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Anno XXXV – n. 237 – Settembre/Ottobre 2013NOTIZIARIOProvincia <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a “S. Carlo Borromeo”dei <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


In co<strong>per</strong>tina:Foto della Visita pastoralePapa Francesco ad Assisi4 ottobre 2013Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


In<strong>di</strong>ceOmelia <strong>di</strong> papa Francesco ad Assisi <strong>il</strong> 4 ottobre 2013 1COMPI – Elezione Consiglio <strong>di</strong> Presidenza 3Collegio dei Ministri del Nord ItaliaM<strong>il</strong>ano – 8 luglio 2013 4M<strong>il</strong>ano – 29 luglio 2013 5Baccanello – 7 settembre 2013 7Assisi/Castelletto <strong>di</strong> Brenzone – 8 ottobre 2013 10Cronaca Assemblea Definitòri Nord Italia 12Dal DefinitorioPavia – 24 settembre 2013 17Castelletto <strong>di</strong> Brenzone – 16 ottobre 2013 18Testimonianze <strong>di</strong> vita fraternaCongedo dalla Parrocchia <strong>di</strong> s. Antonio alla Brunella 21Professione solenne – fr. Celestino Pagani 23Professione solenne – fr. Enrico Russotto 25Professione solenne – fr. Enzo Imbimbo 27Chi crede cammina – Marcia francescana 2013 28Cammino <strong>di</strong> Francesco: degli inizi e del termine… 31Dai Monasteri 33Alcune riflessioni sulla fraternità nel Primo TestamentoPrima Parte 38F<strong>il</strong>miAmo 43Notizie <strong>di</strong> Casa 45In memoria – fr. Fortunato Vitali 48Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


OMELIA DI PAPA FRANCESCOAssisi, 4 OTTOBRE 2013«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, <strong>per</strong>ché hai nascosto questecose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25).Pace e bene a tutti! Con questo saluto francescano vi ringrazio <strong>per</strong> essere venuti<strong>qui</strong>, in questa Piazza, carica <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> fede, a pregare insieme.Oggi anch’io, come tanti pellegrini, sono venuto <strong>per</strong> rendere lode al Padre <strong>di</strong>tutto ciò che ha voluto rivelare a uno <strong>di</strong> questi “piccoli” <strong>di</strong> cui ci parla <strong>il</strong> Vangelo:Francesco, figlio <strong>di</strong> un ricco commerciante <strong>di</strong> Assisi. L’incontro con Gesù lo portò aspogliarsi <strong>di</strong> una vita agiata e spensierata, <strong>per</strong> sposare “Madonna Povertà” e vivere davero figlio del Padre che è nei cieli. Questa scelta, da parte <strong>di</strong> san Francesco,rappresentava un modo ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> imitare Cristo, <strong>di</strong> rivestirsi <strong>di</strong> Colui che, da ricco cheera, si è fatto povero <strong>per</strong> arricchire noi <strong>per</strong> mezzo della sua povertà (cfr 2 Cor 8,9). Intutta la vita <strong>di</strong> Francesco l’amore <strong>per</strong> i poveri e l’imitazione <strong>di</strong> Cristo povero sono dueelementi uniti in modo inscin<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, le due facce <strong>di</strong> una stessa medaglia.Che cosa testimonia san Francesco a noi, oggi? Che cosa ci <strong>di</strong>ce, non con leparole – questo è fac<strong>il</strong>e – ma con la vita?1. La prima cosa che ci <strong>di</strong>ce, la realtà fondamentale che ci testimonia è questa:essere cristiani è un rapporto vitale con la Persona <strong>di</strong> Gesù, è rivestirsi <strong>di</strong> Lui, èassim<strong>il</strong>azione a Lui.Da dove parte <strong>il</strong> cammino <strong>di</strong> Francesco verso Cristo? Parte dallo sguardo <strong>di</strong>Gesù sulla croce. Lasciarsi guardare da Lui nel momento in cui dona la vita <strong>per</strong> noi e ciattira a Lui. Francesco ha fatto questa es<strong>per</strong>ienza in modo particolare nella chiesetta <strong>di</strong>san Damiano, pregando davanti al crocifisso, che anch’io oggi potrò venerare. In quelcrocifisso Gesù non appare morto, ma vivo! Il sangue scende dalle ferite delle mani,dei pie<strong>di</strong> e del costato, ma quel sangue esprime vita. Gesù non ha gli occhi chiusi, maa<strong>per</strong>ti, spalancati: uno sguardo che parla al cuore. E <strong>il</strong> Crocifisso non ci parla <strong>di</strong>sconfitta, <strong>di</strong> fallimento; paradossalmente ci parla <strong>di</strong> una morte che è vita, che generavita, <strong>per</strong>ché ci parla <strong>di</strong> amore, <strong>per</strong>ché è l’Amore <strong>di</strong> Dio incarnato, e l’Amore nonmuore, anzi, sconfigge <strong>il</strong> male e la morte. Chi si lascia guardare da Gesù crocifissoviene ri-creato, <strong>di</strong>venta una «nuova creatura». Da <strong>qui</strong> parte tutto: è l’es<strong>per</strong>ienza dellaGrazia che trasforma, l’essere amati senza merito, pur essendo peccatori. Per questoFrancesco può <strong>di</strong>re, come san Paolo: «Quanto a me non ci sia altro vanto che nellacroce del Signore nostro Gesù Cristo» (Gal 6,14).Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chie<strong>di</strong>amo: insegnaci a rimanere davanti alCrocifisso, a lasciarci guardare da Lui, a lasciarci <strong>per</strong>donare, ricreare dal suo amore.2. Nel Vangelo abbiamo ascoltato queste parole: «Venite a me, voi tutti, chesiete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete <strong>il</strong> mio giogo sopra <strong>di</strong> voi eimparate da me, che sono mite e um<strong>il</strong>e <strong>di</strong> cuore» (Mt 11,28-29).Questa è la seconda cosa che Francesco ci testimonia: chi segue Cristo, ricevela vera pace, quella che solo Lui, e non <strong>il</strong> mondo, ci può dare. San Francesco vieneassociato da molti alla pace, ed è giusto, ma pochi vanno in profon<strong>di</strong>tà. Qual è lapace che Francesco ha accolto e vissuto e ci trasmette? Quella <strong>di</strong> Cristo, passataattraverso l’amore più grande, quello della Croce. E’ la pace che Gesù Risorto donò ai<strong>di</strong>scepoli quando apparve in mezzo a loro (cfr Gv 20,19.20).La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore: questo sanFrancesco non esiste! E neppure è una specie <strong>di</strong> armonia panteistica con le energie1Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


del cosmo… Anche questo non è francescano! Anche questo non è francescano, maè un’idea che alcuni hanno costruito! La pace <strong>di</strong> san Francesco è quella <strong>di</strong> Cristo, e latrova chi “prende su <strong>di</strong> sé” <strong>il</strong> suo “giogo”, cioè <strong>il</strong> suo comandamento: Amatevi gli uni glialtri come io vi ho amato (cfr Gv 13,34; 15,12). E questo giogo non si può portare conarroganza, con presunzione, con su<strong>per</strong>bia, ma solo si può portare con mitezza e um<strong>il</strong>tà<strong>di</strong> cuore.Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chie<strong>di</strong>amo: insegnaci ad essere “strumentidella pace”, della pace che ha la sua sorgente in Dio, la pace che ci ha portato <strong>il</strong>Signore Gesù.3. Francesco inizia <strong>il</strong> Cantico così: “Altissimo, onnipotente, bon Signore… Laudatosie… cun tutte le tue creature” (FF, 1820). L’amore <strong>per</strong> tutta la creazione, <strong>per</strong> la suaarmonia! Il Santo d’Assisi testimonia <strong>il</strong> rispetto <strong>per</strong> tutto ciò che Dio ha creato e comeLui lo ha creato, senza s<strong>per</strong>imentare sul creato <strong>per</strong> <strong>di</strong>struggerlo; aiutarlo a crescere, aessere più bello e più sim<strong>il</strong>e a quello che Dio ha creato. E soprattutto san Francescotestimonia <strong>il</strong> rispetto <strong>per</strong> tutto, testimonia che l’uomo è chiamato a custo<strong>di</strong>re l’uomo,che l’uomo sia al centro della creazione, al posto dove Dio - <strong>il</strong> Creatore - lo ha voluto.Non strumento degli idoli che noi creiamo! L’armonia e la pace! Francesco è statouomo <strong>di</strong> armonia, uomo <strong>di</strong> pace. Da questa Città della Pace, ripeto con la forza e lamitezza dell’amore: rispettiamo la creazione, non siamo strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione!Rispettiamo ogni essere umano: cessino i conflitti armati che insanguinano la terra,tacciano le armi e dovunque l’o<strong>di</strong>o ceda <strong>il</strong> posto all’amore, l’offesa al <strong>per</strong>dono e la<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a all’unione. Sentiamo <strong>il</strong> grido <strong>di</strong> coloro che piangono, soffrono e muoiono acausa della violenza, del terrorismo o della guerra, in Terra Santa, tanto amata da sanFrancesco, in Siria, nell’intero Me<strong>di</strong>o Oriente, in tutto <strong>il</strong> mondo.Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chie<strong>di</strong>amo: ottienici da Dio <strong>il</strong> dono che inquesto nostro mondo ci sia armonia, pace e rispetto <strong>per</strong> <strong>il</strong> Creato!Non posso <strong>di</strong>menticare, infine, che oggi l’Italia celebra san Francesco quale suoPatrono. E do gli auguri a tutti gli italiani, nella <strong>per</strong>sona del Capo del governo, <strong>qui</strong>presente. Lo esprime anche <strong>il</strong> tra<strong>di</strong>zionale gesto dell’offerta dell’olio <strong>per</strong> la lampadavotiva, che quest’anno spetta proprio alla Regione Umbria. Preghiamo <strong>per</strong> la Nazioneitaliana, <strong>per</strong>ché ciascuno lavori sempre <strong>per</strong> <strong>il</strong> bene comune, guardando a ciò cheunisce più che a ciò che <strong>di</strong>vide.Faccio mia la preghiera <strong>di</strong> san Francesco <strong>per</strong> Assisi, <strong>per</strong> l’Italia, <strong>per</strong> <strong>il</strong> mondo: «Tiprego dunque, o Signore Gesù Cristo, padre delle misericor<strong>di</strong>e, <strong>di</strong> non voler guardarealla nostra ingratitu<strong>di</strong>ne, ma <strong>di</strong> ricordarti sempre della sovrabbondante pietà che in[questa città] hai mostrato, affinché sia sempre <strong>il</strong> luogo e la <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> quelli cheveramente ti conoscono e glorificano <strong>il</strong> tuo nome benedetto e gloriosissimo nei secolidei secoli. Amen» (Specchio <strong>di</strong> <strong>per</strong>fezione, 124: FF, 1824).Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


C.O.M.P.I.CONFERENZA MINISTRI PROVINCIALI D’ITALIA E D’ALBANIAORDINE DEI FRATI MINORIC O M U N I C A T ONel nome del Signore. Amen.Il giorno 11 ottobre 2013, presso la Casa religiosa “AristideLeonori” sede della COMPI l’Assemblea generale dei Ministri,riunita in seduta or<strong>di</strong>naria, ha proceduto, ai sensi degli artt.12.13.14.17.20. degli Statuti COMPI, alla elezione del Consiglio<strong>di</strong> Presidenza <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio 2013/2016.Dall’esito della votazione si è avuto <strong>il</strong> seguente risultato:ElezioneConsiglio<strong>di</strong> PresidenzaC.O.M.P.I.IANNUZZI FRA SABINO PresidenteSCABIO FRA ANTONIO Vice PresidenteSERRI FRA CARLO ConsigliereESPOSITO FRA AGOSTINO ConsigliereInoltre, ai sensi dell’art.24 degli Statuti COMPI, l’Assembleagenerale ha confermatoSARDELLA FRA DONATO Segretario/EconomoIn questa stessa seduta l’Assemblea hadeliberato <strong>di</strong> confermare nel loro incarico,fino a nuova nomina, tutti i responsab<strong>il</strong>idegli Uffici COMPI.<strong>Frati</strong> MiIn fede,Roma, 11 ottobre 2013fra Donato Sardella, ofmsegretario COMPI3Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Collegio dei Ministri del Nord ItaliaPresiede l’incontro fr. Francesco Bravi, presenti fr. MarioVaccari, fr. Bruno Bartolini, fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa efr. Francesco Patton. Alla prima parte della riunione è presente anchefr. Giuseppe Maffeis Segretario della Provincia M<strong>il</strong>anese <strong>per</strong> lapreparazione dell’Assemblea dei Definitòri, sono presenti infine EnricoDelama e Maurizio Serof<strong>il</strong>li <strong>di</strong> Diathesis.Alle 9.30 si inizia con la colletta dei Ss. Martiri cinesi GregorioGrassi, Antonino Fantosati e compagni e <strong>il</strong> Gloria al Padre. Si inizia<strong>qui</strong>n<strong>di</strong> a sv<strong>il</strong>uppare l’OdG partendo da:1. Verifica dei Capitoli provincialiSi concorda <strong>di</strong> fare imme<strong>di</strong>atamente la richiesta del Delegatosu<strong>per</strong> partes, citando <strong>il</strong> voto unanime dei Capitoli e allegando laprecedente lettera informale inviata un anno fa. Nel pomeriggioviene letto, approvato e sottoscritto da tutti e sei i Ministri, <strong>il</strong> testopreparato in mattinata da fr. Giuseppe Maffeis.Si passa poi a uno scambio <strong>di</strong> impressioni generali sui Capitoliprovinciali appena terminati. I pareri dei Ministri sono concordementepositivi, <strong>il</strong> clima si è rivelato franco e fraterno, è stato prezioso,soprattutto in alcuni Capitoli lo spazio ampio <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione datoprima <strong>di</strong> votare l’adesione alla nuova Provincia, che è stata votatacon una maggioranza larghissima e <strong>per</strong>lopiù unanime in tutte le 6Province del Nord.Alcuni Capitoli si sono conclusi con un momento a caratterecelebrativo sotto forma <strong>di</strong> festa della Provincia. Ora occorre prenderein mano quanto è emerso nei Capitoli, specie i contenuti che sonostati riformulati e quelli che sono stati integrati nella II e III partedell’Instrumentum Laboris. Questo lavoro sarà compito della prossimaAssemblea dei Definitòri.CuriaProvinciale8 Luglio2013M<strong>il</strong>ano2. Mandati affidati all'assemblea e al CMSi passa poi ad esaminare rapidamente i mandati affidati daiCapitoli all’Assemblea dei Definitòri, raccolti in una serie <strong>di</strong> documentiche vengono presentati. Questi testi richiedono ulteriori integrazioni,precisazioni e armonizzazioni <strong>per</strong> poter <strong>per</strong>venire a una sintesi, sidecide <strong>per</strong>ciò <strong>di</strong> <strong>per</strong>venire a una nuova redazione e <strong>di</strong> concordare lastesura finale in un prossimo incontro che viene fissato <strong>per</strong> <strong>il</strong> 29 luglio aM<strong>il</strong>ano-S. Antonio.3. Preparazione Assemblea dei DefinitòriSi approva <strong>di</strong> mantenere <strong>il</strong> Regolamento dell’anno scorso, conle mo<strong>di</strong>fiche approntate allora. Si continuerà a lavorare <strong>per</strong> gruppimisti e <strong>per</strong> Definitòri. Per l’articolazione dei giorni:4Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Arrivo <strong>il</strong> 5 agosto <strong>per</strong> <strong>il</strong> pranzo 5 pomeriggio presentazione delquadro d’insieme e del progetto FoPe 6-7 lavoro secondo l’IL 8-9 Congressi definitoriali 10 parte conclusivaViene nominato come Segretariodell’Assemblea fr. Giuseppe Maffeisall’unanimità, aiuteranno in Segreteria fr. MarcoFossati e fr. Gabriele Onofri Hote. Vengonoproposti anche alcuni frati <strong>per</strong> svolgere <strong>il</strong>compito <strong>di</strong> Moderatori dei momenti assemblearie alcuni altri frati <strong>per</strong> presiedere i gruppi d<strong>il</strong>avoro, saranno contattati <strong>per</strong> chiedere la loro<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità e verranno poi nominati.Dopo la preghiera dell’Angelus ci si recaa pranzo con la fraternità.Si riprende alle 14.30 con l’Ave Maria el’invocazione a Maria Sede della Sapienza.4. Fraternità interprovinciali costituitee da costituireVengono passate in rassegna le fraternitàinterprovinciali e viene fatta una prima ipotesi suifrati che le comporranno e sui servizi che sarannoloro affidati. Si concorda anche <strong>di</strong> arrivare entrofine 2013 a decidere <strong>il</strong> futuro collocamento dellecase formative in modo da mantenere une<strong>qui</strong>librio delle presenze interprovinciali sulterritorio delle attuali Province, dopo<strong>di</strong>ché sipotrà e si dovrà procedere alla realizzazione deiprogetti approvati.5. Scambio del <strong>per</strong>sonaleSi fanno infine presenti alcune situazioni <strong>di</strong>sofferenza presenti in alcune Province e <strong>il</strong>bisogno <strong>di</strong> interscambio o <strong>di</strong> aiuto in termini <strong>di</strong><strong>per</strong>sonale <strong>per</strong> poter sostenere alcune presenze.6. Varie ed eventualiConcordando <strong>di</strong> rivedersi <strong>il</strong> 29 luglio <strong>per</strong>prendere visione della stesura migliorata dei testi<strong>per</strong> <strong>il</strong> lavoro dell'Assemblea, si conclude alle16.50 con l’Agimus tibi gratias.Presiede l’incontro fr. Francesco Bravi, presenti fr. Mario Vaccari,fr. Bruno Bartolini, fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa e fr.Francesco Patton. Alla prima parte della riunione è presente anche fr.Giuseppe Maffeis Segretario della Provincia M<strong>il</strong>anese <strong>per</strong> lapreparazione dell’Assemblea dei Definitòri, è presente infine EnricoDelama <strong>di</strong> Diathesis.Alle 9.40 si inizia con l’Ave Maria e l’invocazione <strong>di</strong> s. Marta dellaquale ricorre la memoria liturgica. Si passa <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> a sv<strong>il</strong>uppare l’OdGche riprende e completa quello del precedente incontro dell’8 luglio.1. Comunicazione sul Delegato <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennioFr. Francesco Bravi presenta la lettera inviata dal Ministrogenerale in risposta alla nostra richiesta che venga nominato <strong>il</strong>Delegato del Ministro generale <strong>per</strong> accompagnare questo triennio cheporterà alla nascita della nuova Provincia OFM del Nord Italia. Insostanza <strong>il</strong> Ministro generale chiede <strong>di</strong> poter prima approfon<strong>di</strong>re gliStatuti <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>azione tra le sei Province .CuriaProvinciale29 Luglio2013M<strong>il</strong>ano2. Instrumentum Laboris (IL) <strong>per</strong> l’Assemblea dei DefinitòriFr. Francesco Bravi introduce <strong>il</strong> tema e passa poi la parola alDott. Delama che presenta l’IL nei suoi vari paragrafi. Con alcuneprecisazioni si approva e si conferma lo schema.5Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Si passa poi alla lettura e revisione degliStatuti <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>azione nella versione sinteticafrutto della lettura sinottica delle osservazioni<strong>per</strong>venute dai Capitoli provinciali cheavevano <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> esaminare gli Statuti.Si concorda che gli Statuti <strong>di</strong>Coo<strong>per</strong>azione vanno presentati all’Assemblearicordando l’iter <strong>per</strong>corso e la maturità deltesto <strong>di</strong> sintesi elaborato dal CM recependotutto quello che era possib<strong>il</strong>e recepire delleosservazioni fatte dai Capitoli; questo testo vaapprovato dai singoli Definitòri dopo aver datogli opportuni chiarimenti in Assemblea, masenza ulteriori mo<strong>di</strong>fiche.Si concorda <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> l’agendadell’Assemblea dei Definitòri aggiustando itempi delle varie unità <strong>di</strong> lavoro.3. Progetto Fo.Pe.Per quanto riguarda <strong>il</strong> Progetto Fope<strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio, si chiede che tutta la questionedel Progetto <strong>di</strong> Vita Fraterna (i materialielaborati dai vari Capitoli provinciali in materia<strong>di</strong> PVF e Fope) venga affidata al ConsiglioFope <strong>per</strong>ché elabori le schede <strong>per</strong> <strong>il</strong> PVF entrofine ottobre 2013, <strong>di</strong> modo da poter poicominciare a far lavorare le Fraternità suquesto ambito.4. Progetto Fraternità<strong>per</strong> le Missioni al PopoloCi si interroga su cosa far <strong>di</strong>scutere ecosa approvare. Si concorda che <strong>il</strong> progettova presentato all’Assemblea dei Definitòri dauno dei Definitori che hanno partecipato allasua elaborazione, e che è bene dareun’approvazione a questo progetto e fissarne itempi <strong>di</strong> attuazione.5. Progetto Fraternità <strong>per</strong>l’evangelizzazione missionariae i migrantiSi decide <strong>di</strong> incaricare fr. GuidoRavaglia (BO) <strong>di</strong> presentare <strong>il</strong> Progettoelaborato. L’ipotesi è <strong>di</strong> chiedere che vengaulteriormente specificato e approfon<strong>di</strong>toattraverso un cantiere in cui inserire anchequalcuno dei Parroci e dell’ISE <strong>di</strong> Venezia,dando loro un tempo entro cui presentare unProgetto approfon<strong>di</strong>to e maturo tenendoconto dello schema elaborato <strong>per</strong> <strong>il</strong> lororispettivo progetto dal Coor<strong>di</strong>namento Missionial Popolo. Si ritiene opportuno anche fissare untempo <strong>di</strong> s<strong>per</strong>imentazione.Dopo la preghiera dell’Angelus ci si recaa pranzo con la fraternità.Si riprende alle 14.30 con <strong>il</strong> Gloria alPadre…6. Circa le relazioni <strong>di</strong> SFSSi riba<strong>di</strong>sce che al SFS va affidato quelche è lo stu<strong>di</strong>o della revisione della formazionema deve rimanere compito del CM quello cheè <strong>il</strong> governo del processo e la “linea politica”da seguire.7. Nomina degli ufficiali<strong>per</strong> l’Assemblea dei DefinitòriViene nominato come Segretariodell’Assemblea fr. Giuseppe Maffeisall’unanimità, aiuteranno in Segreteria fr. MarcoFossati e fr. Gabriele Onofri Hote. Vengononominati come Moderatori dell’Assemblea fr.Saverio Biasi; fr. Giampaolo Cavalli; fr. MarcoZanotti. Vengono nominati come Presidenti deigruppi <strong>di</strong> lavoro: fr. Fedele Pradella; fr. FrancoMirri; fr. G<strong>il</strong>berto Soracchi; fr. Almiro Modonesi.8. Fraternità interprovincialie scambio del <strong>per</strong>sonaleSi fanno una serie <strong>di</strong> ipotesi sulle case e sulloscambio <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale dopo aver avuto lapossib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> contattare i frati interessati.9. Varie ed eventuali7 settembre a Baccanello Vestizione alle 12.00: presiede fr.Maggiorino Stoppa Professione alle 16.00: presiede fr.Francesco Patton14 settembre a V<strong>il</strong>la Verrucchio ore 10.00,rinnovo voti temporanei: presiede fr. BrunoBartolini5 ottobre a S. Bernar<strong>di</strong>no ore 11.00, Professionesolenne: presiede fr. Antonio ScabioSeguono alcune comunicazione su situazioni <strong>di</strong>frati in patria e in missione.Ci si rivedrà ad Assisi <strong>il</strong> 5 agosto <strong>per</strong> <strong>il</strong> pranzo alle12.30 e inizio lavori alle 15.00.Si conclude alle 16.25 con l’Agimus tibi gratias.Il verbalistafr. Francesco Patton6Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Collegio dei Ministri del Nord ItaliaPresiede l’incontro fr. Francesco Bravi, presenti fr. Mario Vaccari,fr. Bruno Bartolini, fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa e fr.Francesco Patton. Alle 9.20 si inizia con l’invocazione allo Spirito Santoe la preghiera <strong>per</strong> la pace secondo le intenzioni del S. Padre. Si passa<strong>qui</strong>n<strong>di</strong> a sv<strong>il</strong>uppare l’OdG:1. Verifica Assemblea <strong>di</strong> Assisi, Documento finale,compiti affidati al CollegioSi pospone la verifica dell’Assemblea <strong>di</strong> Assisi e si passa aprendere visione del Documento finale. L’introduzione è stataleggermente variata e viene approvata, placet omnibus <strong>il</strong> testocorretto. Fr. Francesco Bravi presenta anche l’elenco dei compitiaffidati al CM e <strong>il</strong> promemoria del lavoro <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio. Era statoproposto <strong>di</strong> fare un incontro con <strong>il</strong> Ministro generale <strong>per</strong> presentargli laquestione relativa al Delegato <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio, sentito <strong>il</strong> Ministro generale,l’ipotesi su cui si converge è <strong>di</strong> incontralo a Roma venerdì 20settembre.Baccanello7 Settembre20132. Nomine Uffici, Segretariati e CommissioniSi confermano le ipotesi <strong>di</strong> coetus delle varie case formative (cfr.verbale precedente)Arco (TN) – PostulatoIl Coetus formatorum è così composto:fr. Giuseppe Bonato Maestrofr. Michele Passamani Vice-Maestrofr. Saverio BiasiGuar<strong>di</strong>anofr. Enzo PellegattaBaccanello (BG) – NoviziatoIl Coetus formatorum è così compostofr. Lorenzo Roncareggi Maestrofr. Pio Pran<strong>di</strong>na Vice-Maestrofr. Marco Tomasi Guar<strong>di</strong>anofr. Luigi Dimafr. Ivan DalpiazVerona S. Bernar<strong>di</strong>no – Professi temporaneiIl Coetus formatorum è così compostofr. Almiro Modonesi Maestrofr. Andrea Contini Vice-Maestrofr. Giampaolo Cavalli Guar<strong>di</strong>anofr. Lorenzo Raniero Prefetto STISBfr. Tecle Vetralifr. Matteo Salvadorifr. Maurizio Brunelli7Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Segretariati e commissioniIl Consiglio CPV risulta così composto:fr. Devis Rutigliano Animatore CPV Nord Italiafr. Giambattista Delpozzo Consiglierefr. Juri Leoni Consiglierefr. Gabriele Cadorin Consiglierefr. Michele Passamani Consiglierefr. Gabriele Onofri Consigliere PlacetAndrà chiarita la funzionedell’Animatore vocazionale unico e <strong>il</strong> compito<strong>di</strong> chi fa parte del Consiglio. Si concorda cheoccorre che <strong>il</strong> Consiglio cominci a trovarsi e adapprofon<strong>di</strong>re <strong>il</strong> senso della CPV a partire dallefonti (CCGG, RFF, RFI, Documento dell’Or<strong>di</strong>nesulla CPV) e da quanto vien fatto nelle varieProvince <strong>per</strong> giungere a un progetto <strong>di</strong> CPV<strong>per</strong> <strong>il</strong> Nord Italia.Consiglio FoPe è nominato, va inserito <strong>il</strong>responsab<strong>il</strong>e U5Fr. Fabio Piasentin (VE) Moderatore Nord ItaliaFr. Giampaolo Possenti (MI)Fr. Giovanni Patton (TN)Fr. Maggiorino Stoppa (TO)Fr. Maurizio Piazza (BO)Fr. Maurizio Conti (GE)Fr. Enzo Maggioni responsab<strong>il</strong>e U5 PlacetSegretariato FSFr. Lorenzo Raniero Segretario FSFr. Giuseppe Bonato Maestro PostulantiFr. Lorenzo Roncareggi Maestro NoviziFr. Almiro Modonesi Maestro Professi temporaneiFr. Fabio Piasentin Moderatore fopeFr. Devis Rutigliano Animatore CPVFr. Roberto Ranieri Delegato <strong>per</strong> gli Stu<strong>di</strong>Fr. Andrea Contini Vice-Maestro Prof.temporaneiFr. Antonio Scabio Ministro delegato PlacetSegretariato MEFr. Alberto Tosini Segretario MEFr. Guido Ravaglia Coor<strong>di</strong>natore ad gentesFr. Francesco Mazzon Coor<strong>di</strong>natore PGFr. Alessandro Caspoli Coor<strong>di</strong>natore caritàFr. Federico Righetti Coor<strong>di</strong>natore Miss. popoloFr. Alfonso Cracco Coor<strong>di</strong>natore santuariFr. Mauro Galesini Coor<strong>di</strong>natore parrociFr. Valerio Berloffa Nominato dal CMFr. Marco Ferrario Nominato dal CMFr. Bruno Bartolini Ministro delegato PlacetCommissione U5Fr. Enzo Maggioni Responsab<strong>il</strong>e, nominato dalCMIl gruppo degli U5 sceglierà poi i suoi duedelegatiPlacetCommissione GPICFr. Antonio Pedrina Coor<strong>di</strong>natoreFr. Bruno Monfar<strong>di</strong>niFr. S<strong>il</strong>vestro ArosioPlacetCommissione ecumenismo e <strong>di</strong>alogoFr. Tecle Vetrali Coor<strong>di</strong>natoreFr. Fiorenzo ReatiFr. Sereno LoveraPlacetGruppi <strong>di</strong> lavoroEconomiFr. Marco FossatiFr. Pio FontanariFr. Marco ZanottiFr. Fedele PradellaFr. Gianluigi AmelioFr. Mario FavrettoFr. Mario Vaccari Ministro delegatoIl gruppo proporrà al proprio interno <strong>il</strong>Coor<strong>di</strong>natore che sarà poi nominato dalConsiglio <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>azione secondo gli Statuti <strong>di</strong>Coo<strong>per</strong>azione Art. 12.1PlacetBibliotecariSi conferma <strong>il</strong> gruppo, è importante che ibibliotecari continuino a trovarsi coor<strong>di</strong>nati dafr. Rino Sgarbossa.Segretari provincialiBisognerà fare in modo che si trovino <strong>per</strong>cominciare a uniformare le burocrazieprovinciali.Commissari TSFr. Adriano Contran (VE)Fr. Francesco Ielpo (MI)Fr. Bruno Bartolini (BO)Fr. Piero Di Luca (GE)Responsab<strong>il</strong>e formazione ai ministeriFr. Giampaolo CavalliPlacet8Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


