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PRESI NEL SACCHETTO - Nuovoconsumo.it

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esistenza al cambiamento e spesso losubiscono dall’esterno senza avere unruolo attivo. Così l’uomo “cambia”quando proprio non può farne a meno(un trasferimento obbligato, unaseparazione sub<strong>it</strong>a ecc.), e rispettoalla donna elabora con più difficoltàil distacco, preferendo spessolasciare tutto com’è e “tirare avanti”.La donna è per natura più inclinea dialogare con se stessa, a mettersiin discussione, e il cambiamento èparte integrante della sua v<strong>it</strong>a ancheda un punto di vista fisiologico (lacomparsa del ciclo, la gravidanza,l’allattamento, la menopausa)».La metamorfosiMa qual è la molla che ci spinge acambiare rotta?Risponde Mazzilli: «Ogni trasformazioneinizia, di sol<strong>it</strong>o, con un’inquietudineindefin<strong>it</strong>a a cui è difficiledare un nome, si prende coscienzache la nostra v<strong>it</strong>a non ci soddisfapiù: alla base della metamorfosi c’èqualcosa che finisce il suo corso. Mala voglia di voltare pagina, l’entusiasmoper la nov<strong>it</strong>à si accompagnaa manifestazioni esteriori (cambiodi acconciatura, di abbigliamento,maggiore cura del corpo) e, contemporaneamente,a una buona dose diansia, di paura del nuovo e addir<strong>it</strong>turadi senso di colpa perché chi ci staintorno si accorge del cambiamentoe magari mostra di non approvarlo.Siamo preda di forti confl<strong>it</strong>ti: peresempio il desiderio di autonomiasi scontra con la paura di rimaneresoli e di essere abbandonati. Quandoinvece riusciamo a liberarci dai condizionamenti,dobbiamo fare i conticon la nostra responsabil<strong>it</strong>à, con lanostra libertà di scegliere: la nuovas<strong>it</strong>uazione può diventare, per altriversi, più scomoda e difficoltosadella precedente». Infatti: ci sentiamopiù a nostro agio in casa nostra,in un ambiente noto e sicuro o inCAMBIAMENTO LENTOQualche consiglio utile per rifarsi una v<strong>it</strong>a.Anche se ogni storia è un caso a sé.Innanz<strong>it</strong>utto prendere coscienza che ogni cambiamento ha un prezzo dapagare, fatto di confl<strong>it</strong>ti personali e con gli altri, di cr<strong>it</strong>iche, di paure e sensidi colpa. Occorre saper affrontare i confl<strong>it</strong>ti e il dissenso, imparare a gestirel’ansia, non crollare davanti ai rimproveri e ai ricatti affettivi.Riuscire a distinguere tra un malessere esistenziale e un’inquietudine momentanea:se la differenza tra le proprie aspirazioni e la realtà è davvero grandeanalizzare la propria esistenza e rivedere e correggere ciò che non ci rendefelici. Spesso una semplice riflessione ev<strong>it</strong>a azzardi e delusioni.Concedersi tempo, soppesare e maturare bene il desiderio di cambiare.Un “piano d’azione” ben defin<strong>it</strong>o facil<strong>it</strong>a il raggiungimento delle mete stabil<strong>it</strong>e,diminuisce il rischio di fallimento e di conseguenti ripercussioni sull’autostimae sulla fiducia in se stessi e sulle proprie capac<strong>it</strong>à.Procedere a piccoli passi, ascoltando i consigli di un amico fidato o di unfamiliare, stando da soli – perché non affrontare le emozioni e i confl<strong>it</strong>tiinteriori ci distrae da noi stessi –, osservando quello checi succede intorno.Accettare la possibil<strong>it</strong>à di sbagliarsi. È indispensabileper imparare dagli errori e migliorare eventuali progettifuturi. Insomma non considerare irrevocabili leproprie decisioni.Non soffocare mai quelle “voci di dentro” che cidicono che qualcosa non va. Per riempire un bicchieredi una bevanda nuova bisogna svuotarlodi quella vecchia.una strada sconosciuta in una c<strong>it</strong>tàsconosciuta? Tutto ciò che è pocofamiliare ci attrae e ci spaventa allostesso tempo e meno sappiamo piùè grande la paura e il refrain “vorrei,non vorrei” rischia di suonare dentrodi noi all’infin<strong>it</strong>o.Ricomincioda zeroAllora, scherzandoci un po’ su, prendiamocarta e penna e pensiamo aqualcosa che vogliamo cambiare emettiamo nero su bianco le risposte.Cosa voglio cambiare? Quali risultativoglio ottenere? Quali effetti produrrànella mia v<strong>it</strong>a questo cambiamento?Quanto tempo mi serve per ottenereil risultato voluto? Immaginandomia risultati raggiunti come mi sento?Quali imprevisti potrei incontrare ecome eventualmente li affronterò?Certo è che la capac<strong>it</strong>à di affrontareuna crisi è, secondo gli esperti, innata,implica una personal<strong>it</strong>à solida, apertae fiduciosa, ma in parte può esseresviluppata e migliorata. In questol’immaginazione aiuta: proviamoa visualizzare come ci piacerebbeessere tra un paio d’anni, dove e conchi... Con un pizzico di creativ<strong>it</strong>àsi può ricominciare da zero comecantava Éd<strong>it</strong>h Piaf. E non è ma<strong>it</strong>roppo tardi.60 NUOVO CONSUMO

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