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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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Anno XXX – n. 196 – Novembre-Dicembre 2008<br />

<strong>NOTIZIARIO</strong><br />

Provincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a “S. Carlo Borromeo”<br />

dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>


CURIA GENERALE<br />

INDICE<br />

In<strong>di</strong>zione del Capitolo generale 4<br />

Comunicati del Definitorio generale 5<br />

Lettera Finale XII Consiglio Internazionale F&S 7<br />

COMPI<br />

Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo 9<br />

Seoul: dalla Gerusalemme terrestre a quella celeste 10<br />

NORD ITALIA<br />

Incontro dei Ministri provinciali 15<br />

VITA DELLA PROVINCIA<br />

La fraternità definitoriale comunica 19<br />

Notizie <strong>di</strong> casa 20<br />

Allam: «Protagonisti per il bene» 22<br />

Il monito <strong>di</strong> Allam «La vera anomalia? vivere sotto scorta» 23<br />

Una nuova opportunità per chi esce dalle Me<strong>di</strong>e 24<br />

«Più belli che bulli», una scuola per vincere a scuola 24<br />

«Essere capaci <strong>di</strong> guardare all’altro con gratuità» 25<br />

Commissione Giustizia Pace e Integrità del Creato 26<br />

DALLE MISSIONI<br />

Lo spirito <strong>di</strong> Natale <strong>di</strong>venta cinese? 27<br />

Venne nella nostra carne 29<br />

IN MEMORIAM<br />

fr. Beniamino (Mario Angelo Gabriele) Bossi 30<br />

La “pace” la ricordo così 30<br />

3


Prot. n. 099348<br />

A tutti i<br />

Membri<br />

del Capitolo generale 2009<br />

LORO SEDI<br />

Carissimi Fratelli,<br />

CURIA GENERALE<br />

INDIZIONE DEL CAPITOLO GENERALE<br />

il Signore vi <strong>di</strong>a Pace!<br />

4<br />

Roma, 1 Novembre 2008<br />

Solennità <strong>di</strong> tutti i Santi<br />

Il Celano ci ricorda il desiderio costante e la premura <strong>di</strong> Francesco <strong>di</strong>: «mantenere tra i figli il vincolo<br />

dell’unità, in modo che vivessero concor<strong>di</strong> nel grembo <strong>di</strong> una sola madre quelli che erano stati<br />

attratti dallo stesso Spirito e generati dallo stesso padre. Voleva che si fondessero maggiori e minori,<br />

che i dotti si legassero con affetto fraterno ai semplici, che i religiosi, pur lontani tra loro, si<br />

sentissero uniti dal cemento dell’amore» (2Cel 191).<br />

In<strong>di</strong>zione del Capitolo<br />

Con lo stesso desiderio e con la stessa premura <strong>di</strong> Francesco, a norma dell’art. 134 § 1 degli Statuti<br />

generali, osservato quanto stabilito, con l’autorità della Regola (Cap. VIII), confermata dalle<br />

Costituzioni generali (190 § 1), con questa mia lettera<br />

CONVOCO UFFICIALMENTE IL CAPITOLO GENERALE ORDINARIO<br />

che sarà celebrato presso la DOMUS PACIS, a<strong>di</strong>acente al CONVENTO DELLA PORZIUNCOLA in S.<br />

MARIA DEGLI ANGELI (ASSISI), dal 24 maggio al 20 giugno 2009.<br />

Al Capitolo dovranno essere presenti i Vocali stabiliti dalle CCGG art. 192 e dagli SSGG art. 136.<br />

Ciascuno perciò è convocato personalmente ed è tenuto a partecipare per tutta la durata del<br />

Capitolo; tutti sono tenuti ad essere presenti nel pomeriggio del 24 maggio 2009 nella sede del<br />

Capitolo.<br />

Ulteriori decisioni, informazioni e materiale per la preparazione vi saranno inviate a tempo<br />

opportuno dal Segretario del Capitolo.<br />

Tema del Capitolo<br />

Il Capitolo avrà come tema il nostro essere “Missionari nel cuore del mondo come <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> rivolti<br />

al Signore”. Sarà elettivo, <strong>di</strong> verifica e programmazione. Dovrà riflettere sul nostro essere persone<br />

che vivono un ra<strong>di</strong>cale rapporto con Dio e per questo <strong>di</strong>ventano annunciatori del Vangelo nel mondo<br />

intero, in stile fraterno e con una particolare attenzione al <strong>di</strong>alogo. La relazione del Ministro generale<br />

fungerà da instrumentum laboris e sarà integrata dalle relazioni dei Presidenti delle Conferenze.<br />

Alcune semplici linee guida faciliteranno lo stu<strong>di</strong>o coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> entrambi.<br />

Preghiere per il Capitolo<br />

Poiché «ogni dono perfetto viene dall’alto e <strong>di</strong>scende dal Padre della luce» (Gc. 1,17), confidando<br />

nella forza e nella illuminazione dello Spirito santo Paraclito, stabilisco che dall’inizio della quaresima<br />

2009, in tutto l’Or<strong>di</strong>ne si preghi quoti<strong>di</strong>anamente per la buona riuscita del Capitolo generale e per<br />

l’elezione del Ministro e del Definitorio generali.<br />

Le invocazioni da inserire nel breviario sono riportate sul sito web dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

(http://www.ofm.org/capgen09/); i Ministri e i Custo<strong>di</strong> curino <strong>di</strong> scaricarle e farle pervenire ad ogni<br />

frate. Sul sito sono <strong>di</strong>sponibili pure alcuni schemi per la Lettura orante della Parola, in sintonia con i<br />

punti fondamentali del prossimo Capitolo. I Ministri e i Custo<strong>di</strong> curino <strong>di</strong> farli tradurre, adattandoli<br />

con creatività alla situazione delle singole Entità e Fraternità, e li facciano pervenire alle fraternità<br />

locali.


L’ elezione del Ministro generale è fissata per il giorno 4 giugno 2009: in tale data, in tutte le case<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne si celebri l’Eucaristia della Fraternità, con questa precisa intenzione, adottando il<br />

formulario della Messa dello Spirito Santo.<br />

Invito tutti a pregare e a riflettere sin da ora, per prepararsi a questo avvenimento impegnativo e<br />

fondamentale per la vita del nostro Or<strong>di</strong>ne. Questi nostri 800 anni <strong>di</strong> vita, non sono per noi motivo <strong>di</strong><br />

trionfalismo, ma piuttosto occasione per convertirci ai valori fondanti della nostra vita. Molti nostri<br />

fratelli hanno incarnato la nostra Regola e Vita nel corso <strong>di</strong> questi otto secoli, ora tocca a noi<br />

ricuperarla, farla nostra e testimoniare il “midollo del Vangelo” nel tempo in cui Dio ci ha chiamati.<br />

L’intercessione <strong>di</strong> tutti i Santi, in modo particolare del nostro Padre e Fratello san Francesco, e la<br />

protezione della Vergine Maria, Regina dell’Or<strong>di</strong>ne, ai quali affido umilmente la buona riuscita del<br />

Capitolo, ci siano <strong>di</strong> aiuto a <strong>di</strong>ventare ciò che l’altissimo, onnipotente e buon Signore ci ha chiamati<br />

ad essere.<br />

Fraternamente<br />

Fr. José Rodríguez Carballo, OFM<br />

Ministro generale<br />

Fr. Ernest K. Siekierka, OFM<br />

Segretario generale<br />

Novembre 2008<br />

Il “Tempo forte” (TF) del mese <strong>di</strong> novembre si è<br />

svolto dal 3 al 14. Come ogni anno nel programma <strong>di</strong><br />

questo TF è stato inserito l’Incontro dei Visitatori<br />

Generali con il Governo dell’Or<strong>di</strong>ne. Tale evento ha<br />

avuto luogo dal 10 al 14 ed erano presenti 17<br />

visitatori. Nella celebrazione <strong>di</strong> chiusura dell’Incontro<br />

dei Visitatori, il 14 novembre, è stato inserito anche<br />

l’invio in missione <strong>di</strong> due frati del nostro Or<strong>di</strong>ne ( FR.<br />

YUSTINUS DAMAI WASONO dalla Provincia <strong>di</strong> San<br />

Michele Arcangelo in Indonesia e FR. RUFIN YURII<br />

RAZOVSKY dalla Provincia <strong>di</strong> San Michele<br />

Arcangelo in Ucraina), che dopo aver frequentato il<br />

corso <strong>di</strong> preparazione nel Centro delle missioni a<br />

Bruxelles si recheranno rispettivamente in Tailan<strong>di</strong>a<br />

ed in Kenia. Alla celebrazione d’invio hanno<br />

partecipato anche altri futuri missionari della Famiglia<br />

Francescana che hanno concluso insieme ai nostri<br />

frati il corso <strong>di</strong> preparazione nel nostro Centro. Sei<br />

frati conventuali e quattro cappuccini hanno ricevuto<br />

la bene<strong>di</strong>zione per le missioni a nome dei loro<br />

Superiori Generali rispettivamente da parte del<br />

Vicario Generale OFMConv. e del Segretario<br />

Generale per le Missioni OFMCap.<br />

Durante il Capitolo locale della Fraternità della Curia,<br />

(4 novembre) a cui hanno partecipato anche i<br />

Definitori, il MG ha con<strong>di</strong>viso con tutta la Fraternità<br />

l’esperienza vissuta partecipando al Sinodo sulla<br />

Parola <strong>di</strong> Dio. Oltre ai temi trattati solitamente, sono<br />

stati approfon<strong>di</strong>ti, durante questo TF, in particolare<br />

alcuni temi specifici: Riflessione sulla struttura del<br />

Segretariato Generale per l’Evangelizzazione;<br />

Proposta <strong>di</strong> nuovi articoli per gli SSGG; Sussi<strong>di</strong>o per<br />

la pastorale parrocchiale; Affari economici.<br />

1. Con<strong>di</strong>visione:<br />

Secondo la prassi i fratelli del Definitorio hanno<br />

con<strong>di</strong>viso tra loro le varie visite, gli incontri e le<br />

celebrazioni vissute con i frati delle <strong>di</strong>verse Entità<br />

COMUNICATI DEL DEFINITORIO GENERALE<br />

5<br />

dopo l’ultimo TF. Insieme hanno poi verificato gli<br />

eventi a cui hanno partecipato come Definitorio intero<br />

o in parte: Incontro del Governo con due Conferenze<br />

Asiatiche (SAAOC e EAC) a Bangkok, 22 - 24<br />

settembre 2008; Consiglio Internazionale per<br />

l’Evangelizzazione, Manila, Filippine, 20 – 28 ottobre<br />

2008.<br />

2. Nomine dei Visitatori:<br />

FR. FERDINANDO CAMPANA dalla Provincia <strong>di</strong> S.<br />

Giacomo delle Marche in Italia è stato nominato<br />

Visitatore Generale per la Provincia<br />

dell’Annunciazione BVM in Albania. Inoltre il<br />

Definitorio ha nominato FR. GILLES BORDEAU,<br />

membro della Provincia <strong>di</strong> San Giuseppe Sposo della<br />

BVM in Canada, come nuovo Visitatore - Assistente<br />

per le Custo<strong>di</strong>e Francescane <strong>di</strong> Caribe e Paraguay<br />

<strong>di</strong>pendenti dalla Provincia <strong>di</strong> Arantzazu in Spagna,<br />

ufficio vacante per la rinuncia del suo predecessore.<br />

3. Personale (Case <strong>di</strong>pendenti dal Ministro Generale)<br />

Il Rettore del Collegio degli Studenti a Roma, FR.<br />

VIDAL RIDRÍGUEZ LÓPEZ dalla Provincia Betica in<br />

Spagna, è stato eletto economo della Fraternità<br />

“Venerabile Fra Gabriele Alegra”. Allo stesso ufficio è<br />

stato eletto, nella Casa Santa Maria Draperis in<br />

Instanbul, FR. ELEUTHERE BAHARANYI MAKUTA,<br />

membro della Provincia Congolese <strong>di</strong> San Benedetto<br />

l’Africano. Dal 1 gennaio 2009 torna alla CISA, FR.<br />

JUSTO LUIS ZILLI PIGHIN, membro della Provincia<br />

<strong>di</strong> San Michele in Argentina, per svolgere il suo<br />

servizio <strong>di</strong> sarto. Dopo l’arrivo in Curia Generalizia<br />

del nuovo traduttore per la lingua inglese, Fr. Edwin<br />

Paniagua (Provincia dell’Immacolata Concezione<br />

BVM, USA), che sostituisce Fr. Patrick Hudson<br />

(Provincia Irlandese), finora traduttore e Coor<strong>di</strong>natore<br />

dei traduttori, adesso addetto alla Segreteria<br />

Generale, il Definitorio ha nominato al suo posto<br />

come Coor<strong>di</strong>natore, FR. STEFANO LOVATO dalla<br />

Provincia Veneta, attualmente Vice – Direttore del<br />

Protocollo e traduttore per la lingua italiana.


Rispondendo alla richiesta <strong>di</strong> FR. VALDEVINO<br />

NEGHERBON, membro della Provincia<br />

dell’Immacolata Concezione BVM in Brasile,<br />

attualmente al servizio della Curia Generalizia, il<br />

Definitorio concede il permesso affinché possa<br />

tornare sotto l’obbe<strong>di</strong>enza del suo Ministro<br />

provinciale.<br />

4. Verso il Capitolo Generale 2009<br />

Il Definitorio ha incontrato Fr. Francesco Patton,<br />

Segretario del Capitolo 2009, che ha aggiornato il<br />

Governo sulla preparazione dell’evento e ha chiesto<br />

<strong>di</strong> prendere certe decisioni definitive per poter<br />

procedere alla preparazione dello stesso.<br />

5. Relazioni:<br />

Sono state stu<strong>di</strong>ate e valutate le relazioni inviate dai<br />

Visitatori generali che hanno concluso il loro servizio<br />

nelle seguenti Entità: Mozambico (Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> S.<br />

Chiara), Papua N. Guinea (Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> San<br />

Francesco), Italia: Provincia <strong>di</strong> Santa Maria delle<br />

Grazie (Sardegna) e quella Picena <strong>di</strong> San Giacomo<br />

delle Marche.<br />

6. Statuti<br />

A norma dell’art. 3 degli Statuti Generali, dopo<br />

attento esame, secondo le osservazioni della<br />

Commissione Giuri<strong>di</strong>ca dell’Or<strong>di</strong>ne e dello stesso<br />

Definitorio sono stati approvati gli Statuti Particolari <strong>di</strong><br />

10 Entità. Sono stati approvati anche gli Statuti<br />

Peculiari della Conferenza Brasiliana dei Ministri<br />

Provinciali.<br />

7. Pratiche amministrative<br />

Sono state esaminate 13 richieste economiche e 15<br />

<strong>di</strong>verse pratiche amministrative. Il numero, a<br />

confronto con gli incontri precedenti, può sembrare<br />

molto basso, però si deve sottolineare il fatto che,<br />

tenendo conto <strong>di</strong> una certa urgenza <strong>di</strong> alcuni plichi, il<br />

DG si è riunito in una sessione straor<strong>di</strong>naria già<br />

prima del TF <strong>di</strong> novembre, cioè il 23 ottobre, proprio<br />

per esaminare 46 pratiche amministrative.<br />

PRO MEMORIA<br />

Il prossimo TF è previsto dal 15 al 19 <strong>di</strong>cembre 2008.<br />

Si ricorda ai Guar<strong>di</strong>ani, Vicari e Delegati per le case<br />

<strong>di</strong>pendenti dal Ministro generale in Italia che, come<br />

già stabilito precedentemente, durante questo TF, il<br />

17 <strong>di</strong>cembre (mercoledì), è prevista per loro, insieme<br />

al Governo Generale, una giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sul tema<br />

“Comunicazione nella comunità internazionale”.<br />

Dicembre 2008<br />

Il 19 <strong>di</strong>cembre si è concluso l’ultimo tempo forte <strong>di</strong><br />

quest’anno, con una festa per gli auguri <strong>di</strong> buon<br />

Natale alla fraternità della Curia e ai suoi <strong>di</strong>pendenti.<br />

Anche se è stato tra i più brevi, si è de<strong>di</strong>cata una<br />

Giornata <strong>di</strong> Formazione e <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o per il Definitorio<br />

Generale, i Guar<strong>di</strong>ani, i Vicari ed i Delegati delle<br />

Case <strong>di</strong>pendenti dal Ministro Generale in Italia, sul<br />

tema: “L’animazione <strong>di</strong> comunità internazionali”. La<br />

riflessione è stata guidata da P. Giuseppe Crea,<br />

6<br />

comboniano. Sempre durante questo tempo forte il<br />

Definitorio ha partecipato alla Bene<strong>di</strong>zione dei locali<br />

della nuova fraternità <strong>di</strong> S. Isidoro in Roma.<br />

Oltre alla solita con<strong>di</strong>visione, l’esame <strong>di</strong> 45 pratiche<br />

amministrative, il Definitorio:<br />

• grazie alla presenza del Segretario del Capitolo<br />

generale, ha passato in rassegna l’iter preparatorio<br />

del Capitolo stesso;<br />

• ha esaminato la relazione sulla visita straor<strong>di</strong>naria<br />

ai frati appartenenti alla Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Terra Santa e<br />

che vivono in Siria, Libano e Giordania, presente Fr.<br />

Manuel Blanco, visitatore generale;<br />

• ha approvato il bilancio preventivo 2009 per le case<br />

<strong>di</strong>pendenti dal Ministro generale;<br />

• ha approvato il sussi<strong>di</strong>o per la pastorale<br />

parrocchiale a cura del Segretariato generale per<br />

l’Evangelizzazione che verrà stampato con il titolo<br />

“Inviati per evangelizzare in fraternità e minorità nella<br />

parrocchia”;<br />

• ha preso visione della bozza delle Linee Guida per<br />

la Pastorale Educativa Francescana;<br />

• ha approvato gli Statuti Particolari della Provincia<br />

San Pietro Battista nelle Filippine e delle Norme<br />

transitorie della Custo<strong>di</strong>a Maria Madre <strong>di</strong> Dio,<br />

<strong>di</strong>pendente dalla provincia <strong>di</strong> San Tommaso in In<strong>di</strong>a;<br />

• ha nominato due visitatori assistenti: Fr. Marko<br />

Puljić, custode della Custo<strong>di</strong>a Sacra Famiglia<br />

<strong>di</strong>pendente dalla Provincia Herzegovina (USA) per i<br />

frati della Provincia del SS. Redentore in Croazia che<br />

abitano negli Stati Uniti ed in Canada; Fr. Paul Smith,<br />

provinciale della Provincia dello Spirito Santo in<br />

Australia per i frati della Provincia della Santa Croce<br />

in Bosnia-Herzegovina che <strong>di</strong>morano in Australia;<br />

• dopo la morte <strong>di</strong> p. Gino Concetti, il Definitorio ha<br />

affidato a Fr. Gianpaolo Masotti, della Provincia<br />

Serafica <strong>di</strong> San Francesco d’Assisi (Italia), l’incarico<br />

<strong>di</strong> DIRETTORE RESPONSABILE delle seguenti<br />

riviste: Antonianum, Archivum Historicum<br />

Franciscanum,Voce <strong>di</strong> S. Antonio, Acta Or<strong>di</strong>nis;<br />

• tenendo conto delle necessità dei frati penitenzieri,<br />

ha iniziato un profondo scambio <strong>di</strong> idee sul<br />

personale;<br />

• ha trattato il tema <strong>di</strong> Franciscan International, in<br />

vista del prossimo incontro dei quattro Ministri<br />

generali nel mese <strong>di</strong> gennaio 2009.<br />

Il prossimo Tempo Forte è previsto dal 12 al 26<br />

gennaio 2009. In questo tempo forte viene inserito<br />

l’incontro (19-24) del Definitorio con i nuovi Ministri e<br />

Custo<strong>di</strong> che sono stati eletti nell’arco degli ultimi 12<br />

mesi.<br />

A nome del Ministro e del Definitorio generale porgo<br />

a tutti i frati l’augurio <strong>di</strong> vivere santamente le Feste<br />

natalizie e che la bene<strong>di</strong>zione del Signore vi<br />

accompagni lungo il Nuovo Anno!<br />

Fr. Ernest K. Siekierka<br />

Segretario generale


Cari Fratelli,<br />

il Signore vi <strong>di</strong>a pace!<br />

LETTERA FINALE XII CONSIGLIO INTERNAZIONALE<br />

PER LA FORMAZIONE E GLI STUDI<br />

ai Ministri, Custo<strong>di</strong><br />

e a tutti i frati da parte dei Delegati<br />

per la Formazione e gli Stu<strong>di</strong> delle Conferenze ofm<br />

Noi, Delegati per la Formazione e gli stu<strong>di</strong> delle Conferenze dell’Or<strong>di</strong>ne, insieme ad alcuni fratelli<br />

invitati, ci siamo incontrati in Spagna, a Murcia, per il XII Consiglio Internazionale per la formazione<br />

e gli Stu<strong>di</strong> dal 24 novembre al 3 <strong>di</strong>cembre 2008, al fine <strong>di</strong> riflettere sul tema: “L’integrazione tra la<br />

