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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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Relazione del Ministro generaleForti nella speranzaCarissimi Ministri Provinciali della COMPI, vi saluto,anche a nome del Definitorio generale, con le paroleche il Signore rivelò al nostro serafico Padre: ilSignore vi <strong>di</strong>a pace! In voi saluto e abbracciociascuno dei <strong>Frati</strong> che vivono e lavorano nel territorio<strong>di</strong> questa Conferenza.In adempimento ad uno dei mandati dell’ultimoCapitolo generale (cf. Mandato 4), e seguendo unaprassi considerata molto positiva durante il sessennioprecedente, ci incontriamo – Ministro e Definitoriogenerale e i Ministri Provinciali della COMPI –, percon<strong>di</strong>videre aspetti che entrambi consideriamoimportanti in questo momento della vita e missionedei <strong>Frati</strong> della Conferenza e dell’Or<strong>di</strong>ne.Gratitu<strong>di</strong>neAnzitutto esprimo la mia gratitu<strong>di</strong>ne, e quella deimembri del Definitorio generale, per quanto fate nelcampo dell’animazione dei <strong>Frati</strong> della Conferenza, eper la vostra vicinanza al Definitorio generale. IlSignore bene<strong>di</strong>ca il vostro lavoro e ci conceda lagrazia <strong>di</strong> crescere ogni giorno in fiducia reciproca e incomunione fraterna.Sono ben cosciente, inoltre, del posto che la COMPIoccupa nell’insieme delle Conferenze eparticolarmente nell’UFME, sia per il numero <strong>di</strong> Entitàe <strong>di</strong> <strong>Frati</strong> – siete la Conferenza più grande dell’Or<strong>di</strong>ne– sia per l’organizzazione interna della stessaConferenza. Tale organizzazione, attraverso i <strong>di</strong>versiSegretariati e Settori (come è stata illustrata dalPresidente della Conferenza), dà <strong>di</strong>namismo ad unastruttura così grande come la COMPI, e, allo stessotempo, essendo organizzata in tre zone o regioni –nord, centro e sud – rispetta la <strong>di</strong>versità ancheculturale del territorio che la compone. Questo fa sìche la vostra sia una Conferenza viva e creativa.Mentre mi congratulo con voi, vi chiedo <strong>di</strong> non cederealla tentazione <strong>di</strong> fermarvi nella ricerca <strong>di</strong> rispostenuove alle nuove sfide.Alcune linee essenziali <strong>di</strong> animazione e <strong>di</strong>governoViviamo momenti non facili o, come <strong>di</strong>rebbe GiovanniPaolo II, momenti “duri”. In questo tempo ènecessario governare, ma <strong>di</strong>rei che, soprattutto, ènostro dovere animare i <strong>Frati</strong> a vivere con gioia efedeltà creativa la loro vocazione. Noi, Ministri, siamochiamati a vivere in positivo la tensione tra animare egovernare.A noi Ministri, infatti, si chiede <strong>di</strong> essere, prima <strong>di</strong>tutto, animatori dei fratelli: «suo compito prioritario[quello dell’autorità] sarà dunque l'animazionespirituale, comunitaria ed apostolica della suacomunità» (VFC 50a). Ciò esige <strong>di</strong> «essere vicini econ<strong>di</strong>videre la vita dei fratelli, ascoltarli, offrire loro17motivi <strong>di</strong> speranza e fare memoria dei valorifondamentali della nostra vita francescana»(DEFINITORIO GENERALE, Lettera in occasione dellasolennità <strong>di</strong> san Francesco 2003). Allo stesso tempo,però, ci è chiesto anche <strong>di</strong> governare. Questocomporta che vengano prese «le necessariedecisioni in vista del bene della vita fraterna e dellamissione» e che, una volta prese, si mettano in atto,con costanza e fortezza, tutti gli strumenti «perchéquanto deciso non resti solo sulla carta» (VFC 50c). IlMinistro non può rinunciare né all’animazione né algoverno; non può rinunciare all’ascolto e al <strong>di</strong>alogo e,allo stesso tempo, a prendere delle decisioni.Ricordando sempre che il primo modo per animare ègovernare, al Ministro toccherà in ogni momentogestire questa necessaria tensione tra animazione egoverno.Ecco alcune linee che considero importanti da tenersipresenti nella nostra animazione/governo.La priorità delle persone sulle struttureMi rendo sempre più consapevole della priorità che sideve dare alle persone rispetto alle strutture. Questoè il servizio principale che deve prestare chi è statochiamato a svolgere il servizio dell’autorità. Lapersona dei nostri <strong>Frati</strong> merita l’attenzione principalee costante da parte <strong>di</strong> noi tutti. Noi Ministri abbiamola responsabilità <strong>di</strong> promuovere la <strong>di</strong>gnità dellapersona, prestando attenzione a ogni fratello e allasua crescita umana, spirituale e vocazionale, facendoad ognuno il dono della propria stima, nutrendo unsincero affetto per tutti. È nel cuore del nostroservizio l’accompagnare, il prendere cura e ilsostenere nel cammino <strong>di</strong> fede e vocazionale i nostrifratelli.Prima delle attività o dei progetti, prima ancora deiluoghi delle nostre presenze, c’è la persona dei nostriconfratelli. Le nostre Fraternità sono costituite dai<strong>Frati</strong> concreti che il Signore ci ha donato, con i lorodoni, ma anche con le loro debolezze.So che oggi la gestione <strong>di</strong> una Provincia comportamolto lavoro amministrativo. Questo, però, non puòfare venir meno la cura e l’accompagnamento“materno” del fratello. L’amministrazione si puòdelegare, ma non la cura del fratello. Non si possonosacrificare le persone per mantenere le molte, a voltetroppe, attività <strong>di</strong> vario tipo; è invece insito nel cuoredel nostro servizio accompagnare, curare, sostenerele persone dei nostri <strong>Frati</strong>, particolarmente <strong>di</strong> quelli in<strong>di</strong>fficoltà.I <strong>Frati</strong> in <strong>di</strong>fficoltà non sono solo quelli che soffrono <strong>di</strong>qualche tipo <strong>di</strong> problema affettivo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza (cf.alcolismo, "computerismo"). <strong>Frati</strong> in <strong>di</strong>fficoltà sonoanche quelli che si sentono soli, che rifiutanoqualsiasi <strong>di</strong>scorso – in teoria e in pratica – sulla vitafraterna, vivendo stabili nell’in<strong>di</strong>vidualismo, nelmutismo, in un’aggressività sistematica, in assolutaautonomia nella gestione del tempo, dei beni e delleattività. <strong>Frati</strong> in <strong>di</strong>fficoltà sono quelli che non siinteressano delle cose comuni; che rifiutano progetti

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