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Stime catastali La situazione in Italia e i nuovi modelli internazionali ...

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ANNO I | n. 3 | MAGGIO - GIUGNO 2009esclusivamente agli importi delle tariffe esistenti nella scala dimerito; passivo per il perito classatore che non ha partecipato allaformazione delle tariffe e alla def<strong>in</strong>izione dell’immobile tipo.L’operazione di classamento è ovviamente soggettiva nelduplice significato di confronto svolto da un soggetto (ilperito classatore) e di apprezzamento della redditività basatosul suo animus aestimandi.Sviluppi del metodo tradizionaleIl metodo per classi e tariffe genera un errore sistematico eun’<strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca <strong>in</strong>iquità fiscale nella stima delle tariffe. Infatti, gliimmobili appartenenti alla stessa categoria e classe catastale, purpresentando di fatto redditi diversi per la naturale complessitàe diversificazione del mercato immobiliare, sono stimati con laera riferita al vano catastale, occorreva ricorrere a coefficientidi conversione dei vani <strong>in</strong> metri quadrati.<strong>La</strong> legge del 1939 prevedeva il calcolo del reddito dell’immobiletipo <strong>in</strong> due modi: il primo modo era basato sul canone diaffitto laddove era possibile rilevarlo; il secondo modoconsiderava l’<strong>in</strong>teresse sul capitale per le unità immobiliari perle quali mancava o era eccezionale la cessione <strong>in</strong> affitto. Nellarevisione degli estimi si è seguito unicamente il secondo modoanche quando era possibile seguire il primo.In vista di una futura e non ulteriormente procrast<strong>in</strong>abilerevisione degli estimi, il regolamento catastale del 1998 haprovveduto a def<strong>in</strong>ire nuove coord<strong>in</strong>ate <strong>catastali</strong>. Tra queste lepr<strong>in</strong>cipali misure estimative hanno riguardato la costituzionedelle microzone censuarie e il calcolo della superficie catastale.photo©shutterstock.com/photobank.chstessa tariffa catastale. Con vantaggi fiscali per gli immobili conun reddito reale maggiore di quello catastale e con svantaggiper gli immobili con un reddito m<strong>in</strong>ore del reddito catastale.Il metodo per classi e tariffe segue un’impostazione rigida, nellaquale le tariffe sono fissate def<strong>in</strong>itivamente con riferimentoall’epoca censuaria della formazione o delle revisioni <strong>catastali</strong>.Nell’unica revisione del 1990 delle tariffe degli immobiliurbani, per motivi cont<strong>in</strong>genti si è considerata improponibilela determ<strong>in</strong>azione delle tariffe di estimo <strong>in</strong> base ai redditirilevati per gli immobili tipo e si è proceduto al calcolo degliestimi a partire dalle quotazioni immobiliari relative allecompravendite. Poiché le quotazioni esprimevano valoripatrimoniali, si rendeva necessaria la loro trasformazione <strong>in</strong>redditi moltiplicando le quotazioni per saggi di fruttuositàfissi per tutto il Paese. E, poiché le quotazioni degli immobiliresidenziali erano riferite al metro quadrato, mentre la tariffaLe microzone sono state tracciate <strong>in</strong> numero maggiore dellezone censuarie, ma <strong>in</strong>globando ai f<strong>in</strong>i della stima un enormenumero di segmenti del mercato immobiliare. Il calcolo dellasuperficie catastale è stato impostato con rapporti fissi dellesuperfici secondarie rispetto a quella pr<strong>in</strong>cipale, rapporti validiper tutto il Paese e per tutte le tipologie di immobili, quando neisottomercati immobiliari le superfici secondarie concorrono aformare la superficie commerciale <strong>in</strong> vario grado e misura.<strong>La</strong> legge f<strong>in</strong>anziaria del 2005 ha previsto il riclassamento degliimmobili urbani il cui valore si fosse rivalutato nel tempooltre una certa soglia. L’operazione di riclassamento consistenell’attribuzione di nuove classi a questi immobili. In praticail nuovo classamento parziale ha mirato ad operare <strong>in</strong> duemodi: nel primo modo spostando gli immobili dalle posizionibasse alle posizioni alte delle scale di merito, costruite con larevisione del 1990, <strong>in</strong> seno alla stessa categoria; nel secondo44

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