Formazione iniziale e degli Stu<strong>di</strong> oggi nell’Or<strong>di</strong>ne”.<br />

Siamo stati ospiti dei nostri Fratelli della Provincia <strong>di</strong> Cartagena. Ringraziamo <strong>di</strong> vero cuore il<br />

Ministro provinciale e il Rettore dell’Istituto Teologico <strong>di</strong> Murcia, così come tutti i Fratelli per la loro<br />

generosa ospitalità. Siamo rimasti profondamente colpiti dalla ricchezza della tra<strong>di</strong>zione francescana<br />

vissuta in questa parte del mondo, e per questo ringraziamo il Signore, proprio perché abbiamo<br />

vissuto e lavorato in un ambiente contemplativo e fraterno veramente francescano, unitamente ai<br />

nostri fratelli francescani sparsi in tutto il mondo.<br />

La prima parte del Consiglio è stata de<strong>di</strong>cata alla presentazione delle relazioni da parte dei vari<br />

Segretari per la formazione gli Stu<strong>di</strong> delle Conferenze dell’Or<strong>di</strong>ne, insieme ad un aggiornamento<br />

statistico <strong>di</strong> ogni Entità. Ci siamo resi conto della drastica <strong>di</strong>minuzione numerica dei can<strong>di</strong>dati alla<br />

vita francescana, che è molto evidente anche nella maggior parte delle Entità che normalmente non<br />

hanno mai sofferto <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong> vocazioni. La nostra reazione a queste cifre, che parlano da sole,<br />

è stata la preoccupazione per il futuro dell’Or<strong>di</strong>ne. Allo stesso tempo siamo stati incoraggiati dal<br />

fatto che nella maggior parte delle Entità i criteri per il <strong>di</strong>scernimento vocazionale vengono applicati<br />

con sempre maggior cura e che la qualità della formazione e degli stu<strong>di</strong> migliorano grazie ad un<br />

sincero sforzo da parte <strong>di</strong> tutti i responsabili <strong>di</strong> questo settore. Vogliamo anche esprimere la nostra<br />

sod<strong>di</strong>sfazione per aver constatato che in molti paesi lo stile francescano <strong>di</strong> vita è ben compreso e<br />

apprezzato. Inoltre, abbiamo apprezzato l’eccellente lavoro compiuto dai fratelli del Segretariato<br />

generale per la Formazione e gli Stu<strong>di</strong> in questo esigente compito <strong>di</strong> amministrazione ed animazione.<br />

Durante il nostro soggiorno a Murcia abbiamo avuto anche l’opportunità <strong>di</strong> visitare l’Istituto<br />

Teologico <strong>di</strong> Murcia, aggregato alla Pontificia Università Antonianum (PUA) <strong>di</strong> Roma, dove è offerta la<br />

specializzazione in Teologia fondamentale. Ci è stato presentato anche l’Istituto Teologico<br />

Francescano <strong>di</strong> Petropolis, in Brasile, affiliato alla PUA, che offre un Master in Teologia<br />

dell’Evangelizzazione.<br />

Abbiamo anche avuto la possibilità <strong>di</strong> ascoltare <strong>di</strong>verse relazioni presentate dal Magnifico Rettore<br />

della PUA, da alcuni professori dell’Università <strong>di</strong> Murcia e da altri <strong>di</strong> varie istituzioni accademiche del<br />

nostro Or<strong>di</strong>ne. Il Rettore della PUA ha presentato una riflessione dettagliata sulla situazione degli<br />

stu<strong>di</strong> e sui Centri <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o dell’Or<strong>di</strong>ne, sottolinenando la struttura internazionale della PUA che ha il<br />

suo centro a Roma e vari rami accademici a Gerusalemme, Venezia, Murcia e altri 10 Stu<strong>di</strong> affiliati in<br />

<strong>di</strong>verse parti del mondo. Il Consiglio internazionale ha avvertito che nel corso <strong>di</strong> questi ultimi anni gli<br />

standard accademici della PUA sono sensibilmente migliorati.<br />

Due professori dell’Istituto Teologico <strong>di</strong> Murcia hanno offerto relazioni su temi specifici. Nella<br />

relazione «Il mondo e la cultura dei giovani d’oggi» si è parlato della necessità per i Francescani <strong>di</strong><br />

essere aperti al mondo dei giovani, per essere in grado <strong>di</strong> capire le loro ispirazioni e <strong>di</strong> parlare loro<br />

con un linguaggio ad essi comprensibile, traducendo i valori del Vangelo e gli ideali francescani nella<br />

loro cultura. Questo è un bisogno urgente, poiché sappiamo che la maggior parte delle nostre<br />

vocazioni sono giovani del mondo d’oggi.<br />

«La vita francescana e la globalizzazione: fraternità, tenerezza e povertà in un mondo <strong>di</strong>viso» è<br />

stata una relazione che ci ha offerto una profonda analisi del mondo in cui viviamo con i suoi <strong>di</strong>versi<br />

problemi, il tutto visto da una prospettiva francescana. Questo ci ha dato la possibilità <strong>di</strong> metterci in<br />

ascolto delle aspettative che i laici nutrono nei confronti <strong>di</strong> noi francescani oggi e delle sfide che,<br />

conseguentemente, si presentano per i nostri programmi <strong>di</strong> formazione e stu<strong>di</strong>o.<br />

Alcuni <strong>Frati</strong> <strong>di</strong> varie aree dell’Or<strong>di</strong>ne ci hanno presentato le loro riflessioni. Nella relazione «Elementi<br />

della tra<strong>di</strong>zione intellettuale francescana nell’attuale cambio culturale» ci è stata data una dettagliata<br />

analisi <strong>di</strong> quanto noi inten<strong>di</strong>amo per tra<strong>di</strong>zione intellettuale francescana. La nostra storia mostra<br />

7


un’intima relazione tra l’appren<strong>di</strong>mento e la sapienza, tra la conoscenza e la sensibilità intellettuali,<br />

espresse nell’armonia dello stu<strong>di</strong>o, della preghiera e della pratica. Il relatore ha elencato sette<br />

elementi <strong>di</strong> cambiamento nella cultura contemporanea e ha presentato sette corrispondenti<br />

alternative francescane. I maestri francescani <strong>di</strong> teologia e filosofia ci possono fornire motivazioni<br />

dottrinali e pratiche per affrontare questi argomenti <strong>di</strong> scottante attualità.<br />

La relazione dal titolo «Formazione iniziale e stu<strong>di</strong> in un tempo <strong>di</strong> cambio antropologico» ha preso in<br />

esame i cambi antropologici nell’aerea della vita familiare. Mentre tra<strong>di</strong>zionalmente nel passato la<br />

famiglia, le istituzioni educative e la comunità parrocchiale giocavano un ruolo importante nella<br />

formazione religiosa e sociale dei giovani, oggigiorno i me<strong>di</strong>a sono <strong>di</strong>ventati un fattore rilevante e<br />

sono entrati in competizione con il ruolo dei genitori per quanto riguarda l’educazione dei giovani. I<br />

cambi antropologici implicano anche un triplice <strong>di</strong>alogo: con le relgioni non cristiane, con la cultura e<br />

con i poveri. Tutto questo ci sfida ad avere uno sguardo sempre più missionario che faciliti<br />

l’integrazione del nostro carisma su base mon<strong>di</strong>ale.<br />

Quin<strong>di</strong> ha avuto luogo l’intervento su «Formazione iniziale e stu<strong>di</strong> per frati chierici e laici: alcuni<br />

orientamenti a partire dall’esperienza e dai docmuneti dell’Or<strong>di</strong>ne». Il relatore ha offerto<br />

un’immagine onnicomprensiva della situazione dell’Or<strong>di</strong>ne in relazione al numero dei fratelli sia<br />

chierici che laici negli ultimi quarant’anni e ha espresso una certa preoccupazione per il numero<br />

sempre più decrescente dei frati laici nell’Or<strong>di</strong>ne. Inoltre, ha messo ben in evidenza anche l’urgente<br />

necessità <strong>di</strong> cambi strutturali al fine <strong>di</strong> ridare nuove energie allo spirito <strong>di</strong> fraternità e <strong>di</strong> fornire una<br />

formazione francescana, teologica e professionale comune per tutti i frati.<br />

Il penultimo giorno abbiamo ascoltato una riflessione su «Lo stu<strong>di</strong>o a partire dalla Ratio Stu<strong>di</strong>orum e<br />

da Il sapore della Parola» che ci ha offerto un’analisi dei documenti recenti relativi agli stu<strong>di</strong> e ci ha<br />

suggerito un nuovo slancio per la presenza francescana nelle realtà contemporanee in<br />

trasformazione. Il nostro carisma francescano entra in contatto con la realtà <strong>di</strong> varie culture<br />

attraverso l’esperienza vissuta, che <strong>di</strong>venta fonte <strong>di</strong> riflessione e stimolo per una crescita dell’Or<strong>di</strong>ne.<br />

Il frutto della nostra riflessione e <strong>di</strong>scussione sono le seguenti proposte, che presentiamo al<br />

Definitorio generale per essere approvate ed eventualmente presentate all’imminente Capitolo<br />

generale:<br />

1) organizzare un Congresso per i Maestri <strong>di</strong> Post-Noviziato a livello regionale/continentale, cui<br />

dovrebbe far seguito un Congresso internazionale;<br />

2) organizzare <strong>di</strong>versi Congressi nelle varie aree geografiche per promuovere sempre più la<br />

collaborazione e la cooperazione;<br />

3) prestare maggior attenzione alla Cura pastorale delle Vocazioni e al Postulato;<br />

4) dare maggior rilievo all’accompagnamento dei frati dopo la Professione solenne “Under 5”, al<br />

cosiddetto Anno Francescano e alla preparazione ai Ministeri;<br />

5) l’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un “manuale” per le <strong>di</strong>verse tappe della fromazione iniziale, seguita dalla<br />

revisione della “Ratio Formationis Franciscanæ”;<br />

6) creare nuove Fraternità internazionali per la formazione iniziale;<br />

7) capire e concretizzare sempre meglio la “Ratio Stu<strong>di</strong>orum”;<br />

8) promuovere la mutua collaborazione tra i Centri <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o dell’Or<strong>di</strong>ne.<br />

Desideriamo ringraziare il nostro Ministro generale, fr. José Rodríguez Carballo, per il suo messaggio<br />

<strong>di</strong> incoraggiamento. Siamo grati per il suo interesse e per l’importanza che egli dà al lavoro per la<br />

formazione e lo stu<strong>di</strong>o dei frati. In questi giorni <strong>di</strong> riflessione siamo <strong>di</strong>ventati sempre più consapevoli<br />

del bisogno <strong>di</strong> integrare la formazione e gli stu<strong>di</strong>. Come <strong>di</strong>cono i documenti dell’Or<strong>di</strong>ne: «lo stu<strong>di</strong>o è<br />

innanzitutto un ‘dono’, una ‘ricerca <strong>di</strong> Dio’, un ‘ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie’ e un atto per ‘restituire’ tutto a<br />

Lui: in una parola, è la via alla santità. Con S. Bonaventura possiamo parlare <strong>di</strong> un impegno affinché<br />

“possiamo <strong>di</strong>ventare buoni” (“ut boni fiamus”)» (Il Sapore della Parola).<br />

I Delegati del 12° Consiglio Internazionale per la Formazione e gli Stu<strong>di</strong><br />

Murcia, 3 <strong>di</strong>cembre 2008<br />

8


Ai delegati per l’ecumenismo e il <strong>di</strong>alogo<br />

e p.c.<br />

ai Ministri Provinciali della Compi<br />

ai delegati e amici della Famiglia francescana<br />

e a tutti gli amici interessati<br />

COMPI<br />

COMMISSIONE PER L’ECUMENISMO E IL DIALOGO<br />

9<br />

Verona, Natale 2008<br />

Lettera n. 45<br />

Carissimi,<br />

è bello intrattenerci fra noi proprio nel cuore delle feste natalizie. Il Natale è il canto all’incontro, alla con<strong>di</strong>visione, al<br />

<strong>di</strong>alogo. E’un’occasione per recuperare il cuore da bambini e da pastori, l’unico capace <strong>di</strong> accogliere il messaggio<br />

<strong>di</strong> luce e <strong>di</strong> speranza che viene dal cielo, incomprensibile per i nostri criteri umani ma affidabile per chi crede<br />

all’amore come al fondamento della propria esistenza. Quando il nostro cuore è nella gioia è meglio <strong>di</strong>sposto ad<br />

accogliere le notizie anche <strong>di</strong> piccole esperienze gioiose.<br />

Fra queste ricordo l’incontro in Corea della Commissione del Servizio per il <strong>di</strong>alogo dell’Or<strong>di</strong>ne, il nostro seminario<br />

<strong>di</strong> formazione a Genova, l’imminente settimana <strong>di</strong> preghiera per l’unità dei cristiani e le aspettative riposte nel<br />

prossimo Capitolo generale per la formazione dei frati al <strong>di</strong>alogo.<br />

1. L’esperienza in Corea<br />

Ine<strong>di</strong>ta e avvincente è stata l’esperienza fatta in Corea dalla Commissione del Servizio per il <strong>di</strong>alogo dell’Or<strong>di</strong>ne dal<br />

23 al 30 novembre. L’incontro con i frati e le altre componenti della famiglia francescana, il seminario e soprattutto<br />

il pellegrinaggio ai monasteri buddhisti ci hanno fatto capire quanto sia importante il <strong>di</strong>alogo e la conoscenza<br />

reciproca per vivere in maniera più cosciente e coerente la propria fede. A contatto <strong>di</strong>retto con i monaci buddhisti<br />

abbiamo imparato ad apprezzare la loro concentrazione verso l’acquisto dell’equilibrio interiore e a gioire per la<br />

partecipazione alla vita <strong>di</strong>vina che Gesù ci ha donato. (Per chi desidera una riflessione più particolareggiata allego<br />

alcune considerazioni che saranno pubblicate in Acta Or<strong>di</strong>nis).<br />

2. Il seminario <strong>di</strong> Genova<br />

Il 15 e 16 <strong>di</strong>cembre ci siamo incontrati alla Madonna del Monte <strong>di</strong> Genova per il seminario <strong>di</strong> formazione. Vi<br />

assicuro che sono stati due giorni <strong>di</strong> seria formazione e <strong>di</strong> autentica e gioiosa preparazione al Natale, sia per la<br />

splen<strong>di</strong>da, cor<strong>di</strong>ale e generosa ospitalità che ci ha riservato la fraternità locale, sia per le riflessioni che ci sono<br />

state offerte dai tre relatori. Alcuni spunti presi dalle riflessioni ve li trasmetteremo attraverso il notiziario che<br />

dovrebbe riapparire all’inizio del prossimo anno.<br />

Ciò che non può essere trasmesso attraverso lo scritto è il calore espresso e comunicato dalla fraternità, che con i<br />

singoli frati compone uno scrigno ricolmo <strong>di</strong> svariati e singolari carismi. Fra questi spicca la singolare e popolare<br />

figura <strong>di</strong> Fra Matteo, che merita un viaggio a Genova solo per essere conosciuta. Fra Matteo è “tutto e solo frate”;<br />

al primo approccio ti dà l’impressione <strong>di</strong> un frate “sacrificato” ai più umili servizi domestici, e poi vieni a saper che<br />

nel suo passato e nei suoi progetti, anche prossimi, ci sta una lunga serie <strong>di</strong> interventi in lontani paesi <strong>di</strong> missione,<br />

come specialista nel settore e<strong>di</strong>le e particolarmente in quello idraulico. Ti accorgi del perché egli è un centro <strong>di</strong><br />

attrazione e attenzione all’interno della fraternità e della città: non ha perduto niente della più genuina umanità e<br />

ognuno ritrova in lui qualche cosa <strong>di</strong> se stesso. A noi ricorda la simpatica (e aggiungerei furbetta) figura <strong>di</strong> frate<br />

Ginepro, ma con aggiunto un pizzico <strong>di</strong> profezia: infatti, se non fosse stato lui a chiedermi se alla partenza portavo<br />

tutto con me, compreso il breviario, il mio breviario sarebbe ancora al Monte. Per questo e altri motivi vale la pena<br />

andare al santuario del Monte per incontrare fra Matteo; ma attenzione! previo appuntamento perché si rischia <strong>di</strong><br />

arrivare quando lui sta prestando la sua opera in Africa o in America: non è un evento <strong>di</strong> ogni giorno feriale godere<br />

della sua presenza, soprattutto quando la sua tenerezza lo spinge a offrire ai suoi confratelli una cenetta in localini<br />

che lui solo conosce.<br />

3. Incontro <strong>di</strong> Commissione<br />

Il seminario ha offerto l’occasione per dare il benvenuto nella Commissione a due nuovi delegati provinciali: Fra<br />

Antonio Salinaro, della Provincia <strong>di</strong> Lecce, e fra Antonio Sacco della Calabria.<br />

Dopo alcune comuni considerazioni sulla scheda presentata all’Assemblea della Compi, nella quale si sintetizzano<br />

le caratteristiche e le attività del nostro settore, si è passati al concreto formulando una proposta da presentare al<br />

Presidente della Compi e confermando l’impegno per l’attuazione <strong>di</strong> alcuni orientamenti emersi e formulati in<br />

passato.


- Convegno <strong>di</strong> settore:<br />

vista la concreta (modesta) partecipazione ai nostri convegni, si decide <strong>di</strong> proporre al Presidente della Compi e ai<br />

Segretari nazionali dell’Evangelizzazione e della Formazione <strong>di</strong> sospendere il nostro convegno annuale <strong>di</strong> settore<br />

per confluire, ad anni alternati, nei convegni rispettivamente dell’Evangelizzazione e della Formazione, ai quali si<br />

chiede <strong>di</strong> offrire uno spazio alla <strong>di</strong>mensione ecumenica delle loro tematiche. La proposta, se accolta, metterebbe in<br />

risalto la funzione <strong>di</strong> “servizio” propria del nostro settore, con il vantaggio <strong>di</strong> far pervenire più <strong>di</strong>rettamente il proprio<br />

messaggio agli animatori dell’Evangelizzazione e della Formazione.<br />

- Notiziario:<br />

ci si ripromette veramente <strong>di</strong> riprendere la compilazione e <strong>di</strong>ffusione via internet del notiziario <strong>di</strong> settore a partire dal<br />

primo trimestre del 2009. Tutti siamo invitati a inviare riflessioni, informazioni e suggerimenti riguardanti il nostro<br />

campo <strong>di</strong> animazione.<br />

- Giornata mensile <strong>di</strong> preghiera per l’unità:<br />

in occasione e come promemoria della terza domenica <strong>di</strong> ogni mese, nella quale invitiamo molte persone a unirsi a<br />

noi nella preghiera per l’unità, invieremo via internet una scheda con un riferimento biblico e una breve riflessione;<br />

invitiamo tutti voi a collaborare per estendere la partecipazione a questa iniziativa; la scheda verrà inviata a tutti<br />

coloro che comunicheranno il loro in<strong>di</strong>rizzo e-mail;<br />

per il mese <strong>di</strong> gennaio, al posto della scheda allegherò già a questa lettera uno schema per la settimana <strong>di</strong><br />

preghiera per l’unità che va dal 18 al 25 gennaio; tale schema contiene riflessioni francescane.<br />

4. Prossimi appuntamenti<br />

- 18-25 gennaio 2009: settimana <strong>di</strong> preghiera per l’unità dei cristiani: uno schema <strong>di</strong> preghiera, con riflessioni <strong>di</strong><br />

carattere francescano, lo ricevete in allegato alla presente lettera: vi posso già anticipare il tema per la settimana<br />

del 2010: “Unità e missione”.<br />

- 26-30 gennaio 2009: esercizi spirituali ecumenici a Timisoara; quest’anno saremo in tre<strong>di</strong>ci a partecipare a questa<br />

esperienza.<br />

Altri appuntamenti sono previsti a livello <strong>di</strong> Or<strong>di</strong>ne: in febbraio un seminario al Cairo sul <strong>di</strong>alogo interreligioso per i<br />

frati operanti in paesi a maggioranza musulmana nell’area me<strong>di</strong>terranea e un altro a Bogotà per i frati dell’America<br />

