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Anno XXXV – n. 235 – Maggio 2013<br />
NOTIZIARIO<br />
Provincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a “S. Carlo Borromeo”<br />
dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong><br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
In co<strong>per</strong>tina:<br />
Fr. Michael Perry<br />
eletto Ministro generale<br />
22 maggio 2013<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
In<strong>di</strong>ce<br />
Fr. Michael Perry – Ministro generale 1<br />
Omelia s. Messa <strong>di</strong> ringraziamento – fr. Michael Perry 2<br />
COMPI – Elezioni Provincia Trentino 3<br />
Collegio dei Ministri del Nord Italia<br />
Arco <strong>di</strong> Trento – 24 maggio 2013 4<br />
Giornata Intercapitolare – Padova 13 maggio 2013 7<br />
Omelia s. Messa conclusiva – Padova 13 maggio 2013 14<br />
Dal Definitorio – M<strong>il</strong>ano, 15 maggio 2013 19<br />
Testimonianze <strong>di</strong> vita fraterna<br />
Pellegrinaggio giovani in Terra Santa 21<br />
Pentecoste 2013: rinnovato Capitolo delle Stuoie 23<br />
Testimonianza <strong>di</strong> fr. Stefano Invernizzi 25<br />
Capitoli elettivi nei monasteri della Federazione 27<br />
Verso <strong>il</strong> Capitolo, da “uomini <strong>di</strong> fede” – fr. Tarcisio Colombotti 28<br />
F<strong>il</strong>miAmo 34<br />
LeggiAmo 36<br />
Notizie <strong>di</strong> Casa 38<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
FR. MICHAEL PERRY<br />
MINISTRO GENERALE<br />
Fr. Michael Anthony Perry è stato eletto come Ministro Generale dell’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong><br />
<strong>Minori</strong> ‘ad complendum sexennium’. Nato a In<strong>di</strong>anapolis (USA) nel 1954, Fr. Michael è<br />
stato Vicario Generale e Procuratore dell’ Or<strong>di</strong>ne. È stato Ministro provinciale della<br />
Provincia del Sacro Cuore <strong>di</strong> Gesù (USA). Ha servito la sua Provincia <strong>per</strong> la formazione<br />
teologica dei giovani frati e <strong>per</strong> quella dei post-novizi, ha lavorato nella commissione<br />
internazionale <strong>di</strong> GPIC ed è stato missionario nella Repubblica Democratica del Congo<br />
<strong>per</strong> <strong>di</strong>eci anni. È stato inoltre al servizio del Catholic Releif Services e della Conferenza <strong>di</strong><br />
Vescovi Cattolici degli Stati Uniti.<br />
Il suo curriculum accademico include un Ph.D. in Antropologia Teologica, M.A in<br />
Teologia, M.Div in Formazione Sacerdotale e B.A. in Storia e F<strong>il</strong>isofia. Fr. Michael Anthony<br />
Perry succede in questo servizio a Mons. Fr. José Rodrigue Carballo, OFM.<br />
Nato <strong>il</strong>: 07.06.1954<br />
Nato a: In<strong>di</strong>anapolis (U.S.A.)<br />
Noviziato: 25.06.1977<br />
Professione temp.: 11.08.1978<br />
Professione sol.: 10.10.1981<br />
Or<strong>di</strong>nazione: 02.06.1984<br />
Provincia OFM: SS. Cor<strong>di</strong>s Jesu Prov. (U.S.A.)<br />
1<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Omelia s. Messa <strong>di</strong> Ringraziamento<br />
“Non confidare nelle tue ricchezze e non <strong>di</strong>re “Basto a me stesso”. Non seguire <strong>il</strong><br />
tuo istinto e la tua forza, assecondando le passioni del tuo cuore”.<br />
Queste parole della prima lettura del Siracide lanciano una sfida a tutti noi, sia<br />
frati minori sia cristiani, <strong>di</strong> non affidarci in nessun altra forza che quella dello Spirito <strong>di</strong> Dio.<br />
E’ molto chiaro che la nostra fiducia deve essere fondata sempre ed esclusivamente<br />
sulla misericor<strong>di</strong>a e l’amore <strong>di</strong> Dio. Questo fondamento non è una novità <strong>per</strong> noi<br />
cristiani, in quanto, battezzati in Cristo, rinasciamo con la consapevolezza <strong>di</strong> questa<br />
nuova identità, cioè <strong>di</strong> essere figli e figlie <strong>di</strong> Dio-amore.<br />
Allo stesso tempo, l’offerta <strong>di</strong> Dio <strong>per</strong> sua misericor<strong>di</strong>a, secondo l’autore sacro del<br />
Siracide, ci obbliga ad entrare in un processo <strong>di</strong> conversione <strong>per</strong>manente, cioè <strong>di</strong><br />
partecipare all’es<strong>per</strong>ienze della misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio che si prolunga nel nostro cammino<br />
<strong>di</strong> tutta la vita, vita <strong>di</strong> un figlio o figlia ‘minore’ chiamati ad andare nel mondo <strong>per</strong> dare<br />
testimonianza <strong>di</strong> quello che <strong>il</strong> Signor fa <strong>per</strong> me, <strong>per</strong> noi, e <strong>per</strong> invitare la fraternità<br />
universale ad affidarsi nelle Sue mani.<br />
In che cosa consiste questa testimonianza? Significa testimoniare la propria<br />
es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a e con<strong>di</strong>visa con tutti quelli che incontriamo nel nostro<br />
cammino della vita: i giovani affamati <strong>di</strong> un senso della vita; gli anziani assetati <strong>di</strong><br />
qualcuno che gli doni nuovi spazi <strong>di</strong> vita; i poveri ed emarginati desiderosi <strong>di</strong> riconoscere<br />
la propria <strong>di</strong>gnità umana, e non <strong>per</strong> ultimi noi frati che sempre abbiamo bisogno della<br />
testimonianza con<strong>di</strong>visa e fraterna della misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio.<br />
Leggiamo nel documento post-capitolo del 2009, Portatori del Dono del Vangelo,<br />
numero 7 (p. 7), che: “Fin dai primi giorni la Fraternità si scopre chiamata ad annunciare<br />
quello che vive. Tommaso da Celano narra che subito alle origini, quando i fratelli erano<br />
solo in otto, avvenne <strong>il</strong> primo invio <strong>per</strong> <strong>il</strong> mondo. Francesco e i suoi <strong>di</strong>ventano così<br />
annunciatori ed evangelizzatori. Questo sarà un tratto caratteristico della vita<br />
francescana… E’ itineranza, è simpatia <strong>per</strong> <strong>il</strong> mondo, dal quale non si vuole fuggire, ma<br />
nel quale si riconsosce piuttosto <strong>il</strong> proprio chiostro, è con<strong>di</strong>videre la vita dei poveri e <strong>di</strong><br />
quelli che si trovano lungo la strada”.<br />
Diventare una fraternità profetica; dare testimonianza della nostra fraternità come<br />
luogo sacramentale della presenza <strong>di</strong> Dio; imparare insieme come leggere i desideri e le<br />
sofferenze del nostro tempo; lasciarci abitare dal Vangelo che è Gesù Cristo; in questo<br />
modo possiamo <strong>di</strong>ventare mistero vivente dello Spirito <strong>di</strong> Dio donatoci dal Padre <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
Figlio, veri figli e vere figlie <strong>di</strong> Dio della misericor<strong>di</strong>a e dell’amore.<br />
2<br />
fr. Michael Perry<br />
Ministro generale<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
C.O.M.P.I.<br />
Nella casa <strong>di</strong> spiritualità “Mericianum” in Desenzano dal giorno<br />
14 al 17 maggio 2013, i <strong>Frati</strong> vocali riuniti in Capitolo, presenti in<br />
numero <strong>di</strong> 27, sotto la presidenza <strong>di</strong> fr. Enzo Maggioni della<br />
Provincia della Lombar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> S. Carlo Borromeo dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>,<br />
hanno eletto <strong>il</strong> nuovo governo della Provincia Tridentina <strong>di</strong> S. Vig<strong>il</strong>io<br />
dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>, che risulta così composto,<br />
fr. FRANCESCO PATTON MINISTRO PROVINCIALE<br />
fr. SAVERIO BIASI VICARIO PROVINCIALE<br />
fr. Ciro Andreatta DEFINITORI<br />
fr. Ivo Riccadonna<br />
fr. Paolo Moser<br />
fr. Tarcisio Bortoli<br />
Il Segretario del Capitolo<br />
Fr. Italo Kresevic<br />
3<br />
<strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong><br />
Trentino<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Collegio dei Ministri del Nord Italia<br />
Presiede l’incontro fr. Francesco Bravi via skype; sono presenti fr.<br />
Mario Vaccari, fr. Bruno Bartolini, fr. Antonio Scabio fr. Maggiorino<br />
Stoppa e fr. Francesco Patton. Alle 9.30 si inizia con la preghiera<br />
dell’Ave Maria e l’invocazione alla Sede della Sapienza, <strong>il</strong> saluto al<br />
Guar<strong>di</strong>ano e al Maestro e l’introduzione dell’OdG.<br />
Si inizia <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> a sv<strong>il</strong>uppare l’OdG partendo da:<br />
1. Incontro con <strong>il</strong> Maestro e <strong>il</strong> Guar<strong>di</strong>ano del Postulato <strong>per</strong> la<br />
verifica dell’anno<br />
Fr. Francesco Bravi ringrazia <strong>il</strong> Guar<strong>di</strong>ano fr. Saverio Biasi e <strong>il</strong><br />
Maestro fr. Giuseppe Bonato e dà loro la parola <strong>per</strong> la presentazione<br />
della realtà del Postulato e <strong>per</strong> la verifica del cammino della fraternità<br />
e dei postulanti. Fr. Saverio Biasi, Guar<strong>di</strong>ano, dà <strong>il</strong> benvenuto a tutti<br />
presso la fraternità della Madonna delle Grazie in Arco (TN). Presenta la<br />
fraternità, ringrazia i Ministri <strong>per</strong> la loro presenza e ricorda la<br />
composizione attuale: 7 frati, dei quali 5 trentini, un frate della provincia<br />
veneta e un frate della provincia lombarda.<br />
Il Progetto <strong>di</strong> Vita Fraterna (PVF) è stato elaborato e si cerca <strong>di</strong><br />
coltivare le due <strong>di</strong>rettrici della Cura pastorale del Santuario e<br />
dell’accompagnamento dei Postulanti nel <strong>di</strong>scernimento vocazionale.<br />
C’è abbastanza armonia dentro la fraternità, ci si ritrova<br />
settimanalmente <strong>per</strong> l’incontro <strong>di</strong> famiglia, c’è la con<strong>di</strong>visione dei<br />
lavori.<br />
C’è stata la visita canonica con fr. Enzo Maggioni che ha<br />
r<strong>il</strong>evato l’importanza <strong>di</strong> crescere nel <strong>di</strong>alogo e nella riflessione comune.<br />
La fraternità <strong>di</strong> <strong>per</strong> sé è buona. La sua composizione attuale <strong>per</strong>mette<br />
<strong>di</strong> avere qualche es<strong>per</strong>ienza pastorale in più. È apprezzata la presenza<br />
dei postulanti e in zona sanno che c’è questa presenza viva come<br />
casa <strong>di</strong> Postulato, c’è partecipazione ad attività <strong>di</strong> animazione<br />
nell’oratorio della Parrocchia e ad attività caritative (casa <strong>di</strong> riposo e<br />
ANFFAS). È buona la relazione anche coi Cappuccini, che hanno <strong>qui</strong><br />
ad Arco la loro casa <strong>di</strong> animazione e accoglienza vocazionale. La<br />
fraternità si sente pienamente inserita nel progetto della nuova<br />
Provincia. È sentita da parte dei frati la progettualità che porta alla<br />
nuova provincia. L’economia è buona e sana.<br />
Fr. Giuseppe Bonato, Maestro, presenta <strong>il</strong> cammino dei<br />
postulanti. L’inserimento <strong>qui</strong> è stato positivo. Si è iniziato con 7 postulanti<br />
(4 del Nord Italia e 3 dell’Albania) ora ridotti a 6. Il cammino <strong>di</strong><br />
formazione è continuato sul programma precedente, si sono<br />
<strong>per</strong>sonalizzati alcuni servizi pastorali (in parrocchie vicine, gruppi <strong>di</strong><br />
catechesi, cresima e post cresima). Il cammino è <strong>per</strong>sonalizzato. In<br />
fraternità i postulanti sono ben inseriti, i riman<strong>di</strong> sono positivi.<br />
Si è colto <strong>il</strong> fatto che avere un gruppo <strong>di</strong> postulanti rende ricco <strong>il</strong><br />
<strong>per</strong>corso e fac<strong>il</strong>ita la <strong>di</strong>namicità del gruppo. È importante pensare a un<br />
4<br />
Arco<br />
<strong>di</strong> Trento<br />
24 Maggio<br />
2013<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
gruppo minimo <strong>di</strong> postulanti <strong>per</strong> <strong>il</strong> Postulato.<br />
Quello attuale è un gruppo internazionale. La<br />
Provincia <strong>di</strong> Albania ha deciso che i loro<br />
postulanti terminino <strong>il</strong> Postulato <strong>il</strong> 5 agosto, e<br />
ritornino a Baccanello <strong>per</strong> l’inizio del noviziato <strong>il</strong><br />
7 settembre dopo aver fatto la vestizione in<br />
Albania.<br />
Il gruppo è variegato e anche le esigenze<br />
sono varie. Si è cercato <strong>di</strong> tenerne conto.<br />
Occorre tener presente che <strong>il</strong> tempo è breve<br />
anche <strong>per</strong> arrivare a una decisione importante<br />
<strong>di</strong> continuare un cammino che porta a una<br />
scelta <strong>di</strong> vita.<br />
Si prova a vedere quali siano le<br />
prospettive <strong>per</strong> <strong>il</strong> prossimo anno.<br />
Segue uno scambio tra i Ministri e<br />
qualche domanda. In particolare i Ministri<br />
concordano sull’importanza <strong>di</strong> aiutare i<br />
postulanti ad arrivare ad assumere impegni<br />
favorendo <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e i loro processi <strong>di</strong><br />
maturazione verso scelte responsab<strong>il</strong>i.<br />
Dopo aver ringraziato e congedato <strong>il</strong><br />
Guar<strong>di</strong>ano ed <strong>il</strong> Maestro prosegue lo scambio<br />
tra i Ministri.<br />
A partire dal punto successivo sono<br />
presenti anche i consulenti <strong>di</strong> Diathesis. Si passa<br />
<strong>qui</strong>n<strong>di</strong> al punto 5<br />
5. Verifica della giornata inter-capitolare<br />
Tutti i Ministri restituiscono un’impressione<br />
favorevole sulla giornata inter capitolare tenuta<br />
a Padova <strong>il</strong> 13 maggio. Alcuni apprezzano<br />
particolarmente <strong>il</strong> clima fraterno e costruttivo<br />
che ha caratterizzato i vari momenti <strong>di</strong><br />
preghiera, <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento e anche <strong>di</strong><br />
approvazione formale dell’unico Ordo Capituli.<br />
Viene espresso apprezzamento anche <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
viaggio in pullman da parte <strong>di</strong> quelle Province<br />
che hanno adottato questa soluzione, che ha<br />
<strong>per</strong>messo ai capitolari <strong>di</strong> fraternizzare.<br />
Alle 12.05 si va a celebrare l’Eucaristia. Si<br />
riprenderà alle 14.30<br />
4. Progetto GE-Voltri<br />
Si riprende alle 14.30 con <strong>il</strong> progetto<br />
presentato da fr. Maurizio Conti che viene<br />
approvato in linea <strong>di</strong> massima e <strong>per</strong> <strong>il</strong> quale<br />
occorrerà ora trovare tre frati <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i a<br />
mettersi in gioco, appoggiandosi inizialmente<br />
sulla fraternità <strong>di</strong> Genova Voltri.<br />
5<br />
6. Preparazione Assemblea dei Definitòri<br />
Enrico Delama <strong>di</strong> Diathesis presenta un<br />
promemoria <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio, che cerca <strong>di</strong><br />
prevedere la scaletta <strong>di</strong> lavoro tenendo conto <strong>di</strong><br />
quanto è stato inserito nell’Instrumentum Laboris<br />
<strong>per</strong> i Capitoli.<br />
Dopo uno scambio tra i Ministri si<br />
concorda che entro <strong>il</strong> 1° luglio le Segreterie<br />
dovranno mandare i Documenti finali dei<br />
Capitoli alla Segreteria provinciale <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano<br />
in<strong>di</strong>rizzandoli alla Presidenza del Collegio. Si<br />
cercherà <strong>di</strong> esaminare anche <strong>il</strong> progetto <strong>di</strong><br />
fraternità elaborato dal Settore Missioni al Popolo<br />
e <strong>il</strong> progetto <strong>di</strong> fraternità e <strong>di</strong> animazione<br />
elaborato dal settore Missio ad gentes.<br />
Il promemoria <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio elaborato da<br />
Diathesis va bene, andrà integrato in base a quel<br />
che emergerà nei Capitoli.<br />
3. FAV-Postulato: risposte dei Definitòri<br />
Al momento si concorda <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong><br />
arrivare a una FAV unica <strong>per</strong> quest’anno e nel<br />
’14 far partire la fraternità unica FAV+Postulato. Il<br />
tutto dentro una riflessione globale sulle nostre<br />