FrancescoElezione del Presidente del CMIl Presidente e <strong>il</strong> Segretario del Consiglio <strong>di</strong>Coo<strong>per</strong>azione saranno nominati dopol’incontro con <strong>il</strong> Ministro generale.3. Preparazione Assemblea Guar<strong>di</strong>aniFr. Fabio Piasentin ha mandato <strong>il</strong>programma delle giornate formative.L’assemblea dei Guar<strong>di</strong>ani 14-16 ottobre vaorganizzata con fr. Fabio: Lettura orante della Parola <strong>il</strong> 14pomeriggio, sarà introdotta da fr. AntonioScabio su testo biblico o francescano, <strong>il</strong>pomeriggio si concluderà con la Messa Parte informativa (documento finaledell’Assemblea dei Definitòri, spazio allacon<strong>di</strong>visione, presentazione schede,informazioni sulle fraternità nuove ointerprovinciali o dalle Province,questione della prospettiva qualificantela nuova Provincia, suggerimenti <strong>per</strong> <strong>il</strong>nome della nuova Provincia) Incontro coi propri Guar<strong>di</strong>ani (16mattina).4. Pro-memoria <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennioe calendario del CollegioViene consegnato l’allegato contenente <strong>il</strong>promemoria degli impegni da portare acompimento nel triennio in base alle decisionicapitolari.Calendario CM7-12/10 Assisi COMPI14-16/10 Guar<strong>di</strong>ani, ipotizzare incontro <strong>il</strong> 15pomeriggio o sera21-26/10 UFME15/11 CM a MI13/12 CM a VR o a MI10/01/2014 CM a14/02/ CM14/3 CM17-22/3 Unione 4 Famiglie15/04 CM a Baccanello16/05 ad Arco20/06 CM5. Statuti <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>azionee incontro con <strong>il</strong> Ministro generaleIn occasione dell’incontro con <strong>il</strong> Ministrogenerale gli verranno presentati anche glistatuti <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio approvatidai Capitoli e dall’Assemblea dei Definitòri.6. Varie ed eventualiSi conclude con una brevepresentazione dei Postulanti che inizieranno <strong>il</strong> 1°ottobre ad Arco <strong>il</strong> loro cammino <strong>di</strong> Postulato.Saranno complessivamente 5: due dellaProvincia Veneta, 1 <strong>di</strong> quella Lombarda, 1 delTrentino e 1 <strong>di</strong> Bologna.Alle 11.45 si conclude l’incontro conl’agimus tibi gratias e ad ore 12.00 ci si reca inchiesa dove fr. Maggiorino Stoppa presiede <strong>il</strong>rito <strong>di</strong> inizio del noviziato con la consegna dei“panni della prova” ai nuovi Novizi.Al pomeriggio nel chiostro vienecelebrata l’Eucaristia all’interno della qualefanno la prima professione fr. Tiziano Pugliese, fr.Francesco Velluto, fr. Andrea Maset e fr.Andrea Korai Ylmaz. Presiede la celebrazione fr.Francesco Patton.Il verbalistafr. Francesco Pattonr.5Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013Patt


L’incontro del CM è articolato in tre momenti, i primi due avvenutiad Assisi durante l’Assemblea COMPI, con la presenza <strong>di</strong> tutti e sei iMinistri provinciali del Nord Italia e sotto la presidenza <strong>di</strong> fr. FrancescoBravi, <strong>il</strong> terzo momento a Castelletto <strong>di</strong> Brenzone (VR), durantel’Assemblea dei Guar<strong>di</strong>ani.I. MOMENTOSi inizia l’incontro alle 21.15 dell’8 ottobre con una breve preghierae l’introduzione dell’OdG da parte <strong>di</strong> fr. Francesco Bravi.1. Programma Assemblea dei Guar<strong>di</strong>ani a CastellettoSi conferma <strong>il</strong> programma dell’Assemblea dei Guar<strong>di</strong>ani inviato dafr. Fabio Piasentin e si sud<strong>di</strong>vidono i compiti <strong>per</strong> presiedere lecelebrazioni e moderare le sessioni. Verranno presentati i Segretariati, lecase interprovinciali e i frati a servizio dell’interprovincialità.Si ricorda infine che occorre anche ricordare le date degli incontriformativi e <strong>di</strong>stribuire i frati e i Guar<strong>di</strong>ani sui tre turni <strong>di</strong> Fope riservati aloro.Assisi -Castelletto<strong>di</strong> Brenzone8 Ottobre20134. NomineViene nominato <strong>il</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> Pastorale giovan<strong>il</strong>e, che potràessere integrato ulteriormente.Viene chiesto a fr. Francesco Patton <strong>di</strong> continuare a seguire lafraternità <strong>di</strong> TO-S. Antonio <strong>per</strong> la parte progettuale.Le altre fraternità saranno accompagnate dai Ministri del luogo.Si fa presente l’esigenza che i Maestri presentino <strong>il</strong> programmaformativo al CM <strong>per</strong> poterne parlare (cfr. RFI) e anche che <strong>per</strong>l’avvenire <strong>il</strong> CM possa parlare della destinazione e dei servizi deiprofessi temporanei.Fr. Bruno Bartolini presenta <strong>il</strong> libretto “Presenza francescana in Em<strong>il</strong>iaRomagna” preparato in occasione del Festival Francescano, cercherà<strong>di</strong> recu<strong>per</strong>arne alcune copie <strong>per</strong> farlo conoscere ai Ministri.Alle 22.00 si termina con l’agimus tibi gratias.II. MOMENTO5. Incontro con <strong>il</strong> Ministro generale fr. Michael A. PerryIl giorno 9 alle 15.30 <strong>il</strong> CM si ritrova a Casa Leonori con <strong>il</strong> Ministrogenerale (MG) fr. Michael A. Perry. I Ministri presentano <strong>il</strong> lavoro e leprincipali decisioni dei Capitoli provinciali e affrontano <strong>il</strong> temadell’approvazione degli Statuti <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio 2013-2016 e del Delegato del MG che accompagni <strong>il</strong> processo.Il MG accoglie favorevolmente le proposte del CM e garantisceche ai primi <strong>di</strong> novembre, quando <strong>il</strong> Definitorio generale si radunerà,farà presenti le ragioni che gli abbiamo espresso.Il CM ha anche preso visione dell’impianto generale <strong>per</strong> <strong>il</strong> PVF10Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


inviato da fr. Fabio Piasentin e della primascheda e dà <strong>il</strong> proprio placet.Alle 16.00 l’incontro termina <strong>per</strong> riprendere <strong>il</strong>avori con la COMPIIII. MOMENTO15 ottobre 2013, a Castelletto <strong>di</strong> Brenzone(VR) si riprende l’OdG all’internodell’Assemblea dei Guar<strong>di</strong>ani, ci si ritrova adore 21.00.Presenti tutti e sei i Ministri, è presenteanche <strong>il</strong> Dott. Enrico Delama <strong>di</strong> Diathesis,introduce i lavori fr. Francesco Bravi con unabreve preghiera.6. Verifica dell’Assemblea dei Definitòricon l’aiuto <strong>di</strong> DiathesisSi passa <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> a toccare <strong>il</strong> tema dellaverifica dell’Assemblea dei Definitòri dal punto<strong>di</strong> vista della consulenza.Enrico Delama presenta l’allegato “Note<strong>per</strong> la verifica dell’Assemblea Definitòri 2013”.Segue un confronto tra i Ministri e alcuneconsiderazioni sull’allegato presentato daDiathesis. La valutazione dell’Assemblea ècomplessivamente positiva, pur notando lefatiche dovute a un’estate intensa <strong>per</strong> via deiCapitoli e dei Congressi capitolari.Per <strong>il</strong> prossimo anno si ritiene ut<strong>il</strong>e de<strong>di</strong>careun giorno allo stare insieme in modalità <strong>di</strong>versae <strong>di</strong>stesa.Come <strong>per</strong>iodo si è orientati sulla secondametà <strong>di</strong> luglio o sull’ultima settimana <strong>di</strong> agosto,possib<strong>il</strong>mente a Bardonecchia (TO).7. Programmazione del lavoro del CMSi passa <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> alla programmazione dellavoro del CM a partire dalla scalettapresentata precedentemente da fr. FrancescoBravi. Si prendono in considerazione tutti i puntipresentati, su alcuni si precisa quanto segue. Commissione <strong>per</strong> l’elaborazione degliSSPP della nuova Provincia: vannoidentificati i membri della commissione, <strong>il</strong><strong>per</strong>corso e la tempistica. Scelta del nome: <strong>il</strong> CM approva laprocedura, in<strong>di</strong>cata dalla Assemblea deiGuar<strong>di</strong>ani. Si farà una consultazioneorientativa, dalla quale sarannoselezionati i primi 10 e su questi si farà laseconda consultazione; i primi 5 nomiverranno poi presentati all’Assembleadei Definitòri che deciderà <strong>il</strong> nome.Prima dell’Assemblea occorrerà chiarirein che modo l’Assemblea esprimerà <strong>il</strong>proprio voto sul nome, se <strong>per</strong> singoliDefinitòri o con voto in<strong>di</strong>viduale. Vengono date alcune in<strong>di</strong>cazioni <strong>per</strong> farproseguire <strong>il</strong> lavoro del Segretariato MEche ora ha come Segretario fr. AlbertoTosini. Gruppo economi: viene chiesto <strong>di</strong>identificare un coor<strong>di</strong>natore che poi <strong>il</strong>CM nominerà. Libretto preghiere comuni <strong>per</strong> le seiprovince: verranno identificati i criteri e2/3 frati che lo elaborino.8. Varie ed eventualiI lavori <strong>di</strong> gruppo contenenti le proposte deiGuar<strong>di</strong>ani vanno ripresi, sintetizzati e anche fatticonoscere: sia <strong>per</strong> quel che riguarda laprospettiva qualificante, sia le proposte sulcoinvolgimento dei frati e <strong>per</strong> far conoscere ifrati del Nord Italia (schematismus OFM delNord Italia, dotato <strong>di</strong> fotografie dei frati).Alle 22.27 si termina con l’Agimus tibi gratias.Il verbalistafr. Francesco Patton11Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Cronaca Assemblea DefinitòriNord Italia – Assisi, 5 10agosto2013fr. Gabriele Onofri5 agosto 2013"Incipiamus fratres": con questo invito del padre San Francesco, che altermine della sua vita non credeva <strong>di</strong> aver con<strong>qui</strong>stato <strong>il</strong> traguardo, ma s<strong>per</strong>avasempre <strong>di</strong> poter ricominciare da capo, lunedì 5 agosto 2013 ad Assisi, presso la casaLeonori della COMPI, con <strong>il</strong> pranzo e agli arrivi, iniziamo l'Assemblea dei Definitori delNord Italia. In un clima <strong>di</strong> caldo afoso, leggermente lenito dall'aria con<strong>di</strong>zionata, ci<strong>di</strong>sponiamo a rendere o<strong>per</strong>ative le decisioni prese dai sei Capitoli Provinciali, chehanno appena votato all'unanimità la nascita della nuova Provincia del Nord Italianel 2016. Nell'introdurre i lavori del pomeriggio <strong>il</strong> Presidente del Collegio dei Ministri fraFrancesco Bravi ricorda le ragioni profonde <strong>di</strong> questo lungo e articolato <strong>per</strong>corso: <strong>il</strong>santo rinnovamento della qualità dellanostra vita francescana <strong>per</strong> meglio servire<strong>il</strong> Signore.Nelle due unità <strong>di</strong> lavoroassembleare vengono presentat<strong>il</strong>'Instrumentum Laboris, da parte dei dueconsulenti Diathesis dottor Enrico Delamae Maurizio Serof<strong>il</strong>li, e gli Statuti <strong>di</strong>coo<strong>per</strong>azione da fra Francesco Patton.Nell'omelia della celebrazione eucaristica,che conclude <strong>il</strong> pomeriggio, fra FrancescoBravi, facendo eco al Vangelo dellamoltiplicazione dei pani, ricorda che nellacon<strong>di</strong>visione del poco che ciascuno ha èracchiuso <strong>il</strong> segreto <strong>per</strong>ché tutti manginoa sazietà. La giornata si conclude con unainaspettata e gra<strong>di</strong>ta cena all'a<strong>per</strong>to, congrigliata mista, preparata dallo staff <strong>di</strong>casa Leonori sotto i gazebo.6 agosto 2013Il secondo giorno comincia con lasalita al Tabor: è la festa dellaTrasfigurazione del Signore e fra AntonioScabio, ministro provinciale del Veneto,nel presiedere la messa mattutina, ricorda12Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


