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Viesti 09 2010 - Frati Minori di Lombardia

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Da Israele, dove vive con la propria famiglia,avvertito dalla mamma, per il funerale hafatto in tempo ad arrivare anche il fratello <strong>di</strong>D.Il primario dell’ospedale dove era ed ètutt’ora ricoverato A., assieme a Jana gli hacomunicato quanto avvenuto al padre e poigli ha permesso <strong>di</strong> partecipare al funerale.Ania, Natasha e qualcun altro dello “Spaziodella gioia” si sono recati spesso da A. e conlui sono venuti al funerale.Cosa sarà ora <strong>di</strong> A.?Il fratello <strong>di</strong> D. è ripartito per Israele qualchegiorno dopo, la nonna <strong>di</strong> A., invece, si èfermata a San Pietroburgo.Essi, vivendo lontani, non si immaginavanola reale situazione <strong>di</strong> D. e <strong>di</strong> A. che spessorestava senza cibo e senza cure!Il giorno del funerale si è avuto modo <strong>di</strong>parlare con il fratello <strong>di</strong> D. anche del futuro<strong>di</strong> A.La mamma <strong>di</strong> D., prima o poi dovrà farritorno alla sua casa nella regione <strong>di</strong> Samara.Ma il fratello, dopo aver visto la situazione,è intenzionato a far ritorno a SanPietroburgo e restarvi con più calma qualchegiorno in più.Intanto ora parlerà con sua moglie.Certo: le <strong>di</strong>fficoltà sono molte, ad iniziare daquelle burocratiche.Ma altrimenti cosa sarà ora <strong>di</strong> A. che resteràin ospedale finché il primario lo riterràopportuno?Si è parlato con il fratello e la possibilità cheA. vada in Israele a vivere con lui non è poicosì lontana!Se ciò avverrà ... ringrazieremo davvero ilSignore!Ma che sarà degli altri nostri ragazzi eragazze come A. che frequentano il nostro“Spazio della gioia” ed il nostro“Laboratorio”, quando i loro genitori non cisaranno più oppure si ammaleranno?Questa domanda che ci affligge e che prima<strong>di</strong> noi affligge gli stessi genitori attende unarisposta.Da tempo, ormai, stiamo pensandoall’apertura <strong>di</strong> una casa-famiglia: le<strong>di</strong>fficoltà per aprirla sono molte e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versanatura.Ma una casa-famiglia è proprio ciò cheoccorre: e con l’aiuto <strong>di</strong> Dio, se Lui vorrà ...Pochi anni e tante “esperienze <strong>di</strong>vita” in casa “Agata”Tre anni e mezzo, ma con un’esperienza <strong>di</strong>vita vissuta già non in<strong>di</strong>fferente!A. è una simpatica bambina che per duesettimane, dal tre al quin<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> agosto havissuto nella casa-famiglia “Agata” assiemea S. ed a G.A.La casa “Agata” è un progetto del “Centro <strong>di</strong>crisi per bambini”, per bambini dai zero aicinque anni, portato avanti assiemeall’Amministrazione del quartiereFrunzinskij.A. vive con la mamma, il papà e la nonna inuna stanza <strong>di</strong> “komunalka”: la cosiddettacoabitazione, cioè, dove tutta l’intimitàfamiliare si trova in una camera, mentre sidevono con<strong>di</strong>videre con le altre famiglie lacucina ed i servizi igienici, postigeneralmente al termine <strong>di</strong> un comunecorridoio.La nonna <strong>di</strong> A. lavora ed è ancoraabbastanza giovane, mentre la mamma ed ilpapà <strong>di</strong> lavoro fanno i tossico<strong>di</strong>pendenti!Perché non rubino ... la nonna lavora e passaloro i sol<strong>di</strong> per la droga.Nella stanza <strong>di</strong> “komunalka” ormai non vi èpiù nulla, ci <strong>di</strong>cevano le autorità competentiche ci hanno chiesto <strong>di</strong> accoglieretemporaneamente A.Il frigorifero, la televisione, la ra<strong>di</strong>o equalche altro elettrodomestico sono stati giàda tempo venduti dalla mamma e dal papà <strong>di</strong>A. per procurarsi le sostanze stupefacenti.A volte la mamma <strong>di</strong> A. ha qualchemomento <strong>di</strong> luci<strong>di</strong>tà e vorrebbe smettere e


