26Non credo capiti spesso che loscrittore resti affascinato dallastoria che sta raccontando. A meè successo, scrivendo il libro“Carlo Ghega: il cavaliere delleAlpi”, man mano che riordinavo escrivevo i diversi pezzi, risultatodi una lunga e vasta ricerca sulpersonaggio.La vita di Ghega mi si è rivelatauna continuità di eventistraordinari che, con ritmo crescente,mi hanno entusiasmato;ho cercato, nello scrivere, di<strong>com</strong>unicare al lettore, il più fedelmentepossibile, le mie sensazioni.Scusate il preambolo, passosubito a narrare di questa mirabilevita.Carlo nasce a Venezia il 10gennaio 1802. La stirpe dei Ghegaforniva da generazioni ufficialidi marina alla Serenissima, essaproveniva dall’Albania dove, aSkutari, la nobile famiglia avevacurato gli interessi della Repubblicadi Venezia fino al 1478,quando, a causa dell’occupazioneturca dei Balcani, dovette rifugiarsia Venezia. Dunque, perCarlo, unico figlio maschio, lacarriera era già tracciata sin dallanascita: quella di <strong>com</strong>andante diuna nave veneta, <strong>com</strong>e, per secoli,avevano fatto i suoi avi.CARLOGHEGAIl genio dellastrada ferratadi Aldo RampatiCertamente sarà stato un durocolpo per il padre Antonio quando,già nella scuola di base, gliinsegnanti si accorsero che ilfiglio aveva una straordinaria predisposizioneper la matematica ele scienze tecniche e gli <strong>com</strong>unicaronoche sarebbe stato piùopportuno fargli frequentare ilLiceo Tecnico anziché quelloNautico. Per fortuna, sebbene amalincuore, il padre si arrese e lesoddisfazioni che Carlo gli procuròlo ripagarono abbondantemente.All’Università di Padova Carlosarà “a pieni voti” ingegnere earchitetto a soli 16 anni e l’annodopo conseguirà il dottorato inmatematica “a pieni voti conlode”. Come figlio di un funzionariopubblico, lo Stato lo impiegòsubito, <strong>com</strong>e ingegnere praticante,nella direzione provincialeveneta delle costruzioni, dove sioccupò della costruzione, nonfacile per quei tempi, della stradad’Alemagna (Treviso-Dobiacco)dimostrandosi talmente capace,da ottenere diversi avanzamentifino alla promozione ad ingegneredi prima classe nel 1833 pressol’ufficio centrale di Venezia, doverimase fino al 1836. Durante questoperiodo Ghega trovò tempo evolontà di occuparsi di problemiteorici con il risultato di dueinvenzioni: una livella e un cosiddetto“nonio” per calcolare le curvein decimi di millimetro, che glimeritarono onori ed en<strong>com</strong>i e iprimi riconoscimenti di scrittoretecnico in campo internazionale.Sempre nel 1836, un anno per luifatidico, entra nel campo che glidarà l’immortalità: le ferrovie.George Stephenson (1781-1848) aveva inventato la lo<strong>com</strong>otivae nel 1830 creato la primalinea ferroviaria per passeggeri daLiverpool a Manchester. Da quelmomento era partita la corsa dellediverse nazioni per la costruzionedi strade ferrate, almeno dove l’orografiadel terreno e le possibilitàtecniche lo permettevano. AVienna fu fondata la Società FerrovieNord che prenderà il nomedi “Kaiser Ferdinand Nordbahn”per la costruzione della lineaVienna-Bochnia, in Galizia, viaBrno. I finanziatori e gestori dell’impresafurono le banche Rotschilde Sina che, in <strong>caso</strong> di successo,avevano nei loro progetti dicongiungere anche Vienna a Trieste.A capo della <strong>com</strong>missionetecnica fu nominato l’ingegnerErmenegildo Francesconi, unveneziano che ben conosceva lagenialità di Ghega e gli offrì diprogettare e dirigere la costruzionedella linea.Dovendo entrare a far parte diun’impresa privata Ghega dovettechiedere un permesso allo Statoche, in considerazione dell’importanzadell’impresa, gli fu subitoconcesso. In questa impresa, oltreche con il concittadino Francesconi,Ghega si trovò a lavorarecon il trentino Luigi Negrelli, il
