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premio arco d'oro - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 33Alessandro Petronio, medico e filosofoNato nei primi anni del XVI secolo, a Civita Castella, lasciò numerosi scritti ai posteridi FrancescaPelingaAlessandro Petronionacque a CivitaCastellana, nello StatoPontificio nei primidel 1500. Discendevaforse da AlfonsoPetroni, illustre cittadinosenese che nelsettembre del 1492 fuchiamato da papaAlessandro VI alcomando del Forte.Nel 1590 troviamo,sempre a Civita Castellana, un nipote diquesti, il capitano Simeone Petroni, quidistaccato per ordine del Sacro Colleggio,che era, ed è ancora, l’insieme dei cardinalidella Chiesa cattolica ad assolvere adue compiti principali: provvedere all’elezionedel papa, realizzare riunioni collegialiquando è convocato dal papa per valutareaspetti generali o specifici del governodella Chiesa. Esso nel 1500 era formatoda 65 cardinali. Nel 1534, Petronio professògiovanissimo la medicina a Padova,anche se non c’è nessun documento sicurosulla sua attività come docente, e pubblicòil trattato “De Putridine”. Fu archiatradi Paolo IV, fu conclavista medico delConclave consuntivo alla morte di Paolo IV.In caso di morte del Pontefice, il suo primocompito consisteva nel verificare che ilPapa era realmente morto, chiamandolotre volte con il nome di battesimo. Nelcaso in cui non ricevava risposta, nèdichiarava la morte con la formula VerePapa mortuus est. Nel 1552 dedicò al regnantePapa Giulio III un libretto in latinodal titolo “L’acqua Tiberina”, opera deltutto nuova ed insieme utile a coloro cheusano tale “acqua”, in cui esaltava le proprietàbenefiche dell‘Acqua Tiberina. Talededica a Papa Giulio III, era dovuta alfatto che il Papa nella costruzione dellaimmensa villa Julia, lungo la via Flamina,tra il ponte Milvio e Porta del Popolo, nonaveva esitato ad appropriarsi di buonaparte della già scarsa acqua per Roma,acqua Vergine, il cui sotterraneo acquedottopassava e passa ancora oggi, sotto ilsuo ninfeo, sottraendola ai Romani. Contale libro assolveva il Papa che seppureaveva tolto tanta acqua ai romani, infondo non aveva fatto un gran danno.Petronio asseriva che l’acqua del Tevere,debitamente depurata, era raccomandabilead ogni età , utile al fegato, allamilza, ai polmoni, ai nervi. Soave e limpida,di gusto ottimo, era una specie diacqua miracolosa, tanto da vedere lamano nella provvidenza nel fatto cheVitige, un generale dell’esercito ostrogotoche nel 537 assediò Roma facendo tagliaretutti gli acquedotti che portavano l’acquaalla città , risparmiasse, miracolosamente,la conduttura dell’acqua vergine.Nel 1573 scrisse “De vietu Romanorum”diviso in cinque libri nel quale dava consigliigienici ed in particolare sull’alimentazioneagli abitanti di Roma in un epoca in cuil’igiene era molto scarsa. I primi capitolitrattano dell’aria e dei venti di Roma; eglifece un’ accurata indagine del suolo, conla conclusione che d’inverno la città erapiena di fango, e d’estate polverosa; cheera piu freddo il mattino. Venivano poidescritte le strade piu calde in rapportoall’ora e alla stagione. Veniva infatti sconsigliatodi transitare in estate per la via cheda Castel Sant’Angelo porta a San Pietrodalle 15 alle 20 per evitare, come diremmooggi, un colpo di sole. Il secondo libro èquello delle acque, sosteneva che l’acquamigliore era quella piovana specie se raccoltain estate. Fra le acque medicinaligodeva della sua stima l’acqua di Anticoli(Fiuggi), la definì incolore, insapore, limpidae che faceva bene a coloro che soffrivanodi calcoli. Sempre nel libro secondodelle acque affermava che il vino andavadato per determinate malattie, adesempio per sorreggere le forze del malato,e che andava bevuto durante i pastidiluito con acqua e se si eccedeva si avevanodisturbi renali ed intestinali. L’azionedell’aria e del vento influiva sullo statofisico degli uomini. Infatti, secondoPetronio, coloro che vivevano nella zonaelevata del Campidoglio erano piu sani. Ilterzo libro è dedicato alle cose che si mangiano.Per la frutta diceva che se se nemangiava molta, faceva venire la febbre.Studiò i vari tipi di pesci consigliandone ilmodo piu adatto per la cottura . Nel quartolibro parla dei mali di Roma in rapportoal modo di vivere e al nutrimento nonadatto. Interessanti sono i consigli per ledonne incinte alle quali prescriveva di faremoto, specie nell’ultimo periodo di gestazione,di avere un’ alimentazione sana,fasciature non strette che sostenessero ilbasso ventre e, soprattutto, molta pulizia.Nel quinto libro parla di igiene fisica e lenorme per una vita sana e forte, i regimidi vita per le varie età , consigli sul riposo,sul moto, sui rapporti sessuali, sui bagni,dicendo che una grande gioia puòcausare disturbi, così come una follepaura può causare la morte. Morì nel1585 e fu medico e filosofo di grandissimafama, molto stimato, e pochi loeguagliarono.

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