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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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Anno XXXII – n. 206 – Luglio 2010<strong>NOTIZIARIO</strong>S. Messa conclusiva del XXXVII Capitolo provincialeProvincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a “S. Carlo Borromeo”dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>


INDICEXXXVII CAPITOLO PROVINCIALE 4COMPIIncontro COMPI - Definitorio generale 10Elezioni Definitori provinciali 22NORD ITALIAVerbale Coor<strong>di</strong>namento Evangelizzazione Nord Italia 23Verbale Incontro dei Ministri provinciali 25CLARISSE DELLA FEDERAZIONEAssemblea Federale delle Clarisse <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a, Liguria e Piemonte 28Dai monasteri <strong>di</strong> Imperia e <strong>di</strong> Leivi 29VITA DELLA PROVINCIALa fraternità definitoriale informa 30Notizie <strong>di</strong> casa 313


XXXVII CAPITOLO PROVINCIALEGiornata intercapitolareCapitoli provinciali della Lombar<strong>di</strong>a e del Veneto - Friuli Venezia GiuliaVerona 28 Maggio 2010Ci si ritrova alle ore 10.00 in Sala Morone.Sono presenti, oltre ai frati capitolari della Lombar<strong>di</strong>a e del Veneto - Friuli, i M. Revv. fr. Alberto Tosini efr. Livio Crisci, Visitatori generali e Presidenti dei Capitoli, nonché i M. Revv. Ministri provinciali delPiemonte (fr. Gabriele Trivellin), del Trentino (fr. Francesco Patton), dell’Emilia Romagna (fr. BrunoBartolini), della Liguria (fr. Mario Vaccari), e il M. Rev. Definitore generale per l’Italia, fr. VincenzoBrocanelli.Svolge il lavoro <strong>di</strong> verbalista per la mattina fr. Ernesto Dezza.Fr. Alberto Tosini introduce la giornata presiedendo la preghiera iniziale, secondo il sussi<strong>di</strong>o pre<strong>di</strong>spostoper l’occasione.Il Segretario del Capitolo Veneto, fr. Stefano Cavalli, procede alla lettura dell’appello. Risultano assentifr. Antonio Baù, fr. Arturo Busetti, fr. Laurentino Okica Gomes, fr. Lorenzo Roncareggi, fr. MassimoCocchetti, fr. Riccardo Rota Graziosi, fr. Roberto Giraldo, fr. Stefano Recchia, fr. Victor Luis Quematcha.Fr. Alberto T. evidenzia la portata “storica” dell’incontro che si sta svolgendo tra frati capitolari delle dueProvince vicine. Viene data la parola al Definitore generale, fr. Vincenzo Brocanelli.Fr. Vincenzo B. porta i saluti del Ministro generale e anch’egli sottolinea la caratteristica importanza dellagiornata intercapitolare e la scelta dei due temi (Formazione Permanente e Interprovincialità). Con la suapresenza porta la vicinanza del Definitorio generale e l’interesse per il cammino comune svolto in NordItalia.Viene quin<strong>di</strong> data la parola a fr. Cesare Vaiani per la “<strong>di</strong>chiarazione d’intenti”. Fr. Paolo Canali vieneinvitato a presentare la parte della “Formazione Permanente” nell’Instrumentum Laboris (IL) dellaLombar<strong>di</strong>a. Ripercorre l’iter attraverso il quale si è giunti all’elaborazione dell’IL a partire dalcoinvolgimento delle fraternità della Provincia.Quin<strong>di</strong> viene invitato fr. Giampaolo Cavalli a presentare la parte della “Formazione Permanente”nell’Instrumentum Laboris (IL) del Veneto Friuli. Anch’egli ripercorre l’iter <strong>di</strong> elaborazione dell’IL e sisofferma sulle proposte <strong>di</strong> programmazione provinciale e interprovinciale.Viene invitato a parlare il Ministro del Trentino in merito alla Formazione Permanente: raccoglie in sintesigli elementi significativi della Provincia negli ultimi <strong>di</strong>ciassette anni. Formazione per i Guar<strong>di</strong>ani (a livelloprovinciale dal 1993, poi interprovinciale in questi ultimi anni, in continuità per quanto concerne la vali<strong>di</strong>tàdei contenuti, ma con la per<strong>di</strong>ta dell’opportunità <strong>di</strong> formazione simulata-esperienziale che veniva datanegli incontri provinciali); Progetto <strong>di</strong> Vita Fraterna (valore del Progetto non come prodotto ma comeprocesso); tempi residenziali (da 5 a 15 giorni, uno per triennio); ritiri <strong>di</strong> fraternità nella modalità dellalettura orante della Parola <strong>di</strong> Dio.Ministro dell’Emilia Romagna: Formazione Permanente con attenzione particolare ai Guar<strong>di</strong>ani, coinvoltinell’animazione e nella programmazione della vita della Provincia in aiuto al Definitorio provinciale;Under ten, seguiti <strong>di</strong>rettamente dal Ministro provinciale; Progetto <strong>di</strong> Vita Fraterna; Tre giorni <strong>di</strong>formazione; Incontri zonali. Ultimamente si in<strong>di</strong>viduano due temi particolari per gli incontri formatividell’anno: quest’anno si sono trattati la metodologia <strong>di</strong> Emmaus e le crisi.Ministro della Liguria: accostamento tra formazione e vita. Pellegrinaggio dei Capitolari nella ValleReatina. Progetto quadriennale <strong>di</strong> formazione delle fraternità, attraverso l’uso della metodologia <strong>di</strong>Emmaus. Progetto <strong>di</strong> vita fraterna, seguito della presenza del Ministro o <strong>di</strong> un Definitore nella fasedell’elaborazione. Incontri tra conventi limitrofi, con la presenza <strong>di</strong> un Definitore. Assemblea annuale deiGuar<strong>di</strong>ani. Verifica interme<strong>di</strong>a del cammino attraverso il Consiglio plenario.Ministro del Piemonte: Formazione sulla base della scelta del Capitolo generale in meritoall’Evangelizzazione. Progetto <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> missione, sebbene con <strong>di</strong>fficoltà in alcune fraternità.Segretariato per l’Evangelizzazione e la Missione.Alle 11.00, terminata la presentazione dei relatori e dei Ministri provinciali, si lascia spazio per alcuniinterventi in aula.4


Fr. Lorenzo Assolani: nota che sta crescendo la sensibilità a vivere le giornate insieme per conoscersi.Così anche nelle singole fraternità cresce la collaborazione con il Guar<strong>di</strong>ano e la reciproca conoscenza,ma è comunque da incrementare per poter meglio elaborare i Progetti <strong>di</strong> Vita Fraterna.Fr. Roberto Ferrari: positiva la conoscenza reciproca. Chiede ai Visitatori generali <strong>di</strong> esprimere il loroparere, sulla base delle loro Relazioni <strong>di</strong> Visita. Rispondono fr. Livio Crisci e fr. Alberto Tosini: fr. Livioevidenzia l’importanza <strong>di</strong> valorizzare l’elaborazione del Progetto <strong>di</strong> Vita Fraterna come occasione <strong>di</strong>lavoro all’interno della fraternità per conoscersi meglio (PVF come “processo”), sia come opportunità <strong>di</strong>collaborazione con il Definitorio provinciale per l’animazione della vita della Provincia. Anche fr. Albertorileva l’importanza del lavoro dato nella costruzione del PVF come occasione per prendersi cura <strong>di</strong> sénella vita della fraternità. In alcune situazioni <strong>di</strong>venta essenziale la presenza <strong>di</strong> qualcuno del Definitorioprovinciale che aiuti a mantenere l’obiettivo prefissato. Il PVF come “arma vincente” su cui puntare. Davalorizzare anche gli incontri tra fraternità limitrofe.Fr. Gabriele Trivellin: avendo lavorato nell’équipe della Formazione Permanente che in<strong>di</strong>cava leiniziative interprovinciali, chiede <strong>di</strong> attuare una verifica su <strong>di</strong> queste.Fr. Cesare Vaiani: quale rapporto tra <strong>di</strong>mensione intellettuale (contenuti) e <strong>di</strong>mensione relazionale. Glistrumenti usati sono funzionali a questa formazione alle relazioni interpersonali?Fr. Leone Rosato: porre attenzione al cammino <strong>di</strong> ogni persona all’interno della comunità. Dare spazioalla preghiera personale e all’aggiornamento teologico e biblico.Fr. Fabio Longo: usare la Lettera a un Ministro per la formazione dei Guar<strong>di</strong>ani.Fr. Agostino Martini: per quanto riguarda la formazione occorre ricordare che la qualità <strong>di</strong> vita dellacomunità <strong>di</strong>pende dalla qualità <strong>di</strong> vita dei suoi componenti, non solo dei Guar<strong>di</strong>ani.Per i lavori <strong>di</strong> gruppo ci si sud<strong>di</strong>vide secondo lo schema pre<strong>di</strong>sposto.Fr. Alberto T. chiede <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare all’interno <strong>di</strong> ogni gruppo un presidente e un verbalista e <strong>di</strong>soffermarsi in particolare sulle seguenti questioni: su quali soggetti puntare; quali strumenti utilizzare;quali mo<strong>di</strong> (residenziale / approccio culturale-intellettuale) impiegare.Quanto emerso dai gruppi sarà fornito ai due Capitoli provinciali per il loro successivo lavoro.Fine ore 11.25. Pausa. Lavori <strong>di</strong> gruppo.verbalista fr. Ernesto DezzaDopo il pranzo, i Capitolari si ritrovano in Assemblea alle ore 14,30.Modera l’incontro fr. Livio Crisci; l’argomento che viene trattato riguarda l’Interprovincialità.È consegnata una scheda portata dal definitore generale fr. Vincenzo Brocanelli che raccoglie le sezionidei documenti recenti dell’Or<strong>di</strong>ne circa l’interprovincialità e la ristrutturazione.Fr. Livio Crisci invita i segretari per l’evangelizzazione a presentare la proposta nata nell’incontro del 25maggio del coor<strong>di</strong>namento provinciale per l’evangelizzazione. La proposta, illustrata da fr. FedericoRighetti, riguarda l’istituzione <strong>di</strong> una fraternità interprovinciale per l’evangelizzazione (FEV) de<strong>di</strong>ta allemissioni al popolo.Fr. Livio Crisci invita fr. Paolo (Lombar<strong>di</strong>a) e fr. Lorenzo Raniero a presentare l’instrumentum laborisdelle rispettive province nella parte sull’Interprovincialità.Fr. Paolo, della Lombar<strong>di</strong>a ricorda che i testi <strong>di</strong> riferimento sono presi dal documento finale del CapitoloGenerale dove, parlando del ri<strong>di</strong>mensionamento e della ristrutturazione, ne sottolineano il valorepasquale. Presenta la delibera e l’orientamento preso dalla Provincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a nel Capitolo del 2007non solo verso un incremento della collaborazione interprovinciale, ma anche verso la creazione <strong>di</strong> unanuova entità nel Nord Italia. Nota la domanda della verifica del cammino fatto fin’ora, la richiesta <strong>di</strong> unamappatura delle presenze in prospettiva per il futuro, la necessità <strong>di</strong> guardare all’esperienza <strong>di</strong> altreprovincie (es. quelle tedesche) che sono giunte all’unificazione e magari farsi aiutare. Nel percorso versola nuova Entità accanto al Collegio dei Ministri viene proposta la presenza <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>natore a cui farriferimento per accompagnare le varie decisioni. Le Proposte sono riportate nel documento.Fr. Lorenzo Raniero, del Veneto, presenta i testi che introducono la sezione. La lettera del MinistroGenerale al Capitolo Provinciale: il Ministro suggerisce che il cammino <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong> comunionetra le province del Nord Italia sia basato sulla consapevolezza e su <strong>di</strong> un consenso sempre più ampio trai frati; inoltre colloca l’Interprovincialità nell’orizzonte della necessità <strong>di</strong> crescere nella coscienza <strong>di</strong> unfuturo da costruire insieme salvaguardando la qualità della vita evangelica e francescana. Nel testo èpresentato anche il cammino fatto nell’ultimo triennio dalla fraternità provinciale, e il risultato dellaconsultazione fatta tra i frati nel maggio 2009. Il capitolo sarà chiamato pronunciarsi e a sceglierel’orientamento da dare al cammino <strong>di</strong> Interprovincialità, alla luce della scelta fatta dal Definitorio dopo laconsultazione dei frati.5


Intervengono i ministri delle altre province del Nord Italia sul tema dell’Interprovincialità. Fr. FrancescoPatton illustra il cammino fatto dalla provincia <strong>di</strong> Trento e le scelte del Capitolo 2008, praticamenteall’unanimità: la creazione <strong>di</strong> un’unica entità, l’allineamento dei capitoli al 2013. In merito alla <strong>di</strong>sponibilitàdei frati a far parte <strong>di</strong> fraternità interprovinciali, il capitolo ha votato che i giovani completino laformazione iniziale inseriti in queste fraternità e che, terminata la formazione, preferibilmente sianoinseriti in progetti interprovinciali; in merito alla formazione permanente, ha in<strong>di</strong>cato <strong>di</strong> favorire ciò chesensibilizza all’Interprovincialità.Fr. Bruno Bartolini presenta il cammino fatto dall’Emilia Romagna. Il cammino verso l’Interprovincialità èiniziato, anche se permane una certa <strong>di</strong>fficoltà tra i frati. Le scelte della Provincia (chiusure <strong>di</strong> case,sostegno <strong>di</strong> alcune presenze) sono fatte tenendo presente l’orizzonte dell’Interprovincialità; c’è anchel’impegno a formare i frati in vista dell’Interprovincialità.Fr. Mario Vaccari della Liguria, presenta le decisioni prese dalla provincia nel Capitolo del 2009.Il Capitolo è favorevole alla costituzione <strong>di</strong> un’unica entità e ha approvato l’allineamento dei capitoli al2013 facendo alcune proposte: la formazione <strong>di</strong> un organismo che gui<strong>di</strong> l’Interprovincialità e si affianchial Collegio dei Ministri; proporre un questionario ai frati chiedendo la singola <strong>di</strong>sponibilità a partecipare alprogetto. Una mappatura della Provincia è già stata fatta nel Congresso Capitolare. La Provincia credemolto alla formazione <strong>di</strong> un’unica Provincia e vede in questo l’opportunità per nuove iniziative.Fr. Gabriele Trivellin del Piemonte <strong>di</strong>ce che la sua provincia ha iniziato un cammino <strong>di</strong> riflessionesull’Interprovincialità già dal 2004. La <strong>di</strong>minuzione numerica dei frati, iniziata dagli anni 60, non è unfenomeno recente, ed interessa anche le altre realtà della Chiesa locale. Ci si chiede come mantenereviva la testimonianza francescana, questo spinge ad agire e a pensare alla mappatura per in<strong>di</strong>viduarealcune realtà nel territorio e qualificarle nella loro attività.Terminata la presentazione dei Ministri Provinciali c’è spazio per gli interventi.Fr. Fabio Longo chiede da quanti anni le province <strong>di</strong> Trento, Piemonte. Emilia Romagna e Liguria nonhanno postulanti.Fr. Francesco Patton risponde e <strong>di</strong>ce che in trentino negli ultimi anni ci sono stati alcuni postulanti, pochi,ma non è solo questa la motivazione che ha spinto a camminare verso l’Interprovincialità, si tratta anche<strong>di</strong> una ricerca <strong>di</strong> valore.Fr. Gabriele Trivellin <strong>di</strong>ce che in Piemonte non ci sono postulanti da due anni, i numeri sono ridotti e ilnumero dei morti è <strong>di</strong> gran lunga superiore alle nuove entrate.Fr. Mario Vaccari <strong>di</strong>ce che in Liguria non ci sono postulanti da 5-6 anni, l’Interprovincialità èun’opportunità per la qualità della nostra vita.Fr. Bruno Bartolini <strong>di</strong>ce che attualmente in Emilia ci sono 2 postulanti e che l’anno prossimo ce ne sarà1.Fr. Adriano Busato chiede quante province, oltre a quella Veneta, hanno fatto il sondaggio tra tutti i fratiriguardo all’Interprovincialità. Inoltre chiede se si parlerebbe ancora <strong>di</strong> Interprovincialità qualora leprovince fossero autosufficienti?I Ministri Provinciali rispondono <strong>di</strong>cendo che pur non essendo stata fatta una consultazione della base ledecisioni prese dai rispettivi Capitoli Provinciali rispecchiano il sentire e il pensiero dei frati.Fr. Valeriano (della Lombar<strong>di</strong>a) chiede quali sono le motivazioni <strong>di</strong> coloro che si oppongono o che nonvedono la necessità dell’Interprovincialità.Fr Livio Crisci <strong>di</strong>ce che la risposta a questa domanda è complessa e che non c’è un “referente” chepossa rispondere. La riflessione all’interno dei gruppi può aiutare a capire e a confrontarsi.Fr. Renato Beretta chiede se nel cammino dell’Interprovincialità si parla <strong>di</strong> Carisma Francescano oesclusivamente dei problemi dei <strong>Minori</strong> nel nord Italia.Fr Livio Crisci riporta l’esperienza della Toscana che nel processo <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>mensionamento ha tenuto contoanche della presenza nel territorio <strong>di</strong> altre espressioni francescane.L’assemblea si conclude alle 15.30. Alle 16.00 iniziano i lavori <strong>di</strong> gruppo e alle 17.15 la celebrazioneeucaristica che conclude la giornata.verbalista fr. Roberto Cracco6