che ciascuno <strong>di</strong> noi, come frate chiamato, ha vissuto un'es<strong>per</strong>ienza d'incontroluminoso con <strong>il</strong> Signore e la luce e la bellezza che ne abbiamo ricevuto non èappena <strong>per</strong> noi ma <strong>per</strong> donarla e parteciparla al nostro prossimo.Scendendo dal monte, troviamo un banchetto <strong>di</strong> grasse vivande e <strong>di</strong> cibisucculenti, come colazione: toast, uova al bacon ed ogni ben <strong>di</strong> Dio <strong>per</strong> sostenercinell'impegnativa giornata <strong>di</strong> lavori assembleari che ci aspetta.Nella prima parte della mattinata fra Gabriele Onofri Hote, come membrodel coor<strong>di</strong>namento del settore delle Missioni al popolo, ha presentato in aula <strong>il</strong>progetto della Fraternità <strong>per</strong> l'evangelizzazione e le missioni al popolo; fra GuidoRavaglia, membro del coor<strong>di</strong>namento del settore <strong>per</strong> le missioni ad gentes e imigranti, ha presentato <strong>il</strong> progetto relativo alla fraternità <strong>per</strong> l'animazione missionariadelle Province del Nord Italia. Dopo entrambe le relazioni si è svolto un vivace<strong>di</strong>alogo in assemblea.Nella seconda unità <strong>di</strong> lavoro del mattino si sono riuniti <strong>per</strong> la prima volta i 4gruppi misti <strong>di</strong> definitori delle sei Province del Nord, con l'obiettivo <strong>di</strong> raccoglieresuggerimenti, osservazioni e rielaborare le proposizioni concernenti i due progetti <strong>di</strong>fraternità interprovinciali esposti, che confluiranno nel documento finale da votarel'ultimo giorno.Nel pomeriggio ci ritroviamo in aula <strong>per</strong> <strong>il</strong> resoconto dei lavori <strong>di</strong> gruppo e <strong>per</strong>la presentazione delle proposte dei Capitoli relative ai Segretariati Formazione eStu<strong>di</strong> e Missioni ed Evangelizzazione; segue sempre un tempo de<strong>di</strong>cato agli interventie al <strong>di</strong>alogo in assemblea. Anche <strong>il</strong> secondo giorno, come tutte le sere seguenti,termina con la cena apparecchiata in giar<strong>di</strong>no, con bei momenti <strong>di</strong> fraternitàcon<strong>di</strong>visa.13Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


7 agosto 2013Mercoledì 7 agosto, terzo giorno della nostra Assemblea, la Messa e le lo<strong>di</strong>mattutine sono presiedute da fr. Bruno Bartolini, Ministro provinciale dell'Em<strong>il</strong>iaRomagna; egli, me<strong>di</strong>tando sulle letture della Parola <strong>di</strong> Dio offerteci dalla liturgia(tratte dal libro dei Numeri e dal Vangelo secondo Matteo), sottolinea che l'ingressonella terra <strong>di</strong> Canaan - metafora del cammino che stiamo <strong>per</strong>correndo comeProvince del Nord - non va realizzato solo con le analisi, le <strong>di</strong>samineparticolareggiate e le commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ma anche e soprattutto con la fiduciadella donna cananea tipica dei piccoli e degli ultimi (minores).Nella prima unità <strong>di</strong> lavoro del mattino prosegue e si conclude <strong>il</strong> compito,assegnato i gruppi misti, <strong>di</strong> confrontarsi e proporre osservazioni e integrazioni suisegretariati SFE e SME. La presentazione in aula e la <strong>di</strong>scussione su quanto elaboratodai gruppi concludono la mattinata.A pranzo, <strong>il</strong> presidente del collegio dei Ministri, fr. Francesco Bravi, cicomunica un cambiamento <strong>di</strong> programma: <strong>il</strong> lavoro del pomeriggio non sarà inassemblea ma si anticipano i Congressi Capitolari dei sei Definitori provinciali. Le dueunità <strong>di</strong> lavoro assembleari previste <strong>per</strong> questo pomeriggio sono rimandate alle ore15 <strong>di</strong> venerdì 9 agosto. Ci ritroviamo così ai vespri e a cena, dopo aver iniziato amettere mano alle ‘tavole <strong>di</strong> famiglia’.Nei momenti <strong>di</strong> pausa e particolarmente la sera dopo cena, mentre l'ufficio<strong>di</strong> segreteria lavora alacremente e <strong>il</strong> Consiglio <strong>di</strong> Presidenza s'incontra <strong>per</strong>coor<strong>di</strong>nare e fac<strong>il</strong>itare l'avanzamento scorrevole <strong>di</strong> tutti i lavori, i frati delle <strong>di</strong>verseprovince approfon<strong>di</strong>scono la conoscenza reciproca (da r<strong>il</strong>evare che parecchidefinitori sono new entry, appena eletti dei Capitoli).14Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


8 agosto 2013"Contemplata aliis tradere": con questo motto dell'Or<strong>di</strong>ne domenicano,ricordato del ministro provinciale della Liguria fra Mario Vaccari, durante l'Eucaristiamattutina nella festa <strong>di</strong> San Domenico, si apre <strong>il</strong> quarto giorno <strong>di</strong> lavoro. Il contributoall'o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> evangelizzazione, anche <strong>per</strong> noi <strong>Frati</strong> <strong>Minori</strong>, scaturisce dall'incontro conGesù e dal contatto reale con la vita della gente <strong>per</strong> con<strong>di</strong>videre quel sapore equella luce che ci sono gratuitamente donati.Tutta la giornata <strong>di</strong> giovedì 8 agosto è de<strong>di</strong>cata alla prosecuzione deiCongressi capitolari e alla messa a punto definitiva delle "tavole <strong>di</strong> famiglia". In questigiorni, al mattino presto o alla sera, i frati colgono l'occasione e la grazia <strong>di</strong> essered'Assisi, <strong>per</strong> brevi passeggiate alla Porziuncola, a San Damiano, a San Masseo o incittà e <strong>per</strong> consegnare al padre San Francesco, a Santa Chiara e a Santa Mariadegli Angeli le tante intenzioni <strong>di</strong> preghiera che ciascuno porta in cuore <strong>per</strong> sé e <strong>per</strong>i propri fratelli rimasti a casa.9 agosto 2013Venerdì 9 agosto si apre con la festa <strong>di</strong> Santa Teresa Benedetta della Croce,martire e compatrona d'Europa. Fra Maggiorino Stoppa, ministro provinciale delPiemonte, nel presiedere la Messa che apre la mattinata, ricorda questa frase <strong>di</strong>E<strong>di</strong>th Stein: "Nessuna o<strong>per</strong>a spirituale viene alla luce senza gran<strong>di</strong> travagli". L'o<strong>per</strong>aspirituale fondamentale è quella <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re la nostra vocazione e quella dei nostrifratelli che ci hanno affidato questa responsab<strong>il</strong>ità.Dopo la consueta lauta colazione, i Definitori provinciali che devonocompletare <strong>il</strong> lavoro, si riuniscono ancora. Alle 11.30 <strong>il</strong> Collegio dei Ministri si ritrova <strong>per</strong>alcune decisioni comuni e finalmente nel primo pomeriggio torniamo tutti in aula <strong>per</strong>ascoltare dal Presidente del Collegio, fra Francesco Bravi, la lettura della bozza deldocumento finale, che comprende anche gli Statuti <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>azione nella loroversione definitiva. Quin<strong>di</strong> ci ritiriamo nuovamente, <strong>di</strong>visi <strong>per</strong> Definitori provinciali, <strong>per</strong>una valutazione complessiva del documento e <strong>per</strong> apportare eventuali integrazionio mo<strong>di</strong>fiche.Alle 17.30, prima <strong>di</strong> ritrovarci in Assemblea, ci mettiamo in posa nel piazzaleantistante a casa Leonori <strong>per</strong> una fotografia corale. In aula vengono presentate lecorrezioni alla bozza del documento finale da parte dei sei segretari provinciali. Allasera lo staff della Casa ci ha preparato una sorpresa: uno stuzzicante a<strong>per</strong>itivo,un'ottima grigliata <strong>di</strong> pesce e una su<strong>per</strong> torta de<strong>di</strong>cata alla COMPI, la cui prima fettaè tagliata a due mani da Francesco Bravi e fra Francesco Patton. Il cartello BYE BYE(allestito dal <strong>per</strong>sonale e collocato in giar<strong>di</strong>no) viene acceso col fuoco e <strong>il</strong>luminal’ultima serata <strong>per</strong> salutarci e congedarci. Ringraziamo <strong>per</strong> la bella accoglienzaricevuta, la cor<strong>di</strong>alità e lo st<strong>il</strong>e della nuova gestione della Casa.10 agosto 2013"E fu sera e fu mattina sesto giorno". La festa del <strong>di</strong>acono e martire SanLorenzo apre l'ultima giornata dell'Assemblea dei Definitori: nell'omelia, fra FrancescoPatton, ministro provinciale del Trentino, me<strong>di</strong>tando sulla Parola <strong>di</strong> Dio ascoltata, cirammenta <strong>il</strong> nocciolo del Vangelo: siamo chiamati a donare la vita e non hapreservarla; ma questo va fatto, sull'esempio <strong>di</strong> San Lorenzo, anche con una certa15Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


leggerezza e sense of humour, "<strong>per</strong>ché Dio ama chi dona con gioia".Giunti in assemblea ascoltiamo, da parte <strong>di</strong> Francesco Bravi, la lettura dellabozza revisionata del documento finale. Ci <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo <strong>per</strong> l'ultima volta nei seiDefinitori provinciali <strong>per</strong> la votazione definitiva e torniamo in aula <strong>per</strong> comunicare irisultati. Il documento finale è approvato alla unanimità e l'assemblea prorompe inun fragoroso applauso.Il presidente del Collegio dei Ministri ringrazia tutti <strong>per</strong> <strong>il</strong> lavoro svolto e inmodo particolare la segreteria, i moderatori, i consulenti della Diathesis, tutto <strong>il</strong><strong>per</strong>sonale <strong>di</strong> Casa Leonori. Fra Giampaolo Cavalli, moderatore del giorno, ringrazia anome <strong>di</strong> tutti i sei Ministri provinciali: altro applauso. Seguono alcune comunicazionisulle fraternità interprovinciali da parte <strong>di</strong> fra Francesco Bravi ed alcune informazionisulla COMPI da parte <strong>di</strong> fra Francesco Patton. Il pranzo conclude l'assemblea deidefinitori del 2013.A laude <strong>di</strong> Cristo e del Poverello Francesco16Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Dal DefinitorioPavia24 settembre2013Dopo aver consumato la colazione con i frati e le suore che sistanno ado<strong>per</strong>ando <strong>per</strong> la buona riuscita della Missione giovani incorso a Pavia (22 settembre – 2 ottobre), alle ore 9.00, si iniziano i lavoricon una preghiera <strong>di</strong> invocazione allo Spirito Santo. Seguel’approvazione unanime del verbale della seconda parte delCongresso capitolare. Il Ministro informa circa i principali eventiriguardanti la vita della Provincia e del cammino verso l’unione. Il 30agosto, presso la Curia provinciale, fr. Celestino Pagani, fr. EnricoRussotto e fr. Enzo Imbimbo hanno rinnovato i voti, in attesa <strong>di</strong>emettere la professione solenne. Il 7 settembre, nel chiostro delconvento <strong>di</strong> Baccanello, alla presenza <strong>di</strong> un <strong>di</strong>screto numero <strong>di</strong> fratiprovenienti dalle Province del Nord Italia, hanno emesso la loro primaprofessione fr. Andrea Koray Y<strong>il</strong>maz (Fond. Palestrina), fr. Andrea Maset(Prov. Veneto), fr. Tiziano Pugliese e fr. Francesco Velluto (Prov. Em<strong>il</strong>ia);nella mattina dello stesso giorno hanno vestito i panni della provaMatteo Rizzo e Francesco Bogoni (Prov. Veneto). Gli stessi vivrannol’anno <strong>di</strong> noviziato insieme a tre frati albanesi (fr. Eduard Ulay, f.Kastriot Demaj e fr. Jak Kolgjerai). Il 14 settembre, a conclusione dellasettimana <strong>di</strong> esercizi spirituali guidati da fr. Andrea Borsin, i professitemporanei hanno rinnovato i voti nella mani <strong>di</strong> fr. Bruno Bartolini,Ministro provinciale dell’Em<strong>il</strong>ia Romagna. All’inizio del prossimo mese <strong>di</strong>ottobre inizieranno l’anno <strong>di</strong> probandato cinque giovani, tra questi c’èanche Francesco, un ragazzo m<strong>il</strong>anese che <strong>per</strong> <strong>di</strong>versi mesi si èado<strong>per</strong>ato come volontario al Centro s. Antonio.Nel corso della prima settimana <strong>di</strong> settembre fr. Francesco Braviha concluso la visita canonica al monastero Ss. Francesco e Chiara <strong>di</strong>Cademario (CH), <strong>qui</strong>n<strong>di</strong>, in un clima <strong>di</strong> cor<strong>di</strong>ale fraternità, <strong>il</strong> 6settembre è stato celebrato <strong>il</strong> capitolo elettivo ove sono risultate elettesr. Maria Maddalena Pradelli, Abbadessa, sr. Maria Rita S<strong>il</strong>ini, Vicaria, esr. Chiara Myriam Polito, Discreta.L’8 settembre, in occasione della festa patronale dellaMadonna delle Lacrime <strong>di</strong> Dongo, <strong>il</strong> Ministro ha presieduto lacelebrazione eucaristica con la quale si è inaugurato l’anno <strong>di</strong>celebrazioni <strong>per</strong> i 400 anni della presenza dei frati minori a Dongo. Perquesta ragione si ipotizza <strong>di</strong> celebrare la Festa della Provincia del 2014nel convento <strong>di</strong> Dongo.Domenica 22 settembre i frati, assenti da Varese sin dagli inizidel mese, hanno celebrato la messa <strong>di</strong> saluto ai fedeli dellaparrocchia <strong>di</strong> S. Antonio alla Brunella. La celebrazione, vissuta in un17Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


clima <strong>di</strong> riconoscenza e <strong>di</strong> rammarico <strong>per</strong> la partenza degli amati frati, si è conclusa con labene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una targa commemorativa della presenza dei frati minori a Varese. Alla s. Messa,presieduta da mons. Agnesi, Vicario episcopale <strong>di</strong> Varese, erano presenti <strong>il</strong> Ministro provinciale, gliultimi parroci e alcuni altri confratelli. I fedeli sono amareggiati <strong>per</strong> la partenza dei frati, maconsapevoli che <strong>il</strong> cammino <strong>di</strong> comunione continua in forme <strong>di</strong>verse.Fr. Francesco Bravi riferisce l’esito dei lavori degli ultimi due incontri del Collegio dei Ministri.Sono stati costituiti i Segretariati e le Commissioni interprovinciali e si è provveduto alla nomina <strong>di</strong>alcuni uffici e incarichi interprovinciali (verranno comunicati in occasione dell’Assemblea deiguar<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> Ottobre). Il Collegio dei Ministri ha inoltrato gli Statuti <strong>di</strong> coo<strong>per</strong>azione tra le seiProvince <strong>per</strong> <strong>il</strong> triennio 2013-2016 al Ministro generale, chiedendone l’approvazione.Si de<strong>di</strong>ca un congruo lasso <strong>di</strong> tempo <strong>per</strong> la verifica della vita della Provincia dopo itrasferimenti dei frati nelle fraternità e dopo i cambiamenti degli uffici provinciali.Si passa alla programmazione dei prossimi appuntamenti: giornate <strong>di</strong> formazione con iguar<strong>di</strong>ani del Nord Italia, definitorio allargato ai guar<strong>di</strong>ani e festa della Provincia (presto saràinviato un programma dettagliato <strong>per</strong> ciascuno <strong>di</strong> questi eventi).Si affrontano alcune questioni economiche e <strong>di</strong> legale rappresentanza. Si riflette a lungosulle problematiche legate alla cessione dell’attività scolastica “Istituto Ven. Luzzago”, sullachiusura del Franciscanum e del convento <strong>di</strong> s. Gaetano. Si stanno valutando <strong>di</strong>verse possib<strong>il</strong>isoluzioni.Il Ministro provinciale, con <strong>il</strong> consenso del Definitorio (SS.PP. art.92), autorizza alcuneamministrazioni <strong>per</strong>sonali. I lavori si concludono alle ore 17.00 circa.A laude <strong>di</strong> Cristo e del Poverello Francesco. Amen!Definitorio allargatoai guar<strong>di</strong>aniI lavori del II Congresso concludono l’annuale Assemblea deiguar<strong>di</strong>ani delle fraternità OFM del Nord Italia, hanno inizio alle ore 9.10con la lettura breve <strong>di</strong> Ora Terza; <strong>il</strong> Ministro commentando la Parola <strong>di</strong>Dio augura a ciascuno <strong>di</strong> o<strong>per</strong>are <strong>per</strong> <strong>il</strong> bene dei fratelli, ricercandosempre la gloria del Signore e non quella degli uomini. Il Ministroprovinciale, dopo aver esplicitato le ragioni dell’incontro, ricorda aipresenti che si tratta <strong>di</strong> un vero e proprio definitorio, è dunque unmomento <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione della responsab<strong>il</strong>ità del governo dellafraternità provinciale. Ricorda poi i compiti del guar<strong>di</strong>ano, così comesono descritti nelle CC.GG.: favorire <strong>il</strong> bene della fraternità e dei singolifrati, vig<strong>il</strong>are con premura sulla vita e sulla <strong>di</strong>sciplina dei frati, guidarele attività e promuovere l’obbe<strong>di</strong>enza in un clima <strong>di</strong> fraternità.Il Ministro provinciale informa circa le con<strong>di</strong>zioni dei fratelliammalati e ricorda i principali eventi della vita della Provincia. Il 30Castelletto<strong>di</strong> Brenzone16 ottobre201318Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


