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Volume 1. - Camera di Commercio di Imperia

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La costruzione del sistema cameraleLe Relazioni dei presidenti alle Assembleedell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio1946-2012a cura <strong>di</strong> Giuseppe Paletta<strong>Volume</strong> primo1946-1961Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale


Ideazione del progettoUnioncamereCoor<strong>di</strong>namento scientifico e selezione dei testi pubblicatiGiuseppe Paletta e Gianluca Peron<strong>di</strong>, Centro per la cultura d’impresaSi ringraziano per le fotografie dei presidenti gentilmente messe a <strong>di</strong>sposizione:<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna, <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano,<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Pistoia, <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Vicenza,“Corriere del Mezzogiorno”, Globus et locus, Tecnopolo spa, Davide Gobbo,Dario Mengozzi, Federico Ra<strong>di</strong>ce Fossati, Luigi Stagni.© 2013 Unioncamere, RomaE<strong>di</strong>tore: Retecamere scrl – E<strong>di</strong>zioni Camere <strong>di</strong> commercio d’ItaliaFinito <strong>di</strong> stampare nel mese <strong>di</strong> giugno 2013dalla tipografia GraficArt, FormiaISBN 978-88-6077-130-8I <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> traduzione, <strong>di</strong> memorizzazione elettronica,<strong>di</strong> riproduzione e <strong>di</strong> adattamento totale o parzialecon qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i paesi.


In<strong>di</strong>cePresentazione<strong>di</strong> Ferruccio Dardanello 7Introduzione<strong>di</strong> Giuseppe Paletta 9Nota sulle fonti 27Presidenti e segretari generali dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commerciodal 1946 a oggi 29Giulio Zarù 31Ricostituzione della Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, industria ed agricoltura(Roma, 18 <strong>di</strong>cembre 1946) 35Verbale dell’Assemblea generale ([Roma,] 22 luglio 1947) 41Stefano Brun 53Relazione del presidente all’Assemblea generale (10 novembre 1947) 57Relazione del presidente all’Assemblea generale tenuta presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio,industria e agricoltura <strong>di</strong> Milano il 14 maggio 1948 69Verbale dell’Assemblea dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura(19 novembre 1948) 89Relazione del presidente all’Assemblea generale tenuta presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio,industria e agricoltura <strong>di</strong> Roma il 22 <strong>di</strong>cembre 1948 91Relazione del presidente all’Assemblea generale tenuta presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio,industria e agricoltura <strong>di</strong> Roma il 20 maggio 1949 109Relazione del presidente all’Assemblea generale (Roma, 10 febbraio 1950) 121Verbale dell’Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio[Roma,] 19 giugno 1950 129Relazione sull’attività del Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione nel biennio 1949-1950presentata dall’ing. Stefano Brun all’Assemblea degli amministratori delle Camere<strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura il 21 <strong>di</strong>cembre 1950 133Verbale dell’Assemblea dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura([Trieste,] 7 luglio 1951) 199


Relazione all’Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura (Roma, 30 gennaio 1952) 205Relazione all’Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura (Roma, 19 <strong>di</strong>cembre 1952) 259Relazione del cavalier del lavoro ing. Stefano Brun, Assemblea dei presidentidelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura (Roma, 7 maggio 1953) 275Relazione all’Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura (Roma, 18 <strong>di</strong>cembre 1953) 289Verbale dell’Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura ([Roma,] 8 luglio 1954) 303Relazione del presidente dell’Unione all’Assemblea dei presidenti delle Camere<strong>di</strong> commercio industria e agricoltura ([Roma, 16 <strong>di</strong>cembre 1954]) 309Relazione del presidente dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura ([Roma, 21 giugno 1955]) 317Relazione del presidente dell’Unione alla XX Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura ([Roma,] 19 gennaio 1956) 329Relazione all’Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura, ing. Stefano Brun (Roma, 20 giugno 1956) 345Relazione all’Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura (Roma, 18 <strong>di</strong>cembre 1956) […] ing. Stefano Brun 377Relazione del presidente all’Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio(Roma, 19 giugno 1957) 383Relazione del presidente dell’Unione alla XXIV Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura, La situazione economica italianaalla fine del 1957 ([Roma,] 18 <strong>di</strong>cembre 1957) 399Relazione del presidente alla XXV Assemblea degli amministratori delle Camere<strong>di</strong> commercio industria e agricoltura (Napoli, 3 luglio 1958) 403Relazione del presidente dell’Unione alla XXVI Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria artigianato e agricoltura ([Roma,] 18 <strong>di</strong>cembre 1958) 421[Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura(Roma, 19 giugno 1959)], Considerazioni finali 429Relazione alla XXVIII Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricoltura ([Roma,] 18 <strong>di</strong>cembre 1959) 437Relazione alla XXX Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricoltura ([Roma,] 21 <strong>di</strong>cembre 1960) 447Relazione alla XXXI Assemblea degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricoltura ([Roma,] 28 giugno 1961) 461Note bibliografiche e riferimenti archivistici 483


PresentazioneLa pubblicazione delle Relazioni programmatiche presentate dai presidenti alleAssemblee dell’Unione dal 1946 al 2012 chiude il ciclo delle iniziative per il150° della legge istitutiva del 1862, entrata in vigore con la costituzione degliorgani <strong>di</strong> governo nel primo semestre del 1863.Con questa importante raccolta, cui seguirà la <strong>di</strong>gitalizzazione dei verbali assembleari,inten<strong>di</strong>amo mettere a <strong>di</strong>sposizione delle Camere, delle loro articolazioni, maanche <strong>di</strong> tutti coloro che nutrono interesse per l’analisi delle istituzioni economiche eamministrative del Paese, uno strumento in grado <strong>di</strong> dar conto dell’evoluzione <strong>di</strong>acronicadel sistema camerale nell’Italia repubblicana.Proprio perché le Relazioni nascono allo scopo <strong>di</strong> fornire all’Assemblea uno strumento<strong>di</strong> sintesi e al tempo stesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo, la loro sequenza rivela in modo efficacela <strong>di</strong>namica politico-organizzativa degli enti camerali nel secondo dopoguerra e la loroprogressiva evoluzione verso un modello a rete dotato <strong>di</strong> autogoverno.Il trasferimento delle funzioni d’in<strong>di</strong>rizzo e controllo dall’amministrazione centraleal sistema stesso, irrobustendone l’assetto federale, costituisce il tratto <strong>di</strong>namico <strong>di</strong>questa evoluzione. Viceversa, l’attenzione alla complessità delle economie locali comerisultanti <strong>di</strong> un delicato equilibrio cui concorrono attori economici, istituzioni, competenzeimpren<strong>di</strong>toriali e lavoro rappresenta il principio cui l’istituto camerale – neisuoi no<strong>di</strong> e in quella sintesi naturale che è l’Unione – ha saputo rimanere coerente neltempo. È qui che questa pubblicazione <strong>di</strong>venta particolarmente utile, perché rendendoci<strong>di</strong>sponibile questo particolare materiale d’archivio essa offre la possibilità <strong>di</strong> cogliernel’elevato livello <strong>di</strong> coerenza politica, sia pure lungo l’asse del mutamento.In questa <strong>di</strong>namica continuità-trasformazione risiede a nostro avviso la ragione dellavitalità degli enti camerali, una vitalità che essi hanno coltivato nel tempo sperimentandostoricamente – e a volte con fatica – che anche le istituzioni devono conquistare giorno pergiorno la propria legittimazione attraverso l’adesione delle comunità <strong>di</strong> riferimento.Ferruccio DardanelloPresidente Unioncamere7


IntroduzioneDei centocinquanta anni che ci separano dalla prima legge unitaria sulleCamere <strong>di</strong> commercio, questi volumi affrontano i sessantasei anni dellarecente fase repubblicana documentandoli attraverso la pubblicazione,quanto più estesa possibile, delle Relazioni presentate dai presidenti alle Assembleedell’Unione nazionale.Naturalmente, la somma <strong>di</strong> questi documenti non è una storia dell’Entericostituito il 18 <strong>di</strong>cembre 1946 come strumento <strong>di</strong> sintesi del sistema camerale.Eppure la loro lettura rivela una ricchezza <strong>di</strong> intuizioni e <strong>di</strong> nessi che conferisconoal percorso <strong>di</strong>acronico dell’Unione un livello <strong>di</strong> coerenza inaspettato.Le pagine seguenti hanno appunto lo scopo <strong>di</strong> evidenziare al lettore alcunelinee <strong>di</strong> continuità presenti nelle Relazioni con particolare attenzione alla strutturazioneistituzionale dell’ente camerale, all’evoluzione politico-amministrativadel Paese, alla nascita della prospettiva europea, all’evoluzione sociale ed economicadella comunità nazionale.1946-196<strong>1.</strong> Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleUn primo gruppo <strong>di</strong> documenti riguarda la lunga presidenza del napoletanoStefano Brun, avviatasi nel 1947 dopo una brevissima parentesi iniziale <strong>di</strong> GiulioZarù, presidente dell’Unione regionale delle Camere <strong>di</strong> commercio del Lazio,al quale va riconosciuto il merito <strong>di</strong> aver avviato il processo unitario. Alle duepresidenze, peraltro, si affiancò in modo speculare l’azione dei segretari generaliGiovanni Tescione e Guglielmo Tagliacarne.La documentazione relativa a questo periodo mette in rilievo la varietà delleposizioni che la ricostituzione dell’Unione fece emergere sia all’interno del siste-9


Introduzionema, attraverso le forti <strong>di</strong>fferenziazioni rispetto al modo <strong>di</strong> intendere il ruolo delleCamere nella nuova Italia repubblicana, sia all’esterno, tra le forze politiche, gliapparati centrali dello Stato, le associazioni impren<strong>di</strong>toriali.Sul fronte interno, la proposta formulata da Zarù costrinse le Camere apronunciarsi in merito a due <strong>di</strong>verse visioni: rappresentanze specifiche degliinteressi impren<strong>di</strong>toriali, in continuità con il periodo liberale, o rappresentanzegenerali degli interessi economici territoriali, “case dell’economia” aperte a tuttele componenti della produzione, seguendo l’in<strong>di</strong>rizzo dei Consigli provincialidell’economia.La linea <strong>di</strong> demarcazione tra le due <strong>di</strong>verse interpretazioni separava leCamere <strong>di</strong> commercio del Nord da quelle del Centro Sud, sovrapponendo alle<strong>di</strong>fferenziazioni originate dal dualismo territoriale del Paese altre più recentifrutto degli eventi bellici. La guerra, infatti, aveva prodotto due <strong>di</strong>verse modalità<strong>di</strong> riattivazione dell’ente camerale: una più continuistica rispetto agli apparatistatali nel Sud e, all’avanzare del fronte, nel Centro Italia; l’altra, più traumatica,nel Nord, dove il ripristino delle Camere era stato attuato dai locali Comitati <strong>di</strong>liberazione nazionale. Qui le nuove élite camerali manifestavano una più gelosa<strong>di</strong>fesa delle prerogative <strong>di</strong> autonomia, spesso conquistate sul campo, e l’apertaresistenza alla normalizzazione ministeriale avviata nel 1946. L’intensità deldualismo si manifestò con vigore in tutta la fase <strong>di</strong> avvio dell’Unione, sia conla richiesta del riconoscimento nello statuto del maggior peso ponderale chele Camere settentrionali ricoprivano nell’economia nazionale, sia con l’esplicitariven<strong>di</strong>cazione della piena autonomia dell’Unione dal Ministero. In effetti,intorno alla stesura dello statuto dell’Unione si era aperto uno scontro che, nellasostanza, riguardava il rapporto tra le Camere e il Ministero dell’industria e delcommercio. Questo, nel riven<strong>di</strong>care la propria funzione <strong>di</strong> controllo sugli istituticamerali (e sulla stessa Unione in quanto loro articolazione), <strong>di</strong>fendeva il <strong>di</strong>rittoa mantenere la rete periferica degli Uffici provinciali dell’industria e del commercio(UPIC) costituiti nel 1927 e finanziati attraverso il contributo camerale.Non avendo modo <strong>di</strong> manifestarsi <strong>di</strong>rettamente, lo scontro si esprimeva intornoalla nascita dell’Unione con una somma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssensi, <strong>di</strong> adesioni con<strong>di</strong>zionate ead<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> recessi, attuati soprattutto dalle Camere settentrionali, che impe<strong>di</strong>ronoall’Associazione <strong>di</strong> cogliere imme<strong>di</strong>atamente l’obiettivo politico della pienarappresentanza del sistema camerale.Alle <strong>di</strong>fficoltà del rapporto con il Ministero era collegata anche la questionedel personale camerale che, a partire dal 1927, era stato assorbito nei ruoliministeriali con il compito <strong>di</strong> assicurare l’operatività sia agli Uffici sia ai Consigliprovinciali dell’economia. La trasformazione dei segretari generali in <strong>di</strong>rettoridegli Uffici con il relativo inserimento nel ruolo statale del Ministero introdusse,10


Introduzioneal momento della ricostituzione delle Camere, una complessità aggiuntiva riguardanteil rispetto dei <strong>di</strong>ritti acquisiti dal personale. Non a caso, in un importanteintervento all’Assemblea dell’Unione del luglio 1947, il ministro democristianoGiuseppe Togni incluse il personale delle Camere tra i soggetti aventi voce sultema della riforma.In sintesi, la documentazione risalente ai primi anni del dopoguerra rivela lostallo nei rapporti tra Camere e Ministero, con le prime unitariamente trinceratesulle richieste dell’abolizione degli UPIC e dell’autonomia nella designazione delpersonale, il secondo fermo nella <strong>di</strong>fesa delle proprie prerogative, consapevoledella posizione <strong>di</strong> forza che gli veniva dal controllo della produzione normativa edalla capacità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionare le stesse élite politiche. Un esempio palese è datodal già citato intervento del ministro Togni: il suo pronunciamento pubblico afavore delle Camere sui temi dell’abolizione degli UPIC, del coinvolgimentodelle Camere nella <strong>di</strong>stribuzione degli aiuti previsti dal Piano Marshall e, infine,dell’attuazione della riforma dell’Ente non produsse alcun risultato concreto.È in questo scenario che si colloca l’azione <strong>di</strong> Stefano Brun, presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli, il quale con grande realismo operò una complessamanovra per contenere i danni derivanti dallo stato <strong>di</strong> isolamento – traquesti, forse il più grave fu il mancato riconoscimento costituzionale dell’Ente,nonostante l’attenzione della Costituente alle componenti produttive della società– e per reinserire le Camere nel gioco istituzionale.L’azione <strong>di</strong> Brun si mosse su due fronti. Riguardo alle associate, invitò congrande franchezza la componente settentrionale a prendere atto che il Paeseera cambiato e che ogni ipotesi <strong>di</strong> ritorno al modello liberale della rappresentanzadegli interessi impren<strong>di</strong>toriali era resa impraticabile anche dalla crescitadell’associazionismo impren<strong>di</strong>toriale. La presenza istituzionale <strong>di</strong> esponenti dellavoro all’interno delle Camere non solo era parte <strong>di</strong> questa trasformazione, maconferiva ad esse una rappresentatività generale degli interessi su cui peraltroera fondatamente possibile avanzare la richiesta <strong>di</strong> riassorbimento delle funzionidegli UPIC.Ancora sul piano interno, pur ribadendo il <strong>di</strong>segno associativo “confederale”dell’Unione e dunque l’assenza <strong>di</strong> un vincolo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione delle posizionimaggioritarie, il modello Brun introduceva tra le Camere una sorta <strong>di</strong> galateoistituzionale per limitare il ricorso a soluzioni in<strong>di</strong>viduali che indebolivano lacapacità negoziale dell’intero sistema.Sul secondo fronte, quello ministeriale, il nuovo in<strong>di</strong>rizzo dell’Unione riuscìa convertire l’antagonismo in una collaborazione improntata a mutuo sostegnoistituzionale. Il Ministero ne accolse gli esponenti all’interno delle proprie Commissioni<strong>di</strong> lavoro (nelle quali inizialmente era più facile fossero presenti le Con-11


Introduzionefederazioni sindacali, per via della loro rappresentatività nazionale, piuttosto chele Camere <strong>di</strong> commercio in quanto istanze provinciali) e spinse gli altri ministeria fare altrettanto. Nel giro <strong>di</strong> pochi anni, grazie allo status nazionale dell’Unione,le Camere ebbero accesso agli organi consultivi che esercitavano un ruolo <strong>di</strong>rilievo nella produzione normativa a cominciare dal Consiglio nazionale dell’economiae del lavoro (CNEL), che Brun riteneva la sede consultiva più importanteper il sistema camerale. Più volte gli in<strong>di</strong>rizzi del presidente all’Assemblea rivelavanola preoccupazione <strong>di</strong> contenere gli atteggiamenti oppositivi delle Camere,richiamandole alla necessità <strong>di</strong> sostenere «il nostro Ministero» nella competizioneche pure esso doveva affrontare quoti<strong>di</strong>anamente rispetto ad altri apparati dellapubblica amministrazione. Ne erano esempi concreti i voti dell’Unione a favoredell’ampliamento delle competenze del <strong>di</strong>castero e per la conservazione allo stesso<strong>di</strong> quelle riguardanti materie trasversali quale, tra le altre, la regolamentazionedella Borsa valori.La nuova rotta impressa all’Associazione nel segno <strong>di</strong> una necessaria e, altempo stesso, utile cooperazione istituzionale con il Ministero accentuava il pesodel connotato pubblicistico delle Camere e ciò faceva loro scudo anche rispettoalle tensioni provenienti dal mondo dell’associazionismo impren<strong>di</strong>toriale. LeRelazioni e i <strong>di</strong>battiti nelle Assemblee rivelano come, nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra,fosse forte tra le Confederazioni la tentazione <strong>di</strong> sostituirsi alle Camere realizzandorappresentanze territoriali unitarie. Anche qui, lo stile operativo <strong>di</strong> Brun,esponente <strong>di</strong> spicco della Confindustria napoletana, si <strong>di</strong>spiegò in un’importanteazione <strong>di</strong> ricucitura per coinvolgere le associazioni (soprattutto la stessa Confindustria)sui vari tavoli ministeriali <strong>di</strong> analisi e concertazione delle questionieconomiche.Scongiurato il pericolo <strong>di</strong> isolamento istituzionale, il sistema camerale acquisivail compito – quasi un imperativo morale – <strong>di</strong> supportare l’apparato politicoamministrativodello Stato attraverso la cultura economica <strong>di</strong> cui le élite e lestrutture camerali erano portatrici e che consentiva loro <strong>di</strong> esercitare una funzionetecnica <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo della politica economica del Paese.Le Relazioni documentano anche la costruzione <strong>di</strong> una modalità operativanuova: quella delle Commissioni intercamerali istituite presso l’Unione intorno aitemi dominanti e affidate a esponenti <strong>di</strong> prestigio del mondo camerale e dell’universitàitaliana (quella sull’istruzione professionale era guidata dal linguistaGiacomo Devoto, presidente della <strong>Camera</strong> fiorentina; quella sull’agricoltura dalgeografo Giovanni Merlini, presidente a Bologna). Aperte anche agli esponentidei ministeri interessati e degli organismi ad essi collegati quali l’ICE o l’ISTAT,le Commissioni intercamerali costituirono il motore <strong>di</strong> una strategia propositiva12


Introduzioneche da un lato consentiva al sistema <strong>di</strong> formulare in<strong>di</strong>rizzi comuni, dall’altro pre<strong>di</strong>sponevaintorno ad essi un contesto istituzionale cooperativo. In altri termini,attraverso le Commissioni intercamerali l’Unione passava dalla richiesta <strong>di</strong> parteciparealle Commissioni consultive istituite presso l’amministrazione centrale allacostruzione <strong>di</strong> se<strong>di</strong> istituzionali qualificate <strong>di</strong> confronto più aderenti alle proprieesigenze.Significativamente la prima <strong>di</strong> queste Commissioni riguardò il commerciocon l’estero, perseguendo sin dal 1947 una strategia orientata all’inserimento delPaese nell’area del mercato, e fu seguita da quelle sull’agricoltura, sull’istruzioneprofessionale, sul turismo, sulle fonti energetiche (con particolare attenzione allaquestione della metanizzazione, alla conversione del sistema energetico italianodal carbone al petrolio e all’uso delle fonti energetiche rinnovabili come la geotermia)seguendo un ventaglio che copriva l’intero orizzonte dell’attività delleCamere, compresa l’unificazione del Mercato europeo e la nascita delle Regioni.Un progetto così ambizioso poteva contare sulle qualità del segretario generaleGuglielmo Tagliacarne, il quale nel corso degli anni cinquanta costruì unoriginale apparato <strong>di</strong> rilevazione statistica (la “statistica senza cifre”) saldamenteancorato alle Camere che suscitò vivo interesse internazionale. Sulle cifre, viceversa,si fondava una pionieristica indagine sulla <strong>di</strong>soccupazione avviata nei primianni cinquanta su base provinciale, la cui completezza suscitò la stupita ammirazionedel ministro Roberto Tremelloni e che evolse poi in una serie <strong>di</strong> monografiesulle economie regionali. Anche su questo terreno la documentazione raccoltaconsente <strong>di</strong> cogliere un tassello della strategia del presidente Brun: la posizione<strong>di</strong> eccellenza raggiunta nell’ambito della rilevazione statistica si accompagnò allacostruzione <strong>di</strong> un’intesa con l’ISTAT che trasformò in cooperativo un rapportotendenzialmente concorrenziale.Lo stile della presidenza Brun facilitò per molti aspetti anche le relazioni sulpiano politico. L’intervento <strong>di</strong> Togni del 1947, già ampiamente richiamato, avevadato la misura della capacità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento che l’apparato amministrativoesercitava sugli uomini <strong>di</strong> governo, né si rivelava d’aiuto la rete <strong>di</strong> relazioni conl’Esecutivo e il Parlamento <strong>di</strong> cui il sistema camerale <strong>di</strong>sponeva grazie a unafolta pattuglia <strong>di</strong> deputati e senatori che ricoprivano anche incarichi camerali.Nei documenti assembleari la presenza <strong>di</strong> parlamentari “organici” veniva spessorichiamata come un punto <strong>di</strong> forza del sistema, ma con il passare degli anni fuchiaro che essa era insufficiente, come del resto era già avvenuto in età liberale.Per <strong>di</strong> più, la presenza <strong>di</strong> esponenti camerali in Parlamento venne a cessare nel1953, con l’applicazione del principio <strong>di</strong> incompatibilità con gli incarichi ricopertiin enti pubblici. La nuova situazione, tuttavia, non influì sul rapporto tra Camere<strong>di</strong> commercio e partiti <strong>di</strong> governo, proprio perché la strategia collaborativa adot-13


IntroduzioneI motivi conduttori <strong>di</strong> questa nuova stagione furono indubbiamente la programmazioneeconomica e l’attivazione delle Regioni, che sembrarono aprireall’Unione la strada <strong>di</strong> una “riforma <strong>di</strong> fatto” percorribile anche attraverso unadecretazione concertata tra i ministeri interessati. I documenti assembleari identificavanoil perno istituzionale e operativo nei Comitati regionali per la programmazioneeconomica ai quali partecipavano anche i presidenti delle Camere<strong>di</strong> commercio. Dal canto suo, il ministro Giuseppe Me<strong>di</strong>ci sollecitava l’Unioneaffinché costituisse al suo interno una Commissione intercamerale per la programmazioneeconomica dato che le Camere erano, per riprendere l’espressioneutilizzata nell’Assemblea del giugno 1964 dal sottosegretario Danilo De Cocci,«gli unici strumenti periferici che esist[eva]no nell’organizzazione statale intesain senso lato […] per la rappresentazione degli interessi dei produttori e per lapropulsione delle attività economiche e per lo sviluppo economico».In questa nuova fase l’in<strong>di</strong>rizzo ministeriale premeva per il completamentodella rete delle Unioni regionali e del loro potenziamento, in vista <strong>di</strong> un pienoriconoscimento giuri<strong>di</strong>co: al loro interno nascevano i Centri regionali <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e<strong>di</strong> ricerche economico-sociali, strutture <strong>di</strong> ricerca con funzioni <strong>di</strong> supporto per iComitati regionali per la programmazione economica, oltre ai Centri operativiper il commercio estero e a quelli per il commercio interno, organismi destinatial potenziamento delle economie regionali.Lo sforzo analitico compiuto dall’Unione e dal sistema camerale portò allaproduzione sistematica <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> monografie provinciali simile a quello giàrealizzato nel 1953, mentre l’orizzonte nazionale del progetto rese necessarioaffrontare in termini organizzativi le forti <strong>di</strong>somogeneità qualitative interne alsistema camerale. A partire dal 1962 il <strong>di</strong>battito in seno all’Assemblea evidenziavala necessità <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> aiuti alle Camere meno ricche, che l’anno seguenteprendeva forma <strong>di</strong> contributo finalizzato alla realizzazione degli stu<strong>di</strong> territorialierogato su base volontaria da un gruppo <strong>di</strong> consorelle più forti. Nel giro <strong>di</strong> qualcheanno questa prassi virtuosa <strong>di</strong>venne il perno <strong>di</strong> una strategia volta al consolidamentodel sistema e portò all’introduzione <strong>di</strong> un Fondo perequativo stabile.L’intensità dello sforzo espresso dal sistema sui temi della programmazionenazionale e regionale trovava del resto un palese riconoscimento negli interventidei ministri che partecipavano numerosi alle Assemblee e tra i quali, accanto aiconsueti <strong>di</strong>casteri dell’industria e commercio, dell’agricoltura e del commerciocon l’estero, iniziava a comparire anche il ministro del Bilancio e della programmazione.Tuttavia, nonostante i continui riconoscimenti da parte dei vertici politici, lacostruzione dell’e<strong>di</strong>ficio regionale stava sempre più assumendo un in<strong>di</strong>rizzo chegenerava una forte <strong>di</strong>sillusione nel sistema camerale: il percorso intrapreso <strong>di</strong>15


IntroduzioneÈ forse in questo episo<strong>di</strong>o che possiamo cogliere la conclusione <strong>di</strong> questaseconda fase. Già nel 1972 la Relazione all’Assemblea presentava significativi<strong>di</strong>stinguo dalle componenti politiche sollecitandole vivacemente a operare unarivalutazione morale della funzione sociale degli impren<strong>di</strong>tori e a riba<strong>di</strong>re la vali<strong>di</strong>tàdel principio <strong>di</strong> libera iniziativa.Nel luglio del 1973 – praticamente a conclusione del proprio mandato, poichénel <strong>di</strong>cembre successivo Stagni non si rican<strong>di</strong>dò aprendo la strada all’elezione delpistoiese Silvano Gestri –, il presidente esordì con un richiamo alle considerazioni<strong>di</strong> Giorgio Rufolo sul fallimento della politica <strong>di</strong> programmazione in Italia, per poisoffermarsi sulla centralità economica e sociale dell’impresa in quanto luogo d’incontrotra competenze impren<strong>di</strong>toriali, tecniche e operaie. L’impresa veniva posta, inquesta Relazione, al centro dell’azione del sistema camerale e riconosciuta protagonista<strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa modalità <strong>di</strong> programmazione economica, non centralistica, maarticolata intorno al CNEL e alle Camere <strong>di</strong> commercio. Agli Enti era in<strong>di</strong>cata unaprospettiva <strong>di</strong> sviluppo attraverso la realizzazione <strong>di</strong> un moderno e integrato sistemainformativo che avrebbe permesso <strong>di</strong> trasferire in periferia la crescente mole <strong>di</strong> datiprodotti dall’Associazione, ma soprattutto avrebbe reso accessibili a ogni nodo delsistema i risultati dell’attività certificatoria svolta collettivamente: una prospettiva <strong>di</strong>modernizzazione dei servizi che si collegava, in questo messaggio, alla riforma dellapubblica amministrazione <strong>di</strong> cui le Camere avrebbero dovuto essere anticipatrici.1974-1992. Il cammino dell’autoriformaLe intuizioni esposte da Stagni al termine del suo mandato trovarono felicesviluppo nei successivi in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> Gestri all’Assemblea e concreta attuazionenell’estensione al sistema dell’esperienza che Mario Volpato, presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Padova, aveva pionieristicamente avviato con le Camere venete perl’archiviazione <strong>di</strong>gitale dei dati del Registro <strong>di</strong>tte e per la loro elaborazione.Come ebbe modo <strong>di</strong> ricordare Volpato nel corso dell’Assemblea del <strong>di</strong>cembre1976, la rete che si andava costruendo non aveva al centro gli ingegneri, bensì leCamere, le quali trasformavano i dati grezzi in informazioni. Di qui l’importanzache gli Enti aderissero all’iniziativa superando un malinteso senso <strong>di</strong> autonomia.La Cerved, l’INDIS e la Scuola per lo sviluppo economico, oltre ai <strong>di</strong>partimentinei quali fu riorganizzata l’attività <strong>di</strong> ricerca e servizio dell’Unione, <strong>di</strong>venivanosecondo Gestri i vettori della “ristrutturazione” del sistema camerale che,<strong>di</strong>nanzi ai pericoli derivanti dall’attivazione del sistema regionale, non potevapiù attendere passivamente l’avvio della riforma. Le nuove competenze delegatealle Regioni unitamente al controllo sugli enti locali fecero temere nel corso del17


Introduzione1977 l’assorbimento delle Camere all’interno delle strutture regionali e portaronoil sistema camerale a mobilitarsi chiedendo il sostegno delle associazioni <strong>di</strong>categoria, del CNEL, delle forze politiche più prossime. I documenti assemblearidel 1977 sono a questo proposito illuminanti perché rivelano l’entità <strong>di</strong> questamobilitazione e, in parallelo, il potenziamento dell’attività promozionale al fine<strong>di</strong> ottenere miglioramenti sensibili nelle con<strong>di</strong>zioni operative delle imprese. Lastessa attività certificativa e burocratica fu ripensata secondo modalità nuove alloscopo <strong>di</strong> favorire il coinvolgimento delle associazioni <strong>di</strong> categoria nell’erogazionedei servizi camerali.In una prospettiva analitica più ampia, per nulla frenata dagli equilibri impostidalla strategia delle alleanze, Gestri sollecitava l’attenzione del sistema sullaconsapevolezza della struttura dualistica dell’impresa italiana, <strong>di</strong>visa tra gran<strong>di</strong>aziende, adeguatamente supportate dall’offerta <strong>di</strong> servizi tecnologici, finanziarie consulenziali, e piccole aziende che viceversa ne erano totalmente sprovviste.Nei confronti <strong>di</strong> queste ultime le Camere avrebbero dovuto ampliare la propriaattività qualificandola con un approccio intersettoriale <strong>di</strong>stinto dall’azione verticaledelle associazioni <strong>di</strong> categoria e vocato viceversa al miglioramento delladotazione <strong>di</strong> servizi territoriali per le PMI: potenziamento tecnologico, reti <strong>di</strong>commercializzazione internazionale, <strong>di</strong>ffusione del cre<strong>di</strong>to, formazione managerialee professionale.In questa nuova prospettiva, maturata sotto la pressione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>emergenza del 1977, nel linguaggio dell’Unione il concetto <strong>di</strong> “ristrutturazione”si affinava in quello <strong>di</strong> “autoriforma”, come principio oppositivo all’immobilismodella riforma, un lemma che ebbe imme<strong>di</strong>ato successo e venne rapidamente interiorizzatodall’intero sistema come principio identitario.Scongiurato il pericolo dell’assorbimento delle Camere nel nuovo istitutoregionale, nel febbraio 1979 Gestri poteva trasmettere al successore, il modeneseDario Mengozzi, un quadro più consolidato e potenzialmente aperto anche a unrapporto collaborativo con le Regioni.La territorialità, del resto, rappresentava il tema conduttore nelle Relazionidel nuovo presidente, soprattutto quando egli focalizzava l’attenzione del sistemacamerale sul <strong>di</strong>namismo della piccola impresa, protagonista dei localismi economiciche conferivano per la prima volta un’identità plurale all’economia del Paese.All’interno <strong>di</strong> questi sistemi, a un tempo territoriali, economici e sociali, le Camereavrebbero dovuto svolgere una funzione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo alimentando la dotazionelocale <strong>di</strong> infrastrutture leggere (Borse merci, Borse per le subforniture, Laboratorimerceologici, istituti per la formazione e per la promozione tecnologica) moltopiù efficaci delle soluzioni proposte attraverso il modello <strong>di</strong>rigistico-statalistadella programmazione centrale.18


Introduzionedell’economia italiana. In questa visione, il «cespuglio» della piccola impresa,che dalla fine degli anni settanta aveva avuto nei localismi territoriali il proprioincubatore, si era sviluppato sino a connotare l’intera economia nazionale. Senegli anni sessanta il Paese era rappresentato all’estero dallo sviluppo della grandeimpresa, negli anni ottanta la visibilità internazionale dell’economia italiana eragarantita dalle PMI. L’economia sommersa, si osservava, era finalmente emersa eriven<strong>di</strong>cava un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> rappresentanza cui la tra<strong>di</strong>zione amministrativa italianafondata sulla segmentazione delle competenze e sul garantismo delle procedure,più che sulla loro efficacia, non poteva dare risposta.La stessa approvazione nel 1986 dell’Atto unico e l’adesione agli obiettivi delcompletamento del Mercato interno europeo e dell’evoluzione in senso politicodella costruzione europea rafforzavano certo le prospettive <strong>di</strong> internazionalizzazionedelle imprese italiane nelle aree più sviluppate, ma rischiavano al tempostesso <strong>di</strong> aggravare gli squilibri del Mezzogiorno, vincolato a un or<strong>di</strong>namentostatuale centralistico incapace <strong>di</strong> promuovere e valorizzare ambiti <strong>di</strong> autonomianell’amministrazione e nella società.L’incompiutezza degli istituti camerali, che dell’integrazione europea avrebberopotuto essere i vettori naturali, era colta nelle Relazioni come parte <strong>di</strong> unapiù ampia debolezza della costruzione costituzionale italiana nella quale avevanotrovato compiuta espressione le rappresentanze politiche e territoriali, mentrequella degli interessi si era limitata all’istituzione del CNEL. Di più, il mancatoraccordo costituzionale tra questo organismo e le Camere le aveva in ultima analisi“decapitate”, cioè private <strong>di</strong> riferimenti all’interno dell’or<strong>di</strong>namento.Peraltro, alla prossimità istituzionale tra Camere e CNEL Bassetti giungevaanche muovendo dall’intuizione dell’impresa – già anticipata da Stagni – comecomunità <strong>di</strong> attori economici nella quale impren<strong>di</strong>tori, tecnici e operai avevanopari <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza, una visione che si rifletteva specularmente nella rappresentanzaplurale delle Camere <strong>di</strong> commercio.Tornando al tema della crisi del modello centralistico determinata sotto laduplice pressione dell’emergere delle PMI e della costruzione europea, l’Unioneesortava lo Stato a utilizzare la riforma delle Camere come base della propriaautoriforma, cioè a inserire nell’architettura amministrativa un modello, quelloappunto camerale, già conforme ai requisiti della modernità europea perchéfondato sull’articolazione territoriale a rete e in relazione <strong>di</strong>retta con i soggettiinteressati all’erogazione <strong>di</strong> servizi.Eppure, proprio sul tema della natura e della qualità dei servizi per le imprese,<strong>di</strong>venuto punto <strong>di</strong> forza del sistema camerale, le Relazioni <strong>di</strong> Bassetti non mancavano<strong>di</strong> evidenziare la presenza <strong>di</strong> due criticità che, pur muovendo da fronti<strong>di</strong>ssimili, rischiavano <strong>di</strong> compromettere i risultati dell’autoriforma camerale.20


IntroduzioneLa prima <strong>di</strong> esse riguardava la reazione, peraltro già rilevata sotto la presidenzaMengozzi, dell’apparato ministeriale all’espansione dell’attività promozionaledelle Camere, che si manifestava nell’incru<strong>di</strong>mento dei controlli esercitati sulledelibere e sulla costituzione <strong>di</strong> Aziende speciali. Il risultato dell’esercizio intensivodell’azione <strong>di</strong> vigilanza si ripercuoteva sull’attività delle Camere inficiandone latempestività dei provve<strong>di</strong>menti e delegittimandole <strong>di</strong>nanzi agli attori sociali eistituzionali coinvolti sui singoli progetti. La situazione, naturalmente, era enfatizzatadall’incremento quantitativo che questa voce <strong>di</strong> spesa aveva assunto neibilanci camerali, ma anche dal maggior grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzionalità ad essa connesso:verso la fine degli anni ottanta le Relazioni all’Assemblea esprimevano la preoccupazioneche il formalismo garantista del Ministero potesse erodere il consensoconquistato dagli Enti nel corso del lungo percorso <strong>di</strong> autoriforma.La seconda criticità, sempre connessa al tema dei servizi, investiva il rapportocon l’associazionismo impren<strong>di</strong>toriale. Le attività <strong>di</strong> formazione, promozionetecnologica, internazionalizzazione e marketing, su cui a partire dagli anni settantale Camere si erano pionieristicamente inoltrate con l’obiettivo <strong>di</strong> supportarel’azione delle PMI, si erano rivelate un terreno ambìto anche per le associazioni<strong>di</strong> categoria: attraverso queste nuove offerte <strong>di</strong> servizi, esse potevano irrobustirela qualità del vincolo <strong>di</strong> rappresentanza nei confronti degli associati, soprattuttoin un momento in cui il calo della conflittualità nel Paese faceva venir menole finalità <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne sindacale. Le Relazioni segnalavano in modo insistente lanecessità che si tenesse in debito conto la trasformazione interna all’associazionismoimpren<strong>di</strong>toriale, dato il rilievo strategico che esso aveva nella riuscita dellariforma camerale, e prendevano atto realisticamente che la ripartizione tra intersettorialitàe verticalità dei servizi adottata nel decennio precedente per evitaresovrapposizioni tra Camere e associazioni non era più efficace. Di qui, sul finiredegli anni ottanta, l’organizzazione delle Conferenze dei servizi, un tavolo <strong>di</strong>confronto stabile con le confederazioni impren<strong>di</strong>toriali per valutare la qualità deiservizi erogati e per concertarne confini e in<strong>di</strong>rizzi.Sul delicato equilibrio tra Camere e confederazioni incidevano tuttavia ulteriori<strong>di</strong>namiche legate al completamento della riforma dei tributi camerali intervenutasotto la spinta delle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> bilancio dello Stato. Nel 1991 l’accordo con ilministro Guido Carli chiudeva il percorso avviato sotto la presidenza Mengozzi eattuava la piena transizione dai trasferimenti statali al contributo <strong>di</strong>retto da partedelle imprese, un provve<strong>di</strong>mento che secondo Bassetti accentuava la referenzialitàdel sistema camerale verso le imprese e l’obbligo <strong>di</strong> una puntuale interpretazione deiloro bisogni. Ciò senz’altro confermava l’efficacia dell’impianto concertativo <strong>di</strong> cuile Conferenze dei servizi erano un esempio, ma da un altro punto <strong>di</strong> vista il finanziamento<strong>di</strong>retto inseriva nella <strong>di</strong>namica tra Camere e imprese una relazione costi-21


Introduzionetuzionale <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza. Nella fase conclusiva della presidenza gli in<strong>di</strong>rizzi rivoltida Bassetti all’Assemblea evidenziavano il potenziamento del profilo istituzionaledelle Camere derivante dall’attuazione della riforma tributaria, né nascondevano letensioni che si aprivano con le confederazioni intorno al tema della rappresentanza.1992-2012. La lunga riformaIn questo scenario complesso, ricco <strong>di</strong> prospettive e al tempo stesso <strong>di</strong> no<strong>di</strong>da sciogliere, prese avvio nel giugno 1992, nel pieno <strong>di</strong> una grave crisi politicoistituzionale,la presidenza <strong>di</strong> Danilo Longhi. A questi, <strong>di</strong> lì a un anno, toccòcogliere la riforma maturata dalla lunga gestazione precedente e soprattuttogestirne l’iter attuativo.A partire dal 1994 nelle Relazioni egli sottolineava la responsabilità cheincombeva sul sistema camerale e sulla sua classe <strong>di</strong>rigente: rendere operativa,attivando l’insieme dei passaggi normativi e organizzativi, una riforma cheavrebbe determinato un’intensa trasformazione delle élite camerali portando dacirca 850 a più <strong>di</strong> 2600 il numero degli amministratori. Nell’arco <strong>di</strong> pochi anni sisarebbe prodotta una trasformazione intensiva attraverso un massiccio afflusso <strong>di</strong>rappresentanti del mondo associativo, per molti dei quali questo sarebbe stato ilprimo contatto con la realtà della pubblica amministrazione. Di qui la consapevolezzache il successo della legge 580 avrebbe dovuto fondarsi sulla conquista <strong>di</strong>un largo consenso tra le imprese e le associazioni impren<strong>di</strong>toriali.Conquistare le imprese alla riforma <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> cui esse erano <strong>di</strong>rette finanziatricisignificava rendere intellegibile l’azione svolta dalle Camere per la riqualificazionedell’ambiente esterno in cui le imprese stesse operavano, aumentare il livello<strong>di</strong> automazione della rete favorendo l’accesso ai servizi per via informatica, integrarei vari comparti della pubblica amministrazione per semplificare la “giungla” delleprocedure amministrative. In questa strategia, il Registro delle imprese acquisivanuove potenzialità: attraverso l’integrazione <strong>di</strong> ulteriori banche dati (bilanci, protesti,brevetti) esso doveva ridurre l’asimmetria informativa che penalizzava soprattutto lepiccole imprese e ciò <strong>di</strong>ventava particolarmente necessario nel momento in cui nelRegistro entravano a far parte, con la riforma, nuovi attori economici: imprese delcre<strong>di</strong>to, delle assicurazioni, del turismo, del non profit, impren<strong>di</strong>tori agricoli.Ottenere l’adesione delle imprese alla riforma significava anche garantire loroparità <strong>di</strong> servizi – e dunque <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza – in<strong>di</strong>pendentemente dai <strong>di</strong>fferenzialiinterni al sistema camerale derivanti dagli squilibri tra gran<strong>di</strong> e piccole Camere odal dualismo territoriale presente nel Paese. Di qui il richiamo alla valenza strategicadel Fondo perequativo ma anche al perseguimento dell’equilibrio gestionale22


Introduzionefra tutti i punti del sistema attraverso l’aumento della capacità <strong>di</strong> riscossione del<strong>di</strong>ritto annuale, il ricorso agli strumenti comunitari <strong>di</strong> sostegno delle economielocali, la concentrazione territoriale dei servizi ad alta intensità <strong>di</strong> risorse e nonsoggetti a vincoli <strong>di</strong> localizzazione.C’era poi da conquistare il consenso delle associazioni <strong>di</strong> categoria e qui,appianate le tensioni attraverso il riconoscimento della loro funzione <strong>di</strong> rappresentanza,l’Unione sviluppava con esse la concertazione sul tema dei servizi; soprattutto,assumeva nel loro potenziamento un proprio interesse <strong>di</strong>retto riconoscendoche il principio <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà operava anche dalle Camere alle associazioni. Diqui la decisione <strong>di</strong> coinvolgerle nell’erogazione dei servizi allargando ad esse (e aiprofessionisti) i punti <strong>di</strong> contatto per la certificazione camerale a <strong>di</strong>stanza.In conclusione, nella saldatura tra associazioni e Camere si coglieva la con<strong>di</strong>zionenecessaria perché esponenti <strong>di</strong> gruppi particolari <strong>di</strong> imprese educati alperseguimento <strong>di</strong> obiettivi settoriali maturassero l’attitu<strong>di</strong>ne a operare nel segno<strong>di</strong> una compatibilità generale degli interessi.Un’evoluzione <strong>di</strong> ruolo tanto più necessaria in quanto un car<strong>di</strong>ne della riformapoggiava sulla regolazione del mercato con l’affidamento <strong>di</strong> funzioni (arbitrato,contratti-tipo, conciliazione, tutela del mercato) che conferivano alla <strong>Camera</strong> unprofilo <strong>di</strong> soggetto terzo rispetto alla competizione economica e che si accompagnavanoa un ampliamento della rappresentatività dell’Ente con l’inserimentodella componente dei consumatori.Non a caso, Longhi riallacciava questa nuova e forte identità istituzionalealla lettura dell’impresa – già più volte incontrata in questo nostro percorso –come matrice <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza per tutti gli aventi interesse: impren<strong>di</strong>tori, tecnici,operai, consumatori. In<strong>di</strong>viduata come bene collettivo che travalica la funzioneeconomico-produttiva – e dunque in un’accezione più sociale che patrimoniale –,l’impresa era assunta a istituzione economica della società, motore <strong>di</strong> una modernizzazionenon prescin<strong>di</strong>bile dallo sviluppo occupazionale.Sul piano poi dei rapporti con la pubblica amministrazione, le Relazioni dellapresidenza Longhi intuivano il pericolo che una riforma pervasiva come la 580creasse squilibri non solo nelle relazioni con le istituzioni territoriali (ad esempio,riguardo alle funzioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo delle economie locali), ma pure con gliapparati centrali (ad esempio, in materia <strong>di</strong> internazionalizzazione). Ne derivavail rischio, già corso in passato, <strong>di</strong> una sovraesposizione dell’ente camerale rispettoad altri soggetti istituzionali dal profilo meglio definito: un rischio cui potevaporre rime<strong>di</strong>o solo una riforma del Titolo V della Costituzione che affiancasse larappresentanza degli interessi a quella politica e territoriale.Su questo tema l’attuazione della 580 incontrava felicemente l’in<strong>di</strong>rizzoriformatore attivato nella pubblica amministrazione dalle leggi Bassanini: il23


Introduzionericonoscimento dell’autonomia degli enti funzionali e il principio <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietàverticale e orizzontale in esse contenuti aprivano la strada maestra <strong>di</strong> una riformacostituzionale nel senso auspicato e Longhi poteva definire il percorso maturatonel biennio 1997-1998 una «seconda riforma».Ancor più originalmente, egli trasmetteva l’intuizione che il processo <strong>di</strong>ammodernamento della pubblica amministrazione avrebbe assunto un caratterecontinuativo costringendo il sistema camerale a una visione <strong>di</strong>namica della propriaevoluzione istituzionale.A partire dal giugno 2000 questo impegno è stato ere<strong>di</strong>tato dagli esponentidella nuova classe <strong>di</strong>rigente scaturita dai Consigli camerali riformati – CarloSangalli, Andrea Mondello e Ferruccio Dardanello, rispettivamente esponentidelle Camere <strong>di</strong> Milano, Roma e Cuneo – in un contesto generale gravato da unpeggioramento costante della situazione economica del Paese e delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> operatività del sistema impren<strong>di</strong>toriale.Mancata con la legge <strong>di</strong> revisione costituzionale del 2001 l’occasione delriconoscimento delle autonomie funzionali, l’Unione ha perseguito l’obiettivo <strong>di</strong>valorizzare il ruolo delle Camere attraverso il riferimento alle loro funzioni neinuovi statuti regionali previsti dalla legge costituzionale 1/1999.Con la nuova riforma costituzionale del Titolo V varata nel corso della XIVlegislatura l’obiettivo sembrava raggiunto, ma in un clima politico <strong>di</strong> aspra contrapposizioneche ha portato al referendum abrogativo del 2006.Pure in questa situazione negativa, l’attitu<strong>di</strong>ne ormai collaudata da decenni apromuovere “riforme <strong>di</strong> fatto” emerge nelle Relazioni sia come strategia <strong>di</strong> uscitadallo stallo sia come risposta <strong>di</strong>retta alle esigenze <strong>di</strong> un sistema impren<strong>di</strong>torialesempre più in <strong>di</strong>fficoltà.Un caso esemplare è stata la pionieristica apertura all’e-government comepercorso in grado <strong>di</strong> ridurre l’eccesso <strong>di</strong> burocrazia della pubblica amministrazionee aprire la pista alla semplificazione delle procedure e alla cooperazioneinteristituzionale. La <strong>di</strong>ffusione della smart card e della firma <strong>di</strong>gitale ha ridottoil numero dei certificati rilasciati agli sportelli – un dato che le Relazioni deipresidenti hanno assunto a nuovo in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> efficacia del sistema – e contemporaneamenteha fornito alle Camere il substrato organizzativo-tecnologico perstipulare accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> semplificazione delle procedure con altri apparati dello Stato.Su un altro piano la strategia della riforma ha segnato un importante passoavanti escludendo la finanza camerale dalla Tesoreria unica, un importanterafforzamento del livello <strong>di</strong> autonomia amministrativa degli Enti. E tuttavia leRelazioni non mancano <strong>di</strong> segnalare la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> garantire l’effettività dell’autonomia<strong>di</strong> fronte al proliferare <strong>di</strong> una normativa statale mirante al contenimentodella spesa pubblica e del <strong>di</strong>savanzo: nonostante l’estraneità delle Camere ai mec-24


Introduzionecanismi del trasferimento statale, i vincoli si sono estesi ai bilanci delle Cameree ne hanno limitato l’impatto su materie vitali per le imprese quali microcre<strong>di</strong>to,internazionalizzazione e conciliazione.È nel quadro <strong>di</strong> questo nuovo approccio <strong>di</strong>namico al tema della riforma chesi inserisce l’approdo alla legge 23/2010, la quale consolida il percorso evolutivocompiuto a partire dal 1993 e che, per la prima volta, riconosce la valenza istituzionalee la funzione olistica del sistema camerale.In via <strong>di</strong> estrema sintesi, la norma recepisce sia i principi del Titolo V dellaCostituzione sia la giurisprudenza della Corte costituzionale che incar<strong>di</strong>na leCamere nella sfera delle autonomie funzionali. Con ciò viene delineato un profiloistituzionale che <strong>di</strong>viene un punto imprescin<strong>di</strong>bile per la futura produzionenormativa sia costituzionale sia or<strong>di</strong>naria.La legge riunisce altresì, all’interno <strong>di</strong> un quadro unitario, il ventaglio dellecompetenze camerali, pervenendo per questa via oggettiva al posizionamentodell’istituto camerale sul crinale tra la sfera dell’amministrazione centrale e quelladegli enti regionali.Un più accentuato riconoscimento del grado <strong>di</strong> autonomia dell’istituto trovatemperamento in un principio <strong>di</strong> autoregolamentazione perseguito attraverso lefunzioni <strong>di</strong> sistema: quelle più politiche, affidate all’Unione nazionale; quelle piùoperative, assegnate alle Unioni regionali, le quali <strong>di</strong>vengono se<strong>di</strong> privilegiate <strong>di</strong>una razionalizzazione territoriale dell’attività che conferma l’evoluzione in sensofederale dell’intero sistema. È questa una trasformazione che, come abbiamo vistoripetutamente, ha ra<strong>di</strong>ci profonde nella storia dell’Unione. E tuttavia essa trovaoggi una sua più determinata attuazione sotto i colpi <strong>di</strong> una crisi economica cheha mo<strong>di</strong>ficato ra<strong>di</strong>calmente nel Paese l’ecologia delle istituzioni: nessuna <strong>di</strong> esseè più protetta dal peso della propria storia (le Province ne sono un esempio),mentre ciascuna è tenuta a cercare legittimazione nella quoti<strong>di</strong>ana relazione coni soggetti cui offre citta<strong>di</strong>nanza, con le istituzioni nazionali e con quelle europee.È una consapevolezza che spinge il sistema camerale a riconsiderare, sia pure nelrispetto <strong>di</strong> tutti gli equilibri possibili, il tema della partecipazione delle impresealla formazione degli organi istituzionali: lo richiede la relazione comparativacon le altre istituzioni nazionali e con i principali sistemi camerali europei che datempo si sono in<strong>di</strong>rizzati in tal senso.È questa la prospettiva delle Camere come “case” o, meglio, come “municipi”dell’economia, se<strong>di</strong> della formazione del senso <strong>di</strong> appartenenza alle istituzioni eluoghi <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> una statualità responsabile e referenziale, in grado <strong>di</strong> correggerela separazione apertasi nel nostro Paese tra citta<strong>di</strong>ni e Stato.25


Nota sulle fontiI documenti qui pubblicati costituiscono, pur con qualche <strong>di</strong>scontinuità, laserie delle Relazioni presentate dai presidenti alle Assemblee dell’Unione italianadelle Camere <strong>di</strong> commercio dalla sua ricostituzione nel 1946 sino al 2012.Le Relazioni sono state trascritte in modo integrale. Si è fatta eccezione làdove esse erano costituite da un resoconto dettagliato dell’attività dell’Unionegià in larga misura presente in quelle imme<strong>di</strong>atamente precedenti. In talicasi – ascrivibili soprattutto agli anni cinquanta – è stata effettuata una selezionerestituendo soprattutto i temi dell’evoluzione istituzionale dell’Ente o quelli concarattere <strong>di</strong> particolare originalità.Ogni Relazione riporta la titolazione presente al suo interno, integrata conin<strong>di</strong>cazioni (luogo, data) desunte dal contesto del documento o dalla documentazioneaccompagnatoria d’archivio.Il numero delle Relazioni dei primi anni <strong>di</strong> attività dell’Unione a noi pervenuteè limitato. Si è cercato <strong>di</strong> ovviare mettendo a <strong>di</strong>sposizione del lettore altridocumenti <strong>di</strong> rilievo politico (l’atto costitutivo, ampi resoconti delle Assembleeiniziali), così da fornire un quadro esteso delle problematiche. Si è fatto inoltrericorso ai verbali trascrivendo l’intervento introduttivo del presidente ogniqualvoltala Relazione non fosse conservata in archivio.In alcuni casi l’or<strong>di</strong>ne del giorno dell’Assemblea non prevedeva alcuna Relazionedel presidente per cui non è stato possibile pubblicarla e ciò genera qualche<strong>di</strong>scontinuità nella sequenza cronologica.A cura <strong>di</strong> Giuseppe Paletta e Gianluca Peron<strong>di</strong>.27


Nota sulle fontiLa scheda biografica <strong>di</strong> ciascun presidente precede la serie delle rispettiveRelazioni. Le note archivistiche e bibliografiche relative chiudono i singoli volumi.Si ricorda inoltre che l’Assemblea (formata dai presidenti o dai delegati delleCamere <strong>di</strong> commercio) è prevista come organo statutario principale dell’Unionedalla sua ricostituzione del 1946 fino a oggi, con la sola eccezione del periodoluglio 2008-luglio 2012 in cui assunse la denominazione <strong>di</strong> Consiglio generale.Tuttavia, anche tra il 2008 e il 2012 le Assemblee <strong>di</strong> Unioncamere hanno continuatoa svolgersi nella forma <strong>di</strong> incontri pubblici – mantenendo peraltro continuità<strong>di</strong> numerazione con quelle precedenti – ed è in genere in queste se<strong>di</strong> che ilpresidente ha presentato la propria Relazione.I documenti originali dal 1946 al 2012 qui trascritti sono conservati pressol’Archivio e la Biblioteca <strong>di</strong> Unioncamere, accessibili anche on line agli in<strong>di</strong>rizzihttp://catalogo.archividelnovecento.it (inventario della sezione storica fino al1979) per l’Archivio e http://217.22<strong>1.</strong>87.67/EOSWeb/OPAC/Index.asp (catalogoon line, ricerca per liste, collocazione “Assemblee”) per la Biblioteca.Per le Relazioni del 7 maggio 1953, del 16 <strong>di</strong>cembre 1954, del 20 giugno1956, del 19 giugno 1957 e del 3 luglio 1958 si ringrazia l’Archivio storicodella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano. Per quelle del 17 <strong>di</strong>cembre 1981, del 15<strong>di</strong>cembre 1982 e dell’11 luglio 1991 si ringrazia l’Archivio storico della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Pavia.28


Presidenti e segretari generalidell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commerciodal 1946 a oggiPresidenti dell’Unioneinizio fineincarico incaricoGiulio Zarù 1946 1947Stefano Brun 1947 1961Eugenio Ra<strong>di</strong>ce Fossati 1961 1967Ernesto Stagni 1967 1973Silvano Gestri 1973 1979Dario Mengozzi 1979 1983Piero Bassetti 1983 1992Danilo Longhi 1992 2000Carlo Sangalli 2000 2006Andrea Mondello 2006 2009Ferruccio Dardanello 2009 in caricaSegretari dell’Unioneinizio fineincarico incaricoGiovanni Tescione 1946 1947Guglielmo Tagliacarne 1947 1968Angelo Senin 1968 1973Adolfo Pellegrini 1973 1980Luigi Pieraccioni 1980 1985Giuseppe Cerroni 1985 1995Antonello Pompei (f.f.) 1995 1996Luigi Mastrobuono 1996 2000Antonello Pompei 2001 2001Giuseppe Tripoli 2001 2009Clau<strong>di</strong>o Gagliar<strong>di</strong> 2009 in carica29


Giulio Zarù1946-1947Roma, 27 settembre 1869-Roma, 1° novembre 1950Giulio Zarù nasce a Roma da una famiglia della me<strong>di</strong>a borghesia capitolina,figlio <strong>di</strong> Pietro e <strong>di</strong> Anna Gentili. Il padre, originario dell’Umbria,in epoca pontificia è procuratore presso il tribunale della Segnatura apostolicae intraprende insieme al fratello Luigi l’attività <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zioniere e agentecommissionario, avviando la Fratelli Zarù e C., una piccola azienda destinata aespandersi dopo l’annessione <strong>di</strong> Roma al Regno d’Italia. È comunque Giulio,dopo aver rilevato l’attività paterna, a fare il grande salto <strong>di</strong> qualità: dalle spe<strong>di</strong>zionial commercio all’ingrosso, fino al commercio <strong>di</strong> prodotti coloniali, alleassicurazioni e alla finanza. Già prima della Grande guerra, la Società anonimaGiulio Zarù e C. <strong>di</strong>viene un punto <strong>di</strong> riferimento del mondo degli affari dellacapitale; negli anni venti, poi, testimone della crescita della società è l’acquisto<strong>di</strong> una nuova e lussuosa sede nella prestigiosissima piazza del Collegio Romano.Decisiva è la costituzione, il 21 aprile 1911, da parte del Banco <strong>di</strong> Roma, dellaSocietà italiana per la navigazione e il commercio nella Somalia italiana, cuiZarù partecipa insieme ad alcuni fra i più prestigiosi esponenti della finanzacattolica romana, quali i principi Francesco Boncompagni Ludovisi e LudovicoRuffo <strong>di</strong> Calabria, e ad alcuni banchieri privati <strong>di</strong> Anversa. Giulio Zarù ne èconsigliere <strong>di</strong> amministrazione. La società, che opera numerosi investimentinell’area del Bena<strong>di</strong>r, sia in campo agricolo (soprattutto piantagioni <strong>di</strong> cotone e<strong>di</strong> caucciù) sia nel settore industriale, ottiene la concessione per l’esercizio dellanavigazione sul fiume Giuba e si rivela nel giro <strong>di</strong> pochi anni un’impresa assairemunerativa per i suoi azionisti, nonostante le <strong>di</strong>fficoltà sorte in conseguenzadello scoppio della Prima guerra mon<strong>di</strong>ale. Nel 1922 si fonde con la Societàromana <strong>di</strong> colonizzazione in Somalia assumendone la denominazione, trasferisceIl profilo biografico <strong>di</strong> Giulio Zarù è stato redatto da Luca Garbini.31


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalela sede a Moga<strong>di</strong>scio e <strong>di</strong>viene una delleprincipali aziende coloniali dell’AfricaOrientale Italiana. Al <strong>di</strong> là della vicendaimpren<strong>di</strong>toriale, comunque, la societàporta senza dubbio Zarù a rinsaldarei suoi legami con i banchieri privaticattolici e con la finanza vaticana, tantoche egli aumenta la sua partecipazioneal capitale del Banco <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong>vieneazionista del Banco <strong>di</strong> Santo Spiritonel 1924, quando il vecchio istitutopapalino, chiusa la lunga liquidazionesuccessiva alla crisi bancaria <strong>di</strong> fineOttocento, si costituisce in società perazioni. Successivamente, con la fusionefra il Banco <strong>di</strong> Santo Spirito e laBanca regionale del Lazio, altro istituto<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to cattolico, deliberata nel1928 e resa operativa l’anno successivo,Giulio Zarù entra a far parte del Consiglio <strong>di</strong> amministrazione e del Comitato<strong>di</strong>rettivo del nuovo istituto, insieme a personaggi del calibro <strong>di</strong> Vittorio Rolan<strong>di</strong>Ricci e Raffaele Mattioli. Nel 1936, lasciata ogni carica ricoperta nel Banco <strong>di</strong>Santo Spirito, Zarù passa alla Banca d’Italia e fa parte del Consiglio <strong>di</strong> reggenzadella sede <strong>di</strong> Roma, <strong>di</strong>venendone più tar<strong>di</strong> presidente. Appena finita la guerra,<strong>di</strong>viene membro del Consiglio superiore della Banca d’Italia, entrando così nella“governance” dell’istituto. Contestualmente è chiamato a far parte del Consiglioeconomico nazionale, istituito negli anni della Costituente. A quella data Zarùè già presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura <strong>di</strong> Roma, ilprimo presidente dopo la ricostituzione dell’Ente. Il rapporto tra Giulio Zarùe la <strong>Camera</strong> romana, in verità, era iniziato più <strong>di</strong> quarant’anni prima, nel 1904,all’epoca della presidenza <strong>di</strong> Romolo Tittoni, quando Zarù era stato eletto per laprima volta nel Consiglio camerale. Ben presto egli assurge al ruolo <strong>di</strong> protagonistanella vita dell’Ente: sono memorabili le sue battaglie per “Roma al mare”, perdare soluzione, cioè, ai problemi della navigabilità del Tevere e della costruzionedel porto fluviale della capitale. Celebre anche un suo appello al governo Bonomi,lanciato nella seduta del Consiglio camerale del 10 gennaio 1922, affinché operasseper ridare fiducia agli italiani sulla soli<strong>di</strong>tà degli istituti bancari del Paese (inun momento – come è noto – <strong>di</strong> grave crisi economica e finanziaria) e procedessesenza indugi a rimuovere le bardature <strong>di</strong> guerra, a ridurre l’eccessiva fiscalità del32


Giulio Zarùsistema tributario e a stabilizzare la lira sul mercato internazionale dei cambi. Inepoca fascista Zarù è designato dalla Banca d’Italia, dall’Istituto nazionale delleassicurazioni, dall’Istituto nazionale fascista della previdenza sociale e dall’Istitutonazionale fascista per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro come loro rappresentantecollegiale nella sezione commerciale del Consiglio provinciale dellecorporazioni. Quasi costantemente, nell’arco <strong>di</strong> tutti questi anni, è anche membrodella Deputazione della Borsa <strong>di</strong> Roma, designatovi dapprima dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio e poi dalla Banca d’Italia. Ricostituita la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, il 26aprile 1945, Giulio Zarù ne è nominato presidente su <strong>di</strong>sposizione del ministrodell’Industria, commercio e lavoro Giovanni Gronchi, <strong>di</strong> concerto con il ministrodell’Agricoltura Fausto Gullo. Nel suo <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, Zarù esprime laconvinzione dell’opportunità <strong>di</strong> fare della <strong>Camera</strong> uno strumento centrale dellaricostruzione del tessuto produttivo del Paese, con l’obiettivo <strong>di</strong> perseguire l’interessegenerale, <strong>di</strong> cui le singole attività economiche non sono che parti da armonizzaree far funzionare in totale concor<strong>di</strong>a. Con questo spirito si fa promotoredella costituzione, alla fine del 1945, dell’Associazione regionale delle Camere <strong>di</strong>commercio del Lazio, al fine <strong>di</strong> affrontare problemi <strong>di</strong> comune interesse, comequelli relativi al sistema viario o al bacino del Tevere. È sempre Zarù, con unalettera spe<strong>di</strong>ta il 18 aprile 1946 ai presidenti delle <strong>di</strong>verse Camere del Paese, apromuovere la ricostituzione dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio,formalizzata con atto notarile del successivo 18 <strong>di</strong>cembre. Com’è naturale (ancheperché quella <strong>di</strong> Roma è la <strong>Camera</strong> della capitale e quin<strong>di</strong> a contatto <strong>di</strong>retto congli organi del Governo nazionale), Zarù si trova a essere il primo presidente dellanuova Unione e si assume l’onere <strong>di</strong> espletare tutte le pratiche necessarie allacostituzione effettiva dell’Ente. Il suo “iperattivismo”, se da un lato ne fa un personaggioascoltato e seguito nell’Italia dell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra, dall’altro nonmanca <strong>di</strong> attirargli l’ostilità <strong>di</strong> alcuni politici e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi rappresentanti delle associazioni<strong>di</strong> categoria, pronti ad accusarlo <strong>di</strong> un eccessivo centralismo nelle sceltegestionali e nelle pratiche amministrative. E ciò è decisivo quando il 1° novembre1947 Zarù sceglie <strong>di</strong> rinunciare a ogni carica per occuparsi della sua salute, chel’età avanzata rende sempre più precaria. Nel corso della sua vita, Giulio Zarùottiene numerosi riconoscimenti e onorificenze, tra cui i titoli <strong>di</strong> commendatoree grande ufficiale dell’Or<strong>di</strong>ne della Corona d’Italia.33


Ricostituzione della Unione italianadelle Camere <strong>di</strong> commercio, industria ed agricoltura[Roma, 18 <strong>di</strong>cembre 1946]Repubblica ItalianaIn nome della leggeL’anno millenovecentoquarantasei, il giorno <strong>di</strong>ciotto <strong>di</strong>cembre in Roma, neilocali della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, industria ed agricoltura <strong>di</strong> Roma.Innanzi <strong>di</strong> me dr. Paolo Castellini Notaio in Roma, con stu<strong>di</strong>o in via Tomacellin. 132, iscritto nei ruoli dei Distretti notarili <strong>di</strong> Roma, Latina e Velletri.Si sono costituiti:I rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio, industria ed agricoltura delleseguenti città per:<strong>1.</strong> Aquila: avv. Luigi Santini fu Antonio, nato ad Aquila, domiciliato in Aquila,autorizzato con deliberazioni della Giunta camerale in data 30 ottobre 1946 e10 <strong>di</strong>cembre 1946, che in estratto autentico si allegano al presente atto sotto inumeri I e II.2. Bari: Tramonte prof. Salvatore fu Pietro, nato a Bari, domiciliato a Milano,autorizzato con deliberazioni della Giunta camerale in data 2 novembre e 13<strong>di</strong>cembre 1946, che in estratto autentico si allegano al presente atto rispettivamentesotto i numeri III e IV;3. Bologna: ing. Massimiliano Alberigi Quaranta fu Giovanni Battista, natoa Mantova, domiciliato a Bologna, autorizzato con deliberazione della Giuntacamerale in data 13 <strong>di</strong>cembre 1946, che in copia autentica si allega al presenteatto sotto il n. V.4. Brescia: avv. Bortolo Rampicelli fu Francesco, nato a Brescia, domiciliato aBrescia, autorizzato con deliberazioni della Giunta camerale dell’8 novembre1946 e 10 <strong>di</strong>cembre 1946, che in estratto autentico si allegano al presente attorispettivamente sotto i numeri VI e VII.35


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale5. Cuneo: ing. Giovanni Capello fu Luigi, nato a Boves, domiciliato a Boves,autorizzato con deliberazione della Giunta camerale del 3 <strong>di</strong>cembre 1946, che inestratto autentico si allega al presente atto sotto il n. VIII.6. Firenze: prof. Giacomo Devoto fu Luigi, nato a Genova, domiciliato aFirenze, autorizzato con deliberazione della Giunta camerale del 7 <strong>di</strong>cembre1946, che in copia autentica si unisce al presente verbale sotto il n. IX.7. Genova: gr. uff. Giulio Zarù fu Pietro, nato a Roma, domiciliato a Roma,piazza <strong>di</strong> Pietra, palazzo della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, autorizzato condue deliberazioni, <strong>di</strong> cui la prima in data 16 ottobre 1946 della Giunta camerale ela seconda del 16 ottobre 1946, che in copia autentica si allegano rispettivamentesotto i numeri X e XI.8. Grosseto: Saracinelli Camillo fu Carlo, nato a Orvieto, domiciliato a Grosseto,autorizzato con deliberazione della Giunta camerale del 13 <strong>di</strong>cembre 1946, chein estratto autentico si allega al presente sotto il n. XII.9. Livorno: Gino Graziani fu Alberto, nato a Livorno, domiciliato a Livorno,autorizzato con deliberazione della Giunta camerale del 10 <strong>di</strong>cembre 1946, che siallega sotto il n. XIII.10. Lucca: Devoto prof. Giacomo fu Luigi, nato a Genova, domiciliato a Firenze,autorizzato con deliberazione della Giunta camerale in data 12 <strong>di</strong>cembre 1946,che in estratto autentico si allega sotto il n. XIV.1<strong>1.</strong> Matera: Onorati Nicola <strong>di</strong> Giovanni, nato a Stigliano, domiciliato in Matera,autorizzato con deliberazioni della Giunta camerale in data 8 novembre 1946 e11 <strong>di</strong>cembre 1946, che in estratto autentico si allegano al presente atto rispettivamentesotto i numeri XV e XVI.12. Milano: comm. Giuseppe Corridori fu Angelo, nato a Palazzolo sull’Oglio,domiciliato a Milano, autorizzato con deliberazione della Giunta camerale indata 12 novembre 1946, che in estratto autentico si allega sotto il n. XVII.13. Napoli: ing. Pietro Del Monte fu Alfredo, nato a Napoli, domiciliato a Napoli,autorizzato con deliberazione della Giunta camerale in data 30 ottobre 1946, chein estratto autentico si allega al presente atto sotto i numeri XVIII e XIX.14. Ravenna: Camillo Garavini fu Pietro, nato in Alfonsine, domiciliato inRavenna, autorizzato con deliberazione della Giunta camerale del 27 ottobre1946, che in estratto autentico si allega al presente atto sotto il n. XX.15. Reggio Emilia: avv. Bruno Lasagni del fu Leopoldo, nato a Reggio Emilia, domiciliatoa Reggio Emilia, autorizzato con deliberazione della Giunta camerale del 7novembre 1946, che in estratto autentico si allega al presente atto sotto il n. XXI.16. Rovigo: Zen Cesare del fu Giovanni, nato in Adria, domiciliato in Adria,autorizzato con deliberazione della Giunta camerale in data 6 novembre 1946,che in estratto autentico si allega al presente atto sotto il n. XXII.36


Giulio Zarù17. Rieti: avv. Pietro Colarieti del fu Angelo Antonio, nato in Rieti, domiciliatoin Rieti, autorizzato con deliberazione della Giunta camerale del 14 <strong>di</strong>cembre1946, che in estratto autentico si allega al presente atto sotto il n. XXIII.18. Roma: gr. uff. Giulio Zarù fu Pietro, nato a Roma, domiciliato in Roma,autorizzato con deliberazioni della Giunta camerale del 12 <strong>di</strong>cembre 1946 che siallegherà al presente atto sotto il n. XXIV e del 19 novembre 1946 che si allegaal presente sotto il n. XXV.19. Torino: sig. Mario Chiola del fu Alfonso, nato a Torino, domiciliato a Torino,autorizzato con deliberazione della Giunta camerale in data 14 <strong>di</strong>cembre 1946,che in estratto autentico si allega al presente atto sotto il n. XXVI.20. Viterbo: De Luca avv. Carlo <strong>di</strong> Nicola, nato a Cerveto d’Isi, domiciliato adAncona, e residente in Rieti, autorizzato con deliberazione della Giunta cameralein data 12 <strong>di</strong>cembre 1946, che in copia autentica si allega al presente atto sotto iln. XXVII.Detti signori Comparenti della identità personale dei quali io Notaio sonopersonalmente certo e che d’accordo tra loro e col mio consenso rinunciano allaassistenza dei testimoni.Premessoche nell’aprile scorso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, insieme con le altreCamere del Lazio, si è fatta promotoria della ricostituzione dell’Unione delleCamere <strong>di</strong> commercio d’Italia, che dal 1901 al 1928 svolse intensa, utile attivitàper la tutela degli interessi delle Camere <strong>di</strong> commercio e per lo stu<strong>di</strong>odei più importanti problemi economici, e visto che detta iniziativa ha riscossol’adesione <strong>di</strong> altre Camere, le quali nelle Assemblee tenute a Roma l’8 maggioed il 22-23 giugno hanno deciso <strong>di</strong> promuovere la ricostituzione della Unionemedesima.Considerato che nell’ultima <strong>di</strong> dette Assemblee le Camere, nell’attesa delladeterminazione della forma statutaria dell’Unione, demandarono senz’altro allaPresidenza della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Roma, coa<strong>di</strong>uvata da un Comitato <strong>di</strong> delegati permanentidelle Camere <strong>di</strong> Asti, Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli,Palermo e Viterbo, il formale adempimento <strong>di</strong> compiti necessari al raggiungimentodei fini dell’Unione; che il Comitato medesimo ha, fra l’altro, concretatoun testo <strong>di</strong> Statuto che concorda i vari voti e tendenze.Tutto ciò premesso e ratificato, i Comparenti, agendo nelle rispettive spiegatequalifiche e rappresentanze, conseguono e stipulano quanto segue:Articolo 1ºTra le Camere <strong>di</strong> commercio, industria ed agricoltura nel presente atto intervenutee rappresentate è ricostituita con sede in Roma l’Associazione volontariadenominata: Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, industria ed agricoltura.37


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleAd essa possono aderire e appartenere anche le altre Camere <strong>di</strong> commercio delloStato italiano oggi non intervenute nel presente atto, nonché possono aderire inspeciale gruppo le Camere <strong>di</strong> commercio all’estero riconosciute dal Governo italiano.Articolo 2ºL’Unione è organo <strong>di</strong> collegamento e <strong>di</strong> potenziamento dell’attività che lesingole Camere <strong>di</strong> commercio, industria ed agricoltura sono chiamate a svolgerein relazione ai loro fini e alle loro attribuzioni.L’Unione promuove Convegni e Congressi per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi cheinteressano l’economia generale della Nazione o interi settori <strong>di</strong> essa.L’Unione può assumere la rappresentanza collettiva delle Camere in congressio conferenze internazionali in Italia e all’estero.L’Unione può trattare pratiche presso le amministrazioni centrali dello Statoe <strong>di</strong> altri enti pubblici, a nome e per conto delle Camere che ne <strong>di</strong>ano esplicitomandato.Articolo 3ºAlle spese dell’Unione sarà provveduto dalle Camere aderenti con un contributonella misura determinata annualmente dall’Assemblea in sede <strong>di</strong> bilanciopreventivo, in proporzione alle entrate effettive delle singole Camere, risultantiper imposte e <strong>di</strong>ritti camerali dal Conto consuntivo dell’anno precedente.Articolo 4ºSono organi dell’Unione: la Presidenza, il Consiglio, l’Assemblea e il Collegiodei revisori dei conti e il Segretario generale.Articolo 5ºL’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, industria ed agricoltura, conil presente atto ricostituita, è retta dallo Statuto che, dopo lettura da me dataneai Comparenti e da loro pienamente approvato, si allega al presente atto sotto iln. XXVIII.Per quanto non precisato nello Statuto i Comparenti si riportano alle vigenti<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge in materia.Articolo 6ºI Comparenti procedono quin<strong>di</strong> alla nomina <strong>di</strong> un Consiglio provvisorio.Risultano per acclamazione nominati a Consiglieri i signori:Alberigi MassimilianoAtzeri GinoBrun StefanoCarabba EugenioCervigni VittorioCorridori GiuseppeDevoto Giacomo38


Giulio ZarùMangano GiuseppeManzitti FrancescoMinola CesareOttolenghi avv. CarloPadula GiovanniPenso comm. RenatoSantini LuigiTramonte SalvatoreWalter von WaltherZarù GiulioArticolo 7ºIl sig. gr. uff. Giulio Zarù è delegato ad espletare tutte le pratiche necessarieper il riconoscimento nei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> legge dell’Unione con il presente atto ricostituita,rimanendo altresì facoltizzato <strong>di</strong> introdurre nel presente atto costitutivo enell’allegato Statuto le eventuali mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> forma che fossero richieste dallecompetenti autorità per il legale riconoscimento dell’Unione stessa.Articolo 8ºI signori Comparenti esonerano me Notaro dalla lettura degli allegati documentieccezione fatta dello Statuto, allegato n. XXVIII che viene da me Notaroletto.E per osservanza <strong>di</strong> quanto sopra le parti si obbligano a forma <strong>di</strong> legge edeleggono domicilio confermando quello da ciascuno <strong>di</strong> loro <strong>di</strong>chiarato in comparsa.E, richiesto io Notaio, ho compilato ed ho ricevuto il presente atto e ne hodato lettura ai signori Comparenti, che da me interpellati lo approvano <strong>di</strong>chiarandoloconforme alla loro volontà e lo sottoscrivono con me Notaio negli ottofogli bollati <strong>di</strong> cui consta, scritto in se<strong>di</strong>ci pagine per intero e linee quattor<strong>di</strong>cidella presente da persona <strong>di</strong> mia fiducia ed in parte da me Notaio.F.to Luigi Santini – Salvatore Tramonte – Massimiliano Alberigi Quaranta –Bortolo Rampicelli – Giovanni Capello – Giacomo Devoto – Giulio Zarù neinomi – Gino Graziani – Onorati Nicola – Giuseppe Corridori – Piero DelMonte – Camillo Garavini – Bruno Lasagni – Pietro Colarieti – Cesare Zen –Mario Chiola – Carlo De Luca – dr. Paolo Castellini Notaio.39


Verbale dell’Assemblea generale[Roma,] 22 luglio 1947Addì 22 luglio 1947, alle ore 10.30 presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma,si sono riuniti in Assemblea generale, a seguito della convocazione effettuatacon la lettera n. 130-2 del 2 luglio, i rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio,industria e agricoltura sotto in<strong>di</strong>cate.[...]Viene fatto l’appello, dal quale risulta che sono effettivamente presenti, inproprio o per delega, 67 Camere <strong>di</strong> commercio, tutte già aderenti, tranne Mantova.Zarù ringrazia gli intervenuti e li invita a nominare, ai sensi dell’art. 20 dellostatuto, un presidente ed un segretario <strong>di</strong> Assemblea, nonché due scrutatori.Vengono all’unanimità nominati:– presidente: il comm. rag. Giacinto Gambirasio;– segretario: il prof. Guglielmo Tagliacarne;– scrutatori: il comm. Alfonso Burgio ed il col. Gino Graziani.Gambirasio ringrazia e <strong>di</strong>chiara aperta la seduta constatandone la vali<strong>di</strong>tà.In sede <strong>di</strong> “Comunicazioni”, primo argomento all’or<strong>di</strong>ne del giorno, vieneresa nota la nomina del comm. Miccola Cesare, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Torino, a rappresentante dell’Unione in seno al Consiglio economiconazionale.Da parte <strong>di</strong> molti dei presenti viene manifestata la necessità <strong>di</strong> avere unarappresentanza maggiore e più proporzionata all’importanza delle Camere <strong>di</strong>commercio italiane.A questo proposito, il prof. Tagliacarne informa che è stata già fatta unarichiesta formale in tal senso e che sono stati pre<strong>di</strong>sposti due telegrammi, destinatiagli on. Ezio Vanoni e Giuseppe Togni. Ne dà lettura.«On. Giuseppe Togni, Consiglio generale Unione italiana <strong>Camera</strong> commercioindustria agricoltura, ringrazia Vostra Eccellenza cui personale interessa-41


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalemento devesi ottenimento rappresentanza Camere in seno Consiglio economiconazionale Stop. Si fa tuttavia presente che designazione <strong>di</strong> un unico rappresentanterichiesta on. Vanoni è assolutamente inadeguata importanza et vastitàproblemi economici attinenti Camere tutta Italia Stop Invocasi pertanto Vostraefficace azione per ottenere una maggiore rappresentanza proporzionale importanzaCamere».«On. Ezio Vanoni, Consiglio generale Unione italiana Camere commercioindustria agricoltura, si permette far presente che designazione unico rappresentanteseno Consiglio economico nazionale est assolutamente inadeguataimportanza et vastità dei problemi economici confluenti <strong>Camera</strong> tutta Italia StopInvocasi pertanto riconoscimento <strong>di</strong> una maggiore rappresentanza proporzionaleimportanza Camere».L’Assemblea approva.Il presidente informa che il prof. Tagliacarne è stato nominato dal Consiglionuovo segretario generale dell’Unione in sostituzione del <strong>di</strong>missionario on. G.Tescione. Il presidente rivolge al prof. Tagliacarne parole <strong>di</strong> fervido compiacimentoe <strong>di</strong> augurio, cui si associa unanime l’Assemblea con vivo applauso.In questo momento entra nell’aula il ministro Togni, accolto da vivi applausi.Allo stesso viene data conoscenza dei due telegrammi predetti; in seguitoZarù pronuncia le seguenti parole: «Onorevole ministro, la Sua presenza fra noiprova il Suo interessamento per la vita e per l’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio,industria ed agricoltura. Perciò sono certo che Le farà piacere <strong>di</strong> apprendere – eLe faccio questa comunicazione con viva sod<strong>di</strong>sfazione, vorrei <strong>di</strong>re orgoglio – cheormai tutte le Camere <strong>di</strong> commercio industria ed agricoltura d’Italia, salvo qualcheeccezione anch’essa destinata a scomparire, si sono volontariamente associatealla nostra Unione nazionale. Essa si può <strong>di</strong>re pertanto che rappresenta la sintesicoor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> tutti gi aspetti della vita economica del nostro Paese sul pianonazionale. È su questo piano nazionale che le Camere <strong>di</strong> commercio industria edagricoltura, oltre ad esplicare la loro insostituibile attività nelle Provincie, desideranoora far sentire la loro voce e offrire la loro collaborazione attiva ed obiettivaal Governo. Chie<strong>di</strong>amo pertanto <strong>di</strong> essere consultati dai vari organi statali e,prima <strong>di</strong> tutto, da quelli che promanano dal Ministero dell’industria e commercio,desiderosi e ansiosi come siamo <strong>di</strong> poter contribuire efficacemente, con la nostraattrezzatura e con le nostre competenze che abbracciano tutti i settori della vitaeconomica, alla ricostruzione del Paese. Si rende <strong>di</strong> fatto necessario che unarappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio sia sempre chiamata a far parte delleCommissioni, dei Comitati, enti ed organi che si riferiscono all’attività economicaitaliana. In questi giorni, a Parigi, l’Italia è stata ufficialmente inserita nelcircuito internazionale, essendosi riconosciuto che non si può ricostruire l’Europa42


Giulio Zarùsenza la piena partecipazione dell’Italia. Per l’attuazione del Piano Marshall sista pre<strong>di</strong>sponendo un memorandum nel quale si chiede a tutti i paesi una precisadocumentazione delle risorse e delle necessità economiche nazionali e si chiedonopiani produttivi e commerciali per i prossimi cinque anni. Ecco, ad esempio, unabuona occasione per <strong>di</strong>re al Governo: noi saremo orgogliosi <strong>di</strong> potervi mettere a<strong>di</strong>sposizione la nostra opera per collaborare a questa programmazione economicaitaliana nel quadro della cooperazione europea, sentiamo <strong>di</strong> potervi essere utili e<strong>di</strong> poter portare una visione che non è ristretta ad una singola categoria od a unlimitato settore, ma è una visione comprensiva dei problemi attuali e del prossimofuturo, perciò una visione che si adegua ai veri interessi della Nazione». (Applausi)Il ministro Togni prende a sua volta la parola: «Ringrazio per le buone parole,ma più ancora per le buone intenzioni manifestate, che non dubito esistanoin tutti coloro che, come voi, nelle Provincie, aiutano il Governo nell’opera <strong>di</strong>ricostruzione. Fino dal primo momento, quando venni chiamato al mio posto<strong>di</strong> responsabilità, dove avverto le esigenze e le <strong>di</strong>fficoltà dell’ora, ebbi a sentireil bisogno <strong>di</strong> mantenere contatti <strong>di</strong>retti con quanti sono i veri protagonisti delleattività economiche del Paese. Lo Stato deve essere solo il supremo regolatoree tutore dell’economia, su un piano e con obiettivi superiori. Per il resto devefar conto su <strong>di</strong>retti rapporti, che <strong>di</strong>ano la sensazione precisa ed imme<strong>di</strong>ata dellenecessità del momento, che non sempre sono uguali dappertutto. Anche se queste<strong>di</strong>versità ci pongono <strong>di</strong> fronte a nuove <strong>di</strong>fficoltà, fanno sorgere però nuove possibilità,stante che nelle Provincie si trovano maggiori possibilità <strong>di</strong> assorbimentoe <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, e <strong>di</strong> trattazione specifica locale. Quin<strong>di</strong> necessità <strong>di</strong> esserea contatto con le gloriose Camere <strong>di</strong> commercio, che esprimono la democraziaeconomica del Paese. È un motivo <strong>di</strong> particolare compiacimento essere qui, dovesiete a rappresentare la fiducia nella rinascita, per conseguire la quale è necessarioil massimo legame e comprensione massima. Reputo massimo elemento <strong>di</strong>saggezza non credere <strong>di</strong> poter regolare l’economia del Paese attraverso decreti,ma indursi a risolvere i problemi attraverso contatti, comprensione ed esperienza,con una concezione unitaria degli interessi del Paese che concorra alla soluzionedefinitiva e finale dei problemi. Comprendo quale per voi è la prima questione fratutte: quella degli istituti. Io mi propongo <strong>di</strong> tornare sulle linee logiche e naturali<strong>di</strong> semplificare e rispettare le esigenze che l’esperienza ha <strong>di</strong>mostrato sia deleteriotrascurare. E nel contempo adeguare la situazione ai nuovi tempi, al nuovoprofilo sociale. L’economia ha una funzione maggiore e più nobile dovendosicontemperare all’acuirsi delle <strong>di</strong>fficoltà sociali che si inaspriscono per le esigenzedel progresso sociale e politico. Al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> ogni formazione politica occorresentire l’esigenza <strong>di</strong> una maggiore giustizia sociale, da realizzarsi però attraversouna produzione migliore ed un maggior giro <strong>di</strong> ricchezze. Così più agevoli si pre-43


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalesenteranno i problemi e si determinerà la rete della ricostruzione e della rinascitadel Paese. Conosco il problema delle Camere e l’esistenza del doppione formatosiattraverso gli UPIC e gli altri organismi, che devesi riconoscere hanno rispostoalle aspettative. Ma oggi si deve sistemare definitivamente il mondo economico.È arrivato il momento <strong>di</strong> superare ogni lentezza perché penso sia in definitivaun’illusione il credere che la politica gui<strong>di</strong> l’economia, è invece l’economia cheguida la politica! Economia non in senso speculativo, ma sociale, per la qualeoccorre la realizzazione democratica <strong>di</strong> organismi snelli per la <strong>di</strong>fesa economicae la rinascita generale, che influenzerà anche la politica! Occorre <strong>di</strong>stinguere lamacchina centrale dalle competenze provinciali: occorre mo<strong>di</strong>ficare la strutturaeconomica locale, i sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, la <strong>di</strong>sciplina dei nuovi impianti, conpiù <strong>di</strong>retti e snelli rapporti fra Provincie e Governo e con categorie e rappresentanzeprovinciali che sentano il peso della loro responsabilità. Al Ministero lafunzione <strong>di</strong> tutela, <strong>di</strong> accertamento e <strong>di</strong> orientamento, funzione che non comportal’immissione <strong>di</strong> elementi perturbatori. Il Ministero non deve fare il commercianteo il turista. A fianco del Ministero, le gran<strong>di</strong> Commissioni o Consiglinazionali del commercio, dell’industria, dell’artigianato ed assicurazioni. Quellodel <strong>Commercio</strong> è già costituito, e ne fanno parte elementi delle varie categorie el’Unione. Sono, questi Consigli, alti consulenti responsabili; ad essi la <strong>di</strong>stribuzionedelle materie prime che rimanessero bloccate. Al <strong>di</strong> sopra dei Consigli, peril complesso della produzione e degli scambi, le Giunte dei Consigli stessi formerannola Giunta superiore, il Consiglio economico nazionale in suprema rappresentanzadel mondo economico. Negli istituti provinciali avremo poi i nostriorgani <strong>di</strong> sicura sensibilità e amministrazione economica,; i quali travaseranno lenecessità locali al centro, e le <strong>di</strong>sposizioni e <strong>di</strong>rettive centrali alla periferia. AlleCamere, istituzioni che vantano l’origine nel nostro Paese, daremo responsabilitàe struttura democratica; altri organi saranno ad esse subor<strong>di</strong>nati, fusi o non. NellaProvincia, l’organo supremo regolatore dovrà essere la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio;ritorneremo al provve<strong>di</strong>mento già stu<strong>di</strong>ato in modo da dar loro configurazionielettive. Ad esse la responsabilità delle <strong>di</strong>stribuzioni delle materie prime perchéconoscono le esigenze locali. Questa riforma sarà un ritorno alle buone tra<strong>di</strong>zionidel nostro Paese. Ho sentito anche i rappresentanti dei sindacati del personale,che terremo presenti. Sarò sollecito nell’attuazione, entro agosto o settembre.Esiste una situazione <strong>di</strong> trapasso che deve essere appianata. Ci si potrà obiettareche an<strong>di</strong>amo verso i sindacati unici e che si dovrebbe attendere; ma penso chenon tutto quello che la Costituente fa potrà applicarsi dall’oggi al domani e che,pur quando saremo all’attuazione giuri<strong>di</strong>ca dei sindacati, resteranno problemida stu<strong>di</strong>are e da risolvere per la molteplicità <strong>di</strong> tali organizzazioni, che non sonouniche, mentre le sono le Camere <strong>di</strong> commercio, che vedono i problemi <strong>di</strong> Mila-44


Giulio Zarùno, <strong>di</strong> Torino e <strong>di</strong> Napoli nella linea del coor<strong>di</strong>namento economico. La soluzionelocale dei problemi avvia a soluzione i problemi generali: se tutte le Provinciefossero autosufficienti, lo sarebbe anche tutto il Paese. Ad esempio, anche il graveproblema della <strong>di</strong>soccupazione si risolve in problemi locali <strong>di</strong> assorbimento. Eccocome si intende l’amministrazione economica decentrata. Quin<strong>di</strong> i vostri punti<strong>di</strong> vista sono i miei e vi assicuro il massimo inten<strong>di</strong>mento del Ministero, mentrevi raccomando che vi interessiate per risolvere i problemi generali.Torno alla <strong>di</strong>soccupazione per precisare che iniziative locali possono assorbirla,iniziative però <strong>di</strong> un’economia ragionevole, non falsa, perché le leggi naturalinon si comprimono. Sta a noi creare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ambiente per lo sviluppodelle leggi naturali. Per le <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> materie assegnate che andavano arilento, fatemi le vostre segnalazioni. Le materie prime non debbono rimanerenei depositi, ma essere immesse subito alla lavorazione: chi non le ritira subitone perderà le assegnazioni. Dovete anche coa<strong>di</strong>uvarvi nelle questioni dei prezziperché, se è <strong>di</strong>fficile deviare il loro andamento generale su base economica, sipuò combattere la grossa speculazione e gli accantonamenti <strong>di</strong> chi vuol regolarel’economia del settore o <strong>di</strong> zona secondo il suo principio egoistico. Questa è laborsa nera, da colpire, che fanno i gran<strong>di</strong> accaparratori. Alcuni <strong>di</strong> essi hanno fattoquesto: hanno spe<strong>di</strong>to merci all’estero, lasciando colà i dollari ricavati, ciò checonsidero come un grande delitto contro il popolo italiano. È mio fermo inten<strong>di</strong>mentopromuovere la maggiore corrente <strong>di</strong> importazione delle materie [prime](cita delle cifre), voglio ricostruire scorte e depositi e far <strong>di</strong>stribuzione anche<strong>di</strong> combustibile da riscaldamento. Anche la <strong>di</strong>stribuzione dell’energia elettricaè in programma con prospettive <strong>di</strong> leggero miglioramento. Dei provve<strong>di</strong>mentisaranno presi per stimolare la produzione attraverso lo spostamento del periododelle ferie. Nel complesso, e ne va data lode a tutti gli italiani, gli elementi sonotranquillizzanti. Le cifre <strong>di</strong> realizzazione del Piano CIR per le importazioni e leesportazioni sono in alcuni settori avanzate fino al luglio 1948; in altri <strong>di</strong> meno,ma in complesso siamo in anticipo. Occorre creare la psicologia della tranquillitàe della fiducia e per questa opera più che il Governo potete voi. C’è motivo <strong>di</strong>essere ottimisti. Siamo in ripresa per la ricostruzione materiale e morale, che deveessere avviamento verso quella giustizia sociale cui il popolo giustamente aspirae che tutti noi, con cuore cristiano, dobbiamo proporci <strong>di</strong> favorire e perseguire».Gambirasio ringrazia il ministro a nome dell’Assemblea per la sua esposizioneinteressante ed autorevole, nonché eloquente ed appassionata; egli ha interpretatoil pensiero delle Camere e ne ha presentato la manifestazione dei desideri.Assicura il ministro che le sue parole non cadranno su terreno sterile ma che leCamere daranno opera per coor<strong>di</strong>nare ed armonizzare in sede locale le necessitàe le <strong>di</strong>rettive economiche generali.45


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleL’on. Togni si allontana fra altri applausi.L’avv. Bartolo Rampinelli, riferendosi agli accenni fatti dal ministro agli Ufficiprovinciali dell’industria e del commercio, <strong>di</strong>ce che è suo desiderio proporre unvoto al riguardo.Il presidente propone all’Assemblea la necessaria inversione dell’or<strong>di</strong>ne delgiorno per poter <strong>di</strong>scutere subito <strong>di</strong> tale argomento e, ricevutone il generale consenso,dà la parola al proponente.Rampinelli legge il seguente: «Voto delle Camere <strong>di</strong> commercio industriaed agricoltura per la soppressione degli Uffici provinciali industria e commercio.Le Camere <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura d’Italia riunite in Assembleadell’Unione nazionale delle Camere,Premesso che la rappresentanza degli interessi economici provinciali vennera<strong>di</strong>calmente rinnovata nel 1944 con l’emanazione del d.lgs.lgt. 21 settembre1944, n. 319, il quale soppresse i Consigli provinciali delle corporazioni e fecesorgere le Camere <strong>di</strong> commercio, istituto dalle secolari tra<strong>di</strong>zioni;Considerato che le Camere si sono sostituite ai precedenti organi ma con<strong>di</strong>verso carattere ed in alterate con<strong>di</strong>zioni, in quanto al loro fianco è stato creatoun Ufficio provinciale del commercio e dell’industria, organo esecutivo del Ministeroomonimo, con compiti alcuni <strong>di</strong> natura contingente ed altri già pertinentiai cessati Consigli ed Uffici provinciali delle corporazioni, ma non trasferiti alleCamere;Constatato che alla prova dei fatti questa soluzione ha creato interferenze edoppioni dannosi e costosi, oltre ad un senso <strong>di</strong> confusione nel pubblico dandoluogo ad una separazione <strong>di</strong> uffici innaturale che è pregiu<strong>di</strong>zievole alla necessariaefficienza dei servizi economici della Provincia e perpetuando inframmettenzee bardature <strong>di</strong> uffici burocratici che non hanno più ragione <strong>di</strong> essere nell’attualeor<strong>di</strong>namento;Tenuto presente che l’esistenza degli Uffici provinciali del commercio e dell’industriaderiva dalle attribuzioni ad essi assegnate dal Ministero, in relazione almomento postbellico per la <strong>di</strong>sciplina economica e la <strong>di</strong>stribuzione dei prodottiindustriali, attribuzioni che verranno a mancare nell’imme<strong>di</strong>ato futuro, riducendosii compiti a normali incombenze che venivano già assolte dalle Camere, lequali potrebbero nuovamente <strong>di</strong>simpegnarle insieme a tutte quelle altre affini chefossero loro attribuite;Ritenuto che occorre, nell’attesa della riforma organica, rendere fin d’oraagevole quanto più possibile il funzionamento dell’organismo camerale abolendorestrizioni e pastoie che ne intralciano l’attività;fanno voti al Governo affinché, in attesa della formulazione e promulgazionedella nuova legge organica sulle Camere <strong>di</strong> commercio, siano soppressi gli Uffici46


Giulio Zarùprovinciali commercio e industria e trasferite alle Camere commercio, industriae agricoltura le attrezzature e quelle attribuzioni degli attuali UPIC (Uffici provincialiindustria commercio), che il Ministero industria e commercio ritiene <strong>di</strong>mantenere tuttora in vita onde assicurare alle Camere stesse quella unità <strong>di</strong> azioneche è presupposto in<strong>di</strong>spensabile <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> efficacia perché gli istituticamerali, espressione totalitaria dei ceti economici della Provincia, possano consempre maggiore forza propulsiva favorire il progresso incessante delle produzionie degli scambi». Il voto è applau<strong>di</strong>to.Ottolenghi <strong>di</strong>ce che l’affermazione del ministro Togni, <strong>di</strong> emanazione <strong>di</strong> una<strong>di</strong>sposizione organica sulle Camere <strong>di</strong> commercio entro un paio <strong>di</strong> mesi, va intesapiù come espressione <strong>di</strong> buona volontà che come in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> termini precisi,essendo così complessa la questione. Pertanto informa che le Camere <strong>di</strong> commerciovenete hanno riassunto in tre punti le principali questioni dell’or<strong>di</strong>namentocamerale e cioè: soppressione degli UPIC, consulenza obbligatoria delle Cameresui problemi economici e sistemazione del personale. Esse hanno pre<strong>di</strong>sposto unoschema <strong>di</strong> decreto che intenderebbero presentare se l’Assemblea l’approva.Caron si associa e legge il decreto [...].Ne segue un’animata <strong>di</strong>scussione in quanto viene prospettata da parte <strong>di</strong>molti dei presenti la necessità <strong>di</strong> un esame approfon<strong>di</strong>to dello schema <strong>di</strong> decreto.In particolare Carabba, riferendosi sia allo schema <strong>di</strong> decreto e al voto, sia agliinten<strong>di</strong>menti manifestati dal ministro, si chiede come possono armonizzarsi taliinten<strong>di</strong>menti con alcune ultime circolari, menomatrici dell’autorità delle Commissionicamerali, che ne risultano quasi del tutto esautorate.Prendono la parola, fra gli altri, Corridori e De Luca, poi <strong>di</strong> nuovo Ottolenghi,il quale <strong>di</strong>ce che gli or<strong>di</strong>ni del giorno non sono sufficienti; occorre fareun passo avanti. Devoto si associa, esprimendo il sentimento che sia necessariala chiarezza dell’impostazione; il decreto delle Camere <strong>di</strong> commercio venetedarebbe al Governo la sensazione <strong>di</strong> una forza ed un orientamento univoci. Èfavorevole all’approvazione dello schema <strong>di</strong> decreto.Dopo ulteriore <strong>di</strong>scussione, si delibera <strong>di</strong> porre ai voti, per <strong>di</strong>visione, primal’or<strong>di</strong>ne del giorno dell’avv. Rampinelli (Brescia) e poi lo schema proposto dalleCamere <strong>di</strong> commercio venete.Il voto della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Brescia, con l’aggiunta delle considerazioniformulate da Carabba (Perugia), viene votato all’unanimità dalle Cameremeno due: Viterbo e Rieti.Non viene successivamente dato luogo alla votazione per lo schema propostodalle Camere <strong>di</strong> commercio venete, che è ritirato dai proponenti.Si passa al secondo argomento dell’or<strong>di</strong>ne del giorno: “Bilancio preventivo peril corrente esercizio”.47


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleIl prof. Tagliacarne dà lettura della relazione apposita, nella quale apparecome la situazione finanziaria dell’Unione, al termine del I semestre del c.a., sipresenti nei termini seguenti:Anticipazioni in conto contributi camerali 1947 (£)Già riscosse <strong>1.</strong>018.825,55Da riscuotere 470.000,00Totale <strong>1.</strong>488.825,55Spese I semestre 855.919,15È stato effettuato un preventivo, il più preciso possibile, delle spese occorrentinel II semestre 1947, in £ 4.625.000. Pertanto le previsioni portano ad una <strong>di</strong>fferenza<strong>di</strong> £ 3.992.093,60 da coprire con l’ulteriore gettito del contributo, in quellamisura definitiva che sarà deliberata dall’Assemblea.Il Consiglio, nella seduta <strong>di</strong> ieri, ha deliberato <strong>di</strong> proporre, a tal fine, che ilcontributo definitivo sia stabilito nell’1% delle entrate camerali, restando quin<strong>di</strong>da corrispondere, dalle Camere aderenti, un ulteriore 0,75%.È posto in rilievo che le spese per stipen<strong>di</strong> netti al personale sono state previstein sole £ <strong>1.</strong>500.000 e cioè è stata considerata la copertura <strong>di</strong> una ridotta partedei posti necessari.Vengono chieste illustrazioni e chiarimenti vari, che sono forniti. Fra l’altro,rispondendo a domanda, si precisa che le Camere non ancora aderenti sono 17,e cioè le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>: Cremona, Belluno, Modena, Parma, Ancona,Terni, Salerno, Catanzaro, Reggio Calabria, Caltanissetta, Catania, Enna, Ragusa,Siracusa, Trapani, Messina e Palermo. Viene anche precisato che i nuovi aderentisono tenuti a corrispondere l’intero contributo.In particolare, su richiesta dell’avv. De Luca, viene specificato come alle spese<strong>di</strong> impianto e attrezzamento <strong>di</strong> uffici si conti <strong>di</strong> provvedere (oltreché con glieventuali margini e <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> bilancio, conseguiti me<strong>di</strong>ante tutte le possibilieconomie) con l’eventuale supero del gettito del contributo, il quale nella misuradell’1% potrebbe sorpassare i 6 milioni, formando così una massa <strong>di</strong> manovra<strong>di</strong>sponibile.Procedutosi alla votazione, il bilancio nel suo complesso e l’aliquota nellamisura dell’1% sono approvati all’unanimità con le sole astensioni delle Camere<strong>di</strong> Caserta e <strong>di</strong> Foggia. Si passa al successivo argomento dell’or<strong>di</strong>ne del giorno:“Proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni allo statuto sociale”.Il presidente dà la parola all’ing. S. Bruni, il quale rammenta come le proposte<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni allo statuto sociale (che fu approvato nella seduta costitutiva48


Giulio Zarùdell’Unione il 18 <strong>di</strong>cembre u.s.) avevano nella primitiva comunicazione, ricevutaa fine aprile, una maggiore portata.Alcune proposte, e fra <strong>di</strong> esse principalmente quella inerente alla nota mo<strong>di</strong>ficazionedell’art. 10, che alterava la parità delle Camere, hanno dato luogo adesami e <strong>di</strong>scussioni, mantenutisi in termini tecnici, ed hanno originato particolariconvegni regionali ed interregionali ai fini dei quali vennero votati degli or<strong>di</strong>nidel giorno contrari a tale menomazione.Gli stessi or<strong>di</strong>ni del giorno, e in genere l’impressione sommaria suscitata fra leCamere, aderenti o non, dalle proposte in parola, sono stati considerati nelle ultimeriunioni della Presidenza (26 maggio) e del Consiglio (17 giugno-2 luglio).Nella seduta del Consiglio del 17 giugno, riconosciuta l’importanza del criteriodella <strong>di</strong>versità delle economie regionali, <strong>di</strong>versità che deve essere rappresentatanegli organi dell’Unione, pertanto avendo il Consiglio riconosciuta inopportunal’introduzione nello statuto del principio <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sparità fra le varie regioni, hadeliberato unanimemente <strong>di</strong> proporre all’Assemblea la limitazione delle variantialla sola soppressione del 3º cpv dell’art. 5.Tale proposta del Consiglio è sottoposta all’Assemblea, che all’unanimitàl’approva.Zarù <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essere sicuro <strong>di</strong> interpretare il sentimento unanime dell’Assembleanell’esprimere la sua sod<strong>di</strong>sfazione per la riaffermazione dell’unità economicadel Paese.Cessati gli applausi suscitati dalle parole <strong>di</strong> Zarù, si passa al 4º argomentodell’or<strong>di</strong>ne del giorno: “Nomina cariche sociali”.Il presidente <strong>di</strong>ce che ai sensi dell’articolo n. [...], si deve provvedere allanomina dei revisori dei conti. Al riguardo, informa che è pervenuta dal Ministerodell’industria e del commercio la seguente lettera: «Si è preso in esame il testodello statuto <strong>di</strong> codesta Unione e, sciogliendo la riserva contenuta nella precedentenota n. 312274 del 6 marzo u.s., si segnala al riguardo l’opportunità che, comelo statuto, anche i regolamenti per il funzionamento dell’Unione siano sottopostialla ratifica <strong>di</strong> questo Ministero, e che un rappresentante <strong>di</strong> questo Ministerostesso faccia parte del Collegio dei revisori dei conti. Si prega <strong>di</strong> voler in conseguenzaapportare le necessarie variazioni al testo predetto e si resta in attesa <strong>di</strong>cortesi comunicazioni al riguardo».L’Assemblea concorda nell’opportunità <strong>di</strong> nominare un revisore dei conti, chesia rappresentante del Ministero.Dopo breve consultazione vengono nominati revisori dei contieffettivi:– comm. Iannoni Sebastianini, in rappresentanza del Ministero industria commercio49


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale– dr. Da Molin Ettore, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Padova– avv. Colarieti Pietro, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Rietisupplenti:– avv. D’Auria prof. rag. Fernando, professionista (via P. Cossa 13, Roma)– dr. L. Gittar<strong>di</strong>, funzionario della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma.Dopo <strong>di</strong> ciò, Manzitti propone che si data tangibile forma alla grande riconoscenzache l’Unione deve al gr. uff. Giulio Zarù, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Roma, alla cui iniziativa devesi la ricostruzione dell’Unione nazionaledelle Camere <strong>di</strong> commercio, e che l’ha presieduta attraverso <strong>di</strong>fficoltà nonsempre facili ad essere sormontate. Formula quin<strong>di</strong> la proposta <strong>di</strong> nominare Zarùpresidente onorario, con conseguente mo<strong>di</strong>ficazione dello statuto sociale.Zarù <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essere gratissimo per la proposta, la quale peraltro non può essereda lui accolta. Non accetta la carica onorifica, pur affermando <strong>di</strong> porre semprela sua attività a beneficio dell’Unione. Manzitti esprime il suo rincrescimento,<strong>di</strong>chiarando che intendeva legare in modo permanente il nome <strong>di</strong> Zarù all’Unionenazionale, da lui ricostituita.Dopo <strong>di</strong> ciò, Caron propone che venga nominata una Commissione per lostu<strong>di</strong>o della riforma delle norme statutarie. Viene <strong>di</strong>scusso se tale stu<strong>di</strong>o debbaessere effettuato da un’apposita Commissione o dal Consiglio, come tale.Convenutosi nella nomina <strong>di</strong> una Commissione, viene in <strong>di</strong>scussione se lanomina medesima debba essere effettuata dal Consiglio o dall’Assemblea. Procedutosia votazione su tale punto, si delibera, con 18 voti contro 15, che la nominadebba essere <strong>di</strong> competenza dell’Assemblea. Sono quin<strong>di</strong> seduta stante nominatia far parte <strong>di</strong> detta Commissione i rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Cuneo, Treviso, Bergamo, Reggio E., Viterbo, Aquila, Napoli, Bari e Agrigento.Prima <strong>di</strong> sciogliersi, l’Assemblea esprime il desiderio <strong>di</strong> tenere una riunionea Firenze, nella tornata <strong>di</strong> autunno, secondo invito fatto a suo tempo dal prof. G.Devoto, qui riconfermato.Dopo <strong>di</strong> che la seduta è tolta alle ore 14.15.[...]Allegato 1Art. 1Gli Uffici provinciali del commercio e dell’industria, <strong>di</strong> cui all’art. 3 del d.lgs.lgt. 21 settembre 1944, n. 315, sono soppressi e le funzioni ad essi devolute daldecreto stesso e da successivi provve<strong>di</strong>menti sono attribuite alle Camere <strong>di</strong> commercioindustria ed agricoltura.50


Giulio ZarùArt. 2La <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> prodotti e materie prime comunque regolata dallo Stato,in via permanente o contingente, deve effettuarsi nelle provincie esclusivamenteattraverso le Camere <strong>di</strong> commercio industria ed agricoltura, le quali vi provvedonoin base alle <strong>di</strong>sposizioni delle varie amministrazioni governative competenti.Art. 3Le Camere <strong>di</strong> commercio industria ed agricoltura cui spettano, a mentedell’art. 2 del d.lgs.lgt. 21 settembre 1944, n. 315, il coor <strong>di</strong>namento e l’integralerappresentanza degli interessi commerciali, industriali ed agricoli debbono essereobbligatoriamente e preventivamente consultate dagli enti <strong>di</strong> organi pubblici,centrali e periferici, su ogni provve<strong>di</strong>mento comunque riguardante gli interessieconomici delle rispettive provincie.La mancanza del parere della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria ed agricolturadella provincia interessata comporta la nullità dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui al commaprecedente.Art. 4La designazione dei rappresentanti gli interessi economici nei consigli,comitati, e in ogni altro collegio <strong>di</strong> carattere pubblico spetta esclusivamente alleCamere <strong>di</strong> commercio industria ed agricoltura.Art. 5Con deliberazioni delle Giunte camerali, il personale appartenente ai ruolidei soppressi Uffici provinciali del commercio e dell’industria potrà chiedere <strong>di</strong>essere ammesso nei ruoli delle Camere <strong>di</strong> commercio industria ed agricoltura.Entro il…………… le Camere <strong>di</strong> commercio provvederanno, con appositedeliberazioni, a completare le piante organiche rispettive con il numero <strong>di</strong> posticorrispondenti a quelli previsti per funzionari dei gruppi A e B dell’UPIC dellerispettive provincie.I funzionari statali che non potessero venire collocati nei ruoli generali in basealle norme <strong>di</strong> cui al comma precedente, presteranno servizio, in soprannumero,presso le Camere <strong>di</strong> commercio in attesa <strong>di</strong> sistemazione da parte del Ministerocompetente.Tale sistemazione dovrà avvenire entro il periodo massimo <strong>di</strong> due anni dalladata <strong>di</strong> inizio del servizio in soprannumero.51


Stefano Brun1947-1961Salerno, 10 febbraio 1882-Napoli, 8 novembre 1962Figura dallo straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong>namismo, <strong>di</strong> grande spessore culturale e professionale,Stefano Brun rappresenta una pietra miliare nella storia della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli ed è un protagonista nel panoramaeconomico del dopoguerra. Nato a Salerno da Luigi, impiegato, e Lucrezia DeVito, rimane presto orfano ed è affidato al nonno Étienne il quale, proveniente daLione, da esperto del settore aveva partecipato all’impianto dei primi gasometria Napoli e Salerno e assunto funzioni <strong>di</strong>rettive in quell’ambito. Tecnico dellaCompagnia napoletana del gas a 17 anni, Stefano passa alla Società generale <strong>di</strong>elettricità per poi <strong>di</strong>rigere gli impianti e le officine <strong>di</strong> Castellamare e, dal 1911,<strong>di</strong> Torre Annunziata. Si laurea in Ingegneria nel 1904 con una tesi sugli impiantiper la produzione <strong>di</strong> gas illuminante. Il Comitato <strong>di</strong> mobilitazione industriale gliconferisce l’incarico <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore dello spolettificio <strong>di</strong> Torre Annunziata dal 1915al 1918. Tra il 1922 e il 1927 Brun <strong>di</strong>rige la Società elettrica della Campania,promuove l’azienda e porta l’illuminazione elettrica a Napoli e Caserta. Guidaquin<strong>di</strong> la Società generale per l’illuminazione e poi la Società napoletana perle imprese elettriche, favorendo la loro fusione nella Società generale elettricanapoletana, a sua volta confluita nella SME (Società meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong> elettricità);<strong>di</strong> quest’ultima Brun è, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>rettore centrale (1936-1944) e poi consigliere.Durante il conflitto e nel dopoguerra Brun si <strong>di</strong>stingue per le doti manageriali eper l’impegno nella tutela degli impianti, nella ricostruzione e negli ammodernamenti.Presiede la Società lucana <strong>di</strong> elettricità e la Compagnia meri<strong>di</strong>onale delgas e il Consiglio <strong>di</strong> amministrazione della OCREN (Officina costruzioni riparazionielettromeccaniche napoletana, società per azioni sorta il 26 luglio 1938dalla preesistente Società elettromeccanica napoletana), facendone uno dei mag-Il profilo biografico <strong>di</strong> Stefano Brun è stato redatto da Giovanni Lombar<strong>di</strong>.53


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalegiori stabilimenti del Mezzogiorno; ènel Consiglio <strong>di</strong> amministrazione dellaSocietà generale pugliese <strong>di</strong> elettricità.Il 31 marzo 1945, in una città segnatadalle <strong>di</strong>struzioni e dal degrado, nominatonella Commissione interministerialeper la ricostruzione del porto <strong>di</strong> Napoli,Brun <strong>di</strong>viene presidente della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio. Preme sugli Alleati,sulla missione americana <strong>di</strong> James D.Zellerbach, chiede un pieno uso deifon<strong>di</strong> dello European Recovery Program.Ha una conoscenza precisa dellarealtà meri<strong>di</strong>onale. Tra forti tensionisociali riven<strong>di</strong>ca alla <strong>Camera</strong> il ruolo <strong>di</strong>interprete degli interessi a favore dellapopolazione. Il suo mandato cameralesi delinea nettamente per determinazionee per una visione lungimirante<strong>di</strong> rinascita economica e civile che guarda al quadro locale e internazionale. Perlo sviluppo del Mezzogiorno Brun sostiene l’opportunità <strong>di</strong> incentivi cre<strong>di</strong>tizi –in contrasto con Epicarmo Corbino – e propugna l’ampliamento degli scambiinternazionali, coniugandolo a un in<strong>di</strong>rizzo industriale e al sostegno delle esportazioni.Nel luglio 1947 assume la presidenza dell’Unione italiana delle Camere<strong>di</strong> commercio, alla quale, sotto la sua <strong>di</strong>rezione, nel 1954 sarà riconosciuta lapersonalità giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico. Intanto lavora al ripristino della Borsamerci, soppressa a opera del fascismo, e inaugura, nel 1948, la Sala contrattazionimerci alla presenza del ministro Merzagora. È presidente del Centro regionalecampano per la produttività – e della sua assemblea –, l’espressione più modernadella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio e il luogo organizzativo più avanzato per lo stu<strong>di</strong>odei problemi economici e sociali. Brun inaugura dunque una stagione feconda<strong>di</strong> indagini e sollecita un <strong>di</strong>battito approfon<strong>di</strong>to sul meri<strong>di</strong>onalismo e sul ruolocamerale, offrendo un contributo alla legislazione in materia. Con una lettera del18 maggio 1961 presenta al ministro Emilio Colombo le <strong>di</strong>missioni da presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, già più volte ventilate per esigenze <strong>di</strong> salute e d’età.Queste sono accettate in giugno, quando Brun lascia anche la guida dell’Unioneitaliana delle Camere <strong>di</strong> commercio accogliendone la presidenza onoraria offertadall’Assemblea unanime. Di fronte al nodo della <strong>di</strong>fficile successione e in segno<strong>di</strong> stima per il presidente uscente, la Giunta della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>54


Stefano BrunNapoli si presenta <strong>di</strong>missionaria; per mesi, tuttavia, Brun è invitato a sostenerecon suggerimenti e in<strong>di</strong>cazioni la <strong>di</strong>rezione camerale, che, sollecitata dal prefetto,si riunisce priva <strong>di</strong> presidente in carica, varie volte presieduta dal membroanziano Luigi Furgiuele. Dal 1954 al 1959 Brun presiede l’Isveimer (Istitutoper lo sviluppo economico dell’Italia meri<strong>di</strong>onale), l’Unione interregionale delleCamere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Campania, Molise, Lucania e Calabria, la società <strong>di</strong>navigazione Tirrenia, l’Industria meccanica napoletana, le Banche <strong>di</strong> commercioriunite, il Centro regionale campano per la produttività, l’Istituto d’arte – per più<strong>di</strong> vent’anni –, il Rotary Club <strong>di</strong> Napoli e l’Associazione elettrotecnica <strong>di</strong> Napoli,dopo esserne stato socio per più <strong>di</strong> cinquant’anni. Vice presidente <strong>di</strong> Navalmeccanica,del Consiglio superiore del commercio interno e dell’ICE, è nel Consiglio<strong>di</strong> amministrazione dell’Università <strong>di</strong> Napoli e dell’Istituto Suor Orsola Benincasa,della Banca dei comuni vesuviani, della Fabbrica accumulatori partenope edella Società autostrade meri<strong>di</strong>onali, dell’ARAR e della Compagnia nazionaleartigiana. Membro del comitato campano della SVIMEZ – alla cui stessa fondazioneconcorre –, si occupa del Piano generale e in particolare del commercio.Crea il Bureau International d’Information pour les Chambres de Commerce inseno alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, la cui proposta viene presentatadurante il I Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio organizzato dall’Unioneitaliana nel 1950. È membro del CNEL su designazione dell’Unione,dalla sua fondazione all’8 novembre 1962. Brun ha ottenuto nel corso della suavita numerosi riconoscimenti: cavaliere del lavoro (21 <strong>di</strong>cembre 1952), grandeufficiale dell’Or<strong>di</strong>ne al merito della Repubblica Italiana, cavaliere dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>Malta, commenda della Legion d’onore <strong>di</strong> Francia, medaglia d’oro al merito dellaPubblica istruzione, cavaliere <strong>di</strong> gran croce della Repubblica Federale Tedesca.55


Relazione del presidente all’Assemblea generale10 novembre 1947Signor ministro, colleghi, è mio dovere darvi un breve resoconto sull’attivitàsvolta dall’Unione dopo l’ultima convocazione dell’Assemblea generale, tenutasiil 22 luglio 1947, sino ad oggi, cioè durante un periodo <strong>di</strong> poco meno <strong>di</strong> quattromesi, che coincide con quello dell’attuale Presidenza.AdesioniAnzitutto mi preme fornirvi due cifre che sintetizzano la forza organizzativadella nostra Unione. Il 22 luglio le Camere <strong>di</strong> commercio aderenti erano 66;oggi sono 85. Non mancano, a completare il numero delle Camere esistenti, chesolo cinque provincie. Mi auguro che anch’esse vorranno presto unirsi alla nostraassociazione, come hanno fatto in questi giorni tutte le Camere <strong>di</strong> commerciodella regione siciliana, alle quali rivolgo il mio cor<strong>di</strong>ale saluto. Una <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio non ha potuto, per ovvie ragioni, dare la sua adesione formale, conregolare atto notarile, ma l’ha data col suo cuore; essa è qui rappresentata, e noi laconsideriamo sempre parte integrale della nostra famiglia, perché è una <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio italiana, italiana come le altre: <strong>di</strong>co la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Trieste! E gli stessi sentimenti ci legano alle altre Camere della Venezia Giulia.Direttive e finalitàQuali siano i fini dell’Unione è stabilito dallo statuto.È superfluo che io vi assicuri come gli organi dell’Unione considerino loropreciso dovere <strong>di</strong> attenersi scrupolosamente alle norme statutarie.57


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleL’Unione non vuol sovrapporsi all’autorità delle singole Camere, né interferirenell’ambito delle loro competenze, né assumersi compiti o funzioni oatteggiamenti che non le siano espressamente delegati. Essa desidera potenziarsie attrezzarsi per sod<strong>di</strong>sfare alle giuste aspettative ed esigenze per le quali è stataricostituita per libera volontà delle Camere aderenti. Essa non ha altra ambizioneche <strong>di</strong> poter essere utile alle Camere singolarmente, e <strong>di</strong> dare ad esse quellaforza e quel prestigio che non si possono conseguire se non con la solidarietà e lacooperazione <strong>di</strong> tutte.Se nell’ambito della provincia le Camere hanno per antica tra<strong>di</strong>zione il postoche loro spetta quali rappresentanti della generalità delle forze economiche, lostesso non si può <strong>di</strong>re nell’ambito nazionale. Per rime<strong>di</strong>are a questa deficienza èappunto sorta l’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio. Essa mira a proiettareal centro in forma unitaria l’autorità, la voce e le competenze delle Camereprovinciali per innestarsi nel quadro della vita organizzativa degli enti e degliistituti <strong>di</strong> carattere nazionale.Non era infatti agevole agli uffici centrali del Governo valersi nell’azionerapida <strong>di</strong> ogni giorno degli istituti camerali finché questi restavano frazionati eisolati nelle 90 provincie.La preoccupazione <strong>di</strong> non sollevare legittime gelosie o suscettibilità fra levarie Camere, in conseguenza <strong>di</strong> apparenti trattamenti preferenziali fatti all’una oall’altra, aveva condotto gli organi governativi alla fatale conseguenza <strong>di</strong> ricorrereagli unici organismi <strong>di</strong> rappresentanza nazionale – confederazioni e federazioni<strong>di</strong> categoria – che essi più facilmente trovavano sottomano, mentre gli istituticamerali risultavano estromessi in numerose occasioni, in cui tuttavia si agitavanogrossi problemi economici nazionali.L’utilità della ricostituzione dell’Unione è stata così bene intuita dal Ministerodell’industria e commercio che questi, oltre ad appoggiarla ed incoraggiarlanei suoi primi <strong>di</strong>fficili passi, ha recentemente <strong>di</strong>ramato precise istruzioni a tuttele <strong>di</strong>rezioni ed istituti <strong>di</strong>pendenti perché riconoscano l’Unione come organo <strong>di</strong>rappresentanza nazionale degli interessi economici, allo stesso modo come losono le Camere <strong>di</strong> commercio nelle singole provincie.L’esistenza dell’Unione incomincia già a dare i suoi frutti, essendo essa statachiamata a far parte <strong>di</strong> consessi, enti, Comitati e Commissioni <strong>di</strong> carattere nazionale,o essendo stata invitata ad esprimere una rappresentanza nazionale presso ivari enti, col concorso <strong>di</strong> tutte le Camere del territorio italiano.Talune delle designazioni che l’Unione è stata invitata a fornire d’urgenza nelcorso delle ultime settimane sono state <strong>di</strong> necessità adottate dalla Presidenza inconformità alla riserva statutaria della successiva ratifica da parte del Consiglio<strong>di</strong>rettivo.58


Stefano BrunCriteri per le designazioniIl tema delle designazioni è assai delicato e merita qualche chiarimento. Èevidente che non è possibile dare la giusta sod<strong>di</strong>sfazione a tutti perché i posti<strong>di</strong>sponibili sono sempre assai limitati in confronto alle varie esigenze <strong>di</strong> carattereterritoriale, merceologico ecc., <strong>di</strong> cui si dovrebbe pur tenere conto <strong>di</strong> voltain volta.Vi posso assicurare tuttavia che l’Unione sempre si preoccupa <strong>di</strong> prendere inconsiderazione i vari elementi utili prima <strong>di</strong> fare una qualsiasi segnalazione <strong>di</strong>nominativi; ed essa è particolarmente sensibile anche alle comprensibili aspettativedelle Camere <strong>di</strong> commercio cosiddette me<strong>di</strong>e o piccole, perché non sarebbegiusto ch’esse fossero <strong>di</strong> regola o troppo sovente lasciate in <strong>di</strong>sparte per far postoquasi esclusivamente alle Camere <strong>di</strong> commercio più importanti, che sono generalmentequelle dei capoluoghi <strong>di</strong> regioni.È una questione <strong>di</strong> misura e <strong>di</strong> sensibilità che si impone, e che si può concretaresolo in modo forzatamente empirico, ma che non implica mai – è questo chetengo a <strong>di</strong>re – né una scarsa valutazione <strong>di</strong> date regioni, o provincie, o necessità,o competenze personali, né tanto meno una mancanza <strong>di</strong> riguardo verso chicchessia.Per potermi regolare con assoluta imparzialità nella designazione della rappresentanza<strong>di</strong> una regione piuttosto <strong>di</strong> un’altra ho fatto compiere dalla nostraSegreteria uno stu<strong>di</strong>o apposito, atto a fornire gli elementi statistici della rilevanzaeconomica delle varie regioni d’Italia. Tali dati non sono sufficienti da soli a compen<strong>di</strong>aretutti gli aspetti e tutti i fattori che concorrono a determinare il valoreeconomico <strong>di</strong> una determinata regione, ma opportunamente integrati possonooffrire una guida e una base che saranno magari criticabile, ma che hanno almenoil pregio dell’obiettività.Consiglio economico nazionaleSi ricorderà che in un primo tempo le Camere <strong>di</strong> commercio non figuravanoper nulla fra i membri chiamati a far parte del Consiglio economico nazionale.Le vive insistenze <strong>di</strong> alcune Camere e quelle dell’Unione ci fecero ottenere unposto nel predetto Consiglio. Il dottor Cesare Minola, presidente della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Torino, fu designato a tale incarico, mentre l’Unione continuòad insistere perché fosse assegnata alle Camere <strong>di</strong> commercio una maggiore partecipazione,adeguata alla vastità e molteplicità degli interessi economici che esserappresentano.59


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleFu infine ottenuto – e certo questa Assemblea vorrà compiacersene – che larappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio fosse portata a tre membri effettivi etre supplenti, per le cui designazioni la nostra Unione fu chiamata a provvedered’urgenza.Le designazioni espresse dall’Unione alla Presidenza del Consiglio economicona zionale sono state le seguenti:Membri effettivicomm. rag. Giuseppe Corridoridott. Cesare Minolagr. uff. Giulio ZarùMembri supplentiprof. Giacomo Devotoprof. Guglielmo Tagliacarneprof. Salvatore TramonteConsiglio superiore del commercio internoCom’è noto, il Decreto per l’istituzione del Consiglio superiore del commerciointerno attribuisce alle Camere <strong>di</strong> commercio do<strong>di</strong>ci delegati. Il Ministerodell’industria e commercio ha affidato alla nostra Unione l’incarico <strong>di</strong> promuoveregli opportuni incontri fra tutti i delegati camerali per ad<strong>di</strong>venire alle designazioni<strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci terne <strong>di</strong> nomi.Il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, dopo aver considerato con tutta l’obiettivitàpossibile quale fosse il miglior modo per adempiere a questo compito, e dolendosi<strong>di</strong> non poter attribuire un delegato (e quin<strong>di</strong> una terna <strong>di</strong> nomi) ad ogni regione,si è visto costretto ad abbinare alcune regioni; furono quin<strong>di</strong> invitati i presidentidelle Camere <strong>di</strong> commercio capoluogo <strong>di</strong> regioni o <strong>di</strong> abbinamenti <strong>di</strong> regioni aprendere gli accor<strong>di</strong> con le singole Camere delle rispettive regioni.Questi abbinamenti hanno dato luogo a qualche malumore o <strong>di</strong>sappuntopresso quelle Camere che si sono ritenute menomate. Ciò era preve<strong>di</strong>bile e fatale,ma chiunque fra i contrariati si fosse trovato a dover risolvere il problema avrebbeincontrato le stesse <strong>di</strong>fficoltà e non credo che, in definitiva, avrebbe potuto faremeglio, nel senso che avrebbe spostato sì da una regione all’altra il malcontento,ma non lo avrebbe eliminato.[...]60


Stefano BrunConsiglio superiore della marina mercantileIl ministro della Marina mercantile ha chiesto la designazione <strong>di</strong> un rappresentantedelle Camere <strong>di</strong> commercio a giuris<strong>di</strong>zione marittima, che entri a farparte del Consiglio superiore della marina mercantile. La Presidenza, trattandosi<strong>di</strong> richiesta urgente, ha provveduto essa stessa a compiere la designazione proponendola persona del presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova, sottosegretarioFrancesco Manzitti. La designazione è stata ratificata dal Consiglio<strong>di</strong>rettivo dell’Unione e, su richiesta del dottor Manzitti, sarà pure presentata perla convalida al Convegno delle Camere <strong>di</strong> commercio a giuris<strong>di</strong>zione marittimache si riunirà domani.La nostra Unione ha chiesto al ministro della Marina <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizionedelle Camere <strong>di</strong> commercio a giuris<strong>di</strong>zione marittima un secondo delegato;quanto meno <strong>di</strong> poter nominare un membro supplente.Mi è gra<strong>di</strong>to preannunciare che nel Convegno <strong>di</strong> domani si dovrà esaminareun voto, già da tempo presentato, per la costituzione fra dette Camere <strong>di</strong> unasezione apposita della nostra Unione, che dovrebbe funzionare con norme particolarida stabilire e con un suo proprio Comitato o Consiglio e una sua Segreteria,per la trattazione <strong>di</strong> tutti i problemi <strong>di</strong> carattere marittimo.Comitati tecnici per la ripartizione dei contingenti d’importazioneIl Ministero del commercio con l’estero ha pubblicato recentemente un decretocol quale si istituiscono un<strong>di</strong>ci Comitati tecnici per altrettanti raggruppamentimerceologici allo scopo <strong>di</strong> fare proposte per la ripartizione fra le <strong>di</strong>tte richiedentidei contingenti d’importazione delle merci soggette a licenza, salvo per quantoconcerne le merci soggette a speciale <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e <strong>di</strong> assegnazione.In ogni Comitato sono chiamati a far parte due rappresentanti delle Camere<strong>di</strong> commercio, la cui designazione è affidata alla nostra Unione. Anzitutto vapremesso che le Camere <strong>di</strong> commercio più interessate negli scambi con l’esteronon sono per nulla sod<strong>di</strong>sfatte del nuovo or<strong>di</strong>namento istituito dal Ministero delcommercio estero e hanno già fatto al ministro vive rimostranze, alle quali si èpienamente associata la nostra Unione.Il nuovo sistema adottato dal Ministero del commercio estero, essendo basato,come si è detto, sui raggruppamenti merceologici, si può adattare all’or<strong>di</strong>namentodelle associazioni sindacali <strong>di</strong> categoria ma non a quello delle Camere <strong>di</strong>commercio, che non rappresentano una categoria piuttosto <strong>di</strong> un’altra e hannoun’organizzazione a carattere territoriale.61


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleNella speranza e in attesa che il Ministero mo<strong>di</strong>fichi il predetto or<strong>di</strong>namentosi è stu<strong>di</strong>ato in quale modo si possa ad<strong>di</strong>venire alle designazioni dei rappresentantidelle Camere <strong>di</strong> commercio in seno ai Comitati previsti dal decreto ministeriale.A tale uopo sono stati convocati presso l’Unione i funzionari delle Camere <strong>di</strong>commercio capoluogo <strong>di</strong> regione che hanno particolare competenza in materia<strong>di</strong> scambi con l’estero e <strong>di</strong> contingenti d’importazione, e che siano in grado <strong>di</strong>rappresentare anche il pensiero delle Camere <strong>di</strong> commercio delle varie provincie.I punti <strong>di</strong> vista emersi in tale riunione possono ora servirci per definire l’azioneche l’Unione e le singole Camere devono svolgere al riguardo.Comitati e Commissioni consultive dei prezziCosì come i delegati delle Camere <strong>di</strong> commercio sono entrati a far parte delleCommissioni provinciali dei prezzi, e per <strong>di</strong> più a presiedere la Commissioneconsultiva provinciale, sarà <strong>di</strong> regola chiamato lo stesso presidente della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio della provincia, l’Unione ha chiesto <strong>di</strong> essere ammessa, con un suorappresentante, in seno al Comitato centrale dei prezzi. È sperabile che la richiestapossa essere favorevolmente accolta.Sede dell’UnioneIn questo primo periodo <strong>di</strong> vita dell’Unione abbiamo dovuto accontentarci <strong>di</strong>personale e <strong>di</strong> quadri limitati, che non potrebbero restare tali senza pregiu<strong>di</strong>careil prestigio, la funzionalità e le esigenze organizzative e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della nostra istituzione.Già qualche miglioramento è stato conseguito recentemente con l’assunzione<strong>di</strong> qualche funzionario <strong>di</strong> concetto. Ma oltre al problema dei quadri, esistequello della sede. Per ora abbiamo goduto dell’ospitalità gentilmente offertacidalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma; ma con lo sviluppo che gli uffici dovrannoassumere si rende necessario trovare locali e servizi più adeguati. Il Ministerodell’industria e commercio è venuto incontro alla nostra necessità offrendoci <strong>di</strong>occupare dei locali che esso si appresta a sgombrare nello stabile <strong>di</strong> via San Basilio45, in occasione del trasferimento <strong>di</strong> tutti gli uffici del predetto Ministero nell’expalazzo delle Corporazioni in via Vittorio Veneto.I locali che potremo così occupare sono adatti ai bisogni dei nostri uffici e ciconsentiranno <strong>di</strong> avere una sala per le riunioni del Consiglio e delle Commissioni,altre per la biblioteca, per la sezione marittima e per gli ulteriori servizi che sirenderanno necessari nella fase <strong>di</strong> sviluppo facilmente preve<strong>di</strong>bile.62


Stefano BrunSe dal punto <strong>di</strong> vista dei locali e dei servizi la sistemazione è sod<strong>di</strong>sfacente,è però con rincrescimento che ci accingiamo a lasciare la sede della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Roma, sede antica e gloriosa quanto mai, il cui prestigio tornava atutto vantaggio della nostra giovane istituzione, apprestandole un ambiente e unclima che in nessun altro posto potrebbero essere più propizi e più adatti.Il <strong>di</strong>stacco dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma e la sistemazione nella nuovasede comportano poi un onere non in<strong>di</strong>fferente per la necessità <strong>di</strong> attrezzare ilocali ed approntare i servizi necessari a una vita autonoma. Questo della sede èun problema che ci ha assillato per vari mesi e che oramai può considerarsi risolto.Schedario e Annuario delle Camere <strong>di</strong> commercioÈ in corso presso la nostra Unione la raccolta dei dati e delle notizie <strong>di</strong> maggiorrilievo sull’or<strong>di</strong>namento e sull’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio. I suddettielementi comprendono un breve cenno storico sull’istituzione e sugli sviluppidegli istituti camerali, i nominativi dei loro quadri <strong>di</strong>rigenti, l’elenco delle principaliiniziative e pubblicazioni camerali, e infine alcune statistiche sul numero<strong>di</strong> impiegati, sul gettito delle entrate camerali, sulle <strong>di</strong>tte iscritte all’anagrafe ecc.Queste notizie serviranno per la pubblicazione <strong>di</strong> un Annuario delle Camere<strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutta Italia, il quale varrà a richiamare l’attenzione delle autorità,<strong>di</strong> uffici, <strong>di</strong> organismi sindacali, <strong>di</strong> personalità e del pubblico in genere sull’attività,sulla vastità dei compiti e sull’importanza delle iniziative che formano la vitae <strong>di</strong>mostrano la forza <strong>di</strong> propulsione delle Camere <strong>di</strong> commercio.Le notizie medesime serviranno pure a costituire presso l’Unione uno schedario,che sarà tenuto continuamente aggiornato e sarà utile all’Unione nellemolteplici occasioni <strong>di</strong> segnalazioni, designazioni ecc. a Ministeri e ad altri istitutied organi.Relazione sul Piano SaracenoIl dottor Minola ha partecipato alla prima Assemblea del Consiglio economiconazionale ed ha successivamente presentato alla Presidenza del CENun’ampia relazione sul Piano economico pre<strong>di</strong>sposto dal professor Saraceno. TalePiano era stato scelto dall’Assemblea del Consiglio economico nazionale comebase <strong>di</strong> partenza per un’inchiesta sull’economia nazionale.Il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, seguendo il punto <strong>di</strong> vista del relatoreMinola, ha posto in rilievo l’inatten<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> ogni previsione <strong>di</strong> sviluppo dell’eco-63


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalenomia italiana che si volesse teoricamente fondare sulle corrispondenti tendenzedel periodo prebellico; ed ha espresso il suo generale punto <strong>di</strong> vista in materia <strong>di</strong>piani, riaffermando che l’esecuzione <strong>di</strong> un piano economico manca oggi in Italiadei suoi essenziali presupposti, i quali sostanzialmente consistono:<strong>1.</strong> nella <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> dati statistici aggiornati e sicuri, da usare come elementi<strong>di</strong> partenza per la compilazione del Piano;2. nella sicurezza dell’entità e della cronologia dei rifornimenti basilari per ilregolare funzionamento del Piano. Di contro, l’incertezza che caratterizza i nostriri fornimenti dall’estero è con<strong>di</strong>zionata da circostanze <strong>di</strong> fatto che esulano dallanostra volontà;3. in una stabilità monetaria, che consenta un’organica impostazione <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong>costi interni e <strong>di</strong> costi comparati.Infine il Consiglio dell’Unione si è mostrato unanime nel concordare conle conclusioni del Piano Saraceno in merito all’improrogabile necessità <strong>di</strong>valorizzare le aree depresse del Mezzogiorno nell’interesse <strong>di</strong> tutta l’economiaitaliana.Commissione per la riforma della legge sulle Camere <strong>di</strong> commercioQuello della riforma delle Camere <strong>di</strong> commercio è un grosso problema, checoinvolge la vita stessa dei nostri istituti. In occasione della scorsa Assembleamolte Camere manifestarono le loro preoccupazioni sulle <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> questariforma, <strong>di</strong> cui tanto, da tanto e da tanti si <strong>di</strong>scute. Infine, esse chiesero <strong>di</strong> interpellareil ministro dell’Industria e commercio per avere alcuni chiarimenti e proposero<strong>di</strong> nominare una Commissione per compiere uno stu<strong>di</strong>o preparatorio. Cirecammo subito dal ministro onorevole Togni e gli chiedemmo <strong>di</strong> essere sentitiprima che fosse definita in sede legale la riforma delle Camere <strong>di</strong> commercio.Egli andò imme<strong>di</strong>atamente al <strong>di</strong> là della richiesta e ci rispose semplicemente esimpaticamente: «la riforma interessa a voi; tocca a voi <strong>di</strong> prepararne il testo. Fateil vostro lavoro e portatemi le vostre conclusioni».Beninteso, la riforma delle Camere interferisce con tanti enti ed istituti, toccavari interessi ed ha molteplici riflessi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico, politico e sociale, percui non possiamo pensare <strong>di</strong> farne un monopolio. Resta però inteso che è affidataa noi la parte principale, la sostanza creatrice della riforma stessa. Dobbiamoperciò compiere uno stu<strong>di</strong>o accurato e obiettivo per presentare un progetto chepossa servire <strong>di</strong> base ad un provve<strong>di</strong>mento definitivo.La Commissione, nominata il giorno stesso che fummo ricevuti dal ministroTogni e presieduta dall’avvocato Atzeri, al quale porgo il mio vivo ringraziamen-64


Stefano Brunto – che si estende anche agli altri componenti – farà ora all’Assemblea la suarelazione sul lavoro compiuto.Io non ho alcuna intenzione <strong>di</strong> influire sulle decisioni che prenderà l’Assemblea,ma desidero tuttavia soffermarmi su alcuni punti <strong>di</strong> particolare interesse:<strong>1.</strong> Anzitutto, non dobbiamo mai <strong>di</strong>menticare che il nostro primo e massimocompito è <strong>di</strong> favorire il potenziamento degli istituti camerali; dobbiamo tenersempre presente questo scopo, senza lasciarci fuorviare sia da fatti contingenti siada considerazioni locali sia dalla necessità <strong>di</strong> sistemare o il personale o una datasituazione od altro.2. È vano nutrire nostalgie pensando che le nuove Camere <strong>di</strong> commercio possanotornare ad essere quelle che erano prima del 1926, cioè quelle che eranoall’incirca al tempo dell’Unità d’Italia; la vita politica, sociale ed economica è profondamentemutata: sono sorte le gran<strong>di</strong> imprese, sono state compiute importantiscoperte, si è conseguito un enorme progresso specialmente nel campo sociale,sono sorti importanti istituti, si è sviluppato infine un imponente movimento <strong>di</strong>or<strong>di</strong>ne associativo sindacale, che rappresenta un’evoluzione da tenere ben presente.3. Fra le innovazioni che, a mio modo <strong>di</strong> vedere, più si impongono vi è quelladell’inserimento delle forze del lavoro negli istituti camerali a fianco e in attivacollaborazione con i rappresentanti dei datori <strong>di</strong> lavoro; è questa una necessitàassoluta, un portato dei tempi che si evolvono verso una sempre maggiore valorizzazionedell’elemento lavoro, nell’intento <strong>di</strong> associarlo strettamente e interessarlonello sviluppo della produzione e del progresso.4. Gli istituti camerali devono rappresentare e compen<strong>di</strong>are nelle singole provincietutte le forze economiche armonizzantisi al fine del massimo ren<strong>di</strong>mentocol lettivo; non si possono perciò concepire, <strong>di</strong>staccati gli uni dagli altri, organismiche concorrono a un fine comune e che costituiscono, si può <strong>di</strong>re, le varie membra<strong>di</strong> uno stesso corpo vitale. È in questo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> idee che si impone anzituttol’assorbimento degli attuali Uffici provinciali dell’industria e commercio da partedelle Camere, facendo salvi, ben inteso, i <strong>di</strong>ritti legittimi del personale. È pureda considerare che da un rafforzamento degli istituti camerali anche il personaletrarrebbe vantaggio, trovando in essi la possibilità <strong>di</strong> un migliore avvenire e <strong>di</strong> unconsolidamento delle sue posizioni. Il provve<strong>di</strong>mento della fusione Camere <strong>di</strong>commercio-UPIC, già annunciato dall’on. ministro, si impone con carattere <strong>di</strong>urgenza al fine <strong>di</strong> eliminare duplicati, interferenze e slegami, fonti <strong>di</strong> confusione e<strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzione; il che danneggia non solamente le Camere e gli UPIC ma ;quelloche più importa, la stessa economia del Paese. Perciò questo problema dovrebbeessere risolto al più presto, a prescindere dalla riforma generale delle Camere <strong>di</strong>commercio e, anzi, a facilitare ed aprire con un primo passo la strada alla riformastessa.65


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale5. Le Camere <strong>di</strong> commercio devono tendere ad essere il più possibile organiliberi, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>namici, <strong>di</strong> iniziativa e <strong>di</strong> propulsione, pur restando, come esseambiscono al più alto grado, organi <strong>di</strong> consultazione del Governo e in particolarmodo dei ministeri così detti economici. Le Camere <strong>di</strong> commercio sarannoonorate <strong>di</strong> poter ricevere delega <strong>di</strong> quelle funzioni che detti ministeri, l’Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica ed altri organi <strong>di</strong> Stato vorranno loro affidare e che esse siimpegneranno <strong>di</strong> adempiere con tutto lo zelo e l’obiettività che tale compito comporta.Ritengo che questa aspirazione delle Camere <strong>di</strong> commercio – <strong>di</strong> essere, purnella loro struttura <strong>di</strong> libere istituzioni, organi <strong>di</strong> consultazione e <strong>di</strong> vedersi attribuireparticolari mansioni e funzioni per delega degli organi governativi – nondebba incontrare <strong>di</strong>fficoltà, stante la figura <strong>di</strong> enti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico conferita ainostri istituti.6. La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio dev’essere la casa comune, aperta ed ospitale, dovetutte le forze economiche provinciali convergono; dove istituti, enti e comitati <strong>di</strong>carattere economico si ritrovano in fraterna collaborazione; dove le associazionisindacali si incontrano, si integrano e si armonizzano per comporre una vera, sanae democratica unità economica.Ma queste sono soltanto alcune idee personali che ho desiderato accennare,senza volere in alcun modo precorrere le conclusioni su temi <strong>di</strong> così grande interesse.Riforma dello statuto dell’UnioneLa Commissione incaricata dall’Assemblea nel luglio scorso <strong>di</strong> esaminare lemo<strong>di</strong>fiche allo statuto dell’Unione ha compiuto <strong>di</strong>ligentemente il suo lavoro. Aicomponenti la Commissione rivolgo il mio più vivo ringraziamento. Ora l’Assembleasarà chiamata a <strong>di</strong>scutere e decidere sulle due relazioni che sono statepre<strong>di</strong>sposte: una <strong>di</strong> maggioranza, l’altra <strong>di</strong> minoranza. Per conto mio tengo a<strong>di</strong>chiarare che non ho un partito preso. Con lo statuto vecchio o con uno statutonuovo, il nostro compito non muta; per noi lo statuto non ha che un unico articolo:«lavorare nell’interesse delle Camere <strong>di</strong> commercio per potenziarle e per farne,quanto più sia possibile, strumenti utili al Paese». È questo, io credo, quello chele Camere aderenti e lo stesso Governo chiedono a noi.Segreteria delle Camere <strong>di</strong> commercioPer venire incontro ad un desiderio espresso da alcune Camere <strong>di</strong> commerciosi è istituito presso l’Unione un Ufficio <strong>di</strong> segreteria delle Camere <strong>di</strong> commercio66


Stefano Brunaderenti, con lo scopo <strong>di</strong> trattare, per loro conto e per loro mandato, <strong>di</strong> volta involta, pratiche varie che esse desiderino definire con i <strong>di</strong>versi enti governativi<strong>di</strong> Roma, nell’intento <strong>di</strong> risparmiare alle Camere viaggi costosi e per<strong>di</strong>te <strong>di</strong>tempo per recarsi appositamente alla Capitale. Questo servizio potrà estendersied attrezzarsi sempre più <strong>di</strong> mano in mano che il ricorso ad esso da parte delleCamere <strong>di</strong>venterà più frequente e copioso.Ci siamo fatti promotori <strong>di</strong> alcuni quesiti e richieste presso <strong>di</strong>versi ministerisu problemi <strong>di</strong> varia natura; così pure abbiamo appoggiato ed illustrato presso gliorgani <strong>di</strong> Governo molteplici voti già espressi dalle Camere <strong>di</strong> commercio e deiquali si trova traccia nella nostra corrispondenza e nelle circolari; si tratta <strong>di</strong> unelenco piuttosto numeroso <strong>di</strong> argomenti che non è il caso <strong>di</strong> riportare qui.Intanto, per facilitare e rendere più regolari i contatti fra l’Unione e le singoleCamere, abbiamo iniziato la compilazione <strong>di</strong> un “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni” cheha lo scopo <strong>di</strong> tenere informate perio<strong>di</strong>camente le Camere <strong>di</strong> commercio sull’attivitàdell’Unione e su vari problemi <strong>di</strong> particolare interesse che <strong>di</strong> volta in voltasi presentano.Problemi economici nazionaliMa se detta forma <strong>di</strong> attività rappresenta il nostro lavoro quoti<strong>di</strong>ano e assorbegran parte del nostro tempo, non vogliamo limitarci a questa che si potrebbechiamare la nostra or<strong>di</strong>naria amministrazione. Riteniamo che il nostro compitosia più alto e si debba svolgere su un piano più spazioso. Desideriamo porci iproblemi economici <strong>di</strong> carattere generale, stu<strong>di</strong>are le questioni che coinvolgono imaggiori interessi nazionali e avere lo sguardo aperto sul mondo. Perciò inten<strong>di</strong>amocollaborare attivamente anche con altri istituti, quali ad esempio la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio internazionale. Invero, per quanto possiamo a ragione compiacerci <strong>di</strong>appartenere a una grande nazione, non dobbiamo perdere il senso della misura;questo ci ricorda che per popolazione, per commercio estero e per ricchezza l’Italiarappresenta meno del due per cento del mondo; che essa è così <strong>di</strong>pendentedai fattori internazionali al punto da doversi riconoscere che la sua pace o la suaguerra non <strong>di</strong>pendono dalla nostra volontà nazionale; che le sue officine si fermerebberose non potessero ottenere carbone e materie prime dagli altri paesi;che la stessa attuale razione <strong>di</strong> pane che appare sul nostro desco non potrebbeessere mantenuta senza un’importazione, che richiede da parte nostra uno sforzogran<strong>di</strong>oso per essere controbilanciata con un’esportazione <strong>di</strong> prodotti italiani.Ispirandoci a questa visione, abbiamo posto allo stu<strong>di</strong>o vari problemi che sonostati trattati nelle ultime riunioni del Consiglio. Ho già accennato alla relazione67


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledel nostro consigliere Minola sul Piano Saraceno; allo stesso Minola dobbiamola preparazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o sull’Unione doganale Italia-Francia.Un altro problema posto allo stu<strong>di</strong>o è quello delle possibilità concrete <strong>di</strong> unacollaborazione economica europea dal punto <strong>di</strong> vista degli interessi italiani.Un favorevole accoglimento ha avuto la relazione sull’attuale politica cre<strong>di</strong>tiziapresentata dal nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo nelle sedute tenute il mese scorsoa Firenze.Il punto <strong>di</strong> vista sostenuto al riguardo dalla nostra Unione si è spersonalizzatodagli interessi <strong>di</strong> limitati gruppi economici; noi non ci siamo lasciati influenzaredalle pressioni politiche e demagogiche che sull’azione del Governo sono stateesercitate da più parti, ma ci siamo sforzati <strong>di</strong> essere aderenti alla realtà e ai veriinteressi della Nazione, in coerenza coi voti, tanto enfaticamente e da più partisempre enunciati, <strong>di</strong> volere risanare il bilancio dello Stato e <strong>di</strong> salvare la lira, matroppo spesso <strong>di</strong>menticati e smascherati quando finalmente si vogliono prenderele misure adatte per raggiungere detti fini. Perciò abbiamo manifestato il nostroparere fondamentalmente favorevole alla politica cre<strong>di</strong>tizia del Governo, essendoconvinti che tale politica, se proseguita ed affiancata da altri provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>restrizione delle spese pubbliche e <strong>di</strong> sana economia, potrà dare buoni frutti: einfatti i primi segni già si incominciano a scorgere.È doveroso a tal uopo renderci conto che l’opera <strong>di</strong> risanamento non si puòcompiere senza duri sacrifici; essa comporterà probabilmente il naufragio <strong>di</strong>determinate aziende. Speriamo che siano poche, ma noi non vorremmo affondaretutti quanti per non avere avuto il coraggio <strong>di</strong> alleggerirci dai carichi ingombranti.Abbiamo fiducia che il Governo e più ancora il popolo italiano – senza il cuiconcorso volenteroso nessuna forza <strong>di</strong> Governo può utilmente operare e manifestarsi– sapranno compiere il <strong>di</strong>fficile compito <strong>di</strong> normalizzare la vita del Paese suuna base economico-sociale consona alle nostre necessità e possibilità, favorendoil reinserimento dell’Italia nel circuito dell’economia mon<strong>di</strong>ale.A questo fine l’Unione delle Camere desidera offrire al Governo la sua schiettaed obiettiva collaborazione, portando il peso delle competenze, delle energie,delle volontà <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio d’Italia là dove le varie branchedell’economia e i <strong>di</strong>versi fattori della produzione e del lavoro si incontrano, sifondono e si potenziano in un benefico sforzo <strong>di</strong> solidarietà e <strong>di</strong> comprensione.68


Relazione del presidente all’Assemblea generaletenuta presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, industriae agricoltura <strong>di</strong> Milano il 14 maggio 1948Egregi colleghi, sono passati sei mesi dall’ultima convocazione dell’Assembleadei delegati delle Camere <strong>di</strong> commercio aderenti alla nostra Unione. Oggi,ritrovandoci tutti uniti a Milano nella sede della gloriosa Casa dei mercanti, micorre l’obbligo – gra<strong>di</strong>to obbligo – <strong>di</strong> darvi un resoconto dell’azione svolta dall’Unionein questo periodo.Ma prima <strong>di</strong> iniziare la Relazione desidero richiamare la vostra attenzione sulcammino percorso verso la ricostruzione e la normalizzazione del nostro Paesenello stesso periodo. Si deve riconoscere con sod<strong>di</strong>sfazione che l’Italia ha miglioratorapidamente la sua situazione politica, sia interna sia internazionale, ed è tornataa contare come grande potenza democratica fra le più importanti nazioni delmondo. A qualificare e sintetizzare l’ascesa del nostro Paese in così breve terminebasti constatare il fatto recente delle elezioni, a cui hanno partecipato 26 milioni<strong>di</strong> italiani con or<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong>sciplina e senso <strong>di</strong> grande responsabilità, dando prova atutto il mondo della loro maturità e saggezza. Con la visione <strong>di</strong> quello che hasaputo compiere e che ancora saprà compiere il popolo italiano, permettetemi chea nome <strong>di</strong> voi tutti, delegati delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura<strong>di</strong> ogni parte d’Italia, rivolga un saluto e un omaggio al nuovo capo dello Statoprofessor Luigi Einau<strong>di</strong>, che così degnamente rappresenta l’immenso patrimonio<strong>di</strong> valori della nostra terra e delle nostre genti.Prima <strong>di</strong> entrare in argomento desidero pure rivolgere un cor<strong>di</strong>ale saluto el’augurio <strong>di</strong> buon lavoro al cospicuo gruppo <strong>di</strong> nuovi senatori e nuovi deputatiappartenenti ai quadri dei <strong>di</strong>rigenti delle Camere <strong>di</strong> commercio e sui quali ciappoggiamo come a sicuri amici e sostenitori degli istituti camerali in seno alParlamento.Ecco l’elenco dei suddetti membri del primo Parlamento della Repubblica.Esso comprende 15 senatori e 22 deputati.69


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleDirigenti delle Camere <strong>di</strong> commercio eletti al primo Parlamentodella Repubblica ItalianaSenatoriCaron dr. GiuseppeDe Luca avv. CarloMinoja avv. VittorioPietra prof. GaetanoSartori rag. GiovanniDeputatiColi avv. GiulioLeonetti dr. TommasoMannironi avv. SalvatoreOrlando Castellano conte avv. CamilloPera avv. GiambattistaSaija comm. FrancescoPresidentiCCIA TrevisoCCIA ViterboCCIA PiacenzaCCIA U<strong>di</strong>neCCIA CuneoCCIA PesaroCCIA CasertaCCIA NuoroCCIA LatinaCCIA SavonaCCIA MessinaSenatoriBastianetto avv. CelesteCaminiti FilippoCarmagnola LuigiCastagno GinoFantuzzi SilvioGuarienti conte dr. UgoGuglielmone dr. TeresioDeputatiBurato ArturoCaroniti ing. FiladelfioCremaschi OlindoFassina BrunoFerrario CelestinoFina BortoloLombar<strong>di</strong>ni AntonioMarazzina dr. GiulioMartinelli MarioMembri <strong>di</strong> Giunte e Consulte cameraliGiunta CCIA VeneziaGiunta CCIA CatanzaroConsulta CCIA TorinoGiunta CCIA TorinoConsulta CCIA R. EmiliaGiunta CCIA VeronaConsulta CCIA Torino e presidenteConsiglio economico piemonteseConsulta CCIA VeronaConsulta CCIA MessinaConsulta CCIA ModenaGiunta CCIA PaviaGiunta CCIA ComoConsulta CCIA VicenzaConsulta CCIA ComoGiunta CCIA BergamoRevisore dei conti CCIA Como70


Stefano BrunPertusio avv. VittorioResta prof. RaffaeleRiva dr. GiuseppeTomba UmbertoTroisi prof. MicheleGiunta CCIA GenovaConsultore esperto CCIA BariConsulta CCIA BellunoConsulta CCIA VeronaConsultore esperto CCIA BariAltri rappresentanti e funzionari cameraliSenatoriBraitenberg (von) dr. CarloMembro varie Commissioni CCIA BolzanoCanepa GiuseppePresidente onorario Comitato permanente ICongresso per il turismo <strong>di</strong> GenovaD’Incà avv. AgostinoMembro Comitato permanente per i serviziautolinea, in rappresentanza dell’amministrazioneprovinciale <strong>di</strong> BellunoDeputatiFerreri prof. PietroLucifre<strong>di</strong> prof. RobertoPresidente Consorzio provinciale per l’istruzionetecnica, già presidente Giunta CCIAPaviaMembro Commissione consultiva del personaleCCIA GenovaAdesioniIn occasione della precedente Assemblea del 10 novembre 1948 vi informaiche le Camere <strong>di</strong> commercio aderenti volontariamente all’Unione erano passateda 20, quante erano all’atto della costituzione dell’Unione, a 85.Altre adesioni sono pervenute, <strong>di</strong> mano in mano, tanto che la grande famigliadelle Camere può <strong>di</strong>rsi ormai tutta riunita nella sua Unione nazionale. A rendereil quadro completo mancano solo la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Terni, che haesplicitamente <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non voler aderire, e la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bergamo,che congiuntasi a noi soltanto nel secondo semestre dello scorso anno si è<strong>di</strong>staccata col 1º gennaio 1948, non intendendo partecipare alla nostra Unione senon quando ne sia mo<strong>di</strong>ficato lo statuto secondo le proposte che sono state a suotempo comunicate a tutte le Camere. Contro queste due assenze sono lieto, egregicolleghi, <strong>di</strong> comunicarvi che proprio in questi giorni ha aderito alla nostra Unionela <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio del Territorio libero <strong>di</strong> Trieste. Essa era già praticamenteaderente perché mai un giorno abbiamo cessato <strong>di</strong> considerarla della nostra fami-71


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleglia. Ma oggi è il suo presidente, capitano Cosulich, che ha inviato la sua partecipazioneformale. Alla <strong>Camera</strong>, al suo presidente e soprattutto alla cara Trieste eagli italianissimi triestini vada il nostro più ardente saluto. È molto sintomatico,egregi colleghi, che il ritorno <strong>di</strong> Trieste alla Madre Patria si inizi proprio da partedella sua <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio; il che prova ancora una volta quanta sensibilitàe quanta ricchezza <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong> patriottismo si racchiudano in questi nostrinobili, antichi e sempre vitalissimi istituti camerali.Il Congresso delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane e francesiLa manifestazione più notevole promossa dall’Unione è quella che si è iniziataieri presso la sede della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura <strong>di</strong> Torino,con la partecipazione dei membri del nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo e dei presidenti<strong>di</strong> alcune fra le più importanti Camere <strong>di</strong> commercio francesi, con a capo il presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Parigi, M. Cusenier, intervenuto anche nellasua veste <strong>di</strong> presidente dell’Assemblea delle 164 Camere <strong>di</strong> commercio francesi.In uno spirito <strong>di</strong> vera solidarietà ed amicizia è stato pre<strong>di</strong>sposto il programmaper un Congresso che si terrà a Torino nei giorni 2-3-4 settembre 1948, al qualesaranno invitate tutte le Camere <strong>di</strong> commercio delle regioni economiche francesi,ed altre Camere <strong>di</strong> commercio francesi più interessate negli scambi economicifra i nostri due paesi. Scopo del Congresso è quello <strong>di</strong> sollecitare e realizzare l’Unionedoganale e la cooperazione economica fra Italia e Francia. L’importanza <strong>di</strong>questa manifestazione che scaturisce dalle Camere <strong>di</strong> commercio italiane e francesinon sfuggirà ad alcuno; essa non si limita all’aspetto economico, in quantola ricerca <strong>di</strong> spazi più ampi <strong>di</strong> attività è in fondo la ricerca della vita stessa, dellapace stessa.Il Congresso <strong>di</strong> Torino è il primo <strong>di</strong> questo genere, e darà modo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>aretutti gli aspetti tecnici, economici, finanziari, sociali e politici con i quali sipresenta il gran<strong>di</strong>oso e <strong>di</strong>fficile compito <strong>di</strong> creare fra paesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong>ricchezza, <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> progresso economico, <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso livello <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong><strong>di</strong>versa lingua, <strong>di</strong>versa moneta e <strong>di</strong>versa legislazione, un’intesa che tutte quelle<strong>di</strong>versità sappia superare con un’ampia visione <strong>di</strong> interesse generale.Annuario delle Camere <strong>di</strong> commercioIn occasione della presente Assemblea, l’Unione ha dato alle stampe l’Annuariodelle Camere <strong>di</strong> commercio. È una prima e<strong>di</strong>zione che dovrà essere assai72


