verbale13 settembre - Città di Seriate
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Verbale <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> Consiglio comunale verbale n. 28/2012 pag 18 <strong>di</strong> 25<br />
dell’Amministrazione. La controdeduzione viene approvata. L’architetto Cerea presenta<br />
l’osservazione n. 42 relativa all’ambito <strong>di</strong> trasformazione a nord <strong>di</strong> <strong>Seriate</strong> fatta dalla<br />
Metal Finish, azienda inse<strong>di</strong>ata nell’ambito AT1. Dice che l’osservazione è abbastanza<br />
complessa, con richieste, precisazioni e chiarimenti. Specifica che con gli estensori si è<br />
cercato <strong>di</strong> dare una risposta a tutti i quesiti posti e <strong>di</strong> accogliere e non accogliere le<br />
richieste per le ragioni esplicitate nelle controdeduzioni. Il Presidente cede la parola al<br />
consigliere Finazzi che chiede se è possibile una breve spiegazione dei punti più salienti<br />
da parte dell’architetto Cerea. L’architetto Cerea procede spiegando che ci sono alcune<br />
richieste <strong>di</strong> precisazione a livello normativo. L’osservante infatti chiede <strong>di</strong> adeguare, a<br />
seguito della legge regionale n.12, la norma sui programmi integrati <strong>di</strong> intervento.<br />
L’architetto afferma che questo adeguamento è recepito ed è già previsto dalla norma<br />
regionale; inoltre spiega che l’osservante chiede chiarimenti specifici sulle modalità <strong>di</strong><br />
attuazione <strong>di</strong> alcuni articoli che vengono precisati. Dice inoltre che in alcuni casi il quesito<br />
posto non è chiaro così si sono precisati alcuni passaggi relativi all’articolo 24 e<br />
all’articolo 9 delle norme tecniche attuative. Dice che l’osservante ha poi evidenziato<br />
alcuni aspetti legati alla sua attività e ai valori aziendali nel caso in cui dovesse chiudere.<br />
Sostiene che l’azienda ha percepito che il comune volesse o potesse espropriare o attuare<br />
un programma integrato <strong>di</strong> interventi e <strong>di</strong> iniziativa pubblica, andando a trasformare<br />
l’area senza consultare la proprietà o cercando <strong>di</strong> utilizzare strani meto<strong>di</strong>. Riba<strong>di</strong>sce che<br />
non è interesse dell’Amministrazione, perché è stato detto che le previsioni <strong>di</strong> questi<br />
ambiti sono solo una volontà <strong>di</strong> prevedere una possibile <strong>di</strong>smissione <strong>di</strong> queste aree<br />
produttive e quin<strong>di</strong> una ricucitura fra le aree <strong>di</strong> contorno, infatti nell’osservazione si parla<br />
anche <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> esproprio, ma riba<strong>di</strong>sce che ciò non potrà mai avvenire, anche<br />
volendo ritenere l’area particolarmente strategica. Ritiene che è comunque stato <strong>di</strong>fficile<br />
formulare una risposta, proprio per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> determinare le richieste<br />
dell’osservante. Il Presidente cede la parola al consigliere Amaglio che prova a dare<br />
una sua interpretazione alle richieste dell’osservante. Dice che non con<strong>di</strong>vide l’ultima<br />
parte della controdeduzione che è prettamente politica. Dice che la preoccupazione<br />
dell’osservante è quella che l’Amministrazione abbia l’intenzione <strong>di</strong> mettere in <strong>di</strong>scussione<br />
la sua attività. Dice che l’Amministrazione risponde che non c’è un vincolo normativo e<br />
un’azione coatta, però tra le righe si fa capire che l’aspettativa è quella, perché quando si<br />
<strong>di</strong>ce che “c’è un fine per in<strong>di</strong>viduare le modalità ottimali per l’attuazione delle previsioni<br />
dei <strong>di</strong>versi ambiti” si <strong>di</strong>ce che comunque l’intenzione è che quell’area alla fine <strong>di</strong>venti<br />
residenziale. Se il punto sette non è pertinente, dal punto <strong>di</strong> vista della logica non si<br />
sente <strong>di</strong> biasimare questa richiesta che è un po’ polemica, perché se è vero che non è<br />
pertinente la questione, la domanda che pone l’osservante è perché si è costruito così<br />
tanto residenziale in quella zona tanto da consentire oggi <strong>di</strong> <strong>di</strong>re all’Amministrazione che<br />
quella è una zona prevalentemente residenziale. Dice che questa trasformazione è<br />
avvenuta in virtù <strong>di</strong> alcune scelte urbanistiche, ed è legittimo quin<strong>di</strong> che l’osservante <strong>di</strong>ca<br />
che era una zona industriale all’origine, che progressivamente è stata fornita <strong>di</strong> abitazioni<br />
con il risultato che ora è l’azienda ad essere “fuori posto”. Secondo il consigliere è quello<br />
che si cerca <strong>di</strong> far emergere nell’osservazione. Nella sostanza l’auspicio<br />
dell’Amministrazione è quella <strong>di</strong> sviluppare quell’ambito. Il consigliere crede che un<br />
minimo <strong>di</strong> logica e <strong>di</strong> strategia dentro un territorio debba esserci, quin<strong>di</strong> è necessario<br />
prevedere delle aree a carattere produttivo, e <strong>di</strong>ce che quest’area in origine aveva tale<br />
connotazione. Ritiene che si poteva lasciare attorno un margine affinché potesse<br />
rimanere con quella vocazione. Continua legandosi a quanto detto da Reseghetti in<br />
merito alla zona <strong>di</strong> Gorle, dove c’è una zona <strong>di</strong> altro tipo non residenziale, e compatibile<br />
alla zona industriale artigianale che è già presente. Sostiene che mettendoci una zona