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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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Anno XXXI – n. 198 – Marzo 2009<strong>NOTIZIARIO</strong>Provincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a “S. Carlo Borromeo”dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>


INDICECURIA GENERALEComunicato del Definitorio generale 4NORD ITALIAIncontro dei Ministri del Nord Italia 5DALLE CLARISSE DELLA FEDERAZIONECorso formativo abbadesse 9VITA DELLA PROVINCIALa fraternità definitoriale comunica 113


CURIA GENERALECOMUNICATO DEL DEFINITORIO GENERALE - Marzo 2009Al rientro dalla Turchia dove ha vissuto gli esercizi spirituali sulle orme <strong>di</strong> S. Paolo, il Definitorio hatenuto il Tempo Forte del mese <strong>di</strong> marzo 2009, che si è svolto dal 9 al 20.Oltre alla solita con<strong>di</strong>visione fatta tra i definitori stessi sulle varie visite, incontri e celebrazionivissute con i frati delle <strong>di</strong>verse entità dall’ultimo TF, oltre all’esame <strong>di</strong> 63 <strong>di</strong>verse praticheamministrative e 12 richieste finanziarie, il Definitorio:• ha incontrato Fr. Francesco Patton, Segretario generale del Capitolo 2009 e, grazie alla suapresenza, ha passato in rassegna l’iter preparatorio del Capitolo 2009 prendendo anche le ultimedecisioni organizzative, tra le quali l’approvazione dell’Agenda della prima settimana del capitolo:• ha stu<strong>di</strong>ato la documentazione, arrivata da parte <strong>di</strong> alcune entità, e riguardante la presenza <strong>di</strong>frati nel territorio <strong>di</strong> altre province, arrivando ad una proposta da presentare al Capitolo perché lavoti;• ha preso atto della relazione della Procura per l’anno 2008 e <strong>di</strong> quella sessennale;• ha fatto l’ultimo aggiornamento, prima del Capitolo, sulle entità del nostro Or<strong>di</strong>ne;• ha fatto una verifica sugli incontri del Ministro generale e del Definitorio con le Conferenzedurante il sessennio; dell’incontro con i Capi-Uffici nel mese <strong>di</strong> gennaio 2009; dell’incontro con iMinistri e Custo<strong>di</strong> eletti nell’arco del 2008, con lo scopo <strong>di</strong> trasmettere al nuovo Governo generale ilfrutto <strong>di</strong> questi lavori;• ha esaminato ed approvato il Bilancio Consuntivo dell’anno 2008 presentato dall’Economogenerale, prendendo anche atto dei resoconti dei lavori che si stanno facendo nelle case <strong>di</strong>pendentidal Ministro; ha approvato il progetto, da presentare al Municipio, dell’Albergo “Il Cantico” (immobiledell’ex orfanotrofio – via Cottolengo 50); è stato aggiornato da parte dell’Economo sullaproblematica riguardante l’immobile <strong>di</strong> Grottaferrata;• ha stu<strong>di</strong>ato profondamente il Resoconto finanziario e la situazione del SGM <strong>di</strong> Waterford (USA;• ha incontrato due visitatori generali delle province <strong>di</strong> Santa Croce, in Bosnia-Erzegovina, e delSantissimo Redentore in Croazia;• riguardo al personale: ha risolto il problema legato alla sostituzione <strong>di</strong> Fr. Giammaria Pezzana,della provincia <strong>di</strong> San Bonaventura in Piemonte, che dopo tanti anni <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> Penitenziereor<strong>di</strong>nario (Laterano) ha chiesto <strong>di</strong> rientrare in provincia. Sarà sostituito da Fr. John O’Keefee dellaprovincia irlandese;• ha esaminato le relazione sulle visite canoniche fatte nelle seguenti entità: Provincia dei SantiMartiri Coerani in Corea; Provincia <strong>di</strong> San Michele in Argentina; ha preso in esame anche lasituazione delle 2 Custo<strong>di</strong>e <strong>di</strong>pendenti in Perù;• ha approvato gli Statuti Particolari <strong>di</strong> 4 entità; nello stesso tempo sono state approvate leNorme Transitorie per il primo Capitolo della nuova Provincia tedesca <strong>di</strong> S. Elisabetta che verràcelebrato dal 5 all’8 luglio 2010; ha esaminato anche il caso del cambiamento dello stato giuri<strong>di</strong>codella Custo<strong>di</strong>a autonoma <strong>di</strong> Cristo Re, in Svizzera, che <strong>di</strong>venterà Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong>pendente dalla provincia<strong>di</strong> S. Leopoldo, in Austria;• ha nominato due visitatori: FR. ALBERTO TOSINI, attuale provinciale della provincia del SacroCuore della BVM in Italia, per la Provincia <strong>di</strong> S. Carlo Borromeo in Italia, e FR. XAVIER YU SOO