XXXVII CAPITOLO PROVINCIALEseconda parte28 Giugno - 3 LuglioScuola Apostolica “Sacro Cuore <strong>di</strong> Gesù” dei Padri Dehoniani, Albino (BG)Cronaca(a cura <strong>di</strong> f.s.r.)28 giugnoNel pomeriggio <strong>di</strong> ieri, domenica 27 giugno, i <strong>Frati</strong> sono giuntiad Albino, presso la Scuola Apostolica “Sacro Cuore” dei PadriDehoniani, per iniziare la seconda parte del XXXVII Capitoloprovinciale. Gli arrivi sono stati caratterizzati, come sempre,dalla reciproca accoglienza che, come ha sottolineato Fr.Roberto Ferrari nella o<strong>di</strong>erna celebrazione delle Lo<strong>di</strong>, è stata laprima espressione <strong>di</strong> questa seconda fase del Capitolo. Lagioia della ritrovata fraternità si è, poi, espressa nella graziadella preghiera, con cui è incominciata la prima sessione delCapitolo. I <strong>Frati</strong>, infatti, si sono ritrovati in Aula alle 9.00 per unalectio <strong>di</strong>vina guidata dal Presidente del Capitolo, fr. AlbertoTosini, che, commentando il brano <strong>di</strong> Luca 9,51-62, li haesortati a riprendere il cammino verso Gerusalemme sulle orme<strong>di</strong> Gesù e, come Lui, con ferma decisione tendere alcompimento della loro vocazione, lasciandosi alle spalle tuttiquei legami che potrebbero essere <strong>di</strong> ostacolo. Divisi pergruppi i Capitolari hanno, quin<strong>di</strong>, con<strong>di</strong>viso quanto la Parolaaveva in loro suscitato, terminando questo primo momentocapitolare con un comune ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie.Nella seconda sessione del mattino il Presidente del Capitolo eil Ministro provinciale hanno rivolto il loro saluto all’Assemblea.Il Ministro, in particolare, ha ripercorso il cammino compiuto dalla Provincia tra la prima e la secondafase del Capitolo, mettendo in evidenza i compiti che attendono i Capitolari nei prossimi giorni.Il pomeriggio è stato interamente de<strong>di</strong>cato ai lavori <strong>di</strong> gruppo, durante i quali sono state riprese le quattroschede, frutto della prima fase capitolare, per integrarle con i contributi pervenuti dalla riflessionecondotta in questi mesi nelle Fraternità della Provincia.L’Eucaristia, presieduta da Fr. Alessandro Ferrari, Ministro provinciale dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> Cappuccini <strong>di</strong>Lombar<strong>di</strong>a, ha concluso la giornata. In essa oltre a ricordare i numerosi <strong>Frati</strong> della Provincia cheportano il nome degli apostoli Pietro e Paolo, siamo stati invitati a rinnovare lo spirito <strong>di</strong> comunione cheabbiamo assaporato lo scorso anno con tutta la Famiglia Francescana durante la celebrazione delCapitolo delle Stuoie.29 giugnoDopo aver solennemente celebrato l’Eucaristia nella festadei santi Pietro e Paolo, i lavori capitolari sono ripresi inAula questa mattina alle ore 9.00 con l’approvazione degliultimi verbali della prima parte del Capitolo. I segretari dei<strong>di</strong>versi gruppi hanno, quin<strong>di</strong>, presentato il risultato deilavori della giornata <strong>di</strong> ieri. Nel resto della mattinata e nellaprima sessione pomeri<strong>di</strong>ana i Capitolari si sononuovamente <strong>di</strong>visi per gruppi per continuare l’elaborazionedelle proposte. Il tema <strong>di</strong> oggi era quello della qualità dellavita fraterna entro cui si attua la Formazione Permanente.7


Come, infatti, <strong>di</strong>ce il Documento sulla Formazione Permanente dell’OFM “il contesto della FormazionePermanente è quello della vita or<strong>di</strong>naria nella Fraternità locale, inserita nel mondo culturale, sociale epolitico, che resta il primo e il più importante ambito, nel quale la persona impara a farsi formare dallemolteplici situazioni … non basta approntare calendari e realizzare iniziative <strong>di</strong> formazione, se non c’è lacapacità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre la vita”. Nell’ultima sessione del pomeriggio, dopo aver celebrato insieme iVespri, i <strong>Frati</strong> si sono nuovamente ritrovati in Aula per confrontarsi sulle proposte elaborate durante lagiornata. I lavori sono terminati alle 19.45 e, dopo cena, un provvidenziale temporale ha ristorato dallacalura della giornata.30 giugnoLa giornata si è aperta con la celebrazione dell’Eucaristia e delleLo<strong>di</strong>. Ha presieduto Fr. Cesare Azimonti, che quest’anno ricorda ilsuo 50° anniversario <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nazione sacerdotale, e con lui i <strong>Frati</strong>hanno voluto rendere grazie per il bene che il Signore gli ha dato <strong>di</strong>compiere in tutti questi anni <strong>di</strong> ministero.La mattinata è, poi, trascorsa nei gruppi a riflettere sulla secondascheda che tratta dell’evangelizzazione. Ci si è così sentiti inparticolare sintonia con il cammino che tutto l’Or<strong>di</strong>ne dei <strong>Frati</strong><strong>Minori</strong> sta compiendo, dal momento che questo è stato anche iltema centrale del Capitolo generale, che si è celebrato lo scorsoanno. “L’annuncio del dono del Vangelo rappresenta – infatti – unelemento essenziale del nostro carisma <strong>di</strong> <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>, unelemento essenziale nel quale si attua e si esplicita il ‘sì’ alla nostrastessa vocazione. Tra le <strong>di</strong>verse implicanze connesse all’annunciodel Vangelo, la nostra Provincia nutre la consapevolezzadell’urgenza rappresentata dalle generazioni più giovani”.Nel pomeriggio ci si è ritrovati in Aula per confrontarsi su quantoemerso dai gruppi. Interrotti i lavori per la celebrazione dei Vespri,prima della cena, i Capitolari si sono nuovamente riuniti per approvare definitivamente quanto deciso ierisulla loro vita fraterna (FoPe) e oggi sull’evangelizzazione. Saranno queste decisioni ad orientare il lorocammino per il prossimo triennio.Anche questa sera una benefica pioggia ha rinfrescato l’aria, ristorando i Capitolari dalla calura dellagiornata. Deo gratias.1 luglioLa celebrazione eucaristica e le Lo<strong>di</strong> oggisono state presiedute dal Vicario provinciale,fr. Almiro Modonesi, che ha esortato iCapitolari ad assumere come propria lamissione stessa <strong>di</strong> Gesù: andare per lestrade del mondo a portare la salvezza e aliberare l’uomo da ogni forma <strong>di</strong> male e <strong>di</strong>schiavitù.La mattinata, poi, come nella giornata <strong>di</strong> ieri,è trascorsa nei gruppi, dove si è riflettuto sultema della “interprovincialità”. Da tempo,infatti, è in atto un cammino <strong>di</strong> collaborazionetra le sei Province dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> dell’Italiasettentrionale (Piemonte, Liguria, Lombar<strong>di</strong>a,Emilia Romagna, Veneto e Trentino AltoA<strong>di</strong>ge) , che si stanno orientando ad unirsi,per dare inizio ad una nuova esperienza cheriqualifichi e <strong>di</strong>a un nuovo impulso alla presenza francescana nell’Italia del Nord.Dopo il pranzo, la prima parte del pomeriggio è stata, invece, de<strong>di</strong>cata alla <strong>di</strong>scussione in Aula delleproposte elaborate la mattina, mentre, dopo una breve pausa, i lavori sono ripresi nei gruppi ed è stato8


affrontato l’ultimo tema su cui il Capitolo è stato chiamato a riflettere, cioè la nostra vita da poveri e daminori.I lavori si sono conclusi con celebrazione dei Vespri alle 19.30, durante i quali abbiamo insieme resograzie al Signore per la giornata trascorsa.2 luglioI Capitolari hanno iniziato la giornata con lacelebrazione eucaristica e le Lo<strong>di</strong>, presiedute da Fr.Cesare Vaiani, che quest’anno ricorda i suoi 30 anni <strong>di</strong>or<strong>di</strong>nazione sacerdotale. Nella sua omelia Fr. Cesare haesortato i <strong>Frati</strong> a rinnovare il dono della vocazione,vivendo la Parola della liturgia <strong>di</strong> oggi: chiamati, infatti,come Levi Matteo a rispondere all’invito del Signore, da<strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> ci vogliamo mettere ogni giorno alla sequela<strong>di</strong> Cristo, per partecipare al banchetto della salvezza edella misericor<strong>di</strong>a.Nella prima parte della mattinata si sono, poi, conclusi ilavori <strong>di</strong> gruppo e i Capitolari si sono ritrovati inAssemblea per <strong>di</strong>scutere le proposte che riguardavanola loro vita povera. Nel desiderio <strong>di</strong> mantenersi fedeli aquanto si è promesso <strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong> essere sempre più vicini ai meno fortunati della nostra società, si ècercato <strong>di</strong> verificare lo stile <strong>di</strong> vita che i <strong>Frati</strong> <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a conducono e <strong>di</strong> fare scelte che li aiutino aprocedere in un cammino <strong>di</strong> vera espropriazione.Nel pomeriggio sono state definitivamente approvate le decisioni prese ieri, in vista della nascita <strong>di</strong> unanuova Provincia <strong>di</strong> <strong>Frati</strong> nell’Italia settentrionale, e quelle della mattinata. Queste decisioni, insieme aquelle dei giorni scorsi sullo stile <strong>di</strong> vita e sull’evangelizzazione, andranno a costituire un brevedocumento contenente le linee guida che orienteranno il futuro prossimo <strong>di</strong> tutti i <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> dellaLombar<strong>di</strong>a.Ha concluso l’intensa giornata <strong>di</strong> lavoro la celebrazione dei Vespri, durante la quale i <strong>Frati</strong>, unendo leproprie voci nel canto del Magnificat, hanno lodato insieme il Signore per le gran<strong>di</strong> cose che continua acompiere.3 luglioL’ultima giornata <strong>di</strong> Capitolo inizia alle ore 7.30 <strong>di</strong>sabato 3 Luglio con la preghiera delle Lo<strong>di</strong>. Quin<strong>di</strong>,dopo una consistente colazione, i Capitolari si sonoritrovati in Aula per un fraterno confronto al fine <strong>di</strong>verificare le due settimane <strong>di</strong> Capitolo.Il Ministro provinciale ha concluso gli interventi,numerosi e significativi, ringraziando fr. AlbertoTosini per il suo servizio <strong>di</strong> Visitatore generale ePresidente del Capitolo; quin<strong>di</strong> ha presentatosommariamente la lettera inviata a tutti i frati dellaProvincia, invitando ogni fraternità e ogni singolofrate alla preghiera per il buon esito del Congressocapitolare che definirà le obbe<strong>di</strong>enze e lecomposizioni delle famiglie conventuali.Da ultimo, anche fr. Alberto ringrazia e salutal’Assemblea capitolare evidenziando alcuni punti rilevanti dell’esperienza vissuta e richiamando isoggetti chiamati a dare attuazione al Documento finale: il Definitorio provinciale, le Fraternità locali e ilCollegio dei Ministri provinciali del Nord Italia.L’eucaristia, presieduta da fr. Alberto, e celebrata nella luce dell’insegnamento <strong>di</strong> vita dell’apostolo sanTommaso, ha suggellato l’esperienza <strong>di</strong> questi giorni <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> fraternità, impegnandoci ariconoscere nella trama dei nostri giorni il Signore Crocifisso e Risorto e a testimoniarlo con semplicità eaudacia al mondo contemporaneo.9


COMPIINCONTRO COMPI – DEFINITORIO GENERALEAssisi, 7-10 Giugno 2010Comunicazione del Presidente COMPIIntroduzioneLa COMPI si compone <strong>di</strong> 20 Province, 19 delle quali sono ubicate in Italia e la 20 a è l’Albania. In baseall’ultima statistica dell’Or<strong>di</strong>ne pubblicata le case sono 306, i frati 2372, dei quali professi solenni2167, professi temporanei 171, novizi 34.L’animazione della COMPI avviene a 4 livelli:- quello nazionale, attraverso le due assemblee annuali residenziali (ottobre e marzo) peraffrontare le questioni che riguardano la Conferenza in quanto tale;- quello delle aree Nord, Centro e Sud, che si radunano secondo il calendario previsto dall’areastessa, per affrontare tutte le questioni <strong>di</strong> animazione e collaborazione interprovinciale relativealla rispettiva area geografica;- quello del Consiglio <strong>di</strong> Presidenza, che si occupa dell’animazione e dell’amministrazione dellaConferenza, pre<strong>di</strong>sponendo le assemblea e analizzando anticipatamente i problemi principali;- quello dei Segretariati e dei Settori che curano l’organizzazione e l’animazione delle attività deivari ambiti nei quali si esprime la nostra vocazione e missione.In preparazione al presente incontro è stata inviata una lettera questionario a tutte le 20 Provincedella Conferenza, su quattro punti specifici:- interprovincialità;- evangelizzazione ad gentes e inter gentes;- situazione della CPV e della formazione;- fraternità nuove.Le risposte delle province sono state raccolte in un dossier che è stato inviato per posta elettronicaai Ministri della Conferenza e al Definitore fr. Vincenzo Brocanelli che funge da legame con ilDefinitorio generale.Nella presente relazione si tiene conto delle risposte delle Province, per illustrare quei punti che sonostati suggeriti dal governo dell’Or<strong>di</strong>ne.1. Vita e formazione alla luce delle Prioritàa) Cura pastorale delle vocazioni (CPV)La CPV è svolta con impegno in quasi tutte le Province. Solo un paio <strong>di</strong> Ministri hanno segnalatocarenze <strong>di</strong> iniziativa o staticità in questo ambito. Punti <strong>di</strong> riferimento sono i vari documentidell’Or<strong>di</strong>ne in materia <strong>di</strong> Formazione e <strong>di</strong> CPV, come pure le Linee nazionali per la CPV. Esiste uncoor<strong>di</strong>namento nazionale degli Animatori per la CPV, che porta avanti alcune iniziative nazionali, edesiste soprattutto un cospicuo lavoro sul territorio delle Province, che sta cercando <strong>di</strong> coniugaresoprattutto una pastorale giovanile incentrata sull’evangelizzazione del mondo giovanile e propostavocazionale.Praticamente in tutte le province esistono:- iniziative e attività <strong>di</strong> evangelizzazione, proposta e orientamento vocazionale curate ecoor<strong>di</strong>nate dall’Animatore provinciale delle vocazioni con la propria equipe;- itinerari <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong> accompagnamento e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento vocazionale;- fraternità o comunità <strong>di</strong> accoglienza vocazionale nelle quali offrire ai giovani la possibilità <strong>di</strong>sperimentare la nostra forma <strong>di</strong> vita e nelle quali permettere ai responsabili della CPV <strong>di</strong> attuareun <strong>di</strong>scernimento più attento prima <strong>di</strong> far accedere i can<strong>di</strong>dati al Postulato. La durata dellapermanenza dei giovani in queste fraternità è molto variabile da Provincia a Provincia (si va dapochi giorni, a perio<strong>di</strong> prolungati, fino ad un anno).In questo ambito vanno inoltre segnalate alcune forme <strong>di</strong> collaborazione interprovinciale:10


- al Nord tra gli Animatori della CPV che si riuniscono stabilmente per armonizzare i percorsi <strong>di</strong><strong>di</strong>scernimento e <strong>di</strong> accoglienza in vista dell’ingresso dei can<strong>di</strong>dati nel Postulato interprovinciale, eper progettare e realizzare anche iniziative comuni.- Al Centro, dove esiste una forma <strong>di</strong> collaborazione stabile tra la Provincia Serafica e quella <strong>di</strong>Sardegna, con la realizzazione <strong>di</strong> una fraternità de facto interprovinciale a Cagliari e una adAssisi, a servizio della CPV.Nella CPV le Province coinvolgono in modo particolare i giovani frati.Va anche detto che non sempre ai gran<strong>di</strong> sforzi <strong>di</strong> annuncio e proposta vocazionale corrispondonogran<strong>di</strong> frutti, ma questo fenomeno va certamente letto in tutta la sua complessità, senzafacili riduzioni, tenendo conto <strong>di</strong> più fattori:- il crollo della natalità e l’invecchiamento della popolazione su tutta la superficie nazionale;- il processo <strong>di</strong> secolarizzazione che, soprattutto in alcune regioni (es. Nord Ovest), è ormai <strong>di</strong>scristianizzazione e porta a una riduzione della pratica religiosa specie tra i giovani;- la nostra minor capacità <strong>di</strong> essere presenti in modo capillare e significativo nella società e nelmondo giovanile;- i fattori socio-culturali ben illustrati nelle ricerche sociologiche degli ultimi 20 anni sulla religiositàdei giovani in Italia e sul loro modo <strong>di</strong> affrontare le scelte <strong>di</strong> vita: incertezza, sperimentalismo,orientamento al presente, spinta all’autorealizzazione, ricerca dell’autenticità.Si rileva comunque che – in questa fase storica – vi sono più can<strong>di</strong>dati e giovani in formazione nellearee Centro e Sud che non al Nord.b) Formazione inizialeSu tutto il territorio nazionale i programmi formativi per i can<strong>di</strong>dati che si trovano nella formazioneiniziale seguono le in<strong>di</strong>cazioni della RFF e cercano <strong>di</strong> recepire le proposte formative dell’Or<strong>di</strong>ne. Perquanto riguarda la formazione iniziale la situazione è per certi aspetti simile e per altri <strong>di</strong>fferenziatanelle tre gran<strong>di</strong> aree della Conferenza.- Al Nord la formazione iniziale è ormai quasi completamente con<strong>di</strong>visa tra le 6 Province. Èimpostata a partire da una Ratio Formationis interprovinciale, coor<strong>di</strong>nata dal Segretariatointerprovinciale per la F&S e svolta in fraternità formative interprovinciali: <strong>di</strong> Postulato (Arco-TN),<strong>di</strong> Noviziato (Baccanello-BG) e per i Professi temporanei (S. Bernar<strong>di</strong>no-VR). Anche lo Stu<strong>di</strong>oteologico S. Bernar<strong>di</strong>no (VR) è interprovinciale. Generalmente si appoggia sul Postulato e sulNoviziato del Nord anche la provincia <strong>di</strong> Albania. A Bologna continua il servizio dello Stu<strong>di</strong>oteologico S. Antonio, che è aperto anche ad alcune Diocesi e ad altri istituti religiosi.- Al Centro vi è un cammino iniziale <strong>di</strong> collaborazioni interprovinciali, che coinvolgono <strong>di</strong> volta involta un numero <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> province. Tali collaborazioni vanno dall’elaborazione <strong>di</strong> una RatioFormationis interprovinciale alla prassi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione delle case formative (specialmentePostulato e Noviziato) in forme <strong>di</strong> collaborazione bi- o tri-laterale (es. Toscana-Umbria-Lazio;Umbria-Sardegna; Abruzzo-Lazio). Il Noviziato interprovinciale <strong>di</strong> Fontecolombo, attualmenteaccoglie anche i novizi delle Province <strong>di</strong> Sicilia e Puglia. Esistono anche un paio <strong>di</strong> casi <strong>di</strong>“affidamento” dei propri professi temporanei ad altre Province (la Sardegna li affida all’Umbria el’Abruzzo al Lazio). In quest’area, al momento fatica ad aprirsi a forme <strong>di</strong> collaborazione laprovincia delle Marche.- Al Sud la situazione è molto <strong>di</strong>fferenziata. Esistono esperienze <strong>di</strong> Postulato con<strong>di</strong>viso (le dueprovince pugliesi si ritrovano a Castellaneta-TA) e <strong>di</strong> Postulato <strong>di</strong> due anni (Sicilia e le provincepugliesi). Esiste un’esperienza <strong>di</strong> Novizato con<strong>di</strong>viso tra le Province <strong>di</strong> Napoli, Benevento, Salernoe Calabria a Pie<strong>di</strong>monte Matese (CE) e il progetto <strong>di</strong> un noviziato interprovinciale tra tutte leProvince del Sud a partire dal 2011. Esiste un’esperienza <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o Teologico interfrancescano(ora interprovinciale) a Nola (NA) che coinvolge le Province <strong>di</strong> Benevento, Napoli e Salerno. Per iltempo della professione temporanea l’unica esperienza <strong>di</strong> collaborazione interprovinciale è quelladelle Province pugliesi a Bitetto (FG). La tendenza è quella <strong>di</strong> mantenere in Provincia Postulato ePost-Noviziato, eccezion fatta per le province pugliesi.Per quanto riguarda lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una seconda lingua la situazione è <strong>di</strong>fferenziata all’interno dellaConferenza:11


