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premio arco d'oro - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 11Per far bollire una rana, comeprima cosa bisogna prenderla.Se non ci prendiamo cura della nostra vista, potremo fare la sua brutta finePaolo Balzamoresponsabileformazione einformazioneCentri Ottici Lisie Bartolomeiwww.lisi-bartolomei.comPer prenderla, andateallo stagno più vicino(meglio all’alba quandola temperatura è piùbassa ed i riflessi delbatrace sono menosaettanti), avvicinatevilentamente alla sprovvedutarana che stascaldandosi al primosole vicino alla riva,facendo atten-zione adavvicinarvi esattametedi spalle, col sole difronte o di lato, senzache la vostra ombra ladisturbi. Una volta atiro, velocemente, la potrete prendere conle mani unite a coppa. Attenzione che se èappena uscita dall’acqua, sarà viscida e viscivolerà di mano. Come alternativapotrete prendere una comune canna dapesca, mettendo, alla fine della lenza,(senza amo!) un fiocchetto fatto con unpezzetto di calza di nylon. Basta poi farmuovere velocemente davanti agli occhidell’animale l’esca, come se fosse ininsetto, e la rana prontamente lo ingoierà ,ed allora la potrete, dopo qualchesecondo, prendere.Bene, adesso la rana è vostra. Dovete solobollirla. Se la buttate in una pentola diacqua bollente, quella scapperà via comeuna saetta, e avrete fallito! Allora bisognaagire conoscendo la psicologia deglismerraldini anuri.Presa la rana con dolcezza, bisognametterla in una pentola di acqua fredda, eporre questa sul fuoco bassissimo.Al primo tepore la rana, infreddolitadall’acqua gelida, si compiaceràdell’aumento di temperatura, e si godràbeata il teporino. L’aumento dellatemperatura dell’ambiente, se molto lento,consentirà poi però un adattamento dellapovera bestia al disagio crescente,debilitandola sempre più, fino a quando,troppo tardi, non saprà , né potràpiù reagire e finirà per morirelessa.Si, direte voi, ma chivorrebbe mai ammazzarecosì crudelmente unapovera bestia? E perché ,poi?Beh! È stato un esperimentoeffettuato nella facoltà dibiologia, nella John HopkinsUniversity nel lontano 1882.Con questo esperimento si èdimostrato, in assoluto, lastupidità di certi scienziati e loscarso rispetto di qualcuno perla vita. Qualche insegnamento,tuttavia, ne possiamo trarre. A noisuccede la stessa cosa in tutti i settori.Non siamo razzisti, ma tolleriamo un po’ diluoghi comuni contro i negri e gliimmigrati. Non siamo omofobi ma “certoveder due donne o due uomini che sibaciano in strada mi fa un po’ senso”.Siamo contro ogni dittatura, masopportiamo le piccole (ma sempre piùgrandi) mancanze di legalità quotidiane edi privilegi delle caste e degli “albi” assortiti.Della serie di Onofrio marchese del Grilloche dice “Me dispiace, ma io so’ io, e voinun sete un .......!”È solo questione di quantità e di tempo, efacciamo come la ranocchietta, citroveremo in piena Shoa’, governati da unmoderno KuKluxKlan e da baronato didespoti assoluti. Lessati, esattamentecome quella rana del Maryland.Direbbe il mio amico Tonino: “che ciazzecca questo con i centriLisi&Bartolomei?”E beh, qualcosa c’entra. Quello checerchiamo, nei nostri centri, è di esserenon già “spacciatori di lenti”, maconsulenti del benessere visivo dellanostra clientela. Quando un cinquantenneci dichiara con orgoglio “io leggo senzaocchiali”, quando una mamma dice di suofiglio adolescnte “sta le ore intere con laplay station in mano”, quando vedobambini in pieno agosto senza occhiali dasole, mi viene da pensare: “povereranocchiette, stanno per bollire, maancora non se ne rendono conto!”Il benessere visivo non è il “ce la faccioancora!” o il “vedo bene, certo non le cosepiccole piccole...”. Il benessere visivo, chenoi dei centri ottici Lisi&Bartolomei cisforziamo di tutelare nella nostra clientela,è sentirsi al meglio, essere efficaci almassimo. Il benessere visivo è andaremeglio a scuola, guidare con più sicurezza,lavorarare di più, con meno stanchezza ederrori. Il benessere visivo è stare al sole diagosto da giovani senza farsi venire unadegenerazione maculare in terza età .Aiutateci a tutelare il vostro benesserevisivo, non adattatevi inutilente ai disagifino a finire lessi.Pensateci, care ranocchiette!Hasta la vista!

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