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Questo è Cefis - Il Primo Amore

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Fatto si <strong>è</strong> che Eugenio <strong>Cefis</strong> rimane fedele alla sua tipica conduzione del<br />

mestiere, per stile, temperamento, consuetudine e convenienza. Prima e dopo<br />

dell'ENI. All'interno delle aziende pubbliche come l'“Idrocarburi” o<br />

semipubbliche come la Montedison. Mettendo al tappeto gli avversari,<br />

superando di getto le contraddizioni, ammansendo l'autorità politica,<br />

conquistando con l'offa pubblicitaria la stampa, stornando gli sguardi indiscreti<br />

del fisco dalle immobiliari o finanziarie intestate ad altri, ma di sua evidente e<br />

gelosa proprietà.<br />

Riepilogo della grande offensiva<br />

La sua scalata all'ENI <strong>è</strong> storia recente. Compagno di Mattei suo vice finché il<br />

matelicano ne ebbe abbastanza d'una spina nel fianco, di un cane lupo alle<br />

calcagna, d'un ingombrante e troppo abile negoziatore pronto all'ipotesi dello<br />

scavalco; nel 1960 recitò la commedia delle volontarie dimissioni, salvando la<br />

faccia di fronte ad un vero e proprio siluramento.<br />

Se l'ombra di Bascap<strong>è</strong> non fosse scesa sul grande Presidente del consorzio<br />

petrolifero italiano, <strong>Cefis</strong> avrebbe dovuto cercare altrove l'humus per le sue<br />

feconde, fortunate imprese. Invece ecco di nuovo il cividalese al suo antico<br />

posto di vice, alle costole stavolta dell'innocuo letterato, mago della statistica,<br />

gentiluomo esemplare, Marcello Boldrini.<br />

<strong>Il</strong> rientro si disse voluto dall'allora Presidente on. Segni, anche perché<br />

soltanto da così alta autorità doveva scendere il crisma della riabilitazione, a<br />

livelli di potere ben più estesi e significanti di prima. Attaccò con energia,<br />

profittando dell'interregno e delle circostanze, tant'<strong>è</strong> vero che assunse le<br />

effettive presidenze delle Società del Gruppo ENI, lasciando a Girotti, allora<br />

Direttore Generale, qualche ritaglio di prestigio, giubilando letteralmente<br />

Boldrini alla sola Presidenza dell'Ente Idrocarburi: una carica di generale senza<br />

corpi d'armata, di capitano d'industria senza opifici, di maestro senza scolari.<br />

Aggredì gli uomini di Mattei, fedelissimi; si liberò degli antichi avversari<br />

interni; liquidò rapidamente Boldrini, togliendogli non solo lo scranno<br />

presidenziale, ma umiliandolo con l'esclusione per sino dal Consiglio di<br />

Amministrazione dell'ENI stesso.<br />

<strong>Il</strong> vecchio Boldrini, ingegno eletto e probo, signore onesto, era così<br />

emarginato pienamente. Nemmeno Mattei, costituendo l'ENI, aveva osato<br />

rimuovere il Professore dalla Presidenza dell'Agip, limitandosi unicamente ad<br />

entrarvi, lui, in veste d'amministratore delegato.

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