NOTIZIARIO - Frati Minori di Lombardia

«Mi fermerò con voi i solo un’ora» ha premesso il vicedirettore del Corriere della Sera. Così è stato e
se alla fine l’autore di «Grazie Gesù» ha strappato applausi da cantante pop e una lunga coda di
"fans" che volevano l’autografo sul libro, il merito sta tutto nel limpido ragionamento pronunciato in
un auditorium dove per un’ora non ha volato una mosca.
Come arrivare a essere pienamente se stessi, quindi felici e di conseguenza operatori di bene Allam
lo spiega e lo presenta come una missione. «La nostra è quella di colmare quella spaccatura tra
spiritualità e materialità, in modo tale che quest’ultima sia eticamente orientata e arrivi a coincidere
con il bene comune. Questo è un compito che appartiene a ciascuno di noi. Il punto di partenza è
quello di riconoscere la realtà oggettiva nella quale siamo immersi. Dai dati, dai fatti possiamo trarre
i valori non negoziabili, i diritti imprescindibili che mettono al centro la persona. Se ciascuno farà la
sua parte, a fronte della grande instabilità che scuote il mondo, ce la potr potremo emo fare».
Allam parla della realtà di oggi, «malata di relativismo, buonismo, nichilismo, soggettivismo e
multiculturalismo. Assistiamo ad un degrado etico - continua il giornalista che rilancia - c’è bisogno
di una riforma morale». È necessario poter dis distinguere tinguere e riconoscere i valori imprescindibili per la
persona per poter ridefinire qualitativamente il nostro modello sociale e il nostro concetto di
felicità». Come ha detto Tommaso «facile da dire, non così semplice da fare, ma lui lo sta facendo
con la propria vita». L’impresa non è impossibile. [c. ber.]
IL MONITO DI ALLAM «LA VERA ANOMALIA? VIVERE SOTTO SCORTA»
da Brescia Oggi 7/11/08
Verità e libertà come punto di partenza di un percorso
spirituale che trova nel binomio fede fede-ragione il proprio fine
ultimo. Così inizia il racconto di Madgi Cristiano Allam,
scrittore e vicedirettore del Corriere della Sera, durante
l’incontro organizzato dall’istituto Franciscanum e rivolto agli
studenti delle scuole superiori della città, in primis Luzzago,
Arici, liceo Foppa e istituto Salesiano Don Bosco. Un percorso
lungo e tortuoso, quello che ha portato Allam a mettere in
discussione i valori stessi della famiglia di origine, fino ad arrivare alla conversione cristiana,
maturata lo scorso marzo con rito officia officiato to da papa Benedetto XVI e reso pubblico, perché secondo
Magdi, «il battesimo è un fatto personale ma non privato». «Sono cresciuto al Cairo, in un paese a
maggioranza islamica - ricorda -. . Mia madre era una musulmana zelante e quando ho iniziato a
studiare e prima dalle suore Comboniane, poi dai frati Salesiani, per forza di cose ho preso a
interrogarmi su quale delle due religioni, la cristiana e la musulmana, racchiudesse la verità». E se
per Magdi, citando il detto evangelico, è la verità a rendere liberi liberi, , è corretto affermare anche il
contrario: si può trovare la verità solo quando si è liberi da mistificazioni e filtri ideologici. Secondo
lo scrittore, è il confronto stesso tra le due culture religiose a dover essere definito in modo
sostanziale, perché «il dialogo non è il fine, ma uno strumento. Un ponte che dev’essere ben
ancorato in entrambe le sponde», dice Magdi Cristiano, rispondendo alla domanda di Giovanni,
studente dell’Arici, sulla effettiva possibilità di convivenza tra religioni profondamente diverse. La
coesistenza è possibile per Allam, in un contesto però di imprescindibile rispetto delle regole e dei
valori, perché «non ci si deve vergognare di essere padroni in casa propria».
TRA LE DOMANDE degli studenti, c’è quella di Daniele, 16 anni, alunno del Luzzago curioso di capire
il motivo che ha spinto il musulmano Magdi a fare una scelta di vita, il battesimo, così coraggiosa, a
fronte delle minacce ricevute che impongono ora la presenza di una scorta continua. «La vera
anomalia sta nel vivere e sotto scorta per le proprie idee in un paese che si definisce libero», la
risposta dell’intellettuale. Gravissima poi la spaccatura tra materialità e spiritualità. «La lingua unica
esiste e viene adoperata quando si parla di mercati, borse ed economia - precisa -, mentre quando
si parla di valori e diritti, appaiono contrasti e conflitti». No allora al nichilismo che annulla i valori e
al buonismo contrario al bene comune, ma in particolare no al consumismo che inganna sulla ricerca
della felicità. «Pensiamo amo di essere felici comprando beni materiali -aggiunge aggiunge Allam -, ma la vera
felicità si trova nel rimettere al centro la persona e i suoi valori. Nel ritrovare quella dimensione
interiore dell’anima in cui l’essere prevalga sull’avere». [Paola Castriota]
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