settembre nella Chiesa parrocchiale <strong>di</strong> Busto Arsizio è stato conferito <strong>il</strong> Ministero dell’accolitatoa fr. Simone Menoni. Il 2 ottobre si è conclusa a Pavia la missione giovani, che ha vistoimpegnati <strong>di</strong>versi frati. La valutazione dell’es<strong>per</strong>ienza è complessivamente positiva, visto <strong>il</strong> buoncoinvolgimento dei giovani universitari. Gli eventi organizzati in piazza e nelle strade sono statimolto frequentati e anche la ricaduta post-missione dà segnali incoraggianti (nel primoincontro <strong>di</strong> “Pizza e vangelo” dei frati <strong>di</strong> Canepanova c’erano ben 63 giovani!!). Anche glistudenti <strong>di</strong> Verona, che hanno partecipato con entusiasmo alla missione, hanno fatto unavalutazione molto positiva dell’es<strong>per</strong>ienza.Dal 7 all’11 ottobre ad Assisi si è tenuta l’annuale Assemblea COMPI. E’ stato eletto <strong>il</strong>nuovo Consiglio <strong>di</strong> presidenza (fr. Sabino Iannuzzi, presidente; fr. Antonio Scabio, vicepresidente;fr. Agostino Esposito e fr. Carlo Serri, consiglieri) e si sono definite le lineeprogrammatiche <strong>per</strong> <strong>il</strong> prossimo triennio.Il Ministro generale è intervenuto all’Assemblea <strong>per</strong> presentare, in collaborazione con <strong>il</strong>prof. Mion, una interessante sintesi del lavoro della “Commissione fedeltà e <strong>per</strong>severanza” <strong>per</strong>lo stu<strong>di</strong>o degli abbandoni. L’Assemblea ha poi dato alcune in<strong>di</strong>cazioni a fr. Francesco Pattone fr. Sabino Iannuzzi che rappresenteranno la COMPI al prossimo Consiglio Plenario dell’Or<strong>di</strong>ne.In quella sede si decideranno la composizione e la modalità <strong>di</strong> elezione del Definitoriogenerale; norme che, secondo <strong>il</strong> mandato dell’ultimo Capitolo generale, <strong>di</strong>venterannoimme<strong>di</strong>atamente o<strong>per</strong>ative.Il Ministro ricorda poi i prossimi appuntamenti: <strong>il</strong> 20 ottobre l’au<strong>di</strong>torium del Comune <strong>di</strong>Cermenate verrà intitolato a fr. Arcangelo Zucchi, nell’occasione verrà presentato <strong>il</strong> libro,redatto da fr. Andrea Bizzozero, sulla vita <strong>di</strong> fr. Arcangelo; fr. Almiro Modonesi, Vicarioprovinciale, parteci<strong>per</strong>à in vece del Ministro al prossimo incontro dell’UFME che si terrà aRoma; vengono poi <strong>di</strong>stribuiti gli inviti alla Festa della Provincia che si terrà <strong>il</strong> 4 novembre 2013 aSabbioncello.Il Ministro chiede a ciascuno dei guar<strong>di</strong>ani partecipanti (fr. Paolo Ferrario – M<strong>il</strong>anoCRETA, unico guar<strong>di</strong>ano assente all’Asssemblea) <strong>di</strong> esprimere un parere sui lavoridell’Assemblea. Tutti sottolineano la positività dell’incontro come un’opportunità <strong>di</strong>conoscenza tra i frati del Nord Italia, anche se qualcuno r<strong>il</strong>eva che l’incontro è stato a tratti<strong>di</strong>s<strong>per</strong>sivo, si è trattato prevalentemente <strong>di</strong> un incontro informativo. Si auspica <strong>per</strong> <strong>il</strong> futuro <strong>di</strong>tornare a contenuti formativi.I guar<strong>di</strong>ani espongono sinteticamente la situazione delle fraternità dopo i recenticambiamenti, richiesti con le Carte <strong>di</strong> famiglia 2013-2014. L’inizio è generalmente positivo e inumerosi trasferimenti hanno creato un positivo desiderio <strong>di</strong> ricominciare, si dovrà attendereancora qualche tempo <strong>per</strong> una valutazione più realistica della situazione.A fronte <strong>di</strong> un generale clima <strong>di</strong> serenità vengono segnalate alcune fatiche <strong>per</strong>sonali o<strong>di</strong> relazioni fraterne.Viene poi affrontato <strong>il</strong> tema della vicinanza del Ministro e del Definitorio alle fraternità. IlMinistro manifesta <strong>il</strong> desiderio <strong>di</strong> incontrare <strong>per</strong>sonalmente, nel corso del mese <strong>di</strong> novembre,tutti i guar<strong>di</strong>ani della Provincia <strong>per</strong> un momento <strong>di</strong> verifica; <strong>per</strong> questo propone <strong>di</strong> recarsi inCuria <strong>per</strong> un momento <strong>di</strong> preghiera e <strong>per</strong> la successiva con<strong>di</strong>visione sulla vita delle fraternità.Tutti apprezzano la proposta.La fraternità <strong>di</strong> Baccanello ha invitato i Definitori <strong>per</strong> l’animazione del ritiro mens<strong>il</strong>e, sipensa che questo possa essere uno strumento ut<strong>il</strong>e <strong>per</strong> l’incontro e la vicinanza del Definitorio.Si suggerisce anche <strong>di</strong> riunire <strong>il</strong> Definitorio <strong>di</strong> volta in volta in luoghi <strong>di</strong>versi, con un momento <strong>di</strong>incontro con la fraternità. Diversi guar<strong>di</strong>ani sottolineano l’importanza della visita “informale”del Ministro alla fraternità, è importante che si creino opportunità non troppo strutturate <strong>per</strong>19Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita FraternaInsieme al Ministro, gli ultimi quattro parroci viventi fr. Tarcisio, fr.Valeriano, fr. Giampaolo e fr. Francesco, insieme a fr. Albert e fr. Simone.A <strong>per</strong>enne memoria i frati minori <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a hanno lasciato in Chiesauna targa in marmo con la seguente frase:I FRATI MINORISULL’ESEMPIO DI SAN FRANCESCO E DI SANT’ANTONIOHANNO CONDIVISO CON VARESE UN LUNGO CAMMINODONANDO ALLA CHIESA E A QUESTA CITTÀI BEATI SAMUELE MARZORATI E GASPARE DAVERIOMARTIRI DELLA FEDE.COME PELLEGRINI E FORESTIERILASCIANO QUESTA TERRAAMATA E SERVITAAFFIDANDOLAALL’ALTISSIMO ONNIPOTENTE BON SIGNORE.1 settembre 201321Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita FraternaProfessionesolenne5 ottobre2013fr.CelestinoPaganiQuando mi hanno detto che è prassi che un nuovo professosolenne dopo la sua professione dovrebbe scrivere due parole damettere sul Notiziario delle provincia, mi sono chiesto: ed ora? cosascrivo? Allora ci ho pensato e mi è venuto in mente da con<strong>di</strong>viderecon voi, ciò che ho vissuto in questi anni <strong>di</strong> cammino tra i fratiaccompagnato da Gesù e sabato 5 Ottobre nella chiesa <strong>di</strong> sanBernar<strong>di</strong>no a Verona.E’ normale che prima <strong>di</strong> entrare in chiesa e durante lacelebrazione ci sia un po’ <strong>di</strong> timore ed ansia, lo sappiamo tutti<strong>per</strong>ché ci siamo passati in questo passaggio importante dellanostra vita e credo lo sia stato <strong>per</strong> tutti.Comincio da <strong>qui</strong>. Il Signore mi ha cercato e chiamato <strong>il</strong> 22Novembre 2003, quando nella chiesa <strong>di</strong> san Damiano ad Assisi,dopo che x l’intercessione <strong>di</strong> san Francesco mi è stato fatto unprimo “regalo”, ho u<strong>di</strong>to come successe a Francesco, una voceche mi ha detto: “Molla tutto e seguimi che ho bisogno <strong>di</strong> te!”. Daallora la mia vita è cambiata, ciò che prima mi provocava ribrezzosi è trasformato nella visione <strong>di</strong> Gesù negli altri. In quel <strong>per</strong>iodofrequentavo una casa <strong>di</strong> riposo, vicino al mio paese, <strong>per</strong>chéconoscevo una <strong>per</strong>sona della mia parrocchia, ma niente più. Nonmi andava <strong>di</strong> stare con gli anziani, <strong>di</strong> aiutarli a mangiare, <strong>di</strong> star lorovicini <strong>per</strong> ovvi motivi, ma <strong>il</strong> Signore dopo la chiamata, mi ha dato lagioia <strong>di</strong> vedere Lui in ogni <strong>per</strong>sona che soffre, tanto che mi sonoavvicinato a loro cercando <strong>di</strong> alleviare le loro sofferenze, aiutandolidove potevo <strong>per</strong>ché in loro lo Vedevo.Contemporaneamente cresceva in me <strong>il</strong>desiderio della preghiera sempre più forte, holasciato la ragazza ed ho cercato <strong>di</strong> capireattraverso l’aiuto <strong>di</strong> un sacerdote che cosavolessero <strong>di</strong>re <strong>per</strong> me quelle parole. Quin<strong>di</strong> hocercato i frati e sono giunto a Rezzato e li dalprimo momento mi sono sentito subito a casa. Ilcammino è stato un cammino <strong>di</strong> alti e bassi, gioiee dolori, prima e dopo essere entrato nelcammino <strong>di</strong> formazione, specialmente <strong>per</strong> <strong>il</strong> rifiutodei miei genitori.Uno in modo particolare che mi ha segnatoprofondamente è stata la <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> papà Paoloormai quasi tre anni fa. Lì, dopo la sua morte horicevuto <strong>il</strong> secondo “regalo” che è stata la morte<strong>di</strong> papà senza la sofferenza, in sostanza <strong>il</strong> Signoreha ascoltato la mia preghiera ed haaccompagniato <strong>il</strong> mio papà prendendolo <strong>per</strong>23Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraternamano. Questo fatto, la certezza che la sua anima sia stata accolta trale mani <strong>di</strong> Dio che lui ora vive nella gioia eterna e la vicinanza <strong>di</strong> Lui,mi hanno tenuto saldo nella fede e sicuro nella mia ricerca nelladonazione totale a Lui.Sono caduto, mi sono rialzato, grazie anche a <strong>per</strong>sone che Diomi ha messo <strong>di</strong>nnanzi e <strong>per</strong> questo lo ringrazio.Giunto al traguardo desiderato della professione, dopo un<strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> preparazione, <strong>di</strong> volti, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visioni con gli uomini, d<strong>il</strong>ettura e ascolto della Parola fatta carne, ma soprattutto attraversoun <strong>di</strong>alogo con Dio e la preghiera, p<strong>il</strong>astro importante della mia vita,Egli mi ha accolto tra le sue braccia e mi ha detto: “quel giorno,quando ti ho chiesto <strong>di</strong> mollare tutto e <strong>di</strong> seguirmi che avevo bisogno<strong>di</strong> te, NON SCERZAVO! Ed oggi che ti consacri a me, io ti faccio ungran dono <strong>per</strong> ricambiare <strong>il</strong> tuo si!”.Sentito questo, sabato 5 Ottobre, ho vissuto durante laprostrazione e l’invocazione dei santi, che sopra <strong>di</strong> me non c’era <strong>il</strong>tetto della chiesa, ma <strong>il</strong> vuoto, <strong>il</strong> cielo, con <strong>il</strong> coro degli angeli e deisanti e la vergine Maria che pregavano <strong>per</strong> me, <strong>per</strong> noi, econtemporaneamente delle mani appoggiate sulla mia schiena inmodo paterno e <strong>di</strong> protezione. Mani che mi hanno infuso pace,serenità, calore e gioia, confermandomi che quello che stavo <strong>per</strong>fare e cioè donare la mia vita a colui che mi ha creato e ha credutoin me fosse ciò che volevo. Nella mia piccolezza <strong>di</strong> servo inut<strong>il</strong>e,cercherò <strong>di</strong> servire <strong>il</strong> Signore in povertà e letizia, collocando i mieiocchi su quello specchio che ha dato la vita <strong>per</strong> amore a tutti noi.Pax.fra Celestino Pagani21 24Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita FraternaProfessionesolenne5 ottobre2013fr. EnricoRussottoUNA SCELTA PER LA VITAPer raccontare quanto vissuto in questi ultimi giorni della mia vita,mi piace ri<strong>per</strong>correre la formula <strong>di</strong> professione con la quale ho scelto <strong>di</strong>seguire più da vicino i passi del Signore Gesù. Si tratta <strong>di</strong> una scelta <strong>per</strong>la vita: questo è vero <strong>per</strong> me e <strong>per</strong> quanti si sono fatti compagni <strong>di</strong>viaggio in questi ultimi anni.A lode e gloria della Santissima TrinitàÈ questo l’incipit della formula <strong>di</strong> professione, che fa da sfondo atutto <strong>il</strong> rito e che dovrà essere <strong>per</strong> sempre <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> riferimentocostante della mia vita.Io frate Enrico RussottoSì, io e non un altro. Il buon Dio mi ha chiamato <strong>per</strong> nome, mi harivolto <strong>il</strong> suo sguardo, mi ha guarito, mi ha rivestito <strong>di</strong> fiduciachiamandomi ad essere frate minore <strong>per</strong> sempre.Poiché <strong>il</strong> Signore mi ha ispiratoÈ Lui <strong>il</strong> vero protagonista <strong>di</strong> tutta questa vicenda; è Lui che mi hamesso nel cuore come un piccolo seme <strong>il</strong> desiderio <strong>di</strong> essere tutto e solosuo; è Lui che mi ha guidato <strong>per</strong> mano facendomi gradualmentematurare a livello umano, cristiano e francescano.Pertanto mi affido con tutto <strong>il</strong> cuore a questa fraternitàIl pronunciare queste parole ha comportato una donazioneprevia <strong>di</strong> grazia da parte del Signore, <strong>il</strong> quale mi ha pazientementeaccompagnato, rispettando i miei tempi <strong>di</strong> maturazione, affinchépotessi pronunciare a cuore a<strong>per</strong>to queste parole.Nel servizio <strong>di</strong> Dio, della Chiesa e degli uominiÈ questo <strong>il</strong> campo d’azione del “sì <strong>per</strong> sempre” che hopronunciato sabato 5 ottobre. E anche in questo <strong>il</strong> buon Dio halavorato tanto nella mia vita <strong>per</strong> farmi passare da una vita ripiegatasuoi miei bisogni, ad una in<strong>di</strong>rizzata verso un fine più grande, vero ebello.Davvero posso esclamare con tutto <strong>il</strong> cuore: “ha fatto bene ognicosa”. Il Signore è un <strong>per</strong>fetto pedagogo, Egli mi ha guidato in unmodo che a me, tante volte, è risultato oscuro e misterioso, <strong>per</strong>donarmi vita in abbondanza. Seguire Gesù ha comportato fare uncammino <strong>di</strong> verità, <strong>di</strong> presa <strong>di</strong> consapevolezza <strong>di</strong> chi sono veramente e,<strong>qui</strong>n<strong>di</strong>, <strong>di</strong> conversione <strong>per</strong> <strong>di</strong>ventare quello che sono chiamato adessere.È chiaro che <strong>il</strong> giorno della professione solenne è anchel’inizio <strong>di</strong> una nuova tappa del cammino, che mi vede piùresponsab<strong>il</strong>e e coinvolto nel cammino <strong>di</strong> vita francescana che <strong>il</strong>buon Dio mi ha dato la grazia <strong>di</strong> intraprendere <strong>per</strong> sua solamisericor<strong>di</strong>a. Chiudo con un grazie <strong>di</strong> vero cuore a tutti coloro checontinuano a sostenermi, custo<strong>di</strong>rmi e amarmi.Frate Enrico Russotto25Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