Latina sul Pentecostalismo. Al prossimo Capitolo generale verrà rivolta la proposta <strong>di</strong> istituire stretti rapporti <strong>di</strong>retti<br />

fra la Commissione del Servizio per il <strong>di</strong>alogo e gli organismi delle Conferenze, in particolare con i segretariati<br />

dell’evangelizzazione e della formazione.<br />

Sentendomi in sintonia con la gioia ciascuno <strong>di</strong> voi vi auguro un nuovo anno benedetto dal Signore e pregno <strong>di</strong><br />

felicità.<br />

Fra Tecle Vetrali<br />

SEOUL:<br />

DALLA GERUSALEMME TERRESTRE A QUELLA CELESTE<br />

La Commissione dell’Or<strong>di</strong>ne del Servizio per il<br />

<strong>di</strong>alogo si è riunita a Seoul, in Corea, dal 24 al<br />

30 novembre 2008. Da tempo in seno alla<br />

Commissione si sta riflettendo sul <strong>di</strong>alogo con<br />

la cultura e si sta elaborando un sussi<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

formazione sull’argomento. L’ambiente<br />

coreano si è manifestato il luogo giusto per<br />

una riflessione sul tema.<br />

Gli incontri della Commissione sono<br />

abitualmente un’occasione per promuovere<br />

l’animazione in ambito locale, e così è stato<br />

anche a Seoul. Ma altrettanto importante è<br />

stata l’esperienza <strong>di</strong> due giorni vissuti come<br />

ospiti in monasteri buddhisti, sia maschili che<br />

femminili. Tutto sommato, si è trattato più <strong>di</strong><br />

un’esperienza formativa per la Commissione<br />

che <strong>di</strong> un insegnamento impartito ai residenti<br />

locali. I risultati <strong>di</strong> tutta l’esperienza hanno<br />

superato ogni aspettativa, anche se l’inizio non<br />

sembrava molto promettente: infatti, una<br />

comunicazione apparsa sui giornali e letta<br />

durante il viaggio non sembrava molto<br />

10<br />

incoraggiante per il <strong>di</strong>alogo interreligioso e una<br />

tempesta <strong>di</strong> neve all’aeroporto <strong>di</strong> Francoforte<br />

sembrava compromettere un viaggio che<br />

invece è stato perfettamente regolare.<br />

Di fatto, la permanenza coreana si è<br />

concentrata attorno a tre momenti: il lavoro<br />

interno della Commissione, un simposio sul<br />

<strong>di</strong>alogo interreligioso e l’esperienza nei<br />

monasteri buddhisti, per concludersi con una<br />

festa in famiglia in occasione della vestizione<br />

<strong>di</strong> otto novizi accolti nella nostra Provincia<br />

coreana.<br />

1. I lavori della Commissione<br />

La Commissione, nella prospettiva del<br />

prossimo Capitolo generale, sta tirando il<br />

bilancio del lavoro svolto in questo sessennio,<br />

caratterizzato prevalentemente dalla<br />

preparazione <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong> per la formazione dei<br />

frati al <strong>di</strong>alogo. Prima del Capitolo generale si<br />

spera <strong>di</strong> completare la compilazione del quarto<br />

sussi<strong>di</strong>o, de<strong>di</strong>cato al <strong>di</strong>alogo con la cultura. In


quest’ultimo scorcio <strong>di</strong> tempo si organizzerà al<br />

Cairo un seminario per i frati operanti in paesi<br />

a maggioranza musulmana nell’area<br />

me<strong>di</strong>terranea (16-21 marzo) e un seminario a<br />

Bogotà per i frati dell’America Latina sul<br />

Pentecostalismo (16-21 febbraio). E’ stata<br />

pure sottolineata l’esigenza <strong>di</strong> proseguire e<br />

intensificare la collaborazione interfrancescana<br />

nel campo del <strong>di</strong>alogo.<br />

2. Il seminario: “Purificare il cuore”<br />

Scopo del seminario era l’animazione locale. Di<br />

fatto, tutto il tempo è stato de<strong>di</strong>cato all’ascolto<br />

<strong>di</strong> riflessioni e testimonianze locali, con un<br />

nostro intervento conclusivo. Il dato più<br />

rilevante è che attraverso tutti gli interventi è<br />

stato in<strong>di</strong>viduato il luogo del <strong>di</strong>alogo, cioè, il<br />

cuore. L’atmosfera generale è stata favorita<br />

dai patetici tocchi del gong che apriva ogni<br />

sessione e dalla proclamazione iniziale delle<br />

beatitu<strong>di</strong>ni. Simpatiche e interessanti le danze<br />

che hanno allietato le pause fra i vari<br />

interventi e i momenti critici che hanno<br />

seguito la refezione del mezzogiorno.<br />

Il saluto iniziale del Presidente fra Miguel<br />

Vallecillo ha messo in luce lo scopo<br />

dell’incontro e l’impegno dell’Or<strong>di</strong>ne dei frati<br />

minori nel campo del <strong>di</strong>alogo.<br />

Nell’intervento <strong>di</strong> apertura il Prof. H. Gill della<br />

Seogan University si è interrogato su chi è<br />

Gesù per i buddhisti e chi è Buddha per i<br />

cristiani. Egli vede la storia cristiana scan<strong>di</strong>ta<br />

da 3 cambi culturali: alle origini, ra<strong>di</strong>cate in<br />

Israele, il contatto con la cultura greca apre il<br />

cristianesimo a tutte le culture e ai concetti<br />

universali; l’incontro con la scienza, pur con<br />

alcune <strong>di</strong>fficoltà, è occasione <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento; l’incontro con le gran<strong>di</strong><br />

religioni orientali pone alle chiese<br />

l’interrogativo sul significato delle altre<br />

religioni. La sapienza profonda e il forte senso<br />

etico delle religioni orientali <strong>di</strong>ventano una<br />

sfida per le chiese che nei loro confronti non<br />

potranno più comportarsi come <strong>di</strong> fronte<br />

all’ateismo e al materialismo; in seguito a<br />

profonda maturazione la chiesa cattolica ha<br />

superato la teoria esclusivista per esprimersi<br />

nei termini <strong>di</strong> un cristocentrismo inclusivo,<br />

mentre il 90 % delle chiese protestanti<br />

coreane sono ancora esclusiviste; il Cristo<br />

della fede è universale, non solo dei cristiani.<br />

Ciò spiega la pre<strong>di</strong>sposizione positiva dei<br />

cattolici nei confronti del buddhismo;<br />

fenomeno che non avviene nei rapporti con<br />

l’induismo, a causa della sua ra<strong>di</strong>cata <strong>di</strong>visione<br />

in caste sociali, e con l’islam che, anche se<br />

teoricamente più vicino al cristianesimo, si<br />

esprime con una accentuata aggressività.<br />

11<br />

Come si recepiscono reciprocamente<br />

buddhismo e cristianesimo? Per un cristiano,<br />

in gran parte <strong>di</strong> cultura occidentale,<br />

impregnata <strong>di</strong> tecnologia, è <strong>di</strong>fficile penetrare<br />

nell’animo buddhista, pregno <strong>di</strong> spiritualità e <strong>di</strong><br />

sapienza; a sua volta, il buddhista trova<br />

<strong>di</strong>fficoltà a entrare nella visione <strong>di</strong> una storia<br />

che parte dalla creazione e cammina verso la<br />

creazione, con un percorso affollato <strong>di</strong> guerre,<br />

spesso a causa della fede, per cui è <strong>di</strong>fficile<br />

accogliere il pensiero che Dio guida la storia.;<br />

risulta più agevole e realistico ricercare la pace<br />

in questo mondo attraverso la sapienza del<br />

cuore. Sono così identificati i due fulcri che<br />

caratterizzano i due mon<strong>di</strong>: la sapienza per il<br />

buddhismo e la fede per il cristianesimo. E’<br />

chiaro, quin<strong>di</strong>, che in Corea il cristianesimo<br />

troverà ascolto solo se percorrerà la via della<br />

ricerca della sapienza. Certamente, anche<br />

ricercando e rivalutando filoni interni alla sua<br />

tra<strong>di</strong>zione biblica, gli strumenti non gli<br />

mancano.<br />

A questa esposizione fondamentale fa eco il<br />

Rev. H. Lee, ministro <strong>di</strong> una chiesta<br />

protestante, evidentemente <strong>di</strong> carattere<br />

pentecostale, il quale sottolinea il concetto che<br />

tutti siamo tempio dello Spirito Santo e che lo<br />

scopo da raggiungere è la libertà del cuore.<br />

Assolutamente ine<strong>di</strong>ta e fuori dal consueto la<br />

testimonianza della Maestra H. Kim, Grande<br />

Schamana, che dal 1961 è presa dallo spirito<br />

che le causa visioni e la mette in contatto con<br />

l’altro mondo; sua funzione è <strong>di</strong> essere<br />

me<strong>di</strong>atrice fra gli esseri viventi e gli spiriti,<br />

placando questi ultimi, compito <strong>di</strong>fficile e <strong>di</strong><br />

grande sofferenza, entrando in trans anche<br />

per qualche giorno; esegue vari riti per curare<br />

e consigliare le persone; riconosce che i nostri<br />

sacerdoti e le nostre suore hanno una<br />

maggiore formazione e ad essi invia spesso le<br />

persone per la soluzione <strong>di</strong> molti problemi. A<br />

noi invi<strong>di</strong>a la fede in Gesù e in Maria.<br />

Degno <strong>di</strong> attenzione è il cammino percorso da<br />

Mushim, monaco buddhista Mayahana, nato<br />

negli USA in famiglia cattolica e da 24 anni<br />

residente in Corea; a 15 anni ha sentito<br />

interesse per il pensiero orientale, spinto<br />

dall’esigenza <strong>di</strong> ricercare la sapienza della vita<br />

non attraverso i libri ma attraverso<br />

l’esperienza; la risposta a tale esigenza l’ha<br />

ottenuta dall’incontro con un grande maestro<br />

che l’ha aiutato a ricercare l’unica verità al <strong>di</strong><br />

là delle molte religioni; la ricerca buddhista è<br />

concentrata nella ricerca della fonte <strong>di</strong><br />

quest’unica verità; fondamentale in questo<br />

cammino <strong>di</strong> ricerca è la preghiera che deve<br />

nascere da un cuore improntato a pietà e<br />

devozione, libera da richieste egoistiche; per<br />

portare all’unità la preghiera deve avere


un’apertura universale; una preghiera fatta<br />

con la sola intelligenza non è buona: essa<br />

deve nascere dal cuore che, nella sforzo<br />

continuo, senza arrendersi <strong>di</strong> fronte a<br />

stanchezza e delusioni, raggiunge la<br />

purificazione e la libertà; i vari cuori purificati<br />

<strong>di</strong>ventano uno, perché scompaiono le<br />

<strong>di</strong>fferenze: si vede con gli stessi occhi, si<br />

hanno gli stessi gusti ...<br />

Anche Butta Rakita, monaco buddhista<br />

Theravada, insiste sullo sforzo verso l’unità da<br />

raggiungere attraverso la purificazione e la<br />

rettitu<strong>di</strong>ne del cuore, enumerando 24 mo<strong>di</strong> per<br />

raggiungere tale meta; un’attenzione<br />

particolare va posta nel curare il rapporto con<br />

il tempo, che può essere concepito in due<br />

maniere: o dare spazio al passato, al presente<br />

e al futuro, o concentrarsi nel presente; se ci<br />

preoccupiamo del passato e del futuro noi<br />

occupiamo il presente e non lo viviamo; legati<br />

al passato, viviamo <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> e <strong>di</strong> rimpianti e<br />

se ci leghiamo al futuro viviamo <strong>di</strong> illusioni e <strong>di</strong><br />

ansie; la tristezza e la depressione nascono<br />

solo quando non viviamo il presente e ci<br />

rifugiamo nel passato o nel futuro; se prevale<br />

la mente e il pensiero, entra la fantasia che<br />

<strong>di</strong>strae dal cuore, mentre bisogna essere<br />

presenti con il cuore, poiché, mentre la mente<br />

ci unisce alle idee, il cuore ci unisce alle cose<br />

concrete; per questo bisogna vedere con il<br />

cuore, perché con il cuore le azioni <strong>di</strong>ventano<br />

nostre e coscienti.<br />

Tutta questa serie <strong>di</strong> riflessioni era talmente<br />

chiara e definitiva che non ci fu spazio per<br />

ulteriori chiarimenti o eventuali obiezioni.<br />

L’intervento conclusivo <strong>di</strong> Fra Tecle non ha<br />

trovato <strong>di</strong>fficoltà a inserirsi nel contesto delle<br />

riflessioni che lo hanno preceduto, come si può<br />

rilevare dal titolo della sua relazione: Il senso<br />

della vita: un cuore <strong>di</strong>alogante. L’esperienza<br />

francecana. Il primo punto della relazione<br />

sviluppa il concetto: Il <strong>di</strong>alogo parte dal cuore,<br />

per soffermarsi poi sul concetto <strong>di</strong> identità e<br />

sull’esperienza francescana in rapporto al<br />

<strong>di</strong>alogo.<br />

3. Il pellegrinaggio nei monasteri buddhisti: la<br />

Gerusalemme terrestre<br />

Non sarebbero penetrate nella mente e nel<br />

cuore le riflessioni del seminario <strong>di</strong> Seoul se<br />

non fossero state seguite e completate dal<br />

pellegrinaggio presso i monasteri che ci ha<br />

introdotto nel vissuto del cammino e<br />

dell’ascesi buddhista. E’ stata proprio questa<br />

esperienza a farci capire in maniera<br />

impressionante dove arriva lo sforzo umano.<br />

La varietà dei monasteri che ci hanno accolto<br />

12<br />

ci ha permesso <strong>di</strong> tracciare un quadro<br />

abbastanza articolato della vita nei monasteri.<br />

Dobbiamo confessare, però, che per noi si è<br />

trattato anche <strong>di</strong> un pellegrinaggio<br />

penitenziale. Due problemi ci tormentavano<br />

continuamente: l’assenza <strong>di</strong> se<strong>di</strong>e e il dover<br />

togliere le calzature prima <strong>di</strong> entrare nei<br />

templi o nei locali <strong>di</strong> incontro.<br />

Il sedersi sulle ginocchia, per chi non è<br />

allenato, provoca stiramenti muscolari, con<br />

scarsa probabilità <strong>di</strong> reggere a lungo in un<br />

equilibrio statico. La posizione del fior <strong>di</strong> loto è<br />

davvero esteticamente affascinante, ma è<br />

frutto <strong>di</strong> lunghi esercizi. Mentre per i monaci, e<br />

i coreani in genere, quella posizione è<br />

<strong>di</strong>stensiva e particolarmente in<strong>di</strong>cata per i<br />

pranzi e le conversazioni, aiutando la serenità<br />

e la concentrazione, per noi ospiti creava<br />

momenti <strong>di</strong> sofferenza e non favoriva certo né<br />

l’assimilazione del cibo né la concentrazione<br />

necessaria per il <strong>di</strong>alogo e la me<strong>di</strong>tazione. Per<br />

questo, pur a malincuore, preferivamo incontri<br />

e conversazioni <strong>di</strong> breve durata.<br />

L’altra usanza che ha creato problemi è stata<br />

l’esigenza <strong>di</strong> levarsi le calzature ogni volta che<br />

si entrava in un tempio o in un luogo <strong>di</strong><br />

incontro. Il continuo levare e calzare le scarpe<br />

era un piccolo tormento. Per essere sinceri,<br />

dopo il fasti<strong>di</strong>o iniziale, la cosa incominciava a<br />

<strong>di</strong>ventare <strong>di</strong>vertente, prestandosi a ripetuti<br />

commenti <strong>di</strong> piacevole autoironia. Ma<br />

dobbiamo ammettere che tutti quegli esercizi<br />

si sono rivelati <strong>di</strong> una certa utilità perché alla<br />

fine ci siamo tutti sentiti più sciolti ed agili.<br />

La prima tappa è stata al Monastero femminile<br />

White Lotus, a Baekryonsa, accolti dalla<br />

giovane superiora Ch’on-do (che significa:<br />

mille strade). Dopo un generoso pranzo, che<br />

abbiamo potuto consumare seduti<br />

comodamente sulle se<strong>di</strong>e, siamo stati coinvolti<br />

in un classico rito del tè, seduti sulle<br />

ginocchia, con l’opportunità <strong>di</strong> intrattenerci in<br />

colloqui che ci hanno introdotto nei principi<br />

fondamentali e nella prassi quoti<strong>di</strong>ana della<br />

vita monastica.<br />

Non è complicata la prassi per entrare nei<br />

monasteri: basta presentarsi al tempio,<br />

impegnarsi ad osservare i precetti<br />

fondamentali (rispettare la vita, non rubare,<br />

non mentire ...), con alcune regole particolari<br />

dei singoli templi; ciò avviene normalmente<br />

dopo aver frequentato il liceo, fino all’età <strong>di</strong><br />

circa 50 anni.<br />

L’orario giornaliero è sostanzialmente uguale<br />

in tutti i monasteri, sia maschili che femminili:<br />

alzata alle ore 3 del mattino, al suono del<br />

gong che risveglia tutte le creature; dalle 4<br />

alle 5: me<strong>di</strong>tazione, seguita da devozioni<br />

particolari; alle 6: colazione, quin<strong>di</strong> pulizie e


manutenzione della casa; dalle 10 alle 12:<br />

preghiera al tempio (3 volte al giorno); alle<br />

12: pranzo; quin<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o lavoro manuale o<br />

colloqui con la gente e una piccola cena; dalle<br />

18 alle 20: preghiera al tempio e devozioni<br />

particolari; quin<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e alle 22: riposo; in<br />

giornate particolari, come quelle dei defunti, le<br />

preghiere sono più lunghe. Un rosario <strong>di</strong> 108<br />

grani accompagna la ripetizione <strong>di</strong> altrettanti<br />

nomi <strong>di</strong> Buddha.<br />

Caratteristici sono lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> silenzio,<br />

praticati da singoli monaci, per una durata che<br />

può protrarsi anche per mesi ed anni, durante<br />

i quali neppure la preghiera a voce alta è<br />

ammessa; tali perio<strong>di</strong> rendono possibile<br />

l’introspezione e sono necessari, ci <strong>di</strong>ce Ch’ondo,<br />

perché “anche noi religiosi siamo molto<br />

occupati a fare il bene agli altri e spesso<br />

smarriamo noi stessi; non sappiamo più chi<br />

siamo”.<br />

Il complesso buddhista <strong>di</strong> Tongdosa ci<br />

permette <strong>di</strong> entrare in un tempio del livello più<br />

alto, dove si possono percorrere tutti i gra<strong>di</strong><br />

della pratica buddhista: quello degli<br />

insegnamenti e dei precetti, quello della<br />

pratica zen per giungere a quello della<br />

preghiera nel tempio. Il cammino è segnato da<br />

tre porte, ciascuna affiancata da un’aula.<br />

Soffermandosi e riflettendo, si può percorrere<br />

simbolicamente il cammino <strong>di</strong> purificazione del<br />

cuore.<br />

La prima porta è quella del risveglio: la<br />

possono oltrepassare solo quelli che si sono<br />

risvegliati dal sonno dell’incoscienza e<br />

intendono avviarsi verso l’illuminazione.<br />

La seconda porta espone l’immagine <strong>di</strong> 4 re<br />

vittoriosi, che interpretano l’impegnativo<br />

itinerario <strong>di</strong> chi vuole raggiungere la<br />

purificazione e l’illuminazione: il primo non si<br />

piega al potere, il secondo vince il desiderio e<br />

la tentazione, il terzo coltiva rispetto e brucia<br />

gli errori degli altri, il quarto esprime la cura <strong>di</strong><br />

se stessi; il tutto avviene nella pace interiore.<br />

Prima <strong>di</strong> raggiungere la terza porta ci si<br />

imbatte in una torre originale, con quattro<br />

<strong>di</strong>versi strumenti <strong>di</strong> suono a percussione: un<br />

grande uccello <strong>di</strong> legno con il suo suono<br />

risveglia gli esseri del cielo, un tamburo in<br />

forma <strong>di</strong> pesce risveglia gli animali del mare, il<br />

concerto prolungato eseguito da un’alternanza<br />

<strong>di</strong> percussori su un enorme tamburo risveglia<br />

gli esseri della terra, mentre i rintocchi <strong>di</strong><br />

un’enorme campana percossa da un tronco<br />

d’albero risveglia gli esseri dell’inferno.<br />

Introdotti da questo concerto i monaci sentono<br />

<strong>di</strong> pregare con tutto l’universo. Un tipico<br />

e<strong>di</strong>ficio a lato in<strong>di</strong>ca che cercando la verità si<br />

costruisce la propria pagoda.<br />

13<br />

La terza porta segna la conclusione del<br />

cammino che introduce al tempio. Le figure <strong>di</strong><br />

due animali, una tigre e un elefante,<br />

simboleggiano il raggiungimento <strong>di</strong> questo<br />

sta<strong>di</strong>o del cammino: chi mette in pratica<br />

l’insegnamento è deciso come una tigre e<br />

sapiente come l’elefante; queste due virtù<br />

riunite creano l’unità nel mondo.<br />

All’interno <strong>di</strong> ogni tempio buddhista dominano<br />

tre statue del Buddha; quella centrale<br />

rappresenta il Buddha storico, le altre due<br />

sono due sue personificazioni (i due<br />

bo<strong>di</strong>sadrat) e rappresentano coloro che hanno<br />

compiuto il cammino <strong>di</strong> purificazione, ma<br />

preferiscono rimanere tra i viventi per aiutare<br />

gli altri nel cammino dell’illuminazione; quello<br />

<strong>di</strong> destra rappresenta la misericor<strong>di</strong>a e quello<br />

