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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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manutenzione della casa; dalle 10 alle 12:<br />

preghiera al tempio (3 volte al giorno); alle<br />

12: pranzo; quin<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o lavoro manuale o<br />

colloqui con la gente e una piccola cena; dalle<br />

18 alle 20: preghiera al tempio e devozioni<br />

particolari; quin<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e alle 22: riposo; in<br />

giornate particolari, come quelle dei defunti, le<br />

preghiere sono più lunghe. Un rosario <strong>di</strong> 108<br />

grani accompagna la ripetizione <strong>di</strong> altrettanti<br />

nomi <strong>di</strong> Buddha.<br />

Caratteristici sono lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> silenzio,<br />

praticati da singoli monaci, per una durata che<br />

può protrarsi anche per mesi ed anni, durante<br />

i quali neppure la preghiera a voce alta è<br />

ammessa; tali perio<strong>di</strong> rendono possibile<br />

l’introspezione e sono necessari, ci <strong>di</strong>ce Ch’ondo,<br />

perché “anche noi religiosi siamo molto<br />

occupati a fare il bene agli altri e spesso<br />

smarriamo noi stessi; non sappiamo più chi<br />

siamo”.<br />

Il complesso buddhista <strong>di</strong> Tongdosa ci<br />

permette <strong>di</strong> entrare in un tempio del livello più<br />

alto, dove si possono percorrere tutti i gra<strong>di</strong><br />

della pratica buddhista: quello degli<br />

insegnamenti e dei precetti, quello della<br />

pratica zen per giungere a quello della<br />

preghiera nel tempio. Il cammino è segnato da<br />

tre porte, ciascuna affiancata da un’aula.<br />

Soffermandosi e riflettendo, si può percorrere<br />

simbolicamente il cammino <strong>di</strong> purificazione del<br />

cuore.<br />

La prima porta è quella del risveglio: la<br />

possono oltrepassare solo quelli che si sono<br />

risvegliati dal sonno dell’incoscienza e<br />

intendono avviarsi verso l’illuminazione.<br />

La seconda porta espone l’immagine <strong>di</strong> 4 re<br />

vittoriosi, che interpretano l’impegnativo<br />

itinerario <strong>di</strong> chi vuole raggiungere la<br />

purificazione e l’illuminazione: il primo non si<br />

piega al potere, il secondo vince il desiderio e<br />

la tentazione, il terzo coltiva rispetto e brucia<br />

gli errori degli altri, il quarto esprime la cura <strong>di</strong><br />

se stessi; il tutto avviene nella pace interiore.<br />

Prima <strong>di</strong> raggiungere la terza porta ci si<br />

imbatte in una torre originale, con quattro<br />

<strong>di</strong>versi strumenti <strong>di</strong> suono a percussione: un<br />

grande uccello <strong>di</strong> legno con il suo suono<br />

risveglia gli esseri del cielo, un tamburo in<br />

forma <strong>di</strong> pesce risveglia gli animali del mare, il<br />

concerto prolungato eseguito da un’alternanza<br />

<strong>di</strong> percussori su un enorme tamburo risveglia<br />

gli esseri della terra, mentre i rintocchi <strong>di</strong><br />

un’enorme campana percossa da un tronco<br />

d’albero risveglia gli esseri dell’inferno.<br />

Introdotti da questo concerto i monaci sentono<br />

<strong>di</strong> pregare con tutto l’universo. Un tipico<br />

e<strong>di</strong>ficio a lato in<strong>di</strong>ca che cercando la verità si<br />

costruisce la propria pagoda.<br />

13<br />

La terza porta segna la conclusione del<br />

cammino che introduce al tempio. Le figure <strong>di</strong><br />

due animali, una tigre e un elefante,<br />

simboleggiano il raggiungimento <strong>di</strong> questo<br />

sta<strong>di</strong>o del cammino: chi mette in pratica<br />

l’insegnamento è deciso come una tigre e<br />

sapiente come l’elefante; queste due virtù<br />

riunite creano l’unità nel mondo.<br />

All’interno <strong>di</strong> ogni tempio buddhista dominano<br />

tre statue del Buddha; quella centrale<br />

rappresenta il Buddha storico, le altre due<br />

sono due sue personificazioni (i due<br />

bo<strong>di</strong>sadrat) e rappresentano coloro che hanno<br />

compiuto il cammino <strong>di</strong> purificazione, ma<br />

preferiscono rimanere tra i viventi per aiutare<br />

gli altri nel cammino dell’illuminazione; quello<br />

<strong>di</strong> destra rappresenta la misericor<strong>di</strong>a e quello<br />

<strong>di</strong> sinistra la compassione.<br />

Così, dopo avere impiegato tutte le proprie<br />

energie per raggiungere il perfetto equilibrio <strong>di</strong><br />

sé, si è arrivati all’agognata Gerusalemme. In<br />

questo cammino, l’unico aiuto esterno lo si<br />

riceve dal maestro che accompagna il<br />

<strong>di</strong>scepolo in un lungo e faticoso sforzo che<br />

termina nella quiete del cuore. Anche se siamo<br />

rimasti al livello terrestre, è pur sempre una<br />

Gerusalemme.<br />

Non si pensi che, pur in terreno buddhista, sia<br />

mancata l’occasione per vivere un’esperienza<br />

tipicamente francescana, soprattutto la notte<br />

trascorsa in un monastero filiale, una specie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>staccamento del grande monastero <strong>di</strong><br />

Tongdosa. L’esperienza, o avventura, è stata<br />

vissuta come un ritorno alle origini, e più<br />

precisamente a Rivotorto: ospitati in una sala<br />

fornita <strong>di</strong> cinque coperte, cinque cuscini e un<br />

sacco a pelo si è trascorsa la notte occupati ad<br />

ascoltare con una certa invi<strong>di</strong>a i ritmi dei due<br />

che hanno avuto la fortuna <strong>di</strong> addormentarsi<br />

almeno per qualche tratto della notte; non è<br />

successo come a Rivotorto, dove i frati sono<br />

stati sfrattati per lasciare spazio ad una<br />

simpatica creatura <strong>di</strong> Dio, ma alle ore 3 il<br />

tamburo ha chiamato alla preghiera, che ad<br />

alcuni <strong>di</strong> noi è sembrata la migliore soluzione<br />

per trascorrere almeno una parte della notte;<br />

l’atmosfera nel tempio era <strong>di</strong>stensiva, anche<br />

se quattro frati si sono trovati ad assistere alla<br />

preghiera <strong>di</strong> due monaci. Al mattino, però,<br />

abbiamo avuto l’opportunità <strong>di</strong> celebrare in un<br />

locale a noi riservato quella eucaristia che ci<br />

permesso <strong>di</strong> rientrare nell’ambito della<br />

Gerusalemme celeste.<br />

Il monastero femminile <strong>di</strong> Seognamsa, che ci<br />

accoglie dopo la notte <strong>di</strong> Rivotorto, ha<br />

caratteristiche <strong>di</strong>verse da quelli già visitati: le<br />

circa 40 monache che lo abitano sono de<strong>di</strong>te<br />

soprattutto alla contemplazione e solo una<br />

volta al mese con<strong>di</strong>vidono la loro vita con i

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