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Testimonianze <strong>di</strong> vita FraternaProfessionesolenne5 ottobre2013fr. EnzoImbimboA pochi giorni dalla professione solenne desidero ringraziare tuttala fraternità provinciale e interprovinciale <strong>per</strong> la vicinanza, la presenza ele preghiere.Un momento decisivo <strong>per</strong> la mia vita, un momento <strong>di</strong> inizio non<strong>di</strong> arrivo. E’ un tempo sentito e maturato dopo anni <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong>invocazione a Dio nel <strong>di</strong>scernere la sua volontà. E’ <strong>per</strong> me una gioiaimmensa aver detto “sì” alla chiamata <strong>di</strong> Cristo e mettersi alla suasequela sulle orme del poverello <strong>di</strong> Assisi.Sono stati anni che ho amato quelli vissuti finora, anni <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>gioie ma non sono mancate le sofferenze specie a livello fisico. Macredo che li sia stato <strong>il</strong> punto massimo <strong>di</strong> incontro col Risorto. Francesco,ormai senza vista fu capace <strong>di</strong> scrivere <strong>il</strong> Cantico delle Creature, unadelle più belle lo<strong>di</strong> a Dio e a quanto ci circonda che sia mai statacomposta.Credo che non servano tanto gli occhi <strong>per</strong> vedere nostro Signorema un cuore <strong>di</strong>sposto ad accogliere e a mettere in pratica conimpegno, costanza e <strong>per</strong>severanza la Buona Novella che con amore ioe gli altri cinque miei confratelli che abbiamo fatto la professionecerchiamo <strong>di</strong> mettere in pratica.E allora quel “mi affido con tutto <strong>il</strong> cuore a questa fraternità” nonvogliono essere solo parole ma <strong>il</strong> credere realmente che Cristo passatra le nostre povertà. Sicuro <strong>di</strong> questa parola allora, desidero ringraziaretutti voi fratelli, desidero ringraziare i miei genitori che anche loro congioia hanno accolto <strong>il</strong> mio “sì”.Grazie a tutte quelle splen<strong>di</strong>de <strong>per</strong>sone che in questi anni <strong>il</strong>Signore mi ha messo davanti. Grazie delle gioie e delle <strong>di</strong>fficoltà e che <strong>il</strong>Signore possa continuare in me e in tutti noi l’o<strong>per</strong>a da Lui iniziata,memori delle parole <strong>di</strong> San Francesco che alla fine della vita ciesortava a iniziare a fare <strong>il</strong> volere <strong>di</strong> Cristo.Fra Enzo Imbimbo27Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita FraternaMARCIAFRANCESCANA25 LUGLIO -4 AGOSTO2013<strong>di</strong> DianaSorrentino“CHI CREDE CAMMINA”UN CAMMINO VERSO IL PERDONO…Negli ultimi mesi mi sono chiesta in continuazione: “Cosa faròdurante questa estate? Sicuramente qualcosa <strong>per</strong> me”. Ed ecco chetra le varie iniziative spunta una particolare locan<strong>di</strong>na: marciafrancescana con le regioni del nord nelle vette del Trentino e arrivo adAssisi <strong>il</strong> 2 agosto <strong>per</strong> la festa del Perdono. Mi soffermo e penso: “Si, chebello! Montagna, camminare, <strong>per</strong>sone nuove, Assisi, <strong>il</strong> tema “chi credecammina”… tutte cose belle e giuste <strong>per</strong> me, peccato che capitanoproprio nella settimana del campo scuola a cui ho dato la mia<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità!”. Ma nulla viene a caso…dopo tre giorni mi viene dettoche <strong>il</strong> campo scuola non viene più fatto e allora ho subito pensato:“Accidenti allora questa marcia è proprio <strong>per</strong> me! Così mi sono messasubito in moto e tra ma<strong>il</strong> varie mi sono iscritta!”.Mattino del 25 luglio: parti da casa senza sa<strong>per</strong>e cosa ti aspettacon una gran voglia <strong>di</strong> metterti in gioco fin da subito! Ed ecco che arrivinella stazione <strong>di</strong> Trento e già inizia la tua marcia…ogni <strong>per</strong>sona cheve<strong>di</strong> con lo zaino lo chiami e con un po’ <strong>di</strong> imbarazzo inizi a chiedere:“Ehi, anche tu vai alla marcia!?”. Questo è stato l’inizio della marciafrancescana, un cammino <strong>di</strong> 6 giorni nelle vette del Trentino <strong>per</strong> poigiungere assieme a tanti altri giovani d’Italia <strong>il</strong> 2 agosto in piazza SantaMaria degli Angeli <strong>per</strong> la festa del Perdono <strong>di</strong> Assisi. Noi delle regioni delnord abbiamo marciato lungo <strong>di</strong>versi sentieri, ruscelli, fiumi, cascate,malghe e paesini del Trentino facendo come tappe gli accoglientipaesi <strong>di</strong> Monte S. Pietro, Nova Levante, Pozza <strong>di</strong> Fassa, Predazzo, SanMartino <strong>di</strong> Castrozza e Fiera <strong>di</strong> Primiero. Eravamo in tutto 80, 65 giovanitra i 18 e i 33 anni accompagnati da altre 15 <strong>per</strong>sone composte dafrati, suore e logistici.Partire <strong>per</strong> un pellegrinaggio a pie<strong>di</strong> durato una settimana, vuol<strong>di</strong>re portare con sé tutte le fatiche, fisiche e spirituali, con cui ti metti in<strong>di</strong>scussione alla sco<strong>per</strong>ta <strong>di</strong> tutte quelle cose belle, ma anche fasti<strong>di</strong>osedella propria vita! Una sfida in cui Dio ci chiedeva <strong>di</strong> su<strong>per</strong>are i nostr<strong>il</strong>imiti, le nostre paure, le nostre morti e valicare le nostre porte <strong>per</strong> poterscoprire ciò che <strong>di</strong> bello e prezioso ha posto nelle nostre vite. Ognigiorno nella prima mezz’ora del nostro cammino si marciava in s<strong>il</strong>enzio<strong>per</strong> poter riflettere alla provocazione proposta da un frate all’inizio <strong>di</strong>ogni giornata. Era bello marciare ascoltando <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio della natura e <strong>il</strong>s<strong>il</strong>enzio che abitava dentro <strong>di</strong> te, ti faceva respirare qualcosa che nellavita quoti<strong>di</strong>ana quasi ti dà fasti<strong>di</strong>o, <strong>per</strong>ché non hai tempo, <strong>per</strong>ché hai28Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraternapaura o <strong>per</strong>ché è troppo <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e. Un altro momento importantedurante <strong>il</strong> tratto <strong>di</strong> cammino era fermarsi attorno alle montagne, o adun lago a fare le lo<strong>di</strong>, un modo significativo <strong>per</strong> ringraziare Dio <strong>di</strong> tutte lemeraviglie che ci circondavano e <strong>di</strong> aiutarci durante le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>ogni giornata.Imprevisti, stanchezza, vesciche ai pie<strong>di</strong>, ginocchia e spalledoloranti, affaticamento, erano “compagni” del nostro camminare e cihanno dato la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> poterci fermare a riflettere sulla Vita e sulledomande che viviamo tutti i giorni e che spesso non ne scorgiamo lavera bellezza. Le lunghe camminate, infatti, ci hanno <strong>per</strong>messo <strong>di</strong>conoscerci tra <strong>di</strong> noi fin da subito, <strong>di</strong> scoprire nuovi fratelli e sorelle concui potersi interrogare a vicenda, formando una vera famiglia dovetutti porgevano una mano <strong>per</strong> aiutarti a non scivolare, a noninciampare e a non finire in un torrente ghiacciato, ma anche <strong>per</strong>aiutarti nei momenti <strong>di</strong> sconforto e <strong>di</strong> gioia <strong>per</strong> un abbraccio, <strong>per</strong> unaspalla su cui piangere e <strong>per</strong> <strong>di</strong>rci ad ogni arrivo <strong>di</strong> tappa: “Siamo forti,ce l’abbiamo fatta!”. Già, l’arrivo ad ogni tappa era sempre unagrande festa. I nostri logistici ci accoglievano sempre con tanta musicae tanti sorrisi che ci riempivano <strong>il</strong> cuore e ci facevano <strong>di</strong>menticare lastanchezza, e non solo, in alcune tappe ci accoglievano a bracciaa<strong>per</strong>te anche tante altre <strong>per</strong>sone dei paesi, animavamo le messe doveci ospitavano e la gente era davvero felice <strong>di</strong> accogliere così tantigiovani. In una tappa siamo stati accolti da un gruppo <strong>di</strong> ex marciatoridel ’93 che ci hanno portato con gioia la loro preziosa testimonianza.Alcune sere abbiamo animato anche le serate in piazza, con balli,scenette, ma anche con momenti <strong>di</strong> preghiera dove si poteva vederela vera bellezza dello stare insieme anche non conoscendoci con laconsapevolezza che ci univa un unico grande Papà!Passo dopo passo ci si conosceva sempre <strong>di</strong> più, scoprivamoche quello che ci sembrava solo un nostro problema, un nostropensiero o un nostro <strong>di</strong>sagio, apparteneva anche a chi marciava conte. Più ci si raccontava, ascoltava e più ci si rendeva conto delle paure,delle insicurezze e delle frag<strong>il</strong>ità comuni. Questo ci <strong>per</strong>metteva <strong>di</strong> daremeno spazio al tormento e più spazio alla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> pensieri efatiche quoti<strong>di</strong>ane. Il momento più faticoso/intenso, ma anche quello incui abbiamo ricevuto una carica immensa <strong>per</strong> ripartire, è stato <strong>il</strong> giornodel deserto. Una fatica spirituale che ci ha messo alla prova <strong>di</strong> frontealle nostre porte, quelle porte che oggi <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente sappiamoscegliere e passare <strong>per</strong> fare es<strong>per</strong>ienze vere che ci portano alcambiamento. La sfida <strong>di</strong> oggi è fare es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> Gesù, voler esserecristiani sul serio e decidere come esserlo sul serio! Perciò scegliere e29Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraternanon subire, non prendere la vita così come viene.Una delle tappe più significative è stata quella a La Verna, lìabbiamo vissuto attimi particolari, siamo saliti sul monte a pie<strong>di</strong> nu<strong>di</strong>,abbiamo pregato e cantato assieme e concluso con la consegna delTau, segno <strong>di</strong> salvezza, con <strong>il</strong> quale siamo stati segnati <strong>il</strong> giorno delnostro Battesimo. In ultimo, ma <strong>il</strong> più importante, è stato <strong>il</strong> nostro arrivo aSanta Maria degli Angeli. Siamo partiti da Rivotorto marciando ins<strong>il</strong>enzio senza sa<strong>per</strong>e cosa ci attendeva, nelle nostre teste ritornavanole immagini e i momenti vissuti nei giorni precedenti. Arrivati in piazza,davanti a così tanta gente che ti applau<strong>di</strong>va, i nostri cuori hannoiniziato a battere velocemente fino a quando non ci siamoinginocchiati e come San Francesco abbiamo baciato la Terra, quellaTerra Benedetta. Un momento davvero emozionante accompagnatopoi da un altro gesto significativo, <strong>il</strong> passaggio in Porziuncola, Sua ma<strong>di</strong>ventata anche nostra <strong>di</strong>mora! La nostra ultima “fatica” è statanell’ultimo giorno, nella Bas<strong>il</strong>ica <strong>di</strong> Santa Maria degli Angeli dove allamattina abbiamo animato la messa <strong>di</strong> chiusura della marcia <strong>per</strong> poiricevere <strong>il</strong> mandato e tornare nelle nostre comunità a portare la nostragioia, una gioia che viene da Dio.Insomma la marcia è stata un’es<strong>per</strong>ienza che ci ha fatto capirequale montagna della nostra Vita stiamo scalando e attraverso qualeluce possiamo vederla. Sa<strong>per</strong>la vedere come Dio testimoniando lanostra Vita in maniera vera, autentica e luminosa. Possiamo scegliere sepassare la porta o restare dall’altra parte e continuare a fare collezioni<strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze oppure possiamo scegliere <strong>di</strong> essere torta. Sono tanti italenti, tanti i doni, tanti gli ingre<strong>di</strong>enti della vita, se messi insieme danno<strong>il</strong> risultato migliore, la torta. Non basta solo metterli insieme, ma bisognamescolarli, bisogna avere la volontà <strong>di</strong> “sporcarsi le mani”, e <strong>per</strong> farlobisogna sacrificare tempo e avere pazienza. Alla fine <strong>per</strong>ò qualcosa <strong>di</strong>sicuro sarà cambiato e saprà essere solo più “gustoso”!30Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita FraternaCAMMINO<strong>di</strong>FRANCESCO:degli inizi edel termine…(con qualcheannotazionesu quantosta in mezzo)8 – 26settembre2013fr. EnzoMaggioniDopo essere stati accompagnati alla Verna domenica 8settembre ed aver trascorso <strong>il</strong> giorno seguente in preghiera,ritrovandoci solo <strong>per</strong> le celebrazioni comunitarie e <strong>per</strong> i pasti nel granderefettorio, è stato bello partire con Mario (appartenente alla fraternitàOFS <strong>di</strong> Baccanello) la mattina <strong>di</strong> martedì 9, uscendo quasi <strong>di</strong> soppiattodal cort<strong>il</strong>e della foresteria, dato <strong>il</strong> nostro abbigliamento nonpropriamente da pellegrini.Lasciato <strong>il</strong> santuario passando attraverso <strong>il</strong> grande e rigogliosobosco che ne affianca <strong>il</strong> viale <strong>di</strong> accesso, ci siamo trovati subito in<strong>di</strong>fficoltà ad imboccare <strong>il</strong> sentiero giusto! Il d<strong>il</strong>emma che ci faceva unpo’ ridere e un po’ arrabbiare, si sarebbe riproposto <strong>di</strong>verse volteanche nei giorni seguenti: eravamo noi dei “su<strong>per</strong> imbranati”, oppurel’autrice della guida non era chiarissima con le sue in<strong>di</strong>cazioni piùromantiche che <strong>per</strong>tinenti? Alla fine, in quella tragicomica partenza,sotto lo sguardo tra <strong>il</strong> <strong>di</strong>vertito e <strong>il</strong> compassionevole del gestore delpiccolo bar in legno che sta preso <strong>il</strong> parcheggio dei pullman, siamostati finalmente in<strong>di</strong>rizzati all’imbocco del giusto sentiero!Dopo un’ora <strong>di</strong> cammino ci siamo accorti <strong>di</strong> avere <strong>di</strong> nuovosbagliato <strong>per</strong> mancanza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni chiare, prendendo un bivio alcontrario. A quel punto qualche accidente all’autrice della guida nonl’abbiamo proprio risparmiato… Anche i segnali (tau o frecce <strong>di</strong> coloregiallo) in quel primo tratto erano scarsi o scarsamente visib<strong>il</strong>i <strong>per</strong>ché nonriverniciati da anni. Poi, grazie al panorama stupendo che si godevadal crinale dei monti, i nostri animi si sono addolciti...Perso ormai <strong>il</strong> sentiero canonico, solo grazie al telefono satellitare<strong>di</strong> Mario, fornito <strong>di</strong> programma tracciante i sentieri <strong>di</strong> montagna, siamogiunti verso sera a Pieve Santo Stefano, sbucando provvidenzialmenteda un sentiero che ci ha condotto proprio <strong>di</strong> fronte al B&B cheavevamo contattato <strong>per</strong> la sosta notturna. Ma <strong>di</strong>etro <strong>il</strong> nome àulico delcasolare (“Il castellare”) si celava la dura realtà <strong>di</strong> una notte passatarespirando non proprio a pieni polmoni…Appena entrati nella stanza, allarmati da un odore acre e<strong>per</strong>sistente, abbiamo finalmente trovato <strong>il</strong> coraggio <strong>di</strong> aprirevelocemente le finestre facendo la drammatica sco<strong>per</strong>ta: sotto <strong>di</strong> noi,appoggiati alla parete della casa e a non più <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> metri daldavanzale della finestra, abbiamo scorto due grossi maiali mollementesdraiati. Imme<strong>di</strong>ato e <strong>di</strong>vertito è stato <strong>il</strong> commento: “due porci sotto edue porci sopra”?... Questi gli inizi…Dal giorno seguente èstato bello <strong>per</strong>correre inassoluta solitu<strong>di</strong>ne <strong>il</strong> tragitto finoa Montecasale, <strong>per</strong>nottando alPasso <strong>di</strong> Viamaggio dopo unapuntata all’eremo delCerbaiolo e mantenendoci aduna quota variab<strong>il</strong>e dagli 800 ai1000 metri <strong>di</strong> quota.31Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita FraternaI sentieri immersi nel verde si aprivano a tratti su panorami stupen<strong>di</strong>, in un s<strong>il</strong>enzio rotto solo dalrumore dei passi e da qualche con<strong>di</strong>visione fatta <strong>di</strong> tanto in tanto. Bellissimo!In tutto <strong>il</strong> cammino le varie tappe ci hanno portato a dare notevole spazio allariflessione, alla preghiera <strong>per</strong>sonale e a quella vissuta insieme: dall’Eucaristia semprecelebrata nelle chiese che incontravamo (tranne le due volte nelle quali ci siamo adattatialle circostanze celebrando in agriturismo) alla liturgia delle ore, al rosario…Dall’eremo <strong>di</strong> Montecasale che custo<strong>di</strong>sce <strong>il</strong> ricordo dell’incontro <strong>di</strong> Francesco con itre “ladroni” siamo scesi a Sansepolcro, sempre più avvolti da uno scenario che, lasciati allespalle i sentieri irti e sassosi <strong>di</strong> montagna, ci faceva <strong>per</strong>correre piccoli tratti <strong>di</strong> strada asfaltatao sentieri erbosi dentro un quadro incorniciato da dolci colline.Era <strong>il</strong> giorno precedente la Festa dell’esaltazione della Croce quando siamo giunti almonastero delle anziane ma vivacissime sorelle clarisse <strong>di</strong> Sansepolcro. Loro avevanoscomodato anche un vescovo emerito (ospite in una piccola dependance del monastero)dubitando della nostra vera identità, a motivo <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze poco belle vissute in passato…Grande è stata <strong>per</strong>ò la loro sorpresa quando io ne ho riconosciuta una che avevapartecipato ad un corso <strong>per</strong> le clarisse della Toscana, che avevo tenuto anni or sono proprioalla Verna. Bello, <strong>il</strong> mattino seguente, celebrare da loro la festa liturgica!Ripartiti alla volta <strong>di</strong> Montevarchi e <strong>di</strong> altre località della zona, sotto i nostri occhi sialternavano campi coltivati a tabacco o a girasoli, in uno scenario sempre più ampio epianeggiante, interrotto <strong>di</strong> tanto in tanto da elevazioni collinari che portavano alla sommitàveri e propri scrigni <strong>di</strong> storia, arte e cultura quali Anghiari, Citerna e tanti altri piccoli centri <strong>di</strong>origine romana o me<strong>di</strong>oevale, solitamente circondati da mura e dominati da piccolefortezze.Giunti alla fine della prima settimana, Mario ha approfittato della possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> tornare acasa entro la domenica sera raggiungendo da Monterchi la stazione ferroviaria <strong>di</strong> Arezzo,mentre <strong>il</strong> sottoscritto ha continuato da solo verso <strong>il</strong> nostro convento <strong>di</strong> Città <strong>di</strong> Castello dove,quasi contemporaneamente, giungevano in auto Giovanna, sorella <strong>di</strong> suor Giovanna Paolaclarissa a Lovere, ed Em<strong>il</strong>ia, nostra comune amica.Iniziava così la seconda settimana che ci ha portato a gustare le bellezzepaesaggistiche artistiche e storiche, che accompagnano lo sconfinamento dalla Toscanaall’Umbria. Ho ancora negli occhi le forme dolci e variopinte delle colline toscane, con le loropezze <strong>di</strong> terreno a <strong>di</strong>versi toni <strong>di</strong> verde, <strong>di</strong> giallo e <strong>di</strong> marrone, che spiccavano con grandecontrasto sul fondo <strong>di</strong> un cielo blu cobalto. Un cielo spesso attraversato da nubi veloci,che sembravano batuffoli bianchissimi <strong>di</strong> cotone o fiocchi <strong>di</strong> panna, o che potevano<strong>di</strong>segnare infinite e volub<strong>il</strong>i immagini evocate da quell’efficace test proiettivo che da sempreè <strong>il</strong> cielo…Si camminava avendo davanti agli occhi una continua ma variab<strong>il</strong>e metafora dellavita con la sua insu<strong>per</strong>ab<strong>il</strong>e compresenza <strong>di</strong> luce e <strong>di</strong> ombra, <strong>di</strong> dato <strong>di</strong> realtà e <strong>di</strong> mistero:sotto i nostri pie<strong>di</strong> e fin dove giungeva lo sguardo un patchwork umano frutto del faticosolavoro conta<strong>di</strong>no sulla crosta della paziente “madre terra”; sopra <strong>di</strong> noi, dove lo sguardo si<strong>per</strong>deva, quel cielo variab<strong>il</strong>e nelle sue infinite e impreve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i forme <strong>di</strong> bellezza!Davanti al creato, cantato da san Francesco e definito “prima Bibbia” da sanBonaventura, come non andare alla triste credenza <strong>di</strong> chi tutto riconduce al “<strong>di</strong>o” del caso eal suo speculare “anti-<strong>di</strong>o” del caos? O al rischio dell’uomo tecnologico, ultimo epigonodell’homo faber, <strong>di</strong> ritenersi l’unico “creatore” che si specchia narcisisticamente nei suoiprodotti?Quante volte abbiamo avuto la bella sorpresa <strong>di</strong> imbatterci in piante <strong>di</strong> fichi dolcissimi32Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Testimonianze <strong>di</strong> vita Fraternao <strong>di</strong> piccole mele asprigne, oppure <strong>di</strong> trovare accanto a casolari abbandonati e semi<strong>di</strong>roccatiqualche vite quasi soffocata da altre piante, che si ostinava a produrre un’uva dolcissima.Gustare buoni frutti raccolti <strong>per</strong> strada è stato piacevolissimo!Ogni mattina, alla partenza, ci portavamo un panino o poco più <strong>per</strong> pranzo, riservandociuna maggiore abbondanza <strong>per</strong> la cena e <strong>per</strong> la colazione del giorno successivo. Quando nonabbiamo avuto la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> essere ospitati in case religiose, abbiamo trovato alloggio in B&Bo in agriturismi che praticavano un prezzo <strong>di</strong> favore presentando la credenziale del Cammino.Abbiamo trovato <strong>di</strong> tutto: dagli ambienti più sporchi e meno or<strong>di</strong>nati a quelli più belli edaccoglienti, magari dotati anche <strong>di</strong> cucina autonoma.Pensavamo <strong>di</strong> incontrare animali, dal momento che ci avevano detto che la zonaattorno al Passo <strong>di</strong> Viamaggio (subito dopo la Verna) era abitata da lupi… Ci avevano messi inguar<strong>di</strong>a dalle femmine <strong>di</strong> cinghiale che quando hanno i piccoli possono rivelarsiparticolarmente aggressive… In realtà abbiamo incontrato solo mucche e cavalli al pascolo, uncapriolo, due scoiattoli, due piccole vi<strong>per</strong>e (10-15 cm.) che non mi sono sentito <strong>di</strong> uccidere…Poi <strong>di</strong>versi bei cani pastori maremmani, gran<strong>di</strong> e dal pelo bianco, oppure cagnetti vari che siscatenavano nei loro “concerti” abbaiando (ma senza avvicinarsi troppo) al nostro passaggio,presso le poche case abitate o i piccoli centri che attraversavamo.Le “ragazze” che erano con me sono state davvero brave e tenaci nel camminare aconferma <strong>di</strong> una convinzione che mi accompagna da sempre: <strong>il</strong> “sesso debole” non è affattoquello femmin<strong>il</strong>e (rimango, nonostante i tempi che corrono, ad una sana e granitica <strong>di</strong>stinzionetra uomini e donne, osannando alla <strong>di</strong>fferenza!).E veniamo alla conclusione, cioè all’interruzione del cammino resasi necessaria <strong>il</strong> fati<strong>di</strong>colunedì 23! Dopo aver <strong>per</strong>corso due tappe particolarmente pesanti che hanno comportatociascuna 7-8 ore <strong>di</strong> cammino anche in tratti con saliscen<strong>di</strong> piuttosto ripi<strong>di</strong> (le tappe da Gubbio aBiscina e da Biscina ad Assisi), sono giunto ad Assisi con un “dolorino” alla coscia sinistra, proprioall’altezza dell’anca. Il giorno seguente siamo partiti dalle Carceri alla volta <strong>di</strong> Spello, passandosul monte Subasio, <strong>per</strong>ché dopo l’avvio un po’ faticoso mi sentivo <strong>di</strong> camminare. Ma, trascorsala notte a Spello, la mattina seguente <strong>il</strong> dolore era ancora aumentato e faticavo anche solo nelpoggiare <strong>il</strong> piede a terra.Al pronto soccorso mi sono sorbito un pre<strong>di</strong>cozzo dal me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> turno al quale nonpareva vero <strong>di</strong> poter redarguire un frate (aveva visto la carta d’identità) riferendosi al fatto chegli antichi pellegrinaggi erano affrontati proprio <strong>per</strong>ché comportavano la stessa penitenza chestavo facendo io… Ogni tentativo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa è stato vano! La <strong>di</strong>agnosi scritta nero si bianco eraine<strong>qui</strong>vocab<strong>il</strong>e: “Mialgia da sforzo muscolare arto inferiore sx”. Alla fine mi ha fatto somministrareun’iniezione <strong>di</strong> antidolorifico e mi ha prescritto la tachipirina mattina e sera, consigliandomicaldamente <strong>di</strong> interrom<strong>per</strong>e <strong>il</strong> cammino <strong>per</strong> non aggravare la situazione.A quel punto non potevamo continuare ma, altempo stesso, mi spiaceva non portare Em<strong>il</strong>ia eGiovanna in valle reatina, dal momento che nonc’erano mai state. Abbiamo così deciso <strong>di</strong> arrivarci intreno, trascorrendo due bei giorni a Greccio e aFontecolombo.Rientrati a Città <strong>di</strong> castello nella mattinata <strong>di</strong>giovedì 26, dopo aver <strong>per</strong>nottato presso quellaaristocratica <strong>di</strong>mora che è la “V<strong>il</strong>la La <strong>qui</strong>ete” deidehoniani <strong>di</strong> Foligno, abbiamo ripreso l’autovetturalasciata in convento e siamo ritornati a casa… Così èandata! Pace!33Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


