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scarica il Notiziario S.I.M. - Società Italiana di Malacologia

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’Contributi<strong>Notiziario</strong> S.I.M. 24 (1-4) pp. 17-18 gen.-apr. 2006 maggio 2006Osservazioni sull’habitat del Chiton phaseolinus(Monterosato, 1879)Antonino Di BellaDiversi anni or sono, nei fondali <strong>di</strong> Acitrezza, mi sonoimbattuto in un piccolo popolamento <strong>di</strong> Chiton phaseolinus,sotto i sassi a qualche metro d’acqua e tutti rigorosamente<strong>di</strong> colore verde più o meno intenso, colorazione“classica” come sapevo, ma che nella fattispecie avevoattribuito alla prevalente presenza <strong>di</strong> alghe ver<strong>di</strong> incrostantinel preciso luogo <strong>di</strong> raccolta e pertanto, a fenomeni<strong>di</strong> mimetizzazione.In epoche successive, modesti ritrovamenti nelle zonetra Catania e Acitrezza mi avevano convinto circa l’esistenza<strong>di</strong> un rapporto tra <strong>il</strong> colore delle alghe dominantinel substrato e <strong>il</strong> chitone in argomento.In tempi più recenti, stu<strong>di</strong>ando le popolazioni a molluschidelle concrezioni che si formano sulle scogliere lavichea livello <strong>di</strong> marea, ho rinvenuto <strong>di</strong>versi esemplari<strong>di</strong> C. phaseolinus dalla colorazione bruno chiaro tendenteal rossiccio.Anche in questo caso ho pensato a livree mimetiche pervia dell’abbondante presenza <strong>di</strong> alghe rosse del tipoCorallina me<strong>di</strong>terranea e Lithoph<strong>il</strong>lum incrustans.Nell’estate del 2005, dopo aver ricercato vanamente <strong>il</strong>C. phaseolinus alle profon<strong>di</strong>tà e nei luoghi consueti,dovevo ormai concludere che lo stesso sembravascomparso e ipotizzavo che la causa potesse attribuirsialla elevata temperatura delle acque superficialinonché alla esagerata presenza <strong>di</strong> sub cercatori <strong>di</strong> “occhi<strong>di</strong> bue” (Haliotis tuberculata), mollusco edule assaiapprezzato, i quali, nella speranza <strong>di</strong> catturare i pochiesemplari superstiti, rigirano tutte le pietre alla loroportata.È stata quin<strong>di</strong> una gra<strong>di</strong>ta sorpresa quando l’amico evalido socio Agatino Reitano ha ritrovato questo elusivochitone ben nascosto tra le “fronde” dell’alga calcareaPseudolithoph<strong>il</strong>lum expansum (Ph<strong>il</strong>.) che nella nostrazona, sin dai primi metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, si inse<strong>di</strong>a neglianfratti e nelle zone poco <strong>il</strong>luminate delle grotte e degliscogli sommersi.Quest’alga incrostante, che appare più abbondante e rigogliosafra gli 8 e i 16 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, supera negliesemplari maturi i 10 cm <strong>di</strong> larghezza e presenta un tallo<strong>di</strong> un bel colore rosso-violaceo più o meno chiaro, cheforma scaglie embricate lisce al tatto; l’aspetto dell’internoricorda un pò quello della pasta sfoglia.Abbiamo pertanto organizzato fra i soci <strong>di</strong> Catania eSiracusa una serie <strong>di</strong> immersioni con autorespiratore intratti <strong>di</strong>versi della scogliera tra Catania, Ognina e Cannizzaroe raccolto manualmente queste alghe <strong>di</strong> consistenzagessosa che poi a casa, con grande cautela abbiamoprovveduto a frantumare aprendone le scaglie, rinvenendoall’interno un gran numero <strong>di</strong> Chiton phaseolinusin gran parte allo sta<strong>di</strong>o adulto e subadulto.Dalle ripetute osservazioni personali e da quelle deicompagni <strong>di</strong> immersione, si possono trarre alcune notazionie avanzare qualche ipotesi.Almeno nelle zone esaminate, Chiton phaseolinus pred<strong>il</strong>igele nicchie e gli innumerevoli interstizi che si creanonelle alghe calcaree e, pur rinvenendosi anche sotto isassi e altri substrati a tenue profon<strong>di</strong>tà, è da ritenereche <strong>il</strong> suo habitat preferenziale sia quello costituito dallealghe sopra descritte e in particolare quelle pluristratificatee <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni che crescono a forma <strong>di</strong>ventaglio o <strong>di</strong> rosa schiacciata, attaccate alle pareti e allevolte delle grotte e degli anfratti in ombra e pocoesposti.La colorazione degli esemplari rinvenuti è quasi sempreidentica a quella dell’alga, cioè rosso-violaceo più o menochiara, ma non sono infrequenti le tinte violetto e l<strong>il</strong>là,verde con tre piastre amaranto, giallo con tre piastrerosse, marroncino flammulato, mentre assai più rara è lacolorazione verde uniforme che sembra caratterizzaregli esemplari rinvenuti sotto i sassi a bassa profon<strong>di</strong>tà.I ritrovamenti più frequenti sono avvenuti con materialeraccolto tra gli 8 e i 14 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà: a tali quotegli anfratti si presentano relativamente privi <strong>di</strong> altriorganismi incrostanti e le alghe sono in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>prosperare senza troppi concorrenti.Tra i 20 e i 30 m <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, grotte e anfratti risultanosempre più ricoperti da una fauna e una flora rigogliosee inestricab<strong>il</strong>i e, ancora più in basso, coralli, gorgonie em<strong>il</strong>le altre specie fanno delle scarpate laviche sommerseun trionfo <strong>di</strong> vita marina.A tali quote l’alga riesce ancora a sv<strong>il</strong>upparsi fra le roccee i detriti del fondo, assumendo una forma mammellonaceacon poche scaglie: queste sono risultate sempre occluseda se<strong>di</strong>mento fangoso e del tutto prive <strong>di</strong> chitoni.Degna <strong>di</strong> nota è stata la scoperta che sul tallo esternodell’alga, sim<strong>il</strong>i a minuscole escrescenze e quasi invisib<strong>il</strong>iper la loro colorazione, si siano trovati inse<strong>di</strong>atiesemplari giovan<strong>il</strong>i – anche meno <strong>di</strong> un m<strong>il</strong>limetro – <strong>di</strong>C. phaseolinus e, ancora più numerosi, <strong>di</strong> Callochiton septemvalvis(1-2 mm).È stato altresì osservato che le due popolazioni <strong>di</strong> adultie giovani non si mescolano fra loro, nel senso che le posizionimeglio occultate sono risultate occupate daesemplari <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, mentre gliesemplari piccoli e piccolissimi paiono affidare la lorosopravvivenza, nelle parti più esposte dell’alga, allaperfetta mimetizzazione.Osservazioni sull’habitat del Chiton phaseolinus (Monterosato, 1879)17

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