Stefano Brunmigliorata e completata in e<strong>di</strong>zioni successive, ma intanto essa può fornire unquadro dei nostri istituti camerali e una sintesi delle loro attività.È capitato spesso che funzionari, uomini politici e <strong>di</strong> governo, visitando una<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, prendendo contatto coi suoi Uffici, interessandosi delsuo lavoro, siano rimasti grandemente sorpresi <strong>di</strong> trovarsi <strong>di</strong> fronte a organismiramificati in tutte le Provincie, ricchi <strong>di</strong> vita, pronti alle più ar<strong>di</strong>te e utili iniziative,efficienti <strong>di</strong> nomini e <strong>di</strong> mezzi, sensibili a tutti i problemi economici, capaci<strong>di</strong> armonizzare contrastanti interessi e punti <strong>di</strong> vista, in<strong>di</strong>spensabili alla vitaeconomico-sociale del Paese.Poiché non è materialmente possibile invitare tutti gli uomini che vi possonoavere interesse a visitare le nostre Camere e intrattenerli sulle loro attività, sulleloro iniziative e sulla loro organizzazione, cre<strong>di</strong>amo che l’Annuario possa in certoqual modo sopperirvi. Invece <strong>di</strong> varcare la soglia <strong>di</strong> una <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio siapra la pagina dell’Annuario corrispondente a quella <strong>Camera</strong> e voi farete la conoscenzadel suo presidente, dei membri della Giunta e <strong>di</strong> quelli della Consulta economica,nonché dei membri <strong>di</strong> Commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> sezioni e <strong>di</strong> tutti coloroche rappresentano i quadri degli istituti camerali. Farete la conoscenza coi funzionari;saprete se la <strong>Camera</strong> pubblica un bollettino; quali istituzioni, come scuoleprofessionali, Borse valori, Borse <strong>di</strong> compensazioni merci, laboratori chimici emerceologici siano promossi, gestiti, curati, sussi<strong>di</strong>ati dalle Camere <strong>di</strong> commercio;apprenderete la loro storia che spesso si inizia molti secoli ad<strong>di</strong>etro confondendosicon quella delle corporazioni, e si onora <strong>di</strong> uomini illustri, e si innesta nella storiadel Risorgimento e dell’in<strong>di</strong>pendenza d’Italia fino alla recente lotta <strong>di</strong> liberazione;conoscerete il loro atto <strong>di</strong> costituzione che risale ora a Napoleone, ora a MariaTeresa, ora ai Me<strong>di</strong>ci o ad un pontefice; infine avrete sotto mano numerosi elementistatistici sul personale delle Camere, sul rilascio dei certificati, sul Registrodelle <strong>di</strong>tte, nonché altri dati <strong>di</strong> natura demografica, economica e finanziaria.L’Annuario riproduce pure tutta la legislazione sulle Camere <strong>di</strong> commercionelle loro numerose e tormentate mo<strong>di</strong>ficazioni e trasformazioni dal 1862 al1944. Infine esso contiene alcune elaborazioni statistiche e grafici sull’andamentodelle entrate camerali e sulle aliquote, i nomi dei rappresentanti delle Camere <strong>di</strong>commercio negli organi e istituti nazionali, nonché lo statuto e i quadri dell’Unioneitaliana delle Camere <strong>di</strong> commercio e delle Unioni interregionali e regionali.Stu<strong>di</strong> e ricercheUn campo nel quale evidentemente la nostra Unione deve sviluppare al massimola sua attività è quello degli stu<strong>di</strong>. È questa, si può <strong>di</strong>re, la sua principale73


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleragione <strong>di</strong> vita, cui de<strong>di</strong>cheremo sempre più i nostri sforzi, a mano a mano chesarà possibile avere i mezzi sufficienti per attrezzare convenientemente gli ufficie i servizi dell’Unione assicurandoci l’opera <strong>di</strong> buoni funzionari <strong>di</strong> concetto e <strong>di</strong>collaboratori esterni, e che saremo in grado <strong>di</strong> fornirci largamente <strong>di</strong> libri e riviste,schedari ecc. Sinora i nostri uffici sono appena all’inizio, e tutti sanno che il ren<strong>di</strong>mentonel campo degli stu<strong>di</strong> è in funzione dell’anzianità. Tuttavia si è cercato<strong>di</strong> fare lutto il possibile e, credo, con ri sultati sod<strong>di</strong>sfacenti.Relazione economicaAnzitutto si deve ricordare a questo proposito la Relazione mensile sullasituazione economica che l’Unione delle Camere si è impegnata a presentare ognimese al ministro dell’Industria e commercio. Essa viene compilata sulla scortadelle notizie e dei dati che le Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura citrasmettono mensilmente, seguendo una traccia all’uopo pre<strong>di</strong>sposta dall’Unione.La sintesi economica che ogni mese presentiamo al ministro costituisce un panoramacompleto <strong>di</strong> tutte le attività economiche del Paese nella varia topografiaprovinciale, ed è corredata da numerosi grafici a colori che illustrano <strong>di</strong> volta involta gli aspetti più salienti e i fenomeni più peculiari del momento. Il ministro havivamente apprezzato questo genere <strong>di</strong> lavoro, che ha <strong>di</strong>mostrato come le Camere<strong>di</strong> commercio costituiscano dei veri osservatori economici, e come ad essi debbanopertanto spettare i compiti delle rilevazioni statistiche, della raccolta dei dati,della loro elaborazione e interpretazione critica.Si coglie l’occasione per ringraziare le Camere <strong>di</strong> commercio per la collaborazioneveramente premurosa ed efficace che hanno dato e continuano a dare inquesta iniziativa, mentre si raccomanda <strong>di</strong> voler migliorare sempre più la compilazione<strong>di</strong> dette relazioni mensili, attenendosi strettamente allo schema in<strong>di</strong>catodall’Unione e fornendo il più possibile elementi statistici aggiornati e notiziesulle attività economiche che sono più caratteristiche nelle singole Provincie. Ilmateriale che così perverrà all’Unione permetterà una più efficiente valorizzazione,che si arricchirà via via col passare del tempo, consentendo <strong>di</strong> ricavare utilielementi barometrici e previsionistici.Noi ve<strong>di</strong>amo la possibilità <strong>di</strong> trarre da questa fonte, in prosieguo <strong>di</strong> tempo, unmateriale prezioso per dar vita presso l’Unione a un vero Osservatorio economiconazionale, il quale potrebbe poi, perfezionandosi, costituire la base per far sorgerenel nostro Paese quell’Istituto della congiuntura, che sarebbe tanto utile a uomini<strong>di</strong> governo e a stu<strong>di</strong>osi; e che è stato l’aspirazione <strong>di</strong> illustri economisti dal Paretoal Pantaleoni.74


Stefano BrunReferendum sull’Unione doganale italo-franceseUn’indagine <strong>di</strong> particolare interesse compiuta dall’Unione è stata quella concernentel’Unione doganale per l’Italia e la Francia. Essa fu eseguila col metodo,ormai noto, che va sotto il nome <strong>di</strong> Gallup, me<strong>di</strong>ante un referendum al qualehanno partecipato tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, a mezzo dei membri delle loroconsulte economiche.Le 1409 risposte pervenute sono state classificate per regioni e per rami <strong>di</strong>attività economica, dando luogo a numerose tavole <strong>di</strong> cui si riporta un brevesaggio in appen<strong>di</strong>ce.Concorso per una monografia a carattere economico[...]Premio Leopoldo SabbatiniPer onorare la memoria <strong>di</strong> Leopoldo Sabbatini, che fu il primo segretariogenerale dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio e il primo presidente-rettoredell’Università commerciale Luigi Bocconi <strong>di</strong> Milano, l’Unione delle Camere <strong>di</strong>commercio industria e agricoltura ha istituito un premio <strong>di</strong> lire 30.000, rinnovabile<strong>di</strong> anno in anno, da assegnare a quello studente dell’Università commercialeLuigi Bocconi che avrà presentato la migliore tesi <strong>di</strong> laurea su un tema in<strong>di</strong>catodall’Unione stessa.Convegno <strong>di</strong> SienaL’Unione è stata invitata a prendere parte al Convegno indetto a Siena dallaConfederazione generale dell’industria italiana. Il tema posto in <strong>di</strong>scussioneriguardava la partecipazione della nostra industria al piano <strong>di</strong> collaborazione economicaeuropea. L’Unione presentò in questa occasione una memoria a stampa,l’unica che sia stata <strong>di</strong>stribuita al Convegno, oltre alle relazioni e alle pubblicazionidella Confederazione dell’industria. La nostra Relazione, dopo aver postoin rilievo con un’ampia documentazione statistica le conversioni economicheverificatesi durante la guerra e il dopoguerra, ha esaminato l’apporto delle varievoci passive e attive della nostra bilancia dei pagamenti e le mo<strong>di</strong>ficazioni strut-75


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleturali della nostra economia e, in particolare, della nostra industria, che si rendononecessarie allo scopo <strong>di</strong> poter partecipare con successo alla collaborazione europea.Lo stu<strong>di</strong>o dell’Unione è stato vivamente apprezzato e ha dato luogo anchead una esposizione verbale durante il Convegno.Convegno <strong>di</strong> politica degli scambi internazionaliUn altro importante Convegno al quale l’Unione ha attivamente partecipatoè quello che è stato organizzato in Roma nella prima settimana del marzo 1948ad iniziativa della Confederazione generale italiana del commercio. Questo Convegno,che è stato inaugurato dal presidente del Consiglio dei ministri e al qualehanno riferito uomini <strong>di</strong> Stato ed egregi economisti, ha esaminato i vari aspettidella politica italiana in or<strong>di</strong>ne agli scambi con l’estero, trattando specialmente itemi della politica valutaria e finanziaria, della cooperazione economica internazionale,dell’emigrazione, del turismo, dei trasporti, delle assicurazioni, dell’organizzazionecommerciale all’estero.Il Convegno è valso a richiamare sui problemi stessi l’attenzione del Governo,al quale sono stati formulati precisi voti e mozioni. La partecipazione a questoConvegno <strong>di</strong> numerose Camere <strong>di</strong> commercio assieme all’Unione ha posto inluce il vivo interessamento delle Camere nelle questioni del commercio esteroe la loro sollecitu<strong>di</strong>ne nel collaborare con le organizzazioni sindacali anche inquesto campo.A numerosi altri Convegni l’Unione ha partecipato negli ultimi mesi, specialmentea quelli indetti dalle Camere <strong>di</strong> commercio, come ad esempio il Convegnoorganizzato dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze, con l’intervento delministro dell’Industria e commercio, per l’esame dei problemi tributari connessicol risparmio.Altre manifestazioni alle quali l’Unione ha attivamente partecipato sonoil Congresso regionale del commercio siciliano e il Congresso nazionale silvopastorale.Contributi unificati in agricolturaIn una recente riunione, il Consiglio dell’Unione ha riassunto gli stu<strong>di</strong> e leproposte effettuate dalle varie Camere <strong>di</strong> commercio in materia <strong>di</strong> contributiunificati agricoli, chiedendo che, in considerazione dell’incidenza altissima dellespese <strong>di</strong> gestione, l’intero sistema contributivo debba essere semplificato, me<strong>di</strong>an-76


Stefano Brunte adozione del criterio <strong>di</strong> determinare le aliquote in base alle risultanze delle precedentigestioni, abbandonando il sistema del calcolo delle aliquote “a preventivo”fin qui seguito; e ha insistito perché tale sistema <strong>di</strong> determinazione entri in attoa partire da questo medesimo anno 1948, procedendosi a nuova determinazionedell’aliquota contributiva in parola.È stato pure rilevato come nella Commissione centrale dei contributi larappresentanza degli agricoltori e dei lavoratori agricoli non sia adeguata all’interesse<strong>di</strong>retto che le categorie medesime portano all’argomento, e pertanto si èchiesto che la composizione della Commissione sia integrata, ammettendovi unarappresentanza proporzionalmente più adeguata <strong>di</strong> tali categorie, nominata dalleConfederazioni sindacali e dall’Unione delle Camere.Analogo voto è stato espresso per la partecipazione <strong>di</strong> tali rappresentanzedelle categorie sindacali e delle Camere alla gestione dei particolari servizi previdenzialied assistenziali, presso i vari istituti.In tema <strong>di</strong> elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli si è auspicato che vengaistituito lo “schedario” provinciale dei lavoratori, a cura del Servizio contributi,onde eliminare il grave inconveniente che uno stesso lavoratore risulti iscritto inpiù elenchi anagrafici comunali, determinando così un carico contributivo noncorrispondente alla realtà.Inoltre, si è ravvisato in<strong>di</strong>spensabile che, nella compilazione degli elenchianagrafici comunali, siano separatamente elencati i ragazzi, gli uomini e le donne,appartenenti alle varie classi <strong>di</strong> età, in relazione ai perio<strong>di</strong> in cui decorrono l’assicurazionemalattie, le assicurazioni sociali e gli assegni familiari. Ciò in quanto gliobblighi assicurativi, e quin<strong>di</strong> contributivi, variano a seconda dell’età e del sessodei lavoratori, in relazione alle varie forme assicurative.Sono stati anche formulati voti per particolari esenzioni, per il decentramentodegli enti <strong>di</strong> gestione, in forma provinciale o regionale, e per la eventuale corresponsionedegli assegni familiari con pagamento <strong>di</strong>retto, abbandonando il sistemanazionale ed istituendo casse locali <strong>di</strong> compensazione.Politica cre<strong>di</strong>tiziaCome si ricorderà, in una convocazione del Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione aFirenze, nell’ottobre scorso, è stata ampiamente esaminata la politica del cre<strong>di</strong>toattuata dal Governo per iniziativa del ministro del Bilancio. Il Consiglio ha ravvisatoin tale politica la ferma volontà <strong>di</strong> salvare la lira dal totale annullamentonel quale essa stava per inabissarsi e <strong>di</strong> stabilizzare i prezzi, onde fissare i punti<strong>di</strong> partenza per la normalizzazione della nostra economia e quin<strong>di</strong> per il suo77


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalereinserimento in quella internazionale. Perciò abbiamo ritenuto doveroso <strong>di</strong> dareil nostro appoggio alle <strong>di</strong>rettive del Governo per confortarlo nella sua <strong>di</strong>fficileazione, la quale sacrificando cospicui interessi privati veniva assalita da più parti eminacciava <strong>di</strong> essere scar<strong>di</strong>nata da una violenta campagna senza quartiere.Nei giorni in cui il nostro Consiglio prese una netta posizione a questoriguardo, esso rappresentò una voce in contrasto con quelle che si erano levateda parte <strong>di</strong> varie rappresentanze dei ceti economici, ma era una voce serena cherispondeva alla nostra ferma convinzione e si ispirava a un senso <strong>di</strong> obiettività e<strong>di</strong> responsabilità. Oggi dobbiamo dare atto che quella politica ha portato buonifrutti, che si riflettono nel maggior apprezzamento della lira in termini <strong>di</strong> mercie <strong>di</strong> beni, e così pure in termini <strong>di</strong> valuta straniera.Quello che non possiamo approvare sono alcune modalità a cui si è ricorsoper l’attuazione <strong>di</strong> questa politica e sulle quali si continua ad insistere. Vogliamoriferirci alla <strong>di</strong>storsione delle <strong>di</strong>sponibilità bancarie dalla loro normale destinazioneproduttivistica attraverso il finanziamento bancario, agli investimenti fatti<strong>di</strong>rettamente dallo Stato con criteri non sempre economici (vedasi finanziamentiattraverso il FIM e a mezzo <strong>di</strong> contributi del Tesoro).Un’azione che l’Unione ha intrapreso in collegamento con l’Associazionebancaria e le Confederazioni sindacali è stata quella per il ripristino dell’orario<strong>di</strong>viso del servizio degli sportelli delle banche. Sinora la resistenza dei rappresentantidegli impiegati bancari non ha consentito che il voto, così sentito datutte le categorie <strong>di</strong> operatori, potesse essere accolto, nonostante l’interessamento<strong>di</strong>mostrato dai ministri delle Finanze, del Tesoro, nonché dal ministro del Lavoroe dal professor Einau<strong>di</strong>.L’Unione non cesserà tuttavia <strong>di</strong> insistere in ogni occasione propizia, convintadell’assoluta necessità, anche nell’interesse delle banche, che il servizio degli sportellisia continuato anche nelle prime ore del pomeriggio. È del resto da osservareche siffatta richiesta, mentre assicura una maggiore strumentalità del serviziobancario, non implica un aumento <strong>di</strong> ore <strong>di</strong> lavoro a carico degli impiegati, masoltanto una re<strong>di</strong>stribuzione più rispondente alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita del Paese, chesi vanno sempre più normalizzando.Riunioni del ConsiglioI lavori del Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione sono stati molto attivi e hannotrattato numerosi argomenti <strong>di</strong> cui vi ho già dato relazione anche attraverso ilnostro “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”. In particolare devo pure segnalare l’attivitàdella Sezione marittima, che per quanto non ancora ufficialmente costituita, ha78


Stefano Brungià funzionato come tale e si dovrà riunire nuovamente nei prossimi giorni aNapoli. Sono stati trattati, nelle 4 riunioni della Sezione marittima, 32 argomentidella massima importanza, che vanno dall’impiego della mano d’opera allo smistamentodel traffico portuale, al servizio cumulativo ferroviario-marittimo tra laSardegna e il Continente, alle riparazioni dei danni <strong>di</strong> guerra ai porti, all’unificazionedella regolamentazione relativa al lavoro nei porti, al Consorzio autonomodel porto <strong>di</strong> Napoli e ad altri argomenti.Su tutte le questioni sono state presentate esaurienti relazioni, per le quali misento in dovere <strong>di</strong> ringraziare gli zelantissimi relatori. In vari casi abbiamo avutola sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> avere le più esaurienti risposte da parte del Ministero dellamarina mercantile, il quale ha sempre seguito con molto interesse i lavori e ledeliberazioni della nostra Sezione marittima.Indagini varieL’Unione offre un terreno adatto e naturale per condurre particolari indaginiche interessano le Camere <strong>di</strong> commercio. I risultati così ottenuti possono essereutili nell’azione che esse intraprendono, e servono altresì a dare all’Unione unabase sicura <strong>di</strong> elementi sui quali poggiare la richiesta al Governo o ad altri enti <strong>di</strong>determinati provve<strong>di</strong>menti.Fra le indagini compiute negli ultimi mesi devono essere ricordate le seguenti:<strong>1.</strong> Aliquote e bilanci camerali. Dall’esame degli elementi raccolti dalle Camere<strong>di</strong> commercio è risultato che la situazione dei bilanci camerali è andata semprepiù aggravandosi, così che nel 1948 circa un terzo delle Camere ha presentatoun bilancio preventivo in deficit. Tale situazione è l’effetto <strong>di</strong> un adeguamentosolo parziale delle entrate camerali all’effettiva svalutazione della moneta; infattil’aumento <strong>di</strong> dette entrate dal 1938 al 1948 è stato <strong>di</strong> circa 20 volte, allorché iprezzi sono saliti in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 50 volte, e le spese per il personale, tenuto conto delloro incremento numerico, sono aumentate <strong>di</strong> 70 volte. Sulla base <strong>di</strong> questi elementil’Unione ha più volte insistito presso il ministro delle Finanze per ottenereuna revisione della norma contenuta nel d.l. 1° settembre 1947, consentendo untrattamento speciale in favore delle Camere che da quel decreto verrebbero piùduramente colpite.2. Contributi camerali per il turismo. I dati che l’Unione ha raccolto da oltre70 Camere hanno permesso <strong>di</strong> stabilire che i nostri istituti contribuiscono inmisura notevole al finanziamento degli Enti del turismo nelle singole provincie.Integrando proporzionalmente le cifre delle Camere che hanno rispostoal questionario, risulta che le Camere hanno contribuito per l’anno 1946 con79


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale£ 2.800.000, per il 1947 con £ 6.150.000 e per il 1948 con £ 6.850.000. Questirisultati sono stati segnalati in una seduta del Comitato <strong>di</strong>rettivo del Consigliocentrale del turismo a <strong>di</strong>mostrare che non sarebbe giusto estraniare, come si vorrebbeda qualcuno, le Camere <strong>di</strong> commercio dall’organizzazione turistica dellesingole Provincie.3. Danni <strong>di</strong> guerra agli e<strong>di</strong>fici camerali. Su 19 Camere interpellate, quante eranoquelle che risultavano <strong>di</strong> aver subito danni <strong>di</strong> guerra, è risultato che 8 Camere <strong>di</strong>commercio hanno ottenuto l’intervento dello Stato per la riparazione degli e<strong>di</strong>ficidanneggiati, a mezzo del Genio civile o del Provve<strong>di</strong>torato alle opere pubbliche oa mezzo della Sovraintendenza ai monumenti (Bologna) o dell’Amministrazioneprovinciale (Arezzo); mentre in 6 casi le Camere <strong>di</strong> commercio hanno provvedutoalle opere <strong>di</strong> restauro per proprio conto, e negli altri casi sono tuttora in corsotrattative.Azione per il commercio esteroI delegati delle Camere <strong>di</strong> commercio che parteciparono alla precedenteAssemblea nel novembre scorso ricorderanno che proprio in quella circostanzal’Unione aveva manifestato il proprio <strong>di</strong>sappunto per la scarsa considerazionenella quale le Camere <strong>di</strong> commercio erano tenute presso il Ministero del commercioestero.Le Camere <strong>di</strong> commercio non ciano sentite, né <strong>di</strong>rettamente né attraverso laloro Unione, in occasione degli accor<strong>di</strong> commerciali; esse non prendevano parteai lavori della revisione della tariffa doganale italiana, non erano chiamate adesprimere il loro pensiero in seno a numerose Commissioni per la ripartizione deicontingenti e in altre nelle quali si <strong>di</strong>scutevano importanti problemi degli scambiinternazionali.Il ministro Merzagora, interessato dall’Unione su questo stato <strong>di</strong> cose,ha risposto assicurando il suo desiderio <strong>di</strong> valersi dell’opera delle Camere <strong>di</strong>commercio e <strong>di</strong> chiedere la loro efficace collaborazione sia nella trattazione erisoluzione <strong>di</strong> quesiti generali inerenti agli scambi con l’estero sia per la partecipazionedelle Camere ai lavori dei vari comitati che fanno capo al Ministero delcommercio estero. Devo dare atto che le assicurazioni e le promesse del ministrosono state realizzate.Infatti i rappresentanti dell’Unione ora vengono regolarmente interpellatinella stipulazione degli accor<strong>di</strong> commerciali e sono chiamali a partecipare ailavori per la nuova tariffa doganale italiana; così pure intervengono in varie Commissionie Comitati.80


Stefano BrunIl desiderio <strong>di</strong> espletare questi compiti nel modo migliore ci ha indotti acostituire un ufficio specializzato per i problemi del commercio estero, che abbiamoaffidato ad un esperto funzionario. Nello stesso tempo abbiamo istituito unaCommissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della quale sono stati chiamati a far parte i delegati <strong>di</strong>sette Camere <strong>di</strong> commercio che hanno una maggior mole <strong>di</strong> affari per il trafficocon l’estero. Tutte le Camere <strong>di</strong> commercio potranno <strong>di</strong> volta in volta far pervenirevoti, proposte, stu<strong>di</strong> che saranno esaminati dall’anzidetta Commissione perfarne oggetto <strong>di</strong> un’azione presso gli organi <strong>di</strong> governo.Frattanto è da segnalare il servizio che l’Unione rende a tutte le Camere <strong>di</strong>commercio, comunicando ad esse con la massima tempestività gli elenchi delleassegnazioni proposte dalla Commissione per il riparto dei contingenti <strong>di</strong> importazione.<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleL’Unione si è vivamente interessata per promuovere una più feconda attivitàdella Sezione italiana della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, che già primadella guerra si era mostrata tanto utile portando in campo internazionale la vocedegli interessi della produzione e del commercio del nostro Paese. Questo istitutopuò ancora assolvere un compito importante nello stu<strong>di</strong>o dei problemi degliscambi internazionali e in favore della libertà dei traffici e dell’incremento delcommercio estero, <strong>di</strong> pari passo con il progressivo elevamento del benessere nelmondo.La partecipazione dell’Unione è stata attivissima in seno a varie Commissionidella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, e specialmente in quella per lo stu<strong>di</strong>odella <strong>di</strong>stribuzione e lo stu<strong>di</strong>o dei mercati, nelle quali il nostro segretario generalerappresenta anche il Ministero dell’industria e del commercio.Infine l’Unione ha partecipato all’elaborazione dello statuto e alle Commissionipreparatorie dell’Assemblea straor<strong>di</strong>naria della Sezione italiana della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale indetta in questi giorni: è questa la primaassemblea tenutasi dopo la guerra, per la costituzione dell’amministrazione normale;sinora la Sezione italiana della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale eraretta da una gestione commissariale. Il nostro interessamento è stato vivamenteapprezzato e ha messo in luce l’importanza che le Camere <strong>di</strong> commercio attribuisconoalla vita <strong>di</strong> questo ente internazionale. Sono infatti 73 le Camere <strong>di</strong>commercio che sono aderenti alla Sezione italiana della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale e i loro delegati sono entrati in cospicuo numero a costituire ilConsiglio generale dell’Ente.81


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleCamere <strong>di</strong> commercio e CostituzioneGià al primo nascere l’Unione si era interessata dell’inserimento degli istituticamerali negli organi previsti dalla nuova Costituzione nazionale. Se in essanon si parla specificatamente <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, si è però assicurato chela situazione non venisse in alcun modo pregiu<strong>di</strong>cata a danno delle Camere <strong>di</strong>commercio, le quali possono trovare nelle generiche e late <strong>di</strong>sposizioni degli articolidella Costituente la possibilità <strong>di</strong> armonizzarsi con gli altri enti ed istituti<strong>di</strong> interesse pubblico nella rappresentanza generale delle forze produttive. Devosegnalare a questo riguardo l’opera svolta con vivo zelo dall’avvocato Luigi Santiniin seno al Consiglio dell’Unione.Commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oSi è già accennato alla costituzione in seno all’Unione <strong>di</strong> una Commissioneper lo stu<strong>di</strong>o dei problemi del commercio estero.Anche per altri settori si è ravvisata l’opportunità <strong>di</strong> costituire speciali Commissionile quali avranno il compito <strong>di</strong> porre allo stu<strong>di</strong>o i problemi che <strong>di</strong> volta involta assumeranno particolare importanza per farne oggetto <strong>di</strong> proposte, mozionie voti ed anche <strong>di</strong> un’azione comune da svolgere a mezzo delle Camere <strong>di</strong> commercio.Per ora le Commissioni <strong>di</strong> cui si è già deliberata l’istituzione sono le seguenti,oltre quella per il commercio estero:– Commissione per i problemi del turismo;– Commissione per i problemi tributari e del cre<strong>di</strong>to;– Commissione per l’istruzione professionale e i rapporti culturali;– Commissione per i problemi dell’artigianato;– Commissione per i problemi dell’agricoltura.Rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio in enti e organismi nazionaliMentre nell’ambito delle rispettive Provincie le Camere <strong>di</strong> commercio sonoil fulcro <strong>di</strong> ogni attività economica, che esse stesse promuovono o <strong>di</strong> cui essesono sempre la parte più importante, bisogna riconoscere che sul piano nazionalele Camere <strong>di</strong> commercio non hanno avuto sinora la possibilità <strong>di</strong> far sentire inmisura adeguata la loro voce e il peso delle loro opinioni. Non che le Camere <strong>di</strong>commercio siano state per l’ad<strong>di</strong>etro escluse da questo o da quell’altro organo82


Stefano Brunstatale; anzi spesso qualche loro delegato è stato chiamato a posti <strong>di</strong> primissimaimportanza, ma ciò in funzione del prestigio personale <strong>di</strong> un dato presidente <strong>di</strong><strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio o per l’importanza che si veniva a riconoscere a una data<strong>Camera</strong>. Si trattava generalmente <strong>di</strong> rappresentanze particolari. Le Camere nonerano rappresentate e sentite come tali nel loro complesso nazionale. Ora invecela rappresentanza in questo senso si sta allargando sempre più per l’opera assiduache l’Unione svolge al centro. Vi posso assicurare nel modo più formale che nonci lasciamo sfuggire nessuna occasione per far valere il <strong>di</strong>ritto delle Camere <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> intervenire nelle <strong>di</strong>scussioni, negli stu<strong>di</strong>, nelle proposte, nei comitati,consigli o enti che riflettono problemi nazionali. L’opera dell’Unione ha orafacilitato l’inserimento delle Camere <strong>di</strong> commercio su questo piano più vasto,ampliando la loro competenza dalla periferia al centro. Molte volte sono i ministerie gli enti che chiedono all’Unione la designazione <strong>di</strong> rappresentanti delleCamere <strong>di</strong> commercio in seno a questa o quella Commissione, a questo o quelconsiglio o comitato. Ma non <strong>di</strong> rado è l’Unione che deve intervenire a cose fatte,in seguito a notizie che ad essa pervengono <strong>di</strong> costituzione <strong>di</strong> Commissioni, Consigli,enti ecc. nei quali l’inclusione delle Camere <strong>di</strong> commercio è stata trascuratao <strong>di</strong>menticata, per il semplice fatto che ancora non è penetrata in tutti gli organied uffici governativi la nozione che le Camere <strong>di</strong> commercio debbano partecipareanche sul piano nazionale a tutte le manifestazioni economiche.Dobbiamo dare atto che questo <strong>di</strong>ritto delle Camere <strong>di</strong> commercio, una voltapresentato, viene generalmente accolto e riconosciuto con il massimo favore. Ècapitato più <strong>di</strong> una volta che ministeri e uffici governativi si siano scusati a posteriori<strong>di</strong> aver trascurato <strong>di</strong> chiedere la collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio e,avendone poi ottenuta la partecipazione per la segnalazione della nostra Unione,se ne siano mostrati così sod<strong>di</strong>sfatti da renderci certi che, ripetendosi l’occasione,la rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio non sarà più da noi reclamata, masollecitata – perché apprezzata – dagli stessi ministeri ed enti.Le Camere <strong>di</strong> commercio in questi ultimi mesi hanno potuto assicurarsi lapartecipazione nei seguenti enti ed organismi nazionali:– Consiglio economico nazionale: 3 membri effettivi e 3 membri supplenti;– Consiglio superiore del commercio interno: 12 membri effettivi e 8 espertipermanenti; inoltre il presidente dell’Unione è stato nominato vice presidente delConsiglio stesso;– Consiglio superiore della marina: un membro effettivo, che è stato elettopresidente del Consiglio medesimo;– Consiglio centrale del turismo: un membro effettivo nella persona del presidentedell’Unione;– Consiglio generale dell’Istituto del commercio estero: due membri effettivi;83


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale– Commissione centrale dell’industria: un membro effettivo;– Commissione centrale dei prezzi: un membro effettivo e un membro supplente;– Commissione centrale per lo stu<strong>di</strong>o della riforma tributaria un membroeffettivo;– Commissione per l’istruzione professionale: un membro effettivo e un membrosupplente.È <strong>di</strong> questi giorni l’invito all’Unione <strong>di</strong> partecipare ai lavori del Consigliosuperiore delle miniere, mentre si attende la richiesta <strong>di</strong> due rappresentanti delleCamere <strong>di</strong> commercio nel Consiglio superiore dell’industria, <strong>di</strong> imminente costituzione.Già nella mia Relazione alla precedente Assemblea mi sono intrattenutoa lungo per spiegare i criteri che si seguono per queste designazioni. Esse nonpossono evidentemente sod<strong>di</strong>sfare le giuste aspettative <strong>di</strong> tutti, ma quello cheho assicurato, e che torno ad assicurare, è che esse vengono fatte con la massimaobiettività, tenendo conto dei molteplici elementi a cui le designazioni devonorispondere. Il Consiglio ed io personalmente ci siamo sempre preoccupati <strong>di</strong> fareil dovuto posto anche ai rappresentanti delle Camere minori; ma è evidente cheper amore <strong>di</strong> questa causa, <strong>di</strong> cui sento tutta la giustezza, non si possono neppuretrascurare le Camere <strong>di</strong> commercio più importanti, anche per una considerazione<strong>di</strong> prestigio che non sfuggirà ai delegati qui presenti. Diciamolo francamente,quello che dobbiamo desiderare è l’affermazione dei nostri istituti camerali; equando un loro delegato è stato designato in un consiglio o un comitato è opportunoche esso vi eserciti un peso preponderante.Da questo punto <strong>di</strong> vista è facile comprendere che spesso si rende consigliabilela designazione del rappresentante <strong>di</strong> una <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> grandeimportanza, e ciò nell’interesse <strong>di</strong> tutti.I delegati che sono stati sin qui designati dall’Unione hanno, senza eccezioni,meritato la nostra gratitu<strong>di</strong>ne, perché essi hanno sempre saputo elevarsi a rappresentantinazionali; si sono pro<strong>di</strong>gati con zelo e abnegazione e hanno dato prova<strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> obiettività e <strong>di</strong> saggezza.Ho il dovere <strong>di</strong> segnalare in modo particolare l’attività svolta dai delegati delleCamere <strong>di</strong> commercio in seno al Consiglio superiore del commercio interno e alComitato permanente del Consiglio stesso. Le riunioni del Comitato sono stateassai numerose e hanno trattato vari importanti problemi relativi alle funzionie alla <strong>di</strong>sciplina delle manifestazioni fieristiche, al calendario delle fiere e dellemostre, alla <strong>di</strong>sciplina del commercio, al censimento delle aziende commerciali.Un’altra attività che mi piace <strong>di</strong> ricordare è quella svolta in seno alla Commissioneper lo stu<strong>di</strong>o della riforma tributaria dal nostro delegato, che è il professor84


Stefano BrunErnesto d’Albergo, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> scienza delle finanze all’Università <strong>di</strong> Bologna.L’alta com petenza, il prestigio e la fama che egli gode e la sua stretta aderenzaai bisogni e alle esigenze concrete dei ceti economici hanno contribuito e ancoracontribuiranno efficacemente agli stu<strong>di</strong> della Commissione. Si tratta <strong>di</strong> fissareorientamenti fondamentali del nostro futuro assetto tributario. Pertanto è delmassimo valore che in un’opera così cospicua l’opinione delle Camere <strong>di</strong> commerciosi faccia sentire attraverso la dottrina e il senso pratico del nostro illustredelegato.Gli argomenti che la Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dovrà ancora trattare riguardanoi seguenti punti: <strong>1.</strong> Rapporti fra imposizione del red<strong>di</strong>to e imposizione delpatrimonio; 2. Struttura dell’imposizione <strong>di</strong>retta (personalità e oggettività, progressività,imposizione delle persone fisiche e giuri<strong>di</strong>che); 3. Red<strong>di</strong>to e capitaleeffettivo, me<strong>di</strong>o o or<strong>di</strong>nario; 4. Red<strong>di</strong>to guadagnato o consumato ed eventualeimposizione dei sovrared<strong>di</strong>ti; 5. Imposizione degli incrementi patrimoniali; 6.Imposte sui trasferimenti: <strong>di</strong>scussione generale sui caratteri <strong>di</strong> queste imposte; 7.Imposte sui consumi: rapporti fra i vari tipi <strong>di</strong> imposte sul consumo; 8. Esenzioni;9. Ripartizione delle imposte fra Stato, regione ed enti locali; 10. Sistema <strong>di</strong>accertamento delle imposte; 1<strong>1.</strong> Riscossione esattoriale o <strong>di</strong>retta; 12. Contenzioso;13. Criteri <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ficazione e legislazione tributaria; 14. Determinazione deiminimi <strong>di</strong> esenzione tributaria.Le Camere <strong>di</strong> commercio che desiderano segnalare i loro punti <strong>di</strong> vista e leloro proposte sui vari temi sono invitate a farlo al più presto, perché essi possanoessere tenuti presenti nelle <strong>di</strong>scussioni della Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.Attribuzioni per il Piano MarshallL’Unione non ha atteso che le Camere <strong>di</strong> commercio inviassero voti e mozioni<strong>di</strong> protesta per far presente al ministro Togni che la circolare con la quale egliattribuiva agli UPIC i compiti per l’attuazione del Piano Marshall aveva destatoin tutti noi un doloroso stupore e un profondo senso <strong>di</strong> sconforto. Tali sentimentisono stati manifestati apertamente al ministro verbalmente e per iscritto,provocando dallo stesso un’ampia risposta che è stata riportata nel “Foglio <strong>di</strong>comunicazioni” del 9 aprile.Credo <strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> tranquillizzare i colleghi, assicurandoli che laUnione partecipa alle Commissioni che il Ministero dell’industria e commercioha istituito al centro per l’applicazione del Piano Marshall, e che le singoleCamere <strong>di</strong> commercio non saranno lasciate in <strong>di</strong>sparte per i compiti che il Pianostesso potrà proiettare nelle Provincie.85


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleRiforma delle Camere <strong>di</strong> commercioDa tre anni si parla della riforma dei nostri istituti, ma nessun passo avanti èstato compiuto, almeno sino a qualche settimana fa. Da un lato i continui mutamentinella compagine del Governo, dall’altro canto le <strong>di</strong>fficoltà, che non possiamonasconderci né sottovalutare, <strong>di</strong> porre mano a una legislazione così complessa,intricata e qualche volta confusa, che interferisce con la competenza <strong>di</strong> ben do<strong>di</strong>ciministeri, spiegano le perplessità e gli intralci che hanno congiurato contro unarapida risoluzione dei problemi che si connettono alla riforma.Ora è logico attendersi che, chiarite le tendenze politiche, l’opera del Governoe del legislatore potrà svolgersi serenamente e portare presto in porto una riformatanto attesa quanto necessaria ed urgente. Essa dovrà basarsi su alcuni punti suiquali è necessario mettersi d’accordo anche fra noi stessi, perché fintanto che inostri punti <strong>di</strong> vista permangono <strong>di</strong>vergenti e contrad<strong>di</strong>ttori non potremo offrireal Governo nessuna fattiva collaborazione, ed anzi lo <strong>di</strong>sorienteremo e lo scoraggeremonella sua opera.Proviamoci a fissarli, questi punti.<strong>1.</strong> Fusione degli UPIC con le Camere <strong>di</strong> commercio e quin<strong>di</strong> passaggio delleattribuzioni degli UPIC alle Camere <strong>di</strong> commercio.2. Autonomia delle Camere <strong>di</strong> commercio nei limiti consentibili dalle attribuzioniad esse delegate dagli organi dello Stato.3. Nomina del segretario generale della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio riservata allerispettive Giunte camerali, secondo modalità da concretare col Ministero dell’industriae commercio.4. Partecipazione <strong>di</strong> una rappresentanza <strong>di</strong> lavoratori nel Consiglio, senza bisognoch’essa sia paritetica con la rappresentanza dei datori <strong>di</strong> lavoro.5. Elezioni dei membri del Consiglio camerale (il cui numero sarà fissato dalMinistero dell’industria e del commercio a seconda dell’importanza economicadelle rispettive provincie) in base alle liste delle anagrafi camerali, debitamenterivedute e aggiornate. Tale sistema varrà per le categorie industriali e commerciali;per quelle agricole si procederà in via transitoria con elezioni <strong>di</strong> secondogrado da parte delle organizzazioni sindacali ed economiche operanti nel settoreagricolo delle singole circoscrizioni. Analogamente si provvederà con elezioni <strong>di</strong>secondo grado per le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori.6. Riconoscimento delle Camere <strong>di</strong> commercio quali rappresentanze in totodelle forze economico-produttive delle singole Provincie.Su questi principi basilari potremo offrire la nostra collaborazione nella preparazionedella riforma, sicuri <strong>di</strong> contribuire alla costituzione <strong>di</strong> organismi capaci<strong>di</strong> continuare le gloriose tra<strong>di</strong>zioni del passato, utili al progresso economico del86


Stefano BrunPaese, in perfetta armonia con le associazioni sindacali, le quali dovranno trovaredelle Camere <strong>di</strong> commercio il loro punto <strong>di</strong> incontro, per la reciproca intesa edanche per il loro stesso potenziamento.Con la mente rivolta all’azione che ci attende e con l’animo proteso nellavolontà <strong>di</strong> partecipare a un’opera destinata a durare nei secoli, dobbiamo sentircisolidali e concor<strong>di</strong> come una famiglia nella nostra Unione, ricostituitasi per vostravolontà, onde trarre la fede e l’energia <strong>di</strong> proseguire nel cammino che abbiamoappena iniziato.87


Verbale dell’Assemblea dell’Unionedelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura19 novembre 1948[...][Riguardo al 2° punto all’or<strong>di</strong>ne del giorno (Stato del progetto per la fusionedegli UPIC nelle Camere <strong>di</strong> commercio),] il presidente desidera precisare l’atteggiamentoassunto dall’Unione in questo travagliato periodo. Le in<strong>di</strong>cazionipervenute dalle varie Camere sono state quanto mai <strong>di</strong>scordanti tra <strong>di</strong> loro edhanno posto quin<strong>di</strong> il Consiglio e la Presidenza nell’impossibilità <strong>di</strong> assumereuna precisa linea <strong>di</strong> condotta. Ricorda che il ministro nominò una Commissionedella quale furono chiamati a far parte alcuni colleghi, nonché il prof. Tagliacarneed egli stesso, a titolo personale.Informa che, partecipando alla prima riunione, egli propone <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre illavoro in due parti: la prima riguardante le funzioni dell’istituto e la seconda laquestione del personale. Ciò affinché quest’ultimo problema non potesse influirein un senso o nell’altro su quello dell’istituto, che l’Unione ha il dovere <strong>di</strong> potenziare.Senonché, la seconda parte si è sovrapposta alla prima e la questione delpersonale è <strong>di</strong>ventata preminente. Il 7 luglio il Consiglio dell’Unione approvòall’unanimità una mozione, facendo soltanto una riserva sulla questione del personale.Dopo tale data, il sen. Caron, al quale desidera tributare un caldo plausoper la sua opera indefessa ed intelligente svolta a nostro favore (l’Assembleaacclama), è riuscito ad ottenere una certa approvazione ad uno schema il quale,pur non contemplando nella loro totalità i nostri desiderata, rappresenta tuttaviauna base sufficiente per intavolare una <strong>di</strong>scussione.Ricorda <strong>di</strong> avere fatto presente anche al Consiglio la necessità <strong>di</strong> non ritardarel’approvazione <strong>di</strong> questo schema, il quale dà un riconoscimento alle Camere <strong>di</strong>commercio che sono assolutamente ignorate dalla Costituzione; al riguardo ilcollega Santini richiamò l’attenzione <strong>di</strong> tutti su tale circostanza fondamentale.Sono poi continuati a pervenire altri progetti ispirati a situazioni particolari.89


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleNon dobbiamo <strong>di</strong>menticare la situazione nei confronti degli organi sindacali, chetendono ad un maggiore potenziamento a danno delle Camere <strong>di</strong> commercio.Dopo il <strong>di</strong>scorso pronunciato alla <strong>Camera</strong> dal ministro Lombardo, è stato<strong>di</strong>battuto in Consiglio l’atteggiamento da assumere come Unione delle Camere<strong>di</strong> commercio.Precisa che in quel periodo egli si è astenuto perfino dal recarsi al Ministero,affinché non si confondesse la propria qualità <strong>di</strong> presidente <strong>di</strong> <strong>Camera</strong> con quella<strong>di</strong> presidente dell’Unione.Pur avendo avuto la sensazione che il ministro non sarebbe intervenutoall’o<strong>di</strong>erna Assemblea, <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> aver ritenuto opportuno riunire ciò nonostantei delegati: e affinché questo non assumesse il significato <strong>di</strong> uno sgarbo verso ilministro, informa <strong>di</strong> avere avvertito il sottosegretario che l’Assemblea si sarebbetenuta per dare chiarimenti e per cercare un minimo <strong>di</strong> accordo intorno allasoluzione del problema, alfine <strong>di</strong> offrire al ministro un chiaro orientamento delnostro punto <strong>di</strong> vista.Richiama l’attenzione <strong>di</strong> tutti i colleghi sul fatto che dalle deliberazioni chesaranno prese può <strong>di</strong>pendere la vita delle Camere <strong>di</strong> commercio; e si augura <strong>di</strong>poter constatare che la maggioranza si polarizzerà verso qualcosa <strong>di</strong> concreto.Diversamente si correrà il rischio <strong>di</strong> far prevalere il progetto degli uffici ministerialiche, secondo l’oratore, significherebbe la fine delle Camere <strong>di</strong> commercio,attuali e future.Prega il sen. Caron <strong>di</strong> riferire all’Assemblea sui lavori della Commissione.[...]90


Relazione del presidente all’Assemblea generaletenuta presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, industriae agricoltura <strong>di</strong> Roma il 22 <strong>di</strong>cembre 1948Egregi colleghi, anzitutto vi chiedo scusa se vi ho convocato per questaAssemblea proprio così vicino alle feste natalizie, da lasciarvi a mala pena iltempo <strong>di</strong> ritornare in seno alle vostre famiglie per trascorrere con esse il giornodel Santo Natale. Permettetemi che prenda questa occasione per porgere a voi eai vostri cari i miei auguri più affettuosi e sinceri; all’augurio per le vostre famiglieaggiungo quello per la nostra famiglia, quella delle Camere <strong>di</strong> commercio, cheprogressivamente va armonizzandosi in uno spirito <strong>di</strong> sempre più larga concor<strong>di</strong>ae solidarietà.Coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> iniziative e <strong>di</strong> votiChi ha seguito la vita della nostra Unione non può non constatare il progressodel cammino percorso. Al piccolo gruppo che eravamo all’inizio si sono viavia aggiunte volontariamente tutte le Camere <strong>di</strong> commercio d’Italia, compresaquella <strong>di</strong> Trieste.Si è creato con la vita in comune un senso <strong>di</strong> affiatamento e <strong>di</strong> reciprocacomprensione e stima, destinato a dare buoni frutti. Occorre cementare semprepiù la nostra compagine nazionale, perché l’azione che dobbiamo compiere nonè delle più facili ed è spesso ostacolata da interessi contrari a quelli delle Camere<strong>di</strong> commercio.Per contare presso il Governo, presso le Camere e presso l’opinione pubblicadobbiamo rappresentare una forza or<strong>di</strong>nata, compatta, avente una sola funzionee una sola meta.L’Unione ha cercato <strong>di</strong> favorire fra le Camere il formarsi <strong>di</strong> uno spirito vorrei<strong>di</strong>re centripeto, per convogliare presso <strong>di</strong> sé iniziative e voti. Ma lo ha fatto col91


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalemassimo riguardo all’autonomia <strong>di</strong> ciascuna <strong>Camera</strong>, senza esercitare la minimainterferenza o pressione. Giacché essa non vuole essere né una specie <strong>di</strong> ministero,né una super <strong>Camera</strong>, né un <strong>di</strong>aframma fra le singole Camere e gli organi <strong>di</strong>Governo. Vuole che siano le Camere stesse a rendersi conto per propria scienzaed esperienza che molte iniziative, come pure l’emanazione <strong>di</strong> certi voti <strong>di</strong> caratterenazionale su problemi generali <strong>di</strong> vasta portata, hanno bisogno <strong>di</strong> essere esaminatie <strong>di</strong>scussi su un piano più ampio, col concorso <strong>di</strong> tutte le provincie, perchépossano raggiungere gli scopi desiderati ed essere presi in seria considerazionepresso gli organi <strong>di</strong> governo; il che non sempre si può ottenere con voti isolati o,peggio, contrastanti.In ciò consiste quel coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> iniziative, in favore del quale si sonoespresse molte Camere <strong>di</strong> commercio. Questo principio dev’essere però intesosia in senso attivo sia in senso passivo, mentre si avverte la tendenza a chiedereil coor<strong>di</strong>namento, cioè la <strong>di</strong>sciplina, per le iniziative degli altri, escludendo quelladelle proprie.Sviluppo dell’attività dell’UnioneIl termometro dello sviluppo preso dall’Unione è dato:<strong>1.</strong> dal lavoro dei nostri uffici, che sono ormai incapaci, se non aumentiamo gliorganici, <strong>di</strong> assolvere i compiti che ci incombono, nonostante che il poco personale<strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>spone si applichi intensamente e si sottoponga a lunghi orari;2. dal volume della corrispondenza in arrivo e in partenza, che è decuplicato nelcorso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciotto mesi;3. dal numero <strong>di</strong> Commissioni, Comitati ed organi dei quali l’Unione ha ottenuto<strong>di</strong> far parte in rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio. Fra questi comitatied organi citerò, a titolo <strong>di</strong> esempio, i seguenti:– Consiglio economico nazionale (2 membri effettivi e 2 membri supplenti);– Consiglio superiore del commercio interno (10 membri);– Consiglio superiore della marina mercantile (il presidente, che è il presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova e vice presidente dell’Unione);– <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale Sezione italiana (14 membri);– Consiglio superiore delle miniere (1 esperto);– Consiglio generale dell’Istituto commercio estero (4 membri);– Commissione centrale dell’industria (1 membro);– Collegio dei periti doganali (12 membri);– Delegazione del Ministero degli affari esteri per l’Unione economica italofrancese(1 membro effettivo e 1 supplente).92


Stefano Brun– Commissione centrale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per la riforma tributaria (1 membro).– Consiglio centrale del turismo (1 membro);– Commissione per la riforma della legislazione delle Borse valori (1 membroe 2 esperti);– Comitato centrale dei prezzi (1 membro effettivo e 1 supplente),– Comitato per il coor<strong>di</strong>namento e l’applicazione dei piani ERP (2 membri);– Comitato per il rior<strong>di</strong>namento delle tariffe delle operazioni <strong>di</strong> sbarco eim barco dei porti (2 membri);– Comitato per l’attuazione del piano regolatore delle ferrovie (1 membro).Non è una vanteria se vi <strong>di</strong>co che si deve all’Unione l’inclusione dei nostrirappresentanti in tutti questi enti, dai quali eravamo esclusi. In certi casi vi assicuroche si è durata non poca fatica; e si è dovuto insistere anche decine <strong>di</strong> volte,con un’opera personale, per ottenere il posto che ci era dovuto.Sono in corso le pratiche per ottenere la partecipazione dei rappresentantidelle Camere <strong>di</strong> commercio presso altri enti, e cioè:– Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro;– Consiglio superiore dei trasporti;– Consiglio superiore dell’agricoltura;– Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica.Gli enti che ho citato si riferiscono soltanto all’ambito nazionale.Collaborazione dei parlamentariFrattanto i nostri colleghi, membri del Senato e della <strong>Camera</strong>, hanno ottenutoproprio in questi giorni l’inclusione dei rappresentanti camerali nelle Commissioniprovinciali per il collocamento della mano d’opera e nel Comitato <strong>di</strong>finanziamento per l’industrializzazione del Mezzogiorno.Colgo l’occasione per ringraziare gli attivissimi colleghi Caron e Leonetti perla loro efficace collaborazione svolta nei due rami del Parlamento, come ringraziogli altri senatori e deputati, presidenti o membri <strong>di</strong> Giunta <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio,che hanno con numerosi interventi richiamato l’attenzione dei signoriparlamentari sui problemi delle Camere <strong>di</strong> commercio.I suddetti senatori e deputati costituiscono un gruppo <strong>di</strong> collegamento, alquale l’Unione tiene in modo particolare, fra i colleghi delle Camere <strong>di</strong> commercioe il Parlamento; essi sono pregati <strong>di</strong> voler intrattenere i più stretti e continuirapporti coi nostri organi per potere, ogni volta che se ne presentino il bisogno el’occasione, esprimere davanti ai legittimi rappresentanti della Nazione i voti deiceti economici quali vengono formulati dalle Camere <strong>di</strong> commercio.93


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleCommissioni del commercio estero e Comitato dei prezziHo citato più sopra alcuni organi e comitati nei quali abbiamo una rappresentanzain forza <strong>di</strong> leggi o <strong>di</strong> decreti ministeriali; oltre che in detti comitati,siamo chiamati a far parte <strong>di</strong> numerose Commissioni <strong>di</strong> carattere permanente odoccasionale che funzionano presso ministeri ed altri enti pubblici.Facciamo parte, ad esempio, <strong>di</strong> tutti i Comitati, Commissioni e Sottocommissioniche presso il Ministero del commercio estero si occupano <strong>di</strong> tariffe doganali,<strong>di</strong> accor<strong>di</strong> commerciali, <strong>di</strong> riparto dei contingenti, <strong>di</strong> scambi in compensazioneecc. Siamo intervenuti, negli ultimi otto mesi, in 210 riunioni per questioni concernentiil commercio estero, e cioè 15 volte nelle Commissioni per gli accor<strong>di</strong>commerciali, 100 volte in quelle per l’esame delle domande <strong>di</strong> importazioni invaluta, 28 volte in quelle per le importazioni in clearing, 22 volte in quelle per ledomande in compensazioni e reciprocità, 10 volte in quelle per le domande <strong>di</strong>esportazioni, 15 volte in quelle per l’applicazione del piano ERP, 4 volte nelleCommissioni per le trattative tariffarie multilaterali, 6 volte nelle Commissionipresso l’Istituto dei commercio estero. Da tener presente che né l’Unione né leCamere <strong>di</strong> commercio sino a pochi mesi fa erano mai riuscite a prender parte ailavori delle Commissioni e neppure a ricevere le circolari dell’ICE, che venivanotrasmesse soltanto alle Confederazioni.Come si vede, è questo un lavoro assai gravoso, per il quale il nostro Ufficiodel commercio estero, costituito da un solo funzionario, è astutamente inadeguatoe insufficiente, perché si richiede l’intervento spesso contemporaneo in piùCommissioni e la preparazione <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong> documentazione e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>ampia mole. Perciò si rende necessario ampliare questo nostro ufficio, che ha uncompito tanto importante e <strong>di</strong> cui tutte le Camere <strong>di</strong> commercio hanno mostrato<strong>di</strong> sentire la necessità e l’utilità.Le Camere <strong>di</strong> commercio sono pregate <strong>di</strong> collaborare attivamente in tema<strong>di</strong> commercio estero, fornendoci rapporti, stu<strong>di</strong>, dati e notizie che devono servirespecialmente in sede <strong>di</strong> stipulazione degli accor<strong>di</strong> commerciali. Da qualchetempo varie Camere <strong>di</strong> commercio stanno inviando elementi e stu<strong>di</strong> veramentepregevoli che ci sono molto utili. Ringrazio dette Camere, e prego anche le altre<strong>di</strong> curare questa importante attività.Bisogna comprendere che non basta ottenere dai ministeri, come stiamoottenendo ogni giorno, l’inclusione <strong>di</strong> nostri rappresentanti in seno a Comitati eCommissioni, ma bisogna poi mostrare che la nostra collaborazione è veramenteutile e costruttiva. Ciò implica un’applicazione continua, seria, pronta. Senza <strong>di</strong>che si arrischia <strong>di</strong> perdere le posizioni conquistate. Perciò dobbiamo rafforzare inostri organici e metterci in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> svolgere degnamente i nostri compiti.94


Stefano BrunUn altro comitato che ci dà molto da fare è il Comitato centrale dei prezzi.Abbiamo faticato, all’inizio, per ottenervi una nostra rappresentanza. Ora l’abbiamo,e vi posso <strong>di</strong>re che è molto apprezzata. Questo Comitato si riunisce piùvolte la settimana e tratta questioni della massima importanza, come ad esempioil prezzo <strong>di</strong> certi prodotti <strong>di</strong> massa e le tariffe dei servizi pubblici.Nelle 50 riunioni alle quali abbiamo partecipato durante gli ultimi otto mesisono stati esaminati i seguenti argomenti, che vi in<strong>di</strong>co a titolo <strong>di</strong> esempio perchépossiate rendervi conto della loro importanza: prezzi <strong>di</strong> conferimento del grano edel granoturco; prezzi del grano da seme; dato <strong>di</strong> macinazione; cassa <strong>di</strong> conguaglioper il sovraprezzo del cruscame; prezzi del risone nelle varie zone risicole; prezzidello zucchero e delle bietole; prezzi <strong>di</strong> cessione <strong>di</strong> prodotti alimentari importatidall’estero; prezzi dei concimi chimici, prezzi dei carburanti; prezzi del metano;prezzi dei vetri e cristalli; prezzi delle sanse; prezzi del carbone e determinazionedelle spese <strong>di</strong> sbarco; tariffe degli automezzi; tariffe dell’energia elettrica, del gas,degli acquedotti, dei telefoni, canoni <strong>di</strong> abbonamento alle ra<strong>di</strong>oau<strong>di</strong>zioni.L’ultimo argomento, trattato proprio in questi giorni, è quello dell’aumento delletariffe ferroviarie, me<strong>di</strong>ante il quale si tende a <strong>di</strong>minuire l’attuale deficit <strong>di</strong> esercizio<strong>di</strong> 63 miliar<strong>di</strong>, che si riflette in un pregiu<strong>di</strong>zievole aggravio per le finanze pubbliche.I nostri uffici hanno fatto il possibile per portare in seno alle Commissionielementi e notizie utili, ma occorre che le Camere <strong>di</strong> commercio ci segnalinotempestivamente i loro voti e gli elementi <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spongono, perché chi si addossala responsabilità <strong>di</strong> rappresentare le Camere in queste gravi <strong>di</strong>scussioni si trovaspesso in una posizione assai delicata, ignorando se i propri interventi sono semprein armonia con quelli che sono i desiderata delle Camere <strong>di</strong> commercio. Leconvocazioni <strong>di</strong> questo Comitato (e quello che <strong>di</strong>co per esso si deve ripetere perquasi tutti i Comitati e tutte le Commissioni) avvengono generalmente con unpreavviso brevissimo, spesso <strong>di</strong> uno o due giorni, quando non sia <strong>di</strong> poche ore, permodo che l’Unione non è in grado <strong>di</strong> interpellare le Camere <strong>di</strong> commercio. Perciòi colleghi sono pregati <strong>di</strong> prendere essi medesimi l’iniziativa <strong>di</strong> inviare voti, datie notizie, non appena, attraverso la stampa o per altra via, vengono a conoscenzadella revisione <strong>di</strong> un dato prezzo o <strong>di</strong> una data tariffa.Riforma delle Camere <strong>di</strong> commercioNon è il caso ch’io rifaccia la storia del cammino percorso per cercare <strong>di</strong> risolvereil problema della riforma delle Camere <strong>di</strong> commercio, e in particolar modoper giungere all’auspicata fusione degli UPIC in seno alle Camere <strong>di</strong> commercio.Due giorni <strong>di</strong> libera ed ampia <strong>di</strong>scussione in occasione dell’ultima Assemblea95


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalestraor<strong>di</strong>naria, convocata a tale scopo, e i rapporti che ho inviati recentemente atutti i presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio stanno a <strong>di</strong>mostrare gli orientamentiprevalenti manifestatisi in seno alle Camere.L’Unione, come ho più volte <strong>di</strong>chiarato, non ha preso posizione nel problemase non dopo aver sentito il parere <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio ed essersibene assicurata del loro pensiero, attraverso votazione per appello nominale. Inquesta delicata questione era opportuno che ogni <strong>Camera</strong> ponderasse il pro e ilcontro delle soluzioni prospettate e venisse a una decisione chiara e definitiva.Ora siamo confortati dai voti delle Camere, espressi in completa libertà, dopomaturato esame, e con assoluto rispetto dei principi democratici. Giunti a questopunto dobbiamo mirare con volontà concorde a realizzare un progetto, che è statoredatto nelle sue linee generali e potrà ancora essere migliorato, per giungere auna conclusione che, sebbene non accontenterà tutti, è tuttavia considerata favorevolee, ad ogni modo, come necessaria ed urgente.Siamo alla vigilia della creazione dell’ente Regione, del riconoscimento deisindacati, della creazione degli organi e degli istituti previsti dalla Costituzione; ènecessario per noi <strong>di</strong> trovarci pronti al più presto, inquadrati e qualificati in forza<strong>di</strong> precise <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge, che non abbiano più carattere transitorio comequella che oggi ci riguarda. Questa necessità è urgente. Ritardare la soluzione vuol<strong>di</strong>re compromettere l’inserimento dei nostri istituti camerali nella vita costituzionale,amministrativa, giuri<strong>di</strong>ca, economica del Paese. Ricor<strong>di</strong>amoci che non tuttisono felici <strong>di</strong> un potenziamento delle Camere <strong>di</strong> commercio, e ciò spiega certemanifestazioni già avvenute o in corso. Se ognuno <strong>di</strong> noi volesse irrigi<strong>di</strong>rsi su <strong>di</strong>un suo pur legittimo e giusto punto <strong>di</strong> vista non verremmo a capo <strong>di</strong> nulla e nonavremmo la forza <strong>di</strong> superare le <strong>di</strong>fficoltà pratiche <strong>di</strong> attuazione che si dovrannoancora affrontare.L’esito dei lavori della nostra ultima Assemblea sta a <strong>di</strong>mostrare che le Camere<strong>di</strong> commercio sono sulla buona strada, sono rispettose della volontà democraticamenteespressa e sono consce della necessità e dell’urgenza <strong>di</strong> giungere a unaconclusione che assicuri agli istituti camerali prestigio e autorevolezza, e li troviefficienti e consolidati per partecipare degnamente a quelle funzioni <strong>di</strong> rappresentanzaeconomica che ad esse competono non soltanto per tra<strong>di</strong>zioni storiche,che potrebbero anche essere superate, ma – quello che più conta – in vista deibisogni immanenti della vita economica e del suo avvenire.Non posso fare a meno <strong>di</strong> concludere questo argomento rivolgendo un vivoringraziamento al senatore Caron per l’opera appassionata, intelligente, paziente,perseverante che egli ha svolto per cercare una soluzione al grave problema, tenendoconto <strong>di</strong> situazioni reali e <strong>di</strong> esigenze troppo ovvie, cercando la via che fosse,per noi, quella del minore sacrificio e nello stesso tempo del massimo vantaggio.96


Stefano BrunLa riforma dello statuto e il nuovo Consiglio <strong>di</strong>rettivoSono lieto che finalmente sia stato approvalo il nuovo statuto dell’Unione.Esso rappresenta un miglioramento notevole in confronto al precedente, e bisognadare atto che chi ne aveva auspicato la riforma aveva fondate ragioni.Col vecchio statuto l’Assemblea dei delegati delle Camere <strong>di</strong> commercioveniva ad aver troppo scarsi poteri. Attualmente questi poteri le sono riconosciutiattraverso la nomina del presidente dell’Unione e <strong>di</strong> nove consiglieri scelti senzanessun vincolo né <strong>di</strong> terne, né <strong>di</strong> Provincie o Regioni. Dette nomine integranoquelle già espressa delle singole Regioni, cosicché è in ogni modo assicurata larappresentanza <strong>di</strong> tutte le parti d’Italia nel Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione.Con le elezioni che avranno luogo nell’o<strong>di</strong>erna Assemblea il Consigliodell’Unione verrà ad essere costituito da 27 membri oltre il presidente. Adesso Consiglio spetterà un compito non lieve. Così come è formato, esso puòlegittimamente rappresentare la voce delle categorie economiche e produttive<strong>di</strong> tutta Italia, e potrebbe ben chiamarsi il Consiglio economico italiano. Essodovrà mostrare coi fatti <strong>di</strong> essere tale. Perciò, a mio modesto parere, non dovràlimitarsi a trattare questioni che interessano la vita delle Camere, cioè questioniamministrative, <strong>di</strong> personale, <strong>di</strong> regolamentazione interna, ma dovrà portarsi suun piano <strong>di</strong> rappresentanza nazionale me<strong>di</strong>ante lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> problemi generali cheinvestono la vita economica del nostro Paese. Il Consiglio dovrà quin<strong>di</strong> affrontarequestioni come la creazione dell’ente Regione e i relativi interessi economici, lapolitica del cre<strong>di</strong>to, la riforma tributaria, l’assetto delle Borse valori, la politicadegli accor<strong>di</strong> commerciali e delle Unioni doganali ed ogni altro problema concernentel’in<strong>di</strong>rizzo economico generale della Nazione. Per assolvere a un talecompito è necessario anzitutto potenziare i nostri uffici per metterli in grado<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre il materiale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o occorrente <strong>di</strong> volta in volta. Dovremo pure<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un’adeguata biblioteca economico-giuri<strong>di</strong>ca; infine dovremo assicurarcila collaborazione <strong>di</strong> esperti che nei vari rami delle <strong>di</strong>scipline economiche,tributarie e legali possano fornire al nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo l’ausilio della loroscienza. Solo così, affrontando i problemi con una documentazione accurata e conla scorta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> seri, il Consiglio dell’Unione potrà rappresentare un elementoutile e prezioso <strong>di</strong> collaborazione agli organi <strong>di</strong> governo.Stu<strong>di</strong>o per la riforma tributariaL’Unione delle Camere ha preso parte attiva ai lavori per la riforma tributariadel nostro Paese attraverso la collaborazione <strong>di</strong> un esperto <strong>di</strong> provata fama, il97


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleprofessor Ernesto d’Albergo, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> scienza delle finanze all’Università <strong>di</strong>Bologna. Il professor d’Albergo, che fu delegato dell’Unione a rappresentare leCamere <strong>di</strong> commercio in seno alla apposita Commissione nominata dal ministrodelle Finanze, ha coor<strong>di</strong>nato in un ampio stu<strong>di</strong>o il materiale raccolto attraversovoti e memorie delle singole Camere <strong>di</strong> commercio in merito ai vari tributi, ene ha ricavato alcuni orientamenti fondamentali. Lo stu<strong>di</strong>o del nostro esperto èstato pubblicato in questi giorni e ha suscitato un gran<strong>di</strong>ssimo interesse e i piùlusinghieri apprezzamenti da parte <strong>di</strong> ministri, personalità politiche e del mondoaccademico.In questi “Orientamenti” sono stati fissati gli ideali politico-sociali dellaperequazione tributaria e si è riconosciuta l’esigenza <strong>di</strong> una semplificazione delsistema tributano e della riduzione <strong>di</strong> alcune aliquote per combattere l’evasione.È stata inoltre ravvisata l’opportunità <strong>di</strong> ritoccare il vigente or<strong>di</strong>namento, senzaperò sostituirlo con sistemi sperimentati all’estero. Lo stu<strong>di</strong>o del d’Albergo consideraattentamente le varie forme <strong>di</strong> tributi <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti e propone <strong>di</strong> voltain volta i più idonei adeguamenti. Il problema scottante della finanza regionaleè trattalo dal d’Albergo ponendo in rilievo la necessità <strong>di</strong> limitare il potere delleRegioni e <strong>di</strong> evitare che con l’introduzione del nuovo ente vengano comunque adaumentare le spese pubbliche complessive. In tema <strong>di</strong> accertamenti si accenna alleCommissioni finanziarie, riconoscendosi che a far parte <strong>di</strong> esse debbano esserechiamale anche persone designate dalle Camere <strong>di</strong> commercio.Per l’Unione economica europeaÈ prevista l’istituzione presso la nostra Unione <strong>di</strong> Commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oper determinati settori economici. La prima <strong>di</strong> queste Commissioni, <strong>di</strong> cui siè sentita più urgente la necessità, è stata quella per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi delcommercio estero. Questa Commissione è costituita da ottimi esperti nei problemidegli scambi internazionali ed è presieduta dal nostro vice presidente Parisi.Essa si è già riunita varie volte ed ultimamente ha affrontato una questione <strong>di</strong>grande importanza ed attualità, voglio <strong>di</strong>re la partecipazione dell’Italia ai lavoriper l’Unione economica europea. La nostra Unione è stata richiesta <strong>di</strong> fornire alMinistero del commercio con l’estero il proprio parere su tale questione, in vista<strong>di</strong> una riunione che si doveva tenere a Bruxelles proprio in questi giorni. Lo stu<strong>di</strong>odella nostra Commissione ha portato ad alcune importanti considerazioni eproposte che sona state trasmesse al Ministero, il quale le ha molto apprezzate e<strong>di</strong> esse sì è valso nel determinare l’in<strong>di</strong>rizzo del Governo italiano al progetto <strong>di</strong>Unione doganale europea.98


Stefano BrunPartecipazione a convegni e congressiL’Unione ha preso parte negli ultimi sei mesi a vari convegni. Si ricordano iseguenti:– Convegno internazionale dei parlamentari e degli esperti negli scambi commerciali,Genova;– Convegno <strong>di</strong> politica economica della Confederazione generale dell’industriaitaliana, Siena;– Convegno nazionale <strong>di</strong> silvicoltura, L’Aquila;– Convegno nazionale dei porti, Napoli;– Convegno della Società <strong>di</strong> demografia e statistica, Roma;– Convegno dell’istruzione professionale, Roma.Congressi internazionaliNei mesi <strong>di</strong> maggio e <strong>di</strong> settembre scorsi l’Unione prese, con la collaborazionedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Torino, l’iniziativa <strong>di</strong> un importante Convegno, acui parteciparono un gran numero <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio italiane e francesi,per stu<strong>di</strong>are e proporre le forme più idonee a sollecitare l’attuazione dell’Unioneeconomica fra l’Italia e la Francia, già prevista dai due Governi con protocollodel <strong>di</strong>cembre 1947.L’iniziativa non poteva riuscire più perfetta, grazie specialmente all’organizzazionedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Torino, che si è pro<strong>di</strong>gata con ogni mezzoe con intelligente fervore.La presenza del ministro Sforza e del ministro Lombardo, oltre a quella deisottosegretari Cavalli e Bulloni, ha richiamato l’interesse della pubblica opinionee delle categorie economiche dell’Italia e della Francia sul Congresso e sull’importantemozione conclusiva che fu adottata a Torino. A tale mozione lo stessoministro Sforza ha dato un crisma ufficiale inserendola nel <strong>di</strong>scorso pronunciatoa palazzo Venezia l’ottobre scorso, inaugurando una sessione dì lavori della delegazionedei due Governi per l’Unione economica italo-francese.Su questo tema l’Unione ha continuato a lavorare anche successivamente,prendendo parte alle numerose riunioni tenutesi, sia Roma sia a Parigi, <strong>di</strong> varieCommissioni e Sottocommissioni, nelle quali la delegazione mista italo-franceseha sud<strong>di</strong>viso i suoi compiti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Il nostro rappresentante nella suddettadelegazione è il commendator Minola, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Torino; egli dovrà nei prossimi giorni rappresentare le Camere <strong>di</strong> commercioitaliane alle riunioni ufficiali che avranno luogo a Parigi al Quai d’Orsay.99


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleAbbiamo così avuto la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> prendere una parte assai importantein una questione <strong>di</strong> così vitale interesse per il nostro Paese, qual è la progettataUnione economica fra Italia e Francia. Anche questa volta, come cento altre volte,le Camere <strong>di</strong> commercio erano state lasciate in <strong>di</strong>sparte, mentre tutte le confederazionierano state comprese; e fu soltanto per le insistenze dell’Unione che ci èstato possibile ottenere in questi lavori quella nostra rappresentanza, della qualeoggi il Ministero degli affari esteri riconosce l’utilità e il valore.Non sfuggirà ad alcuno la necessità che le Camere <strong>di</strong> commercio abbianoa far sentire la loro voce nei congressi internazionali in cui si trattino problemieconomici. A questo proposito voglio ricordare che il 10 giugno 1949 si terrà aQuébec nel Canada il Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.È questa una manifestazione del più alto interesse, per i problemi che vi si<strong>di</strong>batteranno e per le opportunità che si presentano, in tali occasioni, <strong>di</strong> incontri e<strong>di</strong> scambi <strong>di</strong> vedute fra le massime personalità della vita economica <strong>di</strong> tutti i paesi.Prima della guerra le Camere <strong>di</strong> commercio italiane intervenivamo attivamente aicongressi biennali della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, ed ora esse devonoriprendere le loro posizioni, e non lasciare che questi alti consessi economiciinternazionali <strong>di</strong>ventino l’espressione quasi esclusiva <strong>di</strong> altri paesi.Vorremmo perciò che fosse possibile assicurare al Congresso <strong>di</strong> Québec unacospicua rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane. A tal fine si è giàottenuta una sensibilissima riduzione sul prezzo del biglietto per il viaggio aereo.Le Camere <strong>di</strong> commercio che saranno in grado <strong>di</strong> prendere parte al Congresso <strong>di</strong>Québec sono pregate <strong>di</strong> avvertirne l’Unione per le informazioni e le agevolazionidel caso e per coor<strong>di</strong>nare il lavoro della nostra delegazione, in modo da assicurareun apporto attivo che ponga in luce l’interessamento delle Camere <strong>di</strong> commercioitaliane sui massimi problemi economici internazionali. Un altro Congresso internazionaleal quale l’Unione non è rimasta estranea è quello tenutosi nell’ottobrescorto a Praga fra le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> una decina <strong>di</strong> paesi, convocate nellacapitale cecoslovacca in occasione <strong>di</strong> quella Fiera internazionale. A tale manifestazioneprese parte il professor Devoto, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Firenze. Egli ha colto quell’occasione per annunciare alle consorelle estere presentia Praga l’intenzione della nostra Unione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>re a Roma in occasione dell’AnnoSanto un grande Congresso fra le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutto il mondo.Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercioL’idea <strong>di</strong> questo Congresso è già a uno sta<strong>di</strong>o avanzato, in quanto sono giàstati presi opportuni accor<strong>di</strong> con la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, per100


Stefano Brunmodo che anch’essa collabori all’iniziativa. Da parecchi mesi si va raccogliendocon <strong>di</strong>ligente cura l’elenco delle associazioni e federazioni <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commerciopresso i vari paesi esteri, essendo, per ragioni organizzative, consigliabile<strong>di</strong> far capo a queste ultime per la richiesta delle delegazioni camerali estere cheparteciperanno al Congresso.Nell’intento <strong>di</strong> preparare per tale occasione uno stu<strong>di</strong>o sulla legislazionecomparata delle Camere <strong>di</strong> commercio dei principali paesi del mondo, l’Unioneha già avuto cura <strong>di</strong> raccogliere leggi e regolamenti in vigore presso i vari paesisull’organizzazione e il funzionamento dei rispettivi istituti camerali.L’opera sarà laboriosa e <strong>di</strong> vasto respiro, perché permetterà <strong>di</strong> abbracciarein un quadro panoramico la fisionomia <strong>di</strong> questi secolari istituti come oggi sipresentano nei maggiori paesi del mondo, e <strong>di</strong> seguire le tendenze in atto che sivanno manifestando sotto la pressione dei tempi e dei bisogni nuovi e del <strong>di</strong>ffondersidell’organizzazione sindacale delle categorie. Quest’opera è già a buonpunto per quanto riguarda la sua documentazione, ma richiede un ampio lavoro<strong>di</strong> assimilazione e <strong>di</strong> elaborazione per trarre dalle varie legislazioni i carattericomuni e quelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione.Censimenti economiciRecentemente l’Unione ha preso l’iniziativa <strong>di</strong> raccogliere dalle Camere <strong>di</strong>commercio alcune notizie sull’attrezzatura dei loro Uffici <strong>di</strong> statistica e sullerilevazioni perio<strong>di</strong>che e occasionali da essi compiute. Tale indagine è da metterein relazione ai lavori preparatori per il censimento industriale e commerciale e ilcensimento delle aziende agricole, che l’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica dovrà compierenel 1949.Si ricorderà che in un articolo del progetto <strong>di</strong> riforma delle Camere <strong>di</strong> commercioè previsto che esse costituiscano gli organi periferici dell’Istituto centrale<strong>di</strong> statistica. Con ciò si è voluto affermare il principio che le Camere <strong>di</strong> commercio,quali osservatori economici delle Provincie, devono fondare tale funzionesulle rilevazioni statistiche, <strong>di</strong> cui hanno assoluto bisogno e per le quali sonosenza dubbio gli enti più idonei e meglio qualificati.Per assicurare alle Camere <strong>di</strong> commercio una partecipazione attiva alle operazioni<strong>di</strong> detti censimenti, anche prima che avvenga ufficialmente la fusionedegli UPIC nelle Camere <strong>di</strong> commercio, sono state tenute varie riunioni pressoil Ministero dell’industria e commercio e l’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica. Inoltresono state indette importanti riunioni preparatorie in varie località, come aMilano e a Firenze. Altre riunioni avranno luogo prossimamente in altre città,101


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalepresso le rispettive Camere <strong>di</strong> commercio, con la presenza del <strong>di</strong>rettore generaledell’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Sono certo che le Camere <strong>di</strong> commercio offriranno anche in questa occasioneuna collaborazione <strong>di</strong>ligente e preziosa all’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, con ilquale è bene mantenersi in sempre più stretto contatto.“Sintesi economica”L’Unione ha proceduto da tempo a raccogliere dalle singole Camere <strong>di</strong> commerciouna copiosa massa <strong>di</strong> notizie e <strong>di</strong> dati sulle con<strong>di</strong>zioni economiche dellerispettive provincie e a compilarne una sintesi, corredata da numerose tabelle egrafici, che è stata mensilmente presentata al ministro dell’Industria e commercio.L’utilità <strong>di</strong> questa relazione ci ha indotto a migliorarla via via. La collaborazionedelle Camere <strong>di</strong> commercio è stata esemplare. Ogni mese esse ci trasmettono unmateriale prezioso, aggiornato e <strong>di</strong> prima mano. Da molte parti ci è stato chiesto<strong>di</strong> avere una copia della relazione. L’hanno domandata non solo le Camere <strong>di</strong>commercio, ma anche ministri, uffici governativi e personalità del mondo economicoe politico. Perciò abbiamo pensato <strong>di</strong> valorizzare l’opera <strong>di</strong> collaborazione <strong>di</strong>tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, dando ad essa una certa <strong>di</strong>ffusione: ciò che faremoattraverso una pubblicazione che si inizierà col prossimo mese sotto il titolo <strong>di</strong>“Sintesi economica”.Si deve chiarire che non si tratta <strong>di</strong> una rivista economica <strong>di</strong> articoli e <strong>di</strong>cultura economica, come ve ne sono già tante ed egregie, né <strong>di</strong> una rassegna o <strong>di</strong>un bollettino <strong>di</strong> notizie e <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong> carattere economico <strong>di</strong> consultazionespicciola, pubblicazioni pure esse numerose. Sibbene <strong>di</strong> una descrizione, mese permese, delle con<strong>di</strong>zioni economiche del nostro Paese. Essa avrà una caratteristicache deriva dalle fonti stesse a cui si attingono le notizie; vale a <strong>di</strong>re, essa sarà lospecchio della vita economica delle provincie.Non mancano ottime rassegne perio<strong>di</strong>che sulle con<strong>di</strong>zioni economiche delnostro Paese. Ma questa sarà la prima basata sugli aspetti locali, che metterà nelgiusto rilievo i miglioramenti, i regressi, le iniziative, le deficienze, i bisogni dellesingole provincie italiane.Questa sintesi sarà in certo qual modo l’espressione dei singoli Osservatorieconomici provinciali, quali sono lo Camere <strong>di</strong> commercio, e costituirà la primamanifestazione <strong>di</strong> quell’Osservatorio nazionale che deve rappresentare uno degliobiettivi precipui della nostra Unione.Ci lusinghiamo che questa pubblicazione possa costituire una manifestazioneconcreta delle capacità e dell’attrezzatura delle Camere <strong>di</strong> commercio. La “Sin-102


Stefano Bruntesi” servirà inoltre alle Camere <strong>di</strong> commercio per inquadrare <strong>di</strong> volta in volta idati e gli elementi delle rispettive economie provinciali nell’ambito dell’economiaregionale e <strong>di</strong> quella nazionale, traendone utili confronti.Preghiamo le Camere <strong>di</strong> commercio, che hanno dato sinora una collaborazionecosì utile a questa iniziativa, <strong>di</strong> voler perfezionare sempre più la relazionemensile che esse inviano all’Unione, cercando <strong>di</strong> attenersi il più possibile alloschema che è stato in<strong>di</strong>cato, allo scopo <strong>di</strong> rendere più agevole il lavoro <strong>di</strong> sintesie più proficui i raffronti.Annuario delle Camere <strong>di</strong> commercioNotevole è stato il valore propagan<strong>di</strong>stico <strong>di</strong> questa pubblicazione. Oltrealle copie <strong>di</strong>stribuite alle Camere <strong>di</strong> commercio italiane, un notevole numero<strong>di</strong> Annuari è stato inviato in omaggio alle maggiori autorità italiane nel campopolitico ed economico, ad istituti ed enti vari aventi attinenza con l’attività economica.Particolare cura è stata poi de<strong>di</strong>cata a <strong>di</strong>ffondere la pubblicazione presso leCamere <strong>di</strong> commercio dei vari paesi del mondo. L’Annuario è stato un utile spuntoper intrecciare i primi rapporti epistolari in vista dell’organizzazione del Congressomon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio ed è servito altresì a far raccogliereall’Unione una notevole quantità <strong>di</strong> materiale documentario sull’organizzazionedegli istituti camerali esteri.Una prova dell’interesse destato dalla pubblicazione fuori dell’Italia è costituitadalle continue richieste che dell’Annuario ci pervengono da parte dell’ambasciatadegli Stati Uniti e da altri paesi.La riforma legislativa sull’or<strong>di</strong>namento e la vigilanza delle Borse valoriI richiami del Ministero del tesoro all’osservanza delle numerose norme legislativee regolamentari che <strong>di</strong>sciplinano le competenze dei vari organi prepostial funzionamento delle Borse valori e la pubblicazione <strong>di</strong> certi progetti <strong>di</strong> riformahanno indotto l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio ad intervenire perché icompiti finora assunti e svolti dalle Camere venissero confermati e ampliati conun’intelligente riforma della legislazione attuale.La richiesta, avanzata dalla nostra Unione al Ministero del tesoro, <strong>di</strong> tenereconto delle Camere <strong>di</strong> commercio nella formazione della Commissione ministerialechiamata ad elaborare il progetto <strong>di</strong> legge è stata favorevolmente accolta103


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleed infatti un decreto del ministro del Tesoro ha nominato il vice presidente dell’UnioneCostantino Parisi a membro della Commissione stessa, in rappresentanzadelle Camere <strong>di</strong> commercio. Egli sarà assistito e coa<strong>di</strong>uvato da due espertifiduciari designati dalle Camere <strong>di</strong> Milano e <strong>di</strong> Torino.Frattanto l’Unione ha avuto cura <strong>di</strong> promuovere lo stu<strong>di</strong>o del problemame<strong>di</strong>ante riunioni con delegati <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio e con i rappresentanti<strong>di</strong> altri organi tecnici ed economici interessali, per modo <strong>di</strong> raccogliere un copiosomateriale descrittivo sul meccanismo delle operazioni <strong>di</strong> Borsa. Compito delrappresentante delle Camere <strong>di</strong> commercio nella Commissione ministeriale è<strong>di</strong> assicurare alle Borse un’organizzazione atta a ispirare fiducia ai risparmiatorianche modesti e a far crescere la considerazione <strong>di</strong> questi istituti nel quadro degliinteressi economici generali.I lavori della Sezione delle Camere marittimeLe Camere <strong>di</strong> commercio a giuris<strong>di</strong>zione marittima – costituitesi in Sezionedell’Unione con deliberazione <strong>di</strong> massima adottata nell’ultimo Convegno <strong>di</strong>Napoli del 17 giugno decorso – hanno <strong>di</strong>scusso e portato all’esame dei competentiministeri molti e complessi problemi interessanti l’economia marinara.Sino ad oggi le Camere <strong>di</strong> commercio marittime si sono riunite 6 volte edhanno esaminato 44 argomenti.Nell’ultimo Convegno, che fu presenziato dal sottosegretario alla Marinamercantile onorevole Salerno, sono state esaminate, fra le più importanti, leseguenti questioni:a) riforma del Registro navale italiano: la proposta ha trovato consenziente ilMinistero della marina mercantile, il quale ora attende, con la collaborazione <strong>di</strong>una Commissione, allo stu<strong>di</strong>o per la revisione della legge 1947;b) proroga delle leggi sulle costruzioni navali;c) riparazione dei danni <strong>di</strong> guerra ai porti: l’invocato intervento dello Stato perle opportune previdenze finanziarie è in esame da parte dei competenti ministeri,con l’accordo <strong>di</strong> massima sulla tesi sostenuta dalla Sezione delle Camere marittime,cioè concorso finanziario del Governo in applicazione della legge 1942;d) crisi del piccolo cabotaggio;e) pilotaggio obbligatorio nei porti: la proposta è stata accolta dal Ministerodella marina mercantile, il quale ha regolamentato in questi giorni tutta la materiasecondo le proposte formulate dall’Assemblea delle Camere;f) Consorzio autonomo per il porto <strong>di</strong> Napoli: è stato redatto lo statuto costitutivo;104


Stefano Brung) smistamento fra i porti meri<strong>di</strong>onali dei piroscafi in arrivo in Italia: è in stu<strong>di</strong>opresso i Ministeri della marina mercantile e dell’industria e commercio il pianoper una più razionale <strong>di</strong>stribuzione del naviglio con trasporti <strong>di</strong> merce <strong>di</strong> massa;h) esercizio della pesca in Adriatico: sono state date assicurazioni dal Ministeroper la <strong>di</strong>fesa marina per una valida protezione della pesca nelle acque territoriali,e dai ministri della Marina mercantile e degli Affari esteri per la stipulazione <strong>di</strong>un accordo con la Jugoslavia per la delimitazione della linea <strong>di</strong> rispettiva competenza.La convocazione del VI Convegno ha avuto luogo ieri per la trattazione <strong>di</strong>numerosi argomenti.Indagini presso le Camere <strong>di</strong> commercioDurante gli ultimi mesi si è avuta occasione <strong>di</strong> compiere alcune indagini pressole Camere <strong>di</strong> commercio, allo scopo <strong>di</strong> raccogliere notizie da servire:<strong>1.</strong> a raccogliere documentazioni per prospettare determinati problemi e richiesteagli organi <strong>di</strong> governo;2. a fornire alle Camere <strong>di</strong> commercio notizie e dati <strong>di</strong> raffronto <strong>di</strong> reciproca utilità.Fra le indagini eseguite più <strong>di</strong> recente sono da ricordare le seguenti:a) sugli introiti camerali, allo scopo <strong>di</strong> controbattere la cifra <strong>di</strong> 4 miliar<strong>di</strong> attribuitacicon tutta parvenza <strong>di</strong> autenticità, ma da noi ritenuta <strong>di</strong> molto superiore al vero;b) sui contributi delle Camere <strong>di</strong> commercio in favore degli enti turistici edelle iniziative turistiche: essa è valsa a smentire l’osservazione fatta in sede <strong>di</strong>Commissariato del turismo, secondo cui le Camere <strong>di</strong> commercio fanno poco onulla per questo settore;c) sui danni <strong>di</strong> guerra agli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> proprietà delle Camere <strong>di</strong> commercio esull’eventuale concorso dello Stato per le opere <strong>di</strong> ricostruzione;d) sull’ammontare dei fon<strong>di</strong> depositati presso le Camere <strong>di</strong> commercio per lemigliorie boschive (in relazione alla richiesta <strong>di</strong> pagamento dell’IGE sui fon<strong>di</strong>medesimi);e) sull’attrezzatura degli Uffici <strong>di</strong> statistica, in vista della preparazione dei lavoriper il censimento industriale e commerciale;f) sulle modalità e sul carattere della riforma della legislazione sui magazzinigenerali;g) sulla progettazione e sul finanziamento delle costruzioni <strong>di</strong> case per i <strong>di</strong>pendenticamerali;h) sull’opera <strong>di</strong> assistenza e previdenza in favore del personale camerale in caso<strong>di</strong> malattia.105


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleNuova sede dell’UnioneVolgendo al termine la mia Relazione, sono lieto <strong>di</strong> annunciare che finalmentegli uffici dell’Unione hanno potuto collocarsi in una sede che risponde perfettamentealle nostre esigenze. Com’è noto, la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma ha ospitatogenerosamente la nostra Unione sin dal suo sorgere, assegnandole alcuni localinella stessa sede degli uffici camerali <strong>di</strong> via de’ Burrò. Ma col successivo sviluppodei servizi dell’Unione si rendeva assolutamente necessario trovare una sistemazionepiù adeguata. Dobbiamo ringraziare nuovamente la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Roma se è stato possibile <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un ampio appartamento <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci locali inposizione centralissima, e precisamente nel palazzo della Galleria <strong>di</strong> piazza Colonna,nei quali già da un mese sono stati trasferiti gli uffici dell’Unione.I locali messici a <strong>di</strong>sposizione hanno bisogno però <strong>di</strong> alcune opere <strong>di</strong> adattamento,a cui si sta provvedendo. Inoltre si rende necessario provvedere all’impiantodei servizi e all’acquisto <strong>di</strong> mobilio, nonché all’arredamento dei nuoviuffici. Su tale argomento sarà riferito a parte. Quello che importa rilevare è chesiamo ormai in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> dare agli uffici dell’Unione uno sviluppo adeguato;<strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una nostra sala consiliare, <strong>di</strong> una saletta per le riunioni, <strong>di</strong> un localeper il collegio dei revisori, <strong>di</strong> una biblioteca; e <strong>di</strong> attrezzare anche una sala dotatadei necessari servizi, che sarà messa a <strong>di</strong>sposizione dei signori presidenti delleCamere <strong>di</strong> commercio, i quali trovandosi a Roma potranno <strong>di</strong>sporre per tal modo<strong>di</strong> un luogo <strong>di</strong> convegno e della possibilità <strong>di</strong> far eseguire Commissioni, lavori<strong>di</strong> copia ecc. Naturalmente, per venire incontro alle opere straor<strong>di</strong>narie apportateper questi lavori si renderà necessario un contributo delle Camere in ragione <strong>di</strong>5-5,5 milioni.Non voglio lasciar trascorrere questa occasione senza rivolgere al presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, Costantino Parisi, il mio ringraziamentopiù sincero e affettuoso per l’assistenza che non ha mai mancato <strong>di</strong> offrirci intutte le fasi della sistemazione della nuova sede dell’Unione. Egli, quale nostrovice presidente, è stato incaricato dal Consiglio <strong>di</strong> seguire dal punto <strong>di</strong> vistaamministrativo l’esecuzione dei lavori <strong>di</strong> adattamento.Stato delle adesioniChiudo questa rassegna fornendo i dati statistici delle adesioni alla nostraUnione. Su 91 Camere <strong>di</strong> commercio italiane 89 sono aderenti, compresa quellatanto cara <strong>di</strong> Trieste, il cui presidente prende parte attivissima a tutte le nostremanifestazioni. Mancano due adesioni: quelle <strong>di</strong> Terni e <strong>di</strong> Modena. La <strong>Camera</strong>106


Stefano Brun<strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Terni, pur non avendo aderito all’Unione, ha sempre intrattenutocon essa cor<strong>di</strong>ali rapporti e collabora attivamente alla raccolta <strong>di</strong> dati e notizie,alle indagini ecc. La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Modena, da poco aderente all’Unione, si è <strong>di</strong>staccatadopo l’Assemblea del 19-20 novembre scorso perché, così scrive il suo presidente,con le deliberazioni adottate da quell’Assemblea le Camere <strong>di</strong> commerciohanno cessato <strong>di</strong> esistere, per tornare ai Consigli provinciali delle corporazioni;pertanto, conclude il presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Modena, l’Unionedelle Camere non avrebbe più alcuna funzione utile da assolvere.Spero che questo parere non sia con<strong>di</strong>viso dalle altre Camere <strong>di</strong> commerciod’Italia, neppure da quelle che nell’Assemblea del novembre si sono trovate in<strong>di</strong>saccordo con l’espressione della maggioranza. Finché si lavora assieme, <strong>di</strong>scutendoapertamente e liberamente fra noi, c’è sempre modo <strong>di</strong> intenderci e <strong>di</strong>rettificare via via le posizioni al lume dell’esperienza e secondo le possibilità che simanifestano. Anche la critica può essere costruttiva, non certamente l’astensione.Se noi saremo invece <strong>di</strong>suniti e <strong>di</strong>scor<strong>di</strong> non costruiremo nulla, non compiremomai un passo avanti e ci faremo superare dal progresso dei tempi e da istituticoncorrenti.Noi vogliamo, invece, manifestare il nostro vigore e risorgere e potenziarci,per continuare ad essere la genuina espressione del complesso delle forze economichee produttive del Paese. (Applausi vivissimi)[...]107


Relazione del presidente all’Assemblea generaletenuta presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, industriae agricoltura <strong>di</strong> Roma il 20 maggio 1949Egregi colleghi, molte cose che vi <strong>di</strong>rò vi sono già note, perché hanno giàfatto oggetto <strong>di</strong> circolari o sono state materia del nostro “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”.Questo mira a tenervi informati <strong>di</strong> mano in mano che vi è qualche cosa <strong>di</strong>nuovo che interessa la vita delle Camere <strong>di</strong> commercio. Ma la Relazione che hol’onore <strong>di</strong> esporre in occasione dell’Assemblea ha il duplice scopo <strong>di</strong>:<strong>1.</strong> fare il punto dell’attività esplicata e <strong>di</strong> quella in corso, inquadrandola opportunamente,perché sia possibile scorgerne il filo conduttore che ci guida nella nostraazione quoti<strong>di</strong>ana;2. sottoporre l’operato della Presidenza dell’Unione all’esame e alla critica delleCamere associate, in modo da poter rettificare tale operato secondo la volontàdell’Assemblea.L’ultima Assemblea è stata tenuta, come si ricorderà, il 22 <strong>di</strong>cembre 1948.Sono passati cinque mesi. Vi sono quin<strong>di</strong> debitore <strong>di</strong> una rassegna che corrispondeai primi mesi <strong>di</strong> vita dell’Unione nella sua nuova sede, dove finalmenteessa può <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> uffici adeguati ai bisogni e che vanno <strong>di</strong> mano in manoattrezzandosi.Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercioCome già è stato comunicato, la Presidenza del Consiglio dei ministri haautorizzato l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio a organizzare in Roma, nell’occasionedell’Anno Santo, un Congresso delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutti ipaesi del mondo.Sono lieto <strong>di</strong> annunciare che il capo dello Stato Luigi Einau<strong>di</strong> ha accordatoil suo alto patronato a questa iniziativa. Egli si è anche compiaciuto <strong>di</strong> accompa-109


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalegnare questo gesto generoso con parole <strong>di</strong> plauso, <strong>di</strong> simpatia e <strong>di</strong> augurio, <strong>di</strong> cuigli siamo sentitamente grati e ci sentiamo onorati.Questa manifestazione, come vedete, nasce sotto buoni auspici. Già i lavoripreparatori procedono alacremente d’intesa col Ministero dell’industria e commercio,che ci segue con interesse. Abbiamo preso contatto con tutte le Camere<strong>di</strong> commercio del mondo, presso le quali abbiamo raccolto le leggi, gli statuti,i regolamenti e le norme che presiedono al funzionamento e all’attività <strong>di</strong> taliistituti. Dai paesi dell’Europa, da quelli dell’America del Nord, dalle numeroserepubbliche dell’America del Sud e Centrale, da quelli dell’Australia, da quelliche s’affacciano sull’Oceano In<strong>di</strong>ano, dalle Filippine, dai paesi del continenteafricano abbiamo raccolto un copioso materiale documentario, nei testi originalie integrali, che rappresenta una fonte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> cui nessuno sinora <strong>di</strong>spone informa così completa e aggiornata. Da questi preziosi elementi sarà possibile ricavareuna sintesi comparativa sulla legislazione degli istituti camerali nei vari paesidel mondo: sintesi che rappresenterà un cospicuo contributo italiano in questocampo, privo sinora <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> del genere.In questa occasione dovremo dare prova della nostra capacità organizzativae del nostro spirito <strong>di</strong> ospitalità. Pertanto occorrerà de<strong>di</strong>carci seriamente allapreparazione <strong>di</strong> questo Convegno che chiamerà a Roma le più alte e significativepersonalità del mondo economico internazionale. Sono sicuro che le Camere <strong>di</strong>commercio ci presteranno la loro valida collaborazione perché questa manifestazioneriesca all’altezza dei nostri inten<strong>di</strong>menti.Già varie Camere <strong>di</strong> commercio hanno avanzato proposte <strong>di</strong> visite e convegnida tenere in connessione con il Convegno romano. Pertanto si renderà opportunostabilire un coor<strong>di</strong>namento fra le varie iniziative.Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleFra giorni una delegazione <strong>di</strong> presidenti <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio si recheràa Québec a rappresentare le Camere <strong>di</strong> commercio italiane al Congresso della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.È inutile illustrare a voi l’importanza <strong>di</strong> tale consesso. Tutti i paesi vi sonorappresentati con delegazioni numerose. L’Italia evidentemente non poteva mancare.È vano chiedere e desiderare <strong>di</strong> partecipare alla vita economica e politicainternazionale, <strong>di</strong> allargare gli scambi dell’Italia con tutti i paesi del mondo, <strong>di</strong>esercitare un prestigio negli ambienti internazionali e <strong>di</strong> cooperare con gli altripaesi a costruire un vasto ed operoso mondo economico, se rimaniamo assentinelle occasioni che si presentano <strong>di</strong> volta in volta. Di fronte a delegazioni forti <strong>di</strong>110


Stefano Bruncentinaia <strong>di</strong> componenti, per alcuni paesi, abbiamo sentito che incombeva anchesu <strong>di</strong> noi il dovere <strong>di</strong> organizzare un’adeguata rappresentanza italiana, che nonfosse troppo sproporzionata agli interessi italiani nel mondo. Perciò ci siamo assicuratida tempo la partecipazione a Quebec <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> presidenti <strong>di</strong> Camere<strong>di</strong> commercio. È bene commisurare il sacrificio finanziario che questa partecipazioneimporta all’importanza della manifestazione. Le Camere <strong>di</strong> commercioche intervengono a Québec sono sette, prima fra esse, mi è caro centellinarlo, è la<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Trieste, che anche in questa occasione è fraternamentecongiunta alle altre parti d’Italia, dalle quali non si è mai sentita <strong>di</strong>sunita.Vi devo fare un altro annuncio che accoglierete con viva sod<strong>di</strong>sfazione. Ilministro onorevole Ivan Matteo Lombardo farà parte, e naturalmente ne sarà ilmassimo esponente, della nostra delegazione. Di ciò esprimo al ministro il nostroanimo grato, certo <strong>di</strong> interpretare i sentimenti dell’Assemblea.Ci siamo premurati <strong>di</strong> portare al Congresso <strong>di</strong> Québec un contributo attivo<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong> interventi sui <strong>di</strong>versi problemi posti all’or<strong>di</strong>ne del giorno.Le Relazioni a stampa che verranno presentate dalla delegazione cameralea Québec, con traduzioni integrali o riassunte nelle principali lingue adottate alCongresso, sono le seguenti, <strong>di</strong> cui una sarà presentata in seduta plenaria dalla<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Torino e rappresenta un ampio stu<strong>di</strong>o pre<strong>di</strong>sposto daldottor Cesare Minola, presidente <strong>di</strong> quella <strong>Camera</strong>, sul problema delle Unionieconomiche regionali e la collaborazione economica internazionale. Le altre verrannopresentate nelle <strong>di</strong>verse riunioni <strong>di</strong> gruppo, e sono:– capitano Antonio N. Cosulich: Coor<strong>di</strong>namento delle tariffe ferroviarie delCentro Europa in relazione al movimento dei porti del Nord Europa e dell’Adriatico eTirreno;– ingegner Stefano Brun: Semplificazione dei viaggi aerei e turismo aereo;– senatore dottor Giuseppe Caron: Il servizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei prodotti farmaceuticiin Italia. Struttura, costi, statistiche;– dottor Francesco Manzitti: Trasporti per mare;– grande ufficiale Costantino Parisi: I conflitti fra marchi registrati e non registratinei rapporti internazionali;– commendator Giuseppe Corridori: Arbitrato commerciale;– professor Giacomo Devoto: Ostacoli amministrativi al commercio e ai viaggi;– professor Guglielmo Tagliacarne: Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> mercato in Italia e gli in<strong>di</strong>ci territorialidella capacità <strong>di</strong> acquisto e della concentrazione economica.Nell’occasione del Congresso <strong>di</strong> Québec è prevista una riunione fra gliesponenti delle Camere <strong>di</strong> commercio dei paesi più importanti per concretarel’adesione ufficiale della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale e delle sue Sezioninazionali al nostro Congresso per l’Anno Santo a Roma. Allo stesso scopo, fare-111


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalemo delle visite alle principali Camere <strong>di</strong> commercio del Canada, <strong>di</strong> New York e<strong>di</strong> Washington per invitare personalmente i loro presidenti a partecipare al nostroCongresso.Delegato delle Camere <strong>di</strong> commercio alle trattative tariffarie <strong>di</strong> AnnecyDomani terremo un’apposita sedata della nostra Assemblea per trattare i probleminascenti dal progetto della nostra nuova tariffa doganale e dalle trattativetariffarie che si stanno svolgendo ad Annecy fra le delegazioni <strong>di</strong> un gran numero<strong>di</strong> paesi. Oggi non dobbiamo intrattenerci su questo tema, ma mi preme <strong>di</strong> farrilevare il valore della nostra partecipazione ai lavori della delegazione italiana.Essa è costituita esclusivamente <strong>di</strong> alti funzionari delle amministrazioni statali.Erano stati pure invitati degli esperti, i quali dovevano stare ad Annecy, in formaprivata, per dare, se del caso, qualche parere su questo o quel punto.Le Camere <strong>di</strong> commercio sono state rappresentate dall’onorevole avvocatoEnzo Storoni, già sottosegretario <strong>di</strong> Stato al Ministero del commercio estero. LeCamere interpellate hanno tutte risposto col massimo favore a tale designazione.D’altro canto l’onorevole Storoni ha accettato l’incarico con entusiasmo, impegnandosia fondo ed alacremente ad assolvere il suo non facile compito.Le Camere <strong>di</strong> commercio hanno ora avuto la sod<strong>di</strong>sfazione – ve lo annunciocon vivo piacere – <strong>di</strong> vedere che il proprio delegato, onorevole Storoni, è statoriconosciuto dal Ministero degli affari esteri quale consulente ufficiale della delegazioneitaliana, così che egli potrà prestare una collaborazione attiva, efficace,passo per passo ai lavori della delegazione e far sentire il pensiero e i voti che leCamere <strong>di</strong> commercio esprimeranno nel Convegno <strong>di</strong> domani.Segnalo la cosa con sod<strong>di</strong>sfazione, anche perché questo esempio mostra ilvantaggio che si può ottenere quando le Camere <strong>di</strong> commercio si muovono incomune e agiscono unitariamente sapendo scegliere uomini che possono imporsiper il loro prestigio personale e la loro capacità, e che nello stesso tempo hannol’autorità che ad essi deriva dal poter <strong>di</strong>re che rappresentano globalmente tutte leCamere <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura d’Italia.Sezione marittimaUn’attività che merita <strong>di</strong> essere segnalata in questa Assemblea è quella dellevarie Sezioni e Commissioni permanenti che si occupano in seno all’Unione <strong>di</strong>particolari settori e problemi economici.112


Stefano BrunAnzitutto va ricordata l’attività della Sezione delle Camere <strong>di</strong> commercioaventi giuris<strong>di</strong>zione marittima. La fortuna <strong>di</strong> questa Sezione si deve a varie circostanze,che si possono così riassumere:<strong>1.</strong> I problemi marittimi sono <strong>di</strong> grande interesse per la vita economica italiana,sono appassionanti, e ad essi le Camere <strong>di</strong> commercio marittime prestano un’assiduacura.2. Abbiamo l’onore <strong>di</strong> avere fra noi il dottor Manzitti, che nella sua veste <strong>di</strong>presidente del Consiglio superiore della marina mercantile si trova in grado <strong>di</strong>portare in seno a tale alto consesso i problemi marittimi che interessano le nostreCamere <strong>di</strong> commercio. Basterà ricordare l’ampia relazione che egli ha fatto aVenezia in occasione dell’ultima riunione della nostra Sezione marittima, peravere un’idea della grande utilità offerta dalla collaborazione del nostro collega, acui rivolgo un vivo ringraziamento.3. Il ministro della Marina mercantile, onorevole Saragat, e specialmente l’onorevoleSalerno, hanno sempre mostrato una particolare benevolenza verso lanostra Sezione marittima. Non vi è stato voto, emesso da detta Sezione, che nonsia stato o accolto, o almeno preso in serio e attivo esame dal Ministero dellamarina, il quale ha sempre seguito tutti i lavori dei nostri convegni marittimi.Ecco un breve elenco dei problemi marittimi trattati dalla Sezione, e che hannodato luogo a risoluzioni, parte delle quali è stata realizzata in provve<strong>di</strong>menti legislativie ministeriali e parte è in corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o presso il Ministero della marina mercantile.Negli ultimi due convegni tenuti nel 21 <strong>di</strong>cembre 1948 e nell’aprile 1949dalla Sezione marittima sono stati esaminati svariatissimi argomenti, interessanti:a) la ricostruzione ed il potenziamento della flotta mercantile e la ripresa dell’attivitàcantieristica (questi due argomenti hanno trovato la loro risoluzione inrazionali previdenze nella recente legge Saragat);b) i servizi, le attrezzature portuali ed i fabbricati a<strong>di</strong>biti a magazzini annessiai porti. Per i fabbricati <strong>di</strong>strutti, l’Unione è riuscita ad orientare il proposito delMini stero dei lavori pubblici nel senso <strong>di</strong> ammettere l’applicazione della legge1940 art. 27 nei confronti delle Camere <strong>di</strong> commercio, considerate enti localiagli effetti della ricostruzione degli stabili stessi <strong>di</strong> proprietà delle Camere ed inservizio del traffico portuale.Si sono ottenuti poi provve<strong>di</strong>menti, in conformità alle richieste formulatedalla Sezione marittima, in riguardo ai seguenti oggetti:<strong>1.</strong> revisione delle voci <strong>di</strong> tariffa e delle norme <strong>di</strong> lavoro nei porti. È stato affi datoil compito dal Ministero della marina mercantile ad una Commissione costituitasipresso l’Unione e che ha già iniziato i lavori;2. compilazione perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> un Bollettino dei noli <strong>di</strong> piccolo cabotaggio per lerotte normali e per normali trasporti <strong>di</strong> merce che si effettuano tra i porti nazio-113


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalenali. La pubblicazione vedrà la luce in breve a cura della Segreteria dell’Unione,che è affiancata da una Commissione <strong>di</strong> tecnici;3. ammissione <strong>di</strong> un rappresentante dell’Unione in seno alla Commissione peri piani regolatori dei porti (nella persona del professor Gaetano Serino). DettaCommissione siede presso il Ministero dei lavori pubblici ed esamina e coor<strong>di</strong>na,sotto gli aspetti sia tecnici sia amministrativi, i problemi riguardanti i programmi<strong>di</strong> lavoro per ripristino ed integrazione <strong>di</strong> strutture portuali;4. <strong>di</strong>fesa dell’attività peschereccia – gravemente insi<strong>di</strong>ata finora – lungo le costeorientali dell’Adriatico e concessioni <strong>di</strong> pesca lungo le coste jugoslave, notoriamentepiù popolate <strong>di</strong> prodotti ittici pregiati. L’una e l’altra proposta sono staterealizzate attraverso il recente accordo italo-jugoslavo, in cui si sono inserite specifichee chiare clausole a riguardo. L’accordo è stato trattato da una Commissionecon a capo il senatore Bastianetto, membro della Giunta camerale <strong>di</strong> Venezia. Adetta Commissione l’Unione fece pervenire tempestivamente quanto elaborato inmateria dalle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Ancona, <strong>di</strong> Bari, <strong>di</strong> Ravenna e <strong>di</strong> Venezia,nonché i voti espressi ripetutamente dalla Sezione marittima.<strong>Commercio</strong> esteroUn’altra Commissione permanente che ha lavorato attivamente è quella perlo stu<strong>di</strong>o dei problemi del commercio estero, presieduta dal nostro vice presidente,grande ufficiale Parisi. Sui lavori della Commissione troverete nei nostri “Fogli<strong>di</strong> comunicazioni” numerose citazioni ed ampi resoconti. Chi segue la nostraattività del commercio estero, frequentando gli uffici e prendendo contatto coifunzionari dell’Unione, avrà potuto fare le seguenti considerazioni: <strong>1.</strong> il lavoro dacompiere è importantissimo, complesso e ponderoso; 2. le Camere <strong>di</strong> commerciosono vivamente interessate in questa attività; 3. c’è molto da fare, non solo perseguire le pratiche contingenti e cercare <strong>di</strong> essere presenti in tutte le Commissionie i Comitati nei quali si trattano le questioni del commercio estero, ma specialmenteper portare un contributo serio allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong> tali questioni e allaconclusione degli accor<strong>di</strong> commerciali; 4. occorre pertanto mettere l’ufficio ingrado <strong>di</strong> assolvere degnamente compiti così gravi e complessi.All’inizio della nostra attività eravamo completamente lasciati fuori da questosettore. Né il Ministero del commercio estero, né l’Istituto del commercio estero,né il Ministero degli affari esteri ricorrevano a noi. Ora il nostro inserimentoè completo in ogni fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e in ogni tipo <strong>di</strong> azione. Ma non basta esserestati ammessi a partecipare a questa attività, che tanto ci sta a cuore, non bastaaver avuto la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> essere interpellati nella stipulazione degli accor<strong>di</strong>114


Stefano Bruncommerciali coi vari paesi e <strong>di</strong> sentire che la nostra collaborazione è desiderata esollecitata col più vivo interesse, bisogna saper <strong>di</strong>mostrare che siamo in grado <strong>di</strong>assolvere i nostri compiti.La conclusione <strong>di</strong> queste osservazioni è che vi chiedo <strong>di</strong> collaborare attivamentecol nostro Ufficio del commercio estero me<strong>di</strong>ante la partecipazionepersonale dei vostri elementi competenti in questo campo e attraverso la comunicazione<strong>di</strong> notizie e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e la segnalazione dei punti <strong>di</strong> vista, dei bisogni, deisuggerimenti delle varie Camere <strong>di</strong> commercio.Insegnamento tecnico e commercialeUn’altra Commissione che, sebbene abbia da poco iniziata la sua attività, siè mostrata molto attiva ed utile è quella per l’insegnamento tecnico e i convegniculturali, presieduta dal professor Devoto. La Commissione si è occupata <strong>di</strong> variequestioni concernenti l’istruzione tecnica superiore e quella me<strong>di</strong>a nelle variespecialità e ha chiamato intorno a sé preziosi collaboratori quali il presidentedell’Unione nazionale dei Consorzi per l’istruzione tecnica e, sotto forma <strong>di</strong>osservatori, alti funzionari dei Ministeri della pubblica istruzione, del lavoro eprevidenza sociale e dell’industria e commercio.L’attività <strong>di</strong> questa Commissione avrà modo <strong>di</strong> esplicarsi nel prossimonovembre, quando verrà organizzato un Convegno dell’istruzione professionalepresso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze.Nel campo della cultura tecnica è infine da segnalare la ricostituzione avvenuta,per opera della nostra Unione, del Gruppo italiano della Società internazionaleper l’istruzione commerciale.Alla vita <strong>di</strong> questa Società, prima della guerra, l’Italia partecipava attivamenteattraverso un gruppo numeroso <strong>di</strong> esponenti dell’istruzione tecnica e professionale.Durante la guerra il Gruppo italiano era andato <strong>di</strong>sperso. L’utilità <strong>di</strong> questaorganizzazione internazionale, che ha in lutti i paesi <strong>di</strong> alta cultura una sua Sezione,ha fatto sentire il bisogno <strong>di</strong> ridare vita al gruppo italiano.Le Camere <strong>di</strong> commercio hanno sempre <strong>di</strong>mostrato un vivo interesse a questaistituzione e costituivano, anche prima della guerra, il nucleo più importantedella Sezione italiana. L’Unione ritenne suo dovere promuovere la ricostituzione<strong>di</strong> detto Gruppo. L’iniziativa ha raccolto prontamente l’adesione entusiastica <strong>di</strong>una trentina <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, <strong>di</strong> alcune facoltà universitarie <strong>di</strong> scienzeeconomiche, istituti tecnici e scuole professionali <strong>di</strong> ogni ramo e <strong>di</strong> ogni parted’Italia, oltre ad enti economici, a società private e singoli stu<strong>di</strong>osi. È stato cosìpossibile convocare una prima Assemblea <strong>di</strong> soci, che ebbe luogo giorni fa presso115


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalel’Unione, e procedere alla nomina <strong>di</strong> un Consiglio <strong>di</strong>rettivo provvisorio che ha,come primo compito, quello <strong>di</strong> stabilire il suo statuto e <strong>di</strong> estendere l’organizzazionechiamando attorno a sé le associazioni sindacali, gli enti economici, iConsorzi per l’istruzione tecnica, le scuole, le società private e gli stu<strong>di</strong>osi chesvolgono la loro attività in questo campo e hanno interesse nello sviluppo dell’istruzionetecnica professionale nei suoi vari gra<strong>di</strong> e settori.Il Gruppo italiano è dunque ricostituito e ha ormai vita propria. Ad essol’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio porge l’augurio <strong>di</strong> un fecondo lavoro, assicurandoglitutta la sua simpatia e la sua assistenza, in segno dell’importanza chele Camere <strong>di</strong> commercio attribuiscono ai problemi della cultura, alla preparazionedei tecnici, al potenziamento dei laboratori e gabinetti <strong>di</strong> ricerche, alla necessità,infine, che la vita economica si avvalga sempre più dei meto<strong>di</strong> scientifici e deirisultati <strong>di</strong> indagini e stu<strong>di</strong>, abbandonando l’empirismo e l’improvvisazione.Riforma delle Borse valoriSi ricorderà che la nostra Unione, appoggiandosi pure alla collaborazione <strong>di</strong>alcune Camere <strong>di</strong> commercio, e specialmente quelle <strong>di</strong> Roma, <strong>di</strong> Torino, Milanoe Genova, si è da tempo vivamente interessata per stu<strong>di</strong>are la riforma delle Borsevalori, anche allo scopo <strong>di</strong> contrastare una vivace azione che si sta svolgendo,tendente a sottrarre al Ministero dell’industria e commercio – al centro – e alleCamere <strong>di</strong> commercio – alla periferia – gran parte dei loro poteri <strong>di</strong> vigilanza e<strong>di</strong> cura su detti istituti.Speriamo <strong>di</strong> aver parato in tempo le mosse degli interessati e <strong>di</strong> riuscire a fartrionfare il principio che le Borse valori non servono gruppi o interessi particolari,ma costituiscono uno strumento della vita economica moderna, utile alla produzionee agli scambi, nonché alla formazione del risparmio e degli investimentipiù proficui. E per ciò devono essere sottoposti, in primo luogo, alla vigilanzadel Ministero dell’industria e commercio e a quella, sul posto, delle Camere <strong>di</strong>commercio.Colgo l’occasione per richiamare l’attenzione dell’Assemblea sui problemidelle Borse valori, a prescindere dalla questione contingente sopraccennata. Èun fatto – e l’andamento dei corsi dei titoli e lo scarso numero delle trattazioni,almeno quelle ufficiali, stanno a <strong>di</strong>mostrarlo – che il pubblico dei risparmiatorinutre un senso <strong>di</strong> sfiducia o quanto meno un <strong>di</strong>sinteresse nelle Borse valori. Questiistituti hanno bisogno <strong>di</strong> aggiornarsi e <strong>di</strong> attrarre la simpatia e la confidenzadei risparmiatori. Il problema è complesso e richiede uno stu<strong>di</strong>o approfon<strong>di</strong>tosul funzionamento delle Borse in Italia e degli istituti similari stranieri. Tutte le116


Stefano BrunCamere <strong>di</strong> commercio, e massimamente quelle dei centri borsistici, hanno interesseal miglioramento delle Borse valori. Perciò è nostra intenzione rivolgere lemassime cure a questi istituti e allo stu<strong>di</strong>o del loro efficiente funzionamento.Spe<strong>di</strong>zionieri e magazzini generaliAbbiamo trattato in <strong>di</strong>verse se<strong>di</strong> il progetto <strong>di</strong> revisione della legislazione, cherisale agli anni 1940 e 1941, per l’esercizio dell’attività <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zioniere. E ci siamooccupati dei due problemi riguardanti, cioè, l’esercizio dell’attività <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zioniereterrestre e <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zioniere agente raccomandatario. Il Ministero dell’industriae commercio ha convenuto nell’opportunità della revisione della legislazionenella sua integrale attuale impostazione. Inoltre il Ministero ha convenuto nellaproposta sostenuta dall’Unione <strong>di</strong> affidare alle Camere <strong>di</strong> commercio il compitodella formazione e revisione degli Albi degli spe<strong>di</strong>zionieri. Quanto prima sarànominata la Commissione che dovrà collaborare con il Ministero per il nuovo<strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge. Le Camere <strong>di</strong> commercio saranno rappresentate da un delegatodell’Unione.Abbiamo partecipato ai lavori del Congresso nazionale dei magazzini generalie, a mezzo <strong>di</strong> rappresentanti delle Camere, abbiamo prospettato alcune questioniin or<strong>di</strong>ne al funzionamento dei magazzini, aderendo alla proposta per lariforma della legislazione concernente la <strong>di</strong>sciplina dei magazzini generali. È inrelazione a tale determinazione che sono stati richiesti alle Camere <strong>di</strong> commerciosuggerimenti e voti. Il Ministero dell’industria e commercio ha accolto il voto perla riforma della legislazione deliberato dal Congresso nazionale ed ha dato assicurazioneche l’Unione sarà chiamata a collaborare in seno ad una Commissione<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che esaminerà preventivamente la questione.Commissione centrale dei prezziFra le numerose Commissioni alle quali abbiamo partecipato, merita particolaresegnalazione la Commissione centrale dei prezzi, che è stata convocata neldecorso quadrimestre otto volte. In seno alla Commissione sono stati trattati, trai più importanti, i seguenti oggetti:<strong>1.</strong> Determinazione dei prezzi delle sanse della campagna olearia 1947;2. Revisione delle tariffe del gas;3. Revisione delle tariffe degli acquedotti;4. Revisione delle tariffe per trasporti ferroviari (primo e secondo aumento);117


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale5. Determinazione del sopraprezzo <strong>di</strong> energia termoelettrica per conto delCentro Sud.Rappresentanze delle Camere <strong>di</strong> commercioL’Unione non ha lasciato passare nessuna occasione per cercare <strong>di</strong> ottenereuna più adeguata rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio nei Consigli superioridei ministeri <strong>di</strong> natura tecnica, negli enti ed istituti attinenti al campo <strong>di</strong>azione delle Camere <strong>di</strong> commercio.È <strong>di</strong> questi giorni la nomina <strong>di</strong> un nostro rappresentante nella Commissionecentrale per i piani regolatori dei porti, nella persona del professor GaetanoSerino; mentre abbiamo chiesto anche <strong>di</strong>rettamente al Ministero dell’industria ecommercio <strong>di</strong> poter avere un’adeguata rappresentanza degli istituti camerali nelConsiglio superiore dell’emigrazione, in quello dell’agricoltura, in quello delleminiere, in quello dei trasporti e nel Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica.Intanto abbiamo avuto affidamenti autorevoli per quanto si riferisce ai Consiglisuperiori dei trasporti, dell’agricoltura e delle miniere.A proposito della rappresentanza degli istituti camerali presso i vari entieconomici, debbo annunciarvi che il presidente dell’Unione delle Camere <strong>di</strong>commercio è stato recentemente chiamato a far parte del Consiglio generale della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale <strong>di</strong> Parigi. In detto Consiglio l’Italia nonaveva nessun rappresentante delle Camere <strong>di</strong> commercio, nonostante il nome <strong>di</strong>questa gloriosa istituzione, nella quale proprio le Camere <strong>di</strong> commercio dannotanta attività e mostrano tanto interesse.Il presidente della vostra Unione in questa veste avrà l’onore <strong>di</strong> rappresentarele Camere <strong>di</strong> commercio italiane in seno a detto Consiglio, per la prima volta, inuna riunione convocata a Québec, alla vigilia dell’inizio del Congresso.Problemi del traffico aereo mercantileUn’altra iniziativa della quale, proprio in questi giorni, si è interessata lanostra Unione è quella in favore <strong>di</strong> un nucleo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sui problemi del trafficoaereo mercantile dal punto <strong>di</strong> vista dell’interesse degli utenti. Un gruppo <strong>di</strong> promotoriera sorto con questo intento e cercava un “campo <strong>di</strong> lancio”, sia pure <strong>di</strong>fortuna, per esplorare il cielo. L’Unione ha offerto il suo appoggio e ha ospitatoi promotori dando la sua assistenza. È troppo presto per <strong>di</strong>re se l’iniziativa siautile ed abbia in sé elementi per svilupparsi. Per ora è un’idea, un’aspirazione, ma118


Stefano Brunpotrebbe prendere piede e concretarsi. L’Unione la seguirà per vedere il da farsi,sentendo beninteso il parere e i consigli delle Camere <strong>di</strong> commercio che hannointeresse in questo problema. Per intanto questo gruppo <strong>di</strong> promotori ha prospettatol’utilità <strong>di</strong> organizzare un Congresso aeronautico italiano e <strong>di</strong> promuoverela costituzione in Italia <strong>di</strong> una Borsa dei noli aerei, analoga a quella già in atto aLondra, a Parigi e ad Anversa.Problemi economiciDobbiamo prepararci, per le prossime riunioni, a stu<strong>di</strong>are a fondo alcuniproblemi <strong>di</strong> grave importanza economica. Già se ne sono dati alcuni annunci inprecedenti occasioni. Si tratta <strong>di</strong> problemi, come ho detto, <strong>di</strong> grave momento,che investono pure un aspetto politico, come avviene del resto per gran parte deiproblemi economici nazionali. Credo che le Camere <strong>di</strong> commercio non possanosottrarsi al loro compito <strong>di</strong> esprimere un giu<strong>di</strong>zio in sede nazionale, dato cheappunto si tratta <strong>di</strong> questioni generali. Non possiamo lasciar passare problemiimportanti per l’assetto economico del Paese, senza assumerci la responsabilità<strong>di</strong> fissare i nostri punti <strong>di</strong> vista, <strong>di</strong> farli presenti al Governo e <strong>di</strong> agitarli <strong>di</strong> fronteall’opinione pubblica. Enuncerò questi problemi, certo che riconoscerete con mela loro vitale importanza:– l’ente Regione e i suoi riflessi economici;– la riforma agraria;– l’avviamento commerciale (o “proprietà commerciale”).È vero che alcune Camere <strong>di</strong> commercio già hanno manifestato dei loroapprezzabilissimi pareri al riguardo. Ma <strong>di</strong> fronte a problemi nazionali dovremmoformulare un voto a base nazionale. La nostra Assemblea e il nostro Consiglio<strong>di</strong>rettivo sono organi qualificati per tale scopo. Il <strong>di</strong>battito sarà utile e fecondo eda esso sorgerà una visione il più possibile unitaria e concorde. Ma se anche nontutti i rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio saranno dello stesso parere, nonper tanto dobbiamo rinunciare ad esprimere un’opinione e una linea <strong>di</strong> condotta.Un voto espresso da un’Assemblea imponente come quella delle Camere <strong>di</strong>commercio, anche se preso solo a grande maggioranza, avrà il suo peso e resteràquanto meno a testimoniare la vitalità, la sensibilità e il senso <strong>di</strong> responsabilitàdelle Camere <strong>di</strong> commercio italiane <strong>di</strong> fronte agli interessi e ai problemi cheinvestono in pieno la vita economica, sociale e politica del Paese.Alla fine <strong>di</strong> questa rapida rassegna, permettetemi, egregi colleghi e amici,<strong>di</strong> esprimere un senso intimo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione e <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne per lo spirito <strong>di</strong>coesione che le Camere <strong>di</strong> commercio hanno <strong>di</strong>mostrato nel breve periodo <strong>di</strong> vita119


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledella nostra Unione. Le numerose e frequenti riunioni dei delegati delle Camere<strong>di</strong> commercio che sono state tenute, i convegni e le <strong>di</strong>scussioni, spesso assai animate,ma sempre assai utili, lo scambio continuo <strong>di</strong> circolari, <strong>di</strong> lettere, <strong>di</strong> pubblicazioni,i frequenti contatti effettuati attraverso visite personali hanno creato unafeconda unità, un sentimento comune, una famiglia: una vera, simpatica famiglia.Lo spirito <strong>di</strong> comprensione e <strong>di</strong> solidarietà che le Camere <strong>di</strong> commerciohanno <strong>di</strong>mostrato è la prova che i <strong>di</strong>rigenti camerali hanno inteso tutta l’importanza<strong>di</strong> fare fronte comune e <strong>di</strong> presentarsi riuniti nelle molteplici occasioninelle quali le Ca mere devono manifestare il loro pensiero su problemi economici<strong>di</strong> portata nazionale, nonché nell’azione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e <strong>di</strong> potenziamento degli istituticamerali, che noi sosteniamo non certo per il gretto desiderio <strong>di</strong> valorizzare lenostre modeste e transitorie persone e la nostra opera, ma perché siamo convintiche le Camere <strong>di</strong> commercio sono utili oggi e lo saranno domani, non meno <strong>di</strong>quanto lo furono nel passato; in Italia, non meno <strong>di</strong> quanto lo siano in tutti ipaesi del mondo.[…]120


Relazione del presidente all’Assemblea generaleRoma, 10 febbraio 1950Saluto alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Moga<strong>di</strong>scioEccellenze e colleghi, ho il piacere <strong>di</strong> iniziare questa Relazione annunciandoche la famiglia delle Camere <strong>di</strong> commercio aderenti all’Unione si è accresciuta inquesti giorni con l’adesione della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio italiana per la Somalia.Sono certo <strong>di</strong> interpretare i vostri sentimenti inviando un cor<strong>di</strong>ale saluto e unaugurio alla consorella <strong>di</strong> Moga<strong>di</strong>scio assicurandole tutta la nostra collaborazionee la nostra più schietta simpatia. In quest’occasione rivolgo un cor<strong>di</strong>ale salutoanche ai nostri connazionali che in questi giorni riportano i colori della patria interra d’Africa.Dovrei ora passare in rassegna l’attività svolta durante l’anno trascorso, machiedo venia se mi limiterò solo ad alcuni cenni molto rapi<strong>di</strong> e sommari, giacchéun’esposizione esauriente mi assorbirebbe il tempo che desidero de<strong>di</strong>care allaRassegna dell’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio, per la quale l’Unione ha compilatoun rapporto <strong>di</strong>stribuito in bozze <strong>di</strong> stampa.D’altronde le Camere <strong>di</strong> commercio hanno già avuto modo durante il corsodell’anno <strong>di</strong> essere informate e <strong>di</strong> seguire l’attività della loro Unione attraverso il“Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”, le circolari e le frequenti visite che i <strong>di</strong>rigenti cameralihanno fatto ai nostri uffici in varie occasioni.Le Camere <strong>di</strong> commercio sul piano nazionaleCompito essenziale dell’Unione è stato quello <strong>di</strong> portare le Camere <strong>di</strong> commerciosul piano nazionale; a questo fine si è orientata la nostra attività. Il compitonon è sempre stato facile giacché i nostri istituti, pur gloriosi e attivissimi nelle121


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalerispettive provincie, ove godono, per tra<strong>di</strong>zioni e per meriti, <strong>di</strong> un grande prestigio,non <strong>di</strong>sponevano sino al 1947 <strong>di</strong> un’organizzazione unitaria che potesse far sentirela loro voce collettivamente e potesse raccogliere armonicamente il pensiero e i votidei ceti economici da ogni parte d’Italia. Perciò le Camere <strong>di</strong> commercio non partecipavano,se non raramente, alla vita degli organi centrali non perché fossero ignorateo sottovalutate, ma soltanto perché isolate nelle loro se<strong>di</strong> periferiche. L’Unionerappresenta lo strumento tecnico che può consentire alle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>inserirsi organicamente sul piano nazionale portando al centro il contributo dellaloro esperienza e la voce <strong>di</strong> tutte le provincie. Troppo spesso gli organi centrali sonol’espressione <strong>di</strong> elementi che non conoscono la periferia, mentre è proprio da essache affluisce la vita al cuore della Nazione, con i suoi problemi e le sue esigenze.Devo <strong>di</strong>re, per la verità, che il compito è stato reso <strong>di</strong>fficile anche per taluneresistenze interne, del resto spiegabili. La solidarietà è un bene che non si realizzain un sol giorno, ma è il frutto <strong>di</strong> un travaglio complesso e spesso lungo. Tutti imovimenti unitari richiedono tempo, pazienza, costanza e reciproca fiducia. Nonbasta deliberare <strong>di</strong> costituire un’Unione per essere veramente uniti, ma occorrevivere in comune, scambiarci le idee, renderci conto delle posizioni mentali deglialtri, comprendere la molteplicità e talvolta il contrasto delle singole situazioni.Soprattutto occorre abituarci a vivere e agire in un clima sinceramente democratico.Dobbiamo persuaderci che se vogliamo contare qualche cosa sul pianonazionale dobbiamo mostrarci uniti e, per quanto possibile, concor<strong>di</strong>. Finché cipresenteremo sparpagliati come un nucleo <strong>di</strong> forze centrifughe, autonome, <strong>di</strong>sunitee, peggio, <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>, non potremo creare quella forza nazionale delle Camere <strong>di</strong>commercio a cui miriamo e per la quale la nostra Unione è sorta. Quello che hodetto non è soltanto la mia convinzione personale, ma trova un’eco nella coscienzadella grande maggioranza dei colleghi presidenti <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, ed essilo hanno <strong>di</strong>mostrato in numerose occasioni <strong>di</strong> cui devo dare atto con vivo compiacimento.Bisogna però che il principio della solidarietà si generalizzi e si consoli<strong>di</strong>,anche se ciò possa talvolta costare il sacrificio <strong>di</strong> singoli punti <strong>di</strong> vista. Se volete,amici colleghi, che l’Unione sia forte, goda <strong>di</strong> prestigio e faccia sentire la sua voceche è poi la voce <strong>di</strong> voi tutti, dovete concorrere a rafforzare sempre più l’istituzioneche voi avete creato, sorreggendola con la vostra autorità, col vostro consenso, conla vostra attiva partecipazione e collaborazione in ogni manifestazione.Consiglio dell’economia e del lavoroUna forma pratica per inserire le Camere <strong>di</strong> commercio nella vita nazionaleè <strong>di</strong> farle partecipi degli organi centrali dell’amministrazione pubblica. Perciò122


Stefano Brunabbiamo cercato <strong>di</strong> assicurare una rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercioanzitutto nei Consigli superiori delle varie branche economiche. Già da due anniabbiamo una numerosa rappresentanza nel Consiglio superiore del commerciointerno. Altri rappresentanti camerali partecipano ai lavori del Consiglio superioredelle miniere e <strong>di</strong> quello della marina mercantile, ove il rappresentante delleCamere <strong>di</strong> commercio, dottor Manzitti, è stato eletto presidente. Abbiamo assicuratouna rappresentanza adeguata anche nel Comitato centrale del commercioestero e speriamo <strong>di</strong> poter avere i nostri esperti camerali pure nel Consiglio superioredei trasporti, nel Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica, in quello dell’emigrazioneed infine in quello che maggiormente ci interessa, cioè nel Consiglio nazionaledell’economia e del lavoro.Non appena, più <strong>di</strong> un anno fa, si accennò alla costituzione <strong>di</strong> tale ente,previsto dall’art. 99 della Costituzione, abbiamo svolto il nostro personale interessamentopresso ministri e presso parlamentari per far giungere a chi <strong>di</strong> doverei voti delle Camere <strong>di</strong> commercio sulla formazione e sulle attribuzioni <strong>di</strong> dettoistituto. Abbiamo avuto molte promesse, ma non sappiamo in quale misura esseverranno mantenute. Non è stato facile assicurarci una rappresentanza adeguatadelle Camere <strong>di</strong> commercio, che per ora è limitata a un solo posto. Fra l’altro, ciè stato obiettato che le Camere <strong>di</strong> commercio sono organi locali e che esse nonavrebbero ragione <strong>di</strong> essere rappresentate nel Consiglio dell’economia e del lavoro,ove dovrebbero entrare solo i rappresentanti <strong>di</strong> enti nazionali.L’esistenza dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio ha permesso <strong>di</strong> superarel’obiezione, del resto infondata ed assurda.Questa situazione si è ripetuta più volte in casi analoghi, nei quali siamo riuscitia introdurre una rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio solo in graziaall’esistenza dell’Unione, alla quale è stata deferita, in <strong>di</strong>versi casi, la designazionedella rappresentanza camerale. È avvenuto che qualche <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercioabbia contestato all’Unione il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> esprimere tale designazione, facendopervenire il proprio <strong>di</strong>ssenso sino al capo del Governo.Stiamo attenti, perché si può correre il rischio <strong>di</strong> perdere anche i pochi postiche riusciamo ad ottenere, e ad ogni modo si viene a togliere all’Unione quell’autoritàe quel prestigio che d’altra parte si invocano. Le designazioni <strong>di</strong> una certaimportanza, come quelle nei Consigli superiori, vengono sempre espresse dalConsiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione a norma del nostro statuto e a seguito <strong>di</strong> ponderatoesame nel quale prevale il criterio della specifica competenza <strong>di</strong> caso incaso. Sono così assicurate le massime garanzie, dato che il Consiglio <strong>di</strong>rettivodell’Unione è costituito da oltre un terzo delle Camere aderenti, e sono rappresentatenel suo seno tutte le regioni d’Italia attraverso elezioni effettuate regioneper regione.123


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleDel resto, nei casi <strong>di</strong> particolare importanza, la designazione può effettuarsi attraversol’Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercio, cioè dal massimo organo dell’Unione.Non credo quin<strong>di</strong> che le Camere <strong>di</strong> commercio possano desiderare uno strumentopiù idoneo e più qualificato per esprimere dal loro seno una rappresentanzanei consessi nazionali, nei quali noi vogliamo far sentire la nostra voce perchésiamo convinti che sia una voce genuina ed obiettiva degli interessi economici,visti attraverso il concorso <strong>di</strong> tutte le forze operanti, sia nella loro <strong>di</strong>stribuzioneterritoriale sia nella loro composizione <strong>di</strong> settori e <strong>di</strong> branche d’attività.Oltre ai rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio in seno ai Consiglisuperiori, altri sono stati assicurati in numerosi Comitati e Commissioni, comenella Commissione centrale dei prezzi, nella Commissione per il piano regolatoreper le costruzioni ferroviarie, nella Commissione per il coor<strong>di</strong>namentodella legislazione valutaria, nella Commissione centrale per il rilevamento degliusi commerciali, nella Commissione centrale per gli elenchi degli spe<strong>di</strong>zionieri,nell’Ente del turismo, nel Comitato ministeriale per i piani regolatori dei porti,nella Commissione permanente per l’istruzione professionale ecc.<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleAl Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, tenutosi lo scorsoanno a Québec, le Camere <strong>di</strong> commercio italiane si sono presentate con unadelegazione che è stata fra le più importanti, dopo quelle statunitense, inglese efrancese. Esse hanno presentato relazioni a stampa che hanno destato vivo interessee hanno dato luogo a importanti mozioni.In questo organismo, la cui importanza non ha bisogno <strong>di</strong> essere sottolineata,le Camere <strong>di</strong> commercio italiane non erano adeguatamente rappresentate, perciòabbiamo insistito perché ad esse fossero riserbati alcuni posti accanto ai rappresentantidelle altre nazioni. Si è così ottenuto l’inserimento <strong>di</strong> una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong>presidenti <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio italiane nei Comitati tecnici della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio internazionale sedenti a Parigi, mentre il presidente della nostraUnione è stato chiamato a far parte del Consiglio generale della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale.Problemi del commercio esteroUn settore nel quale abbiamo ritenuto che le Camere <strong>di</strong> commercio dovesseroessere presenti – e in prima linea – è quello dei traffici con l’estero. La nostra124


Stefano Brunattività in questo campo si esplica in due <strong>di</strong>rezioni e cioè: <strong>1.</strong> nella preparazionedegli accor<strong>di</strong> commerciali; 2. nell’esame delle domande per la ripartizione deicontingenti. Abbiamo per tal modo collaborato alla preparazione degli accor<strong>di</strong>commerciali con 22 paesi: Inghilterra, Spagna, Portogallo, Francia, Belgio,Olanda, Svizzera, Austria, Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlan<strong>di</strong>a,Polonia, Ungheria, Jugoslavia, Grecia, Turchia, Iran, Brasile, Argentina, Uruguay.Per questo lavoro, per quello riguardante le richieste da avanzare al GATT, perquello concernente la formazione delle liste <strong>di</strong> merci da liberalizzare e per quellodell’esame delle domande <strong>di</strong> importazione ed esportazione abbiamo partecipatonel 1949 a oltre 300 riunioni tenutesi presso il Ministero del commercio estero,fra le quali 140 per l’esame delle domande <strong>di</strong> importazione in valuta, 50 per quelled’importazione in clearing e 20 per quelle <strong>di</strong> esportazione.Inoltre, abbiamo partecipato attivamente al lavoro dei Comitati e delle Commissioniistituiti presso l’Istituto del commercio estero, nel quale per lungo tempole Camere <strong>di</strong> commercio erano rimaste quasi estranee, mentre ora esse vi sonoorganicamente inserite, e la loro collaborazione è vivamente apprezzata. Essesono state invitate a far parte delle Commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per i problemi inerentiall’esportazione dei prodotti ortofrutticoli, dei prodotti caseari e del vino e liquori.La collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio con l’ICE si è concretatafelicemente in alcune occasioni, come nella ripartizione dell’esportazione delcontingente dei guanti <strong>di</strong> pelle, affidata alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli; deiguanti <strong>di</strong> maglia, affidata alle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze e <strong>di</strong> Pistoia; deicappelli <strong>di</strong> paglia e <strong>di</strong> trecce, affidata alle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze, AscoliPiceno, Modena e Vicenza.È <strong>di</strong> questi giorni, infine, il lavoro che abbiamo compiuto con il Ministerodel commercio estero e con l’Istituto del commercio estero per assicurare la partecipazione<strong>di</strong> alcuni ottimi esperti, scelti nel seno degli amministratori camerali,nelle Commissioni tecniche che dovranno fra breve recarsi negli Stati Unitiper stu<strong>di</strong>are le possibilità <strong>di</strong> una nostra maggiore esportazione: per ora i settoriconsiderati sono quelli dei prodotti caseari, delle conserve alimentari e dei tessili.L’Unione ha pure ottenuto <strong>di</strong> far partecipare una rappresentanza delle Camere<strong>di</strong> commercio nella delegazione per la trattazione multilaterale delle tariffedoganali ad Annecy, dove l’avvocato Enzo Storoni ha saputo far valere i punti <strong>di</strong>vista delle Camere <strong>di</strong> commercio che erano stati formulati in due riunioni tenutesia Milano e a Napoli.Devo infine ricordare l’importante Convegno indetto dall’Unione nel mese<strong>di</strong> ottobre fra i <strong>di</strong>rigenti dei servizi camerali del commercio estero, alla presenza<strong>di</strong> alti funzionari del Ministero del commercio estero. Gli scopi <strong>di</strong> tale Convegnoerano rivolti in due <strong>di</strong>rezioni: <strong>1.</strong> attrezzare sempre meglio gli uffici che si occu-125


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalepano dei problemi del commercio estero presso le singole Camere per favorire leesigenze degli esportatori e importatori nelle singole provincie; 2. mettere dettiuffici in grado <strong>di</strong> poter offrire una collaborazione efficace al Ministero del commercioestero e all’Istituto del commercio estero.Uno dei risultati pratici conseguiti in tale Convegno è stata l’adozione <strong>di</strong> uncertificato uniforme per tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, che serve per corredarele domande degli operatori per il commercio estero. L’unificazione <strong>di</strong> tale certificato,richiesta dal Ministero del commercio estero per le sue esigenze, e desiderataaltresì dalle Camere <strong>di</strong> commercio che avevano rilevato gli inconvenienti <strong>di</strong>certificazioni compiute in modo <strong>di</strong>fforme da una provincia all’altra, ha costituitoindubbiamente un mezzo <strong>di</strong> valorizzazione delle Camere <strong>di</strong> commercio in questosettore. Il certifi cato unico, deliberato in detto Convegno con la partecipazionevolonterosa della gran<strong>di</strong>ssima maggioranza delle Camere <strong>di</strong> commercio, rappresentauna prova concreta <strong>di</strong> collaborazione che deve cementarsi sempre più.Perciò mi permetto <strong>di</strong> raccomandare <strong>di</strong> non prendere a questo riguardo iniziativesingole per mo<strong>di</strong>ficare le decisioni adottate collegialmente dalle Camere <strong>di</strong> commercio.Convegno dell’istruzione professionaleNella mia rapida scorsa delle varie iniziative compiute dall’Unione nell’annopassato, voglio ricordare il I Convegno per l’istruzione tecnico-professionale, alquale hanno partecipato, assieme ai delegati delle Camere <strong>di</strong> commercio, anchei rappresentanti delle amministrazioni centrali, delle università, dei provve<strong>di</strong>toratiagli stu<strong>di</strong>, dei consorzi per l’istruzione tecnica e un gran numero <strong>di</strong> privatistu<strong>di</strong>osi. Le relazioni presentate e i <strong>di</strong>battiti che si sono svolti hanno richiamatol’attenzione dell’opinione pubblica e del Governo sul delicato problema dellaformazione dei tecnici, degli operai qualificati, degli artigiani provetti e dei mezzioccorrenti per assolvere a questo importante compito, specialmente in un periodo<strong>di</strong> rimodernamento e aggiornamento delle attrezzature e dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzionee <strong>di</strong> commercio.Ho tenuto a ricordare questo Convegno non tanto per sottolineare l’importanzadell’iniziativa dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio, quanto per ringraziarela <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze e il suo presidente, professor Devoto,per la preparazione perfetta con la quale è stato organizzato questo riuscitissimoraduno fiorentino.Ancora nel campo culturale devo ricordare che l’Unione ha preso l’iniziativa<strong>di</strong> ricostituire la Sezione italiana della Società internazionale per l’insegnamento126


Stefano Bruncommerciale <strong>di</strong> Zurigo. L’iniziativa ha subito incontrato l’unanime consenso delleCamere <strong>di</strong> commercio, alle quali si sono uniti, in un secondo tempo, altri entie privati stu<strong>di</strong>osi, dando luogo alla definitiva costituzione del Gruppo italiano<strong>di</strong> detta Società, che svolge un’azione importante per la cultura commerciale,specialmente per mezzo <strong>di</strong> viaggi d’istruzione nei paesi esteri. L’anno scorso taleviaggio, a cui hanno partecipato varie Camere <strong>di</strong> commercio, fu compiuto neipaesi del Benelux, dove sono state visitate scuole commerciali, istituti d’istruzionetecnica e varie aziende industriali e commerciali.L’attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della nostra Unione si è inoltre esplicata attraverso la partecipazionea vari Comitati, fra i quali ne ricordo alcuni:– Comitato universitario per lo stu<strong>di</strong>o della congiuntura economica;– Commissione per la costruzione dell’in<strong>di</strong>ce nazionale della produzione industriale;– Commissione per il calcolo dell’in<strong>di</strong>ce nazionale dei prezzi all’ingrosso;– Commissione per il calcolo dell’in<strong>di</strong>ce del costo della vita e per la determinazionedell’indennità <strong>di</strong> contingenza;– Commissione per la legislazione sulle mostre e fiere;– Commissione per la <strong>di</strong>sciplina del commercio interno;– Commissione per la riforma della legge sul Consiglio superiore del commercio;– Commissione per la preparazione del censimento industriale e commerciale;– Commissione per la rilevazione statistica degli alberghi.Riforma della legislazione sulle Borse valoriIl nostro vice presidente, grande ufficiale Parisi, ha curato con particolareamore le riunioni della Commissione istituita presso l’Unione fra i rappresentantidelle <strong>di</strong>eci Camere <strong>di</strong> commercio se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Borse valori per pre<strong>di</strong>sporre un progettoatto a dare a questi importanti istituiti una fisionomia e una funzionalità chemeglio rispondano alle esigenze <strong>di</strong> convogliare i risparmi verso gli investimentiprivati.Anche per le Borse merci l’Unione si è interessata per sollecitare la riapertura<strong>di</strong> questi moderni organismi della vita mercantile, che prima della guerra si eranosviluppati e si erano mostrati assai utili anche in Italia.[…]127


Verbale dell’Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio[Roma,] 19 giugno 1950[…]<strong>1.</strong> Comunicazioni del presidenteCongresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercioBrun rivolge alle Camere <strong>di</strong> commercio che hanno organizzato le visite postcongresso l’espressione unanime dell’ammirazione dei congressisti e le loro parole<strong>di</strong> plauso per la vasta opera <strong>di</strong> ricostruzione riscontrata in Italia.Riferisce della recente riunione della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionalenella quale è stato istituito presso la stessa <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleun Comitato permanente, del quale faranno parte le Camere <strong>di</strong> commercio deivari paesi del mondo. Detto Comitato si occuperà dei seguenti problemi:– struttura delle Camere <strong>di</strong> commercio (tecnica <strong>di</strong> organizzazione, or<strong>di</strong>namentointerno);– statuto delle Camere <strong>di</strong> commercio;– stu<strong>di</strong> comparativi della legislazione delle Camere <strong>di</strong> commercio;– servizi pratici da rendersi ai membri delle Camere <strong>di</strong> commercio;– scambi <strong>di</strong> esperienze;– raccolta <strong>di</strong> bollettini e <strong>di</strong> annuari.Spese del CongressoEsse sono risultate molto al <strong>di</strong> sotto dei preventivi. Egli vorrebbe quin<strong>di</strong> sottoporreall’approvazione del Consiglio le modalità <strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> questi fon<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibiliper incrementare l’attrezzatura dell’Unione (scaffalatura biblioteca per es.).129


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleL’Assemblea dà delega al presidente <strong>di</strong> decidere lui stesso in merito.Brun continua comunicando che più tar<strong>di</strong> interverrà il ministro Togni e<strong>di</strong>chiara per l’occasione che all’on. Togni va il merito <strong>di</strong> aver dato una legge “qualunque”alle Camere <strong>di</strong> commercio senza che con ciò sia pregiu<strong>di</strong>cato quello chele singole Giunte potranno deliberare sull’argomento.Sottolinea l’urgenza che il Parlamento <strong>di</strong>scuta questa legge, data la crescenteavversione manifestata verso le Camere <strong>di</strong> commercio da parte delle Confederazioni,le quali hanno persino stampato la carta da lettere <strong>di</strong> un organo interconfederale.Rivolge un caldo elogio alla perseveranza e pazienza del sen. Caron e rifà unpo’ la cronistoria dell’attività svolta dall’Unione in favore del potenziamento dell’istitutocamerale. «Purtroppo – continua Brun – avviene che se, dopo un colloquio<strong>di</strong> due ore, il ministro si mostra accogliente (senza che tuttavia resti una verbalizzazionedell’accaduto), per le altre 22 ore egli è a contatto coi sui funzionari».Ritiene che le <strong>di</strong>fficoltà incontrate finora non siano dovute alle persone che<strong>di</strong>rigono l’Unione (applauso generale all’in<strong>di</strong>rizzo dell’ing. Brun). Ricorda gliultimi colloqui avuti dal sen. Caron col ministro, e i conseguenti miglioramential progetto che Caron è riuscito ancora a strappare.Dà lettura dei punti salienti della proposta <strong>di</strong> legge del ministro:<strong>1.</strong> anzitutto si stabilisce la soppressione degli UPIC ed il passaggio delle loroattribuzioni alle Camere <strong>di</strong> commercio;2. viene poi statuito che tutti i provve<strong>di</strong>menti normativi <strong>di</strong> competenza deglienti locali che comunque interessino l’economia nell’ambito delle singole provinciedevono essere emanati previo parere delle Camere;3. le designazioni e le nomine dei rappresentanti locali delle categorie economicheche le leggi, gli statuti e i regolamenti richiedono per la composizione <strong>di</strong>organi <strong>di</strong> qualsiasi natura saranno fatte dalle competenti Camere, a meno che nonsia <strong>di</strong>versamente <strong>di</strong>sposto;4. la spe<strong>di</strong>tezza dell’esecuzione delle delibere camerali, nei casi che ne siarichiesta l’approvazione del Ministero industria e commercio, è assicurata da una<strong>di</strong>sposizione nella quale è stabilito che, trascorsi 30 giorni dalla comunicazione alministro, le deliberazioni camerali si intendono senz’altro approvate;5. anche la durata <strong>di</strong> eventuali regimi commissariali è limitata con questo provve<strong>di</strong>mento,che ne fissa il periodo massimo in tre mesi;6. un’importante <strong>di</strong>sposizione è quella che affida la tenuta del Registro delle<strong>di</strong>tte alle Camere <strong>di</strong> commercio, il quale tuttavia è soggetto al controllo <strong>di</strong> ungiu<strong>di</strong>ce designato dal presidente del tribunale;7. le attribuzioni e il campo d’azione delle Camere <strong>di</strong> commercio sono piùampi <strong>di</strong> quelli previsti in precedenti <strong>di</strong>sposizioni. D’altra parte l’autonomia delle130


Stefano BrunCamere <strong>di</strong> commercio non soffre limitazioni, ad esclusione della vigilanza esercitatadal Ministero dell’industria e commercio, che si esplica attraverso l’approvazionedei bilanci, delle piante organiche e del personale, dei regolamenti camerali,della stipulazione <strong>di</strong> mutui, della costituzione <strong>di</strong> aziende e servizi speciali. Percontro spetta alle Camere <strong>di</strong> stabilire la dotazione organica, l’assunzione, lo statogiuri<strong>di</strong>co, il trattamento economico e quello <strong>di</strong> previdenza del proprio personale.Toccherà solo al Ministero <strong>di</strong> approvare il regolamento tipo in questa materia;8. gli impiegati statali previsti nel progetto in esame sono soltanto due, e cioè ilsegretario generale ed il vice segretario generale. Essi vengono tratti da un ruoloche si chiama Ruolo statale del personale <strong>di</strong>rettivo delle Camere <strong>di</strong> commercio,industria e agricoltura. Esso sarà costituito inizialmente dal personale <strong>di</strong>rettivodegli attuali ruoli degli UPIC, che si intendono bloccati. Successivamente taleruolo sarà alimentato me<strong>di</strong>ante concorsi tra il personale delle Camere che sia inpossesso dei requisiti prescritti;9. si stabilisce che le spese per tutto il personale, anche per quello statale, gravanosul bilancio delle rispettive Camere, evitando in quest’ultimo caso il pagamentoeseguito dal Tesoro e quin<strong>di</strong> rimborsato dalle Camere;10. nelle <strong>di</strong>sposizioni transitorie si stabilisce che capi ufficio statistica e capiragioneria <strong>di</strong> ruoli statali attualmente in servizio vi rimangano, ma che i dettiruoli si intendono bloccati;1<strong>1.</strong> mentre è previsto che alla nomina dei consiglieri camerali si provvederà perelezioni fra le categorie economiche delle singole giuris<strong>di</strong>zioni, si stabilisce chein via transitoria, fino a quando non siano stabilite le relative norme, i consiglierie i revisori dei conti saranno nominati dal Ministero dell’industria e commerciosu designazione del prefetto, sentiti le associazioni e gli or<strong>di</strong>ni professionali competenti;12. non è ancora definita la modalità riguardante la nomina del presidente e delvice presidente della <strong>Camera</strong>, ben inteso come norma transitoria, e cioè se dettanomina spetterà al Ministero dell’industria e commercio oppure, con scrutiniosegreto, al corpo dei consiglieri.Questi – conclude Brun – sono i cenni che egli è autorizzato a dare. Pregaora il sen. Caron <strong>di</strong> <strong>di</strong>re dell’altro, se crede. Avverte che le Camere <strong>di</strong> commerciohanno davanti a loro aperta la sede parlamentare. (Applausi generali)[...]131


Relazione sull’attività del Consiglio <strong>di</strong>rettivodell’Unione nel biennio 1949-1950 presentatadall’ing. Stefano Brun all’Assembleadegli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio,industria e agricoltura il 21 <strong>di</strong>cembre 1950Signori amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio, il Consiglio <strong>di</strong>rettivodell’Unione, nominato nell’Assemblea del 22 <strong>di</strong>cembre 1948, esaurisce in questigiorni il mandato affidatogli dall’Assemblea e pertanto, a nome del Consigliostesso, mi faccio dovere <strong>di</strong> sottoporvi la presente Relazione sull’attività svolta neldecorso biennio.Sede e ufficiL’inizio <strong>di</strong> tale periodo coincide con l’inaugurazione della nuova sede degliuffici dell’Unione, che ha avuto luogo alla presenza del sottosegretario all’Industriae commercio, onorevole Cavalli. Colgo l’occasione per rinnovare al presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, grande ufficiale Parisi, il più vivoringraziamento per avere dato all’Unione la possibilità <strong>di</strong> sistemarsi in una sedecosì centrale e propizia.Al nostro ingresso negli uffici <strong>di</strong> via Santa Maria in Via l’Unione risultavain subaffitto, ma attualmente siamo riusciti ad accordarci con l’Istituto dei benistabili e abbiamo concluso un contratto <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> affitto. La nostra sede è statavia via attrezzata per rispondere nel modo migliore ai bisogni dei nostri uffici. Èda ricordare che l’Unione non aveva la benché minima attrezzatura né <strong>di</strong> mobilioné <strong>di</strong> macchine o altro, mentre attualmente <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong> mezzi normali per ilfunzionamento dei vari servizi.Anche il personale è stato leggermente aumentato in questo periodo e, perquanto esso sia ancora assai limitato <strong>di</strong> numero, il suo ren<strong>di</strong>mento è abbastanzaelevato e ciò si deve al fatto che è un personale selezionato che lavora con buonavolontà.133


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleLe Camere <strong>di</strong> commercio sul piano nazionaleNon è stato facile inserirsi rapidamente in tutti gli organi e le amministrazionicentrali in cui le Camere <strong>di</strong> commercio avevano <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere rappresentatee sentite su ogni problema economico. Tuttavia dobbiamo riconoscere che siamoormai riusciti ad assicurare alle Camere <strong>di</strong> commercio un’adeguata rappresentanzain numerosi enti, mentre continuiamo ad adoperarci assiduamente perottenere che la voce degli istituti camerali sia sentita là dove ancora non ha modo<strong>di</strong> giungere.Questa azione per affermare le Camere <strong>di</strong> commercio in ogni campo doveil loro apporto può essere utile non è stata mossa dal desiderio generico <strong>di</strong> averedelle rappresentanze, ma è stata ispirata soltanto all’intento <strong>di</strong> apportare unacollaborazione tecnica ed efficiente in tutti i settori dell’economia nazionale neiquali le Camere <strong>di</strong> commercio possono contribuire al miglioramento economicoe al potenziamento dell’attività produttiva del Paese.Come risulta in altra parte <strong>di</strong> questa Relazione, le Camere <strong>di</strong> commercio sonoormai rappresentate, attraverso le segnalazioni espresse dall’Unione, in trenta enti<strong>di</strong>versi, costituiti da Consigli superiori, Commissioni ministeriali, Comitati, Entinazionali e internazionali ecc., per un complesso <strong>di</strong> oltre cento delegati.Segnalo in modo particolare i rappresentanti camerali che fanno parte deiConsigli superiori dei vari ministeri, fra cui il vice presidente del nostro Consiglio<strong>di</strong>rettivo, dottor Manzitti, che ricopre la carica <strong>di</strong> presidente del Consiglio superioredella marina mercantile, e i 12 delegati <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio che fannoparte come membri effettivi del Consiglio superiore del commercio interno. Nelseno <strong>di</strong> tale Consiglio è stata recentemente creata dal ministro dell’Industria ecommercio una speciale Sezione per le mostre e le fiere, la cui presidenza è stataaffidata al presidente dell’Unione.Fra le Commissioni ministeriali ricordo anzitutto quella per l’accertamentodegli usi generali del commercio, nella quale le Camere <strong>di</strong> commercio sonorappresentate dal grande ufficiale Nicola Garrone, professore <strong>di</strong> tecnica mercantilealla Facoltà <strong>di</strong> scienze economiche dell’Università <strong>di</strong> Roma e presidedella Facoltà stessa; la Commissione creata presso il Ministero dell’industriae commercio per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi dell’artigianato, nella quale le Camere<strong>di</strong> commercio sono rappresentate dal dottor Emilio Dalla Volta, membro dellaGiunta della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano; la Commissione centrale deitrasporti, dove il professor Luigi Tocchetti, or<strong>di</strong>nario dell’Università <strong>di</strong> Napoli,rappresenta le nostre Camere <strong>di</strong> commercio; la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale<strong>di</strong> Parigi, dove il presidente dell’Unione fa parte del Consiglio generale,mentre 12 rappresentanti <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio sono stati inclusi in <strong>di</strong>versi134


Stefano BrunComitati internazionali <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, attraverso i quali si esplica l’importante attivitàdella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale. Le Camere <strong>di</strong> commercio sonoinoltre rappresentate, attraverso designazioni espresse dal Consiglio <strong>di</strong>rettivoQuadro degli uffici dell’UnioneSEGRETARIO GENERALESostitutoSegretario generaleSezionemarittima<strong>Commercio</strong>esteroUfficioeconomicoServiziamministrativiIstruzione tecnicae professionaleUfficiolegale e tributarioCre<strong>di</strong>toe BorseTrasportie comunicazioniBibliotecaUffici presso l’UnioneCentro per lo sviluppodei trasporti aereiSocietà per l’insegnamentocommercialedell’Unione, in seno al Consiglio superiore del turismo, nel Comitato centraleper il commercio estero presso il Ministero del commercio estero; nel Consigliodell’Istituto del commercio estero; nella Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per la riformatributaria presso il Ministero delle finanze; nella Commissione per la Relazioneeconomica presso il Ministero del tesoro; nel Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica ein numerosi altri enti.135