IL,della Provincia dei Santi Martiri Coreani, per la Provincia Regina della Cina in Taiwan; su richiesta deiMinistri provinciali della Germania è stato nominato, come Delegato Generale perl’accompagnamento del processo <strong>di</strong> fusione delle quattro province esistenti, per la visita canonica aifrati e per la presidenza del Capitolo, FR. ROBERT HOOGENBOOM, membro della provincia dei SantiMartiri <strong>di</strong> Gorkum in Olanda.Il giorno 19 marzo, nella solennità <strong>di</strong> San Giuseppe, il Definitorio con i frati delle case <strong>di</strong>pendenti dalMinistro e con gli ospiti invitati, si è riunito nella celebrazione eucaristica e conviviale per festeggiarela festa onomastica del nostro Ministro e onorare il patrono dell’Or<strong>di</strong>ne (proclamato tale da Pio IX)alla cui protezione raccoman<strong>di</strong>amo tutti i nostri frati in vista del prossimo Capitolo Generale 2009.Infine ricordo che il prossimo TF e l’ultimo dell’attuale Definitorio generale prima del Capitolo 2009,a causa della visita del Santo Padre in Terra Santa dove il Ministro generale sarà presente, verràanticipato: DAL 27 APRILE AL 6 MAGGIO.Fr. Ernest K. Siekierka ofmSegretario generale4


NORD ITALIAVERBALE DELL’INCONTRO DEI MINISTRI PROVINCIALI DEL NORD ITALIAVerona, s. Bernar<strong>di</strong>no, 13 febbraio 2009Il giorno 13 febbraio 2009, presso il convento <strong>di</strong> s.Bernar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Verona si riuniscono i Ministri provinciali del NordItalia. Partecipano anche i dott. Maurizio Serofilli ed Enrico Delama <strong>di</strong> Diathesis. Fr. Giovanni Patton funge daverbalista. La riunione, presieduta da fr. Bruno Bartolini, ha inizio puntualmente alle ore 9.30 con la preghiera (2Lf61ss. FF 202).Il presidente saluta, dà a tutti il benvenuto e introduce i lavori riguardo ai “cantieri” delle tre fraternità interprovincialiin progetto (Torino, Celle Ligure e Bologna). Passa quin<strong>di</strong> la parola al dott. Enrico Delama.Egli introduce la sua esposizione illustrando il senso della riunione <strong>di</strong> oggi: risponde al mandato del Documento <strong>di</strong>Caravate 3.3: i Ministri competenti per territorio <strong>di</strong>ano linee <strong>di</strong>rettive e accompagnino i progetti delle tre fraternità. Icantieri sorti per questo hanno aperto delle piste <strong>di</strong> lavoro; ora si tratta <strong>di</strong> vedere se i Ministri accettano queste pisteo le mo<strong>di</strong>ficano e orientano in una <strong>di</strong>rezione precisa.Cantiere <strong>di</strong> Torino: presentazione e osservazioniIl dott. Delama presenta poi i risultati del lavoro svolto dal cantiere <strong>di</strong> Torino e sottolinea alcune questioni: precisareil rapporto/<strong>di</strong>stinzione tra Pastorale Giovanile (PG) e Animazione Vocazionale (AV); caratteristiche dell’Animazionevocazionale e Pastorale giovanile catechetico formativa, o esperienziale-missionaria più rivolta a giovani lontani;alcune questioni aperte su cui dare in<strong>di</strong>cazioni.I Ministri intervengono <strong>di</strong> seguito con le loro considerazioni.− Si sottolinea la buona con<strong>di</strong>visione tra i partecipanti al cantiere. Non manifestano fretta <strong>di</strong> realizzazione.Bisogna offrire linee più precise circa il senso del loro lavoro in relazione alle altre province e attività <strong>di</strong> PG eAV, in modo che assumano pienamente un mandato: è una comunità che lavora per i giovani come tantealtre, o c’è da chiedere loro qualcosa <strong>di</strong> più in funzione delle altre fraternità <strong>di</strong> PG? Si lavora anche per altriterritori? O è un sostegno per il Piemonte o è il fulcro <strong>di</strong> tutta l’animazione <strong>di</strong> PG del Nord Italia. Non che tuttoaccade solo a Torino, né che loro girano continuamente, ma c’è informazione e coor<strong>di</strong>namento con gli altri(non che vadano per conto loro), qualche intervento <strong>di</strong>retto in altre province per la realizzazione <strong>di</strong> eventispecifici.− La <strong>di</strong>stinzione tra PG e AV è legata alla funzionalità. Il documento Nuove Vocazioni per una Nuova Europaricorda che la PG è l’humus della Cura pastorale delle vocazioni. L’accompagnamento giovanile ha l’obiettivo<strong>di</strong> portare alla maturità cristiana e quin<strong>di</strong> alla scelta vocazionale, a capire che la vita ha senso come progetto,risposta a Dio che ci chiama, altrimenti non ha senso. Poi quelli che fanno una scelta specifica hannobisogno <strong>di</strong> un accompagnamento specifico.