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HAITI ALIVE - Fondazione | Alexander Langer | Stiftung

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conoscere storia e attualità di Haiti e della vicina Repubblica Dominicana. [..] Insecondo luogo è vitale mantenere aperti i canali di scambio e contaminazione traItalia, Repubblica Dominicana e Haiti, sia tra società civile che tra operatori, eciò è possibile grazie ai viaggi, che si articolano su tre livelli: viaggi di conoscenza,campi di volontariato, laboratori di auto-formazione per operatori e volontari;a quest’ultimo livello si concretizza l’impegno a mantenere e rispettare l’approcciodi partnership e co-progettazione di cui abbiamo parlato.Infine, vale la pena di accogliere la sfida, per opportunità oltre che per coerenza,di coniugare la cooperazione internazionale con progetti nell’ambitodell’’immigrazione. [..] Due i fronti aperti in quest’ambito: la promozionedell’autonomia e del protagonismo degli immigrati, attraverso l’accompagnamentoalla creazione e allo sviluppo di associazioni di migranti, e il sostegnoa forme di auto e micro-imprenditoria immigrata, in particolare nel settoredell’artigianato, per la commercializzazione in Italia di prodotti dominicani ehaitiani. In questo modo è possibile generare nuove occasioni di investimentoverso il paese di origine oltre la logica delle rimesse e generare opportunità dico-sviluppo, non solo nord-sud ma anche sud-sud. [..] Tutto sembra indicareche, per innescare processi virtuosi di scambio e collaborazione tra i popoli, lacooperazione internazionale vada “ridotta” su scala locale; che il dialogo interculturale,unanimemente invocato, debba essere riconosciuto non solo comevalore, ma come pratica di convivenza nei nostri quartieri, nelle nostre scuole,nelle nostre comunità [..]; infine, che creare opportunità per i cittadini “comuni”di partecipazione alla cooperazione significa ripensarne modelli e approcci.Oggi ci muoviamo in un scenario che grosso modo si divide in due versanti: daun lato la cooperazione degli addetti ai lavori, appannaggio di ONG e istitutiinternazionali; dall’altro quello della solidarietà di massa, fatta di donazioni viasms, adozioni a distanza e raccolte fondi, unica opportunità aperta alla societàcivile di esserci e contribuire. Nulla da obiettare, evidentemente, alle tante iniziativeche, anche a seguito del terremoto di Haiti, hanno consentito di mobilitareingenti risorse. E’ però essenziale, come la storia di Haiti antica a recente ciinsegna, un’attenzione maggiore e più consapevole alla gestione di tali risorse.E’ necessario colmare il vuoto lasciato da queste due modalità di partecipazione,accorciando la distanza tra solidarietà internazionale e società civile e ridefinendoi confini della cooperazione, pensandola come affare di tutti e opportunitàconcreta di fare e di conoscere: capire e agire, sporcarsi le mani e costruire.Crediamo sia una strada possibile; questo almeno ci dice l’esperienza.tratto da Haiti: l’isola che non c’era. Storia, attualità e scenari futuri di unpaese “scoperto” dal terremoto, a cura di Helga Sirchia e Roberto Codazzi,Ibis Edizioni, 201144

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