- vi sono Province che hanno fatto la scelta <strong>di</strong> inserire nel programma della formazione inizialel’appren<strong>di</strong>mento della seconda lingua con corsi durante l’anno ed esperienze <strong>di</strong> soggiornoall’estero;- Province che suggeriscono lo stu<strong>di</strong>o della seconda lingua;- Province che assecondano la richiesta <strong>di</strong> coloro che chiedono <strong>di</strong> poter apprendere la secondalingua.Per quanto riguarda il cosiddetto “anno francescano”:- vi sono Province che hanno fatto la scelta <strong>di</strong> inserire nel programma della formazione iniziale,prevalentemente nell’anno precedente la professione solenne, la sospensione degli stu<strong>di</strong>accademici per offrire un tempo prolungato <strong>di</strong> esperienza delle <strong>di</strong>mensioni fondamentali dellanostra vocazione.- Questo periodo viene generalmente progettato in <strong>di</strong>alogo con il Maestro e con il Ministroprovinciale in modo “personalizzato”, può avere come contenuto l’esperienza <strong>di</strong> un anno nellamissio ad gentes, oppure all’interno <strong>di</strong> fraternità che vivono in modo particolarmente significativole priorità (es. fraternità <strong>di</strong> eremo, <strong>di</strong> inserimento, <strong>di</strong> evangelizzazione itinerante, conaccentazione della minorità…).Nel campo della formazione iniziale i segni <strong>di</strong> preoccupazione sono quelli legati alla fragilità deican<strong>di</strong>dati (un po’ in tutta Italia) e alla scarsità numerica dei can<strong>di</strong>dati (tranne in alcune Province), albisogno <strong>di</strong> far terminare gli stu<strong>di</strong> superiori ai can<strong>di</strong>dati prima dell’ingresso in Noviziato, a unarevisione globale della formazione iniziale che non allunghi i tempi ma <strong>di</strong>a profon<strong>di</strong>tà allaformazione, alla necessità <strong>di</strong> avviare una <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> autoformazione e <strong>di</strong> accompagnamento chefavorisca l’interiorizzazione della vocazione, la fedeltà e la perseveranza.c) Formazione permanenteDalle risposte al questionario risulta che tutte le Province hanno fatto in questi anni un grossoinvestimento sulla formazione permanente.- a livello provinciale in alcune province è entrata la mentalità <strong>di</strong> vivere il Capitolo comemomento formativo e progettuale, in molte esiste la prassi del Capitolo delle stuoie a caratterespirituale e formativo;- per buona parte delle Province è risultato uno strumento efficace <strong>di</strong> FoPe l’elaborazione a livellolocale del Progetto <strong>di</strong> Vita Fraterna; il far incontrare le fraternità viciniori (o <strong>di</strong> una zona) perritiri e per l’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> temi formativi; così pure il ricorso a pellegrinaggi o a tempi fortiprolungati esperienziali e residenziali, in luoghi significativi (i luoghi francescani <strong>di</strong> Umbria, Lazioe Marche, oppure la Terra Santa, la Cappadocia, altri luoghi); esercizi spirituali; nelle tre areecomincia a essere ricorrente – seppur con modalità <strong>di</strong>verse – l’incontro congiunto dei Definitòri <strong>di</strong>tutta l’area;- per quanto riguarda la FoPe per categorie, tutte le province cercano <strong>di</strong> concentrare gli sforziformativi su Guar<strong>di</strong>ani e Formatori; esistono poi proposte formative legate all’aggiornamentoministeriale e culturale, come ad esempio le settimane <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> francescane organizzate al Suddalla Sicilia, al Centro dal Lazio, dall’Umbria e dalla Toscana e al Nord dal Veneto; qualcheprovincia inserisce nella progettazione FoPe anche incontri specifici per fasce d’età, conattenzione particolare ai frati dell’età <strong>di</strong> mezzo (40-60); altre privilegiano i settori <strong>di</strong>appartenenza (parroci, formatori, guar<strong>di</strong>ani, economi, cappellani d’ospedale…);- in qualche provincia vengono proposti anche tempi sabbatici personali, sotto la categoria delmoratorium o inseriti nel Progetto Personale <strong>di</strong> Vita.Riflettendo sulla situazione della FoPe qualche provinciale rileva anche un senso <strong>di</strong> stanchezzaall’interno dei frati e la necessità <strong>di</strong> saper rinnovare le modalità che rischiano facilmente <strong>di</strong> logorarsi.Risultano comunque forti i bisogni formativi legati alle relazioni, alla comunicazione, all’animazionedella vita fraterna e al ministero.d) Under 10La situazione è molto simile nelle tre Aree e nelle varie Province. Gli Under 10 sono seguiti o da unincaricato oppure <strong>di</strong>rettamente dal Ministro provinciale. In alcune province esiste anche un“Delegato” degli stessi U10 per tenere il collegamento tra <strong>di</strong> loro e con gli altri della rispettiva area.C’è in genere un’attenzione particolare all’accompagnamento personale, l’offerta <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong>12


incontro con<strong>di</strong>visi (giornate formative, ritiri, esercizi) e un progressivo inserimento nella vita e nelleattività provinciali e interprovinciali. È comunque una fase in cui permangono fragilità e criticità.e) Fraternità “nuove”Per fraternità “nuove” si intendono quelle fraternità che hanno avviato progetti nuovi o <strong>di</strong>rinnovamento <strong>di</strong> realtà già esistenti. Alcune <strong>di</strong> queste esperienze le incontreremo anche nel corso <strong>di</strong>questa settimana, mercoledì 9 giugno. Sono fraternità stimolanti e significative all’interno dellaConferenza o <strong>di</strong> un’Area. Ad esse guardano spesso i giovani in formazione perché vi intravedonoun’incarnazione significativa del nostro carisma, particolarmente nelle <strong>di</strong>mensioni dello spirito<strong>di</strong> orazione e devozione, della vita fraterna, della minorità che si fa con<strong>di</strong>visione edell’evangelizzazione. In esse i giovani in formazione chiedono solitamente <strong>di</strong> poter trascorrereperio<strong>di</strong> <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento dei tratti qualificanti la nostra forma vitae.Le fraternità segnalate come tali sono:* Al Nord:- Trentino: con<strong>di</strong>visione con i poveri (Cles-TN) e una esperienza <strong>di</strong> fraternità itinerante;- Liguria: fraternità centrata sulle Priorità in contesto extraconventuale e <strong>di</strong> forte minorità(Celle Ligure-SV);- Veneto: fraternità missionaria <strong>di</strong> vita semplice e <strong>di</strong> evangelizzazione itinerante (Roncajette-PD) e una fraternità per l’accoglienza <strong>di</strong> religiosi e sacerdoti in <strong>di</strong>fficoltà (Vittorio Veneto-TV);- Emilia Romagna: fraternità dell’Antoniano (BO) che opera attraverso i mass me<strong>di</strong>a e nelcampo dei bisogni socio-assistenziali e fraternità “San Paolo Apostolo” a San Cesario sulPanaro (MO) che privilegia l’evangelizzazione attraverso approcci tra<strong>di</strong>zionali e nuovi;* Al Centro:- Toscana: fraternità <strong>di</strong> inserimento in ambiente a forte immigrazione cinese nella città <strong>di</strong>Prato, si caratterizza per semplicità <strong>di</strong> vita e impostazione sulle priorità;- Marche: la fraternità <strong>di</strong> Valleremita (AN), che si caratterizza per l’impostazione <strong>di</strong> tipoeremitico;- Lazio: la fraternità <strong>di</strong> “Torre Angela” nella periferia <strong>di</strong> Roma, si caratterizza per l’autosostentamento attraverso il lavoro <strong>di</strong>pendente, la vita fraterna e <strong>di</strong> preghiera.- Sardegna: la fraternità <strong>di</strong> S. Mauro a Cagliari che si caratterizza come fraternità <strong>di</strong>evangelizzazione del mondo giovanile e <strong>di</strong> accoglienza vocazionale.* Al Sud:- Salerno: l’eremo <strong>di</strong> Sant’Angelo le Fratte (PZ), che si caratterizza per la vita eremitica;- Benevento: la fraternità <strong>di</strong> contemplazione ed evangelizzazione a Lioni (AV), è anche sededell’accoglienza vocazionale stabile;- Foggia: sono state avviate una “Fraternità <strong>di</strong> preghiera” a Termoli (CB) e una “Fraternità <strong>di</strong>evangelizzazione”;- Sicilia: è stata avviata una fraternità per l’animazione e l’aiuto economico alla Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Terra Santa a Palermo;- Napoli: da anni a Marcianise (CE) esiste una Fraternità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione con gli ultimi.f) Progetto CompiCome COMPI abbiamo ritenuto opportuno dare attuazione al Capitolo generale 2009 soprattuttoattraverso l’elaborazione <strong>di</strong> un progetto triennale, che ci ha visti impegnati nell’Assembleadell’ottobre 2009 e in quella del marzo 2010, durante la quale è stato anche approvato. Perl’importanza che tale Progetto triennale ha per il nostro cammino, e per il fatto che è concepitoesattamente come attuazione del Capitolo generale 2009, abbiamo deciso <strong>di</strong> stamparlo sottoforma<strong>di</strong> depliant e <strong>di</strong> farlo giungere a tutti i frati della Conferenza.2. Missione evangelizzatricea) Ad gentesGeneralmente l’impegno missionario delle Province è abbastanza forte e si colloca sul piano dellaformazione e sensibilizzazione missionaria, su quello della <strong>di</strong>ffusione della stampa missionaria,13


su quello della con<strong>di</strong>visione economica, su quello dell’invio <strong>di</strong> frati. Tutte le Province hanno un ufficioche si de<strong>di</strong>ca specificamente al rapporto con le Missioni e i missionari e quasi sempre anche al fundraising a scopo missionario.Per quanto riguarda l’impegno <strong>di</strong> personale:- due Province hanno una Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong>pendente (la Veneta in Guinea Bissau, la Napoletana inS. Paolo del Brasile);- due Province hanno delle Fondazioni (la Salernitano-Lucana in Minas Gerais in Brasile, laSannito-Irpina nel Piauì in Brasile);- <strong>di</strong>verse province hanno impegni missionari consistenti o con la Terra Santa o con le Entitànate dal proprio impegno missionario e ormai autonome o con fondazioni missionariedell’Or<strong>di</strong>ne (cfr. Dossier);- <strong>di</strong>verse province favoriscono un anno <strong>di</strong> esperienza missionaria anche ai giovani frati duranteil tempo della loro formazione.La COMPI in quanto tale:- ha una fondazione missionaria in Congo Brazzaville, che viene accompagnata da unDelegato COMPI (fr. Bruno Ottavi) e in parte sostenuta economicamente dal contributo <strong>di</strong>tutte le Province, ma sembra sia poco conosciuta dai frati. Tale Fondazione sta ora vivendoun passaggio a fondazione <strong>di</strong>pendente dal Ministro generale e speriamo <strong>di</strong> poter concludereentro l’anno la convenzione tra il Ministro generale e la COMPI. Per la fondazione in CongoBrazzaville occorre certamente un impegno maggiore a livello <strong>di</strong> Conferenza e anche <strong>di</strong>singole Province, soprattutto per garantire personale e risorse nei prossimi anni, in vista <strong>di</strong>rendere autosufficiente questa Entità.- Ha una propria rivista missionaria: “Missioni Francescane”, <strong>di</strong>retta da fra MassimilianoTaroni. Tale rivista è da qualche anno in fase <strong>di</strong> sofferenza e la Conferenza si è datal’obiettivo <strong>di</strong> valutare – entro ottobre 2010 – se continuare a sostenerne la pubblicazione o sechiuderla.Nell’ambito dell’animazione missionaria va segnalata la buona collaborazione con i laici esistenteormai in <strong>di</strong>verse Province e una iniziale esperienza <strong>di</strong> preparazione a brevi esperienze missionarieper laici che viene realizzata dalle 6 Province del Nord a Gavi in Liguria.b) Inter gentesL’impegno ad annunciare inter gentes è cospicuo e occupa, nelle Province, la maggior parte dei frati.Nelle varie province i settori <strong>di</strong> impegno sono principalmente quelli della pastorale tra<strong>di</strong>zionale:- Pastorale attraverso le chiese conventuali; le parrocchie; le basiliche-santuari e le cappellanie(pre<strong>di</strong>cazione, ascolto, confessioni, celebrazioni…);- la pre<strong>di</strong>cazione itinerante in varie forme e le missioni al popolo (in questo campo cresce lacollaborazione interprovinciale e nazionale);- l’accoglienza in strutture <strong>di</strong> spiritualità;- la pastorale scolastica e l’animazione culturale;- cappellanie universitarie, scuole e pensionati scolastici;- l’assistenza pastorale all’OFS e alla Gifra e ad associazioni e movimenti;- la pastorale della carità (ospedali, carceri, case <strong>di</strong> riposo, cimiteri, mense per poveri…).Ci sono anche tentativi <strong>di</strong> avviare forme nuove <strong>di</strong> evangelizzazione:- pre<strong>di</strong>cazioni itineranti in forme rinnovate (es. Peregrinatio, fraternità itineranti…);- annuncio attraverso i mass me<strong>di</strong>a e con una particolare attenzione alla proposta culturale;- annuncio attraverso l’arte (mostre, corsi <strong>di</strong> e su pittura, musica e concerti, recitazione…);- catechesi dei 10 comandamenti;- iniziative <strong>di</strong> annuncio rivolte al mondo giovanile “<strong>di</strong> giorno e <strong>di</strong> notte”;- iniziative a supporto <strong>di</strong> altre Province- cfr. anche le fraternità “nuove” presentate al punto 1.e).3. Collaborazione a <strong>di</strong>versi livellia) Tra le EntitàAllo stato attuale le forme <strong>di</strong> collaborazione all’interno della Conferenza sono:14


- nel campo dell’animazione, in tutte e tre le aree i Ministri coi loro Definitori stanno realizzandoincontri residenziali annuali congiunti, nei quali vengono presi in considerazione gli aspettiriguardanti l’animazione dell’area e anche le forme specifiche <strong>di</strong> collaborazione da far nascere,sostenere e incrementare.- nel campo della formazione, in tutte e tre le aree geografiche della COMPI vi sono fraternitàinterprovinciali <strong>di</strong> formazione e attività interprovinciali <strong>di</strong> formazione, alcune attività <strong>di</strong>formazione prevedono inoltre una collaborazione a livello nazionale; nel campo della formazioneva anche segnalata la <strong>di</strong>sponibilità ad accogliere frati <strong>di</strong> altre Entità dell’Or<strong>di</strong>ne sia per laformazione iniziale, sia per gli stu<strong>di</strong> accademici, sia per l’appren<strong>di</strong>mento della lingua italiana;- nel campo delle attività <strong>di</strong> evangelizzazione (es. missioni al popolo, settimane <strong>di</strong> itineranza,convegni formativi per i vari settori che si occupano <strong>di</strong> evangelizzazione e a livello <strong>di</strong>Segretariato…);- nel campo della missione (sostegno alla Fondazione in Congo-Brazzaville, avviata e sostenutadalla COMPI e ora in via <strong>di</strong> ridefinizione; rivista Missioni Francescane, fraternità <strong>di</strong> Gavi in Liguriaper iniziative <strong>di</strong> animazione missionaria nel Nord Italia); sempre nel campo missionario vi è poiuna fitta rete <strong>di</strong> collaborazione, a livello <strong>di</strong> personale ed economico, tra le singole Province e leEntità nate nelle missioni.Un <strong>di</strong>scorso a parte merita il tema dell’interprovincialità, che sta crescendo, seppur in modo<strong>di</strong>fferenziato all’interno <strong>di</strong> tutta la Conferenza. In modo particolare nell’Area Nord ha assunto uncarattere progettuale, per cui la Formazione iniziale è interamente interprovinciale e in fraternitàinterprovinciali; stanno progressivamente nascendo altre fraternità a carattere interprovinciale, ognianno vengono concordati – attraverso l’incontro dei Definitòri – i passi da compiere nell’annosuccessivo, vi è un coor<strong>di</strong>namento stabile dei Ministri provinciali, strutture <strong>di</strong> servizio interprovinciale(per la Formazione e Stu<strong>di</strong>, l’Evangelizzazione e le Missioni) e vi sono pronunciamenti dei Capitoli <strong>di</strong>ogni Provincia a favore dell’interprovincialità e anche a favore dell’unione delle 6 Province e dellanascita <strong>di</strong> una nuova Entità che comprenda tutto il Nord Italia.b) Tra le Conferenze vicineIn questo momento la collaborazione avviene soprattutto attraverso l’UFME. Uno dei Ministripartecipa regolarmente al Consiglio UFME, vi è apertura a collaborare nel campo della formazione (laprovincia <strong>di</strong> Strasburgo ha chiesto <strong>di</strong> poter inviare i propri novizi a Baccanello-BG) e il beneficiodell’aiuto <strong>di</strong> altre Province europee presso le quali inviare i nostri giovani per l’appren<strong>di</strong>mento dellelingue (es. Irlanda), vi è sostegno all’EuroFraMe attraverso un Delegato che collaboranell’organizzazione.c) Tra Entità/Conferenze e Definitorio generale/Or<strong>di</strong>neLa collaborazione avviene attraverso gli organismi <strong>di</strong> partecipazione presenti nell’Or<strong>di</strong>ne, la regolarepartecipazione del Definitore generale fr. Vincenzo Brocanelli alle riunioni COMPI, ma anche – e forsesoprattutto – attraverso il personale messo a <strong>di</strong>sposizione dalle Province COMPI per le varie Case<strong>di</strong>pendenti dal Ministro generale, per le fondazioni missionarie, i centri <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dell’Or<strong>di</strong>ne e laCusto<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Terra Santa. Nell’attuale fase <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>mensionamento risulta però <strong>di</strong>fficile anche per lenostre Province reperire nuovo personale, sia per le esigenze della Conferenza, sia per quelledell’Or<strong>di</strong>ne.È una forma <strong>di</strong> collaborazione anche il mettere a <strong>di</strong>sposizione le strutture presenti sul nostroterritorio per proposte formative (specie sui luoghi francescani) delle quali beneficiano le iniziativeorganizzate dall’Or<strong>di</strong>ne, da singole Conferenze a anche dalle sorelle e dai fratelli del II Or<strong>di</strong>ne edell’OFS.d) Tra Entità e Chiesa localeIn questo ambito la collaborazione avviene soprattutto sul piano pastorale. Buona parte <strong>di</strong> quanto èstato descritto nella sezione “evangelizzazione inter gentes” è – <strong>di</strong> fatto – descrizione <strong>di</strong> quanto siaampia la collaborazione con la Chiesa locale. Va anche detto che generalmente i rapporti con laChiesa locale sono buoni e le nostre presenze apprezzate.Per quanto riguarda la collaborazione con i laici essa avviene principalmente nel rapporto conl’OFS, nel campo delle attività pastorali e caritative (non sono pensabili senza la collaborazione con ilaici) ed ora anche nel campo dell’evangelizzazione (es. missioni al popolo e missioni-giovani) e nelcampo dell’evangelizzazione missionaria, anche attraverso l’istituzione <strong>di</strong> associazioni e <strong>di</strong> ONLUSapposite.15


