Mobbing e risarcimento del dannoDonatella Pesce •RiassuntoNella prima parte l’articolo analizza brevemente le più accreditate definizioni di mobbing in area psicologica conindividuazione delle cause e delle conseguenze del fenomeno e descrive la tipologia e la classificazione delle varie figure dimobbing.Nella seconda parte, invece, l’articolo affronta le problematiche relative alla definizione, agli elementi ed alla struttura delmobbing a livello giurisprudenziale e normativo, descrive la casistica di maggiore rilievo e si occupa delle applicazioninormative sia comunitarie, che nazionali, ponendo particolare rilievo ai temi della responsabilità contrattuale edextracontrattuale, dell’onere della prova e del danno risarcibile.RésuméLa première partie de cet article analyse brièvement les définitions de l’harcèlement sur le lieu de travail (mobbing) parmiles plus accréditées dans le domaine psychologique et la classification de ses différentes formes.La deuxième partie de l’article aborde les problématiques relatives à la définition, aux éléments et à la structure du mobbingau niveau jurisprudentiel et normatif. L’autrice fait référence aux études des cas jurisprudentiels les plus importants etexplique les applications des normes communautaires et italiennes, mettant en évidence les aspects de la responsabilitécontractuelle et hors contrat, de la charge de la preuve et du dommage indemnisable.AbstractIn this article, the first part analyses the most reliable definitions of «mobbing» in the psychological field including thecauses and the consequences of the phenomenon, and depicting the typologies and classifications of different forms ofmobbing.The second part deals with problems concerning the definitions and structures of mobbing, problems at a jurisprudential andnormative level. It surveys the most important decisions of Italian Courts dealing with the implementation of EuropeanCommunity regulations and National rules, putting more emphasis on both contractual and extracontractual responsibility,of the burden of proof and compensation.• Avvocato, partner dello Studio Legale Bravo (www.studiolegalebravo.it), ha conseguito il Master in «Discipline delLavoro, Sindacali e della Sicurezza Sociale» presso l’Università di Roma «Tor Vergata». Collabora con la cattedra diDiritto del Lavoro presso l’Università di Roma «La Sapienza», polo di Latina.Rivista di Criminologia, <strong>Vittimologia</strong> e Sicurezza Vol. III - N. 1 - <strong>Gennaio</strong>-<strong>Aprile</strong> <strong>2009</strong> 42
1. Definizione e caratteristiche del Mobbing.Il mobbing, generalmente inteso come complessodi molestie morali perpetrate sul luogo di lavoro, èun fenomeno che con il passare del tempo haassunto sempre maggiore rilevanza.Lo studio del mobbing ebbe origine in Svezia nelcorso degli anni Ottanta e fu portato avanti da ungruppo di psicologi del lavoro.Ancora oggi tra le più accreditate definizioni delmobbing vi è quella dello psicologo svedeseLeymann, secondo il quale il «terrore psicologicosul luogo di lavoro o mobbing consiste in unacomunicazione contraria ed ostile ai principi etici,perpetrata in modo sistematico da una o piùpersone, principalmente contro un singoloindividuo che viene per questo spinto in unaposizione di impotenza e impossibilità di difesa equi costretto a restare da continue attività ostili.Queste azioni sono effettuate con un’altafrequenza (definizione statica: almeno una volta asettimana) e per un lungo periodo di tempo(definizione statica: per almeno sei mesi). A causadell’alta frequenza e della lunga durata, ilcomportamento ostile dà luogo a seri disagipsicologici, psicosomatici e sociali» 1 .Il mobbing, dunque, secondo lo studioso svedese,è caratterizzato, da un lato, da una frequente eduratura persistenza delle azioni mobbizzanti e,dall’altro lato, da una posizione di impotenza eimpossibilità di difesa della vittima.Questa situazione corrisponderebbe esattamente aquella analizzata dall’etologo Konrad Lorenz, cheutilizzò il verbo «to mob» (cioè affollarsi intorno,attaccare in massa) per descrivere ilcomportamento del branco che vuole aggredire edallontanare un proprio simile. Da qui Leymannriprese il termine mobbing.Leymann fu anche precursore nell’individuare unaserie di azioni tipiche poste in essere dal mobber adanno delle vittime. In particolare, ilcomportamento mobbizzante verrebbe ad essereperpetrato:a) con continue critiche, allusioni, minacce o gestiscostanti;b) con l’isolamento fisico o psicologico el’interruzione di qualsiasi forma dicomunicazione;c) con la modifica delle mansioni in sensoparticolarmente peggiorativo o eccessivamenteelevato;d) con attacchi all’immagine sociale;e) con la violenza fisica e/o molestie di tiposessuale o con l’assegnazione di incarichipericolosi 2 .Lo stesso Autore ha individato, poi, diverse fasinelle quali il mobbing solitamente si svolge eprecisamente:1) fase del conflitto latente, connotata da piccoliconflitti quotidiani tra colleghi di lavoro che, senon risolti, possono portare allo sviluppo delmobbing;2) fase del conflitto mirato, nella quale il mobberpone in essere una serie di azioni mirate a caricodella vittima;3) fase del conflitto pubblico, con riferimento allaquale la situazione viene conosciuta dall’interoambiente lavorativo e i comportamentimobbizzanti sono perpetrati anche da colleghi ecapi del mobber a discapito della vittima;1 D. Zapf, H. Leymann, “Mobbing and victimization atwork”, in A special issue of the European Journal andOrganization psycology, 5, 2, 1996.2H. Leymann, “The content and development ofmobbing at work”, in European Journal andOrganization psycology, 5, 2, 1996.Rivista di Criminologia, <strong>Vittimologia</strong> e Sicurezza Vol. III - N. 1 - <strong>Gennaio</strong>-<strong>Aprile</strong> <strong>2009</strong> 43