<strong>di</strong> sinistra la compassione.<br />

Così, dopo avere impiegato tutte le proprie<br />

energie per raggiungere il perfetto equilibrio <strong>di</strong><br />

sé, si è arrivati all’agognata Gerusalemme. In<br />

questo cammino, l’unico aiuto esterno lo si<br />

riceve dal maestro che accompagna il<br />

<strong>di</strong>scepolo in un lungo e faticoso sforzo che<br />

termina nella quiete del cuore. Anche se siamo<br />

rimasti al livello terrestre, è pur sempre una<br />

Gerusalemme.<br />

Non si pensi che, pur in terreno buddhista, sia<br />

mancata l’occasione per vivere un’esperienza<br />

tipicamente francescana, soprattutto la notte<br />

trascorsa in un monastero filiale, una specie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>staccamento del grande monastero <strong>di</strong><br />

Tongdosa. L’esperienza, o avventura, è stata<br />

vissuta come un ritorno alle origini, e più<br />

precisamente a Rivotorto: ospitati in una sala<br />

fornita <strong>di</strong> cinque coperte, cinque cuscini e un<br />

sacco a pelo si è trascorsa la notte occupati ad<br />

ascoltare con una certa invi<strong>di</strong>a i ritmi dei due<br />

che hanno avuto la fortuna <strong>di</strong> addormentarsi<br />

almeno per qualche tratto della notte; non è<br />

successo come a Rivotorto, dove i frati sono<br />

stati sfrattati per lasciare spazio ad una<br />

simpatica creatura <strong>di</strong> Dio, ma alle ore 3 il<br />

tamburo ha chiamato alla preghiera, che ad<br />

alcuni <strong>di</strong> noi è sembrata la migliore soluzione<br />

per trascorrere almeno una parte della notte;<br />

l’atmosfera nel tempio era <strong>di</strong>stensiva, anche<br />

se quattro frati si sono trovati ad assistere alla<br />

preghiera <strong>di</strong> due monaci. Al mattino, però,<br />

abbiamo avuto l’opportunità <strong>di</strong> celebrare in un<br />

locale a noi riservato quella eucaristia che ci<br />

permesso <strong>di</strong> rientrare nell’ambito della<br />

Gerusalemme celeste.<br />

Il monastero femminile <strong>di</strong> Seognamsa, che ci<br />

accoglie dopo la notte <strong>di</strong> Rivotorto, ha<br />

caratteristiche <strong>di</strong>verse da quelli già visitati: le<br />

circa 40 monache che lo abitano sono de<strong>di</strong>te<br />

soprattutto alla contemplazione e solo una<br />

volta al mese con<strong>di</strong>vidono la loro vita con i


laici. Nell’ambito contemplativo il monastero è<br />

specializzato particolarmente nelle<br />

prostrazioni. Nell’incontro con la superiora,<br />

accovacciati per il tè, veniamo a conoscere<br />

altri particolari della vita monastica,<br />

soprattutto femminile, che accusa un sensibile<br />

calo numerico, causato dal cambiamento dei<br />

valori nella società e dalle conseguenti mutate<br />

aspettative. Nelle comunità femminili non<br />

esistono gra<strong>di</strong> ufficiali, anche se alcune<br />

monache sono ritenute maestre illuminate; le<br />

superiore dei monasteri, nominate dal<br />

consiglio locale e confermate dal superiore del<br />

monastero principale maschile dal quale<br />

<strong>di</strong>pendono e dal monastero centrale <strong>di</strong> Seoul,<br />

durano in ufficio per 4 anni, con la possibilità<br />

<strong>di</strong> riconferma per un secondo quadriennio.<br />

Altro tempio e monastero singolare è quello <strong>di</strong><br />

Bulguksa, abitato normalmente da 28 monaci;<br />

in quei giorni, però, erano presenti un<br />

centinaio <strong>di</strong> monaci, perché è uno dei<br />

principali centri <strong>di</strong> scuola zen. Il maestro<br />

Chong-Woo è conscio del suo ruolo, e dopo<br />

averci introdotto nel tempio spiegandone le<br />

caratteristiche, ci intrattiene in un lungo<br />

colloquio nel quale, più che proporre una<br />

lezione magistrale preferisce rispondere alle<br />

nostre domande; ricorda come sia <strong>di</strong>fficile<br />

spiegare in che cosa consista lo zen: c’è una<br />

parte fisica, ma la parte più <strong>di</strong>fficile è la<br />

concentrazione e il processo interiore; non è la<br />

stessa cosa contemplare e concentrarsi in un<br />

unico pensiero; fondamentale è cercare <strong>di</strong><br />

rispondere dentro <strong>di</strong> sé a un’unica domanda<br />

chiave; come poi attesteranno anche gli altri<br />

monaci la cosa più importante e <strong>di</strong>fficile è<br />

riuscire a concentrarsi su un unico pensiero e<br />

un’unica domanda; la verità non va ricercata<br />

al <strong>di</strong> fuori, perché l’abbiamo già dentro <strong>di</strong> noi;<br />

per scoprirla bisogna togliere le <strong>di</strong>strazioni e<br />

gli egoismi.<br />

Chong-Woo suscita spontaneamente in chi lo<br />

accosta la sensazione <strong>di</strong> trovarsi <strong>di</strong> trovarsi <strong>di</strong><br />

fronte a un autentico maestro, dal quale i<br />

<strong>di</strong>scepoli attingono incon<strong>di</strong>zionatamente<br />

<strong>di</strong>rettive e precetti; il fatto che è il <strong>di</strong>scepolo a<br />

scegliersi il maestro spiega la venerazione <strong>di</strong><br />

cui gode quest’ultimo. Il <strong>di</strong>ventare maestro<br />

non è il raggiungimento <strong>di</strong> una carriera: solo i<br />

gran<strong>di</strong> maestri verificano se uno ha raggiunto<br />

il grado <strong>di</strong> illuminazione per <strong>di</strong>ventare<br />

maestro.<br />

14<br />

Con la visita a Seokgulam, monumento<br />

culturale protetto dall’Unesco, che contiene la<br />

monumentale statua del Buddha che veglia sul<br />

mondo, si conclude un pellegrinaggio<br />

certamente ine<strong>di</strong>to ed estremamente<br />

interessante, che ci ha introdotto in un mondo<br />

carico <strong>di</strong> simbolismi e pregno <strong>di</strong> sensibilità<br />

etiche, forse uno dei mon<strong>di</strong> migliori al quale<br />

può aspirare l’uomo che confida<br />

esclusivamente nelle proprie potenzialità: una<br />

Gerusalemme terrestre.<br />

4. Ritornati a casa: il fascino della<br />

Gerusalemme celeste<br />

“Finalmente a casa” era scritto al termine del<br />

programma del pellegrinaggio ai monasteri, ed<br />

effettivamente al ritorno l’atmosfera è subito<br />

cambiata. Abbiamo ripreso a respirare l’aria<br />

della nostra quota. La vera risposta liberatoria<br />

alla ricerca <strong>di</strong> illuminazione e purificazione<br />

l’abbiamo trovata nella parola proclamata alla<br />

liturgia dell’ultimo sabato del tempo or<strong>di</strong>nario.<br />

Siamo usciti dalla Gerusalemme terrestre per<br />

entrare nella Gerusalemme celeste, <strong>di</strong> fronte<br />

al trono <strong>di</strong> Dio e dell’Agnello, dal quale<br />

scaturisce il fiume dello Spirito che dona la<br />

vita alle piante e a ogni essere vivente e dove<br />

si trova l’albero della vita, le cui foglie servono<br />

a guarire tutte le nazioni. Abbiamo ritrovato<br />

fuori <strong>di</strong> noi la fonte della vera illuminazione,<br />

cioè Dio e Cristo agnello, che rende superflua<br />

ogni altra fonte <strong>di</strong> luce (Ap 21,22-22,5).<br />

Questo passaggio dalla Gerusalemme terrestre<br />

alla Gerusalemme celeste ha ridato fiato ai<br />

nostri polmoni e ci ha preparato a con<strong>di</strong>videre<br />

con profonda partecipazione la gioia della<br />

nostra Provincia coreana che nella stessa sera,<br />

con il rito della vestizione, accoglieva al<br />

noviziato otto nuovi can<strong>di</strong>dati: una gioia che<br />

ha fatto gustare quanto è bello lasciarsi<br />

chiamare a guidare dal Padre buono che sta<br />

nei cieli.<br />

L’eucaristia della prima domenica <strong>di</strong> avvento,<br />

celebrata con la fraternità <strong>di</strong> Seoul, ha dato<br />

senso e tono sia al nostro incontro che al<br />

nostro commiato: certamente tutti noi ci<br />

prepareremo con animo <strong>di</strong>verso alla venuta<br />

del Signore. E <strong>di</strong> questo siamo debitori e<br />

riconoscenti al Ministro provinciale fra Paolo, a<br />

fra Silvestro, a fra Domenico e a fra Giovanni.<br />

fra Tecle Vetrali


NORD ITALIA<br />

INCONTRO DEI MINISTRI PROVINCIALI<br />

Bologna 21 Novembre 2008<br />

1) Presenti i 6 Ministri, Maurizio Serofilli ed Enrico Delama per Diathesis, si inizia pregando con la dossologia<br />

riportata in FF 202. Quin<strong>di</strong> fr. Bruno Bartolini, Presidente del Collegio dei Ministri, presenta l’ODG sul quale<br />

lavoreremo nel corso della giornata: la mattinata sarà de<strong>di</strong>cata a lavorare sulle tre fraternità interprovinciali<br />

nuove, mentre al pomeriggio ci concentreremo sull’organigramma dell’interprovincialità. Enrico Delama invita a<br />

riflettere sulle tre fraternità tenendo conto <strong>di</strong> tutto il lavoro svolto sull’interprovincialità e tenendo conto degli<br />

apporti dei Segretariati (F&S ed Evangelizzazione). L’obiettivo è quello <strong>di</strong> passare dalle autocan<strong>di</strong>dature alla<br />

riflessione su <strong>di</strong> esse ed all’elaborazione <strong>di</strong> progetti autenticamente interprovinciali.<br />

2) La Fraternità <strong>di</strong> Celle Ligure è presentata da fr. Alberto Tosini, Ministro della Liguria:<br />

* ha alle spalle una storia <strong>di</strong> 7 anni.<br />

* È stata avviata per realizzare un’esperienza <strong>di</strong> vita francescana al <strong>di</strong> fuori della classica struttura<br />

conventuale e basandosi su due assi portanti, fraternità e minorità: è una fraternità capace <strong>di</strong> accogliere<br />

anche sacerdoti, frati e altre persone con problemi; la minorità viene vissuta attraverso la <strong>di</strong>mensione del<br />

lavoro, la con<strong>di</strong>visione con persone problematiche, il servizio all’Ospedale assunto e gestito dalla fraternità<br />

in solido.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista pastorale, oltre al servizio all’ospedale <strong>di</strong> Savona, c’è una buona apertura e<br />

partecipazione della gente per i momenti <strong>di</strong> preghiera e per la proposta della Lectio <strong>di</strong>vina settimanale (al<br />

sabato).<br />

* Ha vissuto le sue fasi <strong>di</strong> rodaggio, <strong>di</strong> crescendo e <strong>di</strong> conferma. Al momento attuale funziona bene, ha un<br />

buon consenso a livello provinciale e anche nazionale.<br />

* I frati che la compongono sono inseriti anche in attività provinciali e anche il Vescovo <strong>di</strong> Savona è molto<br />

contento <strong>di</strong> questa presenza.<br />

* Per la fase <strong>di</strong> passaggio all’interprovincialità questa fraternità può essere composta <strong>di</strong> 3 o 4 frati, due <strong>di</strong><br />

quelli attualmente presenti, così da dare continuità all’esperienza e due nuovi che si inseriscono nel<br />

progetto e aiutano a riformularlo.<br />

Dopo la presentazione si apre il <strong>di</strong>alogo tra i Ministri, all’interno del quale emerge:<br />

- apprezzamento per il progetto e l’esperienza;<br />

- l’importanza <strong>di</strong> conoscere e mettere in rete altre esperienze analoghe; <strong>di</strong> aiutare i frati a capire che non si<br />

tratta <strong>di</strong> abbandonare i conventi per cercare luoghi “con pochi impegni e poche responsabilità”; <strong>di</strong> sapere<br />

collocare questa accanto alle altre possibili modalità <strong>di</strong> vivere il francescanesimo oggi;<br />

- la sottolineatura che questa esperienza è un tentativo <strong>di</strong> vivere e proporre in modo rinnovato la nostra<br />

forma <strong>di</strong> vita, ciò che è fondamentale non è il vivere extra moenia conventi, ma l’aver incentrato il progetto<br />

<strong>di</strong> vita fraterna sulle priorità della nostra vita; <strong>di</strong>versi interventi concordano su questo aspetto;<br />

- l’importanza <strong>di</strong> proporre le nuove esperienze come una varietà della nostra forma <strong>di</strong> vita e non come una<br />

modalità che va contro il modo tra<strong>di</strong>zionale (in convento) <strong>di</strong> vivere la nostra vita; occorre perciò bilanciare –<br />

all’interno dell’interprovincialità – esperienze nuove ed esperienze tra<strong>di</strong>zionali rinnovate;<br />

- è importante anche tener conto del fatto che molte nostre fraternità sono <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni e il Progetto<br />

<strong>di</strong> Vita Fraterna va elaborato tenendo conto della piccola <strong>di</strong>mensione;<br />

- Diathesis fa osservare che in alcuni casi quando si parla <strong>di</strong> “meno impegni e meno responsabilità” si fa<br />

riferimento all’importanza <strong>di</strong> evitare la saturazione da attività che impe<strong>di</strong>sce poi la vita <strong>di</strong> fraternità.<br />

Proseguendo nel <strong>di</strong>alogo emergono altri aspetti:<br />

- occorre verificare in che modo ci inseriamo nella Chiesa locale e nel territorio, con quale specificità,<br />

comunque ogni progetto va strutturato in modo tale che le priorità siano vivibili e con<strong>di</strong>vise in fraternità e in<br />

modo tale che i frati assegnati a quella fraternità <strong>di</strong>ano garanzie <strong>di</strong> investire su quel progetto. Le priorità<br />

son l’intelaiatura che può essere poi declinata in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>.<br />

- Diathesis fa osservare il tema del contesto territoriale, socio-culturale ed ecclesiale è importante, la scelta<br />

del dove ci collochiamo sia in termini <strong>di</strong> luogo che <strong>di</strong> struttura <strong>di</strong>ce qualcosa e offre determinate possibilità.<br />

Nell’esperienza <strong>di</strong> Celle la fraternità ha una reale funzione centrale, è soggetto del <strong>di</strong>scernimento, spinge<br />

all’assunzione delle responsabilità e degli impegni pastorali in forma con<strong>di</strong>visa, mette un argine alla<br />

modalità in<strong>di</strong>vidualista <strong>di</strong> assumere servizi e impegni.<br />

I Ministri sottolineano ancora:<br />

- la realtà <strong>di</strong> Celle può accogliere frati <strong>di</strong> altre Entità per esperienze temporanee e tener viva la funzione<br />

profetica <strong>di</strong> stimolarci a “sognare”;<br />

15


- è importante aiutare i frati, specie i giovani, che siamo chiamati anche a rispondere alle situazioni concrete<br />

e non possiamo assumere gli impegni secondo le categorie del “mi piace” o “non mi piace”.<br />

3) Dopo un breve confronto su come procedere, si decide <strong>di</strong> ascoltare anche la presentazione delle altre due<br />

fraternità proposte alla progettazione interprovinciale. La Fraternità <strong>di</strong> Torino, de<strong>di</strong>ta alla pastorale<br />

giovanile e vocazionale è presentata da fr. Gabriele Trivellin, Ministro del Piemonte:<br />

* gli obiettivi per il momento identificati sono legati all’animazione della PG e della CPV in Piemonte e<br />

dell’animazione della PF nel Nord Italia.<br />

* La sede identificata è il convento <strong>di</strong> S. Antonio a Torino, che si trova in un luogo centrale, con un grande<br />

bacino <strong>di</strong> pastorale giovanile e con la presenza <strong>di</strong> una mensa dei poveri molto frequentata.<br />

* Va elaborato in termini più dettagliati e precisi il progetto, a partire dagli spunti contenuti nella bozza inviata<br />

da fr. Maggiorino Stoppa.<br />

Anche per la fraternità <strong>di</strong> Torino, dopo la presentazione si apre il <strong>di</strong>alogo tra i Ministri, all’interno del quale<br />

emerge:<br />

- l’importanza <strong>di</strong> elaborare anzitutto un progetto per questa fraternità attraverso l’apposita commissione<br />

interprovinciale; che sulla base <strong>di</strong> questo progetto <strong>di</strong> massima la fraternità che si formerà elabori in termini<br />

più concreti il proprio Progetto <strong>di</strong> Vita Fraterna, tenendo conto <strong>di</strong> quanto già è stato detto a proposito <strong>di</strong><br />

Celle Ligure e dell’importanza <strong>di</strong> tener conto delle cinque priorità e <strong>di</strong> quanto viene proposto sia nel<br />

Documento dell’Or<strong>di</strong>ne sia nelle Linee nazionali per la CPV; bisogna comunque evitare <strong>di</strong> inserire una<br />

equipe interprovinciale in una fraternità “normale”, il PVF deve portare a reale unità d’intenti e <strong>di</strong><br />

progettazione;<br />

- c’è già qualche frate <strong>di</strong>sponibile per questa esperienza, però non “a scatola chiusa”; nelle province dove si<br />

è fatta l’esperienza ibrida (fraternità con all’interno un’equipe) le cose non sono andate troppo bene;<br />

occorre stu<strong>di</strong>are bene come far nascere questa fraternità, tenendo conto anche della realtà molto<br />

impegnativa che è la mensa dei poveri;<br />

- sembra che tra gli U10 ci sia stato qualche frainten<strong>di</strong>mento circa questa proposta;<br />

- per la progettazione occorre darsi qualche linea, mettere a fuoco con quali modalità procedere.<br />

- Diathesis interviene per chiedere quale mandato hanno i progettisti.<br />

Riprendendo i Ministri <strong>di</strong>alogano a lungo sul come procedere ed alla fine raggiungono un consenso su:<br />

- l’importanza <strong>di</strong> coinvolgere un frate per ogni Provincia nella progettazione <strong>di</strong> questa fraternità, che in futuro<br />

sarà un punto <strong>di</strong> riferimento per tutto il Nord Italia. Il gruppo <strong>di</strong> lavoro o commissione elaborerà delle linee<br />

che sottoporrà ai Ministri; essi a loro volta presenteranno i vincoli dei quali tener conto, poi formeranno la<br />

fraternità che elaborerà il proprio PVF tenendo conto del progetto, delle priorità e <strong>di</strong> quanto richiesto<br />

dall’Or<strong>di</strong>ne.<br />

- L’importanza <strong>di</strong> valorizzare ciò che matura dal basso, ma anche <strong>di</strong> governare il processo, secondo le<br />

nostre responsabilità.<br />

- Per procedere occorre avere alcune linee comuni e poi dare ai gruppi <strong>di</strong> elaborazione dei progetti una<br />

autonomia <strong>di</strong> lavoro: abbiamo l’ipotesi <strong>di</strong> tre progetti; abbiamo tre territori <strong>di</strong> riferimento con Province<br />

<strong>di</strong>rettamente investite nella progettazione e con la necessità <strong>di</strong> coinvolgere tutte sei le Province<br />

nell’assumere i progetti.<br />

- Per quanto riguarda la fraternità <strong>di</strong> Torino si concorda <strong>di</strong> coinvolgere in primis gli Animatori per la CPV e la<br />

PG e <strong>di</strong> avere attenzione comunicativa verso gli U10.<br />

- Diathesis propone ai Ministri <strong>di</strong> avviare tre gruppi <strong>di</strong> lavoro, uno per ciascuna fraternità, che riferiscano ai<br />

Ministri, per arrivare a linee che costituiscano l’ossatura dei progetti.<br />

Si conclude alle ore 12.45 il lavoro della mattinata e ci si reca alla mensa della fraternità.<br />

4) Al pomeriggio i lavori riprendono a ore 14.15. Fr. Bruno Bartolini, Ministro dell’Emilia Romagna, presenta la<br />

lettera e la proposta del <strong>di</strong>rettore dell’Antoniano fr. Alessandro Caspoli per un progetto <strong>di</strong> fraternità legata<br />

all’Antoniano <strong>di</strong> Bologna, che si esprime negli ambiti della solidarietà, della comunicazione e della<br />

cultura:<br />

* L’obiettivo generale identificato è quello <strong>di</strong> sviluppare un luogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong> accoglienza che si esprime<br />

negli ambiti sopra ricordati.<br />

* Nell’ipotesi <strong>di</strong> progetto svolgono la funzione <strong>di</strong> ossatura portante le 5 priorità, con particolare attenzione alla<br />

<strong>di</strong>mensione del lavoro, della solidarietà e dell’evangelizzazione.<br />

* Accompagna la presentazione un libretto <strong>di</strong> presentazione delle attività attualmente svolte dall’Antoniano<br />