…dai MonasteriRisonanzadalla giornataConlusiva delCapitoloprovinciale22 giugno2013IL CENTUPLO IN FRATELLIE’ stato bello poter con<strong>di</strong>videre la mattinata dell’ultimo giorno delcapitolo dei nostri fratelli a Baccanello. Bello questo tempo <strong>di</strong> fraternitàsemplice e spontanea.Mentre li guardavo nei vari momenti della giornata pensavo: tantivolti <strong>di</strong> uomini, <strong>di</strong> storie, sconosciuti, ma che sono <strong>di</strong>ventati miei fratelli,<strong>per</strong> dono, <strong>per</strong> grazia.Che bello!Davvero <strong>il</strong> centuplo del Vangelo!Mi ha allargato <strong>il</strong> cuore e mi ha commosso questo pensiero,soprattutto durante la celebrazione eucaristica, in cui tutti eravamo esiamo famiglia: frati minori, sorelle povere, fratelli e sorelle dell’OFS. Ilsegno della bene<strong>di</strong>zione finale ci ha ricordato tutto questo e ce l’haridonato nella semplicità <strong>di</strong> quel gesto <strong>di</strong> consegna e <strong>di</strong> affidamento.Una fraternità semplice che ho respirato ancora <strong>di</strong> più durante <strong>il</strong>momento conviviale del pranzo, nell’intrecciarsi <strong>di</strong> parole, <strong>di</strong> sguar<strong>di</strong>, <strong>di</strong>scambi, <strong>di</strong> battute fraterne.Proprio come avviene in famiglia, in cui con spontaneità escioltezza si sta insieme, ci si può consegnare gli uni agli altri ancheattraverso una battuta, una risata, che rende lo stare insieme molto piùsemplice, più umano e <strong>per</strong>ciò più evangelico.Che bello!Grazie fratelli e buon cammino insieme!sr. Chiara BenedettaAssembleainterme<strong>di</strong>adellaFederazioneClarisseLiguria-Lombar<strong>di</strong>a-Piemonte2-8 giugno2013VINO NUOVO IN OTRI NUOVINELLA VIA DELLA COMUNIONECon questo tema ci siamo incamminate nella nostra assembleafederale interme<strong>di</strong>a svoltasi ad Albino nei giorni dal 2 all’8 giugno.Presenti: le madri, una sorella delegata <strong>per</strong> ciascuna delle 11 comunitàdella federazione, <strong>il</strong> consiglio federale e <strong>il</strong> nostro nuovo assistente, fraEm<strong>il</strong>io Amadeo.Il primo giorno la lectio introduttiva <strong>di</strong> fra Em<strong>il</strong>io sul Vangelo <strong>di</strong> Luca5, 33-39 ci ha offerto spunti e provocazioni <strong>per</strong> <strong>il</strong> nostro camminofederale, con l’invito ad essere a<strong>per</strong>te al futuro <strong>di</strong> Dio, ai suoi nuoviinterventi, su<strong>per</strong>ando l’ovvio, <strong>il</strong> ripetitivo, evitando gli aggiustamenti, glistrappi, <strong>per</strong> vivere e crescere sempre più nella comunione.A partire dal suo invito a vivere l’assemblea come possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong>ricerca, <strong>di</strong> scambio fraterno, <strong>di</strong> ascolto reciproco a servizio della vita,abbiamo <strong>per</strong>corso le <strong>di</strong>verse giornate, partendo dalla realtà <strong>di</strong> ciascunacomunità e dall’attuale configurazione della federazione, <strong>per</strong> affrontarele sfide del presente e del futuro, mosse dal desiderio <strong>di</strong> osare passi nuovima anche frenate da paure e resistenze.34Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


…dai MonasteriIl confronto tra noi ha fatto emergere le <strong>di</strong>versità ma anche <strong>il</strong>desiderio e la ricerca nel rafforzare la comunione attraverso tutti queipassi e quelle possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> conoscenza, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, <strong>di</strong> formazione cheaprono strade e <strong>per</strong>corsi.’incontro avuto con i due Ministri provinciali, fra Francesco e fraMario, ci ha aiutato a riflettere ancora <strong>di</strong> più sul nostro cammino <strong>di</strong>federazione, ci ha reso ancora più partecipi del cammino <strong>di</strong>interprovincialità, ci ha rinsaldato nel legame e nella ricerca <strong>di</strong> unamaggiore vicinanza e reciprocità con i nostri fratelli.Anche la presenza del vescovo <strong>di</strong> Bergamo, mons. FrancescoBeschi, ci ha fatto sentire dentro quel respiro ecclesiale in cui siamoinserite e in cui ci muoviamo e desideriamo vivere.Le scelte concrete che abbiamo in<strong>di</strong>viduato attraverso le mozionifinali <strong>di</strong>cono la ricerca e l’impegno <strong>per</strong> <strong>il</strong> cammino che ci sta davanti<strong>per</strong>ché, a<strong>per</strong>to allo Spirito, possa aiutarci sempre più a riqualificareevangelicamente <strong>il</strong> nostro quoti<strong>di</strong>ano.ASSEMBLEA NAZIONALEAssembleaClarisseItaliane23-29giugno2013Dal 23 al 29 giugno si è celebrata a S. Maria degli Angel<strong>il</strong>’assemblea nazionale delle presidenti e dei consigli federali d’Italia, che sisvolge ogni tre anni. L’assemblea, alla quale hanno partecipato 41sorelle, si è articolata in momenti e fasi <strong>di</strong>verse.I primi giorni sono stati de<strong>di</strong>cati al tema centrale dell’assemblea:“La forza si manifesta pienamente nella debolezza. Le nostre comunitànell’es<strong>per</strong>ienza della debolezza: tempo degli inizi, della <strong>per</strong>severanza, delcompimento. Luoghi e <strong>per</strong>corsi”.Su questo tema <strong>il</strong> primo giorno erano previste una lectio <strong>di</strong> LucianoManicar<strong>di</strong> e una relazione <strong>di</strong> fra Massimo Reschiglian. A partire da questedue relazioni e dall’Instrumentum laboris nei giorni seguenti c’è stato unconfronto prima nei <strong>di</strong>versi gruppi e poi in assemblea con la sintesi dei varigruppi e <strong>il</strong> <strong>di</strong>battito-confronto tra le sorelle.35Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


…dai MonasteriIl tema, molto concreto e reale, ha avuto uno scambio intensoe vitale, anche <strong>per</strong> le situazioni che tutte le comunità vivono riguardol’es<strong>per</strong>ienza della debolezza e frag<strong>il</strong>ità nelle varie fasi della vita.Sono poi seguiti due incontri:Il primo con fra José Carballo, segretario della CIVCSVA, con <strong>il</strong>quale abbiamo vissuto prima un ascolto <strong>di</strong> una sua breve relazione epoi un confronto con domande, problematiche e situazioni concreteche si vivono nelle comunità.Il secondo con p. Sebastiano Paciolla, sottosegretario dellaCIVCSVA, che ci ha presentato <strong>il</strong> nuovo decreto della Congregazione<strong>per</strong> gli assistenti, rispondendo a <strong>di</strong>verse nostre domande <strong>di</strong>chiarificazione.In assemblea sono state elette <strong>per</strong> questo triennio lacoor<strong>di</strong>natrice, Madre Angela Emanuela Scandella (federazioneUmbria-Sardegna) e la vice-coor<strong>di</strong>natrice, madre Maria Paola Bentini(federazione Veneto-Em<strong>il</strong>ia Romagna).All’interno <strong>di</strong> queste giornate un momento intenso è stato <strong>il</strong> tempo <strong>di</strong>preghiera presso <strong>il</strong> corpo della M.S. Chiara e l’incontro con le sorelledel Protomonastero.All’intercessione della nostra sorella e madre Chiara affi<strong>di</strong>amo <strong>il</strong>cammino <strong>di</strong> tutte le sorelle povere d’Italia <strong>per</strong>ché sia sempre più uncammino <strong>di</strong> comunione nella fedeltà al carisma che abbiamoricevuto.CapitoloelettivosorelleClarisseCademario6 Settembre2013Lo scorso 6 settembre abbiamo celebrato, assieme a P.Francesco Bravi e a P. Giuseppe Maffeis, <strong>il</strong> terzo capitolo elettivo dellanostra giovane fraternità. Era <strong>il</strong> secondo capitolo celebrato sotto laguida dei frati della provincia lombarda e <strong>il</strong> primo dopo <strong>il</strong> rientro aCademario, nel nostro monastero rinnovato.La novità della casa, che abbiamo iniziato ad abitareesattamente un anno fa, <strong>il</strong> 27 ottobre 2012, ha avuto unprolungamento con la novità che ci ha portato <strong>il</strong> capitolo: dopo 16anni <strong>di</strong> fedele servizio, madre Chiara Myriam ha chiesto <strong>di</strong> lasciare laguida della comunità e noi abbiamo chiesto allo Spirito Santo la luce<strong>per</strong> scegliere la nuova madre. Così, con sorpresa e trepidazionegrande, mi son trovata in mano <strong>il</strong> “testimone”! Sì, ogni passaggio nellavita della Chiesa e della nostra fede - come ci ha detto papaFrancesco <strong>di</strong> recente - avviene sempre da <strong>per</strong>sona a <strong>per</strong>sona, propriocome accade quando, da mano a mano, ci si passa <strong>il</strong> testimone inun gioco <strong>di</strong> squadra.La presenza <strong>di</strong> Padre Francesco è stata determinante in questopassaggio e nel cammino <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento fatto nei giorni precedenti<strong>il</strong> Capitolo: ci siamo sinceramente meravigliate <strong>di</strong> noi stesse, dellacapacità <strong>di</strong> lavoro fraterno che egli ha saputo animare in noi,accompagnandoci con sapienza e <strong>di</strong>screzione.36Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


…dai MonasteriCapitoloelettivosorelleClarisseCademario6 Settembre2013sr. MariaMaddalenaPradelliMadreA <strong>di</strong>re <strong>il</strong> vero, in questo passaggio dall’antico al nuovo, in unacontinuità tra <strong>il</strong> prima e <strong>il</strong> dopo della nostra storia, è statadeterminante anche la Parola spezzataci da fr. Giuseppe in un giorno<strong>di</strong> ritiro pre-capitolare, sul Libro <strong>di</strong> Rut. L’interpretazione delle figure <strong>di</strong>Noemi e <strong>di</strong> Rut, rispettivamente come la madre della primagenerazione e la madre della nuova, ci ha dato luce <strong>per</strong> scoprirenella nostra piccola comunità <strong>di</strong> sei sorelle capitolari la presenza <strong>di</strong> tre“Noemi” e tre “Rut”, chiamate le une ad un compito <strong>di</strong> memoria ecusto<strong>di</strong>a delle ra<strong>di</strong>ci, le altre all’audacia e al rischio del nuovo, inun’amicizia e solidarietà feconde <strong>di</strong> unità e <strong>di</strong> amore. Ringraziamo <strong>di</strong>cuore i nostri frati che son stati <strong>per</strong> noi canali della grazia del Signorein questa es<strong>per</strong>ienza e assicuriamo la nostra preghiera a tutti, inquesto nuovo triennio che è iniziato in concomitanza <strong>per</strong> noi e <strong>per</strong>loro. Il Signore sia sempre con noi ed Egli faccia che noi siamo semprecon Lui!Sr. Maria Maddalena eSorelleVicariasr. Maria RitaS<strong>il</strong>iniDiscretasr. Chiara MyriamPolito37Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Alcune riflessioni sulla fraternitànel Primo TestamentoRelazione<strong>di</strong> fratelLucaMonaco <strong>di</strong>Dumenza13apr<strong>il</strong>e2013Ome (BS)PRIMAPARTEPREMESSANei due incontri che ci attendono vorrei proporre alcune riflessionisulla fraternità facendo attenzione prima alla riflessione che incontriamonel Primo Testamento, sul quale ci soffermeremo oggi pomeriggio; poiall’annuncio del Nuovo Testamento, al quale de<strong>di</strong>cheremo la mattinata<strong>di</strong> domani. Il <strong>di</strong>scorso, ovviamente, è molto ampio e complesso, <strong>qui</strong>n<strong>di</strong>dovrò necessariamente fare delle scelte molto selettive. Vorrei partireda una premessa, che fa riferimento a tre piccoli passi biblici chepossono introdurci bene nella nostra riflessione.«Dov’è Abele, tuo fratello?» (Gen 4,9), domanda Dio a Caino,facendo eco al primo interrogativo posto all’Adam: «Dove sei?». «Sonoin cerca dei miei fratelli» (Gen 37,16), risponde Giuseppe a chi gli chiede«cosa cerchi?». «Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivanoinsieme!», esclama <strong>il</strong> Salmo 133. Tre passi biblici, tre luoghi simbolici in cuiraccogliere la riflessione del Primo Testamento sulla fraternità Ciricordano che secondo le Scritture la fraternità può essere celebratanella sua bellezza, come fa <strong>il</strong> Salmo 133, soltanto al termine <strong>di</strong> unpaziente e faticoso cammino <strong>di</strong> ricerca, che da una parte vienesollecitato dall’interrogativo <strong>di</strong> Dio, <strong>il</strong> quale ci chiede conto del nostrofratello e <strong>di</strong> dove egli sia (<strong>per</strong> poter rispondere anche alla domanda‘dove sei tu?’); dall’altra si scontra continuamente con l’inadeguatezzaumana e <strong>il</strong> suo peccato. Giuseppe cerca i suoi fratelli ma, anziché lagioia della fraternità, trova l’esclusione dalle relazioni fraterne. Del resto,la prima pagina biblica sulla fraternità è proprio quella in cui Cainouccide Abele. Non c’è <strong>per</strong>tanto nessuna visione idealizzata o id<strong>il</strong>liacadei rapporti fraterni. Anzi, essi sono spesso segnati da gelosie, invi<strong>di</strong>e,incomprensioni, <strong>per</strong>sino dalla violenza del sangue versato. Le Scritture,insomma, non ci propongono dei modelli astratti <strong>di</strong> fraternità; né s<strong>il</strong>imitano a un insegnamento teorico o ad affermare valori; piuttostocolgono le relazioni fraterne nel loro faticoso intessersi, sia storico siaesistenziale. Oltre ad affermare <strong>il</strong> bene della fraternità, cercano <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare quali siano le resistenze, gli atteggiamenti inadeguati, lecolpe e i peccati che sempre la minacciano e così spesso neinfrangono <strong>il</strong> sogno. Sarà <strong>il</strong> Nuovo Testamento a svelarlo pienamente,ma lo sguardo è già pasquale: come Dio resuscita la vita dalla morte,così la relazione fraterna matura dentro i fallimenti umani.TRE PECCATI CONTRO L’ALTERITÀA questo riguardo è particolarmente <strong>il</strong>luminante la riflessione allaquale ci provoca <strong>il</strong> libro della Genesi. Noi siamo abituati a pensare alracconto <strong>di</strong> Genesi e al peccato originale, quello <strong>di</strong> Adamo ed Eva. Mapiù precisamente i primi un<strong>di</strong>ci capitoli della Genesi ci parlano <strong>di</strong> trepeccati, in un certo senso tutti ‘originali’, in quanto colgono l’uomonella relazione con la sua origine, da cui <strong>di</strong>pende e riceve vita. Questa38Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


elazione viene poi declinata in modalità <strong>di</strong>verse: nel rapporto con Dio (<strong>il</strong> peccato <strong>di</strong>Adamo); nel rapporto con <strong>il</strong> fratello (<strong>il</strong> peccato <strong>di</strong> Caino); nel rapporto più ampio con la<strong>di</strong>mensione sociale e politica (<strong>il</strong> peccato <strong>di</strong> Babele). Non abbiamo ora <strong>il</strong> tempo e <strong>il</strong>modo <strong>di</strong> soffermarci su questo aspetto, ma potremmo <strong>di</strong>re in sintesi che in tutti e tre ipeccati si manifesta una medesima ra<strong>di</strong>ce: l’incapacità <strong>di</strong> accogliere e <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re la<strong>di</strong>fferenza vivendola come spazio dell’incontro e del dono, anziché fraintenderla comespazio dell’invi<strong>di</strong>a e della gelosia. Ciò è tanto più evidente se ricor<strong>di</strong>amo come <strong>il</strong> verbofondamentale con cui la Genesi descrive la creazione è <strong>il</strong> verbo ‘separare’. Crearesignifica <strong>per</strong> Dio separare la luce dalle tenebre, le acque al <strong>di</strong> sopra dalle acque al <strong>di</strong>sotto, <strong>il</strong> firmamento dalla terra, <strong>il</strong> giorno dalla notte, e così via, fino a giungere all’ultima edefinitiva separazione: l’uomo dalla donna. Dio crea rendendo ‘altro’, ponendoun’alterità, una <strong>di</strong>fferenza, come spazio del <strong>di</strong>alogo e dell’incontro, <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> Diocreare non significa semplicemente far sussistere le cose, ma consentire loro <strong>di</strong> essere inrelazione. L’atto creatore mira non soltanto all’esistenza, ma all’essere in relazione, alcreare relazione. È nella relazione che la creazione giunge a compimento. Anche <strong>per</strong>questo la creazione si compie nel sabato, giorno che celebra <strong>il</strong> respiro e <strong>il</strong> riposo dellacomunione.Di fronte a questo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio, i tre peccati della Genesi manifestanol’incapacità <strong>di</strong> accogliere lo spazio della <strong>di</strong>fferenza come spazio dell’incontro e dellacomunione.Adamo è incapace <strong>di</strong> comprendere <strong>il</strong> senso del <strong>di</strong>vieto che Dio gli impone:«Tu potrai mangiare <strong>di</strong> tutti gli alberi del giar<strong>di</strong>no, ma dell’albero della conoscenza delbene e del male non devi mangiare, <strong>per</strong>ché, nel giorno in cui tu ne mangerai,certamente dovrai morire» (Gen 2,16-17). Questo ‘no’ è <strong>per</strong> far capire che tutto <strong>il</strong> resto èun ‘sì’. Un solo frutto viene proibito <strong>per</strong>ché Adamo possa comprendere che tutto <strong>il</strong> restoviene donato. E donato due volte: una prima volta <strong>per</strong>ché è stato creato, una seconda“Questo NO <strong>per</strong> far capire che tutto <strong>il</strong> resto è SI”volta <strong>per</strong>ché non viene proibito. Ripeto: l’unico ‘no’ viene detto <strong>per</strong>ché l’uomo possacomprendere <strong>il</strong> sì <strong>di</strong> Dio alla sua vita. In secondo luogo, è un ‘no’ che custo<strong>di</strong>sce lospazio della <strong>di</strong>fferenza, dell’alterità, <strong>per</strong>ché sia vissuto come spazio della con<strong>di</strong>visione edella comunione. La comunione è possib<strong>il</strong>e solo quando ci sono delle <strong>di</strong>fferenze.Quando io non ho tutto ciò che voi avete, quando io ho qualcosa che voi ancora nonavete. É questa <strong>di</strong>fferenza, è questa mancanza a rendere possib<strong>il</strong>e l’incontro <strong>per</strong>chéconsente, e nello stesso tempo esige, che mettiamo in comune sia i nostri beni, sia lenostre mancanze o i nostri bisogni.Una <strong>di</strong>namica sim<strong>il</strong>e si ripresenta nella vicenda <strong>di</strong> Caino e Abele. Anche traloro c’è un’alterità, una <strong>di</strong>fferenza, che può essere accolta come lo spazio del dono,oppure venire fraintesa, e allora <strong>di</strong>venta luogo <strong>di</strong> invi<strong>di</strong>a, <strong>di</strong> gelosia, <strong>di</strong> concorrenza, edunque <strong>di</strong> tentazione e <strong>di</strong> peccato. Questa seconda possib<strong>il</strong>ità dell’ambivalenza èquella <strong>per</strong>corsa da Caino. Caino soffre e non accetta la pred<strong>il</strong>ezione <strong>di</strong> Dio <strong>per</strong> Abele,ma in questo atteggiamento si cela la sua incapacità <strong>di</strong> accettare la <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> Abele.La libertà <strong>di</strong> Dio non è arbitraria e Dio non concede priv<strong>il</strong>egi, ma <strong>di</strong> fatto <strong>il</strong> suo amore simanifesta sempre come una pred<strong>il</strong>ezione, <strong>per</strong>ché davvero egli ci ama in modosingolare, <strong>per</strong>sonale, unico – ciascuno come un figlio unico – e <strong>di</strong> conseguenza <strong>il</strong> suomodo <strong>di</strong> amare l’altro sarà sempre <strong>di</strong>verso dal modo altrettanto unico e singolare con <strong>il</strong>quale ama me. Caino non accetta questa pred<strong>il</strong>ezione <strong>di</strong> Dio <strong>per</strong>ché non accetta inra<strong>di</strong>ce la <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> Abele. Lo vorrebbe come un altro se stesso. Ma questo significauccidere Abele <strong>per</strong>ché resti soltanto Caino. Questa è la ph<strong>il</strong>autìa, l’amore <strong>di</strong> se stessi39Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