farsi aiutare, ma ancora non ha trovato legiuste motivazioni e le forze necessarie perdare una ra<strong>di</strong>cale svolta alla sua vita eprendere una ra<strong>di</strong>cale decisione al riguardo.I metri quadrati della stanza <strong>di</strong> “komunalka”sono proprio pochi, eppure la mammasembra non accorgersi della presenza <strong>di</strong> A.nella “komunalka”: e questa in<strong>di</strong>fferenza èespressa anche dal papà.Intanto A. assiste alle violente scenate tra igenitori che avvengono in quella stanza e ...immagazzina tutto!Lo <strong>di</strong>mostra il suo linguaggio ed il suoatteggiamento, non <strong>di</strong> certo <strong>di</strong> bambina e <strong>di</strong>bambina <strong>di</strong> neanche quattro anni!Ad educare A., dunque, è solo la nonna infamiglia e l’asilo.Nel mese <strong>di</strong> agosto, però, l’asilo frequentatoda A. è rimasto chiuso per le vacanze e lanonna doveva continuare a lavorare perpoter mantenere ... tutta la famiglia dellafiglia nelle esigenze <strong>di</strong> ciascuno!Non sapendo come fare, dopo essersi rivoltaagli organi competenti, la nonna, il tre <strong>di</strong>agosto, ha accompagnato A. in casa “Agata”dove c’è rimasta fino al quin<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> agostoed ha fatto in tempo ... a farsi conoscere!Si è fatta conoscere come una bambinamolto intelligente, aperta e socievole.Ma l’inizio: non è stato molto semplice nèper le educatrici, nè per G. e S.A. si imponeva nei giochi ed imponeva lesue regole.Con degli stecchini A. ... fumava ed ognitanto dalla sua bocca usciva qualche parolanon propriamente gentile!Ma i bambini fanno in fretta ad adattarsi allenuove situazioni.Così, anche A. è passata, subito dopoqualche giorno, a giochi più “da bambine”.Quando arrivavo questa estate (praticamentetutti i giorni) in casa “Agata”, A. assieme aS. “andavano in negozio” a fare la spesa epoi mi preparavano il pranzo, ad esempio;ed eccetto un paio <strong>di</strong> volte quando mi hannoofferto la birra (!) le altre volte mi offrivanoil succo <strong>di</strong> frutta!Con loro spesso siamo andati ai giar<strong>di</strong>netti agiocare con la sabbia oppure a scenderedagli scivoli, <strong>di</strong>vertendosi un mondo.Ma assieme a Marina, educatrice, le trebambine sono andate alla domenica anche ingita fuori città ed hanno passeggiato neiboschi e nei parchi evitando quell’abnormecalura che ha coinvolto quest’anno tutta laRussia.Il quattro <strong>di</strong> agosto, poi, abbiamo festeggiatoil secondo compleanno <strong>di</strong> G.G. ormai è una veterana <strong>di</strong> casa “Agata”!I suoi progressi sono notevolissimi: inizia aparlare, è serena, gioca, canta e balla!Non è più quella bambina aggressiva che eraquando è stata accolta e che graffiava glialtri bambini.G. non è più quella bambina, ma ... è ancoragiuri<strong>di</strong>camente una “Senza fissa <strong>di</strong>mora”!Sì: a due anni G. è “Senza fissa <strong>di</strong>mora”.La “Senza fissa <strong>di</strong>mora” G.il giorno del secondo compleannoNon siamo ancora riusciti, infatti, a risolverequesto problema, ma speriamo <strong>di</strong> toglierepresto questo “etichetta” a questa bambina.Per il compleanno <strong>di</strong> G., è stata compratauna buona torta e sopra si sono messe duecandeline che G. ha spento con un unicosoffio.G. e le due candeline


Sul tavolo vi erano tanti dolcetti anche, equalche bottiglia <strong>di</strong> bibita alla frutta perbambini.È stata una bella festa e G. si è accorta <strong>di</strong>essere al centro dell’attenzione!Non sono mancati neppure i regali: glistrumenti in plastica del me<strong>di</strong>co per G., lafesteggiata e due simpaticissimi zainetti perS. e A.Insomma, in casa “Agata” la vita prosegueserena e gioiosa per i piccoli ospiti, che allaloro tenerissima età hanno già dovutosopportare fin troppi traumi!Auguri agli sposi!La sposaSi fa festa a G.Dolci e frutta per far festa a G.G. … <strong>di</strong>venterà me<strong>di</strong>co!Non capita proprio tutti i giorni!Insomma, un matrimonio nella nostraparrocchia del Sacro Cuore è cosa assai rara.Talmente rara che, dopo la riapertura nelmillenovecentonovantasei, credo che sipossano contare sulla punta delle <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> unasola mano.Bisognerebbe spulciare nell’archivioparrocchiale, ma ... non credo che la miamemoria mi inganniCasi particolari compresi, per <strong>di</strong> più!Ricordo, infatti, una coppia che si sposònella nostra parrocchia <strong>di</strong>versi anni fa: iconiugi, <strong>di</strong> famiglie <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione cattolica,vivevano nella regione <strong>di</strong> Arkanghelsk acirca millecinquecento chilometri da SanPietroburgo.Anni fa, non vi erano ancora chiesecattoliche aperte meglio raggiungibili daloro che, avendo già dei figli, i quali eranostudenti in un’ Università della “Capitale delnord”, nel corso <strong>di</strong> alcune loro visite a SanPietroburgo, si prepararono al matrimonio esi sposarono presso la nostra parrocchia.Gli altri tre o quattro matrimoni furonocelebrati da padre Karmut Kania, ilsacerdote tedesco che riaprì la parrocchiaprima che essa fosse affidata alla curapastorale <strong>di</strong> noi frati a causa della suaimprovvisa <strong>di</strong>partita verso il cielo.