attuali case <strong>di</strong> formazione iniziale e sulla loro<br />
collocazione anche dentro la visione delle varie<br />
presenze a carattere interprovinciale sul territorio<br />
del Nord Italia.<br />
Si prospetta anche la nomina<br />
dell’Animatore unico <strong>per</strong> la CPV, che sul modello<br />
<strong>di</strong> quanto fatto <strong>per</strong> la Fo.Pe. sarà coa<strong>di</strong>uvato da<br />
un Consiglio composto dagli animatori delle<br />
attuali Province.<br />
7. Rivista Vita Minorum<br />
Fr. Antonio Scabio presenta la situazione<br />
della rivista e ci si confronta <strong>per</strong> vede quale<br />
futuro possa avere.<br />
2. Incontro con <strong>il</strong> Visitatore della Provincia<br />
del Piemonte, fr. Bruno Miele<br />
Fr. Bruno Miele presenta la situazione della<br />
Provincia piemontese, le sue osservazioni<br />
vengono integrate anche dal punto <strong>di</strong> vista del<br />
neoeletto Ministro provinciale fr. Maggiorino<br />
Stoppa.<br />
Si concorda <strong>di</strong> dare al Piemonte tutto<br />
l’aiuto possib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> quel che riguarda la gestione<br />
economica e degli immob<strong>il</strong>i, ma anche <strong>di</strong><br />
cercare frati <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i <strong>per</strong> reintegrare la<br />
fraternità <strong>di</strong> Pastorale giovan<strong>il</strong>e e vocazionale <strong>di</strong><br />
Torino s. Antonio e <strong>per</strong> qualche altra situazione.<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
8. Varie ed eventuali<br />
Fr. Fabio Piasentin segnala le tre sezioni<br />
<strong>di</strong> FOPE <strong>per</strong> i Guar<strong>di</strong>ani, a ottobre<br />
invece c’è l’Assemblea dei Guar<strong>di</strong>ani<br />
dal 14 al 16 ottobre e va fissata in<br />
agenda;<br />
Fr. Francesco Patton riferisce<br />
brevemente su come è andata<br />
l’elezione del nuovo Ministro generale<br />
ad complendum sessennium e<br />
l’assemblea dei Presidenti delle<br />
Conferenze che si occupava della<br />
preparazione del CPO <strong>di</strong> novembre.<br />
Fr. Mario Vaccari racconta <strong>di</strong> essere<br />
stato accolto bene al Capitolo <strong>di</strong><br />
unione in Francia, sono 215 frati, devono<br />
fare molte chiusure, <strong>il</strong> Definitorio è stato<br />
nominato dal Definitorio generale, fr.<br />
Roger Marchal ha letto <strong>il</strong> decreto <strong>di</strong><br />
nomina del Governo provinciale,<br />
Ministro provinciale è Michel Laloux, nel<br />
Definitorio sono i due ex Ministri e altri.<br />
Impressione buona. Sembra che la<br />
Provincia sia comunque viva e vitale.<br />
Era presente anche H. Schalük e altri.<br />
L’8 luglio a M<strong>il</strong>ano ci sarà la prossima<br />
riunione del Collegio. Si conclude alle 17.20 con<br />
l’Agimus tibi gratias.<br />
Il verbalista<br />
Fr. Francesco Patton<br />
6<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Giornata Intercapitolare<br />
Il giorno 13 maggio 2013, nel convento <strong>di</strong> s. Antonio dei frati<br />
minori conventuali <strong>di</strong> Padova, sono regolarmente convocati (cfr. ns.<br />
Prot. 52/13 del 12 apr<strong>il</strong>e 2013) i frati deputati al XXXVIII Capitolo della<br />
Provincia s. Carlo Borromeo dei frati minorti <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a, <strong>per</strong><br />
celebrare la giornata inter-capitolare dei frati minori del Nord Italia.<br />
Convengono infatti nello stesso luogo i frati capitolari delle sei Province<br />
OFM del Nord Italia <strong>per</strong> una giornata <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> lavoro comune.<br />
Si iniziano i lavori alle ore 10.30 con una breve preghiera, segue <strong>il</strong><br />
fraterno saluto <strong>di</strong> fr. Giovanni Voltan, Ministro provinciale dei frati<br />
minori conventuali del Nord Italia. Modera la composita assemblea fr.<br />
Fabio Piasentin, Moderatore interprovinciale della Fo.Pe. del Nord<br />
Italia.<br />
Fr. Francesco Bravi, Presidente del Collegio dei Ministri<br />
provinciali del Nord Italia, introduce i lavori e presenta sinteticamente <strong>il</strong><br />
contenuto della Relazione del Collegio dei Ministri (l’intervento è riportato<br />
<strong>di</strong> seguito <strong>per</strong> intero):<br />
“Cominciamo, fratelli, a servire <strong>il</strong> Signore Id<strong>di</strong>o, <strong>per</strong>ché finora<br />
abbiamo fatto poco o nessun profitto!” (1Cel VI, 103). Le parole del<br />
nostro serafico padre, che guidano e accompagnano i lavori delle<br />
nostre assemblee capitolari, risuonano anche questa mattina in<br />
questa nostra assise intercapitolare. Il testo citato, a commento delle<br />
parole del poverello, aggiunge: “Non credeva <strong>di</strong> aver con<strong>qui</strong>stato <strong>il</strong><br />
traguardo e, <strong>per</strong>severando instancab<strong>il</strong>e nel proposito <strong>di</strong> un santo<br />
rinnovamento, s<strong>per</strong>ava sempre <strong>di</strong> poter ricominciare daccapo”.<br />
Questo è l'ampio orizzonte dentro <strong>il</strong> quale stiamo collocando i lavori<br />
dei nostri capitoli e <strong>il</strong> <strong>per</strong>corso verso la nuova Provincia: creare le<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>per</strong>ché ogni fratello delle nostre fraternità entri in questo<br />
<strong>di</strong>namismo, offrire le possib<strong>il</strong>ità ad ogni fratello <strong>di</strong> <strong>per</strong>severare<br />
instancab<strong>il</strong>mente nella forma <strong>di</strong> vita professata, dare a tutti la<br />
possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> un <strong>per</strong>enne ricominciare. É solo così che possiamo anche<br />
noi parlare <strong>di</strong> un “santo rinnovamento”, che non si ferma al cambio<br />
delle strutture, ma cerca <strong>di</strong> offrire qualità <strong>di</strong> vita <strong>per</strong>ché si tratta pur<br />
sempre <strong>di</strong> “servire <strong>il</strong> Signore Id<strong>di</strong>o”.<br />
Benvenuti a tutti allora a questo importante incontro. Un<br />
fraterno saluto a tutti voi capitolari delle sei 8 7<br />
province ofm del<br />
Nord Italia. Ben venuti, a nome dei ministri provinciali, a questa<br />
Padova<br />
13 Maggio<br />
2013<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Benvenuti a tutti allora a questo importante incontro. Un<br />
fraterno saluto a tutti voi capitolari delle sei province ofm del<br />
Nord Italia. Ben venuti, a nome dei ministri provinciali, a<br />
questa giornata <strong>di</strong> comune lavoro, <strong>di</strong> fraternità e <strong>di</strong><br />
preghiera. Permettete un saluto particolare ai tre Visitatori e<br />
presidenti dei Capitoli: fr. Tarcisio Colombotti <strong>per</strong> l'Em<strong>il</strong>a<br />
Romagna, fr. Bruno Miele <strong>per</strong> <strong>il</strong> Piemonte e fr. Enzo Maggioni<br />
<strong>per</strong> <strong>il</strong> Trentino. Un augurio speciale lo dobbiamo poi al<br />
Ministro e al definitorio del Piemonte che da poco hanno<br />
iniziato <strong>il</strong> loro servizio.<br />
Da quando si è deciso l'allineamento dei sei Capitoli<br />
provinciali si è incominciato a pensare ad un momento<br />
comune <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> incontro tra i Capitoli stessi; la<br />
riflessione e <strong>il</strong> confronto ha portato l'Assemblea dei Definitori<br />
dello scorso anno (Pergine 2012) a stab<strong>il</strong>ire in modo ufficiale<br />
questo appuntamento già ipotizzato da tempo. Pur<br />
lasciando al Collegio dei Ministri la facoltà <strong>di</strong> valutare bene<br />
cosa realisticamente inserire all'or<strong>di</strong>ne del giorno della<br />
giornata, la proposizione, votata all'unanimità da ogni<br />
Definitorio e da tutti i Definitori, ha in<strong>di</strong>cato <strong>il</strong> senso <strong>di</strong> questo<br />
incontro: presentare “materiali <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento in vista<br />
del lavoro dei Capitoli” (cf. Documento finale Pergine 2012<br />
1.3). Il Documento finale della Assemblea dei Definitori <strong>di</strong><br />
Pergine nella sua prima parte, parlando della preparazione<br />
dei Capitoli provinciali, ha in<strong>di</strong>cato anche <strong>il</strong> materiale da<br />
preparare <strong>per</strong>ché ogni Capitolo non solo possa verificare <strong>il</strong><br />
cammino interprovinciale compiuto, ma si doti <strong>di</strong> strumenti<br />
che aiutino e favoriscano <strong>il</strong> comune lavoro in vista della<br />
decisione <strong>di</strong> aderire alla costituzione della nuova Provincia<br />
nel 2016. Così, secondo le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> Pergine 2012, si sono<br />
preparate le relazioni del Collegio dei Ministri, che verrà da<br />
me brevemente presentata, le relazioni del Segretariato<br />
Formazione e Stu<strong>di</strong>, del Segretariato Missioni ed<br />
Evangelizzazione e del Gruppo degli Economi provinciali,<br />
che verranno consegnate ai capitolari e che ogni Capitolo<br />
deciderà come affrontare. Si sono preparati inoltre, sempre<br />
secondo Pergine 2012, l'Instrumentum Laboris comune, che<br />
ha visto anche <strong>il</strong> coinvolgimento delle fraternità locali, e<br />
l'Ordo Capituli, che regola i lavori capitolari circa la materia<br />
interprovinciale, strumenti che verranno oggi presentati.<br />
Dunque all'or<strong>di</strong>ne del giorno <strong>di</strong> questa nostra<br />
assemblea intercapitolare sta la presentazione sintetica<br />
della relazione del Collegio dei Ministri, la presentazione<br />
dell'Instrumentum laboris, la presentazione e<br />
l'approvazione dell'Ordo Capituli. Non c'è solo <strong>il</strong> lavoro in<br />
questa nostra giornata patavina; <strong>il</strong> nostro stare insieme da<br />
fratelli riempie <strong>di</strong> ulteriore significato le ore <strong>di</strong> questo giorno,<br />
uno stare insieme che si esprimerà anche nel pranzo<br />
con<strong>di</strong>viso alle 13.30 presso la Casa del Pellegrino. Il nostro<br />
<strong>per</strong>egrinare al Santo non può infine concludersi che con la<br />
preghiera. Abbiamo infatti deciso <strong>di</strong> venire a Padova <strong>per</strong><br />
chiedere a Sant'Antonio, nostro primo Ministro provinciale,<br />
8<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
<strong>di</strong> intercedere presso <strong>il</strong> Signore <strong>per</strong> <strong>il</strong> cammino che stiamo compiendo verso la costituzione<br />
della nuova Provincia. Ci ritroveremo in Bas<strong>il</strong>ica <strong>per</strong> le 15.30 <strong>per</strong> la celebrazione eucaristica<br />
durante la quale pregheremo anche <strong>per</strong> tutto l'Or<strong>di</strong>ne, specialmente <strong>per</strong> <strong>il</strong> nuovo Ministro<br />
generale che dovrà essere eletto a giorni e <strong>per</strong> accompagnare <strong>il</strong> nostro fratello Josè nel<br />
suo nuovo e delicato incarico che papa Francesco gli ha affidato.<br />
Procedo ora alla breve e sintetica presentazione della relazione del Collegio dei<br />
Ministri dal titolo Dall'interprovincialità alla nuova Provincia. Secondo lo schema suggerito<br />
dal Documento finale della Assemblea dei Definitori <strong>di</strong> Pergine, la relazione, dopo una<br />
breve introduzione si sv<strong>il</strong>uppa in tre parti: <strong>il</strong> resoconto sul cammino del triennio, le<br />
prospettive, le proposte <strong>per</strong> <strong>il</strong> futuro. Ricordo che, come è scritto nel testo, le proposte,<br />
sotto forma <strong>di</strong> proposizioni da votare, sono state inserite, in modo più organico e tenendo<br />
presente <strong>il</strong> lavoro della apposita commissione, nell’Instrumentum Laboris <strong>per</strong> i Capitoli. È da<br />
notare anche che nel Resoconto prevale un linguaggio descrittivo e narrativo e ciò può<br />
dare l’impressione <strong>di</strong> un linguaggio piuttosto “tecnico” mentre nella parte de<strong>di</strong>cata alle<br />
Prospettive prevale un linguaggio interpretativo che si riferisce più <strong>di</strong>rettamente ai valori<br />
che ci ispirano.<br />
Nello sforzo <strong>di</strong> r<strong>il</strong>eggere <strong>il</strong> nostro cammino <strong>di</strong> <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> del Nord Italia possiamo<br />
riconoscere che in questi anni abbiamo lavorato in due ambiti essenziali: <strong>il</strong> ripensamento<br />
delle nostre presenze sul territorio e la qualificazione <strong>di</strong> organismi <strong>di</strong> orientamento e<br />
decisione tra le sei Province. E’ stato questo, detto in modo stringato, <strong>il</strong> nostro modo <strong>di</strong><br />
vivere e interpretare la presenza <strong>di</strong>namica del nostro carisma. Il Resoconto presenta nel<br />
dettaglio i risultati del lavoro delle sei Province nell'ambito del ripensamento delle nostre<br />
presenze sul territorio (parte A) e i <strong>di</strong>versi e numerosi organismi interprovinciali che hanno<br />
consentito <strong>il</strong> raggiungimento <strong>di</strong> tali risultati e la maturazione <strong>di</strong> nuove prospettive (parte B).<br />
La prima parte del resoconto inizia con la presentazione <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> lavoro sulla cosiddetta<br />
“mappatura” e le linee che hanno guidato <strong>il</strong> <strong>di</strong>scernimento <strong>per</strong> arrivare a tracciare un<br />
primo <strong>di</strong>segno, <strong>per</strong> <strong>il</strong> prossimo decennio, delle nostre fraternità <strong>di</strong> presenza e <strong>di</strong><br />
testimonianza (ve<strong>di</strong> anche le prime due cartine allegate al testo). Si prosegue poi con la<br />
descrizione della situazione attuale circa <strong>il</strong> <strong>di</strong>scernimento sulle cosiddette fraternità <strong>di</strong><br />
servizio: case formative, centri <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, infermerie, poli bibliotecari e archivi, curia<br />
provinciale (ve<strong>di</strong> la terza cartina allegata che in<strong>di</strong>ca le attuali fraternità interprovinciali e<br />
quelle <strong>di</strong> servizio). La prima parte del Resoconto presenta poi in sintesi, rimandando i<br />
dettagli alla relazione specifica, <strong>il</strong> lavoro compiuto dal gruppo interprovinciale degli<br />
economi provinciali <strong>per</strong> concludersi con <strong>il</strong> sottolineare<br />
l'importanza <strong>di</strong> un risultato raggiunto nel lavorare insieme ad<br />
un unico progetto: “oggi - <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> testo - le sei Province non<br />
lavorano più progettando ciascuna <strong>per</strong> conto proprio, ma<br />
dentro un unico e con<strong>di</strong>viso <strong>per</strong>corso <strong>per</strong> <strong>il</strong> Nord Italia, che<br />
vede al lavoro molti soggetti, che vanno dal Collegio dei<br />
Ministri ai Definitori provinciali, dai Segretariati ai <strong>di</strong>versi<br />
gruppi e commissioni costituite ad hoc su temi specifici. Si<br />
tratta <strong>di</strong> un’es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione davvero importante<br />
che non dobbiamo <strong>di</strong>s<strong>per</strong>dere, tanto che in un certo senso<br />
forse si potrebbe <strong>di</strong>re che tra le cose nuove che dobbiamo<br />
mettere dentro la nuova Provincia c’è innanzitutto <strong>il</strong> senso, lo<br />
st<strong>il</strong>e, la fatica, ma anche la bellezza e <strong>il</strong> valore <strong>di</strong> questo<br />
lavoro comune <strong>di</strong> progettazione che a vari livelli stiamo<br />
sv<strong>il</strong>uppando tra <strong>di</strong> noi”.<br />
La seconda parte del Resoconto mostra come sono<br />
stati ottenuti i risultati descritti nella prima parte, qualificando<br />
alcuni organismi <strong>di</strong> governo e <strong>di</strong> orientamento<br />
9<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
dell’interprovincialità (Collegio dei Ministri, Assemblea dei Definitòri, Assemblea dei<br />
Guar<strong>di</strong>ani); attivando progressivamente i <strong>di</strong>versi organismi or<strong>di</strong>nari che hanno dato corpo<br />
al lavoro interprovinciale ( i due Segretariati, Formazione e Stu<strong>di</strong> e Missioni ed<br />