(solidarietà, produzione, formazione e attività culturali). L’attuale impegno dell’Antoniano è a carattere<br />

locale, nazionale e internazionale.<br />

* Si pensa <strong>di</strong> collocare questa fraternità in un appartamento che consenta <strong>di</strong> esprimere la vita <strong>di</strong> fraternità a<br />

3 o 4 frati.<br />

16


Nel <strong>di</strong>alogo tra i Ministri emerge che:<br />

- L’Antoniano può rivestire un ruolo particolare nell’ambito dell’evangelizzazione dei nuovi areopaghi.<br />

- Non è richiesta una specializzazione particolare per comporre la fraternità, dato che i compiti specialistici<br />

all’interno dell’opera sono svolti già da personale specializzato.<br />

- Per sostenere una linea <strong>di</strong> sviluppo è però richiesta qualche specificità, soprattutto la capacità <strong>di</strong> entrare<br />

nel merito <strong>di</strong> certi ambiti (Diathesis).<br />

- C’è bisogno <strong>di</strong> lavorare per specificare meglio gli obiettivi della fraternità e quali sensibilità/abilità sono<br />

richieste per poterle poi con<strong>di</strong>videre.<br />

- Va colta l’unicità <strong>di</strong> questa fraternità ma occorre anche trasmettere che questa fraternità nasce come<br />

proposta francescana, va offerta come possibile e positiva incarnazione del francescanesimo.<br />

- Qualche Ministro esprime anche delle <strong>di</strong>fficoltà legate al come presentare questa fraternità, o al fatto che<br />

possa essere troppo in funzione dell’attività <strong>di</strong> “solisti”.<br />

- Qualcun altro evidenzia l’attualità <strong>di</strong> questa proposta, la sua finalità strategica sia nel campo della<br />

solidarietà come della cultura. Eventuali <strong>di</strong>fficoltà vanno affrontate e <strong>di</strong>scusse, ma la proposta è valida e<br />

può avere futuro.<br />

- Si concorda che non c’è bisogno <strong>di</strong> una équipe <strong>di</strong> specialisti, ma <strong>di</strong> una fraternità all’interno della quale<br />

qualcuno abbia anche competenze specifiche.<br />

- Un Ministro sottolinea che bisogna anche chiarire in che cosa consista l’interprovincialità <strong>di</strong> questa<br />

fraternità e quali ricadute essa abbia poi sulla realtà francescana del Nord Italia.<br />

5) Esaurita la presentazione delle tre nuove proposte <strong>di</strong> fraternità interprovinciali ci si concentra sul come<br />

procedere e si concorda:<br />

a) Vengono formati tre gruppi <strong>di</strong> lavoro, uno per ciascuna fraternità proposta, all’interno <strong>di</strong> ogni gruppo <strong>di</strong><br />

lavoro sarà presente un Ministro provinciale, quello del territorio in cui si colloca la nuova fraternità.<br />

b) Ogni Provincia designa un frate per ogni gruppo <strong>di</strong> lavoro.<br />

c) I gruppi <strong>di</strong> lavoro risultano così composti:<br />

- Antoniano <strong>di</strong> Bologna: fr. Bruno Bartolini (Ministro), fr. Alessandro Caspoli (Direttore Antoniano), e<br />

5 frati inviati dalle altre Province.<br />

- Torino S. Antonio: fr. Gabriele Trivellin (Ministro), fr. Maggiorino Stoppa (Animatore CPV TO) e gli<br />

animatori per la CPV delle 6 Province<br />

- Celle Ligure: fr. Alberto Tosini (Ministro), i frati della fraternità e quelli inviati dalle altre 5 Province.<br />

d) Tra <strong>di</strong>cembre e gennaio i tre gruppi <strong>di</strong> lavoro si ritroveranno due volte, con la presenza e<br />

l’accompagnamento <strong>di</strong> Diathesis.<br />

e) Nel loro prossimo incontro (13 febbraio 2009 a VR) i Ministri ascolteranno quanto emerso nei gruppi <strong>di</strong><br />

lavoro e daranno in<strong>di</strong>cazioni su come proseguire.<br />

5) A questo punto i Ministri ringraziano Serofilli e Delama <strong>di</strong> Diathesis e proseguono da soli la propria riunione e<br />

affrontano l’approvazione dell’organigramma elaborato da fr. Francesco Patton con alcune correzioni.<br />

PROPOSTA DI ORGANIGRAMMA PER GLI ORGANISMI INTERPROVINCIALI:<br />

1. GOVERNO DEL PERCORSO<br />

1.1. Collegio dei 6 Ministri provinciali<br />

− Presidente-Coor<strong>di</strong>natore per la durata <strong>di</strong> due anni: convoca e presiede le riunioni, compie gli atti dei quali<br />

viene incaricato dal Collegio dei Ministri.<br />

− Ne fanno parte i 6 Ministri provinciali<br />

− Un Segretario del Collegio è nominato dai 6 Ministri per un triennio<br />

Il Collegio si riunisce me<strong>di</strong>amente ogni due mesi per far procedere il cammino verso la nascita della Nuova Entità e<br />

si occupa delle questioni riguardanti le fraternità interprovinciali e il percorso per far nascere la Nuova Entità.<br />

2. SERVIZI DI ANIMAZIONE<br />

2.1. AREA FORMAZIONE<br />

a) Segretariato interprovinciale Formazione e Stu<strong>di</strong>, del quale fanno parte:<br />

− Un Segretario eletto dai 6 Ministri: Franco Mirri (GE)<br />

− Il Maestro <strong>di</strong> Postulato: Saverio Biasi (TN)<br />

− Il Maestro <strong>di</strong> Noviziato: Enzo Maggioni (MI)<br />

− I Maestri dei Professi temporanei: Clau<strong>di</strong>o Battagion (VE) e Maurizio Piazza (BO)<br />

− Il Coor<strong>di</strong>natore dei Moderatori FoPe: Giampaolo Cavalli (VE)<br />

− Il Coor<strong>di</strong>natore degli Animatori CPV: Maggiorino Stoppa (TO)<br />

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− Il Delegato dei Centri <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o: Paolo Dozio (MI)<br />

I compiti del Segretariato sono quelli previsti dalla RFI.<br />

Il Segretariato Interprovinciale Formazione e Stu<strong>di</strong> si ritrova tre volte all’anno per coor<strong>di</strong>nare, implementare e<br />

verificare il percorso formativo dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> del Nord Italia.<br />

Nelle singole Province vengono a decadere i Segretariati provinciali Formazione e Stu<strong>di</strong> dal 1° settemb re 2009.<br />

b) Coor<strong>di</strong>namento della Formazione permanente<br />

− I Moderatori provinciali per la formazione permanente si ritrovano in un Coor<strong>di</strong>namento che, in aiuto ai<br />

Ministri provinciali, cura l’ideazione e la realizzazione delle iniziative congiunte <strong>di</strong> FoPe riguardanti le 6<br />

Province (FoPe Guar<strong>di</strong>ani, Esercizi Spirituali…) e tutto ciò che da un punto <strong>di</strong> vista della FoPe aiuta il<br />

percorso verso la nascita della Nuova Entità (Giornate formative specifiche e iniziative specifiche <strong>di</strong><br />

informazione e sensibilizzazione verso la Nuova Entità).<br />

− Il Coor<strong>di</strong>namento è presieduto da un Coor<strong>di</strong>natore, nominato dal Collegio dei Ministri tra una rosa <strong>di</strong> nomi<br />

proposti dagli stessi Moderatori.<br />

− Nelle singole Province continua ad operare il Moderatore per la formazione permanente, eventualmente<br />

con la sua equipe o consiglio, che si occupa <strong>di</strong> me<strong>di</strong>are per le singole Province le iniziative interprovinciali<br />

<strong>di</strong> FoPe e <strong>di</strong> organizzare le iniziative specifiche <strong>di</strong> FoPe per quel territorio.<br />

c) Coor<strong>di</strong>namento della Cura pastorale delle Vocazioni<br />

− Gli Animatori provinciali per la CPV si ritrovano in un Coor<strong>di</strong>namento che, in aiuto ai Ministri provinciali,<br />

cura l’ideazione e la realizzazione delle iniziative congiunte <strong>di</strong> CPV riguardanti le 6 Province; e lavora per<br />

rendere omogenei i percorsi <strong>di</strong> accompagnamento e <strong>di</strong> accesso al Postulato interprovinciale.<br />

− Il Coor<strong>di</strong>namento è presieduto da un Coor<strong>di</strong>natore, nominato dal Collegio dei Ministri tra una rosa <strong>di</strong> nomi<br />

proposti dagli stessi Animatori per la CPV.<br />

− Nelle singole Province continua ad operare l’Animatore provinciale per la CPV, con la sua equipe, che si<br />

occupa <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>care e sviluppare sul territorio delle singole Province le iniziative <strong>di</strong> CPV locali e <strong>di</strong><br />

collaborare alle iniziative interprovinciali <strong>di</strong> CPV.<br />

2.2. AREA EVANGELIZZAZIONE<br />

Per l’area evangelizzazione gli organismi interprovinciali e i rispettivi compiti sono quelli presentati nelle Linee<br />

interprovinciali per l’Evangelizzazione 22-24 e 29.<br />

Rivestono particolare urgenza i seguenti organismi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, per favorire il proseguimento del cammino<br />

intrapreso:<br />

a) Coor<strong>di</strong>namento interprovinciale per l’Evangelizzazione, del quale fanno parte:<br />

− I 6 Segretari provinciali per l’evangelizzazione.<br />

− Uno dei Segretari provinciali, scelto tra una rosa <strong>di</strong> nomi proposti dai Segretari, viene eletto dal Collegio dei<br />

Ministri come Coor<strong>di</strong>natore.<br />

− Un altro dei Segretari viene eletto dal Coor<strong>di</strong>namento come segretario-verbalista.<br />

b) Coor<strong>di</strong>namento interprovinciale dei Moderatori per l’Evangelizzazione missionaria, del quale fanno<br />

parte:<br />

− I 6 Moderatori provinciali per l’evangelizzazione missionaria.<br />

− Uno dei Moderatori provinciali v dal Collegio, scelto tra una rosa <strong>di</strong> nomi proposti dai Moderatori, iene<br />

eletto dei Ministri come Coor<strong>di</strong>natore.<br />

− Un altro dei Moderatori viene eletto dal Coor<strong>di</strong>namento come segretario-verbalista.<br />

c) Coor<strong>di</strong>namento interprovinciale dei Delegati per le Missioni al Popolo, del quale fanno parte:<br />

− I 6 Delegati provinciali per le Missioni al popolo.<br />

− Uno dei Delegati provinciali, scelto tra una rosa <strong>di</strong> nomi proposti dai Delegati, viene eletto dal Collegio dei<br />

Ministri come Coor<strong>di</strong>natore.<br />

− Un altro dei Delegati viene eletto dal Coor<strong>di</strong>namento come segretario-verbalista.<br />

Nelle singole Province continua ad operare il Segretariato provinciale per l’Evangelizzazione, con i suoi settori, che<br />

si occupano <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>care e sviluppare sul territorio delle singole Province le iniziative <strong>di</strong> evangelizzazione attraverso<br />

la pastorale or<strong>di</strong>naria, attraverso le nuove forme <strong>di</strong> evangelizzazione e attraverso l’animazione missionaria.<br />

d) Altri servizi <strong>di</strong> animazione<br />

− Giustizia e Pace e integrità del creato<br />

− Ecumenismo e <strong>di</strong>alogo<br />

− Cultura<br />

Sono tre ambiti nei quali già da adesso è possibile nominare delle Commissioni interprovinciali ristrette (3 o 4<br />

elementi), che svolgano un servizio <strong>di</strong> animazione per tutto il Nord Italia e i cui membri e ruoli siano definiti dai<br />

Ministri e che rispondano al Collegio dei Ministri.<br />

18


2.3. ECONOMIA<br />

È necessario ipotizzare un percorso <strong>di</strong> armonizzazione delle gestioni economiche delle varie Entità, per questo è<br />

utile:<br />

− far incontrare in modo regolare gli economi delle 6 Province e far elaborare un modello <strong>di</strong> armonizzazione<br />

delle economie.<br />

− Successivamente occorrerà mettere in atto tutte le cose “tecniche” per far convergere la gestione a livello<br />

provinciale e poi a livello locale.<br />

2.4. BUROCRAZIA<br />

È necessario ipotizzare un percorso <strong>di</strong> armonizzazione anche della burocrazia interna:<br />

− Registri e moduli <strong>di</strong> vario genere<br />

− Relazioni annuali<br />

− Cronaca delle fraternità<br />

possono essere uniformati, possibilmente andando verso una semplificazione della burocrazia interna, in modo<br />

tale da facilitare poi il passaggio all’unica Entità.<br />

3. FRATERNITÀ INTERPROVINCIALI<br />

3.1. FRATERNITÀ FORMATIVE<br />

a) Sono quelle già esistenti, più quelle che eventualmente fossero ritenute necessarie in futuro.<br />

3.2. NUOVE FRATERNITÀ DI PROGETTAZIONE INTERPROVINCIALE<br />

a) Torino: fraternità <strong>di</strong> evangelizzazione del mondo giovanile<br />

b) Genova (Celle Ligure): fraternità <strong>di</strong> presenza e con<strong>di</strong>visione del carisma in forma rinnovata<br />

c) Bologna (Antoniano): fraternità de<strong>di</strong>ta all’evangelizzazione attraverso i me<strong>di</strong>a e all’aiuto ai poveri.<br />

3.3. NUOVE FRATERNITÀ DI COMPOSIZIONE INTERPROVINCIALE<br />

Sono le 6 fraternità che entreranno in gioco quando sarà completata la prima serie <strong>di</strong> fraternità interprovinciali.<br />

Il giorno 12 Novembre u.s. è stato celebrato<br />

a Dongo, nel Convento <strong>di</strong> S. Maria delle<br />

Lacrime, il XXIV Congresso della Provincia.<br />

L’incontro ha avuto inizio alle ore 10.00 con la<br />

preghiera del Cantico <strong>di</strong> tutte le creature<br />

insieme alla fraternità locale, con la quale il<br />

Definitorio si è intrattenuta per un poco.<br />

Quin<strong>di</strong> si sono affrontati i temi all’Or<strong>di</strong>ne del<br />

Giorno, a partire da una revisione del<br />

cammino <strong>di</strong> Formazione Permanente, per<br />

quanto riguarda la celebrazione della<br />

settimana fraterna (Delibera 14 PVPr 2007) e<br />

dei sussi<strong>di</strong> per fraternità limitrofe.<br />

È stata data una valutazione complessiva sulla<br />

Giornata <strong>di</strong> formazione degli Economi e dei<br />

Guar<strong>di</strong>ani (Milano S. Angelo, 28 Ottobre u.s.)<br />

e sul Convegno Scotista (Milano UCSC e<br />

Angelicum, 7-8 Novembre u.s.).<br />

Il Segretario F&S ha comunicato che sono<br />

iniziati gli incontri in preparazione al Lettorato<br />

e all’Accolitato.<br />

VITA DELLA PROVINCIA<br />

LA FRATERNITÀ DEFINITORIALE COMUNICA<br />

19<br />

Ha verbalizzato per i Ministri<br />

Fr. Francesco Patton<br />

Il Ministro ha comunicato al Definitorio che il<br />

Vescovo <strong>di</strong> Como ha nominato fr. Arturo<br />

Busetti come Amministratore parrocchiale<br />

della Parrocchia dei SS. Eusebio e Giacomo nei<br />

comuni <strong>di</strong> Peglio e Livo, mentre la Diocesi sta<br />

riconsiderando la <strong>di</strong>stribuzione delle Parrocchie<br />

sul territorio.<br />

Sono state date altre comunicazioni circa il<br />

cammino interprovinciale e della COMPI.<br />

Da ultimo sono state trattate alcune questioni<br />

<strong>di</strong> lavori e <strong>di</strong> legale rappresentanza.<br />

Il Congresso si è concluso alle ore 17.05.<br />

A laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francesco.<br />

Il Definitorio provinciale si è riunito il giorno 3<br />

Dicembre u.s. presso il Convento <strong>di</strong> S. Maria<br />

Incoronata in Canepanova a Pavia per il suo<br />

XXV Congresso.<br />

L’incontro ha avuto inizio alle ore 9.40 con un<br />

incontro <strong>di</strong> preghiera “Preghiamo con San<br />

Francesco” preparato dalla Fraternità locale,<br />

quin<strong>di</strong> il Ministro provinciale ha ringraziato a


nome del Definitorio e <strong>di</strong> tutta la Provincia i<br />

frati che hanno dovuto sopportare le <strong>di</strong>fficoltà<br />

dei lavori <strong>di</strong> ristrutturazione del convento negli<br />

ultimi anni con gli inevitabili <strong>di</strong>sagi che hanno<br />

comportato. È seguito un fraterno <strong>di</strong>alogo con<br />

la comunità, in particolare con i responsabili <strong>di</strong><br />

uffici particolari: fr. Davide Sironi per la<br />

Pastorale universitaria, fr. Giuseppe Maffeis,<br />

Assistente regionale Gifra, fr. Sergio Spiga per<br />

l’assistenza ai poveri e fr. Franco Marocchi per<br />

la Pastorale ai Noma<strong>di</strong>.<br />

Dopo che la fraternità locale ha lasciato il<br />

Congresso, il Definitorio ha incontrato<br />

fr. Riccardo Rota Graziosi, in qualità <strong>di</strong><br />

Assistente dell’Infermeria provinciale, per fare<br />

assieme a lui il punto della situazione dei frati<br />

ammalati e della struttura conventuale <strong>di</strong><br />

Sabbioncello a<strong>di</strong>bita a Infermeria.<br />

Dopo la pausa per il gustoso e ricco pranzo,<br />

con<strong>di</strong>viso con la fraternità locale in una<br />

stranamente solare Pavia invernale, si<br />

riprendono i lavori alle ore 14.45 affrontando<br />

alcune questioni <strong>di</strong> lavori e personali.<br />

Il Ministro ha poi comunicato i passi che i<br />

Ministri del Nord Italia stanno facendo in<br />

merito all’interprovincialità, con la costituzione<br />

del Segretariato interprovinciale <strong>di</strong> Formazione<br />

NOTIZIE DI CASA<br />

a cura <strong>di</strong> fr. Enzo Pellegatta & fr. Ernesto Dezza<br />

20<br />

& Stu<strong>di</strong> (dal 1 Settembre 2009 decadranno i<br />

Segretariati provinciali), il coor<strong>di</strong>namento in<br />

merito all’evangelizzazione e i tre progetti <strong>di</strong><br />

Case interprovinciali presentati a Caravate (e<br />

valutati anche nel recente incontro degli Under<br />

Ten del Nord Italia a Novaglie): Pastorale<br />

Giovanile a Torino, Antoniano <strong>di</strong> Bologna e<br />

Celle Ligure. Il Ministro ha chiesto<br />

rispettivamente a fr. Natale Fiumanò, fr.<br />

Michele Montemitro e fr. Luca Diegoli <strong>di</strong><br />

seguire tale progettazione, componendo<br />

assieme ai frati delle altre Provincie delle<br />

commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che dovranno<br />

presentare entro il 13 Febbraio 2009 ai Ministri<br />

provinciali il loro lavoro.<br />

Vengono affrontate alcune questioni <strong>di</strong> legale<br />

rappresentanza.<br />

Da ultimo è stata visionata un’ipotesi <strong>di</strong><br />

calendario per la Visita canonica del Ministro<br />

provinciale, la quale verrà indetta con lettera<br />

ufficiale prima <strong>di</strong> Natale.<br />

Il Congresso si è concluso alle ore 17.00.<br />

A laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francesco.<br />

03-07, Napoli: si svolge l’Assemblea Nazionale della Conferenza Italiana Superiori Maggiori.<br />

fr. Ernesto Dezza<br />

Segretario provinciale<br />

03-07, Ameno (NO): nel convento <strong>di</strong> Monte Mesma mons. Antonio Zani pre<strong>di</strong>ca un corso <strong>di</strong> Esercizi spirituali<br />

aperto a tutti i frati delle Province del Nord Italia.<br />

04, Milano: Solenne Pontificale in Duomo <strong>di</strong> S.Em.za Card. Tettamanzi nella ricorrenza <strong>di</strong> S. Carlo Borromeo,<br />

compatrono <strong>di</strong> Milano e patrono della nostra Provincia religiosa: partecipa il Ministro provinciale. Da segnalare il<br />

significativo messaggio al clero: La povertà evangelica del presbitero al servizio della Chiesa.<br />

07-08, Milano: per celebrare il VII centenario della morte <strong>di</strong> Giovanni Duns Scoto ha luogo il Convegno <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o<br />

”Pro statu isto”: l’appello dell’uomo all’infinito. Il pomeriggio del 7 novembre la sede è l’Università Cattolica del<br />

Sacro Cuore: presiede il prof. Alessandro Ghisalberti ed intervengono i proff. Sergio Ubbiali, Maurizio Chio<strong>di</strong>, fr.<br />

Cesare Vaiani, Paola Müller, Riccardo Fedriga e fr. Ernesto Dezza. La mattina <strong>di</strong> sabato 8 la sede è il Convento <strong>di</strong><br />

s. Angelo: sotto la presidenza del prof. fr. Cesare Vaiani intervengono i proff. fr. Bernar<strong>di</strong>no De Armellada, fr.<br />

Stefano Cecchin, Costante Marabelli, Chiara Selogna, Alessandro Ghisalberti. La conclusione è affidata al Ministro<br />

provinciale fr. Roberto Ferrari. Segue alle ore 12.00 la celebrazione eucaristica nella chiesa <strong>di</strong> s. Angelo. Nel<br />

pomeriggio la festa della Provincia continua con la celebrazione degli anniversari.