che uccide ogni altro amore, ogni altra relazione, <strong>per</strong>ché non accetta la <strong>di</strong>versitàdell’altro e lo vorrebbe come un altro se stesso.Una terza ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> peccato, una terza tentazione è la ph<strong>il</strong>archìa, che collegoa un terzo peccato, quello della torre <strong>di</strong> Babele. È l’amore <strong>per</strong> <strong>il</strong> primato, <strong>il</strong> desiderio <strong>di</strong>primeggiare, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare gran<strong>di</strong>, sacrificando a questo nostro progetto <strong>di</strong> realizzazione<strong>di</strong> noi stessi ogni altra relazione.Di fronte a questo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio, Babele rappresenta dunque una terza<strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza ra<strong>di</strong>cale, dopo <strong>il</strong> peccato <strong>di</strong> Adamo e quello <strong>di</strong> Caino. Potremmoaffermare che la sua torre non può non crollare, <strong>per</strong>ché nel suo tentativo si manifestaancora una volta un progetto de-creante: se creare è porre in essere l’alterità, Babele,con la sua artificiosa univocità, in cui le <strong>di</strong>fferenze sono ridotte a uniformità nella pretesa<strong>di</strong> parlare tutti la stessa lingua, non può che crollare, degenerando nel caos uniforme,primor<strong>di</strong>ale, che precede <strong>il</strong> gesto creatore <strong>di</strong> Dio. Anche se non va <strong>di</strong>menticato che <strong>il</strong>racconto <strong>di</strong> Babele solleva comunque un interrogativo giusto e necessario, che non èpossib<strong>il</strong>e eludere: come l’alterità, o la <strong>di</strong>versità, anziché degenerare nella confusione enella <strong>di</strong>s<strong>per</strong>sione, nell’incomprensione e nella conflittualità, possono <strong>di</strong>venire spazio <strong>di</strong>incontro e <strong>di</strong> comunione? Come può l’uomo abitare Babele <strong>per</strong> rispondere anche inessa alla sua vocazione originaria <strong>di</strong> essere ponte <strong>di</strong> comunione che fa incontrare le<strong>di</strong>fferenze?Non dobbiamo <strong>per</strong>altro <strong>di</strong>menticare che secondo la Bibbia <strong>il</strong> primo fondatore<strong>di</strong> una città è proprio Caino (cfr. Gen 4,17). È come se l’autore biblico volesse in talmodo ricordarci due realtà: la prima, che la città nasce da sempre segnata da unaviolenza, quella del sangue del fratello versato; la seconda, che la città viene semprecercata dall’uomo come luogo in cui imparare ad accogliersi e a vivere nella pace,cercando <strong>di</strong> vincere la tentazione della violenza e del conflitto.“agli occhi dei costruttori un mattone<strong>di</strong>venne più prezioso <strong>di</strong> un essere umano”La tra<strong>di</strong>zione ebraica si è a lungo interrogata sul <strong>per</strong>ché Dio impe<strong>di</strong>sca larealizzazione <strong>di</strong> un progetto animato da un giusto desiderio, quello <strong>di</strong> ‘non <strong>di</strong>s<strong>per</strong>dersi sututta la terra’ (cfr. Gen 4,4), ed è giunta a dare una prima risposta in un suggestivoracconto, che possiamo leggere nella raccolta <strong>di</strong> leggende ebraiche curata da LouisGinzberg. Narra la leggenda che a un certo punto la torre <strong>di</strong>venne così alta che, <strong>per</strong>salire fino alla cima, occorreva un anno intero (e <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> occorreva un altro anno <strong>per</strong>scendere a terra a prendere un altro mattone) e «agli occhi dei costruttori un mattone<strong>di</strong>venne allora più prezioso <strong>di</strong> un essere umano. Perché se un uomo precipitava e morivanel salire verso la torre, nessuno vi badava, ma se cadeva un mattone tutti piangevano,<strong>per</strong>ché <strong>per</strong> sostituirlo sarebbe occorso un anno. Passò allora <strong>di</strong> là <strong>il</strong> Signore e vide che gliuomini che cadevano dall’impalcatura non erano pianti, ma <strong>il</strong> mattone cotto trovavagrande pianto, e allora li male<strong>di</strong>sse e li <strong>di</strong>s<strong>per</strong>se su tutta la terra» (L. GINZBERG, Le leggendedegli ebrei. I. Dalla creazione al d<strong>il</strong>uvio, Adelphi, M<strong>il</strong>ano 1995 (= Biblioteca Adelphi, 314), 170).Possiamo ampliare ulteriormente questo racconto <strong>per</strong> capirlo meglio: giunge<strong>il</strong> giorno in cui la torre è <strong>di</strong>ventata così alta che occorre un anno <strong>per</strong> salire e un anno <strong>per</strong>tornare in<strong>di</strong>etro. Quando, dopo due anni, si scende in basso, cosa succede? Non ci siriconosce più, si <strong>di</strong>viene incapaci <strong>di</strong> parlare la medesima lingua, <strong>per</strong>ché si è <strong>per</strong>sa quellaprossimità fam<strong>il</strong>iare che è <strong>il</strong> grembo fecondo <strong>per</strong> ogni relazione. In due anni possonoessere successe tante cose: un bambino è nato, qualcun altro è morto, della gente si èsposata, altri hanno litigato o si sono riconc<strong>il</strong>iati. Un intero mondo umano si è mosso, manon c’è stato tempo <strong>per</strong> porvi attenzione, <strong>per</strong>ché tutto era fagocitato dalla costruzionedella torre. In questo modo, lentamente ma inesorab<strong>il</strong>mente, un mattone <strong>di</strong>viene più40Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


importante della vita umana e <strong>il</strong> progetto dellatorre si sostituisce, <strong>di</strong>venta più centrale <strong>di</strong> quellerelazioni umane che pure inizialmente intendevaservire, desiderava onorare. Ed è a questo puntoche Dio scende a confondere le lingue ma, <strong>di</strong>fatto, porta alla luce qualcosa che già si eraverificato, un’incapacità <strong>di</strong> parlare insieme lastessa lingua, <strong>di</strong> comunicare, <strong>per</strong>ché tuttiparlavano ormai non più la lingua delle relazioni,ma la lingua artificiosa del proprio progetto,della torre, del mattone. Gli uomini <strong>di</strong> Babeleerano <strong>di</strong> fatto <strong>di</strong>ventati incapaci <strong>di</strong> parlare <strong>il</strong>linguaggio della gratuità delle relazioni, della prossimità amicale; <strong>il</strong> linguaggio dellaparola, dello sguardo, dell’incontro che custo<strong>di</strong>sce <strong>il</strong> giar<strong>di</strong>no custodendo le <strong>di</strong>fferenzecome luogo <strong>di</strong> relazione.Il peccato <strong>di</strong> Babele, secondo <strong>il</strong> racconto <strong>di</strong> Genesi, sembra tuttavia esseregenerato da una tentazione più ra<strong>di</strong>cale, che viene subito ricordata dal primo versettodel capitolo 11, in cui l’autore biblico narra che «emigrando da oriente gli uominicapitarono in una pianura nella regione <strong>di</strong> Sinar e vi si stab<strong>il</strong>irono». L’oriente è <strong>il</strong> luogo <strong>di</strong>Dio, ed è anche <strong>il</strong> luogo <strong>di</strong> un sorgere del sole riguardo al quale non puoi fare nulla<strong>per</strong>ché si affretti a rischiarare la tua notte. Puoi solo attendere, confidando in unapromessa, custodendo una s<strong>per</strong>anza. Gli uomini <strong>di</strong> Babele, al contrario, emigrano daoriente, volgono le spalle a tutto questo. Sono in preda al <strong>di</strong>sorientamento più ra<strong>di</strong>cale ela loro stessa impresa fallimentare lo <strong>di</strong>mostrerà (Cfr. P. DE BENEDETTI, Globalizzazione, al negativo eal positivo, nel pensiero biblico, in RTM 34 (2002/135), 335-338).“La vita non è solo progetto, ma frutto <strong>di</strong> una promessa”Per comprendere più a fondo <strong>il</strong> senso <strong>di</strong> questo orientamento, o in negativo latentazione <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>sorientamento, occorre <strong>qui</strong> ricordare che l’uomo biblico abita laterra collocandosi in essa in una posizione assai <strong>di</strong>versa, ad<strong>di</strong>rittura capovolta, rispetto aquella in cui spontaneamente ci collochiamo noi, soprattutto noi uomini e donneoccidentali. In ebraico uno stesso termine in<strong>di</strong>ca ‘<strong>di</strong>etro’ e ‘dopo’. Per noi è impensab<strong>il</strong>e,<strong>per</strong>ché <strong>il</strong> ‘dopo’ lo immaginiamo sempre come qualcosa che ci sta ‘davanti’, non‘<strong>di</strong>etro’, alle spalle. Siamo appunto rivolti a occidente, e guar<strong>di</strong>amo al futuro come untempo che ci sta davanti, da progettare, costruire, dominare. L’uomo biblico abitainvece la terra ‘orientato’, rivolto cioè a oriente, verso l’origine, e <strong>il</strong> ‘dopo’ lo immagina‘<strong>di</strong>etro’, alle spalle, come un mistero che si rivela, o una promessa che si offre, che nonpuò essere dominata, ma va accolta, con la stessa sorpresa con cui si accoglie ognigiorno un’alba che, senza che tu debba o possa fare qualcosa <strong>per</strong> essa, torna a sorgeregratuitamente sulla tua vita, con <strong>il</strong> suo carico <strong>di</strong> novità e <strong>di</strong> promessa. Ritrovare <strong>il</strong> proprioorientamento significa comprendere che la vita non è solo progetto, ma è frutto <strong>di</strong> unapromessa. Il progetto è ciò che tu getti-pro, pren<strong>di</strong> e getti davanti ai tuoi passiguardando a occidente, innalzandolo come una torre; la promessa al contrario è ciòche un altro, ancora un’alterità!, ti mette-pro, davanti ai tuoi passi, e che puoiriconoscere solo volgendoti a oriente, non più solo verso ciò che devi fare, ma verso ciòche devi attendere e puoi s<strong>per</strong>are. Abitare la terra e custo<strong>di</strong>re <strong>il</strong> giar<strong>di</strong>no, e<strong>di</strong>ficare unacittà <strong>per</strong> non <strong>di</strong>s<strong>per</strong>dersi su tutta la terra, significa anche ricordare che le relazioni non siprogettano in modo ideologico o utopico, imponendo l’unica lingua della propria torre,ma le si accolgono riconoscendo quella promessa <strong>di</strong> Dio che è iscritta, in modonascosto e pure reale, in ogni esistenza umana, nella <strong>di</strong>versità della lingua che ciascunosingolarmente parla.41Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


LA RISPOSTA DI DIOCome Dio risponde al peccato?Al capitolo 12 si apre la seconda parte dellaGenesi, con la chiamata <strong>di</strong> Abramo: dentro la storiaumana, esplorata nelle sue strutture universali e<strong>per</strong>manenti, ecco che gradualmente matura <strong>il</strong> progettosalvifico <strong>di</strong> Dio.Al principio tutto era buono e la totalità eramolto buona. Venne <strong>il</strong> peccato e <strong>il</strong> bene <strong>di</strong>ventò male:la terra fert<strong>il</strong>e dà car<strong>di</strong> e spine, la fecon<strong>di</strong>tà è dolorosa,l’amore è passione e sottomissione. La prima fraternitàtermina in un fratrici<strong>di</strong>o e Lamec proclama <strong>il</strong> principiodella vendetta, che è <strong>il</strong> trionfo del male moltiplicato.Lamec ha potuto <strong>di</strong>re al male: «Cresci e moltiplicati».Dio interviene, staccando dal corso dellastoria un uomo eletto, Abramo. A partire da questomomento, benché continui l’«ost<strong>il</strong>ità» e la lotta tra malee bene, <strong>il</strong> bene seppur faticosamente incomincia a trionfare. Le <strong>di</strong>visioni <strong>per</strong> interessi deifratelli, Abramo e Lot, si compongono pacificamente, la rottura <strong>di</strong> Giacobbe e <strong>di</strong> Esaùviene risanata. Nel finale della storia <strong>di</strong> Giuseppe e dei suoi fratelli, anche <strong>il</strong> male si poneal servizio del bene, <strong>per</strong> l’azione <strong>di</strong> Dio (L. ALONSO SCHÖKEL, Dov’è tuo fratello? Pagine <strong>di</strong> fraternitànel libro della Genesi, Paideia, Brescia 1987, p. 381).Nella prima parte della Genesi incontriamo <strong>il</strong> racconto <strong>di</strong> Caino e Abele, cheevidenzia le <strong>di</strong>namiche del peccato che minacciano la fraternità; nella seconda parte“Che cosa cerchi? …Sono in cerca dei miei fratelli”ecco la storia dei figli <strong>di</strong> Giacobbe, con <strong>il</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio – del quale Giuseppe <strong>di</strong>vienesapiente interprete – che ritesse la fraternità lacerata. Val la pena riflettere su questedue pagine che nel loro accostamento ci rivelano alcuni tratti fondamentali dellarelazione fraterna.C’è un versetto celebre nel ciclo <strong>di</strong> Giuseppe, che viene scelto da molticommentatori come cifra emblematica dell’intera sua vicenda. L’ho già citato nellapremessa a questa riflessione e ora vi torno sopra: Lo leggiamo nel capitolo iniziale, in37,16. Giacobbe invia Giuseppe a domandare notizie sui suoi fratelli, che stannopascolando <strong>il</strong> gregge lontano da Ebron, a Sichem. Giuseppe va, non trovaimme<strong>di</strong>atamente i fratelli e, mentre sta vagando nella campagna, è lui a essere trovatoda un tale che gli chiede: «Che cosa cerchi?». E Giuseppe risponde: «Sono in cerca deimiei fratelli». Parole essenziali nelle quali si manifesta simbolicamente la ricerca, mapotremmo <strong>di</strong>re anche la ‘s<strong>per</strong>anza’ <strong>di</strong> Giuseppe: la s<strong>per</strong>anza e la ricerca <strong>di</strong> unafraternità, che <strong>per</strong> la Bibbia è sempre, a partire dalla vicenda dei primi due fratelli, Cainoe Abele, terreno minato, pieno <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e, <strong>di</strong> tentazioni, <strong>di</strong> inganni e <strong>di</strong> violenze. Tale saràanche la vicenda <strong>di</strong> Giuseppe: inviato dal padre a cercare i suoi fratelli, a informarsi sucome stanno, o più esattamente a domandare circa la loro ‘pace’, <strong>il</strong> loro shalom (comerecita <strong>il</strong> testo ebraico), anziché la pace e la fraternità, troverà <strong>il</strong> rifiuto e la violenza.Per la Genesi Giuseppe è anche l’uomo dei sogni. Ricor<strong>di</strong>amo tutti come isuoi sogni abbiamo un’importanza decisiva nella sua vicenda, e dovremo prestare a essiqualche attenzione. Il sogno ha a che fare con la s<strong>per</strong>anza. S<strong>per</strong>are significa un po’sognare, nello stesso tempo sognare rischia <strong>di</strong> falsificare la vera s<strong>per</strong>anza, o quantomeno <strong>di</strong> alterarla, <strong>di</strong> comprometterla. Vedremo come <strong>per</strong> Giuseppe <strong>di</strong>ventare capace<strong>di</strong> s<strong>per</strong>anza significherà dare una interpretazione <strong>di</strong>versa ai propri sogni.42Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


F<strong>il</strong>miAmo…LE NEVI DEL KILIMANGIAROScheda a cura <strong>di</strong>fr. Davide SironiMichel, o<strong>per</strong>aio dei cantieri navali <strong>di</strong> Marsiglia e rappresentantesindacale nella sua fabbrica, finisce in cassa integrazione insieme adaltri colleghi. La fatica <strong>di</strong> accettare la nuova con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vita èattutita dall’affetto dolce e ironico della moglie Marie-Claire e dallapresenza vitale <strong>di</strong> figli e nipoti. Ma una rapina subita in casa da duemalviventi che rubano sol<strong>di</strong> e i biglietti <strong>per</strong> un viaggio in Africa allefalde del K<strong>il</strong>imangiaro regalati da amici e colleghi, apre a una revisione<strong>di</strong> vita. Idee, scelte e convinzioni vengono rimesse in <strong>di</strong>scussione.L’incontro e scontro con chi vive un’esistenza <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, segnata daabbandoni, povertà e rabbia, conduce i due coniugi e i loro fam<strong>il</strong>iarialla risco<strong>per</strong>ta <strong>di</strong> una solidarietà meno ideologica.Apriamo questa nuova stagione <strong>di</strong> F<strong>il</strong>miAmo con una pellicolanon recente, ma uscita nelle sale nel 2011. Liberamente ispirato alpoema <strong>di</strong> Victor Hugo “La povera gente”, <strong>il</strong> regista Robert Gué<strong>di</strong>guianrealizza un f<strong>il</strong>m attuale che unisce dramma sociale e la delicatezzadegli affetti fam<strong>il</strong>iari che offrono calore, comprensione, s<strong>per</strong>anza.La crisi colpisce i cantieri navali <strong>di</strong> Marsiglia e venti o<strong>per</strong>ai<strong>per</strong>dono <strong>il</strong> lavoro. Si tira a sorte <strong>per</strong>ché sembra la forma piùdemocratica e giusta proposta dal sindacalista Michel - Jean-PierreDarroussin - che risulta alla fine tra i sorteggiati. Potrebbe iniziare <strong>per</strong> luiun <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> frustrazione, <strong>di</strong> vuoto, <strong>di</strong> rassegnazione, invece grazie allavicinanza amorevole della moglie e alla possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi ai nipoti,Michel riesce ad assaporare anche la bellezza <strong>di</strong> una assolata giornataal mare.Amici e colleghi organizzano <strong>per</strong> Michel e Marie-Claire - ArianeAscaride - una festa <strong>per</strong> i loro trent’anni <strong>di</strong> matrimonio e regalano lorodue biglietti <strong>per</strong> un viaggio in Africa nel paese dei Masai ai pie<strong>di</strong> delK<strong>il</strong>imangiaro e una considerevole quantità <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>. Sembra che si possarealizzare un sogno, ma presto si infrange contro la rabbia e la<strong>di</strong>s<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> chi, colpito dalla crisi economica ma soprattutto dagliaffetti tra<strong>di</strong>ti, cerca <strong>di</strong> sopravvivere. Christophe - Grégoire Leprince-Ringuet - è un giovane licenziato anch’egli dai cantieri navali chetenta <strong>di</strong> accu<strong>di</strong>re i due fratelli più piccoli e <strong>di</strong> sop<strong>per</strong>ire all’assenza <strong>di</strong>una madre non ancora <strong>di</strong>ventata adulta. Presente alla festa <strong>di</strong> Michele <strong>di</strong> sua moglie vede nei sol<strong>di</strong> regalati alla coppia un piccolo tesoro<strong>per</strong> tirare avanti. Con un complice rapina la coppia e i cognati unasera facendo irruzione nella loro casa con una violenza smisurata.Per una serie <strong>di</strong> coincidenze Michel riesce a risalire all’identitàdel suo ex collega improvvisatosi rapinatore <strong>per</strong> poter pagare l’affitto esfamare i due fratellini. In nome della giustizia, decide <strong>di</strong> denunciarlo eLE NEVI DELKILIMANGIARO<strong>di</strong> Robert Gué<strong>di</strong>guianCon Ariane Ascaride,Jean-Pierre Darroussin,Gérard Meylan,Maryline Canto,Grégoire Leprince-RinguetDrammaticodurata 107 min.Francia20114334Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