Evangelizzazione, e le <strong>di</strong>verse commissioni stab<strong>il</strong>i; va notato in particolare l'importante ruolo<br />
svolto dalla Fo.Pe. nella programmazione e nella organizzazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi appuntamenti tra<br />
i quali <strong>il</strong> Capitolo delle Stuoie, le giornate interprovinciali, gli annuali esercizi spirituali);<br />
attivando gruppi ad hoc ossia le commissioni temporanee; promuovendo e<br />
accompagnando progetti interprovinciali e collegati a es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong> specifiche fraternità;<br />
avvalendoci della consulenza <strong>di</strong> Diathesis. Nell’ultimo Allegato, sud<strong>di</strong>visi <strong>per</strong> organismi,<br />
fraternità ed eventi <strong>di</strong> livello interprovinciale, è in<strong>di</strong>cato <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> frati coinvolti che nel<br />
corso degli anni si è via via ampliato.<br />
La seconda parte della Relazione, quella segnata dal termine “Prospettive”, riporta<br />
tre interessanti riflessioni che non solo r<strong>il</strong>eggono tutto <strong>il</strong> <strong>per</strong>corso compiuto ma offrono criteri<br />
<strong>per</strong> un cammino ancora da compiere, nella consapevolezza che <strong>il</strong> futuro è ancora da<br />
costruire ma è dal passato, letto in profon<strong>di</strong>tà, che si trovano le in<strong>di</strong>cazioni <strong>per</strong> un presente<br />
colmo <strong>di</strong> s<strong>per</strong>anza.<br />
La prima prospettiva che viene offerta è quella <strong>di</strong> considerare <strong>il</strong> cammino che stiamo<br />
<strong>per</strong>correndo alla luce <strong>di</strong> quelli che vengono definiti come alcuni <strong>di</strong>namismi e itineranze da<br />
vivere. Il testo – che riporta la riflessione sv<strong>il</strong>uppatasi all'interno del Collegio dei Ministri e in<br />
parte già comunicata al Capitolo delle Stuoie – presentando come <strong>di</strong>mensioni ambivalenti<br />
alcune polarità che si ritrovano nel vissuto quoti<strong>di</strong>ano dei ministri stessi, dei frati e delle<br />
fraternità locali, riflette su quelle che sono <strong>per</strong>cepite come tensioni con tutta la loro carica <strong>di</strong><br />
positività e <strong>di</strong> fatica: la tensione tra futuro e passato, la tensione tra l'accogliere la vita che<br />
nasce e l'accettare <strong>il</strong> mistero del morire, la tensione tra ciò che desideriamo e ciò che è<br />
possib<strong>il</strong>e. “Il cammino - <strong>di</strong>ciamo nella introduzione a questa parte - ci porta a riconoscere le<br />
risonanze affettive, interiori che si muovono dentro <strong>di</strong> noi, nel cammino che stiamo facendo.<br />
Anche in noi Ministri, che abbiamo la responsab<strong>il</strong>ità e <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> guidare <strong>il</strong> cammino <strong>di</strong><br />
questi anni, <strong>il</strong> <strong>per</strong>corso in atto ha suscitato e suscita aspettative, emozioni, a volte fatiche,<br />
che cerchiamo <strong>di</strong> vivere dentro una prospettiva che si lasci <strong>il</strong>luminare e orientare dalle<br />
gran<strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong> cammino, <strong>di</strong> cambiamento e <strong>di</strong> novità che la stessa Parola <strong>di</strong> Dio ci<br />
propone: le categorie dell’Esodo, della conversione, della Pasqua, sono <strong>per</strong> noi le categorie<br />
chiave <strong>per</strong> <strong>il</strong>luminare <strong>il</strong> nostro sentire. Quello che stiamo facendo non è un semplice<br />
cammino <strong>di</strong> riorganizzazione, ma è – in realtà – un cammino <strong>di</strong> fede!”.<br />
La seconda<br />
prospettiva che offriamo<br />
alla comune riflessione<br />
nasce dalla costatazione<br />
che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri<br />
tempi, oggi noi stiamo<br />
ri<strong>di</strong>mensionando e<br />
progettando <strong>per</strong> dar vita<br />
ad una nuova realtà.<br />
“Non parliamo più<br />
soltanto <strong>di</strong> una maggiore<br />
collaborazione e <strong>di</strong> una<br />
maggiore integrazione tra<br />
le sei attuali Province, ma<br />
<strong>di</strong> una nuova realtà<br />
istituzionale: la Provincia<br />
del Nord Italia... Noi oggi<br />
ci riconosciamo come<br />
10<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
frati trentini, lombar<strong>di</strong>, veneti… frutto <strong>di</strong> storie che hanno le loro peculiarità. Quel che stiamo<br />
facendo vorrà <strong>di</strong>re anche giungere a elaborare una nuova identità e un nuovo senso <strong>di</strong><br />
appartenenza... da tempo le sei Province stanno costruendo assieme qualcosa che<br />
potranno riconoscere come proprio... Sul piano dell’essere continua <strong>il</strong> lavoro volto ad aderire<br />
sempre più e sempre più responsab<strong>il</strong>mente alla nostra vocazione, a dare un’anima al<br />
cammino che stiamo facendo... È questa la motivazione esplicita che sempre ritorna in<br />
questo cammino: si tratta <strong>di</strong> o<strong>per</strong>are scelte che aiutino a custo<strong>di</strong>re la presenza <strong>di</strong>namica del<br />
carisma, non la sopravvivenza delle strutture. Il fine del processo è quello <strong>di</strong> rivitalizzare la<br />
nostra vocazione e le nostre presenze in chiave carismatica <strong>per</strong>ché siano in grado <strong>di</strong><br />
esprimere la vitalità dello Spirito che le abita, non la stanca ripetizione <strong>di</strong> forme”.<br />
Infine <strong>per</strong> dar forma concreta alla cosiddetta “mappatura”, che ci orienta <strong>per</strong> i<br />
prossimi anni, inten<strong>di</strong>amo tenere presenti tre attenzioni: “procedere insieme e allo stesso<br />
passo, mantenendo l’orientamento assunto concordemente sin dall’inizio del lavoro nella<br />
logica <strong>di</strong> un cammino fatto insieme, aiutandosi, aspettandosi, ma anche senza stancarsi <strong>di</strong><br />
chiedere e richiedere alle altre Province chiarificazioni o riformulazioni. Adottare una<br />
necessaria gradualità e cura del processo <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>mensionamento a seconda delle <strong>di</strong>verse<br />
situazioni locali e facendo attenzione alle <strong>per</strong>sone. Proporre con oculatezza e<br />
determinazione e valutare con realismo e con fiducia la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità a inserirsi, anche<br />
temporaneamente, in fraternità <strong>di</strong> altre Province <strong>per</strong> collaborare alla riqualificazione delle<br />
stesse in or<strong>di</strong>ne a quegli ambiti <strong>di</strong> significato che rappresentano gli aspetti <strong>di</strong> novità che<br />
dovrebbero connotare <strong>il</strong> francescanesimo nella Provincia del Nord Italia”.<br />
Questo è <strong>il</strong> contributo che i vostri fratelli ministri offrono alla riflessione e alla verifica <strong>di</strong><br />
ogni Capitolo provinciale e <strong>di</strong> ogni frate del Nord Italia, unitamente alle altre relazioni<br />
richieste dal Documento finale <strong>di</strong> Pergine 2012. Il triennio trascorso, se da una parte è stato<br />
impegnativo <strong>per</strong> la mole <strong>di</strong> lavoro e <strong>per</strong> <strong>il</strong> carico delle responsab<strong>il</strong>ità, ci ha <strong>per</strong>messo<br />
dall'altra <strong>di</strong> crescere nella comunione, certi che, insieme a noi, le nostre fraternità provinciali<br />
sono cresciute in sincera a<strong>per</strong>tura, collaborazione e capacità <strong>di</strong> progettare insieme,<br />
ponendo solide basi <strong>per</strong> un cammino <strong>di</strong> vera unione che nasce dal rispetto e<br />
dall'accoglienza <strong>di</strong> tutte le singole particolarità.<br />
Il cammino che stiamo facendo, e in particolare questa giornata, es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong><br />
verifica, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento e <strong>di</strong> progettazione, ci aiutino a trasformare in vita vissuta <strong>il</strong><br />
pressante appello del padre S. Francesco: “Cominciamo, fratelli, a servire <strong>il</strong> Signore Id<strong>di</strong>o,<br />
<strong>per</strong>ché finora abbiamo fatto poco o nessun profitto!” (1Cel VI,103 ).<br />
11<br />
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Fr. Franceso Patton presenta l’Ordo Capituli, che regolamenterà le <strong>di</strong>scussioni e i<br />
processi decisionali in materia interprovinciale. Al fine <strong>di</strong> giungere a decisioni con<strong>di</strong>vise e<br />
formulate con le stesse proposizioni un’apposita commissione ha elaborato l’Ordo che viene<br />
presentato con dovizia <strong>di</strong> particolari. Il testo è stato visionato e corretto più volte dal Collegio<br />
dei Ministri in sinergia con <strong>il</strong> lavoro dei Definitòri provinciali (cfr. Documento <strong>di</strong> Pergine 2012 n.<br />
1.4). Ora viene presentato all’assemblea affinchè ogni Assemblea capitolare lo approvi. In<br />
questo modo tutti i Capitoli provinciali avranno un Instumentum Laboris ed un Ordo Capituli<br />
comune; tutte le decisoni che riguardano la vita della Provincia vengono invece lasciate<br />
alla <strong>di</strong>screzione delle singole entità.<br />
Fr. Francesco Patton ricorda che l’Ordo Capituli è <strong>di</strong>viso in due parti. La Prima Parte<br />
regolamenta <strong>il</strong> funzionamento del Capitolo <strong>per</strong> la materia riguardante la vita della provincia.<br />
In sostanza si rimanda ai regolamenti provinciali (Regolamento) approvati dai singoli<br />
Capitoli.<br />
La Seconda Parte (artt. 7-13) contiene le norme che regolamentano la <strong>di</strong>scussione e <strong>il</strong><br />
processo decisionale <strong>per</strong> la materia a r<strong>il</strong>evanza interprovinciale. Al termine della<br />
presentazione si lascia spazio <strong>per</strong> domande e richieste <strong>di</strong> chiarimenti.<br />
Terminati gli interventi e le richieste <strong>di</strong> chiarimento, ogni Provincia procede alla<br />
votazione <strong>per</strong> l’approvazione dell’Ordo. I segretari <strong>di</strong> ciascun Capitolo procedono<br />
all’appello <strong>per</strong> verificare la presenza dei capitolari e alla conta dei voti espressi in fomra<br />
palese, <strong>per</strong> alzata <strong>di</strong> mano. L’Ordo Capituli viene approvato da tutti i Capitoli a larga<br />
maggioranza.<br />
Fr. Francesco Patton presenta poi sinteticamente l’Instrumentum Laboris: le prime due<br />
parti riguardano la materia interprovinciale (comune a tutti i Capitoli), la terza parte è<br />
<strong>di</strong>versa <strong>per</strong> ogni Provincia <strong>per</strong>ché riguarda le <strong>di</strong>verse realtà territoriali.<br />
Fr. Francesco ricorda che l’IL raccoglie <strong>di</strong>verse proposizioni maturate nel corso dei<br />
lavori del Collegio dei Ministri, delle Assemblee dei definitòri, mentre altre sono state proposte<br />
dalle fraternità (a partire dal lavoro fatto sulle schede proposte a tutte le fraternità dalla<br />
Commissione interprovinciale IL).<br />
Non essendoci richieste <strong>di</strong> chiarimento, si scioglie l’assemblea alle ore 13.00 <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
pranzo. Nel pomeriggio i capitolari si riuniscono nella Bas<strong>il</strong>ica del Santo <strong>per</strong> la celebrazione<br />
eucaristica (presieduta da fr. Enzo Maggioni) e <strong>per</strong> invocare l’intercessione <strong>di</strong> s. Antonio <strong>di</strong><br />
Padova, primo provinciale dei frati minori del Nord Italia.<br />
A laude <strong>di</strong> Cristo e del Poverello Francesco. Amen.<br />
12<br />
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OMELIA S. MESSA CONCLUSIVA<br />
fr. Enzo Maggioni<br />
Lunedì della VII settimana <strong>di</strong> Pasqua: At 19,1-8; Gv 16, 29-33<br />
Il Signore ci doni la sua pace!<br />
Siamo <strong>qui</strong>. “Con-vocati”, chiamati insieme. E siamo <strong>qui</strong> con lei. Siamo <strong>qui</strong> nel<br />
suo nome. E’ lei che ci accompagna sempre, anche quando non ce ne<br />
avve<strong>di</strong>amo…<br />
E’ nostra compagna in ogni momento anche se, a volte, ci accade <strong>di</strong><br />
ignorarne la presenza tenera e forte, um<strong>il</strong>e e potente, contrastata sia dentro che<br />
fuori dei noi… Ma sempre tenace e resistente!<br />
Vuole essere centrale rispetto al nostro vivere e non sopporta <strong>di</strong> essere<br />
relegata a luoghi marginali della nostra es<strong>per</strong>ienza o recu<strong>per</strong>ata, quasi a forza, dopo<br />
averne sminuito <strong>il</strong> valore <strong>per</strong> <strong>di</strong>strazione o <strong>per</strong> negligenza.<br />
Anche quando abbiamo vissuto momenti, scelte, gioie e fatiche <strong>di</strong> ogni giorno<br />
senza <strong>di</strong> lei, è sempre riapparsa, um<strong>il</strong>e ma decisa a trovare spazio nella nostra<br />
durezza <strong>di</strong> cuore e <strong>di</strong> testa… Perfino dentro e oltre <strong>il</strong> nostro peccato!<br />
Chi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> averla <strong>per</strong>sa attesta, in realtà, <strong>di</strong> non averla mai trovata o <strong>di</strong> aver<br />
vissuto <strong>di</strong> sue caricature. Chi, invece, l’ha sco<strong>per</strong>ta veramente, come dono<br />
immeritato e fonte <strong>di</strong> una gioia non gridata ma profonda, non potrà mai <strong>per</strong>derla e<br />
godrà sempre della sua luce.<br />
Solo in lei si fonda l’unica vera alternativa alla me<strong>di</strong>ocrità, alla ricorrente<br />
tentazione <strong>di</strong> appiattirsi su ruoli e compiti che possono ridurre la nostra vita ad una<br />
fredda e stancante esecuzione <strong>di</strong> funzioni e <strong>di</strong> prestazioni, portate avanti <strong>per</strong> inerzia,<br />
senz’anima.<br />
Ci è sempre donata, ma va sempre invocata. Non la meritiamo ma dobbiamo<br />
desiderarla. Non è legata a nessun territorio, <strong>per</strong>ché abita solo i territori del cuore!<br />
Non le appartiene la pace del <strong>qui</strong>eto vivere, rifugge<br />
dalle cose scontate, anche se vive <strong>di</strong> ferialità. Tuttavia, sa<br />
osare e rischiare, al punto da poter essere ritenuta una<br />
follia!<br />
E’ la passione più pura e più vera, capace <strong>di</strong><br />
incen<strong>di</strong>are la vita e farla avvampare come un fuoco! Lo<br />
stesso fuoco che ancora può riscaldarci <strong>il</strong> cuore, al risentire<br />
le parole <strong>di</strong> Francesco:<br />
Niente dunque ci ostacoli, niente ci separi, niente si<br />
interponga. E ovunque, noi tutti, in ogni luogo, in ogni ora<br />
e in ogni tempo, ogni giorno e ininterrottamente cre<strong>di</strong>amo<br />
veracemente e um<strong>il</strong>mente e teniamo nel cuore e<br />
amiamo, onoriamo adoriamo, serviamo, lo<strong>di</strong>amo e<br />
bene<strong>di</strong>ciamo, glorifichiamo ed esaltiamo, magnifichiamo<br />
e ren<strong>di</strong>amo grazie all’altissimo e sommo eterno Dio, Trinità<br />
e Unità, Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore <strong>di</strong> tutte le<br />
14<br />
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cose e Salvatore <strong>di</strong> tutti coloro che credono e s<strong>per</strong>ano in lui e amano lui (Rnb XXIII,<br />
10-11)<br />
Qui la riconosciamo. Qui ne sentiamo la voce! E proprio lei: la nostra fede! Una<br />
fede povera ma grande, ferita ma insopprimib<strong>il</strong>e, che ci rimette ogni volta in<br />
cammino, che ci in<strong>qui</strong>eta giustamente a fronte <strong>di</strong> ogni rassegnazione, <strong>di</strong> ogni<br />
stanchezza, <strong>di</strong> ogni desistenza.<br />
E’ solo nel suo nome che possiamo essere e <strong>di</strong>rci davvero pellegrini e forestieri<br />
(Rb VI, 2) in questo mondo! Solo <strong>per</strong> lei possiamo riappropriarci <strong>di</strong> un orizzonte<br />
essenziale che si pone come primo e ultimo dentro i nostri fuggevoli giorni. Solo <strong>per</strong><br />
lei e con lei possiamo ricollocarci in quell’orizzonte escatologico che, con tanti<br />
