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NERI F., Il religioso presbitero nella prospettiva francescana - Frati ...

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2.2 Approf. F. <strong>NERI</strong> pp 211-246 ok:2.2 Approf F. <strong>NERI</strong> pp 211-246 03/06/10 11:14 Pagina 245IL RELIGIOSO PRESBITERO NELLA PROSPETTIVA FRANCESCANA 245Alle caratteristiche francescane dell’esercizio del ministero dovrebbeabbinarsi anche un linguaggio particolare, un linguaggio simile a quello disan Francesco, capace di parlare verbalmente ma anche attraverso i gesti.Pur avendo ricevuto una certa formazione culturale durante l’adolescenza,e pur non rifiutando a frate Antonio di dedicarsi alla teologia, tuttaviaFrancesco dice di sé di essere «idiota e illetterato», e si mostra non personalmenteinteressato allo studio fine a se stesso, dai cui pericoli al contrariomette in guardia. Per la sua sensibilità, la <strong>prospettiva</strong> da cui Francesco vaincontro al mistero di Dio ha a che fare con la poesia molto più che conl’ontologia. Lo sguardo poetico è quello che coglie il mistero che attraversala realtà, e cerca di esprimerlo attraverso la parola, il suono, l’immagine, ilgesto. Notiamo come – sotto quest’aspetto – poesia e religione sono strettamenteimparentate, oppure s’intrecciano o ancora coincidono, come nel -la liturgia. È questo il modo di comunicare di Francesco, allorché componeversi e musica come nel Cantico di Frate Sole per lodare il Creatore, maanche per ristabilire la pace <strong>nella</strong> città di Assisi; oppure allorché usa ilgesto assoluto, alla maniera dei profeti biblici, rendendo visita a Chiara, emettendosi a sedere entro un cerchio di cenere e cospargendosi il capo pu -re di cenere. <strong>Il</strong> linguaggio di Francesco rispecchia la sua personalità e lasua esperienza, più che le scuole o le biblioteche.Tale identità del frate minore sacerdote esige di essere scolpita attraversoun itinerario formativo attento a coniugare le esigenze generali, postedalla Chiesa <strong>nella</strong> formazione dei presbiteri, con lo specifico francescano.Suggeriamo tre ambiti irrinunciabili. L’uno è il ruolo della fraternità comecontesto necessario della preparazione al sacerdozio. L’altro è lo studio inconformità alla tradizione <strong>francescana</strong>, il che significa non solo la conoscenzadei grandi teologi dell’Ordine – non sempre inclusi dai programmi delleFacoltà teologiche – ma anche la coniugazione della fedeltà all’insegnamentodella Chiesa con una certa attenzione al pluralismo, conformementealla natura della fraternitas. Un terzo ambito dovrebbe essere quello delleesperienze formative. Come san Francesco ha imparato dagli incontri e dal -le vicende, così i sacerdoti del suo Ordine sanno che Dio si manifesta pri -ma con gli eventi che con le parole. La teologia, infatti, è approfondimentoe sistematizzazione di un’esperienza che si svolge <strong>nella</strong> storia.L’eccezionale dignità del ministero; la continua conversione attraversola via dell’umiltà; la capacità di provare stupore per ogni forma di presenzadi Dio, ma specialmente per l’Eucaristia; il primato della fraternitas, cherende comunque il sacerdote prima di tutto un fratello ed un edificatoredi comunione; la cura della liturgia insieme bella e semplice; la capacità direlazione mediante le vie dell’umanità e della misericordia; la minoritas,che si traduce nell’obbedienza alla Chiesa e <strong>nella</strong> propensione per il ministeronelle periferie antropologiche e sociali: almeno da questi elementi ri-

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