c) Nella solidarietà (economia)- Vi è una solidarietà che si esprime nei confronti dell’Or<strong>di</strong>ne, e su questo ha certamentemaggiori informazioni l’Economato della Curia generale, che può verificare <strong>di</strong> volta in volta se icontributi delle Province per il sostegno della Curia, per la Formazione e gli Stu<strong>di</strong> e per leMissioni, vengono versati regolarmente e se viene versato l’1% sulle ven<strong>di</strong>te.- Vi è una solidarietà che è concordata tra le Province e si concretizza nel versamentoall’Economato COMPI dei contributi necessari al finanziamento della Fondazione in Congo-Brazzaville, all’UFME e ai vari settori.- Vi è un solidarietà “occasionale” ma anche generosa, che si manifesta in occasione <strong>di</strong> eventistraor<strong>di</strong>nari (es. il terremoto ad Haiti, la richiesta <strong>di</strong> aiuto economico da parte <strong>di</strong> una provinciapolacca…).- Vi è una solidarietà tra le stesse province COMPI nel sostenere le iniziative a carattereinterprovinciale.- Va segnalata anche la solidarietà espressa nel campo delle cure me<strong>di</strong>che, che ha permesso aconfratelli <strong>di</strong> sostenere cure e interventi delicati appoggiandosi a Province italiane.ConclusionePer concludere mi sembra necessario riconoscere che il cammino della Conferenza, pur in un tempo<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà congiunturale, è un cammino serio ed impegnato, che si apre sul futuro con la necessità<strong>di</strong> assumere sempre più alcune sfide, quali:- far crescere ulteriormente la collaborazione interprovinciale nei vari ambiti (Segretariati,Settori, attività) a partire dal suo valore intrinseco <strong>di</strong> apertura e non solo dalla necessità (calodelle forze);- avviare processi <strong>di</strong> ristrutturazione delle Province che portino alla nascita <strong>di</strong> nuove Entitànel Nord, nel Centro e nel Sud, per dare qualità alla nostra presenza francescana, allaformazione dei frati e alla testimonianza della nostra vocazione, ma anche per liberare frati damettere a servizio dell’Or<strong>di</strong>ne e dell’evangelizzazione;- nella stessa ottica bisognerà avere il coraggio <strong>di</strong> ridurre anche uffici, settori e incarichi, perevitare <strong>di</strong> avere strutture fine a se stesse, frati sovraccarichi e a rischio burn out, e per far sìfinalmente che le strutture siano in funzione della nostra vita e vocazione, cioè dei frati, anziché ifrati in funzione delle strutture;- sbilanciarsi maggiormente in <strong>di</strong>rezione dell’evangelizzazione, attraverso l’ideazione e lasperimentazione <strong>di</strong> forme nuove <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> evangelizzazione “inter gentes” sul territorionazionale e attraverso l’assunzione della prospettiva evangelizzatrice in tutte le attività pastorali,comprese quelle tra<strong>di</strong>zionali; mantenendo inoltre alta la proposta missionaria “ad gentes”, findalla formazione iniziale, nonostante il calo delle vocazioni;- ripensare i percorsi <strong>di</strong> proposta della nostra vocazione, per favorire un <strong>di</strong>scernimento serioe quelli della formazione dei can<strong>di</strong>dati per educare all’assunzione personale dei valorifondamentali della nostra vocazione (sequela Christi e ra<strong>di</strong>calità evangelica, le 5 priorità, iconsigli evangelici) e alla perseveranza come valore assunto e assimilato dal can<strong>di</strong>dato (gliabbandoni sono ancora troppi);- valorizzare gli elementi <strong>di</strong> novità che stanno emergendo in questi anni a partire dalle nuoveesperienze <strong>di</strong> fraternità significative, dai desideri che emergono particolarmente nella fascia degliUnder 10 e dagli stimoli che ci offrono i documenti dell’Or<strong>di</strong>ne;- far crescere in modo organico e costante la collaborazione con il laicato, nei vari ambitidella nostra vita e testimonianza, con la capacità <strong>di</strong> “affidare” sempre più a laici competenti,appassionati e che con<strong>di</strong>vidono il nostro carisma, le attività nate dall’impegno dei frati che cihanno preceduto.Che la vicinanza a S. Maria degli Angeli, luogo del Capitolo <strong>di</strong> Pentecoste, ma anche della missione edella riconciliazione ci renda sensibili al <strong>di</strong>scernimento comunitario e fraterno, ci renda appassionatitestimoni del vangelo “inter et ad gentes”, ci renda persone riconciliate che sanno favorire dentro lanostra società percorsi <strong>di</strong> riconciliazione.16Assisi, S. Maria degli Angeli, 7 giugno 2010Fr. Francesco PattonPresidente COMPI


Relazione del Ministro generaleForti nella speranzaCarissimi Ministri Provinciali della COMPI, vi saluto,anche a nome del Definitorio generale, con le paroleche il Signore rivelò al nostro serafico Padre: ilSignore vi <strong>di</strong>a pace! In voi saluto e abbracciociascuno dei <strong>Frati</strong> che vivono e lavorano nel territorio<strong>di</strong> questa Conferenza.In adempimento ad uno dei mandati dell’ultimoCapitolo generale (cf. Mandato 4), e seguendo unaprassi considerata molto positiva durante il sessennioprecedente, ci incontriamo – Ministro e Definitoriogenerale e i Ministri Provinciali della COMPI –, percon<strong>di</strong>videre aspetti che entrambi consideriamoimportanti in questo momento della vita e missionedei <strong>Frati</strong> della Conferenza e dell’Or<strong>di</strong>ne.Gratitu<strong>di</strong>neAnzitutto esprimo la mia gratitu<strong>di</strong>ne, e quella deimembri del Definitorio generale, per quanto fate nelcampo dell’animazione dei <strong>Frati</strong> della Conferenza, eper la vostra vicinanza al Definitorio generale. IlSignore bene<strong>di</strong>ca il vostro lavoro e ci conceda lagrazia <strong>di</strong> crescere ogni giorno in fiducia reciproca e incomunione fraterna.Sono ben cosciente, inoltre, del posto che la COMPIoccupa nell’insieme delle Conferenze eparticolarmente nell’UFME, sia per il numero <strong>di</strong> Entitàe <strong>di</strong> <strong>Frati</strong> – siete la Conferenza più grande dell’Or<strong>di</strong>ne– sia per l’organizzazione interna della stessaConferenza. Tale organizzazione, attraverso i <strong>di</strong>versiSegretariati e Settori (come è stata illustrata dalPresidente della Conferenza), dà <strong>di</strong>namismo ad unastruttura così grande come la COMPI, e, allo stessotempo, essendo organizzata in tre zone o regioni –nord, centro e sud – rispetta la <strong>di</strong>versità ancheculturale del territorio che la compone. Questo fa sìche la vostra sia una Conferenza viva e creativa.Mentre mi congratulo con voi, vi chiedo <strong>di</strong> non cederealla tentazione <strong>di</strong> fermarvi nella ricerca <strong>di</strong> rispostenuove alle nuove sfide.Alcune linee essenziali <strong>di</strong> animazione e <strong>di</strong>governoViviamo momenti non facili o, come <strong>di</strong>rebbe GiovanniPaolo II, momenti “duri”. In questo tempo ènecessario governare, ma <strong>di</strong>rei che, soprattutto, ènostro dovere animare i <strong>Frati</strong> a vivere con gioia efedeltà creativa la loro vocazione. Noi, Ministri, siamochiamati a vivere in positivo la tensione tra animare egovernare.A noi Ministri, infatti, si chiede <strong>di</strong> essere, prima <strong>di</strong>tutto, animatori dei fratelli: «suo compito prioritario[quello dell’autorità] sarà dunque l'animazionespirituale, comunitaria ed apostolica della suacomunità» (VFC 50a). Ciò esige <strong>di</strong> «essere vicini econ<strong>di</strong>videre la vita dei fratelli, ascoltarli, offrire loro17motivi <strong>di</strong> speranza e fare memoria dei valorifondamentali della nostra vita francescana»(DEFINITORIO GENERALE, Lettera in occasione dellasolennità <strong>di</strong> san Francesco 2003). Allo stesso tempo,però, ci è chiesto anche <strong>di</strong> governare. Questocomporta che vengano prese «le necessariedecisioni in vista del bene della vita fraterna e dellamissione» e che, una volta prese, si mettano in atto,con costanza e fortezza, tutti gli strumenti «perchéquanto deciso non resti solo sulla carta» (VFC 50c). IlMinistro non può rinunciare né all’animazione né algoverno; non può rinunciare all’ascolto e al <strong>di</strong>alogo e,allo stesso tempo, a prendere delle decisioni.Ricordando sempre che il primo modo per animare ègovernare, al Ministro toccherà in ogni momentogestire questa necessaria tensione tra animazione egoverno.Ecco alcune linee che considero importanti da tenersipresenti nella nostra animazione/governo.La priorità delle persone sulle struttureMi rendo sempre più consapevole della priorità che sideve dare alle persone rispetto alle strutture. Questoè il servizio principale che deve prestare chi è statochiamato a svolgere il servizio dell’autorità. Lapersona dei nostri <strong>Frati</strong> merita l’attenzione principalee costante da parte <strong>di</strong> noi tutti. Noi Ministri abbiamola responsabilità <strong>di</strong> promuovere la <strong>di</strong>gnità dellapersona, prestando attenzione a ogni fratello e allasua crescita umana, spirituale e vocazionale, facendoad ognuno il dono della propria stima, nutrendo unsincero affetto per tutti. È nel cuore del nostroservizio l’accompagnare, il prendere cura e ilsostenere nel cammino <strong>di</strong> fede e vocazionale i nostrifratelli.Prima delle attività o dei progetti, prima ancora deiluoghi delle nostre presenze, c’è la persona dei nostriconfratelli. Le nostre Fraternità sono costituite dai<strong>Frati</strong> concreti che il Signore ci ha donato, con i lorodoni, ma anche con le loro debolezze.So che oggi la gestione <strong>di</strong> una Provincia comportamolto lavoro amministrativo. Questo, però, non puòfare venir meno la cura e l’accompagnamento“materno” del fratello. L’amministrazione si puòdelegare, ma non la cura del fratello. Non si possonosacrificare le persone per mantenere le molte, a voltetroppe, attività <strong>di</strong> vario tipo; è invece insito nel cuoredel nostro servizio accompagnare, curare, sostenerele persone dei nostri <strong>Frati</strong>, particolarmente <strong>di</strong> quelli in<strong>di</strong>fficoltà.I <strong>Frati</strong> in <strong>di</strong>fficoltà non sono solo quelli che soffrono <strong>di</strong>qualche tipo <strong>di</strong> problema affettivo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza (cf.alcolismo, "computerismo"). <strong>Frati</strong> in <strong>di</strong>fficoltà sonoanche quelli che si sentono soli, che rifiutanoqualsiasi <strong>di</strong>scorso – in teoria e in pratica – sulla vitafraterna, vivendo stabili nell’in<strong>di</strong>vidualismo, nelmutismo, in un’aggressività sistematica, in assolutaautonomia nella gestione del tempo, dei beni e delleattività. <strong>Frati</strong> in <strong>di</strong>fficoltà sono quelli che non siinteressano delle cose comuni; che rifiutano progetti


<strong>di</strong> rinnovamento, per giustificare i propriatteggiamenti o comportamenti; che scelgono leproprie relazioni dentro e fuori della Fraternità soloper la propria convenienza; che giu<strong>di</strong>cano econdannano tutto ancora prima <strong>di</strong> provarlo… In tuttiquesti casi il Ministro non può “incrociare le braccia”,deve aver il coraggio <strong>di</strong> chiamare le cose con ilproprio nome e prendere le decisioni opportune,anche se non sono sempre popolari. Al Ministro, inqueste situazioni, si chiede la massima <strong>di</strong>sponibilità –pazienza, <strong>di</strong>alogo, offerta a questi <strong>Frati</strong> <strong>di</strong> qualsiasitipo <strong>di</strong> aiuto umano e spirituale –, ma anche unintervento deciso, per fare chiarezza, anche sequesto gli dovesse costare.C’è troppa rassegnazione tra <strong>di</strong> noi, c’è moltastanchezza. Diventa urgente infondere animus nelcuore dei nostri confratelli, e questo esige metterli alprimo posto, essere tutto per tutti, de<strong>di</strong>care tempoall’ascolto, e quando sia necessario correggerlifraternamente, sempre mossi dall’amore (cf. Letteraa un Ministro). La persona del Frate è la strutturafondamentale dell’Or<strong>di</strong>ne. Se la struttura dellapersona del Frate si indebolisce o soffre, siindebolisce e soffre l’Or<strong>di</strong>ne.La rifondazione della personaVi è ormai una comune convinzione: non si puòrinnovare, rifondare un’Entità se non si rinnovano erifondano le persone che la compongono. Ilrinnovamento, come la rifondazione, non è unastrategia, pur importanti che possano essere lestrategie, è piuttosto una determinata forma e stile <strong>di</strong>vita. E questo esige una rifondazione e unrinnovamento delle persone. Ecco un impegnofondamentale <strong>di</strong> chi ha accettato il serviziodell’autorità.Questa rifondazione mira a garantire una certaqualità evangelica <strong>di</strong> vita in fraternità. Ciò significa,prima <strong>di</strong> tutto, vivere le esigenze della Regola e delleCostituzioni generali. Secondo quanto ci <strong>di</strong>cono lerelazioni dei Visitatori e quanto io stesso possoconoscere, sembra che siano piuttosto rare leFraternità che vivono con serenità, impegno e inpienezza ciò che abbiamo professato, a causa deitroppi impegni o attività dei singoli <strong>Frati</strong>, dellamancanza <strong>di</strong> un progetto fraterno <strong>di</strong> vita e missione,e anche <strong>di</strong> un <strong>di</strong>samore per la Fraternità. Spesso, noi<strong>Frati</strong> siamo bravissimi all’esterno, <strong>di</strong>fficili all’internodelle Fraternità. Si constata spesso che pochissimesono oggi le Fraternità che vivono il dettato delleCostituzioni, per cui ciò che dovrebbe essere“or<strong>di</strong>nario”, è <strong>di</strong>ventato “straor<strong>di</strong>nario”.Da notare che questo produce un “vuoto spirituale”nelle Fraternità, creando frustrazione continua. Datener presente, anche, che spesso questo “vuoto” èall’origine della mancanza del senso <strong>di</strong> appartenenzae delle defezioni dei giovani <strong>Frati</strong>. È necessario,quin<strong>di</strong>, puntare sulla qualità evangelica <strong>di</strong> vita infraternità che, oltre a quanto detto prima, esigeripartire dal Vangelo, mettere il Vangelo e le sueesigenze più ra<strong>di</strong>cali a fondamento della nostra vitaquoti<strong>di</strong>ana e come criterio primo ed ultimo del nostroagire. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> fuoco nuovo e d’iniettarelinfa nuova, se no rischiamo <strong>di</strong> morir <strong>di</strong> freddo emorire atrofizzati. Ma questo fuoco nuovo, questalinfa nuova, ci può venire solo da un ritorno alVangelo, nucleo fondamentale e fondante dellanostra forma <strong>di</strong> vita (cf. Rb 1,1).La qualità <strong>di</strong> vita della quale stiamo parlando sisostiene, come è stato più volte riba<strong>di</strong>to in questianni, su tre gran<strong>di</strong> pilastri: la vita spirituale, la vitafraterna in comunità e la missione.– La vita spirituale appare sempre più comeun’esigenza della consacrazione religiosa e nellostesso tempo una richiesta della società attuale,bisognosa forse come mai, <strong>di</strong> una vera spiritualità e<strong>di</strong> una autentica testimonianza <strong>di</strong> trascendenza. Lanostra società, particolarmente quella occidentale,vive una profonda crisi <strong>di</strong> valori, che porta a vivere utsi Deus non daretur. L’antropologia regnante nelmondo occidentale è un’antropologia immanentista, eil modello sociale incoraggiato da molti è quello <strong>di</strong> unsviluppo illimitato (capitalismo tecno-nichilista), chepretende <strong>di</strong> trascendersi continuamente ma senzaaprirsi ad una autentica e definitiva trascendenza. Inquesto contesto noi, come religiosi e francescani,abbiamo bisogno <strong>di</strong> una forte spiritualità,provocatoria, che accompagni i nostri contemporaneialla riscoperta <strong>di</strong> Dio. Una spiritualità forte fondatasulla fede, che coinvolga tutta la persona, e che siafonte della nostra sequela <strong>di</strong> Cristo e della nostratestimonianza nel mondo (cf. Spc 18); fondata sullafedeltà, che non è stare fermi, ma ra<strong>di</strong>care la nostravita sugli elementi essenziali della nostra forma <strong>di</strong>vita. Una spiritualità forte centrata sull’Eucaristia, laLettura orante della Parola e il sacramento dellaRiconciliazione. Una spiritualità forte nutrita anchedalla preghiera personale e liturgica in Fraternità.– La vita fraterna che è per noi anche unapriorità, in una società dominata dall’in<strong>di</strong>vidualismo.Una vita in comunità autentica che evangelizza (cf.PdV 27), antidoto dell’in<strong>di</strong>vidualismo che porta aprogetti <strong>di</strong> evangelizzazione in<strong>di</strong>viduali. Una vitafraterna in comunità in crescita costante, checomporta la «ricerca dei mezzi per ricrearecomunione, mutua comunicazione, calore e veritànelle relazioni reciproche» (PdV 27). Inoltre, sevogliamo che sia la Fraternità ad evangelizzare, sidevono creare delle Fraternità segno, Fraternitàprofetiche, «che sappiano leggere i segni dei tempi eincarnare il Vangelo in modo concreto ecomprensibile per la cultura del proprio tempo» (PdV8).– La missione. Già il Capitolo del 2006 ci hachiesto <strong>di</strong> fare una seria revisione della nostramissione (cf. Spc 33). Non potendo <strong>di</strong>lungarmi tropposulla missione in questa sede, vi chiedo <strong>di</strong> verificarela missione alla luce del mandato 13 dell’ultimoCapitolo generale, dove vengono presentati glielementi caratteristici della missione in chiavefrancescana. Secondo il detto mandato, questa deveessere sostenuta da una forte esperienza <strong>di</strong> Dio; fattain fraternità e con la testimonianza della vita fraterna;deve avere il carattere <strong>di</strong> inter gentes e <strong>di</strong> presenza18