uomini del nostro tempo, abbiamo <strong>di</strong> fatto smarrito, sv<strong>il</strong>endo così la capacità <strong>di</strong><br />
essere fino in fondo nella storia, <strong>per</strong> farne storia <strong>di</strong> scelta, <strong>di</strong> decisione, <strong>di</strong> presenza<br />
davvero evangelica.<br />
Qui sta <strong>il</strong> vero dramma che ci riguarda e che porta a ridurre <strong>il</strong> campo <strong>di</strong><br />
influenza della fede sul nostro vissuto, allentandone la connaturale tensione,<br />
sminuendone la forza <strong>di</strong> cambiamento.<br />
Troppo e troppo spesso, fratelli, smarriamo questo fondamentale orizzonte <strong>di</strong><br />
senso che - solo - rende possib<strong>il</strong>e sentimenti, pensieri e azioni capaci <strong>di</strong> su<strong>per</strong>are <strong>il</strong><br />
tendenziale appiattimento sul presente.<br />
Dentro quella insu<strong>per</strong>ab<strong>il</strong>e tensione tra un “già” che fatichiamo a scorgere e<br />
un “non ancora” che troppe volte smettiamo <strong>di</strong> s<strong>per</strong>are, siamo incessantemente<br />
chiamati a credere fino in fondo nella possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> una storia che può essere sempre<br />
storia <strong>di</strong> salvezza. Comunque vadano le cose! Ma questo è possib<strong>il</strong>e solo in una<br />
lettura delle nostre vicende <strong>per</strong>sonali e fraterne, che si ponga sempre dal punto <strong>di</strong><br />
vista del compimento!<br />
In questo tempo <strong>di</strong> Pasqua sentiamo continuamente come lo Spirito ci venga<br />
donato dal Risorto <strong>per</strong> insegnarci ogni cosa e ricordarci tutto quello che ci ha detto<br />
(Gv 14,26), <strong>per</strong> guidarci alla verità tutta intera (Gv 16,13). Una verità che comprende<br />
anche quella della nostra forma vitae, del nostro modo <strong>di</strong> incarnare, oggi, <strong>il</strong><br />
Vangelo.<br />
Del resto, quando mai i cambiamenti veri e profon<strong>di</strong> nel corso della storia<br />
francescana sono avvenuti <strong>per</strong> altra via? Solo lo Spirito, vero ministro generale<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne (2Cel 193: FF 779) ha suscitato, suscita e susciterà i profeti del<br />
cambiamento!<br />
Ma questi non potranno che essere<br />
frati “credenti”, uomini che sanno stare<br />
dentro l’um<strong>il</strong>e e fattiva <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità a<br />
mettersi sempre in <strong>di</strong>scussione e a<br />
<strong>di</strong>sposizione, <strong>per</strong> fare <strong>di</strong> ogni evento e <strong>di</strong><br />
ogni momento un luogo <strong>di</strong> crescita nella<br />
fede!<br />
Uomini e frati che non pretendono<br />
tanto <strong>di</strong> cambiare le situazioni; ma che, al<br />
contrario, dentro ogni situazione colgono un<br />
appello a cambiare se stessi! Perché solo<br />
allora si potranno veramente cambiare<br />
anche le cose…<br />
15<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
In caso contrario, c’è spazio solo <strong>per</strong><br />
l’ideologia funzionale alle aspettative<br />
egocentriche <strong>di</strong> qualcuno, o <strong>per</strong> una<br />
chiacchiera che si è fatta ormai<br />
insopportab<strong>il</strong>e, o <strong>per</strong> una conflittualità che<br />
arriva a re<strong>per</strong>ire ragioni pseudo<br />
carismatiche <strong>per</strong> mascherare quelle che, in<br />
realtà, sono altro che nuove forme <strong>di</strong><br />
appropriazione! La smentita più ra<strong>di</strong>cale<br />
alla bellezza della nostra vita francescana.<br />
Un vero e proprio peccato contro lo Spirito<br />
(Mt 12, 31-32).<br />
Avete ricevuto lo Spirito Santo<br />
quando siete venuti alla fede? Questa<br />
domanda rimbalza dunque dal testo degli<br />
Atti degli apostoli (At 19, 1-8) come una<br />
provocazione anche <strong>per</strong> noi!<br />
Il rischio, infatti, è quello <strong>di</strong> sostare<br />
<strong>per</strong>ennemente in un “battesimo <strong>di</strong><br />
Giovanni”, metafora <strong>di</strong> una propedeutica<br />
che non può prostrarsi all’infinito,<br />
spostando sempre più avanti – lo <strong>di</strong>co <strong>per</strong><br />
una verifica a livello soprattutto <strong>per</strong>sonale –<br />
quel frutto spirituale del “de-cidere” che,<br />
dal Battesimo alla Professione religiosa, non<br />
può che darsi attraverso un “re-cidere”,<br />
<strong>per</strong> sola grazia, tutto ciò che ci impe<strong>di</strong>sce<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare davvero noi stessi, donando la<br />
vita <strong>per</strong> la causa del Regno.<br />
Ecco, ora parli a<strong>per</strong>tamente e non<br />
più in modo velato… <strong>di</strong>cono al Signore.<br />
Possiamo <strong>di</strong>rlo anche noi a lui! Ma<br />
esattamente come i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> allora,<br />
rischiamo <strong>di</strong> ridurre la comprensione della<br />
sua parola ad un fatto verbale e non ad un<br />
“verbo” fattuale! E <strong>il</strong> velo <strong>di</strong> una poca fede,<br />
che vive <strong>di</strong> idee ma che resta in<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e,<br />
rimane… Non basta, certo, capire le cose<br />
con la testa <strong>per</strong> credere e decidersi <strong>per</strong> Lui!<br />
Non ci resta – come secondo <strong>il</strong><br />
Vangelo o<strong>di</strong>erno è accaduto anche ai<br />
<strong>di</strong>scepoli – che affrontare lo scandalo e la<br />
vergogna <strong>di</strong> una infedeltà vissuta ma<br />
riconosciuta, accettata ma confessata,<br />
tribolata ma feconda, dentro la quale<br />
possiamo recu<strong>per</strong>are quel vero e profondo<br />
sentire che autentifica e avvalora ogni<br />
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Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
nostro o<strong>per</strong>are rendendo cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e anche ogni nostro <strong>di</strong>re…<br />
Solo questo porta ad una fede coraggiosa, capace <strong>di</strong> vincere <strong>il</strong> mondo nel<br />
nome <strong>di</strong> Colui che sa tutto <strong>per</strong>ché è uscito da Dio, e che non è mai solo <strong>per</strong>ché <strong>il</strong><br />
Padre è sempre con lui. Così, anche la nostra vocazione è chiamata ad essere un<br />
continuo evento <strong>di</strong> fede fondato sull’ascolto:<br />
Da che abbiamo abbandonato <strong>il</strong> mondo, non abbiamo da fare altro che<br />
essere solleciti <strong>di</strong> seguire la volontà del Signore e piacere solo a lui. Guar<strong>di</strong>amoci<br />
bene dall’essere la terra lungo la strada, o terra sassosa o invasa dalle spine,<br />
secondo quanto <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Signore nel Vangelo… (Rnb XXII, 9-10: FF 57-58).<br />
Essa non può che costituire un processo vitale, determinato consolidato e<br />
accresciuto solo dall’ascoltare, cioè dall’obbe<strong>di</strong>re (ob-au<strong>di</strong>re). E’ sempre Francesco<br />
che ci esorta ancora e con forza:<br />
Ascoltate, figli del Signore e fratelli miei, e prestate orecchio alle mie parole.<br />
Inclinate l'orecchio del vostro cuore e obbe<strong>di</strong>te alla voce del Figlio <strong>di</strong> Dio. Osservate<br />
con tutto <strong>il</strong> vostro cuore i suoi precetti e adempite <strong>per</strong>fettamente i suoi consigli.<br />
Lodatelo <strong>per</strong>ché è buono ed esaltatelo nelle o<strong>per</strong>e vostre, poiché <strong>per</strong> questo vi<br />
mandò nel mondo intero, affinché ren<strong>di</strong>ate testimonianza alla voce <strong>di</strong> lui con la parola<br />
e con le o<strong>per</strong>e e facciate conoscere a tutti che non c'è nessuno Onnipotente eccetto<br />
Lui. Perseverate nella <strong>di</strong>sciplina e nella santa obbe<strong>di</strong>enza, e adempite con proposito<br />
buono e fermo quelle cose che gli avete promesso. Il Signore Id<strong>di</strong>o si offre a noi come<br />
a figli (LOrd, 5-11: FF 216).<br />
Di fatto è solo questa la figura della nostra fede <strong>di</strong> frati minori. Essa assume una<br />
connotazione specifica e singolare: è una fede “fraterna-obbe<strong>di</strong>enziale” mai<br />
riducib<strong>il</strong>e ad una es<strong>per</strong>ienza solo <strong>per</strong>sonale. Anzi: la <strong>di</strong>mensione <strong>per</strong>sonale della<br />
nostra fede può crescere veramente solo nell’orizzonte <strong>di</strong> questa fede “fraternaobbe<strong>di</strong>enziale”!<br />
Il modo <strong>di</strong> vivere <strong>il</strong> Vangelo che qualifica la nostra forma vitae sta <strong>qui</strong>n<strong>di</strong><br />
essenzialmente in questa capacità <strong>di</strong> ascolto, in questa obbe<strong>di</strong>enza, che Francesco<br />
colloca non casualmente al primo posto nella menzione dei voti, all’inizio delle due<br />
Regole (Rnb I,1: FF 4; Rb I,1: FF 75).<br />
In effetti, la fedeltà alla nostra vocazione è legata ad una appartenenza<br />
(affettiva ed effettiva) alla fraternità, che si configura come un essere accolti<br />
all’obbe<strong>di</strong>enza (Rnb II,9: FF 7; Rb II,11: FF 80), e un essere tenuti ad essa (Rnb 3-4: FF 3;<br />
Rb I, 2-3: FF 76).<br />
Solo nella fraternità, infatti, si promette obbe<strong>di</strong>enza (Rnb II, 13: FF 8; Rb II, 14: FF<br />
81). E al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questo imprescin<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e fondamento della nostra forma <strong>di</strong> vita può<br />
esistere, <strong>per</strong> Francesco, solo un andar vagando fuori dell’obbe<strong>di</strong>enza (Rnb II,9-10: FF<br />
7), segno <strong>di</strong> una appropriazione e <strong>di</strong> un potere che da benedetti rende maledetti<br />
(Rnb V,9-17: FF 19-21).<br />
Parole <strong>di</strong> Francesco! Parole dure ma vere! Parole che fanno toccare lo<br />
spessore autentico della nostra minorità che andrebbe intesa, secondo <strong>il</strong> linguaggio<br />
dei nostri giorni, come espropriazione e presa <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza rispetto al nostro “io”<br />
narcisista e tirannico. Prima nei confronti <strong>di</strong> noi stessi e poi, <strong>di</strong> conseguenza, anche<br />
rispetto agli altri.<br />
E’ passato <strong>il</strong> tempo <strong>di</strong> frati che intendano andare solo sulla propria strada,<br />
pretendendo ascolto e riconoscimento; è ormai tempo <strong>di</strong> fratelli che,<br />
in<strong>di</strong>pendentemente da quello che fanno concretamente, sappiamo essere “minori”<br />
17<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
nella um<strong>il</strong>e <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità a giocarsi fino in fondo <strong>per</strong> <strong>il</strong> Signore e con i fratelli che<br />
con<strong>di</strong>vidono questa forma vitae.<br />
Non ci sono altri mo<strong>di</strong> <strong>per</strong> essere davvero significativi oggi! E non dobbiamo<br />
credere che si possano produrre “frutti” davvero evangelici nella prospettata unione<br />
delle nostre provincie, al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questa prioritaria esigenza!<br />
Anche i Capitoli che ci accingiamo a celebrare, alla fine, sono semplici<br />
me<strong>di</strong>azioni <strong>per</strong> la nostra fede! Saranno capitoli determinanti un futuro <strong>di</strong> bene <strong>per</strong><br />
noi e <strong>per</strong> quanti <strong>il</strong> vorranno intraprendere questa vita (Rb II, 1: FF 77), solo nella misura<br />
della nostra <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità a ricominciare con l’aiuto della sua sola grazia (LOrd VII, 52:<br />
FF 233).<br />
E dunque cominciamo fratelli! Cominciamo con fede! Cominciamo ancora!<br />
Cominciamo sempre! E <strong>per</strong> noi intercedano frate Francesco <strong>il</strong> piccolo, frate Antonio<br />
<strong>il</strong> teologo, con sorella Chiara, la cristiana!<br />
18<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Dal Definitorio<br />
I lavori iniziano alle ore 9.00 con una preghiera <strong>di</strong> invocazione<br />
allo Spirito Santo. Segue l’approvazione unanime del verbale del XLIII<br />
Congresso definitoriale. Essendo l’ultimo Congresso definitoriale prima<br />
del capitolo provinciale, <strong>il</strong> Ministro ringrazia <strong>il</strong> Vicario, i definitori e <strong>il</strong><br />
segretario <strong>per</strong> <strong>il</strong> lavoro svolto. Esprime tale ringraziamento sia a titolo<br />
<strong>per</strong>sonale che a nome <strong>di</strong> tutti i frati della provincia. Fr. Francesco<br />
ricorda la mole <strong>di</strong> lavoro affrontata e la costante ricerca del bene <strong>di</strong><br />
tutti e <strong>di</strong> ciascuno. Ringrazia <strong>per</strong> la de<strong>di</strong>zione, <strong>per</strong> la <strong>per</strong>severanza<br />
nella fatica nei momenti delle decisioni gravose. Sempre si è cercato<br />
<strong>di</strong> giungere a decisioni con<strong>di</strong>vise e, talvolta, questo ha chiesto <strong>di</strong><br />
ritornare più volte sulle stesse cose. Invita tutti a ringraziare <strong>il</strong> Signore<br />
<strong>per</strong> <strong>il</strong> cammino fatto e chiede <strong>di</strong> continuare a pregare Dio <strong>per</strong>ché<br />
porti a compimento l’o<strong>per</strong>a iniziata. Fr. Francesco infine ringrazia <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
sostegno e la vicinanza che ciascun membro del definitorio gli ha<br />
offerto in questi anni.<br />
Il Ministro informa <strong>il</strong> Definitorio circa le con<strong>di</strong>zioni dei fratelli<br />
infermi. Nei prossimi giorni fr. Emanuele Pedrini, dopo l’o<strong>per</strong>azione<br />
chirurgica a cui è stati sottoposto, trascorrerà un <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> degenza<br />
in infermeria; anche fr. Arcangelo, un frate della Provincia piemontese,<br />
si trasferirà a Sabbioncello. Fr. Simone e fr. Fulgenzio Furlotti sono<br />
recentemente ritornati in Italia (risiedono nel convento <strong>di</strong> s. Angelo).<br />
Il Ministro comunica che, dopo debita ammissione da parte<br />
dello stesso, <strong>il</strong> 5 maggio u.s. in occasione della festa dei genitori, fr.<br />
Enrico Russotto ha ricevuto <strong>il</strong> ministero istituito dell’accolitato e fr.<br />
Cristiano Castegnaro ha ricevuto <strong>il</strong> ministero istituito del lettorato. La<br />
celebrazione è stata presieduta da fr. Francesco Patton, Ministro<br />
delegato.<br />
Il 6 maggio u.s. <strong>il</strong> Ministro è stato a Cademario (Ticino) <strong>per</strong> l’inizio<br />
della visita canonica. Avrebbe dovuto fermarsi <strong>per</strong> qualche giorno,<br />
ma è rientrato <strong>il</strong> giorno successivo a causa <strong>di</strong> una colica renale. Non<br />
appena sarà possib<strong>il</strong>e concluderà l’ascolta delle sorelle.<br />
Il Ministro presenta <strong>il</strong> lavoro del Collegio dei Ministri OFM del<br />
Nord Italia svolto <strong>il</strong> 19 apr<strong>il</strong>e a Genova (<strong>per</strong> informazioni più dettagliate<br />
cfr. apposito verbale).<br />
Si passa alla verifica della giornata inter-capitolare a Padova <strong>il</strong><br />
13 maggio 2013. Tutti concordano nel <strong>di</strong>re che <strong>il</strong> clima è stato fraterno<br />
e sereno. E’ stato importante ritrovarsi insieme <strong>per</strong> riba<strong>di</strong>re che tutti i<br />
capitoli lavoreranno sugli stessi temi e con gli stessi strumenti. Si<br />
sottolinea la bellezza del viaggio insieme (pullman) e del<br />
19<br />
M<strong>il</strong>ano -<br />
Curia<br />
Provinciale<br />
15 Maggio<br />
2013<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
20<br />
pellegrinaggio a Padova, dove siamo stati<br />
fraternamente accolti dai frati minori<br />
conventuali (ministro provinciale del Nord<br />
Italia e custode della Bas<strong>il</strong>ica del Santo).<br />
Su richiesta del Collegio dei Ministri<br />
del Nord Italia <strong>il</strong> definitorio provinciale ha<br />
fornito alcuni suggerimenti:<br />
• <strong>per</strong>sone adatte <strong>per</strong> la composizione<br />
della fraternità FAV-postulato;<br />
• <strong>il</strong> luogo <strong>per</strong> la fraternità FAVpostulato;<br />
