIVENTA OPERATIVA LA LEGGE<br />

SULLE NUOVE PROVINCE SARDE<br />

Per i commissari azione<br />

concertata<br />

L’intento – hanno sottolineato<br />

unanimemente i Commissari<br />

alla conferenza stampa indetta<br />

dall’assessore Biancareddu in<br />

occasione dell’insediamento –<br />

è quello di operare in sintonia e<br />

collaborando con le Province.<br />

Siamo convinti che troveremo<br />

una mediazione corretta. Se,<br />

però, dovessero sorgere impedimenti<br />

insormontabili o si dovesse<br />

ravvisare un’opposizione<br />

netta, la legge regionale ha previsto<br />

la figura del “Commissario<br />

ad acta” un “attore” con pieni<br />

poteri in grado di procedere<br />

nell’attuazione del deliberato<br />

del Consiglio regionale.<br />

L’attuazione della legge ha<br />

anche provocato una serie di reazioni<br />

con riferimento alle spese<br />

da sostenere che determinerebbero<br />

un autentico salasso per le<br />

casse della Regione quantificato<br />

in 500 miliardi di vecchie<br />

lire. A controbattere le osservazioni<br />

critiche, emerse soprattutto<br />

dal fronte referendario, è stato<br />

l’assessore regionale Biancareddu<br />

che, nel corso dell’incontro<br />

con i giornalisti per presentare<br />

ed illustrare l’azione dei Commissari,<br />

ha annunciato la predisposizione<br />

di un disegno di legge<br />

con cui intende abolire le Comunità<br />

Montane.<br />

Biancareddu: abolire<br />

Comunità montane<br />

La soppressione degli Enti<br />

Montani – ha detto - completera’<br />

il quadro di riferimento amministrativo-finanziario<br />

per<br />

dare ulteriori risorse alle nuove<br />

quattro Province. In tempi brevi<br />

- ha precisato l’assessore - sottoporrò<br />

all’attenzione della Giunta<br />

un disegno di legge con cui<br />

verranno soppressi i 25 Enti<br />

montani esistenti, che contano<br />

oltre 200 persone negli organismi<br />

di rappresentanza. Le Comunità<br />

Montane, che costano<br />

oltre 20 milioni di euro all’anno,<br />

hanno dimostrato nel tempo<br />

l’incapacità di svolgere il ruolo<br />

per cui erano state istituite. Per<br />

esempio, non sono riuscite a<br />

contrastare lo spopolamento dei<br />

piccoli centri delle aree interne<br />

che, invece, e’ in netto aumento.<br />

I risparmi derivanti dalla soppressione<br />

delle Comunita’, che<br />

peraltro sono in contrasto con la<br />

legge che riconosce la Provincia<br />

quale unico Ente intermedio,<br />

consentiranno di disporre<br />

di finanziamenti aggiuntivi per<br />

la nascita delle nuove Province.<br />

Occorre tuttavia precisare, in<br />

contrasto con quanto affermano<br />

i sostenitori dei Referendum<br />

contro l’istituzione delle otto<br />

Province, che nessun aggravio<br />

ricadra’ - ha sottolineato Biancareddu<br />

che ha incontrato i<br />

giornalisti alla presenza, oltre<br />

che dei Commissari, di Enzo<br />

Satta, vice Presidente, e Giovanni<br />

Giovannelli, componente,<br />

della Commissione Autonomia<br />

del Consiglio regionale, eletti<br />

in Gallura - sui cittadini dalla<br />

nascita dei nuovi Enti. Per il<br />

funzionamento degli attuali organismi<br />

vengono spesi 300 miliardi<br />

di vecchie lire. La stessa<br />

cifra verrà d’ora in poi suddivisa,<br />

in base alla popolazione e<br />

alla superficie territoriale, tra le<br />

otto Province. È vero che aumenteranno<br />

le spese per gli organi<br />

istituzionali e per i dirigenti,<br />

ma anche nella peggiore delle<br />

ipotesi questa cifra non supererà<br />

i 10 milioni di euro, che<br />