− Sulla “contrapposizione <strong>di</strong> modelli” (p.8): più che <strong>di</strong> modelli contrapposti, si tratta <strong>di</strong> modelli che rispondono aproblematiche <strong>di</strong>verse. Alcuni giovani, stufi <strong>di</strong> un fare senza riflessione, chiedono <strong>di</strong> colmare un vuoto <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>mento. La <strong>di</strong>mensione missionaria si recupera agganciando alcune esperienze significative(mensa santuario, ma anche altre), ma senza tralasciare l’approfon<strong>di</strong>mento specifico.− Va chiarita la funzione <strong>di</strong> Torino rispetto alle altre fraternità, occorre darle una specificità perché è l’unicainterprovinciale: ruolo <strong>di</strong> stimolo e <strong>di</strong> evangelizzazione del mondo giovanile (così si era detto a Caravate).Torino dovrebbe aprire possibilità innovative (es. prima evangelizzazione dei giovani), gente che sfidal’abitu<strong>di</strong>nario e va a scovare i giovani dove si riuniscono. Solo dopo nasce l’accoglienza el’accompagnamento. Altrimenti si imitano fraternità che già ci sono. Il campo specifico è quello della missionegiovani, dell’andare incontro ai giovani per evangelizzare.− Il fatto che siano i provinciali a dare linee precise, non la presenta come calata dall’alto? Come provincialidobbiamo promuovere alcune linee, ma il progetto lo farà la fraternità.− Sono 4 frati inseriti n una fraternità più ampia. Questo facilita anche il loro auto sostentamento. Nel loroprogetto <strong>di</strong> vita fraterna dovrebbero esplicitare anche questi elementi: come si collocano nella Fraternità piùvasta? Il vivere del proprio lavoro, come tutte le fraternità è anche questo un modo <strong>di</strong> presentare lavocazione francescana.−Diamo per scontate le adesioni? Che sviluppo ha il materiale elaborato finora? Tra i frati ci dovrebbe essereuna conoscenza <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> ciò che si sta elaborando.Il dott. Delama interviene riassumendo i punti emersi: esigenza <strong>di</strong> sottolineare l’unità tra PG e AV; tener uniti i duemodelli proposti; si vede l’esigenza <strong>di</strong> andare verso i giovani, (e questo sarebbe un segno <strong>di</strong>stintivo einterprovinciale, nel senso che altri potrebbero andare in questa fraternità per farsi qualche competenza);l’importanza che la fraternità sia in rete con altre esperienze; favorire l’incontro anche tra operatori dei PG, oltreche AV.5


Cantiere <strong>di</strong> Bologna Antoniano: presentazione e osservazioniDopo la pausa il dott. M. Serofilli presenta le conclusioni del cantiere Antoniano <strong>di</strong> Bologna. Attività eorganizzazione, storia prospettive. In<strong>di</strong>ca le piste da percorrere: informare con più precisione e in modo da aiutare ifrati a capire che cosa si va a vivere; chiarire il progetto evitando sia la gestione <strong>di</strong>retta e totale delle attività daparte dei frati sia <strong>di</strong> creare una fraternità estranea alle attività dell’Antoniano; oltre che il servizio ad extra, sipotrebbe essere centro che offre anche un servizio all’Or<strong>di</strong>ne e alle province; per essere sostegno al Direttore efornire un’impronta francescana all’attività, la fraternità ha la funzione <strong>di</strong> elaborare orizzonti e finalità su cuiin<strong>di</strong>rizzare le varie attività, e assume qualche responsabilità <strong>di</strong>retta in base alla competenza. Bisognerà inoltre che ifrati che vi partecipano sappiano collaborare con laici competenti e talvolta in posizione superiore ai frati stessi (latonaca non fa grado).I Ministri intervengono con le loro osservazioni e suggerimenti.− È una realtà complessa e affascinante L’Antoniano è attività della provincia <strong>di</strong> Cristo Re dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>, percui è poi competenza del Definitorio approvare i progetti. I frati verrebbero a far parte del CdA (Consiglio <strong>di</strong>Amministrazione) dell’Antoniano. Il frate ha funzione <strong>di</strong> rappresentanza in varie occasioni. Si vuol comunicareche si agisce secondo certi principi.