• un quadro complessivo <strong>per</strong> la<br />
collocazione delle case formative.<br />
Si stab<strong>il</strong>isce che in una delle prime<br />
sessioni <strong>di</strong> lavoro del Capitolo provinciale <strong>il</strong><br />
Ministro presenti la sintesi delle riflessioni<br />
fatte dalle fraternità sulle relazioni<br />
fondamentali (Relazioni: Ministro<br />
provinciale, Economo provinciale e<br />
Pastorale giovan<strong>il</strong>e e vocazionale). Si<br />
lascerà un congruo spazio <strong>per</strong> domande <strong>di</strong><br />
chiarimento, <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>di</strong>battito e <strong>per</strong> formulare<br />
proposte a partire dalle riflessioni<br />
presentate. Si <strong>di</strong>scute lo schema <strong>per</strong> la<br />
presentazione in Capitolo della proposta <strong>di</strong><br />
fr. Clemente Moriggi <strong>di</strong> creare un legame<br />
tra la Provincia e la Fondazione Fratelli <strong>di</strong> s.<br />
Francesco.<br />
I frati del convento <strong>di</strong> Rezzato (BS)<br />
hanno presentato la richiesta <strong>per</strong> la<br />
ristrutturazione del tetto sovrastante la<br />
biblioteca antica. I lavori sono<br />
improrogab<strong>il</strong>i a causa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse inf<strong>il</strong>trazioni,<br />
che mettono a rischio <strong>il</strong> patrimonio librario.<br />
Il Definitorio esprime parere favorevole a<br />
che venga eseguito <strong>il</strong> lavoro presentato<br />
con procedura d’urgenza.<br />
Fr. Enzo Imbimbo e fr. Enrico Russotto<br />
hanno chiesto <strong>di</strong> essere ammessi alla<br />
professione solenne. Il Maestro, fr. Almiro<br />
Modonesi legge la relazione <strong>di</strong><br />
presentazione dei can<strong>di</strong>dati. Il Ministro<br />
legge poi la lettera del guar<strong>di</strong>ano che<br />
accompagna i voti espressi in forma<br />
segreta da tutti i frati professi solenni della<br />
fraternità. Sentito <strong>il</strong> parere anche del<br />
Definitorio, <strong>il</strong> Ministro ammette i due<br />
can<strong>di</strong>dati.<br />
I lavori del Congresso Definitoriale si<br />
concludono alle ore 17.00 circa.<br />
A laude <strong>di</strong> Cristo e del Poverello<br />
Francesco. Amen!<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraterna<br />
Pellegrinaggio<br />
giovani in<br />
Terra Santa<br />
21-28<br />
apr<strong>il</strong>e<br />
2013<br />
<strong>di</strong> Clara<br />
Maiorano<br />
Il 21 apr<strong>il</strong>e scorso, accompagnata dai frati minori <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a e<br />
insieme ad altri 20 pellegrini come me, partivo <strong>per</strong> raggiungere i luoghi <strong>di</strong><br />
Gesù: la Terra Santa, Terra d’origine <strong>di</strong> ogni cristiano.<br />
Un desiderio mi ha spinto a partire e mi ha condotto lungo tutto <strong>il</strong><br />
Viaggio: quello <strong>di</strong> poter vivere i Suoi luoghi, immergermi in quella stessa<br />
luce, in quei colori e in quei profumi che avvolsero <strong>il</strong> Suo corpo e<br />
camminare là dove <strong>il</strong> Signore pose i suoi passi, <strong>per</strong> poterlo incontrare e<br />
conoscere ancora più profondamente. Perché credo che non ci sia<br />
niente <strong>di</strong> più bello <strong>per</strong> chi ama, <strong>di</strong> conoscere e fare propria la realtà da<br />
dove l’amato proviene.<br />
Da quel giorno è passato più <strong>di</strong> un mese, ma <strong>il</strong> Viaggio: una<br />
settimana <strong>di</strong> intensa bellezza, un’es<strong>per</strong>ienza veramente preziosa <strong>per</strong> la<br />
mia anima, è ancora vivo nella mia mente e nel mio cuore. Un Viaggio<br />
intenso, ricco <strong>di</strong> gioia ma anche impegnativo interiormente. Un Viaggio<br />
che <strong>per</strong> me è stato soprattutto un cammino dell’anima. Lì tutto parla <strong>di</strong><br />
Lui, ed è impensab<strong>il</strong>e non lasciarsi toccare, scuotere e abbracciare dal<br />
Signore. Ogni luogo, attraverso l'ascolto della Parola e la presenza dei<br />
miei fratelli, ha parlato alla mia anima ma solo i luoghi della Passione <strong>di</strong><br />
Cristo, in particolar modo l’Orto degli Ulivi e la città <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />
vera e forte come la vita, luogo in cui l’eternità si unisce con la storia,<br />
hanno portato alla luce tutte le mie resistenze e desideri ancora<br />
trattenuti, ma anche l’intuizione bella e pacificante che <strong>il</strong> Signore,<br />
attraverso <strong>il</strong> dono della consapevolezza dei peccati, mi stava<br />
chiamando ad una nuova vita, grande e libera.<br />
Caro al mio cuore è stato poi <strong>il</strong> Santo Sepolcro, <strong>il</strong> luogo che ha<br />
riempito inaspettatamente <strong>di</strong> pace la mia anima e che ha reso ancora<br />
più chiara in me la certezza che senza la Resurrezione <strong>di</strong> Gesù la nostra<br />
fede sarebbe vana. Perché resuscitando <strong>il</strong> Signore non solo ha sconfitto <strong>il</strong><br />
peccato ma ci ha dato la prova concreta che tutto quello in cui<br />
cre<strong>di</strong>amo è vero; è vero che la Vita vince sulla morte; è vero che <strong>il</strong> Bene<br />
vince sul male; è vero che l’Amore è eterno.<br />
Luoghi la cui bellezza impegnativa ho potuto accogliere grazie<br />
alla dolcezza e alla tran<strong>qui</strong>llità vissuta a Nazaret nella Grotta della<br />
Visitazione, là dove Maria con <strong>il</strong> suo Sì ha a<strong>per</strong>to la via della Salvezza.<br />
Luogo che ha destato in me una domanda: “Clara, vuoi <strong>di</strong>re Sì al<br />
Signore?” “Vuoi, con tutta la tua mente e <strong>il</strong> tuo cuore abbandonarti<br />
all'amore <strong>di</strong> Dio?”.<br />
Tante le grazie che <strong>il</strong> Signore ci ha voluto donare in questo<br />
Viaggio: la nostra guida fr. Pasquale Ghezzi che con la sua passione,<br />
um<strong>il</strong>tà e semplicità mi ha avvicinato ancora <strong>di</strong> più a Gesù in quanto<br />
uomo, la messa celebrata nelle prime ore del mattino nella Chiesa<br />
inferiore della Bas<strong>il</strong>ica dell’Annunciazione, <strong>il</strong> dono gran<strong>di</strong>ssimo <strong>di</strong> aver<br />
avuto mezz’ora <strong>di</strong> tempo, solo <strong>per</strong> <strong>il</strong> nostro gruppo, <strong>per</strong> rimanere in<br />
adorazione s<strong>il</strong>enziosa e profon<strong>di</strong>ssima del Mistero della Nascita <strong>di</strong> Gesù,<br />
nella Grotta della Natività.<br />
Per me poi, la grazia più importante è stata quella <strong>di</strong> poter<br />
gustare, attraverso coloro che come me hanno camminato da pellegrini<br />
21<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraterna<br />
nella Terra <strong>di</strong> nostro Signore, tutta la bellezza dell'essere fraternità. E non<br />
finirò mai <strong>di</strong> ringraziare <strong>il</strong> Signore <strong>di</strong> avermi fatto incontrare dei fratelli che<br />
hanno vissuto questo Pellegrinaggio con la mia stessa volontà <strong>di</strong><br />
camminare insieme. Volontà che con<strong>di</strong>visa ha generato tra noi un clima<br />
<strong>di</strong> armonia, pace, gioia e amore.<br />
Il frutto del Pellegrinaggio lo vedo nelle amicizie sincere che stanno<br />
nascendo tra alcuni <strong>di</strong> noi e in quella nuova forza vitale e maggiore<br />
chiarezza che sta ac<strong>qui</strong>sendo la mia vita.<br />
Ringrazio con tutto <strong>il</strong> mio cuore Gesù che mia ha donato questo<br />
Viaggio, San Francesco che <strong>per</strong> primo ha amato questa Terra; i nostri frati:<br />
fr. Davide Sironi, fr. Giambattista del Pozzo e fr. Pasquale Ghezzi che ci<br />
hanno accompagnato lungo tutto <strong>il</strong> cammino, e tutto l’Or<strong>di</strong>ne<br />
francescano <strong>per</strong>ché, senza <strong>il</strong> loro amorevole servizio <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o, cura e<br />
custo<strong>di</strong>a dei Luoghi Sacri e <strong>di</strong> aiuto concreto <strong>per</strong> i cristiani che abitano in<br />
Israele, noi saremmo privi delle nostre origini. E i cristiani non possono<br />
<strong>per</strong>dere la testimonianza terrena della vita del Signore.<br />
Custo<strong>di</strong>re i luoghi sacri è <strong>di</strong> vitale importanza <strong>per</strong> la nostra fede<br />
<strong>per</strong>ché ci <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> incontrare Cristo, conoscerlo, amarlo ed essere<br />
amati e chiamati da Lui. I luoghi sacri sono importanti <strong>per</strong> la nostra fede<br />
<strong>per</strong>ché ci ricordano che non si può vivere appieno la relazione con Cristo<br />
se si elimina la concretezza della vita.<br />
Adesso spetta a me, dopo tanta Grazia, <strong>di</strong> portare la Terra Santa<br />
nei luoghi e alle <strong>per</strong>sone che fanno parte della mia quoti<strong>di</strong>anità.<br />
A me la volontà <strong>di</strong> lasciarmi cambiare da tanto Amore.<br />
22<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraterna<br />
PENTECOSTE<br />
2013:<br />
rinnovato<br />
Capitolo<br />
delle Stuoie<br />
<strong>di</strong> fr.<br />
Roberto<br />
Ferrari<br />
A Santiago <strong>di</strong> Compostella si è ripetuto l'evento straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> un<br />
rinnovato Capitolo delle Stuoie; <strong>di</strong> una presenza cioè numerosissima <strong>di</strong><br />
frati provenienti da ogni parte del mondo, e al centro <strong>di</strong> questo evento lo<br />
Spirito Santo che ovunque nella Chiesa viene invocato in occasione della<br />
Pentecoste, e che nei giorni 18 e 19 maggio, a Santiago <strong>di</strong> Compostella,<br />
assumeva un significato del tutto speciale.<br />
Come <strong>per</strong> ogni Capitolo delle Stuoie c'era ad accoglierci <strong>il</strong><br />
successore <strong>di</strong> S. Francesco, <strong>il</strong> Ministro Generale della nostra Fraternità, fr.<br />
José Rodriguez Carballo (e in quel momento <strong>di</strong> accoglienza così ancora<br />
l'ho visto, come Ministro generale, anche se <strong>il</strong> co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto canonico<br />
non lo riconosceva più tale, ma già in conformità con l'Or<strong>di</strong>nazione che<br />
<strong>di</strong> lì a poco avrebbe ricevuto).<br />
A tutti esprimeva con commosso abbraccio, la gioia dell'incontro e<br />
rivolgeva a ciascun confratello un pensiero <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne. Senz'altro è<br />
parso più emozionato del solito: eravamo nella sua bellissima terra <strong>di</strong><br />
Galizia e l'evento che si stava <strong>per</strong> celebrare, non lasciava l'interessato e i<br />
presenti tanto in<strong>di</strong>fferenti. Il nuovo Papa, Francesco, lo ha infatti “preso”<br />
tra noi frati minori, e nominato Segretario della Congregazione <strong>per</strong> la Vita<br />
Consacrata e le Società <strong>di</strong> vita Apostolica, elevandolo alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong><br />
Arcivescovo. Il motivo <strong>per</strong>tanto dell'essere là convenuti era l'Or<strong>di</strong>nazione<br />
Episcopale <strong>di</strong> Fr. José.<br />
Vi era presente una rappresentanza davvero straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> frati e<br />
<strong>di</strong> vescovi, soprattutto francescani, che svolgono <strong>il</strong> loro ministero in ogni<br />
area della nostra terra, ricchi <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze e desiderosi <strong>di</strong> potersele<br />
scambiare reciprocamente. Erano presenti naturalmente confratelli che<br />
vivono a Roma nelle case <strong>per</strong> <strong>il</strong> servizio <strong>di</strong>retto all'Or<strong>di</strong>ne; Ministri (o già)<br />
Provinciali, <strong>di</strong>versi ancora in carica e conosciuti al Capitolo Generale<br />
2009; frati incontrati anche in visite presso terre <strong>di</strong> missione...; gli attuali<br />
Ministri Generali dei <strong>Frati</strong> Cappuccini e Conventuali; <strong>il</strong> nostro già Ministro<br />
Giacomo Bini; e vari Car<strong>di</strong>nali, alcuni dei quali del nostro Or<strong>di</strong>ne; Autorità<br />
varie… e molta gente che, unitamente ai suoi fam<strong>il</strong>iari, riempiva la<br />
stupenda Cattedrale <strong>di</strong> Santiago.<br />
E' stato in definitiva un grande evento, dai risvolti coinvolgenti e<br />
particolarmente emozionanti. La spontaneità e l'affetto <strong>di</strong> mons. fr. José<br />
Carballo si sono avvertiti, in modo particolare, nella Messa <strong>di</strong><br />
ringraziamento Domenica 19 festa <strong>di</strong> Pentecoste, dove nella nostra<br />
chiesa <strong>di</strong> S. Francesco ha presieduto la solenne celebrazione,<br />
abbracciando in noi, tutti i confratelli sparsi nel mondo. Mi sembra<br />
significativo, pensando alla sua appartenenza all'Or<strong>di</strong>ne, ricordare 3 città<br />
del suo “cammino”, che è poi quello della ricerca della fede presso le<br />
tombe degli Apostoli: Santiago luogo della sua accoglienza tra i frati,<br />
della sua formazione e della sua crescita nel ministero (fino ad essere<br />
Provinciale); Gerusalemme città della fede e della sua<br />
preparazione biblica; Roma, dove conclusi gli stu<strong>di</strong>, si è speso <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
servizio all'Or<strong>di</strong>ne con grande generosità, facendosi “pellegrino nel<br />
mondo” <strong>per</strong> sostenere, incoraggiare e tenere uniti tutti i fratelli a lui<br />
affidati, nella fedeltà alla loro vocazione.<br />
23<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraterna<br />
Ora, Arcivescovo <strong>di</strong> Santa Romana Chiesa, non <strong>di</strong>menticherà<br />
sicuramente <strong>il</strong> “suo essere frate minore” e ne sono certo, saprà ben<br />
coniugare l'essere figlio <strong>di</strong> Francesco d'Assisi (e Suo successore),<br />
con <strong>il</strong> servizio alla Chiesa universale a cui Papa Francesco lo ha<br />
chiamato.<br />
Per questo lo accompagniamo con riconoscente affetto<br />
nella preghiera in questa “nuova avventura” della sua vita.<br />
24<br />
Il Signore gui<strong>di</strong> sempre <strong>il</strong> suo cammino.<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraterna<br />
<strong>di</strong> fr.<br />
Stefano<br />
Invernizzi<br />
I frati della Fondazione San Francesco d’Assisi in Russia ed in<br />
Kazakhstan, si sono radunati quest’anno <strong>per</strong> <strong>il</strong> loro incontro annuale alla<br />
Verna, in Italia, dal primo al quattro <strong>di</strong> maggio.<br />
Provenienti dalle cinque Fraternità che compongono la<br />
Fondazione, tre in Russia (San Pietroburgo, Novosibirsk, Ussurisk) e due in<br />
Kazakhstan (Alma Ata, Tal<strong>di</strong>kurgan), i frati si sono radunati all’Antonianum<br />
a Roma da cui sono partiti insieme <strong>per</strong> <strong>il</strong> Santuario della Verna.<br />
Venti sono in tutto i frati appartenenti alla Fondazione; essi<br />
provengono da otto <strong>di</strong>verse Province dell’Or<strong>di</strong>ne, mentre due frati russi<br />
sono incar<strong>di</strong>nati nella Fondazione stessa: dei due, uno è studente<br />
all’Antonianum a Roma e l’altro a Verona, in Italia.<br />
Dieci sono invece i <strong>di</strong>versi Paesi <strong>di</strong> provenienza <strong>di</strong> questi frati.<br />
Essi negli immensi territori <strong>di</strong> Russia e Kazakhstan si prendono cura <strong>di</strong><br />
sei parrocchie, e lavorano in organismi <strong>di</strong>ocesani; sono insegnanti nel<br />
seminario cattolico e lavorano nel campo sociale anche in <strong>di</strong>alogo con<br />
la Chiesa Ortodossa a favore <strong>di</strong> bambini e <strong>di</strong> “senza fissa <strong>di</strong>mora”; infine<br />
gestiscono una scuola <strong>per</strong> bambini <strong>di</strong> famiglie meno abbienti.<br />
Questa Fondazione <strong>di</strong>pende <strong>di</strong>rettamente dal Ministro Generale<br />
ed i lavori <strong>di</strong> questo incontro annuale, sono stati seguiti ed animati dal<br />
Vicario Generale dell’Or<strong>di</strong>ne, frate Michael Perry, dal Definitore <strong>di</strong> zona,<br />
frate Ernest Siekierra (che ha moderato <strong>il</strong> lavoro in assemblea), e dal<br />