in zone <strong>di</strong>fficili, rischiose e <strong>di</strong> vicinanza ai più poveri,sofferenti ed esclusi; deve aprirsi alla collaborazionecon la Famiglia Francescana e con i laici (cf. anchePdV 25). Inoltre, come insiste il Capitolo generale2009 nel suo Documento, bisogna valorizzare lamissione ad gentes, come parte della nostra storia, ecome culmine della nostra presenza nel mondo (cf.PdV 18-21). Va sottolineata, infine, la necessità <strong>di</strong>investire in nuove forme <strong>di</strong> evangelizzazione, che,«senza tralasciare le attività <strong>di</strong> evangelizzazioneor<strong>di</strong>naria, privilegino nuove iniziative» (cf. Mandato20) e si aprano, come già chiedeva il Capitolostraor<strong>di</strong>nario del 2006, a «cammini ine<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> presenzae <strong>di</strong> testimonianza» (Spc 33).Vi chiedo, cari Fratelli, <strong>di</strong> verificare la nostra vita allaluce <strong>di</strong> quanto detto, coscienti che nella qualità <strong>di</strong> vitasi gioca il nostro presente, chiamato ad esserevissuto con passione, e il nostro futuro, verso il qualeci spinge lo Spirito (cf. VC 110)In camminoNegli ultimi anni ci siamo definiti come men<strong>di</strong>canti <strong>di</strong>senso, in comunione con gli uomini e donne delnostro tempo (cf. Spc 6). È una definizione in sintoniacon l’itineranza che sempre ha caratterizzato la vitafrancescana. Un’itineranza intesa come ricercaprofonda <strong>di</strong> senso e come capacità per andareall’incontro con l’altro. Un’itineranza che ci ricorda lanostra con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> essere ospiti e pellegrini (Rb 6,2;Test 24), uomini in cammino, persone in ricercacostante, in modo da rispondere in fedeltà creativaalle esigenze della nostra vocazione e missione. È,infatti, lungo il cammino che ci parla il Signore e cimostra le esigenze della nostra vocazione e missione(cf. Spc 10).Questa certezza, che il Signore parla lungo ilcammino, ci porta ad affermare che il serviziofondamentale <strong>di</strong> coloro ai quali è stato affidato ilministero dell’autorità è <strong>di</strong> essere loro stessi inpermanente <strong>di</strong>scernimento, <strong>di</strong> accompagnare iConfratelli che sono stati a loro affidati in queiprocessi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento, che anch'essi sonochiamati a compiere.A causa degli tsunami che stiamo vivendo nellasocietà, nella Chiesa e nella vita religiosa, e provocatidai rapi<strong>di</strong> cambiamenti, il <strong>di</strong>scernimento è <strong>di</strong>ventato lachiave per vivere il presente con passione e per poterguardare il futuro con speranza (cf. NMI 1). Il<strong>di</strong>scernimento, infatti, <strong>di</strong>venta essenziale perrivitalizzare, ri-creare il nostro carisma, attraversopresenze segno, presenze significative e profetiche,capaci <strong>di</strong> scelte, quasi sempre coraggiose, cherendano concrete le nostre intuizioni, ed incarnino «ilVangelo in maniera concreta e comprensibile allacultura del nostro tempo» (PdV 8). Senza<strong>di</strong>scernimento il presente sarà routine, la nostra vitarischia <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ocrità, e il futuro sarà puraimprovvisazione.Chiamati come siamo a fare una lettura attenta deisegni dei tempi e dei luoghi (cf. PdV 29), attraverso iquali «lo Spirito continua ad agire, parlando emanifestandosi, oggi come ieri» (PdV 14), urgevivere in permanente <strong>di</strong>scernimento della nostra vitae missione (cf. Spc 33.35), se non vogliamo darerisposte a domande che nessuno si pone o non farcaso a domande esistenziali dei nostricontemporanei.In questo momento è chiaro che non possiamo néfermarci, contemplando nostalgicamente un passatoche <strong>di</strong>fficilmente tornerà, né correreavventurosamente in avanti senza sapere dovean<strong>di</strong>amo, né cosa preten<strong>di</strong>amo. Come già detto, il<strong>di</strong>scernimento è l’atteggiamento giusto del momentopresente.Per il <strong>di</strong>scernimento ci vuole molta luci<strong>di</strong>tà, grandecoraggio e audacia, e un’adeguata visione <strong>di</strong> futuro.– Luci<strong>di</strong>tà per leggere il più oggettivamentepossibile la nostra realtà, con le sue possibilità e lesue debolezze. Luci<strong>di</strong>tà e autocritica per verificare,fare verità, le nostre scelte in modo da correggerequanto è da correggere, potenziare ciò che c’è dapotenziare, sacrificare quanto bisogna sacrificare.– Visione <strong>di</strong> futuro in modo che le nostre sceltenon siano semplici rattoppi, pane per oggi e fame perdomani. Una visione senza illuderci <strong>di</strong> aver trovatouna risposta per tanti anni, ma ben coscienti che sele risposte <strong>di</strong> ieri non servono per oggi, neppurequelle <strong>di</strong> oggi serviranno per domani. Il nostro è ildestino dei cercatori: iniziare sempre <strong>di</strong> nuovo.– Coraggio e audacia. Non basta luci<strong>di</strong>tà nelleanalisi, né visione <strong>di</strong> futuro, ci vuole anche coraggioper prendere delle decisioni, a volte ancheimpopolari. La cosa migliore è sempre un camminocon<strong>di</strong>viso, ma forse non sempre questo è possibile. Avolte, dopo molto ascolto, dopo molta riflessione econ<strong>di</strong>visione fraterna, dopo molta preghiera, sidevono prendere coraggiosamente delle decisioni,tenendo sempre presente il bene comune alla lucedel nostro carisma e dei segni dei tempi.Il Capitolo generale, cosciente dell’urgenza <strong>di</strong>entrare in clima <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento, ha propostoall’intera Fraternità <strong>di</strong> intraprendere «un processo <strong>di</strong>riflessione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento», proponendo anchetre domande da prendersi come base del<strong>di</strong>scernimento: «dove siamo? Verso dove vogliamoandare? Verso dove ci spinge lo Spirito, tenendopresente la nostra realtà (debolezze e potenzialità), isuggerimenti della Chiesa, gli ultimi documentidell’Or<strong>di</strong>ne e i segni dei tempi?». Il tutto allo scopo <strong>di</strong>arrivare ad «opzioni da prendere in un prossimofuturo» (cf. Mandato 10).A tal proposito il Definitorio generale haelaborato un sussi<strong>di</strong>o – Moratorium. Una sosta per<strong>di</strong>scernere – per aiutarci a vivere il processo <strong>di</strong>riflessione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento. È uno strumentosemplice che riprende le precedenti domandearricchendole con testi biblici e francescani.Cari Ministri, pertanto, vi invito a prenderetale sussi<strong>di</strong>o come strumento <strong>di</strong> formazionepermanente per questi anni. Non possiamocontinuare a mettere un rattoppo nuovo ad un vestitovecchio, non possiamo continuare ad improvvisare, aprendere decisioni sospinti dalle urgenze, con ilrischio <strong>di</strong> prendere delle decisioni <strong>di</strong> cui dovremmo19


poi pentirci. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> tempo per riflettere,pensare, pregare, <strong>di</strong>scernere e decidere, partendodalle esigenze della nostra forma vitae, da quanto cichiede la Chiesa e la situazione attuale.Senso <strong>di</strong> un’appartenenza rinnovata all’Or<strong>di</strong>neIl Capitolo generale 2009 ci chiedeva anche <strong>di</strong>superare la mentalità "provincialista" e <strong>di</strong>incrementare il senso <strong>di</strong> appartenenza all’Or<strong>di</strong>ne (cf.PdV 31). La globalità, il nostro essere Fraternità, ciimpone <strong>di</strong> allargare la tenda (cf. Is 54, 2), <strong>di</strong> aprirci auna stretta collaborazione, che vada al <strong>di</strong> là dellenecessità <strong>di</strong> ciascuno.Questo allargare la tenda ci porta a una realecollaborazione con i bisogni dell’Or<strong>di</strong>ne: missionariper i nuovi e vecchi progetti dell’Or<strong>di</strong>ne, personaleper le case <strong>di</strong>pendenti del Ministro generale,solidarietà economica con i progetti dell’Or<strong>di</strong>ne e coni bisogni della Curia. Inoltre, il Capitolo generale 2009ha invitato ad una stretta collaborazione tra Curia e leConferenze – quin<strong>di</strong> anche la vostra – in <strong>di</strong>versiambiti come lo stu<strong>di</strong>o inter<strong>di</strong>sciplinare sulla situazionedell’Or<strong>di</strong>ne (cf. Mandato 14), la promozione <strong>di</strong>itinerari formativi sulle nuove forme <strong>di</strong>evangelizzazione per <strong>Frati</strong> e laici (cf. Mandato 20), lacollaborazione nei progetti missionari (cf. Mandato21-27. 30, la verifica della ricezione della RFF e dellaRS e la loro applicazione nelle Entità (cf. Mandato35) , nei corsi per formatori e <strong>di</strong> GPIC nella PUA, cosìcome anche in altri Centri dell’Or<strong>di</strong>ne, comeCanterbury e Petropolis (cf. Mandato 41)… Anche senon è <strong>di</strong>rettamente previsto dai mandati capitolari, vichiedo <strong>di</strong> iniziare uno stu<strong>di</strong>o a livello <strong>di</strong> Conferenzasugli abbandoni, in modo da offrirci un aiuto perl'attuazione del mandato capitolare n. 48.Una parola particolare merita il progetto Europaapprovato dal Capitolo generale 2009 (cf. Mandato26.27). Vi incoraggio e vi chiedo <strong>di</strong> continuare amettere a <strong>di</strong>sposizione le persone per i vari progetti,ad aprirvi e aprire i giovani a “pensare europeo”, adessere <strong>di</strong> stimolo propositivo anche per le altreConferenze d’Europa.Finalmente, per progre<strong>di</strong>re nel senso <strong>di</strong>appartenenza all’Or<strong>di</strong>ne è importante assumere il“magistero” dell’Or<strong>di</strong>ne, così come è stato delineatonegli ultimi Capitoli generali e nei <strong>di</strong>versi Documentipubblicati negli ultimi anni, adattando i programmiprovinciali alla linea <strong>di</strong> animazione e al camminodell’Or<strong>di</strong>ne.In questo contesto vi chiedo <strong>di</strong> assumere, oltre aquello sul Moratorium, il sussi<strong>di</strong>o Ripartire dalVangelo, sempre elaborato dal Definitorio generale,come compagno <strong>di</strong> viaggio in questo sessennio.Quest'ultimo ci ricorda come dobbiamo vivere ilVangelo (anni 2010-2011), come donarlo agli altri(anni 2012-2013), come rinnovare e ri<strong>di</strong>mensionarele strutture per meglio vivere il Vangelo e per megliodonarlo agli altri (anni 2014-1015).Mentre ringrazio <strong>di</strong> quanto la Conferenza fa in questosenso, la invito a non ripiegarsi su se stessa per la<strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> vocazioni e il bisogno <strong>di</strong> mano d’operanelle singole Entità. Aprirsi all’Or<strong>di</strong>ne darà respiroanche a tanti <strong>Frati</strong>, particolarmente giovani, per iquali i confini delle Province cominciano ad esseretroppo stretti.Dalla collaborazione all’inter<strong>di</strong>pendenzaDa <strong>di</strong>versi anni nell'Or<strong>di</strong>ne, attraverso i Capitoli e isuoi Ministri, si sta affermando la necessità <strong>di</strong>crescere nella collaborazione interprovinciale. Così ilCapitolo generale 2006, riprendendo un’affermazionedel Consiglio plenario del 2001, affermava che «lacollaborazione interprovinciale è il futuro dell’Or<strong>di</strong>ne».Fr. Hermann Schalück, già nel 1992, invitava asviluppare una «cultura della solidarietà al serviziodel futuro comune» e Fr. Giacomo Bini giustamentefaceva notare nel 2003: «se un fratello che viveisolato si trova oggettivamente ai margini della suavocazione, così anche una Provincia che non sisente in comunione con le altre e con l’Or<strong>di</strong>ne intero,si trova ai margini della Fraternità universale». Dal2004 ad oggi io stesso ho richiamato ripetutamente albisogno della collaborazione «per realizzare aspettiimportanti del nostro carisma e per essere signumfraternitatis».Il Capitolo generale 2003 ha riaffermato l’urgenza <strong>di</strong>«tornare all’essenziale della nostra esperienza <strong>di</strong>fede e della nostra spiritualità», per dare autenticitàalla nostra sequela <strong>di</strong> Cristo, per contribuire a «farsorgere una nuova epoca», per «suscitare una nuovavisione della vita e delle relazioni» (Sdp 2). Ora lePriorità ci <strong>di</strong>cono che cosa è essenziale per noi oggi,sono una guida per vivere i valori peculiari dellanostra spiritualità, sono una “chiave” percomprendere e rispondere da <strong>Frati</strong> minori alle attesedella Chiesa e del mondo.Non basta, però, conoscere cosa è essenziale e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>viduare le sfide dell’ora presente. Èin<strong>di</strong>spensabile creare le possibilità per viverel’essenziale e per offrire risposte secondo il nostrocarisma. Tra le varie scelte o “strategie” per rendereconcrete tali possibilità, il Capitolo in<strong>di</strong>ca la“collaborazione interprovinciale”. Anzi, <strong>di</strong>ce che daquesta <strong>di</strong>pende il futuro dell’Or<strong>di</strong>ne (cf. Sdp Proposte,16). In questo senso sono proprio le Priorità adesigere la pratica convinta della collaborazione.Non si tratta <strong>di</strong> un’in<strong>di</strong>cazione estemporanea. È laconseguenza <strong>di</strong> quanto è emerso nel CPO/2001, ilquale, verificando l’attuale tipologia delle nostreProvince e del nostro Or<strong>di</strong>ne, riconosceva che citroviamo, in molti casi, in una situazione <strong>di</strong> precarietà.La “nuova cultura” <strong>di</strong> solidarietà e collaborazione haprodotto i suoi frutti come hanno riconosciuto ilCapitolo generale del 1997 (cf. Dalla memoria allaprofezia 39) e il Consiglio plenario del 2001 (cf.Documento finale, pp. 11-12), tuttavia deve trovaresempre più spazio nelle Entità, nelle Conferenze enella Fraternità universale. Infatti, in un mondo<strong>di</strong>ventato un unico “villaggio”, il rischio <strong>di</strong> pensare, <strong>di</strong>progettare e <strong>di</strong> occuparsi e preoccuparsi dei “propriluoghi” è ancora molto forte.La cultura della collaborazione non è importantesoltanto, come <strong>di</strong>ce il Capitolo generale, per avere lapossibilità <strong>di</strong> realizzare aspetti essenziali del nostro20


carisma, ma per essere: signum fraternitatis; pervivere la nostra vocazione nella Chiesa e nel mondo:«far conoscere la spiritualità della comunione, prima<strong>di</strong> tutto al proprio interno e poi nella stessa comunitàecclesiale ed oltre i suoi confini, aprendo e riaprendocostantemente il <strong>di</strong>alogo della carità, soprattutto doveil mondo <strong>di</strong> oggi è lacerato dall’o<strong>di</strong>o etnico e dallefollie omicide» (VC 51).Ma il tempo corre velocemente ed oggi in molti casinon basta la collaborazione ma si rende necessaria,come ho affermato nel capitolo del 2009,l’inter<strong>di</strong>pendenza, e cioè: pensare il futuro insieme,responsabilizzarsi del futuro del francescanesimo inuna determinata regione insieme. Non sarebbefraterno né responsabile cedere alla tentazione del“si salvi chi può”. Se facciamo parte della stessaFraternità, dello stesso Or<strong>di</strong>ne, tutti dobbiamo sentirciresponsabili del futuro della presenza francescana inun territorio dove, in un modo o in un altro, sembravenga meno. Sento che è urgente «superare lamentalità provincialista e incrementarel’interprovincialità e il senso <strong>di</strong> appartenenza allaConferenza e all’Or<strong>di</strong>ne» (PdV 31).La finalità dell’inter<strong>di</strong>pendenza e della ristrutturazionedelle Province, in atto nella vostra Conferenza, non èsoltanto quella <strong>di</strong> risolvere le <strong>di</strong>fficoltà interne <strong>di</strong> certeProvince o <strong>di</strong> venire incontro ai sintomi <strong>di</strong> un certomalessere tra i <strong>Frati</strong> (cf. PdV 35). Non è neppure soloil rilancio delle missioni e un’esigenza che ci vienedella lettura dei segni dei tempi e dei luoghi, anchese tutto questo è presente e molte volte sta alla base<strong>di</strong> una tale inter<strong>di</strong>pendenza e della stessaristrutturazione delle Province. La finalità ultima, ilcriterio importante da tener presente è quello che civiene dato dal Capitolo generale 2009: «tentare <strong>di</strong>ridarci significato […] in maniera più profetica» (PdV31). Si tratta dunque <strong>di</strong> riqualificare la nostra vita e lenostre Fraternità, ripartendo dal Vangelo; <strong>di</strong>rivitalizzare la risposta vocazionale e il progettoevangelico <strong>di</strong> vita e missione; in definitiva, si tratta <strong>di</strong>dare qualità evangelica alla nostra vita e missione:centrandoci, concentrandoci, de-centrandoci.In questo caso è importante ricordare e prenderecoscienza <strong>di</strong> quanto afferma il Capitolo 2009: «Sitratta <strong>di</strong> “rifondare” la nostra vita sul fondamento delVangelo. Una “rifondazione”, però, che non si limitaalle strutture, ma che vuol partire dalle persone, ossiadai <strong>Frati</strong> e dalle nostre Fraternità. Non serveristrutturare le opere o le Province se non si rifonda lanostra qualità <strong>di</strong> vita evangelica e la nostra missioneevangelizzatrice; è però importante rivedere le nostrestrutture perché esse siano sempre e solo al serviziodella vita e della missione» (RdV pp. 35-36).Termino questo tema, chiedendo che sui cammini <strong>di</strong>interprovincialità, ristrutturazione, ri<strong>di</strong>mensionamento,accorpamenti <strong>di</strong> Province vengano in<strong>di</strong>cati conchiarezza la finalità ultima, gli obiettivi interme<strong>di</strong>, glistrumenti che si possono utilizzare. Soprattutto èimportante che tutti i <strong>Frati</strong> siano resi consapevoli,informati, coscientizzati sulle scelte da prendereinsieme. Non si tratta <strong>di</strong> arrivare prima, si tratta <strong>di</strong>arrivare insieme e al tempo opportuno.ConclusioneCome a Nicodemo Gesù chiese <strong>di</strong> nascere <strong>di</strong> nuovo,<strong>di</strong> intraprendere un nuovo inizio, per poter entrare nelregno dei cieli, così a noi, oggi, è chiesto un sussultosupplementare <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong> fedeltà, <strong>di</strong> entusiasmo, perpermettere a Dio <strong>di</strong> fare una “cosa nuova” <strong>di</strong> noi econ noi. Ciò richiede <strong>di</strong> spogliarci <strong>di</strong> qualche altracosa, <strong>di</strong> far morire ciò che non serve o <strong>di</strong>venta unostacolo, e soprattutto <strong>di</strong> valorizzare quanto <strong>di</strong>positivo il Signore pone attorno a noi, <strong>di</strong> fargermogliare i semi <strong>di</strong> beni che troviamo sempre nellanostra umanità, <strong>di</strong> considerare un’occasione e unapreziosa opportunità la situazione attuale <strong>di</strong> fragilità,perché siano la grazia e la potenza del Signore amanifestarsi.Seguendo il dettato del Capitolo generale ultimo,dobbiamo «imparare ad essere capaci <strong>di</strong> gettare unosguardo positivo sui contesti e sulle culture in cuisiamo immersi, scoprendovi le ine<strong>di</strong>te opportunità <strong>di</strong>grazia che il Signore ci offre. Viviamo un nuovokairòs che il Signore ci offre attraverso il collasso deiprecedenti para<strong>di</strong>gmi sociali, culturali e religiosi, el’emergere dei nuovi che accompagnano il cambio <strong>di</strong>epoca che stiamo vivendo» (PdV 15).Che il Signore ci faccia «sperare contro ognisperanza», nella consapevolezza che lo Spirito può«liberare le potenzialità interne delle persone e dellecircostanze», che può sorprenderci ancora,suscitando in noi un nuovo <strong>di</strong>namismo, un'inaspettatascintilla che accenda un nuovo fuoco, quello <strong>di</strong> unavita francescana ed evangelica per il nostro tempo.fr. José Rodríguez CarballoMinistro generale21