− I frati che vanno lì non necessariamente devono avere competenze tecniche. È importante che sappianocomunicare, <strong>di</strong>alogare. Dovrebbero avere delle competenze integrative: per una fraternità del genere c’è unminimo comun denominatore che è quello <strong>di</strong> essere al servizio della persona, ad es. può servire un frate chefaccia un’animazione culturale e spirituale dell’ambiente e del personale, che sappia portare a con<strong>di</strong>videre lefinalità carismatiche (aiutare le persone con competenze tecniche a riflettere su questi temi), cosa che ilDirettore non può fare perché è già impegnato molto e perché riveste un ruolo istituzionale (è il “datore <strong>di</strong>lavoro”). Questo è uno degli esempi in cui la collaborazione è fondamentale, anche nel preparare prodottitecnici: fornire la sensibilità (se riguarda i frati anche un certo linguaggio) da esprimere con le competenzedel tecnico. Se c’è la figura del Direttore con una sua connotazione, un’altra figura <strong>di</strong> frate dovrebbe averecapacità <strong>di</strong> animazione e rapporti non solo istituzionali nei confronti del personale. Chi va lì, entra in punta <strong>di</strong>pie<strong>di</strong>, per essere presente in modo autentico e significativo, ma non per insegnare.− Importante che le iniziative nascano anche dal confronto, non solo dalla mente del Direttore. È importanteche si sviluppi queste <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> fraternità e <strong>di</strong> presenza.− Vista la <strong>di</strong>fficoltà ad in<strong>di</strong>viduare i can<strong>di</strong>dati a questa fraternità, perché non aprire la possibilità <strong>di</strong> adesioneanche a livello nazionale? Sollecitare anche l’attenzione <strong>di</strong> frati giovani e in formazione su questo ambito.− Come sarà questa fraternità? La fraternità in quanto tale dovrà elaborare un Progetto <strong>di</strong> Vita Fraterna: se unasse <strong>di</strong> questo sarà l’attività specifica, l’altro dovranno essere le priorità.− Un fatto al quale porre attenzione è che per realizzarla ci sarà bisogno <strong>di</strong> un personalità forte, ma che peròsappia relazionarsi positivamente con tutti gli altri.− Il Dott. Delama chiede se sarebbe possibile esprimere queste competenze con aperture laicali vicine alcarisma (es. OFS o Gifra).−−Per i Ministri la fraternità dovrebbe essere <strong>di</strong> frati.Il luogo potrebbe essere “Villa Due Orologi”, attualmente occupata da una comunità <strong>di</strong> Mondo X, oppure unappartamento a Bologna. Comunque fuori convento con tutto quello che comporta in termini <strong>di</strong> spazi ridotti e<strong>di</strong> stretta convivenza, con ritmi da stabilire in relazione all’attività principale dell’Antoniano.I lavori riprendono al pomeriggio, alle ore 13.45.Cantiere <strong>di</strong> Celle Ligure: presentazione e osservazioniIl dott. Delama presenta il lavoro del cantiere <strong>di</strong> Celle Ligure. Presenta la fraternità, il progetto e le caratteristiche.Segnala come punto qualificante, che si vivono le priorità come in tutti i conventi, ma l’insieme <strong>di</strong> luogo,organizzazione e gerarchizzazione delle priorità dà un volto caratteristico. Identifica anche due punti su cuilavorare: consentire l’avvicinamento progressivo <strong>di</strong> nuovi can<strong>di</strong>dati, es. un mese estivo <strong>di</strong> sperimentazione perscegliere ed essere scelti; Chi esce da lì dove andrà e con che prospettiva? Ricorda infine che c’è anche un altrogruppo spontaneo <strong>di</strong> frati (specialmente U10) che si incontra per riflettere su queste forme nuove (Roncajette). Sipotrebbe riflettere anche su questo nel cantiere.I Ministri intervengono con osservazioni e suggerimenti.− Non vi sono problemi particolari. La fraternità ha fatto il suo rodaggio. Ovviamente con chi entra bisogneràri<strong>di</strong>rsi le cose, ma senza stravolgere il progetto iniziale.− Fr. Alberto legge quanto scritto dal Visitatore nel Libro <strong>di</strong> visita della Fraternità sottolineando che ciò che èdetto nel progetto è visibile.− I frati <strong>di</strong> questa fraternità sono invitati a sensibilizzare la Provincia sulla loro esperienza, in modo che siasempre meglio accolta nella Provincia.− La fraternità è nata dalla risposta <strong>di</strong> alcuni alle sollecitazioni <strong>di</strong> fr. Giacomo Bini e con <strong>di</strong>scernimento deiCapitoli provinciali circa l’iniziativa e del Provinciale circa le persone.6