10-14, Montegrotto (PD): Assemblea Nazionale dei coor<strong>di</strong>natori <strong>di</strong><br />

GPIC.<br />

12, convento Madonna delle Lacrime <strong>di</strong> Dongo: si celebra il XXIV Congresso della Provincia.<br />

13-15, Novaglie (VR): si svolge l’ Incontro interprovinciale dei frati Under Ten.<br />

15, Brescia S. Gaetano: inaugurazione della parte del Franciscanum ristrutturata per la cooperativa Laser.<br />

17, convento <strong>di</strong> s. Bernar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Verona: nell’ambito dell’anno paolino il locale Stu<strong>di</strong>o Teologico organizza un<br />

incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla teologia <strong>di</strong> san Paolo. Il relatore è il prof. fr. Marcello Buscemi, docente presso lo Stu<strong>di</strong>um<br />

Biblicum <strong>di</strong> Gerusalemme.<br />

19, Milano: Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’UCSC.<br />

- convento <strong>di</strong> S. Antonio: si svolge la riunione dei giovani studenti ospitati nel Pensionato universitario annesso al<br />

convento; segue la cena con la fraternità locale.<br />

21, Bologna: Incontro dei Ministri provinciali del Nord Italia.<br />

22, Roma: Il presidente e il vice presidente della COMPI (fr. Roberto Ferrari) incontrano i Consigli Nazionali della<br />

Gifra e della Gifra “minori” per stu<strong>di</strong>are i passi da compiere in vista dell’unità.<br />

22-25, Sesto San Giovanni: si svolge la pre-missione a popolo.<br />

24-25, Milano: Riunioni del Consiglio <strong>di</strong> presidenza e degli Affari economici della COMPI.<br />

26-1/12, Siria: Fr. Roberto Ferrari e fr. Renato Beretta si recano in visita ai francescani della Custo<strong>di</strong>a colà<br />

presenti; si celebra ad Aleppo il ricordo <strong>di</strong> fr. Andrea Pagliari; sono presenti alla riunione della Conferenza<br />

Episcopale del Me<strong>di</strong>o Oriente (presente anche S.Ecc.za Mons. Giorgio Bertin); fr. Renato conduce in tournée<br />

l’orchestra Baroqu’Ensemble <strong>di</strong> cui è Maestro Direttore.<br />

28-30, Rezzato convento <strong>di</strong> s. Pietro: organizzato dalla Pastorale Giovanile ha luogo un ritiro sul tema:”Avvento,<br />

tempo per il desiderio e l’attesa”.<br />

29, Baccanello: in serata viene proposto il primo dei Sabati <strong>di</strong> Avvento, incentrati su “I verbi del Verbo”.<br />

3, Pavia convento <strong>di</strong> S. Maria Incoronata in Canepanova: si riunisce il Definitorio provinciale per il suo XXV<br />

Congresso.<br />

21


7, Arco <strong>di</strong> Trento: o: i frati in formazione <strong>di</strong> Verona s. Bernar<strong>di</strong>no sono ospiti assieme al Maestro fr. Clau<strong>di</strong>o e al Vice<br />

Maestro fr. Almiro per una giornata <strong>di</strong> ritiro. Per la gioconda fraternità in refettorio ci rimettono le penne un tacchino<br />

e un oco, onorati <strong>di</strong> sì gloriosa fine…<br />

16-17, 17, Università Cattolica <strong>di</strong> Milano: si tengono due seminari da parte del prof. Michael Blastic, OFM, sui temi “La<br />

cristologia negli scritti <strong>di</strong> Francesco e <strong>di</strong> Chiara” e “Le virtù della vita francescana secondo Bonaventura”. I seminari<br />

sono introdotti otti dai professori Maria Pia Alberzoni e Alessandro Ghisalberti.<br />

18, Sabbioncello: nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria Nascente si svolgono i funerali <strong>di</strong> fr. Beniamino Bossi, sacerdote, <strong>di</strong> anni<br />

85, degente nell’Infermeria provinciale da alcuni anni e deceduto la ma mattina ttina del giorno 16. Nativo <strong>di</strong> Milano, viene<br />

sepolto nel Cimitero <strong>di</strong> Musocco.<br />

19 e 20, Arco <strong>di</strong> Trento: l’atmosfera natalizia viene rallegrata dalla presenza del gruppo dell’ ANFFAS che celebra<br />

la Messa con animatori e parenti e continua la festa in conven convento. to. L’indomani si esibisce il gruppo dei “Singing<br />

Quire” costituito da circa venticinque giovani della zona <strong>di</strong> Padova e che interpretano canti gospel e affini.<br />

Il nostro fr. Gabriele ha pubblicato<br />

il suo primo libro <strong>di</strong> poesie:<br />

complimenti!<br />

21, Milano S. Antonio: il Ministro provinciale consegna il Diploma <strong>di</strong><br />

fraternità al Prof. Tito Dagrada, alla Dott. Maria Grazia Dossena, alla<br />

sig.a Raffaella Dossena e alla sig.a Maria Colombo in un clima molto<br />

familiare <strong>di</strong> anticipata festa natalizia.<br />

22, Brescia: il Comune <strong>di</strong> Brescia conferisce alla memoria <strong>di</strong> fr.<br />

Simpliciano Olgiati il Premio Bulloni, , premio della bontà annualmente<br />

consegnato a citta<strong>di</strong>ni che si sono <strong>di</strong>stinti per le loro attività <strong>di</strong> bene.<br />

Hanno ritirato il premio il Ministro provinciale e il fratello <strong>di</strong> fr.<br />

Simplicio, il sig. Valentino.<br />

28 - 5 Gennaio: viaggio missionario <strong>di</strong> fr. r. Roberto Ferrari, fr. Renato<br />

Beretta e fr. Massimiliano Taroni nel Corno d’Africa (Gibuti ed Etiopia)<br />

per una visita a Mons. Giorgio Bertin e un breve ciclo <strong>di</strong> conferenze su<br />

S. Paolo.<br />

29, Calusco d’Adda: nella chiesa parrocchiale si svolgono i funerali del<br />

sig. Giuseppe Cattaneo, fratello <strong>di</strong> p. Davide.<br />

30, Milano S. Antonio: convocati da fr. Franco Mirri, si riuniscono i<br />

membri del Segretariato interprovinciale <strong>di</strong> Formazione & Stu<strong>di</strong> con i<br />

Segretari provinciali che a Settembre termineranno il loro mandat mandato.<br />

ALLAM: «PROTAGONISTI PER IL BENE»<br />

dal Giornale <strong>di</strong> Brescia 7/11/08<br />

«Facile da <strong>di</strong>re, non così semplice da fare, anche se lui lo<br />

sta facendo con la propria vita».<br />

A pronunciare ronunciare il commento è Tommaso, <strong>di</strong>ciottenne <strong>di</strong><br />

quinta liceo, «lui» è Mag<strong>di</strong> Cristiano Allam che ieri<br />

pomeriggio all’istituto Franciscanum ha incontrato gli<br />

studenti <strong>di</strong> alcune scuole bresciane, mentre la cosa <strong>di</strong>fficile<br />

da mettere in pratica è «l’essere pro protagonisti, testimoni<br />

della verità, al servizio del bene comune per un mondo<br />

migliore».<br />

Mag<strong>di</strong> Cristiano Allam si è rivelato così un testimone <strong>di</strong> fede, come quelli, tanti, che egli stesso ha<br />

incontrato «nel lungo percorso <strong>di</strong> conversione».<br />

22


«Mi fermerò con voi i solo un’ora» ha premesso il vice<strong>di</strong>rettore del Corriere della Sera. Così è stato e<br />

se alla fine l’autore <strong>di</strong> «Grazie Gesù» ha strappato applausi da cantante pop e una lunga coda <strong>di</strong><br />

"fans" che volevano l’autografo sul libro, il merito sta tutto nel limpido ragionamento pronunciato in<br />

un au<strong>di</strong>torium dove per un’ora non ha volato una mosca.<br />

Come arrivare a essere pienamente se stessi, quin<strong>di</strong> felici e <strong>di</strong> conseguenza operatori <strong>di</strong> bene Allam<br />

lo spiega e lo presenta come una missione. «La nostra è quella <strong>di</strong> colmare quella spaccatura tra<br />

spiritualità e materialità, in modo tale che quest’ultima sia eticamente orientata e arrivi a coincidere<br />

con il bene comune. Questo è un compito che appartiene a ciascuno <strong>di</strong> noi. Il punto <strong>di</strong> partenza è<br />

quello <strong>di</strong> riconoscere la realtà oggettiva nella quale siamo immersi. Dai dati, dai fatti possiamo trarre<br />

i valori non negoziabili, i <strong>di</strong>ritti imprescin<strong>di</strong>bili che mettono al centro la persona. Se ciascuno farà la<br />

sua parte, a fronte della grande instabilità che scuote il mondo, ce la potr potremo emo fare».<br />

Allam parla della realtà <strong>di</strong> oggi, «malata <strong>di</strong> relativismo, buonismo, nichilismo, soggettivismo e<br />

multiculturalismo. Assistiamo ad un degrado etico - continua il giornalista che rilancia - c’è bisogno<br />

<strong>di</strong> una riforma morale». È necessario poter <strong>di</strong>s <strong>di</strong>stinguere tinguere e riconoscere i valori imprescin<strong>di</strong>bili per la<br />

persona per poter ridefinire qualitativamente il nostro modello sociale e il nostro concetto <strong>di</strong><br />

felicità». Come ha detto Tommaso «facile da <strong>di</strong>re, non così semplice da fare, ma lui lo sta facendo<br />

con la propria vita». L’impresa non è impossibile. [c. ber.]<br />

IL MONITO DI ALLAM «LA VERA ANOMALIA? VIVERE SOTTO SCORTA»<br />

da Brescia Oggi 7/11/08<br />

Verità e libertà come punto <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> un percorso<br />

spirituale che trova nel binomio fede fede-ragione il proprio fine<br />

ultimo. Così inizia il racconto <strong>di</strong> Madgi Cristiano Allam,<br />

scrittore e vice<strong>di</strong>rettore del Corriere della Sera, durante<br />

l’incontro organizzato dall’istituto Franciscanum e rivolto agli<br />

studenti delle scuole superiori della città, in primis Luzzago,<br />

Arici, liceo Foppa e istituto Salesiano Don Bosco. Un percorso<br />

lungo e tortuoso, quello che ha portato Allam a mettere in<br />

<strong>di</strong>scussione i valori stessi della famiglia <strong>di</strong> origine, fino ad arrivare alla conversione cristiana,<br />

maturata lo scorso marzo con rito officia officiato to da papa Benedetto XVI e reso pubblico, perché secondo<br />

Mag<strong>di</strong>, «il battesimo è un fatto personale ma non privato». «Sono cresciuto al Cairo, in un paese a<br />

maggioranza islamica - ricorda -. . Mia madre era una musulmana zelante e quando ho iniziato a<br />

stu<strong>di</strong>are e prima dalle suore Comboniane, poi dai frati Salesiani, per forza <strong>di</strong> cose ho preso a<br />

interrogarmi su quale delle due religioni, la cristiana e la musulmana, racchiudesse la verità». E se<br />

per Mag<strong>di</strong>, citando il detto evangelico, è la verità a rendere liberi liberi, , è corretto affermare anche il<br />

contrario: si può trovare la verità solo quando si è liberi da mistificazioni e filtri ideologici. Secondo<br />

lo scrittore, è il confronto stesso tra le due culture religiose a dover essere definito in modo<br />

sostanziale, perché «il <strong>di</strong>alogo non è il fine, ma uno strumento. Un ponte che dev’essere ben<br />

ancorato in entrambe le sponde», <strong>di</strong>ce Mag<strong>di</strong> Cristiano, rispondendo alla domanda <strong>di</strong> Giovanni,<br />

studente dell’Arici, sulla effettiva possibilità <strong>di</strong> convivenza tra religioni profondamente <strong>di</strong>verse. La<br />

coesistenza è possibile per Allam, in un contesto però <strong>di</strong> imprescin<strong>di</strong>bile rispetto delle regole e dei<br />

valori, perché «non ci si deve vergognare <strong>di</strong> essere padroni in casa propria».<br />

TRA LE DOMANDE degli studenti, c’è quella <strong>di</strong> Daniele, 16 anni, alunno del Luzzago curioso <strong>di</strong> capire<br />

il motivo che ha spinto il musulmano Mag<strong>di</strong> a fare una scelta <strong>di</strong> vita, il battesimo, così coraggiosa, a<br />

fronte delle minacce ricevute che impongono ora la presenza <strong>di</strong> una scorta continua. «La vera<br />

anomalia sta nel vivere e sotto scorta per le proprie idee in un paese che si definisce libero», la<br />

risposta dell’intellettuale. Gravissima poi la spaccatura tra materialità e spiritualità. «La lingua unica<br />

esiste e viene adoperata quando si parla <strong>di</strong> mercati, borse ed economia - precisa -, mentre quando<br />

si parla <strong>di</strong> valori e <strong>di</strong>ritti, appaiono contrasti e conflitti». No allora al nichilismo che annulla i valori e<br />

al buonismo contrario al bene comune, ma in particolare no al consumismo che inganna sulla ricerca<br />

della felicità. «Pensiamo amo <strong>di</strong> essere felici comprando beni materiali -aggiunge aggiunge Allam -, ma la vera<br />

felicità si trova nel rimettere al centro la persona e i suoi valori. Nel ritrovare quella <strong>di</strong>mensione<br />

interiore dell’anima in cui l’essere prevalga sull’avere». [Paola Castriota]<br />

23


UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER CHI ESCE DALLE MEDIE<br />

L’inaugurazione. Laser, Campus e Portofranco insieme<br />

nel FRANCISCANUM <strong>di</strong> via Callegari<br />

da Brescia Oggi 16/11/08<br />

Tre realtà del privato sociale uniscono le forze per dare ai giovani una nuova opportunità educativa.<br />

Campus, che opera con interventi <strong>di</strong>dattici destinati alle fasce deboli, insieme a Laser, ente regionale<br />

per la formazione e all’associazione Portofranco, che si occupa <strong>di</strong> supporto allo stu<strong>di</strong>o, si sono unite<br />

in un unico intento formativo nell’Istituto Franciscanum <strong>di</strong> via Callegari. La nuova sede, che<br />

concentra funzioni prima decentrate, è stata inaugurata alla presenza <strong>di</strong> numerose autorità e degli<br />

studenti.<br />

«È UN PROGETTO per affrontare in maniera responsabile l’emergenza educativa <strong>di</strong> questi anni - ha<br />

sottolineato Massimo Piva, presidente <strong>di</strong> Campus -, e dare un’opportunità ai ragazzi che si perdono<br />

per strada, in modo che recuperino la consapevolezza in un percorso <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione fra scuola,<br />

famiglia e mondo del lavoro».<br />

A beneficiare del nuovo Centro per il successo scolastico formativo, così si chiama la realtà che<br />

rientra nel progetto «Più belli che bulli», saranno i giovani dai 14 ai 18 anni intercettati in uscita<br />

dalla scuola secondaria <strong>di</strong> primo grado. La stima annua si aggira intorno agli 800 contatti per le<br />

attività <strong>di</strong> accoglienza e orientamento, e l’attività pomeri<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> aiuto allo stu<strong>di</strong>o coinvolge circa 150<br />

studenti più altri 50 solo per l’insegnamento mirato all’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

L’attività formativa, <strong>di</strong> tre anni o <strong>di</strong> minor durata, coinvolgerà annualmente 200 giovani tra quelli<br />

usciti dalle me<strong>di</strong>e e i cosiddetti «drop out» che ritengono chiusa l’ esperienza scolastica. Tra questi,<br />

circa la metà saranno interessati anche ad iniziative <strong>di</strong> tirocini in azienda e, in quest’ambito, sono<br />

avviati tre percorsi <strong>di</strong> qualifica professionale: per parrucchiere ed estetiste, per elettricisti e per<br />

addetti alle ven<strong>di</strong>te.<br />

«L’IMPORTANZA della formazione professionale è chiara a tutti - ha<br />

sottolineato l’assessore provinciale all’istruzione Gianpaolo Mantelli - e<br />

a livello regionale c’è pronta una legge che permetterà ai percorsi <strong>di</strong><br />

questo tipo <strong>di</strong> proseguire con perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, per<br />

acquisire un titolo ancora più completo». Sull’importanza della<br />

formazione e del ruolo delle istituzione, è d’accordo anche l’assessore<br />

alla Pubblica Istruzione del Comune Andrea Arcai, che ha ricordato la<br />

volontà dell’amministrazione <strong>di</strong> aprire le porte dell’istruzione,<br />

mettendo a <strong>di</strong>sposizione i luoghi della cultura per fare lezione in<br />

contesti <strong>di</strong> vita reale.<br />

PRIMA DEL TAGLIO del nastro del complesso progettato da Sergio Flamini e realizzato grazie al<br />

contributo <strong>di</strong> fondazione Cariplo, padre Roberto Ferrari, provinciale dell’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong> minori, ha<br />

spiegato ai ragazzi che è importante aprire la vita alla cultura, ricordando che il papa ha sottolineato<br />

l’urgenza <strong>di</strong> ripartire dall’educazione. «È vero - ha confermato il <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> Laser Mario Gallo -<br />

bisogna mettere i giovani nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esprimersi in esperienze formative gratificanti. In poche<br />

parole dare loro dei maestri». [Michela Bono]<br />

«PIÙ BELLI CHE BULLI», UNA SCUOLA PER VINCERE A SCUOLA<br />

dal Giornale <strong>di</strong> Brescia 17/11/08<br />

Un luogo <strong>di</strong> crescita e stu<strong>di</strong>o nel quale i giovani vengano avviati ad una professione, affiancati nei<br />

percorsi scolastici e aiutati, grazie ad un ambiente attento, a scoprire e recuperare il valore della<br />

propria persona. Il Centro per il successo scolastico formativo «Più belli che bulli», nasce per<br />

iniziativa <strong>di</strong> tre realtà da anni impegnate nel privato sociale e nella realizzazione <strong>di</strong> progetti e servizi<br />

in<strong>di</strong>rizzati all’educazione, ovvero Campus Cooperativa Sociale onlus, Laser Soc. Coop e Associazione<br />

Portofranco Brescia, con il contributo della Fondazione Cariplo.<br />

La nuova struttura si trova all’interno dell’Istituto Franciscanum <strong>di</strong> via Callegari, che ieri mattina ne<br />

ha ospitato l’inaugurazione. Il Centro conta sulla Cooperativa Campus, che ha investito sulla<br />

ristrutturazione dell’immobile ed è impegnata nella realizzazione <strong>di</strong> iniziative per i giovani finalizzate<br />

alla loro aggregazione e al tempo libero e alla proposta <strong>di</strong> percorsi formativi per i giovani e le<br />

famiglie, il Centro <strong>di</strong> Formazione professionale <strong>di</strong> Laser - l’ente opera nel campo della formazione<br />

24


aziendale e professionale e nella realizzazione <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong> qualifica triennale per i ragazzi tra i 14 e<br />

i 18 anni - e il Centro <strong>di</strong> aiuto allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Portofranco Brescia, che ha lo scopo <strong>di</strong> accompagnare e<br />

motivare i ragazzi nei percorsi scolastici, ridestando il loro interesse per lo stu<strong>di</strong>o. La struttura<br />

concentra quin<strong>di</strong> in un unico spazio funzioni e iniziative fino ad ora <strong>di</strong>stribuite in ambiti e se<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse, coor<strong>di</strong>nandole per perseguire obiettivi comuni.<br />

All’inaugurazione hanno partecipato le autorità e i rappresentanti delle realtà promotrici del Centro:<br />

Massimo Piva, presidente della Cooperativa Campus, Gianluigi De Silvi, presidente <strong>di</strong> Portofranco<br />

Brescia, Giacomo Ferrari e Mario Gallo, presidente e <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> Laser, Andrea Arcai e Giampaolo<br />

Mantelli, assessori alla Pubblica Istruzione rispettivamente <strong>di</strong> Comune e Provincia <strong>di</strong> Brescia, Flavio<br />

Bonar<strong>di</strong>, presidente della Centro, Mariella Enoc, vicepresidente della Fondazione Cariplo, padre<br />

Roberto Ferrari, provinciale dell’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a, padre Francesco Ferrari,<br />

consigliere regionale Aef e Sergio Flamini, progettista e <strong>di</strong>rettore dei lavori. [Paola Gregorio]<br />