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleCollaborazione nel campo internazionaleCongresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercioNon mi <strong>di</strong>lungherò a trattare del Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong>commercio tenutosi in Roma in occasione dell’Anno Santo, dal 24 al 26 aprilescorso, dato che tutte le Camere <strong>di</strong> commercio vi hanno partecipato e ne hannoseguito i lavori. Ricorderò soltanto che a tale Congresso hanno partecipalo 30paesi stranieri con 87 Camere <strong>di</strong> commercio estere e 121 Camere <strong>di</strong> commercioitaliane, Camere <strong>di</strong> commercio miste in Italia e Camere <strong>di</strong> commercio italianeall’estero. Erano pure rappresentate 11 Federazioni o Associazioni nazionali <strong>di</strong>Camere <strong>di</strong> commercio. In complesso dunque i partecipanti, compresi i delegatiitaliani, ammontavano a 627, in rappresentanza <strong>di</strong> 219 Camere <strong>di</strong> commercio eFederazioni <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio.Desidero segnalare in modo particolare che al Congresso ha preso parte ufficialmentela <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, la quale si è fatta rappresentaredal signor Giscard d’Estaing, membro del Consiglio generale della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio internazionale. È la prima volta che a un Congresso mon<strong>di</strong>ale delleCamere <strong>di</strong> commercio ha partecipato la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.Il Congresso, che si è inaugurato a Palazzo Venezia sotto il patronato e allapresenza del presidente della Repubblica e col <strong>di</strong>scorso inaugurale del presidented’onore del Congresso, onorevole Togni, si è concluso il 27 aprile con la in<strong>di</strong>menticabileu<strong>di</strong>enza concessa in Vaticano dal Santo Padre, che ha impartito lasolenne bene<strong>di</strong>zione ai delegati delle Camere <strong>di</strong> commercio, rivolgendo ad essi unnobilissimo <strong>di</strong>scorso sulla funzione civilizzatrice del commercio.L’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio, come si ricorderà, ha presentato in taleoccasione un’opera compilata in cinque lingue, Le Camere <strong>di</strong> commercio nel mondo,nella quale sono riportate tutte le leggi e i regolamenti riguardanti l’organizzazionee il funzionamento delle Camere <strong>di</strong> commercio nei vari paesi.Accanto, e a integrazione della raccolta <strong>di</strong> leggi pubblicata in detta opera, èstato pure presentato, da parte della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura<strong>di</strong> Roma, uno stu<strong>di</strong>o nel quale sono comparativamente esaminate funzionie prerogative delle Camere <strong>di</strong> commercio nei vari paesi, e sono poste in risaltole <strong>di</strong>versità, talvolta notevolissime, delle origini, delle costituzioni, delle strutture,dei mezzi e dei fini cui attendono istituti che hanno ciò non <strong>di</strong> meno dappertuttolo stesso nome. Un’opera <strong>di</strong> questo genere non era stata mai pubblicata. Essacostituisce un materiale <strong>di</strong> documentazione per chiunque voglia stu<strong>di</strong>are l’evoluzionee l’organizzazione delle Camere <strong>di</strong> commercio nel mondo.136


Stefano BrunIl Congresso ha dato modo all’Unione <strong>di</strong> mettersi in contatto con le principaliCamere <strong>di</strong> commercio dei vari paesi, le quali continuano ancora oggi, e speriamocontinueranno anche per l’avvenire, a rivolgersi ai nostri uffici per chiederenotizie varie sulla situazione economica italiana, sulle possibilità <strong>di</strong> intrattenerescambi commerciali, <strong>di</strong> stabilire nuovi rapporti d’affari ecc.Prospetto numerico dei partecipanti al Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio(Roma, 24-26 aprile 1950)*PaesiUnioni, federazionio associazioni nazionaliCamere <strong>di</strong> commercioPartecipantiN. <strong>di</strong> cui signoreEsteroArgentina 1 1 3 1Austria 1 2 10 4Belgio 1 1 1 –Canada – 1 1 –Cecoslovacchia – – – –Cile 1 1 2 –Cuba – 1 1 –Egitto – 2 2 –Filippine – 1 1 –Francia 1 38 121 53Germania 1 9 18 8Giappone 1 3 5 1Gran Bretagna – 2 4 2Grecia – 1 1 –In<strong>di</strong>a – 4 7 2Israele – 2 5 1Liechtenstein – 1 3 1Lussemburgo – 1 2 –Marocco – 1 2 1Nicaragua – 1 4 2Pakistan 1 1 4 1Portogallo – – – –Spagna 1 5 11 5Stati Uniti – – – –Svizzera – 2 3 –Tunisia – 1 1 –Turchia – 1 1 –Ungheria – 1 2 –Unione Sudafricana 1 1 3 2Venezuela – 1 2 1segue137


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleseguito<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale– 1 3 2Totale estero 10 87 223 87ItaliaCamere <strong>di</strong> commercioindustria e agricoltura1 95 361 119e loro Unioni regionaliCamere <strong>di</strong> commercioitaliane all’estero– 12 18 2Camere <strong>di</strong> commerciomiste in Italia– 14 25 4Totale Italia 1 121 404 125TOTALE GENERALE 11 208 627 212* I paesi per i quali non figurano dati numerici sono quelli che si sono fatti rappresentare, non avendo designatala propria delegazione al Congresso.Comitato internazionale <strong>di</strong> informazioni per le Camere <strong>di</strong> commercioCome si ricorderà, il voto finale presentato dall’Unione delle Camere <strong>di</strong>commercio in occasione del Congresso mon<strong>di</strong>ale chiedeva l’istituzione presso la<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale <strong>di</strong> un Comitato permanente fra gli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio dei vari paesi per trattare i problemi <strong>di</strong>particolare interesse per gli istituti camerali.Dopo varie perplessità, che l’Unione ha cercato assiduamente <strong>di</strong> superare,finalmente il Consiglio generale della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleha accettato il nostro voto e ha costituito presso <strong>di</strong> sé il Comité Internationald’Informations pour les Chambres de Commerce. A presiedere tale Comitato,M. Reed, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, ha chiamatoil sottoscritto in rappresentanza non solo dell’Italia e delle Camere italiane maanche del Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio. Anzi, sotto questaqualifica è stato M. Reed stesso che ha chiamato a far parte del Comitato ancheil professor Tagliacarne e il signor Llopis, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Barcellona e vice presidente della Federazione delle Camere <strong>di</strong> commerciospagnole. È la prima volta, dopo la guerra, che la Spagna rientra nella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio internazionale, e a ciò è riuscita attraverso i buoni uffici della nostraUnione, che le ha offerto l’occasione del Congresso mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> Roma.La prima riunione <strong>di</strong> tale Comitato ha avuto luogo il 7 <strong>di</strong>cembre a Parigi e hapermesso <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre un programma dei lavori e delle attività che il Comitatostesso dovrà espletare. Fra le varie iniziative che saranno realizzate dal Comitato138


Stefano Brunsono da ricordare la pubblicazione <strong>di</strong> un Annuario completo delle Camere <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> tutto il mondo e quella <strong>di</strong> un Bollettino perio<strong>di</strong>co che tenga alcorrente le Camere <strong>di</strong> commercio sulle più importanti mo<strong>di</strong>ficazioni che intervengononella legislazione e nella regolamentazione delle Camere stesse e sulleloro iniziative.Il Comitato dovrà pure provvedere all’organizzazione <strong>di</strong> un’Assemblea generale<strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio del mondo, che avrà luogo in occasione delprossimo Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, la mattina dell’8giugno a Lisbona.Pertanto, l’iniziativa dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio al Congresso <strong>di</strong>Roma avrà, come si vede, un’utile prosecuzione nei lavori della prossima Assemblea<strong>di</strong> Lisbona. Le Camere <strong>di</strong> commercio italiane hanno quin<strong>di</strong> il merito <strong>di</strong> averesuscitato in tutto il mondo un interessamento sugli istituti camerali, richiamandosu <strong>di</strong> essi l’attenzione degli organi governativi e della pubblica opinione.L’Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercio che avrà luogo a Lisbona daràmodo alle Camere <strong>di</strong> commercio italiane che prenderanno parte ai lavori <strong>di</strong> dettoCongresso <strong>di</strong> riprendere e consolidare i contatti con le Camere <strong>di</strong> commerciodegli altri paesi.Abbiamo visto che tale presa <strong>di</strong> contatto è sommamente utile ai nostri istituti,i quali hanno in tal modo la possibilità <strong>di</strong> acquisire notizie e cognizioni cheservono a potenziarne i servizi e gli uffici a vantaggio dell’economia del Paese edegli operatori nei vari settori <strong>di</strong> attività.Dal Congresso <strong>di</strong> Québec a quello <strong>di</strong> LisbonaL’Unione si appresta ora a presentarsi al Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale <strong>di</strong> Lisbona con uno stu<strong>di</strong>o riguardante le caratteristicheeconomiche dell’Italia.Tale stu<strong>di</strong>o sarà redatto in forma assai sintetica, con particolare riferimentoalla posizione dell’Italia nel complesso economico internazionale, e verrà <strong>di</strong>stribuitogratuitamente ai delegati partecipanti al Congresso sotto forma <strong>di</strong> opuscoloillustrato da grafici, tradotto in inglese e in francese.Certamente le Camere <strong>di</strong> commercio italiane vorranno anche questa voltaintervenire in buon numero ai lavori della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, el’Unione sarà lieta <strong>di</strong> potersi adoperare per coor<strong>di</strong>nare l’attività della delegazionedelle nostre Camere <strong>di</strong> commercio in questa occasione, come già ebbe a fare alCongresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale tenutosi nel giugno 1949a Québec.139


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleAl Congresso <strong>di</strong> Québec parteciparono, come è noto, oltre alla rappresentanzadell’Unione, i presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Trieste, Milano, Firenze,Genova, Napoli, Roma, Torino, Treviso. La delegazione italiana era costituita in totaleda 17 membri, dei quali 10 erano in rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio.La nostra delegazione veniva al quinto posto fra i vari paesi, dopo gli StatiUniti (228 delegati), il Canada (126 delegati), il Regno Unito (63 delegati) e laFrancia (36 delegati).La delegazione italiana, presieduta dal presidente dell’Unione delle Camere<strong>di</strong> commercio, prese parte attiva ai lavori delle sedute plenarie e delle sedute particolari,con interventi orali e scritti del capitano Cosulich, dell’ingegner Brun, deldottor Minola, del senatore Caron, del commendator Corridori, del dottor Manzitti,del professor Devoto, del grande ufficiale Parisi e del professor Tagliacarne.È da segnalare che nessuna delegazione presentò al Congresso <strong>di</strong> Québec unnumero così cospicuo <strong>di</strong> memorie a stampa come le Camere <strong>di</strong> commercio italiane.Ciò è stato più volte rilevato con viva sod<strong>di</strong>sfazione dallo stesso presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, che ha sottolineato l’importanza delcontributo portato dalle Camere <strong>di</strong> commercio italiane al Congresso <strong>di</strong> Québec.Nell’occasione della visita i delegati delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane inAmerica hanno partecipato ad una importante riunione presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio degli Stati Uniti per l’Italia e ad altre riunioni presso il consigliereeconomico dell’Ambasciata italiana a Washington.Convegno per il Movimento europeoL’Unione ha pure partecipato attivamente al Convegno economico nazionaledel Movimento europeo, tenutosi nel giugno scorso sotto la presidenza dell’onorevoleDe Gasperi, e ha concorso alle spese per l’organizzazione <strong>di</strong> tale Convegno,rendendosi conto dell’importanza <strong>di</strong> promuovere con ogni mezzo un avvicinamentosostanziale tra i popoli dell’Europa, specialmente sul piano economico.Inoltre l’Unione ha collaborato alla presentazione <strong>di</strong> una relazione sui problemieconomico-sociali internazionali, con particolare riguardo agli interessiitaliani.Partecipazione a convegni e congressi nazionaliNon abbiamo mancato <strong>di</strong> intervenire in numerosi convegni nei quali si sono<strong>di</strong>scussi importanti problemi <strong>di</strong> carattere economico. Mi limito a ricordare, fra140


Stefano Brungli altri, gli importanti Convegni <strong>di</strong> politica economica e industriale organizzatidalla Confederazione dell’industria; quello per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi riguardantiil risarcimento dei danni <strong>di</strong> guerra indetto dalla Confederazione del commercio;i Convegni organizzati dalla Società italiana <strong>di</strong> economia, statistica e demografia;il Convegno internazionale del tabacco; i Convegni nazionali dei porti, oltre aglialtri convegni dei quali è fatta particolare menzione in appresso.Bonifica montana e coor<strong>di</strong>namento delle utenze irriguo-idroelettricheNei giorni 17 e 18 giugno 1950, sotto gli auspici dell’Unione e organizzatodall’Associazione nazionale per le bonifiche, si è tenuto, presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Milano, il I Convegno nazionale per il coor<strong>di</strong>namento delle utenzeirriguo-idroelettriche.Vi hanno partecipato gli enti che si occupano dei problemi dell’irrigazione e<strong>di</strong> quelli idroelettrici, nonché associazioni e aziende interessate, e molte Camere<strong>di</strong> commercio.L’importanza del Convegno è resa manifesta dal fatto che la sua presidenza,in apertura, venne assunta dal sottosegretario all’Agricoltura, onorevole Carnevali,e che alla chiusura intervenne il ministro Segni, con un <strong>di</strong>scorso nel quale,mentre si compiaceva per l’esito dei lavori, dava assicurazione che i voti espressinelle due mozioni conclusive del Convegno sarebbero stati oggetto della massimaattenzione da parte degli organi ministeriali.È attualmente in corso <strong>di</strong> realizzazione il voto espresso dal Convegno per lacostituzione <strong>di</strong> un’apposita Commissione per l’esame dei problemi comuni all’irrigazionee alla produzione idroelettrica.TrasportiCoor<strong>di</strong>namento strada-rotaiaIl complesso problema del trasporto delle merci su strada e del suo coor<strong>di</strong>namentocon i trasporti ferroviari è fra le questioni cui l’Unione ha portato e portatuttora la maggiore attenzione.Su richiesta della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna, che particolarmentesi interessa dell’argomento, venne invitato alla riunione del Consiglio <strong>di</strong>rettivodel 21 <strong>di</strong>cembre 1949 il commendator Mario Samoggia, affinché esponesse al141


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleConsiglio i termini del problema del coor<strong>di</strong>namento strada-rotaia, in relazioneanche ai voti espressi in alcuni Congressi <strong>di</strong> settore tenutisi a Bologna, Bari eMilano.Riconosciuta l’importanza del problema, il Consiglio deliberò che l’Unionepre<strong>di</strong>sponesse apposita indagine presso le Camere per acquisire tutti gli elementinecessari per l’azione da svolgere.Tale indagine, condotta su apposito questionario pre<strong>di</strong>sposto dall’Unionecon la collaborazione della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Bologna, ha costituito una importantedocumentazione del vivissimo interesse che le Camere portano al problema deitrasporti come evidente riflesso delle sentite esigenze delle categorie economiche,esigenze che proprio nelle Camere trovano il loro più naturale punto <strong>di</strong> incontro.Delle 75 risposte pervenute, molte sono quelle che meriterebbero segnalazioneper le loro ponderate e ampie esposizioni.L’incarico della redazione del Rapporto, d’intesa con il commendatorSamoggia della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Bologna, è stato affidato al professor Luigi Tocchettidell’Università <strong>di</strong> Napoli, rappresentante delle Camere in seno al Comitato interministeriale<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei problemi dell’autotrasporto, aggregato al Ministero deitrasporti.Poiché, però, dall’indagine sopra accennata risulta evidente la necessità <strong>di</strong>non limitare lo stu<strong>di</strong>o del coor<strong>di</strong>namento dei trasporti nell’ambito strada-rotaia,l’Unione sta esaminando la possibilità <strong>di</strong> un’iniziativa che serva a mettere nellamaggiore evidenza l’interessamento camerale al problema dello sviluppo e delcoor<strong>di</strong>namento dei trasporti in genere, sia automobilistici sia ferroviari, sia marittimisia aerei.Consiglio superiore dei trasportiAppena avuta notizia del progetto <strong>di</strong> legge per la costituzione <strong>di</strong> un Consigliosuperiore dei trasporti venne pre<strong>di</strong>sposta un’indagine fra le Camere per conoscerneil parere e le osservazioni.In seguito, fu dato incarico al professor Luigi Tocchetti <strong>di</strong> esaminare compiutamenteil progetto e <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre apposita relazione, tenuto conto delleosservazioni delle varie Camere.La relazione così pre<strong>di</strong>sposta venne ampiamente esaminata e <strong>di</strong>scussa nellariunione del 10 febbraio 1950 del Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione.Sia la relazione sia la <strong>di</strong>scussione relativa possono considerarsi compen<strong>di</strong>atenel veto, approvato all’unanimità dal Consiglio, con il quale, mentre si approvavala proposta istituzione e le sue finalità, si facevano voti affinché:142


Stefano Brun– fosse <strong>di</strong>minuito il numero dei membri appartenenti alle amministrazionidello Stato, per dare al Consiglio superiore prevalente carattere tecnico e perevitare una precostituita maggioranza burocratica, che renderebbe <strong>di</strong>fficile la collaborazionecon la rappresentanza delle altre categorie; e, ad ogni modo, affinchéi rappresentanti delle amministrazioni non dovessero avere voto deliberativo;– fossero aumentati i rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio ad uno perogni regione, o quanto meno ad uno per ogni zona geografica d’Italia;– fosse resa obbligatoria per tutte le amministrazioni la richiesta del parere delConsiglio superiore, senza alcuna eccezione e per tutto quanto avesse riferimentocon i trasporti;– potessero essere chiamati a far parte delle Sezioni, in qualità <strong>di</strong> membriaggiunti, anche elementi estranei alle pubbliche amministrazioni;– nella formazione delle Sezioni la rappresentanza delle amministrazioni delloStato non fosse prevalente rispetto a quella dei tecnici, delle categorie e degliutenti;– tra i rappresentanti delle imprese costruttrici degli elementi tecnici dei trasportie imprese esercenti l’industria trasportatrice vi fosse la rappresentanza degliinteressi della navigazione interna;– fossero esclusi dai compiti del Consiglio superiore lo stato giuri<strong>di</strong>co e il trattamentoeconomico del personale delle aziende dei trasporti pubblici in concessione,essendo questa materia <strong>di</strong> competenza delle associazioni <strong>di</strong> categoria;– il segretario generale del Consiglio fosse designato dal Consiglio medesimocon le stesse modalità previste per la nomina dei due vice presidenti.Trattasi, ovviamente, <strong>di</strong> questione <strong>di</strong> grande importanza e l’Unione ne segueattentamente il corso per cercare <strong>di</strong> ottenere nella misura massima possibile l’accoglimentodei voti delle Camere, che sostanzialmente riassumono il pensierodelle categorie più <strong>di</strong>rettamente interessate ad una sana concezione tecnicoeconomicadel coor<strong>di</strong>namento dei trasporti.Disciplina autotrasporto merci ed EAMIn seguito a segnalazioni ricevute da parecchie Camere – relativamente allaquestione della concessione <strong>di</strong> licenze <strong>di</strong> autotrasporto merci in conto terzi –sull’interpretazione da darsi alla legge 20 giugno 1935, che all’art. 2 prevede ilparere delle Camere sul numero e l’entità delle autorizzazioni da concedere provincialmente,abbiamo pre<strong>di</strong>sposto un’indagine presso tutte le Camere, anche inrelazione all’opportunità o meno <strong>di</strong> far partecipare una rappresentanza cameraleai Comitati consultivi istituiti presso gli EAM.143


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleLa questione, oggetto <strong>di</strong> attento esame da parte del Consiglio <strong>di</strong>rettivodell’Unione, sul punto della partecipazione delle Camere ai Comitati provincialidell’EAM non ha però trovato ancora soluzione, poiché <strong>di</strong>scor<strong>di</strong> sono semprestati i criteri sul peso da dare ai pareri delle <strong>di</strong>verse Camere. E ciò soprattutto infunzione <strong>di</strong> un auspicato scioglimento degli EAM, quasi unanimemente consideratiorganismi non più rispondenti ad alcuna effettiva necessità e fors’anche <strong>di</strong>intralcio all’esercizio dell’autotrasporto merci.Albo degli autotrasportatoriAttualmente l’istituzione <strong>di</strong> un Albo degli autotrasportatori <strong>di</strong> merci, prospettatadalla Confederazione generale del traffico e dei trasporti al Comitatointerministeriale per gli autotrasporti, aggregato al Ministero dei trasporti, èstata rinviata a nuovo esame, per dar modo alle tre Confederazioni interessate <strong>di</strong>concretare, se possibile, una proposta comune.L’Unione, a mezzo del rappresentante delle Camere in detto Comitato, segueattentamente la questione per far sì che, ad<strong>di</strong>venendosi alla istituzione <strong>di</strong> taleAlbo, la tenuta <strong>di</strong> esso venga affidata alle Camere <strong>di</strong> commercio.Concessioni e facilitazioni <strong>di</strong> viaggio sulle Ferrovie dello StatoL’Unione ha partecipato ai lavori svolti da un’apposita Commissione pressola Direzione generale delle ferrovie per ottenere varie mo<strong>di</strong>fiche alle tariffe per ibiglietti speciali <strong>di</strong> abbonamento per agenti, rappresentanti, viaggiatori e piazzisti<strong>di</strong> commercio.In particolare è stato possibile ottenere l’aumento del numero delle serie e laconcessione dell’emissione <strong>di</strong> abbonamenti speciali, comprendenti le linee previstein due serie <strong>di</strong>verse (serie abbinate).È stato ora richiesto il ripristino della concessione, esistente prima della guerra,dei libretti per biglietti chilometrici a tariffa ridotta, particolarmente utili percoloro che viaggiano in vaste zone e solo in determinati perio<strong>di</strong> dell’anno, e chenon trovano quin<strong>di</strong> conveniente munirsi <strong>di</strong> abbonamento.Da una risposta del Ministero dei trasporti e dai contatti già avuti con il competenteServizio della Direzione generale delle Ferrovie dello Stato, si ha ragione<strong>di</strong> ritenere che, sia pure con le mo<strong>di</strong>fiche suggerite dall’esperienza prebellica perabusi cui la concessione aveva dato luogo, si possa ottenere il ripristino <strong>di</strong> talibiglietti.144


Stefano BrunCircolazione dei carri ferroviari privatiCome è noto, trattasi <strong>di</strong> questione importante per l’Italia, poiché è notevoleil numero dei carri ferroviari privati in circolazione, soprattutto per le necessitàdel commercio vinicolo.L’Unione si è quin<strong>di</strong> preoccupata <strong>di</strong> far sentire la voce delle Camere italianein seno all’Ufficio centrale <strong>di</strong> Berna per i trasporti internazionali.All’uopo ha svolto sollecitazioni presso il Ministero dei trasporti, ottenendoche fra i membri della Delegazione governativa alle riunioni <strong>di</strong> tale Ufficiovenisse compreso anche un rappresentante delle Camere, designato nella personadell’avvocato Weiller.Centro per lo sviluppo dei trasporti aereiNel maggio 1949 si riunirono presso l’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercioi rappresentanti dell’Istituto nazionale per il commercio estero, della Confederazionegenerale dell’agricoltura italiana, della Confederazione generale delcommercio, della Confederazione generale del commercio estero, della Confederazionegenerale del traffico e dei trasporti, del Consorzio nazionale esportatori e<strong>di</strong>mportatori agricoli, dell’Ente magazzini generali e stazione frigorifera <strong>di</strong> Verona,per trattare gli aspetti del progresso del traffico aereo mercantile, che sono <strong>di</strong> interessedegli utenti, rappresentati appunto dagli aderenti alle organizzazioni citate.[...]A conclusione <strong>di</strong> tale riunione fu ravvisata la necessità <strong>di</strong> costituire un Comitatoper lo sviluppo dei trasporti per via aerea, avente il compito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are iproblemi del trasporto aereo. Nella stessa circostanza fu ravvisata l’opportunità <strong>di</strong>promuovere la creazione in Italia <strong>di</strong> una Borsa dei noli aerei, analoga a quelle giàesistenti a Londra, Parigi, Amsterdam e Anversa.Tali argomenti furono illustrati al Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, il 10febbraio 1950, dal vice presidente senatore Caron, il quale propose all’Unione<strong>di</strong> farsi promotrice della creazione <strong>di</strong> un organismo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> propagandaavente compiti più vasti <strong>di</strong> quelli in<strong>di</strong>cati dal predetto Comitato, e con la finalità<strong>di</strong> determinare in Italia un maggiore interessamento intorno ai problemi deltraffico aereo. Secondo la deliberazione del Consiglio, le Camere <strong>di</strong> commercio –richiamandosi alla loro tra<strong>di</strong>zione, che le ha sempre viste all’avanguar<strong>di</strong>a in ogniiniziativa promossa nei vari campi dell’economia nazionale – avrebbero dovutofar sorgere questo nuovo organismo, aderendovi in qualità <strong>di</strong> soci fondatori, conquote in<strong>di</strong>viduali volontarie. L’adesione sarebbe stata aperta a tutti dopo che le145


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleCamere promotrici e le Camere aderenti avessero approvato in via provvisoria loStatuto ed eletto un ristretto Comitato <strong>di</strong> amministrazione.Si costituì subito un Comitato promotore, affidato alla presidenza del vicepresidente senatore Caron, del quale furono chiamati a far parte i presidentidelle Camere <strong>di</strong> Bari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia,cui successivamente chiese <strong>di</strong> essere aggiunto il presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>Bologna.In successive sedute il Comitato promotore venne nella determinazione<strong>di</strong> proporre al Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione l’istituzione <strong>di</strong> un Centro perlo sviluppo dei trasporti aerei, il quale doveva funzionare in via sperimentale eautonoma per un anno presso l’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio. IlConsiglio nominò il Comitato provvisorio <strong>di</strong> amministrazione del Centro, nellepersone dei presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Caserta, Firenze, Genova,Milano, Roma, Torino, Treviso e Trieste, con l’incarico <strong>di</strong> provvedere alla definitivaorganizzazione strutturale del Centro. Il Ministero dell’industria e commercioautorizzò intanto le Camere <strong>di</strong> commercio ad aderire al Centro, e si compiacquecon l’Unione dell’iniziativa deliberata.Nella seduta del 25 settembre 1950 il Comitato <strong>di</strong> amministrazione definì lostatuto provvisorio del Centro, procedette alla nomina del presidente del Centrostesso nella persona del grande ufficiale Parisi, vice presidente dell’Unione epresidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, e del segretario nella personadell’ingegner Salvatore Tomasino.Il Centro ha iniziato la sua attività il 3 ottobre 1950 e ne fanno parte attualmente41 Camere <strong>di</strong> commercio. Hanno altresì aderito al Centro numerosi entie un cospicuo numero <strong>di</strong> personalità e tecnici.Le funzioni del Centro sono formulate nei seguenti tre punti:– promuovere la pubblicazione e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, rapporti, informazioni enotizie sullo sviluppo dell’aviazione commerciale nei <strong>di</strong>fferenti paesi del mondo;– prestare il proprio contributo <strong>di</strong> informazioni, documentazione e stu<strong>di</strong>o agliorgani ufficiali svolgenti attività nel campo dell’aviazione commerciale;– organizzare convegni, corsi, conferenze e <strong>di</strong>scussioni sulle questioni riguardantii trasporti e il lavoro aereo, in modo da favorire il formarsi <strong>di</strong> una coscienzadel trasporto aereo in seno alla pubblica opinione.L’attività del nuovo organismo è stata subito accolta con grande simpatianegli ambienti ufficiali politici, tecnici ed economici, nonché da parte <strong>di</strong> esperti etecnici del trasporto aereo, come provato dalle adesioni pervenute e dal consensounanime riscosso dal Convegno organizzato il 28 novembre u.s., con la partecipazionedei sottosegretari alla Difesa, al <strong>Commercio</strong>, all’Agricoltura, <strong>di</strong> personalitàpolitiche e tecniche e <strong>di</strong> rappresentanti <strong>di</strong> tutti gli enti economici.146


Stefano BrunIl Convegno in parola ha costituito la prima occasione offerta in questodopoguerra ai rappresentanti dei ceti economici italiani <strong>di</strong> ascoltare dalla vivavoce dei massimi esponenti dell’Aeronautica italiana le questioni più urgenti dellanostra aviazione civile. Esso ha poi assunto un particolare carattere <strong>di</strong> importanzaperché ha preceduto l’inaugurazione dei lavori dell’aeroporto intercontinentale <strong>di</strong>Roma-Fiumicino, che si svolgerà in questi giorni.Comunicazioni postelegrafonicheServizi postali e telegrafici nei giorni festiviIn seguito al voto espresso da alcune Camere per ottenere che i servizi postali etelegrafici nei giorni festivi fossero ripristinati nella stessa ampiezza <strong>di</strong> prima dellaguerra, l’Unione pre<strong>di</strong>spose apposita indagine presso le amministrazioni postali estere.Per quanto dai risultati <strong>di</strong> detta indagine le richieste delle Camere non potesserotrovare sufficiente base, poiché nei giorni festivi i servizi postali sono un po’dappertutto notevolmente limitati o completamente sospesi, è stato possibileottenere dal Ministero delle poste e telecomunicazioni un notevole allargamentodei servizi in tali giorni.Servizi postali internazionaliAbbiamo attivamente collaborato in varie occasioni con la Sezione italianadella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale per ottenere facilitazioni e perfezionamentianche dei servizi postali internazionali, nell’interesse delle categorieeconomiche italiane.Attualmente è in corso la raccolta dei voti e desiderata che dovranno essere presentatial Convegno dell’Unione postale internazionale che si terrà nel prossimo 195<strong>1.</strong>Timbratura della corrispondenza or<strong>di</strong>naria in arrivoPer ragioni <strong>di</strong> economia, e considerato che trattasi <strong>di</strong> servizio che le convenzioniinternazionali ritengono non obbligatorio per le amministrazioni postali, il Ministerodelle poste e telecomunicazioni ha <strong>di</strong>sposto qualche tempo fa, in via sperimentale, lasospensione del servizio <strong>di</strong> timbratura della corrispondenza or<strong>di</strong>naria in arrivo.147


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleTuttavia, in seguito alle sollecitazioni <strong>di</strong> varie Camere, a loro volta sollecitatedagli industriali e commercianti delle rispettive provincie, l’Unione è intervenutapresso il predetto Ministero per chiedere che il servizio venga ripristinato, soprattuttoin considerazione del fatto che, per essere stata sempre praticata, la timbraturadella corrispondenza or<strong>di</strong>naria in arrivo è entrata ormai nella consuetu<strong>di</strong>necome elemento <strong>di</strong> prova utile nelle più <strong>di</strong>verse contingenze degli affari, e la suaabolizione potrebbe perciò importare non trascurabili inconvenienti.Recapito dei pacchi postaliL’intervento dell’Unione presso il Ministero delle poste e telecomunicazioni,in seguito a sollecitazioni <strong>di</strong> varie Camere, ha potuto ottenere dal Ministero stessola ripresa entro il 1949 del servizio <strong>di</strong> recapito a domicilio dei pacchi postali.<strong>Commercio</strong> esteroFra i vari servizi assolti dall’Unione merita un cenno particolare quello delcommercio estero, costituitosi <strong>di</strong> recente e sviluppatosi negli ultimi due anni.Il vasto, importante e delicato lavoro del nostro servizio nel campo dei trafficiitaliani con l’estero doveva svilupparsi in parecchie <strong>di</strong>rezioni tutte utili e in<strong>di</strong>spensabili.Dovevamo prima <strong>di</strong> tutto stabilire stretti rapporti con le autorità centralipreposte alla regolamentazione dei nostri scambi con l’estero e far sentire loro lavoce delle Camere <strong>di</strong> commercio.Furono così presi i primi contatti con il Ministero per il commercio estero, ilMinistero degli affari esteri, l’Ufficio italiano dei cambi, l’Istituto nazionale delcommercio estero.Giova qui ricordare che per un lungo periodo eravamo completamente lasciatifuori da questi settori e nessuno <strong>di</strong> tali enti ricorreva alle Camere <strong>di</strong> commerciose non in via saltuaria. Ora possiamo assicurare che il nostro inserimento è completoin ogni loro stu<strong>di</strong>o e azione.Il lavoro delle Commissioni e dei ComitatiDurante questi ultimi due anni l’Ufficio ha svolto una costante azione peril potenziamento dei nostri scambi commerciali con i vari paesi, fiancheggiandol’opera del Ministero per il commercio estero, sia attraverso la preparazione148


Stefano Brun<strong>di</strong> numerosi accor<strong>di</strong> commerciali, sia associandosi alle varie iniziative sorte nelcampo internazionale per promuovere e facilitare la ripresa dei traffici.La voce dell’Unione è particolarmente sentita d apprezzata in quanto espressionedei punti d’incontro dei vari interessi commerciali, industriali e agricoli nelquadro dell’economia generale del Paese.Il modo più semplice, e suscettibile <strong>di</strong> dare risultati concreti, per stabilire emantenere rapporti col Ministero per il commercio estero è quello <strong>di</strong> partecipareai lavori che si espletano soprattutto attraverso riunioni <strong>di</strong> Comitati e <strong>di</strong> Commissioni<strong>di</strong> varia natura. Le più importanti tra le riunioni a carattere perio<strong>di</strong>cosono quelle convocate in occasione della stipulazione e del rinnovo degli accor<strong>di</strong>commerciali. I nostri rappresentanti hanno partecipato attivamente a tali riunioni,riferendo e illustrando i pareri e i desiderata delle varie Camere <strong>di</strong> commercio,non senza avere prima redatto ampie relazioni sugli accor<strong>di</strong> stessi.I risultati della <strong>di</strong>fficile opera svolta per superare le <strong>di</strong>fficoltà della nostrastruttura economica <strong>di</strong> paese trasformatore e per assicurare ai vari settori produttiviadeguate possibilità <strong>di</strong> sbocco possono essere valutati se si pensa che nelcorso del 1949-1950 sono stati stipulati oltre 50 accor<strong>di</strong> commerciali bilateralicon i seguenti paesi esteri: Argentina, Austria, Belgio-Lussemburgo, Bulgaria,Cecoslovacchia, Danimarca, Finlan<strong>di</strong>a, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia,Indonesia, Jugoslavia, Norvegia, Pakistan, Polonia, Portogallo, Paesi Bassi,Romania, San Marino, Spagna, Svizzera, Svezia, Turchia, Ungheria, URSS eUruguay.Nella preparazione dei suddetti accor<strong>di</strong> commerciali e per l’applicazione dellenorme dei medesimi si sono tenute circa 100 riunioni, alle quali sempre ha partecipatoe collaborato attivamente un nostro rappresentante.Un secondo gruppo <strong>di</strong> Comitati, assai ristretto come numero <strong>di</strong> partecipantima non meno interessante e con frequenza trisettimanale, è quello per l’esamedelle domande per le licenze d’importazione <strong>di</strong> merci soggette a licenza e conpagamenti in dollari o sterline.Ai Comitati per la ripartizione <strong>di</strong> alcuni contingenti specifici previsti dagliaccor<strong>di</strong> commerciali partecipano anche i rappresentanti delle singole Camere <strong>di</strong>commercio. Questi Comitati, tuttavia, sono sempre meno previsti dalle recentinorme <strong>di</strong> applicazione degli accor<strong>di</strong> stessi, data anche l’adozione <strong>di</strong> un tipo uniformee più dettagliato <strong>di</strong> certificazione camerale che, come si <strong>di</strong>rà più avanti,identifica l’attività e la potenzialità delle <strong>di</strong>tte concorrenti alla ripartizione deicontingenti.Di carattere perio<strong>di</strong>co e frequentissimi sono invece i Comitati per l’esamedelle domande d’importazione del contingente “Altre merci”, voce sempre previstadagli accor<strong>di</strong>; meno frequenti quelli per l’esame delle domande <strong>di</strong> compen-149


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalesazione privata e reciprocità, dato che questa forma <strong>di</strong> scambio va sempre piùriducendosi.Senza addentrarci nei particolari, possiamo <strong>di</strong>re che l’Unione ha partecipatoin questi ultimi due anni a circa 50 riunioni <strong>di</strong> Comitati per l’esame delle domandedegli operatori.Sono state inoltre seguite altre riunioni presso il Ministero aventi per scopola fissazione <strong>di</strong> criteri generali <strong>di</strong> politica economica degli scambi e riguardantialcuni particolari settori merceologici (contingentamento o meno <strong>di</strong> prodotti inseguito a particolari <strong>di</strong>sposizioni internazionali o in relazione all’andamento stagionale<strong>di</strong> taluni prodotti ecc.).In particolare evidenza, date la delicatezza e l’importanza del problema,vanno tenute le numerose riunioni per la compilazione della nuova Tariffa doganaleitaliana entrata in vigore dal 15 luglio scorso.Nelle suin<strong>di</strong>cate riunioni si è dovuto esaminare preliminarmente la <strong>di</strong>zione <strong>di</strong>ogni voce tenendo conto dell’evoluzione subita dai processi produttivi, e del fattoche la nomenclatura delle merci previste dalla vecchia tariffa doganale era ormaiantiquata per la generalità delle voci. Sono stati poi esaminati i sistemi generalid’imposizione fiscale e ha prevalso, come è noto, quello dei “dazi ad valorem”.Successivamente si è trattato <strong>di</strong> scegliere l’altezza percentuale del dazio perciascuna merce. Ciò ha fatto sorgere una miriade <strong>di</strong> complessi problemi, dalla cuisoluzione potevano <strong>di</strong>pendere favorevoli o dannosi effetti nelle future correnti <strong>di</strong>scambio e nella stessa intelaiatura economica del Paese.La liberalizzazione degli scambiLe iniziative sorte in sede internazionale allo scopo d’intensificare il commercioestero hanno avuto una pratica attuazione attraverso la “liberazione” degliscambi commerciali intraeuropei promossa dall’OECE.A tale proposito sono stati compiuti importanti indagini che condussero allaformulazione <strong>di</strong> specifiche liste <strong>di</strong> merci da importarsi liberamente in Italia. Iprovve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> liberazione sono stati adottati da parte italiana in più riprese,per cui il predetto problema è stato più volte esaminato nell’intento <strong>di</strong> raggiungereprogressivamente le varie percentuali <strong>di</strong> liberazione stabilite dalle inteseinternazionali. Com’è noto, il primo invito dell’OECE a promuovere misure <strong>di</strong>liberazione, risale all’agosto del 1949; successivamente l’OECE raccomandò <strong>di</strong>raggiungere entro il 15 <strong>di</strong>cembre dello stesso anno l’eliminazione delle restrizioniquantitative alle importazioni per il 50% delle tre gran<strong>di</strong> categorie: materie prime,prodotti finiti e prodotti agricolo-alimentari.150


Stefano BrunPer corrispondere a tale richiesta, è stato compiuto un ampio esame dellanostra situazione produttiva, effettuato con la collaborazione delle Camere e dellecategorie interessate.Raggiunto questo primo obiettivo nel corso del 1949, il Consiglio dei ministridell’OECE adottò la decisione che entro il 1950 si sarebbero dovute eliminarele restrizioni quantitative sino alla percentuale del 60% e successivamente sinoal 75% del nostro commercio <strong>di</strong> importazione dai paesi partecipanti.I problemi che si sono presentati, allorché sono state decise le prime misure <strong>di</strong>liberazione, si sono riaffacciati e si ripresenteranno sempre più numerosi in questefasi successive, in quanto ogni ulteriore provve<strong>di</strong>mento tocca settori sempre piùdelicati del nostro apparato produttivo, i quali, o in forza <strong>di</strong> situazioni economicheinterne (aggiornamento dei processi produttivi, riammodernamento degliimpianti ecc.) o per effetto delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> approvvigionamento delle materieprime, non sono ancora in grado <strong>di</strong> sostenere pienamente la concorrenza estera.L’Unione si è comunque schierata, quale portavoce della maggior parte delleCamere, in favore <strong>di</strong> questo processo <strong>di</strong> “liberazione” degli scambi, dal quale, seequamente applicato, non potranno non derivare un maggiore benessere economicocollettivo e un allargamento delle possibilità <strong>di</strong> scambio nel circuito deipaesi europei.Relazione dell’onorevole Tremelloni e voto sulla liberalizzazione degli scambiPer lo stu<strong>di</strong>o del problema della liberalizzazione degli scambi commercialicon l’estero l’Unione ha creato un’apposita Commissione, presieduta dall’onorevoleprofessor Roberto Tremelloni, al quale è stato dato l’incarico <strong>di</strong> presentareun ampio stu<strong>di</strong>o.L’onorevole Tremelloni ha pre<strong>di</strong>sposto una relazione che egli stesso ha illustratoal Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione del 29 marzo 1950; egli in una primaparte ha dato conto dei tentativi <strong>di</strong> liberalizzazione degli scambi finora compiutidall’OECE in sede europea; nella seconda parte si è soffermato lungamente sulproblema dei pagamenti intereuropei e infine, nella terza parte della relazione, hapreso in esame la liberalizzazione degli scambi dal punto <strong>di</strong> vista italiano.Nella sua conclusione l’onorevole Tremelloni ha confermato l’opportunità <strong>di</strong>giungere a stabilire il più presto possibile vasti circuiti economici al fine <strong>di</strong> pervenirenuovamente a un intercambio mon<strong>di</strong>ale delle merci.A seguito della <strong>di</strong>scussione che si è svolta in seno al Consiglio <strong>di</strong>rettivosulla scorta della relazione presentata dall’onorevole Tremelloni, successivamentepubblicata, è stato pre<strong>di</strong>sposto un or<strong>di</strong>ne del giorno, alla cui compilazione hanno151


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalepartecipato l’onorevole Tremelloni, l’avvocato Storoni, il senatore Bastianetto, ildottor Manzitti, il dottor Cà Zorzi e il dottor Dalla Volta.L’or<strong>di</strong>ne del giorno votato dal Consiglio suona come segue: «L’Unione delleCamere <strong>di</strong> commercio, u<strong>di</strong>ta l’ampia e obiettiva relazione dell’onorevole Tremelloniin merito ai vari aspetti della liberazione degli scambi, considera la dettaliberazione come la prima tappa verso la completa integrazione delle economieeuropee, da raggiungersi me<strong>di</strong>ante la stretta cooperazione tra le varie economie alfine ultimo <strong>di</strong> un ristabilimento graduale <strong>di</strong> un circuito economico mon<strong>di</strong>ale; constatatoche l’aiuto ERP è tale da consentire la rapida adozione <strong>di</strong> un accordo deipagamenti e dei provve<strong>di</strong>menti necessari a ridurre se non eliminare gli squilibriche potrebbero in un primo tempo derivare nei livelli <strong>di</strong> occupazione e dei consumi,auspica che il Governo proceda deciso verso la libera e integrale circolazionedelle merci tra i paesi partecipanti all’OECE e che detta libera circolazione siestenda contemporaneamente agli uomini e ai capitali; ritiene che parallelamentealla liberazione degli scambi sia necessario approfon<strong>di</strong>re, con stu<strong>di</strong> fondati su piùcompleti elementi <strong>di</strong> fatto e con maturati esami comparati, tutto l’aspetto tariffariodella politica doganale; ricorda che se la liberazione degli scambi rappresentaun in<strong>di</strong>spensabile stimolo per gli impren<strong>di</strong>tori italiani a razionalizzare la loro produzionecontraendone i costi, è necessario però che il Governo assista con tutti isuoi mezzi l’apparato produttivo del Paese al fine <strong>di</strong> metterlo in grado <strong>di</strong> affrontarenon in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> svantaggio l’agguerrita concorrenza internazionale».Trattati e accor<strong>di</strong>Presso la Direzione generale degli accor<strong>di</strong> del Ministero commercio estero sisono poi tenute numerose riunioni preliminari per stabilire le richieste da avanzareai <strong>di</strong>versi paesi aderenti al GATT (General Agreement on Tariffs and Trade)per la riduzione delle loro tariffe daziarie e per l’esame delle liste riguardantiriduzioni sulle tariffe italiane presentate dagli stessi paesi.A queste trattative l’Unione ha ottenuto <strong>di</strong> fare partecipare una rappresentanzadelle Camere nella Delegazione italiana durante le <strong>di</strong>scussioni conclusesi adAnnecy a fine agosto 1949, nella persona dell’onorevole avvocato Enzo Storoni,che tenne a suo tempo due riunioni alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano e aquella <strong>di</strong> Napoli.L’importanza che i risultati <strong>di</strong> tali trattative rivestono per l’Italia si rileva dalfatto che i 32 paesi con i quali si sono svolte queste trattative coprono più del 65%delle nostre importazioni globali e il 44% delle nostre esportazioni complessivesulla base del commercio del 1948.152


Stefano BrunAnche per le trattative attualmente in corso a Torquay l’Unione, dopo averattivamente collaborato col Ministero, ha designato un proprio delegato, semprenella persona dell’avvocato Storoni.I detti negoziati hanno richiesto il vaglio <strong>di</strong> moltissime proposte da corredarecon ricerche statistiche e calcoli sull’incidenza dei vari dazi sulle <strong>di</strong>verse correnti<strong>di</strong> traffico; tutto questo lavoro preparatorio è stato pre<strong>di</strong>sposto con la collaborazionedelle più importanti Camere <strong>di</strong> commercio, in modo da rendere particolarmenteefficace l’azione che il rappresentante dell’Unione è chiamato a svolgere inseno alla Delegazione italiana.Un altro problema <strong>di</strong> cui le autorità italiane si sono preoccupate in questi ultimitempi è quello della scarsa nostra esportazione verso i mercati statunitensi edell’area del dollaro. Infatti il livello delle nostre esportazioni verso gli Stati Uniti,che nel 1948 ammontò a 51,3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire, si è contratto nel 1949 alla metà,passando a 26,4 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire. Per cercare <strong>di</strong> ovviare a tale forte contrazione <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>te sul mercato statunitense, il Ministero commercio estero ha istituito unospeciale Ufficio sviluppo esportazione area dollaro, con il quale l’Unione ha attivamentecollaborato sia fornendo elementi e proposte, sia designando nominativiper la formazione e la programmazione <strong>di</strong> speciali missioni economiche <strong>di</strong> espertida inviare negli USA per un attento stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> quel mercato, rispetto a determinatisettori merceologici.Per dare impulso alle nostre esportazioni verso il mercato statunitense è statopre<strong>di</strong>sposto un programma organizzativo <strong>di</strong> lavoro, attualmente in corso <strong>di</strong> realizzazione.Tale programma intende seguire l’andamento delle esportazioni nelcomplesso e per singoli prodotti, promuovere indagini nei settori <strong>di</strong> maggioreinteresse, sotto il profilo delle questioni attinenti sia alle tariffe doganali sia allalegislazione fiscale e ad altri ostacoli all’importazione dei prodotti italiani negliStati Uniti e negli altri paesi dell’area del dollaro.Da ricordare anche l’appoggio dato dall’Unione al consigliere commercialeitaliano a Washington, che ha illustrato il problema dell’intercambio italo-americanoin numerose riunioni tenutesi presso le principali Camere <strong>di</strong> commercio. Aquesto proposito va ricordato che l’Unione mantiene stretti rapporti con tutti gliUffici commerciali all’estero, e che molto apprezzata dalle Camere <strong>di</strong> commercioe dal Ministero è stata la nostra iniziativa <strong>di</strong> far illustrare presso le principaliCamere, dai nuovi addetti commerciali prima che essi partano per le loro se<strong>di</strong>,i nostri problemi degli scambi con i paesi nei quali svolgeranno la loro azione.Utile e apprezzata è stata la nostra collaborazione agli stu<strong>di</strong> per l’Unionedoganale italo-francese, svoltasi con la partecipazione ai lavori preliminari in Italiapresso il Ministero del commercio estero e con la partecipazione <strong>di</strong> un nostrodelegalo ufficiale in seno alla Commissione mista italo-francese.153


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleCome è noto, il trattato dell’Unione doganale italo-francese, firmato nelmarzo 1949, fu accolto in complesso con simpatia negli ambienti economici ecommerciali italiani.Da parte francese sono state poi sollevate delle riserve, concretatesi nel Protocolloaggiuntivo del 27 luglio 1949, tali da ingenerare dei dubbi sulla possibilità<strong>di</strong> una prossima realizzazione <strong>di</strong> detta Unione.È da sperare che con la firma del Protocollo, avvenuta a Roma il 7 marzo1950, questo importante accordo possa giungere in porto. Nel predetto documentosono state trattate tutte le questioni circa la più estesa liberazione degli scambicommerciali italo-francesi, il coor<strong>di</strong>namento delle due politiche economiche,specialmente nel campo agricolo, industriale e fiscale, e le questioni doganali.Le liberazioni quantitative fra i due paesi sono state così aumentate al 75%delle importazioni effettuate nel 1948-1949 da parte <strong>di</strong> ciascuno.Un programma <strong>di</strong> lavoro è stato altresì stabilito per l’elaborazione della tariffadoganale comune e per la revisione progressiva dei dazi tra l’Italia e la Francia.Un’ampia relazione è stata redatta dall’Unione in merito all’unificazione dellanomenclatura doganale, proposta dall’Ufficio permanente <strong>di</strong> Bruxelles. L’Unioneè stata anche presente ai lavori per la costituzione del Fibenel, la nota associazioneeconomica e monetaria tra l’Italia, Francia, Belgio-Lussemburgo e PaesiBassi. Infatti il problema della liberalizzazione degli scambi commerciali, oltreche nell’ambito dell’OECE, è stato oggetto <strong>di</strong> particolari stu<strong>di</strong> e riunioni proprioper la realizzazione del Fibenel.Con tale organismo si è mirato ad allargare le misure <strong>di</strong> liberalizzazione attraversonegoziati bilaterali, prevedendo la realizzazione <strong>di</strong> altri obiettivi essenzialiper l’auspicata eliminazione <strong>di</strong> ostacoli allo scambio delle merci, quali la liberatrasferibilità delle monete fra i paesi del Fibenel, le pratiche <strong>di</strong>scriminatorie(come doppi prezzi, dumping) e altre forme <strong>di</strong>rette o in<strong>di</strong>rette <strong>di</strong> vincolismo(controllo prezzi, qualità delle merci ecc.).I certificati cameraliAltra Commissione nella quale partecipiamo con un nostro esperto è quellaper lo stu<strong>di</strong>o del coor<strong>di</strong>namento della legislazione in materia <strong>di</strong> valute estere e <strong>di</strong>scambi con l’estero.È infine da ricordare l’importante Convegno indetto dall’Unione nell’ottobre1949 tra i <strong>di</strong>rigenti dei servizi del commercio estero delle singole Camere <strong>di</strong> commercio,alla presenza <strong>di</strong> alti funzionari del Ministero commercio estero.Scopi principali del Convegno erano due:154


Stefano Brun<strong>1.</strong> costituzione, ove non esistevano, e miglioramento, ove erano già operanti,degli Uffici del commercio estero presso le singole Camere, in modo da risponderealle esigenze degli esportatori e importatori delle singole provincie;2. coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> detti Uffici, in modo da poter ottenere la più efficace collaborazionecon gli enti centrali.Uno dei risultati pratici conseguiti in tale Convegno è stata l’attuazione <strong>di</strong>un certificato uniforme per tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, il quale, corredandole domande degli operatori per il commercio estero, li identifichi mettendo ingrado il Ministero <strong>di</strong> rendere più equa e rapida la concessione <strong>di</strong> autorizzazioniin generale e la ripartizione dei contingenti in particolare.L’unificazione <strong>di</strong> tale certificato, richiesta dal Ministero commercio esteroe desiderata altresì dalle Camere che avevano rilevato gli inconvenienti <strong>di</strong> certificazionicompiute in modo <strong>di</strong>fforme da una provincia all’altra, ha costituitoindubbiamente un mezzo <strong>di</strong> valorizzazione delle Camere <strong>di</strong> commercio in questosettore.Il certificato unico deliberato in detto Convegno, cui ha attivamente partecipatola gran<strong>di</strong>ssima maggioranza delle Camere, rappresenta una prova concreta<strong>di</strong> collaborazione, che dobbiamo sempre più incoraggiare e attuare.Altre attivitàUn servizio importantissimo al quale abbiamo dato la nostra collaborazione, èquello per il coor<strong>di</strong>namento e l’attuazione del Piano ERP, che si è svolto soprattutto,prima attraverso Comitati per la programmazione e stu<strong>di</strong>o dei problemigenerali <strong>di</strong> importazione, e successivamente per la ripartizione tra le varie <strong>di</strong>ttedelle merci assegnateci dall’ECA.Un’utile iniziativa, che viene ora ripresa per la prima volta dopo la guerra e perla quale le Camere <strong>di</strong> commercio forniscono i fon<strong>di</strong> necessari, è quella dei concorsiper borse <strong>di</strong> pratica commerciale all’estero, <strong>di</strong> cui prossima è la pubblicazionedel bando per le prime cinque, tutte per paesi d’oltre mare. All’amministrazionedel fondo e alla Commissione esaminatrice dei can<strong>di</strong>dati le Camere <strong>di</strong> commerciosono efficacemente rappresentate.Fiancheggia e assiste il nostro Ufficio una Commissione permanente <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o, presieduta dal nostro vice presidente grande ufficiale Costantino Parisi,formata dai rappresentanti <strong>di</strong> sette Camere <strong>di</strong> commercio, dei quali voglio quiricordare i più assidui che non hanno mai mancato <strong>di</strong> prendere parte a tutte lesedute: dottor Dalla Volta <strong>di</strong> Milano, professoressa Lasorsa <strong>di</strong> Bari, dottor Figà-Talamanca <strong>di</strong> Roma e il ragionier Fiore <strong>di</strong> Napoli.155


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleQuesta Commissione si è riunita fin qui cinque volte, trattando importantiproblemi e mettendo in grado l’Unione <strong>di</strong> compilare apprezzate relazioni per iMinisteri. Fra i più importanti problemi trattati con l’intervento a volte <strong>di</strong> altifunzionari dei Ministeri o altre personalità, vanno ricordati gli stu<strong>di</strong> per la partecipazionedelle Camere all’attuazione dell’ERP, l’Unione doganale europea, lanuova Tariffa doganale italiana e il Piano Schumann.Da più parti ci viene poi sollecitata, e utilmente se ne è fatto portavoce ancheil Ministero industria e commercio, la redazione <strong>di</strong> un catalogo degli importatoried esportatori italiani. Questo problema è allo stu<strong>di</strong>o e riteniamo che esso entreràpresto in una fase <strong>di</strong> concreta realizzazione secondo i pareri che ci perverrannodalle singole Camere <strong>di</strong> commercio.Il nostro Ufficio del commercio estero ha svolto anche un <strong>di</strong>screto lavoro <strong>di</strong>consulenza spicciola, col rispondere a particolari quesiti posti dalle Camere <strong>di</strong>commercio e con il seguire domande all’importazione e all’esportazione, sempre<strong>di</strong>etro specifica richiesta delle Camere, ricevendo numerosissimi funzionari <strong>di</strong>Camere e operatori privati inviati dalle stesse.A tutti riteniamo <strong>di</strong> avere prestato un’assistenza che, se non è stata perfetta,è stata almeno volenterosa.Collaborazione con l’Istituto del commercio esteroParticolarmente intensi e improntati alla più cor<strong>di</strong>ale collaborazione sonostati i nostri rapporti con gli uffici dell’Istituto nazionale per il commercio estero(ICE).Anche presso questo Istituto abbiamo partecipato attivamente al lavoro deiComitati e delle Commissioni nei quali per lungo tempo le Camere <strong>di</strong> commercioerano rimaste quasi estranee, mentre ora esse vi sono organicamente inseritee la loro collaborazione è vivamente apprezzata.Oltre 40 riunioni ha tenuto in questi ultimi tempi il Comitato dell’ICE perripartire i contingenti <strong>di</strong> esportazione verso l’Inghilterra col sistema LEGI (LessEssential Goods Imports), al quale, oltre all’Unione, partecipano anche alcuneCamere <strong>di</strong> commercio. Anzi è stato deciso che la ripartizione <strong>di</strong> talune mercila cui produzione risultava localizzata in determinate zone venisse affidata alleCamere <strong>di</strong> commercio, le quali hanno fin qui assolto ottimamente il loro compito.La ripartizione del contingente guanti <strong>di</strong> pelle è stata così affidata alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>Napoli, mentre per quelli a maglia tale compito è stato attribuito alle Camere <strong>di</strong>Firenze e Pistoia; le Camere <strong>di</strong> Firenze, Ascoli Piceno, Modena e Vicenza hannoripartito il contingente trecce e cappelli <strong>di</strong> paglia.156


Stefano BrunLe Camere <strong>di</strong> commercio sono state anche chiamate a far parte delle Commissionipresso l’ICE per lo stu<strong>di</strong>o e la soluzione dei problemi inerenti determinatecategorie merceologiche <strong>di</strong> grande importanza per la nostra economia.Le Commissioni <strong>di</strong> questo tipo sono per ora tre e riguardano i problemidell’esportazione ortofrutticola, del formaggio e derivati del latte, del vino, liquorie bevande.Un settore del quale l’ICE si occupa particolarmente è quello per l’esportazionedei nostri prodotti dell’artigianato. Anche per questa tra<strong>di</strong>zionale branca lanostra collaborazione è stata attivissima attraverso la partecipazione ai lavori <strong>di</strong>Commissioni e Sottocommissioni.Frequenti sono stati i contatti per la soluzione <strong>di</strong> problemi connessi con l’esportazioneortofrutticola specialmente verso la Germania e l’Inghilterra.L’Unione ha partecipato inoltre alla preparazione della missione economicaitaliana che nella scorsa primavera visitò l’In<strong>di</strong>a, il Pakistan e Ceylon.A queste attività sono da aggiungere i quoti<strong>di</strong>ani contatti coi vari Uffici dell’ICEper lo scambio <strong>di</strong> informazioni economiche e commerciali.Frequenti sono anche le relazioni con l’Ufficio italiano dei cambi, il qualegestisce per conto della Banca d’Italia la complessa materia dei pagamentiinternazionali e presiede ad uno dei più delicati settori dei nostri scambi internazionali.Non abbiamo mancato poi <strong>di</strong> fiancheggiare l’opera della Compagnia nazionaleartigiana, la quale, come è noto, importa materie prime e beni strumentalidagli USA per gli artigiani, e cura poi la ven<strong>di</strong>ta dei prodotti artigiani specialmentenel mercato nordamericano.Le Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’esteroStrettamente connessa al nostro Ufficio commercio estero è la Sezione delleCamere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero. Questa Sezione è sorta dal voto espressodalle predette Camere in occasione del Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong>commercio.Queste ultime trovano nella Sezione istituita presso l’Unione il loro ufficio<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> assistenza del tutto gratuita. Questa nuova Sezione dovràfare da portavoce delle aspirazioni e dei bisogni delle Camere <strong>di</strong> commercio italianeall’estero; essere organo <strong>di</strong> collegamento fra queste, le consorelle italiane e leautorità centrali; fornire documentazione tecnica, legislativa, bibliografica a tuttele Camere nell’intento <strong>di</strong> favorire le relazioni economiche fra l’Italia e i paesi ovehanno sede le Camere <strong>di</strong> commercio italiane.157


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleSi intende in tal modo fornire un centro <strong>di</strong> riferimento e d’appoggio alquale le Camere potranno fare capo per gli argomenti interessanti il commercioitaliano.Si rafforzeranno così i vincoli che devono unire questi organismi, i qualitendono tutti allo stesso scopo: lavorare per il commercio italiano, guidarlo,ampliarlo e potenziarlo, tenendo presente che l’esportazione è per l’Italia ilgrande problema dal quale in gran parte <strong>di</strong>pendono il suo futuro sviluppo economico,la saldezza del suo bilancio, lo sviluppo dell’agricoltura, dell’industria,del commercio.Sono stati chiamati a far parte del Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione tre presidenti<strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero (Parigi, Londra e Zurigo).La Sezione, che ha avuto il riconoscimento e il plauso del Ministero commercioestero, si è interessata dei problemi <strong>di</strong> queste nostre consorelle. Infatti è statochiesto, anche in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione del bilancio del Ministero commercio esteroal Senato, relatore il nostro vice presidente, senatore Caron, che sia aumentatala concessione dei contributi governativi. Il Ministero affari esteri, d’intesa colMinistero commercio estero, ha già iniziato indagini e accertamenti tramite lenostre rappresentanze consolari e commerciali all’estero, nell’intento <strong>di</strong> procedereil più presto possibile all’aggiornamento dei decreti luogotenenziali 13 ottobre1918 e 20 febbraio 1919, relativi all’or<strong>di</strong>namento e alla composizione delle predetteCamere.Da quanto sopra accennato appare chiaro che il lavoro da compiere è importantissimoe complesso, e le Camere <strong>di</strong> commercio sono vivamente interessate aquesta attività.Molto è stato fatto, ma credo che più ancora resti da fare non solo per seguirele varie pratiche ed essere presenti in tutte le Commissioni e in tutti i Comitati,a molti dei quali però, malgrado tutta la nostra buona volontà, non possiamopartecipare per la modesta attrezzatura del nostro ufficio. Sarà quin<strong>di</strong> opportuno,appena possibile, potenziare maggiormente questo imponente servizio per poterportare un più efficace contributo allo stu<strong>di</strong>o dei problemi essenziali del commercioestero, quali la preparazione degli accor<strong>di</strong> commerciali e tariffari, i problemiconnessi alla liberalizzazione degli scambi e alle iniziative per l’integrazione economicaeuropea, il piano ERP ecc.Una maggiore efficienza <strong>di</strong> questo servizio si potrà raggiungere, in parte, conl’aumentare il personale, ma ciò non basta; occorre soprattutto che le Camere,sentendo l’importanza <strong>di</strong> questi problemi, collaborino volenterosamente e attivamente,fornendoci il loro prezioso ausilio <strong>di</strong> dati, <strong>di</strong> notizie e <strong>di</strong> pareri che ciconsentano <strong>di</strong> far sentire al centro le reazioni, i desiderata e le critiche degli operatori<strong>di</strong> ogni parte d’Italia.158


Stefano BrunIstruzione tecnica e professionalePresso l’Unione è stata costituita un’apposita Commissione per l’istruzioneprofessionale e i convegni culturali, della quale fanno parte anche autorevoli rappresentantidel Ministero per l’industria e il commercio, del Ministero della pubblicaistruzione e il presidente dell’Unione dei Consorzi per l’istruzione professionale.Convegno <strong>di</strong> FirenzeL’attività <strong>di</strong> tale Commissione, presieduta dal professor Giacomo Devoto,presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze, è stata veramente apprezzabile,e ha avuto la sua maggiore manifestazione nel I Convegno culturale delle Camere<strong>di</strong> commercio industria e agricoltura, tenutosi a Firenze nel <strong>di</strong>cembre 1949, sottoil patrocinio dell’Unione.Tale Convegno venne promosso con l’inten<strong>di</strong>mento essenziale <strong>di</strong> richiamarele Camere <strong>di</strong> commercio ad una più attiva partecipazione alla soluzione dei piùurgenti problemi dell’istruzione professionale.L’adesione data al Convegno dal Ministero per l’industria e il commercio eda quello della pubblica istruzione e l’ampiezza della partecipazione delle Camere<strong>di</strong> commercio, degli uomini più rappresentativi <strong>di</strong> numerose università, del presidentedell’Unione nazionale dei Consorzi per l’istruzione professionale, nonché<strong>di</strong> molti commissari e <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> Consorzi provinciali, stanno ad in<strong>di</strong>care lapiena riuscita del Convegno, la cui organizzazione venne encomiabilmente curatadalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze.Va particolarmente notato il rilievo che si volle dare nei lavori del Convegnoall’istruzione tecnico-universitaria e, al riguardo, va ricordata la proposta delprofessor Devoto per la costituzione <strong>di</strong> Comitati interregionali <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentoper l’istruzione tecnico-universitaria fra Camere <strong>di</strong> commercio e università,unanimemente approvata.A conclusione dei lavori, il Convegno approvò un or<strong>di</strong>ne del giorno presentatodall’onorevole Ferreri, presidente dell’Unione dei Consorzi per l’istruzionetecnica, nel quale, dopo aver affermato l’interesse delle Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricoltura ai problemi dell’istruzione professionale, e aver dato attodel concorso, anche finanziario, delle Camere per il suo sviluppo, si sono fatti votiper la più sollecita ricostituzione dei Consigli <strong>di</strong> amministrazione dei Consorziprovinciali per l’istruzione tecnica, dei quali le Camere fanno parte per legge, perla revisione delle aliquote sulle imposte camerali a favore dei Consorzi e per ilcoor<strong>di</strong>namento delle iniziative in materia <strong>di</strong> istruzione tecnica e professionale.159


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleDiffusione dell’impiego dei marmi italiani e istruzione tecnicaPer la <strong>di</strong>ffusione dell’impiego dei marmi italiani, la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Massa Carrara già nel 1948 aveva rivolto istanza al Ministero della pubblica istruzioneper ottenere che nei programmi per l’insegnamento tecnico-professionalefosse dato ampio posto alla trattazione del marmo e delle pietre ornamentali italiane,affinché potessero <strong>di</strong>ffondersi almeno le cognizioni tecniche necessarie e sufficientiper far sì che ogni tipo <strong>di</strong> marmo o pietra potesse trovare gli impieghi ad esso propri.La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Massa Carrara poneva in evidenza il grave pregiu<strong>di</strong>zioche deriva alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> questi preziosi materiali allorquando vengono impiegaticon sistemi non confacenti alle intrinseche caratteristiche dei materiali stessi.All’istanza della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Massa Carrara si aggiunse, successivamente,anche quella della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Varese.Appena interessata alla questione, l’Unione intervenne presso il Ministeroper chiedere che il voto fosse preso nella migliore considerazione e potesseroottenersi, con la massima possibile sollecitu<strong>di</strong>ne, le richieste istruzioni per tuttigli Istituti tecnico-professionali.Dopo vari contatti con i competenti organi ministeriali si ottenne la costituzione<strong>di</strong> un’apposita Commissione tecnica, presieduta dal dottor NorbertoGiorgi, capo <strong>di</strong>visione del Ministero della pubblica istruzione, della quale feceroparte competenti professori e presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Istituti tecnico-professionali e un rappresentantedell’Unione delle Camere.La Commissione, esaminati i programmi degli Istituti tecnici per geometri,tecnici e<strong>di</strong>li e tecnici minerari, formulò una serie <strong>di</strong> conclusioni, che vennero dalMinistero prese a base per apposita circolare a tutti gli Istituti tecnico-professionali.Particolarmente apprezzata da detta Commissione fu la proposta della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Massa Carrara per la pubblicazione, a sua cura, <strong>di</strong> un testo contenentenozioni teorico-pratiche sull’escavazione, lavorazione e posa in opera dei marmie delle pietre ornamentali.Tale testo, effettivamente pubblicato in seguito, e largamente <strong>di</strong>stribuito fraquanti avrebbero potuto averne interesse, ha incontrato favorevoli accoglienze elusinghieri giu<strong>di</strong>zi.Ricostituzione del Gruppo italiano della Société Internationale pour L’EnseignementCommercial (SIEC)Considerato che le Camere <strong>di</strong> commercio italiane avevano notevolmentepartecipato nell’anteguerra all’attività della Sociéte Internationale pour l’Ensei-160


Stefano Brungnement Commercial, con sede a Zurigo, il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, nellariunione del 29 gennaio 1949, decise <strong>di</strong> rendersi promotore della ricostituzionedel Gruppo italiano della predetta Società. L’incarico venne affidato al professorGiacomo Devoto, nella sua qualità <strong>di</strong> presidente della Commissione permanentedell’Unione per l’istruzione professionale e i convegni culturali. L’11 maggiosuccessivo, presso l’Unione, tale ricostituzione poté ufficialmente avvenire con lapartecipazione dei rappresentanti <strong>di</strong> 41 enti, fra cui moltissime Camere <strong>di</strong> commercio,facoltà universitarie <strong>di</strong> scienze economiche e istituti <strong>di</strong> istruzione tecnica.In tale seduta fu nominato un Comitato <strong>di</strong>rettivo, la cui presidenza venneaffidata allo stesso professor Devoto.I soci attualmente iscritti al Gruppo italiano della SIEC sono 73, così ripartiti:47 Camere <strong>di</strong> commercio, 16 facoltà universitarie, istituti <strong>di</strong> istruzione ed entivari, 10 soci in<strong>di</strong>viduali.Scopo precipuo <strong>di</strong> detto Gruppo sono lo sviluppo della cultura commerciale,il coor<strong>di</strong>namento delle iniziative <strong>di</strong> tutte le istituzioni pubbliche e private interessate,l’organizzazione <strong>di</strong> Congressi e corsi internazionali <strong>di</strong> sviluppo economico,la pubblicazione <strong>di</strong> una rivista commerciale in cinque lingue (italiano, francese,inglese, tedesco e spagnolo) e l’incoraggiamento a compiere viaggi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o esoggiorno all’estero.Nel 1949 gli aderenti al Gruppo hanno partecipato al II Corso che la Societàha tenuto nel Lussemburgo, in Olanda e in Belgio, mentre nel 1950 il Corso èstato tenuto in Danimarca.L’organizzazione <strong>di</strong> tali Corsi ha consentito ai partecipanti <strong>di</strong> effettuare unviaggio nel quale all’interesse generale si univa quello della visita a gran<strong>di</strong> complessiindustriali, a importanti opere <strong>di</strong> costruzione, a regioni e centri <strong>di</strong> notevoleimportanza industriale e commerciale.Inoltre, nel suo biennio <strong>di</strong> attività il Gruppo italiano della SIEC ha tenuto treriunioni del Comitato <strong>di</strong>rettivo e due Assemblee. Nell’Assemblea del 10 <strong>di</strong>cembre1949, tenutasi a Firenze, fu approvato all’unanimità lo statuto del Gruppo.Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL)Ci siamo anche interessati dell’istituzione, prevista dalla Costituzione italiana,del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. A tale proposito è statapre<strong>di</strong>sposta un’ampia relazione dal senatore Caron, che il Consiglio ha esaminatoattentamente, per poi votare la seguente mozione: «Il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unioneitaliana delle Camere <strong>di</strong> commercio, riunito in Roma il giorno 29 marzo1950, esaminato il testo del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge e della relazione della Commissione161


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalespeciale nominata dal presidente del Senato della Repubblica sull’or<strong>di</strong>namentoe attribuzioni del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, ricordato cheil Consiglio stesso rappresenterà l’attuazione <strong>di</strong> quanto prescritto dall’art. 99della Costituzione della Repubblica, considerate le importanti attribuzioni che alnuovo istituto vengono conferite quale organo <strong>di</strong> consulenza delle Camere e delGoverno avente anche possibilità d’iniziativa legislativa, riconosce che lo schema<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge ha opportunamente scartato l’idea <strong>di</strong> fare del CNEL unaspecie <strong>di</strong> <strong>Camera</strong> tecnica costituita da competenti ed esperti in contrapposto allagenerica competenza tecnica in materia soprattutto economica se non socialedelle altre due Camere politiche o anche un organo <strong>di</strong> arbitrato in conflitti <strong>di</strong>lavoro <strong>di</strong> particolare importanza; ravvisa con sod<strong>di</strong>sfazione riconsacrata l’integraleresponsabilità legislativa e politica del Parlamento e del Governo, ai qualisoltanto spetta entro la <strong>di</strong>namica democratica <strong>di</strong> tracciare e perseguire la politicaeconomica e sociale del Paese; giu<strong>di</strong>ca che la prevista composizione del Consigliosia pletorica; rileva in modo particolare come sia eccessivo il numero degli esperti,mentre non è stato adeguatamente valutato l’apporto <strong>di</strong> conoscenze <strong>di</strong> competenzae <strong>di</strong> rappresentanza delle economie provinciali nel loro insieme, delle Camere<strong>di</strong> commercio, alle quali si è lasciato un solo posto <strong>di</strong> un esperto che dovràessere scelto dall’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio; confida che il Senato e la<strong>Camera</strong> dei deputati vogliano emendare il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge dando alle Camere<strong>di</strong> commercio una maggiore e più espressiva rappresentanza, tenendo conto dei<strong>di</strong>versi ambienti regionali, e fa voti che venga in una norma chiaramente stabilitoche i pareri espressi dalla maggioranza del Consiglio siano accompagnati daquelli della minoranza, ciò che favorirà il carattere tecnico dei <strong>di</strong>battiti, lasciandopiena libertà agli organi politici deliberanti <strong>di</strong> accogliere tali istanze senza esserevincolati al parere espresso, eliminando così i voti dati attraverso compromessi,transazioni e rinunce, ciò che rappresenterebbe un non senso quando si tratta <strong>di</strong>pareri tecnici».ArtigianatoConvegno delle Sezioni artigiane delle Camere <strong>di</strong> commercioIl Convegno tenutosi nel luglio scorso presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Roma, promosso e patrocinato dall’Unione, è stato organizzato da appositoComitato presieduto dal presidente della stessa <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Roma, e compostodai segretari generali delle tre Confederazioni dell’artigianato, dal presidente162


Stefano Brundell’ENAPL, dal segretario generale della Compagnia nazionale artigiana e dalpresidente dell’Unione provinciale <strong>di</strong> Roma degli artigiani.Sia per il numero delle adesioni e delle Camere, enti e organizzazioni che vihanno effettivamente partecipato, sia per l’importanza dei temi trattati e delle<strong>di</strong>scussioni che su <strong>di</strong> essi si sono svolte, tale Convegno può annoverarsi fra le piùriuscite manifestazioni camerali.Al Convegno hanno presenziato i ministri Pella e Matteo Lombardo e ilsenatore Di Giovanni, sottosegretario <strong>di</strong> Stato per l’industria, in rappresentanzadel ministro onorevole Togni, presidente onorario del Convegno stesso.A conclusione dei suoi lavori, il Convegno ha particolarmente posto in evidenzal’urgenza <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti relativi al cre<strong>di</strong>to, ai tributi, alle tariffe dei servizi,all’appren<strong>di</strong>stato, alla previdenza, alla rappresentanza artigiana nelle Camere <strong>di</strong>commercio, alla costituzione presso l’Unione <strong>di</strong> apposito Comitato permanenteper i problemi dell’artigianato.È in accoglimento dei voti del Convegno che il ministro per l’Industria eper il commercio, con circolare del 1° agosto 1950, ebbe a impartire <strong>di</strong>sposizionialle Camere <strong>di</strong> commercio per la costituzione <strong>di</strong> una Sezione artigiana presso leCamere che già non l’avessero costituita, e per la partecipazione ai lavori delleGiunte camerali anche <strong>di</strong> un rappresentante dell’artigianato. Tale circolare hatrovato largo consenso presso tutte le Camere, molte delle quali hanno già provvedutoalla costituzione della Sezione artigiana, mentre presso numerose altre laSezione è in corso <strong>di</strong> costituzione. Il voto della costituzione presso l’Unione <strong>di</strong>un apposito Comitato permanente dell’artigianato non poteva trovare migliorerealizzazione <strong>di</strong> quella data dallo stesso Ministero dell’industria e commercio,con l’emanazione <strong>di</strong> apposito decreto ministeriale che istituisce presso <strong>di</strong> esso unaCommissione consultiva per i problemi dell’artigianato, della quale fa parte ancheun rappresentante delle Camere <strong>di</strong> commercio.Mostre artigianeL’Unione è intervenuta presso il Ministero dell’industria e del commercio perottenere che fosse evitato un ingiustificato moltiplicarsi <strong>di</strong> iniziative per mostredei prodotti dell’artigianato a carattere nazionale, per evitare sia un dannoso spezzettamento<strong>di</strong> energie sia <strong>di</strong>sorientamenti negli ambienti commerciali, particolarmentestranieri. È tuttora oggetto d’esame la proposta formulata dal presidentedella <strong>Camera</strong> dell’Aquila, avvocato Santini, per l’istituzione in Roma <strong>di</strong> una Bottegapermanente dei prodotti artistici dell’artigianato <strong>di</strong> ciascuna provincia, a curee spese delle rispettive Camere <strong>di</strong> commercio e sotto il patronato dell’Unione.163


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleTurismoInterprete della necessità, vivamente prospettata dall’Assemblea delle Camere,<strong>di</strong> una riforma dell’attuale or<strong>di</strong>namento del turismo in Italia, l’Unione hasvolto un’apposita indagine sulle iniziative turistiche provinciali e sul contributoche ad esse danno le Camere stesse.All’indagine, pre<strong>di</strong>sposta con apposito questionario, hanno risposto 61Camere e i risultati sono stati trasmessi alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bergamo, ilcui presidente, commendator Giacinto Gambirasio, per incarico ricevuto dall’Assembleastessa, ha curato la redazione <strong>di</strong> una pregevolissima relazione a stampa,che ha cortesemente <strong>di</strong>stribuito a tutte le Camere.Il problema, trattato in tale relazione sotto i suoi molteplici aspetti con ampiezza<strong>di</strong> dati e cura, attende ora <strong>di</strong> essere portato su quel concreto piano <strong>di</strong> azione cheè essenziale caratteristica <strong>di</strong> ogni manifestazione delle attività delle Camere.Consigli degli Enti provinciali del turismo (EPT)La questione delle rappresentanze camerali negli EPT forma ancora oggioggetto del nostro interessamento presso il Commissariato del turismo, per ottenereche in ogni provincia sia portato almeno a due il numero dei rappresentantidelle Camere in seno ai Consigli degli Enti provinciali per il turismo, consideratal’importanza del concorso, anche finanziario, delle Camere all’incremento delleattività turistiche.Da un’indagine recentemente svolta è risultato che su 74 provincie si contano49 Camere <strong>di</strong> commercio con una rappresentanza camerale nei Consigli degli EPTlimitata ad un solo membro; e trattasi spesso <strong>di</strong> provincie turisticamente apprezzabili.A giustificazione della sua resistenza, il Commissariato per il turismo assume,essenzialmente, l’inopportunità <strong>di</strong> particolari provve<strong>di</strong>menti in attesa dellarevisione della legislazione turistica, e il fatto che a suo avviso molte Camere, dalpunto <strong>di</strong> vista finanziario, non avrebbero ancora adeguato il loro concorso al costodell’organizzazione turistica, seppure il contributo camerale sia apprezzabilissimosotto ogni altro aspetto.Cre<strong>di</strong>to e mercatiAnche la questione del cre<strong>di</strong>to ha formato oggetto delle nostre cure, nell’intento<strong>di</strong> far sentire la voce delle Camere <strong>di</strong> commercio presso i competenti organi,164


Stefano Brunparticolarmente interessandoci del complesso problema del finanziamento alleme<strong>di</strong>e e piccole industrie e all’artigianato.Speciale attenzione viene ora de<strong>di</strong>cata ai vari problemi e alle <strong>di</strong>fficoltà sollevatedalla legge 22 giugno 1950, per la costituzione <strong>di</strong> istituti regionali per ilfinanziamento a me<strong>di</strong>o termine alle me<strong>di</strong>e e piccole industrie.Al riguardo, abbiamo già avuto vari contatti, anche per rispondere a quesitiposti dalle Camere, sia con la segreteria dell’Ispettorato del cre<strong>di</strong>to, presso ilMinistero del tesoro, sia con il Ministero dell’industria e commercio, che particolarmentesi interessa agli sviluppi della questione.Orario spezzatoVa ricordata anche la parte attiva presa dall’Unione nella questione dell’abolizionedell’orario unico nelle banche, il quale risultava <strong>di</strong> notevole intralcio perl’attività commerciale.Né va trascurato <strong>di</strong> considerare l’apprezzamento dell’orario ripartito perquanto si attiene al movimento turistico, che ha tanta importanza per la bilanciaeconomica italiana.Acquisto a cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> macchinari da parte delle me<strong>di</strong>e e piccole industrie, dell’agricolturae dell’artigianatoNel quadro dell’assistenza cre<strong>di</strong>tizia alle me<strong>di</strong>e e piccole industrie, all’agricolturae all’artigianato rientra la collaborazione data dall’Unione all’ARAR –Gestione speciale ERP –, per la <strong>di</strong>ffusione delle norme per l’acquisto a cre<strong>di</strong>tocon patto <strong>di</strong> riservato dominio <strong>di</strong> macchinari e attrezzature, sia in conto ERPnell’area del dollaro, sia con finanziamento in lire per macchinari e attrezzature<strong>di</strong> produzione nazionale.La <strong>di</strong>vulgazione operata dall’Unione presso tutte le Camere <strong>di</strong> commerciodelle norme, modalità e modulari relativi, ha consentito alle Camere stesse <strong>di</strong>svolgere un’attività veramente apprezzabile, per facilitare, per quanto possibile,il miglioramento delle attrezzature produttive delle me<strong>di</strong>e e piccole industrie,dell’agricoltura e dell’artigianato, contribuendo così a quel rinnovamento tecnicoche costituisce una delle premesse essenziali degli auspicati sviluppi della produzionein Italia.Va detto che l’opera svolta dalle Camere in questo campo è stata moltoapprezzata.165


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleDisciplina dei mercati ortoflorofrutticoliIl Ministero dell’industria e commercio ha chiamato a far parte della Commissione<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per il rior<strong>di</strong>namento dei mercati ortoflorofrutticoli anche larappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio, non potendosi non riconoscere il piùvivo interesse delle Camere alla <strong>di</strong>sciplina dei mercati, per i riflessi che l’andamento<strong>di</strong> questi ha sulla regolarità dei rifornimenti e dei prezzi.Il rappresentante delle Camere, dottor Harry Bracci-Torsi, riferendosi all’opposizionedei Comuni a ogni limitazione della loro attuale, forse eccessiva, libertàd’azione in materia, ha sostenuto che, ove non si ritenga arrivare, come sarebbeopportuno, ad una ra<strong>di</strong>cale riforma della legge 1925, dovrebbe almeno considerarsil’opportunità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarla nel senso <strong>di</strong> consentire anche alle Camere <strong>di</strong>commercio la facoltà della gestione <strong>di</strong> mercati, nonché l’incarico <strong>di</strong> concorrere alcontrollo <strong>di</strong> quelli gestiti dai Comuni.Si attende ora <strong>di</strong> conoscere l’esito del riesame che, <strong>di</strong> tutta la questione, sisono riservati <strong>di</strong> fare i competenti uffici ministeriali.Assistenza al personale delle Camere <strong>di</strong> commercioCon la cessazione del sistema <strong>di</strong> assistenza malattia organizzata presso ognisingola <strong>Camera</strong> e con il passaggio <strong>di</strong> tale importante servizio assistenziale all’Entenazionale <strong>di</strong> previdenza per i <strong>di</strong>pendenti da enti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico si eranoverificati non pochi <strong>di</strong>sgui<strong>di</strong> e ritar<strong>di</strong> nella liquidazione dei rimborsi per speseme<strong>di</strong>che e farmaceutiche.Presi accor<strong>di</strong> con la <strong>di</strong>rezione dell’Ente, su segnalazione delle singole Camere,è stato possibile ottenere che la maggior parte delle cartelle arretrate venisseliquidata agli aventi <strong>di</strong>ritto.Costruzione <strong>di</strong> case per alloggio del personale delle Camere <strong>di</strong> commercioCon riferimento alla legislazione sullo sviluppo e<strong>di</strong>lizio, integrata dalla legge2 luglio 1949, 40 Camere <strong>di</strong> commercio promossero stu<strong>di</strong> e progetti, e adottaronoi relativi provve<strong>di</strong>menti, per la costruzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici civili nel capoluogo, ai fini <strong>di</strong>poter assicurare al proprio personale una conveniente abitazione.Le pratiche relative, concernenti l’acquisto <strong>di</strong> aree, la compilazione e l’approvazionedei progetti tecnici, l’accensione <strong>di</strong> mutui e soprattutto l’assegnazionedei contributi statali, ebbero uno svolgimento non sempre facile e conclusivo.166


Stefano BrunAlla fine dell’anno 1949 veniva a risultare infatti, da un’inchiesta compiuta dall’Unione,che quasi tutte le Camere che avevano preso provve<strong>di</strong>menti a riguardo –appena otto facevano eccezione – si trovavano nella situazione <strong>di</strong> attesa dei provve<strong>di</strong>menti<strong>di</strong> competenza degli organi locali e centrali.In <strong>di</strong>pendenza della pubblicazione della legge 1950, che ha <strong>di</strong>sposto per lacostituzione <strong>di</strong> un fondo da erogare, sotto l’orma <strong>di</strong> mutui, per la costruzione <strong>di</strong>case <strong>di</strong> abitazione, abbiamo ritenuto opportuno sollecitare la Direzione generaleper l’e<strong>di</strong>lizia statale e sovvenzionata perché, anche in base alle recenti <strong>di</strong>sposizionilegislative, le previdenze adottate dalle Camere per la sistemazione del propriopersonale rispetto all’alloggio fossero non soltanto tenute presenti, ma facilitatenella loro attuazione. I memoriali già trasmessi e gli ulteriori atti riguardantil’oggetto sono stati richiamati recentemente dall’Unione ai Ministeri dei lavoripubblici e dell’industria e commercio.“Sintesi economica”“Sintesi economica” è – si potrebbe ben <strong>di</strong>re – un prodotto caratteristico dell’Unione,dovuto alla collaborazione attiva, intelligente e soprattutto continuativa delleCamere <strong>di</strong> commercio associate. Indubbiamente, ogni rivista è il frutto della collaborazione<strong>di</strong> molti enti e <strong>di</strong> molte persone; ma in genere i contributi che ognuno <strong>di</strong>questi reca è <strong>di</strong> importanza <strong>di</strong>versa (a volte trattasi <strong>di</strong> collaborazione più teorica chepratica); per contro, la buona riuscita <strong>di</strong> ogni numero della nostra rassegna è con<strong>di</strong>zionatadalla necessità che tutti i suoi collaboratori, cioè tutte le Camere, rechinocontributi <strong>di</strong> eguale rilievo qualunque sia l’importanza economica della relativaprovincia nell’economia nazionale. Noi desideriamo offrire mensilmente ai nostrilettori un <strong>di</strong>segno generale della situazione economica così com’è sentita, pensata,vissuta dagli operatori economici nelle varie provincie, prima che essa <strong>di</strong>venti passato,storicamente registrato nel movimento <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>ci statistici nazionali. Allacostruzione <strong>di</strong> un tale quadro generale, che vuol essere «piuttosto espressione <strong>di</strong> sentimentiche pittura» sono in eguale misura in<strong>di</strong>spensabili le segnalazioni <strong>di</strong> ciascunaprovincia fatte da persone tutte <strong>di</strong> provata competenza. Soltanto nella possibilità<strong>di</strong> sfruttare il prezioso materiale costituito dalle relazioni mensili delle Camere, nelmodo sopra in<strong>di</strong>cato, sta la ragione d’essere della nostra, anzi della vostra rivista, esta la ragione della buona accoglienza che essa ormai trova molto <strong>di</strong>ffusamente inItalia e all’estero, anche da parte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e <strong>di</strong> specialisti <strong>di</strong> economia e <strong>di</strong> statistica.[...]Una caratteristica della rivista è costituita dal sistema <strong>di</strong> segnalazione me<strong>di</strong>anteaggettivi usato – cre<strong>di</strong>amo per la prima volta – per la compilazione dei quadri pro-167


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalevinciali relativi all’andamento dei vari settori o, meglio, <strong>di</strong> alcuni settori dell’attivitàeconomica. In proposito si può osservare, e sarà stato certamente osservato, che nellanostra segnalazione mensile non si fa esplicito cenno ad alcuni settori <strong>di</strong> attività, comead esempio al commercio estero, a quello all’ingrosso e alla Borsa. C’è da considerareperò che notizie sull’andamento <strong>di</strong> questi settori vengono <strong>di</strong> solito date, e con notevole<strong>di</strong>ffusione, dalla stampa quoti<strong>di</strong>ana, sia economica sia politica, e che i fenomenirelativi a tali settori meglio si prestano a esami sintetici in sede nazionale, in quantosi <strong>di</strong>ffondono rapidamente in tutto il sistema economico, a prescindere dalle accidentalitàterritoriali, nel mentre il nostro esame si basa in prevalenza sui fenomeni neiquali la località, se è permesso usare tale espressione, gioca in misura considerevole.Il sistema <strong>di</strong> segnalazioni me<strong>di</strong>ante aggettivi, da noi consigliato, può darluogo a critiche o a qualche riserva. Siamo i primi a riconoscere gli inconvenienticonnessi all’espe<strong>di</strong>ente che abbiamo dovuto adottare; ma non potevamo trovarneuno più adatto. Le Camere, nella prima quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> ogni mese ci trasmettono lesegnalazioni relative al mese precedente, e ciò per inderogabili esigenze del comunelavoro. Pensate dunque se gli uffici camerali, per quanto siano bene attrezzati,possono trovarsi in con<strong>di</strong>zioni, a così breve <strong>di</strong>stanza dalla chiusura del periodo <strong>di</strong>tempo sotto rassegna, <strong>di</strong> fornirci dei dati numerici relativi all’andamento dei varisettori economici, ammesso pure che tutte le segnalazioni richieste e necessariepossano tradursi in dati statistici![...]Noi possiamo chiedere a un agricoltore sul campo, in presenza <strong>di</strong> una datacoltura, e ottenere da un esperto coltivatore atten<strong>di</strong>bili informazioni sullo statoattuale della coltura stessa, su quello che sotto certe date con<strong>di</strong>zioni potrà esserein un avvenire imme<strong>di</strong>ato, e possiamo anche ottenere previsioni sul volume e sulvalore probabile della raccolta, senza però che l’esperto sia <strong>di</strong>sposto a firmare unverbale contenente le sue deduzioni.Allo stesso modo noi chie<strong>di</strong>amo alle Camere <strong>di</strong> interrogare ogni mese nonsoltanto degli agricoltori sulle colture e sui raccolti in corso, bensì anche degliesperti – e sempre i medesimi – negli altri rami della attività economica e fornircile notizie da essi raccolte, senza gravare questi esperti della responsabilità<strong>di</strong> motivare e rispondere dei loro pareri forniti in via amichevole. Detti esperti,a nostro avviso, dovrebbero costituire una specie <strong>di</strong> Comitato permanente dellacongiuntura in ogni provincia.Le critiche che al primo apparire della nostra rivista vennero da varie partimosse, e non senza fondamento, al nostro sistema <strong>di</strong> relazione, sono andate coltempo attenuandosi; ciò perché esse erano falle da persone intelligenti e competenti,le quali hanno successivamente fatte le considerazioni da noi sopra riportatee si sono andate convincendo che, <strong>di</strong> fronte agli svantaggi subito appariscenti, il168


Stefano Brunmetodo presenta delle possibilità pratiche <strong>di</strong> non poco rilievo. Abbiamo avuto ilpiacere <strong>di</strong> constatare che per la sua novità, e non soltanto per questo, il metodoseguito dalla nostra rivista ha trovato nel Paese e all’estero i consensi <strong>di</strong> moltepersone particolarmente competenti in materia.[...]Naturalmente non pensiamo <strong>di</strong> adagiarci sui primi buoni risultati della nostrainiziativa: il metodo <strong>di</strong> segnalazioni me<strong>di</strong>ante aggettivi ci è parso fin dall’inizio suscettibile<strong>di</strong> miglioramenti; ma a questi possiamo praticamente mirare soltanto ora che inostri collaboratori hanno acquisito la pratica necessaria per inquadrare nello schemada noi proposto la visione sintetica dell’andamento delle economie provinciali. Anchesu questa via <strong>di</strong> miglioramento è necessario però procedere con metodo e cautela.Per il momento stiamo cercando <strong>di</strong> introdurre nelle segnalazioni che figuranonei vari “quadri” della rivista degli opportuni elementi <strong>di</strong> ponderazione. Giàcostruiamo un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> contrapposizione dello stato <strong>di</strong> attività dell’industria,me<strong>di</strong>ante il quale è possibile avere un’idea della reale evoluzione <strong>di</strong> tale stato. Se,ad esempio, in due mesi successivi, 40 su 90 provincie segnalano un miglioramentonel ritmo <strong>di</strong> attività dell’industria locale, ma nel secondo mese l’elenco delle 40provincie è <strong>di</strong>verso, per l’importanza delle provincie, da quello del mese precedente,il nostro in<strong>di</strong>ce permette <strong>di</strong> apprezzare se in realtà si è avuto in complessoun miglioramento, un peggioramento oppure una situazione stazionaria. Stiamocostruendo, con il materiale statistico ora <strong>di</strong>sponibile, altri in<strong>di</strong>ci del genere, daapplicare ad altre segnalazioni; però un passo decisivo in tal senso sarà fatto soltantoallorché si <strong>di</strong>sporrà dei risultati dei prossimi censimenti, che offriranno unabase aggiornata per le ponderazioni dei dati provinciali.[...]In breve, la nostra meta imme<strong>di</strong>ata (e provvisoria come tutte quelle postesulla via <strong>di</strong> ogni progresso), è quella <strong>di</strong> trasformare il nostro sistema <strong>di</strong> segnalazioniin un buon sistema <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci della congiuntura economica.Monografie provincialiLe varie Camere <strong>di</strong> commercio stanno offrendo un altro importante contributo<strong>di</strong> collaborazione alla nostra rivista, costituito dalla serie <strong>di</strong> “Monografieeconomiche delle provincie d’Italia”. Com’è noto, trattasi <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> monografieriguardanti i caratteri economici delle singole provincie redatte dalleCamere interessate secondo uno schema generale da noi proposto, e corredate <strong>di</strong>opportuni grafici che illustrano i dati nelle monografie stesse contenuti, nonché<strong>di</strong> cartine topografiche delle singole provincie.169


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleSenza voler fare i profeti e senza voler apparire eccessivamente modesti, riteniamoche la serie completa delle monografie <strong>di</strong> cui parliamo costituirà in seguitoquello che solitamente si <strong>di</strong>ce “una miniera <strong>di</strong> importanti notizie” per gli stu<strong>di</strong>osidell’economia del nostro Paese e specialmente per gli storici dell’attuale periodo.Lo schema generale secondo il quale le monografie sono redatte è stato ideatoin modo da renderle aggiornabili con lieve fatica, cosa che speriamo possa esserefatta in seguito ai prossimi censimenti. Nel numero 1 (febbraio 1949) della rassegnaapparve la prima delle suddette monografie, quella relativa alla provincia<strong>di</strong> Como, e nell’ultimo numero (<strong>di</strong>cembre 1950) è stata pubblicala la ventesimamonografia, quella della provincia <strong>di</strong> Frosinone. Le monografie finora pubblicateriguardano le provincie <strong>di</strong> Como, Bari, Taranto, Viterbo, U<strong>di</strong>ne, Arezzo, Trieste,Perugia, Verona, Reggio Emilia, Lecce, Asti, Lucca, Varese, Vicenza, Caltanissetta,Treviso, Novara, Trapani, Frosinone. Mancano ancora le monografie delleprovincie <strong>di</strong> maggiore importanza per l’economia nazionale, che sono d’altrocanto quelle più note nei loro caratteri particolari. Tuttavia possiamo a questoriguardo assicurare che sono in corso <strong>di</strong> preparazione le monografie riguardantile provincie <strong>di</strong> Genova e <strong>di</strong> Napoli.Stu<strong>di</strong> statistici a carattere provincialeL’Unione, che tanta collaborazione chiede alle sue associate per la redazione<strong>di</strong> “Sintesi economica”, a sua volta, ha l’ambizione <strong>di</strong> offrire alle Camere uncontributo <strong>di</strong> notizie anch’esse originarie, ine<strong>di</strong>te, e che servono anche a integrarei dati che figurano nelle monografie sopra accennate. Infatti, il nostro Ufficioeconomico conduce mensilmente delle ricerche su uno dei fenomeni <strong>di</strong> grandeimportanza nazionale e dei quali non è agevole conoscere la ripartizione tra levarie provincie: ad esempio la <strong>di</strong>stribuzione dei telefoni, il movimento telegraficoecc.; e pubblica i risultati <strong>di</strong> tali ricerche in apposito articolo della rivista.[...]Gli stu<strong>di</strong> finora pubblicati sono i seguenti:– La <strong>di</strong>stribuzione dei carburanti nel 1948;– Diffusione degli apparecchi ra<strong>di</strong>o nelle provincie e regioni d’Italia;– Rilievi statistici sul gettito dell’IGE;– Indagini statistiche su protesti cambiari;– Indagine statistica sulle società per azioni;– La <strong>di</strong>stribuzione dei telefoni in Italia;– Valore dei concimi e degli antiparassitari <strong>di</strong>stribuiti nel 1947-1948 nelle varieprovincie e regioni d’Italia;170


Stefano Brun– Imposte <strong>di</strong> successione e registro nelle varie provincie e regioni d’Italia;– Valore della produzione agricolo-forestale dell’annata 1947-1948;– Il consumo del tabacco nelle varie provincie e regioni d’Italia durante l’esercizio1948-1949;– La prevalenza dei caratteri industriali o dei caratteri agricoli nelle varie provincied’Italia;– Il gettito dell’imposta <strong>di</strong> ricchezza mobile come è ripartita nelle varie provinciee regioni;– Telegrammi spe<strong>di</strong>ti nel 1947-1948 nelle varie provincie e regioni d’Italia;– Protesti e fallimenti nelle varie provincie e regioni d’Italia;– In<strong>di</strong>ci dei consumi nelle varie provincie e regioni;– Valori della produzione agricolo-forestale e dei concimi inorganici ed antiparassitari;– Impieghi e depositi bancari nelle provincie e regioni d’Italia;– Composizione per sesso e per età della popolazione nelle varie provincie erelativi effetti economici;– La <strong>di</strong>stribuzione dei telefoni nelle provincie e regioni d’Italia;– Le macellazioni nelle singole provincie e regioni d’Italia durante il 1949;– La <strong>di</strong>stribuzione degli autoveicoli nelle varie provincie e regioni d’Italia.Per concludere su questo argomento riteniamo <strong>di</strong> poter affermare che inquesto suo primo biennio <strong>di</strong> vita la nostra rivista si è <strong>di</strong>mostrata <strong>di</strong> notevoleutilità appunto per le sue caratteristiche sopra accennate, che la <strong>di</strong>fferenzianonettamente dalle numerosissime altre pubblicazioni perio<strong>di</strong>che in materia <strong>di</strong>economia e <strong>di</strong> statistica, che non hanno la possibilità <strong>di</strong> sfruttare un materialetanto aggiornato come quello offerto dalle segnalazioni delle Camere <strong>di</strong> commercio.Solto questo profilo si potrebbe bene <strong>di</strong>re che “Sintesi economica” hacolmato una lacuna.Di ogni fascicolo la tiratura è tale da permetterci <strong>di</strong> inviarne un buon numero<strong>di</strong> copie in cambio delle altre riviste italiane ed estere, col risultato <strong>di</strong> arricchire labiblioteca dell’Unione <strong>di</strong> numerose e interessanti pubblicazioni.Il primo numero <strong>di</strong> “Sintesi” è stato presentato al presidente della Repubblica,Luigi Einau<strong>di</strong>, che l’ha vivamente apprezzato. Il suo interessamento per il nostromodesto lavoro ci incoraggia a proseguirlo e perfezionarlo col massimo impegno.Altre pubblicazioniL’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio, oltre alla pubblicazione della sua rivista“Sintesi economica” e al volume sulle leggi delle Camere <strong>di</strong> commercio nel171


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalemondo, <strong>di</strong> cui è detto più sopra, ha curato la pubblicazione <strong>di</strong> altri stu<strong>di</strong>, fra i qualiuna memoria sul problema della liberalizzazione degli scambi in Europa, dovutaall’onorevole professor Roberto Tremelloni; una monografia sugli Orientamentiper la revisione del sistema tributario italiano del professor Ernesto d’Albergo; ilresoconto sommario del Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio.Abbiamo in corso <strong>di</strong> preparazione un importante stu<strong>di</strong>o sulla struttura economicadelle varie regioni d’Italia a opera del professor Fer<strong>di</strong>nando Milone, or<strong>di</strong>nariodell’Università <strong>di</strong> Roma. Saranno inserite nello stesso volume altre indaginiriguardanti l’Ente Regione, dovute al professor Costantino Mortati, or<strong>di</strong>nariodell’Università <strong>di</strong> Napoli, su La Regione nella Costituzione, e al dottor MicheleMonaco per Il problema della Regione in Italia.Il volume sarà poi completato da una raccolta <strong>di</strong> dati statistici sullo sviluppoeconomico delle regioni italiane negli ultimi cinquant’anni.Relazione annuale sull’attività delle Camere <strong>di</strong> commercioMerita particolare menzione la pubblicazione <strong>di</strong> un’ampia Relazione annualeintrapresa l’anno scorso, e che sarà proseguita e migliorata quest’anno e in quellisuccessivi, per rendere conto in modo sintetico dell’azione e delle iniziative delleCamere <strong>di</strong> commercio delle varie provincie d’Italia in tutti i settori della loromultiforme attività: agricoltura, zootecnia, caccia, pesca, industria, artigianato,commercio, lavori pubblici, e<strong>di</strong>lizia, urbanistica, scambi con l’estero, trasportiterrestri, su strada, marittimi, porti, aviazione, turismo, istruzione professionale,previdenza sociale, cre<strong>di</strong>to, finanze e tributi, Borse valori e Borse merci, magazzinigenerali, laboratori e aziende speciali, convegni, congressi, statistica, pubblicazioni.Detta Relazione ha sollevato un vivo interesse anche all’estero, avendomesso in luce l’importanza e la mole del lavoro dei nostri istituti.Rilevazioni statisticheÈ evidente che le Camere <strong>di</strong> commercio, quali osservatori economici delleprovincie, hanno l’assoluta necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una vasta documentazionestatistica nei vari settori della produzione e degli affari.Già varie Camere <strong>di</strong> commercio hanno una lunga e valorosa tra<strong>di</strong>zione nelcampo delle indagini statistiche. Ma la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> elementi sicuriha via via indotto tutte le Camere <strong>di</strong> commercio a sviluppare il loro Ufficio <strong>di</strong>statistica con importanti rilevazioni ed elaborazioni e con pubblicazioni <strong>di</strong> mono-172


Stefano Brungrafie e bollettini perio<strong>di</strong>ci che sono andati continuamente migliorando. Bastiricordare il gran numero <strong>di</strong> Compen<strong>di</strong> statistici che sono stati pubblicati da partedelle Camere <strong>di</strong> commercio negli ultimi mesi.L’estensione degli stu<strong>di</strong> statistici presso le Camere <strong>di</strong> commercio ha avutorecentemente nuovo impulso attraverso la costituzione degli Uffici provinciali <strong>di</strong>statistica, creati col concorso degli UPIC, che rappresentano l’unico organo perifericoattrezzato e tecnicamente idoneo per la raccolta, l’elaborazione e l’analisidei dati statistici nel campo economico-sociale. Tale Ufficio provinciale <strong>di</strong> statistica,com’è noto, funziona anche come organo periferico dell’Istituto centrale <strong>di</strong>statistica, il quale rivolge a detto Ufficio la massima cura per poter contare su <strong>di</strong>esso nel prossimo grande lavoro dei censimenti industriale, commerciale, agricoloe della popolazione.L’Unione ha collaborato attivamente sia col Ministero dell’industria e commerciosia con l’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica per l’or<strong>di</strong>namento e il potenziamento<strong>di</strong> detti Uffici, che sono da considerare come essenziali all’attività delle Camere<strong>di</strong> commercio, costituendone una base <strong>di</strong> seria documentazione, che è quanto<strong>di</strong>re la bussola per l’azione che le Camere <strong>di</strong> commercio sono chiamate a svolgerenell’ambito provinciale.Attraverso l’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica e altre organizzazioni centrali abbiamoottenuto la regolare trasmissione <strong>di</strong> dati statistici alle Camere <strong>di</strong> commercio.Sinora soltanto alcune amministrazioni hanno accolto la nostra richiesta per lacomunicazione delle notizie statistiche con perio<strong>di</strong>cità mensile alle Camere <strong>di</strong>commercio, ma speriamo via via <strong>di</strong> poter ottenere analoghe comunicazioni daparte <strong>di</strong> altri enti e amministrazioni che sinora hanno opposto <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>neburocratico o <strong>di</strong> spesa.L’Unione dal canto suo ha iniziato la pubblicazione <strong>di</strong> alcune serie statisticheche sono state inserite nella “Sintesi economica”. Si tratta della raccolta <strong>di</strong> dati e<strong>di</strong> elaborazioni effettuate <strong>di</strong>rettamente dall’Unione su materiale ine<strong>di</strong>to.Oltre alle rilevazioni ed elaborazioni pubblicate in “Sintesi”, tutte a carattereprovinciale, riguardanti i vari tributi, i consumi, i trasporti, i telefoni, le produzioniagricole, l’uso dei concimi, il risparmio, gli investimenti, le società per azioni,le spese per spettacoli ecc., l’Unione ha iniziato il calcolo <strong>di</strong> alcune importantistatistiche attraverso la collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio delle provinciepiù importanti. Si tratta <strong>di</strong> un gruppo che comprende soltanto otto provincie, chetuttavia rappresentano oltre la metà del valore economico dell’intera nazione. Taliin<strong>di</strong>ci riguardano:<strong>1.</strong> il movimento delle <strong>di</strong>tte iscritte e cancellate presso le anagrafi camerali;2. l’andamento delle <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> fallimento;3. l’andamento dei protesti cambiari.173


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleA queste serie dobbiamo aggiungere quella degli in<strong>di</strong>ci sul movimento delleven<strong>di</strong>te nei gran<strong>di</strong> magazzini e nei negozi a prezzo unico, che rappresenta l’unicarilevazione del genere in Italia.Abbiamo in corso l’elaborazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce dei noli <strong>di</strong> cabotaggio dei portiitaliani su materiale raccolto dalle Camere <strong>di</strong> commercio a giuris<strong>di</strong>zione marittimapiù interessate. L’Istituto <strong>di</strong> statistica ci ha chiamato in varie occasioni perprendere parte ai lavori <strong>di</strong> speciali Commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. A tale proposito sonoda ricordare quelle per i censimenti economici, per la rilevazione delle statistichedel turismo, del movimento dell’aviazione civile, dei salari, degli in<strong>di</strong>ci della produzioneindustriale, degli in<strong>di</strong>ci dei prezzi all’ingrosso, della classificazione dellecategorie artigiane.Listino dei prezzi sui mercati d’origineCome si ricorderà, il 21 luglio 1950 si è tenuta a Genova, per iniziativa <strong>di</strong>quella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, una riunione tra i rappresentanti delle Camere<strong>di</strong> commercio sede <strong>di</strong> compartimento doganale e <strong>di</strong> Borsa merci, allo scopo <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>are le possibilità <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>venire alla compilazione <strong>di</strong> un listino unico nazionaleper un grande numero <strong>di</strong> merci d’importazione da servire alle dogane comebase per il controllo dei prezzi <strong>di</strong> fattura, in accompagnamento delle merci piùimportanti. A seguito <strong>di</strong> tale Convegno, l’Unione è stata incaricata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>arele modalità della compilazione <strong>di</strong> un listino dei prezzi sui mercati d’origine e <strong>di</strong>prendere gli opportuni accor<strong>di</strong> col Ministero delle finanze e col Ministero dell’industriae commercio.I due predetti Ministeri hanno approvato la proposta dell’Unione, adottatad’accordo con la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova, <strong>di</strong> iniziare la pubblicazione<strong>di</strong> un listino mensile per i prezzi delle più importanti materie prime e degli altriprodotti d’importazione, prezzi da rilevare sui mercati <strong>di</strong> provenienza e con l’aggiuntadei prezzi CIF in Italia.Questa iniziativa è <strong>di</strong> grande importanza e ha già sollevato vivo interesse daparte delle organizzazioni sindacali economiche e degli operatori del commercioestero. Le Camere <strong>di</strong> commercio che parteciperanno alla compilazione <strong>di</strong> dettolistino nazionale contribuiranno così a fornire al Paese una documentazionesull’andamento dei prezzi delle principali piazze estere, che è sommamente utilee che costituisce un campo nuovo <strong>di</strong> rilevazione per il nostro Paese. Infatti, lenotizie che attualmente si hanno attraverso alcune pubblicazioni italiane riguardanoi prezzi d’origine soltanto <strong>di</strong> pochissimi prodotti, e in genere sono ricavatida altre pubblicazioni, vale a <strong>di</strong>re sono <strong>di</strong> seconda mano; mentre la nostra inizia-174


Stefano Bruntiva dovrebbe tendere a fornire in<strong>di</strong>cazioni aggiornate assunte <strong>di</strong>rettamente suiprincipali mercati esteri.Alla compilazione <strong>di</strong> detto listino, oltre alle Camere <strong>di</strong> commercio più interessate,prenderà parie l’Istituto <strong>di</strong> economia internazionale <strong>di</strong> Genova, la cuiserietà e reputazione rappresenta una garanzia per la indagine in oggetto, nonchéun rappresentante del Ministero dell’industria e commercio.Commissione centrale dei prezziDa circa due anni è stato possibile ottenere che a far parte della Commissionecentrale prezzi presso il Comitato interministeriale dei prezzi, sia chiamata anchel’Unione italiana delle Camere.Il nostro contributo ai lavori <strong>di</strong> tale Commissione è apprezzato per l’azione<strong>di</strong> contemperamento delle contrastanti manifestazioni <strong>di</strong> interessi che in seno allaCommissione si manifestano, poiché si cerca <strong>di</strong> tener conto, oltre che dei legittimiinteressi dei consumatori e utenti dei vari prodotti e servizi, anche degli interessidei produttori <strong>di</strong> beni e servizi, la cui eccessiva compressione non potrebbe non<strong>di</strong>venire fonte <strong>di</strong> gravi intralci alla produzione dei beni e al progresso economicoe in definitiva a danno degli stessi consumatori e utenti.A valutare l’importanza della partecipazione dell’Unione alla Commissione<strong>di</strong> cui si tratta, basta l’elenco dei prodotti e servizi controllali dal CIP, fra i qualisi citano carboni, carburanti e lubrificanti, prodotti siderurgici, alluminio, vetri,pneumatici per autoveicoli industriali, concimi, antiparassitari e anticrittogamici,specialità me<strong>di</strong>cinali, zucchero, riso, cereali, trasporti, elettricità, gas, acqua, ra<strong>di</strong>o,telefoni, alberghi e pensioni, e altri.Nel periodo 1949-1950 l’Unione è intervenuta in 61 riunioni, fra le quali vannoparticolarmente ricordate quelle per la revisione dei prezzi delle tariffe elettriche,delle tariffe ferroviarie, del gas, dei telefoni e dei prezzi dei prodotti petroliferi.È stata assegnata tanto nel 1949 quanto nel 1950 una borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o all’Universitàcommerciale “Luigi Bocconi” <strong>di</strong> Milano, in favore <strong>di</strong> uno studente cheabbia presentato una lesi <strong>di</strong> laurea degna <strong>di</strong> premio in materia <strong>di</strong> economia applicata.Tale borsa è stata intitolata al nome <strong>di</strong> Leopoldo Sabbatini, che fu il primosegretario generale dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio e il primo rettoredell’Università “Bocconi”.Un altro premio è stato assegnato dall’Unione alla Scuola per il <strong>Commercio</strong>estero istituita recentemente dall’Istituto italiano <strong>di</strong> pubblicismo. Tale premio èintestato al nome <strong>di</strong> Giulio Zarù, nell’intento <strong>di</strong> onorare la memoria del fondatoree primo presidente della ricostituita Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio.175


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleBibliotecaNell’attrezzatura degli uffici dell’Unione non poteva mancare un’adeguata biblioteca,costituita specialmente da materiale <strong>di</strong> consultazione e <strong>di</strong> documentazione.In breve tempo abbiamo costituito una Biblioteca che comprende 635 pubblicazioniperio<strong>di</strong>che delle quali 394 italiane e 241 straniere.Le pubblicazioni da noi raccolte sono specialmente dovute a Camere <strong>di</strong>commercio, a ministeri, comuni, porti, banche e organizzazioni economiche esindacali. In quanto alle pubblicazioni estere, esse sono, naturalmente, <strong>di</strong> naturaeconomica e statistica e sono state in gran parte ottenute attraverso lo scambiocon la nostra rivista “Sintesi economica”. Le pubblicazioni <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>sponiamosono <strong>di</strong> utile consultazione per il lavoro degli uffici e, da qualche tempo, vengonopure lette da alcuni stu<strong>di</strong>osi che frequentano la Biblioteca.Per quanto la nostra raccolta <strong>di</strong> pubblicazioni sia soltanto all’inizio, essa nonmanca <strong>di</strong> qualche pregio, essendo costituita da pubblicazioni, specialmente estere,che non sono facilmente reperibili presso altre se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma. Abbiamo avuto cura<strong>di</strong> ottenere molte pubblicazioni <strong>di</strong> banche estere e <strong>di</strong> organizzazioni internazionalicome quelle delle Nazioni Unite, dell’Ufficio internazionale del lavoro, delFondo monetario internazionale.Abbiamo anche curato la raccolta degli Annuari economici e statistici e deiBollettini perio<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> statistica dei vari paesi del mondo, e ciò, come si è detto,nell’intento <strong>di</strong> avere a nostra <strong>di</strong>sposizione e <strong>di</strong> poter mettere a <strong>di</strong>sposizione deglistu<strong>di</strong>osi un materiale <strong>di</strong> documentazione il più vario possibile, sia per settori <strong>di</strong>materie sia per paesi.Pubblicazioni perio<strong>di</strong>che italianeCamere <strong>di</strong> commercio italiane n. 141Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero ed estere in Italia » 20Enti statali » 40Comuni e porti » 10Bancarie » 12Bollettini informazioni italiani ed esteri » 21Organizzazioni economiche sindacali » 76Altre » 74Totale riviste italiane n. 394Pubblicazioni perio<strong>di</strong>che straniereOrganizzazioni internazionali n. 22Austria » 4176


Stefano BrunBelgio » 11Cecoslovacchia » 1Danimarca » 3Finlan<strong>di</strong>a » 1Francia » 33Germania » 13Gran Bretagna » 22Grecia » 2Irlanda » 2Jugoslavia » 3Lussemburgo » 1Norvegia » 2Olanda » 3Polonia » 1Portogallo » 4Spagna » 6Svezia » 1Svizzera » 8Turchia » 3Ungheria » 1Argentina » 4Australia » 9Brasile » 4Canada » 9Cile » 2Egitto » 5Giappone » 1In<strong>di</strong>a » 4Israele » 2Messico » 2Panama » 1Perú » 1Stati Uniti » 45Sudafrica » 4Venezuela » 1Totale pubblicazioni straniere n. 241Totale complessivo n. 635AnnuariItaliani n. 22Stranieri » 45Totale n. 67177


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleSezione marittimaI problemi molteplici e <strong>di</strong> <strong>di</strong>retta incidenza sull’economia marinara e nazionale,come si sono delineati e imposti <strong>di</strong> momento in momento alla considerazionedel ceto interessato, nella pressante finalità dell’attuazione rapida e integraledel Piano <strong>di</strong> ricostruzione e <strong>di</strong> potenziamento della marina mercantile, sono statitrattati in un<strong>di</strong>ci assemblee sotto gli auspici della nostra Sezione marittima, cheannovera le 42 Camere a giuris<strong>di</strong>zione marittima.I maggiori argomenti esaminati attraverso importanti relazioni, che hannoassunto in qualche caso il carattere <strong>di</strong> notevoli monografie, sono stati quelli relativia:a) la ricostruzione della flotta mercantile colpita gravemente dalla guerra, nellasua larga e generosa prestazione <strong>di</strong> servizi presi<strong>di</strong>ari delle forze armate combattenti;b) la <strong>di</strong>fesa e l’incremento del piccolo cabotaggio, nel quale sono state e possonoessere impegnate in avvenire masse notevoli <strong>di</strong> attività lavorative;c) la politica marinara da svolgere decisamente, nell’intento <strong>di</strong> ridare alla marinamercantile il suo prestigio e la sua efficienza, per cui possa tornare ad allinearsicon quelle maggiori <strong>di</strong> altri paesi;d) la riparazione dei porti, maggiori e minori, con la ricostruzione degli impianti,delle strutture e attrezzature e dei servizi annessi;e) la riattivazione delle aziende armatoriali, da mettere in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> poterlavorare con ritmo costante e regolare;f) la <strong>di</strong>fesa della pesca, che interessa una numerosa flottiglia <strong>di</strong> imbarcazioni,alcune da riparare, altre da modernizzare o sostituire con unità più adatte allaloro funzione; e ad un tempo la tutela <strong>di</strong> numerose attrezzature me<strong>di</strong>e e piccolearmatoriali, che impiegano sia in terra sia in navigazione una rilevante massa <strong>di</strong>lavoratori;g) la <strong>di</strong>sciplina del lavoro portuale e l’unificazione delle voci e degli oneri deiservizi nei porti, in considerazione della capacità e necessità funzionale dei maggioricome dei minori scali marittimi.Oltre a questi particolari problemi, anche quelli che per connessione e complementaritàvi si associano (e sono molti altri, per quanto <strong>di</strong> minor livello rispettoal piano della nostra vita marinara) sono stati presi in esame dalla Sezionemarittima con la compilazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e relazioni.Nelle Assemblee sono stati esaminati complessivamente 114 oggetti, <strong>di</strong> cuioltre 60 presentati con relazioni illustrative.Le mozioni, deliberate in or<strong>di</strong>ne ai singoli oggetti trattati, sono state 88. Aseconda del carattere della questione, si sono iniziate e in<strong>di</strong>rizzate le pratiche178


Stefano Brunrelative ai vari <strong>di</strong>casteri competenti (Ministero degli esteri, dei lavori pubblici,delle finanze, della <strong>di</strong>fesa marina), curando naturalmente la trasmissione perconoscenza degli atti relativi ai due Ministeri a cui più <strong>di</strong>rettamente è collegatala Sezione, cioè a quello della marina mercantile e a quello dell’industria ecommercio.Non tutte le risoluzioni adottate si sono tradotte in provve<strong>di</strong>menti risolutivi;per altro la loro presentazione ha impegnato gli organi centrali competenti ad unesame <strong>di</strong> merito che potrà condurre a favorevoli decisioni. Tale fiducia è basatasulla constatazione che il Ministero della marina si è sempre <strong>di</strong>mostrato premurosonel rilevare e nel valutare l’attività svolta dalla nostra Sezione marittima, eha <strong>di</strong> recente consentito che l’Ispettorato del lavoro e dei porti collabori <strong>di</strong>rettamentecon la nostra Sezione.MozioniSi richiamano i testi <strong>di</strong> alcune decisioni prese dalla nostra Sezione.Riforma dell’Istituto per la classificazione delle navi Rilevatasi la funzione delcosiddetto Registro navale agli effetti della maggiore sicurezza della navigazione,si è chiesto lo svolgimento dei lavori della Commissione ministeriale per lemo<strong>di</strong>fiche da apportare al d.l. del 1947 istitutivo del Registro stesso e si è chiestoche in seno all’Istituto sia ammessa una rappresentanza maggiore degli interessiarmatoriali e assicurativi. La materia è in fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.Ricostruzione della marina mercantile Prospettate e accertate in più riunioni lepermanenti situazioni sfavorevoli della flotta mercantile, depauperata e arretrataper effetto della guerra e richiesto l’aggiornamento della legislazione 1938 concernenteil finanziamento delle nuove costruzioni, si sono fatti voti perché nonsoltanto i cantieri, ma anche l’armamento, siano ammessi a beneficiare del cre<strong>di</strong>tonavale ai fini <strong>di</strong> accelerare la ricostruzione del naviglio mercantile. La legge Saragatdel 9 marzo 1949, come pure la legge susseguente <strong>di</strong> iniziativa parlamentarepromossa dall’onorevole Angelini, si può ben <strong>di</strong>re che siano state informate allevedute e alle petizioni della nostra Sezione. Attraverso la richiamata legislazionesi è ottenuta una più spe<strong>di</strong>ta e larga esecuzione dei piani <strong>di</strong> potenziamento delnaviglio mercantile. La Sezione, inoltre, collegato il problema della ricostruzionedella flotta mercantile sia ai piani finanziari dell’ERP sia ai piani <strong>di</strong> acquistoall’estero <strong>di</strong> navi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o tonnellaggio, ebbe a formulare voti per poter trarremaggiore beneficio dal Piano ERP, ampliandolo adeguatamente.179


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleRiparazione dei danni <strong>di</strong> guerra nei porti e restaurazione <strong>di</strong> impianti e <strong>di</strong> attrezzatureportuali Esaminate le situazioni locali in cui si sono trovati i porti dopola guerra, si è sollecitata in un primo momento la compilazione dei progetti <strong>di</strong>ricostruzione degli impianti e <strong>di</strong> dotazione dei mezzi meccanici; si è invocatopoi dal Ministero dei lavori pubblici anche in applicazione del d.l. 8 maggio1948, l’esecuzione dei medesimi progetti presentati. Consta che sono in corso leattribuzioni <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> per i relativi finanziamenti con ripartizione in più esercizifinanziari. Particolare rilievo va dato al provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sposto riguardante l’assegnazionee l’installazione <strong>di</strong> alcune gru al porto <strong>di</strong> Ancona, in sostituzione <strong>di</strong>quelle <strong>di</strong>strutte da eventi bellici.Servizio <strong>di</strong> pilotaggio, <strong>di</strong> dragaggio, <strong>di</strong> sminamento delle acque e <strong>di</strong> polizia portuale Nellevarie Assemblee delle Camere marittime si è approfon<strong>di</strong>to l’esame in rapportoalla sicurezza della navigazione e agli appro<strong>di</strong> nei vari scali, e se ne sono propostele soluzioni, che hanno trovato accoglimento. Infatti sono stati <strong>di</strong>sposti e fattieseguire dagli organi centrali, secondo la propria competenza, i piani <strong>di</strong> liberazionedei campi minali del Basso e Me<strong>di</strong>o Adriatico e i progetti <strong>di</strong> dragaggio inampie zone (Alto Adriatico), creando rotte <strong>di</strong> sicurezza. Si è reso poi obbligatorioil pilotaggio delle navi, da compiersi da locali corpi costituiti <strong>di</strong> piloti, o daorganizzazioni capaci <strong>di</strong> garantire il servizio, per la guida delle unità all’entrata eall’uscita nei porti, fissando le tariffe relative ed escludendo dall’obbligo le navi avela e a vapore <strong>di</strong> piccolo tonnellaggio (però fino ad un minimo <strong>di</strong> 1000 tonnellate,mentre si era richiesto il limite minimo <strong>di</strong> 500) e le navi addette al trafficolocale e ai lavori del porto. Infine si è <strong>di</strong>sposto per la costituzione <strong>di</strong> un Corpospeciale <strong>di</strong> polizia portuale, alle <strong>di</strong>rette <strong>di</strong>pendenze dell’autorità marittima locale.Recupero e ripristino <strong>di</strong> navi sinistrate Si è valutata l’importanza dal lato ricostruttivoe <strong>di</strong> potenziamento della flotta mercantile, della soluzione del problemarelativo all’utilizzazione del naviglio danneggiato durante la guerra o in abbandononegli scali marittimi, e si è insistito perché le previdenze <strong>di</strong> carattere finanziariofossero estese a questo gruppo <strong>di</strong> natanti. Il voto è stato accolto. Constainoltre che, in relazione al rilievo fatto dalla Sezione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre per il navigliorimasto al Nord, e fra quello risultato perduto dopo l’armistizio, provve<strong>di</strong>menti<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnico ed economico, sono stati avviati gli stu<strong>di</strong> che hanno portatoalla redazione e presentazione al Parlamento <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> iniziativaparlamentare.Marina <strong>di</strong> piccolo cabotaggio Si è accertata l’origine della crisi del naviglio minore,che minaccia seriamente la funzionalità <strong>di</strong> un così importante gruppo <strong>di</strong> unità,180


Stefano Brune si è portato l’esame sulla situazione generale e particolare contingente, tantorispetto alle cause e agli elementi determinanti lo stato <strong>di</strong> depressione, come purein rapporto alle con<strong>di</strong>zioni e possibilità <strong>di</strong> un’efficiente funzionalità del piccolocabotaggio. Si sono fatti quin<strong>di</strong> i seguenti voti:a) perché al piccolo cabotaggio siano riservati i trasporti <strong>di</strong> merci in massa (sale,tabacchi, carbone ecc.), per conto dello Stato o <strong>di</strong> Consorzi, a<strong>di</strong>bendovi unità finoalle 500 tonnellate;b) perché sia consentita l’alienazione all’estero <strong>di</strong> naviglio <strong>di</strong> piccolo cabotaggio,in considerazione anche <strong>di</strong> presupposti per promuovere la costruzione <strong>di</strong> piùmoderne e adatte unità;c) perché siano riveduti i limiti <strong>di</strong> resa e sia <strong>di</strong>sciplinata la composizione dellamano d’opera per le operazioni <strong>di</strong> imbarco e sbarco <strong>di</strong> merce nei confronti delnaviglio a<strong>di</strong>bito;d) perché siano concessi ai minori cantieri navali e all’armamento <strong>di</strong> piccolocabotaggio finanziamenti sul Piano ERP per la rinnovazione del naviglio;e) perché nel ripristino <strong>di</strong> linee commerciali siano tenute in evidenza le possibilitàtecniche del naviglio minore;f) perché sia stabilito un prezzo uniforme del gasolio per il rifornimento delpiccolo naviglio.I voti in parte sono stati accolti, dando luogo a <strong>di</strong>sposizioni specifiche inmerito (trasporti statali, alienazione <strong>di</strong> unità minori, tenuto però conto del lorocarattere e delle loro con<strong>di</strong>zioni rispetto all’età e all’efficienza, al rifornimento <strong>di</strong>carburante ecc.); altri sono stati presi in considerazione e posti allo stu<strong>di</strong>o.Problemi relativi al lavoro portuale Lo stu<strong>di</strong>o generale iniziato dalla <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Livorno sull’argomento ha messo in evidenza l’attualità e lavastità del problema, che la Sezione ha fatto proprio e ha esaminato sia in sede <strong>di</strong>Assemblee sia in sede <strong>di</strong> Commissioni. Mentre si sono chiesti temporanei provve<strong>di</strong>mentisul lavoro portuale (riconoscimento del carattere <strong>di</strong> pubblica necessitàalle operazioni portuali, eliminazione <strong>di</strong> situazioni locali che possono dar luogoe forma ad azioni monopolistiche, adozione <strong>di</strong> speciali criteri per la nomina deiconsoli, dei vice consoli, dei fiduciari delle compagnie, adeguamento della manod’opera portuale al fabbisogno, potenziamento degli Uffici portuali del lavoro),in attesa della revisione e del coor<strong>di</strong>namento della complessa legislazione che haregolato finora il lavoro per il movimento delle merci nei porti, si sono condottiinnanzi gli stu<strong>di</strong> dalla Sezione, attraverso una Commissione estesa a più categorieinteressate, oltre a quelle dei lavoratori, sia per l’unificazione delle norme localivigenti in fatto <strong>di</strong> prestazione d’opera in determinate con<strong>di</strong>zioni e necessità <strong>di</strong>lavoro, sia per una regolamentazione unitaria del lavoro stesso sotto l’aspetto181


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaletecnico e sindacale, allo scopo <strong>di</strong> normalizzare e uniformare il servizio <strong>di</strong> sbarco eimbarco in tutti i porti nazionali. Gli stu<strong>di</strong> a carattere nazionale sono stati favoritida un’efficace collaborazione del Ministero della marina mercantile e sono statiseguiti, con particolare e vigile interesse, da esponenti dei Ministeri del lavoro edell’industria e commercio. Prossimamente saranno conclusi i lavori, che procedono<strong>di</strong> pari passo con quelli affini, concernenti l’unificazione, sotto il punto <strong>di</strong>vista della nomenclatura, delle voci <strong>di</strong> tariffa. I risultati conseguiti saranno consacratiin rapporti illustrativi e formeranno il documento ufficiale e definitivo sulquale la Sezione baserà l’azione da svolgere presso i poteri centrali per dare unasoluzione integrale all’importante problema.Esercizio della pesca nelle acque marine Se ne sono invocati lo sviluppo e la tutelapiù efficace nei confronti dei paesi rivieraschi, segnalando la necessità che nellastipulazione <strong>di</strong> trattati commerciali siano inserite clausole per la pesca nelle acqueterritoriali straniere. In merito alla pesca nell’Adriatico, <strong>di</strong> cui si sono rilevate evalutate le <strong>di</strong>fficoltà, le ingiuste limitazioni nonché le minacce a cui è esposta, laSezione marittima ha chiesto che sia data pratica applicazione all’accordo commercialecon la Jugoslavia, onde evitare arbitrarie pretese, illegali azioni e dannoseimposizioni finanziarie, che si risolvono a totale danno della flotta pescherecciaitaliana e riducono o rendono improduttiva l’attività che si può svolgere daipescatori italiani nelle acque territoriali jugoslave. Rispetto al rapporto della pescacon l’approvvigionamento del mercato nazionale per le esigenze dell’alimentazione,l’Assemblea delle Camere marittime ha recentemente invocato <strong>di</strong> rivedere eadeguare il regime fiscale e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare, graduandola, l’importazione del pescedall’estero. I voti espressi al riguardo, trasmessi ai Ministeri per gli affari esteri eper il commercio con l’estero, delle finanze e della marina mercantile, sono statipresi in considerazione, assicurandosi, per quanto <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> ciascun <strong>di</strong>castero,l’interessamento per la soluzione delle questioni prospettate. Il Ministerodella marina mercantile ha poi esplicitamente assicurato che il problema dellapesca marittima formerà oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o da parte <strong>di</strong> una Commissione specialeistituita <strong>di</strong> recente, presieduta dal sottosegretario del Ministero stesso.Politica marinara La Sezione, in base ad un ampio rapporto della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Napoli sugli sviluppi e sulle prospettive dell’azione da svolgeredallo Stato per la più rapida ricostruzione ed efficienza della marina mercantile,ha concretato un piano per la trattazione della materia finora affidata ad unaCommissione intercamerale, e che comprende i seguenti punti principali:a) in<strong>di</strong>rizzo generale della politica marittima sotto il duplice aspetto tecnico efinanziario;182


Stefano Brunb) programma per la costruzione <strong>di</strong> navi;c) organizzazione definitiva dell’armamento esercìto dal gruppo Finmare;d) organizzazione dei servizi sovvenzionati, sia come sviluppo <strong>di</strong> linee sia comemezzi.La Commissione ha impostato i termini delle singole questioni da esaminaree ha raccolto notizie e proposte. Fa parte del materiale raccolto il testo <strong>di</strong> un<strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge d’iniziativa parlamentare per l’aumento del fondo <strong>di</strong> dotazionedell’IRI. Questo particolare punto del problema sarà oggetto <strong>di</strong> una trattazionespeciale da parte della Commissione, considerandolo basilare per la definizionedell’in<strong>di</strong>rizzo da dare alla politica marittima.Crisi dell’industria per le riparazioni navali Il fenomeno contingente è statorilevato dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova, la quale ne ha esaminato lecause e le conseguenze <strong>di</strong> vario or<strong>di</strong>ne nei riflessi tanto dell’attività funzionaledei cantieri nazionali quanto della riduzione d’impiego <strong>di</strong> una cospicua massa <strong>di</strong>lavoratori specializzati. La Sezione marittima in due Convegni, sulla scorta dellerelazioni presentate dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Genova, ha trattato il problema approfondendoa sua volta lo stu<strong>di</strong>o sulla natura del fenomeno e sulle ragioni determinanti<strong>di</strong> esso, e quin<strong>di</strong> sulle con<strong>di</strong>zioni da rimuovere da un lato e da precostituiredall’altro per la utile ripresa del lavoro cantieristico per le riparazioni <strong>di</strong> naviestere in navigazione nei mari italiani. Ha preso infine atto dell’impostazionedata al problema, nell’interesse dell’economia nazionale. È stato affidato ad unaCommissione composta <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci membri delegati <strong>di</strong> altrettante Camere, nelcui territorio sono in funzione attività cantieristiche, il compito <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare leproposte da sottoporre agli organi centrali competenti. Detta Commissione hainiziato i suoi lavori.Problemi vari Singole mozioni sono state deliberate nei Convegni della Sezionemarittima sui seguenti oggetti, trattati in seno alle varie Assemblee:a) Riforma della legge sull’esercizio professionale <strong>di</strong> agenti marittimi raccomandatari.Una Commissione intercamerale ha compilato il relativo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge,che è stato trasmesso al Ministero della marina mercantile.b) Navigazione utile per il conseguimento dei gra<strong>di</strong> marittimi nella marina mercantile,richiedendosi che nell’elaborazione del regolamento al vigente Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>navigazione sia determinato il requisito relativo alla durata della navigazione, neltermine non superiore a sei mesi, e alla presenza dei capitani <strong>di</strong>plomati nelle navimercantili battenti ban<strong>di</strong>era estera.c) Applicazione delle clausole clean on board, esprimendo il parere che debbaconsiderarsi superflua l’inclusione nelle polizza <strong>di</strong> carico shipped delle clausole in183


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleoggetto, in quanto tale aggiunta potrebbe ingenerare dubbi ed equivoci in pregiu<strong>di</strong>ziodel traffico marittimo; mentre con l’adozione dei due tipi <strong>di</strong> polizza e cioè“polizza <strong>di</strong> carico” e “polizza <strong>di</strong> ricevuto imbarco”, prevista dall’art. 455 del co<strong>di</strong>ce<strong>di</strong> navigazione, e con opportuna annotazione <strong>di</strong> ricevuto imbarco, si può dare pienovalore legale al rapporto contrattuale. Si sono quin<strong>di</strong> invitati i vettori ad attenersi,nel rilascio delle polizze <strong>di</strong> carico, al rigoroso accertamento dell’avvenuto imbarco.d) Fiera del mare in Taranto: è stata appoggiata la pratica relativa alla cessioneall’Ente Fiera <strong>di</strong> una zona demaniale per l’ampliamento della zona fieristica. Ilministro della Marina ha <strong>di</strong>sposto nel senso desiderato.e) Potenziamento del naviglio in servizio transoceanico passeggeri in rapportoalle prospettive future dell’emigrazione, auspicando che le provvidenze in materia,rapportate alla legge Saragat, <strong>di</strong>ano modo all’iniziativa armatoriale privata <strong>di</strong>intraprendere la costruzione <strong>di</strong> naviglio transoceanico per passeggeri.f) Il congresso dei porti organizzato dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Livorno siè svolto con la partecipazione delle maggiori autorità ed enti centrali e perifericidell’industria navale e armatoriale e delle rappresentanze delle Camere <strong>di</strong> commercioe dell’Unione delle Camere. Accogliendo il voto espresso dalla Sezionemarittima si è proposto al Ministero dei lavori pubblici <strong>di</strong> affidare all’Unione ilcompito e la competenza per la ricostituzione <strong>di</strong> un organo nazionale, in sostituzionedell’Associazione idrovie canali e porti.g) Rior<strong>di</strong>namento dell’amministrazione centrale della marina mercantile. Alvoto per l’invocata costituzione <strong>di</strong> organi <strong>di</strong> decentramento presso il Ministerodella marina mercantile, <strong>di</strong>stinti per branche amministrative, è stato corrispostocon recenti provve<strong>di</strong>menti ministeriali, in virtù dei quali si sono istituitedue Direzioni generali (del lavoro marittimo portuale e della pesca) e alcuniIspettorati generali.h) Rappresentanze camerali: si è ottenuta la rappresentanza oltre che nelConsiglio superiore della Marina mercantile, il cui delegato dottor Manzitti è statoeletto presidente, nel Comitato centrale del lavoro portuale, con il delegato colonnelloOraziani, in funzione <strong>di</strong> esperto, e nella Commissione per il piano regolatoredei porti, della quale fa parte il professor Serino, in qualità <strong>di</strong> membro <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto.i) Accecamenti <strong>di</strong> usi marittimi: si è <strong>di</strong>sposto dalla Sezione <strong>di</strong> svolgere singoleistruttorie su alcuni casi <strong>di</strong> consuetu<strong>di</strong>narie manifestazioni e convenzioni inmateria <strong>di</strong> espletamento <strong>di</strong> servizi, <strong>di</strong> operazioni ecc. nel settore marittimo, prospettatida <strong>di</strong>verse Camere, ai fini <strong>di</strong> rilevarne la generale ammissione nei rapporticontrattuali fra gente <strong>di</strong> mare. Il risultato delle indagini in corso gioverà quantomeno a caratterizzare l’uso denunziato, per gli eventuali riconoscimenti da partedelle autorità competenti del valore dell’uso stesso come integrazione o sviluppodella norma legislativa.184


Stefano BrunTributi e cre<strong>di</strong>toSistemi tributariL’Unione ottenne dal Ministero delle finanze <strong>di</strong> far partecipare ai lavori dellaCommissione consultiva per la riforma tributaria un rappresentante delle Camere<strong>di</strong> commercio nella persona del professor Ernesto d’Albergo.La materia è stata trattala in tale sede dal lato dottrinale giuri<strong>di</strong>co e pratico,toccando tutti i punti della riforma, in base al concetto che i programmi fiscali darealizzarsi debbono seguire una sana giustizia tributaria. Dopo la presentazione deidue <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge riguardanti la riforma tributaria e la finanza locale, l’Unioneha approfon<strong>di</strong>to lo stu<strong>di</strong>o e ha promosso un referendum da parte delle Camere suisingoli testi, quin<strong>di</strong> ha proceduto, a mezzo <strong>di</strong> una Commissione intercamerale, aduna obbiettiva valutazione e alla coor<strong>di</strong>nazione delle osservazioni pervenute.In tre rapporti, uno <strong>di</strong> carattere generale, gli altri due illustrativi dell’impostazionedelle norme atte a contemperare le esigenze del fisco con la capacità contributivae la volenterosità dei contribuenti, la Commissione ha concluso il suo lavoro re<strong>di</strong>gendoaccurate relazioni. Ai detti rapporti è stata data larga pubblicità, curandosenela comunicazione ufficiale al Ministero delle finanze, ai membri del Governo, allerappresentanze politiche delle due Camere legislative. Poiché la riforma è ancora insede <strong>di</strong> esame presso gli organi legislativi, continueremo a seguirne la trattazione.Contro la nominatività dei titoliA seguito <strong>di</strong> un referendum eseguito presso le Camere <strong>di</strong> commercio d’Italia,queste si sono espresse nella stragrande maggioranza contro il mantenimentodell’obbligo della nominatività dei titoli delle società per azioni. Le motivazionifornite dalle varie Camere sono state raccolte e illustrate in un’ampia relazioneesposta in una riunione del Consiglio <strong>di</strong>rettivo dal professor d’Albergo, il qualene ha fatto oggetto <strong>di</strong> ampia <strong>di</strong>scussione, dopo<strong>di</strong>ché è stato volalo il seguenteor<strong>di</strong>ne del giorno: «Premesso a) che già nel passato dopoguerra i progetti <strong>di</strong> leggepre<strong>di</strong>sposti e talune norme emanate in questa materia non trovarono applicazioneper motivi non <strong>di</strong>versi da quelli che seguono; b) che la dottrina da gran tempoaveva sostenuto l’esistenza <strong>di</strong> danni superiori ai vantaggi nel campo economicoe fiscale; c) che i sistemi stranieri rispondono a con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong>verse esono facoltativi (Inghilterra) e non troppo semplici come tecnica (Stati Uniti) inconfronto al vigente sistema italiano; d) che la legislazione del 1941, che intro-185


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleduce la nominatività obbligatoria dei titoli, non s’inquadrava nell’or<strong>di</strong>namentoorganico finanziario, ma rispondeva a esigenze eccezionali della finanza bellica(circuito dei capitali) e quin<strong>di</strong> transitorie; il co<strong>di</strong>ce civile italiano, approvato condecreto del marzo 1942 (successivo al decreto del 25 ottobre 1941, n. 1148, <strong>di</strong>carattere straor<strong>di</strong>nario sulla nominatività obbligatoria) sanciva in linea generalela facoltà a favore delle società <strong>di</strong> emettere le azioni al portatore o nominative; e)che nel pre<strong>di</strong>sporre le basi della legislazione postbellica la Commissione economicadel Ministero per la Costituente aveva espresso, per parte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi, altifunzionari dell’amministrazione finanziaria ed esponenti del mondo economico,parere favorevole alla soppressione della nominatività azionaria; f) che la circostanzafiscale preminente del dopoguerra, costituita dall’applicazione dell’impostastraor<strong>di</strong>naria sul patrimonio, la quale richiedeva il controllo e l’accertamentodegli effettivi possessi azionari alla data fissa del marzo 1947, ha già dato modo<strong>di</strong> acquisire fra i cespiti patrimoniali le azioni delle società; considerato <strong>1.</strong> che ilpermanere del sistema della nominatività potrebbe essere giustificato dallanecessità <strong>di</strong> accertare integralmente i red<strong>di</strong>ti soggetti, come insieme, all’impostapersonale complementare sul red<strong>di</strong>to, all’imposta <strong>di</strong> famiglia, comunale, e i valorisoggetti alle imposte <strong>di</strong> successione; 2. che questa finalità perequativa limitatamentealla tassazione dei red<strong>di</strong>ti e l’esigenza <strong>di</strong> combattere l’evasione in questasede <strong>di</strong> tassazione personale vengono rese <strong>di</strong> parziale attuazione a causa delpermanere del regime dei titoli al portatore obbligazioni <strong>di</strong> Stato, i cui interessiammontano a 95 miliar<strong>di</strong> (preventivo 1949-1950) e parastatali (buoni fruttiferie obbligazioni <strong>di</strong> enti vari) e obbligazioni private industriali (a fronte <strong>di</strong> circa20-25 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> azionari) e che il relativo regime al portatore rendeben <strong>di</strong>fficile, se non ad<strong>di</strong>rittura impossibile, l’accertamento <strong>di</strong> codesta quota <strong>di</strong>red<strong>di</strong>ti mobiliari per l’applicazione delle imposte personali predette; 3. che la<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> mantenere aggiornato lo schedario anagrafico per i titoli azionarifrustra in buona parte lo scopo <strong>di</strong> seguire la <strong>di</strong>sponibilità dei <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> nellemani degli effettivi intestatari delle azioni, quando esse siano persone fisiche; eche detto aggiornamento richiede una non in<strong>di</strong>fferente e costosa organizzazionecentrale e <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> lavoro periferico corrispondente, senza ovviareintegralmente all’evasione fiscale per le imposte personali; 4. che l’Italia èPaese a bassa concentrazione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti, caratteristica accentuatasi nel dopoguerra(essendo nel 1941 l’80% dei red<strong>di</strong>ti complessivi compresi fra le classi <strong>di</strong> red<strong>di</strong>toinferiore a 48.200 lire <strong>di</strong> allora e, nel 1948, per l’83% gravitanti intorno aclassi <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to aventi per massimo 39.000 lire del 1941), ragion per cui le aliquotefortemente progressive non trovano adeguato imponibile, il quale nonviene elevato per l’apporto dei <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> che sono relativi a possessi azionaripolverizzati in centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> titolari, gran parte dei quali sono società186


Stefano Bruned enti non soggetti all’imposizione personale che dovrebbe giustificare la nominativitàobbligatoria vigente; 5. che, in conseguenza, si potrebbe ritenere equivalentedell’imposta complementare, come strumento tributario, un’imposta applicataalla fonte ovvero presso le società sui <strong>di</strong>viden<strong>di</strong>, ed equivalente dell’imposta<strong>di</strong> successione sui titoli un’imposta commisurata al valore dei medesimi titoliazionari (adattamento dell’imposta <strong>di</strong> negoziazione con apposita manovra o<strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> aliquota), secondo criteri che in parte videro considerazionee illustrazione nel ben nolo progetto Meda <strong>di</strong> riforma tributaria (1919-1920),che ebbe la collaborazione dei professori Einau<strong>di</strong>, Cabiati, Bonini, Griziotti ealtri, sistema surrogatorio, basato su imposta proporzionale che darebbe un gettitoallo Stato superiore alla quota <strong>di</strong> provento che si attende dalla nominativitàazionaria per le rispettive imposte personali; 6. che detto sistema è tanto più dasuggerirsi nell’interesse della perequazione tributaria, con provento adeguato perlo Stato, in quanto detto sistema integrativo e surrogatorio apporterebbe unsicuro e ben controllato provento, proprio mentre l’imposta <strong>di</strong> successione el’imposta personale sul red<strong>di</strong>to danno un gettito che non supera il 2,5% (esercizio1948-1949) delle entrate tributarie globali dello Stato; 7. che occorre considerareanche il danno che deriva dall’ostacolo che la nominatività azionariaoppone all’afflusso <strong>di</strong> capitali interni ed esteri necessari alla ricostruzione e alrinnovamento degli impianti e degli investimenti; ragione che, fra l’altro, hacontribuito a far abolire nel 1949 la nominatività in Francia, paese al cui regimeazionario bisogna anche adeguarsi nel quadro dell’Unione italo-francese incampo economico; 8. che non appare fondata una delle motivazioni del persisteredella nominatività azionaria, nel senso che essa eviterebbe le corse al rialzo deititoli per movimenti speculativi, dato che, nonostante la nominatività, nel 1947si è assistito ad un’espansione eccezionale delle quotazioni, sotto la spinta delfattore monetario; 9. che, peraltro, in detti eventuali rialzi non si ha la prova <strong>di</strong>uno scarso ostacolo che si opporrebbe al finanziamento industriale a mezzo <strong>di</strong>azioni, ostacolo che è risultato talmente sensibile a causa dell’avversione per leazioni nominative, che le società per azioni hanno dovuto ricorrere a oneroseemissioni <strong>di</strong> obbligazioni in questi anni, e ai cre<strong>di</strong>ti bancari <strong>di</strong> natura commerciale,pure onerosi, per quanto riguarda le me<strong>di</strong>e e piccole imprese, che solitamentenon accedono al mercato delle obbligazioni con proprie emissioni; controquella che sarebbe una normale proporzione delle azioni o delle obbligazioni edel cre<strong>di</strong>to bancario nei finanziamenti industriali, e con danno per l’erario incampo fiscale, avendo dovuto lo Stato concedere esenzioni dall’imposta <strong>di</strong>rettaper agevolare le emissioni <strong>di</strong> obbligazioni; 10. che, per le ragioni che precedono,il vantaggio fiscale, dato che vi sia, è <strong>di</strong> molto inferiore al danno del permaneredella nominatività azionaria obbligatoria, la quale, inoltre, impone oneri a ban-187


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleche, agenti <strong>di</strong> cambio, stanze <strong>di</strong> compensazione, società emittenti <strong>di</strong> titoli azionari,privati azionisti, per un’entità <strong>di</strong> parecchi miliar<strong>di</strong> annui, da contrapporre aquelli sperali come provento fiscale in grazia della vigente nominatività obbligatoria;1<strong>1.</strong> che il precedente della facoltà concessa alle società nuove in Sicilia <strong>di</strong>avvalersi o meno del regime nominativistico per le azioni induce a me<strong>di</strong>tare sullebuone ragioni che hanno indotto a siffatta legislazione particolare in Italia; favoti a) affinché le predette considerazioni vengano sottoposte al ministro competentee alle Commissioni parlamentari delle finanze e del tesoro attraversol’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, allo scopo <strong>di</strong> far abolire la nominativitàazionaria obbligatoria, in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione del progetto <strong>di</strong> legge per laperequazione tributaria (riforma fiscale) e, date le con<strong>di</strong>zioni dell’economia delPaese, che si adatta agli eventi monetari e ad altri aspetti della congiuntura mon<strong>di</strong>ale,eventualmente a mezzo <strong>di</strong> legge speciale preparatoria della predetta riformatributaria; b) che l’eventuale introduzione <strong>di</strong> imposte surrogatorie-integrativedell’imposta complementare sul red<strong>di</strong>to (e dell’imposta <strong>di</strong> famiglia, comunale,con la soluzione che vorrà stu<strong>di</strong>arsi in sede <strong>di</strong> finanza locale), e rispettivamentedelle imposte sulle concessioni, in queste considerazioni in<strong>di</strong>cate nell’impostaproporzionale sui <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> e nell’imposta <strong>di</strong> negoziazione dei titoli, venga regolatacon aliquote che assicurino un provento approssimativamente equivalente aquello che in me<strong>di</strong>a potrebbe conseguirsi dal computo dei <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> nei singolicoacervi per le imposte personali sul red<strong>di</strong>to e nel patrimonio soggetto alleimposte sulle successioni per il valore capitale dei titoli azionari. Con questaavvertenza s’intende evitare che si proceda a tassazione <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>scriminantecontro i titoli azionari, ma si proceda a una perequazione tributaria compatibilecon la proposta abolizione della nominatività obbligatoria».Borse valori, Stanze <strong>di</strong> compensazione e Borse merciL’Unione ha preso parte attiva allo stu<strong>di</strong>o e ai lavori per la riforma della legislazionesulle Borse.In più riunioni della Commissione intercamerale e in seno alla Commissioneconsultiva ministeriale sono stati proposti e svolti dai nostri delegati i vari argomentia sostegno della revisione dell’istituzione: revisione da attuarsi attraversouna rinnovata, integrale e unitaria <strong>di</strong>sciplina legislativa, capace <strong>di</strong> assicurare amezzo <strong>di</strong> organi <strong>di</strong>rettivi e <strong>di</strong> controllo la massima tutela delle Borse, consideratepunti <strong>di</strong> convergenza degli interessi economici nazionali.È stata sostenuta l’ingerenza giuri<strong>di</strong>co-funzionale delle Camere <strong>di</strong> commercionella Borsa, contrastando efficacemente la corrente che ne voleva l’estromissione o188


Stefano Brunquanto meno ne ammetteva l’intervento alla parte meramente burocratica e formale,per accentrare le funzioni tecniche e amministrative della Borsa negli organi interni.I lavori della Commissione centrale sono da qualche tempo sospesi: ciò peraltro non ci ha trattenuti dal pre<strong>di</strong>sporre altre memorie sui vari punti in esamedella riforma (carattere del mercato borsistico, competenza alla trattazione deivalori, posizione giuri<strong>di</strong>ca degli agenti <strong>di</strong> cambio e suoi requisiti, negozi giuri<strong>di</strong>ciin Borsa ecc.).In questi ultimi mesi si è anche preannunciata, da parte del Ministero deltesoro, con l’intervento <strong>di</strong>retto della Banca d’Italia, la riforma delle Stanze <strong>di</strong>compensazione, organi collaterali delle Borse valori nella loro funzione cre<strong>di</strong>tizia.L’Unione è intervenuta nell’esame dell’annunciata riforma d’intesa con laDirezione generale della Banca d’Italia e con la collaborazione delle Camere <strong>di</strong>commercio più interessate all’argomento, e ora sta pre<strong>di</strong>sponendo una relazionesul progettato testo <strong>di</strong> regolamento.Sulla riapertura delle Borse merci, regolate dalla legge 1913, soppresse poiper effetto della legge 1935 in quanto ritenute allora non più rispondenti allanecessità del mercato nell’or<strong>di</strong>namento corporativo, l’Unione ha manifestato ilproprio consenso presso il Ministero dell’industria e commercio, facendosi interpretedei voti espressi dalle Camere maggiormente interessale. Detta azione si èconcretata nella promulgazione della legge 30 giugno 1950, n. 374, con la qualesi è ripristinata la facoltà <strong>di</strong> istituire Borse merci su proposta delle Camere <strong>di</strong>commercio competenti e a iniziativa del Ministero dell’industria e commercio,me<strong>di</strong>ante decreto del presidente della Repubblica. Il provve<strong>di</strong>mento richiama invigore la vecchia legge e le sue successive mo<strong>di</strong>ficazioni, ma prevede l’esclusionedalle contrattazioni <strong>di</strong> Borsa, delle merci soggette a <strong>di</strong>sciplina speciale o ad altrovincolo, quale l’obbligo <strong>di</strong> ammasso anche per contingente.<strong>Commercio</strong>, industria, agricoltura, istituti e problemi interessanti il commercioCi siamo interessati in varie riprese dei seguenti oggetti.Magazzini generaliIn vista della riforma della legge, in corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, è stata eseguita un’indaginesugli impianti e sull’esercizio delle Borse merci, il cui complesso si è fattosempre più importante e si è manifestato valido e attivo strumento per favorire eampliare le correnti <strong>di</strong> scambi e gli approvvigionamenti <strong>di</strong> merci.189


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleCollegi e Corti arbitraliAbbiamo seguito e appoggiato le iniziative <strong>di</strong> varie Camere <strong>di</strong> commercio(Roma, Milano, Torino, Bologna, Genova) per l’istituzione e il pratico funzionamentodelle Corti arbitrali per il componimento volontario <strong>di</strong> controversie intema <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura. Per ora questi istituti hanno avutoscarse occasioni <strong>di</strong> intervenire, ma è da sperare che entrino nello spirito dei nostrioperatori. Pertanto continueremo ad appoggiare l’idea, collaborando attivamentecon le Camere <strong>di</strong> commercio che intendono potenziare questo istituto.Ruolo degli spe<strong>di</strong>zionieriSi sono seguite le pratiche per la revisione della legislazione 1941 sull’esercizioprofessionale e sull’Albo degli spe<strong>di</strong>zionieri autorizzati. Il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge inparola è già passato all’Ufficio legislativo del Ministero industria e commercio esarà portato all’esame dell’Unione per la coor<strong>di</strong>nazione delle norme in uso.Libertà <strong>di</strong> commercioLa cessazione della <strong>di</strong>sciplina vincolativa dell’esercizio del commercio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>taal pubblico, stabilita dalla legge 1926, è stata invocata ripetutamente da parte<strong>di</strong> numerose Camere <strong>di</strong> commercio e dall’Unione, la quale <strong>di</strong> tali voti si è fatta ecoin seno al Consiglio superiore del commercio interno. L’argomento è stato oggetto<strong>di</strong> animate <strong>di</strong>scussioni, senza che sia prevalso un parere piuttosto <strong>di</strong> un altro.Su questa questione è da ricordare la recente circolare del Ministero dell’industriae commercio, con la quale si richiamano i Comuni alla necessità <strong>di</strong> «tenerconto, nel rilascio <strong>di</strong> nuove licenze, della situazione delle aziende commerciali,le quali in tali settori denunciano una preoccupante crisi, mentre è opportunogarantire la funzione del commercio nel quadro dell’economia nazionale, in mododa poter fare affidamento su aziende tecnicamente organizzate e bene assestate».Sviluppo industriale del Mezzogiorno e delle isoleLa trattazione del piano <strong>di</strong> valorizzazione e <strong>di</strong> incrementazione delle esistentie potenziali forze produttive nelle zone del Meri<strong>di</strong>one e nelle isole ha avuto largosviluppo. Le Camere <strong>di</strong> commercio più <strong>di</strong>rettamente impegnate nell’esame del pro-190


Stefano Brunblema ne hanno fatto oggetto <strong>di</strong> ampi stu<strong>di</strong>, che l’Unione ha attentamente seguitocercando <strong>di</strong> inquadrarli nel piano generale dell’economia industriale nazionale,con particolare riguardo alle esigenze per la valorizzazione delle zone depresse delMezzogiorno. L’Unione è pure intervenuta a sostegno del progetto <strong>di</strong> estensionedei provve<strong>di</strong>menti speciali anche oltre le zone meri<strong>di</strong>onali, laddove sono emersi icaratteri <strong>di</strong> depressione. Gli elementi fondamentali della richiesta estensione sonostati raccolti e sottoposti alla considerazione dei Ministeri competenti.Disciplina della macinazione e della panificazioneCon la legge 1949, sollecitata dalle Camere <strong>di</strong>rettamente e attraverso l’Unione,si è inteso attuare l’in<strong>di</strong>rizzo della libera iniziativa, già adottato nel campo <strong>di</strong> altreattività industriali. In conseguenza si sono tolte tutte le limitazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico,fissate dalla precedente legislazione, mentre si è mantenuto fermo il principiodell’accertamento <strong>di</strong> requisiti tecnici e igienico-sanitari a garanzia del consumatore.Industria elettricaPer secondare i piani produttivi <strong>di</strong> energia elettrica abbiamo sostenuto in<strong>di</strong>verse occasioni la necessità dell’utilizzazione delle forze idriche del Paese attraversonuovi impianti elettrici. A tal fine si è proceduto all’obiettiva valutazionedei costi <strong>di</strong> produzione, del livello delle tariffe e del regime fiscale. In Convegni ein sede <strong>di</strong> Commissione centrale dei prezzi sono stati appoggiati dall’Unione siai piani <strong>di</strong> finanziamento sia gli invocati adeguamenti delle tariffe.Danni <strong>di</strong> guerraTanto la questione delle riparazioni dei danneggiamenti subiti da impiantiindustriali e da aziende commerciali per eventi bellici con <strong>di</strong>struzione totale oparziale riportata da immobili, da macchinari, da installazioni e da arredamenti,quanto quella del <strong>di</strong>ritto alla liquidazione dei danni derivati sia dall’occupazione<strong>di</strong> locali e dall’usura <strong>di</strong> essi e delle strutture tecniche e aziendali sia da spoliazioni<strong>di</strong> beni mobili e <strong>di</strong> merce sono state messe in rilievo da molte Camere <strong>di</strong> commercio,che hanno sollecitato provve<strong>di</strong>menti concreti. L’Unione ha raccolto talivoti rendendosi conto dell’inderogabilità <strong>di</strong> risoluzioni adeguate e ha appoggiatotutte le iniziative che in questi ultimi tempi si sono succedute.191


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleÈ da ricordare a questo proposito il recente Convegno nazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> suidanni <strong>di</strong> guerra, promosso dalla Confederazione italiana del commercio, nel qualesiamo intervenuti tanto in sede <strong>di</strong> organizzazione del raduno, come nella trattazionedei vari argomenti e nella <strong>di</strong>scussione svoltasi, con particolare riferimentoai <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> iniziativa governativa e parlamentare pre<strong>di</strong>sposti su dettoargomento. Tale collaborazione è stata continuata anche dopo il detto Convegnoper mezzo <strong>di</strong> nostri delegati, in rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio, nelComitato permanente <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> nominato nel Convegno stesso.AgricolturaOltre agli stu<strong>di</strong> compiuti dall’Unione su vari argomenti, quali la riforma agrariae la conseguente trasformazione fon<strong>di</strong>aria, la sistemazione idraulica richiestadalla bonifica agraria, il rapporto contrattuale dei patti agrari, l’impianto <strong>di</strong> cantieri<strong>di</strong> rimboschimento, la legislazione sulla sistemazione della montagna e altri, è statotrattato in più occasioni e se<strong>di</strong> dall’Unione l’argomento della competenza e delleattribuzioni delle Camere <strong>di</strong> commercio nel settore agricolo. Ne hanno dato motivoalcune iniziative prese dal Ministero dell’agricoltura, particolarmente in materia<strong>di</strong> piani zootecnici, del servizio <strong>di</strong> monta taurina, <strong>di</strong> trasformazione agricola <strong>di</strong>zone forestali – materie trattate dalle Camere per <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> legge – e infine<strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento degli Istituti periferici alle <strong>di</strong>pendenze del Ministero suddetto.A conoscenza del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge sulla struttura e funzione dei detti istituti,da inserirsi oltreché nel settore provinciale anche in quello regionale, l’Unioneha redatto e presentato agli organi centrali memorie illustrative soprattutto asostegno dell’immutata posizione da conservare alle Camere, nei confronti degliorgani periferici, tanto più allorché questi organi siano investiti <strong>di</strong> poteri economicie amministrativi oltre che <strong>di</strong> funzioni prettamente tecniche.Risulta che si sono scambiate conversazioni fra i ministri dell’Industria ecommercio e dell’agricoltura per l’esame e la definizione della questione. Da taliconversazioni è scaturito per ora l’accordo che, soltanto in sede <strong>di</strong> revisione dellelegislazioni istitutive e normative degli organi periferici dei due <strong>di</strong>casteri, si faràluogo alla delimitazione delle rispettive competenze.La legge sulle Camere <strong>di</strong> commercioSignori amministratori, la Relazione che vi sottopongo è molto sommaria,ma non ho ritenuto <strong>di</strong> doverla <strong>di</strong>ffondere maggiormente perché già vi ho intrat-192


