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caso - Cralportotrieste.com

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29Sbancamento della collina di Scorcola per l’interramento dell’area dove sarà costruitala Stazione Ferroviaria (Libreria Italo Svevo).interrare la zona dove saràcostruito il porto nuovo (oggi portovecchio) quando la stazione,nel 1878, sarà collocata, <strong>com</strong>eaveva progettato Ghega, dove sitrova oggi, ma Ghega purtroppoera già morto da 18 anni. Nelluglio del 1879 l’AssociazioneIngegneri e Architetti di Triesteeresse un busto di Ghega in marmo,opera dello scultore triestinoGiovanni Depaul che rimase nellaloro sede fino al 1939, quandol’allora sindacato fascista degliingegneri lo diede al MuseoRevoltella, dove fu messo neldeposito. Durante le mie ricercheper il libro venni a conoscenza diquesto fatto e mi interessai perchési trovasse una collocazione piùdegna. Infatti, nel 2004, per la<strong>com</strong>memorazione dei 150 annidel valico del Semmering, conuna bella cerimonia a cui preseroparte le Autorità cittadine e graziealla gentile disponibilità delladottoressa Maria Masau Dan,direttrice del Revoltella – cheaveva stipulato un contratto di<strong>com</strong>odato d’uso con le Ferrovie –fu collocato, in una bacheca divetro antiurto, nell’atrio storicodella nostra stazione centrale,dove tuttora si trova.La vita di Carlo Ghega non fufacile perché, <strong>com</strong>e è stato riconosciuto,egli vedeva vent’annioltre alle concezioni del momentoe operava al di fuori degli interessipersonali. Questo gli procuròparecchi nemici, alcuni dei qualigli invidiavano la sfolgorante carriera,le onorificenze e i riconoscimentiottenuti. Essi non man-carono di calunniarlo e di tacciarlodi italianità quando il Piemontein<strong>com</strong>inciò le guerre risorgimentali.Il 14 marzo 1860 Ghegamorì in povertà, malato di tubercolosi,causata dalle dure faticheche il lavoro, tra gli operai neicantieri di costruzione, <strong>com</strong>portava.Ma il tempo fu galantuomocon lui; monumenti e titoli a parte,Carlo Ghega è oggi universalmentericonosciuto <strong>com</strong>e il grandepioniere delle ferrovie che aprìla strada alle generazioni future dicostruttori nel campo ferroviario.Tutte le sue opere, ponti, viadotti,gallerie e pendenze, furono unprimato dell’epoca; pochi triestinisanno di possedere uno di questiprimati che ancora resiste: ilviadotto su terrapieno e archi dipietra di Aurisina. Oggi si usanomateriali, mezzi e tecnichemoderne, che rendono il lavoropiù celere, più sicuro e moltomeno faticoso, ma per noi questoprimato resterà per sempre latestimonianza di un Genio a cuidobbiamo tutta la nostra riconoscenza.Un’immagine della cerimonia in occasione dello scoprimento del busto di Carlo Ghega,opera dello scultore triestino Giovanni Depaul, celebrata in Stazione Centrale nel 2004.

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