Sempre è gioioso partecipare allacelebrazione <strong>di</strong> qualche matrimonio, ma inquesto caso, per la sua rarità, lo è statoancora <strong>di</strong> più.Si “giocava in trasferta”, per altro!Dal ventisette giugno, infatti, la nostrachiesa del Sacro Cuore è chiusa in attesadella ristrutturazione totale dell’e<strong>di</strong>ficio e lecelebrazioni e le altre attività della nostracomunità parrocchiale, così, si svolgonopresso la Parrocchia dell’Assunzione.Dunque, nel pomeriggio del cinque agosto,la comunità parrocchiale del Sacro Cuore,nella Chiesa dell’Assunta, si è stretta conaffetto e gioia attorno a Daria ed a Dmitri,che hanno scelto <strong>di</strong> amarsi e rispettarsi pertutta la vita prendendo a modello del loroamore quello che Dio ha per l’umanità.Auguri a loro, quin<strong>di</strong>: il Signore accompagnila loro vita matrimoniale e questa nuovafamiglia.Nella parrocchia dell’AssunzioneDa quasi due mesi, la nostra Comunitàparrocchiale del Sacro Cuore è ospite dellaparrocchia dell’Assunzione e così è capitato<strong>di</strong> celebrarne il quin<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> agosto la festapatronale.La Chiesa dell’AssunzioneIl matrimonio <strong>di</strong> Dima e DariaFrate Christian parla agli sposiNell’omelia il parroco, frate Christian, havoluto sottolineare come, a <strong>di</strong>fferenza deglialtri Sacramenti, nel matrimonio non vi èaltro “segno” come l’acqua, il pane, l’olio,se non l’amore dei due sposi.Nel milleottocentoquarantanove, nonostanteconservasse la titolarità della Diocesi <strong>di</strong>Moghilov, il Vescovo cattolico fu trasferitoper volere degli Zar da Moghilov, appunto, aSan Pietroburgo.Per la residenza del Vescovo, fu costruitacosì una chiesa i cui lavori iniziarono nelmilleottocentosettanta e terminarono nelmilleottocentosettantatrè quando il do<strong>di</strong>ciaprile, l’Arcivescovo Antonii Fialkoskijconsacrò l’e<strong>di</strong>ficio ecclesiale de<strong>di</strong>candoloall’Assunzione <strong>di</strong> Maria al cielo.Nell’ultimo decennio del <strong>di</strong>ciannovesimosecolo, si pose il problema dell’ampliamentodella chiesa e furono compiuti, dunque, deira<strong>di</strong>cali cambiamenti all’interno dell’e<strong>di</strong>ficio,portando la capacità recettiva dasettecentocinquanta a millecinquecentopersone.Al termine <strong>di</strong> questi lavori, la chiesa funuovamente consacrata il ventitrè <strong>di</strong>cembredel milleottocentonovantasette.Intanto, per via della presenzadell’Arcivescovo a capo della ChiesaCattolica nel territorio dell’Impero russo, laChiesa dell’Assunta, a partire dal


milleottocentosettantatrè fino almillenovecentoventisei e, impropriamente, atutt’oggi, prese il titolo <strong>di</strong> “Pro-Cattedrale”.Nel millenovecento, l’e<strong>di</strong>ficio dellaresidenza dell’Arcivescovo, che con due aliancora oggi racchiude la Chiesadell’Assunta tanto da renderla nonriconoscibile dalla strada, <strong>di</strong>venne sede delseminario Cattolico e l’Arcivescovo andò avivere in un palazzo sulla riva del fiumeFontanka.Intanto la parrocchia dell’Assunzionecresceva continuamente e, poco prima dellaRivoluzione, il numero dei parrocchiani eragiunto ad essere <strong>di</strong> poco inferiore aiventimila.Nel millenovecento<strong>di</strong>ciotto fu chiuso dalleautorità rivoluzionarie il Seminarioa<strong>di</strong>acente alla Chiesa dell’Assunta: <strong>di</strong>versitra i seminaristi ed i professori furonofucilati, altri furono inviati al confino e altriancora furono rimandati a casa.Fino al millenovecentotrenta vi furono moltitentativi da parte dei bolscevichi <strong>di</strong> farchiudere anche la Chiesa e la Parrocchiadell’Assunzione, fino a quando finalmentevi riuscirono proprio in quell’anno.Durante la Seconda guerra Mon<strong>di</strong>ale, laChiesa dell’Assunta fu bombardata e poi fuoccupata dagli uffici per la “Ricostruzione”degli stabili rovinati nel corso della guerra.Nel millenovecentonovantaquattro funuovamente registrata la Parrocchiadell’Assunzione e lo stabile fu riconsegnato,in pessime con<strong>di</strong>zioni, l’anno successivo allaChiesa Cattolica, assieme all’e<strong>di</strong>ficio che untempo fu la residenza dell’Arcivescovo <strong>di</strong>Moghilov e quin<strong>di</strong> del Seminario