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Italia - Unipol Banca

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16UGF BANCABILANCIO 2010RELAZIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONESULLA GESTIONEINTRODUZIONELO SCENARIO MACROECONOMICO(1) Fonte: ABI – Montly Outlook –Febbraio 2011(2) Fonte: ABI – Montly Outlook -Febbraio 2011Lo scenario macroeconomico che si è delineato nell’esercizio 2010 è stato sicuramentecaratterizzato da un elevato grado di incertezza. Ad oltre due anni dalla crisi del 2007 le economieinternazionali, pur evidenziando deboli segnali di miglioramento, continuano a presentare elementipositivi ma anche inquietanti fattori negativi. Tra i fattori positivi abbiamo sicuramente l’andamentodel PIL: i dati consuntivi del terzo trimestre 2010 evidenziano un’economia americana in costantecrescita (+3,3% su base annua) 1 , nello stesso periodo anche l’area Euro presenta una crescitaseppure più contenuta (+ 1,9% su base annua) 1 . Tra i paesi dell’eurozona l’<strong>Italia</strong> è quello che haregistrato una delle performance più modeste (+ 1,1% su base annua) 1 . In questo contesto un’analisipiù dettagliata degli indicatori macroeconomici evidenziano aspetti certamente positivi, comel’andamento dell’indice della produzione industriale che nel corso del 2010 si è mantenuto positivoin tutte le principali economie (in <strong>Italia</strong> + 4,1% su base annua a novembre) 1 , ma anche elementi chepreoccupano quali le tensioni sui conti pubblici dell’area Euro ed i tassi di disoccupazione ancoramolto elevati. Per quanto riguarda i conti pubblici permangono inalterate le tensioni legate al debitosovrano e questo ha comportato quotazioni dei CDS dei titoli di stato, in particolare per i paesi piùa rischio, su livelli particolarmente elevati. Il CDS italiano è sicuramente uno di quelli che ha piùrisentito della situazione prima illustrata raggiungendo 235 punti. Il rendimento del BTP rispetto alBund tedesco ha infatti sfiorato nel mese di novembre i 200 punti base 1 . Sul fronte dell’occupazione,come detto, l’area Euro sta evidenziando tassi di disoccupazione particolarmente elevati (nel mese dinovembre 10,1%) senza segnali di miglioramento. Anche l’<strong>Italia</strong> conferma l’andamento con un tassodi disoccupazione a novembre inalterato rispetto al mese precedente (8,7%) 1 .Il tasso di inflazione, come avvenuto nella seconda parte del 2009, ha fatto registrare una leggerama costante risalita attestandosi nel mese di dicembre ad un + 2,1% rispetto a dicembre 2009 1 .Nel corso del 2010 il cambio euro/dollaro, dopo l’apprezzamento avvenuto durante il 2009, haregistrato un ridimensionamento del 9,3% attestandosi a 1,321 nel mese di dicembre 2 .Il quadro sopra delineato pertanto non permette ancora di dichiarare ufficialmente terminatoil periodo di crisi. Vi sono ancora troppi indicatori che preoccupano, in particolare: in primo luogoil tasso di disoccupazione ma soprattutto le preoccupazioni sulla tenuta di alcuni conti pubblici.Il forte sostegno dato dalle amministrazioni centrali alla ripresa economica ha comportato un decisopeggioramento dei conti pubblici. Il fabbisogno di cassa del settore statale per l’anno 2010 si èattestato a 67,5 miliardi di euro: ancora negativo anche se in miglioramento rispetto al disavanzodi 86,8 miliardi registrato nel 2009.In questo contesto le Banche Centrali dei principali paesi industrializzati hanno sostanzialmenteadottato una politica monetaria neutrale, mantenendo i tassi di policy ai livelli minimi mai raggiunti.Nel contempo le Banche hanno provveduto a mantenere un elevato grado di liquidità al sistema pernon determinare situazioni di eccessiva restrizione del credito e di conseguenza generare negativeripercussioni sull’economia reale. La BCE ha provveduto ad immettere liquidità nel sistema con loscopo di sostenere la fase di ripresa ed evitare fasi deflazionistiche, anche attraverso azioni “nonconvenzionali”. Nello specifico ha allungato la scadenza massima per le operazioni di rifinanziamentoda 6 a 12 mesi, si è posta come controparte per operazioni di Pronti Contro Termine per le Banchedell’Eurosistema, ha deliberato la possibilità di acquistare obbligazioni private garantite (coveredbond). Tali azioni hanno permesso al sistema bancario di superare la fase di crisi di liquiditàevidenziata dal Sistema. Contrariamente alle aspettative il mercato interbancario rimane comunqueancora molto illiquido in particolare il MID (Mercato Interbancario dei Depositi). Gli scambi di liquiditàtra le banche avvengono quasi esclusivamente attraverso il MIC (Mercato InterbancarioCollateralizzato) pertanto con titoli eleggibili a garanzia del prestito stesso. Permane quindi una fortediffidenza nello scambio tra banche con conseguente richiesta ancora molto elevata presso BCE.Analizzando l’andamento dei tassi interbancari nel 2010 evidenziamo che si è interrotto il calodell’Euribor 3 mesi che, dopo la costante flessione dal 2008, ha invertito il proprio trend chiudendocon una media nel mese di dicembre 2010 pari a 1,02% e con quotazioni che, in questi giorni,

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