−−−−È importante che chi partecipa possa sperimentare il progetto: i can<strong>di</strong>dati potrebbero stare lì un mese o duel’estate per poter scegliere ed essere scelti (<strong>di</strong>scernimento). Con il nuovo anno due resteranno e potrebberoaggiungersi altri due.Per l’uscita dalla fraternità non ci sono problemi. Si tratta <strong>di</strong> valorizzare al meglio il patrimonio <strong>di</strong> esperienzaacquisito lì. Chi esce può alimentare forme <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> minorità, possono nutrire progetti o ipotesiinterprovinciali.Dott. Delama: occorre fare attenzione a non contrapporre l’interprovincialità dall’alto (TO BO) e quella dalbasso (Celle).Fr. Alberto: il basso che parla va ascoltato per capire come risponda a ciò che ci interpella come provinciali.In<strong>di</strong>cazioni per il proseguimento del lavoroFr. Bruno introduce il momento successivo <strong>di</strong> lavoro: quale passo è da fare ora?Il dott. Delama presenta uno schema in cui pone a confronto le <strong>di</strong>verse esperienze e come confermare/in<strong>di</strong>viduare ican<strong>di</strong>dati come parte del progetto. Bisogna anche stabilire come vanno avanti i cantieri, cosa devono fare.− Bisogna offrire stimoli alle realtà provinciali: Primo passo (stimolo dal basso) è <strong>di</strong>ffondere il materiale con unlinguaggio il meno tecnico possibile (pubblicare sui notiziari provinciali, in forma abbreviata, le 3 schede deicantieri); presentare ai Guar<strong>di</strong>ani; poi (motivazione) domandare ad ogni fraternità se ci sono frati <strong>di</strong>sponibili afar parte <strong>di</strong> una fraternità interprovinciale; nel corso dell’estate identificare nomi e cognomi dei frati che iprovinciali dovrebbero avere già sott’occhio (obbe<strong>di</strong>enza), poi partire, dando l’incarico <strong>di</strong> elaborare il Progetto<strong>di</strong> Vita Fraterna, e che il Provinciale del luogo accompagni adeguatamente la fraternità che nasce.− Per l’informazione sarebbe utile un dépliant (A4) su cui sono tracciati brevi ed essenziali presentazioni:motivazioni, obiettivi, linee progettuali (risultati dei cantieri).Dott.: Serofilli: Torino avrebbe in<strong>di</strong>viduato il bacino dei can<strong>di</strong>dati; Celle anche, grosso modo. Bologna richiede unlavoro più lungo. Ognuno dovrebbe avere un dépliant, ma alcune realtà, meno conosciute vanno presentate meglioe maggiormente. Il cantiere prepara una breve presentazione, ma poi i frati più o meno interessati o i can<strong>di</strong>dativadano lì in un giorno fissato nel quale si fa una presentazione in loco (Antoniano).− Per Celle bisognerà aspettare il Capitolo e poi vedere chi resta e chi arriva <strong>di</strong> nuovo. Per Torino, se cifossero già quelli identificati, potrebbero cominciare a lavorare al Progetto <strong>di</strong> Vita fraterna, almeno dopo ilCapitolo (marzo). Potrebbero almeno raccogliere e or<strong>di</strong>nare un nucleo <strong>di</strong> questo progetto. I Congressicapitolari saranno però prima dell’incontro dei Definitori e quin<strong>di</strong> lì le fraternità saranno già formate.− Bisognerebbe sfruttare le tre giornate formative per presentare questi progetti, ma queste non saranno solosu questo temaDott. Delama: Si tratterebbe <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere due tipi <strong>di</strong> testi: i dépliants, le schede. Presentazione <strong>di</strong> queste schedenelle 3 giornate formative. Dopo, per l’Antoniano anche un incontro in loco nel quale si presenta la realtàdell’Antoniano a frati interessati, can<strong>di</strong>dati o inviati dai provinciali.− Le can<strong>di</strong>dature andranno presentate dai Provinciali, ma sarà poi il Collegio dei Ministri provinciali che decide.− A Torino i 4 can<strong>di</strong>dati ci sono e possono cominciare a lavorare: Fr. Maggiorino Stoppa; Fr. Gabriele Cadorin;Fr. Natale Fiumanò; Fr Francesco Mazzon. Qui continuano loro, anche se in stretta relazione con gli altri AV.− A Celle Ligure: 2 rimarranno, e due potrebbero venire. Intanto il cantiere potrebbe continuare visto che unincontro è previsto.− All’Antoniano c’è Fr. Alessandro Caspoli e potrebbero venire altri 2 o 3.Dopo la pausa si prendono in esame anche altri argomenti.VarieFr. Bruno B.: consegna una serie <strong>di</strong> Documenti del Segretariato Interprovinciale FeS riguardanti la costituzione e ilfunzionamento <strong>di</strong> questo organismo; comunica la sua intenzione <strong>di</strong> incontrare anche altri organismi interprovincialiCoor<strong>di</strong>namento per l’Evangelizzazione, Coor<strong>di</strong>namento AV, GPIC, per stimolare un lavoro comune. Se poi questiavranno bisogno <strong>di</strong> consulenze e <strong>di</strong> apporti da Diathesis, ci si accorda.Fr. Roberto: presenta un verbale dell’incontro degli incaricati GPIC tenutosi a Milano il 15 gennaio 2009.I ministri esprimono le loro osservazioni su questi elementi.Su GPIC è importante che ci sia un’équipe che tiene vivo l’interesse delle Province su questi temi, o realizza unagiornata formativa specifica per i frati. Non occorre che ci siano in questa équipe dei frati <strong>di</strong> tutte le Province. Inogni modo, non entra nella formazione delle fraternità e dovremmo eventualmente affrontare l’argomento in unaltro incontro.Nell’organigramma del Segretariato FeS scompare il responsabile U 10, mentre esiste a livello locale. Devonoavere un referente anche loro?7


