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Questo è Cefis - Il Primo Amore

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CAPITOLO XII<br />

Un taumaturgo chiamato Eugenio <strong>Cefis</strong>.<br />

<strong>Il</strong> re del trapezio<br />

Lo stratega silenzioso, lo schivo manager, l'eccelso risanatore dell'italica<br />

finanza, il mago dell'etilene - Eugenio <strong>Cefis</strong> - avrebbe, da qualche tempo,<br />

cambiato tattica e costumi. Lo si evince dal fatto che mai come in questi ultimi<br />

mesi il buonuomo ha scodellato interviste, s'<strong>è</strong> lasciato cogliere dai lumi dei<br />

flash, <strong>è</strong> passato al colloquio.<br />

Un metodo sinora sconosciuto alle sue abitudini. Uno sport al quale non<br />

s'era mai dedicato, con un tantino di narcisismo e di psicologia del ruolo. Non<br />

che tacere per umiltà: l'amor proprio lo conforta. Non che fosse riluttante alla<br />

notorietà consueta per temperamento introverso: meno si parlava di lui e più<br />

(lui) era contento. I1 silenzio <strong>è</strong> d'oro (nero), come sempre! Nemmeno per<br />

discrezione, impetuoso e sbruffone com'<strong>è</strong> nelle sue azioni industriali. Cosa può<br />

averlo indotto al dialogo, tanto improvviso quanto abbondante, sì da far<br />

concorrenza all'on. Moro e ad Ugo La Malfa?<br />

Abbiamo due precise sensazioni. La prima: anche il <strong>Cefis</strong> s'<strong>è</strong> convinto che<br />

<strong>è</strong> d'uopo marcare il suo passaggio del Mar Rosso con una concessione alla<br />

stampa, trasferendo ai giornali quello stile asciutto e spregiudicato sinora<br />

riservato ai suoi Consigli di Amministrazione, nei rapporti con i collaboratori<br />

fidatissimi sicari della sua politica, nei conciliaboli da retrobottega per le sue<br />

oscure ma fruttuose manovre d'arrembaggio. Gli ha fatto scuola, considerazione<br />

sintomatica, quel Giulio Andreotti caustico e imprevedibile, polemico al<br />

massimo, parco di scrupoli (ne sa qualcosa il Sen. Fanfani) e senza riguardi.<br />

L'altra opinione <strong>è</strong> che i ritrovati della “System-Italia” società da 900 milioni<br />

versati, amministrata dal fratello Adolfo <strong>Cefis</strong> ed attualmente in pratica d'affari<br />

con la Montedison nel ramo della promozionalità li vada proprio collaudando<br />

lui, con ovvie spinte di presa psicologica, di levigatura dei rivali, di conquista<br />

spavalda dei mercati (politici, soprattutto), di ascendente sugli economisti e<br />

l'opinione pubblica<br />

Due ragioni per rompere un leggendario riserbo: la stagione matura -<br />

adeguarsi ai tempi e (forse) la metodologia applicata della “System-Italia”,<br />

concorrente alla Montedison.

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