30.07.2015 Views

Cantiamo le meraviglie del Signore - Frati Minori di Lombardia

Cantiamo le meraviglie del Signore - Frati Minori di Lombardia

Cantiamo le meraviglie del Signore - Frati Minori di Lombardia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

luogo a ricordare quel giorno, parenti, amici, abitanti <strong>del</strong> quartiere. Questo accade specialmente il20 ottobre, in cui l’anniversario è ce<strong>le</strong>brato pubblicamente, ma anche in momenti <strong>di</strong>versi. Le personevisitano il monumento, con l’ossario, poi spontaneamente si <strong>di</strong>rigono alla nostra cappella. Per ifrequentatori abituali l’immagine <strong>del</strong>la Vergine, che non è particolarmente bella, riveste una grandeimportanza, <strong>di</strong>venendo punto <strong>di</strong> riferimento e <strong>di</strong> speranza. Per noi sorel<strong>le</strong>, che abitiamo in questoluogo, è richiamo imme<strong>di</strong>ato alla nostra vocazione pasqua<strong>le</strong>, che ci pone alla sequela <strong>del</strong> Crocifissopovero, unendoci al suo dono d’amore in una comunione fraterna che <strong>di</strong>viene seme <strong>di</strong> pace.Nel giorno <strong>del</strong>l’inaugurazione presieduta dal Ministro Genera<strong>le</strong> dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>, Agostino Sepinski,il monastero è aperto alla visita <strong>di</strong> parenti e amici fino a sera, quando si stabilisce la clausurapapa<strong>le</strong> e il cammino <strong>del</strong>la fraternità si apre a un nuovo inizio. Ora è lontano il tempo <strong>del</strong>la guerra, ilqua<strong>le</strong> con <strong>le</strong> sue peripezie ha segnato la partenza da Assisi, fortemente voluta da p. Agostino Gemellie p. Enrico Zucca, e i primi anni <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mora in via Buonarroti. Adesso a Gorla non c’è più lavecchia villa, nel cui parco tanti, che visitano il monastero nel giorno specia<strong>le</strong> <strong>del</strong>l’inaugurazione,hanno giocato da bambini: ha inizio una nuova storia. Il ritmo interno, fatto <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong> lavoro,<strong>di</strong> relazioni fraterne, ha bisogno soltanto <strong>di</strong> un certo assestamento. Negli anni <strong>del</strong> pel<strong>le</strong>grinare il ricamo,impegno principa<strong>le</strong> <strong>del</strong><strong>le</strong> sorel<strong>le</strong>, e altre attività, erano vissuti in vista <strong>del</strong>l’arredamento <strong>del</strong>nuovo monastero che i frati avevano cura <strong>di</strong> far costruire. Adesso è soprattutto lo sti<strong>le</strong> <strong>di</strong> vita povera,al qua<strong>le</strong> siamo chiamate, ad esigere il quoti<strong>di</strong>ano lavoro e servizio. La guida spiritua<strong>le</strong> dei fratiminori, che non è mai venuta meno nel lungo pel<strong>le</strong>grinaggio, specialmente attraverso il cappellano,p. Gianmaria Gianoncelli, fratello dotato <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzione e <strong>di</strong> sapienza, che ha curato anche la formazione<strong>del</strong><strong>le</strong> sorel<strong>le</strong>, ma pure per l’aiuto dei confessori e altri pre<strong>di</strong>catori, continua ora nella varietà<strong>del</strong><strong>le</strong> presenze fraterne.L’inserimento nella realtà <strong>del</strong>la città avviene per gra<strong>di</strong>. All’inizio si ha l’impressione <strong>di</strong> essere collocatemolto in periferia, perché arrivando dalla piazza, come pure