potranno essere integralmente<br />

coperti con i fondi destinati alle<br />

Comunità Montane. Non solo,<br />

se dovessero verificarsi “ammutinamenti”<br />

di personale, potrebbero<br />

essere assunti ex novo fino<br />

a 200 persone, per un totale di 6<br />

milioni di euro, risparmiando<br />

ancora 4 milioni di euro e creando<br />

nuovi posti di lavoro. Siamo<br />

quindi ben lontani dalle cifre<br />

esorbitanti che vengono sbandierate.<br />

Non ha neppure fondatezza –<br />

ha osservato ancora l’assessore<br />

degli Enti Locali rivolgendosi<br />

alla platea dei giornalisti in cui<br />

sedevano, tra gli altri, anche il<br />

Capogruppo Giorgio Corona e<br />

il consigliere di Forza Italia Antonio<br />

Granara - il rilievo che con<br />

le nuove province si creeranno<br />

in <strong>Sardegna</strong> otto piccole realtà.<br />

La Provincia di Sassari è attualmente<br />

quella più estesa d’Italia,<br />

analogamente quella di Nuoro si<br />

colloca al terzo posto.Con questa<br />

nuova organizzazione territoriale<br />

le province sarde saranno<br />

nella media nazionale. È indispensabile<br />

infine chiarire che la<br />

legge è stata approvata a larga<br />

maggioranza dai rappresentanti<br />

CHE COSA PREVEDE IL RIASSETTO GENERALE DELLE PROVINCE<br />

di Maria Grazia Caligaris<br />

eletti dal popolo ed esprime<br />

un’esigenza di più ampia democrazia.<br />

È quasi certo che le elezioni<br />

per le nuove quattro province<br />

siano indette l’anno prossimo.<br />

Non è invece indispensabile<br />

che si voti contemporanemente<br />

in tutte, come avviene del<br />

resto nella maggior parte delle<br />

altre realtà della Penisola.<br />

L’assessore regionale degli<br />

Enti locali Andrea Biancareddu<br />

si è detto ottimista sull’esito del<br />

ricorso del Governo alla Corte<br />

Costituzionale che attiene la<br />

norma con cui si stabilisce la<br />

competenza della Regione nello<br />

scioglimento dei Consigli<br />

provinciali attuali. Ma se anche<br />

si dovesse dare torto alla Regione,<br />

la norma vigente - ha spiegato<br />

Biancareddu - stabilisce l’obbligo<br />

di indire le elezioni alla<br />

prima scadenza utile, così come<br />

avviene nel caso di commissariamento<br />

per i Comuni.<br />

Nell’esprimere soddisfazione<br />

per l’esito raggiunto, Enzo Satta<br />

ha sottolineato che sarà condotta<br />

qualunque battaglia contro<br />

chi non vuole l’attuazione della<br />

legge. Mi auguro - ha sottolineato<br />

invece Giovannelli - che i<br />

promotori dei Referendum riflettano<br />

e rivedano i propri convincimenti.<br />

Se invece c’è qualche<br />

forza politica che vuole assumere<br />

una posizione contraria<br />

alle nuove province è opportuno<br />

che palesi il punto di vista e<br />

lo discuta alla luce del sole.<br />

PROVINCIA N. COMUNI SUPERFICIE KMQ POPOLAZIONE 2001<br />

CAGLIARI 55 (14,59%) 3.612,82 (15%) 504.018 (31,51%)<br />

MEDIO CAMPIDANO 24 (6,37%) 2.062,15 (8,56%) 127.565 (7,98%)<br />

CARBONIA-IGLESIAS 41 (10,88%) 1.740,54 (7,23%) 136.164 (8,51%)<br />

ORISTANO 86 (22,81%) 2.972,31 (12,34%) 162.480 (10,16%)<br />

NUORO 55 (14,59%) 4.143,34 (17,20%) 165.188 (10,33%)<br />

OGLIASTRA 23 (6,10%) 1.854,24 (7,70%) 57.980 (3,62%)<br />

OLBIA-TEMPIO 25 (6,63%) 3.367,85 (13,98%) 128.580 (8,04%)<br />

SASSARI 68 (18,04%) 4.336,64 (18%) 317.536 (19,85%)<br />

TOTALI 377 24.089,89 1.599.511<br />

Le reazioni alla proposta<br />

Numerose e polemiche le reazioni<br />

alla proposta dell’assessore<br />

Biancareddu. In primo piano a<br />

protestare per la decisione assunta<br />

dall’Assessore Biancareddu,<br />