Segretario Generale delle Missioni, frate Massimo Tedol<strong>di</strong>.<br />
Ha presenziato attivamente all’incontro anche <strong>il</strong> Delegato del<br />
Ministro Generale <strong>per</strong> questa Fondazione, frate Klau<strong>di</strong>usz Michakski.<br />
Queste giornate sono state de<strong>di</strong>cate anche alla Formazione<br />
Permanente. Frate Antonio Scabio, Ministro Provinciale del Veneto,<br />
durante la prima giornata ha aiutato i frati a riflettere sul tema: “Le<br />
relazioni fraterne”. Sono seguiti i proficui lavori nei gruppi ed <strong>il</strong> lavoro in<br />
assemblea.<br />
Nel pomeriggio, vi è stato poi in Santuario un avvenimento<br />
importante che mostra la bene<strong>di</strong>zione del Signore su questa Fondazione:<br />
<strong>il</strong> Vicario Generale, frate Michael, infatti, durante una toccante<br />
celebrazione, ha accolto i voti solenni e <strong>per</strong>petui <strong>di</strong> frate Vitalik Kostiuk:<br />
giovane russo che ha concluso <strong>il</strong> proprio cammino <strong>di</strong> formazione iniziale<br />
(ha fatto <strong>il</strong> noviziato a Baccanello) e prosegue i propri stu<strong>di</strong> teologici<br />
presso lo studentato <strong>di</strong> Verona.<br />
Numerosi i frati presenti, oltre a quelli della Fraternità della Verna,<br />
alla toccante celebrazione provenienti <strong>per</strong> l’occasione anche dalla Curia<br />
Generale e dal Veneto tra cui <strong>il</strong> suo già maestro frate Almiro Modenesi.<br />
Nella seconda giornata ha tenuto la propria relazione <strong>il</strong> Vicario<br />
Generale che, oltre a ringraziare i frati <strong>per</strong> la loro presenza in quelle terre,<br />
li ha anche esortati a riflettere sulla loro vita <strong>di</strong> orazione e devozione, sulla<br />
con<strong>di</strong>visione in Fraternità dei doni ricevuti dal Signore, sulla loro vicinanza<br />
ai poveri e sul <strong>di</strong>alogo da condurre con i fratelli <strong>di</strong> altre confessioni<br />
cristiane e <strong>di</strong> altre religioni.<br />
Anche frate Massimo Tedol<strong>di</strong> ha portato <strong>il</strong> proprio<br />
contributo ai frati della Fondazione parlando loro delle<br />
25<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraterna<br />
“Nuove forme <strong>di</strong> evangelizzazione”, prendendo spunto dal<br />
documento dall’ultimo Sinodo dei Vescovi sull’argomento’.<br />
Relazioni sono state tenute in questa giornata anche<br />
dal Delegato del Ministro Generale e dal Presidente <strong>di</strong> questa<br />
Fondazione, frate Eliot Marecki, che hanno descritto la realtà<br />
della Fondazione secondo <strong>il</strong> loro punto <strong>di</strong> vista.<br />
Nel tempo rimasto e nella mattinata successiva, i frati<br />
della Fondazione hanno <strong>di</strong>scusso in assemblea sui vari stimoli<br />
ricevuti ed hanno portato <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> a conoscenza del Vicario<br />
Generale, del Definitore Generale e del Segretario Generale<br />
delle Missioni i risultati raggiunti.<br />
Ne sono usciti degli orientamenti che guideranno <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
prossimo anno <strong>il</strong> cammino della Fondazione.<br />
Alla Verna l’incontro si è concluso con la celebrazione<br />
eucaristica e le parole <strong>di</strong> incoraggiamento rivolte dal Vicario<br />
Generale ai frati.<br />
A questo incontro hanno preso parte anche tre frati<br />
desiderosi <strong>di</strong> conoscere più da vicino questa Fondazione <strong>per</strong>,<br />
eventualmente, entrare a farne parte in futuro.<br />
Rientrati a Roma, i frati della Fondazione hanno<br />
terminato <strong>il</strong> loro incontro con un pellegrinaggio e ritiro<br />
spirituale svoltosi nella giornata del quattro <strong>di</strong> maggio alla<br />
casa <strong>di</strong> preghiera della Provincia romana <strong>di</strong> Bellegra ed a<br />
Subiaco.<br />
I frati della Fondazione sono rimasti colpiti dalla<br />
fraterna accoglienza riservata loro dai frati dell’Antonianum,<br />
della Verna e <strong>di</strong> Bellegra e <strong>di</strong> ciò ringraziano <strong>il</strong> Signore; così<br />
come motivo <strong>per</strong> ringraziare <strong>il</strong> Signore è la vicinanza espressa<br />
anche in questa occasione dalla Curia Generale <strong>per</strong> risolvere<br />
alcuni problemi della Fondazione.<br />
Il giorno sette <strong>di</strong> maggio, i frati hanno lasciato Roma<br />
<strong>per</strong> far ritorno nelle loro Fraternità in Russia ed in Kazakhstan<br />
<strong>per</strong> riprendere con più forza ed entusiasmo la loro<br />
testimonianza <strong>di</strong> vita francescana.<br />
26<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Capitoli<br />
elettivi<br />
2012-2013<br />
Sorelle<br />
Clarisse<br />
Federazione<br />
Liguria-<br />
Lombar<strong>di</strong>a-<br />
Piemonte<br />
…dai Monasteri<br />
Vicoforte – 2 luglio 2012<br />
Madre<br />
sr. Rosa Paola Elisabetta Piano<br />
Vicaria<br />
sr. Grazia Daniela Carbotta<br />
Discrete<br />
sr. Anna Chiara Giuliano<br />
sr. Elena Amata Selleri<br />
sr. Maria Immacolata Quazzo<br />
M<strong>il</strong>ano – 25 gennaio 2013<br />
Madre<br />
sr. Enrica Serena V<strong>il</strong>la<br />
Vicaria<br />
sr. Chiara Benedetta Conte<br />
Discrete<br />
sr. Chiara Veronica Longoni<br />
sr. Maria Letizia Casiraghi<br />
sr. Chiara Francesca Visconti<br />
Bra – 28 gennaio 2013<br />
Madre<br />
sr. Maria Amata Capretti<br />
Vicaria<br />
sr. Chiara Maria Zurlo<br />
Discreta<br />
sr. Carla Cristiana Scalise<br />
Boves – 11 febbraio 2013<br />
Madre<br />
sr. Anna Serena Pepino<br />
Vicaria<br />
sr. Mar<strong>il</strong>ena Ester Rota<br />
Discreta<br />
sr. Maria Enrica Garro<br />
Bergamo – 22 febbraio 2013<br />
Madre<br />
sr. Miriam Mapelli<br />
Vicaria<br />
sr. Maria Letizia Lazzaroni<br />
Discrete<br />
sr. Grazia Maria Zucchelli<br />
sr. Annamaria Francesca Rossi<br />
sr. Benedetta Cagnola<br />
27<br />
Lovere – 27 febbraio 2013<br />
Madre<br />
sr. Miriam Soldati<br />
Vicaria<br />
sr. Debora Maria Pegurri<br />
Discrete<br />
sr. Giovanna Paola Lonati<br />
sr. Emanuela Francesca Sangaletti<br />
sr. Emanuela Roberta Coppeti<br />
Roasio – 15 marzo 2013<br />
Madre<br />
sr. Nazarena Baral<strong>di</strong>ni<br />
Vicaria<br />
sr. Gianna Barbara Balzaretti<br />
Discreta<br />
sr. Giorgia Pisante<br />
Bienno – 19 marzo 2013<br />
Madre<br />
sr. Maria Andreina Sorini<br />
Vicaria<br />
sr. Chiara Amata Tognali<br />
Discreta<br />
sr. Maria Chiara Savi<br />
Leivi – 10 apr<strong>il</strong>e 2013<br />
Madre<br />
sr. Chiara Gioia Denegri<br />
Vicaria<br />
sr. Maranatha Oliveri<br />
Discreta<br />
sr. Chiara Serena Cattaneo<br />
Im<strong>per</strong>ia – 11 apr<strong>il</strong>e 2013<br />
Madre<br />
sr. Maria Chiara Mela<br />
Vicaria<br />
sr. Chiara Libera Virzì<br />
Discreta<br />
sr. Maria Rosaria Beretta<br />
Sarzana – 18 maggio 2013<br />
Madre<br />
sr. Maria Bartolomea Andreotti<br />
Vicaria<br />
sr. Maria Gabriella Alberio<br />
Discreta<br />
sr. Tiziana Aurora Ricci<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
VERSO IL CAPITOLO,<br />
DA “UOMINI DI FEDE”<br />
<strong>di</strong> fr. Tarcisio Colombotti<br />
In questo Anno della FEDE, oltre ad approfon<strong>di</strong>re la FEDE nella me<strong>di</strong>tazione della<br />
Parola <strong>di</strong> Dio e nei formulari della Liturgia, ho voluto indagare sulla FEDE anche nelle nostre<br />
Leggi: Regola, CC.GG. e SS.GG., con l’intento <strong>di</strong> riappropriarmi dei testi della nostra<br />
Tra<strong>di</strong>zione e che a loro modo ci in<strong>di</strong>cano la via della vita francescana. Nulla <strong>di</strong> nuovo sotto<br />
<strong>il</strong> sole, ma risco<strong>per</strong>ta <strong>di</strong> <strong>per</strong>le preziose ricche <strong>di</strong> luce <strong>per</strong> la nostra vita, oggi. Le metto in<br />
comune senza la pretesa <strong>di</strong> interpretazione autentica dei testi e cosciente della semplicità<br />
della proposta, ma forse ancora ut<strong>il</strong>i a coloro che camminano nella con<strong>di</strong>visione dello<br />
stesso carisma, vocazione e missione.<br />
LA FEDE: DALLA REGOLA ALLE CC.GG. E SS.GG.<br />
Quando la Regola parla della FEDE, aggiunge anche l’aggettivo qualificativo <strong>di</strong><br />
CATTOLICA, <strong>per</strong> cui <strong>il</strong> frate si impegna a vivere la FEDE CATTOLICA. Fin dall’inizio del<br />
cammino alla ricerca della propria vocazione, <strong>il</strong> <strong>di</strong>scernimento implica un‘indagine sullo<br />
stato della FEDE; <strong>per</strong> questo a un giovane che vuole entrare nell’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> si<br />
chiede <strong>di</strong> sottoporsi ad un serio esame sulla FEDE CATTOLICA <strong>per</strong>ché è su questo<br />
fondamento stab<strong>il</strong>e della FEDE creduta, FEDELMENTE professata e osservata che poggia la<br />
vita consacrata. Lo richiede la Regola Bollata al Cap. II, che recita: “I ministri, poi,<br />
d<strong>il</strong>igentemente li esaminino intorno alla FEDE CATTOLICA e ai sacramenti della Chiesa. E se<br />
credono tutte queste cose e le vogliono FEDELMENTE professare e osservare fermamente<br />
fino alla fine…”<br />
Francesco non si limita alla verifica iniziale sulla FEDE, ma chiede al papa un<br />
Car<strong>di</strong>nale protettore che aiuti i frati a camminare in quanto hanno promesso, e al Cap. XII<br />
scrive: “Inoltre, impongo <strong>per</strong> obbe<strong>di</strong>enza ai ministri che chiedano al signor Papa uno dei<br />
car<strong>di</strong>nali della santa Chiesa romana, <strong>il</strong> quale sia governatore, protettore e correttore <strong>di</strong><br />
questa fraternità, affinché, sempre sud<strong>di</strong>ti e soggetti ai pie<strong>di</strong> della medesima santa Chiesa,<br />
stab<strong>il</strong>i nella FEDE CATTOLICA, osserviamo la povertà, l’um<strong>il</strong>tà e <strong>il</strong> santo Vangelo del Signore<br />
nostro Gesù Cristo, che abbiamo fermamente promesso” (RB XII). La correzione e la<br />
protezione del Car<strong>di</strong>nale protettore dovrà riguardare soprattutto la stab<strong>il</strong>ità della FEDE<br />
CATTOLICA in forza della quale <strong>il</strong> frate si è impegnato a osservare la povertà, l’um<strong>il</strong>tà e <strong>il</strong><br />
santo vangelo che ha promesso <strong>di</strong> vivere.<br />
La stab<strong>il</strong>ità della FEDE è richiamata ad<strong>di</strong>rittura nella stessa formula della professione,<br />
dove si <strong>di</strong>ce: “con FEDE salda e volontà decisa: faccio voto” (CG 5), espressione che in<strong>di</strong>ca<br />
chiaramente <strong>il</strong> ra<strong>di</strong>camento nella FEDE della professione religiosa.<br />
Si tratta non <strong>di</strong> una FEDE qualsiasi, bensì <strong>di</strong> FEDE CATTOLICA la quale ha <strong>il</strong> suo<br />
“tesoro” nella SS. Eucaristia. Nel Testamento S. Francesco parla <strong>di</strong> FEDE nelle Chiese, la<br />
chiesa luogo, <strong>per</strong>ché in essa si custo<strong>di</strong>sce <strong>il</strong> segno del memoriale della Pasqua del Signore,<br />
cioè la SS. Eucaristia: “E <strong>il</strong> Signore mi dette tale FEDE nelle chiese che io così semplicemente<br />
pregavo e <strong>di</strong>cevo: Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, anche in tutte le tue chiese che sono<br />
nel mondo intero e ti bene<strong>di</strong>ciamo, <strong>per</strong>ché con la tua santa croce hai redento <strong>il</strong> mondo”.<br />
La stessa grande FEDE la estende ai ministri dell’altare, a motivo del loro or<strong>di</strong>ne: “Poi <strong>il</strong><br />
28<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Signore mi dette e mi dà una così grande FEDE nei sacerdoti che<br />
vivono secondo la forma della santa Chiesa romana, a motivo del loro<br />
or<strong>di</strong>ne”. Proprio questa FEDE CATTOLICA i frati stimano molto e si<br />
impegnano a professarla coraggiosamente davanti a tutti: “I frati<br />
stimino moltissimo la FEDE CATTOLICA, che è dono <strong>di</strong> Dio, e respinta<br />
ogni preferenza umana, professino la loro FEDE davanti a tutti con<br />
um<strong>il</strong>tà, fortezza ed animo gioioso” (CC.GG. 90). Secondo le CC.GG. è<br />
riconosciuta come dono <strong>di</strong> Dio e o<strong>per</strong>a dello Spirito Santo: “La FEDE<br />
non nasce nel cuore degli uomini dalle <strong>di</strong>scussioni, ma <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a dello<br />
Spirito Santo” (CC.GG. 99,1).<br />
Contemplando <strong>il</strong> dono della FEDE i frati si considerano debitori nei confronti <strong>di</strong> Dio e<br />
vogliono condurre la FEDE alla piena maturazione attraverso la <strong>per</strong>severanza in essa:<br />
“Vivendo tra i cristiani, i frati si considerino debitori dei benefici <strong>di</strong> Dio e si ado<strong>per</strong>ino con<br />
tutte le forze affinché tutti, in unità e carità, <strong>per</strong>severino nella vera FEDE e nella penitenza”<br />
(CC.GG. 92, 1). Fin dal Noviziato i can<strong>di</strong>dati sono formati a sv<strong>il</strong>uppare una vita alimentata<br />
dalla FEDE: “gli stu<strong>di</strong>, adatti al Noviziato, devono essere <strong>di</strong>retti alla conoscenza <strong>di</strong> Dio<br />
congiunta con l’amore, e a sv<strong>il</strong>uppare una vita alimentata dalla FEDE” (SS.GG. 99), e ogni<br />
decisione viene maturata in spirito <strong>di</strong> FEDE: “mettano in pratica le loro decisioni in spirito <strong>di</strong><br />
FEDE” (CC.GG. 45).<br />
La FEDE tanto amata, ra<strong>di</strong>cata e stimata è un bene da far conoscere, comunicare e<br />
alimentare, attraverso l’annuncio integrale del mistero <strong>di</strong> Cristo, servizio specifico <strong>di</strong> coloro<br />
“ai quali <strong>il</strong> Signore ha concesso la grazia <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care” <strong>per</strong>ché “proclamino la buona<br />
novella della salvezza proponendo integralmente e fedelmente <strong>il</strong> mistero <strong>di</strong> Cristo”<br />
(CC.GG. 100). La delicatezza <strong>di</strong> dell’evangelizzazione richiede inoltre, che “I Ministri della<br />
Parola e tutti i teologi vengano formati con la massima cura, <strong>per</strong>ché siano in grado <strong>di</strong><br />
comunicare agli altri spirito e vita” (CC.GG. 101, 2), e li metta in grado <strong>di</strong> “essere più ut<strong>il</strong>i<br />
alla e<strong>di</strong>ficazione del Regno <strong>di</strong> Dio” (CC.GG. 160, 1).<br />
Ai frati es<strong>per</strong>ti che si danno alla ricerca teologica e che “godono nel nostro Or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> giusta libertà nel condurre le loro ricerche” si chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgare “i risultati «o<strong>per</strong>ando la<br />
verità nella carità» e osservando <strong>il</strong> dovuto osse<strong>qui</strong>o verso <strong>il</strong> magistero della Chiesa”<br />
(CC.GG. 110) unico autentico interprete della fede cattolica che i frati professano e<br />
annunciano.<br />
Con l’amore fedele alla Chiesa i frati amano molto anche <strong>il</strong> proprio carisma <strong>per</strong> cui<br />
<strong>di</strong>venta naturale <strong>per</strong> loro essere <strong>di</strong>spensatori <strong>di</strong> spirito e vita secondo <strong>il</strong> pensiero<br />
francescano. A questo scopo le Costituzioni esortano a “porre la più grande cura nella<br />
preparazione <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ti docenti <strong>di</strong> spiritualità, <strong>di</strong> storia francescana, <strong>di</strong> f<strong>il</strong>osofia e teologia, i<br />
quali <strong>di</strong>ventino <strong>di</strong>spensatori <strong>di</strong> spirito e <strong>di</strong> vita secondo <strong>il</strong> pensiero <strong>di</strong> san Francesco e degli<br />
altri Maestri dell'Or<strong>di</strong>ne” (CC.GG.166, 2).<br />
Con questa seria preparazione i frati vogliono aiutare le Chiese<br />
particolari a seminare la Parola <strong>di</strong> Dio tra la gente usando i mezzi più<br />
adeguati, purché la FEDE si<br />
impianti e cresca: “I frati<br />
aiutino le Chiese particolari,<br />
seminando la Parola <strong>di</strong> Dio<br />
