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NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

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carisma, ma per essere: signum fraternitatis; pervivere la nostra vocazione nella Chiesa e nel mondo:«far conoscere la spiritualità della comunione, prima<strong>di</strong> tutto al proprio interno e poi nella stessa comunitàecclesiale ed oltre i suoi confini, aprendo e riaprendocostantemente il <strong>di</strong>alogo della carità, soprattutto doveil mondo <strong>di</strong> oggi è lacerato dall’o<strong>di</strong>o etnico e dallefollie omicide» (VC 51).Ma il tempo corre velocemente ed oggi in molti casinon basta la collaborazione ma si rende necessaria,come ho affermato nel capitolo del 2009,l’inter<strong>di</strong>pendenza, e cioè: pensare il futuro insieme,responsabilizzarsi del futuro del francescanesimo inuna determinata regione insieme. Non sarebbefraterno né responsabile cedere alla tentazione del“si salvi chi può”. Se facciamo parte della stessaFraternità, dello stesso Or<strong>di</strong>ne, tutti dobbiamo sentirciresponsabili del futuro della presenza francescana inun territorio dove, in un modo o in un altro, sembravenga meno. Sento che è urgente «superare lamentalità provincialista e incrementarel’interprovincialità e il senso <strong>di</strong> appartenenza allaConferenza e all’Or<strong>di</strong>ne» (PdV 31).La finalità dell’inter<strong>di</strong>pendenza e della ristrutturazionedelle Province, in atto nella vostra Conferenza, non èsoltanto quella <strong>di</strong> risolvere le <strong>di</strong>fficoltà interne <strong>di</strong> certeProvince o <strong>di</strong> venire incontro ai sintomi <strong>di</strong> un certomalessere tra i <strong>Frati</strong> (cf. PdV 35). Non è neppure soloil rilancio delle missioni e un’esigenza che ci vienedella lettura dei segni dei tempi e dei luoghi, anchese tutto questo è presente e molte volte sta alla base<strong>di</strong> una tale inter<strong>di</strong>pendenza e della stessaristrutturazione delle Province. La finalità ultima, ilcriterio importante da tener presente è quello che civiene dato dal Capitolo generale 2009: «tentare <strong>di</strong>ridarci significato […] in maniera più profetica» (PdV31). Si tratta dunque <strong>di</strong> riqualificare la nostra vita e lenostre Fraternità, ripartendo dal Vangelo; <strong>di</strong>rivitalizzare la risposta vocazionale e il progettoevangelico <strong>di</strong> vita e missione; in definitiva, si tratta <strong>di</strong>dare qualità evangelica alla nostra vita e missione:centrandoci, concentrandoci, de-centrandoci.In questo caso è importante ricordare e prenderecoscienza <strong>di</strong> quanto afferma il Capitolo 2009: «Sitratta <strong>di</strong> “rifondare” la nostra vita sul fondamento delVangelo. Una “rifondazione”, però, che non si limitaalle strutture, ma che vuol partire dalle persone, ossiadai <strong>Frati</strong> e dalle nostre Fraternità. Non serveristrutturare le opere o le Province se non si rifonda lanostra qualità <strong>di</strong> vita evangelica e la nostra missioneevangelizzatrice; è però importante rivedere le nostrestrutture perché esse siano sempre e solo al serviziodella vita e della missione» (RdV pp. 35-36).Termino questo tema, chiedendo che sui cammini <strong>di</strong>interprovincialità, ristrutturazione, ri<strong>di</strong>mensionamento,accorpamenti <strong>di</strong> Province vengano in<strong>di</strong>cati conchiarezza la finalità ultima, gli obiettivi interme<strong>di</strong>, glistrumenti che si possono utilizzare. Soprattutto èimportante che tutti i <strong>Frati</strong> siano resi consapevoli,informati, coscientizzati sulle scelte da prendereinsieme. Non si tratta <strong>di</strong> arrivare prima, si tratta <strong>di</strong>arrivare insieme e al tempo opportuno.ConclusioneCome a Nicodemo Gesù chiese <strong>di</strong> nascere <strong>di</strong> nuovo,<strong>di</strong> intraprendere un nuovo inizio, per poter entrare nelregno dei cieli, così a noi, oggi, è chiesto un sussultosupplementare <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong> fedeltà, <strong>di</strong> entusiasmo, perpermettere a Dio <strong>di</strong> fare una “cosa nuova” <strong>di</strong> noi econ noi. Ciò richiede <strong>di</strong> spogliarci <strong>di</strong> qualche altracosa, <strong>di</strong> far morire ciò che non serve o <strong>di</strong>venta unostacolo, e soprattutto <strong>di</strong> valorizzare quanto <strong>di</strong>positivo il Signore pone attorno a noi, <strong>di</strong> fargermogliare i semi <strong>di</strong> beni che troviamo sempre nellanostra umanità, <strong>di</strong> considerare un’occasione e unapreziosa opportunità la situazione attuale <strong>di</strong> fragilità,perché siano la grazia e la potenza del Signore amanifestarsi.Seguendo il dettato del Capitolo generale ultimo,dobbiamo «imparare ad essere capaci <strong>di</strong> gettare unosguardo positivo sui contesti e sulle culture in cuisiamo immersi, scoprendovi le ine<strong>di</strong>te opportunità <strong>di</strong>grazia che il Signore ci offre. Viviamo un nuovokairòs che il Signore ci offre attraverso il collasso deiprecedenti para<strong>di</strong>gmi sociali, culturali e religiosi, el’emergere dei nuovi che accompagnano il cambio <strong>di</strong>epoca che stiamo vivendo» (PdV 15).Che il Signore ci faccia «sperare contro ognisperanza», nella consapevolezza che lo Spirito può«liberare le potenzialità interne delle persone e dellecircostanze», che può sorprenderci ancora,suscitando in noi un nuovo <strong>di</strong>namismo, un'inaspettatascintilla che accenda un nuovo fuoco, quello <strong>di</strong> unavita francescana ed evangelica per il nostro tempo.fr. José Rodríguez CarballoMinistro generale21

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