LA POST-POLIO - Polio Place
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32 COME GESTIRE <strong>LA</strong> <strong>POST</strong>-<strong>POLIO</strong>Per quei soggetti che hanno costantemente richiesto a se stessie alla lor0 muscolatura la massima performance, P indispensabileun cambiamento dello stile di vita con pih riposo e meno stress.Cambi di stile di vita importanti, come un cambiamento di lavoro,il pensionamento, o il trasloco in una casa piG accessibile, possonoessere efficaci ma non sempre possibili o pratici. Cambi di priorit$l'eliminazione di attiviti non essenziali, il concedersi delle pause diriposo nell'arco della giornata, sono alla portata di tutti.Si pub intervenire con successo a diversi livelli. Non P soltanto unmuscolo che ha bisogno di riposo, ma un mod0 di vivere che deveessere modificato. Per questo motivo, ogni volta che viene prescrittoun nuovo tutore, o delle stampelle, o modifiche all'abitazione,questo dovri essere accompagnato da un'accurata valutazione psicosocialedell'impatto che i cambiamenti raccomandati hanno suimembri della famiglia, sugli amici e sui colleghi di lavoro. Una voltache la debolezza si P stabilizzata ed P stato completato un periododi funzionamento senza eccessivi sforzi o disagi, allora P ragionevolesondare la possibiliti di un programma di esercizio fisico.Gestione della debolezza: esercizioE ben noto dalla fisiologia muscolare che l'esercizio di vario tip0migliora sia la forza che la resistenza muscolare. A seguito di episodidi poliomielite paralitica acuta, in passato i soggetti colpiti venivan0spesso sottoposti a lunghi periodi di allenamento all'esercizioe a rieducazione muscolare per riacquistare la forza e la massamuscolare che avevano perso. Infatti, l'esercizio era spesso considefato1a"cura"della polio paralitica. Molte persone erano convinte dipoter superare oUbattere"la polio se facevano abbastanza esercizio.Quando molti decenni pii3 tardi la gente incomincib a lamentarenuova debolezza, la stessa convinzione era ancora intatta. Percib,molte persone ripresero ad esercitarsi per conto proprio, spessoeccessivamente, col risultato di trovarsi frequentemente con dell'altradebolezza. In base a questi aneddoti e alla teoria iniziale che laSPP fosse causata da un eccessivo carico dei neuroni motori, P comprensibileche la maggior parte dei clinici fosse cauta nel prescriverequalsiasi forma di esercizio. Attualmente oltre un decennio pii3tardi, esistono notevoli prove che quasi tutti possono beneficiare da