ELEZIONI DEFINITORI PROVINCIALIIl giorno 6 maggio 2010, presso il Convento Santa Maria del Para<strong>di</strong>so in Tocco Casauria, essendoPresidente del Capitolo Fr. Antonio Riccio, la Provincia “S. Bernar<strong>di</strong>no da Siena” dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>d’Abruzzo rende grazie a Dio e ad alla Vergine Immacolata, Patrona dell’Or<strong>di</strong>ne, per i fratelli sceltial servizio dell’animazione e del governo:Fr. Carlo Serri, Ministro ProvincialeFr. Damiano Di Stefano, Vicario ProvincialeFr. Camillo D’Orsogna;Fr. Settimio D’Eugenio;Fr. Marco Federici;Fr. Nando Simonetti, Definitore ProvincialeLa Segreteria del CapitoloCarissimi, vi comunico con gioia che il giorno 10 maggio 2010, nell’Oasi “Maria Immacolata” <strong>di</strong>Montecalvo Irpino, dai frati vocali riuniti per il XXXIV Capitolo provinciale, presieduto dal M.R.Ministro provinciale Fr. Sabino Iannuzzi, sono stati eletti in Definitori della Provincia Sannito-Irpina“Santa Maria delle Grazie”:Fr. Vito MercoglianoFr. Davide PanellaFr. Giuseppe FalzaranoFr. Vittorio Balzarano.Invochiamo su essi la presenza dello Spirito Santo perché possano compiere con gioia e fedeltà illoro servizio. Fraternamente.Fr. Francesco De FeoSegretario del CapitoloIl giorno 24 giugno 2010 presso la Casa Nazareth <strong>di</strong> Platania frazione <strong>di</strong> Decollatura (CZ) i frati dellaProvincia dei Santi Sette Martiri <strong>di</strong> Calabria riuniti in Capitolo, presieduto da Fr. FrancescoLanzillotta, Ministro Provinciale, hanno proceduto all’elezione del Definitorio Provinciale che risultacosì composto:Fr. Bruno MezzatestaFr. Oreste MartinoFr. Fabio OcchiutoFr. Mario ChiarelloFr. Francesco BramugliaSegretario del CapitoloCarissimi fratelli e sorelle, oggi venerdì 25 giugno, alle ore 9.30 nell’Aula capitolare della CasaSalesiana ‘”Sereno Soggiorno” in Pacognano Don Bosco - Vico Equense (NA), i <strong>Frati</strong> capitolari, riunitiin Assemblea sotto la presidenza del Ministro Provinciale, fra Agostino Esposito, hanno eletto ilDefinitorio della Provincia Napoletana del SS. Cuore <strong>di</strong> Gesù, che risulta costituito dai seguenticonfratelli:Fra Carlo Maria D’Amo<strong>di</strong>o;Fra Eduardo Parlato;Fra Gennaro Russo;Fra Antonio SanninoInvochiamo sui neo-eletti Definitori provinciali la presenza dello Spirito Santo perché possanocompiere con gioia e fedeltà il loro servizio.fra Salvatore Vilar<strong>di</strong>Segretario provinciale e Segretario del Capitolo22


NORD ITALIAVERBALE DELL’INCONTRO DEL COORDINAMENTO INTERPROVINCIALEDEI SEGRETARI PER L’EVANGELIZZAZIONEBaccanello 25 Maggio 2010Il giorno 25 maggio si riunisce il Coor<strong>di</strong>namentodei Segretari per l’Evangelizzazione nella Casainterprovinciale <strong>di</strong> Noviziato <strong>di</strong> Baccanello. Lariunione inizia alle ore 10.00. Partecipa anche ildott. Enrico Delama. Sono assenti fr. FedelePradella e fr. Vittorio Bellè. Il Coor<strong>di</strong>natore, fr.Federico Righetti, dà il benvenuto e propone lapreghiera: il Padre nostro e la preghiera aimartiri evangelizzatori cinesi Gregorio Grassi ecompagni.Dopo breve conversazione si constata che daparte nostra la riflessione sulle can<strong>di</strong>dature delleFraternità inteprovinciali è conclusa. Si trattava<strong>di</strong> un compito specifico e preciso a noi affidato.Ora dovremo muoverci in prima persona ede<strong>di</strong>carci a comprendere insieme i compiti piùgenerali e specifici del Coor<strong>di</strong>namento partendodalle Linee interprovinciali perl’evangelizzazione e da una lettura della realtàinterprovinciale in questo ambito.Un primo obiettivo ravvicinato è quello <strong>di</strong>presentare all’Assemblea dei Definitorifisionomia e compito del Coor<strong>di</strong>namento eprogetti per incrementare l’interprovincialità echiedere precisazioni e linee progettuali e <strong>di</strong>azione a lungo termine più che compiti annuali eprecari.1. Riflessioni circa identità e compiti delCoor<strong>di</strong>namento alla luce delle “Linee”Si comincia notando che nelle “Linee” i compitidel Coor<strong>di</strong>namento sono chiaramente espressi,ma sembra che 2 incontri all’anno siano pochiper animare efficacemente l’attività <strong>di</strong>evangelizzazione interprovinciale. Si riflette poisul fatto che il Coor<strong>di</strong>namento dovrebbe avere ilpolso della situazione interprovinciale, mentre inrealtà sono i Settori che davvero conoscono talerealtà in modo analitico e ravvicinato. Siconsidera ancora che ora c’è una certaconfusione nell’agire dell’area evangelizzazione:ogni settore fa i suoi programmi e le sueiniziative, ma niente <strong>di</strong> questo transita per ilCoor<strong>di</strong>namento.Ci si chiede allora se sia necessario unSegretariato sulla falsariga <strong>di</strong> quello per laFormazione e Stu<strong>di</strong>. Questo avrebbe compiti più23forti, ma dovrebbe anche raccogliere iCoor<strong>di</strong>natori dei settori, almeno dei principali.Si fa notare che in prospettiva si dovrà arrivaread un unico organismo <strong>di</strong> animazionedell’evangelizzazione.Previamente a questo passo bisognerebbe cheil Collegio dei Ministri nominasse i Coor<strong>di</strong>natoriinterprovinciali per ogni settore. Per alcunisettori esistono già (ad es. Segretariato Missionial Popolo e Segretariato Missioni ad Gentes).Pensiamo che il nostro impegno si caratterizzicome animazione: e cioè far maturare glioperatori provinciali dei vari settori facendoliriflettere sul loro lavoro per aiutarli a produrrequalche nuovo passo nella prassi. Sitratterebbe, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> far incontrare e farinteragire i settori provinciali tra loro, sempreall’interno <strong>di</strong> un filone omogeneo <strong>di</strong> attività, inmodo da produrre un “pensiero” capace <strong>di</strong>creare una nuova prassi nelle singole attività <strong>di</strong>evangelizzazione. Ovviamente questocomporterebbe, da parte del Coor<strong>di</strong>namento, lanecessità <strong>di</strong> pianificare il lavoro suddetto, ovverola necessità <strong>di</strong> “spalmare” in un triennio i varipassi <strong>di</strong> questo cammino: incontro fra i settori;interazione; “produzione <strong>di</strong> pensiero”;cambiamento nella prassi. Questo lavorosarebbe poi articolato adattandosi allasituazione dei vari settori, alcuni, infatti, hannogià iniziato a collaborare insieme, altri sono piùin<strong>di</strong>etro.Questo richiede vari incontri, per cui se è questoil compito del Coor<strong>di</strong>namento, esso non potràassumersi altri compiti estemporanei.Sembra con<strong>di</strong>visa la prospettiva che ilCoor<strong>di</strong>namento attuale debba evolvere verso unSegretariato dell’Evangelizzazione a immagine<strong>di</strong> quello per la Formazione e Stu<strong>di</strong>. La datapotrebbe essere il 2013, data fati<strong>di</strong>cadell’allineamento dei Capitoli Provinciali. QuestoSegretariato sarebbe composto dai Coor<strong>di</strong>natoridei settori, ma anche dai Segretari provincialiper l’Evangelizzazione. Eventualmente per nonaumentare eccessivamente il numero dellepersone qualcuno dei partecipanti dovrebbeavere un doppio titolo (Segr. Prov. e Coord. <strong>di</strong>settore). Per il periodo <strong>di</strong> transizione fino al 2013si tratterebbe <strong>di</strong> avviare o incrementare la


collaborazione e la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> linee comuni.I settori poi dovrebbero lavorare piùorganicamente. Si tratterebbe <strong>di</strong> evitare un salto.Il Coor<strong>di</strong>namento dovrebbe animare eaccompagnare questo percorso.Il Coor<strong>di</strong>namento dovrebbe incontrare i varisettori e avviare questo lavoro. Ci vorrebberodegli incontri in più.Su questo lavoro <strong>di</strong> animazione si potrebbeprocedere in maniera graduale. Avviare esostenere prima i settori più <strong>di</strong>ffusi (Missioni alpopolo, Animazione Missionaria, Santuari,Parrocchie) e per gli altri attivare dei gruppi <strong>di</strong>lavoro, se poi continuano, bene, altrimenti sisarà comunque fatto un primo passo.Si decide che il Coor<strong>di</strong>natore presentiall’Assemblea dei Definitòri una relazione checontenga:• un resoconto <strong>di</strong> ciò che è stato fatto <strong>di</strong>etrorichiesta dei Ministri (lettere <strong>di</strong> fr. Bruno);• una breve descrizione della percezione delnostro compito come emerge in questariunione (Verbale);• il ritenerci un Organismo <strong>di</strong> animazione: farincontrare interagire, pensare, rinnovare;• l’obiettivo da qui al 2013: arrivare allacostituzione <strong>di</strong> un Segretariatointerprovinciale per l’Evangelizzazione;• il programma <strong>di</strong> lavoro per quest’anno:riunire i singoli settori e in<strong>di</strong>viduare insieme aloro obiettivi realistici e progressivi;• chiedere <strong>di</strong> chiarire le Linee perl‘Evangelizzazione (nn.23-24) e qualecomposizione potrebbe avere il futuroSegretariato.2. Fraternità interprovinciale perl’EvangelizzazioneUn altro aspetto su cui si riflette, stimolati dalle“Linee”, è se dobbiamo de<strong>di</strong>carci allaprogettazione <strong>di</strong> una Fraternità <strong>di</strong>Evangelizzazione come lì previsto.Qualcuno fa notare che esiste già, ed è laFraternità <strong>di</strong> S. Cesario sul Panaro. Altri rilevanoche quella è “<strong>di</strong> composizione” interprovinciale,mentre questa dovrebbe nascere proprio dallaprogettazione interprovinciale. Inoltre lafraternità <strong>di</strong> S. Cesario non sembracorrispondere a quanto <strong>di</strong>cono le “Linee”, cheprevedono,un po’ idealmente, una fraternità con3 compiti: riflettere sull’evangelizzazione,sperimentare iniziative, e formareall’evangelizzazione. Su questo andrebbechiarito cos’è evangelizzazione per le 6province, quali settori ne fanno parte.È inoltre in ballo la proposta su cui ilcoor<strong>di</strong>namento ha riflettuto un po’ nel luglio 2009a Peschiera, <strong>di</strong> una Fraternità interprovincialeper le Missioni al popolo. Su questa Fraternitàstanno lavorando i Capitoli in corso dellaLombar<strong>di</strong>a e del Veneto, ciascuno per contoproprio.Un primo passo per approfon<strong>di</strong>re e vederemeglio i compiti della fraternità <strong>di</strong>Evangelizzazione potrebbe essere quello <strong>di</strong>cominciare a raccogliere alcuni frati che operanoin vari settori dell’evangelizzazione e farliriflettere a partire dalla loro esperienza. Intantosi conoscono e danno valutazioni da <strong>di</strong>versipunti <strong>di</strong> vista, orientando una scelta dopo averriflettuto su alcuni aspetti concreti.Alle 12.10 si interrompe la riunione per il pranzocon la Fraternità <strong>di</strong> Baccanello, oggi orfana deiNovizi e del Maestro.Alle 14.10 si riprende il lavoro badando ormaialla programmazione concreta relativa ai duetemi sviluppati nella mattinata (identità e compitidel Coor<strong>di</strong>namento Interprovinciale perl’Evangelizzazione; Fraternità interprovinciale <strong>di</strong>Evangelizzazione).3. ProgrammazioneRiguardo all’attività del Coor<strong>di</strong>namento side<strong>di</strong>cherà il primo anno soprattutto a incontrare isettori e avere una prima fotografia <strong>di</strong> comestanno le cose quanto a conoscenza ecollaborazione tra gli operatori e tra i settori.Fra ottobre e <strong>di</strong>cembre 2010 il Coor<strong>di</strong>namentoincontra ciascuno dei settori.Una prima giornata sarà de<strong>di</strong>cata ad incontrare iRettori <strong>di</strong> Santuari; i Parroci e gli Operatori dellaPastorale sanitaria. Per questo incontro èprevista questa scaletta:♦ un momento comune, in cui presentare ilsenso <strong>di</strong> questa collaborazione e con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong>prospettive;♦ un momento <strong>di</strong> ascolto <strong>di</strong> ciascun settoreda parte <strong>di</strong> uno o due membri delCoor<strong>di</strong>namento;♦ un momento in cui ciascun settore siritrova per nominare un Delegato o una rosa <strong>di</strong>nomi da sottoporre a nomina del Collegio deiMinistri provinciali;♦ un tempo <strong>di</strong> scambio in Assemblea e <strong>di</strong>proposta <strong>di</strong> cammino da parte delCoor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> eventuali proposte chematurano nell’incontro stesso.Si ipotizza un tempo <strong>di</strong> lavoro dal pomeriggio alpranzo del giorno dopo.24


In un secondo incontro si trovano gli Operatoridelle Missioni al popolo e gli Animatorimissionari. Essendo questi settori già avviati sitratterà soprattutto <strong>di</strong> ascolto.Nell’ipotesi <strong>di</strong> incontrare tutti i 5 settori inun'unica riunione, i due settori delle Missioni alpopolo e Animatori missionari dal momento chegià si conoscono e collaborano tra <strong>di</strong> loro,potrebbero intervenire solo per comunicare inAssemblea la loro situazione e idee edeventualmente reagire a ciò che lì ascoltano,portando così il loro contributo.Successivamente il Coor<strong>di</strong>namento dovràriunirsi per una valutazione <strong>di</strong> questi primiincontri e rilanciare il proseguimento del lavoro.Nella seconda parte dell’anno si pensa <strong>di</strong>avviare il lavoro anche con settori menostrutturati, o non presenti in tutte le Province:Pastorale carceraria, Mense del povero,Pastorale Universitaria. L’ipotesi <strong>di</strong> lavorosarebbe quella dei laboratori a tema, dovepotrebbero partecipare anche rappresentanti <strong>di</strong>altri settoriSu OFS-Gifra si <strong>di</strong>scute un po’ se facciano parte<strong>di</strong> un settore pastorale <strong>di</strong> attività, o se nondovrebbero essere piuttosto associati comeattori. Resta il fatto che in quanto Assistenti noifrati abbiamo un ruolo <strong>di</strong> tipo pastorale versol’OFS.Nel proseguimento del cammino saranno daattivare collaborazioni con la Fo.Pe. su temi <strong>di</strong>vita francescana: es. fraternità edevangelizzazione; minorità e rapporto con ipoveri ecc. Importante è comunque approfon<strong>di</strong>rele tematiche partendo dai problemi e dalleesperienze degli operatori stessi.4. Fraternità <strong>di</strong> EvangelizzazioneBisognerà innanzitutto decidere, e spetterà aiMinistri provinciali, se si assume che laFraternità <strong>di</strong> S. Cesario svolge questo ruolo <strong>di</strong>fraternità <strong>di</strong> Evangelizzazione o se i MinistriProvinciali ci affideranno l’incarico <strong>di</strong> lavorare noisul n. 26 delle “Linee” e stu<strong>di</strong>are, così, lapossibilità <strong>di</strong> una Fraternità “<strong>di</strong>costituzione”interprovinciale.Questo sembrerebbe essere il metodo più giustoanche per non lavorare invano.Ci si chiede però, dato che i due Capitoli in attolavorano su questa proposta, se questocomprometta eventualmente la partenza <strong>di</strong> unaFraternità interprovinciale ad hoc, sarebbequella <strong>di</strong> una Provincia. Oppure sarebbe meglioaspettare che sia decisa dalle 6 Province, ocominciare con le 2 province che già ci stannolavorando e poi gli altri si associano.Nel Coor<strong>di</strong>namento sembra prevalere l’ipotesiche si parta anche con due Province, ma che ledue possibilmente elaborino un progettocomune, che sia già interprovinciale, anche sepoi altri parteciperanno in seguito.A questo scopo si decide <strong>di</strong> comunicareall’Assemblea unita dei 2 Capitoli che si terrà il28 maggio a Verona una comunicazione eproposta del Coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> questo tenore:“Il Coor<strong>di</strong>namento interprovinciale dei Segretariper l'Evangelizzazione, nella sua riunione del 25maggio 2010 è venuto a conoscenza che negliInstrumentum laboris dei due Capitoli provinciali,quello della Provincia veneta <strong>di</strong> S.Antonio e quello della Provincia lombarda <strong>di</strong> S.Carlo, è presentata una proposta per unafraternità <strong>di</strong> evangelizzazione de<strong>di</strong>ta alleMissioni al popolo. Questo Coor<strong>di</strong>namentoauspica che i due Capitoli ne <strong>di</strong>scutano edesaminino la possibilità <strong>di</strong> una propostacomune”.La riunione si chiude alle 16.15 con i saluti eauguri <strong>di</strong> buona estate.il verbalistafr. Giovanni PattonVERBALEDELL’INCONTRO DEI MINISTRI PROVINCIALI DEL NORD ITALIAVerona, 27 Maggio 20101) La riunione del Collegio dei Ministri hainizio alle 14.30 presso il convento <strong>di</strong>S. Bernar<strong>di</strong>no in Verona, con una preghieradossologica tratta dalla “Lettera ai Fedeli”<strong>di</strong> S. Francesco (FF 202) e con il saluto <strong>di</strong>benvenuto <strong>di</strong> Fr. Bruno Bartolini ai nuoviMinistri: Fr. Francesco Bravi (MI) e Fr.Antonio Scabio (VE).25