e la FEDE CATTOLICA con i<br />
mezzi efficaci, adeguati ai<br />
tempi e alle <strong>per</strong>sone”<br />
(CC.GG. 105); pregano<br />
anche insieme alla gente<br />
con<strong>di</strong>videndo s<strong>per</strong>anza e<br />
FEDE: “Si impegnino i frati a<br />
pregare con <strong>il</strong> popolo,<br />
29<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
…con<strong>di</strong>videndone in semplicità la s<strong>per</strong>anza e la FEDE” (CC.GG. 27). E<br />
<strong>per</strong>ché questa con<strong>di</strong>visione del bene della FEDE sia piena, i frati<br />
favoriscono l’inculturazione della FEDE: “Poiché cresce tra i popoli <strong>il</strong><br />
desiderio <strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong> celebrare la propria FEDE con modalità<br />
congeniali alla propria indole, coo<strong>per</strong>ino volentieri nel favorire questo<br />
processo <strong>di</strong> inculturazione…” (CC.GG. 92 2).<br />
Gli elementi che incontriamo nella Regola e nelle Costituzioni nei<br />
quali si parla della FEDE sono pochi ma essenziali. In breve Francesco<br />
<strong>di</strong>ce: se vuoi essere Frate Minore devi vivere seriamente la FEDE<br />
CATTOLICA, credere nell’Eucaristia e nei sacerdoti, fondare la tua consacrazione su <strong>di</strong> una<br />
FEDE salda, una FEDE che è dono e nasce dallo Spirito Santo e a professarla davanti a tutti.<br />
Una volta che hai assunto questa forma <strong>di</strong> vita, ti impegni ad alimentarla con la FEDE vera,<br />
<strong>per</strong>severando in essa continuando a vivere in spirito <strong>di</strong> FEDE. Inoltri la con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong> in semplicità<br />
soprattutto pregando insieme al popolo, seminando la FEDE nelle Chiese particolari e<br />
inculturandola nei popoli nei quali <strong>il</strong> frate minore si trova a vivere, così da celebrarla<br />
secondo la loro l’indole. Il primo a camminare in questo st<strong>il</strong>e ra<strong>di</strong>cato nella FEDE è <strong>il</strong><br />
Ministro. Egli all’assunzione del servizio <strong>di</strong> “pastore premuroso e buono” emette la<br />
professione <strong>di</strong> FEDE CATTOLICA davanti al Capitolo che lo ha eletto: “I Ministri emettano la<br />
professione <strong>di</strong> FEDE alla presenza del…” (CC.GG. 186), un atto pubblico con <strong>il</strong> quale<br />
manifesta FEDELTÀ alla FEDE CATTOLICA nella quale dovrà aiutare i suoi fratelli a<br />
<strong>per</strong>severare, testimoniare e annunciare.<br />
INTERMEZZO<br />
Nei Documenti in esame incontriamo un avverbio:<br />
FEDELMENTE e due sostantivi: FEDELTÀ e FEDELE/FEDELI,<br />
termini che nascono dalla stessa ra<strong>di</strong>ce la quale attinge<br />
alla parola FEDE. In qualche modo questi termini<br />
estendono non i contenuti della FEDE bensì<br />
l’atteggiamento che la FEDE suscita e che si manifesta<br />
nella FEDELTÀ ed a <strong>per</strong>sone che sono FEDELI, cioè che<br />
rispettano la FEDE data o che rispondono alla fiducia<br />
riposta in loro o che sono chiamate FEDELI in quanto<br />
appartengono ad una FEDE religiosa o sono devoti a<br />
una causa, a un ideale o a una <strong>per</strong>sona. (cf. Dizionario<br />
Garzanti).<br />
Mi pare opportuno cogliere anche questi aspetti<br />
<strong>per</strong> comprendere la declinazione che ne danno i<br />
Documenti in esame. Qui <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso non si limita ad<br />
esaminare i gruppi <strong>di</strong> testi riguardanti ogni singolo<br />
termine citato, ma piuttosto a fare una presentazione<br />
ragionata <strong>di</strong> quei termini.<br />
FEDELMENTE, FEDELTÀ, FEDELE/FEDELI<br />
Riprendo la riflessione dalla Regola bollata. Qui a<br />
un giovane che vuole entrare nell’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong><br />
si chiede un serio esame sulla FEDE CATTOLICA <strong>per</strong><br />
vedere se è creduta, FEDELMENTE professata e<br />
osservata, presupposto importante <strong>per</strong>ché nella nostra<br />
forma <strong>di</strong> vita ci si impegna a vivere <strong>il</strong> Vangelo, parola<br />
30<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
santa che offre i contenuti della FEDE. Così la Regola Bollata <strong>di</strong>ce:<br />
“I ministri, poi, d<strong>il</strong>igentemente li esaminino intorno alla FEDE CATTOLICA e<br />
ai sacramenti della Chiesa. E se credono tutte queste cose e le vogliono<br />
FEDELMENTE professare e osservare fermamente fino alla fine”(Cap. II).<br />
Perseverare FEDELI in questa vita non è fac<strong>il</strong>e, Francesco conosce le<br />
frag<strong>il</strong>ità umane <strong>per</strong> cui chiede al papa un Car<strong>di</strong>nale protettore che aiuti i<br />
frati a camminare FEDELMENTE a quanto hanno promesso. Questa<br />
presenza garantisce i frati nel fare proprio <strong>il</strong> sentire della Chiesa<br />
soprattutto rispetto alla FEDE: “I frati siano sempre FEDELI al sentire della<br />
Chiesa” (CC.GG. 4). Infatti la correzione e la protezione del Car<strong>di</strong>nale<br />
protettore dovrà riguardare soprattutto la stab<strong>il</strong>ità della FEDE CATTOLICA<br />
in forza della quale <strong>il</strong> frate osserva la povertà, l’um<strong>il</strong>tà e <strong>il</strong> santo vangelo che ha promesso<br />
<strong>di</strong> vivere con “con FEDE salda e volontà decisa” (CC.GG. 5). Dalla decisa volontà deriva<br />
l’impegno <strong>di</strong> osservare FEDELMENTE «lo spirito e le finalità proprie del Fondatore». Lo<br />
<strong>di</strong>ciamo all’art. 2 delle CC.GG.: “Per poter maggiormente conoscere ed osservare<br />
FEDELMENTE «lo spirito e le finalità proprie del Fondatore», insieme alla Regola i frati si<br />
stu<strong>di</strong>no <strong>di</strong> esaminare, capire e venerare la vita e gli scritti <strong>di</strong> san Francesco e dei suoi<br />
seguaci”. La freschezza del carisma francescano si mantiene nella misura in cui si<br />
osservano FEDELMENTE e integralmente i Consigli evangelici e si vive secondo la santa<br />
Regola. È l’impegno che i frati si assumano nello spirito delle Costituzione che all’art. 6<br />
recitano: “Tuttavia i frati devono non solo osservare FEDELMENTE e integralmente i Consigli<br />
evangelici, ma anche vivere secondo la Regola <strong>di</strong> san Francesco, queste Costituzioni e le<br />
altre norme del <strong>di</strong>ritto particolare, e così tendere alla <strong>per</strong>fezione del proprio stato” (CC.GG.<br />
6). Quello che i frati vivono lo insegnano anche alle Sorelle e fratello dell’OFS: “Gli Assistenti<br />
spirituali curino che tutti i fratelli e le sorelle dell’Or<strong>di</strong>ne Francescano Secolare, seguendo<br />
FEDELMENTE le orme <strong>di</strong> san Francesco” (CC.GG. 62). Così i frati vanno <strong>per</strong> <strong>il</strong> mondo<br />
camminando FEDELI alla propria vocazione minoritica, ricchi <strong>di</strong> gioia e facendosi servi <strong>di</strong><br />
tutti ed um<strong>il</strong>i testimoni <strong>di</strong> pace: “I frati, come seguaci <strong>di</strong> Gesù Cristo «che um<strong>il</strong>iò se stesso<br />
facendosi obbe<strong>di</strong>ente fino alla morte», e FEDELI alla propria vocazione minoritica, «in gioia<br />
e letizia», vadano <strong>per</strong> <strong>il</strong> mondo come servi e soggetti a tutti, pacifici e um<strong>il</strong>i <strong>di</strong> cuore…”<br />
(CC.GG. 64).<br />
Vengono in<strong>di</strong>cate anche due vie <strong>per</strong> essere FEDELI alla propria vocazione: la prima è<br />
la preghiera <strong>il</strong> cui modello <strong>di</strong> FEDELTÀ è Cristo: “I frati, FEDELI alla propria professione,<br />
seguono nella preghiera Cristo” (CC.GG. 9); la seconda è l’espropriazione e che riguarda<br />
le proprie con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita: “I frati, <strong>per</strong> rimanere FEDELI alla loro vocazione nelle concrete<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita, ricerchino sempre forme <strong>di</strong> espropriazione nuove e corrispondenti alle<br />
circostanze” (CC.GG. 245). E poiché la loro vita si svolge tra gli um<strong>il</strong>i e i semplici, gente che<br />
è molto legata alla religiosità popolare, i frati non sdegnano <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre queste forme<br />
semplici <strong>di</strong> preghiera: “I frati, rimanendo FEDELI al loro proposito <strong>di</strong> vivere tra le <strong>per</strong>sone<br />
semplici, favoriscano le sane forme della pietà popolare” (CC.GG. 27).<br />
Per se stessi si riservano un tempo forte che chiamano Esercizi Spirituali e si impegnano<br />
a viverlo FEDELMENTE ogni anno: “Per confermare lo spirito <strong>di</strong> orazione e devozione, i frati,<br />
nel tempo stab<strong>il</strong>ito, pratichino FEDELMENTE <strong>il</strong> ritiro e ogni anno gli esercizi spirituali” (CC.GG.<br />
30). Durante questo tempo forte sarà importante riscoprire sempre <strong>di</strong> nuovo lo spirito<br />
francescano <strong>per</strong>ché <strong>per</strong>vada sempre <strong>di</strong> più e meglio l’intera vita del frate in tutti gli ambiti<br />
della sua missione, specialmente quella pastorale: “La formazione ai ministeri e agli or<strong>di</strong>ni<br />
sacri sia <strong>per</strong>meata <strong>di</strong> spirito francescano, affinché i ministeri vengano esercitati nella<br />
FEDELTÀ a tale spirito” (CC.GG. 164).<br />
Oltre alla FEDELTÀ alla propria spiritualità nell’esercizio del ministero pastorale, le<br />
Costituzioni chiedono FEDELTÀ allo stesso ministero pastorale: “in tutto ciò che concerne <strong>il</strong><br />
FEDELE assolvimento dell’incarico pastorale e l’esatta osservanza delle <strong>di</strong>rettive riguardanti<br />
31<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
la cura delle anime” (CC.GG. 58), in particolare quando si tratta <strong>di</strong><br />
annunciare Cristo, un mistero da proporre in modo integro e FEDELE: “I<br />
frati ai quali <strong>il</strong> Signore ha concesso la grazia <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care, …,<br />
propongano integralmente e FEDELMENTE <strong>il</strong> mistero <strong>di</strong> Cristo” (SS.GG.<br />
100). Con la stessa FEDELTÀ si deve vivere la grazia del lavoro,<br />
riconoscendo in esso <strong>il</strong> normale e primario mezzo <strong>per</strong> procurarsi <strong>il</strong><br />
necessario alla vita: “Quei frati ai quali <strong>il</strong> Signore ha concesso la grazia <strong>di</strong><br />
lavorare, lavorino con FEDELTÀ” (RB V). Questo testo della Regola è<br />
ripreso dalle Costituzioni che vedono nel lavoro un fatto normale della<br />
vita dei frati i quali, come tutti gli altri uomini, si guadagnano <strong>il</strong> pane con<br />
le loro fatiche: “Riconoscendo che <strong>il</strong> lavoro è <strong>il</strong> normale e primario<br />
mezzo <strong>per</strong> procurarsi le cose necessarie, tutti e singoli i frati servano e «lavorino con<br />
FEDELTÀ” (CC.GG. 76).<br />
Un ultimo accenno alla FEDELTÀ è in<strong>di</strong>cato da quanto richiesto ai Ministri: proporre<br />
una visione FEDELE della Provincia: “Una volta all’anno <strong>il</strong> Ministro provinciale esponga<br />
FEDELMENTE nel Congresso definitoriale lo stato della Provincia” (SS.GG. 196); inoltre si<br />
devono trasmettere <strong>per</strong> iscritto gli Atti del Definitorio: “Gli atti <strong>di</strong> ogni congresso definitoriale<br />
vengano FEDELMENTE e or<strong>di</strong>natamente messi <strong>per</strong> iscritto” (CC.GG. 198). Può sembrare<br />
burocrazia mentre è testimonianza che conserva e tramanda la storia degli uomini con le<br />
sue luci ed ombre e <strong>per</strong> la quale passa anche la salvezza <strong>di</strong> cui <strong>il</strong> nostro carisma è un<br />
segno.<br />
FRATE MINORE, DOVE SEI?<br />
Il Proposito santo<br />
L’inizio del nostro cammino <strong>di</strong> Frate Minore è segnato da un esame sulla nostra FEDE<br />
CATTOLICA. Abbiamo professato “con FEDE salda e volontà decisa”. Ci è stato dato un<br />
Car<strong>di</strong>nale protettore <strong>per</strong>ché camminassimo stab<strong>il</strong>i nella FEDE CATTOLICA, una FEDE che ha<br />
<strong>il</strong> suo culmine nella SS. Eucaristia e nei ministri dell’altare a motivo del loro or<strong>di</strong>ne; una FEDE<br />
riconosciuta come dono <strong>di</strong> Dio e o<strong>per</strong>a dello Spirito Santo.<br />
Siamo stati formati a sv<strong>il</strong>uppare una vita alimentata dalla FEDE e a maturare ogni<br />
decisione in spirito <strong>di</strong> FEDE, in quella FEDE CATTOLICA che stimiamo molto <strong>per</strong>ché è dono <strong>di</strong><br />
Dio che ci siamo impegnati a professare con um<strong>il</strong>tà, fortezza ed animo gioioso, e vogliamo<br />
far conoscere seminando la Parola <strong>di</strong> Dio, pregando insieme alla gente e celebrarla anche<br />
inculturandola.<br />
Questo è quanto “sognavamo” ed abbiamo promesso <strong>di</strong> vivere. Oggi ci<br />
doman<strong>di</strong>amo: Frate Minore, dove sei? Le nostre leggi a quale FEDELTÀ ci<br />
responsab<strong>il</strong>izzano?<br />
Responsab<strong>il</strong>izzati alla FEDELTÀ<br />
La prima e più importante<br />
FEDELTÀ che è chiesta al Frate Minore è<br />
la FEDELTÀ allo spirito e alle finalità<br />
proprie del Fondatore», spirito e finalità<br />
trascritte nella Regola ed approvate e<br />
autenticamente interpretate dalla<br />
Chiesa. Da <strong>qui</strong> deriva subito la FEDELTÀ<br />
al sentire della Chiesa, come dottrina o<br />
contenuti <strong>di</strong> FEDE e come<br />
interpretazione della Regola professata<br />
insieme all’assunzione dell’impegno <strong>di</strong><br />
osservare FEDELMENTE e integralmente i<br />
32<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Consigli evangelici. In essa troviamo un accenno preciso alla FEDELTÀ<br />
alla grazia del lavoro. Da queste FEDELTÀ la visib<strong>il</strong>ità alla nostra vocazione<br />
minoritica appare più luminosa.<br />
Per camminare con coerenza <strong>per</strong>severante dentro questi impegni<br />
è in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e essere FEDELI alla preghiera imitando <strong>il</strong> Cristo, facendoci<br />
attenti ai semplici con<strong>di</strong>videndo con loro espressioni oranti <strong>di</strong> religiosità<br />
popolare e, presso i popoli <strong>di</strong> nuova evangelizzazione, favorire<br />
l’inculturazione che è una forma rispettosa delle loro culture. Per quanto<br />
riguarda la FEDELTÀ ai poveri ci è chiesta, là dove è possib<strong>il</strong>e,<br />
l’espropriazione. Molto importante anche la FEDELTÀ al tempo forte degli<br />
Esercizi spirituali. Ai Ministri si chiede <strong>di</strong> proporre una visione FEDELE della<br />
Provincia ed ai ministri sacri <strong>di</strong> essere FEDELI allo spirito francescano<br />
nell’esercizio del ministero.<br />
CAMMINIAMO “DENTRO” QUESTA FEDELTÀ?<br />
L’esortazione pasquale del Ministro<br />
“L’anno che stiamo vivendo, è un pressante invito a varcare la Porta della FEDE, a<br />
considerarci pellegrini nella notte, a metterci in cammino <strong>per</strong> incontrare Colui che mai<br />
cercheremo se non fosse venuto Lui <strong>per</strong> primo a cercarci. La FEDE è sempre, «una FEDE<br />
men<strong>di</strong>cante, mai una FEDE “prefabbricata”, come quella degli scribi.<br />
Paolo chiede al suo <strong>di</strong>scepolo Timoteo <strong>di</strong> «cercare la FEDE», con la costanza stessa<br />
<strong>di</strong> quando era giovane. Accogliamo questo invito come rivolto a ciascuno <strong>di</strong> noi e<br />
approfittiamo <strong>di</strong> quest’Anno <strong>di</strong> Grazia <strong>per</strong> «fare memoria del dono della FEDE»” (dalla<br />
Lettera della pasqua 2013).<br />
L’invito è chiaro: varcare la porta della FEDE, quella CATTOLICA che stimiamo<br />
moltissimo e della quale siamo debitori nei confronti <strong>di</strong> Dio, ma più ancora amiamo<br />
<strong>per</strong>dutamente, <strong>per</strong>ché si ra<strong>di</strong>ca in quelle parole fragranti del mio Signore (2Lf,180) che<br />
pronunciate dal sacerdote all’altare, rendono presente “<strong>il</strong> santissimo corpo e sangue del<br />
Signore nostro Gesù Cristo, nel quale tutte le cose che sono in cielo e in terra sono state<br />