Si era stabilito cosa restava e cosa no a livello interprovinciale. Si era tenuto il criterio <strong>di</strong> non duplicare le strutture.Provinciali e Definitòri dovrebbero avere un’attenzione a FoPe e AV, ma non altre figure. Gli U 10 rientrano nellaFoPe.Fr. Francesco: Esercizi Spirituali per la Formazione iniziale. La maggior parte dei Professi temporanei farà gliEsercizi in Terra Santa. Per Postulanti e Novizi organizza la Provincia <strong>di</strong> Trento nella seconda metà <strong>di</strong> agosto.Dott. Delama: c’è da preparare qualcosa per l’Assemblea dei Definitòri?Fr. Bruno B.: sono previsti 2 incontri dei Ministri provinciali (Arco 20 marzo ; Baccanello 7 aprile). Il 7 aprilepomeriggio sarà de<strong>di</strong>cato a programmare l’incontro dei Definitòri. Lo organizzerà il presidente oppure altri? Luogo:Villa Maria (Piccole Suore della Sacra Famiglia) a Colpi <strong>di</strong> Folgaria (TN)? O altrove?Gli esperti <strong>di</strong> Diathesis lasciano la riunione con i ringraziamenti <strong>di</strong> tutti.Fr. Giampaolo Cavalli viene invitato e presenta le 3 giornate <strong>di</strong> formazione interprovinciale. Dopo qualche scambio<strong>di</strong> osservazioni sulla tematica e le modalità si stabilisce: le date e i luoghi saranno 18 maggio a Voghera; 19maggio a Bologna; 20 maggio a Verona. Durata: dalle 9.30 alle 16.00. Elementi da tenere presenti: un contenutofrancescano (sulla Regola), una con<strong>di</strong>visione, una celebrazione (Messa) e una comunicazione sulle 3 Fraternità.All’organizzazione ci pensi il coor<strong>di</strong>namento Moderatori FoPe: la con<strong>di</strong>visione serve a raccordare tematica e realtà,si offra una scheda <strong>di</strong> lavoro. All’interno della celebrazione si potrebbe rinnovare la Professione come gesto ancheinterprovinciale.Ogni Segreteria provinciale raccoglie le iscrizioni e le comunica almeno una settimana prima alle Segreterie delletre Province ospitanti (BO VR GE). In ogni incontro ci sia un provinciale che presiede anche l’Eucaristia.Per gli Esercizi Spirituali, cerchiamo <strong>di</strong> chiedere una cifra almeno in<strong>di</strong>cativamente comune; ci si orienta sui 250€ atesta.3 Giorni formativi per i Guar<strong>di</strong>ani: si pensa a Castelletto (9-12 novembre 2009). Temi possibili: compiti e in<strong>di</strong>cazioniper i Guar<strong>di</strong>ani nel Nuovo Documento dell’Or<strong>di</strong>ne sulla Formazione Permanente, In<strong>di</strong>cazioni dal Capitolo Generale.Alle 17.25 con i ringraziamenti reciproci si chiude la riunione.Fr. Giovanni Patton, verbalistaPROVINCIA SAN BONAVENTURAPIEMONTENella Casa <strong>di</strong> San Francesco del Monte Mesma (NO), il giorno 10 marzodell’anno 2009 dai <strong>Frati</strong> Vocali riuniti in Capitolo, presenti in numero <strong>di</strong>25 sotto la presidenza <strong>di</strong> Fra’ Saverio Biasi, sono stati eletti:Ministro provinciale: Fr. Gabriele TrivellinVicario Provinciale: Fr. Fedele PradellaDefinitori: Fr. Daniele Mellano, Fr. Sereno Lovera, Fr. MaggiorinoStoppa, Fr. Riccardo GallinaFr. Saverio BiasiPresidente del Capitolo8


DALLE CLARISSE DELLA FEDERAZIONECORSO FORMATIVO ABBADESSEBardolino 15 – 23 febbraio 2009Attendano a ciò che sopra ognicosa debbono desiderare:avere lo Spirito del Signore e lasua santa operazione (cfrReg.s.Ch., X,9).L’autorità a servizio della vita :preghiera e obbe<strong>di</strong>enza allaParola, finché sia formato Cristo invoi (cfr Gal. 4,19).Come deciso nell’ultima Assembleafederale, svoltasi ad Armeno (No)nel giugno del 2007, le madri deimonasteri della FederazioneImmacolata Concezione <strong>di</strong> Maria(Lombar<strong>di</strong>a, Piemonte e Liguria) sisono trovate a Bardolino per il loroannuale corso formativo.Una giornata bella, anche se fredda, ha accolto l’arrivo alla spicciolata dellepartecipanti presso l’Eremo <strong>di</strong> Bardolino, dei monaci Camaldolesi. L’incontro con i monaci,la cura perché