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NERI F., Il religioso presbitero nella prospettiva francescana - Frati ...

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2.2 Approf. F. <strong>NERI</strong> pp 211-246 ok:2.2 Approf F. <strong>NERI</strong> pp 211-246 03/06/10 11:14 Pagina 224224FRANCESCO <strong>NERI</strong>Consideriamo il primo gruppo di testi, in cui egli si rivolge a tutti i fraticon la dizione «chierici e laici». Nella Regola non bollata pone per entrambele categorie l’obbligo di recitare l’ufficio divino e le altre orazioni, salvo ciòche è specifico dei chierici, col diritto però anche dei laici a avere il bre -viario se sono in grado di leggere 57 . Senza differenze è anche il divieto diavere bestie o di usare il cavallo se non in caso di necessità 58 . Per chierici elaici vale anche l’obbligo di confessarsi prima dai sacerdoti appartenentiall’Ordine, o altrimenti ad altri sacerdoti «prudenti e cattolici» 59 . Infine nelTestamento impone a tutti il rispetto formale e sostanziale della Regola, insemplicità e senza aggiunta di commenti 60 . Riportiamo ancora per il suorilievo specifico il testo già citato della Regola non bollata: «Per cui scongiuro,<strong>nella</strong> carità che è Dio, tutti i miei frati occupati <strong>nella</strong> predicazione, nell’orazione,nel lavoro, sia chierici che laici, che cerchino di umiliarsi in tutte lecose» 61 .In altri testi, compare la dizione «noi chierici». In questi san Francesco,che era diacono 62 , considera dunque i sacerdoti dal punto di vista di unoche appartiene anch’egli allo stesso ordo clericorum. Nella Lettera ai chiericisulla riverenza del corpo del Signore ammonisce: «Facciamo attenzione, noitutti chierici, al grande peccato e all’ignoranza che certuni hanno riguardoal santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo e ai santissiminomi e alle sue parole scritte, che santificano il corpo» 63 . Come si è già vi -sto, nel Testamento così rievoca i primi tempi della fraternità: «Noi chiericidicevamo l’ufficio, conforme agli altri chierici; i laici dicevano i Pater no -ster, e assai volentieri ci fermavamo nelle chiese. Ed eravamo illetterati esottomessi a tutti» 64 . E in quanto chierico vuole comunque adempiere aldovere del breviario: «Sebbene sia semplice e infermo, tuttavia voglio sem -pre avere un chierico, che mi reciti l’ufficio, così come è prescritto <strong>nella</strong> Regola»65 .Infine vanno considerati i testi nei quali l’assisiate si rivolge solo ai sa -cerdoti della sua fraternità. Nella Regola non bollata richiama al dovere dipregare con la Chiesa la Liturgia delle Ore, costituendo il Ministro generale57Cf. Regola non bollata, III, 3-7: FF 10.58Cf. Regola non bollata, XV, 1-2: FF 41.59Cf. Regola non bollata, XX, 1-2: FF 53.60Cf. Testamento, 38: FF 130.61Regola non bollata, XVII, 5: FF 47.62<strong>Il</strong> diaconato di san Francesco è stato messo in discussione, ma la questione va ormairisolta in senso affermativo, come dimostra B. HOLTER, Zum besonderen Dienst, 309-312.63Lettera a tutti i chierici (II), 1: FF 207.64Testamento, 18-19: FF 118.65Testamento, 29: FF 125.

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