Stefano Bruntenuto sull’attività del nostro Consiglio in occasione delle precedenti Assembleesemestrali, mentre per molte notizie siete stati informati <strong>di</strong> volta in volta attraversoil nostro “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”, con il quale abbiamo cercato <strong>di</strong> conservareun contatto continuo fra i nostri uffici e le Camere <strong>di</strong> commercio.Per quanto breve e lacunosa, credo tuttavia che questa Relazione possa dareun’idea <strong>di</strong> ciò che è stato fatto, che mi sembra sod<strong>di</strong>sfacente se si considera chesiamo partiti dal niente, ma è ben poco se si considera quello che resta ancorada fare.Quella che si conclude con l’Assemblea o<strong>di</strong>erna si può chiamare la primafase, cioè la fase della costituzione. Con essa abbiamo creato l’Unione, cioè la casacomune delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutte le provincie d’Italia; abbiamo datouna certa attrezzatura ed organicità agli uffici e ai servizi ponendoli in grado <strong>di</strong>assolvere ai compiti della nostra istituzione; abbiamo cercato <strong>di</strong> farci conoscere e<strong>di</strong> affermarci; abbiamo <strong>di</strong>feso per quanto possibile la posizione delle Camere <strong>di</strong>commercio, sostenendo il loro <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farsi sentire, e anzi l’utilità <strong>di</strong> essere sentitesu ogni problema <strong>di</strong> carattere economico, sia a livello locale sia a livello nazionale;abbiamo cercato <strong>di</strong> renderci utili alle Camere <strong>di</strong> commercio fornendo, suloro richiesta o <strong>di</strong> nostra iniziativa, notizie e informazioni economiche e prestandocia svolgere presso le amministrazioni centrali pratiche varie <strong>di</strong> interesse dellesingole Camere; abbiamo cercato <strong>di</strong> stare in mezzo fra i due estremi, entrambicriticabili: quello <strong>di</strong> fare troppo poco e quello <strong>di</strong> voler fare troppo col pericolo <strong>di</strong>interferire con l’autonomia e l’azione delle singole Camere <strong>di</strong> commercio. In unaprima fase non credo che si potesse fare molto <strong>di</strong> più, specialmente se si tieneconto delle <strong>di</strong>fficoltà inevitabili che si incontrano a mettere in moto un organismonuovo: <strong>di</strong>fficoltà che consistono nell’incomprensione, nella <strong>di</strong>ffidenza, nellostato <strong>di</strong> inerzia e <strong>di</strong> cautela <strong>di</strong> chi vuol stare a vedere prima <strong>di</strong> dare un’adesione oun segno <strong>di</strong> considerazione e <strong>di</strong> fiducia, che è un po’ come l’avallo <strong>di</strong> una cambiale.Devo riconoscere con sincera sod<strong>di</strong>sfazione che le Camere <strong>di</strong> commercio cihanno seguito e ci hanno offerto una larga collaborazione, senza la quale sarebbestata impossibile ogni nostra attività. La loro collaborazione si è concretata anzituttocon l’adesione all’Unione e via via con un sempre più frequente e più nutritocontributo <strong>di</strong> notizie, pareri, idee, suggerimenti, che ci sono serviti in innumerevolioccasioni e ci hanno dato il modo <strong>di</strong> bene figurare presso le amministrazionicentrali, le quali hanno finito per rendersi conto <strong>di</strong> quanto sia utile per esse valersidei servizi delle Camere <strong>di</strong> commercio, sia per la ricchezza degli elementi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zioche sono in grado <strong>di</strong> fornire, sia per la loro assoluta obiettività e il loro senso<strong>di</strong> comprensione degli interessi generali.Mentre ringrazio <strong>di</strong> cuore i signori amministratori e i funzionari delle Camere<strong>di</strong> commercio per la generosa collaborazione sin qui offerta, faccio appello alla loro193


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalecortesia e al loro buon volere affinché questa collaborazione si intensifichi e si raffini,perché su <strong>di</strong> essa e soltanto su <strong>di</strong> essa possiamo basarci per sviluppare la nostraopera, per farci maggiormente apprezzare e per essere seriamente considerati.La collaborazione a cui ho fatto appello non consiste soltanto nella cortesee pronta adesione alle varie richieste dell’Unione, ma significa anzitutto unavolonterosa <strong>di</strong>sposizione delle Camere per portare su un piano comune, cioènazionale, la trattazione <strong>di</strong> problemi e <strong>di</strong> questioni che non possono frantumarsiin novantuno puniti <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>versi e in novantuno or<strong>di</strong>ni del giorno, magari contrastantifra loro. Tali punti <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>versi hanno ben <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farsi sentire, anzisono utili e necessari e devono essere <strong>di</strong>battuti e considerati con tutto il rispettoche meritano le altrui opinioni, pervengano esse da provincie importanti o daprovincie più piccole.Quello che però è necessario è che intervenga un più vasto <strong>di</strong>battito, nel qualeciascuno porti il suo contributo e le sue idee per giungere ad una generale edunica deliberazione, che solo in questo caso può avere efficacia e può influire suipubblici poteri come espressione della maturità, della competenza, della compattezzadelle Camere <strong>di</strong> commercio italiane.Se tutti intenderemo questa necessità, potremo compiere utili passi innanzi.Prima <strong>di</strong> ogni altra cosa potremo cercare <strong>di</strong> smuovere le forze che attualmentebloccano la situazione delle Camere <strong>di</strong> commercio, le quali, lasciate in balia <strong>di</strong> unalegge affrettata, provvisoria e sorpassata, non possono assurgere alla posizione chedevono avere né assolvere a tutti i compiti <strong>di</strong> loro spettanza con quella pienezzae quella autorità che sarebbero necessarie.Com’è noto, la nuova legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio è stata oggetto <strong>di</strong>particolari cure da parte del nostro ministro per l’Industria e il commercio, cheha pre<strong>di</strong>sposto uno schema da presentare alle Camere legislative. Purtroppo taleprogetto si <strong>di</strong>batte fra numerosi scogli, e sta nell’abilità e nell’energia del ministro<strong>di</strong> salvarlo dal naufragio e <strong>di</strong> portarlo in porto.Gli scogli ai quali ho accennato sono abbastanza gravi, e noi dobbiamo renderceneconto per giustificare la stasi che lamentiamo e <strong>di</strong> cui soffriamo ed ancheper venire incontro allo stesso ministro e allo stesso Governo che sono chiamatia provvedere.Questi scogli consistono, voi lo sapete, nell’interferenza <strong>di</strong> vari ministeri, i cuipunti <strong>di</strong> vista sono fortemente <strong>di</strong>vergenti sia per quanto si riferisce ai compiti,ai fini e alla figura giuri<strong>di</strong>ca dei nostri istituti, sia per quanto riguarda gli organie le forme <strong>di</strong> controllo cui assoggettare le amministrazioni camerali. A questaprima serie <strong>di</strong> scogli si devono aggiungere quelli costituiti da altri enti economicie sindacali, che anch’essi guardano alle Camere <strong>di</strong> commercio da un loro punto<strong>di</strong> vista particolare.194


Stefano BrunInfine, un terzo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> scogli è costituito da noi stessi, che per lungo tempoci siamo aspramente scontrati su posizioni <strong>di</strong>vergenti.Ora dobbiamo parlarci chiaro e guardare in faccia la realtà. La somma <strong>di</strong> questiscogli è tale da far naufragare qualsiasi nave, anche se guidata da un capitanoesperto. Se siamo convinti che dobbiamo risolvere questo annoso problema checi pone in uno stato <strong>di</strong> parziale inefficienza e che potrebbe un giorno portarciad amare constatazioni, dobbiamo fare qualche cosa per ridurre gli ostacoli e le<strong>di</strong>fficoltà che si incontrano. A questo fine abbiamo preso contatto con le confederazionidell’industria, del commercio, dell’agricoltura e delle aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>toper chiarire i rispettivi punti <strong>di</strong> vista, nella speranza <strong>di</strong> pervenire ad un accordosu determinati punti fondamentali, che ci consenta <strong>di</strong> togliere <strong>di</strong> mezzo una serie<strong>di</strong> ostacoli abbastanza gravi ai quali ho più sopra accennato. Questo accordo nondovrebbe essere <strong>di</strong>fficile, posto che noi siamo pienamente convinti dell’utilitàdelle organizzazioni sindacali e della necessità che esse concorrano a formare gliorgani camerali.Un altro ostacolo da eliminare è quello che deriva da noi stessi. L’argomentoè stato più volte <strong>di</strong>scusso, e in modo così ampio ed esauriente, che non si farebbecosa né utile né concludente a risollevarlo oggi in questa Assemblea per riesaminarnei <strong>di</strong>versi aspetti particolari e riproporre nuovi schemi.Il nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo, in una recente seduta, ebbe a proporre un voto,che è stato accolto all’unanimità dai consiglieri presenti ed è stato trasmesso alpresidente del Consiglio e ai ministri dei <strong>di</strong>casteri economici, per invocare dalGoverno la sollecita risoluzione da tanto tempo attesa che <strong>di</strong>a finalmente unacarta <strong>di</strong> legittimazione, nonché una posizione giuri<strong>di</strong>ca e compiti ben definiti alleCamere <strong>di</strong> commercio.In tale or<strong>di</strong>ne del giorno il nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo ha riconosciuto che loschema pre<strong>di</strong>sposto dal ministro per l’Industria e il commercio può costituire un’utilebase per proficue <strong>di</strong>scussioni e per le definitive deliberazioni dei due rami delParlamento. Vorrei pregare questa Assemblea <strong>di</strong> ascoltare tale or<strong>di</strong>ne del giornoe, se crede, <strong>di</strong> farlo proprio per avvalorarlo con l’imponenza che può derivare daun voto espresso dagli amministratori <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio italiane.Così avremo ridotto il numero <strong>di</strong> ostacoli da superare, limitandoli a quelliche non sono <strong>di</strong> nostra competenza ma riguardano il Governo, il quale però saràfacilitato nel suo compito <strong>di</strong> cercare un concerto fra i vari ministri interessati senoi gli avremo spianata la via per quel tanto che poteva essere in nostra facoltà.E noi avremo l’animo sereno <strong>di</strong> aver contribuito a risolvere una questione chenon può essere procrastinata senza compromettere l’avvenire <strong>di</strong> questi istituti, aiquali abbiamo dato tutte le nostre energie e il nostro amore e nei quali abbiamoferma fiducia.195


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleAd essi istituti, prima che a noi stessi, permettetemi ch’io rivolga i più fervi<strong>di</strong>auguri miei e quelli del Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, che certo coincidono congli auguri <strong>di</strong> voi tutti.Or<strong>di</strong>ne del giornoIl Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, industriae agricoltura, nella seduta del 25 settembre 1950, vivamente preoccupatodella mancanza <strong>di</strong> una legge che aggiorni e coor<strong>di</strong>ni le molteplici e talora contrastanti<strong>di</strong>sposizioni sui compiti e sul funzionamento delle Camere <strong>di</strong> commercio,rileva che tale carenza è pregiu<strong>di</strong>zievole alla vita degli istituti camerali; raccomandaal Governo <strong>di</strong> promuovere ed affrettare l’emanazione <strong>di</strong> quei provve<strong>di</strong>mentilegislativi che da sei anni si attendono dopo l’emanazione a carattere provvisoriodel d.lgs.lgt. 21 settembre 1944, n. 315, sulla base dei seguenti punti:a) passaggio alle Camere <strong>di</strong> commercio delle funzioni attualmente svolte dagliUffici provinciali industria e commercio;b) riconoscimento delle Camere <strong>di</strong> commercio quali organi <strong>di</strong> propulsionedell’attività economica delle rispettive circoscrizioni e <strong>di</strong> consultazione delGoverno e delle varie amministrazioni pubbliche centrali e locali in ogni materiaeconomica;c) necessità <strong>di</strong> assicurare alle Camere <strong>di</strong> commercio regolari amministrazioniche siano espressione degli interessi economici generali delle singole provincie;d) garanzia della massima autonomia possibile.Ravvisa nel progetto pre<strong>di</strong>sposto dal ministro dell’Industria e commercio,onorevole Togni, le basi per una proficua <strong>di</strong>scussione in Parlamento, che possafinalmente concludersi in una legge che ri<strong>di</strong>a alle Camere <strong>di</strong> commercio la loropiena efficienza e autonomia, ponendole in grado <strong>di</strong> servire al progresso economicodel Paese.Consigli superiori, Commissioni e Comitati ministeriali e altri enti nei quali èprevista una rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercioConsiglio superiore del commercio internoCostituzione con decreto del capo provvisorio dello Stato 25 settembre 1947,n. 848.196


Stefano BrunCon decreto del presidente della Repubblica, in data 30 maggio 1950, èstato <strong>di</strong>sposto per la composizione del Consiglio per il biennio 1950-195<strong>1.</strong> Larappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio è composta dei seguenti 12 membri:ragionier Giacomo Grioni, ragionier Stefano Danelli, avvocato Rome<strong>di</strong>o DeLuca, dottor Bruno Novaro, dottor Harry Bracci-Torsi, onorevole avvocato GiulioColi, ingegner Angelo De Luca, grande ufficiale Costantino Parisi, onorevoleRaffaele Recca, onorevole avvocato Salvatore Mannironi, ingegner Stefano Brun,ingegner Piero Del Monte.È stata istituita in seno al Consiglio una Sezione per le mostre e le fiere; essaè presieduta dall’ingegner Stefano Brun.197


Verbale dell’Assemblea dell’Unione delle Camere<strong>di</strong> commercio industria e agricoltura[Trieste,] 7 luglio 1951[...]<strong>1.</strong> Comunicazioni della PresidenzaBrun fa presente come sia ormai consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care le due Assembleeor<strong>di</strong>narie degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio previste dallo statuto,alternativamente, una all’esame dell’attività svolta dall’Unione delle Camere<strong>di</strong> commercio nell’anno precedente e l’altra alla rassegna del lavoro impostatonell’anno in corso.[...]a) <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleIl presidente dà anzitutto alcune notizie sulla partecipazione dell’Unione alCongresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale svoltosi il mese scorso aLisbona.Ricorda che nel Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio organizzatodall’Unione venne espresso il voto <strong>di</strong> far partecipare più attivamente le Camere <strong>di</strong>commercio ai lavori della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.Si chiese inoltre che, in occasione dei Congressi biennali della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio internazionale si potesse tenere un Convegno e che le Camere <strong>di</strong>commercio potessero avere un collegamento attraverso l’istituzione presso la<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale <strong>di</strong> un Ufficio permanente <strong>di</strong> informazioniper le Camere <strong>di</strong> commercio.199


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleQuesti voti sono stati realizzati a seguito delle vive premure e insistenze chel’Unione ha esercitato. Si sono dovute superare <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>fficoltà a causa dell’incomprensionemanifestata da alcuni paesi, ma alla fine si è potuto creare presso la <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio internazionale l’Ufficio permanente <strong>di</strong> informazioni per le Camere <strong>di</strong>commercio, e così pure si è iniziata la serie delle Assemblee delle Camere <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> tutto il mondo, contemporaneamente ai Congressi della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale.È, questo, un successo dell’Unione, che vale a riaffermare anche sul pianointernazionale l’importanza e la vitalità delle Camere <strong>di</strong> commercio e a richiamarel’opinione dei governi e del pubblico internazionale sui problemi concernentii nostri istituti.L’Assemblea svoltasi a Lisbona ha avuto una larga partecipazione dei rappresentantidelle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong> paesi, fra i quali Brunricorda gli Stati Uniti, che per la prima volta sono entrati nel nostro or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ideee hanno collaborato attivamente ai lavori della nostra Assemblea. In occasionedell’Assemblea è stato <strong>di</strong>ffuso il primo Bollettino <strong>di</strong> informazioni sull’attivitàe sulle iniziative delle Camere <strong>di</strong> commercio dei vari paesi. È in corso anche, ainiziativa dell’Unione, la compilazione <strong>di</strong> un Annuario mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong>commercio, nel quale saranno riportate tutte le notizie più importanti riguardantile singole Camere <strong>di</strong> tutti i paesi del mondo.b) Compen<strong>di</strong>o economico italianoIl presidente sottolinea il successo avuto a Lisbona con la presentazione delCompen<strong>di</strong>o economico italiano, nel quale sono riassunti, con opportuni confronticon i dati mon<strong>di</strong>ali e <strong>di</strong> alcuni fra i principali paesi, gli aspetti essenziali dellavita industriale, commerciale e agricola italiana. Tale stu<strong>di</strong>o è stato ritenuto particolarmenteutile per gli stranieri, che spesso, venendo in Italia, chiedono notizieriassuntive sulle attività economiche italiane e non trovano prima una pubblicazioneadatta a questo scopo.Lo stu<strong>di</strong>o è stato <strong>di</strong>stribuito ai ministeri e a numerose personalità italiane estraniere ed è stato offerto in omaggio ai partecipanti al Congresso della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio internazionale a Lisbona nelle tre e<strong>di</strong>zioni che sono state pre<strong>di</strong>sposte,e cioè in italiano, in inglese e francese.La pubblicazione è stata già richiesta da vari enti in occasione <strong>di</strong> visite inItalia e recentemente da giornalisti inglesi, da una missione <strong>di</strong> giapponesi, daun gruppo <strong>di</strong> industriali del Pakistan e anche dal vice presidente della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio degli Stati Uniti, che ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> volersi servire ampiamente200


Stefano Brundella nostra pubblicazione per un ciclo <strong>di</strong> conferenze che dovrà tenere in variecittà degli Stati Uniti.Questa pubblicazione, nelle tre e<strong>di</strong>zioni, è stata anche inviata a tutte le Camere<strong>di</strong> commercio.c) Listino dei prezzi all’origineFra le iniziative più importanti che sono state realizzate in questo periodo,l’ing. Brun segnala quella per la compilazione <strong>di</strong> un listino dei prezzi all’origine.Ricorda che fu la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova che per prima pose larilevazione dei prezzi all’or<strong>di</strong>ne in vista dell’applicazione dei dazi ad valorem. Lapubblicazione del listino è ora un fatto compiuto, per il quale vanno ringraziateanche le altre Camere <strong>di</strong> commercio che vi hanno efficacemente collaborato. Atutt’oggi sono stati pubblicati i primi cinque fascicoli mensili del 195<strong>1.</strong> Questapubblicazione ha incontrato un vero successo, riconosciuto anche dallo stessoministro delle Finanze, il quale ha trovato in questo listino una documentazionela più abbondante e la più seria, che si poteva desiderare sull’andamento deimercati esteri.Il listino si è esteso via via, tanto che attualmente comprende 3697 quotazioni,<strong>di</strong> cui 2632 per le merci e 1065 per i noli e le valute.Ogni fascicolo mensile comprende 150 pagine <strong>di</strong> grande formato su variecolonne ed è arricchito da un’appen<strong>di</strong>ce nella quale vengono riportati i ragguaglifra le principali monete estere e i sistemi <strong>di</strong> misurazione vigenti nei vari paesi.d) Convegno a Parigi fra le Camere <strong>di</strong> commercio francesi e italianeBrun rammenta che le Camere <strong>di</strong> commercio italiane organizzarono a Torinonel 1948, due importanti Convegni, ai quali erano state invitate tutte le Camere<strong>di</strong> commercio francesi. Al Convegno furono presenti ministri e alte personalitàitaliane e francesi; per l’Italia: i ministri degli Affari esteri e dell’Industria e commercio.Scopo della riunione fu quello <strong>di</strong> favorire e accelerare il più possibile un’unioneeconomica fra l’Italia e la Francia. Le relazioni e i voti formulati a Torinosono serviti a eliminare alcuni punti in contrasto fra le categorie economiche deidue paesi. Alcuni passi sono stati compiuti sulla via desiderata: ricorda, fra l’altro,l’adozione della tariffa postale unico. Fra Italia e Francia, che risponde a uno deivoti presentati al Convegno <strong>di</strong> Torino.201


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleIl presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Parigi, che è anche il presidentedelle Camere <strong>di</strong> commercio dell’Unione francese, aveva in due occasioni promesso<strong>di</strong> ripetere l’iniziativa a Parigi, invitando assieme alle Camere <strong>di</strong> commerciofrancesi anche quelle italiane, sempre allo scopo <strong>di</strong> favorire l’Unione economicafra i due paesi.In occasione dell’incontro effettuatosi il mese scorso a Lisbona con M.Fourgerolle e con il presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Parigi è statostabilito che tale Convegno avrà luogo nei giorni 16, 17 e 18 ottobre prossimi.Il presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Parigi farà pervenire il programmadei lavori delle riunioni e delle varie manifestazioni che avranno luogo inquell’occasione.Gli argomenti che verranno <strong>di</strong>scussi saranno certamente i seguenti:<strong>1.</strong> esame degli scambi commerciali italo-francesi negli ultimi tre anni;2. sviluppo delle linee <strong>di</strong> comunicazione fra l’Italia e la Francia con riguardo aitrasporti automobilistici, ferroviari e aerei;3. facilitazioni nel rilascio <strong>di</strong> passaporti e permessi <strong>di</strong> entrata nei due paesi, peri citta<strong>di</strong>ni italiani e francesi;4. miglioramento e unificazione dei servizi postali fra i due paesi;5. problemi relativi alla manodopera italiana in Francia.Su tali argomenti le Camere <strong>di</strong> commercio francesi prepareranno singolememorie secondo i loro punti <strong>di</strong> vista. Altrettanto dovrebbero fare le Camere <strong>di</strong>commercio italiane, esprimendo le loro vedute.Le nostre Camere <strong>di</strong> commercio saranno quin<strong>di</strong> chiamate fra breve a esaminarei vari temi in<strong>di</strong>cati più sopra o altri che la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Parigivorrà segnalare o che pure noi volessimo aggiungere, in modo <strong>di</strong> presentare stu<strong>di</strong>e voti utili ai fini della realizzazione <strong>di</strong> una vasta intesa economica fra l’Italia e laFrancia, che potrebbe anche svilupparsi poi in un’Unione più ampia comprendentealtri paesi e forse anche tutta l’Europa occidentale.e) Progetto <strong>di</strong> riforma delle Camere <strong>di</strong> commercioBrun ricorda i precedenti della questione, i contatti avuti con il ministro Tognie le Confederazioni sindacali e gli intervenuti al Parlamento, per i quali ringraziain particolare i senatori Caron, De Luca, Pasquini e Mannironi. Fa presente chel’Unione ora sta cercando, dopo tante <strong>di</strong>scussioni, <strong>di</strong> concretare un proprio progettoche possa adeguatamente tenere conto <strong>di</strong> tanti suggerimenti ricevuti.Dà notizia che il progetto <strong>di</strong> ampliamento delle Giunte camerali con rappresentantidegli artigiani e dei coltivatori <strong>di</strong>retti è già stato varato dal Parlamento.202


Stefano BrunVarieL’ing. Brun tiene a porre in evidenza le sempre più importanti affermazionidel Centro per lo sviluppo dei trasporti aerei, della cui realizzazione le Camere<strong>di</strong> commercio possono veramente sentirsi liete perché l’istituzione rappresentaormai un elemento propulsore dell’attività aviatoria del Paese, sia per lo scambio<strong>di</strong> merci sia per il movimento dei passeggeri. Esprime quin<strong>di</strong> al sen. Caron e al gr.uff. Parisi i sensi del suo vivo compiacimento per l’attività che de<strong>di</strong>cano al Centro.[...]203


Relazione all’Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricolturaRoma, 30 gennaio 1952Eccellenze, signori amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio, per quantoabbia già avuto altre occasioni <strong>di</strong> riferirvi su varie attività svolte dall’Unione nelloscorso anno – fonte perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> informazioni del genere è il nostro “Foglio <strong>di</strong>comunicazioni” –, pure vi devo dare un quadro riassuntivo <strong>di</strong> quello che abbiamofatto durante l’anno scorso.Ve lo devo ai sensi dello statuto dell’Unione ed anche per offrirvi il modo <strong>di</strong>esporre i vostri punti <strong>di</strong> vista su questo o quell’argomento, su una data <strong>di</strong>rettiva,sull’opportunità <strong>di</strong> determinate iniziative; quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> approvare o <strong>di</strong>ssentire inmerito a quello che abbiamo fatto.Nel tracciare questa Relazione mi sono trovato <strong>di</strong>nanzi una mole abbastanzagrande <strong>di</strong> argomenti e <strong>di</strong> cose da <strong>di</strong>re, troppe per non abusare della vostra pazienza,quin<strong>di</strong> mi scuserete se mi limiterò nella mia esposizione ad alcuni punti ealcune questioni che mi sono parsi più notevoli. Voi però avete il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> chiedermialtre notizie su qualsiasi altro tema che io abbia omesso o mi sia sfuggito.Convegni e rapporti internazionaliCi siamo interessati sempre più <strong>di</strong> sviluppare i contatti e le relazioni con leprincipali organizzazioni estere e internazionali, fra le quali merita specialmente<strong>di</strong> essere ricordata la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale. Del Consiglio <strong>di</strong>questa fa parte da due anni il presidente della nostra Unione, mentre in numeroseCommissioni abbiamo fatto entrare presidenti <strong>di</strong> nostre Camere <strong>di</strong> commercio ealtri esperti designati dalle Camere stesse. In queste Commissioni i nostri delegatihanno dato un’attiva collaborazione presentando relazioni e memorie e convari interventi nelle riunioni.205


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleCongresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale – LisbonaUn Convegno importante al quale l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio,insieme a un gruppo numeroso <strong>di</strong> presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio, hapartecipato attivamente è quello organizzato dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionalenel giugno scorso a Lisbona. L’intervento dei delegati delle Camere <strong>di</strong>commercio è stato molto apprezzato. Sono da ricordare specialmente gli interventidel capitano Cosulich nel Comitato dei trasporti, e in altre Commissioniquelli dell’avvocato De Barbieri, del dottor Berlingieri, del colonnello Graziani,dell’onorevole Mannironi, del professor Merlini, del commendator Gambirasio,dell’ingegner Del Monte, del commendator Danelli.Altri interventi sono stati quelli del professor Tagliacarne e del professorDevoto. Quest’ultimo ha presentato uno stu<strong>di</strong>o sul mercato del libro che è statomolto apprezzato. Il professor Merlini ha trattato del problema dell’emigrazione,ed infine è da ricordare che ha avuto luogo in questa occasione il Convegnomon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio che è stato presieduto dall’ingegner Brun,anche nella sua veste <strong>di</strong> presidente del Bureau International d’Information pourles Chambres de Commerce della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.Al termine dei lavori sono state adottate 48 risoluzioni che riguardano iseguenti argomenti:– La cooperazione economica in relazione al riarmo;– <strong>Commercio</strong> e pieno impiego;– L’organizzazione internazionale del commercio;– Il finanziamento per lo sviluppo economico;– La soppressione delle doppie imposte;– Le imposte e il deprezzamento monetario;– La determinazione dei valori doganali delle merci;– L’azione per la cooperazione doganale;– La statistica della <strong>di</strong>stribuzione;– La <strong>di</strong>stribuzione dei prodotti;– La tecnica della pubblicità;– L’assicurazione sui trasporti;– I trasporti internazionali <strong>di</strong> derrate deperibili;– La coor<strong>di</strong>nazione dei trasporti;– Lo statuto giuri<strong>di</strong>co dei trasporti su strada;– I trasporti aerei;– La soppressione delle <strong>di</strong>fficoltà nei trasporti aerei;– La revisione della Convenzione <strong>di</strong> Varsavia;– Gli ostacoli al commercio marittimo;206


Stefano Brun– L’arbitraggio commerciale;– I marchi <strong>di</strong> fabbrica.Convegno delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane e francesi – ParigiUn altro Convegno assai importante è stato quello che si è tenuto a Parigidal 16 al 18 ottobre fra le Camere <strong>di</strong> commercio italiane e francesi allo scopo <strong>di</strong>riattivare gli scambi commerciali fra l’Italia e la Francia e <strong>di</strong> tenere sempre vivol’interesse all’unificazione economica fra i due paesi. A questo Convegno hannopartecipato per l’Italia anche il ministro per il <strong>Commercio</strong> estero, onorevole LaMalfa, il sottosegretario al Ministero dell’industria e commercio, onorevole Carcaterra,e il <strong>di</strong>rettore generale del <strong>Commercio</strong> del Ministero stesso, dottor Rossetti.Erano pure presenti l’ambasciatore d’Italia a Parigi, Quaroni, e l’ambasciatorefrancese a Roma, Fouques-Duparc, nonché i consiglieri commerciali dei due paesi.La delegazione italiana era costituita dai rappresentanti <strong>di</strong> 61 Camere <strong>di</strong>commercio.Dopo un <strong>di</strong>scorso introduttivo dell’ingegner Brun, si sono svolti i lavori neiquali i nostri relatori ufficiali sono stati:– grande ufficiale Costantino Paris i, sui problemi dei trasporti e del turismo;– conte Enrico Marone Cinzano, sui problemi economici <strong>di</strong> frontiera;– professor Giovanni Merlini, sui problemi della manodopera;– dottor Francesco Manzitti, sui problemi commerciali e finanziari.Sono intervenuti nelle riunioni con importanti relazioni e contributi il professorDevoto, il dottor Dalla Volta, il senatore De Luca, il professor Ferol<strong>di</strong>, ildelegato della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Venezia, il generale Per<strong>di</strong>cchi, il colonnelloGraziani, il dottor Versino, il commendator Gambirasio, il dottor Da Molin,l’onorevole Mannironi, il dottor Poto.Alla fine del Convegno è stata votata una mozione nella quale si è riaffermatol’intento delle Camere <strong>di</strong> commercio dei due paesi <strong>di</strong> concorrere con ogni mezzoall’intensificazione dei rapporti economici italo-francesi.La lunga mozione riguarda i seguenti punti:<strong>1.</strong> Trasporti, comunicazioni e turismo;2. Problemi sociali;3. Problemi economici e finanziari;4. Collegamento permanente fra le Camere <strong>di</strong> commercio.È stato infine deciso che le Camere <strong>di</strong> commercio italiane e quelle francesisi terranno in contatto attraverso le loro organizzazioni nazionali e cioè l’Unioneitaliana delle Camere <strong>di</strong> commercio e l’Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercio207


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledell’Unione francese. Successivamente al Convegno <strong>di</strong> Parigi ci siamo attivamenteinteressati presso le varie amministrazioni centrali per la realizzazione dei votiemessi sulle varie questioni.Sono lieto <strong>di</strong> poter informare l’Assemblea che i risultati della nostra mozionesono stati quanto mai lusinghieri. Anzitutto va ricordato che il nostro Ministerodelle finanze – Direzione generale delle dogane – ha accettato il concetto espressonel Convegno <strong>di</strong> Parigi <strong>di</strong> considerare la <strong>di</strong>chiarazione del prezzo contenutonelle fatture doganali quale elemento <strong>di</strong> base per l’imposizione dei dazi doganaliad valorem.Il commissario del Turismo ha esaminato nei minuti particolari i <strong>di</strong>versi votiche sono stati presentati in materia <strong>di</strong> turismo fra l’Italia e la Francia e ha inviatoall’Unione un’ampia relazione nella quale è posto in luce il progresso compiutonegli ultimi anni fra le relazioni turistiche dei due paesi. Anche il Ministerodella marina mercantile, il Ministero dell’industria e commercio, il Ministero delcommercio estero e quello dei trasporti hanno assicurato il loro benevolo esameai voti del Convegno <strong>di</strong> Parigi, e sui vari punti sono venuti incontro ai nostri voticon vari provve<strong>di</strong>menti.Nei casi nei quali non era possibile accogliere i voti, le amministrazioni centralihanno fornito plausibili ragioni.L’Ambasciata francese a Roma e la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Parigi hannoriconosciuto che l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio ha agito con efficacia etempestività presso le amministrazioni centrali per ottenere il migliore successoai voti contenuti nella mozione del Convegno <strong>di</strong> Parigi.Borse e cre<strong>di</strong>toIl lavoro svolto dalla Commissione per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi delle Borse edel cre<strong>di</strong>to nel 1951 è stato considerevole, e l’apprezzamento da parte degli organiministeriali e delle organizzazioni competenti ci induce a tenere in buon conto lesue possibilità <strong>di</strong> lavoro per il 1952.Elenchiamo i principali argomenti trattati.Cre<strong>di</strong>to all’agricolturaLa Commissione si è occupata in un primo momento del cre<strong>di</strong>to all’agricoltura,con particolare riferimento alle zone soggette all’applicazione della leggestralcio per la riforma fon<strong>di</strong>aria.208


Stefano BrunDa un apposito Sottocomitato, presieduto dal senatore Caminiti, venneespresso il voto, che <strong>di</strong> seguito si trascrive, e che, ampiamente <strong>di</strong>scusso poi dallaCommissione e dal Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, è stato trasmesso ai Ministeridel tesoro, dell’agricoltura e dell’industria e commercio, nonché alla Confederazionegenerale dell’agricoltura italiana: «La Commissione intercamerale Borse ecre<strong>di</strong>to dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura,dopo attento esame della relazione della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Catanzaro,illustrata dal senatore Caminiti, che pone in evidenza le <strong>di</strong>fficoltà pratiche riscontratesinell’inizio <strong>di</strong> applicazione della legge sulla riforma fon<strong>di</strong>aria delia Sila eterritori contermini, e dopo aver constatato che situazione analoga si va determinandonelle altre zone assoggettate a trasformazione dalla “legge stralcio”, hapreso atto delle conclusioni della predetta relazione, che affermano la necessità,per rendere operante la legge e realizzare completamente le finalità che la stessasi propone, che si provveda a quanto appresso:a) intervento dello Stato in favore del cre<strong>di</strong>to agrario <strong>di</strong> esercizio, estendendo adesso tutte le agevolazioni previste dall’art. 6 del d.lgs.lgt. 3 maggio 1945, n. 449(esenzione da tasse, imposte o tributi presenti e futuri spettanti allo Stato o aglienti locali, ad eccezione della tassa fissa <strong>di</strong> bollo del 10 per mille sulle cambialiqualunque sia la loro scadenza);b) assegnazione <strong>di</strong> ulteriori somme in base alla legge 9 aprile 1949, n. 165, perconcessioni <strong>di</strong> mutui <strong>di</strong> miglioramento fon<strong>di</strong>ario, alle identiche con<strong>di</strong>zioni dellarecente assegnazione <strong>di</strong> 630 milioni <strong>di</strong> lire fatta al Banco <strong>di</strong> Napoli, con le precisazionidel caso per quanto ha riferimento alle opere da ammettere al go<strong>di</strong>mentodei mutui;c) tutela morale dell’agricoltore da parte dello Stato nell’esecuzione dei piani <strong>di</strong>trasformazione fon<strong>di</strong>aria e assicurazione delle necessarie garanzie alla proprietàprivata;d) determinazione della quota d’intervento finanziario dello Stato nella spesaoccorrente all’esecuzione dei detti piani <strong>di</strong> trasformazione nella misura fissa del45% della somma occorrente e concorso nel pagamento degli interessi sui mutui<strong>di</strong> miglioramento fon<strong>di</strong>ario per il rimanente 55% della spesa, in modo da consentireagli agricoltori l’utilizzo dei fon<strong>di</strong> presi a prestito ad un tasso del 4,50% tuttocompreso;e) nel caso che non si voglia concedere il contributo sulla spesa in misuraadeguata, mettere gli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to agrario in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> fornire agli agricoltorii fon<strong>di</strong> occorrenti ad un tasso <strong>di</strong> favore, ed in ogni caso non superiore al3,50% tutto compreso, con possibilità <strong>di</strong> ammortizzare il debito in 30 anni e conla procedura adottata nella suddetta assegnazione <strong>di</strong> 630 milioni <strong>di</strong> lire al Banco<strong>di</strong> Napoli, in applicazione dell’art. 6 della legge 9 aprile 1949, n. 165;209


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalef) pagamento dei miglioramenti già eseguiti e dei fabbricati rurali sui terreni,per evidenti ragioni <strong>di</strong> equità.La Commissione fa suoi tali voti, che approva pienamente e prega l’Unionedelle Camere <strong>di</strong> intervenire presso gli organi competenti a <strong>di</strong>sporre i provve<strong>di</strong>mentiin essi sollecitati, nell’interesse <strong>di</strong> tutte le regioni in cui sono in via <strong>di</strong>attuazione la legge sulla Sila e la “riforma stralcio” o si attuerà successivamentela riforma fon<strong>di</strong>aria, convinta come essa è che, ove non sia possibile mettere a<strong>di</strong>sposizione degli agricoltori chiamati a compiere le opere per l’applicazionedelle leggi sopra richiamate i mezzi richiesti, le finalità che queste si propongonoresteranno inoperanti e si determinerà nello stesso tempo un <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne nelle attivitàproduttive delle zone considerate, con le dannose conseguenze economicheche sono facilmente intuibili.Richiama in ogni caso l’attenzione sull’opportunità che i limiti attualmenteprevisti per l’esecuzione delle opere <strong>di</strong> miglioramento a carico dei privati sianocongruamente adeguati alle possibilità finanziarie degli stessi e all’entità dell’interventostatale, e che si escludano dagli espropri i terreni già migliorati».Il voto ha incontrato l’interesse del Ministero del tesoro e della stessa Confederazionedegli agricoltori, la quale chiese <strong>di</strong> partecipare con un proprio espertoai lavori della Commissione.Infatti, in un secondo tempo, su proposta dello stesso rappresentante dellaConfederazione degli agricoltori, è stato esaminato e concretato anche il seguentevoto sul cre<strong>di</strong>to agrario <strong>di</strong> miglioramento e <strong>di</strong> esercizio: «Il Consiglio <strong>di</strong>rettivodell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura nella sua riunionedel 23 novembre 1951, preso in esame il voto espresso in materia <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>toagrario dalla Commissione intercamerale Borse e cre<strong>di</strong>to riunitasi il 30 ottobre1951, fa proprio tale voto nel testo seguente: considerata la situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagioin cui versa attualmente l’agricoltura a seguito del crescente sfasamento tra costi<strong>di</strong> produzione e prezzi dei prodotti, conseguente agli aumentati costi dei benistrumentali e ai sempre maggiori oneri tributari, previdenziali e <strong>di</strong> imponibile <strong>di</strong>mano d’opera che gravano sulle aziende; constatato che tale situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagioviene ad essere aggravata dalle troppo modeste possibilità che hanno gli agricoltori<strong>di</strong> ricorrere al cre<strong>di</strong>to agrario <strong>di</strong> esercizio e <strong>di</strong> miglioramento in conseguenzadel costo eccessivamente elevato del danaro e della crisi che attraversano gli istitutiche esercitano tale particolare forma <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to per la deficienza <strong>di</strong> capitalid’impiego; ritenuto che la concessione <strong>di</strong> congrue anticipazioni a favore degliistituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to agrario, consentendo <strong>di</strong> portare finalmente a termine l’opera<strong>di</strong> ripristino dell’efficienza produttiva delle aziende danneggiate dalla guerra el’esecuzione dei lavori previsti dai piani <strong>di</strong> trasformazione fon<strong>di</strong>aria obbligatoria,nonché dando impulso all’attività miglioratrice dei privati agricoltori, non man-210


Stefano Bruncherebbe <strong>di</strong> avere notevoli benefici riflessi per l’economia del Paese; ritenuto cheun aumento degli investimenti in agricoltura contribuirebbe altresì a risolvere gliimportanti problemi agricolo-sociali del momento, ed in particolare quello, veramenteassillante, dell’assorbimento della mano d’opera <strong>di</strong>soccupata; rilevato che –<strong>di</strong> fronte ai numerosi provve<strong>di</strong>menti adottati opportunamente nel dopoguerraper favorire la ripresa dell’attività industriale – all’agricoltura sono state destinatemodestissime somme che non hanno consentito <strong>di</strong> affrontare adeguatamente e <strong>di</strong>avviare a soluzione i gravi problemi <strong>di</strong> questo importantissimo settore produttivo;fa voti:a) che i competenti organi <strong>di</strong> Governo provvedano con apposite <strong>di</strong>sposizioni<strong>di</strong> legge a costituire, me<strong>di</strong>ante anticipazioni dello Stato <strong>di</strong> 10 miliar<strong>di</strong> annui peri prossimi cinque anni, un Fondo speciale <strong>di</strong> rotazione <strong>di</strong> 50 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire perla concessione agli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to agrario <strong>di</strong> tutto il Paese, <strong>di</strong> anticipazioni dautilizzare specialmente per mutui <strong>di</strong> miglioramento alle aziende che debbonoriparare o ricostruire opere danneggiate o <strong>di</strong>strutte dalla guerra o hanno obblighi<strong>di</strong> trasformazione fon<strong>di</strong>aria, in aggiunta e con le modalità e le con<strong>di</strong>zioni previstedalla legge, recentemente approvata dal Parlamento, relativa alla costituzione <strong>di</strong>un fondo <strong>di</strong> 3 miliar<strong>di</strong> per la concessione <strong>di</strong> anticipazioni agli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>toagrario <strong>di</strong> miglioramento autorizzati ad operare nel Mezzogiorno e nelle Isole;b) che sia autorizzata la spesa necessaria ad elevare <strong>di</strong> almeno 500 milioni annui,per i prossimi cinque esercizi finanziari, il limite <strong>di</strong> impegno fissato per la concessionedel concorso statale negli interessi dei mutui <strong>di</strong> miglioramento;c) che contemporaneamente, anche allo scopo <strong>di</strong> eliminare la sperequazioneattualmente esistente fra il contributo in quota capitale e il concorso nel pagamentodegli interessi <strong>di</strong> eletti mutui, tale concorso sia elevato al 3,50%;d) che siano inoltre concessi agli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to agrario operanti in tutto ilterritorio nazionale prestiti decennali rinnovabili per un complesso <strong>di</strong> almeno10 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire, da utilizzare per la concessione <strong>di</strong> finanziamenti alle aziendeagricole che intendono acquistare macchinari e attrezzature alle con<strong>di</strong>zioni previstedalla legge 9 maggio 1950, n. 261, recante provve<strong>di</strong>menti intesi a favorirel’industrializzazione dell’Italia meri<strong>di</strong>onale e insulare;e) che la Banca d’Italia adotti criteri <strong>di</strong> maggiore larghezza nel risconto delportafoglio <strong>di</strong> esercizio;f) che sia, infine, considerata l’opportunità <strong>di</strong> porre allo stu<strong>di</strong>o mo<strong>di</strong>ficazionialle vigenti <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to agrario <strong>di</strong> esercizio in modo daadeguarle alle attuali esigenze della conduzione, la quale in molti casi ha necessità<strong>di</strong> prestiti aventi scadenze maggiormente <strong>di</strong>lazionate nel tempo».Tale voto, <strong>di</strong>scusso ed approvato dal Consiglio dell’Unione nella sua sedutadel 23 novembre scorso, è stato trasmesso agli organi ministeriali competenti e211


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalepossiamo <strong>di</strong>re con sod<strong>di</strong>sfazione che <strong>di</strong> alcuni dei criteri in tale voto in<strong>di</strong>cati puòtrovarsi traccia evidente in recenti <strong>di</strong>rettive del Ministero dell’agricoltura e forestein materia <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to all’agricoltura.Cre<strong>di</strong>to alle piccole e me<strong>di</strong>e industriePer questo argomento, che è fra i più <strong>di</strong>battuti, la Commissione espresse un primovoto sul quale la Confederazione degli industriali sollevò delle obiezioni, per cui siritenne opportuno riportare la questione ad un nuovo e più approfon<strong>di</strong>to esame.Sia la Commissione sia il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione ritennero però <strong>di</strong>confermare il voto prima espresso nel quale, pur non facendosi una particolareopposizione <strong>di</strong> principio alla costituzione degli Istituti regionali per il cre<strong>di</strong>toa me<strong>di</strong>o termine alle piccole e me<strong>di</strong>e industrie, previsti dalla legge 22 giugno1950, n. 445, si auspicava, più che la costituzione <strong>di</strong> nuovi istituti, la creazionedelle con<strong>di</strong>zioni più favorevoli affinché possa rendersi più effettiva ed efficace lacollaborazione fra gli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to locali e le casse <strong>di</strong> risparmio e le specialiSezioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to della Banca nazionale del lavoro e dei Banchi <strong>di</strong> Napoli e <strong>di</strong>Sicilia, e la creazione, eventualmente, <strong>di</strong> nuove Sezioni analoghe presso i maggioriistituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to a carattere regionale, già esistenti, che possano considerarsi idoneiad operare nel settore. Naturalmente si auspica nel voto anche un adeguatoincremento da parte del Ministero del tesoro degli attuali fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> dotazione <strong>di</strong>tali Sezioni speciali.Si attende ora <strong>di</strong> conoscere il parere e le osservazioni del Ministero del tesorosulla questione per poterne riprendere lo stu<strong>di</strong>o.Stanze <strong>di</strong> compensazioneNel funzionamento delle Stanze <strong>di</strong> compensazione, per la stessa legge basedel 1881 che ne determina l’istituzione come associazioni <strong>di</strong> banche, casse <strong>di</strong>risparmio, banchieri e aziende principali, le Camere <strong>di</strong> commercio hanno sempreavuto larga parte in quanto ad esse è affidata, a termini <strong>di</strong> detta legge, l’iniziativadell’istituzione e vigilanza.La Banca d’Italia, verso la fine del settembre scorso, ha trasmesso al Ministerodel tesoro un apposito progetto <strong>di</strong> regolamento della Stanza <strong>di</strong> compensazione<strong>di</strong> Milano, con il quale, agganciandosi essenzialmente al r.d.l. 8 giugno 1936, n.1191, che attribuisce all’Ispettorato per la <strong>di</strong>fesa del risparmio e per l’esercizio delcre<strong>di</strong>to le funzioni già demandate ai Ministeri delle finanze e delle corporazioni212


Stefano Brunsulle Stanze <strong>di</strong> compensazione, inficia in pratica l’attuale figura dell’istituto etoglie sostanzialmente alle Camere quella funzione istitutiva e <strong>di</strong> vigilanza finoad oggi loro riconosciuta.Sulla base <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o compiuto dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli, laCommissione ha ampiamente considerato tutta la materia, prendendo in esamelo schema <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento e la relazione della Banca d’Italia, ed ha espressoal Ministero del tesoro il suo parere sullo schema medesimo. Tale parere, che èstato approvato dal Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, nel confermare al Ministerodel tesoro quanto già prospettato in precedenza, specialmente sulla figura giuri<strong>di</strong>cadell’istituto e la conseguente posizione in esso delle Camere <strong>di</strong> commercio,accoglie la proposta della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Milano <strong>di</strong> non opporsi all’esperimento <strong>di</strong>un semestre presso la Stanza <strong>di</strong> compensazione <strong>di</strong> Milano della <strong>di</strong>sciplina tecnicaprevista nello schema <strong>di</strong> regolamento proposto, sempre che non ne venga comunquepregiu<strong>di</strong>zio alle obiezioni <strong>di</strong> principio prospettate dalla Commissione a nome<strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio interessate.In seguito alla recente risposta del Ministero del tesoro, che accoglie sostanzialmenteil parere espresso dalla Commissione intercamerale, la questione saràpresto oggetto <strong>di</strong> nuovo esame per le precisazioni del caso.Borse merciCome è noto, con la legge 30 maggio 1950, n. 374, è stata consentita laricostruzione delle Borse merci con decreto del presidente della Repubblica a<strong>di</strong>niziativa del Ministero dell’industria e commercio e su proposta delle Camere<strong>di</strong> commercio.Tale legge si richiama puramente e semplicemente alla legge base del 20marzo 1913, sulle Borse <strong>di</strong> commercio, le cui <strong>di</strong>sposizioni trattano essenzialmentedelle Borse valori e ben poco delle Borse merci.Si è presentata quin<strong>di</strong> la necessità <strong>di</strong> un regolamento per il funzionamentodelle Borse merci. La Commissione, partendo dal concetto che non fosse ilcaso <strong>di</strong> promuovere una riforma della legge del 1913, sia per la complessità deiproblemi che questa prospetterebbe sia per le <strong>di</strong>fficoltà che si incontrerebberoattraverso la procedura parlamentare, è venuta nella determinazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>areun regolamento-tipo che possa dare all’attività e all’organizzazione delle Borsemerci la necessaria uniformità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo, pur consentendo sufficiente facoltàalle singole Borse <strong>di</strong> integrarlo con regolamenti locali che possano tener conto siadelle particolari situazioni <strong>di</strong> ambiente sia delle caratteristiche <strong>di</strong> mercato dellemerci <strong>di</strong> prevalente contrattazione.213


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleAll’uopo è stato designato un apposito Sottocomitato della CommissioneBorse e cre<strong>di</strong>to, integrato da alcuni membri esperti della Commissione intercameraleper il commercio con l’estero, il quale ha da tempo iniziato i suoi lavoriprendendo essenzialmente a base gli schemi <strong>di</strong> regolamento pre<strong>di</strong>sposti dalleCamere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano e <strong>di</strong> Genova per le rispettive Borse.Vanno rilevate al riguardo la favorevole considerazione nella quale il Ministerodell’industria e commercio ha preso le proposte della nostra Commissione e lapartecipazione ai lavori dell’apposito Comitato <strong>di</strong> un rappresentante osservatoredel Ministero stesso.VarieMeritano segnalazione, infine, i seguenti argomenti esaminati dalla Commissioneintercamerale Borse e cre<strong>di</strong>to:– assegnazione <strong>di</strong> nuovi fon<strong>di</strong> per l’acquisto <strong>di</strong> macchinari a rate con patto <strong>di</strong>riservato dominio da parte delle me<strong>di</strong>e e piccole industrie: il voto relativo è statotrasmesso agli organi ministeriali competenti con la richiesta, fra l’altro, <strong>di</strong> abolirele esclusioni previste per l’Italia meri<strong>di</strong>onale per alcune categorie <strong>di</strong> industrie;– sistema <strong>di</strong> quotazione delle obbligazioni;– estensione del mercato dei titoli azionari <strong>di</strong> società aventi particolare importanzasia per entità <strong>di</strong> capitale sia per estensione della loro attività nel territorionazionale.Problemi del commercio esteroComitati, Commissioni e stu<strong>di</strong>Per dare un’idea del lavoro svolto dai nostri uffici con il Ministero del commercioestero si pensi che oltre 200 sono state le riunioni alle quali l’Unione èstata invitata ed ha partecipato; a ciò si aggiungano i numerosissimi incontri con i<strong>di</strong>rigenti dei vari uffici per illustrare singoli problemi proposti dalle varie Camere.Nello scorso anno abbiamo collaborato ai lavori per la stipulazione o il rinnovodegli accor<strong>di</strong> commerciali con i seguenti paesi: Argentina, Austria, Belgio-Lussemburgo,Brasile, Danimarca, Ecuador, Finlan<strong>di</strong>a, Francia, Germania, Grecia, Indonesia,Iran, Iraq, Jugoslavia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna,Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria, Bulgaria, Gran Bretagna, Pakistan, Uruguay.214


Stefano BrunParticolarmente attiva è proseguita nel 1951 la collaborazione dell’Unioneall’Ufficio sviluppo area dollaro istituito dal Ministero commercio estero perincrementare al massimo le nostre esportazioni verso gli USA. Numerose segnalazionisono state da noi fatte alle Camere a questo riguardo e specialmente circale norme da seguire per il miglior esito delle ven<strong>di</strong>te dei prodotti italiani, la possibilità<strong>di</strong> penetrazione nei vari Stati della Confederazione, le indagini nei settori <strong>di</strong>maggiore interesse per cercare <strong>di</strong> risolvere gli ostacoli all’esportazione dei prodottiitaliani verso gli Stati Uniti e gli altri paesi dell’area del dollaro.Nel 1951 abbiamo partecipato, a mezzo dei nostri funzionari, in forma assiduae continuativa, a tutte le riunioni dei Comitati consultivi per l’esame delledomande d’importazione, <strong>di</strong> esportazione e <strong>di</strong> compensazione presso la competenteDirezione generale del Ministero commercio estero. Le sedute <strong>di</strong> taliComitati sono state circa 150. Ad esse vanno poi aggiunti ulteriori interventi ariunioni <strong>di</strong> carattere saltuario e contingente per l’esame <strong>di</strong> particolari problemimerceologici e valutari.Un notevole apporto è stato arrecato ad altre Commissioni istituite pressola Direzione accor<strong>di</strong> commerciali del Mincomes per la preparazione delle nuoveliste <strong>di</strong> liberazione tra i paesi dell’OECE. Com’è noto, l’Italia nel corso del 1951ha raggiunto e superato il 75% <strong>di</strong> liberazione delle proprie importazioni, riferiteall’anno 1948, ed ha inoltre puntualmente dato esecuzione alla prima lista <strong>di</strong> liberazionecomune degli scambi. Si aggiunga a ciò che in sede <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<strong>di</strong> emergenza per ridurre i cre<strong>di</strong>ti dell’Italia verso i paesi partecipantiall’Unione dei pagamenti europei, in data 1° novembre è stata temporaneamenteliberata la quasi totalità delle nostre importazioni, riducendo in pari tempo quasitutti i dazi del 10%.Il 21 aprile 1951 l’Italia ha firmato il Protocollo <strong>di</strong> Torquay in base al qualesono state attuate importanti riduzioni dei dazi che numerosi paesi applicavanoad alcune nostre tipiche esportazioni, mentre adeguati temperamenti sono staticoncessi ad alcune merci <strong>di</strong> importazione in Italia. Gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torquay sonostati ratificati il 18 ottobre 1951 ed hanno ricevuto pratica applicazione presso leDogane, per la parte più favorevole agli importatori, un mese dopo. Ai lavori <strong>di</strong>Torquay, come già a quelli <strong>di</strong> Annecy, le Camere <strong>di</strong> commercio sono state presentia mezzo dell’onorevole avvocato Enzo Storoni.Il valore delle fatture per la determinazione dei dazi doganaliParticolarmente importanti sono stati i lavori svolti nel 1951 dalla nostraCommissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per il commercio estero. In tre laboriose riunioni tenutesi215


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalein luglio, settembre e novembre è stato trattato l’argomento del valore imponibiledelle merci importate ai fini dell’applicazione dei dazi doganali.L’art. 17 delle <strong>di</strong>sposizioni preliminari della nuova tariffa doganale sostituiva,per l’applicazione del dazio, al valore della merce nel momento della contrattazione,come previsto dal GATT, il valore al momento dello sdoganamento. Untale sistema portava al <strong>di</strong>sorientamento degli operatori, messi nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>non poter conoscere, al momento dell’acquisto, il costo della merce importata;l’inconveniente era acuito dalla scarsità <strong>di</strong> mezzi ufficiali <strong>di</strong> consultazione pressole dogane, cosicché la stessa merce poteva essere <strong>di</strong>versamente valutata e quin<strong>di</strong><strong>di</strong>versamente tassata da dogana a dogana anche nello stesso momento.Le Camere <strong>di</strong> commercio non potevano non rendersi interpreti del <strong>di</strong>sagio deglioperatori conseguente a tale sistema, cosicché fin dalla prima applicazione dell’art. 17la Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei problemi del commercio estero dell’Unione affrontòil problema per ottenere, se non altro, un’applicazione meno rigida <strong>di</strong> detto articolo.Alle nostre riunioni, pertanto, portarono il contributo delle rispettive amministrazionialti funzionari dei Ministeri delle finanze e del commercio estero. Il 16novembre 1951, alla conclusione dei lavori, la Commissione presentò un’organicaproposta <strong>di</strong> sostanziali mo<strong>di</strong>fiche agli articoli 17 e 18 delle <strong>di</strong>sposizioni preliminari,mo<strong>di</strong>fiche che tenevano fra l’altro conto dei voti avanzati in sede <strong>di</strong> Convegnodelle Camere <strong>di</strong> commercio italo-francesi a Parigi, nonché delle conclusioni raggiuntea Lisbona, Parigi e Bruxelles dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.Il Ministero delle finanze, resosi conto del fondamento delle nostre conclusioni,in data 28 novembre 1951, ha in<strong>di</strong>cato a tutte le dogane con appositacircolare i presupposti cui esse si devono attenere nella valutazione dei valoriimponibili. Con tale circolare si può <strong>di</strong>re che i nostri voti siano stati totalmenteaccolti, e <strong>di</strong> ciò dobbiamo sinceramente compiacerci.Non si è ancora giunti alla mo<strong>di</strong>fica del testo degli artt. 17 e 18, dati gli impegniinternazionali assunti in merito dall’Italia, ma con la citata circolare la fatturaha riacquistato, come noi chiedevamo, quella importanza determinante che eraalla base delle richieste degli operatori con l’estero.Ove sorgessero contestazioni sui valori <strong>di</strong>chiarati in fattura, le dogane possonotrovare utili elementi <strong>di</strong> riferimento nel nostro “Listino dei prezzi all’origine”,sempre più apprezzato dalle amministrazioni centrali, come si <strong>di</strong>rà in altra parte.Collaborazione con l’Istituto del commercio estero e con l’Ufficio italiano dei cambiIntensa e cor<strong>di</strong>ale è stata la nostra collaborazione con l’Istituto nazionalecommercio estero; essa si è concretata con la partecipazione ai lavori dei Comitati216


Stefano Brunper l’esame delle domande per l’esportazione <strong>di</strong> alcune merci verso l’Inghilterra(Comitati LEGI) e con l’inclusione <strong>di</strong> vari delegati, designati dalle singoleCamere, nelle Commissioni per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi inerenti a determinatecategorie merceologiche particolarmente importanti per la nostra economia.Quoti<strong>di</strong>ani sono poi i contatti con gli uffici dell’ICE per lo scambio <strong>di</strong> informazionieconomiche e commerciali.Attivissime relazioni sono tenute anche con l’Ufficio italiano dei cambi, ilquale, come è noto, gestisce per conto della Banca d’Italia i pagamenti internazionali,settore delicatissimo dei nostri scambi con l’estero.Nel corso dell’anno sono stati intensificati i rapporti con gli Uffici commercialiesteri in Italia e particolarmente con gli Uffici commerciali presso lerappresentanze <strong>di</strong>plomatiche italiane all’estero. A quest’ultimo proposito è incorso <strong>di</strong> attuazione un perio<strong>di</strong>co scambio <strong>di</strong> segnalazioni <strong>di</strong> mercato <strong>di</strong> reciprocointeresse.Sezione delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’esteroIn quest’anno l’Unione ha lavorato al potenziamento della Sezione delleCamere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero. Questa Sezione, sorta dal Congressomon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio dell’aprile 1950, ci sta particolarmente acuore, aderendo ad essa tutte le consorelle all’estero la cui preziosa opera ci sembrapoco conosciuta e poco seguita anche dalle amministrazioni centrali.Queste Camere, scomparse durante la guerra, si sono andate ricostituendocon mezzi propri, a volte anche non troppo ben viste dalle autorità locali, edhanno creato le premesse per assolvere la loro funzione che riteniamo importantissima.Infatti non solo sod<strong>di</strong>sfano le esigenze <strong>di</strong> informazioni delle categoriee degli organi economici, ma raggruppando operatori connazionali e straniericompiono un’opera <strong>di</strong> italianità che trascende il semplice settore economico.Per restare nel puro campo commerciale pensiamo che questi istituti dovrebberoessere il migliore osservatorio economico delle nostre ambasciate e consolati;essi controllano il mercato locale, favoriscono lo sviluppo degli scambi, <strong>di</strong>rimonocontroversie, organizzano la partecipazione italiana a mostre, fiere, convegni ecc.,danno impulso a viaggi, incrementano correnti turistiche. Anche la nostra emigrazionedovrebbe trovare in esse un solido punto <strong>di</strong> appoggio; ricor<strong>di</strong>amo chein passato le Camere <strong>di</strong> commercio hanno assolto anche compiti <strong>di</strong> veri e propriuffici <strong>di</strong> collocamento.La vita delle Camere in questo dopoguerra non ha potuto riprendere che suscala ridotta, dato che le quote dei soci sono la base economica dell’istituto, il217


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalequale è costretto a trovare in sé stesso, come organizzazione del tutto privata, imezzi in<strong>di</strong>spensabili alla sua affermazione.Esiste invero un sussi<strong>di</strong>o da parte dello Stato, che però ammonta per il 1950-1951 a soli 24 milioni <strong>di</strong> lire per 27 Camere, e quin<strong>di</strong> del tutto irrisorio.Il problema delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero è in gran parte unproblema <strong>di</strong> finanziamento, che va risolto se non si vogliono condannare molti <strong>di</strong>questi istituti, una volta così fiorenti, a stentare o ad estinguersi con palese dannoper la nostra economia e del nostro prestigio.La Sezione da noi istituita dovrà essere organo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, <strong>di</strong> propulsionee <strong>di</strong> assistenza in ogni forma. Ad assicurare la collaborazione fra leCamere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero e quelle nazionali si è provveduto, comesi ricorderà, a includere tre presidenti <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’esteronel Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione.In quest’anno numerosa è stata la corrispondenza intercorsa con dette Camereall’estero soprattutto in merito a notizie commerciali. Le abbiamo inoltre invitate asegnalarci i loro bisogni per vedere come possiamo essere loro maggiormente utili.Potenziamento dell’Ufficio per il commercio esteroCome appare dalla succinta relazione <strong>di</strong> cui sopra, questo importante serviziodell’Unione ha assunto sempre maggiore sviluppo, e con decorrenza dal 1° gennaio,esso può contare su due funzionari stabili: due laureati che hanno una profondapreparazione teorica e pratica sui problemi dei nostri scambi commerciali.Anche le fonti <strong>di</strong> notizie e <strong>di</strong> indagini sono state molto aumentate con l’acquisto<strong>di</strong> volumi, annuari ecc., con l’abbonamento a nuovi perio<strong>di</strong>ci italiani ed esterie specialmente con gli utilissimi volumi dei “Surveys” riguardanti i vari paesi delmondo, pubblicati dai Governi degli Stati Uniti, dell’Inghilterra e <strong>di</strong> altre nazioni.Ma tutto ciò non è sufficiente, occorre che le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>anoimpulso alla nostra attività fornendo soprattutto pareri, desideri e critiche deglioperatori <strong>di</strong> ogni parte d’Italia che devono trovare nelle nostre Camere i tutelatoriimparziali dei loro interessi, <strong>di</strong> modo che le autorità centrali possano contare sullanostra collaborazione scevra da ogni interesse particolare.Trasporti e comunicazioniLa grande importanza che nel mondo economico moderno va ogni giornopiù assumendo la complessa materia dei trasporti ha indotto il Consiglio <strong>di</strong>rettivo218


Stefano Brundell’Unione a costituire una Commissione intercamerale trasporti e comunicazionicon la rappresentanza camerale <strong>di</strong> tutte le regioni italiane, affidandone lapresidenza al comandante Antonio Cosulich, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Trieste.L’iniziativa ha incontrato il più vivo consenso non solo da parte delle Camere<strong>di</strong> commercio, che vi collaborano assiduamente, ma anche del Ministero deitrasporti, che vi ha designato due suoi rappresentanti osservatori nelle personedel professor Francesco Santoro del Servizio commerciale e del traffico dellaDirezione generale delle FFSS e del professor Ferruccio Vezzani della Direzionegenerale della motorizzazione civile e trasporti in concessione, nonché <strong>di</strong> organizzazioni<strong>di</strong> categoria che hanno chiesto <strong>di</strong> farvi partecipare propri rappresentantiesperti, cosa alla quale siamo stati lieti <strong>di</strong> aderire.Notevole è il lavoro che la Commissione ha già svolto in tre riunioni plenarieed in varie riunioni <strong>di</strong> appositi Sottocomitati, costituiti <strong>di</strong> volta in volta a secondadella specifica natura degli argomenti da trattare.Fra le attività svolte vanno segnalate le seguenti.Revisione delle tariffe ferroviarieIn materia <strong>di</strong> revisione delle tariffe ferroviarie, il voto espresso da un appositoSottocomitato <strong>di</strong> esperti segnalato al Comitato interministeriale dei prezzi èservito come base degli interventi del nostro rappresentante nella Commissionecentrale. I concetti <strong>di</strong> tale voto hanno incontrato il più favorevole esito nelle definitivedeterminazioni del Comitato interministeriale.L’EAM e il GRAPer quanto riguarda lo scioglimento dell’Ente autotrasporti merci (EAM) edella GRA, in seguito alla proposta della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, all’adesionea questa <strong>di</strong> molte Camere e agli analoghi voti del Consiglio <strong>di</strong>rettivodel l’Unione, un apposito Comitato ha esaminato la complessa materia, pre<strong>di</strong>sponendoun voto e degli emendamenti al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per lo scioglimentodell’EAM, con i quali mentre si insiste sullo scioglimento dell’ente, unanimementerichiesto dalle Camere, si propone che vengano attribuiti alle Camere stesse icompiti da detto ente svolti in materia <strong>di</strong> statistica e <strong>di</strong> funzionamento dell’appositaCommissione provinciale per la determinazione del numero delle licenze daconcedersi annualmente per trasporto merci, in conformità della legge del 1935.219


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalePer quanto riguarda la gestione GRA, è stato confermato il parere delleCamere <strong>di</strong> commercio favorevole al suo scioglimento.Questionario sullo sviluppo della rete dei trasportiA mezzo <strong>di</strong> un apposito questionario si stanno raccogliendo importanti elementie dati sull’estensione della rete ferroviaria e stradale in ogni singola regione.Tutte le risposte, successivamente elaborate e coor<strong>di</strong>nate, dovranno servire <strong>di</strong> basead uno stu<strong>di</strong>o generale sull’estensione e sullo sviluppo sia della rete ferroviaria sia<strong>di</strong> quella stradale, e per la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un piano organico e coor<strong>di</strong>nato dellevie <strong>di</strong> comunicazione in Italia.Ferrovie e trasporti in concessioneApposita indagine è stata svolta sulla <strong>di</strong>battuta materia del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> leggeper l’esercizio e il potenziamento <strong>di</strong> ferrovie e <strong>di</strong> altre linee <strong>di</strong> trasporto in regime<strong>di</strong> concessione, già approvata dal Senato, ma tuttora in sede <strong>di</strong> competente Commissionelegislativa presso la <strong>Camera</strong> dei deputati.Sulla scorta delle risposte ricevute dalle Camere <strong>di</strong> commercio, il Comitatoappositamente costituito ha emesso un voto, già segnalato ai competenti organi<strong>di</strong> Governo, con il quale: «si sollecita alla competente Commissione parlamentaredella <strong>Camera</strong> dei deputati l’esame del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge, evitando ulterioriemendamenti che, rinviando il <strong>di</strong>segno stesso al Senato, ritarderebbero troppol’emanazione della legge; si chiede che in tutti i casi nei quali per la trasformazioneo la ricostruzione <strong>di</strong> ferrovie concesse vi siano già gli appositi stanziamenti, ilMinistero dei trasporti provveda ad accelerare la procedura istruttoria per renderesenz’altro operanti i finanziamenti stessi; si chiede sia promossa, nel più brevetempo, l’emanazione <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento fra la nuova leggee le norme vigenti in materia <strong>di</strong> trasformazione e <strong>di</strong> sostituzione con autoservizidei servizi su rotaia in tutti quei casi nei quali tale sostituzione dovesse risultaretecnicamente ed economicamente favorevole».Unificazione legislativa dei trasporti su stradaDi grande rilievo è poi l’iniziativa della costituzione <strong>di</strong> un apposito Comitato<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per cercare <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>venire alla formazione <strong>di</strong> un testo unico delle vigenti220


Stefano Brunleggi, regolamenti e norme per la <strong>di</strong>sciplina del trasporto su strada, opportunamenteaggiornati ed integrati. Presidente <strong>di</strong> questo Comitato è il senatore professoringegner Guido Corbellini, già ministro dei Trasporti, che segue con grandeinteresse le riunioni.L’iniziativa, che ha avuto la più favorevole eco, tende a semplificare e a renderechiaramente accessibili sia ai trasportatori sia agli utenti le norme che regolanoi trasporti su strada, determinando anche esattamente i reciproci obblighi e <strong>di</strong>ritti.Lo stu<strong>di</strong>o, già in corso, sarà considerato anche nel quadro delle iniziative chestanno sorgendo nel campo internazionale per ad<strong>di</strong>venire ad un’adeguata <strong>di</strong>sciplinadei trasporti internazionali su strada che sono in continuo rapido sviluppo.Fra le iniziative varie va infine ricordata un’inchiesta sull’uso dei containerper sviluppare anche in Italia questo sistema <strong>di</strong> trasporto ferroviario che, giàlargamente adottato in molti Stati, presenta notevoli vantaggi per lo svolgimentodei trasporti ferroviari.Problemi vari interni e internazionaliRicor<strong>di</strong>amo fra le numerose questioni trattate le seguenti:– la sollecitazione, su proposta della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano, dell’istituzione<strong>di</strong> treni turistici a carattere internazionale a integrazione dell’iniziativa deitreni crociera con itinerari internazionali già realizzata dalle Ferrovie dello Stato;– l’istituzione <strong>di</strong> biglietti chilometrici, già concessa dalle Ferrovie dello Stato;– la sollecitazione dell’elettrificazione dei tratti ancora a vapore della lineaadriatica, che costituisce una delle tre gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>rettrici del traffico ferroviarioitaliano;– la segnalazione, sia al Ministero dei trasporti sia alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale, della situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio che si va determinando per il porto <strong>di</strong>Trieste in seguito all’accesa concorrenza che al traffico <strong>di</strong> questo porto italiano èin atto da parte delle ferrovie germaniche;– la segnalazione al Ministero dei trasporti del voto della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Firenze e <strong>di</strong> altre Camere <strong>di</strong> istituire una Conferenza annuale per gli orariinternazionali, attraverso la quale si possano esaminare e coor<strong>di</strong>nare i vari voti <strong>di</strong>comunicazioni collegate con la rete internazionale. In tal modo i rappresentantiitaliani parteciperebbero alle Conferenze orario internazionali forti anche <strong>di</strong> unprogramma derivato da un concorde coor<strong>di</strong>namento degli interessi e dei desideratadei viaggiatori italiani.Di notevole rilievo è stata la partecipazione dell’Unione ai lavori dell’Unioneinternazionale delle ferrovie a mezzo <strong>di</strong> un proprio rappresentante, l’avvocato221


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleWeiller della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano, nella Commissione governamentaleitaliana.Nel 1951, nelle tre riunioni avutesi a Wegen, Montreux e Berna, il nostrorappresentante ha partecipato attivamente alle <strong>di</strong>scussioni per la revisione incorso della Convenzione internazionale per il trasporto merci per ferrovia (CIM)e a quelle per la riforma del Regolamento internazionale per il trasporto dei carriprivati (RIP).Per quanto riguarda la CIM, sono da ricordare le <strong>di</strong>scussioni in corso per itrasporti combinati fer-mer, per le clausole concernenti le tariffe, gli itinerari, itermini per l’esecuzione dei trasporti, i documenti e formalità, i <strong>di</strong>ritti della ferroviasulle cose trasportate a garanzia dei cre<strong>di</strong>ti derivanti dal contratto <strong>di</strong> trasporto,la standar<strong>di</strong>zzazione degli imballaggi agli effetti della responsabilità del vettore.Per quanto si riferisce alla convenzione RIP, gli stu<strong>di</strong> in corso riguardanoessenzialmente la posizione giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> chi prende in locazione il vagone privato, laredevance dovuta dalla ferrovia per l’uso del vagone, la responsabilità delle ferrovie.Servizi postaliL’Unione ha attivamente contribuito ad un’indagine svolta ad iniziativa della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale per il miglioramento dei servizi postali invista della revisione della convenzione postale universale.Particolare interesse è stato portato alle questioni dello sviluppo delle comunicazionipostali aeree, delle tariffe per stampati, campioni, libri ecc., all’estensionedel servizio <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione dei campioni senza valore e dei colli postali a valore<strong>di</strong>chiarato, al miglioramento dei servizi postali <strong>di</strong> fine settimana e festivi, allariduzione delle sopratasse per deficienza <strong>di</strong> affrancatura.I voti espressi dall’Unione a riassunto delle segnalazioni delle Camere <strong>di</strong>commercio hanno trovato il più favorevole accoglimento nei voti definitivi pre<strong>di</strong>spostidalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.Sempre in materia <strong>di</strong> servizi postali, l’Unione si è particolarmente interessataalla questione della timbratura della corrispondenza or<strong>di</strong>naria in arrivo, cheera stata sospesa dal Ministero delle poste e telecomunicazioni provocando unanotevole reazione da parte delle categorie economiche essenzialmente per il particolarerilievo giuri<strong>di</strong>co assunto dal timbro d’arrivo della corrispondenza comeelemento <strong>di</strong> prova utile nelle più <strong>di</strong>verse contingenze degli affari.L’azione svolta ha avuto esito favorevole e già da qualche mese il servizio èstato ripreso, con sod<strong>di</strong>sfazione delle Camere <strong>di</strong> commercio, che avevano particolarmenteinsistito per il ripristino <strong>di</strong> tale timbratura.222


Stefano BrunAttualmente l’Unione sta seguendo l’iniziativa per l’istituzione <strong>di</strong> uno specialetipo <strong>di</strong> lettera raccomandata a testo comprovato che possa risolvere il problemafino ad oggi insoluto della conciliazione della tutela del segreto epistolare con laprova del contenuto della lettera.Va ricordato anche l’interessamento per l’istituzione in Italia <strong>di</strong> un bigliettopostale aereo, <strong>di</strong> basso costo, già largamente adottato in altri paesi.Centro per lo sviluppo dei trasporti aereiInfine non possiamo chiudere questa rassegna dell’attività svolta dall’Unionenel settore dei trasporti senza ricordare una giovane e promettente creatura natanel nostro seno, figlia delle Camere <strong>di</strong> commercio: il Centro per lo sviluppo deitrasporti aerei, che in breve volgere <strong>di</strong> tempo si è affermato per la serietà del suolavoro e per l’impareggiabile zelo che ha <strong>di</strong>mostrato. L’Unione segue con piacerel’ascesa <strong>di</strong> questa istituzione con la certezza ch’essa può essere utile al nostroPaese, e la incoraggia a continuare nel suo nobile compito per il progresso delmezzo aereo.Problemi marittimiNel settore marinaro, a cui attende più <strong>di</strong>rettamente la nostra Sezionemarittima, la quale opera attraverso le Assemblee delle Camere a giuris<strong>di</strong>zionemarittima e le Commissioni intercamerali e miste, si sono trattati nell’anno 1951importanti problemi contingenti, strettamente connessi con il potenziamentodella marina mercantile.Le due Assemblee delle Camere si sono tenute a Roma (28 febbraio 1951) ea Trieste (8 luglio 1951).Le Commissioni si sono riunite presso la nostra sede in otto sedute, elaborandoil materiale <strong>di</strong> loro competenza e re<strong>di</strong>gendo stu<strong>di</strong> su ciascun argomentoesaminato.Nell’Assemblea delle Camere tenuta a Roma sono stati <strong>di</strong>scussi vari problemi,per alcuni dei quali si sono prese definitive risoluzioni, e in sede <strong>di</strong> raccomandazionisono state accolte e messe allo stu<strong>di</strong>o tre proposte riguardanti: l’istruzioneprofessionale nautica; il Fondo per l’assistenza alle maestranze portuali; il trattamentoeconomico per la <strong>di</strong>scarica dei velieri e motovelieri inferiori alle 500 tonnellate<strong>di</strong> stazza lorda e <strong>di</strong>scarica dei combustibili liqui<strong>di</strong>, nonché la rivalutazionedella paga base da corrispondere ai lavoratori portuali.223


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleNella successiva Assemblea, riunita a Trieste, sono stati <strong>di</strong>scussi nove <strong>di</strong>versiproblemi, definiti soltanto in parte con singole mozioni, essendosi <strong>di</strong>sposto peraltri l’espletamento <strong>di</strong> un’ulteriore istruttoria.Le Commissioni intercamerali, in sei sedute, hanno a loro volta esaurito l’esamedei temi proposti dalle Assemblee.Per l’importanza e i riflessi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne sindacale e sociale del problema relativoall’unificazione delle norme per il maneggio delle merci nei porti, ritenutanecessaria per assicurare l’uniformità delle denominazioni usate nel definire laprestazione d’opera e del trattamento economico, <strong>di</strong>versi da porto a porto, si èritenuto opportuno <strong>di</strong> associare ai lavori della speciale Commissione intercameraleinvestita dello stu<strong>di</strong>o la collaborazione <strong>di</strong>retta delle rappresentanze delle dueassociazioni dei lavoratori marittimi e <strong>di</strong> altri gruppi <strong>di</strong> interessati al problemastesso.Le Camere marittime, sensibilissime alle legittime vedute ed aspirazioni,polarizzate sui vari argomenti, hanno corrisposto premurosamente alle nostreconsultazioni e ricerche <strong>di</strong> notizie e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive collaborando, così, efficacementealla risoluzione <strong>di</strong> vari problemi marittimi sul piano nazionale.Analogamente si sono tenuti dalla nostra Sezione <strong>di</strong>retti contatti con i variministeri tecnici, ai quali sono state presentate le singole mozioni <strong>di</strong> volta in voltaelaborate. Siamo lieti <strong>di</strong> poter affermare che i nostri lavori sono stati sempreoggetto <strong>di</strong> attento esame da parte delle amministrazioni competenti e hanno datospesso luogo a provve<strong>di</strong>menti che erano stati da noi invocati. Va ricordato congratitu<strong>di</strong>ne l’intervento all’Assemblea <strong>di</strong> Roma delle Camere marittime dell’alloraministro della Marina mercantile onorevole Simonini; egli ebbe la bontà <strong>di</strong><strong>di</strong>chiararsi «lieto <strong>di</strong> incontrarsi con la rappresentanza certamente più autorevoledegli interessi che si muovono intorno alla vita marinara» e <strong>di</strong> assicurare che iproblemi trattati dalla nostra Sezione impegnavano il suo Ministero per la larghezzaed obiettività della trattazione e delle soluzioni proposte che offrivano aisuoi tecnici ed esperti largo campo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>.Riportiamo infine l’elenco – in linea cronologica – dei problemi trattati dallaSezione marittima nell’anno 1951 e dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sposti dalle superioriautorità.Mozione sulla crisi dell’industria per le riparazioni navaliLo stu<strong>di</strong>o fu iniziato dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova. A seguito poi<strong>di</strong> una visita fatta in alcuni porti stranieri da una Commissione <strong>di</strong> esperti con acapo il dottor Accame, presidente della Sezione marittima della stessa <strong>Camera</strong>224


Stefano Brun<strong>di</strong> Genova, dell’argomento fu investita la nostra Sezione, che indagò sulle causedella crisi cantieristica per le riparazioni navali in Italia e pre<strong>di</strong>spose un’ampiarelazione.L’Assemblea delle Camere marittime, sulle <strong>di</strong>rettive tracciate dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>Genova e sulle conclusioni in<strong>di</strong>cate dalla Commissione, segnalò la necessità chela legislazione sulle riparazioni navali fosse tenuta <strong>di</strong>stinta dalle <strong>di</strong>sposizioni legislativeconcernenti l’industria dell’armamento e delle costruzioni navali, al fine <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare meglio l’apporto <strong>di</strong> competenza dello Stato. Infine fu approvata unamozione con cui si propose:<strong>1.</strong> <strong>di</strong> estendere il contributo statale, limitato dalla legge Saragat, a tutti i materialicomunque utilizzati nelle riparazioni, anche se <strong>di</strong> provenienza nazionale;2. <strong>di</strong> rivedere e rendere meno oneroso il regime fiscale con esenzione dall’IGEin tutti i rapporti <strong>di</strong> acquisto e dalla ricchezza mobile il red<strong>di</strong>to investito nell’ampliamentoe miglioramento degli impianti e delle attrezzature industriali delleaziende <strong>di</strong> riparazioni navali;3. <strong>di</strong> includere nei trattati <strong>di</strong> commercio e negli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> clearing la materiadelle riparazioni, concedendo altresì l’importazione in franchigia a tutti i materialie l’esenzione dai dazi doganali;4. <strong>di</strong> regolamentare in tutti i centri marittimi nazionali il trattamento dellamano d’opera <strong>di</strong>pendente dai cantieri specializzati;5. <strong>di</strong> istituire un elenco nazionale delle imprese autorizzate ad effettuare riparazionied allestimenti navali, subor<strong>di</strong>nando l’iscrizione all’accertata efficienzatecnica ed economica <strong>di</strong> tali imprese;6. <strong>di</strong> accordare agli stabilimenti <strong>di</strong> riparazioni navali ubicati nelle provinciemeri<strong>di</strong>onali, nel quadro dei provve<strong>di</strong>menti per l’industrializzazione delMezzogiorno, particolari agevolazioni;7. <strong>di</strong> far beneficiare degli aiuti previsti dal Piano ERP le piccole e me<strong>di</strong>e industrie<strong>di</strong> riparazione;8. <strong>di</strong> stabilire accor<strong>di</strong> per un’equa ripartizione del lavoro;9. <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare i turni <strong>di</strong> utilizzazione dei bacini <strong>di</strong> carenaggio.La mozione venne rimessa ai singoli ministeri competenti, che la esaminaronocon largo favore.Politica marittimaIl tema venne proposto dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli e passato all’esame<strong>di</strong> una Commissione intercamerale, la quale in un primo momento fissò iseguenti presupposti:225


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalea) necessità <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong> grande respiro;b) funzione della Finmare nei confronti dell’armamento <strong>di</strong> linea sovvenzionato;c) opportunità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare l’or<strong>di</strong>namento delle società <strong>di</strong> preminente interessenazionale rispetto ai servizi che esse svolgono e dovrebbero svolgere;d) possibilità <strong>di</strong> rendere operante un sistema <strong>di</strong> finanziamento sul tipo del cre<strong>di</strong>tonavale;e) coor<strong>di</strong>namento dei prezzi previsto dalla legge 1936, da conservare e possibilmenteadeguare.L’ulteriore stu<strong>di</strong>o della Commissione, presentato poi alla successiva Assembleadelle Camere marittime, portò ad un esame generale del problema, che si conclusecon l’invito alla Commissione <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il testo definitivo <strong>di</strong> una mozione e <strong>di</strong>compilare un elenco delle linee da sovvenzionare e dei relativi itinerari. Il temaverrà ripreso dalle Camere marittime nell’Assemblea <strong>di</strong> domani (31 gennaio).Aggiornamento della legislazione per la <strong>di</strong>sciplina del lavoro nei portiPer l’esame dell’argomento dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Genova, proponente, fu enunciatoil concetto che lo stu<strong>di</strong>o dovesse mirare ad integrare ed adeguare la vigente<strong>di</strong>sciplina del lavoro nei porti, ferme le linee sostanziali dell’attuale legislazione.L’importanza e la vastità del problema richiesero la collaborazione <strong>di</strong> unaCommissione, la quale, indagando sugli inconvenienti manifestatisi ed accentuatisinel dopoguerra nel servizio <strong>di</strong> imbarco e sbarco nei porti, in <strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong>norme che si sono prestate ad interpretazioni ed applicazioni spesso troppo late,facendo prevalere finalità estranee ai veri interessi economici dei porti nazionalicon gravi ripercussioni sui traffici marittimi nazionali ed internazionali, fu ingrado, a conclusione dei suoi lavori, <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere uno schema <strong>di</strong> norme atte agarantire la continuità della prestazione d’opera organizzata e <strong>di</strong>sciplinata, senzacreare situazioni che potessero comportare ingiustificati oneri al traffico. L’Assembleadelle Camere marittime approvò il testo legislativo proposto dalla Commissione.Ci consta che tale testo sia stato apprezzato dal Ministero della marinamercantile e che è ora oggetto <strong>di</strong> esame da parte degli uffici <strong>di</strong> detto <strong>di</strong>castero.Questioni in esame presso il Comitato centrale del lavoroPer l’affinità dell’argomento enunciato con quello trattato nel XII Convegnodelle Camere marittime (Roma), e su cui è stato riferito, fu preso in esamedall’Assemblea nel successivo Convegno (Trieste) il rapporto presentato dalla226


Stefano Brun<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Livorno, a mezzo del suo presidente colonnello Gino Graziani, nellasua qualifica <strong>di</strong> rappresentante dell’Unione in seno al Comitato centrale del lavoro.Il relatore, richiamata la trattazione svoltasi dal suddetto Comitato centrale,illustrò con un’elaborata relazione i problemi concernenti:<strong>1.</strong> il sistema <strong>di</strong> amministrazione del Fondo <strong>di</strong> assistenza delle maestranze portuali;2. la facoltà ai velieri e motovelieri <strong>di</strong> stazza lorda inferiore alle 500 tonnellate <strong>di</strong>poter eseguire con i propri equipaggi le operazioni <strong>di</strong> carico e scarico delle mercinei porti;3. l’impiego delle maestranze portuali nella <strong>di</strong>scarica dei combustibili liqui<strong>di</strong>;4. la rivalutazione della paga base dei lavoratori portuali.L’Assemblea, a cui vennero forniti altri elementi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio su tali problemi dairappresentanti delle Camere <strong>di</strong> Trieste, Genova e Bari, rispettivamente dall’ingegnerVentura, dal dottor Benifei e dal dottor Manara (il quale presentò altresì una suamemoria per mettere in rilievo la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare meglio le attribuzioni deiConsigli locali e del Comitato centrale del lavoro portuale e l’opportunità <strong>di</strong> richiamarel’attenzione del ministro sulla convenienza <strong>di</strong> evitare l’abuso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizionidall’alto in materia <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> organi locali), chiuse il <strong>di</strong>battito sull’argomentoapprovando la seguente risoluzione: «L’Assemblea, rilevato innanzi tutto che nelporto <strong>di</strong> Trieste la legislazione per la <strong>di</strong>sciplina del lavoro portuale viene osservatasoltanto in quanto concerne le prerogative <strong>di</strong> lavoro riconosciute dalla legislazionestessa alle compagnie portuali, fa voti perché nel porto <strong>di</strong> Trieste, collegato all’economianazionale, venga applicata integralmente la legislazione nazionale sulla materia,in vigore dal 1943, come prevedono le norme per l’applicazione <strong>di</strong> massima delle<strong>di</strong>sposizioni nazionali; esaminati poi i temi proposti dal relatore, conferma il principioche i lavoratori portuali non abbiano alcuna ingerenza nelle operazioni <strong>di</strong> imbarcoe sbarco dei prodotti petroliferi, in quanto a carattere industriale privato; fa votia) che non siano giuri<strong>di</strong>camente precisate e regolamentate le funzioni delComitato centrale;b) che siano evitate le frequenti variazioni delle maggiorazioni <strong>di</strong> percentuale alletariffe per il maneggio delle merci, procedendo ad eventuali conguagli in occasione<strong>di</strong> variazioni da effettuarsi ad un periodo <strong>di</strong> tempo non inferiore al semestre».Unificazione delle voci <strong>di</strong> tariffa e delle norme per il lavoro nei portiIl problema fu posto in <strong>di</strong>scussione nel 1949 sui seguenti concetti:<strong>1.</strong> raggruppare ed unificare le voci <strong>di</strong> tariffa nella loro locale denominazione eclassificazione, integrando lo stu<strong>di</strong>o con i dati riguardanti le rese, le squadre <strong>di</strong>lavoro, le giornate lavorative ecc.;227


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale2. unificare le norme relative alle prestazioni extra cottimo.Apparsa subito l’ampiezza del lavoro, l’Assemblea, nella seduta dell’11 febbraio1950, <strong>di</strong>ede mandato ad una Commissione mista <strong>di</strong> compiere lo stu<strong>di</strong>o,dando la precedenza all’unitario raggruppamento delle norme che regolano leoperazioni <strong>di</strong> imbarco e sbarco.La Commissione fu validamente aiutata dalla volonterosa collaborazionedel Ministero della marina mercantile, il quale autorizzò le capitanerie dei portia fornire le in<strong>di</strong>cazioni richieste su un modulo <strong>di</strong>sposto dalla Commissionestessa.In un quadro riepilogativo vennero prospettate le varie forme <strong>di</strong> lavoro inuso nei singoli porti, cosicché si ebbe la nozione esatta delle <strong>di</strong>fferenze e delleanalogie fra porto e porto, sia nei concetti sostanziali delle norme <strong>di</strong> lavoro sianelle forme <strong>di</strong> applicazione sia, infine, nella qualità e misura del compenso extratariffa o cottimo.Una Sottocommissione ebbe a pre<strong>di</strong>sporre una lista unitaria <strong>di</strong> tutti i casi <strong>di</strong>prestazione <strong>di</strong> lavoro che possano occorrere, per circostanze speciali e secondola pratica locale, durante le operazioni <strong>di</strong> maneggio delle merci da parte dellemaestranze portuali. Tale lista, concordata dalla rappresentanza delle Camere <strong>di</strong>commercio, fu sottoposta ad un preliminare esame dell’Assemblea delle Cameremarittime convocata in Trieste nel luglio 195<strong>1.</strong> Un’organica ed esauriente illustrazioneaccompagnò lo stu<strong>di</strong>o della detta Sottocommissione, la quale si prefisse <strong>di</strong>informare lo stu<strong>di</strong>o a specifici criteri, e cioè: a) <strong>di</strong> raccogliere le norme <strong>di</strong> lavoroa carattere generale, secondo il principio dell’uniforme applicazione delle normestesse, nei confronti <strong>di</strong> tutti in<strong>di</strong>stintamente gli utenti <strong>di</strong> ciascun porto; b) <strong>di</strong>in<strong>di</strong>care la denominazione della norma maggiormente usata e più significativa;c) <strong>di</strong> unificare la forma <strong>di</strong> applicabilità delle maggiorazioni riportando questesulla tariffa base, onde rendere più facile e sicuro il calcolo preventivo della spesaper le prestazioni non comprese in quelle del cottimo; d) <strong>di</strong> mettere sullo stessolivello <strong>di</strong> guadagno i lavoratori d rinforzo rispetto agli altri componenti la squadranormale; e) <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare con finalità <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico-sociale le varieprestazioni con riguardo all’orario, alle con<strong>di</strong>zioni atmosferiche, allo sforzo fisicorichiesto, alla pesatura e al maneggio <strong>di</strong> colli pesanti e <strong>di</strong> merci calde, alla mancataresa, alla pulizia delle stive ecc.L’Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercio marittime si riservò <strong>di</strong> dare lasanzione allo stu<strong>di</strong>o, conosciuto che fosse il parere delle Camere marittime sulledecisioni prese dalla Sottocommissione.Pertanto il problema in oggetto, per quanto largamente esaminato e approfon<strong>di</strong>to,non è ancora pervenuto alla sua fase definitiva. Quando sarà ultimatala parte concernente l’unificazione delle norme <strong>di</strong> lavoro, la Sezione marittima228


Stefano Brundovrà passare al secondo stu<strong>di</strong>o integrativo <strong>di</strong> tutta la materia, cioè a quello relativoall’unificazione delle voci <strong>di</strong> tariffa.Revisione della legislazione 1940 sull’esercizio professionale degli agenti marittimi raccomandatarie loro funzione in rapporto all’attività delle agenzie <strong>di</strong> viaggio e turismoL’Assemblea delle Camere marittime deliberò <strong>di</strong> dar corso, con la collaborazione<strong>di</strong> esperti e <strong>di</strong> interessati, allo stu<strong>di</strong>o per la formulazione del nuovo testo <strong>di</strong>legge. Mentre si procedeva in tale stu<strong>di</strong>o si venne a conoscenza <strong>di</strong> talune propostecon le quali si mirava a dare una <strong>di</strong>sciplina comune alle attività notevolmente<strong>di</strong>verse delle due categorie <strong>di</strong> prestatori d’opera. Cosicché il lavoro revisionisticodella legge 1940 venne spinto innanzi e la nostra Commissione fu chiamata a collaborarein seno alla Federazione nazionale degli agenti marittimi, poi in seno aduna Commissione ministeriale e nel Consiglio superiore della marina mercantile,ove ad opera del rappresentante dell’Unione fu espresso il parere favorevole sultesto <strong>di</strong> legge. Di recente la Sezione marittima ha associato la sua azione a quelladella categoria interessata per la revisione della legge 1940.In sede <strong>di</strong> Assemblea generale (Convegni <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> Trieste), su propostadella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Bari, è stato poi trattato l’argomento relativo all’esercizio delleattività degli agenti marittimi nei confronti delle agenzie turistiche e <strong>di</strong> viaggio,in rapporto altresì alla formazione degli albi. Esaurita la trattazione, venne approvatala seguente mozione:a) che il Ministero dell’interno autorizzi l’esonero delle agenzie marittime raccomandatariee degli spe<strong>di</strong>zionieri dall’obbligo della licenza <strong>di</strong> cui all’art. 115della legge <strong>di</strong> PS;b) che il Ministero dell’interno ed il Commissariato per il turismo autorizzinole agenzie marittime, gli spe<strong>di</strong>zionieri e le agenzie <strong>di</strong> viaggio e turismo ad esercitarenegli stessi locali le attività comuni, fermo il concetto che ciò non significhiautorizzazione in<strong>di</strong>scriminata all’esercizio delle dette attività, ma comunquelimitata al caso <strong>di</strong> aziende che siano già state autorizzate in base alle leggi vigentiall’esercizio <strong>di</strong> altre funzioni;c) che sia portato a compimento il processo <strong>di</strong> revisione della legislazione inmateria per far luogo alla promulgazione delle due <strong>di</strong>stinte leggi sulla <strong>di</strong>sciplinadell’esercizio professionale delle agenzie marittime raccomandatarie e degli spe<strong>di</strong>zionieri;d) che nella composizione delle Commissioni per la tenuta degli albi, le quali hannofunzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina professionale degli iscritti e non compiti riguardanti rapporticontrattuali o sindacali, sia esclusa la rappresentanza dei lavoratori e che, in attesa229


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledell’emanazione delle nuove leggi, siano impartite istruzioni ai prefetti, a mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong>quanto <strong>di</strong>sposto dal Ministero dell’industria e commercio con circolare n. 321/624del 5 luglio 1946, <strong>di</strong> astenersi dalla nomina dei rappresentanti dei lavoratori e <strong>di</strong>nominare anche per gli agenti marittimi un membro scelto fra gli appartenenti allacategoria, in sostituzione del rappresentante del cessato Partito fascista.Come corollario al problema concernente l’attività degli agenti marittimi èstata esaminata la mozione proposta dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Bari relativa alla regolamentazione,prevista dall’art. 172 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> navigazione, delle tariffe riguardantila prestazione degli agenti stessi nelle operazioni <strong>di</strong> consegna e riconsegnadelle merci per conto dell’armatore, senza l’intervento <strong>di</strong> imprese.Dato che tali operazioni risultano regolate con speciali <strong>di</strong>ritti, in misura variabile,in specie laddove sono mancati precisi provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> competenza degli entiautonomi portuali, e considerato che la <strong>di</strong>sparità è fonte <strong>di</strong> equivoci, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne e avolte <strong>di</strong> contestazioni, si è chiesto che il Ministero della marina mercantile, in attesadell’annunciata emanazione del regolamento al co<strong>di</strong>ce della navigazione, più voltesollecitata dalla Sezione marittima, <strong>di</strong>rami precise istruzioni <strong>di</strong>rette a provvedere inmerito, valendosi delle facoltà attribuite dall’art. 68 del richiamato co<strong>di</strong>ce.Usi e consuetu<strong>di</strong>ni marittimiIn seguito alla formulazione da parte della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Livorno <strong>di</strong> un quesitorelativo all’incidenza dell’onere <strong>di</strong> <strong>di</strong>sistivaggio nella compraven<strong>di</strong>ta con clausolaCIF, l’Assemblea, nel Convegno <strong>di</strong> Roma delle Camere marittime, dopo un’attenta<strong>di</strong>samina sull’esistenza o meno <strong>di</strong> un uniforme uso in materia, compiutaaltresì in base ad un referendum, ha dovuto ammettere che tale uso generale nonesiste nei porti italiani, risultando che le operazioni del genere risultano regolateda locali convenzioni. Ciò ha offerto l’occasione e il motivo alla stessa Assemblea<strong>di</strong> affermare anzitutto l’opportunità che sia ben precisato il rapporto per iltrasporto <strong>di</strong> merce nella stipulazione dei contratti <strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta con clausolaCIF, e <strong>di</strong> invitare la Sezione marittima, con la collaborazione <strong>di</strong> rappresentanti<strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio marittime, a raccogliere e riunire gli usi mercantili perfarne oggetto <strong>di</strong> una pubblicazione, completando così un lavoro già iniziato nel1947 dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Genova. La Sezione, dopo avere costituita una Commissioneper l’esecuzione del lavoro <strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nazione degli usi vigentinei porti, chiamandovi a partecipare i delegati delle Camere <strong>di</strong> Ancona, Bari,Genova, Livorno, Napoli, Milano, Palermo, Roma e Trieste, ha invitato le Cameremarittime a dare conto dei risultati dell’operata revisione delle consuetu<strong>di</strong>nilocali in materia marinara.230


Stefano BrunRiconoscimento giuri<strong>di</strong>co delle Sezioni marittime costituite presso le Camere a giuris<strong>di</strong>zionemarittima ed inclusione <strong>di</strong> un delegato nella Giunta cameraleL’Assemblea <strong>di</strong> Trieste, traendo lo spunto dai lavori per la riforma della legislazionedelle Camere <strong>di</strong> commercio, espose il seguente voto:<strong>1.</strong> riconoscimento legale delle Sezioni marittime, facenti parte della Consultaeconomica camerale, per avere queste svolta un’attività proficua ed altresì per irequisiti che l’organo ha in sé stesso <strong>di</strong> rappresentanza soprattutto degli interessiproduttivi ed economici del settore marittimo, così <strong>di</strong>verso dagli altri settori perla <strong>di</strong>fferenza tecnica dei problemi marittimi non inquadrabili nell’organizzazioneo industriale o commerciale;2. ampliamento della rappresentanza economico-produttiva in seno alle Giuntecamerali, con l’inclusione <strong>di</strong> una delegazione delle categorie marittime.Il voto è stato trasmesso al Ministero dell’industria e commercio.Riforma del Consiglio superiore della marina mercantileLa <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova ebbe ad interessare la Sezione marittimaad un suo stu<strong>di</strong>o concernente la riorganizzazione del Consiglio superiore.L’Assemblea delle Camere marittime, convenendo nei concetti <strong>di</strong> revisione dellarichiamata legge, ha affermato che una migliore attività congiunta a maggioriprerogative funzionali dell’alto consesso può contribuire validamente alla soluzionedel problema relativo all’assetto ricostruttivo dell’economia marittima, ed haespresso il voto che lo stu<strong>di</strong>o per la revisione della legge 1947 sia accelerato permeglio attivare le funzioni demandate a tale istituto.Amministrazione della navigazione interna e varieRagioni <strong>di</strong> affinità consigliano che l’amministrazione della navigazioneinterna passi al Ministero della marina mercantile, che tratta le questioni attinentialla navigazione e che normalizza, attraverso il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> navigazione, losviluppo del traffico passeggeri, merci e promiscuo nelle acque fluviali e marittime.Afferente agli interessi marittimi locali, è stato riconosciuto il problema relativoalla sistemazione dei porti, su cui è competente a decidere la Commissionecentrale per i piani regolatori dei porti, in seno alla quale la Sezione marittima haun proprio delegato. In conseguenza, si è avuto cura <strong>di</strong> promuovere un’indagine231


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleper conoscere le con<strong>di</strong>zioni e le esigenze dei vari porti per una migliore utilizzazionedei medesimi.Gli elementi raccolti sono stati affidati allo stu<strong>di</strong>o della Commissione eall’autorevole appoggio del delegato della Sezione.Si è altresì espletata un’indagine sull’or<strong>di</strong>namento e sull’attrezzatura nellecittà marittime dell’istruzione professionale marinara. Il materiale pervenutoè stato cospicuo, ma ha messo in evidenza come questo ramo dell’istruzionetecnico-professionale non è né esteso né adeguatamente organizzato e potenziato.Il problema, quin<strong>di</strong>, presenta carattere <strong>di</strong> assoluta attualità e <strong>di</strong> necessariarisoluzione perché non solo è connesso con la formazione <strong>di</strong> una più saldacoscienza marinara del popolo, ma altresì è strettamente collegato all’impiego <strong>di</strong>effettive capacità intellettuali e lavorative nella rinascita della marina mercantilenazionale.TurismoLa cura del tutto particolare che le Camere <strong>di</strong> commercio de<strong>di</strong>cano ai variaspetti e alle varie necessità dell’industria turistica, in considerazione del granderilievo che questa ha per l’economia italiana, non poteva evidentemente far trascurareall’Unione tale settore.Già nell’Assemblea del <strong>di</strong>cembre 1949 venne dato mandato al dottor Gambirasio,presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bergamo, <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre, sullabase <strong>di</strong> un’apposita indagine da svolgersi dall’Unione fra le Camere <strong>di</strong> commercio,uno stu<strong>di</strong>o sull’argomento; stu<strong>di</strong>o che fu compiuto dal commendator Gambirasiocon grande serietà, competenza e zelo, sollevando un meritato interesse.Nella sua prima riunione del 1951 il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione ritennequin<strong>di</strong> opportuno costituire un’apposita Commissione intercamerale per i problemidel turismo, affidandone la presidenza al dottor Manzitti, presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova, e la vice presidenza al dottor Gambirasio.Nelle due riunioni tenute a Roma e a Genova la Commissione ha iniziatol’esame dei seguenti principali temi:– Organizzazione e politica del turismo in Italia;– Le Sezioni camerali per i problemi turistici;– La partecipazione dell’Unione all’Associazione interparlamentare del turismo.Nello stesso tempo la Commissione ha deciso l’organizzazione <strong>di</strong> un Convegno,da tenersi entro il 1952 a Napoli e Sorrento, per trattare dei vari aspettieconomici del turismo in Italia.232


Stefano BrunEmigrazioneL’attività della Commissione intercamerale per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi dell’emigrazione,la cui presidenza è affidata al professor Merlini, presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna, ha assunto particolare rilievo anche nel 195<strong>1.</strong>Pure notevole è stato il lavoro compiuto dalla Commissione coor<strong>di</strong>natrice per l’emigrazione,costituita presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna e funzionantea cura <strong>di</strong> questa per delega dell’Unione.Fra le manifestazioni <strong>di</strong> maggiore importanza va ricordato il III Convegnonazionale dell’emigrazione, svoltosi a U<strong>di</strong>ne e Gorizia dal 4 al 6 maggio scorso,sul tema generale dell’emigrazione agricola.Il Convegno può considerarsi riuscito sotto ogni aspetto, sia per la cura postanella sua organizzazione dalle Camere <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> Gorizia sia per l’autorità deirelatori e la competenza con la quale sono stati trattati i vari aspetti del problema<strong>di</strong> base, sia per il numero degli aderenti sia per la notevole rappresentanza <strong>di</strong>organi ministeriali ed enti italiani e stranieri. A dare un in<strong>di</strong>ce dell’importanzadel Convegno riportiamo i nomi dei relatori e i temi da ognuno trattati:– professor Vittorio Ronchi: “L’emigrazione agricola”;– professor Armando Maugini: “Aspetti dell’emigrazione agricola in Francia”;– professor Pierfrancesco Bal<strong>di</strong>: “Aspetti dell’emigrazione agricola nell’AmericaLatina”;– professor Giovanni Merlini: “L’azione delle Camere <strong>di</strong> commercio nel campodell’emigrazione dopo il Convegno <strong>di</strong> Napoli”.Merita pure <strong>di</strong> essere segnalata l’istituzione <strong>di</strong> un apposito Schedario perl’emigrazione, realizzato d’intesa con la Direzione generale dell’emigrazione pressoil Ministero degli esteri e l’Istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to per il lavoro italiano all’estero(ICLE).Lo sviluppo dell’iniziativa e la serietà con la quale è stata e viene tuttora condottadalla Commissione coor<strong>di</strong>natrice <strong>di</strong> Bologna, hanno indotto il Ministerodegli esteri a consentire la spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>retta delle schede ai consoli italiani neipaesi verso i quali l’emigrazione è richiesta.Ricor<strong>di</strong>amo infine un’altra importante manifestazione che si è svolta nelquadro della nostra Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per i problemi dell’emigrazione.Allu<strong>di</strong>amo alla presentazione al Convegno <strong>di</strong> Parigi delle Camere <strong>di</strong> commercioitaliane e francesi <strong>di</strong> una relazione sull’emigrazione italiana in Francia, redatta dalprofessor Merlini sulla base dei criteri <strong>di</strong> massima stabiliti in un’apposita riunionedella Commissione stessa. La relazione ha avuto un successo notevole, e propriosu <strong>di</strong> essa va notato un primo risultato utile del predetto Convegno delle Camere<strong>di</strong> commercio italiane e francesi, con l’invio all’Unione, da parte della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>233


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalecommercio <strong>di</strong> Parigi, <strong>di</strong> alcune considerazioni sull’emigrazione italiana in Franciae proposte per facilitarla. Il rapporto della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Parigi ha datoluogo recentemente a una riunione della Commissione, con l’intervento anchedel barone Tucci, <strong>di</strong>rettore generale dell’Emigrazione e massima occupazionepresso il Ministero del lavoro, e del professor Parenti, capo dell’Ufficio italiano delBIT, nel corso della quale sono state stabilite le <strong>di</strong>rettive della risposta da inviarealla predetta <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Parigi e dell’azione concreta possibile per migliorare lecon<strong>di</strong>zioni dell’emigrazione italiana in Francia. Nella stessa riunione sono statiesaminati, fra l’altro, i vari aspetti della preparazione professionale e linguisticadegli aspiranti all’emigrazione ed è stato concretato un apposito voto per sollecitarela costituzione del Consiglio superiore dell’emigrazione, i cui speciali compitiin materia <strong>di</strong> politica emigratoria e <strong>di</strong> rapporti con l’estero lo fanno ritenere compatibilecon la costituzione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.Si deve qui anche ricordare il successo incontrato dall’iniziativa della Commissionecoor<strong>di</strong>natrice per la perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>ramazione <strong>di</strong> un apposito bollettinopre<strong>di</strong>sposto dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna, “Informazioni ed appunti”,e la pubblicazione <strong>di</strong> una collana <strong>di</strong> monografie, nella quale sono già stati e<strong>di</strong>tii seguenti stu<strong>di</strong>: Aspetti e problemi dell’emigrazione agricola <strong>di</strong> Alessandro Antognietti;Preliminari ad uno stu<strong>di</strong>o sul problema dell’emigrazione italiana a cura <strong>di</strong> G.C. Rossi e G. Malaguti; L’emigrazione come mezzo per la risoluzione del problemaeconomico italiano <strong>di</strong> Alessandro Leonori Cecina.Finanze e tributiPreminente su altri problemi economici si presentò ancora nell’anno 1951quello riguardante la perequazione tributaria.Ai precedenti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> carattere generale curati dalla nostra Unione sullariforma della legislazione fiscale, consacrati in un opuscolo dal titolo Orientamentoper una revisione del sistema tributario italiano ed in esposti singoli relativiad altri argomenti che in base a rilievi e a voti espressi sull’argomento dalle varieCamere <strong>di</strong> commercio sono stati trattati dalla Commissione intercamerale presiedutadal professor d’Albergo, hanno fatto seguito relazioni e mozioni <strong>di</strong> cui èopportuno fare cenno.La progettata legislazione, validamente <strong>di</strong>fesa dal ministro Vanoni, ha, comesi sa, l’intento <strong>di</strong> normalizzare la pressione fiscale attraverso l’attenuazione dellaprogressività delle imposte personali, in specie della complementare, l’alleggerimentodelle aliquote, il blocco e la limitazione delle facoltà dei Comuni rispettoai tributi locali, ed infine l’obbligo della <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti.234


Stefano BrunMa non sono mancati aspetti negativi del progetto e su <strong>di</strong> essi è stato portatol’esame per fornire suggerimenti atti a migliorare la struttura da dare alla riformae consentire più facile applicazione del nuovo or<strong>di</strong>namento.In due relazioni sono stati trattati ed illustrati particolarmente i seguentiproblemi:– Revisione delle aliquote per le imposte <strong>di</strong>rette ed in<strong>di</strong>rette;– Rivalutazione patrimoniale per conguaglio monetario;– Dichiarazione dei red<strong>di</strong>ti, triennale o, almeno, biennale, come compimento <strong>di</strong>controllo, sostitutiva della funzione dell’anagrafe tributaria;– Precisazioni tassative in merito al nuovo oggetto dell’imposta <strong>di</strong> famiglia osulle industrie, commercio e produzione, oggetto costituito dal red<strong>di</strong>to globale,netto <strong>di</strong>sponibile dopo le detrazioni, per persone e per la natura dei red<strong>di</strong>ti;– Limitazione della funzione dei coefficienti <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività come orientamento<strong>di</strong> massima negli accertamenti;– Principio del red<strong>di</strong>to effettivo e <strong>di</strong>stributivo anziché prodotto, come oggettodell’imposta <strong>di</strong> RM;– Abolizione della nominatività azionaria obbligatoria;– Abolizione dell’imposta su utili <strong>di</strong> contingenza del commercio per l’estero;– Riduzione dell’aliquota normale dell’imposta sull’entrata e soppressione delleimposte vessatorie o <strong>di</strong> scarso gettito;– Elevazione dei minimi <strong>di</strong> esenzione e delle quote <strong>di</strong> imponibile ammesse indetrazione;– Riduzione dell’imposta <strong>di</strong> registro, che con l’ad<strong>di</strong>zionale arriva a circa il 14%,contrastando i trasferimenti <strong>di</strong> ricchezza da incapaci a capaci investitori;– Imposizione del tributo locale sui liquori, basato sulla tassazione ad valorem.Ci consta che il nostro stu<strong>di</strong>o sia stato oggetto <strong>di</strong> attenta considerazione da partedegli uffici competenti. Frattanto abbiamo in corso gli stu<strong>di</strong> su due altri argomenti:<strong>1.</strong> il contenzioso tributario;2. la riforma della finanza locale.<strong>Commercio</strong> e industriaDisciplina del commercio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al pubblicoLa materia della <strong>di</strong>sciplina del commercio <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al pubblico è ritornatain questi ultimi tempi all’attenzione dell’opinione pubblica e dei ceti economiciinteressati.235


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleL’Unione ha già avuto occasione <strong>di</strong> prospettare in sede ministeriale il concettoespresso dalla grande maggioranza delle Camere, che in sede <strong>di</strong> riformadella vigente legge del 1926 vengano seguiti, compatibilmente con le esigenze<strong>di</strong> capacità e moralità, criteri liberistici in materia <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> licenze perl’esercizio del commercio.L’argomento viene attentamente seguito, anche con la presenza <strong>di</strong> vari presidenti<strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, nel Consiglio superiore per il commercio interno,del quale il presidente dell’Unione è vice presidente.Acquisti <strong>di</strong> StatoIn seguito anche a voto espresso dalle Giunte delle Camere <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Genova e <strong>di</strong> Roma, l’Unione si è occupata della complessa questione degliacquisti <strong>di</strong> Stato, che tante <strong>di</strong>scussioni ha suscitato negli ambienti degli operatoriinteressati.Com’è ovvio, l’Unione ha sempre sostenuto che gli acquisti <strong>di</strong> Stato occorresiano mantenuti entro i più ristretti limiti <strong>di</strong> garanzia delle scorte strategiche, alfine <strong>di</strong> evitare gravi ripercussioni sulla libera attività mercantile e sull’andamentonormale dei mercati.Al riguardo, anzi, su proposta della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova, è statapresa in considerazione la possibilità <strong>di</strong> un ristretto convegno fra le principaliCamere <strong>di</strong> commercio e gli enti ed organi dello Stato interessati, convegno che pervarie ragioni non ha potuto avere luogo finora, ma che si spera <strong>di</strong> poter realizzare.Disciplina delle fiere, mostre ed esposizioniCom’è noto, il presidente dell’Unione, ingegner Brun, è presidente del Comitatoministeriale per le mostre e fiere, e l’Unione quin<strong>di</strong> partecipa attivamente aglistu<strong>di</strong> per una nuova <strong>di</strong>sciplina delle fiere, mostre ed esposizioni, istituti che hannosempre avuto cure particolari da parte delle Camere <strong>di</strong> commercio, alle quali vaincontestabile il vanto dell’iniziativa per le maggiori manifestazioni fieristicheitaliane.Per quanto riguarda le mostre mercato dell’artigianato, sono state recentementerichieste alle Camere <strong>di</strong> commercio le relazioni inviate al Ministerodell’industria e commercio, anche per poterne avere guida nei lavori che al riguardopotranno essere svolti in sede <strong>di</strong> Commissione consultiva ministeriale per lapiccola industria e l’artigianato.236


Stefano BrunMercati e centrali ortofrutticoliOgni qual volta ne ha avuto occasione, l’Unione non ha mancato <strong>di</strong> interessareil Ministero dell’industria e commercio a riprendere in esame la questionedella riforma delle norme vigenti per i mercati ortofrutticoli, mentre segue conparticolare attenzione la materia della costituzione delle centrali ortofrutticole,delle quali non può non riconoscersi l’utilità agli effetti della produzione e delcommercio, soprattutto d’esportazione, <strong>di</strong> prodotti che costituiscono una dellevoci <strong>di</strong> maggior rilievo per l’agricoltura italiana.Applicazione della legge 6 ottobre 1950, n. 835, relativa alla riserva <strong>di</strong> forniture elavorazioni per le amministrazioni dello Stato a favore degli stabilimenti industrialidelle regioni meri<strong>di</strong>onali e del LazioAd affiancamento dell’opera dell’apposita Commissione intercamerale costituitapresso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli per l’applicazione della legge 6ottobre 1950, n. 835, l’Unione è ripetutamente intervenuta presso i competentiorgani ministeriali per ottenere la reale applicazione della legge stessa che, comeè noto, prevede la riserva a favore degli stabilimenti industriali dell’Italia meri<strong>di</strong>onalee del Lazio <strong>di</strong> almeno un quinto delle forniture e lavorazioni per contodelle amministrazioni dello Stato.È ovvio che l’intervento dell’Unione ha avuto come principale obiettivo laricerca del sistema migliore affinché l’attuazione della legge possa aver luogo neisuoi esatti termini, onde evitare dannose sperequazioni.Or<strong>di</strong>namento e funzionamento dei magazzini generaliL’istituto dei magazzini generali ha formato oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> da parte <strong>di</strong>varie Camere <strong>di</strong> commercio, e conseguentemente <strong>di</strong> intervento dell’Unione peruna coor<strong>di</strong>nazione delle varie formule sia tecniche sia giuri<strong>di</strong>che. Il Ministerodell’industria e commercio, nel mettere all’esame la riforma della legislazionesui magazzini generali, ebbe a chiedere all’Unione delle Camere precisazioni inor<strong>di</strong>ne allo sviluppo da dare all’accennata riforma.L’Unione ha dato particolare rilievo al problema cre<strong>di</strong>tizio, basilare secondoil suo avviso, del servizio da rendersi dal magazzino generale. Su <strong>di</strong> esso, pertanto,ha riferito con note illustrative e mozioni, per poi fiancheggiare l’iniziativarealizzata attraverso un Congresso presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Torino, <strong>di</strong>237


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleun esame collegiale della funzione dei magazzini quali strumenti ausiliari dellaproduzione, dello scambio e del consumo. Il Congresso, promosso d’intesa con leassociazioni interregionali dei magazzini generali, si è svolto nell’aprile del 1951ed è stato presenziato, oltre che da una rappresentanza del Ministero dell’industriae commercio, dai delegati dell’Unione e <strong>di</strong> quaranta Camere <strong>di</strong> commercio.Seguito <strong>di</strong> tale Congresso è stata la nomina <strong>di</strong> una Commissione incaricata <strong>di</strong>re<strong>di</strong>gere lo schema <strong>di</strong> legge della progettata riforma, con particolare riguardo alservizio dei titoli (emissione, circolazione e garanzia).Centro <strong>di</strong> raccolta e scambi <strong>di</strong> informazioni sui problemi del metano, con particolareriferimento alle iniziative delle Camere <strong>di</strong> commercioAl Consiglio <strong>di</strong>rettivo del 23 novembre scorso il senatore avvocato BenedettoPasquini, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Perugia, presentò il seguenteor<strong>di</strong>ne del giorno: «Il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong>commercio industria ed agricoltura, nella sua riunione del 1° ottobre 1951, u<strong>di</strong>tala relazione del senatore Benedetto Pasquini, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Perugia, sul metano e in particolare sulla recente attività del Centrostu<strong>di</strong> sul metano presso quella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio; preso atto che si rendeormai necessario promuovere l’estensione dell’utilizzazione del metano, esuberantenell’Italia settentrionale, nelle altre regioni italiane, anche per evidenti ragioni<strong>di</strong> competizione produttiva; fa voti che la proposta <strong>di</strong> promuovere la costruzione<strong>di</strong> un metanodotto dorsale appenninico sia al più presto posta in fase <strong>di</strong> realizzazione;che tutte le provincie italiane possano essere poste in grado <strong>di</strong> fruire alpiù presto della larghe <strong>di</strong>sponibilità nazionali <strong>di</strong> metano; che si proceda al reperimentodel metano in tutte le zone ove sono autorizzate larghe presunzioni <strong>di</strong>giacenza; che gli esperimenti <strong>di</strong> trivellazione abbiano a moltiplicarsi, seguendol’esempio dell’AGIP, che ha intrapreso le trivellazioni nei pressi del comune <strong>di</strong>Morrovalle (Macerata); decide <strong>di</strong> creare in seno all’Unione un Centro <strong>di</strong> raccolta<strong>di</strong> informazioni sul metano che possa essere in grado <strong>di</strong> ragguagliare le Camerein materia per tutto il territorio nazionale».In considerazione appunto della grande importanza già assunta e degli sviluppimaggiori che possono facilmente prevedersi <strong>di</strong> tutta la materia della ricerca,<strong>di</strong>stribuzione e utilizzazione del metano, il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione haaccolto tale or<strong>di</strong>ne del giorno approvando l’iniziativa della costituzione <strong>di</strong> un«Centro <strong>di</strong> raccolta e scambi <strong>di</strong> informazioni sui problemi del metano, con particolareriferimento alle iniziative delle Camere <strong>di</strong> commercio». A presiedere la realizzazionedel Centro è stato designato lo stesso proponente, senatore Pasquini.238


Stefano BrunRaccolta dei contratti-tipoÈ noto che molte sono le derrate, le merci e molti i servizi per i quali, esistendouna larga base <strong>di</strong> mercato, vengono comunemente adottati particolaricontratti-tipo. La ricerca <strong>di</strong> questi, però, non è sempre agevole poiché mancanoraccolte generali e talvolta non si sa esattamente neppure a quale organizzazionefar capo per avere notizia <strong>di</strong> singoli contratti.L’Unione si è quin<strong>di</strong> spesso trovata in <strong>di</strong>fficoltà per fornire le informazioniche al riguardo frequentemente le vengono domandate da parte <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong>commercio, enti e privati anche <strong>di</strong> altri paesi.Pertanto, si è ritenuto opportuno iniziare una raccolta dei contratti-tipo esistenti,a base sia nazionale sia internazionale, per gli scambi <strong>di</strong> merci e derrate eper la prestazione <strong>di</strong> servizi.Dobbiamo <strong>di</strong>re che le richieste avanzate a tutte le associazioni <strong>di</strong> categorie edenti economici in Italia hanno trovato il più cor<strong>di</strong>ale riscontro e già si è iniziatol’invio <strong>di</strong> analoghe richieste alle organizzazioni ed enti economici esistenti all’esteroe dei quali è stato possibile finora avere notizia.Il lavoro non si presenta facile né breve. Si spera però <strong>di</strong> poterlo condurrea termine in maniera sod<strong>di</strong>sfacente e colmare una lacuna <strong>di</strong> non trascurabilerilievo nel campo delle informazioni commerciali. E anche in questa occasione cisaranno preziose le segnalazioni e la collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio.Il risarcimento dei danni <strong>di</strong> guerraIl problema, manifestatosi nella sua eccezionale gravità subito dopo la cessazionedel conflitto mon<strong>di</strong>ale, si è <strong>di</strong>battuto su un terreno <strong>di</strong> incertezza e <strong>di</strong>carenza fino a tutto l’anno 1950. La grande massa <strong>di</strong> interessati non è però mairimasta inerte. All’attiva azione svolta dall’Associazione nazionale dei sinistrati edanneggiati <strong>di</strong> guerra e dalle confederazioni <strong>di</strong> categoria, è seguita la costituzione<strong>di</strong> un Comitato nazionale permanente per il risarcimento dei danni <strong>di</strong> guerra,eletto in un Convegno nazionale tenutosi in Roma alla fine del 1950, quale organorappresentativo <strong>di</strong> tutte le categorie dei sinistrati.L’Unione ha favorito la formazione <strong>di</strong> un movimento concorde per la riven<strong>di</strong>cazione<strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto soggettivo, basato su un’ininterrotta tra<strong>di</strong>zione giuri<strong>di</strong>ca,e ha partecipato assiduamente nell’anno 1951 con una propria rappresentanza ailavori del Comitato permanente.Come è noto, nel decorso anno 1951 gli stu<strong>di</strong> e i lavori per la formazione dellanuova legge si sono intensificati. Da un lato l’iniziativa parlamentare, dall’altro la239


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledecisiva volontà del Governo hanno spianato la via alla trattazione del problema,che è entrato così nella fase più positiva e realistica con la presentazione, avvenutail 4 <strong>di</strong>cembre 1951 alla <strong>Camera</strong> dei deputati, del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per la concessione<strong>di</strong> indennizzi e contributi per danni <strong>di</strong> guerra proposto dal Consiglio dei ministri.Le cure a cui attende ora l’Unione sono <strong>di</strong>rette a sostenere l’adeguamentodelle previdenze legislative pre<strong>di</strong>sposte alle effettive necessità <strong>di</strong> congrue riparazioni,da realizzarsi sì nell’interesse privato, ma come sorgente <strong>di</strong> altri e piùcospicui interessi collettivi e nazionali, in quanto favoriscano una sempre piùlarga ricostruzione che, impegnando capitali e lavoro, assicuri e potenzi le sortidella produzione e degli scambi.Tutela della produzione casearia nazionale nei mercati esteriDa lungo tempo è stata esaminata da vari Stati europei e <strong>di</strong> oltreoceano interessatinella produzione <strong>di</strong> prodotti caseari tipici la regolamentazione, attraversouna cooperazione internazionale, <strong>di</strong>retta ad assicurare l’uso della denominazioned’origine dei formaggi, definendola con l’annotazione delle rispettive caratteristicheal fine <strong>di</strong> proteggere l’originalità dei prodotti.Il Governo italiano, a seguito degli stu<strong>di</strong> maturatisi all’estero in or<strong>di</strong>ne a talepiano <strong>di</strong> tutela, da attuarsi me<strong>di</strong>ante una convenzione internazionale, ha promossonel 1951 una Conferenza che si è tenuta a Stresa.L’Unione, sollecitata dal Ministero dell’industria e commercio a promuovereuna larga partecipazione delle Camere <strong>di</strong> commercio più interessate al Convegnoe a finanziare in parte l’organizzazione del Convegno, <strong>di</strong>ede esecuzione all’invitoministeriale, facendo rilevare l’importanza del Convegno, la sua pratica finalitàe la convenienza <strong>di</strong> un’affermazione collegiale della poderosa struttura aziendalenazionale del ramo.Frattanto l’Unione prendeva contatti con il Comitato interministeriale percoor<strong>di</strong>nare lo stu<strong>di</strong>o d’or<strong>di</strong>ne giuri<strong>di</strong>co e tecnico su cui basare la convenzioneinternazionale da stipularsi rispetto ai prodotti tipici e caratteristici italiani.Il Convegno, nel quale l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio era rappresentatadal suo presidente ingegner Brun, designato dal Ministero dell’industria, haavuto un sod<strong>di</strong>sfacente successo, in quanto nel protocollo finale firmato all’Aja il18 luglio 1951, aderenti incon<strong>di</strong>zionatamente gli Stati contraenti, è stata accordatala denominazione d’origine e sono state fissate le peculiari caratteristiche <strong>di</strong>produzione ai seguenti formaggi italiani:– con <strong>di</strong>ritto alla semplice in<strong>di</strong>cazione della denominazione <strong>di</strong> origine (elencoA): Gorgonzola, Parmigiano reggiano, Pecorino romano;240


Stefano Brun– con <strong>di</strong>ritto alla denominazione (elenco B): Fontina, Fiore sardo, Asiago,Provolone Caciocavallo.È doveroso poi rilevare sia la partecipazione al Convegno delle Camere <strong>di</strong>commercio, in numero <strong>di</strong> 20, sia il generoso apprestamento d’or<strong>di</strong>ne materiale efinanziario dato da alcune Camere per l’organizzazione del Convegno stesso, <strong>di</strong>riunioni e <strong>di</strong> visite a stabilimenti.Hanno erogato fon<strong>di</strong> oltre all’Unione, per l’ammontare <strong>di</strong> £ 290.000, le seguentiCamere:Bergamo » 20.000Bologna » 30.000Brescia » 50.000Cuneo » 20.000Mantova » 50.000Milano » 100.000Modena » 50.000Napoli » 50.000Novara » 20.000Nuoro » 5.000Parma » 50.000Pavia » 100.000Pesaro » 10.000Reggio Emilia » 50.000Roma » 25.000Torino » 50.000U<strong>di</strong>ne » 5.000Vicenza » 25.000Totale » <strong>1.</strong>000.000A cura poi delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Cremona, Pavia, Novara, si è provvedutoall’organizzazione dei ricevimenti, <strong>di</strong> escursioni e <strong>di</strong> visite a stabilimenti industriali.Riforma della legislazione sull’esercizio dell’attività degli spe<strong>di</strong>zionieriSu tale riforma, concernente la legge 1941, si sono manifestate correnti <strong>di</strong>verserispetto all’orientamento da dare allo stu<strong>di</strong>o e alla formulazione del testo relativo.Un progetto <strong>di</strong> riforma del Minis tero dell’industria e commercio, adeguatoad alcune <strong>di</strong>rettive segnalate e sostenute dalla nostra Unione in relazione alle241


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleosservazioni e ai pareri espressi in merito dalla quasi totalità delle Camere, nonraccolse in un primo momento il necessario consenso <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>casteri che sostenevanosoprattutto:<strong>1.</strong> l’opportunità <strong>di</strong> una unificazione della legge 1940 (per l’esercizio dell’attivitàdegli agenti marittimi) e della legge 1941, ritenendosi affine la materia;2. l’abolizione dell’albo singolo, o unico, degli iscritti autorizzati all’eserciziodella rispettiva attività;3. la formazione <strong>di</strong> elenchi.L’intervento dell’Unione si è attenuto ai punti <strong>di</strong> vista espressi dalle Cameree dalle categorie interessate, per sostenere sia la necessità <strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>sciplinagiuri<strong>di</strong>ca da dare alle due attività, sostanzialmente <strong>di</strong>fformi fra loro, sia la formazione<strong>di</strong> elenchi aperti.Il ministro dell’Industria e commercio ha preso in considerazione i rilievidell’Unione ed ha dato corso all’emissione del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per la <strong>di</strong>sciplinadell’attività degli spe<strong>di</strong>zionieri.Le Camere <strong>di</strong> commercio e gli elenchi dei protesti cambiariSono stati appoggiati con motivati esposti presso il Ministero dell’industria edel commercio i voti espressi dalle Camere <strong>di</strong> commercio perché sia esteso l’obbligodella trasmissione da parte dei pubblici ufficiali abilitati ad elevare protesticambiari, <strong>di</strong> cui all’art. 13 del r.d. 16 marzo 1942, n. 267, concernente la <strong>di</strong>sciplinadel fallimento, alle Camere <strong>di</strong> commercio. Il provve<strong>di</strong>mento nella sua attuazionepotrà giovare alla migliore formazione <strong>di</strong> perio<strong>di</strong>ci elenchi dei protesti cambiari,curati finora dalle Camere in base alle rilevazioni fatte presso le cancellerie giu<strong>di</strong>ziarie.Serbatoi montani e coor<strong>di</strong>namento irriguo-idroelettricoA seguito dei voti espressi dal I Convegno nazionale per il coor<strong>di</strong>namentodelle utenze irrigue ed idroelettriche, tenutosi presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Milano nel giugno 1950, è stata sollecitata la costituzione, presso il Ministerodei lavori pubblici, <strong>di</strong> un’apposita Commissione per lo stu<strong>di</strong>o del complesso edelicato problema del coor<strong>di</strong>namento fra le utenze irrigue e quelle idroelettriche.La Commissione, a cui ha sempre partecipato <strong>di</strong>rettamente il presidentedell’Unione, ingegner Brun, ha avuto numerose riunioni e può <strong>di</strong>rsi che il lavorosia ormai a buon punto.242


Stefano BrunDisciplina della professione degli agenti <strong>di</strong> assicurazioneIn seguito ad un voto espresso dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna per la<strong>di</strong>sciplina della professione degli agenti <strong>di</strong> assicurazione, l’Unione, presi opportunicontatti con il Servizio assicurazioni private del Ministero dell’industriae commercio, ha svolto un’indagine con apposito questionario per conoscere ilpensiero delle Camere:– sull’opportunità o meno <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sciplina professionale degli agenti <strong>di</strong> assicurazione;– sull’opportunità dell’istituzione <strong>di</strong> un Albo degli agenti e se, in caso affermativo,costituire un albo nazionale, provinciale o regionale;– sui requisiti da richiedere per l’iscrizione nell’eventuale Albo e sulle eventualiincompatibilità professionali;– sui criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina dell’Albo;– sull’eventuale estensione <strong>di</strong> un Albo anche ai subagenti e ai produttori ingenere.L’esito dell’indagine ha <strong>di</strong>mostrato il grande interesse delle Camere <strong>di</strong> commercioalla questione.Una prima relazione provvisoria è stata riportata sul nostro “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”n. 77 ed è ora in corso <strong>di</strong> elaborazione la relazione definitiva per ilMinistero dell’industria e commercio.Può già <strong>di</strong>rsi che la grande maggioranza delle Camere ha espresso parere favorevolealla <strong>di</strong>sciplina della professione e all’istituzione <strong>di</strong> un Albo degli agenti <strong>di</strong>assicurazione. Va comunque rilevato che la maggioranza delle Camere, favorevolealla <strong>di</strong>sciplina professionale <strong>di</strong> cui si tratta, mentre è decisa nell’ambito delle Cameredell’Italia centrale, meri<strong>di</strong>onale e insulare, è meno estesa per l’Italia settentrionale.Comunque, i dati definitivi che risulteranno dall’elaborazione del complesso dellerisposte pervenute verranno riportati sul “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”.Con l’invio della relazione l’Unione si riserva <strong>di</strong> chiedere al Ministero <strong>di</strong>comprendere almeno un rappresentante delle Camere <strong>di</strong> commercio nell’appositaCommissione per le assicurazioni private.Testo Unico delle leggi <strong>di</strong> PSIn seguito a notizia che sarebbe in corso una riforma del Testo Unico delleleggi <strong>di</strong> PS, l’Unione si è affrettata a richiedere al ministro dell’Interno la partecipazione<strong>di</strong> un rappresentante delle Camere <strong>di</strong> commercio agli stu<strong>di</strong> relativi o,quanto meno, la comunicazione dei criteri generali informatori della riforma per243


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaletutta la materia interessante attività economiche, così da dar modo alle Camere<strong>di</strong> far tempestivamente pervenire i loro pareri, desiderata e proposte.PassaportiL’Unione si è occupata molto attivamente del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per la nuova<strong>di</strong>sciplina della concessione dei passaporti per l’estero, citando anche pareri eproposte da parte delle Camere <strong>di</strong> commercio.Formazione dell’Albo dei curatori <strong>di</strong> fallimentoL’estensione delle procedure fallimentari avutasi nel periodo postbellico haprovocato recentemente un voto della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna – alquale hanno dato l’adesione numerose Camere – tendente al riconoscimento alleCamere <strong>di</strong> commercio dell’attribuzione relativa alla formazione del ruolo degliamministratori giu<strong>di</strong>ziari, soppressa con d.lgs. 23 agosto 1946, n. 153, che rimisein vigore la norma <strong>di</strong> cui all’art. 27 dell’appen<strong>di</strong>ce del co<strong>di</strong>ce civile, che sanciscel’incarico all’esercizio delle curatele fallimentari agli iscritti negli Albi degli avvocati,dei procuratori, dei dottori in economia e commercio e dei ragionieri.L’Unione ha appoggiato il voto delle Camere <strong>di</strong> commercio presso il Ministero,adducendo che, attraverso l’intervento delle Camere stesse nella formazione <strong>di</strong>un ruolo, si potrà dare un più organico or<strong>di</strong>namento all’istituzione.Consta che il Ministero dell’industria e commercio ha segnalato al Ministero<strong>di</strong> grazia e giustizia la richiesta reintegrazione alle Camere della facoltà <strong>di</strong> procederealla compilazione perio<strong>di</strong>ca dell’Albo dei curatori, prescrivendo le modalitàper l’esercizio della facoltà stessa.AgricolturaClassificazione del prodotto olearioIl problema è stato esaminato dall’Unione su segnalazione <strong>di</strong> alcune Camerepiù <strong>di</strong>rettamente interessate alla tutela del genuino prodotto oleario. Riconosciutel’importanza e la praticità del provve<strong>di</strong>mento, si è curato <strong>di</strong> richiamare l’attenzionedei Ministeri dell’industria e commercio e dell’agricoltura sulla classifica244


Stefano Brundegli olii d’oliva. Il Ministero dell’agricoltura ha reso noto <strong>di</strong> recente, attraversoil Ministero dell’industria e commercio, che è stato iniziato lo stu<strong>di</strong>o relativo allarevisione della classificazione degli olii <strong>di</strong> oliva, precisamente ai fini della piùefficace tutela da assicurare alla produzione e al consumo del prodotto oleario.Legislazione per la montagnaA cura della Direzione generale delle foreste del Ministero dell’agricoltura eforeste, venne redatto e fatto noto all’inizio dell’anno 1951 un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> leggeper la <strong>di</strong>fesa e l’avvaloramento della montagna. L’Unione, esaminate la sostanzae la finalità istitutiva del provve<strong>di</strong>mento legislativo, oltre a segnalare il testo alleCamere più interessate al problema, si premurò <strong>di</strong> promuovere un referendumparticolarmente sui punti principali della norma <strong>di</strong> legge, concernente la delimitazionedel territorio montano, la costituzione dei comprensori agli effetti delpiano <strong>di</strong> bonifica, la formazione <strong>di</strong> consorzi. In possesso <strong>di</strong> seri ed utili rilievifatti dalle Camere interpellate, per assicurare alla legge la più facile e convenienteapplicazione <strong>di</strong> essa sotto vari aspetti venne trasmessa una relazione al Ministerodell’agricoltura. Di recente, a seguito dell’ulteriore provve<strong>di</strong>mento legislativo progettatodal ministro, onorevole Fanfani, esteso altresì a tutto il sistema <strong>di</strong> potenziamentodella montagna sia dal lato sistemazione tecnica ed idraulica sia dal latodello sfruttamento delle risorse produttive e delle possibilità <strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> manod’opera, sia infine dal lato demografico, l’Unione ha richiamato all’attenzione delministro stesso i voti delle Camere <strong>di</strong> commercio.Per lo sviluppo della coltivazione del pioppoAd iniziativa del vice presidente dell’Unione, grande ufficiale Parisi, nella suaqualità anche <strong>di</strong> vice presidente dell’Associazione forestale italiana, sono statetenute alcune riunioni per esaminare la situazione della coltivazione del pioppoin Italia e la proposta dell’Associazione forestale italiana per la creazione <strong>di</strong> un’Aziendarimboschimenti industriali con il concorso delle Camere <strong>di</strong> commerciomaggiormente interessate al problema.L’importanza della coltivazione pioppicola, non solo dal punto <strong>di</strong> vista agricoloma anche e soprattutto dal punto <strong>di</strong> vista delle possibilità industriali della coltivazionestessa, ha indotto l’Unione a seguire il problema con la massima attenzione.Le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> attuazione dell’iniziativa proposta dall’Associazione forestaleitaliana non hanno ancora potuto portare a risultati concreti. Trattasi però <strong>di</strong>245


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleargomento che viene tenuto ben presente per la realizzazione <strong>di</strong> un’adeguatacollaborazione con la predetta Associazione nell’opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione e protezionedelle culture arboree industriali in Italia.Sviluppo della meccanizzazione in agricolturaL’argomento è stato trattato dall’Unione a seguito del felice risultato datodalla Mostra <strong>di</strong> macchine agricole, promossa ed organizzata nel 1951 dalla<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Pesaro. Traendo positivi elementi dalla manifestazionesi è ritenuto opportuno segnalare al Ministero dell’agricoltura l’utilità <strong>di</strong> favorireil più possibile, attraverso altre mostre e convegni, l’impiego nelle lavorazioniagricole <strong>di</strong> mezzi meccanici.Brevettabilità della produzione florealeL’industria floreale, che per alcune regioni ha il carattere <strong>di</strong> prevalente attivitàproduttiva, ha invocato una <strong>di</strong>sciplina legislativa a tutela dell’operosa genialità deifloricoltori.Si è segnalato il problema all’Ufficio centrale brevetti per invenzioni delMinistero dell’industria e commercio e si sono avute assicurazioni che nel proce<strong>di</strong>mentoin corso per la revisione della legislazione speciale in materia saranno<strong>di</strong>sposte norme integratrici e <strong>di</strong> applicazione per le produzioni floreali nel lorospecifico aspetto <strong>di</strong> novità vegetali. Conferma l’inten<strong>di</strong>mento del Ministero ilfatto che si sono messe in istruttoria domande per l’iscrizione nel Registro deibrevetti <strong>di</strong> alcuni prodotti floreali che presentano le caratteristiche proprie <strong>di</strong>un’invenzione nella colorazione e coltivazione dei prodotti stessi.Commissione per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi dell’agricolturaLa necessità <strong>di</strong> tale Commissione è stata particolarmente sentita, soprattuttoin questo momento, per offrire la collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio aicompetenti organi <strong>di</strong> governo nelle <strong>di</strong>battute questioni della pratica attuazionedella riforma agraria e per la regolamentazione dei contratti agrari, nonché peri problemi del rimboschimento e della valorizzazione della montagna. Alla presidenzadella Commissione, che inizierà presto i suoi lavori, è stato designatol’avvocato Rumor, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Vicenza.246


Stefano BrunArtigianatoI problemi dell’artigianato hanno costituito anche nel 1951 materia <strong>di</strong> particolareinteresse da parte dell’Unione, la cui rappresentanza in seno alla Commissioneministeriale consultiva per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi dell’artigianato haattivamente collaborato al notevole lavoro svolto dalla Commissione stessa, partecipandoa quasi tutte le riunioni dei vari Comitati, nei quali sono stati impostatidegli schemi <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento riguardanti la <strong>di</strong>sciplina dell’appren<strong>di</strong>stato e lebotteghe scuola e il cre<strong>di</strong>to all’artigianato, e si è iniziato il lavoro <strong>di</strong> esame dellasituazione tributaria artigiana e del coor<strong>di</strong>namento degli enti tecnici ed economiciche si occupano dell’artigianato.Il compiacimento manifestato dal ministro Campilli per la collaborazioneprestata ai lavori della Commissione è in<strong>di</strong>ce della considerazione nella quale lapartecipazione è stata tenuta.Con la creazione del Sottosegretariato per la piccola industria e l’artigianato,la predetta Commissione, che aveva la sua competenza limitata all’artigianato, èstata sciolta e sostituita con una Commissione consultiva dell’artigianato e dellapiccola industria.Anche in questa Commissione è stata prevista dal decreto istitutivo la rappresentanzadell’Unione nella persona del professor Devoto.Colgo l’occasione per ringraziare anche il dottor Della Volta per il lavorozelantissimo e autorevole che ha svolto lo scorso anno in seno alla precedenteCommissione ministeriale.Comitato per la regolamentazione del flusso dei fiumi e dei torrenti alpini ed appenniniciTale Comitato è stato costituito in seguito all’unanime approvazione delseguente or<strong>di</strong>ne del giorno proposto dalla presidenza dell’Unione: «Il Consiglio<strong>di</strong>rettivo dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura esprimeil suo profondo dolore per la sciagura che ha colpito tante provincie e città italianeed invia un fraterno saluto alle popolazioni così duramente colpite.Constatato che le Camere <strong>di</strong> commercio hanno contribuito alla sottoscrizioneper le zone alluvionate con la somma <strong>di</strong> oltre 100 milioni e si sono alacrementepro<strong>di</strong>gate con varie forme <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> assistenza e soccorsi, il Consiglio impegnatutte le Camere <strong>di</strong> commercio nel fermo proponimento <strong>di</strong> dare energia all’opera<strong>di</strong> ricostruzione e <strong>di</strong> ripristino delle zone devastate, e allo stu<strong>di</strong>o approfon<strong>di</strong>to deimezzi più appropriati ad evitare il ripetersi <strong>di</strong> così seri <strong>di</strong>sastri.247


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleA tal uopo viene istituita presso l’Unione una Commissione intercameraleche, con la collaborazione <strong>di</strong> esperti e <strong>di</strong> tecnici, ha l’incarico <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are e proporrealle autorità competenti una serie <strong>di</strong> provvidenze per il governo delle acque, perla regolamentazione del deflusso dei fiumi e dei torrenti alpini e appenninici, peril potenziamento delle opere idrauliche, per il dragamento del materiale solidotrasportato dalle acque, per la sistemazione dei bacini montani e per il rimboschimento.Scopo <strong>di</strong> questi stu<strong>di</strong> è la ricerca delle possibilità <strong>di</strong> assicurare la vita e latranquillità delle nostre laboriose popolazioni e la <strong>di</strong>fesa del territorio nazionalecontro le avversità della natura».Il Comitato avrà come compito essenziale, oltre ad eventuali interventi <strong>di</strong>carattere tecnico ed economico, quello <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> mantenere sempre vivo nell’opinionepubblica un problema la cui soluzione non potrà certo esaurirsi in brevetempo e che può anzi considerarsi <strong>di</strong> permanente attualità per l’Italia, solo che siconsiderino le particolari caratteristiche oroidrografiche del suo territorio.Su unanime deliberazione del Consiglio, alla presidenza del Comitato è statodesignato il dottor Da Molin, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Padova.A componenti sono stati designati: il professor Devoto, presidente della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze; l’onorevole Leonetti, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Caserta; il dottor Innorta, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Siracusa.Istruzione tecnica e professionaleIn considerazione anche delle <strong>di</strong>scussioni in corso in sede <strong>di</strong> Commissioneministeriale consultiva per l’artigianato in materia <strong>di</strong> istruzione professionale, laCommissione per l’istruzione tecnica professionale e i convegni culturali, presiedutadal professor Devoto, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze, nel1951 si è riunita solo una volta. La Segreteria però non è rimasta inattiva ed èstata infatti compiuta un’indagine sulle iniziative delle Camere <strong>di</strong> commercio inmateria e, in seguito a voto espresso dall’Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercioa giuris<strong>di</strong>zione marittima, è stata compiuta anche un’apposita indagine sullo specificoproblema dell’istruzione professionale marinara.I dati raccolti sono in corso <strong>di</strong> elaborazione e costituiranno buona base perla ripresa dell’attività della Commissione che, in considerazione anche del nuovosettore dell’istruzione marinara, verrà adeguatamente riformata.Assidua è stata la collaborazione alla Societé Internationale pour l’EnseignementCommercial (SIEC) la cui Sezione italiana, affidata alle cure del professorDevoto, è stata ricostituita nel 1949 ad iniziativa dell’Unione.248


Stefano BrunAl corso estivo tenutosi quest’anno a Londra, in rappresentanza dell’Unioneha partecipato il dottor Jannoni Sebastianini, la cui apprezzata relazione è statatrasmessa a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio.Ricerche e stu<strong>di</strong>La ricerca scientifica nel settore economicoCome è stato deliberato in una riunione del Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione,i nostri uffici hanno provveduto a raccogliere un cospicuo materiale su quanto sifa in Italia e specialmente all’estero nel campo della ricerca scientifica applicataall’industria, all’agricoltura e ai traffici. Siamo andati così riunendo una documentazionepreziosa che ci pone in grado <strong>di</strong> conoscere l’azione svolta dai governie da organismi privati per sviluppare il più possibile la ricerca scientifica nelcampo economico, al fine <strong>di</strong> realizzare il massimo progresso nella produzione enegli scambi e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> aumentare la produttività e <strong>di</strong>minuire i costi della produzionee della <strong>di</strong>stribuzione. Abbiamo preso anche contatto con vari istituti efondazioni che in passato si sono attivamente occupati <strong>di</strong> segnalare e premiare ibenemeriti del progresso economico attraverso ricerche scientifiche. In particolarevogliamo riferirci alla benemerita Fondazione Brambilla dell’Istituto lombardo<strong>di</strong> scienze e lettere.L’incarico <strong>di</strong> sovraintendere a questi stu<strong>di</strong> e a queste ricerche è stato affidatodal Consiglio dell’Unione a S. E. Francesco Giordani, membro della Giunta<strong>di</strong>rettiva del Consiglio nazionale delle ricerche e presidente del Comitato tecnicoper la chimica.È intenzione dell’Unione organizzare nell’autunno del corrente anno unConvegno per richiamare l’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica sullanecessità <strong>di</strong> sviluppare al massimo grado la ricerca scientifica nel campo economico.Tale Convegno sarà organizzato in collaborazione col Consiglio nazionaledelle ricerche e tratterà alcuni argomenti speciali, fra i quali quello delle applicazionidell’energia atomica nel settore industriale.Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questo argomento sarà svolto dal professor Giordani.È nostro inten<strong>di</strong>mento anche stu<strong>di</strong>are con le Camere <strong>di</strong> commercio la possibilità<strong>di</strong> istituire dei premi a favore <strong>di</strong> chi abbia inventato o introdotto in Italiaproce<strong>di</strong>menti scientifici o nuovi meto<strong>di</strong> in favore del progresso economico e delbenessere delle popolazioni in materia reale e provata. È questo un altro tema cheporteremo in <strong>di</strong>scussione al Convegno <strong>di</strong> cui si è detto sopra.249


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleStu<strong>di</strong>o economico sulle regioni italianeIl Consiglio <strong>di</strong>rettivo, già nel 1949, aveva deliberato <strong>di</strong> compiere un ampiostu<strong>di</strong>o sulle caratteristiche economiche delle varie regioni d’Italia in vista anchedell’istituzione dell’ente Regione.Come si ricorderà, tale stu<strong>di</strong>o è stato affidato al professor Fer<strong>di</strong>nando Milone,or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> geografia economica all’Università <strong>di</strong> Roma.L’anno scorso il professor Milone ha presentato all’Unione una prima bozza<strong>di</strong> tale stu<strong>di</strong>o, che è stato comunicata in via riservata alle Camere <strong>di</strong> commerciocapoluogo <strong>di</strong> regione perché le Camere stesse esaminassero i capitoli <strong>di</strong> loro competenza.A seguito delle notizie e degli elementi pervenuti dalle varie Camere <strong>di</strong>commercio, il professor Milone ha redatto un’e<strong>di</strong>zione definitiva dell’opera cheverrà pubblicata sotto gli auspici dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commerciodalla casa e<strong>di</strong>trice Einau<strong>di</strong>.L’opera del Milone sarà presentata dall’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercioin occasione del Convegno organizzato, sotto i nostri auspici, dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Bologna sugli “Aspetti territoriali dei problemi economici”. Illavoro del Milone servirà alla migliore conoscenza delle con<strong>di</strong>zioni e dei caratteridelle varie regioni del nostro Paese e costituirà un’opera originale <strong>di</strong> alto pregio siaper il valore dell’autore sia per la mancanza <strong>di</strong> altri stu<strong>di</strong> del genere che abbianosufficiente ampiezza e siano aggiornati.Nostre pubblicazioniRassegna dell’attività cameraleL’anno scorso abbiamo pubblicato un volume <strong>di</strong> 600 pagine nel qualeabbiamo dato ampia relazione sull’attività svolta dalle Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricoltura nell’anno precedente, allo scopo <strong>di</strong> far conoscere l’operadelle Camere <strong>di</strong> commercio attraverso le informazioni e i dati raccolti presso leCamere stesse.La vasta opera svolta dalle Camere <strong>di</strong> commercio nei vari settori dell’economiaè stata molto apprezzata dai ministeri, specialmente quelli <strong>di</strong> carattere economico,dalle confederazioni e da numerosi enti e associazioni che hanno fattocontinue richieste per avere copie del volume.Anche quest’anno abbiamo in corso la Rassegna riguardante l’attività delleCamere <strong>di</strong> commercio dell’anno scorso, e speriamo <strong>di</strong> ricevere presto tutto il250


Stefano Brunmateriale per poter presentare alla prossima Assemblea la terza e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> questapubblicazione che, a nostro parere, si rende assai utile per dare ogni anno unpanorama sull’opera delle Camere <strong>di</strong> commercio.“Sintesi economica”Dobbiamo ringraziare vivamente le Camere <strong>di</strong> commercio che ci hannomesso in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> poter presentare nella nostra rivista mensile “Sintesi economica”dei dati veramente originali sulla situazione economica dell’Italia <strong>di</strong> mesein mese. Mi riferisco specialmente ai quadri economici nei quali vengono descritteogni mese le con<strong>di</strong>zioni nei singoli settori della vita economica me<strong>di</strong>ante unsistema <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni qualitative prefissate (es.: situazione migliorata, stazionaria,peggiorata ecc.).Tale nostro proce<strong>di</strong>mento è stato recentemente seguito dall’Istituto dellacongiuntura <strong>di</strong> Parigi e dall’Istituto <strong>di</strong> statistica <strong>di</strong> Monaco <strong>di</strong> Baviera che, adattandoloai loro bisogni, hanno però riconosciuto che l’iniziativa <strong>di</strong> questo sistemaspettava all’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, e in particolare alla rivista“Sintesi economica”.Giorni fa un <strong>di</strong>rettore della Rockefeller Foundation <strong>di</strong> New York ha fattovisita ai nostri uffici per avere dettagliate informazioni sul proce<strong>di</strong>mento seguitodall’Unione per la rilevazione dei sintomi economici col sistema anzidetto. LaRockefeller Foundation ha riconosciuto che il metodo è assai originale e permette<strong>di</strong> avere sott’occhio in modo rapido e concreto il quadro economico dell’Italianelle sue varie provincie.Le Camere <strong>di</strong> commercio devono essere quin<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfatte <strong>di</strong> avere partecipatoad un’iniziativa che ha trovato tanto consenso anche all’estero. Poiché siamostati noi i primi a introdurre questo proce<strong>di</strong>mento, che qualcuno ha chiamato“statistica senza cifre”, ci sentiamo impegnati a migliorarlo il più possibile; ilche potremo fare soltanto con l’attiva collaborazione delle singole Camere <strong>di</strong>commercio per rivedere il metodo sinora usato in questa indagine e per stu<strong>di</strong>areassieme ogni possibile miglioramento e sviluppo.Un’altra parte della “Sintesi economica” che ha molto interessato il nostroMinistero dell’industria e commercio e altre amministrazioni centrali, nonchéle ambasciate, le legazioni estere e le banche, è quella rappresentata dalle monografiesulle caratteristiche economiche delle varie provincie curate dalle singoleCamere <strong>di</strong> commercio.Abbiamo sinora pubblicato nella “Sintesi” le monografie provinciali <strong>di</strong> 22Camere <strong>di</strong> commercio. Inten<strong>di</strong>amo proseguire nella pubblicazione <strong>di</strong> altre mono-251


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalegrafie in attesa <strong>di</strong> poter presto realizzare un’iniziativa alla quale certamente tuttele Camere <strong>di</strong> commercio vorranno collaborare: quella cioè <strong>di</strong> raccogliere e pubblicarein un unico volume le monografie economiche <strong>di</strong> tutte le provincie d’Italiaredatte con uno schema uniforme. Riteniamo che ciò si potrà fare l’anno prossimoquando saranno conosciuti i dati particolareggiati del censimento industrialee commerciale eseguito, con l’ausilio degli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica presso leCamere <strong>di</strong> commercio, il 5 novembre scorso.Infine, desidero ricordare gli stu<strong>di</strong> che vengono inseriti in ogni fascicolo della“Sintesi” riguardanti, <strong>di</strong> volta in volta, un fenomeno economico per il quale siforniscono i dati grezzi ed elaborati per le singole provincie d’Italia. Con tali notiziel’Unione intende dare alle Camere <strong>di</strong> commercio elementi ine<strong>di</strong>ti riflettentialcuni importanti aspetti della vita economica nazionale.Uno degli ultimi stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> questo genere pubblicato nella “Sintesi” riguardavail calcolo del valore della produzione agricolo-zootecnica-forestale del 1950.Questo lavoro comprende 99 prodotti agricoli, 18 zootecnici e 9 forestali perun complesso quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> 126 prodotti. Le operazioni aritmetiche che sono statenecessarie per compiere questa elaborazione sono state 27.500.Attraverso questo stu<strong>di</strong>o ogni <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio ha potuto avere i datidettagliati della sua provincia, nonché quelli delle altre provincie della regionee <strong>di</strong> tutte le altre provincie d’Italia, così da poter istituire utili confronti e stu<strong>di</strong>.Nel prossimo fascicolo <strong>di</strong> “Sintesi” saranno forniti i dati, per ciascuna provincia,concernenti le denuncie dei red<strong>di</strong>ti (numero ed ammontare del valore)a seconda delle principali fonti <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti e delle classi <strong>di</strong> ampiezza dei valoridenunciati. Si tratta <strong>di</strong> dati ine<strong>di</strong>ti che saranno certamente gra<strong>di</strong>ti dalle Camere<strong>di</strong> commercio.Annuario delle Camere <strong>di</strong> commercioNel 1948 abbiamo pubblicato l’Annuario delle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura che conteneva tutte le notizie <strong>di</strong> carattere amministrativo-organizzativodelle singole Camere <strong>di</strong> commercio, nonché la legislazione completariguardante le Camere <strong>di</strong> commercio dalla loro costituzione, attraverso le variemo<strong>di</strong>fiche, sino alla legge del 21 settembre 1944.La pubblicazione è stata rapidamente esaurita e da due anni abbiamo continuerichieste <strong>di</strong> aggiornamento. Non abbiamo sinora pubblicato la secondae<strong>di</strong>zione del nostro Annuario, trattenuti sempre dalla speranza <strong>di</strong> avere la nuovalegge per il rior<strong>di</strong>namento delle Camere <strong>di</strong> commercio. Frattanto abbiamo provvedutoai vari aggiornamenti a mezzo <strong>di</strong> opuscoli ciclostilati.252


Stefano BrunVisto però che la legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio tarda ancora ad uscire, cisiamo decisi a pubblicare un nuovo Annuario delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> moleridotta e che viene presentato, in occasione dell’o<strong>di</strong>erna Assemblea, con qualchemodesta pretesa artistica. Abbiamo infatti aggiunto alle solite notizie <strong>di</strong> carattereamministrativo e organizzativo le fotografie delle se<strong>di</strong> <strong>di</strong> alcuni palazzi camerali,<strong>di</strong> alcuni istituti e Aziende speciali amministrate dalle Camere <strong>di</strong> commercio e lariproduzione <strong>di</strong> alcuni documenti antichi riguardanti l’istituzione delle Camere<strong>di</strong> commercio.Speriamo <strong>di</strong> fare presto una terza e<strong>di</strong>zione nella quale finalmente si possaincludere la nuova legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio.Notizie sugli annuari e sulle guide <strong>di</strong> interesse economicoIl moltiplicarsi in questi ultimi tempi delle guide, degli annuari, degli elenchi,dei cataloghi dei repertori ecc. <strong>di</strong> carattere economico ha creato il problema dellascelta del volume più utile per una determinata consultazione.Questa esigenza è stata sentita da noi più volte quando Camere <strong>di</strong> commercioitaliane ed estere, enti ecc. ci chiedevano notizie e nominativi riguardanti undeterminato settore merceologico o un determinato territorio. La necessità <strong>di</strong>rispondere il più esaurientemente possibile ci portava alla ricerca <strong>di</strong> sempre nuovefonti, cosicché in breve abbiamo scoperto – è il caso <strong>di</strong> usare questo termine –opere utilissime che ignoravamo fino ad allora.A poco a poco annuari e guide si moltiplicarono e solo quelle italiane superaronorapidamente il centinaio. A questo punto sorse l’opportunità <strong>di</strong> saperequale volume contenesse le notizie desiderate nei <strong>di</strong>versi settori. Si pensò così<strong>di</strong> costituire un succinto elenco <strong>di</strong> cataloghi per uso interno della nostra Bibliotecae del pubblico che frequenta i nostri uffici. In un secondo tempo, avendocialcune Camere <strong>di</strong> commercio ed enti vari richiesto tale elenco, si è ritenuto utileprocedere alla stampa <strong>di</strong> un volumetto per inviarlo, fuori commercio, oltre chealle Camere <strong>di</strong> commercio italiane, ai ministeri, enti ed associazioni e a tutti glie<strong>di</strong>tori che cortesemente ci avevano fatto avere le loro pubblicazioni o notiziesulle stesse.Nel compilare questo compen<strong>di</strong>o ci siamo preoccupati <strong>di</strong> raccogliere informa schematica e sintetica le notizie fondamentali riportate nei vari annuariconsiderati. Si è cercato <strong>di</strong> far rientrare tutte le notizie in uno schema fisso, ciòper facilitare il lettore nella ricerca dei dati desiderati. È stato fatto tutto il possibileaffinché il volumetto in parola comprendesse tutti gli annuari <strong>di</strong> carattereeconomico pubblicati in Italia. A questo scopo ci siamo rivolti alle Camere <strong>di</strong>253


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalecommercio, alle confederazioni, associazioni <strong>di</strong> categoria, e<strong>di</strong>tori ecc. e sono stateeffettuate ricerche nelle principali biblioteche italiane ecc. Abbiamo così raccoltole notizie per 172 annuari.Ciononostante parecchie saranno le lacune, e <strong>di</strong> ciò chie<strong>di</strong>amo venia, mentresaremo grati a coloro che vorranno comunicare i dati necessari per citarli in unaseconda e<strong>di</strong>zione che è nostro inten<strong>di</strong>mento far seguire subito a questa prima chevorremmo chiamare sperimentale.Compen<strong>di</strong>o economico italianoUn’iniziativa veramente riuscita è quella della pubblicazione del Compen<strong>di</strong>oeconomico italiano, del quale sono state pre<strong>di</strong>sposte, oltre all’e<strong>di</strong>zione italiana,anche un’e<strong>di</strong>zione in lingua francese e un’altra in lingua inglese.L’idea <strong>di</strong> tale Compen<strong>di</strong>o è nata dal desiderio <strong>di</strong> rispondere alle domande <strong>di</strong>visitatori stranieri che si interessano alle con<strong>di</strong>zioni economiche italiane e desideranoavere informazioni su una massa <strong>di</strong> elementi riguardanti le produzioni industriali,quelle agricole, i commerci, gli scambi con l’estero, l’entità dei consumi, la<strong>di</strong>stribuzione dei red<strong>di</strong>ti, i prezzi, i salari ecc.Non esisteva alcuna pubblicazione in lingua straniera che rispondesse a questoscopo. I volumetti da noi pubblicati sono stati <strong>di</strong>stribuiti alle ambasciate elegazioni estere.Inoltre, una larga <strong>di</strong>stribuzione è stata fatta in occasione del Congresso della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale tenutosi nel giugno 1951 a Lisbona e inquello delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane e francesi che ha avuto luogo a Pariginell’ottobre scorso.Numerose copie ci sono state richieste da ogni parte d’Italia e da vari enti inoccasione <strong>di</strong> visite <strong>di</strong> delegazioni straniere venute in Italia in questi ultimi mesi.Segnalo, ad esempio, l’acquisto <strong>di</strong> un centinaio <strong>di</strong> copie da parte della Confederazionedell’industria, la quale ha ritenuto utile <strong>di</strong>stribuire il nostro Compen<strong>di</strong>o inlingua inglese o francese ai membri <strong>di</strong> varie delegazioni industriali estere venutein visita in Italia. È <strong>di</strong> questi giorni l’acquisto or<strong>di</strong>nato dal governatore dellaBanca d’Italia <strong>di</strong> 30 copie in lingua inglese, che egli ha fatto <strong>di</strong>stribuire ad unadelegazione estera.Si deve la fortuna <strong>di</strong> questa pubblicazione alla ricchezza dei dati in essa contenuti,che sono elaborati in modo da far risaltare i caratteri dell’economia italianainserita in quella mon<strong>di</strong>ale e paragonata con quella dei principali paesi esteri. Lenotizie sono state date con assoluta obiettività e sono illustrate da numerosi <strong>di</strong>agrammie cartogrammi che rendono la lettura più rapida e attraente.254


