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L’emigrazione civitonica in Brasile nel 1900“HOSPEDARIA de imigrantes” ovvero la porta del Brasilefiglia Maria di 8 anni, insieme a CeccaniGiovanni, la moglie Giovannetti Anna e laloro figlioletta Antonia di appena diecigiorni, Pistola Giacomo di 27 anni, lamoglie Renzi Domenica di anni 26 e laloro figlia Teresa, con loro partirono anchealtre famiglie dei paesi vicini: Lucidi,Petroni. Durante la difficile traversata piccolaAntonia morì e fu sepolta in mare, ilviaggio durò ventidue giorni in quanto lenavi passavano per Madeira, Canarie consoste a Dakar, Isole di Capo Verde, Rio deJanerio, dove alcuni emigrati sbarcavano,altri nel porto di Santos come i nostri concittadinidove giunsero l’undici gennaio1902. Una volta arrivati un agentedell’’Immigração ed un agente della compagniadi navigazione fecero l’appello sulponte della nave e consegnarono loro ilbiglietto del treno che li avrebbe portati aSan Paolo, furono assistiti dal Patronatodegli emigranti che era sussidiato dalCommissariato dell’emigrazione italiana,ed aveva lo scopo di ricevere ed istradaregli emigranti allo sbarco, vigilando chenessuno commettesse abusi a loro danno,né col cambio delle monete, né col trasportodel bagaglio. Alla fine fu consegnatoloro un pezzo di pane per il viaggio.Appena i vagoni del treno furono pienid’immigrati vennero chiusi a chiave, salironola montagna con la”maria fumaça”un’arrancante trenino a vapore della” SaoPaulo, Raylway”, che superato il dislivellodella Serra do Mar, si dirigeva verso l’entroterradel caffè Paulista e dopo Jundiafsi dipartiva in vari rami che penetravanonelle vallate dove vi erano le piantagioni.Nella capitale i binari delimitavano la proprietàdel visconte di Parnaiba, continuavanopoi sino alla stazione della Luz inprossimità del quartiere del Bon Retiro,dove si trovavano i piu antichi ricoveri pergli stranieri e scendevano direttamentenella piazzola attistante dell’Hospedaria deimigrantes de Sao Paulo. Le Hosperaiaserano alberghi ricovero ed erano situati indiverse località del Brasile, le principalierano Ilha das Flores di Rio de Janeiro el’Hospedaria de Imigrantes do Brás di SanPaolo, quest’ultima era stata progettataper ospitare circa 3000 emigranti ma arrivòanche ad ospitarne circa 8000, compodiFrancesca Pelingacontinua dal numero 63Il 20 dicembre 1901 siimbarcarono dal portodi Napoli sulla naveSempione diretti inBrasile, Mossi Pietro di30 anni, la moglieGiovannetti Maddalenadi anni 27, il figlioAntonio di 5 anni, la<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 35sta da ampi dormitori, vi venivano servititre pasti al giorno, c’era l’ospedale o infermeria,lafarmacia e un medico.L’Hospedaria dello stato di san Paolo erastata costruita fra il 1886/87 nel quartieredi Brás e fu inaugurata nel 1888, ed èrimasta attiva sino al 1978, con i fondiraccolti grazie a una legge del 1884, cheaveva deliberatouna tassa che iproprietari dovevanopagare perogni schiavo cheera impiegato nellavoro dei campi.In sostanza ildenaro pagatoper ogni schiavorese possibile lacostruzione dellastruttura adibitaall’accoglienza dicoloro che liavrebbero sostituiti. L’Hospedaria funzionavaquindi non solo come centro di smistamentoma come un mercato della forzalavoro, in cui i fazendeiros potevano andarea scegliere il lavoratore che preferivanocontrattandolo direttamente,riproducendoqualcosa di terribilmente simile ai mercatiin cui abitualmente fino a poco tempoprima, andavano a comprare gli schiavi,modificando soltanto l’approccio e lemodalità di reclutamento della mano d’opera.L’’Hospedaria assomigliava più aduna prigione dalla quale si poteva scapparesolo firmando un contratto di lavoro peruna fazenda. Nel 1906, anche in seguito alamentele e rimostranze delle rappresentanzediplomatiche dei paesi di provenienzadegli immigrati e a provvedimenti tendentia proibire l’emigrazione venne fattauna prima ristrutturazione che, fra l’altro,finalmente dotò l’Hospedaria di un dormitoriocon brande di tela, evitando che gliimmigranti fossero costretti a dormire perterra. Ogni immigrante al suo arrivo portavacon sè il passaporto e la lista di bordodella nave che lo aveva portato, dovevapresentarsi all’appello e qualora non avesserisposto perdeva il diritto di usufruiredei sussidi assicurati dal governo della provincia,in particolare del trasporto gratuitoin ferrovia all’interno dello stato di SanPaolo sino alla fazienda, come era statostabilito da un contratto nel 1888 fra lasocietà promotrice di Immigrazione e laSao Paulo Railway Company. Un funzionarioregistrava i nomi degli immigrati chearrivavano insieme allo stato civile, aiparenti o accompagnatori, la nazionalità,la professione, la provenienza, il nomedella nave, la data dell’arrivo e la destinazione.Nel 1886 i fazendeiros paolisti, qualii Martinho Prado,Nicolau de SouzaQueiroros Rafael Paes de Barros si unirononella Sociedade Promotora deImigração,(Società promotrice diImmigrazione) per riuscire meglio a stimolaree affiancare il lavoro di attrazionedegli immigranti,il governo si assumeva ilcosto del viaggio degli immigrati e laSociedade Promotora svolgeva il lavoro dipropaganda, direttamente nei paesi diprovenienza inviando suoi rappresentati adistribuire manifesti, opuscoli, libri e fotografieche informavano delle sovvenzionigovernative e presentavano il Brasile cometerra dalle mille opportunità, se non addiritturail vero paradiso terrestre. Fu propriola Sociedade ad insistere sul reclutamentodi famiglie braccianti italiane, favorendosoprattutto gli agricoltori e le famiglienumerose. Agência Oficial de Trabalho eColonização (l’agenzia ufficiale di colonizzazionee di lavoro) faceva parte delHospedaria do Imigrante ed era responsabileper l’invio delle famiglie alle campagne.Gli emigranti civitonici appena arrivatifurono fatti entrare dentro uno stanzoneche serviva da mensa e dove vi eranotavoli senza panche, furono chiamati icapifamiglia ai quali furono consegnate lestuoie per dormire sul pavimento in unostanzone in cui vi erano circa 600 immigrati,le latrine erano poche e insufficientiper tante persone, nel cortile c’era un solorubinetto e vasca in modo da poter bere elavarsi. Fu dato loro un pasto a base dipane, riso, patate e verdure. Furono spiegateloro le regole dell’ ostello, stampatoin sei lingue e pubblicato presso la sededello stabilimento. La mattina dopo furonoportati nell’ufficio della vaccinazione e ricevetterouna carta “Ranch” che dava loro ildiritto di soggiornare per sei giorni pressol’ostello. Dopo avrebbero conferito con isensali dei fazendeiros per il lavoro, dopodichèsarebbero partiti per le destinazioni.Il menu dell’Hospedaria era: colazione alle7 con caffè e pane,pranzo alle 11, cenaalle 4, alle 7 di nuovo caffè e pane, latteper i bambini deboli sotto i tre anni e panee salame per il viaggio verso la fazienda didestinazione. L’Hospedaria dal 1983 èdiventata un museo dove sono conservatitutti i documenti di coloro che entrarono inBrasile sperando in una vita migliore.continua sul prossimo numero...

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