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4 - Elledici

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INFANZIALa notte sta calando e per questo cerchiamo un rifugio. Vediamo di lontanoun luogo nel quale riposare; sistemiamo le pelli per farne un morbidoletto e ci sdraiamo sopra di esse. Mentre scende il buio i nostriocchi si chiudono, il nostro corpo si rilassa e ci addormentiamo profondamente.Nel silenzio qualcosa ci ridesta: è una luce, una melodia e un movimentoche si fanno sempre più intensi. I nostri occhi annebbiati dalsonno fanno fatica a vedere cosa succede. Tuttavia vogliamo vederebene e così la nostra mente si fa sempre più attenta e nel fascio diluce si intravede...L’insegnante chiede ai bambini: «Chi vedono i pastori?». Un coro di angeli ela voce di uno di essi parla loro.Alcuni bambini saranno pastori, altri le pecore, altri gli angelidel coro. Se possibile, preparare diversi cappelli «da pastore»per i «pastori» e un po’ di lana per le pecore, utilizzarele ali della sesta stella. Tutto si può realizzare con cartacrespa colorata e cartoncino. I bambini mimanociò che l’insegnante racconta.«Sulle colline, all’aperto, le pecore erano custodite nel loro recinto. Un robusto muro di pietracon spine acute in punta non lasciava entrare gli animali feroci. E i pastori facevano la guardiaalle loro greggi per tutta la notte. Era tutto buio. Era tutto silenzio, poi all’improvviso nel cieloci fu come un lampo di luce, una luce così forte che accecava gli occhi. Era la luce di un angelo.Quell’angelo parlò ai pastori a voce chiara e forte: “Porto una buona notizia! La notizia piùbella mai sentita! Per voi e per tutto il mondo! Oggi, a Betlemme, è nato il vostro re! Il Repromesso da Dio! Andate a vederlo voi stessi! Lo troverete che dorme in una mangiatoia!”.E subito il cielo si riempì di voci angeliche: “Gloria a Dio nel cielo... e pace sulla terra!”. Poi, d’uncolpo tutto fu di nuovo buio, tutto silenzio. I pastori fecero un respiro profondo. “Dobbiamo farecome ha detto l’angelo. Le pecore sono fin troppo al sicuro”. Così andarono a Betlemme».Dopo la drammatizzazione, l’insegnante chiede aibambini di immaginare e raccontare: «Se io fossiun pastore, cosa farei?». Ogni bambino, a turno, indossaun cappello da pastore e mima la soluzioneda lui pensata.I bambini hanno prestato attenzione al racconto dell’annuncio ai pastori?8 a stella: IL BAMBINO - È NATO PER TUTTIL’ottava stella fa scoprire l’immagine di Gesù bambino.Seguendo la musica e la stella luminosa, entriamonella stanza dove scorgiamo un telo bianco, una Bibbia,un po’ di paglia e la statua del bambino Gesù.Seduti sul telo, l’insegnante racconta che Giuseppee Maria si erano messi in viaggio verso Betlemmeper il censimento chiesto dall’imperatore romano, ilquale voleva conoscere tutte le persone che vivevanonei Paesi governati da lui. Maria stava per darealla luce il suo bambino, ma giunti a Betlemmenon trovarono stanze. L’unico posto libero era unluogo dove dormivano gli animali: una stalla. L’insegnantelegge:«Maria partorì il suo bambino. Non c’era neanche una culla in cui mettere il bambino. C’era solouna mangiatoia, dove andavano a mangiare gli animali. Giuseppe la riempì con un po’ di pagliapulita, mentre Maria fasciava il suo bambino. E il piccolo Gesù dormì sistemato in quellamangiatoia...».L’Ora di Religione dicembre 201018

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