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Volume 1. - Camera di Commercio di Imperia

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1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalela sede a Moga<strong>di</strong>scio e <strong>di</strong>viene una delleprincipali aziende coloniali dell’AfricaOrientale Italiana. Al <strong>di</strong> là della vicendaimpren<strong>di</strong>toriale, comunque, la societàporta senza dubbio Zarù a rinsaldarei suoi legami con i banchieri privaticattolici e con la finanza vaticana, tantoche egli aumenta la sua partecipazioneal capitale del Banco <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong>vieneazionista del Banco <strong>di</strong> Santo Spiritonel 1924, quando il vecchio istitutopapalino, chiusa la lunga liquidazionesuccessiva alla crisi bancaria <strong>di</strong> fineOttocento, si costituisce in società perazioni. Successivamente, con la fusionefra il Banco <strong>di</strong> Santo Spirito e laBanca regionale del Lazio, altro istituto<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to cattolico, deliberata nel1928 e resa operativa l’anno successivo,Giulio Zarù entra a far parte del Consiglio <strong>di</strong> amministrazione e del Comitato<strong>di</strong>rettivo del nuovo istituto, insieme a personaggi del calibro <strong>di</strong> Vittorio Rolan<strong>di</strong>Ricci e Raffaele Mattioli. Nel 1936, lasciata ogni carica ricoperta nel Banco <strong>di</strong>Santo Spirito, Zarù passa alla Banca d’Italia e fa parte del Consiglio <strong>di</strong> reggenzadella sede <strong>di</strong> Roma, <strong>di</strong>venendone più tar<strong>di</strong> presidente. Appena finita la guerra,<strong>di</strong>viene membro del Consiglio superiore della Banca d’Italia, entrando così nella“governance” dell’istituto. Contestualmente è chiamato a far parte del Consiglioeconomico nazionale, istituito negli anni della Costituente. A quella data Zarùè già presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura <strong>di</strong> Roma, ilprimo presidente dopo la ricostituzione dell’Ente. Il rapporto tra Giulio Zarùe la <strong>Camera</strong> romana, in verità, era iniziato più <strong>di</strong> quarant’anni prima, nel 1904,all’epoca della presidenza <strong>di</strong> Romolo Tittoni, quando Zarù era stato eletto per laprima volta nel Consiglio camerale. Ben presto egli assurge al ruolo <strong>di</strong> protagonistanella vita dell’Ente: sono memorabili le sue battaglie per “Roma al mare”, perdare soluzione, cioè, ai problemi della navigabilità del Tevere e della costruzionedel porto fluviale della capitale. Celebre anche un suo appello al governo Bonomi,lanciato nella seduta del Consiglio camerale del 10 gennaio 1922, affinché operasseper ridare fiducia agli italiani sulla soli<strong>di</strong>tà degli istituti bancari del Paese (inun momento – come è noto – <strong>di</strong> grave crisi economica e finanziaria) e procedessesenza indugi a rimuovere le bardature <strong>di</strong> guerra, a ridurre l’eccessiva fiscalità del32

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