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14<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>BASTARDI SENZA GLORIAdiMaria CristinaCaponiInglourious Basterds,Usa- Germania, 2009.Genere: azione; regia:Quentin Tarantino;sceneggiatura: QuentinTarantino; interpreti:Brad Pitt, Eli Roth,Michael Fassbender,Christoph Waltz,Diane Kruger, DanielBrühl, Til Schweiger,Mélanie Laurent, B. J.Novak, Samm Levine, ClorisLeachman, Mike Myers, Julie Dreyfus,Paul Rust, Rod Taylor, Maggie Cheung,Christian Berkel, Léa Seydoux, JackyIdo, August Diehl, Richard Sammel;fotografia: Robert Richardson; montaggio:Sally Menke; scenografia: DavidWasco, Sandy Reynolds-Wasco; costumi:Anna B. Sheppard; distribuzione:Universal Pictures; durata: 160 minuti .In Bastardi senza gloria, QuentinTarantino riporta fatti di cronaca delnostro passato, declinando l’oggettivitàdegli eventi a possibili alternative. Senzaaddentrarci troppo sulla legittimità del suooperato, possiamo rassicurare che lo sberleffodel regista riguardo a immaginari episodidella seconda guerra mondiale assurgealla stregua di una mera aneddotica dafumetto: insomma, una profanazionesguaiata molto simile all’atto di assegnareun paio di baffetti alla Gioconda. L’ultimafatica tarantiniana si può definire come unsaggio postmoderno per una storia diversa,dove lo spettatore accede a una dimensionesimulacrale, uno spazio di legittima fantasiain grado di dare luogo a un corto circuitodestabilizzante in cui la realtà non può nonsoccombere. Per questo il conflitto terminanel 1944, anziché nel 1945 e, addirittura,dobbiamo renderne merito a Brad Pitt!C’era una volta nella Francia del 1941 ilnazista colonnello Landa (ChristophWaltz), alias “il cacciatore di ebrei”, (unepiteto conquistato sul campo per “merititrascorsi”) che stermina una famiglia di contadiniebrei, risparmiando la vita alla giovaneShosanna Dreyfus (Mélanie Laurent).Ritorno al futuro tre anni più tardi: ritroviamola stessa Shosanna sotto mentite spoglie,proprietaria di un piccolo cinematografonella Parigi occupata dai Tedeschi.Infatuatosi di lei, il valoroso eroe Bridgetvon Hammersmark (Daniel Brühl) suggerisceal ministro per la propaganda del IIIReich Joseph Goebbels di scegliere il suoesercizio per la prémiere del film propagandisticoL’orgoglio della nazione, una pellicoladi cui è protagonista oltre a esserne ildiretto ispiratore. Tutto questo pur di farcapitolare la donna tra le sue braccia dacecchino. Inaspettatamente, il capo deldicastero per il proselitismo ariano accetta.La fanciulla potrà così mettere in atto il suodesiderio di vendetta, che si traduce inprassi nel momento esatto in cui decide diusare come arma per il suo regolamento diconti la scintilla - simbolica e al contemporeale - che scaturisce dal nitrato d’argento.Lo stesso leitmotiv del castigo e punizioneai danni dei fanatici nazionalsocialisti vieneripreso nella storia parallela dominata dallafigura dei “bastardi”, una schiera di arditicomposta da ebrei americani e da ex ufficialitedeschi che, dovendo scegliere se rinnegarela propria patria e la vanagloria diservire un falso ideale, hanno optato per ilpercorso più difficile. Nell’ipotetico pronipotedi Toro Seduto, lo spocchioso tenenteAldo Raine (Brad Pitt), i guerrieri riconosconoil loro duce e a lui debbono centoscalpi tedeschi… a testa. Aiutati da unadiva teutonica doppiogiochista (DianeKruger) e da un critico cinematografico(Michael Fassbender) al servizio di SuaMaestà, i Bastardi daranno luogo alla cosiddetta“Operazione Kino”, ovvero far saltarein aria la sala cinematografica di Shosanna,facendo fare a Hitler, Goebbels, Goering e atutto il terzo Reich al completo la fine deltopo. Il piano della giovane ebrea recheràostacolo al proposito dei sanguinari guerriglieri?La missione dei Bastardi andrà inporto? Stermineranno i nazisti senza pietà?Non riducetevi semplicemente a immaginarequeste possibilità, prendete posto davantial grande schermo bianco e saprete comeandrà a finire. Un’idea di cosa voglia significareessere un cinefilo ce la fornisce lo stessoTarantino, un autore che per la sua ultimapellicola ha ripreso, storpiandolo, il titolointernazionale del film Quel maledettotreno blindato (1978) del nostro Enzo G.Castellari. La professione di Shosanna vadirettamente posta in relazione con quella diTarantino: entrambi alternano pulsioni diamore venerante e furia profanatrice neiconfronti della settima arte. Sebbene l’anarchicocineasta definisca il suo lungometraggioun “bunch of guys on a mission-movie”a imitazione di un cult come Quella sporcadozzina, i critici hanno etichettato Bastardisenza gloria un «jewish revenge-movie»,ossia un film in cui gli ebrei infliggono unalancinante punizione ai propri avversari. Delresto, particolarmente illuminante apparel’asserzione del regista Eli Roth, che haaccettato di calzare i panni del sergente statunitenseDonowitz per far piacere aTarantino, amico di vecchia data e compagnodi scorribande cinematografiche («Iosono ebreo e da bambino sognavo di farfuori tutti insieme quelli là, lo chiamavo “lamia fantasia kosher”»). Una curiosità: il“film nel film” dal titolo L’orgoglio dellanazione è stato diretto proprio da lui. La leggendavuole che la gestazione diInglourious Basterds, interessante come ilfilm finito, si sia protratta per ben una decinadi anni, un considerevole lasso di tempoche l’autore ha trascorso chino sulla suamacchina da scrivere, a mettere nero subianco la sceneggiatura finale, battendo itasti con un solo dito senza avere idea dicome andasse a finire. A quanto pare, latenace lotta tra parole e immagini ha dato isuoi frutti, permettendo al film di superare i114 milioni di dollari negli Stati Uniti, solodopo sei settimane di programmazione. Dapoco la pellicola è uscito anche nel circuitonazionale, naturalmente nella versione doppiataa cura della pur brava Fiamma Izzo.Eppure scegliere se andare a vedere legesta dei Bastardi in lingua originale con isottotitoli o nell’improbabile adattamento auso e consumo del pubblico italiano non èuna preferenza per i soli estimatori del cinema,un’arte nuova di zecca e tutta tecnologica,giacché i dialoghi del film sono uncoacervo di idiomi tedeschi, inglesi, francesie, perfino, italiani del tutto annientati nellaversione doppiata. Peccato, perché tutto ciòaveva un ruolo importante e un significatoetnico nel caratterizzare le diverse caratterizzazionivocali dei personaggi. Per quantoriguarda gli attori, è praticamente impossibileaffermare chi fra gli interpreti del riccocast colpisca l’attenzione dello spettatorepiù degli altri. In un ipotetico palio, però, ilprimo premio sarebbe vinto di sicuro daChristoph Waltz, attore austriaco insostanza semisconiusto da noi, che riesce,grazie a un gioco di sfumature, nell’ingratocompito di rendere simpatico un colonnellodelle S.S.

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