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In questo numero: Concilio Vaticano II 2009-2010 - Diocesi ...

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Febbraio<strong>2010</strong>33Emanuela CiarlaLe origini del giglio, fiore candido e puro secondol’immaginario comune, sono riconducibili alterritorio dei Balcani e dell’Asia Minore, ma leprime attribuzioni simboliche non sono da ricercarsinella Bibbia, ma nelle religioni pagane precedentia quella cristiana. Ad Elam per esempioera chiamata “Dio dei gigli” la divinità lunare,mentre a Creta sia la regina che la dea avevanouno scettro con il giglio; e così la tunicad’oro di Zeus olimpico era anch’essa ornata deglistessi fiori. Sempre in ambito greco un’anticacredenza narrava che l’uomo dopo la morte potevaassumere la figura di un giglio e nella mitologiasi narra anche di un’impresa del celebreErcole che, succhiando il latte da Hera e facendonecadere alcune gocce, creò la Via Lattea,ovvero il ponte tra il palazzo di Giove e quellodegli dei più potenti e nello stesso momento fecenascere il profumatissimo giglio. Nella religionedegli antichi Romani era così il fiore consacratoalla dea Giunone madre di tutti gli dei e protettricedella casa. Nella Bibbia è un simbolo di elezionee se ne parla nel libro dei Salmi, dove ilcapocoro delle nozze del re viene accostato aigigli, ed ancora il profeta Osea dice che il Signoreè talmente vicino al suo popolo che vuole esserecome la rugiada, così che “esso fiorirà comeun giglio” (Os 14,6). Figurativa nel Cantico deiCantici l’espressione dello sposo che definiscel’amata “giglio tra i cardi”(Ct 2,2),mentre lo sposo si presenta come“un narciso di Saron, un giglio dellevalli”(Ct 2,1), che scende nel giardinoa raccogliere i gigli, immagineancora di purezza e bellezza. Nellibro dei Re si racconta che i capitellidelle colonne del tempio diSalomone erano a forma di giglio(1 Re 7,19-22) e della stessa foggiaerano anche altri oggetti usatiper il culto a dimostrazione del significatoreligioso che rivestiva. Nel NuovoTestamento Gesù stesso parla dei“gigli del campo” e della loro bellezzanello splendido discorso dellamontagna. Ancoraoggi quando si pensaal giglio la primaimmagine cheappare alla nostramente è di un fiorecandido epuro, che abbagliacon la suasfolgorante bellezzae stordiscecon il suo inebriante profumo, e per<strong>questo</strong> il cristianesimo lo ha usatonell’iconografia dell’ Annunciazione,quando l’Arcangelo Gabriele offre alla Vergine<strong>questo</strong> fiore delicato che simboleggia la suaImmacolata Concezione. Lo ritroviamo nei praticelesti dei mosaici ravennati e delle basilicheromane, come simbolo di innocenza, pertantofiorisce ai piedi di santi e vergini. Angelied arcangeli hanno spesso come attributo ilbastone fiorito con un giglio stilizzato all’apice,che rappresenta il segno della sovranità di Diosulla terra e sui cieli e quando esce dalla boccadi Dio stesso diviene simbolo della Grazia. <strong>In</strong> ambitostorico è uno dei simboli più famosi, da Firenzealla Francia, sempre legato a nobiltà e regalità,e tra i santi che lo presentano nella loro iconografiaricordiamo S. Domenico, S. Luigi Gonzagae S. Vincenzo Ferrer, solo per citarne alcuni.Annunciazione, part. di Adriaen von de VeldeOxford

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