farlo arrestare. Ma due incontri con Christophe e la conoscenza delle miseria affettiva edeconomica in cui si trova, iniziano a scavare nella coscienza <strong>di</strong> Michel facendo emergeredubbi sulle sue convinzioni ideologiche, politiche, sociali che lo hanno accompagnato <strong>per</strong> tuttala vita.Inizia un viaggio non verso l’Africa ma dentro la propria esistenza, le proprie relazioni,anche fam<strong>il</strong>iari. Il confronto con chi è <strong>di</strong>verso <strong>per</strong> cultura, formazione, età, <strong>per</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita,richiede <strong>di</strong> rimettere in <strong>di</strong>scussione le proprie categorie interpretative, la valutazione delconcetto <strong>di</strong> classe sociale e <strong>di</strong> chi oggi può essere considerato proletario o borghese.Così come l’andare in un paese straniero richiede <strong>di</strong> imparare una nuova lingua, <strong>di</strong>conoscere l’humus, così Michel è chiamato ad apprendere un nuovo linguaggio esistenziale:quello <strong>di</strong> chi è estraneo a elaborate teorie socio-economiche, lontano da un benessere<strong>di</strong>gnitoso, privato <strong>di</strong> un ambiente fam<strong>il</strong>iare dove potere s<strong>per</strong>imentare la presenza <strong>di</strong> <strong>per</strong>soneadulte in grado <strong>di</strong> accu<strong>di</strong>re e essere un punto <strong>di</strong> riferimento. Michel si pone domande, checon<strong>di</strong>vide con la moglie, <strong>per</strong> guardare a ciò che è e a ciò che si guadagnato con la fatica dellavoro e dell’impegno civ<strong>il</strong>e. Inizia ad assumere <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> vista anche dell’altro, <strong>di</strong> chiappartiene a un paese lontano - abita tra le nevi del K<strong>il</strong>imangiaro - pur vivendo nella stessacittà.Dopo una vita spesa a costruire navi imponenti, ora Michel è chiamato a costruire, conl’arte del vivere appresa in tanti anni e con l’aiuto <strong>di</strong> chi lo ama, una imbarcazione più piccolache non deve solcare i gran<strong>di</strong> mari, ma <strong>per</strong>corre i rigagnoli che scorrono tra le case che locircondano. Come un barchetta <strong>di</strong> carta sospinta dallo scorrere delle acque.Questo <strong>il</strong> viaggio: navigare verso gli estranei, così lontani eppur così vicini, anch’essidesiderosi <strong>di</strong> avere una vita più umana. Spesso chi sta ai margini sbaglia, <strong>di</strong>venta violento einciv<strong>il</strong>e, ma resta un uomo da incontrare. Michel con la vicinanza della moglie, una donnapratica che agisce mossa dalla vera carità e dalla grazia femmin<strong>il</strong>e, riuscirà a compiere questoviaggio accogliendo in casa i due fratelli <strong>di</strong> Christophe e aprendosi a una nuova visione dellarealtà. Stando in riva al mare della propria città si può vedere ciò che forse neppure l’Africa è ingrado <strong>di</strong> offrire.Il regista Robert Gué<strong>di</strong>guian realizza un f<strong>il</strong>m tutt’altro che drammatico, cupo e senzas<strong>per</strong>anza, riesce a <strong>di</strong>pingere a tinte tenui e luminose un quadro contemporaneo dove si rivelache <strong>il</strong> cuore dell’uomo non è ancora totalmente chiuso, in<strong>di</strong>fferente. Dove l’ideologia puòlasciare <strong>il</strong> passo alle idee che <strong>di</strong>ventano vita concreta con<strong>di</strong>visa. Non è richiesto <strong>di</strong> ab<strong>di</strong>carealla giustizia in nome della carità: <strong>di</strong>verrebbe buonismo, assistenzialismo immaturo. Ma <strong>di</strong> nonseparare la verità dalla carità: quella incarnata che sa fare comunione.44Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


NOTIZIE <strong>di</strong> CASALUGLIO 2013A cura <strong>di</strong>fr. Enzo PellegattaNel locale Convento <strong>il</strong> Definitorio si riunisce <strong>per</strong> la prima parte delCongresso Capitolare.Nella chiesa parrocchiale si celebrano in mattinata i funerali delsig. Vincenzo Nal<strong>di</strong>, papà <strong>di</strong> fr. Franco.09-12Monte Mesma (NO)20 -Chieve (CR)AGOSTO 2013Casa Leonori: si riuniscono i Definitòri del Nord Italia. Nell’ambitodell’incontro i Definitòri celebrano la seconda parte delCongresso Capitolare.Nella chiesa parrocchiale, con partenza del corteo funebre dalconvento <strong>di</strong> Baccanello, si celebrano i funerali <strong>di</strong> fr. FortunatoVitali, <strong>di</strong> anni 90 appena compiuti. Era ricoverato da pochi giorninell’infermeria <strong>di</strong> Sabbioncello, dopo un lunga vita religiosa spesanell’esercizio della questua e in molteplici attività conventuali.Riposa nel cimitero <strong>di</strong> Calusco d’Adda.Fr. Giambattista e fr. Carlo animano la settimana itinerantevocazionale LUGLIO “Quale 2011 amore?”, con la partecipazione <strong>di</strong> seigiovani.Presso la Curia provinciale fr. Celestino Pagani, fr. Enrico Russottoe fr. Enzo Imbimbo rinnovano i voti in vista della professionesolenne.05 - 10Assisi (PG)07 -Calusco d’Adda (BG)17 - 24Tremosine (BS)30 -M<strong>il</strong>ano45Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


NOTIZIE <strong>di</strong> CASASETTEMBRE 2013Nel monastero delle sorelle Clarisse si celebra <strong>il</strong> Capitolo elettivo,sotto la presidenza <strong>di</strong> fr. Francesco Bravi.Nel Convento s. Maria Assunta: in mattinata si riunisce <strong>il</strong> Collegiodei Ministri provinciali del Nord Italia. Al termine della lororiunione, alle ore 12.00 si celebra <strong>il</strong> rito della Vestizione. Vestono ipanni della prova Matteo Rizzo e Francesco Bogoni dellaProvincia del Veneto. Presiede <strong>il</strong> Ministro del Piemonte fr.Maggiorino Stoppa, assieme al Ministro del Veneto fr. AntonioScabio, al Ministro della Lombar<strong>di</strong>a fr. Francesco Bravi, al Ministrodella Liguria fr. Mario Vaccari, al Ministro <strong>di</strong> Em<strong>il</strong>ia-Romagna fr.Bruno Bartolini, al Ministro del Trentino fr. Francesco Patton. I dueneo-novizi iniziano <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> Noviziato assieme a fr. JakKolgjeraj, fr. Kastriot Demaj e fr. Eduard Ulaj della provincia <strong>di</strong>Albania, la cui vestizione era stata celebrata in precedenza nellaloro terra d’origine. Nel pomeriggio alle ore 16.00 concludono <strong>il</strong>Noviziato con la Professione temporanea fr. Francesco Velluto efr. Tiziano Pugliese della Provincia <strong>di</strong> Em<strong>il</strong>ia-Romagna, fr. AndreaMaset della Provincia del Veneto e fr. Andrea Koray Y<strong>il</strong>maz dellaFondazione Beato Egi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Assisi (Palestrina). L’Eucaristia èpresieduta dal Ministro del Trentino fr. Francesco Patton.Nel locale Convento, in occasione della festa patronale dellaMadonna delle Lacrime, <strong>il</strong> Ministro fr. Francesco Bravi presiede lacelebrazione eucaristica con la quale si è inaugurato l’anno <strong>di</strong>celebrazioni <strong>per</strong> i 400 anni della presenza dei frati minori aDongo.Nella chiesa parrocchiale si celebrano in mattinata i funerali delsig. Luigi Vitali, <strong>di</strong> anni 84, fratello <strong>di</strong> fr. FortunatoAlle ore 21.00, presso la chiesa parrocchiale si celebra l’annualecommemorazione <strong>di</strong> fr. Angelo Radaelli.Nel locale convento <strong>di</strong> Santa Croce i professi temporanei vivonogli esercizi spirituali guidati da fr. Andrea Borsin, concludendolicon la rinnovazione dei voti nelle mani del Ministro provinciale fr.Bruno Bartolini.06 -Cademario (CH)07 -Baccanello08 -Dongo (CO)09 -Calusco d’Adda (BG)09 -Turate (CO)09 -14V<strong>il</strong>la Verucchio (RN)46Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


NOTIZIE <strong>di</strong> CASASETTEMBRE 2013Torna alla Casa del Padre fr. Gioacchino Uberti, della provinciapiemontese, da qualche tempo ricoverato nell’Infermeriaprovinciale. I funerali sono celebrati giovedì 12 settembre alle ore11.00 nella chiesa <strong>di</strong> s. Andrea in Novara (NO).Il Ministro provinciale partecipa all’Assemblea CISM dellaLombar<strong>di</strong>a.Presso la Parrocchia <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore ha luogo <strong>il</strong>tra<strong>di</strong>zionale incontro <strong>di</strong> lavoro e preghiera <strong>per</strong> giovani “Nellavigna del Signore”.Nel convento <strong>di</strong> s. Bernar<strong>di</strong>no si svolge <strong>il</strong> Convegno degli Istitutiaff<strong>il</strong>iati alla Pontificia Università Antonianum.Nella Chiesa dei Cappuccini p.zza Velasquez: alle ore 21 sicelebra la Veglia delle Stimmate, organizzata dal MOFRA <strong>di</strong>Lombar<strong>di</strong>a.Si celebra, con grande successo, la Missione Giovani.Parrocchia della Brunella: nel giorno domenicale i frati, assenti daVarese sin dagli inizi del mese, celebrano la messa <strong>di</strong> saluto aifedeli della parrocchia <strong>di</strong> S. Antonio alla Brunella. Lacelebrazione si conclude con la bene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una targacommemorativa della presenza dei frati minori a Varese. Alla s.Messa, presieduta da mons. Agnesi, Vicario episcopale <strong>di</strong> Varese,erano presenti <strong>il</strong> Ministro provinciale, gli ultimi parroci e alcuni altriconfratelli.Nel locale convento <strong>il</strong> Definitorio si riunisce <strong>per</strong> <strong>il</strong> I° Congresso.Nella chiesa del Sacro Cuore, in mattinata, viene conferito <strong>il</strong>Ministero istituito dell’Accolitato a fr. Simone Menoni10 -Sabbioncello (LC)13 - 14Triuggio (MI)13-15Caprino Veronese16 - 19Verona17 -M<strong>il</strong>ano20 sett. – 2 ott.Pavia22 -Varese24 -Pavia30 -Busto Arsizio (VA)47Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Fr. FORTUNATO VITALI“L’elemosinaè l’ere<strong>di</strong>tàe la giustiziache è dovutaai poveri;l’ha ac<strong>qui</strong>stata<strong>per</strong> noi<strong>il</strong> Signorenostro GesùCristo.E i frati che siaffaticano<strong>per</strong> procurarlaavranno unagrandericompensae la fannoguadagnare eac<strong>qui</strong>starea quelli chefannol’elemosina”Rnb IXFr. Fortunato nasce ad Endenna <strong>di</strong> Zogno (BG) <strong>il</strong> 5 Agosto1923 da Pietro e Giuseppina Zanchi e viene battezzato <strong>il</strong> giornostesso nella Parrocchia <strong>di</strong> S. Maria Assunta con i nomi <strong>di</strong> AndreaPietro.Ancora bambino, segue i genitori che si trasferiscono aVanzone <strong>di</strong> Calusco d'Adda. Da <strong>qui</strong>, all'età <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci anni,decide <strong>di</strong> entrare nel Seminario minore <strong>di</strong> Saiano (BS) <strong>il</strong> 23Agosto 1936, dove frequenta la scuola me<strong>di</strong>a.Dopo tre anni come postulante laico a Saiano, <strong>il</strong> 24Ottobre 1942 inizia l'anno <strong>di</strong> noviziato a Rezzato (BS), alla finedel quale emette la Professione temporanea nelle mani <strong>di</strong> fr.Giovanni Chio<strong>di</strong>ni, Ministro provinciale, <strong>il</strong> 28 Ottobre 1943.Torna a Saiano con l'incarico <strong>di</strong> calzolaio e questuante,servizi che svolgerà in quegli anni anche a Sabbioncello <strong>di</strong>Merate (LC) e M<strong>il</strong>ano, presso <strong>il</strong> Commissariato <strong>di</strong> Terra Santa invia Gherar<strong>di</strong>ni.Il 19 Gennaio 1947 emette la Professione solenne nellemani <strong>di</strong> fr. Cam<strong>il</strong>lo Merazzi, Ministro provinciale, nel convento <strong>di</strong>Baccanello <strong>di</strong> Calusco d'Adda (BG).Continua a svolgere l'incarico <strong>di</strong> questuante a M<strong>il</strong>ano S.Antonio e M<strong>il</strong>ano S. Angelo. Nel 1954 viene ricoverato inospedale <strong>per</strong>ché colpito da tubercolosi e dopo un mese <strong>di</strong>cura a Garbagnate viene trasferito presso <strong>il</strong> sanatorio <strong>di</strong>Sondalo (SO), dove trascorre un anno in cura. Rientra nellaprimavera del 1955 in convento, a Gargnano (BS), doveprosegue la convalescenza, fino all'autunno <strong>di</strong> quell'anno,quando viene destinato a M<strong>il</strong>ano S. Angelo <strong>per</strong> riprendere <strong>il</strong> suoservizio <strong>di</strong> questuante.Svolgerà <strong>per</strong> tutta la vita, finché le forze glieloconsentiranno, tale incarico presso i conventi <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, Bergamo,Saiano e, infine, Baccanello, spesso accompagnatodall'inseparab<strong>il</strong>e cagnolino, <strong>il</strong> “Ciccino”. La questua fu <strong>per</strong> fr.Fortunato una vera e propria missione, importante <strong>per</strong> portaregeneri alimentari e offerte alle fraternità, spesso numerosecome quelle <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> S. Angelo, Saiano e Baccanello,ma ancor più <strong>per</strong> incontrare moltissime <strong>per</strong>sone nelle lorosituazioni or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> vita, nelle case e nelle cascine <strong>di</strong> mezzaLombar<strong>di</strong>a, portando loro la consolazione <strong>di</strong> una parola buonae la testimonianza <strong>di</strong> una vita totalmente affidata a Dio.Eppure, durante <strong>il</strong> tempo della formazione iniziale, <strong>il</strong> giovane fr.Fortunato aveva scritto al Ministro provinciale, <strong>il</strong> 30 Settembre1945, implorandolo <strong>di</strong> esonerarlo dall'incarico della questua, acausa del quale doveva trascurare molto la preghiera e,29 48Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Fr. FORTUNATO VITALIaffaticandosi parecchio, si era ritrovato più volte in <strong>per</strong>icolo <strong>per</strong>ché si eraaddormentato sul carro in viaggio. Avrebbe preferito fare <strong>il</strong> cuoco: l'obbe<strong>di</strong>enzagli chiese <strong>per</strong> tutta la vita <strong>di</strong> piegare la sua volontà a quella dei su<strong>per</strong>iori.Per <strong>di</strong>versi anni accompagnò <strong>il</strong> pellegrinaggio dei malati dell'UNITALSI aLourdes, facendosi fratello <strong>di</strong> tanti infermi e pregando con loro la Vergine Maria,<strong>per</strong> la quale ebbe sempre una grande devozione.Da pochi giorni ricoverato presso l'Infermeria provinciale <strong>di</strong> Sabbioncello <strong>di</strong>Merate (LC), al compiersi del novantesimo anno <strong>di</strong> età, la notte tra laDe<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> S. Maria Maggiore e la Trasfigurazione, fr. Fortunato rendeval'anima a Dio, scortato da Maria verso la luce della piena trasformazione dellanostra vita in Cristo.A laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francesco.Omelia <strong>di</strong> fr. Pierantonio Norcinial funerale <strong>di</strong> fr. Fortunato VitaliCalusco d’Adda (BG), 7 Agosto 2013Carissimi fratelli <strong>Frati</strong> e Sacerdoti, parenti ed amici,<strong>il</strong> Signore vi <strong>di</strong>a pace.Il Signore Gesu’ ha condotto con se sul monte della Trasfigurazione, <strong>il</strong>nostro Fr. Fortunato - <strong>di</strong> lui abbiamo seguito <strong>il</strong> cammino fatto nella lettura del“curriculum” all’inizio della celebrazione - <strong>per</strong> mostrargli definitivamente <strong>il</strong> suoVolto <strong>di</strong> gloria e farlo partecipe della sua luce, facendolo <strong>di</strong>ventare anche <strong>per</strong>noi *segno e anticipo” <strong>per</strong>ché dove è lui saremo anche noi, nella “terra deiviventi”.SEGNO, <strong>per</strong>ché come ci ha ricordato la lettura del libro dei Numeri (13passim) anche <strong>per</strong> noi, è <strong>per</strong> la nostra comunità la Terra promessa, la terra delSignore, è vicina ma va esplorata e poi con<strong>qui</strong>stata.Mi piace pensare a Fr. Fortunato come a Caleb, <strong>il</strong> figlio <strong>di</strong> Iefunne, checon Giosué – che sarà l’erede <strong>di</strong> Mosé - si mette in cammino - lo ha fatto conla professione ben settanta anni fa - e scopre la bellezza e la ricchezza deldono offerto nella terra ma anche la <strong>di</strong>fficoltà <strong>per</strong> la con<strong>qui</strong>sta. Al ritorno, gliesploratori non sono creduti, anzi <strong>di</strong>ventano segno <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zione, <strong>per</strong>ché sipreferisce quanto dà sicurezza al momento, a quanto si è sempre fatto, <strong>di</strong>fronte alla avventura della promessa del Signore.Perciò Fr. Fortunato è <strong>per</strong> noi segno del cammino – e quanto ne ha fattonella salute e nella malattia, negli anni <strong>di</strong> ricorso alla “mensa del Signore”. CosìS. Francesco chiama la questua con lo stesso nome della Eucaristia <strong>per</strong>ché essaè cibo <strong>per</strong> tutti… E’ <strong>il</strong> segno <strong>di</strong> una ricerca che è sempre nuova e impreve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e.49Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013


Fr. FORTUNATO VITALIChe obbliga sempre a soluzioninuove, magari con “macchinevecchie” e squassate – quelleusate da Fr. Fortunato <strong>per</strong> cosenuove.E’ segno <strong>di</strong> assiduità allavoro come S. Francesco ci hainsegnato: io lavoravo con le miemani; ciascuno lavori <strong>di</strong> onestolavoro <strong>per</strong> fuggire l’ozio e dare <strong>il</strong>buon esempio… E’ la nostra madreterra che produce frutti, che cinutre e ci dona cose belle - comela terra esplorata e vista…Oltre ad essere “segno” Fr.Fortunato è stato <strong>per</strong> noi unANTICIPO, l’anticipo della“comunione dei Santi”, a cuianeliamo – non è laTrasfigurazione? - e sulla qualecostruiamo la nostra vita spessocosì incerta e talvolta sedotta dalle“cose che non sono”, le cose chepassano…Fr. Fortunato, come Mosè, intercede <strong>per</strong> noi, <strong>per</strong> la nostra debolezza, <strong>per</strong>tutto <strong>il</strong> popolo che mormora, <strong>per</strong>ché resistiamo alla fatica, <strong>per</strong>ché siamo costanti etrasparenti - siamo noi stessi secondo la nostra chiamata anche con i nostri limiti…L’intercessione, la preghiera continua - quanto pregava Fr. Fortunato, e no<strong>il</strong>’abbiamo visto! - è la stessa domanda dei <strong>di</strong>scepoli <strong>per</strong>ché Gesù ascolti lacananea, <strong>per</strong>ché la sua compassione, che sembra lontana, si manifesti, <strong>per</strong>ché “latua fede è grande”.E mi apre significativo <strong>il</strong> richiamo ai cagnolini: non è un tratto <strong>di</strong> Fr. Fortunatoquasi a dare lui le briciole, a comprendere un amore sempre più attento?Come <strong>per</strong> <strong>il</strong> nostro Padre S. Francesco possiamo allo <strong>di</strong>re con “noi chesiamo stati con lui (che) ren<strong>di</strong>amo testimonianza che in tutto <strong>il</strong> corso della sua vitaegli fu verso i fratelli <strong>di</strong>screto e moderato, in modo <strong>per</strong>ò che essi non deviassero maidalla povertà e dallo spirito della nostra religione” (FF 1713).Celebrando i <strong>di</strong>vini misteri riconosciamo e ren<strong>di</strong>amo grazie <strong>per</strong> <strong>il</strong> dono <strong>di</strong> Fr.Fortunato, e <strong>per</strong> lui preghiamo <strong>per</strong>ché splenda della luce <strong>di</strong> Cristo nella “terra deiviventi”.A laude <strong>di</strong> Cristo e del poverello Francesco. Amen.29 50Anno XXXV ● N. 237 ● Settembre-Ottobre 2013

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