Stefano Brun“Listino dei prezzi all’origine”Si è compiuto ormai un anno della pubblicazione del “Listino dei prezziall’origine”. Esso si è via via esteso e migliorato, e nell’ultimo fascicolo vengonoriportate ben 6596 quotazioni per 150 mercati esteri e 800 prodotti.Vengono pure comprese nel “Listino” le quotazioni riguardanti 231 porti <strong>di</strong>buncheraggio, 760 rotte marittime, nonché i corsi delle valute estere su 19 mercati.Infine vengono pubblicate le tabelle contenenti le parità monetarie degli Stati membridell’International Monetary Fund, le parità <strong>di</strong> cambio con il dollaro degli StatiUniti, le notizie riguardanti il regolamento dei rapporti fra l’Italia ed alcuni paesi e iragguagli delle principali unità monetarie <strong>di</strong> misura dei vari paesi del mondo.Si tratta dunque, oltre che <strong>di</strong> un listino dei prezzi all’origine, <strong>di</strong> un vademecumcommerciale utile per tutti gli uomini d’affari.La pubblicazione, che, com’è noto, è stata progettata dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Genova e alla quale hanno partecipato in stretta collaborazione leprincipali Camere <strong>di</strong> commercio d’Italia, ha raccolto l’approvazione incon<strong>di</strong>zionatada parte <strong>di</strong> tutte le amministrazioni centrali. Esse hanno seguito la nostrainiziativa da principio con un certo riserbo, ma via via hanno constatato la serietàe l’obiettività del lavoro compiuto dalle Camere <strong>di</strong> commercio anche in questosettore. E proprio in questi giorni abbiamo avuto un pubblico riconoscimentoattraverso una Commissione convocata presso la Direzione generale delle doganeal Ministero delle finanze, con la partecipazione dei rappresentanti dei vari ministerieconomici e <strong>di</strong> altre amministrazioni, quali il Comitato interministeriale deiprezzi, l’Ufficio italiano dei cambi, l’Istituto del commercio estero e l’Ufficio stu<strong>di</strong>della Banca d’Italia. Tutti i convenuti hanno espresso il massimo compiacimentoper l’iniziativa delle Camere <strong>di</strong> commercio e hanno riconosciuto che le quotazioniriportate nel “Listino” rappresentano quanto <strong>di</strong> più obiettivo e <strong>di</strong> preciso sipossa fare in questa materia.Ci siamo impegnati a migliorare sempre più la nostra pubblicazione, specialmentecon l’aggiunta <strong>di</strong> nuovi mercati e <strong>di</strong> nuovi prodotti che ancora mancanonella lista delle voci considerate. Nello stesso tempo verranno eliminate alcunevoci e alcuni mercati che sembrano <strong>di</strong> minore interesse.Le amministrazioni centrali che hanno partecipato alla riunione suddettahanno assicurato che aiuteranno finanziariamente questa pubblicazione con uncerto numero <strong>di</strong> abbonamenti o con speciali contributi. Ma poiché le spese chela <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova deve sopportare per la stampa del “Listino”,per la raccolta dei dati, per il reperimento telegrafico delle quotazioni, per le traduzioniecc. è assai ingente, occorre che tutte le Camere <strong>di</strong> commercio aiutino lapubblicazione con il massimo numero <strong>di</strong> abbonamenti o con congrui contributi.255


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleDevo ringraziare le Camere <strong>di</strong> commercio che hanno sinora contribuito contanta larghezza <strong>di</strong> consigli e attraverso gli abbonamenti a sostenere questa iniziativa;in modo particolare rivolgo un sentito ringraziamento alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Genova e all’Istituto <strong>di</strong> economia internazionale per il modo egregio col qualehanno compiuto questo lavoro che torna ad onore <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio.Esse hanno <strong>di</strong>mostrato anche in questa occasione quanto siano sensibili a interpretarele necessità sia degli operatori sia delle amministrazioni pubbliche.È probabile che sotto gli auspici del Ministero delle finanze venga costituitoun Comitato <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione composto dai vari rappresentanti delle amministrazionicentrali interessate al “Listino dei prezzi”, allo scopo <strong>di</strong> seguire e <strong>di</strong> collaborarein questa rilevazione. Tale Comitato darà in<strong>di</strong>rettamente un riconoscimento ufficialealla nostra iniziativa e costituirà una specie <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento delle notizieche vengono pubblicate.Sta <strong>di</strong> fatto che l’intento col quale siamo partiti è stato pienamente raggiunto.Noi desideravamo dare alle Dogane una documentazione che potesse servire <strong>di</strong>norma uniforme per tutto il Paese nella determinazione dei prezzi sui quali stabilirei dazi doganali; a ciò, pur non in via ufficiale, siamo pervenuti. Si deve questorisultato alla serietà che ha sempre guidato la nostra iniziativa dal giorno in cui èstata ideata sino ai perfezionamenti attuali.Comitato interministeriale dei prezziCostante è stata anche l’anno scorso la nostra collaborazione ai lavori dellaCommissione centrale dei prezzi presso il Comitato interministeriale dei prezzi.In particolare vanno segnalati i nostri interventi nelle <strong>di</strong>scussioni relative alletariffe riguardanti servizi pubblici e prodotti <strong>di</strong> generale interesse: combustibili,carburanti, fertilizzanti. Rilievo a parte merita poi l’intervento dell’Unione nelle<strong>di</strong>scussioni svoltesi in materia <strong>di</strong> revisione delle tariffe ferroviarie. Per queste possiamoaffermare che i voti illustrati, in seguito anche ad apposita convocazionedella Commissione intercamerale trasporti e comunicazioni, hanno trovato largoaccoglimento sia in sede <strong>di</strong> Commissione centrale sia nelle definitive determinazionidel Comitato interministeriale dei prezzi.BibliotecaLa nostra Biblioteca nel suo primo anno <strong>di</strong> vita si è arricchita <strong>di</strong> numerosiperio<strong>di</strong>ci e conta ormai 717 riviste ed altre pubblicazioni perio<strong>di</strong>che, <strong>di</strong> cui 435256


Stefano Brunitaliane e 282 straniere, che arrivano un po’ da tutte le parti del mondo. Molte <strong>di</strong>queste pubblicazioni ci sono inviate gentilmente in omaggio, altre in cambio <strong>di</strong>“Sintesi economica” e alcune a pagamento. In questo anno si sono anche aumentatinotevolmente i nostri annuari statistici; abbiamo ricevuto le nuove e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>quelli già in nostro possesso ed anche altri da vari paesi: miniera preziosa <strong>di</strong> datiper gli stu<strong>di</strong>osi che vengono a consultare le nostre pubblicazioni e che trovano quiriuniti volumi <strong>di</strong> carattere statistico-economico e le opere più recenti preparatedalle amministrazioni centrali estere e dalle organizzazioni internazionali.La nostra raccolta <strong>di</strong> annuari merceologici e guide commerciali, che comprende62 volumi oltre ai 39 cataloghi importatori-esportatori e<strong>di</strong>ti dalle Camere<strong>di</strong> commercio italiane, è una fonte inesauribile <strong>di</strong> dati per commercianti e industriali,che spesso vengono a consultarli nella nostra Biblioteca, dove hanno anchea loro <strong>di</strong>sposizione, oltre a tutte le pubblicazioni delle Camere <strong>di</strong> commercioitaliane, anche riviste <strong>di</strong> numerose Camere <strong>di</strong> commercio estere.La nostra Biblioteca viene così ad acquistare a poco a poco una sua fisionomiaben <strong>di</strong>stinta: è la biblioteca statistico-economico-commerciale, che mette a<strong>di</strong>sposizione dei suoi lettori le più recenti pubblicazioni uscite nei <strong>di</strong>versi paesinel settore <strong>di</strong> nostra particolare competenza.Questioni amministrativeClassificazione delle Camere <strong>di</strong> commercioNell’Assemblea generale degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commerciotenuta a Trieste il 7 luglio 1951 la questione fu definita con la risoluzione infavore dell’abbandono del criterio <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione delle Camere, ritenendolanon più rispondente alle circostanze e ai motivi in base ai quali era stata a suotempo <strong>di</strong>sposta la classifica.La decisione è stata trasmessa ed illustrata al Ministero dell’industria e delcommercio.La finanza cameraleLa sistemazione ed il consolidamento della finanza camerale sono stati oggetto<strong>di</strong> rilievo da parte <strong>di</strong> alcune Camere, le quali, venuta a cessare con l’esercizio1950 l’autorizzazione ad elevare, in ragione del 50%, le aliquote per l’imposizione257


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledel tributo, avrebbero accertato – nell’esercizio 1951 – una riduzione piuttostosensibile delle entrate or<strong>di</strong>narie, unica base della finanza camerale.L’Unione ha accolto l’invito <strong>di</strong> richiamare sul problema l’attenzione delMinistero dell’industria e commercio, il quale non ha indugiato ad interessare ilcompetente Ministero delle finanze per una soluzione, anche limitata alle Camere<strong>di</strong> commercio più bisognose.Allo stato attuale, stante l’atteggiamento assolutamente restrittivo del Ministerodelle finanze, si è rilevata l’opportunità <strong>di</strong> rimettere la trattazione del problemaalla chiusura dell’esercizio 1951, le cui risultanze potranno dare in<strong>di</strong>ci utilisull’effettiva carenza del gettito dell’imposta camerale. Frattanto si rende opportunoraccogliere presso le Camere interessate gli elementi per poter riprenderela questione a tempo debito a cura dell’onorevole Coli, incaricato dal Consiglio<strong>di</strong>rettivo dell’Unione <strong>di</strong> compiere lo stu<strong>di</strong>o dell’argomento e riferire sull’iniziativapromossa, anche nella sua qualifica <strong>di</strong> parlamentare oltreché <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> presidente<strong>di</strong> <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio.258


Relazione all’Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricolturaRoma, 19 <strong>di</strong>cembre 1952[...]Problemi del commercio esteroIniziativa per la pubblicazione <strong>di</strong> un Catalogo alfabetico merceologico delle <strong>di</strong>tteimportatrici esportatrici controllate dal MincomesTale iniziativa è stata assunta da un’organizzazione privata che verrebbe postasotto la guida <strong>di</strong> sua eccellenza De Stefani e con l’adesione <strong>di</strong> personalità comeil senatore Merzagora e i presidenti delle più importanti confederazioni. È statochiesto che tale iniziativa venga posta sotto gli auspici dell’Unione.Si tratterebbe <strong>di</strong> opera pubblicata in volumi a fogli mobili, per l’aggiornamentoperio<strong>di</strong>co, redatta in cinque lingue e or<strong>di</strong>nata secondo l’or<strong>di</strong>ne alfabetico,merceologico e territoriale delle <strong>di</strong>tte operatrici con l’estero.La Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per il commercio estero in sede consultiva avevarilevato l’utilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un Catalogo generale che contribuisse allo sviluppodei traffici internazionali e alla conoscenza all’estero dei nostri operatori, i cuinominativi sono continuamente richiesti all’Unione, alle Camere <strong>di</strong> commercioin Italia e all’estero, alle ambasciate, ai consolati ecc.Il Consiglio <strong>di</strong>rettivo ha riconosciuto meritevole d’appoggio l’iniziativa privata<strong>di</strong> cui si è fatto cenno, sempre che sia assicurato il fondamento obiettivodella pubblicazione, introducendo persone <strong>di</strong> fiducia dell’Unione nel Comitato <strong>di</strong>redazione e ottenendo il consenso e l’appoggio dei ministeri interessati.È stato inoltre formulato il voto che le Camere <strong>di</strong> commercio che non hannoancora provveduto alla pubblicazione dei Cataloghi degli importatori-esporta-259


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaletori, provvedano anch’esse a questa utile pubblicazione, seguendo possibilmenteil criterio adottato da alcune Camere <strong>di</strong> commercio, come, per citare solo le piùrecenti, quelle <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> Torino, basate sui certificati rilasciati per documentarel’attività degli operatori con l’estero.Questi elenchi sono tanto più utili in quanto siano redatti nelle principalilingue estere e con l’in<strong>di</strong>cazione delle <strong>di</strong>tte secondo l’or<strong>di</strong>ne alfabetico, merceologicoe territoriale.Creazione <strong>di</strong> un’organizzazione in Italia per l’arbitrato commercialeL’uso <strong>di</strong> inserire nei contratti la clausola arbitrale, in forza della quale le contestazionio <strong>di</strong>vergenze che sorgono dall’interpretazione delle clausole contrattualio dall’esecuzione del contratto vengono ad essere sottoposte al giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> arbitriamichevoli compositori, è andato sempre più <strong>di</strong>ffondendosi nel campo commerciale,sia nei casi in cui la stipulazione del contratto ha luogo tra parti contraenti <strong>di</strong>uno stesso Stato sia nel caso <strong>di</strong> parti contraenti che appartengono a Stati <strong>di</strong>versi.A tale scopo varie organizzazioni ed amministrazioni esistono nei <strong>di</strong>versipaesi allo scopo <strong>di</strong> fornire, attraverso una lista <strong>di</strong> esperti in loro possesso, i nominativi<strong>di</strong> arbitri, <strong>di</strong> facilitare la sistemazione delle controversie, <strong>di</strong> promuovere o<strong>di</strong>ffondere il ricorso a tale istituto in considerazione dei vantaggi <strong>di</strong> carattere economicoche l’arbitrato offre nei confronti del giu<strong>di</strong>zio legale a mezzo <strong>di</strong> tribunali.Vengono annoverate tra le citate organizzazioni – oltre alla Corte <strong>di</strong> arbitraggiodella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale che, com’è noto, ha il compito<strong>di</strong> regolare in modo rapido ed economico le <strong>di</strong>vergenze sorgenti dai contratticommerciali tra uomini d’affari <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi paesi – l’American Arbitration Associationin New York, il Netherlands Arbitration Institute in Rotterdam, la JapanCommercial Arbitration Association ecc.Si presenta ora, su sollecitazione del Ministero del commercio estero, lanecessità <strong>di</strong> esaminare il modo <strong>di</strong> armonizzare e coor<strong>di</strong>nare in un unico organismonazionale <strong>di</strong> carattere privato le iniziative ed organizzazioni italiane esistentinel campo dell’arbitrato internazionale.È noto che numerose Camere <strong>di</strong> commercio hanno da tempo creato propriCollegi arbitrali e pertanto l’invito del Mincomes giunge quanto mai opportuno,anche se per il momento ispirato soltanto agli scambi cogli Stati Uniti d’America,per affrontare in modo organico e con intenti unitari questo importante settore.L’Unione intraprenderà sollecitamente lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> detta questione valendosidella propria Commissione del commercio estero e delle Camere <strong>di</strong> commercioche già <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> strumenti idonei per la procedura arbitrale, nonché della260


Stefano BrunSezione italiana della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale. Per tale lavoro, laUnione si terrà in collegamento anche con i Ministeri dell’industria e commercioe degli affari esteri ed altresì con le Confederazioni sindacali e con le Camere <strong>di</strong>commercio miste maggiormente interessate.[...]Il problema delle fonti <strong>di</strong> energiaIl Ministero del lavoro e della previdenza sociale, nell’introduzione allasua monografia professionale degli addetti alla estrazione dei minerali flui<strong>di</strong>(idrocarburi), dopo aver riven<strong>di</strong>cato la in<strong>di</strong>viduazione del metano ad AlessandroVolta nel 1773, ed aver fatto presente che l’impulso all’utilizzazione <strong>di</strong> questogas, prima trascurato o considerato elemento del tutto secondario, può farsirisalire a poco più <strong>di</strong> 15 anni fa, quando un vasto sciopero nelle miniere <strong>di</strong> carbonein America costrinse gli americani a cercare nuovi mezzi <strong>di</strong> riscaldamento,afferma che si può ormai veramente parlare dell’apertura <strong>di</strong> una “terza epoca”,dopo quella del carbone e del petrolio, fondata sul gas naturale, nella quale anchel’Italia sarà presente.È questa un’affermazione che oggi forse può anche non apparire eccessivamenteazzardato sottoscrivere, ove si consideri il fervore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e ricerche, intutto il mondo, sull’utilizzazione dei gas naturali sia come fonti <strong>di</strong> energia siacome prodotti base <strong>di</strong> sintesi per la produzione <strong>di</strong> resine, fibre tessili artificiali,concimi chimici, fertilizzanti, e tutta una serie <strong>di</strong> prodotti chimici essenziali. Inparticolare, a considerare la situazione italiana, pur senza voler creare gran<strong>di</strong> illusioni,si può fondatamente prevedere che con l’intensificarsi delle ricerche e dellosfruttamento delle risorse metanifere l’Italia possa considerarsi alla vigilia <strong>di</strong> unafase economica nella quale il suo faticoso cammino nei vari settori della produzionepuò sperare in sviluppi che, fino a non molti anni fa, sarebbe stato <strong>di</strong>fficileprevedere, a causa della conclamata grave carenza <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> energia.L’Italia, pur nota fin dall’antichità per il suo “olio <strong>di</strong> Agrigento”, che già nelSeicento e nel Settecento aveva in atto nel Modenese, con <strong>di</strong>scenderie e pozzi,la ricerca del petrolio, e che nel 1860 seguì terza, dopo la Romania e gli StatiUniti, fra i paesi pionieri dell’estrazione petrolifera in quantità allora d’interesseindustriale, era rimasta poi del tutto assente nella grande competizione e nellafebbre <strong>di</strong> ricerche sviluppatasi nei primi anni del secolo intorno al petrolio, e quasipassivamente rassegnata a considerarsi privata da madre natura <strong>di</strong> ogni effettiva<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> energia. Fu solo nel 1911 che, ad opera del Commissariatogenerale per i combustibili nazionali, anche in Italia cominciò a proporsi il261


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleproblema delle ricerche petrolifere. Ma si parlava sempre <strong>di</strong> petrolio: il gas naturale,quel “gas <strong>di</strong> palude” che tanti segni <strong>di</strong> presenza manifestava, era tenuto quasiin <strong>di</strong>spregio, né tale considerazione mutò gran che fino all’epoca delle “sanzioni”.L’intenso fervore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong> ricerche sviluppatosi in tale periodo ha portatoall’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> zone metanifere un po’ in tutta la penisola, e più sicuramentenella vasta zona che comprende la valle padana e il versante orientale dell’Adriaticofino alla Fossa bradanica, nonché nella zona sud-orientale della Sicilia.Frattanto, la produzione <strong>di</strong> metano – che nel 1924, all’inizio dei primi timi<strong>di</strong>sfruttamenti a carattere puramente locale, era <strong>di</strong> soli 6.700.000 mc – passava da15.000.000 <strong>di</strong> mc nel 1934 ai 20.000.000 <strong>di</strong> mc nel 1939, e nel 1943, pur conl’imperversare della guerra, a 55 milioni <strong>di</strong> mc. Dopo una lieve flessione nel 1944-1945, ripresi gli stu<strong>di</strong> e le ricerche con rinnovata intensità, da una produzione <strong>di</strong>64.500.000 mc <strong>di</strong> metano nel 1946 si è passati a ben 970 milioni <strong>di</strong> mc nel 1951,ed è da prevedere che le statistiche del 1952 ci daranno un ulteriore aumento chesi aggirerà intorno al 50%.L’impiego del gas, limitato praticamente fino al 1944 all’autotrazione, che neassorbiva l’81% circa, si sviluppa nel campo industriale con rapi<strong>di</strong>tà vertiginosa,passando dal solo 9% del 1944 all’85% circa nel 1951, riducendosi contemporaneamentedall’81% al 15% circa nei consumi per autotrazione.Si son volute ricordare queste cifre al solo fine <strong>di</strong> porre in evidenza come perl’importanza che in pochi anni ha assunto e va sempre più assumendo il metanonel complesso economico nazionale, non poteva non determinarsi l’interventonella materia delle Camere <strong>di</strong> commercio, la cui tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sollecitu<strong>di</strong>ne a tuttoquanto concerne gli sviluppi economici non può comunque essere posta in dubbio.[...]Centro del metanoÈ già da alcuni anni che parecchie Camere <strong>di</strong> commercio hanno sentitol’importanza economica del metano, fonte <strong>di</strong> energia e quin<strong>di</strong> base <strong>di</strong> attivitàproduttive; ed oggi molte sono quelle che per le loro iniziative in questo campomeriterebbero citazione.Questo fervore <strong>di</strong> attività camerale non poteva certo lasciare in<strong>di</strong>fferente laUnione, la quale nell’aprile del corrente anno, in seguito a una mozione presentatadal senatore Pasquini, approvò l’istituzione presso l’Unione stessa <strong>di</strong> un Centro<strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e informazioni sul metano, che potesse valere afornire a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio ogni utile notizia ed appoggio alle loroiniziative ed attività nel campo metanifero, coor<strong>di</strong>narne e potenziarne gli sforzi262


Stefano Brun<strong>di</strong>retti a rendere sempre più vivo l’interessamento a questa nuova fonte <strong>di</strong> energiaper gli sviluppi della produzione in Italia; fonte la cui importanza ancora piùrisalta dalla considerazione che un mc <strong>di</strong> metano rende quasi quanto un kg emezzo <strong>di</strong> buon carbone fossile e un litro e un quarto <strong>di</strong> benzina, ciò che vuol <strong>di</strong>reche già con l’impiego in atto <strong>di</strong> circa 4,5 milioni <strong>di</strong> mc <strong>di</strong> metano al giorno, sirisparmia l’importazione <strong>di</strong> oltre 2 milioni <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong> carbon fossile all’annoe, ove si tenga conto delle più fondate previsioni anche per l’apporto <strong>di</strong> prodottiliqui<strong>di</strong> (gasolina e olii greggi), fra non molto dovrebbe potersi far fronte con laproduzione italiana <strong>di</strong> idrocarburi ai 2/3 circa del fabbisogno nazionale <strong>di</strong> carbonee olii combustibili. Il Consiglio del Centro, costituito da una rappresentanzaregionale delle Camere <strong>di</strong> commercio, da esperti come il professor Penta, titolaredell’Istituto <strong>di</strong> giacimenti minerari dell’Università <strong>di</strong> Roma, l’ingegner Masini,docente <strong>di</strong> geologia all’Università <strong>di</strong> Pisa, l’ingegner Alimenti del Centro stu<strong>di</strong>metano <strong>di</strong> Perugia, e con la partecipazione <strong>di</strong> un osservatore esperto designatodal Ministero dell’industria e commercio nella persona dell’ingegner Cerulli dellaDirezione generale delle miniere, venne inse<strong>di</strong>ato nel luglio successivo e approvòpienamente il programma così delineato dal senatore Pasquini:– richiamare l’attenzione delle Camere che ancora non si sono interessate aiproblemi del metano ad iniziarne senz’altro lo stu<strong>di</strong>o in rapporto alle esigenzeproduttive locali;– incoraggiare le Camere ad inserirsi sempre più in tutte le iniziative metanifereper svolgere nel modo più aderente alle necessità produttive locali la loro opera <strong>di</strong>propulsione e sviluppo economico;– preparare l’ambiente per rendersi utili ai ricercatori <strong>di</strong> metano e promuovereed incoraggiare le iniziative locali in materia sia <strong>di</strong> ricerche sia <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneed impiego del metano;– costituire utili fonti <strong>di</strong> notizie, specie in quelle provincie nelle quali non esisteun Ufficio delle miniere.Inoltre, il Consiglio stesso deliberò <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare, in un primo tempo, l’attivitàdel Centro sulle seguenti iniziative:– rilevazione delle presumibili possibilità <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> metano in ogni provincia,sia in rapporto allo stato attuale delle attività economiche sia in relazioneai preve<strong>di</strong>bili più imme<strong>di</strong>ati sviluppi, nonché in rapporto alle possibilità <strong>di</strong> sostituzionedelle attuali fonti <strong>di</strong> energia con gas metano;– collaborazione con le singole Camere <strong>di</strong> commercio alla raccolta della bibliografiaper le rispettive provincie, in materia <strong>di</strong> manifestazioni metanifere, <strong>di</strong> forzeendogene e <strong>di</strong> caratteristiche geologiche della provincia stessa (opuscoli, stu<strong>di</strong>geologici, articoli, storia e documentazione <strong>di</strong> precedenti tentativi, analisi anchevecchie <strong>di</strong> terreni e <strong>di</strong> acque ecc.);263


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale– collaborare con le singole Camere ad una specie <strong>di</strong> censimento delle manifestazionimetanifere in ogni singola provincia;– costituzione presso l’Unione <strong>di</strong> un apposito Comitato tecnico <strong>di</strong> lavoro chepossa provvedere all’organizzazione necessaria a concretare il programma cosìdelineato.Era intanto <strong>di</strong>venuta attuale e urgente la necessità <strong>di</strong> un esame dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong>legge, da tempo presentati alla <strong>Camera</strong> dei deputati, per la ricerca e coltivazionedei giacimenti <strong>di</strong> idrocarburi, per la costruzione e l’esercizio degli oleodotti egasdotti, per l’istituzione dell’Ente nazionale idrocarburi – ENI.Si ritenne quin<strong>di</strong> opportuno procedere alla costituzione <strong>di</strong> un’appositaCommissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge in<strong>di</strong>cati, composta anche questa concriterio <strong>di</strong> rappresentanza regionale delle Camere <strong>di</strong> commercio e con la partecipazione<strong>di</strong> esperti.Poiché la <strong>Camera</strong> dei deputati aveva ritenuto <strong>di</strong> iniziare l’esame della <strong>di</strong>sciplinalegislativa concernente gli idrocarburi proprio dall’ultimo presentato dei<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge, e cioè da quello sulla istituzione dell’ENI, è da questo che laCommissione iniziò i suoi lavori, seguendo per ognuno il concetto <strong>di</strong> una sedutaorientativa plenaria e del successivo deferimento dello stu<strong>di</strong>o particolare ad unapposito Comitato, costituito nel suo stesso seno e formato degli esperti: professorPenta, professor Graziani, professor Masini, professor Merlini, dottor Vallonica,ingegner Alimenti. Sia la Commissione sia il Comitato <strong>di</strong> lavoro sono statipresieduti dal senatore Pasquini.Il lavoro del Comitato è stato sempre comunicato poi per il parere ai componentila Commissione e sottoposto all’approvazione del Consiglio <strong>di</strong>rettivodell’Unione.Detto compito, <strong>di</strong> notevole peso, è stato assolto dal Comitato e dalla Commissione<strong>di</strong> cui si tratta in modo veramente encomiabile.Si ritiene opportuno riassumere i criteri ai quali si è ispirato lo stu<strong>di</strong>o deisingoli <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge.Istituzione dell’ENIL’esame del relativo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge è stato certamente il più laborioso sottoogni aspetto, ma soprattutto per l’unanime convinzione, affermata in appositoor<strong>di</strong>ne del giorno trasmesso ai competenti organi <strong>di</strong> governo e parlamentari, chel’istituzione dell’ENI dovesse non precedere, bensì, per ragioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne logico epratico, seguire l’approvazione dei due <strong>di</strong>segni tecnici concernenti la ricerca e coltivazionedei giacimenti <strong>di</strong> idrocarburi e la costruzione e l’esercizio <strong>di</strong> oleodotti e264


Stefano Brungasdotti. Ciò perché appariva a tutti conforme all’in<strong>di</strong>struttibile logica comune chedovesse la creazione dell’organismo finanziario e quin<strong>di</strong>, soprattutto nella specie, <strong>di</strong>politica economica, subor<strong>di</strong>narsi alle esigenze della tecnica e dell’economia e nonviceversa, come è possibile accada facendo precedere il <strong>di</strong>segno sull’ENI a quellitecnici. In ogni caso, si affermava, i provve<strong>di</strong>menti concernenti gli idrocarburidovrebbero essere esaminati congiuntamente come un tutto organico.È noto che tale tesi, autorevolmente propugnata anche al <strong>di</strong> fuori della nostraCommissione, non ha trovato accoglimento presso la <strong>Camera</strong> dei deputati, cheha già approvato il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge sull’ENI, né è stata accolta, almeno in sede<strong>di</strong> Commissione, dal Senato.Nel merito del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge in oggetto, le note e proposte <strong>di</strong> emendamentielaborati dal nostro Comitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ammettono il principio base del<strong>di</strong>segno stesso, della coesistenza <strong>di</strong> un monopolio governativo, opportunamentedelimitato, con l’iniziativa privata, salvo a richiedere quegli emendamenti apparsinecessari sia in rapporto alla estensione della zona prevista in monopolio sia inrelazione a controlli ed oneri, al fine <strong>di</strong> evitare quello che può apparire eccessivoprotezionismo dell’iniziativa statale per non scoraggiare l’iniziativa privata, che siha la convinzione sia necessaria ad integrare la prima, data l’entità <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong>mezzi che è in<strong>di</strong>spensabile in<strong>di</strong>rizzare verso la ricerca, la coltivazione e la <strong>di</strong>stribuzionedegli idrocarburi.Ricerca e coltivazione dei giacimenti <strong>di</strong> idrocarburiIl <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge relativo è stato esaminato essenzialmente sotto il profilotecnico e della garanzia, insieme, della tutela dell’economia nazionale e dei legittimiinteressi degli impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> ricerche e coltivazioni <strong>di</strong> idrocarburi. A tal finesi è richiesto <strong>di</strong> non escludere dalla particolare <strong>di</strong>sciplina le aree <strong>di</strong> ricerca e coltivazioneinferiori ai 3000 ha, <strong>di</strong> allargare opportunamente i termini dei permessie delle concessioni, <strong>di</strong> rendere più operante, nell’interesse generale, l’interventodel Consiglio superiore delle miniere in materia <strong>di</strong> valutazioni <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong>lavoro, <strong>di</strong> durata e <strong>di</strong> proroga delle concessioni ecc.[...]Forze endogene ed estensione del CentroIl fervore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sulla struttura geologica italiana, provocato dalle ricerche<strong>di</strong> idrocarburi, ha portato in primo piano anche il problema della ricerca ed265


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleutilizzazione dei vapori naturali che, data la estensione delle strutture <strong>di</strong> naturavulcanica in Italia, si prospetta <strong>di</strong> grande interesse. L’esempio <strong>di</strong> Lardarello èestremamente importante per valutare le possibilità e l’utilità dello sfruttamentodei vapori naturali.È noto che in provincia <strong>di</strong> Napoli, ove le manifestazioni vulcaniche sono<strong>di</strong> particolare rilievo, la Società anonima forze endogene napoletane (SAFEN)già nel 1939 iniziò esplorazioni e sondaggi, ripresi con fervore dopo la parentesibellica, che hanno confermato l’esattezza delle intuizioni dei geologi, anche se,almeno fino ad oggi, i soffioni ottenuti dalle perforazioni eseguite – con l’impiego<strong>di</strong> capitali privati per oltre un miliardo e mezzo – non sono tali da consentire unosfruttamento industriale.Comunque, trattasi <strong>di</strong> un esperimento assai interessante, e la <strong>di</strong>mostrazione neè stata fornita a Napoli in un recente Convegno svoltosi presso quella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio. È da tale Convegno e dalla relazione introduttiva svolta dal professorCarrelli sulle fonti <strong>di</strong> energia in genere, da quella solare a quella delle maree, daquella dei combustibili soli<strong>di</strong> o liqui<strong>di</strong> ai gas e ai vapori naturali e all’atomica, ched’intesa con il senatore Pasquini è stata segnalata al Consiglio dell’Unione l’opportunità<strong>di</strong> allargare a tutte le fonti <strong>di</strong> energia la competenza del nostro Centro.Anche qui non si tratta <strong>di</strong> interferire con chicchessia, ma solo <strong>di</strong> richiamarel’attenzione delle Camere sul fervore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> che nel mondo si è ormai decisamentedelineato in materia <strong>di</strong> fonti energetiche, e quin<strong>di</strong> sui problemi economici,base essenziale dell’attività camerale, che ne derivano.[...]AgricolturaNella Relazione presentata all’Assemblea del <strong>di</strong>cembre 1951 venne annunziatala costituzione <strong>di</strong> una Commissione intercamerale per i problemi dell’agricolturaaffidata alla presidenza dell’avvocato Giacomo Rumor, presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Vicenza. Si trattava <strong>di</strong> colmare, nel complesso delleattività dell’Unione, una lacuna che per varie circostanze non aveva potuto essereprima colmata benché i problemi economici dell’agricoltura avessero sempre trovatopresso i nostri uffici la più pronta rispondenza, in correlazione alle cure cheal settore le Camere <strong>di</strong> commercio hanno sempre de<strong>di</strong>cato.Di tali cure è <strong>di</strong>mostrazione evidente l’entità delle erogazioni camerali alleiniziative volte a valorizzare e potenziare le attività agricole nelle rispettive provincie,che hanno normalmente superate quelle assegnate ad ogni altro settoreproduttivo.266


Stefano BrunFra i problemi principali affrontati dalla predetta Commissione vanno particolarmentesegnalati quelli concernenti la riforma dei contratti agrari e la valorizzazionedei territori montani.Riforma dei contratti agrariL’esame <strong>di</strong> così <strong>di</strong>battuta e delicata questione ha preso le mosse dal testo del<strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge contenente norme <strong>di</strong> riforma dei contratti agrari, trasmesso alSenato nel testo approvato dalla <strong>Camera</strong> dei deputati nel novembre del 1950.Sono state necessarie alcune laboriose sedute della Commissione per trovareun punto d’incontro che contemperasse le varie tesi derivanti dalle <strong>di</strong>verse situazioniregionali e sopratutto le tesi che avrebbero portato ad un completo rigettodel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge, cosa per varie ragioni, a parere <strong>di</strong> molti, inopportuna.È stato infine possibile raggiungere l’unanimità su un testo <strong>di</strong> note e proposte<strong>di</strong> emendamenti che, partendo dalle seguenti premesse:<strong>1.</strong> che, in base alla legge sull’or<strong>di</strong>namento sindacale prevista dalla Costituzione,la regolazione dei rapporti contrattuali in agricoltura va riservata alla competenzadelle associazioni professionali interessate, debitamente registrate e riconosciute;2. che, se ciononostante dovesse permanere negli organi legislativi il proposito<strong>di</strong> pervenire ad una regolazione per legge dei suddetti rapporti, questa regolazionedovrebbe almeno conferire alle emanande norme carattere <strong>di</strong> precarietàche le renda cogenti solo sino a quando non sarà operante la legge sindacale;afferma che, pur riconoscendo l’opportunità <strong>di</strong> favorire, dovunque vi sia luogoeconomico, la formazione <strong>di</strong> proprietà conta<strong>di</strong>na, i contratti agrari considerati nel<strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge 1403 tuttora rispondono alle esigenze tecniche, economiche esociali delle agricolture nelle quali essi operano, e pertanto debbono essere mantenuticon aggiornamenti che li rendano strumenti <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namenti agricoli piùevoluti e <strong>di</strong> più civile vita nelle campagne.Gli emendamenti proposti sono stati pertanto informati ai seguenti criteri:– ripartire la materia, da un punto <strong>di</strong> vista strutturale della legge, in tanti titolispecifici quanti sono i contratti considerati, apparendo pregiu<strong>di</strong>zievole alla più confacentesistemazione della materia stessa regolare con norme comuni i vari istituti;– riservare, come detto in premessa, la competenza delle organizzazioni sindacalia regolare la materia dei contratti agrari non appena saranno state, dall’appositalegge, giuri<strong>di</strong>camente abilitate alla contrattazione collettiva;– rendere il merito delle norme fondamentali del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge megliorispondente alle esigenze produttivistiche e sociali delle agricolture in cui i contrattioperano.267


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleIl testo delle note ed emendamenti redatti sono stati successivamente approvatidal Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione e trasmessi sia ai competenti organi <strong>di</strong>governo e parlamentari sia ai signori deputati e senatori aventi cariche nell’ambitodelle Camere <strong>di</strong> commercio.[...]Cre<strong>di</strong>to e Borse[...]Borse merciNella Relazione dello scorso anno venne data notizia della costituzione, inseno alla Commissione intercamerale Borse e cre<strong>di</strong>to, <strong>di</strong> un apposito Comitato <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o per un regolamento tipo delle Borse merci, che potesse consentire <strong>di</strong> dareun’uniformità <strong>di</strong> base all’organizzazione e al funzionamento delle Borse merci,ricostituite con la legge 30 maggio 1950, n. 374, pur lasciando sufficiente margined’integrazione alle singole Borse, per dar loro modo <strong>di</strong> tener conto sia delle caratteristiche<strong>di</strong> mercato delle merci <strong>di</strong> prevalente contrattazione sia <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionaliconsuetu<strong>di</strong>ni o particolari situazioni locali.Il problema si è posto in quanto, con la soppressione delle Borse mercidecretata nel 1935 in conformità ai criteri <strong>di</strong>rigistici corporativi fascisti, appare<strong>di</strong>fficile un imme<strong>di</strong>ato ritorno in dette Borse alle tipiche contrattazioni alle gridao a termine, salvo in qualche caso e per qualche prodotto; mentre appare evidentela necessità <strong>di</strong> una graduale riorganizzazione tecnica <strong>di</strong> questi particolari raduni<strong>di</strong> uomini d’affari, che hanno tra<strong>di</strong>zione antichissima, anche se hanno impiegatomolti secoli a raggiungere la perfezione tecnica del moderno mercato alle gridao a termine. Si tratta cioè, oggi, <strong>di</strong> riprendere l’avvio con una graduale <strong>di</strong>sciplinadelle contrattazioni, con la formazione e la pubblicazione <strong>di</strong> un listino dei prezzi,con la costituzione <strong>di</strong> organi <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> vigilanza aventi adeguata snellezzaed elasticità.È perciò che da alcune Camere interessate venne fatta rilevare la praticaimpossibilità <strong>di</strong> costituire Borse merci con il puro e semplice riferimento allalegge del 20 marzo 1913 sulle Borse <strong>di</strong> commercio, che, d’altro canto, tratta quasiessenzialmente delle Borse valori e ben poco si occupa delle Borse merci.Il sopradetto Comitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sorse dalla Commissione intercameraleBorse e cre<strong>di</strong>to appunto con lo scopo <strong>di</strong> tentare <strong>di</strong> arrivare a una generica regolamentazionedelle ricostituite Borse merci che tenesse conto delle nuove accennate268


Stefano Brunsituazioni, naturalmente nulla innovando nella sostanza ai vecchi tra<strong>di</strong>zionaliregolamenti per gli eventuali possibili mercati alle grida o a termine, salvo delinearneuna maggiore uniformità, per quanto possibile e in ogni caso non contrastantecon le particolari esigenze delle singole istituzioni. Lavoro impegnativoe delicato, com’è facile intuire, anche perché <strong>di</strong> base ad un esperimento idoneoa fornire gli elementi per una futura regolamentazione legislativa della materia.Dopo qualche riunione orientativa, visto che le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> vedute <strong>di</strong> maggiorrilievo si delineavano fra le Borse <strong>di</strong> Milano, Torino e Genova, il Comitatodeliberò <strong>di</strong> dare mandato alla rappresentanza della Borsa merci e della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Torino – che appariva in posizione interme<strong>di</strong>a fra le tesi <strong>di</strong> Milanoe <strong>di</strong> Genova – <strong>di</strong> presiedere, con la <strong>di</strong>retta partecipazione <strong>di</strong> queste e con l’assistenzadell’Unione, all’opera <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> regolamento tipoche potesse considerarsi da tutti accoglibile.Si sono così susseguite parecchie riunioni a Milano, a Genova e a Roma,alle quali è stato sempre particolarmente prezioso l’intervento del dottor ItaloMancini, in qualità <strong>di</strong> osservatore esperto designato dal Ministero dell’industriae commercio.Ora tutto lascia prevedere che fra non molto il non facile lavoro sarà condottoa termine con generale sod<strong>di</strong>sfazione e nell’interesse dell’istituto che si intenderiportare a nuova vita.[...]Istruzione tecnica e addestramento professionaleSi è da qualcuno cercato <strong>di</strong> porre in dubbio l’interesse e la competenza delleCamere <strong>di</strong> commercio all’istruzione tecnica e all’addestramento professionale deigiovani e dei prestatori d’opera in genere. Eppure, sarebbe stato sufficiente solouno sguardo alla storia degli istituti camerali per rilevare che trattasi invece <strong>di</strong>materia da questi curata fin dal loro primo manifestarsi nelle Università mercantilisorte fra il Duecento e il Trecento dal confederarsi delle più antiche corporazioni<strong>di</strong> mestiere, e per notare che la prima legge dell’Italia unificata sulle Camere<strong>di</strong> commercio, quella del 1852, derivata dalla necessità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare gli or<strong>di</strong>namenticamerali dei <strong>di</strong>versi Stati scomparsi, nell’elencare le competenze cameraliin<strong>di</strong>ca appunto quella <strong>di</strong> «provvedere in proprio o col concorso del Governo, dellaProvincia o del Municipio all’istituzione o mantenimento <strong>di</strong> scuole per l’insegnamento<strong>di</strong> scienze applicate al commercio ed alle arti».Le stesse leggi del ventennio fascista sull’istruzione professionale non hannopotuto <strong>di</strong>menticare le Camere <strong>di</strong> commercio, anche se chiamate Consigli pro-269


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalevinciali dell’economia corporativa. Da uno sguardo alle erogazioni annuali delleCamere <strong>di</strong> commercio dalla loro ricostituzione nel 1944 rileviamo che i contributierogati per l’istruzione professionale figurano sempre al primo posto, finoa raggiungere i 270 milioni nel 1951, pari al 20,60% del totale delle erogazionicamerali.Quin<strong>di</strong> l’Unione ha pregato il professor Devoto <strong>di</strong> ricostituire la Commissioneintercamerale per l’istruzione tecnica e professionale e i convegni culturali, chegià con il Convegno tenutosi a Firenze nel <strong>di</strong>cembre 1949 aveva avuto modo <strong>di</strong>riaffermare brillantemente l’attenzione generale sulla competenza delle Camere<strong>di</strong> commercio nella materia.L’inse<strong>di</strong>amento della rinnovata Commissione ha potuto aver luogo solo a fineluglio 1952 e va notata la cor<strong>di</strong>ale adesione data da tutti gli enti che si occupano<strong>di</strong> istruzione tecnica e <strong>di</strong> addestramento professionale; in particolare va segnalatal’adesione dei Ministeri dell’industria e commercio, della pubblica istruzione, dellavoro e della previdenza sociale, dell’agricoltura e foreste.Va subito detto che, per la passione e la competenza del professor Devoto,la Commissione ha compiuto un lavoro proficuo in questi pochi mesi dalla suaricostituzione, affrontando il problema basilare del coor<strong>di</strong>namento delle varieiniziative ed attività che purtroppo oggi si svolgono <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natamente nel campodella preparazione tecnica e professionale. Le riunioni ed i contatti avutisi coni rappresentanti ministeriali nella Commissione lasciano fondatamente sperarein un prossimo inizio <strong>di</strong> un concreto esperimento <strong>di</strong> collaborazione, in un certonumero <strong>di</strong> Provincie. Da tale esperimento si spera <strong>di</strong> trarre poi gli elementinecessari e sufficienti allo stu<strong>di</strong>o, sempre in via <strong>di</strong> collaborazione con i ministeried enti interessati, <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti organici atti a risolvere sod<strong>di</strong>sfacentementeil grave e complesso problema.Come singoli argomenti la Commissione ha affrontato l’esame del <strong>di</strong>segno<strong>di</strong> legge per la <strong>di</strong>sciplina dell’artigianato, proposto al Senato il 15 aprile 1952,che si è ritenuto affidare a questa Commissione perché base del provve<strong>di</strong>mento èl’istituzione delle botteghe-scuola.L’esame <strong>di</strong> detto <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge si è presentato laboriosissimo, data la <strong>di</strong>sparità<strong>di</strong> vedute manifestatesi sui principi informatori e sulla portata del <strong>di</strong>segnostesso fra i componenti la Commissione, che hanno portato ad una pari ripartizionefra:– pareri tendenti a limitare la portata della legge all’artigianato artistico, salvol’espresso impegno legislativo <strong>di</strong> una sollecita generale <strong>di</strong>sciplina dell’artigianatoe dell’appren<strong>di</strong>stato artigiano;– e pareri tendenti a non limitare la portata della legge pur emendandola spessosostanzialmente.270


Stefano BrunUn ristretto Comitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o nominato per cercare <strong>di</strong> arrivare a proposteche potessero conciliare le <strong>di</strong>verse tesi ha già compiuto i suoi lavori. L’argomentosarà perciò esaminato in una prossima riunione della Commissione e si ha ragione<strong>di</strong> ritenere che la questione sarà felicemente risoluta, e potrà costituire ancoraun’apprezzabile manifestazione <strong>di</strong> collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercioall’attività degli organi <strong>di</strong> governo e parlamentari.È già in fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o preliminare per i lavori della Commissione il problema,anche assai sentito, della preparazione professionale nel campo istruzionesuperiore.[...]Stu<strong>di</strong> sulla <strong>di</strong>soccupazioneCom’è noto, la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla <strong>di</strong>soccupazione,presieduta dall’onorevole professor Roberto Tremelloni, già ministro dell’Industriae commercio, ha affidato alle Camere <strong>di</strong> commercio il compito <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporredelle monografie provinciali sulle caratteristiche economiche delle singoleprovincie e sulle possibilità <strong>di</strong> occupazione; e in modo speciale <strong>di</strong> considerare ilproblema della <strong>di</strong>soccupazione nei suoi <strong>di</strong>versi aspetti economici, sociali e politici,in<strong>di</strong>cando anche le proposte e i suggerimenti più idonei ad aumentare le possibilitàd’occupazione nelle singole provincie.È stato affidato all’Unione l’incarico <strong>di</strong> stabilire lo schema delle monografieprovinciali e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere questa collaborazione, facendo da collegamentofra le singole Camere <strong>di</strong> commercio e la Commissione parlamentare d’inchiesta.Le Camere <strong>di</strong> commercio hanno risposto all’appello in modo veramente encomiabile,<strong>di</strong>mostrando la loro sensibilità in un problema <strong>di</strong> tanto interesse per ilPaese e la loro capacità in stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> questo genere. L’onorevole Tremelloni in varieoccasioni, anche pubblicamente, ha elogiato l’opera delle Camere <strong>di</strong> commercio,presso le quali ha trovato così pronta e valida collaborazione.Le monografie delle Camere <strong>di</strong> commercio costituiscono la base dell’inchiestaparlamentare per quanto attiene allo stu<strong>di</strong>o territoriale del problema della<strong>di</strong>soccupazione. Infatti tali monografie serviranno ai docenti incaricati dallastessa Commissione parlamentare d’inchiesta <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere degli stu<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>tisulle varie regioni d’Italia. Le Camere <strong>di</strong> commercio si sono messe a <strong>di</strong>sposizione<strong>di</strong> tali docenti per fornire ulteriori dati ed elementi per far meglio conoscere i variaspetti della <strong>di</strong>soccupazione nelle rispettive provincie.Hanno collaborato a quest’opera le 91 Camere <strong>di</strong> commercio d’Italia, compresaquella <strong>di</strong> Trieste, e altresì la Valle d’Aosta, attraverso l’Assessorato dell’in-271


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledustria e commercio. In complesso le relazioni delle Camere <strong>di</strong> commerciocostituiscono una massa <strong>di</strong> seimila pagine dattilografate arricchite da una vastadocumentazione statistica e anche da rappresentazioni grafiche.L’Unione intende pubblicare la raccolta completa <strong>di</strong> tutte queste monografiein ampi volumi che andranno ad aggiungersi a quelli che saranno ufficialmentepubblicati dalla Commissione parlamentare d’inchiesta. In tal modo la collaborazioneprestata dalle singole Camere e dall’Unione non corre il pericolo <strong>di</strong> andare<strong>di</strong>spersa e <strong>di</strong>menticata, ma nella sua mole integrale resterà nelle varie bibliotechedel Parlamento, delle università, dei ministeri, degli istituti ecc., a <strong>di</strong>mostrare l’apportocospicuo dato dagli istituti camerali a un’indagine la cui attuazione torna adonore del Parlamento, che ha voluto eseguirla per conoscere a fondo il problemadella <strong>di</strong>soccupazione e per cercare i mezzi più adeguati per risolverlo o, quantomeno, per attenuarne i dolorosi effetti.[...]Comitato <strong>di</strong> collaborazione economicaDurante l’anno si sono avute varie riunioni con alcuni esponenti delle Confederazionidell’industria, dell’agricoltura, del commercio e del cre<strong>di</strong>to per unutile scambio <strong>di</strong> idee su certi problemi economici <strong>di</strong> carattere generale, comead esempio l’istituzione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Leriunioni si sono sempre svolte in un clima <strong>di</strong> grande cor<strong>di</strong>alità e hanno mostratola praticità <strong>di</strong> questi colloqui, che servono a chiarire i punti <strong>di</strong> vista dei <strong>di</strong>versisettori e alcune volte a facilitare utili intese su un piano più vasto <strong>di</strong> quello dellesingole organizzazioni.Allo scopo <strong>di</strong> rendere più regolari e continuativi questi incontri è stata ravvisatal’opportunità <strong>di</strong> dare vita a un Comitato <strong>di</strong> collaborazione economica, coirappresentanti degli enti anzidetti e aperto eventualmente ad altre organizzazioni.Non si tratta però – è opportuno chiarirlo – <strong>di</strong> creare un nuovo ente che richiedal’attrezzatura <strong>di</strong> propri uffici o un proprio personale, o che comunque impegnile organizzazioni che sono chiamate a farvi parte. Si tratta soltanto <strong>di</strong> trovare unterreno adatto per i contatti fra i rappresentanti delle varie organizzazioni che sioccupano <strong>di</strong> problemi economici, allo scopo <strong>di</strong> favorire una collaborazione fra <strong>di</strong>esse, e in alcuni casi uno stu<strong>di</strong>o collegiale <strong>di</strong> determinati problemi; il che non puòriuscire che utile e raccomandabile.Ad ogni modo l’idea <strong>di</strong> questo Comitato, nella quale l’Unione e la Confederazionedell’industria si sono trovate in perfetto accordo, attende la adesione dellealtre organizzazioni, che si spera non mancherà.272


Stefano BrunLegge sulle Camere <strong>di</strong> commercioColleghi, presidenti e amministratori <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, giunto allafine della mia relazione, sono certo che vorrete sapere a che punto siamo con lanuova legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio. Purtroppo non posso darvi notizie sod<strong>di</strong>sfacenti.Le nostre fondate aspettative non si sono realizzate, e la nostra leggeè ancora <strong>di</strong> là da venire.Come vi ho già detto l’anno scorso, devo dare atto che il sottosegretario onorevoleCarcaterra ha <strong>di</strong>mostrato tutto il suo buon volere per venirne finalmentea capo; ma ciò non <strong>di</strong> meno il tempo è trascorso e non possiamo illuderci chequello che non è stato fatto in un lungo tempo sino ad oggi si possa compiereda un giorno all’altro, vale a <strong>di</strong>re nell’ultimo scorcio <strong>di</strong> una legislatura che ha incantiere una massa ingente <strong>di</strong> progetti e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge.Se non osiamo quin<strong>di</strong> credere al miracolo <strong>di</strong> una rapida presentazione eapprovazione della nostra legge prima delle prossime elezioni, possiamo tuttaviasperare che – quanto meno – il Governo riesca a concretare i propri propositi intermini definitivi e dare ad essi una forma giuri<strong>di</strong>ca, affinché il paziente ed utilelavoro sin qui compiuto non vada completamente <strong>di</strong>sperso, e perché con la nuovalegislatura non si abbia a ricominciare tutto <strong>di</strong> bel nuovo.Sappiamo che c’è un progetto pre<strong>di</strong>sposto dall’onorevole Carcaterra e che su<strong>di</strong> esso si sono pronunciati vari ministeri interessati. In questa fase <strong>di</strong> elaborazionenon abbiamo voluto ulteriormente intervenire e interferire, come talvolta siamostati tentati <strong>di</strong> fare a seguito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>screzioni pervenuteci su taluni in<strong>di</strong>rizzi, e ciòper non intralciare la strada al nostro Ministero nel suo <strong>di</strong>fficile compito. Maoggi mi sento autorizzato dai colleghi qui presenti e anche da quelli assenti, misento, <strong>di</strong>co, autorizzato dai presidenti <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio a sollecitareenergicamente l’opera del nostro Ministero, perché <strong>di</strong>a un’ulteriore e decisivaprova <strong>di</strong> buona volontà, che consista nel lasciare una traccia tangibile della suaattività in questo campo, sotto forma <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge da trasmettere allanuova <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> domani.Per concludere, facciamo nostro il voto, documentato da tante buone ragionie formulato in termini vibranti e precisi dal collega senatore Pasquini nella sedutadel 28 ottobre scorso in Senato e ci poniamo a <strong>di</strong>sposizione del Ministero perogni utile forma <strong>di</strong> collaborazione.La fiducia che abbiamo riposto sin qui nel nostro Ministero, nella sua capacitàrealizzatrice e nella sua energica volontà andrebbe amaramente delusa sela presente legislatura si dovesse chiudere praticamente con un nulla <strong>di</strong> fatto,<strong>di</strong> fronte agli impegni, assunti negli anni scorsi da un ministro dopo l’altro, <strong>di</strong>dare un equo assetto a questi vecchi istituti che se, nonostante la lunga carenza273


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalelegislativa, non sono decaduti, è soltanto per la loro soli<strong>di</strong>ssima base, è soltantoperché essi adempiono a funzioni insostituibili, è soltanto perché la passione ela capacità dei loro <strong>di</strong>rigenti non è venuta mai meno, ed essi hanno continuato apro<strong>di</strong>garsi per non essere indegni dell’esempio <strong>di</strong> coloro che li precedettero lungouna storia secolare e gloriosa.274


Relazione del cavalier del lavoro ing. Stefano BrunAssemblea dei presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricolturaRoma, 7 maggio 1953Eccellenze e signori, nel calendario delle Assemblee generali dei presidentidelle Camere <strong>di</strong> commercio abbiamo convenuto <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembread un rapporto annuale sul lavoro svolto dall’Unione e quella primaverile alla rassegnadelle attività delle Camere <strong>di</strong> commercio me<strong>di</strong>ante la presentazione <strong>di</strong> unvolume in cui si raccolgono le notizie delle iniziative e dei lavori compiuti dallesingole Camere nei <strong>di</strong>versi settori della vita economica.Questa volta però, nel mantenere l’impegno <strong>di</strong> presentare detta Relazione,desidero dare qualche altra informazione che riguarda l’Unione.Riconoscimento giuri<strong>di</strong>coAnzi tutto sono lieto <strong>di</strong> annunciare che il capo dello Stato, con suo decreto del 9aprile, si è compiaciuto <strong>di</strong> concedere il riconoscimento giuri<strong>di</strong>co della nostra Unione.Dice l’art. 1 <strong>di</strong> detto decreto: «È riconosciuta la personalità giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittopubblico dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura».La proposta del riconoscimento è stata inoltrata dal ministro dell’Industria ecommercio, onorevole Campilli, al quale rivolgo un sentito ringraziamento.A prescindere dal valore intrinseco del provve<strong>di</strong>mento in oggetto e degliimportanti effetti giuri<strong>di</strong>ci che ne derivano per la nostra istituzione, vale soprattuttoil significato che deve attribuirsi al provve<strong>di</strong>mento stesso. Ovvero, al <strong>di</strong> là del“riconoscimento giuri<strong>di</strong>co” noi ve<strong>di</strong>amo un altro tipo <strong>di</strong> riconoscimento, <strong>di</strong> valoremorale, il riconoscimento cioè dell’utilità e serietà del nostro lavoro.Infatti, il Consiglio <strong>di</strong> Stato, mentre si è compiaciuto <strong>di</strong> esprimere parerefavorevole alla concessione del riconoscimento giuri<strong>di</strong>co dell’Unione, ha mandatoil suo parere, fra l’altro, sulle seguenti considerazioni:275


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale– che, ricostituitisi col d.lgs.lgt. 21 settembre 1944, n. 315, gli enti camerali conla più ampia denominazione <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura esulla base del principio dell’autonomia, si ritenne <strong>di</strong> nuovo necessario un enteche potesse provvedere al coor<strong>di</strong>namento e al potenziamento dell’azione delleCamere, anche avuto riguardo ai gravi compiti della ricostruzione dell’attrezzaturaeconomica del Paese;– che, costituitisi gli organi amministrativi e <strong>di</strong> controllo e procedutosi allanomina dei <strong>di</strong>rigenti, l’Unione ha svolto e svolge una attività <strong>di</strong> grande rilievo perlo stu<strong>di</strong>o dei problemi interessanti l’economia nazionale;– che è stata chiamata per provve<strong>di</strong>menti legislativi o ministeriali e <strong>di</strong> enti varia partecipare con propria rappresentanza a un gran numero <strong>di</strong> Consigli superiori,<strong>di</strong> Commissioni e Comitati e <strong>di</strong> Delegazioni a conferenze internazionali;– che provvede alla compilazione <strong>di</strong> pubblicazioni <strong>di</strong> notevole pregio statisticoed economico;– che raccoglie l’adesione <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura;– che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> mezzi patrimoniali adeguati;– che l’Associazione mira a sviluppare l’attività degli istituti camerali, a coor<strong>di</strong>narnel’azione senza limitazione o pregiu<strong>di</strong>zio della loro autonomia amministrativa,a promuovere riunioni, convegni, iniziative nell’interesse dell’economianazionale e a trattare affari per conto delle Camere presso le amministrazionicentrali dello Stato;– che dette finalità, in quanto rispondono a reali esigenze delle Camere stesse,giustificano e rendono opportuno il richiesto riconoscimento della personalitàgiuri<strong>di</strong>ca, affinché l’attività finora svolta dall’Associazione possa essere proseguitae intensificata;– che, con la ricostruzione (<strong>di</strong>sposta col d.lgs.lgt. 315/1944) delle Camere <strong>di</strong>commercio industria e agricoltura e l’implicito richiamo in vigore della legislazionesugli enti camerali preesistente ai Consigli e Uffici provinciali dell’economiasoppressi col decreto stesso, il riconoscimento in oggetto trova fondamento giuri<strong>di</strong>cosulla facoltà, prevista dall’art. 3, lett. l) del r.d. 8 maggio 1924, n. 750, pergli enti predetti <strong>di</strong> costituire Unioni permanenti per svolgere iniziative e attivitàin relazione ai loro scopi e attribuzioni.Mi sia consentito, dopo quasi sei anni <strong>di</strong> presidenza dell’Unione, <strong>di</strong> sentirmisod<strong>di</strong>sfatto <strong>di</strong> questa affermazione ufficiale solennemente sancita dalla più altaautorità della Repubblica, e che rappresenta una specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maturitàdell’istituzione che voi, Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutta Italia, avete voluto creareper affratellare e rinsaldare i nostri organismi.276


Stefano BrunDecentramento <strong>di</strong> funzioni statali alle Camere <strong>di</strong> commercioE poiché sono in tema <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni permettetemi <strong>di</strong> sottolineare l’importanzadella legge 11 marzo 1953, n. 150, riguardante l’attribuzione <strong>di</strong> funzionistatali <strong>di</strong> interesse locale, la quale prevede l’inclusione <strong>di</strong> un rappresentante dell’Unionenella Commissione consultiva istituita ai fini dell’attuazione della legge.È inutile <strong>di</strong>re che tale rappresentanza altro non significa che rappresentanza<strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, alle quali è stato riconosciuto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sederein un organismo che avrà una notevole importanza nella creazione <strong>di</strong> un nuovoe più aderente assetto dell’amministrazione italiana attraverso un sano e regolatodecentramento in favore degli enti locali.La vasta portata della legge e gli effetti che ne possono derivare nell’ambitodelle attribuzioni delle Camere <strong>di</strong> commercio appaiono chiaramente dalla semplicelettura delle materie che l’art. 1 della legge ha cura <strong>di</strong> elencare raggruppandolesotto <strong>di</strong>eci titoli, come segue:– assistenza, igiene e sanità;– amministrazione degli istituti <strong>di</strong> istruzione postelementare e <strong>di</strong> istruzioneartigiana e professionale;– istituzioni culturali provinciali e comunali;– antichità, belle arti e tutela del paesaggio;– agricoltura, bonifica e colonizzazione, economia montana, usi civici, consorterie,promiscuità per condomini agrari e forestali;– industria, commercio, artigianato, turismo, <strong>di</strong>sciplina dei prezzi dei generialimentari;– caccia e pesca;– lavori pubblici;– utilizzazione delle acque pubbliche e del demanio marittimo;– trasporti su strada, filovie e funivie.Tale elenco, già per sé assai ampio, si estende in virtù dell’art. 6 della legge,prevedendo il decentramento agli enti locali (fra i quali sono evidentemente compresele Camere <strong>di</strong> commercio) dell’esercizio <strong>di</strong> funzioni proprie <strong>di</strong> enti pubblici<strong>di</strong> carattere nazionale.Tocca ora a noi valerci il più possibile delle facoltà e dello spirito <strong>di</strong> questaprovvida legge per un allargamento delle funzioni e attribuzioni delle Camere <strong>di</strong>commercio, ai fini <strong>di</strong> conferire maggiore snellezza e una più rispondente aderenzaalle necessità e caratteristiche locali in ogni provve<strong>di</strong>mento o azione nel campoeconomico.La Presidenza del Consiglio ci ha chiamati a presentare entro il 31 maggio leproposte per le funzioni che si propongono <strong>di</strong> decentrare alle Camere <strong>di</strong> commer-277


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalecio, in armonia con la legge. Dobbiamo quin<strong>di</strong> affrettarci e stu<strong>di</strong>are attentamentele nostre proposte. A tal fine il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione ha deliberato nellasua riunione <strong>di</strong> stamani <strong>di</strong> istituire una Commissione che dovrà fornirci ognielemento utile e dovrà mettersi subito al lavoro, utilizzando gli stu<strong>di</strong> che già cisono pervenuti da alcune Camere <strong>di</strong> commercio e fra i quali devo citare, comeassai pregevoli, quelli delle Camere <strong>di</strong> Genova, <strong>di</strong> Roma, <strong>di</strong> Como, <strong>di</strong> Firenze, <strong>di</strong>Venezia e dell’Unione veneta.Monografie sulla <strong>di</strong>soccupazioneÈ in corso <strong>di</strong> stampa, per cura dell’Unione, il volume, costituito da circa 2000pagine <strong>di</strong> grande formato, che raccoglie le monografie sulla <strong>di</strong>soccupazione pre<strong>di</strong>spostedalle Camere <strong>di</strong> commercio per incarico della Commissione parlamentared’inchiesta sulla <strong>di</strong>soccupazione.La pubblicazione <strong>di</strong> questi stu<strong>di</strong> è <strong>di</strong> particolare valore e interesse, tanto piùche essi non riguardano soltanto il problema della <strong>di</strong>soccupazione ma si estendonoall’esame particolareggiato delle caratteristiche e necessità economiche dellesingole provincie, fornendo notizie e dati <strong>di</strong> grande importanza per la conoscenzadell’Italia nelle sue molteplici e varie manifestazioni territoriali.Il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> eterogeneità dell’esposizione, inevitabile in questo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>dovuti alla collaborazione <strong>di</strong> tanti enti e tante persone <strong>di</strong>verse, non toglie il valore<strong>di</strong> questa pubblicazione, <strong>di</strong> cui le Camere <strong>di</strong> commercio devono andare glorioseper la documentazione che hanno fornito e per la prova <strong>di</strong> comprensione, anchesociale e politica, che hanno <strong>di</strong>mostrato, offrendo la loro collaborazione a questagrande inchiesta che torna ad onore del Parlamento italiano.L’importanza del lavoro compiuto dalle Camere <strong>di</strong> commercio è sottolineatanella prefazione al volume dettata dal ministro dell’Industria e commercio, onorevoleCampilli, il quale ha tenuto a mettere in luce la funzione delle Camere <strong>di</strong>commercio quali osservatori economici delle rispettive provincie.Il riconoscimento che l’onorevole Roberto Tremelloni, presidente della Commissioneparlamentare d’inchiesta sulla <strong>di</strong>soccupazione, si è compiaciuto <strong>di</strong> dare sull’operadelle Camere <strong>di</strong> commercio è un ambito premio per i nostri istituti. Egli affermanell’introduzione al volume l’utilità <strong>di</strong> aver dato alle stampe le monografie delleCamere <strong>di</strong> commercio e <strong>di</strong>chiara: «Sarebbe stata veramente una cattiva azione versoil Paese mantenere i risultati <strong>di</strong> tale amplissimo lavoro in una sorta <strong>di</strong> clandestinità».L’onorevole Tremelloni si è sempre <strong>di</strong>mostrato un amico delle Camere <strong>di</strong> commercio,che conosce e apprezza; ciò non <strong>di</strong> meno, deve essere stato quasi sorpreso –e favorevolmente sorpreso – <strong>di</strong> aver trovato una preparazione così efficiente nelle278


Stefano Brunnostre istituzioni, onde egli le segnala, pubblicamente con queste simpaticheparole, che evidentemente si riferiscono al lavoro solerte e obiettivo compiuto dalleCamere <strong>di</strong> commercio: «Vorrei confessare – scrive l’onorevole Tremelloni – che ilprimo insegnamento ricavato dall’indagine parlamentare sulla <strong>di</strong>soccupazione èquello <strong>di</strong> una migliore valutazione delle riserve potenziali <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> indagine,<strong>di</strong> uomini preparati e coscienziosi <strong>di</strong> cui il Paese <strong>di</strong>spone in ogni angolo d’Italia e<strong>di</strong> cui finora si è tanto poco valso in modo continuativo e sistematico».Quin<strong>di</strong>, accennando alle infinite possibilità economiche, troppo spesso trascurateper pigrizia, l’onorevole Tremelloni afferma che «le Camere <strong>di</strong> commercio possono,riprendendo antiche e davvero gloriose tra<strong>di</strong>zioni, <strong>di</strong>ventare l’erpice che rompe lacrosta dei luoghi comuni e vanga profondo, mettendo in luce il terreno fertile e fecondandolocon ricerche oneste e franche e, se occorre, severe e ammonitrici per tutti».Gli Uffici provinciali <strong>di</strong> statisticaIl tema delle relazioni compiute in questa occasione fa ricordare un votoespresso dalle Camere <strong>di</strong> commercio, su iniziativa <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Roma, per la valorizzazionedelle loro attrezzature e capacità in quanto alle indagini statistiche. LeCamere giustamente reclamano che gli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica <strong>di</strong>ventinosempre più gli organi periferici dell’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica e delle amministrazionistatali. Perciò esse hanno sofferto <strong>di</strong> vedersi misconosciute in un <strong>di</strong>segno<strong>di</strong> legge presentato dal senatore Canaletti-Gaudenti e da un cospicuo gruppo <strong>di</strong>altri senatori.Colgo questa occasione per informare le Camere <strong>di</strong> commercio che, nonappena fu depositata in Senato tale proposta <strong>di</strong> legge, provvi<strong>di</strong> a inviare (10 luglio1952) la seguente lettera: «Gentilissimo senatore, ho letto con vivo interesse laproposta <strong>di</strong> legge presentata da lei e da alcuni egregi altri senatori per il rior<strong>di</strong>namentodei servizi statistici.Dopo la pregevolissima rassegna storica sulle vicende della statistica ufficialedalla costituzione del Regno d’Italia ad oggi sono passato a leggere le proposte,con particolare riguardo all’organizzazione periferica delle rilevazioni ed elaborazionistatistiche. Naturalmente mi sono soffermato specialmente sugli Uffici provinciali<strong>di</strong> statistica e dei censimenti, coi quali sono stati unificati, presso ciascuna<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, gli Uffici <strong>di</strong> statistica delle Camere stesse con quelli degliUffici provinciali dell’industria e commercio.Credo che il funzionamento <strong>di</strong> tali Uffici abbia fatto buona prova. Ciò mi èstato più volte <strong>di</strong>chiarato personalmente dal presidente e dal <strong>di</strong>rettore generaledell’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, i quali hanno fatto analoghe <strong>di</strong>chiarazioni anche279


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalein pubblico. D’altra parte mi consta che tali Uffici sono stati <strong>di</strong> grande utilitàper l’esecuzione del censimento del 4 novembre sia per la popolazione e le abitazionisia per le aziende industriali e commerciali. Praticamente tutto il lavororiguardante tale censimento è stato eseguito da parte degli Uffici provinciali <strong>di</strong>statistica sedenti presso le Camere <strong>di</strong> commercio, con ben modesta spesa da partedell’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, che ha potuto valersi dell’organizzazione, dellacompetenza e dell’attrezzatura statistica degli Uffici stessi, solidamente appoggiatidalle Camere <strong>di</strong> commercio.Non mi sembra che nell’ampia e chiara relazione che accompagna il progetto<strong>di</strong> legge l’attività <strong>di</strong> tali Uffici sia stata sufficientemente valutata, dato che a p. 18della relazione si legge che i predetti Uffici sono rimasti allo stato nebuloso e chesono nati morti.Mi permetta, gentilissimo senatore, <strong>di</strong> richiamare la sua benevola attenzionesull’utilità e sull’organizzazione, generalmente ottima, degli Uffici provinciali <strong>di</strong>statistica, ai quali l’Istituto <strong>di</strong> statistica ha affidato successivamente vari compiti ealtri sta affidandone; il che <strong>di</strong>mostra quanto l’Istituto <strong>di</strong> statistica abbia apprezzatol’opera degli Uffici stessi. Che detto Istituto pensi <strong>di</strong> valorizzare sempre piùgli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica presso le Camere <strong>di</strong> commercio si desume anchedal fatto che l’Istituto stesso sta organizzando un Corso per il perfezionamentodel personale tecnico addetto a tali Uffici <strong>di</strong> statistica.Credo, gentilissimo senatore, che ella sarà tanto cortese <strong>di</strong> prendere in considerazionequeste mie brevi note, mentre mi valgo dell’occasione per porgerle isensi della mia massima stima».A tale lettera, subito (11 luglio 1952) il senatore Canaletti-Gaudenti risposeassicurandomi, anche a nome degli altri senatori proponenti, che avrebbe tenutonella dovuta considerazione la mia segnalazione sugli Uffici provinciali <strong>di</strong> statisticaistituiti presso le Camere <strong>di</strong> commercio. Frattanto abbiamo a più ripresesollecitato l’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica a valersi dei suddetti uffici; e non si può<strong>di</strong>re che l’Istituto <strong>di</strong> statistica abbia mancato dì ricorrere largamente ad essi permolteplici indagini, come quella ad esempio sul calcolo del valore della produzioneagricola, <strong>di</strong>mostrando l’alta considerazione che i nostri Uffici si sono meritata.Anche la nostra Unione presta la sua più assidua collaborazione all’Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica, partecipando ai lavori <strong>di</strong> varie Commissioni.Compen<strong>di</strong>o economicoFra le attività nel campo degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> economia e statistica della nostraUnione va ricordato il Compen<strong>di</strong>o economico, che uscirà in nuova e più ampia e<strong>di</strong>-280


Stefano Brunzione la prossima settimana, in tempo per essere <strong>di</strong>stribuito al Congresso della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale che si svolgerà fra il 17 e il 23 del correntemese a Vienna e al quale parteciperà una larga rappresentanza delle Camere <strong>di</strong>commercio.Come si ricorderà, la precedente e<strong>di</strong>zione del nostro Compen<strong>di</strong>o era statapresentata in occasione del Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionalea Lisbona, nel 1950. Abbiamo intenzione <strong>di</strong> aggiornare perio<strong>di</strong>camente questapubblicazione in coincidenza con le adunanze della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale,che si effettuano ogni due anni. La ragione <strong>di</strong> detta coincidenza <strong>di</strong> datasi spiega con la natura e gli scopi della nostra pubblicazione, che è rivolta a unpubblico internazionale e mira a fare conoscere gli aspetti fondamentali dell’economiaitaliana in forma sintetica, chiara e avvincente.La precedente e<strong>di</strong>zione era stata redatta in italiano, francese e inglese. Quellache presenteremo a Vienna è stata redatta anche in lingua tedesca, per evidentiragioni.Le copie della prima e<strong>di</strong>zione sono state rapidamente esaurite, specialmenteper il gran numero <strong>di</strong> copie acquistate dall’Ambasciata degli Stati Uniti, da quellainglese e da quella francese. Inoltre il Compen<strong>di</strong>o è stato <strong>di</strong>stribuito in occasione<strong>di</strong> vari Congressi internazionali per opera della Confederazione dell’industria.“Sintesi economica”Ancora in tema <strong>di</strong> pubblicazioni devo segnalare l’apprezzamento <strong>di</strong> cui godela rivista “Sintesi economica”. Proprio in questi giorni, in una riunione pubblica,S. E. Paratore ebbe a rivolgere un vivo elogio per la nostra rivista e rilevarne l’utilitàe originalità. Questo nuovo riconoscimento da parte <strong>di</strong> un uomo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>odel valore <strong>di</strong> Paratore deve sod<strong>di</strong>sfare le Camere <strong>di</strong> commercio che offrono ognimese la loro attiva collaborazione alla rivista. La nostra pubblicazione continuaa destare vivo interessamento pure all’estero e, anche in questi giorni, è statavivamente elogiata dal <strong>di</strong>rettore europeo della Rockefeller Foundation, che hadesiderato prendere contatto con la <strong>di</strong>rezione della rivista.Attività <strong>di</strong> Uffici e Commissioni dell’UnioneSegnalo il continuo potenziamento e miglioramento dei vari Uffici dell’Unione.Quello del commercio estero ha dovuto svilupparsi per seguire il sempremaggior lavoro a cui deve attendere attraverso le riunioni <strong>di</strong> numerosi Comitati281


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalee Commissioni presso il Ministero del commercio estero e per la preparazione<strong>di</strong> relazioni e stu<strong>di</strong> su vari problemi riguardanti l’esportazione e l’importazione.Fra gli stu<strong>di</strong> più recenti è da ricordare quello per la creazione <strong>di</strong> un’Associazioneitaliana per l’arbitrato in campo internazionale, da servire come contropartita, perl’Italia, dell’American Arbitration Association (AAA).A proposito dell’attività <strong>di</strong> questo Ufficio devo ricordare che stiamo organizzandoun corso <strong>di</strong> aggiornamento per funzionari camerali addetti ai servizi delcommercio estero. A detto corso, che si svolgerà nel prossimo autunno presso la<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, saranno chiamati come docenti alti funzionarie <strong>di</strong>rigenti dei Ministeri del commercio estero, degli affari esteri, delle finanze,dell’Ufficio italiano cambi, dell’Istituto del commercio estero e alcuni professoriuniversitari.Un altro Ufficio che dobbiamo sviluppare è quello dei servizi amministrativi,anche a seguito dei suggerimenti fattici dal Collegio dei revisori dei conti amezzo del presidente del Collegio stesso, dottor Italo Mancini.Negli ultimi mesi abbiamo dato particolare sviluppo allo stu<strong>di</strong>o dei problemiagricoli per mezzo della nostra Commissione presieduta dal professor Merlini ealla quale prendono parte valorosi esperti come il dottor Andalò e alti funzionaridel Ministero dell’agricoltura e foreste e del Ministero dell’industria e commercio.Anche la Commissione per l’istruzione professionale è stata assai attiva, sottola presidenza del professor Devoto.Quella dei problemi del turismo, sotto la presidenza del senatore Pasquini, siè recentemente interessata dei mezzi per accrescere l’apporto turistico degli StatiUniti.Pure al senatore Pasquini si deve l’affermazione del Centro per lo stu<strong>di</strong>odelle forze endogene, che pubblica un importante “Notiziario”, resosi assai utilecon stu<strong>di</strong> originali e con una larga messe <strong>di</strong> notizie attinte a varie fonti <strong>di</strong> primamano, anche internazionali.Sono lieto, infine, <strong>di</strong> annunciare che è stata completata la preparazione delloschema <strong>di</strong> regolamento tipo per le Borse merci, dopo lunghe e laboriose <strong>di</strong>scussioni,con la collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio maggiormente interessatea questo problema (Milano, Torino e Genova) e con la preziosa assistenza deldottor Italo Mancini, ispettore del Ministero dell’industria e commercio.Anche la Sezione marittima ha continuato a svolgere un lavoro assai proficuo,nel quale abbiamo il conforto <strong>di</strong> vederci seguiti in modo veramente amorevole dalministro della Marina mercantile, senatore Cappa.Una pratica che interessa in modo particolare gli impiegati delle Camere <strong>di</strong>commercio è quella svolta dall’Unione attraverso ripetuti contatti con la presidenzadell’Ente nazionale <strong>di</strong> previdenza per i <strong>di</strong>pendenti da enti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico,282


Stefano Brunpresso il quale è iscritto tutto il personale camerale. Allo scopo <strong>di</strong> rendere piùsod<strong>di</strong>sfacenti i servizi <strong>di</strong> tale ente l’Unione ha proposto la costituzione pressol’ENPDEP <strong>di</strong> un Comitato <strong>di</strong> consulenza per presentare appropriati suggerimentie proposte.Circolare del Ministero industria e commercioNella Relazione dell’anno scorso sull’attività svolta dagli enti camerali duranteil 1951 lamentavo il fatto che la riforma della legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio,industria e agricoltura, da tanto tempo allo stu<strong>di</strong>o e insistentemente invocata,tardasse ad essere realizzata.Un altro anno è trascorso, purtroppo, senza che l’attesa sia stata sod<strong>di</strong>sfatta.E poiché nel frattempo la <strong>Camera</strong> dei deputati e il Senato sono stati sciolti,occorrerà che la riforma venga riproposta e che il nuovo Parlamento si induca a<strong>di</strong>scuterla e ad approvarla.È da augurarsi che questa battuta <strong>di</strong> aspetto, per quanto preve<strong>di</strong>bilmentelunga, serva per lo meno a preparare il terreno per una <strong>di</strong>scussione ampia e completadella riforma, affinché questa venga realizzata in modo organico e gli enticamerali possano risultarne rafforzati nelle loro costituzione e nel loro prestigio.In proposito una sicura garanzia ci viene offerta dalla circolare emanata appenal’8 aprile scorso dal ministro dell’Industria e commercio, il quale ha manifestatoil suo fermo proposito <strong>di</strong> voler rendere «sempre più operante e armonica»la sua collaborazione con le Camere, le quali, per conto loro, attraverso il potenziamentodei servizi perfezioneranno sempre più la loro struttura organizzativa.La circolare ministeriale conferma che le Camere sono organismi posti alcentro dell’economia locale e che per tale posizione sono, meglio <strong>di</strong> qualunquealtro ente, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> adempiere all’opera stimolatrice e coor<strong>di</strong>natrice che lalegge ad esse attribuisce.Nella premessa alla Relazione dello scorso anno formulavamo ancora l’augurioche venisse eliminata l’esistenza ed evitato il sorgere <strong>di</strong> nuovi organismi a baseprovinciale operanti nel settore dell’agricoltura, che in certo modo costituirebberodei doppioni degli enti camerali, che già <strong>di</strong> fatto de<strong>di</strong>cano particolari cure, comeè provato fra l’altro dagli ingenti contributi finanziari erogati, alle iniziative agricole,forestali e zootecniche.La circolare ministeriale realizza almeno in parte il nostro voto, in quanto stabilisceche presso le Camere, con decreto del ministro dell’Industria e commercio,<strong>di</strong> concerto con quello dell’Agricoltura, sia sempre costituita una Commissionepermanente per gli affari concernenti l’agricoltura e le foreste, la quale si occuperà283


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleanche dei problemi relativi all’“economia montana” nelle provincie in cui esistanoComuni <strong>di</strong>chiarati montani ai sensi dell’art. 1 della legge 25 luglio 1952, n. 99<strong>1.</strong>Disposizioni <strong>di</strong> tal genere sono senza dubbio destinate a potenziare l’operadelle Camere, e gli effetti benefici ne potranno essere rilevati già nel corso <strong>di</strong>quest’anno. Ma pur nella loro attuale costituzione, notiamo che i vari organicamerali hanno funzionato a pieno ritmo <strong>di</strong> lavoro, ove si pensi che le Giuntehanno tenuto lo scorso anno ben 1357 adunanze, mentre le Consulte economicheprovinciali, pur non essendo costituite in tutte le Camere, si sono riunite 862 volte.A completare il quadro dell’attività degli organi camerali bisogna aggiungereche le <strong>di</strong>verse Commissioni consultive composte <strong>di</strong> tecnici ed esperti, funzionantipresso le singole Camere, hanno tenuto ben 8648 adunanze.Statistica delle <strong>di</strong>tte e dei <strong>di</strong>pendenti cameraliDalle anagrafi delle <strong>di</strong>verse Camere si rileva che il numero delle <strong>di</strong>tte esistenti,al netto delle cancellazioni, al 31 <strong>di</strong>cembre 1952 era <strong>di</strong> 2.356.505, conun sensibile aumento nei confronti delle 2.297.720 risultanti alla fine dell’annoprecedente.Già nella passata Relazione facevamo però notare come a questi dati nonpossa attribuirsi un valore <strong>di</strong> precisione assoluta in quanto essi risentono sicuramentedella negligenza da parte dei titolari nel denunciare agli Uffici cameralil’inizio o la cessazione delle attività; ma aggiungevamo che, una volta ultimatele operazioni del III Censimento industriale e commerciale, gli Uffici anagraficiin collaborazione con gli Uffici <strong>di</strong> statistica avrebbero potuto procedere ad unacompleta revisione dei Registri delle <strong>di</strong>tte, sì da renderli rispondenti alla situazionereale. In effetti a questo lavoro <strong>di</strong> revisione si sta provvedendo presso tutte leCamere, <strong>di</strong> guisa che nella prossima Relazione si spera <strong>di</strong> poter avere in propositodei dati più precisi e completi.Gli elementi <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>sponiamo, ripartiti fra le <strong>di</strong>verse regioni, consentono <strong>di</strong>effettuare un utile raffronto e <strong>di</strong> rilevare che il primo posto è sempre tenuto dallaLombar<strong>di</strong>a con 420.358 <strong>di</strong>tte (17,84% del totale) contro 403.282 alla fine del195<strong>1.</strong> Nell’Emilia Romagna, nella Toscana e nella Sicilia le <strong>di</strong>tte iscritte superanole 200.000 unità; nel Piemonte, nel Veneto, nel Lazio e nella Campania illoro numero è compreso fra le 100.000 e le 200.000, mentre la cifra più modesta(25.958) è tuttora quella della Basilicata, pur presentando anch’essa un apprezzabileaumento in confronto a quella dell’anno precedente (25.142).Premesso che in <strong>di</strong>verse provincie esiste tuttora il cumulo, nella stessa persona,della carica <strong>di</strong> segretario generale della <strong>Camera</strong> e <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore dell’Uf-284


Stefano Brunficio provinciale industria e commercio e una qualche promiscuità fra il personalecamerale e quello degli UPIC nel <strong>di</strong>simpegno <strong>di</strong> talune funzioni, tuttavia puòsempre riuscire utile un raffronto tra il numero degli impiegati delle Camere equello delle <strong>di</strong>tte iscritte nell’anagrafe, dato che quest’ultimo costituisce senzadubbio un in<strong>di</strong>ce se non prevalente certo assai importante dell’attività economicadella provincia e, contemporaneamente, dell’entità del lavoro che gli Uffici sonochiamati ad assolvere.In complesso il personale camerale è passato da 3252 unità nel 1951 a 3322alla fine del 1952, pari a 1,41 impiegati per 1000 <strong>di</strong>tte, esattamente nelle stesseproporzioni riscontrate l’anno precedente (i dati per regioni sono contenuti nellapremessa del volume della Rassegna).Erogazioni delle Camere <strong>di</strong> commercioCome appare da una tabella riportata nelle prime pagine della Rassegnasull’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio, una parte cospicua dei proventi delleCamere viene da queste devoluta, attraverso appositi stanziamenti nei relativibilanci, a sovvenzionare enti, istituti e iniziative che operano non solamentenei <strong>di</strong>versi settori dell’economia provinciale e nazionale, ma anche nel campoculturale ed artistico. Simili erogazioni vanno ogni anno crescendo. Nel 1952infatti hanno raggiunto la cifra cospicua <strong>di</strong> lire <strong>1.</strong>256.716.654, con un aumentodell’11,4% in confronto al 1951 (lire <strong>1.</strong>10<strong>1.</strong>092.545).Per un giusto apprezzamento dell’importanza <strong>di</strong> questo apporto degli enticamerali giova considerare brevemente come la cifra anzidetta va ripartita fra i<strong>di</strong>versi settori. Anche nel 1952 il settore dell’agricoltura (ivi compresa la silvicoltura,la zootecnia, la caccia e la pesca) e quello dell’istruzione professionale assorbonogli importi principali con circa 217 milioni e 277 milioni, rispettivamente,pari ad oltre il 49% del totale. Seguono le fiere e i mercati con oltre 121 milioni,l’industria e l’artigianato con oltre 96 milioni, il turismo con oltre 57 milioni ecc.Iniziative delle Camere nei <strong>di</strong>versi settori economiciIl materiale sull’attività svolta dalle Camere nei <strong>di</strong>versi settori, raccolto attraversole risposte al questionario <strong>di</strong>ramato dall’Unione, meriterebbe, come è giàstato avvertito nelle Relazioni precedenti, un’accurata elaborazione, alla qualetuttavia non è facile attendere per la ristrettezza del tempo <strong>di</strong>sponibile. Le singolerelazioni, richieste fin dai primi <strong>di</strong> gennaio, ci sono pervenute <strong>di</strong>fatti in gran285


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleparte solo ad aprile inoltrato, rendendo così <strong>di</strong>fficile e in alcuni casi ad<strong>di</strong>ritturaimpossibile quel lavoro <strong>di</strong> adattamento che pure sarebbe necessario per istituireutili elementi <strong>di</strong> raffronto tra le caratteristiche delle <strong>di</strong>verse provincie e porre inmaggiore evidenza i risultati degli interventi delle Camere.Comunque, pur con la semplice esposizione e con una sommaria classificazionedel materiale raccolto per i <strong>di</strong>versi settori, è possibile avere un’idea dellavoro svolto dalle Camere.L’agricoltura, la silvicoltura e la zootecnia tengono senza dubbio il primoposto. Dal promuovimento dei Consorzi per la bonifica agraria e idraulica, per laviabilità, per i rimboschimenti e per le zone dei comuni <strong>di</strong> montagna, alla lottacontro la gran<strong>di</strong>ne, contro le malattie delle piante, è tutta una serie <strong>di</strong> interventidelle Camere, singolarmente o in collaborazione con altri organismi qualificati,per la <strong>di</strong>fesa e la valorizzazione del settore agricolo. A ciò si aggiungano iniziativesingole, come quelle <strong>di</strong> Cremona per la sperimentazione nel settore lattierocaseario,o come quella delle Camere <strong>di</strong> <strong>Imperia</strong>, <strong>di</strong> Lecce e <strong>di</strong> Perugia per la<strong>di</strong>fesa dell’olio <strong>di</strong> oliva.Per ciò che riguarda l’industria, l’attività degli enti camerali nel 1952 si puòconsiderare polarizzata su due problemi fondamentali e in certo modo connessitra loro: quello del metano e quello dell’industrializzazione del Mezzogiorno,mentre non sono stati trascurati altri problemi, pure <strong>di</strong> notevole importanza adesempio per le provincie meri<strong>di</strong>onali, come è quello della concreta applicazionedella cosiddetta legge del “quinto”.Sebbene il settore dei lavori pubblici possa, a prima vista, apparire estraneoall’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio, tuttavia esse vi hanno de<strong>di</strong>cato la loroattenzione soprattutto collaborando con gli enti pubblici specializzati. Notevoleè l’apporto dato da esse ai Comitati <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei piani territoriali urbanistici.Anche i problemi dell’artigianato sono oggetto <strong>di</strong> speciale attenzione da partedelle Camere, soprattutto ai fini dell’istituzione e del potenziamento delle scuoleprofessionali, delle botteghe-scuola artigiane e dei corsi <strong>di</strong> addestramento, senzacontare tutta l’assistenza data alle categorie artigianali in materia fiscale e inmateria <strong>di</strong> partecipazione a fiere, mostre ed esposizioni sia in Italia sia all’estero.Per il commercio con l’estero le Camere hanno anzitutto compiti <strong>di</strong> istitutocol rilascio dei certificati merceologici atti a <strong>di</strong>mostrare presso i competenti organi<strong>di</strong> governo l’idoneità degli operatori negli scambi internazionali. A tali compiti vaaggiunto poi il largo intervento <strong>di</strong> singole Camere per l’incremento e la <strong>di</strong>sciplinadell’esportazione <strong>di</strong> determinati prodotti caratteristici delle singole provincie.I compiti <strong>di</strong> istituto sono ancora più specifici nel settore della <strong>di</strong>sciplina delcommercio interno, per il quale le Camere sono chiamate ad applicare precise<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge in materia.286


Stefano BrunSembrerebbe superfluo parlare degli interventi delle Camere nel settore deitrasporti, siano essi terrestri, marittimi o aerei, dato che non è concepibile losvolgimento <strong>di</strong> una qualsiasi attività economica, nella vita moderna, senza chesia garantita la possibilità <strong>di</strong> trasferire da un luogo all’altro le persone e le cose.L’intervento delle Camere è però, anche in questo campo, un fattore determinantetutte le volte che si tratti <strong>di</strong> creare nuove vie o nuovi mezzi <strong>di</strong> comunicazioneovvero <strong>di</strong> perfezionare quelli esistenti. Così appare evidente l’utilità delle conferenzeorario e dei convegni internazionali in materia <strong>di</strong> traffici, a cui le Cameresono sempre presenti dando il concreto apporto della collaborazione <strong>di</strong> elementitecnici competenti.Il problema del cre<strong>di</strong>to, soprattutto per sollecitare la costituzione degli istituti<strong>di</strong> finanziamento in favore della me<strong>di</strong>a e piccola industria e quelli tributari,conseguenti alla entrata in vigore della legge sulla finanza locale 2 luglio 1952,n. 703, hanno, durante lo scorso anno, prevalentemente richiamata l’attenzionedelle Camere, che peraltro nell’assolvere i compiti ad esse demandati da leggi o daregolamenti in materia <strong>di</strong> Borse valori e <strong>di</strong> Magazzini generali hanno proseguito,nei casi in cui la situazione poteva considerarsi matura, nell’istituzione delle Borsemerci, talvolta con la costruzione <strong>di</strong> appositi e<strong>di</strong>fici, come per esempio a Firenzee a Pisa.Problemi <strong>di</strong> interesse locale ed iniziative particolari, come l’organizzazione <strong>di</strong>mostre ed esposizioni, hanno pure continuato ad avere ogni cura da parte deglienti camerali, che come in passato hanno organizzato <strong>di</strong>rettamente numerosicongressi e convegni, mentre hanno partecipato con propri delegati o rappresentantiad altri numerosissimi, sia in Italia sia all’estero.Mi spiace che non sia stato possibile introdurre nel volume della Rassegnasull’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio un capitolo riguardante le Camere <strong>di</strong>commercio italiane all’estero, a causa del ritardo o omissione delle relazioni adesse richieste.A proposito <strong>di</strong> dette Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero, va detto che,nonostante la nostra buona volontà, non siamo riusciti ad interessarle, comeabbiamo sempre desiderato. Si ricorderà che in occasione del Congresso mon<strong>di</strong>aledelle Camere <strong>di</strong> commercio era stata costituita una particolare sezione de<strong>di</strong>cataai problemi delle nostre Camere <strong>di</strong> commercio all’estero. I voti espressi in dettacircostanza sono stati presentati al Governo, e si ricorderà pure che il senatoreCaron, per interessamento <strong>di</strong> questa Unione, ne fece oggetto <strong>di</strong> un vivo richiamonella relazione presentata al Senato sul bilancio del commercio estero.Era stato stabilito che dovessero entrare a far parte del Consiglio <strong>di</strong>rettivodell’Unione tre rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero. Main tre anni dalla nomina dei rappresentanti delle Camere italiane all’estero non si287


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleè mai avuto il piacere <strong>di</strong> avere, sia pure per una sola volta, uno <strong>di</strong> questi rappresentantialle sedute del nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo.In vari mo<strong>di</strong> e in varie occasioni abbiamo offerto la nostra collaborazione alleCamere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero, ma senza ottenere una rispondenza concreta,<strong>di</strong>ligente e attiva da parte <strong>di</strong> esse. Ne è prova, da ultimo, anche la mancanzadelle relazioni sulla loro attività, che avevamo chiesto per unirle a quelle delleCamere italiane in questa Rassegna.Chiudo questo breve excursus, che riassume vari argomenti in<strong>di</strong>cati all’or<strong>di</strong>nedel giorno dell’o<strong>di</strong>erna Assemblea, rivolgendo l’augurio che il Parlamento, qualerisulterà dalle elezioni del 7 giugno, possa contribuire a dare un vigoroso impulsoalle opere <strong>di</strong> pace, allo sviluppo delle attività economiche e all’elevamento dellecon<strong>di</strong>zioni sociali del Paese. Le Camere <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura –mi impegno ad affermarlo a nome <strong>di</strong> tutti i presidenti camerali rappresentati inquesto consesso – continueranno a dare la loro solerte, coscienziosa e <strong>di</strong>sinteressatacollaborazione agli organi <strong>di</strong> governo e alle autorità locali perché il camminoverso il progresso sia rapido e vada a profitto <strong>di</strong> tutte le regioni d’Italia, <strong>di</strong> tuttele categorie <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni.288


Relazione all’Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricolturaRoma, 18 <strong>di</strong>cembre 1953[...]Istruzione tecnica e addestramento professionaleNell’anno 1952 le erogazioni camerali per contributi ad iniziative e corsi inmateria <strong>di</strong> istruzione tecnica ed addestramento professionale sono state, comesempre, cospicue ed hanno raggiunto la cifra <strong>di</strong> circa 290 milioni, pari al 22,9%circa del totale delle erogazioni.Al primo posto Milano, con 33,2 milioni, cui seguono: Pavia con 28,1 milioni,Vicenza con 14,4 milioni, Firenze con 13,5 milioni, Varese con 11,9 milioni,Napoli con 10,7 milioni, e poi tutte le altre, nessuna eccettuata, a seconda dellerispettive possibilità; nessuna <strong>di</strong>mostrazione migliore delle cifre sopra riportatedell’interesse che le Camere <strong>di</strong> commercio portano ai problemi dell’istruzionetecnica e professionale, per tra<strong>di</strong>zione riconosciuta e sancita già dalla loro primalegge or<strong>di</strong>natrice del 1862.La nostra Commissione intercamerale per l’istruzione tecnica e professionalee i convegni culturali è una delle prime costituite e sempre affidata alla presidenzadel professor Devoto, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Firenze,la cui passione per i problemi dell’istruzione non è chi non abbia avuto modo <strong>di</strong>apprezzare.Fra i problemi più attuali in tema <strong>di</strong> istruzione tecnica e <strong>di</strong> addestramentoprofessionale si pone generalmente in primo piano quello del coor<strong>di</strong>namentodelle varie iniziative, oggi frazionate fra ministeri ed enti <strong>di</strong>versi senza quasi alcunareciproca considerazione delle rispettive attività, con conseguente deplorevole<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> e <strong>di</strong> energie. La nostra Commissione non poteva quin<strong>di</strong> nonaffrontare anch’essa questo problema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e dopo varie riunioni,289


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalealle quali hanno cortesemente partecipato anche osservatori esperti dei Ministeridell’industria e commercio, della pubblica istruzione, del lavoro e della previdenzasociale, dell’agricoltura e delle foreste, ed esperti <strong>di</strong> altre organizzazioni, comel’Ente nazionale per le piccole industrie e l’artigianato, la Commissione, presoatto dei vari pareri e in<strong>di</strong>rizzi manifestatisi, ritenne utile chiedere all’Unione, chevi aderì, <strong>di</strong> segnalare ai Ministeri sopra citati le seguenti conclusioni e proposte:– che si riconosceva che la soluzione integrale del problema non potesse ottenersise non con provve<strong>di</strong>menti a lunga scadenza affinché potessero contemplarecon giusta conoscenza tutte le situazioni <strong>di</strong> fatto;– che nella preoccupazione della necessità ed urgenza <strong>di</strong> istituire un coor<strong>di</strong>namentodelle numerose iniziative volte a risolvere il problema dell’istruzionetecnica e dell’addestramento professionale utilizzando gli or<strong>di</strong>namenti esistenti,si proponeva, a titolo <strong>di</strong> esperimento, che presso le Camere <strong>di</strong> commercio sedesserouna volta al mese, congiuntamente, le Commissioni consultive dei Consorziprovinciali per l’istruzione tecnica e degli Uffici provinciali del lavoro, assistiti,nelle se<strong>di</strong> universitarie, da un rappresentante dell’università, al fine <strong>di</strong> esprimereun parere circa i programmi <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> istruzione tecnica e addestramento professionale,nel quadro delle esigenze economiche, attuali e preve<strong>di</strong>bili nell’imme<strong>di</strong>atofuturo, della provincia. Dopo sei mesi o più <strong>di</strong> funzionamento, demandaread apposita Commissione interministeriale l’esame delle relazioni dei presidentidelle Camere <strong>di</strong> commercio e dei <strong>di</strong>rettori dei Consorzi provinciali per l’istruzionetecnica e degli Uffici provinciali del lavoro, per trarne gli elementi utili aproposte definitive intorno all’istituzione <strong>di</strong> veri e propri Comitati provinciali <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento per l’istruzione tecnica e professionale, secondo uno schema giàpre<strong>di</strong>sposto e dovuto all’iniziativa della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma;– che, ove possibile, si procedesse senz’altro alla realizzazione dei citati Comitatiprovinciali <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, soluzione questa particolarmente patrocinata dalla<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma.Alle riportate conclusioni e proposte si ebbe l’adesione dei Ministeri dellapubblica istruzione e dell’industria e commercio, mentre varie considerazioni <strong>di</strong>principio e <strong>di</strong> opportunità vennero opposte dal Ministero del lavoro.Successivamente, con la circolare 8 aprile 1953, n. 626, il Ministero dell’industriae commercio, nell’impartire norme sull’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio,fra l’altro prevedeva espressamente la costituzione <strong>di</strong> una Commissione provinciale<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dell’istruzione tecnica e dell’addestramento professionalesu uno schema notevolmente conforme a quello da noi proposto.In pratica però, fino ad oggi, anche la citata circolare 626 non ha potutotrovare attuazione, poiché il Ministero del lavoro vi ha opposto considerazioni <strong>di</strong>principio e <strong>di</strong> opportunità sostanzialmente analoghe a quelle apposte dalla nostra290


Stefano Brunprima iniziativa. Così il coor<strong>di</strong>namento nel settore in esame è tuttora insoluto,pur essendo, come già rilevato, fra i più sentiti. Allo stato, non resta, da partedel Ministero dell’industria e commercio – che curando i settori economici piùintensamente preoccupati del problema vi de<strong>di</strong>ca il suo più autorevole interessamento–, che appoggiare l’azione in corso e, da parte delle Camere <strong>di</strong> commercio,cercare <strong>di</strong> realizzare <strong>di</strong> fatto il miglior possibile coor<strong>di</strong>namento delle iniziativelocali.Di notevole rilievo l’esame, fatto da un apposito Comitato costituito in senoalla Commissione per l’istruzione tecnica e professionale e affidato alla presidenzadell’onorevole Casalini, <strong>di</strong> alcuni quesiti del Bureau Européen de la Jeunesseet de l’Enfance in tema <strong>di</strong> istruzione primaria in agricoltura, concernenti: l’opportunità<strong>di</strong> una riforma della scuola primaria rurale; l’utilità delle trasmissionid’insegnamento postscolastico agrario a mezzo della ra<strong>di</strong>o<strong>di</strong>ffusione e della televisione;la necessità <strong>di</strong> rilasciare certificati <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato rurale; la necessità <strong>di</strong>sviluppare gli scambi <strong>di</strong> tecnici per la formazione professionale agricola.Nella risposta formulata sulla base delle conclusioni dei lavori <strong>di</strong> dettoComitato si è affermato che per l’Italia, in sostanza, più che <strong>di</strong> riforma dellascuola primaria rurale, la cui impostazione programmatica può ritenersi abbastanzasod<strong>di</strong>sfacente, occorre parlare <strong>di</strong> necessità <strong>di</strong> ricostruzione <strong>di</strong> aule edattrezzature e, in particolar modo, <strong>di</strong> formazione del personale insegnante qualificato,o istituendo apposite sezioni ad in<strong>di</strong>rizzo rurale negli istituti magistrali,o integrando i normali corsi <strong>di</strong> magistero con corsi liberi <strong>di</strong> agricoltura anchepresso istituti <strong>di</strong> agraria.Per quanto concerne la <strong>di</strong>ffusione a mezzo ra<strong>di</strong>o o televisione dell’insegnamentoagrario postscolastico, si è posto in rilievo che questo può considerarsiutile elemento <strong>di</strong> propaganda più che <strong>di</strong> insegnamento vero e proprio, poichénon può non tenersi conto del valore della visione per tener desta l’attenzione;meglio potrà quin<strong>di</strong> rispondere allo scopo la televisione quando potrà avere larga<strong>di</strong>ffusione. Comunque, trattasi <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> propaganda della cultura che possonoavere successo soprattutto là dove esiste un’efficiente organizzazione <strong>di</strong> istruzioneagraria postscolastica e, in ogni caso, occorre che i programmi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong>ffusioneo <strong>di</strong> televisione vengano apprestati in stretta collaborazione con i tecnici dell’agricolturain rapporto a colture stagionali o colture che abbisognino <strong>di</strong> particolariillustrazioni e propaganda.Circa il rilascio <strong>di</strong> certificati d’appren<strong>di</strong>stato rurale, unanime è stato il parerefavorevole, considerato che il riconoscimento <strong>di</strong> una capacità specifica al conta<strong>di</strong>novale ad elevarlo <strong>di</strong>nanzi a sé stesso ed agli altri; perciò un certificato <strong>di</strong>tirocinio se vale e può valere professionalmente, vale anche a dare al conta<strong>di</strong>nouna nuova considerazione del suo lavoro.291


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalePure unanimemente favorevole il riconoscimento della necessità <strong>di</strong> svilupparegli scambi <strong>di</strong> tecnici per la formazione professionale, non solo fra Stati <strong>di</strong>versi, maanche fra regioni <strong>di</strong> uno stesso Stato.[...]Emigrazione e lavoroEmigrazioneLa Commissione intercamerale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per i problemi dell’emigrazione,affidata, come è noto, alla presidenza del professor Giovanni Merlini, presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna, in considerazione del voto espresso dalIV Convegno nazionale delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura peri problemi dell’emigrazione tenutosi a Livorno nei giorni 15, 16 e 17 novembre1952, ha rivolto la sua particolare attenzione al problema delle migrazioni interne<strong>di</strong> imprese e <strong>di</strong> tecnici. E ciò anche perché ripetutamente in sede internazionaleè stato fatto notare come l’Italia sembri essersi orientata verso una sopravvalutazionedell’importanza dell’emigrazione all’estero, mentre non terrebbe in debitoconto le possibilità che movimenti migratori interni possono offrire alla soluzione<strong>di</strong> taluni aspetti della sovrappopolazione, e in particolare è stato spesso citato ilcaso della Sardegna. Nella sua ultima riunione, quin<strong>di</strong>, la Commissione è venutanella determinazione <strong>di</strong> svolgere in Sardegna il suo V Convegno nazionale,ponendo come tema “Prospettive e problemi dei trasferimenti <strong>di</strong> imprese e <strong>di</strong>tecnici in Sardegna”.Al riguardo si sono già tenute due riunioni, con la partecipazione dei rappresentantidelle Camere <strong>di</strong> commercio della Sardegna, per decidere le basi <strong>di</strong> unprogramma del Convegno, che in linea <strong>di</strong> massima può <strong>di</strong>rsi che si impernierà suuna relazione base <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale, su tre relazioni per l’agricoltura – una generale,una riguardante le possibili colture e una concernente il settore forestale –,su una relazione per il settore industriale.L’Unione ha accolto con favore l’iniziativa della Commissione, soprattutto peraver modo <strong>di</strong> realizzare in Sardegna una sua prima manifestazione, tanto che si èanche deciso <strong>di</strong> tenere nello stesso periodo una riunione del Consiglio <strong>di</strong>rettivo.Il Convegno dovrebbe svolgersi nella seconda quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> marzo, in coincidenzacon la Fiera <strong>di</strong> Cagliari.Una speciale segnalazione merita il fatto che il Ministero degli affari esteri,Direzione generale dell’emigrazione, ha accolto il voto espresso dalla Com-292


Stefano Brunmissione intercamerale per l’emigrazione, in seguito ad iniziativa della Sezionemarittima della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bari, affinché venga immesso a farparte della Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per la riforma delle leggi sull’emigrazione unrappresentante delle Camere <strong>di</strong> commercio designato dall’Unione. In particolareil voto ha rilevato anche l’opportunità che i lavori <strong>di</strong> questa Commissione venganoripresi e condotti a termine con tutta la possibile sollecitu<strong>di</strong>ne, poiché apparevivamente sentita la necessità <strong>di</strong> una revisione delle vigenti leggi sull’emigrazione.La segnalazione merita rilievo in quanto conferma la considerazione che laDirezione generale dell’emigrazione si compiace attribuire alla collaborazionedelle Camere <strong>di</strong> commercio nello stu<strong>di</strong>o dei problemi dell’emigrazione, cosa perla quale l’Unione non può non esprimere vivo ringraziamento.Per quanto concerne l’addestramento professionale degli emigranti, la Commissionenel 1953 ha ritenuto <strong>di</strong> soprassedere a particolari ulteriori interventi inmateria, nella speranza che si chiariscano meglio i rapporti fra i vari Ministeriinteressati al problema e si profili più concretamente la possibilità <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>namentoprovinciale delle attività concernenti l’istruzione tecnica e l’addestramentoprofessionale.In qualità <strong>di</strong> organo esecutivo della Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dell’Unione, laCommissione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento per l’emigrazione, costituita presso la <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna, ha operato principalmente in due settori: schedario <strong>di</strong>segnalazioni, del quale si è curato il carattere <strong>di</strong> alta specializzazione, in strettoaccordo con il parere dei Ministeri competenti, e che attualmente si conta <strong>di</strong>aggiornare con una revisione degli iscritti e l’ampliamento del numero <strong>di</strong> categorierappresentate; pubblicazioni ed informazioni, che comprendono l’e<strong>di</strong>zione mensiledell’ormai noto “Informazioni ed appunti”, nonché la continuazione della serie dei“Quaderni dell’emigrazione”, <strong>di</strong> cui è uscito il n. 5 intitolato Lettera dal Venezuela.Sono state inoltre condotte alcune indagini in collaborazione con le rappresentanzeitaliane all’estero, la più importante delle quali è stata quella relativaall’accertamento <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> prezzi correnti in 80 località <strong>di</strong> oltre 50 paesistranieri. Nel prossimo anno i risultati <strong>di</strong> questa indagine e la ripetizione <strong>di</strong> quellasul costo della vita verranno pubblicati sul notiziario mensile.Istituto nazionale <strong>di</strong> organizzazione del lavoroL’Unione ha dato la sua adesione all’Istituto nazionale <strong>di</strong> organizzazione dellavoro fondatosi recentemente in Pisa, allo scopo <strong>di</strong>:a) promuovere stu<strong>di</strong>, ricerche, inchieste, convegni ed altre iniziative al fine <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>re la conoscenza scientifica dei problemi del lavoro;293


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleb) curare la formazione <strong>di</strong> specialisti ai fini della organizzazione del lavoro: <strong>1.</strong>nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni; 2. nel settore dell’emigrazione.L’Unione ha partecipato a tale fondazione con un contributo <strong>di</strong> lire 500.000e con la nomina <strong>di</strong> un proprio rappresentante nel Consiglio <strong>di</strong> amministrazionenella persona del colonnello Gino Graziani, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Livorno.È da far presente che questa iniziativa ha particolare interesse per noi, datoche si svolge nel quadro delle provincie pilota dell’istruzione tecnica professionale(oltre alla provincia <strong>di</strong> Pisa, anche quella <strong>di</strong> Salerno è considerata provincia pilotain questo settore) e che questa istituzione è particolarmente caldeggiata dalla<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura <strong>di</strong> Pisa.Abbiamo potuto seguire il lavoro nella prima fase della vita dell’Istituto, giacchéle riunioni del Consiglio <strong>di</strong> amministrazione si sono sempre tenute pressola nostra Unione, sotto la presidenza del senatore Sacco e con la partecipazionedei rappresentanti delle varie amministrazioni interessate, e cioè il Ministerodell’istruzione, il Ministero degli affari esteri e il Ministero del lavoro, e abbiamopotuto constatare la serietà degli intenti e l’importanza del programma che verràsvolto sotto la guida del professor Brughier.Decentramento amministrativo e burocraticoAppena presentato il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per il decentramento <strong>di</strong> funzioni stataliad enti locali, concretatosi poi nella legge 11 marzo 1953, n. 150, nel quale era giàprevista la partecipazione <strong>di</strong> un rappresentante dell’Unione nella Commissioneconsultiva contemplata all’art. 2 della legge stessa, il nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivoprovvide alla formazione <strong>di</strong> un’apposita Commissione per lo stu<strong>di</strong>o delle funzionistatali delle quali potesse apparire utile ed opportuno il decentramento alleCamere <strong>di</strong> commercio.A far parte <strong>di</strong> detta Commissione, affidata alla presidenza dell’avvocato DeBarbieri, funzionante presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova, vennerodesignati i seguenti <strong>di</strong>rigenti e funzionari camerali: l’avvocato Carfagna, segretariogenerale della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma; il dottor Olivetti, segretario generaledella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Como; il dottor Mancini, segretario generaledella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Venezia; il dottor Franco, segretario generale della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Torino; il dottor Bonato, segretario generale della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bologna; il ragionier Fiore, vice segretario generale della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli; l’avvocato Polacco, segretario generale dell’Unione delleTre Venezie; il dott. Bongiorno, vice segretario della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>294


Stefano BrunFirenze; il dottor Giampetruzzi, della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova. Esperto, ilprofessor avvocato Luigi Galateria, docente <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto amministrativo all’Università<strong>di</strong> Macerata.Venne anche <strong>di</strong>sposta un’indagine presso le Camere <strong>di</strong> commercio per avernein<strong>di</strong>cazioni e suggerimenti, e particolarmente notevole risultò la relazione inviatadalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Genova, tanto che la Commissione ritenne utile prenderla a basedei suoi lavori, integrandola naturalmente con le segnalazioni delle altre Camere,quasi tutte elaborate con apprezzabile cura e acume giuri<strong>di</strong>co. Cosa questa chepiace rilevare, poiché <strong>di</strong>mostra ancora una volta che l’attrezzatura delle Camere<strong>di</strong> commercio non va considerata ottima solo per la trattazione <strong>di</strong> questioni economiche,ma anche per tutti i problemi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne giuri<strong>di</strong>co che vi sono comunqueconnessi.Le conclusioni del lavoro svolto dalla Commissione nel corso <strong>di</strong> laboriosesedute, approvate dal Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, vennero trasmesse al sottosegretario<strong>di</strong> Stato per la riforma dell’amministrazione, onorevole professorRoberto Lucifre<strong>di</strong>, con apposita lettera <strong>di</strong> risposta alla richiesta <strong>di</strong> proposte checi era intanto pervenuta.Appare utile riportare qui la premessa alle proposte da noi formulate:«Nella determinazione delle funzioni statali d’interesse locale da attribuirealle Camere <strong>di</strong> commercio, ai sensi della legge 11 marzo 1953, n. 150, si è ritenutoessenziale tenere a base i principi seguenti:– considerare soltanto funzioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne strettamente economico e d’interesselocale;– semplificare e rendere più solleciti e tempestivi taluni servizi, nell’interessedegli operatori economici e del pubblico in generale, e facilitare l’armonizzazionedei provve<strong>di</strong>menti riguardanti l’economia con gli interessi e le con<strong>di</strong>zioniambientali locali, spesso sensibilmente <strong>di</strong>versi fra una zona e l’altra del territorionazionale, per le cui valutazioni le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> maggiorielementi conoscitivi ed hanno più pronta sensibilità economica;– escludere quelle funzioni che, pur <strong>di</strong> carattere economico e con notevoli riflessilocali, un più approfon<strong>di</strong>to esame ha portato a rilevare d’interesse generalmentenon limitabile ad una sola provincia, o aventi necessità <strong>di</strong> uniforme in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong>applicazione, che non può essere assicurato se non da un unico organo centrale;– non interferire con funzioni aventi particolari caratteristiche <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnicoo giuris<strong>di</strong>zionale, per le quali possono ritenersi più idonei altri organi od enti.Inoltre, si è ritenuto che la funzione tipica e fondamentale delle Camere <strong>di</strong>commercio è quella <strong>di</strong> essere organi consultivi e <strong>di</strong> propulsione <strong>di</strong> iniziative e <strong>di</strong>attività nel quadro delle rispettive economie provinciali con una necessariamentelarga autonomia, onde non si è ritenuto opportuno richiedere l’attribuzione <strong>di</strong>295


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleuna molteplicità <strong>di</strong> compiti <strong>di</strong> carattere strettamente burocratico od esecutivo,col rischio <strong>di</strong> appesantire gli uffici camerali e <strong>di</strong> snaturare il carattere <strong>di</strong> questeistituzioni, stabilitosi attraverso una lunga tra<strong>di</strong>zione ed esperienza».Appare utile anche elencare le materie per le quali è stato richiesto il decentramento<strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> interesse economico provinciale alle Camere <strong>di</strong> commercio,avvertendo che è stata fatta riserva <strong>di</strong> ulteriori proposte e precisazioni, ovene fosse stata ravvisata l’opportunità in seguito ad ulteriore esame della materia:<strong>1.</strong> Compiti già affidati alle Camere <strong>di</strong> commercio in base al r.d.l. 8 maggio 1924,n. 750, successivamente attribuiti agli UPIC in base al Testo Unico 20 settembre1934, n. 2011, e oggi solo parzialmente restituiti alle Camere in virtù <strong>di</strong> circolariministeriali in una specie <strong>di</strong> gestione mista con gli UPIC:a) raccolta <strong>di</strong> dati statistici e notizie che interessano il movimento economico esociale della provincia (Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica);b) ricevimento e registrazione delle denuncie <strong>di</strong> costituzione, mo<strong>di</strong>ficazione ecessione delle <strong>di</strong>tte: rilascio dei certificati, autenticazione delle firme depositate;c) adempimento delle attribuzioni precedentemente demandate alle Prefetturedalle leggi e dai regolamenti vigenti in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni e modelli <strong>di</strong> fabbrica,marchi e <strong>di</strong>stintivi <strong>di</strong> fabbrica, funzioni successivamente attribuite alle Camere<strong>di</strong> commercio con la legge 8 maggio 1924, n. 750, e agli UPIC in base al TestoUnico 20 settembre 1934, n. 2011;d) rilascio dei certificati <strong>di</strong> origine delle merci e delle carte <strong>di</strong> legittimazione deiviaggiatori <strong>di</strong> commercio;e) formazione <strong>di</strong> mercuriali e listini <strong>di</strong> prezzi;2. depositi franchi – tariffe;3. magazzini generali e depositi franchi – ispezioni;4. <strong>di</strong>sciplina dei magazzini <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> merce a prezzo unico;5. <strong>di</strong>sciplina del commercio ambulante;6. agricoltura, bonifica e colonizzazione, economia montana, consorterie, dominicollettivi, università agrarie, promiscuità per condomini agrari e forestali;7. licenze per la preparazione e la ven<strong>di</strong>ta del seme bachi da seta, per l’eserciziodegli impianti <strong>di</strong> stufatura ed essiccazione dei bozzoli, per l’esercizio <strong>di</strong> stabilimenti<strong>di</strong> stagionatura e <strong>di</strong> assaggio delle sete;8. pesca e caccia;9. determinazione dei valori me<strong>di</strong> dei generi soggetti all’imposta <strong>di</strong> consumo;10. determinazione del valore imponibile sul bestiame agli effetti dell’impostacomunale;1<strong>1.</strong> <strong>di</strong>sciplina dei depositi <strong>di</strong> olii minerali e <strong>di</strong> lubrificanti;12. <strong>di</strong>stributori automatici <strong>di</strong> carburanti e <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> metano;13. concessione delle licenze per l’apertura <strong>di</strong> agenzie <strong>di</strong> viaggio e turismo;296


Stefano Brun14. demanio marittimo;15. usi civici.Alla recente richiesta <strong>di</strong> designazione del rappresentante dell’Unione nellaCommissione consultiva <strong>di</strong> cui all’art. 2 della legge, il Consiglio ha nominato l’avvocatoDe Barbieri che, come detto, ha presieduto ai lavori della Commissione conpassione e competenza.Produttività e ricerca scientifica nel settore economicoCollaborazione sul piano della produttivitàCome le Camere <strong>di</strong> commercio hanno mostrato <strong>di</strong> rendersi conto dell’importanza<strong>di</strong> elevare il più possibile la produttività nei vari settori dell’economia, specialmenteattraverso un’attiva collaborazione da esse data al Comitato nazionaledella produttività nell’organizzazione dei Seminari per la produttività e <strong>di</strong> varieriunioni e convegni che si svolgono frequentemente e intensamente nelle varieparti d’Italia, così la nostra Unione ha preso viva parte all’azione proficua svoltadal Comitato nazionale per la produttività attraverso varie forme e manifestazioni.Segnalo specialmente a questo proposito la collaborazione data dall’Unione,attraverso il suo segretario generale, al suddetto Comitato, e in modo particolareal Sottocomitato per lo stu<strong>di</strong>o dei mercati e organizzazione delle ven<strong>di</strong>te”, il qualeha svolto un importante programma <strong>di</strong> lavoro che ha trovato un coronamentonel Convegno sulle “Forme <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e ricerche <strong>di</strong> mercato”, tenutosi lo scorso16 <strong>di</strong>cembre presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura <strong>di</strong> Milano.Il Sottocomitato in parola ha portato la sua attenzione su un settore chesinora era stato trascurato, quello della <strong>di</strong>stribuzione. È merito <strong>di</strong> sua eccellenzaCampilli <strong>di</strong> avere riconosciuto e sottolineato l’importanza dello stu<strong>di</strong>o della produttivitànella fase commerciale; egli si è espresso molto chiaramente al riguardoaffermando in una riunione del Comitato nazionale per la produttività che «èessenziale vedere la produttività non nel cerchio chiuso dei due fattori dellaproduzione – lavoratore e impren<strong>di</strong>tore –, ma vederli <strong>di</strong>latati anche nella funzione<strong>di</strong>stributiva, perché altrimenti il beneficio non va al consumatore».Ricerca scientifica nel settore economicoSi è più volte lamentato che non esiste un sufficiente collegamento, specialmente<strong>di</strong> carattere pratico, fra la ricerca scientifica e le applicazioni nei vari297


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalesettori produttivi. Si è pertanto ravvisata l’opportunità <strong>di</strong> organizzare un Convegnonel quale uomini <strong>di</strong> scienza e operatori economici potessero incontrarsi suun piano concreto <strong>di</strong> collaborazione. L’organizzazione <strong>di</strong> tale Convegno è stataaffidata a un Comitato sotto la presidenza <strong>di</strong> sua eccellenza professor FrancescoGiordani.Ci siamo pure assicurati la partecipazione del Comitato nazionale dellaproduttività, del Consiglio nazionale delle ricerche, della Confederazione generaledell’industria, del Centro nazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> per l’organizzazione del lavoro,dell’Istituto nazionale <strong>di</strong> economia agraria, della Facoltà <strong>di</strong> ingegneria e <strong>di</strong> scienzedell’Università <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> organismi internazionali che si occupano della ricercascientifica, come ad esempio il Battelle Memorial Institute.Il Convegno dovrebbe aver luogo probabilmente nel prossimo mese <strong>di</strong> aprilein occasione della ricorrenza del giorno <strong>di</strong> Guglielmo Marconi (25 aprile) o inoccasione delle giornate della scienza e della tecnica organizzate dal Consiglionazionale delle ricerche alla Fiera campionaria <strong>di</strong> Milano.[...]Egregi colleghi presidenti e amministratori <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, se avete lacompiacenza <strong>di</strong> andare a leggere le precedenti Relazioni presentate negli anni passati,insieme al bilancio preventivo vedrete che ogni volta ho chiuso questa Rassegna con unvivo richiamo in favore della legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio. Disgraziatamente anchequest’anno non posso fare a meno <strong>di</strong> ripetermi su questo argomento. Le ripetizioni sono<strong>di</strong> solito noiose, ma vi sono costretto dalla situazione che si trascina <strong>di</strong> anno in annosenza una soluzione. Devo <strong>di</strong>re anzi, questa volta, che siamo più lontani che mai dallarealizzazione dei nostri voti, giacche non mi consta che vi sia un progetto già sufficientementeelaborato e approvato dai vari ministeri interessati per regolare finalmente lecompetenze e l’azione degli istituti camerali.Spero che non sia esatta la notizia riportata recentemente dalla stampa secondo laquale un precedente progetto elaborato dal Ministero dell’industria e commercio nonavrebbe alcun seguito, considerata l’opportunità, segnalata dall’Ufficio per la riformadell’amministrazione, che si soprassieda all’or<strong>di</strong>namento delle Camere fino a quandonon saranno approvate la nuova legge sindacale e quella sul Consiglio nazionale dell’economiae del lavoro.Non si può negare che la legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio abbia dei collegamenticoi due argomenti anzidetti ed anche con altri, come quello per esempio riguardantele Regioni. Ma noi temiamo che, se si continua ad attendere l’emanazione <strong>di</strong> qualchealtra legge prima della nostra, le Camere <strong>di</strong> commercio non riusciranno mai ad avereil loro or<strong>di</strong>namento.298


Stefano BrunD’altra parte si deve constatare che una circolare emanata alcuni mesi fa dal Ministerodell’industria e commercio col benevolo inten<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> risolvere talune questioni<strong>di</strong> particolare interesse per gli istituti camerali, non ha sinora sortito l’esito desiderato.Tale circolare, come si ricorderà, trattava specialmente due questioni importanti:<strong>1.</strong> quella dell’istituzione, presso ogni <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, <strong>di</strong> una Commissionepermanente per i problemi dell’agricoltura e <strong>di</strong> analoghe Commissioni per altri settori<strong>di</strong> peculiare interesse per le singole economie locali;2. quella del coor<strong>di</strong>namento in tema <strong>di</strong> istruzione tecnica professionale.Nell’applicazione delle anzidette norme dettate dal Ministero dell’industria ecommercio sui due punti su accennati si sono incontrate notevoli <strong>di</strong>fficoltà, tanto cheal presente non si sono costituite le Commissioni dell’agricoltura, né si è potuta ottenereun’efficace collaborazione nelle Provincie per quanto si riferisce all’istituzione,all’or<strong>di</strong>namento e ai programmi delle varie iniziative concernenti l’istruzione tecnicae professionale.Ciò <strong>di</strong>mostra ancora una volta che le circolari non possono bastare per dare unavalida e definitiva sistemazione all’or<strong>di</strong>namento dei nostri istituti. Fatte questeobbiettive constatazioni ritengo che l’Assemblea potrebbe cogliere questa occasione perrinnovare all’onorevole Piero Malvestiti, che in molteplici occasioni ha mostrato il suovalido interessamento per la vita e i problemi delle Camere <strong>di</strong> commercio, e al suo collegaministro dell’Agricoltura senatore Salomone, il voto per un riesame del progetto ministeriale,per dare ad esso una forma definitiva e per presentarlo al Parlamento senzaattendere che si risolvano altri problemi e si approvino altre leggi; il che provocherebbeun pregiu<strong>di</strong>zievole ritardo a quell’or<strong>di</strong>namento delle Camere <strong>di</strong> commercio che da oltrenove anni è stato previsto dal d.l.lgt. 21 settembre 1944, n. 315, il quale all’art. 8<strong>di</strong>chiarava che «le norme relative alla costituzione, al personale e al funzionamentodelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura e degli Uffici provinciali del commercioe dell’industria, saranno emanate con successivo decreto legislativo». Non credoche ci si possa tacciare <strong>di</strong> impazienza o <strong>di</strong> intempestività se invochiamo ancora unavolta la più sollecita soluzione <strong>di</strong> questo problema; soluzione la cui necessità e urgenzanon sono sentite solo da noi, ma anche dai ceti economici e dall’opinione pubblica, e sonostate pure espresse autorevolmente ai due rami del Parlamento in più occasioni.299


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleIndustria, mese <strong>di</strong> ottobre 1953SettoriAlimentariFontienergeticheOr<strong>di</strong>nazioniin corso<strong>Volume</strong>produzioneGiacenzeprodottiindustrialiNuove or<strong>di</strong>nazioniCostilavorazioneManodoperaoccupataRapporticon l’impresaDall’interno Dall’esteroNormali Lieve aumento Normali Lieve aumento Invariate Stazionari Buoni AumentoSeta Normali Stazionario (-) NormaliLieve<strong>di</strong>minuzioneLieve<strong>di</strong>minuzioneStazionari BuoniPrevisioni andamentoproduzionenel prossimotrimestreLieve <strong>di</strong>minuzione.............................Cotone Scarse Stazionario Esuberanti Invariate Invariate Stazionari Discreti StazionarioLana Abbondanti Stazionario Normali Invariate Lieve aumento Stazionari Buoni Lieve aumentoJuta-canapa Scarse Stazionario (-) Normali Invariate Invariate Stazionari Discreti StazionarioFibre tessiliLieveNormali Lieve aumento Normaliartificiali<strong>di</strong>minuzioneLieve aumento Stazionari Discreti Lieve aumentoCalzature Scarse Stazionario (+) Normali Invariate Invariate Stazionari Discreti Stazionario (-)Legno Normali Stazionario Normali Invariate Invariate Stazionari Discreti StazionarioCarta Normali Stazionario Normali Invariate (+) Invariate Stazionari Buoni StazionarioSiderurgica Normali Lieve aumento Normali Lieve aumento Invariate Stazionari Buoni Lieve aumentoMetallurgica Normali Stazionario Normali Invariate Invariate Stazionari Discreti StazionarioMacchine utensili Scarse Diminuzione Normali Invariate (-) Invariate (-) Stazionari Discreti Stazionario (-)Motrici e operatrici Scarse Stazionario Normali Invariate Invariate Stazionari Discreti StazionarioSufficientiNavalmeccanica Scarse Diminuzione –Lieve<strong>di</strong>minuzione– Stazionari DiscretiStazionario...................Elettromeccanica Scarse Stazionario (-) Normali Invariate (+) Invariate Stazionari Discreti StazionarioAutoveicoli Normali Stazionario Normali Lieve aumento Lieve aumento Stazionari Discreti Lieve aumentoChimica Normali Stazionario (+) Normali Invariate Invariate Stazionari Buoni Lieve aumentoE<strong>di</strong>lizia Normali Diminuzione – Invariate – Stazionari (+) Buoni Diminuzione stag.Legenda: (+) con lieve tendenza all’aumento; (-) con lieve tendenza alla <strong>di</strong>minuzione; la sottolineatura punteggiata (........) in<strong>di</strong>ca un peggioramento rispetto alle previsioni fatte nelmese precedente.300


Stefano Brun<strong>Commercio</strong> all’ingrosso, mese <strong>di</strong> ottobre 1953Settore <strong>Volume</strong> ven<strong>di</strong>te Nuove or<strong>di</strong>nazioni Giacenze magazzino Rotazione merciDall’interno Dall’esteroPrevisioni sul volumedelle ven<strong>di</strong>tenel prossimo trimestreCereali Lieve aumento Lieve aumento Lieve <strong>di</strong>minuzione Normali Normale AumentoOrtofrutticoli Lieve aumento Lieve aumento Lieve aumento Normali Normale AumentoAlimentari Stazionario Stazionarie Stazionarie Normali Lenta AumentoTessili Lieve <strong>di</strong>minuzione Lieve <strong>di</strong>minuzione Lieve <strong>di</strong>minuzione Normali Lenta Lieve aumentoPellami Lieve <strong>di</strong>minuzione Lieve <strong>di</strong>minuzione Stazionarie Esuberanti Lenta StazionarioCarta e cancelleria Aumento Aumento Stazionarie (-) Normali Normale AumentoMetalli Stazionario Stazionarie Stazionarie Normali Normale Stazionario (-)Macchine operatrici Lieve aumento Stazionarie Stazionarie (-) Normali Lenta Stazionario (-)Combustibili Lieve aumento Stazionarie – Normali Normale Lieve <strong>di</strong>minuzioneMateriali da costruzione Lieve <strong>di</strong>minuzione Lieve <strong>di</strong>minuzione Stazionarie Normali Normale DiminuzioneFarmaceutici Aumento Aumento Stazionarie (+) Normali Normale AumentoChimici per l’agricoltura Aumento Aumento – Normali Normale Stazionario (+)Legenda: (+) con lieve tendenza all’aumento; (-) con lieve tendenza alla <strong>di</strong>minuzione.301


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale<strong>Commercio</strong> al dettaglio, mese <strong>di</strong> ottobre 1953Settori Ven<strong>di</strong>te al dettaglio Ven<strong>di</strong>te straor<strong>di</strong>nariee <strong>di</strong> liquidazioneVen<strong>di</strong>te ratealie a cre<strong>di</strong>toGiacenze negozio Rotazione merci Previsioni sul volumedelle ven<strong>di</strong>te nel prossimotrimestreAlimentari Stazionarie Inesistenti Stazionarie Normali Normale AumentoProfumeria Diminuzione Inesistenti Stazionarie Esuberanti Lenta AumentoAbbigliamento-tessuti Aumento Poco <strong>di</strong>ffuse Aumento Esuberanti Lenta AumentoCalzature Stazionarie (+) Poco <strong>di</strong>ffuse Stazionarie (+) Esuberanti Lenta AumentoMobili-arredamento Stazionarie Inesistenti Stazionarie Normali Lenta StazionarioGioielleria Stazionarie (-) Inesistenti Stazionarie (+) Normali Lenta AumentoLibri Aumento Inesistenti Aumento Normali Accelerata Lieve <strong>di</strong>minuzioneGran<strong>di</strong> magazzini Lieve aumento Inesistenti Stazionarie Normali Normale AumentoAttività pubblici eserciziBar, trattorie: <strong>di</strong>minuzioneAlberghi: <strong>di</strong>minuzioneLegenda: (+) con lieve tendenza all’aumento; (-) con lieve tendenza alla <strong>di</strong>minuzione.302


Verbale dell’Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura[Roma,] 8 luglio 1954[...]Brun: «Questa Assemblea, come sapete, è de<strong>di</strong>cata alle attività delle singoleCamere <strong>di</strong> commercio e l’Unione non ha che il compito <strong>di</strong> riunire e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>naregli elementi che da parte delle 91 Camere sono stati trasmessi. Però l’Unione hacome sempre ritenuto <strong>di</strong> dover premettere almeno qualche parola sull’attivitàdelle Camere <strong>di</strong> commercio, riassumendone i dati principali. Ed è questa premessache mi limiterò a leggervi, aggiungendovi solo talune opportune considerazioni.Le pagine che seguono danno conto della mole <strong>di</strong> lavoro compiutodalle Camere <strong>di</strong> commercio, industria e agricoltura nell’anno decorso in tutte leprovincie, compresa Trieste. Ho detto danno conto, ma debbo aggiungere soloin piccola parte giacché non siamo in grado <strong>di</strong> conoscere tutte le iniziative chesi svolgono nelle provincie. D’altro canto gran parte del lavoro delle Camere <strong>di</strong>commercio ha carattere continuativo, e pertanto qui non viene riferita per nonripetere quello che è già stato scritto nella Relazione degli anni scorsi.Qualche cifra complessiva può subito in<strong>di</strong>carci l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza dell’attivitàcamerale: partecipazione finanziaria ad iniziative e istituti vari per circa unmiliardo e mezzo <strong>di</strong> lire; 2185 riunioni degli organi <strong>di</strong>rettivi, e cioè 1442 riunionidelle Giunte camerali e 743 riunioni delle Consulte; 8042 riunioni <strong>di</strong> Commissioni;3143 medaglie <strong>di</strong>stribuite a operai e impiegati per lungo e fedele lavoro e atitolari <strong>di</strong> imprese commerciali, industriali, agricole e artigiane.Non è il caso <strong>di</strong> ripetere in questa breve Relazione una molteplicità <strong>di</strong> dati enotizie che il lettore può ricavare da sé scorrendo le pagine del volume. Questopermette facilmente <strong>di</strong> rendersi conto dell’apporto che le Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricoltura continuano a dare al Paese per il suo progresso economicoe sociale. È questo il frutto <strong>di</strong> un armonico e consapevole concorso <strong>di</strong> energie, <strong>di</strong>303


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleintelligenza e <strong>di</strong> saggezza a cui partecipano con spirito <strong>di</strong> abnegazione gli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio insieme con i maggiori esponenti localidei singoli settori e con tutto il personale camerale, non molto numeroso ma benpreparato e volenteroso.È il frutto altresì della reputazione e della tra<strong>di</strong>zione che continuano a goderei nostri gloriosi istituti, i quali mostrano per mille mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> rispondere ai bisogniattuali e alle nuove strutture progressiste come sempre risposero in passato, favorendol’ascesa economica italiana.Nessuno può mettere in dubbio che i nostri istituti abbiano dato prova <strong>di</strong>competenza, <strong>di</strong> sensibilità, <strong>di</strong> buon volere e <strong>di</strong> un <strong>di</strong>namico, vorrei quasi <strong>di</strong>reaggressivo, spirito <strong>di</strong> iniziativa. Ma vien fatto <strong>di</strong> domandarci se si sarebbe potutocompiere <strong>di</strong> più. Si può rispondere no e sì. No, con la situazione attuale <strong>di</strong> gravecarenza dello strumento legislativo sulle Camere <strong>di</strong> commercio. Sì, se le Camereavessero potuto ottenere il tanto atteso e più volte promesso or<strong>di</strong>namento necessarioper metterle in grado <strong>di</strong> operare con maggior sicurezza, con maggior slancioe con più stretto contatto con le categorie economiche.Per citare un caso attuale, ricor<strong>di</strong>amo le <strong>di</strong>fficoltà incontrate in sede <strong>di</strong> attuazionedel decentramento amministrativo per la mancanza <strong>di</strong> una legge organicasulle Camere. E ciò pure per mansioni che rientrano chiaramente e logicamentenel quadro dell’azione camerale.Il Ministero dell’industria e commercio ha manifestato più volte il desiderio<strong>di</strong> porre fine a questo stato <strong>di</strong> incertezza e talvolta <strong>di</strong> <strong>di</strong>sorientamento che ciaffligge, e ha cercato <strong>di</strong> riparare agli inconvenienti che ne derivano con l’emanazione<strong>di</strong> taluni provve<strong>di</strong>menti.Ma noi mancheremmo al nostro senso <strong>di</strong> responsabilità se non cogliessimoquesta occasione per segnalare ancora una volta il <strong>di</strong>sagio in cui ci troviamo perdurandoquesta situazione; duplice <strong>di</strong>sagio: nostro personale e delle istituzioniche ci sono state affidate.Il fatto che la nostra nomina a presidenti e amministratori delle Camere<strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>scenda da una designazione delle autorità locali e da un altoriconoscimento del Ministero dell’industria e commercio <strong>di</strong> concerto con quelladell’agricoltura e foreste non può non lusingarci, nel tempo stesso che ci impegnaa mostrarci degni <strong>di</strong> tanto onore e tanta fiducia.Ma sta <strong>di</strong> fatto che gli istituti camerali vengono a mancare <strong>di</strong> quella basedemocratica su cui poggia, per espressa <strong>di</strong>chiarazione della Costituzione, nonchéper profonda convinzione e volontà <strong>di</strong> popolo, la nuova società italiana. Un sistema<strong>di</strong> nomina come quello attuale poteva giustificarsi solo per un breve periododopo lo sfacelo del precedente regime, ma prolungarlo ancora significherebbecompromettere l’efficienza dei nostri istituti, e specialmente estraniarsi dalle304


Stefano Bruncategorie economiche, che <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e formalmente rappresentiamo nel loro complessoe in senso unitario, ma che <strong>di</strong> fatto non possiamo rappresentare appienofintanto che non ne saremo una genuina, <strong>di</strong>retta ed esplicita espressione.Ci ren<strong>di</strong>amo conto delle <strong>di</strong>fficoltà che si frappongono a trovare una soluzioneadatta a causa della carenza <strong>di</strong> altre leggi e altri istituti, ma è opportuno affrontareurgentemente questo problema, anche se per ora non fosse possibile ad<strong>di</strong>venire aduna soluzione integrale e definitiva, purché essa vada incontro in qualche modoal concetto della rappresentanza democratica.Desidero <strong>di</strong>rvi che facendo uno stu<strong>di</strong>o sulla nostra legge ho trovato che alParlamento subalpino Cavour nel 1850 propose la legge istitutiva delle Camere<strong>di</strong> commercio. Ho qui la relazione <strong>di</strong> Cavour a questa legge: io spero che non siperda oggi il tempo che si perdette allora, in quanto che tra la proposta <strong>di</strong> leggedel 1850 e l’emanazione della legge stessa trascorsero ben do<strong>di</strong>ci anni, perché lalegge fu emanata nel 1862. Ora, noi stiamo per arrivare a questo traguardo, perchéla legge che ricostituisce le Camere <strong>di</strong> commercio è del 1944 e siamo al 1954; esperiamo che raggiunga il traguardo a così lunga <strong>di</strong>stanza, ma anche che presto inostri legislatori sentano la necessità <strong>di</strong> dare alle Camere <strong>di</strong> commercio il definitivoassetto, per eliminare per i nostri istituti uno stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio, che non è sensibilesolo nel settore della riforma burocratica già in<strong>di</strong>cato, ma lo è in tutti i settori. Adesempio, dobbiamo alla benevolenza del Ministero dell’industria e commercio se ilConsiglio superiore delle miniere – e noi ci occupiamo tanto <strong>di</strong> questo problema –ha una nostra rappresentanza, ma solo in qualità <strong>di</strong> esperti, perché la legge è quellache è. Lo stesso valga per altri istituti, il giorno in cui noi avessimo un aspettogiuri<strong>di</strong>co ben definito, evidentemente potremmo avere altro tono nelle svolgere lanostra opera ed avere altra autorità anche nei confronti <strong>di</strong> organi che attingono laloro rappresentanza agli istituti democratici previsti dalle leggi.Per quel che riguarda il personale delle Camere, che è doveroso elogiare, nonsi hanno sostanziali <strong>di</strong>fferenze nel numero <strong>di</strong> addetti per ogni mille <strong>di</strong>tte tra il1952 ed il 1953; infatti nel 1952 si avevano 1,41 impiegati per ogni mille <strong>di</strong>ttee nel 1952 se ne avevano 1,42. Delle erogazioni camerali, cui si è già accennato,se il primato del contributo va all’istruzione professionale, nel senso che il23% delle somme percepite dalle Camere è stato usato a tal fine, ve<strong>di</strong>amo chel’agricoltura segue a ruota con il 19,89%. Sono le cifre più notevoli, sulle qualiho voluto richiamare l’attenzione e che vi <strong>di</strong>cono quanto l’agricoltura sta a cuorealle Camere e quanto noi dobbiamo esser grati al sottosegretario Capua per leparole <strong>di</strong> elogio che egli ha voluto, a nome dell’ill.mo sig. ministro dell’Agricoltura,tributare alle Camere <strong>di</strong> commercio. Non vi parlo del nostro sottosegretarioQuarello, che consideriamo poco più che della famiglia in quanto egli regge<strong>di</strong>rettamente i nostri istituti.305


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalePer quello che riguarda le iniziative nei <strong>di</strong>versi settori, voi rileverete dallaRelazione che le Camere <strong>di</strong> commercio sono presenti in tutti i settori della vitadelle singole provincie, e qui al centro l’Unione ne porta la voce per quei problemiche non possono avere una limitazione territoriale, ma che evidentemente hannoportata e riflessi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne nazionale. Voi sapete quanta cura e quanta passioneabbiamo messo nella risoluzione dei problemi dell’artigianato. Vorrei ricordareche il 18 e 19 luglio a Napoli, sotto gli auspici del Ministero dell’industria, saràtenuto un Convegno per il cre<strong>di</strong>to all’artigianato. Speriamo che questo Convegnopossa suggerire provve<strong>di</strong>menti che definiscano una buona volta la funzionedell’artigianato e la possibilità per l’artigiano <strong>di</strong> attingere al cre<strong>di</strong>to per il miglioramentoe per l’esercizio.Per il commercio estero, mi duole molto che S. E. Martinelli, che aveva promesso<strong>di</strong> essere qui presente e che invece non ha potuto intervenire, non possa<strong>di</strong>rvi una sua parola. Poi sapete quante attività le Camere svolgono per il commercioestero. Queste attività hanno avuto la loro manifestazione unitaria in un ciclo<strong>di</strong> lezioni tenute qui a Roma nella sede della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, che ancorauna volta voglio ringraziare per la squisita ospitalità data a questo corso che è stato<strong>di</strong>retto dal prof. Fabrizi: avrei voluto averlo in mezzo a noi ma è purtroppo assenteper motivi <strong>di</strong> salute. Questo ciclo ha dato un risultato veramente superiore ad ogniaspettativa. Abbiamo raccolto a cura dell’Unione le lezioni, che sono state svolte dadocenti <strong>di</strong> primo piano, ed anche questo ha contribuito a mettere in luce alla periferiae al centro quanto si seguano con il maggiore interesse i problemi riguardantiil nostro commercio estero, che è uno dei pilastri dell’economia del nostro Paese.Evidentemente, il quadro <strong>di</strong> insieme dell’attività camerale curato dal l’Unionedelle Camere <strong>di</strong> commercio offre la possibilità <strong>di</strong> dare una visione organica delcomplesso delle iniziative e del lavoro altamente meritorio che svolgono questinostri istituti veramente insostituibili come organi <strong>di</strong> propulsione <strong>di</strong> ogni attivitàeconomica e come osservatori economici. (Applausi vivissimi)Ciò detto, vi leggo la chiusa della mia Relazione.Sembrerebbe superfluo parlare degli interventi delle Camere nel settore deitrasporti, siano essi terrestri, marittimi o aerei, dato che non è concepibile losvolgimento <strong>di</strong> una qualsiasi attività economica nella vita moderna senza chesia garantita la possibilità <strong>di</strong> trasferire da un luogo all’altro le persone e le cose.L’intervento delle Camere è però anche in questo campo un fattore determinantetutte le volte che si tratti <strong>di</strong> creare nuove vie o nuovi mezzi <strong>di</strong> comunicazioneovvero <strong>di</strong> perfezionare quelli esistenti. Così appare evidente l’utilità delle conferenzeorario e dei convegni internazionali in materia <strong>di</strong> traffici, a cui le Cameresono sempre presenti dando il concreto apporto della collaborazione <strong>di</strong> elementitecnici competenti.306


Stefano BrunCome abbiamo detto nelle relazioni degli anni precedenti, ai problemi delturismo presiedono enti provinciali appositamente costituiti, in favore dei qualile Camere versano contributi cospicui e danno attiva collaborazione in rapportoalle caratteristiche delle singole provincie.Un cenno particolare va riservato agli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica che,giunti ormai al quarto anno <strong>di</strong> vita, hanno durante il 1953 assolto egregiamentei compiti loro attribuiti dal Ministero e dall’ISTAT. Il personale addetto a questiuffici ha partecipato anche nel 1953, come già aveva fatto nel 1952, a un corso<strong>di</strong> aggiornamento delle <strong>di</strong>scipline statistiche tenutosi presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Salerno.Le pubblicazioni camerali, siano esse perio<strong>di</strong>che od occasionali e talvoltanella forma <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e monografie, sono state come sempre numerosissime: bastiscorrere la dettagliata elencazione che ne viene fatta nel cap. XX.Non possiamo chiudere questa breve premessa senza ricordare come tuttein<strong>di</strong>stintamente le Camere, avendo a cuore le con<strong>di</strong>zioni dei propri <strong>di</strong>pendenti,abbiano continuato nell’anno decorso ad adottare tutte quelle provvidenze chela situazione del bilancio ha loro consentito, sotto forma <strong>di</strong> adempimenti <strong>di</strong>carriere e <strong>di</strong> trattamento <strong>di</strong> quiescenza, <strong>di</strong> premi ed incoraggiamenti <strong>di</strong> caratterefinanziario, ma soprattutto contribuendo a risolvere il loro assillante problemadell’alloggio.Siamo lieti <strong>di</strong> potere quest’anno offrire un’ampia rassegna anche sull’attivitàdelle Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero, che spesso rappresentano un centroimportante <strong>di</strong> confluenza <strong>di</strong> operatori in paesi lontani per facilitare gli scambicommerciali con l’Italia».[...]307


Relazione del presidente dell’Unioneall’Assemblea dei presidentidelle Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura[Roma, 16 <strong>di</strong>cembre 1954]Eccellenze, signori, colleghi, è consuetu<strong>di</strong>ne che nella nostra Assembleaautunnale venga presentata un’ampia Relazione sull’attività dell’Unione durantel’anno decorso; ma questa volta ritengo opportuno risparmiarvi la solita e doverosarassegna per due ragioni: <strong>1.</strong> il Consiglio attualmente in carica scade con laprossima Assemblea che avrà luogo entro il giugno del 1955, quin<strong>di</strong> convienerinviare a detta occasione l’esposizione dell’operato del Consiglio dell’Unioneper l’intero periodo <strong>di</strong> circa due anni e mezzo del suo mandato; 2. abbiamo invitatoil ministro dell’Industria e commercio, on. Villabruna, a presenziare questaAssemblea, e lo abbiamo pregato altresì <strong>di</strong> volerci illustrare le basi dello schema<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge pre<strong>di</strong>sposto dal suo Ministero sulla riforma dei nostri istituti.Questo argomento è <strong>di</strong> per sé solo così importante e fondamentale per noi dameritare tutta l’attenzione <strong>di</strong> questa Assemblea.Poiché il ministro Villabruna ha voluto onorarci <strong>di</strong> accettare l’invito e saràcerto così amabile <strong>di</strong> darci le notizie da tanto tempo attese, lo ringrazio a nomedì tutti i colleghi qui presenti, rendendogli omaggio per l’interessamento attivocol quale egli ha seguito, appoggiato e confortato l’opera delle Camere <strong>di</strong> commercioin ogni occasione: ricordo con animo riconoscente e commosso ancheil suo pronto e fattivo intervento in favore degli operatori economici e delleaziende colpite dalla recente <strong>di</strong>sastrosa alluvione del Salernitano. E specialmentela ringrazio, signor ministro, per avere ella voluto affrontare l’arduo compito <strong>di</strong>pre<strong>di</strong>sporre lo schema per la riforma delle Camere <strong>di</strong> commercio.In questo ringraziamento che rivolgo a lei, onorevole Villabruna, non posso<strong>di</strong>menticare i suoi vali<strong>di</strong> collaboratori, sottosegretari Battista, Pignatelli e Quarello,nonché i <strong>di</strong>rettori generali del Ministero industria e commercio, specialmenteil dottor Marinone, col quale abbiamo rapporti <strong>di</strong> lavoro quasi quoti<strong>di</strong>ani.309


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleEd ora desidero rivolgermi al ministro dell’Agricoltura e foreste, senatoreMe<strong>di</strong>ci, per <strong>di</strong>rgli quanto i presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio apprezzino l’altoonore della sua presenza a questa Assemblea. La sua partecipazione ha per noiun valore e un significato del tutto particolari. Le Camere <strong>di</strong> commercio industriae agricoltura tengono in sommo grado alle attribuzioni che esse svolgononel settore agricolo-forestale e desiderano estenderle e perfezionarle sempre piùperché sanno che una prospera agricoltura è essenziale alla stabilità dell’economiaitaliana e al benessere delle nostre popolazioni.Siamo convinti che i problemi agricoli debbano sempre essere coor<strong>di</strong>natie compenetrati con quelli dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dellealtre attività, perché l’organismo economico è uno solo e non può svilupparsi conprofitto se non armonicamente, cioè nell’insieme. I nostri istituti sono quelli cherispondono più <strong>di</strong> tutti gli altri alla necessità <strong>di</strong> questa intima fusione <strong>di</strong> settorivitali. La coesistenza dei <strong>di</strong>versi fattori economici – ivi compreso il lavoro – nellavita delle nostre Camere rappresenta una caratteristica dell’or<strong>di</strong>namento italianoche si è mostrata utile e che è opportuno conservare per avere una visione generaledei problemi economici.La sua presenza qui, senatore Me<strong>di</strong>ci, significa dunque la conferma <strong>di</strong> questasolidarietà e inscin<strong>di</strong>bilità dell’agricoltura con le altre branche economiche.Nell’attesa che i signori ministri onorevole Villabruna e senatore Me<strong>di</strong>civogliano onorarci della loro alta parola, accennerò brevemente a qualche argomento<strong>di</strong> cui ci siamo occupati in questi ultimi mesi.I problemi dell’utilizzazione del metano e delle prospettive sulle <strong>di</strong>sponibilitàe sull’impiego <strong>di</strong> questa preziosa fonte <strong>di</strong> energia (è ingratitu<strong>di</strong>ne verso laprovvidenza continuare a <strong>di</strong>re che la natura è stata avara con l’Italia) hanno continuatoa interessarci sia attraverso il Centro creato presso l’Unione e presiedutodal senatore Pasquini, sia con la pubblicazione del nostro “Notiziario”. Questo“Notiziario” ha acquistato notevole importanza per il fatto che ha fornito dati edelementi originali, sempre aggiornatissimi, e ha pubblicato una serie <strong>di</strong> pregevolistu<strong>di</strong> provinciali sui presumibili consumi del metano, stu<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposti con curadalle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, Pescara, Pesaro, Terni, Lucca, Ferrara, ReggioEmilia, Rieti, Ancona, Vicenza, Teramo, Modena e Firenze, e che verrannoproseguiti da altre Camere.Abbiamo esteso l’attività del nostro Centro anche alle altre fonti energetiche,specialmente ai settori del petrolio, delle ligniti e dei vapori endogeni, allargandoil panorama sulla promettente utilizzazione dell’energia atomica.Dati l’importanza <strong>di</strong> questa problemi e l’interesse <strong>di</strong>mostrato al riguardo dalleCamere <strong>di</strong> commercio è probabile che l’anno prossimo l’Unione possa organizzareun Convegno sui problemi economici riguardanti le fonti <strong>di</strong> energia.310


Stefano BrunDesidero segnalare i risultati a cui è pervenuta nei suoi lavori una Commissionecreata presso l’Unione per favorire le correnti turistiche nel periodo <strong>di</strong> bassastagione. Questa Commissione è stata presieduta personalmente dal commissarioal Turismo, onorevole Romani, il quale ha mostrato <strong>di</strong> apprezzare moltissimo illavoro dei nostri uffici e la collaborazione dei nostri colleghi Pasquini e Gambirasio.Un lavoro utile si svolge assiduamente attraverso il sistema delle nostre Commissioni,fra le quali è doveroso segnalare quelle presiedute dal grande ufficialeParisi, dal professor Merlini, dal commendator Accame e dal professor d’Albergo.Il lavoro <strong>di</strong> queste Commissioni si è mostrato molto proficuo perché in essesi realizza la collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio con le pubbliche amministrazioni,che intervengono ai nostri lavori a mezzo <strong>di</strong> esperti od osservatori.Abbiamo potuto in tal modo assicurarci la partecipazione <strong>di</strong> valorosi funzionaridei seguenti ministeri: Industria e commercio, Agricoltura e foreste, Marina mercantile,Affari esteri, <strong>Commercio</strong> estero, Finanze, Tesoro, Lavoro e previdenzasociale, Trasporti, Lavori pubblici; e inoltre dell’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica edell’Istituto del commercio estero.La Commissione dell’agricoltura si è occupata, nelle ultime riunioni, deicontratti agrari, dei contributi unificati, degli usi civici, dei fon<strong>di</strong> per le migliorieboschive e forestali.La Commissione finanziaria ha trattato nelle sue ultime sedute il problemadei tributi locali e delle aree fabbricabili. L’opera <strong>di</strong> questa Commissione presiedutadal professor d’Albergo è stata altamente apprezzata dal ministro Tremellonie dall’onorevole Troise, che presiede la Commissione ministeriale per la riformadella finanza locale. L’onorevole Troise ha sollecitato più volte il parere dell’Unioneanche sul problema delle aree fabbricabili, chiedendoci pareri e proposteche abbiamo potuto fornire me<strong>di</strong>ante il prezioso contributo <strong>di</strong> alcune Camere <strong>di</strong>commercio.Anche il Ministero del tesoro ha voluto conoscere il nostro parere sulla nuovaregolamentazione delle Stanze <strong>di</strong> compensazione. È stato pure assai apprezzatolo stu<strong>di</strong>o pre<strong>di</strong>sposto per conto dell’Unione dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano,sotto la presidenza del collega Morandotti, sulla nuova imposta delle società.Il professor Devoto ha insistito per essere sostituito nella carica <strong>di</strong> presidentedella Commissione per l’istruzione tecnica e professionale. Desidero ringraziarloper l’opera pregevolissima che egli ha svolto e che sarà continuata dal collegaParisi.Il settore dell’istruzione tecnica sta particolarmente a cuore alle Camere <strong>di</strong>commercio, che vi de<strong>di</strong>cano largamente cure e denaro. Un voto espresso più voltedalle Camere sta per essere realizzato: quello <strong>di</strong> ripristinare le amministrazioni311


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalenormali dei Consorzi provinciali dell’istruzione tecnica. Dobbiamo ricordare chetali Consorzi sono sorti e si sono sviluppati in seno alle Camere <strong>di</strong> commercio;ma da vari anni essi si erano, in molti casi, estraniati e avevano perduto quel carattererealistico per cui si erano resi tanto utili un tempo. Ed è stata, per l’appunto,la carenza lamentata nella non più aderente funzionalità degli organi <strong>di</strong>rettivi deiConsorzi che ha spinto le Camere a cercare per altra via il coor<strong>di</strong>namento dellevarie iniziative e il modo <strong>di</strong> ridare nuovo impulso e vigore all’istruzione tecnica eprofessionale nelle singole provincie: voglio alludere alle speciali Commissioni <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento che in molte provincie hanno dato in questi ultimi tempi buonaprova.Nella ricostruzione delle amministrazioni dei Consorzi, con la partecipazione<strong>di</strong>retta delle categorie interessate, le Camere <strong>di</strong> commercio riven<strong>di</strong>cano il privilegio– che certamente vorranno ad esse riconoscere il Ministero dell’istruzione,quello dell’industria e commercio e quello del lavoro – <strong>di</strong> esercitare un’opera <strong>di</strong>guida e <strong>di</strong> propulsione come hanno sempre fatto con alto prestigio, senso praticoe successo.La nostra Sezione delle Camere <strong>di</strong> commercio a giuris<strong>di</strong>zione marittima hatenuto una serie <strong>di</strong> importanti riunioni sotto la presidenza del commendatorAccame della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova, alle quali non sono mai venutimeno il fattivo interessamento e 1’appoggio del ministro della Marina mercantile.Egli ha partecipato il mese scorso a un importante Convegno organizzato dalla<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova e interverrà il mese prossimo all’Assembleadelle Camere marittime che si terrà presso la nostra Unione. Gli argomenti <strong>di</strong>cui si è occupata la nostra Sezione marittima sono quelli del rior<strong>di</strong>namento dellelinee <strong>di</strong> navigazione <strong>di</strong> preminente interesse nazionale, del coor<strong>di</strong>namento dellenorme <strong>di</strong> lavoro delle petroliere nei porti petroliferi, della rilevazione delle normee dei costi <strong>di</strong> lavoro nei porti.Anche la Commissione della pesca ha trattato importanti argomenti, fra iquali quello dell’unificazione dei servizi amministrativi della pesca.L’artigianato rappresenta una delle attività tipiche che stanno più a cuore alleCamere <strong>di</strong> commercio, tanto che le apposite Sezioni istituite per questo settorein quasi tutte le Camere <strong>di</strong> commercio hanno svolto un lavoro proficuo che hatrovato un opportuno coor<strong>di</strong>namento anche attraverso l’azione dell’Unione, chevede la possibilità <strong>di</strong> rinnovare quell’importante Convegno organizzato tempoad<strong>di</strong>etro dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma.Particolare segnalazione merita lo stu<strong>di</strong>o del cre<strong>di</strong>to alle imprese artigiane,che ha dato luogo a un Convegno a Napoli conclusosi con la creazione <strong>di</strong> unaCommissione che si è riunita più volte sotto la mia presidenza e con l’assistenzadel Ministero dell’industria e commercio. Si confida <strong>di</strong> poter presto fare proposte312


Stefano Brunconcrete per assicurare agli artigiani anche una forma <strong>di</strong> prestito d’esercizio, oltrea quello per le attrezzature.Il nostro collega Trombetta, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova,ha assunto l’incarico <strong>di</strong> presiedere la Commissione per i problemi del commercioestero, che si riunirà in gennaio e che ha già svolto un interessante lavorocon la guida del grande ufficiale Parisi.Un argomento che verrà trattato in questa riunione riguarda la seconda e<strong>di</strong>zionedel Corso per il commercio estero, al quale partecipano i funzionari dellenostre Camere per aggiornare e perfezionare sempre più le loro cognizioni inquesto settore e mettersi in grado <strong>di</strong> prestare un’assistenza sempre più valida aglioperatori con l’estero.Il volume che contiene le lezioni impartite nel primo Corso da valorosidocenti, fra i quali mi è caro ricordare con commossa devozione e animo fraternoil compianto Manlio Masi, ha avuto un’accoglienza entusiastica; a detta <strong>di</strong> moltistu<strong>di</strong>osi questa raccolta costituisce un manuale compen<strong>di</strong>oso dei più importantiaspetti e problemi del commercio estero italiano.Desidero accennare all’opera cui si è de<strong>di</strong>cato il Governo per realizzare un’organicariforma nel settore dell’amministrazione attraverso un sano decentramentoburocratico e uno snellimento delle pratiche e procedure amministrative. Nefaccio cenno in questa mia breve Relazione perché le Camere <strong>di</strong> commercio nesono grandemente interessate e perché ci è stato consentito <strong>di</strong> far sentire la nostravoce attraverso un proprio rappresentante.Avremmo voluto che ai nostri istituti fossero affidate varie attribuzioni <strong>di</strong>carattere prettamente economico, decentrate dagli organi dell’amministrazionecentrale, che invece sono state assegnate a organi assai meno appropriati, come leamministrazioni provinciali.È tuttavia ragione <strong>di</strong> compiacimento il fatto che attraverso il lavoro dell’appositaCommissione per il decentramento amministrativo e burocratico le Camere<strong>di</strong> commercio abbiano ottenuto alcune attribuzioni concernenti la bachicoltura,l’olivicoltura, le controversie doganali, la pesca, e che si sia potuto ottenere, aseguito <strong>di</strong> un nostro recente e tempestivo interessamento, che in sede <strong>di</strong> decentramento<strong>di</strong> funzioni del Ministero dell’agricoltura e foreste le nostre Camere sianosempre sentite quando si trattino questioni riguardanti l’agricoltura, le foreste, lebonifiche e 1’economia montana.Il lavoro della Commissione per il decentramento non è ancora terminatoe noi lo seguiamo attentamente per assicurare alle Camere <strong>di</strong> commercio lemansioni che ad esse possono essere affidate, quando ciò si <strong>di</strong>mostri pratico evantaggioso per gli operatori interessati e non certo per voler estendere un nostrointervento burocratico per troppo zelo d’istituto.313