Cattolico.Occorsero due anni per ristrutturare laChiesa e, quando ancora non erano terminatii lavori, il se<strong>di</strong>ci febbraio delmillenovecentonovantasette fu celebratal’Eucarestia per la prima volta doposettantun anni!Il ventiquattro maggio, infine, delmillenovecentonovantotto, l’ArcivescovoTadeush Kondrusiewich consacrò per laterza volta nella sua storia l’e<strong>di</strong>ficioecclesiale de<strong>di</strong>candolo nuovamenteall’Assunzione <strong>di</strong> Maria al cielo.Su una colonna, all’ingresso della chiesa,una lapide ricorda con le date principali imomenti più importanti della storia <strong>di</strong> questachiesa: storia <strong>di</strong> martirio e <strong>di</strong> persecuzione.La lapide a ricordo della storia della Chiesadell’AssuntaLa solennità dell’Assunzione, come si sa,secondo il Calendario gregoriano vienecelebrata il quin<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> agosto.Durante i giorni feriali, la nostra Comunitàparrocchiale del Sacro Cuore partecipa allaMessa parrocchiale dell’Assunta, mentrealla domenica, nella Chiesa dell’Assunta, lanostra parrocchia celebra la liturgiaparrocchiale a parte per mantenere il sensodella Comunità parrocchiale.In occasione della festa patronale, però, ilgiorno dell’Assunta è stata celebrataun’unica Messa alle ore do<strong>di</strong>ci, presiedutadal parroco padre Stefan, a cui ha fattoseguito un rinfresco nel cortile delSeminario.Il parroco dell’Assunta padre Stefandurante la festa patronale


La festa dell’Assunta: il rinfresconel cortile del SeminarioDue parrocchie, dunque, quella dell’Assuntae la nostra del Sacro Cuore, accomunate dauna storia gloriosa <strong>di</strong> persecuzione e <strong>di</strong>martirio, e quest’anno, per motivicontingenti, accomunate anche dalla festapatronale.Una nuova pagina <strong>di</strong> Storiaper ZilibaTramonto sull’isolaIn quale stazione arriveranno?E così l’esperienza <strong>di</strong> Ziliba è terminataquest’anno con una sorta <strong>di</strong> “giallo”!L’arrivo previsto dei partecipantiall’esperienza estiva <strong>di</strong> Ziliba era per leventuno e ventotto del venti agosto allastazione Ladoga.Ma proprio in quelle ore la città era ... nelcaos!Un colossale black aut, infatti, avevamandato in tilt la città privandola dellaenergia elettrica ... con tutte le conseguenze!Nella tarda serata, poi, tutto è rientrato pianopiano nella normalità, ma per qualche ora:ferma la metropolitana, parte delle stazionidei treni, semafori non funzionanti,illuminazione stradale e nelle case assente, ecosì via!Ed anche la stazione Ladoga eracompletamente al buio, mi sono accorto unavolta giuntovi con qualche altro giovanedopo un viaggio a singhiozzo inmetropolitana per attendere i ragazzi inarrivo da Ziliba.I tabelloni luminosi erano spenti, le casseerano al buio e non potevano emetterebiglietti non funzionando i terminali.In che binario arriverà il treno da Kotlas?E ancora <strong>di</strong> più: arriverà?Di treni, infatti, non ne arrivava e non nepartiva uno dalla stazione Ladoga.Poi una telefonata dal treno da Kotlas: siamoormai in vista della “Moskovskij Vaksal”!Che fare: avventurarci in metropolitana eraggiungere la stazione da cui partono i treniper Mosca?An<strong>di</strong>amo!E proprio in quel mentre sono apparsi deiferrovieri che, nel caos generale <strong>di</strong> migliaia<strong>di</strong> passeggeri completamente al buio (menomale che vi era ancora qualche strascicodelle “Notti bianche”!) annunciava l’iniziodel movimento treni con dei megafoni: stavatornando la corrente, per lo meno, sui binari.Insomma: dopo qualche minuto risultòchiaro che il treno da Kotlas sarebbe arrivatoalla stazione Ladoga come previsto e ...neppure poi neanche tanto in ritardo!Ed eccoli, i ragazzi, scendere con gli enormizaini sulle spalle dal treno ed una volta sullabanchina intravisti solo grazie alla luce cheera riflessa dai finestrini del treno fermo sulbinario!Così vi è stato poco tempo per salutarsi e delresto i volti intravisti nella penombraerano ... <strong>di</strong> ragazzi felicissimidell’esperienza vissuta, ma anchestanchissimi del viaggio appena concluso.I ragazzi si erano, infatti, imbarcati lamattina del giorno precedente perallontanarsi da Ziliba sul fiume eraggiungere la riva opposta da cui spostarsiin autobus fino a Meshog.


