L’ONDA ROSA DEL CICLAMINOAneddotica a forma di fioreLa motivazione della staffetta controil tempo, <strong>nella</strong> corsa esasperataall’ultimo permesso, per arrivare acontrollare che ogni cosa sia a postoprima dell’evento, Massimo Magnaguadagno,il geologo ipercinetico,responsabile della Delegazione diFermo, la scopre nell’abbraccio diun’adolescente. Racconta: «Abbiamoincontrato persone malate che hannotrovato conforto nel trovarci presenti.A Perugia, a una ragazza di sedicidiciassetteanni che sembrava una<strong>tu</strong>rista, volevo lasciare dei volantiniprima che se ne andasse. Mi ha abbracciatoforte commossissima e miha detto: “Grazie per quello che fate”.Aveva la fibrosi cistica. È questo quelloche mi ripaga più di <strong>tu</strong>tto il resto.Vale tantissimo».In Piazza Brà, a Verona, è arrivatoin bicicletta, da Trento, il papà diuna ragazza affetta da FC rinata dopoil trapianto. È Eleonora a fotografarela scena: «Ha buttato nel cestino afianco quello che non gli serviva e siè messo due ciclamini nello zaino.Aveva quegli occhi che ti guardano ehanno capito <strong>tu</strong>tto di te: perché sei lìe che speranze hai».Non <strong>tu</strong>tti, però, avevano il desideriodi raccontarsi. Susy, facendola cronaca delle giornate di Lucca,osserva: «Tante persone arrivavanoin silenzio. Dicevano: “Un ciclamino”.Poi: “So <strong>tu</strong>tto, so <strong>tu</strong>tto” e comevenivano in silenzio andavano insilenzio. Tanta gente voleva saperee tanta sapeva e non voleva farsivedere».A Lecce ci si sono messi pure gliabusivi. «Avevano visto la pubblicitàe hanno pensato di organizzarsispacciandosi per la FFC. Quandol’ho saputo ho passato il mio bruttoquarto d’ora. Abbiamo fatto denunciaai vigili, che sono intervenuti.Abbiamo tribolato un po’, però bello– dice Francesca.La cornetta non riesce a contenerel’emozione di Salvatore La Lota, né lamia penna a fermare il corso delle sueparole. «Abbiamo dipinto di MatteoMarzotto quindici città, affiggendomille manifesti gra<strong>tu</strong>iti. La più lontanadelle piazze distava duecento kilometrida dove abito. Abbiamo vendutomilleduecento piante, raccolto settemilasettecentoeuro netti. Conto supersone calde, nel cui dna la parolasofferenza non esiste. Il direttore delTg3 Sicilia, Vincenzo Morgante, hafatto fare un servizio sul tg regionaledelle quattordici, quando ha il massimoascolto. Il 16, di pomeriggio, miha chiamato in una certa concitazione:“L’ha visto? L’ha visto?”. Voleva saperecom’era andata. Era en<strong>tu</strong>siasta esi scusava per non essersi interessato emobilitato prima. “Sarò a sua completadisposizione” ha detto. Se la gentenon vede non crede – aggiunge Salvatore.Quindi, come per argomentarela sua tesi, prosegue: «Vedere fermareuna macchina e dire: “Mi dia duepiante, ho appena visto un servizio suRai 3”; sentire la gente ripetere: “Abbiamovisto una persona che lo ha annunciato”ricarica di energia».La sensibilità però non abita in <strong>tu</strong>tti.Un gruppo di amici si è rivolto aBruna Nadal, nuova efficacissima levavolontaria, in questi termini: «Noi abbiamoinvestito <strong>tu</strong>tto in vino alla facciadella vostra ricerca». A lei non èmancata la gentilezza: «Vi auguro diavere tanta salute e figli sani che nonabbiano bisogno della ricerca». PoiBruna ha trovato sostegno in «un signorecon un bambino malato di cuoreche le ha comprato un ciclaminodicendo: “Perché <strong>tu</strong>tti hanno diritto diavere un’aspettativa di vita migliore”».Anche questo fa bene al cuore.32 NOTIZIARIO FFC N. <strong>29</strong> DICEMBRE 2010
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