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleDesidero ringraziare le Camere <strong>di</strong> commercio per la collaborazione preziosissimache offrono ogni mese alla preparazione della nostra rivista “Sintesi economica”.Questa pubblicazione è l’unica nel suo genere e può vantarsi <strong>di</strong> fornirenotizie e dati statistici completamente originali su base provinciale.Le monografie sull’economia delle varie provincie che an<strong>di</strong>amo pubblicandoci vengono richieste continuamente dai ministeri, dalle banche, dalle gran<strong>di</strong>imprese industriali e commerciali, dalle ambasciate estere e da numerosi stu<strong>di</strong>osi.Esse costituiscono una collana <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> geoeconomici nell’ambito delle provincie,che sarà integrata da un’opera <strong>di</strong> altissimo valore in corso <strong>di</strong> pubblicazione coitipi della casa e<strong>di</strong>trice Einau<strong>di</strong> e sotto gli auspici dell’Unione. Essa ha per titoloL’Italia nell’economia delle sue regioni ed è stata affidata al professor Fer<strong>di</strong>nandoMilone, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> geografia economica all’Università <strong>di</strong> Roma, che ha de<strong>di</strong>catoa questo libro vari anni <strong>di</strong> assiduo e intelligente lavoro.Detti stu<strong>di</strong> mostrano il nostro interessamento in un settore che ha sommaimportanza per l’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio, voglio <strong>di</strong>re il settore geoeconomico,nel quale abbiamo la fortuna <strong>di</strong> avere un illustre esponente nel collegaprofessor Merlini, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura<strong>di</strong> Bologna.Nella “Sintesi economica” pubblichiamo ogni mese dati provinciali ine<strong>di</strong>ti,che ci costano talvolta lunghe e faticose ricerche ed elaborazioni; riteniamo cheessi siano utili alle singole Camere <strong>di</strong> commercio, le quali possono attingervi i datidelle loro provincie, confrontandoli con quelli delle provincie vicine, della regionee del totale nazionale. Fra tali stu<strong>di</strong> statistici provinciali ricordo i più recenti: sulvalore della produzione agricolo-forestale-zootecnica, sul red<strong>di</strong>to prodotto dalsettore privato e dalla pubblica amministrazione, sul red<strong>di</strong>to dell’imposta complementare,sulla <strong>di</strong>stribuzione dei consumi, sui telefoni. In un prossimo fascicolopubblicheremo i dati provinciali per le singole attività del commercio d’ingrossoe al minuto, per gli esercizi pubblici e le attività ausiliarie. Anche questi dati sonoine<strong>di</strong>ti e potranno essere utili per confrontare provincia per provincia la densitàdegli esercizi commerciali nei singoli settori e generi <strong>di</strong> commercio: latterie,macellerie, salumerie, drogherie, panetterie, calzolerie, cappellerie, valigerie, abbigliamento,profumerie, orologerie ecc.Ricordo inoltre che abbiamo organizzato, attraverso le Camere <strong>di</strong> commercio,anche un sistema originale <strong>di</strong> segnalazioni congiunturali e <strong>di</strong> previsioni economicheche ha destato vivo interesse in altri paesi (Francia, Germania, Austria, Lussemburgo),i quali hanno copiato i nostri meto<strong>di</strong> adattandoli alle loro rispettive economie.Voglio pure ricordare uno stu<strong>di</strong>o che ci ha valso il benevolo compiacimentodel Ministero dell’industria e commercio, quello effettuato da un’apposita Commissionesui costi delle carni.314


Stefano BrunAbbiamo cercato <strong>di</strong> affermare gli istituti camerali non solo sul piano nazionale,ma anche su quello internazionale, estendendo la nostra attività in senoalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale. Si ricorderà che presso la sede della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale <strong>di</strong> Parigi abbiamo fatto sorgere un Comitatoapposito che stu<strong>di</strong>a i problemi delle Camere <strong>di</strong> commercio attraverso una largavisione <strong>di</strong> tutto il mondo. Questa attività ci ha fatto conquistare una posizioneimportante in seno alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, che inten<strong>di</strong>amomantenere e sviluppare anche con la nostra partecipazione al Congresso <strong>di</strong> Tokyodel maggio 1955.Per tale occasione, oltre alla nostra partecipazione ai lavori e alle relazionidelle singole Commissioni attraverso le quali si articola il lavoro della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio internazionale, presenteremo la nuova e<strong>di</strong>zione del Compen<strong>di</strong>oeconomico italiano che è ormai tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> pubblicare in corrispondenza deiCongressi della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, cioè ogni due anni, in varielingue. Questa volta il Compen<strong>di</strong>o sarà pubblicato in italiano, francese, inglese eanche in giapponese, in una particolare e<strong>di</strong>zione che stiamo compilando e cheprovvederemo a far stampare <strong>di</strong>rettamente a Tokyo perché sia pronta da <strong>di</strong>stribuiredurante il Congresso. Abbiamo preso opportuni accor<strong>di</strong> con l’ambasciatoreitaliano a Tokyo per creare e inaugurare nell’occasione del Congresso una <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio italo-giapponese a Tokyo.Passando in rassegna le attività più recenti dell’Unione mi sentirei volentieritrascinato a parlare <strong>di</strong> molti argomenti, ma finirei per esporre una Relazionegenerale, che ho promesso <strong>di</strong> non fare e che intendo presentare alla prossimaAssemblea.Prima <strong>di</strong> finire desidero assicurare ai colleghi che l’Unione si adopera ognigiorno con passione e zelo per essere utile agli istituti camerali. Ciò viene fattoanche col lavoro minuto e giornaliero <strong>di</strong> informazioni inviate alle Camere <strong>di</strong>commercio, specialmente nel settore del commercio estero e in quelli finanziario,giuri<strong>di</strong>co e statistico e col servizio della Biblioteca.Ma più importante e più complesso è il lavoro che consiste in una presa <strong>di</strong>contatto continua con i vari uffici e le personalità attraverso cui si preparano<strong>di</strong>sposizioni, regolamenti e leggi che interessano l’economia e quin<strong>di</strong> le Camere <strong>di</strong>commercio. È <strong>di</strong>fficile fare un resoconto su questa azione che an<strong>di</strong>amo svolgendo<strong>di</strong> giorno in giorno e sui risultati che – ahimè non sempre, ma spesso – otteniamo,perché si tratta <strong>di</strong> un lavoro delicato e riservato nel quale entrano rapporti personalie <strong>di</strong> amicizia. Un’elencazione <strong>di</strong> colloqui, contatti e scambi <strong>di</strong> corrispondenzaavuti anche recentemente ai fini suddetti avrebbe un’aria quasi esibizionistica daparte mia e dei miei più <strong>di</strong>retti collaboratori; perciò me ne astengo, ma credetemiche questa forma <strong>di</strong> attività ha dato e continua a dare buoni frutti. Purtroppo ciò315


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalesfugge alla conoscenza delle Camere <strong>di</strong> commercio, giacché – fatalmente – essepossono scorgere soltanto i punti manchevoli, le cose non ottenute, le <strong>di</strong>sposizioninon desiderate; mentre non possono sapere ciò che è stato evitato o <strong>di</strong>lazionatoo mo<strong>di</strong>ficato a seguito del nostro intervento.Mi piace <strong>di</strong>chiarare che in questa nostra opera <strong>di</strong> vigile azione troviamo sempreuna collaborazione cor<strong>di</strong>ale, tempestiva e fattiva nel Ministero dell’industriae commercio e nei suoi uffici. Abbiamo fiducia che il ministro, i sottosegretari,i <strong>di</strong>rettori e funzionari che seguono la nostra appassionata fatica <strong>di</strong> ogni giornol’apprezzino per il suo reale valore e per l’intenzione e la buona volontà che ciguidano, e vedano in noi degli utili collaboratori, e vorrei <strong>di</strong>re anche dei sinceriamici che null’altro chiedono se non <strong>di</strong> servire gli istituti camerali come metapiù imme<strong>di</strong>ata, ma – principalmente – <strong>di</strong> concorrere all’elevamento economico esociale della patria come meta più alta e sempre presente.316


Relazione del presidente dell’Unione italianadelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura[Roma, 21 giugno 1955]Nelle pagine seguenti si dà la consueta Relazione sull’attività dell’Unionedurante l’anno decorso, che si accompagna al conto consuntivo dell’annata; ma iodesidero richiamare in queste prime pagine alcuni fatti particolarmente notevoliche risalgono anche agli anni anteriori e costituiscono le tappe della nostra associazionedal suo nascere a oggi, cioè nei primi nove anni della sua vita, dei qualiben otto sono passati con la mia presidenza, grazie alla fiducia che i colleghi <strong>di</strong>tutta Italia hanno voluto manifestarmi da un biennio all’altro, confermandomi inquesta carica che oggi rimetto a voi.L’Unione è sorta nel <strong>di</strong>cembre 1946 per volontà <strong>di</strong> una quarantina <strong>di</strong> Camere<strong>di</strong> commercio sotto la guida entusiasta del grande ufficiale Zarù, presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, e con la collaborazione <strong>di</strong> un vecchio valorosofunzionario camerale, l’avvocato Giovanni Tescione, e l’amichevole assistenza del<strong>di</strong>rettore generale del <strong>Commercio</strong> del tempo, avvocato Rossetti. A mano a mano,altre Camere si aggiunsero a quelle del primo gruppo, finché tutte entraronoa costituire e rafforzare la giovane organizzazione che riprendeva il camminodell’antica Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio, resasi tanto benemerita dal 1901al 1927 sotto la guida <strong>di</strong> uomini illustri come il conte Teofilo Rossi, il senatoreSalmoiraghi, l’onorevole Cassin e altri.La nostra attività si è sempre uniformata ai fini posti dallo statuto: creare sulpiano nazionale una base comune <strong>di</strong> esame dei problemi <strong>di</strong> interesse generalee svolgere, senza ledere l’autonomia e le funzioni rappresentative delle singoleCamere, un’utile azione per prospettare, promuovere e risolvere questioni economichenei vari settori.Per il raggiungimento <strong>di</strong> questi fini ci è stata preziosa l’opera <strong>di</strong> tutte leCamere <strong>di</strong> commercio, che si è espletata specialmente attraverso le Commissioni<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o [...]. L’utilità <strong>di</strong> queste Commissioni è derivata anche dal fatto che ad317


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleesse partecipano, in veste <strong>di</strong> rappresentanti o <strong>di</strong> osservatori, funzionari dei variministeri, che apportano allo stu<strong>di</strong>o dei problemi il contributo delle loro cognizionitecniche e una documentazione ampia e obiettiva nei vari settori dell’amministrazionepubblica. A questi preziosi collaboratori si sono aggiunti anche alcuniprofessori universitari <strong>di</strong> alto valore scientifico. Per tal modo si è potuto ottenereuna felice fusione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse competenze, assicurando un lavoro efficiente dellenostre Commissioni, quasi sempre conclusosi con stu<strong>di</strong>, rapporti e risoluzioniche hanno destato vivo interesse e ammirazione. Sono da ricordare, ad esempio,fra le più recenti la relazione sui problemi dell’agricoltura, quella sui problemidel commercio estero, quella sul <strong>di</strong>vario dei prezzi delle carni, quella sul mercatodel pesce, quella sul costo <strong>di</strong> gestione delle banche, quella sui problemi tributari,quella sulle fonti energetiche, quella sui problemi marittimi e quella sul turismo.Basterebbe riprendere in questa sede la lettura <strong>di</strong> dette relazioni per renderciconto della serietà e dell’importanza del lavoro compiuto, sempre orientato allaricerca obiettiva dei mo<strong>di</strong> per conseguire il progresso economico del Paese, al <strong>di</strong>sopra <strong>di</strong> qualsiasi visione particolaristica.È questa la nostra forza, il nostro vanto, la nostra ragione d’essere: parlaresoltanto in funzione dell’interesse economico generale, lasciando la <strong>di</strong>fesa deisingoli settori e delle specifiche categorie alle associazioni professionali che nesono preposte.Vorrei in<strong>di</strong>care i nomi dei colleghi delle Camere <strong>di</strong> commercio, quelli deifunzionari delle pubbliche amministrazioni e dei professori che hanno collaboratopiù attivamente nel lavoro delle nostre Commissioni, ma mi accorgo che lepersone da ricordare sono molte e pertanto mi limito a ringraziarle tutte quanteassieme, assicurando che i loro nomi rimangono incisi negli Atti della nostraUnione, con un sentimento <strong>di</strong> profonda riconoscenza.A poco a poco abbiamo esteso la nostra partecipazione in tutti i settori epresso tutti gli organi nei quali si <strong>di</strong>scutono e si stu<strong>di</strong>ano i problemi economicidel Paese. L’Unione partecipa infatti, in rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio,a vari Consigli superiori: quello del commercio interno, quello della marinamercantile e quello della statistica; la sua partecipazione è prevista anche perl’istituendo Consiglio superiore dell’economia e del lavoro. Parimenti l’Unione èchiamata a far parte <strong>di</strong> numerosi Comitati e Commissioni dell’amministrazionepubblica, taluni <strong>di</strong> grande importanza come la Commissione centrale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>odel Ministero del commercio estero, quella per l’accertamento degli usi generalidel Ministero dell’industria e commercio, quello per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi dellavoro e dell’occupazione del Ministero del lavoro, quella dei prezzi del Ministerodell’industria e commercio, quella per le assicurazioni e il cre<strong>di</strong>to a operazionicommerciali speciali creata presso l’Istituto del commercio estero, quella per318


Stefano Brunla concessione <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> pratica commerciale all’estero e numerose altre, checostituiscono una rete <strong>di</strong> organi ufficiali <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della nazione.Attraverso tali rappresentanze e anche per altre vie ci è stato spesso possibileconcorrere alla formazione <strong>di</strong> leggi e regolamenti <strong>di</strong> interesse economico, ecomunque far sentire il pensiero delle Camere <strong>di</strong> commercio.Un cenno particolare merita il lavoro della Commissione consultiva per ildecentramento amministrativo <strong>di</strong> funzioni statali ad enti locali, Commissionenella quale l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio è rappresentata accantoal l’Unione italiana dei Comuni e all’Unione delle Provincie. La nostra azione inseno a detta Commissione non è stata molto facile per varie ed evidenti ragioni.Anzitutto le amministrazioni centrali sono per lo più restìe a cedere attribuzioni<strong>di</strong> loro competenza ad organi locali. Inoltre la concorrenza è assai vivace, per non<strong>di</strong>re violenta, fra i vari enti periferici nel volersi assumere quelle poche funzioniche dopo varie resistenze vengono alfine decise per il decentramento. Provincie eComuni si sono battuti strenuamente per ottenere la maggior parte <strong>di</strong> dette funzioni.Ma anche le Camere <strong>di</strong> commercio non sono state da meno in quest’azioneattraverso l’opera appassionata del nostro rappresentante, avvocato De Barbieri, alquale è doveroso rivolgere un vivo ringraziamento.I risultati dei lunghi e <strong>di</strong>fficili <strong>di</strong>battiti sono da considerare abbastanza sod<strong>di</strong>sfacentise si tiene conto delle <strong>di</strong>fficoltà incontrate, fra le quali non ultima – èbene ricordarlo – il fatto che purtroppo le Camere <strong>di</strong> commercio si sono presentatee tuttora si presentano in questa Commissione prive <strong>di</strong> una legge organicae <strong>di</strong> precise norme sulla loro struttura e natura, sul loro funzionamento e sulleloro mansioni. È quin<strong>di</strong> da considerare all’attivo tutto quello, poco o tanto, chesi è ottenuto, come ad esempio il passaggio alle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> varieattribuzioni in materia <strong>di</strong> agricoltura (bachicoltura e olivicoltura), <strong>di</strong> vigilanza efissazione delle tariffe dei magazzini generali, <strong>di</strong> controllo sui magazzini privati <strong>di</strong>deposito e doganali. È anche importante ricordare che, sebbene varie attribuzioninon siano state affidate <strong>di</strong>rettamente alle Camere <strong>di</strong> commercio, si è ottenuto innumerosi casi che le Camere <strong>di</strong> commercio partecipino all’amministrazione economicadecentrata attraverso i loro rappresentanti in Commissioni e Comitati, eche ad esse Camere comunque venga obbligatoriamente chiesto il parere quandosia riservato ad altri enti locali <strong>di</strong> deliberare in materia economica. È questo ilcaso, per citare solo uno dei vari esempi, della partecipazione delle Camere <strong>di</strong>commercio nei Comitati regionali dell’agricoltura e delle foreste per la formulazionedei programmi d’investimento e in tutte le Commissioni e Comitaticonsultivi a carattere provinciale in materia d’agricoltura, bonifica ed economiamontana e forestale. Le Camere <strong>di</strong> commercio devono anche essere sentite neigiu<strong>di</strong>zi emessi dal <strong>di</strong>rettore superiore della Dogana in tema <strong>di</strong> importazioni. Nel319


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalelavoro <strong>di</strong> questa Commissione abbiamo constatato più volte quanto sia statovalido e cor<strong>di</strong>ale l’appoggio del Ministero dell’industria e commercio in favoredelle Camere <strong>di</strong> commercio; perciò è doveroso ch’io rivolga un caloroso ringraziamentoal Ministero e ai funzionari <strong>di</strong> detto Ministero che si sono interessatiin favore delle nostre tesi.Infine devo ricordare che in taluni casi le richieste <strong>di</strong> decentramento sostenutedall’Unione hanno trovato <strong>di</strong>fficoltà anche per una certa <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> parerimanifestata dalle Camere <strong>di</strong> commercio. Mi riferisco, ad esempio, alle concessioni<strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> autolinee <strong>di</strong> limitato interesse locale (congiungimento del centrourbano con la rispettiva stazione ferroviaria, o il porto o l’aeroscalo), nelle quali sisarebbe potuto auspicare un decentramento col concorso delle Camere <strong>di</strong> commercioe degli altri enti tecnici locali. Tale nostro punto <strong>di</strong> vista fu validamentesostenuto anche dal Ministero dell’industria e commercio, e <strong>di</strong> ciò l’Unione <strong>di</strong>edenotizia in un suo “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”. Ciò non <strong>di</strong> meno varie Camere <strong>di</strong>commercio formularono e <strong>di</strong>ffusero or<strong>di</strong>ni del giorno contro ogni decentramentonei casi in oggetto; il che ovviamente mise in imbarazzo il rappresentante dell’Unionenel sostenere una tesi che pure era con<strong>di</strong>visa dalla maggior parte delleCamere ed appoggiata, come si è detto, dal nostro Ministero.Questo caso mi offre l’occasione <strong>di</strong> pregare i colleghi <strong>di</strong> voler consideraregli effetti <strong>di</strong> taluni voti adottati da singole Camere. Sia lontana ogni intenzione<strong>di</strong> interferire nella piena autonomia delle Camere <strong>di</strong> commercio in ogni loromanifestazione <strong>di</strong> volontà, quin<strong>di</strong> nell’emettere deliberazioni, mozioni o votiin qualsiasi campo. Mi permetto soltanto <strong>di</strong> chiedere se in molti casi, esclusi iproblemi locali, non sia conveniente stu<strong>di</strong>are in comune le questioni economichepiù importanti e <strong>di</strong> carattere più generale attraverso la larga partecipazione delleCamere <strong>di</strong> commercio e il concorso <strong>di</strong> esperti della pubblica amministrazione e<strong>di</strong> tecnici, al fine <strong>di</strong> giungere a conclusioni e deliberazioni che possano esprimereil pensiero e il voto delle Camere <strong>di</strong> commercio nella loro generalità, piuttosto <strong>di</strong>questa o quella <strong>Camera</strong>, talvolta con pareri contrastanti, tali da annullarsi a vicendae da creare incertezze e <strong>di</strong>sinteresse quando giungono alle competenti autorità.L’esame in comune dei problemi generali ha dato ottima prova in molteplicioccasioni, come ho ricordato poco fa, ed io ritengo che questo metodo dovrebbe<strong>di</strong>ffondersi anche se non sia sempre possibile raggiungere l’unanimità dei consensi.Vale più, io credo, sacrificare qualche volta la propria convinzione personale, eaccogliere democraticamente quella della grande maggioranza, quando ciò possaservire a dare maggior peso ed efficacia a un voto e a sostenerlo con impegnopresso chi <strong>di</strong> dovere.Ma questo è un problema <strong>di</strong> sensibilità su cui lascio me<strong>di</strong>tare i colleghi,giacché l’Unione vuol essere il punto d’incontro e l’espressione collegiale delle320


Stefano BrunCamere soltanto quando esse ne chiedano espressamente tale funzione, e non sene assumerà arbitrariamente l’iniziativa, per mantenersi ligia al principio dell’autonomiacamerale.L’Unione si è adoperata il più possibile per portare le Camere <strong>di</strong> commercionon soltanto sul piano nazionale, ma anche su quello internazionale, sia attraversola sua partecipazione a congressi internazionali, sia attraverso le Camere <strong>di</strong> commercioitaliane all’estero, sia infine attraverso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.La nostra azione nell’ambito <strong>di</strong> quest’ultimo organismo è stata particolarmenteattiva, sostenendo l’importanza per le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> far sentirela loro voce nelle gran<strong>di</strong> assisi economiche, ove i rappresentanti <strong>di</strong> tutti i paesiliberi concorrono a orientare la politica mon<strong>di</strong>ale degli affari. Con tale intentol’Unione da molti anni si è assunta il carico <strong>di</strong> portare alla Sezione italiana della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale l’adesione <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercioitaliane e ha promosso presso la Segreteria <strong>di</strong> Parigi la costituzione <strong>di</strong> un appositoComitato riservato alle sole Camere <strong>di</strong> commercio per trattare dei loro problemiorganizzativi. Tale Comitato è sorto a conclusione del Congresso mon<strong>di</strong>ale delleCamere <strong>di</strong> commercio tenutosi a Roma nel 1950, e funziona da cinque anni concrescente interesse. Da principio l’iniziativa incontrò varie <strong>di</strong>fficoltà e non fuaccolta dai rappresentanti <strong>di</strong> vari paesi, ma ora non vi è più nessuna eccezione etutti i paesi vi partecipano assiduamente con ampia sod<strong>di</strong>sfazione. Una recenteprova è stata offerta al Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaletenutosi nel maggio scorso a Tokyo, attraverso un’affollatissima assemblea <strong>di</strong>rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> una quarantina <strong>di</strong> paesi, nella qualeè stata più volte ricordata ed apprezzata l’iniziativa delle Camere <strong>di</strong> commercioitaliane, manifestatasi sommamente utile specialmente allo scopo <strong>di</strong> promuoverescambi <strong>di</strong> notizie e proficue intese tra le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutto il mondo.Il recente Congresso <strong>di</strong> Tokyo mi offre l’occasione <strong>di</strong> rilevare l’efficienzadella delegazione italiana, che vi ha partecipato con un adeguato concorso dellenostre Camere <strong>di</strong> commercio, e <strong>di</strong> segnalare l’importanza dei temi <strong>di</strong>battutisi conla partecipazione degli esponenti più qualificati <strong>di</strong> tutto il mondo, dando luogoa ben 62 risoluzioni approvate nell’Assemblea conclusiva del 21 maggio. Bastiricordare, tra le altre, la questione della convertibilità della moneta, quelle dellaliberalizzazione degli scambi, del coor<strong>di</strong>namento dei trasporti internazionali e delturismo, dell’arbitraggio commerciale, dei carichi fiscali, della <strong>di</strong>stribuzione deiprodotti, della pubblicità, del reperimento delle materie prime e della proprietàindustriale.Questo Congresso, cui hanno partecipato circa mille delegati <strong>di</strong> 43 paesi, harichiamato l’attenzione sulla grande importanza del continente asiatico comeimmensa riserva <strong>di</strong> energie materiali e umane, confermando l’interesse, per il321


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalebene <strong>di</strong> tutti e per il progresso generale, <strong>di</strong> potenziare e inserire l’economia <strong>di</strong>detto continente in quella del mondo intero. In questo senso si erano già espressiil Convegno sui problemi dell’Asia organizzato dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Roma e quello sullo stesso tema tenutosi a Napoli, che pertanto recano il vanto<strong>di</strong> precursori al recente Congresso <strong>di</strong> Tokyo.Nell’occasione <strong>di</strong> detto Congresso abbiamo presentata la terza e<strong>di</strong>zione delCompen<strong>di</strong>o economico italiano, che questa volta abbiamo offerto al pubblico economicointernazionale, oltre che nelle lingue italiana, francese e inglese, anche inquella giapponese in una speciale tiratura <strong>di</strong> mille copie stampata <strong>di</strong>rettamente aTokyo con la collaborazione del Consigliere commerciale dell’Ambasciata italiana.Questa iniziativa ha incontrato il più sincero favore e fu interpretata come unatto <strong>di</strong> simpatia dell’Italia verso il popolo giapponese. Per la prima volta è stata<strong>di</strong>ffusa nel pubblico interessato del Giappone un’opera nella lingua del paese sullecon<strong>di</strong>zioni economiche, sulle risorse e sui problemi dell’Italia, favorendo la conoscenzaapprofon<strong>di</strong>ta delle possibilità <strong>di</strong> scambi e <strong>di</strong> affari fra Italia e Giappone.La presentazione del Compen<strong>di</strong>o economico italiano, opera originale tanto perl’impostazione quanto per la ricca elaborazione <strong>di</strong> dati ine<strong>di</strong>ti che hanno richiestoun paziente, minuzioso e <strong>di</strong>fficile lavoro <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> critica scientifica, mi farichiamare l’attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o nella quale l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio hadato molteplici prove <strong>di</strong> capacità.Sin dall’inizio della nostra costituzione si è data la massima importanza alleindagini <strong>di</strong> carattere economico, ritenendo che esse debbano essere alla base delnostro lavoro. Mi piace ricordare, a questo proposito, la rivista “Sintesi economica”,che costituisce una fonte continua <strong>di</strong> indagini, ricerche, dati e stu<strong>di</strong> sullacongiuntura economica nei suoi <strong>di</strong>versi aspetti, il “Notiziario del Centro sullerisorse energetiche”, anch’esso assai <strong>di</strong>ffuso e apprezzato, l’ampia opera sulle provincieitaliane pubblicata in occasione dell’Inchiesta sulla <strong>di</strong>soccupazione. Desideroricordare come l’onorevole Tremelloni, in una brillante prefazione a dettovolume, abbia <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> aver “scoperto” nelle Camere <strong>di</strong> commercio un entequanto mai qualificato e preparato, per cognizioni economiche e per sensibilitàdei problemi sociali, a compiere indagini e stu<strong>di</strong> basilari per la vita e il progressodell’Italia.Il grande interesse suscitato da detta pubblicazione, attualmente esaurita,come pure dalle monografie economiche provinciali curate dalle singole Cameree inserite ogni mese nella “Sintesi economica” ci consigliano <strong>di</strong> far luogo a unanuova raccolta <strong>di</strong> brevi stu<strong>di</strong> provinciali, con dati più aggiornati, da pubblicarein occasione del primo decennale <strong>di</strong> vita della nostra Unione. Speriamo <strong>di</strong> potercontare anche in questa occasione sulla collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio,mentre siamo lieti <strong>di</strong> annunciare che il Ministero dell’industria e commercio322


Stefano Brunha cor<strong>di</strong>almente aderito alla nostra iniziativa e concorrerà con l’Unione e, speriamo,con l’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica a promuovere e incoraggiare questo stu<strong>di</strong>oanche con l’assegnazione <strong>di</strong> premi alle Camere <strong>di</strong> commercio che si <strong>di</strong>stinguerannoin detto lavoro.Connessa con l’attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerca è la cura da noi attribuita allaBiblioteca dell’Unione. Da prima limitata alle necessità <strong>di</strong> consultazione e documentazionedei nostri uffici, oggi è frequentata da funzionari delle ambasciatestraniere, delle pubbliche amministrazioni e <strong>di</strong> enti economici, e da privati stu<strong>di</strong>osiche trovano nella nostra Biblioteca una fonte aggiornata, varia e ricca perogni stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> natura economica e sociale. Basti <strong>di</strong>re che <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong> 1179pubblicazioni perio<strong>di</strong>che <strong>di</strong> cui 480 <strong>di</strong> paesi esteri, oltre 358 annuari economico-statisticie merceologici, <strong>di</strong> cui 220 italiani e 138 stranieri. Il servizio dellaBiblioteca si è reso oltremodo utile per il fatto che esso è assolto da personale checonosce le principali lingue straniere e agevola i lettori nella ricerca degli stu<strong>di</strong> edei dati desiderati; inoltre il servizio <strong>di</strong> biblioteca non subisce nessuna limitazioned’orario durante le ore d’ufficio, nel mattino e nel pomeriggio (utile l’orario delpomeriggio specialmente per i pubblici funzionari).Un settore nel quale abbiamo cercato <strong>di</strong> essere utili alle Camere <strong>di</strong> commercioè quello riguardante il commercio estero, fornendo loro un abbondante materiale<strong>di</strong> notizie, dati e informazioni raccolti dai ministeri, dall’Istituto del commercioestero, dalle Camere <strong>di</strong> commercio estere o italiane all’estero, dalle ambasciate,dagli uffici consolari ecc. Il compito <strong>di</strong> imprimere le <strong>di</strong>rettive all’attività dell’Unionein questo settore è affidato a una Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che ha realizzatoun lavoro quanto mai proficuo attraverso i rappresentanti delle Camere <strong>di</strong>commercio maggiormente interessate al traffico con l’estero e con la collaborazionedei rappresentanti delle varie amministrazioni competenti. Da prima questaCommissione fu presieduta con alto prestigio dal grande ufficiale Parisi ed oraè passata alla presidenza del collega <strong>di</strong> Genova, dottor Trombetta, che proprioin questi giorni ha presentato un ampio stu<strong>di</strong>o programmatico sui problemi delcommercio estero italiano del più alto interesse, stu<strong>di</strong>o che sarà certo apprezzatodal ministro Martinelli, al quale verrà esposto oggi stesso.Frattanto desidero annunciare che si sta organizzando un secondo corso <strong>di</strong>aggiornamento per i funzionari camerali addetti al commercio estero, che questavolta si svolgerà a Milano sotto la guida della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, la quale hastabilito un interessante programma basato principalmente sullo stu<strong>di</strong>o sistematicoe approfon<strong>di</strong>to dei vari problemi riguardanti il commercio estero, specialmenteal fine <strong>di</strong> sviluppare le nostre esportazioni. Questo corso è stato richiestoda numerose Camere <strong>di</strong> commercio che ricordano il felice esito del primo corsotenuto a Roma due anni fa sotto la <strong>di</strong>rezione del professor Fabrizi e con la col-323


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalelaborazione <strong>di</strong> valorosi funzionari pubblici e docenti universitari. Il volume cheraccoglie le lezioni impartite nel primo corso sta a testimoniare l’importanza el’utilità dell’iniziativa, e costituisce un pregevolissimo manuale sui massimi problemidel commercio estero italiano.Sono lieto <strong>di</strong> annunciare che anche per i funzionari addetti ai servizi <strong>di</strong> statisticadelle Camere <strong>di</strong> commercio e degli UPIC si sta organizzando un quartocorso, d’intesa col Ministero dell’industria e commercio e coll’Istituto centrale <strong>di</strong>statistica, il quale si svolgerà il prossimo settembre a Messina, dopo i corsi, ottimamenteriusciti, tenutisi a Pisa, Salerno e Padova.La nostra Sezione marittima ha trattato numerose questioni che sono state<strong>di</strong>scusse nelle varie Assemblee, alle quali non è mai mancato il personale interessamentoe intervento del ministro della Marina mercantile. Mentre rinvio allarelazione per la segnalazione dei problemi esaminati in questo settore, desideroricordare uno degli ultimi lavori, quello del coor<strong>di</strong>namento delle richieste formulatedalle Camere <strong>di</strong> commercio in tema <strong>di</strong> assetto delle linee <strong>di</strong> navigazione,richieste che saranno pubblicate in un’opera sistematica proprio in questi giorni.L’istruzione professionale ha sempre avuto le nostre più assidue cure, ciò cheabbiamo potuto <strong>di</strong>mostrare attraverso l’opera della Commissione presieduta pervari anni dal nostro illustre collega professor Devoto, al quale rivolgo in questaoccasione le più vive felicitazioni per l’alto riconoscimento dei suoi valori scientificimanifestatogli recentemente dall’Accademia dei Lincei con un premio <strong>di</strong>eccezionale importanza.Ora la Commissione presieduta dal grande ufficiale Parisi continua la suaattività, vedendo finalmente raggiunto uno dei voti sul quale abbiamo più volteinsistito: ridare un’amministrazione or<strong>di</strong>naria ai Consorzi per l’istruzione tecnicae conseguire un proficuo coor<strong>di</strong>namento in materia d’insegnamento professionale.Il recente e riuscitissimo convegno testé organizzato dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Roma sull’istruzione professionale può considerarsi una concreta<strong>di</strong>mostrazione dell’utilità <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>namento in questo settore.Questa attività rivolta all’istruzione professionale si <strong>di</strong>rama in varie <strong>di</strong>rezioni,fra le quali è da ricordare anche quella riguardante le categorie artigianali,nell’intento <strong>di</strong> valorizzare in pieno il nostro artigianato, ottimo per capacità evalore artistico, ma povero <strong>di</strong> mezzi finanziari e sprovvisto <strong>di</strong> valide provvidenzein suo favore.Vorrei ancora ricordare il proficuo lavoro svolto sotto la presidenza del professorMerlini per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi dell’agricoltura e quello per lo stu<strong>di</strong>o deiproblemi delle fonti energetiche e per il turismo sotto la presidenza del senatorePasquini, ma mi accorgo che questa mia Relazione è già stata troppo estesa [...]qui io mi limito solo ad alcuni accenni sintetici.324


Stefano BrunDesidero anche ricordare che l’Unione ha dato vita ad enti autonomi che sialimentano principalmente delle adesioni e della partecipazione delle Camere <strong>di</strong>commercio.Uno <strong>di</strong> questi enti è il Centro per lo sviluppo dei trasporti aerei, nato dallosviluppo <strong>di</strong> un nostro ufficio e ormai cresciuto <strong>di</strong> importanza e prestigio, che èstato recentemente riconosciuto come ente morale e ha ottimamente operatosotto la presidenza del senatore Caron.Un altro ente sorto e ospitato presso l’Unione è la Società internazionaleper l’insegnamento commerciale, presieduta dal professor Devoto; un terzo ente,costituitosi recentemente, è l’Associazione italiana per gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> mercato, presiedutadal nostro segretario generale, che svolge un lavoro assai proficuo per ilprogresso economico, specialmente nel campo della <strong>di</strong>stribuzione.Ed ora credo che vi aspetterete probabilmente qualche <strong>di</strong>chiarazione sullalegge per il riassetto delle Camere <strong>di</strong> commercio. Purtroppo, ben poco vi posso<strong>di</strong>re, se non che il ministro Villabruna ha veramente <strong>di</strong>mostrato la massimabuona volontà nel portare a termine lo schema <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge da presentareal Consiglio dei ministri; e che il <strong>di</strong>rettore generale del <strong>Commercio</strong>, dottorMarinone, ha messo tutto l’impegno per cercare <strong>di</strong> ottenere l’accordo delle varieamministrazioni interessate su numerosi punti dello schema. Quest’opera si èmostrata però assai <strong>di</strong>fficile e, per quello che mi consta, anche alquanto scoraggiante,perché mentre da un lato tutti affermano la necessità <strong>di</strong> dare la massimaautonomia alle Camere <strong>di</strong> commercio e <strong>di</strong> metterle in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> svolgerea pieno i loro compiti, si chiedono poi controlli eccessivi e si vogliono imporrenorme vincolative che finiscono per appesantire e intralciare l’espletamentodell’azione camerale. Devo riconoscere che il nostro Ministero – e in particolareil <strong>di</strong>rettore Marinone – si è sempre mostrato decisamente contrario a tali tendenze,rendendosi conto delle giuste esigenze <strong>di</strong> controllo e vigilanza della pubblicaamministrazione, ma nello stesso tempo della necessità <strong>di</strong> dare alle Camere senso<strong>di</strong> responsabilità, autonomia e possibilità <strong>di</strong>namiche per permettere un fecondoslancio delle economie locali verso un maggior progresso.Vi posso ad ogni modo assicurare che la nostra azione in favore della leggenon ha bisogno <strong>di</strong> sollecitazioni e che seguiamo ogni via che possa portare aun’equa conclusione <strong>di</strong> questo grosso problema, così essenziale per i nostri istituti.Così come abbiamo assistito il Ministero dell’industria e commercio nel suoindefesso lavoro per questa legge, non manchiamo neppure <strong>di</strong> volgere la nostraattenzione ad altri progetti, come quello dell’onorevole Rubinacci, che potrebberotrovare la strada, forse una scorciatoia, per giungere alla meta.Prima <strong>di</strong> chiudere questa esposizione desidero assicurare che l’Unione possiedeora un’efficiente organizzazione <strong>di</strong> servizi ed uffici, che risponde alle nostre325


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleesigenze e possibilità, e può contare su un nucleo <strong>di</strong> funzionari non molto numerosi,ma tutti capaci, ciascuno adatto al proprio compito, de<strong>di</strong>ti al loro lavorocon assidua volontà e amore. Mi piace <strong>di</strong> segnalare ai presidenti delle Camere <strong>di</strong>commercio l’esemplare spirito <strong>di</strong> collaborazione offerto da questo personale chein otto anni non mi ha dato mai a<strong>di</strong>to al più piccolo richiamo e che non ha fattomai ricorso né a Commissioni interne né tanto meno a sospensioni <strong>di</strong> lavoroneppure per un’ora.Dalla sistemazione degli uffici vengo ora a parlare <strong>di</strong> quella della sede. LaUnione ha potuto <strong>di</strong>sporre sinora dei locali che tutti conoscete in via Santa Mariain Via: posizione centrale assai apprezzabile e ampiezza bastevole per l’attivitàdei primi anni <strong>di</strong> vita della nostra associazione, ma ora <strong>di</strong>ventata assolutamenteinsufficiente. Fra l’altro non <strong>di</strong>sponiamo nell’attuale sede <strong>di</strong> una sala per le riunioni<strong>di</strong> oltre una ventina <strong>di</strong> persone. Non soltanto le Assemblee dell’Unione, maultimamente anche quelle del Consiglio <strong>di</strong>rettivo si dovettero tenere fuori dellanostra sede approfittando, come oggi, della solita cortese ospitalità della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma. La Biblioteca non può più contenere né le pubblicazioniche riceve né il pubblico che la frequenta. Vari uffici <strong>di</strong>fettano <strong>di</strong> funzionalitàper mancanza <strong>di</strong> spazio. Non siamo in grado <strong>di</strong> conservare più oltre gli archivi.Manca la possibilità <strong>di</strong> offrire almeno una sala per i vice presidenti e per i colleghiche venendo a Roma possono aver bisogno <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong> ritrovo presso l’Unione.Non abbiamo neppure una saletta <strong>di</strong> attesa.Finalmente abbiamo potuto trovare un’occasione adatta alle nostre esigenze:un complesso <strong>di</strong> 28 vani ripartiti su due piani in uno stabile signorile sitoall’angolo <strong>di</strong> via Carducci e via Piemonte. È questa una zona centrale <strong>di</strong> Roma,essendo compresa nel quadrilatero via Veneto, via Bissolati, via XX Settembre,corso d’Italia, praticamente nel mezzo delle se<strong>di</strong> <strong>di</strong> vari ministeri e uffici pubbliciimportanti.L’acquisto <strong>di</strong> tale complesso <strong>di</strong> locali per farne la sede dell’Unione ha trovatoconsenzienti le Camere <strong>di</strong> commercio, che nell’ultima Assemblea deliberarono <strong>di</strong>procedere senz’altro all’atto <strong>di</strong> compera e alle operazioni essenziali per trasferireal più presto nei nuovi locali gli uffici dell’Unione.L’acquisto, com’è noto, è fatto dalle singole Camere <strong>di</strong> commercio e dall’Unione,che <strong>di</strong>ventano per tal modo comproprietarie, ciascuna per una data quota dellostabile in parola. La casa dell’Unione è quin<strong>di</strong>, idealmente e materialmente, la casa<strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio che vi hanno aderito.In questa occasione ho sentito particolarmente vicino tutte le consorelle d’Italia:nessuna ha voluto rimanere assente in questa prova <strong>di</strong> solidarietà e simpatia,anche se talvolta la partecipazione, per ragioni <strong>di</strong> bilancio, è stata modesta. Se nonmi inganno, questa manifestazione significa che tutti sono convinti dell’utilità326


Stefano Brundell’esistenza dell’Unione e vogliono vederla continuare, ponendola in con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> presentarsi anche esteriormente con la necessaria <strong>di</strong>gnità e fornendola <strong>di</strong> mezzifunzionali più adatti degli attuali. Mi auguro dunque che la prossima Assembleapossa tenersi nella nuova sede, aprendosi un nuovo periodo <strong>di</strong> feconda operositàdella nostra associazione.La definizione della sede dell’Unione, il suo recente riconoscimento <strong>di</strong> personalitàgiuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico, l’armonia creatasi fra le Camere <strong>di</strong> commerciointorno alla loro Unione, come fra i membri <strong>di</strong> una grande famiglia, il cospicuolavoro compiuto con la vostra collaborazione, le affermazioni conseguite dalnostro ente in otto anni <strong>di</strong> opere, la stima e l’affetto che mi avete sempre <strong>di</strong>mostratoe che io ricambio <strong>di</strong> cuore, costituiscono le maggiori sod<strong>di</strong>sfazioni che micompensano largamente del tempo, delle cure, delle energie e dell’amore che hodato giorno per giorno all’Unione, vale a <strong>di</strong>re alle Camere <strong>di</strong> commercio, perchél’Unione non è altro che la somma <strong>di</strong> tutte le Camere.327


Relazione del presidente dell’Unionealla xx Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura[Roma,] 19 gennaio 1956Parte primaLa casa delle Camere <strong>di</strong> commercioÈ motivo <strong>di</strong> viva sod<strong>di</strong>sfazione il fatto che la XX Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura si tenga in questanuova sede, che oggi inauguriamo con la gra<strong>di</strong>ta presenza <strong>di</strong> alte autorità delGoverno.Per <strong>di</strong>eci anni le nostre Assemblee sono state ospitate dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Roma, alla quale desidero rivolgere un cor<strong>di</strong>ale ringraziamento perl’appoggio fornitoci in molteplici occasioni, e che culmina con l’opera svolta dalsuo presidente, grande ufficiale Costantino Parisi, che si è sobbarcato non pochefatiche e noie attendendo personalmente ai contratti <strong>di</strong> acquisto, alla risoluzione<strong>di</strong> complesse questioni condominiali e, da ultimo, ai lavori <strong>di</strong> trasformazione esistemazione dello stabile che ora occupiamo.Per giungere a questo risultato la quasi totalità delle Camere <strong>di</strong> commercioha partecipato alla costituzione e alla sottoscrizione del capitale <strong>di</strong> una societàimmobiliare, proprietaria dei locali concessi in affitto all’Unione; ciò <strong>di</strong>mostraancora una volta lo spirito <strong>di</strong> cor<strong>di</strong>ale solidarietà delle Camere <strong>di</strong> commercio, chehanno voluto crearsi la loro casa in Roma per riunirsi e lavorare assieme nellaserena famiglia dell’Unione.L’ampiezza e l’organica sistemazione della sede rispondono in pieno allenecessità funzionali <strong>di</strong> un regolare svolgimento della nostra attività, assicurandoun complesso <strong>di</strong> uffici, <strong>di</strong> sale per la biblioteca e le riunioni, e <strong>di</strong> servizi in tuttoidonei allo scopo.329


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleUna sede come questa, posta in un centro importante <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> uffici <strong>di</strong>Roma, che si presenta con il dovuto decoro anche nei frequenti contatti conpersonalità italiane ed estere, e che offre ai funzionari un ambiente più consono astimolare il ren<strong>di</strong>mento del lavoro, permetterà alla nostra istituzione <strong>di</strong> sviluppareun’azione vieppiù intensa e or<strong>di</strong>nata e <strong>di</strong> guadagnare sempre maggior prestigio econsiderazione.Ringrazio <strong>di</strong> cuore i presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio per la generositàprontamente <strong>di</strong>mostrata, che considero come una prova del loro attaccamentoall’istituzione da essi stessi liberamente creata or è quasi un decennio, e alla qualehanno costantemente collaborato con la loro opera attiva e i loro preziosi consigli.Iniziative e programmiIl Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, che mi è stato sempre vicino non solonella sua funzione <strong>di</strong> organo collegiale, ma anche nell’adempimento <strong>di</strong> particolaricompiti affidati ai singoli membri, specialmente in veste <strong>di</strong> presidenti <strong>di</strong> Comitatie Commissioni per lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> vari problemi, ha approvato in una recente riunionealcuni voti e un programma <strong>di</strong> attività per l’anno che si inizia. Degli uni edell’altro parlerò solo brevemente, essendo intenzione del Consiglio <strong>di</strong>rettivo <strong>di</strong>presentare una relazione dettagliata sul lavoro svolto nell’intero decennio <strong>di</strong> vitadell’Unione che si compirà nel <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> quest’anno.D’altronde, attraverso il nostro “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni” e a mezzo <strong>di</strong> circolariabbiamo dato notizia del lavoro che si è andato sviluppando giorno per giorno.Gran parte dell’attività dell’Unione si esplica attraverso lo stu<strong>di</strong>o effettuato daspeciali Commissioni, presiedute generalmente da membri del nostro Consiglio<strong>di</strong>rettivo e costituite dai rappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio, da espertie da funzionari della pubblica amministrazione. Devo riconoscere che il lavorocompiuto da dette Commissioni offre piena sod<strong>di</strong>sfazione. Il che si deve alla cor<strong>di</strong>alecollaborazione <strong>di</strong> elementi che si integrano, avendo costantemente <strong>di</strong> miragli interessi economici generali, anziché quelli specifici <strong>di</strong> categoria.Problemi finanziariFra le questioni trattate recentemente devo ricordare quelle riguardanti ilcontenzioso tributario, l’imposta sulle aree fabbricabili, i finanziamenti esteri, lalegge sulla perequazione tributaria, l’assegno bancario e l’esenzione della cessionedella provvista nelle cambiali tratte. Su questi argomenti <strong>di</strong> carattere spiccata-330


Stefano Brunmente tecnico non è qui il posto <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere, dopo gli esaurienti e ponderati stu<strong>di</strong>dei quali abbiamo già dato notizia alle autorità, alle Camere <strong>di</strong> commercio e allastampa economica e <strong>di</strong> informazione. Desidero però informare questa Assembleache tali stu<strong>di</strong> e i voti emessi sono stati sempre apprezzati da parte degli organicompetenti e spesso adottati.Problemi dell’agricolturaAnche i problemi dell’agricoltura continuano a tenere il primo piano neinostri lavori. La Commissione che li tratta è quanto mai attiva e ha recentementeaffrontato alcuni gravi problemi <strong>di</strong> natura strutturale, come la riforma fon<strong>di</strong>aria,i patti agrari, i contributi unificati, la stabilizzazione dei prezzi e la produttivitàdelle piccole imprese. Su questi argomenti abbiamo avuto l’onore <strong>di</strong> presentarepersonalmente al ministro dell’Agricoltura i punti essenziali delle vedute dellenostre Camere. Ringrazio il giovane e valoroso ministro dell’apprezzamento cheegli ha mostrato per i nostri voti. E soprattutto gli sono grato per le intenzionida lui manifestate <strong>di</strong> volersi valere sempre più dei nostri organismi per stu<strong>di</strong> eindagini nel campo agricolo.Tengo ad assicurare il ministro dell’Agricoltura che le Camere e l’Unionesono pronte e desiderose <strong>di</strong> offrire la loro opera in questo settore, che esse considerano<strong>di</strong> importanza basilare per un armonico sviluppo economico e socialedell’Italia. L’interessamento delle nostre Camere a favore dell’agricoltura si desumefacilmente scorrendo le relazioni che pubblichiamo ogni anno sulle attivitàcamerali, ove si vede che il settore nel quale vengono devolute le somme piùnotevoli per contributi, premi, mostre, corsi ecc. è proprio quello dell’agricoltura.Fra i vari argomenti che riguardano questo settore mi piace ricordare quelloche ha preso le mosse dai felici esperimenti iniziati dalle Camere <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Alessandria e <strong>di</strong> Asti per portare i benefici dei moderni meto<strong>di</strong> produttivisticianche nelle piccole imprese agricole. L’Italia agricola è fatta specialmente <strong>di</strong> taliimprese, che meritano tutte le nostre cure; perciò anche l’Unione si è adoperataper estendere il più possibile questi esperimenti.Mi fa piacere <strong>di</strong> annunziare che in una recente riunione della Commissioneper l’impiego combinato delle nuove tecniche agricole presso il Consiglio nazionaledelle ricerche, ente patrocinatore <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> questi esperimenti ottimamenteriusciti, quello <strong>di</strong> Quargnento in provincia <strong>di</strong> Alessandria, è stato deciso <strong>di</strong>fondere detta Commissione con il nostro Comitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per l’impiego deinuovi mezzi <strong>di</strong> produzione nelle piccole imprese agricole, affidando all’Unione lasegreteria della nuova Commissione unificata.331


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleProblemi marittimi e della pescaLa Sezione delle Camere <strong>di</strong> commercio a giuris<strong>di</strong>zione marittima è caratterizzatadal vivace <strong>di</strong>namismo <strong>di</strong> uomini appassionati ai problemi <strong>di</strong> questosettore. Recentemente la Sezione si è occupata con alta competenza e con stu<strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>ti del rior<strong>di</strong>namento delle linee <strong>di</strong> navigazione e <strong>di</strong> taluni argomentitecnici relativi al lavoro portuale e all’esercizio dell’attività armatoriale. Frattantosi sono proseguiti gli stu<strong>di</strong> per la comparazione dei costi <strong>di</strong> maneggio delle mercipiù tipiche nei principali porti; quelli concernenti il problema dell’inquinamentodelle acque marine; quelli per l’unificazione delle norme <strong>di</strong> sicurezza delle navipetroliere; quelli per la razionalizzazione dei nuovi mezzi e sistemi <strong>di</strong> maneggioe trasporto al fine <strong>di</strong> una maggiore economicità delle operazioni <strong>di</strong> carico, scaricoe trasporto delle merci, ed infine quelli per il cre<strong>di</strong>to navale sia d’impianto sia <strong>di</strong>esercizio, e del regime fiscale dell’armamento.I problemi marittimi richiamano quelli della pesca, sui quali abbiamo presentatoproprio in questi giorni alla Direzione generale della pesca un’ampiarelazione e alcuni voti tendenti a migliorare il funzionamento dei mercati itticie a portare un tangibile miglioramento in favore del vasto settore della pesca, sianella fase della <strong>di</strong>stribuzione sia in quella del commercio e del consumo.Domattina avrà luogo l’Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercio marittime,nella quale verranno ampiamente <strong>di</strong>battuti vari e importanti problemi marittimi,portuali e della pesca. Perciò non è il caso che io mi <strong>di</strong>lunghi questa sera su taliproblemi. Desidero però cogliere questa occasione per ringraziare il ministro dellaMarina mercantile per il suo costante e attivo interessamento <strong>di</strong>mostrato ai nostrilavori, e spero che egli sarà presente domani alla nostra Assemblea per rinnovargliil nostro sentimento <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne e la fiducia nella sua opera.Grazie, segretari generaliDesidero approfittare della partecipazione a questa Assemblea <strong>di</strong> un buonnumero <strong>di</strong> segretari generali delle Camere <strong>di</strong> commercio per ringraziarli dellacollaborazione continuamente prestata all’Unione con zelo e intelligenza. La lorocollaborazione ci è utile in molteplici occasioni. Ricordo, ad esempio, quella perla redazione della nostra rivista mensile “Sintesi economica”. Questa rivista ha ilpregio <strong>di</strong> fondarsi su una documentazione completamente <strong>di</strong> prima mano, fornitadalle singole Camere, e <strong>di</strong> elaborare un materiale ricco, aggiornato ed obiettivo sullasituazione economica <strong>di</strong> ciascuna provincia, da cui l’Unione ricava appositi “quadridella congiuntura provinciale” che non hanno l’uguale in nessun’altra rivista.332


Stefano BrunIl materiale fornitoci dalle singole Camere figura nella nostra “Sintesi” unitamentea talune elaborazioni statistiche per provincie che pubblichiamo ognimese, raccogliendo le cifre a fonti <strong>di</strong>rette. Ricordo a questo riguardo le indaginisul patrimonio bovino, sui servizi telefonici, sui salari, sugli automezzi, sui protesticambiari, sul valore della produzione agricola, sulla quinta <strong>di</strong>chiarazione e sulgrado <strong>di</strong> <strong>di</strong>suguaglianza dei red<strong>di</strong>ti.Inizieremo col fascicolo <strong>di</strong> gennaio <strong>di</strong> “Sintesi” la pubblicazione <strong>di</strong> una serie<strong>di</strong> monografie <strong>di</strong> industrie caratteristiche delle varie provincie, incominciandocon l’industria della carta a Frosinone, del corallo a Napoli, delle paglie a Firenze,delle essenze agrumarie a Messina.Fonti energeticheUn altro campo <strong>di</strong> indagini e stu<strong>di</strong> è il nostro “Notiziario” sulle fonti energetichenel quale abbiamo pubblicato importanti lavori originali, valendoci ilpiù delle volte della collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio particolarmenteinteressate ai problemi degli idrocarburi; problemi nei quali un’attivissima Commissionedella nostra Unione ha portato importanti contributi, fra i quali è daricordare una recentissima mozione sulla legge per la ricerca e lo sfruttamentodei giacimenti.A conferma del vivo interesse che l’Unione e le Camere <strong>di</strong> commercio de<strong>di</strong>canoai problemi riguardanti lo sfruttamento delle nuove fonti <strong>di</strong> energia, verràeffettuato prossimamente, a cura dell’Unione, un convegno nel quale sarannoconsiderate le <strong>di</strong>sponibilità e le prospettive <strong>di</strong> sviluppo e d’impiego delle <strong>di</strong>verserisorse energetiche nel nostro Paese.Esportazione e turismoPrima <strong>di</strong> chiudere questa rapi<strong>di</strong>ssima scorsa su alcune recenti attività dell’Unione,voglio ricordare il corso <strong>di</strong> perfezionamento sul commercio estero peri funzionari camerali che attendono al servizio <strong>di</strong> assistenza per gli importatoried esportatori. Tale corso, che fa seguito a quello tenuto due anni fa a Roma, èstato facilitato da un congruo contributo finanziario del Ministero del commercioestero, al quale rivolgo un vivo ringraziamento. Le lezioni si sono svolte con lapartecipazione <strong>di</strong> 90 funzionari camerali, per una settimana presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Milano e un’altra settimana presso quella <strong>di</strong> Firenze, con l’ausilio <strong>di</strong>333


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleillustri docenti universitari, alti funzionari dell’amministrazione statale ed espertioperatori con l’estero.A testimoniare l’apprezzamento degli stu<strong>di</strong> e della collaborazione dell’Unioneai problemi del turismo desidero ricordare che nella nuova legge per il cre<strong>di</strong>toalberghiero è prevista una Commissione centrale per l’esame delle domande <strong>di</strong>concessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti e che in detta Commissione l’Unione è stata chiamata adesignare un proprio rappresentante.Dalla stalla alla tavolaPer l’anno corrente l’Unione ha impostato un programma <strong>di</strong> attività checomprende varie iniziative. Una <strong>di</strong> esse è rivolta ad approfon<strong>di</strong>re la struttura e ilfunzionamento dei principali mercati <strong>di</strong> consumo. Già è stato stu<strong>di</strong>ato lo schema<strong>di</strong> una vasta indagine sulle carni al fine <strong>di</strong> determinare i vari elementi <strong>di</strong> costoche si incontrano nei vari passaggi dalla stalla al consumo. L’indagine si svolgeràin quin<strong>di</strong>ci città, risalendo ai luoghi <strong>di</strong> provenienza dai quali si approvvigiona ilmercato citta<strong>di</strong>no. Caratteristica <strong>di</strong> queste ricerche è <strong>di</strong> svolgersi contemporaneamentesu vari centri <strong>di</strong>stribuiti nelle <strong>di</strong>verse parti d’Italia. Esse sono affidate aun gruppo <strong>di</strong> esperti altamente qualificati e verranno condotte su un medesimoschema e con criteri uniformi, in modo da rendere possibili i confronti fra localitàe località e fra i <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> organizzazione. Ciò consentirà <strong>di</strong> ricavareelementi utili ai fini <strong>di</strong> promuovere una più economica <strong>di</strong>stribuzione delle carni efavorirne il consumo, tenuto conto che esso è fra i più bassi in confronto ad altripaesi anche con red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o inferiore a quello italiano.In queste indagini sui mercati siamo validamente aiutati dal Ministero dell’agricolturae da quello dell’industria e commercio, i quali ci hanno incoraggiati aportare a fondo gli stu<strong>di</strong> intrapresi.Nuove esigenze in materia <strong>di</strong> trasportiUn’altra indagine che l’Unione ha recentemente iniziato e che dovrà essereultimata fra breve riguarda il settore dei trasporti, nel quadro <strong>di</strong> un vasto piano <strong>di</strong>rior<strong>di</strong>namento e potenziamento.L’indagine potrà servire a porre in luce le necessità dell’adeguamento deimezzi alle esigenze dei traffici, i problemi della concorrenza tra i vari tipi <strong>di</strong> trasporto,quelli della viabilità, quelli dei costi, sia da un punto <strong>di</strong> vista nazionale sianei riflessi delle <strong>di</strong>verse situazioni provinciali.334


Stefano BrunLa ricerca scientifica al servizio dell’economiaVerrà realizzato, probabilmente in occasione della prossima Assemblea degliamministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio, il convegno già altra volta annunciatosulla ricerca scientifica nel settore economico. Alcune importanti relazionisono da tempo stampate e altre dovranno esserci presentate entro breve termine.Il Convegno prenderà in esame la situazione dei laboratori esistenti presso leuniversità e presso le aziende, nonché il funzionamento e le attrezzature dellestazioni sperimentali, al fine <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>arne l’efficienza, le possibilità e i bisogni.Verranno considerati anche gli uffici stu<strong>di</strong> esistenti presso le aziende e gli ufficipubblici, e le loro attribuzioni. Né mancherà la trattazione <strong>di</strong> temi specifici dellaricerca in <strong>di</strong>versi campi, come i trasporti, l’aviazione, la pesca ecc. Infine si <strong>di</strong>scuterannoalcuni argomenti <strong>di</strong> attualità nel campo scientifico, e specialmente quellidell’impiego dell’energia atomica nell’industria e delle possibilità ed effetti daattendersi con l’introduzione <strong>di</strong> quella fase avanzata della meccanizzazione cheva sotto il nome <strong>di</strong> “automazione”.È assicurata l’attiva collaborazione a questo convegno del Consiglio nazionaledelle ricerche, della Confederazione dell’industria e del Comitato nazionale dellaproduttività.Novantadue monografie provincialiAbbiamo intenzione <strong>di</strong> pubblicare entro la fine del corrente anno una raccoltaaggiornata delle monografie sulle caratteristiche economiche delle varie provincie.Confi<strong>di</strong>amo anche per questo lavoro sulla collaborazione delle Camere <strong>di</strong>commercio, come già esse hanno fatto con le monografie che abbiamo inserito,<strong>di</strong> mese in mese, nella rivista “Sintesi economica”. Il Ministero dell’industria ecommercio e l’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica hanno assicurato la loro adesione aquesta iniziativa anche con la concessione <strong>di</strong> premi per le Camere <strong>di</strong> commercioche presenteranno le relazioni migliori.È da ricordare che già le monografie pubblicate nella nostra rivista, comepure quelle contenute nello speciale volume stampato in occasione dell’inchiestaparlamentare sulla <strong>di</strong>soccupazione, hanno destato vivo interesse; copie <strong>di</strong> talistu<strong>di</strong> ci vengono continuamente richieste da parte <strong>di</strong> ministeri, banche, società <strong>di</strong>assicurazioni, associazioni sindacali, università e ambasciate estere, e non siamopiù in grado <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>rle.Ho accennato ad alcune delle iniziative che costituiscono il programma deiprossimi mesi. Altre sorgeranno <strong>di</strong> mano in mano che se ne presenterà l’occasio-335


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalene durante l’anno. D’altro canto desidero andare cauto nell’assumere l’impegno<strong>di</strong> ulteriori iniziative. Preferisco, quando mi troverò nuovamente <strong>di</strong>nanzi a voiall’Assemblea <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, avere qualcosa da aggiungere come realizzazione delnostro lavoro, piuttosto che dovermi scusare <strong>di</strong> aver promesso qualche cosa chenon fossimo riusciti a portare a compimento.Ogni provincia un centro <strong>di</strong> propulsione economicaQuando alla fine <strong>di</strong> ogni anno ci accingiamo a riunire la documentazioneper re<strong>di</strong>gere il consueto rapporto sull’attività delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tuttaItalia, ci ve<strong>di</strong>amo costretti a sacrificare la maggior parte del materiale raccolto,tanto è vasto e vario, e a pubblicare soltanto qualche breve notizia qua e là perdare alcuni esempi delle iniziative che continuamente si effettuano in tutte leprovincie, in un fervore <strong>di</strong> opere che fa onore ai nostri istituti.Si creano scuole e laboratori, si promuovono mostre e fiere, si organizzanoconvegni e congressi, si pre<strong>di</strong>spongono piani e schemi per nuove vie e nuovimezzi <strong>di</strong> comunicazione e per l’industrializzazione delle zone depresse, si favoriscela creazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> irrigazione, <strong>di</strong> bonifica e <strong>di</strong> rimboschimento, si assumela gestione <strong>di</strong> servizi portuali e mercantili e <strong>di</strong> interesse generale, si favorisconole ricerche in ogni campo, si stu<strong>di</strong>ano i problemi peculiari delle varie economielocali, si riavvicinano gli interessi delle <strong>di</strong>verse categorie cercando i punti <strong>di</strong> convergenza,si prospettano alle autorità le situazioni e i bisogni dei vari settori, sifavoriscono le correnti <strong>di</strong> esportazione, si assistono attivamente gli operatori, aiquali si offrono nuove possibilità <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> lavoro specialmente attraversol’istituzione <strong>di</strong> attrezzatissime e moderne Borse merci e Sale <strong>di</strong> contrattazione,si estendono continuamente sia l’azione <strong>di</strong> consulenza sia l’adempimento delleattribuzioni affidate dalle amministrazioni pubbliche nazionali e locali, e in particolaredall’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, per un complesso <strong>di</strong> indagini, rilevazionie stu<strong>di</strong> che richiede una sempre maggiore responsabilità e continui addestramentoe aggiornamento dei funzionari camerali.Si può dunque affermare, senza vana presunzione, che le Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricoltura costituiscono in ogni provincia un centro in<strong>di</strong>spensabile<strong>di</strong> azione e <strong>di</strong> propulsione, il coor<strong>di</strong>natore e il motore della vita economica. Sesono così vecchie, eppure conservano una giovanile energia che continuamentesi rinnova e si adatta ai crescenti e nuovi bisogni, e se esistono e si espandonoin tutto il mondo, è questo un segno della loro utilità che si manifesta comeun’esigenza naturale dello sviluppo economico, e che prescinde dai <strong>di</strong>versi tipi<strong>di</strong> economia, dal <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> sviluppo e dall’alternarsi <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> crisi e336


Stefano Brunprosperità: esse rappresentano quin<strong>di</strong> uno strumento permanente <strong>di</strong> qualsiasior<strong>di</strong>namento economico.Con questa ferma convinzione, e sentendo la mia responsabilità <strong>di</strong>nanzi aquesta Assemblea, mi rivolgo al ministro dell’Industria e commercio per rappresentarglil’assoluta e urgente esigenza <strong>di</strong> dare finalmente a questi gloriosi e vali<strong>di</strong>istituti l’or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co lungamente atteso.Il 1956, decennale dell’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio, sia l’anno dellalegge delle Camere <strong>di</strong> commercio; possano esse nell’opera che si proietta nelfuturo avere l’onore <strong>di</strong> fare d’ora innanzi riferimento alla “legge Cortese del 1956”.Parte secondaUna buona annataDopo questi brevi cenni sull’azione e sui voti dei nostri istituti, mi sia consentitogettare lo sguardo alla situazione economica dell’anno che abbiamo testélasciato alle spalle e alle prospettive <strong>di</strong> quello verso cui ci inoltriamo.È opinione comune, documentata da dati <strong>di</strong> fatto inoppugnabili, che il 1955sia stato un anno favorevole per lo sviluppo economico del nostro Paese, probabilmenteil migliore del dopoguerra.Agricoltura, industria, commercio, assicurazione, cre<strong>di</strong>to, trasporti e attivitàprofessionali hanno segnato un sensibile progresso. Non è il caso <strong>di</strong> attardarci inun esame particolareggiato settore per settore e nelle varie fasi della <strong>di</strong>namica stagionale,tuttavia è bene richiamare l’attenzione su qualche aspetto più importante.Aumento del red<strong>di</strong>to agricoloI novantacinque milioni <strong>di</strong> quintali <strong>di</strong> frumento prodotti quest’anno costituisconoun record che ha superato <strong>di</strong> gran lunga le speranze e le attese, a tal puntoche il grano ottenuto basterà, per la prima volta, a coprire l’intero fabbisognodella popolazione italiana. Ciò significa che la bilancia commerciale del 1956sarà alleggerita dalla necessità, che pesò gravemente nel 1955, <strong>di</strong> importare granodall’estero, ad eccezione <strong>di</strong> una certa quantità <strong>di</strong> grano duro.Anche gli altri raccolti sono stati generalmente favorevoli, meno quello dell’olio,che ha subìto gravi danni, con l’imme<strong>di</strong>ata conseguenza <strong>di</strong> un forte rialzo deiprezzi.337


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleIl risultato complessivo dei raccolti dell’annata trascorsa si concreta in unaumento del red<strong>di</strong>to lordo dell’agricoltura <strong>di</strong> 238 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire, pari all’8% invalore, in confronto all’anno precedente. È però da rilevare che l’aumento è statopiù sensibile nelle regioni settentrionali che in quelle meri<strong>di</strong>onali a causa dellecon<strong>di</strong>zioni meteorologiche meno favorevoli in queste ultime.Il forte incremento del red<strong>di</strong>to agricolo della scorsa campagna, per quantofavorito dal tempo, non è da considerare come un risultato eccezionale, nonripetibile, giacché anche in questo settore si <strong>di</strong>ffondono rapidamente le conquistedella tecnica, che vanno dalle sementi selezionate alle razionali concimazioni,all’introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> lavorazione moderni e all’impiego <strong>di</strong> macchine inmisura tale da lasciar sperare che nel corso <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni il progresso sia pari aquello <strong>di</strong> cinquant’anni del passato.Un monito <strong>di</strong> FordLa produzione dell’industria nello scorso anno è aumentata del 9% in terminiquantitativi. Il quadro non è però uniforme: mentre le industrie minerarie,meccaniche, metallurgiche, chimiche e dei derivati del petrolio e del carbonehanno registrato aumenti considerevoli, le industrie alimentari sono rimaste a unlivello stazionario e infine quelle dei tessili naturali sono ulteriormente regre<strong>di</strong>te.Il persistere dello stato <strong>di</strong> crisi in questo ramo fa pensare alla presenza <strong>di</strong> causeprofonde e strutturali, come la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> altre fibre artificiali e <strong>di</strong> prodottisuccedanei nonché le <strong>di</strong>fficoltà delle tra<strong>di</strong>zionali esportazioni.Anche in altri settori minori si avvertono segni <strong>di</strong> ristagno e recessione dovutia cause connesse con i mutamenti dei bisogni, l’evoluzione delle forze economichee il progresso. Ma in questi casi non si deve parlare <strong>di</strong> crisi economica,piuttosto è da ricordare il monito <strong>di</strong> Enrico Ford: «I principali inconvenienti permolti impren<strong>di</strong>tori derivano dal fatto che essi non interpretano giustamente leloro <strong>di</strong>fficoltà come avvertimenti <strong>di</strong> cambiar metodo».Acciaio e casaDue importanti settori sono stati molto attivi nel 1955: quello della produzione<strong>di</strong> ghisa e acciaio, che ha registrato un aumento <strong>di</strong> poco meno del 3%, equello della costruzione <strong>di</strong> nuovi vani <strong>di</strong> abitazione, aumentati del 22%.L’aumento della produzione della ghisa e dell’acciaio in così grande misurapone l’Italia fra i paesi <strong>di</strong> alta industrializzazione; e poiché si tratta <strong>di</strong> prodotti che338


Stefano Bruncostituiscono materia prima per numerose industrie, possiamo fare una previsionefavorevole anche sullo sviluppo industriale del 1956.Il forte aumento delle nuove costruzioni <strong>di</strong> case, mentre da un lato è daconsiderare nei suoi benefici effetti, ripercuotendosi sullo sviluppo <strong>di</strong> numeroseattività connesse con quelle dell’e<strong>di</strong>lizia, da un altro canto testimonia dell’amore<strong>di</strong> sempre più larghi strati della popolazione per la casa: bene <strong>di</strong> alto valore etico,che favorisce l’igiene e il benessere delle famiglie.In considerazione <strong>di</strong> questi due aspetti, quello <strong>di</strong> volano dell’economia equello del conforto familiare, si vede con apprensione il rallentamento denunciatonegli ultimi mesi del numero <strong>di</strong> nuovi progetti <strong>di</strong> costruzioni, ciò che preannunciauna minore attività e<strong>di</strong>lizia nel 1956.Pertanto ci si chiede se non sia il caso <strong>di</strong> prorogare le agevolazioni fiscali etributarie per questo settore. In caso contrario non sarebbe facile raggiungerela costruzione <strong>di</strong> quei 13 milioni <strong>di</strong> nuovi vani <strong>di</strong> abitazione in<strong>di</strong>cati nel pianoVanoni come fabbisogno e mèta del prossimo decennio.Altri settori, cosiddetti terziari, hanno registrato l’anno scorso importantiprogressi. Citerò ad esempio quello delle assicurazioni, con un incremento deipremi incassati del 15%, e quello dell’afflusso <strong>di</strong> turisti stranieri, aumentato <strong>di</strong>almeno altrettanto.Quin<strong>di</strong>cimila miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> red<strong>di</strong>toTirando le somme dei vari dati sinora <strong>di</strong>sponibili si può stimare, in via provvisoria,che il red<strong>di</strong>to lordo nazionale sia aumentato nell’anno decorso dell’8% intermini reali e del 10% in valore monetario.Quin<strong>di</strong> l’ammontare del prodotto lordo del Paese ha raggiunto un livelloprossimo ai 13.000 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire.Ma sarebbe giusto tener conto anche <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti che non essendo <strong>di</strong> naturamonetaria vengono generalmente esclusi da questi calcoli, pur avendo unindubbio valore economico; voglio alludere alle attività domestiche, nelle quali siaffaticano da mane a sera milioni <strong>di</strong> donne <strong>di</strong> casa. Se queste attività non retribuitefossero valutate nei termini in<strong>di</strong>cati dal Livi, il red<strong>di</strong>to nazionale dell’Italiasalirebbe ad oltre 15.000 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire.Tale rettifica non è soltanto necessaria ai fini interni del computo del red<strong>di</strong>tonazionale, ma ancora <strong>di</strong> più essa è utile ogni qualvolta si debbano fare deiconfronti internazionali, nei quali concorrono paesi quasi essenzialmente basatisull’economia <strong>di</strong> mercato, come gli Stati Uniti, e paesi con larga partecipazionedell’economia domestica, come l’Italia.339


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleProblema umanoNumerosi sono i problemi economici che si affacciano <strong>di</strong>nanzi a noi e cirendono pensosi. Forse il più grave <strong>di</strong> tutti è quello della <strong>di</strong>soccupazione, che peralcuni anni costituirà un pericolo sociale <strong>di</strong> cui dobbiamo seriamente preoccuparci,non soltanto per le conseguenze che ne possono derivare sul piano politicoe quin<strong>di</strong>, fra poco, su quello elettorale, ma anche e principalmente dal lato profondamenteumano.Per fortuna non si tratta, a nostro parere, <strong>di</strong> un problema ineluttabile e permanente.Il gran numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupati ora esistente è il risultato <strong>di</strong> circostanzepassate, che hanno concorso a produrre un ingorgo.Esse possono così riassumersi: <strong>1.</strong> alta natalità dei decenni precedenti e rapida<strong>di</strong>minuzione della mortalità; 2. chiusura dell’emigrazione per tutto il periodobellico; 3. afflusso <strong>di</strong> profughi dalle terre, pure italiane, sottratteci con il trattato<strong>di</strong> pace; 4. ritorno in patria dei connazionali che avevano trovato lavoro in terrad’Africa.L’eccesso demografico così formatosi blocca l’attuale mercato del lavoro,che solo in parte potrà alleggerirsi con l’emigrazione, anche se quest’anno potràtrovare un <strong>di</strong>screto sbocco verso la Germania. Ma l’emigrazione, sebbene utile enecessaria in questo momento, costituisce una soluzione dolorosa; in avvenire èprobabile che il ricorso a questa valvola <strong>di</strong> sfogo possa essere limitato, in quantole cause in<strong>di</strong>cate più sopra saranno cessate.Dunque lo sforzo da compiere è solo in questi anni e richiede tutta la nostrabuona volontà, la nostra saggezza e il nostro spirito <strong>di</strong> solidarietà. L’orizzonte, al<strong>di</strong> là dell’ostacolo contingente, si apre sereno, perché l’eccedenza delle nascite sullemorti e quin<strong>di</strong> l’annuale “leva del lavoro” rappresenta ormai una quota facilmenteassorbibile dal regolare ritmo del progresso economico.Bisogno <strong>di</strong> capitaliPer favorire l’assorbimento <strong>di</strong> gran numero <strong>di</strong> lavoratori è necessario che ilcapitale non faccia <strong>di</strong>fetto. Invero il nostro sistema economico è basato sul rapportocapitale-lavoro; e il progresso del mondo civile è in gran parte il frutto delcapitale ottenuto dal sistema produttivo e investito in nuove attività.Quin<strong>di</strong> la necessità del risparmio e della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> capitali è un puntofondamentale che dobbiamo tenere in mente per una conseguente politica.Ciò <strong>di</strong>casi anche a proposito della legge che verrà fra poco <strong>di</strong>scussa alla<strong>Camera</strong> dei deputati in favore dei capitali esteri. Sembra che il testo già approvato340


Stefano Brundal Senato non sia ispirato a principi abbastanza liberali da incoraggiare l’afflusso<strong>di</strong> capitali stranieri. Ma più della legge suddetta, riguardante esplicitamente laquestione delle norme sugli investimenti esteri in Italia, preoccupano altre leggiche per <strong>di</strong>verse vie possono ostacolare l’impiego in Italia <strong>di</strong> capitali esteri.Una politica saggia sarà quella che favorirà la formazione del risparmio el’investimento dei capitali, siano essi italiani o esteri o anche nazionali emigratiall’estero che rientrano. L’or<strong>di</strong>ne politico ed economico, retto da un’illuminatalegislazione priva <strong>di</strong> sfon<strong>di</strong> demagogici e antiliberali, costituisce la sola garanziaper assicurare l’afflusso dei capitali a favore del rapido sviluppo economico e dellacreazione del massimo numero <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro.Pressione fiscaleAnche l’eccessivo gravame <strong>di</strong> imposte e tasse è certamente un ostacolo all’espansionedello sforzo produttivo. Si è calcolato che nel 1955 il complesso deitributi dovuti allo Stato, agli enti locali e a quelli previdenziali ha assorbito il 32%del red<strong>di</strong>to nazionale: è questa una ben forte falci<strong>di</strong>a per un paese a basso red<strong>di</strong>tome<strong>di</strong>o. Quin<strong>di</strong> si guarda con apprensione all’eventualità che l’espansione in attodelle spese statali e degli enti locali porti a un aggravamento della pressione fiscale,per non parlare del pericolo ancora peggiore costituito dall’inflazione.Anche il fatto che non si escogitino nuove imposte o non si aumentino lealiquote <strong>di</strong> quelle esistenti non significa che il peso dei tributi sull’economianazionale rimanga invariato, se gli accertamenti si inaspriscono non solo al giustofine <strong>di</strong> reperire gli evasori e i renitenti, ma anche in forma tale da gravare la manoin<strong>di</strong>scriminatamente sulla massa dei contribuenti.Tecnici e scienziatiUn altro aspetto che ci preme <strong>di</strong> considerare è quello del crescente bisogno <strong>di</strong>personale provetto in ogni settore della vita economica. Si sa che il gran numero<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupati è costituito da in<strong>di</strong>vidui senza un’arte o una professione, sprovvistidella benché minima specializzazione e spesso privi financo della conoscenzadell’alfabeto.Se questa deficienza è <strong>di</strong> grave ostacolo per l’or<strong>di</strong>namento economico <strong>di</strong>oggigiorno, essa <strong>di</strong>venterà una vera jattura nella proiezione dei bisogni <strong>di</strong> domani.È il tempo della più alta produttività, dell’impiego <strong>di</strong> nuovi strumenti <strong>di</strong> lavoro,dell’uso dell’energia atomica, <strong>di</strong> un acceleramento dei mezzi meccanici fino al341


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalefenomeno ormai incombente dell’“automazione”. Non c’è il pericolo che i cervellielettronici detronizzino il fattore umano, ma questo ha bisogno <strong>di</strong> elevarsi perrestare il protagonista della produzione.Mai come in quest’epoca si è prodotto un così vasto e rapido acceleramentodel progresso tecnico, onde non è esagerato parlare <strong>di</strong> una seconda fase della rivoluzioneindustriale. In questa situazione l’uomo-lavoratore è necessario più chemai, ma non può essere che un in<strong>di</strong>viduo istruito, uno specializzato, un tecnico,uno scienziato.Si devono pertanto sviluppare le scuole <strong>di</strong> ogni grado, attrezzarle, aggiornarleed elevarne il livello.In questa azione anche le Camere <strong>di</strong> commercio hanno un compito importanteda svolgere: promuovere scuole e corsi adatti alla produzione modernacon riferimento alle caratteristiche e ai bisogni locali; favorire la creazione <strong>di</strong>laboratori e <strong>di</strong> centri sperimentali; <strong>di</strong>ffondere le conoscenze tecniche; stimolareil desiderio della cultura e della specializzazione attraverso una suggestiva propaganda,premi ecc.In tutti i gra<strong>di</strong> del sapere, specialmente quello tecnico, occorre compiere rapi<strong>di</strong>progressi se non vogliamo restare in<strong>di</strong>etro non soltanto agli altri paesi dell’Occidente,ma anche a quelli comunisti, nei quali si va <strong>di</strong>ffondendo febbrilmente lapreparazione <strong>di</strong> tecnici e scienziati.L’elevamento della cultura e il possesso <strong>di</strong> un’arte nei vari rami e mestierifavoriranno il progressivo miglioramento dei rapporti <strong>di</strong> convivenza umana sianell’ambito dell’azienda sia in quello più vasto della società nazionale e internazionale.Caro vitaUn punto dolente sul quale occorre richiamare l’attenzione è quello della tendenzaal rincaro dei prezzi e del costo della vita, che è lieve e lento, ma continuo.Esso scoraggia il risparmio sotto varie forme, compresa quella delle assicurazionivita;impoverisce immeritatamente i vecchi e gli inabili; rende ancora più penosala vita ai <strong>di</strong>soccupati; crea la necessità <strong>di</strong> maggiori spese allo Stato e agli entilocali, mettendo in moto l’interminabile catena delle riven<strong>di</strong>cazioni salariali equin<strong>di</strong> degli inasprimenti fiscali; accresce le <strong>di</strong>fficoltà dell’esportazione e allontanai turisti.È giusto riconoscere che il problema è <strong>di</strong>fficile e complesso, tuttavia bisognapreoccuparsene in quanto costituisce un pericoloso elemento corrosivo dellasituazione economica, sul quale gioca largamente la propaganda avversa.342


Stefano BrunIl <strong>di</strong>savanzo delle ferroviePericoli <strong>di</strong> ulteriori rialzi dei prezzi non mancano, purtroppo, mentre sidovrebbe cercare <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuirli. Mi riferisco, ad esempio, all’eventualità <strong>di</strong> aumentidelle tariffe ferroviarie per il trasporto dei viaggiatori e delle merci. Il <strong>di</strong>savanzodel bilancio ferroviario non può non preoccuparci, così come ci desta apprensionequello complessivo dello Stato.Riconosciamo la necessità <strong>di</strong> giungere al pareggio e altresì che il costo delservizio reso sia pagato da chi ne usa anziché gravare in<strong>di</strong>scriminatamente sullacollettività.Ma non possiamo nasconderci il pericolo <strong>di</strong> un aumento delle tariffe a danno<strong>di</strong> certe correnti commerciali, e specialmente delle esportazioni, con un’incidenza<strong>di</strong>fferenziale a sfavore delle regioni meri<strong>di</strong>onali e delle isole.Semplificazione dei serviziUno stu<strong>di</strong>o approfon<strong>di</strong>to merita l’organizzazione dei vari servizi attraversoi quali i citta<strong>di</strong>ni vengono a contatto con gli uffici e i funzionari pubblici. Èimpressione generale, e credo in gran parte fondata, che si possa fare qualcosa persnellire questi servizi e semplificare taluni adempimenti, adottando mezzi moderni<strong>di</strong> lavoro e tenendo presente l’opportunità <strong>di</strong> creare un’atmosfera <strong>di</strong> fiducia ecomprensione fra il pubblico e gli uffici delle varie amministrazioni, secondo imoderni concetti delle pubbliche relazioni. La gente talvolta si lamenta, più che<strong>di</strong> dover pagare un tributo, della molestia e della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tempo che spesso sipotrebbero evitare.DislivelliAlla fine <strong>di</strong> questa esposizione voglio segnalare taluni <strong>di</strong>slivelli, per non <strong>di</strong>read<strong>di</strong>rittura fratture e sperequazioni, che ostacolano il formarsi <strong>di</strong> una salda epacifica coscienza nazionale.I più gravi e stridenti si manifestano:– fra il livello dei red<strong>di</strong>ti agricoli da un lato e quelli industriali e delle altreattività secondarie e terziarie dall’altro;– fra il tenore <strong>di</strong> vita della gente <strong>di</strong> campagna e <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> città;– fra chi vive in montagna e chi vive in pianura;– fra le con<strong>di</strong>zioni economiche del Nord e quelle del Sud.343


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleRitengo che tutti gli sforzi debbano <strong>di</strong>rigersi a eliminare tali squilibri, comeora si sta facendo con una politica illuminata in favore delle nostre aree sottosviluppate.È per una ragione <strong>di</strong> giustizia verso la nazione e i suoi citta<strong>di</strong>ni, tutti isuoi citta<strong>di</strong>ni, e non soltanto quelli riuniti in “categorie vociferanti”, che si devetendere a colmare le <strong>di</strong>stanze, dando il senso profondo <strong>di</strong> una patria or<strong>di</strong>nata,ispirata all’amore fra gli uomini.344


Relazione all’Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricolturaing. Stefano BrunRoma, 20 giugno 1956Eccellenze, signori, quest’anno la Relazione che accompagna il nostro consuntivoè breve, giacché è mia intenzione presentare un’ampia rassegna alla prossimaAssemblea, che coincide con la ricorrenza del primo decennio <strong>di</strong> attivitàdella nostra Unione.Sarà in quella occasione che i colleghi presidenti delle Camere <strong>di</strong> commerciopotranno giu<strong>di</strong>care se l’Unione che essi hanno liberamente costituito nel<strong>di</strong>cembre 1946 ha compiuto un lavoro proficuo, che risponda agli intenti voluti.Frattanto mi permetto <strong>di</strong> richiamare la vostra attenzione su alcune questioni checi hanno maggiormente interessato in questi ultimi mesi.Accenno anzitutto ai problemi dell’agricoltura, che hanno sempre trovato neinostri istituti le cure più attente, come ne fanno fede le innumerevoli iniziative e icospicui contributi finanziari <strong>di</strong> cui si ha notizia attraverso le relazioni presentatedei miei colleghi <strong>di</strong> tutta Italia alle loro assemblee.AgricolturaLa Commissione intercamerale per l’agricoltura, affidata alla presidenzadel professor Giovanni Merlini, è fra quelle che hanno svolto e svolgono lapiù intensa attività, forse anche come naturale riflesso della larga parte che leCamere <strong>di</strong> commercio de<strong>di</strong>cano ai problemi degli sviluppi dell’economia agricolaitaliana.Tralasciamo tutta la serie <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> carattere strutturale – riforma econtratti agrari – o <strong>di</strong> carattere economico-sociale – cre<strong>di</strong>to agrario contributiunificati – ripresi nel 1954, opportunamente riconfermando o aggiornando, inbase agli sviluppi <strong>di</strong> tali problemi in sede legislativa, gli stu<strong>di</strong> e le conclusioni345


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalegià raggiunte; riteniamo <strong>di</strong> soffermarci ora su tre nuovi argomenti <strong>di</strong> particolariinteresse e attualità affrontati dalla Commissione.Stabilizzazione dei prezzi e dei red<strong>di</strong>ti in agricoltura in rapporto ai piani <strong>di</strong> sviluppodell’economiaL’accentuato stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio della nostra agricoltura, l’aumento <strong>di</strong> costi, l’instabilitàdei red<strong>di</strong>ti agricoli hanno fatto del problema dei prezzi e della <strong>di</strong>sciplinadel mercato l’argomento del giorno. Spinti a guardare ai problemi dell’agricolturain termini <strong>di</strong> creazione <strong>di</strong> una nuova struttura fon<strong>di</strong>aria e <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> bonifica emiglioramento che incrementassero la produzione, non si sono stu<strong>di</strong>ati abbastanzale relazioni tra la produzione e il mercato e gli effetti che tali relazioni avevanosui red<strong>di</strong>ti degli agricoltori.Quando il problema del mercato si è manifestato in tutta la sua gravità,così come doveva inevitabilmente accadere, eravamo impreparati, ci mancaval’esperienza e la documentazione necessarie per affrontarlo nella sua interezza.L’Unione ha quin<strong>di</strong> accolto conclusioni del Convegno <strong>di</strong> Cremona del settembre1954 su “La stabilizzazione dei prezzi e dei red<strong>di</strong>ti in agricoltura” e le haportate lo scorso anno in <strong>di</strong>scussione nel seno della Commissione intercameraledell’agricoltura, allo scopo <strong>di</strong> formulare alle autorità <strong>di</strong> governo suggerimenti peruna politica <strong>di</strong> sostegno dei prezzi e dei red<strong>di</strong>ti agricoli nel quadro della politicagenerale del Paese.La mozione conclusiva presentata nel <strong>di</strong>cembre scorso all’onorevole ministrodell’Agricoltura si ispirava alla necessità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are soluzioni organiche del problemache vadano al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti isolati che <strong>di</strong> volta in volta, per ragionicontingenti, si è costretti ad emanare.Proprio nel gennaio <strong>di</strong> quest’anno, durante la procedente nostra Assemblea,il ministro si è compiaciuto <strong>di</strong> confermare alla nostra Unione il desiderio, giàprecedentemente espresso in via ufficiosa, che vengano approfon<strong>di</strong>ti gli aspettiteorico-pratici del problema della stabilizzazione dei prezzi e dei red<strong>di</strong>ti in agricolturanel quadro dei piani <strong>di</strong> sviluppo dell’economia italiana, al fine <strong>di</strong> alleviareo eliminare le più gravi instabilità che hanno riflessi sull’assetto strutturale dell’economiaagraria.In seguito a così autorevole invito una speciale Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o –presieduta dal professor De Maria con la partecipazione del <strong>di</strong>rettore generaledella Tutela economica dei prodotti agricoli, professor Albertario, del <strong>di</strong>rettoredel <strong>Commercio</strong> interno, dottor Marinone, e <strong>di</strong> altri esperti – è stata costituita inseno a questa Unione.346


Stefano BrunDetta Commissione si è riunita tre volte, dando modo a eminenti uomini <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o e amministratori responsabili <strong>di</strong> esprimere le loro opinioni. Non moltotempo fa in questa stessa sala abbiamo ascoltato la brillante esposizione delprofessor George L. Mehren dell’Università <strong>di</strong> California, per tener conto anchedell’esperienza <strong>di</strong> un autorevole esponente americano.Fare il punto della situazione, riassumere brevemente quanto è stato detto escritto, in<strong>di</strong>care le <strong>di</strong>rettive verso le quali gli stu<strong>di</strong> della Commissione si vannoin<strong>di</strong>rizzando sarebbe un’impresa ardua. Tuttavia, a me sembra che in questi mesi<strong>di</strong> proficuo lavoro siano emersi degli elementi che gioverà mettere in evidenza.Innanzitutto sembra ormai chiaro che tutto il problema non possa essereguardato solo in termini <strong>di</strong> stabilizzazione dei prezzi, ma che debba essere inquadratonella necessità <strong>di</strong> una nuova e più efficiente struttura produttiva, foriera<strong>di</strong> un ancor più efficace sistema <strong>di</strong> trasformazione e <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. Produzione,trasformazione e ven<strong>di</strong>ta non sono dei segmenti autonomi, autocontenuti, passibili<strong>di</strong> trattazione e <strong>di</strong>sciplina separate; esse fanno parte <strong>di</strong> un integrato sistemaproduttivo, <strong>di</strong> cui si devono considerare l’efficienza e la <strong>di</strong>sciplina totali. Ciòpresuppone l’esistenza <strong>di</strong> un concetto <strong>di</strong> produttività e <strong>di</strong> efficienza produttivache vada dall’azienda agraria, dove il processo produttivo inizia, fino al consumatore,dove questo finisce; o dall’azienda agraria, dove i mezzi tecnici vengonoimpiegati, fino alle industrie, dove detti mezzi vengono prodotti. Esiste cioè unamassima economicità <strong>di</strong> tutto il processo produttivo che è accompagnata da unamigliore <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to ottenuto e quin<strong>di</strong> dal massimo beneficio pertutta l’economia.Con più del 40% delle nostre forze <strong>di</strong> lavoro impiegate in agricoltura e conil 50% circa del nostro red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o speso per l’acquisto <strong>di</strong> prodotti alimentari,il problema dell’agricoltura, visto nei suoi rapporti con l’industria e con la massadei consumatori, è quello <strong>di</strong> trovare una soluzione che permetta <strong>di</strong> mantenere eaumentare i red<strong>di</strong>ti agricoli, in modo da assicurare alle industrie un vasto mercatonazionale, e nello stesso tempo <strong>di</strong> contenere i prezzi dei generi alimentari, cosicchéle popolazioni non agricole possano anche aumentare i consumi dei prodottiindustriali.Ogni intervento in agricoltura deve pertanto essere soppesato in termini deisuoi effetti su altri settori o categorie economiche della Nazione. Vi sono possibilitàe limiti imposti dalla <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> altre attività economiche nazionali sullosviluppo dell’agricoltura e dei nuovi in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> efficienza produttiva.Non basta. La nostra economia è in movimento; essa si sta evolvendo verso<strong>di</strong>rezioni dettate non solo da un’impostazione più liberale degli scambi internazionalima anche dalla ventilata e auspicabile idea della formazione <strong>di</strong> unMercato comune europeo. Se questi nuovi in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> politica economica <strong>di</strong>ven-347


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleteranno una realtà operante, essi creeranno per la nostra agricoltura dei problemicomplessi, alla cui soluzione sarà bene essere preparati.La politica <strong>di</strong> interventi in agricoltura non solo deve permettere e indurre larealizzazione della massima efficienza del processo produttivo agricolo, nel senso<strong>di</strong>anzi esposto, e la sua adattabilità ai movimenti <strong>di</strong> fondo della nostra economia,ma anche tener contro della sua consistenza con le prospettive offerte dallo sviluppoeconomico <strong>di</strong> altri paesi.Si potrebbe andare oltre nell’illustrazione della complessità <strong>di</strong> tale problema.L’esistenza <strong>di</strong> queste molteplici determinanti causali, le loro interrelazioni e il loroeffetto sul red<strong>di</strong>to degli agricoltori suggeriscono obiettivi e meto<strong>di</strong> alternativi, deiquali il sostegno dei prezzi rappresenta un semplice aspetto.La Commissione stu<strong>di</strong>erà il problema settore per settore, con particolareriguardo ai fattori più interessanti; in<strong>di</strong>viduerà le modalità <strong>di</strong> eventuali controlli,esprimerà il suo parere sull’efficacia delle soluzioni proposte, e nello stesso tempopotrà dare un sistema o uno schema generale da mettere alla base <strong>di</strong> una fattibilee operativa politica <strong>di</strong> intervento.Sarà un compito <strong>di</strong>fficile, che non potrà essere portato a termine in brevetempo. A noi non rimane che l’impegno preso <strong>di</strong> una completa collaborazionefra i vari elementi interessati, assieme alla speranza che dai lavori iniziati possaemergere un nuovo concetto <strong>di</strong> produttività e <strong>di</strong> politica agraria che ponga al suocentro il problema del mercato dei prodotti agricoli.La “grande causa”, così come è stata definita quella degli agricoltori, non puòessere vista solo in termini <strong>di</strong> riforma agraria, formazione <strong>di</strong> piccola proprietàconta<strong>di</strong>na, riforma dei contratti agrari, creazione <strong>di</strong> costosi e antieconomicisistemi <strong>di</strong> sostegno dei prezzi; essa deve essere concepita in modo da permettereall’agricoltura <strong>di</strong> dare il più grande contributo non solo al suo stesso benessere maa tutta la <strong>di</strong>namica e progressiva economia nazionale.Indagine sul mercato delle carniL’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio ha risposto agli inviti più volteavanzati dal Ministero dell’industria e commercio quanto da quello dell’agricolturae foreste perché si facesse promotrice <strong>di</strong> un’indagine a carattere nazionale sulmercato delle carni, in quanto nell’implicato e complesso settore della <strong>di</strong>stribuzionedei prodotti alimentari, questo ha bisogno <strong>di</strong> un più urgente esame. D’altraparte lo sviluppo del settore zootecnico, che è considerato ai primi posti nell’espansioneproduttiva dell’agricoltura italiana, trova una forte remora nella pesantezzadei costi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei suoi prodotti e nei sistemi che la regolano.348


Stefano BrunL’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, consapevole della <strong>di</strong>fficoltàdel compito, ha voluto preliminarmente eseguire alcuni sondaggi <strong>di</strong> caratteresperimentale che chiarissero la problematica e il metodo dell’indagine generale.In questi giorni è stato portato a termine uno stu<strong>di</strong>o sul mercato <strong>di</strong> Napoli a curadella locale <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio e sono ora in corso <strong>di</strong> integrazione due pregevolimonografie riguardanti il mercato <strong>di</strong> Roma e Firenze.Sulla base delle prime conclusioni <strong>di</strong> questi tre stu<strong>di</strong> locali è stata anche compilatauna breve relazione con carattere <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o preliminare, che ha permessol’impostazione, dopo questa prima fase sperimentale, dell’indagine generale.Questa è stata già iniziata con due serie <strong>di</strong> indagini:a) indagini descrittive – analoghe a quelle dei tre stu<strong>di</strong> locali sperimentali <strong>di</strong>Napoli, Firenze e Roma – per altre do<strong>di</strong>ci provincie italiane, scelte fra le più rappresentativedel mercato della carne italiano e rappresentanti l’intera variabilitàdei casi che tali mercati locali presentano;b) indagini quantitative, per accertare alcuni elementi attualmente non rilevatidalle statistiche ufficiali (effettivo movimento del bestiame vivo da macello edella carne foranea) in tutte le 92 provincie italiane.Tale indagine darà luogo alla pubblicazione <strong>di</strong> un volume composto da unarelazione generale che riassumerà le conclusioni fornite dalle varie analisi e riporteràper esteso le singole monografie locali.Centri per l’impiego combinato delle tecniche agricole – ICTAE veniamo ora al terzo degli argomenti che hanno impegnato l’Unione nelsettore agricolo: quello cioè delle iniziative a favore dello sviluppo economicodelle imprese conta<strong>di</strong>ne.Trascurando <strong>di</strong> fare la storia degli sviluppi che l’esperimento realizzato consuccesso a Quargnento in provincia <strong>di</strong> Alessandria ha avuto successivamente,fino alla costituzione <strong>di</strong> un Gruppo nazionale <strong>di</strong> lavoro presieduto dall’onorevoleministro Colombo, è importante sottolineare l’impegno che le Camere <strong>di</strong> commercioitaliane hanno assunto per promuovere numerose <strong>di</strong>mostrazioni al fine <strong>di</strong>estendere alla piccola azienda conta<strong>di</strong>na il razionale impiego dei mezzi tecnicimoderni.Il Ministero dell’industria e commercio, su richiesta <strong>di</strong> questa Unione, haautorizzato le Camere <strong>di</strong> commercio a costituire Aziende speciali con la precisafinalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere l’uso <strong>di</strong> macchine, <strong>di</strong> concimi, <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> lotta, <strong>di</strong> sementielette, favorendo tra l’altro quella integrazione industria-agricoltura che è elementorisolutore della nostra economia. Che le iniziative ICTA (così come sono349


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalestate definite) rispondessero in pieno a tale finalità lo <strong>di</strong>mostrano anche le inteseche il Gruppo nazionale <strong>di</strong> lavoro è riuscito a concludere con le organizzazioniindustriali per una collaborazione <strong>di</strong> elevatissima importanza.Il nuovo orientamento degli organi <strong>di</strong> governo <strong>di</strong> modernizzare la conduzionedelle piccola azienda e <strong>di</strong> estendere ad essa quei benefici capaci <strong>di</strong> elevare laconvenienza economica dell’agricoltura conta<strong>di</strong>na trova consenziente la nostraUnione, la quale riba<strong>di</strong>sce i suoi impegni in sede sia nazionale sia periferica.Molto ci si attende da questi esperimenti, che secondo le <strong>di</strong>chiarazioni delministro dell’Agricoltura e foreste potranno essere intrapresi in futuro, oltre chedalle Camere <strong>di</strong> commercio, anche dagli enti <strong>di</strong> riforma sulle superfici <strong>di</strong> terrenocontermini alle aree espropriate, nonché dai Consorzi <strong>di</strong> bonifica.Tutti ci auguriamo perciò che tali <strong>di</strong>mostrazioni abbiano il successo speratopoiché esse dovrebbero consentire (e riportiamo qui il pensiero <strong>di</strong> un valorosoeconomista agrario):<strong>1.</strong> <strong>di</strong> accertare e misurare gli ostacoli che si oppongono al progresso tecnologicodelle piccole aziende, ossia sulla maggior parte delle terre coltivate;2. <strong>di</strong> determinare i mo<strong>di</strong>, i costi, i tempi occorrenti al loro graduale superamento;3. <strong>di</strong> confrontare l’efficacia delle <strong>di</strong>verse formule organizzative nelle quali l’assistenzatecnica e il progresso tecnologico possono <strong>di</strong>ffondersi;4. <strong>di</strong> stabilire le più efficaci forme <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra le <strong>di</strong>verse istituzionioperanti in agricoltura;5. <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una serie <strong>di</strong> altri problemi che potranno essere affrontati inseguito dalle capillari organizzazioni sorte per effetto dell’iniziale interventopropulsore.<strong>Commercio</strong> esteroSecondo Corso <strong>di</strong> aggiornamentoTralasciando la normale perio<strong>di</strong>ca attività dei nostri uffici in materia <strong>di</strong> commercioestero, già ampiamente documentate in precedenti Relazioni, è opportunoricordare alcune importanti iniziative realizzate in questi ultimi do<strong>di</strong>ci mesi.Tra queste occupa un posto preminente il nostro secondo Corso <strong>di</strong> aggiornamentosul commercio estero per funzionari camerali tenutosi nell’ottobre del 1955.Questo Corso si è svolto dal 9 al 22 ottobre e ha avuto un duplice aspetto e unaduplice sede. Si è iniziato infatti a Milano, presso la locale <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio,dove si è protratto sino al 15 ottobre con la trattazione <strong>di</strong> argomenti <strong>di</strong> carattere350


Stefano Brungenerale; è continuato poi a Firenze, dal 17 al 22, per trattare un argomento specificoe senza dubbio attuale: i mo<strong>di</strong> migliori per lo sviluppo delle nostre esportazioni.Si è cercato con ciò <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare la necessità <strong>di</strong> aggiornare e perfezionare laformazione tecnica dei funzionari camerali addetti al commercio estero.Un apposito Comitato <strong>di</strong>rettivo ad<strong>di</strong>venne alla redazione del programmae affidò al professor Ferol<strong>di</strong> per Milano e al professor Bertolino per Firenze la<strong>di</strong>rezione del Corso, dopo aver provveduto a scegliere i docenti, che in numero <strong>di</strong>34 hanno tenuto 31 lezioni e varie esercitazioni.Il Corso è stato inaugurato alla presenza del ministro del <strong>Commercio</strong> esteroS. E. Mattarella, dei più alti funzionari dei ministeri economici, del presidentedell’ICE e <strong>di</strong> numerosi presidenti e <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, <strong>di</strong> organizzazionie <strong>di</strong> operatori qualificati.È da sottolineare il notevole successo <strong>di</strong> questa iniziativa, che si traducenell’assidua partecipazione al Corso da parte <strong>di</strong> oltre 80 funzionari appartenentia circa 70 Camere <strong>di</strong> commercio, <strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong> osservatori provenienti daamministrazioni statali, istituti bancari e imprese private; nel raddoppio <strong>di</strong> molteore <strong>di</strong> lezione da parte <strong>di</strong> alcuni docenti; nell’inserimento <strong>di</strong> proficui colloqui e<strong>di</strong>battiti su problemi <strong>di</strong> particolare interesse.Ha aperto il ciclo delle conferenze il professor Tucci, presentando uno schemapanoramico del nostro commercio estero con le sue necessità e <strong>di</strong>fficoltà. A luiha fatto seguito il dottor Carli, che ha trattato gli accor<strong>di</strong> bilaterali e multilateralie il sistema degli arbitraggi; sul medesimo argomento ha parlato anche il dottorJannuccelli del Ministero del commercio estero, ponendo gli arbitraggi multilateraliin rapporto ai recenti provve<strong>di</strong>menti sulla negoziazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>vise estere, e ingenerale sulle attuali forme <strong>di</strong> regolamento valutario dei nostri scambi con l’estero.Tra le altre lezioni inerenti alla politica e alla tecnica valutaria è da ricordarequella tenuta dal dottor Manciotti sulle procedure e formalità delle attuali forme<strong>di</strong> regolamento valutario dei nostri scambi con l’estero.Il regime amministrativo ha formato oggetto <strong>di</strong> un’interessante lezione deldottor Silva, del Ministero del commercio estero, che ha trattato ampiamente la<strong>di</strong>sciplina dei nostri scambi con l’estero, e in particolare le principali fonti legislativee regolamentari dell’attuale regime dell’importazione e dell’esportazione.Sulle questioni doganali hanno parlato il dottor Giovannetti e il dottorMongiovì. Il professor Gasparini si è <strong>di</strong>ffuso sulle facilitazioni all’esportazionenei principali paesi europei; sui cre<strong>di</strong>ti all’esportazione e assicurazione dei cre<strong>di</strong>ti,nonché sui rimborsi fiscali.Ha fatto seguito sullo stesso argomento il professor Lorusso, esaminandoesaurientemente e in modo critico gli stessi problemi, con riferimento al nostroPaese.351


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleIl dottor Dalle Volta ha illustrato l’importanza dell’organizzazione delleaziende esportatrici e il dottor Mosca del Ministero degli affari esteri ha parlatodelle funzioni degli uffici commerciali presso le rappresentanze <strong>di</strong>plomatiche econsolari italiane all’estero.Il ciclo delle conferenze milanesi è stato chiuso dal dottor Giustetto, che hatrattato ampiamente dei compiti e dell’organizzazione degli Uffici camerali peril commercio estero.Durante la permanenza a Milano i partecipanti al Corso hanno visitato iMagazzini generali <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a, la Borsa valori e la Borsa merci; interessanteinoltre è stata la visita alla Innocenti spa, dove i partecipanti al Corso hannopotuto rendersi conto delle varie fasi <strong>di</strong> lavorazione del complesso stesso.Il Corso ha ripreso quin<strong>di</strong> le sue lezioni a Firenze trattando l’argomento piùspecifico dello “Sviluppo delle esportazioni”. Questa seconda parte si è articolatasu quattro gruppi <strong>di</strong> lezioni.Il primo, “I prodotti, i mercati e gli operatori”, per il quale hanno parlato ilprofessor Mazzantini, presidente dell’ICE, sulle caratteristiche delle esportazioniitaliane, e per i prodotti il dottor Loria, il cavaliere del lavoro Donato e il professorTofani rispettivamente per l’artigianato, l’industria, l’agricoltura e gli alimentari.Per i mercati sono intervenuti il professor Tucci (America settentrionale,centrale e meri<strong>di</strong>onale), l’onorevole professor Vedovato (Africa e Me<strong>di</strong>o Oriente),il dottor Tosarelli (Asia e Oceania), il dottor Malgeri (Europa).Per il secondo gruppo, “Pubblicità e propaganda del prodotto italiano”, il dottorLa Rosa si è <strong>di</strong>ffuso sul come far conoscere all’estero la nostra produzione; a luisono seguiti il dottor Bianco sulla partecipazione italiana alle fiere estere, il dottorBorgiani sulla redazione <strong>di</strong> cataloghi e monografie per prodotti destinati all’esportazione,e il dottor Pomilio sulle varie forme <strong>di</strong> pubblicità sui mercati <strong>di</strong> sbocco.Il terzo gruppo era de<strong>di</strong>cato allo “Stu<strong>di</strong>o razionale del mercato” e le lezionia questo attinenti sono state tenute dal professor Tagliacarne per quanto riguardalo stu<strong>di</strong>o del mercato estero in generale e nella tecnica del sondaggio, dalprofessor Fabrizi sullo stu<strong>di</strong>o comparativo dei prezzi e dal dottor Morante sulle<strong>di</strong>sposizioni tecniche amministrative dei paesi importatori che con<strong>di</strong>zionanol’esportazione italiana.L’ultimo gruppo aveva per titolo “Per incrementare le esportazioni”; hannopreso la parola il professor Giannessi, che ha trattato dell’organizzazione commercialee delle rappresentanze <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte all’estero, il dottor Perfetti sull’apportodel turismo e sulle ven<strong>di</strong>te fatte attraverso i turisti e il dottor Scala sui problemidella buona esecuzione dell’affare.Il Corso ha avuto termine il giorno 22 ottobre alla presenza delle autoritàgovernative, <strong>di</strong> numerose personalità della finanza, delle banche e delle orga-352


Stefano Brunnizzazioni sindacali. Il professor Trombetta, nella sua qualità <strong>di</strong> presidente dellaCommissione per il commercio estero dell’Unione, ha tracciato un breve consuntivo<strong>di</strong> questa iniziativa, ne ha rilevato i profili favorevoli e ha infine sottolineatol’importanza <strong>di</strong> questo secondo Corso centrato sui problemi dell’esportazione.Infine il professor Devoto ha riaffermato la necessità per i funzionari camerali<strong>di</strong> mantenersi a un alto livello <strong>di</strong> preparazione tecnica in vista degli importanticompiti loro affidati al servizio degli operatori economici.Anche a Firenze i partecipanti hanno effettuato visite <strong>di</strong> alto interesse, tra cuigiova citare quella alla mostra del grande mercante Datini a Prato.A sottolineare l’importanza <strong>di</strong> questa iniziativa è utile ricordare il vivo interessamentoad esso <strong>di</strong>mostrato dal Ministero del commercio estero che, oltre aessere presente nella persona <strong>di</strong> S. E. il ministro, ha dato la propria collaborazionecon docenti e partecipanti ed ha erogato un notevole contributo finanziario.Attualmente è in avanzato corso <strong>di</strong> stampa il volume che raccoglierà tutte lelezioni e che è stato insistentemente richiesto anche all’estero.Convenzione doganale sui Carnet ECS per campioni commercialiIn questi ultimi mesi abbiamo posto allo stu<strong>di</strong>o un altro grosso problema propostodal Bureau International d’Information de Chambres de Commerce, cioèquello dell’adozione in sede internazionale dei Carnet ECS al fine <strong>di</strong> facilitare imovimenti dei campioni commerciali tra i vari paesi.La necessità che hanno i commercianti e i rappresentanti <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>attraversare frequentemente le frontiere degli Stati con i loro campioni e l’obbligoche, <strong>di</strong> conseguenza, deriva ad essi <strong>di</strong> sottoporsi <strong>di</strong> volta in volta all’osservanzadelle formalità doganali all’ingresso e all’uscita del territorio <strong>di</strong> ciascun paesevisitato, ha da lungo tempo indotto le categorie interessate a chiedere una semplificazionedel regime doganale dei campioni ammessi in franchigia, con l’obbligoo meno della riesportazione.La Convenzione <strong>di</strong> Ginevra del 3 novembre 1923 per la semplificazione delleformalità doganali, conclusa sotto l’egida delle Nazioni Unite – alla quale l’Italiaaderì – contiene già un certo numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni al riguardo e, in particolare,ha posto per la prima volta su un piano plurilaterale il principio dell’importazionetemporanea dei campioni commerciali, dettando altresì opportune clausole<strong>di</strong>sciplinanti l’agevolazione.Successivamente, nel 1952, le parti contraenti all’Accordo generale sulletariffe doganali e il commercio (GATT) hanno adottato a Ginevra una Convenzioneinternazionale per facilitare l’importazione dei campioni commerciali353


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalee del materiale pubblicitario, che riprende, completandole, le stipulazioni delleConvenzione del 1923.Entrambi i suin<strong>di</strong>cati accor<strong>di</strong>, del 1923 e del 1952, pure regolando sod<strong>di</strong>sfacentementeil problema del regime doganale applicabile alla circolazioneinternazionale dei campioni commerciali, non hanno tuttavia risolto il problemadella semplificazione delle formalità alle quali sono assoggettati i viaggiatori <strong>di</strong>commercio all’atto del loro ingresso in un paese e, in particolare, l’obbligo, allorchési tratta <strong>di</strong> campioni da introdurre solo temporaneamente, <strong>di</strong> presentare una<strong>di</strong>chiarazione doganale nella debita forma, <strong>di</strong> consegnare l’ammontare dei <strong>di</strong>rittidoganali dovuti a garanzia delle riesportazione dei campioni o, in sua sostituzione,<strong>di</strong> fornire una cauzione, riconosciuta valida per detto ammontare.Ispirandoci agli stu<strong>di</strong> eseguiti in passato in altri congressi tecnici internazionalie all’esperienza fornita da sistemi praticati in via bilaterale da alcuni paesi,l’esame del problema <strong>di</strong> una semplificazione delle formalità doganali per la circolazioneinternazionale dei campioni è stato recentemente ripreso e definito dalConsiglio <strong>di</strong> cooperazione doganale <strong>di</strong> Bruxelles. Questo è pervenuto ad adottare– in data 1º marzo 1956 – una Convenzione doganale sui Carnet ECS per icampioni commerciali.Scopo della Convenzione è <strong>di</strong> permettere, a richiesta facoltativa dell’interessato,la sostituzione dei titoli or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> importazione temporanea per i campionicommerciali, in uso in ciascun paese, con un documento doganale internazionale,denominato Carnet ECS (Carnet Echantillon Commerciaux-Commercial Samples)già esistente per le automobili e che, come questo ultimo documento, forniscealle dogane del paese d’importazione temporanea una garanzia internazionaleper i <strong>di</strong>ritti doganali.Del tutto sod<strong>di</strong>sfacente alle esigenze dei servizi doganali, il Carnet ECS comportaal tempo stesso vantaggi sostanziali al viaggiatore <strong>di</strong> commercio, poiché:a) contiene, pre<strong>di</strong>sposte in forma semplificata ed unificata, le <strong>di</strong>chiarazioni scritteda presentare alle dogane all’atto dell’uscita e del ritorno nei paesi d’origine,nonché dell’introduzione e della riesportazione dei campioni nei paesi visitati;b) lo esonera dal consegnare, in numerario, l’ammontare dei <strong>di</strong>ritti doganaliall’arrivo in un paese, ovvero <strong>di</strong> ricercare in questo paese una cauzione accettabiledalla dogana;c) lo mette in grado, prima della sua partenza per un giro <strong>di</strong> affari, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre<strong>di</strong> un titolo valido per tutte le dogane dei paesi visitati, aderenti alla Convenzione.La Convenzione sui Carnet ECS non mo<strong>di</strong>fica in nulla tutti gli altri aspettidella regolamentazione applicabile in ciascun paese per l’ammissione dei campionicommerciali alla temporanea importazione in franchigia. Peraltro, essa è anchedel tutto <strong>di</strong>stinta dalla sopracitata Convenzione <strong>di</strong> Ginevra del 1952, per cui non354


Stefano Brunè necessariamente richiesta ad un paese la partecipazione a questa convenzioneper adottare il sistema del Carnet ECS previsto dalla Convenzione <strong>di</strong> Bruxelles.Nel suo contenuto, quest’ultima si limita, principalmente:– a definire l’accettazione della locuzione échantillon commerciaux;– a definire il Carnet ECS, a stabilirne il modello e a regolare le sue con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> rilascio e <strong>di</strong> utilizzo;– a prevedere l’obbligazione delle associazioni garanti nei riguar<strong>di</strong> della dogana.L’obbligazione fondamentale delle associazioni garanti è costituita dall’impegno,verso le autorità doganali del paese ove esse hanno la loro sede, <strong>di</strong> pagare i<strong>di</strong>ritti d’importazione e le altre somme che si rendessero esigibili per la mancatariesportazione dei campioni importati nel paese sulla base <strong>di</strong> un Carnet ECSrilasciato da un’associazione estera corrispondente.L’impegno anzidetto sarà da concretare e perfezionare in ciascun paese neimo<strong>di</strong> e nei termini richiesti dalle autorità doganali del paese stesso e apparterràalle associazioni nazionali garanti <strong>di</strong> regolare i loro reciproci rapporti con lecorrispondenti associazioni estere, me<strong>di</strong>ante appositi accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> carattere privato.Si verranno in tale modo a costituire una o più reti internazionali <strong>di</strong> garanzie,sotto l’egida delle quali i Carnet ECS saranno rilasciati e utilizzati nel territoriodegli Stati che aderiranno alla Convenzione.Ora appare chiaro che numerosi problemi sono da risolvere per far sì che laUnione possa agevolmente <strong>di</strong>venire ente garante presso la nostra amministrazionedoganale. Particolarmente <strong>di</strong>fficile è far delle previsioni sul funzionamento delsistema dato che si è pressoché privi <strong>di</strong> statistiche sul movimento dei campioniin questi ultimi anni.Tutte le <strong>di</strong>fficoltà connesse all’organizzazione del sistema <strong>di</strong> campioni ai finidella garanzia, degli organismi che affiancheranno l’Unione per la riassicurazionedel decentramento e i rapporti tra singole Camere e Unione, e tra Camere e operatorisono stati oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o con le Camere <strong>di</strong> commercio più interessate econ le amministrazioni centrali. Anche in sede internazionale sono stati frequentii contatti con le Unioni <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio degli altri paesi incontrate piùvolte a Parigi e nel maggio scorso a Bruxelles dove la Federazione nazionale delleCamere <strong>di</strong> commercio belghe ha tenuto un’apposita riunione per lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>tutta la documentazione inerente all’intero sistema <strong>di</strong> cauzione già applicato daquella Federazione.Alla riunione <strong>di</strong> Bruxelles, cui hanno partecipato per l’Unione delle Camere<strong>di</strong> commercio, il presidente e il segretario generale, si è avuto l’impressione che ilsistema <strong>di</strong> cauzionamento in parola può essere attuato con notevole vantaggio, eche anche l’Italia possa a suo tempo, unirsi alla catena internazionale, che poggiasulle Camere <strong>di</strong> commercio dei vari paesi, a beneficio dei nostri operatori.355


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleProblemi delle fiereIn questi ultimi 6 mesi l’Unione è stato invitata dal Ministero degli esteri eda quello del <strong>Commercio</strong> estero a far conoscere il proprio parere in merito ai problemidelle fiere in generale e a quelli delle fiere campionarie e fiere specializzateinternazionali, in particolare. Il problema delle fiere, del loro numero, delle lorofunzioni, delle loro caratteristiche e delle loro necessità è un problema comune amolti paesi, tanto che la Commissione economica per l’Europa in seno all’ONUse ne è interessata al fine <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are a fondo il problema e <strong>di</strong> adottare eventualidenominazioni e regolamentazioni. Si trattava <strong>di</strong> vedere come si poteva favorirel’espansione del commercio internazionale attraverso lo sviluppo <strong>di</strong> rapporti conseguibilinel campo delle fiere internazionali, tra compratori e ven<strong>di</strong>tori.L’ECE, esaminando il problema nel novembre 1955 e rendendosi contodelle numerose importanti questioni connesse con queste manifestazioni, decise<strong>di</strong> costituire un Gruppo <strong>di</strong> lavoro per stu<strong>di</strong>are i problemi delle fiere e dei salonispecializzati internazionali. Il Gruppo <strong>di</strong> lavoro avrebbe poi dovuto presentare irisultati al Comitato, particolarmente sui seguenti punti:a) definizione <strong>di</strong> fiere internazionali e saloni specializzati internazionali;b) problemi relativi al coor<strong>di</strong>namento internazionale delle fiere e dei saloni specializzati;c) facilitazioni d’or<strong>di</strong>ne amministrativo;d) problemi dei trasporti.Il Gruppo <strong>di</strong> lavoro per le fiere internazionali si è riunito a Ginevra duevolte, nel gennaio e nel giugno del corrente anno. A questa seconda sessione, suinvito del Ministero degli affari esteri, hanno partecipato anche rappresentantidell’Unione quali esperti; giova notare che la nostra era l’unica organizzazionenon statale invitata a far parte della delegazione italiana.I lavori svolti sono stati notevoli soprattutto perché, su piano governativo, siè cercato <strong>di</strong> dare un po’ d’or<strong>di</strong>ne alla complessa materia.L’importanza dei lavori è dovuta anche al fatto che ad essi partecipavanoqua<strong>di</strong> tutti i paesi interessati e cioè: Belgio, Danimarca, USA, Finlan<strong>di</strong>a, Francia,Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Polonia, Repubblica Federale <strong>di</strong> Germania,URSS, Germania Orientale, nonché rappresentanti della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale, dell’Unione fiere internazionali, dell’Union International Cheminde Fer, dell’Associazione internazionale trasporti aerei e del Comitato internazionalesaloni specializzati.Si è cercato <strong>di</strong> raggiungere in sede internazionale un punto <strong>di</strong> vista comunein modo da poter suggerire ai Governi una serie <strong>di</strong> raccomandazioni sui seguentipunti:356


Stefano Brun– definizione delle fiere generali e specializzate internazionali;– facilitazioni d’or<strong>di</strong>ne amministrativo da prendere in queste manifestazioni;– coor<strong>di</strong>namento generale;– problemi dei trasporti.La delegazione italiana ha tenuto conto, nei suoi interventi, <strong>di</strong> quanto inmerito alle fiere vige nel nostro Paese dove, come noto, le competenti amministrazioniitaliane hanno recentemente elaborato un progetto <strong>di</strong> legge sulla<strong>di</strong>sciplina delle manifestazioni fieristiche, mostre ed esposizioni, che sarà prossimamentesottoposto all’approvazione del Parlamento.Nei confronti delle manifestazioni internazionali, il progetto <strong>di</strong> legge si ispiraai seguenti concetti:– la qualifica <strong>di</strong> “internazionale” può essere concessa solo alle manifestazionialle quali partecipano ufficialmente paesi e <strong>di</strong>tte straniere, queste ultime in adeguatorapporto con gli espositori nazionali;– l’organizzazione delle manifestazioni perio<strong>di</strong>che a carattere internazionale èdevoluta all’esclusiva competenza <strong>di</strong> enti pubblici aventi finalità fieristiche il cuipresidente sia nominato dal presidente del Consiglio dei ministri, su proposta delministro dell’Industria e del commercio.Non è prevista alcuna <strong>di</strong>scriminazione tra fiere campionarie generali e mostrespecializzate.Innovando la legislazione attualmente vigente, il progetto <strong>di</strong> legge determinain 21 giorni la durata massima <strong>di</strong> ciascuna manifestazione e prevede adeguatesanzioni contro gli organizzatori <strong>di</strong> manifestazioni fieristiche non autorizzateoppure tenute in data, località e con denominazione <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>catenel calendario ufficiale.In linea <strong>di</strong> massima alle manifestazioni fieristiche non devono essere concessicontributi finanziari, il progetto <strong>di</strong> legge sopra ricordato stabilisce anzi chel’autorizzazione non può essere concessa alle manifestazioni che non risultinopre<strong>di</strong>sposte su base organizzativa atta ad assicurare in forma autonoma il conseguimentodello scopo per cui sono promosse.Il sistema seguito per la determinazione dei contingenti fieristici non ha perpresupposto criteri rigi<strong>di</strong> e fissi. Tali criteri sono tuttavia uniformi nei confronti<strong>di</strong> tutti i paesi e hanno riguardo all’importanza e alla natura della partecipazione<strong>di</strong> ciascun paese.Per quanto concerne il metodo si deve far notare che esiste una <strong>di</strong>fferenza tracontingenti valutari e contingenti <strong>di</strong> accordo.I contingenti valutari sono globali ed espressi in dollari, e concernono queipaesi con i quali è previsto il regolamento in valuta libera; vengono fissati preventivamenteper le manifestazioni a carattere internazionale <strong>di</strong> primaria importanza.357


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleLa delegazione ministeriale che funziona presso la fiera effettua la ripartizionein quote merceologiche e provvede al rilascio delle relative licenze.I contingenti stabiliti <strong>di</strong> accordo vengono concessi nei confronti <strong>di</strong> quei paesicon i quali vige un regime <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> commerciali. Essi possono riguardare determinatemanifestazioni fieristiche ovvero il complesso <strong>di</strong> varie manifestazioni.La ripartizione dei contingenti agli espositori è effettuata in linea <strong>di</strong> massimadalle autorità italiane, sempre che non sia altrimenti <strong>di</strong>sposto da accor<strong>di</strong> particolaricon i paesi interessati.Questo grosso problema delle fiere, anche su esplicito desiderio dei ministeriinteressati, va ancora approfon<strong>di</strong>to e in questo senso condurremo indagini perconoscere esattamente il parere degli espositori onde poter riferire in sede nazionalee internazionale.Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oL’attività della Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per commercio estero presieduta daldottor Trombetta e della quale fanno parte i rappresentanti <strong>di</strong> 13 Camere <strong>di</strong>commercio è stata intensa. Sono stati trattati i seguenti argomenti: le compensazioniprivate; l’organizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> cauzione internazionale per icampioni e i modelli commerciali; l’arbitrato internazionale; il rimborso IGEper merci esportate; l’IGE sui premi <strong>di</strong> abbinamento; nuovo accordo commercialee <strong>di</strong> pagamento italo-brasiliano; le mo<strong>di</strong>fiche alla legge doganale. I lavorisvolti dalla Commissione sono particolarmente proficui perché i rappresentanticamerali sono affiancati da esperti e alle riunioni intervengono i funzionari delleamministrazioni interessate nei rispettivi argomenti. È da questa collaborazionevivificatrice e da questi scambi <strong>di</strong> idee con le amministrazioni che scaturisconodalla nostra Commissione voti e raccomandazioni che quasi sempre vengonopresi in considerazione.Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’esteroParticolare interessamento abbiamo rivolto alle Camere <strong>di</strong> commercio italianeall’estero, riconosciute dal Governo italiano, e che costituiscono una Sezionedella nostra Unione.Le Camere <strong>di</strong> commercio italiane all’estero compiono un’opera che supera ilsemplice settore economico. Esse tengono vivo il vincolo con la madre patria esono altresì un potente mezzo <strong>di</strong> penetrazione nei vari paesi che le ospitano. La358


Stefano Brunmaggior parte <strong>di</strong> esse, oltre che favorire lo sviluppo degli scambi commerciali, hala rappresentanza delle fiere italiane e cura quin<strong>di</strong> la partecipazione straniera aqueste fiere.Molte sono altresì fiduciarie dell’ENIT e come tali si occupano <strong>di</strong> numerosie importanti problemi connessi al nostro turismo; altre sono fiduciarie dell’ICEe anche in questo caso svolgono un’azione quanto mai utile.Nonostante la grande mole <strong>di</strong> lavoro che sono chiamate a svolgere, troppoesiguo è ancora il contributo finanziario governativo. Si tenga infatti presente chequasi tutte le Camere pubblicano un bollettino; svolgono un accurato servizio <strong>di</strong>informazioni sulle <strong>di</strong>tte locali, nonché un servizio <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong> mercato;<strong>di</strong>rimono controversie commerciali; organizzano la partecipazione italiana amostre, fiere e concorsi locali ecc.Frequenti sono i rapporti con l’Unione, la quale fin dal 1950 ha istituito unospeciale servizio <strong>di</strong> scambi <strong>di</strong> informazioni, pubblicazioni, rappresentanze fra leautorità centrali ecc. in favore <strong>di</strong> dette Camere italiane all’estero.Non vi è dubbio che l’esistenza <strong>di</strong> nostre Camere <strong>di</strong> commercio all’esteropuò essere <strong>di</strong> grande aiuto ai nostri connazionali ed è opportuno sottolinearela convenienza che particolarmente gli esponenti degli organismi camerali, trovandosiall’estero, approfittino dell’appoggio delle nostre consorelle, in quantol’esperienza insegna che da questi contatti è sempre scaturito qualche cosa <strong>di</strong>concreto.L’Unione ha <strong>di</strong>mostrato in numerose occasioni <strong>di</strong> prendere viva parte allafunzione <strong>di</strong> italianità e <strong>di</strong> valorizzazione degli scambi assolta dalle nostre rappresentanzeall’estero ed è intervenuta in alcuni casi con un contributo particolarequale segno <strong>di</strong> riconoscimento per l’attività svolta.La collaborazione in atto potrà certamente aumentare e ottenere risultati piùconcreti il giorno in cui, con la <strong>di</strong>sciplina dell’uso della denominazione <strong>di</strong> <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio e con una maggiore generosità <strong>di</strong> contributo da parte dello Stato edelle Camere <strong>di</strong> commercio ed altre organizzazioni italiane, le nostre consorelleall’estero raggiungeranno un livello <strong>di</strong> efficienza tale da poter rispondere adeguatamenteai delicati compiti che esse sono chiamate a svolgere. Se si renderannopiù attive e funzionali le Camere <strong>di</strong> commercio all’estero si sarà compiuto unnotevole passo sulla strada dello sviluppo delle nostre esportazioni, problemaprincipale della nostra politica commerciale.Attualmente molte Camere <strong>di</strong> commercio sono associate ad una o più consorelleall’estero, ma da tempo e da parte <strong>di</strong> più Camere viene suggerito un esamegenerale del problema allo scopo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare i rapporti tra Camere <strong>di</strong> commercioitaliane ed italiane all’estero in modo da porre queste ultime nelle miglioricon<strong>di</strong>zioni per svolgere la propria attività.359


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleRiforma della legge sui magazzini generaliNel 1955, a iniziativa della Direzione generale del commercio, è stata ripresain esame la <strong>di</strong>battuta questione delle riforma delle legge sui magazzini generali,impostata fin dal 1947 dalla Federazione dei magazzini generali d’Italia e <strong>di</strong>scussain successivi Convegni e Commissioni, in sede <strong>di</strong> Confederazione generale delcommercio, <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio e <strong>di</strong> Unione, senza che mai si riuscisse aconciliare le opposte tendenze.Ai lavori della Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o istituita dalla citata Direzione generaledel commercio ha attivamente partecipato, in rappresentanza delle Camere<strong>di</strong> commercio, l’ingegner Giulio C. Tosadori, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Verona, il quale ha fatto anche parte del ristretto Comitato che ha giàpresentato le conclusioni sui punti in particolare ad esso demandati: regressoprimario; deposito <strong>di</strong> massa; responsabilità dei magazzini generali; assicurazionedelle merci depositate.Non possiamo per ora riferire su tali punti, pur essenziali, poiché occorre chesu <strong>di</strong> essi si pronunci prima la Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Possiamo però assicurareche attraverso l’ingegner Tosadori i criteri delle Camere <strong>di</strong> commercio sui magazzinigenerali, espressi in varie occasioni, trovano il miglior interprete.La Direzione generale del commercio si è anche compiaciuta <strong>di</strong> far parteciparel’Unione all’esame dell’attuazione del decreto presidenziale del <strong>di</strong>cembre1954, con il quale è stato aumentato l’importo della cauzione da presentarsi daimagazzini generali da un minimo <strong>di</strong> un milione fino a cinquanta milioni.A quanto ci risulta, i criteri <strong>di</strong> massima adottati per la commisurazione dellecauzioni sono stati generalmente ritenuti equi e sono in corso <strong>di</strong> applicazione.Centro per le fonti <strong>di</strong> energiaCon il Convegno indetto in occasione <strong>di</strong> questa Assemblea, sulle fonti <strong>di</strong> energiain Italia in relazione ai piani <strong>di</strong> sviluppo dell’economia, il Centro istituito fin dal1952 e affidato alla presidenza del senatore Pasquini promuove un ampio <strong>di</strong>battitosu un problema <strong>di</strong> importanza fondamentale per tutta l’attività produttiva.Attraverso l’esame dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge concernenti il settore energetico e la<strong>di</strong>ffusione del suo “Notiziario”, il nostro Centro ha saputo conquistarsi un postonon trascurabile fra quanti si occupano dell’argomento in Italia e ci piace segnalareche anche da istituti esteri e dalle ambasciate <strong>di</strong> vari Stati (Francia, Austria,Giappone) è stato sollecitato l’invio del nostro “Notiziario” per l’interesse dellesegnalazioni, degli stu<strong>di</strong> e dei dati e per la serena e obiettiva esposizione <strong>di</strong> essi.360


Stefano BrunMolti lavori, dovuti a specialisti <strong>di</strong> larga fama e pubblicati nel nostro “Notiziario”,rappresentano un contributo notevole <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> in questo settore; si trattaspesso <strong>di</strong> ricerche originali e <strong>di</strong> documentazioni statistiche tratte da fonti <strong>di</strong>rette.Più volte tali stu<strong>di</strong> sono stati riportati in riviste tecniche sollevando grandeinteresse negli ambienti competenti. Sono certo che l’iniziativa dell’o<strong>di</strong>erno Convegnosarà bene accolta e offrirà l’occasione <strong>di</strong> un’ampia e utile <strong>di</strong>scussione e sind’ora segnalo la ricerca quella dell’ingegner Enea Virgili, prevalentemente illustrativadella situazione come si è venuta sviluppando e si prospetta attualmente;e quella del professor Giovanni Malquori, essenzialmente <strong>di</strong> previsioni.Commissione marittimaLa pubblicazione sul rior<strong>di</strong>namento dei servizi marittimi nazionali, vivamenteapprezzata negli ambienti economici interessati per il concreto contributo aquello che potrà essere il nuovo assetto dei collegamenti marittimi me<strong>di</strong>terraneie oceanici alla prossima scadenza delle convenzioni tra lo Stato e le società delGruppo Finmare, ha segnato una tappa notevole dei lavori svolti con appassionatacompetenza dalla nostra Commissione intercamerale marittima, presiedutadal dottor Luigi Accame.Particolare attenzione è ora rivolta al problema dell’inquinamento delle acquemarine da idrocarburi e residui oleosi, i cui gravi pregiu<strong>di</strong>zi all’integrità del patrimonioittico e allo sviluppo delle attività turistiche nelle località marittime prossimeai porti hanno richiamato l’attenzione dei Governi sulla necessità <strong>di</strong> crearele basi per un’azione comune intesa a <strong>di</strong>sciplinare la <strong>di</strong>scarica in mare aperto deiresidui oleosi <strong>di</strong> bordo.La Conferenza internazionale tenutasi sull’argomento a Londra nell’aprile1954, e alla quale partecipò anche l’Italia, ha portato alla stesura <strong>di</strong> uno schema<strong>di</strong> convenzione che attende però ancora la ratifica dei Governi partecipanti all’accordo,tra cui quello italiano.Le ripetute segnalazioni al Ministero della marina mercantile della necessitàche, in attesa della ratifica della Convenzione <strong>di</strong> Londra, si provveda a <strong>di</strong>sciplinarela <strong>di</strong>scarica dei residui oleosi in mare adottando adeguati provve<strong>di</strong>menticon carattere <strong>di</strong> urgenza ha certo contribuito ad accelerare l’istituzione, pressola Direzione generale della navigazione e traffico marittimo, <strong>di</strong> un Comitatonazionale per la prevenzione dell’inquinamento delle acque <strong>di</strong> mare, del quale èstato invitato a far parte un rappresentante dell’Unione, designato nella personadel dottor Carlo Manara, presidente della Sezione marittima della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Bari, che ha sempre <strong>di</strong>mostrato particolare interesse alla materia.361


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleParallelamente allo stu<strong>di</strong>o del problema dell’inquinamento si svolge quellosull’unificazione delle norme <strong>di</strong> sicurezza per le navi petroliere nei porti e un appositoristretto Comitato, dopo accurato esame <strong>di</strong> regolamenti e or<strong>di</strong>nanze portualiinviati dalle Camere <strong>di</strong> commercio nella cui giuris<strong>di</strong>zione rientrano i più importantiscali petroliferi, ha redatto un primo schema <strong>di</strong> regolamento unificato, checon le mo<strong>di</strong>fiche che potranno essere suggerite dalle ulteriori <strong>di</strong>scussioni in corsosarà presentato alla prossima Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercio marittime.Non certo minore attenzione de<strong>di</strong>ca la Commissione ai numerosi e complessiproblemi del lavoro portuale, ai quali il ministro Cassiani ha fatto cenno nel suointervento a conclusione del recente <strong>di</strong>battito sul bilancio del Ministero dellamarina mercantile alla <strong>Camera</strong> dei deputati. Al riguardo un altro Comitato <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o, riallacciandosi a lavori già svolti in passato e riassunti in memorie inviateai ministeri ed enti interessati, ha in corso la raccolta degli elementi necessari perconcretare suggerimenti idonei a correggere, nel quadro delle norme vigenti e conobiettiva considerazione delle esigenze del lavoro nei porti, quelle sperequazioni equegli squilibri che attualmente possono rilevarsi per effetto anche del progressodegli apprestamenti tecnici <strong>di</strong> bordo e <strong>di</strong> banchina.Per quanto concerne l’industria delle costruzioni e delle riparazioni navali, laCommissione si è occupata della pratica attuazione della legge 17 luglio 1954,n. 522, cosiddetta legge Tambroni. Le numerose commesse italiane ed estereassegnate ai nostri cantieri per nuove costruzioni ammesse ai benefici della leggeassicurano il pieno impiego delle maestranze e degli impianti per alcuni anni. Ènecessario però che alla legge, la cui reale efficacia non ha tardato a manifestarsinel processo <strong>di</strong> alta congiuntura nel settore delle costruzioni navali, venga assicuratacontinuità organica e operante. La Commissione ha espresso perciò il suocompiacimento per il lodevole sforzo compiuto dal Governo prima con lo stanziamentostraor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> 3 miliar<strong>di</strong> e ora con il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge d’iniziativa delministro Cassiani che prevede l’assegnazione <strong>di</strong> circa 75 miliar<strong>di</strong> agli stanziamentidecennali per la citata legge 17 luglio 1954. È stato comunque auspicato cheulteriori provve<strong>di</strong>menti, ove ne sorgesse la necessità, non manchino per assicurarela funzionalità <strong>di</strong> una legge alla quale è legato l’inizio <strong>di</strong> un periodo <strong>di</strong> prosperitàper l’industria cantieristica nazionale e che si provveda altresì ad accelerare l’erogazionedei contributi specialmente per andare incontro alle esigenze dei piccolie me<strong>di</strong> cantieri.Altro argomento che ha particolarmente attirato l’attenzione della Commissioneè quello del crescente impiego dei container e <strong>di</strong> altri mezzi tecnici idonei afacilitare le operazioni <strong>di</strong> maneggio, carico e scarico delle merci. È stato istituitoanche per questo problema un apposito Comitato con il compito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>areil miglioramento e la razionalizzazione dei mezzi e sistemi <strong>di</strong> carico, scarico,362


Stefano Bruncon<strong>di</strong>zionamento e trasporto delle merci nei traffici terrestri e marittimi. DettoComitato, opportunamente integrato con rappresentanti dei trasporti ferroviarie stradali, sarà presto convocato per esaminare una relazione introduttiva curatadagli uffici dell’Unione, nella quale è esposta la situazione in Italia e in alcuniprincipali paesi europei e <strong>di</strong> oltre Atlantico nell’utilizzo <strong>di</strong> container, palette esistemi <strong>di</strong> traffico combinato strada-rotaia. Verrà inoltre esaminato uno schema<strong>di</strong> convenzione internazionale per l’uso dei container proposto dall’InternationalCargo Handling Co-or<strong>di</strong>nation Association.Fra gli altri problemi esaminati o in corso <strong>di</strong> esame che più da vicino interessanol’esercizio dell’attività amatoriale vanno segnalati quelli inerenti al collocamentoe all’avvicendamento della gente <strong>di</strong> mare, alle aree demaniali marittime ea talune questioni fiscali.Va inoltre segnalato che, a coronamento del lungo e paziente lavoro svoltodalla Commissione intercamerale per il coor<strong>di</strong>namento degli usi marittimi, presiedutadal professor Bruno Minoletti, è imminente la pubblicazione della raccoltadegli usi marittimi e portuali vigenti. Siamo certi che il volume incontreràil favore soprattutto degli organismi economici interessati ai traffici marittimi.Ricor<strong>di</strong>amo infine che il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, su invito del Ministerodella marina mercantile, ha provveduto alla designazione del nuovo rappresentantedelle Camere <strong>di</strong> commercio marittime in seno al Consiglio superioredella marina mercantile per il quadriennio 1956-1960.L’incarico, finora tenuto dal dottor Francesco Manzitti, già presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova e ora presidente della Finmare, è stato affidatoal grande ufficiale Costantino Simeone, presidente della Sezione marittima della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Venezia.Commissione per la pescaUno dei problemi che maggiormente attrae l’attenzione della categoria èquello dell’unificazione dei servizi della pesca, attualmente ripartiti tra vari ministeri:Marina mercantile, Agricoltura, Industria e commercio, <strong>Commercio</strong> conl’estero. Inoltre, in questi stessi ministeri i vari servizi sono talvolta ripartiti in più<strong>di</strong>rezioni generali, il che accresce la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> raggiungere un in<strong>di</strong>rizzo uniformee coor<strong>di</strong>nato nell’emanazione delle norme concernenti le attività pescherecce.Così, ad esempio, nell’ambito dello stesso Ministero della marina mercantile,appare evidente l’inopportunità <strong>di</strong> tenere riuniti in una stessa Direzione generalei servizi della pesca con quelli del Demanio marittimo, mentre potrebbe istituirsiuna Direzione generale della pesca che dovrebbe assorbire anche le attribuzioni363


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalein materia <strong>di</strong> naviglio (sovvenzioni alle costruzioni <strong>di</strong> navi da pesca), <strong>di</strong> relazioniinternazionali (accor<strong>di</strong> commerciali) e <strong>di</strong> personale addetto alla pesca, attualmente<strong>di</strong>stribuiti in altre <strong>di</strong>rezioni generali.Da questi provve<strong>di</strong>menti e da quelli analoghi che potrebbero adottarsi pergli altri ministeri deriverebbe anche un potenziamento strutturale e funzionaledei servizi della pesca, che dovrebbe poi trovare integrazione con l’istituzione <strong>di</strong>nuovi servizi, la cui carenza nei confronti <strong>di</strong> altri paesi è vivamente avvertita.Tra questi nuovi servizi alcuni si presentano con carattere <strong>di</strong> particolareurgenza e vanno menzionati specialmente i servizi <strong>di</strong> ricerca tecnologica sugliscafi e sulle attrezzature, nonché quelli <strong>di</strong> ricerca economica.Collegata con le precedenti considerazioni è poi la questione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>biologia marina affidati agli Istituti talassografici <strong>di</strong> Trieste, Messina e Taranto eall’Istituto centrale <strong>di</strong> idrobiologia, le cui ricerche sono intese a integrare quelledegli Istituti talassografici. Si tratta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> che presentano effettivo e imme<strong>di</strong>atointeresse economico per l’industria della pesca nel suo complesso, in quanto che ildepauperamento e il progressivo sfruttamento dei fon<strong>di</strong> abituali <strong>di</strong> pesca richiedonoanche nel Me<strong>di</strong>terraneo l’effettuazione <strong>di</strong> campagne esplorative ispirate acriteri scientifici ed economici insieme, allo scopo <strong>di</strong> ottenere una rotazione nellosfruttamento dei banchi <strong>di</strong> pesca con il fine dell’aumento del ren<strong>di</strong>mento per navie della produttività in genere.La nostra Commissione, che ha già ripetutamente manifestato il voto per lacreazione <strong>di</strong> un Sottosegretariato o <strong>di</strong> un Commissariato per la pesca, ha ora incorso <strong>di</strong> preparazione una nuova documentata memoria sull’argomento. Frattantoè stato auspicato che, quali primi provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> urgenza per attuare un gradualeprocesso <strong>di</strong> unificazione, i vari Servizi della pesca attualmente ripartiti trai cennati Ministeri vengano accentrati in uniche <strong>di</strong>rezioni generali nell’ambitodegli stessi Ministeri, e vengano adeguatamente potenziati.I problemi della riorganizzazione dei mercati ittici e <strong>di</strong> una più efficientefunzionalità del cre<strong>di</strong>to peschereccio, che hanno posizioni basilari nell’economiadella pesca, dopo circostanziata indagine presso le singole Camere <strong>di</strong> commerciohanno dato luogo a proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica degli or<strong>di</strong>namenti in atto che, <strong>di</strong>scussein seno alla Commissione, saranno concretate in altro schema della cui formulazioneè stato incaricato il professor Pagliazzi, presidente dell’apposito Comitato<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.Il cre<strong>di</strong>to peschereccio, sia sotto forma <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to d’impianto e <strong>di</strong> miglioramentosia sotto forma <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esercizio, è essenziale per lo sviluppo e ilpotenziamento della pesca italiana in quanto le categorie interessate, come è noto,non <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> mezzi finanziari sufficienti per rinnovare e rammodernare iloro strumenti <strong>di</strong> lavoro.364


Stefano BrunLe provvidenze cre<strong>di</strong>tizie attualmente in atto non possono ritenersi sod<strong>di</strong>sfacentisia per la loro modesta portata sia perché subor<strong>di</strong>nate a gravose prestazioni<strong>di</strong> garanzie, reali e personali. Circa la necessità <strong>di</strong> un cre<strong>di</strong>to peschereccio soprattuttoper il rinnovo e l’ammodernamento delle attrezzature basti pensare cheattualmente la nostra flotta da pesca, costituita da 2733 motopescherecci, senzacontare le barche a motore e removeliche, <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un’attrezzatura tecnica la cuideficienza è rispecchiata dai seguenti dati:a) motopescherecci <strong>di</strong> oltre 15 anni <strong>di</strong> età: n. 823 (30,11% del totale);b) motopescherecci con frigoriferi: n. 259 (9,48% del totale);c) motopescherecci con ecometro: n. 163 (5,96% del totale);d) motopescherecci con ittioscopio: n. 102 (3,73% del totale);e) motopescherecci con ra<strong>di</strong>otelefono: n. 821 (30,04% del totale).Troppo elevato è il numero dei battelli adatti solo per la pesca costiera e <strong>di</strong>me<strong>di</strong>a altura, mentre esiguo è il numero dei motopescherecci idonei, per caratteristiche<strong>di</strong> stazza, velocità e attrezzatura tecnica, alla pesca <strong>di</strong> grande altura oanche fuori degli stretti.La conseguenza <strong>di</strong> tale stato <strong>di</strong> fatto è la limitazione del ren<strong>di</strong>mento economicoper nave delle imprese <strong>di</strong> pesca, forzatamente costrette a operare in concorrenzae con intensità preoccupante <strong>di</strong> sfruttamento su zone ristrette. Occorre chegli interventi cre<strong>di</strong>tizi vengano in<strong>di</strong>rizzati essenzialmente al rinnovamento e almiglioramento delle attrezzature idonee allo sviluppo della pesca <strong>di</strong> grande alturae oceanica, in modo da sollevare dall’attuale stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio la pesca costiera e <strong>di</strong>me<strong>di</strong>a altura e incoraggiando al tempo stesso le iniziative <strong>di</strong> pesca oltre gli strettiche già si vanno registrando, pur senza un razionale piano <strong>di</strong> azione né appoggiatti a garantirne il successo.Il cre<strong>di</strong>to, inoltre, dovrebbe, in linea parallela, <strong>di</strong>rigersi alla <strong>di</strong>stribuzione delpescato.Come già messo in luce nel pregevole stu<strong>di</strong>o svolto dal professor Pagliazzi,l’organizzazione <strong>di</strong>stributiva non copre che una piccola parte del territorio nazionalee soprattutto le regioni costiere e le gran<strong>di</strong> città. Nelle zone ove sussistono,le organizzazioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta specializzate raramente sono fornite <strong>di</strong> idonei mezzi<strong>di</strong> trasporto e <strong>di</strong> conservazione; pochi sono i negozi convenientemente attrezzati.Avverso tale situazione è stato avvedutamente proposto <strong>di</strong> considerare l’opportunità<strong>di</strong> potenziare l’organizzazione mercantile e l’organizzazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tadegli stessi produttori con provvidenze e cre<strong>di</strong>tizie per l’acquisto <strong>di</strong> camion refrigerantie muniti <strong>di</strong> vetrina per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta, per l’equipaggiamento frigoriferodei dettaglianti ecc.Tali provvidenze cre<strong>di</strong>tizie, riferendosi principalmente ad azioni commercialia breve termine, avrebbero inoltre il potere <strong>di</strong> ripercuotersi in maniera favorevole365


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalesui ceti de<strong>di</strong>ti alla produzione, in quanto, oltre a costituire per essi non soltantoun’attività organizzata <strong>di</strong> smercio del loro prodotto e sussi<strong>di</strong>aria della loro attivitàprincipale, influirebbe soprattutto sui prezzi unitari del prodotto e sulla massadell’offerta che verrebbe portata, con benefiche conseguenze, a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong>strati sempre più ampi della popolazione.Parlando dell’organizzazione della <strong>di</strong>stribuzione non si è trascurato nel citatostu<strong>di</strong>o del professor Pagliazzi <strong>di</strong> considerare i centri d’irra<strong>di</strong>azione della catena<strong>di</strong>stributiva, e precisamente le necessità <strong>di</strong> sviluppo dei mercati all’ingrosso delpesce e della loro attrezzatura.È ben vero che l’attrezzatura dei mercati è demandata, a termini della vigentelegge 12 luglio 1938, n. 1487, ai Comuni, ai quali secondo la legge stessa nonincombe solo il compito <strong>di</strong> organizzarli; ma è pur noto che parecchi Comuni onon hanno potuto ottemperare agli obblighi stabiliti dalla legge o vi hanno talvoltaottemperato in maniera insufficiente. Si ravvisa pertanto, come inderogabilenecessità, <strong>di</strong> stimolare i Comuni all’organizzazione e all’attrezzatura tecnica deimercati ittici per una sempre maggiore <strong>di</strong>ffusione del prodotto nei consumi alimentaridel Paese.Commissione dei trasportiIl fervore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> suscitato in questi ultimi anni dai complessi problemi deitrasporti ha indotto l’Unione a proporre alla Commissione intercamerale per itrasporti terrestri <strong>di</strong> effettuare un’ampia indagine sui trasporti, nella convinzionedella necessità dell’aggiornamento degli elementi <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> un problemad’importanza essenziale per l’incremento della produzione e dei traffici. La <strong>di</strong>rezionedell’indagine è affidata al professor Trevisani e al professor Tocchetti, la cuichiara competenza in materia è ben nota. Le relazioni camerali e il materiale <strong>di</strong>cui già si <strong>di</strong>spone appaiono veramente preziosi e se ne inizierà fra breve il coor<strong>di</strong>namentoe l’elaborazione.Va qui sottolineato il vivo compiacimento riscosso dall’iniziativa negliambienti economici interessati, che vedono in questa indagine un valido contributoalla delineazione <strong>di</strong> una politica dei trasporti fondata sulla concreta conoscenzadel ritmo e del senso con cui tende ad espandersi la domanda dei trasporti,domanda che è conseguenza, e in certa misura causa essa stessa, del progressoeconomico del nostro Paese.Un problema <strong>di</strong> fondamentale importanza all’esame della Commissioneè costituito dalla riforma della legge 20 giugno 1935, n. 1349, sulla <strong>di</strong>sciplinadell’autotrasporto merci, attualmente allo stu<strong>di</strong>o del Comitato interministeriale366


Stefano Brunper gli autotrasporti presso il Ministero dei trasporti, del quale fa parte, in rappresentanzadell’Unione, il professor Luigi Tocchetti. Sui punti <strong>di</strong> maggior rilievoin <strong>di</strong>scussione presso il Comitato in parola è stato chiesto il parere delle Camere<strong>di</strong> commercio, pur convenendo in linea <strong>di</strong> massima sull’opportunità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarela vigente legge soltanto per quello che può ormai considerarsi necessario aggiornare,evitando profonde innovazioni <strong>di</strong> principio.L’attività della Commissione ha trovato recentemente un’ulteriore conferma delsuo apprezzamento presso i competenti organi ministeriali con l’accoglimento dellarichiesta <strong>di</strong> far partecipare un rappresentante dell’Unione al ristrettissimo Comitato<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per il coor<strong>di</strong>namento strada-rotaia costituito dal ministro Angelini e affidatodal Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione al professor Renato Trevisani.Sempre nel settore dei trasporti segnaliamo infine l’attiva collaborazionedell’Unione alle Commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o costituite presso la Sezione italiana della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale per i trasporti su strada, per gli utenti deitrasporti, per i trasporti marittimi e fluviali, per i trasporti ferroviari e per quelliaerei. Nelle varie riunioni <strong>di</strong> dette Commissioni, ad ognuna delle quali partecipaun rappresentante dell’Unione, sono stati esaminati numerosi e importantiproblemi, tra i quali meritano particolare menzione quelli concernenti il regimefiscale e assicurativo dei trasporti internazionali, il trasporto <strong>di</strong> derrate deperibilie merci pericolose, il limite <strong>di</strong> responsabilità del trasportatore stradale, la revisionedella Convenzione <strong>di</strong> Varsavia sul traffico aereo e le funzioni economiche deltrasporto in conto proprio e della locazione degli automezzi nei traffici mercantiliinternazionali.TurismoAnche se la situazione del settore turistico non ha fatto ritenere utili nuoveriunioni della Commissione intercamerale per il turismo, non è per questo venutomeno l’interessamento dell’Unione ai vari problemi che sono stati segnalati dalleCamere <strong>di</strong> commercio.Gli ottimi rapporti con il Commissariato hanno trovato un’ulteriore confermanella legge 4 agosto 1955, n. 691, recante provvidenze a favore dell’industriaalberghiera, nella quale è stata contemplata la designazione <strong>di</strong> un nostro rappresentantenella Commissione, previsto all’art. 4 della legge stessa.Recentemente, in occasione del rinnovo della rappresentanza camerale nelComitato centrale per il turismo, il nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo ha espresso il votoche tale Comitato venga convocato più spesso <strong>di</strong> quanto non sia fino ad oggiavvenuto, al fine <strong>di</strong> rendere più efficace la funzione <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> collabora-367


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalezione delle categorie e degli enti interessati allo sviluppo del turismo che tantoconcorre all’attivo della nostra bilancia dei pagamenti.Una battuta d’arresto ha trovato l’iniziativa promossa dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercioamericana per l’Italia e patrocinata dal Commissariato del turismo per losviluppo delle attività turistiche nei perio<strong>di</strong> detti <strong>di</strong> “bassa stagione”. Pensiamoperò che l’iniziativa possa essere ripresa, ma su <strong>di</strong>verse basi, tenendo cioè inmiglior conto la <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>stribuzione delle “basse stagioni” fra le varie zone turisticheitaliane.ArtigianatoLa <strong>di</strong>sciplina giuri<strong>di</strong>ca dell’artigianato, per la quale ben quattro propostelegislative sono state presentate al Parlamento, è tuttora in <strong>di</strong>scussione e su <strong>di</strong>essa l’Unione ha presentato osservazioni e proposte che tendono essenzialmentea sottolineare l’esigenza <strong>di</strong> evitare norme che possono eccessivamente ampliare lanozione <strong>di</strong> azienda artigiana, pur evitando naturalmente l’eccesso opposto.Le <strong>di</strong>fficoltà del problema sono ben note e non è quin<strong>di</strong> da sorprendersi sesu <strong>di</strong> esso non si è finora raggiunta un’identità <strong>di</strong> vedute. Ragioni economiche,organizzative e anche politiche concorrono a rendere ancor più complessa laquestione, la cui soluzione, d’altra parte, è con<strong>di</strong>zione in<strong>di</strong>spensabile per valutarel’entità delle agevolazioni che può essere possibile concedere alle categorie artigiane,evitando al massimo il rischio <strong>di</strong> ingiustificabili privilegi che tornerebberoa danno dello stesso artigianato, poiché la misura delle agevolazioni non può nonessere in stretto rapporto con le reali <strong>di</strong>sponibilità dei bilanci degli enti sui qualidovranno gravare e il presumibile numero delle aziende beneficiarie.Ci sembra però giusto rilevare che, in ogni caso, il vivace <strong>di</strong>battito dei problemiartigiani nelle più <strong>di</strong>verse se<strong>di</strong>, prime le Camere <strong>di</strong> commercio almeno perserenità e obiettività <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, è valso a richiamare la generale attenzione suqueste aziende, in modo tale che fra le iniziative varie localmente adottate nei<strong>di</strong>versi settori – cre<strong>di</strong>to, istruzione professionale, movimento turistico ed altrifattori congiunturali – in complesso molte attività artigiane beneficino <strong>di</strong> una faseindubbiamente <strong>di</strong> minor pesantezza. Anche le valutazioni dell’ICE sull’esportazionedei prodotti artigiani rilevano un incremento non del tutto trascurabile, purdovendosi notare in questo campo la necessità <strong>di</strong> specifiche norme che tenganomiglior conto delle <strong>di</strong>fficoltà che l’azienda artigiana incontra nell’affrontare <strong>di</strong>rettamentel’esportazione.Di questo argomento, come <strong>di</strong> quello dei reclami, che sia pure in misuraormai proporzionalmente minima, vengono avanzati da parte degli acquirenti368


Stefano Brunesteri, l’Unione si occuperà fra breve in collaborazione con l’ICE per proporreconcreti suggerimenti agli organi competenti.Problemi finanziari e tributariIl settore fiscale è tra i più attentamente seguiti dall’Unione e bisogna riconoscereche le conclusioni raggiunte sulle materie trattate dalla nostra Commissioneintercamerale per i problemi finanziari e tributari, affidata alla presidenza delprofessor Ernesto d’Albergo, sono state attentamente considerate da parte deiministeri competenti.Poiché il settore tributario non è certo dei più semplici anche sotto il profilopolitico, riteniamo <strong>di</strong> poter già ascrivere a notevole successo il fatto che i pareriespressi siano spesso apparsi utili almeno nel senso <strong>di</strong> attenuare la gravosità <strong>di</strong>talune norme.Diamo <strong>di</strong> seguito alcuni cenni sugli argomenti principali trattati.Mo<strong>di</strong>fiche alle norme sull’assegno bancario protestatoLa crescente rilevanza dell’emissione <strong>di</strong> assegni circolari senza la relativaprovvista o <strong>di</strong>sponibilità, o “a vuoto”, come più comunemente si suol <strong>di</strong>re, haportato alla presentazione al Parlamento, a iniziativa del senatore Trabucchi, <strong>di</strong>un progetto <strong>di</strong> legge che tende a facilitare l’azione conseguente al protesto degliassegni.L’argomento è stato particolarmente <strong>di</strong>scusso dalla nostra Commissione peri problemi finanziari e tributari, data la sempre maggiore <strong>di</strong>ffusione dell’assegnobancario come mezzo <strong>di</strong> pagamento, e tenendo conto sia della circolare con ilquale il Ministero <strong>di</strong> grazia e giustizia ebbe a richiamare l’attenzione degli organi<strong>di</strong>pendenti sulla necessità <strong>di</strong> un’applicazione più rigorosa dell’art. 2 del co<strong>di</strong>cepenale in caso <strong>di</strong> protesto <strong>di</strong> assegni emessi a vuoto, sia degli atti parlamentarirelativi al progetto Trabucchi.Le conclusioni raggiunte possono così riassumersi:– riconoscimento dell’opportunità <strong>di</strong> una revisione delle norme vigenti, considerandoperò che la regolamentazione del sistema <strong>di</strong> repressione deve tenerconto della funzione fondamentale dell’assegno bancario senza menomarne lastrumentalità nell’interesse del movimento economico nazionale, pur salvaguardandola pubblica fede e simultaneamente l’interesse dell’erario nei casi <strong>di</strong> abuso,rafforzando le penalità;369