Da lì, poi, il lungo viaggio in treno fino aKotlas e da Kotlas a San Pietroburgo.Insomma: un viaggio <strong>di</strong> circa trentasei ore,tra tutto!Ziliba è un’isola fluviale deserta dellaregione <strong>di</strong> Arkanghelsk ed ormai da alcunianni, in estate, a gruppi, guidati da Tatiana, iragazzi del “Centro <strong>di</strong> crisi per bambini” vipassano un lungo periodo <strong>di</strong> vacanza e <strong>di</strong>lavoro: ragazzi a rischio o <strong>di</strong> famiglie poveree che, quin<strong>di</strong>, non avrebbero altri mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>passare i mesi <strong>di</strong> luglio ed agosto se nonnella calura della città.L’isola <strong>di</strong> Ziliba ha una storia particolareche è già stata raccontata su queste colonnealtre volte.Su quest’isola vi era un monasteroabbastanza fiorente, trasformato dopo lafucilazione dei monaci in una casa <strong>di</strong> riposoper anziani nel periodo sovietico.Questa casa dette lavoro agli abitantidell’isola finché negli anni trenta unincen<strong>di</strong>o non <strong>di</strong>strusse la casacompletamente e con essa la possibilità <strong>di</strong>proseguire a poter abitare Ziliba.Così, gli abitanti lasciarono l’isola e la suachiesa del <strong>di</strong>ciassettesimo secolo posta sudue piani ed ormai da quasi un secolo inrovina ed in <strong>di</strong>suso.Da quando l’ha scoperta, Tatiana, <strong>di</strong>rettricedel “Centro <strong>di</strong> crisi per bambini”, a Ziliba viritorna ogni estate: anche con l’idea <strong>di</strong>ricreare le con<strong>di</strong>zioni vitali sull’isola peraprirvi un “Centro <strong>di</strong> riabilitazione”.In primavera, però, quest’anno un incen<strong>di</strong>oscatenato dal gran caldo e dall’assenzaprolungata <strong>di</strong> piogge, ha mandato in fumomezzo bosco dell’isola e tutto il lavorosvolto dai ragazzi proprio lo scorso annosulla chiesa: in particolare il tetto.Così, dopo alcuni momenti <strong>di</strong> riflessione, siè presa la decisione <strong>di</strong> proseguire con ilprogetto, con la speranza <strong>di</strong> fare in tempoquest’estate a ricostruire completamente iltetto, per evitare che la neve in inverno e poilo scioglimento della neve nella tardaprimavera non rovinasse completamentel’interno della chiesa <strong>di</strong> due piani causandoquei danni che non è riuscito a causaremiracolosamente l’incen<strong>di</strong>o.Già dalla metà <strong>di</strong> giugno, quin<strong>di</strong>, un gruppoguidato da Vlad e da Kolia si era recato aZiliba al fine <strong>di</strong> constatare i danni(purtroppo ingenti) provocati dall’incen<strong>di</strong>o,preparare il “campo” in attesa dell’arrivodegli altri ragazzi e iniziare i lavori <strong>di</strong>rifacimento del tetto.Il primo gruppo <strong>di</strong> ragazzi si è poi aggiuntoquest’anno il sei <strong>di</strong> luglio e l’altro alla finedello stesso mese.Ma qualcuno, per dare una mano vista lasituazione venutasi a creare quest’anno, ègiunto anche da Arkanghelsk, da Kotlas e,ad<strong>di</strong>rittura, da Mosca!Ed il tetto, anche se non proprio tutto, iragazzi sono riusciti a ricostruirlo!Arrivate le tavole, acquistate, dal fiume etrasportate una per una al centro dell’isola,dopo il lavoro <strong>di</strong> costruzione della carcassa,sono state issate in cima alla chiesa che ...dunque, il prossimo inverno non dovrebbesubire danni al suo interno.Dal fiume arrivano le assi per il tetto della ChiesaSi portano le assi al centro dell’isolaCome in tutta la Russia, anche a Zilibal’estate è stata rovente ed ha toccato itrentotto gra<strong>di</strong>.


