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“I matrimoni tra cattolici e musulmani in Italia” - Servizio di hosting

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Appen<strong>di</strong>ce INATURA DELL’IMPEDIMENTO DI DISPARITAS CULTUS38. Secondo la dottr<strong>in</strong>a cattolica, il <strong>matrimoni</strong>o ha <strong>di</strong>gnità sacramentalesolo quando è celebrato da due battezzati. Nel caso <strong>di</strong> <strong>matrimoni</strong>ofra una parte cattolica e una non battezzata, la competenza dellaChiesa cattolica sul v<strong>in</strong>colo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto naturale si fonda sul fatto cheuno dei due nuben<strong>di</strong> è battezzato cattolico (cfr can. 1059) e si <strong>tra</strong>ducenella concessione o meno della <strong>di</strong>spensa che toglie l’impe<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>rimentealle nozze.La <strong>di</strong>spensa deve essere richiesta dal parroco della parte cattolicaall’Ord<strong>in</strong>ario del luogo, normalmente at<strong>tra</strong>verso il competente ufficiodella Curia <strong>di</strong>ocesana. A tale scopo ci si può avvalere del modulo XIII(cfr l’allegata Modulistica, Scheda n. 1). Il parroco deve anche accertare,nelle modalità consuete, lo stato libero della parte musulmana. Tenutoconto della peculiarità del caso, è opportuno che i nuben<strong>di</strong> si present<strong>in</strong>oal parroco almeno sei mesi prima delle nozze.39. Con la normativa canonica che <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a tali <strong>matrimoni</strong> laChiesa, da un lato, <strong>in</strong>tende tutelare la fede della parte cattolica: per questoha stabilito l’impe<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>rimente <strong>di</strong> <strong>di</strong>sparitas cultus (cfr can.1086 § 1), <strong>in</strong> forza del quale è <strong>in</strong>valido il <strong>matrimoni</strong>o eventualmentecon<strong>tra</strong>tto dal fedele cattolico con una parte non battezzata; d’altro canto,essa riconosce che, nella concreta vicenda esistenziale <strong>di</strong> una persona,il <strong>matrimoni</strong>o <strong>di</strong> una parte cattolica con un non battezzato può realizzarevalori positivi <strong>di</strong> <strong>in</strong>dubbio rilievo, quali l’esercizio del <strong>di</strong>ritto allenozze e alla procreazione con la persona liberamente scelta, <strong>in</strong> unacomunione <strong>di</strong> vita fedele e <strong>in</strong><strong>di</strong>ssolubile, secondo il progetto primor<strong>di</strong>ale<strong>di</strong> Dio sull’uomo e sulla donna.40. Per queste ragioni l’Ord<strong>in</strong>ario del luogo, qualora si <strong>di</strong>ano certecon<strong>di</strong>zioni, ha la facoltà <strong>di</strong> <strong>di</strong>spensare il fedele cristiano dall’impe<strong>di</strong>mento<strong>in</strong>validante e <strong>di</strong> ammetterlo alla celebrazione <strong>di</strong> un valido <strong>matrimoni</strong>o.Sotto il profilo sistematico, l’istituto della <strong>di</strong>spensa si <strong>tra</strong>duce nell’esonerodal v<strong>in</strong>colo della legge (nel caso <strong>in</strong> specie, quella che sanciscel’esistenza <strong>di</strong> tale impe<strong>di</strong>mento, che renderebbe nullo il <strong>matrimoni</strong>o),<strong>di</strong> fronte al bene prevalente del fedele (nel caso <strong>in</strong> specie, il fatto chequesti non permanga <strong>in</strong> una convivenza <strong>di</strong> fatto o <strong>in</strong> un <strong>matrimoni</strong>o civile),posto che si realizz<strong>in</strong>o tutte le con<strong>di</strong>zioni richieste per il consensoa un <strong>matrimoni</strong>o <strong>in</strong>tegro nell’essenza, nei f<strong>in</strong>i e nelle proprietà essen-153

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