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale– per gli oneri e le penalità relative occorre che l’in<strong>di</strong>viduazione dei responsabilidell’emissione e dell’uso dell’assegno non regolarizzato sia regolata in mododa evitare che quanti altri abbiano negoziato il titolo che risulti poi “a vuoto”,subiscano, oltre al danno della non liqui<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> esso e delle spese <strong>di</strong> protesto, altrespese procedurali e penalità fiscali;– occorre ridurre al massimo tutte le formalità previste compatibilmente nonsolo con la maggiore efficienza del sistema repressivo, ma anche con il costoaggiuntivo, talora proibitivo, che può determinare la progettata maggiore tuteladel <strong>di</strong>ritto e della pubblica fede.Cambiale tratta garantita me<strong>di</strong>ante cessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to derivante da fornitureIn seguito a voto espresso dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova per ottenerela mo<strong>di</strong>fica all’art. 1 del r.d.l. 21 settembre 1933, n. 1345, concernente lacambiale tratta garantita me<strong>di</strong>ante cessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to derivante da forniture, ilConsiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione ritenne opportuno <strong>di</strong> sentire prima il parere <strong>di</strong> unesperto giurista quale il professor Alberto Asquini e, successivamente, <strong>di</strong> portarela questione all’esame della Commissione per i problemi finanziari e tributari perconsiderarne gli aspetti tecnico-economici.L’argomento è stato <strong>di</strong>battutissimo, ma non è stato possibile raggiungerel’unanimità <strong>di</strong> consensi da parte dei rappresentanti regionali delle Camere <strong>di</strong>commercio. Comunque, salvo il parere negativo delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Bologna, <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> Livorno, la Commissione ha ritenuto <strong>di</strong> approvare il votoespresso dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Genova, tendente a togliere la limitazionedella cessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to derivante da forniture, facendone così beneficiare anchei fornitori <strong>di</strong> merce al traente e, in generale, gli operatori in campo commercialee industriale, sia pure con opportuni accorgimenti a tutela dell’interesse dei terzi(esempio: in caso <strong>di</strong> fallimento).Mo<strong>di</strong>fiche alle norme sull’IGEBenché i rappresentanti <strong>di</strong> alcune Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricolturaabbiano insistito, non senza fondamento, sulla richiesta <strong>di</strong> accantonamentodel <strong>di</strong>segno in oggetto, eccependo l’opportunità <strong>di</strong> rinviare ogni mo<strong>di</strong>fica dellenorme vigenti sull’IGE e chiedendo <strong>di</strong> accelerare la riforma strutturale del tributo,la Commissione, a grande maggioranza, ha ritenuto <strong>di</strong> non poter sottovalutarei concetti informatori in<strong>di</strong>cati nella relazione al proposto provve<strong>di</strong>mento, e cioè:370


Stefano Brun«miglioramento delle modalità <strong>di</strong> accertamento, pagamento e rimborsi, al fineanche <strong>di</strong> creare i presupposti per l’attuazione <strong>di</strong> un primo aspetto della riformatributaria, e cioè riduzione sensibile delle aliquote e perequazione del tributo conprincipi <strong>di</strong> sana giustizia e con maggiore aderenza al volume del red<strong>di</strong>to nazionalee <strong>di</strong> quello in<strong>di</strong>viduale».Nell’intento <strong>di</strong> portare un utile contributo alla <strong>di</strong>scussione del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong>legge <strong>di</strong> cui si tratta, per meglio conciliare il raggiungimento dei fini <strong>di</strong>chiarati dallegislatore con l’opportuna considerazione dei legittimi interessi dei contribuenti,la Commissione, a conclusione dei suoi lavori e sulla scorta delle note ricevutedalle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura, ha suggerito tutta una serie<strong>di</strong> emendamenti alle proposte mo<strong>di</strong>fiche.Il ministro Andreotti ha assicurato che le osservazioni e proposte fatte sarannoprese nel più attento esame dagli uffici finanziari competenti.Nuovi provve<strong>di</strong>menti sulle aree fabbricabiliDei nuovi provve<strong>di</strong>menti sulle aree fabbricabili (nuova imposta e acquisizione<strong>di</strong> aree da parte dei Comuni) la nostra Commissione per i problemi finanziari etributari ha avuto occasione <strong>di</strong> occuparsi ancor prima che venissero presentati i<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge relativi, in base alle notizie raccolte sugli stu<strong>di</strong> in corso presso icompetenti ministeri.Le conclusioni <strong>di</strong> massima allora adottate dalla Commissione, pur nonconoscendosi ancora il testo dei provve<strong>di</strong>menti, furono quelle <strong>di</strong> suggerire un’adeguatatrasformazione dei vigenti contributi <strong>di</strong> miglioria in un’imposta continuativa<strong>di</strong> facile applicazione e a basse aliquote, graduate in funzione del grado<strong>di</strong> “maturazione” delle aree ai fini della loro potenziale utilizzazione per l’e<strong>di</strong>lizia,in correlazione cioè con la durata dei possessi e con la concentrazione degliincrementi <strong>di</strong> valore nel tempo, secondo parametri da stu<strong>di</strong>arsi opportunamente.La Commissione ha inoltre ammesso, ai fini dell’eccitazione alla ven<strong>di</strong>ta oall’utilizzazione delle aree per e<strong>di</strong>ficazione, la possibilità <strong>di</strong> prevedere l’espropriocon il raggiungimento dell’aliquota massima del tributo e quando l’eccedenzadel valore <strong>di</strong> mercato dell’area superi <strong>di</strong> una certa percentuale quello <strong>di</strong>chiaratodai proprietari. Si avrebbe così un freno automatico all’evasione, mentre si manterrebbefede al principio d’or<strong>di</strong>ne sociale <strong>di</strong> spinta all’utilizzazione delle areefabbricabili.Queste conclusioni <strong>di</strong> massima, a suo tempo portate a conoscenza delleCamere <strong>di</strong> commercio, hanno trovato proprio in questi ultimi giorni, nell’esamedei testi dei provve<strong>di</strong>menti all’esame del Parlamento, la loro precisazione in sede371


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale<strong>di</strong> Commissione e si attende ora la redazione della nuova memoria del professord’Albergo, che verrà anch’essa trasmessa a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio.Contenzioso tributarioLe linee generali d’impostazione della riforma della legge sul contenziosotributario, così come vennero in<strong>di</strong>cate sia nello stu<strong>di</strong>o a suo tempo compiuto sullacosiddetta “riforma Vanoni” dal professor d’Albergo, quale presidente della nostraCommissione per i problemi finanziari e tributari, sia successivamente, in basealla recente legge contenente norme integrative della legge 11 gennaio 1951, n.25 (nota come legge Tremelloni), hanno trovato largo accoglimento nel <strong>di</strong>segno<strong>di</strong> legge presentato al Parlamento.Su questo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge le Camere <strong>di</strong> commercio hanno già fatto pervenireconsiderazioni e proposte, soffermandosi sulla designazione dei componentile Commissioni comunali e provinciali, sulla pubblicità dei <strong>di</strong>battiti e sutalune norme procedurali, mentre ne hanno generalmente approvato i criteri <strong>di</strong>massima.La nostra Commissione si occuperà ampiamente del provve<strong>di</strong>mento appenasarà stata approvata la legge costituzionale che lo accompagna, ritenuta necessariaa togliere ogni dubbio sulla legittimità <strong>di</strong> una giuris<strong>di</strong>zione speciale per le controversietributarie.Investimenti <strong>di</strong> capitali esteriPur riconoscendo che la proposta <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti (<strong>di</strong>venuta poi legge 7febbraio 1956, n. 43) costituiva un indubbio miglioramento rispetto alle normedella legge del 1948 in materia <strong>di</strong> investimenti <strong>di</strong> capitali esteri in Italia; la nostraCommissione per i problemi finanziari e tributari osservava l’opportunità:– <strong>di</strong> allargare il provve<strong>di</strong>mento anche ad altre valute considerate comunementeforti, oltre al dollaro USA, al dollaro canadese e al franco svizzero;– <strong>di</strong> sopprimere la qualifica <strong>di</strong> «produttive» adottata per l’in<strong>di</strong>cazione delleimprese per le quali dovesse valere la nuova legge, essendo ormai superate le ideeclassificatorie dei fatti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> merci e servizi, poiché con più ampiavisione si considera produttivo ogni fatto da cui può derivare nuova o aggiuntivautilità a favore della collettività e, si aggiungeva, «il solo controllo del concettoche esprime la parola “produttive” consacrata in una legge si profila denso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltàe remore che possono annullare gran parte dei benefici che si ripromette372


Stefano Brunil provve<strong>di</strong>mento, il quale può fare a meno <strong>di</strong> detta pleonastica <strong>di</strong>fferenziazione ocontrapposizione ad altre non meglio in<strong>di</strong>viduabili imprese»;– <strong>di</strong> eliminare varie altre limitazioni che appaiono rispondenti a malintesonazionalismo economico o in contrasto con esigenze tecniche ed economichedelle imprese;– <strong>di</strong> tenere soprattutto conto della necessità <strong>di</strong> creare un “ambiente” propizioagli investimenti con un’impostazione generale <strong>di</strong> politica economica e socialeveramente idonea a incoraggiare lo sviluppo dell’iniziativa privata.Le osservazioni accennate hanno trovato riscontro nella <strong>di</strong>fficile elaborazionedelle norme regolamentari per l’esecuzione della legge che con il regolamento inquesti giorni approvato dal Consiglio dei ministri ci auguriamo possa <strong>di</strong>venireoperante.Pubblicazione dei protesti cambiariIl compito della pubblicazione dell’elenco ufficiale dei protesti cambiari,affidato alle Camere <strong>di</strong> commercio con la legge 12 febbraio 1955, n. 77, si è<strong>di</strong>mostrato, com’era del resto facile prevedere, abbastanza gravoso per le Camere,e specialmente per quelle <strong>di</strong> talune provincie a più notevole sviluppo economico.Comunque la pubblicazione può ormai considerarsi normalizzata per la quasitotalità delle Camere, che vi de<strong>di</strong>cano ogni cura, con piena sod<strong>di</strong>sfazione negliambienti economici interessati.Occorre però segnalare che è concorde il parere della necessità <strong>di</strong> emendarela legge in modo da renderla più operante nell’infrenare, pur nel rispetto dellanorma costituzionale e dei principi generali del <strong>di</strong>ritto, quelle iniziative che conscorrettezze o abusi hanno provocato l’emanazione della legge stessa.Il Ministero dell’industria e commercio e quello <strong>di</strong> grazia e giustizia hannogià in corso le intese necessarie a promuovere le mo<strong>di</strong>fiche auspicate.ProduttivitàL’Unione ha continuato a prestare la massima collaborazione al Comitatonazionale per la produttività nell’opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione dei più moderni meto<strong>di</strong> produttivisticinei vari settori economici. In stretto contatto col CNP l’Unione si èadoperata affinché presso alcune Camere <strong>di</strong> commercio si costituissero i Comitatiprovinciali per la <strong>di</strong>ffusione delle tecniche produttivistiche, Comitati che sonogià entrati in funzione a Reggio Emilia, Genova, Torino, Padova, Trieste, Treviso,373


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleBologna, Siena, Napoli, Bari e Carrara. È anche in programma la costituzione <strong>di</strong>altri Comitati a U<strong>di</strong>ne, Ravenna, Verona e Parma.Un valido contributo è stato pure fornito dall’Unione al CNP per l’organizzazione<strong>di</strong> corsi informativi e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Ricor<strong>di</strong>amo, ad esempio, i Corsi sullariduzione della varietà dei tipi svolti a Torino, Vicenza e Salerno dal professorMartin, che abbiamo ospitato nel nostro salone per un’interessantissima conferenzapreliminare sull’argomento.Anche le riunioni organizzate presso numerose Camere <strong>di</strong> commercio neimesi <strong>di</strong> febbraio, marzo e aprile <strong>di</strong> quest’anno per la <strong>di</strong>vulgazione degli ausiliariau<strong>di</strong>ovisivi e dei film tecnici sulla produttività sono state da noi caldeggiatenell’intento <strong>di</strong> ampliare sempre più la conoscenza <strong>di</strong> un ottimo materiale <strong>di</strong>datticoin campo produttivistico.L’Unione ha anche collaborato con l’Agenzia europea per la produttività <strong>di</strong>Parigi, la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale e la Fédération Nationale desDirecteurs Commerciaux de France all’organizzazione del Convegno internazionalesulla gestione commerciale delle aziende industriali, tenutosi a Parigi dal 2al 4 maggio scorso.Per iniziativa del Centro stu<strong>di</strong> dei problemi dell’artigianato e insieme alCNP e ad altri enti stiamo ora collaborando all’organizzazione <strong>di</strong> un importanteConvegno che si terrà a Roma i giorni 4 e luglio p.v. e nel quale si stu<strong>di</strong>erannole possibilità, i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> attuazione e i limiti delle innovazioni produttivistichenel settore artigiano.“Sintesi economica”Sono ormai circa otto anni che nella nostra rivista “Sintesi economica” offriamoai lettori un panorama dell’economia italiana quale è vista e vissuta dalle 92Camere <strong>di</strong> commercio.Questa pubblicazione, che vive per la collaborazione intelligente ed efficacedegli Uffici stu<strong>di</strong> e statistiche esistenti presso le Camere, ha visto quest’anno dueimportanti innovazioni.La prima riguarda una nuova collana <strong>di</strong> monografie su attività caratteristichedelle provincie italiane, quali l’industria della carta a Frosinone e quella delcorallo a Napoli, già pubblicate. Nei prossimi fascicoli compariranno analoghistu<strong>di</strong> sull’industria enologica <strong>di</strong> Trapani, delle essenze agrumarie a Messina, dellepaglie lavorate <strong>di</strong> Firenze, dell’industria del mobile <strong>di</strong> Como ecc. Dette monografiesostituiscono la serie degli stu<strong>di</strong> sulla struttura economica delle provincie, cheha riscosso molto successo, ma che era ormai pressoché esaurita.374


Stefano BrunL’altra innovazione riguarda il sistema <strong>di</strong> segnalazioni usate per formare iquadri provinciali dei principali fenomeni economici. Finora le risposte delleCamere ai questionari da noi inviati venivano riportate nelle apposite tabelle,lasciando al buon senso del lettore <strong>di</strong> “far pesare” più o meno le risposte stessesecondo che provenissero da provincie più o meno interessate al fenomeno oggettod’esame. E il riepilogo che figurava in fondo alle singole tabelle, non tenendoconto della <strong>di</strong>versa importanza delle provincie, aveva solo uno scopo largamenteorientativo.Abbiamo invece <strong>di</strong> recente costruito 14 serie provinciali <strong>di</strong> “in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> importanza”per altrettanti fenomeni (o gruppi <strong>di</strong> fenomeni) economici per i qualivengono richieste notizie alle Camere <strong>di</strong> commercio. Per tal modo i riepiloghiche oggi figurano in calce ai prospetti sintetici risultano ponderati secondo l’importanzadelle provincie dalle quali le segnalazioni provengono.È questo un importante miglioramento <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> segnalazioni, quellodelle statistiche me<strong>di</strong>ante aggettivi, da noi adottato per la prima volta e oggiseguito anche all’estero (in Francia, Germania, Lussemburgo, Austria, Sudafrica),in quanto la nostra esigenza <strong>di</strong> cogliere tempestivamente alcuni aspetti della congiunturaeconomica e <strong>di</strong> arrivare là dove la statistica numerica non può giungereè comune a tutti i paesi.Prima <strong>di</strong> chiudere queste brevi note desidero accennare all’importante attivitàsvolta dall’Unione nel campo economico internazionale, specialmente in seno alla<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.I nostri delegati hanno preso parte attiva alle varie Commissioni tecniche chesi riuniscono perio<strong>di</strong>camente a Parigi; specialmente notevole è il contributo cheabbiamo recato nella Commissione della <strong>di</strong>stribuzione, dove il nostro consigliereprofessor Devoto occupa con prestigio la carica <strong>di</strong> vice presidente. Pure degno <strong>di</strong>menzione è il lavoro del Comitato per le Camere <strong>di</strong> commercio istituito, come siricorderà, per nostra iniziativa. Inoltre, il sottoscritto ha l’onore <strong>di</strong> rappresentare leCamere <strong>di</strong> commercio italiane in seno al Consiglio generale e alla Commissionedel bilancio della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale.Ma la più importante azione che la nostra Unione è chiamata a svolgere inquesto periodo è costituita dalla preparazione del Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio internazionale che si terrà in Italia nel maggio del prossimo anno.In tale occasione verranno nel nostro Paese almeno tremila persone da tutte leparti del mondo, che rappresentano i ceti economici più qualificati e i <strong>di</strong>rigentidelle massime imprese industriali, commerciali e finanziarie. I contatti che questiforti esponenti dell’economia internazionale potranno avere con i nostri operatori375


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalesaranno del massimo interesse per il nostro Paese, che desidera ardentementepoter contribuire allo sforzo comune per far compiere alla nostra civiltà un notevolee più rapido progresso. Di questo dovranno trarre notevole profitto anchee specialmente i popoli che ancora oggi vivono in regime <strong>di</strong> economia sottosviluppata.Mi permetto, chiudendo questa breve R elazione, <strong>di</strong> fare appello a tutti i colleghiperché collaborino alla riuscita <strong>di</strong> questo importante Convegno, che chiama araccolta gli operatori economici <strong>di</strong> buona volontà <strong>di</strong> tutto il mondo; essi potrannoconstatare nel loro viaggio in Italia il cospicuo lavoro <strong>di</strong> ricostruzione e <strong>di</strong> sviluppointrapreso con tenace volontà e con capacità dal nostro popolo dopo le gran<strong>di</strong><strong>di</strong>struzioni della guerra.376


Relazione all’Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricolturaRoma, 18 <strong>di</strong>cembre 1956 […]ing. Stefano BrunCon atto a rogito del notaio Castellino, in data 18 <strong>di</strong>cembre 1946 e quin<strong>di</strong>esattamente <strong>di</strong>eci anni or sono, ad iniziativa <strong>di</strong> ventun Camere <strong>di</strong> commercio siricostituì l’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura conuno statuto che, salvo le mo<strong>di</strong>ficazioni richieste soprattutto per il riconoscimentodella personalità giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico, nelle sue linee essenziali è rimastopraticamente invariato.Abbiamo detto che l’Unione “si ricostituì” poiché invero essa rappresenta lacontinuazione ideale <strong>di</strong> quella che, fondata il 9 giugno 1901, sotto l’illuminatapresidenza del senatore Angelo Salmoiraghi fino al 1917 e, successivamente,dell’onorevole avvocato Marco Cassin e del ministro <strong>di</strong> Stato senatore avvocatoconte Teofilo Rossi <strong>di</strong> Montelera, ebbe vita e funzioni <strong>di</strong> primissimo piano finoal 31 marzo 1928, fino a quando cioè, con il progressivo accentramento dellefunzioni dello Stato, la legge 18 aprile 1926, n. 731 trasformò le Camere <strong>di</strong> commercionei Consigli provinciali dell’economia, affidati alla presidenza dei prefettidelle singole Provincie, con la collaborazione <strong>di</strong> un vice presidente <strong>di</strong> nominaministeriale.E la continuità ideale della nostra Unione con quella precedente spiegaanche, a nostro avviso, il rapido sviluppo della nostra organizzazione che già nel<strong>di</strong>cembre 1950 poteva annoverare l’adesione <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio,ricostituite in seguito al d.l.lgt. 21 settembre 1944, n. 315.Ricostituzione, questa delle Camere <strong>di</strong> commercio, che per essere fra i primiatti della riorganizzazione dello Stato dopo l’8 settembre 1943, quando ancoranon era caduta la cosiddetta Linea gotica, ha indubbio valore <strong>di</strong> riaffermazionedella insostituibilità, in regime <strong>di</strong> libertà politica, civile ed economica, <strong>di</strong> questiistituti camerali che sempre hanno saputo <strong>di</strong>mostrare, nelle <strong>di</strong>verse forme assuntenel corso della loro lunga storia – che si può forse far risalire ai collegia opificum <strong>di</strong>377


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleNuma Pompilio, e certamente alle corporazioni e alle universitates me<strong>di</strong>oevali –,un’insopprimibile vitalità, capace non soltanto <strong>di</strong> rapi<strong>di</strong> adattamenti, ma anche, esoprattutto, <strong>di</strong> intuizione e guida dell’evoluzione economica.Conferma ulteriore della vitalità istituzionale delle Camere <strong>di</strong> commercio sipuò vedere nel rapido loro svilupparsi ed affermarsi dal 1944 ad oggi, nonostantela mancanza <strong>di</strong> quella legge che ancora si attende dopo do<strong>di</strong>ci anni e che purenessun ministro dell’Industria e commercio, a cominciare dall’attuale presidentedella Repubblica, Giovanni Gronchi, sino al ministro in carica, onorevole Cortese,ha trascurato <strong>di</strong> porre allo stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> far anche giungere allo stato <strong>di</strong> progettodestinato al Parlamento.Dalle Relazioni presentate nelle nostre Assemblee in questi <strong>di</strong>eci anni è facilerifare la storia <strong>di</strong> questi progetti e del concorso dato dall’Unione alla loro redazione,del nostro continuo interessamento con voti, mozioni e interventi personalipresso i ministri che si sono succeduti al <strong>di</strong>castero dell’Industria e commercio, coninterventi in sede parlamentare dei deputati e senatori presidenti o, in seguito allalegge sull’incompatibilità parlamentare, ex presidenti <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>osi ed esperti, sugli organi <strong>di</strong> stampa economici e politici.Se la carenza della legge non ha portato un serio pregiu<strong>di</strong>zio all’esistenzae alle funzioni delle Camere <strong>di</strong> commercio, ciò si deve in gran parte all’azionesolerte, intelligente e <strong>di</strong>namica dei presidenti delle Camere e dei membri delleGiunte, spronati dallo spirito delle vecchie tra<strong>di</strong>zioni e pur prontamente sensibiliai bisogni della vita moderna e del progresso economico.Dall’altro canto il Ministero dell’industria e commercio ha provveduto aemanare alcune <strong>di</strong>sposizioni che hanno facilitato il funzionamento delle Cameree hanno dato a queste nuovi compiti. Inoltre, esso non ha mancato <strong>di</strong> appoggiarele Camere nell’assunzione <strong>di</strong> utili iniziative, come ad esempio, per ricordare solole più recenti, quella dell’istituzione <strong>di</strong> enti per l’impiego combinato delle tecnichepiù moderne in favore dello sviluppo agricolo e quella <strong>di</strong> far parte <strong>di</strong> unacatena internazionale <strong>di</strong> garanzia per favorire e semplificare l’esportazione deicampioni e modelli commerciali.È infine da ricordare che recentemente le Camere <strong>di</strong> commercio hannoassunto nuove e importanti attribuzioni a seguito della legge per il decentramentoamministrativo e burocratico.La parte da noi presa in questa legge non va <strong>di</strong>menticata; essa è il frutto<strong>di</strong> un minuzioso lavoro compiuto da una nostra Commissione, e specialmentedell’opera intelligente svolta dall’avvocato de’ Barbieri quale rappresentante ufficialedell’Unione in seno alla Commissione consultiva per il decentramento. Frale attribuzioni decentrate alle Camere <strong>di</strong> commercio con la legge in parola, vene sono talune già svolte dal Ministero dell’industria e del commercio, altre dal378


Stefano BrunMinistero dell’agricoltura e foreste, dal Ministero della marina mercantile ed altreinfine dal Ministero delle finanze.Non ho l’intenzione <strong>di</strong> fare in questa introduzione una dettagliata esposizionedell’attività dell’Unione in questi primi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> vita [...].Qui mi limiterò a ricordare qualche fatto. Anzitutto desidero rendere omaggioalla memoria <strong>di</strong> Giulio Zarù, che fu il primo presidente della nostra Unionee che, nella sua veste <strong>di</strong> presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura<strong>di</strong> Roma, agevolò l’Unione nel suo nascere e nei suoi primi passi, anchedandole ospitalità presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, ospitalità che ci fuconfermata e ampliata dall’attuale presidente <strong>di</strong> detta <strong>Camera</strong>, collega grandeufficiale Parisi, sino a che non ci fu possibile <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una sede autonoma,prima in via Santa Maria in Via, ed infine (con il concorso volontario <strong>di</strong> quasitutte le Camere <strong>di</strong> commercio) nell’attuale palazzo, consentendo <strong>di</strong> dare ai nostriuffici e ai nostri bisogni <strong>di</strong> rappresentanza una sistemazione adeguata e permanente.Desidero ricordare anche l’avvocato Giovanni Tescione che, nel periodoiniziale dell’Unione, ne fu il segretario generale.L’azione che abbiamo svolta è quella stabilita dallo statuto e quella assegnatacidalle Assemblee generali degli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio.Ogni anno abbiamo presentato il ren<strong>di</strong>conto dettagliato del nostro lavoro, e voici avete confortato con la vostra approvazione e i vostri suggerimenti.Noi ci siamo lasciati guidare, sempre con la vostra approvazione, dallo scopoper cui l’Unione è stata istituita con il concorso e la volontà <strong>di</strong> tutte le Camere:quello <strong>di</strong> formare una solidale famiglia fra le Camere, <strong>di</strong> portare le Camere stessesu un piano nazionale, oltre quello locale delle singole competenze, per poter indeterminate circostanze far sentire una nostra voce su problemi economici <strong>di</strong>interesse generale; inoltre quello <strong>di</strong> favorire l’affermazione dei nostri istituti eil loro sviluppo, <strong>di</strong> offrire una sede per utili incontri e per <strong>di</strong>scussioni e stu<strong>di</strong> incomune, sempre col massimo rispetto dell’autonomia <strong>di</strong> ogni <strong>Camera</strong>. Confi<strong>di</strong>amo<strong>di</strong> avere con ciò adempiuto al nostro dovere e al mandato che da voi ci deriva.Con questo spirito abbiamo prestato la nostra più cor<strong>di</strong>ale collaborazionealle varie amministrazioni: anzitutto al Ministero dell’industria e del commercio,che ci assiste e ci segue con una benevolenza <strong>di</strong> cui gli siamo grati, ed ancora alMinistero dell’agricoltura e foreste, a quelli del commercio estero, della marinamercantile, dei trasporti, dei lavori pubblici, del lavoro e della previdenza sociale,all’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, agli enti turistici, agli enti culturali e scientifici ealle rappresentanze estere.La nostra collaborazione e valsa in molti casi a porre in ancor più giusta lucela capacità delle Camere <strong>di</strong> commercio. Ci basti, a titolo <strong>di</strong> esempio, ricordarequello che ebbe a scrivere l’onorevole Tremelloni, nella sua veste <strong>di</strong> presidente379


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledella Commissione parlamentare d’inchiesta sulla <strong>di</strong>soccupazione, a propositodella collaborazione che, attraverso l’Unione, è stata prestata dalle 92 Camere<strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutta Italia con altrettante monografie provinciali: «L’apporto– scrive l’onorevole Tremelloni – delle Camere <strong>di</strong> commercio all’inchiestaparlamentare sulla <strong>di</strong>soccupazione è stato incoraggiante e fecondo. Esse hanno<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> poter essere l’erpice che rompe la crosta dei luoghi comuni, chevanga profondo e mette in luce il terreno fertile e lo rifeconda con ricerche onestee franche e, se occorre, severe e ammonitrici per tutti».Il compito <strong>di</strong> eseguire stu<strong>di</strong> e indagini nel campo economico è certamente unodei più importanti per la nostra Unione. La maggior parte <strong>di</strong> tali stu<strong>di</strong> si effettuacol concorso delle singole Camere <strong>di</strong> commercio, e spesso anche con la collaborazionedei vari ministeri e <strong>di</strong> altri enti e <strong>di</strong> esperti in singoli campi. Talvolta questacooperazione si svolge attraverso Commissioni e altre volte con contributi scritti,com’è il caso per lo stu<strong>di</strong>o in corso sul funzionamento dei mercati del bestiame edelle carni, sulla stabilizzazione dei prezzi e dei red<strong>di</strong>ti in agricoltura, sulle con<strong>di</strong>zionidei trasporti, sull’istruzione tecnica e professionale in agricoltura.Colgo questa occasione per ringraziare in modo particolare coloro che hannopresieduto alcune Commissioni intercamerali con prestigio e capacità e largosacrificio <strong>di</strong> tempo: il grande ufficiale Parisi, il professor Giovanni Merlini, ilsenatore Pasquini, il professor Devoto, il dottor Trombetta, il dottor Accame, ilcomandante Cosulich, il professor d’Albergo, il dottor Rumor, il commendatoreFilippo Merlini, il professor Demaria, il professor Minoletti, il professor Serinoe il commendator Cinciari.Taluni stu<strong>di</strong> sono stati inseriti nella nostra rivista mensile “Sintesi economica”a mezzo <strong>di</strong> raccolte ed elaborazioni <strong>di</strong> dati originali. Nel pubblicarli si tengonosempre per base le circoscrizioni provinciali con l’intento <strong>di</strong> dare ad ogni <strong>Camera</strong>la possibilità <strong>di</strong> stralciare gli elementi che interessano la propria provincia e <strong>di</strong>confrontarli con quelli delle altre provincie della regione e con tutta Italia.La nostra azione si è esplicata anche me<strong>di</strong>ante l’organizzazione <strong>di</strong> convegnie congressi. Qui desidero ricordare il Congresso delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>tutto il mondo, tenutosi in Roma nel 1950 nella ricorrenza dell’Anno Santo, cuipresero parte i rappresentanti <strong>di</strong> 215 Camere <strong>di</strong> commercio appartenenti a 30paesi dell’America, dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa. Da detto Congresso, chea sei anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza è ancora ricordato con simpatia dalle Camere <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> numerosi paesi, è sorto presso la sede <strong>di</strong> Parigi della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale, il Bureau International d’Information pour les Chambres deCommerce, nel quale la nostra Unione conserva una posizione <strong>di</strong> guida.Altri convegni da noi organizzati sono quelli delle fonti energetiche, dell’emigrazionee quelli delle Camere <strong>di</strong> commercio a giuris<strong>di</strong>zione marittima. Infine380


Stefano Brunvoglio ricordare che nei due prossimi giorni si effettuerà un importante convegnoche ha per tema: “Ricerca scientifica e progresso economico”, da noi organizzato eche ha ottenuto gli auspici del Ministero dell’industria e del commercio. Esso halo scopo <strong>di</strong> attirare l’attenzione degli uomini politici, degli scienziati, degli operatorieconomici, della stampa e dell’opinione pubblica sulla necessità <strong>di</strong> sviluppareal massimo la ricerca scientifica e <strong>di</strong> farne le più larghe applicazioni pratiche perfavorire lo sviluppo economico del Paese.Desidero anche ricordare che nel prossimo maggio si terrà in Italia, e particolarmentea Napoli, il Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale a cuiparteciperanno gli uomini d’affari <strong>di</strong> tutto il mondo coi quali i nostri industriali,commercianti e finanzieri potranno avere importanti contatti e intese nell’interessedei nostri scambi commerciali. Già si prevede la partecipazione <strong>di</strong> 200personalità della vita economica provenienti da 40 paesi.Per questo Congresso la nostra Unione e le singole Camere sono chiamatea dare la loro più intensa collaborazione, come già si sta facendo in questa fasepreparatoria, cui attendono alacremente il presidente della Sezione italiana della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, onorevole Campilli, e il segretario generale,dottor Moro.Non voglio, eccellenze, signori e colleghi, trattenervi più a lungo per <strong>di</strong>rviquello che abbiamo compiuto e realizzato nei primi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> vita della nostraUnione, e che ci è valso un premio quanto mai ambito: il riconoscimento dellapersonalità giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico, conferitaci dal presidente della Repubblica.Non desidero <strong>di</strong>re <strong>di</strong> più su quello che si è fatto, oltre che per non abusaredella vostra pazienza, anche perché mi sembrerebbe <strong>di</strong> voler mettere troppo inluce un lavoro compiuto sì dall’Unione, ma specialmente da voi, miei cari colleghi;ché, veramente, con uffici come i nostri che non <strong>di</strong>spongono se non <strong>di</strong> unaventina <strong>di</strong> persone non sarebbe mai stato possibile portare a termine una cosìampia mole <strong>di</strong> lavoro senza il concorso sempre pronto, proficuo e intelligente <strong>di</strong>tutte le Camere.A questi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> vita del nostro istituto ho dato, assieme coi miei vali<strong>di</strong>collaboratori, giorno per giorno, quanto è stato nelle mie forze, che sono imparial compito ma sono sorrette dalla ferma fiducia nell’utilità e nell’avvenire dellenostre Camere.381


Relazione del presidente all’Assembleadegli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercioRoma, 19 giugno 1957Di regola nell’Assemblea <strong>di</strong> primavera, che è l’Assemblea del ren<strong>di</strong>conto,dovrebbe presentarsi anche la relazione completa dell’attività svolta nell’annoprecedente. Se non che, per la coincidenza nel <strong>di</strong>cembre scorso dell’Assembleaautunnale con il compimento del primo decennio <strong>di</strong> vita dell’Unione, comesi ricorderà, venne presentata un’ampia rassegna nella quale, con un riassuntodell’attività svolta nel decennio, si esponeva ampiamente anche l’attività riflettenteil 1956.Non penso quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> dover ora ripetermi, e mi limiterò soltanto ad accennareagli sviluppi <strong>di</strong> alcune iniziative <strong>di</strong> maggior rilievo svoltesi in questi ultimi mesi.Ricerca scientifica e progresso economicoRicorderete che subito dopo la nostra ultima Assemblea, e cioè nei giorni19 e 20 <strong>di</strong>cembre 1956, si è svolto per iniziativa della nostra Unione e sotto gliauspici del Ministero dell’industria e commercio il Convegno sul tema “Ricercascientifica e progresso economico”.Hanno partecipato al Convegno oltre trecento persone, fra le quali numerosirappresentanti delle pubbliche amministrazioni, uomini politici, tecnici e stu<strong>di</strong>osi,professori universitari, <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> stazioni sperimentali, <strong>di</strong> istituti <strong>di</strong> ricerche,<strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, <strong>di</strong> associazioni economiche e titolari <strong>di</strong> aziendeindustriali, commerciali e bancarie.Ampi resoconti sono stati pubblicati specialmente dai giornali economici edalle riviste; inoltre il settimanale “Mondo economico” e l’agenzia Ricerca scientificahanno de<strong>di</strong>cato al nostro Convegno supplementi speciali, facendo risaltaretutta l’importanza della nostra iniziativa.383


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleMi valgo <strong>di</strong> questa occasione per ringraziare gli illustri relatori che hannopresentato importanti memorie e stu<strong>di</strong> al Convegno, e in modo particolare il presidentedel Consiglio nazionale delle ricerche, professor Giordani, che ha tenutoalto il prestigio del Convegno con la sua autorità e scienza.Il Convegno si è concluso con la presentazione <strong>di</strong> varie mozioni che sono statesuccessivamente messe a punto dal Comitato scientifico del Convegno.Sono lieto <strong>di</strong> presentare oggi, in occasione <strong>di</strong> questa Assemblea, il volume checontiene gli Atti e le mozioni del Convegno.A ricordo <strong>di</strong> detto Convegno è stata deliberata l’assegnazione <strong>di</strong> due medaglied’oro: una per premiare un operatore economico che abbia nel corso degli ultimitre anni, attraverso ricerche scientifiche da lui promosse, portato un notevolecontributo al progresso tecnico ed economico a vantaggio generale del Paese;l’altra per premiare un ricercatore che abbia negli ultimi tre anni, col suo personalelavoro scientifico o con l’attività della sua scuola, notevolmente contribuitoal progresso tecnico ed economico del Paese.Le proposte per l’assegnazione delle suddette medaglie sono riservate alleuniversità, alle associazioni, agli enti economici e specialmente alle Camere <strong>di</strong>commercio. L’assegnazione delle due medaglie d’oro sarà fatta da parte <strong>di</strong> unaCommissione giu<strong>di</strong>catrice composta:– dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche;– dal ministro dell’Industria e commercio;– dal ministro dell’Agricoltura e foreste;– da un preside <strong>di</strong> facoltà scientifica universitaria, designato dal ministro dellaPubblica istruzione;– dal presidente dell’Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio industria eagricoltura.Il conferimento delle medaglie avverrà in forma solenne con modalità dastabilire.Invito pertanto, sin d’ora, le Camere <strong>di</strong> commercio a fare all’Unione le segnalazionidel caso per l’attribuzione <strong>di</strong> questi premi.<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleDesidero richiamare i colleghi sulla partecipazione data dalla nostra Unioneall’organizzazione e ai lavori del XVI Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale.Si sono svolte a Roma dal 2 al 4 maggio varie riunioni del Consiglio <strong>di</strong>rettivodella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale e hanno avuto luogo <strong>di</strong>verse manife-384


Stefano Brunstazioni organizzate dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura <strong>di</strong> Roma.È da ricordare pure la visita fatta il 4 maggio da oltre duemila congressisti alsommo pontefice.L’inaugurazione del Congresso ha avuto luogo al Teatro San Carlo a Napoli,alla presenza del presidente della Repubblica, onorevole Gronchi.L’organizzazione delle riunioni e delle manifestazioni ha richiesto un lungoe non sempre facile lavoro <strong>di</strong> preparazione, specialmente per i rapporti con levarie autorità e le pubbliche amministrazioni italiane e le rappresentanze esterein Italia.Le giornate <strong>di</strong> Napoli si sono concluse con l’approvazione <strong>di</strong> 58 risoluzioniriguardanti la politica economica monetaria, gli investimenti <strong>di</strong> capitali esteri, lafiscalità, il Mercato Comune Europeo, le semplificazioni delle formalità amministrative,il commercio internazionale dei prodotti <strong>di</strong> base, la <strong>di</strong>stribuzione e lericerche <strong>di</strong> mercato, la pubblicità, le fiere internazionali, i trasporti, le comunicazioni,la proprietà industriale, i regolamenti bancari.Alle varie Commissioni e assemblee hanno partecipato attivamente i delegatiitaliani e in modo particolare quelli <strong>di</strong> numerose Camere <strong>di</strong> commercio. Alcuneriunioni sono state presiedute da esponenti del nostro Paese, come ad esempio ilprofessor Devoto per una Commissione della <strong>di</strong>stribuzione.L’organizzazione italiana <strong>di</strong> questo Convegno ha lasciato un’ottima impressione,come risulta da numerose ed esplicite <strong>di</strong>chiarazioni non solo del presidentee dei <strong>di</strong>rigenti della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, ma anche dei capidelle varie delegazioni estere e delle più alte personalità che hanno preso parteal Convegno.Il compito della collaborazione dell’Italia al Convegno della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale <strong>di</strong> Napoli è stato assolto con grande capacità dalla Sezioneitaliana, e per merito del suo presidente, ministro Campilli, e del segretario generale,dottor Moro.Se ho desiderato fare cenno a detto Convegno in questa mia Relazione èstato per segnalare la parte attiva che nell’organizzazione in parola hanno presol’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio, la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli e quella<strong>di</strong> Roma, oltre ai vari <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> altre Camere <strong>di</strong> commercio.Si vede da ciò l’alto interesse dei nostri istituti nell’attività della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio internazionale, presso la quale è da ricordare l’istituzione <strong>di</strong> uno specialeBureau d’Information pour les Chambres de Commerce, promosso nel 1950dalla nostra Unione, che si è reso assai utile come punto <strong>di</strong> incontro e scambio <strong>di</strong>esperienze fra le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutti i paesi del mondo.Una delle più importanti e recenti manifestazioni dell’attività <strong>di</strong> questo BureauInternational è quella dei Carnet per campioni commerciali.385


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleCarnet ECSQuesta iniziativa si concreta in una catena internazionale <strong>di</strong> garanzia cuipartecipano le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> vari paesi a seguito della Convenzionedoganale <strong>di</strong> Bruxelles del 1° marzo 1956.Scopo della Convenzione <strong>di</strong> Bruxelles è quello <strong>di</strong> semplificare le formalità allequali sono assoggettati i viaggiatori <strong>di</strong> commercio all’atto del loro ingresso in unpaese e, in particolare, l’obbligo, allorché si tratta <strong>di</strong> campioni da introdurre solotemporaneamente, <strong>di</strong> presentare le <strong>di</strong>chiarazioni doganali e <strong>di</strong> versare l’ammontaredei <strong>di</strong>ritti doganali dovuti a garanzia della riesportazione dei campioni, oppure<strong>di</strong> versare una congrua cauzione.La Convenzione ha risolto questo problema con l’istituzione <strong>di</strong> un documentodoganale internazionale denominato Carnet ECS (Carnet échantillonscommerciaux-Samples), analogo nel principio e nel sistema al Carnet de passagesen douane già esistente per le automobili; il Carnet ECS viene rilasciato per unadeterminata serie <strong>di</strong> campioni inventariati sul documento stesso e può essere utilizzatodai rappresentanti e agenti <strong>di</strong> commercio secondo le <strong>di</strong>verse esigenze deiloro viaggi d’affari in <strong>di</strong>versi paesi.Con ciò si evita al viaggiatore <strong>di</strong> versare l’ammontare dei <strong>di</strong>ritti doganaliall’arrivo in un paese, ovvero <strong>di</strong> ricercare in questo paese una cauzione accettabiledalla dogana. Questo sistema comporta il versamento <strong>di</strong> una cauzione generaleprestata in ciascun paese da un ente gra<strong>di</strong>to all’amministrazione doganale. Perl’Italia, l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio è stata accolta come ente garante.In modo analogo si è proceduto in altri paesi costituendo una “catena <strong>di</strong> garanzia”internazionale.Attualmente il sistema dei Carnet funziona nei seguenti paesi: Francia,Austria, Svizzera, Germania, Danimarca; ad essi si aggiungeranno presto il Belgioed altri paesi.La materia, oltre che essere stata oggetto <strong>di</strong> esame da parte delle singoleCamere che hanno espresso parere favorevole a questa iniziativa, fu stu<strong>di</strong>ataanche dalla nostra Commissione per il commercio estero, dal Consiglio <strong>di</strong>rettivoe dall’ultima Assemblea: fu quin<strong>di</strong> deliberato che l’Unione si assumerà questoservizio tanto utile agli operatori.Un apposito Comitato presieduto dal collega dottor Trombetta, al qualepartecipano anche – con una collaborazione veramente proficua e cor<strong>di</strong>ale – irappresentanti dei Ministeri delle finanze e dell’industria e commercio, ha messoormai a punto le norme <strong>di</strong> applicazione del servizio che tra l’altro prevedono:– decentramento alle Camere <strong>di</strong> commercio dell’emissione dei Carnet ECS eassunzione da parte dell’Unione del compito <strong>di</strong> ente garante coor<strong>di</strong>natore del servizio;386


Stefano Brun– modulo <strong>di</strong> domanda del Carnet e registro <strong>di</strong> carico e scarico da adottarsi in unmodello unico;– assicurazione da parte dell’Unione contro eventuali rischi.A proposito <strong>di</strong> quest’ultimo punto, il Consiglio ha deciso <strong>di</strong> non procederead alcuna assicurazione per i Carnet <strong>di</strong> valore inferiore alle 300.000 lire e ciò pernon gravare <strong>di</strong> maggiori spese il costo dei Carnet. Faccio rilevare che i <strong>di</strong>ritti chegli operatori italiani dovranno pagare per l’ottenimento del Carnet saranno sensibilmenteinferiori a quelli <strong>di</strong> altri paesi che già hanno attuato il servizio, e ciò inquanto l’Unione intende coprire esclusivamente i costi della stampa e degli altriaccessori addossandosi il carico delle spese generali.L’organizzazione del servizio è ormai messa a punto; per ultimarla occorre soloprocedere alla formalizzazione degli impegni col Ministero delle finanze e con glienti garanti degli altri paesi. Si spera quin<strong>di</strong> che si possa tra breve iniziare anchein Italia il lavoro del rilascio dei Carnet.Compen<strong>di</strong>o economico italianoIn occasione del Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale,come è stato fatto ormai regolarmente a partire da questo dopoguerra, l’Unioneha curato la pubblicazione del Compen<strong>di</strong>o economico italiano, che ha lo scopo <strong>di</strong>fornire in forma succinta e con la massima obiettività i dati più interessanti esignificativi della vita economica italiana, specialmente ad uso degli stranieri chevengono in Italia per convegni o missioni e che spesso visitano i nostri uffici perchiedere una massa <strong>di</strong> notizie sulle caratteristiche strutturali e sulle con<strong>di</strong>zionieconomiche e sociali del nostro Paese.Del Compen<strong>di</strong>o sono state pubblicate tre e<strong>di</strong>zioni: una in lingua italiana, unain lingua inglese e un’altra in lingua francese. Su suggerimento del Ministerodegli affari esteri, del Ministero del commercio estero e <strong>di</strong> varie rappresentanze<strong>di</strong>plomatiche italiane nei paesi dell’Oriente si sta ora provvedendo alla stampa <strong>di</strong>un’e<strong>di</strong>zione del nostro Compen<strong>di</strong>o in lingua araba, che sarà <strong>di</strong>ffusa nei paesi delMe<strong>di</strong>o Oriente e del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo attraverso le ambasciate, i consolatiitaliani e le Camere <strong>di</strong> commercio italiane in detti paesi. Ciò allo scopo <strong>di</strong> facilitarela conoscenza delle con<strong>di</strong>zioni economiche dell’Italia nel vasto mondo <strong>di</strong>lingua araba, che si sta rapidamente industrializzando e presso il quale si apronopromettenti possibilità alla nostra espansione economica.L’interesse per il nostro Compen<strong>di</strong>o è testimoniato da numerose richieste pervenutecispecialmente da parte delle ambasciate estere. È <strong>di</strong> ieri, per esempio, l’acquisto<strong>di</strong> 500 copie dell’e<strong>di</strong>zione inglese fatto dall’Ambasciata degli Stati Uniti.387


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleAgricolturaNel settore agricolo vanno sottolineati gli sviluppi dell’attività del Comitatonazionale per l’impiego combinato delle tecniche agricole – ICTA – realizzatodall’Unione in seguito alla brillante iniziativa della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Alessandria e che, pur assorbito ormai dal Ministero dell’agricoltura e delleforeste, rimane iniziativa delle Camere <strong>di</strong> commercio e ne resta collaboratriceessenziale la nostra Unione.Ai Centri ICTA che sono già entrati in funzione, come quelli <strong>di</strong> Treviso e <strong>di</strong>Bologna, che stanno confermando la vali<strong>di</strong>tà dell’esperimento, è stato possibileassicurare anche un contributo adeguato da parte del Comitato nazionale, oltrealla concessione <strong>di</strong> particolari agevolazioni, soprattutto in materia <strong>di</strong> forniture <strong>di</strong>sementi elette, da parte del Ministero dell’agricoltura e delle foreste.Mi piace qui cogliere l’occasione per segnalare la cor<strong>di</strong>alità dei rapporti fral’Unione ed il Ministero dell’agricoltura e delle foreste, il quale <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong>apprezzare largamente l’opera delle Camere <strong>di</strong> commercio in favore dell’economiaagricola italiana.Fra gli argomenti trattati dalla nostra Commissione intercamerale per l’agricoltura,presieduta con capacità e passione dal professor Merlini, ricordo quello concernentel’assistenza e la sperimentazione agraria, per il quale mi è gra<strong>di</strong>to poter<strong>di</strong>re che le conclusioni e i voti espressi dalla nostra Commissione hanno trovatoconsiderevole riscontro nell’impostazione del problema in sede ministeriale.Altrettanto favorevole ripercussione ha avuto il voto espresso dalla nostraCommissione per il potenziamento dei servizi forestali.Infine è stata prospettata al Ministero dell’agricoltura e delle foreste, inseguito a segnalazione <strong>di</strong> parecchie Camere <strong>di</strong> commercio, la motivata necessità<strong>di</strong> rivedere con la massima sollecitu<strong>di</strong>ne l’art. 5 del decreto 10 gennaio 1955 delpresidente della Repubblica sul decentramento dei servizi del Ministero dell’agricolturae foreste, il quale prevede la partecipazione dei presidenti delle Camere<strong>di</strong> commercio industria e agricoltura ai Comitati regionali dell’agricoltura e delleforeste con voto consultivo anziché deliberante.Si è fatto rilevare come tale situazione appaia del tutto contrad<strong>di</strong>ttoria ove siconsideri, per il successivo art. 6 della norma <strong>di</strong> decentramento, che sui programmiapprovati dai Comitati regionali deve essere richiesto il parere delle Camere<strong>di</strong> commercio, alle quali è inoltre attribuito dalle leggi vigenti tutto un complesso<strong>di</strong> competenze per determinate colture, in materia <strong>di</strong> boschi e terreni montani, <strong>di</strong>bonifica e zootecnia ecc.La malattia, seguita purtroppo da morte, del dottor Ajello, cui era affidato ilcoor<strong>di</strong>namento degli stu<strong>di</strong> delle due Commissioni speciali istituite dall’Unione,388


Stefano Brununa sotto la presidenza del professor Demaria per il problema della stabilizzazionedei prezzi e dei red<strong>di</strong>ti in agricoltura, l’altra presieduta dal professor Merliniper il mercato delle carni, non ha consentito <strong>di</strong> mantenere i termini previsti per lapresentazione degli stu<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposti. Comunque i lavori sono ormai in fase avanzata,tanto da potersi ritenere che entro il prossimo autunno gli impegni assuntianche nei confronti dei Ministeri dell’industria e commercio e dell’agricoltura eforeste saranno assolti.ArtigianatoNel settore artigianale l’attenzione delle Camere <strong>di</strong> commercio, e conseguentementedell’Unione, si è polarizzata sul problema dell’applicazione della legge 26luglio 1956 sulla <strong>di</strong>sciplina giuri<strong>di</strong>ca delle imprese artigiane.Sono note le <strong>di</strong>scussioni cui ha dato luogo la legge citata, tanto da in<strong>di</strong>reapposita Assemblea nel <strong>di</strong>cembre scorso. Non è il caso che mi soffermi su unargomento tanto <strong>di</strong>scusso, se non per rilevare che, nonostante la migliore buonavolontà, non è stato possibile ottenere che venisse presa in considerazione l’eventualitàdella presentazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche, sia pure solo <strong>di</strong>or<strong>di</strong>ne tecnico e funzionale, ad una legge da troppo breve tempo emanata.Il Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione ha ritenuto pertanto, nella sua seduta del 18marzo scorso, <strong>di</strong> attendere i risultati dell’esperienza per iniziare quell’azione chepotrà eventualmente ritenersi utile a correggere gli inconvenienti che dovesserorendersi più evidenti, sempre che non sia nel frattempo intervenuta la tanto attesalegge regolatrice dell’or<strong>di</strong>namento delle Camere <strong>di</strong> commercio nella quale dovràinquadrarsi anche il funzionamento delle Commissioni provinciali dell’artigianato,così come la stessa Assemblea del 18 <strong>di</strong>cembre scorso riconosceva nell’or<strong>di</strong>nedel giorno unanimemente approvato.In una delle questioni più delicate sollevate dalla legge <strong>di</strong> cui si tratta, e precisamentela norma che <strong>di</strong>chiara l’iscrizione nell’Albo delle imprese artigianesostitutiva dell’iscrizione nel Registro delle <strong>di</strong>tte, il Consiglio dell’Unione ha fattoproprio il ben motivato voto espresso dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano, conil quale, mentre si riconosce l’opportunità della legge istitutiva dell’Albo degliartigiani per <strong>di</strong>stinguere le imprese artigiane dalle altre, si suggerisce <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporreche la domanda <strong>di</strong> iscrizione all’Albo delle imprese artigiane porti d’ufficio all’iscrizionenel Registro delle <strong>di</strong>tte.Posso <strong>di</strong>re intanto che l’Unione segue l’attività ministeriale per l’applicazionedella legge in parola, in stretta collaborazione con la Direzione generale dell’artigianatoe col sottosegretario onorevole Sullo.389


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleLa legge sulla <strong>di</strong>sciplina giuri<strong>di</strong>ca dell’artigianato non ha fatto <strong>di</strong>menticaregli altri problemi del settore e in particolare quello del cre<strong>di</strong>to all’artigianato.L’apposita Commissione ha infatti esaminato il problema cre<strong>di</strong>tizio artigianoanche in rapporto al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> proroga della Cassa per il Mezzogiornoe dei nuovi provve<strong>di</strong>menti per l’industrializzazione dell’Italia meri<strong>di</strong>onale. Suivoti conclusivi il Ministero dell’industria e commercio ha assicurato il massimointeressamento affinché possano essere accolti.Sempre nel settore dell’artigianato, desidero rilevare l’attiva partecipazionedell’Unione alla Commissione per lo stu<strong>di</strong>o dei problemi dell’esportazione deiprodotti artigiani e della piccola industria, costituita presso l’Istituto nazionale delcommercio estero, e la trattazione del problema delle spe<strong>di</strong>zioni all’estero degliacquisti effettuati dai turisti, per il quale la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Venezia haorganizzato presso la sua sede una riunione cui hanno partecipato anche i rappresentantidei ministeri e degli altri enti interessati, giungendo a conclusioni del piùvivo interesse che sono state trasmesse a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio.TurismoUn Convegno tenutosi qualche mese fa a Venezia dall’Associazione italianadelle Provincie ha riproposto il tema dell’attribuzione alle amministrazioni provinciali<strong>di</strong> compiti in materia <strong>di</strong> turismo, istruzione professionale e trasporti.Già notevole e pronta è stata la reazione delle singole Camere <strong>di</strong> commercioverso queste manifestazioni delle Provincie. Per quanto concerne l’Unione,ricordo che già nella Relazione dell’Assemblea del 21 gennaio 1955, parlando deldecentramento <strong>di</strong> funzioni statali ad enti locali, posi in evidenza l’attività <strong>di</strong>spiegatadal nostro rappresentante nella Commissione consultiva, prevista dalla legge11 marzo 1953, per neutralizzare la tendenza delle Provincie ad assumere compiti<strong>di</strong> carattere economico, che superano le loro competenze d’istituto.Penso che questa riaffermazione della qualificata competenza delle Camere <strong>di</strong>commercio industria e agricoltura nel settore dell’economia sia opportuno che partaancora una volta da questa Assemblea per logica e naturale custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zioneche, se non temessi <strong>di</strong> cadere nella facile retorica, potrei <strong>di</strong>re storicamente affermata.Si tratta, inoltre, <strong>di</strong> mantenere una naturale ripartizione <strong>di</strong> compiti, cosain<strong>di</strong>spensabile anche sotto il profilo pratico della vita sociale ed economica adevitare che problemi <strong>di</strong> carattere amministrativo, assistenziale o giuris<strong>di</strong>zionale siconfondano con problemi <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> mercati.L’affermazione <strong>di</strong> questo principio torna ora a proposito in quanto la recente<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> incostituzionalità delle norme che <strong>di</strong>sciplinano l’imposizione390


Stefano Brun<strong>di</strong> contributi a carico <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong>versi dagli enti pubblici a favore degli Entiprovinciali del turismo, pronunciata dalla Corte costituzionale, ha fatto tornare<strong>di</strong> attualità la questione degli enti turistici.Già parecchie Camere <strong>di</strong> commercio se ne sono fatte eco, sia per quantoriguarda la materia tributaria sia per quel che concerne l’or<strong>di</strong>namento del turismo.Sotto il profilo tributario si auspica che la notizia <strong>di</strong> istituzione <strong>di</strong> un’ad<strong>di</strong>zionaleall’imposta <strong>di</strong> ricchezza mobile possa considerarsi priva <strong>di</strong> fondamento al fine <strong>di</strong>evitare un ulteriore in<strong>di</strong>scriminato aggravio fiscale; sotto il profilo organizzativoè da ricordare che l’Associazione delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Lazio, Marche,Umbria, Abruzzi e Molise ha espresso il parere che, nel caso <strong>di</strong> soppressione degliEnti provinciali del turismo, le loro funzioni debbano essere restituite alle Camere<strong>di</strong> commercio, le quali già attualmente contribuiscono a finanziarne l’attività esvolgono compiti <strong>di</strong> tutela degli enti stessi.Fino ad oggi non è stato presentato al Parlamento alcun <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge peril funzionamento degli Enti provinciali del turismo. Le notizie <strong>di</strong>ffusesi si riferisconoall’annuncio dato da qualche agenzia <strong>di</strong> stampa <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scussione che sisarebbe svolta al Senato in seno alla Commissione industria e turismo e del pareremanifestato negli ambienti della Commissione finanze e tesoro del Senato stessoavverso l’eventuale istituzione <strong>di</strong> un’ad<strong>di</strong>zionale all’imposta <strong>di</strong> ricchezza mobilecat. B a favore dell’organizzazione turistica.Sull’argomento la nostra Commissione intercamerale per il turismo, presiedutadal senatore Pasquini, non mancherà <strong>di</strong> portare la sua attenzione appena saràstato possibile raccogliere più precisi elementi.Intanto si pensa <strong>di</strong> inoltrare, nel testo <strong>di</strong>stribuito o con gli emendamenti chepotranno essere suggeriti, il voto espresso dal Consiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, nelquale si riaffermano i concetti: <strong>1.</strong> che per qualunque variazione dell’organizzazioneturistica nazionale occorre tener presente in linea principale le Camere <strong>di</strong>commercio industria e agricoltura; 2. che sia da escludere l’istituzione <strong>di</strong> un ad<strong>di</strong>zionaleall’imposta <strong>di</strong> ricchezza mobile a favore degli Enti provinciali del turismosecondo i voti già espressi da parecchie Camere <strong>di</strong> commercio, e in particolare daquella <strong>di</strong> Torino.Istruzione professionalePer considerare ancora per un momento i voti dell’Associazione italiana delleProvincie, desidero ricordare quanto detto in materia <strong>di</strong> istruzione professionaleall’Assemblea del 21 giugno 1955, e cioè che trattasi <strong>di</strong> materia che trova lasua sede nelle Camere <strong>di</strong> commercio fin dalle origini <strong>di</strong> questi istituti, in gran391


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleparte assai anteriori alla legge del 1862, la quale non fece che dare una <strong>di</strong>sciplinaunitaria ai vari or<strong>di</strong>namenti, che tutti prevedevano fra le competenze cameralil’istruzione tecnica e professionale. D’altra parte, l’esito veramente sod<strong>di</strong>sfacentedell’attività delle Commissioni permanenti per l’istruzione tecnica e l’addestramentoprofessionale istituite presso le Camere <strong>di</strong> commercio – cito, ad esempio,le iniziative veramente encomiabili della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma, ed inparticolare quella della Settimana dell’istruzione tecnica e professionale – costituisconouna concreta <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> competenza e <strong>di</strong> capacità delle Camere<strong>di</strong> commercio in materia.Una conferma dell’apprezzamento dell’attività dei nostri istituti può vedersinell’accoglimento delle nostre istanze, da parte del Ministero della pubblicaistruzione e del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, per la nomina deipresidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio alla presidenza dei Consorzi provincialiper l’istruzione tecnica, così come del resto era in passato.Finanza e tributiNel settore tributario desidero segnalare l’attenzione portata dalla Commissioneintercamerale per i problemi finanziari e tributari, presieduta dal chiarissimoprofessor d’Albergo, ai problemi della riforma del contenzioso tributario. Nonmi soffermo qui ad elencare le proposte <strong>di</strong> emendamenti che risultano dalle noteconclusive dei lavori svolti dalla Commissione, già trasmesse a tutte le Camere<strong>di</strong> commercio e agli organi parlamentari e ministeri competenti. Ricordo peròche in tali note è messa in particolare evidenza la questione della designazioneda parte delle Camere <strong>di</strong> commercio dei membri delle Commissioni tributarie.Altro argomento cui le Camere hanno <strong>di</strong>mostrato vivo interesse è quello dellasistemazione delle situazioni tributarie arretrate in seguito all’emanazione dellatanto <strong>di</strong>scussa legge 5 gennaio 1956, cosiddetta legge Tremelloni, e in previsionedella riforma del contenzioso tributario. Una prima risposta negativa del Ministerodelle finanze alla memoria redatta dal presidente della Commissione intercameraleper i problemi finanziari e tributari portava comunque all’assicurazione dell’emanazione<strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni agli uffici delle imposte per la rapida sistemazione delle vertenzein corso e per la bonaria definizione dei red<strong>di</strong>ti relativi alle annualità arretrate.A questa risposta, ritenuta non del tutto convincente dalla nostra Commissione,farà seguito una nuova memoria che ci auguriamo possa trovare più favorevoleterreno in seguito anche ai voti espressi dalla Giunta della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Milano nel febbraio scorso, ai quali hanno fatto seguito le adesioni <strong>di</strong> molteCamere <strong>di</strong> commercio.392


Stefano BrunProblemi marittimiLa Commissione intercamerale marittima, presieduta dal dottor Accame,ha portato a compimento un pregevole stu<strong>di</strong>o sul problema dei costi del lavoroportuale.Tale stu<strong>di</strong>o è stato comunicato a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, le quali lohanno accolto con vivo interesse, con<strong>di</strong>viso da parecchie organizzazioni <strong>di</strong> categoriae aziende del settore marittimo.Ricordo ancora il lavoro in corso da parte dell’apposito Comitato, al qualepartecipano anche i rappresentanti dei vari ministeri, organizzazioni ed enti interessati,per il coor<strong>di</strong>namento delle norme sulle navi petroliere nei porti. Superfluosottolineare l’importanza della questione ove si consideri lo sviluppo del trafficopetroliero italiano non solo in relazione alle esigenze dei consumi interni deiprodotti petroliferi, ma anche all’attività delle raffinerie che, come è noto, hannocapacità tale da consentire una notevole esportazione <strong>di</strong> derivati dal petrolio. E mifermo qui nelle citazioni, poiché troppo lunga sarebbe un’esposizione dei lavoridella Commissione intercamerale marittima, che si annovera fra le più attivedell’Unione.Di notevole rilievo è anche l’attività della Commissione intercamerale perla pesca, presieduta dal commendator Filippo Merlini. Tale Commissione haora allo stu<strong>di</strong>o il complesso problema della pesca oltre gli Stretti, il cui sviluppoappare vitale per l’Italia.Inoltre la Commissione ha iniziato l’esame del problema della pesca italiananel Mercato Comune. Sull’argomento devo segnalare con viva gratitu<strong>di</strong>ne l’appassionataopera svolta con grande competenza dal professor Pagliazzi, già datempo collaboratore dell’Unione per i problemi della pesca.Trasporti e fonti energeticheNel settore dei trasporti desidero citare, per l’interesse vivissimo che hasuscitato in tutti gli ambienti competenti, l’iniziativa partita dalla Commissioneintercamerale marittima per la costituzione <strong>di</strong> un apposito Comitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o peril miglioramento e la razionalizzazione dei mezzi <strong>di</strong> carico e scarico, con<strong>di</strong>zionamentoe trasporto delle merci, che ha già iniziato i suoi lavori sotto la presidenzadel professor Roletto, or<strong>di</strong>nario dell’Università <strong>di</strong> Trieste e delegato <strong>di</strong> quella<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio.L’attenzione del Comitato è attualmente localizzata sui problemi più imme<strong>di</strong>aticoncernenti l’impiego delle casse mobili e delle palette. È da prevedere però393


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleche in seguito il Comitato si interesserà anche dei trasporti combinati strada,ferrovia, mare ed eventualmente aeronautici.Pure molto attivo è il nostro Centro per le fonti <strong>di</strong> energia presieduto dalsenatore Pasquini. Il “Notiziario”, già al suo quinto anno <strong>di</strong> vita, è stato notevolmenteampliato e migliorato e incontra il più vivo apprezzamento degli enti estu<strong>di</strong>osi cui viene inviato.È <strong>di</strong> questi giorni un’importante seduta del Comitato <strong>di</strong>rettivo del Centro,nella quale, su relazione del dottor Solustri e dell’ingegner Pastina, si è svoltaun’ampia <strong>di</strong>scussione sul problema delle fonti <strong>di</strong> energia nel Mercato Comune.Oltre ai rappresentanti regionali delle Camere <strong>di</strong> commercio vi hanno partecipato:il professor Malquori dell’Università <strong>di</strong> Napoli, il dottor Ravazzoni dell’Istituto<strong>di</strong> economia delle fonti <strong>di</strong> energia presso l’Università Bocconi <strong>di</strong> Milano, ildottor Ciuffa del Comitato nazionale per le ricerche nucleari, l’ingegner Virgili,il professor Masini dell’Università <strong>di</strong> Pisa e l’ingegner Alimenti.Verrà fra breve inviato alle Camere <strong>di</strong> commercio un ampio ren<strong>di</strong>conto dellariunione, con preghiera <strong>di</strong> fornire notizie e considerazioni utili ad una nuova<strong>di</strong>samina dell’argomento, il cui interesse mi sembra superfluo sottolineare.Mercato Comune EuropeoLa firma dei trattati che costituiscono la Comunità Economica Europea daparte dei rappresentanti della Francia, Belgio, Olanda, Germania, Lussemburgoe Italia ha aperto agli stu<strong>di</strong>osi e agli operatori tutta una serie <strong>di</strong> problemi, che hatrovato un pronto riscontro nelle Camere <strong>di</strong> commercio.Fin dagli ultimi mesi del 1956, infatti, in ciascuna provincia furono intrapresistu<strong>di</strong> atti a conoscere le ripercussioni, positive e negative, che l’attuazione delMercato Comune avrebbe prodotto sull’economia del Paese.Fu affidato alla Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per il commercio estero, presieduta dalcollega dottor Trombetta, un primo esame del problema alla luce delle relazionicamerali pervenute.Così nel marzo scorso la Commissione prese in considerazione dette relazioniconstatando che tutte concordavano sulla necessità del Mercato Comune, anchese scaturivano, e non poteva essere altrimenti, talune perplessità e preoccupazionisettoriali e regionali.Compito nostro è quello <strong>di</strong> esaminare il problema con visione unitaria in basealla premessa dell’applicazione graduale e della possibilità della negoziazionedelle clausole <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, e <strong>di</strong> innestare tempestivamente la nostra azionecollaborativa. Essa deve estrinsecarsi con suggerimenti pratici atti a rimuovere394


Stefano Brunperplessità e <strong>di</strong>fficoltà nonché ad assicurare il rispetto delle norme del MercatoComune da parte degli altri paesi.Ma sui problemi generali <strong>di</strong> fondo dovremo particolarmente fermare la nostraattenzione e richiamare successivamente quella degli uomini politici; cito adesempio la necessità <strong>di</strong> armonizzare con quella degli altri paesi della Comunitàla nostra legislazione fiscale e doganale, il nostro mercato finanziario, l’istruzioneprofessionale, gli oneri previdenziali, i costi <strong>di</strong> produzione, le tariffe dei trasportiecc.Necessita anche da parte delle Camere <strong>di</strong> commercio e dell’Unione, organiquanto mai qualificati, che si faccia opera <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> elaborazione <strong>di</strong> dati esoprattutto <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> tutti gli elementi <strong>di</strong>sponibili. Per raggiungerequesto scopo la Commissione ha proposto e il Consiglio dell’Unione ha approvatol’istituzione <strong>di</strong> un ristretto Comitato permanente <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o formato da alcunirappresentanti camerali, integrati da esperti e parlamentari, allo scopo <strong>di</strong> dare ainostri lavori quell’impostazione tecnica e scientifica che si impone in indaginicomplesse <strong>di</strong> questo genere.Detto Comitato ha iniziato i suoi lavori prendendo in esame le relazionicamerali e procedendo ad un’accurata analisi dei trattati per ricercare le formulee le soluzioni più opportune da suggerire.I molti problemi da esaminare sono stati considerati secondo la loro importanza;ve ne sono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo nella politica economica, che ovviamente dovràessere rivista per far fronte adeguatamente alle esigenze <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong>mercato che saranno imposte dal Mercato Comune, e ve ne sono altri <strong>di</strong> naturatecnica e applicativa non meno complessi.Il lavoro del Comitato investe in sostanza vari settori, ed esso si svolgeràsoprattutto raccogliendo e vagliando i suggerimenti forniti dalle varie Camere <strong>di</strong>commercio.Il Comitato dell’Unione poi elaborerà sul piano nazionale il materiale raccoltodalle varie Camere per portarlo all’attenzione dei ministeri e al Parlamento.Collaboreranno anche al Comitato eminenti economisti, con l’incarico <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>are e riferire su determinati problemi.Come <strong>di</strong>cevo, il Comitato ha iniziato lo stu<strong>di</strong>o del testo del trattato e dellerelazioni camerali, decidendo <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre una relazione generale sull’argomentoper l’impostazione delle varie questioni.Inoltre le singole Camere rappresentate nel Comitato approfon<strong>di</strong>ranno lostu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> alcune materie specifiche, quali l’esame comparativo dei costi dei prodottiindustriali, con particolare riguardo all’incidenza degli oneri previdenzialie fiscali, i problemi del mercato finanziario dei paesi della Comunità, l’esamecomparativo della legislazione doganale dei sei paesi ecc.395


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleScambi commerciali con i paesi del Me<strong>di</strong>o OrienteIl rapido evolversi in questi ultimi anni dell’economia dei paesi del Me<strong>di</strong>oOriente in virtù dell’estrazione e del trasporto del petrolio e la conseguente grande<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> pagamento, nonché la spinta all’industrializzazioneimpressa in detti paesi hanno provocato una forte richiesta da parte dei paesistessi <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> consumo e strumentali. L’Italia però ha partecipato soltanto peruna parte assai esigua a questi rifornimenti, superata da numerosi altri paesi assaipiù lontani da questi mercati.Il problema è particolarmente sentito dalle Camere <strong>di</strong> commercio, che già datempo l’avevano posto all’or<strong>di</strong>ne del giorno, come <strong>di</strong>mostra l’ampio sviluppo datoallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questi mercati nel nostro Corso <strong>di</strong> aggiornamento sul commercioestero del 1955.L’argomento fu ripreso in esame dalla nostra Commissione per il commercioestero, specialmente a mezzo <strong>di</strong> riunioni cui presero parte due egregi funzionaridel Ministero degli affari esteri e del commercio estero, recentemente rientrati daun viaggio nel Me<strong>di</strong>o Oriente.Essi riferirono le loro esperienze ponendo in evidenza la quasi totale assenzada quei mercati degli operatori italiani, i quali spesso si affidano ad elementilocali, non sempre adatti.A seguito <strong>di</strong> queste riunioni la Commissione propose varie iniziative, chefurono poi riprese in sede <strong>di</strong> Consiglio <strong>di</strong>rettivo e comprendono la pubblicazione(della quale ho già parlato poco fa) del Compen<strong>di</strong>o economico italiano in linguaaraba da <strong>di</strong>stribuire negli Stati del Me<strong>di</strong>o Oriente attraverso le rappresentanzecommerciali, le ambasciate e i consolati, in maniera che possano essere fornitiagli operatori e ad altri enti arabi elementi precisi riguardanti la struttura economicadel nostro Paese; la <strong>di</strong>ffusione dell’insegnamento della lingua italiana nelleprincipali città arabe, e della lingua araba in Italia, al fine <strong>di</strong> stabilire maggiorilegami con quei paesi; l’istituzione <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per i giovani che intendesserorecarsi nel Me<strong>di</strong>o Oriente per stu<strong>di</strong>are le questioni economiche e finanziarielocali nel quadro del programma <strong>di</strong> potenziamento dei traffici italo-arabi; l’azioneda intraprendere attraverso le principali Camere <strong>di</strong> commercio per l’istituzione <strong>di</strong>appositi organismi consortili, comprendenti aziende <strong>di</strong> uno o più settori merceologiciper gli scambi con i paesi del Me<strong>di</strong>o Oriente.L’esame dell’attuale situazione delle nostre rappresentanze in questi paesi (elo stesso può ripetersi anche per altre regioni) <strong>di</strong>mostra una grave carenza, cui èurgente porre riparo, specialmente attraverso l’aumento del numero degli addettie dei consiglieri commerciali e con l’istituzione in detti paesi <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercioitaliane.396


Stefano BrunLegge sulle Camere <strong>di</strong> commercioPurtroppo non ho nulla <strong>di</strong> nuovo né <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfacente da <strong>di</strong>re per la legge sulleCamere <strong>di</strong> commercio. Tutti i ministri che si sono succeduti al Dicastero dell’industriae commercio hanno promesso <strong>di</strong> occuparsene; e sono stati pure elaborati,in forma più o meno definitiva, vari progetti.Voi ricordate che in questa stessa sala, intervenendo all’ultima Assembleadelle Camere, il ministro onorevole Cortese e il sottosegretario Micheli avevanoin<strong>di</strong>cato come “imminente” la presentazione <strong>di</strong> uno schema <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge.Ma varie circostanze politiche, la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trovare un accordo fra i ministeriinteressati e infine la doppia crisi ministeriale hanno bloccato i buoni propositi.Non appena fu nominato al nostro Dicastero il ministro Gava mi sono fattopremura <strong>di</strong> segnalargli lo stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio in cui si trovano i presidenti delleCamere <strong>di</strong> commercio per una così lunga carenza della legge che deve regolare lavita degli istituti camerali e gli ho esposto le ragioni più volte ripetute in questaAssemblea, a voi tutti ben note. Ma è poi intervenuta la nuova crisi ministeriale.In principio <strong>di</strong> maggio sembrava che potesse andare avanti il progetto sulleCamere <strong>di</strong> commercio presentato dall’onorevole Rubinacci, che si stava per <strong>di</strong>scuterenella Commissione industria della <strong>Camera</strong> dei deputati, ma anche quest’occasionesubì il contraccolpo della crisi <strong>di</strong> governo. E allo stato attuale non sareisincero con me stesso e illuderei voi se <strong>di</strong>cessi che vi sono buone prospettive peruna rapida soluzione <strong>di</strong> questo problema, dato anche il breve tempo che ci separadalla fine dell’attuale legislatura.CongedoConcludendo questa breve Relazione, che si riferisce soltanto allo scorsosemestre dell’attività dell’Unione, ma che conclude <strong>di</strong>eci anni della mia presidenzaa questo istituto, sento il dovere <strong>di</strong> ringraziarvi per la fiducia che avete mostratoin me durante un così lungo periodo, che coincide praticamente con l’interociclo del primo decennio <strong>di</strong> vita dell’Unione, dalla sua costituzione ad oggi.Al nuovo presidente dell’Unione che voi nominerete nell’o<strong>di</strong>erna Assemblea,darò le consegne <strong>di</strong> questa organizzazione, che voi avete voluto creare e potenziarecon la vostra attiva collaborazione e alla quale ho dato volentieri una partedelle mie cure, del mio tempo e del mio affetto.Ho la ferma persuasione <strong>di</strong> consegnare un’istituzione che si è affermata peril suo prestigio e la serietà del suo lavoro e che presenta ormai un centro <strong>di</strong> convergenzadegli interessi economici del Paese e un osservatorio ben attrezzato, che397


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalevuole essere utile agli uomini <strong>di</strong> affari, agli stu<strong>di</strong>osi e alle pubbliche amministrazioni.Non posso tralasciare <strong>di</strong> accennare agli uffici nei quali si sostanzia l’attivitàdell’Unione. I funzionari che vi sono addetti non sono più <strong>di</strong> una ventina, matutti ben preparati, volenterosi e <strong>di</strong>ligenti; e il loro alto ren<strong>di</strong>mento è documentatoda una vasta mole <strong>di</strong> corrispondenza, relazioni, stu<strong>di</strong>, pubblicazioni <strong>di</strong> cuiognuno può prendere visione. Della capacità degli uffici possono pure, io credo,testimoniare tutti coloro che partecipano al lavoro delle nostre Commissioni, oche ad essi si rivolgono per avere notizie e dati, per assistenza e consultazioni, perricerche bibliografiche ecc.Accanto all’Unione, anche questo mi piace ricordarlo, è nato e si è sviluppatoil Centro per lo sviluppo dei trasporti aerei, resosi successivamente autonomo,cui hanno sempre partecipato numerose Camere <strong>di</strong> commercio e che è valso apatrocinare la buona causa del progresso dell’aviazione civile nel nostro Paese,causa per la quale si è battuto con giovanile ardore un nostro ex collega, il senatoreCaron.Altra attività che trova sede presso i nostri uffici è quella della Società internazionaleper l’insegnamento commerciale che, sotto la presidenza del professorDevoto, ha compiuto un lavoro assai utile, rappresentando l’Italia in varie iniziativeinternazionali sull’insegnamento commerciale.Inoltre è sorta in seno all’Unione l’Associazione italiana per gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> mercato,che ha un’organizzazione sua propria, ma che ho ritenuto <strong>di</strong> accogliere presso<strong>di</strong> noi e appoggiare in considerazione del fatto che essa svolge un’azione assaiutile al progresso economico e che ad essa partecipano quasi tutte le Camere <strong>di</strong>commercio.Nel congedarmi, infine, rinnovo i sentimenti del mio animo grato agli uomini<strong>di</strong> governo, ai rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e specialmente ai<strong>di</strong>rettori generali dei ministeri che più assiduamente hanno seguito e agevolatol’opera dell’Unione. Nominarli tutti non è possibile, ma assicuro che li ricordouno per uno con riconoscenza e simpatia.Ringrazio i miei collaboratori più vicini, che mi hanno assistito fedelmentee intelligentemente. E a voi, ottimi colleghi ed amici, <strong>di</strong>co con tutto il cuore: miavete fatto sentire la gioia <strong>di</strong> vivere in una cara famiglia e vi assicuro che lavorarecon voi è stato per me un grande piacere.398


Relazione del presidente dell’Unionealla xxiv Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricolturaLa situazione economica italiana alla fine del 1957[Roma,] 18 <strong>di</strong>cembre 1957Parte primaLegge sulle Camere <strong>di</strong> commercioFin dalla prima Assemblea della nostra Unione, e cioè dal <strong>di</strong>cembre 1946,l’argomento della regolamentazione legislativa dei nostri istituti è stato trattatoin modo più o meno esteso, ma sempre come il più sentito dei problemi, nellaRelazione del presidente. E ancora una volta mi corre l’obbligo <strong>di</strong> parlarne.Venuta a cadere, con la crisi ministeriale dell’aprile scorso, la speranza <strong>di</strong>vedere realizzate le promesse dell’onorevole Cortese, il quale un anno fa allanostra Assemblea aveva assicurato <strong>di</strong> aver trasmesso al Consiglio dei ministri unoschema <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio, era anche praticamentecaduta ogni speranza <strong>di</strong> veder affrontato il problema da un nuovo Governo, chesi profilava, per generale convinzione, con compiti limitati all’espletamento deiprovve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> maggior urgenza o rilievo politico e per provvedere alle nuoveelezioni delle assemblee legislative.Si poteva quin<strong>di</strong> sperare solo nella ripresa dell’iniziativa parlamentare, per l’esistenzain sede <strong>di</strong> Commissione permanente della <strong>Camera</strong> dei deputati, e con unrelatore già designato, <strong>di</strong> un progetto presentato dall’onorevole Rubinacci fin dalfebbraio 1955, progetto al quale già noi avevamo guardato come alla possibilità<strong>di</strong> «trovare una strada, forse una scorciatoia, per giungere alla meta».All’inizio del maggio scorso si ebbe finalmente una prima speranza <strong>di</strong> vedereconcretamente iniziato il decorso parlamentare della legge sulle Camere <strong>di</strong>commercio con la <strong>di</strong>scussione preliminare del progetto Rubinacci in sede <strong>di</strong>Commissione. Ci affrettammo a prendere contatti con il presidente della Com-399


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalemissione, onorevole Zerbi, e con il relatore, onorevole de’ Cocci, ma la nuova crisiministeriale e varie altre circostanze mi portarono a <strong>di</strong>chiararvi all’Assemblea delgiugno scorso: «Non sarei sincero con me stesso e illuderei voi, se <strong>di</strong>cessi che visono buone prospettive per una rapida soluzione <strong>di</strong> questo problema, dato ancheil breve tempo che ci separa dalla fine dell’attuale legislatura».Ma la situazione, da noi sempre attentamente seguita, parve successivamenteevolversi più favorevolmente e, in particolare, per la cortesia del relatore e delpresidente della Commissione, con i quali ci si teneva continuamente in relazione,ci fu resa possibile la segnalazione <strong>di</strong> tutti i voti e desiderata espressi dalle Camere<strong>di</strong> commercio tutte le volte che ai <strong>di</strong>versi ministri succedutisi al Dicastero dell’industriae commercio si è profilato un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> legge per le Camere <strong>di</strong>commercio.Nella seduta del Consiglio <strong>di</strong>rettivo, tenutasi il 6 novembre scorso, fu anchepossibile un sod<strong>di</strong>sfacente scambio <strong>di</strong> idee con l’onorevole de’ Cocci sui puntiessenziali del provve<strong>di</strong>mento in esame e su tutta la serie <strong>di</strong> emendamenti presentatidai deputati componenti la X Commissione e dal sottosegretario onorevoleMicheli, in rappresentanza del ministro dell’Industria e commercio.E sento qui il dovere <strong>di</strong> esprimere al ministro senatore Gava e al sottosegretarioonorevole Micheli i più vivi ringraziamenti per aver consentito che ilprovve<strong>di</strong>mento rimanesse in Commissione in sede deliberante, evitando in aulauna <strong>di</strong>scussione già abbastanza complessa in più ristretta sede, per il numerodegli emendamenti presentati, il cui testo è stato dall’Unione trasmesso a tutti ipresidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio.I punti <strong>di</strong> vista prevalenti espressi dal nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo possono cosìriassumersi:– Elencazione delle attribuzioni delle Camere <strong>di</strong> commercio, opportunamentecoor<strong>di</strong>nando gli emendamenti Micheli-Carcaterra, integrati con una maggiorepreminenza della funzione delle Camere <strong>di</strong> commercio nel settore dell’istruzionetecnica e professionale.– Circa la formazione del Consiglio camerale, pur riconoscendosi in linea <strong>di</strong>massima più aderente al principio democratico il sistema delle elezioni <strong>di</strong>rette <strong>di</strong>primo grado, ha prevalso il concetto delle elezioni <strong>di</strong> secondo grado, attraversodesignazioni delle organizzazioni <strong>di</strong> categoria.– Preferibile, nella questione del personale, l’emendamento Carcaterra, cheprevede l’istituzione <strong>di</strong> un “ruolo” dei segretari generali formato per pubblico concorsotriennale fra i funzionari delle Camere <strong>di</strong> commercio che abbiano i requisitinecessari, e la nomina del segretario generale, da scegliere fra gli iscritti al ruoloda parte delle Giunte camerali. Ove però non fosse possibile far accogliere taleemendamento, limitare al solo segretario generale la nomina ministeriale, d’in-400


Stefano Bruntesa, comunque, con il presidente della <strong>Camera</strong> interessata. Fermo in ogni casoil concetto della formazione del ruolo dei segretari generali me<strong>di</strong>ante concorsitriennali fra i funzionari delle Camere <strong>di</strong> commercio. Nella fase <strong>di</strong> prima applicazionedella legge, formazione del ruolo dei segretari generali comprendendovitutti i segretari generali attuali ed il personale del ruolo dei <strong>di</strong>rettori e sostituti<strong>di</strong>rettori degli UPIC. Per quanto concerne il rimanente personale, sempre nellaprima fase <strong>di</strong> attuazione, attribuire i posti <strong>di</strong> capo degli Uffici <strong>di</strong> statistica e <strong>di</strong>ragioneria ai funzionari attuali dei ruoli UPIC fino ad esaurimento.– Quanto alla vigilanza, possibilità <strong>di</strong> ammettere solo la formazione, presso ilMinistero dell’industria e commercio, <strong>di</strong> un servizio ispettivo, con organico dastabilirsi.– Riportare le norme sulle entrate delle Camere <strong>di</strong> commercio a quelle delTesto Unico del 1934, senza alcuna in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> aliquote massime, e considerarela possibilità <strong>di</strong> imporre un tributo anche sul red<strong>di</strong>to agrario, sia pure inridottissima e quasi simbolica misura, oltre che per l’attività che le Camere <strong>di</strong>commercio de<strong>di</strong>cano al settore agricolo, per un’opportuna concreta affermazione<strong>di</strong> principio sulla competenza camerale in ogni settore dell’economia.Inutile che mi soffermi nei dettagli del problema, ché ormai la parola è aicomponenti la Commissione parlamentare con il loro bagaglio anche <strong>di</strong> esigenzepolitiche, sulle quali purtroppo è possibile influire solo entro ben modesti limiti.Posso solo confermare che continuiamo a tenerci in contatto quanto più possibilecon il relatore del provve<strong>di</strong>mento e con il presidente della Commissione, eche in complesso non ci sembra <strong>di</strong> dover essere scontenti dell’andamento dellecose.Occorre tener ben conto che sarà un gran passo se in questo scorcio <strong>di</strong> legislaturasi riuscirà a far approvare la legge anche solo da un ramo del Parlamento,poiché ciò faciliterà il compito della nuova legislatura. Non trascuriamo però <strong>di</strong>fare quanto possibile per ottenere l’interessamento tempestivo al nostro problemaanche da parte della Commissione senatoriale.[…]401


Relazione del presidente alla xxv Assembleadegli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercioindustria e agricolturaNapoli, 3 luglio 1958In questa nuova mia Relazione non ho molto da aggiungere in merito adalcuni temi trattati in quella del <strong>di</strong>cembre scorso, in seguito all’avvenuta decadenza<strong>di</strong> <strong>di</strong>segni e proposte <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> interesse economico sui quali si era polarizzatal’attenzione delle Camere <strong>di</strong> commercio.Per contro, oltre che per il proseguimento <strong>di</strong> lavori già in corso e per qualchenuova iniziativa adottata in vista della ripresa dell’attività parlamentare, il prospettarsiin tutta la loro importanza dei problemi conseguenti all’entrata in vigoredei trattati istitutivi della Comunità Economica Europea e le iniziative promossefra le Camere <strong>di</strong> commercio dei sei paesi della Comunità per l’attuazione delMercato Comune – <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>rò in seguito – hanno reso l’attività dell’Unioneforse ancor più intensa. Tanto che, se dovessi soffermarmi a parlarne nei dettagli,finirei forse col farvi sentire il peso più che il piacere <strong>di</strong> un invito a parteciparealle manifestazioni dei 150° anniversario della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli.Illustro quin<strong>di</strong> brevemente, per ogni singola materia, il lavoro svolto che –ripeto – è stato notevolmente intenso, e mi auguro utile ad una sempre maggioreriaffermazione dell’insostituibilità degli enti camerali come elementi organiciessenziali dell’economia.<strong>1.</strong> L’integrazione economica dell’EuropaCirca l’attività nel settore europeistico, accenno soltanto, perché ne è statoampiamente riferito anche a mezzo del “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”, all’interesse delviaggio a Lussemburgo, su invito della CECA, dei rappresentanti delle Camere <strong>di</strong>commercio delle provincie aventi attività carbosiderurgiche e alla partecipazionealla Settimana internazionale delle Camere <strong>di</strong> commercio, svoltasi a Bruxelles403


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalenello scorso maggio nel quadro delle manifestazioni dell’Esposizione universale, eche coincise con la data dell’inaugurazione del pa<strong>di</strong>glione italiano che, nonostantele varie critiche e <strong>di</strong>scussioni sollevate, ha avuto un incontestabile successo.Ma non potrei non parlare del Corso <strong>di</strong> lezioni sul Mercato Comune Europeoper i funzionari <strong>di</strong>rettivi delle Camere <strong>di</strong> commercio, organizzato con l’appoggiodel Ministero dell’industria e commercio, del Ministero del commerciocon l’estero e del Ministero degli affari esteri. Come è stato rilevato in una notaapparsa su “Roma economica”, e della quale siamo grati alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Roma, «si può <strong>di</strong>re che i risultati <strong>di</strong> questo Corso siano andati anche oltre leprevisioni e le intenzioni degli organizzatori, in quanto quello che avrebbe dovutoessere un ciclo <strong>di</strong> conferenze o <strong>di</strong> colloqui destinati a fornire ai funzionari delleCamere <strong>di</strong> commercio utili cognizioni sugli scopi, sui mezzi e sul funzionamentodel Mercato Comune, nelle varie fasi <strong>di</strong> applicazione delle norme che sono postea base della Comunità, è <strong>di</strong>ventato spesso, per merito degli illustri docenti, deglieconomisti, dei tecnici, degli operatori, una vera e propria accademia, nella qualesono stati dottamente esposti principi <strong>di</strong> alto valore dottrinario».In effetti, l’idea del Corso è stata quella <strong>di</strong> illustrare ai funzionari <strong>di</strong>rigentidelle Camere <strong>di</strong> commercio la problematica della CEE affinché essi potesseropoi, nelle rispettive provincie, costituire altrettanti nuclei idonei a facilitare aglioperatori economici locali la comprensione dei problemi che si pongono conl’istituzione della Comunità, l’adattamento alle nuove situazioni ed esigenzedelle economie delle singole zone, la segnalazione dei problemi particolari <strong>di</strong>esse e delle possibili soluzioni. In definitiva, si è voluto portare un contributoalla migliore formazione da parte delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> quello spiritoeuropeistico che solo può essere valido a riba<strong>di</strong>re o a portare alla convinzionedella necessità <strong>di</strong> un’integrazione economica che superi i confini nazionali, chefatalmente appaiono ogni giorno più angusti in rapporto ai nuovi tempi che ilnostro secolo va maturando.L’interesse che le Camere <strong>di</strong> commercio degli altri paesi della Comunità stanno<strong>di</strong>mostrando ai nuovi problemi è tale da giustificare ogni iniziativa delle Camere<strong>di</strong> commercio italiane in questo campo, e qualcuna se ne è già manifestata aseguito del nostro Corso: ad esempio, quella della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Siena.E mi sia consentito esprimere la certezza che, con la prossima pubblicazionedel testo delle lezioni, che permetterà a coloro che hanno partecipato al Corso<strong>di</strong> ripensare quello che già hanno u<strong>di</strong>to e spesso <strong>di</strong>battuto e a coloro che nonavessero potuto parteciparvi <strong>di</strong> leggerle e me<strong>di</strong>tarle, le iniziative delle Camere<strong>di</strong> commercio italiane in tema <strong>di</strong> Comunità Economica Europea non sarannoseconde a quelle degli altri paesi. Basti considerare quanto è stato posto in evidenzanel già citato articolo <strong>di</strong> “Roma economica” e cioè che «fra le Camere <strong>di</strong>404


Stefano Bruncommercio <strong>di</strong> tutti i paesi europei, e non solo <strong>di</strong> quelli della Comunità Economica,quelle italiane sono le più idonee ai nuovi compiti, sia per il loro più accentuatocarattere pubblicistico anche rispetto alle Camere <strong>di</strong> commercio del sistemafrancese, sia, soprattutto, per l’integrità ed unitarietà degli interessi economici chead esse fanno capo. Parliamo in particolare <strong>di</strong> quelli dell’agricoltura e del lavoro,che non trovano riscontro in alcun altro organismo straniero. La tanto criticataed osteggiata originalità dell’or<strong>di</strong>namento dei nostri Enti può trovare ora la suapiena rivincita».2. Conferenza permanente delle Camere <strong>di</strong> commercio dei paesi della ComunitàEconomica EuropeaCon la firma dei trattati per la costituzione della Comunità Economica Europeail nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo avvertì imme<strong>di</strong>atamente la necessità <strong>di</strong> dar vitaad un organismo <strong>di</strong> consultazione fra le Camere <strong>di</strong> commercio dei paesi aderenti,e ne informò la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale e il Bureau Internationaldes Chambres de Commerce, in essa istituito nel 1950, su nostra proposta alCongresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio svoltosi in quell’anno a Roma.In questo organismo <strong>di</strong> consultazione venne proposto che si trattassero gliargomenti <strong>di</strong> carattere più generale concernenti la realizzazione della Comunitànei limiti del trattato: promuovendo stu<strong>di</strong> sull’armonizzazione delle legislazioni eregolamentazioni amministrative della produzione e degli scambi vigenti nei seipaesi delia Comunità; svolgendo la più opportuna opera <strong>di</strong> collaborazione pressole autorità dei rispettivi paesi al fine <strong>di</strong> porre in atto ed accelerare l’emanazione <strong>di</strong>norme e <strong>di</strong>sposizioni idonee a facilitare l’entrata in funzione del Mercato Comune;svolgendo opera <strong>di</strong> propaganda sull’utilità e sui vantaggi della Comunità;promuovendo iniziative per l’assistenza da parte delle Camere <strong>di</strong> commercio aglioperatori economici dei sei paesi aderenti; compiendo stu<strong>di</strong> per l’allargamentodell’integrazione economica nello spirito dei trattati della Comunità.La nostra iniziativa, incontratasi con altra analoga cui intendevano dar vital’Associazione dei presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio dell’Unione francesee la Federazione delle Camere <strong>di</strong> commercio della Germania Occidentale, hatrovato la sua concreta realizzazione nella riunione tenutasi a Strasburgo, nellasede del Consiglio dell’Europa, il 28 febbraio scorso, con la partecipazione dellerappresentanze delle federazioni delle Camere <strong>di</strong> commercio dei sei paesi dellaComunità.Com’è noto, l’organismo cui si è dato vita è stato denominato ConférencePermanente des Chambres de Commerce de la Communauté Économique405


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleEuropéenne. Ogni paese vi partecipa con sei delegati e due esperti effettivi, cuipossono aggiungersi altri esperti occasionali in relazione agli argomenti in <strong>di</strong>scussione.Le sedute della Conferenza si svolgeranno, ogni tre mesi e a turno, nei seipaesi della Comunità. La prima riunione si è svolta a Strasburgo nel febbraioscorso ed è servita a mettere in moto questo nuovo organismo <strong>di</strong> collaborazionesul piano europeo con la partecipazione delle Camere <strong>di</strong> commercio dei sei paesi.La seconda riunione ha avuto luogo il 27 e 28 giugno scorso nel Belgio, a Bruxelles,e sulle conclusioni <strong>di</strong> essa riferirà il collega Parisi, che vi ha preso parte comecapo della delegazione nella sua qualità <strong>di</strong> vice presidente anziano dell’Unione,data la mia impossibilità <strong>di</strong> parteciparvi.Come è già stato comunicato, gli argomenti che a Strasburgo si decise <strong>di</strong>porre allo stu<strong>di</strong>o in un primo tempo sono i seguenti:– Zona <strong>di</strong> libero scambio, su proposta della delegazione della GermaniaOccidentale;– Libertà <strong>di</strong> accesso ai mercati, su proposta della delegazione belga;– Oneri fiscali e costo del lavoro, su proposta della delegazione francese;– Trasporti e comunicazioni, su proposta della delegazione italiana.L’incarico <strong>di</strong> relatori sui singoli argomenti venne affidato alle stesse delegazioniproponenti.Dal fascicolo che vi è stato <strong>di</strong>stribuito potrete rilevare la portata dei questionariproposti, e le risposte ad essi date dalla nostra Unione e dalle federazionidelle Camere <strong>di</strong> commercio degli altri paesi. Provvederemo a dare successivamentetutte le notizie necessarie all’aggiornamento del fascicolo ora <strong>di</strong>stribuito,del quale verrà trasmessa ancora una copia a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, conpreghiera <strong>di</strong> compiacersi <strong>di</strong> farci conoscere il loro pensiero sui singoli problemiallo stu<strong>di</strong>o, affinché la nostra delegazione possa presentarsi alle successive riunionicon la più ampia conoscenza dei punti <strong>di</strong> vista delle Camere rappresentate.Quanto alle risposte da noi date ai primi questionari, desidero ricordare che,nell’impossibilità <strong>di</strong> interpellare tutte le Camere <strong>di</strong> commercio data la ristrettezzadei termini posti in sede <strong>di</strong> Conferenza, l’elaborazione <strong>di</strong> esse è stata fatta a seguito<strong>di</strong> ampia <strong>di</strong>scussione svoltasi in apposita seduta della nostra delegazione, nella qualesi sono considerate con attenzione le risposte pervenute dalle Camere <strong>di</strong> commerciodei capoluoghi <strong>di</strong> regione, cui si ritenne <strong>di</strong> limitare questa prima indagine, ancheconsiderando che potesse a queste Camere riuscire più facile sentire, o comunqueriflettere, il pensiero delle consorelle della regione. Circa gli oneri fiscali e il costodel lavoro, abbiamo ritenuto preferibile, e la nostra delegazione è stata d’accordo,<strong>di</strong> riferirci a dati ufficiali e agli stu<strong>di</strong> già svolti dalla Confindustria sull’argomento.Il grande ufficiale Parisi, come ho detto, vi riferirà sulle <strong>di</strong>scussioni svoltesi insede <strong>di</strong> Conferenza permanente nei giorni scorsi. Io desidero solo porre in rilievo406


Stefano Brunche mentre, almeno in linea <strong>di</strong> larga massima, sui due temi della libertà d’accessoai mercati e della zona <strong>di</strong> libero scambio può rilevarsi una certa uniformità <strong>di</strong>fondo, salvo <strong>di</strong>vergenze sia pure assai importanti su aspetti particolari, ben <strong>di</strong>versaè la situazione per il settore dei trasporti affidato alla delegazione italiana, per ilquale, come era del resto facile prevedere, il compito si presenta particolarmentecomplesso sia per la <strong>di</strong>versità degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> politica dei trasporti nei paesidella Comunità sia per l’ampiezza del tema. Sulla prima parte <strong>di</strong> esso, i trasportiferroviari e stradali, la nostra delegazione, nella citata riunione, ritenne <strong>di</strong> invitareil nostro esperto, professor Tocchetti, a mantenere questa prima relazione intermini piuttosto generali e, come potrete rilevare, tale è l’in<strong>di</strong>rizzo tenuto nellamemoria presentata a Bruxelles. È ora in corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o da parte della Commissioneintercamerale marittima la formulazione dei quesiti da proporre agli altricinque paesi della Comunità in tema <strong>di</strong> trasporti marittimi. Seguirà lo stu<strong>di</strong>osui trasporti interni per via d’acqua, sollecitato dalle delegazioni della GermaniaOccidentale e dell’Olanda, che verrà presto messo allo stu<strong>di</strong>o con la collaborazionedelle Camere <strong>di</strong> commercio italiane più <strong>di</strong>rettamente interessate alle vied’acqua interne. Proseguirà intanto, opportunamente coor<strong>di</strong>nato con gli altri duesettori, lo stu<strong>di</strong>o dei problemi dei trasporti ferroviari e stradali, tenuto conto delle<strong>di</strong>scussioni svoltesi a Bruxelles. Come certamente noterete dall’esposizione fattavi,il compito della nostra Unione in questa Conferenza permanente, una specie<strong>di</strong> Unione delle Unioni delle Camere <strong>di</strong> commercio dei sei paesi della Comunità,non è dei più facili. La nostra delegazione è composta <strong>di</strong> persone ben preparate,cui desidero rivolgere il più sentito compiacimento per l’opera fin qui svolta; maoccorre pure la più ampia collaborazione <strong>di</strong> tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, sullaquale l’Unione è certa <strong>di</strong> poter fare affidamento.3. AgricolturaAttraverso la nostra Commissione intercamerale per l’agricoltura, egregiamentepresieduta dal collega professor Merlini, è stata de<strong>di</strong>cata ai problemi agricoliun’attenzione forse anche più intensa che in passato.Problema dei prezzi e dei red<strong>di</strong>tiLa Commissione speciale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per il problema dei prezzi e dei red<strong>di</strong>ti inagricoltura in relazione ai piani <strong>di</strong> sviluppo dell’economia, affidata alla presidenzadel professor Giovanni De Maria dell’Università Bocconi <strong>di</strong> Milano, ha concluso407


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalela <strong>di</strong>scussione sui settori più significativi della produzione agricola italiana e nellasua ultima seduta decise <strong>di</strong> procedere alla pubblicazione dei contributi personali<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, al fine anche <strong>di</strong> saggiare il pensiero delle Camere <strong>di</strong> commercio, deglistu<strong>di</strong>osi e degli enti interessati. Sono state così stampate e <strong>di</strong>ffuse fino ad oggi leseguenti monografie:– Stu<strong>di</strong>o generale del mercato ortofrutticolo interno ai fini <strong>di</strong> una razionale politica<strong>di</strong> intervento del dottor Franco Tradar<strong>di</strong>;– La produzione e il mercato dell’olio d’oliva e Osservazioni sul problema della stabilizzazionedel mercato del pomodoro del dottor Carlo Aiello;– Mercato e prospettive della canapicoltura italiana del professor GiovanniMerlini;– Il cre<strong>di</strong>to e l’agricoltura del professor Paolo Pagliazzi;– Considerazioni sulla stabilizzazione dei prezzi della barbabietola da zucchero delprofessor Manlio Rossi-Doria;– Proposte concrete per la stabilizzazione dei prezzi in agricoltura con particolare riguardoal settore lattiero-caseario del professor Corrado Bonato e del dottor Luigi Scarselli.È in corso <strong>di</strong> stampa lo stu<strong>di</strong>o risultato sotto molti aspetti il più laborioso, e cioèquello sul settore vitivinicolo, affidato alla ben nota competenza del professor MarioBan<strong>di</strong>ni, con la collaborazione del dottor Carlo Aiello, e sarà provveduto presto allastampa dello stu<strong>di</strong>o del professor Carmelo Schifani sul settore dei cereali.A giu<strong>di</strong>care dai numerosi consensi pervenutici, dalle recensioni apparse suvari perio<strong>di</strong>ci tecnici ed economici, dalle richieste degli stu<strong>di</strong> già pubblicati daparte <strong>di</strong> enti, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi, <strong>di</strong> agricoltori, <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti e persino <strong>di</strong> impiegati <strong>di</strong> entiagricoli, dobbiamo <strong>di</strong>re che questa collana <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sull’agricoltura italiana, cosìiniziata, ha avuto un successo veramente superiore alle aspettative; e <strong>di</strong> ciò va datalode non solo ai valorosi compilatori delle singole memorie, ma anche a tutti icomponenti la Commissione e in primo luogo al presidente <strong>di</strong> essa, professor DeMaria, per la profon<strong>di</strong>tà delle <strong>di</strong>scussioni svoltesi sotto la sua <strong>di</strong>rezione su ognunadelle memorie.Mi lusingo che le conclusioni generali <strong>di</strong> tutte questo lavoro, cui si sta de<strong>di</strong>candolo stesso professor De Maria, possano rispondere agli scopi che indussero il ministroColombo a promuoverlo; mi è gra<strong>di</strong>to far notare, per ora, la cor<strong>di</strong>ale accoglienza allepubblicazioni già apparse, ripetutamente manifestata dall’onorevole Colombo.Cre<strong>di</strong>to agrarioSul problema del cre<strong>di</strong>to agrario desidero ricordare l’ottima relazione delprofessor Pagliazzi. Sostanzialmente la nostra Commissione dei problemi dell’a-408


Stefano Brungricoltura ha con<strong>di</strong>viso il pensiero del relatore sull’inopportunità <strong>di</strong> una generaleriforma del sistema cre<strong>di</strong>tizio vigente per l’agricoltura, riconoscendo solo lanecessità <strong>di</strong> ritoccarlo in taluni punti per renderlo più elastico e meno oneroso. Ilproblema verrà ripreso per una puntualizzazione dei provve<strong>di</strong>menti da sollecitare.Ricomposizione fon<strong>di</strong>aria e minima unità culturaleLa questione della frammentazione fon<strong>di</strong>aria in Italia è da tempo <strong>di</strong>battutaed oggetto <strong>di</strong> preoccupazioni, tanto da indurre il legislatore a prevedere nellostesso co<strong>di</strong>ce civile, all’art. 846, la necessità <strong>di</strong> evitare i frazionamenti fon<strong>di</strong>ari e astabilire che cosa deve intendersi per “minima unità culturale”. Il successivo art.847 prevede che tale minima unità debba essere determinata zona per zona conprovve<strong>di</strong>mento dell’autorità amministrativa.Sennonché l’insufficienza del concetto economico nella definizione <strong>di</strong> cuiall’art. 846 e <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> vario genere hanno impe<strong>di</strong>to fino ad oggi che le normeco<strong>di</strong>ficate trovassero effettiva applicazione. Un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge presentato dall’onorevoleMe<strong>di</strong>ci, quale ministro dell’Agricoltura, nel novembre 1954, sul qualele Camere <strong>di</strong> commercio avevano espresso i loro voti ed auspicata una sollecita<strong>di</strong>scussione, è rimasto senza seguito ed è decaduto con la fine della legislatura.Miglior sorte ha avuto un provve<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong>venuto legge 15 ottobre 1957, n.1001, che stanzia un fondo <strong>di</strong> 45 milioni a favore dell’Istituto nazionale <strong>di</strong> economiaagraria per una completa indagine sulla polverizzazione, la frammentazionee la <strong>di</strong>spersione fon<strong>di</strong>aria. In attesa però che questa indagine possa essere compiuta,la nostra Commissione per l’agricoltura ha ritenuto <strong>di</strong> affrontare lo stu<strong>di</strong>odegli aspetti economici e giuri<strong>di</strong>ci essenziali del problema nell’intento <strong>di</strong> poterproporre provve<strong>di</strong>menti concreti e <strong>di</strong> più imme<strong>di</strong>ata efficacia. Una relazione delprofessor Di Cocco sull’argomento è stata <strong>di</strong>scussa nella nostra Commissione e<strong>di</strong>nviata a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio con un questionario che tende a facilitarela loro risposta ai quesiti che ne inquadrano i punti essenziali. L’indagine è già abuon punto e ci auguriamo <strong>di</strong> poterne trarre le prime conclusioni alla ripresa dellanormale attività, dopo l’ormai imminente periodo feriale.OrtofrutticolturaAttiva è stata la partecipazione dell’Unione al lavoro del Comitato nazionaleortofrutticolo e ai suoi vari Comitati <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. In particolare ricordo le conclusionidella seduta del 10 aprile scorso della nostra Commissione intercamerale, nella409


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalequale il segretario del Comitato nazionale ortofrutticolo, dottor Franco Tradar<strong>di</strong>,espose ampiamente i criteri informatori del piano decennale ortofrutticolo etaluni aspetti del problema della <strong>di</strong>stribuzione e del consumo. Il testo della relazioneTradar<strong>di</strong> e quello delle conclusioni dell’ampia <strong>di</strong>scussione svoltasi sono statiinviati a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, alcune delle quali hanno già manifestatoi loro punti <strong>di</strong> vista che riusciranno particolarmente utili al professor Merlini,che rappresenta le Camere <strong>di</strong> commercio nel Comitato nazionale ortofrutticolo.4. Le fonti <strong>di</strong> energiaL’istituzione della Comunità Economica Europea e dell’Euratom ha determinatola necessità <strong>di</strong> esaminare i vari e complessi aspetti che il settore dellefonti <strong>di</strong> energia presenta, al fine <strong>di</strong> pervenire, attraverso un’armonizzazione delle<strong>di</strong>verse situazioni economiche esistenti nei vari paesi della “piccola Europa”, allaloro migliore utilizzazione.L’argomento ha assunto particolare rilevanza in vista del notevole incremento,previsto per i prossimi anni, dei consumi delle fonti <strong>di</strong> energia, alla cui piena esicura <strong>di</strong>sponibilità è con<strong>di</strong>zionato ogni progresso nel campo produttivo.Soprattutto il problema dell’orientamento delle <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> politica economicagenerale in questo settore si rivela <strong>di</strong> estremo interesse nella fase attuale, in cuii paesi aderenti alla Comunità sono impegnati nello stu<strong>di</strong>o analitico e approfon<strong>di</strong>toper il raggiungimento delle migliori con<strong>di</strong>zioni da attuarsi in campo tecnico,economico-amministrativo, legislativo, fiscale e sociale.In questa situazione il nostro Centro <strong>di</strong> raccolta e scambio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> ed informazioni,egregiamente presieduto dal cavaliere del lavoro Torquato Pierfederici, haavvertito l’opportunità <strong>di</strong> prendere in attenta considerazione la materia ed ha de<strong>di</strong>catole sue ultime riunioni all’esame dello sviluppo e delle prospettive delle singolerisorse energetiche nell’ambito della Comunità. Con particolare cura è stata <strong>di</strong>scussala questione delle “strutture” amministrative, che potranno, nel modo più efficacee rispondente allo scopo, guidare la politica energetica della Comunità stessa.L’in<strong>di</strong>rizzo che si è delineato nel corso delle citate riunioni, e che bene aragione può essere considerato il punto <strong>di</strong> vista degli operatori economici italiani,è contrario a formule <strong>di</strong>rigistiche accentratrici, verticalizzate.È stato così espresso l’avviso – tanto dai rappresentanti camerali che dagliesperti del Centro – che la necessaria opera <strong>di</strong> armonizzazione e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentonel settore delle fonti <strong>di</strong> energia tra le <strong>di</strong>verse politiche seguite nei sei paesidella Comunità possa e debba essere effettuata attraverso un organismo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>onon dotato <strong>di</strong> poteri deliberativi ma solo consultivi.410


Stefano BrunÈ stato anche chiarito che questo organismo potrebbe essere rappresentatoda un Sottocomitato da creare in seno al Comitato economico e sociale previstodal Trattato istitutivo della CEE. Il Sottocomitato svolgerebbe una funzione <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o particolarmente specializzata, e potrebbe – attraverso il Comitato – presentarepareri da sottoporre alle deliberazioni della Commissione; quest’ultima,secondo la prassi prevista, trasformerebbe <strong>di</strong>screzionalmente codesti pareri inregolamenti, <strong>di</strong>rettive, decisioni o raccomandazioni.La prossima riunione del Centro sarà de<strong>di</strong>cata all’esame del problema deglioneri fiscali sulle fonti <strong>di</strong> energia nella Comunità.Anche questo aspetto del problema si <strong>di</strong>mostra essenziale, e per esso veramentearduo si presenta il tentativo <strong>di</strong> armonizzazione, soprattutto a causa dellenotevoli <strong>di</strong>fferenze fra i sei paesi della Comunità nell’incidenza <strong>di</strong> detti oneri.Il Centro segue sempre con la più viva attenzione anche gli sviluppi dellasituazione italiana delle fonti <strong>di</strong> energia, come anche è dato constatare dalla pubblicazionedel “Notiziario” mensile.Una particolare cura è rivolta ai problemi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne legislativo al fine <strong>di</strong> prospettareai competenti organi le osservazioni e i suggerimenti che si ritengonopiù necessari ed urgenti.Nel corso dell’ultima riunione è stato formulato anche un voto – cui ha aderitola maggior parte delle Camere <strong>di</strong> commercio – per l’aggiornamento e la ristampadella carta geologica italiana, la cui necessità ed urgenza sono vivamente sentite,e mi auguro che quest’opera possa realizzarsi con la maggiore possibile rapi<strong>di</strong>tà.5. Problemi marittimi e della pescaSu questi due settori, <strong>di</strong> tanta importanza per il nostro Paese, mi limiterò abrevi cenni, soprattutto perché domani, all’Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercioa giuris<strong>di</strong>zione marittima, ne riferiranno con maggiore ampiezza e competenzail dottor Luigi Accame, presidente della Commissione intercamerale marittima,e il commendator Filippo Merlini, presidente della Commissione per la pesca.Desidero però ricordare, per la Commissione intercamerale marittima, che figurasempre fra le più attive dell’Unione, il lavoro già compiuto ed attualmente in fase <strong>di</strong>ulteriore svolgimento sui problemi del lavoro portuale, la redazione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong>regolamento unificato per la sicurezza delle operazioni e la sosta delle navi cisterna neiporti nazionali, la pubblicazione della raccolta degli usi mercantili marittimi e portualituttora vigenti, i problemi delle concessioni demaniali portuali, della gestione dei portinon aventi amministrazione autonoma, e quello, del quale ho già accennato, dei portie della navigazione nel quadro della Comunità Economica Europea.411


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleNon meno rilevante l’attività della Commissione intercamerale per la pesca.A parte l’esame dei problemi del cre<strong>di</strong>to peschereccio, in relazione all’applicazionedelle note leggi per l’erogazione <strong>di</strong> contributi a fondo perduto e l’istituzione<strong>di</strong> un fondo <strong>di</strong> rotazione per il cre<strong>di</strong>to peschereccio, devo sottolineare l’attenzionerivolta alla questione degli accor<strong>di</strong> internazionali <strong>di</strong> pesca e in particolare al vigenteaccordo <strong>di</strong> pesca italo-jugoslavo, problemi ampiamente <strong>di</strong>scussi e illustrati inoltre<strong>di</strong>rettamente al sottosegretario al Ministero degli affari esteri, onorevole Folchi.Attualmente l’attenzione è polarizzata su due argomenti <strong>di</strong> interesse vitaleper la pesca italiana: pesca nel Mercato Comune Europeo, che ha già avuto unaprima trattazione ad opera del professor Paolo Pagliazzi, e pesca oltre gli Stretti,per il quale viene <strong>di</strong>stribuito un primo stu<strong>di</strong>o compiuto ad opera del rappresentantedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli, avvocato Giovanni Tescione; dueproblemi che possono considerarsi decisamente inter<strong>di</strong>pendenti, dalla cui soluzionepuò anche <strong>di</strong>pendere in gran parte la sorte <strong>di</strong> questa attività.6. TrasportiNel settore dei trasporti ha continuato la sua attività il Comitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o peril miglioramento e la razionalizzazione dei mezzi e sistemi <strong>di</strong> carico, scarico, con<strong>di</strong>zionamentoe trasporto delle merci, presieduto dal professor Giorgio Roletto.Ricorderò che l’iniziativa della costituzione <strong>di</strong> questo Comitato suscitò ampiconsensi nelle categorie economiche che seguono i problemi dei trasporti nellevarie fasi <strong>di</strong> evoluzione e <strong>di</strong> sviluppo dei nuovi sistemi che tendono vieppiù asnellire e ad economizzare le operazioni commerciali <strong>di</strong> imballaggio e maneggiodelle merci. Il Comitato si propone infatti <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re le questioni tecnicheed economiche relative all’impiego dei container e delle palette nonché <strong>di</strong> ognialtro sistema atto ad accelerare le operazioni <strong>di</strong> carico e scarico delle merci rendendoleal tempo stesso più economiche e sicure.In una recente seduta del Comitato sono state <strong>di</strong>scusse una relazione deldottor Guarini sulla palettizzazione ed una del professor Maternini sulla containerizzazione,e si è pervenuti alla conclusione <strong>di</strong> affidare ad un ristretto Sottocomitatol’incarico <strong>di</strong> esaminare concretamente la possibilità <strong>di</strong> promuovere in piùlarga scala la realizzazione dei fini che questi nuovi sistemi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento etrasporto delle merci si propongono, nonché <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are un piano per la <strong>di</strong>vulgazionedei vantaggi offerti da detti sistemi presso gli operatori economici.È stata anche esaminata una relazione curata dal dottor Benifei sull’istituzione<strong>di</strong> un documento unico <strong>di</strong> trasporto per la merce viaggiante in container, nella qualesi propongono opportune mo<strong>di</strong>fiche dell’attuale lettera <strong>di</strong> vettura rilasciata dalle412


Stefano BrunFerrovie dello Stato, in modo che possa fungere contemporaneamente da polizzadì carico per il tragitto marittimo, <strong>di</strong>sponendosi così <strong>di</strong> un unico documento cheaccompagni il carico containerizzato nei trasporti combinati strada-rotaia-mare.La Commissione dei trasporti, che fu presieduta con tanto zelo dal colonnelloGraziani, si è particolarmente occupata, in apposito Comitato, anche dei problemidei trasporti della Comunità Economica Europea in relazione al compitoaffidato alla delegazione italiana alla Conferenza permanente delle Camere <strong>di</strong>commercio dei paesi della Comunità Economica Europea.7. TurismoDopo i <strong>di</strong>battiti, anche piuttosto animati, svoltisi nelle precedenti Assemblee,non ritengo che sia il caso che mi soffermi troppo sul tema del turismo.Il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge presentato nello scorso novembre per assicurare il finanziamentoagli Enti del turismo, dopo la nota sentenza della Corte costituzionale, è statoapprovato dalle due assemblee legislative pochi giorni prima che venissero sciolte, conl’accoglimento del voto espresso dalla nostra Commissione per il turismo – ottimamentepresieduta dal senatore Pasquini – per la soppressione dell’art. 19 dello schema,che si riteneva potesse portare ad estromettere le Camere <strong>di</strong> commercio dall’organizzazioneturistica. Anche il nostro voto per 1’aumento della dotazione prevista per gliEnti del turismo ha trovato parziale accoglimento nella legge ormai in atto.Ma il fatto più importante e significativo, anche per il concetto, sostenuto inCommissione e in Assemblea dalle Camere <strong>di</strong> commercio, che il provve<strong>di</strong>mentodovesse considerarsi come avente carattere <strong>di</strong> provvisorietà, è stato quello dell’accettazioneda parte del Governo dell’or<strong>di</strong>ne del giorno presentato dai senatoriPiegari, Braitenberg ed altri, affinché venisse preparato, entro il corrente anno,«un organico <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge che <strong>di</strong>sciplini, rinnovi ed aggiorni ra<strong>di</strong>calmentetutta la struttura della nostra organizzazione turistica, in modo da renderla neimeto<strong>di</strong>, nei quadri, nello spirito e nelle attività veramente rispondente al postoche riven<strong>di</strong>ca ed occupa in seno all’economia nazionale».Partendo da questo or<strong>di</strong>ne del giorno, la nostra Commissione ha ritenuto <strong>di</strong>affidare all’onorevole professor Michele Troisi, che partecipa ai lavori come espertodesignato dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bari, la presidenza <strong>di</strong> un ristrettoComitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per un esame dell’attività turistica in Italia, proponendo queiprovve<strong>di</strong>menti che potranno apparire più idonei all’auspicato potenziamento delmovimento turistico.La Commissione è già all’opera e ci auguriamo <strong>di</strong> riuscire a concludere ilnostro lavoro entro il corrente anno.413


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale8. Carnet ECSSono lieto <strong>di</strong> informare l’Assemblea che il servizio <strong>di</strong> emissione dei CarnetECS per campioni commerciali, iniziatosi il 1° gennaio scorso, dopo sei mesidall’inizio del servizio stesso non ha dato a<strong>di</strong>to a <strong>di</strong>fficoltà e gli operatori che sene sono serviti non hanno dovuto lamentare inconvenienti <strong>di</strong> rilievo né da partedelle dogane italiane, né da parte <strong>di</strong> quelle estere.Desidero sottolineare che nell’attuale fase delle relazioni commerciali conl’estero, caratterizzate dall’istituzione del Mercato Comune Europeo e della Zona<strong>di</strong> libero scambio, questa iniziativa dell’Unione si sta <strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> particolareimportanza e sempre più utile agli operatori economici.Il servizio infatti consentirà ai nostri operatori <strong>di</strong> spostarsi celermente daun punto all’altro dell’Europa, portando nei paesi aderenti alla Convenzione la<strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> quanto si produce in Italia, consentendo in tal modo una piùfacile acquisizione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni dall’estero.Questo è stato il frutto <strong>di</strong> laboriosi stu<strong>di</strong> svoltisi in sede internazionale e aiquali ha portato un valido contributo l’onorevole Trombetta nella sua veste <strong>di</strong>presidente della nostra Commissione per i problemi del commercio estero.Nell’azione tendente all’attuazione pratica del servizio e per il suo svolgimentoabbiamo potuto contare sulla pronta collaborazione delle Camere <strong>di</strong>commercio e dei funzionari dei ministeri interessati, ai quali rivolgo un vivoringraziamento. Tutti costoro devono essere sod<strong>di</strong>sfatti – come lo siamo noi – deirisultati ottenuti in così breve tempo, e in particolare per aver dato inizio ad unapratica commerciale che consente agli operatori facilità <strong>di</strong> movimento e riduzione<strong>di</strong> costi nella ricerca <strong>di</strong> nuovi sbocchi per la produzione italiana.Dopo il 1° gennaio due nuovi paesi hanno attuato il sistema, e precisamentela Spagna e l’Olanda, in modo che il sistema stesso risulta ora esteso ad otto paesie ci auguriamo che quanto prima anche il Belgio possa realizzare il servizio.In questi primi sei mesi sono stati rilasciati in Italia ben 175 Carnet, per un valorecomplessivo <strong>di</strong> lire 52.878.071, <strong>di</strong> cui 33 sono stati già restituiti dopo il loro uso.In genere si tratta <strong>di</strong> Carnet per campioni commerciali <strong>di</strong> un valore inferiorealle 300.000 lire che sono stati utilizzati per l’esportazione temporanea <strong>di</strong> campioni<strong>di</strong> cornici, lampadari, macchine da caffè, abbigliamento, ombrelli ed accessoriper detti, oreficeria, orologi con montatura in oro, oggetti <strong>di</strong> vetro e ceramica,giocattoli, televisori, sciarpe e foulard in seta, tessuti, calzature, filtri industriali,strumenti musicali, pelli conciate, accessori per automobili e per apparecchi cinematografici,maglieria, montature in plastica e lenti per occhiali, macchine percucire, utensili a mano per arti e mestieri, bigiotteria, macchine per scrivere, motoleggere e ciclomotori.414


Stefano BrunAl fine <strong>di</strong> poter più agevolmente seguire l’andamento nei singoli paesi e risolverecon una certa sollecitu<strong>di</strong>ne le eventuali <strong>di</strong>fficoltà che dovessero sorgere infuturo nell’espletamento del servizio stesso, il BIICC della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale ha proposto che rappresentanti dei vari paesi che già attuano ilservizio dei Carnet ECS si incontrino perio<strong>di</strong>camente per <strong>di</strong>scutere in tale sedegli inconvenienti riscontrati e cercare <strong>di</strong> risolverli.Dalla tavola statistica riportata si può rilevare quanti Carnet ha emesso ciascuna<strong>Camera</strong> con il relativo valore complessivo, nonché il numero dei Carnet già restituiti.Camere emittenti Carnet rilasciati Carnet appuratiN. Valore N. Valore<strong>1.</strong> Milano 47 23.172.258 11 15.24<strong>1.</strong>3252. Varese 15 <strong>1.</strong>930.427 1 272.0003. Venezia 10 <strong>1.</strong>077.148 4 523.3904. Vicenza 9 2.880.731 – –5. Pavia 9 <strong>1.</strong>344.467 – –6. Modena 9 696.830 4 356.3807. Napoli 8 5.822.531 4 4.119.6758. Bologna 8 <strong>1.</strong>787.950 – –9. Torino 7 7.114.398 – –10. Alessandria 6 <strong>1.</strong>077.393 2 17<strong>1.</strong>0001<strong>1.</strong> Firenze 6 988.280 – –12. Como 5 45<strong>1.</strong>300 – –13. Bergamo 4 40<strong>1.</strong>669 – –14. Vercelli 4 307.055 – –15. Sondrio 3 <strong>1.</strong>088.200 2 529.20016. Genova 3 324.280 – –17. Forlì 3 187.200 1 72.00018. Rovigo 3 158.500 1 36.00019. Ancona 2 330.124 1 38.00020. Massa e Carrara 2 327.472 – –2<strong>1.</strong> Reggio Emilia 2 233.400 – –22. Parma 2 173.700 – –23. Belluno 2 12<strong>1.</strong>500 – –24. Roma 1 549.500 1 549.50025. Trento 1 147.358 – –26. Novara 1 76.850 – –27. Ascoli Piceno 1 62.900 – –28. Livorno 1 29.650 – –29. Pesaro 1 15.000 1 15.000Totale 175 52.878.071 33 2<strong>1.</strong>923.470Carnet in corso <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà n. 142, per lire 30.954.601415


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale9. Numero <strong>di</strong> posizione <strong>di</strong>tte operanti con l’esteroCome è noto, al fine <strong>di</strong> facilitare talune pratiche inerenti alle operazioni <strong>di</strong>commercio estero e per una successiva rilevazione <strong>di</strong> dati statistici sull’attivitànel commercio con l’estero <strong>di</strong> ciascuna provincia il Ministero commercio estero,d’intesa con il Ministero industria e commercio, ha dato incarico alle Camere <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> assegnare un numero <strong>di</strong> posizione alle <strong>di</strong>tte operanti con l’esteroaventi sede legale nelle rispettive circoscrizioni ed ha inoltre incaricato l’Unione<strong>di</strong> effettuare il coor<strong>di</strong>namento del servizio in questione.Provincia N. <strong>di</strong>tte Provincia N. <strong>di</strong>tte Provincia N. <strong>di</strong>tteAgrigento 25 Forlì 38 Pistoia 282Alessandria 491 Frosinone 26 Potenza 2Ancona 280 Genova 2.256 Ragusa 51Aosta 48 Gorizia 203 Ravenna 179Arezzo 153 Grosseto 34 Reggio Calabria 83Ascoli Piceno 110 <strong>Imperia</strong> 356 Reggio Emilia 225Asti 182 L’Aquila 20 Rieti 6Avellino 20 La Spezia 135 Roma 2.606Bari 439 Latina 74 Rovigo 71Belluno 136 Lecce 54 Salerno 215Benevento 16 Livorno 224 Sassari 71Bergamo 542 Lucca 437 Savona 183Bologna <strong>1.</strong>233 Macerata 99 Siena 141Bolzano 981 Mantova 140 Siracusa 107Brescia 749 Massa e Carrara 213 Sondrio 63Brin<strong>di</strong>si 44 Matera 4 Taranto 28Cagliari 119 Messina 367 Teramo 53Caltanissetta 21 Milano 12.728 Terni 37Campobasso 15 Modena 529 Torino 2.953Caserta 42 Napoli <strong>1.</strong>400 Trapani 88Catania 494 Novara 562 Trento 273Catanzaro 22 Nuoro 22 Treviso 357Chieti 38 Padova 494 Trieste <strong>1.</strong>054Como <strong>1.</strong>053 Palermo 575 U<strong>di</strong>ne 541Cosenza 28 Parma 335 Varese <strong>1.</strong>103Cremona 176 Pavia 694 Venezia 772Cuneo 310 Perugia 116 Vercelli 584Enna 5 Pesaro 76 Verona 510Ferrara 158 Pescara 80 Vicenza 538Firenze 3.158 Piacenza 228 Viterbo 66Foggia 62 Pisa 539416


Stefano BrunLe <strong>di</strong>tte alle quali fino ad oggi è stato assegnato il numero <strong>di</strong> posizioneammontano a 47.450 e il servizio si è svolto regolarmente e con celerità graziealla cortese e valida collaborazione prestata da tutte le Camere <strong>di</strong> commercio, allequali rivolgo un vivo ringraziamento.Tale servizio, oltre a consentire ai tre centri meccanografici istituiti presso ilMinistero commercio estero, l’Istituto nazionale commercio estero e l’Ufficio italianodei cambi <strong>di</strong> seguire costantemente e tempestivamente il movimento degliscambi con l’estero dell’Italia, potrà costituire la base per la compilazione <strong>di</strong> uncatalogo generale italiano degli importatori ed esportatori del quale è vivamentesentita l’esigenza sia in Italia sia all’estero.Tale catalogo potrà essere redatto sud<strong>di</strong>videndo le <strong>di</strong>tte operanti con l’esterosia dal punto <strong>di</strong> vista territoriale sia da quello merceologico, completato da unelenco alfabetico delle <strong>di</strong>tte stesse, tradotto nelle principali lingue estere.Nella tabella alla pagina precedente potrete rilevare una prima sud<strong>di</strong>visioneterritoriale delle <strong>di</strong>tte operanti con l’estero redatta in base ai numeri assegnatidalle Camere <strong>di</strong> commercio e segnalati all’Unione.Questo servizio potrà inoltre rispondere alle vive esigenze manifestate dalleCamere <strong>di</strong> commercio e dai settori interessati, permettendo con opportune elaborazionila compilazione <strong>di</strong> una statistica del commercio estero per provincia.10. Carta delle aree commerciali d’ItaliaLa nostra rivista “Sintesi economica”, entrata ormai nel suo decimo anno <strong>di</strong>vita, ha iniziato la pubblicazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> monografie sulle aree <strong>di</strong> attrazionedel commercio al dettaglio verso i singoli centri urbani d’Italia. Sinora sonostati pubblicati gli stu<strong>di</strong> riguardanti le aree <strong>di</strong> attrazione dei centri delle provincie<strong>di</strong> Perugia, Terni, Frosinone e Ancona; sono in preparazione quelli dei centri delleprovincie <strong>di</strong> Macerata, Ascoli Piceno e L’Aquila.Si spera <strong>di</strong> avere presto anche gli analoghi stu<strong>di</strong> per le altre provincie dell’Italiacentrale allo scopo <strong>di</strong> poter avere tutti gli elementi per far luogo alla pubblicazionedelle aree commerciali dell’intera Italia centrale. Ciò costituirebbe unpasso notevole verso la compilazione della prima carta generale d’Italia delle areecommerciali.È questa un’iniziativa a cui attribuiamo notevole importanza e alla quale leCamere <strong>di</strong> commercio possono contribuire efficacemente. Queste carte commerciali,assai <strong>di</strong>ffuse negli Stati Uniti, hanno un vasto campo <strong>di</strong> utilizzazione. Inverola conoscenza delle aree <strong>di</strong> mercato non serve solo alla risoluzione <strong>di</strong> problemiaziendali, ma anche per stabilire piani <strong>di</strong> sviluppo economico <strong>di</strong> determinate zone417


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleper allestire servizi, per fissare tributi locali, per l’organizzazione amministrativadel territorio. Stu<strong>di</strong> del genere trovano utilizzazione anche per risolvere problemipolitici, quali la determinazione <strong>di</strong> capoluoghi regionali e provinciali, la creazione<strong>di</strong> nuove provincie e la variazione <strong>di</strong> quelle esistenti, la più razionale ripartizione<strong>di</strong> obblighi finanziari tra centri amministrativi <strong>di</strong> circoscrizioni vicine ecc.Dobbiamo <strong>di</strong>re che il successo incontrato fra i lettori dagli stu<strong>di</strong> sinora pubblicatiè il migliore incoraggiamento per continuare su questa strada.1<strong>1.</strong> Consiglio nazionale dell’economia e del lavoroQuesto importante istituto, previsto dalla nostra Costituzione, è entratoormai in piena funzione imprimendo ai suoi lavori un ritmo accelerato verso larisoluzione <strong>di</strong> importanti problemi economici e sociali. Le Camere <strong>di</strong> commerciosono rappresentate nel Consiglio dell’economia e del lavoro dal sottoscritto, pervostra nomina, e pertanto esse hanno la possibilità <strong>di</strong> far sentire la loro voce anchein questa sede. Ho voluto ricordarlo per <strong>di</strong>rvi che sarà mia premura prospettarea detto Consiglio i problemi, i voti e le proposte che le Camere <strong>di</strong> commerciosingolarmente o riunite nelle loro Unioni regionali volessero segnalarmi. Non èescluso che il Consiglio dell’economia e del lavoro possa pure occuparsi della leggesulle Camere <strong>di</strong> commercio. Ma il voto che faccio chiudendo questa Relazioneè rivolto al nuovo Parlamento, uscito dalle elezioni del 25 maggio, e al Governo.12. Legge sull’or<strong>di</strong>namento delle Camere <strong>di</strong> commercioGià negli ultimi mesi un buon lavoro per l’elaborazione della legge sull’or<strong>di</strong>namentodegli istituti camerali era stato compiuto attraverso la Commissionedell’industria della <strong>Camera</strong> dei deputati per lo zelo del suo presidente, onorevoleZerbi, sulla base del progetto <strong>di</strong> legge dell’onorevole Rubinacci, relatore <strong>di</strong>spiccata competenza, l’onorevole De’ Cocci. A tale progetto aveva efficacementecollaborato il nostro Ministero dell’industria e commercio per opera del sottosegretarioonorevole Micheli, e già la stesura dei vari articoli era proceduta sino alpunto da lasciar sperare che la nostra legge sarebbe entrata ormai in porto.Ma poi, per il sopravvenire <strong>di</strong> altre incombenze urgenti, i lavori per la leggesi arenarono sulla soglia della fine della legislatura.È da sperare che il problema rimasto un’altra volta sospeso, ma che era giàstato affrontato con vigore, sia ora ripreso con carattere <strong>di</strong> priorità e urgenza dalnuovo Parlamento.418


Stefano BrunGià ho provveduto a prospettare al presidente del Consiglio, onorevoleFanfani, appena nominato alla sua alta carica, la viva attesa delle Camere <strong>di</strong>commercio per l’emanazione <strong>di</strong> questa legge così a lungo rinviata. Ma ritengo siaopportuno che la mia richiesta sia oggi appoggiata da un voto dell’Assemblea <strong>di</strong>tutti i presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio, vi sottopongo pertanto il seguenteOr<strong>di</strong>ne del giornoGli amministratori delle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura, riunitiin assemblea il 3 luglio 1958, rivolgono un deferente saluto al capo del Governoonorevole Fanfani ed esprimono la fiducia che egli voglia includere nel suoprogramma governativo la presentazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge che provvedafinalmente a dare alle Camere <strong>di</strong> commercio l’or<strong>di</strong>namento, previsto dalla leggedel 21 settembre 1944, n. 315, e promesso dai vari governi succedutisi in questiquattor<strong>di</strong>ci anni e che sia tale da conferire agli istituti camerali, nel quadro <strong>di</strong>un’ampia autonomia, funzioni e <strong>di</strong>gnità ben meritati da una secolare attivitàsempre <strong>di</strong>mostratasi utile al Paese.419


Relazione del presidente dell’Unionealla xxvi Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industriaartigianato e agricoltura[Roma,] 18 <strong>di</strong>cembre 1958Parte I. Alcune notizie sull’attività dell’Unione[…]<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleL’Unione ha sempre curato le relazioni a livello internazionale, che si rendonoancor più utili e necessarie in vista dell’integrazione europea e del maggioresviluppo che assume il commercio estero. A questo riguardo desidero segnalareanzitutto la nostra attiva partecipazione alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleattraverso un’assidua collaborazione ai lavori delle sue varie Commissioni. Varilevata, ad esempio, l’importanza della nostra partecipazione nella Commissioneper la <strong>di</strong>stribuzione e in quelle delle ricerche <strong>di</strong> mercato, delle semplificazioni nelcommercio internazionale, dei trasporti, dell’arbitrato ecc.Ma una segnalazione a parte devo fare per il Bureau International d’Informationpour les Chambres de Commerce che è stato creato presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale a nostra iniziativa e che ha dato notevoli risultati pratici; come quellodell’istituzione del servizio dei Carnet per l’esportazione dei campioni e modelli.Ricordo che tutte le Camere <strong>di</strong> commercio d’Italia sono associate alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio internazionale attraverso la quota collettiva versata dalla nostra Unione.Servizio Carnet ECSIl servizio <strong>di</strong> emissione <strong>di</strong> Carnet ECS a cui ho testé accennato ha avuto inizioper l’Italia nel gennaio 1958 ed è stato assunto dall’Ufficio commercio estero421


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledella nostra Unione. Con ciò gli operatori con l’estero possono ora <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong>uno strumento atto a facilitare la circolazione <strong>di</strong> campioni commerciali in regime<strong>di</strong> temporanea importazione e vengono esonerati dall’onere <strong>di</strong> prestare garanziealle dogane dei paesi visitati, fruendo della semplificazione dei vari adempimentiamministrativi richiesti da ciascun paese. Ciò si è reso possibile in quanto laUnione si è costituita garante nei confronti delle autorità doganali versando unacongrua somma a titolo <strong>di</strong> deposito cauzionale.Dopo un<strong>di</strong>ci mesi dall’inizio del servizio, si può senz’altro affermare che essoè risultato particolarmente apprezzato dagli operatori italiani, i quali se ne sonolargamente serviti per i loro affari all’estero.[…]Servizio legalizzazioni e visti su documenti riguardanti merci da esportareNell’intento <strong>di</strong> venire incontro alle me<strong>di</strong>e e piccole industrie, che non sono ingrado <strong>di</strong> mantenere un adeguato apparato amministrativo per il commercio conl’estero, l’Unione ha istituito da circa due mesi un nuovo servizio che, espletatotramite le locali Camere <strong>di</strong> commercio, ha lo scopo <strong>di</strong> provvedere ai necessariadempimenti per la legalizzazione e per i visti sui documenti che devono accompagnarele merci da spe<strong>di</strong>re all’estero.In effetti numerosi sono i paesi esteri che non hanno proprie rappresentanzeconsolari nelle provincie italiane, per cui si rende necessario spesso il ricorso allerappresentanze <strong>di</strong>plomatiche presenti in Roma. Il servizio si prefigge <strong>di</strong> agevolaregli esportatori italiani fornendo loro la possibilità <strong>di</strong> provvedere a tutte le formalitàpreviste dai paesi esteri nel giro <strong>di</strong> pochissimi giorni, e gratuitamente, cioè colsolo rimborso del costo delle marche o tasse consolari.Numero <strong>di</strong> posizione per il Centro meccanografico alle <strong>di</strong>tte operanti con l’esteroDurante il corrente anno è proseguito il lavoro <strong>di</strong> assegnazione del numero <strong>di</strong>posizione alle <strong>di</strong>tte operanti con l’estero, che ha registrato un ulteriore incremento;le schede finora pervenute sono oltre 50.000.Il servizio, che ha anche lo scopo <strong>di</strong> facilitare le rilevazioni <strong>di</strong> dati statisticisull’attività del commercio con l’estero in ciascuna provincia, potrà forse in unprossimo futuro costituire la base per un catalogo generale degli importatori edesportatori italiani del quale è vivamente sentita l’esigenza.[…]422


Stefano BrunRegistro delle impreseUn argomento sul quale mi sembra opportuno richiamare in modo particolarel’attenzione dei colleghi è quello dell’istituzione del Registro delle imprese<strong>di</strong> cui agli artt. 2188 e ss. del co<strong>di</strong>ce civile, per il quale l’art. 99 delle norme <strong>di</strong>attuazione approvate con il r.d. 30 marzo 1942, n. 318, rinvia ad apposito decreto.Nella decorsa legislatura sembrò che si polarizzasse l’attenzione su un progettopresentato dal senatore Trabucchi, che l’Unione si affrettò ad esaminare nei suoi variaspetti per portare il necessario concorso <strong>di</strong> collaborazione alla formazione <strong>di</strong> unanorma <strong>di</strong> così grande importanza, tanto più che, logicamente, e non soltanto dalnostro punto <strong>di</strong> vista, se ne prevedeva l’istituzione presso le Camere <strong>di</strong> commercio.La fine della legislatura fece cadere questo progetto che, ripresentato nell’attualelegislatura, con emendamenti che tengono largamente conto delle propostedella nostra Commissione, tutto lasciava prevedere che avrebbe avuto un normalee sufficientemente rapido iter parlamentare. Senonché, contrariamente ad ogniaspettativa, tanto più che si aveva notizia che gli uffici competenti del Ministero <strong>di</strong>grazia e giustizia si erano favorevolmente espressi, nella seduta della Commissionegiustizia del Senato del 15 ottobre scorso il sottosegretario Spallino, nonostantel’orientamento favorevole del relatore, senatore Zelioli Lanzini, e un successivointervento favorevole del senatore Cemmi della maggioranza, accogliendo alcuneobiezioni del senatore Gramegna del PCI proponeva, e la Commissione approvava,che si chiedesse al senatore Trabucchi <strong>di</strong> rivedere il proposto provve<strong>di</strong>mento inrelazione proprio all’ente al quale affidare la tenuta del Registro delle imprese.La mozione espressa qualche giorno dopo dal nostro Consiglio <strong>di</strong>rettivo el’interessamento che ad essa hanno già confermato molte Camere <strong>di</strong> commercio,nonché l’appoggio che siamo certi che vorrà darci il Ministero dell’industria e commercio,ci lasciano sperare che il progetto Trabucchi possa essere ripreso in esamenella sua originaria impostazione, tanto più che la decisione della Commissionenon può considerarsi definitiva essendo stata adottata in assenza del proponente.[…]Parte II. L’andamento economico del 1958[…]ConsumiNon si posseggono dati sufficienti per conoscere l’andamento dei consumi.Le documentazioni a questo riguardo sono altrettanto manchevoli quanto sareb-423


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalebero invece necessarie. Perciò abbiamo salutato con piacere l’inten<strong>di</strong>mento delMinistero dell’industria e del commercio <strong>di</strong> creare un istituto per gli stu<strong>di</strong> e lericerche sui consumi.Un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>sponiamo è quello delle ven<strong>di</strong>te nei gran<strong>di</strong> magazzini; ma ètroppo poco per informarci sull’andamento delle ven<strong>di</strong>te al dettaglio. Detti in<strong>di</strong>cisegnano un aumento sensibile nel 1958, che probabilmente riflette più una preferenzadel pubblico per questo tipo moderno <strong>di</strong> negozi che un effettivo aumento <strong>di</strong>carattere generale. Ciò pare potersi affermare per il fatto che la massa <strong>di</strong> moneta<strong>di</strong>sponibile nelle mani del pubblico deve essere aumentata <strong>di</strong> poco nel corso del1958. Infatti le retribuzioni nei primi <strong>di</strong>eci mesi del 1958 in confronto allo stessoperiodo del 1957 sono aumentate in me<strong>di</strong>a del 6%, cioè poco più del rincaro delcosto della vita, lasciando a<strong>di</strong>to a una ben lieve possibilità <strong>di</strong> maggiori acquisti.Aggiungasi che per una massa <strong>di</strong> un milione e mezzo <strong>di</strong> impiegati pubblici nonvi è stata alcuna mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> retribuzione, <strong>di</strong> contro a un sensibile aumento delcosto della vita.Pertanto, se vi è stato nel 1958 un aumento dei consumi, esso dovrebbe riferirsipiù alle campagne che alle città, vale a <strong>di</strong>re più ai ceti del settore agricoloche a quelli dell’industria e delle attività terziarie; per la massa degli impiegatipubblici si dovrebbe ad<strong>di</strong>rittura parlare <strong>di</strong> contrazione dei consumi.La <strong>di</strong>namica dei prezziL’in<strong>di</strong>ce complessivo dei prezzi all’ingrosso segna una tendenza al ribassolenta e regolare lungo tutto il 1957 e il 1958. Ma quella che interessa considerareè la <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> particolari gruppi <strong>di</strong> merci. Se esaminiamo i prodottiagricoli <strong>di</strong>stinti da quelli non agricoli ve<strong>di</strong>amo che i primi si mantengono a unlivello più alto dei secon<strong>di</strong>: vale a <strong>di</strong>re, mentre i prodotti non agricoli scendonogradatamente dal gennaio 1957 all’ottobre 1958 senza interruzione, i prezzi deiprodotti agricoli presentano profonde alternanze: nel primo semestre del 1957ribassano fortemente; nel secondo semestre invece rialzano con altrettanto vigore;durante il 1958 salgono nei primi cinque mesi e ribassano sensibilmente neicinque mesi successivi in seguito all’abbondanza dei raccolti.Un altro esame interessante è quello che considera le merci a seconda del loroimpiego: le materie prime per l’industria subiscono da gennaio 1957 a ottobre1958 una <strong>di</strong>scesa precipitosa <strong>di</strong> circa il 20%; i beni destinati alla formazione deicapitali fissi, quali i macchinari, ribassano solo <strong>di</strong> poco, circa il 3%; infine i prezzidei beni <strong>di</strong> consumo sono attualmente al medesimo livello <strong>di</strong> 22 mesi fa, cioè delgennaio 1957.424


Stefano BrunTale <strong>di</strong>verso comportamento dei vari gruppi è quello che caratterizza la situazionedei <strong>di</strong>fferenti settori e che importa <strong>di</strong> tener presente anche nei confronticoi prezzi al minuto.Invero il solito confronto che si sente ripetere comunemente fra l’andamentodell’in<strong>di</strong>ce dei prezzi all’ingrosso e quello del costo della vita, con la conseguente“sorpresa” <strong>di</strong> un mancante parallelismo, si deve al fatto che si mettono a confrontodue fenomeni che hanno un comportamento sostanzialmente <strong>di</strong>fferente. Se invecesi considerano due serie più apparentate, quella dei prezzi all’ingrosso dei benidestinati al consumo finale e quella dei prezzi al consumo, si vedrà che il <strong>di</strong>varionon è molto sensibile.Chiudo questo accenno ai prezzi segnalando con sod<strong>di</strong>sfazione che da tremesi, e specialmente nello scorso ottobre, l’in<strong>di</strong>ce dei prezzi al minuto e quellodel costo della vita avvertono una promettente tendenza al ribasso.È da augurare che non si tratti <strong>di</strong> un movimento accidentale, <strong>di</strong> brevemomento, ma che possa proseguire nei mesi successivi e fugare così ogni pericolo<strong>di</strong> inflazione, <strong>di</strong> cui alcuni mesi ad<strong>di</strong>etro si aveva ragione <strong>di</strong> temere.Per eliminare sostanzialmente questa minaccia occorre che tutta la politicadel Governo nel campo economico e finanziario sia vigilata e <strong>di</strong>retta con saggezza,senza inclinazioni demagogiche, evitando un inasprimento della già altapressione fiscale e adottando un rigido controllo delle spese.Bilancio e scuolaIl prossimo bilancio statale avrebbe dovuto essere quello del pareggio, secondole <strong>di</strong>chiarazioni solennemente annunciate dal Governo tre anni or sono; mavi è ragione <strong>di</strong> temere che tale meta non sarà raggiunta, considerando le nuovespese già deliberate e le altre che incombono.Più che una riduzione delle spese pubbliche interessa la scelta, ossia la priorità<strong>di</strong> tali spese, che ovviamente devono essere <strong>di</strong>rette il più possibile a fini produttivistici.Fra le spese da preferire occupano certamente il primo posto quelle rivolteall’elevamento dell’istruzione, specialmente tecnica e professionale; perciò è dasalutare con favore il piano per la scuola impostato dal Governo. Ogni sacrificiofinanziario per questa causa va accettato e i citta<strong>di</strong>ni lo accoglieranno consapevolmentequando si siano resi conto che sia stata eliminata ogni altra spesa menoutile e che il nuovo piano della scuola sia conforme alle necessità e sia rivoltoveramente a eliminare la maggiore delle povertà che affliggono il nostro Paese,specialmente il Mezzogiorno, cioè l’ignoranza; per essa viene a mancare il principalemezzo <strong>di</strong> produzione della ricchezza.425


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleIl circolo vizioso della povertàDobbiamo partire dall’istruzione per rompere il circolo vizioso della povertàe quin<strong>di</strong> proseguire l’azione su altri campi, per esempio quello degli investimenti,da promuovere e incitare al massimo, anche se si rende necessario <strong>di</strong> contenere iconsumi per quanto siano, in complesso, a bassi valori me<strong>di</strong>.Un altro elemento da considerare, collegato con gli investimenti, è quellodella meccanizzazione e dell’automazione. Spesso si pone avanti il problemadell’eccedenza <strong>di</strong> popolazione e della <strong>di</strong>soccupazione per respingere l’introduzione<strong>di</strong> nuove macchine.Il vecchio timore <strong>di</strong> aumentare la <strong>di</strong>soccupazione impiegando macchinepiù moderne crea fatalmente altra <strong>di</strong>soccupazione perché riduce la produttivitàe toglie alla nostra industria e al commercio la possibilità <strong>di</strong> competere con lenazioni più progre<strong>di</strong>te, quin<strong>di</strong> frena lo sviluppo economico.Nello stesso or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> idee sono da considerare le norme restrittive al liberospostamento dei lavoratori, e ancora <strong>di</strong> più quelle dell’imponibile <strong>di</strong> manod’opera. Si intende la finalità sociale <strong>di</strong>retta ad assorbire un maggior numero <strong>di</strong>persone, ma in effetti si viene a nuocere al progresso tanto dell’azienda quantodella Nazione, introducendo un elemento irrazionale <strong>di</strong> rigi<strong>di</strong>tà, contrario ai saniprincipi <strong>di</strong> produttività e <strong>di</strong> economicità; alla fine si raggiunge quin<strong>di</strong> un risultatocontrario a quello voluto.Più ci si lascia guidare dal complesso psicologico <strong>di</strong> paese sottosviluppato, piùil Paese rimane sottosviluppato.Fretta <strong>di</strong> progressoÈ tuttavia nello spirito dei tempi la volontà <strong>di</strong> realizzare rapidamente le metedesiderate. Questo spirito è chiaramente manifesto nel <strong>di</strong>namico programma delGoverno, così come lo è nell’ansia degli in<strong>di</strong>vidui, che premono per accelerare ilraggiungimento <strong>di</strong> un più alto benessere. Il desiderio e la volontà <strong>di</strong> camminarein fretta possono essere benefici e agire da stimolo efficace per progre<strong>di</strong>re; maanche il progresso ha un suo tempo tecnico e non può essere accelerato senzaprovocare seri inconvenienti. Per lo Stato la troppa fretta al progresso può significare<strong>di</strong>savanzo e inflazione; per i privati può portare alla <strong>di</strong>ssipazione. È lontanoil tempo in cui Luigi Luzzatti incitava gli italiani «a far precedere il risparmio algo<strong>di</strong>mento; a gustare i benefici procurati con la previdenza, a non deflettere sullavia dell’austerità, ritenendo che ogni progresso economico sia il riverbero <strong>di</strong> unprogresso morale».426


Stefano BrunPrepararci al Mercato ComuneSe la virtù del risparmio è sempre stata apprezzata, mai essa è stata <strong>di</strong> alta utilitàcome oggi, in vista dell’entrata in vigore del Trattato <strong>di</strong> Roma. Qui si intendeparlare <strong>di</strong> risparmio seguito da investimenti produttivistici, che tengano contodella nuova situazione che si andrà creando, con inizio graduale, che da principiosarà poco percepibile, ma che tende a una mo<strong>di</strong>ficazione strutturale economica esociale alla quale dobbiamo prepararci.In questa Assemblea <strong>di</strong> operatori economici che hanno responsabilità nonsoltanto delle proprie aziende, ma anche dell’in<strong>di</strong>rizzo da imprimere alle <strong>di</strong>verseeconomie locali, incombe il compito <strong>di</strong> avviare un razionale adattamento dellecon<strong>di</strong>zioni attuali a quelle <strong>di</strong> domani. Sarebbe un errore credere che le cosepossano rimanere pressappoco come prima, mentre è opportuno sin d’ora porci<strong>di</strong>nanzi il quadro realistico <strong>di</strong> quella che saranno l’Europa in un prossimo futuroe la nuova posizione dell’Italia.Si consideri che il Trattato <strong>di</strong> Roma ha in sé una forza <strong>di</strong> espansione cheva al <strong>di</strong> là della parola scritta, essendo portatore <strong>di</strong> uno spirito innovatore che èentrato nella psicologia dei popoli come un’aspirazione a un mondo e ad una vitamigliori.Quale sia l’importanza della Comunità sorta dal Trattato si può constataredalle vive preoccupazioni e dalle persistenti pressioni provenienti dai paesi cheprovvisoriamente ne sono rimasti fuori, non certo per volontà dei Sei.L’acceleramento del progresso economico che deriverà dalla liberalizzazionedelle forze produttive della Piccola Europa importerà senza dubbio la necessità<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la localizzazione <strong>di</strong> talune industrie e talune imprese, <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>mensionarecerte aziende, <strong>di</strong> adottare <strong>di</strong>verse combinazioni <strong>di</strong> fattori produttivi. Sorgerannonotevoli problemi <strong>di</strong> gestione, <strong>di</strong> investimenti, <strong>di</strong> programmazioni a lungotermine. Tutto ciò non si può attuare con improvvisazioni o tentativi empirici,ma richiede stu<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong> tendenze dei bisogni, <strong>di</strong>previsioni tecniche ed economiche, <strong>di</strong> ricerche operative sulle scelte aziendali, suicosti ecc.Si dovranno a tal fine creare strumenti <strong>di</strong> osservazione e documentazione <strong>di</strong>cui siamo tuttora sprovvisti, almeno nella misura e nei mezzi necessari ai nuovibisogni. In questo le Camere <strong>di</strong> commercio potranno rendersi sommamente utili,ampliando la loro sfera <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e ricerche ai problemi dell’integrazione europea.È stato in vista <strong>di</strong> questi nuovi compiti degli istituti camerali che abbiamo organizzatonell’aprile scorso un ampio ciclo <strong>di</strong> lezioni sui problemi della ComunitàEconomica Europea, che sono state raccolte in un volume pubblicato in questigiorni. Tale corso era rivolto opportunamente ai funzionari <strong>di</strong>rigenti delle Camere427


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale<strong>di</strong> commercio, considerato che ad essi spetta nelle singole provincie gran parte deicompiti <strong>di</strong> documentazione, stu<strong>di</strong>o, segnalazione e assistenza che si richiedono.La creazione della Comunità dei Sei è soltanto il principio <strong>di</strong> una più vastaintegrazione economica imposta dalla rapida vita moderna. Essa imporrà fatalmentedei costi <strong>di</strong> trasformazione sia per l’insieme della Comunità, sia per i singolipaesi, sia per le singole aziende. I costi sono per oggi, i vantaggi saranno perdomani; vale a <strong>di</strong>re: i costi gravano sulla generazione presente, mentre i vantaggili godranno le generazioni future. Sono sempre i padri che lavorano per prepararemigliori destini ai figli. È una bella legge <strong>di</strong> natura, una legge morale, che accettiamoconsciamente e volenterosamente.428


[Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricolturaRoma, 19 giugno 1959]Considerazioni finaliEra mia intenzione <strong>di</strong> presentare, a chiusura <strong>di</strong> un biennio <strong>di</strong> lavoro delConsiglio <strong>di</strong>rettivo dell’Unione, che fra poco sarete chiamati a rinnovare, incominciandodal vostro vecchio presidente, una Relazione molto breve e succinta,per lasciare maggior tempo alle <strong>di</strong>chiarazioni che atten<strong>di</strong>amo ansiosamente daiministri Colombo e Rumor e alle <strong>di</strong>scussioni a cui spero vorranno partecipare icolleghi delle Camere <strong>di</strong> commercio. Ma gli argomenti dei quali l’Unione si èattivamente occupata sono tanti e così importanti che anche a volerli soltantoriassumere – come si è fatto nel testo <strong>di</strong>stribuito – ne è risultata una Relazionetroppo lunga per essere letta in questa Assemblea.Ritengo quin<strong>di</strong> opportuno limitarmi a qualche cenno sommario a titolo <strong>di</strong>conclusione della Relazione, che potrete leggere con vostro agio.La nostra attività si esplica attraverso Commissioni intercamerali, con la partecipazionea riunioni esterne, con il lavoro degli uffici e con stu<strong>di</strong> e applicazioni.Chi ci sta vicino conosce bene la complessità dell’azione che svolgiamo e la serietàe l’impegno che vi poniamo per contribuire allo sviluppo economico del Paese,facendo perno sulle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura.Nella Relazione troverete una documentazione <strong>di</strong> quello che si è fatto nei singolirami e per i singoli problemi; richiamo solo i titoli delle pagine che precedono:– Il cre<strong>di</strong>to agrario;– I prezzi e i red<strong>di</strong>ti agricoli;– Le riconversioni colturali;– I Centri ICTA per l’impiego combinato delle tecniche agricole;– La pressione fiscale in agricoltura nel quadro <strong>di</strong> una politica agraria produttivistica;– Il vecchio e non ancora risolto problema della istituzione del Registro delleimprese presso le Camere <strong>di</strong> commercio;429


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale– Lo stu<strong>di</strong>o sulle fonti <strong>di</strong> energia e sugli oneri fiscali che le colpiscono;– La <strong>di</strong>ffusione dei containers e delle palettes per agevolare le operazioni <strong>di</strong> trasportodelle merci;– L’organizzazione centrale e periferica del turismo;– La partecipazione delle Camere <strong>di</strong> commercio all’attuazione del MercatoComune;– La restituzione dell’Imposta generale sull’entrata ai prodotti esportati;– L’assicurazione dei cre<strong>di</strong>ti per l’esportazione;– Le missioni estere;– Il lavoro dei porti e i trasporti marittimi;– La pesca;– I mercati <strong>di</strong> consumo;– ed altri ancora.Mi corre l’obbligo, per un dovere <strong>di</strong> riconoscenza, <strong>di</strong> ricordare almeno i nomidei presidenti delle varie Commissioni e dei principali collaboratori dei quali cisiamo valsi: l’onorevole Trombetta, il grande ufficiale Parisi, il cavaliere del lavoroPierfederici, il senatore Pasquini, il dottor Accame, il dottor Caidassi, il professorMerlini, presidente della Commissione dell’agricoltura, il commendator Merlini,presidente della Commissione della pesca, il professor Roletto, il professor DeMaria, il comandante Benifei, il professor Serino, il dottor Manara, il commendatorCinciari, il professor Graziani, il professor Pagliazzi, l’avvocato Tescione,l’ingegner Pastina, il professor Di Cocco, il professor d’Albergo, l’onorevole Troisied altri ancora ai quali chiedo venia per la mancata citazione.Un ringraziamento devo porgere inoltre ai membri delle varie Commissioniin rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio e ai funzionari delle varie amministrazionipubbliche che ci hanno assistito in ogni occasione con la loro competenzae benevolenza.Su alcuni argomenti permettetemi che mi soffermi qualche istante perchémi pare troppo poco, anche a voler essere estremamente breve, rimettermi, sic etsimpliciter, alla lettura della Relazione che precede.Per esempio, desidero richiamare l’attenzione sull’attività svolta dall’Unionenel campo internazionale con la partecipazione ai lavori della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale, e specialmente attraverso l’istituzione della Conferenzapermanente delle Camere <strong>di</strong> commercio dei paesi della Comunità EconomicaEuropea. Questa istituzione è stata sollecitata da noi allo scopo <strong>di</strong> avere una sedeper <strong>di</strong>scutere i problemi sorgenti dall’applicazione del Trattato <strong>di</strong> Roma, ponendocinon sul piano settoriale ma su quello generale <strong>di</strong> un’economia integrata earmonizzata nell’ambito dei Sei; per far sentire la voce e il punto <strong>di</strong> vista delleCamere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> fronte ai vari e complessi problemi posti dal Trattato;430


Stefano Bruninfine per stu<strong>di</strong>are le possibilità e i mo<strong>di</strong> coi quali le Camere <strong>di</strong> commerciopossono agevolare ed affrontare la grande realizzazione <strong>di</strong> una nuova e più forteEuropa. Ritengo che sia questo un compito <strong>di</strong> portata storica squisitamenteappropriato alle tra<strong>di</strong>zioni e al volonteroso <strong>di</strong>namismo delle nostre istituzioni.Dalla prima riunione <strong>di</strong> Strasburgo a quella <strong>di</strong> Bruxelles, a quella <strong>di</strong> Berlino, aquella <strong>di</strong> Milano e a quella dei giorni scorsi a Parigi è stato un continuo e proficuoprogresso <strong>di</strong> analisi e stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui abbiamo ragione <strong>di</strong> essere sod<strong>di</strong>sfatti.È stato proprio nell’ambito internazionale, e specialmente del Bureau d’Informationdes Chambres de Commerce, istituitosi a Parigi presso la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio internazionale a conclusione del Congresso mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong>commercio organizzato dalla nostra Unione nell’Anno Santo, che si sono creatitaluni utili servizi, pratici e concreti a favore del commercio estero. Mi riferiscoall’istituzione dei Carnet per l’esportazione dei campioni, che hanno esonerato glioperatori dalle numerose e moleste formalità doganali e specialmente dall’obbligo<strong>di</strong> versare cauzioni in denaro, talvolta molto onerose, presso le varie dogane.Ora gli operatori possono esportare i campioni con la massima facilità, copertidalla garanzia offerta dalle catene <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio dei vari paesi. Perl’Italia è l’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio che si è fatta garante <strong>di</strong> fronte alleamministrazioni doganali italiane e degli altri paesi aderenti.Il rilascio dei Carnet cresce <strong>di</strong> mese in mese con ritmo sempre più rapido.A <strong>di</strong>ciotto mesi dall’inizio del servizio sono stati emessi oltre 1000 Carnet, chehanno accompagnato campioni <strong>di</strong> merci italiane, per un valore <strong>di</strong> 330 milioni <strong>di</strong>lire, <strong>di</strong>retti verso la Francia, la Svizzera, la Germania Occidentale, l’Austria, laSpagna, l’Olanda, la Danimarca e la Svezia. Altri paesi stanno per adottare questometodo che si è <strong>di</strong>mostrato estremamente conveniente per il commercio estero;d’altra parte gli operatori vanno rendendosi conto sempre più dell’utilità <strong>di</strong> ricorrereai Carnet; quin<strong>di</strong> è da prevedere nel corso dei prossimi anni un gran<strong>di</strong>ssimosviluppo <strong>di</strong> questo servizio a vantaggio <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte, specialmente me<strong>di</strong>e epiccole. I prodotti per i quali i nostri Carnet sono maggiormente usati sono quellidell’abbigliamento, che rappresentano circa l’80% dei Carnet sinora utilizzati, maessi stanno <strong>di</strong>ffondendosi in altri settori; <strong>di</strong> recente sono stati rilasciati Carnetper gran<strong>di</strong> macchinari, per la nuova automobile Fiat 1800, per motoscooter ealtri veicoli.Un altro servizio a favore degli esportatori è stato recentemente istituitodall’Unione attraverso le singole Camere <strong>di</strong> commercio: si tratta della legalizzazionee dei visti sui documenti riguardanti merci in esportazione. In pochi mesii documenti passati a questo scopo dai nostri uffici sono stati 730, trasmessicida 42 Camere <strong>di</strong> commercio. Questo nuovo servizio ha consentito a molte <strong>di</strong>tte,specialmente me<strong>di</strong>e e piccole, <strong>di</strong> ottenere in brevissimo tempo e senza alcuna431