I lavori, così, <strong>di</strong> rifacimento del tetto, sonostati svolti soprattutto alla mattina presto edalla sera.sono ritrovato una sera la notizia: “Fa moltofreddo! Oggi eravamo a meno quattro gra<strong>di</strong>.L’altro ieri eravamo a più trentotto!”.Per fortuna, negli zaini, i ragazzi eranopartiti mettendovi dentro anche tuttol’occorrente e l’abbigliamento per far frontea escursioni termiche <strong>di</strong> questo tipo!La presenza <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>co quest’anno, poi,per i raffreddori ... è stata provvidenziale.Di notte, invece, i ragazzi erano riparati dalfreddo dai sacchi a pelo e dalle tende posteall’interno della vecchia chiesa con muri benspessi.Si ricostruisce il tettoE per combattere la calura, è stata arginatauna parte del fiume vicino alla riva perragioni <strong>di</strong> sicurezza ed i ragazzi vi andavanoa fare il bagno anche fino a quattro volte algiorno.Ed una volta ... anche alle due <strong>di</strong> notte!Le tende in ChiesaIn ogni caso, caldo torrido o freddo del nord,ogni sera attorno al fuoco acceso, anche perallontanare le zanzare (!), con ben duechitarre si intonavano canzoni popolari ogiovanili, oppure si leggevano raccontiistruttivi e con la “morale” e si aprivano<strong>di</strong>aloghi su vari temi.Qualche volta, mi scriveva Tatiana, sileggevano anche poesie scritte dagli stessiragazzi.Ci si <strong>di</strong>verte nel fiumeImprovvisamente, poi, come in tutta laRussia, nell’ultima settimana <strong>di</strong> permanenzaa Ziliba, la temperatura è scesa da un giornoall’altro vertiginosamente e su un SMS miSi canta attorno al falò


Carta topografica alla mano, i ragazzidovevano trovare il tesoro andando <strong>di</strong> tappain tappa, superando varie prove, erispondendo a domande sulla storia, sullageografia, sullo sport.Le varie tappe da raggiungere erano postenel bosco, lungo il fiume, nei prati tornati adessere ver<strong>di</strong> dopo l’incen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> primavera.La “Caccia al tesoro” si è svolta su unpercorso <strong>di</strong> quasi un chilometro e mezzo,ovviamente sull’isola.Si cena sotto la tendaEd a proposito <strong>di</strong> scrivere: durante lapermanenza sull’isola è sorta l’idea <strong>di</strong>scrivere un libro su Ziliba ed ogni ragazzo siè messo a scrivere una pagina con le sueimpressioni, riflessioni e così via.Verrà pubblicato?Chissà!Certamente ora verrà redatto, fotocopiato ericonsegnato a ciascun partecipante assiemeall’album delle fotografie.Molto tempo è stato de<strong>di</strong>cato anche al gioco,organizzato o spontaneo.Un giorno, ad esempio, i ragazzi si sono<strong>di</strong>visi in due squadre e si sono <strong>di</strong>vertiti unmondo giocando ad una grande “Caccia altesoro”.La mappa <strong>di</strong> ZilibaI rifornimenti, poi, a Ziliba arrivano soltantoattraverso il fiume ed una o due volte allasettimana qualcuno con la barcaraggiungeva l’altra riva e, attraverso il bosco,andava fino al primo villaggio per farprovviste delle cose necessarie per la vita <strong>di</strong>tutti i giorni.A Ziliba si pescaLa “Caccia al tesoro”Lo stesso fiume, dall’acqua incontaminata,come ogni anno ha offerto il pesce fresco:ogni tanto, quin<strong>di</strong>, dopo aver imparato a


pescare, i ragazzi con la canna da pescafacevano la gioia delle cuoche.Così, l’igumeno del Monastero dellaSantissima Trinità, padre Varsonofij, è statoil primo dopo tutto il periodo sovietico edell’abbandono dell’isola, a riportare ilSacramento dell’Altare a Ziliba.Quello del cinque <strong>di</strong> agosto, dunque, è statoun giorno <strong>di</strong> grande festa per tutti i presenti,credenti e non credenti.Un giorno storico per Ziliba, segno dellalibertà riconquistata e pagata con il sanguedei martiri!La colazioneMa quest’anno vi è stato ancora unavvenimento importantissimo per l’isola <strong>di</strong>Ziliba e per tutti i suoi abitanti estivi del“Centro <strong>di</strong> crisi per bambini”.L’ultimo superiore del Monastero <strong>di</strong> Zilibafu padre Konstantin