«ESSERE CAPACI DI GUARDARE ALL’ALTRO CON GRATUITÀ»<br />

Premiati dal sindaco Paroli, nella tra<strong>di</strong>zionale cerimonia <strong>di</strong> consegna<br />

del «Premio Bulloni 2008», gli esempi <strong>di</strong> generosa de<strong>di</strong>zione<br />

dal Giornale <strong>di</strong> Brescia 23/12/08<br />

Luci accese, nel Natale <strong>di</strong> Brescia, sugli esempi <strong>di</strong> generosa de<strong>di</strong>zione: nella platea gremita<br />

dell’au<strong>di</strong>torium San Barnaba il calore degli applausi prolunga l’attimo breve dell’abbraccio sul palco,<br />

per il «grazie» della città davanti agli scintillii dell’albero.<br />

La cerimonia si ripete da cinquantacinque anni secondo un sobrio «copione» e ogni volta è nuova<br />

per la creatività del bene che trova risposte <strong>di</strong>verse per la molteplicità dei bisogni. Persone e gruppi<br />

si sono <strong>di</strong>mostrati anche in quest’anno che sta per finire «capaci <strong>di</strong> guardare all’altro con gratuità»,<br />

ha sottolineato il sindaco Adriano Paroli rilevando l’importanza <strong>di</strong> questo appuntamento prenatalizio<br />

che «ricorda e sottolinea le virtù civiche, la volontà del nostro territorio <strong>di</strong> confermare una <strong>di</strong>rezione<br />

fatta <strong>di</strong> valori».<br />

Nel suo intervento introduttivo alla cerimonia <strong>di</strong> consegna del «Premio Bulloni 2008» il sindaco ha<br />

richiamato la figura e le opere del primo prefetto <strong>di</strong> Brescia, «capace <strong>di</strong> manifestare grande<br />

attenzione per la città, coniugando impegno istituzionale e forte umanità».<br />

Le voci del coro gospel «The Golden Guys» hanno fatto da contrappunto alla lettura delle<br />

motivazioni. L’Associazione nazionale donne elettrici ha qui a Brescia, nella persona <strong>di</strong> Gianna<br />

Spada, «una delle sue attiviste più <strong>di</strong>namiche e intraprendenti».<br />

Al suo impegno per l’emancipazione femminile è stata de<strong>di</strong>cata una delle medaglie d’oro del<br />

Comune, altre due hanno premiato lo slancio coraggioso <strong>di</strong> Alberto Marenzi e Gianluigi Telaide, che<br />

hanno portato in salvo vite umane in <strong>di</strong>stinti episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> salvataggio in acqua. L’assessore Paola<br />

Vilar<strong>di</strong>, il vicesindaco Fabio Rolfi e il presidente della Circoscrizione Centro Flavio Bonar<strong>di</strong> hanno<br />

consegnato il simbolo della gratitu<strong>di</strong>ne citta<strong>di</strong>na. In memoria <strong>di</strong> tre illustri bresciani scomparsi <strong>di</strong><br />

recente, la presidente del Consiglio comunale Simona Bordonali e gli assessori Andrea Arcai e<br />

Giorgio Maione hanno consegnato le riproduzioni in oro delle antiche monete <strong>di</strong> Brescia alla figlia<br />

dell’avvocato Guido Alberini che da consigliere e da parlamentare «ha incarnato la politica come<br />

battaglia ideale»; alla moglie del me<strong>di</strong>co Luciano Zerneri, fondatore al Civile della Scuola <strong>di</strong><br />

riabilitazione fonetica dei laringectomizzati e della sezione bresciana dell’Associazione italiana<br />

laringectomizzati; al fratello <strong>di</strong> Padre Simplicio Olgiati, che è stato un riferimento per<br />

generazioni <strong>di</strong> alunni del Franciscanum come docente e poi come rettore e «Padre<br />

guar<strong>di</strong>ano». Alla cerimonia ha preso parte il Provinciale dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a,<br />

Padre Roberto Ferrari.<br />

Assume «la <strong>di</strong>versità come valore da vivere e da con<strong>di</strong>videre» in una zona ad alta intensità <strong>di</strong><br />

presenze straniere il Piano Formativo del Secondo istituto comprensivo <strong>di</strong> Brescia <strong>di</strong>retto da Angela<br />

Battagliola, destinatario del premio in memoria <strong>di</strong> «Diamantina Magnani e Manlio Gilberti». Le Suore<br />

Poverelle <strong>di</strong> Passirano, che sono al centro <strong>di</strong> una fattiva rete <strong>di</strong> solidarietà, hanno ricevuto il<br />

riconoscimento intitolato a «Pietro, Piergiuseppe e Piercarlo Beretta». Il volontariato dei giovani si<br />

esprime in modalità innovative nell’associazione «Bimbo chiama bimbo», ieri rappresentata dal<br />

presidente Fabio Baresi per la consegna del premio intitolato alla memoria del dottor «Attilio<br />

Lavecchia». Suor Daniela Baronchelli delle Figlie <strong>di</strong> San Paolo opera nella <strong>di</strong>fficile situazione del<br />

Pakistan: il premio «Cuore amico - Fraternità» è stato affidato alla sorella Irene. «Vulcano <strong>di</strong> idee e<br />

<strong>di</strong> generosità silenziosa» in tre<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> gestione della Caritas <strong>di</strong>ocesana, don Pier Antonio Bo<strong>di</strong>ni<br />

25


ha avuto il riconoscimento in memoria del Cavaliere del lavoro Umberto Gnutti. Per l’Aib, il<br />

presidente Franco Tamburini ha premiato il gesto del giovane albanese Petrit Demrozi, salvatore <strong>di</strong><br />

una vita nelle acque dell’Oglio. La malattia è <strong>di</strong>ventata stimolo alla solidarietà per l’impren<strong>di</strong>tore<br />

Paolo Marchiori: a lui è stato attribuito il premio in memoria <strong>di</strong> Nica e Can<strong>di</strong>da Ranzanici. Gualtiero<br />

Danieli (destinatario del premio dell’Or<strong>di</strong>ne degli avvocati) de<strong>di</strong>ca la sua professionalità me<strong>di</strong>ca ai<br />

bambini del Burkina Faso. Insieme al cibo, offrono ascolto e parole <strong>di</strong> conforto i volontari della<br />

Mensa Menni che hanno ricevuto il premio «Fausto Anselmi».<br />

Per il «Bulloni 2008», consegnato dal sindaco Paroli, la scelta della commissione è caduta sul gruppo<br />

femminile delle «vivan<strong>di</strong>ere della solidarietà», che ogni giorno da più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni confezionano<br />

centinaia <strong>di</strong> panini da <strong>di</strong>stribuire con il Camper Emergenza della Noce. [Elisabetta Nicoli]<br />

Preghiera iniziale<br />

COMMISSIONE GIUSTIZIA PACE E INTEGRITÀ DEL CREATO<br />

Verbale 10 Giugno 2008<br />

Comunicazioni da parte dell’incaricato Provinciale fra Cesare Azimonti<br />

Si è concluso pochi giorni fa l’incontro interfrancescano ad Assisi dal 2 al 4 giugno che aveva come tema<br />

l’economia. Durante l’anno sono due i momenti interfrancescani più importanti che si svolgono nella città <strong>di</strong> san<br />

Francesco. Nel primo, il 24 gennaio, si tratta <strong>di</strong> un pellegrinaggio, a cui seguono una tavola rotonda su <strong>di</strong>versi temi,<br />

e la celebrazione dell’Eucarestia. Il secondo è invece più formativo. Quello appena concluso era <strong>di</strong> questo tipo.<br />

Quest’anno ci sono stati 45 partecipanti, tra cui molti laici che hanno sottolineato l’apprezzamento per il clima<br />

fraterno che si è creato. Prossimamente verranno consegnate le relazioni degli incontri svolti.<br />

Durante questo incontro i <strong>di</strong>versi responsabili provinciali si sono incontrati, e accogliendo l’invito dei ministri<br />

provinciali ad essere concreti e a prendere posizione su temi <strong>di</strong> attualità, è stato redatto uno scritto in cui si segnala<br />

la situazione <strong>di</strong> forte intolleranza nei confronti <strong>di</strong> persone straniere ed in particolare <strong>di</strong> coloro che appartengono<br />

all’etnia Rom.<br />

Viene consegnato e letto il documento. Emergono alcune perplessità su tale scritto, perché sembra poco<br />

approfon<strong>di</strong>to, ed inoltre non fa riferimento ad alcuni aspetti, quali la sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni, o la delinquenza, che va<br />

a ledere l’immagine stessa degli immigrati, o <strong>di</strong> coloro che riconoscono nell’integrazione un percorso positivo.<br />

Emerge il problema della stampa e dei me<strong>di</strong>a, che spesso non fanno una corretta informazione, e ci si chiede<br />

come sia possibile fare una lettura critica delle informazioni che ci vengono date e come orientarsi su una stampa<br />

che sia positiva e non <strong>di</strong>ffamatoria nei confronti dell’immigrazione.<br />

Padre Bruno Ducoli racconta, a tale proposito la sua esperienza sull’immigrazione a livello europeo.<br />

Padre Cesare il nostro impegno per la salvaguar<strong>di</strong>a del creato (rif. Perfetta Letizia gen-mar 2008). Si ipotizza un<br />

incontro sull’ecologia nelle fraternità prima del 4 ottobre.<br />

Programma da presentare al Definitorio Provinciale<br />

Facendo seguito e volendo concretizzare ciò che è emerso durante gli altri incontri, riteniamo <strong>di</strong> proporre un<br />

programma da sottoporre al Definitorio provinciale.<br />

Per quanto riguarda i rapporti con il Provinciale, il Definitorio e i frati, proponiamo che ci sia un incontro<br />

annuale con il Ministro, e un incontro una volta all’anno durante l’assemblea delle fraternità. Verrà fatta, da<br />

parte della Commissione GPIC, una richiesta formale.<br />

Seguono <strong>di</strong>versi interventi, in cui viene sottolineato che c’è il rischio <strong>di</strong> saturare i frati <strong>di</strong> incontri, mentre ciò<br />

che deve essere anzitutto importante è il far nascere passione per questi temi. Occorre trovare un metodo<br />

che susciti il bisogno ed il desiderio, e che faccia crescere l’interesse per argomenti come quelli della<br />

giustizia sociale, dei cambiamenti climatici, delle migrazioni.<br />

Modalità concrete e che potrebbero avvicinare i frati a queste tematiche, dovrebbero rompere un po’ gli<br />

schemi usuali.<br />

Si potrebbe, per esempio, ipotizzare una visita al termovalorizzatore <strong>di</strong> Brescia, o ad una centrale nucleare<br />

in Svizzera, per capire alcuni aspetti che riguardano temi legati all’ambiente, alla produzione <strong>di</strong> energia, e<br />

allo smaltimento dei rifiuti.<br />

Oppure un incontro che, partendo dalla degustazione <strong>di</strong> prodotti biologici e del mercato equo e solidale, ci<br />

porti poi a riflettere, attraverso l’aiuto <strong>di</strong> persone competenti, su alcune logiche economiche e <strong>di</strong> mercato.<br />

Per quanto riguarda incontri <strong>di</strong> assemblea, sarebbe più auspicabile fare incontri nelle singole fraternità, in<br />

cui presentare il nuovo supplemento della commissione GPIC. A tale scopo si rendono <strong>di</strong>sponibili tutti i<br />

membri della Commissione.<br />

26


Si propone <strong>di</strong> incontrarci con gli altri incaricati <strong>di</strong> GPIC del nord d’Italia. Si potrebbe iniziare con un incontro<br />

<strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> fraternità per conoscerci e poi incominciare a lavorare insieme.<br />

Padre Cesare riba<strong>di</strong>sce l’importanza della formazione per arrivare a coinvolgere i singoli frati. Una<br />

formazione che <strong>di</strong>venti parte della vita e non solo informazione. Per fare ciò occorre passare attraverso<br />

esperienze concrete.<br />

Nel fare formazione riteniamo siano importanti due attenzioni:<br />

1. non devono essere incontri solo per “addetti ai lavori”<br />

2. dare a queste tematiche il giusto fondamento biblico e spirituale, per evitare che siano considerate<br />

come una “novità” recente, mentre la loro ra<strong>di</strong>ce è molto più profonda e ecclesiale.<br />

Occorre tenere sempre presenti i due livelli attraverso cui possiamo agire. Un livello micro, fatto <strong>di</strong><br />

relazione e conoscenza <strong>di</strong> situazioni personali o ristrette, e un livello macro, che coinvolge a livello globale<br />

la nostra società.<br />

Possiamo ipotizzare <strong>di</strong> scegliere un solo tema su cui concentrarci (l’immigrazione può essere un esempio),<br />

ed è importante il come:<br />

1. collaborando con altre realtà specializzate (ONLUS, ONG, Caritas ecc. ecc)<br />

2. collaborando tra le nostre realtà, per esempio a livello caritativo (S. Antonio, S. Angelo, Pavia,<br />

Busto, Varese ecc. ecc.)<br />

Dobbiamo, se vogliamo essere formatori, capire e comprendere le tecniche della formazione e<br />

dell’informazione.<br />

Ritornando al tema della salvaguar<strong>di</strong>a del creato e sull’inquinamento, potremmo proporre che:<br />

1. nei progetti che vengono presentati al CAE per la ristrutturazione dei Conventi, si preveda<br />

l’installazione <strong>di</strong> pannelli solari, o che si utilizzino materiali eco-sostenibili<br />

2. nell’acquisto <strong>di</strong> autovetture si privilegi quelle con impianto GPL.<br />

La riunione si è tenuta presso il Convento <strong>di</strong> Gargnano, ospiti <strong>di</strong> Padre Bruno, che ci ha poi illustrato le attività che<br />

svolge. Abbiamo con<strong>di</strong>viso una cena fraterna con gli altri componenti e ospiti della fraternità, e abbiamo avuto<br />

anche modo <strong>di</strong> festeggiare Padre Cesare Azimonti per l’anniversario <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nazione.<br />

Il verbalista<br />

fra Luca Volonté<br />

DALLE MISSIONI<br />

LO SPIRITO DI NATALE DIVENTA CINESE?<br />

Il Natale in Cina, con luci, addobbi e regali l'aria del Natale si allarga in Cina?<br />

La festa <strong>di</strong> Natale è<br />

stata introdotta in<br />

Cina nel 19° secolo<br />

dai missionari<br />

stranieri. A quel<br />

tempo le chiese<br />

affollate per la<br />

messa <strong>di</strong><br />

mezzanotte erano<br />

una cosa nuova e<br />

misteriosa per i<br />

cinesi, invece negli<br />

ultimi anni il Natale<br />

è ormai conosciuto da tutti in Cina.<br />

Anche se sino ad oggi non ci sono perio<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

vacanza previsti per il giorno <strong>di</strong> Natale, il 25<br />

27<br />

<strong>di</strong>cembre infatti sarà un giorno <strong>di</strong> lavoro come<br />

gli altri, in giro si vedono abeti enormi<br />

addobbati con luci colorate e palline<br />

sbarluccicanti. Festoni luminosi pendono dai<br />

cornicioni dei palazzi privati, ma ancora <strong>di</strong> più<br />

da quelli pubblici. Nonostante tutto c'è aria <strong>di</strong><br />

Natale nelle città cinesi oggi.<br />

Del resto, basti pensare che il bud<strong>di</strong>smo una<br />

volta era in<strong>di</strong>ano, ora è la religione più <strong>di</strong>ffusa<br />

della Cina; le scarpe <strong>di</strong> stoffa un tempo erano<br />

mongole, ora sono le calzature tra<strong>di</strong>zionali<br />

della Cina; la birra un dì era tedesca o<br />

comunque europea, oggi è la bevanda più<br />

consumata della Cina. Sarà lo stesso con il<br />

Natale, la festa topica della cristianità?


Non è una questione <strong>di</strong> fede, ma <strong>di</strong><br />

globalizzazione, o meglio <strong>di</strong> trasformazione del<br />

Paese secondo un modello occidentale. Non è<br />

certo invenzione dei cinesi questa del Natale.<br />

Oggi la Cina produce circa l'80 per cento<br />

mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> tutti gli addobbi, i balocchi e tutti<br />

gli oggetti natalizi, compresi tutti i santini, e<br />

non solo, che si trovano anche nel botteghino<br />

<strong>di</strong> S.Antonio a Milano.<br />

Soprattutto da evidenziare è che ha<br />

cominciato a consumarne vestendo le città a<br />

festa in questi giorni, forse <strong>di</strong> più che le<br />

capitali <strong>di</strong> nazioni a maggioranza cristiana.<br />

Forse molti <strong>di</strong> noi non sanno che la Cina è un<br />

paese multiconfessionale, tuttavia il Natale è<br />

<strong>di</strong>ventato una festività praticata da tutti i<br />

cinesi, specialmente dai giovani. Forse perché<br />

i ritmi <strong>di</strong> vita si fanno sempre più veloci e le<br />

pressioni sul lavoro <strong>di</strong>ventano eccessive, come<br />

le altre feste tra<strong>di</strong>zionali, anche il Natale è<br />

considerato da sempre più cinesi un'occasione<br />

<strong>di</strong> relax, gioia e scambi con amici e parenti.<br />

Come ha scritto un americano che lavora da<br />

anni in un'azienda a capitali esteri <strong>di</strong> Pechino<br />

in una lettera al figlio che vive sull'altra<br />

sponda dell'oceano: "Anche i cinesi<br />

festeggiano il Natale, appendendo luci e<br />

ornamenti vari sull'albero, ma non per<br />

celebrare la nascita <strong>di</strong> Gesù Cristo, solo per<br />

stare insieme alle persone care."<br />

Lo spirito del Natale è pervasivo. L’idea non<br />

razionale ma che arriva sotto il livello della<br />

coscienza è che la Cina deve modernizzarsi, il<br />

che significa <strong>di</strong>ventare come l’America e<br />

l’Europa. Se l’America e l’Europa hanno il<br />

Natale, anche la Cina deve averlo.<br />

28<br />

Certo, non è un Natale legato alla religione<br />

cristiana. Sembra un Natale pagano come<br />

quello dello spirito del Natale del racconto <strong>di</strong><br />

Charles Dickens, dove il Natale ha un’anima e<br />

una personalità tutta sua, quasi come se fosse<br />

un <strong>di</strong>o che vive intorno e per quel giorno.<br />

Di certo il Natale cinese oggi è l’immagine più<br />

autentica <strong>di</strong> quello che il Natale è <strong>di</strong>ventato da<br />

noi in Occidente.<br />

Niente <strong>di</strong> sorpendente poi se il Natale cinese<br />

con questo spirito domani potrà anche<br />

<strong>di</strong>ventare una nuova festa cinese. Oggi delle<br />

tre gran<strong>di</strong> feste comandate del calendario <strong>di</strong><br />

cui, solo una, quella per l’inizio della<br />

primavera, era tra<strong>di</strong>zionale, le altre due,<br />

quella dei lavoratori il 1 maggio, e quella della<br />

repubblica, il 1 ottobre, sono state<br />

importazioni dall’occidente.<br />

Sta però già cominciando durante il tempo<br />

Natalizio, una nuova abitu<strong>di</strong>ne, almeno presso<br />

la nuova classe me<strong>di</strong>a cinese: invece della<br />

solita busta rossa piena <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>, il dono più<br />

tipico <strong>di</strong> qui, la gente sempre piu’ si affolla a<br />

fare compere comprando oggetti da regalare<br />

ai famigliari.<br />

Non c’è Babbo Natale, nelle case in Cina non ci<br />

sono i caminetti con le loro canne fumarie, ma<br />

sembra che il suo spirito stia entrando nelle<br />

case e da qui in poi ogni altra trasformazione è<br />

possibile, ogni desiderio potrebbe avverarsi.<br />

In realtà ora il Natale in Cina si riveste sempre<br />

più <strong>di</strong> colori locali. Ad esempio in molti luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento Babbo Natale indossa già la<br />

giacca rossa abbottonata ai due lati <strong>di</strong> stile<br />

cinese, molte canzoni <strong>di</strong> Natale sono state<br />

tradotte in cinese e parecchi ristoranti<br />

tra<strong>di</strong>zionali colgono l'occasione per offire ai<br />

clienti "menu <strong>di</strong> Natale".<br />

(f.l.b.)