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalespesa (oltre il pagamento delle marche da bollo e dei <strong>di</strong>ritti consolari) i documentinecessari all’esportazione <strong>di</strong> merci verso paesi quali l’Afghanistan, la Libia,il Libano, l’Iran, l’Iraq, l’Arabia Sau<strong>di</strong>ta, la Giordania, la Turchia, il Messico, ilVenezuela, che hanno la rappresentanza <strong>di</strong>plomatica solo a Roma. Per l’ad<strong>di</strong>etrole <strong>di</strong>tte erano obbligate in questi casi ad inviare appositamente un loro incaricatoa Roma o affidarsi ad interme<strong>di</strong>ari con grave <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o e con notevole per<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> tempo.Questi due servizi a cui l’Unione si è accinta con la massima buona volontà,sicura <strong>di</strong> compiere un lavoro utile in favore delle <strong>di</strong>tte esportatrici che fanno capoe si rivolgono alle Camere <strong>di</strong> commercio, costituiscono l’esempio concreto <strong>di</strong>un’attività che potremmo proficuamente sviluppare per incarico e a servizio delleCamere <strong>di</strong> commercio. Già si fa qualche cosa in questo senso tutte le volte che leCamere si rivolgono a noi per appoggiare e sollecitare pratiche varie riguardantila concessione <strong>di</strong> brevetti, l’e<strong>di</strong>lizia a favore del personale camerale, le questioniriguardanti la Corte dei conti, il Ministero delle finanze, il Ministero del commercioestero, il Ministero dell’agricoltura, il Ministero dei trasporti, il Ministerodel lavoro, l’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, la Banca d’Italia, l’Ufficio italiano deicambi, l’Istituto del commercio estero ecc., come pure per ottenere informazionid’indole riservata su enti e iniziative, anche straniere, che chiedono alle Camereauspici, contributi e finanziamenti. Ma riteniamo che si potrebbe fare <strong>di</strong> più. inmodo più continuativo e organico. Spetta alle Camere <strong>di</strong> commercio suggerirciin quale modo possiamo essere utili nel rendere questi servizi. Posso assicurareche, se avremo proposte concrete, noi metteremo tutto il nostro impegno perporle in atto.Una forma particolare <strong>di</strong> prestazioni date alle Camere <strong>di</strong> commercio consistenella raccolta, elaborazione e pubblicazione <strong>di</strong> dati e notizie provinciali, che noicerchiamo <strong>di</strong> reperire presso i vari organi, istituti e uffici, talvolta con ricerche nonfacili. Tali notizie e dati vengono forniti spesso <strong>di</strong>rettamente alle Camere che cene fanno richiesta; altre volte vengono inseriti nella rivista “Sintesi economica”.Ricordo fra le pubblicazioni più recenti quelle dei red<strong>di</strong>ti provinciali, dei telefoni(ripartiti per categorie <strong>di</strong> affari, uffici pubblici, privati) e specialmente la ripartizioneper provincie <strong>di</strong> tutte le innumerevoli imposte e tasse statali, comunali,provinciali, camerali ecc. È stato questo un lavoro lungo e arduo che ha richiestoricerche meticolose presso un gran numero <strong>di</strong> uffici. In tal modo si è avuto, perla prima volta, un quadro completo del carico tributario per ciascuna provinciad’Italia.Desidero dare qualche notizia <strong>di</strong> alcuni altri stu<strong>di</strong> in corso. Uno riguarda laCarta delle aree commerciali d’Italia. Ad essa stiamo lavorando alacremente davari anni e speriamo <strong>di</strong> poterla presentare ultimata alla prossima Assemblea <strong>di</strong>432


Stefano Brun<strong>di</strong>cembre. Sarà un’opera <strong>di</strong> notevole importanza a cui si legherà il nome delleCamere <strong>di</strong> commercio che stanno collaborando a questa nostra iniziativa. Learee commerciali della Carta in questione si aggireranno intorno a 300, e perognuna <strong>di</strong> esse si provvederà alla raccolta <strong>di</strong> dati statistici atti a fornire una misuradell’importanza economica dei caratteri demografici e sociali delle singole areestesse.Tale Carta costituirà il primo esempio <strong>di</strong> questo nuovo e moderno tipo<strong>di</strong> ricerche geografico-economiche, e costituirà la base per una più razionale<strong>di</strong>stribuzione delle agenzie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, per la scelta delle località più adatte allacreazione <strong>di</strong> magazzini <strong>di</strong> deposito, <strong>di</strong> imprese commerciali e <strong>di</strong> servizi, ed ancheper lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> nuove zone industriali. A questo proposito ho rilevato nel recente<strong>di</strong>scorso al Senato del ministro Colombo un accenno importante. «Per in<strong>di</strong>viduare– ha detto l’onorevole Colombo – i settori verso i quali è più convenienteorientare gli investimenti e quelli per i quali tale convenienza non sussiste, parenecessario sollecitare analisi e stu<strong>di</strong> accurati, da parte <strong>di</strong> organismi pubblici, sullesingole situazioni produttive e sulla struttura ed evoluzione dei mercati <strong>di</strong> assorbimento».«La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e analisi del genere – prosegue l’onorevoleColombo nel suo <strong>di</strong>scorso – redatti e curati da organi che non traggono la lororagione <strong>di</strong> essere da interessi specifici, consentirà all’operatore <strong>di</strong> orientarsi piùfacilmente nelle sue scelte, e al ministro dell’Industria <strong>di</strong> favorire o scoraggiarele scelte stesse». Ebbene, onorevole Colombo, noi riteniamo <strong>di</strong> essere proprioquell’organo scevro <strong>di</strong> interessi specifici, a cui Ella ha fatto cenno, e ci rallegriamo<strong>di</strong> esserci messi, con la preparazione <strong>di</strong> questi stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> mercato, sulla strada daLei così acutamente tracciata. Il lavoro a cui atten<strong>di</strong>amo, e che Ella, onorevoleColombo, riconosce <strong>di</strong> tanta utilità, ci viene sollecitato anche da gran<strong>di</strong> aziendeindustriali e da enti. È <strong>di</strong> questi giorni, ad esempio, la richiesta della Commissioneper le aree <strong>di</strong> sviluppo industriale per ottenere da noi sollecitamente la Cartacommerciale e la determinazione dell’hinterland economico <strong>di</strong> Bari, proprio perquello stu<strong>di</strong>o sulla convenienza <strong>di</strong> investimenti produttivi in<strong>di</strong>cati nel <strong>di</strong>scorso delministro dell’Industria e commercio.Un altro grosso lavoro in corso è quello della raccolta <strong>di</strong> monografie suicaratteri economici delle singole provincie italiane. Già l’Unione ha pubblicatonel 1953 una serie <strong>di</strong> monografie provinciali redatte dalle singole Camere <strong>di</strong> commercioin occasione dell’inchiesta parlamentare dell’onorevole Tremelloni sulla<strong>di</strong>soccupazione. Altre monografie economiche provinciali sono state inserite <strong>di</strong>volta in volta nei fascicoli della nostra rivista “Sintesi economica”.Questi lavori ci vengono richiesti continuamente da più parti; è per questoche abbiamo ritenuto utile effettuare una nuova raccolta organica <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> provinciali,che sarà ultimata e pubblicata entro la fine <strong>di</strong> quest’anno.433


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleA <strong>di</strong>fferenza delle nostre analoghe pubblicazioni precedenti, ricordate piùsopra, questa raccolta ha il pregio <strong>di</strong> essere costruita su una base <strong>di</strong> perfettauniformità; vale a <strong>di</strong>re le tabelle, le notizie, i dati, i capitoli e i titoli sono tuttiredatti su uno stesso tipo o schema. Ciò renderà possibili e facili i confronti frauna provincia e l’altra e quin<strong>di</strong> anche i raggruppamenti <strong>di</strong> più provincie e quelliregionali e nazionali.A proposito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e pubblicazioni desidero ricordare che in occasionedel recente Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale tenutosi aWashington, abbiamo presentato la quinta e<strong>di</strong>zione del nostro Compen<strong>di</strong>o economico.Esso viene compilato, ogni due anni, in tre lingue: italiano, francese einglese. Altre e<strong>di</strong>zioni sono state pubblicate anche in tedesco, in giapponese e inarabo; e tutte sono servite a far conoscere agli stranieri il nostro Paese in ogniaspetto della sua varia economia.La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale ha ravvisato l’utilità che nei principalipaesi si pubblichino delle sintesi economiche come il nostro “Compen<strong>di</strong>o” ene ha suggerito l’impostazione e lo schema alle sezioni della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commerciointernazionale dei singoli Stati in modo da <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> monografieuniformi <strong>di</strong> facile consultazione per ogni paese.Nella Relazione troverete un ampio capitolo de<strong>di</strong>cato all’attesissima leggesulle Camere <strong>di</strong> commercio. In ogni Assemblea abbiamo fatto voti per sollecitarla,e sempre abbiamo ottenuto promesse. Sono passati così quin<strong>di</strong>ci anni, mapurtroppo senza un fatto concreto. Non ho più il coraggio <strong>di</strong> riproporvi, egregicolleghi, un voto da presentare al Governo, ma confido che il ministro Colombopossa oggi stesso farci <strong>di</strong>chiarazioni precise e impegnative tali da farci risorgerela fiducia in una prossima e rapida conclusione.Non siamo più soltanto noi a invocare quella sistemazione degli istituticamerali che conferisca ad essi, nel quadro <strong>di</strong> un’ampia autonomia, funzioni e<strong>di</strong>gnità ben meritati da una secolare attività sempre <strong>di</strong>mostratasi utile al Paese;oggi è il Parlamento che chiede insistentemente, per voce <strong>di</strong> senatori e deputati,un intervento decisivo che <strong>di</strong>a finalmente quella legge istituzionale già previstadal decreto del 21 settembre 1944.Sarebbe ingiusto <strong>di</strong>re che la carenza della legge abbia seriamente nociutoall’azione e al prestigio delle Camere <strong>di</strong> commercio, le quali anzi in questi anni <strong>di</strong>dopoguerra si sono sempre più affermate con opere feconde, iniziative utili, nuovicompiti, talvolta con istituzioni originali e coraggiose, con stu<strong>di</strong> pregevoli. Semprepiù le nostre istituzioni si sono <strong>di</strong>mostrate necessarie e sono <strong>di</strong>ventate il luogo <strong>di</strong>incontro <strong>di</strong> categorie, <strong>di</strong> missioni ecc. e centri <strong>di</strong> feconda propulsione degli affari.434


Stefano BrunQuesto fiorire pro<strong>di</strong>gioso <strong>di</strong> attività molteplici è l’effetto <strong>di</strong> varie circostanze:un’operosa tra<strong>di</strong>zione secolare, il prestigio personale dei presidenti, lo zelo e lacapacità <strong>di</strong> ottimi funzionari e la forza delle cose che si impone come una necessità,perché è un fatto in<strong>di</strong>scutibile che delle Camere <strong>di</strong> commercio non si puòfare a meno. È doveroso anche riconoscere che il Governo ha dato varie prove<strong>di</strong> fiducia verso le Camere <strong>di</strong> commercio affidando ad esse nuovi compiti, nonultimo quello dei mercati all’ingrosso; e ancora si deve dare atto che il Ministerodell’industria e commercio ha contribuito e continuamente contribuisce a valorizzarei nostri istituti. Non v’è, ch’io sappia, nessuna iniziativa veramente utilee apprezzabile, proposta da qualche <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, che non sia stataapprovata dal nostro Ministero; più che approvata, incoraggiata.Ma quello che ci manca è la veste giuri<strong>di</strong>ca e politica. Troppo spesso ci sentiamo<strong>di</strong>re che non possiamo vantare la rappresentanza in toto dell’economia provincialeperché manchiamo del requisito, sostanziale in un regime democratico,<strong>di</strong> un mandato ricevuto liberamente dalle categorie e dai ceti economici. Finchéripetiamo il nostro incarico dall’autorità del Governo possiamo essere grati aiministri che ci hanno onorati della loro fiducia, e possiamo <strong>di</strong>mostrare loro conil nostro operare <strong>di</strong> fare tutto il nostro dovere con <strong>di</strong>sinteresse, competenza eserietà; potremo far funzionare le Camere <strong>di</strong> commercio in modo perfetto e utilmenteper tutti gli operatori economici, ma questi non ci riconosceranno quellarappresentanza che essi non hanno concorso a conferirci.Ecco l’aspetto politico a cui ho accennato. Sotto l’aspetto giuri<strong>di</strong>co è pureevidente la necessità <strong>di</strong> una legge or<strong>di</strong>natrice e coor<strong>di</strong>natrice <strong>di</strong> norme e attribuzionisparse in numerose <strong>di</strong>sposizioni, talvolta assai vecchie e male adattabili allasituazione presente.Concludendo questa breve Relazione desidero, a nome dei presidenti <strong>di</strong> tuttele Camere <strong>di</strong> commercio, assicurare il Governo della nostra ardente volontà <strong>di</strong>collaborare per quell’azione <strong>di</strong> rilancio economico annunciato in queste ultimesettimane da vari ministri e dallo stesso presidente del Consiglio, e che atten<strong>di</strong>amo<strong>di</strong> conoscere nei particolari per avere una guida alla nostra azione.Gli operatori economici ora hanno ripreso fiducia nel nuovo clima governativoe già se ne vedono i segni nell’aumento della produzione industriale, nel sostegnodelle esportazioni e nel moltiplicarsi <strong>di</strong> iniziative in vari settori. Le Camere<strong>di</strong> commercio sono gli organi più adatti per stimolare e agevolare l’opera <strong>di</strong> tantepersone volonterose in tutti i campi dell’attività economica.In ogni provincia c’è qualche cosa da fare, anzi molte cose da fare, tocca anoi in<strong>di</strong>viduarle, stu<strong>di</strong>arle e realizzarle. Nei campi e nelle officine, nei laboratoridell’artigiano, nelle località turistiche, nei porti, sulle navi, lungo le coste e in altomare, nella ricerca <strong>di</strong> nuovi mercati stranieri, nel sistema delle comunicazioni,435


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalenella vigilanza dei mercati, nella preparazione tecnica dei giovani, nella valorizzazione<strong>di</strong> risorse locali, nell’organizzazione <strong>di</strong> mostre e fiere, nell’amministrazioneoculata della cosa pubblica, nell’eliminazione <strong>di</strong> sprechi, nella ricerca <strong>di</strong> lavoroper i <strong>di</strong>soccupati, nell’assistenza alle me<strong>di</strong>e e piccole aziende, ovunque e in variomodo la nostra azione e il nostro stimolo possono essere <strong>di</strong> grande giovamentoper risvegliare energie e assecondarle. Da 92 provincie, 92 osservatori, 92 centri<strong>di</strong> propulsione possono sorgere opere e iniziative molteplici, capaci <strong>di</strong> arricchireogni angolo della terra italiana, e che sommate in una concorde armonia nazionalepossono far percorrere alla patria un poderoso balzo in avanti.436


Relazione alla xxviii Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura[Roma,] 18 <strong>di</strong>cembre 1959Eccellenze, cari colleghi, signori, la Relazione che ho l’onore <strong>di</strong> leggervi nonriguarda l’attività dell’Unione durante l’anno che sta per chiudersi, ma soltantoalcune iniziative portate a termine entro gli ultimi venti giorni, e i cui risultatisono in grado <strong>di</strong> presentare a questa Assemblea, la quale spero vorrà considerarlicon benevola attenzione.Ho detto “ultimi venti giorni”: infatti mi riferisco all’inizio della Scuola <strong>di</strong>sviluppo economico che è del 30 novembre scorso, e inoltre alla pubblicazione<strong>di</strong> un’ampia raccolta <strong>di</strong> “Quadri economici delle provincie italiane” le cui primecopie sono giunte dalla tipografia solo stamattina, per l’occasione <strong>di</strong> questaAssemblea; infine mi riferisco alla prima Carta commerciale d’Italia, che sonolieto <strong>di</strong> presentare a voi nell’e<strong>di</strong>zione che potete vedere sulle pareti <strong>di</strong> questa sala,e che è stata ultimata la notte scorsa, dopo un lungo e complesso lavoro che èdurato <strong>di</strong>versi anni: siete quin<strong>di</strong> voi le prime persone che vengono a conoscerequesta opera a cui teniamo in modo particolare.Se anziché intrattenermi sul lavoro svolto dalle nostre Commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,come ho fatto in occasione <strong>di</strong> altre Assemblee, oggi mi limito a illustrare soltantole tre iniziative suin<strong>di</strong>cate, è perché ritengo che, avendo le singole Camerepartecipato attivamente alle varie Commissioni, ed essendone state informate <strong>di</strong>mano in mano attraverso il nostro “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”, quel lavoro vi è giànoto. Ad ogni modo, alla fine <strong>di</strong> questa Relazione, sono riportati gli argomenti ele conclusioni delle riunioni delle <strong>di</strong>verse Commissioni.Scuola <strong>di</strong> sviluppo economicoMolti <strong>di</strong> lor signori hanno partecipato all’inaugurazione della nostra Scuola,patrocinata dal ministro dell’Industria e commercio, onorevole Colombo, che ha437


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalepresenziato alla cerimonia inaugurale, illustrando efficacemente le necessità <strong>di</strong>un insegnamento superiore sui problemi riguardanti lo sviluppo economico delPaese, specialmente nelle nostre zone arretrate.Il ministro ci aveva onorato del suo apprezzamento affidandoci il compito<strong>di</strong> realizzare detta Scuola; ci aveva in<strong>di</strong>cate alcune <strong>di</strong>rettive e ci aveva posto untermine per l’inizio. Credo che l’aspettativa e la fiducia del signor ministro nonsiano andate deluse, e che la Scuola sia stata realizzata nel modo più serio e piùconsono ai fini voluti. Per farne una cosa degna del ministro che l’ha patrocinatae delle Camere <strong>di</strong> commercio che l’hanno finanziata e appoggiata, noi abbiamomesso tutto il nostro impegno.Com’è noto, la Scuola ha lo scopo <strong>di</strong> fornire una preparazione ad hoc concernentele teorie, i meto<strong>di</strong> e le applicazioni <strong>di</strong>retti a valorizzare le risorse <strong>di</strong> ogniparte del Paese, sempre che essi siano economicamente utili; <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are le viepiù convenienti per lo sviluppo economico e la <strong>di</strong>ffusione del benessere nellezone arretrate e presso i ceti più poveri; <strong>di</strong> apprestare le cognizioni necessarie percollaborare alla formulazione dei piani regionali <strong>di</strong> sviluppo e all’industrializzazione<strong>di</strong> determinate aree; <strong>di</strong> secondare l’azione che le Camere <strong>di</strong> commercio e lepubbliche amministrazioni, locali e centrali, sono chiamate a svolgere nell’opera<strong>di</strong> redenzione dei paesi sottosviluppati.Le esperienze già attuate e in via <strong>di</strong> attuazione in vari paesi, la vasta documentazione<strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>spone, le dottrine formulate da un gruppo <strong>di</strong> economistispecializzati formano un complesso che merita <strong>di</strong> essere appreso e <strong>di</strong>ffuso, ecostituiscono gli strumenti <strong>di</strong>dattici della nostra Scuola, che ha potuto assicurarsila collaborazione <strong>di</strong> valorosi docenti. Ai docenti italiani se ne sono aggiunti alcuni<strong>di</strong> università straniere: il 14 <strong>di</strong>cembre un professore dell’Università <strong>di</strong> Parigi hainiziato un ciclo <strong>di</strong> lezioni su “Le <strong>di</strong>agnostic du sousdéveloppement et la mesurede la croissance”. Questo pomeriggio il professor Piatier terrà una conferenza suun soggetto <strong>di</strong> particolare importanza, alla quale sono invitati gli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio qui presenti che lo desiderassero.Le lezioni e le applicazioni saranno integrate da una serie <strong>di</strong> conferenze adalto livello. Sono lieto <strong>di</strong> annunciare che la prima sarà tenuta dal ministro del<strong>Commercio</strong> estero, onorevole Del Bo, sui nostri scambi commerciali con i paesisottosviluppati. Altri signori ministri e personalità straniere tratteranno altri temi,tutti in armonia col soggetto della Scuola, vale a <strong>di</strong>re che riguarderanno problemidello sviluppo economico.Le domande <strong>di</strong> ammissione alla Scuola sono state 70; i can<strong>di</strong>dati sono statisottoposti a un accurato esame dei titoli e a un colloquio, a seguito <strong>di</strong> cui sono statiammessi 53 giovani, tutti laureati: circa la metà provenienti dalle Facoltà <strong>di</strong> scienzeeconomiche e <strong>di</strong> scienze statistiche, e l’altra metà dalla Facoltà <strong>di</strong> giurisprudenza.438


Stefano BrunUn<strong>di</strong>ci can<strong>di</strong>dati provengono dall’Italia settentrionale, 15 dall’Italia centrale(<strong>di</strong> cui 9 <strong>di</strong> Roma), 21 dall’Italia meri<strong>di</strong>onale, 5 dalla Sardegna e 1 dalla Sicilia.In complesso, dunque, 26 can<strong>di</strong>dati sono del Nord Centro (compresa Roma) e27 del Sud Isole.Tutti i can<strong>di</strong>dati <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o assegnate dalle Camere<strong>di</strong> commercio o dall’Unione; altre borse sono state offerte dal Ministero dellapubblica istruzione e dalla Banca d’Italia. Inoltre il Ministero dell’industria ecommercio ha messo a <strong>di</strong>sposizione 5 premi da assegnare alla fine dei corsi adaltrettanti giovani che si siano particolarmente <strong>di</strong>stinti; i premi saranno destinatia viaggi all’estero.Oltre alle lezioni che si svolgeranno sino al mese <strong>di</strong> giugno, con un impiego<strong>di</strong> sette ore al giorno, e che si concluderanno nel mese <strong>di</strong> luglio con gli esami e lapresentazione <strong>di</strong> una “tesi”, si terranno seminari per la <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> casi concretie l’esame <strong>di</strong> applicazioni pratiche; inoltre si effettueranno visite nelle zone <strong>di</strong> bonificae <strong>di</strong> nuova industrializzazione. Queste visite saranno organizzate e finanziatedal ministro per lo Sviluppo economico del Mezzogiorno e delle aree depresse.La Scuola <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una biblioteca specializzata sulle varie <strong>di</strong>scipline chevengono impartite; già si è in grado <strong>di</strong> offrire agli stu<strong>di</strong>osi una raccolta bibliografica<strong>di</strong> 840 opere debitamente schedate, con un sunto del loro contenuto, sui problemi,le teorie, i meto<strong>di</strong>, le applicazioni e le esperienze riguardanti i vari aspettidello sviluppo economico; è questo il contributo <strong>di</strong> un docente della Scuola, cheverrà proseguito meto<strong>di</strong>camente per costituire un centro bibliografico cui potrannoattingere non solo gli allievi, ma tutti coloro che vogliano stu<strong>di</strong>are i problemiin oggetto, che in questa era, caratterizzata dal progresso sociale, assumono unasingolare gravità ed importanza.Ci lusinghiamo <strong>di</strong> avere instaurato un tipo <strong>di</strong> insegnamento nuovo, utile alPaese, e <strong>di</strong> contribuire a creare i quadri per la realizzazione dello sviluppo economico,giacché senza detti quadri non sarà mai possibile ottenere il progressodesiderato.I giovani che usciranno alla fine del primo anno scolastico costituiranno unnucleo che spero farà onore alla Scuola. Li abbiamo selezionati avanti <strong>di</strong> ammetterli,chie<strong>di</strong>amo ad essi l’obbligo della presenza a tutte le lezioni e applicazioni eai corsi <strong>di</strong> lingua inglese, e li sottoponiamo a una seria <strong>di</strong>sciplina perché vogliamoessere sicuri che i sacrifici finanziari chiesti alle Camere <strong>di</strong> commercio nonvadano perduti.La dotta prolusione tenuta dal magnifico rettore dell’Università cattolica <strong>di</strong>Milano, professor Francesco Vito, è stata riprodotta nel terzo numero del “Notiziario”della Scuola, nel quale è raccolto anche il <strong>di</strong>scorso inaugurale del ministroColombo.439


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleAltre notizie sui docenti e assistenti, sulle <strong>di</strong>scipline impartite, sul funzionamentoe la <strong>di</strong>rezione della Scuola sono riportate nel fascicoletto del Programmae sugli altri “Notiziari” che sono posti a <strong>di</strong>sposizione dei convenuti.I prossimi numeri del “Notiziario” avranno lo scopo <strong>di</strong> informare quanti nehanno interesse delle iniziative, dei congressi, delle riunioni e specialmente <strong>di</strong>quanto si scrive e si <strong>di</strong>ce in Italia e all’estero in tema <strong>di</strong> sviluppo economico, <strong>di</strong>politica per le aree depresse, <strong>di</strong> piani nazionali e regionali, <strong>di</strong> incentivi per il progressoeconomico e per l’industrializzazione ecc.Se in ogni nazione l’aspirazione <strong>di</strong> accelerare la trasformazione economicadelle aree arretrate è oggigiorno intensamente sentita, maggiormente essa fervenella coscienza degli italiani, che non possono tollerare il permanere <strong>di</strong> un troppograve squilibrio fra regione e regione. La Scuola nasce per questo profondo bisognodel nostro spirito.Riteniamo che, nell’apprestamento delle infrastrutture <strong>di</strong> capitale importanzaper il miglioramento del Mezzogiorno, quella cui spetta la priorità è senz’altro lapreparazione dei quadri <strong>di</strong>rettivi per tale bisogna.Quadri economici delle provincie italianeSul finire del 1953 la nostra Unione assunse l’iniziativa <strong>di</strong> pubblicare unaraccolta <strong>di</strong> monografie delle provincie italiane, pre<strong>di</strong>sposte dalle singole Camereper rispondere alla richiesta del presidente della Commissione parlamentare d’inchiestasulla <strong>di</strong>soccupazione, onorevole Tremelloni.L’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sei anni fa è da tempo esaurita, e siamo stati sollecitati da piùparti a ripubblicare dette relazioni provinciali, ritenute <strong>di</strong> fondamentale importanzaper la conoscenza sintetica e obiettiva delle varie parti d’Italia.Abbiamo raccolto volentieri l’invito, riunendo per ogni provincia i datiessenziali sugli aspetti territoriali, demografici, sociali e specialmente economici,valendoci dello schedario statistico opportunamente pre<strong>di</strong>sposto dalla Direzionegenerale del commercio interno e dei consumi industriali del Ministero dell’industriae commercio.A <strong>di</strong>fferenza del libro precedente, originato dall’inchiesta sulla <strong>di</strong>soccupazione,questa volta, ovviamente, il problema della <strong>di</strong>soccupazione è stato trattato soltantocome uno dei tanti problemi ed elementi che interessano l’economia locale.Inoltre le monografie che qui si presentano hanno questo <strong>di</strong> particolare: sonostate redatte in modo perfettamente uniforme facendo tesoro dei dati, delle notiziee degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> ciascuna <strong>Camera</strong>, ma il compito della stesura è stato affidato auna sola mente, a una sola mano. La precedente e<strong>di</strong>zione era invece costituita da440


Stefano Brunmonografie sensibilmente <strong>di</strong>fformi per ampiezza, impostazione e documentazionestatistica. Cre<strong>di</strong>amo con ciò <strong>di</strong> avere migliorato notevolmente questo lavoro,imprimendogli un più preciso coor<strong>di</strong>namento e un maggiore or<strong>di</strong>ne. Pertantoogni monografia provinciale viene ad avere gli stessi capitoli, gli stessi titoli, lestesse tabelle, rendendo facili e pratici le consultazioni e i confronti fra una provinciae l’altra.Con questa raccolta si ritiene <strong>di</strong> contribuire, ancora una volta e sempre meglio,a far conoscere l’Italia nelle sue caratteristiche territoriali, che più si esaminano,più si <strong>di</strong>mostrano interessanti e varie. Tale conoscenza è utile a chi – per ragioni<strong>di</strong> affari, <strong>di</strong> professione o amministrative – deve operare nelle singole provincie.Costituisce una specie <strong>di</strong> inventario sulle risorse locali che si vogliono megliosfruttare e una prima base per lo stu<strong>di</strong>o dei piani <strong>di</strong> sviluppo economico che ilministro dell’Industria e commercio ha affidato agli istituti camerali, manifestandocosì una fiducia nel senso <strong>di</strong> obiettività e nella capacità delle Camere <strong>di</strong> commercioche, alla nuova attività – così appassionante – <strong>di</strong> elevare il benessere <strong>di</strong> ogni provinciade<strong>di</strong>cheranno certamente il meglio delle loro sempre pronte energie.Desidero infine ringraziare le singole Camere <strong>di</strong> commercio che hanno fornitodati e notizie utili per la compilazione <strong>di</strong> questa opera. In modo particolareesprimo il mio animo grato alle Camere <strong>di</strong> commercio che hanno risposto alnostro appello rivolto tempo ad<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> inviarci un’ampia relazione sulle caratteristichestrutturali e <strong>di</strong>namiche delle loro provincie. Alcune monografie ricevutesono davvero esemplari. Sono lieto <strong>di</strong> poter informare che le migliori relazionicamerali saranno da noi segnalate al Ministero dell’industria e commercio per ilrilascio <strong>di</strong> uno speciale attestato.La prima Carta commerciale d’ItaliaEd ora permettetemi che vi presenti la prima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una Carta commercialed’Italia che costituisce, così come noi l’abbiamo realizzata, una novitàassoluta non solo per il nostro Paese, ma per l’Europa, e servirà come un’utile baseper stabilire un più razionale ed efficiente sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del commercioal dettaglio nelle varie parti del territorio, da valere specialmente per le aziende acarattere nazionale che <strong>di</strong>ffondono le loro ven<strong>di</strong>te, attraverso negozi, succursali,magazzini, agenzie e rappresentanze, in tutte le parti d’Italia.Di che cosa si tratta? Ognuno sa che vi sono centri dotati <strong>di</strong> un’attrezzaturacommerciale varia e complessa, che coi loro numerosi negozi, i loro gran<strong>di</strong>magazzini, le loro botteghe <strong>di</strong> moda e <strong>di</strong> lusso e quelle specializzate, dai corre<strong>di</strong>per bambini agli strumenti musicali, dagli oggetti d’arte agli articoli sanitari,441


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleattraggono a sé la popolazione delle località minori entro un raggio più o menoampio, quando si debbano fare acquisti <strong>di</strong> generi non comuni, <strong>di</strong> un certo valore,che richiedono solitamente una scelta, quin<strong>di</strong> la visita <strong>di</strong> più negozi prima <strong>di</strong>decidere l’acquisto <strong>di</strong> ciò <strong>di</strong> cui si ha bisogno e si desidera.Noi abbiamo cercato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare tali centri <strong>di</strong> attrazione commerciale e <strong>di</strong>determinare l’area che gravita su essi per gli scopi anzidetti. Il lavoro non è statofacile, sia per ragioni tecniche sia per ragioni psicologiche.Le <strong>di</strong>fficoltà tecniche consistono nel fatto che i confini <strong>di</strong> queste aree nonsono rigi<strong>di</strong> né costanti, ma ammettono, secondo i generi d’acquisto, un certogrado <strong>di</strong> indeterminatezza, che si incontra, del resto, anche quando si parla, adesempio, dei retroterra dei porti o delle regioni agrarie. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un rilievoche mira a in<strong>di</strong>viduare le correnti predominanti, quelle normali, non a copriretutti i casi, troppo vari per essere racchiusi in uno schema o in una formula <strong>di</strong>valore assoluto.Le <strong>di</strong>fficoltà psicologiche sono quelle derivanti da un complesso <strong>di</strong> motivisentimentali, e qualche volta campanilistici, che fanno ombra ai giu<strong>di</strong>zi obiettivi.In quest’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> motivi concorrono anche interessi locali ed elementi <strong>di</strong> prestigioche si spiegano facilmente, ma che si devono superare per guardare alla realtà,almeno quella prevalente. Ancora nel gruppo delle <strong>di</strong>fficoltà psicologiche dobbiamoin<strong>di</strong>care il solito scetticismo che si incontra tutte le volte che si intraprendeuna cosa nuova, che può <strong>di</strong>sturbare il modo <strong>di</strong> pensare e <strong>di</strong> fare tra<strong>di</strong>zionale eabitu<strong>di</strong>nario.Nonostante tutte queste <strong>di</strong>fficoltà siamo riusciti a compiere il nostro lavorocon l’aiuto delle Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> tutta Italia, che anche in questa occasionehanno dato prova della loro capacità e della loro obiettività: torna a loroonore questa che, senza falsa modestia, riteniamo sia una grande realizzazione,la cui importanza si potrà giu<strong>di</strong>care nel tempo, quando l’uso della Carta commercialesarà <strong>di</strong>ventato un normale strumento <strong>di</strong> lavoro per il progresso della<strong>di</strong>stribuzione.Non è il caso che mi <strong>di</strong>lunghi in questa Relazione sui criteri e sulle tecnicheimpiegati sia per l’in<strong>di</strong>viduazione dei centri commerciali, sia per la delimitazionedelle aree gravitanti su essi.Tali centri sono stati sud<strong>di</strong>visi in due gruppi: uno che comprende quellipiù importanti e un altro che contiene quelli <strong>di</strong> importanza minore. Si trovanopertanto in<strong>di</strong>cate, nelle carte esposte nella sala, aree commerciali e subaree. Learee sono 219 e le subaree 189; in tutto sono 408 territori con i loro rispettivicapoluoghi.Poiché la determinazione <strong>di</strong> queste aree vuol servire a dare un’in<strong>di</strong>cazionedell’importanza commerciale e delle caratteristiche delle varie parti del territorio442


Stefano Brunsotto l’aspetto delle ven<strong>di</strong>te, ci siamo preoccupati <strong>di</strong> fornire elementi quantitativie qualitativi <strong>di</strong> ciascuna area e subarea. Pertanto, per ciascuna <strong>di</strong> esse, abbiamoraccolto una serie <strong>di</strong> statistiche, come ad esempio il numero <strong>di</strong> abitanti, <strong>di</strong> famiglie,<strong>di</strong> donne, uomini, bambini, la <strong>di</strong>stribuzione della popolazione per professionied età, il livello dei red<strong>di</strong>ti, delle spese e dei consumi, il numero dei negozi <strong>di</strong>vario genere ecc. L’impiego <strong>di</strong> questi dati è chiaro. Ad esempio, se in una cittàs’intende aprire un negozio <strong>di</strong> carrozzine e <strong>di</strong> corre<strong>di</strong> per bambini, può interessareconoscere il numero dei nati e dei bambini non solo nel centro urbano maanche nell’area che gravita su esso per gli acquisti dei generi in<strong>di</strong>cati; e non bastail numero, ma occorre conoscere anche il livello economico e le con<strong>di</strong>zioni dellerelative popolazioni. Questi sono il fine e l’impiego dei dati che si forniscono, eche danno luogo a un vero annuario statistico, non per provincie e regioni com’èd’uso, ma per aree e subaree commerciali.Infine è stato creato un in<strong>di</strong>ce sintetico che tende a misurare il valore economicoin generale, ossia il potere d’acquisto, che meglio potremmo chiamarele “quote <strong>di</strong> mercato” <strong>di</strong> dette aree. A tale scopo sono stati scelti alcuni elementieconomici e finanziari, tutti aggiornati al 1958 e opportunamente elaborati. Taliin<strong>di</strong>ci o quote <strong>di</strong> mercato per le singole aree sono trascritti nelle carte a vostra<strong>di</strong>sposizione; ma non è il caso, né è <strong>di</strong> mia competenza, <strong>di</strong> entrare nell’analisi tecnica<strong>di</strong> questa compilazione statistica, su cui vi potrebbe dare particolari ragguagliil professor Tagliacarne, al quale si deve la creazione <strong>di</strong> questi in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> mercato edanche la <strong>di</strong>rezione del lavoro della Carta commerciale, coa<strong>di</strong>uvato da due ottimifunzionari dell’Unione, il dottor Pellegrini e il dottor Pieraccioni.Desidero tuttavia in<strong>di</strong>care alcuni dati ottenuti da dette elaborazioni, limitandomialle 219 aree commerciali principali.Le prime 20 per or<strong>di</strong>ne d’importanza rappresentano il 54% del totale dellequote <strong>di</strong> mercato <strong>di</strong> tutta Italia; se aggiungiamo il secondo gruppo, pure esso <strong>di</strong>20 aree commerciali, raggiungiamo i due terzi del complesso <strong>di</strong> dette quote <strong>di</strong>mercato; infine l’ultimo gruppo, che comprende le 19 aree commerciali più piccole,costituisce meno dell’1% del totale.Le aree che hanno le quote <strong>di</strong> mercato più elevate sono quella <strong>di</strong> Milano col10,5% del totale dell’Italia, quella <strong>di</strong> Roma con l’8,7%, quella <strong>di</strong> Napoli con il4,9%, quella <strong>di</strong> Torino col 4,5%, quella <strong>di</strong> Genova con il 3,2%, quella <strong>di</strong> Firenzecon il 2,4%; queste prime 6 aree comprendono più <strong>di</strong> un terzo del totale dellequote <strong>di</strong> mercato d’Italia. S’intende che il potere d’acquisto, ossia la quota <strong>di</strong>mercato <strong>di</strong> cui parliamo, non va inteso per ogni genere <strong>di</strong> prodotti, ma si riferiscespecialmente a un certo livello <strong>di</strong> beni e consumi, fra i quali non si comprendono iprodotti alimentari popolari come il pane, i generi da minestra ecc. È una sorta <strong>di</strong>in<strong>di</strong>ce che interessa specialmente il commercio <strong>di</strong> abbigliamento e arredamento,443


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalei gran<strong>di</strong> magazzini, i negozi <strong>di</strong> moda e quelli specializzati, piuttosto che il panettiereo l’erbi-fruttivendolo.Sarà presto pubblicato un ampio volume nel quale saranno riprodotte, acolori, sia la grande Carta commerciale d’Italia, sia le carte delle <strong>di</strong>verse regionioggi esposte in questa sala, con l’in<strong>di</strong>cazione delle 219 aree e delle 189 subaree;vi saranno riportate anche le varie statistiche <strong>di</strong> ogni area e subarea, nonché gliin<strong>di</strong>ci delle rispettive quote <strong>di</strong> mercato, a cui mi sono riferito più sopra.Nel libro in parola saranno pure spiegati i criteri e i meto<strong>di</strong> adottati per lacompilazione della Carta, e si in<strong>di</strong>cheranno le modalità d’impiego <strong>di</strong> queste elaborazionie i principali usi a cui esse si possono prestare.L’attesa <strong>di</strong> questa pubblicazione è notevole, come si può giu<strong>di</strong>care dallenumerose richieste che continuamente ci pervengono. Tale interesse si è manifestatoanche in forma concreta: due importanti società, appena saputo che stavamore<strong>di</strong>gendo questa Carta, hanno offerto – spontaneamente – ciascuna un milione<strong>di</strong> lire, senza neppure chiederci un anticipo <strong>di</strong> essa, ma soltanto per mostrarel’apprezzamento per un lavoro al quale esse annettono una grande importanza.Riteniamo che molte saranno le aziende che potranno servirsi <strong>di</strong> questaCarta: non soltanto quelle commerciali, ma anche quelle industriali, quelle chegestiscono servizi come banche e assicurazioni, ed ancora laboratori me<strong>di</strong>ci, professionisti,officine <strong>di</strong> riparazioni ecc.L’impiego <strong>di</strong> queste carte è utile e raccomandabile per il fatto che le areecommerciali rilevate rappresentano zone più omogenee, più razionali e più adattea stabilire una rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione su piano nazionale, molto più <strong>di</strong> quanto losiano le provincie: queste ultime sono ripartizioni amministrative, mentre le areecommerciali sono ripartizioni su base economico-strutturale.Per favorire l’impiego <strong>di</strong> questa Carta e delle relative statistiche ed elaborazioni,l’Unione creerà uno speciale servizio: il servizio della Carta commerciale,che sarà posto a <strong>di</strong>sposizione delle aziende che ne faranno richiesta, per apportaretaluni adattamenti alle aree e subaree della Carta, e ai relativi in<strong>di</strong>ci e quote <strong>di</strong>mercato, in relazione alle caratteristiche commerciali e <strong>di</strong> organizzazione della<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> determinati generi o prodotti. È infatti da rilevare che se lanostra Carta, così come è stata costruita, può servire in molti casi e in generale,essa dovrà adattarsi <strong>di</strong> volta in volta per usi particolari. Il nostro servizio sarà ingrado <strong>di</strong> venire incontro a tali esigenze, per le quali abbiamo provveduto a creareuno schedario coi dati statistici <strong>di</strong> ognuno degli ottomila comuni d’Italia, cheverranno continuamente aggiornati.Mi sono <strong>di</strong>lungato forse troppo a parlarvi <strong>di</strong> questa Carta commerciale, maho ritenuto che ne valesse la pena, anche in considerazione del lungo e <strong>di</strong>fficilelavoro che è costato per i numerosi sopralluoghi effettuati in migliaia <strong>di</strong> località444


Stefano Brun<strong>di</strong> tutta Italia, per la raccolta <strong>di</strong> oltre un milione <strong>di</strong> dati statistici, e infine per lelunghe e complesse elaborazioni che si sono dovute effettuare per giungere airisultati che verranno resi <strong>di</strong> pubblica ragione nel più breve tempo possibile.È inutile <strong>di</strong>re che consideriamo questa prima e<strong>di</strong>zione come provvisoria,giacché l’esperienza e l’uso <strong>di</strong> essa ci <strong>di</strong>ranno se e in quali casi vi saranno mo<strong>di</strong>ficheda apportare. Ma per conoscere le eventuali rettifiche da fare bisogna chela Carta circoli e sia impiegata, cioè messa alla prova. È un rischio che si devecorrere e che ci sentiamo <strong>di</strong> affrontare, persuasi che non si può migliorare unacosa se non si incomincia a farla.La ripresa del 1959Gli altri anni, nella mia Relazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, mi ero <strong>di</strong>ffuso a parlaredell’andamento economico dell’annata. Questa volta ho abusato della vostrapazienza, quin<strong>di</strong> devo rinunciare a questo esame, ma non posso tralasciare <strong>di</strong>rilevare che il bilancio del 1959 si chiude in modo nettamente favorevole.Il red<strong>di</strong>to prodotto nel 1959 raggiungerà un livello, in termini reali, notevolmentesuperiore a quello dell’anno scorso, nonostante che i raccolti <strong>di</strong> quest’annosiano stati sensibilmente inferiori a quelli dell’anno precedente; ma, in complesso,non sono stati scarsi: la <strong>di</strong>minuzione si deve al fatto che nel 1958 essi furono <strong>di</strong>un’abbondanza eccezionale.A controbilanciare la riduzione del settore agricolo si è manifestato nel 1959un forte aumento della produzione industriale, con cifre record che in<strong>di</strong>canola rapida ascesa dell’Italia industriale. È questo un fatto da sottolineare: l’Italiaha cessato <strong>di</strong> essere un paese prevalentemente agricolo come lo sono i paesi aeconomia povera, ma è <strong>di</strong>ventato un paese industriale alla pari <strong>di</strong> quelli più progre<strong>di</strong>ti;è infatti al settore dell’industria che spetta ormai la quota <strong>di</strong> gran lungamaggiore del red<strong>di</strong>to nazionale, circa il doppio <strong>di</strong> quella dovuta al settore agricolo.Si vanno sviluppando sempre più anche le attività terziarie, secondo la <strong>di</strong>namicadell’evoluzione economica. Pertanto l’economia italiana va assumendo caratteri eproporzioni più equilibrate obbedendo a uno schema <strong>di</strong> sviluppo che caratterizzail progresso. Sia ben chiaro però che l’agricoltura merita tutte le cure, perchécostituisce pur sempre la sorgente della nostra alimentazione e l’occupazione <strong>di</strong>oltre un terzo della popolazione attiva, che ha <strong>di</strong>ritto a migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vitae a red<strong>di</strong>ti più adeguati alla sua fatica e alle sue ansie.Nell’anno che si sta per chiudere possiamo rilevare alcuni dati <strong>di</strong> primariaimportanza: la produzione industriale nei primi nove mesi è aumentata, rispettoall’anno scorso, <strong>di</strong> circa il 9%; le forze <strong>di</strong> lavoro occupate sono aumentate negli445


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleultimi do<strong>di</strong>ci mesi <strong>di</strong> alcune centinaia <strong>di</strong> migliaia, abbassando il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupatial <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> unità: ancora troppi, ma lontani dalle cifre <strong>di</strong>un milione e mezzo e <strong>di</strong> due milioni <strong>di</strong> alcuni anni ad<strong>di</strong>etro; le esportazioni sonocontinuate ad aumentare insieme all’afflusso dei turisti, consentendo un crescendoeccezionale <strong>di</strong> riserve auree e valute convertibili.Si deve pure rilevare un forte aumento dei capitali delle società per azioni,nelle quali si è avuto nei primi <strong>di</strong>eci mesi del 1959 un afflusso <strong>di</strong> denaro fresco <strong>di</strong>578 miliar<strong>di</strong> in confronto ai 315 miliar<strong>di</strong> del 1958.Queste cifre possono riflettere abbastanza fedelmente il notevole miglioramentoindustriale nel 1959; ma i dati delle nuove licenze <strong>di</strong> commercio, gli in<strong>di</strong>cidelle ven<strong>di</strong>te e l’attività alberghiera e dei servizi turistici ci mostrano che anchenelle attività terziarie si è avuto quest’anno un notevole miglioramento dovutoanzitutto alla sempre vigile, alacre e coraggiosa iniziativa privata, sia esercitata dagran<strong>di</strong> complessi, sia da me<strong>di</strong>e ed anche piccole aziende a conduzione familiare.È infine da segnalare l’esito favorevole del primo anno <strong>di</strong> applicazione delTrattato <strong>di</strong> Roma. I risultati <strong>di</strong> questa grande creazione economico-politica,che rappresenterà lo strumento <strong>di</strong> un rapido progresso dei prossimi anni, sonogià sin d’ora tangibili. Né vi è ragione <strong>di</strong> temere che la creazione concorrentedella Piccola zona <strong>di</strong> libero scambio possa ingenerare un pericolo per il Mercatocomune e per il commercio in generale. Il fatto importante è che, sia attraversoil MEC come attraverso la Piccola zona, si vengono a ridurre, poi ad eliminare,le tariffe doganali e si estendono le liberalizzazioni. Questi benefici facilmente siestenderanno da un gruppo <strong>di</strong> paesi all’altro, e ai paesi terzi, perché è nell’interessegenerale ad<strong>di</strong>venire ad intese per la più larga libertà degli scambi.Infine la <strong>di</strong>stensione sul piano internazionale e le migliori prospettive <strong>di</strong> rapportieconomici fra Est e Ovest aggiungono nuovi elementi che consentono <strong>di</strong>guardare con favorevoli auspici e maggiore fiducia al domani: il domani nostro especialmente quello per i nostri figli.446


Relazione alla xxx Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura[Roma,] 21 <strong>di</strong>cembre 1960Parte prima. Attività delle Commissioni e degli Uffici dell’UnioneNon è facile riassumere in poche pagine un anno <strong>di</strong> attività dell’Unione neivari settori, devo quin<strong>di</strong> necessariamente limitarmi a quei problemi che possonoconsiderarsi <strong>di</strong> più generale portata e che hanno avuto maggiore rilievo.AgricolturaInizio con l’agricoltura, non soltanto in quanto le Camere vi de<strong>di</strong>cano unaparticolare attenzione, ma anche perché è pur sempre questo un settore basilaredella nostra economia ed anche uno dei più travagliati da una crisi <strong>di</strong> assestamentodella quale ancora oggi non si riesce a vedere con qualche chiarezza qualipotranno essere i nuovi prevalenti in<strong>di</strong>rizzi.Quello che sembra certo, o almeno tale sembra alla nostra Commissioneagricoltura, che conta membri particolarmente esperti fra i quali lo stesso presidente,professor Giovanni Merlini, è che nell’agricoltura italiana sono tuttorainsufficienti quelle infrastrutture organizzative economiche dei produttori idoneea promuovere non solo quella che potrebbe chiamarsi auto<strong>di</strong>sciplina delle colture,ma anche attrezzature <strong>di</strong> mercato atte a sottrarre i produttori alla particolare<strong>di</strong>ffusa situazione <strong>di</strong> debolezza operativa che si manifesta al momento in cui iprodotti <strong>di</strong>ventano <strong>di</strong>sponibili per la ven<strong>di</strong>ta.Che in tal senso si siano prevalentemente orientati i lavori della nostra Commissionenon è chi non abbia potuto notarlo per poco che abbia seguito tutte lenostre comunicazioni in argomento e le pubblicazioni che sono state curate e chehanno avuto un successo superiore ad ogni aspettativa. È stato autorevolmente447


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalerilevato dal professor Ban<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> quanta utilità tali pubblicazioni siano riuscite peri lavori della delegazione italiana per l’agricoltura alla CEE.Possiamo <strong>di</strong>re con legittimo orgoglio <strong>di</strong> aver avuto richieste <strong>di</strong> tali pubblicazionianche da enti e stu<strong>di</strong>osi degli USA; che non v’è forse istituto <strong>di</strong> agrariadelle nostre università o enti o stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> questioni agricole che non ce neabbiano fatto richiesta, e che ancora oggi le richieste continuano, cosa particolarmentesignificativa, anche da parte <strong>di</strong> studenti ai quali per la preparazionedelle loro tesi sono state segnalate le nostre pubblicazioni. Non dubitiamo cheanche le Camere <strong>di</strong> commercio abbiano avuto modo <strong>di</strong> apprezzarle e <strong>di</strong> avvalersene.Così è stato per la relazione conclusiva sull’indagine svolta presso le Camere<strong>di</strong> commercio sul tema della frammentazione fon<strong>di</strong>aria, curata dal professor DiCocco, che è stato chiamato ora a far parte della Commissione ministeriale per ilrior<strong>di</strong>namento delle leggi sulla proprietà conta<strong>di</strong>na.Così pure per la relazione conclusiva dei lavori della Commissione prezzi ered<strong>di</strong>ti in agricoltura, curata dal professor Demaria, e per le monografie settoriali<strong>di</strong> alcuni membri della Commissione: professor Rossi Doria, professor Bonato,dottor Scarselli, professor Merlini, professor Pagliazzi, dottor Aiello, dottor Tradar<strong>di</strong>,professor Schifani.A questi lavori orientativi <strong>di</strong> base – struttura fon<strong>di</strong>aria e problemi dei prezzie dei red<strong>di</strong>ti – segue ora quello dell’esame delle attrezzature <strong>di</strong> conservazione elavorazione dei prodotti agricoli, già in corso per i prodotti ortofrutticoli e vitivinicoli,per i quali si è grati alle Camere <strong>di</strong> commercio per la collaborazione chestanno prestando.Un particolare rilievo merita la <strong>di</strong>scussione svoltasi nell’ultima seduta dellaCommissione sul cosiddetto “Piano verde” su relazione del professor Battistella,apprezzato relatore sullo stesso argomento al Consiglio nazionale dell’economiae del lavoro.La Commissione, riconosciuta la vali<strong>di</strong>tà delle conclusioni raggiunte dalCNEL sul provve<strong>di</strong>mento proposto dal Governo, ha espresso l’avviso che, purnon potendosene <strong>di</strong>sconoscere le ragioni <strong>di</strong> carattere sociale, non sembra opportunoil criterio <strong>di</strong> preferenzialità in<strong>di</strong>cato per l’impresa familiare nell’erogazionedelle provvidenze previste dal Piano. La Commissione ha inoltre posto l’accentosul fatto che le somme previste dal Piano stesso siano realmente in aggiunta agliinterventi contemplati dalle leggi vigenti e sull’urgenza dei problemi <strong>di</strong> infrastruttura,<strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong> assistenza tecnica e <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>namento della proprietà,nonché sull’esigenza <strong>di</strong> prolungamento del Piano <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> una sua sufficienteelasticità al fine <strong>di</strong> consentirne l’applicazione più rispondente ai <strong>di</strong>versiluoghi economico-agrari.448


Stefano BrunFra i problemi particolari affrontati recentemente vi sono anche quello della tuteladell’allevamento suino, su relazione del dottor Grasselli, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> Reggio Emilia, e quello degli oneri fiscali e contributivi in agricoltura,in collaborazione con la Commissione per i problemi finanziari e tributari.[...]TurismoÈ questo un settore che tanto sta a cuore alle Camere <strong>di</strong> commercio siaperché in quasi tutte le provincie italiane esso ha un’importanza economica nontrascurabile e spesso essenziale sia perché tra<strong>di</strong>zionalmente le Camere, per la lorostessa natura <strong>di</strong> organismi cui è affidato il compito <strong>di</strong> presiedere agli sviluppi delleattività economiche, vi hanno sempre de<strong>di</strong>cato particolare attenzione.Non è forse inopportuno qui ricordare, a conforto della realtà del tra<strong>di</strong>zionaleinteresse delle Camere <strong>di</strong> commercio per il turismo, che già nel 1919 fra gliun<strong>di</strong>ci membri del Consiglio <strong>di</strong> amministrazione dell’Ente nazionale industrieturistiche, primo organo per il turismo creato con legge in Italia, figurava il rappresentantedell’allora Unione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio e industria, eche gli EPT si enuclearono dalle Camere <strong>di</strong> commercio, nel cui seno, nel 1931,con la prima costituzione del Commissariato per il turismo, si erano formati iComitati provinciali del turismo con il compito <strong>di</strong> «coor<strong>di</strong>nare e <strong>di</strong>sciplinare leattività turistiche locali e <strong>di</strong> promuovere e valorizzare le iniziative volte allo sviluppo<strong>di</strong> tali attività».Va dato atto all’onorevole Tupini, primo ministro del Turismo e dello spettacolo,<strong>di</strong> non aver trascurato <strong>di</strong> chiamare a far parte anche un rappresentantedell’Unione nella Commissione che doveva pre<strong>di</strong>sporre il nuovo or<strong>di</strong>namentodegli organi centrali e periferici del turismo, da sottoporre alla Commissioneinterparlamentare prevista dalla legge istitutiva del nuovo Ministero per il preventivoesame dei decreti che, per delega, dovevano sancire il nuovo or<strong>di</strong>namento.Purtroppo, i provve<strong>di</strong>menti emanati non possono essere considerati sod<strong>di</strong>sfacentiper le Camere <strong>di</strong> commercio, che hanno visto inspiegabilmente prevalerele amministrazioni provinciali ed i Comuni nel Comitato centrale e nei Consiglidegli Enti provinciali per il turismo. Nessun rappresentante camerale nell’Entenazionale industrie turistiche né nelle Aziende <strong>di</strong> cura soggiorno e turismo.Già sono stati fatti dei passi per cercare <strong>di</strong> correggere tale situazione nell’interessestesso del turismo che, fatto squisitamente economico, non può essere<strong>di</strong>sgiunto da tutto il complesso delle attività economiche che proprio nei nostriistituti camerali trovano, in ogni provincia, il loro naturale punto d’incontro. Una449


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaledelegazione della nostra Commissione intercamerale per il turismo, presiedutadal senatore Pasquini, attende <strong>di</strong> essere ricevuta dal ministro Folchi, alla cui personaleattenzione si desidera prospettare la situazione creatasi. Ci auguriamo chele giuste istanze camerali possano così trovare sod<strong>di</strong>sfazione in qualche modo,almeno fino a quando non potrà essere possibile mo<strong>di</strong>ficare i provve<strong>di</strong>mentiadottati, che neppure le categorie operatrici interessate trovano sod<strong>di</strong>sfacenti.In tema <strong>di</strong> turismo, mi sia consentito <strong>di</strong> ricordare l’esame fatto sulla base dellein<strong>di</strong>cazioni camerali del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per la nuova classificazione alberghierae le proposte <strong>di</strong> emendamenti avanzate in seguito alla <strong>di</strong>scussione svoltasi in sede<strong>di</strong> Commissione intercamerale.Ancora vorrei far presente, per l’importanza dell’argomento, lo stu<strong>di</strong>o iniziatosiper una riforma del cre<strong>di</strong>to alberghiero e turistico sulla base <strong>di</strong> una relazione delnostro esperto, professor Pagliazzi, <strong>di</strong>ramata già a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio peraverne parere e suggerimenti prima <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>venire ad un testo da presentare ai competentiorgani <strong>di</strong> governo, anche come riaffermazione del desiderio e della capacità<strong>di</strong> collaborazione degli istituti camerali in un così importante settore <strong>di</strong> attività.Mi sia infine consentito <strong>di</strong> esprimere la certezza che l’importanza dellacollaborazione che le Camere <strong>di</strong> commercio potranno continuare ad offrire aglisviluppi dell’economia turistica delle rispettive provincie possa costituire il piùvalido elemento per riportare anche formalmente i nostri istituti alla loro giustaconsiderazione negli organi ufficiali del turismo.[...]Le fonti <strong>di</strong> energiaI problemi delle fonti <strong>di</strong> energia hanno assunto in questi ultimi anni un ruolo <strong>di</strong>sempre crescente rilievo nell’economia italiana. I consumi energetici, la cui evoluzioneè tendenzialmente parallela a quella della produzione industriale, segnano livellisempre più elevati, con tassi <strong>di</strong> incremento che raramente si registrano in altri paesi.Nel primo semestre 1960 i consumi <strong>di</strong> energia hanno infatti raggiunto i 28,9milioni <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong> equivalente carbone da 7.400 Kcal, con un incremento del17,5% rispetto a quelli del corrispondente periodo del 1959.L’espansione più sensibile si è registrata nel consumo <strong>di</strong> prodotti petroliferi,che peraltro appaiono destinati ad aumentare ancora <strong>di</strong> più sia per la loro larga<strong>di</strong>sponibilità, conseguente alla scoperta <strong>di</strong> nuovi gran<strong>di</strong> giacimenti, sia per i vantaggi<strong>di</strong> carattere tecnico e mercantile che essi presentano.Il nostro Paese però è costretto a ricorrere all’estero per assicurarsi l’approvvigionamento<strong>di</strong> questo prezioso combustibile che in gran parte proviene450


Stefano Brundal Me<strong>di</strong>o Oriente. Nel primo semestre 1960 il quantitativo <strong>di</strong> petrolio grezzoimportato è ammontato a 14,3 milioni <strong>di</strong> tonnellate, con un aumento del 15%rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno scorso, per un ammontare <strong>di</strong> circa292 miliar<strong>di</strong>.È quin<strong>di</strong> veramente confortante notare che in questi ultimi anni anche laproduzione nazionale si va incrementando. Nel primo semestre 1960 la produzioneè ammontata a 14,3 milioni <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong> equivalente fossile da 7.400Kcal, superando del 12% e del 27% quella dello stesso periodo, rispettivamentedel 1959 e del 1958. L’incremento nei confronti del 1959 è derivato dal petroliogreggio (+17%) e dal metano (+11%), essendo <strong>di</strong>minuita la produzione <strong>di</strong> combustibilifossili soli<strong>di</strong> del 13%.È evidente, pertanto, l’importanza dei problemi che sorgono nel settore dellefonti <strong>di</strong> energia in Italia sul piano tecnico, economico, politico, legislativo, fiscale,e che non si possono <strong>di</strong>ssociare da quelli più vasti che si pongono nell’ambitoeuropeo in seguito all’adesione al Trattato che ha dato vita alla Comunità EconomicaEuropea e, in modo più <strong>di</strong>retto per il settore in esame, a quelli istitutividella CECA e dell’Euratom.Le necessità <strong>di</strong> armonizzare la nostra politica energetica nel quadro degliin<strong>di</strong>rizzi che si delineano in seno ai predetti organismi internazionali, al fine<strong>di</strong> realizzare un coor<strong>di</strong>namento delle politiche dell’energia sul piano europeo,hanno costantemente interessato il nostro Centro <strong>di</strong> raccolta e scambio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>e informazioni sulle fonti <strong>di</strong> energia, che ne ha anche ampiamente <strong>di</strong>scusso nellapropria Commissione affidata alla presidenza del dottor Giovanni Maria Vitelli,presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Torino.Nella mozione conclusiva della riunione è stata in particolare rilevata lanecessità che, oltre alla soluzione dei problemi concernenti l’energia nucleare, laricerca e coltivazione degli idrocarburi e dell’energia elettrica, in linea più generalela politica energetica italiana attui le seguenti fondamentali esigenze:– che sia assicurata all’interno e all’estero la libera scelta delle fonti <strong>di</strong> energia;– che sia favorita l’espansione della produzione interna <strong>di</strong> fonti primarie esecondarie;– che sia promossa, soprattutto me<strong>di</strong>ante un’adeguata revisione della politicafiscale, l’espansione dei consumi energetici.Scuola <strong>di</strong> sviluppo economicoIl bilancio del primo anno <strong>di</strong> vita della Scuola postuniversitaria <strong>di</strong> sviluppoeconomico, pur considerando il carattere naturalmente sperimentale del periodo451


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale<strong>di</strong> avvio, è stato nettamente positivo. Lo ha riconosciuto il ministro Colombo inoccasione della cerimonia inaugurale del secondo anno accademico, ricordandoanche che la grande maggioranza dei <strong>di</strong>plomati dei corsi del 1959-1960 ha giàtrovato un’adeguata occupazione. In questo senso la Direzione e la Segreteriadella Scuola si sono attivamente adoperate per facilitare la sistemazione degliallievi, mantenendo contatti stretti con ciascuno <strong>di</strong> essi.È proprio <strong>di</strong> questi giorni una simpatica iniziativa presa dai <strong>di</strong>plomati delprimo anno per costituire un’associazione <strong>di</strong> ex allievi della Scuola, al fine <strong>di</strong>mantenere i contatti proficuamente stabiliti durante il periodo trascorso insiemenel nostro istituto.Riguardo all’occupazione <strong>di</strong> questi giovani, debbo rilevare che non molti <strong>di</strong>essi sono risultati inquadrati presso le Camere <strong>di</strong> commercio, e ciò specialmenteper le con<strong>di</strong>zioni economiche <strong>di</strong> assunzione non troppo invitanti, mentre numerosoè il gruppo <strong>di</strong> coloro che sono stati assunti da aziende industriali ed enti.Se da un lato può <strong>di</strong>spiacere che questi giovani così preparati non possano poiprestare la loro utile opera nei nostri istituti, d’altra parte è motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioneil vedere assolto, attraverso la nostra Scuola, uno dei servizi più importantidelle Camere <strong>di</strong> commercio a favore degli operatori economici: fornire elementialtamente qualificati.I corsi del secondo anno accademico si sono inaugurati il 16 novembre scorso,con l’intervento del ministro Colombo, che ci ha fatto l’onore <strong>di</strong> accettare la presidenzadella Scuola, e con la prolusione del professor Giuseppe Palomba sul tema“La teoria dello sviluppo nel quadro dei recenti progressi della scienza economica”.Gli allievi, che sono quest’anno più numerosi e che rappresentano quasi tutte leregioni d’Italia, godono, anche questa volta, tutti <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o erogate dalle Camere<strong>di</strong> commercio, dalla nostra Unione, dalla Cassa per il Mezzogiorno, dal Ministerodella pubblica istruzione, dalla Banca d’Italia, dal Banco <strong>di</strong> Napoli e da altri enti.I programmi <strong>di</strong>dattici sono stati in parte ampliati con l’inclusione <strong>di</strong> un corsosull’organizzazione giuri<strong>di</strong>ca degli enti per lo sviluppo economico e <strong>di</strong> altri duecorsi sui problemi sociologi dello sviluppo e sullo stu<strong>di</strong>o per la congiuntura.Nel quadro delle conferenze <strong>di</strong> alcune personalità, è già stata tenuta unabrillante lezione del professor Epicarmo Corbino sul tema “I limiti economicidell’automazione”. Inoltre Alfred Sauvy, professore al Collegio <strong>di</strong> Francia, hasvolto alla fine <strong>di</strong> novembre un corso sul tema “Relations entre la population etle développement économique”.Anche per questo secondo anno accademico ci siamo potuti assicurare la collaborazione<strong>di</strong> docenti universitari e <strong>di</strong> esperti <strong>di</strong> chiara fama; il corpo insegnanti,costituito quasi interamente da professori or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> università, assicura al nostroistituto un livello <strong>di</strong> primo or<strong>di</strong>ne.452


Stefano BrunLa Carta italiana dei servizi bancariLa Carta commerciale d’Italia, realizzata con la collaborazione <strong>di</strong> tutte leCamere <strong>di</strong> commercio e presentata in occasione dell’ultima Assemblea, ha avutoun successo superiore alle aspettative presso operatori economici, enti e stu<strong>di</strong>osi.Si trattava della prima realizzazione <strong>di</strong> un’opera <strong>di</strong> così vasta mole in Europa e l’esempioitaliano è stato attentamente preso in considerazione anche da altri paesi.Ci fa piacere <strong>di</strong> informare che il professor Guglielmo Tagliacarne, realizzatoredell’iniziativa, ha tenuto recentemente un corso <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato in Spagna,presso le Camere <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Madrid e Barcellona, ampiamente illustrandogli scopi ed i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> indagine della Carta commerciale; a seguito dell’interesse<strong>di</strong>mostrato anche dagli operatori spagnoli il presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Madrid ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> voler procedere alla redazione <strong>di</strong> un analogo lavoroper la Spagna attenendosi ai criteri ed ai meto<strong>di</strong> adottati dall’Unione italianadelle Camere <strong>di</strong> commercio. Siamo lieti <strong>di</strong> vedere che l’Italia ha dunque saputocreare uno strumento utile per il miglioramento dei servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, strumentola cui vali<strong>di</strong>tà è ormai ampiamente riconosciuta.Quando fu presentata la Carta commerciale d’Italia si fece presente chequello era un lavoro <strong>di</strong> carattere generale, riguardante il complesso degli acquisti<strong>di</strong> beni d’uso non comune, e che altri più specifici si sarebbero potuti fare perdeterminati gruppi <strong>di</strong> prodotti e anche per taluni servizi. È così nata l’idea <strong>di</strong> unaCarta italiana dei servizi bancari, che ha incontrato l’autorevole appoggio degliorgani preposti al controllo dei servizi bancari. Un’altra indagine, attualmentesolo in fase <strong>di</strong> progettazione, riguarderà la zona <strong>di</strong> influenza dei mercati agricolie zootecnici, che tanta importanza rivestono in Italia.Il lavoro per la redazione della Carta italiana dei servizi bancari è già iniziatoda circa due mesi, ma occorrerà un anno perché possa essere portato a termine. Sitratta infatti <strong>di</strong> un’indagine a carattere territoriale estesa a tutti i comuni d’Italia(oltre 8000); <strong>di</strong> ciascuna località si vogliono illustrare le abitu<strong>di</strong>ni della popolazioneriguardo alle <strong>di</strong>verse operazioni che presso le banche si compiono. Naturalmentein molti comuni non esistono sportelli bancari; anche in questo casoperò alcuni operatori (commercianti, artigiani, agricoltori) ricorrono ai servizidelle banche <strong>di</strong> località vicine. Si potranno così tracciare delle aree <strong>di</strong> gravitazionebancaria, aree che assumono forme ed aspetti <strong>di</strong>versi a seconda delle operazioniprese in considerazione.Inoltre, altri spostamenti <strong>di</strong> utilizzatori <strong>di</strong> servizi bancari sono motivati nondall’assenza <strong>di</strong> sportelli, ma da esigenze speciali: operazioni <strong>di</strong> tipo particolare,richieste <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti superiori al limite <strong>di</strong> fido concesso dalle banche locali ecc. Glispostamenti <strong>di</strong> questo tipo convergono su località più importanti, in cui figurano453


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalele agenzie <strong>di</strong> numerose banche; si può parlare anche in questo caso <strong>di</strong> aree <strong>di</strong>influenza per l’utilizzazione dei servizi bancari.Tutta l’inchiesta darà luogo dunque ad una serie <strong>di</strong> Carte d’Italia, che illustrerannociascuna un fenomeno attinente ai servizi bancari. Nel corso dell’indaginesarà poi possibile raccogliere alcune impressioni e notizie sulle con<strong>di</strong>zionieconomiche <strong>di</strong> ciascun comune <strong>di</strong> Italia. Queste informazioni, opportunamenteintegrate dalle statistiche comunali, che si vanno facendo sempre più numerose –grazie all’opera encomiabile dell’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica –, costituirannouna documentazione che possiamo considerare unica, per la prima volta in Italiaraccolta in forma organica.La vastità dell’iniziativa non è la sola <strong>di</strong>fficoltà presentata dal lavoro cheabbiamo intrapreso con la collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio: innanzitutto,al contrario <strong>di</strong> quanto si verifica per la gravitazione commerciale, stu<strong>di</strong>atanel precedente lavoro, i soggetti delle operazioni che si vogliono ora stu<strong>di</strong>are nonsono tutti i consumatori, ma solamente gli utilizzatori dei servizi bancari. E pertantopiù <strong>di</strong>fficile è la ricerca delle persone da interrogare, specialmente in queicomuni ove non esistono banche. Negli altri comuni le notizie vengono attinte,ovviamente, presso le banche dai <strong>di</strong>rettori o dai funzionari: e in questo caso lanaturale riservatezza degli intervistati rende più delicata l’indagine.Si è cercato <strong>di</strong> ovviare a queste <strong>di</strong>fficoltà con un’adeguata preparazione delpersonale addetto alla raccolta delle informazioni, che è stato addestrato in unbreve corso preparatorio e me<strong>di</strong>ante la partecipazione a numerosi esperimenti,che si sono susseguiti nella fase <strong>di</strong> avvio del lavoro anche per mettere a punto imodelli <strong>di</strong> rilevazione dei dati.La notizia della realizzazione della Carta italiana dei servizi bancari, ripresadalla stampa economica, è stata accolta favorevolmente dalle principali aziende<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e ne ha destato l’interesse. Anzi da più parti giungono richieste e sollecitazioniper una pronta conclusione dell’iniziativa, conclusione che tuttavia nonpuò prevedersi possibile – come già detto – prima <strong>di</strong> un anno.[...]Parte seconda. Spunti sull’economia italiana nel 1960L’Italia si afferma come nazione industrialeI nostri uffici hanno avuto cura <strong>di</strong> raccogliere mese per mese un’ampia documentazionesull’andamento della situazione economica valendosi delle notizie454


Stefano Bruntrasmesseci regolarmente dalle Camere <strong>di</strong> commercio, che sempre più manifestanola loro attitu<strong>di</strong>ne a funzionare come osservatori economici periferici, e utilizzandoaltresì tutte le fonti <strong>di</strong> informazioni pubbliche e private <strong>di</strong>sponibili.La necessità <strong>di</strong> seguire tempestivamente tutti gli aspetti della congiunturaè per noi un preciso dovere anche perché riceviamo continuamente richieste<strong>di</strong> informazioni sull’evoluzione economica del nostro Paese da parte <strong>di</strong> organidell’opinione pubblica e specialmente da parte <strong>di</strong> istituzioni internazionali comela Comunità Economica Europea, l’OECE, la CECA, le Nazioni Unite, la Bancaeuropea per gli investimenti, le ambasciate estere e privati stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> ogni paese,che sempre più mostrano interesse per lo sviluppo economico dell’Italia.La nostra pubblicazione del Compen<strong>di</strong>o economico italiano, <strong>di</strong> cui stiamo preparandola sesta e<strong>di</strong>zione per il prossimo Congresso <strong>di</strong> Copenhagen della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio internazionale, redatta nelle principali lingue d’uso internazionale,ha fatto apprezzare all’estero le nostre obiettività e chiarezza nel descrivere icaratteri essenziali economici e sociali dell’Italia, e ha largamente contribuito afar conoscere i rapi<strong>di</strong> progressi compiuti dalla Nazione durante l’ultimo decennio,nel quale ci siamo affermati come nazione moderna e industriale.Aumento dell’occupazioneIl fatto che, a nostro parere, merita maggiormente attenzione è il forteaumento dell’occupazione e quin<strong>di</strong> la <strong>di</strong>minuzione del numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupati.Per tanti anni si è continuato a ripetere che la <strong>di</strong>soccupazione costituiva perl’Italia una malattia endemica e ineliminabile: una fatalità storica, un han<strong>di</strong>capsociale e strutturale che ci bloccava la strada del progresso civile.Ancora non si è spenta l’eco della cifra largamente <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> 2 milioni <strong>di</strong><strong>di</strong>soccupati e, secondo taluni, <strong>di</strong> 4 milioni considerando anche i sottoccupati, egià quelle cifre sono cancellate dalle statistiche più recenti e sono sostituite daaltre ben più moderate: da un livello gravemente patologico siamo scesi in brevead un livello fisiologico.I <strong>di</strong>soccupati sono <strong>di</strong>minuiti nel 1960 <strong>di</strong> 250.000 unità; nel biennio 1959-1960 la <strong>di</strong>minuzione è <strong>di</strong> 600.000. Parallelamente è aumentato il numero deglioccupati, raggiungendo al 20 ottobre 1960 20.303.000 unità, con un aumento <strong>di</strong>456.000 persone nel solo anno 1960 e <strong>di</strong> 900.000 rispetto a due anni fa.Il numero dei <strong>di</strong>soccupati (intendendo per tali le persone che erano giàal lavoro e hanno perduto l’occupazione e quelle che sono in cerca <strong>di</strong> primaoccupazione) è risultato, nella rilevazione dell’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica del20 ottobre scorso, <strong>di</strong> 723.000; vale a <strong>di</strong>re, ogni 100 persone che lavorano ve ne455


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalesono 3,5 <strong>di</strong>soccupate. Questa cifra non ha più nulla <strong>di</strong> drammatico. Si pensiche negli Stati Uniti su 67 milioni <strong>di</strong> occupati vi sono 3.500.000 <strong>di</strong>soccupati,che rappresentano una quota del 5% (fine ottobre 1960), quin<strong>di</strong> ben superiorea quella dell’Italia.Si consideri altresì che nel 1960 abbiamo avuto l’afflusso <strong>di</strong> oltre un milione<strong>di</strong> giovani provenienti dalle leve <strong>di</strong> nascite, gonfiate dal recupero <strong>di</strong> nati dell’imme<strong>di</strong>atodopoguerra.Questa situazione si ripeterà nei due prossimi anni sino al 1962, ma successivamente,entrando il numero delle nuove leve nella normalità, il problema della<strong>di</strong>soccupazione si farà sentire sempre in misura minore, specialmente se si provvederàcon mezzi adeguati alla preparazione tecnica e scientifica dei giovani e allatrasformazione della scuola e degli insegnamenti <strong>di</strong> ogni grado, tenendo presenteil fabbisogno <strong>di</strong> lavoratori qualificati, <strong>di</strong> tecnici, <strong>di</strong> ricercatori, <strong>di</strong> scienziati, vale a<strong>di</strong>re <strong>di</strong> quadri interme<strong>di</strong> e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti in misura e <strong>di</strong> qualità conformi ai caratteri<strong>di</strong> una nazione moderna e altamente industriale.La necessità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are a fondo gli aspetti della <strong>di</strong>soccupazione ci aveva giàindotti nel 1952 a dare una larga collaborazione all’inchiesta sulla <strong>di</strong>soccupazionecondotta dall’onorevole Tremelloni.Anche l’anno scorso abbiamo de<strong>di</strong>cato una particolare attenzione a questofenomeno nella pubblicazione dei “Quadri provinciali dell’economia italiana”,ed oggi siamo lieti <strong>di</strong> presentare uno stu<strong>di</strong>o aggiornatissimo sulle caratteristichedell’occupazione e della <strong>di</strong>soccupazione in ciascuna delle provincie italiane, sullascorta dei dati forniti dall’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica e dal Ministero del lavoro,opportunamente elaborati per ricavarne i tratti più significativi che consentono <strong>di</strong>localizzare il fenomeno nelle varie parti del territorio, secondo le sue componentistrutturali e la sua <strong>di</strong>namica nel tempo.I due cartogrammi che presentiamo mostrano la <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>ffusione dell’occupazionenelle singole provincie. È interessante, a questo riguardo, confrontare lasituazione dell’occupazione complessiva con quella non agricola per far emergerel’alta intensità dell’occupazione delle attività industriali e dei servizi nell’Italiasettentrionale e lo scarso grado <strong>di</strong> tale occupazione nel Mezzogiorno.Le cifre prese in considerazione nello stu<strong>di</strong>o che vi offriamo si fermano al 20aprile 1960, non essendo ancora <strong>di</strong>sponibili i dati provinciali per l’ultima rilevazionesulle forze <strong>di</strong> lavoro al 20 ottobre 1960.L’intensità dell’occupazione nel complesso delle attività economiche risulta <strong>di</strong>43 persone ogni 100 abitanti nell’Italia settentrionale, del 40% nell’Italia centrale,del 36% nell’Italia meri<strong>di</strong>onale e del 32% nell’Italia insulare. Considerando da unlato l’occupazione agricola e dall’altro l’occupazione in altre attività, si hanno leseguenti percentuali nelle gran<strong>di</strong> ripartizioni territoriali:456


Stefano Brun% occupazione attività agricolasul totale occupati% occupazione altre attività(industriali ecc.) sul totale occupatiItalia settentrionale 22,9 77,1Italia centrale 32,4 67,6Italia meri<strong>di</strong>onale 43,7 56,3Italia insulare 40,0 60,0Totale Italia 31,2 68,8L’aumento del red<strong>di</strong>to nazionaleL’incremento del numero <strong>di</strong> persone occupate nel 1960 si accorda con l’aumentodel red<strong>di</strong>to nazionale dello stesso anno. Il 1960 segna un record nellosviluppo del red<strong>di</strong>to, che si può calcolare, in termini reali, intorno al 7%.Questa cifra ha soltanto un valore <strong>di</strong> stima poiché ancora non si conoscono,ovviamente, i dati dell’intera annata, che per altro non è ancora al suo termine.Possiamo però essere certi che i risultati finali non si scosteranno sensibilmenteda questa previsione.Sulla cifra suin<strong>di</strong>cata del 7% possiamo fare alcune considerazioni:<strong>1.</strong> essa è la più alta del periodo postbellico e probabilmente <strong>di</strong> tutti i dati annualidel secolo scorso;2. è più elevata <strong>di</strong> quella degli altri paesi europei;3. è risultata così alta, nonostante che i raccolti agricoli siano stati quest’annosensibilmente deficitari a causa delle sfavorevolissime con<strong>di</strong>zioni meteorologiche;4. quin<strong>di</strong> il notevole aumento del red<strong>di</strong>to nel 1960 è dovuto anzitutto a unfortissimo incremento della produzione industriale (che è stato del 17% rispettoall’anno precedente) ed anche al <strong>di</strong>screto sviluppo delle attività terziarie dei servizi.È da notare che il forte aumento della produzione industriale non è dovutoa qualche fattore <strong>di</strong> carattere eccezionale e transitorio, come fosse una scoperta oun qualsiasi altro fatto straor<strong>di</strong>nario, ma è l’effetto <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>nato sviluppo <strong>di</strong> tuttele attività produttive e del tenace sforzo <strong>di</strong> capi e gregari; <strong>di</strong> coraggiosi ammodernamentitecnici e organizzativi; <strong>di</strong> larghi investimenti (specie sotto forma <strong>di</strong>autofinanziamenti); tutto ciò accresciuto d’intensità dal vento favorevole <strong>di</strong> unaprospera congiuntura internazionale.Non vi è dubbio che anche l’entrata in funzione del Mercato Comune abbiain buona misura giovato allo sviluppo industriale, <strong>di</strong>mostrando coi fatti la suaefficacia e la sua forza stimolatrice <strong>di</strong> progresso che, in fine, è la riprova dei beneficiderivanti da una maggiore libertà e da una più attiva concorrenza.457


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleL’aumento dei consumiLo sviluppo del red<strong>di</strong>to nazionale ha consentito un sensibile aumento neiconsumi, non però nella stessa misura verificatasi per il red<strong>di</strong>to; il che corrispondead una tendenza normale e alla necessità <strong>di</strong> ampliare la quota destinata agli investimenti,che costituiscono la premessa e la promessa <strong>di</strong> forti aumenti del red<strong>di</strong>tonazionale anche in futuro.Quello che interessa considerare non è tanto la misura dell’aumento deiconsumi, ma la loro <strong>di</strong>ffusione territoriale e nei <strong>di</strong>versi ceti della popolazione;quanto <strong>di</strong>re la tendenza a ridurre le sperequazioni tra regione e regione, fra unceto e l’altro.Su questi aspetti dei consumi sarà opportuno compiere accurati stu<strong>di</strong> e indagini,che potranno essere effettuati dall’Istituto italiano per lo stu<strong>di</strong>o sui consumi,che l’onorevole Colombo ha voluto creare, affidando la realizzazione <strong>di</strong> unprogramma <strong>di</strong> lavoro all’Unione delle Camere <strong>di</strong> commercio in via sperimentale.Si è conosciuta in questi giorni la cifra delle nuove automobili entrate incircolazione nei primi nove mesi del 1960: essa denuncia un aumento del 60%in confronto all’anno scorso. Ci si può domandare – e sarebbe un interessanteargomento da stu<strong>di</strong>are attraverso il detto Istituto –: chi sono i nuovi proprietari?Sono gli impren<strong>di</strong>tori, i professionisti, gli impiegati, gli operai?Analoghe ricerche a quella suin<strong>di</strong>cata si potrebbero effettuare per conoscerela <strong>di</strong>ffusione dei beni <strong>di</strong> consumo durevoli come gli elettrodomestici ed anchequelli dell’abitazione, dell’illuminazione, delle cure igieniche, le spese per vacanze,turismo, per l’istruzione, per l’abbigliamento ecc. I risultati <strong>di</strong> queste indaginipotrebbero darci notizia non solo <strong>di</strong> quanto siano aumentati i red<strong>di</strong>ti e i consumi,ma – principalmente – come siano stati <strong>di</strong>stribuiti tali benefici; infine se del“miracolo italiano” si siano giovate certe categorie più <strong>di</strong> altre, ovvero tutta lacompagine nazionale.Un decennio <strong>di</strong> alta produttivitàNon è mia intenzione fare in questa sede un esame dettagliato sui vari aspettidella congiuntura economica nell’anno che sta per chiudersi; ho voluto soltantosegnalare alcuni aspetti che mi sono sembrati <strong>di</strong> importanza particolare; quin<strong>di</strong>tralascerò <strong>di</strong> soffermarmi a parlare della bilancia dei pagamenti, del risparmio,delle ven<strong>di</strong>te al dettaglio, del turismo, dei fallimenti (desidero però ricordare chesono fortemente <strong>di</strong>minuiti), dei trasporti e infine dell’andamento delle Borsevalori. Sono fatti e notizie che tutti conoscete.458


Stefano BrunPermettetemi, tuttavia, prima <strong>di</strong> finire, <strong>di</strong> trarre qualche osservazione conclusiva.Il consuntivo economico del 1960 è assai sod<strong>di</strong>sfacente, tutto considerato, purlamentando la <strong>di</strong>fficile situazione agricola.Anche il 1961 si prospetta sotto segni favorevoli derivanti dalla spinta cheancora possiede alla fine <strong>di</strong> quest’anno l’organismo produttivo (forti importazioni<strong>di</strong> materie prime, notevole produzione <strong>di</strong> acciaio, livello normale delle giacenze,sviluppo dell’applicazione del Trattato <strong>di</strong> Roma e possibilità <strong>di</strong> un’integrazioneeuropea a più largo raggio).Tutto il decennio 1950-1960 è stato caratterizzato da un rapido sviluppoeconomico, specialmente industriale, conseguito attraverso un forte aumentodella produttività. Tale aumento, come risulta da uno stu<strong>di</strong>o del professor Sauvy,ha superato per lo scorso decennio l’aumento constatato in Francia, Inghilterra,Belgio, Austria, Svizzera, Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Canada: è statopiù del doppio <strong>di</strong> quello verificatosi negli Stati Uniti ed è stato superato soltantodalla Germania e dal Giappone.Nello stesso decennio 1950-1960 è aumentato anche in forte misura il totaledella nostra popolazione attiva, <strong>di</strong>mostrando che tra l’aumento della popolazioneattiva e l’andamento della produttività esiste una netta correlazione positiva [...].Il rapido sviluppo della produttività ottenuto nello scorso decennio, e chepuò senza <strong>di</strong>fficoltà prolungarsi nel futuro, consente <strong>di</strong> prevedere nel corso <strong>di</strong>12-15 anni il raddoppiamento del red<strong>di</strong>to nazionale per abitante; il che ridurràsensibilmente il <strong>di</strong>slivello economico dell’Italia in confronto agli altri paesi dellaComunità Economica Europea [...].Non occorrono miracoli, ma solo buona volontàPerché tali favorevoli prospettive si possano realizzare non occorrono miracoliné provve<strong>di</strong>menti straor<strong>di</strong>nari, ma solo la semplice applicazione <strong>di</strong> buone normeor<strong>di</strong>narie, <strong>di</strong> una politica economica ragionevolmente liberale, <strong>di</strong> una seria volontà<strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> lavorare con <strong>di</strong>ligenza e intelligenza: tutto ciò con l’aiutodella Provvidenza, che allontani ogni pericolo <strong>di</strong> guerre.Per assicurare, anche per il futuro, un rapido sviluppo del red<strong>di</strong>to e una suaequa <strong>di</strong>stribuzione, sia riguardo alle varie regioni d’Italia sia rispetto ai <strong>di</strong>versi ceti,una saggia politica dovrebbe mirare:– a favorire il progresso economico del Sud, più ancora <strong>di</strong> quanto si è fattosinora con lodevole energia;– a sviluppare l’istruzione scolastica <strong>di</strong> ogni grado, specialmente quella tecnicae scientifica;459


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionale– a contenere l’aumento dei prezzi al consumo e del costo della vita;– a favorire il risparmio dei privati anche con una moderna revisione dell’or<strong>di</strong>namentodel mercato dei titoli e della legislazione sulle società;– a equilibrare consumi e investimenti, favorendo il più possibile questi ultimiper consentire una maggiore produttività futura;– ad assicurare una maggiore regolarità nel lavoro;– a sorreggere e stimolare le energie private, dando ad ogni operatore economico,grande o piccolo, la fiducia <strong>di</strong> poter godere i frutti della sua attività.A questi elementi, che concernono specialmente l’economia interna, altri sene debbono segnalare con riguardo all’applicazione del Trattato per il MercatoComune:– l’abolizione della nominatività dei titoli, non più concepibile nel MercatoComune;– il rinnovamento della nostra legislazione sul commercio per consentire l’applicazionedel <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> stabilimento nell’ambito della Comunità;– la completa ed effettiva liberalizzazione delle migrazioni interne, prescrittadalla nostra Costituzione e necessaria per poter sostenere il <strong>di</strong>ritto della liberalizzazionedei movimenti delle persone nell’ambito del MEC;– l’armonizzazione del regime fiscale per favorire l’inserimento dell’economiaitaliana in quella del MEC, rendendola il più possibile competitiva e commercialmenteaggressiva.Due forti perturbazioni si sono verificate sulla vita economica italiana inquesto mese: il movimento <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato e febbrile dei corsi dei titoli delle Borsevalori ed episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> gravi agitazioni sindacali con l’interruzione <strong>di</strong> importantiservizi pubblici.È da sperare che la saggezza dei governanti, non <strong>di</strong>sgiunta da quella deisingoli impren<strong>di</strong>tori economici e soprattutto da quella della massa dei lavoratoriitaliani, possa <strong>di</strong>ssipare i recenti annuvolamenti per consentire <strong>di</strong> affrontare ilfuturo con la fiducia derivante dai risultati del fortunato decennio che si chiudein questi giorni. Questo decennio ha visto il continuo affermarsi del nostro Paesecon l’apprezzamento, quasi meravigliato, del mondo internazionale, che sta guardandoall’Italia con un interesse che non è mai stato così grande.460


Relazione alla xxxi Assemblea degli amministratoridelle Camere <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura[Roma,] 28 giugno 1961La larga <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> notizie dell’attività dell’Unione assicurata a mezzo delnostro “Foglio <strong>di</strong> comunicazioni”, del “Foglio <strong>di</strong> notizie della Conferenza Permanentedelle Camere <strong>di</strong> commercio della CEE” e del “Notiziario del Centro per lefonti <strong>di</strong> energia”, presenta almeno il vantaggio <strong>di</strong> farmi ritenere giustificato – e miauguro che questa giustificazione trovi riscontro anche nel pensiero dei colleghidel Consiglio e dei partecipanti all’Assemblea – se non infliggo una troppo lungalettura a voi prima che a me stesso.Rimango quin<strong>di</strong>, anche allo scadere <strong>di</strong> questo biennio <strong>di</strong> carica, nella consuetu<strong>di</strong>neda alcuni anni instaurata <strong>di</strong> limitarmi ad un esame panoramico <strong>di</strong> quantooperato dall’Unione, non solo attraverso le Commissioni per i problemi <strong>di</strong> caratterepiù generale, bensì anche attraverso la quoti<strong>di</strong>ana attività dei nostri uffici.Attività solerte, intensa, la più varia per argomenti o interessamenti richiesti, chesi svolge non solo per corrispondenza, ma molto spesso con visite e attraversocontatti telefonici. È questa l’attività alla quale, personalmente almeno, ho sempreguardato con speciale riguardo, convinto che essa sia l’in<strong>di</strong>ce più <strong>di</strong>retto e genuinodella fiducia riposta dalle Camere nella nostra Unione.L’elenco degli argomenti trattati dagli uffici, pur nella sua schematica nu<strong>di</strong>tà,ritengo sia oltremodo significativo.Per ovvie ragioni, anche <strong>di</strong> brevità, l’elenco non è completo e non comprendetutti quegli interessamenti, e sono tanti, richiesti dalle Camere per singole praticheo questioni <strong>di</strong> carattere puramente locale.Prima <strong>di</strong> iniziare il sommario esame settoriale, desidero soffermarmi su alcuneimportanti questioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale sulle quali <strong>di</strong> recente si è nuovamente<strong>di</strong>scusso in seno al Consiglio <strong>di</strong>rettivo.Comincio dalla presenza delle Camere <strong>di</strong> commercio in provincia, e al centroattraverso l’Unione, in tutti quegli organi nei quali si trattino problemi comun-461


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleque interessanti le attività economiche. Lo spunto alla nuova <strong>di</strong>scussione è statoofferto dal <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge sulla tutela della denominazione <strong>di</strong> origine dei mosti,dei vini e delle acqueviti, che né in sede provinciale né in sede nazionale prevedeuna rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio negli organi relativi, nonostantesia ben noto l’interessamento che le Camere <strong>di</strong> commercio hanno sempre portatoai problemi vitivinicoli per l’importanza che questi hanno nell’economia <strong>di</strong> tanteprovincie in Italia.Premesso che l’Unione è sempre vigile in materia <strong>di</strong> rappresentanze cameralie che, mi sia consentito <strong>di</strong>rlo, proprio questa continua vigile attenzioneha reso possibile ottenere presso la quasi totalità dei ministeri ed enti che gliistituti camerali siano ben tenuti presenti, mi sia permesso <strong>di</strong> chiedere all’onorevoleministro dell’Industria e commercio, a nome <strong>di</strong> tutti i colleghi presidenti<strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio, <strong>di</strong> accogliere il voto che la rappresentanza camerale,in provincia e al centro, in organi interessanti la produzione, la <strong>di</strong>stribuzione e iservizi <strong>di</strong> carattere economico, possa essere posta sul piano <strong>di</strong> un fatto acquisito,<strong>di</strong>rei quasi automatico.Altro argomento particolarmente <strong>di</strong>scusso è stato quello delle iniziative chequa e là le amministrazioni provinciali ritengono <strong>di</strong> assumere <strong>di</strong>menticando, onon considerando sufficientemente, che in ogni provincia esistono le Camere <strong>di</strong>commercio industria e agricoltura quali enti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico cui sono istituzionalmenteaffidati compiti e funzioni concernenti lo sviluppo e il potenziamentodelle attività economiche, e che hanno un’attrezzatura ed una tra<strong>di</strong>zione ormaisecolari, che danno loro una particolare sensibilità ed attitu<strong>di</strong>ne a percepire edagire nei settori economici, visti in un tutto armonico, e non senza adeguataconsiderazione delle esigenze sociali determinate dallo stesso progresso tecnicoed economico.L’onorevole ministro dell’Industria e commercio, alla cui vigilanza le Camere<strong>di</strong> commercio sono sottoposte, mi consenta <strong>di</strong> richiamare la sua autorevole attenzionesu questo argomento, molto importante per gli istituti camerali, e della cuidelicatezza, d’altra parte, ci si rende pienamente conto.Un terzo argomento è affiorato nell’ultima seduta del Consiglio: quello dellealiquote d’imposta camerale.L’entità dei compiti affidati alle Camere <strong>di</strong> commercio in questi ultimi anniha creato un sovraccarico <strong>di</strong> lavoro e conseguenti oneri <strong>di</strong> bilancio che non siriesce a coprire con l’incremento del gettito dell’imposta. D’altra parte altri compiti,ed ovviamente oneri, si profilano, mentre taluni bilanci camerali hanno giàraggiunto, e in qualche caso superato, il limite massimo <strong>di</strong> capienza.L’aumento dello 0,50% delle aliquote <strong>di</strong> alcune Camere <strong>di</strong> commercio, previstodal <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge 1370 del quale è stata recentemente sollecitata la <strong>di</strong>scus-462


Stefano Brunsione, non sembra risolutivo, per quanto, in ogni caso, si auspica che venga approvato,anche con emendamento che aumenti il numero delle Camere beneficiarie.Il problema non è certo <strong>di</strong> scarso peso, tanto che i colleghi del Consigliohanno chiesto <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carvi una delle prossime sedute.Passiamo ora a dare qualche notizia necessariamente sommaria dell’attivitàper singoli settori.AgricolturaL’agricoltura è stata spesso la prima citata nelle Relazioni all’Assemblea.Ancor più a ragione lo è in questa Assemblea, essendo in corso la Conferenzanazionale del mondo rurale e dell’agricoltura, nella quale tanta parte ha avutola nostra Unione, per merito essenzialmente delle singole Camere e dell’attivitàencomiabile svolta dalla Commissione intercamerale per l’agricoltura, presiedutadal professor Merlini.È noto che il professor Tagliacarne, nella sua qualità <strong>di</strong> segretario generaledell’Unione, è stato chiamato a far parte del Comitato organizzatore della Conferenza,ma è forse meno noto che in una visita del Comitato al presidente delConsiglio, eccellenza Fanfani, questi espresse la convinzione che dalle Camere<strong>di</strong> commercio e dal loro equilibrato senso <strong>di</strong> valutazione dei fatti economici siattendeva uno dei più sostanziosi contributi all’iniziativa. Ci auguriamo chequesta aspettativa non abbia a rimanere insod<strong>di</strong>sfatta. Possiamo riconoscere che,nonostante che per la ristrettezza dei termini i nostri ottimi collaboratori espertiabbiano potuto tener presente per l’elaborazione della relazione dell’Unione allaConferenza solo una sessantina <strong>di</strong> relazioni – ché tante ne sono arrivate in tempoutile –, il nostro elaborato è stato autorevolmente ritenuto fra i migliori, anche eforse soprattutto per la serena ed obiettiva esposizione dei problemi sottolineatidalla Guida pre<strong>di</strong>sposta dal Comitato organizzatore. Le relazioni camerali, 68complessivamente, interessanti però la quasi totalità delle Camere <strong>di</strong> commerciose si considerano le relazioni regionali – delle quali alla Conferenza è stataconsegnata copia come allegato all’elaborato dell’Unione – sono lieto <strong>di</strong> poter<strong>di</strong>re che sono apparse quasi tutte veramente pregevoli e molte <strong>di</strong> esse potrebberomeritatamente essere oggetto <strong>di</strong> pubblicazione.Accanto a questo lavoro si pone la raccolta <strong>di</strong> ben 18 monografie a carattereessenzialmente economico-mercantile, affidate a stu<strong>di</strong>osi in gran parte dellegiovani leve. La brevità del tempo concesso ai singoli autori e a chi ha dovutocurarne un certo coor<strong>di</strong>namento potrà forse far rilevare qualche squilibrio <strong>di</strong>trattazione o qualche insufficiente sviluppo <strong>di</strong> qualche aspetto <strong>di</strong> ogni singolo463


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleprodotto considerato, ma ciò non toglie che queste monografie siano state fra idocumenti più richiesti fra quelli presentati alla Conferenza.Mi sia consentito citare qui, con il dottor Carlo Aiello, che ha curato il coor<strong>di</strong>namento,i nomi dei singoli autori: dottor Enrico Calamita (Carciofo); dottorGiambattista Cerletti (Vino); dottor Carlo Cupo (Tabacco); dottor Camillo DeFabritiis (Mais); Luca Duran<strong>di</strong> (Riso); dottor Giuseppe Fazio (Agrumi e derivatiagrumari. Melo, pesco, pero); dottor Ferdy Ferrero (Uve da mensa); dottorDomenico Forcella (L’olio <strong>di</strong> oliva e gli altri olii vegetali); dottor Salvatore Garofalo(Mandorlo); dottor Arturo Giordano (Pomodoro); dottor Gian Piero Latini(Patata); dottor Gabriele Malaguti (Canapa); professor Giuseppe Orlando (Ilmercato della carne bovina); dottor Gianni Passamonti (Barbabietola da zucchero);dottor Luigi Scarselli (Prodotti lattiero-caseari); professor Carmelo Schifani(Grano); dottor Ugo Zampieri (Legumi ed ortaggi freschi).Per la redazione della Relazione dell’Unione, accanto al dottor Aiello, desideroanche ricordare il dottor Camillo De Fabritiis e, per la parte fiscale e cre<strong>di</strong>tizia,rispettivamente il professor Ernesto d’Albergo e il professor Paolo Pagliazzi.La Conferenza ha dato occasione al nostro Istituto per i consumi <strong>di</strong> manifestarsiconcretamente con la presentazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o su “Le prospettive deiconsumi alimentari in Italia” grandemente apprezzato, e segnalato e largamenteriassunto non solo dalla stampa economica, ma anche da molti quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong>informazione.Ed ancora mi corre l’obbligo <strong>di</strong> segnalare la preziosa collaborazione dei colleghi:professor Merlini, marchese Bisleti e avvocato Cavalli, i quali si sono <strong>di</strong> buongrado sobbarcati il peso <strong>di</strong> seguire i lavori delle tre Commissioni: mondo rurale,strutture, prezzi e mercati.Ma non è certo qui che si è limitata l’attività della nostra Commissione perl’agricoltura.Nella Relazione svolta nel <strong>di</strong>cembre scorso già accennai all’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>odei problemi della conservazione e trasformazione dei prodotti agricoli, iniziatocon il settore vitivinicolo e, per quello ortofrutticolo, con il pomodoro.Posso <strong>di</strong>re che la memoria elaborata dall’esperto, dottor Giordano, tenutoconto anche delle interessanti segnalazioni e dei suggerimenti delle Camere <strong>di</strong>commercio interessate, ha incontrato l’autorevole apprezzamento del professorAlbertario, il quale nei giorni scorsi ha assunto l’iniziativa <strong>di</strong> convocarci, con ungruppo <strong>di</strong> esperti, per dar vita ad una Commissione per la valorizzazione dellecolture del pomodoro, che si propone <strong>di</strong> riportare questa preziosa solanacea allecaratteristiche qualitative e produttive che hanno consentito alle aziende trasformatrici<strong>di</strong> imporre nel mondo le conserve <strong>di</strong> pomodoro italiane: concentrati epelati.464


Stefano BrunPer il settore vitivinicolo si sta esaminando l’opportunità <strong>di</strong> portare a terminelo stu<strong>di</strong>o iniziato anche con sopralluoghi e scambi <strong>di</strong> idee dei nostri esperti con irappresentanti delle Camere <strong>di</strong> commercio maggiormente interessate. Se si consideral’importanza della vitivinicoltura per l’Italia e quanto sentita sia la necessità<strong>di</strong> un panorama ampio ed obiettivo <strong>di</strong> essa per averne la più esatta possibilecognizione, è facile intuire l’interesse <strong>di</strong> questo lavoro, per il quale si presentanonotevoli <strong>di</strong>fficoltà, che però ci auguriamo <strong>di</strong> superare.Prendendo a base le osservazioni e i suggerimenti che potranno pervenircidalle Camere <strong>di</strong> commercio sulle monografie raccolte per la Conferenza nazionaledell’agricoltura, ci auguriamo <strong>di</strong> riuscire gradualmente a produrre una serie<strong>di</strong> monografie sui prodotti principali dell’agricoltura italiana, che potrà costituireun notevole contributo anche per la valutazione, da parte degli organi <strong>di</strong> governo,degli aspetti e della posizione della nostra produzione agricola nel Mercatocomune europeo e in quello più ampio che si profila dai contatti in corso fra CEEed EFTA.TurismoNon si è mai mancato <strong>di</strong> far precedere alle brevi note <strong>di</strong> commento dell’attivitàsvolta dalla Commissione intercamerale per il turismo, presieduta dal senatoreavvocato Benedetto Pasquini, qualche considerazione sulla particolare attenzioneche le Camere <strong>di</strong> commercio portano ai problemi del turismo, non certo solo pertra<strong>di</strong>zione, ma perché al turismo sono strettamente connessi importanti problemi<strong>di</strong> sviluppo delle rispettive economie per molte provincie nel nostro Paese.Nella Relazione del <strong>di</strong>cembre scorso si è già accennato ai passi fatti per ottenereche, in attesa <strong>di</strong> una revisione dei decreti legislativi del 27 agosto 1960 sull’or<strong>di</strong>namentocentrale e periferico degli enti ed organi turistici, fosse comunque mantenutaed intensificata la tra<strong>di</strong>zionale collaborazione fra le Camere <strong>di</strong> commercio e gliorgani ed enti per il turismo, con opportuni accorgimenti ed intese.I contatti avuti in sede ministeriale e il colloquio con il ministro Folchi sonoincoraggianti. Ne è stata data notizia a tutti i signori presidenti e si aggiunge orache si farà tutto il possibile perché queste favorevoli sensazioni si traducano inrealtà, ed ogni segnalazione delle Camere <strong>di</strong> commercio al riguardo sarà oggettodel massimo interessamento.Nella mia precedente Relazione accennai anche allo stu<strong>di</strong>o per una riformadel cre<strong>di</strong>to alberghiero e turistico sulla base <strong>di</strong> una relazione del nostro espertoprofessor Pagliazzi, <strong>di</strong>ramata a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio per averne osservazionie suggerimenti.465


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleLa Commissione, al riguardo, tenuti presenti gli elementi raccolti, ha unanimementeapprovata una mozione, inviata ai competenti organi ministeriali, nellaquale si sostiene il concetto che, pur auspicando più cospicui stanziamenti sulFondo <strong>di</strong> rotazione in atto per la legge 4 agosto 1955, n. 691, si potrebbero introdurreefficaci innovazioni al sistema cre<strong>di</strong>tizio in favore dell’attività alberghiera eturistica. A tal fine è stato proposto <strong>di</strong> destinare una parte <strong>di</strong> rientri del Fondo <strong>di</strong>rotazione per la concessione <strong>di</strong> contributi percentuali sugli interessi, allo scopo <strong>di</strong>ridurre l’onere dei mutui e nello stesso tempo <strong>di</strong> offrire alle iniziative alberghierela possibilità <strong>di</strong> a<strong>di</strong>re liberamente il mercato cre<strong>di</strong>tizio, caratterizzato al momentoattuale da sufficienti larghe liqui<strong>di</strong>tà bancarie.Per quanto concerne l’istruttoria delle domande <strong>di</strong> concessione, si è convenutosull’opportunità <strong>di</strong> decentrarla in sede provinciale, affidandola agli EPT,sentito il parere delle Camere <strong>di</strong> commercio. Alla Commissione prevista dall’art.4 della legge 4 agosto 1955, n. 691, dovrebbe essere invece affidato il compito <strong>di</strong>programmare regionalmente le <strong>di</strong>sponibilità sia del Fondo <strong>di</strong> rotazione sia delconcorso al pagamento degli interessi sui mutui. In tal modo, l’attuale proceduraverrebbe ad essere sensibilmente snellita.Al concetto espresso dalla nostra Commissione è allineata la FAIAT, che staconducendo stu<strong>di</strong> analoghi per la riforma dell’or<strong>di</strong>namento cre<strong>di</strong>tizio in favoredelle attività turistiche. Aggiungasi inoltre la vasta eco <strong>di</strong> consensi suscitatanella stampa specializzata <strong>di</strong> settore, ed in particolare i lusinghieri commenti delTouring Club Italiano, che ha posto in rilievo la assoluta concordanza dei propripunti <strong>di</strong> vista in materia con i concetti sostenuti nella mozione approvata dallaCommissione intercamerale. Il presidente della nostra Commissione, senatorePasquini, attende ora <strong>di</strong> essere ricevuto assieme ad una ristretta delegazione dellaCommissione stessa dal ministro del Turismo e dello spettacolo per una più completaed esauriente illustrazione dei voti espressi.Si ricorderà infine che, sulla base delle <strong>di</strong>scussioni svoltesi in Commissione,è stata redatta una nota con proposte <strong>di</strong> emendamenti al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per lanuova classificazione delle aziende alberghiere.In un suo recente intervento al Senato nella <strong>di</strong>scussione del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge<strong>di</strong> cui trattasi, il senatore Gerolamo Lino Moro ha sostenuto efficacemente leproposte dell’Unione, preannunciando una serie <strong>di</strong> emendamenti al provve<strong>di</strong>mentoin esame, del quale è stata rinviata la <strong>di</strong>scussione.Anche su questo argomento mi torna particolarmente gra<strong>di</strong>to sottolineare laposizione assunta dal Touring Club Italiano che, nell’illustrare gli emendamentiproposti dall’Unione al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge, ha espresso al riguardo piena solidarietà<strong>di</strong> principio, in particolare per quanto attiene all’abolizione <strong>di</strong> ogni misura restrittivadella libera iniziativa privata.466


Stefano BrunTrasportiI problemi relativi all’attuazione <strong>di</strong> una politica comune dei trasporti nell’ambitodella CEE hanno in questi ultimi mesi praticamente polarizzato l’attenzionedella nostra Commissione intercamerale, presieduta dal dottor Romano Caidassi.È noto che alla delegazione italiana è affidato il compito <strong>di</strong> relatore per il settoredei trasporti in seno alla Conferenza permanente delle Camere <strong>di</strong> commerciodella Comunità, e pertanto la nostra Commissione intercamerale è chiamataa <strong>di</strong>simpegnare una <strong>di</strong>ligente opera <strong>di</strong> assistenza nei riguar<strong>di</strong> della delegazionestessa, rendendosi portavoce del pensiero delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane inor<strong>di</strong>ne ai vari argomenti che interessano un settore <strong>di</strong> così vitale importanza peril nostro Paese, qual è appunto quello dei trasporti.Nella Relazione dello scorso <strong>di</strong>cembre venne accennato alle due risoluzioniproposte dall’Italia all’apposita Commissione trasporti della Conferenza, rispettivamentenelle riunioni <strong>di</strong> marzo ad Amsterdam e <strong>di</strong> ottobre a Bruxelles, la primariguardante taluni aspetti dell’esercizio dell’autotrasporto <strong>di</strong> merci e la secondarelativa alle infrastrutture.Nel febbraio scorso si è avuta a Bruxelles una nuova riunione, che ha assuntoparticolare rilievo per la partecipazione del dottor Renzetti, <strong>di</strong>rettore generale delSettore trasporti alla Commissione CEE, il quale ha largamente apprezzato lacollaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio riunite nella Conferenza, sollecitandoper l’avvenire sempre più frequenti contatti.Per quanto si riferisce al problema generale dell’attuazione <strong>di</strong> una politicacomune dei trasporti, la delegazione italiana ha presentato una nota che si richiamaai principi già affermati nelle precedenti risoluzioni adottate dalla Conferenzapermanente ed informati al graduale raggiungimento della più ampia liberalizzazione.Fra gli argomenti <strong>di</strong> carattere più specifico che hanno formato oggetto <strong>di</strong><strong>di</strong>scussione, particolare attenzione è stata invece rivolta a quelli concernenti ladeterminazione dei pesi e <strong>di</strong>mensioni massimi degli autoveicoli ammessi ai trasportiinternazionali ed alla responsabilità del vettore nei trasporti internazionali<strong>di</strong> merci.Recentemente è stato pubblicato dalla Commissione CEE un nuovo Memorandumsugli orientamenti da dare alla politica comune dei trasporti, documentodella massima importanza <strong>di</strong> cui la Commissione trasporti della Conferenza permanenteinizierà l’esame nel luglio prossimo a Trieste. È ovvio che il documentooffrirà numerosi argomenti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o anche alla Commissione intercamerale, chede<strong>di</strong>ca inoltre contemporaneamente la massima attenzione ai lavori attinenti aitrasporti interni nazionali.467


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleNavigazione internaLa navigazione interna, che fino a qualche anno fa era considerata in Italiacome un’attività allo stato artigianale, ha assunto oggi uno sviluppo tale da renderlauna operante realtà economica. Di conseguenza, i problemi che in un primotempo potevano ritenersi trascurabili oggi sono <strong>di</strong>venuti pressanti, alle vecchieesigenze se ne sono aggiunte <strong>di</strong> nuove, e fra <strong>di</strong> esse assume particolare rilievoquella <strong>di</strong> assicurare alla navigazione interna italiana con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio talida consentirle <strong>di</strong> inserirsi adeguatamente nella rete idroviaria della ComunitàEconomica Europea.Occorrono pertanto delle provvidenze atte a stimolare ed incoraggiare le iniziativerivolte al potenziamento e allo sviluppo della flotta e delle infrastrutture.A tal fine, in vista della ripresentazione al Parlamento del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge 1688,recante provve<strong>di</strong>menti in favore della navigazione interna, le Camere <strong>di</strong> commerciodelle provincie interessate hanno formulato, <strong>di</strong> concerto, alcune proposte<strong>di</strong> emendamenti allo schema <strong>di</strong> legge, nell’intento <strong>di</strong> renderlo il più possibileaderente alle attuali esigenze del settore.Tali proposte sono state esaminate e <strong>di</strong>scusse da apposita Commissione riunitasipresso la nostra Unione ed alla quale hanno partecipato anche autorevolirappresentanti del Ministero dei trasporti e del Ministero dell’industria e commercio.Sulla base delle <strong>di</strong>scussioni svoltesi, e tenuto conto delle proposte camerali,sarà provveduto dai competenti uffici ministeriali a re<strong>di</strong>gere un testo revisionatodel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge.Problemi marittimi e portualiUn posto <strong>di</strong> particolare rilievo, com’è ormai tra<strong>di</strong>zione fin dalla fondazionedell’Unione, occupa l’attività nel settore della navigazione e dei porti svolta dallaCommissione intercamerale marittima, presieduta dal dottor Accame.Accanto ai problemi del lavoro portuale – che per la loro importanza richiamanomolto l’attenzione delle Camere <strong>di</strong> commercio – si è impostato lo stu<strong>di</strong>o<strong>di</strong> vari argomenti all’esame della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale (sopranoliper i carichi pesanti, consegne FOB e FAS, spese <strong>di</strong> <strong>di</strong>rottamento in caso <strong>di</strong> sciopero,ed altri), nonché dei problemi che si prospettano con la graduale attuazionedel Trattato istitutivo della CEE.È certamente noto che già da tempo – ed il recente Memorandum pubblicatodalla Commissione CEE sull’orientamento da dare alla politica comune dei tra-468


Stefano Brunsporti lo ha confermato – si va affermando il criterio dell’universalità dei principi<strong>di</strong> base del Trattato, cui non possono ovviamente rimanere estranei i trasportimarittimi. D’altra parte, basterebbe considerare i legami esistenti fra porti e vie emezzi <strong>di</strong> trasporto interni, e sotto taluni aspetti la concorrenzialità del traffico <strong>di</strong>cabotaggio, per rendersene conto.In particolare, uno dei problemi che vanno affrontati per primi in sede <strong>di</strong>estensione delle norme del Trattato <strong>di</strong> Roma alla navigazione marittima è costituitodal <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> stabilimento e dalla conseguente liberalizzazione dei servizi,derivante dal <strong>di</strong>sposto combinato degli artt. 61/1 e 84 del Trattato stesso. Si tratta,in sostanza, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are per i trasporti marittimi le norme che dovranno specificamenteregolare la materia e in mancanza delle quali la prevista liberalizzazionedei servizi non potrebbe avere effetti concreti, in quanto l’attività dei trasportimarittimi riguarda più <strong>di</strong>rettamente proprio la sfera dei servizi.La materia è indubbiamente assai complessa e <strong>di</strong> estrema delicatezza. In sede<strong>di</strong> Conferenza permanente, come relatori sul tema dei trasporti nella CEE, cisiamo limitati ad una semplice laconica <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> massima, in attesa che lanostra Commissione marittima esamini a fondo il problema.Per quanto riguarda l’attività svolta dalla Commissione negli ultimi mesi, laRelazione dello scorso <strong>di</strong>cembre ne ha offerto un’ampia panoramica ed inoltre siè provveduto a dare a tutte le Camere <strong>di</strong> commercio un dettagliato resoconto deilavori dell’Assemblea delle Camere <strong>di</strong> commercio marittime, tenutasi nello stessomese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre.L’importanza e l’attualità dei temi trattati hanno riscosso ulteriori lusinghiericonsensi dei ministeri competenti, e in particolare <strong>di</strong> quello della Marina mercantile,che seguono con interesse l’attività della Commissione intercameralemarittima e in molteplici circostanze si sono compiaciuti <strong>di</strong> avvalersi della suacollaborazione.Il programma <strong>di</strong> lavoro per l’avvenire si presenta non meno ricco <strong>di</strong> iniziativee <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> che certamente, come per il passato, offriranno un valido ed efficacecontributo alla soluzione dei problemi connessi allo sviluppo e al potenziamentodelle nostre attività marittime e portuali.PescaLa situazione <strong>di</strong> attesa determinatasi in seguito alla presentazione da partedel Ministero della marina mercantile <strong>di</strong> uno schema <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge per ilpotenziamento della pesca marittima italiana ha in un certo senso con<strong>di</strong>zionatol’assunzione <strong>di</strong> qualsiasi altra iniziativa della nostra Commissione, affidata alla469


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalepresidenza del commendator Merlini, all’esito dell’esame del provve<strong>di</strong>mentoda parte dei competenti ministeri finanziari. Si ricorderà infatti che la nostraCommissione, grazie alla benevolenza del Ministero della marina mercantile chesi è compiaciuto <strong>di</strong> richiederne la collaborazione, ha avuto notevole parte nellaformulazione dello schema <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento, tenendo conto dei suggerimenti edelle proposte al riguardo pervenuti dalle Camere <strong>di</strong> commercio marittime. Loschema prevede, oltre ai contributi a fondo perduto e alle provvidenze cre<strong>di</strong>tizieper la costruzione <strong>di</strong> nuovi natanti o l’ammodernamento <strong>di</strong> quelli esistenti, ancheinterventi finanziari per le attrezzature a terra in genere, per la conservazione e la<strong>di</strong>stribuzione dei prodotti ittici, nonché per l’installazione <strong>di</strong> nuove riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong>pesce e l’istituzione <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> addestramento professionale per i pescatori.Si ha fiducia che gli stanziamenti previsti saranno approvati dai ministerifinanziari, e certamente questo provve<strong>di</strong>mento potrà conferire un energicoimpulso all’auspicato potenziamento della pesca marittima italiana, in particolare<strong>di</strong> quella <strong>di</strong>retta ad operare in altura ed oltre gli Stretti.Per quanto riguarda la pesca nelle acque interne, desidero ricordare che, appenaavuta notizia della costituzione <strong>di</strong> apposita Commissione per la revisione dellevigenti <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> pesca nelle acque interne presso il Ministerodell’agricoltura e foreste, l’Unione è prontamente intervenuta sollecitando l’inclusione<strong>di</strong> un rappresentante delle Camere <strong>di</strong> commercio nella Commissione stessa.Alla risposta del predetto Ministero, che assicurava la partecipazione <strong>di</strong> unrappresentante camerale a titolo <strong>di</strong> esperto ai lavori della Commissione, limitatamentealla trattazione delle questioni che interessano più da vicino l’industriae il commercio, è stato fatto notare che le competenze degli istituti camerali inmateria <strong>di</strong> pesca nelle acque interne non si limitano ai problemi industriali ecommerciali, bensì investono tutti gli aspetti dell’economia delle acque interne.Basti citare, ad esempio, il problema del ripopolamento ittico, per il quale molteCamere <strong>di</strong> commercio hanno posto in essere iniziative largamente apprezzate,nonché tutti i problemi particolari economico-agrari che si connettono allosfruttamento ittico delle acque interne. Sento comunque il dovere <strong>di</strong> ringraziareil Ministero dell’agricoltura e foreste per la cortese considerazione <strong>di</strong>mostrataci,mentre esprimo, anche a nome delle Camere <strong>di</strong> commercio interessate, la fiducianella più attenta e favorevole valutazione delle considerazioni svolte.Problemi finanziari e tributariÈ stato già fatto cenno dell’interesse portato ai problemi fiscali e tributaridell’agricoltura dalla nostra Commissione per i problemi fiscali e tributari. Le470


Stefano Brunconclusioni delle <strong>di</strong>scussioni svoltesi, tenuto conto anche dei suggerimenti <strong>di</strong>molte Camere <strong>di</strong> commercio, notevoli sopratutto sui temi della revisione degliestimi e della finanza locale, sono state riversate alla Conferenza nazionale delmondo rurale e dell’agricoltura, con un notevole intervento del professor d’Albergoalla III Commissione. Desidero ricordare la notevole eco suscitata dal votosulla riforma degli estimi.Si è ora ripreso l’esame della questione, che si avverte sempre più urgente,della riforma del contenzioso tributario, in rapporto anche a provve<strong>di</strong>menti chesi preannunciano da parte ministeriale, e del problema della riforma dell’impostagenerale sull’entrata, che si connette alle <strong>di</strong>scussioni in corso in sede <strong>di</strong> ComunitàEuropea per la già ricordata applicazione dell’art. 99 del Trattato, nel quale èespressamente prevista l’armonizzazione delle norme dei Sei paesi in materia <strong>di</strong>imposte sulla cifra d’affari.Al riguardo verrà presto <strong>di</strong>ramata una nota <strong>di</strong> base per averne suggerimenti epareri dalle Camere <strong>di</strong> commercio.Alcuni aspetti della finanza locale, in rapporto alla legge 16 settembre 1960,n. 1014, saranno anche oggetto <strong>di</strong> esame della nostra Commissione intercamerale,della quale dal 1949 è presidente ed animatore il professor d’Albergo, cui dobbiamoanche essere grati per la cor<strong>di</strong>ale <strong>di</strong>sinteressata collaborazione alle richieste<strong>di</strong> pareri sollecitati spesso dalle Camere <strong>di</strong> commercio su problemi fiscali vari.Le fonti <strong>di</strong> energiaVa segnalato che, in generale, la partecipazione delle fonti <strong>di</strong> energia nazionalial bilancio energetico si <strong>di</strong>mostra sempre più consistente.Il Centro <strong>di</strong> raccolta e scambio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e informazioni sulle fonti <strong>di</strong> energia,affidato alla presidenza del dottor Giovanni Maria Vitelli, ha seguito con attentointeresse l’evoluzione produttiva delle fonti <strong>di</strong> energia sia sul piano interno sia suquello internazionale, segnalando gli aspetti più importanti dei problemi inerential settore all’attenzione delle Camere <strong>di</strong> commercio attraverso la perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>ramazionedel “Notiziario”, giunto ormai al decimo anno <strong>di</strong> vita.Per lo stesso carattere informativo che gli si vuole dare, il nostro Centro nonpuò che limitarsi all’esame dei problemi più generali della politica delle fonti <strong>di</strong>energia mano a mano che si presenti l’opportunità <strong>di</strong> esprimere su essi anche ilpensiero delle Camere <strong>di</strong> commercio.È quel che si è fatto sul tema del coor<strong>di</strong>namento, dell’imposizione fiscale,della carta geologica, della sollecitazione o <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> or<strong>di</strong>negenerale.471


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleSu questa linea, fino a quando il Consiglio <strong>di</strong>rettivo riterrà <strong>di</strong> doverla mantenere,si tengono l’attività del nostro Centro e l’in<strong>di</strong>rizzo redazionale del “Notiziario”,in verità sempre apprezzato da quanti lo ricevono.<strong>Commercio</strong> esteroÈ stato più volte sostenuto che, in questo settore, le Camere <strong>di</strong> commercio hannola precipua funzione <strong>di</strong> assistere e <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvare, nel modo più ampio possibile, gliesportatori italiani nella loro quoti<strong>di</strong>ana opera <strong>di</strong> penetrazione sui vari mercati mon<strong>di</strong>ali,oltre a quella <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are i vari problemi che gli scambi internazionali sollevanoper le singole economie provinciali e per quella nazionale nel suo complesso.Ritengo che la situazione dell’economia italiana richieda soprattutto, negliscambi con l’estero, un’efficace azione <strong>di</strong> appoggio, sul piano pubblico, per mantenereed anzi migliorare le posizioni fino ad ora raggiunte.Nel corso <strong>di</strong> questo ultimo biennio l’attività dell’Ufficio commercio esterodell’Unione si è infatti orientata in questo senso, ponendo allo stu<strong>di</strong>o i principaliproblemi per la così detta promotion delle esportazioni ed ha realizzato alcuni serviziparticolari che si sono <strong>di</strong>mostrati molto utili a tutte le aziende italiane e che sonostati realizzati anche da parte <strong>di</strong> altre Camere <strong>di</strong> commercio sullo stesso piano.Nel decorso biennio, infatti, la Commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per il commercio esterosi è occupata, tra l’altro, dell’assicurazione dei cre<strong>di</strong>ti e del finanziamento delleesportazioni, del rimborso dell’IGE sui prodotti esportati, dell’Annuario generaledei produttori ed esportatori italiani, del commercio <strong>di</strong> transito, della temporaneaimportazione, del valore imponibile delle merci ai fini doganali, della semplificazioneed unificazione dei documenti richiesti per le esportazioni.Questa semplice enumerazione dà una chiara idea del contributo che l’Unione,grazie alla solerte collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio, ha dato allasoluzione <strong>di</strong> problemi molto sentiti dai nostri operatori e per i quali sono statein<strong>di</strong>cati al Governo le esigenze degli esportatori ed i provve<strong>di</strong>menti che negli altripaesi regolano le singole materie.In questo campo la collaborazione fra Camere <strong>di</strong> commercio ed amministrazionidello Stato si è andata vieppiù intensificando e l’Unione è stata più voltechiamata a partecipare fattivamente ai lavori delle apposite Commissioni interministerialiche si sono occupate degli argomenti.Mi è grato ricordare, ad esempio, che l’onorevole Trombetta, presidente dellaCommissione per il commercio estero dell’Unione, è stato chiamato a presiedere laCommissione interministeriale per l’aggiornamento delle norme sull’assicurazione deicre<strong>di</strong>ti e sul finanziamento delle esportazioni ed è stato incaricato dalla Commissione472


Stefano Brunindustria della <strong>Camera</strong> dei deputati <strong>di</strong> preparare la relazione sull’apposito <strong>di</strong>segno<strong>di</strong> legge pre<strong>di</strong>sposto dal Governo; un rappresentante del l’Unione è stato chiamatoa far parte della delegazione italiana che ha partecipato alla consultazione tra espertidei vari paesi sull’semplificazione e standar<strong>di</strong>zzazione dei documenti <strong>di</strong> esportazioneorganizzata dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite.Sulla stampa economica italiana è stata più volte segnalata la necessità che leCamere <strong>di</strong> commercio adeguino la loro organizzazione interna ai nuovi compiti che la<strong>di</strong>versa struttura delle nostre esportazioni comporta, sollecitando le amministrazionidello Stato interessate a tale settore a servirsi più ampiamente delle Camere <strong>di</strong> commercioper lo sviluppo, sul mercato interno, della loro azione nel commercio estero.Basterebbe a tale riguardo un’analisi <strong>di</strong> tutta l’azione svolta da ciascuna<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, sia <strong>di</strong>rettamente sia attraverso l’Unione, per constatareche tale stretta collaborazione è in essere da numerosi anni e per prendere attoche il Ministero del commercio estero ha sempre accolto, quando le circostanzelo hanno consentito, le proposte che le Camere <strong>di</strong> commercio hanno formulatoall’Unione a seguito <strong>di</strong> sollecitazioni pervenute dagli operatori.Nel decorso biennio inoltre è stato possibile intensificare vieppiù i rapporticon i parlamentari che si occupano dei problemi del commercio con l’estero,nell’intento <strong>di</strong> sottoporre agli stessi quegli elementi utili alla <strong>di</strong>scussione dei singoliargomenti all’esame dei due rami del Parlamento.L’azione dell’Unione non si è limitata ad un’attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> segnalazione,ma è stata <strong>di</strong>retta anche, con i propri servizi speciali, a coa<strong>di</strong>uvare gli sforzidei nostri operatori nella ricerca dei mercati <strong>di</strong> sbocco.Sono ormai noti tali servizi: Carnet ECS, legalizzazione dei documenti <strong>di</strong>esportazione, iscrizione ai Centri meccanografici.Carnet ECSL’attività in questo settore ha comportato un’intensa collaborazione, anche sulpiano internazionale, con le amministrazioni doganali dei vari paesi, nonché conle organizzazioni corrispondenti <strong>di</strong> molti paesi europei.Dai dati statistici è possibile riscontrare il continuo sviluppo del Servizioche, grazie alla sempre attiva collaborazione delle Camere <strong>di</strong> commercio, è statopossibile rendere via via sempre più efficiente e semplice nella sua utilizzazione.Uno sguardo alla ripartizione merceologica dei Carnet emessi fa chiaramenterisaltare il grande utilizzo che ne hanno fatto le me<strong>di</strong>e e piccole aziende, per lequali il Carnet ECS era stato ideato.[...]473


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleAltra confortante constatazione deriva dalla circostanza che, nonostantel’alto valore complessivo dei campioni accompagnati da Carnet ECS, l’Unione,quale ente garante per l’Italia, non ha registrato alcuna per<strong>di</strong>ta nella gestione delServizio e così è stato anche per le corrispondenti organizzazioni degli altri paesi.La Convenzione <strong>di</strong> Bruxelles del 1° marzo 1956 è stata introdotta nella legislazione<strong>di</strong> altri paesi europei e nei nuovi Stati della comunità francese, dando un vastocampo <strong>di</strong> azione agli operatori. Nello scorso anno la Convenzione è stata aperta allaratifica <strong>di</strong> tutti gli Stati del mondo (mentre inizialmente potevano aderirvi solo ipaesi facenti parte del Consiglio <strong>di</strong> cooperazione doganale <strong>di</strong> Bruxelles).La bontà <strong>di</strong> questa prima iniziativa, attuata totalmente attraverso la collaborazionedelle Camere <strong>di</strong> commercio dei paesi aderenti alla Convenzione <strong>di</strong>Bruxelles del 1° marzo 1956 che ha istituito il Carnet ECS e realizzata graziealla proficua azione della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale, ha fatto sì che leamministrazioni doganali dei vari paesi prendessero in considerazione l’estensionedel sistema ad altre categorie <strong>di</strong> merci.Si è così potuta ottenere una seconda convenzione internazionale per facilitarela temporanea importazione degli imballaggi, ora sottoposta alla ratifica <strong>di</strong>tutti i paesi del mondo; sono stati pre<strong>di</strong>sposti i progetti <strong>di</strong> altre tre convezioniinternazionali, una per i materiali professionali, per quelli ra<strong>di</strong>otelevisivi e perquelli per la stampa, una per le merci destinate a “manifestazioni” <strong>di</strong> carattereinternazionale e una per un nuovo tipo <strong>di</strong> documento internazionale, il CarnetATA, che dovrebbe essere utilizzato per la libera circolazione tra i vari paesi deimateriali sopra in<strong>di</strong>cati.[...]Nel decorso biennio si è potuto far sì che in Italia venisse utilizzato il mezzoferroviario per la spe<strong>di</strong>zione all’estero <strong>di</strong> campioni accompagnati da Carnet ECSe sono ora in corso contatti con il Ministero delle poste e delle telecomunicazioniper giungere ad un analogo risultato per il servizio postale.Questi due ultimi provve<strong>di</strong>menti tendono a far sì che l’operatore non siacostretto a servirsi dei Carnet ECS soltanto quando egli intenda visitare personalmentei paesi esteri, ma possa inviare il proprio campionario ai suoi rappresentantio ai probabili clienti all’estero senza spostarsi dalla propria normale sede<strong>di</strong> lavoro.Legalizzazione dei documenti <strong>di</strong> esportazioneQuesto secondo servizio ha dato risultati molto sod<strong>di</strong>sfacenti, anche per iquoti<strong>di</strong>ani contatti che consente con le rappresentanze <strong>di</strong>plomatiche e consolari474


Stefano Brundei paesi per i quali più frequentemente sono richiesti i visti. Da tali contattiscaturisce una proficua collaborazione che dà modo all’Unione <strong>di</strong> prospettare allerappresentanze estere le <strong>di</strong>fficoltà che possono derivare dalle formalità prescrittee <strong>di</strong> far sì che le formalità stesse vengano applicate nei mo<strong>di</strong> meno onerosi per inostri operatori.Ancor più interessante si è rivelata tale iniziativa se si considera che quasitutta l’attività del servizio viene svolta con i paesi arabi.[...]Assegnazione del numero <strong>di</strong> posizione per i Centri meccanograficiIn tale campo il lavoro si svolge sempre intenso e si è giunti a catalogare finoad oggi oltre 70.000 <strong>di</strong>tte.La ripartizione provinciale e regionale <strong>di</strong> esse è stata fino ad oggi l’unicopossibile elemento <strong>di</strong> valutazione della ripartizione provinciale del commerciocon l’estero.Nonostante l’attiva opera svolta dall’Unione e la collaborazione delle Camere<strong>di</strong> commercio in tale campo, non è stato finora possibile realizzare la pubblicazione<strong>di</strong> un Annuario generale <strong>di</strong> produttori e <strong>di</strong> esportatori italiani e non è statopossibile ottenere la rilevazione <strong>di</strong> statistiche provinciali sugli scambi con l’estero;ma almeno su quest’ultima questione le intese con le amministrazioni interessatesono giunte a buon punto e, secondo quanto recentemente affermato, c’è da attenderesoltanto l’installazione <strong>di</strong> appositi macchinari atti a facilitare l’elaborazionedei dati.Conferenza permanente delle Camere <strong>di</strong> commercio della CEELa sessione plenaria della Conferenza permanente delle Camere <strong>di</strong> commerciodei paesi della CEE, tenutasi ad Amburgo il 29 e 30 maggio scorsi, è stata <strong>di</strong>notevole interesse come puntualizzazione del lavoro svolto e programmazione <strong>di</strong>quello da svolgere.[...]Gli argomenti sui quali si è convenuto <strong>di</strong> proseguire ed intensificare i lavorisono i seguenti:– La regolamentazione delle intese e delle posizioni dominanti nella CEE,affidata allo stu<strong>di</strong>o della Commissione giuri<strong>di</strong>ca. Materia particolarmente complessae sulla quale gli in<strong>di</strong>rizzi dei due tipi <strong>di</strong> legislazione in atto nella Comunità,475


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalefrancese e tedesco, sono essenzialmente <strong>di</strong>versi e non appare facile giungere ad unpunto d’incontro. La delegazione delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane è rappresentatadal professor avvocato Alessandro Graziani, il quale non ha un compitofacile, perché in Italia non si è mai avuta una legislazione speciale <strong>di</strong>sciplinatricedegli accor<strong>di</strong> e della concorrenza. Il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge proposto al Parlamento ènoto a quante <strong>di</strong>scussioni abbia dato luogo, per cui non possono da esso dedursiin<strong>di</strong>cazioni utili. La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle intese è appenaalla fase preliminare dei lavori.– Problemi <strong>di</strong> politica commerciale con i paesi e i territori d’oltremare associatialla CEE. Materia affidata alla delegazione delle Camere <strong>di</strong> commercio francesi,piuttosto isolata nelle sue posizioni rispetto alle altre delegazioni. Alle prossimeriunioni dell’apposita Commissione parteciperà anche una rappresentanzadell’Associazione delle Camere <strong>di</strong> commercio britanniche, poiché si è rilevatal’opportunità <strong>di</strong> esaminare molti aspetti dei rapporti commerciali con gli Statiafricani in collaborazione con la Gran Bretagna.– Problemi dell’applicazione dell’art. 99 del Trattato <strong>di</strong> Roma concernente l’armonizzazionedelle imposte sulla cifra d’affari, su cui l’esperto della nostra delegazione,professor Ernesto d’Albergo, ha parlato a questa Assemblea nello scorsoanno. I punti <strong>di</strong> vista in materia sono tuttora assai <strong>di</strong>vergenti anche in sede <strong>di</strong>Commissione della CEE. La questione è però <strong>di</strong> tale importanza pratica che occorreinsistere nell’esame <strong>di</strong> essa per cercare <strong>di</strong> trovare almeno un minimo <strong>di</strong> intesa.– La liberalizzazione del movimento dei capitali, argomento sul quale un interventodel nostro esperto, professor Paolo Pagliazzi, ha riscosso particolare successoe sarà tenuto a base dei successivi lavori della Commissione per la politicafinanziaria e fiscale.– I problemi della politica comune dei trasporti, affidati alla delegazione italianache si avvale, come esperto, del professor Luigi Tocchetti. È questo forse ilsettore nel quale più intensa è stata l’attività <strong>di</strong> lavoro della Conferenza permanente,e le prime risoluzioni adottate sono citate anche nel Memorandum sugliorientamenti da dare alla politica comune dei trasporti, recentemente inviato aiGoverni dalla Commissione CEE. È su questo Memorandum, molto importantecome base d’esame dell’intricato problema della politica dei trasporti, che siimpernierà il programma <strong>di</strong> lavoro della Commissione trasporti della Conferenzapermanente. Forse anche per la segnalazione del contributo allo stu<strong>di</strong>o della politicacomune dei trasporti in sede <strong>di</strong> Conferenza permanente, la nostra Unione èstata recentemente invitata a partecipare alle sedute della Commissione interministerialeche presso il Ministero degli esteri si occupa della materia.Ad Amburgo si è inoltre convenuto <strong>di</strong> dar vita alla Commissione per lapolitica agricola a cura della delegazione delle Camere <strong>di</strong> commercio belghe e <strong>di</strong>476


Stefano Brunistituire una Commissione per la formazione professionale a cura della delegazionedelle Camere <strong>di</strong> commercio della Germania Federale. L’inserimento delleCamere <strong>di</strong> commercio nella considerazione degli organi della CEE attraverso laConferenza permanente si va sempre più affermando e l’attività del presidenteattuale <strong>di</strong> turno, signor Van der Mandele, presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Rotterdam, merita <strong>di</strong> essere segnalata.Collaborazione con la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionaleUn rilievo particolare va dato alla collaborazione dell’Unione all’attività della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale a Parigi, ed in particolare della Sezioneitaliana a Roma.Le nostre Camere <strong>di</strong> commercio sono adeguatamente rappresentate in tuttele Commissioni della Sezione italiana della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale,e fra i più notevoli nostri apporti <strong>di</strong> collaborazione si ricordano:– la partecipazione ai lavori della Commissione per la <strong>di</strong>stribuzione del nostrosegretario generale, professor Guglielmo Tagliacarne, la cui relazione sulle ricerche<strong>di</strong> mercato per le ven<strong>di</strong>te alle industrie è stata apprezzatissima;– la partecipazione ai lavori delle Commissioni per i trasporti, soprattutto inrelazione ai problemi della politica comune dei trasporti nella CEE;– l’apprezzato contributo <strong>di</strong> lavoro al Convegno della Sezione italiana, aTorino, in preparazione al Congresso della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio internazionale,affidato alla presidenza dello stesso presidente della nostra Commissione peril commercio estero, onorevole Trombetta, con segretario un funzionario dellanostra Unione. Fra gli argomenti trattati da questa Commissione si ricordano:la semplificazione e la standar<strong>di</strong>zzazione dei documenti <strong>di</strong> esportazione; il valoreimponibile in dogana; alcuni problemi derivanti dal Trattato istitutivo della CEE.Scuola <strong>di</strong> sviluppo economicoI corsi del 1960-1961 della nostra Scuola <strong>di</strong> sviluppo economico sono terminatida qualche giorno e soltanto ieri i giovani laureati, allievi <strong>di</strong> questo secondoanno <strong>di</strong> vita del nostro istituto, hanno concluso gli esami attraverso prove orali ela presentazione <strong>di</strong> tre tesine scritte.Al termine <strong>di</strong> questa Assemblea l’onorevole Colombo, che è il presidente dellaScuola, consegnerà ai 55 allievi i <strong>di</strong>plomi; a questa simpatica cerimonia sarei lieto cheintervenisse il più gran numero <strong>di</strong> presidenti <strong>di</strong> Camere <strong>di</strong> commercio o loro delegati.477


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleVoglio brevemente fornirvi qualche dato sull’attività dell’istituto, che nelsecondo anno <strong>di</strong> vita si è ulteriormente intensificata: dal 16 novembre dell’annoscorso al 10 del corrente mese i 55 laureati hanno avuto 132 giorni <strong>di</strong> lezioni percomplessive 718 ore; a queste sono da aggiungere le ore <strong>di</strong> esercitazioni effettuateda 3 assistenti,che sono state in totale 68.Le <strong>di</strong>scipline insegnate agli allievi sono state 22, da docenti in gran maggioranzaor<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> università. A queste lezioni, che rientravano nel programma<strong>di</strong>dattico generale, si sono aggiunti cicli <strong>di</strong> conversazioni tenute da illustri professoristranieri, tra cui il professor Alfred Sauvy del Collège de France, il professorPaul Rosenstein-Rodan e il Collège de France Louis Lefeber del MassachusettsInstitute of Technology ed esperti anche dei paesi asiatici, quale il giapponeseMinoru Marisaki, della Società Dentsu Advertising <strong>di</strong> Tokyo, e la professoressain<strong>di</strong>ana Padma Desai, dell’Università <strong>di</strong> New Delhi.Inoltre, agli allievi è stato impartito, come per lo scorso anno, l’insegnamentodella lingua inglese in due corsi: uno per principianti e uno per coloro che avevanouna <strong>di</strong>screta conoscenza della lingua.Quest’anno abbiamo fatto notevoli sforzi per <strong>di</strong>stribuire agli allievi il piùampio materiale <strong>di</strong>dattico possibile, e debbo qui ringraziare alcuni professori,quali il professor Marrama, il professor Merlini, il professor Ventriglia, il professorDe Vergottini, il professor Della Porta ed altri, che hanno redatto, esclusivamenteper la Scuola, pregevolissime <strong>di</strong>spense che suscitano il desiderio <strong>di</strong> procedere inseguito ad una raccolta sistematica in una serie <strong>di</strong> volumi della Scuola.Quest’anno la nostra Scuola si è arricchita <strong>di</strong> una sezione molto importante:quella per la formazione dei quadri interme<strong>di</strong> del Mezzogiorno. Questa sezione,organizzata dalla nostra Unione aderendo ad un invito del ministro per il Mezzogiorno,onorevole Pastore, me<strong>di</strong>ante il finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno,ha per scopo la formazione operativa <strong>di</strong> giovani residenti nel Mezzogiornoed in possesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a superiore. Ai corsi <strong>di</strong> questo primo annohanno partecipato 30 allievi rigorosamente selezionati su 728 domande. I corsi <strong>di</strong>questa sezione sono iniziati il 16 febbraio scorso e si sono conclusi il 17 del correntemese <strong>di</strong> giugno; i giovani dovranno sostenere gli esami il 3 e il 4 luglio p.v. Le proveper questi nostri giovanissimi allievi consisteranno nella presentazione <strong>di</strong> due tesinescritte e negli esami orali. Le materie <strong>di</strong> insegnamento sono state 12, i giorni <strong>di</strong>lezione 96, le ore <strong>di</strong> lezione 358, cui devono aggiungersi 86 ore <strong>di</strong> esercitazioni pratiche(visite ad impianti meccanografici, pratica su macchine da calcolo, costruzione<strong>di</strong> grafici, tabelle ecc.). Anche ai <strong>di</strong>plomati della sezione dei quadri interme<strong>di</strong> per ilMezzogiorno è stato tenuto un corso regolare <strong>di</strong> lingua inglese.È stata pre<strong>di</strong>sposta una bozza <strong>di</strong> statuto della nostra Scuola che, dopo questidue primi anni <strong>di</strong> vita, penso abbia fatto un’ottima esperienza. L’istituto si è478


Stefano Brun<strong>di</strong>mostrato vitale e risponde ad esigenze reali; assicurare la prosecuzione <strong>di</strong> taleiniziativa ed il suo potenziamento riuscirà senz’altro utili per il Paese, tornerà <strong>di</strong>vanto agli istituti camerali e costituirà una garanzia per gli allievi che abbiamogià <strong>di</strong>plomato […].Istituto italiano per gli stu<strong>di</strong> sui consumiAnnunciato il 5 ottobre 1960 dal ministro Colombo nel suo <strong>di</strong>scorso al Senato,in sede <strong>di</strong> approvazione del bilancio del Ministero dell’industria e del commercio,è stato costituito il 20 dello stesso mese, presso questa Unione, l’Istitutoitaliano per gli stu<strong>di</strong> sui consumi.Sorto dunque solo da pochi mesi, tuttavia l’Istituto ha già presentato il primolavoro, compiuto su richiesta del Comitato organizzatore della Conferenza nazionaledel mondo rurale e dell’agricoltura. Si tratta <strong>di</strong> un volumetto che raccogliealcuni risultati <strong>di</strong> una ricerca sulle prospettive dei consumi alimentari in Italia pergli anni 1965 e 1970.Lo stu<strong>di</strong>o, condotto con estremo rigore <strong>di</strong> metodo dalla professoressa VeraCao Pinna, che fa parte del Consiglio generale dell’Istituto stesso, tiene conto,nella formulazione delle previsioni, <strong>di</strong> numerosi fattori che possono influenzarela domanda e quin<strong>di</strong> il consumo dei <strong>di</strong>versi prodotti: sviluppi demografici, composizioneprospettiva della popolazione per classi <strong>di</strong> età e per categorie sociali,fattori geografici ed urbanistici, sviluppi potenziali dell’offerta e sua <strong>di</strong>stribuzionegeografica, organizzazione dei mercati, grado <strong>di</strong> industrializzazione della trasformazionedei <strong>di</strong>versi prodotti, interventi sui prezzi e infine livello prospettivo delred<strong>di</strong>to e delle spese pro capite per consumi privati.Detta pubblicazione ha riscosso un grande successo negli ambienti economicie le richieste pervenuteci hanno fatto sì che la prima e<strong>di</strong>zione esaurisse in pocotempo: si è provveduto ad una prima ristampa, che vedrà la luce nei prossimigiorni, accresciuta da un’introduzione del professor Sabato Visco.Una seconda iniziativa dell’Istituto riguarda la raccolta e la pubblicazione deidati sui consumi privati, sui consumi industriali e su quelli della pubblica amministrazionenegli ultimi cento anni. Detto lavoro, affidato al professor BenedettoBarberi, <strong>di</strong>rettore dell’Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, è in fase <strong>di</strong> avanzata realizzazionee vedrà la luce fra alcuni mesi.Altra importante iniziativa riguarda un’indagine sui consumi <strong>di</strong> materieplastiche in Italia, in fase <strong>di</strong> organizzazione, dopo una serie <strong>di</strong> contatti con leprincipali aziende produttrici e trasformatrici <strong>di</strong> materie plastiche, allo scopo <strong>di</strong>determinare concretamente gli obiettivi dell’indagine.479


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleDetto stu<strong>di</strong>o si svolgerà a <strong>di</strong>versi livelli: produzione, trasformazione, <strong>di</strong>stribuzioneall’ingrosso e al dettaglio, consumo finale, e si propone i seguenti obiettivi:– determinare i consumi <strong>di</strong> materie plastiche in Italia per beni <strong>di</strong> consumo ebeni strumentali;– valutare l’importanza delle <strong>di</strong>verse circoscrizioni geografiche per l’assorbimentodei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> materie plastiche da trasformare e per i consumi deisemilavorati e dei prodotti finiti;– avere un quadro delle tendenze dei consumi <strong>di</strong> materie plastiche nei prossimianni per i <strong>di</strong>versi settori <strong>di</strong> applicazione;– determinare i fattori negativi che, a livello dei trasformatori e degli utilizzi industriali,possono ostacolare lo sviluppo dei consumi in particolari settori d’impiego;– ricercare le relazioni esistenti tra le variazioni <strong>di</strong> prezzo delle materie prime ela domanda da parte dei trasformatori;– stu<strong>di</strong>are il comportamento del pubblico <strong>di</strong> fronte all’offerta <strong>di</strong> manufatti inplastica, nei <strong>di</strong>versi settori.Questa indagine sarà svolta avvalendosi della collaborazione <strong>di</strong> due istitutispecializzati nelle ricerche presso i settori industriali e presso i consumatori esotto il controllo <strong>di</strong> un Comitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o del quale sono state chiamate a farparte numerose aziende interessate alla produzione e alla trasformazione dellematerie plastiche. Il lavoro verrebbe seguito, passo per passo, dai nostri uffici.Come si vede, nonostante che l’Istituto italiano per gli stu<strong>di</strong> sui consumiabbia cominciato a funzionare da pochi mesi, già <strong>di</strong>mostra una notevole vitalità,con un lavoro utile sia agli operatori economici sia alla pubblica amministrazioneper gli orientamenti <strong>di</strong> politica economica.BibliotecaLa Biblioteca dell’Unione ha iniziato la sua attività nel settembre 1950 e nei<strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> vita si è sviluppata notevolmente, come si può constatare dall’aumentodelle pubblicazioni perio<strong>di</strong>che, che giungono regolarmente.La nostra Biblioteca si è fatta a poco a poco conoscere per il suo caratterespecializzato economico-statistico dagli studenti delle Facoltà <strong>di</strong> economia ecommercio, statistica, scienze politiche, da giornalisti, da funzionari <strong>di</strong> numerosiuffici pubblici e privati, da stranieri <strong>di</strong> passaggio a Roma, che sono qui in<strong>di</strong>rizzatidalle rispettive ambasciate.La raccolta delle pubblicazioni perio<strong>di</strong>che e varie delle Camere <strong>di</strong> commercioè una fonte preziosa <strong>di</strong> dati per chiunque si interessi <strong>di</strong> problemi particolari sulle<strong>di</strong>verse regioni e provincie italiane e viene consultata quoti<strong>di</strong>anamente.480


Stefano BrunIn questi ultimi due anni la Biblioteca ha avuto un nuovo impulso per poterfar fronte alle richieste degli allievi della Scuola <strong>di</strong> sviluppo economico, che hannotrovato presso la Biblioteca l’assistenza necessaria per compiere i <strong>di</strong>versi lavori <strong>di</strong>ricerca. Sono aumentati gli acquisti <strong>di</strong> libri <strong>di</strong> carattere economico, <strong>di</strong> testi perla Scuola e in particolare <strong>di</strong> pubblicazioni riguardanti i piani <strong>di</strong> sviluppo nei varipaesi.Inoltre, si è creato uno schedario per soggetto degli articoli delle principaliriviste, oltre che dei libri, classificandoli con un sistema pratico ed adatto alleesigenze dei frequentatori della Biblioteca. In questo modo è notevolmentesemplificato il lavoro <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> consultazione, il che facilita la maggiore utilizzazionedelle riviste.Si è curata particolarmente la raccolta delle pubblicazioni degli enti internazionali,le quali sono <strong>di</strong> grande utilità ed aiuto per chiunque desideri dati sui<strong>di</strong>versi paesi del mondo.Gli annuari statistici italiani e stranieri sono continuamente richiesti dacoloro che compiono stu<strong>di</strong> particolari e generali sugli argomenti più svariati.Gli annuari merceologici sono invece molto utili per i commercianti italiani estranieri che frequentano la nostra Biblioteca e desiderano in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> possibilinuovi corrispondenti.[…]CommiatoA questa che precede, come Relazione della Presidenza e del Consigliodell’Unione, permettetemi <strong>di</strong> aggiunge re qualche parola personale.Per sette volte, cioè per sette bienni, mi avete, cari colleghi, confermato nellacarica <strong>di</strong> presidente dell’Unione. All’inizio, l’Unione contava tre impiegati e nonaveva neppure una sede; ora è <strong>di</strong>ventata una vasta organizzazione, bene attrezzata,che ha assunto importanti funzioni e gode alto prestigio: mi sia consentito <strong>di</strong>affermarlo con intima sod<strong>di</strong>sfazione.La benevolenza del Ministero, l’appoggio delle Camere <strong>di</strong> commercio, lozelo e l’intelligenza del personale e, se me lo concedete, l’affetto e la cura che hode<strong>di</strong>cato a questo compito sono la ragione dei risultati raggiunti.Dopo il lungo periodo <strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> presidenza della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> Napoli, ho ritenuto <strong>di</strong> dare le <strong>di</strong>missioni da detta carica ed esse sonostate accolte dall’onorevole Colombo. Nella lettera <strong>di</strong> accettazione il ministromi ha onorato <strong>di</strong> parole così amabili e <strong>di</strong> così lusinghieri apprezzamenti che mihanno sinceramente commosso e rendono meno penoso il mio <strong>di</strong>stacco dalla cara481


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionalefamiglia delle Camere <strong>di</strong> commercio: <strong>di</strong>stacco che si impone sia per una necessità<strong>di</strong> rinnovamento sia anche per la mia età; ma anche al <strong>di</strong> fuori delle Camere <strong>di</strong>commercio continuerò ad amarle e ad amare voi, cari amici.So che il ministro sta pre<strong>di</strong>sponendo la legge sulle Camere <strong>di</strong> commercio espero <strong>di</strong> vederne presto la realizzazione che non ho mancato <strong>di</strong> auspicare, coi colleghidel Consiglio ad ogni Assemblea, e che darà ai nostri istituti nuovo impulsoe una base democratica che conferirà una più legittima e genuina rappresentatività<strong>di</strong> tutte le categorie economiche.Rinnovo il più vivo ringraziamento al signor ministro, onorevole Colombo, eai <strong>di</strong>rettori generali con i quali ho avuto più frequenti contatti, ai colleghi presidentidelle Camere <strong>di</strong> commercio e alle loro Giunte. Né posso <strong>di</strong>menticare anchei segretari generali delle Camere e il personale dell’Unione, la cui intelligentecollaborazione e il cui affetto non mi sono mai venuti meno.482


Note bibliografiche e riferimenti archivisticiGiulio ZarùNota bibliograficaAtti del Congresso degli industriali italiani per la riforma della legge sugli infortunidel lavoro, a cura <strong>di</strong> O. Silvestri, Tipografia della <strong>Camera</strong> dei deputati, Roma1908.P. Ascarelli, La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma dal 1831 al 1911, Tip. Artero,Roma 191<strong>1.</strong>“Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia. Foglio delle inserzioni”, 110, 10 maggio191<strong>1.</strong>R. Astral<strong>di</strong>, La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma nei centoventicinque anni <strong>di</strong> vita(8 luglio 1831-8 luglio 1956), <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio industria e agricoltura-Palombi, Roma 1956.F. Simonelli, La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Roma. Un profilo storico-istituzionale, inEconomia e cultura. L’archivio e la collezione d’arte della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Roma, a cura <strong>di</strong> B. Colarossi, Gangemi, Roma 2000, pp. 33-45.L. Di Matteo, Il Banco <strong>di</strong> Santo Spirito dalle origini al 1960, Banca <strong>di</strong> Roma,Archivio storico, Roma 200<strong>1.</strong>La storia dell’Unione italiana delle camere <strong>di</strong> commercio, 1: Prime considerazioni daidocumenti dell’archivio storico (1901-1979), Unioncamere, Roma 2008.483


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleIl profilo biografico <strong>di</strong> Giulio Zarù è stato pubblicato anche in Dizionariobiografico dei presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane (1944-2005), III:Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana, Umbria, a cura <strong>di</strong> C. Carboni e G. Paletta,Unioncamere-Rubbettino, Roma-Soveria Mannelli 2013, ad nomen.Riferimenti archivisticiAsccRoma, Archivio storico, Deliberazioni del consiglio camerale, gennaio 1910-aprile1924; Deliberazioni della giunta camerale, aprile 1945-<strong>di</strong>cembre 1946; Archivio<strong>di</strong> riposo, Deliberazioni della giunta, anno 1947.Comune <strong>di</strong> Roma, Stato civile, Atto <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> morte.Stefano BrunNota bibliografica<strong>Camera</strong> dei deputati-Senato della Repubblica, Annuario parlamentare.1948-1949, a cura del Segretariato generale della <strong>Camera</strong> dei deputati, p. 340;<strong>Camera</strong> dei deputati, Annuario parlamentare. 1950-1951, a cura del Segretariatogenerale della <strong>Camera</strong> dei deputati, pp. 413-414; 1951-1952, pp. 445-446; 1952-1953, pp. 462-463; 1953-1954, pp. 467-468; 1955-1956, pp. 496-497; 1956-1957, pp. 516-517; 1957-1958, pp. 537-538; 1959-1960, p. 1260.Artefici del lavoro italiano, a cura dell’Istituto <strong>di</strong> arti e mestieri per gli orfani deilavoratori italiani caduti in guerra F. D. Roosevelt, I, Tip. Castal<strong>di</strong>, Roma1956, ad nomen.<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio e agricoltura <strong>di</strong> Napoli, Riunione della Consulta economicaprovinciale. Sintesi dell’attività svolta dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Napoli nel periodo1945-1956. 29 <strong>di</strong>cembre 1956, Casa del lavoro tipografico, Napoli 1956.Panorama biografico degli italiani d’oggi, a cura <strong>di</strong> G. Vaccaro, Curcio, Roma 1956,ad nomen.Who’s who in Italy, 1957-1958, e<strong>di</strong>ted by I. Giordani and S. S. Taylor, IntercontinentalBook, Milano-Roma 1958, ad nomen.Se non lo conosci te lo presento io! 2000 italiani viventi segnalatisi in ogni campodell’umana attività [ed. 1960], Casa E<strong>di</strong>trice Superga, Torino 1959, ad nomen.Who’s who in the Italian economic life, Nuova Mercurio, Milano 1959, ad nomen.484


Note bibliografiche e riferimenti archivisticiChi è. Dizionario biografico degli italiani d’oggi, Scarano, Roma 1961, ad nomen.Le compagnie del gas in Napoli, a cura della Compagnia napoletana del gas nel centenariodella sua costituzione 1862-1962, L’arte tipografica, Napoli 1962, p. 403.C. P. Scavizzi, Dizionario biografico degli italiani, Istituto della Enciclope<strong>di</strong>aItaliana, XIV, Roma 1972, ad nomen.G. Russo, La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Napoli dal 1808 al 1978: una presenzanell’economia, a cura <strong>di</strong> G. Alisio, <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio, industria, artigianatoe agricoltura, Napoli 1985, pp. 384-424.“Orizzonti economici”, 61, <strong>di</strong>cembre 1988.A. De Benedetti, La via dell’industria. L’IRI e lo sviluppo del Mezzogiorno,1933-43, Donzelli, Roma 1996.P. A. Toma, Napoli e la Compagnia del gas, due secoli insieme, Compagnia dei trovatori,Napoli 2006.G. Cesarino, Stefano Brun. Il mestiere <strong>di</strong> manager come con<strong>di</strong>zione storica davivere in nome <strong>di</strong> una <strong>di</strong>nastia che ha dato conto <strong>di</strong> sé per esemplarità <strong>di</strong> spirito<strong>di</strong> intrapresa, in “Dossier Unione Europea”, 4, 2008, pp. 84-92 (www.sr-m.it/uomini-illustri-del-sud/stefano-brun.html).V. Ferran<strong>di</strong>no, Le imprese sannite e la loro associazione nel secondo dopoguerra:problemi e risultati, in L’impresa familiare nel Mezzogiorno continentale frapassato e presente. Un approccio inter<strong>di</strong>sciplinare, Atti del Convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>(Benevento, 30 novembre-1° <strong>di</strong>cembre 2007), a cura <strong>di</strong> E. De Simone e V.Ferran<strong>di</strong>no, FrancoAngeli Milano 2009, pp. 120-157.Il profilo biografico <strong>di</strong> Stefano Brun verrà pubblicato anche in Dizionario biograficodei presidenti delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane (1944-2005), IV: Basilicata,Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Unioncamere-Rubbettino,Roma-Soveria Mannelli (in stampa).Pubblicazioni del presidenteDistruzione, ripresa, sviluppo. Dieci anni <strong>di</strong> attività della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong>Napoli (Relazione del presidente Brun alla Consulta economica provinciale), in“Orizzonti economici”, 3, 1955, pp. 21-29.Per Napoli e per il Sud, in “Orizzonti economici”, 1, 1955, pp. 3-5.Senso <strong>di</strong> realtà e tenacia, elementi in<strong>di</strong>spensabili dell’industrializzazione, in “Orizzontieconomici”, 15, 1958, pp. 13-15.S. Brun, G. Corna Pellegrini, Gli incentivi cre<strong>di</strong>tizi e il Mezzogiorno d’Italia,in “Prospettive Meri<strong>di</strong>onali”, IV, 6, giugno 1960, pp. 18-19.485


1946-1961 Dall’antagonismo alla cooperazione istituzionaleRiferimenti archivisticiAsccNapoli, Verbali <strong>di</strong> riunione della giunta camerale, 1945, I, seduta del 9 aprile1945; Verbali giunta, II semestre 1961 (originali) [sic], in part. seduta n. 14del 26 maggio 1961; Verbale <strong>di</strong> riunione della giunta camerale, seduta n. 18 del9 novembre 1962.Istituto campano per la storia della Resistenza Vera Lombar<strong>di</strong>, Fondo G. Cenzato,b. 4, fasc. 14: Svimez ufficio <strong>di</strong> Napoli (1947-6-18-1948-1-17); b. 7, fasc. 27:Relazione e schema del programma del Centro provinciale per la produttività <strong>di</strong>Napoli per l’anno 1958 e 1959, dal 1° luglio 1956; b. 7, fasc. 30: Composizionedel Centro regionale campano per la produttività.486

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