Subbottin.Egli venne arrestato l’un<strong>di</strong>ci settembre delmillenovecentotrenta e fu fucilato il ventottofebbraio del millenovecentotrentuno.L’ultima “Divina Liturgia” fu celebrata nellaChiesa del Monastero da padre Subbottin il<strong>di</strong>ciannove agosto del millenovecentotrenta.Da allora più nessuno poté celebrare la“Divina Liturgia” sull’isola <strong>di</strong> Ziliba.Anche gli altri monaci, infatti, fecero lastessa fine del loro superiore, martire sotto lafuria dei bolscevichi.Padre Adam ed alcuni monaci <strong>di</strong> unMonastero relativamente vicino, spessodurante le estati fanno visita ai ragazzisull’isola e si intrattengono con loro, ma maiera stata celebrata la “Divina Liturgia”.Ma quest’anno, il Vescovo ortodosso <strong>di</strong>Arkanghelsk ha permesso che il cinque <strong>di</strong>agosto venisse celebrata la “Divina Liturgia”per i ragazzi <strong>di</strong> Ziliba.La “Divina liturgia”Ci si comunicaPossa il Sacrificio <strong>di</strong> Cristo celebrato nella“Liturgia Divina” e quello dei martiri,


donare la libertà interiore anche ai ragazziche nelle estati <strong>di</strong> questi anni affollanoZiliba per recuperare se stessi e stare lontanidalla colla e dalla benzina che spesso siinalano in città e dall’eroina, che è sempre inagguato!Prosegue il cammino francescano<strong>di</strong> Frate Vitalik in ItaliaI mezzi <strong>di</strong> comunicazione moderni, però,permettono oggi <strong>di</strong> restare in contatto e <strong>di</strong>sentirsi parte <strong>di</strong> un’unica famiglianonostante le <strong>di</strong>stanze: la famigliadell’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> che è presentein tutto il mondo.Si chiude così, per ora, la “Casa Formativa”<strong>di</strong> San Pietroburgo, mancando vocazionilocali.“Casa Formativa” che ha portato allaProfessione Solenne, due anni fa, frateBernar<strong>di</strong>n ed ha seguito per tre anni frateVitalik ed altri due giovani, che hanno peròscelto, nel frattempo, altre strade.A frate Vitalik l’augurio <strong>di</strong> un buonproseguimento <strong>di</strong> cammino formativo el’assicurazione dell’accompagnamento dellanostra preghiera.Lavoro ed autonomia “guidata” peri ragazzi del “Laboratorio”Dopo aver “fatto un salto” per salutare lafamiglia che risiede nell’estremo orienterusso, nei pressi <strong>di</strong> Vla<strong>di</strong>vostok, e dopo averpartecipato ad un corso <strong>di</strong> “Esercizispirituali”, frate Vitalik ha lasciato laFraternità <strong>di</strong> San Pietroburgo ed è partito perl’Italia il ventiquattro <strong>di</strong> agosto dove, in unConvento, proseguirà la propria formazionefrancescana e teologica.Frate Vitalik, dopo aver espresso il propriodesiderio <strong>di</strong> entrare nell’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong><strong>Minori</strong>, ha svolto il periodo <strong>di</strong> Postulandato(il primo periodo della formazione alla VitaConsacrata) presso il Convento <strong>di</strong> Alma Ata,l’ex capitale del Kazakhstan.In Italia ha poi proseguito con l’anno <strong>di</strong>Noviziato ed a San Pietroburgo ha iniziatonella locale Fraternità il periodo delPostnoviziato e gli stu<strong>di</strong> teologici nelSeminario Cattolico.Stu<strong>di</strong> e formazione francescana, appunto,che concluderà ora, per decisione delMinistro Generale, in Italia.In Russia o in Kazakhstan, frate Vitalik faràritorno, oltre che per i perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> vacanza, a“formazione iniziale” conclusa,appartenendo all’entità dell’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong><strong>Minori</strong>: Fondazione “San Francesco d’Assisiin Russia e Kazakhstan”.Il “Laboratorio” del “Centro <strong>di</strong> crisi perbambini” per ragazzi autistici e<strong>di</strong>versamente abili ha ripreso la propriaattività dopo la breve pausa estiva all’iniziodel mese <strong>di</strong> agosto.Nel mese <strong>di</strong> luglio, infatti, i ragazzi sonoandati in vacanza alla dacia con le loromamme e/o con le loro nonne.Ma