VENNE NELLA NOSTRA CARNE<br />

Il tempo passa e l'orologio biologico<br />

scan<strong>di</strong>sce il suo ritmo senza sconti. Sarà<br />

forse un desiderio <strong>di</strong> paternità, non<br />

corrisposto dalla mia attuale situazione <strong>di</strong><br />

famiglia, sarà che mi è <strong>di</strong>fficile vivere<br />

senza un contatto concreto con i più<br />

piccoli… fattosta che quest'anno ho deciso<br />

<strong>di</strong> prolungare un'esperienza estiva che<br />

aveva dato buoni frutti. Già durante l'anno<br />

2007/2008 il mio confratello polacco<br />

Simeon aveva iniziato una presenza<br />

settimanale nel "nido" che accoglie i<br />

bambini orfani con han<strong>di</strong>cap. Poi, nel<br />

mese <strong>di</strong> agosto, due amici sono venuti da<br />

Milano per vivere due settimane delle loro<br />

vacanze con questi piccoli trottolini, che<br />

hanno afferrato al volo l'occasione <strong>di</strong> un<br />

ad<strong>di</strong>tivo <strong>di</strong> coccole gratis. Allora, essendo<br />

ormai conosciuto nell'ambiente, mi è stato<br />

facile prendere il testimone e de<strong>di</strong>care una<br />

mattina alla settimana all'incontro con<br />

alcuni trai più marginali dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Meknes.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong> elementi, dai 2 ai 22 anni, con <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, fisico e/o mentale: tutti insieme<br />

appassionatamente in 2 stanze che insieme faranno 40 mq. Da queste due stanze, in cui stanno seduti su dei<br />

materassi per terra, i più in gamba (4 o 5) escono per andare alla ludoteca un'oretta e mezza al giorno; gli altri non<br />

escono praticamente mai. Il tutto è inserito al 5° piano dell'ospedale generale, che è il loro contesto <strong>di</strong> vita, dalla<br />

nascita a… non so cosa, visto che Asma, 22 anni, è ancora lì da quando è arrivata, 20 anni fa, quando il servizio è<br />

stato aperto. La mia è una presenza da compagno <strong>di</strong> giochi e per ora mi concentro soprattutto sull'animazione<br />

all'interno, senza scordare che un obiettivo prioritario è organizzare per loro delle uscite. Come questo giove<strong>di</strong>,<br />

giornata <strong>di</strong> festa in una scuola elementare, dove ho gioito nel vedere il cambiamento <strong>di</strong> atteggiamento dei bambini<br />

"normali": dalla paura, alla curiosità, al contatto e finalmente alla scoperta del "<strong>di</strong>verso".<br />

Mi rendo conto che manco <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong> formazione specifica per lavorare con questi fratellini; non è facile<br />

relazionarsi nel modo giusto con un ragazzo non-vedente che parla solo arabo e passare subito dopo a un<br />

bambino autista o una ragazzina ipercinetica. Infatti sono stupito dell'accoglienza che mi fanno: posso ben <strong>di</strong>re che<br />

mi hanno "adottato" e che mi aspettano fedelmente. Guai se non mi vedono il lunedì mattina, anche se capita <strong>di</strong><br />

avere riunioni, si accorgono bene che ho "marinato" una visita! Ci sono due momenti particolarmente "rituali" in<br />

queste visite: arrivo e partenza, che vanno debitamente formalizzati con un giro completo <strong>di</strong> abbracci e baci,<br />

meglio se pronuncio il nome <strong>di</strong> ciascuno. Un altro aspetto positivo <strong>di</strong> questo tempo donato è il rapporto con le<br />

ragazze che assistono i bambini, ragazze solide, visto che fanno questo lavoro in turni <strong>di</strong> 24 ore alternate. Il<br />

sistema ha dei vantaggi, ma per le ragazze significa non avere mai un giorno libero fisso nella settimana, per fare<br />

altre cose. Con me sono gentilissime, visto che sono l'unico uomo che lavora con loro: il problema è casomai<br />

gestire le proposte <strong>di</strong> matrimonio… ma credo <strong>di</strong> aver abbastanza chiarito la situazione nelle prime settimane,<br />

<strong>di</strong>cendo chiaro e tondo: o 4 tutte insieme o niente!<br />

Vivo questo incontro con i piccoli come una vera boccata d'aria e il tempo con loro non mi pesa, anzi. Mi fa bene<br />

uscire un po' da casa nostra e passare un momento <strong>di</strong> semplice gratuità. Mi viene in mente una frase scrittami da<br />

Yamna, un'amica educatrice specializzata per i bambini con "bisogni specifici"; mi scriveva all'occasione della<br />

prima festa con i bambini dell'associazione finalmente partita nella regione dell'Atlas, a commento delle foto dei<br />

suoi piccoli <strong>di</strong>ceva: "l'opera <strong>di</strong> Dio è perfetta". Sulle prime, considerando come sono mal messi questi fratellini, mi<br />

<strong>di</strong>cevo che forse il Creatore avrebbe potuto essere un po' più clemente… ma poi, considerando quanta capacità <strong>di</strong><br />

amore e <strong>di</strong> tenerezza questi piccoli sanno suscitare intorno a loro, quello che mi viene in mente quando guardo i<br />

"miei" è che, in realtà… non sono han<strong>di</strong>cappati: sono perfetti.<br />

Buon Natale<br />

fr. Pietro Pagliarini<br />

29


IN MEMORIAM<br />

fr. BENIAMINO (Mario Angelo Gabriele) BOSSI<br />

Fr. Beniamino nasce a Milano il 21 Febbraio 1924 e viene battezzato nella<br />

Parrocchia <strong>di</strong> S. Maria della Passione con il nome <strong>di</strong> Mario Angelo<br />

Gabriele. Dopo aver conseguito il Diploma <strong>di</strong> Perito industriale<br />

elettrotecnico, e svolto il servizio militare durante la Seconda Guerra<br />

Mon<strong>di</strong>ale, entra a Rezzato (BS) il 20 Agosto 1945 e il 3 Ottobre <strong>di</strong><br />

quell’anno riceve il saio della prova da fr. Giovanni Chio<strong>di</strong>ni, Ministro<br />

provinciale. A Rezzato trascorre l’anno <strong>di</strong> noviziato, al termine del quale, il<br />

15 Ottobre 1946, emette la Professione temporanea nelle mani <strong>di</strong> fr.<br />

Bonaventura Crippa, Delegato del Ministro provinciale. Dal 1946 al 1949<br />

attende agli stu<strong>di</strong> liceali a Sabbioncello <strong>di</strong> Merate (LC), quin<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>a la<br />

Sacra Teologia nei Conventi <strong>di</strong> Busto Arsizio (VA) (1949-50) e Milano S.<br />

Antonio (1950-51). Il 4 Ottobre 1950 a Busto Arsizio (VA) emette la<br />

Professione solenne nelle mani <strong>di</strong> fr. Rocco Barbariga, Delegato del<br />

Ministro provinciale. Si vede costretto a interrompere gli stu<strong>di</strong> a causa <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> salute, ma<br />

sostiene comunque gli esami del terzo anno <strong>di</strong> teologia, e infine ultima il suo curriculum <strong>di</strong> nuovo a<br />

Busto Arsizio (1955-56).<br />

Il 17 Marzo 1956 viene or<strong>di</strong>nato Diacono nella Cripta <strong>di</strong> S. Carlo presso il Duomo da Sua Ecc.za<br />

Mons. Giuseppe Schiavini, Vescovo ausiliare <strong>di</strong> Milano. Il 28 Giugno 1956 viene or<strong>di</strong>nato Presbitero<br />

nel Duomo <strong>di</strong> Milano da Sua Ecc.za Mons. Giovanni Battista Montini, Arcivescovo <strong>di</strong> Milano.<br />

Viene destinato al Collegio Serafico <strong>di</strong> Saiano (BS) come Lettore <strong>di</strong> Geografia e Disegno dal 1956 al<br />

1960. Nel 1960-61 è a Rezzato come Maestro dei Fratelli e Postulanti laici. Per pochi mesi (Luglio-<br />

Settembre 1961) è Commissario provinciale del T.O.F. a Cermenate (CO), dopo <strong>di</strong> che è a Milano S.<br />

Giovanni Battista alla Creta (1961-62). Dal 1962 al 1965 è a Civi<strong>di</strong>no (BG), come Commissario<br />

<strong>di</strong>strettuale del T.O.F. e Vice Cappellano dell’Ospedale <strong>di</strong> Palazzolo. Conclude l’anno 1965 (da<br />

Settembre a Dicembre) a Gargnano (BS), poi trascorre il 1966 a Milano S. Antonio. Dal 1966 al<br />

1968 è a Cermenate, come Economo, Discreto e Cronologo. Negli anni successivi viene destinato<br />

alle fraternità <strong>di</strong> Pavia (1968-69), Milano S. Angelo (1969-73), Saiano (1973-76), Civi<strong>di</strong>no (1976-<br />

85), Gargnano (1985-86), Pavia (1986-94), svolgendo sempre l’incarico <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>catore e confessore.<br />

Dal 1994 al 2003 è ascritto alla fraternità <strong>di</strong> Busto Arsizio (VA), finché l’età avanzata e la necessità<br />

<strong>di</strong> garantirgli cure assidue non richiedono il suo trasferimento nell’Infermeria provinciale <strong>di</strong><br />

Sabbioncello, dove si spegne serenamente la mattina del 16 Dicembre 2008.<br />

A laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francesco.<br />

Al termine del presente numero del Notiziario, riportiamo le annotazioni del compianto fr. Ilarino sulla fine della<br />

Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale e sulle contrad<strong>di</strong>zioni della pace.<br />

L’amabile insistenza <strong>di</strong> un confratello al quale partecipai<br />

la lettura <strong>di</strong> questi appunti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario, ha vinto in me quella<br />

sorte <strong>di</strong> pudore e <strong>di</strong> grande rispetto che ho sempre<br />

avuto per l’arte del “narrare”, da quando i miei “Padri<br />

Lettori” d’Italiano mi proscrissero, e a ragione, dall’albo<br />

della sufficienza in materie letterarie. Sarebbe bello che<br />

qualche altro testimone <strong>di</strong> questi fatti volesse trarne<br />

motivo per arricchire una così piccola storia, ma tanto<br />

nostra.<br />

Anno 1941-1945: Dal Collegio Serafico <strong>di</strong> Saiano BS<br />

È appena stata <strong>di</strong>chiarata la guerra Italo-Tedesca contro<br />

la Russia, l’America, l’Inghilterra e la Francia. Da parte<br />

<strong>di</strong> molti si pensa che tale guerra non potrà durare a<br />

lungo, dati i primi successi dell’esercito tedesco ed il<br />

tipo <strong>di</strong> armi che via via vengono impiegate: sarà un<br />

LA “PACE” LA RICORDO COSÌ<br />

30<br />

“guerrone”, ma <strong>di</strong> breve durata! In realtà non fu così:<br />

durò più della precedente grande guerra 1915-1918.<br />

Sul colle del “Calvario” <strong>di</strong> Saiano, ancora non si<br />

conosce <strong>di</strong>rettamente la guerra, se non dai bollettinira<strong>di</strong>o<br />

e dalla vita sempre più <strong>di</strong>fficile. Ecco come<br />

incominciamo a conoscerla. In una limpida mattinata <strong>di</strong><br />

febbraio, caratterizzata da vento e sole già primaverile,<br />

siamo costretti ad abbandonare le aule scolastiche,<br />

perché sul nostro cielo si sta svolgendo un<br />

combattimento aereo. È una manovra improvvisa e<br />

fulminea: voli acrobatici, spari, e poi … la caduta degli<br />

apparecchi in fiamme. Nel pomeriggio ci rechiamo al<br />

cimitero <strong>di</strong> Brione (BS) dove la pietà <strong>di</strong> quei montanari<br />

ha ricomposto le salme degli aviatori, orribilmente<br />

mutilate.


Purtroppo il teatro della battaglia si è spostato al <strong>di</strong> qua<br />

del Me<strong>di</strong>terraneo, sul “patrio suolo”! Anche al Collegio <strong>di</strong><br />

Saiano si vivono ore <strong>di</strong> ansia e <strong>di</strong> trepidazione. Iniziano<br />

le prime ispezioni da parte degli ufficiali tedeschi ed<br />

italiani, i quali <strong>di</strong>etro l’incalzare dell’esercito nemico,<br />

incominciano a preoccuparsi per una almeno sommaria<br />

preparazione <strong>di</strong>fensiva nelle retrovie. Il Collegio è stato<br />

adocchiato come un ottimo e strategico appostamento<br />

su tutta la Franciacorta.<br />

Il padre Direttore, padre Pancrazio Chio<strong>di</strong>ni, con il suo<br />

Vice padre Alessandro Borlotti, si adoperano in ogni<br />

modo per scongiurare il pericolo. L’avanzata Anglo-<br />

Americana continua tenacemente ogni giorno. Il Gen.<br />

Thaller ha decretato l’occupazione del Collegio. Il nostro<br />

Magg. Bruni, posto a presiedere a tutti i 200 soldati “SS”<br />

italiani qui accampati, è continuamente sotto la minaccia<br />

del troppo mutevole umore dell’Ufficiale tedesco.<br />

A padre Pancrazio che chiede venga limitata<br />

l’occupazione del Collegio, per non dover rimandare tutti<br />

i fratini presso le proprie famiglie, il Magg. Bruni<br />

risponde molto energicamente: “Entro le ore 8 <strong>di</strong><br />

domattina, siano sgombrati tutti i dormitori, o dovrò<br />

provvedere con i miei soldati!” e, con una voce <strong>di</strong>venuta<br />

subito più umana, aggiunge: “Ma non sa, benedetto<br />

padre, che <strong>di</strong>scutere tale or<strong>di</strong>ne significa la mia<br />

imme<strong>di</strong>ata fucilazione? Cerchi <strong>di</strong> capirmi!...”.<br />

I fratini, una novantina circa, vengono quasi tutti<br />

richiamati in famiglia dai propri genitori. Un altro esiguo<br />

gruppo sceglie <strong>di</strong> rimanere. Mentre i bombardamenti<br />

vanno ormai flagellando tutti i paesi limitrofi, quelli<br />

specialmente posti lungo il percorso della ferrovia<br />

Brescia-Edolo, giunge al Calvario l’or<strong>di</strong>ne perentorio del<br />

Gen. Thaller <strong>di</strong> resistere ad ogni costo.<br />

Come potrà quel pugno <strong>di</strong> uomini arrestare l’impeto<br />

travolgente dell’esercito americano? Inutile e <strong>di</strong>sperato<br />

sarà ogni sacrificio! Così appunto la pensano quei<br />

soldati italiani, e, contro l’insana volontà del Gen.<br />

Thaller, decidono <strong>di</strong> abbandonare il Collegio, dandosi<br />

alla fuga. La minaccia <strong>di</strong> una <strong>di</strong>struzione totale del<br />

Collegio (da parte degli aerei anglo-americani) incombe<br />

ora su ora. Per tre giorni e tre notti noi fratini, con i<br />

padre della Comunità, rimaniamo nel rifugio sottostante<br />

la chiesina del “Calvario”. È lì, che un ufficiale italiano, al<br />

colmo della sopportazione, scoppia in un pianto<br />

accorato. “Dopo anni <strong>di</strong> dura lotta e <strong>di</strong> totale de<strong>di</strong>zione<br />

alla Patria, è mai possibile -va <strong>di</strong>cendo- che perda ora la<br />

mia vita così ingloriosamente e venga ad<strong>di</strong>rittura<br />

tacciato come tra<strong>di</strong>tore della mia Patria?...”.<br />

Gli alleati sono ormai alle porte. Potenti esplosioni ci<br />

scuotono in piena notte. Voliamo fuori letteralmente dai<br />

letti fuggendo sul monte. (Ci siamo persino <strong>di</strong>menticarti<br />

<strong>di</strong> svegliare il nostro compagno Giuseppe Cristini “il<br />

sordello”, il quale, chissà come, neppure a suon <strong>di</strong><br />

bombe e al tintinnio delle vetrate, si scompone!).<br />

Dal colle assistiamo ad un vero spettacolo<br />

estemporaneo <strong>di</strong> “sons et lumières”. Brescia appare<br />

tutta illuminata a giorno; a intervalli brevissimi,<br />

s’innalzano verso il cielo gigantesche colonne <strong>di</strong> fuoco<br />

accompagnate da boati potentissimi. È il<br />

bombardamento più massiccio dall’inizio della guerra,<br />

su Brescia!<br />

Dopo un terribile quarto d’ora, anche gli ultimi “bengala”<br />

si staccano dal cielo con la loro lunga coda <strong>di</strong> fumo,<br />

quasi inorri<strong>di</strong>ti essi stessi <strong>di</strong> quell’immane catastrofe.<br />

Una primavera turgida <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> speranza squarcia<br />

d’improvviso quella incombente e ormai insopportabile<br />

31<br />

minaccia <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione e <strong>di</strong> morte. La prima alba del<br />

maggio (1945), accompagnata dal crepitio delle armi,<br />

raccolte un po’ ovunque, e da uno scampanio festante,<br />

annuncia la tanto sospirata “PACE”! Alle ore 8 <strong>di</strong> quel<br />

mattino ci accorgiamo che sul colle “Calvario” ogni<br />

resistenza è cessata. Padre Pancrazio, nella notte, è<br />

sceso in pianura per incontrarsi con gli ufficiali<br />

americani, pregandoli <strong>di</strong> rinunciare ad ogni atto <strong>di</strong> forza,<br />

poiché i soldati delle “SS” sono tutti fuggiti,<br />

abbandonando ogni cosa. Durante tutta la mattinata il<br />

Collegio viene letteralmente asse<strong>di</strong>ato e saccheggiato<br />

dagli abitanti <strong>di</strong> Saiano, improvvisatisi “Partigiani e<br />

Liberatori”. Anche dai fratini, quell’annuncio <strong>di</strong> PACE,<br />

viene salutato con un crescendo delirio <strong>di</strong> gioia. Due <strong>di</strong><br />

essi, con i fucili mitragliatori nascosti sotto l’abito, si<br />

eclissano sul monte (verso l’Uccellanda), sparando<br />

all’impazzata, noncuranti del pericolo che proviene,<br />

proprio in quell’istante, dalla pianura… Un altro,<br />

impossessatosi <strong>di</strong> una “beretta” ultimo modello, sale<br />

sulla torre del Collegio e spara, spara senza tregua,<br />

lieto d’esprimere con tanto fragore la pienezza della sua<br />

gioia. Un altro ancora viene sorpreso appena appena in<br />

tempo con una bomba “balilla” <strong>di</strong>sinnescata… tra le<br />

mani! Un altro, infine, pensando <strong>di</strong> sostituire il<br />

percussore del fucile con un ru<strong>di</strong>mentale impianto <strong>di</strong><br />

chiodo e martello, per un vero miracolo non si squarcia<br />

la carotide con il piombo <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natamente esploso dalla<br />

capsula <strong>di</strong> un detonatore…<br />

Giunge intanto notizia che anche il supremo comando<br />

tedesco, agli or<strong>di</strong>ni del Gen. Thaller, è capitolato. La<br />

sede del comando è la Villa Fenaroli <strong>di</strong> via Colombare –<br />

Saiano.<br />

Per prima cosa si procede al <strong>di</strong>sseppellimento delle<br />

un<strong>di</strong>ci persone <strong>di</strong> Saiano trucidate e ammucchiate in<br />

un’unica fossa all’interno della Villa. La rappresaglia era<br />

stata compiuta a causa dell’uccisione <strong>di</strong> un soldato<br />

tedesco. Le un<strong>di</strong>ci bare sfilano in solenne corteo dalla<br />

Villa verso la chiesa <strong>di</strong> Saiano. Al cimitero, padre<br />

Alberto Parini, pronuncia un <strong>di</strong>scorso veemente e pieno<br />

<strong>di</strong> forza contro la tirannide e la brutalità esecutrici <strong>di</strong><br />

crimini esecran<strong>di</strong>. Poi, si pensa anche al Gen. Thaller<br />

(l’umana belva responsabile dell’ecci<strong>di</strong>o). Viene<br />

catturato in un capanno nella campagna <strong>di</strong> Adro (BS).<br />

Ricondotto alla Villa Fenaroli, a mala pena si riesce a<br />

sottrarlo al linciaggio della popolazione inferocita. Prima<br />

d’essere fucilato, chiede ed ottiene <strong>di</strong> poter vedere<br />

padre Pancrazio Chio<strong>di</strong>ni. “Sono protestante -<strong>di</strong>ce al<br />

padre- e non è per assistenza religiosa che desidero<br />

incontrarmi con Lei, ma per chiederle un favore. Ai miei<br />

familiari, che mi cercheranno, <strong>di</strong>ca che muoio orgoglioso<br />

d’aver servito fino all’ultimo la mia Patria. Viva la<br />

Germania!”. Si stacca, quin<strong>di</strong>, il gambale ortope<strong>di</strong>co, e,<br />

rivolto ad un clau<strong>di</strong>cante, lì presente, glielo lancia<br />

<strong>di</strong>cendo: “È tuo. A me non servirà più!”.<br />

Sono le ore 9 dell’un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> maggio 1945. Il Gen. Thaller<br />

viene accompagnato verso il muro esterno della Villa, e,<br />

prima che possa voltarsi, con una raffica <strong>di</strong> mitra viene<br />

abbattuto. I più facinorosi riescono ad impossessarsi<br />

della salma: l’appendono, capo all’ingiù, davanti alle<br />

scuole <strong>di</strong> Saiano. Più tar<strong>di</strong>, si potrà seppellirlo in luogo<br />

occulto.<br />

Così, il gau<strong>di</strong>o <strong>di</strong> quella “PACE” appena nata, ancora<br />

una volta si offusca <strong>di</strong> sangue e <strong>di</strong> vendetta!<br />

Fr. Ilarino Mastaglia

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