2) Si passa poi a un momento <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visionee confronto sull’interprovincialità- Il punto <strong>di</strong> partenza è la lettera inviatadal Definitorio lombardo al Presidente delCollegio dei Ministri Fr. Bruno Bartolini, che asua volta l’ha inviata a tutti i Ministri del Nord.- Fr. Francesco Bravi chiarisce che ilsenso della lettera è <strong>di</strong> mettere all’OdG laverifica del cammino svolto: nel Capitolo laProvincia vuole con tutte le forze camminareverso l’interprovincialità però è emersa laposizione con<strong>di</strong>visa <strong>di</strong> spingere con forza versoscelte più forti <strong>di</strong> quelle fatte fin qui, i passifatti sembrano troppo corti. Il Capitolo del2007 si era sbilanciato in modo molto forte,l’attesa è e rimane altrettanto forte, i passifatti sembrano invece deboli. Il Definitoriopropone che si verifichi il già fatto. C’è anchela richiesta <strong>di</strong> chiarire ulteriormente lamodalità delle can<strong>di</strong>dature delle nuoveFraternità interprovinciali.Dal <strong>di</strong>alogo tra i Ministri emerge che:- bisogna riconoscere anzitutto ilcammino fatto fino adesso, che è stato ritmatodalle decisioni unanimi delle Assemblee deiDefinitòri <strong>di</strong> Caravate (2008) e <strong>di</strong> Assisi (2009)e in<strong>di</strong>viduare come procedere in modoconcreto sulla base <strong>di</strong> alcune ipotesi precise.È, comunque, importante valutare l’insiemedel cammino percorso.- la prospettiva è quella <strong>di</strong> passare dellasemplice interprovincialità alla nascita dellanuova Entità, il Collegio dei Ministri si è peròmesso in attesa per conoscere quali saranno ledecisioni capitolari delle Province del Veneto edella Lombar<strong>di</strong>a.- è certamente utile avere un Delegatodel Ministro generale, con poteri reali, per farprocedere il cammino, ma al momentoopportuno, e qualcuno che segua le Fraternitàinterprovinciali <strong>di</strong> formazione.- occorre dare un contenuto forteall’allineamento dei Capitoli.- il lavoro fatto finora con l’istituzione <strong>di</strong>Fraternità interprovinciali e l’identificazione <strong>di</strong>Fraternità da can<strong>di</strong>dare all’interprovincialitànasce dall’idea <strong>di</strong> creare l’ossatura della futuraEntità e aiutare le Province a fare scelte.- i passi fatti nel corso dell’anno vannonella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> realizzare il documento“Progetto interprovincialità 2009-2010” votatoe approvato da tutti i Definitòri delle seiProvince ad Assisi. Sulla opportunità <strong>di</strong>arrivare al 2013 con un unico InstrumentumLaboris è qualcosa <strong>di</strong> cui si è già parlato nelCollegio dei Ministri. Va anche riconosciuto cheoperano già un Segretariato InterprovincialeFormazione e Stu<strong>di</strong> (SIFES), un26Coor<strong>di</strong>namento per l’evangelizzazione che hacominciato a operare, un coor<strong>di</strong>namento degliEconomi provinciali e altri passi intrapresi.- come Ministri dobbiamo me<strong>di</strong>are eaiutare le nostre Province a capire anche lasituazione delle altre. Occorre checomunichiamo molto anche ai nostri Definitoriperché si rendano conto che esistonosituazioni, possibilità e velocità <strong>di</strong>verse anchetra le Province.- l’autopercezione della Provincia Veneta,per esempio, è quella <strong>di</strong> andare troppo veloce,c’è ancora un cammino da fare in termini <strong>di</strong>portare a superare il senso <strong>di</strong> autosufficienza.Il Capitolo in corso deve naturalmenteprendere una decisione, sbilanciarsi e ancherendersi conto che le proprie decisioni hannopoi conseguenze sul piano interprovinciale.- il tentativo fatto finora è statoprevalentemente quello <strong>di</strong> riqualificarsi edessere significativi.- i contenuti da dare all’allineamento deiCapitoli 2013 dovrebbero essere legati ai temida inserire nell’Instrumentum Laboris ugualeper tutti, includente alcune decisioni:sull’unione e relativa data, sulla forma <strong>di</strong>governo transitorio, sulla richiesta alDefinitorio generale <strong>di</strong> un Delegato cheaccompagni il processo, sulle modalità e tempi<strong>di</strong> armonizzazione delle “economie eburocrazie”- nel procedere ci sono stati deirallentamenti e una maggior flessibilitàrispetto a criteri rigi<strong>di</strong> proprio per riuscire afare passi insieme. Sono stati dati segni dellavolontà <strong>di</strong> costruire una casa comune, che è laNuova Entità.- che occorre darsi scadenze chiare per ilprossimo triennio, riprendere le decisioni delleultime due assemblee (Caravate 2008 e Assisi2009) nella prospettiva della verifica: qualipassi sono stati fatti, quali no, come e perché?Da qui al 2013 quali passi fare?- che in materia economica occorrepassare dalla ricognizione dell’esistente allaprogettazione del futuro. Occorre chiarire benegli aspetti economici.- che la proposta Under 10 per unanuova Fraternità crea una sensibilità.Per quanto riguarda l’Instrumentum Laborisdella prossima Assemblea i Ministriconcordano che:- il punto centrale sarà fare la verifica apartire dai due documenti <strong>di</strong> Caravate 2008 eAssisi 2009 e richiamando quanto si è giàrealizzato.- l’altro aspetto sarà l’andare verso il2013 con un Instrumentum Laboris uguale pertutti. Va inoltre riconosciuta la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>


Diathesis ad accompagnarci secondo le nostreesigenze, offrendoci competenza e serietàmetodologica.3) Incontro con Enrico Delama e MaurizioSerofilli <strong>di</strong> Diathesis* Fr. Bruno Bartolini saluta EnricoDelama e Maurizio Serofilli ai quali vienepresentata la sintesi <strong>di</strong> quanto emersonell’incontro dei Ministri.* Data e luogo per l’Assemblea deiDefinitòri 2010: sarà dal 24 agosto (arrivi peril pranzo) fino al 27 (si conclude con il pranzo)ad Armeno (NO) presso il Centro <strong>di</strong> spiritualitàdelle Suore della Carità si S. Giovanna AntidaThouret, Viale Cadorna 19; Te. 0322900231-32.Si danno in<strong>di</strong>cazioni per la preparazione dell’ILin modo da offrire una traccia per ciascuno deipunti decisi a Caravate e Assisi:- La prima traccia <strong>di</strong> IL va inviata via e-mail aiMinistri per recepire poi le osservazioni.- Sarà poi importante avere l’IL elaboratoalmeno 15 giorni prima dell’assemblea.* Dato che bisognerà arrivare al 2013con un unico IL, bisogna perciò raccogliere leintuizioni, i punti fissi dell’IL, pochi, attorno aiquali ogni Provincia lavori. Bisognerà anchemettere in calendario un incontro del Collegiodei Ministri col Ministro generale, <strong>di</strong> modo dachiarire i punti e gli atteggiamenti cheattualmente risultano ambigui.* Enrico Delama presenta lo statusquaestionis spiegando il testo allegato “Versola programmazione dell’Assemblea 2011”:- occorre verificare i passi e i processi fin quipercorsi;- è importante far emergere anche ciò che èavvenuto e si vede poco.* Alcuni Ministri sottolineano checan<strong>di</strong>dature e mappatura vanno fatte inparallelo nel senso che oltre al can<strong>di</strong>dareoccorre vedere il cosa e dove tagliare.* Diathesis ricorda l’itinerario percorso apartire da Montebello. All’inizio del percorsorelativo alle can<strong>di</strong>dature si è stati su un nonintervenire sulle proposte altrui. Si è partiti daun compromesso. Sottolinea poi che a Torinoe a Celle Ligure 4 elementi sembranofunzionare:- sono frutto <strong>di</strong> reti preesistenti;- sono su questioni sentite (fraternità e CPV);- sono un punto <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> sensibilità<strong>di</strong>ffuse;- il governo delle 6 province riconosce questielementi e li assume.Il tener conto <strong>di</strong> questi 4 elementi può aiutarea identificare possibili fraternitàinterprovinciali?27* Negli incontri del Collegio dei Ministri siparlato si è espressa anche l’idea <strong>di</strong> poterqualificare e rinnovare fraternità legate adambiti <strong>di</strong> pastorale tra<strong>di</strong>zionale (es.parrocchia, santuari, pastorale sanitaria…).* Diathesis suggerisce <strong>di</strong> mettere a fuocomeglio l’in<strong>di</strong>viduazione della fraternità darinnovare e come giungere all’in<strong>di</strong>viduazionerealistica <strong>di</strong> alcune fraternità da sostenere peril futuro. Il gruppo dei Ministri dovrebbesbilanciarsi <strong>di</strong> più sul cosa sostenere, <strong>di</strong> modoche un’esperienza venga segnalata in modoforte.* Per alcuni Ministri è un buon risultatose si avviano un paio <strong>di</strong> nuove Fraternità; lecan<strong>di</strong>dature vanno però collocate dentro ilpercorso che deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> fare da qui al 2013,per arrivare a decidere insieme non solo cosaaprire ma – contemporaneamente – anche checosa chiudere. In questo senso occorreragionare non solo a partire dalle Province, mapensando al futuro della nuova Entità.* Qualche altro Ministro evidenzia che perfar partire alcune nuove Fraternità bisognaaverne un certo ventaglio, il lavoro dellecan<strong>di</strong>dature è comunque un’opportunità e unabituarsi a sentire le fraternità “<strong>di</strong> tutti”anziché solo <strong>di</strong> una Provincia. È comunque<strong>di</strong>fficile per un altro Ministro valutare il valore<strong>di</strong> una fraternità se non la conosce.* Occorre anche <strong>di</strong>stinguere l’esito dallavali<strong>di</strong>tà del percorso. Su una serie <strong>di</strong> ambitil’interprovincialità e le sue realizzazioni vannobene (formazione, servizi…), altre fraternità einiziative stentano, ma sono comunque unmezzo per interagire.* Per Diathesis in sede <strong>di</strong> verifica occorrericonoscere che ci sono anche cose nuove chepossono non essere recepite, occorreidentificare cosa è successo, perché certe cosesono andate e altre no e far notare lacomplessità del lavoro svolto fin qui e degliorganismi entrati in gioco in questi anni, peraiutare i vari livelli a lavorare su questoprocesso complesso che è l’interprovincialità.Si può anche fare l’ipotesi <strong>di</strong> un organismo chesegua bene i processi in collegamento alCollegio dei Ministri (es. Segretario SIFS, EV,Economi).* I Ministri concordano che le elezioni enomine per le Case <strong>di</strong> formazione e i variincarichi interprovinciali, le scadenze verrannoallineate tutte nel 2013.4) Il 28 i Ministri si sono radunati per unapanoramica sulle fraternità interprovincialie per ipotizzare eventuali avvicendamenti.Fr. Francesco Patton, Verbalista


DALLE CLARISSE DELLA FEDERAZIONEAssemblea Federale delle Clarisse <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a,Liguria e PiemonteAssisi 7 – 15 MaggioSi è svolta, eccezionalmente ad Assisi, dal 7 al 15 maggio u.s. l’AssembleaFederale elettiva della Federazione Immacolata Concezione delle Clarisse <strong>di</strong>Lombar<strong>di</strong>a, Liguria e Piemonte. Un<strong>di</strong>ci Monasteri, ciascuno rappresentato dallaMadre e da una delegata più la presidente, le sorelle del Consiglio federale el’assistente e una sorella della fraternità <strong>di</strong> Bouar, come u<strong>di</strong>trice.La scelta <strong>di</strong> recarsi ad Assisi è nata in relazione al desiderio <strong>di</strong> ritornare, in prossimità del Centenario del2012, nei luoghi dove Francesco e Chiara hanno vissuto. La ricchezza che l’esperienza <strong>di</strong> essereinsieme in questi luoghi ci ha donato, ha superato <strong>di</strong> gran lunga ogni nostra aspettativa: si è trattatodavvero <strong>di</strong> un evento <strong>di</strong> “grazia”.Si sono alternati i lavori, tra i quali l’elezione della Presidente e del nuovo Consiglio, e le visite ai luoghipiù significativi della nostra spiritualità.Il nuovo consiglio è così composto: Presidente sr. Chiara Benedetta Conte, del monastero <strong>di</strong> Milano,riconfermata, sr. Grazia Maria Zucchelli, del monastero <strong>di</strong> Bergamo, riconfermata, Madre Chiara LiberaVirzì, del monastero <strong>di</strong> Imperia, riconfermata, Madre Maria Ancilla Masala, del monastero <strong>di</strong> Vicoforte esr. Giovanna Paola Pasciuti del monastero <strong>di</strong> Sarzana.Il tema dell’assemblea: Appartenenza, autonomia e comunione, ci ha viste impegnate a tracciare,cercando nel confronto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una via percorribile da tutte, le linee che ci guideranno nelprossimo triennio. Continueremo a confrontarci su questi temi, cercando <strong>di</strong> sperimentare, in vari mo<strong>di</strong>,un’appartenenza reciproca sempre più reale e continuando quei percorsi formativi comuni che tantohanno contribuito all’attuale clima <strong>di</strong> comunione e scambio. I momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione sono stati tuttimolto vivaci e partecipati e la stesura del documento finale, anche se un poco laboriosa, ha raccolto ilfrutto <strong>di</strong> una convergenza molto vicina all’unanimità e questo è un segno della positività del lavoro fatto.Ha sicuramente contribuito a questo l’aver curato in modo particolare le liturgie e i momenti <strong>di</strong> preghieranei luoghi santi: Eremo delle carceri, san Damiano, san Francesco, Santa Chiara, Porziuncola. Ovunqueabbiamo sperimentato un’ accoglienza fraterna davvero piena <strong>di</strong> cura e attenzione <strong>di</strong> cui sono statistrumento i fratelli e le sorelle. Tutto: dalla scelta degli orari (quelli <strong>di</strong> chiusura per i santuari) allemodalità per “incontrare” i nostri santi (silenzio, preghiera, solitu<strong>di</strong>ne, fraternità..), dal canto del Vangeloin tutte le celebrazioni Eucaristiche (dono singolare <strong>di</strong> fra Stefano) ai momenti <strong>di</strong> festa per i compleannidelle sorelle… tutto ha concorso affinché insieme, ma anche personalmente, si potesse riattingere allefonti un dono: una Parola, un’immagine (eccezionale la visita alla Basilica inferiore <strong>di</strong> san Francesco <strong>di</strong>sera), un gesto per nutrire il cammino e renderci sempre più testimoni audaci del Vangelo.Il logo dell’Assemblea ci ricordava che: “con tutta franchezza” perché “così è <strong>di</strong> chiunque è nato dalloSpirito”siamo chiamate a fare unità nella <strong>di</strong>versità e, per grazia, abbiamo sperimentato che non solo èpossibile ma, seppur talvolta faticoso, è bello.Domenica 9 maggio è stato eletto il nuovo consiglio della federazione Lombar<strong>di</strong>a-Liguria-Piemonte per ilprossimo sessennio:Presidente:1^ Consigliera:2^ Consigliera:3^ Consigliera:4^ Consigliera:sr. Chiara Benedetta Conte (Milano)sr. Grazia Maria Zucchelli (Bergamo)sr. Chiara Libera Virzì (Imperia)sr. Maria Ancilla Masala (Vicoforte)sr. Giovanna Paola Pasciuti (Sarzana)28