l’attività del “Laboratorio” si è trasferitasubito a partire dalla metà <strong>di</strong> agosto alladacia <strong>di</strong> Natalia che si trova poco dopol’aeroporto e poco prima <strong>di</strong> Puskin: eppurein aperta campagna.I ragazzi staranno con Natalia, responsabiledel “Laboratorio” stesso, e Denis, educatore,alla dacia fino alla metà <strong>di</strong> settembre.Il “Laboratorio” organizza questa attivitàfuori città ormai per la quarta volta: nelperiodo <strong>di</strong> primavera (giugno) ed autunnale(agosto/settembre).Alla dacia i ragazzi vivono in un’atmosferaparticolare ed oltre che a svolgere ed acompiere gli stessi bellissimi lavoretti svoltial “Laboratorio”, essi imparano a fare tantealtre cose che li porteranno ad avere un certogrado <strong>di</strong> autonomia.Così, essi, ad esempio, raccoglierannoquegli ortaggi che hanno seminato in giugnonella serra della dacia e con essi


impareranno a preparare qualche zuppa equalche insalata.Essi faranno anche qualche passeggiata nelvicino parco imperiale <strong>di</strong> Puskin, maprepareranno anche un piccolo spettacoloche metteranno in scena quando farannoritorno in città.Riposeranno e si <strong>di</strong>vertiranno, anche:certamente!Giocheranno con il pallone e faranno giochi<strong>di</strong> società guidati dal bravo Denis.I genitori <strong>di</strong> questi ragazzi sono i primi ameravigliarsi dei progressi dei loro figliverso l’autonomia, seppur guidata econtrollata: una grande speranza, dunque,per loro che guardano al futuro dei loro figlicon grande apprensione e con un grandesenso <strong>di</strong> incertezza che spesso si trasformain mancanza <strong>di</strong> speranza e lacrime.Un’esperienza questa della dacia che, se Diovorrà, vuole essere il prelu<strong>di</strong>o dell’apertura<strong>di</strong> una casa-famiglia per questi ragazzi.Agli amici <strong>di</strong> Braskij MirGabriella e Giorgio “Del Riso”giunganoi nostri più festosi auguriper i loro50 anni <strong>di</strong> matrimonio!Brat StefanoAvvisi della redazioneSe ricevi <strong>Viesti</strong> attraverso la posta, mapossie<strong>di</strong> anche un in<strong>di</strong>rizzo e-mail,comunicacelo: si risparmia in tempo e ...denaro.Invia una e-mail a: gianna.gi@gmail.it,specificando anche il tuo nominativostampato sull’etichetta <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione.Se conosci altre persone interessate aricevere <strong>Viesti</strong>, ti preghiamo <strong>di</strong> nontrasmettere personalmente alcuna copia, ma<strong>di</strong> comunicarne il nominativo al precedentein<strong>di</strong>rizzo e-mail oppure al telefono3498739685 (lasciando un tuo recapito):penseremo noi ad inviare <strong>di</strong>rettamente<strong>Viesti</strong>.Agli amici <strong>di</strong> Bratskij mirMina e Nino PedettiUn augurio specialeper festeggiare insiemei loro50 anni <strong>di</strong> matrimonio!


Se vuoi aiutare i <strong>Frati</strong> Francescani<strong>di</strong> San Pietroburgopuoi inviare offerte a:• Provincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> San Carlo BorromeoBanca Intesa Sanpaolo, Filiale 21<strong>09</strong>, Corso Buenos Aires 92, 20124Milanoc/c 100406831086 ABI 03069 CAB <strong>09</strong>465 CIN GIBAN IT04G03069<strong>09</strong>465100406831086• Curia Provinciale dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>, Via Farini 10, 20154 Milanoconto corrente postale n. 29396207In entrambi i casi è in<strong>di</strong>spensabile segnalare la causale <strong>di</strong> versamento:BRATSKIJ MIR (Russia) e specificare l’intenzione delle offerte(Centro <strong>di</strong> crisi per bambini <strong>di</strong> strada, opere caritative, opere parrocchiali,ristrutturazione della chiesa parrocchiale, intenzioni <strong>di</strong> Sante Messe,Fraternità Francescana… altro.).Per ulteriori informazioni puoi rivolgerti a:Segretariato delle missioni francescaneVia Farini 10, Milano. Tel. 02/29005998, e-mail: segrmiss@fratiminori.itOppure: e-mail gianna.gi@gmail.ittel. 3498739685

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