affacciandosi sul giar<strong>di</strong>no, non sivedono costruzioni vicine. Soltanto dal lato <strong>di</strong> via Asiago ci sono abitazioni precedenti la costruzione<strong>del</strong> monastero. Negli anni seguenti il panorama continuerà a mutare fino a vedere il monasterocomp<strong>le</strong>tamente circondato da palazzi. All’inizio ci pareva quasi <strong>di</strong> essere in vetrina, ma poi anche inuovi condomini sono <strong>di</strong>ventati un dato <strong>di</strong> fatto abitua<strong>le</strong>. La nostra campanella, che chiama allapreghiera, fa ormai parte <strong>del</strong>l’ambiente per i nostri vicini, che in genere l’ascoltano vo<strong>le</strong>ntieri.Le ce<strong>le</strong>brazione <strong>del</strong>l’ottavo centenario <strong>del</strong>la nascita <strong>di</strong> Chiara nel 1993-1994 ha ampliato la conoscenza<strong>del</strong>la nostra realtà sia nell’ambito francescano, sia in coloro che cercano un luogo <strong>di</strong> si<strong>le</strong>nzioe <strong>di</strong> preghiera o chiedono una testimonianza sulla nostra vita. La cappella, che rimane aperta anchenell’intervallo <strong>del</strong> pranzo, è un punto <strong>di</strong> riferimento per chi lavora in zona. C’è sempre qualcuno cheprega partecipando alla ce<strong>le</strong>brazione liturgica, come pure durante la giornata. L’essere in Milanoporta con sé, oltre <strong>le</strong> frequenti te<strong>le</strong>fonate per richiesta <strong>di</strong> preghiere e <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo, il respirare il ritmofrenetico <strong>del</strong>la città e l’esperienza <strong>del</strong><strong>le</strong> <strong>di</strong>stanze da coprire per spostamenti essenziali, che si misuranonon solo in chilometri, ma soprattutto in intensità <strong>di</strong> traffico. E questo resta vero anche se viviamoin un’isola <strong>di</strong> si<strong>le</strong>nzio, che stupisce chi ci fa visita e ci rende ancor più responsabili nel custo<strong>di</strong>rlocome luogo <strong>del</strong>l’incontro con il <strong>Signore</strong>.La composizione <strong>del</strong>la fraternità nei cinquant’anni, che sono trascorsi dalla presa <strong>di</strong> possesso <strong>del</strong>lacostruzione in Gorla, ha subito molte variazioni: allora cominciarono il cammino nel nuovo monasteroventi sorel<strong>le</strong>, <strong>del</strong><strong>le</strong> quali, oggi, soltanto sette sono qui a rendere grazie per <strong>le</strong> gran<strong>di</strong> opere cheDio ha compiuto in questo tempo. Altre tre stanno continuando a percorrere la stessa via in altrimonasteri, mentre <strong>di</strong>eci sono tornate alla casa <strong>del</strong> Padre. La comunità stabilita in piazza dei PiccoliMartiri ha cominciato subito a crescere con l’ingresso <strong>di</strong> giovani, con qualche battuta d’arresto e lapartenza <strong>di</strong> chi è andata ad aiutare altre comunità, per poi riprendere poi con numerose entrate:all’inizio degli anni ottanta la comunità era formata da trentasei sorel<strong>le</strong>.Dopo l’esperienza traumatica <strong>del</strong> 1947, quando l’abbadessa venuta da Assisi, Chiara Teresa Gorlani,se ne andava quasi improvvisamente alla patria ce<strong>le</strong>ste lasciando senza guida un gruppo <strong>di</strong> giovanipostulanti e novizie e si sperimentava la provvidenza <strong>di</strong> Dio, che sempre ha cura dei suoi figli,nella materna presenza <strong>di</strong> Madre Antonietta Venanzoni, venuta dal<strong>le</strong> sue Marche nella terra lom-


