RUBRICHEa cura della RedazioneCattedrale di Sant’Alessandro martire in BergamoOrdinazioni Presb<strong>it</strong>erali 2012Sabato 26 maggio alle ore 17.00, durante una solenne Celebrazione Eucaristica in Cattedrale, il VescovoFrancesco ha ordinato tredici nuovi sacerdoti.Per la Chiesa di Bergamo:Don Claudio Avogadri, della Parrocchia di VerdellinoDon Gianpaolo Baldi, della Parrocchia di LocateDon Giorgio Carobbio, della Parrocchia di Alzano MaggioreDon Tommaso Frigerio, della Parrocchia di Somana (LC)Don Tiziano Legrenzi, della Parrocchia di Villa d’OgnaDon Mattia Magoni, della Parrocchia di Trescore BalnearioDon Matteo Marcassoli, della Parrocchia di Celadina in BergamoDon Emiliano Poloni, della Parrocchia di Cologno al SerioDon Andrea Pressiani, della Parrocchia di Villa d’AddaDon Mattia Tomasoni, della Parrocchia di DorgaPer la diocesi di Latacunga (Ecuador):Don Davide Marchio, della Parrocchia di OlginateDue Padri Passionisti:Don Alessandro Cancelli, della Parrocchia di CalepioDon Andrea Redaelli, della Parrocchia di MeroneLa Comun<strong>it</strong>à Parrocchiale di Tagliuno è grata al Signore per questo dono, e nel fare gli auguri, si unisce alpensiero scr<strong>it</strong>to da un loro confratello:“Carissimi, nel vostro nuovo modo di essere uomini nella Chiesa, continuate a “decidere di lasciarvi nascere”.Spesso l’uman<strong>it</strong>à vi farà paura; ab<strong>it</strong>atela fino in fondo, nello stupore riconoscente di chi scopre che Dio stapreparando, qui, il Suo Regno; così, tutte le volte che il vostro essere prete ricostruirà uman<strong>it</strong>à, compresa lavostra, sarà opera dello Spir<strong>it</strong>o, e sarà uman<strong>it</strong>à non posseduta, ma affidata…..E l’avete già visto. Perfetti?NO! Uomini. AUGURI.” (da “ALERE”, rivista del Seminario Vescovile di Bergamo, numero speciale 3/2012)36Indialogo n. 211
RUBRICHEfra Silvestro Arosio o. f.m.Passaggio del TestimoneUna presenza viva, costante esempre attuale, con 400 anni distoria. È la lunga storia e presenzadi noi frati francescani nel conventodi Cividino. Siamo arrivati quinel 1620, chiamati dalla gente diCastelli Calepio; da allora siamosempre vissuti tra voi cercando diservirvi in diversi modi, secondo idoni ed i carismi ricevuti.Non voglio fare il nome dei fratipassati in questo bel convento,per non correre il rischio didimenticarne qualcuno. Sonoinfatti numerosi quelli che, con laloro presenza, hanno aiutato,sudato, insegnato, predicato, solidarizzatocon la gente di Cividinoe della zona circostante.Erano frati semplici, erano fratidotti, tra loro ci sono stati grandiinsegnanti e grandi lavoratori dellaterra e, come insegnavaFrancesco, il Santo di Assisi, hannosempre cercato di vivere in semplic<strong>it</strong>àe letizia la loro vocazione difrati minori. In passato, i fratihanno condiviso tantissimo; ricordosemplicemente le varie soppressionie la tenacia costante aprotezione del convento, le vicendedella grande guerra con i bombardamentidel famoso pontedella ferrovia, l'insegnamento deglianni del dopoguerra, che ha formatotantissimi frati alla v<strong>it</strong>a religiosae ministeriale; ricordo infine <strong>it</strong>anti questuanti che, dopo avergirato in lungo e in largo questezone, raccoglievano con unamano, e con l'altra erano capaci diaiutare le famiglie in difficoltà cheincontravano sul cammino.ORA.... da qualche anno i frati parlanodi unione delle province francescanedel nord Italia per varimotivi; non solo per il venir menodelle vocazioni religiose, ma anchee, soprattutto, per un maggior rinnovamentodelle v<strong>it</strong>a fraternafrancescana, tenendo conto delmutare dei tempi e delle s<strong>it</strong>uazionireligiose e sociali. La conseguenzadi ciò è un ridimensionamentodelle strutture, e quindi, la chiusuradi alcuni conventi (forse unaventina in tutto il nord Italia), tracui il nostro di Cividino. I cr<strong>it</strong>eridelle scelte sono vari, forse nonsempre condivisibili da tutti, macertamente stabil<strong>it</strong>i con fatica,discernimento e confronto tra ivari gruppi, commissioni di studiocomposte da frati che, bene omale, possiedono una visione globaledella mappatura generaledelle nostre presenze nel nordItalia. Sicuramente Cividino è unodei più bei conventi che abbiamo,con una ricca storia e tradizione,ma, se mi consent<strong>it</strong>e una battuta,siamo in terra bergamasca, unaterra ancora ricca di religios<strong>it</strong>à,con un buon servizio pastorale ereligioso/l<strong>it</strong>urgico; altre zone delnord Italia sono più povere, piùsguarn<strong>it</strong>e; forse, anche per questomotivo, si è scelto la chiusura delconvento.Una cosa che mi rende sereno è il“PASSAGGIO DEL TESTIMONE”alle sorelle Carmel<strong>it</strong>ane, chehanno chiesto e ottenuto dalVescovo il permesso di prenderepossesso della struttura, e servirein modo nuovo la gente diCividino e dintorni. Inizialmente iIndialogo n. 21137