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scarica il Notiziario S.I.M. - Società Italiana di Malacologia

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Curiosità14Ecco dunque <strong>il</strong> poetico bricolage:lo struzzo dà lucealla vita dell’uovo non conun contatto fisico, bensìcon un soffio immateriale,lo stesso con cui Dio <strong>di</strong>edevita ad Adamo. Il Cristo,nuovo Adamo, viene generatodal soffio dello SpiritoSanto, come in un uovo <strong>di</strong>struzzo, come in una conchiglia.‘Il Signore ti coprirà con la sua ombra’, <strong>di</strong>ceGabriele a Maria, e <strong>il</strong> pittore Piero ha <strong>di</strong>pinto ombra eluce nell’abside della pala <strong>di</strong> Brera in maniera naturalmenteartificiale, allegoricamente sapiente: un’ombra sistaglia lungo la nicchia a forma <strong>di</strong> conchiglia quel tantoche basta da coprirne l’uovo, nucleo della perfezionedel Cristo.Il secolo Barocco giocò con la conchiglia, da Góngora aGiovan Battista Marino. Questi nelle Dicerie Sacre interpretòa sua guisa la nascita del colore e <strong>il</strong> ritrovamentodella porpora. Un mastino famelico cercava <strong>di</strong> che nutrirsisu una spiaggia, e trovò una conchiglia. Avendolaspezzata con i denti, ne fuoriuscì la porpora, che tinse <strong>il</strong>muso del cane. Il padrone, accorso verso l’animale credendoloferito, scoprì per la prima volta le ricche proprietàdel murice. Marino trasforma questo raccontonell’occasione <strong>di</strong> un’allegoria: la conchiglia è <strong>il</strong> Cristostesso, mentre <strong>il</strong> mastino è l’ebreo deicida che ne rompe<strong>il</strong> guscio e ne sparge <strong>il</strong> sangue (l’antisemitismo è una caratteristicacomune <strong>di</strong> moltiautori cristiani del passato).I denti del cane sono ichio<strong>di</strong> della croce, mentrela porpora è <strong>il</strong> sangue salvifico<strong>di</strong> Gesù, versato perla redenzione degli uomini.Alla metà del Seicento, unGesuita <strong>di</strong> nome F<strong>il</strong>ippoBuonanni scrive <strong>il</strong> primo trattato interamente de<strong>di</strong>catoalle conchiglie, e fonda la <strong>di</strong>sciplina oggi nota come‘conch<strong>il</strong>iologia’. Il trattato, Ricreazione dell’occhio e dellamente nell’osservazion delle chiocciole, contiene decine <strong>di</strong>bellissime incisioni, opera dello stesso gesuita, ab<strong>il</strong>e <strong>di</strong>segnatore.Esso conferma tutte le più trite (nonché false) credenzedegli antichi a proposito delle conchiglie: che potesseroda sole affiorare dai flutti e solcare i marosi come piccolebarche a vela, che, fecondate dalla rugiada, desserovita alla perla, ma soprattutto che non fossero dotate <strong>di</strong>uova.Nel 1683 <strong>il</strong> naturalista bolognese Anton Felice Mars<strong>il</strong>iscrisse un libello nel quale rivelava al mondo una veritàscandalosa: aveva trovato delle uova nelle conchiglie.Egli <strong>di</strong>strusse, così, più secoli <strong>di</strong> allegorie mariane e cristologiche.Da allora in poi la cultura secolarizzata del Settecentousò la conchiglia come perno dello st<strong>il</strong>e roca<strong>il</strong>le, o comeoggetto bizzarro da mostrare nei famosi gabinetti <strong>di</strong> curiosità.Un intraprendente inglese seppe sfruttare la mania deisuoi connazionali per la collezione delle conchiglie, lequali alla fine del Settecento cominciarono ad arrivaresempre più copiose e con forme inusitate dalle coloniedei mari del Sud. Questo Samuel Marcus, nel 1833, aprìun negozio a Londra con lo scopo <strong>di</strong> importare conchiglieper gli amatori della capitale britannica. Il piccolonegozio era destinato a cambiare d’ufficio, ma anche adavere uno strepitoso successo. Un nipote <strong>di</strong> Marcus, chedal nonno aveva ere<strong>di</strong>tato la passione per le conchiglieed <strong>il</strong> pallino degli affari, alla fine dell’Ottocento si trovavasulle rive del Mar Caspio, in cerca <strong>di</strong> nuovi esemplarida vendere a caro prezzo in patria, quando fu folgoratoda un’idea br<strong>il</strong>lante, una <strong>di</strong> quelle che cambiano,nel bene e nel male, <strong>il</strong> corso <strong>di</strong> molta storia. Pensò checommerciare in oli combustib<strong>il</strong>i sarebbe stato più red<strong>di</strong>tizioche farlo con le sole conchiglie, e nel 1892 spedì4,000 tonnellate <strong>di</strong> cherosene russo a Singapore eBangkok. Si trattava del primo affare <strong>di</strong> una delle compagniepiù importanti e <strong>di</strong>scusse <strong>di</strong> tutta la storia contemporanea,vale a <strong>di</strong>re la Shell.Ecco a cosa si deve <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> questa multinazionale: all’origine,i suoi fondatori erano interessati alle conchiglie(‘seashell’ in inglese) più che al petrolio. La compagniaconservò l’immagine <strong>di</strong> una conchiglia come vess<strong>il</strong>lodei propri commerci, ma, come mostra <strong>il</strong> paragonefra i <strong>di</strong>versi logo che hanno rappresentato la Shell nelcorso della storia, la conchiglia che era stata scelta all’i-

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