arda con grande <strong>di</strong>sponibilità e apertura <strong>di</strong> cuore, soltanto nel gennaio <strong>del</strong> 1983 la fraternità ha vissutoper la prima volta il ritorno alla casa <strong>del</strong> Padre <strong>di</strong> una sorella entrata nella comunità milanese invia Buonarroti. Da allora l’accompagnamento <strong>del</strong><strong>le</strong> sorel<strong>le</strong> nell’ultimo tratto <strong>del</strong> cammino ha scan<strong>di</strong>toperio<strong>di</strong>camente la vita <strong>del</strong>la comunità. Negli anni seguenti la fraternità ha vissuto il lungo <strong>di</strong>scernimentoe la <strong>di</strong>sponibilità all’aiuto verso <strong>le</strong> sorel<strong>le</strong> <strong>di</strong> Imperia, che attraverso vari passaggi si èconcluso con l’inserimento in quel monastero <strong>di</strong> cinque nostre sorel<strong>le</strong>. Non è stato l’unico caso, maquello che ha portato maggiore cambiamento nella vita fraterna.La fraternità, che ora si accinge a ce<strong>le</strong>brare <strong>le</strong> gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> Dio a cinquant’annidall’inaugurazione <strong>del</strong> monastero, presenta una composizione alquanto <strong>di</strong>versa. Tra <strong>le</strong> venticinquesorel<strong>le</strong> che la compongono c’è ancora una <strong>del</strong><strong>le</strong> fondatrici con alcune sorel<strong>le</strong> <strong>del</strong>la prima ora, chehanno sul<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> molte primavere e sono oggetto <strong>del</strong>la cura amorosa <strong>del</strong><strong>le</strong> altre. Sono presenti <strong>le</strong><strong>di</strong>verse età <strong>del</strong>la vita, dagli ottantanove anni <strong>del</strong>la fondatrice fino ai ventisette <strong>del</strong>la postulante. Cosìil ritmo <strong>del</strong> lavoro, <strong>del</strong><strong>le</strong> varie attività e in parte quello <strong>del</strong>la stessa preghiera si presenta in modo <strong>di</strong>versoda quello che ha caratterizzato <strong>le</strong> sorel<strong>le</strong> nei primi anni <strong>di</strong> permanenza a Gorla. La <strong>di</strong>fferenzanon deriva soltanto dal<strong>le</strong> forze fisiche, ma anche dal<strong>le</strong> attitu<strong>di</strong>ni <strong>del</strong><strong>le</strong> persone, dal cambiamento neglistrumenti <strong>di</strong> lavoro e dal<strong>le</strong> richieste <strong>di</strong>verse che giungono dall’esterno, specialmente dalla <strong>di</strong>ocesie dai nostri fratelli minori.In questi cinquant’anni abbiamo poi vissuto il Vaticano II, che ha trasformato molte abitu<strong>di</strong>ni e modalità<strong>di</strong> preghiera, portandoci a una migliore conoscenza, approfon<strong>di</strong>mento e me<strong>di</strong>tazione <strong>del</strong>laBibbia, alla riscoperta <strong>del</strong><strong>le</strong> Fonti Francescane, al rinnovamento <strong>del</strong>la liturgia e a molto altro, conuna forte presenza dei nostri fratelli minori, specialmente negli anni <strong>del</strong> Concilio e <strong>del</strong>l’imme<strong>di</strong>atopostconcilio. C’è stato un grande cambiamento <strong>di</strong> mentalità, <strong>di</strong> cui ci si rende conto se si guarda in<strong>di</strong>etro,se si fa memoria <strong>di</strong> un certo sti<strong>le</strong> <strong>di</strong> vita, che cinquant’anni fa era norma<strong>le</strong> e che ora ci appareimpensabi<strong>le</strong>, specialmente per quanto riguarda <strong>le</strong> relazioni fraterne e la consapevo<strong>le</strong>zza <strong>del</strong>la propriaresponsabilità persona<strong>le</strong> nella fe<strong>del</strong>tà alla chiamata. Ora è chiesta una nuova attenzionenell’ascolto <strong>del</strong>lo Spirito, per <strong>di</strong>scernere come rispondere in questo oggi, che è il tempo favorevo<strong>le</strong>,alla nostra vocazione evangelica <strong>di</strong> rendere presente in questa nostra epoca Gesù Cristo povero eumi<strong>le</strong>, nel dono <strong>di</strong> noi stesse nella lode e in una gioiosa comunione fraterna, attente alla storia in cuisiamo immerse, sia nella Chiesa, sia nella realtà socia<strong>le</strong>.Siamo giunte a Gorla in un epoca piena <strong>di</strong> speranza, alimentata dallo sti<strong>le</strong> <strong>del</strong> pontificato <strong>di</strong> GiovanniXXIII, <strong>del</strong> progresso economico, <strong>del</strong>la fiducia nel futuro e nei giovani. Ci troviamo oggi in untempo <strong>di</strong> crisi economica, politica, cultura<strong>le</strong>, <strong>di</strong> smarrimento nella fede, che è tuttavia un momento<strong>di</strong> grande fame e sete <strong>di</strong> Dio, un tempo opportuno per l’annuncio <strong>del</strong> Vangelo, prima con la vita epoi con la parola.Nella gioia <strong>di</strong> essere in Milano in questa svolta <strong>del</strong>la storia, non possiamo fare a meno, nella nostrapicco<strong>le</strong>zza, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la bel<strong>le</strong>zza <strong>di</strong> seguire <strong>le</strong> orme <strong>del</strong> Crocifisso povero e <strong>di</strong> cantare <strong>le</strong> gran<strong>di</strong> o-pere <strong>di</strong> Dio.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!