l'oro di alghero - Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei ...
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S. Dettori, M.R. Filigheddu, F. Fiorioliveto per cognome/famiglia; più della metà della superficie olivetata faceva capo al 12% delle famiglie.Tra i principali proprietari rientravano i Ballero, i Decan<strong>di</strong>a, i Serra, etc. (Figura 2).Tabella 1 – Riepilogo dei dati catastali del 1860 (99% superficie olivetata provinciale)ComuneSuperficieolivetata(ha)N. totalefrazioniolivetateNumerocognomiMe<strong>di</strong>asuperf. percognome(ha)N. me<strong>di</strong>ofrazioni percognome%proprietaridel 50%superficiSassari 3.883,5 1.817 507 8 4 11Alghero 543,6 185 90 6 2 12Sorso 313,5 322 70 4 5 10Ittiri 65,7 52 24 3 2 16Totale 4.806,4 2.376 691 7 3 12,25Figura 1 – Distribuzione delle frazioni occupate dagli oliveti nel Catasto terreni del 1860L’analisi della <strong>di</strong>stribuzione degli oliveti in epoca contemporanea (Figura 3) segnala il permanere dellacoltura nella tra<strong>di</strong>zionale area retrolitoranea al margine orientale della città, ma anche la comparsadell’olivo nelle terre della Riforma agraria, attuata dall’ETFAS negli anni sessanta a nord <strong>di</strong> Alghero, avolte consociato con la vite ad uva da vino, come presso la borgata <strong>di</strong> Maristella. All’attualità (Figura 4)la carta dell’Uso del Suolo della Regione Sardegna (1998) riba<strong>di</strong>sce il permanere dell’oliveto nella fasciaperiurbana occupata sin dal 1800 e la sua lenta espansione nelle aree della Riforma anche con la<strong>di</strong>ffusione dell’olivicoltura intensiva irrigua. Il dato finale segnala una superficie <strong>di</strong> 2.338 ha a fronte dei544 della metà dell’Ottocento.L’analisi sin qui svolta non tiene conto del progressivo degrado che l’espandersi della città e dell’e<strong>di</strong>liziaresidenziale hanno apportato agli oliveti periurbani, certo impoveriti per densità e benessere delle piante,spesso <strong>di</strong> valore storico e monumentale. Si ricorda che l’Unione europea limita l’espansionedell’olivicoltura da olio, impedendo la progressiva sostituzione sia dei soprassuoli senescenti e obsoletiche <strong>di</strong> quelli degradati dall’espansione urbana.4