l’accoglienza fosse calda e famigliare, i saluti delle sorelle, un primo impattocon la fisionomia <strong>di</strong> questo luogo costituito da più ambienti, che nei giorni le madriavrebbero abitato e frequentato: tutto ha concorso a far sentire a “casa” in quest’ambientetotalmente nuovo chi arrivava. Il corso ha visto la partecipazione <strong>di</strong> Madre Chiara Miriam <strong>di</strong>Cademario, in Svizzera, che ha colto quest’opportunità per incontrare la Federazione eavere un’idea del suo cammino e della sua situazione.La locazione degli ambienti, in <strong>di</strong>fferenti stabili, avrebbe caratterizzato le giornateritmandole in una piccola itineranza…: è stata un’esperienza nuova bella, anche grazie alsole che ha accompagnato gli spostamenti per l’intera durata del corso.Alle ore 17 il primo vespro con i monaci. La preghiera è curata, particolare lo stilemonastico nel quale pian piano inserirsi. Questa comunità non è numerosa, (settecomponenti), eppure la vita dell’ Eremo ha molte esigenze e i fratelli sembrano farvi frontecon leggerezza: il silenzio favorisce il raccoglimento e l’affabile simpatia dei monaci mette aproprio agio chi li incontra, invitando a rispettarne la solitu<strong>di</strong>ne e l’attività. Ci sono poi duecani, un’ asinella e tre caprette che sono state il passatempo delle pause dai lavori. Tuttoscorre calmo e or<strong>di</strong>nato.I momenti dei pasti sono i più favorevoli per qualche scambio, per far presenticuriosità o esigenze che sempre puntualmente trovano risposta e soluzione. Ad uno a d unoi fratelli ci regalano la loro sapienza, la loro pazienza, la loro cura, i loro doni… Cresce <strong>di</strong>giorno in giorno in tutte la sensazione <strong>di</strong> aver fatto davvero bene a venire qui dove è statopossibile imparare molto. Un aspetto fra tutti è stato evidenziato durante la verifica delcorso: il richiamo costante all’essenzialità, richiamo presente negli ambienti, nellaliturgia (con una forte centralità della Parola dell’Eucarestia nelle altre Ore del giorno), nellascelta dei menù, nel modo semplice e libero <strong>di</strong> vivere le relazioni, nella <strong>di</strong>sponibilità,praticamente incon<strong>di</strong>zionata, a venire incontro e a prevenire le esigenze degli ospiticambiando i propri programmi. La preghiera e l’accoglienza dei monaci hannoaccompagnato e sostenuto il lavoro, i contributi donati dal Priore, esperto sociologo, hanno9


arricchito le partecipanti e aperto qualche interessante prospettiva per leggere la situazionedella vita religiosa nel nostro tempo, quin<strong>di</strong> la situazione in cui viviamo.Il 16 febbraio iniziano i lavori con uno scambio sulla vita delle nostre fraternità a<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un anno dal nostro ultimo incontro. Nel pomeriggio accoglienza <strong>di</strong> Madre ChiaraFrancesca Lacchini, Abbadessa del monastero <strong>di</strong> Fabriano delle clarisse cappuccine erelatrice del corso, e <strong>di</strong> Antia, monaca ortodossa rumena, sua ospite, desiderosa <strong>di</strong>conoscere un po’ la nostra spiritualità, ragione per la quale ha partecipato a questi tregiorni <strong>di</strong> formazione.Con Madre Chiara Francesca c’è stato un crescendo <strong>di</strong> partecipazione e scambioanche grazie ai contenuti, molto precisi, concreti e attuali, che ci ha offerto, relativamenteal tema del corso, e che tutte hanno apprezzato. Al cuore del suo <strong>di</strong>re la docilità alloSpirito e alle sue sorprese, alle urgenze che in<strong>di</strong>ca e alle scelte che ispira, alla libertà chedona e all’impegno che chiede, alla fedeltà e alla creatività, alla responsabilità e allacomunione. Aspetti personali del servizio d’autorità e ricadute comunitarie, <strong>di</strong>fficoltà eitinerari possibili, ideali e realismo… questi ed altri i temi del confronto sempre vivace,partecipato, sincero da parte <strong>di</strong> tutte.Il clima, da subito fraterno e coinvolgente, si è fatto via via costruttivo: si può <strong>di</strong>redavvero che sono stati giorni <strong>di</strong> “lavoro”, e <strong>di</strong> lavoro intenso, dove ciascuna ha dato quantopoteva.Madre Chiara Benedetta e le sorelle del Consiglio sono state <strong>di</strong> stimolo per questo enaturalmente prezioso e puntuale è stato il contributo <strong>di</strong> fra Stefano Dallarda, AssistenteFederale.I contenuti dati da Madre Chiara Francesca hanno fatto da “trampolino <strong>di</strong> lancio” perl’esperienza dello Spirito che abbiamo vissuto nei giorni