Dai monasteri <strong>di</strong> Imperia e Leivi: lo stupore e la gioia della comunioneNei giorni 8-11 marzo le fraternità delle sorelle povere<strong>di</strong> Imperia e Leivi hanno vissuto una singolareesperienza <strong>di</strong> comunione: tutta la fraternità <strong>di</strong> Imperiasi è recata presso il monastero <strong>di</strong> Leivi, dopo uncaloroso invito delle sorelle <strong>di</strong> questa fraternità chedesideravano offrire loro uno spazio <strong>di</strong> riposo econ<strong>di</strong>visione, in semplicità.L’arrivo, dopo un passaggio con pausa pranzo nellafraternità dei fratelli <strong>di</strong> Celle Ligure, la sistemazionenelle celle… un po’ <strong>di</strong> riposo per frate corpo e poi…sr. Eugenia, sr. Rosaria, sr. Cristina, sr. Paola, sr. Maria Chiara e Madre Chiara Libera hanno iniziato amuoversi e prendere confidenza con il luogo, gli ambienti e le sorelle. A cena ormai eravamo una famigliasola, allargata e molto lieta. Il secondo giorno ci ha raggiunte fra Stefano Dallarda, assistente federale, che hacon<strong>di</strong>viso quest’esperienza aprendola con una bella celebrazione eucaristica e ha guidato nel pomeriggio unincontro in cui, le due fraternità riunite, hanno completato la preparazione all’assemblea federale che sisarebbe svolta nel mese <strong>di</strong> maggio ad Assisi. Momenti <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong> scambio fraterno, con<strong>di</strong>visione dellavita e convivenza hanno messo in evidenza che quello che ci accomuna è molto, anche se abbiamo toccatocon mano anche le nostre <strong>di</strong>fferenze: <strong>di</strong> età, <strong>di</strong> storia, <strong>di</strong> consuetu<strong>di</strong>ni… abbiamo visto che questo, inun’esperienza così, non era però un problema, anzi è stato un dono <strong>di</strong> cui abbiamo reso grazie.E siamo giunte all’ora dei saluti… un po’ <strong>di</strong> commozione, tanta gratitu<strong>di</strong>ne e la certezza <strong>di</strong> aver fatto una cosa“buona” che porterà frutto anche in futuro.Fraternità <strong>di</strong> Leivi: pellegrinaggio nella Valle ReatinaE’ possibile che una fraternità <strong>di</strong> Sorelle Povere “si metta in cammino” per attingere alle origini del propriocarisma, nella comunione <strong>di</strong> uno scambio <strong>di</strong> ospitalità tra fratelli e sorelle, la grazia <strong>di</strong> riprendere il camminodopo il capitolo elettivo (quello del 25 marzo)? E’ insolito, ma è possibile!Un sogno coltivato da anni, da quando una <strong>di</strong> noi ha vissuto un tempo <strong>di</strong> preghiera personale a Fontecolomboe ha iniziato a desiderare lo stesso dono per tutte. Poi, da qualche anno, l’ospitalità presso il monastero delgruppo dei novizi <strong>di</strong> Fontecolombo, per qualche giorno <strong>di</strong> formazione clariana e riposo, dopo la loroesperienza caritativa presso il Cottolengo <strong>di</strong> Torino nel mese <strong>di</strong> giugno. Anche da parte del loro maestrocomincia ad arrivare l’invito a visitare i santuari della valle santa, anno dopo anno cominciamo a pensare se ecome si può fare. Da un anno l’accoglienza <strong>di</strong> sr. Marilena del monastero <strong>di</strong> Rieti, la sua fraternità, tutta <strong>di</strong>sorelle anziane, desidera conoscerci, anche loro ci invitano e lo fa con la sua “travolgente” fraternità anche ilprovinciale fra Marino, che nel frattempo abbiamo avuto modo <strong>di</strong> incontrare…Pian piano si fa strada una possibilità, la nostra fraternità trova convergenza prima sul periodo (dal 25 aprileal 1 maggio), quin<strong>di</strong> sulla modalità, quella del pellegrinaggio e sull’organizzazione pratica. Uno dopo l’altro si<strong>di</strong>panano i no<strong>di</strong>, si sciolgono le riserve e la possibilità si concretizza.La mattina del 25 aprile, col pulmino messo a <strong>di</strong>sposizione dai frati <strong>di</strong> Pietra ligure e una macchina partiamocon al volante due frati del Lazio: Fra Massimo e fra Emiliano del convento dell’ Aracoeli <strong>di</strong> Roma, la loroaccoglienza è iniziata così… venendo da Roma a prenderci.E’ iniziata una avventura che ci ha continuamente sorpreso per la sproporzione del dono che abbiamoricevuto: l’accoglienza fraterna a Fontecolombo dove ci siamo sentite “a casa”; l’attenzione, preparazione eprofon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> tutti i fratelli che ci hanno accolto nei santuari della valle: Fontecolombo, Greccio,Poggiobustone, Foresta; festa da parte delle sorelle <strong>di</strong> Rieti che hanno potuto conoscerci tutte; silenzio;preghiera; bellezza della natura; con<strong>di</strong>visione; canto; cammino; sole e pioggia; solitu<strong>di</strong>ne e fraternità;incontri… pranzi e cene sovrabbondanti <strong>di</strong>… tutto! Abbiamo sperimentato una cura e un’accoglienza che cihanno davvero commosso e …mosso. Era, ad ogni tappa, il volto <strong>di</strong> Francesco che ci si offriva, attraverso isuoi frati e i posti, come “padre” ma anche come “fratello” e compagno <strong>di</strong> viaggio, che ci incoraggiava eaccordava fiducia mostrandoci la strada che lui ha percorso, i luoghi dove ha abitato, pregato, sofferto e gioitoe soprattutto in<strong>di</strong>candoci Gesù e il suo Vangelo come via da seguire. Di questo Vangelo abbiamo fattoesperienza concreta nell’ospitalità sperimentata, nella celebrazione e nella con<strong>di</strong>visione, in due momenti, <strong>di</strong>quanto il nostro vissuto ci parlasse <strong>di</strong> Lui.Siamo tornate “più ricche” e il passaggio dei novizi, nel loro pellegrinaggio alla sacra Sindone a Torino il 19 –20 maggio, ci ha donato la certezza <strong>di</strong> un cammino <strong>di</strong> reciprocità che continua.Le sorelle <strong>di</strong> Leivi29


VITA DELLA PROVINCIALA FRATERNITÀ DEFINITORIALE INFORMAIeri, mercoledì 12 Maggio, il Definitorio si è radunato in Curia provinciale per il suo secondoCongresso. I lavori hanno avuto inizio alle ore 9.15 con la preghiera.Avendo compiuto quanto prescritto dalle norme canoniche, il Ministro ha comunicato che conferirà ilministero istituito dell’Accolitato a fr. Ambrogio Pessina e a fr. Matteo Della Torre il 31 Maggio pressoil Santuario delle Grazie a Monza durante la S. Messa delle 18.15.Ci si è soffermati nell’analisi delle modalità e dei tempi <strong>di</strong> lavoro, nonché sul calendario e l’orariodella seconda parte del Capitolo (Albino, 28 Giugno - 3 Luglio). Quanto prima, l’Economoprovinciale appronterà un vademecum per i Guar<strong>di</strong>ani al fine <strong>di</strong> espletare il dettato <strong>di</strong> SS.PP. 111 perquanto concerne l’inventario dei beni mobili e delle sacre suppellettili. Il Presidente del Capitoloinvierà a giorni la convocazione ufficiale per la Giornata inter-capitolare del 28 Maggio a Verona.Avendo avuto il parere della fraternità formativa e il consenso del Definitorio, il Ministro ha ammessofr. Celestino Pagani al ministero istituito del Lettorato, che gli sarà conferito dal Ministro del Veneto-Friuli il 21 Maggio p.v. a Verona S. Bernar<strong>di</strong>no.Avendo avuto il parere della fraternità formativa, il parere del Maestro e del coetus formatorum e ilconsenso del Definitorio, il Ministro ha ammesso fr. Carlo Giosuè Cavallari alla professione solenne,in luogo e data da decidersi.Dopo la congrua pausa pranzo, il Definitorio ha proseguito nel pomeriggio con la <strong>di</strong>scussionesull’aggiornamento dei lavori ultimati <strong>di</strong> recente e <strong>di</strong> quelli in cantiere. Quin<strong>di</strong> sono state esaminatealcune questioni personali ed è stata compiuta una prima, rapida carrellata sulle Carte <strong>di</strong> famiglia.Con la trattazione <strong>di</strong> alcune ultime varie ed eventuali il Definitorio ha concluso il suo secondoCongresso alle ore 18.42.Ieri, lunedì 14 Giugno, il Definitorio si è radunato in Curia provinciale per il III Congresso.I lavori hanno avuto inizio alle ore 9.15 con la preghiera. Il Ministro ha aggiornato i Definitori circa irecenti incontri dei Ministri del Nord Italia e del Consiglio <strong>di</strong> presidenza dello Stu<strong>di</strong>o Teologico S.Bernar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Verona (Verona, 27 Maggio u.s.). Sono stati confermati Preside e Vice Preside delloStu<strong>di</strong>o rispettivamente fr. Giampaolo Cavalli e fr. Paolo Dozio, mentre fr. Andrea Bizzozero è statoeletto rappresentante dei docenti del triennio teologico.Sono state fissate le date del Congresso capitolare, che si terrà nel mese <strong>di</strong> Luglio dal 20 al 22 aMonterosso al Mare (SP) e dal 29 al 30 a Dongo. Il Definitorio ha proceduto ad una fraterna verificadella giornata interprovinciale del 6 Maggio (incontro dei frati del Nord Italia con Mons. Bregantini) edella giornata intercapitolare del 28 Maggio. Entrambe sono state esperienze molto positive esignificative, la prima, oltre alla vali<strong>di</strong>tà delle riflessioni offerte del relatore, anche perché si ètrattato <strong>di</strong> “fare qualcosa insieme” tra frati delle <strong>di</strong>verse Province, crescendo nello spirito <strong>di</strong>interprovincialità. La seconda è stata una Giornata veramente importante, che è servita ain<strong>di</strong>viduare ancora meglio una “piattaforma” comune (la Formazione Permanente) e ad esplicitaredesideri e timori nel cammino verso un’unica Entità per il Nord Italia.I lavori del Congresso sono continuati con la preparazione della seconda parte del Capitolo, inparticolare per quanto concerne un calendario <strong>di</strong> massima delle giornate e gli adempimenti daapprovare. La mattinata si è conclusa con l’analisi <strong>di</strong> alcune situazioni personali.Dopo il pranzo fraterno, con<strong>di</strong>viso con i frati in<strong>di</strong>geni, la ripresa è avvenuta alle ore 14.28 con lapresentazione della situazione patrimoniale ed economica della Provincia da parte dell’Economoprovinciale. Sono state anche valutate alcune richieste <strong>di</strong> lavori urgenti.Viene comunicato che fr. Raffaele Casiraghi sarà or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong>acono nella Cattedrale <strong>di</strong> Brescia il 25Settembre p.v. alle ore 16.00, assieme ai can<strong>di</strong>dati della Diocesi e che fr. Carlo Giosuè Cavallariemetterà la professione solenne il 2 Ottobre p.v. alle ore 15.30 presso il Convento <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no aVerona.Vista la richiesta <strong>di</strong> fr. Luca Volontè <strong>di</strong> essere or<strong>di</strong>nato presbitero, visto il parere della fraternità <strong>di</strong>Pavia e le testimoniali degli stu<strong>di</strong> compiuti, ottenuto il voto del Definitorio provinciale, il Ministro haammesso fr. Luca all’or<strong>di</strong>nazione presbiterale. Luogo e data della celebrazione saranno comunicati asuo tempo. Infine è stata data una scorsa alle Carte <strong>di</strong> famiglia, e sono state trattate alcune varie edeventuali. I lavori sono terminati alle ore 18.00, a laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francesco30fr. Ernesto DezzaSegretario provinciale


NOTIZIE DI CASAa cura <strong>di</strong> f.e.p. & f.e.d.Marzo 20101-6, Assisi: si svolge l’ Incontro della Unione Famiglie Francescane & COMPI6, Milano Angelicum: si festeggia il 25° <strong>di</strong> consacrazione episcopale <strong>di</strong> Mons. Giovanni Martinelli,Vescovo <strong>di</strong> Tripoli. Alle ore 10: ricordo della Missione in Libia affidata alla Provincia dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong> <strong>di</strong>Lombar<strong>di</strong>a, segue il Concerto <strong>di</strong>retto dal M° Renato Beretta.6, Milano Cappuccini viale Piave: alle ore 21 Concerto nell’ambito delle celebrazioni <strong>di</strong> “800 anni inpiena regola”.7, Milano S. Angelo: alle ore 11 S. Messa solenne presieduta da Mons. Giovanni Martinelli.7-21, Nuova Olonio (CO): si svolgono le Missioni al popolo organizzate dal Segretariato dellaProvincia lombarda.8, Pisa, cappella della Casa Divina Provvidenza del Cottolengo: si celebrano i funerali della mamma<strong>di</strong> fr. Fiorenzo Reati, sig.ra Maria Luisa Boselli, <strong>di</strong> 101 anni.9, Milano Au<strong>di</strong>torium Cappuccini via Kramer: nell’ambito delle celebrazioni <strong>di</strong> “800 anni in pienaregola” fr. Gwenolé Jeusset, componente della Fraternità internazionale <strong>di</strong> Istanbul interviene sultema “San Francesco e l’Islam”.10, Milano Curia provinciale: si svolge il XLII Congresso definitoriale, mentre il Nord Italia venivaflagellato da una nevicata fuori tempo massimo.12, Bergamo, presso la Casa <strong>di</strong> riposo “Centro don Orione”: si celebrano i funerali della sig.ra MariaRonzoni, mamma <strong>di</strong> fr. Arturo Busetti.13, Milano S. Angelo: alle ore 10.00 si celebrano i funerali <strong>di</strong> fr. Silvano (Mario Ezio) Stefani,sacerdote, anni 83, <strong>di</strong> Matino (LE). Riposa nel Cimitero Maggiore <strong>di</strong> Milano.17, Civi<strong>di</strong>no: si svolge l’Assemblea economica.30, Baccanello: ha luogo l’Incontro dei Ministri provinciali del Nord Italia.Aprile 20105-10, Caravate: i frati capitolari si ritrovano la sera del Lunedì dell’Angelo nella Casa dei PadriPassionisti per celebrare la prima parte del XXXVII Capitolo provinciale, che si conclude sabato amezzogiorno.16, Curia provinciale: il Definitorio provinciale neo-eletto si raduna in per il primo Congresso. Oltre afr. Francesco Bravi, Ministro provinciale, fr. Almiro Modonesi, Vicario provinciale, fr. Cesare Vaiani,fr. Renato Beretta, fr. Giampaolo Possenti, fr. Andrea Bizzozero e fr. Luca Diegoli, Definitoriprovinciali, fr. Ernesto Dezza, Segretario provinciale, sono presenti fr. Roberto Ferrari, già Ministroprovinciale e fr. Alberto Tosini, Visitatore generale.22, Milano, chiesa S. Bernar<strong>di</strong>no alle Monache: alle 18.00 il Museo dei Beni Culturali Cappuccini <strong>di</strong>Milano affida al giornalista del Corriere della sera Gianmario Benzing la presentazione della guida“San Francesco a Milano: luoghi francescani della città”, a cura <strong>di</strong> Rosa Giorgi e e del nostro fr. PaoloCanali ed e<strong>di</strong>to dalle E<strong>di</strong>zioni Biblioteca Francescana. L'incontro è introdotto da un concertodell’orchestra da Camera “Carlo Coccia” <strong>di</strong> Novara <strong>di</strong>retta da fr. Renato Beretta.27, Barletta (BA): nella Parrocchia <strong>di</strong> S. Filippo Neri si celebrano i funerali della sig.ra AddolorataDelvecchio, mamma <strong>di</strong> fr. Michele Cafagna.Maggio 20101, Pontida Monastero benedettino:fr. Giacomo Bini guida l’incontro “Il futuro: adesso. La <strong>di</strong>mensioneescatologica della vita religiosa.” Tra i partecipanti vi sono i postulanti <strong>di</strong> Arco e i novizi <strong>di</strong>Baccanello, con Maestri e Vice Maestri.6, Verona S. Bernar<strong>di</strong>no: ha luogo la giornata <strong>di</strong> FoPe per le Province del Nord, che vede comerelatore mons. Giancarlo Bregantini sul tema La vita religiosa, una vita leggibile oggi.9, Assisi: nell’ambito dell'assemblea delle Clarisse della federazione Lombar<strong>di</strong>a-Liguria-Piemonteviene eletto il nuovo Consiglio per il prossimo sessennio.12, Milano Curia provinciale: il Definitorio si raduna per il suo secondo Congresso.31


15, , Cermenate: in chiesa si inaugura la I stagione organistica sul nuovo organo Vittorio Ramina op.13, in ricordo del M° Luigi Toja e con la Direzione artistica <strong>di</strong> Paolo Negri. L’organista AndreaGottardello esegue le sei sonate in trio <strong>di</strong> J.S.Bach BWV 525-530.21, , Verona san Bernar<strong>di</strong>no: il Ministro provinciale del Veneto-Friuli fr. Antonio Scabio conferisce ilministero del Lettorato a fr. Celestino Pagani.28, , Verona san Bernar<strong>di</strong>no: si svolge la Giornata Inter-Capitolare per i frati capitolari della ProvinciaVeneta e della Provincia Lombarda. Sono presenti i Ministri Provinciali delle sei Province del Nord,che assieme ai due Visitatori fr. Alberto Tosini e fr. Livio Crisci presentano i temi della FormazionePermanente e della Interprovincialità, poi <strong>di</strong>scussi nei gruppi. Il Definitore generale fr. VincenzoBrocanelli presiede l’Eucaristia a conclusione dei lavori.31, , Monza Santuario delle Grazie: durante la s. Messa vespertina il Ministro provinciale fr. FrancescoBravi conferisce il ministero dell’Accolitato a fr. Ambrogio Pessina e a fr. Matteo Della Torre.31, , Arco <strong>di</strong> Trento: ha luogo la tra<strong>di</strong>zionale Giornata <strong>di</strong> incontro con la Fraternità <strong>di</strong> Noviziato <strong>di</strong>Baccanello, che ricambia la visita ricevuta in febbraio. Sono presenti anche fr. Clau<strong>di</strong>o Battagion e fr.Almiro Modonesi, Maestro e Vicemaestro del Postnoviziato <strong>di</strong> Verona s. Bernar<strong>di</strong>no.Giugno 20101, , Brescia Spedali Civili: si celebra il centenario della nostra presenza <strong>di</strong> Cappellani all’interno dellastruttura ospedaliera. Era infatti il 1° giugno 191010 quando il Vescovo <strong>di</strong> allora affidava ai frati minoriquesto grande servizio.7-10, Assisi: a Casa Leonori il Ministro provinciale fr. Francesco Bravi partecipa all’Assembleastraor<strong>di</strong>naria della COMPI, con la presenza del Ministro generale e del suo Definitorio.14, Curia Milano S. Antonio: il Definitorio si raduna per il suo III Congresso. Viene data notizia dellaconferma <strong>di</strong> fr. Paolo Dozio come Vice Preside dello STISB e della elezione <strong>di</strong> fr. Andrea Bizzozerocome rappresentante dei docenti del triennio teologico.19, , Cermenate: nell’ambito della I stagione organistica sul nuovo organo Vittorio Ramina op. 13, inricordo del M° Luigi Toja, l’organista Maurizio Mancino esegue “Fantasie organistiche nella scuolabachiana”.21, , Como, Istituto Giuseppine: si celebrano i funerali della nonna <strong>di</strong> fr. Massimiliano Taroni, giuntaall’età <strong>di</strong> 102 anni.27, , Albino Bergamasco: in serata, nella Scuola Apostolica Sacro Cuore dei Padri Dehoniani, si aprela seconda parte del Capitolo Provinciale, che si concluderà con il pranzo del 3 luglio.A tutti auguro un’estate ricca <strong>di</strong> serenitàe pace.Buone Vacanze!fr. Ernesto,Segretario32

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