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MARCO MASINI, Niente d'importante. Il nuovo ... - Campo de'fiori

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12<strong>Campo</strong> de’ fioriRoma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggiEttore Petrolini - Un artista del variètèPetrolini è quella cosa che ti burla in ton garbato. Poi dice: “Ti ha piaciato?”di Riccardo ConsoliEttore Petrolinilo abbiamo giài n c o n t r a t o .Cosa ci resta di lui?Ben poca cosa.Qualche disco diGastone, qualchevecchio film custoditoin una scatola dilatta, poco altro. Egliè morto giovane,troppo giovane, aveva soltanto cinquantadueanni.Ci ha lasciato anche alcuni libri dove sonocontenuti, in ordine sparso, facezie, aneddoti,sciocchezzuole; Petrolini amava scriverequasi quanto recitare e si infastidivaquando qualche pedante gli faceva osservazionisulla sintassi o sulla punteggiatura.Al diavolo i pedanti, era solito dire. Comedargli torto! Per tenerseli lontano avevaintitolato uno dei suoi libercoli: Ti ha piaciato?Essendo un gran giocoliere con le parole,condusse una vita da guitto, da attore, daastro nazionale e da vedetta internazionale,egli fu un implacabile freddurista tantoche, sul letto di morte, vedendo entrare ilsacerdote con l’olio santo, sussurrò la suaultima battuta: Adesso si che sono fritto.Un gran giocoliere abbiamo detto: macchiettista,canterino, fine dicitore, inventoredi una nuova espressione teatrale. Egliriuscì ad intuire che nella realtà il buffonenon era lui che faceva ridere gli spettatoristando sul palcoscenico, ma gli altri: ipagliacci veri, gli arrivisti, i ruffiani, le prostitutedi alto bordo.Vuoi conoscere qualcosa di quello che fu ilsuo vastissimo repertorio? Ebbene questoera costituito essenzialmente da: colmi,lazzi, scherzi, inezie, stupidaggini, freddure,cose serie piuttosto che da facezie,cose molli e cose dure, cose dette o ancorada dire, frasi fatte, frasi sfatte, desideriodi morire, salamini e caffè e latte e poiancora parodie, caricature, canzonette,prese in giro, imitazioni di cervelli pocosani, aneddoti e avventure di teatro, storiechiare e storie scure, sguardi arditi,appuntamenti di donnine innamorate, convulsioni,svenimenti, baci, smorfie, letterinequasi sempre profumate, bianche,azzurre, verdoline, ma rigorosamentesgrammaticate.Questo è il libro bello e brutto, pazzo,sciocco e intelligente, non c’è niente e c’èdi tutto, c’è di tutto e non c’è niente,minestrone di sciocchezze, sale e pepe,pepe e sale, miele, zucchero, amarezze,ruzzoloni per le scale, fischi, applausi ealtre cose, buonumore, menefreghismo,parole in libertà . Chi l’autore? Petrolininaturalmente! Tizio, Caio e Petrolini sonostati tre poeti dozzinali, zero geni e tre cretini.<strong>Il</strong> libro è nato così , leggilo e, infine,se ti ha piaciato, puoi anche ridere!Egli era solito attraversare il palcoscenicocon un passo di danza che accompagna ilmotivo della canzone, mostrava un guantoattaccato all’altro, che era calzato.Questa camminata l’ho inventata io, anchequesta è una cosuccia mia, è una cosucciasenza pretese, ma è mia. Non l’hofatta neanche registrare, è di pubblicodominio, altri avrebbero detto: Made inGastone, ma questa è una mia trovata eme la scimmiottano tutti i comici del varietà, i miei guanti bianco latte sono elegantissimi,guardateli! Però il guanto biancolatte è pericoloso, una volta, sorbendouna tazza di latte, distrattamente mi sonobevuto un guanto.Quante invenzioni ho fatto io! Discendo dauna schiatta di inventori, di creatori, quantagenialità nella mia famiglia! Mio padre,per esempio, ha inventato la macchina pertagliare il burro, una cosa semplicissima,un pezzetto di legno alle cui estremità èattaccato un sottilissimo fil diferro ad arco. <strong>Il</strong> mio genitorefu immediatamente plagiato,infatti, eliminato il pezzo dilegno, col solo filo hannocostruito uno strumento pertagliare la polenta. Poi e’venuto un certo Marconi cheha abolito pure il filo.Mia madre? Anche lei unagrande inventrice, anzituttoha inventato me e poi aveva ilsenso dell’economia sviluppato fino allagenialità figuratevi, io mi chiamo Gastone,ebbene, lei mi chiamava semplicementeTone... per risparmiare il gas. Adesso tuttimi chiamano Tone, quante donne si contenterebberodi mangiare pan...e tone!Io sono Gastone, artista cinematografico,fotogenico al cento per cento, numero dicentro nel variè tè , fine dicitore, frequentatoredei bal - tabarins, conquistatore didonne a getto continuo, un uomo incredibilmentestanco di tutto, un uomo cheemana fascino.Qui c’è quasi tutto Petrolini!Figlio di un fabbro ferraio di Ronciglione enipote di un falegname con bottega in ViaGiulia, quindi popolano del miglior lignaggio,Ettore Petrolini fin da ragazzo frequentadiversi teatrini romani,improvvisandosi attore per divertimento;l’ambiente dei baracconi di PiazzaGuglielmo Pepe, dove Petrolini fa le sueprime esperienze artistiche, è quellodescritto più tardi nella sua commedia: <strong>Il</strong>padiglione delle meraviglie.Dopo aver vissuto per qualche tempo, ladura esperienza del riformatorio, a quindicianni decide di lasciare la casa paternaper dedicarsi interamente alla carrierateatrale e decide di seguire una compagniadi attori ambulanti; il suo vero esordio

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