seguenti. I temi affrontati: laverifica degli incontri regionali delle madri, la situazione delle fraternità e il bisogno <strong>di</strong> aiuti,la pastorale vocazionale in atto nelle varie fraternità e la proposta <strong>di</strong> un sito federale e<strong>di</strong>nfine il rapporto e la collaborazione con il Primo Or<strong>di</strong>ne (anche in seguito all’incontro delconsiglio con i definitori). Tutto questo, insieme ai problemi e alle situazioni della vitaquoti<strong>di</strong>ana, è stato occasione <strong>di</strong> scambio, riflessione, approfon<strong>di</strong>mento e preghiera.E’ iniziato un tempo in cui: non possiamo più delegare al solo Consiglio la soluzione dei problemi delle singolecomunità, la singola comunità non può pensare, sebbene in buone con<strong>di</strong>zioni, <strong>di</strong> “bastare a sestessa”, poiché il futuro che ci attende è un appello alla responsabilità,personale e comunitaria, cui non ci si può più ingenuamente sottrarre.Che fare allora? Ci sono stati momenti <strong>di</strong> fatica nel nostro confronto; altri in cui abbiamoavvertito fortemente che un cambiamento era in atto, ed è coinciso col fatto <strong>di</strong> riconoscerci“povere”.Il mettersi insieme, in questa povertà con<strong>di</strong>visa, è stato il piccolo “miracolo” <strong>di</strong>questo corso. Credere e sperimentare che non abbiamo soluzioni, ricette e bacchettemagiche è <strong>di</strong>fficile e può suscitare resistenza. E’ stata però ragione <strong>di</strong> speranza laconsapevolezza <strong>di</strong> avere qualche piccola proposta, un po’ <strong>di</strong> fantasia e un bagaglio <strong>di</strong> fede,speranza e carità che già ha condotto la nostra storia fino all’oggi e che non cre<strong>di</strong>amo vorràabbandonarla proprio ora. Mettere insieme quello che avevamo, ascoltare con rispettoanche quando emergevano le <strong>di</strong>fferenze, domandare aiuto e chiarimento quando non ci sicapiva, esporre le domande, le proposte e, perché no, i “sogni”, è stato l’itinerario perpensare insieme un futuro che sia vita e non morte e in cui a tutte sia dato <strong>di</strong> abitarecon <strong>di</strong>gnità.C’è della strada da fare: a Bardolino ci siamo messe in cammino ed ora vorremmocontagiare <strong>di</strong> questo desiderio e <strong>di</strong> questa speranza.10


NOTIZIE DAI MONASTERI LOMBARDILovere : 8 - 14 marzo Esercizi spirituali guidati da p. Alessandro Barban, priore delmonastero <strong>di</strong> Fonte AvellanaMilano : 9 - 15 marzo Esercizi spirituali guidati da fra Paul Iorio ofmBergamo : 22 - 29 marzo Esercizi spirituali guidati da p. Silvano Franzoni ofmconv.VITA DELLA PROVINCIAIl giorno 3 Marzo u.s. il Definitorio si è incontrato peril suo XXVIII Congresso in Curia provinciale a Milano.Con la presenza dell’Economo provinciale nellaprima parte delle mattinata, si sono analizzati i lavoripresentati dalle fraternità in vista dell’Assembleaeconomica che si terrà a Civi<strong>di</strong>no il 18 c.m. (comeda convocazione inoltrata), e si sono trattate altrequestioni economiche e <strong>di</strong> legale rappresentanza.Quin<strong>di</strong> i formatori hanno presentato la relazione <strong>di</strong>metà anno in merito ai cammini dei postulanti, novizie frati <strong>di</strong> professione temporanea.Nel pomeriggio il Definitorio ha proseguito l’analisidella mappatura provinciale, in<strong>di</strong>viduando alcunicriteri e passi da compiere per lo stu<strong>di</strong>o e lariqualificazione delle nostre presenze.Fr. Cesare V. ha informato il Definitorio sul recenteincontro internazionale dei Moderatori per la Fo.Pe.dell’Or<strong>di</strong>ne che si è tenuto a Roma e ha ricordato letre giornate <strong>di</strong> formazione per il Nord Italia (18-20Maggio p.v.) a Voghera, Bologna e Verona. Ilprogramma sarà comunicato non appena <strong>di</strong>sponibile.LA FRATERNITÀ DEFINITORIALE COMUNICAIl Ministro ha comunicato, infine, alcune informazioniin merito alla causa <strong>di</strong> beatificazione del servo <strong>di</strong> Dio(beato per l’Or<strong>di</strong>ne) Sisto Brioschi, <strong>di</strong> cui il VicePostulatore è il prof. Edoardo Teodoro Brioschi,insignito dalla nostra Provincia del Diploma <strong>di</strong>fraternità.Il Congresso si è concluso alle ore 16.55.A laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francescofr. Ernesto DezzaSegretario provincialeLa Curia provincialeaugura a tuttiuna santa eluminosaPasqua <strong>di</strong>risurrezione!11

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