27progettista del Canale di Suez. Siformò così una triade di italianiche realizzò gran parte della reteferroviaria dell’Impero. Primadell’inizio dei lavori della “Nordbahn”,che durarono cinque anni,Ghega fu inviato in Francia, inBelgio e in Inghilterra per osservarela tecnica di costruzione diquei Paesi e per cercare di ingaggiarequalche tecnico e qualcheconduttore di lo<strong>com</strong>otive di cuil’Austria aveva bisogno, almenofino a quando avrebbe potutocrearne dei propri.Inoltre Ghega acquistò duelo<strong>com</strong>otive da Stephenson, battezzate“Austria” e “Morava” chefurono imbarcate per Trieste,smontate e trasportate a Viennasu carri.Dopo aver mietuto onori ericonoscimenti per l’arditezzadelle soluzioni tecniche adottatenella costruzione della “Nordbahn”(Brno lo riceverà con tuttigli onori e lo nominerà cittadinoonorario), scaduto il permesso,Ghega ritorna alla costruzionedelle strade, ma sarà solo per unbreve periodo: il Consiglio di Stato,capeggiato dal principe vonMetternich e dal barone vonKübeck, decide, con un decretodel 1841, di progettare una reteferroviaria statale, dove la congiunzionedi Vienna con Triestevenne ritenuta prioritaria. Questavolta Ghega non ebbe bisogno dipermessi dovendo lavorare per lostesso Stato da cui dipendeva. Fusubito richiamato a Vienna einvestito della responsabilità delrealizzo della “Südbahn” o FerroviaMeridionale.L’impresa presentava tre grossiostacoli: il valicamento delSemmering, l’attraversamentodelle paludi di Lubiana e la mancanzad’acqua del Carso.Anche questa volta, primadell’inizio dei lavori, Ghega venneinviato all’estero e cioè inAmerica. Egli ritornò senza averappreso molto di più di quello chegià sapeva sul superamento dellependenze. Stephenson assicuravache una lo<strong>com</strong>otiva non potevasuperare un dislivello superioreal 5 per mille, cioè 5 metri al chilometro,mentre per valicare ilSemmering, di circa mille metrid’altitudine, occorreva superare il25 per mille e nessuna lo<strong>com</strong>otivadell’epoca era capace di farlo.Ma Ghega era convinto cheprima o poi si sarebbe stati capacidi costruire una lo<strong>com</strong>otivaadatta allo scopo. Egli consideravala Vienna-Trieste una linea digrande traffico che doveva offrireun trasporto veloce e diretto su undoppio binario e senza gli intoppiche altre soluzioni, anche segeniali <strong>com</strong>e la cremagliera o lafunicolare, potevano causare.Cantiere sul Semmering (Museo della Tecnica di Vienna).Intanto i lavori della stradaferrata furono messi in opera neitratti dove non c’erano problemidi pendenza: da Vienna a Gloggnitz,da Mürzzugschlag a Graz,da Graz a Lubiana, dove fu iniziatala costruzione di un lungo viadottosu terrapieno per superaregli acquitrini che circondavano lacittà, specialmente in direzione diTrieste.Dopo cinque anni dall’iniziodei lavori, per il Semmering nonsi era trovata ancora una soluzione.Fu un avvenimento esternoche risolse il <strong>caso</strong>. La carestia, lafame e la disoccupazione avevanoportato l’Austria, <strong>com</strong>e altri Statieuropei, al collasso, e le popolazioni,nel 1848. si ribellaronocontro i governi facendo traballaretroni e poltrone importanti. InAustria il ’48 segnò la fine di Metterniche l’abdicazione dell’imperatoreFerdinando I a favore deldiciottenne Francesco Giuseppe.Ministro delle finanze fu nominatoil barone “triestino” Carlo vonBruck, fondatore del LloydAustriaco (in seguito Lloyd Triestino),il quale sapeva che farlavorare la gente non significava