pacificate e riconc<strong>il</strong>iate a Dio onnipotente” (LCap I, FF 217).<br />
33<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
F<strong>il</strong>miAmo…<br />
LA GRANDE BELLEZZA<br />
Jep Gambardella domina la scena delle gran<strong>di</strong> feste barocche,<br />
alcoliche, trash, che si consumano sulle terrazze romane, dove un<br />
campionario <strong>di</strong> umanità ormai attempata rincorre una vita fatua e<br />
<strong>di</strong>onisiaca. Il protagonista è un sessantacinquenne giornalista <strong>per</strong><br />
passatempo che racconta stravaganze <strong>di</strong> una città troppo bella e<br />
troppo eterna: Roma. Promettente scrittore con un solo romanzo<br />
pubblicato in gioventù viaggia nei sogni notturni e nel passato alla<br />
ricerca <strong>di</strong> una assaporata bellezza mitizzata e sfuggente, evocata <strong>per</strong><br />
resistere al vuoto della morte. Una vita da teatrante quella <strong>di</strong> Jep dove<br />
a volte si affaccia l’anima che desidera rivedere e riscrivere una<br />
bellezza innocente.<br />
Presentato all’ultimo Festival del Cinema <strong>di</strong> Cannes, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m <strong>di</strong><br />
Paolo Sorrentino fa <strong>di</strong>scutere e <strong>di</strong>videre la critica. Confesso subito che<br />
considero Sorrentino un talento cristallino nel panorama del Cinema<br />
italiano, e internazionale. La sua ultima o<strong>per</strong>a è trasbordante,<br />
ridondante <strong>di</strong> visioni, allusioni, simboli e <strong>di</strong> eccessi. Ma offre allo<br />
spettatore immagini <strong>di</strong> rara bellezza grazie alla maestria con cui muove<br />
la macchina da presa, a una fotografia curatissima e capace <strong>di</strong><br />
ipnotizzare lo sguardo davanti ai colori e alle sfumatura <strong>di</strong> una Roma<br />
monumentale e incantevole – la fontana del Gianicolo, l’alba sul<br />
Tevere, la giraffa in un teatro all’a<strong>per</strong>to, gli scorci <strong>di</strong> vie e piazze - .<br />
Lo spettatore compie un viaggio onirico e estremamente reale<br />
nella vita mondana <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonaggi attratti dall’opulenza, dalla<br />
<strong>di</strong>vertimento sfrenato, dal tutto e dal niente. Viaggia insieme a Jep<br />
Gambardella – un maestoso Toni Serv<strong>il</strong>lo – nella sua anima romantica e<br />
nella sua vita notturna, nelle sue eleganti giacche, negli incontri<br />
preve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i e impreve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i che costellano <strong>il</strong> suo mondo fatto <strong>di</strong> feste<br />
scint<strong>il</strong>lanti e grottesche, <strong>di</strong> serate pseudointellettuali, <strong>di</strong> passeggiate<br />
all’alba lungo un Tevere s<strong>il</strong>ente mentre la gente comune inizia la fatica<br />
del vivere e lui inizia la fatica del sonno: stare solo con le reminiscenze<br />
<strong>di</strong> un passato abitato da una donna bella e <strong>per</strong>duta.<br />
Jep è un sessantacinquenne che abita in una casa con vista<br />
Colosseo, sta nel cuore della Roma modaiola e in quarant’anni <strong>di</strong><br />
<strong>per</strong>manenza nella città eterna è riuscito a <strong>di</strong>ventare <strong>il</strong> padrone delle<br />
feste altolocate, a conoscere e farsi conoscere da tutti. Dopo un unico<br />
romanzo giovan<strong>il</strong>e <strong>di</strong> successo - L’apparato umano – scrive articoli <strong>di</strong><br />
costume in maniera graffiante e ironica, ma soprattutto vive<br />
un’esistenza da teatrante, gaudente e libera. Ma <strong>il</strong> vuoto lo penetra.<br />
Tra i <strong>di</strong>versi temi che si possono trarre da questo f<strong>il</strong>m, ne<br />
evidenzio uno che mi sembra articoli gli altri opposti concatenati<br />
<strong>di</strong>sseminati nella pellicola: la contrapposizione e l’intreccio in<strong>di</strong>ssolub<strong>il</strong>e<br />
34<br />
Scheda a cura <strong>di</strong><br />
fr. Davide Sironi<br />
La grande<br />
bellezza<br />
<strong>di</strong> Paolo Sorrentino<br />
Con Toni Serv<strong>il</strong>lo,<br />
Carlo Verdone,<br />
Carlo Buccirosso,<br />
Sabrina Fer<strong>il</strong>li<br />
Drammatico<br />
durata 150 min.<br />
Italia, Francia<br />
2013<br />
Medusa<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
tra morte e vita. Con tutte le sue possib<strong>il</strong>i declinazioni: bellezza e bruttezza, ricchezza e povertà,<br />
pieno e vuoto, immob<strong>il</strong>ismo e movimento, spirituale e carnale, sacro e profano, passato e<br />
presente, verità e falsità, recitazione e autenticità, nob<strong>il</strong>tà e miseria, moralità e immoralità.<br />
La morte attraversa tutta la narrazione fronteggiando la vita edonista <strong>di</strong> Jep e dei suoi<br />
amici, sorprende e tutta l’opulenza dell’esistere evanescente si annienta. La fine si può affrontare<br />
con <strong>di</strong>stacco, recitando una parte come fa Jep al funerale del figlio <strong>di</strong> una amica, ma dentro<br />
scava. Dietro a una sconfinata bellezza si può annidare una sconcertate bruttezza, <strong>di</strong>etro alla<br />
ricerca <strong>di</strong> un’avvolgente leggerezza si può nascondere una insostenib<strong>il</strong>e pesantezza. Il<br />
movimento sfrenato <strong>di</strong> adulti che ballano fuori tempo massimo con volti pietrificati dal botulino<br />
forse è solo la manifestazione <strong>di</strong> un immob<strong>il</strong>ismo esistenziale rappresentato dalle marmoree statue<br />
che si nascondono nei privati palazzi romani. Dietro una vita religiosa si può celare la santità o<br />
l’ipocrisia, e <strong>il</strong> tema del sacro e dello spirituale si intesse con quello del profano e del carnale.<br />
Il presente sembra vivo ma forse è già morto e <strong>il</strong> nostro protagonista si rifugia in un passato<br />
dove riassaporare l’innocente bellezza smarrita: un amore <strong>di</strong> gioventù forse idealizzato ma che fa<br />
ancora sognare e restituisce <strong>il</strong> desiderio <strong>di</strong> una vita ra<strong>di</strong>cata in un amore tenero e lieve.<br />
Paolo Sorrentino ci consegna un f<strong>il</strong>m che stor<strong>di</strong>sce, <strong>di</strong>verte, affascina con le immagini e<br />
con l’affabulazione della parola, con <strong>di</strong>verse citazioni letterarie e omaggi cinematografici, un f<strong>il</strong>m<br />
vorticoso e vertiginoso che innalza e abbassa, immorale e <strong>per</strong> questo interpellante la nostra<br />
moralità. Lo spettatore è introdotto in un mondo circense dove si avvicendano ballerine, nani,<br />
domatori, belve, fachiri, burattini, lanciatori <strong>di</strong> coltelli, saltimbanco, clown, bambini pro<strong>di</strong>gio, e<br />
Jep-Sorrentino è <strong>il</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> questo grande spettacolo.<br />
Toni Serv<strong>il</strong>lo regala ancora una volta<br />
un’interpretazione su<strong>per</strong>lativa e si conferma l’alterego<br />
del regista, colui che sa rappresentare al meglio la<br />
visionarietà e l’ironia <strong>di</strong> Sorrentino. Il f<strong>il</strong>m evoca<br />
atmosfere felliniane così come richiama <strong>il</strong> binomio<br />
Mastroianni-Fellini. Al <strong>di</strong> là dei paragoni mi sembra che<br />
questa o<strong>per</strong>a non sia un rifacimento de La dolce vita<br />
ma continui la tra<strong>di</strong>zione dello straor<strong>di</strong>nario cinema<br />
italiano d’autore. La grande bellezza è da vedere<br />
<strong>per</strong>ché mostra come si confeziona un f<strong>il</strong>m pieno <strong>di</strong><br />
bellezza artistica.<br />
35<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
Scheda a cura <strong>di</strong><br />
fr. Paolo Canali<br />
IL TESTAMENTO<br />
DI CHIARA<br />
D’ASSISI:<br />
Messaggio<br />
e autenticità<br />
<strong>di</strong> Carlo Paolazzi<br />
E<strong>di</strong>zioni Biblioteca<br />
Francescana<br />
TAU, 15<br />
M<strong>il</strong>ano 2013<br />
LeggiAmo…<br />
INTORNO AL TESTAMENTO<br />
DI SANTA CHIARA<br />
«LASCIO A VOI QUESTO SCRITTO,<br />
CARISSIME E DILETTE SORELLE MIE,<br />
IN SEGNO DELLA BENEDIZIONE DEL SIGNORE,<br />
DEL BEATISSIMO PADRE NOSTRO FRANCESCO<br />
E DELLA BENEDIZIONE MIA,<br />
VOSTRA MADRE E ANCELLA»<br />
Con queste parole santa Chiara conclude <strong>il</strong> suo Testamento, nel<br />
quale fa memoria del cammino che l’ha condotta dalla casa paterna<br />
alla scelta <strong>di</strong> una forma <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> rigorosa povertà, vissuta nella<br />
quoti<strong>di</strong>ana con<strong>di</strong>visione con una comunità <strong>di</strong> sorelle nel lavoro, nella<br />
preghiera e nell’attenzione alle necessità delle donne e degli uomini<br />
della sua città.<br />
Sul Testamento <strong>di</strong> Chiara, in questi ultimi decenni, si è <strong>di</strong>scusso<br />
molto: ne è stata messa in dubbio l’autenticità, a partire dalla scarsa<br />
tra<strong>di</strong>zione manoscritta e dal s<strong>il</strong>enzio delle altre fonti su questo scritto; <strong>il</strong><br />
ritrovamento <strong>di</strong> altri manoscritti, alcuni molto antichi, risalenti al XIII<br />
secolo, ha costretto a rivedere <strong>il</strong> giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> chi aveva creduto <strong>di</strong> vedere<br />
nel Testamento un falso risalente all’epoca dell’Osservanza. Tuttavia<br />
alcuni stu<strong>di</strong>osi hanno continuato a sostenere che questo testo, così<br />
come lo conosciamo, non può essere totalmente <strong>di</strong> Chiara: anche <strong>per</strong><br />
Chiara, come già qualcuno aveva proposto <strong>per</strong> Francesco, si deve<br />
pensare alla collaborazione <strong>di</strong> qualche es<strong>per</strong>to nell’arte dello scrivere<br />
che ha dato forma concreta ai pensieri da lei suggeriti...<br />
Le due pubblicazioni che presentiamo vorrebbero rispondere in<br />
modo esauriente alle varie proposte, scartando le ipotesi più fantasiose<br />
e invitando a stare ai dati <strong>di</strong> fatto che conosciamo.<br />
1. IL TESTAMENTO DI CHIARA D’ASSISI: MESSAGGIO E AUTENTICITÀ,<br />
(Tau, 15) raccoglie due stu<strong>di</strong> del nostro confratello Carlo Paolazzi che,<br />
con la sensib<strong>il</strong>ità spirituale e la finezza f<strong>il</strong>ologica che gli sono proprie,<br />
analizza anzitutto <strong>il</strong> contenuto del Testamento <strong>di</strong> Chiara, ri<strong>per</strong>correndo<br />
con lei la gioiosa memoria <strong>di</strong> una vita totalmente donata a Cristo; nella<br />
seconda parte del volume segue un’analisi accurata e più “tecnica”<br />
del testo: vengono messi in evidenza gli in<strong>di</strong>zi che ci fanno cogliere <strong>il</strong><br />
cuore e la mano <strong>di</strong> Chiara nella memoria <strong>di</strong> quanto <strong>il</strong> Signore ha fatto<br />
<strong>per</strong> lei e <strong>per</strong> le sorelle attraverso la me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> frate Francesco. La<br />
conclusione suggerisce in modo convincente la “piena appartenenza”<br />
<strong>di</strong> questo scritto a Chiara.<br />
39 36<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
L’AUTENTICITA’<br />
DEL TESTAMENTO<br />
DI S. CHIARA:<br />
un confronto<br />
con le sue lettere<br />
<strong>di</strong> Leonard Lehmann<br />
E<strong>di</strong>zioni Biblioteca<br />
Francescana<br />
Aleph, 5<br />
M<strong>il</strong>ano 2013<br />
INTORNO AL TESTAMENTO<br />
DI SANTA CHIARA<br />
2. L’AUTENTICITÀ DEL TESTAMENTO DI SANTA CHIARA: UN CONFRONTO<br />
CON LE SUE LETTERE, (Aleph, 5) è uno stu<strong>di</strong>o originale del cappuccino<br />
tedesco Leonard Lehmann, che affronta le stesse problematiche da<br />
un’angolazione <strong>di</strong>versa: ricostruisce le <strong>di</strong>verse posizioni assunte dagli<br />
stu<strong>di</strong>osi, ri<strong>per</strong>corre le ac<strong>qui</strong>sizioni degli ultimi decenni, <strong>per</strong> proporre poi<br />
un confronto tra Testamento e Lettere della santa, analizzando<br />
accuratamente <strong>il</strong> vocabolario e i concetti espressi nei <strong>di</strong>versi Scritti.<br />
Questi due contributi si raccomandano come un aiuto prezioso<br />
<strong>per</strong> cogliere l’originalità del linguaggio <strong>di</strong> Chiara, linguaggio che è<br />
“specchio” della sua singolare es<strong>per</strong>ienza cristiana. Un aiuto anche a<br />
cogliere la specificità della vocazione clariana, <strong>il</strong> suo rapporto con<br />
l’es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> Francesco d’Assisi, e <strong>il</strong> segreto <strong>di</strong> un’esistenza<br />
straor<strong>di</strong>nariamente feconda, capace anche oggi <strong>di</strong> attirare e<br />
interrogare.<br />
fr. Paolo Canali<br />
39 37<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
MAGGIO 2013<br />
LUGLIO 2011<br />
NOTIZIE <strong>di</strong> CASA<br />
Il Ministro provinciale conferisce <strong>il</strong> Diploma <strong>di</strong> fraternità al sig.<br />
Antonio Zani, generoso ed infaticab<strong>il</strong>e “lavoratore” stimato ed<br />
apprezzato <strong>per</strong> la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità e <strong>per</strong> <strong>il</strong> sostegno offerto ai frati del<br />
convento <strong>di</strong> Rezzato.<br />
Fr. Enrico Russotto riceve <strong>il</strong> ministero istituito dell’accolitato e fr.<br />
Cristiano Castegnaro <strong>il</strong> ministero istituito del lettorato. La<br />
celebrazione è presieduta da fr. Francesco Patton, Ministro<br />
delegato, in occasione della festa con le famiglie dei professi<br />
temporanei residenti a Verona.<br />
Nella Bas<strong>il</strong>ica del Santo ha luogo la giornata intercapitolare dove<br />
si ritrovano i partecipanti ai sei Capitoli provinciali del Nord. In un<br />
clima fraterno e sereno vengono presentati i medesimi temi e<br />
strumenti che caratterizzano tutti i Capitoli. La giornata, a<strong>per</strong>tasi<br />
con <strong>il</strong> saluto e l’accoglienza del Ministro provinciale dei frati<br />
minori conventuali del Nord e del Custode della Bas<strong>il</strong>ica del<br />
Santo, si conclude con la concelebrazione alle 15.30, presieduta<br />
da fr. Bruno Miele.<br />
Presso la Curia provinciale <strong>il</strong> Definitorio si riunisce <strong>per</strong> <strong>il</strong> XLIV<br />
Congresso.<br />
Si celebra l’Or<strong>di</strong>nazione episcopale <strong>di</strong> fr. Josè Rodriguez<br />
Carballo, presieduta da sua Em.za rev.ma Card. Tarcisio Bertone.<br />
Il Collegio degli Elettori, riunito presso la Curia Generale OFM,<br />
elegge quale Ministro generale dell'Or<strong>di</strong>ne fra Michael Anthony<br />
Perry, statunitense <strong>di</strong> In<strong>di</strong>anapolis.<br />
39 38<br />
A cura <strong>di</strong><br />
fr. Enzo Pellegatta<br />
*07 APRILE –<br />
Rezzato (BS)<br />
05 –<br />
S. Bernar<strong>di</strong>no (VR)<br />
13 -<br />
Padova<br />
15 -<br />
M<strong>il</strong>ano<br />
18 -<br />
Santiago de<br />
Compostela<br />
22 -<br />
Roma<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013
MAGGIO 2013<br />
NOTIZIE <strong>di</strong> CASA<br />
Nella casa del postulato interprovinciale si raduna <strong>il</strong> Collegio dei<br />
Ministri del Nord Italia.<br />
Presso <strong>il</strong> teatro Angelicum si svolge una Tavola rotonda dal titolo<br />
“…<strong>per</strong> raccontare la carità”.<br />
Si riunisce <strong>il</strong> Consiglio <strong>di</strong> Presidenza dello Stu<strong>di</strong>o Teologico<br />
Interprovinciale s. Bernar<strong>di</strong>no<br />
Nella Bas<strong>il</strong>ica Collegiata <strong>di</strong> s. Giuseppe si celebrano in mattinata i<br />
funerali del sig. Franco Canali, <strong>di</strong> anni 87, papà <strong>di</strong> fr. Paolo.<br />
Due settimane <strong>di</strong> annuncio straor<strong>di</strong>nario <strong>per</strong> mezzo delle Missioni<br />
al popolo nella Parrocchia <strong>di</strong> Casatenovo.<br />
39<br />
A cura <strong>di</strong><br />
fr. Enzo Pellegatta<br />
24 -<br />
Arco <strong>di</strong> Trento<br />
25 -<br />
Angelicum (MI)<br />
28 -<br />
Verona<br />
30 -<br />
Seregno (MB)<br />
19 maggio –<br />
2 giugno<br />
Casatenovo (MB)<br />
Anno XXXV ● N. 235 ● Maggio 2013