senza alcuna consultazione<br />

con gli organismi interessati,<br />

sono stati l’Unione Nazionale<br />

Comunità Montane (UNCEM)<br />

e l’Associazione dei Comuni<br />

Italiani (ANCI). Al loro fianco si<br />

sono schierati i Presidenti delle<br />

quattro province. Il sistema delle<br />

Autonomie Locali ha infatti<br />

sollecitato le forze politiche ad<br />

un’ampia riflessione sulla riorganizzazione<br />

degli enti territoriali<br />

nella fase di elaborazione<br />

della nuova Carta Costituzionale<br />

dei Sardi. Ha anche invitato<br />

l’Assemblea sarda ad approvare<br />

in tempi brevi la legge istitutiva<br />

del Consiglio regionale delle<br />

Autonomie Locali.<br />

Gli oppositori, tra i quali oltre<br />

ad amministratori provinciali e<br />

comunali numerosi esponenti<br />

politici, hanno sostenuto che le<br />

valutazioni a sostegno dell’iniziativa<br />

sono errate. Si parte – è<br />

stato precisato – da presupposti<br />

in contrasto con la Costituzione,<br />

con il Testo Unico sugli Enti<br />

Locali e con la legge sulla montagna.<br />

Il risparmio per la Regione<br />

sarebbe al massimo di 15 miliardi<br />

di vecchie lire e non di 40.<br />

I finanziamenti statali inoltre<br />

non possono essere diversamente<br />

destinati e quindi trasferiti<br />

alle Province.<br />

Gli Enti locali – hanno precisato<br />

i vertici dell’ANCI - non<br />

possono accettare colpi di mano<br />

che ne cancellino l’identita’, per<br />

di piu’ estraniandoli dalle scelte<br />

e dalle decisioni che direttamente<br />

li riguardano. La Regione ha<br />

l’obbligo l’obbligo politico e<br />

morale di confrontarsi con il sistema<br />

delle autonomie locali.<br />

Nuovo ruolo anche<br />

per i Cocico<br />

Nel programma dell’assessore<br />

Andrea Biancareddu vi è anche<br />

il progetto di ridefinire le funzioni<br />

dei CoCiCo assegnando nuovo<br />

ruoli e compiti ai Comitati<br />

Circoscrizionali di Controllo<br />

sugli atti degli Enti Locali dislocati<br />

nei quattro capoluoghi<br />

di provincia e a Iglesias, Lanusei<br />

e Tempio. Lo ha annunciato<br />

anticipando i contenuti di un disegno<br />

di legge che, recependo<br />

la modifica del Titolo V della<br />

Costituzione, approvata dal<br />

Parlamento della Repubblica,<br />

ha abolito il controllo sugli atti<br />

degli Enti Locali da parte delle<br />

Regioni. Innanzitutto – ha precisato<br />

Biancareddu – saranno investiti<br />

di nuove competenze<br />

come quella relativa al patrimonio<br />

e demanio. Affinché sia immediatamente<br />

chiaro il ruolo<br />

verranno chiamati “Servizi territoriali<br />

per i cittadini e gli Enti<br />

Locali”. Rappresenteranno,<br />

quindi, un punto di riferimento<br />

importante soprattutto per chi<br />

vive in periferia nell’ottica di un<br />

concreto decentramento, ma<br />

avranno anche funzione di supporto<br />

all’attività di chi opera<br />

negli Enti Locali. È in atto una<br />

rivoluzione nel sistema dei<br />

rapporti tra i diversi organismi<br />

che operano a livelli diversi<br />

del territorio e la ricon<strong>versione</strong><br />

dei COCICO è in linea con<br />

l’idea di una partecipazione<br />

sempre più diretta dei cittadini.<br />

È appena il caso di ricordare,<br />

specialmente a chi mi accusa<br />

di centralismo, che tra le<br />

iniziative assunte dall’assessorato<br />

– ha concluso Andrea<br />

Biancareddu - c’è stata, non<br />

più di quattro mesi fa, l’abolizione<br />

del CORECO (Comitato<br />

Regionale di Controllo).

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